2 0 0 2 a p r i l e - p - SOMMARIO P o o l p o s i t i o i i per Enrica Barbare51 Cliiarosciiio 13 Coiivetizioiie di Necessaria coereiiza federale di Enrica Barbaresi N o i pailaiiieiitari la vediaiiiu cosi intewiste di Enrica Barbaresi Il rilaiiciu dell'Eiiropa interviste di Enrica Barbaresi di Fabrizio Federici Presto la p ~ i i t ad i accesso Fe<le~alisiiioe seivizio s;iiiilaiio iegioii;ile di Fabrizio Federici Il Mediterraiieo al c e i i t i o deil'Eiiropa di Mano Prignano Lario. \,aiio per iiatura di Renata Landoitl Europa attore globale di Reoata Landoiti Le voiictb dcllc rpceie, ooimaii r vrgetoli, sono lo iiichcrro del nostro mondo. Metoforicomente, ooche Vomogeneizzozione dclic cultore si pub occoitom o1progmrrivo impovirimento dello biodiverritb. Per questo, il nostro giornale, palodino do rempre dcilo rperifiritb di ogni miloicipio nello dimensione europeo e glabole, n r l prercnte numero ospito u n articolo sullo rolvoguordia dello diverritb biologico e le immogini che dello noturo o f k io d;,nco5ione ridotto delio vito che ci cimodo IFotqmiiP Emonoeiz Abbotel CHIAROSCURO di U m b e r t o S e r a f i n i 11 pluralismo? quando e con chi? Vorrei avanzare u n discorso alla buona. rifacendomi a una filosofia del diritto alla portata d i chiunque abbia frequentato la scuol a m e d i a o anche d i u n analfabeta intelligente (ho conosciuto sotto le armi forse n o n ci sono p i ù analfabeti m e r i d i o n a l i n ~ p o l e t a n ti u t t i , n e l linguaggio d i m o l t i connazionali p o l e n t o n i - che, basandosi sulla pura intuizione, risultavano o t t i m i sociologi). Sono comunque lontani i tempi - anni cinquanta e sessanta - in cui collaboravano con m e tre cari amici, giuristi d i chiara fama ma anche uomini di buon senso - Costantino Mortati. Giuseppe Maranini, Massimo Severo e ragionavamo Giannini a lungo sui problemi "costituzionali" dell'ordinam e n t o pubblico: sono i o che ormai mi considero un analfabeta di ritorno, anche se ancora u n cittadino intelligente (perché no?). Aristotele nella "Politica" -. distingue tre forme di governo p u r e e, rispettivamente, tre corrotte (questo ancora m e l o ricordo): a n o i interessa la terza (pura) - la p o l i t i n quella che coinvolge t u t t i i cittadini; dunque, t u t t o sommato, la democrazia. Nella democrazia (come del resto in qualsiasi concreto regime politico) n o n si puU restare. a o g n i livello (Stato. Regione. Città, ecc.), senza governo p i u che p e r u n momento di transizione: si fanno votare, in vista d i un governo (per le relative proposte alternative, comprendenti ciascuna problem i politici in senso stretto, economici, sociali, ecc.. nascono i partiti], t u t t i i cittadini adulti, in grado di intendere e d i volere: senza f a r l a t r o p p o l u n g a i presentatori di u n progetto d i governo, che ottengano una semplice maggioranza, vincono. Ripeto: n o n si p u o complicare il metodo piu che tanto, col rischio anarchico (la prospettiva -. anarchica seduce t a l u n i democratici. quando sono schiacciati da una dittatura e n o n respirano) - di rimanere a lungo senza governo: per altro è previsto stabilmente che il governo abbia una durata con u n limite massimo: piaccia o n o n piaccia. il governo, oltre il limite, deve sottostare a una nuova prova elettorale (normale). R i m a r r i oppure sari sostituito. La votazione si complica (ripetizione insistita, maggioranza qualificata, ecc.), se si tratta d i cambiare la tecnica elettorale (le regole) O la forma di governo, e in questo caso, che porta a una nuova formulazione. quest'ultima e valida fino a ripetizione d i detto tipo di votazione eccezionale. o m e prescriiono le abituali cosiddette "garanzie costituzionali" di una Legge fondamentalr vigente nel territorio. M a la comunità democratica può essere chiamata a stabilire la struttura di or- ganismi (e sceglierne i dirigenti), che abbiano una durata autonoma da qualsiasi governo e si rivolgano alla gestione di uno "specifico interesse generale" (cioè che n o n abbia nessuna parentela col corporativismo: questo si riferisce a interessi settoriali - cioe n o n generali anzi per lo piu addirittura a "interessi costituiti" - vested interests -1. È stato invocato, i n c o m p i t i che investono variamente il Parlamento Camera e Senato -, il rispetto del pluralismo: non ci v o g l i a m o occupare di a l t r i casi. m a v o g l i a m o analizzare il pluralismo i n relazione al caso predetto (organismo che tratta uno "specifico interesse generale" e vive in piena autonomia dal governo. soprawivendo ad esso). Facciamo comunque, per spiegarci. un passo indietro. Cito - come h o già fatto altre volte nelle sedi p i u diverse - u n vecchio libro (del 1925). vecchio ma -. '.",iii"" ino* 22 La riunione a Valentia del Comitato Direttivo del Cere. 11 contributo ai lavori dei membri italiani. La dells~iccredistribuita a tutti i membri del Comitato Direttiva. temi del dibattito. Le conciusioni di Giscard D'Estaing. La riforma dell'ordinamento interno italiano. relazione ttivitj del coppem, Prima riunione del CCRE dopo la nomina di Giscard D'Estaing a Presidente della "Convenzione" per la riforma dei Tmttati delllJnione Europea. C'era molto interesse per la riunione di Valencia (7 marzo) del Comitato Direttivo ed i rkultati dei lavori hanno mantenuto le attese. A m. ~ i os .