Università Degli Studi Di Napoli – Federico II Dipartimento scienze sociali- Corso di Laurea in Culture Digitali e Della Comunicazione Visual Web Design Un modello di riferimento per la progettazione e sviluppo di un sito web Elementi di informatica e web – a.a. 2013/2014 di Guido Fusco Fattori che concorrono ad ottenere un sito di qualità (flusso) Scopo della grafica Lo scopo comune di ogni grafica, indipendentemente dall’utilizzo che se ne faccia e dal canale di riferimento, è quello di comunicare, di esprimere un messaggio – sia esso psicologico, commerciale o emozionale - ad un target più o meno definito. La grafica generale delle pagine, è un elemento di primaria importanza per dare riconoscibilità e personalità alla propria attività online, ecco perché nell’iperspazio testo, immagini, filmati e ogni altro elemento delle pagine, devono concorrere verso uno stesso obiettivo di comunicazione. Per questo è importante che tutto il sito, prima di definire il dettaglio di ciascuna di queste parti, sia pensato e valutato all’interno di un progetto globale. Gli obiettivi della grafica nel web Nel contesto progettuale più specifico del sito, la grafica Web dovrebbe sempre e comunque assolvere alcune funzioni di base: • Garantire la continuità dell’immagine. La grafica Web non deve essere a se stante ma riferirsi a un progetto di comunicazione integrata online-offline chiaramente identificabile. Questo è particolarmente vero per i siti Web aziendali o comunque professionali per i quali si può parlare d’immagine coordinata. È evidente che per i siti personali c’è una libertà maggiore; in questo caso, all’idea d’immagine coordinata si potrà sostituire più semplicemente il concetto di riconoscibilità ed eventualmente di appartenenza a un gruppo o community ecc. In sostanza, il look personale è l’equivalente privato dell’identità aziendale. • Essere parte integrante del contenuto. Le scelte grafiche non devono essere relegate a un carattere puramente descrittivo, ma svolgere anche funzioni di contenuto e di navigazione. In più, gli elementi decorativi rappresentano un elemento di criticità nella progettazione di un sito web, poiché rispondendo a criteri estetici, che possono, anche non essere condivisi, rischiano piuttosto di allontanare l’utente invece che di attrarlo • Rendere più usabile il sito. La grafica non deve essere un elemento di disturbo, ma un elemento di semplificazione e facilitazione nell’uso del sito Immagine coordinata L'immagine coordinata è materia propria della comunicazione visiva, e include tutti i prodotti ed i servizi che riguardano l'identità visiva e l'immagine aziendale: biglietti da visita, brochure, carta intestata, buste, logo ecc. Manuale d’immagine coordinata Il Manuale di immagine coordinata è uno strumento che regola in modo organico e vincolante l’uso degli strumenti di comunicazione, dal logo dell’azienda/ente alla impostazione grafica della carta intestata, buste da lettera, biglietti da visita, cover fax ecc. Il Manuale dell’immagine coordinata deve interpretare e rappresentare l’azienda/ente comunicandolo in modo efficace ai destinatari, essere immediatamente riconoscibile e deve dare un’impostazione grafica coordinata anche ad altri strumenti di comunicazione quali manifesti, periodico comunale, sito internet, newsletter. L’input per la stesura del Manuale è dato, solitamente, dal Settore Comunicazione che coinvolge e coordina anche gli altri settori dell’azienda/ente. Una volta raccolte le indicazioni dalle varie Direzioni si procede con la progettazione grafica che verrà poi rappresentata nel volume. Ultimo step: approvazione con delibera del manuale. ecc Coerenza informativa: obiettivo principale nella grafica La più importante funzione della grafica, comunque, rimane quella della coerenza informativa. Questa coerenza, può essere esaminata su vari livelli, o meglio per centri concentrici, pressappoco corrispondenti ai tre obiettivi precedenti. Immagine coordinata: La grafica deve essere sviluppata nel rispetto delle scelte compiute per la comunicazione su altri media. Rapporto con il contenuto del sito: Pagine professionali richiedono testo e grafica dello stesso tipo, pagine ironiche avranno maggiore libertà espressiva e meno vincoli, un sito di comunicazione vorrà La grafica a sé: le scelte devono andare tutte nella stessa direzione e offrire una visione unitaria della comunicazione. Grafica