dicembre/gennaio 2009 PERIODICO DE LL’ AMMINI ST RA Z IONE COM U NA L E DI SEREGNO / W W W.COM U NE.SEREGNO . mi. I T Seregno 11 L’anima di Seregno Storia e identità per il punto di riferimento del commercio di qualità in Brianza Il Bilancio è sociale Presentato il primo “Bilancio Sociale” del Comune di Seregno Il lungo sonno L’Alzheimer attraverso le parole dei famigliari Il club della boxe L’Unione Sportiva Lombarda da sessant’anni sul ring Seregno, città a dimensione di presepe Un concorso per le scuole elementari, una mostra in galleria “Mariani” e le vetrine dei commercianti /Sommario/dicembre-gennaio 2009 11 Registrazione Tribunale di Monza n. 1289 del 29.7.1997 Proprietà ed Editore: Comune di Seregno Direttore Responsabile: Dario Nobili, presidente dell'Unione Commercianti e l'assessore Marco Formenti Giacinto Mariani Redazione: Comune di Seregno Piazza Libertà, 1 20038 Seregno Tel. 0362 263.212 Fax: 0362 263.379 Walter Todaro [email protected] Editing: Dotcom Edizioni srl via Londonio 22, 20154 Milano Tel. 02 3453.3086 Fax 02 3493.7691 www.dotcomedizioni.com Caterina Carpitella [email protected] 5 editoriale di Giacinto Mariani 6 L'anima di Seregno 8 Il bilancio è sociale 16 Il Comune sul web: news e marketing 26 di Riccardo Baca Appuntamenti in brianza a cura di Claudio Geniale di Walter Todaro di Riccardo Baca Pubblicità: Dotcom Edizioni srl Tel. 02 3453.3086 Fax 02 3493.7691 [email protected] 18 Il lungo sonno 22 Il club della boxe Grafica: Francesca Forte [email protected] Stampa: Grafica Editoriale Printing Bologna Chiuso in redazione il 04-12-2008 10 Il bilancio spiegato ai bambini 27 di Walter Todaro di Walter Todaro di Claudio Geniale 28 Gianmario Alioli si racconta di Walter Todaro La dieta proteica per vivere in equilibrio a cura della dott.ssa Dovra Ancona di Riccardo Baca 12 Seregno, città a dimensione di presepe 31 La parola ai partiti Il NUMERO Dell’ARMONIA /comune/editoriale C DICEMBRE/GENNAIO 2009 PER IO DICO DEL L’ AM MIN ISTRA ZION E CO MU NAL E DI S ERE GNO / W WW. CO MU N E .S E RE G NO . M I . I T Seregno 11 L’anima di Seregno Storia e identità per il punto di riferimento del commercio di qualità in Brianza Il Bilancio è sociale Presentato il primo “Bilancio Sociale” del Comune di Seregno Il lungo sonno L’Alzheimer attraverso le parole dei famigliari Il club della boxe L’Unione Sportiva Lombarda da sessant’anni sul ring Seregno, città a dimensione di presepe Un concorso per le scuole elementari, una mostra in galleria “Mariani” e le vetrine dei commercianti on l’ultimo numero dell’anno 2008 di Seregno Inform@, nella sua veste rinnovata tanto nell’aspetto grafico-editoriale quanto nei contenuti tematici, è tempo di effettuare delle valutazioni sull’attività svolta. D’altronde è soprattutto a fine anno che emerge la necessità di fare sintesi e di analizzare punti di forza e punti di debolezza della propria azione politico-amministrativa, se non altro per l’obbligo legislativo di redigere il Bilancio di Previsione del prossimo anno. Questa Amministrazione, ad ogni modo, ha cercato di fare auto-critica già durante l’anno in corso e lo ha manifestato in particolare attraverso due iniziative: la prima si riferisce agli ormai consueti incontri di quartiere. “Scendiamo in campo” a tu per tu con i nostri concittadini per raccogliere osservazioni e suggerimenti, a volte anche delle lamentele che sono sempre ben accette se motivate e finalizzate ad instaurare un rapporto costruttivo e a promuovere un processo di miglioramento. L’altra iniziativa (recente) a cui mi riferisco è quella della pubblicazione del Bilancio Sociale della nostra prima metà di mandato elettorale. Molti di Voi avranno appreso la notizia dai giornali locali o avranno addirittura avuto occasione di leggerlo. E’ un documento che non vuole assolutamente presentarsi come un fermo immagine pubblicitario dell’esistente. Un buon Bilancio Sociale è lontano da qualsiasi logica di campagna elettorale. È semmai la “traduzione” semplificata degli interventi realizzati (o mancati rispetto alle promesse di inizio mandato) classificati per “portatori di interesse” o “categorie di utenti finali” (esempio: anziani, studenti, sportivi, esercenti, ecc). Oltre allo stato dell’arte, nel documento vengono sempre indicate le cosiddette “finestre sul futuro”: ossia quegli interventi/iniziative/opere o servizi di imminente o comunque già pianificata e calendarizzata attuazione. Nel Bilancio Sociale sono elencati (sia per il passato che per il prossimo anno e mezzo di mandato) numerosissimi interventi che hanno interessato quasi l’intero territorio comunale. Dalla periferia al centro, dalle opere di rifacimento e di sistemazione del sottosuolo (vedasi cantieri per il teleriscaldamento) fino alla riqualificazione urbanistica di vie e piazze. È inevitabile che una simile mole di lavoro abbia creato o creerà dei disagi ai residenti e a coloro che lavorano nella nostra città. Ce ne rendiamo perfettamente conto e Vi chiediamo scusa. Non possiamo però esimerci dal ricordare che sono sacrifici forieri di vantaggi e benefici destinati alla collettività: puntiamo, infatti, a migliorare la vivibilità di Seregno e la qualità dei servizi pubblici. Questo è il nostro obiettivo, questa la nostra filosofia di governo e questo ci proponiamo di continuare a fare con il Vostro aiuto e con i Vostri consigli. Da ultimo, ma non meno importante, colgo l’occasione per esprimere i più sinceri auguri di Buon Natale e felice anno nuovo. Che sia davvero, per tutti, un anno migliore.v Il Sindaco Giacinto Mariani Seregnoinform@ dicembre/gennaio 2009 5 /comune/commercio di Walter Todaro Il rilancio dell’economia riparte dalla Brianza L'anima di Seregno Storia e identità per il punto di riferimento del commercio di qualità in Brianza 3 01 negozi su 5 mila metri di sviluppo pedonale. Un negozio ogni 15 metri. Questi i numeri che danno l’idea del “peso” del commercio nella realtà produttiva di Seregno. Partiamo da qui per un viaggio all’interno del mondo delle attività commerciali e lo facciamo con Dario Nobili, neo presidente della delegazione dell’Unione del Commercio di Seregno e con i rappresentati della loro giunta: Piero Bonfanti, Mario Giambiasi, Costantino Monti e Carlo Ratti. Quando gli proponiamo una riflessione su questi dati, il presidente ci spiega la sua visione del commercio a Seregno: “un centro commerciale naturale, fatto di vie, piazze, negozi di qualità e, soprattutto, di storia.” E subito pone l’accento su questo aspetto, forse non abbastanza conosciuto dai seregnesi: “abbiamo decine e decine di negozi con quasi un secolo di attività e questo, la nostra storia, deve essere la nostra forza, lo strumento con cui uscire da questo momento di crisi e rilanciare l’economia brianzola. La storia di un’azienda, di un’attività commerciale costituiscono la loro identità e l’identità è ciò che i consumatori più attenti cercano. Conservare gli arredi e le insegne ‘di una volta’ è un punto di forza per tutti quei ne- 6 gozi che danno un contributo importante al prestigio e al decoro urbano. Altrimenti, se non c’è identità, i consumatori vanno nei centri commerciali con cui il commerciante non può e non deve competere. La storia, i prodotti di qualità, il servizio, la continuità dell’offerta sono gli elementi su cui dobbiamo lavorare per far percepire Seregno come un polo di attrazione economico – commerciale per la Brianza. Come è sempre stato." La qualità. Su questo punto, in particolare, Costantino Monti batte: “Seregno è il punto di riferimento del commercio di qualità in Brianza, soprattutto nell’abbigliamento. Il sistema commerciale della nostra città deve continuare a puntare su prodotti di fascia medio – alta per un target preciso: i 40/50enni con un buon potere d’acquisto e una propensione per i prodotti, in particolare abbigliamento e alimentare, di qualità.” Proponiamo a Dario Nobili di guardare un po’ più in là, alla Brianza. Secondo i dati dell’ufficio studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza, alla fine del 2007 nel nostro territorio sono “registrate” quasi 68 mila imprese, una ogni 11 residenti. Ogni giorno nascono 14 imprese e il commercio ha la diffusione percentuale più alta della regione. Il “fare impresa” dicembre/gennaio 2009 Seregnoinform@ è un carattere distintivo, un fattore di sviluppo e anche di tenuta sociale. Ma le difficoltà non mancano: nel secondo trimestre 2008 l’indice della produzione industriale ha registrato, in Brianza, una variazione negativa del 2,3 per cento. “La crisi è reale, non è solo una crisi finanziaria. Quindi il commercio, come le famiglie, sono in difficoltà. La ricetta è una sola: ridurre le tasse per rilanciare i consumi, soprattutto quelli della classe media. Ma dobbiamo avere fiducia. Sono convinto che la Brianza, e Seregno in particolare, hanno le capacità e le potenzialità per superare la crisi e proporsi sul mercato più forti. Certo il commerciante deve trasformarsi in imprenditore a 360 gradi; bisogna capire che proprio nei momenti di crisi è necessario investire per poter restare competitivi.” Dalla qualità dei prodotti alla qualità urbanistica: per Piero Bonfanti il passo è breve. “Un centro storico ordinato, pulito, con un arredo urbano di qualità, una zona a traffico limitato con aree di sosta esterne facilmente accessibili e un sistema di parcheggi interni ben indicati e regolamentati: sono tutti elementi necessari per mantenere elevata la forza di attrazione di Seregno. E va dato atto all’Amministrazione, in particolare all’Assessorato allo Sviluppo delle Attività produttive, di lavorare in questa direzione: coniugando la riqualificazione urbanistica al sostegno alle attività commerciali e artigianali che costituiscono l’anima di Seregno.” “L’anima di Seregno”. Il presidente Nobili riprende proprio questa espressione per descrivere l’identità profonda della città. Ma come si fa a “nutrire l’anima”? “Con eventi e iniziative comuni tra le attività commerciali. Ad esempio l’idea del presepe in vetrina: siamo riusciti ad ottenere l’adesione di oltre 200 negozi fra il centro e la periferia. Un bel segnale di coesione. Non dimentichiamoci che dobbiamo sostenere il commercio in tutta la città anche nelle zone più esterne e periferiche, promuovendo così la conoscenza di quei luoghi che pur non rientrando nel 'circuito del commercio' più conosciuto sanno raccontare e testimoniare l’identità di Seregno.” Il nostro viaggio attraverso il commercio seregnese si conclude in Inghilterra. “E’ ormai riconosciuto da tutti che il commercio del centro città ha bisogno di sviluppare strumenti specifici per diventare più competitivo rispetto ai centri commerciali. Il punto da cui partire è il riconoscimento del ‘centro commerciale naturale’ come riferimento competitivo rispetto al quale definire le azioni di rilancio, sia da parte delle associazioni di categoria sia da parte delle Amministrazioni. Questi strumenti vanno sotto il nome di 'Town Centre Management', una tecnica ormai consolidata nel mondo anglosassone, ma ancora agli inizi nel nostro Paese. Se vogliamo sostenere i negozi del centro storico dobbiamo adottare questo modello, spingendo l’acceleratore sulla partnership pubblico – privato.” Chiudiamo il nostro incontro con Dario Nobili con l’idea che Seregno possa continuare ad essere, anche in futuro, il polo dello shopping di qualità per tutta la Brianza. La sfida, però, si può vincere solo insieme, ci ricorda il neo presidente, solo se tutti, associazioni di categoria ed enti pubblici, corrono verso lo stesso obiettivo: lo sviluppo della città. “Ci dipingono come un gruppo di potere, una lobby che condiziona i politici, conclude Nobili. Ma non è così. L’associazione ha il dovere istituzionale di rappresentare alla politica le necessità dei propri iscritti, di dialogare con essa e di perseguire interessi comuni senza perdere di vista il contesto del territorio in cui vive. Le piccole imprese del commercio e dei servizi sono un elemento insostituibile per chiunque voglia rilanciare un modello di sviluppo brianzolo aperto alla dimensione internazionale. E, a tale proposito, mi piace ricordare, una frase cara al nostro presidente Carlo Sangalli: per ogni insegna che si spegne, muore un pezzo di città.”