ESTRATTO “Non beviamoci la vita!”. Campagna di prevenzione e indagine sul consumo di alcol e la guida sicura tra gli adolescenti del comune di Livorno. a cura di Fabio Ferroni Contesto e motivazione del Progetto In base alle statistiche, quasi la metà degli incidenti stradali in Europa è imputabile all'alcol: tra il 40 e il 55% del totale, secondo i diversi Stati. In Italia il numero di incidenti stradali con conducenti in stato di ebbrezza è in costante crescita; nel nostro paese nel 2008 l'alcol ha causato 16,6 incidenti ogni 100.000 veicoli circolanti e il 32,5% degli incidenti per stato di ebbrezza ha coinvolto un giovane di età inferiore ai 28 anni. I momenti più a rischio sono la notte (58% degli incidenti) e il weekend (54%)1. Negli incidenti notturni si verifica il più alto indice di mortalità. Particolare allarme suscita l’alta percentuale di incidenti notturni del venerdì e sabato, data l’elevata correlazione tra questo tipo di incidente stradale e l’abuso di alcol e altre sostanze da parte dei giovani: il fenomeno viene infatti definito come “stragi del sabato sera”. La scelta di sviluppare il progetto “Non beviamoci la vita!” a Livorno scaturisce nell’ambito del confronto tra i vari attori istituzionali impegnati a livello locale nel campo della sicurezza stradale e delle attività di prevenzione e contrasto del consumo di alcol e sostanze psicotrope nel mondo giovanile: Amministrazione Comunale (Settori Sicurezza urbana e Polizia Municipale, Attività Educative, Servizi Sociali), Ufficio scolastico provinciale, Azienda Sanitaria Locale (Dipartimento Educazione alla Salute e SERT), Associazioni (Ceis-Comunità e P24-Lila). Le conoscenze derivanti dalle attività di osservazione e dalle esperienze agite sul fronte di tali problematiche a contatto con i giovani confermavano infatti anche in ambito cittadino alcuni elementi significativi della evoluzione dei consumi eccedentari di alcool da parte dei giovani: fenomeno del binge-drinking; concentrazione del consumo negli orari notturni del week-end e presso i luoghi del divertimento notturno presenti sia sul lungomare che nel centro storico; elevata correlazione in tale contesto tra abuso di alcol e comportamenti a rischio alla guida dei veicoli. Oltre ai riscontri evidenziati dall’attività di controllo della Polizia Municipale sulla circolazione stradale nei punti “critici” connessi agli itinerari di collegamento con i luoghi del divertimento notturno, particolarmente significativa a tale riguardo è risultata la 1 Fonte: Fondazione ACI "Filippo Caracciolo", elaborazioni 2010 ricerca-azione “Consumi Sommersi”2 sviluppata all’interno del Progetto “Okkio bimbi!”: un progetto realizzato mediante la presenza di una Unità Mobile di Strada con etilometro a bordo e con operatori impegnati in attività di prevenzione presso i locali di divertimento cittadini più frequentati dai giovani. Per prevenire e contrastare sul territorio il fenomeno dei numerosi e gravi incidenti stradali che vedono coinvolti giovani che abusano di alcol, è stata rafforzata l’attività di controllo da parte della Polizia Municipale e delle altre Forze dell’ordine, anche con utilizzo di strumentazione specifica (etilometri). Ma in base all’esperienza consolidata tra i vari soggetti ed organismi interessati alla problematica, è emersa la consapevolezza della necessità di un maggior coinvolgimento diretto dei giovani in percorsi partecipati di informazione e sensibilizzazione, in modo da stimolare una loro presa di coscienza sulle gravi conseguenze di una “guida pericolosa” sotto l’effetto dell’alcool, con modalità e linguaggi adatti alla fascia di età tra i 14 e i 18 anni. Obiettivi del progetto - Sviluppare la consapevolezza della vulnerabilità e del rischio conseguente per chi si mette alla guida dei veicoli dopo l’assunzione di alcol; - In particolare rendere i giovani consapevoli e responsabili del fatto che con quantità di alcool anche apparentemente modeste, si compromette la propria lucidità alla guida e si mette a repentaglio la sicurezza propria e degli altri; - Stimolare il confronto tra i giovani studenti coinvolti nel progetto per promuovere la diffusione di comportamenti positivi, anche in un contesto di gruppo, per evitare i rischi di incidente: se guidi non bere; se bevi fai guidare un amico sobrio; riduci la velocità; - Sviluppare una informazione adeguata sui divieti e sulle pesanti sanzioni previste dal sistema normativo vigente, come deterrente rispetto alla guida in stato di ebbrezza. Strategia ed attività Il progetto “Non beviamoci la vita!" è inserito nel programma delle azioni del Progetto “Città sicura”, che costituisce lo strumento attraverso il quale il Comune di Livorno implementa politiche di sicurezza urbana integrata. 