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IL CORRIERE DE LA SERRA
DICEMBRE 2008
Anno I - Edizione Trimestrale - II Numero – Dicembre 2008
SHUTZ ROCK FEST
2008BABBO NATALE
ARRIVA
di Simone Mazzoni
di Valentina Gaggi
Anche quest’ anno ha avuto luogo a Serra
IL CORRIERE…
...DE LA SERRA
Sant’ Abbondio l’ ormai consueto appuntamento
Ciao, eccomi qua.
Mi hai riconosciuto?
quinta edizione. Nonostante piccoli incidenti di
questa
è una lettera scritta dal carissimo amico
percorso, che sembrano sempre maggiori anno
Sono quel vecchio dalla barba
panciuto
che arriverà
Anche voi
dopo anno,
seguendoil 24
l’ Dicembre…
evolversi della
bianca, vestito di rosso, che nella notte di Natale
avrete,
in questo
quasisiamo
finito,
una giorno
manifestazione,
sabato 2008
6 settembre
riusciti
porta a tutti qualche bel dono.
riportare la musica
dentro
del centro
dedicato
solo arockvoi
perle mura
sognare,
divertirvi,
storico
(grazie
anche
alla
collaborazione
della
Pro
sorridere e soprattutto scartare i regali che Babbo
Mi pare di sentirti, si, si, sono proprio io, Babbo
Loco che dal primo anno ha accompagnato lo
Natale
vi porterà! Ma per farlo ovviamente
Natale e anche quest’anno voglio fermarmi a
svolgersi dell’ evento).
dovrete
essere
bravi
perché
altrimenti
la
Befana
il
Lo “Shutz” nasce con l’ intento di offrire ai
Serra S. Abbondio con il mio carico di doni.
6giovani,
Gennaio
vi porterà
carbone!di Cosa
fare
ma non
solo, la ilpossibilità
passaredovrete
una
Ti ricordi la cassetta rossa che i miei amici folletti
serata
a Serrai doni
senza desiderati?
doversi dunque
spostare
e
per
ricevere
Io penso
proprio
che
mettevano sotto l’arco della Porta Santa?
percorrere
chilometriuna
perletterina
ascoltare edella
lo
sappiatesvariati
già: scrivete
imbucatela
buona musica dal vivo. E inoltre un festival di
Ci sarà anche quest’anno e ci potrai imbucare la
nella cassetta sotto la Porta Santa, così che sarete
questo genere permette ai gruppi emergenti del
tua letterina.
accontentati
potrete
passare
un buon
luogo di potersieesibire
e sfogare
la propria
vena Natale
anche
quest’anno.
Ma
per
saperne
di
più
leggete
raccoglierla
miei fidi aiutanti.
creativa al di fuori delle sporadiche serate concesse da alcuni localiPasseranno
della zona (chea comunque
sonoi pochi!!!).
i 4che
gruppi
si sono
sul palco di Piazzale
MORNING,
THE RIVET
voiQuest’
stessi anno
quello
c’è che
scritto
qui succeduti
accanto…
Poi, seMunicipio
vorrai, il(BLACK
pomeriggio
del 24 dicembre,
miVALLEY,
WHITE PAPER e FREAK-OUT GUYS) con le loro note distorte hanno infuocato gli animi dei presenti ai concerti, e fatto cantare e
fermerò
ancora
voltacome
in questo
paesino,
ballare, il tutto in un’ atmosfera di festa goliardica che solo un festival
potente
ma inuna
miniatura
lo shutz
rock festaiè in grado di
piedi dei monti, che tanto mi ricorda la mia
offrire.
L’enigma
giardino
Penso che
manifestazionidel
di questo
genere debbano essere tutelate
e incrementate
numericamente
in ore
paesi così piccoli
casetta
in Finlandia,
e passeremoperché
alcune
rappresentano una delle poche modalità di aggregazione presenti, alternative al semplice bar, e in grado di creare collaborazione e
insieme. non curandosi del futuro della collettività a cui essi stessi
comunità,
proprio
dai più giovani.
Ma evidentemente
molti non lo capiscono,
C’era una
volta…tanto,
tanto, tanto
tempo fa un bellissimo
appartengono,
visto
che c’è
sempre qualcuno
che si lamenta se dueAspetto
volte all’la
anno
sente un po’
rumore fino aaspetto
mezzanotte
tuasi letterina
e, disoprattutto,
te o poco
giardino
che tutti
i vicini
invidiavano
a noi serrani…
più in
là. Maera
noiilnon
demordiamo,
e proseguiamo
strada credendo che lo stare insieme dei giovani e la loro
…Il
giardino
luogo
preferito da
tutti i ragazziperperla nostra
il 24 dicembre per festeggiare insieme.
collaborazione
incentivata
perché
costituisce
un possibile
passare
le belle vada
giornate
di sole: chi
giocava
a nascondino,
chi antidoto al veleno che affligge i nostri giorni, e alla decadenza che
Non mancare e sii buono.
colpisce la nostra comunità.
ainevitabilmente
ruba bandiera, purtroppo
chi a palla…
conari
lo bambini,
SHUTZ ROCK FEST giunto ormai alla sua
C
E inoltre
la maggiore
affluenza
di pubblico
Un
giornoquest’
però,anno
il signorotto
locale,
decise
che più rispetto alle edizioni precedenti ha confermato il successo del festival,
ripagandoci
anche
della
fatica
e
delle
energie
profuse
per organizzare la manifestazione. Tutto è andato per il meglio! E speriamo che
nessuno sarebbe potuto entrare in quel magnifico giardino
nei
prossimi
anni
miglioreremo
ulteriormente,
aumentando
la qualità dello “SHUTZ ROCK FEST”, e coinvolgendo ancora più giovani
ormai soltanto suo.
a impegnarsi
e
collaborare
insieme,
per
risollevare
le
sorti
del
A guardia del giardino vennero messe due guardie armate nostro paese e della nostra comunità che purtroppo, invece, giorno dopo
giorno
assume
più “Nessuno
le sembianze
di unpiù
malato
terminale.
alle quali
il sempre
re disse:
dovrà
entrare
nel
W lo SHUTZ
ROCK FEST!!!
W IL
giardino!...E
se qualcuno
oserà farlo
voiROCK’N’ROLL!!!
dovrete ucciderlo!!!
L’ultima cosa che lo sventurato dirà sarà sottoposta al vostro
insindacabile giudizio…se quello che dirà sarà la verità gli
taglierete la testa per concedergli una morte rapida, se invece
sarà una bugia lo impiccherete all’albero più alto perché
meriterà una morte lenta e dolorosa…”
Dopo un paio di giorni dei bambini stavano giocando a
palla proprio fuori dal giardino e, tira di qua e tira di là, la
palla andò a finire proprio dentro al giardino. I bambini
discussero tra loro e, alla fine, tirarono a sorte per chi dovesse
entrare a recuperarla. Ma lo sventurato, appena scavalcato il
muro, venne subito catturato dalle guardie, venne portato al
centro del giardino e la guardia gli spiegò quello che di lì a
poco gli sarebbe capitato.
Ebbene, si dice che ancora oggi gli spiriti delle due guardie si
ritrovino tutte le notti di Natale per stabilire se quello
che disse il bambino era bugia o verità…
Cosa disse il bambino per salvarsi??
(soluzione nel prossimo numero)
AUGURI!!!
In
queste settimane abbiamo
ricevuto molti complimenti da parte
vostra per la bellissima iniziativa che
abbiamo riproposto dopo tanti anni.
Il “Corriere de la SeRRa” ha avuto
uno straordinario successo, sia per i
contenuti che per la veste grafica.
Alcuni di voi ci hanno contattato per
partecipare, aiutandoci ad arricchire il
giornalino; altri hanno collaborato,
con un generoso contributo, ad
affrontare le necessarie spese di
realizzazione e stampa.
In questo numero di fine anno,
dedicato al Natale, si parlerà di
tradizioni, cucina, poesia, attualità e
molto altro. Ma la grande novità è
stata la collaborazione di un
“BABBO” molto speciale, che di
sicuro farà piacere ai nostri lettori più
piccoli…
Da tutta la redazione un augurio di
BUON NATALE E
FELICE ANNO
NUOVO!!!
[email protected]
Sotto il segno della cometa
Testo cooperativo classe V Scuola Primaria di Serra Sant’ Abbondio
‘N giorno a Nazaret nacque ‘n monellino che se chiamava Gesù;
era ‘l fiolo de Dio, ch’era ‘l padre de tutti i omini e d’le donne.
(segue a pag. 2)
PAG. 2
IL CORRIERE DE LA SERRA
La famija de Gesù, era gita a Nazaret pel
censimento, ma n’era tanta ricca e s’era dovuta
contentà de dormì n’te ‘na cappanna con somaro e
‘n bove che scaldaveno col fiato chel monellino
ch’era nato appena rivati. ‘L patre e la matre, l’even
messo a dormì ‘nte ‘na magnatoia con po’ de fiene.
