COMUNE DI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA Provincia di Grosseto Rassegna Stampa Mercoledì 16 giugno 2010 CASTIGLIONE PROGETTI DI AMPLIAMENTO Punta Ala verso il futuro «Mega yacth nel porto» IL PORTO di Punta Ala diventerà ancora più bello, grazie al piano di indirizzo territoriale approvato dal consiglio regionale nel 2007 che prevede lavori di adeguamento dei porti toscani. Il Comune di Castiglione della Pescaia in collaborazione con la Marina di Punta Ala, darà il via a interventi finalizzati alla valorizzazione economica e infrastrutturale del porto. Si parla di opere di trasformazione e di riqualificazione del sistema portuale, ovviamente nel rispetto delle disposizioni del piano di indirizzo territoriale. In particolare, diverse sono le condizioni a cui sottostare per l’ampliamento: gli interventi devono concorrere al riequilibrio del fenomeno erosivo della costa, devono essere sostenuti da esigenze di sviluppo della filiera produttiva legata ai poli nautici toscani di riferimento e concorrere alla qualificazione dell’assetto organizzativo e funzionale dell’area portuale e delle aree di interferenza cittàporto. «Si lega a questo aspetto il tema della salvaguardia dei valori ambientali e delle risorse costiere che costituiscono i principali fattori della domanda turistica legata alla nautica — dice il sindaco Monica Faenzi — E’ convinzione sempre più diffusa che lo sviluppo delle infrastrutture portuali debba coniugarsi con la difesa della costa». Negli intenti dell’amministrazione castiglionese, quello di attrarre i megayacht, con tutto l’indotto che certe imbarcazioni creano. «Questi — dice il sindaco — necessitano sia di posti barca particolari come ampiezza e lunghezza che servizi integrati di altissima qualità, manutenzione specializzata e importanti cantieri di rimessaggio». IL TIRRENO A Castiglione l’estate in bicicletta è tutta gratis Parcheggio senza costi per l’auto e due ruote offerta dal Comune CASTIGLIONE. Meno auto in centro, più biciclette in giro. Torna con questi obiettivi, dopo la sperimentazione dello scorso anno, il progetto “Stop & go - Lasci l’auto, prendi la bici”, voluto dal Comune di Castiglione della Pescaia in collaborazione con l’azienda Multiservizi per tutto il periodo estivo (sino al 31 agosto). Il Comune ha individuato già dal 2009 nell’area sosta di via Orsa Maggiore, in località Paduline (a pochi metri dalla zona del mercato settimanale e dal centro commerciale) un parcheggio scambiatore custodito, che può ospitare più di 60 macchine, nel quale è possibile lasciare la propria auto gratuitamente e montare in sella a una bicicletta per raggiungere il centro, fare acquisti o andare in spiaggia per tutto il giorno. L’iniziativa è stata voluta dall’assessore all’ambiente David Bulleri, che quest’anno ha deciso di rendere tutto gratuito per fornire un servizio in più ai turisti. La bicicletta viene noleggiata gratuitamente a coloro che usufruiscono del parcheggio, altrettanto gratuito da quest’anno (tutti i giorni, compresi i festivi, dalle 8 alle 20). Naturalmente, se nell’auto che usufruisce del parcheggio vi sono più persone, saranno noleggiate più biciclette, fino ad esaurimento, con l’ulteriore possibilità, per chi ha bambini piccoli, di disporre anche degli appositi seggiolini. A disposizione di cittadini e turisti ci sono da quest’anno 42 biciclette celesti, con lo stemma del Comune sui cestini portaoggetti, acquistate dall’amministrazione a 200 euro l’una appositamente per questo tipo di servizio, sperimentato già con successo in altre località turistiche. La custodia del parcheggio, recintato con pali di castagno, e l’attività di noleggio sono affidate al personale dell’azienda Multiservizi. Le biciclette sono coperte da assicurazione Rct e contro i furti. Basta lasciare un documento d’identità per usarle a proprio piacimento e godersi il centro storico senza inquinare. Già pronte e a disposizione di turisti, cittadini, immigrati, per una pedalata a emissioni zero. Come fare per usare le biciclette di Stop & Go? Basta andare in via Orsa Maggiore, in località Paduline, e chiedere al punto informazioni (il “casottino” di legno orario 8-20). Lasciando un documento, si ottiene il veicolo in uso gratuito per tutto il giorno. GIGLIO Infuria la polemica sulle vele mancate di Legambiente «Un fatto politico» LA VELA della polemica, al Giglio, è quella che Legambiente ha tolto al comune nella classifica delle spiagge più belle d’Italia. L’associazione ambientalista ha motivato la decisione chiamando in causa le dichiarazioni contrarie al Parco e all’Area marina protetta della nuova amministrazione, guidata da Sergio Ortelli. Tra le voci insorte, anche quella di Italo Arienti secondo il quale «c’è di mezzo la politica, una vergogna che ha indignato tutti i gigliesi». Diverso il punto di vista della Lega Nord isolana, secondo la quale il Giglio è tornato a occupare «il posto che gli spetta nella fantasiosa classifica di Legambiente». Le carenze, secondo i leghisti, riguarderebbero i «servizi sociali e turistici» per i quali «non possiamo certo reggere il confronto con realtà importanti come Castiglione. Non ci sono impianti di depurazione, servizi di accesso al mare per i disabili e non ci sono bagni e docce pubbliche per i turisti giornalieri». Ma anche secondo la Lega la vicenda non sarebbe immune da risvolti politici, «colpevolizzando un’amministrazione considerata nemica solo perché difende le idee della propria popolazione che l’ha eletta». L’ex primo cittadino, Attilio Brothel, parla invece del «bel fiasco dell’amministrazione Ortelli», e sull’ipotesi di premi assegnati su logiche politiche ricorda che «anche Capraia, che ha sostituito il Giglio in vetta, ha un’amministrazione di centrodestra». R.B. Il sindaco Bonifazi e l'assessore Monaci (attuale liquidatore) all'attacco di Dragoni (Pdl) Mattatoio, atti alla Corte dei conti Gestione fallimentare: adesso vediamo se c'è stato danno erariale" GROSSETO - {g.d'o.) Anche la vi cenda della Mattatoi di Marem ma, la società interamente pubbli ca messa in liquidazione poche settimane fa, finisce alla Corte dei Conti. Lo ha annunciato il sinda co Emilio Bonifazi facendo il pun to della situazione con l'assessore Giuseppe Monaci, che della Mat tatoi è stato l'ultimo presidente e ora ne è il liquidatore. Nata nei '98 sotto la Giunta Antichi, inten zionata a realizzare un mattatoio comprensoriale di fatto pubblico, la Mattatoi è "caduta" perché "l'in tero impianto non stava assolutamente in piedi", hanno detto Boni fazi e Monaci. E il sindaco chiede che la magistratura contabile ac certi quanto l'intera operazione sia realmente costata alle tasche dei grossetani. Monaci ha tirato fuori un foglietto con alcune cifre più importanti: 560mila euro alla Soco (la ditta appaltatrice con cui c'è un contenzioso in atto), per la progettazione e gli oneri; 312mila euro il valore dell'area su cui è stato tirato su lo scheletro di ca pannone, in via Giordania, su un terreno comunale; 79mila per gli avvocati; 123mila euro per i paga menti fatti in favore dei creditori della società appaltatrice. In totale intorno al milione di euro, "col Comune di Grosseto ha eviden ziato il sindaco - che ha coperto per il 72%, pari alla sua quota societaria". In attesa che la Corte dei Conti faccia il suo percorso, sul piano politico Bonifazi e Mo naci parlano senza mezzi termini di un "disastro" ereditato dal cen trodestra, ma sopratutto di un "progetto senza futuro". Non a ca so nel 2006 il sindaco nominò un cda tecnico che fotografasse la si tuazione, da cui poi sono scaturite le scelte successive. A partire da quella fondamentale: il mattatoio devono farlo i privati. "In questi anni - ha detto Monaci - abbiamo lavorato evitando di rispondere al le polemiche e alle provocazioni dell'ex assessore Dragoni, l'unico anche nei centrodestra rimasto a difendere io sciagurato percorso di un mattatoio pubblico". Ora pe rò che Dragoni ha ripreso ad attac care (lo ha fatto pochi giorni fa in occasione della conferenza stam pa sul Terzo, nella quale ha accu sato il Comune di aver fatto mori re il progetto-mattatoio e di non poter finanziare la futura società con quanto ricaverà dalla vendita dello scheletro di capannone in via Giordania), il Comune reagi sce. Bonifazi ha così tirato fuori dal cassetto due delibere. La prima, del 2004 "con la quale il Consiglio comunale - ricorda approvava la richiesta della Mattatoi di Marem ma (di cui l'allora assessore Dragoni era anche presidente) di pre sentare apposita garanzia fidejussoria di 189mila euro a favore del la Banca della Maremma a coper tura di un mutuo che la società però non ha mai accesso. Né pri ma di quella delibera né dopo". L'altra è dei 2009, relativa alla pro posta della giunta Bonifazi di rea lizzare in modo diverso il mattato io. "A quella delibera - ricorda Mo naci - era allegato il verbale del cda della Mattatoi di Maremma, nella quale sedevano anche rap presentanti di comuni come Orbetello eCastiglione amministrati dal centrodestra, in cui prenden do atto che l'attività della Matta toi era da tempo sospesa e che la Finanziaria obbligava i Comuni a uscire dalie società non stretta mente necessarie a perseguire le proprie finalità istituzionali, deliberava di dare atto che il mattato io pubblico non era realizzabile e di attivare, conseguentemente, la dismissione dei cespiti attivi. Quella delibera fu votata con l'astensione dei centrodestra e dei-io stesso Dragoni. Di che cosa con tinua a parlare?", chiede polemi camente Monaci. L'assessore tie ne a precisare che "in questi mesi abbiamo fatto l'esatto contrario che affossare il mattatoio. La Ma. Mar (società che fin dall'origine del progetto è nata per gestire l'im pianto) ha ampliato la sua compa gine così da poter fronteggiare rea listicamente i costi d'impresa. Ora aspettiamo solo il piano indu striale". Insomma, "abbiamo evita to un disastro, esattamente il con trario