PAG. 18 IL CORRIERE DE LA SERRA DICEMBRE 2008 Anno I - Edizione Trimestrale - II Numero – Dicembre 2008 SHUTZ ROCK FEST 2008BABBO NATALE ARRIVA di Simone Mazzoni di Valentina Gaggi Anche quest’ anno ha avuto luogo a Serra IL CORRIERE… ...DE LA SERRA Sant’ Abbondio l’ ormai consueto appuntamento Ciao, eccomi qua. Mi hai riconosciuto? quinta edizione. Nonostante piccoli incidenti di questa è una lettera scritta dal carissimo amico percorso, che sembrano sempre maggiori anno Sono quel vecchio dalla barba panciuto che arriverà Anche voi dopo anno, seguendoil 24 l’ Dicembre… evolversi della bianca, vestito di rosso, che nella notte di Natale avrete, in questo quasisiamo finito, una giorno manifestazione, sabato 2008 6 settembre riusciti porta a tutti qualche bel dono. riportare la musica dentro del centro dedicato solo arockvoi perle mura sognare, divertirvi, storico (grazie anche alla collaborazione della Pro sorridere e soprattutto scartare i regali che Babbo Mi pare di sentirti, si, si, sono proprio io, Babbo Loco che dal primo anno ha accompagnato lo Natale vi porterà! Ma per farlo ovviamente Natale e anche quest’anno voglio fermarmi a svolgersi dell’ evento). dovrete essere bravi perché altrimenti la Befana il Lo “Shutz” nasce con l’ intento di offrire ai Serra S. Abbondio con il mio carico di doni. 6giovani, Gennaio vi porterà carbone!di Cosa fare ma non solo, la ilpossibilità passaredovrete una Ti ricordi la cassetta rossa che i miei amici folletti serata a Serrai doni senza desiderati? doversi dunque spostare e per ricevere Io penso proprio che mettevano sotto l’arco della Porta Santa? percorrere chilometriuna perletterina ascoltare edella lo sappiatesvariati già: scrivete imbucatela buona musica dal vivo. E inoltre un festival di Ci sarà anche quest’anno e ci potrai imbucare la nella cassetta sotto la Porta Santa, così che sarete questo genere permette ai gruppi emergenti del tua letterina. accontentati potrete passare un buon luogo di potersieesibire e sfogare la propria vena Natale anche quest’anno. Ma per saperne di più leggete raccoglierla miei fidi aiutanti. creativa al di fuori delle sporadiche serate concesse da alcuni localiPasseranno della zona (chea comunque sonoi pochi!!!). i 4che gruppi si sono sul palco di Piazzale MORNING, THE RIVET voiQuest’ stessi anno quello c’è che scritto qui succeduti accanto… Poi, seMunicipio vorrai, il(BLACK pomeriggio del 24 dicembre, miVALLEY, WHITE PAPER e FREAK-OUT GUYS) con le loro note distorte hanno infuocato gli animi dei presenti ai concerti, e fatto cantare e fermerò ancora voltacome in questo paesino, ballare, il tutto in un’ atmosfera di festa goliardica che solo un festival potente ma inuna miniatura lo shutz rock festaiè in grado di piedi dei monti, che tanto mi ricorda la mia offrire. L’enigma giardino Penso che manifestazionidel di questo genere debbano essere tutelate e incrementate numericamente in ore paesi così piccoli casetta in Finlandia, e passeremoperché alcune rappresentano una delle poche modalità di aggregazione presenti, alternative al semplice bar, e in grado di creare collaborazione e insieme. non curandosi del futuro della collettività a cui essi stessi comunità, proprio dai più giovani. Ma evidentemente molti non lo capiscono, C’era una volta…tanto, tanto, tanto tempo fa un bellissimo appartengono, visto che c’è sempre qualcuno che si lamenta se dueAspetto volte all’la anno sente un po’ rumore fino aaspetto mezzanotte tuasi letterina e, disoprattutto, te o poco giardino che tutti i vicini invidiavano a noi serrani… più in là. Maera noiilnon demordiamo, e proseguiamo strada credendo che lo stare insieme dei giovani e la loro …Il giardino luogo preferito da tutti i ragazziperperla nostra il 24 dicembre per festeggiare insieme. collaborazione incentivata perché costituisce un possibile passare le belle vada giornate di sole: chi giocava a nascondino, chi antidoto al veleno che affligge i nostri giorni, e alla decadenza che Non mancare e sii buono. colpisce la nostra comunità. ainevitabilmente ruba bandiera, purtroppo chi a palla… conari lo bambini, SHUTZ ROCK FEST giunto ormai alla sua C E inoltre la maggiore affluenza di pubblico Un giornoquest’ però,anno il signorotto locale, decise che più rispetto alle edizioni precedenti ha confermato il successo del festival, ripagandoci anche della fatica e delle energie profuse per organizzare la manifestazione. Tutto è andato per il meglio! E speriamo che nessuno sarebbe potuto entrare in quel magnifico giardino nei prossimi anni miglioreremo ulteriormente, aumentando la qualità dello “SHUTZ ROCK FEST”, e coinvolgendo ancora più giovani ormai soltanto suo. a impegnarsi e collaborare insieme, per risollevare le sorti del A guardia del giardino vennero messe due guardie armate nostro paese e della nostra comunità che purtroppo, invece, giorno dopo giorno assume più “Nessuno le sembianze di unpiù malato terminale. alle quali il sempre re disse: dovrà entrare nel W lo SHUTZ ROCK FEST!!! W IL giardino!...E se qualcuno oserà farlo voiROCK’N’ROLL!!! dovrete ucciderlo!!! L’ultima cosa che lo sventurato dirà sarà sottoposta al vostro insindacabile giudizio…se quello che dirà sarà la verità gli taglierete la testa per concedergli una morte rapida, se invece sarà una bugia lo impiccherete all’albero più alto perché meriterà una morte lenta e dolorosa…” Dopo un paio di giorni dei bambini stavano giocando a palla proprio fuori dal giardino e, tira di qua e tira di là, la palla andò a finire proprio dentro al giardino. I bambini discussero tra loro e, alla fine, tirarono a sorte per chi dovesse entrare a recuperarla. Ma lo sventurato, appena scavalcato il muro, venne subito catturato dalle guardie, venne portato al centro del giardino e la guardia gli spiegò quello che di lì a poco gli sarebbe capitato. Ebbene, si dice che ancora oggi gli spiriti delle due guardie si ritrovino tutte le notti di Natale per stabilire se quello che disse il bambino era bugia o verità… Cosa disse il bambino per salvarsi?? (soluzione nel prossimo numero) AUGURI!!! In queste settimane abbiamo ricevuto molti complimenti da parte vostra per la bellissima iniziativa che abbiamo riproposto dopo tanti anni. Il “Corriere de la SeRRa” ha avuto uno straordinario successo, sia per i contenuti che per la veste grafica. Alcuni di voi ci hanno contattato per partecipare, aiutandoci ad arricchire il giornalino; altri hanno collaborato, con un generoso contributo, ad affrontare le necessarie spese di realizzazione e stampa. In questo numero di fine anno, dedicato al Natale, si parlerà di tradizioni, cucina, poesia, attualità e molto altro. Ma la grande novità è stata la collaborazione di un “BABBO” molto speciale, che di sicuro farà piacere ai nostri lettori più piccoli… Da tutta la redazione un augurio di BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO!!! [email protected] Sotto il segno della cometa Testo cooperativo classe V Scuola Primaria di Serra Sant’ Abbondio ‘N giorno a Nazaret nacque ‘n monellino che se chiamava Gesù; era ‘l fiolo de Dio, ch’era ‘l padre de tutti i omini e d’le donne. (segue a pag. 2) PAG. 2 IL CORRIERE DE LA SERRA La famija de Gesù, era gita a Nazaret pel censimento, ma n’era tanta ricca e s’era dovuta contentà de dormì n’te ‘na cappanna con somaro e ‘n bove che scaldaveno col fiato chel monellino ch’era nato appena rivati. ‘L patre e la matre, l’even messo a dormì ‘nte ‘na magnatoia con po’ de fiene. Giuseppe:- Marì l’sai ch’ en fatto proprio ‘n bel monello! Maria:- E co’ credevi che niva brutto? Sì ma ‘nvece de sta chi a discorre con me, va a pià ‘n pò d’acqua per lavacce e per be! Giuseppe:- Ce girò, ma n’ho tanta voja! Maria:- Tira via, e n’tar fermà a discorre con qualcuno c’ariva notte. Giuseppe:- E’ già rivata notte, guarda malassu, c’è ‘na stella co la coda; avà Marì, l’è bella! Viene a vede! Baia n’ti occhi Maria:- lasci gì de fa i versi, va a pià st’acqua! Giuseppe caminava verso ‘l fiume ma ogni tanto se ‘ncantava a guardà sta stella e s’in era pel pescatore che l’archiappava era gito a finì drentro a l’acqua. Pescatore: - Oh, ma co fai? Sei ‘ncantato? Volevi morì fogato? Giuseppe:- Ma co dici? So nuto a pià l’acqua per mi moje e per mi fiolo. Ma tu l’evi mai vista ‘na stella bella così? Pescatore:- ma que dichi? De che stella parli? Giuseppe:- Quella malassu, sopra a la cappanna do sta mi fiolo. Pescatore:- Oh, avà! Evi ragione, nl’evo vista. Ma da do è nuta? Giuseppe:- Io nel so, ma è bella ‘n bel po’! Mentre Giuseppe e ‘l pescatore discorreveno, ariva n’pastore co le pecore per falle beve e dice: - Ma co è sta luce che da n’ti occhi? Giuseppe e ‘l pescatore:- Ah, boh! Noialtri n’tel sapemo dì de sicuro co é sta robba che arluce. Pastore:- A mo quando ste pecore han buto, la gimo a vede mejo sta luce. Giuseppe:- Dai così ve porto a vede anche mi fiolo ch’è nato stanotte,.Josso, me tocca tira via senno chi l’arsente mi moje; m’eva detto che n’m’evo da DICEMBRE 2008 fermà a discorre che je serviva l’acqua. Ve saluto, ‘ntanto vo avanti pro m’arcomando nite a vede che v’aspetto ‘L pastore e ‘l pescatore:- Sì, sì, bada a gi, noialtri arivamo fra ‘n po’. ‘L pescatore al pastore:- I’ avremo da portà qualcò se je nato ‘n fiolo stanotte!? Pastore:- C’hai ragione cocco, j’avrò da lascià ‘na pecora. Mal che vada ce piarà ‘l latte. Pescatore:- Io je lascio sti du pesci c’ho pescato, almeno c’avranno da magnà qualcò stassera. Partirono e camina camina arrivarono a sta cappanna. Giuseppe ‘ntanto era rivato e Maria l’eva preso a la ucca perché c’eva messo troppo a pia l’acqua. Quando Giuseppe vede i due amici… Giuseppe:- Marì, viene a vede chi è rivato! Maria:- Chi arrè! E adè sti due do i’hai arcutinati? Giuseppe:- Nite oltra n’ve proccupate, è ‘n pò nervosa c’ha partorito adè che n’è tanto! Maria:- So nervosa sì, t’evo detto da tira via a pia l’acqua, c’hai badato mezza giornata… Giuseppe:- Nite a vede che bel fiolo! ‘L pescatore e ‘l pastore s’ avicinano a Gesù:- Jo l’è bello! Ma do l’ete messo? Drentro a do magneno j’animali? Se v’el magnano, sete a posto! Chi ve l’arfà? . Ma sto bove e st’asino do l’ete presi? Maria:- L’asino c’ha portato fino a chi,e per fortuna! Con che la panza che c’evo, si spetto a lu…n’me strascinavo!. Giuseppe:- Sì, ma arcontela giusta. Te stevi a sede e io tiravo ‘l somaro. Maria:- Ma tanto n’avrai preteso che l’tiravo io, vede un po’ de n’me fa discorre. L’pastore e ‘l pescatore:- V’emo portato ‘n pensierino pe sto fiolo. Che Dio ve l’ benedica! Giuseppe: - Vorria vede che n’el fa. Se n’benedice a lu …‘Nanto da lontano se vedeveno arivà tre omini grossi, vestiti de fino, con ‘n mano ‘n so que: erano i Re magi. IL CORRIERE DE LA SERRA PAG. 17 Notizie dal Campo DICEMBRE 2008 Notizie dal Campo di Luca Alessandrini di Luca Alessandrini Inizio di stagione ricco di grandi soddisfazioni per il calcio a Serra Sant’Abbondio. Con il campionato ormai giunto alla 12a giornata il Serra si trova ad un solo punto dalla vetta del campionato di seconda categoria; risultato che va al di là delle più rosee aspettative soprattutto considerando che, se saprà approfittare di un calendario favorevole, potrebbe presto trovarsi in testa. Fino a qui la squadra è riuscita ad ottenere ottimi risultati sfruttando le grandi potenzialità dei ragazzi del posto sui quali è stata costruita l’ossatura della squadra, perfettamente integrati dagli ottimi innesti "stranieri". Possiamo parlare di un piccolo miracolo se pensiamo che buona parte della squadra di Mister Baldeschi è la stessa che la passata stagione ha disputato il campionato di terza categoria regalandoci la grande soddisfazione della promozione. Sabato di Derby : Frontone 0 – Serra 4 Il Punto di vista… Il Derby da un altro punto di vista di Luca Alessandrini di Simone Valentini Grande soddisfazione ci ha senz’altro regalato la netta vittoria ottenuta nel derby in casa dei nostri "cugini" frontonesi che, dopo un partita di grande intensità, si sono dovuti arrendere ai "nostri". La partita, molto sentita da entrambe le tifoserie, che per l’occasione si sono organizzate con cori e striscioni più o meno irriverenti, ha subito preso una strada in discesa per il Serra che dopo appena cinque minuti di gioco era già in vantaggio grazie al gol del solito Daniele Conti. È poi toccato a Buroni con un gran tiro dalla corta distanza prima (40') e con una rapidissima azione in contropiede poi (58') mettere al sicuro il risultato e portarci sullo 0-3. Partita infine chiusa dalla sfortunata autorete di Mensà su cross di Allegrezza che allo scadere mette la classica ciliegina sulla torta. Grande gioia sugli spalti al triplice fischio dell’arbitro con i nostri tifosi che, non avendo mai smesso di sostenere la squadra, hanno continuato a festeggiare anche per le vie di Serra. Facciamo quindi gli auguri alla nostra Serra perché questo bellissimo cammino possa continuare e affinché ci dia ancora tantissime soddisfazioni... Il derby vede le due contendenti provenire da situazioni completamente differenti: mentre la Frontonese ha avuto risultati altalenanti nell’ultimo periodo, il Serra sembra aver trovato un suo equilibrio, ottenendo ottimi risultati nelle precedenti gare. La partita si apre con la Frontonese che prova ad attaccare, ma al 5° minuto viene subito freddata da un gol di Daniele Conti, sviluppatosi sulla fascia sinistra dopo una disattenzione della difesa locale. La squadra reagisce creando un’opportunità simile a quella che ha portato al gol del Serra, ma Sciamanna sciupa a due passi dalla porta la clamorosa occasione. Al 40° arriva il secondo gol degli ospiti, nato da una punizione veloce trasformata poi da Buroni, col pallone che sorpassa la difesa e il portiere. Dopo l’intervallo, il Serra rientra in campo galvanizzato dal risultato maturato nella prima metà di gara e va ancora a segno con Buroni, partito da posizione di fuorigioco non rilevata dall’arbitro. Alla fine della partita la Frontonese è tutta spinta in avanti, con soli due uomini lasciati a coprire la difesa ma ormai i tentativi sono vani e allo scadere l’autogol di Mensà conclude una gara sfortunata per il Frontone. Il Serra può continuare così la sua marcia nella parte alta della classifica, verso i play-off, mentre la Frontonese dovrà imparare dai suoi errori per riuscire ad evitare i play-out, o peggio una sgradita retrocessione in terza categoria. ...Forza Serra!!! PAG. 16 IL CORRIERE DE LA SERRA DICEMBRE 2008 Giro d’ Italia 2009: la “scalata Appenninica” Catria, Nerone e Petrano di Simone Alessandrini 25 maggio 2009, una data da ricordare per le nostre montagne, una data che si può definire storica per tutto il nostro entroterra. Quel lunedì di maggio del prossimo anno, infatti, saremo spettatori della tappa più bella, dura, affascinante e spettacolare del prossimo Giro d’Italia. In 100 anni di storia rosa è appena la terza volta che il Giro fa interamente tappa, dalla partenza all’arrivo, di una frazione della corsa ciclistica più importante d’Italia. Solo nel prologo dell’89 (Urbino) e nella tappa a cronometro dello scorso maggio (partenza da Pesaro ed arrivo ancora nella cittadina del Montefeltro) si percorsero solamente strade della nostra provincia; questa volta però non lo si farà con una prova contro il tempo, ma con un vero e proprio “tappone” appenninico che vedrà i pretendenti alla maglia rosa pedalare su e giù per le nostre montagne come era successo negli anni 70, gli anni di Merckx, con le 2 tappe arrivate in Carpegna. Il via sarà dato a Pergola proprio la mattina del 25 maggio 2009 e dopo una maratona di 237 chilometri, il traguardo verrà posto in cima al Monte Petrano che sovrasta Cagli. Arrivo che i corridori raggiungeranno dopo aver attraversato Fratterosa, Sant’Ippolito, Saltara, Fossombrone, la salita delle Cesane, Canavaccio, la Gola del Furlo, Acqualagna, Secchiano, Pianello, la vetta del Monte Nerone, Serravalle, Chiaserna, la cima del