COMUNE DI CASTIGLIONE DELLA PESCAIA
Provincia di Grosseto
Rassegna Stampa
Mercoledì 16 giugno 2010
CASTIGLIONE PROGETTI DI
AMPLIAMENTO Punta Ala verso il
futuro «Mega yacth nel porto»
IL PORTO di Punta Ala diventerà ancora più bello, grazie al
piano di indirizzo territoriale approvato dal consiglio regionale
nel 2007 che prevede lavori di adeguamento dei porti toscani. Il
Comune di Castiglione della Pescaia in collaborazione con la
Marina di Punta Ala, darà il via a interventi finalizzati alla
valorizzazione economica e infrastrutturale del porto. Si parla di
opere di trasformazione e di riqualificazione del sistema
portuale, ovviamente nel rispetto delle disposizioni del piano di
indirizzo territoriale. In particolare, diverse sono le condizioni a
cui sottostare per l’ampliamento: gli interventi devono
concorrere al riequilibrio del fenomeno erosivo della costa,
devono essere sostenuti da esigenze di sviluppo della filiera
produttiva legata ai poli nautici toscani di riferimento e
concorrere alla qualificazione dell’assetto organizzativo e
funzionale dell’area portuale e delle aree di interferenza cittàporto. «Si lega a questo aspetto il tema della salvaguardia dei
valori ambientali e delle risorse costiere che costituiscono i
principali fattori della domanda turistica legata alla nautica —
dice il sindaco Monica Faenzi — E’ convinzione sempre più
diffusa che lo sviluppo delle infrastrutture portuali debba
coniugarsi con la difesa della costa». Negli intenti
dell’amministrazione castiglionese, quello di attrarre i
megayacht, con tutto l’indotto che certe imbarcazioni creano.
«Questi — dice il sindaco — necessitano sia di posti barca
particolari come ampiezza e lunghezza che servizi integrati di
altissima qualità, manutenzione specializzata e importanti
cantieri di rimessaggio».
IL TIRRENO
A Castiglione l’estate in bicicletta è tutta
gratis
Parcheggio senza costi per l’auto e due ruote offerta dal Comune
CASTIGLIONE. Meno auto in centro, più biciclette in giro.
Torna con questi obiettivi, dopo la sperimentazione dello scorso
anno, il progetto “Stop & go - Lasci l’auto, prendi la bici”, voluto
dal Comune di Castiglione della Pescaia in collaborazione con
l’azienda Multiservizi per tutto il periodo estivo (sino al 31
agosto).
Il Comune ha individuato già dal 2009 nell’area sosta di via Orsa
Maggiore, in località Paduline (a pochi metri dalla zona del
mercato settimanale e dal centro commerciale) un parcheggio
scambiatore custodito, che può ospitare più di 60 macchine, nel
quale è possibile lasciare la propria auto gratuitamente e
montare in sella a una bicicletta per raggiungere il centro, fare
acquisti o andare in spiaggia per tutto il giorno.
L’iniziativa è stata voluta dall’assessore all’ambiente David
Bulleri, che quest’anno ha deciso di rendere tutto gratuito per
fornire un servizio in più ai turisti. La bicicletta viene noleggiata
gratuitamente a coloro che usufruiscono del parcheggio,
altrettanto gratuito da quest’anno (tutti i giorni, compresi i
festivi, dalle 8 alle 20). Naturalmente, se nell’auto che usufruisce
del parcheggio vi sono più persone, saranno noleggiate più
biciclette, fino ad esaurimento, con l’ulteriore possibilità, per chi
ha bambini piccoli, di disporre anche degli appositi seggiolini.
A disposizione di cittadini e turisti ci sono da quest’anno 42
biciclette celesti, con lo stemma del Comune sui cestini portaoggetti, acquistate dall’amministrazione a 200 euro l’una
appositamente per questo tipo di servizio, sperimentato già con
successo in altre località turistiche. La custodia del parcheggio,
recintato con pali di castagno, e l’attività di noleggio sono
affidate al personale dell’azienda Multiservizi. Le biciclette sono
coperte da assicurazione Rct e contro i furti.
Basta lasciare un documento d’identità per usarle a proprio
piacimento e godersi il centro storico senza inquinare. Già
pronte e a disposizione di turisti, cittadini, immigrati, per una
pedalata a emissioni zero.
Come fare per usare le biciclette di Stop & Go? Basta andare in
via Orsa Maggiore, in località Paduline, e chiedere al punto
informazioni (il “casottino” di legno orario 8-20). Lasciando un
documento, si ottiene il veicolo in uso gratuito per tutto il
giorno.
GIGLIO Infuria la polemica sulle vele
mancate di Legambiente «Un fatto
politico»
LA VELA della polemica, al Giglio, è quella che Legambiente ha
tolto al comune nella classifica delle spiagge più belle d’Italia.
L’associazione ambientalista ha motivato la decisione
chiamando in causa le dichiarazioni contrarie al Parco e all’Area
marina protetta della nuova amministrazione, guidata da Sergio
Ortelli. Tra le voci insorte, anche quella di Italo Arienti secondo
il quale «c’è di mezzo la politica, una vergogna che ha indignato
tutti i gigliesi». Diverso il punto di vista della Lega Nord isolana,
secondo la quale il Giglio è tornato a occupare «il posto che gli
spetta nella fantasiosa classifica di Legambiente». Le carenze,
secondo i leghisti, riguarderebbero i «servizi sociali e turistici»
per i quali «non possiamo certo reggere il confronto con realtà
importanti come Castiglione. Non ci sono impianti di
depurazione, servizi di accesso al mare per i disabili e non ci
sono bagni e docce pubbliche per i turisti giornalieri». Ma anche
secondo la Lega la vicenda non sarebbe immune da risvolti
politici, «colpevolizzando un’amministrazione considerata
nemica solo perché difende le idee della propria popolazione che
l’ha eletta». L’ex primo cittadino, Attilio Brothel, parla invece del
«bel fiasco dell’amministrazione Ortelli», e sull’ipotesi di premi
assegnati su logiche politiche ricorda che «anche Capraia, che ha
sostituito il Giglio in vetta, ha un’amministrazione di
centrodestra».
R.B.
Il sindaco Bonifazi e l'assessore Monaci
(attuale liquidatore) all'attacco di
Dragoni (Pdl) Mattatoio, atti alla Corte
dei conti Gestione fallimentare: adesso
vediamo se c'è stato danno erariale"
GROSSETO - {g.d'o.) Anche la vi cenda della Mattatoi di Marem
ma, la società interamente pubbli ca messa in liquidazione poche
settimane fa, finisce alla Corte dei Conti. Lo ha annunciato il
sinda co Emilio Bonifazi facendo il pun to della situazione con
l'assessore Giuseppe Monaci, che della Mat tatoi è stato l'ultimo
presidente e ora ne è il liquidatore. Nata nei '98 sotto la Giunta
Antichi, inten zionata a realizzare un mattatoio comprensoriale
di fatto pubblico, la Mattatoi è "caduta" perché "l'in tero
impianto non stava assolutamente in piedi", hanno detto Boni
fazi e Monaci. E il sindaco chiede che la magistratura contabile
ac certi quanto l'intera operazione sia realmente costata alle
tasche dei grossetani. Monaci ha tirato fuori un foglietto con
alcune cifre più importanti: 560mila euro alla Soco (la ditta
appaltatrice con cui c'è un contenzioso in atto), per la
progettazione e gli oneri; 312mila euro il valore dell'area su cui è
stato tirato su lo scheletro di ca pannone, in via Giordania, su un
terreno comunale; 79mila per gli avvocati; 123mila euro per i
paga menti fatti in favore dei creditori della società appaltatrice.
In totale intorno al milione di euro, "col Comune di Grosseto ha eviden ziato il sindaco - che ha coperto per il 72%, pari alla
sua quota societaria". In attesa che la Corte dei Conti faccia il
suo percorso, sul piano politico Bonifazi e Mo naci parlano senza
mezzi termini di un "disastro" ereditato dal cen trodestra, ma
sopratutto di un "progetto senza futuro". Non a ca so nel 2006 il
sindaco nominò un cda tecnico che fotografasse la si tuazione,
da cui poi sono scaturite le scelte successive. A partire da quella
fondamentale: il mattatoio devono farlo i privati. "In questi anni
- ha detto Monaci - abbiamo lavorato evitando di rispondere al
le polemiche e alle provocazioni dell'ex assessore Dragoni,
l'unico anche nei centrodestra rimasto a difendere io sciagurato
percorso di un mattatoio pubblico". Ora pe rò che Dragoni ha
ripreso ad attac care (lo ha fatto pochi giorni fa in occasione
della conferenza stam pa sul Terzo, nella quale ha accu sato il
Comune di aver fatto mori re il progetto-mattatoio e di non
poter finanziare la futura società con quanto ricaverà dalla
vendita dello scheletro di capannone in via Giordania), il
Comune reagi sce.
Bonifazi ha così tirato fuori dal cassetto due delibere. La prima,
del 2004 "con la quale il Consiglio comunale - ricorda approvava la richiesta della Mattatoi di Marem ma (di cui l'allora
assessore Dragoni era anche presidente) di pre sentare apposita
garanzia fidejussoria di 189mila euro a favore del la Banca della
Maremma a coper tura di un mutuo che la società però non ha
mai accesso. Né pri ma di quella delibera né dopo". L'altra è dei
2009, relativa alla pro posta della giunta Bonifazi di rea lizzare
in modo diverso il mattato io. "A quella delibera - ricorda Mo
naci - era allegato il verbale del cda della Mattatoi di Maremma,
nella quale sedevano anche rap presentanti di comuni come
Orbetello eCastiglione amministrati dal centrodestra, in cui
prenden do atto che l'attività della Matta toi era da tempo
sospesa e che la Finanziaria obbligava i Comuni a uscire dalie
società non stretta mente necessarie a perseguire le proprie
finalità istituzionali, deliberava di dare atto che il mattato io
pubblico non era realizzabile e di attivare, conseguentemente, la
dismissione dei cespiti attivi. Quella delibera fu votata con
l'astensione dei centrodestra e dei-io stesso Dragoni. Di che cosa
con tinua a parlare?", chiede polemi camente Monaci.
L'assessore tie ne a precisare che "in questi mesi abbiamo fatto
l'esatto contrario che affossare il mattatoio. La Ma. Mar (società
che fin dall'origine del progetto è nata per gestire l'im pianto) ha
ampliato la sua compa gine così da poter fronteggiare rea
listicamente i costi d'impresa. Ora aspettiamo solo il piano indu
striale". Insomma, "abbiamo evita to un disastro, esattamente il
con trario di quei che continua a soste nere, ormai solo,
Dragoni" conclu de Monaci.
