politica il borgo 134 Sommario politica pag. 2 scuola materna pag. 8 Cicciolo d’Oro pag. 9 cultura pag. 10 volontariato e solidarietà pag. 15 lettere al Borgo pag. 22 sport pag. 23 le vie di Campagnola pag. 26 la buona tavola pag. 27 circolo culturale Il Borgo pag. 28 • nell’anno 2010 un saldo positivo non inferiore a euro 128.000,00 (uguale a 2007) In caso di mancato rispetto del patto di stabilità interno 2009 – 2011 nei confronti dell’ente inadempiente si applicano le sanzioni sotto riportate: • riduzione dei contributi ordinari dovuti dal Ministero dell’Interno in misura pari allo sforamento del saldo programmatico e, comunque, per un importo non superiore al 5% dei contributi medesimi; • limite degli impegni per spese correnti in misura non superiore all’importo annuale minimo assunto in uno degli ultimi tre anni; • divieto di ricorrere all’indebitamento (ricorso a mutui); • divieto di assunzione di personale a qualsiasi titolo, con qualsivoglia tipologia contrattuale, ivi compresi i co.co.co, nonché stipulare contratti di servizio con soggetti privati; • riduzione del 30%, rispetto all’ammontare risultante al 30 giugno 2008, delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza degli amministratori • blocco dell’incremento del fondo risorse decentrate. Le sanzioni sono applicate nell’anno successivo a quello dell’inadempienza. Questo si aggiunge alla significativa contrazione della spesa corrente, derivante anche dalle minori entrate per trasferimenti da parte dello Stato e della Regione, che si scontrano con le maggiori richieste che esprime una Comunità che registra un costante aumento demografico e dalla crisi economica che crea difficoltà a tante famiglie, che chiedono al Comune interventi di sostegno. Le ripercussioni più devastanti le abbiamo sulla parte della spesa in conto capitale. L’avevamo premesso nel programma di legislatura che molte delle opere incluse avrebbero potuto essere realizzate solo previa modifica del “patto”che al momento non è ancora avvenuta- i cui vincoli sono nel frattempo diventati più penalizzanti, anche in seguito alla crisi che stiamo vivendo. Perché? Come sopraindicato sulla parte investimenti il “patto” incide sulla cassa: significa che, tanto si è incassato nell’anno solare, tanto si può spendere nello stesso anno solare. Accade perciò che i 2 milioni di euro che il Comune aveva accantonato negli anni scorsi per realizzare la riselciatura della Piazza e altre opere, non possono essere utilizzati; accade che non è possibile ricorrere al prestito attraverso la contrazione di mutui, che permetterebbero, ad esempio, di investire nelle energie rinnovabili. Questi investimenti nelle fonti energetiche alternative avrebbero permesso all’Ente di produrre risparmi sufficienti al pagamento delle rate dei mutui stessi. Accade anche che il ritardo nel trasferire ai Comuni contributi su opere realizzate in anni precedenti, anche se ai fini del bilancio costituiscono un credito, fino a quando non sono incassati, non possono essere nemmeno impegnati. Per il nostro Comune l’importo dei crediti ammonta 180/190 mila euro. Situazione debitoria temporanea dell’Ente verso imprese, fornitori e professionisti Sempre a causa del patto di stabilità Interno, l’Amministrazione è costretta a dover rinviare i pagamenti di lavori o forniture - pur avendo i denari disponibili e appositamente impegnati- per un importo che si aggira sui 480 mila euro. Pur avendo messo al corrente i fornitori che il ritardo del pagamento non è per inadempienza o per mancanza dei soldi necessari, diventa indispensabile pagare chi ha lavorato o fornito beni e ridurre detto importo, ma per poter fare ciò occorre portare a casa i contributi che ci 2 devono gli Enti superiori e bilanciare i flussi di spesa, anche su investimenti strutturali necessari. Accade poi che i tagli dello Stato a Regioni e Province, si ripercuotono, a cascata sui Comuni e che le poche fonti d’entrata che potevamo utilizzare per opere pubbliche, come ad esempio gli oneri di urbanizzazione, con la crisi economica si sono ridotti drasticamente: nel 2007 ...664.503,00 euro nel 2008 ...319.710,00 euro nel 2009 stimati ...236.837,00 euro Inoltre, così come evidenziato nel documento dei Sindaci reggiani, pubblicato su questo periodico, le forti diminuzioni dei trasferimenti da parte dello Stato, mettono in reale difficoltà anche l’ordinaria gestione dei servizi erogati ai Cittadini. Un esempio per tutti è rappresentato dall’ICI 1° casa, imposta eliminata, per cui il Governo aveva promesso di compensare il minore gettito (per il nostro Comune 493 mila euro), di cui al momento pare sarà trasferito – stando ai dati del Ministero - solo il 77%. Succede così che i progetti già realizzati, ad esempio la riselciatura della Piazza, la ristrutturazione di una parte dell’Asilo Nido, di alcuni spazi della Casa Protetta, non potranno essere appaltati. Non potranno essere messi in opera alcuni tratti importanti di piste ciclopedonali, saranno ridotte di oltre il 50% le somme destinate alle manutenzioni ordinarie di strade e alla pubblica illuminazione; saranno altresì rinviati altri progetti come la ristrutturazione della ex biblioteca, destinata ad ospitare servizi della Polizia Municipale del Distretto, il completamento della rete delle ciclabili, il campus scolastico educativo. Questo per gli investimenti. Per la parte corrente dovremo intervenire drasticamente sulle spese – necessarie e non superflue – per raggiungere il pareggio di bilancio. Ada e Vito Rustichelli Nel 17° e 18° anniversario della scomparsa va il ricordo dei famigliari tutti. Mauro Pedrazzoli 3 il borgo 134 politica 707 S ettecentosette, a tanto ammonta il numero di votanti alle Primarie del 2009 per l’elezione del nuovo segretario nazionale del Partito Democratico presso il Comune di Campagnola Emilia. Un risultato straordinario, aldilà di ogni più rosea aspettativa ed è questo il vero dato politico della tornata elettorale. Se il risultato di Bersani era per i più scontato, di contro non lo era certo il numero di presenti. Anche a Campagnola ben prima delle ore 20, difatti, si è dovuto far ricorso a fotocopie non essendo bastate le schede forniteci dall’organizzazione nazionale. Passando al dato politico di Campagnola, diciamo che abbiamo rispecchiato più o meno il dato nazionale e la stessa assemblea degli iscritti fatta un mese prima. La dote di Bersani secondo me è questa, o meglio questi numeri anche di Campagnola, numeri che non ci si può mai permettere di dare per scontato. Bersani ha ottenuto 320 preferenze, contro le 269 di Franceschini e le 109 di Marino. Potrebbe sembrare un partito diviso ma così non è e non sarà né a Roma né a Campagnola. Ci siamo confrontati ed ora è giusto che chi ha avuto il maggior numero di preferenze indichi la strada, secondo il mio parere non da solo, ma facendo la giusta sintesi delle tre mozioni. Dal canto nostro, come Circolo, abbiamo accompagnato l’elezione del segretario con la sottoposizione di un questionario, a chi voleva, sul futuro del Pd da consegnare idealmente al nuovo segretario entro Natale. Sono emersi dati molto interessanti, alcune conferme ma anche alcune sorprese. Nei 236 questionari che sono stati depositati nell’urna vi sono tutte le amarezze e le speranze che anche il popolo del Pd di Campagnola ha maturato negli ultimi tempi. Restituiremo questi dati, una volta assemblati, il 1 di Dicembre in Aula Rodari (n.d.a. Non so se quando uscirà il giornale sarà già stata fatta o meno) dove speriamo sia presente di un folto pubblico di motivati elettori del Pd. Marco Pedrazzoli Segretario PD Campagnola Emilia È stata qui la festa? Sì! L a sensazione che le cose fossero andate bene l’avevamo già a conclusione de “La Festa”, ma adesso che i freddi numeri sono stati esaminati, lo possiamo finalmente dire: anche quest’anno quello che si può considerare l’evento dell’estate del nostro Comune presenta un bilancio complessivo più che soddisfacente. All’importante funzione sociale che “La Festa” svolge, rappresentando l’appuntamento politico dell’anno e, perché no, anche uno Responsabili della pubblicazione: Silvia Bompani, Matteo Bocciolesi Redazione: Iljc Pedrazzoli, Ilaria Maioli, Federica Sueri, Andrea Melegari, Nicodemo Balestrieri, Sara Bezzecchi, Mauro Pedrazzoli, Fabrizio Rossetti Responsabile pubblicità: Ermete Oliva Progetto grafico: Mauro Savazza La redazione ringrazia quanti hanno collaborato alla realizzazione di questo numero. Il contenuto degli articoli firmati esprime l’opinione dell’autore e non necessariamente quello della redazione. Spedizione gratuita Finito di stampare il 27 novembre 2009. dei principali eventi culturali del nostro Comune, si aggiungono ora i dati relativi a presenze, fatturato e utile finale che ci confortano e ripagano degli sforzi fatti da tutte quelle decine di volontari che per 3 mesi hanno lavorato alla sua realizzazione. Sembra ieri quando verso le 6 di sera di giovedì 16 luglio abbiamo capito che ce l’avevamo fatta: potevamo inaugurare la prima delle 17 serate di Festa (e sottolineiamo 17 serate) perchè tutto sommato ogni cosa era al suo posto. E quest’anno ci siamo trovati di fronte alla scommessa più importante: ripensare il settore ristoranti con l’unione dei due storici “Giordano” e “Scoglio” nel nuovo “Terra & Mare”, collocato peraltro all’interno della Sala 2000 con il conseguente potenziamento della “Bisteccheria”, unico ristorante in esterno. Per non parlare dell’impatto che ci aspettavamo avrebbe avuto l’attuale crisi economica sulle entrate totali (ormai tante famiglie sono obbligate a ridurre molte spese non necessarie), crisi che ci ha portato a prendere la decisione di non aumentare i prezzi dei ristoranti anche per quest’anno, ed è il terzo consecutivo. Da quel giovedì sera quindi siamo partiti pieni di speranza, ma senza alcuna certezza, che le nostre scelte sarebbero state accolte con favore; poi col passare delle serate è cresciuta la sensazione che le cose andassero bene. Vedere l’area della festa piena di persone, tra cui molti non campagnolesi; sentire dire da chi esce da uno dei ristoranti “comunque qui a Campagnola si mangia sempre molto bene”, non può che renderci soddisfatti del lavoro svolto. Arrivando poi ai freddi numeri esposti sotto nella tabella è da sottolineare che il “fatturato” complessivo de “La Festa” risulta superiore ai 200.000 euro, con una riduzione degli incassi complessivi del solo 6,76%, mentre l’area ristorazione (che comprende bar e ristoranti) registra comunque un positivo -8,29%. L’utile finale, pari al 10,23% e quindi sui valori dello scorso anno, ci permette, dal punto di vista economico, di guardare con più serenità alla realizzazione di tutte quelle attività che il nostro partito ha in progetto per i prossimi mesi e di poter programmare alcuni investimenti necessari a rendere ancor più bella “La Festa” che verrà. In conclusione il nostro ringraziamento più grande va a tutte quelle persone, e sono circa 200, che per settimane hanno volontariamente dedicato il loro tempo alla realizzazione di un evento che molti Comuni vicini ci invidiano, ed hanno ragione! ENTRATE TOTALI 202.243,29 euro - 6,76% ENTRATE AREA RISTORAZIONE 146.371,22 euro - 8,29% PRESENZE PRESSO RISTORANTI 6.832 persone USCITE COMPLESSIVE 181.558,64 euro -6,15% UTILE FINALE 20.684,65 euro Pari al 10,23% del fatturato Mauro Oppizzi Tesoriere PD Campagnola Emilia politica il borgo 134 4 Un senso a questa storia “V asco… Vasco ognuno lo prende come vuole. Per me prima di tutto è uno di Zocca, un emiliano. Dicevano i puristi che Verdi era bandistico. Dicevano che Pavarotti era approssimativo. Potrebbero dire che Vasco è largamente imperfetto. Va bene. Ma come mai tutti e tre ti entrano in testa come pallottole? Da dove arrivano quella efficacia, quella capacità di far stare una idea o una emozione in poco posto? Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di contadino in tutto questo, qualcosa che sapeva di terra. La semplicità grezza ed essenziale dei contadini emiliani, dei loro modi di dire, del loro modo breve e forte di afferrare un oggetto o un concetto. Vasco, dunque; un emiliano tuttavia diverso dagli altri emiliano-romagnoli dello show. Non di quelli fra la via Emilia e il West, non di quelli letterari o politici, non di quelli stralunati che hanno respirato il Po. Semplicemente un vero romantico, di quelli che ti accarezzano con la mano rugosa e trasformano la rabbia o il dramma in malinconia. Qualcuno ha messo Vasco fra i cattivi maestri. Lo metterei piuttosto fra i terapeuti. C’è gente seria a Zocca. Gente che sa che per aiutarti a vivere deve metterci comunque un raggio di sole…”. (P.L. Bersani). Ebbene sì, sono parole di Pierluigi Bersani, nuovo Segretario Nazionale del Partito Democratico, raccolte in un suo intervento sul libro “Il Mondo che vorrei” di Vasco Rossi. Le ho trovate “illuminanti”, perché è bello potere pensare, al di là delle polemiche sterili sull’ipotetica “diversità” tra iscritti ed elettori, che il popolo delle primarie PD abbia votato Bersani ritrovando in lui le stesse caratteristiche che Bersani ritrova in Vasco Rossi. Un mix di semplicità contadina, grezza ed essenziale e nello stesso tempo romantica e calorosa. Uno stile con al centro la vicinanza ai problemi veri delle persone e del paese, dicendo con franchezza le cose che non vanno, ma senza mai togliere la “mano che accarezza”. Bersani ha già dimostrato – come amministratore e come ministro - di essere capace di ascoltare, di fare, di affrontare i problemi che i cittadini vivono quotidianamente. E oggi, di fronte alla grave crisi economica che stiamo vivendo, tema che il neo-segretario ha già messo al primo posto dell’agenda politica del PD, abbiamo finalmente la possibilità di vedere all’opera un partito che parla dei problemi di chi perde il lavoro e delle imprese che rischiano di chiudere. Con Pierluigi Bersani, quindi, riprendendo i versi di Vasco Rossi e lo stesso slogan utilizzato durante la campagna delle Primarie, abbiamo la possibilità di “dare un senso a questa storia”, alla storia del PD ed alla sua forza di essere alternativa vera di governo del paese. Ovviamente le aspettative sono tante; la storia recente del PD parla di sconfitte politiche e di difficoltà nella costruzione del partito (lo dicono gli elettori, e gli elettori, per chi fa politica non sbagliano