A sem nnunc pre i e ov are il V unq a ue ( ngelo, Ben e dett oX N. 2 - Febbraio / Marzo 2011 Esce otto volte l’anno Foto: L’Osservatore Romano www.acs-italia.org «I nostri fratelli perseguitati sono l’elite della Chiesa. Essere solidali con loro è un dovere morale». Provati dal dolore: il cardinale Nguyen Van Thuan e Giovanni Paolo II. 35 chilometri per andare e 35 chilometri per tornare. Tutti a piedi, portando al ritorno il peso di due figure che era andato a comperare a Lione: due angeli che il santo parroco di Ars intendeva collocare accanto al Tabernacolo della sua modesta chiesa. Anno dopo anno l’aveva abbellita, migliorando anche i paramenti liturgici. Il meglio di quello che aveva era appena bastante per il Signore. Questo episodio mi ricorda il racconto di un missionario al quale fu chiesto: «Come puoi pretendere che io creda che il tuo Cristo sia il vero Dio se mi inviti ad adorarlo in un garage? Vieni con me… ti mostrerò io quella che considero una vera casa del Signore in terra». Il missionario capì subito. Quando era un giovane sacerdote aveva visitato alcune comunità Aymara nelle Ande. Un terremoto aveva distrutto le chiese di vari insediamenti. In alcuni villaggi erano state faticosamente ricostruite le chiese, altrove avevano lasciato passare il tempo e dove mancava una chiesa in mattoni e legno, anche la chiesa dei cuori viventi si era estinta e al suo posto erano subentrate le sette. In altri villaggi della religione non restava che un vago ricordo. L’ultimo giorno di febbraio dello scorso anno, il Cile fu devastato da una forte - Padre Werenfried (1913-2003) - ha raccolto fondi per erigere ben 42 di queste chiese provvisorie nei luoghi più colpiti dalla tragedia. «Questa nuova Casa del Signore è la prova che non siamo né soli né abbandonati. Sono felice e grato per l’efficacia degli aiuti», ha scritto il parroco di Yáquil. «Ho celebrato la Messa in strada e funzioni funebri nelle case dei defunti. Con questa cappella abbiamo ridato dignità al ministero divino», ha affermato un altro parroco, quello di El Olivar. Le cappelle provvisorie sono solo il primo passo. Trascorreranno decenni prima che possano essere ricostruite le chiese e le case parrocchiali. E il Cile è solo uno dei tanti Paesi. Dio merita più di un garage e cuori vuoti. Non facciamo passare inutilmente il tempo. Diamo una mano a costruire il Regno di Dio. Vi ringrazio e vi benedico. «Dio merita di più di un garage e cuori vuoti». scossa di terremoto, milioni di persone rimasero senza un tetto, andarono distrutte scuole, ospedali e anche le chiese. La Chiesa cattolica ha reagito con immediatezza. La nostra Opera in Cile si è tirata su le maniche finanziando un nuovo modello di chiesa provvisoria progettata da un famoso architetto. Questa soluzione si è rivelata valida, economica e armoniosa. In questa cappella provvisoria, una struttura metallica sorregge una tenda che ricorda il mantello della Vergine Maria. L’interno è luminoso, accoglie e protegge. In neanche otto mesi il nostro Segretariato in Cile Padre Joaquín Alliende, Presidente 1 VI) zioni u c e Pers «Non eroismo, ma fedeltà» Manifesti, calendari, preghiere per la Madonna a Cuba. Nessun altro li aiuta: suore con bambini handicappati in Vietnam. Venti anni fa in Iraq vivevano 1,4 milioni di cristiani. Oggi non arrivano neanche a 200mila... Sono perseguitati, cacciati, uccisi a causa della loro fede. I cristiani sono «il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede». Questa constatazione è stata fatta da Papa arcivescovo di Saigon François Xavier Benedetto nel suo Messaggio 2011 per la Nguyen Van Thuan che sotto il regime Giornata Mondiale della