MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro - ISCR PROGETTAZIONE DEI LAVORI E COLLAUDI Attività formativa per il passaggio dall’area B alla posizione C1 Profilo Storico dell’Arte Francesca Romana Mainieri NASCITA DI UNA COSCIENZA DEL RESTAURO Nel 1778 Pietro Edwards Direttore al restauro delle pubbliche pitture descrive per primo gli obblighi dei restauratori e degli ispettori. Nelle seconda metà dell’ Ottocento vengono pubblicati i manuali di restauro di Ulisse Forni e di Giovanni Secco Suardo e l’opuscolo di Cavalcaselle sulla Conservazione degli oggetti d’arte e dei monumenti I TENTATIVI DI NORMALIZZAZIONE E LE CARTE STORICHE DEL RESTAURO 1883 Voto conclusivo (raccomandazioni) del III Congresso di Ingegneri e Architetti 1931 Norme per il restauro dei monumenti (Consiglio Superiore per le Antichità e Belle Arti – Min. Pubblica Istruzione) 1972 Carta del Restauro di Roma I TENTATIVI DI NORMALIZZAZIONE E LE CARTE STORICHE DEL RESTAURO 1975 Piano pilota della conservazione dei beni culturali in Umbria (Giovanni Urbani) 1987 Carta della conservazione e del restauro degli oggetti d'arte e di cultura (CNR) LA CONSAPEVOLEZZA DELLA PROGRAMMAZIONE Le teorie di : RESTAURO PREVENTIVO (CESARE BRANDI) CONSERVAZIONE PROGRAMMATA (GIOVANNI URBANI) MANUTENZIONE PROGRAMMATA (MICHELE CORDARO) DEFINIZIONI NORMALIZZATE NELLA LEGGE DI TUTELA Decreto lgs. n. 42/2004 art. 29 “Conservazione” : comma 1. La conservazione del patrimonio culturale e' assicurata mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. comma 2. Per prevenzione si intende il complesso delle attività idonee a limitare le situazioni di rischio connesse al bene culturale nel suo contesto. DEFINIZIONI NORMALIZZATE NELLA LEGGE DI TUTELA Decreto lgs. n. 42/2004 art. 29 “Conservazione” : comma 3. Per manutenzione si intende il complesso delle attività e degli interventi destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento dell'integrità, dell'efficienza funzionale e dell'identità del bene e delle sue parti. comma 4. Per restauro si intende l'intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all'integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali. L’IMPIANTO NORMATIVO INERENTE I LAVORI PUBBLICI Nel 1994 la c.d. Legge Merloni (n.109/94) inserisce le opere di RESTAURO E MANUTENZIONE DI BENI MOBILI E SUPERFICI DECORATE DEL’ARCHITETTURA all’interno della normativa inerente i Lavori Pubblici e prevede che il Ministero pubblichi sulla GAZZETTA UFFICIALE I CAPITOLATI SPECIALI per i restauri sui beni culturali sottoposti alle leggi di tutela SINTESI DEL QUADRO NORMATIVO DAL 1994 DPR 554/99 DM.Mibac 294/2000 L.109/94 DPR 34/2000 DM.LP 145/2000 SINTESI DEL QUADRO NORMATIVO DAL 1994 L. n. 109 del 11 febbraio 1994 “Legge quadro in materia di lavori pubblici” e ss. mm. DPR n. 554 del 21 dicembre 1999 “Regolamento di attuazione della legge quadro sui Lavori pubblici” SINTESI DEL QUADRO NORMATIVO DOPI IL 1994 DM.LL.PP. n.145 del 19 aprile 2000 “Regolamento recante il Capitolato generale d’appalto dei lavori pubblici” DPR n. 34 del 25 gennaio 2000 “Regolamento recante l’istituzione del sistema di qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici” DM. MBAC n. 294 del 3 agosto 2000 (integrato dal DM 420/2001) “Regolamento recante l’individuazione dei requisiti di qualificazione dei soggetti esecutori dei lavori di restauro e manutenzione dei beni mobili e delle superfici decorate dei beni architettonici” SINTESI DEL QUADRO NORMATIVO DOPI IL 1994 DM.LL.PP. n.145 del 19 aprile 2000 “Regolamento recante il Capitolato generale d’appalto dei lavori pubblici” DPR n. 34 del 25 gennaio 2000 “Regolamento recante l’istituzione del sistema di qualificazione per gli esecutori di lavori pubblici” DM. MBAC n. 294 del 3 agosto 2000 (integrato dal DM 420/2001) “Regolamento recante l’individuazione dei requisiti di qualificazione dei soggetti esecutori dei lavori di restauro e manutenzione dei beni mobili e delle superfici decorate dei beni architettonici” IL RIFERIMENTO NORMATIVO ATTUALE SU I LL. PP. CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI D.lgs n. 163 del 12 aprile 2006 (modificato dal D. lgs 6/2007) Parte II, Titolo IV, Capo II “CONTRATTI RELATIVI AI BENI CULTURALI“ (artt. 197 – 205) (+ art. 253, Norme transitorie, commi 29-30) ITER PROCEDURALE DEI LL. PP. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. Programmazione triennale Progettazione Procedure di scelta del contraente Sistemi di aggiudicazione Qualificazione dei concorrenti Contratto ed esecuzione Collaudo LA PROGRAMMAZIONE La normativa su i lavori pubblici ha assolto ad un fondamentale ruolo tecnico-culturale normalizzando la cultura della programmazione e del progetto. LA PROGRAMMAZIONE La programmazione risponde ad un’esigenza di razionalizzazione degli interventi. L’istituto della programmazione è diventato un sub-procedimento obbligatorio preliminare alla complessa procedura dei lavori pubblici, inclusa quella inerente i beni culturali. LA PROGRAMMAZIONE I lavori pubblici possono attuarsi soltanto sulla base di un programma triennale, con aggiornamenti annuali e un elenco annuale redatti secondo un ordine di priorità. LA PROGRAMMAZIONE Le disposizioni preliminari costituiscono lo studio per l’individuazione del quadro dei bisogni e degli obiettivi. La redazione di studi di fattibilità viene effettuata con lo scopo di indicare nel documento preliminare alla progettazione l’oggetto dell’intervento con i requisiti tecnici, normativi e finanziari LA PROGRAMMAZIONE Il programma triennale costituisce il momento attuativo degli studi di fattibilità e ha lo scopo di collocare gli interventi del triennio successivo in ordine di priorità e in base al pubblico interesse e alle rilevanze. LA PROGRAMMAZIONE Viene redatto in conformità allo schema-tipo definito con decreto del Ministro dei LL.PP . LA PROGRAMMAZIONE Lo schema di programma triennale, gli aggiornamenti e l’elenco annuale prima della loro approvazione sono resi pubblici dall’Amministrazione procedente. Successivamente alla loro adozione sono trasmessi all’Osservatorio dei Lavori Pubblici. LA PROGETTAZIONE La progettazione raccoglie l’insieme della documentazione relativa al bene. (storica, tecnica, grafica, fotografica e diagnostica). Individua le caratteristiche costitutive, e lo stato di conservazione dell’oggetto e definisce l’intervento di restauro LA PROGETTAZIONE Livelli di progettazione 1. Progetto preliminare 2. Progetto definitivo 3. Progetto esecutivo LA PROGETTAZIONE Il progetto preliminare: mira a definire le caratteristiche qualitative e funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche prestazioni da fornire LA PROGETTAZIONE Il progetto preliminare comprende: relazione illustrativa relazione tecnica (v. scheda tecnica) elaborati grafici LA PROGETTAZIONE Il progetto definitivo: individua compiutamente i lavori da realizzare nel rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli, degli indirizzi e delle indicazioni stabiliti nel progetto preliminare e contiene tutti gli elementi necessari ai fini del rilascio delle prescritte autorizzazioni e approvazioni LA PROGETTAZIONE Il progetto definitivo comprende: relazione generale relazioni tecniche specialistiche elaborati grafici LA PROGETTAZIONE Il progetto esecutivo: costituisce l’ingegnerizzazione delle lavorazioni. E’ redatto in conformità al progetto definitivo, determina in ogni dettaglio i lavori da realizzare ed il relativo costo e deve essere sviluppato ad un livello di definizione tale da consentire che ogni elemento sia identificato in forma, tipologia, qualità, dimensione e prezzo. LA PROGETTAZIONE Il progetto esecutivo comprende: relazione generale relazioni specialistiche