Piergiacomo Pagano, "Biodiversità e Filosofia Ambientale", Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti”, 18‐9‐2015, Prato Biodiversità e Filosofia Ambientale Sintesi dell’intervento di Piergiacomo Pagano al Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti” 18 Settembre 2015 Prato, Palazzo Conmunale, Sala Consiliare Piergiacomo Pagano, ENEA Bologna www.filosofia‐ambientale.it http://wds.bologna.enea.it https://enea.academia.edu/PiergiacomoPagano 1 «Urgenze» ambientali Recentemente i drammi sociali dei profughi e dei migranti verso l’Europa hanno messo in secondo piano i problemi ambientali. Purtroppo, però, questi ultimi non sono scomparsi e sempre più spesso fanno sentire la loro voce. E’ questo il caso della terribile alluvione in Val Nure, in Val Trebbia e in parte nel comune di Piacenza di appena pochi giorni fa. • cambiamento climatico, • depauperamento delle risorse naturali, Qui a lato ho elencato in ordine sparso alcune • perdita della biodiversità, delle innumerevoli «urgenze» ambientali. • richiesta sempre maggiore di energia, • deforestazione, • estendersi delle monoculture, Tra queste la perdita della biodiversità ha un • allevamenti intensivi, andamento unidirezionale. • utilizzo di organismi geneticamente modificati, L’estinzione di un organismo vivente porta • trattamento e il riutilizzo dei rifiuti, sempre con sé la perdita definitiva di un • dissesto idrogeologico, patrimonio incalcolabile, che va ben oltre il • carenza idrica, valore etico ed estetico. • aumento esponenziale della popolazione • … e molto altro pubblicato nel settembre 2015 sul sito www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it Pag. 1 Piergiacomo Pagano, "Biodiversità e Filosofia Ambientale", Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti”, 18‐9‐2015, Prato 2 Sul termine «Biodiversità» L’idea di diversità biologica emerse alla fine degli anni 1960 dall’unione di due concetti allora separati: diversità genetica e diversità ecologica. La forma contratta (BioDiversity) fu coniata per la prima volta da Walter G. Rosen nel 1985 durante la pianificazione del meeting “National Forum on BioDiversity” tenuto a Washington D.C. il 21‐24 settembre 1986, i cui atti apparvero nel 1988. Successivamente il termine da BioDiversity divenne Biodiversity e venne ripreso in altre pubblicazioni, fino a diventare di uso corrente. 3 Qui sotto si può leggere la definizione fornita dall’UNEP nel 1996. «“La diversità biologica” esprime la variabilità tra gli organismi viventi di qualsiasi tipo e include, tra gli altri, gli ecosistemi terrestri, marini e di altre acque oltre ai complessi ecologici di cui sono parte; ciò comprende la diversità entro le specie, tra le specie e degli ecosistemi.» La biodiversità si esprime su scale diverse diversità di ecosistemi • diversità di specie • ma anche diversità di geni perché tutti gli individui, anche della stessa specie, sono portatori di un unico patrimonio genetico • Quando si devono fare valutazioni di impatto antropico e le scelte politiche sono determinanti, saper dare il giusto valore ecologico ad un’area è di importanza cruciale. La biodiversità di un territorio può essere valutata in modi diversi a seconda delle circostanze tuttavia … Il solo conteggio delle specie è fuorviante, perché alcune specie sono più importanti di altre sotto diversi aspetti. Grossolanamente possiamo dire che: • sotto l’aspetto ecologico sono importanti le specie chiave; • sotto l’aspetto zoologico sono importanti le specie rare; • sotto l’aspetto della conservazione sono importanti le specie a rischio di estinzione; • sotto l’aspetto genetico sono importanti le specie di ordini scarsamente rappresentati; • sotto l’aspetto paleontologico sono importanti i «fossili viventi» come, ad esempio, il celacanto o il tuatara qui sotto. La Latimeria chalumnae è una delle due specie viventi di una antica linea evolutiva di pesci. pubblicato nel settembre 2015 sul sito www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it Il tuatara (Sphenodon punctatus) è l’unico rappresentante dell'ordine dei Rincocefali Pag. 2 Piergiacomo Pagano, "Biodiversità e Filosofia Ambientale", Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti”, 18‐9‐2015, Prato 4 In sintesi La tematica ambientale è estremamente complessa e richiede un approccio interdisciplinare. In questo contesto la filosofia ambientale si pone come la disciplina di pensiero ove le riflessioni provenienti dalle diverse attività umane vengono elaborate e discusse al fine di giungere a scelte sagge e condivise. Qui a lato alcune copertine di libri di Filosofia Ambientale 5 Filosofia ambientale: definizione Questa la mia definizione di filosofia ambientale: “La filosofia ambientale può essere definita come un processo che trae conoscenza da ogni attività umana, la integra attraverso il dibattito etico al fine di elaborare principi condivisi e saggi, utili ai legislatori nel perseguire sostenibilità, equilibrio e armonia con la natura. Essa guida il nostro comportamento e determina le nostre scelte in campo ambientale.” pubblicato nel settembre 2015 sul sito www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it Pag. 3 Piergiacomo Pagano, "Biodiversità e Filosofia Ambientale", Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti”, 18‐9‐2015, Prato Qui sotto si può vedere uno schema che visualizza la definizione di filosofia ambientale. 