Storia E, Rivista quadrimestrale della Sovrintendenza Scolastica di Bolzano, Anno 6 n.1,2,3 -2008
DOCUMENTI
dal 13 aprile 1809 al 19 febbraio 1810
Fin dall’inizio e nel corso di tutto il periodo della sollevazione, Andreas Hofer incitò gli ecclesiastici a organizzare preghiere pubbliche per sostenere quella che a suo parere era una
guerra sotto la protezione della divina provvidenza. Qui un messaggio del 13 aprile, primo
giorno di mobilitazione dei tirolesi.
[Per supremo ordine imperial-regio] dovranno essere organizzate ovunque funzioni religiose e vie
crucis in ringraziamento e rinnovata preghiera perché la guerra vada a buon fine. Questo ordine
deve essere portato al più presto dalle ordinanze delle giudicature.
Vipiteno, 13 aprile 1809
Andreas Hofer, Sandwirth, nominato comandante dalla Casa regnante d’Austria
Tiroler Landesarchiv, Fondo Rapp, Schuber 12
In: OBERHOFER A., Weltbild eines “Helden”- Andreas Hofers schriftliche Hinterlassenschaft, Innsbruck 2008.
Trad.: a.z.
Il 6 maggio Hofer scrive a Josef Gufler, capocomune, e suo cognato, che i francesi si sono
ritirati da Trento e lo incarica di mandare là tre compagnie della Passiria. Racconta anche
delle gravi manifestazioni di ostilità dei cittadini di Trento contro l’esercito austriaco.
Caro amico!
Poiché stanotte ho ricevuto notizia che i Francesi si sono dovuti ritirare da Trento, dopo che il
Principe Rohann li ha attaccati ai fianchi. Perché penso che non sia necessario mandare la milizia territoriale, ma sia meglio far partire tre compagnie dalla Passiria, perché non sono necessari
più uomini. Però le tre compagnie dovrebbero mettersi in marcia immediatamente e al completo.
Devo anche informarti quali furfanterie hanno combinato i trentini, quando c’è stato l’attacco a
Trento, che hanno ucciso 14 imperiali gettando dalle finestre ciocchi di legno, vetri e ogni genere
di altri oggetti e sparando.
Merano, 6 maggio 1809, ore 5 del mattino
Andere Hofer comen dant Vo Passeyr
Archivio provinciale di Bolzano, Fondo Steiner
In: OBERHOFER A., Weltbild eines “Helden”- Andreas Hofers schriftliche Hinterlassenschaft, Innsbruck 2008.
Trad.: a.z.
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18. J. P. Altmutter, Contadini al tiro a
segno. XIX Sec.
Il 18 agosto, quando già la guerra fra Austria e Francia è finita, Hofer proclama la leva provinciale, dai 18 ai 60 anni. Gli ufficiali sono da eleggersi da ogni compagnia. Gli impiegati
pubblici devono attenersi alle normative del tempo degli austriaci, antecedenti al 1805.
Proclama stampato
Avendo noi coll’ajuto dell’Altissimo battuto il nemico, ed obbligato ad abbandonare la nostra
cara patria, egli è perciò più che necessario di pensare ai mezzi opportuni, onde assicurarla anche
per l’avvenire, e preservarla da qualunque irruzione inimica. Per attingere dunque questo scopo
salutare egli è della prima necessità il coscrivere tutti gl’individui atti all’armi dai 18 cioè fino li
60 anni, di formarli in compagnie, di eleggere presso ognuna delle medesime dei probi ed abili
officiali, e di trasmettere tantosto al sottoscritto le liste dei medesimi.
Quelli poi, che passano l’età o che sono inabili al servizio militare, e che possiedono beni, saranno tenuti di contribuire a queste compagnie un quid in denaro, che verrà regolato dalle autorità
secondo le circostanze.
È però da osservarsi che ogni compagnia può da se eleggersi i suoi ufficiali. All’opposto viene
alle medesime rigorosissimamente ordinato,
di portare il debito rispetto ai medesimi, e
di osservare esattamente i loro comandi;
mentre i trasgressori saranno per l’avvenire
rigorosamente puniti.
Nessuna persona di senno non può né vorrà
disapprovare queste prescrizioni, mentre
senz’ordine, senza rispetto e sommessione
ai superiori, non potrassi giammai ottenere
niente di buono.
Il buon ordine è l’anima degli affari.
Cari Fratelli, considerate da voi stessi! Se
fra noi s’introducono la disunione, e la discordia, cosa ci possiamo mai attendere?