mai). Tuttavia la speranza di potere fere bene c’è. Soprattutto se Bersani saprà valorizzare le persone, tante, che lo hanno sostenuto. Certo, nelle compagnie grandi può esserci chi è più o meno simpatico - qualcuno a volte è anche un po’ ingombrante - ma con molta obiettività e serenità sappiamo che nel PD, anche a livello locale, nelle amministrazioni e nei circoli, stanno cominciando a trovare spazio e responsabilità tanti giovani e tante donne, risorse delle quali il PD di oggi non può fare assolutamente a meno. Senza contare che, continuando sul “filone dell’emilianità”, attorno alla figura di Bersani sono confluite anche persone molto vicine a Romano Prodi e all’esperienza dell’Ulivo, probabilmente accantonata troppo in fretta. Non da ultimo va ricordato che tra i principali sostenitori (prima) e collaboratori (adesso) di Bersani ci sono anche Rosi Bindi ed Enrico Letta, rappresentanti importanti di una delle identità politico-culturale fondatrici del PD, quella del cattolicesimo democratico e nello stesso tempo personaggi politici che già hanno avuto modo di mettersi in gioco in prima persona (nelle precedenti primarie), persino di fronte alla certezza di perdere, per testimoniare le loro idee senza opportunismi. Anche e soprattutto di queste persone il PD ha bisogno. Dunque risorse umane importanti per costruire un partito con delle idee. In questi venti mesi di vita del Pd purtroppo abbiamo faticato molto ad affrontare i temi veri, spesso presi dalla paura della discussione e del confronto, con il risultato che spesso, anziché rafforzare le nostre idee, le abbiamo “annacquate” fino a renderle, a volte, indistinte. Con Bersani invece l’augurio che ci dobbiamo fare è di ridare forza alle nostre identità fondanti, discutendo e confrontandoci, con l’obiettivo di generare un’unica nuova identità con elementi programmatici chiari, vincenti sul piano dell’alternativa all’attuale maggioranza che governa l’Italia. Adesso dunque tocca a Bersani, ma tocca anche a tutti gli iscritti e a tutti gli elettori del PD. Non a caso ho volutamente “dimenticato” di parlare di “bersaniani” e “franceschiniani”, perché, come ha già detto e fatto capire Bersani, si tratterà di dare forza e gambe ad una partito che certamente non può permettersi di dare peso alle correnti. Credo che per il Pd sia l’ultima occasione: portiamo con noi una grande responsabilità, che va oltre noi stessi: quella di ridare al paese un’opposizione forte che possa essere davvero partito di governo. E’ il momento di scommettere. Non è il momento di giocare in difesa, di avere paura magari per difendere qualche vecchio recinto troppo stretto dove possiamo cullarci come anime belle. Il prezzo, altrimenti, lo pagheranno le generazioni future. Coraggio: diamo un senso a questa storia! Giorgio Galli Circolo PD di Campagnola Emilia 5 il borgo 134 politica I confini della vita tra scienza ed etica: una riflessione C i sono temi sui quali è difficile dibattere, poiché sviluppano domande alle quali è difficile dare una risposta sola. Ci sono interrogativi pesanti che raramente ci poniamo, perché ci toccano profondamente, ci disturbano e per i quali vorremmo una ricetta veloce, un’aspirina che ci tolga quel cerchio alla testa in pochi minuti. Ragionare sulla morte, o meglio, sulla fine della vita presuppone da parte nostra l’accettazione del limite umano, la consapevolezza della “data di scadenza“, insomma, il nostro essere tutti soggetti “ terminali “. In una società proiettata in avanti verso un prolungamento della vita anche e soprattutto in termini di qualità, ricordarsi di non essere eterni può sembrare un paradosso; l’eccesso di fiducia nella tecnologia ha prodotto nelle persone un’insana illusione nell’eterna giovinezza, nel procrastinare il più possibile il momento fatidico semplicemente non invecchiando più. Il corpo umano non è perfetto, ma è perfettamente concepito per percorrere un ciclo biologicamente straordinario, fatto di mutamenti progressivi più o meno armoniosi a seconda della cura che gli dedichiamo. La medicina ha la grande responsabilità e il merito anche di assistere la “macchina umana” nei momenti di defezione, fare il miglior tagliando possibile e riportarla all’interno del ritmo del mondo più in forma di prima: ma se la revisione non funziona? Siamo pronti ad accettare che qualcosa di irreversibile sìa successo? Riusciamo a comprendere ciò che i medici cercano di comunicarci? E se anche così fosse, siamo davvero pronti ad andarcene? “ Questa sera quando uscirete di qui non avrete in mano, purtroppo, nessuna ricetta né le risposte a tutte le vostre domande, ma se continuerete a farvene beh, sarà una cosa buona!” Questa affermazione della dottoressa Annamaria Marzi mi trova completamente d’accordo: avere il coraggio di porsi delle domande ci aiuta a capire cosa vogliamo non solo per la nostra vita “attiva”, ma anche per l’attesa di “morire”. Molti hanno visto andarsene persone care come genitori, mariti e mogli, a volte purtroppo figli e figlie giovani fra dolori e sofferenze. Alcuni si portano ancora dentro il dubbio se poteva andare diversamente, il rimpianto per aver permesso al dolore e all’emozione di offuscare il giudizio, se era stato fatto tutto il possibile: spesso, al dolore della perdita, si aggiunge lo strazio di aver attraversato da soli questa agonìa, senza la serenità di aver vissuto un’esperienza “normale”, che prima o poi “capita a tutti”. Se la vita è accettata da tutti, perché nella malattia il periodo che precede la morte è qualcosa di “anormale”, che relega le persone in un ghetto invisibile, del quale si parla bisbigliando? Il dibattito sulla fine della vita e le implicazioni etiche, mediche e legali che comporta è entrato di prepotenza nella politica accendendo le coscienze, restituendo la medesima al suo ruolo più vero, il servizio alle persone. Di fronte al dramma di un coma o uno stato vegetativo, di fronte ad una patologia irreversibile la gente ha paura: si sente sola e chiede aiuto. Lo chiede ai medici, che devono dare delle risposte; lo chiede alla comunità, che deve rispettare il suo stato di ammalato senza ledere la sua dignità; lo chiede alla famiglia, che ha il diritto di avere vicino a sé fino alla fine. “ Quando una persona si ammala, non c’è solo il suo corpo da curare, ma anche la sua mente e la sua anima. Come medici credo abbiamo il dovere di considerare sempre il paziente nella sua interezza, ascoltando i suoi dubbi e le sue paure, confrontandoci costantemente con la sua famiglia.” Normalmente tendiamo a delegare agli ospedali la responsabilità di gestire per intero la malattia, dimenticando quanto sìa oneroso mentre invece, secondo il dottor Giancarlo Tavasanis “ la maggior parte delle cure può essere effettuata benissimo anche a casa, una volta terminata la fase acuta di una malattia e su questo bisognerebbe puntare. Manca ancora però la preparazione necessaria ai medici e tutta la struttura organizzativa.” Andarsene serenamente, dignitosamente così come si è vissuto: insieme alla famiglia e vicini alla comunità che ci riconosce persone nella malattia così come nella salute. Poter decidere autonomamente come morire, cambiando anche idea, così come per tutta la vita si è deciso di vivere è un atto, a mio parere, di grande civiltà, di autodeterminazione necessaria alla coscienza, che restituisce agli uomini e alle donne il senso profondo dell’esistenza come quel ciclo eterno ed immutabile che ci rende liberi. Federica Sueri politica il borgo 134 pagina a cura del Gruppo Consiliare “Democratici Insieme per Campagnola” 6 Per chiarezza e obiettività N elle ultime settimane su alcuni siti internet e su alcuni periodici che fanno riferimento al Gruppo Consiliare PdlLega Nord sono stati pubblicati articoli ed interventi di commento alle ultime interrogazioni in Consiglio Comunale. Riteniamo doveroso fornire alcune precisazioni con l’obiettivo di dare ai Cittadini una corretta informazione, fondata su risposte, dati e documenti oggettivi (quali i verbali delle sedute del Consiglio Comunale) e con l’intento di lasciare definitivamente ad altri l’onere della polemica. Giochi recentemente installati nell’area parco di via Magnani. - L’interrogazione del Gruppo PDL-Lega si riferisce ad una delibera dell’Aprile 2009, quando era in carica un’altra Amministrazione, e quindi non di competenza di quella attuale. Come Gruppo Consiliare “Democratici Insieme” ci sembra alquanto inopportuno tirare in ballo “le promesse elettorali dei Democratici fatte in campagna elettorale”, poichè l’attuale nostro Gruppo ha iniziato il proprio mandato nel giugno di quest’anno e, quindi, non è competente in merito alle scelte, peraltro assolutamente limpide e legittime (e nei termini previsti dal Regolamento Comunale), della precedente Amministrazione. - La “ditta locale” menzionata ha sempre costituito un importante punto di riferimento per gli acquisti del nostro Comune (nell’ordine di varie decine di migliaia di euro!). Basta dare un’occhiata nei nostri parchi e considerare che nel 2008 da questa sono stati acquistati 8 giochi, tra cui un’altalena posizionata, tra l’altro, nella stessa area di via Magnani. - Non è assolutamente possibile effettuare un paragone, sulla base dei costi, tra i prodotti in questione, poiché quelli installati risultano radicalmente diversi per quanto riguarda i materiali di costruzione (metallo e plastiche anziché legno), che tra l’altro ne garantiscono una manutenzione praticamente nulla nel corso del tempo. A tal proposito ci teniamo anche a ribadire che all’Amministrazione Comunale non sono mai arrivate offerte di “manutenzione gratuita”. Sicurezza stradale di via Magnani. - Le perizie delle autorità competenti hanno accertato che via Magnani non può ritenersi oggi una strada pericolosa in quanto il traffico in essa esistente è un traffico esclusivamente interno, probabilmente intenso in determinate fasce orarie e/o serate, conseguente alle attività sportive e/o ricreative che si svolgono nelle strutture presenti. Inoltre la risposta all’interrogazione fornita dal Sindaco in Consiglio Comunale ha giustamente ricordato che al termine dell’intervento di urbanizzazione, ancora in corso su via Magnani, la viabilità della zona sarà modificata, grazie anche ad interventi, già previsti e progettati, che consentiranno una ancora maggiore sicurezza. Distributori automatici all’interno del Palazzetto dello Sport. - La cura e la conduzione del Palazzetto sono effettuate dalle Società sportive, che assolvono il compito di presidio e custodia. Da ciò deriva ovviamente che tutte le scelte (quindi anche l’introduzione di eventuali distributori automatici) debbono, doverosamente, essere prese principalmente dalle Società sportive stesse, che meglio di ogni altro soggetto sono a conoscenza delle esigenze dei fruitori della struttura. - A differenza di quanto si afferma, erroneamente, nell’opuscolo del gruppo di minoranza, da parte delle sopraccitate Società sportive non sono MAI giunte né all’Amministrazione Comunale, né all’Assessorato allo Sport, richieste ufficiali di installazione di distributori automatici, peraltro onerosi da gestire, non tanto sul piano dell’attivazione, quanto soprattutto sul piano della custodia, perché oggetto spesso di atti vandalici ed effrazioni, con conseguenti danni a porte e vetrate. Rampa da skateboard presente nel “campetto”. - L’Ufficio Tecnico Comunale ha già effettuato, tempo fa, una valutazione sulla sicurezza della struttura, attestandone sì lo stato di usura, ma non la pericolosità. Inoltre, già prima della presentazione dell’interrogazione, l’Ufficio Tecnico aveva provveduto a valutare diversi preventivi per interventi di manutenzione, che però ad oggi risultano molto onerosi. L’Amministrazione ha già iniziato anche a valutare eventuali diversi provvedimenti. Ci permettiamo, inoltre, di sottolineare come il gruppo di minoranza sollevi problemi di costi e di risparmio riguardo i giochi di via Magnani, ma non si ponga lo stesso tipo di problema in questo caso. In conclusione, oltre alle suddette precisazioni, vorremmo ricordare a tutti i cittadini che è sempre possibile, per tutti, in ogni momento, ottenere informazioni trasparenti ed oggettive sulle scelte operate dell’Amministrazione Comunale. Le sedute del Consiglio Comunale sono rigorosamente pubbliche. Anche quelle in cui si presentano le interrogazioni; in quella sede il Sindaco fornisce risposte “pubbliche” e verbalizzate. Chi non potesse partecipare ai Consigli Comunali può inoltre sempre fare richiesta delle varie delibere (oltre che dei verbali) all’Ufficio Segreteria del Comune. Inoltre, entro il primo semestre del 2010, con l’implementazione di un nuovo software acquistato dall’Ente, tutti questi documenti saranno disponibili anche sul sito internet del Comune di Campagnola Emilia: www.comune.campagnola-emilia.re.it. Il Gruppo Consigliare Democratici Insieme per Campagnola Emilia 7 il borgo 134 politica pagina a cura del Gruppo Consiliare “Democratici Insieme per Campagnola” Il governo pensa al ponte sullo stretto e taglia lo stretto necessario S tiamo entrando in una fase molto delicata ed importante per il lavoro dei Consigli Comunali. Nei prossimi mesi dovremo infatti arrivare all’approvazione del Bilancio di Previsione 2010, forse l’atto più importante per ogni Amministrazione Comunale. Mai come quest’anno però si avverte la criticità di tale lavoro, sempre più ostacolato dai tagli previsti dall’attuale Governo nei confronti degli Enti locali. A tal proposito, vorremmo ricordare e ribadire con forza il nostro sostegno alle iniziative che i Sindaci della Provincia di Reggio Emilia hanno intrapreso contro questa politica di governo, sempre più incapace di comprendere (o forse è meglio parlare di finta incomprensione) che tagliare indiscriminatamente le risorse fondamentali dei Comuni comporta seriamente il rischio di chiusura dei servizi pubblici e quindi un danno “vitale” ai Cittadini. Cosa sta succedendo in sostanza ? Succede che proprio in un momento di crisi economica che attanaglia le famiglie - si prevedono, a livello nazionale, 4 milioni di posti di lavoro a rischio - l’attuale linea del Governo Berlusconi affonda i Bilanci dei Comuni fissando parametri irraggiungibili sul patto di stabilità e tagli insopportabili ai trasferimenti dallo Stato verso i Comuni stessi. Ecco i punti principali oggetto del nostro grido d’allarme, sui quali vorremmo fissare l’attenzione di tutti i nostri concittadini: 1. La mancata restituzione per oltre 10 milioni di euro di ICI. Non siamo disposti a passare sopra alle false promesse. Dopo l’abolizione dell’ICI sulla prima casa, questi erano i soldi comunque promessi come rimborso dallo Stato ai Comuni. Si tratta di risorse indispensabili per fare funzionare i Servizi ai Cittadini (a Campagnola significa ad esempio far funzionare: Asilo Nido, Servizi Sociali, Uffici Comunali, Trasporti scolastici, ecc..) e per far partire le opere pubbliche. Ad oggi: non è arrivato un euro!!. I servizi rischiano seriamente di essere tagliati o, in alcuni casi, chiusi!!! 