la Voce del popolo L’ECCELLENZA COME SCELTA STRATEGICA educa www.edit.hr/lavoce Anno 9 • n. 76 martedì, 14 maggio 2013 UNO DEI PROPOSITI DELLA GIUNTA ESECUTIVA DELL’UNIONE ITALIANA È LA CREAZIONE DI FORME DI SOSTEGNO RIVOLTE AGLI STUDENTI UNIVERSITARI, LAUREATI E PROFESSIONISTI DELLA CNI CHE HANNO OTTENUTO RISULTATI CONSIDEREVOLI NELLA LORO PROFESSIONE EDITORIA ASILI SCUOLA ATTUALITÀ INIZIATIVE Libri di testo EDIT in dirittura d’arrivo L’asilo «Rin Tin Tin» ai Klovićevi dvori Obiettivo: studiare, vincere e viaggiare Borse di studio specifiche opportunità per i giovani Violenza sui minori e forme di tutela Escono dalla stamperia quattro testi scolastici EDITl e gli opuscoli «La mia scuola è colorata» Picasso alla scuola d’infanzia di Pola: interessante laboratorio ideato dall’educatrice Sara Pancun Al quiz «La magia delle parole» trionfa la squadra delle ottave A e B della SEI «G. Martinuzzi» Daniele Suman illustra i nuovi percorsi di formazione rivolti ai giovani della CNI Il programma CAP aiuta bambini e genitori a individuare il problema 2|3 4|5 6 7 8 2 martedì, 14 maggio 2013 educa la Voce del popolo EDITORIA A distanza di due anni dall’avvio dei lavori escono dalla stamperia quattro nuovi testi scolastici EDIT di cui due per la fascia scolare elementare e due per la ginnasiale italiana in Croazia. I nuovi titoli sono le traduzioni degli originali in lingua croata di GEA 1, libro e quaderno attivo di geografia per la quinta classe elementare; Matematica 5, libro ed eserciziario (primo semestre e secondo semestre) per la quinta elementare; Chimica 1, libro per la prima classe ginnasiale; Dalla molecola all’organismo, libro di biologia per la prima classe ginnasiale. Nel campo dell’editoria scolastica due, tre, anche quattro anni di lavoro sono tempi consueti, tuttavia sempre troppo lunghi per i futuri fruitori. Il sistema operativo nell’editoria è una concatenazione di acquisizione dei diritti di sub edizione, di diritti d’autore, d’ingaggio dei traduttori e revisori. Non di rado la gestazione si rivela lunga e sofferta frammentata, nella sua evoluzione, da ostacoli di ordine pratico e imprevisti. Il tutto da contemplare nel contesto del Catalogo ministeriale dei libri approvati della Croazia chiuso dall’anno scolastico 2010/2011 perché rinnovabile a scadenza quadriennale. In caso eccezionale, i libri per le scuole delle comunità nazionali si possono pubblicare, ma tutte le novità editoriali rimangono in un limbo definito dal “parere non ostativo della Commissione ministeriale per la valutazione della qualità del manuale”. Il ministero della Scienza, dell’Istruzione e dello Sport della Croazia nella persona del ministro Željko Jovanović, sta preparando una rivisitazione dei testi scolastici. Dal 15 aprile al 15 maggio è aperto il dibattito pubblico inerente alla proposta di Regolamento sulla struttura, nomina e mansioni e competenze delle commissioni competenti per la valutazione dei manuali e mezzi didattici ausiliari per la scuola elementare e media superiore, e non è possibile ancora conoscere il feed back. Indipendentemente dall’esito, non si escludono le novità, anzi sono annunciate da un generico “tutti i libri cambieranno nel 2014”. Fino a che i criteri adottati non saranno noti, l’attività editoriale dell’EDIT si mette in stand by e, nell’attesa, porterà a termine i progetti NUOVI LIBRI DI TESTO PER LE SCUOLE ITALIANE IN CROAZIA FUORI QUATTRO IL RESTO STAND BY IN PREPARAZIONE UNA RIVISITAZIONE DEI TESTI SCOLASTICI. APERTO IL DIBATTITO PUBBLICO INERENTE ALLA PROPOSTA DEL REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DEI MANUALI in cantiere che sono: Matematica 6 (in corso di seconda revisione), Chimica 2 (videoimpaginazione in corso), Fisica 1 (in corso seconda revisione), Fisica 2 (in Commissione per la seconda lettura), Cultura tecnica 3 (terza revisione), Cultura tecnica 4 (revisione in corso). Materie economiche, un buco nell’acqua Infelice esito per le materie economiche e o titoli Economia finanziaria, Imprenditoria, Monetarismo, Attività commerciale. Venendo incontro alle esigenze espresse dal Collegio professionale per le materie economiche degli istituti medio superiori professionali, l’EDIT nel 2010 avviò la traduzione dei quattro libri di testo che, purtroppo, oggi si rivelano un buco nell’acqua perché nel frattempo le discipline curricolari hanno subito sostanziali modifiche. Alcuni indirizzi delle scuole professionali sono stati cancellati, altri dirottati. A questo punto, le traduzioni in corso d’opera sono state sospese e quelle portate a termine sono inservibili. Libri digitali In assenza di testi tradotti, è prassi attingere all’editoria scolastica italiana per il tramite del Governo italiano. Se finora era necessario formulare delle richieste e gli ordini si realizzavano, ora dall’Italia arriva una novità: un decreto ministeriale del ministro Profumo dispone ai docenti di adottare dall’anno scolastico 2014/2015 solo libri nella versione digitale o mista. L’innovazione riguarderà le classi prima e quarta della scuola primaria, la prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado. Messi tra l’incudine e il martello, i Collegi docenti delle scuole italiane in Croazia e Slovenia con il supporto dei consulenti pedagogici, dovranno progettare nuovi