di quei che continua a soste nere, ormai solo, Dragoni" conclu de Monaci. IL TIRRENO Gli ex collaboratori di Antichi e Agresti chiariscono la propria posizione Di Meglio: «Sono andato via io» Querci: «Mi aspettavo di più» Agresti: «Nessun caso è stata una decisione presa in sintonia» GROSSETO. Ha suscitato scalpore e reazioni (non tutte composte) la notizia - pubblicata ieri dal nostro giornale - degli avvicendamenti tra i dipendenti del gruppo regionale delPdl. Ad uscire sono stati i grossetani Andrea Di Meglio e Lorenzo Querci, per 5 anni al fianco di Andrea Agresti e Alessandro Antichi. Hanno lasciato il loro posto ad Alessandro Ulmi e Benedetta Bellini, quest’ultima compagna di Antichi. Ecco le note di precisazione ricevute ieri. Lorenzo Querci: «Per quanto mi riguarda ciò che è riportato nell’articolo è tutto vero, ma una cosa non rispecchia la realtà: il titolo. Io infatti non sono stato cacciato dal Pdl ma avevo maturato da tempo la decisione di non fare più parte, come dipendente, del gruppo regionale. A testimonianza di ciò a gennaio di quest’anno mi sono dimesso dal coordinamento provinciale, perché non ritenevo di poter continuare la mia attività politico-lavorativa nel partito a causa di incomprensioni e atteggiamenti sgraditi nei miei confronti avvenuti proprio alla fine dell’anno passato. Ovviamente, dopo tutto quello che ho fatto negli ultimi cinque anni, mi sarei aspettato un trattamento differente. Da mediano, definizione che mi cuce addosso l’articolista e che ben mi si attaglia, dopo anni di fatiche e botte, io non ho vinto nulla e i frutti li hanno presi altri...». Andrea Agresti. «Non c’è nessun caso Di Meglio; nessuna cacciata da parte dei vertici regionali del Pdl, né da parte del sottoscritto. Stiamo parlando di un collaboratore preparato e serio. La decisione di non proseguire il lavoro in consiglio regionale è una scelta autonoma, dettata, a quanto mi risulta, dal sacrificio che comporta il quotidiano spostamento tra Grosseto e Firenze e dalla volontà di svolgere altri lavori, più stabili. Andrea Di Meglio rimane un dirigente provinciale e il tentativo di creare un caso intorno a questo avvicendamento mi sembra del tutto strumentale. Personalmente, nella ricerca dei collaboratori, ho sempre cercato di promuovere la nuova classe dirigente locale facendo maturare esperienze e conoscenze ai giovani più promettenti, prima in An, oggi nel Pdl». Andrea Di Meglio. «I cinque anni che ho trascorso in Regione al fianco dell’amico Andrea Agresti sono stati per me una straordinaria esperienza, assolutamente positiva: ho imparato molto, ho condiviso battaglie importanti e soprattutto ho sempre ricevuto (e ricambiato) la stima, la fiducia e l’affetto del consigliere Agresti. La scelta di non tornare al Gruppo è stata una mia scelta legata a prospettive di lavoro meno precario che ho in questo momento. Il consigliere Agresti si è anzi impegnato per farmi ottenere il rinnovo contrattuale in una posizione che fosse più gratificante. Peraltro, chi mi conosce sa che non ho mai puntato a posizioni economiche particolari perché ho sempre messo passione e impegno nel mio lavoro solo per una comunanza ideale di fondo con Andrea, e per il rispetto reciproco che ci rende, prima di ogni altra cosa, amici. Oggi più che mai. Al mio posto, d’altra parte, non va un’amica di qualcuno, ma un dirigente di rilievo del Pdl locale che anche io ho contribuito a individuare. Sono in Generazione Italia, è vero, ma tra me e Andrea Agresti la diversità di visioni politiche è stata sempre e solo fonte di scambio, di discussione e di crescita, politica e umana. Se per altri questo è un problema, non lo so. Spero di no. La situazione del Gruppo regionale e le problematiche di organico che i quotidiani stanno evidenziando in questi giorni non mi entusiasmano ma sono emerse a posteriori rispetto ad una scelta che - ribadisco - è stata personale e legata ad altri fattori». Tagli, Formigoni attacca il governo Rossi: «Bravo! Il Pdl lo ascolti» La manovra produce tagli di 470 min nel 2011, 600 nel 2012 Il Pdl dovrebbe ascoltare Roberto Formigoni, che si sta battendo in maniera «esemplare» contro i tagli alle Regioni previsti dalla manovra finanziaria: l'elogio arriva da Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, alla fine della riunione della Conferenza delle Regioni. «Bravo Formigoni! - afferma Rossi in una nota della Regione - Il modo con cui il presidente della Regione Lombardia si sta battendo contro la manovra del governo e contro i tagli insostenibili ai servizi sociali, al trasporto pubblico, all'assistenza, all'agricoltura, fino alla sanità è davvero esemplare». Secondo Rossi «è davvero importante che il presidente della Lombardia mostri un profilo istituzionale così alto, ed è ancora più significativo che chi guida la regione più popolosa, ricca e produttiva d'Italia, esponente di primo piano del Pdl, esprima una posizione tanto forte e critica verso la manovra voluta dal suo stesso partito. Sono convinto che se manterremo l'unità di tutte le Regioni e di tutte le istituzioni in difesa dei servizi per i cittadini aumenteranno le possibilità di cambiare la manovra in Parlamento, modificandola nei suoi aspetti più negativi. Invito quindi il Pdl - conclude il presidente toscano - sia a livello regionale che nazionale a condividere l'impegno di Formigoni e a rappresentare quindi l'interesse anche della nostra regione e di tutti i cittadini di ogni colore politico, compresi quelli di centrodestra». La manovra produce un taglio al sistema Toscana di 470 milioni nel 2011 e 600 milioni nel 2012. E ancora, dato che circa il 70% dei trasferimenti da Stato a Regione Toscana sono poi trasferiti agli enti locali, il taglio ricadente sui Comuni e le Province si aggira sui 350 milioni nel 2011 e 500 milioni nel 2012. I settori più colpiti saranno i trasporti, con un taglio di 200 milioni su un totale di spesa di 500, i fondi agricoli trasferiti alle province per 30 milioni su una spesa di 50, l'istruzione e la cultura, per un taglio complessivo di 50 milioni su una spesa di 80. Il sindaco Bonifazi e l'assessore Monaci (attuale liquidatore) all'attacco di Dragoni (Pdl) Mattatoio, atti alla Corte dei conti Gestione fallimentare: adesso vediamo se c'è stato danno erariale" GROSSETO - {g.d'o.) Anche la vi cenda della Mattatoi di Marem ma, la società interamente pubbli ca messa in liquidazione poche settimane fa, finisce alla Corte dei Conti. Lo ha annunciato il sinda co Emilio Bonifazi facendo il pun to della situazione con l'assessore Giuseppe Monaci, che della Mat tatoi è stato l'ultimo presidente e ora ne è il liquidatore. Nata nei '98 sotto la Giunta Antichi, inten zionata a realizzare un mattatoio comprensoriale di fatto pubblico, la Mattatoi è "caduta" perché "l'in tero impianto non stava assolutamente in piedi", hanno detto Boni fazi e Monaci. E il sindaco chiede che la magistratura contabile ac certi quanto l'intera operazione sia realmente costata alle tasche dei grossetani. Monaci ha tirato fuori un foglietto con alcune cifre più importanti: 560mila euro alla Soco (la ditta appaltatrice con cui c'è un contenzioso in atto), per la progettazione e gli oneri; 312mila euro il valore dell'area su cui è stato tirato su lo scheletro di ca pannone, in via Giordania, su un terreno comunale; 79mila per gli avvocati; 123mila euro per i paga menti fatti in favore dei creditori della società appaltatrice. In totale intorno al milione di euro, "col Comune di Grosseto - ha eviden ziato il sindaco - che ha coperto per il 72%, pari alla sua quota societaria". In attesa che la Corte dei Conti faccia il suo percorso, sul piano politico Bonifazi e Mo naci parlano senza mezzi termini di un "disastro" ereditato dal cen trodestra, ma sopratutto di un "progetto senza futuro". Non a ca so nel 2006 il sindaco nominò un cda tecnico che fotografasse la si tuazione, da cui poi sono scaturite le scelte successive. A partire da quella fondamentale: il mattatoio devono farlo i privati. "In questi anni - ha detto Monaci - abbiamo lavorato evitando di rispondere al le polemiche e alle provocazioni dell'ex assessore Dragoni, l'unico anche nei centrodestra rimasto a difendere io sciagurato percorso di un mattatoio pubblico". Ora pe rò che Dragoni ha ripreso ad attac care (lo ha fatto pochi giorni fa in occasione della conferenza stam pa sul Terzo, nella quale ha accu sato il Comune di aver fatto mori re il progetto-mattatoio e di non poter finanziare la futura società con quanto ricaverà dalla vendita dello scheletro di capannone in via Giordania), il Comune reagi sce. Bonifazi ha così tirato fuori dal cassetto due delibere. La prima, del 2004 "con la quale il Consiglio comunale - ricorda approvava la richiesta della Mattatoi di Marem ma (di cui l'allora assessore Dragoni era anche presidente) di pre sentare apposita garanzia fidejussoria di 189mila euro a favore del la Banca della Maremma a coper tura di un mutuo che la società però non ha mai accesso. Né pri ma di quella delibera né dopo". L'altra è dei 2009, relativa alla pro posta della giunta Bonifazi di rea lizzare in modo diverso il mattato io. "A quella delibera - ricorda Mo naci - era allegato il verbale del cda della Mattatoi di Maremma, nella quale sedevano anche rap presentanti di comuni come Orbetello e Castiglione amministrati dal centrodestra, in cui prenden do atto che l'attività della Matta toi era da tempo sospesa e che la Finanziaria obbligava i Comuni a uscire dalie società non stretta mente necessarie a perseguire le proprie finalità istituzionali, deliberava di dare atto che il mattato io pubblico non era realizzabile e di attivare, conseguentemente, la dismissione dei cespiti attivi. Quella delibera fu votata con l'astensione dei centrodestra e dei-io stesso Dragoni. Di che cosa con tinua a parlare?", chiede polemi camente Monaci. L'assessore tie ne a precisare che "in questi mesi abbiamo fatto l'esatto contrario che