ANNO LIII - N. 3 Martedì 19 Marzo 2013 € 2,00 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Socio Effettivo € 25,00 - Socio Aderente € 22,00 - Socio Aderente estero € 27,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 E-mail: [email protected] - Sito internet: www.vecchiaalassio.it SOGNARE… AMARE… CAMBIARE… C arissimi amici lettori, sono appena passati i primi due mesi del 2013 ricchi di avvenimenti incredibili e inimmaginabili. Quando ci scambiavamo gli auguri per un sereno e prospero nuovo anno potevamo immaginare possibili gli avvenimenti che si sono succeduti freneticamente nel mese di Febbraio?... Una donna eletta alla guida della Vecchia Alassio… La caduta della giunta… Lo tsunami politico di Grillo… Le dimissioni del Papa… Tutto in un mese… Fortissimo Febbraio..! Vi ricordate quando, prima di Natale (e sono solo 3 mesi fa) molti parlavano ed aspettavano la fine del mondo? Si parlava delle profezie dei Maya… Qualcuno (per consolare..?) diceva che la fine sarebbe stata spostata a febbraio… caduta di asteroidi… ecc…ecc..? Beh… ora potremmo dire che forse si potrebbe parlare della fine di un periodo, di un mondo… Ecco, però, la vita inesorabilmente, felicemente, continua, e nei giorni successivi al cambiamento, si cerca di riprendere contatto con una realtà che non sarà mai più quella di prima. Vi riporto una definizione di CAMBIAMENTO che ho trovato in rete: Il cambiamento è letteralmente l’unica costante di tutta la scienza. L’energia, la materia, cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono, muoiono. È il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è innaturale, il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano invece di lasciarle essere ciò che sono, il modo in cui ci aggrappiamo ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi, il modo in cui insistiamo nel credere, malgrado tutte le indicazioni scientifiche, che nella vita tutto sia per sempre. Il cambiamento è costante. Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi. Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita. Se apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci trasporti, possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in ogni momento potessimo avere un’altra occasione di vita, come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta. È come viviamo il cambiamento che fa la differenza…vi pare? Alassino coltiva nel suo cuore. Personalmente, ma credo di Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla Lao Tze Il Papa annuncia il suo ritiro lasciando sbigottiti fedeli e osservatori, segnando una linea di confine tra prima e dopo, e tutti noi ci rendiamo conto di vivere davvero nel momento del Cambiamento. Alle elezioni per il governo nazionale assistiamo ad un nuovo grande cambiamento, qualcosa di mai visto ha agitato le acque stagnanti della politica italiana, qualcosa che è ancora difficile analizzare e capire dove ci porterà; intanto ha reso consapevoli cittadini e politici che anche gli Italiani possono sperare di interrompere il clima di sfiducia, di rassegnazione e che l’Italia può sognare, allineandosi ai parametri europei, l’abbassamento delle spese della politica che, non risolverà da solo la crisi economica che ci attanaglia, ma diminuendo in maniera adeguata, aiuterebbe i cittadini a sentirsi parte di uno stato e non vittime di un’ingordigia che come un virus ha infettato generazioni di governanti. ‘Nel grande come nel piccolo’: dopo il risultato delle elezioni nazionali, si sono messe in moto anche tutte le energie locali per formare liste in previsione delle prossime elezioni che dovranno darci una giunta capace di dare una nuova spinta alla nostra Alassio. Ecco quindi giungere l’opportunità di vivere un cambiamento, l’occasione giusta per esprimere desideri e sogni che ogni ASSOCIAZIONE VECCHIA ALASSIO Floreat Alaxium martedì 16 aprile 2013 presso Il giorno la Sede sociale di Via XX Settembre 7, Alassio è convocata L’ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI alle ore 20.30 in prima convocazione e alle ore 21.00 in seconda convocazione con il seguente ORDINE DEL GIORNO 1) Relazione del Presidente; 2) Varie ed eventuali. Per i Soci è un dovere morale partecipare all’Assemblea Il Presidente A.V.A. Caterina Maggi interpretare il pensiero di molti (..tutti..?), prima di ogni altra considerazione, mi piacerebbe tanto avere un Sindaco che ami davvero la nostra Alassio. Trovo che sia una condizione assolutamente imprescindibile. Sembra così ‘normale’ che un Sindaco ami il paese che governa… sembra così scontato… e in più, tutti gli alassini amano Alassio… come potrebbe non amarla un sindaco? Potreste dirmi: che banalità..! Ma, se volete, riflettiamo… approfondiamo Quante definizioni per la parola AMARE… Il vocabolario dice: <L’amore è un sentimento intenso e profondo di affetto, simpatia e adesione, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto o verso un concetto, un ideale (un Paese) Dalla Bibbia: <L’amore è paziente, è benevolo; l’amore non invidia; l’amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s’inasprisce, non addebita il male, non gode dell’ingiustizia…….> Ecco, sogno un Sindaco che con la sua giunta dimostri proprio di AMARE questo paese e che si adoperi al benessere degli abitanti. Lo so che siete tutti pronti a dirmi che è facile sognare, che la realtà è ben altra… ma io continuo… sogno Alassio dotata di un depuratore (può continuare ad essere un sogno?!?), con un ac- MOSTRE Sala Carletti sede A.V.A. dal 16 al 30 marzo 2013 espone Elena Buzhurina ••• dal 1° al 15 aprile 2013 espone Astrid Hammond quedotto funzionante che non salti al primo aumento di pressione… (..che grande utopia eh?...), sogno un molo ‘degno’ e… agibile… e poi i giardini di una volta, l’illuminazione delle strade adeguata, una collina rispettata e curata, sogno la collaborazione degli imprenditori….. Sognare costa poco… sì, è vero. Allora diciamo che oltre a sognare, spero fortemente che chi si sente portato alla guida del nostro paese, e magari inizia a cercare persone per formare un gruppo di governo, sia veramente qualcuno che AMA Alassio, che non cerca solo di mettere insieme dei voti e dei numeri (certamente fondamentali che però si raggiungono non solo presentando ‘persone’), ma si impegna a coagulare energie e competenze adeguate, intorno ad un progetto chiaro, articolato, aperto e concreto su cui chiedere consenso. Credo che ormai le persone siano abbastanza mature per non cadere più nell’incantesimo di un ‘nome’; gli Alassini possono confrontare e scegliere il progetto più utile alla città. Sono certa che i tempi in cui il voto viene dato nella ricerca di interessi personali o circoscritti, siano superati, alla luce dei danni evidenti di questo sistema, danni che il nostro paese presenta come ferite dolorose. Sono certa che sempre più Alassini comprendano che il Bene del paese non è fatto dal bene di qualcuno più furbo o più fortunato degli altri, ma risulta dal ben essere, dalla qualità della vita, dalla saggezza nell’uso della nostra natura, che, nonostante lo scempio, è ancora così generosa. Quindi mi rivolgo alla ‘nuova giunta’ chiedendo di Amare generosamente Alassio e gli Alassini, di rispettare l’intelligenza degli elettori proponendo ‘progetti’ e non solo ‘persone’. Lascio alla riflessione le parole di un grande: <La vera crisi è l’incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi. Albert Einstein> L’augurio sincero è che la nostra Alassio, ben guidata, possa presto uscire dalla crisi che la schiaccia. E, come sempre, sempre FLOREAT ALAXIUM! CMR per A.V.A. NUOVO CONSIGLIO A.V.A. Davanti al nostro imponente gonfalone da sinistra a destra: Luciano Falcone - Piera Bogliolo - Crispino Valdora Andrea Elena - Lino Gioberti - Caterina Maggi - Giovanni Giardini - Nino Brusco - Giovanni Puerari. Ecco, vi presento il nuovo consiglio direttivo. Questa foto è stata scattata ‘a caldo’ quando venerdì 15 febbraio sono stati affidate le nuove cariche sia del Consiglio Direttivo, che del Collegio dei Probiviri (Andrea Gallea-Carlo Cavedini-Gianni Croce, il cui compito è di decidere le controversie nell’ambito dell’Associazione) e del Collegio dei Sindaci (Enzo Barbera, Franco Boggiano, Beppe Rizzo il cui compito è il controllo dell’Amministrazione Finanziaria). Vi ricordiamo che la sede di una Associazione come la nostra, è ‘casa’ per tutti i Soci e non solo, che possono ‘viverla’ sempre più e sempre meglio. A questo scopo la sede rimane aperta tutte le mattine dalle 9 alle 12. Martedi dalle 16,30 alle 19,30 Giovedi dalle 16,00 alle 19,30 Il presidente sarà in sede il martedi dalle 16,30 alle 19,30 Mail: [email protected] - cell. 347 3143413 2 «L’ALASSINO» Martedì 19 Marzo 2013 Ventimila beghe sotto il molo Muoia Sansone e tutti i Filistei …il nostro molo. Un titolo irriverente, ci può stare (Jules Verne non se la prenderà di certo con noi); ma che alla gente di Alassio vada bene l’attuale situazione del molo “Bestoso” qualche dubbio c’è. Anzi, c’è da credere che alla popolazione alassina non piaccia. Intendiamoci, sono anch’io alassino e, conoscendo il mio prossimo, non mi stupirei sentire frasi del tipo “U gh’à propriu testa”. Il passato del nostro molo può interessare gli storici o al più i nostalgici. Il passato è tale e non torna, bisogna decisamente pensare all’oggi e all’immediato futuro. Il molo, in qualsiasi foto panoramica, ha fatto sempre la sua bella figura, la sua immagine appare quasi sempre in cartolina, inviata ovunque nel mondo. Ma che cosa è successo a questo benedetto approdo marinaresco? I marosi tormentosi dell’inizio novembre 2011 ne hanno minato la stabilità, quindi, non si rischia: l’incolumità delle persone va salvaguardata, si chiude il molo per pericolosità. Non ho seguito l’iter del parlamentino alassino, che sicuramente si è dato da fare per mettere in sicurezza il molo e tutto quello che ne consegue; quindi, non sono a conoscenza di dati e numeri, che poi alla fine possono solo far sbadigliare il lettore, ma che, forse, la prossima e imminente stagione estiva veda il molo ancora chiuso al passeggio turistico e locale, può solo far rabbia. I lavori fino ad oggi effettuati non sono sufficienti a dichiarare il pontile agibile, pare manchi una pavimentazione adeguata, i punti luce nuovi e chissà cos’altro. Ma non si faceva prima a rifare un molo nuovo anche a “tronchi” incominciando con la parte più avanzata? Mancanza di fondi? I soldi? Quelli destinati alla via Dante ... magari non sarebbero bastati, però... Verso ponente, in quei di Laigueglia, per intenderci, il loro molo è stato interessato da lavori, forse non di stabilità, ma è stato allungato per permettere l’approdo, è stato eseguito il ripascimento, la pavimentazione, le luci. Da mesi è finito ed è percorribile. Tutto questo nello stesso periodo del nostro molo, che però ad oggi è chiuso e non si sa quando riaprirà. Ma ci rendiamo conto che il molo come luogo di incontri, di passeggiate, di panorama, di approdo, costituisce un riferimento im- Festa delle Biscette Solva - Domenica 21 aprile 2013 portante alla nostra economia turistica; e noi cosa facciamo, stiamo a guardare, anziché prevenire con periodiche manutenzioni e aspettiamo le bonacce e facciamo scongiuri e imprecazioni contro le mareggiate di scirocco e libeccio che esistono da sempre, come la neve, il vento e il sole. Però l’Amministrazione Comunale si scusa per il ritardo e i disguidi. “Non di nuovi continenti, ma di nuovi uomini ha bisogno la terra” diceva il Capitano Nemo. Ma non è ancora finita, ci sarebbe il campo sportivo, è pronto da mesi, ma manca l’esame che ne attesti la promozione per l’aperta dei “cancelli”, ma non è facile c’è un problema da risolvere tra la Ditta e il Comune. Alcune mesi fa, comunque, i calciatori alassini potevano utilizzare il nuovo campo per i soli allenamenti, usufruendo, però, dei locali spogliatoio dell’attiguo Palalassio fino a quando il Commissario Prefettizio ha messo fine alle illusioni chiudendo il campo sportivo causa la crisi della nostra Amministrazione Comunale. E non c’è due senza tre: la nuova residenza protetta del Comune all’insegna “Sole d’Autunno” inaugurata in modo solenne nel mese di Gennaio scorso langue vuota in Costa Lupara in attesa chissà dell’apertura vera questa volta. C’è da chiedersi se altrove succedano queste cose, se così fosse “mal ... comune ... mezzo gaudio”. Fal/. Per l’A.V.A. IN OCCASIONE DELL’ASSEMBLEA DI APRILE VI RICORDIAMO ALCUNI PUNTI SALIENTI DEL NOSTRO STATUTO Associazione Vecchia Alassio LO STATUTO Art. 3 – L’A.V.A. ha lo scopo essenziale di contribuire alla valorizzazione ed al potenziamento del patrimonio naturale, storico, artistico, letterario, economico, urbanistico e turistico di Alassio e del suo comprensorio. L’A.V.A. è di natura politicamente indipendente. Non persegue alcun fine di lucro. Per divulgare gli scopi predetti è editrice senza alcun fine di lucro del periodico “L’ALASSINO”, oltre a riviste e libri Art. 5 – Per il raggiungimento dei fini propostisi, l’A.V.A. si avvale dell’opera e del contributo del consiglio di persone di fede alassina e di specchiata probità morale e civile Art. 6 - L’A.V.A. si compone di Soci Onorari, Soci Effettivi e Soci Aderenti. Sono Soci Onorari tutti coloro che, in ogni campo dello scibile o in qualsiasi altra attività pratica, abbiano dato lustro ad Alassio. Sono Soci Effettivi tutti coloro che accettano l’invito del C. D. a far parte dell’A.V.A Fra i Soci Effettivi possono essere dichiarati Soci Benemeriti coloro che hanno eccezionalmente bene operato a favore dell’Associazione. Sono Soci Aderenti coloro i quali ne fanno domanda. I Soci Aderenti non hanno diritto al voto ne possono essere eletti alle cariche sociali. Ritengo opportuno ed attuale, alla luce dell’evoluzione della vicenda e del rinvio della decisione, riportare alle pagine del nostro giornale le riflessione che avevo affidato lo scorso mese di febbraio al blog “Alassio 2011” quando si era diffusa la notizia che l’ex Sindaco Avogadro aveva presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per far invalidare, per difetto di forma, l’atto di dimissioni presentato da alcun consiglieri e conseguentemente annullare le successive procedure di scioglimento del Consiglio Comunale e commissariamento del Comune di Alassio. Se è evidente l’intento immediato di riottenere la propria carica di Sindaco, presumibilmente dettato dal personale sentimento di orgoglio ferito; altrettanto evidente appare lo scopo mediato di determinare lo slittamento delle elezioni comunali che dovrebbero tenersi nel prossimo mese di maggio, presumibilmente dettato da calcoli utilitaristici legati alla possibile riorganizzazione di una compagine ormai sostanzialmente sfaldata, nella speranza che il tempo offuschi la memoria degli Alassini. Ritengo che la scelta sia irresponsabile oltre che miope. Anche ammettendo che il ricorso giurisdizionale ottenga l’effetto sperato, non vedo la possibilità per la Città di avvalersi utilmente di una nuova giunta, sulla cui formazione è lecito nutrire più di un dubbio considerato che i consiglieri dimissionari ben potrebbero ripresentare le proprie dimissioni emendate dai vizi di forma, sotto la guida di un Sindaco ormai sfiduciato dalla maggioranza dei propri elettori. È invece certo che lo slittamento delle elezioni di maggio determinerebbe un grave danno alla Città che con ogni probabilità dovrebbe affrontare il commissariamento per un periodo notevolmente più lungo, comprendente la stagione estiva di maggiore afflusso turistico. Il mio personale apprezzamento sarebbe andato ad Avogadro se egli avesse preso atto dell’insuccesso della propria esperienza amministrativa ed avesse rimesso al voto degli Alassini ogni valutazione, maga- ri, come da lui stesso annunciato, ponendosi nuovamente in gioco come candidato sindaco nell’imminente campagna elettorale. Ritengo che “riprendersi la poltrona” in questo modo, anche contro ogni previsione, gli avrebbe fatto onore. L’eventuale vittoria giudiziaria di Avogadro, invece, si rivelerebbe per lui una “vittoria di Pirro” e per gli Alassini l’ennesima conferma di un politico che antepone i propri interessi personali al bene comune della Città. Avv. Giovanni Parascosso Spazio alla penna satirica del nostro poeta Pesso’ con la poesia Misciùn o mesté DATTE A-A PULITICA Perché ti séi cuscì muccu e avvilìu cumme l’auxellu ch’i gh’han ruttu u nïu e ti te metti sèmpre in te’n recantu cua vuxe toa bèn bassa e sènsa vantu? S’i te van mò i affari e storta a mira e ti hai quarcòsa drentu ch’u nu gira manda per l’aria tüttu, agguanta a critica, pïa u curù ciu bon datte a-a pulitica. I finiran pe ti i ciü brütti stènti e lingeradde, i longhi patimènti; a tò ganascia a giascerà du bòn cun l’innu de l’idea ch’u l’ha du sòn. U muru tou u l’aggie quattru faccie, u to deré u nu muscie tante maccie e u tò parlò u seccie drîtu in scöra da invexèndò cun de pisciate föra. E allura u scangerà tüttu in ta vitta. L’ommu u rispètta chi u nu fa ‘na gritta. In ti cungrèssi da-a mattin a-a sèra I te porteràn a spassiu cu-a bandèra. Pessö TRADUZIONE Missione o mestiere? Datti alla politica Perché sei così triste ed avvilito/ come l’uccello che gli hanno rotto il nido// e ti metti sempre da parte/Con voce bassa che non ha di canto?