ANNO LIII - N. 3
Martedì 19 Marzo 2013
€ 2,00
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Socio Effettivo € 25,00 - Socio Aderente € 22,00 - Socio Aderente estero € 27,00
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SOGNARE… AMARE… CAMBIARE…
C
arissimi amici lettori, sono
appena passati i primi due
mesi del 2013 ricchi di avvenimenti incredibili e inimmaginabili.
Quando ci scambiavamo gli
auguri per un sereno e prospero
nuovo anno potevamo immaginare possibili gli avvenimenti
che si sono succeduti freneticamente nel mese di Febbraio?...
Una donna eletta alla guida della
Vecchia Alassio… La caduta della giunta… Lo tsunami politico di
Grillo… Le dimissioni del Papa…
Tutto in un mese… Fortissimo
Febbraio..!
Vi ricordate quando, prima di
Natale (e sono solo 3 mesi fa)
molti parlavano ed aspettavano
la fine del mondo? Si parlava delle profezie dei Maya… Qualcuno
(per consolare..?) diceva che la
fine sarebbe stata spostata a
febbraio… caduta di asteroidi…
ecc…ecc..?
Beh… ora potremmo dire che
forse si potrebbe parlare della fine di un periodo, di un mondo…
Ecco, però, la vita inesorabilmente, felicemente, continua, e
nei giorni successivi al cambiamento, si cerca di riprendere
contatto con una realtà che non
sarà mai più quella di prima.
Vi riporto una definizione di
CAMBIAMENTO che ho trovato
in rete:
Il cambiamento è letteralmente
l’unica costante di tutta la scienza. L’energia, la materia, cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono, muoiono. È il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è innaturale, il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano invece di lasciarle essere
ciò che sono, il modo in cui ci aggrappiamo ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi, il modo in
cui insistiamo nel credere, malgrado tutte le indicazioni scientifiche, che nella vita tutto sia per
sempre. Il cambiamento è costante.
Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi.
Possiamo sentirlo come una
morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di
vita. Se apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci
trasporti, possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in
ogni momento potessimo avere
un’altra occasione di vita, come
se in ogni momento potessimo
nascere ancora una volta.
È come viviamo il cambiamento che fa la differenza…vi pare?
Alassino coltiva nel suo cuore.
Personalmente, ma credo di
Quello che il bruco chiama fine del mondo,
il resto del mondo chiama farfalla
Lao Tze
Il Papa annuncia il suo ritiro lasciando sbigottiti fedeli e osservatori, segnando una linea di
confine tra prima e dopo, e tutti
noi ci rendiamo conto di vivere
davvero nel momento del Cambiamento.
Alle elezioni per il governo nazionale assistiamo ad un nuovo
grande cambiamento, qualcosa
di mai visto ha agitato le acque
stagnanti della politica italiana,
qualcosa che è ancora difficile
analizzare e capire dove ci porterà; intanto ha reso consapevoli cittadini e politici che anche gli
Italiani possono sperare di interrompere il clima di sfiducia, di
rassegnazione e che l’Italia può
sognare, allineandosi ai parametri europei, l’abbassamento delle spese della politica che, non
risolverà da solo la crisi economica che ci attanaglia, ma diminuendo in maniera adeguata,
aiuterebbe i cittadini a sentirsi
parte di uno stato e non vittime
di un’ingordigia che come un virus ha infettato generazioni di
governanti.
‘Nel grande come nel piccolo’:
dopo il risultato delle elezioni
nazionali, si sono messe in moto
anche tutte le energie locali per
formare liste in previsione delle
prossime elezioni che dovranno
darci una giunta capace di dare
una nuova spinta alla nostra
Alassio.
Ecco quindi giungere l’opportunità di vivere un cambiamento, l’occasione giusta per esprimere desideri e sogni che ogni
ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO
Floreat Alaxium
martedì 16 aprile 2013 presso
Il giorno
la Sede sociale di Via XX Settembre 7, Alassio
è convocata
L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI
alle ore 20.30 in prima convocazione e
alle ore 21.00 in seconda convocazione
con il seguente
ORDINE DEL GIORNO
1) Relazione del Presidente;
2) Varie ed eventuali.
Per i Soci è un dovere morale partecipare all’Assemblea
Il Presidente A.V.A.
Caterina Maggi
interpretare il pensiero di molti
(..tutti..?), prima di ogni altra
considerazione, mi piacerebbe
tanto avere un Sindaco che ami
davvero la nostra Alassio.
Trovo che sia una condizione
assolutamente imprescindibile.
Sembra così ‘normale’ che un
Sindaco ami il paese che governa… sembra così scontato… e
in più, tutti gli alassini amano
Alassio… come potrebbe non
amarla un sindaco?
Potreste dirmi: che banalità..!
Ma, se volete, riflettiamo… approfondiamo
Quante definizioni per la parola AMARE…
Il vocabolario dice: <L’amore è
un sentimento intenso e profondo
di affetto, simpatia e adesione, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale (un Paese)
Dalla Bibbia: <L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non
invidia; l’amore non si vanta, non
si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce,
non addebita il male, non gode
dell’ingiustizia…….>
Ecco, sogno un Sindaco che
con la sua giunta dimostri proprio di AMARE questo paese e
che si adoperi al benessere degli
abitanti.
Lo so che siete tutti pronti a
dirmi che è facile sognare, che la
realtà è ben altra… ma io continuo… sogno Alassio dotata di un
depuratore (può continuare ad
essere un sogno?!?), con un ac-
MOSTRE
Sala Carletti
sede A.V.A.
dal 16 al 30 marzo 2013
espone
Elena Buzhurina
•••
dal 1° al 15 aprile 2013
espone
Astrid Hammond
quedotto funzionante che non
salti al primo aumento di pressione… (..che grande utopia
eh?...), sogno un molo ‘degno’
e… agibile… e poi i giardini di
una volta, l’illuminazione delle
strade adeguata, una collina rispettata e curata, sogno la collaborazione degli imprenditori…..
Sognare costa poco… sì, è
vero.
Allora diciamo che oltre a sognare, spero fortemente che chi
si sente portato alla guida del
nostro paese, e magari inizia a
cercare persone per formare un
gruppo di governo, sia veramente qualcuno che AMA Alassio,
che non cerca solo di mettere insieme dei voti e dei numeri (certamente fondamentali che però
si raggiungono non solo presentando ‘persone’), ma si impegna
a coagulare energie e competenze adeguate, intorno ad un progetto chiaro, articolato, aperto e
concreto su cui chiedere consenso.
Credo che ormai le persone
siano abbastanza mature per
non cadere più nell’incantesimo
di un ‘nome’; gli Alassini possono confrontare e scegliere il progetto più utile alla città.
Sono certa che i tempi in cui il
voto viene dato nella ricerca di
interessi personali o circoscritti, siano superati, alla luce dei
danni evidenti di questo sistema, danni che
il nostro paese presenta come ferite dolorose.
Sono certa che sempre più Alassini comprendano che il Bene
del paese non è fatto
dal bene di qualcuno
più furbo o più fortunato degli altri, ma risulta dal ben essere,
dalla qualità della vita,
dalla saggezza nell’uso
della nostra natura,
che, nonostante lo
scempio, è ancora così generosa.
Quindi mi rivolgo alla ‘nuova giunta’ chiedendo di Amare generosamente Alassio e
gli Alassini, di rispettare l’intelligenza degli
elettori proponendo
‘progetti’ e non solo
‘persone’.
Lascio alla riflessione le parole di un
grande:
<La vera crisi è l’incompetenza. Il
più grande inconveniente delle
persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di
uscita ai propri problemi.
Albert Einstein>
L’augurio sincero è che la nostra Alassio, ben guidata, possa
presto uscire dalla crisi che la
schiaccia.
E, come sempre, sempre FLOREAT ALAXIUM!
CMR per A.V.A.
NUOVO CONSIGLIO A.V.A.
Davanti al nostro imponente gonfalone da sinistra a destra: Luciano Falcone - Piera Bogliolo - Crispino Valdora Andrea Elena - Lino Gioberti - Caterina Maggi - Giovanni Giardini - Nino Brusco - Giovanni Puerari.
Ecco, vi presento il nuovo consiglio direttivo. Questa foto è stata scattata ‘a caldo’ quando venerdì 15 febbraio sono stati affidate le nuove cariche sia del Consiglio Direttivo, che del Collegio dei Probiviri (Andrea Gallea-Carlo
Cavedini-Gianni Croce, il cui compito è di decidere le controversie nell’ambito dell’Associazione) e del Collegio dei
Sindaci (Enzo Barbera, Franco Boggiano, Beppe Rizzo il cui compito è il controllo dell’Amministrazione Finanziaria).
Vi ricordiamo che la sede di una Associazione come la nostra, è ‘casa’ per tutti i Soci e non solo, che possono
‘viverla’ sempre più e sempre meglio.
A questo scopo la sede rimane aperta tutte le mattine dalle 9 alle 12.
Martedi
dalle 16,30 alle 19,30
Giovedi
dalle 16,00 alle 19,30
Il presidente sarà in sede il martedi dalle 16,30 alle 19,30
Mail: [email protected] - cell. 347 3143413
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«L’ALASSINO»
Martedì 19 Marzo 2013
Ventimila beghe sotto il molo Muoia Sansone e tutti i Filistei
…il nostro molo.
Un titolo irriverente, ci può
stare (Jules Verne non se la
prenderà di certo con noi); ma
che alla gente di Alassio vada
bene l’attuale situazione del
molo “Bestoso” qualche dubbio c’è. Anzi, c’è da credere che
alla popolazione alassina non
piaccia. Intendiamoci, sono anch’io alassino e, conoscendo il
mio prossimo, non mi stupirei
sentire frasi del tipo “U gh’à
propriu testa”. Il passato del
nostro molo può interessare gli
storici o al più i nostalgici. Il
passato è tale e non torna, bisogna decisamente pensare
all’oggi e all’immediato futuro.
Il molo, in qualsiasi foto panoramica, ha fatto sempre la sua
bella figura, la sua immagine
appare quasi sempre in cartolina, inviata ovunque nel mondo.
Ma che cosa è successo a questo benedetto approdo marinaresco? I marosi tormentosi
dell’inizio novembre 2011 ne
hanno minato la stabilità, quindi, non si rischia: l’incolumità
delle persone va salvaguardata, si chiude il molo per pericolosità. Non ho seguito l’iter del
parlamentino alassino, che sicuramente si è dato da fare per
mettere in sicurezza il molo e
tutto quello che ne consegue;
quindi, non sono a conoscenza
di dati e numeri, che poi alla fine possono solo far sbadigliare
il lettore, ma che, forse, la prossima e imminente stagione estiva veda il molo ancora chiuso
al passeggio turistico e locale,
può solo far rabbia. I lavori fino
ad oggi effettuati non sono sufficienti a dichiarare il pontile
agibile, pare manchi una pavimentazione adeguata, i punti
luce nuovi e chissà cos’altro.
Ma non si faceva prima a rifare
un molo nuovo anche a “tronchi” incominciando con la parte più avanzata? Mancanza di
fondi? I soldi? Quelli destinati
alla via Dante ... magari non sarebbero bastati, però... Verso
ponente, in quei di Laigueglia,
per intenderci, il loro molo è
stato interessato da lavori, forse non di stabilità, ma è stato allungato per permettere l’approdo, è stato eseguito il ripascimento, la pavimentazione,
le luci. Da mesi è finito ed è percorribile. Tutto questo nello
stesso periodo del nostro molo, che però ad oggi è chiuso e
non si sa quando riaprirà. Ma ci
rendiamo conto che il molo come luogo di incontri, di passeggiate, di panorama, di approdo,
costituisce un riferimento im-
Festa delle Biscette
Solva - Domenica 21 aprile 2013
portante alla nostra economia
turistica; e noi cosa facciamo,
stiamo a guardare, anziché
prevenire con periodiche manutenzioni e aspettiamo le bonacce e facciamo scongiuri e
imprecazioni contro le mareggiate di scirocco e libeccio che
esistono da sempre, come la
neve, il vento e il sole. Però
l’Amministrazione Comunale
si scusa per il ritardo e i disguidi.
“Non di nuovi continenti, ma
di nuovi uomini ha bisogno la
terra” diceva il Capitano Nemo.
Ma non è ancora finita, ci sarebbe il campo sportivo, è
pronto da mesi, ma manca
l’esame che ne attesti la promozione per l’aperta dei “cancelli”, ma non è facile c’è un
problema da risolvere tra la
Ditta e il Comune. Alcune mesi
fa, comunque, i calciatori alassini potevano utilizzare il nuovo campo per i soli allenamenti, usufruendo, però, dei locali
spogliatoio dell’attiguo Palalassio fino a quando il Commissario Prefettizio ha messo
fine alle illusioni chiudendo il
campo sportivo causa la crisi
della nostra Amministrazione
Comunale.
E non c’è due senza tre: la
nuova residenza protetta del
Comune all’insegna “Sole
d’Autunno” inaugurata in modo solenne nel mese di Gennaio scorso langue vuota in
Costa Lupara in attesa chissà
dell’apertura vera questa volta. C’è da chiedersi se altrove
succedano queste cose, se così fosse “mal ... comune ... mezzo gaudio”.
Fal/. Per l’A.V.A.
IN OCCASIONE DELL’ASSEMBLEA DI APRILE VI RICORDIAMO
ALCUNI PUNTI SALIENTI DEL NOSTRO STATUTO
Associazione Vecchia Alassio
LO STATUTO
Art. 3 – L’A.V.A. ha lo scopo essenziale di contribuire alla valorizzazione ed al potenziamento del patrimonio naturale, storico, artistico, letterario,
economico, urbanistico e turistico di Alassio e del suo comprensorio.
L’A.V.A. è di natura politicamente indipendente. Non persegue alcun fine di lucro. Per
divulgare gli scopi predetti è
editrice senza alcun fine di lucro del periodico “L’ALASSINO”, oltre a riviste e libri
Art. 5 – Per il raggiungimento
dei fini propostisi, l’A.V.A. si
avvale dell’opera e del contributo del consiglio di persone
di fede alassina e di specchiata
probità morale e civile
Art. 6 - L’A.V.A. si compone di
Soci Onorari, Soci Effettivi e
Soci Aderenti. Sono Soci
Onorari tutti coloro che, in
ogni campo dello scibile o in
qualsiasi altra attività pratica,
abbiano dato lustro ad Alassio.
Sono Soci Effettivi tutti coloro
che accettano l’invito del C. D.
a far parte dell’A.V.A Fra i Soci
Effettivi possono essere dichiarati Soci Benemeriti coloro che hanno eccezionalmente
bene operato a favore dell’Associazione.
Sono Soci Aderenti coloro i
quali ne fanno domanda. I Soci
Aderenti non hanno diritto al
voto ne possono essere eletti
alle cariche sociali.
Ritengo opportuno ed attuale, alla luce dell’evoluzione della
vicenda e del rinvio della decisione, riportare alle pagine del
nostro giornale le riflessione
che avevo affidato lo scorso mese di febbraio al blog “Alassio
2011” quando si era diffusa la
notizia che l’ex Sindaco Avogadro aveva presentato ricorso
al Tribunale Amministrativo
Regionale per far invalidare, per
difetto di forma, l’atto di dimissioni presentato da alcun consiglieri e conseguentemente annullare le successive procedure
di scioglimento del Consiglio
Comunale e commissariamento
del Comune di Alassio.
Se è evidente l’intento immediato di riottenere la propria carica di Sindaco, presumibilmente dettato dal personale sentimento di orgoglio ferito; altrettanto evidente appare lo scopo
mediato di determinare lo slittamento delle elezioni comunali
che dovrebbero tenersi nel
prossimo mese di maggio, presumibilmente dettato da calcoli
utilitaristici legati alla possibile
riorganizzazione di una compagine ormai sostanzialmente sfaldata, nella speranza che il tempo offuschi la memoria degli
Alassini.
Ritengo che la scelta sia irresponsabile oltre che miope.
Anche ammettendo che il ricorso giurisdizionale ottenga
l’effetto sperato, non vedo la
possibilità per la Città di avvalersi utilmente di una nuova
giunta, sulla cui formazione è lecito nutrire più di un dubbio
considerato che i consiglieri dimissionari ben potrebbero ripresentare le proprie dimissioni emendate dai vizi di forma,
sotto la guida di un Sindaco ormai sfiduciato dalla maggioranza dei propri elettori.
È invece certo che lo slittamento delle elezioni di maggio
determinerebbe un grave danno
alla Città che con ogni probabilità dovrebbe affrontare il commissariamento per un periodo
notevolmente più lungo, comprendente la stagione estiva di
maggiore afflusso turistico.
Il mio personale apprezzamento sarebbe andato ad
Avogadro se egli avesse preso
atto dell’insuccesso della propria esperienza amministrativa
ed avesse rimesso al voto degli
Alassini ogni valutazione, maga-
ri, come da lui stesso annunciato, ponendosi nuovamente in
gioco come candidato sindaco
nell’imminente campagna elettorale.
Ritengo che “riprendersi la
poltrona” in questo modo, anche contro ogni previsione, gli
avrebbe fatto onore.
L’eventuale vittoria giudiziaria di Avogadro, invece, si rivelerebbe per lui una “vittoria di
Pirro” e per gli Alassini l’ennesima conferma di un politico che
antepone i propri interessi personali al bene comune della
Città.
Avv. Giovanni Parascosso
Spazio alla penna satirica
del nostro poeta Pesso’ con la poesia
Misciùn o mesté
DATTE A-A PULITICA
Perché ti séi cuscì muccu e avvilìu
cumme l’auxellu ch’i gh’han ruttu u nïu
e ti te metti sèmpre in te’n recantu
cua vuxe toa bèn bassa e sènsa vantu?