Pace. Anche il comunista rimase in carcere 13 anni, 9 dei vostro aiuto è riconoscibile in tutto il mondo. quali in completo isolamento. Nel 2002 Conforto a chi è sfuggito alle forze dePer alcuni Paesi non possiamo concreta- morì a Roma – dove era stato nominato car- vastanti della natura: il vescovo Andrew mente informarvi su quanto facciamo. Ac- dinale – e nell’ottobre scorso è iniziato il Francis visita le vittime delle inondazioni cade ad esempio per la Cina. Possiamo solo processo di beatificazione. Prima che il suo in Pakistan. dirvi che le vostre offerte vanno a sostenere calvario cominciasse (1976-1988) era tra i formazione di seminaristi e novizie, cate- vescovi vietnamiti che si rivolgevano alla dei 400 anni dell’apparizione della “Virgen chesi, sostentamento di religiose e di ordini nostra Opera chiedendo aiuto per le proprie de la Caridad del Cobre”. La Chiesa di contemplativi, sacerdoti con le intenzioni di parrocchie. Oggi aiutiamo i suoi successori Cuba festeggerà con varie iniziative questo Sante Messe. Servono all’acquisto di bibbie anche sostenendo, ad esempio, la costru- evento; nella diocesi di Camaguey sostee biciclette, oltre che a risanare niamo la stampa di manifesti, edifici religiosi spesso fatiscenti. opuscoli e preghiere (4.500 Senza il vostro aiuto la situaeuro). Cuba desidera un risvezione sarebbe ancora più grave. glio religioso, i pellegrinaggi al Ma senza la preghiera dei criSantuario di Maria sono un’ocstiani perseguitati della Cina, la casione importante. Chiesa universale sarebbe molto Il desiderio di Buona Novella, più povera. Lo stesso vale per i di libertà religiosa e quindi di cristiani iraniani. Lì le persecupace, caratterizza anche la situazioni sono un fatto quotidiano, zione dei cristiani nel Sudan. specialmente da quando sempre Nei territori contesi tra Sud e più musulmani scelgono di conNord, la gente si reca a frotte a vertirsi al cristianesimo. La Messa nonostante i pericoli. La Chiesa assira e quella armena cappella di Santa Bakhita, la sono sì riconosciute, ma anche «Sono Fr. Xavier Nguyen Van Thuan, vescovo di Nha-Trang, santa della speranza, a Malakal controllate dalla polizia religio- Vietnam del Sud»: con queste parole iniziava la richiesta di è ormai troppo piccola. La dosa… Il vostro aiuto dev’essere aiuto giuntaci nel 1971. menica, almeno metà dei fedeli quindi adoperato con molta “dinon riesce a entrare. La spescrezione”, ma arriva sempre ai cristiani in zione di una casa per le suore (11.000 euro) ranza ha bisogno di spazio, di una nuova Iran per i quali è di grandissimo conforto! chiesa più grande. Abbiamo promesso o l’attività pastorale. La vostra mano tesa aiuta a rimanere fe- A Cuba la situazione è un po’ meno tesa. Il 105.000 euro per far costruire una chiesa deli. Del resto «l’eredità dei martiri non è regime ha consentito lo svolgimento di pel- nell’ex-zona di guerra. La pace e la libertà eroismo, ma fedeltà», scriveva l’allora legrinaggi più o meno grandi in occasione richiedono sempre nuove preghiere. • 2 Le offerte ricevute saranno destinate ai progetti presentati o a progetti analoghi, sostenendo anche l’opera pastorale di Aiuto alla Chiesa che Soffre. Un ruire t s o c r e aiuto p Fondamenta, mura, tetto – Tutto per Dio C’è bisogno di una chiesa? Non si può pregare anche all’aperto? «Certo che si può – afferma Benedetto XVI – ma allora l’iniziativa della preghiera sarebbe solo nostra, rimane sospeso se Egli risponderà. L’Eucaristia invece significa: Dio ha risposto. L’Eucaristia è Dio presente che risponde. Per questo, la preghiera raggiunge nel luogo riservato all’adorazione eucaristica un livello del tutto nuovo». Alcune