Una guerra intestina, calamità, e stermini,
omicidi in fine ne saranno le indispensabili
conseguenze, appunto come avvenne alla
una volta felice Francia.
Pensate bene e riflettete, facciamo ogni
nostro sforzo, imploriamo l’aiuto del cielo;
con questo noi riusciremo sicuramente nelle
nostre intraprese.
Per effettuare dunque questo vengono con
ciò eccitate tutte le autorità e rappresentanti delle comuni, di intraprendere a vista di
quest’ordine la sunnominata coscrizione, e
divisione in compagnie, e di qui spedire al
più presto la lista delle medesime.
Del resto tutte le autorità ed impiegati pubblici dovranno osservare a puntino tutte
quelle ordinazioni imperiali regie austriache, che vigevano nel 1805.
Innsbruck li 18 agosto 1809.
Andrea Hofer comandante supremo in Tirolo.
Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, FB, 2073, 126.
(parte italiana della versione bilingue. Ne esiste anche
una solo in tedesco e una solo in italiano). In: OBERHOFER
A., Weltbild eines “Helden” - Andreas Hofers schriftliche
Hinterlassenschaft, Innsbruck 2008.
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19. Proclama 18 agosto 1809. A. Hofer chiama alla leva di massa. Archivio Storico Città Bolzano, cassetta 296..
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Il 26 agosto Andreas Hofer, Reggente a Innsbruck, emise un’ Ordinanza su costumi in cui si
richiamano le donne, soprattutto trentine, a indossare abiti più severi . È il primo intervento
di carattere moralistico.
“Ciascuno comprenderà e deve comprendere che noi abbiamo motivi sopra motivi di ringraziare
Iddio possente e benignissimo per la liberazione della Patria da un nemico dal pari possente che
inumano, seguita mediante il suo aiuto sovragrande: e ciascheduno desidera rimanere anche per
l’avvenire liberato da questo gran flagello con cui Iddio come nel vecchio così nel nuovo Testamento visitò e punì così spesso il suo popolo ed inconseguenza anche la nostra Patria acciocché
noi dovessimo rivolgersi a Lui e migliorarci.
Con sincera gratitudine per una così grande misericordia del benignissimo Iddio, e con sincero
proponimento di migliorarci davvero, dobbiamo vogliamo noi quindi rivolgerci a Lui, e pregarlo
che voglia anche per l’avvenire preservarci da ogni male. Noi dobbiamo cercare seriamente di
meritarci il suo paterno amore con pari amore mediante una vita edificante, casta e pia, e come Egli
comanda qual Padre, mediante un vero e sincero amore del Prossimo; ed in conseguenza bandire
l’odio, l’invidia, la rapacità ed ogni altro vizio; e prestare ubbidienza ai Superiori, e aiutare per
quanto possiamo i nostri Concittadini angustiati; in generale poi evitare ogni scandalo.
Molti de’ miei buoni fratelli d’Armi, e Difensori della Patria si sono scandalizzati che le donne
d’ogni condizione coprano il loro petto e i loro bracci troppo poco ovvero con pezze trasparenti,
ed in conseguenza danno occasione a stimoli peccaminosi, ciò che non può che sommamente dispiacere a Dio, ed a chiunque pensa cristianamente. Si spera che affine di tener lontano il castigo
Dio, essi si miglioreranno; in caso contrario dovranno ascrivere a se stesse se in un modo loro
disaggradevole verranno lordate di…”
Innsbruck, lì 25 agosto 1809
Andrea Hofer
Comandante Superiore in Tirolo
“Siccome si è veduto che quest’abuso si è particolarmente introdotto fra le donne del Tirolo Italiano; così quest’ordine che è fondato sulla religione e sulla moralità, viene portato a pubblica
cognizione dal sottosegnato Comando, e si attende ubbidienza ed esecuzione, tanto più che ciò
può farsi senza incomodo alcuno”.
Dal Comando autorizzato
Rovereto, lì 11 settembre 1809
Jacopo Torggler
Giuseppe Schweigl
} comandanti
Antonio Thenig
Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Innsbruck (originale bilingue)
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20. Strickner, J., Ordinanza sui costumi del 25 agosto 1809. XIX Sec.
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Con un’ordinanza del 10 settembre 1809, Andreas Hofer, Reggente alla Hofburg, vieta il
ballo, la musica, e introduce l’obbligo per le madri nubili di dichiarare alle autorità ecclesiastiche e civili il nome del padre.