// Se ti vanno male gli affari/ e storta la mira/ e hai qualcosa/ dentro che non gira/ manda tutto per l’aria, dotati di critica/Scegli il partito più idoneo. Datti alla politica./ Finiranno per te i più brutti stenti/ le tirare di cinghia,/ i lunghi patimenti/ la tua ganascia masticherà del buono/ con l’inno dell’idea del dritto suono./ Abbia il tuo sembiante quattro facce/ il tuo deretano non mostri le sue macchie/ e il tuo parlare sia dritto in scuola// da confondere con frasi a più senso./ E allora tutto cambierà nella tua vita./ L’uomo rispetta chi non lavora e comanda./ Nei congressi da mane a sera/ti porteranno a passeggio con la bandiera. FUTURO: SPAZIO AI GIOVANI La nostra è una società frenetica, mobile ed in continuo cambiamento (nel bene e nel male). Così rapida, e forse sfuggevole, a tal punto da considerare vecchio e superato ciò che si reputava verità assoluta ieri. Non vi è spazio per le certezze, tanto meno per il passato. È una realtà che bisogna accettare, e dunque assecondare. Bisogna quindi stare al passo con i tempi, essere aperti alle novità e alle nuove idee senza cadere nella credulità e nell’ingenuità, per evitare di essere “rottamati” e dimenticati e per mantenerci attivi e vivi nel presente. Ma questo aspetto è in contrasto, qui in Italia più che altrove, con la mentalità della classe politica in generale, troppo legata alla propria posizione, stabile ed immobile; arriva perlopiù da generazioni passate, e di cambiamenti non vuol sentir parlare. Ha timore del nuovo, lo guarda con distaccata diffidenza e lo respinge con paura. Questi aspetti sommati assieme danno origine ad una classe dirigente vecchia ed arretrata, caratterizzata dai soliti volti noti, che curano più il proprio interesse che quello comune, di cui ci lamentiamo, ma di cui in fondo non vogliamo sbarazzarci. Tutto questo è in antitesi col procedere del mondo, perché è evidente che per stare dietro al ritmo serrato dell’evolversi della società occorrono menti fresche e giovani, aperte; non vedute ristrette e legate alle idee di ieri, anche se è vero che per guidare e fare strada ai nuovi volti, è saggio affiancare loro l’esperienza di chi di politica vive da anni. La colpa di tanta diffidenza forse è anche degli stessi giovani, che ormai hanno la giusta nomea di ‘gioventù fredda’, in quanto distaccati e indifferenti ai problemi individuali e collettivi (a causa probabilmente del cattivo esempio che la classe dirigente e l’intera società ha dato loro negli ultimi anni). Resta, comunque, il fatto che l’Italia è ricca di giovani talentuosi e desiderosi di mettersi a disposizione per cercare di migliorare le sorti oggi precarie del Paese, con onestà ed integrità morale. Ricordiamoci allora che abbiamo noi cittadini il potere di cambiare le cose, e ricordiamoci delle future consultazioni amministrative (anticipate!!!) a maggio, perché non vi è sede migliore che quella delle realtà locali per scommettere su un giovane e dargli la possibilità di mettersi alla prova, per poi, chissà, intraprendere una carriera politica che punti più in alto. Impariamo ad avere fiducia in queste nuove generazioni, perché, inevitabilmente, il futuro risiede in loro. Alessandro Agnese Classe Quinta Scientifico Martedì 19 Marzo 2013 3 «L'ALASSINO» Curiosando nei nostri orti CRONACA DI ANDATE Rubrica mensile a cura di Gianni Croce MESE DI MARZO 2013 CAROTA - (Daucus carota) - Termine dialettale: CAROTTA Popolo, populismo e canzoni popolari Pianta erbacea della famiglia delle Ombrellifere il cui nome “Daucus” dal greco Daukòs, dal verbo Daìo: accendo, allusivo al colore del fittone. “Carota” dal greco Karotòn, è questa una degli ortaggi più popolari grazie anche alle sue molteplici proprietà ma, nonostante questo, non ha ispirato miti e simboli esaltanti. Nella tradizione araba ha evocato il simbolo della bontà perché favorisce l’alito fresco e la salute della bocca; nella nostra, inspiegabilmente ha ispirato l’emblema della menzogna o delle frottole senza un palese collegamento con la forma e le proprietà della radice. In molte zone italiane infatti si usa dire: “vendere o piantar carote” per dare a intendere ciò che non è, oppure “non è terreno per carote” per affermare che non si è disposti a credere facilmente alle storie che ci raccontano. La radice arancione a fittone allungato contiene molto CAROTENE che favorisce l’abbronzatura. È anche ricca di vitamine C e A, quest’ultima indispensabile per la crescita. Favorisce il funzionamento del fegato, è depurativa, diuretica, antidiarrica. Per uso esterno emoliente, cicatrizzante, ammorbidente, tonificante. Di carote sono ghiotti, oltre ai conigli pure gli asini. Essendo questi ultimi restii a correre, si racconta che una volta gli “asinai”, per farli trottare, facessero penzolare davanti al loro muso un mazzetto di carote appeso usata da Winston Churchill in un discorso alla Camera dei Comuni nel 1943 per spiegare come intendesse comportarsi con l’Italia per indurla alla resa. Alla stessa vi alluse pure Benito Mussolini nel 1944 invertendo- ad un bastone fissato alla soma. Forse a seguito di tale usanza nasce il detto: “Usare il bastone e la carota” a significare che in certe occasioni, per spingere una persona riluttante a fare o ad accettare qualcosa, è necessario impiegare minacce e lusinghe. La storica frase: “Il tempo della carota e del bastone” fu ne però amaramente i termini con il termine: “Il tempo del bastone e della carota”... Come si coltiva: si seminano alla volata o in file da marzo a giugno tenendole ben concimate e innaffiate. Si raccoglie praticamente tutto l’anno. G. C. Erano altri tempi Eccomi all’appuntamento annuale con l’otto marzo. La data è già passata da due settimane, il fiore di mimosa è già finito ma le piante - femmine mutilate - sono lì a ricordarci che tutto ciò che attiene alla reale emancipazione della donna permane. Non voglio fare un riepilogo delle “puntate precedenti” ma purtroppo dobbiamo prendere atto che tutto ciò che si verificava quando “erano altri tempi” si è solo un po’ modificato nel complesso ma per alcuni versi rimane invariato quando non accentuato. Sempre senza voler far sfoggio di una cultura che oltretutto purtroppo non ho, propongo un elenco delle condizioni in cui le donne si sono trovate esposte alle lapidazioni o ad altre condanne solo perché femmine. Non vorrei partire da troppo lontano, quindi non farò riferimento a Elena, rea di essere stata rapita e portata a Troia, con tutto quello che ne è seguito anche nell’uso improprio del nome della città. Non farò riferimento alla mai pienamente identificata Maddalena dei tempi di Cristo; mi riferisco comunque a quella “peccatrice” e penitente salvata - lei dalla lapidazione con la frase “chi è senza colpa lanci la prima pietra”. «Eppoi, al fine – direbbe il saggio – quelli erano altri tempi.» Non riparlerò neppure delle “streghe di Triora”della fine del 1500, di tutte quelle alle quali fu data la caccia in Europa, ne di quelle di Salem, nel Massachussetts, parte delle Nuova Inghilterra, della fine del 1600. Mi fermerò a parlare invece, non avendone ancora fatto riferimento nei miei scritti, della Sig.ra Hester Prynne, si proprio lei; quella de La Lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne:1 Non strega ma adultera, per ciò stesso altrettanto infame. - Fate largo, buona gente, fate largo, in nome di Sua Maestà! Lasciate passare; e affe’ mia, la signora Prynne sarà messa in un luogo, che permetterà agli uomini, alle donne e ai bambini di vedersi a tutt’agio il suo addobbo sgargiante, da questo momento fino a un’ora dopo mezzodì. Benedetta la giusta colonia del Massachusetts, in cui l’iniquità è trascinata alla luce del sole! Venite avanti, madama Hester, e mostrate la vostra lettera scarlatta sulla piazza del mercato! Sul petto di lei, in bel tessuto scarlatto, bordato di complicati ricami e bizzarri rabeschi dorati, appariva la lettera A, iniziale di adultera. «Questa donna ci ha coperte d’infamia tutte quante, e dovrebbe morire. Non c’è una legge apposta? Sì che c’è, tanto nella Scrittura che nello Statuto. Ringrazino dunque se stessi, i magistrati che l’hanno annullata, se le mogli e le figlie prenderanno una brutta strada!» In ciascun caso, - afferma Hawthorne - gli spettatori manifestavano quasi sempre la medesima solennità di portamento; quale si addiceva a una gente per cui la religione e la legge erano pressoché identiche, e nel cui carattere entrambe si confondevano a tal segno, che gli atti più miti e più severi della pubblica disciplina eran resi ugualmente venerandi e paurosi. Come sa chi ha letto il romanzo si trattava di una donna che aveva avuto una figlia da un rapporto extra coniugale; anche se il marito era assente ormai da molti anni, prigioniero di pellirossa e che non voleva dire il nome del padre. Il rifiuto, con tutte le conseguenze, compresa quella di essere esposta al pubblico ludibrio; portare la lettera alfabetica, A, cucita sul petto del vestito e la figlia in braccio, derivava dal fatto che il padre della bambina era il reverendo Dimmesdale, un giovane sacerdote venuto da una grande università d’Inghilterra. Si potrebbe aggiungere qualcosa di quello scritto da Victor Hugo nel suo “I Miserabili”2 sulle condizioni delle suore nei conventi religiosi e più ancora in quelli di clausura. «Eppoi, al fine – direbbe il saggio – quelli erano altri tempi.» E oggi? Che tempi sono quelli di oggi? Temo che non sia dovuto alla mia distrazione se solo oggi; perché il governo irlandese ha chiesto formalmente scusa alle oltre quarantamila persone coinvolte, ho avuto notizia dei Magdalene Laundries: ovvero della storia di oltre diecimila donne che nel corso di secoli ma anche dall’indipendenza dell’Irlanda, ossia nel periodo dal 1922 al 1996 sono state obbligate a lavorare in lavanderie conventuali (di suore), dopo essere state private dei figli da esse nati a seguito di rapporti sessuali (non importa se condivisi o solo subiti) avuti al di fuori del matrimonio, con la complicità delle famiglie e con l’unico fine di salvarne la dignità. Facendo ancora una volta riferimento a “I Doveri dell’Uomo” senza tuttavia ripetere frasi già dette, mi metto nelle mani di Anna Maria Isastia che, nell’edizione di quest’anno della Banca Carige e dalla Fondazione Carige intitolata “Mazzini, Vita, Avventure e pensiero di un italia3 no europeo”, riprendendo le parole del Maestro ci dice che «il suo concetto di uguaglianza va oltre il comune significato politicogiuridico. E aggiunge che per l’Apostolo tale principio non è pareggiamento degli individui, ma il diritto di ognuno di non trovare vincoli legali, né sociali alla propria crescita. La donna deve emanciparsi e rivendicare i suoi diritti, non per ottenere quanto già ottenuto dall’uomo, ma perché i diritti devono essere uguali per tutti gli esseri umani.» Benigni, in una delle sue lezioni ci ha esortato chiedendosi e chiedendoci: e l’uomo dov’è? Le donne scendono in piazza per far valere i loro diritti e l’uomo dov’è? Chiudo quindi questo mio intervento, unendo la mia voce come “seconda nota dell’accordo” a quella di Corinna Pieri che con il suo “Abbiatela eguale nella vostra vita civile e politica”, apparso su L’Azione Mazziniana di novembre dello scorso anno, esorta l’Associazione Mazziniana Italiana ad un maggiore impegno per l’emancipazione femminile. Ciò va fatto anche al fine di non deludere Giorgina Saffi, la quale affermava: -Ho ferma fede nel trionfo finale del Vero, del Giusto, del senso morale nella coscienza del Popolo… A Noi Mazziniani che siamo dei privilegiati del dovere spetta il piacere di raggiungere il prima possibile quel finale per proclamare il trionfo. Tuttavia lo scoglio che pare insormontabile e contro cui si infrange l’onda è quello di stabilire con certezza come formare ma più ancora: chi forma i formatori. Perché anche oggi purtroppo c’è il saggio; il quale non può esimersi dal dire: «Eppoi, al fine, questi sono altri tempi» Giuseppe Cotta Socio isolato AMI nazionale 1 “La lettera scarlatta” di Nathaniel Hawthorne, Sansoni editore, collana “I capolavori”Firenze, 1965 2 “I miserabili” di Victor Hugo, edizione Garzanti 1981, su licenza Mursia. 