Araberara - 9 Settembre 2011
150 anni dell’unità d’italia
I RISULTATI COMUNE PER COMUNE del referendum
monarchia-Repubblica tenutosi 65 anni fa
2 giugno 1946:
Bergamo votò per il Re
Repubblicani: Castro, Sovere, Lovere, Costa
Volpino, Pianico, Riva, Sarnico, Castelli Calepio,
Grumello, Chiuduno, Scanzo, Spinone, Clusone,
Nossa, Cene, Gandino, Leffe, Peia, Gorle,
Seriate, Pradalunga, Schilpario, Valbondione e
Vilminore. Il “pareggio” di Gorno.
Monarchici a oltranza: Ardesio, Gromo, Gaverina,
Adrara S. Martino, Adrara San Rocco, Vigolo...
Un lettore e studioso di cose locali ci manda i risultati di
questa ricerca. Non erano mai stati trovati i risultati dei
singoli Comuni del referendum Monarchia-Repubblica che
sancì la fine del regno dei Savoia il 2 giugno 1946. Nella nostra zona (est della provincia di Bergamo, la zona interessata alla diffusione di Araberara) 24 Comuni sui 72 presi in
considerazione votarono a maggioranza per la Repubblica.
C’è il caso clamoroso di Gorno, dove i voti risultarono esattamente gli stessi: 408. Bisogna ricordare, in questi tempi
di polemiche sugli accorpamenti, che allora era in vigore
l’accorpamento dei Comuni sancito dalla legge (fascista)
del 1927. Nei mesi successivi a questo referendum molti di
quei Comuni uniti a forza si divisero di nuovo e oggi fanno
Comuni a se stanti. E’ il caso di “Borgo Unito” in Val Cavallina che adesso è diviso in 4 Comuni. E’ il caso di “Cenate
d’Argon” che adesso è diviso in 3 Comuni. E’ il caso di “Dezzo di Scalve” adesso diviso in 2 Comuni. Luzzana ed Entratico, Rovetta e Fino del Monte, Spinone e Monasterolo.
Restarono uniti invece Valbondione (che prima del 1927 era
diviso in 3 Comuni: Bondione, Lizzola e Fiumenero) e Vilminore di Scalve (che era diviso in Oltrepovo e Vilminore).
* * *
Ivanoe Riboli
Gentile Direttore, ritengo di
fare cosa utile, nella ricorrenza
dei 150 anni dell’Unità d’Italia,
inviarLe i risultati del referendum
istituzionale del 2 giugno 1946
riferiti ai comuni della bergamasca in cui è diffuso il Suo pregiato
quindicinale.
La cosa secondo me è importante
perchè, come forse Lei saprà, i risultati di quella consultazione elettorale furono pubblicati dall’ISTAT
soltanto per quanto riguarda i comuni dai 30.000 abitanti in su.
Per tutti gli altri non è esistita
finora una statistica analitica ufficiale.
Solo da alcuni anni a questa parte grazie all’opera certosina del prof. Vincenzo Staltari di Verona possediamo
un repertorio coi risultati di tutti i comuni italiani.
I dati sono stati pubblicati dall’Istituto Teano di Cultura
che ha sede a Verona.
Il prof. Staltari ha reperito le cifre elettorali grazie a minuzioso lavoro di ricerca presso il Ministero dell’Interno.
La provincia di Bergamo come è noto fu tra le tre province del nord, insieme a Cuneo e Padova, a dare maggioranza
monarchica.
* * *
La provincia di Bergamo dette dunque una lieve maggioranza alla Monarchia. Il risultato fu significativo perchè,
insieme a Padova e a Cuneo, fu tra le pochissime province
del Nord e del Centro a prevalenza monarchica. All’opposto il Sud fu invece tutto per il Re ad eccezione di Trapani
Teramo e Latina, città fondata come è noto dal Fascismo
e che aveva malamente accolto il ribaltone del 25 luglio.
I numerosi ex fascisti del 1946 votarono, in larga maggioranza, per la Repubblica, intendendo in tal modo punire la
Dinastia “traditrice”.
Qui si pone la questione della maggioranza monarchica
della Bergamasca, a fronte delle buone, se non massicce
maggioranze per la Repubblica delle province contigue.
L’atmosfera politica del territorio orobico era ostile alla
Monarchia né più né meno che nelle altre zone della Lombardia. I monarchici non poterono fare propaganda elettorale né all’aperto e neppure al chiuso.
A Bergamo città ci furono quattro tentativi: il vecchio
deputato prefascista avvocato Sebastiano Zilioli provò a
parlare al cinema Odeon, ma poté neppure iniziare perchè
la sua voce fu sommersa da grida ostili. Pubblicherà nei
giorni successivi il comizio in un opuscolo che verrà distribuito dall’Unione Monarchica. Fu poi la volta del giurista
e storico milanese Alessandro Visconti: doveva parlare
al cinema Duse, ma ne fu impedito; stessa sorte sarebbe
toccata all’avvocato Cesare Degli Occhi al Nuovo, ma
l’oratore si impose. Degli Occhi era noto per il suo coraggio. Esponente del Partito popolare, era buon amico di Don
Sturzo; quando questi fu costretto all’esilio, egli non si piegò al fascismo milanese, ma, pur ritirato nella professione,
continuò a difendere i principi di libertà e pluralismo. Nel
dopoguerra aderì alla Dc, ma ne uscì, a causa della presa
di posizione in favore dell’opzione repubblicana assunta
dal Congresso del partito in vista del referendum. L’unico
comizio che pienamente riuscì fu quello tenuto dal liberale
conte Premoli al Nuovo il 26 maggio.