~ a z i o P stato dato dalla "prensa" spagnola. L'ordine del giorno dei lavori non poteva non essere incentrato sulla "Convenzione': i membri italiani presenti alla riunione del Comitato Direttivo (la Vice Presidente dell'AICCRE Mercedes Bresso. il Segretario Generale Fabio Peiiegini e il Revisore dei Conti del CCRE Cesare San Mauro) hanno dato un contributo attivo ai lavon e opportuna @ risultata la decisione della Direzione nazio. nale delYAlCCRE [che si era riunita a Roma il giorno precedente) di approvare una risoluzione. distribuita dal Segretariato del CCRE a tutti i membri del Comitato Direttivo, quale contributo per definire l'impegno dell'Associazione europea a sostegno del lavoro del Presidente Giscard D'Estaing e della "Convenzione" da lui stesso presieduta. Comuni 14 a p r i l e 11 documento dell'AICCRE (pubblicato nelle pagine seguen- e ti. ndr) stato integrato in quello preparato dal Segretanato del CCRE, che avevamo giudicato carente sulle proposte di da parte lavoro e poco preciso suqli obiettivi da persequire . . della "convenzione': u n contributo politico che è stato aoorezzato e ha dato i suoi frutti nel momento dell'ao~ro, , ,, "azione del documento finale. Del resto, ci eravamo attenut i alla tradizione ed alle elaborazioni teoriche e politico-culturali dell'AICCRE e del CCRE. 11 dibattito è stato molto interessante ed utile, anche se contratto in un tempo ristretto. Purtroppo ancora una volta si e constatato un ridotto contribulo di alcune Sezioni nazionali, che sembra abbiano difficolti a partecipare con delle proposte frutto di analisi e sintesi sulle prospettive del processo di unione dellBuropa. Prevalgono nelle loro posizioni generiche affermazioni: quali maggiore trasparenza. piu vicinanz a a i cittadini, piu Europa. Ma quale Europa, quella intergovernativa? C'è molto disorientamento, molte contraddizioni e ooca urosoettiva. Anche il richiamo ad un maaaiore , , -" coinvolgimento dei poteri temtoriali. secondo il principio di sussidiarieta, resta ambiguo e pericoloso, se non inquadrato in una visione federale, perché altrimenti puo essere applicato non solo come smantellamento dell"'acquis communautaire". ma anche in direzione localistica e disgregante dell'unità nazionale. Anche le discussioni su altre questioni. quali quella del "Comitato delle Regioni e dei Poteri locali" e sulle sue prospettivc. rcstcranno vaghi rumori senza sbocco se affrontate a l di fuori dall'evoluzione delle istituzioni democratiche europee. Oppure si amva a formulare delle proposte senza fondamento ed irrealizzabili. Come nel caso di ipotesi avanzate in alcuni interventi di altre Associazioni eurooee invitate al CCRE (Eurocities, ARE, CRPM). Si è sentito di nuovo parlare di "Europa delle Regioni", di Camera europea delle Rcgioni, ecc. Posizioni che credevamo superate definitivamente e che, invere. ogni tanto vengono riproposte senza prudenza c pudore. Anche pcr altri aspetti del dibattito attuale, come l a Camera deali Stati. il raooorto con i Parlamenti nazionali. il Comitato * ,, delle Regioni stesso, le Regioni con poteri legislativi o l a trasformazione della Commissione esccutiva in un vero governo europeo. abbiamo messo in widenza come tutti siano collegati tra loro e facciano parte di un unitario sistema istituzionale, che rappresenta l a nuova qualita della democrazia di un'Europa dei popoli, dei cittadini. Abbiamo ritenuto proposte negativi ed errori politici pericolosi ripropone 3-4 istanze (Camere) per rappresentare questi o quelli nelle islituzioiii europee. Al dibattito sono seguite le conclusioni del Presidente Giscard O'Estaing, che ha puntualmente indicato il metodo di lavoro e le problematiche alle quali la "Convenzione" deve indicato come oositivo dare delle risooste. Ha aiustainente " puntare a una proposta &mica, evitando più opzioni. ed ha soprattutto invitato tutti ad agire sui rappresentanti dei propri Paesi nella "Convenzione", soprattutto sui rappresentanli dei Parlamenti nazionali. che alla fine potrebbero risultare determinanti, affinché si impegnino e contribuiscano a concludere i lavori della "Convenzione" con successo. Lo sforzo di Giscard D'Estaing di alzare l a valutazione e la "dignità" della "Convenzione" è un niodo apprezzabile per dare ad essa autorevolezza rispetto ai governi che riceveranno le sue proposte, e se queste sardnno avanzate, rimanà per essi difficile non adottarle, cosi come awenne a Nizza con l a "Carta europea dei diritti fondamentali" e... poi se non basterà dovremmo puntare al referendum popolare in occasione delle elezioni europee della primavera del 2004. Lo schema che emerge di nuovo dalla risoluzione deli'AICCRE, approvata il 6 marzo, è semplice. lineare, rcalistico e può essere accettato da tutti; lo ribadiamo, perché . 