EMPOWERMENT
DELLE ASSISTENTI FAMILIARI
IMMIGRATE
L’ESPERIENZA DELL’AZIENDA
PER I SERVIZI SANITARI N.6
“FRIULI OCCIDENTALE”
PORDENONE
S. Corona1, G. Lucchitta2, A. Grizzo3
1Responsabile
Ufficio per le Relazioni con il Pubblico
2Assistente sociale - 3Coordinatore Sociosanitario
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IL FENOMENO DELLE ASSISTENTI FAMILIARI
Le origini
Allungamento della vita media
Conseguente incremento della popolazione anziana
Assottigliamento
familiari
della
numerosità
dei
nuclei
Progressiva diminuzione delle reti di cura parentali
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IL FENOMENO DELLE ASSISTENTI FAMILIARI
Il contesto nazionale
Indagine IRS Milano (2008):
stima che in Italia esistano 774.000 assistenti familiari,
di cui 70.000 straniere
è un fenomeno in profondo mutamento
negli ultimi anni il profilo sociale delle badanti sta
cambiando. Le variabili che differenziano le assistenti di
oggi rispetto a quelle di qualche tempo fa:
- età più giovane;
- più interessate al lavoro ad ore anziché alla
coresidenza;
- maggiormente disponibili a frequentare corsi di
aggiornamento professionale.
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IL FENOMENO DELLE ASSISTENTI FAMILIARI
nella provincia di Pordenone
• Il fenomeno “badanti” si è diffuso negli ultimi
anni ed ha riguardato nella maggior parte dei
casi donne straniere.
• Dossier Caritas/Migrantes (2008)
- Stranieri soggiornanti: 32.300-34.500
- Stranieri
residenti:
28.781=9,35%
popolazione totale
- Donne straniere: 48,7% - 60% (Ucraina,
Moldavia)
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IL PROGETTO:
TUTELA E PROMOZIONE DELLA SALUTE DEI MIGRANTI
Progetto interistituzionale -I partners:
Il progetto nel 2008 si articola in tre aree:
1 - Tutela e promozione della salute delle assistenti
familiari
2 -Nascere da stranieri
3 -Azioni di marketing sociale per l’emporwerment della
popolazione
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OBIETTIVI DEL PROGETTO
Tutela e promozione della salute delle assistenti familiari
Potenziare e migliorare la rete di collaborazioni già in atto
sul tema, nonché sul quello più generale della salute dei
migranti
Favorire l’empowerment delle donne immigrate occupate nei
servizi alla persona, affinché potenzino le capacità di gestire
in modo corretto la propria salute e acquisiscano una più
profonda consapevolezza dei propri diritti umani e lavorativi
Individuare e proporre adeguati interventi di carattere
integrato, ovvero che sappiano coniugare gli aspetti sanitari
e sociosanitari con quelli informativi, formativi, assistenziali
e relativi alle politiche del lavoro
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ASPETTI METODOLOGICI:
Linee di indagine
1 - Mappatura delle organizzazioni che erogano servizi alle
assistenti familiari nel territorio provinciale
2 – Costruzione del profilo delle assistenti familiari attraverso
una rilevazione campionaria
3 – Costruzione del profilo degli assistiti attraverso una
rilevazione campionaria
4 – Raccolta di opinioni e riflessioni presenti nei servizi pubblici
impegnati
nell’assistenza
domiciliare
e
infermieristica
territoriale attraverso la realizzazione di un focus group
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ASPETTI METODOLOGICI:
Costruzione del profilo delle assistenti familiari
Elaborazione di un questionario semi-strutturato anonimo
Somministrazione faccia-a-faccia
Costruzione del campione sulla base dei dati forniti dagli
Sportelli Assistenti Familiari stratificato per:
- sesso
- residenza
- provenienza
- istruzione
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TARGET PRINCIPALE
Le assistenti familiari immigrate
- attualmente in servizio
- nella provincia di Pordenone
Campione: 200 persone
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ASPETTI METODOLOGICI:
Aree indagate
Il profilo socio-demografico
Gli stili di vita
Lo stato di salute
La condizione lavorativa passata ed attuale
Le competenze
Il lavoro di assistente familiare
La famiglia di origine
Il percorso migratorio
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ASPETTI METODOLOGICI:
Profilo e strumenti degli intervistatori
- Il questionario è stato
somministrato da mediatrici
linguistico-culturali (8)
- appositamente formate sulle
modalità di conduzione delle
interviste
- diario di rilevazione per ogni
intervista per la raccolta delle note
utili a integrare i contenuti del
questionario
e
a
chiarirne
i
significati
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ASPETTI METODOLOGICI:
Tempi e luoghi di somministrazione
Periodo: 6 mesi, da novembre 2008
ad aprile 2009
(maggiori difficoltà di contatto
nei mesi invernali)
I luoghi più frequenti dei contatti:
- bar e altri luoghi pubblici
- parco e altri luoghi all’aperto
-abitazione dell’intervistato o
dell’assistito
- sedi istituzionali
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PRINCIPALI RISULTATI: Il profilo delle badanti
Il fenomeno delle “assistenti familiari” è in costante
trasformazione; trattasi di un fenomeno emerso
spontaneamente ed ancora poco governato. Fenomeno
dominato esclusivamente dalla componente femminile e
straniera.