Sul fronte della stampa locale i due giornali cittadini si
schierarono per la Repubblica: più decisamente Il Giornale
del Popolo, già organo del CLN e diretto dal repubblicano
Alfonso Vajana, più moderatamente L’Eco di Bergamo, diretto
da don Andrea Spada. Il vescovo
Mons. Adriano Bernareggi non
nascondeva le sue simpatie repubblicane.
Insomma chi contava era pro
Repubblica. Cosa successe allora?
I risultati si sanno. I retroscena
molto meno.
Si può tentare qualche ipotesi. La maggioranza dei parroci in
cura d’anime talora incoraggiò il
voto monarchico. In questo senso
è interessante la testimonianza
dell’avvocato Franco Malnati.
Presidente di seggio a Endine, sabato 1 giugno vide fuori della Chiesa
parrocchiale questa scritta: io voto come i più alla Costituente Dc. al Referendum Monarchia. Pare che l’autore sia
stato il Parroco. Se non proprio incoraggiato, altri sacerdoti
non ostacolarono il voto monarchico.
Si può comunque con certezza dire che il sobrio patriottismo dei bergamaschi (uomini e donne), patriottismo alieno
dal trombonismo e dalla retorica, fu il fattore decisivo per
l’opzione monarchica. I combattenti della Grande guerra
non rinnegarono la fedeltà alla Monarchia di Vittorio Veneto; i giovani reduci della seconda tragica esperienza bellica seppero distinguere le responsabilità del Fascismo da
quelle del Sovrano. E poi il nuovo Re che di responsabilità
non ne aveva, ripeteva in pubblico e in privato il motto “autogoverno di popolo e giustizia sociale”.
Per concludere: il referendum dimostrò, nel bergamasco,
ma anche nel resto d’Italia, che la Monarchia nazionale
aveva messo, in poco più di ottanta anni, profonde radici.
A livello Nazionale
I votanti furono 24 947 187, pari all’89% degli aventi diritto al voto, che risultavano essere 28.005.449. I risultati
ufficiali del referendum istituzionale furono: repubblica
voti 12 718 641, pari al 54,3%; monarchia voti 10 718 502,
pari al 45,7%; voti nulli 1 498 136.
Ecco i risultati dei comuni
in cui è diffusa Araberara
Esattamente i risultati in bergamasca furono questi: Repubblica 162.535
Monarchia 167.443
COMUNE
REPUBBLICA MONARCHIA
Adrara San Martino
185
782
Adrara San Rocco
61
330
Albano Sant’Aless.
358
484
Albino
2.380
3.923
Alzano Lombardo
2.365
2.484
Ardesio
138
1.354
Bolgare
275
609
Borgo Unito
409
1.255
Berzo San Fermo
Borgo di Terzo
Grone
Vigano San Martino
Bossico
61
386
Calcinate
485
937
Carobbio degli Angeli
454
592
Casazza
253
733
Castelli Calepio
1.440
1.229
Castione della Pres.
316
830
Castro
672
174
Cenate d’Argon
585
1.295
Cenate Sopra
Cenate Sotto
San Paolo d’Argon
Cene
698
591
Cerete
239
317
Chiuduno
1.014
477
Clusone
1.757
1.631
Colzate
195
381
Costa Volpino
1.196
806
Dezzo di Scalve
302
647
Azzone
Colere
Endine Gaiano
480
752
Entratico
364
628
Luzzana
231
232
Luzzana era unito ad Entratico. Grazie al Chronicon conservato
nell’archivio parrocchiale abbiamo i risultati di questa sezione Foresto Sparso
184
827
Gandino
1.422
1.309
Gandosso
178
212
Gaverina
57
461
Gazzaniga
1.457
2.435
Ghisalba
487
549
Gorlago
395
897
Gorle
172
157
Gorno
408
408
Grassobbio
436
233
Gromo
246
1.474
Grumello del M.
1.255
600
Leffe
1.135
788
Lovere
2.010
1.085
Nembro
1.784
1.895
Nossa
901
817
Ponte Nossa
Parre
187
679
Parzanica
127
287
Pedrengo
222
460
Peia
408
241
Pianico
313
128
Pradalunga
881
689
Predore
160
486
Ranzanico
170
266
Riva di Solto 294
216
Rogno
253 549
Rovetta con Fino
539
858
Rovetta
Fino del Monte
Sarnico
1.177
799
Scanzorosciate
1.130
1.004
Schilpario
455
384
Sedrina
442
607
Seriate
2.786
1.852
Serina
326
890
Solto Collina
452
592
Songavazzo
121
180
Sovere
1.356
430
Spinone
466
329
Monasterolo del Castello
Spinone al lago
Tavernola
233
529
Telgate
427
603
Torre de’ Roveri
187
240
Trescore Balneario
1.351
1.460
Valbondione
368
289
Viadanica
111
320
Vigolo
60
493
Villongo
519
795
Vilminore di Scalve
547
430
La città di Bergamo dette una leggera maggioranza alla
repubblica 29.433 contro 26.512.
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