scenari che si realizzeranno nell’anno scolastico 2015/2016. La Croazia a luglio entrerà a far parte dell’Unione europea e certamente ci saranno adeguamenti ai nuovi scenari, tanto più per le scuole delle Comunità nazionali, con le eccellenze che le contraddistinguono. Di pari passo, diventa indispensabile concepire oggi progetti editoriali che troveranno collocazione su piattaforme digitali da accorpare al cartaceo. I nuovi testi scolastici QQ Ilić, Orešić: GEA 1, libro di testo (prezzo: 53,81 kn) GEA 1, quaderno attivo di geografia per la quinta classe elementare (prezzo: 36,23 kn); QQ Šikić, Goleš, Lobor, Krnić: Matematica 5, libro ed eserciziario di matematica per la quinta elementare primo semestre (prezzo: 61,06 kn); Matematica 5, libro ed eserciziario di matematica per la quinta elementare secondo semestre (prezzo: 61,06 kn); QQ Turčinović, Halasz: Chimica generale 1, libro di testo di chimica per la prima classe ginnasiale (prezzo: 93,56 kn) QQ Krsnik-Rasol, Krajačić: Dalla molecola all’organismo, libro di testo di biologia per la prima classe ginnasiale (prezzo: 93,56 kn) educa la Voce del popolo martedì, 14 maggio 2013 3 di Lilly Venucci 14 OPUSCOLI COME CARTE D’IDENTITÀ DI OGNUNA DELLE altrettante SCUOLE ELEMENTARI ITALIANE DI CROAZIA E SLOVENIA IL PROGETTO «CREAZIONE E STAMPA DI OPUSCOLI INFORMATIVI SULL’OFFERTA FORMATIVA E LE ATTIVITÀ DELLE SCUOLE» È STATO REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO FINANZIARIO DEL MINISTERO AGLI AFFARI ESTERI DELLA REPUBBLICA ITALIANA PER TRAMITE DELL’ui FIUME-CAPODISTRIA (CONVENZIONE MAE-UI N. 2776 DEL 30 MAGGIO 2006) LA MIA SCUOLA È COLORATA L a frase semplice e gioiosa “La mia scuola è colorata” giganteggia dall’allegro manifesto e invita a fare un gesto semplice: prendere con mano e sfogliare, ad uno ad uno, i quattordici opuscoli informativi che rappresentano una specie di carta d’identità delle scuole elementari italiane di Croazia e Slovenia. Realizzati dall’EDIT su incarico dell’Unione Italiana con il contributo finanziario del Ministero agli Affari Esteri della Repubblica Italiana, le brochure tascabili sono per la prima volta raccolti in un cofanetto omaggio per le sale insegnanti e acquistano una significativa testimonianza della ramificazione scolastica sul territorio e soprattutto visibilità. A disposizione 500 copie Quattordici modi di essere scuola italiana nelle realtà croata e slovena: questo progetto mette a disposizione per ognuna istituzione, cinquecento copie da gestire a proprio giovamento per raggiungere l’obiettivo finale di fornire un quadro informativo esauriente della propria offerta formativa e delle proprie attività. Lusinghiero il privilegio di veder affidato alla creatività delle maestranze EDIT un progetto che sarebbe potuto diventare un libricino noiosetto, invece ognuno è un fascicoletto quadrato di una quindicina di pagine, contraddistinto da pennellate policrome trasferite su carta riciclata creato dal grafic designer EDIT, Željka Kovačić. Nello studio progettuale, l’approccio interpretativo dell’EDIT è stato quello di assumere il ruolo dei genitori che si apprestano a fare delle scelte fondamentali e s’interrogano: qual è l’offerta formativa della scuola che mio figlio frequenterà? Quale storia vanta? Quali valori gli verranno insegnati? Quali traguardi si pone? Quale orientamento assorbirà mio figlio? Per ottenere questo tipo di atmosfera, occorreva ricorrere a una scaletta uguale per tutte le scuole e scremare il materiale. || Carla Rotta, Maurizio Tremul e Lilly Venucci durante la presentazione Un affresco di informazioni La giornalista EDIT, Carla Rotta si è preoccupata di ottenere un tipo di impostazione e atmosfera attraverso una prima lettura tecnico-disciplinare e poi redazionale. È stato necessario trovare il giusto equilibrio per esaurire alcuni elementi basilari come può essere il recapito, il percorso storico dalla fondazione ai piani futuri, la struttura che in alcuni casi significa sede centrale della scuola con sezioni periferiche, l’offerta opzionale, la disponibilità delle attrezzature didattiche, i laboratori linguistici e scientifici, i premi rilevanti conquistati, la logistica, la partecipazione alla vita sociale del territorio o a manifestazioni nell’ambito della CNI. Il quadro finale è un affresco di informazioni esaurienti dal punto di vista tecnico, pedagogico-didattico, socio culturale a testimonianza del prezioso contributo sociale delle scuole italiane. SCUOLE ELEMENTARI ITALIANE IN CROAZIA: “Edmondo de Amicis”, BUIE con le periferiche a Momiano e a Verteneglio SEI di CITTANOVA SEI di DIGNANO SEI “Belvedere”, “Dolac”, “Gelsi”, “San Nicolò” di FIUME “Bernardo “Parentin” PARENZO “Giuseppina Martinuzzi”, POLA con le periferiche a Gallesano e a Sissano “Bernardo Benussi”, ROVIGNO con la periferica a Valle “Galileo Galilei”, UMAGO con la periferica a Bassania SCUOLE ELEMENTARI ITALIANE IN SLOVENIA: “Pier Paolo Vergerio il Vecchio”, CAPODISTRIA con le periferiche a Semedella, a Bertocchi e a Crevatini ISOLA “Vincenzo e Diego de Castro”, PIRANO con le periferiche a Sicciole e a Lucia 4 lalaVoce Voce del popolo del popolo martedì, 14 maggio 2013 Libertà d’espressione incondizionata “Grazie al supporto del ministero per la Scienza, l’Istruzione e lo Sport, dell’Unione Italiana, del