Coordinato da Claudio Lucchetta Agenzia Adiconsum - anno XX - n. 36 - 10 luglio 2008 Stampato in proprio in luglio 2008 In questo numero: La sicurezza degli alimenti per chi viaggia Etichette alimentari: garanzia di qualità e sicurezza In primo piano - La sicurezza degli alimenti in vacanza Argomenti - Etichette alimentari: garanzia di qualità e sicurezza In breve - La newsletter della Coalizione ItaliaEuropa - Liberi da Ogm Test noi consumatori periodico settimanale di informazione e studi su consumi, servizi, ambiente Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 – Iscriz. ROC n. 1887 Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma Adiconsum News In primo piano La sicurezza degli alimenti in vacanza Per molti europei l’autunno e l’inverno rappresentano i periodi ideali per esplorare mete più esotiche, ma i viaggiatori devono essere cauti, soprattutto se intendono visitare Paesi in via di sviluppo. U n viaggiatore su tre si ammala a causa dell’acqua e del cibo, soffrendo spesso di “diarrea del viaggiatore”. La possibilità di ammalarsi sale fino all’80% in caso di soggiorni prolungati in zone ad alto rischio in Asia, Africa e America latina. Tuttavia molte delle malattie trasmesse dall’acqua o dal cibo possono essere prevenute grazie all’adozione di alcune semplici misure precauzionali. Di seguito riproduciamo i suggerimenti proposti dall’European Food Information Council (Eufic). Perché i viaggiatori si ammalano? L’acqua o il cibo contaminato possono causare una serie di malattie che vanno da patologie transitorie con sintomi lievi (es. vomito, diarrea) a patologie croniche più gravi (es. colera, tifo, epatite A). Chi visita i paesi tropicali e subtropicali inoltre può contrarre anche parassiti intestinali quali i vermi. Quando andiamo all’estero esponiamo noi stessi a improvvisi cambiamenti che mettono a dura prova le nostre difese immunitarie naturali. Dormiamo di meno e veniamo stressati dallo sconvolgimento delle nostre normali abitudini alimentari e dal cambiamento d’ambiente. Veniamo esposti a germi con cui il nostro organismo non è mai venuto a contatto e le minacce per la nostra salute possono aumentare nel caso di climi caldi o di scarse condizioni igieniche che favoriscono la crescita e la diffusione di microrganismi pericolosi. Cosa si può fare per ridurre i rischi di infezione? A seconda del Paese che visitate può essere necessaria la vaccinazione contro pericolose malattie. Se viaggiate in zone ad alto rischio assumere antibiotici o altri farmaci in modo preventivo può essere efficace contro alcune forme di diarrea del viaggiatore. Prodotti contenenti probiotici (‘batteri buoni’) possono rappresentare un approccio più lieve sebbene la loro efficacia nei confronti della diarrea del viaggiatore debba essere ancora provata. Più semplicemente potete proteggere il vostro sistema immunitario dormendo bene e mangiando in modo salutare prima della partenza. Quando siete in viaggio tenete in mente che la contaminazione avviene principalmente attraverso l’acqua inquinata o maneggiando i cibi. Quindi l’osservanza delle comuni regole igieniche, come lavarsi le mani prima di mangiare (con acqua bollita o potabile), rappresenta un modo efficace per proteggere voi stessi. Ad ogni modo dovreste seguire anche i consigli di sicurezza alimentare riportati di seguito. Test noi consumatori Adiconsum News Consigli di sicurezza alimentare 1. Bevete acqua preferibilmente gassata da contenitori sigillati – nel dubbio trattate l’acqua con un filtro riutilizzabile o con un disinfettante come lo iodio. 2. Evitate il ghiaccio nei drinks e assicuratevi di utilizzare acqua potabile per risciacquare gli alimenti e lavarvi i denti. 3. Non comprate cibo da venditori ambulanti o in esercizi alimentari con scarse condizioni igieniche. 4. Bollite il latte non pastorizzato. 5. Mangiate cibi ben cotti. Oltre ad assicuratevi che la cottura sia completa (fino al “cuore” della pietanza: niente cotture “al sangue” o “al dente”), sinceratevi pure che i cibi non siano stati lasciati troppo a lungo a temperatura ambiente. 6. Pelate tutta la frutta e la verdura e evitate la frutta con la buccia danneggiata. 7. Evitate le insalate che potrebbero essere state lavate con acqua contaminata. 8. Evitate i cibi che possono essere stati esposti a mosche o insetti. 9. Evitate i molluschi crudi e i piatti contenenti uova, pollame o carne crudi o parzialmente cotti. 10.Nei Paesi in cui possono essere presenti biotossine nel pesce e nei molluschi chiedete informazioni sul posto. Cosa fare se vi ammalate La diarrea, il sintomo più comune di cui potete soffrire, può causare una pericolosa disidratazione. Portate con voi soluzioni reidratanti o compratele sul posto. Si presentano spesso come polveri a cui è necessario aggiungere solo acqua bollita o trattata. Se la diarrea persiste per più di 24 ore, il vomito più di 12 ore, se compare sangue nelle feci o accusate febbre o gravi crampi muscolari contattate un medico. Argomenti Etichette alimentari: garanzia di qualità e sicurezza Riproduciamo di seguito l’intervento dell’Adiconsum alla conferenza “Le nuove regole per i claims nutrizionali e salutistici” (Roma -La Repubblica- 24 giugno 2008). L’impegno dell’Adiconsum per guidare i consumatori a scelte alimentari consapevoli I n questi ultimi anni, sia a livello comunitario che nazionale e regionale, sono state emanate nuove norme che offrono maggiore sicurezza e miglior tutela per il consumatore rispetto al passato. Molto è stato fatto per aiutare i consumatori ad acquistare prodotti o ad utilizzare servizi nelle migliori condizioni di sicurezza e garanzia; tuttavia il primo requisito per poter far valere un proprio diritto rimane quello di conoscerlo. Accade invece spesso che, quando il legislatore si dedica positivamente alla tutela dei consumatori, alla sua azione non seguano poi adeguate campagne informative che spieghino ai cittadini i nuovi diritti acquisiti e le modalità con le quali questi possono essere esercitati. Test noi consumatori Adiconsum News Partendo da questa considerazione, una buona parte dell’attività dell’Adiconsum nel settore dell’etichettatura dei prodotti alimentari è da sempre volta alla divulgazione dei contenuti della normativa orizzontale e verticale che ne fissa le regole. Le campagne informative dell’Adiconsum Negli ultimi anni il tema dell’etichettatura dei prodotti alimentari è stato ripreso più volte ed in varie forme nell’ambito delle campagne informative dell’Adiconsum, ma sempre con una particolare attenzione alla completezza, alla praticità ed alla fruibilità del