3 Mazzini: “Vita, avventure e pensiero di un italiano europeo”, AA.VV. 2012 Silvana Editoriale Spa Molte canzoni popolari del secolo scorso hanno significati e messaggi piuttosto oscuri, e un tipico esempio è dato da “Come porti i capelli bella bionda” interpretato in maniera grandemente ironica da Cochi e Renato. A Genova una notissima canzone ha versi piuttosto enigmatici che qui di seguito citiamo, naturalmente tradotti in italiano, per agevolare la comprensione dei non esperti nei dialetti. «Oh, trilli, trilli, hai più desideri sfiziosi che fazzoletti; ma fazzoletti tu non ne hai, e allora hai più desideri sfiziosi che soldi in tasca». Voglio anche ricordare la prima strofa che appare un po’ più chiara. «Ti ho chiesto di prepararmi lo stoccafisso con i fagioli, la pasta alla gorgonzola, e una bottiglia di vino buono. Ma invece tu mi hai preparato la minestrina con l’uovo, che è più veloce da cuocere, ma è un cibo non molto gustoso». L’ultima frase, come il resto, è tradotta un poco più gentilmente perché il verso originale dice «ma u l’è in mangià du belin». Mi è venuta in mente questa canzone dopo aver letto ed ascoltato i risultati delle elezioni politiche, anche perché ho pensato che potrebbe diventare (come Oh bella ciao fu per la re- sistenza) l’inno del giovane e nuovo movimento dei Grillini. Niente di più facile. Grillo è di Genova, e basterebbe cambiare la T di trilli nella G di grilli e tutto sarebbe fatto. Anche perché, al di là del giudizio storico del movimento, che verrà dato, appunto, dalla storia, resta il fatto che tutti questi esordienti, dopo aver sperato invano di mangiare lo stoccafisso e la pasta alla gorgonzola, ritengono di avere avuto solo minestrina all’uovo e non sono contenti. E noi, cittadini anziani, nati prima della guerra mondiale e avvezzati a pane duro e calci nel lato b... quando avremo il nostro turno? Un grande giornalista disse: «Moriremo tutti democristiani». E noi, moriremo tutti grillini? Non so. Ma il bello è che lo tsunami è giunto anche ad Andate, che non è Genova, ma un tranquillo paese sul lago di Como, governato saldamente negli ultimi vent’anni dalla Lega e dal PDL, ed ora travolto dal nuovo movimento che è risultato il primo in assoluto. Veramente c’era già stata una piccola scossetta di terremoto un anno fa, quando un gruppo misto, troppo misto, aveva conquistato il comune; ma l’esperimento è durato solo un anno, ed ora pen- savano di ritornare alla vecchia casa; quando ecco lo tsunami appunto. Ma io non tiro conclusioni ancora e aspetto. Il mio paese è noto per avere le idee chiare e molto mutevoli in campo politico. Io nella mia breve vita ho visto ad Andate da quando c’è l’Italia repubblicana, prima il governo del PCI, con maggioranze bulgare. Mi raccontava un amico presidente di seggio in una ridente frazione, che uscivano dalle urne, su 500 votanti, 498 pci e 2 democristiani (il prete e sua sorella). E che ci volle del fiato e della persuasione per convincere gli scrutatori – allora messi dai partiti – che il voto singolo dato al M.S.I. non era locale, ma poteva essere quello del carabiniere di guardia al seggio. Poi, dopo la parentesi di tangentopoli nazionale, furono tutti voti dati alla Lega, primo comune della provincia ad avere una amministrazione con la cravatta verde e un sindaco di Andate eletto senatore della Repubblica. Ed ora arriva lo tsunami. E giunge in un momento delicatissimo, cioè in piena campagna elettorale comunale. Vedremo un sindaco grillino? Vi saprò dire qualcosa non appena possibile. Luca Caravella Concluso il Trofeo “Marina di Alassio” – Cnam Alassio 3-4 marzo 2012 Si è concluso il Trofeo “Marina di Alassio” organizzato dal Cnam Alassio e dalla Marina di Alassio S.p.A.. La Regata che risultava valida per Classi Irc, Orc, Libera e Crociera ha rappresentato, oltre che occasione di una serrata competizione, un eccezionale banco di prova per la Settimana Internazionale dedicata alla Vela d’Altura, grande classico della Vela alassina in programma dal 15 al 17 Marzo p.v.. Sabato 2 non è iniziato nel migliore dei modi a causa di condizioni meteo avverse che hanno indotto il Comitato di Regata, presieduto da Andrea Obinu, a posticipare la partenza, a causa della forte tramontana che ha raggiun- to punte di oltre 45 nodi. Dopo l’adrenalinica attesa nel porticciolo Luca Ferrari tutte le classi in gara sono riuscite comunque a disputare due splendide prove, nel primo pomeriggio, grazie a favorevoli condizioni di vento mantenutosi constante tra i 15 e 20 nodi. Domenica 3 la classe Libera ha regatato per una sola prova, mentre le altre Classi hanno potuto effettuarne due grazie ad una brezza da Ponente che è cresciuta con punte fino a 12 nodi. «Belle prove – afferma il Presidente del Cnam Ennio Pogliano – svolte nel golfo di Alassio tra i delfini del nostro mare che hanno accompagnato alla vittoria e alla conclusione gli equipaggi partecipanti. L’impegno del Circolo con- tinua, infatti tra una settimana la nostra città ospiterà le due giornate con il classico Meeting Internazionale della Gioventù delle classi optimist e l’equipe». La classifica generale è stata questa: Classe Libera: 1 Goghigo di Frattegiani (Cn Andora) 2 Via col vento di Freilich (Cnam Alassio) Classe Orc 1 Robi e 14 di Schieroni M. (Lni Savona) 2 Tuara di Fazio E. (Cnam Alassio) 3 Rebissu di Bodino G. (Yc Sanremo) Luca Russo (Cnam Alassio) FESTIVAL DI SANREMO 2013 – L’ALASSINO CON FRANCO BRANCO DJ IN SALA STAMPA RAI Come sempre la prima lamentela del festival è sulla mancanza dei fiori sul palco ma le esigenze di mamma RAI vanno oltre a quelle che sono le attività commerciali ed industriali sanremesi. Dopo un Crozza che tra difficoltà ed applausi ha aperto il festival le canzoni ed i cantanti della Kermesse canora più importante d’Italia hanno poi dato, artisticamente, il meglio di loro. Tra i temi sociali lanciati dal palco dell’Ariston, sicuramente, spicca il messaggio della Littizzetto e di Fazio contro la violenza sulle donne. Infatti, in questa edizione, si è messa molto in risalto “la donna” non più come oggetto di bellezza ma come vera e propria estensione dell’intelligenza umana e della sua stabilità organizzativa. A prova di ciò è la coreografia tecnica del palco lasciata all’esperienza ed all’inventiva di una donna, la prima volta al Festival di Sanremo e di una conduttrice, la Littizzetto, che finalmente mostra l’arte e non il corpo. Ma ecco la cronaca: Marco Mengoni ha vinto il 63° Festival di Sanremo. Era tra i favoriti, e ha battuto gli altri due finalisti, Elio e poi i Modà. I pronostici sono stati rispettati. Ma nella realtà spopola un dato di fatto; la vendita del nuovo album dei Moda’ “Gioia”, ed è sempre così, la Il vincitore Marco Mengoni. classifica non rispetta la hit delle vendite. E’ stato il Festival dei social network: nel dettaglio so- no stati 120 mila i tweet nel corso della prima serata (12 Febbraio), 96 mila (13 Febbraio), 108 mila (14 Febbraio), 125 mila (15 Febbraio) e record di 174 mila nel corso della finalissima il 16 Febbraio. È stata una settimana di live/television, ore ed ore di diretta macinate da tanta pubblicità ed alla fine il prodotto televisivo ha tenuto grazie anche alle riprese in HD. Ora è tutto fermo, almeno sembra, oppure già si sta pensando al Festival 2014 ed a chi lo presenterà??? Ma! Segreti di mamma RAI. Da Sanremo restituisco la linea allo studio…dell’Alassino. Da Franco Branco dj il dj del mare… Un ringraziamento, come sempre, alla Casa del Disco Alassio/Albenga et Claudia Maineri per l’ottimizzazione. A.A.A. CERCASI!!! Fotoamatori veramente motivati per dare nuova vita al Circolo Fotografico Barinetti di Alassio. Chi fosse interessato a creare un gruppo fotografico, scambiarsi pareri, confrontare fotografie, organizzare uscite didattiche magari anche con altri gruppi, organizzare corsi e perché no concorsi; può contattarmi all’indirizzo e-mail: [email protected]. Insieme si può!!! 4 «L’ALASSINO» Lettere del pubblico riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) Martedì 19 Marzo 2013 In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. ANPI di Alassio e Laigueglia UNA STORIELLA DI BARUSSO Relazione della visita all’archivio L’ANPI di Alassio-Laigueglia quale, con il centro antico e la diocesano di Albenga assiste con preoccupazione spiaggia costituiscono la pe- Diego, un vero ammiratore alla crisi di valori e all’incertezza politica, l’ANPI si considera infatti testimone della generosità con la quale i partigiani si batterono per una società che volevano diversa e migliore di quella che avevano conosciuto e nella quale erano vissuti; anche in Alassio, fra i tanti episodi, non possiamo non ricordare lo sventato sabotaggio della galleria ferroviaria di Santa Croce, ad opera dei tre concittadini: Libero Picciolini, Nicola Pelle e Dario Franco. Il lavoro, valore che sta alla base della Costituzione Repubblicana, è diventato una variabile dipendente dei processi economici, e questi, più che offrire beni e servizi, sono diventati una specie di lotteria finanziaria, manovrata da occulti centri di potere. Anche Alassio, un tempo all’avanguardia nell’offerta turistica, sta intristendo in un’inerzia propositiva che vede calare sempre più i propri ospiti. L’ostinata e sciagurata politica di privilegiare l’offerta di seconde case rispetto a quella alberghiera, che offrirebbe anche un maggior numero di posti di lavoro qualificato, e l’indubbia crisi economica nazionale, continuano a ridurre le presenze turistiche. La desolata presenza di case vuote per buona parte dell’anno, che incidono notevolmente sui servizi di illuminazione, acquedotto, fognatura, nettezza urbana e altro, senza un’adeguata contropartita positiva sugli esercizi commerciali, evidenzia la miopia di questa politica. L’aggressione alla collina, dove non ci si è preoccupati neppure di intonare le nuove costruzioni all’ambiente, la culiarità che fanno di Alassio uno dei centri di alto livello del ponente ligure, è uno sfregio culturale e al buon senso. Il “Caruggiu” è diventato un monotono susseguirsi di negozi di abbigliamento, molti dei quali franchising di marchi delle grandi città del nord, e di agenzie immobiliari, entrambi, con la crisi in atto, poco frequentati, e le persone che le percorrono si limitano a passeggiare, sperando di trovare forse una qualche attrattiva. Senza teatro, perché, l’Anglicana è una simpatica sala ma, costruita per ben altro scopo, è difficile poterla attrezzare almeno di camerini dignitosi; senza sale cinematografiche; senza locali di divertimento e notturni, Alassio può mettere a disposizione solo il clima e la spiaggia: sul primo non siamo ancora riusciti a fare troppi danni, e la spiaggia, a continuo rischio erosione, è un’offerta sempre più onerosa e meno accessibile. Noi crediamo che ci voglia un soprassalto di coscienza e di senso di responsabilità da parte di tutti, un ritorno a quella voglia di fare, di non delegare e di coraggio che hanno spinto molti giovani e meno giovani, dopo l’8 settembre del ’43, a salire in montagna, o ad agire e, comunque, a dire basta: le cose possono essere cambiate, ma non da qualcun altro, perché siamo noi a poterle cambiare. Occorre allora che un gruppo di Alassini, che amino il proprio paese più del proprio tornaconto, al di fuori e al di sopra dei partiti, si riuniscano e agiscano per Alassio. ANPI I lettori segnalano Come appare evidente dalla fotografia allegata, per tutto il periodo delle festività natalizie, e da allora nulla è cambiato. Un ristoratore ha riempito di cianfrusaglie non ben definite, parte del proprio dehor, per farne un locale di sgombero altamente allettante alla vista. Vi sono sedie, tavolini, armadi, tavole di legno e ogni altro ben di Partimmo con una vecchia “cinquecento”, in cinque, pigiati come sardine, percorremmo la tortuosa via Aurelia per raggiungere Genova dove, al teatro Margherita, si esibiva Charles Aznavour, un nostro “idolo”. Quando ritornammo alle prime ore dell’alba stanchi e anchilosati, ci sembrò di aver compiuto una cosa straordinaria. Mia madre, dopo aver ascoltato la nostra “avventura” borbottò: Chissà cose i ve credé de avè fau... u Diegu u l’ha fau de ciü sensa fo tanti chilometri! - e ci raccontò questo fatto successo anni prima. Il cartellone del cinema teatro Vittoria, con una striscia di carta incollata sopra che avvisava: solo per oggi! pubblicizzava un nuovo film interpretato da Jean Gabin, l’attore preferito, o meglio, “l’idolo” di Diego; il titolo era “Quando torna l’inverno”. Non avrebbe rinunciato a tale evento neanche per tutto l’oro del mondo. Cosicché, senza pensarci troppo, anzi, per niente, nonostante la grande quantità di lavoro, chiuse il laboratorio di falegnameria prima del solito, raggiungendo velocemente casa in Barusso per prepararsi alla grande occasione. Si stava radendo di fronte allo specchio quando annusò un leggero odore di bruciato, guardò dove aveva lasciato la sigaretta, vedendola nel posacenere proseguì a radersi. Poco dopo, il sentore si fece più intenso ma continuò a radersi. Si lavò il viso, si asciugò e si spruzzò il dopo barba. L’odore di bruciato, ormai molto forte, lo costrinse a uscire in mutande dal bagno per verificarne la provenienza: in cucina, accanto alla stufa accesa, una cesta piena di legna e carbone, aveva pericolosamente preso fuoco! Ritornò in bagno e, dopo essersi pettinato con accuratezza i pochi capelli rimastigli si vestì, indossò il giubbotto a scacchi rosso neri in stile canadese, nelle ampie tasche vi mise il pacchetto di sigarette con i cerini, prese le chiavi di casa che erano appoggiate sul comò sotto la vecchia pendola, alzò lo sguardo per controllare l’ora e, capendo che non aveva più tempo da perdere , uscì tra il denso fumo frettolosamente. Scese la scala che portava nell’atrio del caseggiato dove a quell’ora, sua mamma Bonaria con la sorella “Teixa” usavano conversare, o meglio, “ciaitezzare” insieme alle vicine di casa e, dopo averle educatamente salutate, si rivolse a sua madre chiamandola per nome annunciandole con tutta calma: - Bunaria, mira cu te sta brixiandu a cà! Mi e vaggu au Vittoria... u ghè in növu cinema cun Jean Gaben, sun in ritordiu, u va a finì che me perdu l’inissiu... - e tirò dritto!. Quando Bonaria e “Teixa”, intuirono quello che avevano appena sentito, ma, più che altro... da chi, lo avevano udito, rimasero per un attimo disorientate... poi realizzando la situazione, si catapultarono al primo piano salendo gli scalini a quattro a quattro. Ansanti, entrarono in cucina fra fumo e fiamme riuscendo, con l’aiuto delle amiche, a soffocare l’ incendio. P.C. Festa di Carnevale al Centro diurno “Asilo del Nonno” e al “Poggio Fiorito” Il 12 Febbraio, giorno del Martedì Grasso, come da tradizione, si è svolta la grande Festa di Carnevale…. È stato un pomeriggio pieno di sorprese, musica e giochi che hanno coinvolto ospiti e operatori. gie! E grazie all’Associazione Alpini, sempre disponibile e presente, gli ospiti hanno potuto gustare anche caldarroste e “Vin Brulè”. Al pomeriggio hanno preso parte anche coloro che usufruiscono del Servizio di Assistenza Dopo la rottutra della Pentolaccia, colma di caramelle e cioccolatini, gli operatori, che per l’occasione si sono travestiti da clown, come gran finale hanno intrattenuto i presenti con uno spettacolo di danza. Come sempre è stato organizzato un ricco buffet, nel quale non sono mancati i dolci della tradizione carnevalesca: le bu- Domiciliare; la festa ha rappresentato, come sempre, un bellissimo momento di aggregazione ed un’occasione per gli ospiti di condividere esperienze nuove e gratificanti. Si ricorda che il Centro Diurno per anziani continua le sue attività presso la struttura residenziale “Poggio Fiorito”, Via Solva 141. Dio, degno di un rigattiere. Il titolare di questo ristorante lava i suoi pavimenti ogni due giorni riversando in strada abbondante acqua sporca con cui irrora il marciapiedi davanti all’ingresso del locale e abbondantemente la strada fino al vicino caruggio. Il giorno 18 dicembre 2012 la classe IIB dell’Istituto Comprensivo Statale Scuola secondaria di primo grado “Margherita Morteo Ollandini” di Alassio si è recata in visita all’Archivio Diocesano di Alberga, accompagnata dalle insegnanti Cassinelli, Degola e Regonini. Prima di entrare nell’Archivio Diocesano la nostra guida, la dottoressa Alma Oleari, ha mostrato alla classe un affresco posto sulla parete dell’edificio davanti all’archivio raffigurante lo stemma di Leonardo Marchese, personaggio storico importante, vescovo della diocesi di Albenga. Dopo siamo entrati in una stanza con molti scaffali su cui erano riposti libri di grande valore, molto antichi, alcuni erano stati messi in sacchi della spazzatura dentro ai quali stava avvenendo un processo di disinfestazione contro le tarme. In seguito la dottoressa ha spiegato la differenza fra un archivio e una biblioteca: una biblioteca è un luogo in cui possiamo consultare libri stampati scritti da autori, in un archivio, invece, i libri sono interamente scritti a mano con una grande cura e precisione e quelli che noi chiamiamo libri in un archivio prendono il nome di codici. Gli archivi, dunque, sono un insieme di codici scritti da molte persone che hanno una storia e un passato importante come i nobili che, di generazione in generazione, hanno scritto la vita di tutta la loro famiglia. Lettera firmata Nell’archivio che noi abbiamo visitato, quello di Albenga, ci sono codici scritti dai preti. Nel 1563 per la prima volta fu scritto un codice da un prete. Dopo questa data rilevante, durante il concilio di Trento, il Papa stabilì che ogni parroco avrebbe dovuto scrivere un codice fino a formare un archivio contenente i registri parrocchiali. Tutt’ora nelle parrocchie continua la tra- dizione di scrivere registri in cui c’è scritto l’elenco di tutti i battezzati, di coloro che hanno ricevuto per la prima volta l’eucaristia, dei cresimandi, delle persone sposate, cioè tutte le questioni