Pianificare per l'oggi, il domani
e il futuro
Jeremy Ward
Pave the Way
Mamre Association
Level 1, 1428 Logan Road
Mt Gravatt Q 4122
Tel. (07) 32915800
1300554402
Fax (07) 32915877
[email protected]
www.pavetheway.org.au
Dicembre 2007
Italian
2
Pave the Way – Mamre Association
Pave the Way assiste famiglie di tutto il Queensland per formulare delle mete per i propri
familiari disabili e per aiutarle a realizzare tali mete. Caldeggiamo il fatto che la
pianificazione nasca da una meta da raggiungere, per tutta la vita, che sia evolutiva e che
non contempli una pianificazioni di enti terzi che operano nel settore e che proteggerà a
lungo termine i membri della propria famiglia. Riteniamo che siano altri individui che
mantengono la gente al sicuro e sostengono lo sviluppo di network personali e gruppi di
sostegno. Pave the Way fa parte della Mamre Association Inc ed è sovvenzionata da
Disability Services Queensland.
Pave the Way:
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fornisce informazioni
offre consultazioni individuali
organizza incontri con piccoli gruppi
conduce workshop (della durata di 1, 2 o 6 giorni)
sostiene lo sviluppo di network e gruppi di sostegno
fornisce informazioni su questioni legali
si avvale di un team di notai con esperienza nel campo dei testamenti e contratti
fiduciari nonché del contributo di molti altri professionisti
sviluppa strategie protettive a lungo termine per le famiglie.
Jeremy Ward [BA (Hons); LLB] è il padre di tre giovani adulti, il più grande dei quali è
disabile e necessita di sussidi per poter vivere a casa propria. Ha molti anni d'esperienza
nel ramo del diritto che tutela le persone disabili e ha lavorato per diverso tempo con
organizzazioni di pubblica difesa dei disabili e delle loro famiglie. Jeremy ha svolto un
ruolo determinante nel fondare Queensland Advocacy Inc, dove ha lavorato per più di
dieci anni come difensore, avvocato e direttore. In precedenza è stato un socio del
Queensland Guardianship and Administration Tribunal ed ex Socio Senior del
Commonwealth Veterans’ Review Board. Jeremy era un membro del Gruppo di
riferimento che ha istituito il Pave the Way, all'interno della Mamre Association, dove ora
lavora a tempo pieno.
Clausola liberatoria
Le informazioni legali contenute in questo opuscolo valgono solo per le leggi del
Queensland (Australia). Nulla in questo opuscolo può essere interpretato come uno
specifico consiglio legale. Ogni lettore dovrebbe ricevere un consiglio legale adatto alle
proprie circostanze e alla legge dello stato o regione dell'Australia in cui vive.
“Pianificare per l'oggi, il domani e il futuro” - Jeremy Ward, Pave the Way, Mamre Association, dicembre 2007
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Il governo del Queensland's Gioco d'azzardo Comunità beneficiano Fondo di $ 24156,00 a spianare
la strada per la traduzione di stampa e informazioni sul sito web.
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Indice
Parte 1 – Sviluppo, attuazione e salvaguardia delle nostre mete e del nostro piano.. 6
Introduzione.............................................................................................................. 6
Il futuro e il presente................................................................................................. 6
Cosa si può fare per il futuro …………..................................................................... 7
……….e il presente...................................................................................................7
Il centro dell'interesse della nostra meta: i familiari disabili ..................................... 7
La base della pianificazione: i nostri valori e le nostre convinzioni.......................... 7
Il soggetto della pianificazione: la nostra meta ........................................................8
Sviluppare una meta e un piano...............................................................................9
Elementi da includere nel piano................................................................................9
Alcune caratteristiche di un piano esauriente a lungo termine...............................11
I vantaggi della programmazione............................................................................11
Realizzazione dei piani...........................................................................................12
La programmazione in quanto modo di pensare....................................................12
Cosa rende e mantiene sicure le persone..............................................................12
La creazione di un gruppo di sostegno...................................................................12
Aspetto personale e politico....................................................................................14
Salvaguardia del nostro sogno e dei nostri piani ...................................................14
Il ruolo della legge...................................................................................................16
Seconda parte – Gli aspetti legali...............................................................................17
Introduzione............................................................................................................ 17
Tutela e curatela.....................................................................................................17
Figli minorenni ....................................................................................................17
Persone che hanno raggiunto e superato la maggior età...................................17
La capacità di intendere e di volere.....................................................................18
Chi decide se un individuo è capace di intendere e di volere?...........................19
In quale momento viene nominato un tutore o un curatore?.............................. 19
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Procuratore statutario per la salute ....................................................................23
Procura permanente............................................................................................24
Testamenti e contratti fiduciari................................................................................25
Che cos'è un testamento?...................................................................................25
Alcuni termini fondamentali.................................................................................26
Chi può fare un testamento?...............................................................................27
Capacità di intendere e di volere ........................................................................28
Quando bisognerebbe redigere un testamento?................................................ 28
Quando si dovrebbe rivedere e cambiare un testamento?.................................28
Cosa succede se non possiamo fare un testamento?........................................29
Cosa succede se muoio senza fare testamento?...............................................29
Questioni da prendere in considerazione quando una persona disabile non può
fare un testamento...............................................................................................30
Mantenere i figli minorenni..................................................................................32
Mantenere una persona disabile.........................................................................32
Assegnazione di una parte inadeguata alla persona disabile.............................33
Che cosa succede se un parente disabile non può gestire i suoi soldi?............ 34
Una “disposizione testamentaria”: un contratto fiduciario creato in un testamento
.............................................................................................................................34
Lettera di intenti...................................................................................................37
Beneficiari rimanenti – l'atto finale di un testamento...........................................37
Nomina dei fiduciari.............................................................................................37
Atti “inter vivos” – stipulati mentre siamo in vita..................................................38
Contratto fiduciario speciale per disabili..............................................................38
Grave infermità................................................................................................ 39
Assistenza e alloggio.......................................................................................40
Concessioni..................................................................................................... 40
Limiti del fondo speciale per disabili ...................................................................42
Altre questioni in merito al Fondo speciale per disabili................................... 42
Conclusione............................................................................................................ 43
Informazioni aggiuntive...........................................................................................43
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Parte 1 – Sviluppo, attuazione e salvaguardia delle nostre mete e
del nostro piano
Introduzione
Col passare degli anni e l'avanzare dell'età, la preoccupazione più grande per le
famiglie con un familiare disabile è “Che cosa succederà quando morirò?”. Chi si
prenderà cura dei nostri figli o delle nostre sorelle o fratelli quando non saremo più in
grado di farlo? Spesso ci preoccupiamo molto ma facciamo poi qualcosa di pratico
per risolvere tali preoccupazioni, mentre siamo alle prese con le vicissitudini della
vita di tutti i giorni? Anche omettere di agire è, in fondo, un'azione. Quando
affermiamo di non avere tempo o di essere troppo stanchi o di non sapere da dove
iniziare o che non vi sono abbastanza soldi, di fatto, scegliamo di non fare nulla.
Questo opuscolo, suddiviso in due parti, è basato su riflessioni riguardanti
esperienze personali e sulle idee di molti altre persone. In questo opuscolo vengono
delineati i miei pensieri e punti di vista che, non per forza, rappresentano le vedute
della Mamre Association. Questo modo di pensare è stato stimolato dall'aver
partecipato al Leadership Workshop nell'Australia occidentale nel 2002, convegno
diretto da Planned Lifetime Advocacy Network (PLAN), società con sede a
Vancouver, Canada, e dalle discussioni avute con Gillian Chernerts di Toronto,
Canada, che ha accumulato 25 anni di esperienza nella difesa pubblica di cittadini,
in progetti di edilizia cooperativistica e nell'istituzione di gruppi di sostegno. Queste
esperienze hanno confermato quanto appreso 25 anni fa, quando per la prima volta
ebbi a che fare con la difesa pubblica dei cittadini, e che la nostra sicurezza futura
dipende dalle relazioni personali. La difesa pubblica dei cittadini, fatto interessante,
fu concepita dal prof. Wolf Wolfsberger come risposta alle paure dei genitori riguardo
al futuro dei propri figli. Alcuni anni dopo mi fu chiesto di parlare ad alcune famiglie in
merito a testamenti e contratti fiduciari e ben presto mi resi conto che una
pianificazione futura richiede molto di più della semplice risoluzione di vari aspetti
legali a noi noti.
Le riflessioni qui esposte si basano anche sul lavoro svolto negli ultimi 5 anni con
Pave the Way, presso la Mamre Association di Brisbane. Ho avuto il privilegio di
parlare con molte famiglie di tutto il Queensland, tutte alle prese con problemi di tale
natura, sia con genitori con bambini piccoli o genitori più anziani con componenti
familiari di tutte le età. Inoltre ho appreso molte cose dalle discussioni avute con i
miei colleghi del team Pave the Way e del gruppo di riferimento di Pave the Way.
Il futuro e il presente
Quando rivolgiamo lo sguardo al futuro, dobbiamo ricordarci che il futuro non è
qualcosa che esiste in lontananza, in una specie di terra che non c’è. Si trova già
alla fine della prossima frase, stasera quando tornerai a casa, domani, la prossima
settimana, l'anno prossimo, tra 30 anni o quando i miei nipotini non ancora nati
diverranno dei bisnonni. Quando ci preoccupiamo del futuro, dobbiamo pensare a
cosa succederà ai nostri familiari quando, in futuro, non saremo più al loro fianco e in
grado di proteggerli, e con futuro, ripeto, non intendo riferirmi solo ad un momento
“Pianificare per l'oggi, il domani e il futuro” - Jeremy Ward, Pave the Way, Mamre Association, dicembre 2007
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remoto in cui non saremo più in grado di fare tutto quello che possiamo fare oggi e
domani per loro. Che cosa succederebbe se domani avessimo un incidente e cosa
abbiamo fatto per prendere in considerazione una tale eventualità?
Cosa si può fare per il futuro …………
Quando pensiamo al futuro possiamo fare diverse cose. Possiamo ignorarlo;
possiamo rimanere paralizzati dalla paura; possiamo aspettare qualche offerta
ipotetica di finanziamento; possiamo sperare e credere che qualcun altro o qualche
ente terziario farà un passo in avanti; possiamo aspettarci che altri membri della
famiglia giungeranno in soccorso o possiamo pensare che lo farà lo stato. Se
facciamo queste cose spesso ignoriamo anche il presente.
Oppure, possiamo pianificare il futuro che noi e i membri della nostra famiglia
desideriamo. Il futuro arriverà. Al posto di lasciarlo arrivare passivamente possiamo
pianificare e creare il futuro che vogliamo.
……….e il presente
Se pianifichiamo il nostro futuro dobbiamo anche riflettere in merito al presente.
Cosa stiamo facendo per assicurarci che i nostri familiari disabili abbiano una vita
ricca e piena di significato che sia anche sicura? Stiamo pensando a come
potremmo aiutarli a vivere la propria vita, come possiamo stimolarli affinché
crescano per essere poi in grado di dare un contribuito alla società? Abbiamo
un'idea di quello che vorremmo che sia la loro vita, ora e in futuro?
Il centro dell'interesse della nostra meta: i familiari disabili
Innanzitutto al centro dell'interesse della nostra meta, per il presente e il futuro, c'è il
familiare disabile. Sono al centro della nostra attenzione. Non lo sono le richieste a
cui dobbiamo far fronte per fornire il nostro sostegno giornaliero, o per difendere i più
deboli, o le preoccupazioni per il futuro che stiamo cercando di rendere più roseo,
bensì il membro della famiglia disabile deve essere il clou della nostra meta e della
nostra pianificazione.
Ciò detto, se pianifichiamo una vita indipendente per i nostri familiari, dobbiamo
anche pianificare un futuro in cui noi, come genitori, o fratelli e sorelle, o nonni, ecc.,
abbiamo la capacità di vivere le nostre vite, venendo meno assorbiti da essi e dai
loro bisogni. Una vita indipendente (e interdipendente) per i nostri familiari è inoltre
una meta che include una vita che dipende in minor misura da noi per la
soddisfazione delle loro esigenze quotidiane.
La base della pianificazione: i nostri valori e le nostre convinzioni
Riteniamo che rendere ben chiari i nostri valori e le nostre credenze quando
sviluppiamo la nostra meta e iniziamo la pianificazione sia molto importante.
Pensiamo che le persone che hanno delle invalidità fisiche siano persone di valore,
profonde, con un'identità complessa e specifica, che danno un contributo alla società
e che portano in dono quello che hanno alle persone che conoscono nelle loro
“Pianificare per l'oggi, il domani e il futuro” - Jeremy Ward, Pave the Way, Mamre Association, dicembre 2007
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comunità? O riteniamo forse che la sola invalidità determini la loro identità, che non
hanno nulla da offrire e che semplicemente ricevono da altri, non avendo niente o
quasi da dare?