comunità attendono ormai da decenni di riavere un luogo così. Nel 1948 i comunisti sequestrarono la chiesa alla comunità greco-cattolica ad Halmajd in Romania. Da 15 anni la comunità ha di nuovo un sacerdote, ma non una chiesa. Le Messe sono celebrate in un’aula scolastica o in case private. Ma sono spazi troppo piccoli. Ora dispongono di un terreno al centro del villaggio, dove potranno costruire una piccola chiesa, un «luogo per l’adorazione eucaristica» con 100 posti a sedere. In occasione di battesimi e matrimoni suoneranno nuovamente le cam- pane. Costo: 84.391 euro. La comunità si dà da fare per raccogliere i fondi, risparmiando su tutto. Abbiamo promesso 15.000 euro. Di più non si può fare, perché diversamente il giovane parroco Julian Ceobanu – che ha aperto nella sua parrocchia San Massimi- Una cappella a Berhampur, in India: non la si può abbandonare. Grazie a voi un grande futuro: la costruzione di un centro diocesano in Lituania. Suore in Moldavia: il vostro aiuto va per la costruzione di un centro pastorale. liano Kolbe a Moara, sempre in Romania, un Centro parrocchiale – non riceverebbe alcunché... Egli manca praticamente di tutto e abbiamo promesso di aiutarlo con 10.000 euro. Situazioni di questo tipo esistono anche in altri Paesi dell’ex-blocco sovietico. Ad Haradok in Bielorussia, dopo 70 anni, la minuscola comunità ha di nuovo un parroco ed è stata ricostruita la chiesa che i comunisti avevano lasciato crollare. Poi si è messo mano alla casa parrocchiale, dove si potranno svolgere anche incontri e catechesi. Sono state gettate le fondamenta, alzati muri, piallate porte… Ma giunti al tetto il denaro è finito. A cosa serve la buona volontà se non ci sono i mezzi? Per un tetto gli euro necessari sono 15.000. Chi dà una mano? • Luogo di pace e di carità Nelle parrocchie più povere tutto ricade sulle spalle dei sacerdoti: sono pacificatori e giudici, medici e infermieri, architetti e contadini. Essendo gli unici in possesso di un veicolo (un’auto, un carro trainato da un asino o anche una bicicletta) fanno spesso anche da “autisti” per i bisogni della comunità. campagna e spesso – pur essendo loro stessi poveri come i fedeli – rappresentano l’ultima speranza quando c’è da pagare una bolletta. Anche se non possiedono nulla. Nel vicariato di Guapi in Colombia, caratterizzato da una estrema povertà, il vescovo Hernan Alvarado Solano può contare su parroci così… Ma anche il vescovo non ha di che finanziare la casa parrocchiale di Sant’Antonio. Senza di essa, la parrocchia Portano gestanti, bambini e anziani malati rimarrebbe priva di un luogo di pace, giunel lontano ospedale. Vanno a ritirare in stizia e carità. Un luogo di silenzio e trancittà i documenti, organizzano le scuole in quillità dove il parroco stesso può attingere Punto di riferimento di tutto e per tutti: la cappela di Sant’Antonio a Guapi. forza. Gli abbiamo promesso 25.000 euro. Sant’Antonio non deve cadere in mano alle sette e ai trafficanti di droga. Le offerte ricevute saranno destinate ai progetti presentati o a progetti analoghi, sostenendo anche l’opera pastorale di Aiuto alla Chiesa che Soffre. • 3 Il primo martire, Stefano Foto: Mariapia Del Frari A nome delle suore e dei religiosi – e non sono pochi! – come anche dei sacerdoti del Centro Matri nella diocesi di Purwokerto in Indonesia, suor Anna Maria vi ringrazia «dal più profondo del cuore». 