Se noi abbiamo giammai sperimentata la bontà d’un Dio, che sa preservare e liberare dai pericoli,
egli si fu certamente nei primi giorni di agosto, dove il sovr’umano aiuto ci ha così visibilmente
strappati dalle mani di un inimico oppressore, e che non osserva né Religione, né patti, né umanità.
Considerando perciò, che i benefici dall’Altissimo ricevuti ci obbligano ad essere verso di lui
riconoscenti, e che traversie e pericoli ci eccitano ad evitare tutto ciò, che può attirarci la divina
vendetta: Considerando, che anche l’unione dello Stato coi mezzi che sono in di lei potere può
e deve usare di tutti quegli espedienti atti a tener lontano tutto ciò, che può agevolare il vizio,
togliere gl’impedimenti alla virtù, ed assicurare e facilitare la pratica della medesima; e che in
ciò è concorde la maggior parte della nazione Tirolese: si si trovò nella necessità di rilasciare le
seguenti ordinazioni:
1mo. Non si permetterà d’or innanzi né nelle città, né nelle ville, e perciò né nelle osterie, bettole
o trattorie, e neppure nelle case private nissun ballo, tranno in caso di nozze.
2.do Nei giorni di domenica o festivi non si potrà sotto le funzioni delle parrocchie nelle birrarie,
osterie, come nemmeno nelle botteghe di caffè dar niente da mangiare, né da bere, eccetto ai forestieri, o carrettieri, che arrivassero, o che partissero, od in caso d’un estremo bisogno. Si dovrà
inoltre osservare appuntino l’ore dalla polizia prefisse, ed i contravventori saranno irremissibilmente puniti.
3zo. Tutte le superiorità dovranno attentamente invigilare, che cessi l’andar vagando di notte
tempo, ciocché sturba così spesso la pubblica tranquillità, ed è tanto pericoloso alla moralità; e
se fa d’uopo, si dovrà pure por freno a questo disordine con una pattuglia per ciò destinata. Gli
trasgressori devono esser arrestati, e condannati a pene corporali secondo le circostanze.
4to. Affinché poi i padri d’illegittimi fanciulli non possano più per l’addietro così facilmente scansarsi dal mantenimento, ed educazione dei medesimi a danno dei fanciulli istessi, e dell’interesse
pubblico, ed acciò libertini e seduttori non possano così agevolmente a spese altrui, e persino a
spese delle fondazioni destinate al mantenimento dei doveri, degli ammalati ecc. trarre le femmine al male, viene ordinato, che cominciando dal giorno d’oggi, tostoché una donna non maritata
diventa madre debba denunciare il padre del fanciullo non solo al parroco, ma ben anche alla
rispettiva autorità, la quale farà tosto chiamare il padre denunziato, lo esaminerà, lo giudicherà
obbligherà il reo ad adempiere ai doveri di padre, e lo condannerà a norma dei mezzi, di cui fece
uso a sedurre la femmina.
Finalmente vengono seriamente avvertite tutte le superiorità ecclesiastiche e civili, che per l’avvenire memori dei loro doveri e dell’autorità loro compartita cooperino unitamente, onde bandire
per ogni dove le immoralità, ed i vizi, e promuovere la cristiana religione, e la virtù.
Innsbruck lì 10 settembre 1809
ANDREA HOFER, comandante superiore in Tirolo
Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Dip. 1299, 41. Einblattdruck, Orig.-Pap. 22 (originale bilingue)
In: OBERHOFER A., Weltbild eines “Helden”- Andreas Hofers schriftliche Hinterlassenschaft, Innsbruck 2008.
Il 22 agosto, Andreas Hofer, Reggente a Innsbruck, emette un’ordinanza affinché i beni
ecclesiastici acquistati nell’ambito delle vendite attuate dal precedente governo bavarese,
vengano restituiti ai proprietari, pena severe pene, in denaro o corporali.
Ritrovandosi molte persone private, le quali comperarono dal militare regio bavaro degli effetti
rubati e portati via ai poveri e di già in avanti infelici abitanti del Tirolo; così si ordina sotto le
pene le più rigorose ai medesimi ed a tutti quelli, che possedessero simili oggetti, di portarli entro
otto giorni in questo castello, trovandosi caso contrario obbligati, di far stimare, passato il suddetto
termine, questi effetti, e di condannar quell’individuo, presso del quale ne verranno ritrovati, a
pagare un fiorino per caratano del loro valore, e se questi non fosse in istato di pagare la suddeta
pena in danaro, di castigarlo con pene corporali.