La nostra pianificazione riflette i nostri valori e convinzioni. Se non rendiamo chiari i
nostri valori e le nostre convinzioni prima di iniziare, la nostra pianificazione non sarà
precisa, anzi risulterà confusa e potrebbe causare più danni che vantaggi ai vostri
familiari. Se non parliamo in modo esplicito, la nostra pianificazione verrà guidata dai
valori e dalle convinzioni altrui, della pubblica amministrazione, da servizi terziari, da
valori relativi più ampi, al posto delle nostre convinzioni e dei nostri valori sviluppati
in modo coscienzioso. Precisare i nostri valori e le nostre convinzioni potrebbe
richiedere del tempo ma è un passo molto importante e va fatto.
Il soggetto della pianificazione: la nostra meta
Non si può iniziare a pianificare senza sapere cosa si vuole raggiungere. Molti di noi
non programmano una vacanza senza decidere dove andare quindi perché mai
pianificare le vite dei nostri familiari più vicini senza sapere cosa vogliono
raggiungere nelle loro vite e che vite vogliamo per loro? Dobbiamo avere delle mete
in merito a quello che noi e i nostri familiari vogliamo per il futuro. Più tali mete sono
chiare e più facile risulterà la fase di programmazione e, altrettanto importante, più
facile sarà eseguire tale programma. Ci saranno molte persone e organizzazioni e
agenzie statali che cercheranno di cambiare i nostri piani, dicendo che non sono
realistici, che non sono attuabili “nella realtà”. Se vogliamo vincere tali pressioni,
dobbiamo avere idee chiare in merito alle nostre mete. Una chiarezza di propositi è
uno strumento molto potente. Se abbiamo delle mete chiare, probabilmente saremo
gli unici nel settore e quindi saremo in grado di dirigere e influenzare eventuali
dibattiti.
Un ottimo modo di iniziare a stabilire una meta è considerare cosa desideriamo per
noi stessi e per i nostri familiari. Se siamo dei genitori, indubbiamente vogliamo che i
nostri figli crescano circondati da amore, che abbiamo amici veri e intimi, che
abbiano dei rapporti profondi, che vivano in abitazioni proprie, che partecipino alla
società lavorando e con altre attività scelte da loro, che siano felici, che si divertano,
che abbiano delle vite appaganti e ricche, che continuino ad imparare e a crescere e
che superino tutte le difficoltà, le sfide e le vicissitudini della vita.
Chi non vorrebbe tutto questo anche per i propri familiari disabili? Ci potrebbe volere
più tempo e potrebbe essere più difficile raggiunger alcune di queste mete, ma ciò
non sminuisce il nostro sogno: che siano sempre mete auspicabili e possibili.
Sviluppare una meta vuol dire sognare, e non vuol dire basarsi su quello che gli altri,
in base ai loro programmi, ci dicono che sia possibile. È improbabile che i nostri
familiari conseguano tutto quello che desideriamo per loro ma questo non ci
impedisce di sognare e di augurargli il meglio.
Nonostante i molti cambiamenti avvenuti negli ultimi anni per i disabili, a tutt'oggi
alcune persone dicono che i disabili non possono vivere in modo indipendente, da
soli, o con qualcuno scelto da loro. Dicono che le persone disabili non possono
avere un lavoro importante, relazioni intime o veri amici. Ci diranno che dovrebbero
“Pianificare per l'oggi, il domani e il futuro” - Jeremy Ward, Pave the Way, Mamre Association, dicembre 2007
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vivere con “altri come loro”, in gruppi non scelti da loro, aiutati solo da operatori
pagati, occupati con la testa e con le mani a svolgere attività scelte da altri, isolati
dalla maggior parte degli avvenimenti locali e non agevolati per dare un contribuito
alla società ma destinati solo a ricevere aiuto e fruitori di servizi di assistenza.
Se ci lasciamo convincere che questi siano i limiti del possibile, allora questi saranno
esattamente i limiti che avranno i nostri familiari disabili.
Sviluppare una meta e un piano
Quando si elaborano una meta e un piano, è importante che le famiglie abbiano
coscienza delle possibili situazioni. La meta e il piano non dovrebbero essere
promossi e controllati da servizi sociali o enti statali, sebbene possano incoraggiare
e sostenere una famiglia durante la fase di pianificazione. Soprattutto all'inizio le
famiglie devono prendere l'iniziativa e controllare la fase di sviluppo e i risultati che si
vogliono ottenere. Di fatto, la maggior parte di quello che viene discusso durante la
fase di sviluppo sono aspetti familiari intimi, da raccontare solo ad amici e persone di
fiducia.
È importante che le famiglie facciano partecipare altre persone alla fase di
pianificazione. Questo non solo consente di mettere sul tavolo un numero maggiore
di idee ma, aspetto ancor più cruciale, di riunire i vari membri della famiglia, alleati e
amici cari che potrebbero poi sollevare, a breve termine e in futuro, obiezioni
all'attuazione del piano stesso. Rendendoli parte della fase di pianificazione
diventano quindi responsabili per essa e per i risultati finali. Alcune famiglie dicono
che non esistono persone del genere. In tal caso, il primo passo sarebbe quello di
trovare almeno una o due persone che possano aiutare durante la fase di
pianificazione.
Non vi sono degli elementi magici per effettuare nel migliore dei modi la
pianificazione. Alcune famiglie a volte si rivolgono a qualcuno per semplificare un
processo alquanto formale, tramite l'utilizzo di strumenti di programmazione, mentre
altre preferiscono seguire un processo informale. In entrambi i casi, è importante che
qualcuno si assuma il compito di mantenere una registrazione del tutto. Il punto
critico è che una volta che si è sviluppata una meta, è importante mantenerla ben
presente nella mente di tutte le persone coinvolte. La meta è l'onda portante della
programmazione e non un elemento da modificare o su cui transigere per adattarlo a
quello che sembra fattibile. Potrebbe essere utile nominare un “custode della meta”,
che la ricordi agli altri quando sembra che essi stiano sviando dalla meta stessa. E in
ogni caso in questa fase ci vuole sempre del buon cibo e rinfreschi! Per molte
famiglie si tratta di una nuova esperienza e un conseguimento che deve essere
festeggiato!
Elementi da includere nel piano
Quando si osservano gli elementi che vanno a formare un piano, è importante
concentrarsi su tutti gli aspetti della vita:
•
casa
•
religione
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•
•
•
•
•
lavoro
relazioni e amici
divertimento, giochi, vacanze
interessi
educazione
•
•
•
•
salute
sicurezza finanziaria
decisioni
sicurezza
Non si tratta di una lista esauriente ma ha lo scopo di assicurare che non venga
dimenticato nulla. Se vi è qualcosa che dovrebbe essere incluso in questa lista (es.
comunicazione), allora la si può aggiungere. Seguire questa lista può aiutare a
suddividere le varie priorità e a far affrontare quello che altrimenti sarebbe un
compito spaventoso e schiacciante.
Mete, affermazioni che invitano all'azione, priorità, tempistiche e verifiche periodiche
(date in cui controlliamo quello che abbiamo fatto e quello che abbiamo detto che
avremmo fatto) sono importanti dato che aiutano a formare un processo chiaro per
l'attuazione di un piano che sia comprensibile per tutti. Ecco un esempio:
Mete
Casa - Jill avrà
una casa
propria entro i
prossimi 3 anni
Azioni
Inserire il nome di Jill nella lista del
Dept of Housing
Quando
4
settimane
Chi
Madre di Jill
Controllo
3 mesi
Trovare opzioni per Jill. come
prendersi cura di una casa in
assenza dei proprietari per vedere se
gradisce vivere lontano dalla casa di
famiglia e di che aiuto ha bisogno
12 mesi
Gruppo di
pianificazione
per Jill
12 mesi
Ricercare finanziamenti e altre
opzioni che forniscono un sostegno
12 mesi
Gruppo di
pianificazione
per Jill
12 mesi
Ovviamente, le situazioni specifiche di un individuo e di una famiglia determineranno
le aree di priorità. Il piano inoltre dovrebbe essere creativo, modificabile e
abbastanza flessibile da adattarsi a circostanze che cambiano che, anche se non
subito visibili, prima o poi si verificheranno. Un'analisi dei possibili cambiamenti può
aiutare a predire le aree in cui la flessibilità è importante.
Il piano inoltre dovrebbe essere realistico e fattibile. Questo non significa che la meta
dovrebbe essere basata su quello che al momento è possibile, a causa di limiti
finanziari o risorse familiari, piuttosto, se una meta sembra al momento
irraggiungibile, il primo passo da compiere per raggiungere tale meta sarebbe una
ricerca di come altre persone abbiamo conseguito una meta simile in circostanze
affini. Ad esempio, se la meta è una vita indipendente ma il familiare disabile
necessita di molto sostegno e non ci sono al momento finanziamenti disponibili e la
famiglia ha un numero limitato di risorse, una strategia iniziale sarebbe identificare
altre famiglie che stanno cercando di raggiungere mete simili, per condividere idee e
strategie e per aiutarsi a vicenda in questa sfida. Per quanto una meta sembri
irraggiungibile, c'è sempre un primo passo che si può compiere, e poi un altro e un
altro ancora e così via.
“Pianificare per l'oggi, il domani e il futuro” - Jeremy Ward, Pave the Way, Mamre Association, dicembre 2007
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Alcune caratteristiche di un piano esauriente a lungo termine
I nostri piani devono essere esaurienti e includere strategie a lungo termine. Nella
redazione di un piano bisogna tenere a mente i seguenti punti:
•
•
•
•
•
•
•
iniziare la pianificazione in anticipo – es. frequentare la scuola del centro apre la
possibilità per i nostri familiari di entrare in contatto con altri bambini nella loro
comunità più del frequentare una scuola in periferia, dando quindi inizio al
processo di costruzione dei rapporti sociali
fare il possibile dall'inizio per assistere i nostri familiari a sviluppare le
competenze pertinenti; se vogliamo che siano indipendenti da adulti, più sono
competenti e meglio saranno in grado di affrontare le sfide del vivere in modo
indipendente
rimanere in contatto con altre famiglie per raccontarsi esperienze e sfide, per
aiutarsi a vicenda e per scambiarsi la “conoscenza popolare” in merito a
strategie, servizi e sostegni e informazioni che non otteniamo da altri servizi
d'informazione
avviare, se possibile, una strategia a lungo termine per ridurre la dipendenza dei
membri della nostra famiglia dai finanziamenti pubblici
entrare a far parte e cooperare con gruppi di genitori, gruppi di difesa dei cittadini
e altre organizzazioni e iniziative che tendono a sostenere persone invalide e che
intraprendono iniziative politiche a loro nome – più forti sono tali gruppi e più
facilmente vi saranno persone che si occupano degli interessi dei nostri familiari
quando noi non saremo più in grado di farlo
inserire il proprio nome in liste di diffusione e cogliere l'opportunità di partecipare
a seminari locali di formazione, conferenze e dibattiti
accettare la realtà che le aspettative delle nostre carriere possano dover essere
riviste per poter raggiungere le mete dei nostri familiari invalidi.
I vantaggi della programmazione
Stilare un piano non è cosa facile. Richiede tempo, energia, forza e impegno. Ci
costringe ad affrontare la realtà, le nostre paure, a lavorare per definire nei dettagli la
nostra meta e farci intraprendere delle azioni per produrre dei cambiamenti, spesso
al cospetto di punti di vista opposti. A volte fa varcare limiti mai varcati in
precedenza.
La pianificazione, tuttavia, dona anche una sensazione di potere e controllo che non
sentiamo quando ci lasciamo trasportare dalle iniziative degli altri, siano esse statali,
di enti terziari o persino di altri individui che conosciamo, per esempio altri membri
della famiglia. La pianificazione ci permette di prendere l'iniziativa, di essere padroni
della situazione, di esserne al timone. Possiamo mettere da parte le interminabili
attese per i sostegni finanziari e inquadrare nella giusta prospettiva le mancate
promesse statali, ad esempio “la riforma sui finanziamenti”, o affermazioni di
"collaborare con noi", o lusinghe a partecipare allo sviluppo di piani per la “garanzia
della qualità”, ecc., e concentrarci su cosa vogliamo fare. La pianificazione ci
permette di stabilire la priorità delle azioni da compiere.
“Pianificare per l'oggi, il domani e il futuro” - Jeremy Ward, Pave the Way, Mamre Association, dicembre 2007
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Realizzazione dei piani
I piani, se non vengono messi in atto, sono inutili. Un piano ben sviluppato e ben
delineato deve indicare chi debba fare una certa azione e quando deve essere fatta.
Ci deve essere qualcuno che abbia il compito di assicurarsi che tali azioni vengano
svolte. Il piano dovrebbe essere rivisto regolarmente e si dovrebbero festeggiare tutti
i conseguimenti. Ogni 3-5 anni, o prima di un cambiamento significativo (es. alla fine
dell'ultimo anno di scuola), si dovrebbe redigere un nuovo piano.