messaggio. Fruibilità che, naturalmente, dipende in gran parte dalla scelta di un linguaggio preciso ma semplice, alla portata di tutti i consumatori. La diffusione delle informazioni, nella fattispecie, è stata realizzata attraverso la pubblicazione di una serie di opuscoli monografici (le “Guide del consumatore”), di pieghevoli e di articoli della newsletter “Attorno al piatto”). Tutti i contenuti delle pubblicazioni sono disponibili anche on line nel sito dell’associazione (www.adiconsum.it). Caratteristiche e limiti della normativa sull’etichettatura dei prodotti alimentari M a l’attività dell’Adiconsum non si esaurisce nelle campagne informative. Notevoli, infatti, sono ancora i limiti nella regolamentazione dell’etichettatura dei prodotti alimentari, e l’Adiconsum continua denunciarli ed a sottoporli all’attenzione del legislatore nell’intento di arrivare ad un sistema di labelling più a misura di consumatore. Il settore dell’etichettatura dei prodotti alimentari, infatti, è in continuo fermento. Sebbene il principale punto di riferimento sia ormai da 16 anni il Decreto Legislativo 27 gennaio 1992, n. 109, ”Attuazione delle direttive n. 89/395/CEE e n. 89/396/CEE concernenti l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari”, nuovi provvedimenti – sia europei che nazionali – si sono succeduti e continuano a succedersi modificando di continuo la normativa di settore. Alcuni, come il Decreto Legislativo 23 giugno 2003, n.181, modificano, integrano ed aggiornano il suddetto D.Lgs. 109/92; altri vanno a regolamentare specifici settori, come il Decreto del 22 luglio 2005, dei Ministeri delle Attività Produttive e delle Politiche Agricole, sull’etichettatura di alcuni dolci tipici; altri ancora hanno una connotazione più marcatamente verticale e dettano regole per l’etichettatura di un solo prodotto, come l’Ordinanza del Ministero della Salute del 26 agosto 2005 sull’obbligo di indicazione dell’origine nell’etichettatura delle carni avicole, o il Decreto 9 Ottobre 2007 del Ministro delle Politiche Agricole sulle indicazioni obbligatorie nell’etichetta dell’olio vergine ed extravergine di oliva; altri, infine, disciplinano il settore in modo orizzontale, riguardando tutti i prodotti alimentari, ma si limitano alle informazioni relative a caratteristiche importanti per la salute, come il Decreto Legislativo 8 febbraio 2006 n. 114, che impone l’indicazione degli ingredienti con possibile effetto allergenico, o il Regolamento CE n. 1924/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 dicembre 2006 sulle indicazioni nutrizionali e sulla salute. Il panorama normativo, dunque, si presenta assai complesso, e tale complessità si riflette in un sistema di etichettatura dispersivo e scarsamente fruibile per il consumatore. Di qui l’esigenza avvertita dall’Adiconsum di portare all’attenzione dei legislatori nazionale ed europeo una serie di problemi e di relative proposte di soluzione che riassumiamo di seguito. Test noi consumatori Adiconsum News 1.Eccesso di informazioni. Il continuo evolversi della materia ed il succedersi di emergenze alimentari provocano frequenti rimaneggiamenti della normativa che, invariabilmente, portano all’inserimento in etichetta di nuove menzioni obbligatorie. L’etichetta, però, è uno spazio limitato e, anche a causa dell’esigenza di fornire informazioni multilingua, il corpo tipografico si riduce sempre più, fino a scendere spesso sotto la soglia della leggibilità. • La riduzione del numero delle informazioni dovrebbe partire da una classificazione che suddivida le stesse in indispensabili (ad es. data di scadenza, peso netto, ingredienti), utili (ad esempio modalità di conservazione, consigli per l’uso) e accessorie (l’evidenziazione di un ingrediente caratterizzante, ad esempio, è spesso un’indicazione a mero scopo pubblicitario, che peraltro fa scattare l’obbligo di un’informazione supplementare circa la quantità impiegata dell’ingrediente stesso). Soltanto le menzioni più importanti, quindi, dovrebbero rimanere in etichetta, mentre per le altre si potrebbe pensare a veicoli di comunicazione alternativi, come foglietti aggiuntivi inseriti nella confezione o allegati ad essa, cartelli nei punti vendita, ecc.. Si può infine risparmiare spazio anche ricorrendo a loghi e simboli – ove possibile – in sostituzioni delle formulazioni testuali. Loghi e simboli offrono anche il vantaggio di non dover essere tradotti nelle etichette multilingua. 2.Scarsa fruibilità delle informazioni. In assenza di efficaci politiche di educazione del consumatore, gran parte delle informazioni presenti in etichetta resta inutilizzata. L’inintelleggibilità delle menzioni più tecniche, peraltro, finisce col disincentivare il consumatore dalla lettura dell’etichetta nel suo complesso. • Campagne di educazione alla lettura ed alla comprensione delle etichette sono efficaci ed adeguate soltanto se coinvolgono l’intera popolazione. Dovrebbero quindi sfruttare tutti i canali più idonei allo scopo: la scuola, i media, la distribuzione di materiale informativo presso i punti vendita, ecc.. Ai fini della classificazione delle informazioni di cui al punto precedente, sarebbe opportuno anche realizzare degli studi per scoprire quali dati i consumatori desiderano maggiormente trovare in etichetta: un’etichetta più “a misura di consumatore” sarebbe sicuramente anche un’etichetta più letta. 3.Onere degli adeguamenti. Le continue novità legislative costringono le aziende a sostenere ogni volta notevoli costi per adeguarsi alle nuove disposizioni (costi che naturalmente alla fine vanno a gravare sul prezzo finale del prodotto). L’onere è particolarmente gravoso per le piccole e medie imprese. • Gli oneri a carico delle imprese possono ridursi soltanto attraverso l’uscita dalla logica dell’emergenza. Una pianificazione della normativa di settore che tenga conto dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche e dei progressi tecnologici può contribuire a limitare il numero e la frequenza degli interventi legislativi. Inoltre, se le modificazioni della normativa riescono a prevenire l’emergenza, i tempi di adeguamento per le aziende possono essere abbastanza lunghi da poter essere “metabolizzati” senza eccessivo danno anche dalle piccole e medie imprese. 