fondatore, della Città di Pola – sottolinea Tamara Brussich, direttrice del Rin Tin Tin – il nostro lavoro di ricerca metodologica, sperimentazione, gioco linguistico-artistico riesce a prendere forme sempre nuove e preziose per i bimbi in età prescolare. L’apertura e la libertà dell’educatrice Sara Pancun dà sfogo a ciò che da anni è lo scopo principale delle educatrici della scuola Rin Tin Tin: la libertà di espressione incondizionata. Quando un’educatrice, supportata da tutto il collettivo, decide di buttarsi nel mare immenso della creatività, quando vuole sperimentare con i bambini piccoli qualcosa di grande come Picasso, allora significa due cose: che ama sinceramente il bambino libero e che ama l’arte. Attraverso racconti, storie, libri, antologie, aneddoti i bambini hanno fatto “amicizia“ con i grandi autori come Picasso. Chi non conosce il bambino ASILI di Arletta Fonio Grubiša penserà: ‘Picasso e bambini piccoli: impossibile’. Chi invece conosce il mondo e le capacità percettive dei bambini dirà: ‘Picasso e i bambini... fantastico, loro lo capiscono subito!’ La preparazione minuziosa del lavoro, la dedizione al bambino in un modo non importuno, senza mai invadere il mondo immaginario che il bambino traccia sul foglio che ha davanti, sono gli approcci di Sara Pancun. La validità dell’adozione metodologicodidattica è da educatrice prescolare. Poi, appassionata d’arte, artista, pittrice senza confini. Ecco, senza confini sono anche i bambini quando lavorano all’atelier. Ciò che affascina è il risultato, il “capolavoro originale“ di ogni singolo bambino. Non hanno tempo per osservare o copiare... si immergono nel profondo del loro piccolo grande essere e nuotano tra pensieri, emozioni, alla ricerca dello star bene. Finirei con questa frase: impariamo a star bene, e impariamolo osservando il bambino mentre gioca libero”. PICASSO ALLA SCUOLA D’INFA «L’ Il riconoscimento degli esperti Il laboratorio artistico della scuola materna italiana Rin Tin Tin di Pola, con la sua attenzione ai grandi dell’arte moderna, è riuscito a farsi notare anche dalla direttrice del Museo istriano d’arte contemporanea, Gorka Ostojić Cvajner, che non ha mancato di esprimere le proprie lodi a proposito. Riportiamo solo una parte della recensione dedicata a questa attività. “Sara Pancun, educatrice dell’ente prescolare italiano Rin Tin Tin di Pola, è una persona dai particolari pregi. Amante della sua professione che affronta con responsabilità, con ampiezza di vedute e passione sincera. E a proposito di passioni, ne coltiva più di una. Pur essendo in primo luogo educatrice, manifesta il proprio amore per l’arte con l’arredo degli interieur, occupandosi da autodidatta di una pittura senza pretese fin dalla gioventù. Le monografie d’arte e i libri d’arte moderna mondiale sono un suo interesse costante, mentre le visite a musei e gallerie le forniscono gli spunti da cui attingere una grande fonte di sapere, che con incredibile talento e capacità sa trasmettere a coloro che più la ispirano. E questi sono i piccoli frequentatori del suo minuscolo, ma magico atelier. Questo spazio viene condiviso all’insegna dell’amicizia e della creatività, dai grandi del 20.esimo secolo e dai piccoli tirocinanti e futuri fan dell’arte, guidati con zelo da Sara Pancun, che in loro sa stimolare curiosità e creatività, facendoli spaziare dentro ai meandri di un’importante epoca dei monumenti dell’arte“. idea di avviare dei laboratori artistici aventi come tema conduttore le opere di Pablo Picasso – è quanto rileva l’educatrice dell’asilo Rin Tin Tin di Pola, Sara Pancun – è partita dal grande interesse ed entusiasmo dimostrato dai bambini per i quadri dell’artista durante una mia attività dal titolo ‘Picasso e la mania di scomporre’. La visione delle opere del Maestro ha sollecitato curiosità e volontà di soffermarsi e analizzare insieme alcune particolarità, con uno sguardo attento e pronto a coglierne il più profondo significato. Lo scopo principale di questo progetto è stato quello di avvicinare i bambini di età tra i 3 e i 6 anni, al mondo dell’arte moderna e di capire le loro impressioni circa le opere di uno dei suoi esponenti principali. Partendo dal presupposto che i bambini hanno una visione del mondo non ancora racchiusa in categorie di pensiero rigide e un’innata sensibilità per l’astrattismo che può venire incoraggiata ed educata, la scelta di questo artista è stata azzeccata, in quanto le opere di Picasso sono piene di forme geometriche, di figure strane, di colori vivaci e di personaggi curiosi. Insieme a loro, passo per passo, quadro per quadro, siamo andati alla scoperta di questo genio cubista, lavorando in uno spazio-atelier allestito per l’occasione, nel quale si disegnava nelle ore mattutine, una volta alla settimana, per un’ora circa, con gruppi da 5 a 7 bambini. Il laboratorio si è presentato come luogo privilegiato per conoscere e usare mezzi, materiali e tecniche diverse. Si è lavorato sull’opera d’arte per osservarla, scomporla e analizzarla rispetto all’autore, al contenuto, ai colori, alle tecniche, alle emozioni veicolate. Non è stato semplice trovare strategie conoscitive per dialogare con il percorso artistico di Picasso e cercare con giusta sensibilità e rispetto (per i bambini e l’artista) i possibili