IL TIRRENO
Gli ex collaboratori di Antichi e Agresti
chiariscono la propria posizione Di
Meglio: «Sono andato via io» Querci:
«Mi aspettavo di più»
Agresti: «Nessun caso è stata una decisione presa in sintonia»
GROSSETO. Ha suscitato scalpore e reazioni (non tutte
composte) la notizia - pubblicata ieri dal nostro giornale - degli
avvicendamenti tra i dipendenti del gruppo regionale delPdl. Ad
uscire sono stati i grossetani Andrea Di Meglio e Lorenzo Querci,
per 5 anni al fianco di Andrea Agresti e Alessandro Antichi.
Hanno lasciato il loro posto ad Alessandro Ulmi e Benedetta
Bellini, quest’ultima compagna di Antichi. Ecco le note di
precisazione ricevute ieri.
Lorenzo Querci: «Per quanto mi riguarda ciò che è riportato
nell’articolo è tutto vero, ma una cosa non rispecchia la realtà: il
titolo. Io infatti non sono stato cacciato dal Pdl ma avevo
maturato da tempo la decisione di non fare più parte, come
dipendente, del gruppo regionale. A testimonianza di ciò a
gennaio di quest’anno mi sono dimesso dal coordinamento
provinciale, perché non ritenevo di poter continuare la mia
attività politico-lavorativa nel partito a causa di incomprensioni
e atteggiamenti sgraditi nei miei confronti avvenuti proprio alla
fine dell’anno passato. Ovviamente, dopo tutto quello che ho
fatto negli ultimi cinque anni, mi sarei aspettato un trattamento
differente. Da mediano, definizione che mi cuce addosso
l’articolista e che ben mi si attaglia, dopo anni di fatiche e botte,
io non ho vinto nulla e i frutti li hanno presi altri...».
Andrea Agresti. «Non c’è nessun caso Di Meglio; nessuna
cacciata da parte dei vertici regionali del Pdl, né da parte del
sottoscritto. Stiamo parlando di un collaboratore preparato e
serio. La decisione di non proseguire il lavoro in consiglio
regionale è una scelta autonoma, dettata, a quanto mi risulta, dal
sacrificio che comporta il quotidiano spostamento tra Grosseto e
Firenze e dalla volontà di svolgere altri lavori, più stabili. Andrea
Di Meglio rimane un dirigente provinciale e il tentativo di creare
un caso intorno a questo avvicendamento mi sembra del tutto
strumentale. Personalmente, nella ricerca dei collaboratori, ho
sempre cercato di promuovere la nuova classe dirigente locale
facendo maturare esperienze e conoscenze ai giovani più
promettenti, prima in An, oggi nel Pdl».
Andrea Di Meglio. «I cinque anni che ho trascorso in Regione al
fianco dell’amico Andrea Agresti sono stati per me una
straordinaria esperienza, assolutamente positiva: ho imparato
molto, ho condiviso battaglie importanti e soprattutto ho sempre
ricevuto (e ricambiato) la stima, la fiducia e l’affetto del
consigliere Agresti. La scelta di non tornare al Gruppo è stata
una mia scelta legata a prospettive di lavoro meno precario che
ho in questo momento. Il consigliere Agresti si è anzi impegnato
per farmi ottenere il rinnovo contrattuale in una posizione che
fosse più gratificante. Peraltro, chi mi conosce sa che non ho mai
puntato a posizioni economiche particolari perché ho sempre
messo passione e impegno nel mio lavoro solo per una
comunanza ideale di fondo con Andrea, e per il rispetto
reciproco che ci rende, prima di ogni altra cosa, amici. Oggi più
che mai. Al mio posto, d’altra parte, non va un’amica di
qualcuno, ma un dirigente di rilievo del Pdl locale che anche io
ho contribuito a individuare. Sono in Generazione Italia, è vero,
ma tra me e Andrea Agresti la diversità di visioni politiche è
stata sempre e solo fonte di scambio, di discussione e di crescita,
politica e umana. Se per altri questo è un problema, non lo so.
Spero di no. La situazione del Gruppo regionale e le
problematiche di organico che i quotidiani stanno evidenziando
in questi giorni non mi entusiasmano ma sono emerse a
posteriori rispetto ad una scelta che - ribadisco - è stata
personale e legata ad altri fattori».
Tagli, Formigoni attacca il governo
Rossi: «Bravo! Il Pdl lo ascolti»
La manovra produce tagli di 470 min nel 2011, 600 nel 2012
Il Pdl dovrebbe ascoltare Roberto Formigoni, che si sta battendo
in maniera «esemplare» contro i tagli alle Regioni previsti dalla
manovra finanziaria: l'elogio arriva da Enrico Rossi, presidente
della Regione Toscana, alla fine della riunione della Conferenza
delle Regioni. «Bravo Formigoni! - afferma Rossi in una nota
della Regione - Il modo con cui il presidente della Regione
Lombardia si sta battendo contro la manovra del governo e
contro i tagli insostenibili ai servizi sociali, al trasporto pubblico,
all'assistenza, all'agricoltura, fino alla sanità è davvero
esemplare». Secondo Rossi «è davvero importante che il
presidente della Lombardia mostri un profilo istituzionale così
alto, ed è ancora più significativo che chi guida la regione più
popolosa, ricca e produttiva d'Italia, esponente di primo piano
del Pdl, esprima una posizione tanto forte e critica verso la
manovra voluta dal suo stesso partito. Sono convinto che se
manterremo l'unità di tutte le Regioni e di tutte le istituzioni in
difesa dei servizi per i cittadini aumenteranno le possibilità di
cambiare la manovra in Parlamento, modificandola nei suoi
aspetti più negativi. Invito quindi il Pdl - conclude il presidente
toscano - sia a livello regionale che nazionale a condividere
l'impegno di Formigoni e a rappresentare quindi l'interesse
anche della nostra regione e di tutti i cittadini di ogni colore
politico, compresi quelli di centrodestra». La manovra produce
un taglio al sistema Toscana di 470 milioni nel 2011 e 600
milioni nel 2012. E ancora, dato che circa il 70% dei
trasferimenti da Stato a Regione Toscana sono poi trasferiti agli
enti locali, il taglio ricadente sui Comuni e le Province si aggira
sui 350 milioni nel 2011 e 500 milioni nel 2012. I settori più
colpiti saranno i trasporti, con un taglio di 200 milioni su un
totale di spesa di 500, i fondi agricoli trasferiti alle province per
30 milioni su una spesa di 50, l'istruzione e la cultura, per un
taglio complessivo di 50 milioni su una spesa di 80.
Il sindaco Bonifazi e l'assessore Monaci
(attuale liquidatore) all'attacco di
Dragoni (Pdl) Mattatoio, atti alla Corte
dei conti Gestione fallimentare: adesso
vediamo se c'è stato danno erariale"
GROSSETO - {g.d'o.) Anche la vi cenda della Mattatoi di Marem
ma, la società interamente pubbli ca messa in liquidazione poche
settimane fa, finisce alla Corte dei Conti. Lo ha annunciato il
sinda co Emilio Bonifazi facendo il pun to della situazione con
l'assessore Giuseppe Monaci, che della Mat tatoi è stato l'ultimo
presidente e ora ne è il liquidatore. Nata nei '98 sotto la Giunta
Antichi, inten zionata a realizzare un mattatoio comprensoriale
di fatto pubblico, la Mattatoi è "caduta" perché "l'in tero
impianto non stava assolutamente in piedi", hanno detto Boni
fazi e Monaci. E il sindaco chiede che la magistratura contabile
ac certi quanto l'intera operazione sia realmente costata alle
tasche dei grossetani. Monaci ha tirato fuori un foglietto con
alcune cifre più importanti: 560mila euro alla Soco (la ditta
appaltatrice con cui c'è un contenzioso in atto), per la
progettazione e gli oneri; 312mila euro il valore dell'area su cui è
stato tirato su lo scheletro di ca pannone, in via Giordania, su un
terreno comunale; 79mila per gli avvocati; 123mila euro per i
paga menti fatti in favore dei creditori della società appaltatrice.
In totale intorno al milione di euro, "col Comune di Grosseto -
ha eviden ziato il sindaco - che ha coperto per il 72%, pari alla
sua quota societaria". In attesa che la Corte dei Conti faccia il
suo percorso, sul piano politico Bonifazi e Mo naci parlano senza
mezzi termini di un "disastro" ereditato dal cen trodestra, ma
sopratutto di un "progetto senza futuro". Non a ca so nel 2006 il
sindaco nominò un cda tecnico che fotografasse la si tuazione,
da cui poi sono scaturite le scelte successive. A partire da quella
fondamentale: il mattatoio devono farlo i privati. "In questi anni
- ha detto Monaci - abbiamo lavorato evitando di rispondere al
le polemiche e alle provocazioni dell'ex assessore Dragoni,
l'unico anche nei centrodestra rimasto a difendere io sciagurato
percorso di un mattatoio pubblico". Ora pe rò che Dragoni ha
ripreso ad attac care (lo ha fatto pochi giorni fa in occasione
della conferenza stam pa sul Terzo, nella quale ha accu sato il
Comune di aver fatto mori re il progetto-mattatoio e di non
poter finanziare la futura società con quanto ricaverà dalla
vendita dello scheletro di capannone in via Giordania), il
Comune reagi sce.
Bonifazi ha così tirato fuori dal cassetto due delibere. La prima,
del 2004 "con la quale il Consiglio comunale - ricorda approvava la richiesta della Mattatoi di Marem ma (di cui l'allora
assessore Dragoni era anche presidente) di pre sentare apposita
garanzia fidejussoria di 189mila euro a favore del la Banca della
Maremma a coper tura di un mutuo che la società però non ha
mai accesso. Né pri ma di quella delibera né dopo". L'altra è dei
2009, relativa alla pro posta della giunta Bonifazi di rea lizzare
in modo diverso il mattato io. "A quella delibera - ricorda Mo
naci - era allegato il verbale del cda della Mattatoi di Maremma,
nella quale sedevano anche rap presentanti di comuni come
Orbetello e Castiglione amministrati dal centrodestra, in cui
prenden do atto che l'attività della Matta toi era da tempo
sospesa e che la Finanziaria obbligava i Comuni a uscire dalie
società non stretta mente necessarie a perseguire le proprie
finalità istituzionali, deliberava di dare atto che il mattato io
pubblico non era realizzabile e di attivare, conseguentemente, la
dismissione dei cespiti attivi. Quella delibera fu votata con
l'astensione dei centrodestra e dei-io stesso Dragoni. Di che cosa
con tinua a parlare?", chiede polemi camente Monaci.
L'assessore tie ne a precisare che "in questi mesi abbiamo fatto
l'esatto contrario che affossare il mattatoio. La Ma. Mar (società
che fin dall'origine del progetto è nata per gestire l'im pianto) ha
ampliato la sua compa gine così da poter fronteggiare rea
listicamente i costi d'impresa. Ora aspettiamo solo il piano indu
striale". Insomma, "abbiamo evita to un disastro, esattamente il
con trario di quei che continua a soste nere, ormai solo,
Dragoni" conclu de Monaci.