4.Approccio “prescrittivo”. La rigidità delle norme sull’etichettatura e sulla sicurezza degli alimenti ha portato senza dubbio al riavvicinamento delle legislazioni nazionali ed ha favorito lo sviluppo del Mercato Unico agevolando la libera circolazione delle merci. Tuttavia, un approccio così “prescrittivo” finisce con il sacrificare specificità locali e provoca l’appiattimento e l’omologazione dell’intera filiera produttiva agroalimentare. Test noi consumatori Adiconsum News • Un approccio più “morbido”, che fissi dei criteri generali ma lasci più spazio al legislatore nazionale, se subordinato al mutuo riconoscimento tra gli Stati membri, favorirebbe la valorizzazione delle specificità senza compromettere la libera circolazione delle merci. 5.Lex generalis e Lex specialis. Le norme orizzontali (Lex generalis) regolano i princìpi generali dell’etichettatura (Il Decreto legislativo 109/92 e succ. modif., ad esempio, definisce i criteri per l’etichettatura di tutti i prodotti alimentari preconfezionati); le norme verticali (Lex specialis), invece, intervengono per disciplinare l’etichettatura di prodotti specifici (ad esempio latte, uova, carni bovine, prodotti ittici, ecc.). • Si può ridurre il numero degli atti legislativi soprattutto operando sulla normativa orizzontale, raggruppando in un’unica legge quadro la disciplina dell’etichettatura generale, di quella nutrizionale, delle indicazioni sulla salute, sull’origine, ecc.. Alcuni esempi di controversie in materia di etichettatura riguardo gli effetti degli alimenti sulla salute I l legislatore europeo è da tempo sensibile alla problematica delle indicazioni nutrizionali e sulla salute presenti nell’etichettatura e nella pubblicità dei prodotti alimentari. La necessità di tutelare il consumatore da notizie inesatte, prive di fondamento scientifico – e quindi fuorvianti – in merito alle proprietà nutrizionali e salutistiche degli alimenti, unitamente all’esigenza di colmare un vuoto normativo che favoriva forme di concorrenza sleale tra le imprese operanti nel settore, hanno infine indotto il Parlamento Europeo e il Consiglio a legiferare in materia. Il Regolamento (CE) n. 1924/2006 È stato così adottato il Regolamento (CE) n. 1924/2006, relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari, con l’intento di armonizzare la normativa garantendo una miglior tutela dei consumatori e fornendo regole per una concorrenza leale, basata sull’uso di indicazioni nutrizionali e sulla salute veritiere e precise. Il Regolamento interessa qualsiasi indicazione nutrizionale e sulla salute presente nell’etichettatura, nelle comunicazioni commerciali e in tutte le campagne promozionali e pubblicitarie dei prodotti alimentari e delle bevande destinati al consumo umano venduti nella UE. È inoltre applicabile anche ai prodotti alimentari destinati a impieghi nutrizionali specifici e agli integratori. Alcuni casi contestati L’estensione del provvedimento agli integratori alimentari, in particolare, è di grande importanza, come stanno a testimoniare i numerosi pronunciamenti di condanna dell’autorità Garante della Concorrenza e del Mercato proprio nei confronti delle campagne pubblicitarie di questa classe di prodotti. Per necessità di sintesi, ci limitiamo a riassumere soltanto alcuni dei procedimenti più recenti. •Procedimento PI6248 - Exquisa Italia “Fisique”. Con richiesta di intervento, pervenuta in data 6 luglio 2007, un concorrente ha segnalato la presunta ingannevolezza del messaggio pubblicitario diffuso dalla società Exquisa Italia S.r.l. sulle confezioni del prodotto, denominato Exquise Fisique, nelle versioni Bianco e Ananas, in vendita presso l’esercizio commerciale Ipercoop Piazza Lodi di Milano, sito in Viale Umbria, nel periodo febbraio – luglio 2007, nonché sul sito internet www.exquisa.it. Test noi consumatori Adiconsum News Nella richiesta di intervento si lamenta, in particolare, l’ingannevolezza dei citati messaggi in quanto le affermazioni ivi contenute, relative alla capacità del prodotto di promuovere la riduzione dei grassi, sono idonee ad indurre in errore i consumatori sulle reali caratteristiche e sull’efficacia del prodotto, posto che il “Principio attivo Fisique” ed in generale l’ingredientistica del prodotto stesso sono assolutamente inidonei ad esplicare un qualsiasi effetto sul metabolismo dei grassi. Il segnalante precisa inoltre che le quantità di EpigalloCatechineGallato (principio attivo dell’estratto del tè verde), presenti nel prodotto Fisique, sono notevolmente inferiori rispetto a quelle eventualmente necessarie per poter svolgere l’asserita funzione di “bruciare i grassi”. Il messaggio contestato. I messaggi oggetto della richiesta di intervento consistono nelle confezioni del prodotto e nella pagina del sito www.exquisa. it, denominata Exquisa Fisique. Nella parte frontale delle confezioni compare l’immagine stilizzata e filiforme di un corpo femminile ed il claim: «1 AL GIORNO AIUTA A BRUCIARE I GRASSI»; nel retro della confezione, si legge: «1 al giorno aiuta a bruciare i grassi con il principio attivo Fisique» e «Vuoi sentirti più in forma e più leggera? Consumato quotidianamente nell’ambito di un’alimentazione bilanciata e abbinato ad un’adeguata attività fisica, il Principio attivo Fisique migliora in maniera significativa il funzionamento del metabolismo, aiutando in modo naturale e semplice a bruciare i grassi». Nella pagina del sito www.exquisa.it, denominata Exquisa Fisique, si legge: «Aiuta a bruciare i grassi con il principio attivo Fisique. Vuoi sentirti sempre in forma e più leggera? Exquisa ha creato per te Fisique, una deliziosa bevanda a base di latte e fermenti lattici vivi – con solo 01% di grassi – arricchita con il principio attivo Fisique. Nato dall’esperienza Exquisa, il principio attivo Fisique è composto da tre ingredienti del tutto naturali, quali l’estratto di tè verde, il calcio e le proteine del latte. Consumato quotidianamente nell’ambito di un’alimentazione bilanciata e abbinato ad un’adeguata attività fisica, il Principio Attivo Fisique migliora in maniera significativa il funzionamento del metabolismo, aiutando in modo naturale e semplice a bruciare i grassi. Gusta ogni giorno 1 o 2 bottigliette di Fisique per almeno 4 settimane, preferibilmente prima dei pasti principali e scoprirai quanto è buono sentirsi leggera e in forma». L’esito del procedimento. Nel provvedimento n. 17855 del 10/01/2008, con cui si conclude l’istruttoria, l’Autorità riconosce l’ingannevolezza del messaggio pubblicitario relativo al prodotto Exquise Fisique, con le seguenti motivazioni: 1. Il messaggio è categorico nell’attribuire al prodotto proprietà dimagranti di “bruciagrassi”, laddove l’indicazione dell’abbinamento a un’alimentazione bilanciata e un’adeguata attività fisica non è sufficiente a chiarire il rapporto tra apporto di grassi e dispendio energetico al fine di determinare le reali caratteristiche del prodotto e gli effetti che lo stesso è in grado di produrre sul metabolismo. 