La programmazione in quanto modo di pensare
La programmazione non è solo qualcosa che avviene durante una particolare
riunione o un meeting. La programmazione è anche un modo di pensare, un punto di
vista. Una volta che il sogno e le mete sono definite nei dettagli, dobbiamo
assicurarci che ogni nostra decisione e azioni giornaliera si basi su di esse. Mentre
pianifichiamo azioni da compiere nella vita di tutti i giorni dobbiamo tenere a mente il
sogno e i piani a lungo termine di modo che quello che facciamo nella vita di tutti i
giorni vada a braccetto con il sogno.
Cosa rende e mantiene sicure le persone
Penso che sappiamo tutti che sono altri individui che mantengono sicure le persone
– e questi individui sono gente comune – non servizi terziari, non le offerte di
finanziamento, non gli enti statali, non i testamenti, gli atti fiduciari e altre strutture e
meccanismi legali, nonostante l'importanza che queste cose possono avere
nell'assistere persone ad avere delle vite soddisfacenti e appaganti. Una strategia
molto potente consiste nello sviluppare un gruppo di sostegno o un network
personale – un gruppo di persone impegnate ad aiutare i nostri familiari disabili per
un lungo periodo di tempo. Possono collaborare con noi mentre siamo ancora in
grado di badare ad essi, e poi portare avanti quell'impegno e sostegno quando non
saremo più in grado di fare quello che stiamo facendo ora.
La creazione di un gruppo di sostegno
Nel suo opuscolo intitolato “Support Circles" (Gruppi di sostegno), Gillian Chernets,
di Toronto, descrive nella seguente maniera un gruppo di sostegno:
“Un gruppo di sostegno è un gruppo di cittadini che si unisce per offrire del
sostegno e per instaurare una relazione con una persona che è vulnerabile a
causa di un'invalidità. Gli invalidi corrono sempre il rischio di essere isolati e
circondati da persone che sono pagate per aiutarli nella loro vita. Le persone
di un gruppo o network di sostengo hanno come meta comune garantire
sicurezza nel presente e in futuro per l'individuo”.
Gillian Chernets afferma che il regalo più importante che possiamo dare ai nostri
figli, fratelli o sorelle o altri familiari invalidi sia quello di sviluppare un gruppo di
sostegno. Gillian si assicura che i gruppi da lei diretti svolgano diversi compiti:
•
offrano compagnia, relazioni, divertimento e feste
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13
•
•
•
•
•
•
•
offrano un sostegno pratico fornendo assistenza in vari modi
offrano un forum per l'impegno e la sicurezza dove trovare persone esperte
ed interessate che garantiranno che l'individuo sia al sicuro e venga aiutato
che i membri del gruppo ascoltino e si assicurino che la voce dell'individuo sia
udita, incoraggiando le persone a sognare
aiutino un individuo a fare piani per il futuro e sostengano e aiutino a prendere
decisioni strategiche
agiscano come difensori per assicurare che l'individuo venga trattato bene e
riceva il sostegno di cui ha bisogno
assistano l'individuo ad ottenere aiuto sotto forma di finanziamenti e
personale
si sostengano a vicenda con altri gruppi.
Il primo passo da compiere per istituire un gruppo di sostegno è elencare dei
conoscenti che siano disposti a far parte di un tale gruppo. Se i componenti di una
famiglia pensa che non vi sia nessuno a cui rivolgersi, possono sedersi a parlare con
un amico intimo ed esaminare i vari aspetti di cosa vogliono fare, chi incontrano nelle
loro consuete attività e chi tra di essi potrebbe essere un potenziale membro del
gruppo. La prossima azione è chiedere!
Se la famiglia non si sente a suo agio nel porre delle domande, uno stratagemma
consiste nel chiedere ad un amico intimo, o forse ad un assistente familiare, di farlo.
Un altro è fare in modo che un coordinatore si occupi di porre le domande e di riunire
il gruppo. Durante l'operato svolto negli ultimi cinque anni, Pave the Way ha notato
che alcune famiglie preferiscono inviare una lettera, mentre altre prediligono un
approccio diretto. Gillian afferma che è molto importante che il coordinatore conosca
l'individuo o riesca a farne la conoscenza e “consideri la persona come un individuo
di valore e non un cliente che deve essere convinto”.
La prima riunione dovrebbe essere tenuta in un ambiente cordiale e preferibilmente
con un coordinatore che non sia uno dei genitori del disabile. Dovrà essere
incentrata sulle presentazioni di rito e le storie individuali. Ci dovrebbe essere dello
spazio dedicato alle domande da parte delle persone e al delineamento del loro
ruolo nel gruppo. Il coordinatore fissa l'orario del prossimo meeting e il gruppo, da
quel punto in poi, cresce. Pave the Way ha scoperto che è molto importante che le
famiglie e tutti i membri del gruppo abbiano ben chiaro lo scopo di un gruppo di
sostegno, che nel nostro contesto vuol dire concentrarsi sulla protezione a lungo
termine del familiare disabile. Il coordinatore dovrebbe assicurarsi di discutere
questo punto al primo o al secondo meeting. Dopo di ciò, l'“ordine del giorno” delle
riunioni verrà stabilito dalla meta futura della famiglia e dell'individuo.
Un fattore chiave per il successo di un gruppo o network di sostegno è la sua
longevità. Gillian Chernets dice che i seguenti sono i punti importanti per far durare a
lungo un gruppo:
“(a)
(b)
(c)
(d)
al gruppo deve essere conferito del potere
i membri del gruppo devono sentirsi importanti
i membri del gruppo devono festeggiare insieme
i membri di un gruppo condividono vittorie e sconfitte
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(e)
(f)
(g)
i gruppi di sostegno devono riunirsi anche se la frequenza di tali
riunioni varia in base alle situazioni. Riunioni regolari per un nuovo
gruppo aiutano le persone a conoscersi e a stabilire un impegno per la
causa
i gruppi di sostegno devono essere considerati importanti da tutti i
membri. I gruppi di sostegno non sono un'attività secondaria. Il gruppo
può avere alti e bassi come succede a volte nella vita
non esiste un numero magico di membri del gruppo. Il numero di
membri evolve nel tempo raggiungendo poi un buon numero.”
Aspetto personale e politico
Man mano che costruiamo dei network personali nella comunità creiamo anche
l'opportunità per i nostri familiari di offrire i loro talenti e le loro forze alla comunità e
di partecipare ad un processo di cambiamento culturale. In un articolo intitolato
“Community Engagement” (Impegno comunitario) (1999, Responsive Systems
Associates, Inc), in risposta ad un interesse sempre maggiore da parte delle famiglie
e altri soggetti in merito al fatto che i disabili avessero sempre meno opportunità di
vivere con dignità e come persone che partecipano alla società, John O’Brien
scrisse:
“Una risposta ricca di speranza a questi tempi difficili richiede due strategie
distinte ma complementari: una strategia si rivolge all'aspetto politico per
rafforzare una sovvenzione adeguata per gli individui, controllata da persone
disabili e dai loro familiari e amici; l'altra si rivolge a un processo a lungo
termine di cambiamento culturale attraverso l'impegno comunitario. Sebbene
entrambe queste strategie siano utili, l'urgenza e la chiarezza dell'aspetto
politico può oscurare il lento e incerto operato svolto per costruire rapporti più
ampi e profondi con i disabili, attorno a loro e con le loro famiglie.”
Nella nostra pianificazione futura possiamo incorporare entrambe le strategie. Man
mano che ci impegniamo nel lento processo di costruire delle relazioni, possiamo
anche elaborare modi per contribuire ai dibattiti politici che avranno un impatto sui
nostri familiari. Possiamo partecipare direttamente a questi dibattiti, o sostenere
iniziative a favore della comunità entrando a farne parte o collaborando con gruppi o
azioni che difendono il cittadino. Altrimenti, possiamo chiedere a un membro del
gruppo o del network di sostegno della nostra famiglia di farlo, assicurandoci così
che il gruppo o il network rimanga in contatto con la scena politica, dato che aiuta a
sviluppare l'aspetto personale.
Salvaguardia del nostro sogno e dei nostri piani
Forse la più grande sfida da affrontare è elaborare come salvaguardare i nostri piani
nel futuro. Va bene sviluppare e attuare un piano, ma come garantiamo che continui
ad essere in vigore o sia rivisto e riesaminato dopo che non siamo più in grado di
farlo? Possiamo occuparci di alcune questioni tramite il testamento e stipulando
contratti fiduciari, ma perfino fondi ingenti non risolveranno a fondo la questione. Non
basta pagare le persone per fare in modo che abbiamo lo stesso impegno che
abbiamo noi verso i nostri familiari.
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Per alcune famiglie, la salvaguardia dei piani ha comportato l'istituzione di
un'organizzazione che controllasse le azioni da noi iniziate. Planned Lifetime
Advocacy Network (PLAN) con sede a Vancouver, in Canada, usa questo approccio,
offrendo delle tessere, a pagamento, a famiglie che si rivolgono a loro per trovare
delle soluzioni.
PLAN pone una grande enfasi sullo sviluppo di network personale (gruppi di
sostegno). Affinché una famiglia diventi un socio vitalizio di PLAN, deve voler
sviluppare di un network attorno al proprio familiare disabile, tramite l'assistenza di
un coordinatore assunto da PLAN. PLAN poi s'impegna a continuare a fornire un
coordinatore per portare avanti nel tempo il network, prima e dopo il decesso dei
genitori. PLAN inoltre s'impegna a controllare e dare consigli ai fiduciari nominati in
base al testamento dei genitori per sostenere il network personale in qualsiasi
azione che devono svolgere. Dopo il decesso dei genitori, la quota del socio vitalizio
continua a essere pagata da un fiduciario che i genitori hanno nominato nel
testamento.
A Perth, un piccolo gruppo di famiglie ha istituito il Personalised Individual Networks
(PIN), che rispecchia da vicino il PLAN di Vancouver. Proprio come PLAN, PIN non
si basa su sovvenzioni statali e quindi fa pagare una quota d'iscrizione alle famiglie
affinché ne divengano soci.
Un ostacolo dell'approccio sia di PLAN sia di PIN è che tutte le organizzazioni hanno
dei limiti. La salvaguardia che offrono alle famiglie durerà solo per quanto potranno
essere organizzazioni forti in grado di offrire quanto dichiarato nelle loro promesse
iniziali.
Un'altra strategia, che inoltre s'incentra sullo sviluppo di gruppi di sostegno, è
studiare i modi in cui gruppi di sostegno individuali possono essere supportati e
appoggiati nel tempo. Lifetime Circles, con sede a Ontario, in Canada, si prefigge di
fornire un forum per i gruppi locali di sostegno per potersi incontrare e aiutarsi a
vicenda; per collaborare nell'assunzione e formazione di coordinatori di gruppi di
sostegno; per informare i membri delle giornaliere vicende sociali, finanziarie, legali
e statali e per portare avanti un network di gruppi locali di appoggio contribuendo
anche all'organizzazione di nuovi gruppi e mandando avanti gruppi già formati.
Pave the Way continua a studiare queste e altre strategie per suggerire idee per
occupasi nel migliore dei modi di queste problematiche nel Queensland. A differenza
di PLAN e PIN, Pave the Way non si prefigge di essere a disposizione per le famiglie
per lunghi periodi di tempo ma si prefigge di aiutare le famiglie a sviluppare strategie
proprie a lungo termine per far avere una posizione sicura nel futuro per i propri
familiari.
Pave the Way ritiene che un gruppo di sostegno costituisca una strategia molto
potente a lungo termine, ma si tratta solo di una delle strategie. Il fattore critico che
deve essere accettato dalle famiglie è che saranno altre persone a garantire una
posizione sicura ai loro familiari e che quindi devono sviluppare strategie, pertinenti
alle loro circostanze, che includano, a lungo andare, altre persone nella vita dei loro
familiari.
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Il ruolo della legge
Se pensiamo a cosa succederà una volta che non siamo più vivi e cosa possiamo
fare per prepararci a quell'ineluttabile evento, molti di noi per prima cosa pensano ad
un testamento e altri meccanismi legali quali la tutela e la gestione finanziaria. Sono
di sicuro elementi importanti ma, a parer mio, vengono dopo lo sviluppo delle mete e
dei piani, e non prima.
Se il familiare disabile necessiti di un tutore o un gestore finanziario nominato
formalmente o meno potrebbe dipendere dal fatto che abbiamo un gruppo
organizzato di persone che sia disposto ad aiutarlo a prendere decisioni. Il
Guardianship and Administration Act 2000 (Qld) (Legge sulla tutela e sulla curatela
del 2000) incoraggia processi decisionali informali. Un gruppo di sostegno potrebbe
concordare di assistere il nostro familiare a questo proposito, eliminando quindi la
necessità di una nomina formale.