2. I tagli al fondo sociale nazionale (praticamente un dimezzamento) che si ripercuotono proprio sui Cittadini più in difficoltà. 3. I tagli sulla sicurezza: al di là delle proclamazioni e delle misure d’immagine quando non dannose - del Governo, si confermano le pesanti riduzioni di budget alle Forze dell’ Ordine, che il 28 ottobre, con le loro organizzazioni sindacali, hanno manifestato in piazza a Roma contro una situazione sempre più insostenibile. La sicurezza delle città viene messa a repentaglio per esigenze di bilancio ed ai Sindaci mancano i mezzi per intervenire o persino la possibilità di ampliare gli organici di Polizia Locale. Non si può pensare di sostituire ai professionisti dell’ordine pubblico i volontari delle ronde. 4. I tagli sulla scuola, che oltre a danneggiare il futuro dei nostri ragazzi - e a lasciare a casa 24.000 persone proprio in un momento di grave crisi occupazionale - ancora una volta ricadono direttamente sui bilanci degli Enti Locali, chiamati a farsi carico dei tagli sugli insegnanti d’appoggio e sulla sicurezza e vigilanza negli edifici scolastici. 5. Il blocco degli investimenti da parte dei Comuni a causa e per mezzo del Patto di Stabilità, che tiene chiusi in cassa milioni di euro in provincia di Reggio Emilia. Soldi buoni che non possono essere spesi e investiti producendo lavoro, servizi e benessere, con tempi estremamente più rapidi rispetto a faraoniche grandi opere come il Ponte sullo Stretto ¬che daranno benefici (forse) in un decennio. Nelle prossime settimane dunque i Sindaci, ma anche Assessori e Consiglieri Comunali, andranno in piazza a manifestare questo disagio crescente, chiedendo soprattutto, con urgenza e responsabilità: a) La totale restituzione dell’ICI, come da impegni del Governo. b) Il ripristino dei fondi per il Fondo Sociale Nazionale c) Il ripristino di stanziamenti necessari alla sicurezza delle città e al buon funzionamento della scuola pubblica d) Il riesame dei criteri del Patto di Stabilità, al fine di permettere ai Comuni di investire e di garantire le erogazioni e i servizi necessari ad affrontare un momento particolarmente duro per le nostre comunità, in cui sono migliaia le famiglie da sostenere per un tempo indeterminato. Anche a Campagnola Emilia stiamo definendo l’organizzazione di alcuni momenti pubblici nei quali presentare ai Cittadini “lo stato dell’arte” rispetto alle promesse finora mancate. Sicuramente ci potrete trovare in varie occasioni in Piazza Roma, durante il mercato del sabato. Potranno essere occasioni per approfondire la problematica e confrontarci sulle possibili via d’uscita. E’ proprio il caso di dire e di invocare: “Non pensiamo al Ponte sullo Stretto, quando manca lo stretto necessario”!!! Il Gruppo Consigliare Democratici Insieme per Campagnola Emilia scuola materna il borgo 134 8 Disputandum Est “S ai che noi abbiamo tagliato con le forbici delle parole dai giornali? Poi le abbiamo incollate su un foglio bianco e le abbiamo attaccate su un pannello in sezione!” “Dai!? Noi invece abbiamo guardato dei pezzi di film. C’era anche quello del bimbo che perde l’aereo!” “No, noi abbiamo parlato delle regole: quelle che ci sono a scuola, e anche quelle che ci sono a casa.” Potrebbero benissimo essere parole dette dai bambini al termine della giornata scolastica… In realtà a parlare sono i genitori della scuola Anselperga, che il giorno seguente l’incontro di sezione si sono raccontati le attività svolte la sera prima. La storia è questa: gli insegnanti, durante l’assemblea dei genitori, oltre a parlare della situazione del gruppo, delle varie ipotesi progettuali, e delle immancabili “varie ed eventuali”, hanno proposto anche un tema di dibattito. Hanno stabilito un tempo per la discussione, hanno dato il calcio d’inizio, e come a “Porta a porta” (o a “Ballarò”, per par condicio) hanno partecipato al confronto in veste di moderatori. Le famiglie presenti hanno fatto il resto. Quelle della sezione “3 anni” si sono cimentate in un collage di parole chiave che rappresentassero per loro il periodo di ambientamento passato nei primi mesi all’Anselperga. Il risultato è tuttora in sezione, visibile a tutti, ed è soprattutto frutto di un lavoro di squadra e di riflessioni aperte che hanno portato alla luce ansie, timori, ma anche eccitazione e aneddoti riguardanti un periodo così delicato com’è l’inserimento in una nuova realtà scolastica. Il tema toccato dalla sezione “4 anni” è stato quello “spinoso” delle regole; un argomento sempre d’attualità e per il quale è importantissimo avere un limpido scambio di informazioni tra scuola e famiglia. La consapevolezza reciproca, infatti, di come insegnanti e genitori gestiscano il complicato mondo dell’educazione è fondamentale affinchè i bambini vivano in equilibrio e coerenza il loro percorso di crescita. Mamme e papà della sezione “5 anni” si sono confrontati riguardo al tema dell’aggressività in tutte le sue forme: fisica, verbale, comportamentale o psicologica. Il primo input è stato suggerito da alcune scene tratte da film, e subito dopo aver archiviato qualche richiesta di pop-corn e coca cola, la discussione si è articolata per un’ora circa, fornendo ottimi spunti su cui riflettere e lavorare. A prescindere dagli argomenti trattati durante queste serate pensiamo che una scuola partecipata, in cui vi sia uno scambio sincero di opinioni, idee, e conoscenze tra bambini, famiglie e insegnanti, possa creare una eccezionale struttura educativa che tenga conto dei molteplici punti di vista, competenze e valori di cui è formata la nostra società. Quali temi potremmo quindi affrontare nei prossimi incontri di sezione? Passione verso i battaglieri “Gormiti”?! Repulsione verso le terribili verdure?!!! In effetti qualsiasi tema è valido, purchè possa essere utile ad una crescita comune e possa fornire il pretesto per una piacevole serata in cui stare insieme per far star bene i “nostri” bambini. Gli insegnanti della scuola d’infanzia Anselperga 9 il borgo 134 Cicciolo d’Oro Cicciolo: 10° anno E bbene sì: siamo arrivati alla decima edizione. Chi lo avrebbe mai detto che il “Cicciolo d’Oro” avrebbe riscosso tutto questo successo! Visto che sono passati alcuni anni dalla prima edizione, ci fa piacere ricordare come è nata questa manifestazione. Per alcuni anni a dicembre sono venuti a trovarci a Campagnola gli amici di Tenno, rallegrandoci con i loro cori e con le loro specialità culinarie. Quando per motivi organizzativi non sono più riusciti a venire, ci siamo chiesti che cosa si potesse inventare in loro sostituzione, dal momento che i cittadini avevano dimostrato di apprezzare queste serate. Si è così pensato a un’alternativa che ci permettesse di non perdere le nostre tradizioni. Ecco come è nata l’idea di fare i ciccioli. Il primo grosso problema fu, tuttavia, convincere i masadôr a venire in piazza a preparare i ciccioli: cosa molto difficile a causa della loro diffidenza a misurarsi con gli altri e della loro abitudine a lavorare solo in casa dei contadini. La prima edizione con tredici norcini, veri e propri pionieri, si è svolta il pomeriggio di venerdì 29 dicembre 2000. Purtroppo verso le sedici è cominciato a piovere e allora tutti si sono riparati sotto il portico, dove si è formata una cortina di fumo: ma la soddisfazione di vedere in mezzo a tanto fumo così tanta gente curiosa di vedere come si facevano i ciccioli è stata grande. Il bel risultato ci ha dato coraggio per la seconda edizione e con essa è nata l’idea di fare un grosso torchio per produrre una forma di ciccioli da guinness. Questa volta la giornata è stata stupenda non solo dal punto di vista meteorologico, ma anche per il numero di presenze in piazza. Il resto è ormai storia… Se la cucina Scavolini è la più amata dagli italiani, “Il Cicciolo d’Oro” è la manifestazione più copiata nei paesi e nelle province limitrofe alla nostra. Una bella soddisfazione per Campagnola! La quale, tuttavia, ci impone ogni anno nuove sfide e lo stimolo continuo a inventare sempre qualcosa di diverso e di innovativo. Sebbene si debba sottolineare che, per quanto si impegnino, le copie non sono mai uguali all’originale… Per l’edizione dell’anno scorso parlano i numeri: 101 paioli in gara, 220 norcini, 50 quintali di grasso, una produzione di 5 quintali di ciccioli distribuiti gratuitamente a tutti i presenti, una presenza stimata di 15.000 persone e una settantina di bancarelle tra abbigliamento e alimentari provenienti da tutta Italia. Un’altra cosa che ci ha dato molta soddisfazione è stata la partecipazione di 100 volontari e di 80 sponsor, che hanno rappresentato la spina dorsale della festa: senza il loro aiuto, infatti, non sarebbe stata gestibile una manifestazione così impegnativa! Naturalmente sono sempre ben accette le nuove leve che vogliono entrare a far parte della banda del Cicciolo… Un’ulteriore soddisfazione di questa decima edizione è che entro il 13 dicembre il “Cicciolo d’Oro” avrà la Denominazione di Origine Comunale (DE.C.O.). Questo vuol dire che Campagnola avrà il suo Cicciolo e che nessuno potrà copiarlo, un altro riconoscimento che si aggiunge a quello del Cicciolo Reggiano già avuto dalla regione Emilia Romagna. Chi l’avrebbe mai detto che il “Cicciolo d’Oro” avrebbe mosso così tanta gente, ottenuto così tanti riconoscimenti e un successo così grande! Ma ora veniamo al Cicciolo di quest’anno. Come dicevamo, siamo giunti alla decima edizione e per festeggiare degnamente questo anniversario ci sarà una grande festa in piazza con molte novità e la consueta allegria. Inoltre, i primi tre classificati di quest’anno avranno l’onore di ricevere in premio delle sculture del nostro apprezzato artista Cesare Ferrari. Vi aspettiamo, perciò, numerosi in piazza il 13 dicembre. Non mancate! Il consiglio del “Cicciolo D’oro” cultura il borgo 134 10 Boldini nella Parigi degli impressionisti Ferrara, Palazzo dei Diamanti 20 settembre 2009 – 10 gennaio 2010 C hi era Boldini che si trasferì da Firenze a Parigi nel 1871? Come si sviluppò la sua personalità da quel momento al 1886, durante il periodo aureo della rivoluzione impressionista? Cosa rimase di quelle esperienze in seguito, quando Boldini divenne uno dei più celebri ritrattisti dell’alta società? Sono queste le domande principali alle quali vuole rispondere questa mostra. A Parigi, tra il 1871 e il 1886, prima di divenire uno dei più contesi ritrattisti del bel mondo, Boldini si era distinto come artista poliedrico, capace di dare vita a opere di ogni tipo: dalle scene di genere alle vedute di città, dai paesaggi agli interni di atelier, dai nudi ai ritratti. Tuttavia, in seguito, il successo come ritrattista fu tale da far dimenticare, almeno fino ad anni recenti, la sua attività precedente con la quale, al pari dei colleghi impressionisti, ma con uno stile diverso e personale, Boldini si impose come uno dei protagonisti della rappresentazione della vita moderna. A differenza delle rassegne precedenti, tutte antologiche, l’esposizione, organizzata da Ferrara Arte e dal Clark Art Institute di Williamstown è composta da novanta capolavori provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo, farà emergere tutta la complessità e il fascino della personalità boldiniana in quel quindicennio cruciale che condusse l’artista, dopo l’esperienza macchiaiola, alla piena maturazione avvenuta negli anni Novanta, di quelle doti di ritrattista che da allora in avanti lo resero celebre nel mondo. Ad accogliere il visitatore è un prologo dedicato Autoritratto mentre osserva un dipinto agli anni fiorentini, un’esperienza fondamentale per la formazione di Boldini che porta con sé premesse importanti per il futuro sviluppo della sua pittura. Un esempio, il bellissimo “Autoritratto mentre osserva un dipinto”, proveniente dalla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti. Nel 1871, appena giunto a Parigi, Boldini si dedica da subito alla realizzazione di quadri di genere allora molto richiesti dalla ricca borghesia europea e soprattutto americana; ai dipinti di questa fase è dedicata una significativa sezione della rassegna. Accanto alla produzione di genere Boldini realizzò, a partire dalla metà degli anni Settanta, una serie di vedute di città che colpirono profondamente i contemporanei e con le quali diede una sua personale interpretazione della realtà della vita moderna. In queste opere l’artista registra la vita che scorre nelle piazze parigine o nelle vie della città. Sono dipinti di un “realismo” singolare, l’artista ferrarese basa ogni sua creazione sullo studio attento, talvolta ostinato, “del vero”. Fanno parte di queste ricerche anche gli studi dedicati all’universo femminile. In questi ritratti Boldini indaga talvolta quel mondo con grande sensibilità e con passionalità trattenuta, ritraendo donne in attività quotidiane o in momenti di intimità, come nella “Lettera mattutina”. Boldini non registrò solo la realtà urbana, si spinse anche nelle campagne, lungo la Senna o sulla Manica, lavorando a vedute e paesaggi con figure che costituiscono la sua personale interpretazione della pittura en plen air. Tra gli esempi di questa produzione vi sono dipinti di grande fascino come la “Grande strada a Combes-la-Ville” del Philadelphia Museum of Art, un’opera del 1873 contraddistinta da una straordinaria sensibilità per la luce. Come Edgar Degas, anche Boldini fu attratto in questi anni dai teatri e dai caffè-concerto di Parigi. Appassionato melomane fin dagli anni della giovinezza, Boldini frequentò assiduamente gli ambienti della musica e del teatro anche per studiare i personaggi che li animavano e creare uno straordinario racconto della vita notturna parigina. Fra