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BIMESTRALE - ANNO XIX - APRILE 2014 - N.101
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PREVENZIONE
Vampate utili
al cuore
NUTRIZIONE
Vitamine
a primavera
PRIMO PIANO
Cervello:
funziona così
Maurizio Aiello
Il ragazzo della porta accanto
Gyno-Canesten
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Il parere di Piercarlo Salari
Pediatra di consultorio a Milano
e componente Sipps
PARLIAMONE
RETOMANIA:
UNA NUOVA DIPENDENZA
Secondo una ricerca di Save the children e Mondelez international
Foundation, in partnership con il Centro sportivo italiano (Csi) e
l’Unione italiana sport per tutti (Uisp), è emerso che un giovane su 4
non fa moto nel tempo libero e nel 28% dei casi le ragioni sono da
ricercarsi nelle difficoltà economiche. Emerge anche che 4 ragazzi su
10 si muovono in auto, pochi (24%) a piedi, ancora meno (9%) in
bicicletta. E ben il 73% degli intervistati dichiara di passare il proprio
tempo libero per lo più in casa, con il computer o il cellulare spesso in
mano, dedicando sempre meno tempo alle attività all’aria aperta.
«È stato coniato un neologismo per indicare la dipendenza dei giovani
nei confronti della rete: “retomania” o Internet addiction disorder
(Iad). È una forma maniacale che li induce a essere sempre connessi
alla comunità virtuale» spiega Piercarlo Salari, pediatra di consultorio a
Milano e componente della Società italiana di pediatria preventiva e
sociale (Sipps). «È necessario un approccio preventivo. Proponiamo un
invito costruttivo ai genitori, che sono fondamentali per guidare i figli
su internet, mostrando loro quali sono i reali vantaggi e svantaggi
della rete. I genitori dovrebbero soprattutto sottolineare l’importanza di
tenere vivi i rapporti interpersonali nella vita di tutti i giorni. Infine, un
concetto fondamentale: il tempo dedicato ai social network e a
internet va calibrato con uno stile di vita sano, che si compone di attività
fisica, giochi e ritrovi con gli amici».
L’ultimo consiglio è non sottovalutare i segnali d’allarme: «Sonnolenza,
tendenza all’isolamento, distacco dalla realtà, calo dell’attenzione,
conseguenze sul rendimento scolastico sono soltanto alcuni dei
campanelli che dovrebbero preoccupare i genitori e indurli a orientare i
figli verso attività “nel mondo reale”, fuori dalla rete di internet».
Con la stessa finalità, Save the children ha ideato il progetto “Pronti,
partenza, via!”, con l’obiettivo di promuovere l’attività sportiva dei
giovani e favorire la socializzazione tra coetanei.
Il pericolo principale
per chi soffre
di retomania è perdere
di vista il mondo reale
e trasportare nella sola
realtà virtuale
di internet quelle
che sono le relazioni
personali. Una volta
gli amici erano quelli
che si incontravano
a scuola e nel tempo
libero fuori casa;
oggi sono quelli
del mondo della rete.
Il rischio è che
l’amicizia sana e reale
venga sostituita
con un click
e con rapporti virtuali
(A cura di Elisa Speroni)
3
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EDUCAZIONE SANITARIA, PREVENZIONE,
AUTOMEDICAZIONE IN FARMACIA
SAPERE&SALUTE - BIMESTRALE - ANNO XIX - APRILE 2014 - N. 101
MEDICINA&SOCIETÀ
PRIMO PIANO
PERSONAGGI
12
10
CERVELLO
IMPARIAMO
A CONOSCERLO
SCIENZA
20
Filo diretto tra mente e corpo
NUTRIZIONE
ANZIANI
42
Proteggersi dall’Alzheimer
22
INFANZIA
46
32
Maurizio
Aiello
RUBRICHE
Farmaci ..................................... 6
Uno sbadiglio non fa primavera
La paura vien di notte
DISTURBI & PATOLOGIE 26
BENESSERE
Un tumore raro che si può curare
Poco tempo per stare in forma
Medicina&società ................... 10
PSICHE
VERO&FALSO
Il consiglio ............................... 58
28
Perché si ruba senza volerlo
PREVENZIONE
48
52
Masticare chewing gum
fa venire l’aria in pancia?
SapereSalute.it ....................... 60
36
Le vampate proteggono il cuore
MEDICINA PRATICA
54
Afte: quelle fastidiose vescicole
BELLEZZA
Dica 33 ...................................... 8
News ....................................... 63
40
Intimo equilibrio
RINITE ALLERGICA
Indagini .................................. 62
56
Pollini & Co: come difendersi
Iniziative ..................................64
In libreria ................................ 66
DIRETTORE EDITORIALE
Lorenzo Verlato
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Clorofilla sas
Oksana Kuzmina, lightwavemedia, Syda
Productions, Barbara Helgason, konradbak,
alphaspirit, Syda Productions, T.Tulik,
Boris Ryaposov, Jonas Glaubitz, pressmaster,
Halfpoint, Valua Vitaly, frolova_elena,
Grischa Georgiew, JackF, gromovataya,
goldencow_images, beaubelle, Andrey Kiselev,
stokkete, Maridav, Igor Mojzes, Kirill Kedrinski,
Karin & Uwe Annas, Dmytro Titov.
FOTOGRAFIE
COPERTINA: Marinetta Saglio.
INTERNI: Marinetta Saglio.
Fotolia: Serg Nvns, WavebreakmediaMicro,
Subbotina Anna, Franck Boston, olly, ra2 studio,
Africa Studio, Nejron Photo, Minerva Studio, Lsantilli,
DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE
Editoriale Giornalidea s.r.l.
Piazza della Repubblica, 19 20124 Milano
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DIRETTORE RESPONSABILE
Chiara Verlato
CONSULENZA SCIENTIFICA
Massimo Barberi
PUBBLICITÀ E MARKETING
Matteo Verlato - Editoriale Giornalidea s.r.l.
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Via A. Pizzi, 14 - 20092 Cinisello Balsamo (MI)
Registrazione Tribunale di Milano
N. 113 del 19/2/1996
Sapere & Salute è un periodico di proprietà di Bayer
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FARMACI
Malati di cefalea cronica: vogliamo più attenzioni
A cura di Emma Ferrari
Il 53% della popolazione adulta europea soffre di cefalea
la Federfarma, la Federazione dei titolari di farmacia. Tut-
e ogni giorno due milioni di persone hanno un attacco di
ti uniti, con il patrocinio dell’Italian Migraine Project, per ri-
emicrania. Cefalea cronica e farmaco-resistente, a grappoli,
chiedere il riconoscimento della cefalea come malattia so-
emicrania, nevralgia: i nomi per definire quello che, in ma-
ciale, così da non passare più -come spesso accade- per as-
niera assai riduttiva, spesso è chiamato semplicemente “mal
senteisti e lavativi in ufficio o a scuola, quando l’attacco di
di testa” sono tanti e ancor di più lo sono i malati che ne
mal di testa è così forte e improvviso da impedire di com-
soffrono. Sei milioni di italiani (la maggior parte dei quali
piere anche solo pochi passi fuori dal letto.
donne) colpiti da cefalea, patologia che, nella forma pri-
Si chiedono, poi, percorsi diagnostici e terapeutici adeguati
maria cronica, è la settima causa mondiale di disabilità e
alle necessità dei pazienti, che siano omogenei sul territorio
che nel nostro Paese vale 3,5 miliardi di euro in costi diretti
nazionale (oggi le differenze assistenziali sono enormi da
(spese per farmaci, visite e ospedalizzazione) e indiretti (as-
Regione a Regione) e una reale presa in carico a 360° del
senteismo e mancata produttività). Sei milioni di malati si-
malato, perché la cefalea resta come compagna per tut-
lenziosi, perché nonostante la diffusione e la gravità del-
ta la vita. Nel primo Manifesto dei cefalalgici si richiede an-
la patologia, poche sono le attenzioni che la società riser-
che che medici di famiglia e specialisti, ma anche farma-
va a questo esercito di sofferenti. Che oggi, però, alza la
cisti, pediatri e tutti gli operatori sanitari coinvolti siano for-
testa e richiede, con il primo “Manifesto dei diritti del-
mati adeguatamente sulla malattia, in modo da indirizza-
la persona con cefalea”, provvedimenti urgenti per mi-
re tempestivamente verso il giusto percorso di cura. I far-
gliorare la qualità delle loro vite.
maci certo non mancano, così come i centri specialistici (125
Innanzitutto la voce che si alza è corale: accanto alle prin-
quelli italiani dedicati appositamente alle cefalee), ma spes-
cipali associazioni di malati (Alleanza e Lega italiana cefa-
so ci vogliono anni prima che al malato venga correttamente
lalgici, Associazione per la lotta contro le cefalee) ci sono
diagnosticata la patologia. E si chiede cultura, attenzione,
anche società scientifiche (Società italiana per lo studio del-
sensibilità e programmi educazionali, per diffondere nel-
le cefalee, Associazione neurologica italiana per la ricerca
la popolazione le conoscenze sulla cefalea e tra chi ne sof-
sulle cefalee, Federdolore) e associazioni di categoria, come
fre corrette informazioni sui percorsi terapeutici.
NON È SOLO UN PROBLEMA “DA GRANDI”
Il 25% della popolazione infantile (più di un milione i ragazzi sotto i 14 anni)
soffre di cefalea, secondo i dati presentati al Congresso della Società italiana
per lo studio delle cefalee. A risentirne, ovviamente, il rendimento scolastico
dei piccoli malati che almeno una volta al mese sono soggetti a una “crisi”, ma
anche i rapporti interpersonali. Spesso, infatti, insegnanti, familiari e compagni faticano a comprendere la patologia, che può anche portare a modificazioni caratteriali apparentemente incomprensibili e ingiustificate. Non sono rare,
per esempio, le alterazioni nel ritmo sonno-veglia nel bambino malato, reazioni
rabbiose o isteriche improvvise, cambiamenti nelle abitudini alimentari.
Nel Manifesto dei cefalalgici c’è anche la voce dei genitori dei piccoli malati,
che chiedono ambienti ospedalieri e ambulatoriali a misura di ragazzo e, soprattutto, che siano “educati gli educatori”, pediatri in primis, così da favorire
la conoscenza dei sintomi delle cefalee infantili e sviluppare cure a misura di
bambino, innovative e poco invasive.
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DICA 33
Italiani, non vi idratate a sufficienza
A cura di Chiara Verlato
Due litri al giorno: è la dose minima di
di e zuccheri in Italia” (Liz), un progetto
donne, dati ben al di sotto della soglia
liquidi raccomandata per garantire al-
congiunto della Società italiana di
limite indicata come accettabile dalle
società scientifiche.
l’organismo la giusta idratazione. Poco
medicina generale e della Nutrition
più di un litro, invece, la quantità me-
Foundation of Italy sulle abitudini ali-
dia che gli italiani realmente introdu-
mentari degli italiani e, più in partico-
L’INDAGINE LIZ
cono, un valore decisamente troppo
lare, sul consumo di liquidi e zucche-
Oltre a un questionario presso lo stu-
basso, secondo i medici. E il problema
ri tra la popolazione.
dio medico (con schede recanti infor-
non riguarda solo gli adulti: il 66% dei
Dalla ricerca Liz emerge, però, anche
mazioni su peso, altezza, indice di mas-
bambini non beve a sufficienza, con
una buona notizia: beviamo poco, ma
sa corporea e giro vita), l’indagine pre-
prestazioni cognitive rallentate a scuo-
in compenso introduciamo pochi zuc-
vedeva anche la tenuta di un diario, sul
la, scarso rendimento, energie ridotte.
cheri, 68 grammi al giorno di saccarosio
quale registrare per tre giorni i consu-
È quanto emerge dallo studio “Liqui-
e dolcificanti gli uomini, 66 grammi le
mi di bevande, alimenti dolci, frutta e
yogurt e su cui annotare anche l’atti-
TRA IL DIRE E IL FARE…
Gli italiani predicano bene, ma razzolano male. Lo studio Liz evidenzia significative discrepanze tra ciò che si dichiara di sapere e che si dice
di fare e i comportamenti che poi, in realtà, si mettono in pratica. In
molti sanno, per esempio, (69% del campione) che due litri di acqua
vità fisica praticata. Ben 2.048 le schede compilate, 200 i medici coinvolti, 60
le province e 19 le regioni toccate dallo studio, 2.000 le persone. Lo scopo
è raccogliere dati da usare per individuare strategie efficaci per promuovere
al giorno sono la dose necessaria al benessere dell’organismo, ma poi,
la salute attraverso corretti stili di vita
a conti fatti, se ne beve la metà. Quasi il 40% degli uomini interpel-
e diffondere tra la popolazione i con-
lati e il 49% delle donne sostiene di mangiare molta frutta. Bugia:
cetti importanti di “medicina dei sani”
sono solamente due le porzioni che si consumano ogni giorno (tre le
e cultura della prevenzione. Dati che
raccomandate). Siamo poco sinceri anche sull’attività sportiva: tutti ne
saranno preziosi specialmente per i me-
conosciamo i benefici, ma ben il 34% delle donne e un quarto del cam-
dici di famiglia, che potranno creare un
pione maschile afferma di praticare attività fisica per meno di 15 mi-
database di informazioni da scambiarsi
nuti al giorno. Non ci curiamo neppure delle calorie che ingeriamo e
e da cui partire per individuare cam-
corriamo ai ripari soltanto quando i chili accumulati e in eccesso sono
pagne educazionali mirate.
ormai lì, in brutta mostra quando ci guardiamo allo specchio.
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MEDICINA&SOCIETÀ
Una droga chiamata gioco
A cura di Lorenzo Verlato
Si chiama “ludopatia” ed è una pa-
dal 2 al 4% della popolazione: quindi
tuazione possa degenerare, diventando
tologia -per nulla divertente, al di là
sarebbero da 1 a 2 milioni e mezzo
patologica. Peraltro, sono proprio i
del prefisso “ludo”- che si sta sempre
gli italiani a forte rischio di ludopatia.
familiari i primi a subire il danno eco-
più diffondendo. Le statistiche dicono
Il condizionale è d’obbligo, perché
nomico che il gioco d’azzardo provoca,
che sono 15 milioni gli italiani che gio-
chi ne soffre solitamente nega il di-
perché il paziente non si rende conto
cano (il 38,3% della popolazione)
sturbo e nasconde anche a se stesso
di quanto perde e, in ogni caso, è
e che uno su due nell’ultimo anno
la gravità della dipendenza. Lo giudica
sempre sospinto dalla speranza di po-
ha giocato d’azzardo almeno una
un vizio da cui poter smettere quando
tersi prontamente rifare. Dimentica
volta. Ma qui non si tratta di passare
vuole e non riesce mai a essere obiet-
così che, nel gioco d’azzardo, è sempre
le serate con gli amici al tavolo verde,
tivo. E anche quando raramente lo è
il banco a vincere.
né di voler provare talvolta il brivido
con se stesso, nega la propria condi-
Importante, quindi, è capire quando
di una partita a pocker o di un salto
zione, racconta bugie, sia nascondendo
l’amico o il familiare stia passando il
al casinò. Qui parliamo di un vero e
le perdite, sia cercando di far apparire
confine tra il piacere del gioco e l’in-
proprio disturbo ossessivo-compulsivo,
il tutto come una normale predisposi-
capacità a resistere al giocare d’azzardo
che mette in pericolo la famiglia, le
zione al gioco (dove, peraltro, risul-
o alle scommesse. Ci vuole attenzione,
relazioni, il lavoro, la carriera del pa-
terebbe quasi sempre vincitore).
bisogna saper cogliere i segnali del-
ziente (va chiamato così, e non sem-
Per questo è difficile prevenire la pa-
l’ossessione prima che essa diventi
tologia e non basta vietare l’uso delle
compulsiva. Può essere d’aiuto sapere
slot machine (la possibilità di giocare
che tra i maschi il disturbo incomincia
plicemente giocatore).
IL BANCO VINCE SEMPRE
d’azzardo on line rende pressoché
durante l’adolescenza, mentre nelle
Il “Gioco d’azzardo patologico” (Gap)
impossibile bloccare il vizio), ma biso-
donne più tardi, tra i 20 e i 40 anni.