S’i te van mò i affari e storta a mira
e ti hai quarcòsa drentu ch’u nu gira
manda per l’aria tüttu, agguanta a critica,
pïa u curù ciu bon datte a-a pulitica.
I finiran pe ti i ciü brütti stènti
e lingeradde, i longhi patimènti;
a tò ganascia a giascerà du bòn
cun l’innu de l’idea ch’u l’ha du sòn.
U muru tou u l’aggie quattru faccie,
u to deré u nu muscie tante maccie
e u tò parlò u seccie drîtu in scöra
da invexèndò cun de pisciate föra.
E allura u scangerà tüttu in ta vitta.
L’ommu u rispètta chi u nu fa ‘na gritta.
In ti cungrèssi da-a mattin a-a sèra
I te porteràn a spassiu cu-a bandèra.
Pessö
TRADUZIONE
Missione o mestiere? Datti alla politica
Perché sei così triste ed avvilito/ come l’uccello che gli hanno rotto il nido// e ti metti sempre da parte/Con voce bassa che non ha
di canto?// Se ti vanno male gli affari/ e storta la mira/ e hai qualcosa/ dentro che non gira/ manda tutto per l’aria, dotati di critica/Scegli il partito più idoneo. Datti alla politica./ Finiranno per te
i più brutti stenti/ le tirare di cinghia,/ i lunghi patimenti/ la tua ganascia masticherà del buono/ con l’inno dell’idea del dritto suono./ Abbia il tuo sembiante quattro facce/ il tuo deretano non mostri le sue macchie/ e il tuo parlare sia dritto in scuola// da confondere con frasi a più senso./ E allora tutto cambierà nella tua vita./
L’uomo rispetta chi non lavora e comanda./ Nei congressi da mane a sera/ti porteranno a passeggio con la bandiera.
FUTURO: SPAZIO AI GIOVANI
La nostra è una
società frenetica,
mobile ed in continuo cambiamento (nel bene
e nel male). Così rapida, e forse
sfuggevole, a tal punto da considerare vecchio e superato ciò
che si reputava verità assoluta
ieri. Non vi è spazio per le certezze, tanto meno per il passato.
È una realtà che bisogna accettare, e dunque assecondare.
Bisogna quindi stare al passo
con i tempi, essere aperti alle novità e alle nuove idee senza cadere nella credulità e nell’ingenuità, per evitare di essere “rottamati” e dimenticati e per mantenerci attivi e vivi nel presente.
Ma questo aspetto è in contrasto, qui in Italia più che altrove,
con la mentalità della classe politica in generale, troppo legata
alla propria posizione, stabile ed
immobile; arriva perlopiù da generazioni passate, e di cambiamenti non vuol sentir parlare.
Ha timore del nuovo, lo guarda
con distaccata diffidenza e lo respinge con paura. Questi aspetti sommati assieme danno origine ad una classe dirigente vecchia ed arretrata, caratterizzata
dai soliti volti noti, che curano
più il proprio interesse che quello comune, di cui ci lamentiamo,
ma di cui in fondo non vogliamo
sbarazzarci. Tutto questo è in
antitesi col procedere del mondo, perché è evidente che per
stare dietro al ritmo serrato
dell’evolversi della società occorrono menti fresche e giovani,
aperte; non vedute ristrette e legate alle idee di ieri, anche se è
vero che per guidare e fare strada ai nuovi volti, è saggio affiancare loro l’esperienza di chi di
politica vive da anni. La colpa di
tanta diffidenza forse è anche
degli stessi giovani, che ormai
hanno la giusta nomea di ‘gioventù fredda’, in quanto distaccati e indifferenti ai problemi individuali e collettivi (a causa
probabilmente del cattivo esempio che la classe dirigente e l’intera società ha dato loro negli ultimi anni). Resta, comunque, il
fatto che l’Italia è ricca di giovani talentuosi e desiderosi di mettersi a disposizione per cercare
di migliorare le sorti oggi precarie del Paese, con onestà ed integrità morale. Ricordiamoci allora che abbiamo noi cittadini il
potere di cambiare le cose, e ricordiamoci delle future consultazioni amministrative (anticipate!!!) a maggio, perché non vi è
sede migliore che quella delle
realtà locali per scommettere su
un giovane e dargli la possibilità
di mettersi alla prova, per poi,
chissà, intraprendere una carriera politica che punti più in alto. Impariamo ad avere fiducia
in queste nuove generazioni,
perché, inevitabilmente, il futuro risiede in loro.
Alessandro Agnese
Classe Quinta Scientifico
Martedì 19 Marzo 2013
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«L'ALASSINO»
Curiosando nei nostri orti
CRONACA DI ANDATE
Rubrica mensile a cura di Gianni Croce
MESE DI MARZO 2013
CAROTA - (Daucus carota) - Termine dialettale: CAROTTA Popolo, populismo e canzoni popolari
Pianta erbacea della famiglia
delle Ombrellifere il cui nome
“Daucus” dal greco Daukòs, dal
verbo Daìo: accendo, allusivo al
colore del fittone. “Carota” dal
greco Karotòn, è questa una degli ortaggi più popolari grazie anche alle sue molteplici proprietà
ma, nonostante questo, non ha
ispirato miti e simboli esaltanti.
Nella tradizione araba ha evocato il simbolo della bontà perché
favorisce l’alito fresco e la salute
della bocca; nella nostra, inspiegabilmente ha ispirato l’emblema della menzogna o delle frottole senza un palese collegamento con la forma e le proprietà della radice. In molte zone
italiane infatti si usa dire: “vendere o piantar carote” per dare a
intendere ciò che non è, oppure
“non è terreno per carote” per
affermare che non si è disposti a
credere facilmente alle storie
che ci raccontano.
La radice arancione a fittone
allungato contiene molto CAROTENE che favorisce l’abbronzatura. È anche ricca di vitamine C e A, quest’ultima indispensabile per la crescita.
Favorisce il funzionamento del
fegato, è depurativa, diuretica,
antidiarrica. Per uso esterno
emoliente, cicatrizzante, ammorbidente, tonificante.
Di carote sono ghiotti, oltre ai
conigli pure gli asini. Essendo
questi ultimi restii a correre, si
racconta che una volta gli “asinai”, per farli trottare, facessero
penzolare davanti al loro muso
un mazzetto di carote appeso
usata da Winston Churchill in
un discorso alla Camera dei
Comuni nel 1943 per spiegare
come intendesse comportarsi
con l’Italia per indurla alla resa.
Alla stessa vi alluse pure Benito
Mussolini nel 1944 invertendo-
ad un bastone fissato alla soma.
Forse a seguito di tale usanza
nasce il detto: “Usare il bastone
e la carota” a significare che in
certe occasioni, per spingere
una persona riluttante a fare o
ad accettare qualcosa, è necessario impiegare minacce e lusinghe. La storica frase: “Il tempo
della carota e del bastone” fu
ne però amaramente i termini
con il termine: “Il tempo del bastone e della carota”...
Come si coltiva: si seminano
alla volata o in file da marzo a
giugno tenendole ben concimate e innaffiate. Si raccoglie praticamente tutto l’anno.
G. C.
Erano altri tempi
Eccomi all’appuntamento annuale con l’otto marzo. La data è
già passata da due settimane, il
fiore di mimosa è già finito ma le
piante - femmine mutilate - sono lì
a ricordarci che tutto ciò che attiene alla reale emancipazione
della donna permane.
Non voglio fare un riepilogo
delle “puntate precedenti” ma
purtroppo dobbiamo prendere
atto che tutto ciò che si verificava
quando “erano altri tempi” si è solo un po’ modificato nel complesso ma per alcuni versi rimane invariato quando non accentuato.
Sempre senza voler far sfoggio
di una cultura che oltretutto purtroppo non ho, propongo un elenco delle condizioni in cui le donne si sono trovate esposte alle lapidazioni o ad altre condanne solo perché femmine.
Non vorrei partire da troppo
lontano, quindi non farò riferimento a Elena, rea di essere stata
rapita e portata a Troia, con tutto
quello che ne è seguito anche
nell’uso improprio del nome della città. Non farò riferimento alla
mai pienamente identificata
Maddalena dei tempi di Cristo; mi
riferisco comunque a quella “peccatrice” e penitente salvata - lei dalla lapidazione con la frase “chi
è senza colpa lanci la prima pietra”.
«Eppoi, al fine – direbbe il saggio – quelli erano altri tempi.»
Non riparlerò neppure delle
“streghe di Triora”della fine del
1500, di tutte quelle alle quali fu
data la caccia in Europa, ne di
quelle di Salem, nel Massachussetts, parte delle Nuova Inghilterra, della fine del 1600.
Mi fermerò a parlare invece,
non avendone ancora fatto riferimento nei miei scritti, della Sig.ra
Hester Prynne, si proprio lei;
quella de La Lettera scarlatta di
Nathaniel Hawthorne:1
Non strega ma adultera, per ciò
stesso altrettanto infame.
- Fate largo, buona gente, fate
largo, in nome di Sua Maestà!
Lasciate passare; e affe’ mia, la signora Prynne sarà messa in un
luogo, che permetterà agli uomini, alle donne e ai bambini di vedersi a tutt’agio il suo addobbo
sgargiante, da questo momento
fino a un’ora dopo mezzodì.
Benedetta la giusta colonia del
Massachusetts, in cui l’iniquità è
trascinata alla luce del sole!
Venite avanti, madama Hester, e
mostrate la vostra lettera scarlatta sulla piazza del mercato!
Sul petto di lei, in bel tessuto
scarlatto, bordato di complicati
ricami e bizzarri rabeschi dorati,
appariva la lettera A, iniziale di
adultera.
«Questa donna ci ha coperte
d’infamia tutte quante, e dovrebbe morire. Non c’è una legge apposta? Sì che c’è, tanto nella
Scrittura che nello Statuto.
Ringrazino dunque se stessi, i magistrati che l’hanno annullata, se
le mogli e le figlie prenderanno
una brutta strada!»
In ciascun caso, - afferma
Hawthorne - gli spettatori manifestavano quasi sempre la medesima solennità di portamento; quale si addiceva a una gente per cui
la religione e la legge erano pressoché identiche, e nel cui carattere entrambe si confondevano a
tal segno, che gli atti più miti e più
severi della pubblica disciplina
eran resi ugualmente venerandi e
paurosi.
Come sa chi ha letto il romanzo
si trattava di una donna che aveva avuto una figlia da un rapporto
extra coniugale; anche se il marito era assente ormai da molti anni, prigioniero di pellirossa e che
non voleva dire il nome del padre.
Il rifiuto, con tutte le conseguenze, compresa quella di essere
esposta al pubblico ludibrio; portare la lettera alfabetica, A, cucita
sul petto del vestito e la figlia in
braccio, derivava dal fatto che il
padre della bambina era il reverendo Dimmesdale, un giovane
sacerdote venuto da una grande
università d’Inghilterra.
Si potrebbe aggiungere qualcosa di quello scritto da Victor
Hugo nel suo “I Miserabili”2 sulle
condizioni delle suore nei conventi religiosi e più ancora in
quelli di clausura.
«Eppoi, al fine – direbbe il saggio – quelli erano altri tempi.»
E oggi? Che tempi sono quelli di
oggi?
Temo che non sia dovuto alla
mia distrazione se solo oggi; perché il governo irlandese ha chiesto formalmente scusa alle oltre
quarantamila persone coinvolte,
ho avuto notizia dei Magdalene
Laundries: ovvero della storia di
oltre diecimila donne che nel corso di secoli ma anche dall’indipendenza dell’Irlanda, ossia nel
periodo dal 1922 al 1996 sono state obbligate a lavorare in lavanderie conventuali (di suore), dopo essere state private dei figli da
esse nati a seguito di rapporti sessuali (non importa se condivisi o
solo subiti) avuti al di fuori del
matrimonio, con la complicità
delle famiglie e con l’unico fine di
salvarne la dignità.
Facendo ancora una volta riferimento a “I Doveri dell’Uomo”
senza tuttavia ripetere frasi già
dette, mi metto nelle mani di
Anna Maria Isastia che, nell’edizione di quest’anno della Banca
Carige e dalla Fondazione Carige
intitolata
“Mazzini,
Vita,
Avventure e pensiero di un italia3
no europeo”, riprendendo le parole del Maestro ci dice che «il
suo concetto di uguaglianza va oltre il comune significato politicogiuridico. E aggiunge che per
l’Apostolo tale principio non è pareggiamento degli individui, ma il
diritto di ognuno di non trovare
vincoli legali, né sociali alla propria crescita.
La donna deve emanciparsi e
rivendicare i suoi diritti, non per
ottenere quanto già ottenuto
dall’uomo, ma perché i diritti devono essere uguali per tutti gli esseri umani.»
Benigni, in una delle sue lezioni
ci ha esortato chiedendosi e chiedendoci: e l’uomo dov’è? Le donne scendono in piazza per far valere i loro diritti e l’uomo dov’è?
Chiudo quindi questo mio intervento, unendo la mia voce come “seconda nota dell’accordo” a
quella di Corinna Pieri che con il
suo “Abbiatela eguale nella vostra vita civile e politica”, apparso su L’Azione Mazziniana di novembre dello scorso anno, esorta
l’Associazione
Mazziniana
Italiana ad un maggiore impegno
per l’emancipazione femminile.
Ciò va fatto anche al fine di non
deludere Giorgina Saffi, la quale
affermava:
-Ho ferma fede nel trionfo finale del Vero, del Giusto, del senso
morale nella coscienza del
Popolo…
A Noi Mazziniani che siamo dei
privilegiati del dovere spetta il
piacere di raggiungere il prima
possibile quel finale per proclamare il trionfo. Tuttavia lo scoglio
che pare insormontabile e contro
cui si infrange l’onda è quello di
stabilire con certezza come formare ma più ancora: chi forma i
formatori.
Perché anche oggi purtroppo
c’è il saggio; il quale non può esimersi dal dire: «Eppoi, al fine,
questi sono altri tempi»
Giuseppe Cotta
Socio isolato AMI nazionale
1
“La lettera scarlatta” di Nathaniel
Hawthorne, Sansoni editore, collana “I capolavori”Firenze, 1965
2
“I miserabili” di Victor Hugo, edizione Garzanti 1981, su licenza
Mursia.
3
Mazzini: “Vita, avventure e pensiero di un italiano europeo”, AA.VV.
2012 Silvana Editoriale Spa
Molte canzoni popolari del secolo scorso hanno significati e
messaggi piuttosto oscuri, e un
tipico esempio è dato da “Come
porti i capelli bella bionda” interpretato in maniera grandemente ironica da Cochi e Renato. A Genova una notissima canzone ha versi piuttosto enigmatici che qui di seguito citiamo,
naturalmente tradotti in italiano, per agevolare la comprensione dei non esperti nei dialetti. «Oh, trilli, trilli, hai più desideri sfiziosi che fazzoletti; ma fazzoletti tu non ne hai, e allora hai
più desideri sfiziosi che soldi in
tasca». Voglio anche ricordare la
prima strofa che appare un po’
più chiara. «Ti ho chiesto di prepararmi lo stoccafisso con i fagioli, la pasta alla gorgonzola, e
una bottiglia di vino buono. Ma
invece tu mi hai preparato la minestrina con l’uovo, che è più veloce da cuocere, ma è un cibo
non molto gustoso». L’ultima
frase, come il resto, è tradotta
un poco più gentilmente perché
il verso originale dice «ma u l’è in
mangià du belin».
Mi è venuta in mente questa
canzone dopo aver letto ed
ascoltato i risultati delle elezioni
politiche, anche perché ho pensato che potrebbe diventare
(come Oh bella ciao fu per la re-
sistenza) l’inno del giovane e
nuovo movimento dei Grillini.
Niente di più facile. Grillo è di
Genova, e basterebbe cambiare
la T di trilli nella G di grilli e tutto sarebbe fatto.
Anche perché, al di là del giudizio storico del movimento,
che verrà dato, appunto, dalla
storia, resta il fatto che tutti questi esordienti, dopo aver sperato invano di mangiare lo stoccafisso e la pasta alla gorgonzola,
ritengono di avere avuto solo
minestrina all’uovo e non sono
contenti. E noi, cittadini anziani,
nati prima della guerra mondiale e avvezzati a pane duro e calci nel lato b... quando avremo il
nostro turno? Un grande giornalista disse: «Moriremo tutti democristiani». E noi, moriremo
tutti grillini? Non so. Ma il bello è
che lo tsunami è giunto anche ad
Andate, che non è Genova, ma
un tranquillo paese sul lago di
Como, governato saldamente
negli ultimi vent’anni dalla Lega
e dal PDL, ed ora travolto dal
nuovo movimento che è risultato il primo in assoluto. Veramente c’era già stata una piccola scossetta di terremoto un anno fa, quando un gruppo misto,
troppo misto, aveva conquistato il comune; ma l’esperimento è
durato solo un anno, ed ora pen-
savano di ritornare alla vecchia
casa; quando ecco lo tsunami
appunto. Ma io non tiro conclusioni ancora e aspetto. Il mio
paese è noto per avere le idee
chiare e molto mutevoli in campo politico. Io nella mia breve vita ho visto ad Andate da quando
c’è l’Italia repubblicana, prima il
governo del PCI, con maggioranze bulgare. Mi raccontava un
amico presidente di seggio in
una ridente frazione, che uscivano dalle urne, su 500 votanti, 498
pci e 2 democristiani (il prete e
sua sorella). E che ci volle del fiato e della persuasione per convincere gli scrutatori – allora
messi dai partiti – che il voto singolo dato al M.S.I. non era locale,
ma poteva essere quello del carabiniere di guardia al seggio.