riguardanti la chiesa. Dopo averci fornito queste notizie la dottoressa Oleari ha mostrato a tutta la classe dei codici con la copertina in pergamena, materiale ricavato dalla pelliccia di animali e con le pagine in carta perché fare un libro interamente in pergamena costava troppo. Dentro i codici che ci ha fatto vedere c’erano delle miniature coloratissime inerenti a ciò che diceva il testo scritto in latino con grande precisione da sembrare stampato. In seguito ci siamo spostati in un’altra stanza contenente libri enormi di altissimo valore, questi erano interamente stati fatti in pergamena e sopra la copertina erano state poste delle borchie, perché i codici venivano riposti orizzontalmente una sopra l’altro e le borchie impedivano loro di sciuparsi. La dottoressa ha preso dallo scaffale un’enorme bibbia del Cinquecento contenente una miniatura spettacolare dei sette giorni della creazione. Ai lati della miniatura c’erano raffiguranti due monaci. Si trattava della copista del libro e del miniatore, infatti era severamente proibito firmare le proprio opere, cosi in quell’epoca moltissimi facevano il loro autoritratto per far capire chi era stato l’autore dell’opera. Dopo aver visto la bibbia ci ha mostrato altri libri molto belli come un libro di musica con molte note scritte in caratteri enormi cosi che quelli che avrebbero dovuto cantare le canzoni durante la messa sarebbero riusciti a leggere grazie ad un solo libro, perché fare un libro per ciascun cantante era troppo faticoso. Dopo questa stanza ne abbiamo visitate ancora due, una più fredda dell’altra, perché i libri sono fatti in pergamena, che è un materiale che si dilata se la temperatura sale. Dopo questa interessante visita all’Archivio Diocesano, uno dei sette in tutta Italia, consiglio a tutti di andarlo a visitare perché si possono ammirare codici molto antichi. Elodie Frisenna Classe II B Martedì 19 Marzo 2013 STELLANELLO, non solo... natura e sport I bimbi della scuola incontrano i grandi del ciclismo È stata una visita molto “speciale” quella che hanno ricevuto i bambini della scuola primaria di Stellanello. Hanno ospitato infatti la coppia Fabrizio MACCHI e Felice GIMONDI: pluricampione del Mondo Paralimpico il primo, un mito del ciclismo italiano il secondo. Questi due grandi hanno incontrato gli alunni e hanno raccontato la loro esperienza di sportivi e di uomini. «Ringrazio di cuore questi Campioni per la loro disponibilità e per il coraggio con cui affrontano le sfide di ogni giorno dichiara entusiasta il Sindaco del piccolo paese dell’entroterra, Laura Bestoso - e naturalmente il Comune di Laigueglia, che ci ha voluti partner di questa significativa manifestazione, nata per celebrare i 50 anni del Trofeo Laigueglia. Siamo orgogliosi di ospitare la prima edizione della “Kronokermesse BikeVips & Paralimpics”, sperando possa diventare un appuntamento consolidato della stagione ciclistica in Riviera. Campioni nello sport e nella vita del calibro di Alex Zanardi, Fabrizio Macchi, Fabio Tripoli, Andrea Tarlao e Vittorio Podestà, sono solo alcuni dei nomi che hanno sfilato accanto a vecchie glorie del passato, vincitori delle scorse edizioni del Trofeo Laigueglia, tra cui Felice Gimondi, Franco Balmamion, Riccardo Magrini, Daniele Nardello, Paolo Savoldelli e tanti altri. La partenza proprio dal centro di Stellanello (quasi in concomitanza con lo start vero e 5 «L'ALASSINO» proprio del trofeo da Laigueglia), davanti al Palazzo Comunale, per poi scendere lungo la Val Merula, raggiungendo Andora, affrontando la salita del Capo Mele per giungere infine al traguardo laiguegliese. È stato sicuramente un momento di grande sport, suggestivo e toccante, in cui tutta la cittadinanza ha partecipato perché credo fermamente nel connubio tra natura e sport. Da sempre Stellanello è legato al Trofeo Laigueglia, con i suoi campioni a contendersi il successo sulle nostre strade, che fanno da cornice al nostro splendido entroterra che completa l’offerta turistica del litorale. Proprio in questa occasione che fa da vetrina per il nostro territorio mi è sembrato doveroso promuovere il prodotto di eccellenza che caratterizza la nostra valle e cioè l’olio extravergine di oliva. Sarà proprio questo il nostro biglietto da visita visto che ai campioni della Kermesse sono stati offerti i prodotti artigianali dei frantoi e dei produttori olivicoli presenti nel nostro paese. E da qui lo slogan “Stellanello, non solo natura e sport”. Rivolgo quindi a tutti l’invito a visitare il nostro paese usufruendo di alloggi nelle varie strutture presenti e degustazre i piatti tipici presso i locali ristoranti e soprattutto un arrivederci nella bella stagione quando gli instancabili volontari della proloco delizieranno i nostri ospiti con le specialità gastronomiche tipiche». Rubrichetta mensile Un ricordo per... Stellanello 14 febbraio 2012 TITANIC - GRANDEZZA E MISERIA INAFFONDABILE- Chi va per mare o chi per tanti anni ha vissuto e lavorato sul mare, sa che su di esso di inaffondabile non esiste nulla, sia si tratti di una piccola lancia, di un transatlantico o di un’enorme petroliera. Il “TITANIC” fu definito inaffondabile sia per presunzione tecnica, sia per propaganda commerciale. È indubbio che il “TITANIC” ed i suoi due fratelli gemelli “OLIMPIC” e “GIGANTIC” poi ribattezzato “BRITANNIC”, fossero magnifiche navi. Interni lussuosi come su nessun altra nave del tempo. Suites e cabine di 1a classe alla pari se non superiori al lusso degli alberghi più rinomati. La 2a classe ma soprattutto la 3a classe, riservata esclusivamente agli emigranti, erano dotate di servizi e comfort inimmaginabili sugli altri transatlantici dell’epoca. In pratica la nave era una gran bella nave, ma come in tutte le opere costruite dall’uomo, celava in se molti difetti che si possono riscontrare leggendo i molti trattati tecnici disponibili in passato ma anche recentemente e che purtroppo pesarono sul naufragio. Il Titanic fu varato nei cantieri Harland & Wolff di Belfast. Aveva una lunghezza di 268,83 m, una larghezza di 28 m, una stazza di 46.328 t ed un dislocamento di 66.000 t. La propulsione era realizzata da due motrici alternative a quadruplice espansione che azionavano le due eliche laterali ed un impianto a turbina a bassa pressione che azionava l’elica centrale per una potenza complessiva di 55.000 HP. Era dotato di 29 caldaie e di 159 forni. Il consumo giornaliero medio di carbone era di 650 t. La velocità si aggirava sui 22 nodi. Velocità non troppo elevata rispetto ad altre navi passeggeri, ma la White Star alle alte velocità preferì il lusso e la comodità dei passeggeri. Dagli esami dei reperti recuperati nel 1986 si teorizza che l’acciaio usato per le lamiere della nave non fosse di 1a qualità ed i bulloni (rivetti) usati per collegare le lamiere presentassero una percentuale più alta del normale di scorie di silicio. Un’altra deficienza nella costruzione dello scafo fu inoltre la compartimentazione stagna dei locali. L’assenza di un ponte principale a tenuta stagna che collegasse tutte le 15 paratie stagne dall’alto risultò fatale. Inoltre buona parte delle paratie stagne trasversali risultarono troppo basse e ciò fu la causa principale dell’affondamento della nave. Questa cattiva compartimentazione influì in modo determinante sulla galleggiabilità della nave dopo la collisione dell’iceberg. Lo scafo inoltre era dotato di un doppio fondo longitudinale, ma non di una doppia compartimentazione laterale come già in uso su altri transatlantici. Praticamente una sola paratia di 2.5 cm di spessore divideva i locali abitati dal mare. Sulle cause dell’affondamento vi furono diverse perizie, ma le Commissioni Inglese ed Americana non arrivarono a nessuna conclusione, probabilmente voluta. Qui non si vuole arrivare ad incolpare nessuno e ci limiteremo ad enunciare i fatti come realmente accaduti senza alcuna partigianeria, tenendo sempre presente che con il senno di poi... La nave lasciò Southampton mercoledì 10 aprile 1912 al Comando del C. L. C. Edward Smith già Comandante l’anno precedente del gemello del Titanic l’Olimpic. Con i suoi quaranta anni di servizio era in quel momento il Comandante più titolato del Regno Unito. A bordo erano imbarcati 1324 passeggeri e 899 di equipaggio per un totale di 2.233 persone. La nave poteva trasportare un totale di circa 3.500 persone. Lasciato il Fastnet la navigazione proseguì regolare. Il tempo era buono ed i passeggeri potevano godere di una bellissima vacanza. Ma già al secondo giorno di navigazione la stazione radio di bordo cominciò a ricevere avvisi di iceberg e banchise di ghiaccio in prossimità della rotta seguita dal Titanic. La nave era dotata di 14 lance di salvataggio che avevano una portata di 65 persone ciascuna; due imbarcazioni minori per 35 persone e 4 battelli pieghevoli per 47 persone. In totale i mezzi di salvataggio erano sufficienti per sole 1.176 persone, numero ben al di sotto del totale delle persone che poteva ospitare la nave. Il progetto originale prevedeva la presenza di 32 lance di salvataggio, ma la Società Armatrice la White Star Line, per banali questioni di estetica, suffragata dalle regole allora vigenti del “Merchant Shipping Act” che stabiliva per le navi superiori alle 10.000 t di stazza una presenza a bordo di sole 16 imbarcazioni di salvataggio, si impose ed ottenne la molto discussa diminuzione delle stesse con le drammatiche conseguenze che sappiamo. In seguito alle polemiche che ne derivarono si ar- rivò in breve tempo a correggere dette regole e fu stabilito che ogni persona a bordo dovesse avere in caso di naufragio, un posto sulle lance di salvataggio. Come purtroppo avviene sovente, anche allora per ragioni economiche o per disinteresse, la salvaguardia della vita umana non dico fosse relegata all’ultimo posto, ma non certo ai primi posti della graduatoria. Le segnalazioni da parte di molte altre navi in relazione alla presenza di iceberg e banchise di ghiaccio sulla rotta del Titanic, si susseguirono in continuazione, ma non furono prese in seria considerazione da parte del Comandante Smith. Anche il repentino abbassamento della temperatura dell’aria e del mare scesa da 10 gradi a 0 gradi, sicuro sintomo della presenza di ghiacci in zona, fu sottovalutata. Scese la sera del 14 aprile. Il Titanic navigava alla massima velocità (erano state messe in funzione tutte le caldaie). Il tempo era magnifico: bonaccia di mare ed un tramonto meraviglioso. Col calare del buio, (a quel tempo le navi non erano ancora provviste di impianti radar) la prudenza avrebbe consigliato, dati i continui avvisi di avvistamento iceberg, di diminuire la velocità,di rinforzare il servizio di vedette ed in generale di rinforzare le guardie. Nulla di tutto questo fu fatto. In particolare il servizio di vedetta fu affidato, come solito, a due marinai appollaiati sulla coffa dell’albero di trinchetto a prora senza protezione alcuna, ma sopratutto, cosa assurda, senza binocoli. Alle 20.55 il Comandante sale sul ponte di Comando. Ne discende alle 21.00 lasciando detto di chiamarlo in caso di foschia o di eventuali altri problemi. Vista la situazione, consi- derato che la nave stava entrando nella zona più pericolosa, il comportamento del Comandante Smith non è stato giudicato tra i più responsabili. Il Comandante avrebbe dovuto rimanere sul ponte ed assumersi la responsabilità di guidare la nave tra quei pericoli. Alle 22.30 si incontra controbordo la nave “Rappahannock” che segnala a lampi di luce di aver appena attraversato ghiaccio e iceberg sulla rotta del Titanic. La nave non cambia rotta e non diminuisce minimamente la velocità. Alle 23.30 la vedetta di prora avvista l’iceberg ad una distanza di circa 500 metri. Alle 23.40 avviene la collisione fatale. Non si sa esattamente la manovra che eseguì l’Ufficiale di guardia sul ponte, ma considerando il brevissimo intervallo di tempo a disposizione, non si può né lodare ma sopratutto non si può criticare il suo comportamento. Sono attimi di terrore e qualunque manovra non può onestamente essere giudicata. Come noto la collisione con l’iceberg aprì una grossa falla sul lato dritto della nave. Entrò molta acqua nello scafo e per i motivi sopracitati alle ore 02.18 la nave si spezzò in due tronconi e si inabissò. Si è molto parlato di ciò che avvenne subito dopo la collisione: Lance di salvataggio che sce- sero con pochissime persone a bordo. Lance di salvataggio che si rifiutarono di avvicinarsi alla nave per recuperare naufraghi in mare. Queste sono le miserie che si riscontrano in casi di calamità, per fortuna non sempre. La grandezza fu costituita dal comportamento più che ammirevole del personale di macchina che si sacrificò per mantenere in moto le dinamo sino all’ultimo. Dal comportamento degli elementi dell’orchestra che stoicamente suonarono ancora nel momento del naufragio. Dal comportamento degli 80 Italiani, (quasi tutto personale di camera) di cui non si salvò nessuno. Dei molti altri esempi di altruismo sconosciuti e di cui solitamente non si parla ma che costituiscono un fulgido esempio. Il bilancio della tragedia fu di 1.517 persone scomparse, di cui 832 passeggeri e 685 marinai. Si salvarono 706 persone di cui 492 passeggeri e 214 marinai. Tutti i superstiti vennero accolti a bordo del “Carpathia” il cui Comandante fu insignito della più alta onorificenza Inglese “La medaglia d’oro al valore”. Il Titanic riposa ora sul fondo dell’oceano in due tronconi separati da una distanza di 800 m, ad una profondità di 3.800 m. Quella descritta in queste pagine, è una piccola e scarna storia della tragedia del Titanic, la nave forse più famosa negli annali della Marineria Mondiale. Una nave che fu definita inaffondabile, ma che segnò la fine del mito arrogante della indistruttibilità di un prodotto della tecnologia del nuovo secolo. E sopratutto ci insegnò che il mare è come la montagna: lo di può amare ma lo si deve sopratutto temere. GianCarlo Cerutti 6 «L'ALASSINO» Martedì 19 Marzo 2013 GRAZIE RAGAZZI! A.S.D. UNIONE CICLISTICA ALASSIO Domenica 10 e lunedì 11 febbraio 2013, due date di condizioni meteo avverse; la neve e, più ancora, il ghiaccio ha bloccato la nostra città, creando non pochi problemi. Un aiuto tangibile e concreto è arrivato dai volontari della Protezione Civile locale, ragazzi che sono sempre in prima linea per la salvaguardia dell’ambiente che ci circonda e la sicurezza dei cittadini. Con il loro operato hanno lavorato ininterrottamente da dome- nica pomeriggio a lunedì notte, per riprendere nuovamente Martedì mattina, ripristinando la viabilità nelle strade collinari lastricate di ghiaccio e interrotte per caduta alberi. Un impegno che è forte espressione di spirito di sacrificio, di elevato senso civico di appartenenza alla comunità, di vicinanza ai cittadini e collaborazione con le istituzioni del territorio. Un impegno che per la cittadinanza è sintomo di sicurezza, fiducia e tranquillità. GRAZIE! Mini lezioni Feldenkrais per migliorare i movimenti A cura di Iris Gaburri, insegnante del Metodo Feldenkrais® Centro Ginnastiche Dolci - Via Manzoni, 19 - Alassio Il concetto fondamentale su cui si basa il Metodo Feldenkrais è il seguente: IL CORPO UMANO È ORGANIZZATO PER MUOVERSI EFFICACEMENTE COL MINORE SFORZO, ossia, quanto più i movimenti sono agili e leggeri, tanto più sono corretti. Scopo: migliorare l’organizzazione motoria eliminando quelle abitudini posturali divenute col tempo inadatte o addirittura dan- nose. In questo spazio proporrò una serie di brevi esercizi CAM (Conoscersi Attraverso il Movimento) da eseguire con calma e lentezza, prendendo il tempo di verificare gli eventuali cambiamenti. È importante: non forzare mai i movimenti e, in presenza di dolore, fermarsi e cercare strade alternative. Per informazioni sul Metodo: www.feldenkrais.it CENTENARIO