Innsbruck li 22 agosto 1809
Andrea Hofer, comandante superiore in Tirolo
Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Dip 1299,33.
In: OBERHOFER A., Weltbild eines “Helden”- Andreas Hofers schriftliche Hinterlassenschaft, Innsbruck 2008. Originale bilingue.
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Il 21 agosto, Andreas Hofer emette un proclama in cui si sollecitano i prelati a indire preghiere straordinarie per favorire il successo nella guerra in corso.
AI REVERENDISSIMI CURATORI D’ANIME NEL TIROLO!
Gli avvenimenti dell’anno corrente, la situazione delle cose, e le straordinarie relazioni, in cui io
m’arritrovo rapporto alla mia patria, al Tirolo, m’autorizzano, d’indirizzare le mie parole, sempre
però col rispetto dovuto al vostro carattere, a Voi, che siete quegli individui, che sopra degli altri
con sommo piacere, sentono, se dappertutto, ed anche pubblicamente si dà lode all’Altissimo se
se lo riconosce come l’origine d’ogni felice intrapresa, se il cristianesimo strappato viene dai pericoli, e se si adopera con fervore ed attività all’innalzamento ed esaltazione del medesimo.
Accogliete dunque benignamente, Revendissimi, questi miei pochi, ma rispettosi sentimenti, e
queste mie sincere brame.
Da prima dichiaro, che sia dovuto ogni onore, e rispetto all’infinita bontà dell’Onnipossente, la
quale negli avvenimenti di quest’anno, e specialmente in questi ultimi si è tanto chiaramente
dimostrata, e prego caldamente, che in ogni luogo ne vengano però rese le dovute lodi, ed i più
caldi ringraziamenti al Supremo.
Io mi ritrovo tanto più astretto a queste mie dimostrazioni, a queste mie ricerche in quanto che,
dopo d’averlo implorato, ho sperimentato più evidentemente l’aiuto divino, nell’avanzar e promuovere, per quanto mi fu possibile, la religione cattolica, caso ch’egli, il Dio della benedizione
voglia benedire l’intrapresa riconosciuto necessaria per la salvezza della patria.
Sì, ch’io voglio mantenere questa promessa fatta al dator d’ogni bene, alle medesima invitato e
costretto dal buon successo di già avuto e qui sopra espostovi; e questa mia espressione a Voi fatta,
reverendissimi curatori d’anime, fa pure parte dei quegli sforzi, coi quali procurerò di mantenere
fedelmente e ad ogni costo la promessa a Dio fatta.
Con queste mire Vi faccio palesi i miei sentimenti rendenti ad effettuare questo mio proponimento,
e con queste mire appunto, e con ogni riguardo alla potestà ed autorità ecclesiastica rispettosamente
V’invito di accrescere le pubbliche preghiere, come non meno i ringraziamenti, giusta l’autorità a
Voi attribuita, e le vere massime affinché il Signore, nelle cui mani sta la sorte dei paesi, compia
l’opera, e compartisca alla nostra cara patria scampo, sicurezza, e salute.
Finalmente e per sempre con quegli stessi sentimenti d’amor patrio, e con quel sincero rispetto
dovuto all’autorità ecclesiastica Vi prego e Vi supplico, d adoperarvi ora più che mai affinché
nella nostra patria vengano indeboliti e tolti di mezzo tutti gli ostacoli al bene, allontanati più
che sia possibile i pericoli, che sovrastar potessero alla religion cristiana ed alla virtù, ravvivato
l’attaccamento alla religione ed alla virtù, e promosso in ogni cosa il comune ben essere e la vera
felicità.
Innsbruck li 21 agosto 1809
Andrea Hofer, comandante superiore in Tirolo
BERTOLUZZA A., Andrea Hofer il generale Barbone eroe popolare del Tirolo. La sollevazione del Tirolo meridionale del 1809
nelle cronache degli storici, Trento 1999 e Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, 1299, 31. In: OBERHOFER A., Weltbild eines
“Helden”- Andreas Hofers schriftliche Hinterlassenschaft, Innsbruck 2008. Originale bilingue.
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21. Anonimo contemporaneo, Contadino tirolese davanti alla sua casa assalita dalle truppe
bavaresi, in braccio stringe i figli e il ritratto
dell’Imperatore d’Austria, acquarello.
Appello di Andreas Hofer del 30 ottobre a riprendere le armi. “Affidandoci a Dio vinceremo
e rimarremo uomini liberi”.
