A
sem nnunc
pre
i
e ov are il V
unq
a
ue ( ngelo,
Ben
e
dett
oX
N. 2 - Febbraio / Marzo 2011
Esce otto volte l’anno
Foto: L’Osservatore Romano
www.acs-italia.org
«I nostri fratelli
perseguitati sono
l’elite della
Chiesa. Essere
solidali con loro
è un dovere
morale».
Provati dal dolore: il cardinale Nguyen Van Thuan e Giovanni Paolo II.
35 chilometri per andare e 35 chilometri
per tornare. Tutti a piedi, portando al ritorno il peso di due figure che era andato
a comperare a Lione: due angeli che il
santo parroco di Ars intendeva collocare
accanto al Tabernacolo della
sua modesta chiesa. Anno
dopo anno l’aveva abbellita,
migliorando anche i paramenti
liturgici. Il meglio di quello
che aveva era appena bastante
per il Signore.
Questo episodio mi ricorda il racconto di
un missionario al quale fu chiesto: «Come
puoi pretendere che io creda che il tuo Cristo sia il vero Dio se mi inviti ad adorarlo
in un garage? Vieni con me… ti mostrerò
io quella che considero una vera casa del
Signore in terra». Il missionario capì subito. Quando era un giovane sacerdote
aveva visitato alcune comunità Aymara
nelle Ande. Un terremoto aveva distrutto
le chiese di vari insediamenti. In alcuni
villaggi erano state faticosamente ricostruite le chiese, altrove avevano lasciato
passare il tempo e dove mancava una
chiesa in mattoni e legno, anche la chiesa
dei cuori viventi si era estinta e al suo
posto erano subentrate le sette. In altri villaggi della religione non restava che un
vago ricordo.
L’ultimo giorno di febbraio dello scorso
anno, il Cile fu devastato da una forte
- Padre Werenfried (1913-2003) -
ha raccolto fondi per erigere ben 42 di
queste chiese provvisorie nei luoghi più
colpiti dalla tragedia. «Questa nuova Casa
del Signore è la prova che non siamo né
soli né abbandonati. Sono felice e grato
per l’efficacia degli aiuti», ha scritto il parroco di Yáquil. «Ho celebrato la Messa in
strada e funzioni funebri nelle
case dei defunti. Con questa
cappella abbiamo ridato dignità al ministero divino», ha
affermato un altro parroco,
quello di El Olivar.
Le cappelle provvisorie sono
solo il primo passo. Trascorreranno decenni prima che possano essere ricostruite
le chiese e le case parrocchiali. E il Cile è
solo uno dei tanti Paesi. Dio merita più di
un garage e cuori vuoti. Non facciamo
passare inutilmente il tempo. Diamo una
mano a costruire il Regno di Dio.
Vi ringrazio e vi benedico.
«Dio merita di più di
un garage e cuori
vuoti».
scossa di terremoto, milioni di persone rimasero senza un tetto, andarono distrutte
scuole, ospedali e anche le chiese. La
Chiesa cattolica ha reagito con immediatezza. La nostra Opera in Cile si è tirata su
le maniche finanziando un nuovo modello
di chiesa provvisoria progettata da un famoso architetto. Questa soluzione si è rivelata valida, economica e armoniosa. In
questa cappella provvisoria, una struttura
metallica sorregge una tenda che ricorda
il mantello della Vergine Maria. L’interno
è luminoso, accoglie e protegge. In neanche otto mesi il nostro Segretariato in Cile
Padre Joaquín Alliende, Presidente
1
VI)
zioni
u
c
e
Pers
«Non eroismo, ma fedeltà»
Manifesti, calendari, preghiere per la
Madonna a Cuba.
Nessun altro li aiuta: suore con bambini
handicappati in Vietnam.
Venti anni fa in Iraq vivevano 1,4 milioni di cristiani. Oggi non arrivano
neanche a 200mila... Sono perseguitati, cacciati, uccisi a causa della loro
fede. I cristiani sono «il gruppo religioso che soffre il maggior numero di
persecuzioni a motivo della propria fede».