EX ALLIEVI È iniziata la stagione del ci- Mirko Colman e Davide Pe- ti saranno in gara sulle strade vanissimi si sono distinti come clismo e da noi in Riviera, do- trucco, stanno scaldando i mo- del Principato di Monaco per il prim’attori. Parliamo di Gloria po il Trofeo Laigueglia che ha tori per questo primo ed im- classico circuito sul porto ed Scarsi, Samuele Manfredi, celebrato la sua cinquantesi- portante appuntamento che, anche qui sia la prima che la Mattia Bruno, Giulia Esposito, ma edizione con la vittoria di già lo scorso anno, ha visto il seconda formazione, garegge- Sebastiano Enrico, Noah Balduzzi, Alberto ImpaFilippo Pozzato, e rato e Riccardo Padopo la rinata Montedovani che costituicarlo-Alassio per diranno, se potranno lettanti, è ora la volta confermare i risultadell’esordio agonistiti degli scorsi anni, co delle categorie miuna delle squadre nori che hanno nel più forti di tutto il Ponente Savonese un nord-ovest. Le sudnucleo di agonisti tra dette due categorie, i più quotati di tutta ben guidate dai D. S. la Liguria; parliamo Luca Bertone. Mardei tesserati della cello Ruggi e Gianni Unione Ciclistica AlasGaibisso, saranno le sio, della A. S. Andora prime a sfidare i coee del V. C. Laigueglia. tanei sulle strade d’IPrima di fine marzo talia, facendo da saranno gli juniores, apripista alla scalpigli allievi e gli esortante formazione dei dienti a presentarsi ai giovanissimi guidata nastri di partenza da Angela Gaibisso delle prime gare; la che subito dopo si U.C. Alassio già il 24 appresta a ricalcare di marzo con la squale vincenti stagioni dra allievi si cimenpassate che, oltre alterà alla apertura nazionale con la classi- Un gruppo di giovani alassini in occasione della festa della squadra professionistica Androni le sonanti vittorie individuali, hanno vica Coppa Cei a Lucca, Venezuela, ospite all’Hotel Toscana di Alassio. sto per ben otto volche quest’anno si dite consecutive aggiusputerà sullo stesso percorso e che vedrà i cam- nostro valido capofila Bertone ranno come lo scorso anno, dicarsi l’ambito titolo di camcon buone possibilità di ben fi- pione Ligure a squadre, davanpionati italiani la prima dome- in grande evidenza. La domenica successiva, gurare. Fondate speranze so- ti a tutti gli altri club Liguri. nica di luglio. Quindi i nostri quattro portacolori: Filippo giorno di Pasqua, sia la squa- no riposte su alcuni ottimi raBertone, Christian Sassarelli, dra allievi che quella esordien- gazzi che nelle categorie gioIl Presidente V. N. IN GIRO PER IL MONDO… ALASSIO… L’Unione degli Exallievi/e di Don Bosco di Alassio, in occasione del suo primo Centenario (1913 – 2013) invita la cittadinanza e i graditi ospiti alla partecipazione: Venerdì 12 aprile 2013, alle ore 21, nella Chiesa di S. Maria degli Angeli, concerto del Coro Polifonico Beato Jacopo da Varagine. Prima parte brani della Liturgia sacra; seconda parte celebri brani operistici. Soprano: Yukari Kobayashi; tenore: Silvano Santagata. Domenica 14 aprile 2013, Mar- cia non competitiva FEDE, FAMIGLIA E SPORT, per le vie di Alassio. Sono invitati a partecipare bambini e ragazzi delle Scuole cittadine, componenti le Società Sportive, gli Scout, gli iscritti alle Associazioni e a tutti i simpatizzanti. Il raduno sarà presso l’Oratorio Don Bosco alle ore 9,30, con partenza alle ore 10. Al termine colazione per tutti. A seguire S. Messa festiva nel cortile dell’Oratorio. Ciclismo: Gran Fondo Internazionale di Laigueglia Nello scorso mese di gennaio sono stato invitato dal m.o Bill Doherty, direttore artistico di Central Florida Lyric Opera, a curare l’allestimento e la messa in scena della Turandot di Giacomo Puccini. Dopo un intenso periodo di prove musicali e sceniche l’Opera ha avuto il suo debutto con esito a dir poco esaltante. Ma, seppur più che lieto del lusinghiero successo, ciò che mi ha sorpreso ed emozionato è stato ben altro… poco prima dell’inizio della recita, a sipario chiuso, è calato sul proscenio uno schermo sul quale veniva proiettato un breve documento inerente l’attività di Central Florida Lyric Opera, e fin qui nulla di eclatante, ma dopo pochi secondi ecco apparire l’isola Gallinara, la Cappelletta, lo splendido golfo di Alassio… Il maestro Doherty, che ad Alassio è stato ospite varie volte, ha voluto rendere omaggio alla nostra Città, di cui si dice letteralmente innamorato e con tale presentazione ha invitato i molti sostenitori dell’Opera italiana in Florida a partecipare all’ormai consueto viaggio estivo italiano che vede Alassio punto focale della trasferta turistico-culturale da lui organizzata. Vedere inaspettatamente la mia Alassio ed ascoltarne l’omaggio è stato per me ancor più gratificante del pur gradito successo ottenuto come regista dell’opera. L’estate scorsa la presenza dell’amico m.o Bill Doherty ha permesso l’esecuzione di vari concerti operistici che hanno ottenuto ad Alassio, Albenga, San Bartolomeo al Mare e Loano, entusiastici consensi da parte del numerosissimo pubblico presente. Mi auguro che nella prossima stagione estiva Alassio voglia ringraziarlo ed applaudirlo ancora. Andrea Elena ALASSIO IN CORNICE Kronplatz - Sci club Alassio 2013 Lo Sci Club Alassio al ritorno dalla settimana di preparazione atletica, svoltasi dal 27 gennaio al 03 febbraio, nel comprensorio di Kronplatz, ringrazia tutti coloro che hanno partecipato e reso possibile la buona riuscita dell’evento sportivo. In primis tutti i Soci, la Direzione dell’Hotel Mühlgarten di Brunico, la Scuola Sci, gli autisti della società Wilma e Bill, la Signora Valeria e lo staff della Domenica 10 febbraio 2013, si è svolta la 14a edizione del Gran Fondo Internazionale di Laigueglia di ciclismo. La gara era aperta a tutti i cicloamatori di ambo i sessi italiani e stranieri. Griglie di partenza da corso Badarò e da via Mazzini. Il via alla corsa, come da programma, puntuale alle ore 9,30 e arrivo dei partecipanti in località Colla Micheri di Laigueglia. Iscritti e partenti 3200 corridori che hanno scelto la nostra Riviera per il clima mite e piacevole (siamo a febbraio) e la crisi economica che ben conosciamo. Divisi in categorie, da Laigueglia hanno pedalato per 110 Km transitando in Alassio, Albenga, Ceriale, Cisano sul Neva, Vendone, Ranzo, Garlenda, Casanova Lerrone, Testico, Stellanello con arrivo a Laigueglia. Una grande e bella giornata di sole all’insegna dello sport amatoriale che ha portato nelle nostre località turistiche migliaia di persone che già da venerdì 8 febbraio avevano pernottato in alberghi. In Alassio gli hotel aperti hanno ospitato corridori, accompagnatori, famigliari, vere e proprie squadre organizzate al meglio. È stato uno spettacolo vederli transitare sulla via Aurelia. Per almeno una mezz’ora è stato un susseguirsi senza interruzioni di atleti amanti delle loro biciclette, pronti a darsi bagarre fin dall’inizio della corsa. Un bravo davvero ai ciclisti e agli organizzatori della corsa. Fal/. Per L’A.V.A. La sera di martedì 5 marzo 2013 i sei gruppi costituenti “Alassio in cornice”, riunitisi presso l’A.V.A., hanno votato il “logo” che li rappresenta. La scelta non facile fra le tante soluzioni inviate all’AVA, è stata motivata dall’aspetto prettamente grafico ed essenziale del bozzetto. L’AVA ringrazia a nome di “Alassio in cornice” tutti coloro che hanno voluto prepararsi in questa simpatica competizione. Baita La Miara e non per ultimi i componenti del Direttivo presenti. Un grazie particolare per la sua disponibilità e professionalità va al dott. Stefano Maxena. Con l’augurio di continuare al meglio la stagione sciistica, il Direttivo vi dà appuntamento al 03 marzo presso la stazione sciistica di Monesi per la Gara Sociale. Il direttivo Martedì 19 Marzo 2013 7 «L'ALASSINO» Il Pigato Blitz conquista gli sciatori della Valtellina e la Baciomania contagia le sue piste da sci 8 INCONTRI SALUTARI Aprica (SO). Lanciato nell’estate 2012 da Bianca Sartori, proprietaria dell’omonima cantina, il Pigato Blitz, dopo essersi imposto come aperitivo cool nella Riviera Ligure, ora, grazie ai giovani barman dell’Alberghiero “F. Maria Gian- L’Ufficio Politiche Sociali – Sportello di Cittadinanza – comunica che anche quest’anno, come ormai è consuetudine da alcune stagioni, ha preso il via l’iniziativa “8 Incontri Salutari” che per la stagione in corso saranno tenuti presso il nuovo Centro d’Incontro per la Terza età “L’Isola che c’è” in Via Robutti, 5. L’iniziativa, rivolta alla terza età, ha lo scopo di fornire informazioni utili alla vita quotidiana, che aiutino a prevenire i comportamenti scorretti, sia per la salute, che per l’incolumità della persona. Giovedì 14 febbraio si è svolta la prima conferenza con la Fisioterapista Dott.ssa Ambra De Capitani che ha trattato il tema “Il dolore cervicale, prevenzione e cura attraverso il movi- Aprica (SO). Il progetto “Baciomania” ideato dagli alunni del corso Turistico Commerciale dell’Istituto Alberghiero di Alassio, in collaborazione con la Pasticceria Riviera, ha visto la specialità dolciaria della Città del Muretto contagiare con la Il Pigato. cardi” di Alassio, punta ad affermarsi anche nelle più rinomate stazioni sciistiche italiane. L’appuntamento per l’aperitivo della Sartori Pigato è sulle nevi di Aprica dove, in questo periodo, soggiornano tanti turisti dell’Est Europa: polacchi, cechi, slovacchi e bulgari che gradiscono tutto ciò che è Italian Style, dalla moda all’enogastronomia. Il Blitz è a base di Pigato, il principe dei bianchi di Liguria, con aggiunta di Aperol e soda. Ad Aprica, perla della Valtellina, viene proposto con la regina dei salumi di questa valle: la bresaola IGP. Il Pigato D.O.C. della Sartori, la più grande azienda vitivinicola ligure dislocata in un unico appezzamento, si distingue per il suo colore giallo paglierino, per il profumo di banana, miele e pesca matura; di carattere secco, deciso, corposo e piacevolmente amarognolo, si usa per cucinare molti piatti liguri, dal mare ai monti. L’attività promozionale è stata svolta dagli alunni dell’Istituto Alberghiero durante l’attività “Scuola in Montagna”. sua mascotte, “Il Bacione”, gli sciatori della Valtellina. La Riviera è una pasticceria storica di Alassio, la sua specialità sono i Baci della Riviera, cioccolatini a marchio brevettato, la cui ricetta, un impasto di nocciole, cioccolato e miele, è se- nia”, è un vero e proprio luogo di culto per gli amanti dello sci alpino e dello snowboard; infatti, con i suo 50 km di piste battute, è uno dei principali comprensori della ski area della Valtellina. L’azione di comunicazione si è basata sui principi della “guerriglia marketing” ed ha previsto, oltre alla distribuzione gratuita di oltre un quintale di Baci di Alassio, tutta una serie di situazioni da candid camera. L’evento svolto con il contributo organizzativo del Comune di Aprica, Assessorato al Turismo, ha consolidato la partnership tra l’Istituto Alberghiero di Alassio e la Città di Aprica, che vede la scuola ligure abbinare alle attività formative di sala, cucina e ricevimento il marketing e la comunicazione con la gestione di eventi promozionali. Infatti, da oltre vent’anni l’Istituto “F. Maria Giancardi” organizza, nell’ambito delle iniziative di educazione alla salute, il progetto Scuola in Montagna, che consiste nella conduzione da parte degli alunni alassini di Hotel di categoria superiore. L’attività rientra nel progetto d’Istituto “I Comunicativi”. A guidare gli alunni durante l’evento sono stati i docenti Antonella Annitto, Monica Barbera, Michela Calandruccio, mento”. La Relatrice con il supporto video ha illustrato la patologia e consigliato le posture e i movimenti corretti per prevenirla nonché attenuare il dolore. Il secondo appuntamento si è svolto martedì 26 febbraio con il Comandante della locale Stazione Carabinieri Lgt. Gian Luigi Marras che ha relazionato su: “Truffe agli anziani, la prevenzione è la miglior difesa”. Il Comandante ha distribuito a tutti i partecipanti un opuscolo informativo con preziosi consigli anti truffa e grazie anche alla proiezione di alcuni filmati tratti da una nota trasmissione televisiva ha evidenziato i meccanismi più usati dai truffatori. Il ciclo di conferenze proseguirà giovedì 14 marzo con il medico d’urgenza dott. Giancarlo Abregal sul tema “I rimedi naturali per il mal di schiena” e martedì 26 marzo con l’Otorino dott. Rinaldo Pastorino che tratterà il tema “Sordità: il disagio di non sentire”. Alassio con la sua “Beat Art Concept” Dopo le tappe internazionali degli Emirati Arabi, con due date a Dubai, e di Lugano e Ginevra in Svizzera, e la prestigiosa serata di inaugurazione dell’esclusi- al Casinò di Sanremo. «L’abbinamento fra divertimento e cultura piace molto» dice Rudy «e a me piace l’idea di riuscire a portare l’arte in mezzo alla gente, vo Club Pepero in Costa Smeraldo il tour del «Beat Art concept» di Rudy Mascheretti, l’artista “deejay alassino” noto col nome d’arte di Rudy Mas ha varcato l’oceano. Questa volta le agenzie che lo rappresentano, la Models and Showe la Kvonts Way di Torino, hanno organizzato per lui un evento a New Y ork, che ha visto l’artista dipingere e mixare nei più noti contesti della Grande Mela come Centrai Park, Bryant Park e Brooklvn. Al pool di sostenitori dell’iniziativa ha aderito anche il Grand Hotel di Alassio, che con il direttore Davide Crema ha instaurato un nuovo corso, aperto alla grande clientela internazionale. La ormai nota formula ideata da Rudy Mas consiste in una innovativa forma di intrattenimento, che coniuga musica e pittura. L’artista, infatti, mentre mixa i suoi dischi come deejay mette a frutto la sua abilità d’artista dipingendo, in contemporanea, una grande tela posta alle sue spalle. In questo modo il pubblico vede nascere davanti ai propri occhi un’opera d’arte, mentre balla e si diverte. Il sassofonista sanremese Gabriele Zeppegno, vero virtuoso dello strumento, accompagna dal vivo l’artista durante la performance, creando ulteriore feeling con il pubblico. Il Beat Art Concept ha recentemente conseguito il premio «Festivalmare 20l2», patrocinato da La Stampa, dando modo al ragazzi di divertirsi ma contemporaneamente, di avvicinarsi alla pittura, vedendola nascere dai vivo ed apprezzandone iI varie fasi realizzative. Questa ulteriore espe- Il Bacio. greta. L’evento ha coinvolto, in modo simpatico e divertente, gli sciatori italiani e stranieri che soggiornano all’Aprica, una delle più antiche stazioni sciistiche della Lombardia. Aprica, scelta per il progetto “Bacioma- Rita Baio, Nello Simoncini, Norberto Andreoni, Flavia Mallamaci, Maria Elisabetta Corradi, Marina Tiro, Pierluigi Raspino, Francesca Marchetti, Stefania Arata, Luca Ansaldo, Riccardo Giannantonio e Franco Laureri. IN PREPARAZIONE DEL MITT 2013 CENA DI GALA CON IL CONSOLE GENERALE DELLA FEDERAZIONE RUSSA DI GENOVA Alassio, Evgeny M. Boykov, Console Generale della Federazione Russa a Genova, è stato l’ospite d’onore alla cena di gala lunedì 18 febbraio, presso to ricevuto dall’assessore regionale al turismo, Angelo Berlangieri, dal direttore dell’agenzia regionale “In Liguria”, Enisio Franzosi, dal presidente di l’hotel Savoia di Alassio, organizzata dagli imprenditori turistici della Città del Muretto e dalle cantine ranzesi, in previsione del workshop di Mosca di marzo 2013. Il diplomatico, accompagnato dalla moglie, è sta- Confcommercio, Vincenzo Bertino, dal presidente dell’aeroporto di Villanova d’Albenga, Maurizio Maricone, da Felix Lammardo, coordinatore del progetto TurizmItalia, dal sindaco di Laigueglia, Franco Ma- glione e dal sindaco di Ranzo Agnese Vinai. L’evento, organizzato da Egidio Mantellassi, Claudio Betty, Giancarlo Formichella, Sara Baiardo, Nuccia Cosso, Paolo Buscaglia, Marco Dottore e Franco Laureri, ha permesso agli operatori, di costa e entroterra, di presentare tutte le iniziative