L'intervento Alessandro De Carolis
Ginanneschi, capogruppo Pdl in
Provincia "Sì alle critiche, no alle scelte
dall'alto"
Alessandro De Carolis Ginanneschi
L 'intervento della collega consigliera Laura Cutini, sullo stato di
salute del Pdl, mi impone una pur breve puntualiz zazione.
Premetto che, per mia regola, non amo intervenire
pubblicamente sulle questioni interne al partito: ritengo infatti
che vi siano, come vi sono, luoghi e mo menti adatti per i dovuti
scambi di opinio ne e per gli approfondimenti e le critiche che si
ritenga di dover muovere; ma le osservazioni pubbliche di Laura
mi co stringono ad un'eccezione a quella regola. E' vero: alla
"Giornata dell'Economia", quali rappresentanti istituzionali
del Pdl, eravamo presenti solo io e lei; per quanto mi consta,
comunque, e senza voler giusti ficare nessuno mi risulta che i
nostri espo nenti politici, di ben più alto livello, aves sero altri
impegni. Sarebbe forse stato op portuno che almeno un cenno di
saluto fosse stato fatto pervenire, ma tant'è. Riguardo, invece,
alla democrazia inter na, non posso che dissentire dalle sue
affermazioni. Come sanno tutti coloro che seguono le vicende
politiche, pur con inevitabili difficoltà e qualche incompren
sione che mi auguro possa essere supera ta, il Coordinamento
provinciale del Pdl ha avviato un percorso di confronto e di
dibattito, non solo interno, con riunioni pubbliche ed aperte
anche alla stampa. Con questo percorso, e nel rispetto del nostro
Statuto, si intende giungere non solo a formulare una proposta
condivisa in maniera quanto più ampia possibile per il candidato
a sindaco di Grosseto per le prossime eiezioni comunali, ma
anche e preliminarmente approfondire sia i cri teri con cui il
candidato sarà scelto, sia i contenuti programmatici sui quali
punta re. Non ignoro che, come è inevitabile, vi siano stati e vi
saranno anche incontri più ristretti promossi da chi voglia dare
la propria disponibilità a tale candidatura (forse anche solo per
"tastare il terreno" prima di renderla pubblica): ma tutto sa rà
ricondotto ad una decisione che sarà collegiale e che sarà presa
con criteri di massima trasparenza. Certo, il candidato sarà una
sola persona, mentre più sono e saranno coloro che hanno
ambizioni, anche giustificate. Tutta via, chi non vedrà accolte le
proprie aspi razioni non dovrà per questo né sentirsi sminuito né
tirare i remi in barca: come in uno sport di squadra, si vince e si
perde tutti insieme, chi con maggiori e chi con minori
responsabilità, ma tutti insieme. E chi poi non vivesse quello che
sicuramente sarà l'entusiasmo del candi dato è bene che
quell'entusiasmo se lo faccia venire fin d'ora, oppure stia a casa.
Come poi ci siamo già detti chiaramente nelle riunioni del
Coordinamento provin ciale "allargato", non ci sarà un
candidato imposto da Firenze o da Roma, come è successo anche
in tempi recenti: la scelta - giusta o sbagliata che sia - sarà
esclusivamente locale.
E' ovvio che vi siano motivi di critica e alla conduzione del
Partito, sia in sede locale sia in sede regionale sia in sede
nazionale, e alle scelte di politica governa tiva: ma, vivaddio,
nessuno mette il bava glio a nessuno, come sanno bene tutti
coloro che, fin da questi mesi, sono inter venuti proponendo,
criticando e dissen tendo nelle riunioni interne, ancorché
pubbliche, o nei semplici scambi di idee, me compreso; se poi,
avendo avuto la pos sibilità di criticare nelle riunioni di parti to
scelte o atteggiamenti che stavano matu rando, vi è chi abbia
taciuto questo è un suo problema.
Né mi sembra che, ad oggi e dopo il defini tivo insediamento dei
vari coordinamenti comunali e dunque del completamento
dell'organigramma, siano state fatte scelte che abbiano
penalizzato chi abbia espres so critiche o dissensi. Forse,
continuiamo a subire un passato fatto di scelte non maturate
"dal basso": ma quelle logiche, intrinsecamente sba gliate a
prescindere dalle persone, sono in via di superamento.
Purtroppo, come sap piamo non si può avere tutto e subito, ma
occorre che anche il tempo faccia il suo lavoro: non sono
mancati, e non manche ranno, aspetti di criticità (perfino pochi
giorni orsono...), ma - per quanto mi ri guarda specificamente essi devono esse re e saranno affrontati nelle sedi opportu ne.
È altrettanto ovvio che non esistono perso ne valide "per tutte le
stagioni" e per tutti i ruoli: per cui ritengo - e l'ho già formaliz
zato al coordinatore provinciale fin dallo scorso mese di maggio,
dopo altre mie riflessioni successive e conseguenti all'ul tima
riunione del Coordinamento - che chi già svolga incarichi di
rilievo (specie se non elettivi) non possa avanzare richie ste
particolari per sé, sia per dare spazio ad altre persone che
sicuramente merita no sia e soprattutto perché non è pensabi le
pensare di poter svolgere al meglio trop pi e diversi impegni, a
meno di non rinun ciare agli incarichi pregressi, infine, proprio
perché anch'io - come lei -"vivo dei mio", condivido pienamente
l'affermazione di Laura che chi abbia un ruolo non deve mai
dimenticare che deve tanto a questa terra, o meglio a chi l'abbia
eietto: è anche sul rispetto dei doveri che derivano da questo
ruolo (da questi ruoli) che si valuta e si valuterà la validità di una
classe dirigente e di una proposta politica, tanto più rispondente
alle esigenze del progresso del nostro territorio quanto più frutto
di un sereno ed aperto confronto interno, confronto che però
non manca e non mancherà.
Capogruppo consiliare Pdl
L'intervento di Andrea Di Meglio,
dirigente provinciale del Popolo della
libertà "Ho lasciato per motivi
personali"
Andrea Di Meglio
A fronte di vari articoli di stampa sulla "gestio ne" dei dipendenti
del Gruppo regionale dei Pdl, ritengo di dover fare alcune
doverose precisa zioni personali,
I cinque anni che ho trascorso in Regione al fianco dell'amico
Andrea Agresti sono stati per me una straordinaria esperienza
positiva: ho imparato mol to, ho condiviso battaglie importanti e
soprattutto ho sempre ricevuto (e ricambiato) la stima, la fidu
cia e l'affetto del consigliere Agresti. La scelta di non tornare al
gruppo è stata una mia scelta personale legata ad alcune
prospettive di lavoro meno precario che ho in questo momento,
scevra da logi che punitive di qualunque genere nei miei confron
ti, con il consigliere Agresti che si è impegnato al massimo per
farmi ottenere il rinnovo contrattuale in una posizione che fosse
più gratificante possibile.
Peraltro, chi ben mi conosce sa che non ho mai puntato a
posizioni economiche particolari perché ho sempre messo
passione e impegno nel mio lavo ro solo per una comunanza
ideale di fondo con Andrea, e per il grande rispetto reciproco che
ci rende prima di ogni altra cosa amici. Anche oggi. Ho deciso io,
e so di poter parlare senza tema di smentita. Tant'è che al mio
posto non va una "ami ca" di qualcuno, ma un amico e un
dirigente di rilievo del Pdl locale che anche io ho contribuito ad
individuare, Alessandro Ulmi, con cui mi sento quotidianamente
per indicazioni e consigli legati alla mia esperienza dei cinque
anni passati, e che sono sicuro avrà, come me dal 2005 al 2010,
pieno appoggio e piena fiducia da parte di una persona
straordinaria sul piano dell'impegno e della serietà nei confronti
dei propri collaboratori, quale è An drea Agresti.
Sono in Generazione Italia, è vero, ma tra me e Andrea Agresti la
diversità di visioni politiche è stata sempre e solo fonte di
scambio, di discussione e di crescita, politica e umana. Se per
altri questo è un problema, io non io so, non lo è certo per
Andrea Agresti, né io è mai stato per il Coordinato re
provinciale. Sono sempre stato libero di dire la mia, sono
convintamente un dirigente provinciale del Pdl perché credo che
le cose si debba sempre cercare di cambiarle dall'interno, mai
fuggendo. La situazione dei gruppo regionale e le problemati che
di organico che i quotidiani stanno evidenzian do in questi giorni
per me sono venute a posteriori di una scelta che ribadisco è
stata personale e legata ad altri fattori.
Certo non fa un bell'effetto vedere che ci si porta dietro
compagne, mogli, ex baby sitter o quant'altro. Sinceramente
però non mi sento parte di que sto schema, ho deciso
direttamente e con altre moti vazioni, non sono stato "cacciato"
per qualsivoglia ragione, principalmente perché, ribadisco, non è
questo il caso né il carattere di Andrea Agresti: lui come sempre
ha scelto persone dei partito, come me e come Ulmi, nella
convinzione di trovare pro fessionalità, lealtà, disponibilità e
soprattutto quel l'amicizia e quella fiducia che è nel suo carattere
ricambiare con grande affetto.
Dirigente provinciale del Pdl
Marchetti e Perrone scelgono Rutelli
L'Api prende il volo e guarda alle
elezion
GROSSETO - {g.d'o.) L'Api, il movimento di Francesco Rutel li,
mette ufficialmente la sua "bandierina" anche nel Consi glio
comunale di Grosseto. I con siglieri Maurizio Perrone e Simo ne
Marchetti hanno, infatti, uffi cializzato il loro passaggio ad Al
leanza per l'Italia, In Consiglio comunale confluiranno, però, nel
gruppo misto non potendo -a norma di regolamento - dare vita
ad un gruppo autonomo per un partito che non ha propri gruppi
parlamentari né alla Ca mera né al Senato. "Avevamo ri tenuto
possibile un'interpretazio ne più elastica del regolamento
consiliare - ha detto il portavoce provinciale e regionale dell'Api,
Gianni Chelini 'regalando' una lieve 'punturina' alla presidente
Giovanna Stellini - ma così non è stato. Il fatto non ci sconvolge,
perché in Consiglio ci saremo, assicurando un appoggio leale e
mite alia giunta Bonifazi". Naturalmente l'operazione che ha
portato Marchetti e Perrone ad aderire all'Api è una mossa
politica in vista delle eiezioni co munali del 2011. L'Api punta a
ripetere, almeno in parte, quan to accaduto alle Provinciali del
2009: costruire un'alleanza di centro-sinistra {col trattino), in
cui il movimento rutelliano pos sa intercettare quei voti modera
ti che non andrebbero né al Pd,
né tanto meno al Pdl. Per questo anche la lista civica di cui nel
2009 Chelini fu protagonista non è mai stata sciolta e probabil
mente corroborerà una lista cen trista insieme all'Api nel 2011.