elaborati grafici LA PROGETTAZIONE Il progettista può essere: INTERNO alla P.A. ESTERNO alla P.A. pur prevedendo la distinzione fra progettazione interna ed esterna si ribadisce la preferenza per l’affidamento di incarichi di progettazione all’interno della stazione appaltante IL CAPITOLATO GENERALE DI APPALTO Disciplina e regolamenta i rapporti tra amministrazione aggiudicatrice e soggetti affidatari I CAPITOLATI SPECIALI DI APPALTO Servono a recepire ed inserire nel contratto un contenuto complesso. Contengono le prescrizioni tecniche relative ad una categoria speciale di opere. I CAPITOLATI SPECIALI-TIPO Il capitolato-tipo del progetto diagnostico I capitolati-tipo per il rilievo la documentazione I capitolati-tipo di restauro I CAPITOLATI SPECIALI-TIPO DI RESTAURO Capitolato speciale-tipo per il restauro dei dipinti su tavola Capitolato speciale-tipo per il restauro dei dipinti su tela Capitolato speciale-tipo per il restauro dei dipinti murali STRUTTURA DEI CAPITOLATI DI RESTAURO 1. DESCRIZIONE E FINALITA’ DELL’OPERAZIONE 2. CRITERI DI ESECUZIONE E REQUISITI DEI MATERIALI 3. SCHEDA TECNICA: qualifica dell’operatore stato di conservazione intervento IL COLLAUDO Il collaudo ha lo scopo di verificare certificare che i lavori siano stati eseguiti a regola d'arte e secondo le prescrizioni tecniche prestabilite, in conformità del contratto IL COLLAUDO Consiste nel controllo da parte di soggetto appositamente incaricato e dotato della necessaria competenza tecnica, dell’esatto adempimento delle obbligazioni contrattuali IL COLLAUDO Il collaudatore è nominato dalle stazioni appaltanti all'interno delle proprie strutture sulla base dei criteri che le stesse sono tenute a fissare preventivamente. Nell'ipotesi di carenza nel proprio organico di soggetti in possesso dei necessari requisiti, l'incarico di collaudatore è affidato a soggetti esterni. IL COLLAUDO Non possono essere affidati incarichi di collaudo: a coloro che hanno comunque svolto o svolgono attività di controllo, progettazione, approvazione o direzione dei lavori da collaudare IL COLLAUDO Le stazioni appaltanti entro 30 giorni dalla data di ultimazione dei lavori, attribuiscono l'incarico del collaudo a soggetti di specifica qualificazione professionale commisurata alla tipologia e categoria degli interventi, alla loro complessità ed al relativo importo IL COLLAUDO Il collaudo di un intervento deve essere ultimato non oltre sei mesi dall'ultimazione dei lavori. La verifica della buona esecuzione di un lavoro è effettuata attraverso accertamenti, saggi e riscontri che l'organo di collaudo giudica necessari. IL COLLAUDO A seguito del collaudo viene emesso il certificato di collaudo IL COLLAUDO Il certificato di collaudo è sostituito dal certificato di regolare esecuzione nel caso di lavori di importo sino a 500.000 euro DECRETO LEGISLATIVO 163/2006 artt.197-2005 BENI CULTURALI DECRETO LEGISLATIVO 163/2006 artt.197-2005 BENI CULTURALI Art. 198. Ambito di applicazione Appalti di lavori pubblici concernenti beni mobili e immobili e interventi sugli elementi architettonici e sulle superfici decorate di beni del patrimonio culturale, sottoposti alle disposizioni di tutela di cui al D. lgs 22 gennaio 2004, n.42 DECRETO LEGISLATIVO 163/2006 artt.197-2005 BENI CULTURALI Art. 202. Attività di progettazione, direzione dei lavori e accessorie comma 1 L a stazione appaltante può prevedere , in sede di progettazione preliminare, la redazione di una o più schede tecniche, finalizzate alla puntuale individuazione delle caratteristiche del bene oggetto dell’intervento da realizzare, la scheda tecnica è obbligatoria qualora si tratti di interventi relativi ai beni mobili e alle superfici decorate di beni architettonici DECRETO LEGISLATIVO 163/2006 artt.197-2005 BENI CULTURALI comma 2 La scheda tecnica di cui al comma 1 è redatta e