Offene Ordreé. Copia
Tirolesi! Fratelli! Non posso più dirvi della miserevole condizione in cui la nostra patria soffrì
sotto il governo meschino della Baviera. Voi sapete già si tratta solo della fede e della religione e
della libertà non ancora perduta della nostra patria e del benessere futuro di essa.
Fratelli orsù! Finora non siamo mai stati sconfitti, Dio è con noi, sotto la protezione di Dio abbiamo già molte volte sconfitto i nostri nemici, unite le forze e comportatevi da fratelli!
Solo l’associazione fraterna di tutte le nostre forze riunite possono farci riuscire nei nostri fini e
i comandanti devono collaborare volentieri.
Fratelli! Contadini! Sono in mezzo a voi al vostro capo per il bene del vostro e del mio stato, di
cui mi vanto di far parte con la protezione di Dio.
Fratelli! Vi prego, unite le vostre forze, non possiamo diventare schiavi, le nostre montagne sono
le nostre fortezze. Dio benedirà le nostre buone intenzioni, io spero nella protezione di Dio e
nell’appoggio di Maria e sulla vostra collaborazione fraterna. Fiduciosi in Dio vinceremo e rimarremo uomini liberi.
Il vostro sincero Andree Hofer. Comandante in Tirolo.
Matere [Matrei] 30 ottobre 1809
Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Dip 1283, VII, 8. In: OBERHOFER A., Weltbild eines “Helden”- Andreas Hofers schriftliche
Hinterlassenschaft, Innsbruck 2008.
Trad.: a.z.
Hofer avvisa Gufler del trattato di pace e della sua intenzione di attaccare comunque Innsbruck, per non tornare sotto i bavaresi. Nel testo Hofer paragona i tirolesi al popolo d’Israele,
entrambi prediletti da Dio.
Al signor capocomune Jos. Gufler a S. Leonardo in Passiria
Matrey lì 31 ottobre 1809
Per mano dell’esattore del giudizio in Passiria
È giunto qui il signor barone Lichtenthurn con la notizia del nemico che secondo quanto contenuto nel trattato di pace la nostra cara patria dovrebbe nuovamente tornare sotto la Baviera. Cosa
ne sarebbe. Che pensiero orribile, non si può accettarlo, saremmo comunque perduti. Il popolo
non cede, [è] con noi , ognuno vuole furiosamente attaccare, tutto grida meglio subito morti che
tornare ancora sotto la Baviera.
Dunque questa notte attaccheremo il nemico a Innsbruck. Dio voglia che abbiamo successo. Organizzate una funzione religiosa, perché solo con l’aiuto del Cielo potremmo salvarci.
La situazione è terribile, ma Dio è stato sempre con noi e ci salverà anche questa volta, così come
ha salvato il popolo d’Israele, ho la certa speranza che Dio non ci abbandonerà.
Solo non si deve scoraggiarsi:
Andre Hofer
Südtiroler Landesarchiv, lascito Streiter, cartone 34.
Trascrizione contemporanea dalla lettera originale di Andreas Hofer. In: OBERHOFER A., Weltbild eines “Helden”- Andreas Hofers
schriftliche Hinterlassenschaft, Innsbruck 2008.
Trad.: a.z.
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In questa lettera del 1° novembre, Hofer si dice consapevole della pace conclusa e delle sue
conseguenze. Ciononostante invita a continuare a combattere.
Al signor comandante Joseph von Morandell e a la deputazione di difesa di Merano.
Matrey 1 novembre1809
Della pace finita per noi in modo così infelice Lei purtroppo saprà già dal corriere barone von
Liechtenthurn. Mandai subito due parlamentari dal generale e chiesi un ritiro di loro fino a Rattenberg e un armistizio di 14 giorni, per potermi consultare con tutto il paese. Questo però non è
stato accettato dal generale. Mandai dunque subito anche il signor Holzknecht con questa stessa
proposta. Finora non è arrivato alcun deputato da Bressanone – questi mi lasciarono libero io
voglio fare ciò che mi pare meglio – diventare bavarese non è possibile.
Il nemico fece come se volesse continuare la marcia, tutto il popolo gridò unanime, resistiamo fino
all’ultimo uomo – erano tutti furiosi e pronti all’attacco, era pertanto pericoloso da ogni punto di
vista prolungare le cose a lungo. Oggi ne è scaturito un generale attacco – com’è andato non si
sa, perché non arrivano rapporti. Spero che tutto vada bene.
Miei cari fratelli. Sono fermamente convinto che dobbiamo difenderci, finché potremo, che cosa
accadrebbe se dovessimo cadere ancora sotto il governo bavarese, cosa che con questa pace è
certa.