Allargare e includere sono le pa role d'ordine di un movimento
che potrebbe dare una fisiono mia nuova all'alleanza da costru
ire attorno al Pd. Anche se Cheli ni non ha posto veti ad accordi
con Rifondazione (che in Provin cia invece corse per proprio con
to): "Chi è già dentro può starci se si presentano progetti coeren
ti. Naturalmente io sono partico larmente affezionato
all'alleanza della Provincia. Ci sono an ch'io...", ha chiosato
sornione. Marchetti, da parte sua, ha detto che la sua scelta non
è nata per "svuotare il Pd". Ex Margherita, Marchetti non ha mai
preso la tessera dei democratici pur fa cendo parte del gruppo
consilia re, ha detto di aver ritrovato nel-pi le ragioni per le quali
aveva i nella Margherita. Perro ne, invece, ha rimarcato la capa
cità del movimento rutelliano di tenere insieme l'esperienza del
moderatismo cattolico e di quel lo laico-riformista a cui si sente
vicino. "Ho trovato la mia casa", ha commentato. Venerdì alle 17,
nel salone della Fondazione II Sole, l'Api incontro pubblico con
il deputato Bruno Tabacci.
Lucia Matergi (Pd) "Niente sprechi nei
contributi alla Maremma"
GROSSETO - "Il consigliere regionale Donzelli (Pdl) defini sce
'un elenco di piccoli e me di sprechi, simili a prebende', una serie
di contributi regio nali erogati dall'inizio dell'at tuale legislatura.
Un elenco in cui spicca la presenza della provincia di Grosseto
come beneficiaria d'eccellenza dei suddetti sprechi. Così va letto
io stanziamento a favore degli studi sull'evoluzione genetica dei
cavallo maremmano, così quello a favore del Coro dei Minatori
di S. Fiora". Ad inter venire è la consigliera regiona le Lucia
Matergi (Pd) che ag giunge: "Forse a Donzelli sfug ge che la
Maremma, pur nella oggettiva distanza chilometri ca dal
capoluogo di regione, è Toscana, anzi è quella porzio ne della
Toscana che sta cre scendo, in percentuale, oltre il corrente
trend regionale. Per la Maremma il cavallo e la cultura popolare
sono valori fondativi e lo sono per tutti, a prescindere dalla
collocazio ne politica, cosa che sfugge al Pdl regionale, fermo
all'immagine ottocentesca di una Ma remma terra di confino e
con vinto, evidentemente, che il tempo si sia fermato".
IL TIRRENO
Regioni all’attacco: «Tagli
incostituzionali» Spariti i fondi per la
famiglia, a rischio l’invalidità per
ragazzi down e non vedenti
LA MANOVRA Schifani: «Necessaria, finito il tempo delle
cicale» Formigoni: «Via un terzo dei treni per i pendolari»
ALESSANDRO CECIONI
ROMA. Le Regioni scendono in guerra col governo: «Rivedere la
manovra, renderla equa». Non scaricare solo su Regioni,
Comuni e Province i tagli. «Ci sarà una riflessione in sede
parlamentare - taglia corto il ministro del Welfare, Maurizio
Sacconi - ma i conti devono tornare». Ancora più duro Renato
Schifani, presidente del Senato: «La manovra è necessaria, il
tempo delle cicale è finito». Gianfranco Fini, presidente della
Camera, fa un ragionamento più ampio: «L’Italia presenta
aspetti critici con nodi strutturali che se non risolti possono
spingere il Paese in una fase di pericoloso declino». La ricetta?
«Strategia di crescita affiancata alla stabilità».
Ma sono le Regioni ad alzare il livello dello scontro. Tutte
insieme, approvando un documento all’unanimità, governatori
di centrodestra a fianco di quelli di centrosinistra. «La manovra
è a rischio incostituzionalità», «Irricevibile», «Iniqua», «Uccide
il federalismo»: sono le frasi che ricorrono. «Ma non alzeremo
bandiera bianca, non ci arrendiamo», dice Vasco Errani,
presidente dell’Emilia e della Conferenza dei presidenti.
Il più duro è il governatore della Lombardia, Roberto
Formigoni, Pdl. «Questa manovra va cambiata, è possibile, è
doveroso farlo». Non per modificare i saldi, cosa sulla quale
Tremonti ha già detto no, «ma per distribuire equamente il peso
dei tagli». Poi spiega: «Oggi quelli fatti ai ministeri sono una
“pettinatina”, se tagliamo a tutti il 3,5% è già una cosa equa».
Poi il presidente della Lombardia scende nel dettaglio. «La
manovra è a rischio incostituzionalità perché intacca il principio
del collegamento diretto fra le funzioni conferite alle Regioni e le
risorse necessarie per il loro esercizio», dice Formigoni. E parte
con un esempio: «Il taglio di un terzo dei fondi destinati ai
trasporti pubblici obbliga le Regioni a tagliare di un terzo i
servizi per i pendolari, e le aziende di trasporto a tagliare di un
terzo il personale». Spariti anche i fondi per la famiglia, 130
milioni: «Non erano tanti, ma sono stati spazzati via».
«La posizione di Formigoni - dice Claudio Martini, ex presidente
della Regione Toscana - chiarisce che il taglio non è alle Regioni,
ma ai cittadini e alle imprese».
«Se qualcuno ha il sospetto che ci siano falsi invalidi che
ricevono l’assegno vada a vedere i dati. Non si faccia demagogia
a buon mercato», dice ancora Formigoni. Nel documento
approvato all’unanimità dai presidenti delle Regioni si lancia
l’allarme per l’autismo e la sindrome down: «L’innalzamento dal
74 all’85% per l’ottenimento dei benefici comporta l’esclusione
di importanti patologie come schizofrenia, autismo, sindromi
depressive, ma anche la sindrome di down, la cecità, il
sordomutismo che colpiscono il 2-3 per mille dei minori fino a
14 anni, 17mila potenziali beneficiari». Poi c’è il capitolo
federalismo fiscale: «Questa manovra uccide il bambino nella
culla, mentre in questo Paese di federalismo ha assolutamente
bisogno», dice ancora Formigoni. «I governatori hanno ragione dice Pier Luigi Bersani, segretario Pd - con questa manovra le
Regioni dovranno tagliare il 20-25% delle loro politiche sociali».
«Giusto l’allarme delle Regioni, anche quello sul federalismo»,
dice Epifani, Cgil.
IL TIRRENO
Tutti i consigli dei carabinieri Arriva
l’estate furti in aumento
CAPALBIO. Caldo, mare, spiaggia e divertimento. L’estate
comincia a spargere i suoi consueti ingredienti a Capalbio,
paese maremmano che entra nel vivo con la bella stagione.
Eppure, i fatti ne sono una riprova, proprio nel “summer time” si
registrano furti nelle abitazioni o razzie di oggetti lasciati
incustoditi nelle vetture parcheggiate a due passi dagli
stabilimenti balneari o dai maggiori centri di ritrovo.
In questi casi i carabinieri offrono ai cittadini consigli utili per
evitare di incappare in spiacevoli sorprese.
Alcune buone indicazioni si trovano nell’opuscolo - prodotto dai
militari in sinergia con il Comune - dal titolo “Regole d’oro per
prevenire truffe e inganni”. A ciò si aggiungono le continue
“dritte” che i carabinieri suggeriscono alla popolazione.
Innanzitutto, per contrastare le male intenzioni dei “soliti
ignoti”, i militari hanno un loro vademecum.
Ad esempio, inserire nelle case telecamere e antifurti. Oppure
apporre chiavistelli dietro le porte e lasciare delle luci accese.
Inoltre, chiudere le finestre - anche se le temperature climatiche
impazzano - e tirare in basso le serrande. Gli appartenenti
all’arma dei carabinieri, in più, invitano la cittadinanza a
prestare la massima attenzione, in modo da dribblare possibili
truffe e furti.
Come scritto nella brochure, chi “ci vuol fregare” generalmente
si veste in maniera elegante e assume un atteggiamento gentile.
Nei casi più frequenti si presenta in qualità di consulente e in
apparenza pare degno di fiducia.
A volte, tra l’altro, afferma di essere dipendente di enti statali o
che conosce familiari della persona presa di mira. I carabinieri,
se si dovessero verificare una o più circostanze di quelle appena
elencate, ricordano di non dare mai informazioni personali e
non fare mai entrare in casa gli sconosciuti.
A seguito di un furto o smarrimento delle chiavi di casa, è
fondamentale provvedere a cambiare subito il cilindro della
serratura. Infine, i militari ribadiscono di conservare le
fotografie degli oggetti di valore - può aiutare le forze dell’ordine
nella ricerca - e una copia dei documenti o titoli di credito per
agevolare gli uffici competenti a rilasciare in tempi brevi un
duplicato in caso di furto.
C.B.
Grosseto «Una città culturalmente
morente»
«DIPINGO da quando ho iniziato a capire». Il pittore Bruno
Caponi, originario di Orbetello, porta avanti due filoni: i
paesaggi e le nature morte. «Ma a tornare sempre nei miei
quadri — spiega Caponi — è la laguna, con la sua malinconia
languida. Quando negli anni Sessanta ho lasciato Orbetello per
venire ad abitare a Grosseto, è proprio la laguna la cosa che più
mi è mancata e che mi ha riportato indietro. Mi trovo meglio a
Orbetello, forse per la sua dimensione paesana che rende più
facile frequentarsi. Lì il centro storico è veramente il cuore della
città». Per la prima volta quest’anno Bruno Caponi espone
alcune sue opere in piazza Dante in occasione della
Primavera Maremmana. Mentre dal 3 luglio prenderà il via al
Frontone di Orbetello la sua mostra «Luna e laguna».
«PENSO che Grosseto sia una città culturalmente morente.
Bisogna che si svegli e alla svelta. Mancano anche le Gallerie o
comunque un posto deputato per le mostre. Sembra che adesso
la Provincia si sia mossa... staremo a vedere. Anche tra gli stessi
pittori — spiega Bruno Caponi — non c’è scambio di idee e
opinioni, non c’è amalgama, ognuno pensa per sé. Tutti dicono
che il lato positivo di Grosseto sia la sua tranquillità. Su questo
non si discute. La qualità della vita è ottima. Ho tre nipoti che
scorrazzo dappertutto con serenità, anche se a Grosseto adesso
inizia a farsi sentire il problema del traffico, come avviene nelle
grandi città. Sono un po’ preoccupato del futuro che aspetta i
miei nipoti, perché il mondo mi sembra peggiorare sempre più.
Della mia vita sono contento, è stata piena, e mi ha sempre
accompagnato un’ironia un po’ malinconica, proprio come la
mia laguna».