è ufficialmente riconosciuto come una
gna aiutare familiari e amici a ricono-
Ma i sospetti diventano certezza se il
malattia e la ludopatia rientra nei
scere i segnali di una ludopatia latente,
figlio trascura lo studio o il marito il
livelli essenziali di assistenza (Lea), con
in modo da convincere il paziente a ri-
lavoro pur di giocare, oppure se dicono
riferimento a precise prestazioni di
volgersi a uno specialista, e a soste-
al riguardo bugie o cambiano strada
cura e riabilitazione (Ddl 13/9/2012
nerlo nel suo percorso terapeutico. Il
pur di passare vicino alle slot o tra-
n. 158, art. 5). Una malattia che il mi-
primo aiuto, quindi, deve venire dalle
scorrono troppo tempo al computer
nistero della Salute ritiene possa colpire
persone a lui vicine, prima che la si-
giocando a carte o con la roulette,
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oppure se sono sempre alla ricerca di
denaro o se seguono specifici comportamenti sospetti.
DA SOLI NON SE NE ESCE
D’altra parte meglio diventare sospettosi se si considera che la ludopatia
OCCHIO A QUESTI COMPORTAMENTI
Il ministero della Salute indica sul suo sito (www.salute.gov.it)
quali sono gli atteggiamenti da considerare per capire se una persona potrebbe essere affetta da gioco d’azzardo patologico. Analizziamo questo decalogo ricordando che, secondo il “Diagnostic
and statistical manual of mental disorders”, basta che 5 di questi
comportamenti siano presenti per poter parlare di ludopatia.
può rovinare la vita non soltanto di
chi ne è colpito, ma di tutta la famiglia.
Può portare a rovesci finanziari, compromettere i rapporti affettivi, causare
il divorzio, oltre alla richiesta di estromissione dai conti bancari, alla perdita
del lavoro, allo sviluppo di dipendenze
da alcol e droghe, fino ad arrivare in
alcuni casi addirittura al suicidio. Nessuna vergogna, quindi, per il comportamento dell’amico o familiare,
nessun dubbio nel ricorrere al consiglio
di uno specialista, con la consapevolezza che questo è un disturbo che
non è possibile affrontare da soli. Qui
l’autocura non serve, bisogna necessariamente farsi aiutare, farsi indicare
la strada da seguire. Lo ha ben capito
la Regione Lazio, che ha attivato una
rete di “sportelli no-slot”, avviato
corsi di formazione per operatori e,
da marzo, attivato un numero verde
per ludopatie. Certo, ci sono anche
delle medicine a supporto, tipo gli
1. La persona colpita da questa patologia pensa spesso al gioco
d’azzardo, ripensa a scommesse passate, programma nuove giocate
e cerca il modo per procurarsi il denaro per andare a giocare.
2. Aumenta sempre più la posta, al fine di eccitarsi (così, peraltro,
come avviene con le droghe).
3. Anche se prova a controllarsi, chi soffre di ludopatia non riesce a
ridurre e ad abbandonare l’abitudine al gioco.
4. Quando cerca di controllarsi e di resistere all’impulso di giocare
o di scommettere diventa irascibile e assai nervoso.
5. Considera il gioco d’azzardo un modo per sfuggire ai propri problemi o ai disturbi dell’umore, tipo sensi di colpa, ansia e depressione.
6. Dopo aver perso soldi, ritorna a giocare d’azzardo o a scommettere, per cercare di rifarsi (“insegue le proprie perdite”).
7. Mente costantemente ai familiari, agli amici e al proprio medico,
pur di nascondere il suo coinvolgimento nel gioco d’azzardo o nelle
scommesse.
8. Pur di trovare i soldi, il paziente di ludopatia è disposto a ricorrere
ad azioni illecite (frode, falsificazioni, furti o appropriazione indebita).
9. Per il gioco arriva a compromettere relazioni importanti e a mettere in pericolo la scuola, il lavoro, la carriera.
10. Può essere costretto a chiedere aiuto a familiari e amici, pur di
trovare il denaro necessario a tamponare i buchi causati dalle perdite al gioco.
antidepressivi, gli stabilizzatori dell’umore con effetti antimpulsività o
gli antagonisti non narcotici, ma il
loro uso è riservato al medico, dopo
attenta valutazione del paziente. Il
quale deve essere consapevole che
da solo non può farcela, perché il
gioco d’azzardo patologico è una
vera droga, da cui ci si libera soltanto
con l’assistenza di specialisti, l’affetto
delle persone care, e tanta pazienza,
consapevolezza e determinazione.
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PRIMO PIANO
NEUROSCIENZE
Misterioso, affascinante
estremamente complesso.
Ancora oggi ci sono
fenomeni che
gli scienziati
non sanno spiegare.
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Di Massimo Barberi
È la cabina di regia di tutto
l’organismo. Con il suo esercito
di oltre 120 miliardi di neuroni
controlla che tutto funzioni
nel migliore dei modi.
Più di 120 miliardi di neuroni: ci sono più cellule nel nostro cervello
che stelle nel firmamento. E ognuno è collegato a migliaia di altri
attraverso le sinapsi, strutture che consentono il “dialogo” tra un
neurone e l’altro. Poi ci sono le cellule “ausiliarie”, come quelle
della glia e i neurotrasmettitori. È una macchina estremamente
raffinata e complessa, che compie milioni di operazioni al giorno,
il tutto dentro la scatola cranica. Organo davvero misterioso, il nostro encefalo: nonostante pesi poco rispetto al corpo -circa un
chilo e 300 grammi- affascina e spaventa il genere umano fin
dall’antichità. Perché è qui che elaboriamo i pensieri, le emozioni,
i sentimenti. Ed è qui che, senza che ce ne accorgiamo, c’è la cabina di regia per quelle reazioni automatiche all’apparenza insignificanti, ma essenziali per il corpo. Come i brividi o la pelle d’oca
quando abbiamo freddo, la tensione del corpo quando abbiamo
paura, il senso di sazietà quando lo stomaco è pieno.
CERVELLO
IMPARIAMO
A CONOSCERLO
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PRIMO PIANO - NEUROSCIENZE
A OGNI AREA
LA SUA FUNZIONE
compartimenti stagni, nel senso
dei movimenti volontari. Ma nel
che, per esempio, la regione depu-
lobo frontale sono anche elaborati
Se mettessimo in fila tutti i colle-
tata al linguaggio non è isolata
i pensieri e le idee, attività psichiche
gamenti che esistono tra i neuroni
dalle altre. Anzi, esistono moltis-
superiori. E sempre in quest’area
nel cervello di un ragazzo di 20
sime connessioni tra le aree cere-
avvengono in parte i processi di ap-
anni otterremmo una strada di circa
brali, al punto che anche non è fa-
prendimento, memoria e controllo
176.000 chilometri. È questa la mi-
cile capire chi fa che cosa.
del linguaggio (area di Broca).
sura di quella comunemente chia-
Il lobo frontale, per esempio, si
Nel lobo parietale, invece, localiz-
mata sostanza bianca, un impo-
trova nella parte anteriore e con-
zato nella parte superiore del cer-
nente groviglio di fasci di fibre
tiene l’area corticale motoria e la
vello, c’è un’area chiamata some-
nervose che connettono i miliardi
corteccia premotoria, coinvolte
stesica primaria in cui arrivano gli
di neuroni del nostro cervello.
nella pianificazione, nel controllo
stimoli tattili, dolorifici, pressori e
termici. Al contempo, nella parte
Per mettere ordine a questo complicatissimo intreccio di informazioni che vanno e vengono, nel
corso dell’evoluzione umana il cervello si è strutturato in aree funzionali, a cui è demandata una mansione. Attenzione, però: le varie
aree del cervello non lavorano a
Dove elaboriamo
il linguaggio?
In quali neuroni
tratteniamo
i nostri ricordi?
QUANDO I SENSI
VANNO IN CONFUSIONE
Si chiama sinestesia, una parola che deriva dal greco syn (unione)
e aisthesis (percezione) ed è usata per indicare un fenomeno di
contaminazione tra i cinque sensi. In pratica, una singola stimolazione (visiva, uditiva, olfaffiva o tattile) è in grado di provocare in
alcune persone la percezione di due eventi sensoriali distinti, ma
conviventi. Chi ne soffre, anche se non è una vera e propria malattia, associa, per esempio, il colore rosso alla lettera “A”, oppure il
sapore di marmellata alla parola “automobile”. O ancora l’immagine di una sfera quando ascolta la nota si bemolle. Esperienze difficili da immaginare, ma tremendamente reali per chi le vive. Al
punto che i sinesteti sono in genere convinti che tutte le persone
abbiano le loro stesse percezioni “incrociate”. La sinestesia sembra
essere molto comune, a vari livelli, tra artisti, scrittori e scienziati.
Secondo stime recenti riguarderebbe una persona ogni 200-300.
In Italia, stando a questi calcoli, i sinesteti sarebbero più di 150.000,
tantissimi, dunque. Molti però, considerandoli eventi normali, si
guardano bene dal sottoporre il “problema” a un medico.
14
sinistra del lobo parietale viene elaborata la comprensione del linguaggio parlato e scritto, qui ha
sede la memoria delle parole e in
parte le capacità matematiche.
Sempre in questa area, ma sul lato
destro, c’è il controllo delle attività
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visospaziali, ossia la ricostruzione
di un’immagine visiva, la percezione della traiettoria di un oggetto
in movimento e della posizione
delle varie parti del corpo.
UNA SECONDA LINGUA
È PARECCHIO UTILE
Conoscere due lingue è molto utile, non solo per viaggiare
senza problemi: sono ormai numerosi gli studi che dimostrano
GENETICA
E COMPORTAMENTO
quanto i bilingui abbiamo, rispetto agli altri, un vantaggio co-
Capita spesso di leggere sui gior-
trarsi sulle cose importanti e dimostrano migliori performance
gnitivo. Per esempio, hanno una migliore capacità di concen-
nali o di vedere in tv servizi giorna-
se devono passare da un compito all’altro senza confondersi.
listici che annunciano scoperte
Finora si sapeva che era soprattutto chi imparava una seconda
tipo: «Individuato il gene dell’omo-
lingua da bambino a essere avvantaggiato, ma alcune recenti
sessualità», «Svelato il DNA della
ricerche dimostrano che studiarla da adulti migliora le perfor-
timidezza» oppure «La tendenza
mance cerebrali. Il processo di apprendimento di una nuova
politica è scritta nei geni». Per non
grammatica e di una sintassi mai usata costringe, infatti, a ri-
parlare, poi, del comportamento
strutturare gli schemi cognitivi e a pensare in modo differente,
aggressivo e quello antisociale, che
allenando così il cervello a essere più flessibile.
secondo alcuni studi sarebbero
provocati da mutazioni di alcune
sequenze genetiche.
I cosiddetti geni del comportamento hanno recentemente ottenuto una visibilità mediatica senza
precedenti. È un tipo di scienza che
possiede una buona dose di appeal: c’è, infatti, chi li ha chiamati
“geni strappa applausi”, proprio
per la facilità con cui i quotidiani
riescono a trasformare la loro scoperta in titoli a nove colonne. Il perché è presto detto: hanno un
contenuto scientifico abbastanza
semplice e, nel contempo, implicazioni filosofiche e sociali accattivanti. Ma, in realtà, finora non è
mai stata dimostrata in modo diretto la correlazione tra DNA e
comportamenti, sensibilità, emozioni, sentimenti. Sono aspetti normali del vivere quotidiano, non
malattie. E anche sull’utilità di questo tipo di ricerca, la comunità
scientifica discute da tempo.
Il patrimonio genetico potrebbe
condizionare, quantomeno in parte,
i nostri comportamenti. Ma resta dominante
il libero arbitrio: siamo noi a scegliere
come essere nella vita di tutti i giorni.
15
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PRIMO PIANO - NEUROSCIENZE
Piccole differenze
che potrebbero
essere all’origine
dei diversi
comportamenti
nella coppia.
UOMINI E DONNE:
DIVERSI NELLA TESTA
il “ponte” che congiunge i due emi-
zione delle sinapsi, creando le prime
sferi, è più sviluppato. Il cervello di
e più importanti differenze tra il cer-
L’uomo è più portato per la matema-
destra e quello di sinistra “si par-
vello maschile e quello femminile.
tica, la donna per l’arte e la lettera-
lano” di più perché sono collegati da
Il lavoro degli ormoni continua, poi,
tura. Lui è aggressivo e arrivista, lei
un ponte che ha un numero mag-
nel corso della vita, condizionando i
lascia spazio ai sentimenti e alle
giore di neuroni. Ciò potrebbe spie-
comportamenti e il modo di pensare.
emozioni. Sono tanti i luoghi comuni
gare il perché, mediamente, le
Basti riflettere sulla maggiore ten-
sui diversi comportamenti tra uomini
donne hanno una memoria verbale
denza all’aggressività da parte degli
e donne. Ma quanto c’è di vero?
migliore (ricordano un elenco di pa-
uomini connessa alla presenza di te-
Sono davvero così diversi il cervello di
role) e un linguaggio più fluente.
stosterone, il «Re» degli ormoni ma-
una donna e quello di un uomo? Dal
Un ruolo importante nelle differenze
schili.
punto di vista anatomico, qualche di-
di comportamento è giocato dagli
versità in effetti c’è. Quello maschile,
ormoni: già in gravidanza, il feto è
per esempio, è più grande di circa il
immerso in una sorta di “bagno or-
TENERLO ALLENATO
È SEMPRE MEGLIO
10 per cento. Ma le donne hanno
monale” diverso tra maschi e fem-
Una cosa è certa: il nostro cervello
una maggiore densità neuronale
mine che, oltre a indirizzare lo
non è statico. Anzi, è molto plastico,
nella sostanza grigia, quindi un mag-
sviluppo dei genitali in un senso o
nel senso che si adatta e cambia a
gior affollamento di neuroni. Inoltre
nell’altro, influisce anche sull’orga-
seconda degli sforzi a cui lo sottopo-
queste ultime avrebbero più recettori
nizzazione cerebrale. Estrogeni e
niamo. Ma purtroppo invecchia. E
D2 per il neurotrasmettitore dopa-
progestinici nelle donne, androgeni
per far fronte all’inevitabile declino
mina nella corteccia frontale e nel
negli uomini, condizionano la forma-
sono state individuate cinque aree
cingolo anteriore, due regioni coinvolte nella regolazione del comportamento affettivo.
E ancora: nella donna, secondo uno
studio realizzato nella University College of London, il corpo calloso, ossia
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Come tutti i tessuti del nostro corpo, anche
il cervello con gli anni va incontro
a un progressivo invecchiamento. Esistono,
però, “esercizi” per mantenerlo in forma.
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PRIMO PIANO - NEUROSCIENZE
Prevenire l’ictus
è possibile:
basta modificare
gli stili di vita.
tamento e in generale le attività viso-
lattie cardiovascolari e i tumori. Col-
spaziali, sono utili quelle attività in cui
pisce in genere, ma non solo, le per-
bisogna disegnare un percorso tra
sone di mezza età e gli anziani.
ostacoli e direzioni obbligate.
L’85-90 per cento degli ictus è di ori-
Infine, il lobo occipitale: è deputato
gine ischemica e può essere dovuto
all'elaborazione delle immagini visive
a trombosi o a embolia, quando cioè
cerebrali su cui “investire” e da man-
e può essere stimolato da giochi in
all’interno di un'arteria cerebrale si
tenere allenate.
cui si mostrano due figure quasi iden-
forma un coagulo di sangue che im-
Anzitutto il lobo frontale in cui, tra
tiche allo scopo di trovare le piccolis-
pedisce il rifornimento all’area cere-
l’altro, risiede la capacità di attenzione
sime differenze.
brale irrorata da quell’arteria. I trombi
e la pianificazione delle attività. Per
si formano di solito in arterie già danneggiate dall’aterosclerosi.
matematici come sudoku, scacchi,
ICTUS, IL NEMICO
NUMERO UNO
dama e giochi con le carte. Poi c’è il
È uno dei peggiori colpi che può rice-
sterolemia, ipertensione arteriosa, al-
lobo temporale, che si tiene in forma
vere il cervello. Non a caso la parola
terazioni del ritmo cardiaco (fibrilla-
con i giochi di società che richiedono
ictus significa proprio “colpo”: un
zione atriale) e malattie delle valvole
uno sforzo di memoria. Anche le pa-
evento vascolare improvviso che si
cardiache, diabete mellito, obesità,
role crociate vanno bene, perché co-
sviluppa nel giro di pochi minuti o
fumo di sigaretta, eccessivo consumo
stringono a ricordare parole e signifi-
poche ore e può essere causato dalla
di alcol, vita sedentaria.
allenarlo vanno benissimo i giochi
Altri fattori di rischio sono: ipercole-
cati di uso non comune.
rottura (ictus emorragico) o dal-
A seconda dell’area colpita si può
Per mantenere allenata l’area di
l’ostruzione completa (ictus ische-
manifestare con stato confusionale,
Broca, quella del linguaggio, si ricorre
mico) di uno dei vasi arteriosi che
caduta a terra improvvisa, blocco dei
a giochi che implicano la ripetizione
porta il sangue al cervello.
movimenti delle braccia o delle
di frasi o parole. Per il lobo parietale,
Rappresenta la terza causa di morte
gambe, perdita della parola, della
invece, dove ha sede il senso d'orien-
nel mondo occidentale, dopo le ma-
vista, della memoria.