Monte Catria, Buonconsiglio e appunto Cagli. Saranno quasi 7 ore di corsa su e giù per le nostre cime da vivere tutti d’un fiato, sicuri dell’immenso spettacolo che ci regaleranno i ciclisti e tutta la carovana del Giro. Il merito di tutto ciò si deve principalmente al lavoro, alla passione e alla professionalità di Alighiero Omiccioli, responsabile provinciale del ciclismo, coadiuvato dalla provincia e da tutti i sindaci dei comuni toccati dal percorso che, già dal maggio 2006, periodo della tappa Cesena-Saltara con passaggio sul Catria, proponevano ai vertici RCS (società organizzatrice del Giro d’Italia) Mauro Vegni e Angelo Zomegnan, lo svolgimento di una tappa interamente immersa nel nostro territorio. Dopo numerosi contatti e sopralluoghi l’ufficialità è arrivata sabato 13 dicembre, giorno della presentazione ufficiale del Giro d’Italia 2009. Giro che partirà sabato 9 maggio da Venezia con una cronosquadre che vedrà la scalata delle Dolomiti (arrivi in quota a San Martino di Castrozza e all’Alpe di Siusi) a metà della prima settimana; week-end dedicato agli arrivi a Bergamo e alla passerella di Milano prima del 1° giorno di riposo; si riprende con la mitica Cuneo - Pinerolo (chi non conosce la fantastica cavalcata di Coppi nel ’49 su Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere) e dopo l’arrivo ad Arenano il giudizio sarà affidato di nuovo al cronometro con la Sestri Levante - Riomaggiore (Cinqueterre) maxi-crono di 62 km, poi tappa facile a Firenze e 2° week-end appenninico con gli arrivi a Bologna - San Luca e Faenza prima del tappone marchigiano; trasferitisi nel 2° giorno di riposo a Chieti, i corridori riprenderanno con la breve ma impegnativa Chieti - Blockhaus, poi tappa a Benevento, arrivo in vetta al Vesuvio e tappa ad Anagni, conclusione con una crono nell’ineguagliabile cornice del centro storico di Roma con partenza ed arrivo ai Fori Imperiali che incoroneranno il vincitore del Giro del Centenario. In conclusione, tornando alla nostra tappa, si tratterà con certezza di una ribalta mediatica d’eccezione per il nostro territorio. Il Giro come molti sanno è trasmesso in diretta dalla Rai e per l’occasione si prevede una mega-diretta di più di 5 ore per quello che da tutti viene definito come il vero “tappone” del prossimo Giro che non ha nulla da invidiare alle più blasonate tappe dolomitiche. L’opportunità di promozione del nostro entroterra è ghiottissima, con scalate e paesaggi che, sia dal lato sportivo sia da quello naturalistico, celano scenari suggestivi e spettacolari per i corridori ma anche per tutti gli appassionati che si riverseranno sulle nostre strade. Saranno collegati oltre 100 network televisivi, i giornalisti accreditati sono già più di 1000. La pubblicità quindi sarà immensa e il ritorno dal punto di vista economico (ospitalità e attività ricettive ma non solo) è certo, forti già dell’esperienza del 2006 quando a seguito della tappa sul Catria sono arrivati appassionati ed amatori da ogni parte della regione e da quelle vicine, spinti dalla voglia di provare percorsi subito entrati nella storia della corsa “rosa”. E allora segnatevi con un cerchietto rosso il 25 maggio, certi di assistere ad un grande spettacolo atteso da molti come dal sottoscritto da una vita intera; ed ora che il sogno si avvera, quel lunedì, una passeggiata a piedi con il cestino del pic-nic o in bici con lo zaino in spalla non ce la toglierà nessuno. Una meravigliosa giornata di sport, natura ed emozioni incredibili. PAG. 3 IL CORRIERE DE LA SERRA ‘L pescatore : - Avà, ma chi ariva? ‘L pastore:- Ah, io n’i ho mai visti? Enno in tre, co vorranno? Guarda l’en vestiti bene! E co c’hanno n’te le mane? Luccica n’bel po’. Giuseppe: - Oh porett’ a me! Ade niranno proprio chi? E co je do? Maria:- Tanto te co je voi da, i’ arcontarai du becciafavole e … Melchiorre:- E’ qui il figlio del re? E ‘l pescatore al pastore nell’orecchio:- Ma chi cerca? Avrà buto? Baldassarre:- Omaggio al re dei re! Giuseppe:- Me sa che ve sete sbaiati. Mi fiolo è bello sì , ma io so ‘n poveretto e lia è na pora donna. E’ NATALE di Nazzareno Catani Ti senti più allegro, una voce ti chiama, il cuore si illumina, qualcuno ti ama. E’ un giorno di gloria, ritornano i tempi di un’antichissima storia. Le coscienze si esaltano, diffondono affetto, desideri grandiosi ardono in petto. Un amico lontano, oggi si siede vicino Una nonna riabbraccia il suo nipotino. Ogniuno che incontri, ti porge la mano E il suo volto ti appare ancora più umano. La mia mente è serena e sogna giustizia, forse si illude, ma il Natale è letizia. La violenza si arrende e chiede perdono, forse m’inganno, ma lo considero un dono. Natale! Divertimento, gioia, impegno, raccoglimento, fedeltà e valori di questo grande avvenimento. Altruismo e opposizione al male, è questo l’augurio che oggi più vale. DICEMBRE 2008 Maria:- Te pensa per te! Tel do io pora donna!!! Me fai ni ‘n nervoso! Vede de tratta bene sta gente tanta ricca. Gaspare:- La stella ci ha guidato, sicuramente non abbiamo sbagliato, qui è nato il re del mondo! Giuseppe:- E na fischia! Hai ‘nteso Marì? Amò co famo? Mel potevi di che m’evi fatto ‘l re del mondo! Maria:- E’ da ‘de che l’sai! Ma con te n’ce se pia na capezzo, nt’arcordi manco quel che magni. Co t’eva detta que l’angelo che t’è aparito n’tel sogno? Se n’era per lu, m’evi datto anche ‘l ben servito!!! La Serra in concorso….. di Giancarlo Gentili Serra Sant’Abbondio, con centinaia d’altri paesi italiani, partecipa al Concorso Fotografico Nazionale “ComuniItaliani.it”. La competizione coinvolge tutti i comuni d’Italia con scorci fotografici che immortalano edifici religiosi o fontane provenienti da tutto il Bel Paese. La foto più votata sarà premiata con una somma di denaro e conosciuta a livello nazionale. Dai anche tu il tuo contributo votando sul sito: http://rete.comuni-italiani.it/foto/2008/48382 Che la fortuna ci assista! Votate Serrani VOTATE!! PAG. 4 IL CORRIERE DE LA SERRA Il Regno dei Giocattoli di Bianca Vaudagna C’era una volta ….. tutte le fiabe iniziano così. In una casetta di legno, su al Polo Nord, vive felice un vecchio signore. Tutto intorno, pini, abeti, cespugli di agrifoglio, e tanta, tanta neve. A far compagnia al vecchio signore, quattro simpatiche renne: Asso, Cupido, Agile ed Astuta. Il vecchio signore, veste sempre uguale Estate e Inverno, un vestito rosso, ornato di candida pelliccia; due occhi scintillanti e due fossette sulle guance paffute. Il naso poi pare una rossa ciliegia, sopra una bocca increspata da un sorriso amabile e contornata da una barba candida come la neve. Il suo enorme pancione sobbalza quando ride, pare quasi una scodella colma di budino. Il suo nome è Natale, ma tutti, ma proprio tutti, grandi e piccini, lo chiamano “Babbo Natale”. Tutte le mattine all’alba, saluta sorridendo gli alberi, gli uccellini, gli scoiattoli, che festosi ricambiano il saluto. Dovete sapere che il suo regno si chiama “Regno dei Giocattoli”. Babbo Natale ha tanti aiutanti (Gnomi, Folletti, Puffi, Scoiattoli, Renne) che lo aiutano nel suo compito di costruire e preparare i giocattoli per i bambini buoni. I giorni passano, le notti pure…… Le notti sono illuminate dalla luna, e, quando questa non c’è, da milioni di stelle più luminose di quelle che noi vediamo. Babbo Natale ha anche un cagnolino di nome Pratolino, seguito e curato dal folletto Duccio. Pratolino è molto sensibile, ha grandi orecchie uno sguardo dolce e qualche volta è un po’ impertinente. Pratolino può parlare, perché il folletto Duccio, con il suo potere magico, glielo ha insegnato. I giorni passano, le notti pure…… La casetta di legno, giorno per giorno, si riempie di giocattoli: bambole, trenini, soldatini, palloni colorati. Tutti lavorano con gran frenesia, cantando, ridendo e scherzando. Babbo Natale non invita mai, nella sua casa, persone adulte, ama solo invitare i bambini, che, tutti i giorni, DICEMBRE 2008 corrono fra la neve, fino