tutti “La cantante mondana”. Un’intera sezione della mostra è dedicata al tema tutto boldiniano delle vedute d’atelier. Riprendendo l’indagine iniziata a Firenze, quando l’atelier era uno dei fondali prediletti dei suoi ritratti, Boldini sviluppa un interesse preciso per questo soggetto attorno alla metà degli anni Ottanta. Da questo momento la sua attenzione si focalizza, sempre più prepotentemente, sugli oggetti della sua casa e del suo studio. Se inizialmente queste vedute costituiscono solo lo scenario nel quale l’artista ambienta le visite degli amici “amatori”, dei pittori o delle modelle, come nel bellissimo “Donna in nero”, a poco a poco gli ambienti e gli oggetti in essi contenuti divengono i protagonisti stessi di questo universo “privato”. Il pittore disegna e dipinge mobili, strumenti di lavoro, suppellettili contraddistinti da un valore affettivo particolare, o ancora quadri a lui cari, custoditi gelosamente per anni nel suo atelier creando, con grande originalità, una sorta di “diario per immagini” della sua vita e della sua opera. La mostra approfondisce, infine, l’evoluzione dello stile di Boldini nel genere del ritratto, dalle effigi ufficiali, a quelle che raffigurano amici e colleghi. Dopo l’esperienza fiorentina, Boldini si dedica con rinnovato slancio al ritratto attorno alla fine degli anni Settanta, decidendo Suonatrice di chitarra 11 il borgo 134 cultura alla fine di dedicarvisi completamente. L’artista attinge a piene mani all’arte dei grandi maestri del passato studiati, oltre che a Parigi, durante i ripetuti soggiorni in Olanda, Italia, Inghilterra e Spagna , facendo propri i loro insegnamenti, sperimenta una grande varietà di soluzioni compositive. Sono proprio le opere di quersta fase, in particolare alcuni tra i più celebri ritratti degli anni Novanta , a comporre l’epilogo della mostra. Le sue grandi effigi furono notate per l’originalità compositiva, la sensualità, per il dinamismo delle linee e la sapienza tecnica doti che, unite ad una acuta capacità di introspezione psicologica, permettono a Boldini di imporsi come indiscusso innovatore di questo genere pittorico. Alcuni tra i suoi più affascinanti ritratti femminili, come “Lady Colin Campbell” della National Portrait Gallery di Londra e “Madame Max “ del Musée d’Orsay di Parigi sono capolavori assoluti, con i quali Boldini definì l’ideale femminile del tempo: un perfetto connubio di eleganza, sensualità e inquietudine. Federica Sueri Ritratto di Diego Martelli Gli appuntamenti del Natale Inverno in mostra L’Assessorato alla Cultura del Comune di Campagnola Emilia vi invita ai prossimi appuntamenti: 10/10/2009 – 14/03/2010 “Da Rembrandt a Gauguin a Picasso. L’incanto della pittura. Capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston” Castel Sismondo, Rimini GIOVEDÌ 10 DICEMBRE, alle ore 21,00 presso la Chiesa Parrocchiale di Cognento si esibirà in musiche di Antonio Vivaldi il Coro Polifonico “La Corbella” diretta dal maestro Paola Tognetti e accompagnato all’organo da Davide Burani 4/12/2009 – 27/06/2010 “Inca. Origini e misteri della civiltà dell’oro” Museo di Santa Giulia, Brescia 9/10/2009 – 17/01/2010 “Chagall e il mediterraneo” Palazzo Blu, Pisa 2/10/2009 – 24/01/2010 “Caravaggio - Bacon” Galleria Borghese, Roma GIOVEDÌ 17 DICEMBRE alle ore 21,00 presso la Chiesa Parrocchiale di Campagnola Emilia si potrà apprezzare il Concerto del “REgospelCORO”, composto da circa 35 voci, sotto la direzione del Maestro Navid Mirzadeh, accompagnato da pianoforte e batteria, con un repertorio di canti gospel e natalizi tradizionali. Per i bambini invece riparte il “Laboratorio di narrazioni Pan”: MERCOLEDÌ 23 DICEMBRE alle ore 16,30 presso la Biblioteca comunale ci sarà lo spettacolo “Un Natale un po’ speciale” con l’attrice Chiara Marinoni (iscrizioni obbligatoria allo 0522 753358 – massimo 25 posti disponibili). 27/11/2009 – 7/03/2010 “Corot e l’arte moderna.” Palazzo della Gran Guardia, Verona cultura il borgo 134 12 Le vorremmo tutte libere e felici... 25 novembre 2009 Giornata internazionale contro la violenza sulle donne S econdo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la prima causa di morte nelle donne fra i sedici e i cinquant’anni, è rappresentata dalle botte degli uomini, con un aumento dei casi del 23% nel 2006 (fonte “Consumatori” marzo 2009). Secondo un’indagine ISTAT dello stesso anno, a tutt’oggi la più recente condotta su venticinquemila donne di età compresa fra i sedici e i settant’anni, risulta che circa una donna su tre ha subìto una violenza fisica o sessuale. Molte donne le subiscono ripetutamente, sìa fisiche che psicologiche. (fonte “Noi donne “ novembre 2009). “Panorama“ dedicava una copertina alla “mattanza delle donne“ nella primavera del 2007; in un’inchiesta sconvolgente, stilava il bollettino di un massacro che fece cinquantasette vittime nei soli primi mesi di quell’anno. Sono passati tre anni da quando il mensile “Noi donne“ segnalava (marzo 2006) le uccisioni di giovani donne a Ciudad Juarez nel Messico, chiamando quel fenomeno “femminicidio“, termine adottato dalle donne centro-americane per vedere riconosciuti e rispettati i propri diritti umani, primo fra tutti il diritto ad una vita libera da qualsiasi forma di razzismo o di violenza. Ma cosa vuol dire esattamente “ femminicidio“? Risponde Gianna Morselli, Presidente dell’Associazione “Vivere Donna “ Onlus di Carpi: per femminicidio deve intendersi ogni pratica violenta, sìa fisica che psicologica che attenta all’integrità, alla libertà e alla vita della donna, con il fine di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla sottomissione o alla morte della vittima.” Nel giugno 2008, l’O.N.U. approva all’unanimità la risoluzione 1820, nella quale si dice che “ lo stupro e le altre forme di violenza sessuale possono rappresentare un crimine di genere, un crimine contro l’umanità o un elemento del genocidio. “. Quando questo numero del Borgo sarà arrivato nelle vostre case, si sarà conclusa a Brescia la “ Staffetta delle Donne “ contro la violenza alle donne, partita il 25 novembre di un anno fa da Niscemi in Sicilia, attraversando tutto il Paese come un vento dolente, potando con sé le ombre delle donne violentate e massacrate in tutto il mondo non da estranei, ma da famigliari e parenti. E’ questo infatti l’elemento-chiave per capire quanto il fenomeno sìa paragonabile ad un cancro, tanto tenace quanto difficile da estirpare: la sua radice culturale, un codice antico, un concetto primitivo del rapporto tra i sessi fatto di possesso, dominio e controllo. Più le donne danno dimostrazione di indipendenza e di autonomia più, per certi uomini, rappresenta una provocazione inaccettabile, una rottura nell’ordine naturale delle cose che vuole appunto che le “cose“, cioè le donne, si comportino come tali e non esiste che un oggetto si ribelli al suo padrone, no? Il Consiglio Europeo aveva sottolineato, in un documento di qualche anno fa, come “la violenza sulle donne sìa il più grave problema strutturale della nostra società“. Un problema delle donne? “Col cavolo! – tuona Lella Costa durante la presentazione a Novellara del suo lavoro teatrale “Ragazze” – è un problema degli uomini che, guarda caso, scaricano sulle donne! Non venitemi a chiedere, per favore, di scendere in piazza, protestare, fare sit-in: ci vadano loro in piazza, sono LORO che ci devono mettere la faccia. Noi, care signore, ci agitiamo per niente. Non serve a nulla se non sono gli uomini a prendersi carico del loro lato oscuro e riconoscerlo come parte integrante della loro natura; accèttino, gli uomini di buona volontà che la violenza sulle donne è un loro problema, fàcciano un gazebo in piazza e allora sì, andrò a firmare perché, càspita, la vittima sono io!!“ “La società italiana ha fatto pochissimo per fermare la violenza sulle donne; – spiega la scrittrice Dacia Maraini – la nostra è una società arretrata, paternalistica e androcentrica, cioè incentrata sull’uomo. E nemmeno se ne vergogna anzi, lo considera naturale. Per fortuna ci sono, oltre alle donne, anche uomini che sentono il problema“. Sono un uomo e vedo la violenza maschile intorno a me. Vedo anche, però, il desiderio di cambiamento di molti uomini. Scelgo di guardare in faccia quella violenza e di ascoltare quel desiderio di cambiamento. So che quel desiderio è una risorsa per sradicare quella violenza. Di fronte alle storie di mariti che chiudono le mogli in casa o le ammazzano di botte, di fidanzati che uccidono le proprie ragazze per gelosìa, di uomini che aggrediscono o stuprano 13 il borgo 134 donne in un parco o in un garage, non penso “sono matti, ubriachi o immigrati!”, non mi viene da dire: “quella se l’è cercata!”. Tutto questo MI riguarda, CI riguarda. (…) La libertà delle donne, nel lavoro, nelle scelte di vita, nella sessualità, non sono una minaccia per noi uomini e nemmeno una concessione da far loro per dovere. Sono un’opportunità per vivere insieme una vita più libera e ricca. (…) ( associazione “maschile Plurale” testo unico in occasione della giornata internazionale contro la violenza alle donne ) Giornali e televisione tendono a sviare l’argomento cercando un capro espiatorio, raccontando di aggressioni e stupri da parte di stranieri, come se rappresentassero l’unico pericolo dal quale guardarsi; è certo un aspetto del problema che non va trascurato, ma basta una piccola indagine per scoprire che la maggior parte delle donne italiane viene molestata, stuprata, uccisa da italiani, spesso compagni di vita. La violenza intrafamiliare rappresenta il 69% del totale, ma di questo non si parla quasi. Perché? “ Perché la famiglia è un tabù. – dice la Maraini – Anche la Chiesa la dipinge come un luogo sicuro e felice, ma non è né l’uno né l’altro. Se non prendiamo di petto l’argomento famiglia senza finzioni, senza censure, senza nascondersi dietro le immagini facili e false, non capiremo nulla del nostro tempo e della convivenza fra i sessi. Ci ostiniamo a percorrere delle strade antiche, a credere nei luoghi comuni e finiamo per non conoscere il mondo che ci circonda. cultura (…) Il vero cambiamento deve avvenire dentro le persone (…), è giusto inasprire le pene per chi stupra o sevizia, ma se non si fa un lavoro culturale che scenda in profondità, cominciando dalla scuola primaria, non si risolverà mai il problema. “ “ Abbiamo ritenuto doveroso offrire uno spunto di riflessione su ciò che la regione EmiliaRomagna fa per combattere questa terribile esperienza che colpisce molte donne; – spiegano Laura Salsi e Gabriella Ercolini, consigliere regionali del Partito Democratico – il Servizio Politiche per la Sicurezza e la Polizia Locale della Regione hanno presentato una ricerca su questo tema, cercando di cogliere meglio il manifestarsi del fenomeno nella nostra Regione; verrà pubblicato nei Quaderni delle Città Sicure, al fine di proporvi uno strumento aggiuntivo per poter riflettere insieme e combattere il fenomeno.” “ Nella nostra Regione si cerca innanzitutto di sostenere attivamente i centri antiviolenza:– scrive su “Noi Donne” di novembre Rosella Selmini del Servizio Sicurezza – nonostante il fenomeno rimanga purtroppo in massima parte sommerso, le donne emiliano-romagnole sono al di sopra della media nazionale per numero di denunce. (…) Riguardano in massima parte i partners in situazioni come separazioni o rotture sentimentali: sono loro infatti, i più recidivi. La ricerca conferma che il luogo dove si consuma più frequentemente la violenza è la casa.(…) Tenuto conto di altre variabili, possiamo ipotizzare che più le donne sono consapevoli, istruite, autonome e magari in conflitto con l’ex partner, più corrono il rischio di affrontare un’esperienza violenta. Va detto – continua la Selmini – che le donne emiliano-romagnole considerano “violenze” comportamenti che in altri contesti culturali verrebbero accettati come normalità all’interno della via di coppia. (…) La sensibilità a riconoscere la violenza come tale è il primo passo verso una vita più libera e autonoma nei comportamenti. Per questo motivo la Regione ha avviato da alcuni anni dei progetti sperimentali legati alla prevenzione: campagne di educazione nelle scuole fin dall’infanzia, educazione al rispetto di genere fra gli adolescenti, educazione al rispetto della differenza tra i sessi per i giovani maschi, nonché il sostegno nel momento dell’emergenza con la collaborazione delle Polizie Locali.” La soluzione quindi è culturale con l’educazione, civica nel riconoscimento degli spazi di libertà ed autonomìa delle donne, formando uomini in gradi di rispettarli. Una sfida per la società, un impegno per tutti noi. Per la Conferenza Permanente delle Donne Democratiche Federica Sueri Numeri ed indirizzi utili: Numero verde nazionale contro la violenza: 1522 Vivere Donna Onlus - Carpi: 059 653851 vivere [email protected] www.maschileplurale.it cultura il borgo 134 14 L’arte sulla pelle: festa del tatuaggio a Campagnola «E ntra come sei, come un amico, come un vecchio nemico. E giuro che non ho una pistola.» (”Come as you are”, Nirvana), questo era l’invito che salutava i visitatori del KAOS, acronimo per “Campagnola On the Skin”, piccolo festival del tatuaggio svoltosi il 25 Ottobre a Campagnola. Può un’ amante dei tatuaggi non andarci? Assolutamente no, perciò la domenica designata mi sono trovata alla Sala 2000, dove di è svolto l’evento. Subito mi vengono incontro le due organizzatrici: Elisa Murgia ed Elisa Savignano, 21 e 20 anni, di Campagnola l’una e Canolo l’altra, in bilico tra l’esaurimento nervoso e la gioia per essere finalmente arrivate al traguardo (ci hanno messo circa sei mesi a organizzare il tutto). L’idea, mi hanno detto, nasce da «interesse personale e perché volevamo lanciare un messaggio: che il tatuaggio è arte e non moda. Volevamo coinvolgere la gente in qualcosa di nuovo, mostrare una realtà spesso non considerata nei piccoli centri, mostrare una forma d’arte per cui non si organizzano eventi a livello locale come si fa invece per musica e pittura. È stata un’occasione per metterci in gioco e una sfida per sfatare i pregiudizi». Le due ragazze hanno organizzato un evento che si è basato sull’ intercomunicazione tra tatuaggi e musica: una decina di tatuatori (la maggior parte della nostra provincia ma c’era anche chi è venuto da Milano, Bergamo, Suzzara) hanno esposto le loro