150 suore e religiosi e 45 novizie di tre diverse congregazioni hanno potuto partecipare nel 2010 a dei ritiri; 80 sacerdoti hanno invece partecipato a seminari su temi come «Perseveranza nella vita religiosa» oppure «Educazione cattolica». Nei workshop le suore hanno inoltre potuto cimentarsi con personal computer e portatili. Tutto ciò anima, nel vero senso della parola, il lavoro pastorale e sociale in un Paese dove i cristiani sono appena una piccola minoranza, granelli di sale che fanno intuire Cristo. Grazie al vostro aiuto questo sale non diventerà insipido. Toccato dalla miseria Di recente ho letto alcune vostre lettere e opuscoli e la vostra richiesta di aiuto per i più poveri ha toccato profondamente la mia anima. Toccato da così tanta miseria nel mondo e spinto dallo spirito cristiano di aiutare chi soffre materialmente e moralmente, vorrei contribuire alla voLa Bibbia del Fanciullo – Dai bambini stra Opera e aiutare chi non ha niente. Vi per i bambini prego, utilizzate la mia offerta dove e In questi giorni vi abbiamo inviato 189 come meglio credete. euro. I bimbi della nostra scuola materna Un signore dal Portogallo Le pietre come ultimo argomento contro la verità. Il giovane diacono Stefano era stato calunniato e portato davanti al Sinedrio. Lì aveva annunciato la verità con un lungo discorso in sua difesa. Era l’orazione di una persona colta, Stefano conosceva bene la sua fede. Ma chi lo ascoltava non sopportava la verità: «Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo» (Atti 7,57 segg.). Per non aver rinnegato la sua fede, Stefano diventa il primo martire cristiano. La sua testimonianza ha effetto. Immediatamente su Saulo, il quale, pur assistendo alla lapidazione di Stefano, non volle accettare la verità fino a quando non diventò “Paolo”. A causa della sua persecuzione i cristiani si sarebbero dispersi e con loro la Buona Novella avrebbe raggiunto le altre parti del mondo. Il sangue dei martiri è seme che germina cristiani. L’essenza del martirio si basa anche sull’ultima parola di Stefano: «Signore, non imputar loro questo peccato» (Atti. 7,60). È la parola del perdono, anche a prezzo della vita. La forma più pura della sequela di Cristo, la forma più alta di amore. Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) - Segretariato Italiano: Piazza San Calisto 16 - 00153 Roma Tel. 06.6989.3911 - mail: [email protected] - Bressanone: Rio Scaleres 14 - 39042 Bressanone Tel. 0472.832.746 - Milano: Corso Monforte 1 - 20122 MI - Tel. 02.7602.8469 - Siracusa: Via Pompeo Picherali 1 (Sede) - Piazza Duomo 5 (Recapito postale) - 96100 SR - Tel. 0931.412.277 Offerte: CCP N. 932004 - Bonifico bancario. Coordinate bancarie: Intesa Sanpaolo S.p.A. IBAN IT 11 H 03069 05066 011682210222. I suoi dati personali sono utilizzati al fine di promuovere le iniziative di Aiuto alla Chiesa che Soffre. Ai sensi del D.L. 196/2003, lei potrà esercitare i relativi diritti, rivolgendosi ad “Aiuto alla Chiesa che Soffre” - Piazza San Calisto 16 - 00153 Roma. L’Eco dell’Amore N. 2 - Febbraio / Marzo 2011 - Direttore responsabile: Mons. Sante Babolin - Redazione: Jürgen Liminski - Editore: Aiuto alla Chiesa che Soffre - Piazza San Calisto 16 00153 Roma - Con approvazione ecclesiastica Tipografia: Ottavio Capriolo S.p.A. -Via Di Vittorio, 6 - 20090 Caleppio di Settala - ISSN 0252-2551 - Registrazione del Tribunale di Roma N. 481 del 24 novembre 2003 Sped. A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Milano. Sofferenza, amore e gratitudine – Le vostre lettere Una testimonianza Di ritorno dall’Ucraina, il mio Paese natale, vi invio questa offerta affinché possiate continuare il vostro impegno per il mio Paese in cui la fede sembra salda, anche tra i giovani. La preghiera è vera e profonda. Conosco ACS dagli anni ‘50 e quando nel ‘56 ero studente ho conosciuto di persona padre Werenfried. Mio padre era un prete cattolico di rito greco e avevamo trovato