2. Pertanto, il messaggio pubblicitario diffuso dalla società Exquisa Italia sul sito internet risulta idoneo a indurre in errore le persone alle quali è rivolto o da esso raggiunte sulle caratteristiche del prodotto, lasciando intendere, contrariamente, al vero che lo stesso sia in grado di bruciare i grassi e conseguentemente favorire il dimagrimento alla indefinita condizione di adottare un’alimentazione bilanciata e favorire un’attività fisica adeguata e, a causa della sua ingannevolezza, pare suscettibile di pregiudicare il comportamento economico dei destinatari. Le sanzioni. Alla società Exquisa Italia S.r.l. è irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria di 21.100 €, da pagarsi entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del provvedimento. Alla società viene anche imposta la pubblicazione, a propria cura e spese, di una dichiarazione rettificativi, entro sette giorni dall’avvenuta notifica del provvedimento e per un periodo di un mese, sull’home page del sito Internet www.exquisa.it. Tale dichiarazione dovrà essere resa accessibile attraverso link ipertestuale posto in corrispondenza di tutte le immagini del prodotto Fisique e della sua denominazione, in modo da rinviare direttamente e univocamente alla pagina web in cui è inserita la dichiarazione rettificativi, che dovrà essere visualizzabile in una unica schermata. •Procedimento PI5485 - Eph 200 Capsule. Con richiesta di intervento pervenuta in data 31 luglio 2006, un’associazione di consumatori ha segnalato la presunta ingannevolezza del messaggio pubblicitario, volto a promuovere le capsule dimagranti EPH200, diffuso, nel mese di marzo 2006, sulle pagine del mensile “IO SONO”, dalle società Arcadia Consumer LTD e International Test noi consumatori Adiconsum News Best Seller S.r.l. e alla BeautyLine. Nella richiesta di intervento si evidenzia, in particolare, che gli effetti promessi non sarebbero veritieri. Il messaggio contestato. Il messaggio è principalmente rappresentato da una pseudo-intervista ad una ragazza, introdotta dalla indicazione «Come sono riuscita a perdere 18 chili in meno di 2 mesi, senza fare una dieta (…)» e da un riquadro contenente le indicazioni, riportate in grassetto, «questa è la strabiliante capsula che rende magri anche se mangia tutto quello che le piace» e le specifiche «non deve fare nulla, non deve prendere medicine, né fare rinunce. Deve solo prendere giornalmente le capsule di EPH200, e in 24 ore avrà già perso 420 grammi di grasso. Un composto di 7 erbe millenarie (...) recenti esperimenti hanno dimostrato che un composto di 7 erbe, macerate in un bagno di minerali marini, invertono l’effetto delle calorie. A questo contribuisce un forte acceleramento del metabolismo, responsabile dello smaltimento dei grassi. Tutta la stampa specialistica ne parla da qualche tempo. Le persone che fino ad ora non erano mai riuscite a dimagrire hanno detto di aver perso già 10, 15 e anche più di 20 chili. EPH200 agisce già dopo le prime capsule, facendo in modo che le calorie non vengano trasformate in grasso ma in energia (…) E’ necessario seguire contemporaneamente una dieta? EPH200 è indicato in modo particolare per quelle persone che non riescono o non vogliono seguire una dieta. Si consiglia di mangiare normalmente e di assumere, prima di ogni pasto, il numero di capsule EPH200 in base al peso che si vuole perdere. (…) in caso di una notevole perdita di peso, l’assunzione di EPH200 deve essere sospesa per 2-3 giorni. Cosa si intende per “notevole perdita di peso”? Spesso si perdono fino a 3 chili a settimana. Tuttavia, alcune persone perdono fino a 6 chili nella prima settimana. È troppo! In questo caso si consiglia di interrompere l’assunzione per 3 giorni. Con EPH200 il suo metabolismo viene modificato senza che lei se ne accorga. In questo modo, la paura di riprendere nuovamente peso è infondata. Cosa dicono le persone che hanno già provato EPH200? Alcuni esempi: “Non avrei mai creduto che fosse possibile dimagrire sena dieta e sena medicine. Sono dimagrita 9 chili in meno di un mese”, scrive Giovanna Burger, “Ho perso 4 chili in una settimana. Non ho mai raggiunto un risultato simile”, racconta Monica Balli. “Ho perso 13 chili nelle prime 4 settimane. In tutto sono dimagrita 26 chili, e molto più velocemente di quanto avei potuto immaginare. Mio marito dice con approvazione che così sono molto più carina e attraente di prima”, scrive Marilena Cozza. Constaterà lei stessa: non c’è nessuna ragione per cui questo trattamento, che ha avuto successo con tutti, non debba funzionare anche con lei (…). Nell’ambito di questa campagna di informazione su tutto il territorio nazionale può richiedere EPH200 al numero di telefono 199.450.046 (…) oppure può scrivere (…) a BEAUTYLINE Via Cenisio 78/163 20154 Milano». L’esito del procedimento. Nel provvedimento n. 17985 del 7/02/2008, con cui si conclude l’istruttoria, l’Autorità riconosce l’ingannevolezza del messaggio pubblicitario relativo alle Capsule Eph 200, con le seguenti motivazioni: 1. Il messaggio appare inteso a pubblicizzare il prodotto con effetti dimagranti, di effetto rilevante (“18 chili in meno di 2 mesi”), evidenziandone le particolari doti di efficacia, con risultati nella riduzione del peso in tempi brevissimi (18 kg in 7 settimane), senza sforzi o diete da associare al trattamento. 2. L’utilizzo delle espressioni “non c’è nessuna ragione per cui questo trattamento che ha avuto successo con tutti non debba funzionare anche con lei” e quella relativa alla facilitazione “come lettrice di questa rivista”, per “provare EPH200 senza obbligo di acquisto definitivo”, accompagnata dalla indicazione di termini e condizioni del rimborso in caso di non gradimento da parte dell’acquirente, risulta per altro verso idonea a rafforzare il convincimento nel consumatore che si tratti di prodotto sicuro ed efficace, nonché a rafforzare l’immagine seria dell’azienda cui affidarsi per l’acquisto del prodotto. 3. Nel messaggio in esame si vantano la facilità (“non deve fare nulla, non deve neanche prendere medicine, né fare rinunce”) e la rapidità (“ho perso 18 kg in 7 settimane”) con le quali, attraverso il trattamento reclamizzato, può ottenersi un notevole calo ponderale, anche quantificato, senza sottoporsi a nessun regime alimentare controllato e senza svolgere attività fisica, omettendo ogni riferimento alle possibili cautele che il consumatore dovrebbe eventualmente adottare in relazione anche alle sue particolari condizioni di salute ed alle cause e caratteristiche del suo soprappeso. Test noi consumatori Adiconsum News 4. L’operatore pubblicitario non ha fornito argomentazioni o documentazione sufficiente a sostegno dei vantati effetti del prodotto consistenti nella perdita di peso corporeo. 