Questa constatazione è stata fatta da Papa arcivescovo di Saigon François Xavier
Benedetto nel suo Messaggio 2011 per la Nguyen Van Thuan che sotto il regime
Giornata Mondiale della Pace. Anche il comunista rimase in carcere 13 anni, 9 dei
vostro aiuto è riconoscibile in tutto il mondo. quali in completo isolamento. Nel 2002 Conforto a chi è sfuggito alle forze dePer alcuni Paesi non possiamo concreta- morì a Roma – dove era stato nominato car- vastanti della natura: il vescovo Andrew
mente informarvi su quanto facciamo. Ac- dinale – e nell’ottobre scorso è iniziato il Francis visita le vittime delle inondazioni
cade ad esempio per la Cina. Possiamo solo processo di beatificazione. Prima che il suo in Pakistan.
dirvi che le vostre offerte vanno a sostenere calvario cominciasse (1976-1988) era tra i
formazione di seminaristi e novizie, cate- vescovi vietnamiti che si rivolgevano alla dei 400 anni dell’apparizione della “Virgen
chesi, sostentamento di religiose e di ordini nostra Opera chiedendo aiuto per le proprie de la Caridad del Cobre”. La Chiesa di
contemplativi, sacerdoti con le intenzioni di parrocchie. Oggi aiutiamo i suoi successori Cuba festeggerà con varie iniziative questo
Sante Messe. Servono all’acquisto di bibbie anche sostenendo, ad esempio, la costru- evento; nella diocesi di Camaguey sostee biciclette, oltre che a risanare
niamo la stampa di manifesti,
edifici religiosi spesso fatiscenti.
opuscoli e preghiere (4.500
Senza il vostro aiuto la situaeuro). Cuba desidera un risvezione sarebbe ancora più grave.
glio religioso, i pellegrinaggi al
Ma senza la preghiera dei criSantuario di Maria sono un’ocstiani perseguitati della Cina, la
casione importante.
Chiesa universale sarebbe molto
Il desiderio di Buona Novella,
più povera. Lo stesso vale per i
di libertà religiosa e quindi di
cristiani iraniani. Lì le persecupace, caratterizza anche la situazioni sono un fatto quotidiano,
zione dei cristiani nel Sudan.
specialmente da quando sempre
Nei territori contesi tra Sud e
più musulmani scelgono di conNord, la gente si reca a frotte a
vertirsi al cristianesimo. La
Messa nonostante i pericoli. La
Chiesa assira e quella armena
cappella di Santa Bakhita, la
sono sì riconosciute, ma anche «Sono Fr. Xavier Nguyen Van Thuan, vescovo di Nha-Trang, santa della speranza, a Malakal
controllate dalla polizia religio- Vietnam del Sud»: con queste parole iniziava la richiesta di è ormai troppo piccola. La dosa… Il vostro aiuto dev’essere aiuto giuntaci nel 1971.
menica, almeno metà dei fedeli
quindi adoperato con molta “dinon riesce a entrare. La spescrezione”, ma arriva sempre ai cristiani in zione di una casa per le suore (11.000 euro) ranza ha bisogno di spazio, di una nuova
Iran per i quali è di grandissimo conforto!
chiesa più grande. Abbiamo promesso
o l’attività pastorale.
La vostra mano tesa aiuta a rimanere fe- A Cuba la situazione è un po’ meno tesa. Il 105.000 euro per far costruire una chiesa
deli. Del resto «l’eredità dei martiri non è regime ha consentito lo svolgimento di pel- nell’ex-zona di guerra. La pace e la libertà
eroismo, ma fedeltà», scriveva l’allora legrinaggi più o meno grandi in occasione richiedono sempre nuove preghiere.
•
2
Le offerte ricevute saranno destinate ai progetti presentati o a progetti analoghi, sostenendo anche l’opera pastorale di Aiuto alla Chiesa che Soffre.
Un
ruire
t
s
o
c
r
e
aiuto p
Fondamenta, mura, tetto – Tutto per Dio
C’è bisogno di una chiesa? Non si
può pregare anche all’aperto? «Certo
che si può – afferma Benedetto XVI –
ma allora l’iniziativa della preghiera
sarebbe solo nostra, rimane sospeso
se Egli risponderà. L’Eucaristia invece
significa: Dio ha risposto. L’Eucaristia
è Dio presente che risponde. Per questo, la preghiera raggiunge nel luogo
riservato all’adorazione eucaristica
un livello del tutto nuovo».
