Scuola Secondaria di Primo Grado “G. B. Viotti” Anno scolastico 2008/2009 Classe III B Docente coordinatrice: Mira Carello Macroprogetto DIRITTO E ROVESCIO Anna Politkovskaja CECENIA • Breve storia della Cecenia • La figura di Anna Politkovskaja • La mostra “Cecenia. Una guerra e una pacificazione violenta” – Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà. Nord Caucaso Società patriarcale Regione montagnosa CECENIA Scarsi contatti tra le popolazioni Dura resistenza armata contro la CONQUISTA RUSSA Religione islamica Prima parte 1577: cosacchi si stabiliscono nel Terek: da qui inizia l’Impero Russo Durante la 2° guerra mondiale i ceceni insorsero contro i russi I ceceni vennero accusati dai russi di essersi alleati con i tedeschi Nel 1944, Stalin fece deportare l’intera popolazione cecena nell’Asia centrale Seconda parte •Nel 1957, dopo la morte di Stalin, la situazione dei popoli deportati comincia a cambiare e molte persone tentano di tornare nelle loro terre. •Il ritorno dei Ceceni in patria provoca tensioni e scontri con le popolazioni che erano sate insediate durante la loro assenza. Si verificano dei pogrom anti-ceceni. •Alla metà degli Anni ’60 cessano le persecuzioni aperte nei confronti dei Ceceni, ma questi continuano ad essere discriminati. •Nel 1990 viene convocato il primo Congresso nazionale ceceno, con a capo il generale sovietico Dudaev •Nel 1991 Boris Eltsin viene eletto presidente della Federazione Russa. Nel mese di dicembre si assiste alla dissoluzione dell’URSS e alla creazione della Comunità degli Stati Indipendenti. Terza parte I ceceni sono in conflitto con i russi 1991: dichiarazione d’indipendenza da parte di Dzokhar Dudaev Nel 1994 Boris Eltisin inviaò 40.000 soldati e cerca di impedire l’indipendenza cecena I ceceni ribelli sconfiggono i soldati russi I russi hanno bisogno della Cecenia perché sul suo territorio passano gasdotti e petrodotti. i russi occupano Groznj nel 1995 •Persiste la crisi economica, aggravata dalle distruzioni e dalla fuga di gran parte degli abitanti •Non vi è controllo sulle armi, che circolano abbondantemente, né sulle bande armate, i cui comandanti ottengono anche riconoscimenti politici. •Nel 1997 Aslan Maskhadov venne eletto Presidente della Cecenia. Si trattava di un moderato, che cercò la mediazione con Mosca, ma non vi riuscì perché aveva molti nemici interni, soprattutto gli islamisti favorevoli ad una radicalizzazione del conflitto. • Personaggio chiave = Shamil Basayev • Nell’ottobre del 1999 le truppe russe invadono il territorio della Cecenia e la capitale Grozny è rasa al suolo. • La guerra è finita? La Russia ha favorito un referendum Costituzione cecena gradita a Mosca Elezione di un presidente filorusso (Akhmat Kadyrov) La Russia è uscita ufficialmente dal conflitto, facendolo passare come operazione di polizia interna alla Cecenia. Dzokhar Dudaev (1944-1996) Leader della guerriglia Indipendentista della prima invasione russa Primo presidente della Repubblica cecena Nel 1996 viene disintegrato da un missile russo 1994-1996 Invece di cercare la pace, attuò una politica demagogica, contribuendo allo scatenarsi della guerra. Ucciso 8 marzo 2005 a Tastoj Jurt dai russi, in circostanze poco chiare. Il suo corpo non è mai stato restituito alla faniglia. Nel 1997, dopo la morte di Dudaev, viene eletto presidente della repubblica cecena, sconfiggendo Shamil Baseav Fu un capo moderato e cercò la mediazione con Mosca, ma non vi riuscì. Nemici interni Islamisti favorevoli alla radicalizzazione del conflitto Autore del sequestro del teatro Dubrovka (2002) Comandante di truppe cecene, che si impose sul campo e si oppose a Maskhadov, considerato debole. Vicinanza con le organizzazioni islamiste internazionali, che finanziano la Cecenia Viene ucciso dai russi, nel 2006. Putin parla di “giusto castigo” per gli attentati compiuti. Si è dichiarato rapitore nella scuola di Beslan nel nord dell’Ossezia (2004) nominato primo ministro da Putin e oggi vero capo della Cecenia E’ accusato di essere spietato, crudele, antidemocratico Dispone di milizie personali che sono accusate di innumerevoli crimini dopo la morte del padre Akhmad Kadyrov Il padre fu assassinato dagli indipendentisti ceceni il 09/05/2004 Breve questionario per conoscere Anna Politkovskaja • Quale lavoro svolgeva Anna Politkovskaja? Anna Politkovskaja era una giornalista. • Dove è vissuta e quando? Anna Politkovskaja è vissuta in Russia. E’ nata nel 1958 ed è morta nel 2006. • Che cosa denunciò e condannò? Anna Politkovskaja condannò l’Esercito e il Governo Russo per aver infranto i diritti civili della popolazione cecena. Come morì? Anna Politkovskaja venne assassinata nell’ascensore del suo palazzo, mentre stava rincasando. La violenza genera violenza e la giustizia sommaria sostenuta dallo stato provoca altra giustizia sommaria, ma individuale. A. P. Durante la visita alla mostra sulla Cecenia, molte sono state le immagini che ci hanno colpito e turbato. Abbiamo provato a trasformare l’orrore in poesia… Piccola, non stare in pensiero, La guerra prima o poi finirà. Non stare sempre lì, sopra quel carrarmato, a pensare, La gente piange sui cadaveri. Urla il suo dolore. Soffre e sulle sue lacrime soffro anch’io. Estefania. cercando di dimenticare tutti i morti che hai visto. Non preoccuparti, tutto finirà. Cinthia. Il pranzo è servito. I commensali si accomodano. Le stoviglie brillano al sole. Il pavimento è la strada. Il tetto è il cielo. La casa non esiste più. Denis Cadaveri cadaveri dappertutto, Centinaia di corpi carbonizzati, Centinaia di corpi mutilati. Disperazione, disperazione ovunque; Questo è tutto ciò che la guerra regala. Pouria Le pietre si muovono. Il vento diventa uragano. La terra trema. È entrato un nemico! Vuole sterminare donne e bambini. Ma nella paura Un angolo di azzurra speranza si apre, tra le nuvole. Rime Una foto, lì appesa, Su un muro bianco. Tace una bambina innocente. Distruzioni, distruzioni, distruzioni: Senza mani disegna la fine del mondo. Il sole. Sotto il grigio cielo Francesca la città sperduta è invasa dal male. Un uomo e una donna fuggono con ciò che redta della loro vita. Ogni passo è dolore. Iuliana La guerra continua, Case distrutte, la vita continua. bambini impauriti, Tutto continua, ma con il terrore. fame povera, I bambini continuano vita crudele. Un tempo pieno di inverno. La guerra fa paura, la vita grida “PACE”. a giocare, a disegnare, con i segni della guerra sul corpo. Martins Naomi. Un colpo di violino ulula. Sotto gli occhi di un bambino fumo e fuoco confondono la mente. Questo, unico ricordo di un tempo passato a lottare per la libertà. Simone Miriam Makeba SUDAFRICA • Miriam Makeba: breve biografia • L’apartheid • La musica di Miriam Makeba