2 0 0 2 anche le cose semplici hanno bisogno di essere assimilate. Il Parlamento, espressione della volontà popolare, e I'istituzione principe di qualsiasi ordinamento democratico rappresentativo, anche quello europeo dev'essere dotato di tutti i poteri legislativi e di controllo per assolvere compiutamente a tale funzione: la Commissione esecutiva deve essere invece trasformata in un vero governo europeo. La trasformazione del Consiglio europeo dei Ministri in Cainera degli Stati. con poteri di codecisione con il Parlamento, puo contenere la soluzione di alcune questioni sul tavolo della discussione: la non estraniazione degli Stati dal processo decisionale sooranazionale:. i raooorti con i Parlanienti nazioiia., li garantiti dai parlamentari membri della Camera degli Stati e, per gli Stati con ordinamenti federali. anche quella della presenza dei rappresentanti dei poteri temtoriali, attraverso la Camera federale nazionale, composta da rappresentanti di eletti regionali e locali. Per questo noi vediamo strettamente legali i due momenti ed il orocedere delle loro riforme: auello europeo e quello nazionale. Ecco perché attribuiamo la massima importanza al completamento della riforma costituzionale, con l a trasformazione dell'attuale Senato in Senato federale dei Poteri territoriali e l a costituziorie dei Consigli regionali delle autonomie da affiancare agli attuali Consigli regionali eletti a suffragio universale. Ecco perché riteniamo che. per raggiungere questi obiettivi, sia necessaria l'unità dell'intero sistema dei poteri territoriali e sia necessario dare il massimo impulso e l a massima enfasi all'approvazione degli Statuti comunali. provinciali e regionali; sia per un'effettiva partecipazione democratica dei cittadini c delle articolazioni sociali. sia per rappresentare una vera e propria fase costituente di autor~orma.per il raggiungimento ed il consolidamento della riforma del titolo V della Costituzione, che ha aperto. insieme agli altri prowcdimenti di riforma della Pubblica Amministrazione, il processo federale in Italia e che tanto interesse ha destato in quasi tutti i Paesi del Consiglio d'Europa. Nella riunione di Valencia del Comitato Direttiva del CCRE. non sono mancati certo altri punti di qrande importanza. quali le valutazioni sui documenti riguardanti l a "govcrnancc" c il Prooramma di allivilà della Commissione. Su oueste due questioni sono stati approvati dal Comitato ~irettivo altrettanti documenli. Il sottoscritto. in quanto Presidente del COPPEM. ha svolto una relazione sull'attivita euromediterranca del Coniitato permanente e del CCRE, inquadrandola nella prospettiva dei processo di Barcellona e della prossima riuniune del Comitato dei Ministri dei 27 Paesi partner mediterranei, prevista per il 22 e 23 aprile a Valencia, manifestando molta preoccupazione per l'attuale situazione mediorientale. che rende difficile lo sviluooo dcl oartenariato euromediterraiieo. , Se la situazione non migliorerà c non si avvieranno rapidamente i colloqui di pace tra le parti, è facile prevedere che, per la riunione di Valencia del Comitato dei Ministri, sarà difficilc uno svolgimento tranquillo e positivo. 110 inoltre annunciato l'intenzione dell'ufficio di Presidenza del COPPEM. che si riunirà a Valencia il 12 aprile prossimo, una settimana urima del Coniitato dei Ministri. di aoorovare ,, una proposta precisa per i1 rafforzamento del ruolo della . venuto fra gli altri anche il Vice Presidente del CCRE e Vice Presidente del COPPEM. nonché Vice Presidente del Consiglio generale del Finistère. Sen. Louis Le Pcnsec, m'luppando alcune problematiche del dialogo euromcditcnaneo nell'attuale situazione politica. A Valencia sari valutata ed approfondita anche la proposta di Prodi sulla Banca Euro Meditenanea (BEMI. a p r i l e 2 0 0 2 11 rilancio dell'Europa Documento sulla C ~ n V e n ~ i ~europea lle approvato al"unanin7ità nazionale dell#~iccrei l 6 marzo 2002. 