Età media: 46 anni (più giovane 18 e più anziana 63)
Classi d’età più numerose: 40-49 e 50-59 anni
Stato civile: oltre il 50% è coniugata, il 70% ha il coniuge nel
Paese d’origine così come buona parte dei figli
(minorenni o maggiorenni)
Titolo di studio: oltre 20%laurea, il 60% diploma scuola media
superiore
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PRINCIPALI RISULTATI: Il profilo delle badanti
I Paesi più rappresentati:
Ucraina
Romania
Moldavia
Albania
Marocco
Ghana
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PRINCIPALI RISULTATI: Il profilo delle badanti
Percorso migratorio
Il 30% del campione è arrivato da 5 anni, solo il 20% è
presente da oltre 10 anni. Il 20% proviene da città capitali
di Stato e oltre il 50% proviene da città di medie
dimensioni. Oltre l’80% ha lasciato il proprio Paese per
ragioni economiche. Oltre il 50% dichiara di voler
continuare a lavorare e vivere in Italia.
Posizione giuridica
Meno del 10% sono irregolarmente presenti (senza
documento di soggiorno)
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PRINCIPALI RISULTATI: Il profilo delle badanti
Il percorso lavorativo
La maggior parte delle assistenti familiari lavorava già
prima di arrivare in Italia. Le principali occupazioni:
impiegata, operaia, commessa
Il lavoro è stato trovato grazie all’aiuto di persone già
impegnate in questa occupazione
Il
50%
delle
assistenti
familiari
interrompe
momentaneamente il lavoro per rientrare al proprio Paese
dopo un anno di permanenza
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PRINCIPALI RISULTATI: Il profilo delle badanti
Il percorso lavorativo
L’orario di lavoro: per il 90% supera le 20 ore settimanali.
In caso di coresidenza (75%) supera anche il massimo
contrattuale di 54 ore
La retribuzione: oltre il 65% dichiara di ricevere come
compenso una somma tra le 500 e 800 euro mensili. L’85%
effettua, saltuariamente o mensilmente, rimesse di denaro
a familiari nel Paese di provenienza.
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PRINCIPALI RISULTATI: Il profilo delle badanti
Il lavoro di assistenza domiciliare
Per l’84% delle intervistate è l’unica occupazione; di
solito si svolge in una sola famiglia e non si limita alla
cura e all’assistenza della persona non autosufficiente,
spesso le prestazioni includono il lavoro domestico
(preparazione pasti, pulizie), il disbrigo di compiti
relativi alla gestione della casa.
La maggior parte valuta positivamente le proprie
competenze assistenziali (igiene da garantire
all’assistito, capacità di riconoscere segnali di malessere
e di segnalarli al medico).
Poche hanno seguito corsi di formazione specifici per
migliorare le proprie competenze.
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PRINCIPALI RISULTATI: Il profilo degli assistiti
Prevalentemente donne con età superiore a 75 anni
Totalmente o parzialmente non autosufficienti in
condizione di salute gravemente compromessa
Oltre il 70% degli assistiti vive da solo. La coresidenza
è una condizione altamente richiesta
Il 50% delle badanti afferma che non riceve alcun aiuto
da parenti,amici,vicini all’assistito
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PRINCIPALI RISULTATI: Il profilo delle badanti
Criticità
Condizione di salute
Alcuni problemi delle assistenti familiari relativi a:
- elevato indice di massa corporea
- differenti abitudini alimentari e stili di vita
- pesantezza fisica e psichica del lavoro di cura
(ricorso negli ultimi sei mesi a visite mediche, utilizzo di farmaci)
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PRINCIPALI RISULTATI: Il profilo delle badanti
Criticità
Comunicazione
Difficoltà di raggiungere il target con i tradizionali
strumenti comunicativi (opuscoli e punti informativi
dedicati sono poco conosciuti)
Auto Mutuo Aiuto
Scarsità di reti di aiuto informali: parentali, amicali, di vicinato,
di volontariato
Relazione con i servizi
La badante è spesso l’unica persona di riferimento anche per
l’interlocuzione con i servizi sociosanitari
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CONCLUSIONI
E’ opportuno ridefinire maggiormente non solo il ruolo
professionale della badante, ma i percorsi per una
completa integrazione, in grado di porre al centro lo
stato di salute e benessere della persona.
Un’adeguata formazione professionale per l’assistente
familiare, benché importante, non può essere ritenuto
l’unico intervento da attivare. E’ poi da chiarire la
dotazione di competenze e responsabilità in particolare
nell’interlocuzione con i servizi sociosanitari e sociali.
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CORONA, S. (APSS 6 Pordenone)