affossare il mattatoio. La Ma. Mar (società che fin dall'origine del progetto è nata per gestire l'im pianto) ha ampliato la sua compa gine così da poter fronteggiare rea listicamente i costi d'impresa. Ora aspettiamo solo il piano indu striale". Insomma, "abbiamo evita to un disastro, esattamente il con trario di quei che continua a soste nere, ormai solo, Dragoni" conclu de Monaci. L'intervento Alessandro De Carolis Ginanneschi, capogruppo Pdl in Provincia "Sì alle critiche, no alle scelte dall'alto" Alessandro De Carolis Ginanneschi L 'intervento della collega consigliera Laura Cutini, sullo stato di salute del Pdl, mi impone una pur breve puntualiz zazione. Premetto che, per mia regola, non amo intervenire pubblicamente sulle questioni interne al partito: ritengo infatti che vi siano, come vi sono, luoghi e mo menti adatti per i dovuti scambi di opinio ne e per gli approfondimenti e le critiche che si ritenga di dover muovere; ma le osservazioni pubbliche di Laura mi co stringono ad un'eccezione a quella regola. E' vero: alla "Giornata dell'Economia", quali rappresentanti istituzionali del Pdl, eravamo presenti solo io e lei; per quanto mi consta, comunque, e senza voler giusti ficare nessuno mi risulta che i nostri espo nenti politici, di ben più alto livello, aves sero altri impegni. Sarebbe forse stato op portuno che almeno un cenno di saluto fosse stato fatto pervenire, ma tant'è. Riguardo, invece, alla democrazia inter na, non posso che dissentire dalle sue affermazioni. Come sanno tutti coloro che seguono le vicende politiche, pur con inevitabili difficoltà e qualche incompren sione che mi auguro possa essere supera ta, il Coordinamento provinciale del Pdl ha avviato un percorso di confronto e di dibattito, non solo interno, con riunioni pubbliche ed aperte anche alla stampa. Con questo percorso, e nel rispetto del nostro Statuto, si intende giungere non solo a formulare una proposta condivisa in maniera quanto più ampia possibile per il candidato a sindaco di Grosseto per le prossime eiezioni comunali, ma anche e preliminarmente approfondire sia i cri teri con cui il candidato sarà scelto, sia i contenuti programmatici sui quali punta re. Non ignoro che, come è inevitabile, vi siano stati e vi saranno anche incontri più ristretti promossi da chi voglia dare la propria disponibilità a tale candidatura (forse anche solo per "tastare il terreno" prima di renderla pubblica): ma tutto sa rà ricondotto ad una decisione che sarà collegiale e che sarà presa con criteri di massima trasparenza. Certo, il candidato sarà una sola persona, mentre più sono e saranno coloro che hanno ambizioni, anche giustificate. Tutta via, chi non vedrà accolte le proprie aspi razioni non dovrà per questo né sentirsi sminuito né tirare i remi in barca: come in uno sport di squadra, si vince e si perde tutti insieme, chi con maggiori e chi con minori responsabilità, ma tutti insieme. E chi poi non vivesse quello che sicuramente sarà l'entusiasmo del candi dato è bene che quell'entusiasmo se lo faccia venire fin d'ora, oppure stia a casa. Come poi ci siamo già detti chiaramente nelle riunioni del Coordinamento provin ciale "allargato", non ci sarà un candidato imposto da Firenze o da Roma, come è successo anche in tempi recenti: la scelta - giusta o sbagliata che sia - sarà esclusivamente locale. E' ovvio che vi siano motivi di critica e alla conduzione del Partito, sia in sede locale sia in sede regionale sia in sede nazionale, e alle scelte di politica governa tiva: ma, vivaddio, nessuno mette il bava glio a nessuno, come sanno bene tutti coloro che, fin da questi mesi, sono inter venuti proponendo, criticando e dissen tendo nelle riunioni interne, ancorché pubbliche, o nei semplici scambi di idee, me compreso; se poi, avendo avuto la pos sibilità di criticare nelle riunioni di parti to scelte o atteggiamenti che stavano matu rando, vi è chi abbia taciuto questo è un suo problema. Né mi sembra che, ad oggi e dopo il defini tivo insediamento dei vari coordinamenti comunali e dunque del completamento dell'organigramma, siano state fatte scelte che abbiano penalizzato chi abbia espres so critiche o dissensi. Forse, continuiamo a subire un passato fatto di scelte non maturate "dal basso": ma quelle logiche, intrinsecamente sba gliate a prescindere dalle persone, sono in via di superamento. Purtroppo, come sap piamo non si può avere tutto e subito, ma occorre che anche il tempo faccia il suo lavoro: non sono mancati, e non manche ranno, aspetti di criticità (perfino pochi giorni orsono...), ma - per quanto mi ri guarda specificamente essi devono esse re e saranno affrontati nelle sedi opportu ne. È altrettanto ovvio che non esistono perso ne valide "per tutte le stagioni" e per tutti i ruoli: per cui ritengo - e l'ho già formaliz zato al coordinatore provinciale fin dallo scorso mese di maggio, dopo altre mie riflessioni successive e conseguenti all'ul tima riunione del Coordinamento - che chi già svolga incarichi di rilievo (specie se non elettivi) non possa avanzare richie ste particolari per sé, sia per dare spazio ad altre persone che sicuramente merita no sia e soprattutto perché non è pensabi le pensare di poter svolgere al meglio trop pi e diversi impegni, a meno di non rinun ciare agli incarichi pregressi, infine, proprio perché anch'io - come lei -"vivo dei mio", condivido pienamente l'affermazione di Laura che chi abbia un ruolo non deve mai dimenticare che deve tanto a questa terra, o meglio a chi l'abbia eietto: è anche sul rispetto dei doveri che derivano da questo ruolo (da questi ruoli) che si valuta e si valuterà la validità di una classe dirigente e di una proposta politica, tanto più rispondente alle esigenze del progresso del nostro territorio quanto più frutto di un sereno ed aperto confronto interno, confronto che però non manca e non mancherà. Capogruppo consiliare Pdl L'intervento di Andrea Di Meglio, dirigente provinciale del Popolo della libertà "Ho lasciato per motivi personali" Andrea Di Meglio A fronte di vari articoli di stampa sulla "gestio ne" dei dipendenti del Gruppo regionale dei Pdl, ritengo di dover fare alcune doverose precisa zioni personali, I cinque anni che ho trascorso in Regione al fianco dell'amico Andrea Agresti sono stati per me una straordinaria esperienza positiva: ho imparato mol to, ho condiviso battaglie importanti e soprattutto ho sempre ricevuto (e ricambiato) la stima, la fidu cia e l'affetto del consigliere Agresti. La scelta di non tornare al gruppo è stata una mia scelta personale legata ad alcune prospettive di lavoro meno precario che ho in questo momento, scevra da logi che punitive di qualunque genere nei miei confron ti, con il consigliere Agresti che si è impegnato al massimo per farmi ottenere il rinnovo contrattuale in una posizione che fosse più gratificante possibile. Peraltro, chi ben mi conosce sa che non ho mai puntato a posizioni economiche particolari perché ho sempre messo passione e impegno nel mio lavo ro solo per una comunanza ideale di fondo con Andrea, e per il grande rispetto reciproco che ci rende prima di ogni altra cosa amici. Anche oggi. Ho deciso io, e so di poter parlare senza tema di smentita. Tant'è che al mio posto non va una "ami ca" di qualcuno, ma un amico e un dirigente di rilievo del Pdl locale che anche io ho contribuito ad individuare, Alessandro Ulmi, con cui mi sento quotidianamente per indicazioni e consigli legati alla mia esperienza dei cinque anni passati, e che sono sicuro avrà, come me dal 2005 al 2010, pieno appoggio e piena fiducia da parte di una persona straordinaria sul piano dell'impegno e della serietà nei confronti dei propri collaboratori, quale è An drea Agresti. Sono in Generazione Italia, è vero, ma tra me e Andrea Agresti la diversità di visioni politiche è stata sempre e solo fonte di scambio, di discussione e di crescita, politica e umana. Se per altri questo è un problema, io non io so, non lo è certo per Andrea Agresti, né io è mai stato per il Coordinato re provinciale. Sono sempre stato libero di dire la mia, sono convintamente un dirigente provinciale del Pdl perché credo che le cose si debba sempre cercare di cambiarle dall'interno, mai fuggendo. La situazione dei gruppo regionale e le problemati che di organico che i quotidiani stanno evidenzian do in questi giorni per me sono venute a posteriori di una scelta che ribadisco è stata personale e legata ad altri fattori. Certo non fa un bell'effetto vedere che ci si porta dietro compagne, mogli, ex baby sitter o quant'altro. Sinceramente però non mi sento parte di que sto schema, ho deciso direttamente e con altre moti vazioni, non sono stato "cacciato" per qualsivoglia ragione, principalmente perché, ribadisco, non è questo il caso né il carattere di Andrea Agresti: lui come sempre ha scelto persone dei partito, come me e come Ulmi, nella convinzione di trovare pro fessionalità, lealtà, disponibilità e soprattutto quel l'amicizia e quella fiducia che è nel suo carattere ricambiare con grande affetto. Dirigente provinciale del Pdl Marchetti e Perrone scelgono Rutelli L'Api prende il volo e guarda alle elezion GROSSETO - {g.d'o.) L'Api, il movimento di Francesco Rutel li, mette ufficialmente la sua "bandierina" anche nel Consi glio comunale di Grosseto. I con siglieri Maurizio Perrone e Simo ne Marchetti hanno, infatti, uffi cializzato il loro passaggio ad Al leanza per l'Italia, In Consiglio comunale confluiranno, però, nel gruppo misto non potendo -a norma di regolamento - dare vita ad un gruppo autonomo per un partito che non ha propri gruppi parlamentari né alla Ca mera né al Senato. "Avevamo ri tenuto possibile un'interpretazio ne più elastica del regolamento consiliare - ha detto il portavoce provinciale e regionale dell'Api, Gianni Chelini 'regalando' una lieve 'punturina' alla presidente Giovanna Stellini - ma così non è stato. Il fatto non ci sconvolge, perché in Consiglio ci saremo, assicurando