su carta e sul web: scopi diversi Nella maggior parte dei casi, quando parliamo di “grafica su carta”, puntiamo un immaginario indice verso la cartellonistica e i comuni volantini pubblicitari; nella maggior parte dei casi lo scopo principale di tali manifesti è infatti quello di mettere in evidenza il marchio di un’azienda e di farlo attraverso immagini evocative o slogan capaci di attirare l’attenzione in modo creativo e originale Nel web tale scopo viene a mancare in quanto la necessità primaria delle aziende è quella di fornire informazioni circa i propri prodotti e servizi, e di farlo nel modo più esaustivo possibile, così che i potenziali clienti decidano di acquistare presso l’azienda Wireframe Un Wireframe è una bozza in bianco e nero del lavoro che abbiamo intenzione di svolgere: non sarà navigabile poiché consiste in un’immagine statica ed avrà la funzione di delineare la giusta posizione di ogni elemento all’interno di una pagina web. Il wireframe ha la funzione di: • Comunicare l’idea iniziale del progetto; • Focalizzare l’attenzione solo su architettura e contenuti, senza le “distrazioni” che possono provenire da “oggetti” grafici; • Comunicare cosa si vedrà; • Essere la base del prototipo Prototypes I prototypes sono il mezzo più potente nella fase di testing e di documentazione. Questo genere di bozza, infatti, rappresenta un vero e proprio prototipo funzionante del sito, il quale verrà realizzato con i codici HTML e CSS per permettere al cliente di testare con mano l’esperienza di navigazione. Le pagine proposte saranno anche graficizzate in maniera molto simile al sito finale ma sarà pur sempre un prototipo, quindi sarà composto da pochi contenuti, il minimo indispensabile per esporre in maniera esauriente il progetto. Mockup Un Mockup è una rappresentazione statica del progetto finale dalla qualità medio-alta: di solito è un progetto grafico molto dettagliato, a volte coincide con il progetto finale vero e proprio, così come verrà presentato a lavoro finito. Modello a faccette o multidimensionale (analitico-sintetica Layout, composizione e posizionamento degli oggetti Anatomia di una pagina web Blocco Logo Spazio senza testo Blocco contenitore Spazio senza testo Blocco Navigazione Blocco Navigazione Blocco Blocco Blocco CContenitore ontenuto Blocco Footer Spazio senza testo Anatomia di una pagina web Container Ogni pagina web prevede un blocco contenitore che e’ il tag body. La presenza di questo contenitore garantisce la possibilità di inserire correttamente il contenuto nella pagina. La larghezza del blocco può essere fluida, cioè può espandersi per tutta la finestra del browser, o fissa e in questo caso il contenuto della pagina occupa sempre la stessa larghezza. Logo I designer identificano una determinata azienda con un logo o colori che contraddistinguono la stessa. Molte persone associano l’identità di un’azienda con il suo marchio. L’identità di un’azienda e’ in realtà un sottoinsieme di branding, dato che ne sottolinea esclusivamente gli aspetti di visibilità all’esterno. Il blocco logo che compare nel sito web deve contenere il logo o il nome dell’azienda e deve trovarsi nella parte superiore di ogni pagina del sito. Navigation Il sistema di navigazione deve essere semplice da individuare e da utilizzare. Gli utenti sono abituati a trovarlo all’inizio della pagina. Potete mettere a punto menu’ verticali o orizzontali, ma in entrambi i casi gli strumenti di navigazione devono essere il più vicino possibile all’inizio del layout. Anatomia di una pagina web Content Il contenuto e’ il re della pagina web. Chi non trova quello che cerca passa ad un’altro sito. Il blocco del contenuto deve essere sempre nella parte centrale del design del sito, in modo che chi visita le pagine possa individuare le informazioni che sta cercando. Footer Ben visibile in fondo pagina, questo blocco contiene i dati del copyright, i modi per i contatti e le altre informazioni legali. Whitespace Spazio bianco, senza testo e senza illustrazioni. I design esperti lo usano spesso, mentre quelli alle prime armi vogliono riempire ogni singolo centimetro della pagina. E’ necessario studiare molto bene la disposizione degli spazi vuoti, altrimenti la pagina assume un’aspetto troppo stipato, come una stanza piena di persone. Lo spazio bianco deve dare respiro al design della pagina accompagnando l’occhio dell’utente che visualizza