ARGOMENTI Cenni storici Riconoscimento alla comunità Le influenze greche Monaci basiliani Legge 482/99 I l Cardinale Luigi Tripepi Le poesie Ad un amico Conclusione Con le ordinanze nr°21 del 23.09.2008 e nr°56 del 09.10.2008, il Commissario Straordinario del Comune di Cardeto e il Consiglio Provinciale di Reggio Calabria hanno deliberato che la comunità Cardetese è inserita a tutti gli effetti all’interno dell’ambito territoriale dello sviluppo dell’Area Grecanica. E’un importante ricono scimento che consente alla scuola dell’autonomia la realizzazione di importanti obiettivi nella salvaguardia e nel mantenimento delle lingue regionali attraverso la costruzione di una rete di rapporti con la comunità di appartenenza. La civiltà ellenica in Calabria non è stata solo quella della Magna Grecia. Qualche secolo dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente un'altra ventata di ellenismo pervase l'Italia Meridionale. Veicolo di questo nuovo germe di cultura Egea furono personaggi umili, guidati da una spiritualità intensa, che avevano scelto la via dell'isolamento e della penitenza per sentirsi vicini all'unico Dio che veneravano: erano i monaci basiliani. Nel periodo delle lotte iconoclaste numerosi monaci greco-ortodossi, in fuga dai loro centri d'origine, giunsero sull'attuale territorio reggino dove trovarono rifugio nelle numerose grotte che i versanti montani offrivano. La presenza dei monaci basiliani a Cardeto è stata di grande importanza non solo dal punto di vista religioso, ma anche di quello economicosociale. Intorno ad essi infatti si raccolsero numerose comunità di contadini che proprio dai Basiliani appresero tecniche migliori di coltivazione e destinarono le terre incolte alla coltura dell’olivo, della vigna, del grano. Il segno del loro passaggio è rappresentato dai numerosi eremi e monasteri che essi sparsero nella regione, a Cardeto ne ritroviamo traccia nell'antico monastero costruito dagli eremiti di S. Maria di Trapezomata. “Nel 2009 si celebreranno i 10 anni dall’entrata in vigore della legge n. 482, provvedimento che disciplina in forma organica la tutela di dodici minoranze linguistiche insediate nel territorio italiano, dando applicazione al dettato costituzionale e alla normativa europea.” “Tutelare l’apprendimento delle lingue minoritarie è indice di salvaguardia dell’esercizio del diritto all’istruzione nella lingua della comunità alla quale l’alunno appartiene, del trasferimento dei valori di tolleranza nei confronti di altre culture e tradizioni, del rispetto per la diversità linguistica e l’identità socio-culturale di ogni europeo.” “Il principio cardine a cui tutta l’azione messa in campo in questi anni si è ispirata è che le diversità linguistiche costituiscono per l'Italia e per l'Europa una risorsa: "La tutela e la promozione delle lingue minoritarie rappresentano un contributo importante per l'edificazione di una Europa fondata sui principi della democrazia e della diversità culturale, nel quadro della sovranità nazionale e della integrità territoriale" (Carta Europea delle Lingue Regionali o Minoritarie – Strasburgo, 5 novembre1992).” Nacque a Cardeto il 21 giugno 1836, dal conte Don Antonino Tripepi e da Donna Margherita Manuardi, Luigi sin da piccolo dimostrava un vivo interesse per la chiesa, frequentava le attività parrocchiali e amava molto andare al santuario della Madonna dell’Assunta di Mallemace. Diventato giovanotto espresse il desiderio di avviarsi al sacerdozio e si dedicò agli studi con impegno e profitto eccezionali soprattutto in latino, greco, filosofia, eloquenza e dogmatica. Continuando così il 15 aprile 1001 Papa Leone XIII lo elevò al rango di Cardinale. Morì il 29 dicembre 1906, a Roma, all'età di 70 anni. AD UN AMICO ADDITANDOGLI CARDETO Vedi quel monte imporporato al raggio Del sol, che volge lentamente a sera, E i poggi erbosi e la gentil costiera. Ove eterno s’ingemma il fior di Maggio? Vedi i foschi abituri, ove a coraggio Cresce una prole indomita e guerriera, sulla cui fronte ha scritto il nome: Spera, Un avvenir di gloria è il tuo retaggio? Vedi come l’addio mancando dona La rosea luce a un tempio di Maria, Cui fan gli olmi vetusti ombra e corona? Stringi, o parte fedel dell’alma mia, L’amico al seno e un palpito sprigiona Di grato amor; quella è la patria mia. Cardinale Luigi Tripepi Percorso formativo sulle origini culturali, sociali ed ellenofone dei cardetesi Apprendere per vivere Sperimentare per conoscere Osservare per imparare Solo attraverso il fare si costruisce la forma di apprendimento fondamentale. Realizzazione: Maria Cuzzola