4 aprile 2012
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Biodiversità
Lo storione
in acque lombarde (prima parte)
Sara Evalli
Con il progetto Life Natura
il ripopolamento dello storione cobice
è compiuto. Metodi scientifici
e coinvolgimento delle comunità locali
sono le chiavi del successo.
Lo storione cobice (Acipenser naccarii) è un pesce endemico dell’Adriatico a migrazione anadroma, ovvero al
momento della riproduzione abbandona il mare per risalire i fiumi ove deporre le uova, è protetto dalla direttiva habitat 21 maggio 1992 n. 43/Cee come specie prioritaria. In questo contesto si colloca il progetto LifeNatura Cobice che tra il 2005 e il 2007 ha ricostito una
popolazione vitale in grado di autosostenersi.
La specie amante delle acque ossigenate e pulite ha subito, negli scorsi decenni, un drastico calo della numerosità della popolazione a causa dell’inquinamento organico dei fiumi e delle numerose barriere di origine
antropica che ne ostacolano l’accesso.
Sebbene A. naccarii sia stato protetto dalla legislazione
nelle tre regioni coinvolte (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna), il progetto ha inteso sensibilizzare la popolazione sulle peculiarità di questa specie e
sull’importanza della sua conservazione, elevandola a
specie simbolo.
Un’azione su vasta scala e di così ampia portata è stata
resa possibile grazie ai numerosi attori coinvolti: Regione Lombardia, Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste (Ersaf), Provincia di Cremona, Istituto
sperimentale italiano “Lazzaro Spallanzani”, Regione
Emilia-Romagna, Provincia di Piacenza, Provincia di
Ferrara, Provincia di Rovigo, Provincia di Venezia, Provincia di Treviso, Provincia di Padova, Provincia di Verona e al coordinamento dell’Ente Parco regionale veneto del Delta del Po.
Inoltre per la Regione Lombardia, Ersaf ha coinvolto le
province di Brescia, Lecco, Lodi, Milano e Mantova, oltre a collaborare a stretto contatto con la Provincia di
Cremona, già partner del progetto.
I ripopolamenti
Dopo uno studio per la scelta e la caratterizzazione delle
aree in cui condurre i ripopolamenti, partito da una
scheda di rilevamento ambientale calibrata al fiume Po
(Piacenza) e poi estesa ai fiumi di competenza del pro-
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getto (per la Lombardia: Adda, Mincio, Oglio), si è proceduto alla stesura del progetto esecutivo di ripopolamento.
Sono stati fatti ripopolamenti diffusi, seminando circa
30.000 esemplari di A. naccarii di varie taglie, ma in
massima parte con peso compreso tra 0,5 e 1 chilogrammo, in vari punti di una decina di fiumi che sfociano nell’Adriatico (per la Lombardia: Adda, Oglio e Laghi di Mantova). Prima di essere liberati, gli esemplari
di dimensioni appropriate sono stati marcati con
microchip allo scopo di monitorare l’esito del ripopolamento. Per valutare
gli esiti del ripopolamento è stata infatti realizzata una
rete di rilevamento,
costituita da guardie
provinciali, volontari e pescatori sportivi e professionali, in
modo da estendere
il monitoraggio dalle acque interne alle acque marine. Gli storioni utilizzati
per il ripopolamento provenivano dalla riproduzione
degli esemplari selvatici mantenuti in cattività e catturati negli anni 70 nella stessa area di progetto. Questi
esemplari hanno conservato un serbatoio, completamente caratterizzato per la parte genetica, rivelatosi
fondamentale per il recupero della specie. I riproduttori
sono pervenuti principalmente dai partner e
dall’azienda Vip di Orzinuovi (Bs) in Lombardia, allevamento con permesso della Convention on international trade in endangered species of wild fauna and flora (Cites) che per primo, negli anni 80, ha realizzato la
riproduzione in cattività con metodo incruento A. naccarii. Nell’ambito del progetto è stato inoltre potenziato
uno schiuditoio in provincia di Treviso per garantire, in
ogni caso, l’approvvigionamento degli esemplari per il
ripopolamento.
Monitoraggio
Il progetto ha richiesto la costruzione di una rete di rilevamento delle catture e di elaborazione dei dati georeferenziati raccolti tramite sistema Gis. La rete è stata coordinata con la Provincia di Cremona al fine di rendere
omogenea l’attività di monitoraggio su Adda, Oglio e
Po, e in seguito integrata con le Province interessate
(Brescia, Cremona,
Lecco,
Lodi, Mantova e
Milano) con le
quali si sono
definiti i referenti (13 tra
tecnici provinciali,
guardie
ecologiche volontarie e pescatori volontari) e le aree di competenza. In un incontro tecnico col gruppo di referenti è stato illustrato il
protocollo di monitoraggio costituito dalle schede di rilevamento dei dati sugli esemplari segnalati, dai lettori
di pit-tag e dal manuale sintetico utilizzato per il monitoraggio.
Infine, è stato predisposto e stampato un opuscolo informativo da distribuire ai pescatori amatoriali e ai professionisti, nell’ambito di attività di educazione ambientale e durante manifestazioni, convegni e iniziative riguardanti il settore ittico, in tutta la regione, grazie alla
collaborazione delle Province, dei referenti locali del
progetto e degli Enti parco fluviali. Oltre alla rete di
monitoraggio è stata fatta un’osservazione diretta attraverso una ventina di pescate selettive (con reti tramaglio, elettrostorditore o bilancione) e una decina di uscite di visual censis subacqueo effettuate dalla scuola subacquea Laudese, lungo i principali corsi d’acqua della
Regione (Adda, lago di Garlate, palude di Brivio, Oglio,
Mincio-Lago superiore).
La comunicazione
Per ottenere un atteggiamento positivo e la collaborazione della popolazione sono essenziali azioni di sensibilizzazione rivolte sia ai pescatori sportivi e professionali, sia agli alunni delle scuole, avviando specifici pro-
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grammi di educazione ambientale anche tramite la posa
di pannelli informativi presso l’azienda agricola Vip,
l’ente parco del Mincio, l’ente parco Adda Nord e la
stampa di pieghevoli illustrati per una distribuzione più
capillare.
Inoltre, un foglio informativo periodico viene inviato
semestralmente a una lista di indirizzi composta da uffici regionali, sedi Ersaf e Arpa, amministrazioni provinciali, gestori delle guardie ecologiche volontarie, pescatori professionisti e associazioni sportive, enti gestori di aree protette e scuole con sede nel territorio interessato dai fiumi Po, Adda, Oglio, Mincio e Ticino.
A tutti coloro che hanno collaborato allo svolgimento
delle varie attività previste sono stati consegnati uno
zaino e delle spille con il logo del progetto Life Cobice, il
logo regionale e quello dell’Ersaf.
È stato, inoltre, realizzato un specifico programma di
educazione ambientale nelle scuole gestite dalle Province, al quale hanno aderito 7 scolaresche della Provincia
di Brescia (scuole medie dei comuni di Pontoglio e Urago d'Oglio)
Infine è stata proposta un’uscita presso l’azienda agricola Vip dove sono stabulati i riproduttori dei storioni cobice, ed è stata proposta una lezione durante la quale è
stato presentato, mediante immagini, filmati e fotografie, quanto già si sta facendo relativamente al recupero
faunistico dello storione cobice con il progetto Life.
Riferimenti bibliografici
Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alla foreste
(Ersaf)
http://www.ersaf.lombardia.it/servizi/Menu/dinamica.
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Sara Evalli, tecnico Ersaf.
www.intersezioni.eu
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