sottoscritta da professionisti o restauratori con specifica competenza sull'intervento oggetto della scheda; in ogni caso da restauratori di beni culturali se si tratta di interventi relativi a beni mobili e alle superfici decorate dei beni architettonici. DECRETO LEGISLATIVO 163/2006 artt.197-2005 BENI CULTURALI comma 3 Per le attività inerenti ai lavori, alle forniture o ai servizi sui beni di cui all’art.198, nei casi in cui non sia necessaria idonea abilitazione professionale, le prestazioni relative alla progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, alla direzione dei lavori e agli incarichi di supporto tecnico alle attività del responsabile del procedimento e del dirigente competente alla formazione del programma triennale, possono essere espletate anche da un soggetto con qualifica di restauratore di beni culturali ai sensi della vigente normativa. DECRETO LEGISLATIVO 163/2006 artt.197-2005 BENI CULTURALI comma 4 Le attività di cui ai commi 2 e 3 possono essere espletate da funzionari tecnici delle stazioni appaltanti in possesso di adeguata professionalità in relazione al l'intervento da attuare. DECRETO LEGISLATIVO 163/2006 artt.197-2005 BENI CULTURALI comma 5 Per i lavori concernenti beni mobili e superfici decorate di beni architettonici sottoposti alle disposizioni di tutela dei beni culturali, l'ufficio di direzione del direttore dei lavori deve comprendere tra gli assistenti con funzioni di direttore operativo, un soggetto con qualifica di restauratore di beni culturali ai sensi della vigente normativa, in possesso di specifiche competenze coerenti con l'intervento DECRETO LEGISLATIVO 163/2006 artt.197-2005 BENI CULTURALI Art. 203. Progettazione comma 1 L'affidamento dei lavori indicati all‘articolo 198, comma 1 e 2, è disposto, di regola, sulla base del progetto definitivo integrato dal capitolato speciale e dallo schema di contratto. DECRETO LEGISLATIVO 163/2006 artt.197-2005 BENI CULTURALI comma 2 L'esecuzione dei lavori può prescindere dall'avvenuta redazione del progetto esecutivo, che, ove sia stata ritenuta necessaria in relazione alle caratteristiche dell'intervento e non venga effettuata dalla stazione appaltante, è effettuata dall'appaltatore ed è approvata entro i termini stabiliti con il bando di gara o con lettera di invito. Resta comunque necessaria la redazione del piano di manutenzione. DECRETO LEGISLATIVO 163/2006 artt.197-2005 BENI CULTURALI comma 3 Per i lavori concernenti beni mobili e superfici decorate di beni architettonici e scavi archeologici sottoposti alle disposizioni di tutela di beni culturali, il contratto di appalto che prevede l'affidamento sulla base di un progetto preliminare o definitivo può comprendere oltre all'attività di esecuzione, quella di progettazione successiva al livello previsto a base dell'affidamento laddove ciò venga richiesto da particolari complessità, avendo riguardo alle risultanze delle indagini svolte. CASI STUDIO PRIMO LIVELLO PROGETTAZIONE I frammenti dell’affresco absidale di S. Pietro a Tuscania Il progetto a cura dell’ISCR Francesca Romana Mainieri - ISCR Il terremoto del 6 febbraio 1971 ore 19 Il progetto di fattibilità Le fasi del progetto La ricerca documentaria • Rilievo fotogrammetrico e restituzione 3D •Sperimentazione sistemi informatici Intervento sui frammenti e prove di ricomposizione Ambiti di applicazione dei primi risultati Determinazione delle metodologie di intervento Foto Schimidt per ISCR Foto Schimidt per ISCR Foto Schimidt per ISCR Foto Schimidt per ISCR La ricerca documentaria Incisioni acquarellate Ramboux II metà XVIII sec. La ricerca fotografica Campagna fotografica 1925 (ICCD) La ricerca fotografica Campagna fotografica 1925 (ICCD) La ricerca fotografica Campagna fotografica 1954 (ICR) La ricerca fotografica Campagna fotografica Hirmer 1968 (Fototeca Hertziana) La