IL TIRRENO
Incubo zanzare sulle vacanze Prevista
proliferazione eccezionale, sulla costa è
già allarme rosso
Dopo tante piogge è atteso un boom di insetti. A Orbetello il
sindaco ordina una disinfestazione straordinaria e massiccia
SARA LANDI
GROSSETO. La zanzara tigre, incubo delle nostre vacanze,
potrebbe quest’anno esserlo ancora di più se, come sostiene un
istituto di ricerca privato, la Vape Foundation, la stima per il
mese di giugno è di un aumento del 50% di zanzare tigre in
Toscana. Se fosse vero anche in Maremma non c’è da stare
tranquilli. D’altronde il bollettino denominato Meteo Zanzare
sul sito della stessa fondazione per questa settimana segnala
prospettive poco confortanti.
Per la provincia di Grosseto si prospetta un indice potenziale
d’infestazione medio-basso in siti già colonizzati da zanzara
tigre, ma con tendenza all’aumento. Una “tendenza” che - al di là
delle rilevazioni statistiche, sembra già confermata “sulla pelle”
dei maremmani che da parecchi giorni si trovano a fare i conti
con nugoli di zanzare affamate.
Il primo sos arriva in particolare da Orbetello Scalo, Talamone,
Fonteblanda e Ansedonia. Qui, dopo tante segnalazioni,
zampironi bruciati inutilmente e notti insonni, l’autorità corre ai
ripari. Con un intervento eccezionale che riguarderà proprio
questi centri abitati. Stanotte finestre serrate e una
raccomandazione speciale per chi ha animali domestici,
pappagalli in gabbia compresi, affinché vengano tenuti in casa.
Scatta infatti l’operazione speciale di disinfestazione ad opera
dei tecnici del Consorzio Bonifica Grossetana che
nebulizzeranno con appositi “cannoni” prodotti del tutto
ecocompatibili per bonificare questi centri abitati invasi dalle
zanzare. Lo prevede un’ordinanza dell’11 giugno firmata dal
sindaco Altero Matteoli che ricorre a un atto “contingibile e
urgente a tutela della salute e dell’igiene pubblica” dal momento
che “le ordinarie operazioni di disinfestazione non hanno risolto
il problema” nei centri individuati dall’ordinanza.
Ma l’incubo zanzare non si ferma in laguna. Dopo Orbetello a
breve toccherà a Grosseto, frazione di Marina. Lo spiega lo
stesso presidente del Consorzio Bonifica Grossetana, Fabio
Bellacchi: «Nelle zone libere possiamo agire senza problemi sia
con gli interventi ordinari che con quelli di emergenza ma nelle
zone abitate segnaliamo il problema al sindaco che ha la
responsabilità in questi casi. È lui a emettere l’ordinanza che ci
consente di intervenire in tranquillità, con la popolazione
avvertita su tempi e modalità dell’intervento. Nel caso di Marina
- prosegue Bellacchi - abbiamo fatto la segnalazione ieri (lunedì,
ndc.) all’Ufficio ambiente del Comune di Grosseto». Resta però
da vedere nel caso di Marina se sia opportuno fare ora questo
trattamento notturno più radicale o se non sia meglio
posticiparlo: «Ancora la stagione turistica non è decollata e
manca il grosso delle presenze - spiega Bellacchi - mentre il
nostro obiettivo è raggiungere il più possibile col pieno di turisti
e villeggianti i giardini privati dove ci sono molti ristagni
d’acqua». Il ristagno è infatti sinonimo di zanzare in agguato
perché è l’ambiente ideale dove esse proliferano; tanto che la
prima norma di igiene e prevenzione da sempre raccomandata è
quella di svuotare sottovasi e contenitori su balconi e giardini
dove si possa accumulare acqua.
Malgrado le due situazioni critiche tra Orbetello e Grosseto, per
il presidente del Consorzio Bonifica non è comunque il caso di
fare allarmismi: la situazione per quello che riguarda le zanzare
non è secondo lui «così brutta come farebbe pensare il clima
piovoso degli ultimi tempi».
Prudenza viene espressa anche dal Dipartimento della
Prevenzione dell’Asl 9, anche se «è indubbio - osserva il
responsabile del dipartimento, Paolo Madrucci - che tutti i cicli
vitali in cui la larva ha bisogno d’acqua sono incrementati». Più
piogge uguale più zanzare, è una regola biologica a cui non si
sfugge. E se ai piovaschi frequenti ci si aggiunge il fatto che i
meteorologi annunciano per l’estate un saliscendi di
temperature e cambiamenti drastici di umidità si prevede una
stagione caldissima, almeno sul fronte della guerra alle “tigri
volanti”.
La Provincia ha nominato la Consulta e
il Comitato della caccia
INSEDIATI la Consulta permanente della caccia e il suo
Comitato di rappresentanza, istituiti dalla Provincia a marzo. Il
Consiglio provinciale ha recepito i nominativi forniti dalle
associazioni venatorie, agricole e ambientaliste, dando piena
operatività ai due organismi rappresentativi delle oltre 11.000
doppiette maremmane. Ecco i componenti. Consulta: Luciano
Monaci, Claudio Sozzi, Marco Bellini, Carlo Giulianelli, Marco
Innocenti, Donato Giovannagelo, Luigi Strianese, Michele
Sforzi, Enrico Rabazzi, Gian Luca Tonini, Enrico Vergari, Dante
Tori, Paolo Tenucci, Luana Calvani, Antonio Pietrelli, Claudio
Buffi, Carlo Ballerini, Fabio Cianchi, Luca Bececco, Enzo Mori,
Gaetano Zambrini, Luciano Biscontri, Mariano Molinari,
Stefano Covitto, Elisabetta Bucalossi. Comitato di
rappresentanza: Luciano Monaci. Claudio Sozzi, Marco Bellini,
Carlo Giulianelli, Marco Innocenti, Donato Giovannagelo, Luigi
Strianese, Michele Sforzi, Enrico Rabazzi, Gian Luca Tonini,
Enrico Vergari, Dante Tori, Paolo Tenucci, Claudio Bufi, Carlo
Ballerini, Fabio Cianchi, Luca Bececco, Enzo Mori, Gaetano
Zambrini, Luciano Biscontri. Il Comitato di rappresentanza si
riunirà venerdì, mentre dieci giorni dopo sarà la volta della
Consulta. «Con l’insediamento dei due organismi — sottolinea il
presidente della Provincia, Leonardo Marras — abbiamo le
condizioni operative per cominciare a discutere nel merito della
prossima stagione venatoria, ascoltando chi la caccia la pratica
sul territorio, chi si confronta con oneri e benefici di questa
disciplina sui propri terreni e chi ha fatto la scelta di tutelare la
natura».
Venerdì prossimo la prima riunione
Caccia, ecco consulta provinciale e
comitato di rappresentanza
GROSSETO - Con il voto di Consiglio dello scorso 31 mag gio, si
sono insediati la Consul ta permanente della caccia e il suo
Comitato di rappresentan za, istituiti dalla Provincia nel marzo
di quest'anno, A seguito della concertazione con le asso ciazioni
venatorie, agricole e ambientaliste, infatti, il Consi glio
provinciale ha recepito i no mi che sono stati fatti, dando così
piena operatività ai due or ganismi rappresentativi delle ol tre
11mila doppiette maremmane, delle 18mila aziende agrico le e
dell'associazionismo di ma trice ambientalista, il Comitato di
rappresentanza si riunirà ve nerdì prossimo e, dopo 10 gior ni,
sarà la volta della consulta "Con l'insediamento di Consul ta e
Comitato - sottolinea il pre sidente della Provincia Leonardo
Marras - abbiamo le condi zione operative per cominciare a
discutere nel merito della prossima stagione venatoria,
ascoltando osservazioni, valuta zioni e proposte di chi la caccia
la pratica sul territorio, o di chi, come gli agricoltori, si confron
ta con oneri e benefici della pra tica di questa disciplina nei pro
pri terreni. Ma anche da parte di chi ha fatto la scelta di tutela re
natura e biodiversità, militan do nell'associazionismo am
bientalista".
La consulta, da questo punto di vista, sarà una palestra di demo
crazia - continua Marras - e una camera di compensazione fra
interessi che qualche volta si troveranno a configgere. Perso
nalmente, da tutti i protagonisti mi aspetto atteggiamenti re
sponsabili, consapevolezza del ruolo e capacità di assumersi
responsabilità. Gestire un terri torio vasto e articolato come il
nostro non è un esercizio di sti le, ma una pratica quotidiana
faticosa che richiede lungimi ranza. Sono sicuro che gli stru
menti messi a disposizione dall'Amministrazione provinciale
saranno usati da tutti nel miglio re dei modi".
CONSULTO F.I.D.C. Luciano Monaci; Arci caccia Claudio Sozzi;
Enalcaccia Marco Bellini; Libera Cac cia Carlo Giulianelli;
italcaccia Marco Innocenti; A.N.U.U. Do nato Giovannagelo;
CPA-Confavi Luigi Strianese; Coltivatori Diretti Michele Sforzi;
C.I.A. Enrico Rabazzi; U.P.A.-Confagricoitura Gian Luca Tonini;
AEMAF Enrico Vergari; ANPA Dante Tori; UGC Cisl Paolo
Tenucci; AGCI-AGRI-TAL Luana Galvani; U.I.L.A. Antonio
Pietrelli; Legambiente Claudio Buffi; U.R.C.A. Carlo Ballerini;
W.W.F. Fabio Cian cili; Italia Nostra Luca Bececco; ATC GR 6
Enzo Mori; ATC GR 7 Gaetano Zambrini; ATC GR 8 Luciano
Biscontri; Consi gliere maggioranza Mariano Molinari;
Consigliere minoran za Stefano Covitto; Gruppo Ci nofilo
Grossetano Elisabetta Bucalossi
COMITATO DI RAPPRESENTANZA F.I.D.C. Luciano Monaci
Effet tivo; Arci caccia Claudio Sozzi Effettivo; Enalcaccia Marco
Bel lini Effettivo; Libera Caccia Carlo Giulianelli Effettivo; ital
caccia Marco innocenti Supplente; A.N.U.U. Donato Gio
vannagelo Supplente; CPA-Con-favi Luigi Strianese Supplente;
Coltivatori Diretti Michele Sfor zi Effettivo; C.I.A, Enrico Ra
bazzi Effettivo; U.P.A.-Confagricoltura Gian Luca Tonini
Effettivo; AEMAF Enrico Vergari Supplente; ANPA Dante Tori
Supplente; UGC Cisl Paolo Tenucci Sup plente; Legambiente
Claudio Bufi Effettivo; U.R.C.A. Carlo Ballerini Effettivo; W.W.F.