❖ “Salvaguardare l'esistente” Tre domande all’assessore allo Sviluppo delle Attività Produttive Marco Formenti sulla situazione del commercio Dario Nobili e Marco Formenti Domanda: Il commercio a Seregno è un punto di riferimento per tutta la Brianza. In quale direzione sta lavorando l’Amministrazione per confermare questo primato? Formenti: Nella nostra città il mondo del commercio continua ad essere il settore trainante. Oggi stiamo lavorando con l’obiettivo di tutelare le attività commerciali e artigianali, il vero valore aggiunto si Seregno, e sostenere, attraverso la riqualificazione del centro, il loro sviluppo. Lo slogan che spiega il senso di questa operazione è: salvaguardare l’esistente. Domanda: Quali sono i punti di forza del commercio a Seregno? Formenti: Non c’è nessuna ricetta, nessuna formula magica. Sappiamo che le nostre imprese hanno di fronte nuove sfide, non sempre facili da combattere e spesso difficili da vincere: occorre puntare sulla qualità e la creatività. La competizione può essere vinta solo sul terreno dell’innovazione. Da parte nostra mettiamo idee e risorse per riqualificare il centro storico e le periferie e iniziative per far vivere la città ogni giorno dell’anno. Domanda: Si sta lavorando su corso del Popolo e presto i commercianti e i clienti avranno a disposizione una “via dello shopping” completamente rinnovata. Il tasto critico restano i parcheggi. Formenti: Sui parcheggi c’è disinformazione. La realtà è che in centro, nelle diverse aree, esterne e interrate, sono disponibili oltre 1.700 posti auto e di questi solo il 10 per cento sono a pagamento. Gli spazi di sosta ci sono, dunque. Il problema, piuttosto, è offrire a chi arriva da fuori di un efficiente sistema informativo, attraverso appositi pannelli, su dove si trovano i parcheggi e sulla disponibilità in tempo reale dei posti. E’ su questo progetto che dobbiamo investire delle risorse. E sul ‘turn over’ dei posti disponibili: nel nuovo PGT individueremo delle aree di parcheggio esterne, collegate con il centro con una navetta. Un altro obiettivo è il PTO (Piano territoriale degli orari), con lo scopo di definire strategie per promuovere il coordinamento dei tempi e degli orari a livello comunale, da quelli dei negozi a quelli degli uffici pubblici a quelli dei trasporti. Uno strumento per rilanciare il commercio e, nel contempo, fornire alle famiglie una nuova opportunità per conciliare i tempi di vita con gli orari di lavoro. Ne stiamo discutendo con tutte le parti coinvolte e spero che nei prossimi mesi si possa trovare ad un punto d’incontro. Seregnoinform@ dicembre/gennaio 2009 7 /comune/innovazione di Riccardo Baca Sfida alla governance Il bilancio è sociale Presentato il primo “Bilancio Sociale” del Comune di Seregno. Un documento che rilegge i dati contabili “mettendosi dall’altra parte”, dalla parte dei cittadini 1 30 pagine per raccontare, attraverso tabelle, grafici e un linguaggio semplice ed immediato, tre anni di attività del Comune, dal 2005 al 2008. Questo, in sintesi, il primo Bilancio Sociale del Comune di Seregno, voluto dall’assessore alla Programmazione Finanziaria Vito Potenza e presentato lo scorso 24 novembre in sala “Monsignor Gandini”. Le origini del bilancio sociale risalgono all’America dei primi anni ’70, quando, durante lo scandalo del Watergate, alcune aziende chimiche e petrolifere statunitensi furono attaccate da una parte dell’opinione pubblica con l’accusa di produrre un forte inquinamento ambientale. Fu allora che il mondo degli affari cominciò a riflettere sul rapporto tra aziende e società e su come poter comunicare al meglio con tutti gli interlocutori “esterni”. Il risultato fu la nascita di un documento definito “bilancio sociale”. Forse non è un caso che anche in Italia questo strumento si è sviluppato in una fase di crisi, durante i primi anni novanta, in pieno scandalo “tangentopoli”, con lo scopo principale di porre maggiore chiarezza nei rapporti tra le aziende e soggetti pubblici. Adesso il bilancio sociale arriva a Seregno, uno dei pochi Comuni brianzoli ad 8 aver già adottato questo strumento. Un documento preciso che non è più solo contabile, ma che rilegge i dati “mettendosi dall’altra parte”, da quella di chi è interessato a come il Comune lavora, a come può incidere sul territorio e su chi vi abita. Dalla parte dei cosiddetti portatori di interesse, gli stakeholders secondo la tradizione anglosassone. Insomma è lo strumento ideale per l’ente pubblico per dialogare in modo consapevole e trasparente con i propri cittadini. Il bilancio sociale, inoltre, segna il passaggio dal modello burocratico di government ad un approccio di governance, in cui l’obiettivo è la ricerca di efficacia ed efficienza, attraverso responsabilità, trasparenza e partecipazione. La capacità di sviluppare il dialogo con gli attori, singoli o associati, del territorio per comprenderne le esigenze e renderli parte attiva nel processo decisionale dell’ente, diventa pertanto elemento strategico nella prospettiva di sviluppo del Comune. Diviso in cinque sezioni, caratterizzate da differenti colori, per ciascun gruppo di portatori di interesse, il volume ripercorre, con dati oggettivi, tutte le attività svolte in tre anni secondo una logica intuitiva: obiettivo programmato, risultato ottenuto e finestra sul futuro.❖ dicembre/gennaio 2009 Seregnoinform@ Il bilancio si sfoglia su internet Come se fosse un libro “vero”, una replica del cartaceo. Il Bilancio sociale è disponibile sul sito del Comune (www.comune.seregno.mi.it) e può essere “sfogliato” direttamente dal proprio computer di casa o dell’ufficio senza la necessità di nessun software; è, infatti, sufficiente una normale connessione a internet. In questo modo è possibile leggere il Bilancio Sociale direttamente dal video (con la funzione “zoom”), oppure scaricare sul proprio pc l’intero documento (in formato.pdf) o stampare le singole pagine. /comune/scuola di Riccardo Baca Coinvolte sei scuole del territorio Il bilancio spiegato ai bambini Un volume per avvicinare gli studenti al Comune e promuovere l’educazione civica nelle scuole. Duemila copie distribuite a tutti gli studenti delle medie V i siete mai chiesti chi paga gli autobus che tutte le mattine vi portano a scuola o la mensa scolastica? Oppure chi si occupa della manutenzione delle scuole e delle classi dove studiate? Queste alcune delle domande per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni che trovano risposta nel Bilancio del Comune a misura di bambino, una pubblicazione distribuita a tutti gli studenti delle scuole medie, pubbliche e private, di Seregno: Don Milani, Manzoni, Mercalli, Candia, Sant’Ambrogio e Ballerini. Il Bilancio del Comune a misura di bambino, stampato in 2.000 copie, è suddiviso in due parti. Nella prima, quella più “tecnica” si spiega cos’è il bilancio, di quali “voci” si compone, qual è il percorso, dalla presentazione in Consiglio comunale all’approvazione, e le fonti legislative. Nella seconda parte sono indicate le risorse investite dall’Amministrazione Mariani per i servizi e le attività dedicate ai bambini e ai ragazzi dai 6 ai 13 anni: dai servizi scolastici, allo sport passando per le attività culturali e gli interventi di manutenzione nell’ambito dell’edilizia scolastica. Infine, uno sguardo anche al Consiglio Comunale dei Ragazzi e a tutte le attività svolte, in particolare il decalogo “Vita sana”, con una serie di consigli per diffondere regole utili a migliorare stili di vita dannosi per la salute. Un glossario con la spiegazione dei principali termini propri della “macchina comunale”, chiude Il Bilancio del Comune a misura di bambino.❖ La parola al dirigente scolastico di Gianni Corrado Abbiamo chiesto alla professoressa Rossana Spreafico, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Rodari, cosa pensa di questa iniziativa? La pubblicazione di questo opuscolo è sicuramente un’idea interessante, soprattutto perché è rivolta ai ragazzi che in questo modo possono conoscere meglio le Istituzioni, soprattutto quelle che sono più vicine a loro. Come dirigente scolastico come vive questi progetti? Positivamente. L’Amministrazione ha costruito questa iniziativa condividendo con i dirigenti scolastici le finalità educative della scuola. Da progetti come questo possono nascere nuove forme di collaborazione e nuove idee. Ad esempio si potrebbe sperimentare la gestione di una piccola parte del bilancio della scuola direttamente con i ragazzi. Questo tipo di iniziative cosa lasciano agli studenti? La creatività, le capacità di ricerca e di elaborazione, lo spirito di iniziativa, le capacità decisionali, il senso della giustizia e del dovere. Tutte qualità che si alimentano attraverso piccole ma preziose esperienze come questa. /comune/amministratori di Walter Todaro Focus sugli assessori Gianmario Alioli si racconta Da questo numero abbiamo deciso di gettare uno sguardo sulla Giunta, per far conoscere ai nostri lettori gli assessori che, con il sindaco, guidano la città. Con i loro profili vogliono offrire al lettore non solo la cronaca della loro attività amministrativa, ma anche il “personaggio”, con la sua storia politica e umana. Cominciamo da Gianmario Luigi Alioli, assessore all’Ambiente e ai Trasporti. 