Piccolo manuale di autodifesa dell’operatore shiatsu Lo shiatsu è una professione autonoma non regolamentata e pertanto può essere praticato da chiunque, senza vincoli di nessun tipo, fino a quando non interverrà una legge a disciplinarla. a cura della redazione Fatto n° 1 Fatto n° 2 La Costituzione prevede la possibilità di limitare l’attività economica che “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali” (art. 41, 2° comma). Tali limitazioni devono essere stabilite da una legge. In materia di professioni l’indicazione è esplicitata dal Codice Civile che conferma: “La legge determina le professioni intellettuali per l’esercizio delle quali è necessaria l’iscrizione in appositi albi o elenchi” (art. 2229). Pertanto solo una legge può limitare la pratica dello shiatsu riservandola a qualche Fatto n° 3 Questa interpretazione della Costituzione e della Legislazione è stabilita dalle supreme autorità competenti, ovvero: a) Dalla Corte Costituzionale che nell’ordinanza n. 149 del 27/01/1988 stabilisce che “è punibile soltanto chi eserciti abusivamente una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato” e che “non ha alcuna rilevanza che la chiropratica (la sentenza riguarda un caso di esercizio della chiropratica, ma è applicabile allo shiatsu o altre attività non regolamentate per legge n.d.r.) possa essere inquadrata nello schema delle professioni, giacché fino a quando lo Stato non riterrà di disciplinarla e di richiedere per il suo esercizio una speciale abilitazione, si tratta evidentemente di un lavoro professionale tutelato in tutte le sue forme e applicazioni dall’ art. 35, 1° comma della Costituzione e di una iniziativa privata e libera tutelata dall’art. 41 della Costituzione”. b) Dalla Corte di Cassazione Penale (sez. VI) che riprende con la sentenza n. 5672 del 22.04.1997 quanto stabilito dalla Corte Costituzionale e aggiunge che, laddove una legge non stabilisca che una professione è protetta, “l’eventuale lacuna Shiatsu•Do 28 La Costituzione Italiana tutela il lavoro e l’iniziativa economica privata: La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni (art.35) L’iniziativa economica privata è libera (art.41). Compito di tutti gli organi dello stato, Carabinieri e N.A.S. compresi, è, pertanto, quello di favorire il libero esercizio del lavoro e delle attività economiche, non quello di ostacolarlo o impedirlo. In Italia, finché vige questa Costituzione, tutto ciò che non è regolamentato è di libero esercizio (e non proibito, come alcuni funzionari sembrano ritenere). categoria o regolamentandola in qualsivoglia altra maniera. In assenza di una legge specifica nessuno, né un giudice, né un’ASL, né un Carabiniere dei NAS può permettersi di impedire od ostacolare la pratica dello shiatsu da parte di chiunque, con o senza titoli di studio o autorizzazioni. 39 Manuale di autodifesa 40 normativa non può essere colmata dal giudice con norme generali e astratte”. Pertanto: solo le professioni disciplinate dalla legge possono essere terreno di contenzioso; le attività non protette da legge dello Stato sono di libero esercizio; nessuna legge regolamenta lo shiatsu quindi lo shiatsu è di libero esercizio. Fatto n° 4 Esiste un testo redatto da una sezione (sez. II) del Consiglio Superiore di Sanità che in data 24 maggio 2002 che, su richiesta di chiarimenti dei Nas di Padova, “esprime parere che la pratica dello shiatsu sia riservata esclusivamente al medico, al fisioterapista e agli operatori abilitati all’esercizio della massofisioterapia” e “auspica che siano attivati, a livello regionale, percorsi formativi non universitari per l’istituzione del Profilo professionale del massofisioterapista”. Si tratta solo di un parere che, per quanto autorevole, non