opere e hanno tatuato sul posto, perfettamente pulito come alcuni visitatori hanno positivamente notato, per mostrare ai curiosi come lavorano e magari invogliare qualcuno a farsi, in un futuro prossimo, un tatuaggio. Contemporaneamente una serie di gruppi musicali – da band di giovani della zona che cominciano a farsi le ossa fino a “Skratch your mind” e “The Maniacs” – che hanno provveduto a vivacizzare l’atmosfera. Non sono mancati nemmeno una bancarella di oggettistica e scattanti baristi che hanno abbeverato i molti assetati. Alle pareti si potevano notare foto di persone tatuate e attrezzi del mestiere scattate da una delle due organizzatrici, E le due ideatrici sono soddisfatte del loro festival? «Sì perché crediamo sia passato il messaggio, perché nonostante gli ostacoli e anche se all’inizio ad alcuni siamo sembrare non credibili, abbiamo dimostrato la serietà del progetto e soprattutto è una soddisfazione personale difficilmente provata prima». Un applauso va alle “due Elise” che hanno creato un successo nonostante fosse la prima volta che organizzavano un evento di questo tipo e hanno ideato e orchestrato tutto con le loro sole forze, o quasi: «Ci teniamo a ringraziare tutti quelli che ci hanno supportato e aiutato, in particolare Pal, Santa, Berry, il Black, Muschia e Ambrisa». Forse l’unico punto debole sono stati il poco sostegno e partecipazione da chi di dovere, nel contribuire a costruire un evento che può essere ampliato e può portare visibilità al paese. Dal canto mio tanti complimenti e la speranza che l’anno prossimo le nostre due ragazze propongano un bis che, con l’esperienza fatta in questa prima edizione, potrà essere ancor più di successo. Camilla Catellani Elisa Savignano, che studia Comunicazione didattica d’arte all’ Accademia di Bologna: «Volevo mostrare come i tatuaggi siano espressione di noi stessi e degli aspetti che non sveleremmo in nessun altro modo; come diventano parte integrante del corpo e della vita che questo vive. Volevo far capire che è una forma d’ arte accessibile a tutti, basta mettersi nell’ottica di essere mentalmente e culturalmente aperti e ricettivi». La convention si è svolta per tutta la giornata ed ha riscosso un ottimo successo, si sono viste persone di ogni età, appassionati di tatuaggi e profani dell’argomento; l’atmosfera era rilassata e festosa, i presenti si sono complimentati per l’idea e la riuscita dell’evento e c’è stato chi ha mostrato di gradire l’idea di una prossima edizione sia tra il pubblico che tra gli addetti ai lavori. 15 il borgo 134 volontariato & solidarietà Un libro per ricordare E’ con piacere che abbiamo ricevuto la notizia che Istoreco e ANPI Provinciale, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Guastalla, hanno presentato il libro di Giannetto Magnanini dal titolo “Attilio Gombia: un comunista dimenticato”. Ci sentiamo infatti coinvolti ed interessati perché il protagonista era un bracciante della bassa reggiana, uno di noi, un nostro compagno, che ha lottato per il riscatto e l’emancipazione dei lavoratori già prima dell’insorgenza del fascismo, per poi continuare a lottare nella Resistenza. Attilio Gombia nacque il 16 giugno 1902 a Guastalla in una famiglia di braccianti e ancora ragazzo partecipò alle manifestazioni “per il pane e la pace” durante la I guerra mondiale, per poi aderire nel 1918 alla Federazione Giovanile Socialista e nel 1920 diventare un dirigente della Camera del Lavoro di Guastalla.Con il congresso di Livorno del 1921 aderì al Partito Comunista d’Italia e fondò la Federazione Giovanile Comunista del suo Comune. Attilio Gombia diventò promotore di lotte dei mezzadri e dei braccianti in provincia di Reggio Emilia, emergendo per popolarità tra i dirigenti comunisti della federazione reggiana dei tempi. Durante il fascismo subì numerosi arresti e dopo il 1943, sotto il nome di “Ascanio”, organizzò la Resistenza armata nel Triveneto. Nel libro non si tralasciano le terribili vicende delle torture da lui subite ad opera dei nazifascisti della banda Carità nel novembre del 1944 e delle errate valutazioni sulla sua funzione politica nei sette mesi successivi alla liberazione. Nonostante i numerosi riconoscimenti, morì in povertà nel 1969 a Parma. Desideriamo quindi ringraziare ed esprimere i nostri sentiti complimenti all’autore Giannetto Magnanini per l’opera, accuratamente documentata sulla realtà sociale del periodo, sincera, realistica ed espressa con onestà intellettuale. ANPI di Campagnola Emilia Gaetano Davolio I prossimi appuntamenti del Centro Sociale DICEMBRE 2009 GENNAIO 2010 Sabato 5 Sabato 12 Sabato 19 Sabato 26 Giovedì 31 Sabato 2 Sabato 9 Sabato 16 Sabato 23 Sabato 30 Alida Ferraresi Katty & Orchestra Piva Gigio Valentino Mister Domenico Veglionissimo con I Millennio Luca Bergamini Tradizional G.Azzali Lidia Ban Fabio e la sua orchestra Per informazioni e prenotazioni, telefonare allo 0522669037 il venerdì e sabato dalle 10,00 alle 12,30. E’ gradita la prenotazione. Vi ricordiamo infine le altre attività: al martedì Tombola, al mercoledì Danza Latina, al giovedì Scala 40, al venerdì Balli Country. volontariato & solidarietà il borgo 134 16 All’Avis il sangue è sicuro O gni tanto pubblicano sui giornali articoli scandalistici su trasfusioni di sangue infetto, che mettono in allarme i cittadini. Riteniamo quindi importante sottolineare che all’AVIS per ogni unità raccolta, sia essa di sangue intero, plasma o piastrine o altri emocomponenti, vengono effettuati accertamenti di laboratorio, atti a valutarne l’idoneità a essere trasfusa, e precisamente: • Emocromo completo per lo studio di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine • Transaminasi ALT (per lo studio del fegato) • Sierodiagnosi per la lue o sifilide • HIV Ab 1-2 (per l’AIDS) • HBs Ag (per l’epatite B) • HCV Ab e ricerca di costituenti virali dell’HCV (per l’epatite C) • Controlli e determinazione del gruppo sanguigno e del fattore Rh Secondo le normative vigenti in campo trasfusionale infatti, nessuna unità può essere distribuita se non è stata prima testata per le evidenziabili malattie virali a oggi trasmissibili. Inoltre il donatore periodico, oltre agli esami sopra riportati, ogni anno viene sottoposto ai seguenti esami: creatininemia, glicemia, proteinemia, sideremia, colesterolemia, trigliceridemia, ferritinemia. Oggi la sicurezza trasfusionale si basa sul ricorso a donatori periodici e consapevoli, sull’esecuzione dei test disponibili per la rilevazione dei principali agenti infettivi trasmissibili e sul buon uso del sangue. Importante e responsabile è poi l’autoesclusione dalla donazione. Fermo restando i controlli effettuati su ciascuna unità prelevata e l’aiuto del medico trasfusionista, vincolato dal segreto professionale, a chiarire e valutare le specifiche situazioni, è doveroso autoescludersi per chi abbia nella storia personale: • assunzione di droghe • rapporti sessuali ad alto rischio di malattie infettive trasmissibili (ad es. rapporti occasionali, a pagamento, con persone sconosciute, promiscui) • epatite o ittero • malattie veneree • positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL) • positività per il test AIDS (anti-HIV 1) • positività per il test dell’epatite B (HBsAg) • positività per il test dell’epatite C (antiHCV) • rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse nell’elenco. L’autoesclusione dalla donazione avviene senza dover dare spiegazioni a nessuno. Possiamo quindi stare tranquilli: il sangue donato dai soci AVIS è sicuro! Approfittiamo di questa pubblicazione per fare i nostri migliori auguri di un SERENO NATALE ed un FELICE ANNO NUOVO a tutti e speriamo che molti, tra i buoni propositi per il nuovo anno, aggiungano anche la donazione di sangue a favore di tante persone sofferenti. Se poi siete riusciti a non esagerare nel cenone di Capodanno, vi aspettiamo per la raccolta del sangue intero, che si terranno SABATO 2 GENNAIO 2010 e DOMENICA 3 GENNAIO 2010; se non riuscite in queste date c’è anche DOMENICA 17 GENNAIO 2010. Tutto il nostro staff di volontari (medici, infermieri, tecnici, collaboratori) vi aspetta presso i Poliambulatori della Casa Protetta Baccarini, dalle ore 7,30 alle ore 11,00 sia per la raccolta di sangue, sia per effettuare gli esami annuali, sia per dare maggiori informazioni. Per il Consiglio Direttivo Avis Campagnola Emilia Silvia Bompani Rino Carnevali Il ricordo della tua bontà è sempre vivo tra di noi. La moglie Marisa, i figli Luciano e Tiziano, le nuore Patrizia e Alessandra e il nipote Nicolas. 17 il borgo 134 volontariato & solidarietà I progetti dell’Anffas L’ ANFFAS, associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettive e/o relazionali da oltre cinquant’anni si pone al servizio dei più deboli per garantirne l’integrazione e i diritti. È presente nel distretto dei comuni di Correggio, S. Martino in Rio, Rio Saliceto, Campagnola Emilia, Rolo e Fabbrico da quasi vent’anni. La sua sede è a Correggio in viale V.Veneto 34 (tel 0522641503). Con questo spazio messo a disposizione dai Comuni di cui sopra e che ringraziamo di cuore, intendiamo colloquiare con i cittadini ed in particolare con coloro che hanno problemi di disabilità. Partiamo dal presupposto che “mettersi insieme” sia la strada giusta per raggiungere gli obbiettivi che ci prefiggiamo, in una situazione non di isolamento ma di condivisione con tutti. Sarà uno spazio dedicato a “cosa sta facendo l’ANFFAS per...”. Perciò andiamo a incominciare. ANFFAS, da anni ha tessuto relazioni con UNINUOTO per garantire l’accesso alla piscina di Correggio alle persone disabili. Siamo convinti dei benefici che questa attività garantisce a tutti, ma soprattutto a chi ha problemi motori, per il carattere riabilitativo e ludico dell’acquaticità. Essa è stata rivolta, in un primo tempo, agli associati ANFFAS, poi estesa a tutti. La nostra prima e grande soddisfazione è stata quella di inserire i nostri ragazzi in un contesto sociale aperto, seguiti da un istruttore personale. La costruzione della piscina scoperta ne ha migliorato l’accesso, ma restano problemi per coloro che non si muovono autonomamente, soprattutto per entrare ed uscire dalla vasca. ANFFAS ha contattato i responsabili della struttura proponendo la donazione di un sollevatore per risolvere questo problema. Esso verrebbe donato utilizzando i fondi raccolti attraverso iniziative di volontariato (feste, cene, ecc...), donazioni ricevute, attività di tesseramento. Restiamo in attesa di riscontro da parte della piscina, che prima deve fare alcune opportune modifiche interne. ANFFAS, che nel 2010 compirà vent’anni di presenza sul nostro territorio, vuole, tra le altre cose, organizzare una gita con i nostri associati e non solo. Stiamo guardandoci intorno per decidere come, dove, quando... perciò ogni suggerimento è gradito! ANFFAS è una famiglia di famiglie. Se hai bisogno, se hai dei suggerimenti, proposte, se vuoi associarti chiama: 0522 641503, [email protected] Luisa Bagni Dai un’impronta ecologica al tuo Natale: regala un albero! M ancano ormai pochi giorni all’arrivo del Natale e della sua magia capace ancora di emozionare grandi e piccini. Ma quanti consumi si nascondono dietro al Natale? L’ambiente è il primo a pagarne le conseguenze! I consumi di energia arrivano alle stelle e grandi quantità di CO2 vengono immesse nell’atmosfera. Quest’anno, grazie a Legambiente e AzzeroCO2, ciascuno di noi può dare un’impronta ecologica al proprio Natale piantando un albero nel BosCO2 di Natale. Un dono che non rimarrà sulla carta: un originale regalo di Natale e allo stesso tempo un contributo reale alla riduzione della CO2, tra i principali gas serra responsabili del riscaldamento globale. Puoi aderire al progetto con un contributo di 40 euro che ci permetterà di mettere a dimora un nuovo albero e di creare il nostro BosCO2 di Natale. Riceverai via posta un attestato/biglietto di auguri che attesta l’acquisto dell’albero che potrai tenere per te o regalare a una persona cara. La CO2 assorbita dagli alberi piantumati verrà calcolata sulla base dei Good Practice Guidance for Land Use, Land-Use Change and Forestry (GPGLULUCF) della IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e iscritta sotto forma crediti di riduzione delle emissioni in un registro tenuto dal Parco, che ne garantirà la trasparenza e la tracciabilità. Legambiente e AzzeroCO2 con l’ente parco definiranno le procedure di gestione delle aree realizzate per garantirne anche la manutenzione. Chi vorrà, potrà visitare l’area verde e verificare lo sviluppo del progetto. Gli interventi di riforestazione del BosCO2 di Natale verranno realizzati in Piemonte nel Parco fluviale del Po e dell’Orba, secondo lo standard sviluppato dal Comitato Parchi per Kyoto. Contribuisci anche tu all’iniziativa! Speciale Aziende, per informazioni: • Legambiente Onlus Tel. 06 86268316-7-8 [email protected] • AzzeroCO2 Tel. 06 48900948 [email protected] www.legambiente.eu/documenti/2009/1023_boscoNatale/index.php volontariato & solidarietà il borgo 134 18 La miglior difesa sei tu È iniziata la campagna di vaccinazione contro il virus A H1N1 e, a questo scopo, la Croce Rossa Italiana ha messo a punto un piccolo vademecum di procedure di igiene da seguire per ridurre il rischio di contrarre o trasmettere l’influenza. La migliore difesa dal virus sono infatti le persone stesse, come dice il titolo della campagna di prevenzione: “La migliore difesa sei tu”. Il vademecum è consultabile sul sito nazionale della CRI e sarà diffuso da tutti i Comitati locali dell’associazione. Le regole di sopravvivenza sono semplici e si possono sintetizzare in queste tre massime: lavarsi le mani, gettare rifiuti, coprirsi la bocca. L’influenza è un’infezione virale che si trasmette da persona a persona, principalmente quando si tossisce o si starnutisce oppure Domenico Branà Nel 7° anniversario della tua scomparsa ti ricordano ti ricordano con affetto la moglie, i figli e le figlie, i generi e le nuore assieme ai nipoti un sacchetto chiuso dopo l’uso e lavarsi le mani. tramite il contatto diretto o indiretto con secrezioni respiratorie di individui infetti, depositate sulle mani o sulle superfici Durante un’influenza è possibile ridurre le possibilità di contagio per voi e per i vostri familiari seguendo alcune semplici regole. LAVA LE MANI: Lavarsi o disinfettarsi frequentemente le mani