Gennaio 2008 ANNO XXV, n. 1, Gennaio 2008 - Euro 0,52 Iva incl. - Abb. annuo Euro 5,30 Iva incl. - Spedizione in abb. post.: D.L: 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 nr. 46) art. 6, comma 1, DCB Ravenna - Pubblicità non superiore al 45%. - Direttore resp.: Domenico Diversi Autorizzazione del Trib. di Ravenna n. 657 del 17/6/78. Redazione: via Castellani 25, Faenza Tel. 0546 26084 - Pubblicità: Even Group, via Calzi 16, Faenza tel. 0546/623710. Stampa: Galeati Industrie Grafiche Imola - www.galeati.it In caso di mancato recapito inviare al C.P.O. Ravenna, ufficio detentore del conto, per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa In un convegno svoltosi a Faenza lo scorso 4 dicembre dibattuto il tema della gestione dei servizi alla persona La cooperazione per il welfare locale Luogo delle tradizioni durante le Festività Le piazze del Natale Clicca www.inpiazza.it In questo numero: Agrintesa: un inverno sul filo dell’ottimismo pag 2 L’Emilia Romagna al Duca del Valentino pag 5 L’esasperazione degli autotrasportatori pag 6 Fare gruppo con la ‘Stella’ due anni dalla prima conferenza provinciale della cooperazione sociale ravennate svoltasi nel 2005 a Bagnacavallo, lo scorso 4 dicembre le tre centrali cooperative hanno organizzato a Faenza un convegno provinciale per rilanciare i temi allora proposti ed aggiornarli alla luce delle rilevanti novità intervenute nel frattempo sui temi dello A sviluppo del welfare. La cooperazione sociale si è presentata unita nel proporre, a partire dalla propria capacità di lettura dei bisogni sociali e delle loro trasformazioni, un modello di welfare locale aperto ai contributi di tutti i soggetti politici interessati e disponibili. Nel corso della mattinata, alle relazioni di Giovanni Monti ed Antonio Buzzi sullo stato della cooperazione nella provincia, sono seguiti gli interventi di operatori impegnati con le loro cooperative nella progettazione e gestione dei servizi alla persona. Il pomeriggio ha visto i rappresentanti delle istituzioni locali dibattere il tema del welfare nel corso di una tavola rotonda conclusa dall’intervento di Giovanni Bissoni, assessore regionale alle politiche per la salute. (serv. a pag.3) pag 7 Alcune piazze del nostro territorio come apparivano durante il periodo delle festività natalizie: Faenza (p.za della Libertà), Lugo (Pavaglione), Bagnacavallo (p.za Nuova) e Brisighella (p.za Carducci). n dicembre di fuoco, per il movimento cooperativo nel suo complesso ed in particolare per Confcooperative, dopo le dichiarazioni dell’onorevole Silvio Berlusconi all’Assemblea Nazionale di Forza Italia a Milano dove aveva definito il movimento aggregato a Confcooperative ‘quattro cooperative bianche’. U La reazione del presidente nazionale, Luigi Marino, non si è fatta attendere: ha acquistato spazi pubblicitarti su 50 quotidiani nazionali nella giornata dell’11 dicembre per diffondere una lettera aperta all’on.le Berlusconi, nella quale Marino intende soprattutto affermare l’importante ruolo economico e sociale che le 19.659 cooperative ‘bianche’ rappresentano. La riportiamo integralmente: ‘In Sue recenti dichiarazioni Lei ha affermato che qualcuno tra i suoi ex alleati Le ha impedito, come Presidente del Consiglio, di intervenire sulle ‘cooperative rosse’ per difendere ‘quattro cooperative bianche’. (segue a pag.6) pag 8 La mappa dei tesori cooperativi pag 9 Cofra: offerte e occasioni per ogni esigenza 10 dicembre: lettera aperta di Confcooperative all’on.le Silvio Berlusconi ‘Quattro cooperative bianche’? La cooperazione sociale conviene pag 15 Burkina Faso, novembre 07: giovani in un villaggio. Il Paese africano è una delle mete del Turismo Responsabile. (serv. a pag. 22) All’interno BCC Informa Tirocini all’estero con borse di studio pag.11/14 Feste & Sagre I 41 appuntamenti del 2008 pag.19 In Cammino: al servizio delle persone pag 16 Sicurezza sul lavoro: molte le novità pag 18 Ti-erre: un nuovo modo di viaggiare pag 22 2 In Piazza - Gennaio 2008 Gianni Amidei, direttore di Agrintesa, analizza le prime indicazioni del mercato autunno-invernale Un inverno sul filo dell’ottimismo Amidei: “Siamo ottimisti per il futuro: la programmazione e la specializzazione, sia nei campi sia nei magazzini, sono le nostre armi vincenti nella gara per la sopravvivenza e lo sviluppo della nostra frutticoltura.” Le strategie per il rilancio dell’immagine del Sangiovese Doc. Con il 2007 ormai alle spalle, dagli uffici di Agrintesa arrivano le prime valutazioni sull’andamento della campagna autunnoinverno. Tocca infatti a Gianni Amidei, direttore della cooperativa, fare il punto della situazione su raccolta e commercializzazione dei prodotti autunno invernali: dall’ortofrutta al vitivinicolo, non c’è settore dove Agrintesa non possa dirsi ottimista. Cominciamo allora a trarre qualche bilancio, partendo dai prodotti già terminati. «La produzione delle susine di Agrintesa ha superato i 150.000 q.li, in particolare l’Angeleno, ha superato i 75mila quintali, con ottime caratteristiche di conservazione, mentre la pezzatura non si è rivelata sempre elevata, a causa della siccità estiva. La buona commercializzazione di ottobre e novembre è diminuita poi con la chiusura di dicembre ma ci ha permesso di ottenere buoni risultati medi, anche di fronte ad un così importante quantitativo; è da valutare comunque l’opportunità o meno di continuare a crescere.» Passiamo ai kaki. Qui i dati parlano di un calo della produzione. «Esatto: una riduzione del 30% rispetto all’annata precedente. Tuttavia, l’ottima qualità del prodotto e il buon andamento della commercializzazione – conclusa nella prima decade di dicembre – ci fanno parlare di risultati positivi. È chiaro che anche qui il fattore climatico estivo ha penalizzato la produzione.» Sul fronte dei prodotti ancora in fase di commercializzazione, quali erano le aspettative e come si sta evolvendo il mercato? «Le quotazioni delle pere sono in linea con le aspettative, con una produzione di prima qualità in diminuzione dal 10% al 30%, tranne per la Kaiser, la cui produzione è uguale al 2006. Le mele dei gruppi Golden e Star hanno avuto quotazioni leggermente superiori all’anno scorso e consumi buoni, e sono positive le aspettative per Fuji e Pink Lady soprattutto per il mercato primaverile d’esportazione. Il consuntivo di raccolta del kiwi è stato invece inferiore Informativa art. 10 L. 196/03 Ai sensi della L. 196/03 i dati in possesso di "In Piazza" saranno oggetto di trattamento nel pieno rispetto della normativa vigente e saranno utilizzati unicamente per la spedizione del mensile. I dati, il cui conferimento ha carattere facoltativo, non verranno comunicati né diffusi a terzi. Gli interessati, rivolgendosi al Titolare del trattamento, possono avvalersi dei diritti di cui all'art. 13 della Legge n. 196/03 ed in particolare chiedere l'aggiornamento ovvero la cancellazione dei dati. Titolare del trattamento è: Confcooperative Ravenna - Via Di Roma, 108 - 48100 Ravenna I lettori sono pregati di comunicare le variazioni di indirizzo e l’eventuale ricezione di più copie del giornale a: Confcooperative Sede di Ravenna, Via di Roma 108 - tel. 0544/37171 Sede di Faenza, Via Castellani 25 - tel. 0546/26084 E-mail: [email protected] - Sito web: www.inpiazza.it Tiratura di questo numero: 28.000 copie alle previsioni, con un calo del 25% rispetto all’anno scorso, a causa della siccità estiva e del germogliamento disuniforme. Al momento le quotazioni sono buone, anche se i consumi non sono stati elevati e la forza dell’euro sul dollaro ha limitato le esportazioni oltremare.» Per concludere la rassegna, uno sguardo al comparto vitivinicolo. «Prosegue la commercializzazione dei vini ottenuti dalla vendemmia 2007, annata scarsa per le uve bianche. Un buon risveglio nelle quotazioni l’hanno avuto anche i vini rossi, mentre i vini Doc presentano difficoltà date dal segmento medio-alto del mercato che risente della situazione economica stagnante.» Quali strategie attuative avete quindi messo in campo? «Per rilanciare il Sangiovese Doc, l’Ente tutela vini di Romagna ha deciso un’auto-limitazione dell’immissione sul mercato del prodotto, così da rilanciarne immagine e prezzo.» Non resta che concludere con uno sguardo rivolto al futuro. «Possiamo ritenerci soddisfatti della campagna autunno-inverno fin qui svolta e ottimisti sul futuro, anche se incontreremo difficoltà nel collocare i prodotti nell’area del dollaro a causa del cambio sfavorevole. Tuttavia, crediamo che la programmazione e la specializzazione, sia nei campi sia nei magazzini, siano le nostre armi vincenti nella gara per la sopravvivenza e lo sviluppo della nostra frutticoltura.» Giovanni Bucchi Le proposte presentate dal presidente di Fedagri, Giovanni Bettini Valorizzare i salumi italiani "Il percorso di riconoscimento della Denominazione Gran Suino Padano deve essere completato in tempi brevi per poter avviare un progetto in grado, da un lato, di comunicare efficacemente ai consumatori i plus del suino pesante allevato con metodi tradizionali nelle regioni padane e, dall'altro, di garantire maggiore trasparenza al mercato con l'offerta di carni fresche identificate dalla Dop così da valorizzare maggiormente i tagli diversi dalle cosce destinate al circuito tutelato per la produzione dei prosciutti." Lo ha affermato il presidente di Fedagri/Confcooperative Emilia-Romagna, Giovanni Bettini, intervenendo all'incontro del Tavolo Regionale della Filiera Suinicola svoltosi a Bologna per analizzare le cause della attuale crisi di un comparto che riveste un ruolo decisamente importante nel panorama agroalimentare italiano ed in particolare in EmiliaRomagna, dove si conta una diffusa presenza di aziende di produzione e trasformazione. Bettini ha sottolineato che "per garantire il giusto valore alle carni suine italiane è necessario mettere in rilievo l'utilizzo di materie prime nazionali non solo per la produzione di salumi Dop e Igp, come previsto dai rispettivi disciplinari, ma anche per altri salumi come il salame Milano o il salame Ungherese, solo per citare i più venduti". "La composizione dei salumi prodotti con carni certificate Dop Gran Suino Padano - dichiara il presidente di Fedagri Emilia-Romagna dovrà essere posta in evidenza sull'etichetta per poter informare in modo efficace e trasparente il consumatore finale. Per assicurare una piena valorizzazione di tutti i tagli, è poi fondamentale estendere l'utilizzo della Denominazione a tutti i salami ed i salumi prodotti con carni certificate Gran Suino Padano. In questo modo, sarà possibile garantire alla Distribuzione Moderna un'offerta completa di prodotti (dai tagli di carne fresca alle salsicce, dai salami stagionati ai salumi più pregiati) di alta qualità i cui valori dovranno essere comunicati ai consumatori attraverso un'adeguata campagna di informazione ed uno specifico progetto di valorizzazione T commerciale". Lunedì 4 febbraio alle ore 9.30 al Pala De André di Ravenna Assemblea Congressuale di Confcooperative Unione Provinciale di Ravenna In Piazza - Gennaio 2008 3 In un convegno svoltosi a Faenza lo scorso 4 dicembre dibattuto il tema della gestione dei servizi alla persona La cooperazione per il welfare locale Dare adeguata evidenza alle proprie valutazioni e proposte sui temi centrali del welfare attualmente in discussione (ASP, Fondo regionale per la non autosufficienza, Accreditamento ecc.) in una fase in cui si stanno prendendo importanti decisioni politiche. Questo l’obiettivo di ‘Persone. Il cantiere della cooperazione sociale per lo sviluppo del welfare locale’, il convegno provinciale organizzato a Faenza lo scorso 4 dicembre dalle tre centrali cooperative. I lavori sono stati precedeuti dal saluto del sindaco della città, Claudio Casadio, che nel suo intervento ha ricordato fra l’altro l’adesione del Comune di Faenza alla rete cooperazione sociale a Ravenna rappresenta una realtà importante, costituita com’è da oltre 4.700 soci occupati in più di sessanta cooperative, con un fatturato di oltre 125 milioni di euro. Queste imprese assicurano un lavoro stabile, con il 90% degli assunti a tempo indeterminato, e garantiscono in termini rilevanti la formazione e la qualificazione dei propri lavoratori. È convinzione che la più che ventennale presenza sul terriorio, se pure caratterizzata per un lungo periodo da un impegno svolto unicamente nella realizzazione di progetti a totale matrice pubblica, abbia fatto maturare competenze e vicinanza operativa a quelli che cooperative aderenti, puntualizzando lo spazio dato alla formazione professionale di coloro che sono chiamati a produrre i servizi dell’impresa ed a cooordinarne le attività. Dalla relazione è emerso anche come i due terzi della spesa sociale del territorio vada in servizi che sono svolti in prima persona dalla cooperazione, a vantaggio di oltre 17mila utenti. A questa visione d’insieme è seguita l’illustrazione delle ‘Buone prassi della Cooperazione nella progettazione e gestione dei servizi alla persona’ che ha visto intervenire alcuni responsabili della cooperazione sociale, i quali hanno presentato i progetti ed i percorsi attivi nel territorio pro- Faenza, 4 dicembre: l’intervento dell’assessore