Giuseppe:- Marì l’sai ch’ en fatto proprio ‘n bel
monello!
Maria:- E co’ credevi che niva brutto? Sì ma
‘nvece de sta chi a discorre con me, va a pià ‘n pò
d’acqua per lavacce e
per be!
Giuseppe:- Ce girò,
ma n’ho tanta voja!
Maria:- Tira via, e
n’tar fermà a discorre
con qualcuno c’ariva
notte.
Giuseppe:- E’ già
rivata notte, guarda
malassu, c’è ‘na stella
co la coda; avà Marì,
l’è bella! Viene a
vede! Baia n’ti occhi
Maria:- lasci gì de fa
i versi, va a pià
st’acqua!
Giuseppe caminava
verso ‘l fiume ma ogni tanto se ‘ncantava a guardà
sta stella e s’in era pel pescatore che l’archiappava
era gito a finì drentro a l’acqua.
Pescatore: - Oh, ma co fai? Sei ‘ncantato? Volevi
morì fogato?
Giuseppe:- Ma co dici? So nuto a pià l’acqua per
mi moje e per mi fiolo. Ma tu l’evi mai vista ‘na
stella bella così?
Pescatore:- ma que dichi? De che stella parli?
Giuseppe:- Quella malassu, sopra a la cappanna do
sta mi fiolo.
Pescatore:- Oh, avà! Evi ragione, nl’evo vista. Ma
da do è nuta?
Giuseppe:- Io nel so, ma è bella ‘n bel po’!
Mentre Giuseppe e ‘l pescatore discorreveno, ariva
n’pastore co le pecore per falle beve e dice: - Ma co
è sta luce che da n’ti occhi?
Giuseppe e ‘l pescatore:- Ah, boh! Noialtri n’tel
sapemo dì de sicuro co é sta robba che arluce.
Pastore:- A mo quando ste pecore han buto, la
gimo a vede mejo sta luce.
Giuseppe:- Dai così ve porto a vede anche mi fiolo
ch’è nato stanotte,.Josso, me tocca tira via senno
chi l’arsente mi moje; m’eva detto che n’m’evo da
DICEMBRE 2008
fermà a discorre che je serviva l’acqua. Ve saluto,
‘ntanto vo avanti pro m’arcomando nite a vede che
v’aspetto
‘L pastore e ‘l pescatore:- Sì, sì, bada a gi,
noialtri arivamo fra ‘n po’.
‘L pescatore al pastore:- I’ avremo da portà
qualcò se je nato ‘n fiolo stanotte!?
Pastore:- C’hai ragione cocco, j’avrò da lascià ‘na
pecora. Mal che vada ce piarà ‘l latte.
Pescatore:- Io je lascio sti du pesci c’ho pescato,
almeno c’avranno
da magnà qualcò
stassera.
Partirono e camina
camina arrivarono a
sta cappanna.
Giuseppe
‘ntanto
era rivato e Maria
l’eva preso a la
ucca perché c’eva
messo troppo a pia
l’acqua.
Quando Giuseppe
vede i due amici…
Giuseppe:- Marì,
viene a vede chi è
rivato!
Maria:- Chi arrè! E
adè sti due do i’hai arcutinati?
Giuseppe:- Nite oltra n’ve proccupate, è ‘n pò
nervosa c’ha partorito adè che n’è tanto!
Maria:- So nervosa sì, t’evo detto da tira via a pia
l’acqua, c’hai badato mezza giornata…
Giuseppe:- Nite a vede che bel fiolo!
‘L pescatore e ‘l pastore s’ avicinano a Gesù:- Jo l’è
bello! Ma do l’ete messo? Drentro a do magneno
j’animali? Se v’el magnano, sete a posto! Chi ve
l’arfà? . Ma sto bove e st’asino do l’ete presi?
Maria:- L’asino c’ha portato fino a chi,e per
fortuna! Con che la panza che c’evo, si spetto a
lu…n’me strascinavo!.
Giuseppe:- Sì, ma arcontela giusta. Te stevi a sede e
io tiravo ‘l somaro.
Maria:- Ma tanto n’avrai preteso che l’tiravo io,
vede un po’ de n’me fa discorre.
L’pastore e ‘l pescatore:- V’emo portato ‘n
pensierino pe sto fiolo. Che Dio ve l’ benedica!
Giuseppe: - Vorria vede che n’el fa. Se n’benedice
a lu …‘Nanto da lontano se vedeveno arivà tre
omini grossi, vestiti de fino, con ‘n mano ‘n so que:
erano i Re magi.
IL CORRIERE DE LA SERRA
PAG. 17
Notizie dal Campo
DICEMBRE 2008
Notizie dal Campo
di Luca Alessandrini
di Luca Alessandrini
Inizio di stagione ricco di grandi soddisfazioni per
il calcio a Serra Sant’Abbondio. Con il campionato
ormai giunto alla 12a giornata il Serra si trova ad un
solo punto dalla vetta del campionato di seconda
categoria; risultato che va al di là delle più rosee
aspettative soprattutto considerando che, se saprà
approfittare di un calendario favorevole, potrebbe
presto trovarsi in testa. Fino a qui la squadra è
riuscita ad ottenere ottimi risultati sfruttando le
grandi potenzialità dei ragazzi del posto sui quali è
stata
costruita
l’ossatura
della
squadra,
perfettamente integrati dagli ottimi innesti
"stranieri". Possiamo parlare di un piccolo miracolo
se pensiamo che buona parte della squadra di Mister
Baldeschi è la stessa che la passata stagione ha
disputato il campionato di terza categoria
regalandoci la grande soddisfazione della
promozione.
Sabato di Derby : Frontone 0 – Serra 4
Il Punto di vista…
Il Derby da un altro punto di vista
di Luca Alessandrini
di Simone Valentini
Grande soddisfazione ci ha senz’altro regalato la
netta vittoria ottenuta nel derby in casa dei nostri
"cugini" frontonesi che, dopo un partita di grande
intensità, si sono dovuti arrendere ai "nostri".
La partita, molto sentita da entrambe le tifoserie,
che per l’occasione si sono
organizzate con cori e striscioni più o
meno irriverenti, ha subito preso una
strada in discesa per il Serra che dopo
appena cinque minuti di gioco era già
in vantaggio grazie al gol del solito
Daniele Conti. È poi toccato a Buroni
con un gran tiro dalla corta distanza
prima (40') e con una rapidissima
azione in contropiede poi (58') mettere al sicuro il
risultato e portarci sullo 0-3.
Partita infine chiusa dalla sfortunata autorete di
Mensà su cross di Allegrezza che allo scadere mette
la classica ciliegina sulla torta. Grande gioia sugli
spalti al triplice fischio dell’arbitro con i nostri tifosi
che, non avendo mai smesso di sostenere la
squadra, hanno continuato a festeggiare anche per le
vie di Serra. Facciamo quindi gli auguri alla nostra
Serra perché questo bellissimo cammino possa
continuare e affinché ci dia ancora tantissime
soddisfazioni...
Il derby vede le due contendenti provenire da
situazioni completamente differenti: mentre la
Frontonese ha avuto risultati altalenanti nell’ultimo
periodo, il Serra sembra aver trovato un suo
equilibrio, ottenendo ottimi risultati nelle precedenti
gare.
La partita si apre con la Frontonese che
prova ad attaccare, ma al 5° minuto viene
subito freddata da un gol di Daniele Conti,
sviluppatosi sulla fascia sinistra dopo una
disattenzione della difesa locale. La
squadra reagisce creando un’opportunità
simile a quella che ha portato al gol del
Serra, ma Sciamanna sciupa a due passi
dalla porta la clamorosa occasione.
Al 40° arriva il secondo gol degli ospiti, nato da
una punizione veloce trasformata poi da Buroni, col
pallone che sorpassa la difesa e il portiere. Dopo
l’intervallo, il Serra rientra in campo galvanizzato
dal risultato maturato nella prima metà di gara e va
ancora a segno con Buroni, partito da posizione di
fuorigioco non rilevata dall’arbitro. Alla fine della
partita la Frontonese è tutta spinta in avanti, con soli
due uomini lasciati a coprire la difesa ma ormai i
tentativi sono vani e allo scadere l’autogol di Mensà
conclude una gara sfortunata per il Frontone.
Il Serra può continuare così la sua marcia nella
parte alta della classifica, verso i play-off, mentre la
Frontonese dovrà imparare dai suoi errori per
riuscire ad evitare i play-out, o peggio una sgradita
retrocessione in terza categoria.
...Forza Serra!!!