Lavarsi o disinfettarsi spesso le mani contribuisce a proteggersi dal virus. Lavarsi le mani a fondo con acqua e sapone, specialmente dopo aver tossito o starnutito. Anche l’uso di gel alcolici per la disinfezione delle mani riduce la presenza del virus influenzale sulle mani contaminate, sebbene il lavaggio con acqua e sapone sia più efficace. Il lavaggio delle mani non deve limitarsi a una risciacquata veloce; deve avere una durata di almeno 40 secondi ogni volta. COPRI LA BOCCA: Mantenere un’adeguata igiene respiratoria Se si è malati, coprirsi naso e bocca con un fazzoletto quando si tossisce o si starnutisce; oppure tossire o starnutire coprendo naso e bocca con l’avambraccio invece che con le mani. L’igiene respiratoria serve ad evitare che altre persone siano esposte alle secrezioni nasali e orali potenzialmente infettive dell’individuo colpito. Il fazzoletto va gettato in un cestino chiuso. Gettare i fazzoletti in SEPARA I MALATI I soggetti che presentano uno o più dei seguenti sintomi: febbre, tosse, mal di gola, dolori diffusi, mal di testa, brividi e spossatezza potrebbero aver contratto il virus dell’influenza o un altro virus. In alcuni casi la sintomatologia associata all’infezione da virus dell’influenza A (H1N1) comprende anche diarrea e vomito. Rimanere a casa dal lavoro o da scuola e limitare il contatto con altre persone se si è malati. La persona ammalata dovrebbe dormire da sola e utilizzare un bagno separato da quello utilizzato dal resto della famiglia ed essere accudita solo da un famigliare (sempre lo stesso). All’insorgenza dei sintomi non recatevi in ospedale o dal medico ma contattate telefonicamente il vostro medico di famiglia. MANTIENI LE DISTANZE: Evitare il contatto ravvicinato con individui malati Arieggiate frequentemente la stanza dove lavorate o vivete aprendo le finestre. Mantenersi ad una distanza di almeno un metro da chiunque presenti sintomi influenzali ed evitare i luoghi affollati. Quando non sia possibile mantenere tale distanza, ridurre al minimo il tempo trascorso a stretto contatto con i soggetti che potrebbero essere infetti. Quando non sia possibile evitare il contatto con persone malate o le situazioni di affollamento, ridurre al minimo il tempo trascorso in tali situazioni. Non visitare persone malate se non è strettamente necessario. GETTA I RIFIUTI I fazzoletti di carta utilizzati durante la tosse 19 il borgo 134 e gli starnuti, gli asciugamani di carta utilizzati dopo il lavaggio delle mani e le mascherine di carta sono tutti da considerare oggetti contaminati. Devono essere gettati dopo l’uso in cestini dotati di un coperchio, possibilmente con apertura a pedale o basculante. Per lo smaltimento i sacchetti devono essere chiusi e possono quindi essere gettati come normali rifiuti. Gli oggetti di casa (tavoli scrivanie e altre suppellettili) devono essere lavati spesso. La biancheria deve essere lavata ad alta temperatura. COME RICONOSCERE L’INFLUENZA La nuova influenza A/H1N1 è un infezione virale acuta dell’apparato respiratorio con sintomi fondamentalmente simili a quelli classici dell’influenza: febbre ad esordio rapido, tosse, mal di gola, malessere generale. Nell’attuale fase la diagnosi di influenza da virus A/H1N1 è basata sul solo criterio clinico e viene definita come un’affezione respiratoria acuta ad esordio brusco ed improvviso con la compresenza di una triade di sintomi ovvero: febbre ≥ a 38°C; un sintomo respiratorio tra i seguenti: tosse, mal di gola, congestione nasale e naso che cola; un sintomo sistemico tra i seguenti: cefalea, malessere generalizzato, sensazione di febbre (sudorazione, brividi), astenia. Per i bambini è importante considerare che: 1. I più piccoli non sono in grado di descrivere la sintomatologia sistemica, che invece si può manifestare con irritabilità, pianto, inappetenza; 2. Nel lattante l’influenza è spesso accompagnata da vomito e diarrea e solo eccezionalmente da febbre; 3. Occhi arrossati e congiuntivite sono caratteristici dell’influenza nei bambini in età prescolare, in caso di febbre elevata; 4. Nel bambino di 1-5 anni la sindrome influenzale si associa frequentemente a laringotracheite e bronchite e a febbre elevata. volontariato & solidarietà Per gli anziani è importante considerare che: 1. La sintomatologia dell’influenza può avere caratteristiche diverse rispetto al giovane adulto per la presenza di altre malattie, per la ridotta risposta immunitaria e infiammatoria, per la ridotta risposta febbrile, per l’alto rischio di disabilità e per la diversa percezione del dolore; 2. La pratica vaccinale protratta per anni può attenuare sostanzialmente l’entità dei sintomi; 3. La sintomatologia, specie nel grande anziano, è spesso subdola con febbre non elevata, incapacità a mantenere la postura, sonnolenza, incoordinazione motoria, incontinenza sfinteriale; 4. Le malattie pre-esistenti possono peggiorare con compromissione funzionale (scompenso metabolico del diabete, insufficienza c a rd ia c a , i ns u f f ic i e n z a r e s p i r a t o r i a ) . La via di trasmissione più diffusa del virus dell’influenza AH1N1 è quella diretta da uomo a uomo per via aerea, attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, e per via indiretta, attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Il periodo di contagiosità va da -1 a + 7 giorni dall’inizio della sintomatologia negli adulti, ed è un po’ più lungo nei bambini (ai fini pratici si considera il limite di 10 giorni dall’inizio dei sintomi). Non è necessario né consigliabile recarsi in ospedale per avere la conferma della diagnosi di influenza. Il ricovero in ospedale sarà deciso dal medico di famiglia sulle base delle condizioni cliniche del paziente e la sua storia clinica. USO DELLA MASCHERINA Può essere utile che la persona con sintomi indossi una mascherina di tipo chirurgico per impedire la diffusione delle goccioline nell’ambiente. La mascherina perde la sua efficacia se non è utilizzata correttamente. L’uso di mascherine protettive da parte di soggetti colpiti da sintomi influenzali può contribuire a contenere secrezioni respiratorie quando si tossisce o si starnutisce e a ridurre il rischio di infezione tra le persone a stretto contatto con il malato. Questa misura potrebbe rivelarsi utile nelle seguenti situazioni: negli spostamenti tra l’abitazione e l’ospedale dopo l’insorgenza dei sintomi; quando si è assistiti da familiari o altre persone presso la propria abitazione; in tutti i casi in cui è inevitabile avere contatti ravvicinati con soggetti sani. La mascherina è efficace solo se utilizzata correttamente in caso contrario può diventare sorgente di contaminazione. Porre la maschera sul viso in modo che copra naso e bocca, ben aderente al volto in modo da ridurre ogni spazio libero tra il bordo della maschera e il viso. Non toccare la maschera mentre la indossate. Quando togliete la maschera o la toccate per gettarla via lavatevi le mani. Cambiate la maschera quando diventa umida e utilizzatela solo una volta. Gettatela in un sacchetto della spazzatura chiuso. Annalisa Gorini Volontaria del Soccorso Croce Rossa Fabbrico - Rolo - Campagnola Emilia Concetta Dini Guerzoni Nel 2° anniversario della tua scomparsa è sempre vivo tra in noi il tuo sorriso. Con immutato affetto, il marito Remo, la figlia Cinzia con Mirko e il nipote Andrea. volontariato & solidarietà il borgo 134 20 Ecco, prendi Sanny come esempio... S ono un ragazzo di 22 anni, diplomato da poco in ragioneria. Fino a due anni fa ero solo un lavoratore metalmeccanico qualificato. Questa voglia di riprendere gli studi, dopo tre anni di lavoro, mi è venuta in un periodo in cui la mia morosa fece uno stage estivo in una grande impresa: vedere lei che, nello stesso momento in cui io andavo in officina andava in ufficio, mi ha fatto rimboccare le maniche e ottenere il diploma nell’arco di due anni (normalmente se ne impiegano cinque). Ora sto lavorando ancora in officina, ma nel frattempo sto cercando un lavoro più idoneo al mio titolo di studio. Da poco ho iniziato a fare volontariato nell’associazione AVIE di Campagnola, come interprete tra gli insegnanti che insegnano la lingua italiana e gli stranieri che parlano la mia stessa lingua. Sono un ragazzo indiano di religione sikh, nato in Punjab nel nord dell’India. Gli stranieri ai quali facevo riferimento sono indiani e/o pakistani. Queste persone hanno bisogno dell’aiuto di noi giovani per integrarsi nella società italiana. Spero che altre persone si offrano volontarie per svolgere mansioni simili alle mie per poter concretizzare l’idea di essere figuraponte tra le diverse culture, mettendosi a disposizione, per la conoscenza sia della lingua d’origine degli immigrati che dell’italiano, anche del comune e delle scuole. Parlando della mia esperienza personale, fare volontariato mi fa sentire utile alla società, mi Piazza Roma 1982 (foto Gruppo Fotografico “P. Morgotti”) sento appagato nell’aiutare le persone in difficoltà. Tutti abbiamo del tempo libero nella nostra vita, non sprechiamolo solo ad oziare davanti alla TV, ma andiamo a fare qualcosa di buono per le persone bisognose. Ricordiamoci che prima o poi tutti abbiamo bisogno dell’aiuto di qualcuno e che, al posto degli stranieri in Italia che non conoscono l’italiano, potremmo trovarci noi. Singh Sanny Ho letto in anteprima lo scritto di Sanny, perché è venuto a chiedermi: “Prof, può controllare se ci sono errori?” Che piacevole sorpresa! Nessun errore e… che progressi! Non ho potuto fare a meno di ripensare a questo mio ex alunno della scuola media, alle tappe del suo non facile inserimento nella classe con i compagni e gli insegnanti, alla faticosa integrazione, ai progressi compiuti fino al conseguimento della licenza media e alla decisione, dopo alcuni anni, di riprendere gli studi per ottenere un diploma. Appena arrivato nella mia classe, in prima media, come tanti altri alunni stranieri sapeva poche parole di italiano; era sempre triste, molto diffidente nei confronti dei compagni. Si dimostrava spesso scontroso, arrabbiato, talvolta aggressivo per difendersi da presunte o reali provocazioni ed esclusioni, il che rendeva sempre più problema- tico il suo rapporto con i compagni e gli insegnanti. Ne ho parlato in classe con i ragazzi cercando di ascoltare il parere di tutti e di trovare insieme il modo per accogliere questo compagno in difficoltà. Solo quando si è reso conto che volevamo aiutarlo, ha cominciato a cambiare atteggiamento e a fidarsi pian piano di me, poi anche degli altri insegnanti e dei compagni che, nel frattempo, avevano imparato a essere più attenti e disponibili con lui. Ha accettato il consiglio di rivolgersi alla psicologa della scuola, che gli è stata di grande aiuto per superare i conflitti con i compagni e altri problemi personali legati all’integrazione (pensate solo alla difficoltà di conciliare le tradizioni di famiglia con lo stile di vita dei coetanei italiani). Insomma, alla fine della terza media, l’alunno introverso, diffidente e scontroso era diventato un ragazzo più corretto e collaborativo, allegro, con più fiducia in se stesso e negli altri: era iniziato quel processo di integrazione reale, per cui le differenze sono accettate, rispettate, valorizzate e non motivo di incomprensione ed emarginazione. Da allora Sanny non si è fermato, ha continuato a “crescere” e questi sono i risultati. Grazie, Sanny, della tua testimonianza: sia di incoraggiamento a chi è tentato di fermarsi di fronte alle oggettive difficoltà iniziali, rinunciando a un traguardo che sembra irraggiungibile. Elisa Valla 21 il borgo 134 volontariato & solidarietà Due ottici in Madagascar A d Ambositra (a 300 kilometri dalla capitale Antananarivo) è operativo da 40 anni il Centro “Akanin’ny Marary”, che significa “ospedale vicino alla sofferenza”, una struttura che gode del sostegno della fondazione Raul Follerau, in cui sono state curate le persone colpite dalla lebbra, poi i malati di tubercolosi e negli anni è diventato un centro di sanità “Foyer Sainte Marie” dove i pazienti, che hanno subito amputazione degli arti inferiori, sono forniti di protesi e assistiti nella riabilitazione, nonché poi aiutati a trovare lavoro. Al Centro di sanità lavorano gli stessi ex pazienti come meccanici protesisti, in un laboratorio allestito di tutto punto per fare gambe artificiali, scarpe ortopediche, stampelle e bastoni treppiedi. Io sono partito per il Madagascar nel luglio del 2006, con mia zia Maria Cristina Barilli, ottico e farmacista, partecipando ad un piccolo progetto per la formazione di lavoro di preparatori di occhiali, allo scopo di creare una possibilità di occupazione per persone disabili. L’iniziativa è partita per interessamento di due oculisti della nostra zona, il dottor Lino De Marinis e la dr.ssa Cristiana Cantù che sono stati più volte in Madagascar come volontari, appoggiandosi al centro Missionario Diocesano di Reggio Emilia. I due medici avevano chiesto agli ottici della provincia del materiale, dei macchinari e delle attrezzature che permettessero loro di porre le basi per fornire un servizio di oculistica continuativo. Sono stati spediti occhiali usati, montature, astucci, lenti e macchinari, anche per interessamento dell’Istituto per Ottici Ipsia “Galvani” di Reggio Emilia. Durante la permanenza nell’isola gli oculisti hanno effettuato visite presso il centro sanitario e nei villaggi della bross (la foresta), anche ottanta al giorno, girando con la jeep e fornendo occhiali pronti, compatibilmente con le gradazioni astigmatiche alte e frequenti, data la morfologia degli occhi a mandorla dei malgasci. Il nostro referente ad Ambositra, Luciano Lanzoni aveva individuato come studenti tre persone motivate (due uomini ed una donna di circa trent’anni) e ci aveva attrezzato il laboratorio, anche con mezzi di fortuna. Una difficoltà iniziale è stata la comprensione della lingua, perché le persone a cui abbiamo fatto lo stage parlavano Malgascio e pochissimo il francese; tuttavia, dopo 15 giorni dedicati al laboratorio è stato approntato il primo occhiale su prescrizione. Il primo intervento si è concluso alla fine di luglio 2006. Siamo tornati a settembre del 2007 al fine di organizzare un negozio per la vendita e la riparazione di occhiali da vista e da sole. La gestione è concepita come una specie di franchising, ma molto più elementare: i conduttori