12 dicembre/gennaio 2009 Seregnoinform@ I ncontriamo Gianmario Luigi Alioli nel suo ufficio di via Paradiso, dove passa gran parte del suo tempo. Tutte le mattine è in Assessorato dove lo aspettano i suoi collaboratori e i numerosi problemi che una delega come l’ambiente e i trasporti comporta. Domanda: Assessore ma chi glielo fa fare? Alioli: La passione per la politica Domanda: A proposito di politica e passione, qual è la sua storia? Quando è nata questa passione? Alioli: Nel lontano 1994 quando mi sono avvicinato a uno dei primi Club di Forza Italia di Seregno. Prima di allora non avevo mai fatto politica; ero un professionista, un normale cittadino che guardava la politica con distacco, senza un interesse particolare. Domanda: Si potrebbe dire che è stato fulminato sulla via di Arcore Alioli: In realtà mi sono avvicinato a Forza Italia mosso da curiosità. Il movimento fondato da Silvio Berlusconi era il primo partito italiano senza un solo iscritto, senza sezioni, ma con club sparsi in tutta Italia; insomma, una cosa completamente nuova faceva ingresso sulla scena politica italiana. Per questo ho guardato con interesse a quel partito: volevo impegnarmi in prima persona per tentare di cambiare le cose. Volevo mettermi in gioco direttamente, partendo da zero. Questa era la mia sfida e la volevo vincere in un’organizzazione nuova, “leggera”, senza i riti dei vecchi partiti. Così ho accettato l’invito /comune/amministratori /territorio/intervista di un amico a partecipare a una serata del club che aveva sede in via Verdi e nel giro di un mese ero già vicepresidente. Una carriera fulminante (n.d.r. sorride) Domanda: Sono passati quattordici anni e dai club si è passati al Popolo della Libertà. Cos’è cambiato? Alioli: Il Pdl nasce ancora una volta da un’intuizione di Silvio Berlusconi che, quando è in difficoltà, riesce sempre a tirare fuori dal cilindro l’idea vincente. Con il famoso ‘discorso del predellino’ di San Babila annunciò all’improvviso la nascita del nuovo partito che, contro l’ironia di molti, portò a vincere le elezioni del 13/14 aprile. Nella sostanza, però, non credo sia cambiato nulla. Al di là del nome o delle modalità, il Pdl è la realizzazione di una storia iniziata nel ‘94 che già allora prefigurava il partito unico con i moderati, i liberali, i cattolici, i riformisti e ha già avuto il battesimo più importante in politica, quello degli elettori. Oggi l’identità di Forza Italia coincide con quella del Pdl. dal 1981 a Seregno Cesano Maderno Via Cadore 34 (Zona Santa Valeria) Tel. 0362 - 234600 Promozioni Natalizie con Telefoni a Navigatori satellitari costo ZERO! C.so del Popolo 56 (Corte del Borghesan) Tel. 0362 - 242134 Autoradio delle migliori marche Telefonia Vodafone e H3G 14 gennaio/febbraio 2009 Seregnoinform@ contratti H3G per Aziende e Privati Domanda: Si aspettava la delega all’ambiente e ai trasporti che il sindaco le ha dato nel 2005? Alioli: Dal 2001 ho svolto, per quattro anni, l’incarico di consigliere d’amministrazione, con delega al bilancio, al Consorzio provinciale della Brianza milanese per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Quindi la delega che oggi ricopro è stata, in un certo senso, la naturale conseguenza di quell’esperienza. Domanda: Durante questi tre anni con quale atteggiamento ha affrontato il ruolo di assessore? Alioli: Mettendomi in gioco giorno dopo giorno, sempre con l’idea che con il lavoro e l’impegno possiamo cambiare le cose. L’esperienza da assessore è stata, finora, molto positiva e, se al termine di questo mandato ce ne saranno le condizioni, sono pronto a ricominciare con lo stesso entusiasmo e la stessa passione con cui ho iniziato tre anni fa o con cui sono entrato in politica nel ‘lontano’ 1994. Domanda: Un obiettivo raggiunto in questi tre anni e uno che vorrebbe raggiungere prima della fine del mandato? Alioli: Sicuramente la percentuale di raccolta differenziata. Oggi Seregno differenzia quasi il 58 per cento dei rifiuti prodotti. Un dato importante e in continua crescita da tre anni a questa parte: nel 2006 eravamo al 55,6 per cento. 0362 - 239112 Anche a livello di Consorzio le cose vanno piuttosto bene: la media dei 16 Comuni, che rappresentano una parte importante della popolazione della futura Provincia di Monza e Brianza, si attesta intorno al 52 per cento, dato tra i più alti in Italia. Il trend è positivo, ma non basta; c’è un margine di miglioramento interessante. Il mio obiettivo, per il futuro, è raggiungere quota 60 per cento. Domanda: Lei fa il consulente finanziario. Com’è possibile conciliare l’attività politica con il proprio lavoro Alioli: Mi organizzo con i clienti nelle ore più strane. Ricordo, per esempio, che qualche tempo fa avevo come cliente un primario di un ospedale. Siccome eravamo entrambi molto impegnati durante il giorno capitava che ci incontrassimo in orari notturni. A parte i casi estremi riesco a gestire entrambe le attività. Del resto siamo costretti: con il solo ‘stipendio’ di assessore non si può certo vivere. Domanda: Quali sono le sue passioni al di fuori dalla politica? Alioli: Sono un cuoco eccezionale (n.d.r. ride). Scherzi a parte, sono un grande appassionato di cucina. Mi piace passare il poco tempo libero sui fornelli e lo faccio con buoni risultati. Sono bravissimo a fare le salse da accompagnare alla bourguignon o tutti i tipi di risotti Domanda: A questo punto aspet- 338 7191412 Gianmario Luigi Alioli Nato a Gavirate, in provincia di Varese, nel 1948, dopo il diploma di ragioneria conseguito all’istituto “Mosè Bianchi” di Monza, si è specializzato in gestione finanziaria alla Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi e all’Università Cattolica di Milano e ha lavorato in importanti società di intermediazione finanziaria. Oggi è libero professionista nel settore della consulenza finanziaria. E’ sposato e ha due figlie, Arianna di 31 anni e Astrid di 30 anni. tiamo un suo invito a pranzo. C’è, invece, una cosa che proprio non sopporta? Alioli: La burocrazia. Per me che sono un uomo abituato a decidere e, nel settore in cui lavoro, le decisioni devono essere prese in tempi rapidi e a risolvere i problemi ancor prima che si presentino, da quando faccio l’assessore mi sono reso conto di quanto sia difficile la lotta con i tempi dilatati della burocrazia. Sul prossimo numero conosceremo Marco Cajani, assessore alla Promozione dello Sport ❖ Seregnoinform@ gennaio/febbraio 2009 [email protected] 15 /comune/nuove tecnologie di Riccardo Baca On line da gennaio: www.comune.seregno.mi.it Il Comune sul web: news e marketing Alla nuova grafica del sito corrisponde una nuova filosofia, quella di accedere con un semplice clic a tutto ciò che Seregno offre ra il 13 maggio 2001. Ulivo conE tro Casa delle Libertà. Gli italiani si recavano alle urne per eleggere il nuovo Governo e il Comune di Seregno debuttava su Internet con il proprio sito. Da allora sembra passato un secolo, non solo politicamente. Da quando Seregno è sul web, la sete di informazione è diventata sempre più predominante e internet si è rivelato uno strumento per diffondere le notizie, ma allo stesso tempo permette di verificarle proprio grazie alla pluralità dei canali informativi presenti nella Rete. Così, a distanza di sette anni, il sito del Comune cambia volto. Lo fa ribadendo le caratteristiche di attendibilità, completezza e tempestività ma, nel contempo, aumentando il volume e la qualità delle informazioni disponibili grazie alla nuova veste grafica, che rende più accessibili le notizie e la documentazione, e grazie anche alle innovazioni tecnologiche. 16 Velocità, chiarezza e semplicità sono le parole d’ordine del nuovo strumento. Un aspetto piacevole, ma sobrio; percorsi semplici e intuitivi che permettono di reperire, attraverso canali tematici, le informazioni desiderate con pochi clic. La scelta grafica è stata fatta anche per soddisfare i requisiti per la conformità con gli standard W3C (World Wide Web Consortium), promossi dal MIT di Boston con lo scopo di migliorare i protocolli e i linguaggi del web. Ma, soprattutto, il nuovo sito avrà il “logo di accessibilità” richiesto dalla Legge Stanca, che, nel 2005, ha fissato le regole per garantire l’accesso ad Internet ai disabili. Alla nuova grafica del sito corrisponde una nuova filosofia, quella dicembre/gennaio 2009 Seregnoinform@ di accedere con un semplice clic a tutto ciò che Seregno, intesa come Comune, ma anche come città, offre. Un sito più completo e facile da consultare, insomma. L’accesso al nuovo portale potrà avvenire attraverso tre “canali” differenti, ciascuno caratterizzato da un colore di riferimento: per il cittadino, news e comunicazioni e marketing e territorio. Le tre macroaree sono state studiate come una sorta di primo “incrocio” in grado di guidare il visitatore attraverso la strada più breve per arrivare all’informazione ricercata. Nell’area chiamata “per il cittadino” non è più il Comune che obbliga il visitatore a strutturare il percorso informativo sulla base della propria organizza- zione interna, ma è il cittadino che porta l’ente ad accorpare le informazioni secondo criteri partici. Per esempio attraverso l’uso di categorie come “Io sono” (donna, giovane, turista, anziano, ecc.) oppure “Ho bisogno di”. La sezione “news e comunicazioni” sarà strutturata come un vero e proprio quotidiano on line del Comune, che mette il lettore al centro dell’informazione. Il navigatore può scegliere agevolmente i temi che più lo interessano ed essere continuamente aggiornato, anche grazie al servizio di ‘’newsletter’’ che permette di essere tempestivamente informati ogni volta che una nuova notizia viene pubblicata sul portale. La principale novità è la sezione “marketing e territorio”, che conterrà l’identità della città, inserita nel contesto della nuova Provincia; una sorta di “vetrina”, in più lingue, attraverso la quale Seregno si presenta al mondo. Questa sezione avrà una doppio obiettivo: da un lato si tratta di mettere a disposizione informazioni in grado di attrarre investimenti esteri nella nostra città, dall’altro di offrire, anche attraverso partnership con soggetti stranieri, “contatti” alle aziende del nostro territorio in cerca di occasioni di sviluppo al di fuori del nostro Paese. In una situazione economica difficile che vede le imprese lombarde registrare una riduzione della produzione industriale del 2,2 per cento rispetto al terzo semestre del 2007 e anche la Brianza attestarsi a meno 1 per cento, il marketing territoriale è uno strumento decisivo per sostenere il nostro sistema economico, affiancando le imprese brianzole nella sfida quotidiana per rafforzare la competitività, produrre ricchezza e mantenere i livelli di occupazione. Per il Comune, il nuovo sito è una sfida importante sotto il profilo tec- nologico, ma anche in termini di tecnica ed efficacia comunicativa. L’offerta, che è diretta a cittadini, imprese, associazioni, spinge, infatti, a migliorare costantemente la leggibilità, la capacità di sintesi, l’efficacia del messaggio.