Il generale pretende ancora che deponiamo e consegniamo le armi […]. Non si può nemmeno
pensarlo, se lavoriamo insieme con le forze riunite, possiamo con l’aiuto di Dio ottenere molto,
Dio era sempre con noi, sarà ancora con noi, ci ha sempre aiutati, se gli chiediamo aiuto, ci aiuterà ancora, la nostra lotta è giusta e da questo possiamo sperare nel suo aiuto. Lasciateci dunque
lavorare con forze unite, non abbiamo altra parola decisiva se
non vincere o morire.
Dio ci dia la forza nella nostra
lotta – e tutto andrà bene, cosa
che io spero davvero. Appena
accade qualcos’altro darò notizie.
Andre Hofer Comandante superiore in Tirolo
2 novembre 1809 5 del mattino
Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum,
FB 1652, 9. In: OBERHOFER A., Weltbild
eines “Helden”- Andreas Hofers schriftliche Hinterlassenschaft, Innsbruck 2008.
Trad.: a.z.
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22. La dedica – abbastanza ben leggibile
– racconta di un uomo, Josef Angerer, ed una
donna, Maria Pfund, uccisi il 5 novembre
1809 “dalla vendetta dei soldati bavaresi”.
L’8 novembre Hofer dichiara la resa. In questo proclama, rivolto a tutti e ricopiato in molte
copie, conferma la conclusione della pace fra Francia e Austria del 14 ottobre e riporta il
testo di uno scritto del viceré d’Italia e figlio adottivo di Napoleone. Comanda di interrompere subito gli attacchi perché prevede che un’ulteriore difesa non abbia più senso e che
potrebbe far precipitare il paese in una grande disgrazia.
Secondo Josef Daney (BLAAS M. (a cura di), Der Aufstand der Tiroler gegen die bayerische
Regierung 1809 nach den Aufzeichnungen des Zeitgenossen Josef Daney, Innsbruck 2005,
p. 264), fu scritto sotto sua dettatura dal maggiore Jakob Sieberer, da Mathias Purtscher e
da Cajetan Sweth e poi più volte ricopiato in modo da poter essere reso noto a tutti i combattenti.
TIROLESI, CARI FRATELLI!.
La pace è stata segnata nel giorno 14 p.p. tra le LL. MM. l’imperatore di Francia e re d’Italia, e
l’imperatore d’Austria.
Questa notizia è così certa, ch’il dubitarne ulteriormente sarebbe ormai follìa.
La magnanimità di Napoleone ci promise grazia ed obblìo del passato.
S di ciò radunai, quando m’era possibile, li delegati de’ vari distretti, e d’unanime concerto furono
spediti al quartier generale di S.A.I: il Principe Viceré d’Italia con carattere di deputati il revd.
o sig. Giovanni Danei di Schlanders ed il sig. Sieberer di Unterlangkampfen, muniti di supplica
segnata da tutti li delegati.
Questi ritornati oggidì riportarono il seguente foglio, che S.A.I. si degnò di scrivere di propria
mano e che doverosamente qui trascrivo a notizia d’ognuno.
[Segue il messaggio di Eugenio Napoleone, che promette l’amnistia per chi deponga le armi, e poi riprende il proclama di
Hofer]
FRATELLI!
Noi non possiamo guerreggiare contro l’invincibile potenza di Napoleone. Già abbandonati dall’Austria non faressimo ch’esporci ad inevitabile rovina. Non mi lice comandarvi più oltre, come
non vaglio garantirvi da ulterior disgrazia ed incendio.
Una superior possanza guida li passi di Napoleone; le sue vittorie e gli sconvolgimenti degli stati
sono effetto, di que’ piani inalterabili che formò la divina provvidenza; chi ubbidisce alla ragione
non naviga contro l’insuperabil forza del torrente,
rassegniamoci dunque ai voleri del cielo per essere ulteriormente protetti – un amor fraterno e la
richiesta sommissione alla magnanimità dell’imperatore Napoleone ci renda degni della possente
sua grazia.
Dietro sicure notizie l’armata regia Bavara si è avanzata sino a Stainach (quanto nella valle dell’Enno superiore non lo so) l’armata imperiale francese sino Bolgiano sopra l’alture del Ritten e
per la via di Pusteria con tre divisioni sino sotto Klaüsl.
Per quanto mit dolga il dover parteciparvi tali nuove, tanto vi ritrovo di conforto, mentre così
supplisco pure a un obbligo, al di cui disimpegno m’eccitò S.A. reverendissima il vescovo principe di Bressanone.