Poi, dopo la parentesi di tangentopoli nazionale, furono tutti voti dati alla Lega, primo comune
della provincia ad avere una amministrazione con la cravatta
verde e un sindaco di Andate
eletto senatore della Repubblica. Ed ora arriva lo tsunami. E
giunge in un momento delicatissimo, cioè in piena campagna
elettorale comunale. Vedremo
un sindaco grillino? Vi saprò dire qualcosa non appena possibile.
Luca Caravella
Concluso il Trofeo “Marina di Alassio” – Cnam Alassio
3-4 marzo 2012
Si è concluso il Trofeo “Marina
di Alassio” organizzato dal Cnam
Alassio e dalla Marina di Alassio
S.p.A..
La Regata che risultava valida
per Classi Irc, Orc, Libera e
Crociera ha rappresentato, oltre
che occasione di una serrata competizione, un eccezionale banco
di prova per la Settimana Internazionale dedicata alla Vela d’Altura, grande classico della Vela alassina in programma dal 15 al 17
Marzo p.v..
Sabato 2 non è iniziato nel migliore dei modi a causa di condizioni meteo avverse che hanno indotto il Comitato di Regata, presieduto da Andrea Obinu, a posticipare la partenza, a causa della
forte tramontana che ha raggiun-
to punte di oltre 45 nodi. Dopo
l’adrenalinica attesa nel porticciolo Luca Ferrari tutte le classi in
gara sono riuscite comunque a disputare due splendide prove, nel
primo pomeriggio, grazie a favorevoli condizioni di vento mantenutosi constante tra i 15 e 20 nodi.
Domenica 3 la classe Libera ha
regatato per una sola prova, mentre le altre Classi hanno potuto effettuarne due grazie ad una brezza da Ponente che è cresciuta con
punte fino a 12 nodi.
«Belle prove – afferma il Presidente del Cnam Ennio Pogliano
– svolte nel golfo di Alassio tra i
delfini del nostro mare che hanno
accompagnato alla vittoria e alla
conclusione gli equipaggi partecipanti. L’impegno del Circolo con-
tinua, infatti tra una settimana la
nostra città ospiterà le due giornate con il classico Meeting
Internazionale della Gioventù delle classi optimist e l’equipe».
La classifica generale è stata questa:
Classe Libera:
1 Goghigo di Frattegiani (Cn
Andora)
2 Via col vento di Freilich (Cnam
Alassio)
Classe Orc
1 Robi e 14 di Schieroni M. (Lni
Savona)
2 Tuara di Fazio E. (Cnam Alassio)
3 Rebissu di Bodino G. (Yc Sanremo)
Luca Russo (Cnam Alassio)
FESTIVAL DI SANREMO 2013 – L’ALASSINO
CON FRANCO BRANCO DJ IN SALA STAMPA RAI
Come sempre la prima lamentela del festival è sulla mancanza dei fiori sul palco ma le esigenze di mamma RAI vanno oltre a quelle che sono le attività
commerciali ed industriali sanremesi. Dopo un Crozza che tra
difficoltà ed applausi ha aperto
il festival le canzoni ed i cantanti della Kermesse canora più importante d’Italia hanno poi dato, artisticamente, il meglio di
loro. Tra i temi sociali lanciati
dal palco dell’Ariston, sicuramente, spicca il messaggio della
Littizzetto e di Fazio contro la
violenza sulle donne. Infatti, in
questa edizione, si è messa molto in risalto “la donna” non più
come oggetto di bellezza ma come vera e propria estensione
dell’intelligenza umana e della
sua stabilità organizzativa. A
prova di ciò è la coreografia tecnica del palco lasciata all’esperienza ed all’inventiva di una
donna, la prima volta al Festival
di Sanremo e di una conduttrice, la Littizzetto, che finalmente
mostra l’arte e non il corpo. Ma
ecco la cronaca: Marco Mengoni ha vinto il 63° Festival di
Sanremo. Era tra i favoriti, e ha
battuto gli altri due finalisti, Elio
e poi i Modà. I pronostici sono
stati rispettati. Ma nella realtà
spopola un dato di fatto; la vendita del nuovo album dei Moda’
“Gioia”, ed è sempre così, la
Il vincitore Marco Mengoni.
classifica non rispetta la hit delle vendite. E’ stato il Festival dei
social network: nel dettaglio so-
no stati 120 mila i tweet nel corso della prima serata (12
Febbraio), 96 mila (13 Febbraio), 108 mila (14 Febbraio), 125
mila (15 Febbraio) e record di
174 mila nel corso della finalissima il 16 Febbraio.
È stata una settimana di live/television, ore ed ore di diretta macinate da tanta pubblicità ed alla fine il prodotto televisivo ha tenuto grazie anche alle riprese in HD. Ora è tutto fermo, almeno sembra, oppure già
si sta pensando al Festival 2014
ed a chi lo presenterà??? Ma!
Segreti di mamma RAI. Da
Sanremo restituisco la linea allo
studio…dell’Alassino. Da Franco Branco dj il dj del mare…
Un ringraziamento, come
sempre, alla Casa del Disco
Alassio/Albenga et Claudia
Maineri per l’ottimizzazione.
A.A.A. CERCASI!!!
Fotoamatori veramente motivati per dare nuova vita al Circolo
Fotografico Barinetti di Alassio. Chi fosse interessato a
creare un gruppo fotografico, scambiarsi pareri, confrontare
fotografie, organizzare uscite didattiche magari anche con
altri gruppi, organizzare corsi e perché no concorsi; può
contattarmi all’indirizzo e-mail: [email protected].
Insieme si può!!!
4
«L’ALASSINO»
Lettere del pubblico
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
Martedì 19 Marzo 2013
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
ANPI di Alassio e Laigueglia UNA STORIELLA DI BARUSSO Relazione della visita all’archivio
L’ANPI di Alassio-Laigueglia quale, con il centro antico e la
diocesano di Albenga
assiste con preoccupazione spiaggia costituiscono la pe- Diego, un vero ammiratore
alla crisi di valori e all’incertezza politica, l’ANPI si considera infatti testimone della
generosità con la quale i partigiani si batterono per una
società che volevano diversa
e migliore di quella che avevano conosciuto e nella quale
erano vissuti; anche in
Alassio, fra i tanti episodi, non
possiamo non ricordare lo
sventato sabotaggio della galleria ferroviaria di Santa
Croce, ad opera dei tre concittadini: Libero Picciolini,
Nicola Pelle e Dario Franco.
Il lavoro, valore che sta alla
base della Costituzione
Repubblicana, è diventato
una variabile dipendente dei
processi economici, e questi,
più che offrire beni e servizi,
sono diventati una specie di
lotteria finanziaria, manovrata da occulti centri di potere.
Anche Alassio, un tempo
all’avanguardia nell’offerta
turistica, sta intristendo in
un’inerzia propositiva che vede calare sempre più i propri
ospiti.
L’ostinata e sciagurata politica di privilegiare l’offerta di
seconde case rispetto a quella alberghiera, che offrirebbe
anche un maggior numero di
posti di lavoro qualificato, e
l’indubbia crisi economica
nazionale, continuano a ridurre le presenze turistiche. La
desolata presenza di case
vuote per buona parte dell’anno, che incidono notevolmente sui servizi di illuminazione,
acquedotto, fognatura, nettezza urbana e altro, senza
un’adeguata contropartita
positiva sugli esercizi commerciali, evidenzia la miopia
di questa politica.
L’aggressione alla collina,
dove non ci si è preoccupati
neppure di intonare le nuove
costruzioni all’ambiente, la
culiarità che fanno di Alassio
uno dei centri di alto livello
del ponente ligure, è uno sfregio culturale e al buon senso.
Il “Caruggiu” è diventato un
monotono susseguirsi di negozi di abbigliamento, molti
dei quali franchising di marchi delle grandi città del nord,
e di agenzie immobiliari, entrambi, con la crisi in atto, poco frequentati, e le persone
che le percorrono si limitano
a passeggiare, sperando di
trovare forse una qualche attrattiva.
Senza teatro, perché,
l’Anglicana è una simpatica
sala ma, costruita per ben altro scopo, è difficile poterla
attrezzare almeno di camerini
dignitosi; senza sale cinematografiche; senza locali di divertimento e notturni, Alassio
può mettere a disposizione
solo il clima e la spiaggia: sul
primo non siamo ancora riusciti a fare troppi danni, e la
spiaggia, a continuo rischio
erosione, è un’offerta sempre
più onerosa e meno accessibile.
Noi crediamo che ci voglia
un soprassalto di coscienza e
di senso di responsabilità da
parte di tutti, un ritorno a
quella voglia di fare, di non delegare e di coraggio che hanno spinto molti giovani e meno giovani, dopo l’8 settembre del ’43, a salire in montagna, o ad agire e, comunque, a
dire basta: le cose possono
essere cambiate, ma non da
qualcun altro, perché siamo
noi a poterle cambiare.
Occorre allora che un gruppo di Alassini, che amino il
proprio paese più del proprio
tornaconto, al di fuori e al di
sopra dei partiti, si riuniscano
e agiscano per Alassio.
ANPI
I lettori segnalano
Come appare evidente dalla
fotografia allegata, per tutto il
periodo delle festività natalizie, e da allora nulla è cambiato. Un ristoratore ha riempito
di cianfrusaglie non ben definite, parte del proprio dehor, per
farne un locale di sgombero altamente allettante alla vista. Vi
sono sedie, tavolini, armadi, tavole di legno e ogni altro ben di
Partimmo con una vecchia
“cinquecento”, in cinque, pigiati
come sardine, percorremmo la
tortuosa via Aurelia per raggiungere Genova dove, al teatro
Margherita, si esibiva Charles
Aznavour, un nostro “idolo”.
Quando ritornammo alle prime
ore dell’alba stanchi e anchilosati, ci sembrò di aver compiuto
una cosa straordinaria. Mia madre, dopo aver ascoltato la nostra “avventura” borbottò: Chissà cose i ve credé de avè
fau... u Diegu u l’ha fau de ciü
sensa fo tanti chilometri! - e ci
raccontò questo fatto successo
anni prima.
Il cartellone del cinema teatro
Vittoria, con una striscia di carta incollata sopra che avvisava:
solo per oggi! pubblicizzava un
nuovo film interpretato da Jean
Gabin, l’attore preferito, o meglio, “l’idolo” di Diego; il titolo
era “Quando torna l’inverno”.
Non avrebbe rinunciato a tale
evento neanche per tutto l’oro
del mondo. Cosicché, senza
pensarci troppo, anzi, per niente, nonostante la grande quantità di lavoro, chiuse il laboratorio di falegnameria prima del solito, raggiungendo velocemente
casa in Barusso per prepararsi
alla grande occasione.
Si stava radendo di fronte allo
specchio quando annusò un leggero odore di bruciato, guardò
dove aveva lasciato la sigaretta,
vedendola nel posacenere proseguì a radersi. Poco dopo, il
sentore si fece più intenso ma
continuò a radersi. Si lavò il viso, si asciugò e si spruzzò il dopo barba. L’odore di bruciato,
ormai molto forte, lo costrinse a
uscire in mutande dal bagno per
verificarne la provenienza: in
cucina, accanto alla stufa accesa, una cesta piena di legna e
carbone, aveva pericolosamente preso fuoco! Ritornò in bagno
e, dopo essersi pettinato con accuratezza i pochi capelli rimastigli si vestì, indossò il giubbotto a
scacchi rosso neri in stile canadese, nelle ampie tasche vi mise
il pacchetto di sigarette con i cerini, prese le chiavi di casa che
erano appoggiate sul comò sotto la vecchia pendola, alzò lo
sguardo per controllare l’ora e,
capendo che non aveva più tempo da perdere , uscì tra il denso
fumo frettolosamente. Scese la
scala che portava nell’atrio del
caseggiato dove a quell’ora, sua
mamma Bonaria con la sorella
“Teixa” usavano conversare, o
meglio, “ciaitezzare” insieme alle vicine di casa e, dopo averle
educatamente salutate, si rivolse a sua madre chiamandola per
nome annunciandole con tutta
calma: - Bunaria, mira cu te sta
brixiandu a cà! Mi e vaggu au
Vittoria... u ghè in növu cinema
cun Jean Gaben, sun in ritordiu,
u va a finì che me perdu l’inissiu... - e tirò dritto!.
Quando Bonaria e “Teixa”, intuirono quello che avevano appena sentito, ma, più che altro...
da chi, lo avevano udito, rimasero per un attimo disorientate...
poi realizzando la situazione, si
catapultarono al primo piano
salendo gli scalini a quattro a
quattro. Ansanti, entrarono in
cucina fra fumo e fiamme riuscendo, con l’aiuto delle amiche, a soffocare l’ incendio.
P.C.
Festa di Carnevale al Centro diurno
“Asilo del Nonno” e al “Poggio Fiorito”
Il 12 Febbraio, giorno del
Martedì Grasso, come da tradizione, si è svolta la grande Festa
di Carnevale….
È stato un pomeriggio pieno
di sorprese, musica e giochi
che hanno coinvolto ospiti e
operatori.
gie! E grazie all’Associazione
Alpini, sempre disponibile e
presente, gli ospiti hanno potuto gustare anche caldarroste e
“Vin Brulè”.
Al pomeriggio hanno preso
parte anche coloro che usufruiscono del Servizio di Assistenza
Dopo la rottutra della Pentolaccia, colma di caramelle e
cioccolatini, gli operatori, che
per l’occasione si sono travestiti da clown, come gran finale
hanno intrattenuto i presenti
con uno spettacolo di danza.
Come sempre è stato organizzato un ricco buffet, nel quale
non sono mancati i dolci della
tradizione carnevalesca: le bu-
Domiciliare; la festa ha rappresentato, come sempre, un bellissimo momento di aggregazione ed un’occasione per gli ospiti di condividere esperienze
nuove e gratificanti.
Si ricorda che il Centro Diurno per anziani continua le sue
attività presso la struttura residenziale “Poggio Fiorito”, Via
Solva 141.
Dio, degno di un rigattiere. Il titolare di questo ristorante lava
i suoi pavimenti ogni due giorni riversando in strada abbondante acqua sporca con cui irrora il marciapiedi davanti
all’ingresso del locale e abbondantemente la strada fino al vicino caruggio.
Il giorno 18 dicembre 2012 la
classe IIB dell’Istituto Comprensivo Statale Scuola secondaria
di primo grado “Margherita
Morteo Ollandini” di Alassio si è
recata in visita all’Archivio Diocesano di Alberga, accompagnata dalle insegnanti Cassinelli, Degola e Regonini.
Prima di entrare nell’Archivio
Diocesano la nostra guida, la
dottoressa Alma Oleari, ha mostrato alla classe un affresco posto sulla parete dell’edificio davanti all’archivio raffigurante lo
stemma di Leonardo Marchese,
personaggio storico importante, vescovo della diocesi di
Albenga. Dopo siamo entrati in
una stanza con molti scaffali su
cui erano riposti libri di grande
valore, molto antichi, alcuni erano stati messi in sacchi della
spazzatura dentro ai quali stava
avvenendo un processo di disinfestazione contro le tarme. In
seguito la dottoressa ha spiegato la differenza fra un archivio e
una biblioteca: una biblioteca è
un luogo in cui possiamo consultare libri stampati scritti da
autori, in un archivio, invece, i libri sono interamente scritti a
mano con una grande cura e
precisione e quelli che noi chiamiamo libri in un archivio prendono il nome di codici. Gli archivi, dunque, sono un insieme
di codici scritti da molte persone che hanno una storia e un
passato importante come i nobili che, di generazione in generazione, hanno scritto la vita di
tutta la loro famiglia.
Lettera firmata
Nell’archivio che noi abbiamo
visitato, quello di Albenga, ci sono codici scritti dai preti. Nel
1563 per la prima volta fu scritto un codice da un prete. Dopo
questa data rilevante, durante il
concilio di Trento, il Papa stabilì
che ogni parroco avrebbe dovuto scrivere un codice fino a formare un archivio contenente i
registri parrocchiali. Tutt’ora
nelle parrocchie continua la tra-
dizione di scrivere registri in cui
c’è scritto l’elenco di tutti i battezzati, di coloro che hanno ricevuto per la prima volta l’eucaristia, dei cresimandi, delle persone sposate, cioè tutte le questioni riguardanti la chiesa.
Dopo averci fornito queste
notizie la dottoressa Oleari ha
mostrato a tutta la classe dei codici con la copertina in pergamena, materiale ricavato dalla
pelliccia di animali e con le pagine in carta perché fare un libro
interamente in pergamena costava troppo. Dentro i codici
che ci ha fatto vedere c’erano
delle miniature coloratissime
inerenti a ciò che diceva il testo
scritto in latino con grande precisione da sembrare stampato.
In seguito ci siamo spostati in
un’altra stanza contenente libri
enormi di altissimo valore, questi erano interamente stati fatti
in pergamena e sopra la copertina erano state poste delle borchie, perché i codici venivano riposti orizzontalmente una sopra l’altro e le borchie impedivano loro di sciuparsi. La dottoressa ha preso dallo scaffale
un’enorme bibbia del Cinquecento contenente una miniatura
spettacolare dei sette giorni della creazione. Ai lati della miniatura c’erano raffiguranti due
monaci. Si trattava della copista
del libro e del miniatore, infatti
era severamente proibito firmare le proprio opere, cosi in
quell’epoca moltissimi facevano il loro autoritratto per far capire chi era stato l’autore
dell’opera. Dopo aver visto la
bibbia ci ha mostrato altri libri
molto belli come un libro di musica con molte note scritte in caratteri enormi cosi che quelli
che avrebbero dovuto cantare
le canzoni durante la messa sarebbero riusciti a leggere grazie
ad un solo libro, perché fare un
libro per ciascun cantante era
troppo faticoso. Dopo questa
stanza ne abbiamo visitate ancora due, una più fredda dell’altra, perché i libri sono fatti in
pergamena, che è un materiale
che si dilata se la temperatura
sale.