rifugio in Francia. Padre Lardo ci aiutò finanziariamente e moralmente, affinché mio padre potesse svolgere il suo ministero nel nord della Francia. Ci tenevo molto a darvi questa mia testimonianza… Un benefattore dalla Francia 4 hanno venduto a settembre numerose zucche ornamentali e pannocchie di granturco, per raccogliere denaro pro Bibbie del Fanciullo da far arrivare ai bambini poveri. Si sono impegnati moltissimo. Siamo contenti che in 54 potranno ricevere una Bibbia e conoscere Gesù. I bimbi della scuola materna e le suore, Grieskirchen, Austria gro e n e t Mon Una Chiesa viva per l’arcidiocesi di Bar Macerie e modello futuro: l’arcivescovo Zef Gashi davanti alle rovine di un Centro parrocchiale e il progetto della Cattedrale di Bar. Nella casa del Signore c’è vita. «Il Signore è sempre presente», scriveva Papa Benedetto quando, dieci anni or sono, era cardinale. «La chiesa non è solo un luogo in cui la mattina si svolge una funzione, mentre per il resto della giornata è uno spazio “privo di funzione”. Lo spazio della chiesa è sempre “Chiesa”, perché il Signore sempre si dona, perché il mistero eucaristico rimane». costruiscono moschee, si erigono chiese ortodosse, ma noi non abbiamo una chiesa. Non vogliamo fuggire, vogliamo una chiesa!». L’arcidiocesi di Bar in Montenegro è una delle più antiche del mondo. E anche La comunità ha bisogno della sua “chiesa”. una delle più piccole. Fondata nel IX secolo I cattolici di Bar a lungo hanno chiesto al è diventata arcivescovado nel 1034; i cattovescovo di fare in modo che ci fosse. «Si lici sono rimasti per secoli un piccolo gregge, Le fondamenta sono state gettate: Su questa “pietra” sorgerà San Pietro. 5 Entro il 2012 verrà edificata la Concattedrale dedicata al primo Papa. ma anche sotto l’Impero ottomano hanno dato esempio di fede e fedeltà. Oggi sono una minoranza di appena 12.000 anime. Neanche il 4%, contro il 18 dei musulmani e il 74 degli ortodossi. Ma vogliono restare. Per questo hanno bisogno di una chiesa. A lungo i vescovi hanno sofferto e combattuto per averla. Sotto la dittatura comunista non era pensabile costruirla. Nel 1979 un terremoto ha distrutto quasi tutte quelle che erano ancora in piedi. Nella città di Bar si sono salvate solo una piccola cappella tra le baracche e una chiesetta definita “cattedrale” ai margini della città, lontana dai nuovi insediamenti dove oggi risiede la maggior parte dei cattolici. È lì che i vescovi volevano erigere la nuova chiesa. Per sessant’anni hanno chiesto con perseveranza una concessione edilizia e solo nel 2006, dopo l’indipendenza del Paese, è stato loro assegnato un terreno; nel 2010, dopo lunghe trattative, è arrivata anche la concessione edilizia. Adesso debbono costruire, le spese complessive ammontano a 2.456.142 euro. La Santa Sede dà un contributo così come la conferenza episcopale americana, mentre i cattolici albanesi all’estero hanno iniziato una raccolta di fondi. Noi abbiamo promesso tre versamenti annuali di 100.000 euro ciascuno. Ci sarò posto per 500 fedeli. Vi potranno pregare e cantare; la pastorale giovanile, già ora assai attiva, sarà ampliata. Questa piccola Cattedrale sarà come un faro nella città portuale di Bar che attira sempre più gente. Verranno anche altri a pregare e «noi tutti sappiamo – afferma Benedetto XVI – quale differenza passa tra una chiesa che vive di preghiera e una trasformata in museo. Oggi corriamo il grave pericolo che le nostre chiese vengano trasformate in musei e ne subiscano il destino: se non sono chiuse, vengono depredate. Non vivono più. La misura della vitalità della Chiesa, la misura della sua apertura interiore, si riconoscerà dal fatto