PAG. 16
IL CORRIERE DE LA SERRA
DICEMBRE 2008
Giro d’ Italia 2009: la “scalata Appenninica”
Catria, Nerone e Petrano
di Simone Alessandrini
25 maggio 2009, una data da ricordare per
le nostre montagne, una data che si può definire storica per
tutto il nostro entroterra. Quel lunedì di maggio del prossimo
anno, infatti, saremo spettatori della tappa più bella, dura,
affascinante e spettacolare del prossimo Giro d’Italia.
In 100 anni di storia rosa è appena la terza volta che il Giro
fa interamente tappa, dalla partenza all’arrivo, di una frazione
della corsa ciclistica più importante d’Italia. Solo nel prologo
dell’89 (Urbino) e nella tappa a cronometro dello scorso
maggio (partenza da Pesaro ed arrivo ancora nella cittadina del
Montefeltro) si percorsero solamente strade della nostra
provincia; questa volta però non lo si farà con una prova
contro il tempo, ma con un vero e proprio “tappone”
appenninico che vedrà i pretendenti alla maglia rosa pedalare
su e giù per le nostre montagne come era successo negli anni
70, gli anni di Merckx, con le 2 tappe arrivate in Carpegna.
Il via sarà dato a Pergola proprio la mattina del 25 maggio
2009 e dopo una maratona di 237 chilometri, il traguardo verrà
posto in cima al Monte Petrano che sovrasta Cagli. Arrivo che
i corridori raggiungeranno dopo aver attraversato Fratterosa,
Sant’Ippolito, Saltara, Fossombrone, la salita delle Cesane,
Canavaccio, la Gola del Furlo, Acqualagna, Secchiano,
Pianello, la vetta del Monte Nerone, Serravalle, Chiaserna, la
cima del Monte Catria, Buonconsiglio e appunto Cagli.
Saranno quasi 7 ore di corsa su e giù per le nostre cime da
vivere tutti d’un fiato, sicuri dell’immenso spettacolo che ci
regaleranno i ciclisti e tutta la carovana del Giro.
Il merito di tutto ciò si deve principalmente al lavoro, alla
passione e alla professionalità di Alighiero Omiccioli,
responsabile provinciale del ciclismo, coadiuvato dalla
provincia e da tutti i sindaci dei comuni toccati dal percorso
che, già dal maggio 2006, periodo della tappa Cesena-Saltara
con passaggio sul Catria, proponevano ai vertici RCS (società
organizzatrice del Giro d’Italia) Mauro Vegni e Angelo
Zomegnan, lo svolgimento di una tappa interamente immersa
nel nostro territorio.
Dopo numerosi contatti e sopralluoghi l’ufficialità è arrivata
sabato 13 dicembre, giorno della presentazione ufficiale del
Giro d’Italia 2009. Giro che partirà sabato 9 maggio da
Venezia con una cronosquadre che vedrà la scalata delle
Dolomiti (arrivi in quota a San Martino di Castrozza e all’Alpe
di Siusi) a metà della prima settimana; week-end dedicato agli
arrivi a Bergamo e alla passerella di Milano prima del 1°
giorno di riposo; si riprende con la mitica Cuneo - Pinerolo
(chi non conosce la fantastica cavalcata di Coppi nel ’49 su
Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere) e dopo
l’arrivo ad Arenano il giudizio sarà affidato di nuovo al
cronometro con la Sestri Levante - Riomaggiore (Cinqueterre)
maxi-crono di 62 km, poi tappa facile a Firenze e 2° week-end
appenninico con gli arrivi a Bologna - San Luca e Faenza
prima del tappone marchigiano; trasferitisi nel 2° giorno di
riposo a Chieti, i corridori riprenderanno con la breve ma
impegnativa Chieti - Blockhaus, poi tappa a Benevento, arrivo
in vetta al Vesuvio e tappa ad Anagni, conclusione con una
crono nell’ineguagliabile cornice del centro storico di Roma
con partenza ed arrivo ai Fori Imperiali che incoroneranno il
vincitore del Giro del Centenario.
In conclusione, tornando alla nostra tappa, si tratterà con
certezza di una ribalta mediatica d’eccezione per il nostro
territorio. Il Giro come molti sanno è trasmesso in diretta dalla
Rai e per l’occasione si prevede una mega-diretta di più di 5
ore per quello che da tutti viene definito come il vero
“tappone” del prossimo Giro che non ha nulla da invidiare alle
più blasonate tappe dolomitiche. L’opportunità di promozione
del nostro entroterra è ghiottissima, con scalate e paesaggi che,
sia dal lato sportivo sia da quello naturalistico, celano scenari
suggestivi e spettacolari per i corridori ma anche per tutti gli
appassionati che si riverseranno sulle nostre strade. Saranno
collegati oltre 100 network televisivi, i giornalisti accreditati
sono già più di 1000. La pubblicità quindi sarà immensa e il
ritorno dal punto di vista economico (ospitalità e attività
ricettive ma non solo) è certo, forti già dell’esperienza del
2006 quando a seguito della tappa sul Catria sono arrivati
appassionati ed amatori da ogni parte della regione e da quelle
vicine, spinti dalla voglia di provare percorsi subito entrati
nella storia della corsa “rosa”.
E allora segnatevi con un cerchietto rosso il 25 maggio,
certi di assistere ad un grande spettacolo atteso da molti come
dal sottoscritto da una vita intera; ed ora che il sogno si avvera,
quel lunedì, una passeggiata a piedi con il cestino del pic-nic o
in bici con lo zaino in spalla non ce la toglierà nessuno. Una
meravigliosa giornata di sport, natura ed emozioni incredibili.
PAG. 3
IL CORRIERE DE LA SERRA
‘L pescatore : - Avà, ma chi ariva?
‘L pastore:- Ah, io n’i ho mai visti? Enno in tre, co
vorranno? Guarda l’en vestiti bene! E co c’hanno
n’te le mane? Luccica n’bel po’.
Giuseppe: - Oh porett’ a me! Ade niranno proprio
chi? E co je do?
Maria:- Tanto te co je voi da, i’ arcontarai du
becciafavole e …
Melchiorre:- E’ qui il figlio del re?
E ‘l pescatore al pastore nell’orecchio:- Ma chi
cerca? Avrà buto?
Baldassarre:- Omaggio al re dei re!
Giuseppe:- Me sa che ve sete sbaiati.
Mi fiolo è bello sì , ma io so ‘n poveretto e lia è na
pora donna.
E’ NATALE
di Nazzareno Catani
Ti senti più allegro, una voce ti chiama,
il cuore si illumina, qualcuno ti ama.
E’ un giorno di gloria,
ritornano i tempi di un’antichissima storia.
Le coscienze si esaltano, diffondono affetto,
desideri grandiosi ardono in petto.
Un amico lontano, oggi si siede vicino
Una nonna riabbraccia il suo nipotino.
Ogniuno che incontri, ti porge la mano
E il suo volto ti appare ancora più umano.
La mia mente è serena e sogna giustizia,
forse si illude, ma il Natale è letizia.
La violenza si arrende e chiede perdono,
forse m’inganno, ma lo considero un dono.
Natale! Divertimento, gioia, impegno,
raccoglimento,
fedeltà e valori di questo grande
avvenimento.
Altruismo e opposizione al male,
è questo l’augurio che oggi più vale.
DICEMBRE 2008
Maria:- Te pensa per te! Tel do io pora donna!!!
Me fai ni ‘n nervoso! Vede de tratta bene sta gente
tanta ricca.
Gaspare:- La stella ci ha guidato, sicuramente non
abbiamo sbagliato, qui è nato il re del mondo!
Giuseppe:- E na fischia! Hai ‘nteso Marì? Amò co
famo? Mel potevi di che m’evi fatto ‘l re del
mondo!
Maria:- E’ da ‘de che l’sai! Ma con te n’ce se pia
na capezzo, nt’arcordi manco quel che magni. Co
t’eva detta que l’angelo che t’è aparito n’tel sogno?
Se n’era per lu, m’evi datto anche ‘l ben servito!!!
La Serra in concorso…..
di Giancarlo Gentili
Serra Sant’Abbondio, con centinaia d’altri paesi italiani,
partecipa al Concorso Fotografico Nazionale “ComuniItaliani.it”.
La competizione coinvolge tutti i comuni d’Italia con
scorci fotografici che immortalano edifici religiosi o fontane
provenienti da tutto il Bel Paese.
La foto più votata sarà premiata con una somma di denaro
e conosciuta a livello nazionale. Dai anche tu il tuo contributo
votando sul sito:
http://rete.comuni-italiani.it/foto/2008/48382
Che la fortuna ci assista!
Votate Serrani VOTATE!!
PAG. 4
IL CORRIERE DE LA SERRA
Il Regno dei Giocattoli
di Bianca Vaudagna
C’era una volta ….. tutte le fiabe iniziano così.
In una casetta di legno, su al Polo Nord, vive felice un
vecchio signore.