promozionali che saranno proposte all’interno del workshop e presso il ristorante “Bontempi”. Infatti, durante la fiera del turismo e le settimane successive, grazie alla collaborazione con lo chef stellato, Valentino Bontempi, presso il suo ristorante, sarà possibile degustare i menu della nostra Liguria. I prodotti del Frantoio Armato di Alassio e i vini delle cantine “A Maccia”, Alessandri Massimo, Bio Vio, Deperi e Sartori di Torre Pernice, saranno anche protagonisti, all’interno della fiera, con degustazioni e laboratori del gusto a cura di uno chef russo. La presenza Evgeny M. Boykov è stata l’occasione per consolidare la collaborazione tra gli imprenditori e il consolato generale a Genova ed al contempo gettare le basi per iniziative comuni per la promozione di scambi culturali tra la Città del Muretto e la Federazione Russa attraverso il portale Turizm Italia.ru Il comitato organizzatore rienza, in un contesto assoluto come New York, mi ha consentito di esplorare nuovi scenari e di farmi ulteriormente “le ossa” con la mia “Beat Art”: nonostante il successo, noi artisti non siamo mai completamente soddisfatti del nostro lavoro». Adriano Berrino, manager di Rudy, spiega: «Questo evento è stato per noi molto impor tante, ha portato la “Beat Art” nel cuore di New York. Sarà propedeutica a futuri contratti con i prestigiosi locali della città: sono grato al Grand Hotel di Alassio ed alle due agenzie torinesi che, sposando il progetto, hanno subito rafforzato ulteriormente la già ottima immagine di Rudy e della sua performance. Come alassino, poi, sono orgoglioso di contribuire al successo di un mio concittadino in giro per il mondo: abbiamo da poco presentato al Console russo in ltalia la performance, ottenendo entusiastici commenti». Prossimo obbiettivo è la vicina Costa Azzurra, sempre attenta a concetti all’avanguardia e di alta raffinatezza come la «Beat Art». [d.sr.] 8 «L'ALASSINO» Ezio Aceti: il mondo dei giovani Domenica 3 marzo, davanti ad un pubblico veramente folto, formato da genitori, educatori, insegnanti, il prof. Ezio Aceti, esperto di Psicologia dell’età evolutiva e di Psicologia della disabilità, ha tenuto un interessante intervento presso la nuova sala multimediale dell’Oratorio Don Bosco di Alassio. Il relatore, con la verve che lo contraddistingue, ha saputo toccare in un’ora e mezza le principali problematiche che investono la relazione educativa tra genitori e figli. Norme, coerenza, pochi stimoli e autoritarismo sono i fattori che contraddistinguevano l’ambiente in cui vivevano i giovani nel passato. Fattori che non necessariamente coincidono con possibili conseguenze negative all’interno del processo educativo, anzi. Quanto sia importante il senso e il rispetto della norma, lo vediamo oggi con chiarezza, in un’età in cui il valore della norma sembra, purtroppo, passato di moda in troppi campi dell’agire umano. La coerenza, poi, altro aspetto deficitario nei nostri tempi, dà al bambino migliori condizioni relazionali con il mondo dell’adulto. Ma anche la scarsità di stimoli, tipica del mondo di ieri, che ci sembra magari un aspetto per niente positivo ai fini educativi, in realtà migliora nel bambino sia la capacità di ascolto che quella di approfondire gli elementi di proprio interesse. Persino il “vecchio” autoritarismo (da non confondere con l’autorevolezza) è in grado di sviluppare nel bambino quella che il prof. Aceti ha chiamato “speranza nel benessere”, cioè nel raggiungimento di migliori condizioni di vita relazionale grazie all’educazione stessa. I bambini di oggi vivono, invece, in realtà in cui gli elementi dominanti sono le emozioni, il pluralismo, una sovrabbondanza di stimoli e un diffuso liberalismo. Tutti noi sappiamo che le emozioni, per quanto belle e importanti, sono però effimere e mutevoli; scarso è il loro contributo nel processo educativo. Il pluralismo oggi è facilitato anche e soprattutto dal mondo virtuale di internet, dai modelli, dalle conoscenze che esso propone. Mentre il “liberalismo” educativo genera nel bambino un notevole smarrimento, che non porta frutti né positivi né duraturi. Un momento forte della conversazione del prof. Aceti è stata l’affermazione secondo la quale dopo i sette anni al bam- bino non è più necessaria la figura materna, che invece è di primaria importanza, è tutto nell’età precedente. Due sono, infatti, le sfere che caratterizzano il mondo interiore del bambino e del giovane: quella cognitiva che deve crescere con l’età (e la sua realizzazione spetta alla figura maschile della famiglia) e quella emotiva che è importante appunto nei primi sette anni di vita e che è affidata per natura alla madre. Un’educazione troppo “matriarcale” rischia di rallentare, bloccare o deviare questo processo. Martedì 19 Marzo 2013 ASPETTI DI ALASSIO ANNI CINQUANTA Quando nel 1953 i miei genitori si spostarono da Via XX Settembre in Via Leonardo da Vinci e presero in affitto un ampio negozio con stanze di abitazione sul retro, mi trovai inserito in una ambiente ricco di verde e di spazi, dove potevo giocare liberamente. Il locale, in cui i miei vendevano commestibili vari, si trovava esattamente dove ora è in attività la sala giochi con slot machines ed all’esterno portava questa vistosa insegna: Petit Marché (Piccolo Mercato). Di fianco non vi era l’enorme palazzo che ora fa angolo con Via Diaz e si affaccia sulla piccola rotonda, ma un ampio ortogiardino. Era il mio paradiso, il mio Eden, quello in cui mi divertivo a correre su e giù fino al recinto che delimitava il terreno delle suore di Maria Ausiliatrice. Qualche volta salivo sul muretto di recinzione e L’imprenditore Angelo Bogliolo aveva intenzione di costruire proprio sul grande orto, in cui giocavo e mangiavo, un palazzo, quello che ora domina l’angolo di Via Diaz e di Via Leonardo da Vinci. I miei diedero subito parere favorevole all’utilizzo del terreno, anche perché erano sorti problemi giudiziari col padrone del Petit Marché e soprattutto perché si era liberato il grande locale che ancora oggi vende frutta, verdura e commestibili vari all’angolo di Via Diaz. Padroni di questo magazzino erano i Pravettoni, titolari di un negozio di scarpe e anche proprietari di numerose case a Caracas in Venezuela. Ricordo quest’ultimo particolare perché i figli dei Pravettoni, Giordano e Eleonora, ogni tanto mi regalavano i francobolli per me preziosi di quel paese. vamo all’estremità del marciapiede e lo colpivamo con forza con un bastone a forma di mazza dicendo: “Pimpirinella, bella, sarà”. Il legnetto volava per aria e l’avversario doveva inseguirlo e colpirlo a sua volta con la sua mazza. Era insomma una specie di baseball. L’Aurelia allora non era frequentata come oggi. Ricordo che sentivamo giungere le macchine da lontano, nel momento in cui doppiavano Santa Croce. Aspettavamo alcuni istanti, le lasciavamo passare e quindi si ricominciava a giocare, magari a “Guardia e Ladri” sull’asfalto fresco. Sembra incredibile, ma non è mai accaduto a noi ragazzi nessun incidente. Un giorno mia cugina, di qualche anno più vecchia, mi infastidì, la inseguii fuori dal negozio; lei si lanciò di corsa sull’Aurelia senza guardare né a destra né a sinistra, io mi buttai sulla strada con la stessa disattenzione senza il timore di essere urtato da un veicolo o da un camion. Cari amici erano i Freghetti, Emanuele e Beppe. I loro genitori gestivano una latteria proprio in Via Diaz di fronte alla casa delle suore, dove ora si trova un grande magazzino. Con loro amavo correre e gareggiare in bicicletta sulla terra battuta, partendo dall’Aurelia e arrivando fino al ponte della ferrovia. Erano volate spericolate su tutta l’ampiezza della strada. Frequentavo spesso la loro casa, che sul retro si affacciava proprio sullo schermo del cinema Excelsior all’aperto. D’estate sedevamo sul balcone o ci appoggiavamo alla finestra e gustavamo i film western, la nostra passione. (segue nel prossimo numero) Giovanni Puerari DEXIDERI Tanti anni fa, ‘sta chì a l’era a “Cà Gianca”, dund’u feniva (o u cumènsova?) in mundu faitu d’orti e de su, da-a simma au fundu, in mundu che ciü ou pènsu e ciü u me manca; Infine, è stato evidenziato come non si può prescindere nel difficile compito dell’educazione dall’insegnare cosa sia bene e cosa non lo sia: per raggiungere e centrare questo obiettivo vitale è importante capire per un educatore che l’essere umano è essenzialmente relazione e che la relazione ha come unico fondamento l’amore. Quindi l’amore è per forza alla base di ogni processo educativo. Anche l’amore per Dio, se si imposta sulle stesse basi dell’innamoramento tra le persone e cioè se non è un obbligo, se è vissuto come una volontà di “stare con” e la conseguente felicità di “stare con”, entrambe le quali generano il forte desiderio di vivere pienamente quell’esperienza. Alla fine della relazione è seguito un breve, ma intenso dibattito tra il prof. Aceti e diversi partecipanti, alcuni forse anche un pochino preoccupati di dover rivedere il loro impianto educativo. Tuttavia, ha concluso il professore, nella relazione educativa nessuno può dire di non sbagliare mai. L’importante è “mettercela tutta”, crederci fermamente. A queste condizioni, i frutti dello sforzo educativo rimangono. Questa volta, genitori ed educatori sono tornati alle loro abitazioni con i…. compiti per casa! Via Mazzini con i giardini. osservavo curioso gli ambienti della loro casa e dell’oratorio femminile, mentre assaggiavo acini d’uva che cresceva spontanea e mandorle amare dal grande albero di confine. In mezzo al giardino dominava una rigogliosa siepe di rosmarino, che ogni tanto cercavo di saltare come in una corsa a ostacoli. Troppe volte ho pasticciato con l’uva nera, i fichi e le mandorle a tal punto da fare indigestione e ogni volta puntualissimo il dottor W. Barinetti mi ordinava un bel clistere per pulire l’intestino. Vicino al rosamrino era ben visibile un ampio pozzo con secchio e catena, che però non attirò mai la mia curiosità, anche perché era troppo alto per me. Dopo due o tre anni, quando ormai frequentavo le medie presso i salesiani, i miei ebbero un’offerta straordinaria, destinata anche a cambiare il nostro sistema di vita. Avevo perso un giardino stupendo, ma avevo guadagnato in compenso una strada spaziosa, Via Diaz. Allora era in terra battuta, molto polverosa, ombreggiata solo dai pini, ancora giovanissimi sostenuti da pali per resistere alla forza del vento. Non passavano macchine in Via Diaz a metà degli anni Cinquanta, non vi era traffico inisidioso di nessun genere. Giocavo a tennis ponendomi in mezzo alla strada. Con la racchetta facevo rimbalzare la pallina contro il muro libero del negozio. Anche l’Aurelia era per gran parte dell’anno a disposizione di noi ragazzi. Solo nel periodo estivo si riempiva di macchine a tal punto che era impossibile attraversarla se non con slalom paurosi. Giocavamo ai lati dei due marciapiedi opposti a “Pimpirinella” con un piccolo pezzo di legno a forma di fuso, appuntito ai due lati. Lo appoggia- u me manca a funtona longu a stradda giüstu in scia cürva, là, pé andò a Laiguea e in ta mé fantasia u me fa l’idea de vegghe u carussé a l’abbeveradda... E e macchine? ‘Na vera rarietai: u ne passova üna ogni mezz’ura... se strenzu i öggi e me ghe veggu ancùra là, dunde a vitta a nu cangiova mai, in annu doppu l’autru, a l’infiniu, staxiun doppu staxiun, sènsa afermose rivivèndu delongu e stesse cose de ‘n mundu c’u l’è bellu e scumparìu: i orti i sun seccai drentu ai pènsceri, tüttu u svanisce, tüttu u s’aluntona, a cà da gianca a l’è diventò giona e i mei ricordi? Sulu dexidéri: dexideriu de su c’u me imbarlüga, de sèntìme ciamò de da luntan, veggheme regalò dall’urturan in pèrsegu maüru o in sc-ciancu d’üga... Antonio Boscione DESIDERI: Tanti anni fa, questa era la “Casa Bianca”/ dove finiva (o cominciava?) un mondo/ fatto d’orti e di sole, da cima a fondo,/ un mondo che più penso e più mi manca;/ mi manca la fontana lungo la strada/ proprio sulla curva, là, verso Laigueglia/ e nella mia fantasia nasce l’idea/ di vedere il cocchiere all’abbeverata.../ E le macchine? Una vera rarità:/ ne transitava una ogni mezz’ora.../ se stringo gli occhi mi rivedo ancora/ là, dove il mondo non cambiava mai,/ un anno dopo l’altro, all’infinito/ stagione dopo stagione, senza fermarsi/ rivivendo sempre le stesse cose/ di un mondo oramai bell’e scomparso:/ nei miei pensieri gli orti sono seccati,/ tutto svanisce, tutto s’allontana,/ anche la “Casa Bianca” s’è ingiallita/ e i miei ricordi? Solo desideri:/ desiderio di sole che stordisce,/ di sentirmi chiamare da lontano,/ vedermi regalare dall’ortolano/ una pesca matura o un raspollo d’uva... Mimmo Ottonello Centro di incontro per la terza età “L’ISOLA CHE C’E” VENERDI 15 MARZO SABATO 16 MARZO LUNEDI 18 MARZO MARTEDI 19 MARZO MERCOLEDI 20 MARZO GIOVEDI 21 MARZO VENERDI 22 MARZO SABATO 23 MARZO Attività libera Tombolata a cura degli “Amici di Padre Hermann” “Torneo Scala 40” a cura del gruppo Alpini di Alassio “Decorare con i fiori” - Laboratorio a cura dell’Unitre di Alassio “Tombolata” a cura della Croce Rossa Italiana di Alassio “Festa di primavera in musica” con il gruppo musicale “Cantalassio” Attività libera “Festa di compleanno” per gli iscritti che compiono gli anni a marzo - a cura degli “Amici di Padre Hermann” LUNEDI 25 MARZO “Torneo di Scala 40” - Premiazione a cura del gruppo Alpini di Alassio MARTEDI 26 MARZO Incontro salutare - “Sordità: il disagio di non sentire” con l’otorino dott. Rinaldo Pastorino - a cura dello sportello di cittadinanza del Comune di Alassio MERCOLEDI 27 MARZO “Pomeriggio salutare” (misurazione pressione e…) a cura della C.R.I. di Alassio “Tombolata di Pasqua” a cura degli “Amici di Padre Hermann” GIOVEDI 28 MARZO VENERDI 29 MARZO “Acqua di Alassio - Nasce una fragranza” - Presentazione del prodotto SABATO 30 MARZO Chiusura Orari di apertura: da lunedì al sabato dalle ore 14,30 alle ore 18,30 Mamma scrivi tu la mia storia Sabato 2 marzo 2013 presso la sala Auditorium della biblioteca Civica di Alassio, è stato presentato il libro: “...Mamma, scrivila tu la mia storia...” da Gerry Delfino e pubblicato dalla casa editrice “Edizioni del Delfino re, dove l’autrice racconta la storia di suo figlio che ha combattuto per otto anni contro il cancro. Samuele un ragazzo come tanti, che piano piano è diventato un guerriero, e tra una battaglia e l’altra ha vissuto un’esistenza Moro”. L’autrice Maria Antonietta Biagiotti di Zuccarello ha scritto questo volume dedicandolo al figlio Samuele. Il libro è una lettera d’amo- unica, intensa, attraverso la quale il lettore può trarre forza e coraggio per vivere meglio la propria vita, soprattutto quando questa ci mette da- vanti a difficoltà che sembrano insuperabili e chiede conti troppo salati da pagare. Il libro è stato presentato per la prima volta a Zuccarello il 7 dicembre, e in due giorni le copie edite sono andate esaurite, tanto da rendersi necessaria una ristampa. Durante le altre due presentazioni, fatte a Villanova e ad Alassio il successo si è ripetuto! Parte del ricavato verrà devoluto all’associazione UGI di Torino: Unione Genitori Italiani, per la lotta contro il cancro. L’autrice ha già adottato grazie al volume un appartamento proprio a casa UGI, per un anno. Qui vengono accolte ed ospitate famiglie con bambini e ragazzi che necessitano di cure oncologiche nel vicino ospedale Regina Margherita. La serata si è conclusa sulle note della canzone “Un senso” cantata dagli amici di Samuele, il protagonista di questa storia che ha fatto della sua vita un’opera d’arte un capolavoro. Martedì 19 Marzo 2013 9 «L'ALASSINO» LA MEDICINA AL SERVIZIO I ncontri conferenze aperte alla cittadinanza DI UNO SPORT SANO E CONSAPEVOLE presso la sede UNITRE Piazza S. Domenico, Albenga L’OSTEOARTROSI ERMANNO