❖ Seregnoinform@ gennaio/febbraio 2009 17 /comune/servizi sociali di Walter Todaro Esperienze: l'Alzheimer Cafè Il lungo sonno foto di Jeff Osborn Decadimento fisico, perdita della memoria, aggressività. In una parola Alzheimer. Una moglie e una nipote raccontano cosa significa stare accanto a un marito e una zia che non sono più quelli di prima C osa significa assistere al decadimento fisico e mentale di una persona cara negli ultimi anni della sua vita? Per trovare una risposta a questa domanda abbiamo parlato con due persone che stanno vivendo questa esperienza. Per Maria si tratta del marito. Per Germana di una zia. Entrambi soffrono di Alzheimer. Non se parla molto, eppure le malattie legate alla demenza senile stanno diventando un’emergenza sociale a causa dell’invecchiamento della popolazione. Sotto i 65 anni il rischio è di una persona su 1.000, sopra gli 80 una su cinque. Abbiamo incontrato Maria e Germana 18 all’Alzheimer Cafè, al Centro Diurno Integrato Le Soleil diretto da Julissa Bongiovanni. “Qui mi hanno insegnato che non si può arrivare a tutto”. Queste sono le prime parole di Maria, una signora di 67 anni che da quattro anni convive con l’Alzheimer, da quando suo marito, Gino, si è ammalato. “Arrivare a tutto”. E’ proprio questa l’espressione usata da Maria. Il senso di colpa, l’idea di non riuscire a fare abbastanza per il marito o la moglie e, naturalmente, la paura di sbagliare: ecco cosa accomuna tutti i parenti degli ammalati di Alzheimer, al di là delle diverse forme che la malattia prende. dicembre/gennaio 2009 Seregnoinform@ Nel concreto cosa vuol dire aver superato il senso di colpa, domandiamo a Maria. “Oggi, per esempio, dopo aver vestito Gino e averlo portato al centro diurno, ho sistemato casa, sono stata in farmacia, ho fatto la spesa. Quando sono tornata a casa ero distrutta. Così mi sono messa a letto a riposare. Prima non l’avrei mai fatto.” Gino ha perso il filo della sua esistenza quando aveva 67 anni. Fino ad allora aveva gestito un’azienda agricola in provincia di Como. Un uomo attivo, generoso, impegnato nel suo lavoro. Oggi, a distanza di quattro anni, Maria ha dovuto chiudere a chiave tutte le porte di casa e ha fatto togliere la maniglia interna della macchina perché “mio marito non sta fermo un attimo. Stanotte si è svegliato alle 4, non riusciva a respirare: mi sono alzata, l’ho assistito e non ho più dormito.” Ma come si arriva a questo punto? “non ci si accorge”, mi risponde Maria con un tono deciso, quasi distaccato. “I primi tempi della malattia, era soltanto un po’ più nervoso del solito. Ma /comune/servizi sociali attribuivo questo nervosismo al suo carattere. Poi, a settembre, è stato ricoverato all’Ospedale di Pavia per fare degli esami di routine al cuore e, improvvisamente, non riconosceva più la sua stanza, temeva, senza alcuna ragione, che gli rubassero l’auto. Poi, in poco tempo, il crollo.” ze. Non c’è più. E’ come se ti dicessero: tuo marito è morto, ma sopravviverà per dieci, quindici anni!” Qualunque ménage familiare è travolto. La necessità di un’assistenza continua esalta le qualità e lo spirito di sacrificio di alcuni, ma fa emergere anche i limi- foto di Cb Carbello E l’impegno richiesto è eccezionale: un malato di Alzheimer deve essere assistito in tutto 24 ore su 24. “Senza l’appoggio di questa struttura mi sarei ammazzata”. Maria dice questa frase senza alcuna apparente emozione e ricorda che per assistere il marito è stata costretta a licenziarsi. Faceva l’impiegata a Settimo Milanese, le mancavano sei anni alla pensione. Ora vive con 900 euro al mese grazie alla pensione minima del marito e all’accompagnamento e ne spende 600 per le cure di Gino. L’Alzheimer non lascia scampo. A poco a poco raggiunge il cuore della famiglia, come una “bomba intelligente”. Esplode, rompe tutti gli equilibri e colpisce. Con violenza. “Mi picchiava”, dice quasi con pudore Maria. “In quarantacinque anni di matrimonio mai uno schiaffo o una parolaccia, poi, all’improvviso e senza motivo, è diventato aggressivo. Adesso vive sedato.” Il senso di impotenza è un altro sentimento che colpisce Maria. L’Alzheimer è stata definita la morte vivente. “Ho un senso di rabbia. Sono riuscita a tirarlo fuori dall’infarto, ma adesso non ho speran20 ti di altri. Nascono discussioni, liti e c’è chi non regge e fugge. In questo caso i fratelli di Gino. “Non ce la facciamo a vederlo in queste condizioni”. Questa la loro “copertura psicologica”. E hanno lasciato Maria sola. In alcuni casi si tratta di un marito, in altri di un genitore o di un parente. Sono storie diverse, ma il dolore e l’impegno è sempre lo stesso. Germana, una signora di poco più di sessant’anni, assiste da cinque anni una zia. Ada ha 86 anni e soffre di una forma di Alzheimer “morbida”: per ora ha solo problemi di memoria. Non si ricorda più niente. Ma del presente, perché il suo sguardo sul passato è lucido e preciso. Ada vive con sua sorella, una signora di 89 anni in perfetta forma. Per dare respiro alla sorella, Germana un paio di anni fa ha deciso di portare Ada al centro diurno, “perché la persona più vicina è quella da aiutare di più, non la persona malata.” Ricorda i primi sintomi della malattia? “Una domenica era a pranzo a casa mia, come accadeva spesso, e mi dice che non riesce a vedere più lontano di un paio di dicembre/gennaio 2009 Seregnoinform@ metri. L’abbiamo portata da diversi oculisti, anche da primari, ma non c’era nulla. L’occhio era sano. Finché un medico ci ha consigliato di portarla da un neurologo e abbia scoperto che si trattava di una forma di demenza senile che, con il tempo, avrebbe portato all’Alzheimer.” Ada era una donna con molti interessi. Aveva l’hobby della fotografia e fino a pochi anni prima della scoperta della malattia collaborava, per passione, con un giornale locale. “Da quando ha cominciato ad avere problemi di memoria, si è chiusa in sé stessa. Così l’abbiamo portata qui dove ha ritrovato nuovi stimoli. Anche se all’inizio è stata dura; temeva la portassimo in un ricovero e soffriva per il distacco dalla sorella. Dopo tutta una vita insieme, la rottura di un legame così forte è traumatica.” Non è facile descrive le discussioni, le telefonate tra i parenti, i dubbi. Alla fine, esaurite le energie, Germana prende in considerazione l’idea del centro diurno. Ma il senso di colpa è sempre dietro l’angolo. “Con il tempo e con l’aiuto degli operatori del centro diurno ho imparato a non avere rimorsi. Solo così si può imparare a convivere con l’Alzheimer perché i malati diventano esigenti, egoisti, peggio dei bambini.” Adesso Ada va al centro diurno molto volentieri e Germana è più serena. L’impegno però è sempre molto, tutte le mattine La malattia delle 4 “A” Le patologie legate all’età sono destinate ad aumentare. Tra queste la demenza senile è la più importante. Si tratta di una malattia che può assumere oltre cento forme diverse, da quella di Pick a quella di Huntington fino all’Alzheimer, la più diffusa. La malattia scoperta dallo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer nel 1906, è conosciuta come malattia delle quattro “A” dalle sue conseguenze: amnesia (perdita della memoria), afasia (incapacità di esprimere e comprendere messaggi verbali), agnosia (incapacità di individuare correttamente persone e cose) e asprassia (incapacità di compiere alcuni movimenti). foto di Hai Thanh Nguyeh la zia va portata e la sera ripresa : “A volte dico a mio marito che abbiamo un’altra figlia che va a scuola. I figli però crescono e diventano autonomi; con la zia non sappiamo fino a quando avrà bisogno di noi.” Torna l’assenza di speranza, ma anche l’aggressività. “Lo capisco dallo sguardo quando sale in macchina la mattina, da un lampo che ha negli occhi. In questi casi ho imparato ad assecondarla; lei parla, va da un ramo all’altro e io le dico che ha ragione, che le cose stanno proprio così. Siamo noi che dobbiamo adattarci a lei.” Nel caso di Ada l’aggressività non diventa violenza fisica perché con l’Alzheimer il carattere viene fuori. Se hai un carattere forte è più facile che sviluppino atteggiamenti violenti. Germana ci lascia con un pensiero di speranza: “La zia non è né folle né incapace di relazionarsi con gli altri. E’ una persona che non ha più memoria. Non un problema da poco, certo, ma con il quale si può imparare a convivere. Oggi sono serena. Accetto la vita come viene; non è facile, ma si impara. L’importante è iniziare il cammino con pazienza e costanza.” Informazioni: Centro Diurno Integrato Le Soleil (strada vicinale Cascina Bonsaglio - telefono 0362/24.11.23). I nomi citati nell’articolo sono inventati; le storie, il dolore e la forza di queste persone sono vere.❖ L'importanza della parola “Parlate. Non smettete mai di parlare. Liberate le vostre emozioni” Il consiglio è per i parenti dei malati e arriva dalla dottoressa Antonella Chirico, medico chirurgo specializzato in riabilitazione psico sociale che collabora con il Centro Diurno Integrato Le Soleil. In Italia ci solo oltre 500 mila ammalati di Alzheimer, ciò significa circa un milione di familiari. E il trend è in crescita. Oggi la malattia colpisce il 20 per cento di chi ha più di 60 anni, ma questa percentuale è destinata a raddoppiare nei prossimi 20 anni a causa del progressivo aumento del numero degli anziani. L’Alzheimer è una patologia in cui accanto alle cure farmacologiche un ruolo fondamentale lo gioca l’approccio psicologico. Perché? Perché è malattia neurovegetativa e, come tale, la prima cosa che colpisce è la memoria. Cioè la nostra parte interiore, il nostro io, il nostro stesso essere. Chi sono? Chi ero? Sono domande che non trovano più risposta. L’Alzheimer è una malattia della mente, del corpo e dell’anima. Per questo non si può pensare solo al malato, ma al connubio malato – famigliare. Può farci un esempio? Insisto sull’importanza sulla necessità di conoscere la malattia. Questo è il primo passo che i parenti devono essere aiutati a compiere. Sapere in quale situazione si trovano, riconoscere i primi sintomi perché spesso si confonde la realtà clinica con quello che si vuole vedere. E’ vero che l’Alzheimer non da speranze? No, non proprio. Negli ultimi anni dal punto di vista medico, della diagnosi e delle cure, sono stati fatti passi avanti notevoli. Sul lato dei famigliari credo che i giusti suggerimenti, la chiarezza, il dare il vero nome alle cose li metta nelle condizioni di sapere cosa li aspetta, a che cosa vanno in contro, come possono difendersi, che aiuto concreto possono avere. In definitiva come possono vivere meglio la situazione. Solo così possono imparare a convivere con l’Alzheimer. foto di Jorc Navarro Seregnoinform@ dicembre/gennaio 2009 21 /territorio/sport di Walter Todaro L’Unione Sportiva Lombarda Il club della boxe è lo sport del momento. Prima lo praticavano i detenuti, ora mettere i guantoni è più “cool” che giocare a squash. Per sindaci, attori, avvocati e amministratori delegati. Tutti sognano di imitare Muhammad Alì e di scolpire il fisico e la mente. G iorgio Pasotti, attore, Leonardo Domenici, sindaco di Firenze, Giovanni Terzi, assessore allo Sport del Comune di Milano, Roberto Saviano, scrittore, Antonio Greco, amministratore delegato di Sole 24 Ore Business Media. Insospettabili manager, stimati professionisti, consumati politici e una schiera di personaggi dello spettacolo. Uomini e donne che condividono la stessa passione sportiva: la boxe. A Seregno c’è una realtà, l’Unione Sportiva Lombarda, che da oltre sessant’anni insegna la noble art e che oggi è, per risultati ottenuti, una tra le prime realtà pugilistiche in Italia. Ne parliamo con Luca Leva, da quattro anni presidente della società sportiva, che incontriamo nella sede dell’Unione Sportiva. Quando entriamo nella palestra a fianco dello stadio Ferruccio ci accoglie una targa che ci ricorda che qui ha iniziato la sua carriera Ernesto Formenti, il peso 22 piuma che vinse l’oro alle Olimpiadi di Londra del 1948. Inizia proprio da qui, dal passato, il nostro viaggio nel mondo del pugilato. “Seregno e la boxe sono vecchi compagni di strada”, ci racconta Luca. “Il pugilato, nella nostra città, fa il suo esordio nei primi anni quaranta quando il campione europeo Cleto Locatelli regala i guantoni a due giovanotti: Egidio Redaelli e Luigi Dell’Orto. La curiosità attorno alla nuova disciplina è tanta ed emergono i primi campioni, Marco Permieri, Ernesto Ballabio e Ernesto Formenti.” Nel 1946 la nascita “ufficiale” della società dà nuovo