andrew l. hooker è un pittore, videoartista, sperimentatore musicale e linguista di origine britannica. I suoi ultimi lavori includono installazioni cinematiche, svariati progetti musicali – anche collegati a performance di danza contemporanea – e un lungometraggio che esplora la crisi di identità e di genere dei lavoratori britannici nell’ultima metà di secolo. “<< – >>“, performance, con Melissa Pasut. si appropria di esperienze sensoriali e approda a una dimensione emotiva, spuria di sovrastrutture. Sperimentando la scrittura e la regia ha prodotto lavori in film e video, che individuano nella criticità il punto di vista essenziale di messa a rischio della posizione dello spettatore, il quale, invitato ad immergersi in un privato coinvolgente, finisce per attraversare fasi di particolare voyeurismo. anita koroktov “La crisi di Bluette”, video, 15’56’’, 2010. si è diplomata in Clarinetto al Conservatorio Rossini di Pesaro, insegna musica e collabora come strumentista con diversi gruppi bandistici. Una banda musicale è un’orchestra priva degli strumenti ad arco, formata esclusivamente da strumenti a fiato e percussioni, che possono essere suonati anche marciando. anna palazzi “Il pifferaio magico”, performance. è un gruppo fondato nel 1992 sul modello della confraternita filosofica. La ricerca di CC passa attraverso varie esperienze che privilegiano la matrice scientifica della comunicazione e soprattutto la sua risposta nello spettatore. È tra le zone d’ombra che esistono tra ascolto e visione che CC ha fondato la sua identità ed il suo messaggio. canecapovolto “L’ultimo luogo comune”, video hd, 27’08’’, 2011. si avvale dei linguaggi più disparati (foto, video, site-specific, installazioni, suono, testi, pittura). Nelle sue produzioni è sempre più presente l’idea che nel mondo esistano ancora e soprattutto cose da svelare, per cui non è necessario introdurre altri elementi (ovvero opere oggettive) ma insistere e approfondire sulle cose esistenti. christian rainer “Luci sicure”, installazione luminosa, 2008. “Himera/Christian Rainer”, regia di Chiara Andrich e Valentina Pellitteri, 12’, 2010/2011. è sceneggiatore per audiofilm pornografico-esistenziali e poeta in attesa della vanga, funambolo sospeso tra il narcisismo di un cantautore e il masochismo che implica, seppur dietro un paravento di ironia, la pubblica esposizione dei guizzanti vertici e delle catastrofiche debolezze della propria attività umana. davide brace “Bio”, performance. ha studiato Fotografia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Attualmente si occupa prevalentemente di fotografia e videoarte, e affianca alla sua attività artistica quella di direttore della fotografia nel cinema. debora vrizzi “Switch me off”, video hd, 4’35’’, 2009. sono un gruppo musicale britannico originario di Basildon. Venuti alla ribalta sulla scena synth pop inglese agli inizi degli anni ottanta, la loro fama si è protratta con una carriera trentennale. Il loro ultimo progetto “The Lost Tapes”, intrapreso unicamente da Dave Gahan e Martin Lee Gore, li ha visti cimentarsi nel ruolo di Dj nell’ambito dell’arte contemporanea. Spiccano i dj-set al Moma di New York e alla Tate Modern di Londra. depech mode “The Lost Tapes”, performance. concepisce l’arte come un mezzo per stimolare nuove riflessioni sul rapporto tra storia collettiva e memoria personale. Le sue opere sono sempre la traccia di un tentativo di relazione tra la memoria storica e i luoghi a questa connessi. Ogni suo progetto è una testimonianza del processo stesso con cui l’opera si manifesta, con cui tenta di stimolare e formare un dialogo. enrico vezzi “What We Are Coming To”, installazione (pennarelli, cancellini; spray, fogli