IL FORUM PER CHI SI OCCUPA DEI PAZIENTI
Un luogo virtuale dove i parenti, gli amici e in ge-
zione per la lotta alla trombosi. Un’iniziativa che
nerale tutti coloro che prestano assistenza a una
mancava e che, negli intenti, potrebbe colmare
persona colpita da ictus possono confrontarsi, di-
quel senso di vuoto e di isolamento che circonda
scutere, portare le proprio conoscenze e le pro-
spesso la gran parte dei caregiver, coloro che si
prie esperienze. È questo il senso di “Mi curo di
prendono cura di chi ha avuto un ictus. Per sa-
te”, un forum promosso da ALT onlus, l’Associa-
perne di più visita il sito www.altforum.it.
18
COMBATTE L’INVECCHIAMENTO CUTANEO ALL’ORIGINE
RUGHE – TONICITÀ – LUMIN OSITÀ
UNA GRANDE ISPIRAZIONE dalle ultime
scoperte scientifiche sull’invecchiamento
cellulare.
UN COMPLESSO UNICO, il D-Glyox, che
combatte la glicosilazione responsabile
dell’alterazione irreversibile delle
proteine della pelle.
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cuore delle texture attive dall’effetto
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SCIENZA
EMOZIONI
FILO DIRETTO
TRA MENTE E CORPO
Chi non ha mai avuto
le “farfalle
nello stomaco”
ad annunciare l’euforia
dell’innamoramento
oppure il “cuore
spezzato” per
un’amara delusione?
Chi non ha mai sentito
“prudere le mani”
dalla rabbia oppure
“cedere le gambe”
dalla paura?
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Pagina 21
Di Monica Oldani
I LUOGHI SOMATICI DELLE EMOZIONI
Un gruppo di ricercatori finlandesi ha stilato una “mappa corporea” delle varie emozioni
sulla base delle risposte fornite da 700 individui di diversa estrazione linguistico-culturale
(finlandese, svedese, taiwanese) in un test da loro progettato.
Ai partecipanti è stato chiesto di localizzare su due silhouette umane sullo schermo di
un computer le aree del corpo dove localizzavano le emozioni, e le relative sensazioni
fisiche, provate in seguito alla presentazione di alcuni stimoli come parole, vignette, filmati, espressioni facciali. Usando colori diversi potevano indicare in corrispondenza
delle singole aree uno stato di intensificazione (rosso, giallo) o di attenuazione (blu,
nero) delle loro sensazioni. È emersa una significativa concordanza, indipendentemente dall’appartenenza linguistico-culturale, sulla topografia corporea
delle sei emozioni primarie (rabbia, paura, disgusto, gioia, tristezza,
sorpresa) e anche, benché in modo meno netto, di stati emozionali
complessi (ansia, amore, depressione, orgoglio, vergogna, invidia,
sdegno). Per esempio il tronco, la testa e le braccia sono stati associati alla rabbia, la gola e l’addome al disgusto, il petto e la testa alla sorpresa, la regione del cuore alla paura, mentre la gioia e l’amore
sono localizzati diffusamente in tutto il corpo. Emozioni negative
come tristezza e depressione sono state rappresentate sulle silhouette prevalentemente con i colori freddi, a significare una sorta
di inibizione delle sensazioni.
In tutte le culture esistono modi di
dire, espressioni del viso e gesti che
descrivono in termini metaforici le
emozioni. Anche perché rivestono un
ruolo essenziale nel corso della nostra
vita e non soltanto per quanto attiene
alla sfera relazionale e affettiva.
Sono un sistema
di informazione
che ci consente
di valutare “al volo”
un’esperienza.
precedono si confrontano tuttora
teorie interpretative opposte.
Si può, comunque sia, dire che le
emozioni costituiscono una specie di
sistema segnalatore che ci “informa”
della valenza positiva o negativa degli
eventi che ci riguardano e lo fa coinvolgendo l’intero organismo attra-
STRUMENTI PER
LA SOPRAVVIVENZA
Ma a dispetto di questa loro natura
verso una serie di processi fisiologici
di risposta pressoché istintiva, le emo-
concatenati, che avvengono a livello
Dal punto di vista evolutivo le emo-
zioni rappresentano un fenomeno
delle strutture cerebrali, del sistema
zioni sono uno dei principali ingre-
complesso e articolato, essendo al
nervoso autonomo (quello che regola
dienti biologici nella ricetta della
contempo un’esperienza mentale e
le funzioni viscerali), dell’apparato
sopravvivenza: l’immediatezza e la
un vissuto fisico di cui siamo ben con-
muscolo-scheletrico e del sistema en-
spontaneità con cui insorgono in ri-
sapevoli, anche se non sappiamo dire
docrino. E che, inoltre, generando
sposta a ciò che accade nell’am-
quale dei due sia causa dell’altro. A
specifici comportamenti espressivi
biente che ci circonda ci permettono
dire il vero, sul fatto che le emozioni
(mimica facciale, gestualità, postura,
di reagire rapidamente in modo adat-
siano primariamente un fenomeno
espressioni vocali) “informa” gli altri
tativo, senza bisogno di passare at-
cognitivo al quale seguono reazioni
del nostro stato interno, svolgendo,
traverso un’elaborazione razionale
fisiche o, viceversa, siano il risultato
quindi, anche un’importantissima
della situazione.
mentale di sensazioni fisiche che le
funzione sociale.
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NUTRIZIONE
CAMBIO DI STAGIONE
UNO
SBADIGLIO
NON FA
PRIMAVERA
Sconfiggere
la sindrome
da letargo
è possibile.
Sono tantissimi gli italiani affetti dalla “sindrome da letargo” o “mal di
primavera”. Quel piccolo problema, per intenderci, che ci impedisce per
alcune settimane di godere fino in fondo dell’inizio della bella stagione.
Un malessere, più che un vero e proprio disturbo. Ma non per questo
meno fastidioso. Per ricaricare l’organismo e trarre beneficio delle splendide giornate che ci attendono basta fornirgli ciò di cui ha più bisogno in
questo periodo: le vitamine e i sali minerali.
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Pagina 23
Di Cristiano Minotti
QUANDO IL DISTURBO
SI RIPETE OGNI ANNO
Chi ama la natura può per esempio
meglio fare pasti più leggeri e ricchi
organizzare una bella biciclettata
di vitamine e sali minerali.
Finalmente il lungo inverno è finito.
fuori città, una gita di un paio d’ore
Sono loro, infatti, la soluzione mi-
Sono mesi che aspettiamo la pri-
sulle due ruote con la famiglia è
gliore per contrastare stanchezza e
mavera, le belle giornate, il caldo.
quello che ci vuole per rimettersi in
svogliatezza. Il problema è sempre
Ma il cambio di stagione porta con
forma senza strafare.
quello: chi lavora o studia deve
sé anche una buona dose di stan-
Fondamentale, poi, non saltare i
spesso pranzare fuori casa. Magari
chezza, spossatezza e svogliatezza.
pasti: il digiuno indebolisce l’orga-
al bar vicino all’ufficio, in piedi da-
Non succede a tutti, certo, ma per
nismo e riduce la concentrazione.
vanti a un bancone, si trangugia un
molti è una vera e propria rogna,
Piuttosto, se la fame è ballerina,
panino al volo e via. Giusto per
nel tempo libero e anche al lavoro.
Che, peraltro, si ripete ogni anno.
A soffrirne di più, secondo alcune
indagini, sarebbero le donne.
All’origine del malessere ci sarebbero due responsabili: l’aumento
della temperatura e l’allungamento
L’attività fisica è un ottimo “rimedio”
per ricaricare le energie.
Essenziale riprendere gradualmente
e aumentare mano a mano l’intensità.
delle giornate. Sembra, infatti, che
questi due cambiamenti influenzino i livelli ormonali e richiedano
all’organismo un notevole surplus
di lavoro. Senza contare, poi, l’eccesso di stress e l’affaticamento
mentale accumulati nella stagione
invernale, il cui peso si fa sentire
proprio ora.
SPORT E ALIMENTAZIONE
PER TIRARSI SU
Ritrovare l’equilibrio psicofisico è
prima di tutto una questione di stili
di vita e alimentazione.
Via libera, dunque, all’attività fisica,
ma con giudizio: chi ha fatto il
pigro per tutto l’inverno deve riprendere gradualmente. Bisogna
SE LA TEMPERATURA SALE:
VESTITI LEGGERI E BERE DI PIÙ
lasciare il tempo all’organismo di
Spunta il sole? Via maglioni di lana, giacche e sciarpe. Ai primi
riabituarsi al movimento. All’inizio
caldi è bene sostituire i vestiti di tutti i giorni con qualcosa di
bastano 30 minuti al giorno di pas-
più fresco e leggero. Meglio, dunque, il cotone e il lino. Anche
seggiata. Poi, dopo una settimana,
perché altrimenti si rischia, con il sudore eccessivo, di perdere
si può ricominciare lo sport che più
una buona quantità di liquidi. In tutti i casi, bere più acqua del
si preferisce, naturalmente ini-
solito è una buona e sana abitudine.
ziando in modo lieve.
23
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Pagina 24
NUTRIZIONE - CAMBIO DI STAGIONE
QUANDO INTEGRARE?
«Ne ho davvero bisogno?». «Quando servono le vitamine?». Sono domande molto frequenti. Garantire
all’organismo quantitàadeguate di vitamine e sali minerali con la dieta non è un’impresa titanica. Eppure
sono molti coloro che vanno incontro a carenze, seppur lievi, di questi nutrienti. Soprattutto in primavera,
quando l’organismo ne “consuma” di più, ma anche
nei periodo di studio intenso o lavoro stressante,
quando magari si è costretti a saltare un pasto. Anche
chi fa sport particolarmente impegnativi dovrebbe tenere d’occhio il proprio apporto vitaminico. Così come
gli anziani, la cui efficienza di assorbimento si riduce
per molte vitamine.
Infine, dopo un raffreddore o un’influenza e in caso di
terapia antibiotica andrebbe presa in considerazione
almeno una settimana di integratori multivitaminici.
mettere un freno allo stomaco che
borbotta. Certo non si può definire
un pranzo ideale. Di solito, questi
pasti veloci, sono sbilanciati a favore dei carboidrati. E a mancare
sono soprattutto le vitamine, di cui
sono ricche, invece, verdure e
frutti. È proprio in chi è costretto a
Mangiare
fuori casa
può comportare
una dieta
troppo ricca
in carboidrati.
fare i salti mortali per lavoro o per
ticolare per il suo potere antiossidante.
Per proteggere la pelle e mandare
via il grigiore dell’inverno è, invece,
essenziale la vitamina E. Anche lei
possiede proprietà antiossidanti,
quindi contrasta l’azione dei radicali liberi. È essenziale, dunque,
quando ci si espone ai primi raggi
studio che il “mal di primavera” si
Le vitamine del gruppo B, anzitutto.
del sole. Anche la vitamina A è un
fa sentire più pesantemente. E
Sono loro a consentire di avere una
buon antiossidante: nota soprat-
sono proprio loro che trovano
marcia in più perché, tra le altre at-
tutto per la sua capacità di proteg-
grande giovamento ricorrendo agli
tività, partecipano anche a quei pro-
gere la vista, mantiene il buon
integratori multivitaminici.
cessi metabolici attraverso cui il
stato di salute di cute e mucose.
nostro organismo trasforma gli ali-
Infine, quali sali minerali non pos-
LE VITAMINE E I MINERALI
UTILI IN PRIMAVERA
menti in energia, fornendo, quindi,
sono mancare al risveglio della na-
a muscoli e sistema nervoso una
tura? Calcio, magnesio e potassio.
Hanno tutte un ruolo importante,
sferzata di vitalità.
I primi due sono essenziali dal mo-
nel nostro organismo, ma ci sono
Nonostante sia famosa soprattutto
mento che, come le vitamine del
alcune vitamine e determinati sali
per le sue proprietà di stimolo del
gruppo B, partecipano alla trasfor-
minerali che non possono mancare
sistema immunitario, in questo pe-
mazione del cibo in energia e so-
per evitare il blackout energetico
riodo dell’anno non deve essere
stengono l’attività del sistema
all’arrivo della primavera. Eccole.
sottovalutata la vitamina C, in par-
nervoso e dei muscoli.
24
1
4
Applicare uno strato
sottile di unguento
sull’unghia malata.
2
Rimuovere la parte
malata dell’unghia.
3
Completare il trattamento
con una crema antimicotica
per quattro settimane.
Ripetere l’operazione
per due settimane.
SOLUZIONE VELOCE CONTRO L’ONICOMICOSI.
Dietro una macchiolina gialla sull’unghia può nascondersi una fastidiosa micosi,
combattila in quattro semplici mosse per tornare ad avere unghie sane e belle.
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È un dispositivo medico CE. Leggere attentamente le avvertenze. Autorizzazione del 16/02/2013
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DISTURBI & PATOLOGIE
ASSOCIAZIONI DEI PAZIENTI
GIST
UN TUMORE RARO
CHE SI PUÒ CURARE
Anna Costato
Presidente dell’associazione
italiana GIST onlus.
Come nasce l’associazione ita-
tempo, trovare informazioni in lingua
famiglia l’epilogo di questa espe-
italiana, ma soprattutto non cono-
rienza è stato positivo, l’incontro con
scevamo nessuno che stesse vivendo
questo raro tumore ci ha spalancato
lo stesso problema. Ci sentivamo
le porte sulla realtà delle malattie rare
“unici” e isolati. Non sapevamo che
e sullo sgomento che vivono ogni
fare.
malato e la sua famiglia. Abbiamo
Poi trovai il sito web di una associa-
quindi deciso, nel 2006, di creare, as-
zione americana di pazienti affetti da
sieme con altre persone, l’Associa-
GIST: Life Raft Group. Una comunità
zione italiana GIST onlus.
attiva e affidabile, che informa e sostiene i pazienti nel percorso tera-
A chi si rivolge l’associazione?
peutico. Fu una vera svolta: non
Si rivolge in primo luogo ai pazienti,
liana GIST onlus?
eravamo più soli.
alle famiglie e ai loro amici. Siamo un
All’inizio del 2001, a una giovane
La nostra familiare ha superato con
riferimento per chi ha bisogno di ca-
componente della mia famiglia venne
successo la malattia, ora sta bene ed
pire i GIST, come ottenere una dia-
diagnosticato un GIST, una patologia
è seguita in follow-up dalla Fonda-
gnosi certa, a quali centri affidarsi,
praticamente sconosciuta anche a
zione IRCCS Istituto Nazionale dei Tu-
quali opzioni terapeutiche esistono e
molti medici. Era difficilissimo, a quel
mori di Milano. Anche se per la mia
quali sono allo studio.
26
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27-03-2014
10:17
Pagina 27
Di Massimo Barberi
Ci rivolgiamo anche ai medici di fa-
Progetti “in cantiere” per il 2014?
miglia, che in molti casi possono es-
Stiamo affrontando, insieme con la
IDENTIKIT
DELLA
MALATTIA
sere i primi ad avere il sospetto di un
comunità internazionale GIST, il tema
I GIST sono tumori rari. L’acro-
GIST e che, nella fase di trattamento,
dei farmaci generici nella cura di que-
nimo sta per Gastro-Intestinal
spesso affiancano gli oncologi nella
sto tumore. Un’occasione di rispar-
Stromal Tumor: colpiscono gli
gestione della terapia farmacologica.
mio per i sistemi sanitari. A patto,
organi del tratto gastrointesti-
però, che sia salvaguardato il princi-
nale, principalmente stomaco,
Quali sono le principali attività
pio della continuità terapeutica e
intestino e, meno frequente-
dell’associazione?
della personalizzazione della cura. Poi
mente, esofago, colon e retto.
Attraverso il sito www.gistonline.it
stiamo lavorando, con i medici e le
Sono diversi dagli altri tumori
offriamo informazioni aggiornate
istituzioni sanitarie, al tema dell’uso
che colpiscono le stesse sedi
sulle novità cliniche e scientifiche. La-
off label e compassionevole dei far-
anatomiche.
voriamo con Global GIST Network, la
maci per i GIST.