impulso al pugilato, che può disporre di un’adeguata palestra ricavata sotto la tribuna centrale dello stadio “Ferruccio”. Alla fine degli anni ’60 il testimone passa nelle mani dell’Unione Sportiva Lombarda, presieduta da Enrico Oldani e guidata dal maestro Luigi Casati. dicembre/gennaio 2009 Seregnoinform@ Oggi il maestro è Antonio Leva, uno dei pochi “maestri” in tutta Italia, che negli ultimi vent’anni ha ottenuto risultati molto importanti con numerosi atleti: dai campionati italiani ai campionati mondiali, passando per gli europei. “E la stella al merito sportivo – precisa Leva - che ci ha consegnato quest’anno il Coni è la dimostrazione della qualità del nostro lavoro.” Qual è l’identikit del pugile dell’Unione Sportiva Lombarda? “Nella nostra palestra – ci spiega Leva – abbiamo una ventina di ‘agonisti’, pugili dilettanti che combattono a livello nazionale e internazionale e che si allenano tutti i giorni, e un consistente gruppo di ‘amatoriali’ che seguono la stessa preparazione e la stessa tecnica degli ‘agonisti’, ma che salgono sul ring solo come sparring partner.” Per amatoriale la Federazione pugilistica intende la gym-boxe, disciplina che esclude il contatto fisico con l’avversa- rio e che in Italia raccoglie circa 1.600 tesserati. Ma in realtà i praticanti sono molti di più, soprattutto da quando anche nei centri fitness sono comparsi i guantoni. Tutti a tirare fendenti, magari solo all’aria o al sacco, amatoriali ed agonisti. In fondo, basta poco per sentirsi forti come Mohammad Alì o come i più moderni eroi Roberto Cammerelle o Clemente Russo, oggi reduce da durissimi match tra “confessionali” e “nominations” in un reality. “L’interesse per la boxe, in questi ultimi anni, è cresciuto molto, racconta Leva. Le vittorie di atleti ‘puliti’ come Cammarelle e Russo o il cinema (n.d.r. “Alì” con Will Smith o “Cinderella Man” con Russell Crowe, tanto per citarne un paio) hanno trascinato l’interesse mediatico per il pugilato. Nello stesso tempo sono diminuiti i pregiudizi. Da noi si allenano operai e dirigenti, studenti e casalinghe, commercialisti e poliziotti. Tutte persone ‘normali’ che condividono la stessa passione, unite da un fortissimo senso del gruppo. Sia uomini che donne” Certo, anche donne perché il pugilato non è solo per uomini, come insegna il film premio Oscar “Million Dollar Baby” di Clint Eastwood. Qui i campioni si chiamano Davide Salvatore, Ivan Saporito, Emanuele Panunzi, Diego Fratini, Cristian Bubani. “Sono atleti che arrivano da tutta la Lombardia e addirittura dalla Svizzera – sottolinea Leva con soddisfazione. Mai in passa- Emanuele Panunzi Ivan Saporito 25 anni, studente di biologia, peso piuma, campione italiano universitario e detentore della cintura lombarda 28 anni, operaio, peso leggero, finalista al campionato regionale e vincitore della cintura lombarda Com’è nata la tua passione? Da piccolo combattevo per gioco con mio fratello. Poi lui ha iniziato a venire in palestra e mi ha convinto a provare. Appena ho messo i guantoni, nel 2004, mi sono subito innamorato di questo sport. Il colpo più duro che hai preso? Per ora non ne ho presi. Però mi ricordo il più duro che ho dato. Un montante destro la scorsa estate. In quel momento mi sono sentito davvero forte. Idoli? Erik Morales, un superpiuma messicano molto tecnico. Ma il mio vero modello è Antonio Leva. Il tuo futuro è nella boxe? Mi piacerebbe, magari come istruttore. Però nella vita voglio diventare un biologo Cosa ti piace del pugilato? E’ l’unico sport dove fai tanta fatica e nessuno ti regala niente. Poi la palestra è un luogo di aggregazione. C’è un gruppo unico che combatte per lo stesso obiettivo. I tuoi punti di forza? La grinta e la strategia. Nel pugilato c’è forza e molta tecnica, ma oltre al corpo conta la mente. Mai avuto la tentazione di dare un pugno anche fuori dal ring? No, non ho mai fatto a botte fuori dalla palestra. Tirare di boxe da sicurezza: sai di poterti difendere, ma sai anche che potresti fare dei danni. La boxe è disciplina: ti insegna qual è il limite da non superare mai. Il pugno più duro che hai preso? Un colpo sulla nuca alla “cintura lombarda”. Per alcuni secondi ho visto verde. to abbiamo avuto così tanti ‘agonisti’ di grande prospettiva. Credo sia il frutto del lavoro che stiamo facendo sul territorio, della professionalità degli istruttori e dei metodi di allenamento sempre aggiornati, anche l’allenamento psicologico.” Psicologia e pugilato, un binomio vincente. “La boxe racchiude in sé un insegnamento fondamentale. Sul ring sei solo, ce la devi fare con le tue forze, spiega Orari per Natale: da lunedì a venerdì 8.00 -18.00 sabato e domenica 9.30 -12.00 e 15.30 -19.00 Orari: da lunedì a venerdì 8.00 -12.00 e 14.00 - 18.00 Seregno (Milano) - Via Verdi 110 - Tel. e Fax 0362 238792 www.ingrossocartoleriacolombo.it - info@ ingrossocartoleriacolombo.it /territorio/sport Luca. Per questo la gestione psicologica del match, la strategia giusta, la conoscenza dell’avversario sono importanti tanto quanto la forza.” Ma con la violenza come la mettiamo? “Il calcio è più violento. Nella boxe la forza che è messa sul ring è limitata da regole che impongono il rispetto dell’avversario. Il pugilato mette al centro la relazione con il proprio corpo e aiuta a formare il carattere. Poi ci sono le regole, gli allenamenti duri, le rinunce e i sacrifici e i controlli medici, rigidissimi. La violenza non fa parte di questo sport.” Da un paio d’anni l’Unione Sportiva ha allargato la propria offerta alla thai boxe, perché, ci spiega Leva, “il mondo, anche quello dello sport, cambia e bisogna essere sempre pronti a cogliere le novità.” E poi con la thai, interviene David Pistone, maestro e fighter, “esce il carattere della persona.” Certificato medico alla mano, quindi. Si sale sul ring e si prova: dal lunedì al venerdì dalle 18,30 in poi per gli adulti e, per i bambini dai 13/14 anni, il lunedì e il giovedì dalle 17,30. Per info clicca: 030_SUZUKI_Swift_Smile_Dealer_O_239x138_COL 11-07-2008 www.fightclubseregno.com.❖ 10:55 Pagina 1 SCOPRI LA NUOVA VERSIONE DIESEL DA 75 CAVALLI. Chi ha detto che nella vita non si può avere tutto? Allora non perdere Suzuki Swift. Sorriso garantito, dentro e fuori. Scoprila nella nuova versione diesel da 75 cavalli, in tutte le concessionarie. Suzuki Swift: divertimento, versatilità, elasticità e potenza in un’auto unica nel suo genere. Con tutto di serie*. www.suzuki.it 24 gennaio/febbraio 2009 Seregnoinform@ Consumi ciclo combinato: da 4,5 a 7,2 l/100 km. Emissioni CO2: da 119 a 175 g/km. *Verifica gli equipaggiamenti presso il tuo concessionario. /territorio/intervista /territorio/agenda appuntamenti in Brianza [email protected] a cura di Claudio Geniale TEATRO Direttore: Giorgio Matteoli Informazioni: Museo d'Arte Contem- 22^ edizione della rassegna di tea- n Brugherio - 27 dicembre – ore 21.00 Ingresso libero fino ad esaurimento poranea (tel. 039/21.45.174 – email: tro ragazzi con un programma che Al cavallino bianco posti con prenotazione. [email protected]) vede la presenza di alcune tra le più La Compagnia di Operette di Cor- Informazioni: Brianza Classica (tel. rado Abbati 393/9321818 email: brianzaclassi- INCONTRI ma teatrale nazionale. Teatro S. Giuseppe (via Italia, 76) [email protected]) n Besana Brianza – dal 20 dicembre 11 gennaio Ditta gioco fiaba (da 4 Operetta di Hans Müller e Erik Cha- n Monza – 4 febbraio – ore 20.30 al 21 marzo anni); 18 gennaio Teatro per caso rell. Due ore di puro divertimento, Note di Solidarietà I Promessi Sposi in Biblioteca (da 4 ani); 25 gennaio Teatro del un “dolce asilo” in uno spettacolo Biblioteca Civica “Peppino Pressi” (Via vento (da 3 anni). che sembra un fuoco d’artificio, una Viarana, 14) Ingresso a pagamento coppa di champagne, un rifugio di Lectio Manzoniana tenuta dal profes- Informazioni: Cooperativa La Barac- armonia dove lo spettatore si sente sor Nereo Spinelli: 20 dicembre, 10 ca di Monza (tel. 039/46.30.70 – in vacanza, travolto da marce folk- gennaio, 24 gennaio, 7 febbraio, 21 email:[email protected]) loristiche e ritmi sincopati, quadri febbraio, 7 marzo, 21 marzo dalle interessanti compagnie del panora- ore 15.30 alle ore 17. TEMPO LIBERO scena che portano all’immancabile La Verdi – Orchestra Sinfonica di Ingresso libero con prenotazione n Giussano - fino all’11 gennaio “happy end” che vede coinvolti tut- Milano Giuseppe Verdi Informazioni: Biblioteca Civica “Pep- Il presepe racconta ti i simpatici personaggi del palco- Teatro Manzoni (via Manzoni, 18) pino Pressi” (tel. 0362/99.61.08) Villa Sartirana (via Carroccio, 2) scenico gli spettatori in platea. Musiche: Franz Schubert, Lucia- Ingresso: 20 euro no Berio, Edward Elgar, Johannes BAMBINI Flavio Buzzi organizza la nona mostra Informazioni: Teatro S. Giuseppe (tel. Brahms, Arnold Schonberg n Arcore – dal 20 dicembre al 20 di presepi artistici 039/87.01.81 email: info@sangiusep- Orchestra e Coro Sinfonico di Mi- gennaio Orari: festivi dalle 10 alle 12 e dalle peonline.it) lano “Giuseppe Verdi”, Violoncello: Patong 15 alle 18; feriali dalle 15 alle 18; 25 di elegante spettacolarità e colpi di Il Gruppo Amici del Presepio – Sezione Hanna Chang; Direttore: John Axe- dicembre dalle 15 alle 18 MUSICA lrod, Ingresso: 15 euro Informazioni: Ufficio Cultura (tel. n I CONCERTI SVELATI Informazioni: La rassegna itinerante di musica da Comunità di Monza e Brianza (tel. [email protected]) camera prevede anche quest’anno 039/39.00.942 – email: segreteria@ n Seveso numerosi artisti internazionali accan- fondazionemonzabrianza.org) Natale sui pattini Fondazione 0362/35.52.50 – email: cultura@co- della to a giovani talenti. Il tema particolare proposto quest’anno è dedicato a ARTE “Musica e Popoli”: la maggior parte n Lissone – dal 22 gennaio al 5 marzo Villa Borromeo d’Adda (largo Vela, 1) dei concerti è dedicata alla musica di Movimenti e protagonisti Dalle Collezioni del Museo delle specifiche aree geografiche, italiane o Culture di Lugano, in collaborazione internazionali. con la Fondazione Antonio Mazzot- Fino all’11 gennaio Vedano al Lambro - 4 gennaio – ore 16.30 ta di Milano, la grande scultura dei In piazza Confalonieri pista di ghiac- Omaggio a Mikis Theodorakis popoli del Borneo. cio di 300 mq su cui pattinare in Ensemble Duomo Eventi collaterali compagnia. Sala della Cultura (via Italia, 13) 20 dicembre - ore 15.30 – Un ibri- n Desio Villasanta - 11 gennaio - ore 16.30 do sull’albero 3 gennaio - ore Fino a metà gennaio Duo Joaquìn Palomares – Bruno Museo d'Arte Contemporanea (viale 15.30 - La befana e il mito degli Per i terzo anno consecutivo torna Canino Padania, 6) antenati in piazza Don Giussani la pista di Violino e pianoforte Un ciclo di lezioni introduttive all’ar- Laboratori artistici per bambini da 4 pattinaggio sul ghiaccio. La pista Sala Astrolabio (via Mameli, 8) te contemporanea che affrontano a 10 anni (14 per 25 metri), funzionerà tutti Musiche: Wolfang Amadeus Mozart, alcuni 10 gennaio - ore 16.00- Bagong i giorni, dalle ore 10 fino alle ore 19, Francis Poulenc, Joaquìn Rodrigo, dell’arte europea d’inizio Novecento Lettura recitata con teatro d’ombre con un prolungamento fino alle ore Johannes Brahms e alcuni degli artisti che hanno mag- e burattini per bambini da 6 a 10 23 nel week-end. Brugherio - 18 gennaio - ore 16.30 giormente contribuito allo sviluppo anni. Ingresso gratuito con preno- n Vimercate MusicAnticA delle ricerche contemporanee. tazione Fino al 13 gennaio Quartetto di flauti dolci 22 gennaio: Astrazione e creazione: Informazioni: Biblioteca Civica (tel. Pista di pattinaggio sul ghiaccio in Tempietto di S. Lucio in Moncucco dalla sintesi del reale al concretiamo; 039/61.61.58 email: bibarcore@sbv. piazza Marconi. Aperta dalle ore Musiche: Andrea Gabrieli, Cyprien 5 febbraio: Dello spirituale nell’arte: mi.it) 15.00 alle ore 22.30 nei gironi fe- de Rore, Giovan Battista Spadi, Gio- Vasilij Kandinsky; 19 febbraio: Gli n Monza – dall’11 al 25 gennaio riali e dalle ore 10.30 alle 24.00 nei vanni Bassano, Johann Sebastian amici del caffè Voltaire: Dada tra ...e un sacco di gente soprat- festivi. 