Dopo questa interessante visita all’Archivio Diocesano, uno
dei sette in tutta Italia, consiglio
a tutti di andarlo a visitare perché si possono ammirare codici
molto antichi.
Elodie Frisenna
Classe II B
Martedì 19 Marzo 2013
STELLANELLO, non solo... natura e sport
I bimbi della scuola incontrano i grandi
del ciclismo
È stata una visita molto “speciale” quella che hanno ricevuto i bambini della scuola primaria di Stellanello.
Hanno ospitato infatti la coppia Fabrizio MACCHI e Felice GIMONDI: pluricampione del
Mondo Paralimpico il primo, un
mito del ciclismo italiano il secondo.
Questi due grandi hanno incontrato gli alunni e hanno raccontato la loro esperienza di
sportivi e di uomini.
«Ringrazio di cuore questi
Campioni per la loro disponibilità e per il coraggio con cui affrontano le sfide di ogni giorno dichiara entusiasta il Sindaco
del piccolo paese dell’entroterra, Laura Bestoso - e naturalmente il Comune di Laigueglia,
che ci ha voluti partner di questa significativa manifestazione, nata per celebrare i 50 anni
del Trofeo Laigueglia. Siamo orgogliosi di ospitare la prima edizione della “Kronokermesse
BikeVips & Paralimpics”, sperando possa diventare un appuntamento consolidato della
stagione ciclistica in Riviera.
Campioni nello sport e nella
vita del calibro di Alex Zanardi,
Fabrizio Macchi, Fabio Tripoli,
Andrea Tarlao e Vittorio Podestà, sono solo alcuni dei nomi
che hanno sfilato accanto a vecchie glorie del passato, vincitori
delle scorse edizioni del Trofeo
Laigueglia, tra cui Felice Gimondi, Franco Balmamion, Riccardo
Magrini, Daniele Nardello, Paolo
Savoldelli e tanti altri.
La partenza proprio dal centro di Stellanello (quasi in concomitanza con lo start vero e
5
«L'ALASSINO»
proprio del trofeo da Laigueglia), davanti al Palazzo Comunale, per poi scendere lungo la
Val Merula, raggiungendo
Andora, affrontando la salita del
Capo Mele per giungere infine al
traguardo laiguegliese. È stato
sicuramente un momento di
grande sport, suggestivo e toccante, in cui tutta la cittadinanza ha partecipato perché credo
fermamente nel connubio tra
natura e sport. Da sempre Stellanello è legato al Trofeo Laigueglia, con i suoi campioni a contendersi il successo sulle nostre
strade, che fanno da cornice al
nostro splendido entroterra
che completa l’offerta turistica
del litorale. Proprio in questa
occasione che fa da vetrina per
il nostro territorio mi è sembrato doveroso promuovere il prodotto di eccellenza che caratterizza la nostra valle e cioè l’olio
extravergine di oliva. Sarà proprio questo il nostro biglietto da
visita visto che ai campioni della Kermesse sono stati offerti i
prodotti artigianali dei frantoi e
dei produttori olivicoli presenti
nel nostro paese.
E da qui lo slogan “Stellanello,
non solo natura e sport”.
Rivolgo quindi a tutti l’invito a
visitare il nostro paese usufruendo di alloggi nelle varie
strutture presenti e degustazre
i piatti tipici presso i locali ristoranti e soprattutto un arrivederci nella bella stagione quando gli instancabili volontari della proloco delizieranno i nostri
ospiti con le specialità gastronomiche tipiche».
Rubrichetta mensile
Un ricordo per...
Stellanello 14 febbraio 2012
TITANIC - GRANDEZZA E MISERIA
INAFFONDABILE- Chi va per
mare o chi per tanti anni ha vissuto e lavorato sul mare, sa che
su di esso di inaffondabile non
esiste nulla, sia si tratti di una
piccola lancia, di un transatlantico o di un’enorme petroliera.
Il “TITANIC” fu definito inaffondabile sia per presunzione
tecnica, sia per propaganda commerciale.
È indubbio che il “TITANIC” ed i suoi due
fratelli gemelli “OLIMPIC” e “GIGANTIC” poi
ribattezzato “BRITANNIC”, fossero magnifiche navi. Interni lussuosi come su nessun
altra nave del tempo.
Suites e cabine di 1a
classe alla pari se non
superiori al lusso degli
alberghi più rinomati.
La 2a classe ma soprattutto la 3a classe, riservata esclusivamente agli emigranti, erano dotate di servizi e
comfort inimmaginabili sugli altri transatlantici dell’epoca. In
pratica la nave era una gran bella nave, ma come in tutte le opere costruite dall’uomo, celava in
se molti difetti che si possono riscontrare leggendo i molti trattati tecnici disponibili in passato
ma anche recentemente e che
purtroppo pesarono sul naufragio.
Il Titanic fu varato nei cantieri
Harland & Wolff di Belfast.
Aveva una lunghezza di 268,83
m, una larghezza di 28 m, una
stazza di 46.328 t ed un dislocamento di 66.000 t.
La propulsione era realizzata
da due motrici alternative a quadruplice espansione che azionavano le due eliche laterali ed un
impianto a turbina a bassa pressione che azionava l’elica centrale per una potenza complessiva di 55.000 HP. Era dotato di
29 caldaie e di 159 forni. Il consumo giornaliero medio di carbone era di 650 t. La velocità si
aggirava sui 22 nodi. Velocità
non troppo elevata rispetto ad
altre navi passeggeri, ma la
White Star alle alte velocità preferì il lusso e la comodità dei passeggeri.
Dagli esami dei reperti recuperati nel 1986 si teorizza che
l’acciaio usato per le lamiere della nave non fosse di 1a qualità ed
i bulloni (rivetti) usati per collegare le lamiere presentassero
una percentuale più alta del normale di scorie di silicio.
Un’altra deficienza nella costruzione dello scafo fu inoltre la
compartimentazione stagna dei
locali. L’assenza di un ponte
principale a tenuta stagna che
collegasse tutte le 15 paratie stagne dall’alto risultò fatale.
Inoltre buona parte delle paratie
stagne trasversali risultarono
troppo basse e ciò fu la causa
principale dell’affondamento
della nave.
Questa cattiva compartimentazione influì in modo determinante sulla galleggiabilità della
nave dopo la collisione dell’iceberg.
Lo scafo inoltre era dotato di
un doppio fondo longitudinale,
ma non di una doppia compartimentazione laterale come già in
uso su altri transatlantici.
Praticamente una sola paratia di
2.5 cm di spessore divideva i locali abitati dal mare.
Sulle cause dell’affondamento
vi furono diverse perizie, ma le
Commissioni
Inglese
ed
Americana non arrivarono a
nessuna conclusione, probabilmente voluta. Qui non si vuole
arrivare ad incolpare nessuno e
ci limiteremo ad enunciare i fatti
come realmente accaduti senza
alcuna partigianeria, tenendo
sempre presente che con il senno di poi...
La nave lasciò Southampton
mercoledì 10 aprile 1912 al Comando del C. L. C. Edward Smith
già Comandante l’anno
precedente del gemello
del Titanic l’Olimpic. Con
i suoi quaranta anni di servizio era in quel momento
il Comandante più titolato
del Regno Unito. A bordo
erano imbarcati 1324 passeggeri e 899 di equipaggio per un totale di 2.233
persone. La nave poteva
trasportare un totale di
circa 3.500 persone.
Lasciato il Fastnet la
navigazione proseguì regolare. Il tempo era buono ed i passeggeri potevano godere di una bellissima
vacanza. Ma già al secondo giorno di navigazione la stazione radio di bordo cominciò a ricevere
avvisi di iceberg e banchise di
ghiaccio in prossimità della rotta seguita dal Titanic.
La nave era dotata di 14 lance
di salvataggio che avevano una
portata di 65 persone ciascuna;
due imbarcazioni minori per 35
persone e 4 battelli pieghevoli
per 47 persone. In totale i mezzi
di salvataggio erano sufficienti
per sole 1.176 persone, numero
ben al di sotto del totale delle
persone che poteva ospitare la
nave. Il progetto originale prevedeva la presenza di 32 lance di
salvataggio, ma la Società
Armatrice la White Star Line, per
banali questioni di estetica, suffragata dalle regole allora vigenti del “Merchant Shipping Act”
che stabiliva per le navi superiori alle 10.000 t di stazza una presenza a bordo di sole 16 imbarcazioni di salvataggio, si impose
ed ottenne la molto discussa diminuzione delle stesse con le
drammatiche conseguenze che
sappiamo. In seguito alle polemiche che ne derivarono si ar-
rivò in breve tempo a correggere dette regole e fu stabilito che
ogni persona a bordo dovesse
avere in caso di naufragio, un posto sulle lance di salvataggio.
Come purtroppo avviene sovente, anche allora per ragioni economiche o per disinteresse, la
salvaguardia della vita umana
non dico fosse relegata all’ultimo posto, ma non certo ai primi
posti della graduatoria.
Le segnalazioni da parte di
molte altre navi in relazione alla
presenza di iceberg e banchise
di ghiaccio sulla rotta del Titanic, si susseguirono in continuazione, ma non furono prese in seria considerazione da parte del
Comandante Smith. Anche il repentino abbassamento della
temperatura dell’aria e del mare
scesa da 10 gradi a 0
gradi, sicuro sintomo
della presenza di
ghiacci in zona, fu
sottovalutata.
Scese la sera del 14
aprile. Il Titanic navigava alla massima velocità (erano state
messe in funzione tutte le caldaie). Il tempo
era magnifico: bonaccia di mare ed un tramonto meraviglioso.
Col calare del buio, (a
quel tempo le navi
non erano ancora provviste di
impianti radar) la prudenza
avrebbe consigliato, dati i continui avvisi di avvistamento iceberg, di diminuire la velocità,di
rinforzare il servizio di vedette
ed in generale di rinforzare le
guardie. Nulla di tutto questo fu
fatto. In particolare il servizio di
vedetta fu affidato, come solito,
a due marinai appollaiati sulla
coffa dell’albero di trinchetto a
prora senza protezione alcuna,
ma sopratutto, cosa assurda,
senza binocoli. Alle 20.55 il
Comandante sale sul ponte di
Comando.
Ne discende alle 21.00 lasciando detto di chiamarlo in caso di
foschia o di eventuali altri problemi. Vista la situazione, consi-
derato che la nave stava entrando nella zona più pericolosa, il
comportamento del Comandante Smith non è stato giudicato
tra i più responsabili. Il Comandante avrebbe dovuto rimanere
sul ponte ed assumersi la responsabilità di guidare la nave
tra quei pericoli.
Alle 22.30 si incontra controbordo la nave “Rappahannock”
che segnala a lampi di luce di
aver appena attraversato ghiaccio e iceberg sulla rotta del
Titanic. La nave non cambia rotta e non diminuisce minimamente la velocità.
Alle 23.30 la vedetta di prora
avvista l’iceberg ad una distanza
di circa 500 metri.
Alle 23.40 avviene la collisione
fatale.
Non si sa esattamente la manovra che eseguì l’Ufficiale di
guardia sul ponte, ma considerando il brevissimo intervallo di
tempo a disposizione, non si
può né lodare ma sopratutto
non si può criticare il suo comportamento. Sono attimi di terrore e qualunque manovra non
può onestamente essere giudicata.
Come noto la collisione con
l’iceberg aprì una grossa falla sul
lato dritto della nave. Entrò molta acqua nello scafo e per i motivi sopracitati alle ore 02.18 la nave si spezzò in due tronconi e si
inabissò.
Si è molto parlato di ciò che
avvenne subito dopo la collisione: Lance di salvataggio che sce-
sero con pochissime persone a
bordo. Lance di salvataggio che
si rifiutarono di avvicinarsi alla
nave per recuperare naufraghi
in mare. Queste sono le miserie
che si riscontrano in casi di calamità, per fortuna non sempre.
La grandezza fu costituita dal
comportamento più che ammirevole del personale di macchina che si sacrificò per mantenere in moto le dinamo sino all’ultimo. Dal comportamento degli
elementi dell’orchestra che stoicamente suonarono ancora nel
momento del naufragio. Dal
comportamento degli 80 Italiani,
(quasi tutto personale di camera) di cui non si salvò nessuno.
Dei molti altri esempi di altruismo sconosciuti e di cui solitamente non si parla ma che costituiscono un fulgido
esempio.
Il bilancio della tragedia fu di 1.517 persone scomparse, di
cui 832 passeggeri e
685 marinai. Si salvarono 706 persone di
cui 492 passeggeri e
214 marinai.
Tutti i superstiti
vennero accolti a bordo del “Carpathia” il
cui Comandante fu insignito della più alta
onorificenza Inglese
“La medaglia d’oro al valore”.
Il Titanic riposa ora sul fondo
dell’oceano in due tronconi separati da una distanza di 800 m,
ad una profondità di 3.800 m.
Quella descritta in queste pagine, è una piccola e scarna storia della tragedia del Titanic, la
nave forse più famosa negli annali della Marineria Mondiale.
Una nave che fu definita inaffondabile, ma che segnò la fine del
mito arrogante della indistruttibilità di un prodotto della tecnologia del nuovo secolo. E sopratutto ci insegnò che il mare
è come la montagna: lo di può
amare ma lo si deve sopratutto
temere.
GianCarlo Cerutti
6
«L'ALASSINO»
Martedì 19 Marzo 2013
GRAZIE RAGAZZI! A.S.D. UNIONE CICLISTICA ALASSIO
Domenica 10 e lunedì 11 febbraio 2013, due date di condizioni
meteo avverse; la neve e, più ancora, il ghiaccio ha bloccato la nostra città, creando non pochi problemi.
Un aiuto tangibile e concreto è
arrivato dai volontari della Protezione Civile locale, ragazzi che
sono sempre in prima linea per la
salvaguardia dell’ambiente che ci
circonda e la sicurezza dei cittadini.
Con il loro operato hanno lavorato ininterrottamente da dome-
nica pomeriggio a lunedì notte,
per riprendere nuovamente
Martedì mattina, ripristinando la
viabilità nelle strade collinari lastricate di ghiaccio e interrotte
per caduta alberi.
Un impegno che è forte espressione di spirito di sacrificio, di elevato senso civico di appartenenza
alla comunità, di vicinanza ai cittadini e collaborazione con le istituzioni del territorio.
Un impegno che per la cittadinanza è sintomo di sicurezza, fiducia e tranquillità. GRAZIE!
Mini lezioni Feldenkrais
per migliorare i movimenti
A cura di Iris Gaburri, insegnante del Metodo Feldenkrais®
Centro Ginnastiche Dolci - Via Manzoni, 19 - Alassio
Il concetto fondamentale su cui
si basa il Metodo Feldenkrais è il
seguente: IL CORPO UMANO È ORGANIZZATO PER MUOVERSI EFFICACEMENTE COL MINORE SFORZO, ossia, quanto più i movimenti
sono agili e leggeri, tanto più sono
corretti.
Scopo: migliorare l’organizzazione motoria eliminando quelle
abitudini posturali divenute col
tempo inadatte o addirittura dan-
nose.
In questo spazio proporrò una
serie di brevi esercizi CAM (Conoscersi Attraverso il Movimento)
da eseguire con calma e lentezza,
prendendo il tempo di verificare
gli eventuali cambiamenti.
È importante: non forzare mai i
movimenti e, in presenza di dolore, fermarsi e cercare strade alternative. Per informazioni sul Metodo: www.feldenkrais.it
CENTENARIO EX ALLIEVI
È iniziata la stagione del ci- Mirko Colman e Davide Pe- ti saranno in gara sulle strade vanissimi si sono distinti come
clismo e da noi in Riviera, do- trucco, stanno scaldando i mo- del Principato di Monaco per il prim’attori. Parliamo di Gloria
po il Trofeo Laigueglia che ha tori per questo primo ed im- classico circuito sul porto ed Scarsi, Samuele Manfredi,
celebrato la sua cinquantesi- portante appuntamento che, anche qui sia la prima che la Mattia Bruno, Giulia Esposito,
ma edizione con la vittoria di già lo scorso anno, ha visto il seconda formazione, garegge- Sebastiano Enrico, Noah Balduzzi, Alberto ImpaFilippo Pozzato, e
rato e Riccardo Padopo la rinata Montedovani che costituicarlo-Alassio per diranno, se potranno
lettanti, è ora la volta
confermare i risultadell’esordio agonistiti degli scorsi anni,
co delle categorie miuna delle squadre
nori che hanno nel
più forti di tutto il
Ponente Savonese un
nord-ovest. Le sudnucleo di agonisti tra
dette due categorie,
i più quotati di tutta
ben guidate dai D. S.
la Liguria; parliamo
Luca Bertone. Mardei tesserati della
cello Ruggi e Gianni
Unione Ciclistica AlasGaibisso, saranno le
sio, della A. S. Andora
prime a sfidare i coee del V. C. Laigueglia.
tanei sulle strade d’IPrima di fine marzo
talia, facendo da
saranno gli juniores,
apripista alla scalpigli allievi e gli esortante formazione dei
dienti a presentarsi ai
giovanissimi guidata
nastri di partenza
da Angela Gaibisso
delle prime gare; la
che subito dopo si
U.C. Alassio già il 24
appresta a ricalcare
di marzo con la squale vincenti stagioni
dra allievi si cimenpassate che, oltre alterà alla apertura nazionale con la classi- Un gruppo di giovani alassini in occasione della festa della squadra professionistica Androni le sonanti vittorie individuali, hanno vica Coppa Cei a Lucca, Venezuela, ospite all’Hotel Toscana di Alassio.
sto per ben otto volche quest’anno si dite consecutive aggiusputerà sullo stesso
percorso e che vedrà i cam- nostro valido capofila Bertone ranno come lo scorso anno, dicarsi l’ambito titolo di camcon buone possibilità di ben fi- pione Ligure a squadre, davanpionati italiani la prima dome- in grande evidenza.