L’incidenza è stimata in 1-1,5 casi
rete internazionale delle associazioni
l’anno ogni 100.000 abitanti e si
di pazienti affetti da GIST di cui fac-
Lavorate anche a fianco dei me-
ritiene che in Italia si verifichino
ciamo parte. Poi promuoviamo, su
dici e dei ricercatori…
tra 600 e 900 nuovi casi l'an-
tutto il territorio nazionale, incontri
I medici, i ricercatori e le aziende far-
no. «Non è quindi rarissimo»
tra pazienti, famigliari e oncologi, chi-
maceutiche sono interlocutori impor-
commenta Anna Costato «ma
rurghi e ricercatori. Abbiamo anche
tanti: desideriamo collaborare con
raro quanto basta per non es-
prodotto e divulgato in rete video re-
tutti i soggetti interessati, promuo-
sere riconosciuto e diagnostica-
gistrati durante alcuni di questi in-
vere e indirizzare la ricerca verso i bi-
to correttamente, ancora oggi,
contri. Infine abbiamo realizzato due
sogni non ancora soddisfatti dei
in molti reparti di oncologia, né
opuscoli cartacei, disponibili anche
nostri malati. Chiediamo di essere
trattato in modo adeguato».
online, per informare sulla malattia e
presenti ai “tavoli decisionali”, dove
Per saperne di più visita il sito
per aiutare i pazienti a seguire al me-
si compiono scelte importanti per i
www.gistonline.it
glio la terapia.
nostri pazienti.
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2-04-2014
PSICHE
CLEPTOMANIA
Prendono oggetti
di poco valore
e che non servono.
Poi, per il senso
di colpa li regalano,
li nascondono
o li buttano via.
17:00
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Di Gianbruno Guerrerio
Non sappiamo ancora
le cause che spingono alcuni
a entrare in un negozio
e infilarsi in tasca ciò che trovano.
PERCHÉ SI RUBA
SENZA VOLERLO
Non si fa. Eppure quell'oggetto in-
È questo il copione che si trova a
significante suscita una tensione ir-
recitare chi soffre di cleptomania,
refrenabile e, al momento oppor-
ovvero la compulsione a rubare. An-
tuno, la mano si allunga e lo
che se molte persone sono scettiche
imbosca. Subito dopo la tensione si
sull'esistenza stessa della malattia,
allenta per lasciare spazio a un senso
ritenendo che sia invocata soltanto
di appagamento. Che, però, dura
per cercare di mitigare la pena o per
poco, perché appena uscito dal ne-
lenire la vergogna quando si è “pe-
gozio quel sentimento è rapida-
scati”, la cleptomania è in realtà un
mente sostituito da un forte senso
disturbo psichiatrico ben studiato,
di colpa e dalla promessa a se stesso
e ha caratteristiche specifiche che
di non cascarci più.
permettono di distinguerlo nettamente dal furto semplice.
Il cleptomane sa benissimo di com-
SE IL FURTO È DONNA
La cleptomania è un disturbo piuttosto raro e meno del cinque per cento dei taccheggiatori abituali è riconosciuto
come mosso da questa patologia, che nella popolazione generale si stima colpisca sei persone su mille. Il disturbo interessa prevalentemente le donne, che rappresentano quasi i
due terzi dei pazienti con questa diagnosi, ed è non di rado
associato ad altri problemi psichiatrici, dalle alterazioni dell'umore all'alcolismo, dal deficit di attenzione alla sindrome
ossessivo-compulsiva e, in maniera particolarmente frequente, alla bulimia. Secondo alcuni studi, infatti, il 25 per
cento delle pazienti bulimiche risulta essere colpita anche
da cleptomania.
mettere un atto che è giuridicamente sanzionato e moralmente
riprovevole e se ne cruccia. Tanto
che spesso se ne disfa subito, buttando, nascondendo o regalando
l'oggetto rubato. Di cui, peraltro, in
genere non ha alcun bisogno e, non
di rado è privo di un sostanziale valore economico. Il cleptomane non
riesce nemmeno a capire le ragioni
di quell'atto, poiché non è dettato
da moti di rabbia, vendetta o malinteso senso di ribellione sociale. Non
pianifica la propria azione, agisce da
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PSICHE - CLEPTOMANIA
solo e non mira a un guadagno o a
procurarsi qualcosa che può tornargli utile, come avviene, invece, alquanto spesso negli adolescenti,
anche se proprio tra i teenager possono esserci le prime avvisaglie del
disturbo.
I primi segnali
arrivano durante
l’adolescenza:
fondamentale
intervenire subito.
bite avvicina, poi, il comportamento
del cleptomane alle dipendenze,
come quelle da stupefacenti o da
gioco d'azzardo.
TERAPIE DIVERSE
A SECONDA DEI CASI
mature che possono ricordare da vi-
Questa pluralità di facce della clep-
CAUSE COMPLESSE
E ANCORA IGNOTE
cino altri disturbi.
tomania si riflette anche sul piano
La manifestazione quasi esplosiva
dell'approccio terapeutico, che pre-
Le cause della cleptomania sono an-
dell'impulso in persone dall'umore
vede in prima istanza il ricorso a una
cora poco chiare, anche se indub-
altalenante può, per esempio, in-
psicoterapia cognitivo-comporta-
biamente alla radice del problema
quadrare il furto come un tentativo
mentale, secondo le modalità adot-
c’è una difficoltà nel controllo degli
inconscio di reazione a una riacu-
tate per la cura dei disturbi di tipo
impulsi. E, infatti, in alcuni casi, ma
tizzazione di sentimenti depressivi,
ossessivo-compulsivo, a cui si può
non in tutti, le scansioni cerebrali
mentre la ripetitività stereotipata di
affiancare una terapia medica con
hanno riscontrato la presenza di mi-
chi tende a rubare quasi sempre
farmaci, come gli inibitori della ri-
nuscole alterazioni in alcune regioni
certi oggetti richiama da vicino le
captazione della serotonina. In altri
coinvolte nella modulazione dell'im-
compulsioni, come la tricotillomania
casi si sono, invece, otteniti risultati
pulsività. Più in generale, però, gli
(lo strapparsi i capelli) o il mangiarsi
ricorrendo ad altre molecole, come
psichiatri hanno notato che a se-
le unghie. La perseveranza nella
gli stabilizzatori dell'umore. Anche
conda dei soggetti il comporta-
condotta a dispetto dei rischi o ad-
il naltrexone, farmaco che si lega
mento del cleptomane assume sfu-
dirittura delle ripetute sanzioni su-
agli stessi recettori cerebrali degli
MARNIE E L'INTERPRETAZIONE PSICANALITICA
A un'interpretazione psicanalitica della cleptomania si è rifatto
Alfred Hitchcock nel suo film Marnie, in cui la protagonista interpretata da Tippi Hedren- riesce a superare il suoi problemi
psicologici quando, con l'aiuto del coprotagonista (Sean Connery) che l'ha scoperta, riesce a riportare alla coscienza un terribile trauma infantile rimosso (l'uccisione di un uomo che
aveva aggredito la madre).
Al di là delle approssimazioni legate alle esigenze di una sceneggiatura, dal punto di vista psicoanalitico all'origine del
comportamento cleptomane vi sarebbe un profondo senso
di colpa che affonda le radici nell'infanzia. E che a sua volta
porterebbe a un bisogno inconscio di espiazione.
Il furto sarebbe, quindi, il prodotto del desiderio inconscio di
essere scoperto e punito. Questa interpretazione non è accettata da tutti gli psicanalisti: alcuni, per esempio, pensano
che il furto rappresenti un piacere sostitutivo delle attenzioni
non ricevute nell'infanzia e una vendetta nei confronti dei
genitori che le hanno fatte mancare.
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oppiacei, impiegato pe combattere
la dipendenza da stupefacenti, può
essere utile.
La terapia spesso, inutile nasconderlo, non è né semplice, né breve.
Ma il problema principale per il cleptomane è proprio quello di riuscire a
SARA
decidersi ad affrontare il suo di-
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(2V — 8V)
sturbo. Vuoi per la vergogna di ammetterlo anche davanti a uno specialista, vuoi perché, mentendo a se
stesso, si nasconde dietro all'idea
che in fondo era soltanto uno
scherzo, in molti casi intraprende
una terapia solamente quando inizia
ad avere problemi con la giustizia.
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a controllare
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casi di comportamento “cleptoma-
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ne” che in realtà sono il sintomo di
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patologie ben più gravi, come le
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PERSONAGGI
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Di Michaela Bellisario
Ha partecipato a Don Matteo, in una puntata di gennaio, e ora ha in cantiere un ritorno
per un breve periodo in Un posto al sole, soap che lo ha reso popolare tra il pubblico italiano, e un progetto teatrale ancora allo stato embrionale. Maurizio Aiello, 45 anni, a diciotto si trasferì da Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, a Milano, dove
incominciò la sua carriera come modello e attore di fotoromanzi. Oggi è sposato con Ilaria, «Un matrimonio arrivato dopo dieci anni di fidanzamento intenso e felice», e coronato dalla nascita di Ludovica, che a marzo ha compiuto due anni e che, parola di papà
Maurizio «È una bambina speciale, per la sua solarità e per il suo bellissimo carattere».
MAURIZIO
Internet è un’utile finestra sempre aperta
Passo del tempo
sia su Facebook,
sia su Instagram, perché
li uso molto per lavoro,
per dare notizie
a chi mi segue con affetto.
Considero il Web molto
utile, ma anche
pericoloso: può diventare
un’abitudine che favorisce
l’isolamento dalla realtà
e dagli affetti
e per questo va usato
con moderazione
e intelligenza.
s
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Quattro anni fa mi trovarono un tumore alla tiroide.
Ho scoperto il valore enorme della prevenzione
Cosa c'è di Maurizio Aiello in Al-
generale c’è sempre qualcosa di mio
È vero che lavorare con il cast di
berto Palladini, il personaggio
in un personaggio: in Palladini c’è il
questa soap è come lavorare con
che le ha dato popolarità nella
Maurizio degli esordi, quello del 2005.
una grande famiglia?
soap “Un posto al sole”?
Ero molto giovane allora e anche
Certo, dopo tanti anni molti colleghi
Il personaggio me lo sentivo perfetta-
molto preso da me stesso, egoista e
sono rimasti cari amici, in particolar
mente cucito addosso e piace così tan-
narcisista, proprio come l’avvocato
modo Patrizio Rispo (che nella soap è
to alla gente che, dopo dieci anni, an-
Palladini. Ora sono molto cambiato e
Raffaele Giordano): è stato anche
cora chiedono che torni nella soap. In
maturato.
AIELLO
mio testimone di nozze. Quando torno alla Rai di Napoli mi sento a casa:
è lì che ho iniziato il mestiere di attore. Anche se avevo fatto altre esperienze prima, il vero successo è arrivato
solo con “Un posto al sole”.
Per diventare attore, ha fatto uno
stage a New York all’Actors Studio
sul mondo, ma non bisogna abusarne
Il ragazzo
della porta accanto
Non sono una star, non lo sono mai stato e non mi sono mai
sentito un divo. Credo che sia molto semplice, soprattutto
quando si è sulla cresta dell’onda, cadere nel divismo. Basta
un attimo, ma non è mai un bene. Il mestiere di attore, in
particolare, è un lavoro che non dà mai la certezza di aver
davvero svoltato. Quindi è bene tenere sempre i piedi per
terra ed essere umili con se stessi e, soprattutto, con il pubblico, che è la linfa vitale di un attore e, proprio per questo,
va sempre rispettato. Credo di essere, poi, affettuoso con
chi mi segue. Per esempio, non ho mai negato un autografo
a nessuno: scrivo dediche brevi, ma sincere e sempre senza
pensarci troppo. La spontaneità è una qualità che, per fortuna, non mi manca. Non è per dire, ma sono davvero convinto che in me si possa vedere il classico “ragazzo della
porta accanto”.
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PERSONAGGI - MAURIZIO AIELLO
Tutto casa e… Nazionale attori
Come si rilassa Maurizio Aiello tra un impegno professionale e l’altro? «Amo
viaggiare. Prima di avere Ludovica ovviamente ci allontanavamo di più Ilaria ed
io, mentre adesso facciamo cose più a portata di bambina. A Capodanno, per
esempio, siamo stati in Svizzera una settimana, nei week end spesso andiamo
a Roma o in montagna di inverno e a Capri o Ischia d’estate, a Pasqua in Toscana. Insomma non ci annoiamo. Un’altra passione comune che coltiviamo
è il cinema: ci andiamo almeno una volta a settimana, possibilmente il pomeriggio, quando non c’è confusione».
Tra le sue passioni c’è anche la Nazionale attori, alla quale dedica da molti anni
energie e tempo. «È un impegno che ho sin dalla nascita della squadra,
quando avevo poco più di vent’anni. Sono molto legato al fondatore, Livio
Lozzi, e amo andare in giro per l’Italia a giocare: è un modo per far del bene
divertendosi tra colleghi. Ci sono state esperienze commoventi, specie legate
ai bambini, ma citarle nello specifico non sarebbe giusto in base al principio cristiano “non sappia la mano destra che cosa fa la sinistra”».
di Susan Strasberg. Oggi come pre-
zi e siamo diventati molto amici. An-
con i clienti più importanti, del cam-
para i suoi ruoli? Ha anche un ta-
che con Romina nacque un bel rap-
po della moda, soprattutto.
lismano, un portafortuna che usa
porto (lei allora era fidanzata con Ra-
prima di entrare in scena?
oul). Siamo stati insieme in Bulgaria per
Qualche anno fa le è stato dia-
Mi preparo studiando molto, con
girare: c’era un bel clima sia sul set, sia
gnosticato un nodulo di quattro
esercizi di dizione e libri che possano
nel gruppo.
cm che rischiava di spostarle la tra-
essere utili al ruolo. A volte mi consulto
chea. Può parlarci di questa dram-
con amici registi e attori, ma fonda-
Lei, però, non è soltanto attore,
matica esperienza?
mentalmente è l’impatto sul set che mi
ma anche editore…
Questa brutta esperienza è stata un
fa davvero entrare nel personaggio.
Mi occupo di I’M, un bimestrale pa-
po’ ingigantita dai giornali e tutt’og-
Quando entro nel vivo delle scene,
tinato free press. Un luxury magazine
gi mi chiamano per parlarne, ma io ho
giorno dopo giorno, mi sento nella sto-
nato sei anni fa per valorizzare la cit-
deciso di rilasciare interviste a riguar-
ria. Se si tratta di commedia, mi pia-
tà di Napoli nell’infelice periodo in cui
do solamente per spingere la gente a
ce anche improvvisare, e questo è fa-
la piaga della spazzatura l’aveva sbat-
fare prevenzione. È un’esperienza or-
cile quando si lavora con grandi mae-
tuta sulle prime pagine dei giornali na-
mai passata: la tiroide l’ho tolta e ora
stri, come Proietti o Salemme. Non ho,
zionali e internazionali. Napoli ha
sto bene. Mi ha insegnato l’importanza
però, un rituale particolare, non fac-
tanti problemi, ma merita di essere
della prevenzione, perché purtroppo
cio yoga anche se, essendo un ansio-
messa in luce per le sue qualità, che
la vita non è più sana come una vol-
so, dovrei, ma è la mia adrenalina che
sono tante, e I’M lo fa.
ta: non si cammina più, si sta sempre
mi dà la giusta carica.
Quella dell’editore è stata per me
seduti davanti al pc, si abusa del cel-
un’esperienza del tutto nuova, ma in
lulare, si mangia male, si è spesso stres-
Il suo debutto fu con “La Piovra 7”.
cui mi sono calato bene. Lo faccio abi-
sati. L’unica cosa che può garantirci di
Cosa ricorda del set con Raoul
tualmente, ci lavoro quasi ogni gior-
invecchiare in modo sano è proprio la
Bova e Romina Mondello?
no grazie al computer, quindi anche
prevenzione. Così si scoprono e si pos-
L’esperienza della Piovra è stata bel-
quando sono fuori per lavoro, e in-
sono curare per tempo eventuali pro-
la. Come me anche Raoul era agli ini-
trattengo in prima persona i rapporti
blemi. Invito tutti a farla.
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Indicato per il
trattamento locale di:
contusioni
distorsioni
dolori muscolari
strappi
torcicollo
E’ un medicinale a base di ibuprofene sale di lisina che può avere effetti indesiderati anche gravi. Leggere attentamente il foglio illustrativo. Autorizzazione del 02/04/2013.
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PREVENZIONE
MENOPAUSA
Non tutto il male
viene per nuocere:
secondo ricercatori
americani potrebbero
salvare le donne
da infarto e ictus.