percorsi da indagare. I piccoli, utilizzando una grande varietà di materiali e impadronendosi di varie tecniche pittoriche, sono riusciti a valorizzare la propria spontaneità e fantasia senza inibizioni di sorta la Voce educa del popolo martedì, 14 maggio 2013 5 La galleria zagabrese ospiterà la vernice della mostra il 18 maggio prossimo I lavori dei bimbi ai Klovićevi dvori S ANZIA RIN TIN TIN e a intraprendere percorsi che li hanno portati a trovare soluzioni che io stessa a volte non avrei neppure ipotizzato. Durante questo lavoro ho cercato di guidare il gruppo in modo da affiancarmi ai bambini con interventi non prevaricanti, facendo attenzione di rispettare i tempi di ogni singolo bambino, che per capire ha bisogno di pensare, elaborare, indagare, provare, sbagliare, correggere”, ha spiegato Sara Pancun. I risultati più interessanti sono stati ottenuti usando una delle tecniche concepite dagli artisti cubisti: il collage. I bambini hanno realizzato degli interessanti collage polimaterici utilizzando pezzi di carta ritagliata (carta colorata, di giornale, cartoncino), pezzi di stoffa o di legno, assemblando il tutto in modo fantasioso e originale, aggiungendo colore negli spazi vuoti. Attraverso la scomposizione di una serie di ritratti, fotocopiati su carta, i bambini hanno avuto la possibilità di ritagliare differenti particolari del volto e della figura umana per poi ricomporli incollandoli su cartoncino, creando così dei ritratti cubisti. Nel procedimento di scomposizione e ricomposizione dell’immagine hanno potuto scoprire il modo di operare tipico del cubismo. Gli obiettivi specifici di apprendimento attraverso il laboratorio ci vengono elencati uno ad uno. Primo fra tutti quello di favorire l’incontro dei bambini con l’arte di Picasso, cercando di educarli a una estetica di base e a una lettura delle sue opere attraverso l’osservazione di fotografie, quadri, monografie e di brevi documentari. Segue la riproduzione di opere, attraverso l’uso di diverse tecniche pittoriche (tempera, acquerello, pastelli, guazzo o guache, collage), di materiali che stimolino la creatività (carta, cartoncino, pezzetti di legno colorati, pezzi di stoffa), l’adozione di giochi che richiedono osservazione (puzzle, libri di bambole scomponibili). Strategia finale, quindi, quella di rendere i bambini liberi nella propria espressione. embra un Picasso! A chi non è capitato di sentire questa esclamazione davanti a un disegno-scarabocchio o alla prima pittura maldestra di un bambino imbrattatele? Eppure Pablo Picasso rispettava molto i disegni dei bambini. Diceva: “A quell’età disegnavo come Raffaello, ma ci ho messo tutta la vita per imparare a disegnare come loro”. Il più grande artista del XX secolo, vuole scendere nell’universo bambino. Vuole dipingere ciò che sente, anche se non assomiglia a ciò che vede. E la grandezza non è insita esclusivamente nelle opere, ma scaturisce da questa profondità di pensiero che produce l’effetto del brivido come la constatazione racchiusa nel suo celebre aforisma: “In ogni bambino c’è un artista. Il problema è capire come rimanere artisti diventando grandi“. Nella storica occasione di poter vedere le opere di Picasso a raccolta nella prestigiosa galleria di Klovićevi dvori, la Scuola materna italiana Rin Tin Tin, di Pola ha saputo cogliere la palla al balzo e recepire la bontà dell’opportunità didattico-formativa. Anzi, tale è stato l’intuito, da stimolare il laboratorio, guidato dall’artista- educatrice Sara Pancun, a produrre lavori artistico-figurativi ispirati a Picasso e ottenere uno straordinario apprezzamento. I lavori dei bimbi del Rin Tin Tin sono stati riconosciuti e prescelti per viaggiare alla volta dei Klovićevi dvori ed essere presentati al largo pubblico. Incredibile ma vero: affiancati a celeberrimi capolavori dell’arte mondiale, a Pablo Picasso, che considerati i ragionamenti di cui sopra, andrebbe sicuramente fiero. Inutile paventare modestia o tentare di celare l’orgoglio, all’ente prescolare Rin TIn Tin vi è motivo di soddisfazione crescente, a mano a mano che si avvicina l’ora del debutto artistico. Previo lo stage di Sara Pancun, che dal 15 al 18 maggio svolgerà un laboratorio per i giovanissimi ammiratori di Picasso, la vernice della mostra dei lavori firmati Rin Tin Tin è per il 18 di maggio. E il solo fatto di raggiungere l’ambita galleria zagabrese è già un successone senza precedenti. Senza considerare che i lavori dei nostri ragazzini, che saranno esposti assieme ad altre creazioni realizzate in sede di galleria, sono in effetti gli unici proposti da un’istituzione esterna ai Klovićevi dvori. Bravi davvero. 