11 sostegno politico del Direttiva del CCRE. Le insidie e le riserve sulla Carta costituzionale europea. Le ProPoste Per la convenzione.conl13elenze dellf~,,ione. I Poteri del Parlanlento europeo, La creazione in Italia del Senato federale delle Collettività t e r r i t o r i a l i . L'eventuale referendum popolare. I! ruolo dell'ltalia. La Direzione nazionale dell'AICCRE, riunitasi il 6 Marzo 2002, esprime la sua piena soddisfazione per la decisione di Laeken di istituire una "Convenzione" per la costituzione europea e per la designazione a presiederla del Presidente del CCRE, Valéry Giscard D'Estaing, al quale indirizza le sue felicitazioni ed un augurio di buon lavoro. La convinzione federalista del nostro Presidente internazionale ci sostiene nella fiducia e nella speranza di poter raggiungere i risultati da tanti anni e da tante parti sperati e per questo la Direzione nazionale dell'AICCRE chiede al CCRE. già con la riunione del suo Comitato Direttivo di Valencia del 7 marzo 2002, di dare pieno sostengo politica al lavoro della "Convenzione" contribuendo a definire delle proposte, di vero contenuto democratico sia per quanto concerne il nuovo impianto istituzionale sia per gli aspetti funzionali nel rispetto del principio di sussidiarietà in senso federale. Occorre evitare le insidie, le impostazioni, le risewe sulla Carta costituzionale europea. che possono bloccare la "Convenzione" su compromessi di basso profilo e portare a conclusioni lontane dalle necessita ed urgenze che la moneta unica e l'allargamento dell'Unione europea a 25 Paesi nel 2004 ormai impongono. per evitare la paralisi ed il fallimento politico-istituzionale dell'unione europea e di quel poco di sovanazionale che abbiamo raggiunto con I'"ncquis communautnire': La sovranazionalita europea non deve solo essere al semizio del massimo rendimento di una fattibilità di economia di scala. ma deve operare internazionalmente per la tutela prioritaria delle esigenze della Terra (niiluppo compatibile) e per un ordine internazionale che attui una dovuta giustizia. non regolando la ricchezza di pochi a spese della maggioranza dei Paesi del mondo. La Direzione nazionale dell'AICCRE. consapevole delle sfide che ci stanno di fronte e della coincidenza tra interessi nazionali e processo di unione politica ed economica dell'Europa, chiede al CCRE di far proprie le seguenti proposte: 1. completare i lavori della "Convenzione" entro un anno. in modo che l'iter di approvazione della Carta costituzionale awenga prima delle elezioni europee della primavera del 2004, con la partecipazione anche dei dieci Paesi oggi candidati, in modo che per i cittadini europei, chiamati al voto, siano chiari i termini politici e democratici del confronto elettorale sul Futuro loro e dell'Europa; 2. le conclusioni della "Convenzione" comurendano una proposta chiara su un numero limitato di competenze, m3 con un netto potere decisionale sopranazionale, democratico e pertanto di tipo federale. Tali competenze e poteri sono gia stati indicati per quanto concerne la politica monetaria. fiscale. la conconenza e quella macroeconomica collegate alla moneta unica; la politica estera, di difesa e di sicurezza: la uartecioazione dellUnione europea in un'ONU riformata per "n impegno nella lotta al terrorismo e la pace nel mondo; per altre questioni di ordine sovranazionale come I'eneraia. " . Iàmbiente. le infrastrutture dei trasporti o delle telecomunicazioni possono essere riservate all'Unione europea le competenze di indirizzo aenerale e di coordinamento. da esercitare non solo " a vantaggio interno della Federazione europea. ma altresi in ossequio agli obblighi morali che deriveranno dal contribuire a un ordine internazionale piu razionale e giusto; 3. i pieni poteri legislativi e di controllo al Parlamento europeo; 4. la trasformazione del Consiglio dei Ministri in Camera degli Stati (rappresentati secondo i loro ordinamenti costituzionali, e per questo in Italia importante e necessario creare il Senato federale delle Collettività temtoriali per avere la loro presenza nel potere legislativo europeo) con poteri di codecisione legislativa con il Parlamento europeo; come già richiesto dal CCRE negli Stati Generali di Lisbona del 1990; 5. la trasformazione della Commissione esecutiva in un vero governo federale europeo, la cui formazione non dipenda esclusivamente dallouropa intergovernativa. ma venga costituita con l'approvazione dei singoli membri e l'elezione del suo Presidente da parte del Parlamento Europeo; 6. la procedura di adozione della Carta costituzionale europea (che comprenda nella prima parte la "Carta europea dei diritti fondamentali". approvata a Nizza il 7 dicembre 2000; i principi fondamentali della Carta europea delle autonomie locali ed il riconoscimento del potere di adire da parte delle collettività territoriali la Corte di Giustizia per il rispetto del principio di sussidiarietà in senso federale) dova prevedere la codecisione