5. Omettendo ogni avvertenza riguardo all’incidenza del trattamento sulla salute e sicurezza di coloro che vi si sottopongono, il messaggio in esame è idoneo, altresì, ad indurre i destinatari a trascurare le normali regole di prudenza e vigilanza e, quindi, si rivela pericoloso per la loro salute e sicurezza. 6. Il messaggio, in quanto formulato in maniera da accreditare ai prodotti pubblicizzati effetti non verosimili e il conseguimento di risultati di calo ponderale in condizioni di facilità e sicurezza, sembra idoneo a indurre in errore le persone raggiunte sulle caratteristiche del prodotto stesso, lasciando intendere, contrariamente al vero, che esso abbia efficacia nel conseguimento di rilevanti cali ponderali senza comportare conseguenze negative e, a causa della ingannevolezza, è suscettibile di pregiudicare il comportamento economico dei destinatari, oltre che di indurre gli stessi a trascurare le normali regole di prudenza e vigilanza, mettendone in pericolo la salute e la sicurezza. Le sanzioni. Alla società Arcadia Consumer Ltd è irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria di 30.600 €, e alla società International Best Seller S.r.l. è irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria di 35.600 €, entrambe da pagarsi entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del provvedimento. •Procedimento PI6500 - Compresse Hca Dimagrante. Con richiesta di intervento, pervenuta in data 3 agosto 2007, una consumatrice segnala all’Autorità la presunta ingannevolezza di un messaggio pubblicitario – diffuso dalla società Zermat Limited, in qualità di operatore pubblicitario, e dall’impresa individuale LaboNatur – sul settimanale “OGGI”, numero 30. Il messaggio contestato. Il messaggio è intitolato «AVVISO DI RICERCA – L’Istituto LaboNatur cerca 700* donne che vogliono dimagrire», e reclamizza il prodotto denominato “HCA Dimagrante”. Nella richiesta di intervento si lamenta l’ingannevolezza del messaggio, in quanto lo stesso vanta la possibilità, contrariamente al vero, di consentire una perdita di perso rapida e significativa, senza bisogno di associare al prodotto pubblicizzato attività fisica ed un regime alimentare ipocalorico. Di seguito la trascrizione di alcuni altri passi del messaggio: «Anche se mangia troppo, constaterà una perdita di peso che arriva fino a 900 grammi al giorno, sin dai primi giorni. Il suo corpo è obbligato a dimagrire. Questo si spiega con il fatto che questa scoperta impedisce l’assorbimento delle calorie. E che dunque il suo corpo, per trovare le calorie di cui ha bisogno, è obbligato a bruciare il suo grasso superfluo», e ancora: «Questa scoperta permette finalmente alle persone che fino ad oggi non riuscivano a dimagrire perché hanno un metabolismo che non brucia le calorie a sufficienza, di perdere almeno, a seconda dei casi, tra i 3 e i 6 chili la prima settimana». L’esaltazione delle proprietà dimagranti inoltre, viene accentuata dalla presentazione del prodotto anche attraverso l’utilizzo della testimonial, la quale asserisce che con altri dimagranti non aveva ottenuto nessun risultato, con ciò rendendo lo stesso, agli occhi dei consumatori, particolarmente efficace anche rispetto ad altri prodotti. Tale esaltazione viene ancor più rafforzata dal racconto della stessa che afferma inoltre: «Quando ho scoperto le compresse HCA Dimagrante, fui sorpresa perché non dovevo seguire alcuna dieta, non dovevo praticare nessun esercizio, né prendere medicinali». L’esito del procedimento. Nel provvedimento n. 18197 del 27/03/2008, con cui si conclude l’istruttoria, l’Autorità riconosce l’ingannevolezza del messaggio pubblicitario relativo alle Compresse Hca Dimagrante, con le seguenti motivazioni: 1. Nel messaggio si vantano la facilità e la rapidità con le quali, attraverso il trattamento reclamizzato, può ottenersi un notevole calo ponderale, anche quantificato, senza sottoporsi a nessun regime alimentare controllato e senza svolgere attività fisica, omettendo ogni riferimento alle possibili cautele che il consumatore dovrebbe eventualmente adottare in relazione anche alle sue particolari condizioni di salute ed alle cause e caratteristiche del suo soprappeso e anzi asserendo “Senza controindicazioni”. 2. L’impossibilità di una predeterminazione della perdita di peso conseguibile con il consumo di un integratore alimentare è alla base dell’articolo 7, commi 1 e 2, del Decreto Legislativo 21 maggio 2004, n. 169, attuazione della direttiva 2002/46/CE relativa agli integratori alimentari. Test noi consumatori Adiconsum News 3. L’operatore pubblicitario non ha fornito argomentazioni o documentazione a sostegno dei vantati straordinari effetti del prodotto consistenti nel calo ponderale calcolato, laddove la garanzia offerta risulta essere una volontaria estensione del termine previsto dalla legge nelle vendite a distanza. 4. Il messaggio in esame in quanto formulato in maniera da accreditare ai prodotti pubblicizzati effetti non verosimili e il conseguimento di risultati di calo ponderale in condizioni di facilità e sicurezza, sembra idoneo ad indurre in errore le persone raggiunte sulle caratteristiche del prodotto stesso, lasciando intendere, contrariamente al vero, che esso abbia efficacia nel conseguimento di rilevanti cali ponderali senza comportare conseguenze negative, e, a causa dell’ingannevolezza, è suscettibile di pregiudicare il comportamento economico dei destinatari, oltre che indurli a trascurare le normali regole di prudenza e vigilanza, mettendone in pericolo la salute e la sicurezza. 5. Il richiamo alla “Sbalorditiva scoperta”, in assenza di documentazione ed evidenze scientifiche sulla effettuazione di ricerche e loro esito, può suggestionare i destinatari accreditando al metodo di dimagrimento reclamizzato un’efficacia scientificamente provata. 