alla casetta di legno per spiare dalla finestra il lavoro dei folletti e degli gnomi. I giorni passano, le notti pure……. Nella casetta, oltre a Babbo Natale il folletto Duccio e Pratolino, vive anche una curiosa vecchietta, con un buffo animaletto di nome Piffero, che fa ridere tutti con le sue battute spiritose. Alle volte è un po’ invadente, e allora la vecchietta è costretta a farlo sparire con un soffio (e qui c’è la magia!). I giorni passano, le notti pure…….. Durante la notte, fate e gnomi si aggirano nella foresta, cercando di tenere calmi gli alberi ché con il loro mormorio potrebbero svegliare gli abitanti della casetta. Col sole nascente che indora il cielo, la foresta si sveglia con un magico suono. Asso, Cupido, Agile ed Astuta si lucidano le corna, Pratolino fa dei buffi salti nella neve candida, Piffero con le sue battute fa ridere tutta la foresta, mentre Babbo Natale e la vecchietta sua amica, si concedono una ricca colazione, con pane appena sfornato da Mago Dolcino e con la marmellata preparata da Fata Cristallina. Poi, come rispondendo ad un segnale, dalla foresta arrivano gli gnomi con carrettini colorati con tutti i colori dell’arcobaleno, carichi di giocattoli di tutti i tipi, caramelle e dolcetti.. Persino Pratolino e Piffero smettono di giocare sulla neve per guardare quei carrettini colorati, quei dolcetti e caramelle. La foresta illuminata dal sole è meravigliosa Tutto è pronto. Babbo Natale e la Vecchietta, (sarà forse la Befana?) sono sorridenti e felici, perché fra non molto, giungeranno frotte di bambini da ogni parte del mondo, piccini e grandicelli, bianchi, neri, con occhi chiari, occhi neri e occhi a mandorla, tutti accolti da una musica dolce. “Che gioia vedere tanti visetti felici!” dice Babbo Natale accarezzando Pratolino che lo guarda con occhi languidi, mentre dalla felicità Piffero fa una capriola sulle spalle della vecchietta. Ed ecco, i piccoli entrano, mentre tanti uccellini colorati cinguettano allegramente, pronti a raccogliere le briciole che i bambini lasciano cadere sbocconcellando i dolcetti. I piccoli, quando saranno grandi e non potranno più entrare in quella foresta incantata, insegneranno a tutto il mondo, l’amore e la bontà imparate nel “Regno dei giocattoli”. Forse con un po’ di fantasia, anche voi che leggete, potrete far parte anche solo per un giorno di quel Regno. Buon Natale a tutti. PAG. 15 IL CORRIERE DE LA SERRA DICEMBRE 2008 NON SOLO ESCURSIONI… di Ramona Mazzoni Il 2008 sta ormai chiudendo i battenti ed anche per i ragazzi del Centro Escursioni Monte Catria è arrivato il momento di tirare le somme e stilare, diciamo così, un “rendiconto” delle attività svolte e portate avanti dall’inizio dell’anno. Come già spiegato nel primo numero del nostro “Corriere” - e come si evince dal nome stesso - il punto di forza dell’ Associazione è rappresentato dalle escursioni ed effettivamente di escursioni se ne sono fatte: da maggio ad ottobre infatti circa un centinaio di persone appassionate di montagna o semplicemente amanti delle passeggiate in mezzo alla natura hanno seguito i volonterosi accompagnatori del Centro Escursioni nel corso dei cinque trekking - di varie difficoltà – che comparivano all’interno del calendario 2008; ma non solo di escursioni vive l’Associazione, che ha partecipato attivamente anche ad alcune iniziative in collaborazione con la Pro-Loco di Serra Sant’Abbondio: esempio di tale collaborazione è stata la manifestazione “Fiori fra le mura”, la prima domenica di maggio, durante la quale il Centro Escursioni oltre ad aver allestito e curato, tramite la continua presenza dei volontari, un gazebo in cui erano disposti cartine, libri e opuscoli riguardanti Serra Sant’Abbondio e la zona del Catria, ha organizzato un’escursione cui hanno partecipato all’incirca 25 persone e durante la quale, grazie alla rigogliosità della primavera 2008, si sono potute osservare e riconoscere 6 tipi di orchidee diverse. Anche la Festa della Montagna - svoltasi sabato 26 e domenica 27 luglio - è stata un’importante occasione di impegno da parte dell’Associazione, che ha messo in piedi in località Valpiana un “punto informativo” presidiato da volontari e ha coordinato due trekking sul Catria e sull’Acuto, una traversata del Catria in mountain bike e, la domenica pomeriggio, un’escursione naturalistica per i più piccoli dal tema “La vita del bosco”, alla quale hanno preso parte quindici di bambini con le loro famiglie. Ma non è tutto perché anche a Fonte Avellana il Centro Escursioni ha visto la presenza dei propri esperti i quali, durante tutte le domeniche di giugno, luglio ed agosto, hanno gestito le visite guidate al giardino botanico, accompagnando i numerosi turisti che lo stesso, per il suo immenso valore naturalistico, richiama a sé. E al giardino botanico i volontari hanno svolto visite guidate anche a livello didattico, per gli alunni delle scuole elementari e medie, principalmente nei mesi primaverili ed autunnali. Questo si è fatto e molto altro si potrà fare, cercando di superare le tante difficoltà che spesso si incontrano, a livello pratico e anche, perché no, economico…L’Associazione infatti è sì composta da volontari, ma deve comunque sostenere delle spese gestionali per poter concretizzare e potenziare attività che permettano di tutelare e valorizzare il territorio, prima fra tutte la cura del sito www.escursionimontecatria.it. Per questo è importante la collaborazione di tutte le persone cui sta a cuore tale scopo e a tal proposito è opportuno ricordare che a inizio anno verrà aperto il tesseramento per il 2009, attraverso il quale con un minimo sforzo si potrà dare il proprio sostegno ad una piccola associazione piena di grandi progetti. PAG. 14 IL CORRIERE DE LA SERRA I vari argomenti sono stati scelti tra i più gettonati durante l’incontro di prova di giugno, dove è stato fatto girare un apposito questionario. Il più selezionato è stato il tema dell’immigrazione quindi è stato doveroso partire con l’incontro svoltosi venerdì 24 ottobre nella sala consiliari del comune di Pergola, dal titolo ImmINTEgrazione, incentrato sul problema dell’integrazione degli immigrati sia in Italia sia nelle nostre zone. Seguendo la scaletta è previsto un secondo incontro per il 19 dicembre, sempre nella sala consiliare del comune di Pergola ore 21:00, dal titolo econoMIA. Questo sarà formato da una prima parte di glossario, dove verranno spiegati i vari termini con cui in questi mesi siamo stati bombardati dai media, a cui seguirà una seconda parte di dibattito su prezzi e alternative di sviluppo economico. Tutto questo affrontato con un taglio giovanile che è un po’ quello che contraddistingue il nostro progetto e quindi i nostri incontri. Può per esempio capitare che all’interno di un incontro si veda un filmino, si senta una canzone, si DICEMBRE 2008 reciti una poesia, si facciano delle scenette, dei giochi, cioè si affrontino le tematiche in modo fresco e dinamico, cosi che gli incontri diventino il meno pesanti possibile e più digeribili da un pubblico giovane. Per ulteriori informazioni su questo e altri incontri o solamente per curiosità o per lasciare un messaggio di sostegno o di critica vi rimando al sito www.zonagiovani.net. Per concludere, non so se sono riuscito a trasmettere tutto il mio entusiasmo per questo progetto, in cui credo fortemente e che reputo una delle più frizzanti e dinamiche realtà nate nelle nostre zone negli ultimi 20 anni. Per questo vorrei fare un appello a tutti quelli dai 14 a 30 anni, con voglia di mettersi in gioco, di crescere, di costruire qualcosa di socialmente importate, venite ai nostri incontri preparatori, o se non avete tempo per vari motivi, almeno accompagnateci nel nostro percorso seguendo le varie assemblee pubbliche in programma. Perché vi accorgerete che si respira una gran bella aria, un aria frizzante che erano anni che non si respirava. IL CORRIERE … DE LA SERRA COLLABORATORI: Silvia Allegrezza, Davide Madonnini, Lorenzo Allegrezza, David Piersimoni, Simone Mazzoni, Ramona Mazzoni, Bianca Vaudagna, Samuele Gobbi, Giovanni Mazzoni, Valentina Castracani, Luca Alessandrini, Simone Alessandrini, Valentina Gaggi, Luigi Marra, Ludovico Caverni, Simone Valentini, Nazzareno Catani, Scuola Materna ed Elementare di Serra Sant’Abbondio, Proloco Serra Sant’Abbondio. FOTOGRAFIA: Giancarlo Gentili. LAYOUT: David Piersimoni. L’associazione Proloco di Serra Sant’ Abbondio ringrazia tutti i commercianti che hanno aderito all’iniziativa “Alberelli di Natale” per la decorazione del paese in occasione della feste Natalizie. PAG. 5 IL CORRIERE DE LA SERRA DICEMBRE 2008 Il ciocco di Natale…una nostra tradizione ? di Samuele Gobbi Parlando del più e del meno, cosi involontariamente, come spesso accade con i nostri anziani, un pomeriggio di novembre salta fuori il discorso sul “ciocco”. Il ciocco, nel nostro dialetto, sta ad identificare un grande pezzo di legno, così grande che per diverse ore il fuoco viene unicamente alimentato da esso. Punto centrale del discorso che stava imperversando era la preparazione del ciocco di Natale. Ascoltando diverse opinioni, il ciocco di Natale era ed è vera e propria tradizione: tutte le case, durante ogni cenone, avevano ed hanno il proprio. Continuando poi ad ascoltare capii che l’usanza si stava via via perdendo: pochi ormai provvedevano al ciocco, solo alcuni nostalgici. Non contento delle loro parziali risposte mi sono messo un po’ ad indagare. Il ciocco di Natale è una tradizione che, oltre ad accompagnare un forte momento di festa della comunità cristiana, rimanda le sue origini molto prima della diffusione del Cristianesimo. Autorevoli studiosi addirittura ne pongono l’origine nelle credenze celtiche e ne accostano poi l’utilizzo al Natale sulla base di quel lungo processo che, partendo dalla fusione di queste popolazione con quella romana, ne utilizza e prende con sé i rituali. Quindi anche questa ritualità sembrerebbe nascere dall’accorpamento di tradizioni diverse, il Natale cristiano e la sacralità dell’albero celtico. Sicuramente il gesto che si compie adoperando il ciocco per il fuoco di Natale, per la maggioranza, è legato a finalità pratiche; non metto in dubbio tali finalità come il calore, la compagnia che il fuoco porta con sé, il gusto proprio che uno ha nel vederlo acceso e scoppiettante, ma sicuramente le attenzioni che un tempo si davano al ciocco, soprattutto per la sua scelta e data la sua bellezza, possono accreditare l’ipotesi storica prima espressa. A memoria d’uomo la tradizione del ciocco di Natale c’è sempre stata, mentre la cura verso i particolari è relativa solo agli ultimi decenni per via della decadenza della tradizione, che si è affievolita. La notte di Natale porta con sé quell’atmosfera di magia che invade ogni casa. I Celti invece per le loro sedute magiche di ringraziamento bruciavano grandi tronchi, quasi che con la luce e le alte fiamme volessero illuminare la notte dei loro spiriti buoni, quelli del grande raccolto, della prosperità, della selvaggina , della clemenza delle stagioni. Molto probabilmente la data non coincideva col 25 dicembre , ma questo, vista la cristianizzazione delle genti incorporate nella romanità da parte degli imperatori, susseguitisi a Costantino, non può confutarne i contenuti. Infatti molte popolazioni si dissero convertite, ma mantennero pur sempre le loro usanze: i Celti ne sono il miglior esempio, basti ricordare Halloween e il maggio portafortuna piantato alla nascita dei figli. Ben capirete che tali consuetudini sono arrivate sino a noi, lasciandosi dietro tanti anni di storia, quindi la tesi potrebbe essere davvero fondata. Che l’atmosfera di magia, di ringraziamento, di speranza abbia fuso insieme le diverse tradizioni credo sia molto probabile, notando anche che le zone dove la tradizione per molto tempo e ancora oggi vive corrispondono in buona parte alla collocazione geografica dove si insediarono le popolazioni dei Druidi, oltre all’Alto Adige, l’Appennino tosco-emiliano e le terre del Catria. PAG. 6 IL CORRIERE DE LA SERRA Perché dedicare una festa alla Befana? di Valentina Castracani Perché sono una tradizionalista; perché mia madre mi raccontava che da piccola nella sua calza la cara vecchina lasciava un mandarino, una noce e una caramella alla menta, di quelle che tanto piacevano alla sua nonna; perché "i grandi" credono che non esista; perché quando frequentavo la quinta elementare, e allora i bambini erano ancora bambini che credevano alle favole, una strega mascherata da supplente ci ha messo un nanosecondo a distruggere i miei castelli in aria dando ragione ad una mia compagna di classe che continuava a ripetermi che sotto la gonna con le toppe e le scarpe tutte rotte si nascondeva la mamma, ma ti pare che la mamma si svegliano nel bel mezzo della notte, si mette un fazzoletto in testa, si fa un neo sulla punta del naso, si veste di stracci e gioca a far finta di essere la Befana? Perché è una festa esclusivamente italiana e coi tempi che corrono è uno dei pochi meriti che possiamo permetterci, perché la Befana porta caramelle e cioccolate degne di Willy Wonka Laboratorio di cucina Di Bianca Vaudagna Con l’avvicinarsi del Natale, vi vorrei suggerire una ricetta semplice di biscotti, da preparare per queste feste, da gustare in compagnia dei familiari o da portare in dono, magari in una bella scatola di latta infiocchettata a dovere, a parenti ed amici. Ingredienti: g. 250 di farina, g. 500 di zucchero, g. 200 di mandorle dolci, g. 150 di burro, g. 200 di mandorle amare, un limone ( la sola scorza grattugiata) e 4 uova. Per la cottura: farina e burro DICEMBRE 2008 (chi non lo conosce si vada a leggere La fabbrica di cioccolato, un capolavoro per i peccatori di gola e non!) e incubo dei dentisti; perché la tazza di latte caldo e biscotti che le lascio vicino alla calza sono una paga un po’ troppo misera anche per lei; perché anche se qualche volta aggiunge alle caramelle un po’ di carbone (non quello dolce!) non le si può dare torto; perché è legittimo sognare e chi non sogna si veste di grigio; perché il mondo reale spesso dà l’orticaria e ci si deve creare un rifugio. La Befana vien di…nasce quattro anni fa, coinvolge le scuole dei dintorni, i ragazzi del luogo che si divertono a giocare al gioco del teatro, le casalinghe tutt’altro che disperate che sferruzzano la maglia e in poco tempo ti sfornano una calza lunga quanto la nostra torre, e chi più ne ha più ne metta. Va detto che non ci sono scuse per non venire, neve, pioggia o vento non hanno mai fermato la Befana, perché dovrebbero fermare noi? Da precisare che ghiottonerie e leccornie varie saranno rivolte soltanto a chi, all’ingresso della Porta Santa, giurerà solennemente di credere alla Befana! Detto questo, non vi resta che appuntare sul calendario o sulla lavagnetta magnetica che avete in cucina la data del 6 gennaio e scriverci accanto: a Serra Sant’Abbondio la Befana vien di… Dopo aver sbollentato le mandorle, liberatele della pelle, poi tritatele e tostatele e tostatele in forno. Sulla spianatoia, versate la farina aperta a fontana, aggiungete le mandorle, poi le uova, lo zucchero, il burro e la scorza di limone. Impastate a dovere, poi assottigliate con il matterello l’amalgama , da cui ne ricavate tanti bastoncini mediamente stretti e lunghi, da passare nella farina, prima di adagiarli sopra la placca imburrata; mettete in forno (caldo a 200°) e fate biscottare. Serviteli tiepidi o freddi. PAG. 13 IL CORRIERE DE LA SERRA Zona Zona Giovani…… ma inGiovani…… che zona? di Ludovico Caverni DICEMBRE 2008 ma in che zona? di Ludovico Caverni Da qualche mese nelle nostre zone si è attivato un gruppo di giovani che si incontra sotto la sigla ZG. State tranquilli, nulla di pericoloso, non siamo un gruppo di estremisti politici o religiosi che preparano attentati e nemmeno una baby gang che, facendo i