ricerca fotografica Campagna fotografica Hutzel 1969 (Fototeca Hertziana) Le documentazioni fotografiche a colori Fotogrammi dal film di Zeffirelli Romeo e Giulietta 1968 Le documentazioni fotografiche a colori Foto M. Hirmer per pubblicazione di Otto Demus 1968 Le documentazioni fotografiche a colori Immagini subito dopo il crollo tratte da una rivista L’ acquisizione digitale e la creazione di una banca dati Foto Schimidt per ISCR Foto Schimidt per ISCR L’intervento sui frammenti e prove di ricomposizione Foto Schimidt per ISCR Foto Schimidt per ISCR Foto Schimidt per ISCR Foto Schimidt per ISCR Foto Schimidt per ISCR Foto Schimidt per ISCR Sperimentazione di sistemi informatici. Il coinvolgimento del “Laboratorio Mantegna” nella ricomposizione digitale Il ruolo del Laboratorio Mantegna nel restauro della Cappella Ovetari nella Chiesa degli Eremitani a Padova è stato quello di fornire ai restauratori delle mappe di ricomposizione Foto Lab. Mantegna Sullo sfondo di una riproduzione fotografica di una scena dell’affresco, indicare dove, come e quale frammento dovesse essere posizionato Foto Lab. Mantegna CASI STUDIO SECONDO LIVELLO PROGETTAZIONE L’alcova di Federico da Montefeltro il progetto a cura dell’ISCR Francesca Romana Mainieri - ISCR Foto Rubino- ISCR Foto Rubino- ISCR Foto Rubino- ISCR Foto Rubino- ISCR Foto Rubino- ISCR IL PROGETTO DI STUDIO Le fasi del progetto La ricerca storico - archivistica La diagnostica L’osservazione diretta Indagine storica e archivistica Analisi tecnica dei dati obiettivi Rilievo e documentazione Indagini scientifiche LA RICERCA STORICO-ARTISTICA Realizzata in occasione del matrimonio con Battista Sforza nel 1459 La prima citazione risale a Michel de Montaigne (1581) “… en deus de leurs chambres i l s’ s’y voit d’ d’autres chambres carré carrées en un coin, fermè fermèes de toutes pars, sauf quelque vitre qui reç reçoit le jour de la chambre Foto Rubino- ISCR LA RICERCA STORICO-ARTISTICA La vicenda attributiva ha visto succedersi varie ipotesi a favore di diversi artisti La soluzione è venuta da Federico Zeri (1961) che ne ha rivendicato la paternità al Maestro delle tavole Barberini in seguito identificato in fra Carnevale. Fra Carnevale, Presentazione al tempio, Boston L’ ARALDICA PRECEDENTI ICONOGRAFICI MODELLI ICONOGRAFICI Foto Rubino- ISCR LA RICERCA INVENTARIALE Una “bossola è ancora in essere nel Palazzo nell’inventario del 1609 ma ormai smontata nel 1631 ( “colonne... e altri intagli in pezzi n. cinquanta circa”) Una seconda bossola “Una bossola d’ abete dimessa in quattro pezzi, con i suoi maschioli e femminelle” risulta in deposito nell’inventario del 1631 ma non è citata in quelli precedenti Tracce ottocentesche di un arredo si rinvengono nell’ inventario del 1894 LA STORIA CONSERVATIVA Riscoperta nei magazzini nel 1912 è stata ricostruita e più volte spostata nel corso del XX secolo da una sala all’altra del Palazzo ducale. Nel 1948 Rotondi la colloca nell’attuale sala dell’Appartamento della Jole L’ultimo restauro (di superficie) risale al 1973 Ricostruzione del 1912 Foto Soprintendenza Urbino Collocazione del 1948 Foto Soprintendenza Urbino L’ INDIVIDUAZIONE DELL’AMBIENTE ORIGINARIO Francesco di Simone da Santacroce, Foto Rubino- ISCR Annunciazione, Bergamo L’ INDIVIDUAZIONE DELL’AMBIENTE ORIGINARIO foto 1. le mattonelle Foto Scarpitti - speciali ISCR per il camino IL PROGETTO TECNICO-DIAGNOSTICO ANALISI TECNICA DEI DATI OBIETTIVI RILIEVO E DOCUMENTAZIONE INDAGINI DI TIPO FISICO INDAGINI DI TIPO BIOLOGICO RICONOSCIMENTO CHIMICO DEI MATERIALI COSTITUTIVI RILIEVO DIRETTO E DOCUMENTAZIONE GRAFICA Grafico Sangiorgio- ISCR CREAZIONE DI UN LESSICO NORMALIZZATO Grafico Sangiorgio- ISCR ACQUSIZIONE DIGITALIZZATA CON SCANNER LASER Scansione lab. fisica - ISCR LO STUDIO DEL MICROCLIMA Rilevamento lab. fisica ISCR allestimento di centraline