Fino a che non viene sviluppata la meta e non vengono pianificati i passi da
intraprendere per raggiungerla, non sarà facile finalizzare i nostri testamenti. Ad
esempio, in qualità di genitori, una strategia per aiutare un figlio disabile a vivere in
modo indipendente potrebbe includere l'integrazione dei finanziamenti statali tramite
risorse personali, quindi sarebbe premuroso includere abbastanza fondi nel nostro
testamento di modo che tale sostegno finanziario possa continuare anche dopo il
nostro decesso. Fino a quando non abbiamo sviluppato una tale strategia, e portato
a termine la pianificazione, potremmo non essere in una posizione in cui decidere
quale porzione del nostro patrimonio vogliamo lasciare a un familiare disabile.
Parimenti, se vogliamo inserire un contratto fiduciario (o trust) discrezionale nel
testamento, bisognerebbe nominare dei fiduciari. Potrebbe essere che non vi siano
fiduciari da nominare o ci potrebbe essere una scarsità di candidati. Inoltre vogliamo
che i fiduciari siano più giovani di noi! Un modo di sviluppare dei fiduciari potenziali è
creare un network o un gruppo di sostegno. Fino ad allora, potremmo non essere in
grado di definire come vogliamo gli accordi.
Tuttavia, è importante redigere subito un testamento e non aspettare fino a quando
tutti i piani siano stati elaborati a nostra completa soddisfazione. Un testamento
dovrebbe essere considerato un'opera in fase di costruzione che viene rivista e
cambiata regolarmente. È meglio avere un testamento che non riflette tutti i nostri
piani finali, sapendo che lo possiamo cambiare in seguito, che morire senza averne
uno.
La seconda parte di questo opuscolo tratta in modo più approfondito degli aspetti
legali.
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Seconda parte – Gli aspetti legali
Introduzione
In questa parte dell'opuscolo parlerò di tutela, gestione finanziaria, testamenti e
contratti fiduciari e mostrerò come si possa integrare nel miglior modo questi concetti
e meccanismi legali con la pianificazione per il futuro.
Tutela e curatela
Figli minorenni
I genitori sono i tutori del figlio (salvo che non sia tolta loro la patria podestà) fino a
che egli non abbia raggiunto la maggiore età. Man mano che un minore cresce e la
sua capacità di prendere decisioni aumenta, l'autorità dei genitori in certi campi
diminuisce, ad esempio per quanto riguarda l'approvazione di certe cure mediche. I
genitori inoltre non hanno poteri illimitati sui figli. Devono prendere delle decisioni per
il miglior 'interesse dei figli'. Inoltre, ci sono delle decisioni che i genitori non possono
prendere, ad esempio, decisioni in merito alla sterilizzazione per motivi non
terapeutici.
Persone che hanno raggiunto e superato la maggior età
Nel Queensland, le norme riguardanti la tutela e curatela di un adulto sono delineate
principalmente da due leggi distinte, Powers of Attorney Act 1998 (Legge sui poteri
dei procuratori del 1998) e Guardianship and Administration Act 2000 (Legge sulla
tutela e curatela del 2000). Altre leggi pertinenti sono Public Trustee Act 1978
(Legge sul fiduciario pubblico del 1978) e Mental Health Act 2000 (Legge sulla salute
mentale del 2000).
La legge presume che chiunque abbia raggiunto o superato la maggiore età abbia la
capacità di prendere decisioni per se stesso, a prescindere dal fatto che sia disabile
o meno. L'autorità concessa ai genitori dalla tutela termina quando il figlio diventa
maggiorenne.
In base al Guardianship Act (Legge sulla tutela), la tutela ha a che vedere con
faccende non di natura finanziaria mentre la curatela riguarda le faccende
economiche.
Ad un tutore potrebbe essere affidata l'autorità di prendere decisioni in merito ad una
serie di situazioni nell'ambito della vita personale di un individuo, quali:
•
dove e con chi vivere
•
se e dove lavorare
•
educazione e formazione
•
erogazione di servizi – quali servizi e da parte di chi
•
licenze e permessi
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18
•
faccende giornaliere, ad esempio dieta e vestiti
•
salute
• faccende legali non di natura economica.
Un curatore, d'altro canto, potrebbe avere il potere di prendere decisioni in merito
alle risorse monetarie e alle proprietà. Tali poteri includono:
•
pagare il mantenimento e l'alloggio; pagare i debiti
•
ricevere e recuperare soldi
•
condurre un affare
•
firmare contratti; far eseguire contratti conclusi in precedenza
•
pagare tariffe e tasse
•
stipulare contratti di assicurazione e pagare i premi assicurativi
•
intraprendere negoziazioni per beni immobiliari
•
approvare investimenti
•
intraprendere azioni legali relative a questioni finanziare.
Sia il tutore che il curatore possono avere un'autorità limitata (es. ristretta al
prendere decisioni in merito a dove vive il disabile o al gestire un portafoglio con
grandi investimenti), o possono essere investiti di un'autorità “assoluta” per prendere
tutte le decisioni della tutela o della curatela. Lo stesso individuo o gli stessi individui
possono essere nominati come tutori e curatori, se la cosa si rivela appropriata. Se
non vi è nessun candidato adatto, il Tutore per adulti viene nominato come tutore
(ma non come curatore) e il Fiduciario pubblico come curatore (ma non come
tutore). È inoltre possibile che società fiduciarie private siano nominate come
curatore.
La capacità di intendere e di volere
Un tutore e/o curatore può essere nominato solo quando una persona non ha la
capacità di intendere e di volere. L'allegato 4 del Guardianship Act definisce il
termine “capacità di intendere e di volere” nel seguente modo:
“la “capacità di intendere e volere” di una persona, in merito ad una
questione, significa che la persona è in grado di:
(a) comprendere la natura e l'effetto delle decisioni in merito a tale questione;
e
(b) prendere delle decisioni liberamente e volontariamente in merito alla
questione;
e
(c) comunicare le decisioni in qualche modo.”
Affinché una persona sia capace di intendere e volere, devono essere presenti tutti e
tre gli elementi di questa definizione. Quindi, se il familiare disabile sembra essere in
grado di comprendere la natura e gli effetti di una decisione ma non è in grado di
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comunicarli in qualche modo, esso ha una “ridotta capacità di intendere e di volere”.
Questo non significa chi non sappia parlare abbia una ridotta capacità di intendere e
di volere. Se è in grado di comunicare la propria decisione “in qualche modo” e
rispettare i punti delineati nella definizione, allora dispone della capacità di intendere
e volere.
La capacità di intendere e di volere varia in base alla natura dell'impedimento
dell'individuo, la natura e la complessità della decisione o decisioni da prendere e il
grado di sostegno che gli viene fornito dalla famiglia e dagli amici intimi.
Chi decide se un individuo è capace di intendere e di volere?
Il Guardianship Act ha istituito un Guardianship and Administration Tribunal
(Tribunale per la tutela e la curatela, da ora in poi "il Tribunale"). Il ruolo principale
del Tribunale è determinare se qualcuno (indicato nel Guardianship Act come
“adulto”), sia capace di intendere e di volere; e qualora vi fosse bisogno di un tutore
o curatore, chi nominare. Anche la Corte Suprema ("Corte") ha il potere di prendere
tali decisioni. Qualsiasi persona interessata, inclusi coloro la cui capacità di
intendere e volere è stata messa in questione, possono presentare una richiesta al
Tribunale per riconoscere la capacità di intendere e di volere. L'allegato 4 del
Guardianship Act definisce come “persona interessata”: “una persona che ha un
interesse continuato e sufficiente verso un'altra persona”.
In quale momento viene nominato un tutore o un curatore?
L'Articolo 12 del Guardianship Act richiede che devono essere soddisfatti tre requisiti
affinché il Tribunale (o Corte) nomini un tutore o curatore per una persona:
“12(1) il Tribunale dovrebbe, tramite ordinanza, nominare un tutore, per
questioni personali, o un curatore, per questione finanziarie, se il Tribunale
ritiene che:
(a) l'adulto ha una capacità di intendere e di volere ridotta per questa
questione e
(b) bisogna prendere una decisione in relazione alla questione o l'adulto
deve fare qualcosa in relazione alla stessa che comporta, o può
comportare, rischi irragionevoli per la salute, il benessere o i beni
dell'adulto e
(c) senza nomina:
(i) le esigenze dell'adulto non saranno soddisfatte
adeguatamente; o
(ii) gli interessi dell'adulto non siano adeguatamente protetti”.
La questione chiave in merito a queste disposizioni è che, affinché si possa
nominare un tutore o curatore, non basta che una persona abbia una ridotta capacità
di intendere e di volere, deve essere presente anche la necessità di dover prendere
una decisione, o l'evidenza che la persona corra un rischio e che le sue esigenze
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non saranno soddisfatte o che i suoi interessi non saranno protetti adeguatamente, a
meno che non venga effettuata la nomina. Non è quindi sufficiente che un genitore o
un altro familiare voglia nominare un tutore per un familiare che abbia una capacità
di intendere e di volere ridotta. Si deve dimostrare che la nomina è l'unico modo di
soddisfare le sue esigenze o proteggere i suoi interessi.
Questo requisito espresso dal Guardianship Act riflette il punto di vista che non si
dovrebbero alienare i diritti di un disabile salvo che non sussista un motivo valido.
Altre disposizioni del Guardianship Act appoggiano questo principio.
L'Articolo 5 afferma che:
“(a) Il diritto di un adulto di prendere una decisione è un aspetto
fondamentale della dignità innata di un individuo;
(b) Il diritto di prendere una decisione include il diritto di prendere delle
decisioni con cui altri potrebbero non concordare;
(c) La facoltà di un adulto con una ridotta capacità di intendere e di volere
potrebbe variare in base ai seguenti fattori:
(i)
la natura e la misura della riduzione; e
(ii)
il tipo di decisione da prendere, includendo, ad esempio, la
complessità della decisione da prendere; e
(iii)
il sostegno disponibile da parte dei membri del network di
sostegno dell'adulto;
(d) Il diritto di un adulto con una ridotta capacità di intendere e di volere
dovrebbe essere limitato, e ostacolato, nella minor misura possibile;
(e) Un adulto con una ridotta capacità di intendere e di volere ha diritto di
ricevere un sostegno adeguato e appropriato per prendere delle
decisioni”.
Non ci sarà bisogno di nominare un tutore o curatore se le esigenze della persona
sono soddisfatte, o se i suoi interessi sono protetti, tramite accordi informali.
Prendiamo ad esempio un giovane con una ridotta capacità di intendere e di volere
che non riesce a gestire le sue questioni finanziarie: può avere solo un modesto
saldo bancario e avere come reddito solo la pensione di invalidità. Se la sua famiglia
ha preso degli accordi con Centrelink (Istituto di previdenza sociale) e la sua banca,
per cui lo possono aiutare a gestire la sua pensione e conto corrente in modo sicuro,
senza difficoltà, molto probabilmente non c'è bisogno di nominare un curatore.
Il Guardianship Act incoraggia tali processi decisionali informali e il coinvolgimento di
terzi per assistere qualcuno la cui capacità di intendere e di volere è ridotta.
Soprattutto riconosce che la capacità di intendere e di volere della persona varierà in
base al “sostegno messo a disposizione dai membri del network di sostegno
dell'adulto” [Articolo 5(c)(iii)].
Un “network di sostegno” viene definito nella seguente maniera:
un “network di sostegno”, per un adulto, è formato dalle seguenti persone:
(a)
familiari dell'adulto
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(b)
(c)
amici intimi dell'adulto
altre persone che il tribunale stabilisce debbano prestare aiuto
all'adulto,
per “amico intimo” di una persona si intende “un'altra persona che ha uno
stretto rapporto personale con la prima persona ed è interessata al benessere
di quest'ultima”.
[Guardianship and Administration Act, allegato 4].
Con la possibile eccezione di “altre persone che il tribunale stabilisce debbano
prestare aiuto all'adulto”, un “network di sostegno” di un individuo includerebbe le
stesse persone che si possono trovare in un tipico gruppo di sostegno.
L'Articolo 7(d) afferma che la legge:
“incoraggia il coinvolgimento in processi decisionali informali da parte dei
membri del network di sostegno dell'adulto”.
La norma 7(2) del Guardianship Act prevede che:
“ .. deve essere presa in considerazione l'importanza di preservare, nella
maggiore misura possibile, il diritto di un adulto di prendere decisioni”
e la norma 8 afferma che:
“Deve essere presa in considerazione l'importanza di mantenere le esistenti
relazioni di sostegno di un adulto.”
Organizzare un gruppo di sostegno presenta quindi il vantaggio di riunire un gruppo
di persone che potrebbe essere riconosciuto dalla legge del Queensland come un
gruppo che ricopre un ruolo essenziale nell'aiutare i familiari a prendere decisioni e
poi per decidere chi nominare per i ruoli formali di tutore o curatore, qualora tali
nomine fossero ritenute necessarie.