bulli, terrorizza i propri coetanei. Forse proprio per questo ancora non siamo molto conosciuti, grazie a quella strana regola giornalistica secondo cui le notizie brutte circolano e sono sulla bocca di tutti e quelle belle rimangono nel dimenticatoio. In realtà noi facciamo “occupazioni” e siamo “violenti”, ma in un senso un po’ particolare: infatti occupiamo una zona ideale, dove poter esprimere noi stessi, dove poterci confrontare e potere crescere insieme e ci scagliamo “violentemente” contro quella immagine triste di noi ragazzi che la tv vuole far passare. Noi siamo dell’idea che i giovani siano molto migliori di quelli che fanno le loro apparizioni in programmi televisivi come “Lucignolo”, “Uomini e Donne” o “Studio Aperto” . Siamo sicuri che siano molto più profondi e in grado di affrontare anche tematiche di rilevanza sociale e lo vogliamo dimostrare. Zona Giovani, in concreto, è un gruppo eterogeneo di ragazzi provenienti da Pergola, Cagli, San Lorenzo, Frontone e Serra S. Abbondio che si incontrano quasi ogni venerdì per parlare di temi politicamente e socialmente rilevanti. Questi incontri tra di noi trovano il loro sbocco naturale nell’organizzazione di assemblee pubbliche, rivolte in primis ai nostri coetanei, ma aperte a chiunque abbia voglia e tempo di discutere di varie tematiche sociali. Per descrivere questo gruppo ho usato il termine “eterogeneo” perché è l’unico che gli si addice veramente: si va da un età minima di 14 anni fino ad una massima di 25, ci sono tutti personaggi un po’ particolari: la ragazza quattordicenne che racconta le sue passate esperienze politiche e musicali e sembra che abbia 40 anni, il fotografo impegnato nelle proteste anti-Gelmini, il grafico, l’attrice di teatro, l’aspirante giornalista e molti altri, tutti con la propria storia personale e con questo piacere nel condividere un esperienza che forma profondamente l’individuo. Queste spiccate personalità hanno permesso una distribuzioni di ruoli all’interno del gruppo non impostata e artificiale, ma naturale e spontanea. Ognuno si è preso la propria nicchia ecologica, se mi passate il paragone dato che studio biologia. Così, per esempio, il fotografo rivoluzionario fa fotografie ma propone anche una visione più critica dei temi affrontati, l’attrice recita poesie durante le assemblee e prepara dei corti filmati in cui intervista gente , la giornalista e quello più adatto alle pubbliche relazioni scrivono articoli e contenuti del nostro sito, il grafico e l’aiutante preparano le locandine, le ragazze con più propensione ai lavori manuali fanno cartelloni per gli incontri, l’informatico cura il sito, il creativo propone continuamente e sprona chi è meno attivo, il segretario amministra i nostri soldi e infine c’è anche quello che riesce a trovare un punto di incontro tra le varie personalità presenti. A questo punto bisogna fare una doverosa precisazione: durante le prime riunioni abbiamo deciso di non affiancarci ad alcun partito in particolare. Questo per permettere anche a gente che politicamente la pensa in maniera differente di partecipare sia alle riunioni preparatorie sia alle assemblee pubbliche, perché pensiamo che il confronto sia più costruttivo se lo si fa con gente che ha opinioni diverse. Il primo incontro si è svolto il 6 giugno 2008, in sostanza si è trattato di un’ assemblea di prova per vedere che impatto potesse avere un progetto del genere, sia sui nostri coetanei che sulla popolazione. Il tema scelto per questo incontro è un tema forte e particolarmente sentito anche nelle nostre zone, cioè le tossicodipendenze. Il successo di pubblico ci ha confermato ancora di più, anche se non ce n’era bisogno, la bontà del progetto. Quindi come un giocatore di poker abbiamo rilanciato e grazie ad alcuni amministratori locali e con l’aiuto de “Il Cerchio” (associazione intergenerazionale di Pergola) siamo riusciti a entrare ufficialmente in un progetto dell’ “Ambito”. Per chi non lo sapesse l’“Ambito” è quell’organizzazione zonale che si occupa di smistare fondi e agevolare progetti di politiche sociali e il cui sostegno economico, pari a 1.500 Euro, sarà usato per migliorare le nostre assemblee pagando le locandine, i rimborsi spesa per i relatori e per tutte le altre attività legate alle varie tematiche. Così carichi di ufficialità e responsabilità siamo partiti con la nuova stagione di assemblee pubbliche. PAG. 12 IL CORRIERE DE LA SERRA DICEMBRE 2008 NOTIZIE CHE NON FANNO NOTIZIA di Davide Madonnini IL MONDO HA FAME. Tra il 2005 e il 2007 è aumentato di 75 milioni il numero di coloro che nel mondo soffrono la fame, portando il totale a 923 milioni di persone. La malnutrizione infantile provoca ogni anno la morte di 5 milioni di bambini di età inferiore ai 5 anni. IL MONDO HA SETE. Su una popolazione mondiale di circa 6,5 miliardi di persone, 1,2 miliardi non hanno accesso all’acqua potabile e 2,4 miliardi non possono usufruire dei più elementari servizi sanitari. Senza acqua, i suoli sono inidonei all’agricoltura e le popolazioni non hanno modo di produrre il cibo per il loro fabbisogno IL MONDO SI AMMALA E MUORE. Ogni anno l’AIDS uccide due milioni di persone, la malaria ne causa una ogni 3 secondi, la tubercolosi ogni anno provoca due milioni di vittime. IL CLIMA STA CAMBIANDO. Il 2 febbraio 2007 i climatologi dell’ ONU pronunciano una “sentenza” di colpevolezza senza appello: “Il riscaldamento del clima è inequivocabile ed emerge dalle osservazioni che confermano l’aumento della temperatura dell’aria e dell’oceano, lo scioglimento di neve e ghiacciai e la crescita del livello dei mari […]. La maggior parte dell’aumento della temperatura media globale osservato a partire dalla metà del XX secolo è molto probabilmente imputabile all’aumento della concentrazione di gas serra provocato dalle attività umane”. Questi climatologi hanno ricevuto quest’anno il premio Nobel per la pace. IL MONDO È IN GUERRA E MUORE. Iraq 80 mila morti dal 2003; Israele-Palestina 5 mila morti dal 2000; Libano 1.200 dal 2006; TurchiaKurdistan 40 mila morti dal 1984; Afghanistan 25 mila morti dal 2001; Pakistan-Waziristan 3 mila dal 2004; Pakistan-Balucistan 450 morti dal 2005; India-Kashmir 90 mila morti dal 1989; IndiaNordest 50 mila morti dal 1979; India-Naxaliti 6 mila morti dal 1967; Sri Lanka-Tamil 68 mila morti dal 1983; Birmania-Karen 30 mila morti dal 1988; Thailandia-Sud 2 mila morti dal 2004; Filippine-Mindanao 150 mila morti dal 1971; Filippine-Npa 40 mila morti dal 1969; RussiaCecenia 250 mila morti dal 1994; GeorgiaAbkhazia 28 mila morti dal 1992; Georgia-Ossezia 2.800 morti dal 1991; Algeria 150 mila morti dal 1991; Costa d’Avorio 5 mila morti dal 2002; Nigeria 11 mila morti dal 1999; Ciad 50 mila morti dal 1996; Sudan-Darfur 250 mila morti dal 2003; Rep.Centrafricana 2 mila morti dal 2003; Somalia 500 mila morti dal 1991; Uganda 20 mila morti dal 1986; Congo R.D. 4 milioni di morti dal 1998; Colombia 300 mila morti dal 1964; Haiti 1.500 morti dal 2004 (fonte: peacereporter.net). *** Molti di questi dati sono stati tratti dalla FAO, l’agenzia dell’ONU per l’agricoltura e l’alimentazione, e da Medici Senza Frontiere, la più grande organizzazione umanitaria indipendente di soccorso medico. Ogni anno MSF pubblica, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, un rapporto sulle crisi umanitarie dimenticate dai media. Le dieci crisi umanitarie identificate da MSF come le più ignorate sono: Somalia, Zimbabwe, tubercolosi, malnutrizione infantile, Sri Lanka, Repubblica Democratica del Congo, Colombia, Myanmar, Repubblica Centrafricana e Cecenia. Tale rapporto si può gratuitamente scaricare da internet in modo tale che possiate da soli rendervi conto cosa significa informazione nel nostro Paese. Ad esempio, lo studio rileva come le principali edizioni (mezzogiorno e sera) dei telegiornali RAI e Mediaset abbiano dedicato, nei mesi di giugno, luglio e agosto, 12 servizi all’HIV/AIDS e solamente 1 alla