La domenica successiva, gurare. Fondate speranze so- ti a tutti gli altri club Liguri.
nica di luglio. Quindi i nostri
quattro portacolori: Filippo giorno di Pasqua, sia la squa- no riposte su alcuni ottimi raBertone, Christian Sassarelli, dra allievi che quella esordien- gazzi che nelle categorie gioIl Presidente V. N.
IN GIRO PER IL MONDO… ALASSIO…
L’Unione degli Exallievi/e di
Don Bosco di Alassio, in occasione del suo primo Centenario (1913
– 2013) invita la cittadinanza e i
graditi ospiti alla partecipazione:
Venerdì 12 aprile 2013, alle ore
21, nella Chiesa di S. Maria degli
Angeli, concerto del Coro Polifonico Beato Jacopo da Varagine.
Prima parte brani della Liturgia
sacra; seconda parte celebri brani
operistici. Soprano: Yukari Kobayashi; tenore: Silvano Santagata.
Domenica 14 aprile 2013, Mar-
cia non competitiva FEDE, FAMIGLIA E SPORT, per le vie di Alassio.
Sono invitati a partecipare bambini e ragazzi delle Scuole cittadine, componenti le Società Sportive, gli Scout, gli iscritti alle Associazioni e a tutti i simpatizzanti.
Il raduno sarà presso l’Oratorio
Don Bosco alle ore 9,30, con partenza alle ore 10. Al termine colazione per tutti.
A seguire S. Messa festiva nel
cortile dell’Oratorio.
Ciclismo: Gran Fondo
Internazionale di Laigueglia
Nello scorso mese di gennaio sono stato invitato dal
m.o Bill Doherty, direttore artistico di Central Florida Lyric
Opera, a curare l’allestimento
e la messa in scena della
Turandot di Giacomo Puccini.
Dopo un intenso periodo di
prove musicali e sceniche
l’Opera ha avuto il suo debutto con esito a dir poco esaltante. Ma, seppur più che lieto del
lusinghiero successo, ciò che
mi ha sorpreso ed emozionato
è stato ben altro… poco prima
dell’inizio della recita, a sipario chiuso, è calato sul proscenio uno schermo sul quale veniva proiettato un breve documento inerente l’attività di
Central Florida Lyric Opera, e
fin qui nulla di eclatante, ma
dopo pochi secondi ecco apparire l’isola Gallinara, la
Cappelletta, lo splendido golfo
di Alassio… Il maestro
Doherty, che ad Alassio è stato ospite varie volte, ha voluto
rendere omaggio alla nostra
Città, di cui si dice letteralmente innamorato e con tale
presentazione ha invitato i
molti sostenitori dell’Opera
italiana in Florida a partecipare all’ormai consueto viaggio
estivo italiano che vede
Alassio punto focale della trasferta turistico-culturale da lui
organizzata. Vedere inaspettatamente la mia Alassio ed
ascoltarne l’omaggio è stato
per me ancor più gratificante
del pur gradito successo ottenuto come regista dell’opera.
L’estate scorsa la presenza
dell’amico m.o Bill Doherty ha
permesso l’esecuzione di vari
concerti operistici che hanno
ottenuto ad Alassio, Albenga,
San Bartolomeo al Mare e
Loano, entusiastici consensi
da parte del numerosissimo
pubblico presente. Mi auguro
che nella prossima stagione
estiva Alassio voglia ringraziarlo ed applaudirlo ancora.
Andrea Elena
ALASSIO IN CORNICE Kronplatz - Sci club Alassio
2013
Lo Sci Club Alassio al ritorno
dalla settimana di preparazione
atletica, svoltasi dal 27 gennaio
al 03 febbraio, nel comprensorio di Kronplatz, ringrazia tutti
coloro che hanno partecipato e
reso possibile la buona riuscita
dell’evento sportivo.
In primis tutti i Soci, la Direzione dell’Hotel Mühlgarten
di Brunico, la Scuola Sci, gli autisti della società Wilma e Bill, la
Signora Valeria e lo staff della
Domenica 10 febbraio 2013, si è
svolta la 14a edizione del Gran
Fondo Internazionale di Laigueglia di ciclismo. La gara era aperta
a tutti i cicloamatori di ambo i sessi italiani e stranieri. Griglie di partenza da corso Badarò e da via
Mazzini. Il via alla corsa, come da
programma, puntuale alle ore 9,30
e arrivo dei partecipanti in località
Colla Micheri di Laigueglia. Iscritti
e partenti 3200 corridori che hanno scelto la nostra Riviera per il
clima mite e piacevole (siamo a
febbraio) e la crisi economica che
ben conosciamo. Divisi in categorie, da Laigueglia hanno pedalato
per 110 Km transitando in Alassio,
Albenga, Ceriale, Cisano sul Neva,
Vendone, Ranzo, Garlenda, Casanova Lerrone, Testico, Stellanello
con arrivo a Laigueglia. Una grande e bella giornata di sole all’insegna dello sport amatoriale che ha
portato nelle nostre località turistiche migliaia di persone che già
da venerdì 8 febbraio avevano
pernottato in alberghi. In Alassio
gli hotel aperti hanno ospitato
corridori, accompagnatori, famigliari, vere e proprie squadre organizzate al meglio. È stato uno
spettacolo vederli transitare sulla
via Aurelia. Per almeno una
mezz’ora è stato un susseguirsi
senza interruzioni di atleti amanti
delle loro biciclette, pronti a darsi
bagarre fin dall’inizio della corsa.
Un bravo davvero ai ciclisti e agli
organizzatori della corsa.
Fal/. Per L’A.V.A.
La sera di martedì 5 marzo 2013 i sei gruppi costituenti “Alassio in
cornice”, riunitisi presso l’A.V.A., hanno votato il “logo” che li rappresenta.
La scelta non facile fra le tante soluzioni inviate all’AVA, è stata motivata dall’aspetto prettamente grafico ed essenziale del bozzetto.
L’AVA ringrazia a nome di “Alassio in cornice” tutti coloro che hanno voluto prepararsi in questa simpatica competizione.
Baita La Miara e non per ultimi i
componenti del Direttivo presenti.
Un grazie particolare per la
sua disponibilità e professionalità va al dott. Stefano Maxena.
Con l’augurio di continuare al
meglio la stagione sciistica, il
Direttivo vi dà appuntamento al
03 marzo presso la stazione sciistica di Monesi per la Gara
Sociale.
Il direttivo
Martedì 19 Marzo 2013
7
«L'ALASSINO»
Il Pigato Blitz conquista gli sciatori della Valtellina
e la Baciomania contagia le sue piste da sci
8 INCONTRI SALUTARI
Aprica (SO). Lanciato nell’estate 2012 da Bianca Sartori,
proprietaria dell’omonima
cantina, il Pigato Blitz, dopo essersi imposto come aperitivo
cool nella Riviera Ligure, ora,
grazie ai giovani barman
dell’Alberghiero “F. Maria Gian-
L’Ufficio Politiche Sociali –
Sportello di Cittadinanza – comunica che anche quest’anno,
come ormai è consuetudine da
alcune stagioni, ha preso il via
l’iniziativa “8 Incontri Salutari”
che per la stagione in corso saranno tenuti presso il nuovo
Centro d’Incontro per la Terza
età “L’Isola che c’è” in Via
Robutti, 5. L’iniziativa, rivolta
alla terza età, ha lo scopo di fornire informazioni utili alla vita
quotidiana, che aiutino a prevenire i comportamenti scorretti,
sia per la salute, che per l’incolumità della persona.
Giovedì 14 febbraio si è svolta
la prima conferenza con la
Fisioterapista Dott.ssa Ambra
De Capitani che ha trattato il tema “Il dolore cervicale, prevenzione e cura attraverso il movi-
Aprica (SO). Il progetto “Baciomania” ideato dagli alunni
del corso Turistico Commerciale dell’Istituto Alberghiero di
Alassio, in collaborazione con
la Pasticceria Riviera, ha visto
la specialità dolciaria della Città
del Muretto contagiare con la
Il Pigato.
cardi” di Alassio, punta ad affermarsi anche nelle più rinomate stazioni sciistiche italiane. L’appuntamento per l’aperitivo della Sartori Pigato è sulle nevi di Aprica dove, in questo periodo, soggiornano tanti
turisti dell’Est Europa: polacchi, cechi, slovacchi e bulgari
che gradiscono tutto ciò che è
Italian Style, dalla moda
all’enogastronomia. Il Blitz è a
base di Pigato, il principe dei
bianchi di Liguria, con aggiunta di Aperol e soda. Ad Aprica,
perla della Valtellina, viene
proposto con la regina dei salumi di questa valle: la bresaola IGP. Il Pigato D.O.C. della
Sartori, la più grande azienda
vitivinicola ligure dislocata in
un unico appezzamento, si distingue per il suo colore giallo
paglierino, per il profumo di
banana, miele e pesca matura;
di carattere secco, deciso, corposo e piacevolmente amarognolo, si usa per cucinare molti piatti liguri, dal mare ai monti. L’attività promozionale è
stata svolta dagli alunni
dell’Istituto Alberghiero durante l’attività “Scuola in
Montagna”.
sua mascotte, “Il Bacione”, gli
sciatori della Valtellina. La
Riviera è una pasticceria storica di Alassio, la sua specialità
sono i Baci della Riviera, cioccolatini a marchio brevettato,
la cui ricetta, un impasto di nocciole, cioccolato e miele, è se-
nia”, è un vero e proprio luogo
di culto per gli amanti dello sci
alpino e dello snowboard; infatti, con i suo 50 km di piste battute, è uno dei principali comprensori della ski area della
Valtellina.
L’azione di comunicazione si
è basata sui principi della “guerriglia marketing” ed ha previsto, oltre alla distribuzione gratuita di oltre un quintale di Baci
di Alassio, tutta una serie di situazioni da candid camera.
L’evento svolto con il contributo organizzativo del Comune di
Aprica, Assessorato al Turismo, ha consolidato la partnership tra l’Istituto Alberghiero di
Alassio e la Città di Aprica, che
vede la scuola ligure abbinare
alle attività formative di sala, cucina e ricevimento il marketing
e la comunicazione con la gestione di eventi promozionali.
Infatti, da oltre vent’anni l’Istituto “F. Maria Giancardi” organizza, nell’ambito delle iniziative di educazione alla salute, il
progetto Scuola in Montagna,
che consiste nella conduzione
da parte degli alunni alassini di
Hotel di categoria superiore.
L’attività rientra nel progetto
d’Istituto “I Comunicativi”.
A guidare gli alunni durante
l’evento sono stati i docenti
Antonella Annitto, Monica Barbera, Michela Calandruccio,
mento”. La Relatrice con il supporto video ha illustrato la patologia e consigliato le posture e
i movimenti corretti per prevenirla nonché attenuare il dolore.
Il secondo appuntamento si è
svolto martedì 26 febbraio con il
Comandante della locale Stazione Carabinieri Lgt. Gian Luigi
Marras che ha relazionato su:
“Truffe agli anziani, la prevenzione è la miglior difesa”. Il Comandante ha distribuito a tutti i
partecipanti un opuscolo informativo con preziosi consigli anti truffa e grazie anche alla proiezione di alcuni filmati tratti da
una nota trasmissione televisiva ha evidenziato i meccanismi
più usati dai truffatori.
Il ciclo di conferenze proseguirà giovedì 14 marzo con il
medico d’urgenza dott. Giancarlo Abregal sul tema “I rimedi
naturali per il mal di schiena” e
martedì 26 marzo con l’Otorino
dott. Rinaldo Pastorino che tratterà il tema “Sordità: il disagio di
non sentire”.
Alassio con la sua “Beat Art Concept”
Dopo le tappe internazionali
degli Emirati Arabi, con due date a Dubai, e di Lugano e Ginevra
in Svizzera, e la prestigiosa serata di inaugurazione dell’esclusi-
al Casinò di Sanremo. «L’abbinamento fra divertimento e cultura piace molto» dice Rudy «e a
me piace l’idea di riuscire a portare l’arte in mezzo alla gente,
vo Club Pepero in Costa Smeraldo il tour del «Beat Art concept» di Rudy Mascheretti, l’artista “deejay alassino” noto col
nome d’arte di Rudy Mas ha varcato l’oceano.
Questa volta le agenzie che lo
rappresentano, la Models and
Showe la Kvonts Way di Torino,
hanno organizzato per lui un
evento a New Y ork, che ha visto
l’artista dipingere e mixare nei
più noti contesti della Grande
Mela come Centrai Park, Bryant
Park e Brooklvn.
Al pool di sostenitori dell’iniziativa ha aderito anche il Grand
Hotel di Alassio, che con il direttore Davide Crema ha instaurato
un nuovo corso, aperto alla
grande clientela internazionale.
La ormai nota formula ideata
da Rudy Mas consiste in una innovativa forma di intrattenimento, che coniuga musica e pittura. L’artista, infatti, mentre
mixa i suoi dischi come deejay
mette a frutto la sua abilità d’artista dipingendo, in contemporanea, una grande tela posta alle
sue spalle. In questo modo il
pubblico vede nascere davanti
ai propri occhi un’opera d’arte,
mentre balla e si diverte. Il sassofonista sanremese Gabriele
Zeppegno, vero virtuoso dello
strumento, accompagna dal vivo l’artista durante la performance, creando ulteriore feeling con il pubblico. Il Beat Art
Concept ha recentemente conseguito il premio «Festivalmare
20l2», patrocinato da La Stampa,
dando modo al ragazzi di divertirsi ma contemporaneamente,
di avvicinarsi alla pittura, vedendola nascere dai vivo ed apprezzandone iI varie fasi realizzative. Questa ulteriore espe-
Il Bacio.
greta. L’evento ha coinvolto, in
modo simpatico e divertente,
gli sciatori italiani e stranieri
che soggiornano all’Aprica, una
delle più antiche stazioni sciistiche della Lombardia. Aprica,
scelta per il progetto “Bacioma-
Rita Baio, Nello Simoncini, Norberto Andreoni, Flavia Mallamaci, Maria Elisabetta Corradi,
Marina Tiro, Pierluigi Raspino,
Francesca Marchetti, Stefania
Arata, Luca Ansaldo, Riccardo
Giannantonio e Franco Laureri.
IN PREPARAZIONE DEL MITT 2013
CENA DI GALA CON IL CONSOLE GENERALE
DELLA FEDERAZIONE RUSSA DI GENOVA
Alassio, Evgeny M. Boykov,
Console Generale della Federazione Russa a Genova, è stato
l’ospite d’onore alla cena di gala lunedì 18 febbraio, presso
to ricevuto dall’assessore regionale al turismo, Angelo Berlangieri, dal direttore dell’agenzia regionale “In Liguria”, Enisio Franzosi, dal presidente di
l’hotel Savoia di Alassio, organizzata dagli imprenditori turistici della Città del Muretto e
dalle cantine ranzesi, in previsione del workshop di Mosca di
marzo 2013. Il diplomatico, accompagnato dalla moglie, è sta-
Confcommercio, Vincenzo Bertino, dal presidente dell’aeroporto di Villanova d’Albenga,
Maurizio Maricone, da Felix
Lammardo, coordinatore del
progetto TurizmItalia, dal sindaco di Laigueglia, Franco Ma-
glione e dal sindaco di Ranzo
Agnese Vinai. L’evento, organizzato da Egidio Mantellassi,
Claudio Betty, Giancarlo Formichella, Sara Baiardo, Nuccia
Cosso, Paolo Buscaglia, Marco
Dottore e Franco Laureri, ha
permesso agli operatori, di costa e entroterra, di presentare
tutte le iniziative promozionali
che saranno proposte all’interno del workshop e presso il ristorante “Bontempi”. Infatti,
durante la fiera del turismo e le
settimane successive, grazie alla collaborazione con lo chef
stellato, Valentino Bontempi,
presso il suo ristorante, sarà
possibile degustare i menu della nostra Liguria. I prodotti del
Frantoio Armato di Alassio e i
vini delle cantine “A Maccia”,
Alessandri Massimo, Bio Vio,
Deperi e Sartori di Torre Pernice, saranno anche protagonisti, all’interno della fiera, con
degustazioni e laboratori del
gusto a cura di uno chef russo.
La presenza Evgeny M. Boykov
è stata l’occasione per consolidare la collaborazione tra gli
imprenditori e il consolato generale a Genova ed al contempo gettare le basi per iniziative
comuni per la promozione di
scambi culturali tra la Città del
Muretto e la Federazione Russa
attraverso il portale Turizm
Italia.ru
Il comitato organizzatore
rienza, in un contesto assoluto
come New York, mi ha consentito di esplorare nuovi scenari e di
farmi ulteriormente “le ossa”
con la mia “Beat Art”: nonostante il successo, noi artisti non siamo mai completamente soddisfatti del nostro lavoro».