se essa potrà tenere aperte le sue porte perché Chiesa vivente di preghiera». Le offerte ricevute saranno destinate ai progetti presentati o a progetti analoghi, sostenendo anche l’opera pastorale di Aiuto alla Chiesa che Soffre. • a uand R e Togo Un tetto per la carità e la contemplazione Sfruttare ogni minuto: cucire e ricamare per il proprio sostentamento. I bambini sono il futuro: anche di loro si prendono cura le suore in Ruanda. Bapfuye buhagazi – morti viventi. Così vengono chiamate in Ruanda le persone che sono sfuggite alla morte, ma che non trovano la strada per la vita: i mutilati con braccia o gambe mozzate; le persone sole, le cui famiglie sono state distrutte; chi ha subito violenza e sta morendo di Aids. Per questi morti viventi ci sono le Suore della Carità. Comunità in crescita: 17 delle 19 clarisse nel convento vicino Lomé. loro 23.000 euro. Ci sono suore e monaci politico dei Paesi confinanti, l’aggressivo ai quali non possiamo dire di no, sarebbe avanzare dell’Islam dal nord porta altre persone in cerca del senso della vita in dire di no alla loro opera di carità. Lo stesso vale per l’attività missionaria questa oasi di fede. Le suore pregano con delle clarisse vicino Lomé, in Togo. Il loro, insegnano. Non in pochi alla fine del loro convento è stato fondato 16 anni fa. ritiro si chiedono: «Il nostro cuore non Al posto delle prime quattro suore ora ve bruciava quando parlavano con noi e ci ne sono 19 che pregano e lavorano. Colti- illustravano le Sacre Scritture?». Ma questo Emmaus è vano granturco e altre verdure nel Dove si prega vi è fede, troppo lontano da Lomé per tornare lo piccolo orto, hanno vi è Dio. stesso giorno a casa un pollaio, alberi da frutta. E accolgono le persone, il cui nu- ed è troppo piccolo per ospitare la gente. mero cresce di anno in anno; giungono in Per questo le suore hanno iniziato a coquesto luogo di pace per pregare e ritro- struire una modesta foresteria accanto al vare Dio. Sono principalmente giovani, convento. Sono riuscite a raccogliere coppie di coniugi e famiglie che sfuggono fondi che coprono l’80% dei costi. Manalla confusione della città. Da alcuni anni cano ancora gli impianti per la corrente e arrivano anche gruppi per ritiri spirituali l’acqua, oltre a una parte delle travi. Si di catechesi e di contemplazione religiosa. sono rivolte a noi. Abbiamo promesso Ognuno di loro sente: dove si prega vi è loro 20.000 euro. Perché anche a noi brufede, vi è Dio. L’inquieto clima sociale e ciava il cuore di fronte alla loro fede. • Si chiamano “Congregazione Abizeramariya”. Non possono cancellare il genocidio del 1994, ma la loro misericordia semina il perdono. Accolgono gli anziani e chi non ha più una casa, nessuno che li curi, che offra loro un ricovero, un pezzo di pane e un po’ di calore… Le suore si prendono cura delle anime abbandonate di chi è rimasto solo. Li riportano alla vita. A Kabgayi nel sud del Ruanda hanno anche un convento. Inoltre, lavorano negli ospedali e nelle case per anziani. Il convento è una struttura vecchia di 50 anni, le travature lignee del tetto sono marce, appesantite dai laterizi. Il tetto va restaurato. Ma questo va al di là delle loro forze. Si sono rivolte a noi per un aiuto. Cubabarira, piangere insieme, soffrire insieme, dicono in Ruanda parlando delle persone anziane, Aiuto per il sostentamento: oggi in Sospensione dei lavori nella foresteria: degli abbandonati. Abbiamo promesso Ruanda è di nuovo più che sopravvivere. mancano i mezzi per proseguire. Le offerte ricevute saranno destinate ai progetti presentati o a progetti analoghi, sostenendo anche l’opera pastorale di Aiuto alla Chiesa che Soffre. 6