Tutto intorno, pini, abeti, cespugli di agrifoglio, e tanta,
tanta neve.
A far compagnia al vecchio signore, quattro simpatiche
renne: Asso, Cupido, Agile ed Astuta.
Il vecchio signore, veste sempre uguale Estate e Inverno, un
vestito rosso, ornato di candida pelliccia; due occhi
scintillanti e due fossette
sulle guance paffute.
Il naso poi pare una rossa
ciliegia, sopra una bocca
increspata da un sorriso
amabile e contornata da
una barba candida come la
neve.
Il suo enorme pancione
sobbalza quando ride, pare
quasi una scodella colma di
budino.
Il suo nome è Natale, ma
tutti, ma proprio tutti, grandi e piccini, lo chiamano “Babbo
Natale”.
Tutte le mattine all’alba, saluta sorridendo gli alberi, gli
uccellini, gli scoiattoli, che festosi ricambiano il saluto.
Dovete sapere che il suo regno si chiama “Regno dei
Giocattoli”.
Babbo Natale ha tanti aiutanti (Gnomi, Folletti, Puffi,
Scoiattoli, Renne) che lo aiutano nel suo compito di
costruire e preparare i giocattoli per i bambini buoni.
I giorni passano, le notti pure……
Le notti sono illuminate dalla luna, e, quando questa non
c’è, da milioni di stelle più luminose di quelle che noi
vediamo.
Babbo Natale ha anche un cagnolino di nome Pratolino,
seguito e curato dal folletto Duccio.
Pratolino è molto sensibile, ha grandi orecchie uno sguardo
dolce e qualche volta è un po’ impertinente.
Pratolino può parlare, perché il folletto Duccio, con il suo
potere magico, glielo ha insegnato.
I giorni passano, le notti pure……
La casetta di legno, giorno per giorno, si riempie di
giocattoli: bambole, trenini, soldatini, palloni colorati.
Tutti lavorano con gran frenesia, cantando, ridendo e
scherzando.
Babbo Natale non invita mai, nella sua casa, persone
adulte, ama solo invitare i bambini, che, tutti i giorni,
DICEMBRE 2008
corrono fra la neve, fino alla casetta di legno per spiare
dalla finestra il lavoro dei folletti e degli gnomi.
I giorni passano, le notti pure…….
Nella casetta, oltre a Babbo Natale il folletto Duccio e
Pratolino, vive anche una curiosa vecchietta, con un buffo
animaletto di nome Piffero, che fa ridere tutti con le sue
battute spiritose.
Alle volte è un po’ invadente, e allora la vecchietta è
costretta a farlo sparire con un soffio (e qui c’è la magia!).
I giorni passano, le notti pure……..
Durante la notte, fate e gnomi si aggirano nella foresta,
cercando di tenere calmi gli alberi ché con il loro mormorio
potrebbero svegliare gli abitanti della casetta.
Col sole nascente che indora il cielo, la foresta si sveglia con
un magico suono.
Asso, Cupido, Agile ed Astuta si
lucidano le corna, Pratolino fa dei
buffi salti nella neve candida, Piffero
con le sue battute fa ridere tutta la
foresta, mentre Babbo Natale e la
vecchietta sua amica, si concedono
una ricca colazione, con pane appena
sfornato da Mago Dolcino e con la
marmellata preparata da Fata
Cristallina.
Poi, come rispondendo ad un segnale,
dalla foresta arrivano gli gnomi con carrettini colorati con
tutti i colori dell’arcobaleno, carichi di giocattoli di tutti i
tipi, caramelle e dolcetti..
Persino Pratolino e Piffero smettono di giocare sulla neve
per guardare quei carrettini colorati, quei dolcetti e
caramelle.
La foresta illuminata dal sole è meravigliosa
Tutto è pronto.
Babbo Natale e la Vecchietta, (sarà forse la Befana?) sono
sorridenti e felici, perché fra non molto, giungeranno frotte
di bambini da ogni parte del mondo, piccini e grandicelli,
bianchi, neri, con occhi chiari, occhi neri e occhi a mandorla,
tutti accolti da una musica dolce.
“Che gioia vedere tanti visetti felici!” dice Babbo Natale
accarezzando Pratolino che lo guarda con occhi languidi,
mentre dalla felicità Piffero fa una capriola sulle spalle
della vecchietta.
Ed ecco, i piccoli entrano, mentre tanti uccellini colorati
cinguettano allegramente, pronti a raccogliere le briciole che
i bambini lasciano cadere sbocconcellando i dolcetti.
I piccoli, quando saranno grandi e non potranno più entrare
in quella foresta incantata, insegneranno a tutto il mondo,
l’amore e la bontà imparate nel “Regno dei giocattoli”.
Forse con un po’ di fantasia, anche voi che leggete, potrete
far parte anche solo per un giorno di quel Regno.
Buon Natale a tutti.
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IL CORRIERE DE LA SERRA
DICEMBRE 2008
NON SOLO ESCURSIONI…
di Ramona Mazzoni
Il 2008 sta ormai chiudendo i battenti ed anche
per i ragazzi del Centro Escursioni Monte Catria è
arrivato il momento di tirare le somme e stilare,
diciamo così, un “rendiconto” delle attività svolte e
portate avanti dall’inizio dell’anno.
Come
già
spiegato nel primo
numero del nostro
“Corriere” - e come
si evince dal nome
stesso - il punto di
forza
dell’
Associazione
è
rappresentato dalle
escursioni
ed
effettivamente
di
escursioni se ne sono
fatte: da maggio ad
ottobre infatti circa
un
centinaio
di
persone appassionate
di
montagna
o
semplicemente
amanti
delle
passeggiate in mezzo
alla natura hanno seguito i volonterosi
accompagnatori del Centro Escursioni nel corso dei
cinque trekking - di varie difficoltà – che
comparivano all’interno del calendario 2008; ma
non solo di escursioni vive l’Associazione, che ha
partecipato attivamente anche ad alcune iniziative in
collaborazione con la Pro-Loco di Serra
Sant’Abbondio: esempio di tale collaborazione è
stata la manifestazione “Fiori fra le mura”, la prima
domenica di maggio, durante la quale il Centro
Escursioni oltre ad aver allestito e curato, tramite la
continua presenza dei volontari, un gazebo in cui
erano disposti cartine, libri e opuscoli riguardanti
Serra Sant’Abbondio e la zona del Catria, ha
organizzato un’escursione cui hanno partecipato
all’incirca 25 persone e durante la quale, grazie alla
rigogliosità della primavera 2008, si sono potute
osservare e riconoscere 6 tipi di orchidee diverse.
Anche la Festa della Montagna - svoltasi sabato
26 e domenica 27 luglio - è stata un’importante
occasione di impegno da parte dell’Associazione,
che ha messo in piedi in località Valpiana un “punto
informativo” presidiato da volontari e ha coordinato
due trekking sul Catria e sull’Acuto, una traversata
del Catria in mountain bike e, la domenica
pomeriggio, un’escursione
naturalistica per i più
piccoli dal tema “La vita del
bosco”, alla quale hanno
preso parte quindici di
bambini con le loro
famiglie.
Ma non è tutto perché
anche a Fonte Avellana il
Centro Escursioni ha visto
la presenza dei propri
esperti i quali, durante tutte
le domeniche di giugno,
luglio ed agosto, hanno
gestito le visite guidate al
giardino
botanico,
accompagnando i numerosi
turisti che lo stesso, per il
suo
immenso
valore
naturalistico, richiama a sé.
E al giardino botanico i volontari hanno svolto visite
guidate anche a livello didattico, per gli alunni delle
scuole elementari e medie, principalmente nei mesi
primaverili ed autunnali.
Questo si è fatto e molto altro si potrà fare,
cercando di superare le tante difficoltà che spesso si
incontrano, a livello pratico e anche, perché no,
economico…L’Associazione infatti è sì composta
da volontari, ma deve comunque sostenere delle
spese gestionali per poter concretizzare e potenziare
attività che permettano di tutelare e valorizzare il
territorio, prima fra tutte la cura del sito
www.escursionimontecatria.it. Per questo è
importante la collaborazione di tutte le persone cui
sta a cuore tale scopo e a tal proposito è opportuno
ricordare che a inizio anno verrà aperto il
tesseramento per il 2009, attraverso il quale con un
minimo sforzo si potrà dare il proprio sostegno ad
una piccola associazione piena di grandi progetti.