di rilevamento ambientale interna ed esterna L’ INDIVIDUAZIONE DELLE CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE Radiografia lab. fisica OPD INDAGINI RADIOGRAFICHE RX per la visualizzazione di particolari non visibili LE INDAGINI DI TIPO BIOLOGICO Foto Scarpitti - ISCR Analisi del degrado entomatico Foto Scarpitti - ISCR LE INDAGINI DI TIPO BIOLOGICO Foto - ISCR SEZIONI STRATIGRAFICHE sottili, lucide trasversali e longitudinali per il riconoscimento delle specie legnose al microscopio ottico INDAGINI RADIOGRAFICHE RX per l’individuazione delle gallerie degli insetti xilofagi sezione lab. biologia - ISCR LA FORNITURA DEL LEGNAME L’areale di crescita dell’abete rosso L’INDIVIDUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI LAVORAZIONE Urbino, P.zzo Ducale, Fregio Arte della guerra esempio di sega ad acqua IL RICONOSCIMENTO DEI MATERIALI INDAGINI DI TIPO OTTICO: Fluorescenza UV INDAGINI DI TIPO CHIMICO: • Indagine XRF • Prelievo e allestimento di sezioni lucide o sottili • Indagini microchimiche • Indagini cromatografiche sezione lab. chimica - ISCR IPOTESI DI RICOSTRUZIONE SULLA BASE DI DATI TECNICI Foto Scarpitti - ISCR Studio dei segni relativi a diverse fasi di montaggio e smontaggio IPOTESI DI SEQUENZA DEGLI ELEMENTI SULLA BASE DI DATI STILISTICI E ICONOGRAFICI Studio della sequenza dei finti marmi IPOTESI DI SEQUENZA DEGLI ELEMENTI SULLA BASE DI DATI STILISTICI E ICONOGRAFICI Studio della sequenza dei finti marmi IPOTESI DI SEQUENZA DEI PANNELLI SULLA BASE DI DATI STILISTICI E ICONOGRAFICI Foto Rubino- ISCR Individuazione delle specie fitomorfiche IPOTESI DI SEQUENZA DEI PANNELLI SULLA BASE DI DATI STILISTICI E ICONOGRAFICI Foto Rubino- ISCR Individuazione delle specie fitomorfiche IPOTESI DI SEQUENZA DEI PANNELLI SULLA BASE DI DATI STILISTICI E ICONOGRAFICI Foto Rubino- ISCR Individuazione delle specie zoomomrfiche RICOSTRUZIONE VIRTUALE ricostruzione Scarpitti - ISCR CASI STUDIO TERZO LIVELLO PROGETTAZIONE MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro PECHINO CITTA’ PROIBITA - IL CANTIERE DI PROGETTO DEL TAIHEDIAN manufatti lignei area di cantiere STRATIGRAFIA DEL MANUFATTO DIPINTO PELLICOLA PITTORICA STRATI PREPARATORI SUPPORTO Grafica Scarpitti - ISCR MORFOLOGIA DEL DEGRADO ↑ ↑ Grafica Scarpitti - ISCR Difetti di coesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica MORFOLOGIA DEL DEGRADO ↑ ↑ ↑ Grafica Scarpitti - ISCR Difetti di adesione degli strati preparatori e della pellicola pittorica MORFOLOGIA DEL DEGRADO ↑ ↑ ↑ Grafica Scarpitti - ISCR Sollevamenti della pellicola pittorica MORFOLOGIA DEL DEGRADO ↑ Grafica Scarpitti - ISCR Lacuna degli strati profondi MORFOLOGIA DEL DEGRADO ↑ Grafica Scarpitti - ISCR Lacuna della pellicola pittorica MORFOLOGIA DEL DEGRADO ↑ Grafica Scarpitti - ISCR Crettatura della pellicola pittorica MORFOLOGIA DEL DEGRADO ↑ Grafica Scarpitti - ISCR Crettatura degli strati preparatori CRITERI DI SCELTA DEI MATERIALI DI RESTAURO IDONEITA’ ALLO SCOPO COMPATIBILITA’ CON I MATERIALI ORIGINALI STABILITA’ REVERSIBILITA’ NON TOSSICITA’ DOCUMENTAZIONE DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA E GRAFICA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA E GRAFICA Redazione di un lessico tecnico multilingue condiviso in italiano inglese cinese pin yin grafico RIMOZIONE DEI DEPOSITI INCOERENTI RIMOZIONE DEPOSITI INCOERENTI con pennellesse morbide con aspirapolvere INTERVENTO SUL SUPPORTO LIGNEO consolidamento delle fessurazioni CONSOLIDAMENTO DELLE FESSURAZIONI preparazione della colla: rigonfiamento della colla in acqua rapp. 1:2 riscaldamento in bagno-maria, temperatura max 60°C consolidamento delle superfici con colla Proteine animali sigle commerciali: colla Zurigo, colla di bue forma commerciale: perle di colore ambrato utilizzo: a caldo applicazione: a pennello, a pressione con siringa