Alcune comunità attendono ormai da decenni di riavere un luogo così. Nel 1948 i comunisti sequestrarono la chiesa alla comunità
greco-cattolica ad Halmajd in Romania. Da
15 anni la comunità ha di nuovo un sacerdote, ma non una chiesa. Le Messe sono celebrate in un’aula scolastica o in case private.
Ma sono spazi troppo piccoli. Ora dispongono di un terreno al centro del villaggio,
dove potranno costruire una piccola chiesa,
un «luogo per l’adorazione eucaristica» con
100 posti a sedere. In occasione di battesimi
e matrimoni suoneranno nuovamente le cam-
pane. Costo: 84.391 euro. La comunità si dà
da fare per raccogliere i fondi, risparmiando
su tutto. Abbiamo promesso 15.000 euro. Di
più non si può fare, perché diversamente il
giovane parroco Julian Ceobanu – che ha
aperto nella sua parrocchia San Massimi-
Una cappella a Berhampur, in India: non
la si può abbandonare.
Grazie a voi un grande futuro: la costruzione di un centro diocesano in Lituania.
Suore in Moldavia: il vostro aiuto va per la costruzione di un centro pastorale.
liano Kolbe a Moara, sempre in Romania, un
Centro parrocchiale – non riceverebbe alcunché... Egli manca praticamente di tutto e
abbiamo promesso di aiutarlo con 10.000
euro. Situazioni di questo tipo esistono
anche in altri Paesi dell’ex-blocco sovietico.
Ad Haradok in Bielorussia, dopo 70 anni, la
minuscola comunità ha di nuovo un parroco
ed è stata ricostruita la chiesa che i comunisti avevano lasciato crollare. Poi si è messo
mano alla casa parrocchiale, dove si potranno svolgere anche incontri e catechesi.
Sono state gettate le fondamenta, alzati muri,
piallate porte… Ma giunti al tetto il denaro è
finito. A cosa serve la buona volontà se non
ci sono i mezzi? Per un tetto gli euro necessari sono 15.000. Chi dà una mano?
•
Luogo di pace e di carità
Nelle parrocchie più povere tutto ricade sulle spalle dei sacerdoti: sono
pacificatori e giudici, medici e infermieri, architetti e contadini. Essendo
gli unici in possesso di un veicolo
(un’auto, un carro trainato da un
asino o anche una bicicletta) fanno
spesso anche da “autisti” per i bisogni della comunità.
campagna e spesso – pur essendo loro stessi
poveri come i fedeli – rappresentano l’ultima speranza quando c’è da pagare una
bolletta. Anche se non possiedono nulla.
Nel vicariato di Guapi in Colombia, caratterizzato da una estrema povertà, il vescovo
Hernan Alvarado Solano può contare su
parroci così… Ma anche il vescovo non ha
di che finanziare la casa parrocchiale di
Sant’Antonio. Senza di essa, la parrocchia
Portano gestanti, bambini e anziani malati rimarrebbe priva di un luogo di pace, giunel lontano ospedale. Vanno a ritirare in stizia e carità. Un luogo di silenzio e trancittà i documenti, organizzano le scuole in quillità dove il parroco stesso può attingere
Punto di riferimento di tutto e per tutti:
la cappela di Sant’Antonio a Guapi.
forza. Gli abbiamo promesso 25.000 euro.
Sant’Antonio non deve cadere in mano alle
sette e ai trafficanti di droga.
Le offerte ricevute saranno destinate ai progetti presentati o a progetti analoghi, sostenendo anche l’opera pastorale di Aiuto alla Chiesa che Soffre.
•
3
Il primo martire, Stefano
Foto: Mariapia Del Frari
A nome delle suore e
dei religiosi – e non
sono pochi! – come
anche dei sacerdoti
del Centro Matri nella
diocesi di Purwokerto
in Indonesia, suor
Anna Maria vi ringrazia «dal più profondo
del cuore». 150 suore
e religiosi e 45 novizie
di tre diverse congregazioni hanno potuto partecipare nel 2010 a dei ritiri; 80 sacerdoti
hanno invece partecipato a seminari su temi come «Perseveranza
nella vita religiosa» oppure «Educazione cattolica». Nei workshop le
suore hanno inoltre potuto cimentarsi con personal computer e portatili. Tutto ciò anima, nel vero senso della parola, il lavoro pastorale
e sociale in un Paese dove i cristiani sono appena una piccola minoranza, granelli di sale che fanno intuire Cristo. Grazie al vostro
aiuto questo sale non diventerà insipido.