6 Esempio del contributo della filosofia ambientale alla maturazione dei concetti Il concetto di “sviluppo sostenibile” è andato maturando nel corso nel tempo: • 1987. La prima definizione di sviluppo sostenibile apparve sul Rapporto ONU Our Common Future del 1987. Essa recita: Lo sviluppo sostenibile è quello sviluppo che soddisfa le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le loro proprie esigenze. • 1991. Nella definizione contenuta all’interno del rapporto Caring for the Earth redatto da IUCN, UNEP e WWF nel 1991 venne introdotto il concetto di salvaguardia degli ecosistemi. Lo sviluppo sostenibile diviene così caratterizzato da un miglioramento della qualità della vita, entro i limiti della capacità di carico degli ecosistemi che ci sostengono. • 2005. Le Nazioni Unite incoraggiarono la “integrazione delle tre componenti dello sviluppo sostenibile ‐sviluppo economico, sviluppo sociale e protezione ambientale‐ come pilastri interdipendenti e mutualmente rinforzanti”. Un quarto pilastro è rappresentato dalla diversità culturale. pubblicato nel settembre 2015 sul sito www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it Pag. 4 Piergiacomo Pagano, "Biodiversità e Filosofia Ambientale", Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti”, 18‐9‐2015, Prato Schema del concetto di sviluppo sostenibile come visto dall’ONU nel 2005. Nel corso del tempo si è passati da una definizione di stampo antropocentrico (1987) a una più matura e vicina ai concetti dell’ecocentrismo (2005). Nella prima definizione, infatti, lo sviluppo sostenibile riguarda esclusivamente l’essere umano. Nel 2005, indicando la protezione ambientale come pilastro autonomo, l’ONU riconosce all’ambiente una dignità morale indipendente dall’essere umano. 7 Etica ambientale Le posizioni etiche ambientali sono moltissime. In questo schema, proposto a titolo di esempio, preso dal mio libro “Filosofia ambientale” e aggiornato, sono mostrate in ordine di antropocentrismo decrescente. pubblicato nel settembre 2015 sul sito www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it Pag. 5 Piergiacomo Pagano, "Biodiversità e Filosofia Ambientale", Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti”, 18‐9‐2015, Prato 8 Antropocentrismo vs. biocentrismo Non è questo il luogo per approfondire i diversi concetti, tuttavia è bene cercare di comprendere almeno le basi di ciò che distingue i diversi concetti. Immaginiamo di passeggiare in montagna e vedere un bel fiore. Accanto ci sono due cartelli come in figura. Entrambi i cartelli invitano a non cogliere il fiore, tuttavia i concetti che stanno alla base delle esortazioni sono molto differenti. • Il cartello in alto esprime un concetto di tipo antropocentrico. La vita del fiore è legata all’utilità che ha per gli esseri umani. Se non ci fossero altre persone saremmo liberi di cogliere il fiore. • Il cartello in basso esprime un concetto di tipo biocentrico. La vita del fiore ha un valore intrinseco al fiore stesso. Non possiamo cogliere il fiore in nessun caso. Ovviamente questi concetti trascendono il fiore e la sua bellezza. Essi possono essere applicati a un cespuglio disordinato, a un animale e alla sua specie, a un ecosistema ecc.. Fintanto che l’interesse umano coincide con quello della natura la loro differenza non appare evidente. Quando gli interessi contrastano lo scontro può essere assai aspro. 9 Le posizioni filosofiche ambientali principali Vediamo ora, in una breve carrellata, le posizioni filosofiche ambientali principali e come esse si rapportano al problema della perdita della biodiversità. 