del Parlamento europeo e del Consiglio dei Ministri ed eventualmente. se necessario. l'ultima parola sia data ai cittadini attraveno un referendum, come proposto recentemente dal Presidente Giscard D'Estaing. L'AICCRE si impegna a mobilitare tutte le sue forze a sostegno di tali richieste, a promuovere e partecipare a tutte quelle iniziative unitarie che saranno programmate con le altre Associazioni federaliste e dei Poteri temtoriali. affinché l'Italia svolga un ruolo da protagonista per il compimento di una unione politica dell'Europa in senso democratico e federale. VAICCRE, attraverso iì CCRE, si rende disponibile a sostenere un'iniziativa politica a sostegno della Convenzione e del nostro Presidente internazionale, affinche questa sia colta come occasione storica per l'Europa per proiettarsi in un futuro globale di pace, di giustizia e di cooperazione tra tutti i popoli dei diversi continenti. L'inquinamento visivo. Sui monumenti, sulle mura antiche lavora per eliminare il degrado le nostre Ntk). , . All Clean Roma s r l . 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Riprende vigore oggi in t u t t o il cittadini. La gestione delle aziende mondo occidentale una cultura liberale istituzionalmente p i b sanitarie. Il I.LIO~O deqli - Enti locali. rispettosa del cittadino e vi" . oru, dente nel vedere nello Stato e nelI' socialee la crescita l'amministrazione pubblica capacidel terzosettore,t d i rappresentanza sostitutiva degli interessi e dei diritti d i cittadinanza, ispirata appunto al principio di sussidiarietà. Le comunità locali esprimono interessi che perdono voce e legittimità quando l o Stato e I'amministrazione pubblica centralizzano e unificano le proprie funzioni, ma contestualmente lo Stato perde legittimità agli occhi dei cittadini e diventa estraneo e mal tollerato. Questo processo nel mondo della sanità è ben visibile nell'esperienza degli ultimi venticinque anni seguiti alla statalizzazione della sanità e alla nazionalizzazione delle principali istituzioni sanitarie n o n pub011 problema del'organizzazione bliche (anche se senza scopa di del servizio sanitario i n u n contelucro e operanti nella forma giuristo d i stato federale va affrontato dica di fondazioni), che ha comn o n sotto l'aspetto dell'efficienza portato la perdita dei legami forti delle soluzioni adottate, ma d i di appartenenza (ownership) che come si proponga in u n quadro d i legavano le istituzioni sanitarie alle Stato federale la questione della comunità locali le quali. ritenendolegittimità istituzionale, dei diritti le proprie, contribuivano in modo di cittadinanza e della sussidiarieimportante sia al loro finanziamentà. Il principio d i sussidiarieta pret o sia alla generazione dei gruppi vede che l o Stato e la pubblica dirigenti. Basti pensare al flusso amministrazione in generale n o n delle donazioni che con la riforma avochino a sé funzioni che possodel 1978 sono venute quasi comn o esser meglio svolte dalle pletamente meno. comunità, e che ogni livello di La proposizione di modelli culturali cui informare le relazioni ha gli enti articolazione organizzativa sottordinato n o n sia vicariato dal locali e le Regioni o quelle fra le livello superiore se n o n in presenRegioni e l o Stato richiede dunque za di incapacità o impossibilità a una srelta fra due esperienze anlitesvolgere l e proprie funzioni e ad tiche. Ove scelga per il modello assolvere alle proprie responsabililiberale, fondata rulla separazione dei poteri e su sistemi di interessi e tà. L'evoluzione federale dello di controlli reciprocamente bilanciaStato presuppone quindi u n trati. rinunciando dunque all'idea dello sferimento d i sovranità dallo Stato 21 cittadino e n o n solamenStato tutore e della superiorità morale dell'amministrazionepubblica, è necessario proporsi di conseguire tutto ci6 concretamente. D i qui nasce la proposta (contenuta nelle linee di indirizzo e nella parte istituzionale del piano sanitario della Liguria, ma anche nel documento introduttivo del piano socio-sanitario della Lombardia) di liberare le Regioni da ogni incombenza gestionale, affidando loro il ruolo centrale d i tutela dei diritti dei cittadini e quindi di pianificazione e di controllo, unitamente alla funzione di determinare la pressione fiscale corrispondente ai servizi erouati .