un appoggio leale e mite alia giunta Bonifazi". Naturalmente l'operazione che ha portato Marchetti e Perrone ad aderire all'Api è una mossa politica in vista delle eiezioni co munali del 2011. L'Api punta a ripetere, almeno in parte, quan to accaduto alle Provinciali del 2009: costruire un'alleanza di centro-sinistra {col trattino), in cui il movimento rutelliano pos sa intercettare quei voti modera ti che non andrebbero né al Pd, né tanto meno al Pdl. Per questo anche la lista civica di cui nel 2009 Chelini fu protagonista non è mai stata sciolta e probabil mente corroborerà una lista cen trista insieme all'Api nel 2011. Allargare e includere sono le pa role d'ordine di un movimento che potrebbe dare una fisiono mia nuova all'alleanza da costru ire attorno al Pd. Anche se Cheli ni non ha posto veti ad accordi con Rifondazione (che in Provin cia invece corse per proprio con to): "Chi è già dentro può starci se si presentano progetti coeren ti. Naturalmente io sono partico larmente affezionato all'alleanza della Provincia. Ci sono an ch'io...", ha chiosato sornione. Marchetti, da parte sua, ha detto che la sua scelta non è nata per "svuotare il Pd". Ex Margherita, Marchetti non ha mai preso la tessera dei democratici pur fa cendo parte del gruppo consilia re, ha detto di aver ritrovato nel-pi le ragioni per le quali aveva i nella Margherita. Perro ne, invece, ha rimarcato la capa cità del movimento rutelliano di tenere insieme l'esperienza del moderatismo cattolico e di quel lo laico-riformista a cui si sente vicino. "Ho trovato la mia casa", ha commentato. Venerdì alle 17, nel salone della Fondazione II Sole, l'Api incontro pubblico con il deputato Bruno Tabacci. Lucia Matergi (Pd) "Niente sprechi nei contributi alla Maremma" GROSSETO - "Il consigliere regionale Donzelli (Pdl) defini sce 'un elenco di piccoli e me di sprechi, simili a prebende', una serie di contributi regio nali erogati dall'inizio dell'at tuale legislatura. Un elenco in cui spicca la presenza della provincia di Grosseto come beneficiaria d'eccellenza dei suddetti sprechi. Così va letto io stanziamento a favore degli studi sull'evoluzione genetica dei cavallo maremmano, così quello a favore del Coro dei Minatori di S. Fiora". Ad inter venire è la consigliera regiona le Lucia Matergi (Pd) che ag giunge: "Forse a Donzelli sfug ge che la Maremma, pur nella oggettiva distanza chilometri ca dal capoluogo di regione, è Toscana, anzi è quella porzio ne della Toscana che sta cre scendo, in percentuale, oltre il corrente trend regionale. Per la Maremma il cavallo e la cultura popolare sono valori fondativi e lo sono per tutti, a prescindere dalla collocazio ne politica, cosa che sfugge al Pdl regionale, fermo all'immagine ottocentesca di una Ma remma terra di confino e con vinto, evidentemente, che il tempo si sia fermato". IL TIRRENO Regioni all’attacco: «Tagli incostituzionali» Spariti i fondi per la famiglia, a rischio l’invalidità per ragazzi down e non vedenti LA MANOVRA Schifani: «Necessaria, finito il tempo delle cicale» Formigoni: «Via un terzo dei treni per i pendolari» ALESSANDRO CECIONI ROMA. Le Regioni scendono in guerra col governo: «Rivedere la manovra, renderla equa». Non scaricare solo su Regioni, Comuni e Province i tagli. «Ci sarà una riflessione in sede parlamentare - taglia corto il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi - ma i conti devono tornare». Ancora più duro Renato Schifani, presidente del Senato: «La manovra è necessaria, il tempo delle cicale è finito». Gianfranco Fini, presidente della Camera, fa un ragionamento più ampio: «L’Italia presenta aspetti critici con nodi strutturali che se non risolti possono spingere il Paese in una fase di pericoloso declino». La ricetta? «Strategia di crescita affiancata alla stabilità». Ma sono le Regioni ad alzare il livello dello scontro. Tutte insieme, approvando un documento all’unanimità, governatori di centrodestra a fianco di quelli di centrosinistra. «La manovra è a rischio incostituzionalità», «Irricevibile», «Iniqua», «Uccide il federalismo»: sono le frasi che ricorrono. «Ma non alzeremo bandiera bianca, non ci arrendiamo», dice Vasco Errani, presidente dell’Emilia e della Conferenza dei presidenti. Il più duro è il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, Pdl. «Questa manovra va cambiata, è possibile, è doveroso farlo». Non per modificare i saldi, cosa sulla quale Tremonti ha già detto no, «ma per distribuire equamente il peso dei tagli». Poi spiega: «Oggi quelli fatti ai ministeri sono una “pettinatina”, se tagliamo a tutti il 3,5% è già una cosa equa». Poi il presidente della Lombardia scende nel dettaglio. «La manovra è a rischio incostituzionalità perché intacca il principio del collegamento diretto fra le funzioni conferite alle Regioni e le risorse necessarie per il loro esercizio», dice Formigoni. E parte con un esempio: «Il taglio di un terzo dei fondi destinati ai trasporti pubblici obbliga le Regioni a tagliare di un terzo i servizi per i pendolari, e le aziende di trasporto a tagliare di un terzo il personale». Spariti anche i fondi per la famiglia, 130 milioni: «Non erano tanti, ma sono stati spazzati via». «La posizione di Formigoni - dice Claudio Martini, ex presidente della Regione Toscana - chiarisce che il taglio non è alle Regioni, ma ai cittadini e alle imprese». «Se qualcuno ha il sospetto che ci siano falsi invalidi che ricevono l’assegno vada a vedere i dati. Non si faccia demagogia a buon mercato», dice ancora Formigoni. Nel documento approvato all’unanimità dai presidenti delle Regioni si lancia l’allarme per l’autismo e la sindrome down: «L’innalzamento dal 74 all’85% per l’ottenimento dei benefici comporta l’esclusione di importanti patologie come schizofrenia, autismo, sindromi depressive, ma anche la sindrome di down, la cecità, il sordomutismo che colpiscono il 2-3 per mille dei minori fino a 14 anni, 17mila potenziali beneficiari». Poi c’è il capitolo federalismo fiscale: «Questa manovra uccide il bambino nella culla, mentre in questo Paese di federalismo ha assolutamente bisogno», dice ancora Formigoni. «I governatori hanno ragione dice Pier Luigi Bersani, segretario Pd - con questa manovra le Regioni dovranno tagliare il 20-25% delle loro politiche sociali». «Giusto l’allarme delle Regioni, anche quello sul federalismo», dice Epifani, Cgil. IL TIRRENO Tutti i consigli dei carabinieri Arriva l’estate furti in aumento CAPALBIO. Caldo, mare, spiaggia e divertimento. L’estate comincia a spargere i suoi consueti ingredienti a Capalbio, paese maremmano che entra nel vivo con la bella stagione. Eppure, i fatti ne sono una riprova, proprio nel “summer time” si registrano furti nelle abitazioni o razzie di oggetti lasciati incustoditi nelle vetture parcheggiate a due passi dagli stabilimenti balneari o dai maggiori centri di ritrovo. In questi casi i carabinieri offrono ai cittadini consigli utili per evitare di incappare in spiacevoli sorprese. Alcune buone indicazioni si trovano nell’opuscolo - prodotto dai militari in sinergia con il Comune - dal titolo “Regole d’oro per prevenire truffe e inganni”. A ciò si aggiungono le continue “dritte” che i carabinieri suggeriscono alla popolazione. Innanzitutto, per contrastare le male intenzioni dei “soliti ignoti”, i militari hanno un loro vademecum. Ad esempio, inserire nelle case telecamere e antifurti. Oppure apporre chiavistelli dietro le porte e lasciare delle luci accese. Inoltre, chiudere le finestre - anche se le temperature climatiche impazzano - e tirare in basso le serrande. Gli appartenenti all’arma dei carabinieri, in più, invitano la cittadinanza a prestare la massima attenzione, in modo da dribblare possibili truffe e furti. Come scritto nella brochure, chi “ci vuol fregare” generalmente si veste in maniera elegante e assume un atteggiamento gentile. Nei casi più frequenti si presenta in qualità di consulente e in apparenza pare degno di fiducia. A volte, tra l’altro, afferma di essere dipendente di enti statali o che conosce familiari della persona presa di mira. I carabinieri, se si dovessero verificare una o più circostanze di quelle appena elencate, ricordano di non dare mai informazioni personali e non fare mai entrare in casa gli sconosciuti. A seguito di un furto o smarrimento delle chiavi di casa, è fondamentale provvedere a cambiare subito il cilindro della serratura. Infine, i militari ribadiscono di conservare le fotografie degli oggetti di valore - può aiutare le forze dell’ordine nella ricerca - e una copia dei documenti o titoli di credito per agevolare gli uffici competenti a rilasciare in tempi brevi un duplicato in caso di furto. C.B. Grosseto «Una città culturalmente morente» «DIPINGO da quando ho iniziato a capire». Il pittore Bruno Caponi, originario di Orbetello, porta avanti due filoni: i paesaggi e le nature morte. «Ma a tornare sempre nei miei quadri — spiega Caponi — è la laguna, con la sua malinconia languida. Quando negli anni Sessanta ho lasciato Orbetello per venire ad abitare a Grosseto, è proprio la laguna la cosa che più mi è mancata e che mi ha riportato indietro. Mi trovo meglio a Orbetello, forse per la sua dimensione paesana che rende più facile frequentarsi. Lì il centro storico è veramente il cuore della città». Per la prima volta quest’anno Bruno Caponi espone alcune sue opere in piazza Dante in occasione della Primavera Maremmana. Mentre dal 3 luglio prenderà il via al Frontone di Orbetello la sua mostra «Luna e laguna». «PENSO che Grosseto sia una città culturalmente morente. Bisogna che si svegli e alla svelta. Mancano anche le Gallerie o comunque un posto deputato per le mostre. Sembra che adesso la Provincia si sia mossa... staremo a vedere. Anche tra gli stessi pittori — spiega Bruno Caponi — non c’è scambio di idee e opinioni, non c’è amalgama, ognuno pensa per sé. Tutti dicono che il lato positivo di Grosseto sia la sua tranquillità. Su questo non si