Adriano Berrino, manager di
Rudy, spiega: «Questo evento è
stato per noi molto impor tante,
ha portato la “Beat Art” nel cuore
di New York. Sarà propedeutica a
futuri contratti con i prestigiosi
locali della città: sono grato al
Grand Hotel di Alassio ed alle due
agenzie torinesi che, sposando il
progetto, hanno subito rafforzato ulteriormente la già ottima immagine di Rudy e della sua
performance. Come alassino,
poi, sono orgoglioso di contribuire al successo di un mio concittadino in giro per il mondo: abbiamo da poco presentato al
Console russo in ltalia la performance, ottenendo entusiastici
commenti». Prossimo obbiettivo
è la vicina Costa Azzurra, sempre
attenta a concetti all’avanguardia e di alta raffinatezza come la
«Beat Art».
[d.sr.]
8
«L'ALASSINO»
Ezio Aceti: il mondo dei giovani
Domenica 3 marzo, davanti ad un
pubblico veramente folto, formato da genitori,
educatori, insegnanti, il prof.
Ezio Aceti, esperto di Psicologia
dell’età evolutiva e di Psicologia
della disabilità, ha tenuto un interessante intervento presso la
nuova sala multimediale dell’Oratorio Don Bosco di Alassio. Il
relatore, con la verve che lo contraddistingue, ha saputo toccare in un’ora e mezza le principali problematiche che investono
la relazione educativa tra genitori e figli.
Norme, coerenza, pochi stimoli e autoritarismo sono i fattori che contraddistinguevano
l’ambiente in cui vivevano i giovani nel passato. Fattori che non
necessariamente coincidono
con possibili conseguenze negative all’interno del processo
educativo, anzi. Quanto sia importante il senso e il rispetto della norma, lo vediamo oggi con
chiarezza, in un’età in cui il valore della norma sembra, purtroppo, passato di moda in troppi
campi dell’agire umano. La coerenza, poi, altro aspetto deficitario nei nostri tempi, dà al bambino migliori condizioni relazionali con il mondo dell’adulto. Ma
anche la scarsità di stimoli, tipica del mondo di ieri, che ci sembra magari un aspetto per niente positivo ai fini educativi, in
realtà migliora nel bambino sia
la capacità di ascolto che quella
di approfondire gli elementi di
proprio interesse. Persino il
“vecchio” autoritarismo (da non
confondere con l’autorevolezza) è in grado di sviluppare nel
bambino quella che il prof. Aceti
ha chiamato “speranza nel benessere”, cioè nel raggiungimento di migliori condizioni di vita
relazionale grazie all’educazione stessa.
I bambini di oggi vivono, invece, in realtà in cui gli elementi
dominanti sono le emozioni, il
pluralismo, una sovrabbondanza di stimoli e un diffuso liberalismo. Tutti noi sappiamo che le
emozioni, per quanto belle e importanti, sono però effimere e
mutevoli; scarso è il loro contributo nel processo educativo. Il
pluralismo oggi è facilitato anche e soprattutto dal mondo virtuale di internet, dai modelli,
dalle conoscenze che esso propone. Mentre il “liberalismo”
educativo genera nel bambino
un notevole smarrimento, che
non porta frutti né positivi né
duraturi.
Un momento forte della conversazione del prof. Aceti è stata l’affermazione secondo la
quale dopo i sette anni al bam-
bino non è più necessaria la figura materna, che invece è di
primaria importanza, è tutto
nell’età precedente. Due sono,
infatti, le sfere che caratterizzano il mondo interiore del bambino e del giovane: quella cognitiva che deve crescere con l’età (e
la sua realizzazione spetta alla figura maschile della famiglia) e
quella emotiva che è importante
appunto nei primi sette anni di
vita e che è affidata per natura
alla madre. Un’educazione troppo “matriarcale” rischia di rallentare, bloccare o deviare questo processo.
Martedì 19 Marzo 2013
ASPETTI DI ALASSIO ANNI CINQUANTA
Quando nel 1953 i miei genitori si
spostarono da Via XX Settembre in
Via Leonardo da Vinci e presero in
affitto un ampio negozio con stanze
di abitazione sul retro, mi trovai inserito in una ambiente ricco di verde e di spazi, dove potevo giocare
liberamente. Il locale, in cui i miei
vendevano commestibili vari, si
trovava esattamente dove ora è in
attività la sala giochi con slot machines ed all’esterno portava questa vistosa insegna: Petit Marché
(Piccolo Mercato). Di fianco non vi
era l’enorme palazzo che ora fa angolo con Via Diaz e si affaccia sulla
piccola rotonda, ma un ampio ortogiardino. Era il mio paradiso, il mio
Eden, quello in cui mi divertivo a
correre su e giù fino al recinto che
delimitava il terreno delle suore di
Maria Ausiliatrice. Qualche volta
salivo sul muretto di recinzione e
L’imprenditore Angelo Bogliolo
aveva intenzione di costruire proprio sul grande orto, in cui giocavo
e mangiavo, un palazzo, quello che
ora domina l’angolo di Via Diaz e di
Via Leonardo da Vinci. I miei diedero subito parere favorevole all’utilizzo del terreno, anche perché erano sorti problemi giudiziari col padrone del Petit Marché e soprattutto perché si era liberato il grande
locale che ancora oggi vende frutta, verdura e commestibili vari
all’angolo di Via Diaz. Padroni di
questo magazzino erano i Pravettoni, titolari di un negozio di scarpe
e anche proprietari di numerose
case a Caracas in Venezuela.
Ricordo quest’ultimo particolare
perché i figli dei Pravettoni, Giordano e Eleonora, ogni tanto mi regalavano i francobolli per me preziosi di quel paese.
vamo all’estremità del marciapiede e lo colpivamo con forza con un
bastone a forma di mazza dicendo:
“Pimpirinella, bella, sarà”. Il legnetto volava per aria e l’avversario doveva inseguirlo e colpirlo a sua volta con la sua mazza. Era insomma
una specie di baseball. L’Aurelia allora non era frequentata come oggi. Ricordo che sentivamo giungere
le macchine da lontano, nel momento in cui doppiavano Santa
Croce. Aspettavamo alcuni istanti,
le lasciavamo passare e quindi si ricominciava a giocare, magari a
“Guardia e Ladri” sull’asfalto fresco. Sembra incredibile, ma non è
mai accaduto a noi ragazzi nessun
incidente. Un giorno mia cugina, di
qualche anno più vecchia, mi infastidì, la inseguii fuori dal negozio;
lei si lanciò di corsa sull’Aurelia
senza guardare né a destra né a sinistra, io mi buttai sulla strada con
la stessa disattenzione senza il timore di essere urtato da un veicolo o da un camion.
Cari amici erano i Freghetti, Emanuele e Beppe. I loro genitori gestivano una latteria proprio in Via
Diaz di fronte alla casa delle suore,
dove ora si trova un grande magazzino. Con loro amavo correre e gareggiare in bicicletta sulla terra
battuta, partendo dall’Aurelia e arrivando fino al ponte della ferrovia.
Erano volate spericolate su tutta
l’ampiezza della strada. Frequentavo spesso la loro casa, che sul retro
si affacciava proprio sullo schermo
del cinema Excelsior all’aperto.
D’estate sedevamo sul balcone o ci
appoggiavamo alla finestra e gustavamo i film western, la nostra passione.
(segue nel prossimo numero)
Giovanni Puerari
DEXIDERI
Tanti anni fa, ‘sta chì a l’era a “Cà Gianca”,
dund’u feniva (o u cumènsova?) in mundu
faitu d’orti e de su, da-a simma au fundu,
in mundu che ciü ou pènsu e ciü u me manca;
Infine, è stato evidenziato come non si può prescindere nel
difficile compito dell’educazione dall’insegnare cosa sia bene
e cosa non lo sia: per raggiungere e centrare questo obiettivo vitale è importante capire
per un educatore che l’essere
umano è essenzialmente relazione e che la relazione ha come unico fondamento l’amore.
Quindi l’amore è per forza alla
base di ogni processo educativo. Anche l’amore per Dio, se si
imposta sulle stesse basi
dell’innamoramento tra le persone e cioè se non è un obbligo,
se è vissuto come una volontà
di “stare con” e la conseguente
felicità di “stare con”, entrambe
le quali generano il forte desiderio di vivere pienamente
quell’esperienza.
Alla fine della relazione è seguito un breve, ma intenso dibattito tra il prof. Aceti e diversi
partecipanti, alcuni forse anche
un pochino preoccupati di dover rivedere il loro impianto
educativo. Tuttavia, ha concluso il professore, nella relazione
educativa nessuno può dire di
non sbagliare mai. L’importante
è “mettercela tutta”, crederci
fermamente. A queste condizioni, i frutti dello sforzo educativo
rimangono.
Questa volta, genitori ed educatori sono tornati alle loro abitazioni con i…. compiti per casa!
Via Mazzini con i giardini.
osservavo curioso gli ambienti della loro casa e dell’oratorio femminile, mentre assaggiavo acini d’uva
che cresceva spontanea e mandorle amare dal grande albero di confine. In mezzo al giardino dominava
una rigogliosa siepe di rosmarino,
che ogni tanto cercavo di saltare
come in una corsa a ostacoli.
Troppe volte ho pasticciato con
l’uva nera, i fichi e le mandorle a tal
punto da fare indigestione e ogni
volta puntualissimo il dottor W.
Barinetti mi ordinava un bel clistere per pulire l’intestino. Vicino al
rosamrino era ben visibile un ampio pozzo con secchio e catena,
che però non attirò mai la mia curiosità, anche perché era troppo alto per me.
Dopo due o tre anni, quando ormai frequentavo le medie presso i
salesiani, i miei ebbero un’offerta
straordinaria, destinata anche a
cambiare il nostro sistema di vita.
Avevo perso un giardino stupendo, ma avevo guadagnato in compenso una strada spaziosa, Via
Diaz. Allora era in terra battuta,
molto polverosa, ombreggiata solo
dai pini, ancora giovanissimi sostenuti da pali per resistere alla forza
del vento. Non passavano macchine in Via Diaz a metà degli anni
Cinquanta, non vi era traffico inisidioso di nessun genere. Giocavo a
tennis ponendomi in mezzo alla
strada. Con la racchetta facevo rimbalzare la pallina contro il muro libero del negozio.
Anche l’Aurelia era per gran parte dell’anno a disposizione di noi
ragazzi. Solo nel periodo estivo si
riempiva di macchine a tal punto
che era impossibile attraversarla
se non con slalom paurosi. Giocavamo ai lati dei due marciapiedi opposti a “Pimpirinella” con un piccolo pezzo di legno a forma di fuso,
appuntito ai due lati. Lo appoggia-
u me manca a funtona longu a stradda
giüstu in scia cürva, là, pé andò a Laiguea
e in ta mé fantasia u me fa l’idea
de vegghe u carussé a l’abbeveradda...
E e macchine? ‘Na vera rarietai:
u ne passova üna ogni mezz’ura...
se strenzu i öggi e me ghe veggu ancùra
là, dunde a vitta a nu cangiova mai,
in annu doppu l’autru, a l’infiniu,
staxiun doppu staxiun, sènsa afermose
rivivèndu delongu e stesse cose
de ‘n mundu c’u l’è bellu e scumparìu:
i orti i sun seccai drentu ai pènsceri,
tüttu u svanisce, tüttu u s’aluntona,
a cà da gianca a l’è diventò giona
e i mei ricordi? Sulu dexidéri:
dexideriu de su c’u me imbarlüga,
de sèntìme ciamò de da luntan,
veggheme regalò dall’urturan
in pèrsegu maüru o in sc-ciancu d’üga...
Antonio Boscione
DESIDERI:
Tanti anni fa, questa era la “Casa Bianca”/ dove finiva (o cominciava?) un mondo/ fatto d’orti e di sole, da cima a fondo,/ un mondo che più penso e più mi manca;/ mi manca la fontana lungo la
strada/ proprio sulla curva, là, verso Laigueglia/ e nella mia fantasia nasce l’idea/ di vedere il cocchiere all’abbeverata.../ E le
macchine? Una vera rarità:/ ne transitava una ogni mezz’ora.../
se stringo gli occhi mi rivedo ancora/ là, dove il mondo non cambiava mai,/ un anno dopo l’altro, all’infinito/ stagione dopo stagione, senza fermarsi/ rivivendo sempre le stesse cose/ di un
mondo oramai bell’e scomparso:/ nei miei pensieri gli orti sono
seccati,/ tutto svanisce, tutto s’allontana,/ anche la “Casa
Bianca” s’è ingiallita/ e i miei ricordi? Solo desideri:/ desiderio di
sole che stordisce,/ di sentirmi chiamare da lontano,/ vedermi
regalare dall’ortolano/ una pesca matura o un raspollo d’uva...
Mimmo Ottonello
Centro di incontro per la terza età
“L’ISOLA CHE C’E”
VENERDI 15 MARZO
SABATO 16 MARZO
LUNEDI 18 MARZO
MARTEDI 19 MARZO
MERCOLEDI 20 MARZO
GIOVEDI 21 MARZO
VENERDI 22 MARZO
SABATO 23 MARZO
Attività libera
Tombolata a cura degli “Amici di Padre Hermann”
“Torneo Scala 40” a cura del gruppo Alpini di Alassio
“Decorare con i fiori” - Laboratorio a cura dell’Unitre di Alassio
“Tombolata” a cura della Croce Rossa Italiana di Alassio
“Festa di primavera in musica” con il gruppo musicale “Cantalassio”
Attività libera
“Festa di compleanno” per gli iscritti che compiono gli anni
a marzo - a cura degli “Amici di Padre Hermann”
LUNEDI 25 MARZO
“Torneo di Scala 40” - Premiazione a cura del gruppo Alpini
di Alassio
MARTEDI 26 MARZO
Incontro salutare - “Sordità: il disagio di non sentire” con
l’otorino dott. Rinaldo Pastorino - a cura dello sportello di
cittadinanza del Comune di Alassio
MERCOLEDI 27 MARZO “Pomeriggio salutare” (misurazione pressione e…) a cura
della C.R.I. di Alassio
“Tombolata di Pasqua” a cura degli “Amici di Padre Hermann”
GIOVEDI 28 MARZO
VENERDI 29 MARZO
“Acqua di Alassio - Nasce una fragranza” - Presentazione
del prodotto
SABATO 30 MARZO
Chiusura
Orari di apertura: da lunedì al sabato dalle ore 14,30 alle ore 18,30
Mamma scrivi tu la mia storia
Sabato 2 marzo 2013 presso la sala Auditorium della biblioteca Civica di Alassio, è
stato presentato il libro:
“...Mamma, scrivila tu la mia
storia...” da Gerry Delfino e
pubblicato dalla casa editrice “Edizioni del Delfino
re, dove l’autrice racconta la
storia di suo figlio che ha
combattuto per otto anni
contro il cancro. Samuele un
ragazzo come tanti, che piano piano è diventato un guerriero, e tra una battaglia e l’altra ha vissuto un’esistenza
Moro”. L’autrice Maria Antonietta Biagiotti di Zuccarello ha scritto questo volume
dedicandolo al figlio Samuele. Il libro è una lettera d’amo-
unica, intensa, attraverso la
quale il lettore può trarre forza e coraggio per vivere meglio la propria vita, soprattutto quando questa ci mette da-
vanti a difficoltà che sembrano insuperabili e chiede conti troppo salati da pagare.
Il libro è stato presentato
per la prima volta a Zuccarello il 7 dicembre, e in due
giorni le copie edite sono andate esaurite, tanto da rendersi necessaria una ristampa. Durante le altre due presentazioni, fatte a Villanova
e ad Alassio il successo si è
ripetuto! Parte del ricavato
verrà devoluto all’associazione UGI di Torino: Unione
Genitori Italiani, per la lotta
contro il cancro. L’autrice
ha già adottato grazie al volume un appartamento proprio a casa UGI, per un anno.
Qui vengono accolte ed
ospitate famiglie con bambini e ragazzi che necessitano
di cure oncologiche nel vicino ospedale Regina Margherita.
La serata si è conclusa sulle note della canzone “Un
senso” cantata dagli amici di
Samuele, il protagonista di
questa storia che ha fatto della sua vita un’opera d’arte un
capolavoro.
Martedì 19 Marzo 2013
9
«L'ALASSINO»
LA MEDICINA AL SERVIZIO
I ncontri conferenze aperte alla cittadinanza
DI UNO SPORT SANO E CONSAPEVOLE
presso la sede UNITRE
Piazza S. Domenico, Albenga
L’OSTEOARTROSI
ERMANNO CARABBA - Biologia
ore 15.30 - sede
22 Marzo 2013
- Organizzazione della materia
e origine della vita
APPROCCIO DIAGNOSTICO
La diagnosi dell’Osteoartrosi è clinica, i test non sono assolutamente diagnostici ma hanno per lo più, la funzione, oltre che di monitorare l’evoluzione della malattia, anche quella di escludere la presenza di altro tipo di patologie. Spesso anche una degenerazione
artrosica evidente alle radiografie (riduzione della rima articolare,
osteosclerosi, osteofitosi e geodi) non sempre corrisponde alla presenza di sintomi. È vero, per altro, che frequentemente la popolazione sintomatica è da ricercare soprattutto tra gli adulti avanzati e
gli anziani. Quindi per affrontare la problematica proponiamo un
percorso in 4 fasi:
a) ANAMNESI
b) ESAME OBIETTIVO
c) ESCLUSIONE DI ALTRE PATOLOGIE
d) INDAGINI DIAGNOSTICHE
GIANNI BALLABIO
5 Aprile 2013
- Letteratura Italiana
- Sterano Amoretti:
un male segreto
ore 15.30 - sede
EUGENIO LERTORA
19 Aprile 2013
- Proiezioni fotografiche
- Albenga di notte
ore 15.30 - sede
CRUCIALASSINO
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IMPRESSIONI CLINICHE E FATTORI DA CONSIDERARE
PRIMA D’INTRAPRENDERE LA PRESA IN CARICO
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• Fattori di rischio: età avanzata, obesità, familiarità per l’osteoartrosi generalizzata, pregresso trauma, attività fisica pesante
• Fattori suggestivi: esordio graduale, assenza dei segni/sintomi
della flogosi (rigidità mattutina < 30 minuti, non arrossamento, minimo versamento e minimo calore) e di sintomi sistemici
• Comorbilità presenti
• Altri fattori: stato cognitivo
• Impatto del dolore su: sonno, autonomia nelle attività quotidiane,
autonomia nel cammino (quale distanza riesce a percorrere), cadute, limitazione nelle attività sociali/lavoro
• BMI ( indice di massa corporea), zoppia durante il cammino, debolezza muscolare, possibilità di effettuare movimenti con articolarità completa, dolore durante il movimento o verso la fine.