6. La formulazione del messaggio “avviso di ricerca” e l’utilizzo di espressioni quali “regalo gratuito” e “offerta speciale”, inducono in errore sulla vera natura dell’offerta, lasciando intendere che possa trattarsi dell’effettuazione di una sperimentazione cui le lettrici sono invitate a partecipare e la cui partecipazione è remunerata con un regalo per le prime 700 lettrici che contattino l’operatore. Le sanzioni. La sanzione comminata alla società Zermat LTD è di 37.500 €, da pagarsi entro il termine di trenta giorni dalla notificazione del provvedimento. Alla società viene anche imposta la pubblicazione, a propria cura e spese, di una dichiarazione rettificativa sul settimanale “OGGI” in uno spazio corrispondente all’intera pagina del giornale. In breve La newsletter della Coalizione ItaliaEuropa Liberi da Ogm Con questo numero di Attorno al piatto inizia la diffusione in allegato della newsletter della Coalizione Italia Europa Liberi da Ogm. Come i nostri lettori ben sanno, la Coalizione rappresenta un vasto schieramento di organizzazioni dei consumatori (tra cui l’Adiconsum), degli agricoltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, della cooperazione internazionale e delle autonomie locali. La newsletter mira ad informare il pubblico sul tema degli Ogm e sulle attività della Coalizione e delle organizzazioni che ne fanno parte; fornisce brevi notizie dall’Italia e dal Mondo che potete consultare e approfondire sul sito della Coalizione (www.liberidaogm.org). Direttore: Paolo Landi • Direttore responsabile: Francesco Guzzardi • Comitato di redazione: Angelo Motta, Fabio Picciolini • Amministrazione: Adiconsum, via Lancisi 25, 00161 - Roma • Reg. Trib. Roma n. 350 del 9.06.88 • Iscriz. ROC n. 1887 • Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma ADESIONI E ABBONAMENTI • Adesione individuale: euro 31,00 (15,00 per gli iscritti Cisl) • Abbonamento al settimanale ”Adiconsum News” + mensili “Adifinanza”, a cura del settore credito e risparmio, “Consumi & diritti”, a cura del Centro giuridico Adiconsum e “Attorno al piatto”, a cura del settore sicurezza degli alimenti e nutrizione: euro 25,00 (15,00 per gli iscritti Cisl) • Abbonamento al bimestrale ”La guida del consumatore”: euro 25,00 (12,00 per gli iscritti Cisl) • Adesione + Abbonamento a ”La guida del consumatore”: euro 43,00 (27,00 per gli iscritti Cisl) I versamenti possono essere effettuati su c.c.p. 64675002 intestato ad Adiconsum Test noi consumatori 10 Coalizione Italia Europa Liberi da OGM Segreteria: Tel 0172 436950 e-mail: [email protected] Ufficio Stampa: [email protected] Newsletter n° 2 03/07/2008 Il servizio newsletter è offerto dalla Coalizione Italia Europa Liberi da OGM, un vasto schieramento costituito dalle maggiori organizzazioni degli agricoltori, del commercio, della moderna distribuzione, dell’artigianato, della piccola e media impresa, dei consumatori, dell’ambientalismo, della scienza, della cultura, della cooperazione internazionale e delle autonomie locali. Leggi il Manifesto della Coalizione: “Il sistema agroalimentare cuore strategico dello sviluppo”. La newsletter è inviata agli iscritti al servizio e mira ad informare il pubblico sul tema degli OGM e sulle attività della Coalizione e delle organizzazioni che ne fanno parte; fornisce brevi notizie dall’Italia e dal Mondo che potete consultare e approfondire sul sito della Coalizione (http://www.liberidaogm.org). Invitiamo tutti a diffondere questa newsletter Italia – 17 giugno 2008 – La Repubblica Italia – 05 giugno 2008 – Il Sole 24 Ore La sfida del biologico Il rispetto per la scienza di Carlo Petrini di Giorgio Calabrese (...) Rimane il fatto che di fronte a colore che propongono come soluzione alla crisi alimentare un aumento di produzione mondiale con le tecniche industriali, tra uso di fertilizzanti e pesticidi oppure organismi geneticamente modificati, per contro esistono al mondo milioni di contadini che praticano il biologico, per non parlare di tutti quelli che, soprattutto nel Sud del mondo, lo fanno da sempre per tradizione, senza essere mai stati certificati come tali… (...) Ci si chiederà: ma voi dell'Efsa come avete dato l'ok a un tipo di mais geneticamente manipolato della Monsanto? La risposta che ci si attenderebbe sarebbe questa: abbiamo approfondito l'argomento in laboratorio e ci siamo resi conto che va tutto bene. Invece la risposta è: l'Unione europea ci ha dato come mission di studiare la letteratura presentata dalla multinazionale che ne richiede il permesso di produzione e vendita… <<leggi l’articolo>> <<leggi l’articolo>> Italia Sondaggio Di fronte all'emergenza alimentare mondiale siete favorevoli a liberalizzare gli OGM? Il TG1 ha lanciato sul proprio sito un sondaggio in cui chiede ai lettori se sono favorevoli alla liberalizzazione degli OGM a fronte dell’emergenza alimentare mondiale, dando 3 opzioni: “Sì”, “No” e “Solo ad alcune condizioni”. Al 1° luglio la situazione era abbastanza incoraggiante, con un 3% riservato alla terza risposta, un 66% di no e un 31% di si. Tuttavia, anche in considerazione del fatto che il sondaggio è proposto da una delle più importanti testate del Paese, è bene utilizzare quanto più possibile anche questo strumento per far sentire la voce dei consumatori che si riconoscono nelle posizioni della Coalizione, e quindi invitiamo tutti ad andare sul sito del Tg1 e a votare “No”. Esprimi il tuo voto sul sito tg1.rai.it <<clicca qui>> Stato della ricerca OGM e Micotossine di Francesco Pazzi (Esperto in tracciabilità e monitoraggio di geni e transgeni nelle matrici alimentari e ambientali) Stato della ricerca Impatto delle piante microrganismi del suolo gm sui di Manuela Giovanetti (Preside della Facoltà di Agraria dell’ Università di Pisa) Le micotossine sono prodotti del metabolismo secondario di alcuni miceti filamentosi con caratteristiche chimicofisiche e tossicità diversa che, una volta assunte dall’organismo umano ed animale, possono essere metabolizzate ed esplicare il loro effetto tossico che può condurre fino alla formazione di carcinomi agli organi colpiti. La loro presenza negli alimenti è perciò sgradita e può limitarne la commerciabilità causando ingenti perdite economiche. Il lavoro che presentiamo analizza quali sono le prospettive della ricerca nel campo dell’ingegneria genetica per la prevenzione del rischio da micotossine e quale sia l’efficacia delle tecnologie introdotte sino ad ora sul mercato mondiale, con riferimento al mais Bt. I risultati dell’analisi mostrano che nonostante l’ingegneria genetica abbia aperto interessanti prospettive di ricerca nel campo della lotta alle micotossine, gli strumenti a disposizione per ridurre il rischio nella filiera agroalimentare sono limitati e rivolti ai soli presunti effetti del mais Bt sul contenuto di fumonisine nella granella. Negli ultimi 10 anni l’UE ha finanziato ricerche in agricoltura che privilegiano la sostenibilità rispetto alla produzione. Gli obiettivi degli ultimi calls per la ricerca agraria sono stati quelli di valorizzare le risorse genetiche per l’agricoltura, di ridurre gli