(certamente aii'intemo di u n quadro nazionale di definizione dei livelli di assistenza essenziali. o minimi. o garantiti. da erogare unitariamente su t u t t o il territorio nazionale). Come conciliare un p i u forte ruolo dei Comuni e delle comunità locali nella gestione delle aziende sanitarie con l'esigenza di conservare i vantaggi acquisiti (soprattutto efficienza e unitarietà di indirizzo) con i processi di ariendalizzazione? Una ~ossibilita~otrebbeessere ouella di affidare alie conferenze dei'sindaci I'approvazione dei bilanci annuali e poliennali delle aziende sanitarie tenitoiali e i relativi piani strategia poliennali, concretizzando cosi la partecipazione alle decisioni di allocazione delle risorse e quindi di tutela della salute nei suoi diversi aspetti. prewdendo naturalmente u n potere sostitutivo nell'impossibilità di conseguire tali approvazioni entro u n temine congruo di tempo. Questo non significa affidare ai Comuni, i n forma singola o associata, anche le nomine dei diretto" generali ddla &L, dato che la responsabilità economica sugli impegni di spesa d w e continuare a vedere il vincolo regionale sul bilancio e sulla programmazione economica. Questa scelta richiede che parallelamente le politiche economiche regionali riconoscano nelle comunità soggetti autonomi e capaci di organizzazione e di iniziativa. e che quindi si valorizzino le organizzazioni del volontariato sociale e si incentivi l a crescita del cosiddetto terzo settore. a partire dalla fomitura d i servizi a bassa intens i t i d i tecnologia e dalla formazione proressionale. " d'Europa "" 18 a p r i l e 2 0 0 2 11 Mediterraneo al centro dell'Europa La cronaca della IX Conferenza delle città gemellate del Mediterraneo, a Taranto i l 20-22 marzo. L'aspirazione dei popoli mediterranei alla pace e alla democrazia. I l ruolo dei gemellaggi. L'assenza dellfEuropa per la soluzione del conflitto israelop a l e s t i n e s e . La condizione della donna nell'area mediterranea. Le confessioni religiose per i l dialogo e la pace nel Mediterraneo. Cooperazione e s v i l u p p o . I gemellaggi per lo sviluppo del diritto alla conoscenza e comprensione reciproca. E arrivato finalmente il momento della 1X Conferenza delle città gemellate del Mediterraneo. Dopo le attese e i rinvii, Taranto vede iniziare, il 20 marzo di questo 2002, l'attesa Conferenza. Sul palco. a ricordare i lontani esordi di questa iniziativa nel 1993, i promotori di allora, ma ancora oggi fondamentali animatori, Franco Punzi. Vicepresidente deiI'Aiccre. e Nikos Papamikroulis, Sindaco di Nea Halkidona. I lavori sono aperti dal Presidente dell'Aiccre. Raffaele Fitto, Presidente della Regione Puglia, che, nella sua relazione introdutt~a"Il Mediterraneo oggi fra conflitti e cooperazione: diritto alla pace e alla democrazia", parla della necessaria costituzione di un percorso che porti alla~pacee alla democrazia. nell'alveo delle prospettive della Conferenza euromediterranea di Barcellona del 1995. Rossana Di Bello, Sindaco di Taranto, nel suo intewento, certo non formale, sostiene 19mportanza fondamentale della politica dei gemellaggi per la crescita della cooperazione. Dopo i saluti della Federazione pugliese dell'Aiccre e della Provincia di Bari, portati da Ennio Triggiani, Presidente della Federazione pugliese dell'Aiccre e Vicepresidente della Provincia di Bari. del Sindaco di Bari Simone Di Cagno, di Antonis Zervos, Sindaco di Aghios Nikolaos, che ha ospitato a Creta l'MI1 Conferenza. e del Presidente della locale Camera di commercio. Emanuele Papalia. Nikos Papamikroulis svolge la sua relazione sul ruolo dei gemellaggi nel Mediterraneo, all'insegna dello slogan "uguaglianza e libertà vadano mano in mano': Nel dibattito che segue, costatata la totale assenza dell'Europa nella ricerca di una pacificazione del conflitto israelo-palestinese. viene alla luce l'esigenza di riportare il Mediterraneo al centro dell'Europa. Nel pomeriggio dcllo stesso giorno. i lavori si sono incentrati sulla condizione della donna nell'area mediterranea, con le relazioni di Maria Teresa Coppo Gavazzi, Presidente della Federazione lombarda dell'Aiccre. e di Zehira Yahi, Direttrice della cooperazione e delle relazioni internazionali della Radio algerina. Da parte sua, la Coppo Gavazzi, dopo aver sottolineato i ritardi che ancora contraddistinguono la politica europea delle pari opportunità e aver dato alcuni dati, poco lusinghieri per la politica in materia di alcuni paesi, segnatamente l'Italia, ha fermamente sostenuto la necessità di sganciare l'argomento dall'ottica delle politiche per le categorie piu deboli. Zehira Yahi ha invece parlato della situazione delle donne nel suo paese. l'Algeria, dove vige un codice della famiglia che tuttora impedisce alle donne una pur semplice parvenza di libertà di scelta. La Yahi ha anche espresso la solidarietà di tutti i presenti per la nigeriana Safiya, al momento della Conferenza ancora in attesa di una decisione sulla barbara sentenza della lapidazione. Alle due rciazioni è seguito u n vivace dibattito, dove accanto a temi femminili è venuta alla luce la convinzione che non si potrà dire che il mondo è cambiato, finché conteremo a migliaia i morti per