risanamento delle fessurazioni e delle sconnessure RISANAMENTO DELLE FESSURAZIONI E DELLE SCONNESSURE traccia dei tasselli in legno di balsa specie legnosa: balsa nome scientifico: Ochroma lagopus forma commerciale: tavolette, assicelle RISANAMENTO DELLE FESSURAZIONI E DELLE SCONNESSURE reintegrazione delle parti mancanti con segmenti di tiglio adattati reintegrazione con Nan-mu di parti lacunose di dimensioni maggiori inserimento di segmenti lignei specie legnosa: tiglio genere: Tilia sp. (Tiliaceae) forma commerciale: tavolette, assicelle specie legnosa: nan-mu genere: - (Lauraceae) stuccatura delle fessurazioni e delle sconnessure STUCCATURA DELLE FESSURAZIONI E DELLE SCONNESSURE con stucco pronto polyfilla Stucco pronto per legno (Polyfilla) inerte: CaCO3 legante: polimeri sintetici forma commerciale: pasta in tubetto, in barattolo applicazione: a spatola reintegrazione cromatica delle stuccature del supporto REINTEGRAZIONE CROMATICA DELLE STUCCATURE DEL SUPPORTO ritocco delle superfici con acquarelli Acquarelli Winsor & Newton pigmenti: inorganici legante: gomma vegetale (polisaccaridi) forma commerciale: pasta in tubetto applicazione: a pennello REINTEGRAZIONE CROMATICA DELLE STUCCATURE DEL SUPPORTO dopo pennelli da ritocco sigle commerciali: Winsor & Newton rifacimento di parti scheggiate o mancanti prima RIFACIMENTO DI PARTI SCHEGGIATE O MANCANTI durante RIFACIMENTO DI PARTI SCHEGGIATE O MANCANTI strato intermedio: bastoncini di legno di tiglio colla di origine animale Proteine animali sigle commerciali: colla Zurigo, colla di bue forma commerciale: perle di colore ambrato utilizzo: a caldo applicazione: a pennello, a pressione con siringa durante RIFACIMENTO DI PARTI SCHEGGIATE O MANCANTI livellamento dello strato intermedio Scalpelli sigle commerciali: Stanley durante e dopo RIFACIMENTO DI PARTI SCHEGGIATE O MANCANTI applicazione (con colla vinilica) e adattamento di un elemento della stessa specie legnosa originale applicazione di un altro strato intermedio (colla di origine animale) Colla vinilica PVAc acetato di polivinil cloruro sigle commerciali: Bindan P forma commerciale: emulsione acquosa durante RIFACIMENTO DI PARTI SCHEGGIATE O MANCANTI applicazione (con colla vinilica) e adattamento di un elemento della stessa specie legnosa originale Sgorbie sigle commerciali: Pfeil dopo RIFACIMENTO DI PARTI SCHEGGIATE O MANCANTI ritocco delle superfici con acquerelli pennelli e acquarelli sigle commerciali: Winsor & Newton INTERVENTO SU STRATI PREPARATORI E PELLICOLA PITTORICA ristabilimento dell’adesione RISTABILIMENTO DELL’ADESIONE distacchi senza deformazione diluizione al 20% in acqua applicazione a pennello prima PRIMAL B60 A (Rhom & Haas di Philadelphia) (PA) acrilato-metacrilato copolimero sigle commerciali: PRIMAL, RHOPLEX forma commerciale: emulsione acquosa RISTABILIMENTO DELL’ADESIONE distacchi senza deformazione pressione sulla superficie mediante: cunei di legno durante cunei artigianali in legno duro RISTABILIMENTO DELL’ADESIONE distacchi senza deformazione pressione sulla superficie mediante: morsetti ad espansione durante morsetti sigle commerciali: Wolfcraft (serie 3447 000 – 3457 000) RISTABILIMENTO DELL’ADESIONE distacchi senza deformazione dopo RISTABILIMENTO DELL’ADESIONE distacchi con deformazione velinatura delle scaglie con carta “giapponese” e adesivo adesivo diluito al 5% in acqua deionizzata + alcool etilico (rapp. acqua:alcool 97:3) applicazione a pennello durante Carta giapponese 11 gr/mq Gelvatol G04/140 polivinilalcolacrilato-metacrilato sigle commerciali: GELVATOL POVAL forma commerciale: polvere bianca Alcool etilico CH3-CH2-OH durante RISTABILIMENTO DELL’ADESIONE distacchi con deformazione flessibilizzazione delle scaglie con impacchi di acqua e cotone idrofilo RISTABILIMENTO DELL’ADESIONE distacchi con deformazione rimozione degli impacchi