6 educa martedì, 14 maggio 2013 SCUOLA la Voce del popolo di Arletta Fonio Grubiša STUDIARE VINCERE VIAGGIARE: OBIETTIVO RAGGIUNTO M issione possibile: studiare, vincere e viaggiare. Spieghiamo al dettaglio. Il libro dato è Alexandria d’Africa di Walter Eric, pubblicazione Mondadori, la vittoria è quella conseguita al quiz “La magia delle parole”, gara divertente e strategica voluta dall’Unione Italiana in collaborazione con l’Università Popolare di Trieste per indirizzare i ragazzi verso la conoscenza della lingua italiana attraverso letture mirate, il tutto coadiuvato da preziose preparazioni di chi l’italiano lo insegna quale missione quotidiana presso le scuole della Comunità nazionale italiana. Infine, dicevamo, il viaggio-premio. È quello fatto a Padova, la città del Santo e del grande passato culturale e artistico, del turismo internazionale. Si sono resi protagonisti di questo piacevole percorso didattico-culturale il gruppo di alunni delle classi ottave (A e B) della Scuola elementare italiana “Giuseppina Martinuzzi” di Pola, appena reduci dall’esperienza in terra patavina (visitata accompagnati dalla direttrice dell’istituzione, Susanna Cerlon). Ed eccola qui la squadra vincente, quella che ha giocato in casa all’ultima edizione del guiz di fine 2012 alla Comunità degli Italiani di Pola e che è riuscita a spuntarla tra una concorrenza spietata di 14 squadre, per non dire del duello mozzafiato assieme ai finalisti della “Gelsi” di Fiume. I colori di Pola sono stati difesi con …onore e batticuore da Marika Delmonaco ed Elen Zukon Kolić (investite di ruolo di “supervisori” del gruppo), Paola Giorgi, Marin Maurovic, Mihaela Katačić, Greta Stocco, Elis Mikac, Romana Radetić, Iris Barbalić, Ivan Laci Juhas, Alan Močinić. Squadra emersa per il sapere, per le capacità memoniche, per il talento nella concentrazione, checché se ne dica, mentre si sa, il grande lavoro nell’ombra è quello didattico-formativo di ogni giorno, portato avanti dalle insegnanti di lingua e letteratura italiana presso la scuola di Pola, Susanna Svitich e Ingrid Ukmar Lakoseljac. Nel caso della magia delle parole, la preparazione, i suggerimenti strategico-vincenti sono || La squadra con Susanna Svitich quelli dati dell’insegnante Susanna Svitich, che rifiuta di arrogarsi i meriti e colloca in primo piano l’impegno e l’abilità dei ragazzi, in particolare lo spirito di gruppo, la collaborazione, l’affiatamento, i suggerimenti, la consultazione reciproca, che hanno coinvolto proprio tutti nella comune missione. Nel “dopo gita”, incontriamo a scuola il gruppo di esperti di “magia delle parole” e si scopre con loro anche un po’ di magia di Padova, vissuta per due giorni. Quanto almeno basta per intuire la grandezza della città. Fieri della vittoria, ci dicono che la mattina del 21 marzo si era venuti a scuola “in tempo” per imbarcarsi sul bus e raggiungere l’ambita meta. A sentire le impressioni tutto, ma proprio tutto è stato degno di attenzione: la Torre della Specola, l’antico osservatorio e i suoi cannocchiali, la maestosa Basilica di Sant’Antonio con le sue reliquie, la Cappella degli Scrovegni dipinta da Giotto, Piazza dei Signori, della Frutta, delle Erbe (che i ragazzi hanno ribattezzato in … delle Verdure), gli spettacoli dei laureati con le feste mascherate, la tradizione dell’augurio “in bocca alla balena”. En passant, come si pensa: cosa differenzia Padova da Pola? “Più grande, più pulita, più vita, più studenti. Più tutto.” Momenti speciali e simpatici: il gran divertimento nel Prato della Valle, l’approccio ravvicinato con … le anatre sotto la Specola e tanto altro ancora. Riponendo Padova nel cassetto delle esperienze più memorabili, si ripesca invece “La magia delle parole”. Che dire della nostra gara? È semplice? Risposte dei ragazzi: Facile! … Macché facile… Cosa vai dicendo? Non ricordi come eravamo eccitati … e nervosi! Un solo minuto di tempo per venirne a capo e rispondere alla giuria. E poi tutta quella confusione e tifoseria. Tanti ragazzi in così poco spazio. Ci vorrebbe più posto, più disciplina. Ma è stato divertente”. Suggerimenti da demandare ai promotori e organizzatori del quiz? “Continui così com’è, che è bello. Spassoso”. Che insegnamento si ha avuto da “La magia delle parole”? Il merito del trofeo parte in fin dei conti dalla lettura. Allora, leggere giova? “Eccome!” A parte le letture domestiche obbligatorie, nel tempo libero ci stanno anche dei libri in lingua italiana? Risposta (meno male) affermativa, con in allegato la confessione scontata: sua maestà Internet ha il sopravvento. Ad ogni modo, nell’Anno Domini 2013, si legge ancora spontaneamente. Cosa? “Il Codice da Vinci”, “Robinson Crusoe”, Elogio alla bruttezza”. Generi gettonati: il racconto realistico, il thriller, il giallo e l’horror. Una storia della buona notte di Stephen King sembra faccia cullare. E sognare, perché l’età è giusta per mettersi alla prova, imparare ad accettare sé stessi, sfidare i timori e rincorrere emozioni. Emozioni in rosa e in “noir”, emozioni adolescenti, “miste”, belle, stimolanti come al quiz che dopo lo stress fanno crescere e maturare, anche troppo in fretta. Difetto, pregio e vantaggio delle odierne generazioni. educa la Voce del popolo ATTUALITÀ 7 martedì, 14 maggio 2013 di Ilaria Rocchi BORSE DI STUDIO SPECIFICHE ISTITUITE DALL’UNIONE ITALIANA. NE PARLA DANIELE SUMAN ECCELLENZE A PORTATA DI MANO D opo una serie di attente riflessioni, l’Unione Italiana ha deciso di affrontare la materia della valorizzazione delle eccellenze, intesa come azione di promozione della cultura del merito, del talento, delle capacità individuali, della qualità dell’apprendimento, focalizzando l’attenzione sul contesto universitario. Grazie a fondi del Governo italiano e a un sistema ideato dall’UI, nella fattispecie dal responsabile del Settore Università e Ricerca scientifica, nonché Organizzazione, Sviluppo e Quadri della Giunta esecutiva