IL CIRCO DELLA NEVE
VIZI E VIRTÙ DEI SINDACI
DELLA VIALATTEA
UNA MONTAGNA
DI MANIFESTI
CRISTINA PARODI
...UNA BELLEZZA MOZZAFIATO
MAGAZINE
SCIARE IN VIALATTEA
il
PIEMONTE MONDIALE
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VIALATTEA UN SOGNO
DA VIVERE
VIALATTEA
A CHI VENNE L’IDEA?
A SESTRIERE GOLF ANCHE
D’INVERNO
SAUZE FREERIDE
I GOFRI
E... SON SOLO FINESTRE
IL MAGAZINE
6 • Un sogno da vivere
52 • Cristina Parodi: una bellezza mozzafiato
di rita quarta
di paolo blanc
di donatella bernard
a cura della redazione
di enrico guala
di simona molino
di renato sibille
54 • Gian P. Gasperini: Sauze per amore
di GIOVANNI BRASSO
di ALESSANDRO PERRON CABUS
di MAURO CARENA
di PAOLO PEVERARO
di ILARIA PERRON CABUS & mASSIMO BONETTI
di GUALTIERO BRASSO
a cura dell’ufficio commerciale
di arturo allemand
di vittorio salusso
di paolo marre
di rita quarta & A. perron cabus
di valter bruno
di amedeo macagno
di paolo blanc
di amedeo macagno
di amedeo macagno
8 • Vendono la Vialattea!!!
10 • La Valle: un paradiso per gli sportivi
11 • Artigianato e montagna
57 • A Sestriere golf anche d’inverno
64 • L’Adventure Village di Sauze d’Oulx
67 • Sauze Freeride, mountain bike protagonista
12 • Riflessioni dall’interno
75 • C. Romean e l’Ecomuseo a Salbertrand
16 • Piemonte Mondiale
79 • Il popolo dell’incanto
20 • Sciare in Vialattea
24 • Vialattea: “Il circo della neve...”
28 • Vizi e Virtù... dei Sindaci della Vialattea
36 • Vialattea: a chi venne l’idea?
40 • Adolfo Kind
43 • Una montagna di manifesti
83 • Il cippo della Boursailles
87 • Portfolio
92 • I Gofri. Tradizione e modernità
101 • E...son solo finestre
106 • Sciabile: il progetto delle Scuole
108 • Gli atleti della Vialattea alla ribalta
di claudio tescari
lasciati trasp
ortare
dalle emozio
della Vialatt ni
anche in est ea
ate
Hanno collaborato: Giovanni Brasso; Alessandro Perron Cabus; Mauro Carena; Paolo Peveraro; Paola Parmentola; Ilaria Perron Cabus; Massimo Bonetti; Gualtiero Brasso; Ufficio Commerciale Sestrieres spa; Vittorio Salusso; Roberto Serra; Franco Capra; Mauro Cassi; Valter Marin;
Roberto Faure; Andrea Maria Colarelli; Comunità Montana Alta Valle Susa; Amedeo Macagno; Rita Quarta; Cristina Parodi; Stefano Guindani; Paolo Blanc; Gian Piero Gasperini; Ufficio Stampa Genoa Calcio; Donatella Bernard; Hermann Casse; Paolo De Chiesa; Enrico Guala;
Comune di Sauze d’Oulx; Simona Molino; Renato Sibille; Arturo Allemand; Paolo Marre; Valter Bruno; Carla Scorza; Carlo Tomasi; Scuole Sci
Sauze d’Oulx Project e Freewhite ski Team ASD; Claudio Tescari; Matteo Ganora, Mauro Meneguzzi; Marita Bobba; Guia Perron Cabus, Brit
Rubbio; Monica Allemand; Elisa Vottero; Carola Mellano; Claudia Debernardi; Riccardo Rosi.
La Vialattea ringrazia: Azimut spa (pag. 2/3 - 110/111) - Discovery Italy (pag. 14/15)- Villaggio Olimpico Sestriere (pag. 19/42) - Autoexpert (pag.
22/23) - ADM Event Service (pag. 26/27) - ABC Gestioni (pag. 34/35 - 97) - Grand Hotel La Torre (pag. 39/107) - SnowCart (pag. 41) - EdiTur (pag.
47/78) - K’enz Cafè (pag. 48/74) - Comune di Oulx (pag. 50/51); IVS ed EdilCori (pag. 56/73) - Tecnocasa (pag. 62) - Tecnorete (pag. 63) - Centro
Servizi Turistici Torino 2006 (pag. 66/86) - Gianinetti (pag. 72) - F.lli Martina (pag. 84/85) - Bon Ton di Pietrini (pag. 98/99) - Ada Sport e Ski Golf
Sestriere (pag. 104/105) - Banca CRT Sestriere (II di cop) - Metan Alpi Sestriere (III di cop /pag. 100) - SAPAV (pag. 112)
4
VIALATTEA MAGAZINE - SESTRIERES spa
DIRETTORE RESPONSABILE: RITA QUARTA
EDIZIONI: ED. BLANC - PROGETTO, GRAFICA E IMPAGINAZIONE: PUBBLI&CO Pubblicità e Comunicazione - STAMPA: LITOGRAF
Info: [email protected] - www.vialattea.it - [email protected]
© è vietata la riproduzione anche parziale del materiale pubblicato.
IV di Copertina: foto Matteo Ganora
Supplemento al n° 40 di “Alta e bella” - Iscr. Tribunale di Torino n° 5130 del 3/04/1998
VIALATTEA MAGAZINE n° 0 - PERIODICO DI INFORMAZIONE TURISTICA, SPORTIVA E CULTURALE
5 • Calendario eventi 2008
SOMMARIO
V ialattea
2008 calendario
FEBBRAIO
9-10
SESTRIERE
WORLD CUP SCI ALPINO
12
SESTRIERE
FIS-SC-(SG+SL)-M*
13 SESTRIERE
FIS-SG-M*
14-15 SESTRIERE
FIS-2xSG-W*
MARZO
13-14
15-16
22
27-28
29-30
CLAVIERE
CLAVIERE
SESTRIERE
SAUZE D’OULX
SESTRIERE
FINALE COPPA EUROPA
FINALE FIS CARVING CUP
28° UOVO D’ORO SAPAV
FIS_NJR-2xGS-W-M
FIS-GS-SL-M
APRILE
1-2-3 5-6
9
10
11
12
SESTRIERE
SESTRIERE
SESTRIERE
SESTRIERE
SESTRIERE
SESTRIERE
FIS_JUN-2xGS-SL-M
FIS-GS-SL-M
FIS_NJR-GS-W-M
FIS_NJR-GS-W-M
FIS_NJR-SL-W-M
FIS_NJR-SL-W-M
*=GARE INSERITE NEL CIRCUITO ISTITUZIONALE GIOVANILE
5
Editoriale. UN SOGNO DA VIVERE
UN SOGNO DA VIVERE
DI GIOVANNI BRASSO
PRESIDENTE SESTRIERES SPA
6
Qual è il motivo per cui le attività nascono e si sviluppano? Qual è la ragione che ci fa progettare,
crescere, progredire, che ci fa creare ricchezza e
benessere? C’e sempre una combinazione salutare
di incoerenza e razionalità, di ambizione e di buon
senso, di sogno e realtà.
Così anche un imprenditore alla soglia dei 60 anni
come il sottoscritto, può ancora innamorarsi di
un’idea, di un progetto, di un territorio e gettarsi a
capofitto in un’attività che considera -senza retorica- esaltante.
Per me la Vialattea, il suo comprensorio e le sue
enormi potenzialità rappresentano proprio questo:
un sogno da vivere tenendo gli occhi sempre bene
aperti.
Ecco perché pur avendo già tante esperienze professionali ed imprenditoriali alle spalle e pur non
dovendo più preoccuparmi del fine mese, ho deciso di dedicarmi con passione ed impegno a questa
nuova avventura con il mio amico Alessandro
Perron Cabus.
Le ragioni di questa scelta vanno spiegate: l’ho fatta perché ho sempre avuto la curiosità di guardare dietro gli
angoli e perché, da sempre, ho lottato per raggiungere traguardi che si spostavano davanti al mio cammino e
da subito mi sono convinto di quanto le mie caratteristiche umane e professionali potessero diventare tutt’uno
con questa nuova avvincente sfida.
Semplicemente, sono fatto così: mi piace sognare, i sogni non hanno nulla di reale, di concreto, di tangibile,
sono appunto sogni per la loro ideale improbabilità.
La Vialattea, per me, è davvero un’avventura, anche se non dimentico mai la componente razionale e pragmatica del lavoro quotidiano, intanto perché ci troviamo ad operare in un contesto socio-politico ben più
importante dell’azienda medesima, poi perché, direttamente o indirettamente, rappresentiamo la linfa vitale
di questo contesto ed infine perchè ci si confronta con situazioni ambientali e meteorologiche sulle quali si ha
ben poco potere.
Da ottobre ad aprile, infatti, si è stabilmente sotto stress per 24 ore al giorno. Pensate sia brutto? Al contrario,
è il senso della sfida, della competizione con se stessi, con le proprie paure, con le proprie ansie, con le proprie
debolezze e con i fattori esterni; è il senso dell’avventura appunto. Probabilmente è proprio questa la magia di
questo mestiere di questo territorio e di queste nostre montagne.
Così come questa è la magia che ci fa constatare, anche visivamente, che quando giri la chiave che mette in
moto gli impianti il mondo intorno a te cambia, le luci dei condomini si accendono, i negozi si riempiono, le
strade si popolano di gente che ha voglia di divertirsi. C’è una sensazione che mi fa piacere trasmettere, quando giri quella famosa chiave pare quasi che la nebbia, capace di sbiadire il paesaggio fino al giorno prima, possa finalmente dissolversi per accendere la giostra del divertimento che ci accompagnerà per tutta la stagione.
Senza enfasi: sono già profondamente riconoscente al sorriso pieno di fiducia che compare sul volto della
gente, quando si determinano le condizioni per la produzione della neve, a quello dei turisti che scendono sul-
Il Presidente Ing. Giovanni Brasso
e l’Amministratore Delegato Alessandro Perron Cabus
REDAZIONALE
le splendide piste delle nostre montagne,
alle dimostrazioni di apprezzamento di tutti
coloro che sanno valutare l’importanza e la
qualità del lavoro svolto.
Apprezzo le critiche costruttive, i consigli
utili e anche quelli inutili e le pacche amichevoli sulle spalle dalla gente; questo è il
piacevole sortilegio del nuovo mestiere che
ho deciso di intraprendere: il mestiere di impresario di un territorio.
Non l’avrei mai detto sino a qualche tempo
fa, sino a quando questa opportunità – perché di opportunità si tratta – mi è stata prospettata. La possibilità di fare un lavoro che,
pur non essendo la forma di impresa più
facile e redditizia di questa terra, sicuramente è una delle poche capace di darti delle
sensazioni inimmaginabili ed ineguagliabili
come quelle che viviamo tutti i giorni lavorando sulle nostre piste da sci.
Questa Azienda, non sono soltanto io a dirlo, incarna davvero il motore di più comunità, influenza la vita quotidiana di migliaia
di persone che da noi si aspettano molto,
così come noi ci attendiamo sempre molto
da loro.
Per questo motivo sono conscio della responsabilità che abbiamo e non taccio l’ambizione di voler far crescere ancora la Vialattea come Azienda e quindi come territorio.
L’aspirazione è quella di poterci sviluppare
ulteriormente, introducendo nuove attività
a quelle del nostro core business, creare le
basi per costruire un largo azionariato, cimentarsi nel campo della borsa, capitalizzare la società con altri beni e strutture: sogni,
sempre sogni, quelli che continuano a spingere la mia passione di uomo e di imprenditore. Però sogni solidi, perché fondati su
progetti seri e su previsioni attente al futuro
sviluppo di questo specifico mercato e sulla bellezza ineguagliabile di queste nostre
montagne con le loro straordinarie risorse e
potenzialità.
7
Editoriale. VENDONO LA
VIALATTEA!!!
VENDONO LA VIALATTEA
DI ALESSANDRO PERRON CABUS
AMMINISTRATORE DELEGATO SESTRIERES SPA
8
… La Vialattea !!! Poco più di due anni fa, si sparse la voce
che il gruppo Fiat avrebbe venduto la Sestrieres SpA entro la
fine di giugno 2006.
Erano da pochissimi giorni terminate le Olimpiadi invernali
ed il frastuono che la grande manifestazione sportiva, aveva
portato con sé, ancora coinvolgeva in qualche modo Torino
e le sue montagne.
Questa notizia, che inizialmente sembrava la solita “bufala”
poco per volta si rivelò vera ed il passa parola sulla vicenda,
attrasse l’attenzione di tutti noi in alta Valle, diventando in
poco tempo l’argomento principe.
I vari ragionamenti sull’evento Olimpico da poco concluso, passarono in secondo piano.
Per svariati giorni non riuscii ad abituarmi a questa novità, più tentavo di rimuoverla dalla mente, più mi ritornava in testa prepotentemente: vendono la Vialattea !!!.
Avevo come la sensazione che ci stessero facendo uno “sgarbo” che passassero di mano, un qualcosa che non
era logico cedere, in quanto “patrimonio” di un’intera Valle.
Per un certo periodo mi parve come se stessero consegnando, e chissà a chi, le nostre montagne, il nostro
cielo, i nostri torrenti.
Ormai alla proprietà Fiat, ci eravamo tutti abituati da anni, era un qualcosa come al di sopra delle parti, era
“Agnelli” e come tale appariva quasi “sovrannaturale”.
Potevi condividerne o meno le scelte, apprezzarne o meno l’operato, non cambiava assolutamente nulla, rimaneva semplicemente una tua opinione personale, ma mai ci avrebbe sfiorato l’idea della possibilità che
questa (per noi Valligiani) assoluta e determinante fonte di sopravvivenza e benessere, potesse essere rimessa
sul mercato.
Mentre continuavano le mie elucubrazioni quotidiane sulla Vialattea, una mattina accadde l’imprevedibile….
un amico mi telefonò, anticipandomi la visita di un suo conoscente che si diceva interessato a conoscermi.
Il giorno dopo nel mio ufficio, un distinto signore (Gianfranco Brasso) si presentò, dicendomi che da informazioni assunte, mi avevano indicato come persona che poteva avere una visione abbastanza generale del
turismo di Valle.
Sulle prime pensai: ecco uno che non ha niente di meglio che farmi perdere mezz’ora di lavoro. Invece, circa
quattro mesi dopo io e “l’Inge” in Via Nizza, firmavamo l’acquisto della Sestrieres.
Trascorsi quei quattro mesi, tra i più intensi della mia vita, ci siamo subito trovati catapultati in una delle stagioni invernali, “meno invernali” di sempre…. pochissimi centimetri di neve… temperature estive.
Ciò nonostante, imprecando contro le avversità e soffrendo quotidianamente, abbiamo tutto sommato portato a casa una stagione più che dignitosa e soddisfacente.
Ora siamo alla nostra seconda stagione al timone del comprensorio, consapevoli dell’impegno assunto, ma
sempre più soddisfatti della scelta fatta e con un pizzico d’esperienza in più.
L’idea di creare un nostro “Magazine” mi è stata dettata anche dall’affetto che sento per questa mia Alta Valle e
di conseguenza per il comprensorio sciistico della Vialattea.
Vogliate perdonarmi, se qualche descrizione, qualche fotografia o racconto, potrà sembrarvi forse poco obiettivo o esageratamente di parte…. non è intenzionale ma probabilmente, provocato inconsapevolmente dal-
La società che amministro, ha un palmares difficilmente eguagliabile: più di cento gare valevoli per la coppa
del mondo, un mondiale, un’Olimpiade….non so quale altro comprensorio possa vantare altrettanto.
Logicamente questo non è un punto di arrivo, ma un motivo di orgoglio che ci spinge a continuare su questa
strada, mantenendo, se non addirittura ampliando, il vantaggio che abbiamo fin qui acquisito sui nostri concorrenti.
Lo scorso inverno, in condizioni quasi proibitive abbiamo svolto due prove di coppa del mondo femminile e ne
abbiamo recuperata una terza, che gli Svizzeri non sono stati in grado di organizzare.
Quest’anno, le finali di Coppa Europa maschili e femminili che si svolgeranno a Montgenevre e Claviere in
marzo, un super G e una discesa libera di coppa del mondo, dal sei al dieci febbraio al Sestriere, sono state
propedeutiche, affinché la federazione internazionale prendesse la decisione di riconfermarci nuovamente lo
slalom ed il gigante maschile di coppa del mondo, nella prossima stagione 2008/2009.
Siamo anche l’unico comprensorio sciistico al mondo, dove puoi permetterti di sciare in due nazioni diverse,
difatti partendo da Sauze D’Oulx o da Pragelato, attraverso Borgata, Sestriere, San Sicario, Cesana, Claviere, si
raggiunge la francese Montgenevre, assolutamente senza togliere gli sci dai piedi !
Le recenti Olimpiadi ci hanno lasciato in eredità a San Sicario, una pista da Bob riconosciuta internazionalmente come la più tecnica e veloce in assoluto, usufruibile, oltre che per gli allenamenti delle squadre nazionali di
tutto il mondo, anche dai turisti che possono volendo, provare l’emozione di buttarsi a circa 130 chilometri
orari, nel tubo di ghiaccio Olimpionico.
I trampolini del salto di Pragelato sono esteticamente uno spettacolo e anche qui ci si sta organizzando, affinché anche il semplice turista, “imbracato” e agganciato ad una fune di sicurezza, possa provare la sensazione
di lanciarsi nel vuoto.
Sui nostri 400 chilometri di piste, coperte per il 60% da innevamento programmato, le opportunità di scelta
sono innumerevoli, dalle classiche piste “autostrada” dove tutti si sentono campioni, alle proibitive “nere” dove
gli Atleti Olimpici ci hanno fatto sognare.
Oppure in neve fresca, nei canaloni naturali, o ancora per i “Sauta Bialere” ovvero gli snow bordisti, nei nostri
eccezionali snow park.
Tutto questo lo scoprirete da soli, assieme alle tantissime “Baite” sparse sulle piste dove potrete riprendere fiato
davanti ad un buon piatto di polenta o ad una “mocetta” di camoscio.
Siamo certi che lo spettacolo, l’emozione delle nostre montagne dei nostri boschi, a fine inverno vi lascerà un
poco di nostalgia…..niente rimpianti, sciolta la neve, molte delle piste si trasformano in esclusivi percorsi per
le Montain Bike, sui nostri prati e boschi si possono effettuare meravigliose passeggiate a piedi ed a cavallo, i
nostri ruscelli vi ospiteranno per “adrenaliniche” discese in rafting, le nostre pareti di roccia vi sfideranno ad arrampicarle, i parchi avventura, i ponti Tibetani, le piscine, i campi da Golf ed altre innumerevoli attività saranno
una palestra naturale per mantenervi in ottima forma, per poi in inverno, nuovamente scatenarvi sulle piste
della Vialattea…SULLE VOSTRE FANTASTICHE PISTE.
VENDONO LA VIALATTEA
l’amore che nutro per questi luoghi.
Qui sono nato e qui ho vissuto tutta la mia vita.
Fin da ragazzino mi sono reso conto del privilegio che la fortuna mi ha concesso nel farmi nascere tra queste
montagne, ancor di più, oggi ho la possibilità (o la presunzione) assieme al mio amico Brasso, di aiutare questa Valle a migliorarsi, qualificandola sempre più, come uno dei comprensori internazionali di maggior rilievo
turistico.
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LA VALLE: UN AUTENTICO PARADISO
PER GLI SPORTIVI
UN PARADISO PER GLI SPORTIVI
DI MAURO CARENA
PRESIDENTE COMUNITÁ MONTANA ALTA VALLE SUSA
L’adrenalina di una discesa mozzafiato sul bob o
sugli sci. La quiete quasi irreale di una passeggiata solitaria in alta quota. La sfida di una parete di
roccia da scalare e il divertimento di una giornata
sulla neve. Dalle prime discese con la tecnica del
telemark ai moderni impianti olimpici, un soggiorno in Alta Valle Susa è un’esperienza che non
si dimentica.
Con impianti sciistici all’avanguardia, l’Alta Valle è
considerata un autentico paradiso per sportivi di
ogni disciplina, ma con un grande valore aggiunto: storia e tradizione millenarie si abbinano ad
un’offerta turistica di prim’ordine, ad un ambiente
naturale unico e alle più moderne strutture ricettive, all’enogastronomia di qualità e all’innovazione
anche in questo settore, come nel prezioso Vino
del Ghiaccio prodotto dalle nostre vigne. Un occhio di riguardo va poi rivolto a chi può incontrare
difficoltà maggiori, ma altrettanto grandi soddisfazioni, nel praticare sport e vivere la montagna:
i disabili trovano nella nostra Valle la possibilità di
praticare attività a tutti i livelli.
Abbiamo tradizioni, cucina, attività e mestieri tipici, costumi e lingue: un’identità forte che fa dell’Alta Valle Susa un punto di eccellenza in tutte le
stagioni. Ogni cima, ogni pascolo, ma anche ogni
edificio, fontana o cappella, raccontano la storia
di un territorio nel cuore dell’Europa, che si apre
al globale nel rispetto di una vita di nicchia, fatta
a misura d’uomo per i residenti ma mantenuta e
difesa anche per poterla offrire ai visitatori. Una
montagna in cui la natura incontaminata fa da
sfondo all’arte, ma anche al divertimento, in cui
storia e sport, ambiente e cultura si fondono nelle
opere di uomini che da millenni abitano e rendono viva questa Valle.
Le imprese, gli slanci, le passioni, per cui uomini
e donne dell’Alta Val Susa sono noti ben oltre i
confini delle nostre amate montagne riguardano
scalate ed imprese sportive, le più belle stazioni di
10
Il Forte dello Chaberton
sci ed i forti, la natura selvaggia e le opere d’arte,
il carattere in apparenza chiuso, forse per modestia e riservatezza, in realtà fiero e coinvolgente
se ben conosciuto. C’è una grande eredità di generazioni che hanno faticato, lottato e, fra queste
montagne, trasformato le rocce in case, i declivi in
pascoli, le pietre in vigne, due pezzi di legno in sci,
gli sci in lavoro, sport e cultura.
Per noi amministratori queste sono ragioni d’impegno, tematiche sui cui lavorare all’avanguardia
per il bene del territorio, ma per chi in esso viene
sono ragioni infinite per frequentarlo ed apprezzarlo.
ARTIGIANATO E MONTAGNA
Artigianato e montagna sono da sempre legati da un relazione speciale: i prodotti e le lavorazioni tipiche del territorio montano raccontano
infatti un pezzo importante della storia delle nostre valli e costituiscono
un patrimonio di conoscenze e di tradizioni da preservare, per ragioni sia
culturali che economiche e turistiche.
Per questi motivi la Regione Piemonte ha sempre inteso valorizzare l’artigianato
delle nostre montagne.
Gli interventi nei confronti delle imprese artigiane si inseriscono in un quadro di normative comunitarie finalizzato a riqualificare e mantenere vitale il settore artigiano di qualità in quella parte del territorio che insiste
sulle Comunità Montane.
Attraverso alcune misure comunitarie si è cercato, come Regione, di inserire progetti di valorizzazione dell’artigianato dell’eccellenza, con azioni di “Interventi a sostegno dell’artigianato artistico e tipico”, nell’ambito del
Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2000-2006, Misura S - “Incentivazione di attività turistiche e artigianali”
Nel corso del 2002-2006, grazie all’espletamento di quattro bandi pubblici, circa 280 imprese dei settori legno,
restauro ligneo, ceramica, vetro, oreficeria, stampa d’arte, tessile, metalli, alimentare, operanti in territorio di
Comunità Montana, sono state finanziate per lavori di ristrutturazione, ampliamento, trasformazione locali;
acquisto macchinari e attrezzature, etc. per un ammontare complessivo di aiuti di oltre 9,2 milioni di euro.