• Infezioni, fratture, neoplasie, artrite reumatoide
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Il Team di FKT e Palestra
di AlassioSalute
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La responsabile
Dott.ssa Angela Gatta
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CruciAlassino – A.V.A. Da un’idea di G.C. & L.F. – Marzo 2013
Orizzontali
1. Uccello da noi chiamato “Pericura” – 12. L’antica Persia – 13. Elenco,
mansione – 14. Ex piccola, ma micidiale unità della Marina Militare –
16. Reparto speciale della “Benemerita” – 17. Proiettano a distanza fasci luminosi – 19. Così si definivano un tempo spie e calunniatori – 21. Può essere bancario o postale (sigla) – 22. Profeta maggiore ucciso da Manasse –
24. Vasto lago salato detto anche “Mar” alimentato dal fiume Volga – 25. In
mezzo ai baci... di Alassio – 27. Torri luminose come quella su Capo
Mele – 28. Percuotere, battere incessantemente – 32. Organizzazione religiosa e sodalizio automobilistico (sigla) - 34. È simile alla foca – 35. Si sorseggia alle 17:00 – 37. Raoul, noto musicista per anni organista della parrocchia di Alassio – 39. Berlioz ne musicò la sua “dannazione” –
41. Conobbe il “Paese delle meraviglie” – 42. Strumento musicale di terracotta – 43. Vale “pure”... ma senza le ultime due – 44. Imposta che ricorda
la “Zanicchi” – 45. Preposizione che per eufonia vale “A” – 47. Si sollevano
nell’aria – 48. Zepin, appassionato cultore e coscienza storica locale cui
è dedicata una piazzetta di Alassio.
Cineforum Alassio 2012-2013
Auditorium Roberto Baldassarre - Biblioteca Civica
Programma di proiezione dal 25 marzo al 27 maggio 2013
Lunedì 25 Marzo:
Lunedì 13 Maggio:
SILENT SOULS
ERA MIO PADRE
di Sam Mendes
Drammatico
di Aleksei Fedorchenko
Drammatico
Lunedì 8 Aprile:
TUTTE LE MATTINE DEL MONDO
di Alain Corneau
Drammatico
Lunedì 20 Maggio:
I PRIMI DELLA LISTA
di Roan Johnson
Commedia
Lunedì 15 Aprile:
L’ENIGMA DI KASPAR HAUSER
di Werner Herzog
Drammatico
Lunedì 27 Maggio:
BROKERS: EROI
PER GIOCO
di Emiliano Cribari
Commedia
Lunedì 22 Aprile:
OGNI COSA
È ILLUMINATA
di Liev Schreiber
Commedia
Lunedì 29 Aprile:
MOLTE FORTE
INCREDIBILMENTE
VICINO
di Stephen Daldry
Drammatico
Lunedì 6 Maggio:
FRANTIC
di Roman Polanski
Giallo
Lunedì 25 Marzo:
“ERA MIO PADRE” di Sam
Mendes con Tom Hanks, Paul
Mewman, Daniel Craig - Usa 2002 durata 119 min. - Drammatico.
Chicago anni 30, Michael Sullivan
sembra condurre una vita normale:
ha una moglie e due figli a cui non
ha rilevato di essere un gangster.
Una notte un figlio segue il padre e
assiste ...
Lunedì 8 Aprile:
“TUTTE LE MATTINE DEL
MONDO” di Alain Corneau con
Gèrard e Guillaume Depardieu,
Yves Gasc, Violaine Lacroix Francia 1991 - durata 114 min. Drammatico. Marin Marais, compositore del re Luigi XIV, ripercorre
con la memoria la sua vita, legata
al maestro Sainte Colombe, figura
austera e schiva che lascia la corte
per l’eccessivo sfarzo mondano. La
figlia Madaleine si innamorerà di
Marin e lo inviterà a eseguire una
propria composizione nonostante
l’austerità del padre ...
Lunedì 15 Aprile:
“L’ENIGMA DI KASPAR HAUSER” di Werner Herzog, con
Bruno S., Brigitte Mira - Germania
1974 - durata 110 min. Drammatico. 26 maggio 1828: a
Norimberga viene trovato un giovane un pò tardo abbandonato da
tutti. Herzog narra la sua vicenda
“ragazzo selvaggio”, un caso che
da più di un secoloè oggetto di
studi e ricerche.
Lunedì 22 Aprile:
“OGNI COSA E’ ILLUMINATA” di
Liev Schreiber, con ElijahWood,
Boris Leskin, Eugene Hutz - USA
2005 - durata 106 min. Commedia. Al centro di questo
film troviamo il debito di gratitudine nei confronti di chi non c’è più.
Così Alex decide di partire per
l’Ucraina alla ricerca dell’uomo
che salvò la vita di suo nonno dall’olocausto.
Lunedì 29 Aprile:
“MOLTE FORTE INCREDIBILMENTE VICINO” di Stephen
Daldry con Thomas Horn, Tom
Hanks, Sandra Bullock - USA 2012
- durata 129 min. - Drammatico.
Film post 11/9 che attraverso lo
sguardo di un bambino presenta
una serie di miniritratti Newyorkesi
in un viaggio che affronta il trauma
di una famiglia, di una nazione, di
un pianeta intero.
Lunedì 6 Maggio:
“FRANTIC” di Roman Polanski,
con Harrison Ford, Yorgo Voyagis
- USA 1998 - durata 111 min. Giallo. Un thriller hitchcockiano
nel senso più classico. Una storia
di semplice e ordinaria follia. La
moglie del dott. Richard scompare
a Parigi e il marito, sconvolto, inizia una disperata ricerca ...
Lunedì 13 Maggio:
“SILENT SOULS” di Aleksei
Fedorchenko, con Igor Sergeyev,
Yuriy Tsurilo - Russia 2010 Drammatico - durata 75 min. Drammatico. Toni da fiaba nordica, cultura e tradizioni del popolo
Marya.
Lunedì 20 Maggio:
“I PRIMI DELLA LISTA” di Roan
Johnson, con Claudio Santamaria,
Franco Turbanti, Daniela Morozzi
- Italia 2011 - durata 85 min. Commedia. Tratto da una storia
vera. Pisa, giugno 1970, due ventenni si recano per un provino con
la chitarra a casa di Pino Masi,
cantautore ben inserito nell’ambiente della contestazione giovanile. Mentre i due si esibiscono arriva la notizia di un golpe. Saranno i
primi della lista?
Lunedì 27 Maggio:
“BROKERS: EROI PER GIOCO” di
Emiliano Cribari, con Fabrizio
Rizzolo, Riccardo Leto, Anna
Malipiero - Italia 2008 - durata 100
min. - Commedia. E’ una commedia agro-dolce, è la storia di un
uomo che, ad un certo punto della
sua esistenza, è costretto a cambiare vita. Entra in contatto con
una nuova realtà popolata da soggetti bizzarri. Il borgo medioevale
di Zuccarello è il luogo perfetto per
questa storia.
Verticali
1. Uccello da noi chiamato “Pericurin” – 2. Collera, furore – 3. Trappola
di vimini usata per la pesca dell’aragosta – 4. La “Provincia Granda” (sigla) – 5. Eresiarca condannato dal Concilio di Nicea – 6. Termine dialettale del fungo “Boffa” – 7. La rivale di Santuzza in “Cavalleria Rusticana” –
8. Enumerare, rubricare – 9. Termine marinaresco per togliere acqua dalle imbarcazioni – 10. Piccolo uncino – 11. Ossessione, mania - 15. Vale di
più, superiore – 17. Nota Casa cinematografica – 18. Causò la morte a Mimì
e Violetta – 20. Due... romani – 23. Custodia per scarpe o... cervelli –
26. Nome di Re Scandinavi simile a Olaf – 27. Stanchezza, sforzo –
29. Amedeo, poeta, patriota citato nei “Canti Italici” – 30. Se ne fanno d’aglio
o di capelli – 31. Stato libero d’Irlanda – 33. Abitazione, dimora – 36. Osceno,
sconveniente – 38. Città, che pur definendosi “ligure” è piemontese –
39. Abito da società a coda di rondine - 40. Articolo indeterminativo maschile – 44. Le prime di ieri – 46. Simbolo chimico del “Radio”.
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SOLUZIONE FEBBRAIO 2013
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«L'ALASSINO»
Martedì 19 Marzo 2013
CISLISMO
TIRO CON L’ARCO - Prima edizione Alassio Archery Cup
Mentone-Alassio, memorial…
Montecarlo-Alassio
170 tiratori in gara in un Palaravizza che si
presta perfettamente a questa disciplina
La Montecarlo-Alassio internazionale per ciclisti dilettanti
vide la luce nel febbraio 1970
grazie all’iniziativa e al duro lavoro degli amici del Velo Club
Alassio. Le prime edizioni ebbero addirittura il privilegio di
avere come starter la Principessa Grace. Cresciuta nel
tempo, in pochi anni divenne la
Gli atleti partecipanti, provenienti in prevalenza dal nord
Italia che hanno scoperto nel
Palalassio una struttura perfetta per ospitare competizioni di
questo tipo, grandi spazi e perfetta luminosità hanno agevolato la performance degli atleti.
Nella giornata di domenica il tiro con l’arco ha conquistato anche il pubblico dei non appartenenti al mondo del tiro, venuto
ad assistere alla Gara di Michele
FRANGILLI (oro a squadre-
voro per far si che
l’edizione 2014 parta
da Montecarlo come
l’antica classica.
Mi sembra opportuno, nella circostanza, riproporre una foto-notizia della Gazzetta del Popolo di
dicembre 1971, vigi-
Europei e l’ottima prestazione
generale di tutti i giovani atleti,
anche quelli alle prime gare.
«Sono stati due giorni straordinari» ha detto il Presidente degli “Arcieri 5 stelle” Piero MERLONE «realizzati grazie al lavoro
volontario di tutti gli appartenenti alla compagnia “Arcieri 5
stelle” senza i quali l’evento non
ci sarebbe stato. Dobbiamo ringraziare anche il Comune di
Alassio, l’Associazione albergatori e tutti gli imprenditori loca-
li che si sono resi disponibili:
mai nei 25 anni di vita dell’associazione sportiva, che verranno
festeggiati questa estate, abbiamo trovato una disponibilità anche solo paragonabile a quella
avuta ad Alassio».
Arrivederci all’anno prossimo.
Per informazioni e risultati
delle gare:
340-6138599
www.arcieri5stelle.it
I corridori all’arrivo.
lia della terza Montecarlo Alassio, dove si possono vedere raggruppati diversi protagonisti di
allora, sia atleti che organizzatori e ideatori. Nella foto successiva i primi due arrivati della
Mentone Alassio, insieme a
Beppe Perletto oggi sessantaquattrenne.
Per l’AVA
renato bellia
Beppe Perletto in primis vincitore della 1a Montecarlo-Alassio
classica d’apertura,
tanto da essere considerata in campo dilettantistico ciò che la
Milano-Sanremo, da
sempre, rappresenta
per i professionisti.
Se ne corsero ben
ventinove edizioni e
l’invidiabile albo d’oro
comprende molti nomi
divenuti poi noti in
campo professionistico, in primis l’imperiese Beppe Perletto, vincitore della prima edizione. Fu tristemente
abolita nel 1999 e da allora ogni tanto qualcuno parla di riportarla in
vita.
Il 17 febbraio di quest’anno, si è concretizzato un tentativo in tal
senso, o meglio, ha avuto luogo una gara under
23 che ne ha ricalcato il
percorso, prendendo
però il via, per motivi
organizzativi da Mentone. Gli organizzatori pare siano però già al la-
Al via le gare - Arcieri in pedana.
Londra 2012) e Elisabetta MIJNO (Argento alle Paralimpiadi
Londra 2012) Marco GALIAZZO
e Mauro NESPOLI, che non hanno potuto gareggiare per motivi
di preparazione per le gare
all’aperto il primo, e per un problema fisico il secondo. Hanno
comunque presenziato e sono
stati festeggiati come tutti.
Molto interesse ha suscitato
anche la presenza di Massimo
ODDONE della Soc. Arcieri della Paglia, ATLETA NON VEDENTE CHE HA FATTO COMPRENDERE ANCHE A CHI NON CONOSCEVA LA DISCIPLINA CHE IL TIRO CON L’ARCO E’ DAVVERO
UNO SPORT ALLA PORTATA DI
TUTTI.
Da notare l’ottimo risultato di
Fabio FANCELLO, atleta genovese che andrà a rappresentare
l’Italia ai prossimi Campionati
Tre vincitori.
LUTTO NELL’UNIONE DI ALASSIO E IN LIGURIA
VELA
Il CNAM Alassio ospita la nazionale bavarese
della Classe Optimist
Il Circolo Nautico “Al Mare ” –
CNAM Alassio con l ‘ausilio della Marina di Alassio S.p.A. ospita in questi giorni la Nazionale
Bavarese della Classe Optimist.
I giovani velisti, fruendo del fermo scuola di carnevale, stanno
trascorrendo una settimana di
riposo dagli studi caratterizzata
però da intensi allenamenti
sportivi nelle acque antistanti la
città di Alassio. Oltre ai giovani
Optimisti della Nazionale, i più
importanti club affiancano nella
trasferta anche altre classi come “420”, “29er” e “Laser”.
«Questa importante occasione – dichiara Ennio Pogliano,
Presidente del Cnam – è stata
frutto del rapporto di grande
collaborazione che il CNAM ha
sempre saputo intrattenere con
gli amici d’Oltralpe. Siamo riusciti infatti a ospitare, per il
quinto anno consecutivo, una
cinquantina di atleti, che accompagnati da allenatori e genitori potranno apprezzare il nostro mare e la città».
«Risulta chiaro – continua
Pogliano – a quali frequenze si
potrebbe ambire offrendo una
miglior logistica, possibile soltanto con una sinergica cooperazione con il Comune di
Alassio e con altre Associazioni
cittadine. È infatti in manifestazioni come questa che si intuisce quanto il “turismo ” sportivo possa essere eccezionale bacino di riferimento e opportunità di promozione della Baia
del Sole».
Fervono inoltre i preparativi
per il Marzo della Vela, mese
che come da tradizione pone
Alassio tra le principali mete
dello Sport, con regate che vedranno tutte le maestranze del
CNAM e le strutture della
Marina di Alassio impegnate nel
garantire, ai tanti atleti che giungeranno, giornate di grandi
competizioni sportive e di efficienza.
(Luca Russo – Cnam Alassio)
È mancato cristianamente, così come sempre
era vissuto, nell’Ospedale di Imperia, dove era stato ricoverato,
visto l’aggravarsi di una malattia che da tempo lo accompagnava, amorevolmente assistito dalla figlia, l’on. Comm. Gr.
Uff. Manfredi Manfredo. Era nato a Pieve di Teco (Im) il 26 aprile 1928, aveva compiuto gli studi classici ad Alassio, dove era
stato convittore dal 1943 al
1948: rimarrà un fedelissimo
della Casa Salesiana fino agli ultimi momenti della sua vita.
Esponente di spicco della DC ligure fu più volte parlamentare;
sottosegretario al tesoro nei governi Fanfani e Craxi. Una carriera politica iniziata nel 1965
col ruolo di Presidente della
Provincia di Imperia (carica
che manterrà fino al 1975 e che
lo vedrà, tra le altre cose, promotore e realizzatore dell’Autostrada dei Fiori, di cui poi diventerà Presidente). Nel 1975
viene eletto Deputato al Parla-
mento con un suffragio impressionante e lo rimarrà fino al
1993. Nel 1966 Paolo VI gli conferisce l’onorificenza di Cavaliere di S. Gregorio Magno. Nel
1967 viene eletto Presidente
Ispettoriale per gli Exallievi della Liguria, carica che manterrà
per 10 anni. In questa veste e co-
me deputato organizza l’incontro di tutti i Deputati italiani
Exallievi di Don Bosco, con il
Rettor Maggiore in occasione
degli auguri di Natale. Diventerà poi una tradizione per diversi anni. Ho vissuto a fianco a
lui per quasi tutto il suo mandato, con l’incarico di Vice Presidente GEX e ricordo con grandissimo piacere le memorabili
riunioni del Consiglio Regionale
che vedeva coinvolti l’Arcivescovo di Genova, il Prefetto,
il Questore e tante altre autorità
che davano aiuto e prestigio alla Federazione Exallievi. Amicissimo del mitico Delegato
don Giovanni Cazzola, presentò
la richiesta alla sua nomina a
Cavaliere della Repubblica,
onorificenza che gli fu conferita
il 2 giugno 1993. Don Cazzola
era già molto avanti negli anni e
mi delegò a recarmi a Savona in
Prefettura a ritirare l’attestato.
Antonio Tassara
Martedì 19 Marzo 2013
11
«L'ALASSINO»
LIBRI-VHS-CD
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI
NICOLO PROFUMO
(LINO)
GIOVANNI BATTISTA
RAVOTTI
NO LIBRI SCOLASTICI/ENCICLOPEDIE
ANNIVERSARI
PATRIZIA FALCONE
IN SELVA
NICOLA GALLO
23/3/2012 - 2013
2009 - 2013
Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve.