oltre a creare equilibrio e uniformità. Layout a larghezza fissa In un layout fisso, il contenitore principale ha la larghezza dimensionata in pixels. Un layout fisso è generalmente studiato per una dimensione standard e vi sono due principali larghezze utilizzate per questo tipo di layout, a seconda delle due più diffuse risoluzioni del monitor: • 800×600 pixels • 1024×768 pixels Generalmente è uso lasciare circa 40-50 pixel come margine di tolleranza, quindi, le due dimensioni utilizzate sono all’incirca 760 pixel. oppure 960 pixel. Esempio: Se la finestra del browser è più larga di 1280px, a destra e a sinistra del contenitore compare lo sfondo dell’elemento BODY; se è più piccola di 960px, compare una barra di scorrimento orizzontale. Layout a larghezza variabile I layout a larghezza variabile sono anche detti fluidi o liquidi e si progettano in base a percentuali. Una soluzione di questo tipo va ben pensata, dato che diventa necessario prevedere i problemi che si possono verificare per ogni larghezza possibile della finestra del browser I layout a larghezza variabile si adattano alla maggior parte delle risoluzioni e dei dispositivi. Riduce lo scorrimento della pagina da parte del cliente. Di contro però diventa difficile da leggere quando il testo e’ visualizzato ad una certa distanza. E’ difficile da costruire e limita l’utilizzo degli spazi vuoti. Layout a larghezza variabile I layout dinamici sono la soluzione alternativa tra fisso e fluido. Il concetto di fondo di questo tipo di layout tiene conto del fatto che il Web è sempre più mobile e che per questo motivo le dimensioni delle finestre dei browser sono sempre meno uniformi. Nasce quindi l’esigenza di definire layout fluidi che si adattano a larghezze diverse. Definito anche Layout Responsive Il design responsive è un importante elemento dell'accessibilità, la quale tiene conto inoltre di numerosi altri fattori, incentrati non solo sui dispositivi ma anche sulle caratteristiche dell'utente (quali: capacità cognitive, vista, difficoltà fisiche, e così via). Sezione aurea La sezione aurea o rapporto aureo, indica il rapporto fra due lunghezze disuguali, delle quali la maggiore è medio proporzionale tra la minore e la somma delle due. l x A AB:AP=AP:PB A . .P AP PB l-x B 1,6180… . P Rettangolo aureo B La sezione aurea nella pittura La sezione aurea nella fotografia In fotografia, la sezione aurea può essere applicata mantenendo le proporzioni della sezione aurea tra gli elementi che compongono lo scatto: il soggetto, lo sfondo, la distanza tra gli occhi in un primo piano e così via: Loghi in sezione aurea Sezione aurea di una pagina web E’ possibile adottare le proporzioni auree per ottenere layout più equilibrati e gradevoli. Partiamo dal presupposto che il nostro sito sia composto da due sezioni, quella del contenuto a sinistra (che generalmente ha una dimensione maggiore) e quella laterale contenente una sidebar, come mostrato nel seguente schema: ESEMPIO: Prendiamo la dimensione totale del nostro layout (960 pixel) e dividiamo tale valore per il “numero magico” (1,62) • 960/1,62 = 592 pixel (larghezza della sezione adibita al contenuto) ! • 960–592= 368 pixel (larghezza della sidebar) Sezione aurea di una pagina web Ogni elemento del layout può essere realizzato con la proporzione aurea, basta dividere la dimensione per 1,6180 e applicare il principio su ogni elemento, partendo proprio dalla proporzione tra corpo e sidebar ad esempio Esempio di sezione aurea di una pagina web Esempi Il layout di Twitter del 2010 faceva uso della sezione aurea Se per esempio vogliamo creare un banner con una larghezza di 360 pixel e vogliamo applicare le proporzioni della sezione aurea (costruire il rettangolo aureo) per calcolare la giusta altezza da applicare, dobbiamo solo effettuare un piccolo calcolo: 360 =222,4 px 1,6180 Regola dei terzi un altro principio interessante, aiutarci a dare un equilibrio visivo alle pagine web, è quello della cosiddetta “regola dei terzi”, che consiste nella suddivisione di un’immagine – o comunque di un progetto grafico – in terzi, attraverso un reticolo definito da quattro linee, due verticali e due orizzontali. . . . . i quattro punti di intersezione che la delimitano sono detti punti focali (o fuochi). Quest’ultimi rappresentano le zone visive in cui l’occhio, dopo essere stato attratto verso il centro dell’immagine, si concentra