A fronte degli aiuti concessi è attivato un volume di investimenti che supera i 23,3 milioni di Euro.
Solo nell’area del torinese le comunità montane coinvolte sono 12 per un totale di 58 aziende, di cui una netta
prevalenza di richieste (38) ha riguardato il settore legno, nei comparti della fabbricazione mobili, serramenti,
complementi d’arredo e oggettistica.
Sempre all’interno di questa misura ampio spazio si è dato, da parte della Regione, al Programma degli Interventi concordato con le Comunità Montane.
Attraverso questo intervento di supporto, Programma biennale 2002-2003 e 2004-2005, le Comunità Montane
hanno potuto realizzare direttamente progetti di monografie, opuscoli, cataloghi, depliant illustrativi, cd rom,
DVD, supporti multimediali a sostegno delle realtà produttive dell’artigianato di qualità presenti nella nostra
regione, portando a termine i progetti avviati nel corso dei cinque anni.
Inoltre negli anni è cresciuto l’interesse per il mercato del merchandising (progetti della Valle Maira e della
Comunità della Bisalta) con la presenza in importanti saloni italiani come Arezzo e Genova nonché ad appuntamenti internazionali come Parigi (Museum Expressions e Maison Objet).
Per il periodo 2007-2013 si è lavorato insieme ai colleghi del settore Promozione, Sviluppo e Credito dell’artigianato e agli uffici dell’Assessorato Economia Montana e Foreste per la definizione di parti importanti del
Programma PSR, relative alla creazione e allo sviluppo di micro-imprese.
In particolare, visti i positivi riscontri segnalati nella fase precedente (anni 2000 – 2006), l’ attenzione è stata
rivolta all’universo delle aziende dell’ artigianato d’ eccellenza, alla loro crescita e tenuta sul mercato, con un
riguardo significativo al cambio generazionale dell’imprenditore artigiano.
In dettaglio 14 sono le imprese della Val di Susa, 8 operano nel comparto del legno (fabbricazione mobili, serramenti), 3 nell’alimentare (pasticceria, biscotti canestrelli, cioccolato), 2 nella lavorazione del ferro battuto.
17 sono le imprese della Val Chisone, Germanasca e del Pinerolese, di cui 11 sono aziende che lavorano il legno
e 2 riguardano l’alimentare (liquori e distillati), 5 le imprese in Val Sangone, di cui 3 aziende che fabbricano mobili e serramenti e 1 artigiano vetraio, 9 sono le imprese delle Valli di Lanzo che operano nel settore del legno
e del restauro ligneo (fabbricazione mobili, serramenti, scale, complementi d’arredo, oggettistica, sculture in
legno) con 1 impresa dell’alimentare di qualità (cioccolato).
ARTIGIANATO E MONTAGNA
DI PAOLO PEVERARO
VICE PRESIDENTE REGIONE PIEMONTE
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RIFLESSIONI DALL’INTERNO
DI ILARIA PERRON CABUS
Finita da poco l’università e con alle spalle l’esperienza di qualche piccolo impegno, non avrei personalmente mai creduto di potermi innamorare di un progetto
in modo così viscerale, invece è andata proprio così.
Inutile nascondere che per stare seduta su questa sedia nessuno mi ha mai fatto un colloquio e neanche ho
dovuto presentare un curriculum, mi sento fortunata estremamente fortunata perché faccio un lavoro magnifico e ho a che fare con persone che danno anima e corpo per questa azienda. Tutta la vita della mia famiglia
è sempre ruotata attorno al grande circo della neve, non più tardi della scorsa settimana mi è capitata in mano
una mia foto su un gatto delle nevi al Genevris con il mio nonno Ciaudano, scio su queste nevi da quando
avevo tre anni ma fino allo scorso anno non mi ero resa conto di cosa girasse davvero intorno alla Vialattea. Mi
piacerebbe poter invitare tutti i nostri clienti a qualche riunione o a qualche cena aziendale per fargli capire
quale passione si respira in società, qui lavoriamo tutti per lo stesso scopo far divertire la gente e vi assicuro
che per i ragazzi degli impianti, per le ragazze alle casse, per le persone in ufficio, per i nostri direttori, per
il mio papà, per il nostro Presidente non esistono orari,non esistono festività o vacanze, esiste solo il grande
amore per questo lavoro e per queste montagne e non sempre è tutto rose e fiori, quando il tuo lavoro dipende da qualche cosa più grande di te, da qualcosa di incontrollabile tutto diventa più difficile, quante telefonate
da parte di mio papà ho ricevuto l’anno scorso “ com’è sta nevicando su? “ quando a Sauze sembrava potesse
“ buttare giù qualcosa “ e sapevo che nel rispondere “ no papi qui non fa niente” ogni volta gli davo una coltellata, perché per chi non conosce la realtà l’acquisto della Vialattea può sembrare solo un altro investimento
di due uomini un po’ più imprenditori degli altri ma per chi conosce veramente chi sono questi due uomini sa
che in questo progetto sono stati investiti i risparmi di un’ intera vita, sa che ogni giorno c’è una sfida diversa,
un problema da risolvere, momenti che sembrano insuperabili e difficoltà più grandi di loro ed è bellissimo
vedere l’emozione negli occhi dei “capi” che guardando fuori dalla finestra abbozzano un sorriso un po’ superstizioso perché sta finalmente nevicando….
RIFLESSIONI
DI MASSIMO BONETTI - UFFICIO COMMERCIALE
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Quando ho iniziato a muovere i miei primi passi all’interno di questa azienda
era il 1996 e i campionati del mondo di sci alpino erano alle porte, la squadra
della “sportiva” era quasi completata e mi è stata prospettata l’idea di entrare a
far parte del gruppo….. pronti via e mi sono ritrovato catapultato in un mondo
per me tutto nuovo. L’allora “mio capo” Gianni Poncet, mi ha spedito a coordinare le operazioni tecniche all’interno del palazzetto dello sport di Sestriere
adibito a sala stampa e centro produzione TV.
I campionati Mondiali di Sci Alpino del 1997 passarono e per me la stagione
estiva rappresentava il lavoro nella squadra che si occupava della manutenzione del campo da golf, passa l’estate, e l’inverno di nuovo alle porte mi vede continuare l’esperienza alla “sportiva”.
La svolta nel 1998 quando Sam Laurent, a capo dell’ufficio Marketing mi dice che ha bisogno di una persona
RIFLESSIONI
per completare il suo team.
Qui devo aprire una piccola parentesi personale perché il mio arrivo all’ufficio marketing è stato piuttosto travagliato e solo l’ostinazione del mio futuro capo a fatto si che ciò potesse concretizzarsi.
Lui diceva sempre che le persone devono avere un’opportunità………… e Sam questa opportunità l’ha data
a me, mi ha dato l’opportunità di lavorare con lui e di entrare in un mondo nuovo, in un mondo dove non si
smette mai di imparare ma anche un mondo che ti permette di dialogare con una miriade di persone di lingue,
di culture e di mondi diversi; io di questo lo ringrazio e ribadisco che se non ci fosse stato Sam Laurent, oggi io
non sarei qui all’ufficio commerciale della Sestrieres S.p.A..
Passa il tempo e le cose cambiano, si evolvono; Sam, un grande professionista del “Commerciale & Marketing,
per ragioni di salute deve lasciare il suo posto e viene sostituito da un collega, anzi gli uffici “Commerciale” e
“Marketing” vengono accorpati e di due enti separati, se ne fa uno solamente.
L’eredità professionale che mi portavo dietro, era il “prodotto plurigiornaliero”.
Si inizia a lavorare con un prodotto più completo, si va alle fiere, si partecipa ai work shop, si allestiscono stand,
si fanno viaggi interminabili in auto, in furgone, si passa da un aeroporto all’altro tutto per cercare di incrementare le vendite degli skipass.
Trascorrono gli anni, arrivano le Olimpiadi di Torino 2006 e anch’esse passano ma una voce sempre più insistente aleggia nell’aria; dopo anni di si, no, si, no, si, no, la Fiat decide di vendere la Sestrieres S.p.A. e per noi
dipendenti inizia, per la prima volta nella storia, una sorta di apprensione per il futuro.
Il 29 giugno 2006, l’annuncio ufficiale a tutti i dipendenti e la presentazione della nuova proprietà…lo ricordo come fosse ora, tutti i dipendenti riuniti nella grande sala riunioni presso la sede della Sestrieres S.p.A. e
l’Ingegner Brasso che fa il suo ingresso, Alessandro Perron Cabus è già li e prende posto al suo fianco; breve
discorso… e la storia della Sestrieres S.p.A., del paese di Sestriere e di gran parte della valle cambia, si chiude
un’epoca e se ne apre un’altra.
Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese la nuova Sestrieres S.p.A. prende corpo ma
già da subito si capisce che “il manico” è cambiato, non siamo più una piccolissima parte di una grande holding
ma siamo l’azienda nella quale i proprietari hanno investito una vita di lavoro, investono non solo economicamente ma investono in termini umani, investono in passione, investono in entusiasmo; li si vede gioire quando
le cose vanno bene e incupirsi quando vanno male ma sempre, sempre, sempre ciò che vogliono trasmettere
a noi dipendenti è il senso di appartenenza ad un’azienda!
Mi è stato chiesto più volte e da più parti quali differenze c’erano tra la passata e la presente gestione; la risposta che ho sempre dato e che più sento vicina alla realtà e quella che se prima la Sestrieres S.p.A. era gestita da
manager che, comunque per bravi, seri e professionali che fossero, a fine mese non dovevano fare i conti con
i propri denari, adesso, per dirla terra terra, il dare e l’avere comportano una differenza sostanziale nell’esito
finale e pur rispettando profondamente le persone dell’azienda ed il loro operato, Giovanni Brasso e Alessandro Perron Cabus non sarebbero quello che sono, se non guardassero attentamente l’aspetto economico della
loro azienda.
Per la prima volta da quando lavoro alla Sestrieres S.p.A., si fanno piani commerciali dalla durata minima di tre
anni, si programmano gli investimenti per i prossimi anni senza puntare disperatamente al ritorno economico
immediato; in azienda si parla di investimenti tecnici ingenti da effettuarsi nei prossimi anni.
Ora il lavoro dell’ufficio commerciale è direttamente coordinato da Alessandro Perron Cabus (per tutti noi Sandro), che non ha nessun problema a farsi dare del “tu” e a smorzare quel clima magari un pò rigido che si può
creare tra datore di lavoro e dipendente; Sandro ha sempre fretta, è sempre di corsa e non è raro che mentre gli
stai ancora parlando al telefono senti il classico suono tut, tut, tut...
Il presidente Giovanni Brasso (per tutti noi l’Inge), ha la fama, e l’ha dimostrato da subito di essere “un duro”, è
una persona tutta d’un pezzo che a volte mette un po’ di soggezione ma è una uomo estremamente rispettoso
delle persone e del lavoro altrui.
Ora tutta l’azienda è proiettata al futuro e sono sicuro, sarà impegnativo ma roseo per tutti.
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“DISCOVERY ITALY” TRA TRADIZIONE E NUOVI MERCATI
Il Tour Operator con sedi a Cesana, Torino e San Secondo di Pinerolo.
Denise Hart
nuovo Direttore Tecnico
per il settore
“Neve e Montagna”
TURISMO MONTANO:
UN SETTORE
CHE NON SI FERMA
L’eredità lasciata dalle Olimpiadi
Invernali di Torino 2006 sulle montagne
delle nostre valli sta maturando gli
attesi frutti: le prenotazioni sono in
aumento, in particolare per quanto
riguarda gli arrivi di clienti stranieri.
Un notevole contributo alla attrattività
del territorio arriva inoltre dalle
numerose nuove strutture ricettive e
dai pregevoli spazi congressuali, che
dopo l’evento olimpico sono in grado
di offrire un ottimo rapporto tra qualità
e prezzo.
A Cesana Torinese, Torino e San
Secondo di Pinerolo ha aperto le sue
sedi il tour operator “Discovery Italy”,
specializzato nell’organizzazione di
pacchetti turistici, itinerari e vacanze
sulle montagne dei XX Giochi Olimpici
Invernali di Torino 2006: Bardonecchia,
Cesana, Sansicario, Claviere, Pinerolo,
Pragelato, Sauze d’Oulx, Sestriere e
Torre Pellice.
Negli ultimi mesi del 2007 “Discovery
Italy” ha assunto e nominato nuovo
Direttore Tecnico e Responsabile
dell’attività di incoming per il settore
Neve e Montagna la dottoressa Denise
Hart, già responsabile dell’attività di
incoming presso l’ATL 2 - Montagnedoc
dal 2001: “Le prenotazioni per
l’inverno stanno andando molto bene
– annuncia – e per il settore corporate,
sul quale stiamo puntando in modo
particolare, abbiamo già prenotazioni
di gruppi aziendali da tutta l’Europa.
Stiamo lavorando, inoltre, attraverso
tour operator stranieri per i clienti
individuali e gruppi, con Olanda,
Belgio, Francia, Inghilterra, Germania,
Stati Uniti ed Emirati Arabi”.
Obiettivi futuri?
“Vorremmo cominciare a vendere i
viaggi incentive anche per la montagna
estiva – risponde la Hart - che ha
un’offerta ricchissima di attività adatte
a questa tipologia di clientela”.
Per
incrementare
ulteriormente
l’attività di incoming“Discovery Italy”ha
tradotto il proprio sito internet in ben
nove lingue, (italiano, inglese, francese,
tedesco,
spagnolo,
portoghese,
russo, cinese e giapponese), in modo
da indirizzare promozioni e servizi
anche ai nuovi mercati emergenti, in
particolare verso i paesi Bric (Brasile,
Russia, Cina e India).
Il sito attualmente riceve oltre 6.000
visite al mese e consente di vendere
direttamente a turisti privati, alcuni di
questi arrivati addirittura dall’Australia.
DISCOVERY ITALY,
ESPERIENZA E PASSIONE
Nato dopo le Olimpiadi di Torino
2006 dalla “Selene Tour sas”, realtà del
Pinerolese che dal 1991 opera nel
settore del turismo e della consulenza
per lo sviluppo economico locale,
“Discovery Italy” può contare su
uno staff di grande professionalità
caratterizzato
dalla
profonda
conoscenza del territorio e dalla
passione per i viaggi, accumulate e
consolidatesi nel tempo.
L’attività di incoming si svolge su tutto
il territorio nazionale, con un occhio
di riguardo per il Piemonte, la città
di Torino e l’area che ha ospitato le
Olimpiadi Invernali del 2006.
Per offrire un servizio di qualità a
prezzi competitivi, “Discovery Italy” ha
selezionato i migliori fornitori di servizi
tra alberghi, dimore storiche, castelli,
sale conferenze, attività sportive,
ristoranti in quota, guide turistiche specializzate,accompagnatori multilingua
e bus gran turismo: “Siamo in grado
di preparare pacchetti completi
personalizzati – spiega la Hart - dal
soggiorno ai servizi collaterali, transfer,
attività ludiche e di team building.
L’esperienza di anni come operatori
ci garantisce una perfetta conoscenza
delle località e della loro offerta
migliore.
Inoltre – aggiunge - il nostro rapporto
consolidato con i fornitori ci assicura
i migliori prezzi con un alto livello di
prestazione: fattori che, nell’insieme
danno vita ad un’offerta unica ed un
soggiorno indimenticabile”.
WORKSHOP, EXPO
E MASTER UNIVERSITARI
Nel giugno 2007 “Discovery Italy” ha
organizzato un educational tour per
far conoscere il territorio agli operatori
italiani e stranieri invitati al “First
Tourism Master Workshop”.
L’educational tour ha preso in
considerazione alcune delle piazze
e dei monumenti più significativi di
Torino, il Museo del Gusto di Frossasco,
il forte di Fenestrelle e il Lago Laux di
Usseaux.
Il “Tourism Master Workshop” è stato
organizzato su iniziativa della SAA di
Torino (Scuola di Amministrazione
Aziendale dell’ Università di Torino)
ed INFOR (Consorzio Interaziendale
per la Formazione), nell’ambito
del corso “Master in Management
dell’Organizzazione e della Promozione Turistica”.
L’iniziativa è nata dalla collaborazione
tra gli enti promotori del Master (SAA,
Infor, Provincia di Torino) ed alcuni
sponsor, tra cui THI (Turin Hotels
International), Hotel-Residence Villa
San Maurizio di Pinerolo, Class Hotel e,
appunto, “Discovery Italy”.
Gli allievi del Master hanno presentato
ad una dozzina di tour operator italiani
e stranieri varie proposte turistiche
realizzate con la supervisione di
“Discovery Italy”, inerenti la città di
Torino ed il Piemonte.
Per conto della Provincia di
Torino, inoltre, nell’ambito di un
progetto Interreg III, finanziato
dall’Unione Europea e dalla Regione
Piemonte,
Discovery
Italy
sta
sviluppando Pacchetti turistici tesi
a valorizzare i “Saperi e Sapori” delle
nostre vallate.
Discovery Italy
partecipa alle
principali Fiere
Internazionali
per il turismo.
“Cena in quota
per gruppo
aziendale”
Sede legale ed operativa:
SAN SECONDO DI PINEROLO (TO)
10060 - Via Rivoira Don, 24
Tel. +39 0121.503222
Fax +39 0121.503229
E-mail [email protected]
Sedi operative:
CESANA TORINESE (TO)
10054 - Via Pinerolo 0
Tel.: +39 0122.856033
Fax: +39 0122.856177
E-mail [email protected]
TORINO
10135 - Corso Unione
Sovietica 612/15b
Tel. +39 011.3473640
Fax +39 011.3473632
E-mail [email protected]
PIEMONTE MONDIALE
Una settimana in vetrina.
Dal 6 al 10 febbraio 2008
DI GUALTIERO BRASSO
PIEMONTE MONDIALE
Quest’inverno sulle nevi della Vialattea si
svolgerà una grande evento: “Piemonte
Mondiale, una settimana in vetrina”. In concomitanza con il periodo di Carnevale stiamo organizzando una serie di feste e manifestazioni che si susseguiranno dal 6 al 10
Febbraio 2008. L’ evento finale saranno le
gare di Coppa del Mondo di sci femminile
che si terranno a Sestriere, sulla pista Olimpica Kandahar Banchetta Nasi, il 9-10.
Piemonte Mondiale è un’iniziativa importante e sulla quale noi tutti scommettiamo;
verranno organizzate delle feste in diverse
aree di Sestriere per tutta la durata della
manifestazione.
La settimana si aprirà con una cena al rifugio Tana
della Volpe in collaborazione con il Rotary cui seguirà una fiaccolata sulla pista di gara da parte degli addetti ai lavori. Terminata la fiaccolata si darà
il via ai fuochi artificiali che partendo da Borgata
raggiungeranno Sestriere in un gioco di luci continuo che si concluderà sulla collina dietro il Palazzetto dello Sport.
L’immagine che si vuole dare è quella di trasferire
la gente e la manifestazione al colle, dove, proprio
all’interno del Salone delle Feste, come è stato ribattezzato per l’occasione il Palazzetto, continuerà la festa.
Qui, infatti, si terranno sfilate di moda, live music
party, dj set e naturalmente la cena di Gala Sabato
9 che quest’anno sarà ad invito fino alle 22 e poi
aperta al pubblico.
Nel parcheggio anteriore, invece, grazie ad una
collaborazione con l’Abarth verrà progettata una
pista di ghiaccio sulla quale, per quattro giorni i
turisti potranno sperimentare l’ebbrezza di fare da
passeggero ad ex piloti e campioni di rally.
16
E’ prevista una zona eno-gastronomica al traguardo della pista di gara dove sarà servito agli spettatori un piatto classico di polenta e salsiccia e un
bicchiere di fumante vin brùlè, il tutto mentre potranno tranquillamente seguire dal maxischermo
le gesta delle atlete in gara.
Sempre nella zona traguardo sarà allestita una tribuna da 500 posti e una tenda hospitality dove si
potrà accedere solo con l’accredito della gara.
L’obiettivo è quello di coinvolgere il pubblico, specie le scuole con i ragazzi per dare una sensazione
di festa. A tal proposito verranno studiate delle
apposite coreografie con bandierine, trombette,
fischioni, ecc…
Nella zona dello Snowpark al colle si susseguiranno evoluzioni di freestyler, con feste a tema tra gli
stand che saranno previsti in quei giorni e musica
dal vivo. Ogni pomeriggio sarà in programma un
contest, o con gli sci o con lo snowboard.
17
PIEMONTE MONDIALE
Riproporremo, visto il successo della stagione
passata, “impianti in maschera”: la grande iniziativa degli operatori degli impianti che si travestono per il Carnevale e regalano caramelle e
dolci ai bambini sulle piste. Quest’anno vogliamo
estendere l’idea a tutto il pubblico presente nella
stazione mettendo a disposizione premi e gadget
per le maschere più belle e divertenti.
Come accennato in precedenza l’evento clou saranno le gare di Discesa Libera e Super G femminile il Sabato e la Domenica. Quest’anno saranno disputate a Sestriere sulla pista che ha spesso
ospitato molte tappe di Coppa del Mondo e con
l’edizione di quest’inverno arriviamo a trent’anni
di grandi successi solo per lo sci femminile.
Anche l’accomodation delle atlete è stato studiato nel dettaglio; la carovana dello sci, infatti, sarà
ospitata presso il lussuosissimo Villaggio Resort di
Pragelato presso il quale saranno effettuate anche
le premiazioni e le estrazioni pubbliche dei pettorali: un cinque stelle unico nella Vialattea con un
collegamento diretto al campo di gara grazie alla
nuova funivia Pattemouche-Anfiteatro.
E’ notizia fresca il fatto che dalla stagione a venire, invece, torneranno sulle nevi di Sestriere un
Gigante e uno Slalom maschile a dimostrazione
che il Circo Bianco non può fare a meno di piste
all’avanguardia su cui disputare le gare. E’ un risul-
18
tato decisamente importante che riporta al colle
lo spettacolo massimo dello sci. L’intento di “Piemonte Mondiale” è quello di creare un’ immagine
festosa, di aggregazione al fine di promuovere il
territorio e le Montagne Olimpiche sfruttando
l’impatto visivo della manifestazione. Verranno
proposte offerte promozionali per i possessori
delle tessere stagionali e della famiglie, e in collaborazione con i commercianti del luogo stiamo
cercando di realizzare una o più Notti Bianche con
gli esercizi aperti fino a tarda notte. Lo scopo di
questo progetto è la realizzazione di un programma ben definito di eventi e manifestazioni; la collocazione nei luoghi e nei tempi è stata studiata al
fine di ottenere una continuità di appuntamenti e
far si che ci possa essere sempre un flusso di presenze costante per ogni attività proposta durante
la settimana. L’eredità lasciata dall’Olimpiade non
deve essere solo una valigia piena di bei ricordi,
ma dobbiamo impegnarci tutti affinché quell’ atmosfera e quello spirito continuino a riecheggiare
nelle nostre valli e Piemonte Mondiale ci sembra il
modo giusto per far si che questo accada. Speriamo, quindi, che possa essere una buona base da
cui partire e ci auguriamo di poterlo far diventare
un appuntamento annuale, ma per trasformarlo
in realtà abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti.
Anche del vostro.
alicubi
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19
SCIARE IN VIALATTEA
A CURA DELL’UFFICIO COMMERCIALE SESTRIERES SPA
IL
CONFRONTO
SCIARE
IN VIALATTEA
Nel comprensorio della Vialattea si scia sulle piste
dei grandi campioni, sulle piste che hanno ospitato i XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.