Che fare?
Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”.
Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore
A.I.R.C.
dell’
Recuperi spazio, procuri piacere ad altri
e aiuti la ricerca sul cancro.
Associazione Volontari Baia del Sole
Caro papà,
ho davanti a me la tua foto, mi
guardi sorridente, sei contento
perché è stata scattata in occasione dei 66 anni di matrimonio con la
mamma.
Hai compiuto 91 anni, ma sei
sempre bello per me.
Era da tempo che dicevi: «Non
ho più voglia di soffrire, di assumere medicine, di fare flebo e di
trascorrere tutto il giorno al buio.
Voglio andare con i più tanti. Ma
perché mia nonna non mi viene a
prendere? Così potrò conoscere
mia mamma che è morta a 22 anni
dandomi alla luce». Queste parole
le ripetevi tutte le sere al momento
di coricarti; io ti riprendevo, mi dispiaceva, perché pensavo che tutto quello che avevo fatto per te durante il giorno non lo apprezzavi
abbastanza.
Oh… papà… quanto mi manchi…
La morte di un genitore non ha
età. Con te è andata via metà della
mia vita.
Nella mia testa è un susseguirsi
dei tuoi consigli. Ti preoccupavi
ancora per me se rientravo all’imbrunirsi o se avevo denaro sufficiente per far fronte a tutte le spese.
Solo un genitore può avere queste premure, e quanto desidererei
sentirmi ripetere ancora quelle parole!
Una cosa posso dirti, papà?
Grazie per tutti gli insegnamenti,
hanno contribuito ad essere quella
che sono. Grazie per tutti i sacrifici
che hai fatto per farmi crescere,
per farmi studiare in periodi che
per te e la mamma erano davvero
difficili.
Io ora voglio chiudere gli occhi e
vederti felice in mezzo al tuo mare,
tra la tua mamma, il tuo papà e
quella nonna che nominavi sempre
perché ti aveva amato con tutta se
stessa. Ora hai tutto il tempo per
parlare con loro, raccontare e dire
che qui sei stato amato da una moglie meravigliosa e da una figlia che
ha fatto tutto il possibile per assomigliare a quella figlia che avresti
voluto io fossi.
Ciao papà
L’AVA partecipa al dolore dalla
figlia con così commoventi parole.
In una gelida giornata di febbraio
mi hai lanciato un ultimo amorevole
sguardo, prima di andartene, come
a perenne monito che veglierai per
sempre su me, la mamma, Leonardo
e i bambini. Ho accarezzato a lungo
quelle tue grandi mani, fino all’ultimo macchiate di pittura. Non hai
mai smesso di lavorare. Le tue erano mani d’oro papà. Quanti sacrifici
che hai fatto. Ti ingegnavi ad aggiustare qualunque cosa. Avevi conseguito appena la terza elementare ma
sei riuscito a far laureare tutti e due,
sia me che Leonardo. Avevi sempre
una buona parola per tutti e la tua
generosità non conosceva limiti. Ci
hai insegnato a sacrificarci non solo
con le parole ma con i fatti. Al mattino ti alzavi presto e se la sera non
riuscivi a portare a termine il tuo
operato andavi oltre ad un normale
orario di lavoro e quando la mamma
ti rimproverava per l’aver tardato a
cena le rispondevi di non essertene
nemmeno accorto. Già perché tu
non pensavi al guadagno ma bensì
al risultato. Nelle serate d’estate,
quando rientravi a casa esausto, mi
caricavi sulla canna della tua bicicletta e mi portavi a prendere il gelato. Mi hai insegnato tante cose, a
nuotare, a lavarmi le mani con cura
e perfino a carteggiare bene i muri
prima di pitturarli. Adoravi pescare
e io stavo lì a guardarti mentre, di
volta in volta, affinavi le tecniche
per prendere un pesce più grande. Il
mare e la pesca, dunque, le tue grandi passioni. Ora quando con
Leonardo e la mamma guardiamo il
mare ci sembra di intravedere te, il
tuo animo trasparente, puro e lucente e ci sentiamo meno soli. Ai
tuoi adorati nipoti un giorno spiegheremo che uomo speciale sei stato e saranno orgogliosi di aver avuto un nonno come te.
Francesca
L’Associazione Vecchia Alassio si
unisce al cordoglio della famiglia
Ravotti, Albino e Marcarino.
Quattro anni sono passati ma il
dolore non cambia, solo guardando negli occhi di tua figlia ti ritroviamo e siamo più sereni. Ci manchi tanto.
Mamma e la tua famiglia
BRUNO BELGRANO
Nel primo anniversario dalla
tua scomparsa i tuoi cari ti ricordano con immutato affetto.
ELSA VALLE
VED. AICARDI
2003 - 2013
8/6/1916 - 5/3/1978
Nel 35° anniversario della
scomparsa, Antonella lo ricorda con immutato affetto.
GIANNINA LARGHI
VED. GROPPELLI
Tu che vivi nella Luce di Dio,
guida e proteggi chi ogni giorno
ti ricorda.
I tuoi cari
RENATA AVERAME
24/3/2007 - 24/3/2013
6/3/2007 - 6/3/2013
Caro Gianot, ricordo che nei primi anni cinquanta mi portavi a scuola dalle Francescane, sistemandomi
sulla canna della bicicletta e dicendomi: “Ninulin (gioiellino), salta su,
in fretta”. Eri un equilibrista. Caricavi la bicicletta con una cassetta
sul portapacchi anteriore, una sul
portapacchi posteriore e una sul
manubrio.
Sei sempre stato simpaticissimo.
Giovanni Puerari
TEA PIFFERO
VED. BADANO (ELSA)
DI ANNI 93
RAFFAELLA
BERNARDINELLI
Spunta una lacrima silenziosa,
il mio sguardo rivolto al cielo ti vedo e so che ci sei, sempre per sempre.
Il marito Franco, la figlia Anna
con il marito Marco e l’adorato
nipotino Alessio, la ricordano
sempre con tanto affetto.
Clementina con Maurizio
LUTTI CITTADINI
A cura dell’Assoc.Vecchia Alassio
JAQUELINE
TIRABOSCHI
FIDONE
2003 - 2013
Abbiamo appreso con tristezza
la scomparsa della Signora “ELSA” avvenuta il 6 febbraio u.sc.
lontano dalla sua amata Alassio.
Chi non ricorda “ E Tabacchine”
“E Biunde” di Via Leonardo da
Vinci vicino al mitico Bar Astor?
Uno degli ultimi tasselli dell’antica Alassio se ne va con Lei, che
raggiunge nella pace eterna il marito e la sorella, lasciando in un
vuoto incolmabile la Figlia Giovanna e tutti i suoi parenti.
L’Associazione Vecchia Alassio
si unisce sinceramente alla figlia
nel cordoglio, porgendo le più
sentite condoglianze.
A pochi anni dalla tragica scomparsa della sorella Daniela anche
Raffaella Belardinelli in Cenci
Bolognetti ci ha lasciato prematuramente.
«Ciao Raffa eri una CARA AMICA
PER TUTTI NOI, amavi Alassio e tornavi in Barusso appena ti era possibile! Ti ricorderemo sempre come
l’ultimo giorno che ti abbiamo salutato: piena di coraggio, ottimismo e
voglia di vivere! Alla tua grande
mamma Renata, a tuo marito
Alessio un abbraccio fraterno».
Silvana Giancarlo e Simonetta
L’AVA porge le più sentite condoglianze.
Il marito Riccardo, il figlio Fabio
con la nuora Ivana nel decimo anniversario della sua scomparsa la
ricordano con immutato amore a
quanti la conobbero.
FEBBRAIO 2013
BECOCCI Giovanna
ved. Ardoino
anni 77
BONIFACIO ATTILIO
CAVIGLIA Maria Maddalena
ved. Cappello
anni 97
DANIO Roberto
anni 74
DEPERI Giuseppe “Petrin” anni 91
ENRICO Vincenzo “Gino” anni 80
GADDI Vittorino “Torre”
GAVAZZI Tito
LACENERE Pasquale
anni 92
MACHEDA Carmelo
anni 89
MANFREDO Manfredi anni 84
ORSO GRAVAGNO Elvira anni 90
PESCE Giuseppe “Pino” anni 89
BRUZZONE Marilena
in Sansone
anni 58
RAVOTTI Giovanni Battista anni 75
SIBELLI Antonio
anni 75
SIFFREDI Maria Luisa “Marisa”
ved. Ripamonti
anni 92
L’A.V.A., per mezzo del suo giornale
“L’Alassino”, esprime le più sentite condoglianze a tutti i famigliari.
12
«L'ALASSINO»
Martedì 19 Marzo 2013
Un angolo di Liguria genuina
Meteorologia
Alassina
a cura dell’Osservatorio Don Bosco
I Fiori di Bach
FEBBRAIO 2013
a cura di Caterina Maggi BFRP
Carissimi Amici, come sapete spesso si indicano i Fiori con l’emozione negativa che viviamo nel momento in cui abbiamo bisogno di
uno di loro.
Il Fiore di cui vi parlo oggi è WILD OAT che è usato in alcuni momenti di ‘INCERTEZZA’
Wild Oat è tra i Fiori di Bach, quello indirizzato verso chi, anche
da adulto, tende a rimanere un po’ adolescente.
Wild Oat (Avena Selvatica) è tra i Fiori di Bach il più indicato per
quelli che hanno spesso la frustrazione addosso, per chi cerca in
continuazione qualcosa di diverso e possibilmente qualcosa di
meglio.
Wild Oat è per chi si fa prendere da facili entusiasmi, mette tutto
in un progetto ma poi si stanca subito e ha necessità di cambiare,
ricominciare una, due, tante volte.
Wild Oat è un Fiore che dà la necessaria serenità e calma interiore.
Questo è tra i Fiori
di Bach, quello che
più di ogni altro ci
porta nel profondo di
noi stessi, aiuta a liberarci dai condizionamenti inutili portandoci a scoprire la
nostra vera e unica
vocazione.
Wild Oat è un aiuto
importante perché ci
fa assumere il controllo delle nostre decisioni aiutandoci ad operare quei distinguo
che sono indispensabili per agire in maniera del tutto autonoma e
liberi dalle pressioni di amici, parenti e colleghi di lavoro.
Cinquant’anni ma non li dimostra. Festeggia il suo compleanno
il notissimo negozio di alimentari
situato in via Filippo Airaldi 25 a
Moglio. Rimasto l’unico punto di
vendita del genere della ridente
frazione collinare, il negozio è stato fondato da Nino Moirano e dalla moglie Rosita Pelle, nel 1963. Da
allora, per 32 anni è stato un punto di vendita ricercato non solo
dai clienti locali o dagli alassini
che salivano per acquistare i prodotti genuini della Liguria, ma anche dai turisti stranieri, venuti alla ricerca di sapori e cibi per loro
nuovi e affascinanti. Dal 1993 i coniugi Moirano, una vera istituzione per Moglio hanno passato il timone della barca alla figlia
Emanuela che continua nella tradizione paterna. Ricercatissimi lo
stoccafisso (si ascolta con piacere
il grande Nino che ti spiega la cerimonia del lavaggio dello stoccafis-
so e della sua preparazione) o tutti quei prodotti del tonno che una
antica tradizione mogliese (alcuni
mogliesi furono grandi e indimenticati tonnarotti in Sardegna) ha
consegnato al nostro gusto contemporaneo.
Una grande tradizione, un punto di Liguria viva che guarda
dall’alto la nostra Alassio con quel
senso non di superiorità, ma di
consapevolezza degli abitanti di
questa frazione che ha fatto coincidere in dialetto il nome della località con l’aggettivo “meglio” a significare che li era il luogo ideale
per vivere.
L. C.
L’Associazione Vecchia Alassio, si congratula con la famiglia
Moirano per il prestigioso traguardo raggiunto, augurandole
tanti altri anni felici e di soddisfazione.
VACANZE AD ALASSIO
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione
entro il 25 di ogni mese per la pubblicazione ne
«L’Alassino» del mese successivo.
A.V.A.
La foto del gruppo in occasione della festa di San Valentino presso l’Hotel
Mignon di Alassio.
Anche quest’anno, purtroppo, il nostro gruppo ha terminato le vacanze alassine! Eravamo
all’incirca quaranta persone. Ci
sentiamo in dovere di porgere
un grande grazie a Cesare, nostro principale organizzatore di
pranzi e partite a bocce. Ancora
un grazie alle signore del gruppo Mari, Maria e Odilla che con
pazienza e cortesia hanno contribuito a farci ricordare caramente e con nostalgia queste
nostre belle giornate. Le maregWILD OAT Bromus ramosus (Avena selvatica)
Dalle parole testuali di E. Bach:
“Per coloro che hanno l’ambizione di fare qualcosa di importante nella vita, che desiderano fare molte esperienze, gioire di tutto
ciò che è loro possibile e vivere pienamente la loro vita.
La loro difficoltà è di determinare quale occupazione seguire; perché sebbene le loro ambizioni siano forti, essi non hanno una particolare vocazione, e ciò può causare procrastinazione e insoddisfazione”.
Wild Oat è il rimedio per coloro che non sanno cosa vogliono, pur
essendo persone molto dotate che riescono bene in ogni cosa intraprendano, spesso, facilmente perdono l’entusiasmo iniziale e il
lavoro che li vedeva coinvolti diventa banale routine. A causa di
questo continuo tentativo di dare un senso all’esistenza ingenuamente commettono l’errore di cercare fuori di sé il modo per cui ricostruire un rapporto con se stessi non sapendo che la risposta è
già dentro di loro stessi.
Amici, in questo momento storico in cui siamo tutti un po’ confusi ed incerti, ricordiamo i doni di WILD OAT e godiamone nella serenità e semplicità.
Alla prossima Amici e… BUON VENTO..!
Febbraio, Febbraietto.... l’inverno è ancora
lungo! Per i meteorologi la primavera inizierà
con il primo giorno di marzo; per gli astronomi inizierà con l’equinozio primaverile (21 di marzo). Hanno
ragione tutti e due perché ognuno di loro usa un proprio criterio di valutazione. Lasciamoli discutere. Non dimentichiamo: febbraio è un mese invernale per eccellenza, anche se vi
sono delle impressioni che, di tanto in tanto, fanno già un occhiolino alla primavera.
Vediamo come si è comportato in questo “particolare” 2013
e confrontiamolo con i dati raccolti nel nostro Osservatorio
nell’arco di 25 anni: FEBBRAIO dal 1988 al 2012!
Come sempre partiamo dalla pressione atmosferica, media
mensile: 754,5 mmHg; i valori medi decadali sono: 752,4 mmHg
nella prima; 756,1 mmHg nella seconda; 755,3 mmHg nell’ultima. La pressione media più alta nei 25 anni considerati è di
766,5 mmHg nel 2008, ma c’è stato anche di peggio con 750,5
mmHg nel 2010.
Umidità media: 38%; c’è stato di peggio nel 2002 con 74%;
nel 2003 si è capolvolta la situazione: 37%!
Giorni sereni: 15; anche qui abbiamo chi ha fatto meglio e
chi ha fatto peggio: 26 (!) nel 2003; solo 10 giorni nel 1994.
Giorni coperti: (la media della nuvolosità va dall’8 ai dieci
decimi di cielo coperto): 4; siamo stati superati dal 2003 con
“0” giorni coperti; a buona distanza vi è il 2010 con 10 giorni
coperti.
Precipitazioni totali: 11,4 millimetri. Nel mese di febbraio
del 2011 abbiamo registrato 106,2 millimetri di pioggia; ben
diverso il comportamento negli anni 2003 e 1997 con 0,0 mm
di pioggia. Anche lo scorso anno febbraio è rimasto a livello
zero!
Eliofania totale: 160,7 ore di limpido sole. Le medie decadali: 4,9 ore nella prima; 7,0 nella seconda; 5,2 ore nell’ultima. La
media mensile quindi è di 5,7 ore di sole ogni giorno.
Infine la temperatura; media mensile: 10,9 °C.
Le medie decadali partono da 12,2 °C nella prima; 10,8 °C nella seconda; scendono a 9,6 °C nella terza.
La temperatura minima assoluta è di 2,6 °C del giorno 11 in
concomitanza con la burraschetta di acqua e neve.
Dal 1988 al 2012 il febbraio più mite è del 1990 con 13,8 °C di
media; subito dopo, il ‘91 ha dato la media più bassa con 8,5 °C.
Così questo mese invernale è passato con le sue intemperanze (ma sempre molto discrete per rispetto della nostra
Città), ricordandosi che il “pretendere troppo” è sempre dannoso per tutti.
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
ogni mezzo di diffusione”.
La pubblicazione degli scritti è
subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche
se non pubblicati, non vengono
restituiti».
giate! Per ben tre volte abbiamo
dovuto rifare il campo di bocce
sulla spiaggia; Cesare ringrazia
tutti gli uomini del gruppo che si
sono impegnati per il ripristino
dei giochi. Ancora un grazie a
Mauro Bartoli di Correggio che
ci ha offerto 18 bottiglie di vino
bianco e rosso prodotto nella
sua vigna, anche lui facente parte del gruppo. Ancora un caloroso grazie a tutti e un arrivederci da Cesare in salute, il
prossimo 2014!
DIRETTORE RESPONSABILE:
Roberto Pizzorno
Direttore Editoriale
Presidente protempore A.V.A.
EDITORE: A.V.A.
TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla
Viale Martiri della Libertà, 30-40
Tel. 0182 50.412/3 - Albenga
Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: A.V.A.
Associato all’USPI
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Marzo - Associazione Vecchia Alassio