TBC. In tutto, 13 servizi per due malattie che uccidono 3,6 milioni di persone ogni anno, contro 21 notizie sui consigli per dimagrire e sulla chirurgia estetica. Ma, ancora più spazio hanno ottenuto le nozze tra Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoracci: 33 notizie !!! No comment PAG. 7 IL CORRIERE DE LA SERRA DICEMBRE 2008 - 2008 A LOURDES ANNO GIUBILARE NEL 150° ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI DELLA VERGINE A BERNADETTE di Luigi Marra Lo scorso 8 dicembre 2007 si è aperto a Lourdes l’Anno Giubilare per la ricorrenza - l’11 febbraio del 2008 - del 150° anniversario della prima apparizione della Vergine Maria a Santa Bernadette Soubirous. A un secolo e mezzo dagli umilissimi inizi, quello ai piedi dei Pirenei è ancora oggi il santuario della cattolicità più frequentato del mondo e la sua attrattiva è in forte crescita specie nei confronti dei fedeli provenienti dall’Italia - di gran lunga più numerosi di quelli francesi - che raggiungono Lourdes con malati al seguito grazie alle due efficienti organizzazioni, l’Unitalsi e l’Oftal. Degli oltre cinque milioni di pellegrini che ogni anno si recano a Lourdes e degli oltre otto milioni giunti nel 2008 ai piedi dei Pirenei, molti si chiedono perché il Cielo abbia deciso di far sorgere proprio qui questo straordinario luogo di devozione mariana. La storia meravigliosa ha avuto inizio l’11 febbraio 1858, in un clima di povertà, sotto forma di dialogo tra una fanciulla quattordicenne, Bernadette Soubirous, e una Signora misteriosa che Bernadette, prima di conoscerne il vero nome, chiamava Aquerò (“quella là”, secondo il dialetto locale). Le apparizioni della Madonna iniziarono quando la giovane Bernadette, recatasi a raccogliere la legna nei pressi della Grotta di Massabieille lungo le rive del fiume Gave, sentì un rumore che somigliava a un colpo di vento proveniente dall’interno delle rocce, anche se intorno era tutto tranquillo. La fanciulla scorse una signora vestita di bianco, con un velo bianco, una cintura blu e una rosa gialla su ogni piede. Da quel giorno e fino al 16 luglio, festa della Beata Vergine Maria del Carmelo, la Vergine apparirà altre diciassette volte a Bernadette, durante le quali le dirà: “Pregate Dio per i peccatori”; “Baciate la terra in segno di penitenza per i peccatori”; “Andate a dire ai sacerdoti che si venga qui in processione e che vi si costruisca una cappella”; “Non ti prometto di renderti felice in questo mondo, ma nell’altro”. Di tutte le apparizioni non si può dimenticare la 9^, quella di giovedì 25 febbraio quando, alla presenza di circa trecento persone, la Signora disse a Bernadette di andare alla fonte a lavarsi e a bere, ma lì non c’erano né fonti né sorgenti. Ella le indicò un punto esatto e la fanciulla cominciò a scavare con le mani. Poco dopo, da quella buca iniziò a scorrere acqua in abbondanza, che ancora oggi alimenta le fontane dove si dissetano i pellegrini e le piscine dove si immergono i malati. Si racconta che nella notte una donna, Caterina Latapie, si recò alla fonte, immerse il suo braccio malato nell’acqua e guarì: la prima guarigione miracolosa verificatasi a Lourdes. Bernadette riferì quanto ascoltato dalla voce di “Aquerò” al parroco, che però volle conoscere il nome della Signora. Così, giovedì 25 marzo, giorno in cui la Chiesa festeggia l’Annunciazione, nel corso della sedicesima apparizione la misteriosa Signora svelò il suo nome: “Que soy era Immaculada Councepcion” (Io sono l’Immacolata Concezione). Bernadette, che non aveva compreso il significato delle parole, si recò dal signor Curato, l’Abate Dominique Peyramale (1811-1877), per riferirgli ciò che la Signora le aveva detto. La stessa Bernadette in proposito riferì: “Il Curato mi chiese se ne ero ben sicura. Gli risposi di sì e che per non dimenticare quelle parole le avevo ripetute lungo tutto il cammino”. La sera stessa il Curato riferì il fatto al Vescovo di Tarbes, Mons. Bertrand-Sévère Laurence (17901870), che il 28 luglio 1858 istituì una commissione incaricata di fare inchieste sulle apparizioni di Massabieille. Il lavoro della commissione durò più di tre anni. Il 18 gennaio 1862 il Vescovo di Tarbes emise, con una lettera pastorale, il suo giudizio definitivo: “Noi giudichiamo che l’Immacolata Maria Madre di Dio è realmente apparsa a Bernadette Soubirous, l’11 febbraio 1858 e i giorni seguenti, in numero di diciassette volte nella Grotta di Massabieille, presso la città di Lourdes; che questa apparizione riveste tutti i caratteri della verità e che i fedeli sono fondati a crederla certa. Noi sottoponiamo umilmente il nostro giudizio al Sovrano Pontefice [Pio IX] che ha l’incarico di governare la Chiesa universale”. Il 25 marzo 1858 rappresenta veramente il punto culminante delle apparizioni di Lourdes. Coincidenza provvidenziale tra il mistero dell’Annunciazione - che la Chiesa celebra nello stesso giorno - e le parole della Vergine Maria a Bernadette. Parallelismo ammirabile delle parole e PAG. 8 IL CORRIERE DE LA SERRA dell’atteggiamento della Vergine nei due momenti: “Sono la serva di Dio”; “Sono l’Immacolata Concezione”. Ora e allora, la stessa umiltà della Vergine Maria, la stessa riconoscenza del Mistero di Dio, lo stesso atto di adorazione. Nella grotta di Lourdes, come nell’umile cella di Nazareth, Maria manifestava la stessa totale sottomissione alla volontà del Signore. Il Mistero dell’Immacolata Concezione è al centro del Mistero della nostra Redenzione. Le apparizioni della Vergine Maria a Lourdes si verificarono a distanza di quattro anni dalla proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, che Pio IX aveva definito con la Costituzione Apostolica “Ineffabilis Deus” dell’8 dicembre 1854 ma questo Bernadette non poteva saperlo. I contemporanei videro nelle apparizioni della Vergine Maria a Lourdes del 1858 e nelle sue parole - “Io sono l’Immacolata Concezione” - l’approvazione celeste del dogma promulgato dalla Chiesa solo quattro DICEMBRE 2008 anni prima. Il 7 luglio 1866 Bernadette Soubirous, per sfuggire alla fama nata intorno a lei, varcò la soglia del convento delle Suore della Carità e dell’Insegnamento Cristiano di Never dove, con il nome di Suor MarieBernard, morì il 15 aprile 1879 all’età di trentacinque anni dopo inaudite sofferenze. Fu beatificata il 12 giugno dell’Anno Santo 1925 e santificata l’8 dicembre 1933, in occasione dell’Anno Santo straordinario della “Redenzione” da Pio XI (Achille Ratti, 1922-1939). La “cappella” chiesta dalla Santa Vergine era stata realizzata (la cripta il 1866, la basilica superiore il 1871). Le folle di pellegrini da tutto il mondo vennero “in processione”, i miracoli si moltiplicarono: Massabieille divenne, ogni giorno di più, uno degli “alti luoghi” della preghiera del mondo e della sua penitenza. Lourdes, terra d’Evangelo! Terra dove la Buona Novella del Vangelo è stata proclamata una volta ancora sul mondo, terra di grazia tutta illuminata dalla presenza della Vergine Immacolata, terra di gioia. Ringraziamo per il loro contributo: Bar del Corso di Vitaletti & Serra Corso Dante Alighieri 9 Serra Sant Abbondio 0721730749 Bar Gelateria Crisma The King Viale Rossini 6 Serra Sant Abbondio Birreria - Wine Bar 0721730670 Via Del Mare Frontone Luziotti Auto S.r.l. Vendita ed assistenza: Via del Lavoro, 7 Telefono 0721.734391 Fax 0721.739504 61045 PERGOLA (PU) Esposizione: Via Papa Giovanni XXIII 61045 PERGOLA (PU) IL CORRIERE DE LA SERRA PAG. 11 DICEMBRE 2008 Ringraziamo per il loro contributo: Freestyle di Cencetti Giuseppe Parrucchiere uomo donna -Serra Sant Abbondio Viale Verdi 0721730521 -Frontone P.zza del Municipio 3343151480 Alimentari Tabacchi di Viti Gabriele Lotto, Scommesse Sportive, Ricariche Telefoniche Via Verdi 52 Serra Sant Abbondio 0721730412 Autotrasporti Paradisi Giulio Panificio Pasticceria Masci FARMACIA MARRA MetalMax Via Garibaldi 6 Serra Sant Abbondio Corso Dante Alighieri 24 Serra Sant Abbondio Prodotto e distribuito da Angeletti Massimiliano 0721730352 0721730132 Sassoferrato (An) Elettromeccanica Valentini Geometra Carlo Vitaletti Ristorante Amabile Via Coldorso 3 Serra Sant Abbondio Corso Dante Alighieri 14 Serra Sant Abbondio Via Giacomo Leopardi Castello di Frontone 3339219386 0721730159 0721790710 Ristorante Pizzeria il Capriccio Pizzeria del Bowling Via Del Mare 49 Frontone 3341844631 Ristorante il Mandrale Viti Fabrizio Arredamenti Via Monte Catria 18 Frontone Via Rossini 18 Serra Sant Abbondio 3398656702 0721730342 Montaggio Automatismi Industriali di Nicola Sblendorio Contab System Servizi contabili e amministrativi di Sileverii & Scaglioni Serra Sant Abbondio 3400544077 Ferramenta Casalinghi Mangimi di Alessandrini M. e Galassi R. 