maggiormente. Esempio della regola dei terzi applicata ad un layout Se i quattro punti di intersezione rappresentano le zone in cui l’occhio si concentra maggiormente, possiamo sfruttare questa potenzialità nella progettazione del layout, magari posizionando proprio sui punti focali gli elementi a cui vogliamo dare maggior risalto. Le intersezioni della griglia sovrapposta al layout danno maggior risalto: • All’immagine dell’header; • Allo slogan testuale inserito nell’header; • Al contenuto della pagina; • Ad un punto imprecisato delle news laterali. Il sistema delle griglie Un altro interessante metodo per posizionare in modo semplice ed efficace gli elementi all’interno di un layout riguarda l’utilizzo delle griglie, ovvero la suddivisione del layout in un numero definito di colonne verticali, tutte della stessa dimensione, separate l’una dall’altra da una distanza costante. La griglia offre una discreta versatilità nei blocchi del layout e rende molto più semplice la suddivisione dell’area di design tra contenuti testuali, contenuti decorativi e spazi bianchi. Grazie alla simmetria delle griglie, é praticamente possibile creare elementi di dimensioni proporzionate e progettare un layout simmetrico e ordinato Una griglia a 16 colonne, ognuna delle Una griglia a dodici colonne, ognuna nostre sezioni è composta da 4 colonne. delle nostre sezioni è composta da tre colonne, anche se le dimensioni rimarrebbero comunque invariate Un Layout armonico ed equilibrato ed efficace Ogni elemento è allineato in modo corretto: applicando la regola dei terzi e la sezione aurea e l’utilizzo delle griglie, è possibile ottenere un’equilibrio chiaro al layout, nonché una comunicazione efficace. Spazio Bianco Con il termine spazio bianco (o “spazio negativo”), si intende lo spazio vuoto che si viene a creare tra i vari elementi di una composizione grafica. Si tratta, in pratica, di quel margine che separa visivamente box, paragrafi, immagini e cosi via, dando respiro ed equilibrio al progetto grafico. Gli spazi bianchi contribuiscono a dare armonia ai nostri design, migliorandone la chiarezza visiva e la leggibilità dei contenuti. Il corretto uso dello spazio bianco consente due cose: • E’ possibile guidare l'occhio del visitatore del sito direttamente al contenuto chiave che si desidera che si veda per primo; • Si può indirizzare l'occhio del visitatore a ciò che si vuole far vedere dopo il contenuto chiave, e così via, conducendoli alla prossima azione che si desidera farli intraprendere. Macro spazi Possiamo classificare gli spazi bianchi in due tipologie ben distinte: i macro spazi e i micro spazi. Spazio bianco I macro spazi sono gli spazi bianchi che si vengono a creare tra gli elementi principali del progetto grafico: nel nostro layout, per esempio, sono Spazio bianco macro spazi lo spazio tra il contenuto della pagina e la sidebar e lo spazio Spazio bianco footer. Spazio bianco Spazio bianco vuoto che si viene a creare prima del Micro spazi Come suggerisce il nome stesso, con “microspazi” ci riferiamo a quelle piccole spaziature che possiamo trovare, ad esempio, tra i titoli, i paragrafi, le parole e le singole lettere che compongono quest’ultime Obiettivi degli “spazi bianchi” Il concetto di spazio bianco ha molto in comune con un’altra teoria, ugualmente fondamentale per quanto riguarda i principi basilari della progettazione grafica: quella del “less is more“. Con questo termine, prende forma l’idea di “minimalismo”, di una forma di design essenziale, pulito e privo di orpelli grafici inutili o troppo vistosi, che permette di focalizzarsi sui contenuti veramente utili e di farlo grazie ad un progetto grafico equilibrato dove, appunto, gli spazi bianchi giocano un ruolo sostanziale. Utilizzando in modo efficace gli spazi bianchi del nostro layout: • E’ possibile valorizzare e mettere in risalto determinati elementi della pagina, e dare così enfasi ai contenuti principali; • Si migliora la leggibilità dei testi, in modo che la pagina appaia visivamente più ordinata, anche da un punto di vista prettamente strutturale o gerarchico; • La struttura del layout e dei suoi contenuti è più agevole e rilassante, di conseguenza per l’utente sarà più semplice assorbire i contenuti in modo semplice e spontaneo. • Si evita la sensazione di “sovraccarico” e di confusione della pagina, con il risultato di una pagina armoniosa ed esteticamente gradevole. Consigli utili sugli “spazi bianchi” 1. Prestare particolare attenzione ai testi e agli elementi visivi inseriti all’interno di box e banner: immagini o testi troppo vicini ai bordi delle sezioni in cui sono stati inseriti danno una sensazione di oppressione e di sbilanciamento veramente sgradevole. 