PAG. 14
IL CORRIERE DE LA SERRA
I vari argomenti sono stati scelti tra i più
gettonati durante l’incontro di prova di giugno, dove
è stato fatto girare un apposito questionario. Il più
selezionato è stato il tema dell’immigrazione quindi
è stato doveroso partire con l’incontro svoltosi
venerdì 24 ottobre nella sala consiliari del comune
di Pergola, dal titolo ImmINTEgrazione, incentrato
sul problema dell’integrazione degli immigrati sia in
Italia sia nelle nostre zone. Seguendo la scaletta è
previsto un secondo incontro per il 19 dicembre,
sempre nella sala consiliare del comune di Pergola
ore 21:00, dal titolo econoMIA. Questo sarà
formato da una prima parte di glossario, dove
verranno spiegati i vari termini con cui in questi
mesi siamo stati bombardati dai media, a cui
seguirà una seconda parte di dibattito su prezzi e
alternative di sviluppo economico. Tutto questo
affrontato con un taglio giovanile che è un po’
quello che contraddistingue il nostro progetto e
quindi i nostri incontri.
Può per esempio capitare che all’interno di un
incontro si veda un filmino, si senta una canzone, si
DICEMBRE 2008
reciti una poesia, si facciano delle scenette, dei
giochi, cioè si affrontino le tematiche in modo
fresco e dinamico, cosi che gli incontri diventino il
meno pesanti possibile e più digeribili da un
pubblico giovane. Per ulteriori informazioni su
questo e altri incontri o solamente per curiosità o per
lasciare un messaggio di sostegno o di critica vi
rimando al sito www.zonagiovani.net.
Per concludere, non so se sono riuscito a
trasmettere tutto il mio entusiasmo per questo
progetto, in cui credo fortemente e che reputo una
delle più frizzanti e dinamiche realtà nate nelle
nostre zone negli ultimi 20 anni. Per questo vorrei
fare un appello a tutti quelli dai 14 a 30 anni, con
voglia di mettersi in gioco, di crescere, di costruire
qualcosa di socialmente importate, venite ai nostri
incontri preparatori, o se non avete tempo per vari
motivi, almeno accompagnateci nel nostro percorso
seguendo le varie assemblee pubbliche in
programma. Perché vi accorgerete che si respira una
gran bella aria, un aria frizzante che erano anni che
non si respirava.
IL CORRIERE … DE LA SERRA
COLLABORATORI:
Silvia Allegrezza, Davide Madonnini, Lorenzo Allegrezza, David
Piersimoni, Simone Mazzoni, Ramona Mazzoni, Bianca Vaudagna,
Samuele Gobbi, Giovanni Mazzoni, Valentina Castracani,
Luca
Alessandrini, Simone Alessandrini, Valentina Gaggi, Luigi Marra,
Ludovico Caverni, Simone Valentini, Nazzareno Catani, Scuola Materna
ed Elementare di Serra Sant’Abbondio, Proloco Serra Sant’Abbondio.
FOTOGRAFIA:
Giancarlo Gentili.
LAYOUT:
David Piersimoni.
L’associazione Proloco di Serra Sant’ Abbondio ringrazia tutti i commercianti che hanno aderito all’iniziativa
“Alberelli di Natale” per la decorazione del paese in occasione della feste Natalizie.
PAG. 5
IL CORRIERE DE LA SERRA
DICEMBRE 2008
Il ciocco di Natale…una nostra tradizione ?
di Samuele Gobbi
Parlando
del più e del meno, cosi
involontariamente, come spesso accade con i nostri
anziani, un pomeriggio di novembre salta fuori il
discorso sul “ciocco”. Il ciocco, nel nostro dialetto,
sta ad identificare un grande pezzo di legno, così
grande che per diverse ore il fuoco viene
unicamente alimentato da esso. Punto centrale del
discorso che stava imperversando era la
preparazione del ciocco di Natale.
Ascoltando diverse opinioni, il ciocco di Natale
era ed è vera e propria tradizione: tutte le case,
durante ogni cenone, avevano ed hanno il proprio.
Continuando poi ad ascoltare capii che l’usanza si
stava via via perdendo: pochi ormai provvedevano
al ciocco, solo alcuni nostalgici. Non contento delle
loro parziali risposte mi sono messo un po’ ad
indagare.
Il ciocco di Natale è una tradizione che, oltre ad
accompagnare un forte momento di festa della
comunità cristiana, rimanda le sue origini molto
prima della diffusione del Cristianesimo.
Autorevoli studiosi addirittura ne pongono
l’origine nelle credenze celtiche e ne accostano poi
l’utilizzo al Natale sulla base di quel lungo processo
che, partendo dalla fusione di queste popolazione
con quella romana, ne utilizza e prende con sé i
rituali. Quindi anche questa ritualità sembrerebbe
nascere dall’accorpamento di tradizioni diverse, il
Natale cristiano e la sacralità dell’albero celtico.
Sicuramente il gesto che si compie adoperando il
ciocco per il fuoco di Natale, per la maggioranza, è
legato a finalità pratiche; non metto in dubbio tali
finalità come il calore, la compagnia che il fuoco
porta con sé, il gusto proprio che uno ha nel vederlo
acceso e scoppiettante, ma sicuramente le attenzioni
che un tempo si davano al ciocco, soprattutto per la
sua scelta e data la sua bellezza, possono accreditare
l’ipotesi storica prima espressa.
A memoria d’uomo la tradizione del ciocco di
Natale c’è sempre stata, mentre la cura verso i
particolari è relativa solo agli ultimi decenni per via
della decadenza della tradizione, che si è affievolita.
La notte di Natale porta con sé quell’atmosfera di
magia che invade ogni casa.
I Celti invece per le loro sedute magiche di
ringraziamento bruciavano grandi tronchi, quasi che
con la luce e le alte fiamme volessero illuminare la
notte dei loro spiriti buoni, quelli del grande
raccolto, della prosperità, della selvaggina , della
clemenza delle stagioni.
Molto probabilmente la data non coincideva col
25 dicembre , ma questo, vista la cristianizzazione
delle genti incorporate nella romanità da parte degli
imperatori, susseguitisi a Costantino, non può
confutarne i contenuti. Infatti molte popolazioni si
dissero convertite, ma mantennero pur sempre le
loro usanze: i Celti ne sono il miglior esempio, basti
ricordare Halloween e il maggio portafortuna
piantato alla nascita dei figli. Ben capirete che tali
consuetudini sono arrivate sino a noi, lasciandosi
dietro tanti anni di storia, quindi la tesi potrebbe
essere davvero fondata.
Che l’atmosfera di magia, di ringraziamento, di
speranza abbia fuso insieme le diverse tradizioni
credo sia molto probabile, notando anche che le
zone dove la tradizione per molto tempo e ancora
oggi vive corrispondono in buona parte alla
collocazione geografica dove si insediarono le
popolazioni dei Druidi, oltre all’Alto Adige,
l’Appennino tosco-emiliano e le terre del Catria.
PAG. 6
IL CORRIERE DE LA SERRA
Perché dedicare una festa
alla Befana?
di Valentina Castracani
Perché sono una tradizionalista; perché mia madre
mi raccontava che da piccola nella sua calza la cara
vecchina lasciava
un mandarino, una
noce
e
una
caramella
alla
menta, di quelle
che
tanto
piacevano alla sua
nonna; perché "i
grandi"
credono
che non esista;
perché
quando
frequentavo
la
quinta elementare,
e allora i bambini
erano
ancora
bambini
che
credevano
alle
favole, una strega mascherata da supplente ci ha
messo un nanosecondo a distruggere i miei castelli
in aria dando ragione ad una mia compagna di
classe che continuava a ripetermi che sotto la gonna
con le toppe e le scarpe tutte rotte si nascondeva la
mamma, ma ti pare che la mamma si svegliano nel
bel mezzo della notte, si mette un fazzoletto in testa,
si fa un neo sulla punta del naso, si veste di stracci e
gioca a far finta di essere la Befana? Perché è una
festa esclusivamente italiana e coi tempi che
corrono è uno dei pochi meriti che possiamo
permetterci, perché la Befana porta caramelle e
cioccolate degne di Willy Wonka
Laboratorio di cucina
Di Bianca Vaudagna
Con l’avvicinarsi del Natale, vi vorrei suggerire una
ricetta semplice di biscotti, da preparare per queste
feste, da gustare in compagnia dei familiari o da
portare in dono, magari in una bella scatola di latta
infiocchettata a dovere, a parenti ed amici.
Ingredienti: g. 250 di farina, g. 500 di zucchero, g.
200 di mandorle dolci, g. 150 di burro, g. 200 di
mandorle amare, un limone ( la sola scorza
grattugiata) e 4 uova. Per la cottura: farina e burro
DICEMBRE 2008
(chi non lo conosce si vada a leggere La fabbrica di
cioccolato, un capolavoro per i peccatori di gola e
non!) e incubo dei dentisti; perché la tazza di latte
caldo e biscotti che le lascio vicino alla calza sono
una paga un po’ troppo misera anche per lei; perché
anche se qualche volta aggiunge alle caramelle un
po’ di carbone (non quello dolce!) non le si può
dare torto; perché è
legittimo sognare e chi non
sogna si veste di grigio;
perché il mondo reale
spesso dà l’orticaria e ci si
deve creare un rifugio.