Toccato dalla miseria
Di recente ho letto alcune vostre lettere e
opuscoli e la vostra richiesta di aiuto per
i più poveri ha toccato profondamente la
mia anima. Toccato da così tanta miseria nel mondo e spinto dallo spirito cristiano di aiutare chi soffre materialmente
e moralmente, vorrei contribuire alla voLa Bibbia del Fanciullo – Dai bambini stra Opera e aiutare chi non ha niente. Vi
per i bambini
prego, utilizzate la mia offerta dove e
In questi giorni vi abbiamo inviato 189 come meglio credete.
euro. I bimbi della nostra scuola materna
Un signore dal Portogallo
Le pietre come ultimo argomento
contro la verità. Il giovane diacono
Stefano era stato calunniato e portato davanti al Sinedrio. Lì aveva annunciato la verità con un lungo
discorso in sua difesa. Era l’orazione
di una persona colta, Stefano conosceva bene la sua fede. Ma chi lo
ascoltava non sopportava la verità:
«Proruppero allora in grida altissime turandosi gli orecchi; lo trascinarono fuori della città e si misero a
lapidarlo» (Atti 7,57 segg.). Per non
aver rinnegato la sua fede, Stefano
diventa il primo martire cristiano.
La sua testimonianza ha effetto. Immediatamente su Saulo, il quale, pur
assistendo alla lapidazione di Stefano, non volle accettare la verità
fino a quando non diventò “Paolo”.
A causa della sua persecuzione i cristiani si sarebbero dispersi e con
loro la Buona Novella avrebbe raggiunto le altre parti del mondo. Il
sangue dei martiri è seme che germina cristiani. L’essenza del martirio si basa anche sull’ultima parola
di Stefano: «Signore, non imputar
loro questo peccato» (Atti. 7,60). È
la parola del perdono, anche a
prezzo della vita. La forma più pura
della sequela di Cristo, la forma più
alta di amore.
Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) - Segretariato Italiano: Piazza San Calisto 16 - 00153 Roma
Tel. 06.6989.3911 - mail: [email protected] - Bressanone: Rio Scaleres 14 - 39042 Bressanone
Tel. 0472.832.746 - Milano: Corso Monforte 1 - 20122 MI - Tel. 02.7602.8469 - Siracusa: Via
Pompeo Picherali 1 (Sede) - Piazza Duomo 5 (Recapito postale) - 96100 SR - Tel. 0931.412.277
Offerte: CCP N. 932004 - Bonifico bancario. Coordinate bancarie: Intesa Sanpaolo S.p.A.
IBAN IT 11 H 03069 05066 011682210222.
I suoi dati personali sono utilizzati al fine di promuovere le iniziative di Aiuto alla
Chiesa che Soffre. Ai sensi del D.L. 196/2003, lei potrà esercitare i relativi diritti,
rivolgendosi ad “Aiuto alla Chiesa che Soffre” - Piazza San Calisto 16 - 00153 Roma.
L’Eco dell’Amore N. 2 - Febbraio / Marzo 2011
- Direttore responsabile: Mons. Sante Babolin
- Redazione: Jürgen Liminski - Editore: Aiuto
alla Chiesa che Soffre - Piazza San Calisto 16 00153 Roma - Con approvazione ecclesiastica Tipografia: Ottavio Capriolo S.p.A. -Via Di
Vittorio, 6 - 20090 Caleppio di Settala - ISSN
0252-2551 - Registrazione del Tribunale di
Roma N. 481 del 24 novembre 2003 Sped. A.P.
- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
art. 1, comma 2, DCB Milano.
Sofferenza, amore e gratitudine – Le vostre lettere
Una testimonianza
Di ritorno dall’Ucraina, il mio Paese natale, vi invio questa offerta affinché possiate continuare il vostro impegno per il
mio Paese in cui la fede sembra salda,
anche tra i giovani. La preghiera è vera
e profonda. Conosco ACS dagli anni ‘50
e quando nel ‘56 ero studente ho conosciuto di persona padre Werenfried. Mio
padre era un prete cattolico di rito greco
e avevamo trovato rifugio in Francia.