regionale Giovanni Bissoni al termine del convegno ‘Persone. Il cantiere della cooperazione sociale per lo sviluppo del welfare locale’ organizzato dalle tre centrali cooperative della provincia. dei territori socialmente responsabili. A nome delle tre centrali cooperative provinciali, Giovanni Monti ha poi presentato la relazione unitaria sulla situazione e sulle proposte della cooperazione sociale ravennate in materia di welfare locale. Con l’apertura di un ‘cantiere per il welfare’ Concooperative, Legacoop e Agci si assumono il compito di elaborare un nuovo progetto per i servizi alle persone, avanzando idee e proposte innovative per contribuire al progressivo miglioramento della qualità della vita e della coesione sociale del territorio valorizzando le loro esperienze e capacità tecniche, progettuali e professionali. Oggi la sono i bisogni della nostra società. Questa consapevolezza sta alla base della richiesta di una maggiore assunzione di responsabilità, in termini non solo di gestione ma anche di programmazione e pianificazione di servizi alla persona. La cooperazione sociale ravennate ritiene infatti che oggi esistano le condizioni per uscire da un ruolo di gregariato, fatto di sole prestazioni, per diventare soggetto produttore di servizi pubblici ai cittadini. Un quadro oggettivo e dettagliato della consistenza della cooperazione sociale in provincia è stato fatto da Antonio Buzzi di Confcooperative che ha illustrato capitale sociale, fatturato e risorse umane delle vinciale, nei servizi all’infanzia, ai disabili, agli anziani e nel settore dell’inserimento lavorativo. Molto stimolante l’intervento del prof. Andrea Bassi, docente di sociologia presso l’Università di Bologna, che ha invitato la cooperazione ad entrare come protagonista nel territorio e nelle sue organizzazioni, senza attendere le lungaggini burocratiche che sono un ostacolo alla dinamicità del settore, tanto più che, cadute le ideologie, le tre centrali possono ora procedere unite nel cammino che porta al conseguimento dei loro obiettivi. In conclusione di mattinata Anna Maria Dapporto, assessore regionale alle politiche sociali ed educative, ha ribadito i punti salienti del nuovo piano sociale e sanitario della Regione Emilia-Romagna. La tavola rotonda pomeridiana è stata introdotta dalla relazione di Paolo Belletti, responsabile della cooperazione sociale di Legacoop. Il relatore ha sinteticamente ricordato l’obiettivo per i cooperatori del passaggio da esecutori a produttori di servizi, valutando poi positivamente la sostituzione delle gare d’appalto con l’accreditamento, la trasformazione delle IPAB in ASP e la creazione del fondo regionale per la non autosufficienza. Non mancano però forti elementi negativi rappresentati dalla scarsa retribuzione e soprattutto dagli ormai cronici ritardi nei pagamenti da parte degli enti pubblici. Su questi temi sono intervenuti gli amministratori locali, fra cui i sindaci di Faenza e Lugo, l’assessore ai servizi sociali del comune di Ravenna, il direttore generale dell’Asl provinciale ed i rappresentanti della cooperazione sociale regionale e delle organizzazioni sindacali. Giovanni Bissoni, assessore regionale alle politiche per la salute, ha svolto l’intervento conclusivo sostenendo fra l’altro la necessità di allargare il welfare di comunità a tutti i soggetti in grado di sviluppare servizi, integrazione e relazioni umane in àmbito locale. In quest’ottica il ruolo della cooperazione va valorizzato ed occorre far sì che da fornitrice di manodopera diventi sempre più impresa: il tasso di sussidiarietà non è mai sufficiente e deve crescere giorno per giorno. Gilberto Casadio Il tema è stato al centro del workshop di Irecoop e Confcooperative Cooperazione e pari opportunità Sostenere l’imprenditoria femminile e la carriera delle donne all’interno del contesto cooperativo, al fine di favorire un percorso strategico di sviluppo personale ed aziendale. È stato questo l’obiettivo del Progetto UP GRADE realizzato da Irecoop Emilia Romagna, promosso da Confcooperative Emilia Romagna e finanziato dall’Unione Europea-FSE, Ministero del Lavoro e Regione Emilia Romagna. Ad un anno dalla sua applicazione all’interno di Confcooperative ed in occasione dell’Anno Europeo delle Pari Opportunità, le azioni intraprese ed i risultati raggiunti nell’ambito del Progetto dalla Commissione Regionale Dirigenti Cooperatrici sono stati illustrati lo scorso 3 dicembre durante il workshop “Buone pratiche di genere e modello cooperativo” tenutosi a Bologna ed organizzato da Irecoop Emilia Romagna. L’attività della Commissione, nata a fine 2006, ha promosso la rappresentanza femminile, sviluppando e gestendo iniziative e favorendo la cultura della responsabilità fra le donne imprenditrici impegnate nelle cooperative presenti sul territorio. La promozione di maggiori servizi a supporto della famiglia, una formazione costante sulle pari opportunità ed una Bologna, 3 dicembre: il tavolo dei relatori del workshop organizzato da Irecoop e Confcooperative. Da sinistra: Roberta Bortolucci, Claudia Gatta, Maria Catelli e Alessandra Brogliatto. sempre più elevata attenzione ancorato alle reti territoriali e ai percorsi di carriera delle locali e pertanto di porre in donne all’interno dell’organizessere buone pratiche che zazione sono gli strumenti liberano il tempo e rispondono attraverso i quali la Commisefficacemente alle attuali esisione intende creare un sistegenze quotidiane di vita delle ma di reti al femminile che si lavoratrici”. rifletta sulle politiche associatiAl workshop sono interveve, mettendo in comune espenute anche Roberta Bortolucci, rienze e buone prassi. presidente Progetto Donna “L’obiettivo forte – ha afferCentro Studi Bologna, Alesmato Claudia Gatta, presidensandra Brogliatto di Confcoote Commissione Regionale perative Torino, Arianna GiuliaDirigenti Cooperatrici – è costini dell’Associazione Donne in tuito dall’integrazione sempre Cooperazione della cooperapiù marcata delle donne all’inzione trentina, Donatella Orioli, terno della cooperazione e consigliera di parità della negli organismi che la contradRegione Emilia Romagna, Ilva distinguono, valorizzando il Moretti, presidente regionale merito e la competenza che le del Comitato per l’imprenditoria donne oggi sanno esprimere. femminile della CCIAA. I lavori Per il futuro, l’intento è quello di sono stati conclusi dal vicepretrasmettere all’esterno il valore sidente della Regione, Flavio specifico del modello cooperaDelbono. T tivo e la sua capacità di essere In Piazza - Gennaio 2008 5 Prima tappa del viaggio fra i vini delle regioni italiane che si possono trovare presso lo spaccio di Caviro a Faenza L'Emilia-Romagna al Duca del Valentino Con questo numero iniziamo un viaggio fra i vini migliori d'Italia presenti nello spaccio-enoteca del Duca del Valentino presso lo stabilimento Caviro in via Convertite a Faenza. Tappa dopo tappa, il viaggio ci porterà, attraverso le cantine socie di Caviro sparse nel territorio nazionale, nelle regione italiane più vocate alla produzione vinicola, cominciando naturalmente dall'EmiliaRomagna ben rappresentata dai numerosi vini romagnoli e da due pregiati lambruschi modenesi. Sangiovese di Romagna TerraGens TerraGens è il risultato di un progetto di valorizzazione del vitigno storico del territorio: il Sangiovese di Romagna. Ecco le schede delle tre referenze disponibili presso il Duca del Valentino. TerraGens Sangiovese Superiore Invecchiato al 10% in botte di rovere, dimostra subito gli elevati obiettivi del gruppo dei TerraGens. Si tratta di un Sangiovese della zona Romagna DOC che si esprime con una forza tannica di colore rosso rubino scuro, con il piacevole profumo di frutta rossa: lampone, mora e fragola. TerraGens Sangiovese Superiore Riserva È un vino speciale selezionato fra i migliori vigneti della Romagna. Un invecchiamento al 50% in botte di rovere garantisce una struttura ed un corpo adatti ad accompagnare piatti importanti. TerraGens Rubio Forlì IGT È la più alta espressione di selezione delle uve e di abilità nella maturazione del vino: il simbolo dell’impegno e della ricerca della qualità da parte di Caviro. La gamma TerraGens ha ottenuto numerosi riconoscimenti di prestigio nelle sedi più qualificate in Italia ed all'estero. Riportiamo qui di seguito una sintesi delle valutazioni assegnate di recente da tre delle più prestigiose guide ai vini d'Italia: Gambero Rosso Slow Food VINI D'ITALIA 2008 Rubio 2005 ottiene i 2 bicchieri ed è stato giudicato il vino più interessante con fini note vanigliate e di eucalipto, buona polpa e bella progressione gustativa. Buoni risultati anche per gli altri due TerraGens, 1 bicchiere per il Sangiovese di Romagna Superiore 2006 e il Riserva 2004. I Vini di Veronelli - G uida Oro 2008 Hanno ottenuto le 2 stelle come vini ottimi dalle degustazioni di Gigi Brozzoni e Daniel Thomases i TerraGens: Sangiovese di Romagna Superiore Riserva 2004 (punteggio 87/100), Sangiovese di Romagna Superiore 2006 (punteggio 88/100), Rubio TerraGens Forlì 2005. Le Guide de l'Espresso - I Vini d'Italia 2008 Tra i migliori risultati della guida spicca il Sangiovese di Romagna Superiore Riserva che, con l'annata 2004, si merita l'ottimo punteggio di 16/20; è commentato come un vino dotato di un frutto chiaro, sapido e ben contrastato. Un vino di alto livello, insomma. Per Rubio Forlì Igt 2005 la valutazione è stata di 15/20 e per il Sangiovese di Romagna Superiore 2006 di 14,5/20. Il lambrusco di Modena Lambrusco di Sorbara DOC Dalle pianure dell'Emilia, questo Lambrusco di Sorbara DOC presenta un colore rosso rubino, è aromatico al naso, grazie ad un profumo fruttato di viola. Il sapore è gradevole, snello e frizzante. Si accosta splendidamente alla carne, ai salumi, ai formaggi e ai primi piatti asciutti Temperatura di servizio 1012 °C. Grasparossa Si coltiva nei terreni asciutti dell'alta pianura e della collina modenesi. Gradevole e versatile, di sapore frizzante, amabile, sapido e armonico ha un colore rosso rubino intenso. Temperatura di servizio: 8 10°C Può essere consumato come aperitivo, per accompagnare piatti leggeri e per qualsiasi tipo di dolce. I romagnoli della linea Brumale Sangiovese Merlot Rubicone IGT Proviene dalle colline delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini Il già apprezzato Sangiovese di Romagna, si arricchisce dall'unione con il Merlot, di armonia e corpo rendendo questo vino piacevolemente rotondo. Si accosta splendidamente alla carne, ai salumi, ai formaggi e ai primi piatti asciutti. Temperatura di servizio 1618 °C. Trebbiano di Romagna DOC Proviene dalla pedecollina e collina delle province Romagnole. Dalle uve della Romagna questo Trebbiano Doc rivela eleganza, unita a intensità e freschezza; presenta un colore chiaro e lucente ed esprime un profumo intenso. Gradevole al palato con un retrogusto tendente al secco. I primi piatti leggeri ed il pesce vi si abbinano in modo eccellente. Temperatura di servizio 1012 °C. Sangiovese di Romagna DOC Provenienza: Colline delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini Dalle uve della Romagna già anticamente si apprezzavano le virtù del Sanguis Jovis, oggi Sangiovese. Di colore limpido, rubino, questo vino evidenzia un bouquet armonico e raffinato. Si accosta splendidamente alla carne, ai salumi, ai formaggi e ai primi piatti asciutti. Temperatura di servizio 1618 °C. Trebbiano Chardonnay Rubicone IGT Provenienti dalla pedecollina e collina delle province Romagnole, sono due vitigni che si sposano alla perfezione: lo Chardonnay di derivazione francese, arricchisce il Trebbiano con i suoi profumi fruttati delicati e decisi. I primi piatti leggeri ed il pesce vi si abbinano in modo eccellente. Temperatura di servizio 1012 °C. Per tutto il mese di gennaio sconto del 10% ai lettori di In Piazza !!! Tutti i lettori del nostro mensile che si presenteranno nel mese di gennaio presso il punto vendita Duca del Valentino di via Convertite 12 a Faenza potranno usufruire dello sconto del 10% sui loro acquisti. A Faenza nei locali dell'ex I.T.I. presso la stazione delle corriere Una casa per l’Università La Libera Università per Adulti di Faenza ha finalmente una sola sede: sette aule, con ascensore, nell'ex I.T.I. Viale delle Ceramiche, 25 presso la stazione delle corriere. A Faenza sono attivati 24 corsi ordinari e quattro laboratori, 11 corsi di lingue e civiltà, 10 corsi di informatica in orario pomeridiano, preserale e serale. Nelle sezioni periferiche di Brisighella, Castelbolognese, Granarolo faentino, San Martino in Gattara, Solarolo, Riolo Terme, Tredozio i corsi sono complessivamente numero 41, con una pressante richiesta di informatica e lingue in orario serale. Le ragioni di questo cre- Faenza, 17 dicembre, ex ITI. Si inaugura la nuova sede: il saluto del sindaco Claudio Casadio Accanto a lui l’assessore, Paolo Valenti, il vescovo Claudio Stagni e la prof. Iside Cimatti. scente consenso tra la popolazione adulta sono da riferirsi alla professionalità della docenza, alla grande varietà dell'offerta culturale, ai costi molto bassi grazie anche al lavoro totalmente gratuito degli organizzatori, infine l'ampiezza di orizzonti in cui si muove