Quando viene nominato un tutore o un curatore per una persona, tale persona perde
il diritto di prendere delle decisioni che spettano quindi al tutore o curatore. La
decisione del Tribunale trasferisce l'autorità di prendere alcune o tutte le decisioni a
un'altra persona. I limiti di competenza di una persona diventano chiari per tutti,
inclusi naturalmente coloro che non la conoscono e che potrebbero giudicarla solo in
base a questi limiti.
In qualità di familiari, dobbiamo assicurarci di non intraprendere azioni che
potrebbero limitare in modo inutile l'autonomia del familiare. Se la nostra meta e il
nostro piano per il futuro prevedono che siano persone indipendenti attive nella
propria comunità, dobbiamo assicurarci di non compiere nessuna azione che
potrebbe sminuire la loro stima di sé e la loro immagine agli occhi degli altri.
Ad esempio, anche se il familiare invalido non è in grado di gestire le proprie risorse
finanziarie senza aiuto ma è in grado di firmare senza problemi un modulo di
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prelevamento (il loro crocesegno spesso è sufficiente) e può recarsi alla banca
locale con un po' di aiuto, il fatto che riesca a condurre transazioni allo sportello non
solo sarà un motivo di felicità personale, e qualcosa che arricchirà la stima di sé, ma
inoltre migliorerà la sua immagine agli occhi della comunità.
Se, come familiari, desideriamo essere nominati tutori e curatori, dobbiamo essere
sicuri che le motivazioni che ci spingono a farlo non siano basate su un senso di
acquisizione di diritto (“Mi sono sempre preso cura di lui quindi ho il diritto di essere il
suo tutore”), o su quanto riteniamo sia necessario per tutelarlo nel migliore dei modi
(“Devo avere un'autorità formale quando parlo a suo nome”). Potrebbe essere vero
che abbiamo bisogno di autorità formale dato che altri potrebbero cercare di
prendere decisioni senza averne l'autorità. Ad esempio, un ente di finanziamento
potrebbe dichiarare che l'unico posto in cui il nostro familiare potrebbe vivere è in un
istituto a causa della ristrettezza dei fondi. In tale caso, cercare di avere un'autorità
formale sarebbe un'azione appropriata per essere in una posizione in cui prendere
una decisione d'autorità in merito a dove deve vivere il nostro familiare, ma se
vogliamo un'autorità formale solo perché potremmo averne bisogno in futuro,
potremmo privare d'autonomia il nostro familiare senza un motivo valido.
Come indicato nella prima parte di questo opuscolo, un modo di aiutare il nostro
familiare a partecipare alle decisioni in merito alla propria vita è organizzare un
gruppo di sostegno. Se i membri del gruppo di sostegno sono favorevoli e se è
possibile firmare un accordo con il nostro familiare [ricordiamo il concetto flessibile di
“capacità di intendere e di volere” di cui all'articolo 5(c)] che dichiara che
appoggeranno il nostro familiare nel prendere delle decisioni, tale accordo potrebbe
essere utilizzato durante qualsiasi procedimento legale in Tribunale come prova del
“coinvolgimento in processi decisionali da parte dei membri del network di sostegno
dell'adulto”. Se ci troviamo nostro malgrado al cospetto di un Tribunale (forse un
operatore del settore ne ha fatto richiesta) e desideriamo opporci alla nomina di un
tutore o curatore (forse un operatore del settore vuole che venga nominato un Tutore
per adulti o Fiduciario pubblico), tale accordo potrebbe sostenere una petizione
dichiarante che gli attuali patti informali sono sufficienti.
Parimenti, qualcuno che agirebbe contro gli interessi del nostro familiare potrebbe
cercare di ottenere una nomina dopo il nostro decesso e tale accordo potrebbe
impedire che una tale richiesta venga accetta.
Anche senza questo accordo, i membri di un gruppo di supporto possono assistere il
nostro familiare informalmente in molti modi che possono impedire la necessità di
una nomina formale di un tutore o un curatore. Se necessario possono partecipare a
un'udienza in Tribunale per fornire le prove di come stiano fornendo del sostegno al
nostro familiare disabile. Se poi giunge il momento in cui è necessario un tutore o
curatore, e noi non siamo disponibili, allora i membri di un gruppo di sostegno sono
un'eccellente fonte di candidati per tali ruoli.
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Procuratore statutario per la salute
Ai sensi del Powers of Attorney Act i familiari hanno l'autorità di prendere quasi tutte
le decisioni in merito alla salute per un familiare con una ridotta capacità di intendere
e di volere. Le eccezioni includono:
•
rimozione di tessuto mentre la persona è ancora in vita per donarlo
a qualcun altro
•
sterilizzazione
•
aborto
•
adesione a progetti speciali di ricerche mediche
•
terapia elettroconvulsiva (ECT) o psicoterapia.
Solo il Guardianship Tribunal (Tribunale per la tutela) (o il Mental Health Tribunal –
Tribunale per la salute mentale - nel caso di ECT o psicochirurgia) può acconsentire
a queste procedure.
Il solo motivo per cui si dovrebbe nominare un tutore è per fare in modo che
qualcuno abbia un'autorità formale per prendere delle decisioni in merito alla salute
e tale necessità potrebbe non sussistere qualora vi fosse un procuratore statutario
per la salute. Non bisogna nominare dei procuratori statutari per la salute. Hanno
un'autorità propria semplicemente in virtù della legge o dello “statuto”.
Questo statuto è il Powers of Attorney Act. L'articolo 63(1) di questa legge dichiara
che “la prima persona tra le seguenti, nell'ordine elencato, che è prontamente
disponibile e culturalmente adatta” è il procuratore statutario per la salute dell'adulto
in questione:
“(a)
un coniuge dell'adulto se la relazione tra l'adulto e il coniuge è intima e
continua;
(b) una persona che ha raggiunto la maggiore età e che si prende cura
dell'adulto e non viene pagata per farlo;
(c) una persona che ha raggiunto la maggiore età e che è un amico intimo
dell'adulto e non viene pagata per prendersene cura"
Se non vi è nessuna persona nell'elenco di cui all'articolo 63(1) che sia
“prontamente disponibile e culturalmente adatta”, il tutore per adulti diventa il
procuratore statutario per la salute. [Articolo 63(2)]. Una “persona che si prende cura
dell'adulto” include qualcuno che fornisce, o che organizza, la fornitura di “servizi
domestici e sostegno” per l'adulto. [Articolo 63(3)]. Cosa più importante, quando un
adulto vive in un istituto (tra cui un “istituto per disabili, una pensione o un ospizio”),
egli “rimane sotto la cura della persona presso cui era in cura appena prima di vivere
in tale istituto”. [Articolo 63(4)].
Queste disposizioni vogliono dire che, nella maggior parte delle situazioni, un
genitore è il procuratore statutario per la salute del proprio figlio adulto, che ha una
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ridotta capacità di intendere e di volere, per prendere decisioni in merito alla propria
salute. Non servono ulteriori nomine, per genitori o altri familiari, per prendere
decisioni sulla salute. Non c'è bisogno di nominare un tutore per prendere tali
decisioni. Se a un certo punto i genitori o altri familiari stretti non sono in grado o
disposti a ricoprire questo ruolo, altri membri di un gruppo di sostegno potrebbero
essere in grado di farlo nella veste di “amici intimi”. Il Powers of Attorney Act
definisce un “amico intimo” secondo gli stessi termini del Guardianship Act (vedere
sopra).
Procura permanente
Ai sensi del Powers of Attorney Act, una procura permanente (Enduring Power of
Attorney, EPA) è un documento che può essere firmato da qualsiasi persona che ha
la facoltà di farlo. Una procura permanente:
•
nomina una o più persone come procuratori per prendere decisioni per noi,
•
dichiara se queste decisioni siano di natura personale o finanziaria o
entrambe,
•
dichiara quando può essere esercitata l'autorità del procuratore nominato
Questioni finanziarie – subito dopo averla firmata oppure in circostanze
specifiche oppure in occasioni specifiche oppure durante periodi in cui
perdiamo la capacità di intendere e di volere.
Questioni personali – solo nei periodi in cui perdiamo la nostra capacità di
intendere e di volere.
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Qualora il nostro familiare abbia una ridotta capacità di intendere e di volere, questo
meccanismo di sostituirsi al disabile nel prendere le decisioni non avrà alcun valore,
dato che la persona che firma la procura permanente deve avere la capacità di
intendere e di volere per poter essere in grado di firmare il documento. La facoltà di
firmare un EPA richiede una comprensione del fatto che quando firmiamo un EPA:
•
possiamo specificare o limitare il potere che assegniamo al procuratore(i)
•
possiamo specificare quando inizia il potere
•
una volta che il potere è valido, il procuratore(i) ha un controllo totale
•
possiamo revocare la nomina in qualunque momento, fintantoché abbiamo la
capacità di intendere e di volere
•
possiamo nominare una o più persone come procuratori
•
la nomina può riguardare sia questioni personali che finanziarie
•
possiamo includere specifiche direttive
•
la nomina di procuratori continua dopo che abbiamo perso la nostra capacità
di intendere e di volere.
In quanto genitori e familiari, dovremmo prendere in considerazione la firma di una
procura permanente, proprio come è consigliabile avere un testamento. Si tratta di
documenti importanti che dobbiamo prendere in considerazione quando formuliamo
il piano futuro per il familiare disabile, in special modo se i suoi interessi potrebbero
essere attaccati se non siamo più in grado di firmare dei documenti, gestire un conto
in banca, ecc. Ad esempio, se abbiamo predisposto degli accordi informali di
gestione finanziaria per il nostro familiare, in base a cui i suoi soldi sono tenuti in
comune con i nostri in un conto corrente, potrebbe essere importante che qualcuno
possa firmare in nostra vece se di colpo perdiamo la capacità di intendere e di
volere.
Inoltre possiamo impartire direttive in base alla procura permanente, rendendo
chiaro ai nostri procuratori che accettiamo che utilizzino i nostri soldi a vantaggio del
nostro familiare disabile, il che potrebbe essere importante se la nostra
pianificazione si basa sull'utilizzo dei nostri fondi per aiutare a sostenere il familiare.
Testamenti e contratti fiduciari
Che cos'è un testamento?
Un testamento è un documento legale in cui dichiariamo come vogliamo disporre dei
nostri beni dopo la nostra morte. È molto importante che un testamento sia
preparato da un notaio dato che vi sono diverse formalità che, se non vengono
seguite, possono rendere nullo il testamento, nella sua totalità o in parte.
Il testamento deve essere:
•
in forma scritta
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•
•
firmato da noi (o per noi in nostra presenza se non possiamo firmare con il
nostro nome)
firmato in presenza di almeno due testimoni
-
-
i testimoni devono essere presenti nello stesso momento
devono firmare in nostra presenza ma non per forza in presenza
dell'altro testimone
non devono trarre benefici dal nostro testamento a meno che non vi
siano almeno altri due testimoni che non ricevono alcun beneficio
oppure a meno che tutte le altre persone che trarranno benefici dal
testamento accettano che il testimone riceva benefici oppure a meno
che la Corte Suprema disponga diversamente.
Non tutti i beni possono essere inclusi nel testamento. I beni o i soldi posseduti come
“proprietari comuni” (che si tratti di beni immobili o conti correnti) non possono
essere inseriti. Quando decediamo, il proprietario comune ancora in vita riceve i
soldi o i beni, a prescindere da quello che abbiamo scritto nel testamento. D'altro
canto, se possediamo dei beni in comune con un'altra persona che poi decede, la
nostra parte è inclusa in quello che possiamo lasciare ad altri nel nostro testamento.
Parimenti, direttive impartite in base a polizze di assicurazione sulla vita e a
programmi di pensionamento, o poteri discrezionali assegnati ai fiduciari del
programma di pensionamento, possono influenzare quello che succede a questi
beni, a prescindere da quanto disposto nei nostri testamenti. È necessario quindi
chiedere consigli specifici ai nostri notai su tali questioni.
I testamenti non devono essere redatti in un linguaggio legale complesso. È
ragionevole chiedere al notaio di usare un linguaggio semplice. Tuttavia, per poter
includere tutte le faccende pertinenti e rispettare le complesse leggi e direttive
statali, i nostri testamenti possono contenere clausole lunghe e dettagliate.
Alcuni termini fondamentali
La persona che fa testamento è nota con il nome di “testatore”. I beni che lasciamo
ad altri, in base al testamento, dopo il nostro decesso, siano essi beni immobili, beni
domestici, veicoli, gioielli, soldi in banca, azioni o altri investimenti, si chiamano
“patrimonio”. Le persone a cui lasciamo il nostro patrimonio sono dette “beneficiari”.
Bisogna nominare un “esecutore testamentario” (o esecutori testamentari) il cui ruolo
e responsabilità sono assicurare che i desideri espressi nel nostro testamento siano
eseguiti e che il nostro patrimonio sia distribuito in conformità a tali desideri.