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Di Lisa Trisciuoglio
LE VAMPATE
PROTEGGONO
IL CUORE
Un’improvvisa sensazione di calore
mai provato questi sintomi o ne ha
che dal petto arriva fino al volto, ac-
sofferto soltanto nelle fasi più avan-
compagnata da rossore, sudorazione
zate della menopausa.
e aumento del battito cardiaco. È uno
I risultati della ricerca sono una buona
PER UNA
MENOPAUSA
SERENA
tra i sintomi più comuni, fastidiosi e
notizia per moltissime donne, dal
imbarazzanti della menopausa: la
momento che ben tre su quattro
vampata di calore.
hanno la “fortuna” di avvertire le co-
La menopausa non colpi-
Secondo uno studio statunitense,
siddette caldane fin dal climaterio.
sce solo il corpo, ma anche
la mente. Anche in questo
però, non tutto il male vien per nuocere. I risultati ottenuti nel 2011 dai ri-
CALDANE, MA NON SOLO
caso la “colpa” è della
cercatori del Northwestern Memorial
Le vampate di calore sono tra i di-
mancanza di estrogeni,
Hospital di Chicago sono, infatti, in
sturbi meno tollerati dalle donne: se
che influenza a sua volta la
disaccordo con quanti sostengono
di giorno possono creare forte imba-
produzione di neurotra-
l’esistenza di un legame tra i sintomi
razzo, di notte possono causare con-
smettitori responsabili del-
della menopausa e un maggior peri-
tinui risvegli, arrivando a compro-
l’umore: ansia, insonnia, ir-
colo di malattie cardiovascolari, do-
mettere il ritmo del sonno.
ritabilità e stati depressivi
vuto a un aumento della pressione
Le caldane non sono, però, gli unici
sono, infatti, molto co-
sanguigna e dei livelli di colesterolo. I
sintomi ad accompagnare questo de-
muni. Nei casi più lievi pos-
ricercatori di Chicago avrebbero di-
licato periodo della vita: molte donne
sono essere d’aiuto tecni-
mostrato che chi sperimenta già du-
si trovano a dover convivere anche
che di rilassamento come il
rante il climaterio (ovvero l’inizio della
con qualche chilo di troppo, insonnia,
training autogeno o lo
menopausa) vampate di calore e su-
sbalzi d’umore, palpitazioni e, in al-
yoga, ma se questi disturbi
dorazioni notturne avrebbe in realtà
cuni casi, osteoporosi e problemi car-
arrivano a influenzare in
un minor rischio di ictus e malattie
diovascolari. E tutto per colpa della
maniera importante la
cardiovascolari e un tasso di mortalità
mancata produzione di estrogeni da
qualità di vita è bene ri-
inferiore rispetto a chi, invece, non ha
parte delle ovaie che, smettendo di
volgersi a uno specialista,
per valutare la possibilità
Il rischio cardiovascolare
delle donne post menopausa
sembra più basso se hanno
sofferto il classico sintomo.
di iniziare un percorso di
psicoterapia o di far ricorso, sempre sotto stretto
controllo medico, ad antidepressivi.
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PREVENZIONE - MENOPAUSA
IPOTALAMO
LA CAUSA DELLE VAMPATE
Come tutti i sintomi della menopausa, si ipotizza che anche le vampate siano causate dalla mancata produzione di estrogeni, ma tutt’ora il meccanismo che determina questi improvvisi sbalzi termici
non è chiaro. Si pensa che in menopausa l’ipotalamo, che tra le altre funzioni svolge anche quella di “termostato” per tutto l’organismo, improvvisamente vada in tilt: invece di mantenere una temperatura costante, cosa che avviene normalmente, di tanto in tanto
causa un improvviso e rapido aumento della temperatura corporea,
anche di 5-6 gradi in pochi secondi, per poi tornare ai livelli normali,
producendo così un’ondata di calore seguita subito da un’intensa
sudorazione.
“lavorare”, causano intorno ai 50
anni la cessazione delle mestruazioni
e la possibile comparsa, in forma più
o meno lieve, di uno o più di questi
sintomi.
Alimentazione e
attività fisica
sono il segreto
per affrontarla
serenamente.
mento del metabolismo, e le vampate, che potranno essere alleviate
con lunghe passeggiate e un’apposita dieta. Al bando cibi con troppi
grassi, alcolici, caffè, bevande calde e
spezie, per lasciare spazio ad alimenti
TERAPIA FARMACOLOGICA
O RIMEDI NATURALI?
ficativa la qualità di vita e che sono a
che possono essere assunti anche
Esistono diverse strategie per cercare
maggior rischio di osteoporosi e ma-
sotto forma di integratori.
di contrastare o quantomeno alle-
lattie cardiovascolari. Sarà, quindi,
Dieta e movimento sembrano essere
viare questi disturbi. La mancanza di
compito dello specialista in primo
un toccasana anche contro l’osteo-
estrogeni può essere, per esempio,
luogo valutare attentamente ogni
porosi: è bene evitare una vita se-
controbilanciata dalla terapia ormo-
singolo caso e, se lo riterrà oppor-
dentaria e ricordarsi sia di mettere in
nale sostitutiva (TOS): si tratta della
tuno, mettere a punto una terapia
tavola alimenti ricchi di calcio (come
somministrazione di estrogeni o pro-
“su misura”, basandosi sui sintomi e
formaggi -possibilmente magri-, latte
gestinici, presenti in commercio sotto
sui bisogni della paziente.
e ortaggi come broccoli e carciofi), sia
forma di pastiglie, cerotti, gel, spray
di mantenere alto l’apporto di vita-
timi anni al centro di un acceso di-
GLI STILI DI VITA
CHE FANNO LA DIFFERENZA
nasali. Questa terapia è stata negli ul-
ricchi di fitoestrogeni, come la soia,
mina D, contenuto, per esempio, nel
salmone e nel tuorlo d’uovo, per fa-
battito, scatenato dalla pubblicazione
Accanto alla terapia farmacologica,
vorire l’assorbimento del calcio.
di uno studio che avrebbe dimostrato
esistono, però, anche altre strategie
Uno stile di vita sano è, quindi, es-
un aumento del rischio di sviluppare
per vivere al meglio l’arrivo della me-
senziale per il benessere delle donne
tumori al seno nelle donne che si sot-
nopausa, semplicemente modifi-
in menopausa: alimentazione e atti-
toponevano alla TOS. Alla luce di
cando o migliorando il proprio stile di
vità fisica non sono, però, gli unici in-
un’attenta analisi dei dati pubblicati,
vita. Per esempio, una dieta ade-
gredienti. È importante mettere da
questo pericolo è stato, però, note-
guata e un po’ di movimento pos-
parte anche alcuni vizi, come fumo e
volmente ridimensionato, e oggi
sono essere d’aiuto per contrastare
alcool, che possono risultare partico-
molti ginecologi consigliano la TOS
molti tra i disturbi tipici della meno-
larmente dannosi per chi soffre di
alle donne che presentano sintomi
pausa, primi tra tutti l’aumento di
osteoporosi e problemi cardiovasco-
che ne peggiorano in maniera signi-
peso, dovuto a un brusco rallenta-
lari.
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BELLEZZA
IGIENE FEMMINILE
INTIMO
L’igiene intima è spesso un gesto
automatico e abitudinario.
Eppure c’è modo e modo per farlo.
Una corretta detersione
previene i problemi
più comuni.
Per molte donne è soltanto una questione estetica, ma non è affatto così.
L’igiene intima, fatta nel modo giusto,
è anzitutto il modo migliore per prevenire piccoli e grandi disturbi, come
le irritazioni e gli arrossamenti vaginali.
E serve anche a tenere alla larga tutti
quegli ospiti “indesiderati”, a partire
dalla Candida albicans, che sono
fonte certa di problemi particolarmente
fastidiosi.
La natura, per altro, non ci aiuta
molto: i genitali femminili sono rivestiti
da una pseudomucosa delicata e permeabile che non è in grado di bloccare
il passaggio di sostanze o germi provenienti dall’esterno. Non a caso, in
alcune situazioni, per esempio se indossiamo un costume bagnato, ci
infiliamo in jeans molto stretti o durante il ciclo mestruale, batteri e
funghi hanno gioco facile.
MEGLIO NON ESAGERARE
La prima regola d’oro è un invito alla
moderazione: lavarsi una-due volte
al giorno è più che sufficiente. Molto
importante anche il momento del-
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Di Sofia Borghi
EQUILIBRIO
l’asciugatura: sarebbe meglio evitare
il costume bagnato non appena si
soprattutto se non si ha un partner
i classici teli di spugna e preferire il
esce dall’acqua. E chi pratica sport
fisso. Infine, anche se può sembrare
cotone. Anche la scelta della biancheria
come ciclismo o equitazione, che pos-
banale da dire, è sempre bene ribadirlo:
intima merita qualche attenzione: le
sono favorire l’infiammazione delle
bisogna pulirsi accuratamente dopo
fibre traspiranti sono l’ideale in tutte
mucose, deve prestare attenzioni par-
essere andate in bagno, muovendo
le occasioni, perché favoriscono la
ticolari all’igiene intima.
la carta igienica dall’avanti all’indietro,
naturale evaporazione delle secrezioni,
Per quanto riguarda i rapporti sessuali,
mai il contrario. In questo modo si
evitando così il ristagno di umidità. Al
invece, il metodo migliore per prevenire
evita di trasportare i batteri normal-
mare o in piscina, poi, è bene cambiare
le infezioni è utilizzare il profilattico,
mente presenti nelle feci, in vagina.
CANDIDA: bel nome, brutto fastidio
È un disturbo molto comune, tre donne su quattro vanno incontro a candididosi vaginale almeno una volta nella propria vita e di queste, la metà
circa deve fare i conti con almeno una recidiva. Di per sè non è grave,
come disturbo, ma parecchio fastidioso.
Che cos’è la candida? È un fungo che normalmente vive nel nostro
corpo in minime quantità e senza creare fastidi, ma che diventa capace
di provocare infiammazioni fastidiosissime, specie vaginali, quando diventa virulenta.
Come si può prendere? Durante la pubertà la candida ha il suo primo
“risveglio”. Quando poi una donna è sottoposta a un’importante cura
antibiotica ecco che aumentano le possibilità di scatenare l’infezione con
bruciore, dolore, rossore, prurito e perdite bianche. Ad aumentare i rischi
ci sono anche gli stili di vita: la favoriscono un’alimentazione troppo ricca
di zuccheri e lieviti e indumenti troppo stretti o in materiale irritante.
Come prevenirla? Prima di tutto curando l’alimentazione e preferendo
verdura, frutta, cereali, legumi, pesce, yogurt e formaggi freschi, eliminando i cibi lievitati, gli alcolici e quelli contenenti zucchero. Poi dedicando almeno un’ora al giorno all’attività fisica e indossando abiti di
cotone, meglio senza cuciture, soprattutto per la biancheria intima.
Come curarla? Tra i farmaci più efficaci ci sono i derivati imidazolici da
applicare a livello locale: in genere sono sufficienti dai 3 ai 14 giorni di
terapia per eliminare il fungo. Anche i probiotici sono un valido aiuto
nella battaglia alla candida: l’alleato migliore si chiama Lactobacillus
plantarum P 17630. In alcuni studi ha dimostrato di aderire tenacemente
alle cellule dell’epitelio vaginale, facendo da scudo verso l’attacco dei
germi. Inoltre è dotato di attività antimicrobica: produce, infatti, le batteriocine, antibiotici naturali che sembrano inibire anche lo sviluppo di
Candida albicans e di altri batteri patogeni.
Biancheria intima
traspirante
per evitare
il pericoloso ristagno
di umidità.
PRURITI E BRUCIORI VIA
CON IL DETERGENTE GIUSTO
Molte donne pensano che arrossamenti intimi & Co siano causati da
una scarsa igiene intima. Il risultato?
Aumentano il ritmo dei lavaggi, peggiorando spesso la situazione.
Non sempre, infatti, la causa è aver
saltato un bidet: a infiammare la mucosa è in genere la presenza di funghi
o batteri. Più che aumentare la frequenza, è quindi meglio usare prodotti specifici, come quelli che
contengono glicina, una molecola
antiprurito che allevia il fastidio inibendo il rilascio di istamina, ossia la
sostanza responsabile del prurito e
dell’arrossamento, da parte delle cellule del sistema immunitario.
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ANZIANI
DEMENZE SENILI
PROTEGGERSI
La perdita
della memoria
non è l’unico
sintomo.
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Di Susanna Trave
DALL’ALZHEIMER
Non esiste ancora una cura,
ma oggi possiamo cercare di gestire
al meglio questa malattia.
L’importante è riconoscerla in tempo.
Colpisce il cervello e, nel tempo, porta a una riduzione delle facoltà mentali, alterando anche affettività ed emotività, comportamento e personalità. Inizia in modo
subdolo, con segni diversi da un individuo all’altro e che potrebbero erroneamente
essere attribuiti a stress, stanchezza e, soprattutto, all’età. La malattia di Alzheimer
non è una conseguenza ineluttabile dell’invecchiamento, ma una vera e propria
patologia degenerativa che va riconosciuta al più presto. Perché per ora non esistono cure risolutive, ma con le adeguate misure, adottate subito, è possibile gestirla al meglio e cercare di contrastarne la progressione.
SEGNALI DA NON TRASCURARE
Il primo segnale è una difficoltà nel ricordare eventi recenti. Vuoti di memoria
che, con il tempo, sono sempre più frequenti. I disturbi della memoria possono
essere isolati, oppure accompagnati da confusione e disorientamento.
Anche il linguaggio ne risente: si fatica a trovare le parole giuste per definire gli
oggetti o per esprimere i pensieri e si tende a fare lunghe pause o a parlare per
frasi stereotipate. Compaiono dif-
I 10 campanelli d’allarme secondo
l’American Alzheimer Association
ficoltà a fare calcoli matematici
semplici. Il tono dell’umore cambia, così come il carattere. Si di-
1. Va spesso in confusione e ha vuoti di memoria
venta disordinati e la capacità di
2. Non riesce più a fare le cose di tutti i giorni
giudizio viene meno. Subentra in-
3. Fatica a trovare le parole giuste
capacità nel pianificare la giornata
4. Dà l’impressione di aver perso il senso dell’orientamento
e nell’eseguire le attività di tutti i
5. Indossa un abito sopra l’altro come se non sapesse vestirsi
giorni; con il tempo non ci si veste
6. Ha grossi problemi con i soldi e con i calcoli
correttamente, non ci si lava e non
7. Ripone gli oggetti nei posti più strani
si è in grado di affrontare i rap-
8. Ha improvvisi e immotivati sbalzi di umore
porti interpersonali. L’iniziativa e
9. Non ha più il carattere di un tempo
l’interesse per sé stessi e per gli
10. Ha sempre meno interessi e spirito di iniziativa
altri diminuiscono. E mano a
mano si perde l’autonomia.
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ANZIANI - DEMENZE SENILI
ACIDO ACETIL
SALICILICO
PER LA
PREVENZIONE?
Fondamentale
mantenersi
mentalmente attivi
con giochi
e altre attività.
Se la causa primaria della degenerazione neuronale alla base dell’Alzheimer non è stata definita con
certezza, tra gli imputati al vaglio
degli esperti troviamo i processi in-
bada la malattia. Basta pensare a Rita
Ecco, quindi, che l’acido acetilsalicilico
FARMACI: PER ORA
SONO SOLO PALLIATIVI
(Asa), antinfiammatorio non steroi-
Le terapie disponibili non sono in
Dario Fo e Umberto Eco, attivi e per-
deo già usato per aiutare a prevenire
grado di bloccare la malattia di Al-
fettamente presenti oltre gli ottan-
infarti e ictus, si propone come pos-
zheimer, ma solo di contenerne i
t’anni tenendo sempre allenata la
sibile candidato per allontanare la
sintomi. La riduzione della funzionalità
mente. A dimostrarlo c’è anche uno
malattia. L'Asa stimola la produzione
cerebrale è dovuta principalmente al
studio europeo, coordinato dal San
endogena di sostanze antinfiamma-
deposito di beta-amiloide, sostanza
Raffaele di Milano. È emerso che sti-
torie, quali le lipossine, senza indurre
neurotossica che si accumula lenta-
molare continuamente il cervello
la produzione di citochine che de-
mente, portando alla distruzione dei
aiuta la formazione di connessioni
terminano l'effetto opposto, come
neuroni. Parimenti si riscontra una
“di riserva”. Le quali possono essere
fiammatori.