25 dicembre Ballo di Natale Bach, Antonio Vivaldi, Joseph Bodin Europa e America; 5 marzo: Marcel tutto bambini e 31 dicembre Festa di Capodanno de Boismortier. Duchamp: Rose c’est la vie Cine Teatro Triante (via Duca d’Aosta, 8) sul ghiaccio 26 fondamentali dicembre/gennaio 2009 Seregnoinform@ movimenti /territorio/agenda di Claudio Geniale In mostra fino al 28 dicembre Seregno, città a dimensione di presepe Un concorso per le scuole elementari, una mostra in galleria “Mariani” e le vetrine dei commercianti. Tre iniziative per sostenere una delle tradizioni più legate alla nostra cultura S ono tre le iniziative in programma per contribuire a diffondere un simbolo che non solo rievoca la Notte di Betlemme, ma “segna” profondamente la nostra identità culturale. Il presepe non è solo un simbolo, ma un vero e proprio valore che identifica la nostra città, la nostra cultura e le nostre radici cristiane. Fino a domenica 28 dicembre sarà aperta la mostra “Presepi Seregno” presso la Galleria Civica “Mariani” (via Cavour, 26). La mostra presenta una ventina di opere “prestate” al Comune da privati ed è aperta al pubblico nei seguenti orari: feriali dalle 16.30 alle 19; festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19. Osservando i presepi e i “diorami” (presepi racchiusi in contenitori simili a televisori) esposti, si ammira, innanzi tutto, la fantasia degli artigiani che li hanno creati. Le ambientazioni dell’evento sacro sono tra le più varie: dalla tradizionale grotta al paesaggio montano, dalla fattoria alla casa. Anche per quanto riguarda i materiali impiegati gli artisti non hanno lesinato utilizzando legno, corteccia, pietra, polistirolo e arricchendo il tutto con vari “elementi”, tra cui alberi, palme, acqua che scorre. I presepi esposti, vere e pro- prie “opere d’arte” artigianali, sono stati realizzati da Giacomo Cesana, Antonio De Nova, Mariarosa Fumagalli e Antonello Villa; Giancarlo Salati ha fatto i “diorami”, mentre altri presepi sono stati prestati da Ivano Lavezzari, Valentina Riva, Enrico Sambruni, dalla Parrocchia S. Valeria e da Tremolada Arte. Fino a giovedì 25 dicembre i commercianti espongono nelle proprie vetrine o all’interno del proprio negozio le rappresentazioni della Natività che i cittadini potranno votare per decretare i tre presepi più originali, più fedeli alla tradizione, più innovativi anche dal punto di vista ambientale, meccanico e tecnologico. I tre negozi dei presepi più votati potranno indicare all’Unione del Commercio di Milano tre associazioni non profit a cui sarà consegnato un contributo, rispettivamente, di 1.000, 700 e 500 euro. L’estrazione si svolgerà domenica 25 gennaio alle 10.30 in Sala foto di Kathryn Mc Callum “Monsignor Gandini” (via XXIV Maggio). Infine, in occasione del mercato straordinario di domenica 21 dicembre saranno esposti i presepi realizzati dagli alunni delle scuole elementari, pubbliche e private, della città che potranno essere votati dai clienti del mercato di piazza Linate.❖ Le origini Si deve agli evangelisti Luca e Matteo la prima descrizione della Natività; nei loro testi è presente quella sacra rappresentazione che ha preso il nome latino di praesepium ovvero recinto chiuso, mangiatoia. In Luca si narra, infatti, che il Figlio dell’Eterno è posto “in una mangiatoia perché non c’era per essi posto nell’albergo.” La realizzazione del presepe, secondo la tradizione corrente, ha origine dal desiderio di San Francesco di far rivivere in una dimensione naturale la nascita di Betlemme; tale rappresentazione ebbe luogo a Greggio, in provincia di Rieti, la notte di Natale del 1223. Primo esempio di presepe inanimato è, invece, quello che Arnolfo di Cambio realizzò nel 1280 e del quale oggi sono conservate le statue residue nella cripta della Cappella Sistina a Roma. Con il XVIII secolo si diffonde il presepe meccanico o di movimento che ha in Hans Schlottheim, nel 1588, un illustre predecessore. Con il XIX secolo si distingue l’arte presepiale pugliese, specialmente a Lecce, per un uso innovativo della cartapesta e dei colori. Oggi, il presepe torna "di moda" anche attraverso l’allestimento di rappresentazione dal vivo, presepi viventi e soprattutto la produzione di artigiani, eredi delle scuole del passato, che attraverso le loro opere riportano nelle case e nelle piazze d’Italia la Natività secondo la simbologia cristiana. Seregnoinform@ dicembre/gennaio 2009 27 /stili di vita/salute e benessere a cura della dott.ssa Dovra Ancona Un po’ di attenzione verso l’alimentazione per sentirsi bene con se stessi La dieta proteica per vivere in equilibrio Si tratta di un rimedio rapido che ci permette di perder chili nelle zone diaboliche come cosce, addome, glutei, cioè dove sono più distribuite le cellule adipose L ’alimentazione influenza tutte le fasi della vita. Aiuta, se seguita in modo corretto, a far diminuire le problematiche dovute all’invecchiamento degli organi, ma anche a prevenire le patologie legate all’invecchiamento stesso, come infarto o ipertensione. Un’erronea introduzione di cibo può far elevare i valori non solo della glicemia, ma anche della pressione arteriosa, che modula i fenomeni legati all’invecchiamento dei reni e dell’apparato cardiovascolare. Per cui è importante avere un’alimentazione equilibrata. Può sembrare facile ma non è così: in questa stagione, le basse temperature e la mancanza di sole, ad esempio, non facilitano il desiderio di seguire una dieta equilibrata né la voglia di esercizio fisico, che almeno aiuterebbe a smaltire quanto consumato. Ormai le diete in circolazione sono le più svariate, è importante però avere qualche consiglio un po’ più specialistico, e fare chiarezza su una dieta che è molto “di moda”, quella proteica. Il primo consiglio è quello di pesarsi regolarmente. Una volta alla settimana è sufficiente, per permettere di capire cosa sta capitando nel nostro corpo. Chiarito a quanto ammontino i chili aggiunti è 28 sempre bene richiedere al nostro medico oppure a uno specialista come comportarsi se il nostro peso ha superato “la soglia”. Ma qual è la soglia? Per conoscerla bisogna sapere cosa è l’indice di massa corporea (B.M.I.) che è dato da P (chili) -----------------h² (altezza) B.M.I. Categorie: Normopeso = 18.5-24.9 Sovrappeso = 25-29.9 Obeso = > 30 Un altro consiglio è quello di bere molto prima dei pasti, fare attenzione agli spuntini e cercare di controllarsi nei momenti passati davanti alla televisione. Ma cos’è la dieta proteica? Si tratta di una dieta rapida che ci permette di perder chili nelle zone “diaboliche” come cosce, addome, glutei, cioè dove sono più distribuite le cellule adipose. Con questa dieta scatta la lipolisi, la distruzione del grasso, soprattutto in queste zone critiche. L’importante è seguirla solo per due o tre mesi e dopo essersi accertati, tramite gli esami del sangue, che reni e fegato funzionino bene. Questo perché con la dieta proteica abbiamo una vera accelerazione del metabolismo con notevole mobilizzazione e distruzione dei grassi che verranno eliminati dai reni e dal fegato stesso. La storia di questa dieta dicembre/gennaio 2009 Seregnoinform@ nasce nel 1967 con Apfelbaum a Parigi e più tardi, nel 1973, Blackburn, ricercatore dell’Istituto di tecnologia del Massachusetts scoprì che un regime unicamente a base di proteine permetteva di diminuire sufficientemente la litogenesi, ovvero la formazione di grasso e far scattare la lipolisi: il tutto progettando l’attività metabolica dei tessuti mobili e assicurando un bilancio azotato equilibrato. Per mantenere l’organismo in salute è importante una certa dose di proteine. Non dimentichiamoci, infatti, che le proteine sono alla base del sistema immunitario: è proprio da questo che si sintetizzano gli anticorpi, e non solo, anche gli enzimi che hanno molteplici funzioni. Le proteine sono importanti perché sono alla base di tessuti come muscolo e pelle. Quali sono i vantaggi che offre questa dieta? Abolita la sensazione di fame Per poter proseguire una dieta non si deve aver fame e questo avviene con la dieta proteica. La fame sparisce in tre o quattro giorni, formandosi i corpi chetonici di cui uno, l’acido idrossibutirrico agisce sul centro della sazietà (a livello cerebrale). La rapidità Questa determina la motivazione in un paziente, se il suo dimagrimento procede lentamente, avrà comunque delle difficoltà a proseguire la dieta soprat- tutto se ci sono molti chili da perdere. Con questa dieta possiamo perdere dai due ai quattro chili alla settimana, con protezione della massa muscolare, per cui non si avrà caduta di tono di glutei, viso e braccia, ma sarà invece il tessuto adiposo a esser utilizzato come fonte di energia. La sensazione di benessere Favorita dall’azione disintossicante del digiuno proteico. Il sonno Nell’obeso è spesso diminuita la capacità respiratoria a cura della compressione endotoracica provocata da importanti masse grasse. La perdita graduale di peso indotta dal digiuno proteico migliora la capacità respiratoria per cui il paziente dorme meglio. Pelle e rughe Risentono anche queste positivamente, infatti la massa proteica è risparmiata e non si ha la formazione di solchi. La cellulite Proprio per la perdita del grasso e della diminuzione di liquidi c’è un grosso miglioramento della circolazione e quindi anche dell’ossigenazione dei tessuti. Sparisce la pelle a “buccia d’arancia”. Chiaramente ci sono delle controindicazioni assolute. Non la possono fare I bambini o gli adolescenti Le donne in gravidanza o durante l’allattamento Le persone che fanno abuso di alcool Le persone affette da arteriopatie cerebrali Le persone colpite recentemente da infarto Le persone affette da malattie metaboliche ereditarie In cosa consiste la dieta? Nel seguire un regime alimentare a base proteica di carne magra come: - pollo, tacchino, coniglio, vitello o pesce o uova. - bere almeno 2 litri di acqua gasata o naturale. - assolutamente evitare la frutta, succhi di frutta, salumi, formaggi, burro, fritture, dolci, gelati, pasta, riso, alcolici e patate.