CARABBA - Biologia ore 15.30 - sede 22 Marzo 2013 - Organizzazione della materia e origine della vita APPROCCIO DIAGNOSTICO La diagnosi dell’Osteoartrosi è clinica, i test non sono assolutamente diagnostici ma hanno per lo più, la funzione, oltre che di monitorare l’evoluzione della malattia, anche quella di escludere la presenza di altro tipo di patologie. Spesso anche una degenerazione artrosica evidente alle radiografie (riduzione della rima articolare, osteosclerosi, osteofitosi e geodi) non sempre corrisponde alla presenza di sintomi. È vero, per altro, che frequentemente la popolazione sintomatica è da ricercare soprattutto tra gli adulti avanzati e gli anziani. Quindi per affrontare la problematica proponiamo un percorso in 4 fasi: a) ANAMNESI b) ESAME OBIETTIVO c) ESCLUSIONE DI ALTRE PATOLOGIE d) INDAGINI DIAGNOSTICHE GIANNI BALLABIO 5 Aprile 2013 - Letteratura Italiana - Sterano Amoretti: un male segreto ore 15.30 - sede EUGENIO LERTORA 19 Aprile 2013 - Proiezioni fotografiche - Albenga di notte ore 15.30 - sede CRUCIALASSINO 1 IMPRESSIONI CLINICHE E FATTORI DA CONSIDERARE PRIMA D’INTRAPRENDERE LA PRESA IN CARICO 2 3 4 5 7 8 9 10 13 12 • Fattori di rischio: età avanzata, obesità, familiarità per l’osteoartrosi generalizzata, pregresso trauma, attività fisica pesante • Fattori suggestivi: esordio graduale, assenza dei segni/sintomi della flogosi (rigidità mattutina < 30 minuti, non arrossamento, minimo versamento e minimo calore) e di sintomi sistemici • Comorbilità presenti • Altri fattori: stato cognitivo • Impatto del dolore su: sonno, autonomia nelle attività quotidiane, autonomia nel cammino (quale distanza riesce a percorrere), cadute, limitazione nelle attività sociali/lavoro • BMI ( indice di massa corporea), zoppia durante il cammino, debolezza muscolare, possibilità di effettuare movimenti con articolarità completa, dolore durante il movimento o verso la fine. • Infezioni, fratture, neoplasie, artrite reumatoide 6 14 17 16 19 22 15 18 20 21 23 24 25 26 28 29 30 27 31 32 35 34 37 38 41 42 Il Team di FKT e Palestra di AlassioSalute 11 43 44 La responsabile Dott.ssa Angela Gatta 33 36 39 40 45 47 46 48 CruciAlassino – A.V.A. Da un’idea di G.C. & L.F. – Marzo 2013 Orizzontali 1. Uccello da noi chiamato “Pericura” – 12. L’antica Persia – 13. Elenco, mansione – 14. Ex piccola, ma micidiale unità della Marina Militare – 16. Reparto speciale della “Benemerita” – 17. Proiettano a distanza fasci luminosi – 19. Così si definivano un tempo spie e calunniatori – 21. Può essere bancario o postale (sigla) – 22. Profeta maggiore ucciso da Manasse – 24. Vasto lago salato detto anche “Mar” alimentato dal fiume Volga – 25. In mezzo ai baci... di Alassio – 27. Torri luminose come quella su Capo Mele – 28. Percuotere, battere incessantemente – 32. Organizzazione religiosa e sodalizio automobilistico (sigla) - 34. È simile alla foca – 35. Si sorseggia alle 17:00 – 37. Raoul, noto musicista per anni organista della parrocchia di Alassio – 39. Berlioz ne musicò la sua “dannazione” – 41. Conobbe il “Paese delle meraviglie” – 42. Strumento musicale di terracotta – 43. Vale “pure”... ma senza le ultime due – 44. Imposta che ricorda la “Zanicchi” – 45. Preposizione che per eufonia vale “A” – 47. Si sollevano nell’aria – 48. Zepin, appassionato cultore e coscienza storica locale cui è dedicata una piazzetta di Alassio. Cineforum Alassio 2012-2013 Auditorium Roberto Baldassarre - Biblioteca Civica Programma di proiezione dal 25 marzo al 27 maggio 2013 Lunedì 25 Marzo: Lunedì 13 Maggio: SILENT SOULS ERA MIO PADRE di Sam Mendes Drammatico di Aleksei Fedorchenko Drammatico Lunedì 8 Aprile: TUTTE LE MATTINE DEL MONDO di Alain Corneau Drammatico Lunedì 20 Maggio: I PRIMI DELLA LISTA di Roan Johnson Commedia Lunedì 15 Aprile: L’ENIGMA DI KASPAR HAUSER di Werner Herzog Drammatico Lunedì 27 Maggio: BROKERS: EROI PER GIOCO di Emiliano Cribari Commedia Lunedì 22 Aprile: OGNI COSA È ILLUMINATA di Liev Schreiber Commedia Lunedì 29 Aprile: MOLTE FORTE INCREDIBILMENTE VICINO di Stephen Daldry Drammatico Lunedì 6 Maggio: FRANTIC di Roman Polanski Giallo Lunedì 25 Marzo: “ERA MIO PADRE” di Sam Mendes con Tom Hanks, Paul Mewman, Daniel Craig - Usa 2002 durata 119 min. - Drammatico. Chicago anni 30, Michael Sullivan sembra condurre una vita normale: ha una moglie e due figli a cui non ha rilevato di essere un gangster. Una notte un figlio segue il padre e assiste ... Lunedì 8 Aprile: “TUTTE LE MATTINE DEL MONDO” di Alain Corneau con Gèrard e Guillaume Depardieu, Yves Gasc, Violaine Lacroix Francia 1991 - durata 114 min. Drammatico. Marin Marais, compositore del re Luigi XIV, ripercorre con la memoria la sua vita, legata al maestro Sainte Colombe, figura austera e schiva che lascia la corte per l’eccessivo sfarzo mondano. La figlia Madaleine si innamorerà di Marin e lo inviterà a eseguire una propria composizione nonostante l’austerità del padre ... Lunedì 15 Aprile: “L’ENIGMA DI KASPAR HAUSER” di Werner Herzog, con Bruno S., Brigitte Mira - Germania 1974 - durata 110 min. Drammatico. 26 maggio 1828: a Norimberga viene trovato un giovane un pò tardo abbandonato da tutti. Herzog narra la sua vicenda “ragazzo selvaggio”, un caso che da più di un secoloè oggetto di studi e ricerche. Lunedì 22 Aprile: “OGNI COSA E’ ILLUMINATA” di Liev Schreiber, con ElijahWood, Boris Leskin, Eugene Hutz - USA 2005 - durata 106 min. Commedia. Al centro di questo film troviamo il debito di gratitudine nei confronti di chi non c’è più. Così Alex decide di partire per l’Ucraina alla ricerca dell’uomo che salvò la vita di suo nonno dall’olocausto. Lunedì 29 Aprile: “MOLTE FORTE INCREDIBILMENTE VICINO” di Stephen Daldry con Thomas Horn, Tom Hanks, Sandra Bullock - USA 2012 - durata 129 min. - Drammatico. Film post 11/9 che attraverso lo sguardo di un bambino presenta una serie di miniritratti Newyorkesi in un viaggio che affronta il trauma di una famiglia, di una nazione, di un pianeta intero. Lunedì 6 Maggio: “FRANTIC” di Roman Polanski, con Harrison Ford, Yorgo Voyagis - USA 1998 - durata 111 min. Giallo. Un thriller hitchcockiano nel senso più classico. Una storia di semplice e ordinaria follia. La moglie del dott. Richard scompare a Parigi e il marito, sconvolto, inizia una disperata ricerca ... Lunedì 13 Maggio: “SILENT SOULS” di Aleksei Fedorchenko, con Igor Sergeyev, Yuriy Tsurilo - Russia 2010 Drammatico - durata 75 min. Drammatico. Toni da fiaba nordica, cultura e tradizioni del popolo Marya. Lunedì 20 Maggio: “I PRIMI DELLA LISTA” di Roan Johnson, con Claudio Santamaria, Franco Turbanti, Daniela Morozzi - Italia 2011 - durata 85 min. Commedia. Tratto da una storia vera. Pisa, giugno 1970, due ventenni si recano per un provino con la chitarra a casa di Pino Masi, cantautore ben inserito nell’ambiente della contestazione giovanile. Mentre i due si esibiscono arriva la notizia di un golpe. Saranno i primi della lista? Lunedì 27 Maggio: “BROKERS: EROI PER GIOCO” di Emiliano Cribari, con Fabrizio Rizzolo, Riccardo Leto, Anna Malipiero - Italia 2008 - durata 100 min. - Commedia. E’ una commedia agro-dolce, è la storia di un uomo che, ad un certo punto della sua esistenza, è costretto a cambiare vita. Entra in contatto con una nuova realtà popolata da soggetti bizzarri. Il borgo medioevale di Zuccarello è il luogo perfetto per questa storia. Verticali 1. Uccello da noi chiamato “Pericurin” – 2. Collera, furore – 3. Trappola di vimini usata per la pesca dell’aragosta – 4. La “Provincia Granda” (sigla) – 5. Eresiarca condannato dal Concilio di Nicea – 6. Termine dialettale del fungo “Boffa” – 7. La rivale di Santuzza in “Cavalleria Rusticana” – 8. Enumerare, rubricare – 9. Termine marinaresco per togliere acqua dalle imbarcazioni – 10. Piccolo uncino – 11. Ossessione, mania - 15. Vale di più, superiore – 17. Nota Casa cinematografica – 18. Causò la morte a Mimì e Violetta – 20. Due... romani – 23. Custodia per scarpe o... cervelli – 26. Nome di Re Scandinavi simile a Olaf – 27. Stanchezza, sforzo – 29. Amedeo, poeta, patriota citato nei “Canti Italici” – 30. Se ne fanno d’aglio o di capelli – 31. Stato libero d’Irlanda – 33. Abitazione, dimora – 36. Osceno, sconveniente – 38. Città, che pur definendosi “ligure” è piemontese – 39. Abito da società a coda di rondine - 40. Articolo indeterminativo maschile – 44. Le prime di ieri – 46. Simbolo chimico del “Radio”. 1 2 GA AQ AU N I I N MO A L E S SU C O T 13 16 19 22 35 41 45 36 3 4 S T A L R A T OMO N F E T E R I ON T I R PR I M I O P E R P E B E RO 11 14 15 23 24 27 28 31 37 43 5 D E B I L I T A 6 I 12 E I L I S CO I GA NN GA Z AN I G I O 17 20 25 7 8 9 BA T I S E SMO A P R V US E AC L A E E L L A L T RA 21 26 29 D 32 38 42 A L I A S O Z 40 44 46 S E O 18 S C I 30 33 39 10 SOLUZIONE FEBBRAIO 2013 34 I R I 10 «L'ALASSINO» Martedì 19 Marzo 2013 CISLISMO TIRO CON L’ARCO - Prima edizione Alassio Archery Cup Mentone-Alassio, memorial… Montecarlo-Alassio 170 tiratori in gara in un Palaravizza che si presta perfettamente a questa disciplina La Montecarlo-Alassio internazionale per ciclisti dilettanti vide la luce nel febbraio 1970 grazie all’iniziativa e al duro lavoro degli amici del Velo Club Alassio. Le prime edizioni ebbero addirittura il privilegio di avere come starter la Principessa Grace. Cresciuta nel tempo, in pochi anni divenne la Gli atleti partecipanti, provenienti in prevalenza dal nord Italia che hanno scoperto nel Palalassio una struttura perfetta per ospitare competizioni di questo tipo, grandi spazi e perfetta luminosità hanno agevolato la performance degli atleti. Nella giornata di domenica il tiro con l’arco ha conquistato anche il pubblico dei non appartenenti al mondo del tiro, venuto ad assistere alla Gara di Michele FRANGILLI (oro a squadre- voro per far si che l’edizione 2014 parta da Montecarlo come l’antica classica. Mi sembra opportuno, nella circostanza, riproporre una foto-notizia della Gazzetta del Popolo di dicembre 1971, vigi- Europei e l’ottima prestazione generale di tutti i giovani atleti, anche quelli alle prime gare. «Sono stati due giorni straordinari» ha detto il Presidente degli “Arcieri 5 stelle” Piero MERLONE «realizzati grazie al lavoro volontario di tutti gli appartenenti alla compagnia “Arcieri 5 stelle” senza i quali l’evento non ci sarebbe stato. Dobbiamo ringraziare anche il Comune di Alassio, l’Associazione albergatori e tutti gli imprenditori loca- li che si sono resi disponibili: mai nei 25 anni di vita dell’associazione sportiva, che verranno festeggiati questa estate, abbiamo trovato una disponibilità anche solo paragonabile a quella avuta ad Alassio». Arrivederci all’anno prossimo. Per informazioni e risultati delle gare: 340-6138599 www.arcieri5stelle.it I corridori all’arrivo. lia della terza Montecarlo Alassio, dove si possono vedere raggruppati diversi protagonisti di allora, sia atleti che organizzatori e ideatori. Nella foto successiva i primi due arrivati della Mentone Alassio, insieme a Beppe Perletto oggi sessantaquattrenne. Per l’AVA renato bellia Beppe Perletto in primis vincitore della 1a Montecarlo-Alassio classica d’apertura, tanto da essere considerata in campo dilettantistico ciò che la Milano-Sanremo, da sempre, rappresenta per i professionisti. Se ne corsero ben ventinove edizioni e l’invidiabile albo d’oro comprende molti nomi divenuti poi noti in campo professionistico, in primis l’imperiese Beppe Perletto, vincitore della prima edizione. Fu tristemente abolita nel 1999 e da allora ogni tanto qualcuno parla di riportarla in vita. Il 17 febbraio di quest’anno, si è concretizzato un tentativo in tal senso, o meglio, ha avuto luogo una gara under 23 che ne ha ricalcato il percorso, prendendo però il via, per motivi organizzativi da Mentone. Gli organizzatori pare siano però già al la- Al via le gare - Arcieri in pedana. Londra 2012) e Elisabetta MIJNO (Argento alle Paralimpiadi Londra 2012) Marco GALIAZZO e Mauro NESPOLI, che non hanno potuto gareggiare per motivi di preparazione per le gare all’aperto il primo, e per un problema fisico il secondo. Hanno comunque presenziato e sono stati festeggiati come tutti. Molto interesse ha suscitato anche la presenza di Massimo ODDONE della Soc. Arcieri della Paglia, ATLETA NON VEDENTE CHE HA FATTO COMPRENDERE ANCHE A CHI NON CONOSCEVA LA DISCIPLINA CHE IL TIRO CON L’ARCO E’ DAVVERO UNO SPORT ALLA PORTATA DI TUTTI. Da notare l’ottimo risultato di Fabio FANCELLO, atleta genovese che andrà a rappresentare l’Italia ai prossimi Campionati Tre vincitori. LUTTO NELL’UNIONE DI ALASSIO E IN LIGURIA VELA Il CNAM Alassio ospita la nazionale bavarese della Classe Optimist Il Circolo Nautico “Al Mare ” – CNAM Alassio con l ‘ausilio della Marina di Alassio S.p.A. ospita in questi giorni la Nazionale Bavarese della Classe Optimist. I giovani velisti, fruendo del fermo scuola di carnevale, stanno trascorrendo una settimana di riposo dagli studi caratterizzata però da intensi allenamenti sportivi nelle acque antistanti la città di Alassio. Oltre ai giovani Optimisti della Nazionale, i più importanti club affiancano nella trasferta anche altre classi come “420”, “29er” e “Laser”. «Questa importante occasione – dichiara Ennio Pogliano, Presidente del Cnam – è stata frutto del rapporto di grande collaborazione che il CNAM ha sempre saputo intrattenere con gli amici d’Oltralpe. Siamo riusciti infatti a ospitare, per il quinto anno consecutivo, una cinquantina di atleti, che accompagnati da allenatori e genitori potranno apprezzare il nostro mare e la città». «Risulta chiaro – continua Pogliano – a quali frequenze si potrebbe ambire offrendo una miglior logistica, possibile soltanto con una sinergica cooperazione con il Comune di Alassio e con altre Associazioni cittadine. È infatti in manifestazioni come questa che si intuisce quanto il “turismo ” sportivo possa essere eccezionale bacino di riferimento e opportunità di promozione della Baia del Sole». Fervono inoltre i preparativi per il Marzo della Vela, mese che come da tradizione pone Alassio tra le principali mete dello Sport, con regate che vedranno tutte le maestranze del CNAM e le strutture della Marina di Alassio impegnate nel garantire, ai tanti atleti che giungeranno, giornate di grandi competizioni sportive e di efficienza. (Luca Russo – Cnam Alassio) È mancato cristianamente, così come sempre era vissuto, nell’Ospedale di Imperia, dove era stato ricoverato, visto l’aggravarsi di una malattia che da tempo lo accompagnava, amorevolmente assistito dalla figlia, l’on. Comm. Gr. Uff. Manfredi Manfredo. Era nato a Pieve di Teco (Im) il 26 aprile 1928, aveva compiuto gli studi classici ad Alassio, dove era stato convittore dal 1943 al 1948: rimarrà un fedelissimo della Casa Salesiana fino agli ultimi momenti della sua vita. Esponente di spicco della DC ligure fu più volte parlamentare; sottosegretario al tesoro nei governi Fanfani e Craxi. Una carriera politica iniziata nel 1965 col ruolo di Presidente della Provincia di Imperia (carica che manterrà fino al 1975 e che lo vedrà, tra le altre cose, promotore e realizzatore dell’Autostrada dei Fiori, di cui poi diventerà Presidente). Nel 1975 viene eletto Deputato al Parla- mento con un suffragio impressionante e lo rimarrà fino al 1993. Nel 1966 Paolo VI gli conferisce l’onorificenza di Cavaliere di S. Gregorio Magno. Nel 1967 viene eletto Presidente Ispettoriale per gli Exallievi della Liguria, carica che manterrà per 10 anni. In questa veste e co- me deputato organizza l’incontro di tutti i Deputati italiani Exallievi di Don Bosco, con il Rettor Maggiore in occasione degli auguri di Natale. Diventerà poi una tradizione per diversi anni. Ho vissuto a fianco a lui per quasi tutto il suo mandato, con l’incarico di Vice Presidente GEX e ricordo con grandissimo piacere le memorabili riunioni del Consiglio Regionale che vedeva