discute. La qualità della vita è ottima. Ho tre nipoti che scorrazzo dappertutto con serenità, anche se a Grosseto adesso inizia a farsi sentire il problema del traffico, come avviene nelle grandi città. Sono un po’ preoccupato del futuro che aspetta i miei nipoti, perché il mondo mi sembra peggiorare sempre più. Della mia vita sono contento, è stata piena, e mi ha sempre accompagnato un’ironia un po’ malinconica, proprio come la mia laguna». IL TIRRENO Incubo zanzare sulle vacanze Prevista proliferazione eccezionale, sulla costa è già allarme rosso Dopo tante piogge è atteso un boom di insetti. A Orbetello il sindaco ordina una disinfestazione straordinaria e massiccia SARA LANDI GROSSETO. La zanzara tigre, incubo delle nostre vacanze, potrebbe quest’anno esserlo ancora di più se, come sostiene un istituto di ricerca privato, la Vape Foundation, la stima per il mese di giugno è di un aumento del 50% di zanzare tigre in Toscana. Se fosse vero anche in Maremma non c’è da stare tranquilli. D’altronde il bollettino denominato Meteo Zanzare sul sito della stessa fondazione per questa settimana segnala prospettive poco confortanti. Per la provincia di Grosseto si prospetta un indice potenziale d’infestazione medio-basso in siti già colonizzati da zanzara tigre, ma con tendenza all’aumento. Una “tendenza” che - al di là delle rilevazioni statistiche, sembra già confermata “sulla pelle” dei maremmani che da parecchi giorni si trovano a fare i conti con nugoli di zanzare affamate. Il primo sos arriva in particolare da Orbetello Scalo, Talamone, Fonteblanda e Ansedonia. Qui, dopo tante segnalazioni, zampironi bruciati inutilmente e notti insonni, l’autorità corre ai ripari. Con un intervento eccezionale che riguarderà proprio questi centri abitati. Stanotte finestre serrate e una raccomandazione speciale per chi ha animali domestici, pappagalli in gabbia compresi, affinché vengano tenuti in casa. Scatta infatti l’operazione speciale di disinfestazione ad opera dei tecnici del Consorzio Bonifica Grossetana che nebulizzeranno con appositi “cannoni” prodotti del tutto ecocompatibili per bonificare questi centri abitati invasi dalle zanzare. Lo prevede un’ordinanza dell’11 giugno firmata dal sindaco Altero Matteoli che ricorre a un atto “contingibile e urgente a tutela della salute e dell’igiene pubblica” dal momento che “le ordinarie operazioni di disinfestazione non hanno risolto il problema” nei centri individuati dall’ordinanza. Ma l’incubo zanzare non si ferma in laguna. Dopo Orbetello a breve toccherà a Grosseto, frazione di Marina. Lo spiega lo stesso presidente del Consorzio Bonifica Grossetana, Fabio Bellacchi: «Nelle zone libere possiamo agire senza problemi sia con gli interventi ordinari che con quelli di emergenza ma nelle zone abitate segnaliamo il problema al sindaco che ha la responsabilità in questi casi. È lui a emettere l’ordinanza che ci consente di intervenire in tranquillità, con la popolazione avvertita su tempi e modalità dell’intervento. Nel caso di Marina - prosegue Bellacchi - abbiamo fatto la segnalazione ieri (lunedì, ndc.) all’Ufficio ambiente del Comune di Grosseto». Resta però da vedere nel caso di Marina se sia opportuno fare ora questo trattamento notturno più radicale o se non sia meglio posticiparlo: «Ancora la stagione turistica non è decollata e manca il grosso delle presenze - spiega Bellacchi - mentre il nostro obiettivo è raggiungere il più possibile col pieno di turisti e villeggianti i giardini privati dove ci sono molti ristagni d’acqua». Il ristagno è infatti sinonimo di zanzare in agguato perché è l’ambiente ideale dove esse proliferano; tanto che la prima norma di igiene e prevenzione da sempre raccomandata è quella di svuotare sottovasi e contenitori su balconi e giardini dove si possa accumulare acqua. Malgrado le due situazioni critiche tra Orbetello e Grosseto, per il presidente del Consorzio Bonifica non è comunque il caso di fare allarmismi: la situazione per quello che riguarda le zanzare non è secondo lui «così brutta come farebbe pensare il clima piovoso degli ultimi tempi». Prudenza viene espressa anche dal Dipartimento della Prevenzione dell’Asl 9, anche se «è indubbio - osserva il responsabile del dipartimento, Paolo Madrucci - che tutti i cicli vitali in cui la larva ha bisogno d’acqua sono incrementati». Più piogge uguale più zanzare, è una regola biologica a cui non si sfugge. E se ai piovaschi frequenti ci si aggiunge il fatto che i meteorologi annunciano per l’estate un saliscendi di temperature e cambiamenti drastici di umidità si prevede una stagione caldissima, almeno sul fronte della guerra alle “tigri volanti”. La Provincia ha nominato la Consulta e il Comitato della caccia INSEDIATI la Consulta permanente della caccia e il suo Comitato di rappresentanza, istituiti dalla Provincia a marzo. Il Consiglio provinciale ha recepito i nominativi forniti dalle associazioni venatorie, agricole e ambientaliste, dando piena operatività ai due organismi rappresentativi delle oltre 11.000 doppiette maremmane. Ecco i componenti. Consulta: Luciano Monaci, Claudio Sozzi, Marco Bellini, Carlo Giulianelli, Marco Innocenti, Donato Giovannagelo, Luigi Strianese, Michele Sforzi, Enrico Rabazzi, Gian Luca Tonini, Enrico Vergari, Dante Tori, Paolo Tenucci, Luana Calvani, Antonio Pietrelli, Claudio Buffi, Carlo Ballerini, Fabio Cianchi, Luca Bececco, Enzo Mori, Gaetano Zambrini, Luciano Biscontri, Mariano Molinari, Stefano Covitto, Elisabetta Bucalossi. Comitato di rappresentanza: Luciano Monaci. Claudio Sozzi, Marco Bellini, Carlo Giulianelli, Marco Innocenti, Donato Giovannagelo, Luigi Strianese, Michele Sforzi, Enrico Rabazzi, Gian Luca Tonini, Enrico Vergari, Dante Tori, Paolo Tenucci, Claudio Bufi, Carlo Ballerini, Fabio Cianchi, Luca Bececco, Enzo Mori, Gaetano Zambrini, Luciano Biscontri. Il Comitato di rappresentanza si riunirà venerdì, mentre dieci giorni dopo sarà la volta della Consulta. «Con l’insediamento dei due organismi — sottolinea il presidente della Provincia, Leonardo Marras — abbiamo le condizioni operative per cominciare a discutere nel merito della prossima stagione venatoria, ascoltando chi la caccia la pratica sul territorio, chi si confronta con oneri e benefici di questa disciplina sui propri terreni e chi ha fatto la scelta di tutelare la natura». Venerdì prossimo la prima riunione Caccia, ecco consulta provinciale e comitato di rappresentanza GROSSETO - Con il voto di Consiglio dello scorso 31 mag gio, si sono insediati la Consul ta permanente della caccia e il suo Comitato di rappresentan za, istituiti dalla Provincia nel marzo di quest'anno, A seguito della concertazione con le asso ciazioni venatorie, agricole e ambientaliste, infatti, il Consi glio provinciale ha recepito i no mi che sono stati fatti, dando così piena operatività ai due or ganismi rappresentativi delle ol tre 11mila doppiette maremmane, delle 18mila aziende agrico le e dell'associazionismo di ma trice ambientalista, il Comitato di rappresentanza si riunirà ve nerdì prossimo e, dopo 10 gior ni, sarà la volta della consulta "Con l'insediamento di Consul ta e Comitato - sottolinea il pre sidente della Provincia Leonardo Marras - abbiamo le condi zione operative per cominciare a discutere nel merito della prossima stagione venatoria, ascoltando osservazioni, valuta zioni e proposte di chi la caccia la pratica sul territorio, o di chi, come gli agricoltori, si confron ta con oneri e benefici della pra tica di questa disciplina nei pro pri terreni. Ma anche da parte di chi ha fatto la scelta di tutela re natura e biodiversità, militan do nell'associazionismo am bientalista". La consulta, da questo punto di vista, sarà una palestra di demo crazia - continua Marras - e una camera di compensazione fra interessi che qualche volta si troveranno a configgere. Perso nalmente, da tutti i protagonisti mi aspetto atteggiamenti re sponsabili, consapevolezza del ruolo e capacità di assumersi responsabilità. Gestire un terri torio vasto e articolato come il nostro non è un esercizio di sti le, ma una pratica quotidiana faticosa che richiede lungimi ranza. Sono sicuro che gli stru menti messi a disposizione dall'Amministrazione provinciale saranno usati da tutti nel miglio re dei modi". CONSULTO F.I.D.C. Luciano Monaci; Arci caccia Claudio Sozzi; Enalcaccia Marco Bellini; Libera Cac cia Carlo Giulianelli; italcaccia Marco Innocenti; A.N.U.U. Do nato Giovannagelo; CPA-Confavi Luigi Strianese; Coltivatori Diretti Michele Sforzi; C.I.A. Enrico Rabazzi; U.P.A.-Confagricoitura Gian Luca Tonini; AEMAF Enrico Vergari; ANPA Dante Tori; UGC Cisl Paolo Tenucci; AGCI-AGRI-TAL Luana Galvani; U.I.L.A. Antonio Pietrelli; Legambiente Claudio Buffi; U.R.C.A. Carlo Ballerini; W.W.F. Fabio Cian cili; Italia Nostra Luca Bececco; ATC GR 6 Enzo Mori; ATC GR 7 Gaetano Zambrini; ATC GR 8 Luciano Biscontri; Consi gliere maggioranza Mariano Molinari; Consigliere minoran za Stefano Covitto; Gruppo Ci nofilo Grossetano Elisabetta Bucalossi COMITATO DI RAPPRESENTANZA F.I.D.C. Luciano Monaci Effet tivo; Arci caccia Claudio Sozzi Effettivo; Enalcaccia Marco Bel lini Effettivo; Libera Caccia Carlo Giulianelli Effettivo; ital caccia Marco innocenti Supplente; A.N.U.U. Donato Gio vannagelo Supplente; CPA-Con-favi Luigi Strianese Supplente; Coltivatori Diretti Michele Sfor zi Effettivo; C.I.A, Enrico Ra bazzi Effettivo; U.P.A.