forniranno un servizio commerciale ed artigianale utilizzando materiale che arriva in donazione al Foyer, corrispondendo all’economato dell’Ospedale l’importo indicato in un listino. I locali sono stati messi a disposizione dal Comune di Ambositra, nel cuore del mercato stabile, in convenzione con il Foyer che pagherà un affitto di 50 euro all’anno. La clientela prevista per questo nostro piccolo centro ottico è poco abbiente e spesso trascura la propria salute per mancanza di mezzi economici, per le distanze che separano i villaggi dai centri sanitari e anche per le malattie debilitanti tipiche, come l’ipovitaminosi (vitamina A), la malaria, le infezioni batteriche complicate dalle scarse norme igieniche. Eravamo quindi pronti per l’inaugurazione: il giorno prima dell’evento i collaboratori del Foyer ci hanno fatto trovare una grande insegna con la scritta “CRISSAND OPTIQUE” che sta per: Cristina, Cristiana, Andrea Ottica. Con la benedizione di Monpere Antoine, direttore dell’Ospedale, alla presenza dei funzionari e dei rappresentanti del Comune, abbiamo aperto ufficialmente la nuova attività il 22 settembre 2007. Andrea Barilli lettere al Borgo Gentile Direttore, le invio la seguente mail nella speranza che venga pubblicata sulla prossima edizione del Borgo nella nuova sezione dedicata alle lettere,così potrò avere modo di leggere la risposta, per avere un chiarimento che penso meriti due parole. Leggendo infatti lo “Statuto” del suo periodico, risulta quanto segue: “Art. 3 - L’Associazione è apartitica e non ha fini di lucro.” Se nulla ho da commentare sulla seconda parte dell’affermazione, qualche dubbio sinceramente mi viene sulla parte che ho sottolineato. Anche volendo tralasciare il fatto che nel periodo che ha preceduto la scorsa campagna elettorale, nei tre incontri svolti sul tema della crisi economica, sono intervenuti quasi esclusivamente esponenti del centrosinistra (con tanto di ex ministri e sindacalisti), stupisce come sia palese lo schieramento del suo periodico e di conseguenza del suo Circolo Culturale. Basti pensare il totale appoggio e le pagine riservate alla Lista Democratici-Insieme e la totale assenza di spazio riservato all’altra lista G ent. Sig. Benassi, rispondo alla sua lettera partendo dalla distinzione tra il “Circolo Culturale Il Borgo”, che ha come presidente il sottoscritto Mauro Pedrazzoli, ed il periodico “Il Borgo”, composto da una propria redazione. Ritengo opportuno ricordare che il giornale è stato fondato nel 1983 come voce del Partito Comunista locale, che nel tempo si è poi evoluto in altre formazioni. Nel 2007 il “Circolo culturale Il il borgo 134 presente alle elezioni amministrative, nonché gli svariati interventi del/per il PD che il suo giornale ha più volte pubblicato. O in modo ancora più inequivocabile le pubblicità per le campagne tesseramenti per suddetto partito. Ovviamente è assolutamente legittimo che un giornale abbia uno schieramento politico, come d’altronde avviene per il periodico “Campagnola Nuova”, ma sicuramente stona con la dichiarazione di “apartitismo” che è espresso nello Statuto. La domanda che viene spontanea con una tale definizione di “apartitismo” è quindi la seguente: pubblichereste un articolo sul vostro periodico filogovernativo o di critica al PD o all’Amministrazione Comunale? La ringrazio in anticipo per la sua sicura risposta e la saluto cordialmente. Andrea Benassi Borgo” si è rifondato ed il giornale è diventato il suo organo di informazione. In merito all’articolo da lei menzionato, segnalo che l’aggettivo “apartitico” si riferisce al fatto che l’Associazione non appartiene ad alcun partito (infatti i soci non sono obbligati ad avere alcuna tessera), ma questo non impedisce che abbia un proprio orientamento e che si riconosca nell’ambito del centrosinistra. Infatti l’art. 3 prosegue affermando che “l’Associazione ha per finalità la gestione 22 Antonio Carpi La moglie Anna, le figlie Renata e Giuliana, i parenti tutti lo ricordano. di pubblicazioni e riviste periodiche a carattere politico-culturale ai fini di divulgare una corretta informazione e di favorire la circolazione delle idee e dei valori democratici”. Per maggiori chiarimenti, le rinnoviamo l’invito ad un confronto diretto presso la nostra sede. Il Presidente del Circolo Culturale “Il Borgo” Mauro Pedrazzoli Comunicazione della nascita del Comitato di Quartiere Sud-Est Il giorno 7 ottobre 2009 sono stati convocati in assemblea generale e pubblica per eleggere i membri del Comitato i cittadini residenti nelle vie: Curiel, Risorgimento (lato est da via Curiel a via Marconi), Zavaroni, Guaitolini, Vettigano (da incrocio con i viali di circonvallazione fino a via Bezzecchi), Pivetta, De Curtis, De Sica, Valli, Magnani, Montanari, F.lli Rosselli, Piron, Battini, Don Borghi, F.lli Cervi, F.lli Manfredi, Bellesia, Marconi (lato est), Grande (fino ad incrocio SP Carpi-Guastalla), Moruzzi, Morante, Deledda, Pasolini, Pavese. I cittadini presenti ed aventi diritto al voto sono stati 31, che hanno eletto nr. 7 Consiglieri i quali, in successiva riunione, hanno formato il Comitato direttivo e distribuite le cariche: Presidente - Alberto Veronesi; Vice presidente - Simona Orlando; Segretario - Domenico Mori; Consiglieri - Daniela Bertoli, Giulio Casoni, V e rd i a n a M e l l o n e , R o b e r t o Z a n o n i . Gli scopi del Comitato di Quartiere Sud-Est, come da Statuto interno, sono i seguenti: 1) Portare a conoscenza della Pubblica Amministrazione eventuali problemi di vario genere – segnalati dai cittadini – che si dovessero presentare 2) Organizzare momenti ludici che possano coinvolgere gli abitanti del Quartiere. Il Comitato del Quartiere Sud-Est è quindi già attivo e a disposizione dei Cittadini e delle Autorità. Il Presidente Alberto Veronesi 23 il borgo 134 sport Seat Gibicar fuori dalla zona rossa e il palazzetto si riempie G razie alle brillanti prestazioni degli atleti di Barozzi al palazzetto c’è sempre più pubblico. Sette punti in cinque partite sono un buon bottino per la Seat Gibicar che nel campionato di B2 maschile, dopo appunto la quinta giornata, si trova al settimo posto in classifica. Per il momento la zona rossa è tenuta a debita distanza ma bisogna stare attenti. Si tratta di un campionato ostico e molto equilibrato nel quale basta una sconfitta per ritrovarsi nella zona calda. Ma visto che per ora il problema non sussiste è meglio non fasciarsi la testa prima di averla sbattuta. Il restyling fatto sulla squadra ad inizio anno sta portando i suoi frutti non solo in campo ma anche sugli spalti dove, sabato dopo sabato, ci sono seduti sempre più tifosi. E un palazzetto pieno non è solo un vezzo ma anche una bella carica per i giocatori che scendono sul parquet (anche se a Campagnola non c’è il parquet, questa parola si usa nel linguaggio comune della pallavolo). Passiamo allora a parlare dei giocatori, questi giocatori che nonostante abbiano un lavoro diurno si impegnano ad allenarsi più volte alla settimana per, diciamocelo, passione. La priorità, non foss’altro per una questione di anzianità, va ai quattro confermati dallo scorso anno, Riccardo Vaccari, Marco Bulgarelli, Giuliano Malaguti e Fabio Mattioli che stanno giocando bene e si stanno confermando essere atleti di categoria. Per i nuovi arrivati andiamo invece in ordine di ruolo: gli alzatori. Andrea Brianti è nel suo ruolo indispensabile e il suo, per così chiamarlo “secondo”, Alberto Bellei non fa rimpiangere il primo. Due giocatori che nelle partite si alternano e che riescono a servire passaggi eccelsi agli attaccanti. I fari si spostano poi sui centrali Marco Borciani e Massimo Tacconi che, purtroppo, a causa di infortuni e influenze, ahimè questo è il periodo, non sono sempre stati a disposizione del trainer Barozzi. Giocatori che quando sono in campo fanno la differenza proprio nel reparto difensivo recuperando palloni a destra e a manca. Se si parla di difesa non bisogna però dimenticare il libero Matteo Managlia ed il giovane classe 1992 Stefano Davolio che stanno facendo un ottimo lavoro. Fra i due è Managlia quello ad avere le maggiori presenze ma nella volta in cui Davolio è stato chiamato in causa non lo ha fatto rimpiangere. Infine abbiamo il reparto offensivo con gli schiacciatori Alessio Bianchi e Salvatore Oliverio e l’opposto Francesco Prato. Ogni volta, un po’ per tutti, gli score decretano numeri importanti che hanno portato la Seat Gibicar al settimo posto in classifica. Ma chi è o chi sono i più decisivi? Personalmente Marco Barozzi ed Andrea Pullini che non giocano al sabato ma durante la settimana fanno un lavoro di preparazione e studio dell’avversario da manuale. Allora a tutti coloro che amano lo sport non resta che dire di venire al palazzetto dello sport il sabato sera per vedere come si gioca a volley. Poi si può perdere ma l’importante è giocare bene. Santa Lucia in piscina D omenica 13 dicembre grande festa in Piscina a Novellara. A partire dalle ore 15,00 e fino alle 18,00 l’impianto comunale sarà aperto al pubblico straordinariamente per festeggiare insieme l’arrivo di S. Lucia. Uninuoto e Coopernuoto insieme ai loro istruttori organizzeranno giochi in acqua, a squadre e individuali con premiazioni ai vincitori dei tornei. Tutto il materiale didattico sarà a disposizione dei bambini che potranno utilizzarlo a loro piacimento. Inoltre ci saranno sedute di baby gym in vasca piccola a ritmo di musica con le imitazioni degli animali. Per le mamme e i papà grande divertimento con momenti di attività motoria in vasca modello discoteca. L’ingresso è assolutamente gratuito per i minori fino a 18 anni. Per gli altri accesso a tariffa scontata. Quindi giochi, musica, premi e simpatia per tutti nell’attesa delle imminenti feste natalizie; una domenica pomeriggio insolita all’insegna del divertimento in un ambiente sempre divertente e accogliente. Vi aspettiamo tutti numerosi e... sorridenti. Anna Torelli Mara Bianchini sport il borgo 134 24 O.S.G.B. Campagnola Calcio Esordienti ‘98-’99 I l tutto è iniziato quando l’amico Vittorio Gambarati si è presentato a casa mia e mi ha chiesto di collaborare per questo gruppo di ragazzi. Ho accettato volentieri e con entusiasmo l’incarico per due motivi fondamentali: 1° i ragazzi sono numerosi (23) e tutti di Campagnola (FANTASTICO!!!) 2° ho la possibilità di tornare finalmente in O.S.G.B. dopo aver trascorso diversi anni in altre società (2 nella Riese, 5 nella Dorando Pietri , 2 a Fabbrico) per “seguire” la crescita di alcuni “miei” ragazzi ora rientrati in prima squadra a Campagnola. Inizia l’avventura! Mi viene presentato il Mister: Andrea Ligabue è un bravo ragazzo, un buon allenatore ed è sempre disponibile… non abbiamo problemi ad instaurare fin da subito un ottimo feeling ed una coesione d’intenti in quello che chiameremo “il ns progetto”. Il ns progetto: in una prima fase abbiamo lavorato assiduamente sull’aspetto comportamentale/disciplinare, sull’immagine, sul significato del “gruppo”, sul rispetto del compagno ecc. ...abbiamo sollecitato con comunicazioni e questionari l’interesse dei genitori e dei ragazzi per avere sempre più collaborazione, partecipazione e condivisione. A questo punto, soddisfatti di “chi siamo e cosa facciamo” ci siamo chiesti “ dove stiamo andando”… e allora abbiamo iniziato la seconda fase lavorando maggiormente sul contenuto tecnico/strategico, ponendoci come obbiettivo primario non l’eventuale vittoria sul campo ma una graduale “crescita” di TUTTO il gruppo (turn over convocazioni più allargato, future spiegazioni di strategia su lavagna magnetica, ecc.). L’ impressione è che i ragazzi siano molto contenti di far parte di questo “gruppo”, ce lo dimostra la numerosa partecipazione agli allenamenti, e che, rispetto ad inizio stagione, stiano migliorando sotto ogni aspetto. La mia esperienza nel settore mi dice che ci siamo organizzati molto bene….che stiamo lavorando nella giusta direzione e che avremo nel futuro degli ottimi risultati. Un msg ai genitori: in O.S.G.B. i Vs ragazzi sono i buone mani… Un msg ai ragazzi: entrate in campo concentrati, con entusiasmo ma sempre sorridenti perché comunque vada sarà sempre un successo!!! O.S.G.B. Campagnola Il dirigente Tiziano Salati 25 il borgo 134 sport Sciotaim: l’anno della maturità E’ iniziato il nostro secondo campionato di promozione. Sarà un campionato difficilissimo per noi a causa dell’ottimo risultato ottenuto l’anno scorso; tutti i nostri avversari avranno il massimo rispetto nei nostri confronti e vorranno tutti vendicare le sconfitte subite lo scorso campionato dalla matricola Sciotaim; dovremo stare doppiamente concentrati e dare sempre il 200%. in classifica e siamo abbastanza soddisfatti. O meglio, siamo soddisfatti per gli 8punti, un pò meno per il gioco espresso, ma siamo all’inizio e non siamo ancora al top della forma; a tratti ci manca un pò di cattiveria agonostica, ma crediamo che col passare delle settimane e con il lavoro costante riusciremo a raggiungere i nostri standard nelle prestazioni. Siamo consapevoli di questo e saremo pronti! Dopo 6 partite abbiamo 8 punti, siamo quarti Marco Pirondini Noi ci proviamo E’ iniziato un nuovo campionato per l’Under 19 Sciotaim. Ed è iniziato alla grande! Due vittorie nelle prime due partite giocate, un inizio migliore di stagione non si poteva sperare. La nostra squadra, parlo da giocatore, è formata da un gruppo di ragazzi, che è soprattutto un gruppo di amici, che giocano insieme da diversi anni qui a Campagnola. I risultati purtroppo sono sempre stati scarsi, forse a causa della debole prepara- zione tecnica dei giocatori o della disorganizzazione della squadra. Ma quest’anno la società Sciotaim ci ha dato un’opportunità importantissima per migliorare come giocatori e come squadra, prendendoci sotto la propria responsabilità e affidandoci un nuovo allenatore, Stefano Notari, che tra l’altro allena la prima squadra e ha già dato prova delle sue capacità. Un’occasione ghiottissima per noi che finalmente abbiamo la possibilità di diventare a tutti gli effetti una vera squadra. Per questo ringraziamo con tutto il cuore tutti i membri dello Sciotaim che ci hanno dato la loro fiducia e credono in noi. La nostra voglia di giocare è sempre stata ed è tantissima e siamo pronti a fare del nostro meglio per affrontare il campionato che ci si presenta davanti nel migliore dei