Nominiamo un “fiduciario” (o fiduciari) ogni volta che lasciamo parte del nostro
patrimonio “in custodia” per qualcuno, ad esempio, un figlio minorenne o un familiare
adulto che non possa ancora occuparsi dei propri affari.
La stessa persona può essere sia un esecutore testamentario che un fiduciario, ma
sono due ruoli separati. Il ruolo di esecutore testamentario non sussiste più una volta
che i beni sono stati distribuiti, mentre il ruolo di fiduciario continua per tutta la durata
della custodia che in alcuni casi è diversi anni. Se abbiamo un figlio minorenne,
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possiamo nominare un “tutore testamentario” che prenda delle decisioni personali in
merito a faccende tipo salute, istruzione scolastica e dove e con chi debba vivere
nostro figlio.
Chi può fare un testamento?
Solo le persone che hanno raggiunto la maggiore età possono fare un testamento, a
meno che non siano sposati, o considerino di farlo, prima di essere maggiorenni. Un
testamento di un minorenne che considera di sposarsi non ha valore se non ha
luogo il matrimonio.
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Capacità di intendere e di volere
Solo le persone che hanno la capacità di intendere e di volere possono fare
testamento. Affinché qualcuno abbia tale capacità deve:
•
comprendere che un testamento è una dichiarazione in merito a quello che
succederà ai propri beni una volta che muore
•
essere consapevole di cosa possiede
•
essere consapevole di chi sono i propri parenti e amici e di chi tra di essi
dovrebbe essere un beneficiario del testamento
•
essere mentalmente stabile, dato che questo è importante per prendere delle
decisioni su come distribuire il proprio patrimonio.
È sufficiente che la persona sia nelle sue piene capacità di intendere e di volere
quando firma il testamento. Qualcuno che si ritrova in una condizione instabile, ad
esempio mostra principi di demenza o di un disturbo bipolare, potrebbe avere la
capacità di intendere e di volere di firmare il testamento un giorno ma perdere tale
capacità il giorno dopo. In una situazione di questa natura è importante che vengano
procurate delle prove pertinenti fornite da un esperto in merito alla capacità di
intendere e di volere della persona nel giorno in cui viene firmato il testamento o
nella data più prossima a tale giorno.
Quando bisognerebbe redigere un testamento?
Tutti coloro che hanno raggiunto la maggiore età dovrebbero avere un testamento. È
meglio avere un testamento imperfetto che non averne. Si può sempre cambiare il
testamento quando le circostanze mutano o quando abbiamo definito alcuni aspetti
dei nostri piani per il nostro familiare che comportano una modifica del testamento.
Quando si dovrebbe rivedere e cambiare un testamento?
Un testamento dovrebbe essere rivisto almeno con scadenza quinquennale per
appurare che non vi sono state modifiche alle leggi pertinenti o vi siano delle
circostanze che richiedono un cambiamento del testamento. Quando ci sposiamo
dobbiamo fare un nuovo testamento dato che, fatte salve alcune eccezioni introdotte
di recente, il vecchio testamento viene cancellato automaticamente a meno che in
esso non sia contemplato il matrimonio. Le recenti eccezioni menzionate includono
consentire donazioni al coniuge dopo la nostra morte e la sua nomina in qualità di,
ad esempio, esecutore testamentario. Qualora divorziassimo dovremmo fare un
nuovo testamento dato che qualsiasi donazione al coniuge da cui ci siamo separati,
e una sua nomina come esecutore testamentario o fiduciario, viene cancellata dal
divorzio, salvo esplicita opposizione da parte nostra.
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Cosa succede se non possiamo fare un testamento?
Recenti emendamenti delle leggi hanno conferito alla Corte Suprema del
Queensland il potere di autorizzare la redazione, modifica o revoca di un testamento
per una persona priva di capacità di intendere e di volere testamentaria (Succession
Act, S 21, Legge sulla successione). La Corte può emettere tale ordine solo mentre
la persona è in vita e può ingiungere che le spese sostenute a causa della richiesta
presentata alla Corte siano pagate utilizzando i beni della persona.
Prima di emettere tale ordine, la Corte deve assicurarsi che:
•
la persona che ne fa richiesta è una persona “adatta” a farlo
•
sia stata concessa una rappresentazione davanti alla Corte a tutte le persone
che hanno un interesse individuale nella richiesta
•
vi siano motivi ragionevoli di ritenere che la persona per cui si vuole emettere
l'ordine non ha capacità di intendere e di volere testamentaria
•
il testamento proposto, la modifica o la revoca sono (o potrebbero essere) tali
che sarebbero effettuati dalla persona qualora disponesse della capacità di
intendere e di volere testamentaria, e
•
sia corretto che la Corte emetta l'ordine.
Questa è una nuova disposizione e non è chiaro in che modo la Corte Suprema
interpreterà il suo potere, particolarmente in relazione a qualcuno che non ha mai
disposto della propria capacità di intendere e di volere. In tal caso, la Corte potrebbe
essere restia ad emettere un ordine per qualcuno che non sia mai stato in grado di
esprimere chiaramente i suoi punti di vista sul fatto che il testamento proposto
sarebbe quello che “avrebbero fatto” se avessero disposto delle proprie capacità di
intendere e di volere.
Cosa succede se muoio senza fare testamento?
Se si muore senza un testamento, la legge in materia determina chi riceverà i nostri
beni dopo il nostro decesso in base alle “regole di mancanza di testamento”. Queste
regole inoltre valgono per chiunque non riesca a fare testamento a causa della
mancanza di capacità di intendere e di volere e per coloro a cui la Corte Suprema
(vedere sopra) non ha autorizzato la stesura o modifica di un testamento. Le regole
sono complesse ma alcuni dei punti più pertinenti per le famiglie con un familiare
disabile sono:
•
se moriamo lasciando un coniuge (inclusi i coniugi de facto) e figli:

il nostro coniuge riceve un ammontare fisso (attualmente $150000)
+ “beni domestici” + metà (se abbiamo solo un figlio) o un terzo (se
abbiamo più di un figlio) del rimanente, i nostri figli ancora in vita si
dividono il resto
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•
•
se moriamo ma non abbiano un coniuge ma solo figli:

se tutti i nostri figli sono vivi quando decediamo – i nostri beni sono
suddivisi in parti eguali tra di loro

se non tutti i nostri figli sono vivi al momento della nostra morte e se
i figli che sono morti prima di noi non avevano dei figli, i figli che
sono ancora vivi si dividono equamente il nostro patrimonio

se non tutti i nostri figli sono vivi al momento della nostra morte e se
i figli che sono morti prima di noi avevano dei figli, questi figli (i
nostri nipoti) si dividono equamente la parte spettante al loro
genitore
se moriamo senza coniuge o figli il nostro patrimonio andrà al parente più
prossimo in base alle seguenti priorità: genitori; fratelli e sorelle; nonni; zii
e zie – poi lo stato. Se i nostri fratelli o sorelle sono idonei e uno di loro
muore prima di noi lasciando dei figli (i nostri nipoti), questi nipoti
divideranno la parte del nostro patrimonio spettante al loro genitore.
Parimenti, se i nostri zii e zie sono idonei a ricevere parte del patrimonio e
muoiono prima di noi lasciando dei figli (i nostri cugini), questi cugini
divideranno la parte del nostro patrimonio spettante al loro genitore.
Quindi se moriamo senza un testamento, la nostra proprietà verrà distribuita in
conformità a queste regole, che non includono clausole speciali per persone disabili.
Se il nostro bene principale è la casa di famiglia, ed è registrata solo a nostro nome,
dovrebbe essere venduta per poter distribuire il patrimonio risultante altrimenti ciò
potrebbe mettere a rischio il coniuge ancora in vita e il nostro figlio o figlia disabile e
minare i nostri piani per il loro futuro.
Questioni da prendere in considerazione quando una persona disabile non può fare
un testamento
Se il familiare non è in grado di fare un testamento a causa di una ridotta capacità di
intendere e di volere, è importante vedere cosa succederà ai loro soldi e beni in
base alle regole di mancanza di testamento. Questo riveste particolare importanza
se hanno molti beni intestati a loro, a causa di un lascito di un altro parente o una
vincita al Lotto! In tale caso si dovrebbe cercare di ricevere consigli da un notaio. Se
le regole di mancanza di testamento portano ad un risultato insoddisfacente,
potrebbe essere opportuno prendere in considerazione la presentazione di una
petizione alla Corta Suprema per ottenere l'autorizzazione alla stesura di un
testamento in loro vece.
L'effetto di queste regole potrebbe suggerire che la cosa migliore da fare sia
pianificare l'acquisto da parte del familiare disabile di alcuni beni a suo nome e che
qualsiasi bene importante che si vuoi lasciar loro sia tenuto in custodia (vedere di
seguito).
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Mantenere i figli minorenni
Se abbiamo dei figli minorenni la parte del nostro patrimonio che gli vogliamo
lasciare deve essere tenuta in custodia fino a che non raggiungono la maggiore età.
Se lo desideriamo, possiamo allungare il periodo di custodia fino a che raggiungono
un'età superiore, ad esempio 21 o 25 anni. Queste regole valgono a prescindere dal
fatto che siano disabili o meno.
Per i figli minorenni possiamo nominare un tutore, noto con il nome di “tutore
testamentario”. Quando uno dei genitori muore, il coniuge che è ancora vivo diventa
un tutore congiunto assieme al tutore testamentario, a meno che il testamento
dichiari che la nomina di un tutore testamentario non abbia effetto fino a che
entrambi i genitori siano deceduti. In questo contesto la tutela significa avere
responsabilità per il benessere a lungo termine del figlio e non svolgere solo una
tutela giornaliera. Il tutore ha l'autorità di prendere decisioni importanti, ad esempio
scegliere dove vivrà il figlio e decisioni in merito alla sua educazione scolastica e alla
sfera medica. Non possiamo nominare un tutore testamentario per un figlio disabile
maggiorenne e qualsiasi nomina fatta per un figlio minorenne cessa di avere effetto
quando quest'ultimo raggiunge la maggiore età.
Il punto critico è: chi nominiamo come fiduciari e tutori?
Mantenere una persona disabile
Se abbiamo un figlio o figlia minorenne e disabile, sarà particolarmente importante
nominare un tutore testamentario dato che molto probabilmente qualcuno deve
avere l'autorità formale per prendere decisioni su questioni quali l'istruzione e la
salute. Dobbiamo inoltre considerare il bisogno di avere una disposizione
testamentaria che rimanga valida dopo che hanno raggiunto la maggiore età. Se il
nostro figlio disabile è molto giovane dovremmo rivedere regolarmente il testamento,
in special modo se le sue capacità cambiano man mano che cresce.
Se abbiamo altri figli dobbiamo decidere quale parte lasciare al figlio disabile e quale
agli altri figli ma fino a che il figlio disabile non è adulto, potrebbe essere difficile
prendere queste decisioni. Questo evidenzia di nuovo la necessità di rivedere
regolarmente il testamento e, anche una volta diventati adulti, i nostri piani e le
circostanze cambieranno e quindi le disposizioni del nostro testamento devono
essere riviste con regolarità e si devono ottenere specifici consigli legali dato che
non tutte le circostanze sono uguali.
In alcune famiglie, potrebbe essere appropriato lasciare una grande parte del
patrimonio dei genitori al familiare disabile, almeno in custodia durante la loro
esistenza, dato che è molto probabile che le loro necessità siano superiori a quelle
degli altri familiari. La nostra pianificazione ci aiuterà a determinare il loro livello di
necessità, in special modo per quanto riguarda il sostengo finanziario. In altre
famiglie è più appropriata una divisione equa tra i vari figli.
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Assegnazione di una parte inadeguata alla persona disabile
Il più grande errore che possiamo commettere è non lasciare nulla al figlio disabile
nel nostro testamento. Ci potrebbe venire suggerito di far ciò in base al fatto che se
lasciamo tutto agli altri figli essi poi possono mantenere i loro fratelli e sorelle come
meglio credono e non vi saranno problemi con i sussidi della previdenza sociale,
ecc. Tuttavia, a parte la mancanza di protezione che presenta una tale strategia, un
figlio o una figlia disabile ha il diritto di aspettarsi che li manteniamo come agli altri
figli. Sebbene non siano i soldi a renderli sicuri, più sicurezza monetaria possiamo
fargli avere e meglio essi, e chi gli sta a fianco, saranno in grado di sopportare
eventuali cambiamenti delle direttive e attività di enti statali e terziari che operano nel
settore.
Inoltre, se il nostro figlio disabile è dipeso da noi per la propria manutenzione anche
quando era adulto, per legge ha diritto ad un “sostentamento adeguato” proveniente
dal nostro patrimonio. In alcune circostanze, questo potrebbe significare che hanno
diritto ad una parte maggiore rispetto agli altri figli. Il nostro testamento potrebbe
essere messo in discussione da loro presso la Corte Suprema, o da qualcuno che
agisce a loro nome, ad esempio un Fiduciario pubblico o un curatore nominato, ai
sensi della legge “Family Provision”, basandosi sul presupposto che abbiamo
omesso di pensare in modo adeguato anche a loro. Queste petizioni alla Corte
possono rivelarsi molto stressanti e le spese legali di tali processi possono gravare
sul nostro patrimonio, riducendone quindi il valore per tutti i beneficiari.