2. Dividere i testi in piccoli paragrafi e distanziare gli stessi tra di loro in modo da creare piccoli spazi bianchi all’interno del testo. 3. Distanziare sempre i titoli dai paragrafi in modo da dare una gerarchia visiva ai contenuti della pagina. 4. Non commettere l’errore di abusare di spazi vuoti inseriti qua e là nel layout: gli spazi bianchi inconsistenti rendono il layout confuso e poco curato. 5. Allo stesso modo, non esagerare con l’interlinea nei testi della pagina: se eccessiva rende difficile la consultazione dei contenuti. 6. Utilizzare le griglie per capire come distanziare gli elementi e per dare maggior simmetria al layout. Modello a faccette o multidimensionale (analitico-sintetica Aspetti grafici e di lettering Layout grafico Leggere è l'attività più importante che svolgiamo in rete, eppure, le tante ricerche sui comportamenti degli utenti di fronte a uno schermo, sembrano dimostrare il contrario; tutti noi cerchiamo di leggere il meno possibile. La lettura dei siti web tramite computer è differente dalla lettura su carta. La lettura su schermo è più faticosa e lenta perché si legge in modo discontinuo, sorvolando gran parte di ciò che viene scritto (skimming) per ricercare solo le righe di interesse, cercando di ignorare il testo meno interessante o rilevante. A colpire l’occhio sono soprattutto titoli, sottotitoli immagini e colori; e sono proprio questi elementi che indirizzano la lettura. E’ dunque importante seguire alcune semplici regole che permettano di rendere la lettura facile, interessante, piacevole, ordinata e di facile memorizzazione. Schema di colore Partendo dai colori primari (rosso, blu, giallo) è possibile creare, mescolando uguali quantità di ciascuna coppia di colori primari, i colori secondari (arancione, verde e viola). Continuando questo processo, si produce la fatidica ruota dei colori, un dispositivo, simmetrico in cui ogni colore si fonde senza soluzione di continuità e linearmente nel successivo. Esistono diverse versioni di ruota, quella classica, che rappresenta i 12 colori fondamentali Uno schema di colore è una combinazione armoniosa e visivamente gradevole di colori, abbinati tra loro sulla base della loro posizione nella ruota Schema Monocromatico e acromatico Lo schema monocromatico, così come fa intuire il nome stesso, fa uso di una sola tinta, con tutte le sfumature e le tonalità che ne conseguono: per esempio, uno schema monocromatico blu avrà una palette di colori che andranno dal blu più scuro al celeste, senza manifestare colori appartenenti a una scala cromatica differente. L’immagine mostra alcuni esempi di palette monocromatica. Realizzarne una è del resto molto semplice, basta scegliere una tinta e utilizzarla in tutte le sue sfumature. Lo schema acromatico è quello più facile da comprendere e, di conseguenza, da mettere in pratica: si tratta di uno schema che potremmo grossolanamente definire “senza colori”, e che si basa sul nero, il bianco, e i grigi. L’immagine mostra un esempio di palette acromatica: anche in questo caso le tonalità sono molto semplici da riprodurre, dato che non contemplano altri colori all’infuori del bianco, del nero e di diverse sfumature di grigio Home page di un sito con schema monocromatico Home page di un sito con schema monocromatico Home page di un sito con schema monocromatico Home page di un sito con schema monocromatico (http://www.piropixel.com) Home page di un sito con schema acromatico Home page di un sito con schema acromatico Home page di un sito con schema acromatico Home page di un sito con schema acromatico Schema complementare e contrastante Lo schema complementare è molto frequente nel web design, perché permette di accostare in modo semplice e immediato dei colori nettamente in contrasto tra loro. L’effetto è decisamente interessante: gli abbinamenti sono armoniosi, accattivanti e particolarmente efficaci. Utilizzare uno schema complementare è molto semplice: basta scegliere dalla ruota dei colori due colori diametralmente opposti: per esempio il colore complementare del rosso è il verde, e quello del blu è l’arancione. In uno schema contrastante si combina un colore con una tinta posizionata a destra o a sinistra del suo complementare nella ruota dei colori. Ad esempio: il colore complementare del rosso è il verde; il suo colore contrastante è invece il blu, che è per l’appunto posizionato immediatamente a destra del verde nella ruota dei colori Home page di un sito cine schema complementare: accostamento viola/giallo Home page di un sito con schema complementare: accostamento viola/giallo Home page di un sito con schema complementare: accostamento verde/rosso Home page di un sito con schema complementare: accostamento verde/rosso Home page di un sito con schema complementare: accostamento blue/arancione Home page di un sito con schema complementare: accostamento blue/arancione Home page di un sito con schema contrastante: accostamento blue/rosso Home page di un sito con schema contrastante: accostamento blue/rosso Home page di un sito con schema contrastante: accostamento verde/viola Home page di un sito con schema contrastante: accostamento verde/viola Realizzazione e scelta del modello di font (lettering) Fin dagli inizi la tipografia sul web ha manifestato diversi limiti rispetto a quella riservata alla grafica tradizionale: la realizzazione e scelta del modello di font (lettering) impiegabili nei progetti di web design era molto circoscritta, e questo ovviamente era decisamente demotivante per i visual-designers che dovevano rassegnarsi a lavorare con una manciata di font web-safe, a discapito della loro creatività e della resa estetica dei layout. Fortunatamente con il tempo il progresso è arrivato anche sul web. La tipografia applicata al web design è adesso una vera e propria arte che consente ai web designer una libertà d’azione particolarmente ampia: oggi nessuno ci vieta di sperimentare con font ed effetti tipografici diversi a seconda dei risultati – visivi e comunicativi – che desideriamo ottenere Anatomia di un carattere tipografico: La struttura base di un font Linea Ascendente: E’ la linea che definisce il punto di altezza massimo del carattere. Linea Discendente: Generalmente questa linea è definita dalle stanghette delle lettere “con asta discendente”, ovvero le p, le q e le g. L’altezza delle maiuscole e dei numeri: definisce l’altezza massima di un carattere, prendendo come riferimento le maiuscole e i numeri dello stesso. Quest’altezza non tiene conto delle lettere con asta discendente (nell’esempio non si valuta la misura della stanghetta della lettera “p”). Il corpo del carattere misura l’altezza totale del carattere, dalla linea ascendente a quella discendente. Occhio del carattere: misura l’altezza del carattere senza tenere conto delle maiuscole, dei numeri e delle lettere con asta discendente. Nel nostro esempio l’occhio è l’altezza definita dalle lettere b e r. Anatomia di un carattere tipografico: Dettagli dei singoli caratteri Asta: può essere discendente, quando la linea si protrae verso il basso come nel caso della lettera “p” (n.5) o ascendente, quando si protrae verso l’alto ( è il caso della lettera “l”, n.3) Occhiello: è lo spazio bianco che si viene a creare all’interno di alcune lettere. Nel nostro esempio tutte le lettere – tranne la “l” hanno un occhiello, anche se in alcune appare più evidente di altre. Incrocio: si ha quando due sezioni della lettera si intersecano, come nel caso della lettera t o della lettera f. Gamba: è il “punto di appoggio” della lettera, nei font regolari è simmetrico all’asta. Orecchio: è una “stanghetta” sporgente che appare in determinate lettere. (come la g e la Q maiuscola) Braccio: è l’asta superiore o inferiore di una lettera. Collo: la curva che unisce due sezioni della lettera. Nella lettera “g” il collo unisce la parte superiore della lettera con il “cappio”, ovvero con l’occhiello inferiore. Cravatta: è un’asta puramente ornamentale del carattere Anatomia di un carattere tipografico: Categorie dei font In pochi anni la mole di font disponibili è cresciuta in modo esponenziale, e ciò ha reso necessaria la classificazione degli stessi in “famiglie”, sulla base delle loro caratteristiche estetiche. Le principali categorie di font sono: ! • Font con grazie (o “serif”); • Font senza grazie (“sans-serif”); • Font monospazio • Font calligrafici. • Font decorativi; Le grazie di un font sono quelle rifiniture ornamentali che terminano le aste di alcuni di essi. Anatomia di un carattere tipografico: Font con e senza grazia Il termine Sans Serif è francese e significa senza “serif”, cioè senza grazie.