dell’UI, Daniele Suman, ai giovani della Comunità nazionale italiana si dischiudono nuove opportunità e percorsi di formazione e crescita. Ce li illustra lo stesso Suman. Si pensa a quali potrebbero essere le ricadute? “Vedo le ricadute sul piano della collaborazione, soprattutto con le scuole. Sarebbe magnifico e utile poter organizzare delle conferenze nelle nostre scuole, anche via web, in cui le eccellenze invitate potrebbero condividere la loro esperienza con i giovani cercando di stimolare un’inerzia eccellente sulle nuove generazioni. Altrettanto utile sarebbe poter accogliere questi profili all’interno di progetti d’interesse della CNI”. Una delle scelte strategiche operate dalla Giunta esecutiva dell’Unione Italiana è la promozione delle cosiddette eccellenze, ossia la creazione di forme di sostegno e di incentivazione rivolte agli studenti universitari, laureati e professionisti della CNI che hanno ottenuto risultati considerevoli nella loro professione. Quali considerazioni stanno alla base di tale scelta? “Il Bando per le eccellenze è rivolto agli studenti della CNI di nazionalità italiana iscritti al primo anno, o successivi, ai corsi di laurea a numero programmato degli Atenei italiani o internazionali valutati quali percorsi d’eccellenza dalle varie graduatorie mondiali, per es. la World University Rankings. Al Bando potranno partecipare gli studenti iscritti al primo anno presso le Scuole superiori universitarie d’eccellenza italiane e internazionali o corsi di laurea presso Atenei rinomati che prevedono un esame o concorso d’ammissione; gli studenti regolarmente iscritti agli anni successivi al primo presso le Scuole superiori universitarie italiane e internazionali o presso Atenei rinomati che hanno una media dei voti pari o maggiore a 4.6, con voti non inferiori al 4; laureati iscritti a corsi di specializzazione presso istituti rinomati. La precedenza sarà data agli studenti o laureati degli anni superiori con il numero maggiore di esami sostenuti, con la media dei voti maggiore, che dimostreranno la loro attività accademica attraverso le lettere di accompagnamento dei professori universitari, che possiedono una certificazione attestante la partecipazione nell’insegnamento (laboratori, corsi universitari ecc.), che attesteranno la loro partecipazione a progetti scientifici, che presenteranno articoli pubblicati su riviste specializzate e scientifiche”. “Le linee programmatiche della GE per questo mandato prevedono pure un approccio premiante per gli studenti universitari e laureati della CNI. In tal senso si è voluto valorizzare il talento, l’ottimo profitto o l’eccellenza nel proseguimento degli studi universitari, offrendo l’opportunità di intraprendere e continuare la carriera universitaria presso Atenei italiani e internazionali come pure presso le Scuole superiori universitarie riconosciute dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca quali Scuole d’eccellenza. L’approccio premiante consiste nell’assegnare borse studio ad hoc erogate accanto alle normali borse che sono messe a bando già da anni dall’Unione italiana. Alla base di tale scelta sta la volontà di spronare maggiormente i nostri connazionali a scegliere percorsi d’eccellenza come leva strategica utile per innalzare i livelli di apprendimento degli studenti”. Sono previste delle borse di studio ad hoc, che verranno erogate accanto alle normali borse messe a bando già da anni dall’UI. Con quali i criteri verranno selezionati i candidati? Che cosa si intende con il termine “eccellenza”? “Secondo il grado di istruzione cambiano i criteri di valutazione delle eccellenze. A livello di scuola media superiore si considerano eccellenze gli studenti che hanno ottenuto ottimi risultati alle competizioni di carattere nazionale delle materie scolastiche. Superare le prove di ammissione per l’iscrizione ai corsi di laurea presso le Scuole superiori universitarie, una media alta dei voti degli esami sostenuti, la quantità di pubblicazioni su riviste con fattore d’impatto alto nonché l’alta votazione dell’esame di laurea sono sicuramente dei buoni indicatori del talento, quantomeno sono dati oggettivi”. || Daniele Suman, responsabile del Settore Università e Ricerca scientifica, nonché Organizzazione, Sviluppo e Quadri della Giunta esecutiva dell’UI Ci sono degli Atenei specifici che rientrano in tale categoria? E quali sono? So che si prende come uno degli “orientamenti” le indicazioni del ministero italiano dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. C’è qualche altra indicazione? “Scuole d’eccellenza e Corsi di Alta Formazione Artistica riconosciuti dal MIUR sono la Normale di Pisa, la Scuola Superiore dell’Università di Udine o di Pavia, l’Università L. Bocconi, la Scuola Galileiana di Studi Superiori di Padova, il Politecnico di Milano, Università internazionali d’eccellenza riconosciute dalle graduatorie mondiali. Per esempio, l’Università di Trieste risulta al 272º posto della World Rankings University e molti corsi di laurea sono a numero chiuso, vedi il corso di Medicina. Pertanto uno studente iscritto a tale corso e ottemperante i criteri previsti dal Bando potrebbe essere un potenziale fruitore della borsa di studio. Questo per dire che non bisogna andare oltreoceano o chissà dove per