possiede alcun valore giuridico, tanto meno può giustificare e/o supportare un intervento delle ASL o dei NAS. Ciò è chiarito anche da una Circolare Ministeriale del Ministero della Salute spedita il 25 luglio 2002 (due mesi dopo il testo della II sez. sopra riportato) che corregge il tiro e, dopo aver fatto un quadro della situazione con riferimento esplicito allo shiatsu, riprende la sentenza della Corte Costituzionale del ’88 sopra riportata e dichiara testualmente: “Le implicazioni dell’ordinanza della Corte Costituzionale sono chiare: le attività di natura sanitaria che non rientrano esplicitamente nelle attribuzioni di una delle professioni regolamentate, possono essere legittimamente esercitate da chiunque”. Il Ministero della Salute stesso smentisce il parere della II sez.; sostiene addirittura il libero esercizio delle professioni sanitarie; questo vale tanto più per lo shiatsu che è estraneo all’ambito sanitario. La Circolare conclude correttamente: “si fa infine presente che allo Stato questo Ministero non ha il potere per regolamentare tali figure; infatti in virtù dell’art. 117 della Costituzione, come modificato dall’art. 3 della legge costituzionale 18/10/01, n°3 la competenza a regolamentare e a istituire figure professionali sanitarie sia delle regioni, nell’ambito della legislazione statale cui spetta definire i principi fondamentali…”. Fatto n° 5 L’art. 348 del Codice Penale punisce l’esercizio abusivo delle professioni regolamentate, cioè le professioni per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato. “Art. 348 Abusivo esercizio di una professione. Chiunque abusivamente esercita una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da lire duecentomila a un milione.” Non è il caso dell’operatore shiatsu che non è attualmente regolamentato da alcuna legge. E la già citata sentenza della Corte Costituzionale stabilisce che l’art. 348 del Codice Penale che punisce l’esercizio abusivo delle professioni è una “norma penale in bianco”, cioè una norma che può essere applicata solo grazie a “necessari riferimenti applicativi” che determinino quali sono le professioni regolamentate per cui la legge prescrive un titolo di studio (con relativa istituzione di corsi) e una abilitazione (con relativa istituzione di albi); l’art. 2229 del codice civile affida appunto alla legge il compito di stabilire quali sono le professioni protette. Fatto n° 6 Sussiste il rischio di un esercizio abusivo della professione medica o in generale di una professione sanitaria, perseguito dal sopracitato art. 348 del Codice Penale. Questo è un terreno delicato in quanto sentenze diverse della Corte di Cassazione o di Tribunali si sono espressi interpretando in maniera più o meno estensiva le attribuzioni delle professioni in oggetto. Nell’accezione più estensiva le professioni sanitarie hanno competenza su: prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione relativamente a stati patologici. Non è su questo piano che opera lo shiatsu (per lo meno quello praticato dalla grande maggioranza degli operatori shiatsu in Italia). Il testo del manifesto pubblicato al centro di questa rivista definisce le finalità dello shiatsu: una riattivazione generale delle potenzialità vitali dell’individuo. Per non creare equivoci e potenziali invasioni di campo evitiamo di utilizzare termini e atteggiamenti che, nel comune modo di intendere, possano creare nell’utente confusione e fraintendimenti e portarlo a sovrapporre la nostra figura e funzione a quella tipica di qualche professione sanitaria. Indovina chi bussa alla porta… N.a.s. visita a domicilio a cura della redazione Maurizio Bastini, presidente “l’Altra Palestra” di Capriccio di Vigonza (PD) Febbraio 2001, i N.a.s. arrivano… Entrano, alla