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Che cosa succede se un parente disabile non può gestire i suoi soldi?
Se nostro figlio o nostra figlia disabile ha una capacità di intendere e di volere
sufficiente per gestire i propri affari finanziari, possiamo lasciare, come per gli altri
figli, una donazione diretta inclusa nel testamento o, se è ancora un bambino,
tramite un atto fiduciario fino a che non diventa adulto.
Se non ha sufficiente capacità di intendere e di volere per gestire le sue risorse
monetarie, è pur sempre possibile che una donazione diretta sia adatta,
specialmente se è piccola, e questo approccio è conforme agli accordi esistenti, il
che permette all'esecutore testamentario di erogare dei fondi direttamente al nostro
familiare. Tuttavia se il nostro esecutore testamentario non è stato preparato ad
erogare direttamente dei fondi, potrebbe essere necessario nominare un curatore da
parte del Guardianship and Administration Tribunal (Tribunale per la tutela e
curatela).
Altrimenti, e di solito preferibilmente, possiamo lasciare loro parte del patrimonio in
custodia. Se abbiamo già redatto un contratto fiduciario appropriato, un'opzione
potrebbe essere disporre che la loro parte sia inclusa nel contratto fiduciario
esistente.
Una “disposizione testamentaria”: un contratto fiduciario creato in un testamento
Come fatto notare sopra, quando lasciamo una fetta del nostro patrimonio ad un
figlio minorenne, non possiamo lasciargliela direttamente, dobbiamo lasciargliela in
custodia. Creiamo dunque un contratto fiduciario nel testamento e nominiamo un
fiduciario (o fiduciari) per amministrare il patrimonio a beneficio di nostro figlio.
Se il figlio disabile è maggiorenne, o minorenne ma non in grado di gestire i suoi
affari finanziari sebbene avrebbe il diritto legale di farlo una volta che è
maggiorenne, possiamo creare una disposizione testamentaria nel nostro
testamento che durerà per tutta la loro vita.
In base ad un contratto fiduciario, proprietà o soldi sono trasferiti a una persona (il
fiduciario) per essere gestiti da quella persona a beneficio di un'altra (il beneficiario).
Il contratto fiduciario che redigiamo deve essere fatto su misura per soddisfare le
esigenze individuali del nostro figlio disabile. Se non abbiamo definito nei dettagli la
meta che vogliamo che raggiungano, e se non abbiamo sviluppato un piano per
realizzarla, potrebbe essere difficile redigere un contratto fiduciario che soddisfi le
loro esigenze. In ogni caso, saranno necessari consigli legali e contabili specifici.
Vi sono diversi tipi di contratti fiduciari, inclusi contratti fiduciari fissi, contratti fiduciari
discrezionali, contratti fiduciari ibridi (una combinazione tra quello fisso e quello
discrezionale) e contratti fiduciari speciali per l'invalidità. Un contratto fiduciario fisso
dichiara chiaramente gli obblighi del fiduciario, ad esempio, dare a nostro figlio
10.000 dollari l'anno. Un contratto fiduciario discrezionale assegna al fiduciario un
ampio potere discrezionale. Potrebbe disporre che il fiduciario investa fondi e dia
solo la rendita al figlio disabile, a discrezione del fiduciario, o potrebbe permettere al
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fiduciario di usare sia il capitale che la rendita a beneficio del nostro familiare, a sua
discrezione.
Il vantaggio di un contratto fiduciario fisso è che possiamo controllare e limitare i
poteri del fiduciario. Possiamo esercitare un po' di controllo su come i fondi fiduciari
verranno gestiti anche dopo che siamo deceduti. Il limite di un contratto fiduciario
fisso è la sua inflessibilità che non dà al fiduciario la libertà di cui potrebbe avere
bisogno per occuparsi di circostanze impreviste nelle vite dei nostri figli disabili o per
fronteggiare eventuali cambiamenti delle leggi o direttive statali che li potrebbero
influenzare. Pagamenti regolari possono anch'essi rientrare nella categoria di reddito
o rendita.
D'altro canto, il contratto fiduciario discrezionale garantisce sempre al fiduciario una
flessibilità nel gestire questioni fiscali e riguardanti la previdenza sociale di modo che
non si verifichino effetti negativi. Bisogna far notare, comunque, che qualora il
beneficiario del contratto fiduciario sia un pensionato, il contratto fiduciario verrà
trattato da Centrelink come un bene del pensionato. Questo significa che sarà
soggetto all'esame patrimoniale di Centrelink, a meno che sia idoneo alle
concessioni disponibili per un contratto fiduciario speciale per disabili (vedere sotto).
Ai sensi di un contratto fiduciario discrezionale, un fiduciario può modificare
l'ammontare dei pagamenti o il sostegno finanziario in base alle necessità del
beneficiario disabile, piuttosto che essere costretto a pagare un certo ammontare
ogni anno, a prescindere dalle sue esigenze. Un fiduciario con poteri discrezionali
può quindi risparmiare soldi ad esempio per l'acquisto di un'apparecchiatura
costosa, o per una vacanza, mentre un fiduciario che agisce in base ad un contratto
fisso potrebbe non poterlo fare facilmente. Ancora una volta facciamo notare che,
tuttavia, delle entrate non spese provenienti da un contratto fiduciario discrezionale
speciale (vedere sotto) possono essere tassate con l'aliquota più elevata.
La difficoltà di un contratto fiduciario discrezionale è che dobbiamo riporre molta
fiducia nel fiduciario che nominiamo. Più ampio è il potere discrezionale, più
dobbiamo aver fiducia.
Un modo di affrontare questa situazione è disporre che il fiduciario debba
amministrare il contratto fiduciario in base a certi principi, ad esempio le Norme e
Obiettivi del Disability Services Act 1992 (Qld) (Legge sui servizi ai disabili) o le
Norme del Guardianship and Administration Act 2000 (Qld). Un esempio di una
possibile clausola di un contratto fiduciario che include questo tipo di direttive a un
fiduciario può essere trovato a pagina 273 di Include Me In: Disability, Rights and
the Law in Queensland, (Includetemi: Invalidità, diritti e legge nel Queensland)
Queensland Advocacy Incorporated, 1994:
“Al mio fiduciario sulla fiducia di pagare o erogare, durante la vita di A, dalle
entrate risultanti dal capitale o dal capitale stesso, se le entrate dovessero
essere in qualsiasi momento inadeguate per lo scopo, una somma o somme
tali che il fiduciario, a sua assoluta discrezione, ritiene siano adatte per A o
per il mantenimento di A, per il suo sviluppo o beneficio in momenti e maniere
che il fiduciario ritiene essere adatti, sia che vi siano altri fondi disponibili per
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lo stesso scopo o meno e per assistere A a partecipare alla società in modo
positivo secondo le norme e gli obiettivi del the Disability Services Act
1992(Qld), s 9, e dalla e dopo la morte di A, sulla fiducia per quanto riguarda
il capitale per cui il fondo non è stato speso e per ogni entrata non impegnata
per B.”
Un altro approccio potrebbe essere specificare che certi pagamenti devono essere
effettuati regolarmente (es. $ 3000 annualmente per le vacanze) mentre si lascia
ampia discrezione al fiduciario per le decisioni che fuoriescono da queste direttive
specifiche.
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Lettera di intenti
Una strategia molto utile è scrivere una Lettera di intenti. La possiamo allegare al
nostro testamento o includerla all'interno del testamento stesso. Una Lettera di
intenti non è vincolante per il fiduciario ma ha una notevole forza morale e possiamo
chiedere ai nostri fiduciari di leggerla e firmarla.
Una Lettera di intenti delinea come vorremmo che i fiduciari usino il fondo fiduciario
a vantaggio del nostro familiare. Possiamo includere la nostra meta dello stile di vita
che desideriamo per il nostro familiare, per quali spese devono essere usati i fondi
fiduciari e, cosa più importante, per quali spese non devono essere utilizzati (es. non
per un istituto o simili). Possiamo rendere chiaro che vogliamo che il fiduciario
sostenga gli interessi e gli hobby del nostro familiare, ad esempio un abbonamento
alla squadra del cuore, o vacanze estive al mare con gli amici.
Inoltre, possiamo affermare che ci aspettiamo che il nostro fiduciario riceva dei
consigli da un gruppo di persone che hanno a cuore gli interessi del nostro familiare.
Se abbiamo organizzato un gruppo di sostegno, i membri del gruppo possono
assumere questo importante ruolo. Idealmente i nostri fiduciari saranno anche
membri del gruppo di sostegno.
Beneficiari rimanenti – l'atto finale di un testamento
Quando creiamo un contratto fiduciario nel nostro testamento, dobbiamo specificare
come disporre di qualsiasi ammontare rimanente nel fondo fiduciario quando il
contratto giunge al termine, di solito quando il beneficiario, il nostro familiare disabile,
muore. Di solito i genitori hanno altri figli, quindi vorranno nominare costoro come
eredi, o forse i nipoti, qualora i figli muoiano prima che il contratto fiduciario giunga al
termine. Se hanno dato una grande parte del loro patrimonio in eredità al familiare
disabile, i genitori possono considerare questo fatto come una compensazione degli
altri figli.
Se non vi sono altri figli, o per qualche altro motivo i genitori non vogliono nominare
gli altri figli come beneficiari rimanenti (forse per evitare conflitti di interessi in qualità
di fiduciari), possono disporre che tutti i fondi rimanenti siano destinati a qualcun
altro o un ente di beneficenza che vogliono sostenere.
Nomina dei fiduciari
Una decisione cruciale per molti di noi si presenta quando si deve nominare un
fiduciario. Possiamo creare un fondo fiduciario ricco senza nominare le giuste
persone come fiduciari: questo non sarebbe molto utile. Nominare i fiduciari
appropriati è specialmente importante se creiamo un contratto fiduciario
discrezionale. Se abbiamo sviluppato un gruppo di sostegno attorno al nostro figlio
disabile, una possibile fonte di candidati per il ruolo di fiduciario è quel gruppo di
persone. Se non riusciamo a pensare ad un fiduciario potenziale, questo è un altro
motivo per cui dovremmo contemplare lo sviluppo di un gruppo di sostegno o un
ampio network di persone impegnate ad aiutare il nostro familiare.
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Dovremmo nominare come minimo due fiduciari e possiamo prendere in
considerazione candidati alternativi che potrebbero sostituire i primi, qualora questi
non fossero in grado di svolgere il ruolo assegnato loro. Dovremmo parlare alle
persone che stiamo scegliendo e assicurarci che siano disposte a ricoprire tale
ruolo.
Quando nominiamo un fiduciario dovremmo assicurarci che:
•
•
•
•
le persone abbiano l'abilità e l'esperienza necessaria per svolgere il compito –
non devono avere esperienza come direttori finanziari ma dovrebbero essere
disposti a procurarsi e seguire consigli di professionisti del campo
le persone abbiano un'età appropriata – servono persone più giovani di noi
le persone devono condividere la nostra meta e i piani per il futuro del nostro
familiare o almeno ascoltare i consigli di coloro che sostengono la nostra
meta
le persone abbiano un conflitto di interesse minimo – bisogna stare attenti ai
possibili tranelli rappresentati da nomine di persone che abbiamo nominato
come beneficiari rimanenti e assicurarci che almeno uno dei nostri fiduciari
non sia un beneficiario rimanente.
Atti “inter vivos” – stipulati mentre siamo in vita
È inoltre possibile stipulare un atto per il nostro figlio disabile mentre siamo vivi.
Questi contratti fiduciari vengono detti atti “inter vivos”. Sono creati tramite un atto
fiduciario piuttosto che tramite un testamento e sebbene possano essere più
complicati di una disposizione testamentaria, e forse anche più costosi, sono molto
simili ma saranno necessari consigli legali e contabili specifici.
Questo tipo di contratto fiduciario dovrebbe essere considerato solo se abbiamo una
quantità considerevole di soldi da mettere da parte a beneficio del familiare disabile
prima della nostra morte dato che consente di mettere da parte una quantità
specifica di soldi o beni e di usarli solo a suo beneficio.
Ad esempio, un atto inter vivos potrebbe servire a salvaguardare un guadagno
inaspettato da parte della famiglia, ad esempio tramite la vendita di un bene di
famiglia. Un'altra situazione in cui un atto inter vivos potrebbe essere utile è quando
un parente, ad esempio un nonno, desidera includere un lascito nel suo testamento
al nostro figlio disabile. Se esiste già un atto inter vivos può affidare il lascito al
fiduciario di tale atto, piuttosto che creare un contratto fiduciario nel testamento. Il
vantaggio di un atto inter vivos è che quando decediamo, vi sono dei soldi
immediatamente disponibili per i nostri familiari, al posto di avere un periodo in cui
non ci sono soldi disponibili fino a che il nostro patrimonio non viene finalizzato.