-Confagricoltura Gian Luca Tonini Effettivo; AEMAF Enrico Vergari Supplente; ANPA Dante Tori Supplente; UGC Cisl Paolo Tenucci Sup plente; Legambiente Claudio Bufi Effettivo; U.R.C.A. Carlo Ballerini Effettivo; W.W.F. Fa bio Cianchi Effettivo; Italia No stra Luca Bececco Supplente; ATC GR 6 Enzo Mori Effettivo; ATC GR 7 Gaetano Zambrini Effettivo; ATC GR 8 Luciano Biscontri Effettivo. Grosseto La scelta giusta di EMILIO BONIFAZI* L’INTERVENTO NON È MAI stata intenzione di questa amministrazione distruggere ciò che era stato fatto dalla precedente. Certo è che parlare di distruzione nel caso della Mattatoi diMaremma, ha dell’incredibile. Casomai prima ci sarebbe stato da costruire. Così come nella questione della barca sull’Ombrone. Per alcune situazioni come queste, ci siamo trovati a dover risolvere. Mentre, ad esempio, per il Piano strutturale non abbiamo previsto modifiche. Portare avanti l’idea di un mattatoio pubblico era troppo oneroso. Irraggiungibile: non c’erano vie di fuga, le risorse necessarie. Quando ci siamo insediati come amministrazione, abbiamo organizzato un consiglio tecnico che ha prodotto due relazioni. Non si tratta, come ci ha accusato l’ex assessore Dragoni, di esserci voluti disinteressare del mattatoio e di voler svendere, ma l’ex amministrazione fa finta di niente rispetto ad una scelta che non ha tenuto conto della sostenibilità economica dell’investimento, dell’inadeguata localizzazione e del fatto che le attività di macellazione non sono considerate dalla Finanziaria tra quelle strategiche dove mettere i soldi, ragion per cui intendiamo portare i documenti alla Corte dei conti. L’insistenza di Dragoni dimostra come non abbia ancora compreso la gravità della situazione e la bontà della nostra scelta. A dimostrazione il fatto che sull’approvazione della deliberazione 10 del 26 febbraio scorso — con cui abbiamo preso atto dell’impossibilità di realizzare il mattatoio — l’opposizione ha scelto di astenersi. Comprendendo che la nostra decisione era quella giusta. *Sindaco di Grosseto Gabriele Fusini, presidente della Cna, commenta il Piano territoriale di coordinamento "La coop istituzionale funzionerà" Lo strumento giusto che permette a tutti di contribuire allo sviluppo Giancarlo Capecchi GROSSETO - "Concordo con il presidente della Provincia Leonar do Marras quando dice che il Pia no territoriale di coordinamento, presentato dalla 'cooperativa istitu zionale' (bella la definizione di Marras) come piano dei 28 comu ni, ha aperto nuovi scenari". Così Gabriele Fusini, presidente della Cna che aggiunge: "Le idee avanza te per lo sviluppo del nostro terri torio dallo stesso Marras, da Gian ni Lamioni, Federico Vecchioni, Anna Rita Bramerini, Gianni Baiocco e Francesco Carri, devo no rappresentare per tutte le asso ciazioni di categoria, e la Cna si impegnerà perché questo avven ga, punti fermi per lo sviluppo del territorio al quale, mi sembra di poter davvero dire per la prima volta, come è stato già fatto notare, sembra che si guardi tutti con le stesse prospettive e anche condivi dendo percorsi e strategie. Se que sto sarà, sono convinto che i risul tati non mancheranno e arriveran no prima che in altri territori". Fusini non ha dubbi, la due giorni dedicata al futuro della Maremma e che ha visto protagoniste le istitu zioni, le autorità al massimo livel lo, tutti i comuni, con quello capo luogo a fare da capofila, ha rappre sentato un momento di crescita già nel "pensare" il Ptc in maniera corale. "Sono state scritte le regole - sottolinea - che non escludono nessuno anzi, che invogliano tutti i comuni a impegnarsi per diventa re protagonisti dello sviluppo. La 'cooperativa istituzionale' allargata a quanti si sentono di farne parte deve lavorare in armonia. Non hanno importanza le idee politi che, il futuro non ha colori 'di par te' ha soltanto necessità di essere delineato dai grossetani, dai maremmani. Tutti insieme, siano essi cittadini del capoluogo o della pro vincia, civili o militari, imprendi tori o dipendenti, amministratori o professionisti di qualsiasi setto re: lo strumento Ptc c'è ed offre tutte le possibilità più 'appetitose' al mondo economico per fare scel te imprenditoriali tenendo sem pre presente la natura del nostro territorio e la sostenibilità necessa ria di ogni iniziativa. Che comunque, come ha detto Vecchioni, de ve manifestarsi". "Ogni ingessamento preconcetto-aggiunge Fusini - sarebbe un dan no irreparabile e, in questi mo menti di difficoltà, non pensiamo proprio che ci sia spazio per un'ot tusità mentale che sarebbe incom prensibile". La ruralità insomma che, come ha detto Gianni Lamioni e conferma to Marras "contraddistingue il ter ritorio e ne fa un elemento centra le, va considerata un'opportunità e non un vincolo, proprio, per ri prendere le parole usate da Mar-ras, perché "deve favorire lo svi luppo multifunzionale delle im prese e diversificarne le fonti di reddito, a partire dalla valorizza zione delle energie rinnovabili". Il Ptc insomma va considerato uno strumento duttile. Poi Fusini entra nel merito di alcu ni interventi, condividendo l'im postazione e aggiungendo sue con siderazioni. "Vecchioni annuncia di voler rimanere sulla terra, ma chiede condizioni per investire senza danneggiare la natura, il Ptc approvato dalla Provincia di Gros seto consente questo e fa aperture importanti alle imprese agricole. Vedi, ad esempio, lo sviluppo del le energie rinnovabili che non può basarsi solo sull'installazione e la manutenzione degli impianti. Ho apprezzato Vecchioni quando ha detto che Confagricoltura vuoi portare sui nostro territorio un'azienda come Ansaldo perché trasferisca le sue tecnologie in Ma remma per produrre nel Grosseta no centrali energetiche a biomas se". E l'assessore regionale Brameri ni?: "Confidiamo nella sua 'maremmanità' anche se sappia mo bene, e lei lo ricorda ogni vol ta, che è l'assessore di tutti. Ma la capacità di attivare cooperazione istituzionale, considerando anche la vocazione del territorio, le ha fatto dire che in Maremma è possi bile pensare seriamente ad un ve ro e proprio 'distretto ambientale': qualcosa di più insomma rispetto al distretto rurale o a quello delle energie rinnovabili". Francesco Carri, uno dei primi dieci banchieri d'Italia come presi dente Iccrea, ha definito il Piano territoriale di coordinamento, uno strumento utilissimo ai mondo bancario in una logica di "governance" del territorio, il Ptc con sentirà di indirizzare le risorse. "Grande Carri sottolinea ancora Fusini - quando ha proposto di co stituire un Fondo immobiliare per investimenti, sostenuto da soggetti prevalentemente bancari e istitu zionali, che alimenti le operazioni strategiche orientate verso la cre scita dei territorio e che spinga chi viene a raccogliere il risparmio deimaremmani a condividere gli obiettivi della comunità". Gianni Lamioni "è uno dei promo tori - aggiunge Fusini - della 'cooperativa istituzionale' che ha dato un contributo determinante alla stesura dei Ptc e all'ipotesi di sviluppo che accompagna e propo ne. E ha fatto bene Lamioni, che ha annunciato iniziative promozio nali importanti, legate all'enogastronomia, alle vocazioni del terri torio, a sottolineare che si sta cre scendo: dieci anni fa eravamo al 72° posto nella graduatoria del Pil pro capite, oggi siamo al 48°". E infine Gianni Baiocco per la Uil e il sindacato che ha parlato di "suggestioni", di necessità che si creino posti di lavoro. Turismo e agricoltura sono ancora troppo le gati alla stagionalità, le linee strate giche dei Ptc sono importanti per generare nuova occupazione quali ficata anche in settori diversi, "insomma, come presidente della Cna - conclude Gabriele Fusini-sono soddisfatto per l'impostazio ne che si è data, per le disponibili tà istituzionali e per quelle della banca locale e che, come piccoli e medi imprenditori, ci danno stimoli e anche coraggio, per la vo glia di crescere manifestata da tut ti. Ora non resta, ogni giorno, che agire di conseguenza e fare in mo do che le idee e i progetti si trasfor mino in sviluppo concreto e cresci ta delle opportunità e delle occa sioni di lavoro". L'assessore Fromlini avvisa: "A case finite, anche l'urbanizzazione deve essere in dirittura" "D'ora in poi tempi più stretti o niente collaudo" GROSSETO - {g.d'o.) L'assessore ai Lavori pubblici, Maurizio Frosolini, i problemi in cui si dibattono molte famiglie grossetane residenti in aree di nuova realizzazione li conosce. E li comprende. "E' dal 2008 - dice - che abbiamo iniziato a lavorare per rimettere mano al regolamento sulle opere di urbanizzazione, perché sappia mo che lì si annida uno dei problemi princi pali, che poi il Comune si ritrova addosso pur non avendone responsabilità diretta". Già, perché quando si va a vivere in una zona in cui le strade arrivano dopo qualche anno, l'erba cresce e non si sa bene chi deb ba provvedere a tagliarla, la luce pubblica spesso fa cilecca, la rabbia monta per forza. E allora? "Posso dire che il nuovo regolamen to è fatto. Abbiamo lavorato sulla tempistica, perché è l'unico modo per evitare le proteste che leggiamo a periodi alterni sulla stampa". Tempi più contingentati, dunque, per chi costruisce cosicché i tempi di realizzazione degli appartamenti e quelli delle opere di urbanizzazioni non siano eccessivamente di stanti. "Altrimenti commenta l'assessore -prima vengono costruite le case, si incassano i soldi della vendita e quando le famiglie già abitano nei nuovi appartamenti inizia il pres sing sul Comune perché faccia il collaudo. Questo approccio, però, è sbagliato". Il Comune ha anche effettuato un monitorag gio a campione "verificando - dice ad esem pio Frosolini - i pozzetti e riscontrando che in molti casi erano di misure diverse da quel le previste. La cosa migliore sarebbe poter effettuare i monitoraggi mentre sono in corso i lavori, ma occorrerebbe un quantitativo di personale che attualmente il Comune di Grosseto non ha". C'è, insomma, anche il problema di come calibrare le forze. Ma già il prevedere nel regolamento tempi più stret ti è un primo passo in avanti. "Per esser chiari - puntualizza Frosolini quando si con segnano le case, il prato deve essere già semi nato...". E se il prato è seminato significa che anche le strade di accesso sono già state rea lizzate. "Purtroppo - incalza - nei vecchio regolamento non venivano tenuti in debito conto i problemi legati alle nuove lottizzazio ni. E l'esempio del verde è il più calzante. Alle Gemme (la nuova