Levi Montalcini e Indro Montanelli, a
le interleuchine 4 e 10.
diminuzione di acetilcolina, neuro-
usate nel caso in cui i neuroni siano
Già nel 1996 John Breitner, geriatra
trasmettitore fondamentale per la
danneggiati, come nell’Alzheimer.
dell’Università di Washington, dopo
comunicazione neuronale.
In che modo? Con qualunque mezzo:
aver seguito per cinque anni circa
Nelle prime fasi gli inibitori dell'ace-
studio, giochi di logica, imparando a
5.000 persone oltre i 65 anni notò
tilcolinesterasi, enzima che degrada
memoria poesie. Oppure facendo le
che tra quelle che avevano svilup-
l’acetilcolina, possono contrastare la
parole crociate o giocando a carte
pato l’Alzheimer non figurava chi,
progressione. Un’azione che si perde,
con gli amici.
per un periodo superiore a due anni,
però, mano a mano che i neuroni co-
aveva assunto Asa.
linergici degenerano.
Molti altri ricercatori hanno studiato
È possibile controllare con farmaci
LA DIETA GIUSTA
ANTI DEMENZA
gli effetti dell’acido acetilsalicilico
specifici depressione, disturbi del
E per quanto riguarda la tavola, giova
sulle patologie neuropsichiatriche e
sonno, ansia, problemi comporta-
arricchire la dieta con tanta frutta,
oggi al Menzies Research Institute
mentali. Ma, alla fine, con la malat-
fresca e secca e tè, olio d'oliva e un
di Hobart, in Australia, è stato avviato
tia si deve imparare a convivere.
po’ di vino rosso. E poi pesce e vegetali come soia, broccoli, cavolfiori,
uno studio che valuterà 15.000 per-
IL CERVELLO VA NUTRITO,
IN TUTTI I SENSI
pomodori e zucca. Tutte fonti di po-
quanto già dimostrato in vitro su
tessuto cerebrale umano. Ovvero se
Correre ai ripari alle prime avvisaglie
preziosi nutrienti che, secondo
sone di oltre 70 anni, per confermare
lifenoli e di acidi grassi polinsaturi,
l’Asa sia veramente in grado di pre-
è utile, ma possiamo cercare di pro-
quanto riportato sul Journal of Al-
venire la degenerazione dei neuroni
teggerci dall’Alzheimer anche prima
zheimer's Disease, sarebbero in
caratteristica di alcune malattie ce-
che compaiano i segnali d’allarme.
grado di stimolare la replicazione e
rebrali, tra le quali proprio l’Alzhei-
Come? Con l’allenamento. Mai la-
la differenziazione delle cellule sta-
mer.
sciare che la mente si impigrisca; sti-
minali cerebrali, dando origine a
molare l’attività cerebrale tiene a
nuovi neuroni.
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CANDY C
28 ANNI
INFERMIERA
vivace
scrupolosa
HIV POSITIVA
sensibile
Art director Giorgia Di Pasquale | Foto Viola Damiani | Grafica Cliccaquì
instancabile
Con o senza l’Hiv
è un’infermiera coi Fiocchi
LEGA ITALIANA
PER LA LOTTA
CONTRO L’AIDS
lavorare è un diritto
fermiamo l’ Hiv, non le persone con Hiv
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INFANZIA
INCUBI E DINTORNI
A volte basta
un film spaventoso
per rovinare
il sonno
dei bambini
e dei genitori.
LA PAURA
VIEN DI NOTTE
Sono davvero pochi i bambini che almeno una volta nella loro vita
non vanno incontro a incubi o terrori notturni. È normale, fa parte
del crescere e del diventare grandi. Le emozioni forti, come la paura,
iniziano a strutturarsi e si fanno sentire con tutto il loro peso.
A che età si devono aspettare? Tra i due e i quattro anni fanno capolino i cosiddetti pavor o terrori notturni. Sono molto rapidi, durano al massimo due-tre minuti.
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Pagina 47
Di Martina Locatelli
Ricette universali non esistono:
occorre capire la causa, parlarne
con il piccolo durante il giorno
e aumentare le “dosi” di coccole.
Quando succedono, il piccolo si sve-
È un “pegno” che i bambini, in que-
glia all’improvviso gridando come un
sta fase, devono pagare. Non esi-
forsennato. È agitato, pallido e su-
stono ricette per evitarli. Le uniche
dato. Anche se sembra sveglio, in re-
cose che si possono fare sono det-
altà lo sguardo è assente, come se
tate dal buon senso. Come il non far-
guardasse oltre.
gli vedere, alla sera, cartoni animati
A differenza degli incubi, i terrori not-
o film spaventosi. Così come è op-
turni hanno un grosso vantaggio:
portuno non litigare davanti al pic-
non lasciano traccia nella memoria
colo o usare un linguaggio figurato
del bambino. Subito dopo la crisi, in-
che può prendere alla lettera. Tipo
fatti, si riaddormenta serenamente e
«Sono stufa di questa città, vorrei an-
con l’età tendono a non tornare più.
dare a vivere su un’isola lontana da
Ma lasciano spazio agli incubi veri e
tutto e da tutti». Una immagine che
propri.
per un adulto è certamente una me-
CHE FARE SE
SI SVEGLIA
DI COLPO?
G
Appena inizia a urlare terro-
rizzato è opportuno accorrere
per consolarlo e coccolarlo.
G
Accendere subito la luce cen-
tafora, ma a livello onirico si può tra-
trale della stanza, così che
QUEI BRUTTI SOGNI
CHE SPEZZANO IL SONNO
sformare nell’incubo della perdita
possa ristabilire al più presto il
della madre.
contatto con la realtà rassicurante che lo circonda.
Di solito avvengono nell’ultimo terzo
Si verificano con una certa frequenza
della notte, quasi al mattino. Gli in-
quando il bambino attraversa un pe-
cubi non sono altro che sogni dal
riodo stressante, come il trasloco in
contenuto spaventoso e vivido, esat-
una nuova casa, quando deve pas-
tamente come quelli che facciamo
sare dalla scuola materna alla prima
da adulti. Iniziano a manifestarsi
elementare. In alcuni casi anche la vi-
dopo i tre anni e, se sono saltuari,
sione di un film spaventoso può pro-
l’esperienza di un incubo non
non devono mettere in allarme. Se,
vocare, per diverse notti, la comparsa
è diversa da un episodio ter-
invece, avvengono spesso è bene ri-
di incubi. Persino il disagio psicolo-
rorizzante nella realtà.
volgersi a un esperto, in prima bat-
gico dovuto alla nascita di un fratel-
tuta al pediatra.
lino può “rovinare” diverse notti.
terlo a letto, lasciando accesa
Nel bambino causano un risveglio
In ogni caso, scoprire la causa di que-
la lucina della notte.
improvviso: i “protagonisti” principali
sto piccolo trauma è essenziale per
sono in genere mostri non chiara-
superare gli incubi, così come è utile
G
Prima dei cinque anni di età
non dire frasi del tipo «Non
devi avere paura, è soltanto
un brutto sogno». Per lui,
G
G
Quando si è calmato, rimet-
Spesso, la mattina dopo il
mente definiti, animali, persone, gio-
parlarne con lui durante il giorno.
bambino ha soltanto un ri-
cattoli mostruosi.
Ma è soprattutto una buona dose di
cordo confuso dell’incubo. Se
Al mattino il bambino ricorda perfet-
coccole e attenzioni il metodo più ef-
non ne parla è meglio non in-
tamente l’incubo ed è in grado di
ficace per aiutarlo a superare il mo-
sistere.
raccontarlo, quantomeno in parte.
mento di crisi.
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Pagina 48
BENESSERE
ATTIVITÀ SPORTIVA
Attività fisica: se ne parla
spesso, ma non tutti
la praticano. Eppure
i vantaggi sono notevoli.
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Pagina 49
Di Marco Gimmel
I mille impegni
quotidiani
ci impediscono
di fare sport, ma
basta davvero poco
per sentirsi meglio.
POCO TEMPO
PER STARE
IN FORMA
Alzi la mano chi non si è sentito dire
sica più adatta al miglioramento
dal proprio medico di fare un po' di
delle prestazioni (in forza, velocità
esercizio fisico per mantenersi in
ecc.) e guarda a un orizzonte tem-
buona salute o rimediare a qualche
porale di pochi mesi o pochi anni; il
problema. E ora alzi la mano chi ha
vero benessere guarda, invece, al-
seguito quel consiglio. Se non è una
l'intero arco di vita. E l'importanza di
minoranza esigua, poco ci manca.
questa distinzione è stata messa in
La mancata adesione di tante per-
evidenza da due recenti e distinte ri-
sone a questa prescrizione non è do-
cerche.
vuta a una colpevole indolenza:
si accorgono che i tempi e la fre-
DUE STUDI SCIENTIFICI
SVELANO I VANTAGGI
quenza dell'impegno -che molte
Il primo -condotto da ricercatori
linee guida indicano tra i 30 e i 45
delle Università di Taichung e di Tao-
minuti al giorno- mal si conciliano
yuan, a Taiwan, e pubblicato sulla ri-
con i ritmi di vita. E, complici la fatica
vista The Lancet- ha preso in esame
molti all'inizio ci provano, ma presto
e magari la noia delle sedute in pa-
i tassi di sopravvivenza a lungo ter-
lestra, smettono del tutto.
mine di oltre 400.000 abitanti di
BENESSERE NON
VUOL DIRE FITNESS
ad avere uno stile di vista decisa-
quel paese, la cui popolazione tende
mente più sedentario rispetto ai
Dalla ricerca medica, però, ora arriva
paesi occidentali. Dall'analisi dei dati
una buona notizia che può indurre i
raccolti nel corso di 13 anni è
rinunciatari a svolgere quel minimo
emerso che un quarto d'ora al
di attività fisica che può giovare: be-
giorno di attività moderata, come
nessere e fitness non sono la stessa
una passeggiata a passo sostenuto,
cosa. L'impegno in tempo e fatica
è sufficiente ad aumentare l'aspet-
necessario a mantenere e migliorare
tativa di vita di tre anni.
lo stato di salute è inferiore a quello
Quindici minuti per camminare si pos-
richiesto dai programmi di fitness di
sono rosicchiare in qualsiasi mo-
riferimento.
mento, magari scendendo dal mez-
Il fitness mira a ottenere la forma fi-
zo pubblico un paio di fermate prima,
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BENESSERE - ATTIVITÀ SPORTIVA
COSÌ SI MISURA L’INTENSITÀ
Quando un'attività è utile a mantenerci in buona salute? Il criterio che si è istintivamente tentati di seguire è quello della stanchezza soggettiva, ma non è sempre
affidabile. Per questo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha dato una
precisa definizione dell'intensità fisiologica dello sforzo. A questo scopo l'unità di
misura adottata dall'Oms è la quantità di ossigeno che l'organismo brucia quando
è a riposo, detta equivalente metabolico o Met. È facile capire che se guardiamo
la tv, leggiamo un libro o andiamo in macchina, il nostro consumo di ossigeno cambia di pochissimo e, infatti, queste sono attività sedentarie. Ma anche stare fermi
in piedi, lavare i piatti, cucinare o stirare -per quanto possano ingenerare una sensazione di stanchezza- sono attività leggere, che non eccedono mai i 3 Met.
Oltre questa soglia e fino a 6 Met si entra nella sfera di quelle attività moderate
che i medici raccomandano: per esempio, passeggiare a ritmo relativamente sostenuto, dedicarsi al golf o anche al tennis, ma giocato in modo decisamente amatoriale e senza particolare competitività.
Quando richiede più di sei volte l'ossigeno consumato a riposo, l'attività è già vigorosa, come accade per il jogging, che anche ad andatura lenta richiede dai 7 agli
8 Met.
Sopra i 9 si entra nella categoria delle attività “ad alta intensità”, alla quale appartengono il jogging veloce, lo squash e in generale tutti gli sport giocati a livello
o con spirito agonistico.
andando o tornando dal lavoro oppure accompagnando i figli a scuola a piedi. Possono permetterselo anche persone in là con gli anni, sempre che non ci siano particolari condizioni di salute che lo sconsigliano.
VENTI MINUTI TRE VOLTE
ALLA SETTIMANA
Rivalutato
il jogging lento,
un’attività poco
impegnativa,
ma davvero utile
per la salute.
CHE COSA SUCCEDE
NELL’ORGANISMO
Entrambe le ricerche hanno rilevato
che la riduzione della mortalità riguarda tutte le cause di morte e non
soltanto quelle legate alle patologie
cardiorespiratorie, anche se queste
sono quelle che mostrano una riduzione molto più marcata.
Nel secondo studio, pubblicato sul
l'esercizio e dell'intensità dello sfor-
Ma perché l'attività fisica allunga la
British Medical Journal, i medici
zo, ma poi, oltre un certo limite, ini-
vita? Anzitutto perché l'organismo
dell'Università di Copenaghen han-
ziano a scemare.
si abitua a ottimizzare il consumo di
no monitorato per ben 35 anni lo
Valutando tempi e intensità dello
ossigeno e poi si abbassano la fre-
stato di salute e le cause di morte di
sforzo, gli studiosi hanno in parti-
quenza cardiaca a riposo e la pres-
20.000 uomini e donne danesi di età
colare scoperto che il massimo gua-
sione sanguigna. Inoltre migliora il
compresa tra i 20 e i 98 anni. Han-
dagno si ha quando per tre volte
profilo lipidico, si riduce la tendenza
no scoperto che i benefici a lunga
alla settimana si dedicano venti mi-
all'aggregazione piastrinica e au-
scadenza dell'attività fisica sulla du-
nuti a una marcia sostenuta o a quel
menta l'attività fibrinolitica, che sta-
rata della vita hanno un andamen-
trotterellare che corrisponde al jog-
bilizza le placche aterosclerotiche
to a parabola: all'inizio crescono al-
ging lento, attività certamente poco
eventualmente presenti, aumen-
l'aumentare della frequenza del-
impegnative.
tando la sensibilità all'insulina.
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VERO&FALSO
STOMACO GONFIO
MASTICARE
CHEWING GUM
FA VENIRE L’ARIA
IN PANCIA?
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Pagina 53
Di Luisa Bonometti
SENZA ZUCCHERO,
MENO CARIE MA….
Da diversi anni le gomme da masticare in commercio sono senza zucchero. In questo modo si è
ridotto parecchio il rischio di andare incontro
a carie dentale. Cosa senz’altro positiva per la nostra salute orale. Ma con un effetto collaterale:
nello stomaco e nell’intestino, i dolcificanti utilizzati al posto dello zucchero -come per esempio
il sorbitolo- fermentano, creando gas che si va
ad aggiungere all’aria ingerita con la masticazione continua.
Ne derivano gonfiore di stomaco e meteorismo
(gas intestinale). Se per qualche ragione il nostro
organismo fa fatica a espellere il surplus di gas lo
stomaco si gonfierà, dando fastidio.
È proprio così: masticando chewing gum, oltre alla saliva, ingeriamo anche una notevole quantità
di aria. La stessa cosa succede
quando mangiamo, soltanto che
un pasto regolare dura in genere
mezz’ora, mentre chi ama i chewing gum tende a “ruminare” per
quasi tutta la giornata.
“Ruminare”
tutto il giorno
comporta
l’ingestione
di una notevole
quantità di aria.
Il risultato è garantito: lo stomaco
C’è, poi, il capitolo stress: le tensioni nervose che accumuliamo sul
lavoro portano involontariamente
a deglutire spesso. Soprattutto chi
fa una professione mentalmente
impegnativa dovrebbe ritagliarsi
qualche ora alla settimana per rilassarsi, facendo yoga, per esempio.
Oppure un po’ di attività fisica, che
non guasta mai.
si gonfia come un palloncino, biso-
attenti soprattutto quando si man-
Oltre a tutti i danni che provoca
gna allentare la cintura e la sensa-
gia. Anzitutto è utile non divorare
alla salute, il fumo di sigaretta au-
zione di sazietà è una presenza
avidamente il cibo, ma consumare
menta anche la formazione di aria
quasi costante durante la giornata.
i pasti lentamente. Ingoiando in
nella pancia. Una ragione in più, se
Chi soffre di gonfiore gastrico do-
fretta i bocconi uno dietro l’altro
non bastassero le altre, per smet-
vrebbe, quindi, evitare il più possi-
non si fa altro che ingerire molta
tere con il vizio.
bile i chewing gum. O quantomeno
più aria del normale. Anche il par-
Infine, i rimedi. Se lo stomaco gon-
limitarli parecchio.
lare mentre si pranza è una cattiva
fio si presenta con una certa fre-
abitudine che fa gonfiare la pancia.
quenza può essere utile ricorrere a
CONSIGLI UTILI
PER RIDURRE IL GONFIORE
Dopo ogni pasto è consigliabile
prodotti, acquistabili in farmacia
fare due passi: una breve cammi-
senza ricetta medica, come quelli a
Oltre ai chewing gum, per evitare
nata può favorire la digestione e
base di carbone vegetale e simeti-
quella sgradevole sensazione di
l’eliminazione dell’aria ingerita as-
cone, sostanze assorbenti che ridu-
pancia a palloncino, bisogna stare
sieme al cibo.
cono il gonfiore.