Dietro l’assicurazione del sig. Generale Rusca le armate ci lasceranno sì tosto che ci saremo sottomessi.
Sterzing li 8 novembre 1809
LS: ANDREA HOFER
Tiroler Landesmuseum Ferdinandeum, Dip. 1383, 133. In: OBERHOFER A., Weltbild eines “Helden”- Andreas Hofers schriftliche
Hinterlassenschaft, Innsbruck 2008.
Originale in italiano di una versione bilingue. Del proclama esistono due versioni in tedesco e due in italiano leggermente
diverse fra di loro.
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Il 13 novembre Hofer dalla sua casa in Passiria richiama nuovamente tutti alle armi e minaccia che chi si oppone alla ripresa delle ostilità “deve essere visto e punito come un nemico
di Dio e della patria”.
Poiché la gran parte dei cari cittadini del Tirolo ha chiesto nuovamente di prendere le armi contro
il nemico che tutto rovina, faccio qui un proclama a tutti i combattenti che senza frapporre esitazioni partano e si pongano agli ordini dei comandanti nuovi e confermati.
Fratelli! Se vi sono ancora care la vostra religione, la libertà di cui avete goduto finora, la vostra
proprietà, la vostra patria, seguite questo appello, altrimenti tutto è perduto!
Chi si oppone o frappone degli ostacoli, deve essere visto e punito come un nemico di Dio e della
patria.
Passiria 13 novembre 1809
LS Andere Hofer
Trascrizione da una fotografia dell’originale su una cartolina postale del 1899. In: OBERHOFER A., Weltbild eines “Helden”- Andreas Hofers schriftliche Hinterlassenschaft, Innsbruck 2008.
Trad.: a.z.
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23. Il Pfandlerhof in Val Passiria. Dal 26 novembre al 10 dicembre
1809, Hofer vi trovò rifugio poi salì all’Alpe perché non si considerava più al sicuro.
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In seguito agli attacchi subiti dalle truppe italo-francesi anche dopo il proclama contenente
l’annuncio dell’amnistia per coloro che avrebbero deposto le armi ( 25 ottobre), il 12 novembre il viceré d’Italia Eugenio Napoleone informa che chi sarà trovato con le armi in
pugno verrà arrestato e fucilato. È sulla base di questo proclama che Andreas Hofer verrà
condannato.
EUGENIO NAPOLEONE
di Francia, Arcicancelliere di Stato dell’Impero francese, Vice Re D’Italia, Principe di Venezia,
Luogotenente di S. M. l’Imperatore e Re, Commandante in Capo l’Armata d’Italia
Visti gli atti di sommissione che ci sono Stati presentati dai Deputati Tirolesi, e da quelli che erano
loro Capi e Commandanti.
Visti egualmente i Rapporti che ci sono Stati trasmessi da tutti i Generali Commandanti le Truppe
di S. M. che occupano attualmente il Tirolo;
Considerando che risulta che dagli atti e Rapporti qui sopra indicati, che su tutti i punti i veri
tirolesi penetrati dai loro interessi e dal sentimento del loro dovere, si sono affrettati di rendersi
degni del perdono, che S. M. l’Imperatore e Re si è compiaciuto di loro promettere col Trattato
di Vienna, ed hanno effettivamente deposte le armi;
Considerando ciò non ostante, che se hanno ancora su qualche punto dei piccioli attruppamenti di
armati, tali attruppamenti sono composti di briganti estranei ai Tirolesi i quali non avevano presa
parte fra loro se non col favore dei torbidi dell’Insurrezione, e di cui i tirolesi stessi domandano
in oggi istantemente il pronto disarmo e l’espulsione
ABBIAMO ORDINATO ED ORDINIAMO:
ART. 1
I Generali Commandanti le Truppe che sono nel Tirolo, prenderanno dal giorno d’oggi sotto la
loro protezione speciale le persone e le proprietà dei loro Capi e Commandanti, che hanno dato
esempio di sommissione a S. M. l’Imperatore e Re, e che vi si sono conservati fedeli;
ART. 2
Qualunque individuo, che cinque giorni dopo la pubblicazione del presente ordine fosse trovato
nel Tirolo colle armi alla mano, sarà arrestato e fucilato;
ART. 3
Sarà egualmente arrestato e fucilato qualunque individuo, che cinque giorni dopo la pubblicazione
del presente Ordine fosse convinto d’aver nascoste delle armi, dopo averne fatto uso contro le
truppe di S. M. I.e R.