mia richiesta di qualificarsi mi mostrano il tesserino. Hanno controllato la pulizia dei locali, se c’erano scritte fuorvianti sullo shiatsu (io avevo esposto un cartello che recitava: “shiatsu, benessere in evoluzione”), hanno controllato la macchina del caffè, occorre denunciarla all’A.s.l., la mia era in comodato d’uso e la denuncia era stata fatta dal legittimo proprietario. Insomma, hanno controllato tutto quello che si poteva controllare. Quale atteggiamento hanno avuto? Inizialmente, mi era stato detto che si trattava di una visita molto informale. Di fatto, l’ispezione ha assunto una piega decisamente diversa, molto decisa e formale. Qual’era il grado più alto? Erano tre marescialli. Ti hanno rilasciato un verbale? Solo per la visita che mi hanno fatto. Mi hanno garantito che ci sarebbero state ul- teriori indagini, ma non ne ho saputo più niente. L’ispezione è stata richiesta da qualcuno? Sono venuti su richiesta della federazione dell’ordine dei medici di Roma. Hanno portato via qualcosa? Mi hanno portato via solo il materiale contabile e dal giorno dopo hanno cominciato a interrogare i miei clienti. Allora ho contattato i N.a.s. per chiedere loro di rispettare la privacy delle persone. Hanno fatto delle foto? Nessuna. Ti hanno fatto domande particolari? Sì, mi hanno chiesto se mi sentivo un estetista o un terapeuta. Io ho risposto che non mi riconoscevo in nessuna delle due opzioni. Hanno impedito alle persone di uscire? Uno era davanti alla porta. Le persone presenti nel mio centro (circa 50) erano un po’ intimorite, poi ho chiesto a questo signore di spostarsi e lui ha soddisfatto la mia richiesta. Invece, la persona che stavo trattando è stata trattenuta e interrogata. Hanno contestato la presenza di lettini? Sì, ma gli ho dimostrato che lo shiatsu si pratica anche sul lettino (vedi il metodo Namikoshi). Quanta importanza hanno dato all’aspetto fiscale? Sicuramente minima, ma la trasparenza fiscale che hanno avuto modo di verificare è stata determinante. Tutto in regola, partita i.v.a. compresa. Questo li ha fatti decisamente ricredere sul fatto che io svolgessi un’attività abusiva. Dichiarazioni spontanea per Shiatsu Do? L’esperienza ha fatto si che io tutt’ora, quando un cliente si presenta, dichiaro da subito che lo shiatsu non è una pratica medica, non è nemmeno una cura alternativa, ma una tecnica che permette di stimolare le risorse vitali dell’individuo. Grazie a questo, lo shiatsu può modificare delle situazioni di disagio. Antonella Manzin, Centro Shiatsu Energia e Movimento di Genova Aprile 2004, cos’è successo? Suonano il campanello, entrano e si qualificano con il tesserino. Come prima cosa verificano l’appartenenza delle persone presenti all’associazione. Hanno verificato che non ci fossero oli e unguenti vari e che non ci fossero scritte abusive (di quelle che richiamano a pratiche mediche). Mi hanno chiesto con quali modalità le persone pagavano le quote sociali ai corsi. Come hanno proceduto? Mi hanno chiesto di portare, quando avrei avuto tempo, il libro dei soci, i diplomi, il programma della scuola e altra documentazione. Dopo qualche giorno ho portato quello che mi avevano chiesto direttamente al comando. Preso visione di tutto il materiale, il sottufficiale che seguiva il mio caso mi ha detto che avrebbe fatto rapporto al suo superiore, tranquillizzandomi, però, sulla regolarità della mia attività. Non c’era nulla che potevano contestare. Qual era il grado più alto? Maresciallo, credo. Ti hanno rilasciato un verbale? No, forse le risposte che ho dato loro sono state esaustive. Non c’era motivo di pensare Shiatsu•Do 28 Interviste Le testimonianze di alcuni responsabili di centri shiatsu che hanno ricevuto la visita dei N.a.s. 41 Interviste