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Pagina 54
MEDICINA PRATICA
AFTE DELLA BOCCA
QUELLE FASTIDIOSE
VESCICOLE
Spesso
guariscono
da sole.
Ma se tendono
a tornare è bene
intervenire.
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Un fastidio inizialmente lieve e inde-
loro rilevanza clinica: tendono a gua-
finito, un pizzicore, poi una sensa-
rire spontaneamente in una o due
zione di bruciore, ancora vaga ma più
settimane.
sgradevole. Infine un dolore deciso e
Niente di preoccupante, dunque; ma
ben localizzato, che diventa insop-
che fare quando capita di soffrirne
portabilmente acuto con il più lieve
occasionalmente o, come spesso ca-
sfregamento o al contatto con qual-
pita, in modo ciclico? Una vera e pro-
siasi cibo o bevanda.
pria cura per l’aftosi orale idiopatica
In un paio di giorni, quella minuscola
(cioè non associata ad altre malattie)
e apparentemente innocua erosione
non esiste, in quanto non se ne co-
della mucosa orale si trasforma in un
nosce esattamente la causa. Si usano
tormento che può rendere penoso
rimedi per alleviarne i sintomi e acce-
mangiare e bere o parlare.
lerarne la guarigione. Quando tende
I sintomi delle afte della bocca sono
a ripetersi si possono cercare di pre-
decisamente sproporzionati rispetto
venire le ricadute salvaguardando la
alle dimensioni delle lesioni, che di
salute della bocca e adottando qual-
solito sono di pochi millimetri, e alla
che accorgimento dietetico.
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Pagina 55
Di Monica Oldani
LE FORME CLINICHE
Può essere un’ulcera singola, di diametro inferiore al centimetro, localizzata sulla faccia interna delle labbra
o delle guance, a comparsa sporadica. È la forma più diffusa, soprattutto nei bambini e nei giovani.
Non si conoscono
le cause esatte.
Si possono, però,
individuare i fattori
che le scatenano.
ormonali, carenze nutrizionali (deficit
delle vitamine B12, A, E, di acido
folico e di ferro), intolleranze alimentari,
allergie, scarsa igiene orale.
I fattori scatenanti sono: piccoli
traumi a carico della mucosa (causati,
per esempio, da apparecchi ortodontici o da un uso troppo energico dello
Condizione più complessa e disturbante, anche se benigna, è la stoma-
tosi erpetiforme in quanto caratteriz-
spazzolino da denti), l’abitudine di
tite aftosa ricorrente: le lesioni ulce-
zata da ulcere di piccolissime dimen-
mettere in bocca oggetti (specie nei
rose sono multiple e di dimensioni
sioni (1-2 mm), che si sviluppano
bambini), i cibi molto salati o piccanti
maggiori, ci mettono di più a guarire
numerose e raggruppate a grappoli
e bevande acide o alcoliche, l’uso di
e tendono a ritornare.
similmente alle vescicole dell’Herpes
dentifrici o collutori contenenti sodio
Nella forma più complicata (aftosi
labiale (con il quale, peraltro, non
laurilsolfato.
maggiore), le afte sono grandi e pro-
hanno alcuna relazione).
L’aftosi orale può essere associata ad
altre patologie della bocca (leucopla-
fonde e compaiono anche su palato,
pavimento della bocca, lingua o gen-
I FATTORI DI RISCHIO
chia, lichen planus, mughetto), ma-
give. I sintomi sono più intensi e il do-
Le cause sono sconosciute. Con ogni
lattie sistemiche quali infezioni virali,
lore può accompagnarsi a malessere
probabilità è una patologia multifat-
gastrite da Helicobacter pylori, in-
generale. Per guarire può richiedere
toriale, a determinare la quale con-
fiammazioni gastrointestinali croni-
mesi e lasciare cicatrici. Per fortuna
corrono vari fattori predisponenti e
che (morbo di Crohn, colite ulcerosa),
l’aftosi maggiore è molto meno co-
scatenanti, diversi da caso a caso.
malattie autoimmuni (sindrome di
mune della forma minore.
Tra le cause predisponenti ci sono:
Behçet, pemfigoide bolloso), tumori,
Altrettanto rara è la terza variante cli-
disordini immunologici, alterazioni
e, infine, con l’assunzione di farmaci
nica di stomatite aftosa, chiamata af-
della flora batterica intestinale, squilibri
chemioterapici.
RIMEDI E CONSIGLI UTILI
Per ridurre la sensazione di fastidio e l’infiammazione delle lesioni minori si utilizzano trattamenti locali blandi a base di sostanze anestetiche
(lidocaina), analgesiche (benzidamina, clorexidina), protettive della mucosa (carbossimetilcellulosa sodica) e, tra i rimedi naturali, gli estratti di
Aloe vera. In caso di lesioni di grandi dimensioni, profonde e molto
infiammate o che per la loro localizzazione risultano molto dolorose si
ricorre a prodotti topici contenenti corticosteroidi a basse dosi oppure
un antibiotico.
Sia durante la fase acuta, sia per prevenire le ricadute è consigliabile
ridurre al minimo l’esposizione ai fattori che possono risultare lesivi per
la mucosa orale: utilizzare uno spazzolino da denti morbido, evitare i
cibi salati o piccanti, le bevande alcoliche e quelle molto acide, le sostanze molto calde o molto fredde. È opportuno consultare il proprio
medico quando la stomatite aftosa si presenta in modo ricorrente o
con lesioni multiple o grandi oppure quando un afta anche singola e
piccola non accenna a guarire nel giro di un paio di settimane.
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RINITE ALLERGICA
PRIMAVERA
POLLINI & CO
COME DIFENDERSI
Sottovalutate
e spesso trascurate,
le allergie si possono
curare con i farmaci
adeguati.
La primavera è sbocciata e per milioni di italiani non è una bella
notizia: nel nostro Paese la rinite allergica è in costante aumento,
complici soprattutto l’aumento dello smog e l’urbanizzazione selvaggia. Sono ormai il 15 per cento circa gli italiani che ogni anno,
in questa stagione, devono fare i conti con starnuti e naso che
cola. Per non parlare delle inevitabili ripercussioni sulla vita di tutti
i giorni e il rischio, se si trascura l’allergia, di sviluppare l’asma.
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Di Fausto Zappoli
QUEGLI STARNUTI
CHE ABBASSANO I VOTI
Le allergie si pagano anche a scuola, con rendimenti più bassi e cali di autostima. Secondo uno studio statunitense sono circa due milioni i giorni di
scuola persi complessivamente a causa di questa patologia. Un’indagine
condotta su oltre 1.800 studenti di età compresa tra i 15 e i 17 anni ha,
inoltre, dimostrato che i ragazzi affetti da rinite allergica possono andare incontro a basse performance scolastiche se il compito in classe o l’interrogazione cadono proprio nei giorni in cui manifestano i sintomi respiratori,
oppure se hanno assunto un farmaco antiallergico il giorno della verifica.
Vanno messi in conto, infatti, nei bambini e nei ragazzi affetti da questo
problema, disturbi del sonno con apnee, risvegli, difficoltà ad addormentarsi
e sonno non ristoratore. Da qui il calo dell’autostima, senso di vergogna e,
di conseguenza, ansia dei genitori, che spesso si traduce in iperprotezione e
“giustificazionismo” eccessivo.
MOLTO MEGLIO
NON PERDERE TEMPO
Per cercare di capire come i nostri
connazionali affrontano la patolo-
Mediamente passano cinque anni
tra i primi sintomi e la diagnosi
da parte di uno specialista allergologo.
gia, Doxa Pharma ha realizzato, insieme con Siaac (Società italiana di
sono in genere l’autodiagnosi e la
il quale, valutando il caso specifico,
allergologia asma e immunologia cli-
tendenza a trascurare i sintomi da
può prescrivere la terapia più adatta.
nica) e Aaito (Associazione allergo-
parte del paziente. Nell’indagine
Per ridurre il ricorso ai farmaci si
logi italiani territoriali ospedalieri),
emerge, poi, che un italiano su tre
può anche trascorrere qualche
un’indagine conoscitiva.
fa autodiagnosi, nel senso che “de-
giorno in relax, immergendosi in
Dal sondaggio emerge con chia-
cide” in autonomia qual è il suo di-
una piscina d'acqua sulfurea o sal-
rezza che la rinite allergica è spesso
sturbo senza rivolgersi al medico.
sobromoiodica. Dove? Alle terme,
banalizzata, alla stregua di un nor-
Una brutta abitudine che andrebbe
naturalmente.
male raffreddore stagionale, e viene
evitata. Quasi il 60 per cento dei
I vapori di queste acque, infatti,
diagnosticata in media cinque anni
connazionali, infine, cerca informa-
proteggono la mucosa delle cavità
dopo la comparsa dei sintomi. Gli
zioni sulla patologia sul web.
nasali, aumentando le difese im-
esperti da tempo consigliano di non
munitarie locali e la corretta fun-
RIMEDI E CONSIGLI UTILI
PER TENERLA A BADA
zione del tappeto mucociliare. In
quanto cronica, incide pesantemente sulla vita quotidiana delle
Statistiche alla mano, la rinite aller-
i movimenti delle ciglia presenti
persone ed è l’anticamera dell’asma.
gica sembra prediligere bambini e
sulla mucosa nasale, favorendo la
È soprattutto il ritardo nella diagnosi
giovani, ma non disdegna altre età.
fisiologica depurazione dalle impu-
uno dei principali problemi: se non
Per curarla esistono diversi farmaci
rità. Una sorta di “autolavaggio”,
è curata può portare, infatti, a com-
antistaminici. Per scegliere quello più
che serve soprattutto a evitare il ri-
plicanze che non possono essere
opportuno è sempre meglio rivol-
stagno del muco all'interno del
sottovalutate. I motivi del ritardo
gersi a uno specialista in allergologia,
naso e dei seni paranasali.
sottovalutare la malattia che, in
pratica le acque termali agevolano
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IL CONSIGLIO
a cura del dottor Renato Raimo
farmacista titolare a Pisa, perfezionato in fitoterapia,
esperto in piante medicinali e fitopreparatore
www.fitoterapiadottorraimo.wordpress.com
MACA: la forza vitale
che viene dal Perù
La radice di Maca cresce in Perù, a
stato di benessere psico-fisico, tanto
3.000-4.200 metri di altitudine, resi-
da essere classificata tra le piante me-
stendo alle condizioni climatiche estre-
dicinali “adattogene”, cioè capaci di
me delle regioni andine, dove vive
aumentare le resistenze dell’organismo.
le resistenze aspecifiche dell’organismo
spontaneamente in balìa dell’escur-
L’azione si manifesta a livello neuro-
contro lo stress psico-fisico e diverse
sione termica. È coltivata sin dal 1600
endocrino: ha, infatti, una struttura
infezioni patologiche e, grazie all’ap-
a. C. e, per il suo elevato valore nutri-
biochimica simile a quella del nostro
porto di vitamine antiossidanti (A, C
tivo, ha da sempre ricoperto un ruolo
pregnenolone, sostanza prodotta al-
ed E), flavonoidi, acidi grassi essenziali,
fondamentale nell’alimentazione delle
l’interno delle cellule dalle ghiandole
fosforo e oligoelementi, la sua radice
popolazioni indigene.
surrenali, ma anche da pelle, testicoli,
possiede straordinarie virtù energiz-
Le straordinarie virtù nutrizionali e
ovaie e, in grande quantità, dal sistema
zanti. Inoltre, l’assunzione costante
medicamentose della Maca erano
nervoso. La Maca, ricca in carboidrati,
della Maca previene l’incanutimento
note già agli Inca, che la consideravano
proteine, aminoacidi e nutrienti es-
e la caduta dei capelli e incrementa
un dono degli dei, riservato a guerrieri
senziali, è considerata utile per incre-
anche il grado di idratazione della
e sacerdoti. In Europa venne apprez-
mentare il vigore fisico e mentale,
pelle e la tonicità dei tessuti, ritardando
zata soprattutto per l’effetto positivo
con positivi effetti antistress ed ener-
i processi dell’invecchiamento.
sulla fertilità e per le sue proprietà
gizzanti. Tra gli altri impieghi della
Gli studi hanno evidenziato che l’attività
afrodisiache, ma è dagli anni ‘60 che
Maca vi è anche quello che la vede
adattogena della Maca si esplica nel
la radice della Maca ha cominciato a
utile nel trattamento dell’impotenza
trattamento di molte disfunzioni or-
essere impiegata in medicina con un
maschile e dei disordini mestruali e
monali legate alla sfera sessuale e ri-
anche in assenza di tossicità. Aumenta
razionale scientifico più rigoroso.
nella pre o post menopausa.
guardanti la fisiologia sia maschile,
Attualmente è apprezzata per la ca-
Di principale interesse resta il suo
sia femminile. Oggi esistono numerosi
pacità di determinare un generale
potere adattogeno, che si traduce
studi a riguardo: la Maca si è rivelata
L’ADATTOGENO PER TUTTI
Una pianta medicinale viene classificata come adattogena quando è comprovata la sua efficacia nell’aumentare le resistenze dell’organismo. La Maca
rientra in questa categoria e può essere impiegata, in particolare, dagli sportivi (ottima per chi compie sforzi fisici in montagna), perché contribuisce allo
sviluppo della massa muscolare. Ma anche studenti e manager possono
trarne giovamento per superare momenti di stress psico-fisico. La Maca, inoltre, rallenta i processi degenerativi dell’invecchiamento, previene la caduta
dei capelli e mantiene il grado di idratazione della pelle e la tonicità dei tessuti. In particolare gli impieghi possono essere:
• contro lo stress psico-fisico
• per le fratture o il decremento della densità ossea
• nel trattamento dell’impotenza maschile
• in caso di disfunzioni ovariche, compresa la menopausa
• nel trattamento della sterilità maschile e femminile
• per risolvere i problemi di attenzione e di concentrazione dei bambini.
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estremamente efficace anche nel trattamento delle disfunzioni erettili e
dell’impotenza maschile, sia che si
manifesti come stato patologico, sia
che insorga fisiologicamente con
l’avanzare dell’età. I ginecologi americani prescrivono la Maca per regolare
la funzionalità ovarica: in menopausa,
per esempio, è preferita alla terapia
ormonale sostitutiva, perché stimola
naturalmente le ovaie e le altre ghiandole endocrine a produrre gli ormoni
di cui l’organismo ha bisogno. È dimostrato che la Maca allevia, poi, in
maniera significativa i sintomi tipici
della menopausa (vampate di calore,
depressione e stanchezza, tachicardia,
costipazione, perdita di tessuto osseo,
secchezza vaginale).
La dose di Maca da assumere giornalmente non è ancora stata standardizzata. In media si consigliano da
5 a 20 g di radice essiccata al giorno,
oppure 400-1.000 mg di estratto secco. L’uso della Maca in ogni caso richiede un’accurata valutazione medica
in soggetti maschi con elevati livelli di
Psa (antigene prostatico specifico) o
con precedenti di cancro alla prostata,
in donne che abbiano avuto o siano
a rischio di cancro al seno e durante
la gravidanza e l’allattamento. È, invece, sconsigliata, a causa dell’elevato contenuto di iodio, in caso di ipertiroidismo.
Comunque sia, ogni cosa che introduciamo nell’organismo esplica azioni
e reazioni complesse. Il concetto di
naturale, inteso come innocuo in
senso lato, non deve andare mai a
scapito di un dialogo continuo e proficuo con il proprio farmacista e il medico esperti in fitoterapia.
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MULTIVITAMINICI O SINGOLE
VITAMINE: QUALE SCEGLIERE?
L’ESPERTO
PIÙ CONSULTATO
È questa la domanda del mese. Se vuoi ascoltare la risposta dei
farmacisti di Saperesalute.it vai nella sezione “In farmacia” e
Patrizia Maria
Gatti
nutrizionista
scopri la Farmacia virtuale.