durante RISTABILIMENTO DELL’ADESIONE distacchi con deformazione iniezione a siringa dell’adesivo diluito al 75% in acqua durante Vinnapas CEF 10W (Wacker) (PVAc-PVC) polivinilacetato-polivinilcloruro copolimero forma commerciale: liquido denso lattiginoso durante RISTABILIMENTO DELL’ADESIONE distacchi con deformazione pressione manuale su pellicola melinex Melinex (DuPont) foglio poliestere monosiliconato 23 nm RISTABILIMENTO DELL’ADESIONE distacchi con deformazione dopo pulitura PREPARAZIONE DEL SOLVENT GEL si prende 1 parte di Carbopol preparazione del gel Carbopol PHZ10 (Phase srl) polimero dell’acido poliacrilico pH (dispersione acquosa): 1,5-3 sigle commerciali: Carbopol PHZ10, Carbopol 940, Ultrez 10 forma commerciale: polvere fina di colore bianco PREPARAZIONE DEL SOLVENT GEL si aggiunge 10 parti di Ethomeen C/25 rapporto Carbopol : Ethomeen (1gr : 10ml) usare dispositivi di protezione individuale preparazione del gel Ethomeen C/25 Miscela di ammine alifatiche polietossilate pH (1% in acqua): 9-11 forma commerciale: liquido denso ambrato PREPARAZIONE DEL SOLVENT GEL si mescola con abbassalingua di legno preparazione del gel Abbassalingua PREPARAZIONE DEL SOLVENT GEL si prosegue con un agitatore meccanico sino ad un perfetto addensamento si verifica il pH che deve risultare neutro preparazione del gel cartine indicatrici di pH PREPARAZIONE DEL SOLVENT GEL miscela di solventi alcool isopropilico acetone + acqua deionizzata (rapp. 1:1:1) aggiunta dei solventi (IPA) Propan-2-olo Si aggiunge al gel la miscela di solventi in rapporto di 10 : 1 (Acetone) Dimetilchetone PREPARAZIONE DEL SOLVENT GEL si aggiungono ancora poche gocce di acqua deionizzata fino alla completa formazione del gel. APPLICAZIONE DEL SOLVENT GEL si applica a pennello il solvent gel tempo di applicazione 4 – 10 minuti dispositivi di protezione individuale applicazione foto pennelli piattine RIMOZIONE DEL SOLVENT GEL rimozione a secco per mezzo di tamponi di carta di pura cellulosa tamponi di cotone idrofilo asciutti rimozione meccanica carta di pura cellulosa dispositivi di protezione individuale RIMOZIONE DEL SOLVENT GEL lavaggio finale delle superfici: a tampone con solvente polare e volatile dopo 30 minuti a tampone con solvente apolare rimozione fisico-chimica PULITURA tassello di pulitura trattamento delle lacune TRATTAMENTO DELLE LACUNE applicazione a pennello di un film acrilico in soluzione al 3% in solvente organico protezione preventiva delle zone limitrofe Paraloid B72 (Rhom & Haas di Philadelphia) metil acrilato-etil metacrilato copolimero sigle commerciali: PARALOID, ACRILOID forma commerciale: grani trasparenti TRATTAMENTO DELLE LACUNE con stucco pronto acrilico alleggerito lacuna di profondità Ducotone Carica:SiO2 Legante: resina acrilica TRATTAMENTO DELLE LACUNE stucco a base di: gesso biidrato e colla animale lacuna di superficie inerte: solfato di calcio biidrato CaSO4.2H2O sigle commerciali: gesso di Bologna forma commerciale: polvere fina di colore bianco legante: proteine animali sigle commerciali: colla di coniglio, colla lapin forma commerciale: grani, lastre TRATTAMENTO DELLE LACUNE stuccatura di superficie rigonfiamento della colla di coniglio n acqua fredda (rapp. 1:10) tempo di rigonfiamento: 8 h preparazione dello stucco spatole a foglia di ulivo riscaldamento a bagno-maria: T<60° impasto della colla calda con gesso e applicazione a spatola TRATTAMENTO DELLE LACUNE rifinitura delle superfici con bisturi e con carta abrasiva a grana fine rasatura delle stuccature bisturi e carta abrasiva TRATTAMENTO DELLE LACUNE dopo Reintegrazione della pellicola pittorica REINTEGRAZIONE PITTORICA a velatura con acquerelli acquarelli Winsor & Newton pigmenti: inorganici legante: gomma vegetale (polisaccaridi) forma commerciale: pasta in tubetto applicazione: a pennello REINTEGRAZIONE PITTORICA