❖ L'angolo dei consigli No alle diete “fai da te”: possono portare a errori dannosi per la salute. Meglio andare da uno specialista che potrà indicare la dieta in base a esami del sangue, età, ossatura, B.M.I. (indice di massa corporea). Evitare di diventare maniaci della dieta: i piccoli accumuli di grasso (pancia, fianchi, braccia, cosce) difficilmente si possono eli- minare senza trattamenti specifici come, per esempio, l’Apollo (nuovo trattamento a radiofrequenza tripolare, che permette di sciogliere il grasso senza l’uso di aghi o dolore). Non fissatevi sul fatto che a 20 anni pesavate meno: è normale avere tre o quattro chili in più superati i 40 anni. E comunque il vostro viso apparirà più disteso. /comune/la parola ai partiti Ugo Calò Forza Italia Luca Talice Lega Nord Riformare la scuola è interesse di tutti Fronte comune (contro la malavita) [email protected] I n merito ad un tema così ‘importante’ come la riforma della scuola ed alle polemiche faziose della ‘sinistra’, anche attraverso manifestazioni di piazza, nei confronti del Ministro Maria Stella Gelmini il gruppo consiliare di ‘Forza Italia’ intende fornire alcune precisazioni alla cittadinanza. “Ci sono due Italie: una per una scuola di qualità e che vuole che gli insegnanti vengano pagati meglio e rappresenta la stragrande maggioranza degli italiani, poi ci sono piccole frange che hanno deciso di non guardare nel merito i problemi e di protestare.” Queste parole, del Ministro Gelmini, esprimono il modello di scuola che vogliamo per i nostri figli. Viviamo in un paese che ha il più alto numero di docenti per studente di tutto l’occidente e un numero di ‘bidelli’ superiore al numero dei carabinieri. In compenso abbiano i docenti più ‘mal pagati’ d’Europa nonostante la loro professionalità. Il Governo si è trovato di fronte al no ideologico mosso da insegnanti e sindacati di sinistra (che si divertono a mantenere lo ‘status quo’) e da gruppi di studenti, strumentalizzati ed incuranti del loro futuro, schierati contro una riforma che rilancia il sistema scuola secondo criteri ‘meritocratici’ a discapito delle storture ideologiche. Una riforma diretta a reintrodurre, ad esempio, il voto in pagella per le elementari e medie, così da rendere più comprensibile l’impegno degli studenti, e a ripristinare il voto in condotta, messo nel dimenticatoio dalle riforme di ‘sinistra’, che ha determinato con sempre più frequenza fenomeni di bullismo. Previsto anche un risparmio per le famiglie sull’acquisto dei testi scolastici, mettendo fine all’ignobile meccanismo degli aggiornamenti dei testi. Vi è poi la reintroduzione obbligatoria dell’educazione civica, incentrata su ambiente e studio della Costituzione. Si assisterà ad una razionalizzazione del personale (con il maestro prevalente, che non ha certamente fatto crescere, negli anni passati, generazioni di ‘asini’, ci sarà più disponibilità per il tempo pieno) oltre a liberare risorse per pagare meglio i docenti migliori. Nessuno verrà licenziato ma, al tempo stesso, non si può pensare di andare avanti con una idea di pubblica amministrazione non orientata a fornire servizi di qualità ai cittadini ma con la funzione di ‘parcheggio’ per chi è alla ricerca di un posto di lavoro. La riforma è necessaria per avere anche in Italia una scuola che dia valore al merito facendoci uscire dall’appiattimento egualitarista sessantottino; una scuola che non sia un ‘ammortizzatore sociale’ ma una struttura che rende concreto il diritto allo studio dei nostri giovani che consente di partire alla pari con gli altri (chi ha adeguata formazione trova sempre un adeguato lavoro). Poiché in questi giorni si sono dette molte falsità contro il Governo intendiamo utilizzare questo spazio per far capire ai cittadini seregnesi che ‘scuola’ vogliamo per la nostra città e per il futuro dei nostri figli. [email protected] N egli ultimi tempi,stiamo assistendo a fatti ed episodi criminosi che hanno portato l’attenzione su un fenomeno poco conosciuto o sottostimato. La Brianza, la nostra terra, dove molti di noi ci sono nati e comunque tutti ci viviamo, famosa per le sue aziende e i tanti mobilifici,è diventata terreno fertile per la malavita organizzata. Usiamo il termine “Terreno Fertile”, non a caso, ma proprio perché su una porzione del nostro territorio e anche in quelli di Desio e Briosco, è stata trovata dopo mesi di indagini da parte delle forze dell’ordine, una discarica abusiva di rifiuti tossici. Indagine che è partita da una segnalazione effettuata dalla polizia locale di Seregno. Si è appreso che c’era una vera e propria organizzazione che trafficava rifiuti pericolosi in terra brianzola. Per ricostruire l’intera vicenda e individuare i vari componenti del gruppo, le forze di polizia hanno condotto le indagini per 10 mesi, suffragate anche da operazioni di osservazione, pedinamenti, intercettazioni telefoniche e ambientali. Risultato: quasi una decina le persone arrestate e altre 20 denunciate. Non è stato l’unico fatto grave che ha coinvolto il nostro territorio. Sempre nello stesso periodo dopo un indagine della Guardia di Finanza, è stato arrestato un personaggio che utilizzava soldi sporchi frutto di attività criminali nel napoletano, per acquistare immobili, attività produttive, terreni ecc. Cento milioni di euro (200 miliardi delle vecchie lire) che attraverso società fantasma, prestanomi ecc servivano per acquistare edifici a Monza, Desio, Muggiò, ma anche a Seregno. In sintesi soldi sporchi, ripuliti con società finte e prestanomi veri che servivano a far guadagnare altri soldi. Quello dei prestanome è il vero problema unito a quello dei colletti bianchi, professionisti all’apparenza perbene che facendo finta di non sapere la provenienza dei soldi illeciti si mettono a disposizione dei malavitosi per incrementare i guadagni. Professionisti che scorazzano per le nostre città con macchinoni, pensando di essere stimati… In realtà sono il peggio in assoluto che possa esserci, essendo a libro paga dei malavitosi. Chissà se questi personaggi girano anche per Seregno? Speriamo di no, ma teniamo di sì! Davanti a questo malaffare diffuso, a queste infiltrazioni mafiose non possiamo dividerci. La società civile, la stampa locale (che è molto attiva nel segnalare il rischio di infiltrazioni mafiose in Brianza), le associazioni del mondo produttivo, ma anche del volontariato, i partiti (tutti, nessuno escluso), le istituzioni, la gente onesta devono essere tutti uniti e fare fronte COMUNE con le forze dell’ordine per fermare i mafiosi. Noi della Lega Nord saremo sempre presenti, vigili, attenti. Saremo sempre contro tutti i malavitosi italiani e/o stranieri. Concludo ringraziando tutti per aver letto il mio articolo e colgo l’occasione per porgere i migliori auguri di Buon Natale, Buon Anno e Buone Feste! Seregnoinform@ dicembre/gennaio 2009 31 /comune/la parola ai partiti Antonio Graziano Alleanza Nazionale Roberto Pozzoli Amare Seregno L’effetto scuola Provincia di Monza e Brianza, cui prodest? [email protected] L a scuola si sta confermando terreno ideale scelto dalla sinistra per attaccare il governo di centrodestra. La loro strategia è sempre la stessa: divulgare menzogne a ripetizione, obbligando chi governa di smentirle, occupare le scuole cercando di allargare la protesta portando ben oltre la legalità le iniziative di opposizione, allo scopo di attirare l’attenzione dei media provocando così ulteriore confusione. Non da ultimo , per i nostalgici sessantottini c’è la ricerca del vittimismo quando il premier dichiara di voler tutelare la libertà di quanti vogliono continuare a studiare e a lavorare in pace, oppure se le forze dell’ordine respingono una manifestazione non autorizzata prima che questa blocchi una stazione ferroviaria, come è accaduto qualche giorno fa a Milano. Il motto che pervade le sinistre folle studentesche è sempre il solito: Politicizzazione, falsità, vittimismo, ovvero la tattica della sinistra non cambia mai. Gli Italiani devono reagire a queste manifestazioni con la forza della verità contenuta nelle poche innovazioni del decreto Gelmini. Il nucleo del decreto è la reintroduzione del maestro prevalente ove si sancisce il principio in cui l’educazione si fonda su un rapporto personale unico. Il ripristino del voto in condotta, porterà a rafforzare il principio di autorità nella scuola, infatti in sede di scrutinio intermedio e finale verrà valutato il comportamento di ogni studente, anche in relazione alla partecipazione alle attività e agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori dalla propria sede."Inoltre dal prossimo anno scolastico saranno attivati corsi in “Cittadinanza e Costituzione” inerenti l’educazione dello stare insieme attraverso la comunicazione dei capisaldi della vita comune: il rispetto reciproco, la cura di chi è diverso, il non imbrattare i muri, ecc. I competenti organi scolastici adotteranno libri di testo in relazione ai quali l’editore si sarà impegnato a mantenere invariato il contenuto per 5 anni nella scuola primaria e per 6 nella secondaria di primo e secondo grado e a tale proposito il dirigente scolastico avrà il compito di vigilare affinché le delibere del collegio dei docenti sull’adozione dei libri di testo siano assunte nel rispetto delle disposizioni. Nella scuola primaria la valutazione degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite sarà espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno il tutto a beneficio della semplicità e della chiarezza. Se vogliamo bene alla scuola bisogna avere il coraggio di cambiare. I dati OCSE dicono che i nostri quindicenni sono agli ultimi posti nella classifica mondiale in quelle abilità come la lettura che si apprende alle elementari. Un alunno delle scuole elementari italiane costa ai contribuenti circa 5000 euro l’anno, è mai possibile che dopo aver speso 25.000 euro metà di questi non sappiano nemmeno leggere? 32 dicembre/gennaio 2009 Seregnoinform@ [email protected] V isto che nel 2009 andremo a votare per la Provincia di Monza e Brianza, vi voglio sottoporre alcune argomentazioni, ancora attuali, che risalgono a 18 anni fa, allorché si trattava di scegliere tra Città Metropolitana e Provincia. “In merito alle scelte che i nostri comuni faranno sull’area metropolitana, occorre definire alcuni aspetti normativi e politici. Ci si deve basare sugli effettivi legami economico-culturali con Milano, Como, Lecco, Monza. Viviamo in una realtà che è connessa con Milano sotto moltissimi punti di vista e sembrerebbe assurdo staccarsi. Nella comparazione costi-benefici occorre considerare anche quali sarebbero le conseguenze del non ingresso nell’area metropolitana. In primo luogo i comuni esclusi sono tagliati fuori dagli investimenti che l’autorità metropolitana decide di fare. In secondo luogo i comuni esterni subiscono comunque le scelte urbanistiche. La necessità di un decentramento dei servizi, con aree più ristrette per poter operare in maniera da rispondere alle esigenze della gente, è fortemente sentita. Questo deve essere l’interesse primario, non la localizzazione del centro decisionale, Milano o Monza. La logica è distinguere il decentramento politico dal decentramento amministrativo e dei servizi. E’ poi importante chiarire un punto che viene travisato: la legge dice che le aree metropolitane possono essere suddivise in circondari a seconda delle esigenze della popolazione. D’altro canto, la creazione di una nuova provincia, non comporta l’istituzione di uffici amministrativi dello Stato. Dire che per avere i servizi decentrati bisogna creare una nuova-provincia è una