Fa bio Cianchi Effettivo; Italia No stra Luca Bececco Supplente;
ATC GR 6 Enzo Mori Effettivo; ATC GR 7 Gaetano Zambrini
Effettivo; ATC GR 8 Luciano Biscontri Effettivo.
Grosseto La scelta giusta
di EMILIO BONIFAZI*
L’INTERVENTO
NON È MAI stata intenzione di questa amministrazione
distruggere ciò che era stato fatto dalla precedente. Certo è che
parlare di distruzione nel caso della Mattatoi diMaremma, ha
dell’incredibile. Casomai prima ci sarebbe stato da costruire.
Così come nella questione della barca sull’Ombrone. Per alcune
situazioni come queste, ci siamo trovati a dover risolvere.
Mentre, ad esempio, per il Piano strutturale non abbiamo
previsto modifiche. Portare avanti l’idea di un mattatoio
pubblico era troppo oneroso. Irraggiungibile: non c’erano vie di
fuga, le risorse necessarie. Quando ci siamo insediati come
amministrazione, abbiamo organizzato un consiglio tecnico che
ha prodotto due relazioni. Non si tratta, come ci ha accusato l’ex
assessore Dragoni, di esserci voluti disinteressare del mattatoio
e di voler svendere, ma l’ex amministrazione fa finta di niente
rispetto ad una scelta che non ha tenuto conto della sostenibilità
economica dell’investimento, dell’inadeguata localizzazione e del
fatto che le attività di macellazione non sono considerate dalla
Finanziaria tra quelle strategiche dove mettere i soldi, ragion per
cui intendiamo portare i documenti alla Corte dei conti.
L’insistenza di Dragoni dimostra come non abbia ancora
compreso la gravità della situazione e la bontà della nostra
scelta. A dimostrazione il fatto che sull’approvazione della
deliberazione 10 del 26 febbraio scorso — con cui abbiamo preso
atto dell’impossibilità di realizzare il mattatoio — l’opposizione
ha scelto di astenersi. Comprendendo che la nostra decisione era
quella giusta.
*Sindaco di Grosseto
Gabriele Fusini, presidente della Cna,
commenta il Piano territoriale di
coordinamento "La coop istituzionale
funzionerà" Lo strumento giusto che
permette a tutti di contribuire allo
sviluppo
Giancarlo Capecchi
GROSSETO - "Concordo con il presidente della Provincia
Leonar do Marras quando dice che il Pia no territoriale di
coordinamento, presentato dalla 'cooperativa istitu zionale'
(bella la definizione di Marras) come piano dei 28 comu ni, ha
aperto nuovi scenari". Così Gabriele Fusini, presidente della Cna
che aggiunge: "Le idee avanza te per lo sviluppo del nostro terri
torio dallo stesso Marras, da Gian ni Lamioni, Federico
Vecchioni, Anna Rita Bramerini, Gianni Baiocco e Francesco
Carri, devo no rappresentare per tutte le asso ciazioni di
categoria, e la Cna si impegnerà perché questo avven ga, punti
fermi per lo sviluppo del territorio al quale, mi sembra di poter
davvero dire per la prima volta, come è stato già fatto notare,
sembra che si guardi tutti con le stesse prospettive e anche
condivi dendo percorsi e strategie. Se que sto sarà, sono
convinto che i risul tati non mancheranno e arriveran no prima
che in altri territori". Fusini non ha dubbi, la due giorni dedicata
al futuro della Maremma e che ha visto protagoniste le istitu
zioni, le autorità al massimo livel lo, tutti i comuni, con quello
capo luogo a fare da capofila, ha rappre sentato un momento di
crescita già nel "pensare" il Ptc in maniera corale. "Sono state
scritte le regole - sottolinea - che non escludono nessuno anzi,
che invogliano tutti i comuni a impegnarsi per diventa re
protagonisti dello sviluppo. La 'cooperativa istituzionale' allargata a quanti si sentono di farne parte deve lavorare in armonia.
Non hanno importanza le idee politi che, il futuro non ha colori
'di par te' ha soltanto necessità di essere delineato dai grossetani,
dai maremmani. Tutti insieme, siano essi cittadini del capoluogo
o della pro vincia, civili o militari, imprendi tori o dipendenti,
amministratori o professionisti di qualsiasi setto re: lo
strumento Ptc c'è ed offre tutte le possibilità più 'appetitose' al
mondo economico per fare scel te imprenditoriali tenendo sem
pre presente la natura del nostro territorio e la sostenibilità
necessa ria di ogni iniziativa. Che comunque, come ha detto
Vecchioni, de ve manifestarsi".
"Ogni ingessamento preconcetto-aggiunge Fusini - sarebbe un
dan no irreparabile e, in questi mo menti di difficoltà, non
pensiamo proprio che ci sia spazio per un'ot tusità mentale che
sarebbe incom prensibile".
La ruralità insomma che, come ha detto Gianni Lamioni e
conferma to Marras "contraddistingue il ter ritorio e ne fa un
elemento centra le, va considerata un'opportunità e non un
vincolo, proprio, per ri prendere le parole usate da Mar-ras,
perché "deve favorire lo svi luppo multifunzionale delle im prese
e diversificarne le fonti di reddito, a partire dalla valorizza zione
delle energie rinnovabili". Il Ptc insomma va considerato uno
strumento duttile. Poi Fusini entra nel merito di alcu ni
interventi, condividendo l'im postazione e aggiungendo sue con
siderazioni. "Vecchioni annuncia di voler rimanere sulla terra,
ma chiede condizioni per investire senza danneggiare la natura,
il Ptc approvato dalla Provincia di Gros seto consente questo e fa
aperture importanti alle imprese agricole. Vedi, ad esempio, lo
sviluppo del le energie rinnovabili che non può basarsi solo
sull'installazione e la manutenzione degli impianti. Ho
apprezzato Vecchioni quando ha detto che Confagricoltura vuoi
portare sui nostro territorio un'azienda come Ansaldo perché
trasferisca le sue tecnologie in Ma remma per produrre nel
Grosseta no centrali energetiche a biomas se".
E l'assessore regionale Brameri ni?: "Confidiamo nella sua
'maremmanità' anche se sappia mo bene, e lei lo ricorda ogni vol
ta, che è l'assessore di tutti. Ma la capacità di attivare
cooperazione istituzionale, considerando anche la vocazione del
territorio, le ha fatto dire che in Maremma è possi bile pensare
seriamente ad un ve ro e proprio 'distretto ambientale': qualcosa
di più insomma rispetto al distretto rurale o a quello delle
energie rinnovabili". Francesco Carri, uno dei primi dieci
banchieri d'Italia come presi dente Iccrea, ha definito il Piano
territoriale di coordinamento, uno strumento utilissimo ai
mondo bancario in una logica di "governance" del territorio, il
Ptc con sentirà di indirizzare le risorse. "Grande Carri sottolinea ancora Fusini - quando ha proposto di co stituire un
Fondo immobiliare per investimenti, sostenuto da soggetti
prevalentemente bancari e istitu zionali, che alimenti le
operazioni strategiche orientate verso la cre scita dei territorio e
che spinga chi viene a raccogliere il risparmio deimaremmani a
condividere gli obiettivi della comunità". Gianni Lamioni "è uno
dei promo tori - aggiunge Fusini - della 'cooperativa
istituzionale' che ha dato un contributo determinante alla
stesura dei Ptc e all'ipotesi di sviluppo che accompagna e propo
ne. E ha fatto bene Lamioni, che ha annunciato iniziative
promozio nali importanti, legate all'enogastronomia, alle
vocazioni del terri torio, a sottolineare che si sta cre scendo:
dieci anni fa eravamo al 72° posto nella graduatoria del Pil pro
capite, oggi siamo al 48°". E infine Gianni Baiocco per la Uil e il
sindacato che ha parlato di "suggestioni", di necessità che si
creino posti di lavoro. Turismo e agricoltura sono ancora troppo
le gati alla stagionalità, le linee strate giche dei Ptc sono
importanti per generare nuova occupazione quali ficata anche in
settori diversi, "insomma, come presidente della Cna - conclude
Gabriele Fusini-sono soddisfatto per l'impostazio ne che si è
data, per le disponibili tà istituzionali e per quelle della banca
locale e che, come piccoli e medi imprenditori, ci danno stimoli e
anche coraggio, per la vo glia di crescere manifestata da tut ti.
Ora non resta, ogni giorno, che agire di conseguenza e fare in mo
do che le idee e i progetti si trasfor mino in sviluppo concreto e
cresci ta delle opportunità e delle occa sioni di lavoro".
L'assessore Fromlini avvisa: "A case
finite, anche l'urbanizzazione deve
essere in dirittura" "D'ora in poi tempi
più stretti o niente collaudo"
GROSSETO - {g.d'o.) L'assessore ai Lavori pubblici, Maurizio
Frosolini, i problemi in cui si dibattono molte famiglie
grossetane residenti in aree di nuova realizzazione li conosce. E
li comprende. "E' dal 2008 - dice - che abbiamo iniziato a
lavorare per rimettere mano al regolamento sulle opere di
urbanizzazione, perché sappia mo che lì si annida uno dei
problemi princi pali, che poi il Comune si ritrova addosso pur
non avendone responsabilità diretta". Già, perché quando si va a
vivere in una zona in cui le strade arrivano dopo qualche anno,
l'erba cresce e non si sa bene chi deb ba provvedere a tagliarla, la
luce pubblica spesso fa cilecca, la rabbia monta per forza. E
allora? "Posso dire che il nuovo regolamen to è fatto. Abbiamo
lavorato sulla tempistica, perché è l'unico modo per evitare le
proteste che leggiamo a periodi alterni sulla stampa". Tempi più
contingentati, dunque, per chi costruisce cosicché i tempi di
realizzazione degli appartamenti e quelli delle opere di
urbanizzazioni non siano eccessivamente di stanti. "Altrimenti commenta l'assessore -prima vengono costruite le case, si
incassano i soldi della vendita e quando le famiglie già abitano
nei nuovi appartamenti inizia il pres sing sul Comune perché
faccia il collaudo. Questo approccio, però, è sbagliato". Il
Comune ha anche effettuato un monitorag gio a campione
"verificando - dice ad esem pio Frosolini - i pozzetti e
riscontrando che in molti casi erano di misure diverse da quel le
previste. La cosa migliore sarebbe poter effettuare i monitoraggi
mentre sono in corso i lavori, ma occorrerebbe un quantitativo
di personale che attualmente il Comune di Grosseto non ha".