imput chimici, di conservare la biodiversità e la produzione di alimenti di alta qualità. Il dibattito sull’uso di colture GM si è incentrato in Europa soprattutto sul fatto che questo tipo di colture non rappresenta un vero cambiamento rispetto all’agricoltura intensiva della rivoluzione verde, frutto dell’approccio riduzionista che sta alla base di alcune applicazioni di ingegneria genetica. Ai fini di valutare la possibilità di coesistenza tra colture GM, biologiche, convenzionali e di qualità, viene presa in considerazione la sostenibilità della coesistenza con riferimento ai microrganismi benefici del suolo. <<scarica l’elaborato dal sito della Coalizione>> <<scarica l’elaborato dal sito della Coalizione >> Europa – 24 giugno 2008 – Financial Times Nestle' chiede all'Europa di ammorbidire la sua linea sugli OGM di Raphael Minder, Andrew Bounds e Jerry Wiggings 23 giugno 2008 - La piu' grande industria alimentare del mondo ha chiesto ai politici europei di riconsiderare la loro opposizione alle colture geneticamente modificate, nel momento in cui l'impennata dei prezzi delle commodity mette alimenti di base, come il grano ed il riso, fuori dalla portata dei piu' poveri del mondo. "Oggi non si puo' nutrire il mondo senza organismi geneticamente modificati", ha detto Peter Brabeck, presidente della Nestle', al “Financial Times”. "Noi abbiamo gli strumenti per rendere sostenibile l'agricoltura sul lungo termine. Quello che per il momento non si vede e' la volonta' politica". Brabeck ha affermato che l'opposizione dell'Europa alle biotecnologie ha incoraggiato i governi africani a respingere le colture OGM. Il Sud Africa, dove si coltivano soia, mais e cotone OGM, e' il solo paese del continente a commercializzarli. "L'Unione europea ha usato la propria pressione politica in Africa per evitare che alcuni di questi paesi usassero organismi geneticamente modificati", ha asserito Brabeck. "Non penso che questo sia stato necessariamente utile per l'agricoltura di questi paesi o per i loro approvvigionamenti". Il commissario al commercio Peter Mandelson ha respinto ogni accusa di pressioni indebite. "L'Africa e' libera di coltivare quello che vuole, ma siccome la stragrande maggioranza delle sue esportazioni agricole e' destinata all'Europa, e' chiaramente nel suo interesse cercare di soddisfare le necessita' di quel mercato". Molti paesi africani ed asiatici hanno evitato di piantare colture OGM per paura di essere chiusi fuori dall'UE, il maggior importatore di generi alimentari dai paesi in via di sviluppo. La Commissione europea afferma che le biotecnologie potrebbero contribuire a risolvere la crisi alimentare e fonti ufficiali si dicono frustrate dal fatto che i governi nazionali spesso blocchino le loro raccomandazioni per l'approvazione di OGM. "La loro resistenza nasce da come l'Europa percepisce gli OGM", dice un portavoce. Solo il 21 per cento degli europei si dichiara disposto a consumare alimenti geneticamente modificati, secondo un sondaggio della Commissione. Poche varieta' biotech sono state autorizzate nell'UE. Cio' ha fatto arrabbiare gli agricoltori europei per i prezzi sempre piu' alti che sono costretti a pagare per mangimi non geneticamente modificati. In Gran Bretagna, la National Farmers' Union [sindacato nazionale degli agricoltori britannici] ha chiesto alle principali catene di supermercati di rinunciare al requisito di OGM free per tutti i prodotti alimentari, tranne quelli biologici. Per gli agricoltori e' sempre piu' difficile trovare soia ogm-free per nutrire il pollame perche' il Brasile, principale esportatore di questo prodotto, ha cominciato a coltivare piu' varieta' biotech. Secondo Brabeck, le preoccupazioni europee sui rischi sanitari degli OGM sono infondate, dato che ormai da decenni questi alimenti vengono consumati senza problemi dagli americani. "E' una delle tecnologie piu' sicure che si siano mai viste - molto piu' sicura del biologico o dell'organico e di qualsiasi altra cosa sia di moda in Europa", ha sostenuto. Le colture biologiche, che tipicamente hanno rese inferiori di quelle OGM, "sono una bella cosa per quelli che possono permettersele", ha aggiunto. Gli oppositori degli OGM sostengono che non ci sono prove che le colture biotech abbiano rese piu' alte. Ma i loro sostenitori insistono nel dire che ci sono prove scientifiche di questo fatto. Una ricerca del dipartimento dell'agricoltura USA ha mostrato che una varieta' di mais OGM ha un resa superiore del 9 per cento al mais convenzionale. Il Servizio internazionale per l'acquisizione delle applicazioni agro-biotecnologiche, che incoraggia i paesi in via di sviluppo ad usare la biotecnologia, dice che il cotone OGM ha fatto aumentare le rese in India del 50 per cento. Fonte: AGRA PRESS Italia – 10 giugno 2008 Italia – 1 luglio 2008 UE, sotto esame l'etica delle agro- Ogm nei supermercati tecnologie professor Sala lo denunci italiani? Il di Fondazione Diritti Genetici di Fondazione Diritti Genetici La questione della sostenibilità dell'agricoltura non è eticamente neutra in quanto c'è conflitto tra l'uso della terra per la produzione di cibo e i biocombustibili, e si dovranno valutare le diverse tecnologie per capire se favoriscono o limitano la sicurezza alimentare. Sono queste alcune delle conclusioni raggiunte dal Gruppo europeo sull'etica nella scienza e le nuove tecnologie (EGE) nel corso di una tavola rotonda tra esperti di bioetica in rappresentanza del settore pubblico, delle ONG e dell'industria. Il Presidente della Commissione europea Barroso ha infatti richiesto l'apertura di un confronto su vari aspetti etici delle moderne tecnologie applicate in campo agricolo, quali la sicurezza alimentare, la sostenibilità dell'agricoltura, il commercio globale, i biocombustibili, la politica agricola comune (PAC), gli OGM e i diritti di proprietà intellettuale. Il gruppo consultivo dovrà stilare entro la fine dell'anno le conclusioni raggiunte sui vari aspetti e inoltrare il documento alla Commissione che vi farà riferimento per sviluppare una politica alimentare rispettosa dei valori etici in cui si riconoscono i paesi europei. Al centro di questo primo dibattito gli strumenti offerti dall'innovazione tecnologica per combattere fame, povertà e malnutrizione, i soggetti che hanno accesso alle diverse tecniche e come esse si ripercuotono sull'agricoltura. I rappresentanti dell'industria ritengono che non sia etico per l'Europa ostacolare gli OGM, considerato il bisogno crescente di cibo che la nuova tecnologia potrebbe garantire. Secondo Rajeswari Rain, rappresentante del Centro