ad una pratica abusiva. Comunque sia, ho chiesto che mi venisse rilasciato un verbale di accertamento, alla fine mi hanno detto che mi avrebbero consegnato una relazione che a tutt’oggi non ho ricevuto. Hanno aspettato che arrivasse il responsabile prima di cominciare la loro visita ispettiva? No, hanno cominciato senza di me. La persona che li ha ricevuti non ha avuto la prontezza di avanzare la richiesta di aspettare il responsabile. Io sono arrivata 10/15 minuti dopo. Nel frattempo hanno approfittato per girare l’intero centro. Sono entrati nella saletta trattamenti? No, hanno chiesto ad una delle socie presenti che sollecitasse chi stava trattando e hanno aspettato che la persona che in quel momento riceveva il trattamento uscisse senza entrare Quanta importanza hanno dato all’aspetto fiscale? Era marginale, ma il fatto che fosse tenuta correttamente ha fatto decisamente una buona impressione. Quale atteggiamento hanno avuto? Un atteggiamento cordiale. Secondo me, via via che prendevano coscienza della realtà in cui erano capitati si rendevano conto dell’inutilità di quell’ispezione. Dichiarazioni spontanea per Shiatsu Do? Evitate l’uso della parola massaggio. Questa parola prevede una qualifica: estetista, medico o paramedico. Attenzione alle cose che si scrivono e abbiate una gestione amministrativa il più possibile corretta. Dott. Enrico Fabbri, erboristeria e Centro di Salute Villa Salta Cos’è successo esattamente nell’estate del 2001? Da me i nas sono arrivati indirettamente. Sono arrivati per sequestrare, come in tutte le erboristeria di Italia, un prodotto cinese che poi hanno dissequestrato. Già che si trovavano si sono fermati e hanno cominciato a ispezionare il negozio. Hanno 44 visto un manifesto che avevo in erboristeria che dichiarava, tra le altre cose, che la scuola rilasciava un diploma. Su questo hanno portato avanti l’indagine. Quanti erano? In due, due marescialli. Hanno contestato qualcosa? Villa salta era perfetta sotto tutti i punti di vista. Hanno potuto contestarmi solo una irregolarità formale per l’aspetto della gestione alberghiera (n.d.r. Villa Salta è a tutti gli effetti un albergo). Che atteggiamento avevano? Sono molto accomodanti, ma nello stesso tempo sono molto attenti a quello che dici. Hanno chiesto se rilasciavate diplomi? È stata la cosa che più li ha seccati. Io ho risposto di sì, anche le bocciofile lo rilasciano. Secondo loro solo un organo istituzionalmente riconosciuto lo può fare. Hanno rilasciato un verbale? Sì, solo per la contestazione relativa all’albergo, per i corsi di shiatsu niente. Quanto tempo sono rimasti lì? Circa 3 ore a Villa Salta. In negozio mezza giornata per sequestrare il prodotto cinese di cui vi dicevo. Come si è evoluta la cosa? Ho pagato la multa e tutto è finito lì. Dichiarazioni spontanea per Shiatsu Do? Non spaventatevi Alessandra, insegnante Centro Studi Homo di Terni Come si presentano i N.a.s. al centro studi Homo nel novembre del 2003? Nel mese di novembre, abbiamo ricevuto una telefonata da parte dei N.a.s. di Perugia che chiedevano un incontro con il responsabile del centro. Alla data prestabilita, sono arrivati e si sono fermati sulla porta d’entrata. Il presidente è andato avanti pensando che lo seguissero, ma poi si accorge che dietro di lui non c’è nessuno. Torna sui suoi passi per recuperarli e li invita ad entrare. “Possiamo?” Chiedono loro in tutta rispo- sta. “Se sono solo dieci minuti non occorre la tessera del centro” ribatte il Presidente. Volevano verificare se veniva chiesta la tessera alla gente che entrava? Probabile. Quanti erano? In due, entrambi marescialli. Cosa hanno preso? Nulla subito, hanno chiesto dei documenti che hanno ritirato la settimana successiva: tutto relativo ad