9.1 Antropocentrismo forte • • • l’essere umano può disporre della natura quando e come vuole la terra fornisce risorse illimitate all’essere umano che può gestirle come vuole fiducia smisurata nel potere umano, nelle tecnologie e nel potere dell’economia di mercato. «In passato si sono verificate almeno cinque grandi estinzioni. Dunque: non dobbiamo preoccuparci.» pubblicato nel settembre 2015 sul sito www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it Pag. 6 Piergiacomo Pagano, "Biodiversità e Filosofia Ambientale", Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti”, 18‐9‐2015, Prato 9.2 Antropocentrismo debole La sopravvivenza dell’essere umano è strettamente legata all’ambiente, per questo dobbiamo averne cura. Alcune idee antropocentriche deboli sono: • Conservazione • Saggia amministrazione • Dono divino «Dobbiamo salvaguardare la biodiversità perché tante specie ci sono utili, altre potrebbero tornare utili in futuro» 10 Biocentrismo individualistico Pone la vita del singolo individuo (un cane, una mucca, un uccello ecc.) come criterio per la rispettabilità morale. «I singoli esseri viventi hanno un valore intrinseco che va rispettato come tale.» Il biocentrismo individualistico (per esempio l’animalismo) può essere applicato agli animali domestici e anche a piante di particolare pregio (per esempio gli alberi secolari), ma pone problemi di gestione del territorio. Siccome, per esempio, i cinghiali nel nostro appennino si riproducono velocemente mettendo a rischio l’ecosistema dobbiamo uccidere singoli esemplari. 11 Biocentrismo olistico Per ovviare ai problemi di gestione del territorio il biocentrismo olistico riconosce una dignità morale solo ai gruppi di individui (specie, comunità, ecosistemi ecc). «Dobbiamo salvaguardare le specie e gli ecosistemi perché hanno un valore intrinseco che va rispettato come tale.» pubblicato nel settembre 2015 sul sito www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it Pag. 7 Piergiacomo Pagano, "Biodiversità e Filosofia Ambientale", Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti”, 18‐9‐2015, Prato 12 Ecocentrismo. Es: ecologia profonda • gli interventi per salvaguardare l’ambiente sono limitati ad una semplice lotta all’inquinamento e allo spreco delle risorse. • manca una visione d’insieme, un concetto nuovo di società. • è giusto modificare alla radice il modo di vivere e il sentire dell’uomo nei confronti dell’ambiente. • nuove idee sulla politica, sulla religione, sulla scienza e sull’educazione possono essere messe in pratica per convogliare la società verso nuovi modelli di vita. • l’ecologia profonda non si allinea con nessuna ideologia classica: critica alcuni aspetti del capitalismo e del socialismo, così come ne assolve altri. «Umani e non‐umani hanno un valore intrinseco e il diritto di realizzare il Sé» 13 Valori in filosofia ambientale Sul termine “valore” sono stati scritti interi volumi ed esiste una rivista specializzata sul suo significato in campo ambientale: “Environmental Values”. Non è questo il luogo per approfondimenti, tuttavia, a titolo di esempio riporto alcuni termini usati a riguardo: • Valore strumentale (utilitaristico) materiale • Valore intrinseco (indipendente da un valutatore) • Valore trasformativo (rigenerativo, utilitaristico non materiale) • Valore inerente (intrinseco dato da un essere pensante) • Valore sistemico (di oggetti complessi) • Valori soggettivi naturali • Valori soggettivi culturali • Valori oggettivi 14 La mia proposta: Eco-Evo-Centrismo Per una dettagliato resoconto della mia proposta rimando all’articolo: Pagano P., «Eco‐Evo‐Centrism: a new environmental philosophical approach», Energia, Ambiente, Innovazione, marzo ‐ giugno 2014, pp. 93‐99, 2014, scaricabile gratuitamente dalla rete. In sintesi: pubblicato nel settembre 2015 sul sito www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it Pag. 8 Piergiacomo Pagano, "Biodiversità e Filosofia Ambientale", Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti”, 18‐9‐2015, Prato L’Eco‐Evo‐Centrismo armonizza le argomentazioni antropocentriche e biocentriche attraverso un ragionamento scientifico in ottica evolutiva. Dalle relazioni, infatti, nascono le proprietà emergenti. Le proprietà emergenti di un oggetto sono quelle proprietà che oltrepassano le proprietà delle singole parti. In altri termini un oggetto possiede proprietà emergenti se esso mostra più proprietà di quelle che scaturiscono dalle sue singole parti. Se guardiamo la realtà in modo statico non possiamo negare che l’essere umano sia molto simile agli altri organismi tuttavia se focalizziamo l’attenzione sulle relazioni ci accorgiamo di alcune differenze sostanziali. Nel corso dei milioni di anni l’evoluzione ha prodotto numerose proprietà emergenti. La vita è la più rilevante. A differenza di un sasso una cellula vivente, si nutre, elimina rifiuti, si riproduce ecc. Paragonandola a un sasso si potrebbe pensare che la vita è una proprietà che dipende dalle complesse macromolecole che la cellula possiede e che il sasso non ha. Ma le cose non stanno in questi termini. Una cellula morta ha le stesse macromolecole di una cellula viva ma non si nutre, non si riproduce ecc.. La reale differenza risiede nelle relazioni