lottizzazione al Verde Maremma, ndrj, per la quale periodicamen te registriamo le comprensibili lamentele dei nuovi residenti, laddove ci sono gli spazi de dicati al verde erano previsti dei giardini in cui avrebbero dovuti essere piantate delle piante, invece non è andata proprio così". Per questo, per le nuove lottizzazioni "ci sarà uno schema di convenzione in cui saranno fissati tempi stretti, così che quando le case saranno terminate, anche le opere di urbaniz zazione siano in dirittura. Altrimenti non po trà esserci il collaudo". Gabriele Fusini, presidente della Cna, commenta il Piano territoriale di coordinamento "La coop istituzionale funzionerà" Lo strumento giusto che permette a tutti di contribuire allo sviluppo Giancarlo Capecchi GROSSETO - "Concordo con il presidente della Provincia Leonar do Marras quando dice che il Pia no territoriale di coordinamento, presentato dalla 'cooperativa istitu zionale' (bella la definizione di Marras) come piano dei 28 comu ni, ha aperto nuovi scenari". Così Gabriele Fusini, presidente della Cna che aggiunge: "Le idee avanza te per lo sviluppo del nostro terri torio dallo stesso Marras, da Gian ni Lamioni, Federico Vecchioni, Anna Rita Bramerini, Gianni Baiocco e Francesco Carri, devo no rappresentare per tutte le asso ciazioni di categoria, e la Cna si impegnerà perché questo avven ga, punti fermi per lo sviluppo del territorio al quale, mi sembra di poter davvero dire per la prima volta, come è stato già fatto notare, sembra che si guardi tutti con le stesse prospettive e anche condivi dendo percorsi e strategie. Se que sto sarà, sono convinto che i risul tati non mancheranno e arriveran no prima che in altri territori". Fusini non ha dubbi, la due giorni dedicata al futuro della Maremma e che ha visto protagoniste le istitu zioni, le autorità al massimo livel lo, tutti i comuni, con quello capo luogo a fare da capofila, ha rappre sentato un momento di crescita già nel "pensare" il Ptc in maniera corale. "Sono state scritte le regole - sottolinea - che non escludono nessuno anzi, che invogliano tutti i comuni a impegnarsi per diventa re protagonisti dello sviluppo. La 'cooperativa istituzionale' allargata a quanti si sentono di farne parte deve lavorare in armonia. Non hanno importanza le idee politi che, il futuro non ha colori 'di par te' ha soltanto necessità di essere delineato dai grossetani, dai maremmani. Tutti insieme, siano essi cittadini del capoluogo o della pro vincia, civili o militari, imprendi tori o dipendenti, amministratori o professionisti di qualsiasi setto re: lo strumento Ptc c'è ed offre tutte le possibilità più 'appetitose' al mondo economico per fare scel te imprenditoriali tenendo sem pre presente la natura del nostro territorio e la sostenibilità necessa ria di ogni iniziativa. Che comunque, come ha detto Vecchioni, de ve manifestarsi". "Ogni ingessamento preconcetto-aggiunge Fusini - sarebbe un dan no irreparabile e, in questi mo menti di difficoltà, non pensiamo proprio che ci sia spazio per un'ot tusità mentale che sarebbe incom prensibile". La ruralità insomma che, come ha detto Gianni Lamioni e conferma to Marras "contraddistingue il ter ritorio e ne fa un elemento centra le, va considerata un'opportunità e non un vincolo, proprio, per ri prendere le parole usate da Mar-ras, perché "deve favorire lo svi luppo multifunzionale delle im prese e diversificarne le fonti di reddito, a partire dalla valorizza zione delle energie rinnovabili". Il Ptc insomma va considerato uno strumento duttile. Poi Fusini entra nel merito di alcu ni interventi, condividendo l'im postazione e aggiungendo sue con siderazioni. "Vecchioni annuncia di voler rimanere sulla terra, ma chiede condizioni per investire senza danneggiare la natura, il Ptc approvato dalla Provincia di Gros seto consente questo e fa aperture importanti alle imprese agricole. Vedi, ad esempio, lo sviluppo del le energie rinnovabili che non può basarsi solo sull'installazione e la manutenzione degli impianti. Ho apprezzato Vecchioni quando ha detto che Confagricoltura vuoi portare sui nostro territorio un'azienda come Ansaldo perché trasferisca le sue tecnologie in Ma remma per produrre nel Grosseta no centrali energetiche a biomas se". E l'assessore regionale Brameri ni?: "Confidiamo nella sua 'maremmanità' anche se sappia mo bene, e lei lo ricorda ogni vol ta, che è l'assessore di tutti. Ma la capacità di attivare cooperazione istituzionale, considerando anche la vocazione del territorio, le ha fatto dire che in Maremma è possi bile pensare seriamente ad un ve ro e proprio 'distretto ambientale': qualcosa di più insomma rispetto al distretto rurale o a quello delle energie rinnovabili". Francesco Carri, uno dei primi dieci banchieri d'Italia come presi dente Iccrea, ha definito il Piano territoriale di coordinamento, uno strumento utilissimo ai mondo bancario in una logica di "governance" del territorio, il Ptc con sentirà di indirizzare le risorse. "Grande Carri sottolinea ancora Fusini - quando ha proposto di co stituire un Fondo immobiliare per investimenti, sostenuto da soggetti prevalentemente bancari e istitu zionali, che alimenti le operazioni strategiche orientate verso la cre scita dei territorio e che spinga chi viene a raccogliere il risparmio deimaremmani a condividere gli obiettivi della comunità". Gianni Lamioni "è uno dei promo tori - aggiunge Fusini - della 'cooperativa istituzionale' che ha dato un contributo determinante alla stesura dei Ptc e all'ipotesi di sviluppo che accompagna e propo ne. E ha fatto bene Lamioni, che ha annunciato iniziative promozio nali importanti, legate all'enogastronomia, alle vocazioni del terri torio, a sottolineare che si sta cre scendo: dieci anni fa eravamo al 72° posto nella graduatoria del Pil pro capite, oggi siamo al 48°". E infine Gianni Baiocco per la Uil e il sindacato che ha parlato di "suggestioni", di necessità che si creino posti di lavoro. Turismo e agricoltura sono ancora troppo le gati alla stagionalità, le linee strate giche dei Ptc sono importanti per generare nuova occupazione quali ficata anche in settori diversi, "insomma, come presidente della Cna - conclude Gabriele Fusini-sono soddisfatto per l'impostazio ne che si è data, per le disponibili tà istituzionali e per quelle della banca locale e che, come piccoli e medi imprenditori, ci danno stimoli e anche coraggio, per la vo glia di crescere manifestata da tut ti. Ora non resta, ogni giorno, che agire di conseguenza e fare in mo do che le idee e i progetti si trasfor mino in sviluppo concreto e cresci ta delle opportunità e delle occa sioni di lavoro". Lucia Matergi (Pd) "Niente sprechi nei contributi alla Maremma" GROSSETO - "Il consigliere regionale Donzelli (Pdl) defini sce 'un elenco di piccoli e me di sprechi, simili a prebende', una serie di contributi regio nali erogati dall'inizio dell'at tuale legislatura. Un elenco in cui spicca la presenza della provincia di Grosseto come beneficiaria d'eccellenza dei suddetti sprechi. Così va letto io stanziamento a favore degli studi sull'evoluzione genetica dei cavallo maremmano, così quello a favore del Coro dei Minatori di S. Fiora". Ad inter venire è la consigliera regiona le Lucia Matergi (Pd) che ag giunge: "Forse a Donzelli sfug ge che la Maremma, pur nella oggettiva distanza chilometri ca dal capoluogo di regione, è Toscana, anzi è quella porzio ne della Toscana che sta cre scendo, in percentuale, oltre il corrente trend regionale. Per la Maremma il cavallo e la cultura popolare sono valori fondativi e lo sono per tutti, a prescindere dalla collocazio ne politica, cosa che sfugge al Pdl regionale, fermo all'immagine ottocentesca di una Ma remma terra di confino e con vinto, evidentemente, che il tempo si sia fermato". Grosseto Corte dei conti e liquidazione: tramonto sul mattatoio Il sindaco Bonifazi annuncia la fine della struttura: e intanto è polemica con la ex giunta Antichi di CRSITINA RUFINI E DOPO l’azienda florovivaistica «Il Terzo» , la cui messa in liquidazione è stata decisa di recente dall’amministrazione comunale, anche la società pubblica «Mattatoi diMaremma» verrà «liquidata». Nel confermare ufficialmente la notizia, ieri, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco Emilio Bonifazi e l’assessore Giuseppe Monaci hanno ripercorso la tormentata storia della società che avrebbe dovuto realizzare il più grande mattatoio della provincia, di cui ne è traccia lo scheletro che si trova al capolinea della zona artigianale. Proprio lì dove la strada diventa quasi a «sfondo chiuso». UNA STRUTTURA per cui il Comune ha speso a suo tempo più di un milione di euro. Una vicenda che, così come è stato fatto per il Terzo, sarà portata all’attenzione della Procura della Corte dei Conti. I magistrati fiorentini, alla luce delle risultanze, dovranno valutare se nella vicenda «mattatoio» si è configurato un danno economico rilevante per le casse comunali. Se, cioè, quel milione di euro poteva essere impiegato meglio. La cifra complessiva è stata ricostruita dal’attuale maggioranza, quella guidata dal sindaco Bollivano: 560mila euro che sono stati dati alla Soci, la società che ha realizzato la bozza di costruzione, poi fallita; 312.000 euro il valore dell’area edificabile, 79.167 per le spese legali e 123.060 euro pagati ai creditori della Soci. «Non riusciamo ancora a comprendere — ha spiegato l’assessore Monaci — l’atteggiamento pervicace dell’ex presidente del cda ed ex assessore Stefano Dragoni su questa vicenda. Continua a guardare nel deserto, dove non è seguito neanche dai suoi alleati. Basta leggere i verbali dei consigli di amministrazione dalla società dal 1999 al 2001: già allora c’era la evidente possibilità di capire che la via della gestione pubblica della macellazione non era assolutamente da seguire. E, non me ne vogliano i contribuenti, menomale il progetto si è fermato alla realizzazione dell’ossatura e di una specie di tetto. Chi