guerra, fame o terrore. La giornata del 21 marzo si e incentrata sulla tavola rotonda "Le confessioni religiose per il dialogo e la pace nel Mediterraneo", con moderatore Gianfranco Martini, responsabile politico dei gemellaggi dell'Aiccre. Alla presenza dell'Arcivescovo di Taranto, Mons. Benigno Luigi Papa, il Sindaco Rossana Di Bello ha letto il testo del telegramma che la Conferenza ha inviato ai colleghi amministratori israeliani e palestinesi. oggi assenti ma sempre presenti negli ultimi anni. Nel telegramma, dopo la solidarietà ed il cordoglio per le vittime dell'atroce conflitto, si auspica che tra le due parti si possa trovare una strada di dialogo e si rinnova l'invito a partecipare alle prossime Conferenze. Comuni a p r i l e 2 0 0 2 Hanno partecipato alla tavola rotonda, per la chiesa ortodossa il Vescovo Archimandrita di Calabria, per la chiesa cattolica il prof. Giovanni Cereti, Presidente della Sezione italiana della Conferenza mondiale delle religioni per la pace, per I'islamismo il prof Zouhair Louassini, membro della redazione araba di Rai-Med, per I'ebraismo il dott. Victor Magiar, membro del "Gruppo Martin Buber - ebrei per la pace", quest'ultimo relatore non è potuto purtroppo intervenire per un improwiso forte malessere. Nelle relazioni e nel successivo dibattito sono venute naturalmente alla luce le connessioni tra religione e pace e gemellaggi e pace, lo scontro non già tra civilta e culture ma tra ignoranze e interessi, il travisamento del messaggio originale dei rispettivi testi sacri. I'esigenza dell'autocritica. Nel pomeriggio del 21, i convegnisti, con l'occasione di una vi- sita di studio al Porto di Taranto, h a n n o ascoltato una relazione del Presidente dell'Autorità portuale di Taranto, Sandro Petriccione, su "Il diritto allo sviluppo sostenibile: l'esperienza del Comune di Taranto': Siamo alla fine della 1X Conferenza delle città gemellate del Mediterraneo. L'ultima giornata vede la relazione di Costas Possidonos, Direttore generale dell'Agen7.ia di svilup?o della Prefettura di Pella. su "Cooperazione e sviluppo, migrazioni e solidarietà", ed il saluto. a nome della Segreteria generale del Ccre, di Sandra Ceciarini. che ricorda con orgoglio come il Presidente internazionale del Ccre Valery Giscard D'Estaing sia stato nominato, dai Capi di Stato e di Governo dell'unione. Presidente della Convenzione europea. E quindi il turno di Philippe Tarrisson, responsabile del servizio "L'Europa dei cittadini" della Se- 19 zione francese del Ccre, che parla su "1 gemellaggi per lo sviluppo del d i r i t t o alla c o n o s c e n z a e comprensione reciprpca tra popoli di paesi diversi': Nella sua relazione, impostata sul diritto universale dei popoli ad esistere, Tarrisson ha sottolineato come il gemellaggio unisca i popoli e non gli stati: ITuropa sara multiculturale o non sarà. Nel dibattito che è seguito, Cesare San Mauro, Presidente della Segreteria tecnica del Ministro della funzione pubblica Franco Frattini e Presidente del Collegio dei revisori dei conti dell'Aiccre, ha portato il saluto del Governo ai convegnisti. 1 lavori s o n o conclusi, Franco Punzi e Nikos Papamikroulis. sempre presenti durante tutti i tre giorni, tirano le riflessioni conclusive della Conferenza e danno appuntamento all'anno prossimo a tutti i convegnisti. m.m. Spohllo Unito e sofìware gestionali per gli enti pubblici. Sistema Informativo Territoriale. Sistemi di tablaggio strutturato. Soluzioni web oriented .Sistemi di comunicazione e informazione a l cittadino. Reti civiche e portali territoriali. Formazione tradizionale e a distanzo Comuni dhnpa/lo a p r i l e 2 0 0 2 Europa attore globale di Nicola Zingaretti L'inaugurazione a Bruxelles della la Convenzione ci dovrà essere il problema del disConvenzione europea. La sfida della tacco sempre piU avvertito con l'opinione pubblica. Costituzione europea' I' problema del La perdita di consenso di distacco con pubblica. 11 lavoroun'Europa che interviene sempre piu spesso nella viche aspetta la Convenzione. I tempi di ta quotidiana dei cittadini. ma che poi nelle sue forme svolgimento. 11 dopo Convenzione. decisionali rimane sempre avvolta come in una nebLe riforme istituzionali e l'allargamento. bis, nella quale non si di- un documento finale, entrerà in campo il Consiglio Europeo. 