modi. Forza Sciotaim! Giacomo Rossi Il minibasket di Sciotaim F inalmente, tra mille difficoltà, è iniziata la Scuola Basket Sciotaim! Il gruppo non è molto folto, ad oggi i bambini sono una decina e alcuni di loro svolgono parallelamente altre attività come il calcio e il nuoto. Sono, in ogni caso, tutti accomunati da un forte entusiasmo, trascinati dal loro allenatore, Ugo Lusetti, che è diventato un loro idolo e un esempio. Le iscrizioni non sono terminate, tutt’altro! Rinnovo l’invito a tutti i bambini e bambine nati negli anni 2001, 2002 e 2003 a partecipare agli allenamenti, anche solo per una prova, e a respirare l’entusiasmo di chi ha già cominciato da alcuni mesi. Invito anche i genitori perché possano vedere come possono divertirsi i loro figli con la pallacanestro! Gli appuntamenti in palestra sono il lunedì dalle 17.00 alle 18.30 e il giovedì dalle 17.40 alle 18.40. Un ringraziamento particolare a Lorenzo Pignagnoli che, sacrificando il suo tempo libero e dividendosi anche fra i suoi allenamenti con Sciotaim Under 19, riesce a farsi trovare presente per aiutare Lusetti in palestra con i suoi bambini. Simone Morini A.S.D. Basket Campagnola E. D opo la deludente stagione 2008/09, conclusasi in ogni caso con una tranquilla salvezza anche se ai play out, e dopo i dubbi dell’estate, riparte una nuova stagione per la società storica di basket a Campagnola. Diverse le novità di quest anno, dal punto di vista tecnico dolorose sono state le partenze del bomber Parmiggiani Pier Paolo passato a Mirandola e soprattutto quella di Sueri Gabriele, una delle bandiere del basket Campagnola, che dopo tanti anni di militanza ha deciso di passare ai cugini dello Sciotaim Hanno deciso di lasciare la squadra anche Zaccarelli Iarno (Sciotaim amatori), e Manzini Federico (Mirandola). A tutti loro va comunque un ringraziamento per quello che hanno dato in questi anni sia dal punto di vista umano che sportivo. Altra novità importante è la cessazione dell’attività agonistica di Nanetti Marco che assume le vesti di vice allenatore e che affiancherà il confermato coach Alberto Vacondio. Importanti i “colpi” di mercato messi da loro a segno nell’estate come i giovani Rondini Paolo, play l’anno scorso a Luzzara in serie D, Nasi Luca promettente guardia proveniente dalle giovanili di Cavriago e Folloni Francesco, guardia in cerca di riscatto proveniente da Reggiolo. Inoltre si sono registrati i graditissimi ritorni, dopo un anno negli amatori a Correggio, di Griminelli Gianluca, che porterà la sua esperienza e il suo fisico sotto i tabelloni, di Palladino Christian, e dopo vari anni di militanza a Gualtieri di Cescatti Nicola. Dopo sei giornate di campionato la squadra di capitan Giannini si trova al secondo posto in classifica appaiata ai cugini di sciotaim con 4 vittorie e 2 sconfitte a dimostrazione del buon livello tecnico generale di basket a Campagnola. Obiettivo comunque di quest anno della società del presidente Carpi Roberto e del ds Foroni Rinaldo, è quello di ottenere una tranquilla salvezza magari con qualche giornata di anticipo in modo da riscattare la pessima stagione passata. Raffaele Giannini le vie di Campagnola il borgo 134 26 Via Anna Magnani A ntidiva per eccellenza, Anna Magnani è stata una figura chiave del neorealismo italiano, interpretando con stile inimitabile il personaggio della popolana focosa e sboccata, ma allo stesso tempo sensibile e generosa, incarnazione dei valori genuini di un’Italia minore. Nata a Fano nel 1908, da padre ignoto, da piccola si trasferisce con la madre ad Alessandria d’Egitto e viene allevata dalla nonna materna. Tornata a Roma alla fine della Prima Guerra Mondiale, Anna decide di studiare recitazione. Nel gennaio del 1927 inizia a frequentare con Paolo Stoppa la scuola di recitazione Eleonora Duse diretta da Silvio D’Amico. Tra il 1929 e il 1932 fa parte della compagnia Vergani-Cimara, diretta da D. Niccodemi, recita nell’avanspettacolo di Totò e interpreta il ruolo della verduraia romana in Campo de’ Fiori con Aldo Fabrizi. Nel 1934 passò alla rivista, lavorando poi, a partire dal 1941, in una fortunatissima serie di spettacoli con Totò. In campo cinematografico il suo debutto è segnato dal film del 1934 La cieca di Sorrento di Nunzio Malasomma, nonostante nel 1928 fosse già apparsa, in un ruolo marginale, nella pellicola Scampolo di Augusto Genina. Il 3 ottobre 1935 sposa il regista Goffredo Alessandrini. Dopo numerosi film in cui interpreta parti di cameriera o cantante, riesce ad imporsi per le sue eccezionali doti di interprete spiccatamente drammatica. Ed è Vittorio De Sica nel 1941 ad offrirle per la prima volta la possibilità di costruire un personaggio non secondario, quello di Loretta Prima, artista di varietà, nel film Teresa Venerdì. Il 23 ottobre 1942 dà alla luce il suo unico figlio, Luca, frutto di una relazione col giovane attore Massimo Serato, il quale l’abbandona non appena lei rimane incinta. Raggiunge la fama mondiale nel 1945 e vince il suo primo Nastro d’Argento grazie all’interpretazione nel film manifesto del Neorealismo, Roma città aperta di Roberto Rossellini, con Aldo Fabrizi e Marcello Pagliero. Nel film Anna Magnani è protagonista di una delle sequenze più celebri della storia del cinema: la corsa dietro un camion tedesco, nel quale è rinchiuso il marito, al termine della quale il suo personaggio (la ‘Sora Pina’, ispirato alla figura di Teresa Gullace) viene ucciso dai mitra nazisti. Nel 1947 vince il suo secondo Nastro d’Argento e il premio per la miglior attrice alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per il film L’onorevole Angelina diretto da Luigi Zampa. Nel 1948 interpreta il suo ultimo film con Roberto Rossellini, prima della rottura della loro relazione: L’amore, diviso in due atti. Il primo (ispirato al dramma in atto unico di Jean Cocteau “La voce umana”) è un lungo monologo al telefono di una donna abbandonata dal compagno; il secondo è la storia di una popolana che si accoppia con un giovane Federico Fellini credendolo San Giuseppe: per lei è il terzo Nastro d’Argento. Nel 1951 interpreta la protagonista del film di Luchino Visconti, sceneggiato da Cesare Zavattini, Bellissima con Walter Chiari, Corrado, Alessandro Blasetti, e vince il suo quarto Nastro d’Argento. Il quinto ed ultimo Nastro d’Argento le sarà conferito per il film Suor Letizia - Il più grande amore. Il 21 marzo 1956 è la prima interprete italiana nella storia degli Academy Awards a vincere il Premio Oscar come migliore attrice protagonista, conferitole per l’interpretazione di Serafina Delle Rose nel film La rosa tatuata, del 1955, con Burt Lancaster, per la regia di Daniel Mann. Un altro prestigioso riconoscimento internazionale, miglior attrice al Festival di Berlino, le viene conferito nel 1958 per l’interpretazione del film Selvaggio è il vento di George Cukor. Per lo stesso ruolo, sempre nel 1958, vince anche il suo primo David di Donatello come migliore attrice e verrà nominata per la seconda volta al premio Oscar, che però va a Joanne Woodward per “La donna dai tre volti”. Nel 1959 vince il suo secondo David di Donatello per il film Nella città l’inferno con la regia di Renato Castellani, interpretato con l’amica Giulietta Masina: la pellicola è ambientata in un carcere femminile, in cui l’ingenua Lina impara dalla “veterana” Egle i segreti per una vita di successo. Nel 1962 è la protagonista di Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini, regista con il quale aveva instaurato un rapporto conflittuale. Entrambi rimasero insoddisfatti dal risultato ottenuto: mentre lei disse :”Pasolini mi ha usata”, lui sosteneva che lei era stata “troppo borghese”. Comunque, nonostante le loro incomprensioni, che comunque non andarono ad intaccare la stima reciproca, il film ottiene un grande successo di pubblico e di critica. Nel 1971 si cimenta con la televisione, fino a quel momento guardata da lei con sospetto. Con la regia di Alfredo Giannetti interpreta un ciclo di tre mini-film intitolato Tre Donne: La Sciantosa, 1943: un incontro e L’automobile. Diverso il discorso per ...Correva l’anno di grazia 1870, sempre per la regia di Giannetti, che viene distribuito nelle sale cinematografiche prima di passare in televisione. Nel 1972 la sua ultima apparizione cinematografica, nel cameo fortemente voluto da Federico Fellini per il suo film Roma. Di notte una dolente Anna Magnani, attraversa i vicoli di Roma. Risponde a Fellini e, ridendo, chiude il portone davanti alla macchina da presa. Si spegne a Roma il 26 settembre 1973, all’età di 65 anni, stroncata da un tumore al pancreas, assistita fino all’ultimo dal figlio Luca e da Rossellini. Le sue spoglie riposano nel piccolo cimitero di S. Felice Circeo (Latina), nei pressi della sua villa del Circeo che lei amava tantissimo. 27 il borgo 134 la buona tavola Gnocchi di zucca Ingredienti per 4 persone: 500 gr di polpa di zucca, 200 gr farina, 1 uovo, 100 gr di burro, 5 foglie di salvia, ricotta salata. Sbucciate la zucca, lessatela in poca a acqua e riducetela in purea. Unite l’uovo e la farina mescolando con energia aiutandovi con una frusta finché si formeranno delle bollicine nell’impasto. Portate a bollore abbondante acqua salata. Con un cucchiaino formate dei piccoli gnocchi di forma regolare che getterete nell’acqua bollente Dopo averne fatti una decina aspettate che vengano a galla, raccoglieteli con un mestolo forato e metterli subito da parte dopo averli passati in acqua gelata per bloccare la cottura. Continuate così fino all’esaurimento dell’impasto. Per servire, rimetteteli in acqua bollente salata per 2 o 3 minuti, scolarli e porli nei piatti. Condite con il burro fuso insieme alla salvia e cospargeteli con abbondante ricotta salata grattugiata. Porcini ripieni Ingredienti per 4 persone: 12 grossi funghi porcini, 150 gr di parmigiano grattugiato, la mollica di un panino raffermo, 1 uovo + 1 tuorlo, 1 spicchio d’aglio, maggiorana, origano, sale, pepe, olio, latte I porcini non andrebbero lavati: se sono sani e ne conoscete la provenienza è meglio eliminare le parti rovinate, nettarli bene con un telo umido e poi asciugarli. Pulite bene i funghi: staccate le cappelle dai gambi e tritate questi ultimi. Bagnate la mollica di pane col latte e strizzatela bene. Passate al mixer i gambi dei funghi, sale, pepe ed aglio: in una terrina unite al composto l’uovo e il tuorlo, 1 cucchiaio d’olio, il formaggio e le erbe aromatiche. Aggiustate di sale e pepe ed usatelo per farcire le cappelle dei funghi: livellate il ripieno con un coltello umido. Disponetele in una pirofila unta, irrorate con un filo d’olio e cuocete in forno preriscaldato a 120° per 45’. Servite ben caldo. Arrosto di bufala Ingredienti per 4 persone: 800 gr di polpa di bufala, una fetta di lardo oppure 50 gr di pancetta, 50 gr di burro, un litro e mezzo di latte (preferibilmente di bufala). (l’arrosto è possibile farlo anche senza lardo e pancetta eseguendo lo stesso procedimento) Lardellate la carne, praticate alcune incisioni nella carne con un coltello appuntito e steccate con la pancetta o il lardo tagliato a pezzetti. Fate fondere il burro in una casseruola non troppo grande, regolatevi con il pezzo di carne, fate rosolare la carne in modo uniforme, aiutatevi con un cucchiaio di legno, per 4 o 5 minuti. Appena sarà colorita, salatela e iniziate a bagnare con il latte e sempre cuocendo a fuoco basso e a recipiente coperto per circa un’ora, versando a poco a poco il latte rimasto. Terminate la cottura con attenzione e a fuoco basso, togliere dal fuoco e affettare la carne, disponetela in piatto da portata e condite con il fondo di cottura, eventualmente fatto restringere a fiamma alta e a recipiente scoperto e servite caldo. Per dare una nota aromatica a questa preparazione si può aggiungere qualche foglia di salvia e del pepe bianco. Pere al vino rosso Ingredienti per 4 persone: 8 pere ben mature ma sode, 1,5 lt 2 chiodi di garofano, 2 grani di pepe, cannella, sale. di vino rosso, 280 gr. di zucchero di canna, 2 fette di limone, In un tegame capiente, portare a bollore il vino con lo zucchero e le fette di limone, fare bollire fino a ridurlo di circa la metà. Sbucciare le pere, eliminare le infiorescenze mantenendo intatti i piccioli. Calare delicatamente le pere nel vino, aggiungere un poco di cannella, i chiodi di garofano, il pepe e un pizzico di sale. Riportare a bollore, cuocere per 15 minuti circa a fuoco lento. Togliere le pere dal tegame, alzare la fiamma per addensare lo sciroppo di vino. Adagiare le pere nei piatti e bagnare con lo sciroppo. Servire con gelato alla vaniglia o pasticcini . circolo culturale Il Borgo il borgo 134 28 Lo sapevate che... In queste ultime dolci serate autunnali, nella cucina della sala 2000, si è tenuto un corso di pasticceria. Per sei serate, ci siamo ritrovate in 14 signore a seguire passo per passo il mago della pasticceria, il Sig. Giuseppe, detto “Pino” imparando tanti segreti e trucchi. Come da una magica alchimia dai soliti banali ingredienti, uova, zucchero, farina e burro, dalle sue mani ne uscivano sempre delle meraviglie, morbide, gonfie e stupefacenti prelibatezze. Abbiamo appreso così tutte le nozioni di base per ottenere anche a casa, torte, pasta sfoglia, pasta frolla, pasta briseé, pan di spagna, brioss, biscotti, creme e tanto altro. Tra tanti profumi, che richiamavano anche altra gente incuriosita, alcune di noi, armate di grembiule, si dilettavano ad aiutare Pino nelle varie preparazioni, mettendo molto volentieri, le “mani in pasta”. Abbiamo passato delle serate davvero piacevoli, tra risate, assaggi e tanti preziosi insegnamenti, portando a casa ogni volta prelibatezze molto apprezzate anche da mariti e figli che aspettavano alzati il nostro ritorno! Che bella esperienza, un grazie di cuore al maestro Pino, da tutte le partecipanti!!! Grazie anche al Sig. Luigi che si è prestato come addetto al forno e ad Elena per le preziose e utilissime dispense che conserveremo sempre in ricordo di queste “dolcissime” serate! Buon appetito a tutti! Pro-Loco Giovedì 24 dicembre, dalle 14.30, in Piazza Roma, appuntamento natalizio organizzato dalla ProLoco di Campagnola Emilia e dal Circolo Culturale Il Borgo. Aspettiamo con tè caldo, cioccolata, vin brulé e intrattenimento per i grandi e per i piccini l’arrivo in slitta di Babbo Natale che porterà i regali a tutti i bambini!