falsità. Creando l’Area Metropolitana, sarebbe più facile definire dei circondari, come ad esempio il circondario di Monza, con tutti gli uffici e i servizi decentrati. L’obiettivo che ci dobbiamo porre come brianzoli è quello di contrattare l’ingresso nell’area metropolitana per garantire la tutela della specificità dell’identità. La legge apre grosse possibilità di tutela: i confini dei comuni che entrano nell’Area Metropolitana vanno ridefiniti per evitare che i comuni più grossi fagocitino quelli più piccoli. Non esisterà più il Comune di Milano ma al suo posto 5 o 6 comuni più piccoli con altrettanti Consigli, altrettanti Sindaci. Rimane comunque il grosso nodo della rappresentatività delle diverse realtà in seno agli organismi metropolitani; sarà necessaria una modifica delle norme elettorali rispetto agli attuali meccanismi. Si potrebbe usare un meccanismo misto alla francese o alla tedesca in modo che nelle ipotesi di un consiglio composto da 80 componenti si abbia un rappresentante per ogni area di circa 40.000 abitanti. L’ipotesi della creazione della provincia di Monza potrebbe essere anche diseconomica, nonché antistorica: pur con forti differenziazioni noi siamo profondamente legati a Milano.” E adesso ci siamo: sarà stata una buona scelta?? O non sarà piuttosto un azzardo? Cesare Visconti UDC Pietro Amati Partito Democratico Linea di politica scolastica dell’udc lombardia Seregno, capitale europea [email protected] U tilizzo lo spazio a mia disposizione per indicare, sia pure in modo succinto, stante lo spazio concesso, la linea politica regionale del mio Partito l’UDC, per quanto attiene il tema della scuola: L’UDC ha sempre ritenuto la formazione e l’istruzione un cardine su cui basare le proprie linee di azione politica nella convinzione che il Nostro Paese “potrà garantirsi un futuro solo se sarà capace di promuovere un grande balzo in avanti della qualità dell’istruzione, della formazione, della ricerca.” Di qui la necessità di por mano con serietà e determinazione ad iniziative legislative che mirino a migliorare la qualità del nostro sistema scolastico, la sua efficienza e soprattutto i livelli di apprendimento dei nostri studenti. Siamo in sintonia sul ripristino del voto in condotta, sul ripristino della valutazione in decimi superando i giudizi analitici, così come sul ritorno all’obbligatorietà di studio di “cittadinanza e costituzione”. Riconosciamo la necessità di por mano ad una riqualificazione della spesa con l’obiettivo di eliminare sprechi e rendite di posizione che riducono le risorse disponibili per un loro reinvestimento utile al miglioramento qualitativo del sistema basato sul principio della valorizzazione del merito soprattutto del corpo docente, stabilendone con trasparenza i criteri, e del miglioramento del livello retributivo loro riconosciuto. In questo contesto l’UDC non disconosce comunque l’ineludibilità di adeguare il sistema educativo a parametri europei (alunni/classi – alunni/docenti – docenti/classi) ma ritiene si debbano raggiungere in tempi medi con il coinvolgimento delle OO.SS. ed un uso del turn-over che non precluda l’ingresso di risorse umane giovani. Si rende necessario, affinché questo avvenga, modificare la strategia degli interventi politici ed anziché predisporre tagli su cui successivamente realizzare interventi non organici di sistema, si rende necessario costruire un progetto di innovazione e modernizzazione complessiva che sappia inserire principi di sana competizione anche attraverso il solido sostegno alla scuola paritaria, su cui intervenire con norme che colpiscano ed eliminino i veri sprechi esistenti per un loro reinvestimento, a fini migliorativi, nello stesso bilancio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Per affrontare il problema “scuola” è necessario: istituire un tavolo di confronto fra tutte le parti politiche che intendono positivamente contribuire alla costruzione di un progetto di riqualificazione ed ammodernamento del sistema; attivare una sessione straordinaria del parlamento per trattare le complesse problematiche attinenti la scuola; rivalutare gli aspetti finanziari complessivi ai fini di un maggior reinvestimento dei risparmi ottenuti nel bilancio della scuola e della formazione per attribuire al sistema educativo, nei fatti, il giusto ruolo di priorità che gli compete. Avremo modo di approfondire l’argomento trattato nelle diverse sedi di competenza della Politica. [email protected] O gni anno, in Europa, si individua una città, eleggendola “capitale europea della cultura”. Il 2008 ha avuto, quale capitale, la città inglese di Liverpool. Chi arriva in quella città, sbarca all’aeroporto “John Lennon” e, appena uscito sul piazzale antistante, si imbatte in un sottomarino giallo sollevato da terra e inclinato, come dovesse nuovamente rituffarsi negli abissi, grande monumento colorato che ricorda la magica canzone di Lennon e McCartney. Ogni cosa, in città, ricorda il quartetto inglese che ha rivoluzionato la musica, e anche i cittadini italiani, di ogni età, compresi i seregnesi, magari diligenti elettori della Destra che governa la nostra città, si fanno immortalare ai piedi della grande statua bronzea di John Lennon, artista europeo dell’anno. Poi si ritorna nella nostra velenosa Brianza (come diceva il compianto Lucio Battisti) e, con i bambini, si va a giocare in un parco, vicino a casa. Il parco John Lennon… ops… “Caduti di Nassirya”. Gli alunni della media Don Milani, scuola a indirizzo musicale, ancora oggi si ostinano a chiamarlo “Parco John Lennon” (guai, ragazzi, se vi sente il Sindaco!) così come, alle elementari “Rodari”, ancora chiamano quel loro abbandonato parco “Caduti di Nassyria”. Quest’ultimo si chiama invece “Bambini di Beslan”, e tanto è stato a cuore a questa Amministrazione che, quest’anno, ci si è pure dimenticati dell’anniversario di quel tragico massacro. Abbiamo giocato con le parole: con la scusa di “avvicinare” alla caserma dei Carabinieri il parco “Caduti di Nassirya”, ai quali va il nostro commosso ricordo e la nostra imperitura riconoscenza, si è perpetrato il crimine culturale sospettato: a nulla interessavano, a questa Amministrazione, i bambini ceceni; lo scopo era solo quello di cancellare John Lennon, frutto impuro della precedente Amministrazione. Così, mentre in tutta Europa si è cantato a suon di musiche di John Lennon, nella nostra città, la “cultura” ha trionfato ancora una volta, attraverso la scomparsa persino dell’assessore alla Cultura, di cui il Sindaco e la Maggioranza non sentono il bisogno; a Seregno, per la cultura, bastano le manifestazioni di piazza, con lo zucchero filato e i gadget per i bambini, con la scritta “Città di Seregno”, da ricordare al momento delle elezioni; cultura è stata rendere il centro città (freddo, impersonale e senza anima, nella nuova versione urbanistica) pedonabile, ma attraversato da Ferrari rombanti, che i sudditi possono, senza toccare, guardare e mostrare ai bambini come svuotato mito del nostro tempo… Cultura è costruire un auditorium (un “modernissimo auditorium ipogeo”, come ha declamato una asservita testata giornalistica) per... per cosa? Non era meglio utilizzare quei soldi ( ricordo, sino alla noia, “pur di non fare il palazzo comunale”) per qualcosa di socialmente utile, piuttosto che inseguire un orizzonte culturale che non c’è? Liverpool capitale europea della cultura, Seregno capitale europea dell’ignoranza. Seregnoinform@ dicembre/gennaio 2009 33 /comune/la parola ai partiti Giuseppina Minotti Francesco Mandarano Rifondazione Comunista [email protected] [email protected] Il prc ha aderito allo sciopero generale del 12 dicembre P aghi la crisi chi l’ha causata. L’attuale grave recessione economica è il risultato di anni di politiche a favore del libero mercato. Mentre i ricchi sono diventati sempre più ricchi, le lavoratrici e i lavoratori, i giovani precari e i pensionati sono sempre più poveri. Servirebbe un’inversione di tendenza delle politiche sociali, riprendere la lotta all’evasione fiscale, aumentare le tasse sulle grandi ricchezze, sulla finanza, sui grandi patrimoni immobiliari, ma il governo salva le banche e i banchieri mentre taglia i fondi per le scuole, per la sanità e per le pensioni. Difendere l’occupazione. Bisogna fermare i licenziamenti e la chiusura delle aziende. Occorre una politica industriale che punti alla difesa dell’occupazione, combatta le delocalizzazioni, investa sulla ricerca e sulla qualità. Occorrono investimenti pubblici per la compatibilità ecologica dell’industria, per l’energia pulita, per uno sviluppo delle città e delle periferie legato ai bisogni reali delle persone. Fermare la precarietà. Bisogna cambiare le leggi che hanno fatto dilagare la precarietà del lavoro e che oggi, con la crisi che avanza, produrranno centinaia di migliaia di disoccupati. Deve finire la persecuzione del lavoro migrante, ricattato nei suoi diritti fondamentali con la minaccia di perdere il permesso di soggiorno. Più sicurezza per i migranti significa più diritti per tutti. Difendere il salario. Bisogna aumentare le retribuzioni dei lavoratori. Per sostenere il reddito dei lavoratori e dei pensionati bisogna ridurre le tasse sulle retribuzioni e sulle pensioni medio basse, detassare la tredicesima per tutti o dare un “bonus” a chi la tredicesima non l’ha, detassare la cassa integrazione, ripristinare la scala mobile. Occorre un intervento sui prezzi e ridurre i mutui sulla prima casa e gli affitti. Va sviluppata la sanità pubblica e rafforzato il sistema delle pensioni pubbliche. Che cosa sta succedendo nella scuola seregnese? La cosiddetta Riforma Gelmini ha provocato proteste anche nel mondo della scuola seregnese. I primi a muoversi sono stati docenti e non docenti degli Istituti di Base, il 15 è stata la volta degli Istituti superiori Levi e Bassi, poi il grande successo dello sciopero del 30. Il gruppo consiliare del PRC ha presentato un ordine del giorno dal titolo: “Difendiamo la Scuola Pubblica”. Nell’ODG si chiedeva una riflessione sui provvedimenti legislativi che riguardano 7000 famiglie seregnesi che hanno figli a scuola, individuando i nodi principali: in primo luogo la scomparsa del tempo pieno nella scuola elementare e di quello prolungato nella scuola media nonché la presenza del maestro unico dalle prime elementari, ma non è stato approvato dalla maggioranza di centro destra. Speriamo che i seregnesi non se ne dimentichino, in futuro. Sito:www.brianzapopolare.it/prcbrianza/seregno 34 dicembre/gennaio 2009 Seregnoinform@ Chi riceve Seregno Inform@ Distribuito gratuitamente dal Comune tramite posta a tutte le 17.551 famiglie di Seregno. +2.000 copie distribuite dal comune durante i principali eventi pubblici. NATALE, TEMPO DI VETRINE Sul prossimo numero del “Seregno Inform@” daremo spazio alle più belle vetrine realizzate tra novembre e gennaio per il periodo natalizio. Ma a decidere quali sono le vetrine più “cool” del Natale 2008 sarete voi: scattate ed inviate le vostre foto alla redazione ([email protected]). Dotcom Edizioni CERCA VENDITORI DI SPAZI PUBBLICITARI PER ZONE LIBERE Offriamo anticipo provvigionale, portafoglio clienti da sviluppare e provvigioni adeguate. 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