La Vialattea dispone di impianti di risalita all’avanguardia realizzati per l’evento Olimpico, di piste di
gara tecniche e spettacolari e di una rete di innevamento programmato potenziata ed altamente
tecnologica supportata da nuovi bacini idrici utilizzati per la produzione di neve.
L’offerta sciistica della Vialattea è vastissima: il
comprensorio internazionale più esteso d’Europa,
che si sviluppa tra Italia e Francia, spazia da Sestriere a Sauze d’Oulx, Sansicario, Cesana, Claviere, sino alla francese Montgenèvre.
E’ possibile accedere alle piste del comprensorio
anche partendo da Pragelato con la nuova funivia
Pattemouche - Anfiteatro.
Offre oltre 200 piste, tutte collegate sci ai piedi,
per un’estensione di circa 400 Km, tra i 1350 metri
di Cesana ed i 2800 della Motta, con una rete di
innevamento programmato che copre oltre il 60%
della superficie sciabile.
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Gli sponsor della Vialattea ti
ripagano lo skipass
Degno di nota il nuovo progetto di co-marketing.
Oggi si scia in Vialattea e domani si risparmia sugli
acquisti. Si paga 32 euro il giornaliero e si riceve
un carnet di buoni sconto di valore pari a quello
del giornaliero stesso.
Se il costo della vita è sempre più elevato e non si
vuol rinunciare ad una bella sciata, forse questo
nuovo progetto può essere la soluzione, può invogliare a trascorrere una giornata sulla neve sapendo che quanto si è pagato per lo skipass può
essere recuperato ottenendo sconti su articoli o
beni di consumo, comunque di prima necessità.
Tutti vanno al supermercato, fanno il pieno di carburante, si vestono e tutti telefonano.
E sono proprio queste le aziende che Vialattea ha
scelto per offrire un valore aggiunto al proprio skipass.
L’obiettivo di questa nuova iniziativa commerciale
è quello di attivare un importante sistema di “finanziamento del divertimento”.
Il conto è presto fatto:
15 euro KAPPA +
7 euro ERG
+
5 euro CARREFOUR +
5 euro UNO MOBILE =
---------------------------------------32 euro Totale
L’obiettivo del progetto, nel suo complesso, è proprio quello di ridurre il costo degli skipass, nel momento in cui vengono utilizzati solo alcuni buoni e
di addirittura azzerarlo se vengono utilizzati tutti.
In parallelo al progetto co-marketing sviluppato
con i 4 main sponsor Erg, Carrefour, Uno Mobile
e Kappa, si identificano anche gli “Amici della Via-
lattea”: un pool di diverse aziende che applicano,
a tutti gli sciatori che si presentano con lo skipass
giornaliero o stagionale, sconti dal 5 al 30% su tutti i loro prodotti o servizi.
Cinema Pathé Lingotto (www.pathe.it): 1 coupon
del valore di 2.20 euro per tutti gli spettacoli nelle
11 sale cinema, utilizzabile dal lunedì al venerdì,
esclusi festivi e prefestivi. Costo del biglietto 5
euro anziché 7,20 euro.
Cavaglià (www.cavagliasrl.com): centro vendita
di pavimenti, rivestimenti, sanitari. 6 punti vendita posizionati sul territorio. Sconti dal 5 al 15% in
base agli articoli
Carrozzeria Romagnoli (www.carrozzeriaromagnoli.it): mette a disposizione dei propri clienti
eventuale vettura sostitutiva in caso di riparazione del mezzo. Sconto 15% sulle riparazioni per
possessori di stagionali. Sconto 10% sulle riparazioni per possessori di skipass giornaliero.
Enoteca B & R (www.berbevande.it): ingrosso e
dettaglio, vini, liquori e champagne.
Sconto 10% sui vini e 5% su liquori e champagne.
Estel-Emporio degli Armadi di Torino (www.emporioarmadi-torino.it): Specializzato in armadi e
cabine armadio. Sconto 25% per possessori di stagionale. Sconto 20% per possessori di giornaliero.
PARTNER VIALATTEA
CITROËN. Stretto rapporto di collaborazione con
Citroën, per la prima volta protagonista insieme a
Vialattea con il nuovo SUV, Citroën C-Crosser, vettura ufficiale del comprensorio.
ACI. Continua il rapporto di collaborazione con
l’Automobile Club Torino. Anche per la stagione
invernale 2007/2008 verranno praticati sconti reciproci per la clientela.
FONDIARIA-SAI. La Fondiaria-Sai ripropone a tutti gli acquirenti di skipass Vialattea la polizza “Protezione Neve” che assicura lo sciatore con solo 2
euro al giorno. In più, i clienti Vialattea potranno
godere di particolari sconti sull’acquisto di nuove
polizze.
SCIARE IN VIALATTEA
Ecco gli Sponsor del progetto Co-Marketing: Erg,
Carrefour, UNO Mobile e Kappa.
Con ogni skipass giornaliero Vialattea viene consegnato un carnet di buoni sconto così suddiviso:
· 1 coupon CARREFOUR del valore di 5 euro spendibile negli ipermercati del Piemonte aderenti all’iniziativa a fronte di una spesa minima di 50 euro
per buono. Sono cumulabili un massimo di tre
buoni per 150 euro di spesa.
· 1 coupon ERG del valore di 7 euro (5 euro di carburante e 2 euro di lubrificante) spendibile presso
i distributori del gruppo, in tutta Italia. Ogni buono da 7 euro è composto da 5 tagliandi da 1 euro
caduno di carburante ed 1 tagliando da 2 euro di
lubrificante.
I 7 euro sono così utilizzabili:
1 tagliando da 1 euro ogni 30 euro di carburante
acquistato.
1 tagliando da 2 euro ogni litro di lubrificante acquistato.
· 1 coupon UNO MOBILE, nuovo operatore telefonico del gruppo Carrefour; con 5 euro di traffico
telefonico in omaggio acquistando una ricarica
di soli 15 euro. Paghi 15 e parli per 20. Il buono
è spendibile negli ipermercati Carrefour del Piemonte, aderenti all’iniziativa.
· 1 coupon KAPPA del valore di 15 euro, spendibile
presso tutti i negozi Robe di Kappa, Superga, KWay, AlloSpaccio e Kappa Outlet (l’elenco di tutti i
punti vendita è su www.robedikappa.net) a fronte
di una spesa di 80 euro.
21
Autoexpert
Intervista a Maurizio Cremonini
Responsabile Flotte Aziendali e Vetture Usate FIAT GROUP AUTOMOBILES
Cos’è il programma Autoexpert ?
Il brand Autoexpert è il marchio dell’usato garantito della Fiat Group Automobiles (dedicato ai concessionari dei marchi Fiat, Lancia e Alfa Romeo).
Il programma è nato nel 1996 con l’obiettivo primario di fornire ai clienti un usato certificato e garantito proprio dalla casa e dalla rete ufficiale del
gruppo.
Cosa offre oggi Autoexpert ?
Il contratto Autoexpert garantisce al cliente che
acquista una autovettura o un veicolo commerciale leggero usati, una certificazione di controvalore dell’acquisto e la certezza di accurati controlli
di qualità e sicurezza del veicolo.
Molti sono i partner che collaborano al programma e tra questi ricordiamo Autocheck, che fornisce
l’estratto storico del veicolo, Aci Global che garantisce l’assistenza stradale, TargaSys che provvede
a rispondere alle richieste dei clienti con una linea
verde dedicata e Quattroruote con i suoi servizi di
consulenza sui prezzi di mercato per l’usato.
Da ben tre anni Autoexpert è presente al fianco
della Vialattea nella certezza che marchi ed ambienti esclusivi e di qualità ben si sposano pur nelle loro differenti caratteristiche: con Autoexpert si
può “far strada” così come negli anni la Vialattea
ha saputo crescere ed eccellere nello sci e nel turismo d’elite. Inoltre con le stesse logiche di crescita
del marchio a fianco dello sport abbiamo sponsorizzato il torneo finale mondiale del Nike Junior
Tour, che si è svolto quest’anno a Torino presso lo
Sporting – La Stampa, a cui hanno partecipato le
promesse del futuro tennis mondiale.
Quali sono le novità della stagione ?
Quest’anno abbiamo aggiunto alla tradizionale
partnership con la Vialattea, un supporto importante al più noto circuito di gare di sci alpino per
bambini, conosciuto come Trofeo Pinocchio, per
“coltivarci i clienti sin dai primi passi…”!
L’usato garantito...
...scia con la Vialattea
©PUBBLI&CO
www.autoexpert.it
VIALATTEA: “IL CIRCO DELLA NEVE...”
DI VITTORIO SALUSSO
Sciare è uno sport bellissimo!
Passare una giornata in montagna, respirare l’ aria
fresca, prendere la seggiovia e scivolare sulle piste…
Sciare nella “VIALATTEA” è come prendere una
24
grande giostra; è come in un circo, dove c’è una
grande festa e tante persone lavorano per farti divertire…
Quando a dicembre metti gli sci per la prima volta,
inizia lo spettacolo!
Ma, come in un circo, prima dello spettacolo bisogna preparare il palcoscenico…
Infatti, devi sapere che mentre sei al mare a fare
il bagno e a prendere il sole, lavoriamo per preparare il palcoscenico tutto coperto di neve della
“VIALATTEA”…
Durante l’estate aggiustiamo le seggiovie che ti
hanno portato tante volte in punta alla montagna; le controlliamo perchè l’anno prossimo tu
possa viaggiare con la massima sicurezza…
Andiamo su e giù per le piste lavorando per renderle sempre più belle. Coltiviamo l’erba e aggiustiamo i tubi dei cannoni per fare la neve.
Mentre ti mascheri per festeggiare la festa di
Halloween, noi cominciamo a fare la danza della
neve…
Aspettando di vedere il nostro palcoscenico dipingersi di bianco, coloriamo la montagna con
le reti, i materassi e gli striscioni che serviranno a
proteggerti dagli ostacoli.
Quando siamo troppo stanchi per danzare e arriva
il freddo, accendiamo i cannoni e spariamo la neve
giorno e notte, per essere sicuri di non perdere il
nostro appuntamento a dicembre…
Finalmente tutto diventa bianco…ma non è finita! In tutta fretta, accendiamo quelli che potrebbero sembrarti dei carro armati ed invece sono
dei grossi “gatti” che spostano e lisciano la neve.
Proprio come la trovi al mattino quando arrivi sulle piste…
Al mattino, prima che incominci lo spettacolo, accendiamo l’interruttore e facciamo partire la giostra! Andiamo tutti al nostro posto; qualcuno alle
seggiovie e qualcuno in giro per le piste a controllare che tu non corra pericoli…
Mentre ci mettiamo il costume, siamo emozionati
e felici di sapere che da lì a poco incominceremo
ad accompagnarti per tutto l’inverno sulla nostra
giostra…
25
TECNOLOGIE
TURISMO E GLAMOUR
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26
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l’A.d.M. Illuminotecnica di De Marco Andrea
& C. è un’azienda a conduzione familiare che
si occupa dal 1992, di realizzazioni d’impianti
multimediali mobili e fissi, installando sistemi di diffusione sonora, ripresa e diffusione
video, immagini, illuminazioni tecniche, in
aree espositive, centri congressi, parchi e teatri in Europa ed altre parti del mondo.
Annovera fra i suoi clienti consolidati, prestigiosi marchi nazionali, dalle motociclette
all’aereonautica, dalla nautica, all’automobile, dal fitness al teatro, dall’arredamento allo
sport, dallo spettacolo alla cultura.
Avvalendosi delle piú avanzate tecnologie è
in grado di soddisfare ogni tipo di richiesta,
dall’installazione di maxi schermi televisivi
alla realizzazione e visualizzazione di filmati tridimensionali, dalla videoproiezione alla
diffusione sonora, all’illuminazione di grandi
aree, dalle vette alle spiagge per la spettacolarizzazione di eventi e convention.
Chiavi in mano, dall’idea progetto alla realizzazione, con un solo interlocutore.
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Sede Legale: C.so Matteotti, 44 – 10121 TORINO (TO)
Sede Operativa: Via Avigliana, 77
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Tel. 011.9032999 – Fax. 011.9032919
VIZI E VIRTÙ...
I SINDACI
DI RITA QUARTA con la complicità di ALESSANDRO PERRON CABUS
Cesana
Claviere
Oulx
Nome: ROBERTO
Cognome: SERRA
Età: 67
Professione: pensionato. Ero dirigente del settore turistico
Sindaco dal: 1999
Colore preferito: celeste
Film preferito: Apocalypse now
Musica preferita: italiana e country
Hobby: tre punti e punto esclamativo
Piatto preferito: verdure bollite
Il motto: pensare positivo e fare
qualcosa per il futuro
Nome: FRANCO
Cognome: CAPRA
Età: 63
Professione: maestro di sci, allenatore
Sindaco dal: 2001
Colore preferito: verde
Film preferito: Forrest Gump
Musica preferita: melodica country
Hobby: un po’ tutti gli sport
Piatto preferito: pasta ai frutti di
mare
Motto: auitati che Dio ti aiuta
I tuoi colleghi dicono che caratterialmente sei il più “incazzoso” di
tutti, è vero?
Assolutamente vero.
Il tuo consiglio comunale ti concede una segretaria personale
per facilitarti nel tuo compito di
amministratore di Cesana, devi
scegliere una delle tre persone
che ti propongono: Condolice
Rice, Margaret Teacher, Monica
Lewinsky, chi scegli?
Condolice Rice.
Confermi anche tu che il sindaco
meno puntuale è quello di Se-
Quando in pubblico il sindaco
di Torino Chiamparino ti chiama
“crava” cosa pensi?
È una dimostrazione di affetto
Come mai i tuoi colleghi sindaci,
ti hanno soprannominato prima
Vescovo ed ora addirittura Cardinale?
Perché faccio carriera. E poi perché cerco sempre la pace e la condivisione.
Alle riunioni qual è il sindaco che
sistematicamente arriva per ultimo?
Colarelli.
Nome: MAURO
Cognome: CASSI
Età: 57
Professione: libero professionista
Sindaco dal: 1975-1985 e dal
2004
Colore preferito: blu
Film preferito: Quiemada con
Marlon Brando
Musica preferita: Verdi
Hobby: leggere
Piatto preferito: bistecca alla fiorentina
Motto: fortiter in re, suaviter in
modo (forte nelle proprie convinzioni, dolce nel dirle)
Mauro, sei l’unico sindaco del
comprensorio che ha solo piste e
non impianti, non rimpiangi un
po’ di non aver accettato il primo
progetto che l’amministrazione
che ti ha preceduto aveva quasi
portato in porto?
Assolutamente no! Per l’amministrazione comunale di Oulx, essendo questo un impianto di arroccamento, sarebbe stato un costo
enorme viste le politiche di contenimento per questi tipi di impianti
di risalita.
Hai vinto le ultime elezioni, è vero
28
Pragelato
Sauze d’Oulx
Sestriere
Nome: VALTER
Cognome: MARIN
Età: 53
Professione: architetto
Sindaco dal: 1999
Colore preferito: granata
Film preferito: Per un pugno
di dollari
Musica preferita: jazz
Hobby: pallavolo
Piatto prefrito: tagliolini al burro
Motto: non mollare mai
Nome: ROBERTO
Cognome: FAURE
Età: 46
Professione: Agente di assicurazione
Sindaco dal: aprile 2000
Colore preferito: grigio
Film preferito: Qualcuno volò sul
nido del cuculo
Musica preferita: di tutto un po’
Hobby: camminare, un po’
di bicicletta
Piatto preferito: gofri
Motto: cambiare comportamento per cambiare la vita
Nome: ANDREA MARIA
Cognome: COLARELLI
Età: 43
Professione: Architetto
Sindaco dal: 2004
Colore preferito: rosso
Film preferito: non uno in
particolare
Musica preferita: radio
Hobby: di tutto e di più
Piatto preferito: pasticci a base
di patate
Motto: mens sana in corpore
sano
Come mai tu cittadino di Sestriere
sei diventato sindaco a Pragelato
e non al Colle?
Sono originario di Borgata Sestriere, e questo vuol dire perché Borgata fino al 1934 era frazione di
Pragelato. L’originario di Borgata si
sente molto più legato alla Val Chisone e quindi a Pragelato. Furono
due amici, al tempo amministratori, a propormelo. La prima risposta
fu un no categorico. Dopo 15 giorni tornarono alla carica. Al ché ho
posto la condizione che mi sarei
candidato per realizzare una se-
Il tuo feeling con i funzionari regionali mi pare un po’ strano ...
prima ti hanno fatto slittare di
un anno i lavori di ripristino di
una pista, ... adesso ti bloccano
l’esecuzione del campo da Golf.
Come mai?
Nel progetto della pista 11, tra
le cose che la Regione chiedeva
c’era la catalogazione e l’eventuale spostamento dei formicai della
formica “Ruffa”, una specie protetta. I funzionari hanno agito nel
rispetto del loro compito e secondo le direttive di legge. Per quan-
Architetto Andrea Maria Colarelli,
il sindaco più giovane della Vialattea e quello a capo della cittadina
più famosa. Sei più orgoglioso
o più preoccupato quando devi
prendere decisioni che potrebbero condizionare gli altri comuni?
Preoccupato no. E neanche orgoglioso. Certo mi fa piacere se vengo
preso in considerazione.
Sei un simpatizzante di Forza Italia, in occasione di un incontro
con il Cavaliere, la tua fidanzata
Cecilia cosa ti ha combinato?
Non è detto che sia un simpatiz-
I SINDACI
DEI SINDACI
DELLA VIALATTEA
29
I SINDACI
Cesana
Claviere
Oulx
striere?
Assolutamente si.
Per quanto riguarda la tua parte di territorio, sei soddisfatto di
questo primo anno di nuova gestione della Vialattea ?
Si, sono soddisfatto. Il mio giudizio
per questo primo anno è positivo.
Si è sciolta l’Atl di zona del tuo
amico Chiabrera, unificandosi in
una unica provinciale. Qual è il
tuo giudizio?
Il giudizio è ancora sospeso. Siamo
passati da una gestione personale
ma puntuale, discutibile per certi
versi e, pur non condividendola,
apprezzabile per la conoscenza del
territorio. La mia preoccupazione è
che entrando in un sistema globale, le peculiarità dell’alta valle si paralizzino in un sistema di governo
centrale.
La stagione in corso è assolutamente positiva per il numero di
presenze turistiche, finalmente
tanti giovani. Un turismo nuovo?
Il nostro turismo è vecchio e non
dinamico. Il boom delle seconde
case sviluppatosi intorno agli anni
sessanta e settanta, aveva portato
una ventata di entusiasmo, questo
perché chi acquistava era comun-
Dei tuoi colleghi di valle, quale ritieni che con il discorso Olimpico
si sia mosso meglio di tutti?
Credo che tutti noi abbiamo avuto
enormi vantaggi dalle Olimpiadi,
non saprei in realtà fare un nome.
Tutti abbiamo cercato di muoverci
al meglio per il bene del territorio.
Cosa ti piace dell’attuale Vialattea e cosa eventualmente cambieresti?
Lo sci è sempre più veloce e quindi se si riuscisse ad allargare le piste sarebbe l’ideale, certo, sempre
compatibilmente con l’ambiente.
E poi cercherei di lavorare di più
sulla stagione estiva.
Lui senz’altro non lo leggerà mai,
un giudizio sincero specificatamente sul carattere del presidente della Vialattea Brasso?
Persona positiva, determinata e
con il quale mi piace parlare e lavorare.
Hai necessità di consigli politici
e amministrativi e puoi far riferimento ad un solo tuo collega
sindaco, chi scegli ?
Dal punto di vista politico? Non
che un buon numero di voti vi
sono arrivati anche grazie ad un
tuo collega di lista che omaggiava
ai votanti pilloline blu? È vero che
anche alcuni candidati nelle altre
liste ne hanno fatto richiesta?
Può darsi!
Dicono che da buon politico, hai
cambiato più partiti tu dell’onorevole Mastella, chi è più avanti, lui
o tu ?
È più avanti lui. E poi io non ho
cambiato partito, non possiedo
tessere. Da quando il mio partito, la
DC, che mi ha cullato all’inizio della
mia avventura politica, si è sciolto
nel 1989/90, non ho più preso tessere. Sono libero.
Hai necessità di consigli politici
e amministrativi e puoi far riferimento ad un solo tuo collega sindaco, chi scegli?
Due colleghi sindaci: uno, un ricordo, un vecchio sindaco di Sauze
d’Oulx Talino Perron, come Sindaco
pratico, e Giorgio La Pira come Sindaco dell’idealità.
30
Sauze d’Oulx
Sestriere
rie di progetti che però non si fermassero ai soli primi cinque anni
di mandato. Ho così sottoposto il
programma, di come avrei visto
Pragelato. La mia idea era quella
di rendere Pragelato e Sestriere un
tutt’uno, con caratteristiche differenti ma complementari. Accettarono il programma... e da allora
eccomi qui, con quei giovani, che
ho voluto all’inizio e che domani
saranno la futura classe dirigente.
Qualche tuo collega ti indica come
il sindaco che in questi ultimi anni
si è mosso meglio e che ha portato maggiori benefici al proprio
Paese, condividi questo giudizio?
Non mi piace fare confronti. Diciamo che abbiamo fatto un buon lavoro. Siamo passati da 400 a 1600
posti letto ricettivi, abbiamo incrementato 200 nuovi posti di lavoro
permanenti. Sono soddisfazioni.
Quasi tutti indicano il sindaco di
Cesana, Roberto Serra il più irascibile di tutti, condividi anche tu
questo giudizio ?
Sì, ma ci si confronta sempre tranquillamente.
Secondo il tuo parere, Regione
e Provincia, hanno a cuore l’Alta
Valle o a volte ci vedono come un
territorio da sfruttare e basta?
Ero molto soddisfatto fino a Olimpiadi comprese. C’era una conver-
to riguarda il campo di golf la Regione ha bocciato il nostro primo
progetto. Fare un campo da golf
in un’area così estesa, secondo la
Regione, avrebbe compromesso
la libera circolazione degli ungulati. Da poco sono stato dal direttore
generale del settore ambiente della Regione, per sottoporre il nuovo
progetto.
Un ricco piatto di fettuccine ed
una bottiglia di Brunello di Fedriani, da consumare con il tuo
vice sindaco, o un panino al gorgonzola, in compagnia della più
carina delle tue dipendenti comunali?
Ceno molto volentieri con Meneguzzi ma alle 23.00 ognuno a casa
sua. Con la più carina del Comune
vorrei trattenermi anche dopo.
L’amministratore delegato della
Vialattea Perron Cabus, è un tuo
amico e concittadino, pensi che
questo sia un’ottima cosa per
Sauze D’Oulx, che sia negativa o
semplicemente ininfluente?
Lo apprezzo perché è un gran lavoratore ed ha un ottimo senso
pratico, tuttavia vorrei convincerlo
a valutare meglio ed apprezzare di
più ciò che gli piace di meno.
In quale di queste tre opzioni ti
vedresti meglio: unico proprietario della Vittoria Assicurazioni,
zante di Forza Italia. Non sono di
nessuno e non ho avuto appoggi
fino ad oggi. Se sono sindaco di Sestriere lo devo solo a me ed a chi mi
ha aiutato a diventarlo. Per quanto
riguarda la mia fidanzata, durante
la cerimonia di chiusura delle olimpiadi, il cavaliere mi ha incrociato
e mi ha salutato, io, mi sono presentato, mi ha ringraziato del buon
lavoro svolto. Accanto a me c’era la
mia fidanzata e diciamo che non si
è prodigata in saluti mielosi.
Tutti i tuoi colleghi sindaci concordano che arrivi sempre a riunioni
quasi terminate, come mai?