fra le parti. Le molecole di una cellula morta e quelle di un sasso sono semplicemente unite fra loro da forze di coesione mentre le molecole di una cellula viva sono in rapporto tra loro da una fitta rete di relazioni. Le proprietà emergenti sono ovunque, nascono dalle relazioni, e non sono prerogativa degli oggetti vivi. Gli organismi pluricellulari, gli orologi, le città, ad esempio, mostrano proprietà emergenti. Recentemente, geologicamente parlando, in natura si sono evolute due altre rilevanti proprietà emergenti: la consapevolezza di sé e la cultura. Nessuna di queste è esclusiva dell’essere umano, tuttavia nessuno può negare che nell’essere umano si presentino in misura molto maggiore. Ne consegue che pur non essendo l’essere umano superiore alle altre specie viventi egli detiene uno status speciale. L’essere umano rappresenta un salto evolutivo che determina un avvicendamento da evoluzione biologica a evoluzione culturale. Evoluzione culturale ed evoluzione biologica sottostanno a meccanismi diversi. Siccome l’evoluzione culturale permette il diffondersi di “maladattamenti” il nostro futuro dipende dal nostro modo di comportarci. L’eco‐evo‐centrismo sostiene che l’essere umano è una risorsa della, e per la, natura. Al momento è ancora un organismo di transizione ma tenderà sempre più a valorizzare la qualità della vita per sé, per tutti gli altri organismi viventi e la natura tutta. Il mezzo per raggiungere più velocemente questo traguardo sta nella educazione e nella divulgazione della filosofia ambientale come luogo di discussione e di scelta saggia. 15 Eco-Evo-Centrismo: un ponte tra natura e cultura L’essere umano è una risorsa della, e per la, natura. è ancora un organismo di transizione e tenderà sempre più a valorizzare la qualità della vita per sé e per tutti gli altri organismi pubblicato nel settembre 2015 sul sito www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it Pag. 9 Piergiacomo Pagano, "Biodiversità e Filosofia Ambientale", Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti”, 18‐9‐2015, Prato Possiamo accelerare questo processo attraverso l’educazione all’ambiente ma soprattutto praticando la filosofia e soprattutto la filosofia ambientale. La filosofia ambientale, infatti, si spinge oltre l’educazione. Parafrasando ciò che diceva Kant (nella “Critica della ragion pura”, Parte II) possiamo rimanere discepoli per tutta la vita fidandoci di ciò che dicono gli altri e quindi accontentarci dei simulacri della conoscenza, oppure possiamo esercitare il talento della ragione, indagare i principi appresi, confermarli o rifiutarli, elaborane dei nuovi. Solo scegliendo la seconda saremo artefici del nostro futuro. Per questa ragione la filosofia ambientale è una disciplina da diffondere ovunque, soprattutto nelle scuole e nelle università. La filosofia ambientale si presenta come cambio di paradigma nella vita sociale, un esercizio mentale per ogni persona e ogni comunità a tutto vantaggio della qualità di vita nostra e degli altri. La filosofia ambientale fornisce gli elementi per conoscere al fine di decidere. dalle scelte imposte Æ alle scelte condivise dalle scelte condivise Æ alle scelte condivise e pienamente consapevoli 16 Concludendo A termine di questa mia relazione possiamo affermare che: • Il termine “Biodiversità” racchiude in una sola parola la ricchezza del mondo che ci circonda. • Non esiste contrapposizione tra biodiversità e diversità culturale. La cultura dà vita ad una nuova forma di biodiversità naturale, basti pensare alla biodiversità dei vitigni autoctoni italiani, biodiversità nata dalla cultura enologica nel nostro Paese. Dovendo dare una definizione aggiornata di biodiversità io proporrei: “Il termine biodiversità esprime la variabilità in termini di taxa, di comunità, di ecosistemi e delle relazioni che danno vita a proprietà emergenti. La biodiversità comprende sia la variabilità naturale che la variabilità naturale mediata dall’essere umano (biodiversità antropica), ponte di interconnessione tra natura e cultura.” Alcuni miei scritti si possono scaricare gratuitamente alla pagina: https://enea.academia.edu/PiergiacomoPagano Tra questi l’opuscolo a lato presenta alcuni dei concetti qui trattati. pubblicato nel settembre 2015 sul sito www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it Pag. 10 Piergiacomo Pagano, "Biodiversità e Filosofia Ambientale", Convegno‐Evento Expo “Biodiversità: significati e limiti”, 18‐9‐2015, Prato © 2015 Piergiacomo Pagano ENEA Via Martiri di Monte Sole, 4 40129 Bologna [email protected] www.filosofia‐ambientale.it http://wds.bologna.enea.it/ https://enea.academia.edu/PiergiacomoPagano pubblicato nel settembre 2015 sul sito www.biodiversitasignificatielimiti.cnr.it Pag. 11