mai sarebbe stato interessato, oggi, ad acquistare quella struttura completata?». Le recenti accuse di Dragoni si sono incentrate, oltre che sulla «volontà della maggioranza Bonifazi di distruggere ciò che era stato messo in cantiere dall’amministrazione Antichi, anche sul fatto che la struttura è stata da tempo di fatto ceduta al Coseca che lo utilizza come deposito senza pagare una euro di affitto». «Innanzitutto precisiamo — ha concluso Monaci — il Coseca ci chiese di appoggiare temporaneamente il materiale che poi sarebbe servito per la differenziata di Barbanella. In seconda battuta di sistermarci alcuni cassonetti, chiedendo di recente, essendo diventato l’utilizzo sistematico, di pagare un canone di affitto che quantificheremo a breve. Non dimentichiamoci poi che il Coseca ha realizzato l’impianto di illuminazione e mantiene la struttura in condizioni decenti». NON È ESCLUSO, ma si tratta di ipotesi, che proprio la società che gestisce il servizio di raccolta e trasporto a discarica di rifiuti sia interessata all’acquisto dello scheletro messo in liquidazione. A marzo dello scorso anno, inoltre, è nata la Ma.Mar che, di fatto, era il nome della società individuata come quella di gestione per la Mattatoi di Maremma e che si occuperà ora della realizzazione di una struttura di macellazione in località Madonnino, sul territorio comunale di Roccastrada. «In proposito vale la pena ricordare come l’affidamento — ha aggiunto Monaci — della gestione alla ‘prima’ Ma.Mar da parte della società partecipata ‘Mattatoi’ non era regolare, perché non previsto, all’epoca, nello Statuto della stessa società. Altra dimostrazione della faciloneria con cui si è pensato a questa società. Come il fatto che Dragoni, ad esempio, non ha mai restituito il bancomat della Mattatoi». IL TIRRENO Incubo zanzare sulle vacanze Prevista proliferazione eccezionale, sulla costa è già allarme rosso Dopo tante piogge è atteso un boom di insetti. A Orbetello il sindaco ordina una disinfestazione straordinaria e massiccia SARA LANDI GROSSETO. La zanzara tigre, incubo delle nostre vacanze, potrebbe quest’anno esserlo ancora di più se, come sostiene un istituto di ricerca privato, la Vape Foundation, la stima per il mese di giugno è di un aumento del 50% di zanzare tigre in Toscana. Se fosse vero anche in Maremma non c’è da stare tranquilli. D’altronde il bollettino denominato Meteo Zanzare sul sito della stessa fondazione per questa settimana segnala prospettive poco confortanti. Per la provincia di Grosseto si prospetta un indice potenziale d’infestazione medio-basso in siti già colonizzati da zanzara tigre, ma con tendenza all’aumento. Una “tendenza” che - al di là delle rilevazioni statistiche, sembra già confermata “sulla pelle” dei maremmani che da parecchi giorni si trovano a fare i conti con nugoli di zanzare affamate. Il primo sos arriva in particolare da Orbetello Scalo, Talamone, Fonteblanda e Ansedonia. Qui, dopo tante segnalazioni, zampironi bruciati inutilmente e notti insonni, l’autorità corre ai ripari. Con un intervento eccezionale che riguarderà proprio questi centri abitati. Stanotte finestre serrate e una raccomandazione speciale per chi ha animali domestici, pappagalli in gabbia compresi, affinché vengano tenuti in casa. Scatta infatti l’operazione speciale di disinfestazione ad opera dei tecnici del Consorzio Bonifica Grossetana che nebulizzeranno con appositi “cannoni” prodotti del tutto ecocompatibili per bonificare questi centri abitati invasi dalle zanzare. Lo prevede un’ordinanza dell’11 giugno firmata dal sindaco Altero Matteoli che ricorre a un atto “contingibile e urgente a tutela della salute e dell’igiene pubblica” dal momento che “le ordinarie operazioni di disinfestazione non hanno risolto il problema” nei centri individuati dall’ordinanza. Ma l’incubo zanzare non si ferma in laguna. Dopo Orbetello a breve toccherà a Grosseto, frazione di Marina. Lo spiega lo stesso presidente del Consorzio Bonifica Grossetana, Fabio Bellacchi: «Nelle zone libere possiamo agire senza problemi sia con gli interventi ordinari che con quelli di emergenza ma nelle zone abitate segnaliamo il problema al sindaco che ha la responsabilità in questi casi. È lui a emettere l’ordinanza che ci consente di intervenire in tranquillità, con la popolazione avvertita su tempi e modalità dell’intervento. Nel caso di Marina - prosegue Bellacchi - abbiamo fatto la segnalazione ieri (lunedì, ndc.) all’Ufficio ambiente del Comune di Grosseto». Resta però da vedere nel caso di Marina se sia opportuno fare ora questo trattamento notturno più radicale o se non sia meglio posticiparlo: «Ancora la stagione turistica non è decollata e manca il grosso delle presenze - spiega Bellacchi - mentre il nostro obiettivo è raggiungere il più possibile col pieno di turisti e villeggianti i giardini privati dove ci sono molti ristagni d’acqua». Il ristagno è infatti sinonimo di zanzare in agguato perché è l’ambiente ideale dove esse proliferano; tanto che la prima norma di igiene e prevenzione da sempre raccomandata è quella di svuotare sottovasi e contenitori su balconi e giardini dove si possa accumulare acqua. Malgrado le due situazioni critiche tra Orbetello e Grosseto, per il presidente del Consorzio Bonifica non è comunque il caso di fare allarmismi: la situazione per quello che riguarda le zanzare non è secondo lui «così brutta come farebbe pensare il clima piovoso degli ultimi tempi». Prudenza viene espressa anche dal Dipartimento della Prevenzione dell’Asl 9, anche se «è indubbio - osserva il responsabile del dipartimento, Paolo Madrucci - che tutti i cicli vitali in cui la larva ha bisogno d’acqua sono incrementati». Più piogge uguale più zanzare, è una regola biologica a cui non si sfugge. E se ai piovaschi frequenti ci si aggiunge il fatto che i meteorologi annunciano per l’estate un saliscendi di temperature e cambiamenti drastici di umidità si prevede una stagione caldissima, almeno sul fronte della guerra alle “tigri volanti”. IL TIRRENO Medici in assemblea alle 12 per dire no ai tagli alla sanità GROSSETO. Le Segreterie Aziendali maggiormente rappresemtative della Dirigenza Medica, Sanitaria ed Ammninistrativa dell’Asl 9, aderendo alle iniziative nazionali di protesta contro la manovra finanziaria e hanno indetto alle 12 e sino alle 14 di oggi un’assemblea unitaria in cui saranno spiegati i moltivi della protesta che, seppur condivisa sulla necessità di sacrifici per rientrare dal pesante debito pubblico che grava sull Paese, ricade esclusivamente sul pubblico impiego ed in modo particolarmente iniquo sulla dirigenza Medica Sanitaria ed Amministrativa. Questo il messaggio di di Anaao-Assomed, Aaroi, Cgil Medici, Cimo, Fassid, Fesmed, Simet, Snabi, Sinafo, Aupi, Anpo, Fedir Sanitaà, Sidirss. Le Ooss non intendono difendere unicamente i loro interessi economici, ma intendono soprattutto tutelare la sopravvivenza del Sistema sanitario nazionale messo in serio pericolo di tenuta dalla manovra finanziaria del Governo. Al termine dell’Asseblea seguirà una Conferenza stampa per spiegare i motivi in dettaglio della protesta. Si allega volantino nazionale con i motivi della protesta. Orbetello La guerra senza quartiere alle zanzare «Ma tenete chiuse le porte e le finestre» Stanotte verranno messe in atto tecniche speciali di abbattimento degli insetti DISINFESTAZIONE notturna, stasera vanno tenute chiuse le finestre. La questione zanzare si ripropone, puntuale, anche quest’anno. Per Orbetello il fenomeno è direttamente collegato alla laguna, alle alghe e al contesto in cui i fastidiosi insetti crescono e si riproducono rigogliosi. E allora il sindaco Altero Matteoli chiede l’intervento del Consorzio di bonifica. Il primo cittadino ha infatti emesso una nuova ordinanza, nella quale prende atto che «da più parti del nostro territorio, con l’approssimarsi del periodo estivo, sono pervenute numerose segnalazioni e proteste in merito alla massiccia presenza di insetti molesti e soprattutto zanzare». AL MOMENTO le zone più interessate dal fenomeno sono Talamone, Fonteblanda, Orbetello Scalo e Ansedonia. Per risolvere questo problema, che a Orbetello conoscono tutti piuttosto bene, il Comune aveva stipulato con il Consorzio di bonifica grossetana la convenzione per l’esecuzione del servizio di igiene ambientale, per la prevenzione e bonifica delle infestazioni di «artropodi molesti e parassiti». Ma in laguna, a quanto pare, le zanzare sono alquanto resistenti e refrattarie a trattamenti normali. «Ritenuto che le ordinarie operazioni di disinfestazione non hanno risolto il problema — scrive infatti il sindaco — si rende necessario un intervento più radicale con utilizzo di abbattente notturno». TECNICHE di abbattimento più risolute, insomma, per risolvere il problema, dato che intervenire adesso vuol dire migliorare la situazione che si profilerà il mese prossimo. Ovvero, intervenire per tempo onde evitare che durante il periodo preferito dai turisti, appunto luglio e agosto, il fenomeno delle zanzare risulti insopportabile agli ospiti delle strutture orbetellane. Per questo motivo il primo cittadino ha ritenuto necessario «provvedere all’adozione di atto contingibile e urgente a tutela della salute e igiene pubblica». IL PRIMO cittadino dispone quindi l’intervento a opera del Consorzio, a Talamone, Fonteblanda, Orbetello Scalo e Ansedonia, stanotte, invitando tutti i cittadini di queste zone a tenere chiuse le finestre, tenere in casa gli animali domestici e non lasciare all’aperto panni stesi ad asciugare. Il motivo è evidente e conviene ripeterlo per non incorrere in equivoci: questa notte verranno usate tecniche e sostanze per abbattere le zanzare, per le quali conviene tenere ben chiuse porte e finestre delle case e tenere gli animali domestici appunto chiusi in casa. Una notte di sacrificio per avere poi la possibilità di vivere meglio, senza fastidiose compagnie, per il resto della stagione.