ART. 4
Il Generale Capo dello Stato maggiore, ed i Generali Commandanti i diversi Corpi di truppa che
sono nel Tirolo, sono incaricati dell’esecuzione del presente ordine, che verrà pubblicato ed affisso
in tutte le comuni del Tirolo.
Dato dal Nostro quartier Generale del Tirolo lì 12 Novembre 1809.
Eugenio Napoleone
Da parte di S. A. J. Il principe Vice Re, Generale in Capo dell’Armata ecc.
Il Generale di Divisione Capo di Stato maggiore Conte Vignolle
In: BERTOLUZZA A., Andrea Hofer il generale Barbone eroe popolare del Tirolo. La sollevazione del Tirolo meridionale del 1809
nelle cronache degli storici, Trento 1999.
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SENTENZA CONTRO ANDREAS HOFER DEL 19 FEBBRAIO 1810
Armata D’Italia – 3° Divisione militare – Sentenza pronunziata dalla Commissione militare sedente in Mantova portante condanna.
In nome di S.M. Napoleone, Imperatore de’ Francesi, e Re d’Italia [...]
Quest’oggi, diciannove febbraio milleottocentodieci a tre pomeridiane, la Commissione Militare
creata in virtù degli ordini del Sg; Generale di Divisione Conte Vignola, Capo dello Stato Maggiore Generale dell’Armata d’Italia, in vista di quelli di S. A. I. il Principe Eugenio Vice-Re d’Italia Comandante in Capo… Sig Vonderrer, Capitano della Riserva del Dipartimento del Mincio,
interprete scelto dalla Commissione…
Palazzo d’Arco…Andrea Hofer detto Barbon dell’Età d’anni 44 circa, nato a Passeyer nel Tirolo, già oste, Capo Principale degli Insorgenti Tirolesi, di statura di 5 piedi ed 8 pollici, di faccia
ovale, rosacea e bitorzoluta, di fronte scoperto, d’occhi, capegli e sopracigli nei e mento a lunga
barba nera… [capi d’accusa]
Il nominato Andrea Hofer detto Barbon, accusato di aver ripreso le armi come Capo degli Insorgenti, e nuovamente eccitati gli abitanti del Tirolo alla rivolta, dopo il perdono accordato dal
proclama del 25 ottobre, e l’ordine del 2 novembre prossimo passato di S.A.I. il Principe Eugenio
Vice-Re d’Italia, egli è colpevole?
Il nominato Andrea Hofer detto Barbon sorpreso nella notte del 26-27 gennaio in una stalla sulla
cima del Passeyr in Tirolo, con un paio di pistole e d’una spada, ad onta che il summentovato
ordine del 12 novembre prescrivesse ai Capi degl’Insorgenti di deporre le loro armi cinque giorni
dopo la pubblicazione è egli colpevole?
…Art. 1 e 4 della 2° parte del Codice penale militare, tit. 1, in data del 6 ottobre 1791….e art. 4
…Raccolti i voti, cominciando dal grado inferiore e dal meno anziano in ogni grado, il Presidente
avendo votato l’ultimo il proprio parere, la Commissione dichiara all’unanimità, che il nominato
Andrea Hofer detto Barbon, è colpevole;
…
Raccolti di nuovo i voti dal Presidente nelle succitate forme la Commissione condanna ad unanimità il nominato Andrea Hofer detto Barbon
alla pena di morte giusta l’articolo 2 dell’ordine
di S.A.I. in data del 12 novembre 1809…
…
Ordina la stampa, l’affissione e la distribuzione
della presente Sentenza in numero di cinquecento esemplari, nelle lingue Francese, Italiana
e Tedesca.
…
Ingiunge al Relatore di fare eseguire nelle 24 ore
la presente Sentenza, in tutto il suo contenuto
Sottoscritti A. Guillot
J. Dubois
Masson
Joubert
} luogotenenti
} capitani
Jombe Capo di Battaglione
Forestier Presidente et Aiutante Comandante,
Barone dell’Impero
Brulon Capitano Relatore
Isnard Segretario Cancelliere
Biblioteca Civica “Cesare Battisti” di Bolzano, opuscolo A 4482
Biblioteca trentina “Giovanni Pedrotti”.
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24. La sentenza di condanna a morte di A. Hofer in tre lingue.
25. Benitius Mayr, Ritratto contemporaneo del Sandwirt. Incisione.
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26. Il Tirolo diviso in tre parti fra il 1810 e il 1815.
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