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Corso Dante Alighieri 50 Serra Sant Abbondio 0721730116 Ditta Madonnini Daniele & Tomassacci Alipio Posa in opera di pavimenti, rivestimenti e cucine in muratura Serra Sant Abbondio 3396616463 - 3334974751 Il Girasole Pet Shop di Rinaldi e Gramci Via Crocifisso Sassoferrato (An) 07329187 Taverna della Rocca Ristorante e gelateria Conad Pergola Camu di Chiarucci Diego Via Giacomo Leopardi Castello di Frontone 0721786218 Via Papa Giovanni XXIII Pergola 0721734499 Via Coldorso 11 Serra Sant Abbondio 3357189262 Via Lapis – Cagli 0721782060 Via Boccaccio 32 Serra Sant Abbondio 3336717207 IL CORRIERE DE LA SERRA PAG. 9 DICEMBRE 2008 Intervista a Giovanni Mazzoni di Simone Mazzoni In questo numero abbiamo deciso di proporre un’intervista a Giovanni Mazzoni, poeta delle nostre terre, membro sin dall’ inizio dell’associazione culturale “Poeti dell’ Eremo”, pezzo importante della storia del nostro paese, nonché mio nonno!!! E non posso fare a meno di esprimere l’affetto per una persona che tante volte mi ha raccontato anche per delle ore eventi della sua vita quasi con le lacrime agli occhi, forse con una certa nostalgia, con mia nonna sempre al suo fianco e con me che ascoltavo attento, cogliendo tante fatiche e sofferenze, in una realtà completamente diversa dalla nostra, tanto che molti secoli sembrano separarle, ma in realtà pensandoci bene non sono che una manciata di anni. E nonostante qua e là non siano mancati battibecchi, soprattutto riguardo alle sue posizioni politiche per certi versi estreme e radicali, sono orgoglioso di essere suo nipote e anche del fatto che il nostro paese sia stato raccontato nei suoi molteplici aspetti nelle sue poesie e con esse sia cambiato negli anni, fino a giungere ai giorni nostri. Ecco qui di seguito il testo dell’ intervista: Qual’ è stato, se c’è stato, il momento in cui hai capito di amare la poesia e di voler scrivere versi? L’interesse per la poesia nacque in me ai tempi delle elementari. A scuola infatti quando c’era da comporre esultavo e provavo una felicità grande che non avevo con nessun’altra materia. Che cosa rappresenta la poesia per te? Ho scritto una poesia a riguardo, che esprime meglio di ogni possibile risposta il mio sentimento a riguardo (riportiamo alla fine dell’intervista il componimento “POESIA ALLA POESIA”, di Giovanni Mazzoni). Se avessi potuto studiare oltre la quinta elementare, cosa avresti fatto in più e/o cosa sarebbe cambiato? La mia unica e grande aspirazione era comporre; se avessi studiato di più sarei sempre rimasto un poeta. La poesia è sempre stato un lume acceso che sentivo di dover seguire fin dalla mia fanciullezza. È stato ed è un grande amore. Quali poeti prediligi? Sicuramente quelli che scrivono in ottava rima, come Torquato Tasso, poi anche Virgilio e Omero. Quali argomenti tratti più spesso? Ho sempre trattato un po’ tutti gli argomenti: ho scritto talmente tante cose sugli argomenti più disparati, che non potrei più trovare un argomento nuovo di cui scrivere. Usi uno stile o una metrica particolari? Per lo più scrivo in ottava rima, il metro che sento parte della mia storia, ma compongo anche in quartine e sestine; inoltre faccio canzoni e a volte uso la prosa. La storia e il periodo in cui sei vissuto hanno influito sul tuo essere poeta? Da ragazzi a scuola si era sotto il regime e allora si doveva appartenere ad esso, almeno formalmente. Si scrivevano piccole poesiole per il regime, seguendo alcune indicazioni date per forza. Qui ho iniziato a scrivere, ma non erano delle vere e proprie poesie. La poesia vera e propria è esplosa per me dopo il regime, dopo la guerra. A tal proposito vorrei raccontare un episodio. Pochi giorni dopo il passaggio del fronte, avevo 15 anni, un mio amico mi chiamò che stavo mangiando, e mi disse: “Vien’ a vede! C’è ‘na robba bella giù la cappanna de la Batista, l’ hai da vede!” Subito corro giù e lo seguo, ma immaginai che non mi sarebbe piaciuto, me lo sentivo dentro. Rovistò tra i residui di fieno lasciati dai tedeschi in fuga, prese un oggetto e se lo nascose sotto la maglia; poi fuggì di fuori additando che lo seguissimo, eravamo in cinque. Quando fu sul punto di tirare fuori l’oggetto vidi subito che era qualcosa di bellico, era una bomba a mano. Subito resomi conto del fatto gli dissi di posarla a terra con molta calma, e per fortuna lui mi obbedì. Stava togliendo la sicura, sarebbe stato un disastro tra noi; così si fermò tutto. Avvisammo un soldato che stazionava di guardia lì vicino, che ci disse che eravamo stati PAG. 10 IL CORRIERE DE LA SERRA bravi e che avevamo evitato una sciagura. Questo è stato il primo episodio concreto di cui ho scritto una poesia, tanta era l’emozione e la paura che avevo provato. Che cosa ne pensi dell’ associazione “Poeti dell’Eremo”? Ho sempre fatto parte di questa associazione; penso che sia molto importante, per tramandare l’opera poetica che va estinguendosi. Che messaggio vorresti dare ai giovani di oggi, anche riguardo alla poesia? Serve che i giovani facciano una società più giusta; anche su questo ho scritto molte poesie. DICEMBRE 2008 La poesia sincera può aiutarli a creare un mondo più umano. Oggi è scomparso ogni alito di bene tra noi, ci guardiamo peggio di animali, senza alcun tipo di valori umani. Vale solo la legge del più forte anche se la società apparentemente è democratica. Faccio un appello ai giovani, a voi che potete istruirvi di più (io ho fatto fino alla quinta elementare): formate una società onorevole su questo pianeta che va di male in peggio. Una volta si diceva “bello morir per la patria”, oggi spero tanto che i giovani dicano “bello viver per la patria”! POESIA ALLA POESIA di Giovanni Mazzoni O poesia che nasci tu da’ nostri cuori Bello chi impara a conoscerti e poi apprezzare Tu nasci fin dalla culla come un fiore, grande è chi sa coltivarti con amore donasti al mio pensier l’ ispirazione forza tu viva sei dei miei pensieri sei tu dono di madre natura addolcisci nell’ avversità tu la bruttura Pur nei miei sogni ti sento a me vicino Sei parte componente del mio scrivere Sai sempre incoraggiare i miei pensieri Nelle mie ispirazioni sei gentile Nel farti onore sarò sempre sincero Cari momenti tu sai farmi vivere Dolce o sconosciuta forza naturale Ti dico grazie a te scrivendo queste righe. Sei madre nostra e pur della canzone Sempre per noi sei tu sentimentale Sei musica sei arte tu per noi Sorgente di dialogo e di amore Doni al cervello forza nel pensare Sei lucente stella che non si spegne mai Porti comunicazione tra le genti Porti serenità e ci fai contenti Spegni arroganza e pur malinconia Ridoni pace al cuor di chi ti ammira Mi fai sentir qualcuno in vita mia, se pur moderna oppur in rima ottava nel cuor degli innamorati entri o poesia tu presti a gente cattiva oppure brava fermezza umana dei nostri valori i popoli sai portare alla comprensione. Creatura che vaghi il mondo intero Fin dagli antichi tempi tu esistevi Si confidava in te pur lo studioso Regnanti e nobiltà pur distraevi, il tuo compito fu sempre dignitoso le loro vittorie tu immortalavi ti vorrò sempre bene in vita mia così ho scritto per te una poesia.