coinvolti l’Arcivescovo di Genova, il Prefetto, il Questore e tante altre autorità che davano aiuto e prestigio alla Federazione Exallievi. Amicissimo del mitico Delegato don Giovanni Cazzola, presentò la richiesta alla sua nomina a Cavaliere della Repubblica, onorificenza che gli fu conferita il 2 giugno 1993. Don Cazzola era già molto avanti negli anni e mi delegò a recarmi a Savona in Prefettura a ritirare l’attestato. Antonio Tassara Martedì 19 Marzo 2013 11 «L'ALASSINO» LIBRI-VHS-CD LUTTI CITTADINI, NECROLOGI, ANNIVERSARI NICOLO PROFUMO (LINO) GIOVANNI BATTISTA RAVOTTI NO LIBRI SCOLASTICI/ENCICLOPEDIE ANNIVERSARI PATRIZIA FALCONE IN SELVA NICOLA GALLO 23/3/2012 - 2013 2009 - 2013 Gettarli dispiace, però il posto che occupano serve. Che fare? Lasciali sui tavoli posti nella “Galleria C. Chaplin”. Chi li prenderà lascerà un’offerta a favore A.I.R.C. dell’ Recuperi spazio, procuri piacere ad altri e aiuti la ricerca sul cancro. Associazione Volontari Baia del Sole Caro papà, ho davanti a me la tua foto, mi guardi sorridente, sei contento perché è stata scattata in occasione dei 66 anni di matrimonio con la mamma. Hai compiuto 91 anni, ma sei sempre bello per me. Era da tempo che dicevi: «Non ho più voglia di soffrire, di assumere medicine, di fare flebo e di trascorrere tutto il giorno al buio. Voglio andare con i più tanti. Ma perché mia nonna non mi viene a prendere? Così potrò conoscere mia mamma che è morta a 22 anni dandomi alla luce». Queste parole le ripetevi tutte le sere al momento di coricarti; io ti riprendevo, mi dispiaceva, perché pensavo che tutto quello che avevo fatto per te durante il giorno non lo apprezzavi abbastanza. Oh… papà… quanto mi manchi… La morte di un genitore non ha età. Con te è andata via metà della mia vita. Nella mia testa è un susseguirsi dei tuoi consigli. Ti preoccupavi ancora per me se rientravo all’imbrunirsi o se avevo denaro sufficiente per far fronte a tutte le spese. Solo un genitore può avere queste premure, e quanto desidererei sentirmi ripetere ancora quelle parole! Una cosa posso dirti, papà? Grazie per tutti gli insegnamenti, hanno contribuito ad essere quella che sono. Grazie per tutti i sacrifici che hai fatto per farmi crescere, per farmi studiare in periodi che per te e la mamma erano davvero difficili. Io ora voglio chiudere gli occhi e vederti felice in mezzo al tuo mare, tra la tua mamma, il tuo papà e quella nonna che nominavi sempre perché ti aveva amato con tutta se stessa. Ora hai tutto il tempo per parlare con loro, raccontare e dire che qui sei stato amato da una moglie meravigliosa e da una figlia che ha fatto tutto il possibile per assomigliare a quella figlia che avresti voluto io fossi. Ciao papà L’AVA partecipa al dolore dalla figlia con così commoventi parole. In una gelida giornata di febbraio mi hai lanciato un ultimo amorevole sguardo, prima di andartene, come a perenne monito che veglierai per sempre su me, la mamma, Leonardo e i bambini. Ho accarezzato a lungo quelle tue grandi mani, fino all’ultimo macchiate di pittura. Non hai mai smesso di lavorare. Le tue erano mani d’oro papà. Quanti sacrifici che hai fatto. Ti ingegnavi ad aggiustare qualunque cosa. Avevi conseguito appena la terza elementare ma sei riuscito a far laureare tutti e due, sia me che Leonardo. Avevi sempre una buona parola per tutti e la tua generosità non conosceva limiti. Ci hai insegnato a sacrificarci non solo con le parole ma con i fatti. Al mattino ti alzavi presto e se la sera non riuscivi a portare a termine il tuo operato andavi oltre ad un normale orario di lavoro e quando la mamma ti rimproverava per l’aver tardato a cena le rispondevi di non essertene nemmeno accorto. Già perché tu non pensavi al guadagno ma bensì al risultato. Nelle serate d’estate, quando rientravi a casa esausto, mi caricavi sulla canna della tua bicicletta e mi portavi a prendere il gelato. Mi hai insegnato tante cose, a nuotare, a lavarmi le mani con cura e perfino a carteggiare bene i muri prima di pitturarli. Adoravi pescare e io stavo lì a guardarti mentre, di volta in volta, affinavi le tecniche per prendere un pesce più grande. Il mare e la pesca, dunque, le tue grandi passioni. Ora quando con Leonardo e la mamma guardiamo il mare ci sembra di intravedere te, il tuo animo trasparente, puro e lucente e ci sentiamo meno soli. Ai tuoi adorati nipoti un giorno spiegheremo che uomo speciale sei stato e saranno orgogliosi di aver avuto un nonno come te. Francesca L’Associazione Vecchia Alassio si unisce al cordoglio della famiglia Ravotti, Albino e Marcarino. Quattro anni sono passati ma il dolore non cambia, solo guardando negli occhi di tua figlia ti ritroviamo e siamo più sereni. Ci manchi tanto. Mamma e la tua famiglia BRUNO BELGRANO Nel primo anniversario dalla tua scomparsa i tuoi cari ti ricordano con immutato affetto. ELSA VALLE VED. AICARDI 2003 - 2013 8/6/1916 - 5/3/1978 Nel 35° anniversario della scomparsa, Antonella lo ricorda con immutato affetto. GIANNINA LARGHI VED. GROPPELLI Tu che vivi nella Luce di Dio, guida e proteggi chi ogni giorno ti ricorda. I tuoi cari RENATA AVERAME 24/3/2007 - 24/3/2013 6/3/2007 - 6/3/2013 Caro Gianot, ricordo che nei primi anni cinquanta mi portavi a scuola dalle Francescane, sistemandomi sulla canna della bicicletta e dicendomi: “Ninulin (gioiellino), salta su, in fretta”. Eri un equilibrista. Caricavi la bicicletta con una cassetta sul portapacchi anteriore, una sul portapacchi posteriore e una sul manubrio. Sei sempre stato simpaticissimo. Giovanni Puerari TEA PIFFERO VED. BADANO (ELSA) DI ANNI 93 RAFFAELLA BERNARDINELLI Spunta una lacrima silenziosa, il mio sguardo rivolto al cielo ti vedo e so che ci sei, sempre per sempre. Il marito Franco, la figlia Anna con il marito Marco e l’adorato nipotino Alessio, la ricordano sempre con tanto affetto. Clementina con Maurizio LUTTI CITTADINI A cura dell’Assoc.Vecchia Alassio JAQUELINE TIRABOSCHI FIDONE 2003 - 2013 Abbiamo appreso con tristezza la scomparsa della Signora “ELSA” avvenuta il 6 febbraio u.sc. lontano dalla sua amata Alassio. Chi non ricorda “ E Tabacchine” “E Biunde” di Via Leonardo da Vinci vicino al mitico Bar Astor? Uno degli ultimi tasselli dell’antica Alassio se ne va con Lei, che raggiunge nella pace eterna il marito e la sorella, lasciando in un vuoto incolmabile la Figlia Giovanna e tutti i suoi parenti. L’Associazione Vecchia Alassio si unisce sinceramente alla figlia nel cordoglio, porgendo le più sentite condoglianze. A pochi anni dalla tragica scomparsa della sorella Daniela anche Raffaella Belardinelli in Cenci Bolognetti ci ha lasciato prematuramente. «Ciao Raffa eri una CARA AMICA PER TUTTI NOI, amavi Alassio e tornavi in Barusso appena ti era possibile! Ti ricorderemo sempre come l’ultimo giorno che ti abbiamo salutato: piena di coraggio, ottimismo e voglia di vivere! Alla tua grande mamma Renata, a tuo marito Alessio un abbraccio fraterno». Silvana Giancarlo e Simonetta L’AVA porge le più sentite condoglianze. Il marito Riccardo, il figlio Fabio con la nuora Ivana nel decimo anniversario della sua scomparsa la ricordano con immutato amore a quanti la conobbero. FEBBRAIO 2013 BECOCCI Giovanna ved. Ardoino anni 77 BONIFACIO ATTILIO CAVIGLIA Maria Maddalena ved. Cappello anni 97 DANIO Roberto anni 74 DEPERI Giuseppe “Petrin” anni 91 ENRICO Vincenzo “Gino” anni 80 GADDI Vittorino “Torre” GAVAZZI Tito LACENERE Pasquale anni 92 MACHEDA Carmelo anni 89 MANFREDO Manfredi anni 84 ORSO GRAVAGNO Elvira anni 90 PESCE Giuseppe “Pino” anni 89 BRUZZONE Marilena in Sansone anni 58 RAVOTTI Giovanni Battista anni 75 SIBELLI Antonio anni 75 SIFFREDI Maria Luisa “Marisa” ved. Ripamonti anni 92 L’A.V.A., per mezzo del suo giornale “L’Alassino”, esprime le più sentite condoglianze a tutti i famigliari. 12 «L'ALASSINO» Martedì 19 Marzo 2013 Un angolo di Liguria genuina Meteorologia Alassina a cura dell’Osservatorio Don Bosco I Fiori di Bach FEBBRAIO 2013 a cura di Caterina Maggi BFRP Carissimi Amici, come sapete spesso si indicano i Fiori con l’emozione negativa che viviamo nel momento in cui abbiamo bisogno di uno di loro. Il Fiore di cui vi parlo oggi è WILD OAT che è usato in alcuni momenti di ‘INCERTEZZA’ Wild Oat è tra i Fiori di Bach, quello indirizzato verso chi, anche da adulto, tende a rimanere un po’ adolescente. Wild Oat (Avena Selvatica) è tra i Fiori di Bach il più indicato per quelli che hanno spesso la frustrazione addosso, per chi cerca in continuazione qualcosa di diverso e possibilmente qualcosa di meglio. Wild Oat è per chi si fa prendere da facili entusiasmi, mette tutto in un progetto ma poi si stanca subito e ha necessità di cambiare, ricominciare una, due, tante volte. Wild Oat è un Fiore che dà la necessaria serenità e calma interiore. Questo è tra i Fiori di Bach, quello che più di ogni altro ci porta nel profondo di noi stessi, aiuta a liberarci dai condizionamenti inutili portandoci a scoprire la nostra vera e unica vocazione. Wild Oat è un aiuto importante perché ci fa assumere il controllo delle nostre decisioni aiutandoci ad operare quei distinguo che sono indispensabili per agire in maniera del tutto autonoma e liberi dalle pressioni di amici, parenti e colleghi di lavoro. Cinquant’anni ma non li dimostra. Festeggia il suo compleanno il notissimo negozio di alimentari situato in via Filippo Airaldi 25 a Moglio. Rimasto l’unico punto di vendita del genere della ridente frazione collinare, il negozio è stato fondato da Nino Moirano e dalla moglie Rosita Pelle, nel 1963. Da allora, per 32 anni è stato un punto di vendita ricercato non solo dai clienti locali o dagli alassini che salivano per acquistare i prodotti genuini della Liguria, ma anche dai turisti stranieri, venuti alla ricerca di sapori e cibi per loro nuovi e affascinanti. Dal 1993 i coniugi Moirano, una vera istituzione per Moglio hanno passato il timone della barca alla figlia Emanuela che continua nella tradizione paterna. Ricercatissimi lo stoccafisso (si ascolta con piacere il grande Nino che ti spiega la cerimonia del lavaggio dello stoccafis- so e della sua preparazione) o tutti quei prodotti del tonno che una antica tradizione mogliese (alcuni mogliesi furono grandi e indimenticati tonnarotti in Sardegna) ha consegnato al nostro gusto contemporaneo. Una grande tradizione, un punto di Liguria viva che guarda dall’alto la nostra Alassio con quel senso non di superiorità, ma di consapevolezza degli abitanti di questa frazione che ha fatto coincidere in dialetto il nome della località con l’aggettivo “meglio” a significare che li era il luogo ideale per vivere. L. C. L’Associazione Vecchia Alassio, si congratula con la famiglia Moirano per il prestigioso traguardo raggiunto, augurandole tanti altri anni felici e di soddisfazione. VACANZE AD ALASSIO Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro il 25 di ogni mese per la pubblicazione ne «L’Alassino» del mese successivo. A.V.A. La foto del gruppo in occasione della festa di San Valentino presso l’Hotel Mignon di Alassio. Anche quest’anno, purtroppo, il nostro gruppo ha terminato le vacanze alassine! Eravamo all’incirca quaranta persone. Ci sentiamo in dovere di porgere un grande grazie a Cesare, nostro principale organizzatore di pranzi e partite a bocce. Ancora un grazie alle signore del gruppo Mari, Maria e Odilla che con pazienza e cortesia hanno contribuito a farci ricordare caramente e con nostalgia queste nostre belle giornate. Le maregWILD OAT Bromus ramosus (Avena selvatica) Dalle parole testuali di E. Bach: “Per coloro che hanno l’ambizione di fare qualcosa di importante nella vita, che desiderano fare molte esperienze, gioire di tutto ciò che è loro possibile e vivere pienamente la loro vita. La loro difficoltà è di determinare quale occupazione seguire; perché sebbene le loro ambizioni siano forti, essi non hanno una particolare vocazione, e ciò può causare procrastinazione e insoddisfazione”. Wild Oat è il rimedio per coloro che non sanno cosa vogliono, pur essendo persone molto dotate che riescono bene in ogni cosa intraprendano, spesso, facilmente perdono l’entusiasmo iniziale e il lavoro che li vedeva coinvolti diventa banale routine. A causa di questo continuo tentativo di dare un senso all’esistenza ingenuamente commettono l’errore di cercare fuori di sé il modo per cui ricostruire un rapporto con se stessi non sapendo che la risposta è già dentro di loro stessi. Amici, in questo momento storico in cui siamo tutti un po’ confusi ed incerti, ricordiamo i doni di WILD OAT e godiamone nella serenità e semplicità. Alla prossima Amici e… BUON VENTO..! Febbraio, Febbraietto.... l’inverno è ancora lungo! Per i meteorologi la primavera inizierà con il primo giorno di marzo; per gli astronomi inizierà con l’equinozio primaverile (21 di marzo). Hanno ragione tutti e due perché ognuno di loro usa un proprio criterio di valutazione. Lasciamoli discutere. Non dimentichiamo: febbraio è un mese invernale per eccellenza, anche se vi sono delle impressioni che, di tanto in tanto, fanno già un occhiolino alla primavera. Vediamo come si è comportato in questo “particolare” 2013 e confrontiamolo con i dati raccolti nel nostro Osservatorio nell’arco di 25 anni: FEBBRAIO dal 1988 al 2012! Come sempre partiamo dalla pressione atmosferica, media mensile: 754,5 mmHg; i valori medi decadali sono: 752,4 mmHg nella prima; 756,1 mmHg nella seconda; 755,3 mmHg nell’ultima. La pressione media più alta nei 25 anni considerati è di 766,5 mmHg nel 2008, ma c’è stato anche di peggio con 750,5 mmHg nel 2010. Umidità media: 38%; c’è stato di peggio nel 2002 con 74%; nel 2003 si è capolvolta la situazione: 37%! Giorni sereni: 15; anche qui abbiamo chi ha fatto meglio e chi ha fatto peggio: 26 (!) nel 2003; solo 10 giorni nel 1994. Giorni coperti: (la media della nuvolosità va dall’8 ai dieci decimi di cielo coperto): 4; siamo stati superati dal 2003 con “0” giorni coperti; a buona distanza vi è il 2010 con 10 giorni coperti. Precipitazioni totali: 11,4 millimetri. Nel mese di febbraio del 2011 abbiamo registrato 106,2 millimetri di pioggia; ben diverso il comportamento negli anni 2003 e 1997 con 0,0 mm di pioggia. Anche lo scorso anno febbraio è rimasto a livello zero! Eliofania totale: 160,7 ore di limpido sole. Le medie decadali: 4,9 ore nella prima; 7,0 nella seconda; 5,2 ore nell’ultima. La media mensile quindi è di 5,7 ore di sole ogni giorno. Infine la temperatura; media mensile: 10,9 °C. Le medie decadali partono da 12,2 °C nella prima; 10,8 °C nella seconda; scendono a 9,6 °C nella terza. La temperatura minima assoluta è di 2,6 °C del giorno 11 in concomitanza con la burraschetta di acqua e neve. Dal 1988 al 2012 il febbraio più mite è del 1990 con 13,8 °C di media; subito dopo, il ‘91 ha dato la media più bassa con 8,5 °C. Così questo mese invernale è passato con le sue intemperanze (ma sempre molto discrete per rispetto della nostra Città), ricordandosi che il “pretendere troppo” è sempre dannoso per tutti. «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». giate! Per ben tre volte abbiamo dovuto rifare il campo di bocce sulla spiaggia; Cesare ringrazia tutti gli uomini del gruppo che si sono impegnati per il ripristino dei giochi. Ancora un grazie a Mauro Bartoli di Correggio che ci ha offerto 18 bottiglie di vino bianco e rosso prodotto nella sua vigna, anche lui facente parte del gruppo. Ancora un caloroso grazie a tutti e un arrivederci da Cesare in salute, il prossimo 2014! DIRETTORE RESPONSABILE: Roberto Pizzorno Direttore Editoriale Presidente protempore A.V.A. EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: A.V.A. Associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Le opinioni espresse negli articoli firmati impegnano unicamente la responsabilità dei rispettivi Autori. 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