un corso di shiatsu riconosciuto e non finanziato dalla Provincia di Terni, con rilascio della qualifica professionale da parte della regione Umbria. Cos’è successo poi? Arriva gennaio 2004. Ero a pranzo e sento il telegiornale: “corsi truffa per operatori shiatsu a Terni”. Era il nostro centro. Sono rimasta esterrefatta. Noi eravamo in regola eppure ci hanno denunciato. Poi sono cominciate le telefonate di amici, parenti ed allievi presi dal panico da questo scandalo immotivato. A quel punto abbiamo interpellato un avvocato. Qual è il reato per cui siete stati accusati? Truffa e falso ideologico. Truffa per aver rilasciato diplomi fasulli in quanto secondo loro lo shiatsu è una pratica sanitaria e l’insegnamento sottoposto a vincoli particolari che noi non abbiamo neanche richiesto. Falso ideologico perché avremmo fatto credere alla gente che poi avrebbero lavorato. Un vero contorsionismo giudiziario che riguarderebbe tutte le scuole grandi e piccole d’Italia, basato sull’ambiguo equivocare tra il valore di leggi e circolari. Poi? Abbiamo ricevuto l’avviso di garanzia, noi quattro responsabili del Centro e due funzionari della Provincia di Terni con l’invito a comparire dai N.a.s. con la presenza obbligatoria di un avvocato. Cosa ti hanno chiesto? Qual era il mio curriculum di studi, la retribuzione, quante ore lavoravo al giorno. Poi uno di loro mi chiede: “Signora, quando viene una persona da lei di cosa parlate?”, ed io: “di squilibri energetici”. 9 di Claudio Parolin La pratica dello shiatsu non si occupa delle patologie ma delle persone; pertanto nel nostro universo culturale non ha senso catalogare le persone in base ad una malattia, non ha senso finalizzare un trattamento shiatsu alla cura di una singola patologia o un quadro sintomatico. Lo shiatsu è un fenomeno globale che determina una generale valorizzazione di tutte le potenzialità vitali dell’individuo, in qualsiasi condizione si trovi. Comportamenti coerenti • Non fare opuscoli, depliants, manifesti, discorsi pubblici, telefonici o privati in cui si promettono benefici su patologie e sintomi. • Chiarire sempre che lo shiatsu crea benessere all’utente in quanto rilassa e tonifica e mette la persona in condizione di utilizzare a pieno le proprie risorse vitali. I frequenti benefici generali e particolari (registrati in relazione al singolo disagio o sintomo) sono un riflesso della generale riattivazione delle energie vitali. • Non indulgere nell’ascolto di dettagliate descrizioni dei malanni dell’utente (alla gente piace raccontare i propri guai ma assecondarli troppo potrebbe creare equivoci sulla nostra figura professionale). • Evitare di usare termini medici o comunque tipici dell’ambiente sanitario come: terapista, massaggio, paziente, anamnesi, diagnosi, malattia o patologia, guarire/curare ecc… • Non prendere ed esaminare esami radiologici, referti di analisi, cartelle cliniche o altro; dichiarare, di fronte ad eventuali insistenze, la propria incompetenza. • Non assumersi mai la responsabilità di curare alcuna patologia; se l’utente richiede espressamente un intervento terapeutico dare il consiglio di rivolgersi ad un medico. • Non prescrivere alcun farmaco, prodotto erbori- stico, omeopatico o altro. Se consigliate qualcosa deve trattarsi di un prodotto a libera vendita che non rientri nelle attribuzioni di professioni regolamentate. • Non detenere olii e creme da massaggi; non detenere aghi, moxa o altri strumenti o prodotti comunemente usati da estetiste, terapisti o altre figure regolamentate. Come comportarsi in caso di visita dei N.A.S. Chiunque sia presente e riceva i visitatori deve: Chiedere alle persone che si 1. presentano di qualificarsi e di mostrare i tesserini. Prendere nota dei nomi e i numeri di matricola. Convocare, se assente, il 2. Legale Rappresentante dell’Ente (associazione o altro). Chiedere ai visitatori di at3. tendere che sia presente il Legale Rappresentante dell’Ente o di un suo Delegato. 