La Befana vien di…nasce
quattro anni fa, coinvolge
le scuole dei dintorni, i
ragazzi del luogo che si
divertono a giocare al gioco
del teatro, le casalinghe
tutt’altro che disperate che
sferruzzano la maglia e in
poco tempo ti sfornano una
calza lunga quanto la nostra
torre, e chi più ne ha più ne metta. Va detto che non
ci sono scuse per non venire, neve, pioggia o vento
non hanno mai fermato la Befana, perché
dovrebbero fermare noi?
Da precisare che ghiottonerie e leccornie varie
saranno rivolte soltanto a chi, all’ingresso della
Porta Santa, giurerà solennemente di credere alla
Befana!
Detto questo, non vi resta che appuntare sul
calendario o sulla lavagnetta magnetica che avete in
cucina la data del 6 gennaio e scriverci accanto:
a Serra Sant’Abbondio la Befana vien
di…
Dopo aver sbollentato le mandorle, liberatele della
pelle, poi tritatele e tostatele e tostatele in forno.
Sulla spianatoia, versate la farina aperta a
fontana, aggiungete le mandorle, poi le uova, lo
zucchero, il burro e la scorza di limone.
Impastate a dovere, poi assottigliate con il
matterello l’amalgama , da cui ne ricavate tanti
bastoncini mediamente stretti e lunghi, da passare
nella farina, prima di adagiarli sopra la placca
imburrata; mettete in forno (caldo a 200°) e fate
biscottare. Serviteli tiepidi o freddi.
PAG. 13
IL CORRIERE DE LA SERRA
Zona
Zona Giovani……
ma inGiovani……
che zona?
di Ludovico Caverni
DICEMBRE 2008
ma in che zona?
di Ludovico Caverni
Da qualche mese nelle nostre zone si è attivato
un gruppo di giovani che si incontra sotto la sigla
ZG. State tranquilli, nulla di pericoloso, non siamo
un gruppo di estremisti politici o religiosi che
preparano attentati e nemmeno una baby gang che,
facendo i bulli, terrorizza i propri coetanei. Forse
proprio per questo ancora non siamo molto
conosciuti, grazie a quella strana regola giornalistica
secondo cui le notizie brutte circolano e sono sulla
bocca di tutti e quelle belle rimangono nel
dimenticatoio.
In realtà noi facciamo “occupazioni” e siamo
“violenti”, ma in un senso un po’ particolare: infatti
occupiamo una zona ideale, dove poter esprimere
noi stessi, dove poterci confrontare e potere crescere
insieme e ci scagliamo “violentemente” contro
quella immagine triste di noi ragazzi che la tv vuole
far passare. Noi siamo dell’idea che i giovani siano
molto migliori di quelli che fanno le loro
apparizioni in programmi televisivi come
“Lucignolo”, “Uomini e Donne” o “Studio Aperto” .
Siamo sicuri che siano molto più profondi e in grado
di affrontare anche tematiche di rilevanza sociale e
lo vogliamo dimostrare.
Zona Giovani, in concreto, è un gruppo
eterogeneo di ragazzi provenienti da Pergola, Cagli,
San Lorenzo, Frontone e Serra S. Abbondio che si
incontrano quasi ogni venerdì per parlare di temi
politicamente e socialmente rilevanti. Questi
incontri tra di noi trovano il loro sbocco naturale
nell’organizzazione di assemblee pubbliche, rivolte
in primis ai nostri coetanei, ma aperte a chiunque
abbia voglia e tempo di discutere di varie tematiche
sociali.
Per descrivere questo gruppo ho usato il termine
“eterogeneo” perché è l’unico che gli si addice
veramente: si va da un età minima di 14 anni fino ad
una massima di 25, ci sono tutti personaggi un po’
particolari: la ragazza quattordicenne che racconta
le sue passate esperienze politiche e musicali e
sembra che abbia 40 anni, il fotografo impegnato
nelle proteste anti-Gelmini, il grafico, l’attrice di
teatro, l’aspirante giornalista e molti altri, tutti con
la propria storia personale e con questo piacere nel
condividere un esperienza che forma profondamente
l’individuo. Queste spiccate personalità hanno
permesso una distribuzioni di ruoli all’interno del
gruppo non impostata e artificiale, ma naturale e
spontanea. Ognuno si è preso la propria nicchia
ecologica, se mi passate il paragone dato che studio
biologia. Così, per esempio, il fotografo
rivoluzionario fa fotografie ma propone anche una
visione più critica dei temi affrontati, l’attrice
recita poesie durante le assemblee e prepara dei
corti filmati in cui intervista gente , la giornalista e
quello più adatto alle pubbliche relazioni scrivono
articoli e contenuti del nostro sito, il grafico e
l’aiutante preparano le locandine, le ragazze con più
propensione ai lavori manuali fanno cartelloni per
gli incontri, l’informatico cura il sito, il creativo
propone continuamente e sprona chi è meno attivo,
il segretario amministra i nostri soldi e infine c’è
anche quello che riesce a trovare un punto di
incontro tra le varie personalità presenti.
A questo punto bisogna fare una doverosa
precisazione: durante le prime riunioni abbiamo
deciso di non affiancarci ad alcun partito in
particolare. Questo per permettere anche a gente che
politicamente la pensa in maniera differente di
partecipare sia alle riunioni preparatorie sia alle
assemblee pubbliche, perché pensiamo che il
confronto sia più costruttivo se lo si fa con gente
che ha opinioni diverse.
Il primo incontro si è svolto il 6 giugno 2008, in
sostanza si è trattato di un’ assemblea di prova per
vedere che impatto potesse avere un progetto del
genere, sia sui nostri coetanei che sulla popolazione.
Il tema scelto per questo incontro è un tema forte e
particolarmente sentito anche nelle nostre zone, cioè
le tossicodipendenze. Il successo di pubblico ci ha
confermato ancora di più, anche se non ce n’era
bisogno, la bontà del progetto. Quindi come un
giocatore di poker abbiamo rilanciato e grazie ad
alcuni amministratori locali e con l’aiuto de “Il
Cerchio” (associazione intergenerazionale di
Pergola) siamo riusciti a entrare ufficialmente in un
progetto dell’ “Ambito”. Per chi non lo sapesse
l’“Ambito” è quell’organizzazione zonale che si
occupa di smistare fondi e agevolare progetti di
politiche sociali e il cui sostegno economico, pari a
1.500 Euro, sarà usato per migliorare le nostre
assemblee pagando le locandine, i rimborsi spesa
per i relatori e per tutte le altre attività legate alle
varie tematiche. Così carichi di ufficialità e
responsabilità siamo partiti con la nuova stagione di
assemblee pubbliche.
PAG. 12
IL CORRIERE DE LA SERRA
DICEMBRE 2008
NOTIZIE CHE NON FANNO NOTIZIA
di Davide Madonnini
IL MONDO HA FAME. Tra il 2005 e il 2007 è
aumentato di 75 milioni il numero di coloro che nel
mondo soffrono la fame, portando il totale a 923
milioni di persone. La malnutrizione infantile
provoca ogni anno la morte di 5 milioni di bambini
di età inferiore ai 5 anni.
IL MONDO HA SETE. Su una popolazione
mondiale di circa 6,5 miliardi di persone, 1,2
miliardi non hanno accesso all’acqua potabile e 2,4
miliardi non possono usufruire dei più elementari
servizi sanitari. Senza acqua, i suoli sono inidonei
all’agricoltura e le popolazioni non hanno modo di
produrre il cibo per il loro fabbisogno
IL MONDO SI AMMALA E MUORE. Ogni
anno l’AIDS uccide due milioni di persone, la
malaria ne causa una ogni 3 secondi, la
tubercolosi ogni anno provoca due milioni di
vittime.
IL CLIMA STA CAMBIANDO. Il 2 febbraio
2007 i climatologi dell’ ONU pronunciano una
“sentenza” di colpevolezza senza appello: “Il
riscaldamento del clima è inequivocabile ed emerge
dalle osservazioni che confermano l’aumento della
temperatura dell’aria e dell’oceano, lo scioglimento
di neve e ghiacciai e la crescita del livello dei mari
[…]. La maggior parte dell’aumento della
temperatura media globale osservato a partire dalla
metà del XX secolo è molto probabilmente
imputabile all’aumento della concentrazione di gas
serra provocato dalle attività umane”. Questi
climatologi hanno ricevuto quest’anno il premio
Nobel per la pace.