UN UTENTE HA SCRITTO
Sto entrando in menopausa e da qualche mese, anziché dimagrire, il mio peso
aumenta. La mia dietista è rassegnata,
sto seguendo i suoi consigli, ma non ci
sono risultati, anzi. Non mangio molti
carboidrati, bevo circa 2 litri di acqua al
giorno, faccio 30 minuti di cyclette ogni
giorno, ho ritenzione idrica, quindi
prendo un integratore drenante. Che
altro potrei fare?
LA RISPOSTA DEL NUTRIZIONISTA
Purtroppo non c’è molto altro da fare,
Gli articoli più cliccati
se non pazientare qualche anno, poiché
• Onicomicosi: il dossier
nella fase iniziale i disturbi della meno-
• Candida e igiene intima, le norme da adottare
pausa, tra cui anche l’aumento di peso,
sono poco governabili. Continui a tenere
• Digestione faticosa? Ecco i consigli utili
sotto controllo il peso e l’alimentazione,
• Colesterolo, perché tenerlo sotto controllo
come già sta facendo, e insista con la
• Prostata, 10 regole per proteggerla
cyclette tutti i giorni, ma senza troppo
stress. Frutta e verdura fresche tutti i
giorni (almeno 2 o 3 porzioni), acqua in
L’INTERVISTA DEL MESE
abbondanza, poco caffè e soprattutto
Che cos’è un’onicomicosi? Come si prende
giorni alimenti ricchi di calcio (latte e
e soprattutto come si ha la certezza che sia
derivati) e, se ci fossero problemi d’iper-
stia attenta alle ossa, mangiando tutti i
proprio un’infezione delle unghie causata
colesterolemia (come spesso avviene in
da funghi? Una volta appurata, quali sono
menopausa), sceglierà le versioni magre
i prodotti realmente efficaci?
(latte scremato, yogurt magro e formaggi
Abbiamo rivolto queste e altre domande a Mauro Montesi,
freschi). Mangi carni bianche piuttosto
presidente dell’Associazione italiana podologi e direttore del-
che rosse e pesce almeno 3 volte la set-
l’Istituto podologico italiano di Roma.
timana, condisca con olio di oliva utiliz-
Se vuoi vedere e ascoltare la videointervista completa vai nella
zato a crudo. Sale con moderazione.
sezione “S&S Channel” di Saperesalute.it.
Non più di un bicchiere di vino rosso al
giorno, meglio se a cena (se le piace,
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ma non è obbligatorio).
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HAI IL DIRITTO
DI SCEGLIERE!
DEVOLVI IL TUO
5X1000
AD AMNESTY
INTERNATIONAL
Da oltre 50 anni ci battiamo per la difesa dei
diritti umani. Ora unisciti a noi e devolvi il tuo
5x1000 ad Amnesty International per porre fine
alla tortura, alla violenza sulle donne, alle
detenzioni arbitrarie, alla pena di morte e a tutte
le violazioni dei diritti fondamentali. Non ti
costa nulla: basta la tua firma e il nostro codice
fiscale sulla dichiarazione dei redditi che stai
presentando al tuo CAF o al tuo commercialista.
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INDAGINI
Uomini: OSSA PIÙ SANE SE TI SPOSI
Avrebbero una densità ossea della spina dorsale maggiore gli uomini felicemente
sposati o impegnati in una relazione a lungo termine. Ossa più forti e più sane rispetto
ai separati, ai divorziati e a coloro che non si sono mai messi la fede al dito. A dirlo è
uno studio dell’università di Los Angeles, pubblicato sulla rivista scientifica “Osteoporosis International”. 300 uomini e 300 donne tra i 25 e i 75 anni, precedentemente
sottoposti a controlli di densità ossea, dieci anni dopo hanno ripetuto gli stessi esami, rivelando che, prove scientifiche alla mano, i maschi coniugati o impegnati in una stabile
relazione hanno le ossa più in salute. A patto, però, che siano convolati a una felice vita
di coppia dopo i 25 anni d’età. Chi, infatti, si è sposato molto giovane non pare aver
tratto dal matrimonio nessun beneficio in termini di salute ossea. Meno evidenti le differenze, invece, tra i soggetti femminili, nei quali il fattore matrimonio pare non incidere
in maniera particolare sulla salute di ossa e articolazioni.
Prima colazione:
SCENDE IL RISCHIO DI OBESITÀ
Lo ripetono sempre i genitori: la prima colazione non va
mai saltata. A dar loro ragione arriva ora uno studio scientifico svedese, condotto dal Dipartimento di medicina clinica e salute pubblica dell’Umea University e pubblicato
su “Public health nutrition”. Analizzando lo stato di salute e le abitudini alimentari quotidiane di 889 persone
nel 1981, quando avevano 16 anni, e poi nel 2008,
quando ne avevano 43, sono arrivati alla conclusione che
Lo sport è benefico
ANCHE PER GLI OCCHI
chi da ragazzino non saltava mai la prima colazione da
L’attività sportiva fa bene alla linea, ma non solo: secondo
adulto era più in salute di chi, invece, aveva il brutto vizio
una ricerca condotta dall’università americana di Emory,
di non mangiar nulla. Questi ragazzi si sono riscoperti
in Georgia, e pubblicata sul “Journal of neuroscience”,
adulti con addirittura il 70% in più di possibilità di soffrire
dallo sport trarrebbero beneficio anche i nostri occhi e,
di diabete e obesità, rispetto ai coetanei affezionati alla
in particolare, la retina. Secondo gli studiosi, infatti, la
prima colazione. E pare che saltare il primo pasto del mat-
maculopatia -malattia progressiva della retina che può
tino non abbia effetti positivi neanche sulla linea: secondo
portare anche alla totale cecità, patologia molto comune
i ricercatori è, anzi, correlato a un aumento di peso e a
soprattutto tra gli anziani- potrebbe essere rallentata da
un maggior livello di glucosio nel sangue, elementi che,
una moderata ma costante attività fisica. Al risultato si è
insieme a pressione alta e bassi livelli di colesterolo buono,
giunti confrontando topolini di laboratorio con degene-
rientrano nei fattori di rischio cardiovascolare.
razione retinica dovuta alla presenza di luce intensa e sottoponendo, poi, una parte di animali a un mese di tapis
roulant. Questi ultimi, rispetto ai topolini inattivi, hanno
visto gli occhi maggiormente protetti, con un danno alla
retina più contenuto rispetto agli altri. Ma non solo, nei
topi “sportivi” era maggiormente presente anche la molecola protettiva delle cellule nervose degli occhi.
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NEWS
Problemi di udito
Salute&tecnologia
PIÙ A RISCHIO
I MUSICISTI
A BRACCETTO
Sono i musicisti i primi ad avere
e applicazioni per trovare notizie e informazioni in tema
Aumentano gli italiani che usano internet, social network
deficit uditivi dovuti all’ascolto pro-
di salute e benessere. Così risulta dalla ricerca “7°
lungato negli anni di musica troppo
Barometro sanità&società”, realizzata in 9 Paesi dall’Istituto
alta. Uno su due, infatti, sviluppa nel
Csa su un campione di 5.000 soggetti, per conoscere
tempo problematiche di questo tipo,
come e quanto venga utilizzata la tecnologia in ambito
secondo lo studio condotto dalla Massey
sanitario. Per quanto riguarda l’Italia, è emerso che il
University in Nuova Zelanda, e qualche dato
70% degli intervistati è disponibile al monitoraggio delle
può aiutare a comprenderne i motivi. Basti pensare
proprie condizioni attraverso dispositivi mobili e il 42% si
che il livello sonoro di un’orchestra a pieno regime è
avvalerebbe di un consulto con specialisti via webcam
attorno ai 110 decibel (100 quelli prodotti da un martello
(telemedicina). La possibilità di ottenere, attraverso una
pneumatico a 3 metri di distanza, 90 quelli emessi dal
App, suggerimenti utili per curare l’influenza o per mo-
passaggio ravvicinato di un vagone della metropolitana).
nitorare la pressione o il ritmo cardiaco, trova, poi,
Non a caso la storia della musica annovera parecchi casi
sempre più il consenso degli italiani, che li utilizzano per
di musicisti con problemi uditivi: dal famosissimo e del
controllare lo stato di salute, prevenire complicazioni o
tutto sordo Beethoven ai più recenti Sting, idolo dei
iniziare più tempestivamente una cura farmacologica.
Police, Phil Collins, batterista dei Genesis, Eric Clapton e
Gino Paoli, tutti con problemi di udito dovuti alla lunga
carriera accanto ad amplificatori troppo potenti. E anche
gli adolescenti sono a rischio: il 20% -uno su cinque- sarebbe affetto da ipoacusia, collegabile all’uso massiccio e
prolungato di dispositivi da indossare per ascoltare la
musica ad altissimo volume.
Depressione perinatale:
POCHE LE CONOSCENZE
500 donne e 500 uomini tra i 25 e i 55 anni sono stati oggetto di uno studio sulla depressione perinatale, quella forma particolare di disagio che può colpire in gravidanza o
nel post partum. Secondo lo studio condotto dall’Osservatorio nazionale per la salute
della donna, in Italia ne soffre il 16% delle donne e specialmente in occasione della nascita del primo figlio, quando il cambiamento radicale di vita, le nuove responsabilità e
gli squilibri ormonali possono far sentire una donna estremamente fragile e inadeguata.
La ricerca evidenzia anche la difficoltà a parlarne con il proprio medico o con lo specialista.
Si è più inclini, piuttosto, a chiedere aiuto al partner e alla famiglia e, infatti, ben il 50%
degli uomini dichiara di aver supportato la propria compagna colpita da depressione perinatale. Secondo O.N.Da ogni anno questo disturbo colpisce tra le 55.000 e le 80.000
donne e qualcosa in più andrebbe fatto per promuovere maggiori informazioni sulla malattia: come identificarla, a chi rivolgersi e come affrontarla. Solo una donna su quattro
e un uomo su dieci ha dichiarato, infatti, di saper riconoscere questo tipo di depressione.
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INIZIATIVE
Arriva la App
Bambini&asma:
PER LE MALATTIE REUMATICHE
IL DECALOGO PER I GENITORI
È gratuita e disponibile
In Italia un bambino su dieci soffre di asma e secondo
sui terminali Android
gli esperti la situazione non potrà che peggiorare, a
l’app dell’Associazione
causa delle condizioni climatiche e del crescente inqui-
nazionale malati reu-
namento ambientale. Non sempre, però, i genitori
matici onlus-Anmar,
sono preparati a gestire la patologia del proprio figlio,
che offre utili infor-
soprattutto nel caso in cui si scatenino improvvisi e vio-
mazioni a chi è affetto
lenti episodi di crisi respiratoria. In loro aiuto c’è oggi il
da questo tipo di pa-
decalogo ufficiale che la Società italiana per le malattie
tologie. A breve di-
respiratorie infantili-Simri ha stilato proprio per i geni-
sponibile anche per
tori dei piccoli asmatici. Qui vengono chiariti i dubbi
Apple, l’applicazione
più frequenti, vengono illustrati i sintomi più comuni
è strutturata in diverse
dell’asma e indicate anche le migliori strategie di pre-
parti: innanzitutto si
venzione e le soluzioni terapeutiche più sicure per ga-
spiegano con chiarezza e semplicità quali sono le prin-
rantire ai bimbi malati un’alta qualità di vita, senza
cipali malattie reumatiche (artrite ovviamente, ma
privarli dei momenti di gioco, socializzazione e sport.
anche artrosi, osteoporosi, sclerodermia e via dicendo),
Per informazioni, www.simri.it.
si spiegano i sintomi e si illustrano le cure a disposizione, ma anche gli stili di vita per prevenirle e alcuni curiosi
cenni storici su queste patologie. C’è, poi, la sezione
con l’elenco dei centri regionali di Anmar e i contatti
utili per ricevere informazioni sulle strutture locali di
assistenza ai malati e, infine, una parte dedicata anche
alle ultime notizie e scoperte scientifiche e terapeutiche
sulle malattie reumatiche.
Per informazioni, visitare il sito www.anmar-italia.it.
AIFA PUBBLICA LA GUIDA
ALLE CURE MIRACOLOSE
Siamo inondati di informazioni medico-scientifiche che annunciano scoperte miracolose per guarire da gravi patologie. Ogni giorno in rete e nei blog on line si
annunciano terapie rivoluzionarie e farmaci innovativi in grado di curare cancro,
Parkinson, Alzheimer, epilessia e sclerosi multipla, soltanto per citarne alcune.
Ma “come distinguere il salutare dal fasullo, il probabile dall’incerto?”. Se lo è
chiesto l’Agenzia italiana del farmaco, che, per aiutare i pazienti disorientati, ha
pubblicato e diffuso la guida “Non ho nulla da perdere a provarlo”, versione
italiana dell’inglese “I’ve got nothing to lose by trying it”. Si parla, avvalendosi
del parere di autorevoli esperti, di medicine alternative e terapie sperimentali, di
prove scientifiche e nuovi farmaci, il tutto con un linguaggio semplice e chiaro,
per fugare i dubbi e orientare le scelte.
La guida è disponibile on line al sito www.agenziafarmaco.gov.it.
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A cura di Massimo Barberi
IN LIBRERIA
SMACK, SMACK
SMACK
Delphine
Godard,
Nathalie Weil
Editoriale
Scienza
euro 16,90
Come nascono i bambini? Che
cosa vuol dire innamorarsi? Quanto
a lungo deve durare un bacio? In
LE MIE ILLUSIONI
DANNO SUL CORTILE
Sacha Sperling
Einaudi Stile Libero
euro 16,00
Un romanzo testimonianza sul difficile
mondo dell’adolescenza. È il racconto di
un anno di vita di Sacha, ragazzo della
Parigi bene e del suo amico inseparabile, Augustin. Le feste, la musica, il
sesso virtuale e quello reale.
Sta facendo discutere parecchio, questo
libro, in Francia. Perché svela, anche
usando tinte forti, cosa si nasconde
sotto la patina di indifferenza e rassegnazione che gli adolescenti mostrano
al mondo adulto.
questo libro si trovano tutte le risposte alle prime domande dei
dubbi. Ma è anche molto altro: an-
bambini e delle bambine sull’amore
zitutto attraverso la dieta possiamo
e sulla sessualità.
prevenire moltissime patologie, dai
Sono tanti i segreti, i tabù e i mi-
tumori alle malattie cardiovascolari.
steri che avvolgono la vita sessuale
Ormai sono centinaia gli studi scien-
e quella di relazione. Non a caso
tifici che lo dimostrano.
sono le domande più frequenti e
Sedersi a tavola ha, però, anche nu-
Ariano.
spesso più “scomode” dei bam-
merose implicazioni culturali, sociali
Leucotea
bini. Quelle più piccanti, di solito,
e psicologiche. I nostri gusti e le no-
iniziano dai nove anni in su. Il libro
stre preferenze sono influenzate
aiuta ad affrontare la materia con
dalle idee, dalle abitudini, dalla reli-
semplicità e ironia.
gione, dalle tradizioni regionali.
IL VENTO
È UN’AUTOSTRADA
PER POLLINI
Renato
euro 12,90
Mangiare è, quindi, anzitutto ap-
LE CULTURE
DEL CIBO
partenenza a una collettività: non a
Antonio
Gaddi,
Zeffirino, il protagonista immagina-
caso intorno al cibo si costruisce un
rio del libro, è un polline che viaggia
linguaggio che chiama in causa
per il mondo alla ricerca della verità.
anche ricordi, percezioni e stati
È come un nuovo Pinocchio: disub-
d’animo connessi all’affettività e
bidisce al padre, ne combina di tutti
all’esperienza conviviale.
i colori, passa da una marachella a
Raffaele
Attraverso alcuni studi sociologici è
un’altra e alla fine, proprio come il
Iavazzo
stato, infatti, osservato che in molte
celebre burattino di legno, si pente.
Springer
comunità straniere, in Italia e diversi
Un viaggio, quello di Zeffirino, me-
euro 22,90
paesi europei, l’attaccamento al
tafora delle allergie. Leggendo il vo-
cibo della nazione di provenienza è
lume scritto da Ariano, medico e
Claudia
Fragiacomo,
È un bisogno primario: l’alimenta-
uno degli strumenti più forti per
allergologo, si ottengono numerose
zione è un’attività essenziale senza
mantenere un legame con le tradi-
informazioni sulla patologia e su
la quale nessun organismo soprav-
zioni della propria regione e della fa-
come affrontarla. Il tutto in modo di-
viverebbe. Su questo non ci sono
miglia di appartenenza.
vertente e spassoso.
66
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Le vitamine
non sono mai state
così buone
70
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Aranci
GUSTO
16/07/13 16:42
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