4.Nel frattempo mantenere un atteggiamento corretto e gentile ma fermo rispetto eventuali richieste e/o pretese dei visitatori. Parlare il meno possibile, rinviando le risposte alle competenze del Legale Rappresentante. Dopo l’arrivo del Legale rappresentante o di un suo Delegato, se si tratta di associazione: a) presentare su richiesta: • documentazione dell’associazione (Atto Costitutivo e Statuto). • libro dei soci (anche in versione informatica). • documentazione contabile (ricevute e prima nota) b) dimostrare, su eventuale richiesta, che le persone presenti sono soci regolarmente tesserati c) chiarire, su eventuale richiesta, le tipologie di eventuali rapporti di lavoro con personale dipen- Shiatsu•Do 28 Manuale di autodifesa Esponete in bella vista il manifesto dello shiatsu 45 Manuale di autodifesa dente o collaboratori presenti. Se l’Ente non è associazione o è associazione con partita IVA, chiedete al vostro commercialista quale è la documentazione da mettere a disposizione. attenzione: • Non detenere documentazione che possa dar l’idea di cartelle cliniche (annotazioni relative a patologie, anamnesi, diagnosi, disturbi, malattie, prescrizioni ecc.) • Non parlare/scrivere di massaggi, ma di trattamenti o sessioni individuali di shiatsu • Chiedere ai soci che frequentano di portare con sé la tessera associativa. • Non richiedere, non leggere, non detenere: analisi, lastre, radiografie, referti, ecc… • Non prescrivere niente, né per iscritto né a voce, eventualmente consigliare solo prodotti di libero commercio. ratori forniscono dette coperture sia ai soci Ordinari e Professionali che agli Studenti/Praticanti aspiranti Soci. Sul prossimo numero: Abbiamo ricevuto dai lettori numerose domande più specifiche a cui daremo risposta sul numero 29 (1° settembre 2004). a) Siamo tenuti a far entrare i rappresentanti dei NAS? Se ci rifiutiamo di farli entrare cosa succede? b) Se il rappresentante legale non c’è possono procedere ugualmente all’ispezione o sono tenuti ad aspettarlo. c) Se il rappresentante legale non può venire in tempi ragionevoli? d) È possibile riservarsi di presentare la documentazione non disponibile in sede (o anche disponibile Tutte le foto pubblicate nelle pagine del “manuale di autodifesa” sono tratte da: www.carabinieri.it • Chiedere ai soci che ricevono trattamenti di indossare indumenti adeguati cambiandosi negli spogliatoi. • Non fare battute, ironie. Parlate il meno possibile; la conversazione deve essere limitata all’essenziale. Non dar consigli, anche se richiesti, per malanni o dolori. • Non offrite nulla, caffè o altro. Potrebbe essere frainteso. Un’ ulteriore forma di tutela è disporre di adeguate coperture assicurative che coprano le attività dell’Operatore Shiatsu 24 ore al giorno ed in qualsiasi luogo. Oltre alla R.C.T. (Responsabilità Civile Terzi) è importante avere una Tutela Legale per disporre di Assistenza Penale. I maggiori Organismi di Rappresentanza degli Ope46 ma non aggiornata) in un secondo momento? e) Possono trattenere documentazione? In questo caso devono compilare un verbale di sequestro rilasciandone una copia? f) Possono sequestrare oggetti? Idem come per il verbale. g) Possono trattenere i soci presenti dopo averli identificati? h) Possono interrogare i soci presenti? E se un socio si rifiuta cosa succede. i) Possono pretendere l’apertura della sede in orari di chiusura? E altre ancora. Se avete domande fatele pervenire entro fine giugno alla nostra e-mail [email protected] e cercheremo di rispondere per settembre.