IL MONDO È IN GUERRA E MUORE. Iraq
80 mila morti dal 2003; Israele-Palestina 5 mila
morti dal 2000; Libano 1.200 dal 2006; TurchiaKurdistan 40 mila morti dal 1984; Afghanistan 25
mila morti dal 2001; Pakistan-Waziristan 3 mila
dal 2004; Pakistan-Balucistan 450 morti dal 2005;
India-Kashmir 90 mila morti dal 1989; IndiaNordest 50 mila morti dal 1979; India-Naxaliti 6
mila morti dal 1967; Sri Lanka-Tamil 68 mila
morti dal 1983; Birmania-Karen 30 mila morti dal
1988; Thailandia-Sud 2 mila morti dal 2004;
Filippine-Mindanao 150 mila morti dal 1971;
Filippine-Npa 40 mila morti dal 1969; RussiaCecenia 250 mila morti dal 1994; GeorgiaAbkhazia 28 mila morti dal 1992; Georgia-Ossezia
2.800 morti dal 1991; Algeria 150 mila morti dal
1991; Costa d’Avorio 5 mila morti dal 2002;
Nigeria 11 mila morti dal 1999; Ciad 50 mila morti
dal 1996; Sudan-Darfur 250 mila morti dal 2003;
Rep.Centrafricana 2 mila morti dal 2003; Somalia
500 mila morti dal 1991; Uganda 20 mila morti dal
1986; Congo R.D. 4 milioni di morti dal 1998;
Colombia 300 mila morti dal 1964; Haiti 1.500
morti dal 2004 (fonte: peacereporter.net).
***
Molti di questi dati sono stati tratti dalla FAO,
l’agenzia
dell’ONU
per
l’agricoltura
e
l’alimentazione, e da Medici Senza Frontiere, la più
grande organizzazione umanitaria indipendente di
soccorso medico. Ogni anno MSF pubblica, in
collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, un
rapporto sulle crisi umanitarie dimenticate dai
media. Le dieci crisi umanitarie identificate da MSF
come le più ignorate sono: Somalia, Zimbabwe,
tubercolosi, malnutrizione infantile, Sri Lanka,
Repubblica Democratica del Congo, Colombia,
Myanmar, Repubblica Centrafricana e Cecenia.
Tale rapporto si può gratuitamente scaricare da
internet in modo tale che possiate da soli rendervi
conto cosa significa informazione nel nostro Paese.
Ad esempio, lo studio rileva come le principali
edizioni (mezzogiorno e sera) dei telegiornali RAI e
Mediaset abbiano dedicato, nei mesi di giugno,
luglio e agosto, 12 servizi all’HIV/AIDS e
solamente 1 alla TBC. In tutto, 13 servizi per due
malattie che uccidono 3,6 milioni di persone ogni
anno, contro 21 notizie sui consigli per dimagrire e
sulla chirurgia estetica.
Ma, ancora più spazio hanno ottenuto le nozze
tra Flavio Briatore ed Elisabetta Gregoracci: 33
notizie !!!
No comment
PAG. 7
IL CORRIERE DE LA SERRA
DICEMBRE 2008
- 2008 A LOURDES ANNO GIUBILARE NEL 150° ANNIVERSARIO
DELLE APPARIZIONI DELLA VERGINE A BERNADETTE
di Luigi Marra
Lo scorso 8 dicembre 2007 si è aperto a Lourdes
l’Anno Giubilare per la ricorrenza - l’11 febbraio
del 2008 - del 150° anniversario della prima
apparizione della Vergine Maria a Santa Bernadette
Soubirous. A un secolo e mezzo dagli umilissimi
inizi, quello ai piedi dei Pirenei è ancora oggi il
santuario della cattolicità più frequentato del mondo
e la sua attrattiva è in forte crescita specie nei
confronti dei fedeli provenienti dall’Italia - di gran
lunga più numerosi di quelli francesi - che
raggiungono Lourdes con malati al seguito grazie
alle due efficienti organizzazioni, l’Unitalsi e
l’Oftal.
Degli oltre cinque milioni di pellegrini che ogni
anno si recano a Lourdes e degli oltre otto milioni
giunti nel 2008 ai piedi dei Pirenei, molti si
chiedono perché il Cielo abbia deciso di far sorgere
proprio qui questo straordinario luogo di devozione
mariana.
La storia meravigliosa ha avuto inizio l’11
febbraio 1858, in un clima di povertà, sotto forma di
dialogo tra una fanciulla quattordicenne, Bernadette
Soubirous, e una Signora misteriosa che Bernadette,
prima di conoscerne il vero nome, chiamava Aquerò
(“quella là”, secondo il dialetto locale).
Le apparizioni della Madonna iniziarono quando
la giovane Bernadette, recatasi a raccogliere la legna
nei pressi della Grotta di Massabieille lungo le rive
del fiume Gave, sentì un rumore che somigliava a
un colpo di vento proveniente dall’interno delle
rocce, anche se intorno era tutto tranquillo. La
fanciulla scorse una signora vestita di bianco, con
un velo bianco, una cintura blu e una rosa gialla su
ogni piede. Da quel giorno e fino al 16 luglio, festa
della Beata Vergine Maria del Carmelo, la Vergine
apparirà altre diciassette volte a Bernadette, durante
le quali le dirà: “Pregate Dio per i peccatori”;
“Baciate la terra in segno di penitenza per i
peccatori”; “Andate a dire ai sacerdoti che si venga
qui in processione e che vi si costruisca una
cappella”; “Non ti prometto di renderti felice in
questo mondo, ma nell’altro”.
Di tutte le apparizioni non si può dimenticare la
9^, quella di giovedì 25 febbraio quando, alla
presenza di circa trecento persone, la Signora disse a
Bernadette di andare alla fonte a lavarsi e a bere, ma
lì non c’erano né fonti né sorgenti. Ella le indicò
un punto esatto e la fanciulla cominciò a scavare
con le mani. Poco dopo, da quella buca iniziò a
scorrere acqua in abbondanza, che ancora oggi
alimenta le fontane dove si dissetano i pellegrini e le
piscine dove si immergono i malati. Si racconta che
nella notte una donna, Caterina Latapie, si recò alla
fonte, immerse il suo braccio malato nell’acqua e
guarì: la prima guarigione miracolosa verificatasi a
Lourdes.
Bernadette riferì quanto ascoltato dalla voce di
“Aquerò” al parroco, che però volle conoscere il
nome della Signora. Così, giovedì 25 marzo, giorno
in cui la Chiesa festeggia l’Annunciazione, nel
corso della sedicesima apparizione la misteriosa
Signora svelò il suo nome: “Que soy era
Immaculada Councepcion” (Io sono l’Immacolata
Concezione). Bernadette, che non aveva compreso il
significato delle parole, si recò dal signor Curato,
l’Abate Dominique Peyramale (1811-1877), per
riferirgli ciò che la Signora le aveva detto. La stessa
Bernadette in proposito riferì: “Il Curato mi chiese
se ne ero ben sicura. Gli risposi di sì e che per non
dimenticare quelle parole le avevo ripetute lungo
tutto il cammino”.
La sera stessa il Curato riferì il fatto al Vescovo
di Tarbes, Mons. Bertrand-Sévère Laurence (17901870), che il 28 luglio 1858 istituì una commissione
incaricata di fare inchieste sulle apparizioni di
Massabieille. Il lavoro della commissione durò più
di tre anni. Il 18 gennaio 1862 il Vescovo di Tarbes
emise, con una lettera pastorale, il suo giudizio
definitivo: “Noi giudichiamo che l’Immacolata
Maria Madre di Dio è realmente apparsa a
Bernadette Soubirous, l’11 febbraio 1858 e i giorni
seguenti, in numero di diciassette volte nella Grotta
di Massabieille, presso la città di Lourdes; che
questa apparizione riveste tutti i caratteri della verità
e che i fedeli sono fondati a crederla certa. Noi
sottoponiamo umilmente il nostro giudizio al
Sovrano Pontefice [Pio IX] che ha l’incarico di
governare la Chiesa universale”.
Il 25 marzo 1858 rappresenta veramente il punto
culminante delle apparizioni di Lourdes.
Coincidenza provvidenziale tra il mistero
dell’Annunciazione - che la Chiesa celebra nello
stesso giorno - e le parole della Vergine Maria a
Bernadette. Parallelismo ammirabile delle parole e
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IL CORRIERE DE LA SERRA
dell’atteggiamento della Vergine nei due momenti:
“Sono la serva di Dio”; “Sono l’Immacolata
Concezione”. Ora e allora, la stessa umiltà della
Vergine Maria, la stessa riconoscenza del Mistero di
Dio, lo stesso atto di adorazione.
Nella grotta di Lourdes, come
nell’umile cella di Nazareth,
Maria manifestava la stessa totale
sottomissione alla volontà del
Signore.
Il
Mistero
dell’Immacolata Concezione è al
centro del Mistero della nostra
Redenzione.