Contratto fiduciario speciale per disabili
Nel 2006 il Commonwealth Government ha promulgato nuove leggi che prevedono
la creazione di un Contratto fiduciario speciale per disabili. Lo scopo fondamentale di
un Contratto fiduciario speciale per disabili (Special Disability Trust, SDT) è di
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permettere concessioni a persone con gravi invalidità e a familiari che usufruiscono
di sovvenzioni o pensioni da parte della previdenza sociale o in qualità di veterani.
Fatto salvo il caso di un Contratto fiduciario speciale per disabili, i beni di un
contratto fiduciario destinati a una persona disabile verranno trattati dal Centrelink e
dal Dept of Veterans’ Affairs (DVA) come beni della persona. Cosa più importante,
questo include un contratto fiduciario discrezionale protettivo creato in un
testamento. Questo significa che i beni fiduciari, e molto probabilmente il reddito
fiduciario, saranno soggetti ad esami del reddito e del patrimonio da parte di
Centrelink/DVA, a meno che il contratto fiduciario non sia idoneo per concessioni
disponibili per un Contratto fiduciario speciale per disabili. In relazione a Centrelink,
l'esame patrimoniale del 2007 dichiara che chiunque riceva una pensione da
Centrelink può avere un patrimonio pari a $287750 se non possiede una casa, o a
$166750 più la casa, se ne possiede una, ed essere ancora idoneo per la pensione
completa. L'esame patrimoniale di DVA è simile.
I limiti di questi esami patrimoniali aumentano ogni anno. Qualsiasi importo che
superi tali limiti verrà preso in esame da Centrelink quando dovrà decidere l'importo
da erogare per la pensione, qualora se ne debba corrispondere una. Le entrate
provenienti dal fondo fiduciario saranno inoltre soggette all'esame del reddito di
Centrelink, che attualmente (a gennaio del 2008) consente un reddito pari a $132
ogni due settimane prima che la pensione venga ridotta. Se i beni e il reddito del
pensionato eccedono tali limiti, la pensione viene ridotta in conformità ad una scala
mobile e alla fine può anche non essere più idoneo a riceverla.
Contratti fiduciario speciali per l'invalidità possono essere stipulati mentre siamo in
vita (“Inter vivos”) oppure nel testamento. Vi sono regole specifiche che devono
essere seguite e certi requisiti da soddisfare. Si può creare un solo Contratto
fiduciario speciale per disabili per una sola persona e si deve trattare di una persona
con una “grave infermità”. I fondi fiduciari possono essere utilizzati solo per
“assistenza e alloggio”, il che può implicare la creazione di due contratti fiduciari se
una famiglia desidera destinare una parte del fondo fiduciario ad altri scopi, ad
esempio vacanze, vestiti, ecc.
Grave infermità
Affinché un individuo venga considerato afflitto da “grave infermità”, devono essere
presenti le seguenti condizioni:
• se l'individuo ha meno di 16 anni deve essere “gravemente invalido” in
conformità al significato esposto nel Social Security Act (Legge sulla
previdenza sociale)
• se ha 16 anni o più, deve essere
 idoneo per la pensione di sostentamento per disabili e
 disoccupato o occupato ma con salario minimo a causa della propria
invalidità (questo non include la ricezione di retribuzioni sovvenzionate)
e
 residente in un alloggio a carico dello stato oppure deve avere
un'invalidità tale che una sola persona che se ne prende cura sarebbe
idonea per il Carer Allowance o Carer Payment (sussidio o retribuzione
per una tale persona).
“Pianificare per l'oggi, il domani e il futuro” - Jeremy Ward, Pave the Way, Mamre Association, dicembre 2007
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Assistenza e alloggio
I fondi di un Contratto fiduciario speciale per disabili possono essere utilizzati solo
per l'“assistenza e l'alloggio” del beneficiario. Questo include:
•
•
•
costo dell'affitto
costi di assistenza extra derivanti dall'invalidità
spese relative alla gestione del contratto fiduciario.
Qualsiasi spesa che non rientra nella categoria “assistenza e alloggio” non può
essere pagata con i fondi di un contratto fiduciario speciale per disabili, inclusa
qualsiasi cosa che l'individuo vorrebbe o di cui avrebbe bisogno a prescindere dal
fatto che sia disabile, ad esempio vestiti, vacanze, apparecchiature elettriche o
oggetti per la casa. In molti casi, queste sono esattamente le spese per cui un
genitore crea un fondo fiduciario.
Concessioni
Se un contratto fiduciario soddisfa i requisiti di un Contratto fiduciario speciale per
disabili, i fondi fiduciari fino ad un tetto di $ 500.000 (valore indicizzato annualmente)
non dovranno sottostare all'esame patrimoniale e del reddito per pensioni da parte di
Centrelink/DVA. Dal 1 luglio 2007, questo ammontare è passato a $516.500 e
questa cifra non include la casa dove vive il pensionato. Inoltre, quando il patrimonio
fiduciario viene speso, può essere ripristinato al livello massimo. Questo significa
che se è stato stipulato un Contratto fiduciario speciale per disabili con un valore di
$500.000 e vengono spesi $150.000 per l'alloggio del beneficiario del fondo, il fondo
fiduciario può essere riportato al livello massimo consentito.
Parimenti, un reddito patrimoniale fino a $500.000 (valore indicizzato annualmente)
non viene contato quando viene valutata la pensione dell'individuo, tuttavia il reddito
proveniente dal fondo fiduciario verrà tassato e se parte del reddito non viene speso
entro un anno, il reddito non speso potrebbe essere tassato all'aliquota massima
prevista.
Una concessione aggiuntiva è disponibile per familiari immediati che desiderano
donare fino a $500.000 (questo valore non viene indicizzato) in un fondo speciale
per disabili ed essere ancora idoneo per la pensione. In base alle regole sulle
donazioni della previdenza sociale e del dipartimento dei veterani, un pensionato
può donare solo fino a $10.000 in un anno o al massimo $30.000 per cinque anni
prima che vengano applicate le regole sulla donazione e la loro idoneità per la
pensione ne risenta. Questa concessione include anche donazioni fatte entro 5 anni
dall'idoneità per una pensione di anzianità o sussidio per veterani. I genitori o altri
“familiari immediati” possono quindi trasferire fino a $500.000 in un fondo speciale
per disabili ed essere ancora idonei per la pensione di anzianità o assistenza per
veterani.
Mettiamo ad esempio che una vecchia vedova, che riceve una pensione e ha un
figlio con una grave invalidità, decide di vendere la sua casa che vale $700.000,
trasloca in un centro per anziani per una spesa totale di $250.000, si tiene $50.000
per sé e dà il resto, $400.000, al figlio per aiutarlo. Le “regole della donazione” di
Centrelink le impediscono di donare più di $30.000 nell'arco di 5 anni. Anche senza
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queste regole, una donazione di $400.000 al figlio avrebbe un effetto importante
sulla sua pensione. Stipulando un SDT per suo figlio, può vendere la casa, mettere i
$400.000 nel SDT e la pensione non ne risentirà minimamente. Ai fini di un SDT, un
“familiare immediato” sono:
•
i genitori (inclusi genitori adottivi e matrigne e patrigni)
•
i tutori legali di un minorenne con una seria infermità (o che erano tutori legali
quando la persona era minorenne)
•
i nonni
•
i fratelli e le sorelle (inclusi fratelli e sorelle adottive e fratellastri e sorellastre e
fratelli e sorelle acquisite).
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Limiti del fondo speciale per disabili
Vi è una serie di limiti associati ai fondi speciali per disabili. Tra essi troviamo:
•
la definizione di “grave infermità” è restrittiva e probabilmente esclude
persone per cui le famiglie vorrebbero stipulare un contratto fiduciario
protettivo (es. persona che lavora per un salario di base e che ha bisogno di
aiuto per gestire i propri soldi)
•
i fondi fiduciari possono essere utilizzati solo per “assistenza e alloggio”,
portandoci quindi a stipulare due contratti fiduciari per assicurare che tutte le
esigenze finanziarie del familiare possano essere soddisfatte
•
una volta che un patrimonio viene inserito in un SDT, non si possono ritirare o
usare fondi per altri scopi
•
se il reddito del fondo beneficiario non viene speso entro un anno, il reddito
non speso potrebbe essere tassato all'aliquota massima prevista.
•
si può creare solo un SDT per una persona – questo potrebbe presentare
difficoltà per genitori separati o divorziati che vogliono entrambi mantenere il
figlio tramite una SDT
•
il limite massimo di $500.000 (valore indicizzato), sebbene per molti possa
essere un grande importo, genererà un reddito fiduciario di circa $25.000
l'anno (5%) che difficilmente potrà coprire i costi per più di 15/20 ore di
sostegno pagato alla settimana – per famiglie che hanno risorse finanziarie
tali da allocare più di $500.000 (valore indicizzato) per mantenere il sostegno
per il familiare, un SDT non rappresenta un'opzione valida.
Altre questioni in merito al Fondo speciale per disabili
Potrebbe non sussistere la necessità di avere un Fondo speciale per disabili nel
proprio testamento a meno che non si lasci un lascito al familiare disabile che
ecceda il limite dell'esame patrimoniale di Centrelink. Ad esempio, un fondo
finanziario di $250.000 non dovrà sottostare all'esame patrimoniale se l'individuo non
ha altri beni e non possiede una casa. Tuttavia, un reddito da un fondo fiduciario pari
a $250.000 da fondo che non sia un fondo speciale per disabili potrebbe avere un
effetto sulla pensione, a seconda del livello di controllo del beneficiario o beneficiari
dal contratto fiduciario.
È particolarmente importante ottenere specifici consigli legali e finanziari prima di
decidere di creare un fondo speciale per disabili. Ulteriori informazioni sono
disponibili presso il Commonwealth Department of Families, Communities Services
and Indigenous Affairs (FACSIA – vedere di seguito).
“Pianificare per l'oggi, il domani e il futuro” - Jeremy Ward, Pave the Way, Mamre Association, dicembre 2007
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Conclusione
Sebbene molte persone quando si preoccupano per il futuro pensino per prima cosa
ad un testamento, un contratto fiduciario e una tutela o gestione finanziaria, ho
provato a mostrare che, concedendo che si può e si dovrebbe affrontare queste
questioni, fino a quando non abbiano una meta e un piano, non potremmo definire
tutti i dettagli. E anche allora, dovremmo rivedere i nostri piani, il nostro testamento e
qualsiasi altro accordo, con regolarità.
Ho inoltre cercato di mostrare l'importanza dell'organizzare un gruppo di persone
attorno al familiare disabile. Usufruendo di consigli legali appropriati non ci
dovrebbero essere difficoltà a preparare testamenti e contratti fiduciari adeguati per
mantenere un familiare disabile, ma senza un network o gruppo di sostegno
apposito, potrebbe essere molto difficile per alcune famiglie stabilire accordi informali
per aiutare a prendere decisioni o trovare le giuste persone da nominare come
fiduciario e custode testamentario. Dobbiamo occuparci delle questioni legali in vista
del momento in cui non saremo più qui e saranno persone impegnate, non il nostro
testamento e contratto fiduciario, a mantenere al sicuro il nostro familiare disabile e
permettergli di continuare a godersi la vita per cui abbiamo lavorato alacremente.
Informazioni aggiuntive
1. Per ulteriori informazioni su Pave the Way e dettagli in merito ai seminari di
Pave the Way, risorse e informazioni su come Pave the Way lavora con le
famiglie, visitare il sito web di Pave the Way - www.pavetheway.org.au.
2. Nel sito web di Pave the Way si può trovare il foglio informativo “Preparing a
Will” (Preparazione di un testamento). Pave the Way inoltre dispone di un
team di notai a cui indirizzare le famiglie, oltre a dare informazioni su altra
assistenza professionale mirata – telefono 1300 554 402 o (07) 3291 5800 o
visitare il sito web di Pave the Way.
3. Due opuscoli, “Planning for the Future – People with disability” (Pianificare il
futuro – persone disabili) e “Special Disability Trusts – Getting things sorted” –
(Fondi speciali per disabili – risolvere varie questioni) son disponibili
gratuitamente presso il Commonwealth Department of Families, Community
Services and Indigenous Affairs (FACSIA) – telefono 1800 050 009.
4. Il sito web della Queensland Impaired Competency Planning Pilot Project
contiene informazioni sulla pianificazione per il futuro, testamenti, contratti
fiduciari e pianificazione patrimoniale - www.qicppp.org.
5. Per ulteriori informazioni su PLAN o PIN, visitare i loro siti web – www.plan.ca
e www.pin.org.au.
“Pianificare per l'oggi, il domani e il futuro” - Jeremy Ward, Pave the Way, Mamre Association, dicembre 2007
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