Non è sempre così. Diciamo che
capita spesso che arrivo in ritardo.
Come mai...ci sono tanti impegni,
tanti problemi, ma certo questo
non giustifica la cosa. Dipende dall’importanza delle riunioni, in quelle importati è difficile che arrivi in
ritardo. Per quanto mi riguarda,
non credo che il mio ritardo pesi
così tanto nelle decisioni da prendere. Oggi sono arrivato in ritardo
solo di cinque minuti (...!).
Quando hai saputo del cambio di
proprietà della Sestrieres SpA, ti
sei preoccupato, hai incrociato le
dita, oppure sei stato felice della
novità?
Penso che il cambio della società
era oramai necessario. E visto che
I SINDACI
Pragelato
31
I SINDACI
Cesana
Claviere
Oulx
que affascinato dall’ambiente, dal
territorio, dallo sci e tutto ciò che
un paese di montagna poteva offrire. Poi le generazioni si evolvono
e tendenzialmente i figli non è poi
che seguano i genitori nei loro entusiasmi. Avere una clientela statica e ripetitiva condiziona comunque lo sviluppo di un territorio. Se
non c’è la neve non vengono o al
contrario, ci insegnano come battere le piste, come e quando aprire
o chiudere gli impianti. Danno giudizi sul come fare le cose in base al
tempo, al vento, se questo arriva
dal Fraiteve la colpa è della società
che gestisce gli impianti o del comune. Due sono gli obiettivi: vivacizzare la valle puntando su di un
turismo rivolto ai giovani. Anche
la vecchietta che vede il ragazzo
con i capelli verdi ed il piercing al
naso, per lo meno si incuriosisce, si
diverte e si rianima.
Se si continua a vedere gente che
gironzola un po’ stancamente, depressa e parla dell’euro troppo caro
oppure di pannoloni e prostate, ci
si intristisce. Ecco il successo della
vicina Francia, centinaia e centinaia
di giovani, pieni di entusiasmo.
Certo, bisognerebbe rinnovare anche la clientela negli alberghi, ma
questo è un altro discorso, legato
alle loro strategie.
saprei.
Ritieni anche tu, che per il fatto
che abbiano esagerati finanziamenti pubblici, la vicina Montgenevre parta sempre e comunque
avvantaggiata rispetto le restanti
stazioni della Vialattea?
Non è un problema di finanziamenti pubblici, perché forse ne
prendiamo più noi.
La differenza sta nella gestione della tassazione, questa si è completamente diversa.
Consente che una parte del reddito prodotto nella località, rimanga
sul territorio e venga investito per
le strutture.
Dicono che da tranquillo quale sei
nella vita quotidiana, poi quando
sali in macchina ti trasformi e vai
come un pazzo, è vero ?
Vado veloce...non come un pazzo!
La stagione in corso è assolutamente positiva per il numero di
presenze turistiche, finalmente
tanti giovani. Un turismo nuovo?
Sono sempre stato ottimista e credo che quest’anno in corso ne abbia avuto la conferma.
Bisogna lavorare tutti insieme per
dare sempre qualcosa in più, novità e qualità.
Dobbiamo puntare sui giovani.
Sono in fondo loro il futuro per il
nostro turismo.
Ti ritieni soddisfatto di quanto le
Olimpiadi hanno lasciato in eredità all’alta valle?
Per niente soddisfatto.
Come sindaco di un comune parzialmente coinvolto dalla Vialattea, che sensazione hai della nuova gestione?
Sicuramente un miglioramento nei
rapporti fra le comunità. Inoltre, e
ci tengo a dirlo, la nuova gestione,
sta instaurando una sinergia anche
con il Comune di Oulx.
La stagione in corso è positiva per
il numero di presenze turistiche,
finalmente tanti giovani. Un turismo nuovo?
Ho sempre sostenuto che la vera
forza trainante per le nostre montagne sono i giovani, mettono allegria e l’entusiamo che spigionano
rende sicuramente più piacevole
lavorare.
Confrontarsi con la nuova generazione, con chi adesso ha la voglia
e la possibilità di viaggiare, e di vedere nuovi posti fa bene non solo
a noi amministratori, ma anche e
soprattutto al paese, mi riferisco
in particolar modo agli operatori
locali.
Il futuro dei nostri posti è nelle
mani di questo nuovo flusso turistico, certo bisognerebbe cambiare un po’ tutto il sistema.
32
Sauze d’Oulx
Sestriere
genza di tutte le istituzioni. Adesso
un qualche segnale di disattenzione si percepisce. A volte il territorio
deve costantemente sollecitare. Ci
sono però dei segnali di recupero.
Speriamo.
Un tuo sincero giudizio su questo
primo anno di nuova gestione
della Vialattea.
Con molta franchezza ero preoccupato perché non avevo percepito,
o non ero in grado di capire, se il
management da un punto di vista
di gestione delle piste tenesse uno
standard di qualità come prima. Mi
riferisco al discorso battittura, preparazione piste ed innevamento. In
realtà, l’anno scorso, con l’inverno
disastroso che abbiamo avuto, è
stato un test notevolissimo e devo
dire che hanno fatto veramente
un gran figurone. Lo dico con convinzione. Questo mi ha dato molta
tranquillità.
Stai partendo per una riunione e
nella tua auto hai solo quattro posti, che sindaco lasci a piedi?
Bisogna assolutamente rispondere? Prendo un pulmino da nove.
Devi scegliere il tuo successore
per la carica di sindaco di Pragelato, su chi cade a tua scelta?
Sicuramente escluderei chi tra i
miei colleghi non ha compreso la
necessità di fare gruppo, di lavorare insieme.
sultano di un emirato arabo con
relativo harem annesso, regista di
successo di film a luci rosse?
Regista di film a luci rosse.
Un tuo breve giudizio, del primo
anno della nuova gestione della
Vialattea.
La prima gestione completa è stata
quella della stagione 2006-2007.
É stata un’annata di scarsa neve e
temperature alte. Il mio giudizio
è quindi assolutamente positivo.
Quest’anno lo scenario è migliore. E poi mi sembra che il numero
dei contenti superi di gran misura
quello degli scontenti.
Per concludere ti tocca una breve
ma spiritosa barzelletta.
Due giovani carabinieri sardi vengono mandati dal loro Comandante a partecipare ai campionati
mondiali di corsa.
Arrivati a destinazione, vengono informati dall’albergatore che
dovranno dormire in una sola
camera con letto matrimoniale. I
giovani carabinieri, d’accordo sulla sistemazione, prendono posto
nella loro camera.
Si mettono a letto molto presto per
essere riposati il mattino dopo, ma
durante la notte uno dei due, sobbalzando sul letto, si rivolge al collega, dicendo: ”ehi ma cosa stai facendo?” e l’altro:”mi sto toccando!”
e l’amico: sì, ma lo stai facendo con
il mio arnese”. “E lo so, ma io domani ho la gara!”
la vecchia proprietà non riteneva
più indispensabile investire è stato
sicuramente un bene che sia stata
venduta.
E ora dopo un primo anno di gestione, qual è il tuo giudizio?
L’ingegnere e l’amministratore delegato sono assolutamente persone affidabili e che rispettano gli impegni. Hanno a cuore la società ed
hanno sgombrato il campo da quei
dubbi che inizialmente, soprattutto nella gente, si nutrivano. Quindi
la paura della speculazione o del
mordi e fuggi oggi non esistono.
Hai necessità di consigli politici
e puoi far riferimento ad un solo
tuo collega sindaco, chi scegli ? Credo che anche altri abbiamo
detto il Vescovo. Sono entrato nella
categoria dei Sindaci come il meno
esperto, rispetto agli altri. Amministrare Sestriere deve essere un po’
disgiunto dall’essere influenzato.
Una notte con Monica Bellucci ti
costa un anno di stipendio, con
Rosy Bindi, ti permette di rimanere sindaco a vita, chi scegli ?
Né una né l’altra. Quando sono
stato eletto, si era ipotizzato chissà cosa potessi combinare. Ho
sempre avuto un comportamento
impeccabile. Credo che un personaggio pubblico debba comunque
condurre una vita discreta. Poi nelle mura di casa ognuno fa quello
che crede.
I SINDACI
Pragelato
33
Sauze d’Oulx
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Breve storia della Vialattea
A chi venne l’idea?
DI AMEDEO MACAGNO
A CHI VENNE L’IDEA?
Si legge spesso che, Sestriere, Sauze d’Oulx, Cesana e le altre stazioni sciistiche della Vialattea
fanno parte di un comprensorio prestigioso.
Ideale per chi ama la montagna e gli sport ad
essa collegati. Sestriere ne è l’epicentro. Sauze
d’Oulx possiede piste con caratteristiche uniche al mondo ecc ecc.
Tutto rigorosamente vero! Ma a chi venne
l’idea? Chi fu il primo ad “inventarla”?
Non c’è dubbio che negli anni ‘30, Edoardo
Agnelli, figlio del senatore Giovanni, colui che
fondò la Fiat, prima della sua prematura morte,
aveva in mente qualche cosa del genere.
Ma più che un comprensorio sciistico di grande
dimensioni, Edoardo Agnelli realizzò un ente
per la promozione turistica, che unì le Valli di
Susa e Chisone. Grande appassionato di sci e
montagna sicuramente voleva arrivare anche
a quello che oggi si chiama Vialattea. Ma non
36
Dall’alto verso il basso:
Il giovane Giovanni Agnelli ed il Senatore Giovanni Agnelli al
Sestrieres.
Il trasporto dei cavi per la funivia Alpette-Sises, la più elevata che
sia stata costruita in tutta Italia quell’epoca (1931).
Ampliamento dell’edificio di partenza della funivia
Alpette-Sises (1933).
Foto tratte da “Sestrieres, dalle origini agli anni ‘50”. G. Canale.
gli Agnelli e i Nasi, a San Sicario con alcune società sempre legate a nomi eccellenti dell’alta
borghesia piemontese.
Forse fin dall’inizio c’era l’intenzione di unire
tutte le località in un unico dominio sciabile, ma
nessuno riuscì a realizzarlo. Il primo che cercò di
mettere d’ accordo un po’ tutti tra gli anni 60/70
fu Marcello Paltrinieri. Maestro di sci, imprenditore, una vita passata a Sestriere, aveva bene in
A CHI VENNE L’IDEA?
fece in tempo, un incidente aereo se lo portò
via. Dopo la II Guerra Mondiale, nell’epoca della
ricostruzione ci fu da rilanciare anche la montagna. E lo sviluppo turistico della zona, legato
soprattutto allo sci significava la realizzazione
di nuovi alberghi, seconde case, infrastrutture e
più moderni impianti di risalita. Tutto costruito
in breve tempo con un unico obiettivo: per far
crescere le stazioni sciistiche per incrementare
al meglio questo sport. A Sauze d’Oulx con le
Famiglie Carretta e Ciaudano, al Sestriere con
37
A CHI VENNE L’IDEA?
mente la Vialattea di oggi. Fu lui a pensarla così
com’è ora per primo. Ma alcune incomprensioni
con chi comandava un tempo in Fiat, proprietaria
della maggior parte degli impianti sciistici della
zona, ritardarono l’idea messa in piedi dal Paltrinieri, cioè la realizzazione della Vialattea, che
venne in un certo senso archiviata. Ma in seguito
avvenne ugualmente la sua realizzazione. Oserei
dire, quasi “naturalmente”, o meglio per il “ritiro”
dal mercato degli altri proprietari degli impianti
della zona, come i Caretta, i Ciaudano, che in fasi
38
diverse cedettero gli impianti di Sauze d’Oulx alla
Sestrières. In seguito lo fece anche San Sicario.
A questo punto siamo arrivati agli anni ‘80, tutti
gli impianti di risalita passano nelle mani della
Fiat e del suo braccio operativo: la Sestrières Spa.
Oggi la Sestrières è gestita da un nuovo Gruppo
Dirigenziale. L’ alleanza con la vicina Monginevro
ed ecco la Vialattea oggi rinnovata e sempre più
grande e completa grazie a nuove strategie con i
partner d’Oltralpe.
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ADOLFO KIND
DI AMEDEO MACAGNO
Non c’è dubbio che la prima grande impresa sciistica d’Italia la fecero Adolfo e Paolo Kind, in compagnia di un tenente di artiglieria da montagna di
nome Luciano Roiti. Salirono da Borgone di Susa,
raggiunsero la cresta del Monte Salancia e si buttarono senza paura sino a Giaveno. “La neve era
alta circa tre metri... nonostante queste condizioni, superammo ugualmente un dislivello di 1700
metri in 5 ore e mezzo, tracciando un solco profondo dai 25 ai 50 centimetri…” scrisse il giovane
ufficiale che, insieme ad Eugenio Rossi, capitano
dei bersaglieri, anch’egli pioniere dello sci (aveva
provato “skiare”al Moncenisio), intuì il prezioso
utilizzo che tali attrezzi avrebbero avuto in campo
militare. Dell’impiego degli sciatori a scopi bellici,
si occuperà poi, nel 1900, sulla Rivista Militare Italiana, il Maggiore Oreste Zavattari, con un vero e
proprio trattato in materia, dal titolo: “Gli ski nella
Guerra d’ inverno sulle nostre Alpi”. Intanto i pionieri dello sci, seguendo i consigli di “papà Kind”,
aumentarono vertiginosamente. Ma chi era veramente Adolfo Kind? E come mai la storia dello sci
italiano è così legata a questo eclettico ingegnere
svizzero, che a fine Ottocento compera il libro di
Nansen - “Attraverso la Groenlandia con gli Ski” - e
decide di sciare sotto casa e sulle montagne che
circondano Torino? Per lui veniva prima la montagna con le sue avventure o l’ ingegneria? Forse,
se potessimo osservare la mappa genetica della
famiglia Kind, avremmo la sorpresa di trovare cromosomi a forma di sci. Fu proprio lui ad attirare
in Italia i due maestri norvegesi che davano spettacolo sciando in tutta Europa: i fratelli Harald e
Trygwe Smith. Mete preferite dall’ ingegnere furono senza dubbio quelle dell’Alta Valle Susa. Si
recò spesso sui pendii di Sauze d’ Oulx e di Bardonecchia dove in seguito i Kind presero anche casa.
Adolfo Kind nasce a Coira nel 1848. Dopo una
laurea in chimica tecnica alla facoltà di ingegneria
di Basilea, decise di trasferirsi in Italia per dirigere
una fabbrica di candele a Mira, vicino a Venezia.
Poco tempo dopo, si trasferisce a Torino, dove nel
40
1890, fonda la fabbrica Kind, che ben presto crebbe, soprattutto grazie all’abilità del suo fondatore
che conosceva bene tutte le proprietà delle fibre
necessarie a fare un buon stoppino. Tutto andava a gonfie vele. Ma presto, in casa Kind arrivò la
tragedia. Esattamente il 5 agosto 1907, durante il
tentativo di ascensione al Piz Bernina, “papà Kind”
precipita e muore.
Capanna Kind a Sauze d’Oulx.
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42
spaziano dalla più classica cucina italiana, spesso rivisitata,
alle specialità locali, tra cui spiccano prelibatezze come
la fonduta, il vitello fassone e il dessert piemontese
per eccellenza, il “bunet”. Il venerdì, serata di pesce
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di animazione del gruppo Samarcanda. Al Villaggio,
i vostri bambini potranno cenare a partire dalle 19.30
(la serata del giovedì è dedicata alla pizza) e scatenarsi
con la baby dance e gli spettacoli del Mini e Junior Club
fino alle 22.45. Con la formula ospiti, inoltre, i più piccoli
avranno il loro pasto “versione giorno”, ovvero
dalle 10 alle 17, e, se le condizioni del tempo
lo permettono, indimenticabili uscite sulla neve
a bordo di enormi bob e ciambelle gonfiabili.
UNA MONTAGNA DI
MANIFESTI
Anonimo. Bozzetto a tempera per manifesto non stampato, 1935 (circa).
Il famoso manifesto di Felice Vellan, anni ‘50
“È nata Sportina un sogno nella foresta. Sciatori
non si nasce a Sportina si diventa”.
Ecco uno dei tanti slogan che nell’immediato dopoguerra pubblicizzavano Sauze d’Oulx.
Siamo nel 1950, e in molti manifesti pubblicitari
delle stazioni di sport invernali delle valli di Susa
e Chisone ci sono frasi come questa. Manifesti affascinanti e coloratissimi che molto spesso riportavano le opere di noti pittori dell’epoca, come,
Cesare Maggi o Felice Vellan.
Ma la cartellonistica di montagna “made in Italy”,
nasce molti anni prima. E’ necessario fare un salto
ai primi anni del 1900, quando la pubblicità sì esibisce come elemento di presentazione nei primi
orari ferroviari o sulle pubblicazioni riservate all’alpinismo ed agli sport invernali.
Gino Boccasile.
Bozzetto a tempera per manifesto, cartolina e pieghevole, 1946.
UNA MONTAGNA DI MANIFESTI
DI AMEDEO MACAGNO
43
UNA MONTAGNA DI MANIFESTI
I grandi formati, e cioè, i manifesti, salvo poche
eccezioni, arrivano un po’ dopo. E sarà lo sci a farla da padrone su questi. Complice anche l’Italia
fascista che sostenne alla grande questo “nuovo
sport”, che fino a pochi anni prima era praticato
solo da una piccola elite e che durante il ventennio di Mussolini diventerà un passatempo più popolare. Nasce quindi un nuovo turismo, una nuova
alternativa al soggiorno montano estivo. Ed ecco
dunque i primi grandi manifesti pubblicitari.
Negli anni trenta le più importanti “affiches” piemontesi sono quelle che pubblicizzano Sestriere.
La località nata per volere del senatore Giovanni
In alto a destra: Felice Vellan, “Gara della Leja”, Salice d’Ulzio, 1947.
A fianco: Anonimo. Manifesto, stampa di Gros- Monti, 1930.
44
Autoritratto. Luigi Benedicenti, 2005.
Agnelli e di suo figlio Edoardo, possiede oggi
moltissimi manifesti pubblicitari “d’antan”.
Tutti hanno una certa impronta, una loro
classicità.
A differenza di altre stazioni che mostrano
orde di sciatori, spesso ammassati uno contro l’altro, le “affiches” del Colle, configurano
quasi sempre sciatori immortalati nel pieno
della loro discesa, ben lontani dalla folla.
È il caso di un magnifico manifesto di Sestrières firmato nel 1935 da Mario Puppo, che ritrae una donna che alza un velo di neve sotto gli
sci. Una donna solitaria è anche raffigurata nella
più nota “affiches” di Gino Boccasile meglio conosciuta come: “la donna in verde” del 1948. Lei
è una bella bruna con occhiali da sole che, seduta
sulle nevi di Sestriere, sfoggia il suo abbronzatissimo “decolté”.
Oggi questi manifesti sono ricercatissimi dai collezionisti e hanno raggiunto cifre da capogiro.
A firmare le affiches della stazione che fu degli
Agnelli, non furono solo Mario Puppo e Gino Boccasile, ma una miriade di illustratori più o meno
noti come: Giuseppe Riccobaldi, Gugli Rossi, Adalberto Compagnoli e tanti altri.
E quando dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Italia dovrà ricostruire anche il turismo di montagna,
sarà curioso notare che il messaggio pubblicitario
più in auge per Valle di Susa e Chisone, arriva da
Sauze d’Oulx dove l’ingegnere Ettore Caretta, per
lanciare Sportina, fa pubblicare un paio di manifesti di grande pregio. Ambedue comunicano
naturalmente lo sci. Il primo è datato 1947/48. Si
tratta di una vera e propria cartina piste di grandi
dimensioni che indica gli impianti dell’epoca e anche un primo collegamento con Sestriere. I disegni
di alcuni sciatori sullo sfondo sono da attribuirsi
Cesare Maggi. Pubblicità Hotel Miravalle, 1923.
Anonimo. Illustrazione per pieghevole
pubblicitario, 1958.
Pieghevole turistico di Cesana e i Monti
della Luna, copertina anni ‘50.
Illustrazione per pieghevole pubblicitario dove è raffigurato lo
scalone dei Duchi d’Aosta (Sestriere).
45
probabilmente a Felice Vellan, autore del secondo
e coloratissimo manifesto dove sono raffigurati
tantissimi sciatori di ogni età che, sorridenti, sono
ammassati in attesa di un impianto di risalita che
li porterà sui campi da neve di Sportinia.
Prima di Carretta, Sauze con l’immagine di uno
sciatore (pare l’ex campione degli anni ‘20 Luigi
Faure immortalato in perfetto stile Telemark), veniva comunque pubblicizzata da alcune “Brochures” o cartoline firmate Cesare Maggi. Più che la località nel suo insieme, qui si pubblicizzava l’Hotel
Miravalle di Placido Eydallin. Ma si sa! A quell’epoca, promuovere un solo albergo, era dare risalto
all’intera stazione.
2
In alto: Giuseppe Riccobaldi del Bava. Manifesto pubblicitario su rivista e cartolina,
1936.
Sopra: Giuseppe Riccobaldi del Bava. Illustrazione per pieghevole pubblicitario, 1935.
A fianco: Gugli Rossi. Tempera per manifesto non stampato, 1937.
46
K’enz Café e Residence du Commerce di Oulx.
Come prima più di prima.
Rivivono la tradizione e l’ospitalità.
Sin dai primi anni del ‘900 Oulx era considerato indiscusso centro strategico e nevralgico per lo sviluppo turistico-economico dell’alta valle di Susa.
Il paese disponeva infatti di un ufficio postale e
telegrafo, Stazione Carabinieri, Guardia di Finanza e Forestali, Ufficio del Registro, sede di Pretura,
Stazione Ferroviaria internazionale. Inoltre si costruivano negozi ed esercizi pubblici di buon gusto, bar, osterie ed alberghi che già offrivano moderni comfort, con servizio di automobili per ogni
destinazione e servizio guide. “Una delle strutture
più raccomandate, era il Commercio, con gran dehor, socio del Touring Club Francese ed Italiano,
illuminazione elettrica, alloggi e camere unite e
separate con comfort desiderabile, servizio inappuntabile, cucina di 1° ordine, pensione per famiglie, vini fini dell’astigiano e
di Chiomonte, liquori, ufficio di corrispondenza, automobili e vetture per la Francia”.
Questo avveniva nel 1913, come riportato
nella Guida Turistica delle Alte Valli di Susa,
Edoardo Quaranta Editore Fenils. Per tutto
il ‘900 il Commercio è stato vero punto di
riferimento per l’alta valle di Susa, con una
vastissima clientela locale ed internazionale. Per oltre sessant’anni (1930-1992) la
famiglia Blanc con cinque generazioni che
48
DI PAOLO BLANC
Sopra il Cav. Blanc con l’interprete Amedeo Perron
in rigorosa livrea. Fine anni ‘50.
Sotto: Hotel Commercio, Tabaccheria Valletti e Hotel Alpi
Cozie. Primi decenni del ‘900.
Lato: una carrozza sosta dinanzi al Commercio. Primi ‘900.
vi sono transitate, ne ha condotto il cammino. Al
suo interno sono stati girati film prestigiosi come
ad esempio il mitico film prodotto dalla Luxfilm,
“Il Cammino della speranza”, girato nel 1950 con
protagonisti Raf Vallone e la bellissima Elena Varzi, conosciuta sul set e divenuta poi sua moglie.
Personaggi quali Mike Bongiorno e Aldo Maccione, hanno usufruito periodicamente dei servizi e
dell’ospitalità. Ed oggi l’ex Commercio è tornato a
nuova vita, più bello ed attivo che mai.
Il bar, il K’enz Cafè, con le volte di un tempo, ha saputo mantenere quel gusto retrò, ma con un “progetto” di qualità e di ristorazione al servizio della
clientela aggiornato ed al passo con i tempi.