Le apparizioni della Vergine
Maria a Lourdes si verificarono a
distanza di quattro anni dalla
proclamazione
del
dogma
dell’Immacolata Concezione, che
Pio IX aveva definito con la
Costituzione
Apostolica
“Ineffabilis
Deus”
dell’8
dicembre 1854 ma questo
Bernadette non poteva saperlo. I contemporanei
videro nelle apparizioni della Vergine Maria a
Lourdes del 1858 e nelle sue parole - “Io sono
l’Immacolata Concezione” - l’approvazione celeste
del dogma promulgato dalla Chiesa solo quattro
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anni prima.
Il 7 luglio 1866 Bernadette Soubirous, per
sfuggire alla fama nata intorno a lei, varcò la soglia
del convento delle Suore della Carità e
dell’Insegnamento Cristiano di Never
dove, con il nome di Suor MarieBernard, morì il 15 aprile 1879 all’età
di trentacinque anni dopo inaudite
sofferenze. Fu beatificata il 12 giugno
dell’Anno Santo 1925 e santificata l’8
dicembre
1933,
in
occasione
dell’Anno Santo straordinario della
“Redenzione” da Pio XI (Achille
Ratti, 1922-1939).
La “cappella” chiesta dalla Santa
Vergine era stata realizzata (la cripta
il 1866, la basilica superiore il 1871).
Le folle di pellegrini da tutto il mondo
vennero “in processione”, i miracoli si
moltiplicarono: Massabieille divenne,
ogni giorno di più, uno degli “alti
luoghi” della preghiera del mondo e
della sua penitenza. Lourdes, terra
d’Evangelo! Terra dove la Buona Novella del
Vangelo è stata proclamata una volta ancora sul
mondo, terra di grazia tutta illuminata dalla
presenza della Vergine Immacolata, terra di gioia.
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Intervista a Giovanni Mazzoni
di Simone Mazzoni
In questo numero abbiamo deciso di proporre
un’intervista a Giovanni Mazzoni, poeta delle
nostre terre, membro sin dall’ inizio
dell’associazione culturale “Poeti dell’ Eremo”,
pezzo importante della storia del nostro paese,
nonché mio nonno!!! E non posso fare a meno di
esprimere l’affetto per una persona che tante volte
mi ha raccontato anche per delle ore eventi della
sua vita quasi con le lacrime agli occhi, forse con
una certa nostalgia, con mia nonna sempre al suo
fianco e con me che ascoltavo attento, cogliendo
tante fatiche e sofferenze, in una realtà
completamente diversa dalla nostra, tanto che
molti secoli sembrano separarle, ma in realtà
pensandoci bene non sono che una manciata di
anni. E nonostante qua e là non siano mancati
battibecchi, soprattutto riguardo alle sue posizioni
politiche per certi versi estreme e radicali, sono
orgoglioso di essere suo nipote e anche del fatto
che il nostro paese sia stato raccontato nei suoi
molteplici aspetti nelle sue poesie e con esse sia
cambiato negli anni, fino a giungere ai giorni
nostri.
Ecco qui di seguito il testo dell’ intervista:
Qual’ è stato, se c’è stato, il momento in cui hai
capito di amare la poesia e di voler scrivere
versi?
L’interesse per la poesia nacque in me ai tempi
delle elementari. A scuola infatti quando c’era da
comporre esultavo e provavo una felicità grande
che non avevo con nessun’altra materia.
Che cosa rappresenta la poesia per te?
Ho scritto una poesia a riguardo, che esprime
meglio di ogni possibile risposta il mio sentimento
a riguardo (riportiamo alla fine dell’intervista il
componimento “POESIA ALLA POESIA”, di
Giovanni Mazzoni).
Se avessi potuto studiare oltre la quinta
elementare, cosa avresti fatto in più e/o cosa
sarebbe cambiato?
La mia unica e grande aspirazione era
comporre; se avessi studiato di più sarei sempre
rimasto un poeta. La poesia è sempre stato un
lume acceso che sentivo di dover seguire fin dalla
mia fanciullezza. È stato ed è un grande amore.
Quali poeti prediligi?
Sicuramente quelli che scrivono in ottava rima,
come Torquato Tasso, poi anche Virgilio e
Omero.
Quali argomenti tratti più spesso?
Ho sempre trattato un po’ tutti gli argomenti:
ho scritto talmente tante cose sugli argomenti più
disparati, che non potrei più trovare un argomento
nuovo di cui scrivere.
Usi uno stile o una metrica particolari?
Per lo più scrivo in ottava rima, il metro che
sento parte della mia storia, ma compongo anche
in quartine e sestine; inoltre faccio canzoni e a
volte uso la prosa.
La storia e il periodo in cui sei vissuto hanno
influito sul tuo essere poeta?
Da ragazzi a scuola si era sotto il regime e
allora si doveva appartenere ad esso, almeno
formalmente. Si scrivevano piccole poesiole per il
regime, seguendo alcune indicazioni date per
forza. Qui ho iniziato a scrivere, ma non erano
delle vere e proprie poesie. La poesia vera e
propria è esplosa per me dopo il regime, dopo la
guerra. A tal proposito vorrei raccontare un
episodio. Pochi giorni dopo il passaggio del
fronte, avevo 15 anni, un mio amico mi chiamò
che stavo mangiando, e mi disse: “Vien’ a vede!
C’è ‘na robba bella giù la cappanna de la Batista,
l’ hai da vede!” Subito corro giù e lo seguo, ma
immaginai che non mi sarebbe piaciuto, me lo
sentivo dentro. Rovistò tra i residui di fieno
lasciati dai tedeschi in fuga, prese un oggetto e se
lo nascose sotto la maglia; poi fuggì di fuori
additando che lo seguissimo, eravamo in cinque.
Quando fu sul punto di tirare fuori l’oggetto vidi
subito che era qualcosa di bellico, era una bomba
a mano. Subito resomi conto del fatto gli dissi di
posarla a terra con molta calma, e per fortuna lui
mi obbedì. Stava togliendo la sicura, sarebbe stato
un disastro tra noi; così si fermò tutto.
Avvisammo un soldato che stazionava di guardia
lì vicino, che ci disse che eravamo stati
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IL CORRIERE DE LA SERRA
bravi e che avevamo evitato una sciagura. Questo
è stato il primo episodio concreto di cui ho scritto
una poesia, tanta era l’emozione e la paura che
avevo provato.
Che cosa ne pensi dell’ associazione “Poeti
dell’Eremo”?
Ho sempre fatto parte di questa associazione;
penso che sia molto importante, per tramandare
l’opera poetica che va estinguendosi.
Che messaggio vorresti dare ai giovani di oggi,
anche riguardo alla poesia?
Serve che i giovani facciano una società più
giusta; anche su questo ho scritto molte poesie.
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La poesia sincera può aiutarli a creare un mondo
più umano.
Oggi è scomparso ogni alito di bene tra noi, ci
guardiamo peggio di animali, senza alcun tipo di
valori umani. Vale solo la legge del più forte
anche se la società apparentemente è democratica.
Faccio un appello ai giovani, a voi che potete
istruirvi di più (io ho fatto fino alla quinta
elementare): formate una società onorevole su
questo pianeta che va di male in peggio. Una volta
si diceva “bello morir per la patria”, oggi spero
tanto che i giovani dicano “bello viver per la
patria”!
POESIA ALLA POESIA
di Giovanni Mazzoni
O poesia che nasci tu da’ nostri cuori
Bello chi impara a conoscerti e poi
apprezzare
Tu nasci fin dalla culla come un fiore,
grande è chi sa coltivarti con amore
donasti al mio pensier l’ ispirazione
forza tu viva sei dei miei pensieri
sei tu dono di madre natura
addolcisci nell’ avversità tu la bruttura
Pur nei miei sogni ti sento a me vicino
Sei parte componente del mio scrivere
Sai sempre incoraggiare i miei pensieri
Nelle mie ispirazioni sei gentile
Nel farti onore sarò sempre sincero
Cari momenti tu sai farmi vivere
Dolce o sconosciuta forza naturale
Ti dico grazie a te scrivendo queste righe.
Sei madre nostra e pur della canzone
Sempre per noi sei tu sentimentale
Sei musica sei arte tu per noi
Sorgente di dialogo e di amore
Doni al cervello forza nel pensare
Sei lucente stella che non si spegne mai
Porti comunicazione tra le genti
Porti serenità e ci fai contenti
Spegni arroganza e pur malinconia
Ridoni pace al cuor di chi ti ammira
Mi fai sentir qualcuno in vita mia,
se pur moderna oppur in rima ottava
nel cuor degli innamorati entri o poesia
tu presti a gente cattiva oppure brava
fermezza umana dei nostri valori
i popoli sai portare alla comprensione.
Creatura che vaghi il mondo intero
Fin dagli antichi tempi tu esistevi
Si confidava in te pur lo studioso
Regnanti e nobiltà pur distraevi,
il tuo compito fu sempre dignitoso
le loro vittorie tu immortalavi
ti vorrò sempre bene in vita mia
così ho scritto per te una poesia.
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