Padre Lardo ci aiutò finanziariamente e
moralmente, affinché mio padre potesse
svolgere il suo ministero nel nord della
Francia. Ci tenevo molto a darvi questa
mia testimonianza…
Un benefattore dalla Francia
4
hanno venduto a settembre numerose
zucche ornamentali e pannocchie di granturco, per raccogliere denaro pro Bibbie
del Fanciullo da far arrivare ai bambini
poveri. Si sono impegnati moltissimo.
Siamo contenti che in 54 potranno ricevere una Bibbia e conoscere Gesù.
I bimbi della scuola materna
e le suore, Grieskirchen, Austria
gro
e
n
e
t
Mon
Una Chiesa viva per l’arcidiocesi di Bar
Macerie e modello futuro: l’arcivescovo Zef Gashi davanti alle rovine di un Centro
parrocchiale e il progetto della Cattedrale di Bar.
Nella casa del Signore c’è vita. «Il Signore è sempre presente», scriveva
Papa Benedetto quando, dieci anni
or sono, era cardinale. «La chiesa
non è solo un luogo in cui la mattina
si svolge una funzione, mentre per il
resto della giornata è uno spazio
“privo di funzione”. Lo spazio della
chiesa è sempre “Chiesa”, perché il
Signore sempre si dona, perché il
mistero eucaristico rimane».
costruiscono moschee, si erigono chiese
ortodosse, ma noi non abbiamo una chiesa.
Non vogliamo fuggire, vogliamo una
chiesa!». L’arcidiocesi di Bar in Montenegro
è una delle più antiche del mondo. E anche
La comunità ha bisogno della sua “chiesa”. una delle più piccole. Fondata nel IX secolo
I cattolici di Bar a lungo hanno chiesto al è diventata arcivescovado nel 1034; i cattovescovo di fare in modo che ci fosse. «Si lici sono rimasti per secoli un piccolo gregge,
Le fondamenta sono state gettate: Su
questa “pietra” sorgerà San Pietro.
5
Entro il 2012 verrà edificata la Concattedrale dedicata al primo Papa.
ma anche sotto l’Impero ottomano hanno
dato esempio di fede e fedeltà. Oggi sono
una minoranza di appena 12.000 anime.
Neanche il 4%, contro il 18 dei musulmani
e il 74 degli ortodossi. Ma vogliono restare.
Per questo hanno bisogno di una chiesa.
A lungo i vescovi hanno sofferto e combattuto per averla. Sotto la dittatura comunista
non era pensabile costruirla. Nel 1979 un
terremoto ha distrutto quasi tutte quelle che
erano ancora in piedi. Nella città di Bar si
sono salvate solo una piccola cappella tra
le baracche e una chiesetta definita “cattedrale” ai margini della città, lontana
dai nuovi insediamenti dove oggi risiede la maggior parte dei cattolici.
È lì che i vescovi volevano erigere
la nuova chiesa. Per sessant’anni
hanno chiesto con perseveranza
una concessione edilizia e solo nel
2006, dopo l’indipendenza del
Paese, è stato loro assegnato un
terreno; nel 2010, dopo lunghe
trattative, è arrivata anche la
concessione edilizia.
Adesso debbono
costruire, le spese
complessive ammontano a 2.456.142 euro.
La Santa Sede dà un contributo così come
la conferenza episcopale americana, mentre i cattolici albanesi all’estero hanno iniziato una raccolta di fondi. Noi abbiamo
promesso tre versamenti annuali di 100.000
euro ciascuno.
Ci sarò posto per 500 fedeli. Vi potranno
pregare e cantare; la pastorale giovanile,
già ora assai attiva, sarà ampliata. Questa
piccola Cattedrale sarà come un faro nella
città portuale di Bar che attira sempre più
gente. Verranno anche altri a pregare e
«noi tutti sappiamo – afferma Benedetto
XVI – quale differenza passa tra una chiesa
che vive di preghiera e una trasformata in
museo. Oggi corriamo il grave pericolo che
le nostre chiese vengano trasformate in
musei e ne subiscano il destino: se non
sono chiuse, vengono depredate. Non
vivono più. La misura della vitalità della
Chiesa, la misura della sua apertura interiore, si riconoscerà dal fatto se essa potrà
tenere aperte le sue porte perché Chiesa
vivente di preghiera».