per la Ricerca Politica di Nuova Delhi, tuttavia, non ci sono finora prove a sostegno del fatto che le tecnologie di miglioramento genetico delle piante abbiano contribuito ad alleviare la fame nel mondo. Altri eticisti ritengono invece che poiché i semi biotech non sono accessibili a tutti allora la tecnologia non è etica. Per Erik Millstone, professore all'Università del Sussex, la scienza rimane profondamente incerta e gli esperti hanno opinioni contrastanti sullo stesso problema, quindi la politica non può basarsi solo sulla scienza. La Fondazione Diritti Genetici risponde alle dichiarazioni di Francesco Sala (ordinario di botanica e di biotecnologie presso l'Università di Milano). "Invitiamo Sala a indicare un solo marchio o confezione in cui si utilizzino ingredienti transgenici (fra quel 60% di alimenti in commercio che secondo quanto dichiarato dal professore in una intervista conterrebbero ogm) e in quale supermercato viene venduto, al fine di informare le autorità competenti, a partire dall'ICQ (ex Repressione Frodi), visto che non ci risultano prodotti etichettati come ogm destinati all'alimentazione umana in commercio, mentre la legge impone che gli eventuali prodotti transgenici vengano etichettati come tali." Fonte: Consiglio Diritti Genetici "Inoltre non esistono in commercio sementi transgeniche 'resistenti alla siccità, alla salinità, alle temperature estreme e ai parassiti, e che potrebbero essere coltivate dove la gente soffre la fame', come affermato da Sala. La loro pubblicizzazione appare un atto di sciacallaggio propagandistico su un dramma attualissimo come quello dell'insicurezza alimentare." Fonte: Consiglio Diritti Genetici Queste le dichiarazioni di Francesco Sala: "La recente apertura del governo Berlusconi agli ogm, arrivata dopo dieci anni di ostruzionismo, e' un segnale davvero importante non tanto per il futuro di noi ricercatori, ma soprattutto per il futuro del nostro paese, visto che la maggior parte degli altri paesi occidentali sta andando in quella direzione". Cosi' Francesco Sala, ordinario di botanica e di biotecnologie presso l'Universita' di Milano, uno dei massimi esperti di ogm, in un'intervista al sito dei Circoli della liberta' di Michela Vittoria Brambilla. "Il paradosso e' che nonostante l'Italia non possa produrre piante geneticamente modificate, il 60 per cento dei prodotti alimentari presenti sugli scaffali dei nostri supermercati contiene gia' sostanze derivate da piante gm". Fonte: ilVelino Scarica il pdf con le dichiarazioni complete Regioni OGM Free Calendario Eventi Attualmente le regioni Europee che si sono dichiarate OGM-Free sono 44 La Coalizione It-Eu Liberi da OGM e la Rete Europea Regioni OGM-Free offrono un nuovo servizio, il calendario ondine degli eventi, volto ad informarvi su convegni, conferenze e iniziative in ambito agroalimentare Visita il sito gmofree-euregions.net Comuni Italiani OGM-Free Comuni che con delibere consiliari hanno già espresso posizioni contrarie all'introduzione di Organismi Geneticamente Modificati sul proprio territorio La lista è aggiornata a maggio 2008 ed è suddivisa sia per regione che per provincia - scarica la lista in formato xls - Il calendario è in fase di allestimento e sarà costantemente aggiornato. Visualizzate il calendario dall’home page di liberidaogm.org Italia ed Esteri – 30 giugno 2008 Opzioni politiche riguardanti il problema della presenza nei mangimi e negli alimenti di un basso livello di OGM non autorizzati A seguito del dibattito, avvenuto lo scorso 7 maggio, nel Collegio dei Commissari, i servizi della Commissione europea (DGG SANCO) hanno elaborato un documento il cui obiettivo è quello di analizzare ed individuare una serie di soluzioni, di tipo tecnico, al problema legato alla presenza di un basso livello di OGM non autorizzati negli alimenti e nei mangimi importati dai paesi terzi. Questo lavoro servirà come base per la futura proposta legislativa che la Commissione intende elaborare prima della pausa estiva. Nella loro analisi i servizi della Commissione si basano sulla constatazione che la combinazione dell’attuale politica di tolleranza zero nei riguardi di OGM non autorizzati con gli effetti delle autorizzazioni asincrone, sta provocando una serie di difficoltà per le importazioni di alimenti e mangimi dai paesi terzi, dove il numero degli OGM autorizzati ed in via di sperimentazione è maggiore. Questa situazione, di recente, ha portato all’interruzione delle importazioni di riso e mais dagli USA a causa della contaminazione di tali prodotti con OGM non autorizzati. La questione assume una connotazione particolarmente delicata per quanto riguarda i mangimi, per i quali l’UE è fortemente dipendente dalle importazioni: viene importato il 77% dei mangimi proteici, l’UE è autosufficiente, in media, solo per il 22% del fabbisogno e, nel caso della soia, le importazioni ammontano a 35 milioni di tonnellate all’anno. Ulteriore fattore posto in evidenza dallo studio, riguarda il ruolo crescente della Cina come paese importatore, condizione che può ridurre l’importanza del mercato europeo, anche se al momento questo resta uno dei maggiori mercati dove esportare prodotti provenienti da Brasile e Argentina. Lo studio individua 5 possibili opzioni e le loro relative implicazioni Puoi trovare il testo intero e dettagliato sul sito della Coalizione, clicca qui Se sei un’associazione e vuoi aderire alla Coalizione contattaci subito! Sapremo darti tutte le informazioni per offrire il tuo contributo di idee e di iniziative. Costituendo la Coalizione “Italia-Europa Liberi da OGM”, che è sorretta da un imponente schieramento rappresentativo di milioni di donne e uomini, noi intendiamo dare impulso alle grandi energie di rinnovamento che vediamo presenti nel profondo della società, nel cuore e nella mente di ogni cittadino. Attualmente sono 32 le organizzazioni presenti all'interno della Coalizione, stimiamo che il numero tenda ad aumentare grazie alla vostra adesione. Abbiamo preparato alcune proposte da inserire all’interno di siti internet al fine di diffondere in maniera veloce ed automatica ultime news e aggiornamenti riferiti alla questione degli OGM in Italia e nel Mondo e alla Coalizione. Potete visionare queste proposte all’interno della pagina “Contatti” di liberidaogm.org Verranno successivamente inserite altre proposte di banner con dimensioni e forme diverse al fine di dare maggiore scelta e adattabilità ai vostri siti. Per ricevere il codice da inserire nella vostra pagina contattate: [email protected] Segreteria: Tel 0172 436950 e-mail: [email protected]