L’abilità nella progettazione del locale, rimasto
intatto nelle sue peculiarità di tipico bar di montagna e la costante applicazione al lavoro e all’organizzazione tutti i giorni di Vincenzo e Letizia,
rendono il K’enz uno dei bar di assoluto riferimento per tutta l’alta valle di Susa. Il K’enz offre un
servizio accurato di caffetteria ed aperitivi, con un
bancone coloratissimo e ricchissimo di sfiziosità. Il
K’enz è anche birreria, dispone di sala giochi e sala
fumatori. Inoltre il locale si propone per rinfreschi,
ricevimenti e meeting. Divertenti e piacevoli le serate, praticamente ogni sabato dell’anno ed assolutamente imperdibili gli eventi con guest star.
Le 17 camere dell’ex Albergo Commercio hanno
lasciato posto al Residence du Commerce, una
funzionale struttura gestita con professionalità da
Rocco Campanella, densa di fascino e con servizi
di altissima qualità. Il Residence du Commerce dispone infatti di 15 ampi appartamenti di cui 8 Monolocali e 7 Bilocali, arredati in stile rustico montano, tutti dotati di servizi privati, angolo cottura
completamente attrezzato e lavastoviglie.
La vicinanza alla stazione ferroviaria, all’area taxi e
fermata bus, nonché a circa 10/15 minuti dalle località sciistiche del vastissimo comprensorio della Vialattea, permettono senz’altro una vacanza
“comoda” e da sogno o una residenza appropriata
per esigenze professionali.
Costantino Vitagliano
e Melissa Satta
al K’enz.
Oulx ti apre le porte
La storia in breve
È un paese di antiche origini, alcuni ritrovamenti
archeologici attestano la presenza dell’uomo nella
zona fin da tempi remoti. Vi abitarono le tribù celto-liguri del re Cozio e, in seguito, i Romani vi insediarono la mansione di Ad Martis. Fino al IX secolo
è un importante punto di passaggio e di sosta sulla strada per il Monginevro. Nel 1065 la Bolla del
vescovo Cuniberto di Torino dona alla Prevostura
di Oulx numerose chiese. Nell’XI secolo, Oulx entra a far parte dei domini dei Delfini di Vienne ed
è centro di uno degli Escarton del brianzonese. A
partire dal 1349, il territorio di Oulx viene ceduto
alla corona di Francia. Tra Cinquecento e Seicento
è terra di scontro tra cattolici e valdesi nelle Guerre di Religione. Nel 1713, con il trattato di Utrecht,
Oulx passa sotto il dominio dei Savoia.
La parlata. Il Patois
In occasione della Fiera dello Scapolare o alla Fiera
Franca di Oulx si incontravano ogni anno persone
provenienti da tutti i paesi della valle e anche da
più lontano. Parlavano in patois e si comprendevano anche se vi erano differenze nella parlata.
Ognuno riconosceva il luogo di provenienza degli
altri dal loro modo di parlare. Il patois con tutte
le sue differenze e particolarità proviene in gran
parte dal latino e fa parte delle lingue gallo-romanze.
L’INTERVISTA
Il turismo
40
Ad Oulx, nel 1906 veniva inaugurata la prima
stazione di sci alpino con un’esibizione sciistica a
Sauze d’Oulx, ricordava il Tournig Club nel 1935. “Il
bacino di Oulx è veramente imponente per la sua
spaziosità e pel meraviglioso suo sfondo formato
dalle massicce e nevose pareti di monti che lo circondano...” citava la Guida Turistica delle Alte Valli
di Susa nel remoto 1913. “...Pel la bellezza dei suoi
dintorni è nel periodo estivo frequentatissima da
villeggianti e famiglie in cerca di una temperatura
oltremodo salubre...”.
...per la Vialattea
Il territorio di Oulx, uno dei più vasti dell’alta valle
di Susa, conta ben 18 frazioni: Villard, Constans,
Clots, Royeres, Beaulard, Savoulx, Puy, Signols,
Auberges, Beaume, Chateau Beaulard, Vazon,
Pierremenaud, Gad, Soubras, Amazas, San Marco
e Monfol.
Piccoli tesori che racchiudono un immenso patrimonio di arte, storia e cultura.
Oulx negli ultimi anni ha saputo offrire ai suoi fruitori una ricettività alberghiera sempre maggiore.
Dai pochi posti letto di qualche anno fa, oggi si
contano numerose strutture ricettive in grado di
garantire efficienza e professionalità per le più
svariate esigenze.
Le tradizioni
La Fiera Franca, che si svolge annualmente la prima domenica di ottobre, è una delle più grandi
ed importanti manifestazioni della Valle di Susa
intera.
Ad Oulx, ogni anno, arrivano migliaia di turisti, attratti dall’emozione di rivivere, oggi come ieri, le
antiche usanze di un paese di montagna.
Nel 1494, per le strade di Oulx transitarono gli
eserciti di Carlo VIII diretti alla conquista del regno
di Napoli. Le schiere di Re Carlo imposero sacrifici
enormi alla popolazione, come già era avvenuto
nel 1453 al passaggio delle truppe di Renato d’Angiò. Per compensare la comunità dai danni subiti,
il sovrano permise all’abitato di Oulx di tenere,
ogni anno negli ultimi giorni d’estate a partire dal
15 settembre, una fiera franca, libera cioè dalle
tasse foranee.
Più tardi, nel marzo 1529, Francesco I concederà
alla comunità di Oulx di tenere un mercato settimanale nella giornata di sabato.
L’INTERVISTA
La storia della fiera in uno spot.
51
CRISTINA PARODI
LE EMOZIONI DI CRISTINA DI CASA A
JOUVENCEAUX
CRISTINA PARODI
DI RITA QUARTA
FOTO DI Stefano Guindani
Cosa delle nostre montagne l’ha colpita in tal
misura da farle diventare meta prediletta delle
sue vacanze?
“Sono sempre venuta a sciare a Sauze, sin da
bambina. La mia famiglia ha origini piemontesi,
di Alessandria, per l’esattezza. I miei genitori com-
52
LA VIALATTEA...
UNA BELLEZZA
MOZZAFIATO
prarono casa a Sauze, credo agli inizi degli anni
’70, quando io ero piccolissima e da lì è iniziata la
mia avventura sugli sci. Ho sempre trascorso le vacanze invernali a Sauze, venivamo anche d’estate,
avevamo e possediamo tutt’ora la casa al condominio Florida Prata, proprio in centro. Ricordo di
essere cresciuta lì, d’inverno a sciare e a giocare su
questi pianerottoli di casa, di quelle case che hanno il pianerottolo intorno alle scale e lì, bambini,
correvamo come dei pazzi.
Recentemente, essendo una famiglia molto numerosa, tra fratelli, sorelle, nipoti ecc, nella casa di
Sauze non ci si stavamo più tutti, ed allora Giorgio
ed io abbiamo deciso di staccarci. Contemporaneamente ho scoperto Jouvenceax, che devo dire,
da ragazza non conoscevo, ma forse
allora non era neanche così carina
e ben tenuta. Ho
scoperto il borgo
grazie a dei miei
amici che erano venuti a trovarci a Sauze ed essendo tutti gli alberghi
del paese pieni, trovarono posto in questo piccolo
albergo a Jouvenceaux. Andammo quindi a vedere il paese e rimanemmo colpiti dalla bellezza del
borgo. Da lì iniziammo a sondare il terreno, cercando delle case da comprare e da ristrutturare,
così abbiamo trovato la nostra attuale baita. C’è
piaciuta sin dal primo momento”.
Il Comprensorio della Vialattea è un connubio
indissolubile di natura e sport. Paesaggi unici?
“Ne ho girati tanti di posti montani, prima di ritornare a Sauze ed acquistare definitivamente casa a
Jouvenceaux. Devo ammettere che non ho trovato altrove un posto bello come l’intero comprensorio della Vialattea. Nel momento in cui ci sono le
condizioni di tempo e di neve ottimali, ti permette
di sciare tutto il giorno senza fare due volte la stes-
“Andammo quindi
a vedere il paese
e rimanemmo colpiti dalla bellezza
del borgo”
CRISTINA PARODI
sa pista. Ha un’estensione incredibile ed una bellezza di paesaggio mozzafiato. Ma credo che questo corrisponda ad un’altra caratteristica di Sauze,
che è rimasta una località sciistica molto sportiva,
sana e poco mondana, se vogliamo. È differente
dai tanti altri centri che hanno sviluppato un turismo un po’ di lusso, modaiolo. A Sauze va chi ama
veramente sciare, gli sportivi”.
La nostalgia per le nostre montagne le viene soprattutto quando....
“Vivo a Bergamo e lavoro a Milano. A volte mi capita, quando sono costretta a rimanere in città per
lavoro, di pensare a come sarebbe bello essere in
montagna. Mi capita soprattutto durante le tiepide giornate di primavera, secondo me la stagione
ideale per sciare...sono una gran freddolosa. Certo,
il massimo del lusso sarebbe riuscire a sciare in un
giorno infrasettimanale, quando non c’è nessuno,
oppure farsi finalmente un bella settimana bianca,
cosa che per il momento non siamo ancora mai riusciti a fare. Magari sciare di mercoledì, toh”!
Ai suoi bimbi cosa offre il comprensorio della
Vialattea?
“Ho tre bimbi e sicuramente a Sauze non si annoiano. Le piste della Vialattea offrono la possibilità
di sciare per diversi livelli di capacità. I due bimbi più grandi, di dieci e undici anni sciano bene e
quindi vengono con noi senza problemi. La piccolina, che ha solo sei anni, ovviamente è un pelino più lenta e quindi cerchiamo di evitare i muri
o le zone più ghiacciate, sulle quali incontrerebbe
qualche difficoltà.
Non cerchiamo cose strane. Abbiamo l’abitudine
di sciare in tarda mattinata, ci fermiamo a mangiare in qualche posticino carino dove poter stare
tutti insieme e poi, torniamo a casa a metà pomeriggio, stremati”.
Cosa mi racconta della sua meravigliosa casa?
“È semplice, in rigoroso stile montano, l’abbiamo
fatta fare da Davide, un falegname di Salbertrand.
È bravissimo quel ragazzo. È una casa normalissima, è molto bella la struttura della baita. È stata
ristrutturata mantenendo tutte le caratteristiche
in legno e le pareti con le pietre a vista. Quindi
l’arredamento richiede veramente poco, per non
caricarla troppo.
È un’atmosfera molto bella”.
53
Gian Piero Gasperini
Genova per lavoro, Sauze per amore
GIAN PIERO GASPERINI
DI PAOLO BLANC
FOTO UFFICIO STAMPA GENOA CALCIO
Nei giorni infuocati, da Natale all’Epifania, a molti
sarà capitato di incrociare per le vie del paese, o
“giù per il Moncrò”, Gian Piero Gasperini, il bravo
allenatore da qualche anno in corso al Genoa e
che si racconta sulle pagine del Magazine: “Amo
la montagna d’inverno, qui ho la casa, per me è
naturale venire a sciare. Sono di Grugliasco e frequento Sauze sin da ragazzino”.
Cosa pensa delle Valli ex olimpiche?
“Un’olimpiade molto positiva che ha dato lustro
ed ampio risalto al territorio, alla sua bellezza, ‘noi’
lo sappiamo bene: la forza è lo sci”.
Ama Sauze d’Oulx?
“Qui è un ritrovo, per noi affezionati queste montagne rappresentano a tutti gli effetti una seconda casa, così vicine, così comode. Io, quando arrivo mi sento meglio. Sauze mi piace anche l’estate.
Sebbene si vada in ritiro e si inizi la preparazione
atletica molto presto, una settimana almeno non
la perdo mai. Spesso trascorro il ferragosto con la
famiglia”.
Tifoso di quale squadra?
“Sono cresciuto nella Juventus, in quella società
ho fatto tutta la trafila, ma...si è sempre tifosi della
squadra che si allena”.
Si dice che il calcio oggi, per le vicende che tutti
conosciamo, sia malato. Cosa pensa della nuova
iniziativa di portare più bambini e famiglie allo
stadio?
“Io contesto che il calcio sia malato. È malato il
contorno. Sono convinto che questo sport sia un
grande veicolo per migliorare questa nostra società, ma purtroppo, anziché essere preso come
esempio, spesso viene infangato per ragioni extracalcistiche. Il calcio è una grande occasione per i
bambini, per le famiglie, per riavvicinare e restituire i valori che sono dello sport e del calcio in particolare. Proprio dai bambini, dalla loro esaltazione
positiva, si può creare un ambiente migliore.”.
Quali sono gli episodi professionali come gio-
54
valle?
“Ci sono stati dei contatti, è un problema di strutture, la valle di Susa sta iniziando ad adeguarsi per
poter ricevere squadre di calcio di un certo livello.
Già vi è un fiorire di scuole calcio molto valide, ciò
è positivo. Qui ci sono tanti genovesi, Sauze è una
colonia numerosissima, c’è un nuovo campo sportivo. Quello che sarà possibile fare sarà fatto...”.
Ci lasciamo così con uno dei suoi tanti sorrisi, e
con un invito personale ad andarlo a vedere e trovare sul campo, durante il suo lavoro, lavoro che
parte da lontano...
In fondo Gian Piero Gasperini è uno di noi.
Non gli ho chiesto dei campionati pulcini, giovanissimi, esordienti, in valle di Susa...avrebbe potuto spiazzarci.
Da sinistra: Stefano Capozucca (consulente), il Mister Gasperini
ed il vicepresidente Giambattista Pastorello.
GIAN PIERO GASPERINI
catore ed allenatore che ricorda con maggiore
emozione?
“É chiaro che i momenti in cui si vince sono quelli che rimangono impressi con più piacere. Ma
ricordo espressamente la prima scelta che ho
fatto quando smisi di giocare: allenare i giovani,
ho proprio iniziato con i ragazzini di dodici anni
della Juve. La seconda scelta importante è stata
l’abbandono del settore giovanile per entrare nel
mondo professionistico. E qui ho dovuto rimettere in gioco tutto ed andare a propormi. Una decisione in quel momento molto difficile, ma che si è
rivelata poi molto fortunata. Ci tengo a sottolineare che allenare il settore giovanile è stata una palestra di vita incredibile ed ancora oggi quell’esperienza me la porto dietro e dentro di me. I giovani
ti danno tutto, giocano in maniera disinteressata,
hanno grande entusiasmo. Per questo riuscire a
portare i ragazzi, le famiglie, i bambini negli stadi,
dev’essere un obiettivo. In questo senso Genova
è un caso piuttosto atipico: lo stadio è nella città,
vicino alla gente, il nonno con il nipote che vanno
alle partite, partecipano alle trasferte. I decreti che
vietano questa possibilità sono assurdi”.
Il mister ritorna a bomba su ciò che certamente
lo differenzia da molti allenatori professionisti: il
grande lavoro fatto a stretto contatto con i più piccoli. Ama il calcio d’antan, non si parla di un mondo ovattato...che comunque gli appartiene. Come
se la cava con gli sci ai piedi?
(risata!) “Ho iniziato a sciare di nascosto, perché
già giocavo e le società avevano posto il veto alla
pratica dello sci. Sono un autodidatta, poi, a lungo
andare... si scende con naturalezza. Lo sci dopo il
calcio è il mio sport preferito”.
Si diverte quindi sulla Vialattea?
“É senz’altro uno dei più affascinanti comprensori
sciistici in assoluto, molto vario, diverso nelle difficoltà e nei paesaggi che si incontrano. Inoltre le
piste sono ben battute, preparate. L’anno scorso
l’organizzazione è stata fenomenale: una stagione
intera senza neve e dalle temperature altissime.
Eppure, anche in quelle condizioni improponibili,
sono riusciti a farci sciare tutto l’anno ed è stato
veramente un successo”.
La prossima estate potremo assistere agli allenamenti del Genoa su qualche campo dell’alta
55
non solo bagno
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Quest’inverno vado a Sestriere….
a giocare a golf…
DI DONATELLA BERNARD
No…no…non avete letto male, tanto meno l’autore si è sbagliato, quest’inverno oltre a salire al
Colle per percorrere le fantastiche piste della Vialattea gli appassionati di golf potranno praticare il
loro sport preferito nel più grande campo indoor
d’Europa.
Una domanda all’ideatore di questo progetto innovativo: Hermann perché una palestra di golf
indoor a Sestriere?
Quest’idea è nata per dare qualcosa in più ad una
stazione di fama mondiale come Sestriere, rendendola agli occhi di chi la frequenta un parco
divertimento a 360 gradi.
Il commento conclusivo spetta a Paolo De Chiesa,
GOLF D’INVERNO
Infatti potrete trovare proprio al Sestriere tutto quello che vi serve per praticare questo sport
estivo anche quando il termometro segna 5 gradi
sotto zero. Per sentirvi dei campioni d’alta quota
ognuno di voi avrà a disposizione una nuovissima
sacca di ferri, un maestro federale pronto a guidarvi in questa avventura e ben 25 metri di volo
prima che la pallina finisca nella rete di contenzione.
In una gabbia virtuale, grazie ad un macchinario
all’avanguardia, potrete misurare la vostra abilità
golfistica come se foste su veri e propri percorsi di
campionato. Il vostro swing, infatti, viene “ vivisezionato ” da un congegno molto sofisticato che, in
virtù dell’avanzatissima tecnologia raggiunta dall’impianto simulatore PGM, copia con precisione
assoluta la traiettoria del colpo: scagliare la palla
proiettandola sullo schermo gigante è una sensazione fantastica! Ma non finisce qui…in questa
struttura potrete cimentarvi sul putting green (fedelmente riprodotto in erba sintetica ) e decidere
di prendere lezioni con i nostri maestri federali
(Sergio Bertaina, Hermann Casse, Alessandro Pittaluga) per arrivare all’appuntamento estivo più
pronti che mai.
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GOLF D’INVERNO
GOLF D’INVERNO
“...resterete
di stucco”
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GOLF D’INVERNO
presidente del Golf Club Sestrieres: cosa pensa di
questa novità?
“Sono euforico e non esagero. I golfisti incalliti,
ovvero il 99% dei giocatori, persino in montagna
riescono a sdoppiarsi tra il piacere di sciare e la nostalgia per il golf. Quella del mio amico Hermann è
stata proprio un’idea geniale perché colma il vuoto del golfista in alta quota, offrendo la possibilità a chi non ha mai praticato il golf di avvicinalo
aggirandone tabù e pregiudizi. Come si sa, però,
le idee non bastano: bisogna raccogliere i sogni
e trasformarli in realtà con entusiasmo e spirito
imprenditoriale, come hanno fatto il Presidente
della Vialattea Brasso, neogolfista già contagiato dal virus e l’amministratore delegato Perron
Cabus, mio compagno di scorribande sulla neve
quand’eravamo ragazzi, anch’egli innamorato del
Golf. La struttura allestita nel Palasport non è un
giocattolo: quando la vedrete, con le postazioni
allineate su una scacchiera di smeraldo e il costosissimo simulatore a dominare il palcoscenico, resterete di stucco…”
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Paolo De Chiesa
golf indoor Sestriere
GOLF D’INVERNO
Ideatore e Responsabile struttura:
Hermann Casse.
Spogliatoio maschile e femminile,
10 postazioni di pratica con volo
a 25 metri.
Gabbia con Putting green di 9 buche.
Gabbia con Simulatore PGM
(PROFESSIONAL GOLF MACHINE).
Zona Relax a Bar.
Orario di apertura: dalle 16 alle 22.
Maestri federali: Sergio Bertaina,
Hermann Casse, Alessandro Pittaluga e
tre Assistenti.
61
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www.tecnorete.it
iscriz. ruolo società n° 7223 CCIAA Torino
ogni agenzia ha un proprio titolare ed è autonoma
l’ADVENTURE VILLAGE di sauze d’oulx
Un momdo meraviglioso e pieno di avventura, ci aspetta a Sauze d’Oulx.
ADVENTURE VILLAGE
Collocato a Sauze D’Oulx in una conca naturale,
immerso tra abeti e noccioli, il Parco Avventura
“Chambre d’Or” nasce con lo scopo di creare un
luogo di svago, che sappia ben conciliare una
giornata di vacanza sportiva, comune sia ad adulti che bambini. L’Adventure, che copre un’area
di circa centomila metri, è composto da cinquanta diversi tragitti (denominati Atelier) sospesi tra
gli alberi, uniti tra di loro da liane, ponti Tibetani,
carrucole, passerelle aeree, scale di corda, trespoli mobili ed altro ancora. Queste strutture nate in
Francia qualche anno fa, vengono realizzate senza
modificare in alcun modo la natura circostante. I
grandi alberi utilizzati, vengono “imbragati” dalle
funi e dalle piazzole di partenza, in modo da non
provocare assolutamente alcun danno alla pianta stessa, la vegetazione del sottobosco rimane
quella naturalmente formatasi con il tempo e le
stagioni. Il parco è concepito come divertimento sportivo, ma soprattutto come posto di svago
lontano da rumori, auto, smog e da tutte le condizioni che soprattutto in estate ci rendono quantomeno nervosi. La prerogativa dei vari Atelier, è
quella di impegnare la mente oltre che il fisico, difatti iniziando l’avventura. Ci si trova, per forza di
cose, assolutamente concentrati su quanto si sta
compiendo, dimenticando tutto il resto, ma a fine
percorso la soddisfazione è assicurata!
Per coloro che si avvicinano per la prima volta a
queste discipline, inizialmente con l’assistenza del
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ADVENTURE VILLAGE
personale addetto, effettueranno un “briefing”, al
fine di acquisire confidenza con l’attrezzatura
(moschettoni e imbraco di sicurezza, che vengono forniti all’entrata) e percorreranno un breve
tratto di prova, dopodichè completamente autosufficienti ed autonomi, conseguentemente al
proprio coraggio e predisposizione, affronteranno
il percorso che riterranno più confacente alle proprie capacità. Logicamente i ragazzi dello staff saranno sempre a disposizione per qualsiasi dubbio
o difficoltà possa sorgere durante il percorso.
Il parco avventura si compone di 4 diversi tragitti
di differente difficoltà:
Percorso scoiattolo adatto ai più piccini, è divertente e si impara poco per volta ad avere dimestichezza con l’attrezzatura e con l’altezza (età dai
4/5 anni in poi).
Percorso avventura le difficoltà iniziano ad aumentare, a questo punto ci si trova ad una discreta altezza, immersi nella favolosa natura del
bosco. (Adatto ad adulti e bambini sopra il metro
e venti).
Percorso belvedere qui le carrucole cominciano
a farsi impegnative siamo a 20 Mt. di altezza e la
vista sulla valle è ineguagliabile.
Percorso adrenalina solo per i più coraggiosi, si
sfiorano altezze da vertigine e sulle carrucole si
superano gli ottanta chilometri orari.
Il parco d’estate è aperto tutti i giorni ad orario
continuato, dalle 10,00 alle 19,00, dispone di aree
attrezzate per il “pic nic” o barbecue, tappeti elastici e gonfiabili per i più piccini, sdraio prendisole.
Per informazioni e/o prenotazioni
0122-85.85.85 tariffe speciali per gruppi.
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A vacanza
l
a Sauze d’Oulx
Il Centro Servizi Turistici nasce con l’intento di far
vivere il meglio della vacanza in tutto il territorio
italiano.
Per quanto riguarda l’Alta Valle di Susa l’attività si
concentra soprattutto a Sauze d’Oulx, con le sue
infinite possibilità di emozioni e vacanza sia invernale che estiva.
L’offerta proposta è ampia e ben articolata, si spazia dalle prenotazioni alberghiere, alle settimane
bianche comprensive di hotel/residence, skipass
e scuole sci fino all’organizzazione delle attività
ricreative: cene tipiche in rifugio per assaporare i sapori di questo territorio ricco di tradizioni,
avventurose discese sugli sci con le fiaccole accompagnati da maestri qualificati, emozionanti
escursioni in motoslitta, mozzafiato discese con il
bob per provare il brivido dei campioni olimpici
e tanto altro per accontentare i desideri di tutti,
grandi e piccini.
D’ inverno o d’estate, non vanno poi dimenticate
le attività sportive tradizionali o modernissime:
per ricordarne alcune, sci, snowboard, sci alpinismo, pattinaggio sul ghiaccio, rafting e hydrospeed, golf, nuoto, equitazione, parapendio, freeclimbing, trekking, pesca sportiva, mountain bike
e tanto altro ancora.
A richiesta del cliente vengono preparati pacchetti su misura in ogni periodo dell’anno: dall’albergo
al trasporto, alle attività sportive, alle gite culturali,
al noleggio dell’attrezzatura. Contattateli: saranno
in grado di soddisfare al meglio ogni vostra richiesta e necessità.
Per informazioni:
Centro Servizi Turistici
Via Urbano Rattazzi, 5
10123 Torino
Tel +39 011 5063051
Fax +39 011 5561449
www.c-s-t.it
[email protected]
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SAUZE FREERIDE,
LA MOUNTAIN BIKE
E’ PROTAGONISTA
DELL’ESTATE
DI ENRICO GUALA
Foto Matteo Ganora
SAUZE FREERIDE
Ha preso forma nell’estate 2007 il progetto Sauze
Freeride promosso dal Comune di Sauze d’Oulx,
che vede coinvolti la Vialattea, il Consorzio Forestale Alta Valle di Susa e la 4Guimp, società
specializzata nello sviluppo turistico legato alla
Mountain Bike ed al Cicloturismo.
Da qualche anno la seggiovia che collega Pra Riond con Sportinia ha iniziato a trasportare a monte
67
SAUZE FREERIDE
anche le biciclette da montagna, permettendo ai
numerosi praticanti di questa disciplina di “guadagnare” dislivello positivo per godere appieno della
bellezza del territorio di questo angolo di Alta Valle
di Susa. E’ con la realizzazione dei tracciati Freeride
tuttavia che i biker hanno cominciato a popolare
Sauze in gran numero, provenienti da tutta Italia e
dalla Francia. Il Freeride, parallelo estivo dello sci
come lo concepisce la maggior parte degli sciatori, è una pratica nata in Canada proprio in quelle
stazioni sciistiche che hanno raccolto da Torino la
fiamma Olimpica dei prossimi giochi. Un territorio
molto attento ai nuovi fenomeni turistici che oggi
vanta un mercato consolidato anche nella lunga
stagione estiva.
I percorsi Freeride disegnati dalla 4Guimp e rea-
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SAUZE FREERIDE
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69
SAUZE FREERIDE
lizzati dalle sapienti mani del Consorzio Forestale
sono stati progettati espressamente per la Mountain Bike e presentano alcune soluzioni uniche in
Italia. Il territorio del Comune di Sauze ha delle
caratteristiche davvero uniche per la tracciatura
dei percorsi Freeride in quanto ricco di “toboga”
naturali, cambi di pendenza e boschi di rara bellezza. Il tecnico canadese della 4Guimp Erik Burgon, esperto di progettazione delle strutture in
legno ha affermato: “Il territorio di Sauze è stato
disegnato dalla natura per il freeride”.
Nel 2007 erano ben 5 i tracciati di tutti i livelli di dif-
70
ficoltà a disposizione dei biker: Sportinia Express,
Karamell, Black Guizz, Rocce Nere e Rock Master a
cui se ne aggiungeranno altri per la stagione 2008
e 2009. Le strutture che hanno reso nel breve tempo Sauze una destinazione di riferimento in Italia
sono il Kraterdrome, un’area in cui i tracciati attraversano dei veri e propri crateri nei quali i biker
possono addirittura compiere un giro di 360° e le
varie strutture in legno come la “Slingshot”, in inglese fionda, una curva parabolica in legno di ben
18 metri di lunghezza che “lancia” letteralmente i
biker nel tratto di percorso che segue.
SAUZE FREERIDE
Gli ottimi risultati ottenuti nel 2007 hanno infatti
ulteriormente convinto i promotori dell’iniziativa
a proseguire nella strada intrapresa. L’estate 2007
di Sauze Freeride si è conclusa con la September
Fest, in cui centinaia di biker sono saliti a Sauze
per provare in anteprima le bici 2008 messe a disposizione per l’occasione da numerose aziende
del settore.
Per il 2008 è previsto l’ampliamento del comprensorio freeride con la realizzazione di nuovi tracciati, strutture e servizi nel cuore del paese per rendere questa pratica ancora più accessibile ad un
vasto pubblico. La possibilità di noleggiare bici ed
attrezzature specifiche e di seguire corsi di base
ed avanzati con istruttori qualificati, completano
l’offerta di Sauze per chi si vuole avvicinare ad
un’attività sportiva dinamica e divertente.
L’attività bike di Sauze non si limita al Freeride ma
abbraccia anche il popolo della mountain bike
pedalata con l’organizzazione della Gran Fondo
degli Alpini, manifestazione inserita nella Coppa
Piemonte, che si svolgerà il 6 luglio, ed un evento
del Challenge Internazionale Superenduro. L’Enduro rappresenta infatti una novità assoluta nella
Mountain Bike in Italia, una competizione in cui i
biker pedalano in salita entro un tempo stabilito
per poi sfidarsi nelle prove speciali cronometrate
in discesa. Un mix di forza, resistenza e tecnica in
cui emerge il biker davvero completo. Un Circuito
su cui saranno puntati gli occhi dei media e dell’intero settore che Sauze propone in anteprima
per l’estate 2008.
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Gianinetti
Varie soluzioni
per tende
di tendenza
Tra luci e ombre,
echi di stili antichi
Spazi da vivere
all ’aperto
Reti a doghe
e materassi
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di tappeti orientali
e contemporanei
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100 anni di storia, 100 anni di prodotti di qualità
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I.V.S. - Tel. 0122 832064 - Fax 0122 831796
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Via Pellousieres, 18/m - Oulx (TO)
EDIL.CO.RI - Tel. 0122 831942 - Fax 0122 831796
Via Pellousieres, 18/m - Oulx (TO)
STORIA E TERRITORIO
Alla fine degli anni ‘ 90 nel Comune di Oulx nascevano
due aziende con obiettivi ben definiti e apparentemente diversi; nella realtà di lì a poco queste due aziende
si incontrarono e iniziarono ad operare come un’unica
impresa ben oliata che riusciva a conglobare tutte le
esigenze di chi deve acquistare o ristrutturare un immobile: le due Ditte di cui si parla sono l’I.V.S. s.r.l e la
EDIL CO.RI. s.r.l.
• La I.V.S. si occupa nello specifico della realizzazione di
impianti idro-sanitari, di riparazioni idrauliche in genere e della copertura in lamiera e rame di edifici pubblici
e privati. Dal 2001 l’I.V.S. ha dato una nuova svolta alla
propria vita professionale e si è ulteriormente ingrandita inaugurando un ampio show-room adiacente ai
propri uffici. Nel nuovo show-room il cliente può trovare una vasta gamma di sanitari, rubinetterie, arredo
bagno, piastrelle e parquet delle migliori marche per
poter arredare ogni ambiente della casa, splendidi caminetti e stufe a legna e a pellets per scaldare le fredde
sere invernali che la montagna regala.
Parlando di freddo invernale niente di meglio di un caldo idromassaggio piuttosto che una sauna ritemprante, magari dopo una giornata passata a sciare! L’I.V.S.
può offrire tutto questo con una vasta scelta di vasche
e box idromassaggio, ma soprattutto può costruire una
sauna su misura per il Vostro bagno.
Ma non bisogna cercare altrove, infatti l’EDIL CO.RI. è
l’azienda che può far diventare realtà tutti i desideri di
cui l’I.V.S. ha solo mostrato le possibilità su carta.
L’ EDIL CO.RI. è un’azienda costruttrice che non solo ristruttura, ma costruisce anche immobili per il privato
e per il pubblico. Unendo le due imprese si è fatto in
modo di costruire e rendere reali i sogni e le necessità
dei clienti. Per agevolare ulteriormente la propria clientela l’EDIL CO.RI. vende i propri immobili direttamente
al privato senza intermediari immobiliari.
Attualmente si sta lavorando alla programmazione e
realizzazione di nuove iniziative immobiliari di varie
metrature in alta Valle di Susa.
Prima di recarsi nello splendido show-room ad Oulx.
da casa si può comodamente visitare il nuovo sito internet (www.ivsnonsolobagno.com) e per farsi un’idea
sull’ampia scelta dei prodotti.
...il sogno diventa realtà
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Sala giochi - Sala fumatori
Sala per meeting e feste private.
Oulx (TO) - Piazza Europa 3
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COLOMBANO ROMEAN
...e l’Ecomuseo di Salbertand a lui dedicato.
In questa lontana, silenziosa e modesta epopea, è contenuto un intero microcosmo: il rapporto con la montagna
dura e matrigna che solo la fatica può addolcire; l’abnegazione ed il lavoro che diventa quasi sfida quotidiana…
una somma di simboli che racchiude in sè tutta l’idea del lavoro in montagna: l’ideale dunque per dare un nome al
nostro Ecomuseo!
DI SIMONA MOLINO
La storia della Valle di Susa è una storia importante, scritta da grandi condottieri e dalle loro gesta e
da povera gente che nei secoli ha saputo adattarsi
ad un ambiente ostile come quello alpino, che ha
imparato a sfruttare nel modo più costruttivo le
scarse risorse a disposizione e che con il proprio
lavoro ha plasmato un intero territorio.
Colombano Romean, originario della Ramat,
emigrato in Provenza a Saint Gilles, nella diocesi
di Nimes, fa parte di questa categoria di uomini
semplici ma capaci di opere incredibili.
Egli rappresenta l’immagine simbolo dell’“altro
lavoro” per eccellenza in montagna: quello del
minatore e cavatore, mestiere duro ed ingrato
ovunque, che quassù assume connotati di ancora
maggiore pericolo e disagio.
Numerose sono le opere idrauliche che si possono
incontrare sulle nostre montagne, ma il Pertus di
Colombano Romean è decisamente la più ardita:
un traforo a 2000 m di quota, lungo quasi cinquecento metri con una sezione di circa un metro e
ottanta per un metro, per portare acqua a vivificare un intero versante sopra Chiomonte ed Exilles.
Pare che fin dai tempi degli insediamenti Romani
nella zona, la Cima dei Quattro Denti fosse stata
aggirata da una conduttura a cielo aperto realizzata con tronchi di legno scavati; soluzione di
COLOMBANO ROMEAN
Pertus di Colombano Romean. Cartolina d’epoca. Collezione
Marre-Molino
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COLOMBANO ROMEAN
portata limitata, di difficile posa e bisognosa di
continua e difficile manutenzione; sicuramente,
già nel 1500 un canale portava acqua dal Galambra al Cels.
Nel 1479 per migliorare i traffici del sale con
la Francia, fu scavato il Buco del Viso, che vide
all’opera i migliori ingegneri francesi e che consentiva il passaggio di un mulo, a oltre 2000 metri
di quota, utilizzabile un mese all’anno. Ciò fu sicuramente di stimolo agli abitanti del Cels che il
3 Ottobre 1504, giorno di San Calimero, davanti
al Notaio Giovanni Rostollan di Exilles, firmano un
contratto grazie al quale venne loro consentito di
ricavare dal Vallone di Touille, in territorio di Exilles, l’acqua per l’irrigazione.
Passarono 22 anni prima di trovare chi fosse in
grado di realizzarlo.
Il 20 ottobre 1526 venne redatta una convenzione
tra gli abitanti delle Ramat consociati con quelli
del Cels e Colombano Romean.
Per otto lunghi anni il Romean scavò solitario, con
mazze, cunei e picconi nelle viscere della montagna, vivendo con due sestieri di vino e due emine
di segale al mese forniti dalle comunità per cui
lavorava, che gli riconobbe inoltre in pagamento
cinque fiorini ogni tesa di scavo.
In questa lontana, silenziosa e modesta epopea,
è contenuto un intero microcosmo: il rapporto
con la montagna dura e matrigna che solo la fatica può addolcire; l’abnegazione ed il lavoro che
diventa quasi sfida quotidiana… una somma di
simboli che racchiude in sè tutta l’idea del lavoro
in montagna: l’ideale dunque per dare un nome al
nostro Ecomuseo!
“Nòu méi d’ivēr, tréi méi d’ënfēr - Nove mesi d’inverno e tre mesi d’inferno” dicevano i nostri nonni
quando in Alta Dora si viveva esclusivamente con
ciò che offriva l’avaro territorio e la vita era scandita dal ritmo delle stagioni. Tutti i lavori erano
concentrati nei pochi mesi estivi durante i quali
si preparavano le scorte affinchè uomini e animali
potessero superare il lungo e freddo inverno.
L’Ecomuseo “Colombano Romean - Lavoro e tradizione in Alta Valle di Susa” creato e gestito dal Parco Naturale Gran Bosco di Salbertrand, si prefigge
di raccontare frammenti di quella storia: storia di
uomini e del loro territorio.
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Il mulino idraulico dell’Ecomuseo
E’ un percorso scoperta nel tempo e nello spazio,
dove antichi edifici, attrezzi in uso nella vita quotidiana e l’insieme di conoscenze e pratiche ad
essi intimamente collegati, rappresentano un’importante testimonianza della cultura materiale ed
immateriale del passato.
La Ghiacciaia ottocentesca, il Mulino idraulico, il
Forno a legna della frazione Oulme, la carbonaia,
la Parrocchiale di San Giovanni Battista e la Cappella dell’Annunciazione, raccontano secoli di storia e di sfruttamento delle risorse del territorio e
costituiscono punti dimostrativi di attività produttive effettuate con tecniche tradizionali.
L’Ecomuseo ha come riferimento un territorio
dove particolari fattori ambientali e storici hanno
nel tempo plasmato e condizionato il modo di vivere, l’economia, le tradizioni e la cultura di una
popolazione e per quel territorio deve essere uno
strumento di sviluppo.
E’ un’espressione della Comunità e con essa cresce
e si arricchisce, è uno specchio in cui la gente deve
L’Ecomuseo Colombano Romean non è un museo
per la Comunità ma della Comunità e grazie ad
essa sta crescendo e diventando un importante
punto di riferimento e di incontro.
In fronte alla Stazione Ferroviaria di Oulx ed a 10 minuti dalle piste
da sci si trova il Residence du Commerce, un edificio storico completamente ristrutturato, composto da 15 ampi appartamenti arredati in
stile rustico montano dotati di servizi privati, angolo cottura attrezzato
e lavastoviglie.
La confortevole atmosfera degli appartamenti, offre all’Ospite la sensazione di sentirsi veramente a casa, ideale per trascorrere un piacevole soggiorno con il massimo del relax.
Aperto tutto l’anno.
C.so Montenero 63 - Oulx - 10056 Torino
Tel+39 0122 830896 - Cell +393389235625
Fax +39 0122 830898 - [email protected]
LE SEZIONI DELL’ECOMUSEO
Le sezioni dell’Ecomuseo sono visitabili percorrendo un circuito ad anello che dal centro storico di Salbertrand arriva fino ai margini dell’area
protetta:
- Il Mulino idraulico Martinet
- L’ottocentesca Ghiacciaia di Salbertrand
- La Smoke-sauna
- L’Aia carbonile
- La Calcara
- L’antico Forno a legna dell’Oulme
- I Tesori della Parrocchiale
- La Cappella dell’Annunciazione
- La Glorieuse Rentrèe, il luogo della battaglia che decise le sorti del popolo Valdese durante il loro rimpatrio verso le terre d’origine.
COLOMBANO ROMEAN
potersi riconoscere per acquistare consapevolezza della propria identità e creare prospettive per
il futuro, ma è pure un laboratorio di studio, una
scuola per i residenti e non.
Oggi, grazie ad un’iniziativa del Dipartimento di
Antropologia Culturale della facoltà di lingue e
letterature straniere dell’Università di Torino nell’ambito del Progetto Alfieri, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Salbertrand
è uno dei pochi comuni italiani ad essere dotato di
Mappe di Comunità.
Gli obiettivi dell’Ecomuseo si traducono in una
continua attività di ricerca, documentazione e
divulgazione che negli anni, ha portato alla pubblicazione di cinque Cahier (quaderni dell’ecomuseo) scritti in forma completamente bilingue
italiana-occitana. Col tempo altri temi si aggiungeranno alle sezioni attualmente visitabili e nuovi
sforzi verranno fatti per la conservazione e valorizzazione della nostra identità e del patrimonio
locale.
77
camandona
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Il popolo dell’incanto
Creature della fantasia popolare in Alta Valle di Susa
Il Dahù
La fantasia popolare dell’Alta Valle di Susa ha modellato esseri fantastici che abitavano e, spesso,
tuttora abitano boschi, caverne, laghi, torrenti o
pareti rocciose. Uno dei più famosi è certamente
il Dahù, animale mitico, molto diffuso sul versante
francese e presente sulle cime dei monti dell’Alta Valle di Susa. Esistono molte varietà di Dahù;
quello nostrano, il Dahutus Archamorensis, è un
incrocio tra un camoscio, al quale peraltro assomiglia nelle fattezze, e una marmotta, dalla quale
ha ereditato la lunghezza di due zampe. La particolarità di questo animale, infatti, è quella di avere
due zampe più lunghe e due più corte, normalmente a coppie laterali per cui può avere le zampe
di sinistra più lunghe e quelle di destra più corte
o viceversa (possibilità di combinazioni diverse,
zampe corte dietro e lunghe davanti o viceversa,
o ancora a lunghezze incrociate, non hanno dato
esiti evolutivi positivi). Questa particolarità obbliga l’animale, per ovvi motivi di stabilità, a girare
intorno alla montagna sempre nello stesso verso,
orario o antiorario a seconda dell’appoggio consentito dalle zampe, e lo costringe ad accoppiarsi
solamente con suoi pari poiché è evidente che un
Dahù mancinogiro e un Dahù destrogiro possono
solamente incontrarsi o scontrarsi frontalmente,
senza possibilità di altro tipo di rapporto.
Il villaggio di Millaures è famoso per il Cin Garé,
un cane ermafrodita un po’ tontolone, mentre nel
lago Nero, sopra Sauze d’Oulx, nei pressi di Sportina, vive un capro dalle lunghe corna e dall’aspetto spaventoso che custodisce un favoloso tesoro
chiuso in uno scrigno, affondato nelle acque del
lago. Oltre che dall’animale, il tesoro è protetto
da mulinelli e trombe d’acqua che risucchiano chi
osa entrarvi, per espellerlo poi, privo di vita, nel
sottostante vallone del Baracan. Qui, nell’omonima sorgente, si narra che furono ritrovate le carcasse di due pecore inghiottite dal lago.
Se il lupo è ritornato a popolare i boschi e i valloni
solitari con qualche strage sporadica di bestiame,
IL POPOLO DELL’INCANTO
DI RENATO SIBILLE
79
LEGGENDE
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più spesso attribuibile ai cani randagi che alla sua
voracità, certo non sono mai scomparse le leggende che lo riguardano. Si favoleggia di suonatori di violino capaci di ammaliare l’animale per
lunghi tratti di strada rendendolo inoffensivo, o
di tragiche vicende di muli sbranati e pastori miracolosamente risparmiati, o ancora di fanciulle
sbadate, all’uscita dalla veglia serale, che lasciano
estinguere il lume e cadono preda della belva che
ne strazia le carni.
Sebbene scomparso da molto tempo, l’orso, cacciato in modo brutale e costretto per secoli a cedere le zampe per ornare i portali dei signorotti
locali, la sua presenza è attestata in numerosi
toponimi sparsi lungo i versanti, nei pianori e nei
passi alpini. La sua forza e la sua virilità erano oggetto di ammirazione e di pratiche rituali tanto
che a Sauze d’Oulx e a Champlas du Col è ancora
vivo il ricordo dell’uomo-orso inferocito, vestito
di pelli e trascinato in catene per le strade, ridotto
ad assaltare in modo grottesco donne e fanciulle
incontrate lungo il cammino e, infine, ammansito e domato a suon di bastonate e di vino, per il
giorno di Sant’Orso (1° febbraio). Quel giorno è
considerato dalla credenza popolare come un
giorno rilevante dal punto di vista meteorologico,
come ammonisce un proverbio: “Se l’orso mette
ad asciugare la sua paglia al sole, ritorna a dormire per quaranta giorni!”. Vale a dire che: se il giorno
di Sant’Orso c’è il sole, l’inverno sarà rigido ancora
fino a metà marzo.
Se la scomparsa dell’orso è dovuta alla caccia
sconsiderata di cui è stato oggetto, la scomparsa
del Marmoou, un mostro che abitava le tenebre e
si aggirava nei pressi del villaggio di Salbertrand
al calar della notte, è invece dovuta all’eccessiva
illuminazione che ormai rischiara le notti di tutta
la valle. La diffusione della luce elettrica, infatti,
lo ha costretto a cercarsi luoghi remoti e solitari
o a rifugiarsi nelle scure viscere della terra. Oggi i
bambini non sono più spaventati dalla possibilità
di fare un brutto incontro, ai margini dell’abitato,
con quell’essere spaventevole che, c’è da giurarlo,
va ghiotto di carne tenera e acerba.
Nella piana di Savoulx, tra Oulx e Beaulard, un essere terrifico vive ancora ai giorni nostri nel canale
della Bariérë. Il canale artificiale della Bariérë attin-
e fatale incontro.
Tutt’altro che un mostro, invece, è l’omonima
cianpelo delle Ramats di Chiomonte; si tratta infatti di un gioco per bambini che i nonni insegnavano ai piccoli durante le veglie invernali nelle
stalle. Il gioco consiste nell’abilità di intrecciare
cinque ramoscelli o canapuli (frammenti di stelo
della pianta della canapa residuo dell’operazione
di stigliatura che veniva eseguita dagli uomini durante le veglie invernali), in modo da formare una
struttura che ricorda molto vagamente una paletta o una padella, ma anche la tela di un ragno e
forse questo è il contatto con la Cianpelo di Melezet anche se non abbiamo sufficienti informazioni
per dire se quest’ultima tessa tele per catturare le
prede. Un gioco innocente quello delle Ramats
che lascia però libero sfogo alla fantasia sull’oggetto e insegna ai piccoli le primissime nozioni
per impratichirsi nell’intreccio di rami di castagno
e di salice con i quali vengono confezionati cestini
e gerle.
A Salbertrand i piccoli che si avventurano da soli
lungo il corso della Dora Riparia, possono imbattersi in un’altra creatura dell’acqua, forse meno
orrenda della Chaptourtë o della Cianpelo, ma altrettanto pericolosa: è la Mař ‘d Duiřä. Questa creatura è capace di ammaliare i pargoli e di condurli
con sé nel letto del fiume, cullandoli tra vortici e
IL POPOLO DELL’INCANTO
ge acqua alla Dora e attraversa le distese di prati,
che si estendono dalla strada statale fin verso i
luoghi ora occupati dall’autostrada Torino-Bardonecchia; fu scavato per rifornire la fabbrica del
gesso, la Fabriqquë dou Jîp, attiva tra il 1883 e i
primi anni Sessanta del Novecento. Gli edifici della
fabbrica, posta lungo la statale ad est dell’abitato
di Signols, sono stati trasformati in abitati civili, ma
tra le acque fangose del canale si nasconde ancora la temibile Chaptourtë, un mostro a metà tra un
enorme gatto nero e una viscida rana. Agilissima
nello spiccare balzi per acchiappare le sue prede, la Chaptourtë è sempre in agguato in attesa
di qualche bimbo che osi avvicinarsi al bordo del
canale senza la protezione di un adulto. È proprio
di bambini che la Chaptourtë è ghiotta e li aspetta
pazientemente, capace di appostarsi per mesi, o
addirittura per anni, per poter tendere la sua imboscata ed acchiappare le tenere prede, con un
balzo anfibio-felino, per trascinarle poi nelle acque dove consumerà il suo pasto. Non mancano
le storie di fanciulli scomparsi e presumibilmente
inghiottiti dal mostro del canale. Anche il letto
del fiume, nei pressi di Melezet, è abitato da un
mostro, stretto parente della Chaptourtë: si tratta della famigerata Cianpelo. I bambini vengono
messi in guardia dall’avvicinarsi alle acque turbolente del fiume dove corrono il rischio del pauroso
81
LEGGENDE
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mulinelli senza lasciar loro alcuna possibilità di ritrovare la via del ritorno. La paura di quella ninfa
crudele era tale in passato che i bimbi, anche se
accompagnati da adulti, quando dovevano attraversare i ponti camminavano lesti, tenendosi
bene al centro delle passerelle, nella speranza di
non essere scorti dall’occhio vigile di quella creatura maliarda.
La presenza delle Faia, le fate burlone e dispettose, è segnalata un po’ ovunque: da Melezet
a Beaulard, nei dintorni di Thures e di Cesana, a
Oulx, Sauze d’Oulx, San Colombano, Salbertrand
e Chiomonte. In moli luoghi isolati e tra i cespugli
nel folto dei boschi è possibile scorgere le tracce del loro passaggio. Lune di erba incenerita in
mezzo ai prati, lucciole scintillanti nel cuore della
notte, fonti pazzerelle che gorgogliano in modo
bizzarro ed irregolare, eco di voci inquietanti in
grotte scure e misteriose, sono tutti segni inequivocabili della loro presenza. Sono creature piuttosto tranquille che si fanno gli affari loro o che
combinano tutt’al più qualche innocente scherzo come spostare e nascondere oggetti, versare
latte e farina, fare lo sgambetto, legare tra loro i
lacci delle scarpe, spegnere lumi e candele e così
via. Bisogna però fare molta attenzione a non infastidirle perchè non tollerano sgarbi e possono
diventare tremende e vendicative quando si sentono offese o quando sono disturbate nei boschi
di larice o di castagno in cui prediligono dimorare.
Qui non è raro incontrarle nei mesi autunnali, sedute su grossi funghi, intente a filare e tessere lana
di pipistrello o fili di ragnatela.
Certamente è molto più difficile trovare le tracce
della Rafanhaudo, una bestia singolare imparentata con i pipistrelli, con le masche e con i diavoli
dai quali ha ereditato l’aspetto infernale e il carattere malvagio. Ha abitudini prevalentemente
notturne e si presenta sotto le sembianze di un
orrendo animale nero, peloso con fauci spalancate e occhi enormi che emette versi paurosi; molti
giurano di averla sentita grugnire e brontolare nei
dintorni di Chiomonte e consigliano ai bambini
di essere vigili e prudenti, ma sempre pronti a cogliere le tracce e ad ascoltare le storie del popolo
dell’incanto.
Il cippo della Boursailles
Malgrado le ferite ci caricarono di munizioni e ci
obbligarono a portarle.
L’avanzata dei tedeschi fu fermata dalle mitragliatrici del Fraiteve ed in seguito giunsero rinforzi
dalla val Chisone. Fu una giornata terribile, in mezzo al fuoco dei due nemici.
Ad un certo momento mi venne la malinconia
pensando ai miei genItori, a quanto avrebbero
sofferto se non mi fossi salvato e una voce misteriosa mi suggerì di fuggire.
Feci il segno della Croce, guardai la Cappella della
Boursailles e, con uno scatto disperato, saltai giù
per il Rio Nero. Per qualche centinaio di metri fui
allo scoperto e facile bersaglio dei tedeschi, finchè
giunsi nel bosco.
lo attraversai e mi diressi verso Champlas. Lì giunsi
al tramonto e il mattino successivo andai a Sestriere dove fui ricoverato nell’ospedaletto della Torre
e curato dal Prof. Bermond di Oulx.
Pensavo amaramente ai miei amici partigiani che
non erano riusciti a scappare.
Dal 1945 ad oggi nel mese di luglio faccio celebrare la S. Messa al Col Basset. Qualche anno dopo la
guerra ho pensato di costruire un piccolo Cippo
per ringraziare la madonna della Boursailles della
grazia ricevuta. Non essendoci la strada carrozza-
bile, ho trasportato sabbia e cemento su una slitta trainata dal mulo e ho recuperato le pietre nei
paraggi. Il Cippo ha la forma di un prisma a base
triangolare con un tettuccio in pietra e ha una grata dietro la quale si vede una statuetta in gesso
della Madonna. Ho deciso di edificarlo sul viottolo
che ogni anno si percorreva a piedi il 2 luglio per
la Festa della Madonna della Boursailles.
Faccio presente che facevo parte della 1a Divisione
Alpina Val Chisone, comandata da Maggio Marcellin di Sestriere, maestro di sci ed ex sergente maggiore del 3° Alpini Classe 1914. Ora deceduto.
RICORDI
Sono Arturo Allemand, un partigiano della classe 1921, di Sauze d’Oulx, frazione Jouvenceaux.
Il 17 luglio 1944 un centinaio circa di tedeschi,
provenienti da Bardonecchia, attaccò di sorpresa,
intorno alle tre del mattino, le nostre postazioni
partigiane del Triplex. Un gruppo di partigiani (circa 7-8, io compreso) fu circondato e fatto prigioniero. Fummo disarmati e riempiti di botte, anche
con il calcio dei fucili. Io riportai la frattura della
spalla destra e altre contusioni; anche a distanza
di tanti anni ne porto ancora le conseguenze e mi
è stata riconosciuta l’invalidità di guerra.
“
“
DI ARTURO ALLEMAND
83
La Società MARTINA S.r.l. si trova a Susa (TO),
nel centro dell’arco alpino, a pochi chilometri
dal confine francese e svizzero, con filiale operativa a Grugliasco (TO).
Fondata nel 1950 dalla famiglia Martina, l’azienda
si è sviluppata negli anni diversificando la sua
produzione e trasformandosi così da officina di
carpenteria in realtà industriale di primo piano
non soltanto in Val di Susa ma anche sui mercati nazionali ed internazionali, MARTINA è un
azienda dinamica, versatile, da sempre aperta
alla modernizzazione e alla diversificazione.
Il personale, di alto livello professionale, è
l’essenza della competitività, ogni settore è gestito da tecnici specializzati, idonei a rispondere
alle diverse esigenze dei Clienti.
Le risorse umane contano 95 dipendenti suddivisi nelle varie divisioni dell’organizzazione.
Certificata ISO 9001:2000 opera in più settori :
meccanica, costruzione di attrezzature particolari, realizzazione impianti industriali e alimentari, costruzione e montaggio di strutture metalliche per l’edilizia civile ed industriale, fornitura
macchine e componenti per fonderie.
All’avanguardia nelle tecnologie, forte di un organizzazione logistica ad alto livello che opera
mediante le divisioni trasporto e sollevamento,
garantisce prodotti personalizzati e di alta qualità con un sistema chiavi in mano, oltre ad un
servizio impeccabile di installazione e manutenzione di impianti industriali e macchinari.
La modernizzazione e la diversificazione sono le
caratteristiche della Società MARTINA che unitamente alla competitività ed alla qualità dei servizi
forniti ne fanno un azienda in grado di affrontare
le esigenze e i cambiamenti del mercato.
MARTINA srl
Corso Stati Uniti 45
10059 SUSA (TO)
[email protected]
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Centro Servizi Turistici Torino 2006
Viaggi di Sole & Neve srl
via Urbano Rattazzi, 5 - 10123 Torino
Tel +39 011 5063051 - +39 011 5068933 /
Fax +39 011 5561449 - +39 011 5162021
Lunedì-Venerdì 9.30-18.00
Monday-Friday 9.30-18.00
www.c-s-t.it - [email protected]
PORTFOLIO
DI PAOLO MARRE
in queste pagine vengono rappresentati gli animali simbolo delle nostre
montagne, ritratti nei loro habitat naturali. Immagini uniche dei “reali” della
Vialattea.
Il Gallo Forcello. Poesia e magici rituali
PORTFOLIO
Il Gipeto. Espressione di libertà
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87
TURISMO E GLAMOUR
PORTFOLIO
Caprioli. La difficile scuola della montagna
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Cervi in velluto. Comunità e famiglia
Pochi ma buoni
PORTFOLIO
Stambecco.
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PORTFOLIO
ENOGASTRONOMIA
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Camosci. Quando la salita è piacere
PORTFOLIO
Il lupo. Il difficile ruolo dell’incompreso
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I Gofri
Antica tradizione e ghiottoneria moderna
I GOFRI
DI VALTER BRUNO
Nelle feste paesane delle valli olimpiche è consuetudine trovare, tra le varie prelibatezze culinarie offerte agli astanti, i gofri. Molti sono costoro
che rivendicano la paternità di questo prodotto
tipico o si autonominano depositari della vera
ricetta, ma cosa sono veramente i gofri, da cosa
deriva il loro appellativo, qual è la loro origine,
quali gli ingredienti, come si preparano? Per dare
una risposta a queste e altre curiosità siamo saliti
a Roure, il piccolo comune della Val Chisone che,
pur contando meno di mille anime, dimostra una
notevole vitalità e sforna manifestazioni di indubbio richiamo nel corso dell’intero arco dell’anno.
Tra queste spicca il “mondiale di gofri”.
In quella sede abbiamo cominciato a raccogliere
le prime risposte ai nostri quesiti: abbiamo così
scoperto che i gofri sono cialde cucinate in apposite padelle di ghisa, denominate goufrìe o goufè.
Queste padelle, o ferri, hanno la caratteristica di
avere due superfici quadrettate entro le quali viene cotta la pastella; la lavorazione a rilievo “stampa” il gofre conferendogli il classico aspetto goffrato, da cui l’appellativo.
Le speciali padelle nelle quali vengono cotti i
gofri devono la loro origine agli utensili di cui si
serviva la chiesa per la confezione delle ostie fin
dal quarto secolo, quando in Oriente cominciò ad
apparire la forma schiacciata del pane consacrato.
Anche in Occidente le ostie, dopo il quinto secolo,
assunsero la forma arrotondata, pur con diametro
e spessore notevolmente maggiori rispetto alle
odierne.
A partire dall’undicesimo secolo si utilizzò d’abitudine un’ostia più grande destinata al sacerdote
e una più piccola per i fedeli; la produzione veniva
nei monasteri ed era riservata agli uomini.
Verso l’inizio del secolo dodicesimo le ostie avevano un diametro di 14 cm per poi scendere a 9
e 8 cm. Gli stampi per la produzione delle ostie
erano dapprima realizzati in pietra: il più antico
reperto risale al sesto secolo ed è stato rinvenuto
92
Ferro italiano
Ferro Umbria 1600
Ferro italiano
Ferro Olanda 1700
Approfondendo l’aspetto locale, si può supporre
che i ferri per gofri delle nostre valli, simili ai
ferri prodotti da metà ottocento in poi nelle fonderie francesi e belghe, siano giunti
attraverso i contatti che gli abitanti delle vallate ebbero con le genti d’oltralpe,
per flussi migratori o religiosi. Dapprima importati dalla vicina Francia o dalla Svizzera, furono poi realizzati in loco
da alcuni fabbri della zona per alternarli al
pane, mentre nei periodi di maggiori ristrettezze economiche sostituivano non solo il pane,
ma anche la pietanza. Per recuperare informazioni
certe in merito alla ricetta, non vi poteva essere
sede migliore del “mondiale” di Roure.
Da una rapida inchiesta compiuta tra i partecipanti, si può dire che gli ingredienti base della pastella
I GOFRI
a Cartagine, mentre in tempi più recenti si passò all’uso del metallo. Il più antico ferro
da ostie italiano a cui si possa attribuire una datazione certa risale al
1132 ed è conservato al Museo
del Vino di Torgiano (Pe). Le
ostie non consacrate venivano
offerte durante i pellegrinaggi o
nei giubilei; distribuite alle porte
delle chiese, permettevano ai fedeli
di sostentarsi fino all’ora dei pasti. Non
considerate un alimento, potevano dare
senso di sazietà senza nutrire, quindi il loro consumo non violava i precetti della Chiesa ed erano
un risparmio per il pellegrino che le riceveva gratuitamente.
A partire dal quindicesimo secolo la produzione
passò anche in mano ai laici e con il tempo i decori ricavati sui ferri assunsero la funzione profana
di contraddistinguere un casato o una proprietà.
Il Rinascimento fu il periodo della personalizzazione della cialda per cui i ferri portavano incisi,
unitamente agli stemmi araldici, i nomi dei proprietari e talvolta quelli dell’incisore. A partire da
questo momento iniziò la produzione di ferri di
grande pregio artistico, usati per la produzione di
dolci da consumarsi in occasioni speciali: in Umbria i nobili ed i vescovi fecero decorare i loro ferri
da orafi e zecchieri, in Spagna i ferri entrarono nei
beni inventariati delle diocesi mentre in Francia
non mancarono nelle liste di nozze delle famiglie
borghesi facoltose.
A partire da fine settecento la tecnica produttiva
dei ferri cambiò notevolmente: la materia prima
per il confezionamento passò dal ferro dolce alla
ghisa, lo spessore diminuì e la tecnica di realizzazione del decoro passò dal bulino allo stampo;
diventarono sempre più rari i simboli ed i motivi
geometrici e man mano si arrivò alla semplice
quadrettatura. Su questa base comune, negli ultimi secoli si ebbe un’evoluzione diversa a seconda
della zona geografica: gli ingredienti base, la forma, la dimensione e la denominazione del prodotto si differenziarono notevolmente, ma ogni
variante è comunque giunta fino ai giorni nostri
e la tradizione rimane viva in molte regioni d’Europa.
93
La ricetta
I GOFRI
Ingredienti per 6 persone:
700 gr di farina / 1 litro di acqua / sale
1 bustina di lievito / lardo
Preparazione:
è uso cuocerli su piastre di ghisa (le gofriere)
scaldate direttamente sul fuoco e strofinate
con un pezzo di lardo. Preparare una pastella
con farina, acqua, sale e lievito e lasciarla lievitare almeno due ore. Per non far appiccicare il
gofri alla piastra, occorre ungerla con del lardo.
Versare circa un mestolo di pastella sulla piastra di ghisa calda rigirandola velocemente ed
estrarre il gofri dopo alcuni minuti. A piacere
farcire il gofri con marmellata, miele o cioccolata. Se lo si preferisce salato, lo si può farcire
con prosciutto, salame o formaggio.
94
con la quale si confezionano i gofri sono “acqua, la
farina, il lievito ed il sale” arricchiti in tempi recenti
dall’aggiunta di latte e uova. A questo proposito i
puristi hanno storto il naso di fronte alla presenza
di latte ed ancor più delle uova, ma analizzando
gli ingredienti utilizzati dai concorrenti meglio
piazzati in classifica, si può tranquillamente affermare che i gofri più apprezzati dalla giuria e dal
pubblico prevedevano l’utilizzo di entrambi gli
ingredienti, pur in quantità limitate. Questa che
può essere vista come una mancanza di rispetto
nei confronti della tradizione, dimostra per contro
che i gofri sono un prodotto vivo e, pur mantenendo solide basi tradizionali, si adattano al gusto
dei tempi senza perdere le loro caratteristiche di
unicità. Ma, tornando agli ingredienti base, è necessaria qualche altra precisazione: la farina utilizzata, ad esempio, pare che in un primo tempo
fosse quella d’orzo e questo dato limita notevolmente la zona d’origine del prodotto, infatti l’orzo era coltivato nella fascia alpina oltre i 600 m di
quota, dove per ragioni climatiche non si poteva
coltivare il grano. Era naturale quindi che la farina
d’orzo fosse la materia prima per le cialde. Soltanto quando gli scambi commerciali con la pianura
non furono più occasionali ma divennero regolari
la farina di grano si affiancò a quella d’orzo. I gofri si cucinano e si consumano seduta stante, non
si possono conservare e già pochi minuti dopo la
cottura iniziano a perdere gusto e fragranza. Se
ciò può rappresentare un limite per il quale mai
sarà possibile trovare i gofri -quelli veri- nei negozi
alimentari o sui banchi del supermercato, nel contempo può essere visto come un fattore positivo
se adeguatamente sfruttato: diffondiamo il prodotto, creiamo curiosità intorno ad esso, faremo
in modo che la gente abbia voglia di conoscerlo e
per conoscerlo non avrà che un modo, venire nelle zone di produzione.
Parenti stretti dei gofri sono le cialde prodotte in
varie zone d’Europa. Le cialde hanno denominazioni diverse ma sono riconducibili ad un unico
ceppo evolutivo: i bricelets tipicamente elvetici,
i waffel del nord Europa, i gaufres dei paesi francofoni. Ad esempio la ricetta dei gaufres di Liegi
al burro prevede: farina di frumento, zucchero,
burro, materie grasse animali e vegetali, acqua,
va consumato immediatamente, proprio come i
gofri.
Altro prodotto che ha la stessa base povera ma si
è riusciti ad industrializzare è la tigella. Sapiente
impasto di farina, acqua, sale e lievito, era l’antico pane montanaro del modenese e deve il suo
nome agli stampi di terra refrattaria usati per la
sua cottura nel camino. Servita nella maggioranza delle trattorie modenesi, la tigella farcita col
classico battuto di lardo aromatizzato, dai salumi
o formaggi, si presta a sostituire degnamente il
secondo e vi è chi la predilige con la Nutella, altro elemento comune coi gofri. Questo prodotto
rustico tipicamente modenese è stato oggetto in
questi ultimi anni di una campagna di promozione
industriale ed oggi può essere reperito nei negozi alimentari di tutta Europa. Come si può vedere,
l’evoluzione delle antiche cialde da ostia ha preso
strade diverse ben distanti tra loro: da un lato ha
conservato il classico ferro per il confezionamento
ma si è arricchita di ingredienti diventando spesso
un dolce ipercalorico, dall’altro ha mantenuto la
connotazione di cibo povero perdendo però l’uso
del ferro tipico ed in alcuni casi ha trovato vie per
un’affermazione industriale.
I GOFRI
uova, lievito, sostanze lievitanti, polvere di latte
scremato, farina di soia, sale vaniglia o cannella
ed è consigliata una presentazione in tavola su un
piatto guarnito di gelato alla crema al centro e di
crema chantilly alle estremità, nulla di più distante
dai nostrani gofri.
Anche tornando tra i confini italiani possiamo
trovare un prodotto che dell’originale mantiene
l’utensile per la cottura ma molto si allontana in
merito ai contenuti gastronomici ed assume le più
svariate denominazioni in base alla zona di produzione: ferratelle, pizzelle, nevole, ciarancelle, cancellette, catarrette o, in Piemonte, canestrelli.
Dove invece si possono trovare gli ingredienti
poveri iniziali e la caratteristica dell’immediato
consumo, così come per i gofri, ma per contro si
è perso l’uso del ferro, è nell’Appennino emiliano
romagnolo, in particolare nella zona fra il Reno e
il Panaro, dove si confeziona il borlengo. Basato
su una ricetta molto semplice, prevede una preparazione spettacolare: sì ottiene cuocendo per
5-7 minuti una pasta liquida di farina, acqua e sale
(anche qui “inquinate” dalla recente aggiunta di
latte e uova) in un recipiente di rame stagnato,
unto con una cotenna di prosciutto e lavorando
con maestria l’impasto fino a farlo diventare una
sottilissima sfoglia croccante. Tolto dal fuoco, si
condisce con un trito di lardo aromatizzato con
aglio, rosmarino e sale, poi con una spruzzata
di parmigiano grattugiato. Ripiegato in quattro,
95
Sauze d’Oulx
Un soggiorno sereno in alta quota o
in paese scegliendo tra i nostri B&B
Gran Trun
Situato nel cuore del Borgo Antico di Sauze d’Oulx, è stato ricavato da una “baita
contadina”.
Le caratteristiche volte a “pavaglione” del
salone e delle camere in stile rustico montano, favoriscono a creare un’affascinante
atmosfera d’altri tempi.
Orso Bianco
In località Sportina a quota 2170.
Luogo ideale per i veri amanti dello sci, situato
direttamente nel cuore delle
piste di Sauze d’Oulx è punto di
partenza della famosa Vialattea.
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Pasticceria in Susa dal 1958
Banqueting & Catering
Cascina Roland
Bon Ton di Pietrini
Tel. 011 976 28 91
Tel. 0122 629 740
Fax 011 964 12 02
©PUBBLI&CO
www.pietrinisusa.it
[email protected]
Bon Ton di Pietrini
Da 50 anni l’arte del gusto
La storia di Pietrini inizia nel 1958, quando il
fondatore Eugenio, dopo aver appreso l’arte
dolciaria nei migliori laboratori di pasticceria di
Torino decide di trasferirsi a Susa, in quegli anni
cittadina in grande sviluppo, per intraprendere, insieme alla moglie Ida una nuova attività in
proprio. I successi non tardano ad arrivare. Pietrini diviene infatti negli anni il sinonimo della
golosità in valle di Susa e, come afferma anche
Gualtiero Marchesi nella sua guida “Le migliori
100 pasticcerie d’Italia”, la “pasticceria Pietrini è
una sosta d’obbligo per coloro che da Torino o
Milano siano di passaggio in valle verso le mete
sciistiche”. La tradizione non si perde negli anni:
infatti Aldo, figlio di Eugenio, mantiene intatta
la fama acquistata dal padre, ottenendo importanti riconoscimenti negli anni ’90 e ancora è
vincitore del premio “Ghiottone Errante” de “La
Stampa” nel 2004-2005 e, nel 2004, è insignito
del titolo di “Artigiano eccellente” dalla Regione Piemonte. Una storia che potrebbe essere
definita di “Resistenza umana” per difendere
quelle produzioni artigianali e quella genuinità
che sempre più facilmente stiamo perdendo.
Ma dal 1997 Pietrini non è solo più sinonimo di
dolci golosità, perché Gabriella, moglie di Aldo,
dopo anni in pasticceria e dopo aver fondato
insieme ad altri produttori della conca di Susa,
“Susa Galupa”, associazione volta alla tutela ed
alla promozione del patrimonio enogastronomico Valsusino, dà vita a “Bon Ton di Pietrini”,
un ramo dell’attività destinato in principio ad
esportate le produzioni dolci e salate della pasticceria, che presto si trasforma in una vera e
propria realtà di “Banqueting & Catering”, spaziando dai grandi eventi aziendali con migliaia
di persone, alle cerimonie private più sfarzose.
Nel 2006 l’ultima sfida di Pietrini, una nuova attività, questa volta un ristorante con bar, camere
e spazi per eventi; una struttura quattrocentesca completamente ristrutturata per permettere a tutti di godere dell’ospitalità e del gusto che
da anni contraddistinguono il marchio Pietrini:
benvenuti quindi a “Cascina Roland”. E la storia
continua con la terza generazione di Pietrini:
Marco Eugenio, nipote del fondatore, è infatti
alla guida organizzativa del gruppo.
Un’azienda in continuo sviluppo, senza mai
dimenticare la famigliarità della conduzione e
l’artigianalità del prodotto che hanno segnato
la differenza in questi primi 50 anni di attività.
www.pietrinisusa.it
Metan Alpi Sestriere...
impatto ambientale zero.
Vi ricordate le recenti Olimpiadi Invernali? Ci hanno portato tante emozioni, tanti atleti e turisti da
tutto il mondo, ma anche cieli azzurri e aria pulita.
E’ stato un evento ad impatto ambientale zero,
perché calore ed energia, nelle località montane
sede dei Giochi, sono state prodotte con il metano, combustibile pulito per eccellenza.
Tutto grazie a Metan Alpi Sestriere, la società nota
per aver realizzato, negli anni novanta, a Sestriere
Colle, l’impianto di teleriscaldamento e cogenerazione, (produzione contemporanea di calore ed
100
energia elettrica) più alto d’Europa.
La società torinese oltre a potenziare l’impianto
di Sestriere in attività dal ’93, ha anche realizzato,
con un investimento di oltre dieci milioni di euro,
due nuove centrali a Pragelato e a Sansicario, autentici gioielli tecnologici con prerogative tali da
rendere i Giochi olimpici di Torino 2006 ad impatto ambientale zero.
Gli impianti hanno dato un forte contributo per
compensare le 150 mila tonnellate di emissioni di
gas serra provocati dai Giochi Olimpici secondo le
stime fatte dall’Agenzia Torino 2006.
Un ulteriore obiettivo di Metan Alpi Sestriere è la
continua, sensibile, diminuzione delle emissioni
di C02 in sintonia con le direttive di Kyoto per la
limitazione dei gas responsabili dell’effetto serra.
A questi aspetti si accompagna una riduzione di
particolati incombusti (PM 10), dannosi ovunque,
ma particolarmente in un comprensorio turistico.
“E’ questo un risvolto importante – spiega l’ing.
Andrea Chiaves, Amministratore Unico di Metan
Alpi Sestriere – la nostra società ha sempre privilegiato la qualità del servizio, con la fornitura continua, sicura e garantita del calore erogato con il
teleriscaldamento (produzione e distribuzione
del riscaldamento a distanza)
e del gas metano nel rispetto
delle norme di qualità internazionali”.
Costi competitivi e risparmio
energetico, ottenuti grazie all’efficienza degli impianti e ad
una collaudata esperienza nella gestione del servizio, rappresentano il fiore all’occhiello
di Metan Alpi, un gruppo ben
radicato nella realtà alpina che
opera nel settore ambientale
e nella produzione di energia
pulita..
www.metanalpi.com
E... son solo finestre
DI PAOLO BLANC
TURISMO
E...SON
SOLO
E GLAMOUR
FINESTRE
Già Cesare Balbo nei primi decenni dell’800 esaltava la Valle di Susa: “Niun luogo di Piemonte può
dirsi così fecondo di memorie antiche e nuove; nè vi
à punta nè giogo, picco, colle o valle, che non ricordi
qualche storia o tradizione o qualche memoria della
nostra età”.
La poetessa Ada Negri, in tempi non sospetti così
ne ricordava il paesaggio:
“Da le casette rustiche
Disperse a gruppi sul montano fianco
Narra il profilo bianco
Tutto un passato di squisita pace”.
A cavallo dei secoli IXX° e XX°, il Touring Club Italiano, appena istituito, costantemente narrava sul
suo mensile l’aspetto turistico di paesi montani,
che giorno dopo giorno, ricevevano sempre più
visite e consensi...
L’Alta Valle di Susa rappresenta per storia, arte, tradizioni, ubicazione geografica, ambiente, bellezze
paesaggistiche, operosità dei suoi abitanti, una
101
TURISMO
GLAMOUR
E...SON
SOLOEFINESTRE
102
realtà incontestabile in ambito mondiale.
Ce lo siamo scordati!
Decenni di operazioni di marketing soft e promozioni di incoming tout court, offrono al turista-visitatore aspetti limitati della Valle di Susa.
Novantotto persone su cento vengono indirizzate
a modelli standard di fruizione turistica: sci alpino, di fondo, con ciaspole, escursioni estive con
ogni mezzo e modo, MTB a tutto spiano, eventi.
Le due persone fuori dal target rappresentano
una coppia, nella norma potenzialmente, ma che
per una strana magia, è rimasta affascinata e nel
contempo attonita da tanta “bellezza”. Sono le frazioni dell’Alta Valle di Susa, che sanno infondere
ai prescelti intime emozioni. Le nostre frazioni, in
questo caso sono uniche al mondo: la storia e l’architettura lo insegnano.
Odori, aspetti di vita di un tempo passato ancora tangibili tra i viottoli, visi rigati dalla fatica dei
campi, dal freddo e dal caldo, fontane con acqua
limpida e fresca che scorga come allora, lucido
ciottolato, dove qualche animale da soma viene
Contributo fotografico: Carla Scorza e Carlo Tomasi
TURISMO
E...SON
SOLO
E GLAMOUR
FINESTRE
utilizzato tutt’ora per trasporto, voci legate ad
antichi idiomi che riecheggiano ruvide... Cappelle,
campanili, forni, fienili, meridiane, grange riattate con gusto che lasciano ancora evidenti quelle
volte, targhe esterne sopra le porte semioscurate
dal tempo, ma con date ed iniziali in via di rispolvero...
Scorci unici che si possono ancora vivere, oggi
come allora, scostando appena, tendine ricamate. Sì, le finestre sono un tramite per “uscire”, ma
anche per “entrare” ed al di là di spesse mura con
davanzali di fiori profumati, esiste un altro mondo,
più intimo, riservato e che non vuole scomparire.
Ma con un po’ di fortuna e cortesia, qualche casa
potrà aprire al visitatore le sue porte e madie e
piattaie dell’Alta Valle o tavolacci con la bottiglia
di rosso al centro, potranno divenire icone di un
turismo di nicchia ed esclusivo, fermato in qualche scatto fotografico.
Una cornice messa su di un mobile in un soggiorno a 5000 chilometri di distanza, pensate, le nostre montagne, riconoscibili, senza indugio, concorrenza od errore.
103
Negozio molto ben attrezzato nel
cuore di Sestriere
Le marche esposte sono
l’espressione del buon gusto
della scelta dei marchi
Rosy e Cristina, che ben gestiscono l’attività, garantiscono la qualità delle attrezzature e dell’abbigliamento tecnico che qui potete
trovare da adulti e da bambini
ADA SPORT - VIA LOUSET - SESTRIERE
tel. 0122 77247 - e-mail: [email protected]
SKI GOLF Sestriere
Via Pinerolo 6/a - Tel. 0122 755186 / 77372
ARTICOLI
SPORTIVI
Negozio specializzato nel
noleggio di attrezzatura sciistica
SKI-GOLF
da Cristina
Noleggio - Rent
Deposito
Riparazioni
Super attrezzato nella vendita di SOUVENIRS di ogni tipo
SCIABILE.
SCIABILE
Il progetto delle scuole
Buon giorno, allegri e solari utenti del meraviglioso comprensorio della Via Lattea.
Noi siamo la scuola sci Sauze d’Oulx Project, e vorremmo parlarvi del nostro progetto “ Sciabile” che
permette, grazie a B.M.W. Italia, di fare sciare chi è
diversamente abile in modo completamente gratuito.
Va detto che, al contrario degli altri corsi, dove
siamo noi ad insegnare, con il progetto sciabile
invece impariamo!
Un esempio può farvi capire come.
Il nostro primo allievo si chiama Emanuele ed è un
ragazzo affetto da paraplegia, è venuto da noi un
giorno di dicembre del lontano 2003, ci siamo presentati in 8 (otto) extra attivi e super motivati tanto che la sedia con gli sci è stata caricata scaricata
e ricaricata varie volte e, benchè nuova,lucidata
oliata fino a renderla luccicante e scivolosa come
una macchina da corsa, gli sci, infine, sono stati
preparati meglio che per una gara di coppa del
mondo e i maestri a forza di scontrarsi hanno dovuto indossare il casco.
Quando, finalmente, ci siamo incontrati eravamo,
un po’ sudati, scattanti come molle, tutti pronti a
dare una mano, ad essere d’aiuto, ed Emanuele è
saltato con la sua sedia dal pulmino e ha cominciato a salire le scale a marcia indietro a 32km all’ora.
Di colpo ci è passata l’apprensione e, dopo Emanuele abbiamo incontrato altri 327 portatori di
disabilità e contiamo di continuare cosi’.
Ci vediamo, quindi, sulle piste atletici e pimpanti,
come sempre.
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E’ con immenso piacere che comunico l’assegnazione dei Campionati Italiani in oggetto alla
Freewhite ski Team ASD.
Nella riunione del 10 c.m. il Dipartimento 5 del Comitato Italiano Paralimpico ha verificato l’idoneità
della proposta di candidatura ritenendo valida e
consona alle loro richieste la sede da noi presentata.
A distanza di 2 anni dai Giochi Paralimpici di Torino 2006 rivivremo la pista Banchetta Giovanni
Nasi come sede di tutte le gare.
Chi fosse interessato a conoscere nel dettaglio
l’organizzazione dell’evento e il progetto di partnership potrà richiedere info all’indirizzo campionatiitalianicip@freewhite
GRAND HOTEL LA TORRE A SAUZE D’OULX
BENESSERE E DIVERTIMENTO
ALTRI SERVIZI
· DISCO PUB
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PER VENIRE A TROVARCI:
AUTOSTRADA A32 TO-BARDONECCHIA
Uscita OULX-CIRCONVALLAZIONE
grand hotel la torre - Sauze d’Oulx (TO) - Tel 0122 859812 - fax 0122 853984
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NEI DINTORNI:
· ELIPORTO 200 MT
· TENNIS 200 MT
· MANEGGIO 200 MT
· CALCIO 200 MT
· IMPIANTI DI RISALITA 350 MT
· RAFTING 15 KM
· GOLF 25 KM
· CASINÒ (30 KM)
TURISMO
LA
TORRE E GLAMOUR
In posizione centrale, vicinissimo alle piste da sci,
il Grand Hotel La Torre dispone di 109 camere, e 5
suite realizzate su due livelli.
L’Hotel offre un confortevole e piacevole soggiorno a tutti gli amanti degli sport invernali che potranno usufruire di un servizio completo: lezioni
private di sci, noleggio attrezzatura direttamente
presso la reception. L’albergo si inserisce nel contesto della Vialattea, uno dei più estesi comprensori sciistici del mondo con i suoi 400 km di piste
adatte a tutte le esigenze, dal principiante al campione e con 114 diversi percorsi provvisti di un sistema di 900 punti di innevamento artificiale e 92
impianti di risalita. Il nostro staff sarà lieto di accogliere gli ospiti per l’appuntamento con il relax nel
nuovo centro benessere, dove troveranno sauna,
tepidarium, frigidarium, hammam (bagno turco),
vasca idromassaggio con getti d’acqua e cascate,
centro estetico e sala fitness.
La cucina di livello internazionale offre il servizio
“à la carte” unitamente alla raffinata scelta di vini
messa a disposizione dalla Cantina dell’Hotel, il
tutto comodamente seduti nell’ampio salone ristorante con vista panoramica sulle montagne
che circondano la valle.
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Atleti di casa nostra alla ribalta
Lo sport in passerella
ATLETI DI CASA NOSTRA
DI CLAUDIO TESCARI
Dopo l’evento clou delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006, in Alta Valle Susa si è mosso qualcosa
negli sport della neve. Sono diversi, infatti, gli atleti emergenti che possono ambire a traguardi futuri. Naturalmente la disciplina con più proseliti è lo
sci alpino. Le speranze più concrete arrivano dalle
donne, che fino a questo momento hanno ottenuto una serie di risultati significativi, tali da essere presi in considerazione. Ma veniamo al dunque
analizzando brevemente il percorso compiuto
da ogni atleta fino alla metà di gennaio 2008. La
22enne Camilla Alfieri, in forza al C.S. Esercito ma
cresciuta sciisticamente ai 2.035 metri del Colle
del Sestriere, ha vinto la Coppa Europa di slalom
gigante nella passata stagione ed è quindi entrata di diritto a far parte del gruppo di Coppa del
Mondo. La genovese, grande tifosa della Samp, è
riuscita a portare a casa due eccellenti risultati nei
giganti disputati: un 10° posto a Lienz, in Austria,
dove nella seconda manche è riuscita nell’impresa di recuperare ben 17 posizioni ed un 12° posto guadagnato sulle nevi della Repubblica Ceca.
Si è invece classificata 23° nella gara di Maribor,
in Slovenia. Insomma, dopo un avvìo in sordina,
Camilla sta pian piano uscendo allo scoperto. Ha
dimostrato di essere competitiva e lo sarà ancora
di più quando riuscirà ad accaparrarsi un numero
di pettorale più favorevole. Un’altra Camilla si è
affacciata in punta di piedi sulla scena mondiale,
magari anche con un po’ di timidezza, vista la sua
giovane età, ma con la grinta giusta per emergere.
E’ la ventenne Camilla Borsotti, atleta di Bardonecchia in forza al C.S. Carabinieri, che ha ottenuto il
suo miglior risultato di sempre in Coppa del Mondo nella supercombinata di St. Anton, in Austria,
dove si è classificata settima grazie ad una prova
superlativa nello slalom in cui ha ottenuto il terzo
tempo.
Un’atleta che invece ha già ottenuto risultati prestigiosi in passato, primo fra tutti il titolo olimpico
di supergigante a Salt Lake City 2002, è Daniela
Ceccarelli, in forza al G.S. Fiamme Oro. La romana,
accasata a Fenils (Cesana) e mamma di una bellis-
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Ruggero Rosi
Giovanni Borsotti
sima bambina di un anno, è ritornata prepotentemente in pista guadagnando tutta una serie di
risultati, che la annoverano nuovamente nel lotto
delle migliori nelle discipline veloci. E’ un gradito ritorno il suo, che premia la sua tenacia e che
la onora. Pensate, che nella discesa di St. Anton,
dove si è classificata settima, era al comando fino
ad una ventina di secondi dal traguardo. I presupposti per migliorarsi ancora, pertanto, ci sono tutti.
Tra le file azzurre ha inoltre fatto la sua comparsa
in prima squadra un’altra giovane atleta, la ventenne Eleonora Teglia, di Sestriere, in forza al C.S.
Esercito. Eleonora ha avuto modo di partecipare
Elisa Vottero
Carola Mellano
sulle nevi di Sauze d’Oulx. Grande protagonista
dello sci alpinismo italiano è il polivalente Matteo Eydallin, che milita nella categoria espoir. Il
22enne di Sauze d’Oulx ha conquistato lo scorso
anno numerosi allori: principalmente una medaglia d’argento ai Mondiali di Artesina quindi un
argento ed un bronzo agli Europei di Morzine (F).
Matteo si cimenta con successo, durante l’estate,
in sella alla mountain bike e nella corsa in montagna. Nella stagione estiva l’atleta emergente in
questi ultimi anni è senza dubbio Andrea Tiberi,
22enne di Oulx. In sella alla mountain bike è stato
campione italiano, ha ottenuto il bronzo agli Europei ed ha vinto il circuito degli Internazionali d’Italia. Questi sono solo alcuni dei suoi tanti successi.
Il portacolori della Ktm International si prepara ad
una stagione che potrebbe anche portarlo alle
Olimpiadi di Pechino traguardo insperato ma non
impossibile. Sempre nelle due ruote dentate segnaliamo una giovane promessa, la diciottenne
bardonecchiese Francesca Bugnone (vincitrice
del Challenge Nazionale Junior) ed un giovanissimo, che è salito alla ribalta nel panorama piemontese, il dodicenne Alessandro Roux, di Oulx, che
nella sua categoria ha letteralmente sbaragliato il
campo degli avversari vincendo tutto ciò che c’era
da vincere.
Matteo Eydallin (a sinistra)
ATLETI DI CASA NOSTRA
a qualche gara di Coppa del Mondo senza peraltro riuscire ad entrare nel lotto delle migliori ma
la ragazza è ancora giovane e le opportunità per
progredire sono notevoli. Era invece riuscita ad
esordire in Coppa Europa una giovane promessa
altovalsusina, Alice Charret, di Sauze di Cesana, in
forza allo Sci Club Sestriere, campionessa italiana
giovani in carica, che si è infortunata di recente
ed è stata costretta ad un intervento ai legamenti;
stagione finita per lei, purtroppo. Sempre nell’ambito della Coppa Europa troviamo la diciottenne
cesanese Francesca Marsaglia, chiamata a gareggiare in questo difficile circuito, che rappresenta
un ottimo trampolino di lancio verso traguardi più
ambiti.
In campo maschile la situazione è meno rosea. A
partecipare a gare di Coppa del Mondo, in questi
ultimi anni è stato Alessandro Roberto, atleta di
Sauze d’Oulx in forza al C.S. Esercito, che ha raggranellato una serie di lusinghieri risultati in slalom gigante. E’ inoltre vice campione italiano della
specialità. In Coppa Europa ci rappresenta il ventiduenne cesanese Matteo Marsaglia (C.S. Esercito), che sta facendosi le ossa. In nazionale C sono
infine stati convocati i seguenti atleti: Giovanni
Borsotti, in forza allo Sci Club Bardonecchia, 18
anni, campione italiano aspiranti in carica; Adam
Peraudo, 20 anni, di Cesana, in forza allo Sci Club
Claviere; Mattia Casse, 18 anni, di Oulx, in forza
allo Sci Carnia.
Ed ora, esaminiamo brevemente, altri possibili ed
eventuali protagonisti negli altri sport invernali.
Ad onorare con successo i colori valsusini, nella
Fis Carving Cup, è la bardonecchiese Alessandra
Merlin, detta Pucci, vincitrice lo scorso anno della
sfera di cristallo. Nello skeleton possiamo contare
su alcune nuove promesse (speriamo ndr) quali:
Elisa Vottero, di Cesana; Giorgia Ozello, di Bardonecchia; Luca De Albertis, di Sauze d’Oulx; Silvio
Fiduccia, di Susa. Nel bob, a vestire l’azzurro è la
giavenese Carola Mellano Garda. Nel freestyle si
è inserito tra i migliori e partecipa alla Coppa del
Mondo, nella specialità gobbe, il ventenne Ruggero Rosi, atleta in forza al Cus Torino ma cresciuto
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Nuovo Azimut 58 Flying Bridge
Capolavoro di Luminosità e Versatilità
Sarà presentato al prossimo Salone Nautico di Genova il nuovo Azimut 58 Flying Bridge sviluppato
e costruito nei cantieri Azimut Yachts di Avigliana.
Un tributo al mare, elemento da cui ogni forma
trae vita. Questo il pensiero da cui nasce l’idea
creativa del nuovo Azimut 58: ampi fianchi da cui
prendono forma grandi spazi nei quali vivere un
rapporto diretto con il mare. Volumi generosi che
riflettono nella forma le onde del mare.
L’Azimut 58 Flybridge, concepito da Stefano Righini, riflette nel colore verde mare, dedicato al primo
modello, la bellezza della natura delle isole e degli
atolli e diffonde negli interni del salone la luminosità dei panorami esterni attraverso immense vetrate e le nuove finestre rettangolari panoramiche
della cabina armatore per la prima volta apribili.
La prora molto ampia e squadrata, un flybridge
che unisce in modo razionale l’area pranzo con
la zona prendisole, sono questi i tratti distintivi
dei volumi esterni che garantiscono il massimo
comfort e piacere di vita a bordo.
Il layout degli interni permette la massima versatilità nell’uso degli spazi per offrire adattabilità
estrema alle esigenze di tutti gli armatori: i letti a
forbice o scorrevoli, rispettivamente della cabina
VIP e della cabina Guest permettono una fruizione modulabile di questa area della zona notte; il
salone che offre ai suoi ospiti una vista inedita e
un rapporto diretto con il mare, grazie alla minor
interferenza possibile dei montanti sulle ampie
finestrature, diventa, all’occorrenza, un’area dove
vivere momenti conviviali con gli ospiti o una
zona relax perfettamente integrata con l’ampia e
funzionale cucina collocata ad un livello superiore
insieme all’area pranzo, pervase da grande luce,
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grazie all’utilizzo di mobili bassi.
La luminosità del main deck viene accentuata dal
colore chiaro rivelato dal rovere decapé che conferisce dolcezza e un carattere accogliente agli
arredi interni creando un sottile contrasto di elementi con il marrone scuro degli inserti in cuoio.
Le caratteristiche dell’Azimut 58 esprimono una linea di continuità stilistica con l’Azimut 47 Flybridge presentato al Salone di Genova 2006, una scelta che rende i modelli Azimut Yachts riconoscibili
in tutto il mondo e denota un preciso e coerente
indirizzo di stile.
I due motori MAN R6 da 800mHP spingono l’Azimut 58 Flybridge alla velocità massima di 32
nodi.
Sul profilo dell’entertainment technology, Azimut
Yachts introduce su questo nuovo modello un geniale ritrovato: l’”I Boat®“un sistema di adattamento e applicazione dell’iPod™ al sistema audio dello
yacht. Per la prima volta al mondo su uno yacht
sono state realizzate “piattaforme” di applicazione
dell’iPod™ nelle cabine guest per consentire il collegamento al sistema di diffusione audio unendo
al piacere dello yachting la perfetta colonna sonora per un viaggio in mare.
Lo stile degli Esterni
Il grande Flybridge con base in teak presenta una
razionale organizzazione degli spazi all’insegna
della massima versatilità: la zona prendisole sul
flybridge si unisce con quella pranzo con la possibilità di scegliere tra l’applicazione sul rollbar di
un tendalino in bimini o un hard top rigido.
La timoneria sul flybridge presenta un divanetto
guida a due posti mentre l’area pranzo dispone di
frigo, ice maker, lavello, tavolino e barbecue, men-
tre l’area prendisole è caratterizzata da un divano
a “C” per sei persone e una spaziosa zona relax
dove poter ospitare lettini con schienale pieghevole. In alternativa è possibile alloggiare in questa
area il tender, altrimenti posizionabile sulla spiaggetta di poppa abbattibile, all’insegna della massima versatilità, Sul fly può essere collocato anche
un tenderlift della portata di 400 kg.
La prua squadrata ospita un grande prendisole e
la sua forma garantisce grande volumetria nella
cabina VIP.
Le tre finestrature rettangolari panoramiche a centro barca rappresentano un’innovazione stilistica
assoluta per il nuovo modello di Azimut Yachts
offrendo luminosità senza confini e un contatto
diretto con il mare in cabina armatore. Le finestrature rettangolari Introducono una evoluzione ulteriore rispetto al passato presentando una parte
apribile nella sezione centrale alta.
Il pozzetto in teak è tra i più grande della categoria, offre luci dimmerabili ed è dotato di un grande divano che nasconde inoltre la discesa all’area
equipaggio.
Main Deck
Il Salone si presenta molto ampio e caratterizzato
da straordinaria luminosità grazie a grandi finestrature che creano un’inscindibile continuità di
luce tra il salone, l’area pranzo e l’area di comando
del ponte principale.
Sul lato sinistro si trova un comodo divano per
otto persone, convertibile all’occorrenza in letto
doppio, e a destra un divano a due posti eventualmente sostituibile con mobile, impianto Radio
CD e televisione 32” LCD, garantendo il massimo
comfort per gli ospiti a bordo.
Ad un livello superiore, raccordato al salone da
una salita, si trovano la dinette e la grande cucina nonché la plancia di comando con un sedile di
guida e due posti lato guida, joystick di manovra
e pannelli di supporto strumentazione per offrire
massima semplicità e comodità di pilotaggio.
La cucina è dotata di un piano cottura a tre fuochi, forno microonde e grill, un piano di lavoro in
Aquaguard marrone con due lavelli, lavastoviglie
e lavasciuga. L’intera cucina è impreziosita da mobili e aree di calpestio in rovere decapé. Tutti gli
elementi della cucina sono posizionati ad un’altezza inferiore rispetto alle finestrature per offrire
grande luce negli interni e un senso di calore e accoglienza per l’armatore e i suoi ospiti a bordo.
armadi con interni in cedro naturale.
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vialattea magazine 2007-2008