A3), 2011. ha una formazione composita fondata principalmente sulla diretta esperienza e produzione nelle arti visive, nel teatro, nella performance e nel video. Tramite ciascuna di queste declinazioni, indaga lo “scarto” quale luogo poetico privilegiato. fedra boscaro “Ritratto di famiglia”, installazione di 5 proiettori, 2010. utilizza video, cortometraggi e pittura nell’incessante bisogno di generare immagini, di produrre mondi. Nella sua ricerca emergono entità incorporee, essenze vitali capaci di trasmigrare da oggetti inanimati a piante, animali o luoghi. francesca amati “Il giro lungo”, video, 3’30’’, 2010. “Noon’s Sleep”, video, 3’06’’, 2011. si è concentrata sullo studio di quelle forme di coercizione esercitate silenziosamente ed attraverso modalità che non sono ritenute affatto pericolose ma che determinano risultati del tutto uguali alle modalità che utilizzano la forza. Con disegno, installazione e video si interroga sulla contemporanea fruizione del tempo e indaga l’identità all’interno della visione androcentrica della società che “naturalizza” le differenze culturali. francesca pizzo “Octopus’s Garden”, mixed-media (fotografie, tessuto), 2010. ricerca con la scultura e l’installazione il confine di equilibrio tra il vero e il falso. Protagonista dei suoi lavori è la falsità e lo scambio di ruoli, in cui il cibo si mischia con altri materiali per cavalcare il confine labile di precarietà o resistenza. giulia bonora “Ingoio”, resina epossidica, marzapane, gesso, silicone, 2011. è una neonata rete di collaborazione che intende allestire un rapporto di scambio rizomatico fra diverse persone e realtà attive nel territorio della ricerca contemporanea. Per Zootropio hanno risposto alla chiamata Stefano Bernardini, Fedra Boscaro, Francesca Burzacchini, Alice Keller, Sonia Marcolin, Linda Rigotti, Livia Solmi. le ipazie e i baudolini “Appunti per un Novissimo Bestiario #3 e #4”, performance. vede ricorrere nei propri lavori il tema del viaggio (strade, mete, carte geografiche, orizzonti, tempi di percorrenza, spostamenti). La montagna è oggi il territorio privilegiato di approfondimento, in quanto luogo natale dell’artista, attraverso disegno, fotografia e video. linda rigotti “m –387 s.l.m”, installazione (cartografie, stampe A3), 2011. “Simone”, video, 2010. melissa pasut, danzatrice, coreografa e massaggio-terapista, è nata negli Stati Uniti e ora vive e lavora a Bologna. Recentemente ha rifondato la sua compagnia “Anoikis” iniziando varie collaborazioni con musicisti. “<< – >>“, performance, con Andrew L. Hooker. coltiva una ricerca che transita dalla mitologia greca all’iconografia medievale fino al futurismo russo. La produzione di installazioni video/sonore/multimediali poggia sull’evocazione di luoghi mentali ed etici e sul ri_posizionamento morale ed estetico del fruitore. nicole riefolo “Gerione”, video installazione, 2009. unisce quattro musicisti in performance live audiovisive in cui alla musica post-rock della band fa da contrappunto una serie di cortometraggi orchestrati per interagire con l’esibizione, sia dal punto di vista visivo che sonoro. pornography “Pornography AudioVisual Project”, video, 61’, 2011. vênus et milö si occupano di arte, editoria e grafica, e amano i progetti impegnativi. “Natura: 01”, installazione (campane di vetro, pietre, tessuto), 2011. “Natura (Orto)”, installazione vegetale, 2011. “Untitled (Ombrellone)”, installazione (ferro, tessuto), 2011. “Engrammi (I Remember You Well)”, video installazione, 2011. “Welcome”, installazione (cartellone, stampa fotografica), 2011. “Mimesi”, installazione (copertura in foglie, rete), 2011. “Ex-voto”, installazione (opuscolo, frutta, semi, uova, latte, cartone), 2011.