candidarsi al Bando delle eccellenze”. Quante borse si prevedono di assegnare e di quale importo? Ossia, com’è stato pensato il funzionamento di questo meccanismo? Sarà una tantum o un sostegno prolungato negli anni? “Il Bando prevede un importo massimo annuale di 15.000 euro per studente assegnatario ed è previsto di assegnare una borsa l’anno. La Commissione preposta all’analisi dei candidati avrà il compito di stabilire l’importo secondo l’ammontare della retta universitaria annuale, della distanza dell’Università dal luogo natio e dal carovita del paese ospitante. Alcune Scuole superiori universitarie garantiscono agli studenti iscritti il vitto, l’alloggio e l’importo della retta annuale universitaria pertanto l’importo della Borsa di studio dovrà garantire altre spese come le spese viaggio, l’acquisto dei libri ecc. La Borsa avrà durata pari a quella del corso di laurea, master specialistico o dottorato di ricerca, e sarà rinnovata da anno in anno qualora l’assegnatario ottempererà ai criteri previsti per il mantenimento della borsa stessa”. C’è già qualcuno che si è fatto avanti, abbiamo notizia di qualche nostra “eccellenza”? “Lavorando a contatto con gli studenti fruitori di borse regolari erogate dall’UI, ho già intravisto dei possibili candidati alle borse per le eccellenze; compito nostro, ovvero dell’UI, sarà quello di diffondere capillarmente il Bando a tutti i nostri possibili candidati, magari coadiuvati dalle Comunità e dalle scuole, le quali ci aiuteranno ad individuare gli studenti meritevoli e talentuosi”. Se non sbaglio per finanziare quest’iniziativa verranno impiegati i “fondi perenti”. Qual è l’importo complessivo a disposizione? Ma l’iniziativa in futuro “entrerà a regime”, ossia affiancherà nel Piano le altre borse studio? “Per tale iniziativa l’UI dispone di circa 300.000 euro. Questo importo potrebbe soddisfare al massimo 3 borsisti per 5 anni di studio se venisse loro assegnato il massimo importo previsto dal bando. Se l’iniziativa ‘eccellenze’ darà i risultati attesi, allora si lavorerà nella direzione per inserire questo progetto nelle convenzioni, accanto alle altre borse studio”. 8 educa martedì, 14 maggio 2013 INIZIATIVE la Voce del popolo di Patrizia Chiepolo Mihočić VIOLENZA SUIMINORI EFORME DITUTELA A volte inizia così, per gioco. Magari l’intenzione non era nemmeno quella di fare del male a qualcuno. Dapprima si prende in giro un compagno di classe per il suo modo di vestire o parlare, poi si passa a molestarlo mediante un telefonino o tramite un social network e spesso il tutto finisce con l’uso della violenza fisica. Il diretto interessato spesso decide di non raccontare a casa o a scuola delle molestie subite, anche perché ha vergogna o paura e preferisce soffrire in silenzio. Per insegnare sia ai bambini che ai genitori come prevenire e riconoscere la violenza sui minori, da alcuni anni esiste il programma CAP (Child Assault Prevention), che viene presentato da un team specializzato formato da psicologi e insegnanti agli alunni e genitori delle seconde classi elementari. Questo progetto nasce negli Stati Uniti nel 1978. Nel 1999 viene introdotto anche in Croazia dall’Associazione dei genitori “Passo per passo“ (Korak po korak). È strutturato in tre parti: seminari per insegnanti ed educatori, seminari per genitori e laboratori per bambini. Si tratta del programma di prevenzione primaria più vasto e innovativo al mondo. Spesso, quando viene presentato, ci sono persone che si chiedono per quale motivo sia così importante parlare di violenza e molestie. Purtroppo si parla tantissimo di questo fatto, ma sono pochi quelli che prendono sul serio questo problema. Anche perché ci sono ancor sempre genitori che reputano che l’uso della violenza faccia parte dell’educazione. la Voce del popolo Anno 9 /n. 76 / martedì, 14 maggio 2013 IN PIÙ Supplementi è a cura di Errol Superina [email protected] Edizione Progetto editoriale Caporedattore responsabile Errol Superina Redattore esecutivo Viviana Ban Impaginazione Borna Giljević EDUCA Silvio Forza Collaboratori Patrizia Chiepolo Mihočić, Arletta Fonio Grubiša, Ilaria Rocchi, Lilly Venucci Foto Ivor Hreljanović, Goran Žiković e archivio Ma cosa s’intende quando si parla di molestie o violenza sui bambini? Da sempre un tema molto delicato, che ha spesso diviso l’opinione pubblica, la violenza viene divisa in più tipi. Gli atti di violenza psichica e fisica provocano danni permanenti a livello intellettuale, emotivo, fisico e sullo sviluppo sociale del bambino. Per non parlare dei casi estremi che provocano addirittura la morte. I bambini che subiscono questi tipi di violenza possono in futuro avere dei problemi psichici, di inserimento sociale e molto spesso si ritrovano coinvolti in problemi legati all’alcol e alla droga, alla criminalità e presentano forti disturbi nevrotici e psicotici. Violenza fisica Di questa categoria fanno parte le botte, eventuali fratture provocate volutamente, danni sulla pelle (graffi, pizzicotti, tagli, bruciature...) e simili che possono portare addirittura alla morte, oltre che al danno psicologico. Bisogna però tener conto che litigi e azzuffamenti che a volte accadono tra i coetanei non devono venir subito classificati come violenza fisica o molestie, anche se questi a volte terminano