2 Andrea Cadoni-Martina Ceccanti (a cura di), “Consumi sommersi - Adolescenti, sostanze, sperimentazioni nel contesto del loisir notturno livornese” , Livorno, 2008, Ce.I.S. comunità-LILA-P24 Il progetto, utilizzando un video dallo stesso titolo prodotto nell’ambito di una campagna di sensibilizzazione coordinata dal Comune di Cesena, a cui il Comune di Livorno ha aderito, si è sviluppato in un complesso di fasi e attività che hanno visto la stretta collaborazione del Corpo di Polizia Municipale e dell’apposito Ufficio “Progetto Città pulita e sicura” che opera in Staff all’Unità Organizzativa Polizia Municipale-Amm.va, con l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale di Livorno, l’Ufficio scolastico provinciale di Livorno, l’Azienda USL6-Dipartimento Educazione alla Salute, il Forum Italiano per la Sicurezza Urbana. Il progetto si è sviluppato nel corso dei due anni scolastici 2008/2009 e 2009/2010: nella prima fase è stata realizzata la prima serie di incontri nelle scuole, finalizzata alla massima diffusione del progetto, coinvolgendo ben 44 classi degli istituti superiori livornesi; nel 2010 si è svolta la seconda fase con una serie di incontri rivolti a gruppi di studenti selezionati dai docenti tra le classi quarte e quinte, con una età che comprende quindi anche la guida delle auto. Complessivamente sono stati oltre 1.300 gli studenti coinvolti nel progetto, appartenenti ad 8 Istituti superiori diversi (Licei, Istituti tecnici, Istituti professionali). In sintesi, il progetto si è articolato nelle seguenti attività: - presentazione ed inserimento del progetto, d'intesa con l’Ufficio scolastico provinciale, nell’ambito dei progetti formativi delle scuole superiori cittadine; - contatti con i docenti delle scuole che hanno aderito al progetto, individuazione dei gruppi degli studenti da coinvolgere e definizione del calendario degli incontri. - Realizzazione degli incontri con le classi di studenti delle scuole che hanno aderito al Progetto. Lo staff operativo che ha realizzato gli incontri era costituito da 1 operatore dello Staff Progetto Città pulita e sicura, n. 2 operatori del Corpo di Polizia Municipale, 1 pedagogista dell’Ufficio Presidenza Consiglio Comunale. - Ogni incontro, della durata di 2 ore circa, si è svolto con la seguente modalità e contenuti: Presentazione del progetto (come nasce e con quali finalità) Somministrazione di un questionario in forma anonima (con n. 20 domande) finalizzato ad acquisire direttamente dai giovani coinvolti nel progetto opinioni, abitudini e conoscenze collegate al tema “alcol e guida”; la somministrazione avviene subito all’inizio dell’incontro per acquisire risposte non influenzate dai contenuti del progetto, che sono state poi oggetto di un’analisi comparata a conclusione del progetto stesso Proiezione del breve video “Non beviamoci la vita”, realizzato con un montaggio veloce ed un linguaggio moderno adatto ai giovani, che prende le mosse dalle drammatiche immagini degli incidenti stradali e delle loro conseguenze per poi evidenziare le poche e semplici regole per evitarli. Le immagini del video sono poi rivolte alle cose belle della vita di ogni giovane, ponendo l’interrogativo “perché perdere tutto questo” a causa di un comportamento irresponsabile e di un incidente stradale fase di “raccolta” delle reazioni e riflessioni stimolate dal video; discussione e confronto con e tra i ragazzi. Proiezione e commento di slides con illustrazione degli effetti del consumo di bevande alcoliche in relazione alle capacità psico-fisiche per la guida di veicoli; rappresentazioni di causa-effetto in relazione agli incidenti stradali. Informazione sui divieti e sul regime sanzionatorio previsto dal Codice della Strada; a tal fine è stato distribuito a ciascun studente ed illustrato in aula un apposito opuscolo informativo Per rendere più efficace la sensibilizzazione, gli studenti sono stati coinvolti in dimostrazioni pratiche mediante l’apposito etilometro-precursore in dotazione alla Polizia Municipale. Successivamente alla conclusione degli incontri nelle scuole, si è realizzata una fase ulteriore in cui si è proceduto a: - svolgimento di focus group di discussione e confronto con e tra gli studenti che hanno partecipato agli incontri; i focus group sono stati condotti con la collaborazione di una ricercatrice del Forum Italiano per la Sicurezza Urbana, appositamente formata - elaborazione ed analisi dei dati raccolti con i questionari, in collaborazione con una ricercatrice dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR Programma di controlli su strada Nel periodo di realizzazione della seconda fase del progetto (specificamente luglio2009giugno 2010), è stato attuato dalla Polizia Municipale un programma di controlli mirati all’accertamento della guida in stato di ebbrezza, con utilizzo di n. 2 etilometri e n. 3 etilometri precursori. Sono stati complessivamente accertati n. 49 casi di guida in stato di ebbrezza, di cui 40 a seguito di incidenti stradali; a questi si devono aggiungere 11 casi di guida in stato di alterazione pscico-fisica da uso di sostanze stupefacenti. Elementi di riuscita Uno degli aspetti più significativi del Progetto è la numerosa adesione e l’interesse dimostrato da parte degli studenti delle scuole superiori cittadine: sono infatti circa 1300 gli studenti coinvolti negli incontri del progetto. Considerato che “Non beviamoci la vita” si propone come campagna informativa e di sensibilizzazione riguardo alle problematiche correlate ad alcool e guida, il numero dei ragazzi coinvolti nel progetto evidenzia un indicatore positivo rispetto alla finalità di prevenzione del fenomeno della guida in stato psicofisico alterato dall’assunzione di alcol e della riduzione del numero degli incidenti stradali connessi a tale comportamento. La partecipazione attiva ed il coinvolgimento degli studenti in relazione alla problematica affrontata, hanno evidenziato in maniera esplicita l’apprezzamento per il linguaggio e le forme di comunicazione utilizzate. La tecnica del colloquio tra “pari” che ha messo a confronto i ragazzi tra di loro e le proprie esperienze, accompagnata dall’attività di tutoraggio degli operatori presenti in aula (per l’approfondimento delle conoscenze), ha favorito il processo di consapevolezza rispetto ai propri comportamenti, anche a confronto con le “motivazioni” più diffuse per giustificare il consumo di bevande alcoliche anche rispetto al rischio della successiva guida di veicoli. Elementi di successo sono stati quindi il linguaggio e le forme di comunicazione utilizzate: fornire un tipo di informazione finalizzato alla sensibilizzazione ed alla prevenzione attraverso un coinvolgimento consapevole dei ragazzi, senza toni paternalistici o retorici, ma utilizzando un linguaggio a loro consono e familiare. Difficoltà riscontrate Il progetto, essendo svolto nelle scuole superiori, va ad inserirsi in una organizzazione molto carica di impegni e di attività; è indispensabile quindi una pianificazione delle fasi e degli interventi del progetto ben dettagliata e condivisa con gli studenti e con gli insegnanti di riferimento, affinché le attività del progetto non siano invece “subite” passivamente come ulteriore impegno imposto. Un progetto che si basa sull’informazione e sulla prevenzione, necessita inoltre di una capacità continuativa nel tempo e di copertura del territorio, per cui è necessario uno sforzo per la programmazione e l’impegno delle risorse, soprattutto umane, da utilizzare. Iniziative di comunicazione e diffusione del progetto I contenuti ed i dati del Progetto sono stati illustrati nel Seminario di formazione per i docenti delle scuole superiori “La prevenzione va a scuola”, svoltosi a Livorno il 28 maggio 2010, nell’ambito della “Settimana provinciale della Sicurezza Stradale”. Il progetto “Non beviamoci la vita!” ha partecipato al Premio ANCI Sicurezza urbana 2010 nell’ambito delle Giornate della Polizia locale svoltesi a Riccione dal 13 al 18 settembre, e si è aggiudicato il premio nazionale come miglior progetto integrato di sicurezza stradale. Nell’ambito della manifestazione “100Città per la sicurezza” organizzata dal Forum italiano per la sicurezza urbana dal 18 al 24 ottobre 2010: il Progetto “Non beviamoci la vita!” viene presentato in un seminario pubblico rivolto in particolare agli studenti ed ai giovani, con analisi dei dati e la promozione di idee per lo sviluppo di nuove iniziative in materia di consumo di sostanze e sicurezza stradale. Analisi dei questionari Nell’ambito del Progetto “Non beviamoci la vita”, è stato creato un questionario successivamente somministrato a un campione di studenti al fine di indagare i consumi di alcol tra i giovani. Gli studenti che hanno partecipato all’indagine rispondendo in forma scritta e anonima alle 26 domande, di cui una parte socio anagrafica e una parte relativa agli stili di vita e consumo, fanno parte di 6 Istituti Scolastici Superiori presenti nella città di Livorno. Gli studenti che hanno risposto al questionario sono stati 904, di cui 587 maschi e 317 femmine. Il 36% è iscritto a istituti professionali, il 31% a istituti tecnici