(nell’esempio vediamo le grazie della lettera “a” nel font Georgia, rispetto alla “a” priva di grazie del font Verdana) e sono un retaggio delle antiche scritture lapidarie. E’ pensiero comune i font serif siano più leggibili dei sans-serif (forse grazie alle peculiarità delle grazie, che rendono facilmente riconoscibili i diversi caratteri) e per questo motivo quasi tutti i quotidiani e gli opuscoli su carta stampata sono redatti con caratteri graziati. In realtà sul web è preferibile optare per un font sans-serif, in quanto la dimensione ridotta dei caratteri e la visualizzazione a schermo rendono abbastanza ostica la consultazione dei testi, e si ritiene che font lineari e meno decorati appaiano più leggibili, soprattutto se si tratta di blocchi di testo abbastanza estesi. Anatomia di un carattere tipografico: Font monospazio e font calligrafici Generalmente i font sono proporzionali, ovvero ogni carattere occupa uno spazio varabile, sulla base della larghezza del carattere stesso. Nei font proporzionali alcune lettere sono meno ingombranti di altre, per esempio la lettera r e la i posseggono uno spessore decisamente diverso da quello della lettera o, e cosi via. Nei font monospazio, invece, ogni carattere ha una larghezza fissa, indipendentemente dalla reale dimensione delle lettere. I font calligrafici sono – come suggerisce il nome stesso – font che simulano la scrittura a mano. I font calligrafici possono rivelarsi molto eleganti e formali (prova a pensare a una partecipazione di nozze, con i nomi degli sposi impressi in un elegante calligrafico argentato) o estrosi e originali, come nel caso dei font “sketch”, ricavati dagli schizzi a matita dei designer. Ovviamente la natura eclettica di questi font li rende veramente poco leggibili. Per questo occorre utilizzarli a piccole dosi: vanno bene per dare un tocco creativo al layout, per un’intestazione o uno slogan molto breve, ma sono assolutamente da evitare nei paragrafi. Anatomia di un carattere tipografico: Font decorativi I font decorativi rappresentano il 70% dei font disponibili in rete. Si tratta di font dai contorni irregolari o dal taglio volutamente eccentrico, con lettere arricciate, asimmetriche o arricchite da disegni e fantasie. Nonostante si possa pensare che questo tipo di font sia poco professionale e difficilmente utilizzabile in un progetto di web design che si rispetti, non è cosi: con un tocco di fantasia e di senso estetico si possano ottenere effetti grafici particolarmente interessanti. In realtà se ci guardiamo intorno è facile notare che moltissimi siti web fanno uso nelle loro intestazioni – o per enfatizzare alcune sezioni del layout – font decorativi capaci di una forte valenza estetica o comunicativa. Anatomia di un carattere tipografico: Il colore del carattere tipografico Il contrasto di colore è un modo comune per distinguere tra navigazione, intestazioni, link e corpo del testo. Un colore diverso nel testo per evidenziare un link Si può anche usare del colore dissolto per indicare che qualcosa è disabilitato o non disponibile. colore testoper perdistinguere evidenziare un link abilitata e non Un uso deldiverso colore nel diverso un’attività Alcune volte non c’è bisogno di rendere qualcosa più grande per catturare meglio l’attenzione, basta creare enfasi usando colori più luminosi, come ad esempio il rosso. Un esempio di colore più luminoso (rosso) per attirare l’attenzione Anatomia di un carattere tipografico: Peso e spazi Rendere alcune parti del testo con maggiore peso (bold, grassetto) può creare enfasi. Un errore comune è la tendenza a mettere in grassetto intere frasi. Facendo questo l’enfatizzazione e il contrasto del testo viene perduta. Lo spazio gioca la parte più importante per mantenere il flusso nel design. Un buon utilizzo dello spazio comunicherà al lettore dove iniziare, quando fare pausa, dove finisce, e cosa fare dopo. Ci sono vari modi per creare spazio: spazio tra i paragrafi, spazio tra i caratteri delle parole, l’interlinea (spazio tra le righe) e indentazione. Licenza Creative Commons Il presente materiale è pubblicato con licenza Creative Commons 3.0 Italia “Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo” http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/it/deed.it