con piccole ferite. Con la parola molestia si sottintende un maltrattamento continuo e voluto con lo scopo di provocare dei danni alla persona da parte di un individuo che spesso è molto più forte della vittima. Violenza emotiva Sottintende la presenza o la mancanza di un dato comportamento che influenza negativamente lo sviluppo emotivo del bambino, come ad esempio la manipolazione, le minacce, la continua mancanza di affetto, le critiche, le grida, l’umiliazione, la diffamazione, le calunnie, le bestemmie e quant’altro. Tutti questi comportamenti da parte del molestatore hanno come scopo ferire la psiche del bambino. Da non confondere assolutamente con eventuali sgridate da parte dei genitori quando sono arrabbiati e delle quali poi, una volta risolto il problema, si pentono. Purtroppo questi tipi di violenza sono difficilmente dimostrabili e i casi denunciati non superano il 10%. Tra i coetanei questo tipo di violenza si presenta sottoforma di isolamento del singolo, ripudio, divieto di gioco, prese in giro, pettegolezzi e calunnie: in poche parole si tratta di bullismo. Anche se a volte sembrano dei problemi di poco conto ai quali gli adulti spesso non reagiscono, le vittime che li subiscono dimostrano con il passare degli anni poca stima di sé stessi e poca fiducia in sé stessi. Violenza sessuale Per violenza sessuale si intende un qualsiasi contatto intimo tra un bambino e una persona più grande di lui di almeno 4 anni. Tra questi vengono nominati: palpeggiamenti, voyeurismo, pedopornografia, prostituzione minorile, atti sessuali con minori. Trascuratezza La trascuratezza non deve venir confusa con la povertà dove, a causa di mancanza di denaro, il bambino può vestire abiti non adatti alla sua età, non avere l’occorrente scolastico adatto o un taglio di capelli che lascia a desiderare. Si parla invece di negazione al bambino delle cose essenziali come cibo, vestiario, affetto, aiuto medico. Anche l’assenza della figura del genitore a scuola durante le riunioni o durante vari avvenimenti viene classificata come trascuratezza del bambino. Nelle pagine di cronaca nera si leggono sempre più notizie riguardanti questi tipi di violenze. Nella maggior parte dei casi succede che il bambino subisca molestie da parte di persone che conosce molto bene. Raramente la vittima parlerà di questo con i genitori o adulti in generale, perché ha paura di non venir compreso, creduto, protetto, di venir deriso, di essere la causa dell’eventuale punizione subita dal molestatore o semplicemente perché ha paura che le minacce da parte di questo si avverino. Il motivo più presente, comunque, è che il bambino si ritiene colpevole per ciò che gli è accaduto. Quando un bambino racconta della violenza subita, bisogna prenderlo sul serio e ascoltarlo attentamente. Nella stragrande parte dei casi non racconterà mai una bugia parlando di violenza sessuale. Questa provoca sul minore uno stress traumatico per cui raramente potrà accusare la persona sbagliata. Se poi descrive l’atto nei dettagli, nomina parti intime del corpo e usa un linguaggio inusuale per il bambino, probabilmente non sta dicendo una bugia. Per quanto riguarda le bugie raccontate, lo farà molto più spesso dicendo di non esser stato maltrattato in quanto è molto sensibile alle reazioni degli adulti. Quindi se il CONTATTI Centro per l’assistenza sociale 051 226-586 Centro “TIĆ” 051 215-670 Centro famigliare 051 338-526 Procuratore per la tutela dei minori 051 311-121 Questura della Regione litoraneo-montana 051 430-333 Casa rifugio ”Sant’Anna” 051 672-607 molestatore è uno di famiglia cercherà di proteggerlo. Purtroppo è stato dimostrato che 1/3 dei molestatori sono proprio i genitori e il 50% sono parenti stretti. Come fare per proteggere i bambini da ogni tipo di violenza? Bisogna prima di tutto prevenire qualsiasi tipo di abuso. Si deve insegnare ai bambini a riconoscere eventuali situazioni pericolose e a evitarle, o imparare strategie con le quali si possono difendere. Per questo motivo il progetto CAP è sicuramente un aiuto molto valido. La prima cosa da fare è informare i bambini degli eventuali pericoli ai quali può andare incontro. Bisogna dare informazioni chiare e precise, anche se all’inizio potrà sembrare imbarazzante per entrambe le parti. Durante i laboratori ai bambini viene così insegnato a non dare informazioni private a nessuno, a scappare e gridare a squarciagola se esiste il pericolo che venga fermato con la forza. Se il molestatore cerca di mettere la mano sulla bocca per evitare che la vittima si metta a gridare, si può tentare di torcere il mignolo. Se purtroppo il bambino ha subito una violenza, di solito il suo comportamento cambierà notevolmente. Si rinchiuderà in sé stesso, avrà paura di varie situazioni, può diventare scontroso, paranoico, avere dei problemi di salute e a scuola, o semplicemente comportarsi in modo inusuale. Il ruolo più importante in questo caso lo avrà il genitore. Dovrà dimostrare il massimo della comprensione e tanto affetto, rimanere calmo e normalizzare i sentimenti del bambino convincendolo che la colpa di ciò che è accaduto non è assolutamente sua. Sarà un processo lungo e faticoso che richiederà tanta pazienza. A Fiume ci sono alcuni centri ai quali le vittime e i loro genitori possono rivolgersi: