la Voce
del popolo
L’ECCELLENZA
COME
SCELTA
STRATEGICA
educa
www.edit.hr/lavoce
Anno 9 • n. 76
martedì, 14 maggio 2013
UNO DEI PROPOSITI DELLA GIUNTA ESECUTIVA DELL’UNIONE ITALIANA È LA CREAZIONE DI FORME
DI SOSTEGNO RIVOLTE AGLI STUDENTI UNIVERSITARI, LAUREATI E PROFESSIONISTI DELLA CNI
CHE HANNO OTTENUTO RISULTATI CONSIDEREVOLI NELLA LORO PROFESSIONE
EDITORIA
ASILI
SCUOLA
ATTUALITÀ
INIZIATIVE
Libri di testo EDIT
in dirittura d’arrivo
L’asilo «Rin Tin Tin»
ai Klovićevi dvori
Obiettivo: studiare,
vincere e viaggiare
Borse di studio specifiche
opportunità per i giovani
Violenza sui minori
e forme di tutela
Escono dalla stamperia quattro
testi scolastici EDITl e gli opuscoli
«La mia scuola è colorata»
Picasso alla scuola d’infanzia
di Pola: interessante laboratorio
ideato dall’educatrice Sara Pancun
Al quiz «La magia delle parole»
trionfa la squadra delle ottave
A e B della SEI «G. Martinuzzi»
Daniele Suman illustra i
nuovi percorsi di formazione
rivolti ai giovani della CNI
Il programma CAP aiuta
bambini e genitori
a individuare il problema
2|3 4|5
6
7
8
2
martedì, 14 maggio 2013
educa
la Voce
del popolo
EDITORIA
A
distanza di due anni dall’avvio
dei lavori escono dalla stamperia
quattro nuovi testi scolastici
EDIT di cui due per la fascia scolare
elementare e due per la ginnasiale
italiana in Croazia. I nuovi titoli sono
le traduzioni degli originali in lingua
croata di GEA 1, libro e quaderno
attivo di geografia per la quinta classe
elementare; Matematica 5, libro ed
eserciziario (primo semestre e secondo
semestre) per la quinta elementare;
Chimica 1, libro per la prima classe
ginnasiale; Dalla molecola all’organismo,
libro di biologia per la prima classe
ginnasiale.
Nel campo dell’editoria scolastica due,
tre, anche quattro anni di lavoro sono
tempi consueti, tuttavia sempre troppo
lunghi per i futuri fruitori.
Il sistema operativo nell’editoria è una
concatenazione di acquisizione dei
diritti di sub edizione, di diritti d’autore,
d’ingaggio dei traduttori e revisori.
Non di rado la gestazione si rivela
lunga e sofferta frammentata, nella sua
evoluzione, da ostacoli di ordine pratico
e imprevisti. Il tutto da contemplare
nel contesto del Catalogo ministeriale
dei libri approvati della Croazia chiuso
dall’anno scolastico 2010/2011 perché
rinnovabile a scadenza quadriennale.
In caso eccezionale, i libri per le scuole
delle comunità nazionali si possono
pubblicare, ma tutte le novità editoriali
rimangono in un limbo definito dal
“parere non ostativo della Commissione
ministeriale per la valutazione della
qualità del manuale”.
Il ministero della Scienza, dell’Istruzione
e dello Sport della Croazia nella
persona del ministro Željko Jovanović,
sta preparando una rivisitazione dei
testi scolastici. Dal 15 aprile al 15
maggio è aperto il dibattito pubblico
inerente alla proposta di Regolamento
sulla struttura, nomina e mansioni
e competenze delle commissioni
competenti per la valutazione dei
manuali e mezzi didattici ausiliari per
la scuola elementare e media superiore,
e non è possibile ancora conoscere il
feed back. Indipendentemente dall’esito,
non si escludono le novità, anzi sono
annunciate da un generico “tutti i libri
cambieranno nel 2014”. Fino a che i
criteri adottati non saranno noti, l’attività
editoriale dell’EDIT si mette in stand by
e, nell’attesa, porterà a termine i progetti
NUOVI LIBRI DI TESTO PER LE SCUOLE ITALIANE IN CROAZIA
FUORI QUATTRO
IL RESTO STAND BY
IN PREPARAZIONE
UNA RIVISITAZIONE
DEI TESTI SCOLASTICI.
APERTO IL DIBATTITO
PUBBLICO INERENTE
ALLA PROPOSTA
DEL REGOLAMENTO
PER LA VALUTAZIONE
DEI MANUALI
in cantiere che sono: Matematica 6 (in
corso di seconda revisione), Chimica 2
(videoimpaginazione in corso), Fisica 1
(in corso seconda revisione), Fisica 2 (in
Commissione per la seconda lettura),
Cultura tecnica 3 (terza revisione),
Cultura tecnica 4 (revisione in corso).
Materie economiche, un buco nell’acqua
Infelice esito per le materie economiche
e o titoli Economia finanziaria,
Imprenditoria, Monetarismo, Attività
commerciale. Venendo incontro
alle esigenze espresse dal Collegio
professionale per le materie economiche
degli istituti medio superiori professionali,
l’EDIT nel 2010 avviò la traduzione dei
quattro libri di testo che, purtroppo, oggi
si rivelano un buco nell’acqua perché nel
frattempo le discipline curricolari hanno
subito sostanziali modifiche. Alcuni
indirizzi delle scuole professionali sono
stati cancellati, altri dirottati. A questo
punto, le traduzioni in corso d’opera sono
state sospese e quelle portate a termine
sono inservibili.
Libri digitali
In assenza di testi tradotti, è prassi
attingere all’editoria scolastica italiana
per il tramite del Governo italiano. Se
finora era necessario formulare delle
richieste e gli ordini si realizzavano, ora
dall’Italia arriva una novità: un decreto
ministeriale del ministro Profumo
dispone ai docenti di adottare dall’anno
scolastico 2014/2015 solo libri nella
versione digitale o mista. L’innovazione
riguarderà le classi prima e quarta della
scuola primaria, la prima della scuola
secondaria di I grado, la prima e la terza
classe della secondaria di II grado.
Messi tra l’incudine e il martello, i
Collegi docenti delle scuole italiane
in Croazia e Slovenia con il supporto
dei consulenti pedagogici, dovranno
progettare nuovi scenari che si
realizzeranno nell’anno scolastico
2015/2016. La Croazia a luglio entrerà
a far parte dell’Unione europea e
certamente ci saranno adeguamenti ai
nuovi scenari, tanto più per le scuole
delle Comunità nazionali, con le
eccellenze che le contraddistinguono.
Di pari passo, diventa indispensabile
concepire oggi progetti editoriali che
troveranno collocazione su piattaforme
digitali da accorpare al cartaceo.
I nuovi testi
scolastici
QQ Ilić,
Orešić:
GEA 1, libro di testo (prezzo: 53,81
kn)
GEA 1, quaderno attivo di geografia
per la quinta classe elementare
(prezzo: 36,23 kn);
QQ Šikić, Goleš, Lobor, Krnić:
Matematica 5, libro ed eserciziario di
matematica per la quinta elementare
primo semestre (prezzo: 61,06 kn);
Matematica 5, libro ed eserciziario di
matematica per la quinta elementare
secondo semestre (prezzo: 61,06 kn);
QQ Turčinović,
Halasz:
Chimica generale 1, libro di testo di
chimica per la prima classe ginnasiale
(prezzo: 93,56 kn)
QQ Krsnik-Rasol,
Krajačić:
Dalla molecola all’organismo, libro di
testo di biologia per la prima classe
ginnasiale (prezzo: 93,56 kn)
educa
la Voce
del popolo
martedì, 14 maggio 2013
3
di Lilly Venucci
14 OPUSCOLI COME CARTE
D’IDENTITÀ DI OGNUNA
DELLE altrettante SCUOLE
ELEMENTARI ITALIANE
DI CROAZIA E SLOVENIA
IL PROGETTO «CREAZIONE
E STAMPA DI OPUSCOLI
INFORMATIVI SULL’OFFERTA
FORMATIVA E LE ATTIVITÀ
DELLE SCUOLE» È STATO
REALIZZATO CON IL
CONTRIBUTO FINANZIARIO
DEL MINISTERO
AGLI AFFARI ESTERI
DELLA REPUBBLICA ITALIANA
PER TRAMITE
DELL’ui FIUME-CAPODISTRIA
(CONVENZIONE MAE-UI N.
2776 DEL 30 MAGGIO 2006)
LA MIA SCUOLA
È COLORATA
L
a frase semplice e gioiosa “La mia
scuola è colorata” giganteggia
dall’allegro manifesto e invita a
fare un gesto semplice: prendere con
mano e sfogliare, ad uno ad uno, i
quattordici opuscoli informativi che
rappresentano una specie di carta
d’identità delle scuole elementari
italiane di Croazia e Slovenia.
Realizzati dall’EDIT su incarico
dell’Unione Italiana con il contributo
finanziario del Ministero agli Affari
Esteri della Repubblica Italiana, le
brochure tascabili sono per la prima
volta raccolti in un cofanetto omaggio
per le sale insegnanti e acquistano
una significativa testimonianza della
ramificazione scolastica sul territorio e
soprattutto visibilità.
A disposizione 500 copie
Quattordici modi di essere scuola
italiana nelle realtà croata e slovena:
questo progetto mette a disposizione
per ognuna istituzione, cinquecento
copie da gestire a proprio giovamento
per raggiungere l’obiettivo finale
di fornire un quadro informativo
esauriente della propria offerta
formativa e delle proprie attività.
Lusinghiero il privilegio di veder
affidato alla creatività delle maestranze
EDIT un progetto che sarebbe potuto
diventare un libricino noiosetto,
invece ognuno è un fascicoletto
quadrato di una quindicina di pagine,
contraddistinto da pennellate policrome
trasferite su carta riciclata creato dal
grafic designer EDIT, Željka Kovačić.
Nello studio progettuale, l’approccio
interpretativo dell’EDIT è stato quello
di assumere il ruolo dei genitori
che si apprestano a fare delle scelte
fondamentali e s’interrogano: qual è
l’offerta formativa della scuola che mio
figlio frequenterà? Quale storia vanta?
Quali valori gli verranno insegnati?
Quali traguardi si pone? Quale
orientamento assorbirà mio figlio?
Per ottenere questo tipo di atmosfera,
occorreva ricorrere a una scaletta
uguale per tutte le scuole e scremare il
materiale.
|| Carla Rotta, Maurizio Tremul e Lilly Venucci durante la presentazione
Un affresco di informazioni
La giornalista EDIT, Carla Rotta si è
preoccupata di ottenere un tipo di
impostazione e atmosfera attraverso
una prima lettura tecnico-disciplinare e
poi redazionale.
È stato necessario trovare il giusto
equilibrio per esaurire alcuni elementi
basilari come può essere il recapito,
il percorso storico dalla fondazione
ai piani futuri, la struttura che in
alcuni casi significa sede centrale
della scuola con sezioni periferiche,
l’offerta opzionale, la disponibilità
delle attrezzature didattiche, i
laboratori linguistici e scientifici, i
premi rilevanti conquistati, la logistica,
la partecipazione alla vita sociale del
territorio o a manifestazioni nell’ambito
della CNI.
Il quadro finale è un affresco di
informazioni esaurienti dal punto di
vista tecnico, pedagogico-didattico,
socio culturale a testimonianza del
prezioso contributo sociale delle scuole
italiane.
SCUOLE ELEMENTARI ITALIANE IN CROAZIA:
“Edmondo de Amicis”, BUIE con le
periferiche a Momiano e a Verteneglio
SEI di CITTANOVA
SEI di DIGNANO
SEI “Belvedere”, “Dolac”, “Gelsi”, “San Nicolò” di FIUME
“Bernardo “Parentin” PARENZO
“Giuseppina Martinuzzi”, POLA con le
periferiche a Gallesano e a Sissano
“Bernardo Benussi”, ROVIGNO con la
periferica a Valle
“Galileo Galilei”, UMAGO con la
periferica a Bassania
SCUOLE ELEMENTARI ITALIANE IN SLOVENIA:
“Pier Paolo Vergerio il Vecchio”,
CAPODISTRIA con le periferiche a
Semedella, a Bertocchi e a Crevatini
ISOLA
“Vincenzo e Diego de Castro”, PIRANO
con le periferiche a Sicciole e a Lucia
4
lalaVoce
Voce
del popolo
del popolo
martedì, 14 maggio 2013
Libertà d’espressione
incondizionata
“Grazie al supporto del ministero per
la Scienza, l’Istruzione e lo Sport,
dell’Unione Italiana, del fondatore,
della Città di Pola – sottolinea
Tamara Brussich, direttrice del Rin
Tin Tin – il nostro lavoro di ricerca
metodologica, sperimentazione, gioco
linguistico-artistico riesce a prendere
forme sempre nuove e preziose per
i bimbi in età prescolare. L’apertura
e la libertà dell’educatrice Sara
Pancun dà sfogo a ciò che da anni è
lo scopo principale delle educatrici
della scuola Rin Tin Tin: la libertà di
espressione incondizionata. Quando
un’educatrice, supportata da tutto il
collettivo, decide di buttarsi nel mare
immenso della creatività, quando
vuole sperimentare con i bambini
piccoli qualcosa di grande come
Picasso, allora significa due cose:
che ama sinceramente il bambino
libero e che ama l’arte. Attraverso
racconti, storie, libri, antologie,
aneddoti i bambini hanno fatto
“amicizia“ con i grandi autori come
Picasso. Chi non conosce il bambino
ASILI
di Arletta Fonio Grubiša
penserà: ‘Picasso e bambini piccoli:
impossibile’. Chi invece conosce il
mondo e le capacità percettive dei
bambini dirà: ‘Picasso e i bambini...
fantastico, loro lo capiscono subito!’
La preparazione minuziosa del lavoro,
la dedizione al bambino in un modo
non importuno, senza mai invadere il
mondo immaginario che il bambino
traccia sul foglio che ha davanti,
sono gli approcci di Sara Pancun. La
validità dell’adozione metodologicodidattica è da educatrice prescolare.
Poi, appassionata d’arte, artista,
pittrice senza confini. Ecco, senza
confini sono anche i bambini quando
lavorano all’atelier. Ciò che affascina
è il risultato, il “capolavoro originale“
di ogni singolo bambino. Non hanno
tempo per osservare o copiare...
si immergono nel profondo del loro
piccolo grande essere e nuotano tra
pensieri, emozioni, alla ricerca dello
star bene. Finirei con questa frase:
impariamo a star bene, e impariamolo
osservando il bambino mentre gioca
libero”.
PICASSO
ALLA SCUOLA D’INFA
«L’
Il riconoscimento
degli esperti
Il laboratorio artistico della scuola materna italiana Rin Tin Tin di Pola, con la
sua attenzione ai grandi dell’arte moderna, è riuscito a farsi notare anche dalla
direttrice del Museo istriano d’arte contemporanea, Gorka Ostojić Cvajner, che
non ha mancato di esprimere le proprie lodi a proposito. Riportiamo solo una
parte della recensione dedicata a questa attività.
“Sara Pancun, educatrice dell’ente prescolare italiano Rin Tin Tin di Pola, è
una persona dai particolari pregi. Amante della sua professione che affronta
con responsabilità, con ampiezza di vedute e passione sincera. E a proposito
di passioni, ne coltiva più di una. Pur essendo in primo luogo educatrice,
manifesta il proprio amore per l’arte con l’arredo degli interieur, occupandosi
da autodidatta di una pittura senza pretese fin dalla gioventù. Le monografie
d’arte e i libri d’arte moderna mondiale sono un suo interesse costante, mentre
le visite a musei e gallerie le forniscono gli spunti da cui attingere una grande
fonte di sapere, che con incredibile talento e capacità sa trasmettere a coloro
che più la ispirano. E questi sono i piccoli frequentatori del suo minuscolo, ma
magico atelier. Questo spazio viene condiviso all’insegna dell’amicizia e della
creatività, dai grandi del 20.esimo secolo e dai piccoli tirocinanti e futuri fan
dell’arte, guidati con zelo da Sara Pancun, che in loro sa stimolare curiosità
e creatività, facendoli spaziare dentro ai meandri di un’importante epoca dei
monumenti dell’arte“.
idea di avviare dei laboratori
artistici aventi come tema
conduttore le opere di Pablo
Picasso – è quanto rileva l’educatrice dell’asilo
Rin Tin Tin di Pola, Sara Pancun – è partita
dal grande interesse ed entusiasmo dimostrato
dai bambini per i quadri dell’artista durante
una mia attività dal titolo ‘Picasso e la mania
di scomporre’. La visione delle opere del
Maestro ha sollecitato curiosità e volontà
di soffermarsi e analizzare insieme alcune
particolarità, con uno sguardo attento e
pronto a coglierne il più profondo significato.
Lo scopo principale di questo progetto è stato
quello di avvicinare i bambini di età tra i 3 e i
6 anni, al mondo dell’arte moderna e di capire
le loro impressioni circa le opere di uno dei
suoi esponenti principali.
Partendo dal presupposto che i bambini hanno
una visione del mondo non ancora racchiusa
in categorie di pensiero rigide e un’innata
sensibilità per l’astrattismo che può venire
incoraggiata ed educata, la scelta di questo
artista è stata azzeccata, in quanto le opere di
Picasso sono piene di forme geometriche, di
figure strane, di colori vivaci e di personaggi
curiosi.
Insieme a loro, passo per passo, quadro per
quadro, siamo andati alla scoperta di questo
genio cubista, lavorando in uno spazio-atelier
allestito per l’occasione, nel quale si disegnava
nelle ore mattutine, una volta alla settimana,
per un’ora circa, con gruppi da 5 a 7 bambini.
Il laboratorio si è presentato come luogo
privilegiato per conoscere e usare mezzi,
materiali e tecniche diverse. Si è lavorato
sull’opera d’arte per osservarla, scomporla e
analizzarla rispetto all’autore, al contenuto, ai
colori, alle tecniche, alle emozioni veicolate.
Non è stato semplice trovare strategie
conoscitive per dialogare con il percorso
artistico di Picasso e cercare con giusta
sensibilità e rispetto (per i bambini e l’artista) i
possibili percorsi da indagare.
I piccoli, utilizzando una grande varietà di
materiali e impadronendosi di varie tecniche
pittoriche, sono riusciti a valorizzare la propria
spontaneità e fantasia senza inibizioni di sorta
la Voce
educa
del popolo
martedì, 14 maggio 2013
5
La galleria zagabrese ospiterà la vernice
della mostra il 18 maggio prossimo
I lavori dei bimbi
ai Klovićevi dvori
S
ANZIA RIN TIN TIN
e a intraprendere percorsi che li hanno portati
a trovare soluzioni che io stessa a volte non
avrei neppure ipotizzato.
Durante questo lavoro ho cercato di guidare
il gruppo in modo da affiancarmi ai bambini
con interventi non prevaricanti, facendo
attenzione di rispettare i tempi di ogni
singolo bambino, che per capire ha bisogno
di pensare, elaborare, indagare, provare,
sbagliare, correggere”, ha spiegato Sara
Pancun.
I risultati più interessanti sono stati ottenuti
usando una delle tecniche concepite
dagli artisti cubisti: il collage. I bambini
hanno realizzato degli interessanti collage
polimaterici utilizzando pezzi di carta
ritagliata (carta colorata, di giornale,
cartoncino), pezzi di stoffa o di legno,
assemblando il tutto in modo fantasioso e
originale, aggiungendo colore negli spazi
vuoti. Attraverso la scomposizione di una
serie di ritratti, fotocopiati su carta, i bambini
hanno avuto la possibilità di ritagliare
differenti particolari del volto e della figura
umana per poi ricomporli incollandoli
su cartoncino, creando così dei ritratti
cubisti. Nel procedimento di scomposizione
e ricomposizione dell’immagine hanno
potuto scoprire il modo di operare tipico del
cubismo.
Gli obiettivi specifici di apprendimento
attraverso il laboratorio ci vengono elencati
uno ad uno. Primo fra tutti quello di favorire
l’incontro dei bambini con l’arte di Picasso,
cercando di educarli a una estetica di base
e a una lettura delle sue opere attraverso
l’osservazione di fotografie, quadri,
monografie e di brevi documentari. Segue
la riproduzione di opere, attraverso l’uso
di diverse tecniche pittoriche (tempera,
acquerello, pastelli, guazzo o guache, collage),
di materiali che stimolino la creatività (carta,
cartoncino, pezzetti di legno colorati, pezzi
di stoffa), l’adozione di giochi che richiedono
osservazione (puzzle, libri di bambole
scomponibili). Strategia finale, quindi, quella
di rendere i bambini liberi nella propria
espressione.
embra un Picasso! A chi non
è capitato di sentire questa
esclamazione davanti a
un disegno-scarabocchio o alla
prima pittura maldestra di un
bambino imbrattatele? Eppure
Pablo Picasso rispettava molto
i disegni dei bambini. Diceva:
“A quell’età disegnavo come
Raffaello, ma ci ho messo tutta
la vita per imparare a disegnare
come loro”. Il più grande artista
del XX secolo, vuole scendere
nell’universo bambino. Vuole
dipingere ciò che sente, anche
se non assomiglia a ciò che
vede. E la grandezza non è insita
esclusivamente nelle opere, ma
scaturisce da questa profondità
di pensiero che produce l’effetto
del brivido come la constatazione
racchiusa nel suo celebre
aforisma: “In ogni bambino c’è
un artista. Il problema è capire
come rimanere artisti diventando
grandi“.
Nella storica occasione di poter
vedere le opere di Picasso
a raccolta nella prestigiosa
galleria di Klovićevi dvori, la
Scuola materna italiana Rin Tin
Tin, di Pola ha saputo cogliere
la palla al balzo e recepire
la bontà dell’opportunità
didattico-formativa. Anzi, tale
è stato l’intuito, da stimolare il
laboratorio, guidato dall’artista-
educatrice Sara Pancun, a
produrre lavori artistico-figurativi
ispirati a Picasso e ottenere uno
straordinario apprezzamento.
I lavori dei bimbi del Rin Tin
Tin sono stati riconosciuti e
prescelti per viaggiare alla volta
dei Klovićevi dvori ed essere
presentati al largo pubblico.
Incredibile ma vero: affiancati a
celeberrimi capolavori dell’arte
mondiale, a Pablo Picasso, che
considerati i ragionamenti di cui
sopra, andrebbe sicuramente
fiero. Inutile paventare modestia
o tentare di celare l’orgoglio,
all’ente prescolare Rin TIn Tin
vi è motivo di soddisfazione
crescente, a mano a mano che
si avvicina l’ora del debutto
artistico. Previo lo stage di
Sara Pancun, che dal 15 al 18
maggio svolgerà un laboratorio
per i giovanissimi ammiratori di
Picasso, la vernice della mostra
dei lavori firmati Rin Tin Tin
è per il 18 di maggio. E il solo
fatto di raggiungere l’ambita
galleria zagabrese è già un
successone senza precedenti.
Senza considerare che i lavori
dei nostri ragazzini, che saranno
esposti assieme ad altre creazioni
realizzate in sede di galleria,
sono in effetti gli unici proposti
da un’istituzione esterna ai
Klovićevi dvori. Bravi davvero.
6
educa
martedì, 14 maggio 2013
SCUOLA
la Voce
del popolo
di Arletta Fonio Grubiša
STUDIARE
VINCERE
VIAGGIARE: OBIETTIVO RAGGIUNTO
M
issione possibile: studiare,
vincere e viaggiare. Spieghiamo
al dettaglio. Il libro dato è
Alexandria d’Africa di Walter Eric,
pubblicazione Mondadori, la vittoria è
quella conseguita al quiz “La magia delle
parole”, gara divertente e strategica voluta
dall’Unione Italiana in collaborazione
con l’Università Popolare di Trieste per
indirizzare i ragazzi verso la conoscenza
della lingua italiana attraverso letture
mirate, il tutto coadiuvato da preziose
preparazioni di chi l’italiano lo insegna
quale missione quotidiana presso le scuole
della Comunità nazionale italiana. Infine,
dicevamo, il viaggio-premio. È quello fatto
a Padova, la città del Santo e del grande
passato culturale e artistico, del turismo
internazionale.
Si sono resi protagonisti di questo
piacevole percorso didattico-culturale il
gruppo di alunni delle classi ottave (A
e B) della Scuola elementare italiana
“Giuseppina Martinuzzi” di Pola, appena
reduci dall’esperienza in terra patavina
(visitata accompagnati dalla direttrice
dell’istituzione, Susanna Cerlon). Ed
eccola qui la squadra vincente, quella
che ha giocato in casa all’ultima edizione
del guiz di fine 2012 alla Comunità
degli Italiani di Pola e che è riuscita a
spuntarla tra una concorrenza spietata
di 14 squadre, per non dire del duello
mozzafiato assieme ai finalisti della
“Gelsi” di Fiume. I colori di Pola sono
stati difesi con …onore e batticuore da
Marika Delmonaco ed Elen Zukon Kolić
(investite di ruolo di “supervisori” del
gruppo), Paola Giorgi, Marin Maurovic,
Mihaela Katačić, Greta Stocco, Elis Mikac,
Romana Radetić, Iris Barbalić, Ivan Laci
Juhas, Alan Močinić. Squadra emersa per
il sapere, per le capacità memoniche, per
il talento nella concentrazione, checché
se ne dica, mentre si sa, il grande lavoro
nell’ombra è quello didattico-formativo
di ogni giorno, portato avanti dalle
insegnanti di lingua e letteratura italiana
presso la scuola di Pola, Susanna Svitich
e Ingrid Ukmar Lakoseljac. Nel caso della
magia delle parole, la preparazione, i
suggerimenti strategico-vincenti sono
|| La squadra con Susanna Svitich
quelli dati dell’insegnante Susanna
Svitich, che rifiuta di arrogarsi i meriti e
colloca in primo piano l’impegno e l’abilità
dei ragazzi, in particolare lo spirito di
gruppo, la collaborazione, l’affiatamento,
i suggerimenti, la consultazione reciproca,
che hanno coinvolto proprio tutti nella
comune missione.
Nel “dopo gita”, incontriamo a scuola
il gruppo di esperti di “magia delle
parole” e si scopre con loro anche un
po’ di magia di Padova, vissuta per due
giorni. Quanto almeno basta per intuire
la grandezza della città. Fieri della
vittoria, ci dicono che la mattina del 21
marzo si era venuti a scuola “in tempo”
per imbarcarsi sul bus e raggiungere
l’ambita meta. A sentire le impressioni
tutto, ma proprio tutto è stato degno di
attenzione: la Torre della Specola, l’antico
osservatorio e i suoi cannocchiali, la
maestosa Basilica di Sant’Antonio con le
sue reliquie, la Cappella degli Scrovegni
dipinta da Giotto, Piazza dei Signori,
della Frutta, delle Erbe (che i ragazzi
hanno ribattezzato in … delle Verdure),
gli spettacoli dei laureati con le feste
mascherate, la tradizione dell’augurio “in
bocca alla balena”. En passant, come si
pensa: cosa differenzia Padova da Pola?
“Più grande, più pulita, più vita, più
studenti. Più tutto.” Momenti speciali e
simpatici: il gran divertimento nel Prato
della Valle, l’approccio ravvicinato con …
le anatre sotto la Specola e tanto altro
ancora.
Riponendo Padova nel cassetto delle
esperienze più memorabili, si ripesca
invece “La magia delle parole”. Che dire
della nostra gara? È semplice? Risposte
dei ragazzi: Facile! … Macché facile…
Cosa vai dicendo? Non ricordi come
eravamo eccitati … e nervosi! Un solo
minuto di tempo per venirne a capo e
rispondere alla giuria. E poi tutta quella
confusione e tifoseria. Tanti ragazzi in
così poco spazio. Ci vorrebbe più posto,
più disciplina. Ma è stato divertente”.
Suggerimenti da demandare ai promotori
e organizzatori del quiz? “Continui così
com’è, che è bello. Spassoso”.
Che insegnamento si ha avuto da “La
magia delle parole”? Il merito del trofeo
parte in fin dei conti dalla lettura. Allora,
leggere giova? “Eccome!” A parte le
letture domestiche obbligatorie, nel
tempo libero ci stanno anche dei libri
in lingua italiana? Risposta (meno
male) affermativa, con in allegato
la confessione scontata: sua maestà
Internet ha il sopravvento. Ad ogni modo,
nell’Anno Domini 2013, si legge ancora
spontaneamente. Cosa? “Il Codice da
Vinci”, “Robinson Crusoe”, Elogio alla
bruttezza”. Generi gettonati: il racconto
realistico, il thriller, il giallo e l’horror. Una
storia della buona notte di Stephen King
sembra faccia cullare. E sognare, perché
l’età è giusta per mettersi alla prova,
imparare ad accettare sé stessi, sfidare i
timori e rincorrere emozioni. Emozioni
in rosa e in “noir”, emozioni adolescenti,
“miste”, belle, stimolanti come al quiz che
dopo lo stress fanno crescere e maturare,
anche troppo in fretta. Difetto, pregio e
vantaggio delle odierne generazioni.
educa
la Voce
del popolo
ATTUALITÀ
7
martedì, 14 maggio 2013
di Ilaria Rocchi
BORSE DI STUDIO SPECIFICHE
ISTITUITE DALL’UNIONE ITALIANA.
NE PARLA DANIELE SUMAN
ECCELLENZE A PORTATA DI MANO
D
opo una serie di attente
riflessioni, l’Unione Italiana ha
deciso di affrontare la materia
della valorizzazione delle eccellenze,
intesa come azione di promozione
della cultura del merito, del talento,
delle capacità individuali, della qualità
dell’apprendimento, focalizzando
l’attenzione sul contesto universitario.
Grazie a fondi del Governo italiano e a un
sistema ideato dall’UI, nella fattispecie dal
responsabile del Settore Università e Ricerca
scientifica, nonché Organizzazione, Sviluppo
e Quadri della Giunta esecutiva dell’UI,
Daniele Suman, ai giovani della Comunità
nazionale italiana si dischiudono nuove
opportunità e percorsi di formazione e
crescita. Ce li illustra lo stesso Suman.
Si pensa a quali potrebbero essere le
ricadute?
“Vedo le ricadute sul piano della
collaborazione, soprattutto con le scuole.
Sarebbe magnifico e utile poter organizzare
delle conferenze nelle nostre scuole,
anche via web, in cui le eccellenze invitate
potrebbero condividere la loro esperienza
con i giovani cercando di stimolare
un’inerzia eccellente sulle nuove generazioni.
Altrettanto utile sarebbe poter accogliere
questi profili all’interno di progetti d’interesse
della CNI”.
Una delle scelte strategiche operate dalla
Giunta esecutiva dell’Unione Italiana è la
promozione delle cosiddette eccellenze,
ossia la creazione di forme di sostegno
e di incentivazione rivolte agli studenti
universitari, laureati e professionisti
della CNI che hanno ottenuto risultati
considerevoli nella loro professione.
Quali considerazioni stanno alla base di
tale scelta?
“Il Bando per le eccellenze è rivolto agli
studenti della CNI di nazionalità italiana
iscritti al primo anno, o successivi, ai corsi di
laurea a numero programmato degli Atenei
italiani o internazionali valutati quali percorsi
d’eccellenza dalle varie graduatorie mondiali,
per es. la World University Rankings.
Al Bando potranno partecipare gli studenti
iscritti al primo anno presso le Scuole
superiori universitarie d’eccellenza italiane e
internazionali o corsi di laurea presso Atenei
rinomati che prevedono un esame o concorso
d’ammissione; gli studenti regolarmente
iscritti agli anni successivi al primo presso
le Scuole superiori universitarie italiane e
internazionali o presso Atenei rinomati che
hanno una media dei voti pari o maggiore a
4.6, con voti non inferiori al 4; laureati iscritti
a corsi di specializzazione presso istituti
rinomati.
La precedenza sarà data agli studenti o
laureati degli anni superiori con il numero
maggiore di esami sostenuti, con la media
dei voti maggiore, che dimostreranno la loro
attività accademica attraverso le lettere di
accompagnamento dei professori universitari,
che possiedono una certificazione attestante
la partecipazione nell’insegnamento
(laboratori, corsi universitari ecc.), che
attesteranno la loro partecipazione a
progetti scientifici, che presenteranno
articoli pubblicati su riviste specializzate e
scientifiche”.
“Le linee programmatiche della GE per
questo mandato prevedono pure un
approccio premiante per gli studenti
universitari e laureati della CNI. In tal
senso si è voluto valorizzare il talento,
l’ottimo profitto o l’eccellenza nel
proseguimento degli studi universitari,
offrendo l’opportunità di intraprendere e
continuare la carriera universitaria presso
Atenei italiani e internazionali come pure
presso le Scuole superiori universitarie
riconosciute dal ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca quali
Scuole d’eccellenza. L’approccio premiante
consiste nell’assegnare borse studio ad
hoc erogate accanto alle normali borse
che sono messe a bando già da anni
dall’Unione italiana. Alla base di tale scelta
sta la volontà di spronare maggiormente
i nostri connazionali a scegliere percorsi
d’eccellenza come leva strategica utile per
innalzare i livelli di apprendimento degli
studenti”.
Sono previste delle borse di studio ad hoc,
che verranno erogate accanto alle normali
borse messe a bando già da anni dall’UI.
Con quali i criteri verranno selezionati i
candidati?
Che cosa si intende con il termine
“eccellenza”?
“Secondo il grado di istruzione cambiano
i criteri di valutazione delle eccellenze.
A livello di scuola media superiore si
considerano eccellenze gli studenti
che hanno ottenuto ottimi risultati alle
competizioni di carattere nazionale delle
materie scolastiche. Superare le prove di
ammissione per l’iscrizione ai corsi di laurea
presso le Scuole superiori universitarie, una
media alta dei voti degli esami sostenuti,
la quantità di pubblicazioni su riviste con
fattore d’impatto alto nonché l’alta votazione
dell’esame di laurea sono sicuramente dei
buoni indicatori del talento, quantomeno
sono dati oggettivi”.
|| Daniele Suman,
responsabile
del Settore
Università e Ricerca
scientifica, nonché
Organizzazione,
Sviluppo e Quadri
della Giunta
esecutiva dell’UI
Ci sono degli Atenei specifici che rientrano
in tale categoria? E quali sono? So che si
prende come uno degli “orientamenti”
le indicazioni del ministero italiano
dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca. C’è qualche altra indicazione?
“Scuole d’eccellenza e Corsi di Alta
Formazione Artistica riconosciuti dal
MIUR sono la Normale di Pisa, la Scuola
Superiore dell’Università di Udine o di Pavia,
l’Università L. Bocconi, la Scuola Galileiana
di Studi Superiori di Padova, il Politecnico di
Milano, Università internazionali d’eccellenza
riconosciute dalle graduatorie mondiali.
Per esempio, l’Università di Trieste risulta al
272º posto della World Rankings University
e molti corsi di laurea sono a numero chiuso,
vedi il corso di Medicina. Pertanto uno
studente iscritto a tale corso e ottemperante
i criteri previsti dal Bando potrebbe essere
un potenziale fruitore della borsa di studio.
Questo per dire che non bisogna andare
oltreoceano o chissà dove per candidarsi al
Bando delle eccellenze”.
Quante borse si prevedono di assegnare
e di quale importo? Ossia, com’è stato
pensato il funzionamento di questo
meccanismo? Sarà una tantum o un
sostegno prolungato negli anni?
“Il Bando prevede un importo massimo
annuale di 15.000 euro per studente
assegnatario ed è previsto di assegnare una
borsa l’anno. La Commissione preposta
all’analisi dei candidati avrà il compito di
stabilire l’importo secondo l’ammontare della
retta universitaria annuale, della distanza
dell’Università dal luogo natio e dal carovita
del paese ospitante. Alcune Scuole superiori
universitarie garantiscono agli studenti iscritti
il vitto, l’alloggio e l’importo della retta annuale
universitaria pertanto l’importo della Borsa
di studio dovrà garantire altre spese come le
spese viaggio, l’acquisto dei libri ecc. La Borsa
avrà durata pari a quella del corso di laurea,
master specialistico o dottorato di ricerca,
e sarà rinnovata da anno in anno qualora
l’assegnatario ottempererà ai criteri previsti per
il mantenimento della borsa stessa”.
C’è già qualcuno che si è fatto avanti,
abbiamo notizia di qualche nostra
“eccellenza”?
“Lavorando a contatto con gli studenti
fruitori di borse regolari erogate dall’UI,
ho già intravisto dei possibili candidati alle
borse per le eccellenze; compito nostro,
ovvero dell’UI, sarà quello di diffondere
capillarmente il Bando a tutti i nostri possibili
candidati, magari coadiuvati dalle Comunità
e dalle scuole, le quali ci aiuteranno
ad individuare gli studenti meritevoli e
talentuosi”.
Se non sbaglio per finanziare
quest’iniziativa verranno impiegati i “fondi
perenti”. Qual è l’importo complessivo
a disposizione? Ma l’iniziativa in futuro
“entrerà a regime”, ossia affiancherà nel
Piano le altre borse studio?
“Per tale iniziativa l’UI dispone di circa
300.000 euro. Questo importo potrebbe
soddisfare al massimo 3 borsisti per 5 anni di
studio se venisse loro assegnato il massimo
importo previsto dal bando. Se l’iniziativa
‘eccellenze’ darà i risultati attesi, allora si
lavorerà nella direzione per inserire questo
progetto nelle convenzioni, accanto alle altre
borse studio”.
8
educa
martedì, 14 maggio 2013
INIZIATIVE
la Voce
del popolo
di Patrizia Chiepolo Mihočić
VIOLENZA
SUIMINORI
EFORME
DITUTELA
A
volte inizia così, per gioco.
Magari l’intenzione non era
nemmeno quella di fare del male
a qualcuno. Dapprima si prende in
giro un compagno di classe per il suo
modo di vestire o parlare, poi si passa
a molestarlo mediante un telefonino
o tramite un social network e spesso
il tutto finisce con l’uso della violenza
fisica. Il diretto interessato spesso
decide di non raccontare a casa o a
scuola delle molestie subite, anche
perché ha vergogna o paura e preferisce
soffrire in silenzio.
Per insegnare sia ai bambini che ai
genitori come prevenire e riconoscere la
violenza sui minori,
da alcuni anni esiste
il programma CAP
(Child Assault
Prevention), che
viene presentato
da un team
specializzato
formato da
psicologi e
insegnanti agli
alunni e genitori
delle seconde
classi elementari.
Questo progetto
nasce negli Stati
Uniti nel 1978.
Nel 1999 viene
introdotto anche
in Croazia
dall’Associazione dei genitori
“Passo per passo“ (Korak po korak). È
strutturato in tre parti: seminari per
insegnanti ed educatori, seminari per
genitori e laboratori per bambini. Si
tratta del programma di prevenzione
primaria più vasto e innovativo al
mondo.
Spesso, quando viene presentato, ci
sono persone che si chiedono per quale
motivo sia così importante parlare di
violenza e molestie. Purtroppo si parla
tantissimo di questo fatto, ma sono
pochi quelli che prendono sul serio
questo problema. Anche perché ci sono
ancor sempre genitori che reputano
che l’uso della violenza faccia parte
dell’educazione.
la Voce
del popolo
Anno 9 /n. 76 / martedì, 14 maggio 2013
IN PIÙ Supplementi è a cura di Errol Superina
[email protected]
Edizione
Progetto editoriale
Caporedattore responsabile
Errol Superina
Redattore esecutivo
Viviana Ban
Impaginazione
Borna Giljević
EDUCA
Silvio Forza
Collaboratori
Patrizia Chiepolo Mihočić, Arletta Fonio Grubiša, Ilaria Rocchi, Lilly Venucci
Foto
Ivor Hreljanović, Goran Žiković e archivio
Ma cosa s’intende quando si parla di
molestie o violenza sui bambini? Da
sempre un tema molto delicato, che
ha spesso diviso l’opinione pubblica, la
violenza viene divisa in più tipi.
Gli atti di violenza psichica e fisica
provocano danni permanenti a livello
intellettuale, emotivo, fisico e sullo
sviluppo sociale del bambino. Per non
parlare dei casi estremi che provocano
addirittura la morte. I bambini che
subiscono questi tipi di violenza
possono in futuro avere dei problemi
psichici, di inserimento sociale e molto
spesso si ritrovano coinvolti in problemi
legati all’alcol e alla droga, alla
criminalità e presentano forti disturbi
nevrotici e psicotici.
Violenza fisica
Di questa
categoria
fanno parte le
botte, eventuali
fratture provocate
volutamente,
danni sulla pelle
(graffi, pizzicotti,
tagli, bruciature...)
e simili che possono
portare addirittura
alla morte, oltre che
al danno psicologico.
Bisogna però tener
conto che litigi e
azzuffamenti che
a volte accadono
tra i coetanei non
devono venir subito classificati come
violenza fisica o molestie, anche se questi
a volte terminano con piccole ferite.
Con la parola molestia si sottintende un
maltrattamento continuo e voluto con lo
scopo di provocare dei danni alla persona
da parte di un individuo che spesso è
molto più forte della vittima.
Violenza emotiva
Sottintende la presenza o la mancanza
di un dato comportamento che influenza
negativamente lo sviluppo emotivo
del bambino, come ad esempio la
manipolazione, le minacce, la continua
mancanza di affetto, le critiche, le
grida, l’umiliazione, la diffamazione, le
calunnie, le bestemmie e quant’altro.
Tutti questi comportamenti da parte
del molestatore hanno come scopo
ferire la psiche del bambino. Da non
confondere assolutamente con eventuali
sgridate da parte dei genitori quando
sono arrabbiati e delle quali poi, una
volta risolto il problema, si pentono.
Purtroppo questi tipi di violenza sono
difficilmente dimostrabili e i casi
denunciati non superano il 10%. Tra
i coetanei questo tipo di violenza si
presenta sottoforma di isolamento del
singolo, ripudio, divieto di gioco, prese
in giro, pettegolezzi e calunnie: in
poche parole si tratta di bullismo. Anche
se a volte sembrano dei problemi di
poco conto ai quali gli adulti spesso non
reagiscono, le vittime che li subiscono
dimostrano con il passare degli anni
poca stima di sé stessi e poca fiducia in
sé stessi.
Violenza sessuale
Per violenza sessuale si intende un
qualsiasi contatto intimo tra un
bambino e una persona più grande di
lui di almeno 4 anni. Tra questi vengono
nominati: palpeggiamenti, voyeurismo,
pedopornografia, prostituzione minorile,
atti sessuali con minori.
Trascuratezza
La trascuratezza non deve venir
confusa con la povertà dove, a causa di
mancanza di denaro, il bambino può
vestire abiti non adatti alla sua età, non
avere l’occorrente scolastico adatto o un
taglio di capelli che lascia a desiderare.
Si parla invece di negazione al bambino
delle cose essenziali come cibo, vestiario,
affetto, aiuto medico. Anche l’assenza
della figura del genitore a scuola durante
le riunioni o durante vari avvenimenti
viene classificata come trascuratezza del
bambino.
Nelle pagine di cronaca nera si leggono
sempre più notizie riguardanti questi tipi
di violenze. Nella maggior parte dei casi
succede che il bambino subisca molestie
da parte di persone che conosce molto
bene. Raramente la vittima parlerà di
questo con i genitori o adulti in generale,
perché ha paura di non venir compreso,
creduto, protetto, di venir deriso, di essere
la causa dell’eventuale punizione subita
dal molestatore o semplicemente perché
ha paura che le minacce da parte di
questo si avverino. Il motivo più presente,
comunque, è che il bambino si ritiene
colpevole per ciò che gli è accaduto.
Quando un bambino racconta della
violenza subita, bisogna prenderlo sul
serio e ascoltarlo attentamente. Nella
stragrande parte dei casi non racconterà
mai una bugia parlando di violenza
sessuale. Questa provoca sul minore
uno stress traumatico per cui raramente
potrà accusare la persona sbagliata. Se
poi descrive l’atto nei dettagli, nomina
parti intime del corpo e usa un linguaggio
inusuale per il bambino, probabilmente
non sta dicendo una bugia. Per quanto
riguarda le bugie raccontate, lo farà molto
più spesso dicendo di non esser stato
maltrattato in quanto è molto sensibile
alle reazioni degli adulti. Quindi se il
CONTATTI
Centro per l’assistenza sociale 051 226-586
Centro “TIĆ” 051 215-670
Centro famigliare 051 338-526
Procuratore per la tutela dei minori
051 311-121
Questura della Regione litoraneo-montana
051 430-333
Casa rifugio ”Sant’Anna” 051 672-607
molestatore è uno di famiglia cercherà di
proteggerlo. Purtroppo è stato dimostrato
che 1/3 dei molestatori sono proprio i
genitori e il 50% sono parenti stretti.
Come fare per proteggere i bambini da
ogni tipo di violenza? Bisogna prima di
tutto prevenire qualsiasi tipo di abuso. Si
deve insegnare ai bambini a riconoscere
eventuali situazioni pericolose e a
evitarle, o imparare strategie con le
quali si possono difendere. Per questo
motivo il progetto CAP è sicuramente
un aiuto molto valido. La prima cosa
da fare è informare i bambini degli
eventuali pericoli ai quali può andare
incontro. Bisogna dare informazioni
chiare e precise, anche se all’inizio potrà
sembrare imbarazzante per entrambe le
parti.
Durante i laboratori ai bambini viene
così insegnato a non dare informazioni
private a nessuno, a scappare e gridare
a squarciagola se esiste il pericolo
che venga fermato con la forza. Se il
molestatore cerca di mettere la mano
sulla bocca per evitare che la vittima si
metta a gridare, si può tentare di torcere
il mignolo.
Se purtroppo il bambino ha subito una
violenza, di solito il suo comportamento
cambierà notevolmente. Si rinchiuderà in
sé stesso, avrà paura di varie situazioni,
può diventare scontroso, paranoico,
avere dei problemi di salute e a scuola,
o semplicemente comportarsi in modo
inusuale. Il ruolo più importante in questo
caso lo avrà il genitore.
Dovrà dimostrare il massimo della
comprensione e tanto affetto, rimanere
calmo e normalizzare i sentimenti del
bambino convincendolo che la colpa di
ciò che è accaduto non è assolutamente
sua. Sarà un processo lungo e faticoso
che richiederà tanta pazienza. A Fiume
ci sono alcuni centri ai quali le vittime e i
loro genitori possono rivolgersi:
Scarica

la Voce - EDIT Edizioni italiane