l'Università per la rete di relazioni nazionali e internazionali. Per info: Via Castellani, 25 Faenza Tel 0546 21710 [email protected] www.univadultifaenza.it 6 In Piazza - Gennaio 2008 La parola ad Eugenio Caffaro, coordinatore del Comitato provinciale per l’autotrasporto L’esasperazione degli autotrasportatori Caffaro: «Il blocco di metà dicembre è stata un’azione necessaria, frutto dell’esasperazione alla quale sono stati condotti gli autotrasportatori. Diversamente non c’era modo di fare sentire la nostra voce». Ci sono voluti tre giorni di blocco totale, sui cinque programmati, per costringere il governo a venire incontro alle legittime richieste degli autotrasportatori. Si è così conclusa nella serata dello scorso 12 dicembre l’iniziativa di lotta da parte delle associazioni di categoria che rappresentano il mondo dell’autotrasporto. Il sindacato continuerà tuttavia a vigilare affinché gli accordi raggiunti trovino concreta applicazione, pronto a riprendere la lotta nel caso in cui le promesse da parte del governo, come per altro è già successo, rimanessero disattese. «Gli autotrasportatori – ci dice Egidio Caffaro, coordinatore del Comitato provinciale per l’autotrasporto – sono esasperati per i costi non più sostenibili: nell’economia delle aziende il gasolio tre anni fa incideva per una percentuale del 25% sul costo complessivo del trasporto, oggi invece supera il 35%. Inoltre è venuta a mancare la tutela delle tariffe “a forcella” (legge 298 del 1974) e ci si trova ad affrontare la concorrenza in un libero mercato caratterizzato da una deregulation selvaggia. Al costo del gasolio va aggiunto quello, in continua crescita, della manodopera e della manutenzione, per cui, detratte tutte le spese, nelle tasche dell’autotrasportatore non resta più del 20% del ricavato.» Nel dettaglio quali sono le richieste che voi considerate ineludibili? «Chiediamo che l’aumento del prezzo del gasolio (negli ultimi sei mesi è stato del 12%) venga assorbito da una equivalente riduzione delle accise che spettano allo Stato. Poi occorre abbattere i costi di struttura dovuti alle procedure burocratiche che sono un’esclusiva tipica del nostro paese. Basti pensare al blocco dell’accesso alla professione: da due anni non ci sono più esami e le nuove licenze sono ferme.» La vostra forma di protesta si è però rivelata impopolare per i disagi che cominciava a recare ai cittadini… «Si è trattato di un’azione necessaria, frutto dell’esasperazione alla quale sono stati condotti gli autotrasportatori: diversamente Natale di carta al Maccabelli Russi, 17 dicembre. Casa Protetta ‘Maccabelli’, gestita dal consorzio Sol.co di Ravenna: un momento della festa all'insegna del contatto tra le generazioni, con bambini e anziani che hanno collaborato alla realizzazione degli addobbi natalizi. non c’era modo di fare sentire la nostra voce. Si tratta della sopravvivenza di una categoria che è vitale per l’economia del nostro paese: il nostro autotrasporto rischia di morire in un mercato che non ha regole e si trova a dovere sostenere la concorrenza dei colleghi stranieri i quali hanno gasolio e manodopera a minor costo ed incentivi vari da parte delle loro amministrazioni.» Qual è il ruolo rivestito da Confcooperative in questa vertenza? «Bisogna obiettivamente riconoscere che forse a livello nazionale la nostra confederazione poteva giocato un ruolo più significativo, mentre a livello provinciale ci siamo schierati senza esitazione a fianco della categoria degli autotrasportatori perché siamo certi che le loro rivendicazioni sono giuste, logiche, equilibrate ed assolutamente indispensabili per assicurare la sopravvivenza del settore.» Come vi regolerete nell’immediato futuro? «Vigileremo, pronti a riprendere in qualsiasi momento azioni di lotta, affinché le promesse del governo si trasformino in azioni concrete. Il nostro paese ha infatti bisogno di comunicazioni rapide e veloci, perché questa è la richiesta del mercato e della globalizzazione; in questi anni invece le infrastrutture si sono rivelate oltremodo carenti di manutenzione con pesanti aggravi per gli autotrasportatori che sono costretti a lunghe perdite di tempo nelle tangenziali e nelle autostrade del nostro paese, che certamente non brillano per il mantenimento dell’efficienza del manto stradale.» Ribadiamo, in conclusione, la nostra totale solidarietà alla categoria ed il nostro impegno affinché la vertenza abbia un esito favorevole e ciò a vantaggio non solo degli autotrasportatori ma dell’intero paese. Gilberto Casadio I TIR lumaca, una delle tante forme di protesta che gli autotrasportatori hanno messo in atto negli ultimi tempi, per porre all’attenzione del Paese i loro problemi. Lettera aperta di Confcooperative all’on.le Silvio Berlusconi Quattro cooperative bianche? segue dalla prima Eppure, proprio Lei, come Presidente del Consiglio, si era vantato di aver regolamentato in modo innovativo e rigoroso (ed è vero) la legislazione italiana sulla cooperazione. Ma, a proposito delle ’quattro cooperative bianche’ Le ricordiamo che: - le cooperative bianche sono 19.659; - i nostri soci cooperatori sono 2.878.000; - fatturiamo complessivamente oltre 58 miliardi di euro; - diamo lavoro a 487.000 persone di cui il 40% donne. In alcuni settori, come quello del lavoro e dei servizi, dell’agricoltura e della pesca, dell’abitazione, del consumo, della solidarietà sociale, del credito alla famiglia e alle P.M.I., svolgiamo un ruolo decisivo per il Paese. Siamo in linea con altre nazioni più evolute (USA, Canada, Giappone, Germania...) dove la formula cooperativa è straordinariamente utilizzata, spesso più che in Italia. Lei che, spesso, si riferisce al pensiero e all’esperien- za di Don Sturzo, sa quale forza ideale e quali motivazioni civili sostengono la ‘cooperazione bianca’. E, ispirandosi a don Sturzo, promuovere la cooperazione dovrebbe essere anche un Suo impegno. Per queste ragioni, siamo disponibili a rappresentarLe ancora la nostra realtà e le nostre proposte.’ Molto cordialmente Roma, 10 dicembre 2007 Confcooperative cooperazione mutualistica da quella che non lo è. L’ex premier ha ricevuto a Palazzo Grazioli Luigi Marino, presidente di Confcooperative e Alessandro Azzi, presidente di Federcasse (la federazione delle Banche di credito cooperativo aderenti alle BCC). Nell'incontro, che seguiva alla lettera aperta di Confcooperative pubblicata su cinquanta quotidiani italiani conclude la nota - Berlusconi ha convenuto ‘sull'importanza della cooperazione nell'economia e nella società T italiana’. Il giorno seguente, 12 dicembre, la risposta dell’on.le Silvio Berlusconi, con una nota dell’ufficio stampa dal titolo ‘No coop rosse, ma il mondo delle cooperative va rispettato’: Confermo le mie preoccupazioni sulle commistioni tra cooperative rosse e giunte di sinistra, ma so bene che in Italia c'è una grande realtà che deve essere rispettata e valorizzata; è quello che abbiamo fatto nella scorsa legislatura e che torneremo a fare. Dobbiamo, infatti, sempre Il presidente nazionale di meglio discernere la vera Confcooperative, Luigi Marino. In Piazza - Gennaio 2008 7 L’Associazione bagnacavallese si occupa dell’organizzazione di attività nel tempo libero Fare gruppo con la ‘Stella’ L’Associazione ‘Stella’ ha sede a Bagnacavallo, opera nell’ambito di Casa Conti Guidi, è collegata alla cooperazione bagnacavallese e funziona come motore di promozione ed aggregazione sociale. L’associazione “Stella” prende vita dal desiderio dei fondatori di creare un momento di aggregazione sociale accrescendo la voglia di stare insieme, partecipare, condividere. Collocata nell’ambito di “Casa Conti Guidi” e, più in generale, collegata alla cooperazione bagnacavallese, rientra nella tipologia giuridica di “associazione di promozione sociale” e si occupa dell’organizzazione di attività per il tempo libero, siano esse culturali, ricreative o turistiche. Questa tipologia di associazionismo comprende i movimenti ed i gruppi costituiti al fine di svolgere attività di utilità sociale a favore di associati o terzi senza fine di lucro. Tra le varie attività, “Stella”, che conta ad oggi oltre 500 soci, si occupa dell’accompagnamento, del sostegno e dell’animazione dei viaggi organizzati attraverso l’agenzia Travel Group Service. Ciò che emerge è un’attività fondamentale per lo sviluppo di una comunità unita e solidale, un modo alternativo di viaggiare nel quale all’attrattiva dell’itinerario si affianca e si fonde il desiderio di stare insieme e di fare gruppo. I risultati di questo innovativo sistema di “aggregazione” dimostrano come la formula risulti vincente: i membri dell’associazione crescono ogni giorno e i partecipanti ai viaggi sono sempre più numerosi e provengono, oltre che dalla provincia di Ravenna, anche da quelle limitrofe. Il forte interessamento degli organizzatori per le singole realtà ed il costante tentativo di andare incontro alle esigenze dei partecipanti, fanno di questa associazione una realtà in crescita e un ulteriore fonte di sicurezza e di coesione tra i cittadini. Mabel Altini Per Info: Associazione Stella, via Boncellino 113, Bagnacavallo. Tel e Fax: 0545-64234 Dolomiti, val di Fassa: una divertente vacanza sulla neve, organizzata dalla Associazione ‘Stella’ di Bagnacavallo. L'incontro fra il presule ed i dirigenti di Confcooperative e Cisl Gli auguri del vescovo di Ravenna Il Circo della Pace a Bagnacavallo Grande successo dello spettacolo del Circo della Pace, inaugurato sabato 22 dicembre in piazza della Libertà alla presenza del sindaco Laura Rossi, del Console generale di Romania a Milano, Ioan Iacob, dell'assessore regionale Anna Maria Dapporto e del prefetto Floriana De Sanctis. Il Circo della pace ha ospitato ogni sera fino al 6 gennaio uno spettacolo di clownerie, acrobazie e giocolerie proposto dall'associazione Parada e dai ragazzi di Bucarest. I ragazzi romeni protagonisti del circo hanno imparato il mestiere dal clown francese Miloud, che dagli anni Novanta ha abbandonato una carriera di successi per dedicarsi all'insegnamento dell'arte circense proprio ai bambini che vivevano nelle strade della capitale rumena. Ora molti di loro sono ottimi acrobati, clown e giocolieri. Lo spettacolo andato in scena a Bagnacavallo è stato particolarmente coinvolgente chiamando spesso il pubblico - i bambini ma anche gli adulti - a interagire con i protagonisti. Lo scorso 13 dicembre, la dirigenza e il personale di Confcooperative e CISL si sono incontrati, presso la sede provinciale di Confcooperative, con l'Arcivescovo di Ravenna, mons. Giuseppe Verucchi per uno scambio di auguri in vista delle festività natalizie. Come ormai è tradizione, le due organizzazioni hanno inteso promuovere in forma congiunta tale iniziativa in virtù delle comuni radici valoriali, fondate sulla solidarietà e il rispetto della persona umana. Valori non sempre tradotti nella pratica operativa quotidiana ma che proprio per questo è necessario rinnovare e testimoniare al fine di mettere in campo ogni iniziativa possibile per renderli attuativi nelle realtà rappresentate e più in generale nella società ravennate, scongiurando il rischio che la fretta del lavoro quotidiano e gli aspetti economici ne limitino una adeguata valorizzazione. Pertanto, pur nel rispetto dei singoli ruoli di rappresentanza, le due organizza- Ravenna, sede di Confcooperative: l’arcivescovo di Ravenna, mons. Giuseppe Verucchi, insieme al presidente Raffaele Gordini e al segretario provinciale della Cisl, Giorgio Graziani durante l’incontro per i tradizionali auguri natalizi. zioni hanno ritenuto importante mantenere vivo un dialogo che porti alla ricerca di punti comuni necessari alla valorizzazione della partecipazione, della responsabilità e della solidarietà. L'Arcivescovo ha orientato la propria riflessione sul ricordo del fatto storico su cui è incentrato il Natale: la nascita del Bambino Gesù, motivo vero per il quale tutti noi ci apprestiamo a fare festa. Questo - ha ricordato ai presenti - è il valore del Natale, un avvenimento accaduto duemila anni fa ma che si rinnova ogni anno ed è sempre in mezzo a noi: facciamo sì che sia festa per questo! Il presidente provinciale di Confcooperative, Raffaele Gordini e il segretario provinciale della CISL Giorgio Graziani hanno ringraziato l'Arcivescovo per la disponibilità dimostrata e per le parole di augurio espresse. 8 In Piazza - Gennaio 2008 Le riflessioni di Riccardo Zoffoli, direttore del SOL.CO, all’indomani del convegno unitario provinciale sulla cooperazione sociale La cooperazione sociale conviene A conclusione del convegno provinciale unitario sulla cooperazione sociale del 4 dicembre (vedi art. pag.3) abbiamo raccolto le considerazioni di uno dei protagonisti, Riccardo Zoffoli, direttore del Consorzio sociale ‘Il Sol.co’, che ha coordinato i lavori. Zoffoli, lei ha terminato il suo intervento nelle funzioni di coordinatore con l’espressione, vigorosamente sottolineata, ‘la cooperazione sociale conviene’: «In quel contesto, infatti, abbiamo cercato di capire in parte dell’ente pubblico ed altri problemi economici, come quelli del salario… «I ritardi dei pagamenti stanno raggiungendo medie molto alte che giungono a sfiorare i 200 giorni, con punte fino a 400 giorni; sprechiamo il nostro tempo nel concentrare tutte le energie per dover risolvere questo tipo di problemi, che come sempre non viene affrontato in maniera strutturale, ma solo con tamponamenti provvisori. Tutte quelle energie e quelle risorse che concen- parte degli amministratori pubblici, che dimostrano di aver compreso i problemi; ma con questa proposta, ancora una volta non sono stati definiti i tempi, questa fase transitoria potrebbe durare anni. Ancora una volta alla cooperazione sociale sono indicati percorsi risolutivi, ma con tempi lasciati nell’incertezza. Ma noi nel frattempo dobbiamo chiudere dei bilanci, pagare dei salari, fare progettazione, investimenti e formazione: con quali prospettive reali? Faenza, 4 dicembre: Riccardo Zoffoli, direttore del consorzio ravennate ‘Il Sol.co’, in uno dei suoi interventi nelle vesti di coordinatore dei lavori nel convegno provinciale unitario sul welfare. Accanto a lui: Antonio Buzzi, responsabile settore sociale di Confcooperative, Anna Maria Dapporto, assessore regionale e Andrea Bassi, docente universitario. che senso, dal punto di vista di un amministratore pubblico o di un singolo cittadino, la cooperazione sociale è conveniente. Perché costa poco e risolve i problemi economici dell’ente pubblico, perché assorbe mano d’opera altrimenti poco accettata dal mondo del lavoro, o conviene perché essa offre un adeguato modello progettuale? Noi del mondo della cooperazione sociale dobbiamo finalmente avere una risposta a queste domande.» A quale scopo? «Per sapere dove dobbiamo concentrare le nostre energie, non possiamo inventarci tutte le volte un ruolo diverso!» Nel corso del convegno si sono evidenziate le difficoltà del mondo della cooperazione sociale in questo momento: ritardi nei pagamenti da triamo per reperire credito potrebbero servire per produrre dei servizi ancora migliori.» Si è intravista qualche soluzione da parte degli enti pubblici? «Alcuni amministratori pubblici, nel corso della tavola rotonda pomeridiana, hanno dimostrato di aver compreso la nostra sofferenza in termini economici, ma non ho colto segnali decisivi per la loro soluzione.» Direttore Zoffoli, l’intervento dell’assessore Bissoni, ha fugato quindi solo in parte le vostre preoccupazioni: «L’assessore Bissoni ci propone una fase transitoria, per via di un intervento legislativo predisposto dalla Regione, del quale siamo venuti a conoscenza nel corso del convegno. Riconosciamo la buona volontà da Tutti hanno detto che ci sono problemi veri, che vanno affrontati, ma noi nel frattempo dobbiamo rispondere a richieste ed a problemi pressanti ed urgenti.» A conclusione del convegno quali prospettive intravede per il futuro: «Siamo in un momento legislativo molto intenso in cui stanno uscendo molte novità. Accreditamento, ASP, nuovo contratto sono i temi in discussione. Con questo convegno, in anticipo rispetto alle decisioni del legislatore, abbiamo voluto dichiarare la nostra preoccupazione e le nostra aspettative. Ritorno al pensiero espresso all’inizio. Che ruolo dobbiamo giocare noi della cooperazione sociale? Risolvere i problemi degli altri od essere protagonisti, insieme agli altri?» Giovanni Raggi ‘Semi di Futuro’: il consuntivo con Nerio Tura, presidente di CEFF Il Futuro è nel solidale Nerio Tura, presidente della cooperativa sociale Ceff, è stato uno dei promotori della prima Fiera sull’economia solidale ed ecocompatibile tenutasi presso il Palazzo delle Esposizioni di Faenza dal 22 al 25 novembre. Presidente Tura, com’è andata? «E’ stata la prima esperienza di una fiera di questo tipo. Abbiamo gettato un seme perché cresca l’albero di un nuovo tipo di economia, meno tesa al solo profitto, più attenta alle esigenze dell’uomo, alla sua vita, alla sua felicità ed alla sua esigenza di convivere con la natura, adesso e nel corso delle generazioni future. Come socio promotore ed organizzatore mi sento profondamente soddisfatto perché le numerose presenze testimoniano l’interesse verso gli intenti della fiera. Il mio pensiero va al prof. Mario Dal Re, recentemente scomparso, che tanto ha fatto per giungere a questo obiettivo.» A consuntivo, proviamo ad indicare alcuni numeri: «Ci sono state nelle quattro giornate oltre duemila presenze, gli stand hanno venduto ed attirato l’attenzione, sono venute le scolaresche che hanno potuto così documentarsi sul significato di economia solidale. Molti cittadini hanno partecipato alla ricca serie di appuntamenti collaterali, conferenze, dibattiti, dimostrazioni. Il giudizio complessivo è molto positivo.» Ci sarà quindi Semi di Futuro 2… «La nostra intenzione è sicuramente quella di ripetere l’esperienza, magari potenziando alcuni settori, come quello del risparmio energetico che ha concentrato molto interesse dei visitatori. Ci potrebbe quindi essere il prossimo anno una sezione dedicata esclusivamente a questo settore, invi- Faenza, Palazzo delle Esposizioni, fiera ‘Semi di Futuro’: lo stand della cooperativa Ceff. tando aziende non solo del faentino, ma anche dell’intero territorio romagnolo.» In definitiva, la Fiera ha ottenuto quello che si cercava, suscitare interesse… «Sicuramente. Sono state molto apprezzate anche le iniziative concernenti il riciclaggio dei materiali, argomento del tutto attinente il tema di questa fiera. Anche le iniziative di solidarietà hanno calamitato l’attenzione; la stessa Banca Etica è stata al centro di grande interesse e contattata da diversi cittadini per sapere come poter investire i risparmi in modo solidale.» Presidente Tura, allarghiamo l’orizzonte al tema delle politiche sociali; lei ha partecipato al convegno provinciale sul welfare del 4 dicembre. Quali sono le sue considerazioni sugli argomenti affrontati e sulle soluzioni proposte? «E’ stata l’occasione per fare il punto sulla cooperazione sociale ravennate, che esprime numeri, nel fatturato e nell’occupazione, estremamente significativi. 109 milioni di fatturato 4.700 addetti: è una forte realtà economica, ma anche una realtà sociale, quindi importante per la coesione sociale e per le relazioni familiari. E la professionalità dei nostri opera- tori è ammirevole: il dato che mi ha colpito di più è stato quello relativo alla cifra spesa per la formazione: 850.000 Euro. Mi chiedo quale sia quell’impresa, con un giro d’affari come il nostro, che investe una somma del genere in formazione. Questo è già un indicatore della nostra realtà.» Si è affrontato il grosso problema dei rapporti con le amministrazioni comunali: «Credo che anche gli enti locali debbano aprire un cantiere, come ha fatto la cooperazione sociale, per costruire un percorso istituzionale che porti a meglio definire identità e funzioni, tenuto conto del quadro legislativo e costituzionale. Io li vedo come soggetti di programmazione e pianificazione territoriale; come promotori dei processi attuativi della programmazione sollecitando alla gestione delle azioni le realtà economiche, culturali, sociali... infine soggetti in grado di esercitare il controllo di merito e la valutazione dei risultati nei confronti dei gestori ed attuatori (cooperazione sociale, ASP, Hera, municipalizzate, società miste, fondazioni, ecc.). Non quindi ‘meno pubblico’, ma un pubblico più ‘governo’ e meno ‘gestore’. G.R. In Piazza - Gennaio 2008 9 Un’iniziativa di Confcooperative Emilia Romagna e di Fedagri sugli spacci dei prodotti agroalimentari delle cooperative associate La Mappa dei tesori cooperativi Maurizio Gardini: ‘144 cooperative hanno almeno un punto vendita, 205 negozi, quasi 76 milioni di fatturato’. Giovanni Bettini: ‘Nei negozi il meglio delle produzioni regionali, con materie prime del territorio.’ Nell’ambito della Fiera di prodotti cooperativi ed artigianali ‘Alimentarti’ che si è tenuta a Bologna nel mese di novembre, è stata presentata la ‘Mappa dei tesori agroalimentari cooperativi’. La Mappa, una vera e propria cartina dell’Emilia Romagna corredata di tanti pallini colorati e numerati, rappresenta la dislocazione di tutti i punti vendita al pubblico di prodotti delle cooperative agroalimentari; è stata curata da Confcooperative Emilia Romagna e da Fedagri, allo scopo di valorizzare la realtà di queste iniziative commerciali delle cooperative associate. «Abbiamo svolto un’indagine - spiega Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative E.R. - dalla quale risulta che 144 cooperative hanno almeno un punto vendita per un totale, in regione, di 205 negozi, con un fatturato complessivo, nel 2006, di quasi 76 milioni di euro.» Dall’indagine svolta da Walter Williams, master in Economia della Cooperazione, Università di Bologna, risulta che la superficie complessiva di vendita è di circa 16.000 mq. corrispondenti a 3 ipermercati: se ci si riferisce solo ai prodotti principali, sono stati venduti almeno 27.000 q.li di formaggi, ben oltre 200.000 hl. di vino, poco meno di 40.000 q.li di frutta e più di 38.000 q.li di carne. Il posizionamento di questi punti vendita cooperativi, come si può vedere dalla cartina stessa, è distribuito abbastanza uniformemente sul territorio, ma in particolare si sviluppa sulla dorsale della via Emilia. La dimensione di questo fenomeno è sicuramente rilevante, in quanto coinvolge oltre il 40% delle cooperative aderenti a Confcooperative; e può crescere ancora significativamente, soprattutto se verranno messe in atto diffuse collaborazioni tra cooperative al di fuori del territorio di insediamento. Anche se la vendita diretta resta comunque una soluzione complementare per la commercializzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari cooperativi, una rete di spacci e negozi potrebbe risultare come un modo nuovo di valorizzare il territorio, attraverso la semplificazione delle filiere, l’equilibrio nel rapporto tra prezzo e qualità, la ricerca della genuinità, nonché la tutela di un’identità collettiva che pass anche dagli stili dei consumi e dai sapori. Dalla ricerca emerge inoltre che il 47% delle cooperative ha scelto di diversificare l’offerta di prodotti in vendita oltre a quelli propri, ma il dato interessante è che, al di là della rilevanza della quota di vendita di prodotti altrui, per oltre il 60% dei casi i fornitori principali, o addirittura esclusivi, sono altre cooperative. Si può quindi dire che si sta consolidando, anche se in maniera informale, quella rete ‘intercooperativa’ che sarebbe auspicabile costruire e che Confcooperative E.R. e Fedagri vedono in prospettiva. Per quanto riguarda il territorio romagnolo, come si può vedere dalla cartina a lato, la presenza di punti vendita cooperativi riguarda in particolare l’ortofrutta (134, 129), il vino (140, 141, 127, 142, 144) e la carne (121), senza dimenticare i formaggi (143). «Nei negozi cooperativi afferma Giovanni Bettini, presidente di Fedagri e della cooperativa CLAI - è possibile trovare il meglio delle produzioni regionali, ottenute con materie prime del territorio, nel rispetto dei vari disciplinari produttivi. Questi prodotti sono il frutto della professionalità e della dedizione degli uomini della cooperazione, che hanno saputo tramandare, di generazione in generazione, cultura, arte del saper fare e passione nel T lavoro.» Per info sui punti vendita cooperativi: www.confcooperative-er.it Un particolare della mappa, la Romagna: al n.ro 120 negozio di Conserve Italia, 121 CLAI, 134 Agrintesa, 141 Caviro, 140 Cantina Sociale Faenza, 142 CAB, 143 Agricoop, 127 Cavim, 129 Ortolani, 135 Orogel, 136 Cantina Sociale di Cesena, 137 Cantina Forlì Predappio. Gli interni di quattro punti vendita cooperativi operanti nel territorio romagnolo: a sinistra dall’alto, Agrintesa a Faenza, Macelleria del Contadino (CLAI) a Imola, Duca del Valentino (Caviro) a Faenza, Terre di Brisighella (CAB) a Brisighella. In Piazza - Gennaio 2008 15 Cofra si fa in tre: Supermercati, Margherita e Superstore a Ravenna e alle Cicogne. Al servizio dei clienti Offerte e occasioni per ogni esigenza Ogni 15 gg. nelle vostre case il nuovo volantino di Cofra Superstore, Supermercati e Margherita, l'informazione completa e puntuale. L'attenzione alle esigenze di soci e consumatori e la ricerca continua di nuove offerte e promozioni per premiare la fiducia della clientela sono da sempre caratteristiche distintive di tutte le attività del Gruppo Cofra. Dal primo gennaio i punti vendita della cooperativa si specializzeranno in tre canali distinti: i classici e rinomati Supermercati Cofra, i Margherita Cofra nei centri abitativi più piccoli sempre riccamente forniti e ideali per la clientela di quartiere e i nuovi Superstore. La trasformazione spetta ai 2 supermercati Cofra più ampi : il supermercato Cofra di Faenza presso il Centro Commerciale Le Cicogne e quello di Ravenna nella zona Bassette. "Questi due grandi punti vendita - spiega Francesco Sidella, responsabile dei Supermercati Cofra - sono di fatto da sempre equivalenti alle caratteristiche di un Superstore. Presentano un allestimento particolarmente vasto e mirato, orientato anche al non food e particolarmente attento ai 'freschi' come latticini, ortofrutta e carni, vicino alle esigenze di chi li frequenta. Ogni punto vendita ha avuto nel tempo un'evoluzione naturale del proprio assortimento e, dunque, abbiamo deciso di mettere in evidenza differenze con gli altri punti vendita di Cofra per orientare soci e clienti nella loro scelta". Con uguale criterio anche le promozioni si differenzieranno a seconda della tipologia del punto vendita: "Superstore Cofra" a Faenza Centro Commerciale Le Cicogne e Ravenna Zona Bassette; "Supermercati Cofra" a Faenza in via Renaccio, Brisighella, Cotignola e Riolo terme; "Margherita Cofra" a Casola, Godo di Russi, Modigliana, Lugo. Già dall'inizio di gennaio i nuovi volantini di Cofra saranno distribuiti in abbinato con quelli Conad per arricchire la scelta e la convenienza di soci e clienti, con le nuove promozioni ogni 15 giorni oltre le consuete offerte Chicco con cadenza mensile. "Il nuovo volantino che avrà come titolo "Cofra: vantaggi-novità-offerte" illu- Coinvolti oltre 3.000 bambini della provincia che hanno inumato gli alberi forniti da CofraEnergy Un futuro più ‘energetico’ nasce da solide radici Cofra Energy partner per la "Festa dell'Albero", campagna di sensibilizzazione ambientale di Legambiente. CofraEnergy, la società controllata dal Gruppo Cofra specializzata in consulenza e fornitura di impiantistica per l’utilizzo di energie rinnovabili, è stata un importante partner dell'iniziativa di Legambiente "1.000.000 di alberi per Kyoto", una vera "Festa dell'Albero", alla 13esima edizione, celebrata quest'anno in 200 città italiane col coinvolgimento di decine di migliaia di bambini delle scuole elementari che hanno compiuto uno dei gesti più belli, emozionanti e di significato: piantare un albero. Il simbolo della vita che continua e resiste agli abusi che la terra subisce. Tutto questo per dare un contributo alla lotta all'effetto serra e rendere più verdi le città. La campagna di Legambiente vuole richia- mare l'attenzione sul valore del Protocollo di Kyoto, il trattato internazionale con il quale i governi di molti Paesi si sono impegnati a ridurre le emissioni di CO2 e dei gas principali responsabili dell'effetto serra. In Italia ci si è posti l'impegno a ridurre del 6,5% entro il 2008-2012 le emissione di CO2 rispetto ai livelli del 1990. Allineandosi con Lega Ambiente in ragione di questo, CofraEnergy ha promosso la campagna informativa nelle scuole elementari della Provincia di Raven- na e Modigliana rendendo possibile la piantumazione dei nuovi alberi. Nel comune di Modigliana e nella Provincia di Ravenna oltre 3.000 bambini delle classi quinte elementari lo scorso 21 novembre hanno inumato piantine di alloro, forniti da CofraEnergy, in prima linea sul fronte della tutela dell'ambiente. Tutti i ragazzi coinvolti nell'iniziativa hanno contribuito in prima persona alla salvaguardia dell'ambiente. T strerà contemporaneamente tutte le nuove offerte in modo da renderle note ai consumatori che potranno decidere quale canale privilegiare per le loro spese". Questo nuovo strumento avrà, inoltre, una pagina addizionale riservata alle novità e alle promozioni relative alle altre attività di Cofra, da Faventia Tourist ad Assicofra fino alle più convenienti offerte Bricofer, senza dimenticare i più importanti aggiornamenti sulle iniziative della cooperative, a cominciare dalla Collection Unica. T Assicofra e Soluzioni ampliano l’attività Più servizi a persone e imprese Giovedì 24 gennaio saranno inaugurate le nuove sedi di Assicofra e Soluzioni, in via Giovanni Paolo II a Faenza. Con l’inizio del nuovo anno le agenzie di assicurazione Assicofra e la società di consulenza aziendale Soluzioni avvieranno nuove attività e apriranno le nuovi sedi nel complesso immobiliare in Via Giovanni Paolo II, a Faenza. I locali, ubicati in zona San Rocco, sono facilmente raggiungibili e dispongono di comodi parcheggi. Clienti e soci potranno apprezzare l’ampia e qualificata gamma di servizi, la professionalità degli operatori e la grande attenzione alle esigenze dei clienti, che da sempre caratterizzano l’attività di Assicofra e di Soluzioni. Con l’apertura della nuova filiale, Assicofra rafforza la già diffusa presenza sul territorio e si propone di estendere il proprio ruolo di punto di riferimento per le esigenze assicurative di famiglie, privati, aziende e professionisti. Assicofra ha aumentato la propria capacità di servizio acquisendo nuovi mandati da altre Compagnie di Assicurazione e proponendo, nella nuova sede, servizi finanziari di grande interesse. E in più sono confermate, in ogni agenzia della rete Assicofra, le condizioni speciali riservate a tutti i soci di cooperative aderenti a Confcooperative. Soluzioni, la società del Gruppo Cofra specializzata nella consulenza aziendale, trasferirà la propria sede operativa nei nuovi locali e amplierà la propria gamma di servizi. Per rispondere anche alle esigenze assicurative delle imprese che hanno necessità di coprire un’ampia e articolata gamma di rischi, curerà una nuova attività - in collaborazione con una qualificata struttura di brokeraggio assicurativo – per fornire la migliore politica di gestione dei rischi, ottimizzando il costo e la copertura assicurativa. T 16 In Piazza - Gennaio 2008 Fondamentale, per il territorio, l’attività della cooperazione sociale. L’analisi di Elena Bartolotti, presidente di In Cammino Al servizio delle persone Elena Bartolotti: ‘E’ importante, per la cooperazione sociale, il passaggio al salario reale: a ugual lavoro, uguale stipendio. ’Semi di Futuro’ ha seminato cultura solidale. Nel convegno sul welfare del 4 dicembre scorso (vedi art. pag. 3) sono state affrontate diverse problematiche, sulle quali abbiamo sentito il parere di Elena Bartolotti, presidente della cooperativa sociale ‘In Cammino’: «Tutti gli interventi sono stati interessanti ed hanno affrontato i vari aspetti dei problemi che assillano oggi il welfare nel nostro territorio. Ho apprezzato in particolare l’esposizione delle buone prassi che adottano le cooperative nella gestione dei servizi alla persona. Ci riconosciamo molto in queste, impegnati come siamo a mantenere alto il livello della qualità nei nostri servizi.» Siamo in un momento di svolta riguardo i rapporti con gli enti pubblici: «Per poter ottenere gli accreditamenti dalla regione per la gestione delle strutture, occorre essere attrezzati ed organizzati al nostro interno con tutta una serie di presupposti sul fronte della qualità; oggi l’utente è sempre più attento alle prestazioni fornite e noi dobbiamo rispondere alle sue esigenze.» Fra i vari temi affrontati è emerso quello della scelta, da parte dell’ente pubblico, fra la gestione diretta e l’esternalizzazione del servizio: «Il parere di In Cammino, che soprattutto nel campo dell’handicap gestisce direttamente alcune strutture, è quello di continuare su questa strada, offrendosi come partner dell’ente pubblico e fornendo un servizio di qualità. Per le gestiuoni che derivano dalla committenza pubblica, e in particolare le Asl, occorre che la cooperazione sociale veda riconosciuti i maggiori oneri connessi al superamento per i propri soci della contribuzione ‘convenzionale’ in favore di quella a ‘salario reale’. Siamo quindi contenti dell’atteggiamento positivo in questo senso tenuto dall’Amministrazione di Faenza, con la quale è stato raggiunto uno specifico accordo.» Si tratta di un obiettivo irrinunciabile per la cooperazione sociale: «Naturalmente; non si deve dimenticare che i servizi alle persone sono prodotti da ‘persone’ appunto, che devono tenersi aggiornate e a loro volta devono affrontare i problemi della vita di tutti i giorni. Spesso si tratta di lavoratrici che hanno un solo stipendio in famiglia, oppure hanno diversi figli: ed il lavoro è impegnativo, ci sono le turnazioni, i rientri per la notte, lo stress sempre in agguato. A loro ed alle loro famiglie è imposto un ritmo di vita diverso rispetto ad un’attività solo giornaliera. Tutto questo deve essere riconosciuto, anche economicamente.» L’amministrazione faentina ha fatto da apripista su questo percorso... «Ha sempre riconosciuto i costi del lavoro sia in base al contratto di lavoro nazionale, sia in base ai parametri emessi dall’osservatorio provinciale del lavoro e diffuso presso tutte le amministrazioni. E quella di Faenza per prima ci ha riconosciuto questi costi, vedendo nella cooperazione sociale un partner che sostiene un servizio indispensabile per la comunità. Dunque si arriva anche nel nostro territorio al riequilibrio della misura previdenziale per tutti i soci lavoratori delle cooperative sociali.» Presidente Bartolotti, si è conclusa l’esperienza della Fiera ‘Semi di Futuro’, della quale siete stati uno degli ispiratori e dei partner principali: «Per noi ha significato molto questa iniziativa che ha coinvolto parecchie realtà del nostro territorio; noi abbiamo partecipato in quanto operiamo in alcune nostre strutture nell’inserimento lavorativo dei disabili e nella riqualificazione della persona tramite il lavoro. Questa esperienza ha contribuito a valorizzare ed a mettere in mostra l’attività dei nostri centri; noi eravamo presenti con la ‘Lampada di Aladino’, un centro occupazionale. Con questa Fiera abbiamo ‘seminato’ cultura, un modo di vedere le opportunità solidali, sia nel lavoro sia in altri campi, come quello della salvaguardia dell’ambiente e dell’uomo come persona. Ci siamo ripromessi di continuare a diffondere questo tipo di ‘cultura’ anche nei prossimi anni. Al convegno si è parlato di sussidiarietà: è il valore che ha ispirato ‘Semi di Futuro’.» La Fiera è stata anche l’occasione per vendere prodotti dei laboratori: «Vorrei citare a questo proposito un piccolo episodio personale, molto significativo. La sera successiva alla conclusione della fiera, alcuni conoscenti mi hanno regalato, senza conoscere le mie funzioni all’interno della cooperativa, un oggetto comprato in Fiera: per me una doppia gratificazione, per il dono e per la riuscita dell’iniziativa.» Giovanni Raggi Faenza, Palazzo delle Esposizioni: lo stand della cooperativa In Cammino nell’ambito della Fiera dell’economia solidale ‘Semi di Futuro’. Una sinergia fra le cooperative Laura e In Cammino In vetrina le ‘sociali’ «Intendiamo proporci sul territorio non con l’accezione negativa del disagio ma con quella positiva dell’’agio’; le persone che seguiamo hanno tante capacità e dispongono di una miniera di creatività, non sono soltanto individui da assistere!» Con queste parole Erika Naldoni, presidente della cooperativa sociale ‘Laura’, che si occupa della riabilitazione di persone con disagio psichico, ci annuncia l’avvio di un progetto di collaborazione con la cooperativa sociale ‘In Cammino’ per la valorizzazione dei prodotti dei loro laboratori: «Ci proporremo in modo sinergico di fronte al territorio, pur venendo da esperienze diverse e seguendo persone con problematiche differenti. Insieme cercheremo di realizzare un’attività che sia la sintesi di realtà così diverse ma in fondo complementari. Nascerà quindi una collaborazione che utilizzerà come punto di partenza il nostro negozio di corso Mazzini a Faenza, come vetrina esterna del progetto.» Come si svilupperà questa iniziativa? «Diffonderemo la cono- Faenza: lo stand della cooperativa Laura alla Fiera ‘Semi di Futuro’. scenza dei nostri prodotti in maniera capillare, con un piccolo opuscolo e delle brochure. C’è già stata una vetrina per l’8 dicembre e per le feste natalizie, ma il progetto avrà piena realizzazione nel corso del 2008.» D.ssa Naldoni, anche voi avete partecipato all’esperienza della Fiera ‘Semi di Futuro’: «E’ stata sicuramente un’esperienza positiva perché ci ha dato la possibilità di farci vedere e di presentare, insieme alle altre realtà, tutte le attività del nostro territorio che riguardano realmente quello che si definisce ‘il sociale’. Abbiamo potuto constatare la partecipazione numerosa dei cittadini e l’interesse per que- ste attività, il più delle volte sconosciuta.» E’ stato anche un modo, oltre che per farvi conoscere, per conoscervi… «E’ vero, abbiamo potuto scambiare esperienze fra appartenenti a realtà consimili; abbiamo intessuto rapporti, abbiamo proprio gettato semi di futuro, come dimostra il progetto nato con ‘In Cammino’. Lo scopo è quello di creare reti per collaborazioni avanzate fra le nostre cooperative sociali, utilizzando le nostre specificità: si possono creare iniziative che da soli non si potrebbero portare avanti.» G.R. In Piazza - Gennaio 2008 17 Intervista a Stefano Loreti, presidente di La Linea d’Ombra e La Traccia Conselice: la cooperazione sociale per il territorio ‘Occorre creare una rete formata da comuni, ASL, istituzioni, scuole e associazioni di volontariato, caratterizzata dalla massima collaborazione e dal rispetto reciproco, per dare vita ad un territorio socialmente responsabile’. Stefano Loreti, presidente di La Linea d’Ombra e di La Traccia, mostra tutta la sua soddisfazione per l’andamento del Cantiere della cooperazione sociale per lo sviluppo del welfare locale svoltosi il 4 dicembre che coinvolge tante persone e merita quindi il più alto rispetto da parte dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni.» Una realtà dunque centrale per il nostro territorio… «Assolutamente. La qualche modo toccata da queste realtà e quindi non abbia bisogno dell’intervento della cooperazione sociale. Bisogna tenere presente che nel futuro le amministrazioni pubbliche faranno sempre più fatica a rinunciare ai servizi che ora le cooperative sociali svolgono sul territorio; per questo ritengo che La Linea d’Ombra e La Traccia, cooperativa sociale di tipo B, siano perfettamente in linea con ASL, istituzioni, scuole e associazioni di volontariato caratterizzata dalla massima collaborazione e dal rispetto reciproco. Se tutti questi attori, ciascuno per quanto di competenza, faranno la loro parte nascerà automaticamente un territorio socialmente responsabile: questo è il nostro obiettivo per i prossimi anni al quale dedicheremo tutto il nostro impegno.» In quali settori si sta attualmente impegnando La Linea d’Ombra? «Oltre alla gestione dei nostri servizi storici – una struttura psichiatrica ed una comunità alloggio per minori in difficoltà famigliari – svolgiamo anche servizi complementari come il doposcuola ed il centro estivo. Siamo quindi sempre in stretto contatto con il territorio e le sue problematiche, anche attraverso l’organizzazione di iniziative in collaborazione con la scuola od altri enti come è accaduto nel caso di una conferenza sul problema del bullismo che ha visto un’altissima partecipazione di pubblico.» Parallelamente alla decennale esperienza di La Linea d’Ombra si registra la crescita della giovane cooperativa sociale La Traccia. «Nei suoi tre anni di vita è diventata una preziosa risorsa per il nostro territorio. Attraverso il consorzio Agape sta muovendo passi importanti nei suoi tre settori di interesse: la gestione cimiteriale dei Comuni della Bassa Romagna, la cura del verde a Conselice e l’attività di Catering, che ci sta dando molte soddisfazioni e che ci vede spesso lavorare a fianco di altre realtà cooperative, anche appartenenti ad altre centrali.» G.C. Un libro di Giovanni Parini racconta il periodo 1796-1918 La storia di Medicina aperta al mondo Conselice. La foto fissa un momento di gioco dei giovani partecipanti ad uno dei centri estivi organizzati dalla cooperativa La Linea d’Ombra. a Faenza. «Credo che ci stiamo movendo sul versante giusto per far sì che il nostro lavoro sia sempre più qualificato. Il convegno ha dimostrato come la cooperazione sociale sia in costante progresso: un movimento cooperazione sociale è in grado di risolvere alcuni seri problemi che caratterizzano la nostra società come la sempre più pressante richiesta di servizi alla persona, dall’infanzia alla vecchiaia. Si può dire che non ci sia famiglia che non sia in le richieste del mercato dell’assistenza alla persona e dei servizi alla comunità.» In questa ottica si colloca la necessità di creare una rete di territori socialmente responsabili. «Occorre che si crei una rete formata da comuni, Open Day alle Scuole della Fondazione Marri - Sant’Umiltà Sede S.Umiltà: Scuola dell'Infanzia - Scuola Primaria - Scuola Secondaria 1° grado - Liceo Linguistico Europeo e Liceo Scienze Sociali Sede Marri: Asilo Nido - Spazio Bimbi e Scuola dell'Infanzia Sede S.Antonino: Spazio Bimbi e Scuola dell'Infanzia Sabato 12 gennaio 2008 dalle ore 15-18 Fondazione Marri - S. Umiltà - Via Bondiolo, 38 - 48018 FAENZA Tel. 0546/21235 - Fax 0546/23959 E-mail: [email protected] - www.sumilta.it Centoventidue anni di storia medicinese, dal 1796 al 1918, raccontati attraverso lo sguardo di chi nacque subito dopo questo periodo che va dalla Repubblica Cispadana alla Grande Guerra. È l'argomento trattato nel libro "Storia di Medicina" di Giovanni Parini che nel suo racconto intreccia eventi nazionali e internazionali con la storia del territorio. "Questo libro è un formidabile mezzo per far conoscere alle generazioni future quali sono le radici della nostra storia - commenta il sindaco di Medicina, Nara Rebecchi -. Oggi diamo per scontato tutto quello che ci circonda ma è necessario sapere la strada che abbiamo percorso per arrivare a questo punto". E il cammino che Parini espone nel suo libro è quello che ha visto l'evoluzione di un'economia legata strettamente alla coltivazione della terra, con la nascita delle "partecipanze" (una sorta di gestione comune dei terreni) e la successiva trasformazione fondiaria e sociale. La storia degli abitanti di Medicina che emerge da questo libro è fatta di campi, di acqua, di canali, di mulini e soprattutto delle risaie in cui cominciarono a lavorare le mondine. Il tutto sullo sfondo della politica del tempo che contribuì alla nascita di quello spirito associativo che ancor oggi contraddistingue questo territorio. E ognuno, con la sua storia personale che può essere quella di un protagonista di primo piano (Nicola Luminasi, Luigi Trombetti o Raffaele Cantoni) oppure quella, altrettanto degna di riconoscimento, di un semplice bracciante agricolo esce ritratto con un'accuratezza per la documentazione storica di notevole rilievo. Francesco Arus Da ‘Il nuovo Diario Messaggero’ Il 26 gennaio Giuseppe Bellosi presenta ‘E viaz’ Viaggio nel dialetto a Lavezzola Il 26 gennaio presso la Sala di Lavezzola alle ore 21, Giuseppe Bellosi presenta "E viaz", due viaggi nella Romagna dei dialetti da Stecchetti a Raffaello Baldini. Giuseppe Bellosi porta in scena le storie e i personaggi creati dai poeti romagnoli, proponendo un viaggio sia attraverso il tempo sia attraverso i luoghi, dalla Sant´Alberto di Olindo Guerrini alias Stecchetti e Francesco Talanti alla Cesena di Walter Galli, fino alla Santarcangelo di Tonino Guerra, Nino Pedretti e Raffaello Baldini. Oggi la poesia in dia- letto romagnolo costituisce un fenomeno unico all´interno del panorama letterario nazionale. Questa poesia, i cui toni oscillano tra comicità e amarezza, non ha suscitato solo l´attenzione della critica, ma anche l'interesse del pubblico, che ha raggiunto livelli inaspettati. 18 In Piazza - Gennaio 2008 Un convegno organizzato a Ravenna da Confcooperative per informare le associate sulle nuove norme legislative Sicurezza sul lavoro: molte le novità «Occorre conoscere molto bene le nuove normative, per non correre rischi evitabili, magari anche con conseguenze sul piano penale per il committente.» Questo il consiglio dell’avvocato Pietro Cottignola, consulente di Confcooperative Ravenna, nell’incontro informativo per le cooperative aderenti svoltosi presso la sede di via di Roma a Ravenna nella giornata del 6 dicembre. Il consiglio dell’avv. Cottignola riassume abbastanza chiaramente le conclusioni del convegno, resosi indispensabile in seguito alla nuova normativa in materia di sicurezza sul lavoro, entrata in vigore al termine dell’estate con la Legge 123/2007 che riprende e completa la L.231/2001. I lavori, coordinati da Andrea Pazzi, direttore di Confcooperative, e da Angelo Gentile, responsabile dell’area giuslavoristica e sindacale di Confcooperative, si sono sviluppati con gli interventi di Michele Paglialonga, ispettore del lavoro DPL Ravenna, della d.ssa Mirella Solaroli, responsabile SPSAL di Faenza e dei consulenti di Confcooperative, gli avv. Domenico Benelli e Pietro Cottignola. Le nuove normative, come hanno chiarito gli interventi di Paglialonga e della Solaroli, determinano un consistente appesantimento del sistema sanzionatorio in caso di incidente e maggiori responsabilità a carico del committente. Negli ultimi anni, per recepire le discipline comunitarie in materia di sicurezza, si sono sovrapposte parecchie leggi, per questo, come ha chiarito la dott.ssa Solaroli, è stata emanata la Legge 123 che dovrebbe portare ad un Testo Unico in materia di infortuni e salute. Le situazioni di rischio sono legate più facilmente ai lavori concessi in appalto: nell’art. 7 della nuova legge si addebitano maggiori responsabilità al committente, il quale deve valutare il rischio, prendere le misure adeguate, allegarle al contratto misurando anche i costi intrapresi per la sicurezza. E questo vale anche per le aziende con meno di 10 addetti. Tutto questo, ha spiegato la dott.ssa Solaroli, va riportato nel DUVR (Documento Unico di Valutazione dei Rischi) che deve essere allegato al contratto. Cosa fare dunque? Gli avvocati Benelli e Cottignola hanno espresso alcuni consigli pratici che si riassumono comunque nella battuta espressa all’inizio. L’avvocato Benelli ha sottolineato come queste norme abbiano una funzione preventiva e le aziende cooperative devono mettere in atto dei modelli organizzativi sul tema della sicurezza. Quello di istituire degli organi di controllo appositi era un sistema nato per l’accertamento delle responsabilità in caso di reati dolosi, ora deve essere applicato anche per gli eventuali reati colposi. L’avvocato Cottignola ha osservato che il contratto d’opera finora era spesso verbale; ora deve essere scritto, con allegato il già accennato Duvr. Il suo consiglio pratico, per limitare la burocrazia anche nel caso che un elettricista debba venire negli uffici a cambiare una lampadina, è quello di stilare dei contratti cosiddetti ‘aperti’. Si tratta di convenzioni fra committente e ditta appaltatrice, che chiarisca i criteri generali di intervento e con un permesso di lavoro allegato insieme all’autorizzazione ad entrare in azienda: questo può valere per il giorno dopo, ma anche per sei mesi dopo (quando sarà necessario Note con Laura "Note con Laura" è stato lo slogan che ha accompagnato la festa della Cooperativa Laura che si è tenuta lo scorso 20 dicembre presso la Sala degli Angeli del Rione Bianco a Faenza. E’ stata un’occasione, nell’imminenza delle Festività natalizie, per un incontro che ha abbinato un momento di convivialità e di condivisione allo scambio, anche musicale, degli auguri di Natale da parte della Cooperativa a tutte le ospiti, ai soci, agli amici ed ai collaboratori. Alla Festa non sono voluti mancare il vescovo, mons. Claudio Stagni, il sindaco Claudio Casadio e il vice sindaco Elio Ferri. Insieme a loro, dirigenti di Confcooperative Ravenna, come il presidente Raffaele Gordini, il direttore Andrea Pazzi, il responsabile del settore sociale, Antonio Buzzi, il direttore regionale Marco Venturelli e tanti rappresentanti delle cooperative del territorio. Ravenna, sede di Confcooperative 6 dicembre: una panoramica dell’incontro informativa sui temi della sicurezza sul lavoro. Al tavolo dei relatori da sinistra Michele Paglialonga, Nirella Solaroli, Angelo Gentile, Domenico Benelli e Pietro Cottignola. cambiare la lampadina). In definitiva comunque i consulenti di Confcooperative hanno concordato nel consigliare le aziende coope- rative di organizzare l’attività lavorativa prevedendo impostazioni rispettose dell’attuale assetto normativo. G.R. Per informazioni: dr. Angelo Gentile c/o Confcooperative Ravenna, tel. 0544/37171. Casa Protetta di Brisighella: anziani attivi anche per solidarietà 3ª età: un percorso di speranza e solidarietà La Casa Protetta di Brisighella, gestita dalle OO.PP. di Brisighella con personale in convenzione con la cooperativa In Cammino, si è distinta ultimamente per alcune iniziative degne di nota. Alcuni ospiti hanno infatti partecipato, esternamente, ai mercatini estivi ed alle sagre invernali organizzate nella cittadina collinare, proponendo ai visitatori, in una bancarella, manufatti artigianali creati da loro stessi e dai loro amici. La collaborazione e l’entusiasmo sono stati grandi - assicurano gli operatori che hanno dato vita all’iniziativa e l’hanno seguita in tutte le sue fasi - tanto è vero che l’attività ha ‘reso’ anche in termini economici: tutto il ricavato è stato poi utilizzato per lo svago e le attività ricreative degli anziani ospiti della struttura. Brisighella, via Marconi: alcuni ospiti della Casa Protetta, accompagnati da operatori della cooperativa In Cammino, partecipano ad un mercatino estivo. Ma non si è dimenticata la solidarietà: durante le Feste Natalizie è stato allestito un mercatino interno nella Casa Protetta, che ha ottenuto ottimi risultati, grazie all’impegno degli operatori, ma anche dei parenti e degli amici e sostenitori della Casa. Così una parte del ricavato di tutte queste attività ‘economiche’ sarà devoluto per fini umanitari e solidaristici: ne sarà beneficiaria L'Associazione onlus COSMOHELP di Faenza, che come si sa si occupa della cura in Italia di bimbi stranieri in difficoltà. G.R. ‘Unione Notizie’ Nei supplementi al numero di gennaio 2008 di ‘In Piazza’, Unione Notizie affronterà in modo specifico argomenti di carattere fiscale, economico, previdenziale e del credito. In Piazza - Gennaio 2008 Deciso il calendario di massima per il nuovo anno 19 Viaggio nelle località di Feste e Sagre I 41 appuntamenti del 2008 La Pieve di Cesato LOCALITA' COMUNE MANIFESTAZIONE DATA GRANAROLO F. COTIGNOLA TRAVERSARA PIEVE CORLETO PIEVE CESATO CELLE ZATTAGLIA CASTEL RANIERO FOSSOLO BARBIANO PIAN DI SOPRA PRADA SANT'ANDREA PEZZOLO RONCO S.SILVESTRO PIAN DI SOPRA ALBERETO FOGNANO ERRANO S.MARTINO IN G. FILETTO REDA RONCO LUTIRANO BARBIANO FELISIO BASIAGO RUSSI SARNA PIEVE CESATO TRAVERSARA COTIGNOLA SAN CASSIANO SAN PANCRAZIO PIEVE CORLETO PEZZOLO FAENZA (Rione Verde) GRANAROLO F. SANT'ANDREA FAENZA(Rione Verde) FAENZA COTIGNOLA BAGNACAVALLO FAENZA FAENZA FAENZA BRISIGHELLA FAENZA FAENZA COTIGNOLA MARRADI FAENZA FAENZA RUSSI FAENZA FAENZA MARRADI FAENZA BRISIGHELLA FAENZA BRISIGHELLA RAVENNA FAENZA FAENZA MARRADI COTIGNOLA SOLAROLO FAENZA RUSSI FAENZA FAENZA BAGNACAVALLO COTIGNOLA BRISIGHELLA RUSSI FAENZA RUSSI FAENZA FAENZA FAENZA FAENZA CARNEVALE DEI RAGAZZI SEGAVECCHIA FESTA DELLA PRIMAVERA SAGRA DELLA PRIMAVERA SAGRA DELLA CAMPAGNA FESTA DELLA FAMIGLIA FESTA DEL CINGHIALE MUSICA NELLE AIE RADUNO D'ESTATE PALIO DI ALBERIGO FESTA DELLA PRIMAVERA FESTA DLA FAMEJA SANT'ANDREA IN FESTA FESTA DE MUTOR FESTA PARROCCHIALE SAN SILVESTRO IN GIUGNO FESTA DEI LAMPONI SAGRA DLA BATDURA A TUTTA FESTA METTI UNA SERA A ERRANO SAGRA DEL CINGHIALE FESTA MADONNA DI SULO SAGRA DEL BUONGUSTAIO FESTA pro "Bimbi di P. Daniele" FESTA PAESANA FESTA PARROCCHIALE FELISIO IN FESTA MEETING DI FINE ESTATE Stand Amici di P.Giorgio-Fossolo FESTA DEI SAPORI D'AUTUNNO FESTA D'AUTUNNO "Stand Asado" SAGRA DEL VINO TIPICO SAGRA DELLA POLENTA SAGRA PAESANA FESTA PARROCCHIALE SAGRA PARROCCHIALE FIERA DI SAN ROCCO FESTA PAESANA FESTA PATRONALE NOTT DE BISO' 3 - 5 FEBB. 28-29 FEBB. e 1-2 MAR. 4-5-6 e 11-12-13 APR. 24-25-26-27 APR. 30 APR. 1-2-3-4-5 MAGG. 4 MAGG. 9-10-11 MAGG. 9-10-11 MAGG. 16-17-18-19 MAGG. 23-24-25-26 MAGG. 1 GIU. 30-31 MAGG. 1-2-3-4- GIU. 6-7-8-9 GIU. 6-7-8-9 GIU. 8 GIU. 13-14-15-16 GIU. 6 LUG. 11-12-13-14 LUG. 12-13 e 19-20 LUG. 18-19-20 LUG. 26-27 LUG. 2-3 AGO. 10-11-12-13-14-15 AGO. 20-21-22-23-24-25 AGO. 31 AGO. 31 AGO. 5-6-7 SETT. 5-6-7 SETT. 12-13-14 SETT. 18-19-20-21-22 SETT. 20-21-22 SETT. 26-27-28-29 SETT. 25-26-27-28-29 SETT. 2-3-4-5 OTT. 5 - 12 - 19 OTT. 10-11-12-13 OTT. 19 OTT. 26 OTT. 2 o 9 NOV. 11-12-13-14-15-16 NOV. 28-29-30 NOV 5 GENNAIO 2009 Comitato FESTE e SAGRE Faenza Sede legale: Via Tuliero, 148 - 48018 FAENZA Sede amministrativa e recapito organizzazione: c/o Calderoni Imerio Via Accarisi, 183 - 48018 FAENZA - Tel. 338/2333669 www.festeesagre.it e-mail: [email protected] La Pieve di Cesato, dedicata a san Giovanni Battista, è ricordata per la prima volta in un documento risalente alla fine del IX secolo. Il nome di Cesato è quasi certamente da mettere in relazione con il verbo latino caedere 'tagliare': il significato sarebbe dunque quello di 'località nella quale sono stati tagliati gli alberi', cioè luogo disboscato per rendere il terreno adatto alle coltivazioni agricole. Nel corso dei secoli la pieve di Cesato ha subìto numerose modifiche, per cui dell'antica costruzione non resta quasi nulla. Da scavi archeologici effettuati circa un secolo fa, sappiamo che in origine era un edificio a tre navate sostenute da una doppia fila di pilastri a forma di T. L'abside aveva forma semicircolare all'interno ed eptagonale (cioè a sette lati) all'esterno. La facciata, scandita da due lesene in corrispondenza delle navate, doveva avere tre porte ed, in alto, una doppia finestra che è conservata nel retro della chiesa attuale. La pieve infatti, come prevedeva l'antica liturgia, era rigorosamente orientata con l'abside ad oriente e solo succesivamente, nel corso di un rifacimento, venne 'rovesciata' mettendo la facciata al posto dell'abside; cosa del resto avvenuta in diversi altri casi come nella pieve di Corleto ed in quella di Sant'Apollinare in Longana sulla strada che congiunge Ravenna a Forlì. Durante i rifacimenti venne inoltre abbattuta la navata nord, mentre quella sud venne trasformata in locali d'abitazione. La chiesa attuale insiste su quella che era la navata centrale del vecchio edificio, del quale vennero murate le arcate. Vi fu aggiunto un transetto ed un campanile, oggi non più esistente. La facciata odierna è settecentesca, mentre l'interno è in stile tardo barocco. La pieve conserva al suo interno un pregevole capitello in marmo greco, databile al V-VI secolo, riutilizzato come acquasantiera. G.C. In Piazza - Gennaio 2008 21 E’ stata scelta per la prima rassegna nazionale ‘Costruiamo un progetto insieme’, un progetto ideato e condotto da Barbara Bartoli Faenza 1ª città ‘sostenibile’ Il progetto è andato in porto grazie al patrocinio del Comune di Faenza ed alla collaborazione con CofraEnergy, del Gruppo Cofra. Con la premiazione di 24 partecipanti, avvenuta mercoledì 12 dicembre presso la Sala Agrintesa in via Galilei a Faenza, si è concluso il 3° corso weekendAMBIENTE, legato al progetto ‘La città sostenibile: Faenza verso il 2008’. Il progetto fa parte della rassegna nazionale ‘Costruiamo insieme un progetto’ ideato e condotto dall’ing. arch. Barbara Bartoli, libera professionista e docente universitaria, che si occupa in maniera specifica di temi legati alla sostenibilità ambientale. Faenza è stata scelta come prima città a livello nazionale per questa originale proposta informativa per la nota sensibilità del comune ai temi legati alla bioarchitettura e all’ambiente in generale, oltre che alla presenza sul territorio di un polo universitario all’avanguardia nella ricerca. A Faenza poi il progetto ha trovato la collaborazione di CofraEnergy, del Gruppo Cofra, che opera attivamente nel campo della sostenibilità ambientale e della produzione di energia pulita. Il terzo appuntamento, denominato weekendAMBIENTE si è tenuto infatti a Faenza, nella sala di CofraEnergy presso il Centro Commerciale ‘Le Cicogne’ nelle giornate dell’8 e 9 dicembre: i temi degli incontri riguardavano la bioecologia, il feng shui (filosofia orientale sul rapporto uomo/spazio) e tutto ciò che concerne l’arredamento di una ‘casa sana’. Gli altri due appuntamenti i mercoledìAMBIENTE e le ceneAMBIENTE si erano tenuti in precedenza presso l’Osteria della Sghisa di Faenza. La partecipazione era aperta a tutti ed in base al numero delle presenze i corsisti hanno accumulato punti per la premiazione finale. Alla cerimonia di premiazione era presente anche l’assessore faentino alle politiche ambientali Stefano Argnani: «Queste iniziative vanno nella direzione giusta, in quanto la cultura ambientale deve diventare patrimonio di tutti i cittadini. Il tema dell’ambiente indirizzerà le scelte quotidiane di noi tutti, perché ormai è chiaro che le risorse sono limitate ed occorrono comportamenti coerenti con il territorio. Dobbiamo continuare ad investire sulla cultura ambientale, per favorire in futuro decisioni condivise, e non coercitive, in questo campo.» «E’ stata un’esperienza interessante - ha dichiarato Enzo Zauli, direttore di Cofra - anche perché ne sono stato coinvolto personalmente, oltre che come sponsor, e sono stato anche premiato come assiduo partecipante ai corsi. Rispettare il territorio ed occuparsi di ambiente sta diventando un obiettivo prioritario: e noi ci crediamo non solo con l’attività commerciale della nostra CofraEnergy, ma anche con la collaborazione a Legambiente, con eventi informativi, come i martedì dell’Energia, e con progetti come questo dell’arch. Bartoli.» G.R. Faenza, sala Agrintesa 12 dicembre: un gruppo di partecipanti ai corsi del progetto: ‘La città sostenibile: Faenza verso il 2008‘ premiati per la loro frequenza assidua. A sinistra Vito Sangermano (direttore del ‘Qui’) e Barbara Bartoli, promotrice del progetto. Nel riquadro: la Bartoli con l’assessore faentino Stefano Argnani ed Enzo Zauli. L’attuale direttore generale inizia una nuova attività di grande rilievo Cofra saluta e ringrazia Enzo Zauli Dal corrente mese di gennaio il direttore Enzo Zauli assumerà un prestigioso incarico presso un’altra Società di rilevanza nazionale, dopo gli importanti risultati ottenuti durante i quattro anni in cui ha guidato Cofra. Gli amministratori e i collaboratori di Cofra desiderano ringraziare Zauli per il contributo offerto e gli augurano il successo che merita nella nuova attività. La rubrica delle energie pulite Conoscere per risparmiare Riusciremo a limitare la dipendenza dai combustibili fossili? Riusciremo a smettere di “sputare” nell’atmosfera quell’anidride carbonica che innesca l’effetto serra e il riscaldamento planetario? Il dibattito sui cambiamenti climatici e sull’urgenza di ridurre le emissioni dei gas generati dalla combustione di fonti di origine fossile è sempre più acceso ed è al centro di un crescente numero di eventi a livello nazionale e mondiale. Recenti ricerche indicano una serie di possibili iniziative per ridurre significativamente le emissioni di gas serra. Si tratta, ovviamente, di scelte che devono essere coordinate a livello globale per assicurare la coerenza e l’efficacia degli effetti conseguenti. Ma un contributo di rilievo può derivare anche dai comportamenti individuali di ognuno di noi. Una quota importante della possibile riduzione delle emissioni da combustione è ottenibile da un miglioramento dell’efficienza energetica in ambiti che riguardano tutti noi, quali quello domestico e dei trasporti. Sono settori in cui fin da ora è possibile associare alla riduzione delle emissioni un contenimento dei consumi energetici, con conseguenti risparmi, senza alcun impatto negativo sul proprio stile di vita o sul livello di comfort cui si è abituati. I contenuti tecnici delle possibili alternative per raggiungere tali risultati non devono né spaventare nè costituire motivo di rinvio delle scelte di risparmio energetico. Operatori esperti e qualificati sono presenti da tempo anche sul nostro territorio e possono offrire tutte le informazioni necessarie per maturare la scelta più idonea per ognuno di noi tanto in tema di riduzione dei consumi che di produzione di energia da fonti rinnovabili. Conoscenza e consapevolezza diffuse sono gli elementi fondamentali per realizzare in modo capillare risparmio energetico, economicità di gestione e rispetto per l’ambiente. In altre parole, divenire protagonisti del cambiamento e contribuire ad affrontare, in termini positivi, la grande responsabilità che la nostra generazione ha nei confronti delle generazioni future rispetto alle criticità proprie dell’utilizzo dell’energia da combustibili fossili: la limitatezza delle risorse e l’impatto ambientale originato dalla combustione delle fonti tradizionali. Azioni concrete possono avere grande significato per una migliore qualità della vita nel territorio in cui viviamo e in cui vivranno i nostri figli e nipoti. Anche la semplice scelta di piantare un albero può contribuire direttamente alla riduzione della presenza di gas serra e – nel contempo – costituire occasione di informazione ed educazione ambientale tra i più giovani. Un solo albero assorbe 10 kg di anidride carbonica nei suoi primi anni di vita. Piantare un albero ha un significato emblematico in quanto determina benefici anche per le future generazioni. In tal senso, fa particolarmente piacere il riconoscimento a CofraEnergy, uno dei partner tecnici di questa rubrica, da parte della direzione nazionale di Legambiente per il continuo impegno per l’informazione sui temi della produzione di energia da fonti rinnovabili e della riduzione dei consumi, oltre che per la distribuzione di 3000 piantine di alloro ai bambini frequentanti la 5^ elementare in tutta la provincia di Ravenna e nella zona di Modigliana, in occasione della Festa nazionale dell’Albero 2007. Tutti gli interessati possono rivolgersi a Soluzioni srl, società di consulenza coordinatore del progetto EnergEtica (tel 0546 623808, [email protected]). 22 In Piazza - Gennaio 2008 Romagna: storia, usi, costumi, curiosità, mestieri, campanilismi, attualità ed altro... T-ERRE: un nuovo modo di viaggiare A Faenza ha avviato le proprie attività la neocostituita associazione T-ERRE, Turismo Responsabile con lo scopo di sviluppare iniziative e progetti promozionali, di viaggio, culturali e formativi nel campo del turismo responsabile. Per capire più a fondo gli obiettivi e le azioni di T-ERRE, abbiamo intervistato il presidente Giorgio Gatta e il vice-presidente Lorenzo Corelli. Presidente Gatta, partiamo dall’inizio: che cosa intendiamo con il termine ‘Turismo Responsabile’? «Il Turismo Responsabile è essenzialmente un modo diverso di viaggiare, che mette in primo piano l’importanza dello scambio culturale e umano tra il turista e le comunità visitate e che si basa sul valore del rispetto: per la natura, per le abitudini, per le tradizioni diverse, per le persone. Il Turismo Responsabile cerca di far conoscere nella sua interezza le cose belle e positive di un determinato luogo, non solo paesaggisticamente o storicamente, ma anche dal punto di vista umano e sociale. Riteniamo che la promozione e la diffusione dell’etica del Turismo Responsabile possano essere di grande aiuto nel tentativo di educare la società civile al rispetto per l’altro, all’integrazione, allo scambio; valori avvertiti come sempre più necessari in questi tempi di grandi cambiamenti sociali.» In che cosa consiste dunque l’attività di T-ERRE? «Oltre alla promozione a livello locale di questa visione etica del turismo e delle relazioni tra popoli e culture, proponiamo per i nostri associati una serie di viaggi che abbiamo raccolto in un catalogo. Le nostre mete sono Burkina Faso, Perù, Marocco, Benin; ma presto Burkina Faso, 10 novembre 2007: strada che porta alla città di Ouagadougou. Dai villaggi vicini si porta la merce al mercato... con ogni mezzo. arriveranno le nuove proposte di quest’anno.» Come si svolgono i vostri viaggi? «Noi non proponiamo semplici ‘destinazioni turistiche’, ma vere e proprie ‘esperienze’ di viaggio dalle quali ritornare arricchiti di umanità e relazioni. Tutto questo senza trascurare il lato più propriamente turistico, scoprendo perciò anche le bellezze naturalistiche e storiche, ma sempre passando dal filtro delle comunità locali, vere ed uniche ‘proprietarie’ dei territori da noi visitati. Questi viaggi prevedono dunque incontri con quella che viene chiamata ‘società civile’: possono essere progetti di commercio equo, associazioni storiche o per i diritti umani, ONG. Insomma tutto quello che viene creduto necessario per approfondire la conoscenza del luogo. Di base vi è poi sempre l’accompagnatore esperto della realtà visitata, che noi chiamiamo ‘mediatore culturale’ proprio per il suo ruolo di tramite tra il gruppo e la comunità locale. Una delle caratteristiche dei nostri viaggi è poi il finanziamento diretto di un progetto di sviluppo locale: una quota del costo complessivo del viaggio è destinata al sostegno diretto di un progetto ben definito e seguito solitamente da una organizzazione senza scopo di lucro. Un’ultima caratteristica sono gli incontri preparatori organizzati da noi per i gruppi in partenza, indispensabili per una partecipazione attiva e consapevole al viaggio.» Come è nato questo vostro interessante progetto? «T-ERRE è il punto di arrivo del progetto da me avviato nel 2004 con il nome di “Per una nuova etica del viaggio” e sfociato nell’odierna associazione grazie anche all’impegno di Giuseppe Olmeti, Michele Dotti e altri volontari romagnoli. Noi contiamo sul sostegno di Confcooperative, che ha creduto da subito alla valenza sociale ed educativa del turismo responsabile, e sulla collaborazione di numerose aziende locali COFRA, Faventia Tourist, Cambiamenti, Coop Aleph, Carta Bianca – e delle associazioni più rappresentative del territorio faentino come il Comitato di Amicizia socio di Mani Tese.» A quali persone vi rivolgete? «A tutti gli interessati al viaggio come strumento di conoscenza e di scambio culturale e umano. Abbiamo verificato che l’interesse per questo tipo di approccio al turismo coinvolge un pubblico molto vasto e trasversale, tanto che non è possibile tracciare un preciso identikit del ‘turista responsabile’.» Il vice-presidente Lorenzo Corelli, cesenate, insie- La Cartiera dei Bertoni Nello scorso numero di dicembre un malaugurato errore di impaginazione ha fatto sì che in calce all’interessante articolo sulla Cartiera dei Bertoni sparisse la firma dell’autore: Giuseppe Dalmonte. Ce ne scusiamo con l’interessato e con i lettori. me ad un altro gruppo di volontari rappresenta l’anima non faentina dell’associazione. Dunque esiste un tentativo di allargare territorialmente il raggio di azione di T-erre? «Certamente. Io ed altri ragazzi di Cesena stiamo cercando di coinvolgere anche la nostra realtà territoriale con attività di sensibilizzazione sul turismo responsabile. Ad esempio, a fine settembre abbiamo portato T-ERRE alla Festa dei Popoli di Cesena e abbiamo avvertito un forte interesse da parte dei cesenati verso l’etica del turismo responsabile e verso le nostre proposte di viaggio. Questo ci ha incoraggiato e ha rinsaldato la convinzione che il bacino di utenza di TERRE debba allargarsi fino a comprendere tutto il territorio romagnolo, dove in effetti è mancato finora un soggetto attivo su questo tipo di tematiche.» Al momento quanti siete? «Le persone che collaborano con T-ERRE sono tante e ognuno mette a disposizione le proprie competenze e la propria professionalità per portare avanti questo progetto. La volontà è appunto quella di allargare il più possibile la partecipazione, in modo da ricevere sempre nuovi contributi personali e originali. In generale lanciamo questo appello: siamo alla ricerca di nuovi compagni di viaggio da portare a bordo!» G.C. Associazione T-ERRE Tel.: 0546.634280 Cell. 393.2237343 Web: www.t-erre.org E-mail: [email protected] Blog: http://turismoresponsabile.blog.kataweb.it/ E’ canton de’ dialett Pera o gaff? Più che un gioco, pera o gaff 'pari o dispari' era una semplice conta fra due persone per stabilire a chi toccava iniziare un gioco o una partita. La forma gaff si usa solo in questo modo di dire; altrimenti 'dispari' di dice sgaff con la s iniziale rafforzativa. La parola viene nientemeno che dall'arabo qafa, che significa 'rovescio, parte posteriore di una cosa'. L'altro modo, ancora più comune, per una conta fra due, è il 'testa o croce' fatto con il lancio di una moneta, che in origine doveva avere una croce su una faccia e il profilo di un re o papa dall'altra. In dialetto l'espressione usata era letra o agliòn 'lettera (iscrizione) o leone', che come ci ricorda l'Ercolani nel suo Vocabolario Romagnolo "viene dal mezzo bolognino di rame, coniato a Bologna nel 1612, il quale aveva, nel retto, un leone, aglion, e nel verso lo stemma di Bologna con il motto, letra, Bononia Docet". Il dialetto per bolognino è bulen, che con la scomparsa della moneta, è rimasto al plurale (i bulen) con il significato generico di 'soldi, quattrini'. Chi scrive ricorda di aver sentito da bambino l'espressione letra o àglio con una specie di italianizzazione di agliòn non più inteso nel senso di ‘leone’ e traformato nel bulbo buono per aromatizzare in cucina e per scacciare i vermi intestinali, ma molto improbabile nella veste di emblema numismatico. Bastiano Scrivete a: [email protected] In Piazza - Gennaio 2008 ALFONSINE - Rassegna 'Jazz Corner' Prosegue al Tortuga Disco Dinner di piazza Gramsci la rassegna "Jazz Corner". Due gli appuntamenti in programma per il mese di gennaio: quello di martedì 15, con i Villa Mais Trio e a fine mese, martedì 29 gennaio, la serata con i quattro archi dei Quintorigo accompagnati dal pianista Michele Francesconi. RAVENNA - Massimo Ranieri al Pala De André L'artista napoletano, da inizio ottobre 2007 impegnato nel nuovo tour "Canto perché non so nuotare…da 40anni", farà tappa anche a Ravenna, al Pala De Andrè, il prossimo 19 gennaio. PINARELLA DI CERVIA - Concerti al Rock Planet Ecco i concerti in programma per il mese di gennaio. Sabato 12, gli "Andead & Suicide Girls" (Radio 105) e, a seguire, i Craiving e i Time to die. Il sabato successivo toccherà ai Cases e ai Bleeding Light, mentre sabato 19 lo spettacolo sarà garantito dagli "Atroci". FAENZA - Rassegna jazz allo Zingarò La raffinata rassegna musicale, iniziata lo scorso ottobre, proseguirà nel nuovo anno con quattro grandi appuntamenti. Si parte il 9 gennaio alle 22 con la Big Band Ca'vaina con Diber Benghi al pianoforte e Valentina Monti alla voce. Il 16 gennaio, invece, un omaggio a due dei maggiori pianisti contemporanei Oscar Peterson e Michel Petrucciani , sarà eseguito dal trio di Gabriele Zanchini. Si arriva poi al 23, con gli Speakin' 4, una conversazione a quattro tra tradizione e contemporaneità. Chiudono il mese di gen- Oramai di Alan Tarroni Oramai ho vent’anni e sono appoggiato alla rete dietro casa, a guardare il cielo che accoglie il tramonto nel suo ventre, colorandolo; è molto bello, più di quanto ricordassi dei miei tramonti di bambino. Sembra un po’ il tipo di colori che ho sempre visto nei grembiuli delle spose, le azdóre, quando mi accarezzavano i capelli alla bottega dove mi portava la nonna. Mi sembra che siano passati secoli, da quando volevo fare l’attacchino, o l’astronauta, da quando il futuro aveva la consistenza della nostra nebbia di campagna e cambiarlo ogni giorno mi faceva sognare anche da sveglio, e c’erano solo progetti, nuove idee... In realtà non sono cambiato, ma è proprio questo che mi fa ancora stare a bocca aperta davanti a un tramonto, a un tetto di nuvole porpora che pian piano, con un ritmo che fa pensare al respiro della terra che si assopisce, diviene viola, e poi blu, fino ad avvolgere la campagna con lo scuro mantello della notte. Proprio qui, in questa terra, fra tutti questi colori che nascono e muoiono con il passare delle stagioni, io mi sento a casa. Anche se non so ancora di quale arte vivere, per sfuggire alla schiavitù del lavoro, io potrò guardare sempre questo mio cielo, che non ho mai guadagnato, ma che nessuno mi ruberà mai. (...) naio gli Alkord, formazione che proporrà il 30 consonanze classiche, improvvisazioni jazz, flamenco e suggestioni minimal. Info: 054621560 RUSSI - Giacobazzi al Teatro Comunale Dal palco di Zelig a quello del teatro comunale di Russi, la comicità di Giuseppe Giacobazzi farà tappa in Bassaromagna domenica 13 gennaio grazie ad una serata organizzata dal Lions Club di Russi. BAGNACAVALLO - Concerti alla 'Maison Barcelona' Un calendario ricco di appuntamenti quello della Maison Barcelona di Bagnacavallo. La classica serata del martedì conterà su un doppio appuntamento: quello dell'8 gennaio con il jazz del cantante Giò De Luigi accompagnato dalla chitarra di Andrea Morelli e, a seguire, il 15 gennaio, le sonorità acustiche del duo "Natural Club Acustic Duo". Musiche meno impegnative e atmosfere da balera caratterizzano invece il venerdì sera: venerdì 4 si balla con i Mash Machine, l'11 con le cover band 70'-90' Joe Di Brutto e il 18 con il groove degli I-Dea. Sabato sera dedicato al jazz: il 5 i Sam Paglia Quartet, a seguire il 12 "Blues Gravity" e il 19 il calore e l'euforia sud americana di Nelson Machado, accompagnato per l'occasione da una coreografia di ballerine brasiliane. Giovedì 10 speciale cabaret con Giacomo Giacobazzi. Info: 335-5876778 CAMPIANO - 'Le orme' in concerto Sabato 26 gennaio prima data del tour 2008 de Le Orme presso il club Le Dune di Campiano. Info: 3387338642 [email protected] Alla fine sono arrivati anche i trent’anni e la cosa che più mi piace fare è guardare mio figlio, sei anni, che gioca a calcio nella squadra del Cral. Nuvole di gambe che rincorrono un pallone con il mister che di tanto in tanto lancia un’altra palla gridando: «Questa!», e la nuvola ricorda tanto un gruppo di piccioni al lancio delle briciole. È il momento del “partitone”, venti bambini divisi in due squadre cercano in tutti i modi di segnare; le magliette che portano compongono un arcobaleno di prime e seconde maglie della serie A, per distinguersi hanno casacche colorate, e c’è lo stesso qualcuno che cerca di portare via la palla al compagno di squadra. Mentre le madri fanno gruppetto e chiacchierano senza guardare, i padri non perdono un solo gesto del loro campione; ancora nessuno urla per errori o grandi giocate, un paio d’anni e si provvederà a questa mancanza. Riesco a rinunciare facilmente a molte cose, ma non a stare seduto a vedere 23 ALFONSINE - 'Apcaréja' Del maiale non si butta via niente. Mai un proverbio fu più veritiero. Esperti macellai lo dimostreranno domenica 13 presso il Parcobaleno di via Galimberti ad Alfonsine a partire dalle 9.30 e per tutta la giornata. In caso di maltempo, il 'sacrificio suino' sarà rinviato al 21 gennaio. MADONNA DELL'ALBERO - Concerti al Bronson Sabato 5 Disco Drive e, a seguire, Delitto Perfetto, sabato 12 Ex Otago e Winter Beach Disco, sabato 19 My Awesome Mixtape e guest Lato Oscuro Della Costa, sabato 26 At Swim Two Birds, la nuova band di Roger Quigley dei Mongolfier Brothers. Info: 3332097141 CERVIA - 'A spass par Zirvia' Come ogni ultima domenica del mese, anche quella del 27 gennaio sarà dedicata alle degustazioni di cibi tipici, ai mercatini e all' animazione con gruppi folkloristici romagnoli nei loro costumi tradizionali. L'itinerario parte da Piazza Garibaldi - sede del mercatino dell'antiquariato - e arriva a piazza Pisacane, con le degustazioni di tipicità, passando per il mercatino artigianale di viale Roma. Orario dalle 10 alle 18. FAENZA - Cene... da brivido Continuano gli appuntamenti all'Osteria della Sghisa con il giallo. Fino ad aprile, tutti i giovedì sera sarà organizzato un vero e proprio gioco di ruolo, con atmosfere create da Paolo Massari e dalla compagnia teatrale Solaroli. Trenta persone riceveranno una nuova identità; nuove prove e colpi di scena si susseguiranno tra una portata e l'altra, fino alla scoperta del colpevole. Info 0546 668354. questi allenamenti e penso che, attraverso mio figlio, la mia vita sia ricominciata: anche mie sono le gambe che calciano palloni, anche mie le avventure e i piccoli segreti, e tutte le scoperte su come il mondo sembra ed è. L’immortalità, quella vera, quella possibile, è un gesto fatto per un figlio, reale o immaginario. Perché anche senza averlo, dentro di noi è scritto, in grande, che dobbiamo creare un futuro migliore, nuove avventure e anche nuovi mondi dove far vivere i figli dei figli dei figli. Spesso ci assalgono i dubbi e non sappiamo cosa sono il bene e il male. La poesia, in tutto questo, rappresenta per me un modo di vedere il bello che c’è in ogni cosa: nella sofferenza che ci fa crescere, nell’amicizia che ci fa aprire agli altri, nella caduta di sogni e illusioni che ci fa credere in noi stessi, e nell’amore, che gioca a pallone col nostro cuore, anche peggio di mio figlio questa sera. *** Dal libro di poesie e racconti Stringerò le stelle (Faenza, Tempo al Libro, 2006), disponibile in libreria, oppure contattando: Tel. 347/2567067 [email protected] Alan Tarroni è nato a Ravenna nel 1975. Ha vinto il concorso «Around the rock» (1998) con gli Spleen e dal 2001 è anche cantante della cover band Hot Mama.