e il 34% a Licei. Circa la metà ha il patentino e guida abitualmente un ciclomotore, il 26% ha la patente B, l’8% la patente A. Solo una minoranza ( 21% ) degli studenti intervistati non guida un veicolo. Relativamente ai dati emersi, quasi la totalità degli intervistati consuma alcolici, solo il 12% dichiara di non bere. Il primo consumo di alcol, riportato nel grafico 1, riguarda soprattutto i giovani tra i 14 e i 16 anni (78%). Grafico 1: età di primo uso di alcol. Valori percentuali 70 60 50 40 30 20 10 0 Serie1 14/16 17/19 non bevo 68,2 19,0 12,8 L’analisi dei questionari, relativa alla città di Livorno, ha evidenziato risultati molto simili a quelli emersi nell’indagine studentesca ESPAD-Italia®2008. L’indagine campionaria ESPAD (European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs) ha lo scopo di monitorare i consumi di alcol, tabacco, psicofarmaci e droghe negli studenti delle scuole medie superiori attraverso la compilazione di un questionario anonimo autosomministrato. In Italia circa il 90% degli studenti ha bevuto alcolici una o più volte nella vita. La percentuale di studenti che riferisce il consumo di alcol negli ultimi dodici mesi è del 84%, l’utilizzo negli ultimi trenta giorni è riferito dal 68% e il consumo frequente dal 6,6% Nell’indagine ESPAD si è rilevato che Il comportamento di binge drinking (assumere 5 o più volte bevande alcoliche in un’unica occasione), adottato nei 30 giorni antecedenti la somministrazione del questionario, ha riguardato il 35% degli studenti, soprattutto di genere maschile e tende ad aumentare al crescere dell’età dei soggetti, raggiungendo tra i 18enni di entrambi i generi i valori superiori. Tra gli studenti delle scuole livornesi, la fascia di età 14-16 anni è quella in cui si rileva la prima ubriacatura. Grafico 2. Grafico 2 prima ubriacatura e classi di età. Valori percentuali 60 50 40 30 20 10 0 Serie1 14/16 17/19 mai 55,0 27,2 17,8 Nell’indagine ESPAD si raccoglie anche il dato della disapprovazione e della percezione del rischio relativi al consumo di sostanze legali e illegali. Per quanto riguarda l’alcol, il consumo è percepito come rischioso dal 60% degli studenti, in misura maggiore nella popolazione femminile. Nonostante l’alta percezione del rischio, la disapprovazione del consumo riguarda solo circa il 10% degli studenti. Allo stesso modo gli studenti della città di Livorno sono consapevoli dei rischi ma non si astengono da comportamenti pericolosi. Come si evince dal grafico 3 alla domanda “è pericoloso guidare dopo avere bevuto alcolici” la risposta maggiormente scelta è “si” e la percentuale di “no” è praticamente nulla. Grafico 3: distribuzione per classi di età e tipologia di risposta. Valori percentuali 60 50 valori % 40 30 20 10 0 14-16 17-19 no no se ho bevuto in maniera moderata si si solo se ho bevuto in maniera eccessiva >19 Lo stile di consumo evidenzia che i giovani bevono alcol soprattutto nel fine settimana. Si tratta di un consumo di gruppo per la quasi totalità degli intervistati e avviene in particolare nei pub, nei bar o in discoteca. Per la maggior parte degli studenti, bere non aiuta ma tra i maschi la motivazione maggiormente scelta è legata all’apparire più simpatico mentre tra le femmine è maggiore il desiderio di trasgressione. Per entrambe i generi bere è anche un modo per non pensare ai problemi. Né l’elevata percezione del rischio della guida di un veicolo associata al consumo di alcolici, né la conoscenza delle relative sanzioni rappresentano un deterrente. Così come non è un deterrente la consapevolezza degli effetti immediati e secondari dell’alcol. Anche se il 70% degli studenti dichiara che dopo aver consumato alcolici ha fatto guidare un amico che non aveva bevuto, la stessa percentuale ha amici che guidano dopo avere bevuto. Se si considerano le classi di età, tra i maschi di 14/16 anni la percentuale di studenti che ha fatto guidare un amico è leggermente più alta rispetto ai 17/19enni. Come rappresentato graficamente (grafico 4) le studentesse sembrano maggiormente responsabili. Grafico 4 rappresentazione percentuale alla domanda “dopo avere bevuto alcolici dovendo guidare hai scelto di”, distribuzione per genere. 90 80 70 60 50 M 40 F 30 20 10 0 fare guidare un amico che non ha bevuto ho guidato comunque Il 97% degli studenti intervistati non è mai stato coinvolto in incidenti stradali determinati dal consumo elevato di alcolici. Il 3% degli studenti coinvolti in valore assoluto sono 22 Alla notizia di incidenti stradali o di drammi familiari provocati per effetto dell'alcol, il sentimento maggiormente provato è quello di rabbia e indignazione.