Le offerte ricevute saranno destinate ai progetti presentati o a progetti analoghi, sostenendo anche l’opera pastorale di Aiuto alla Chiesa che Soffre.
•
a
uand
R
e
Togo
Un tetto per la carità e la contemplazione
Sfruttare ogni minuto: cucire e ricamare
per il proprio sostentamento.
I bambini sono il futuro: anche di loro
si prendono cura le suore in Ruanda.
Bapfuye buhagazi – morti viventi.
Così vengono chiamate in Ruanda
le persone che sono sfuggite alla
morte, ma che non trovano la
strada per la vita: i mutilati con
braccia o gambe mozzate; le persone sole, le cui famiglie sono state
distrutte; chi ha subito violenza e
sta morendo di Aids. Per questi
morti viventi ci sono le Suore della
Carità.
Comunità in crescita: 17 delle 19 clarisse
nel convento vicino Lomé.
loro 23.000 euro. Ci sono suore e monaci politico dei Paesi confinanti, l’aggressivo
ai quali non possiamo dire di no, sarebbe avanzare dell’Islam dal nord porta altre
persone in cerca del senso della vita in
dire di no alla loro opera di carità.
Lo stesso vale per l’attività missionaria questa oasi di fede. Le suore pregano con
delle clarisse vicino Lomé, in Togo. Il loro, insegnano. Non in pochi alla fine del
loro convento è stato fondato 16 anni fa. ritiro si chiedono: «Il nostro cuore non
Al posto delle prime quattro suore ora ve bruciava quando parlavano con noi e ci
ne sono 19 che pregano e lavorano. Colti- illustravano le Sacre Scritture?». Ma
questo Emmaus è
vano granturco e
altre verdure nel
Dove si prega vi è fede, troppo lontano da
Lomé per tornare lo
piccolo orto, hanno
vi è Dio.
stesso giorno a casa
un pollaio, alberi da
frutta. E accolgono le persone, il cui nu- ed è troppo piccolo per ospitare la gente.
mero cresce di anno in anno; giungono in Per questo le suore hanno iniziato a coquesto luogo di pace per pregare e ritro- struire una modesta foresteria accanto al
vare Dio. Sono principalmente giovani, convento. Sono riuscite a raccogliere
coppie di coniugi e famiglie che sfuggono fondi che coprono l’80% dei costi. Manalla confusione della città. Da alcuni anni cano ancora gli impianti per la corrente e
arrivano anche gruppi per ritiri spirituali l’acqua, oltre a una parte delle travi. Si
di catechesi e di contemplazione religiosa. sono rivolte a noi. Abbiamo promesso
Ognuno di loro sente: dove si prega vi è loro 20.000 euro. Perché anche a noi brufede, vi è Dio. L’inquieto clima sociale e ciava il cuore di fronte alla loro fede.
•
Si chiamano “Congregazione Abizeramariya”. Non possono cancellare il genocidio del 1994, ma la loro misericordia
semina il perdono. Accolgono gli anziani
e chi non ha più una casa, nessuno che li
curi, che offra loro un ricovero, un pezzo
di pane e un po’ di calore… Le suore si
prendono cura delle anime abbandonate di
chi è rimasto solo. Li riportano alla vita. A
Kabgayi nel sud del Ruanda hanno anche
un convento. Inoltre, lavorano negli ospedali e nelle case per anziani. Il convento è
una struttura vecchia di 50 anni, le travature lignee del tetto sono marce, appesantite dai laterizi. Il tetto va restaurato. Ma
questo va al di là delle loro forze. Si sono
rivolte a noi per un aiuto. Cubabarira,
piangere insieme, soffrire insieme, dicono
in Ruanda parlando delle persone anziane, Aiuto per il sostentamento: oggi in Sospensione dei lavori nella foresteria:
degli abbandonati. Abbiamo promesso Ruanda è di nuovo più che sopravvivere. mancano i mezzi per proseguire.
Le offerte ricevute saranno destinate ai progetti presentati o a progetti analoghi, sostenendo anche l’opera pastorale di Aiuto alla Chiesa che Soffre.
6
Scarica

«Dio merita di più di un garage e cuori vuoti». «I nostri fratelli