C'è, insomma, anche il problema di come calibrare le forze. Ma
già il prevedere nel regolamento tempi più stret ti è un primo
passo in avanti. "Per esser chiari - puntualizza Frosolini quando si con segnano le case, il prato deve essere già semi
nato...". E se il prato è seminato significa che anche le strade di
accesso sono già state rea lizzate. "Purtroppo - incalza - nei
vecchio regolamento non venivano tenuti in debito conto i
problemi legati alle nuove lottizzazio ni. E l'esempio del verde è
il più calzante. Alle Gemme (la nuova lottizzazione al
Verde Maremma, ndrj, per la quale periodicamen te registriamo
le comprensibili lamentele dei nuovi residenti, laddove ci sono
gli spazi de dicati al verde erano previsti dei giardini in cui
avrebbero dovuti essere piantate delle piante, invece non è
andata proprio così". Per questo, per le nuove lottizzazioni "ci
sarà uno schema di convenzione in cui saranno fissati tempi
stretti, così che quando le case saranno terminate, anche le
opere di urbaniz zazione siano in dirittura. Altrimenti non po trà
esserci il collaudo".
Gabriele Fusini, presidente della Cna,
commenta il Piano territoriale di
coordinamento "La coop istituzionale
funzionerà" Lo strumento giusto che
permette a tutti di contribuire allo
sviluppo
Giancarlo Capecchi
GROSSETO - "Concordo con il presidente della Provincia
Leonar do Marras quando dice che il Pia no territoriale di
coordinamento, presentato dalla 'cooperativa istitu zionale'
(bella la definizione di Marras) come piano dei 28 comu ni, ha
aperto nuovi scenari". Così Gabriele Fusini, presidente della Cna
che aggiunge: "Le idee avanza te per lo sviluppo del nostro terri
torio dallo stesso Marras, da Gian ni Lamioni, Federico
Vecchioni, Anna Rita Bramerini, Gianni Baiocco e Francesco
Carri, devo no rappresentare per tutte le asso ciazioni di
categoria, e la Cna si impegnerà perché questo avven ga, punti
fermi per lo sviluppo del territorio al quale, mi sembra di poter
davvero dire per la prima volta, come è stato già fatto notare,
sembra che si guardi tutti con le stesse prospettive e anche
condivi dendo percorsi e strategie. Se que sto sarà, sono
convinto che i risul tati non mancheranno e arriveran no prima
che in altri territori". Fusini non ha dubbi, la due giorni dedicata
al futuro della Maremma e che ha visto protagoniste le istitu
zioni, le autorità al massimo livel lo, tutti i comuni, con quello
capo luogo a fare da capofila, ha rappre sentato un momento di
crescita già nel "pensare" il Ptc in maniera corale. "Sono state
scritte le regole - sottolinea - che non escludono nessuno anzi,
che invogliano tutti i comuni a impegnarsi per diventa re
protagonisti dello sviluppo. La 'cooperativa istituzionale' allargata a quanti si sentono di farne parte deve lavorare in armonia.
Non hanno importanza le idee politi che, il futuro non ha colori
'di par te' ha soltanto necessità di essere delineato dai grossetani,
dai maremmani. Tutti insieme, siano essi cittadini del capoluogo
o della pro vincia, civili o militari, imprendi tori o dipendenti,
amministratori o professionisti di qualsiasi setto re: lo
strumento Ptc c'è ed offre tutte le possibilità più 'appetitose' al
mondo economico per fare scel te imprenditoriali tenendo sem
pre presente la natura del nostro territorio e la sostenibilità
necessa ria di ogni iniziativa. Che comunque, come ha detto
Vecchioni, de ve manifestarsi".
"Ogni ingessamento preconcetto-aggiunge Fusini - sarebbe un
dan no irreparabile e, in questi mo menti di difficoltà, non
pensiamo proprio che ci sia spazio per un'ot tusità mentale che
sarebbe incom prensibile".
La ruralità insomma che, come ha detto Gianni Lamioni e
conferma to Marras "contraddistingue il ter ritorio e ne fa un
elemento centra le, va considerata un'opportunità e non un
vincolo, proprio, per ri prendere le parole usate da Mar-ras,
perché "deve favorire lo svi luppo multifunzionale delle im prese
e diversificarne le fonti di reddito, a partire dalla valorizza zione
delle energie rinnovabili". Il Ptc insomma va considerato uno
strumento duttile. Poi Fusini entra nel merito di alcu ni
interventi, condividendo l'im postazione e aggiungendo sue con
siderazioni. "Vecchioni annuncia di voler rimanere sulla terra,
ma chiede condizioni per investire senza danneggiare la natura,
il Ptc approvato dalla Provincia di Gros seto consente questo e fa
aperture importanti alle imprese agricole. Vedi, ad esempio, lo
sviluppo del le energie rinnovabili che non può basarsi solo
sull'installazione e la manutenzione degli impianti. Ho
apprezzato Vecchioni quando ha detto che Confagricoltura vuoi
portare sui nostro territorio un'azienda come Ansaldo perché
trasferisca le sue tecnologie in Ma remma per produrre nel
Grosseta no centrali energetiche a biomas se".
E l'assessore regionale Brameri ni?: "Confidiamo nella sua
'maremmanità' anche se sappia mo bene, e lei lo ricorda ogni vol
ta, che è l'assessore di tutti. Ma la capacità di attivare
cooperazione istituzionale, considerando anche la vocazione del
territorio, le ha fatto dire che in Maremma è possi bile pensare
seriamente ad un ve ro e proprio 'distretto ambientale': qualcosa
di più insomma rispetto al distretto rurale o a quello delle
energie rinnovabili". Francesco Carri, uno dei primi dieci
banchieri d'Italia come presi dente Iccrea, ha definito il Piano
territoriale di coordinamento, uno strumento utilissimo ai
mondo bancario in una logica di "governance" del territorio, il
Ptc con sentirà di indirizzare le risorse. "Grande Carri sottolinea ancora Fusini - quando ha proposto di co stituire un
Fondo immobiliare per investimenti, sostenuto da soggetti
prevalentemente bancari e istitu zionali, che alimenti le
operazioni strategiche orientate verso la cre scita dei territorio e
che spinga chi viene a raccogliere il risparmio deimaremmani a
condividere gli obiettivi della comunità". Gianni Lamioni "è uno
dei promo tori - aggiunge Fusini - della 'cooperativa
istituzionale' che ha dato un contributo determinante alla
stesura dei Ptc e all'ipotesi di sviluppo che accompagna e propo
ne. E ha fatto bene Lamioni, che ha annunciato iniziative
promozio nali importanti, legate all'enogastronomia, alle
vocazioni del terri torio, a sottolineare che si sta cre scendo:
dieci anni fa eravamo al 72° posto nella graduatoria del Pil pro
capite, oggi siamo al 48°". E infine Gianni Baiocco per la Uil e il
sindacato che ha parlato di "suggestioni", di necessità che si
creino posti di lavoro. Turismo e agricoltura sono ancora troppo
le gati alla stagionalità, le linee strate giche dei Ptc sono
importanti per generare nuova occupazione quali ficata anche in
settori diversi, "insomma, come presidente della Cna - conclude
Gabriele Fusini-sono soddisfatto per l'impostazio ne che si è
data, per le disponibili tà istituzionali e per quelle della banca
locale e che, come piccoli e medi imprenditori, ci danno stimoli e
anche coraggio, per la vo glia di crescere manifestata da tut ti.
Ora non resta, ogni giorno, che agire di conseguenza e fare in mo
do che le idee e i progetti si trasfor mino in sviluppo concreto e
cresci ta delle opportunità e delle occa sioni di lavoro".
Lucia Matergi (Pd) "Niente sprechi nei
contributi alla Maremma"
GROSSETO - "Il consigliere regionale Donzelli (Pdl) defini sce
'un elenco di piccoli e me di sprechi, simili a prebende', una serie
di contributi regio nali erogati dall'inizio dell'at tuale legislatura.
Un elenco in cui spicca la presenza della provincia di Grosseto
come beneficiaria d'eccellenza dei suddetti sprechi. Così va letto
io stanziamento a favore degli studi sull'evoluzione genetica dei
cavallo maremmano, così quello a favore del Coro dei Minatori
di S. Fiora". Ad inter venire è la consigliera regiona le Lucia
Matergi (Pd) che ag giunge: "Forse a Donzelli sfug ge che
la Maremma, pur nella oggettiva distanza chilometri ca dal
capoluogo di regione, è Toscana, anzi è quella porzio ne della
Toscana che sta cre scendo, in percentuale, oltre il corrente
trend regionale. Per la Maremma il cavallo e la cultura popolare
sono valori fondativi e lo sono per tutti, a prescindere dalla
collocazio ne politica, cosa che sfugge al Pdl regionale, fermo
all'immagine ottocentesca di una Ma remma terra di confino e
con vinto, evidentemente, che il tempo si sia fermato".
Grosseto Corte dei conti e liquidazione:
tramonto sul mattatoio Il sindaco
Bonifazi annuncia la fine della
struttura: e intanto è polemica con la ex
giunta Antichi
di CRSITINA RUFINI
E DOPO l’azienda florovivaistica «Il Terzo» , la cui messa in
liquidazione è stata decisa di recente dall’amministrazione
comunale, anche la società pubblica «Mattatoi diMaremma»
verrà «liquidata». Nel confermare ufficialmente la notizia, ieri,
nel corso di una conferenza stampa, il sindaco Emilio Bonifazi e
l’assessore Giuseppe Monaci hanno ripercorso la tormentata
storia della società che avrebbe dovuto realizzare il più grande
mattatoio della provincia, di cui ne è traccia lo scheletro che si
trova al capolinea della zona artigianale. Proprio lì dove la strada
diventa quasi a «sfondo chiuso».
UNA STRUTTURA per cui il Comune ha speso a suo tempo più
di un milione di euro. Una vicenda che, così come è stato fatto
per il Terzo, sarà portata all’attenzione della Procura della Corte
dei Conti. I magistrati fiorentini, alla luce delle risultanze,
dovranno valutare se nella vicenda «mattatoio» si è configurato
un danno economico rilevante per le casse comunali. Se, cioè,
quel milione di euro poteva essere impiegato meglio. La cifra
complessiva è stata ricostruita dal’attuale maggioranza, quella
guidata dal sindaco Bollivano: 560mila euro che sono stati dati
alla Soci, la società che ha realizzato la bozza di costruzione, poi
fallita; 312.000 euro il valore dell’area edificabile, 79.167 per le
spese legali e 123.060 euro pagati ai creditori della Soci. «Non
riusciamo ancora a comprendere — ha spiegato l’assessore
Monaci — l’atteggiamento pervicace dell’ex presidente del cda ed
ex assessore Stefano Dragoni su questa vicenda. Continua a
guardare nel deserto, dove non è seguito neanche dai suoi
alleati. Basta leggere i verbali dei consigli di amministrazione
dalla società dal 1999 al 2001: già allora c’era la evidente
possibilità di capire che la via della gestione pubblica della
macellazione non era assolutamente da seguire. E, non me ne
vogliano i contribuenti, menomale il progetto si è fermato alla
realizzazione dell’ossatura e di una specie di tetto. Chi mai
sarebbe stato interessato, oggi, ad acquistare quella struttura
completata?». Le recenti accuse di Dragoni si sono incentrate,
oltre che sulla «volontà della maggioranza Bonifazi di
distruggere ciò che era stato messo in cantiere
dall’amministrazione Antichi, anche sul fatto che la struttura è
stata da tempo di fatto ceduta al Coseca che lo utilizza come
deposito senza pagare una euro di affitto». «Innanzitutto
precisiamo — ha concluso Monaci — il Coseca ci chiese di
appoggiare temporaneamente il materiale che poi sarebbe
servito per la differenziata di Barbanella. In seconda battuta di
sistermarci alcuni cassonetti, chiedendo di recente, essendo
diventato l’utilizzo sistematico, di pagare un canone di affitto
che quantificheremo a breve. Non dimentichiamoci poi che il
Coseca ha realizzato l’impianto di illuminazione e mantiene la
struttura in condizioni decenti».
NON È ESCLUSO, ma si tratta di ipotesi, che proprio la società
che gestisce il servizio di raccolta e trasporto a discarica di rifiuti
sia interessata all’acquisto dello scheletro messo in liquidazione.
A marzo dello scorso anno, inoltre, è nata la Ma.Mar che, di
fatto, era il nome della società individuata come quella di
gestione per la Mattatoi di Maremma e che si occuperà ora della
realizzazione di una struttura di macellazione in località
Madonnino, sul territorio comunale di Roccastrada. «In
proposito vale la pena ricordare come l’affidamento — ha
aggiunto Monaci — della gestione alla ‘prima’ Ma.Mar da parte
della società partecipata ‘Mattatoi’ non era regolare, perché non
previsto, all’epoca, nello Statuto della stessa società. Altra
dimostrazione della faciloneria con cui si è pensato a questa
società. Come il fatto che Dragoni, ad esempio, non ha mai
restituito il bancomat della Mattatoi».
IL TIRRENO
Incubo zanzare sulle vacanze Prevista
proliferazione eccezionale, sulla costa è
già allarme rosso
Dopo tante piogge è atteso un boom di insetti. A Orbetello il
sindaco ordina una disinfestazione straordinaria e massiccia
SARA LANDI
GROSSETO. La zanzara tigre, incubo delle nostre vacanze,
potrebbe quest’anno esserlo ancora di più se, come sostiene un
istituto di ricerca privato, la Vape Foundation, la stima per il
mese di giugno è di un aumento del 50% di zanzare tigre in
Toscana. Se fosse vero anche in Maremma non c’è da stare
tranquilli. D’altronde il bollettino denominato Meteo Zanzare
sul sito della stessa fondazione per questa settimana segnala
prospettive poco confortanti.
Per la provincia di Grosseto si prospetta un indice potenziale
d’infestazione medio-basso in siti già colonizzati da zanzara
tigre, ma con tendenza all’aumento. Una “tendenza” che - al di là
delle rilevazioni statistiche, sembra già confermata “sulla pelle”
dei maremmani che da parecchi giorni si trovano a fare i conti
con nugoli di zanzare affamate.
Il primo sos arriva in particolare da Orbetello Scalo, Talamone,
Fonteblanda e Ansedonia. Qui, dopo tante segnalazioni,
zampironi bruciati inutilmente e notti insonni, l’autorità corre ai
ripari. Con un intervento eccezionale che riguarderà proprio
questi centri abitati. Stanotte finestre serrate e una
raccomandazione speciale per chi ha animali domestici,
pappagalli in gabbia compresi, affinché vengano tenuti in casa.
Scatta infatti l’operazione speciale di disinfestazione ad opera
dei tecnici del Consorzio Bonifica Grossetana che
nebulizzeranno con appositi “cannoni” prodotti del tutto
ecocompatibili per bonificare questi centri abitati invasi dalle
zanzare. Lo prevede un’ordinanza dell’11 giugno firmata dal
sindaco Altero Matteoli che ricorre a un atto “contingibile e
urgente a tutela della salute e dell’igiene pubblica” dal momento
che “le ordinarie operazioni di disinfestazione non hanno risolto
il problema” nei centri individuati dall’ordinanza.
Ma l’incubo zanzare non si ferma in laguna. Dopo Orbetello a
breve toccherà a Grosseto, frazione di Marina. Lo spiega lo
stesso presidente del Consorzio Bonifica Grossetana, Fabio
Bellacchi: «Nelle zone libere possiamo agire senza problemi sia
con gli interventi ordinari che con quelli di emergenza ma nelle
zone abitate segnaliamo il problema al sindaco che ha la
responsabilità in questi casi. È lui a emettere l’ordinanza che ci
consente di intervenire in tranquillità, con la popolazione
avvertita su tempi e modalità dell’intervento. Nel caso di Marina
- prosegue Bellacchi - abbiamo fatto la segnalazione ieri (lunedì,
ndc.) all’Ufficio ambiente del Comune di Grosseto». Resta però
da vedere nel caso di Marina se sia opportuno fare ora questo
trattamento notturno più radicale o se non sia meglio
posticiparlo: «Ancora la stagione turistica non è decollata e
manca il grosso delle presenze - spiega Bellacchi - mentre il
nostro obiettivo è raggiungere il più possibile col pieno di turisti
e villeggianti i giardini privati dove ci sono molti ristagni
d’acqua». Il ristagno è infatti sinonimo di zanzare in agguato
perché è l’ambiente ideale dove esse proliferano; tanto che la
prima norma di igiene e prevenzione da sempre raccomandata è
quella di svuotare sottovasi e contenitori su balconi e giardini
dove si possa accumulare acqua.
Malgrado le due situazioni critiche tra Orbetello e Grosseto, per
il presidente del Consorzio Bonifica non è comunque il caso di
fare allarmismi: la situazione per quello che riguarda le zanzare
non è secondo lui «così brutta come farebbe pensare il clima
piovoso degli ultimi tempi».
Prudenza viene espressa anche dal Dipartimento della
Prevenzione dell’Asl 9, anche se «è indubbio - osserva il
responsabile del dipartimento, Paolo Madrucci - che tutti i cicli
vitali in cui la larva ha bisogno d’acqua sono incrementati». Più
piogge uguale più zanzare, è una regola biologica a cui non si
sfugge. E se ai piovaschi frequenti ci si aggiunge il fatto che i
meteorologi annunciano per l’estate un saliscendi di
temperature e cambiamenti drastici di umidità si prevede una
stagione caldissima, almeno sul fronte della guerra alle “tigri
volanti”.
IL TIRRENO
Medici in assemblea alle 12 per dire no
ai tagli alla sanità
GROSSETO. Le Segreterie Aziendali maggiormente
rappresemtative della Dirigenza Medica, Sanitaria ed
Ammninistrativa dell’Asl 9, aderendo alle iniziative nazionali di
protesta contro la manovra finanziaria e hanno indetto alle 12 e
sino alle 14 di oggi un’assemblea unitaria in cui saranno spiegati
i moltivi della protesta che, seppur condivisa sulla necessità di
sacrifici per rientrare dal pesante debito pubblico che grava sull
Paese, ricade esclusivamente sul pubblico impiego ed in modo
particolarmente iniquo sulla dirigenza Medica Sanitaria ed
Amministrativa. Questo il messaggio di di Anaao-Assomed,
Aaroi, Cgil Medici, Cimo, Fassid, Fesmed, Simet, Snabi, Sinafo,
Aupi, Anpo, Fedir Sanitaà, Sidirss.
Le Ooss non intendono difendere unicamente i loro interessi
economici, ma intendono soprattutto tutelare la sopravvivenza
del Sistema sanitario nazionale messo in serio pericolo di tenuta
dalla manovra finanziaria del Governo. Al termine dell’Asseblea
seguirà una Conferenza stampa per spiegare i motivi in dettaglio
della protesta. Si allega volantino nazionale con i motivi della
protesta.
Orbetello La guerra senza quartiere alle
zanzare «Ma tenete chiuse le porte e le
finestre» Stanotte verranno messe in
atto tecniche speciali di abbattimento
degli insetti
DISINFESTAZIONE notturna, stasera vanno tenute chiuse le
finestre. La questione zanzare si ripropone, puntuale, anche
quest’anno. Per Orbetello il fenomeno è direttamente collegato
alla laguna, alle alghe e al contesto in cui i fastidiosi insetti
crescono e si riproducono rigogliosi. E allora il sindaco
Altero Matteoli chiede l’intervento del Consorzio di bonifica. Il
primo cittadino ha infatti emesso una nuova ordinanza, nella
quale prende atto che «da più parti del nostro territorio, con
l’approssimarsi del periodo estivo, sono pervenute numerose
segnalazioni e proteste in merito alla massiccia presenza di
insetti molesti e soprattutto zanzare».
AL MOMENTO le zone più interessate dal fenomeno sono
Talamone, Fonteblanda, Orbetello Scalo e Ansedonia. Per
risolvere questo problema, che a Orbetello conoscono tutti
piuttosto bene, il Comune aveva stipulato con il Consorzio di
bonifica grossetana la convenzione per l’esecuzione del servizio
di igiene ambientale, per la prevenzione e bonifica delle
infestazioni di «artropodi molesti e parassiti». Ma in laguna, a
quanto pare, le zanzare sono alquanto resistenti e refrattarie a
trattamenti normali. «Ritenuto che le ordinarie operazioni di
disinfestazione non hanno risolto il problema — scrive infatti il
sindaco — si rende necessario un intervento più radicale con
utilizzo di abbattente notturno».
TECNICHE di abbattimento più risolute, insomma, per risolvere
il problema, dato che intervenire adesso vuol dire migliorare la
situazione che si profilerà il mese prossimo. Ovvero, intervenire
per tempo onde evitare che durante il periodo preferito dai
turisti, appunto luglio e agosto, il fenomeno delle zanzare risulti
insopportabile agli ospiti delle strutture orbetellane. Per questo
motivo il primo cittadino ha ritenuto necessario «provvedere
all’adozione di atto contingibile e urgente a tutela della salute e
igiene pubblica».
IL PRIMO cittadino dispone quindi l’intervento a opera del
Consorzio, a Talamone, Fonteblanda, Orbetello Scalo e
Ansedonia, stanotte, invitando tutti i cittadini di queste zone a
tenere chiuse le finestre, tenere in casa gli animali domestici e
non lasciare all’aperto panni stesi ad asciugare. Il motivo è
evidente e conviene ripeterlo per non incorrere in equivoci:
questa notte verranno usate tecniche e sostanze per abbattere le
zanzare, per le quali conviene tenere ben chiuse porte e finestre
delle case e tenere gli animali domestici appunto chiusi in casa.
Una notte di sacrificio per avere poi la possibilità di vivere
meglio, senza fastidiose compagnie, per il resto della stagione.
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Rassegna Stampa - Comune di Castiglione della Pescaia