11 lavoro della Convenzione sarà esaminato dai capi di Stato e di Governo dell'unione. che dovranno decidere i tempi di svolgimento della Conferenza intergovernativa. cui spetta, in definitiva, di approvare le nforme istituzionali per il funziona- stinguono responsabilità. compiti e poteri. La Convenzione dunque dovrà cimentarsi in un lavoro enorme, dare risposte conrrcte e praticabili a quelli che il deputato costitudonalista francese Olivier Duhamcl ha riunificato in 65 quesiti, tipo quali competenze sopranazionali dovrà avere l a nuova impalcatura costituzionale. che tipo di cessione di sovranita gli Stati dovranno accettare, come rafforzare l a partecipazione democratica dei eittadini alla vita deI1'Unione, e poi il centralissimo tema del metodo di voto. Questo sicuramente e uno dei punti chiave: si continuerà a decidere all'unanimita su una grande varietà di temi, oppure cadrà I'attuale dirilto di veto che spesso paralizza l'attività dell'Unione? La Conveiizione poi passerà la mano: nel mandato di Laeken si parla di u n a n n o . nia i n pochi oggi sanno dawero quali saranno i tempi che il lavoro richiederà. Dono aver stilato mento dell'unione allargata a i nuovi paesi membri. L'Europa dunque ci prova. Owiamente la possibilità di riuscire è legata a l fatto di provare già ora. all'atto d'inizio, ad uscire tutti dagli egoismi narioiiali o locali. Provare ad intraprender? una sorta di viaggio collettivo, il più possibile liberi da condizionamenti e u n i t i "dall'unico fine di elaborare un progetto comune". come ha ncordato il Prcsidente Valery Ciscard D'Estaing. Ma l'importante e provarci. crederci ed avere fiducia. La scommessa è quella di rilanciare la missione dell'Europa nel mondo. Scommettere sull'idea di un'Europa attore globale, in un mondo che chiede alla politica e alle democrazie di svilupparsi verso livelli regionali, come garanzie di un governo sempre piu necessario ed urgente. Per farlo occorre rinnovarsi e procedere verso le nforme, perché solo i cittadini di un'Europa unita potranno nel futuro del mondo continuare ad avere un ruolo e una funzione. 11 28 febbraio 2002 nell'aula del Parlamento Europeo a Bruxelles, a l terzo piano dell'edificio Spaak. Valery Giscard D'Estaing. 76 anni. ex Presidente della Repubblica francese. Presidente dcl Consiglio dei Comuni e dclle Regioni d'Europa e Presidente della Convenzione europea, conclude il suo iiitewento di 45 minuti alla prima riunione della Convenzione gridando "Vive IBurope". Sopra di lui, a l tavolo della presidenza sedevano il Presidente spagnolo Aznar. Presidente di turno dell'unione, Patrick Cox, Presidente del Parlamento Europeo, e Romano Prodi, Presidente della Commissione. 1 rappresentanti delle tre istituzioni che devono essere riformate. Di fronte a lui i "costituenti", che siedono in ordine alfabetico nell'aula gremita. L'Europa che deve cambiare l'Europa ha iniziato cosi il suo cammino. La Convenzione era stata lanciata a dicembre dal Consiglio Europeo di Laeken con una solenne "Oi- chiarazione sul futuro dell'Unione Europea': Si awia cosi un percorso di riforme costituzionali di portata storica. Dopo I'euro e l a straordinaria novità che ha portato con sé. l'Europa mette mano alla sua forma istituzionale. punta a ridefinire modalità di funzionamento e dello stare insieme piu adeguate e soprattutto in grado di peimettcre u n allargamcnto verso nuovi paesi. La sfida è quella di dare vita ad una Costituzione europea u. come l'ha definita il Presidente Giscard DBstaing, forse per evitare eccessive polemiche proprio all'iiiizio del cammino, un "Trattato costituzionale d'Europam,che garantisca lo sviluppo democratico del continente per i prossimi 50 anni. 11 motore di questo processo è i n dubbiamente la consapevolezza che l'attuale strutlura europea non è piu sufficiente a garantire uno sviluppo paòfico e partecipato dei processi di integrazione. È indubbio che al fondo della riflessione del- a p r i l e 2 0 0 2 bili una semplificazione e un riassetto. Come semplificarli senza modificarne il contenuto? Corrie riordinare questi testi? Occorr? inoltre riflettere sull'opportunita di inserire la Carta dei diritti fondamentali. Infine t u t t o questo porterà all'adorione ncll'Uriionc di un testo costituzionale? spettano i cittadini nione?': 6 la prima ui la Convenzione fase. quella comune. Nri dicembre 2001 al Consiglio europeo di Laeken, i Quindici hanno infatti deciso di convocare, secondo la dichiara- Un impegno che vede coinvolti 105 membri di una grande assise. convenuta da Ovest ad I2:st dell'attuale Unione e da quella dei paesi del domani. Per allargar? i l dibattito e associarvi tutti i cittadini sarà aperlo - secondo quant o previsto nella dichiarazione di organizzazioni che rappresentano a società civile: parti sociali, oranizzazioni economiche, ong. dichiarazione di La quattro categorie. ganizzazioni, che da una parte ranno regolarmente informate ui lavori e dall'altra forniranno frutto anche del confronto on le istituzioni nazionali C loali. Queste organizzazioni. inolre, potranno essere ascoltate o ento a temi particolari. n occasione della festa inauguale sono state sollevate diverse durare un anno - all'assenza nel distintivo anche se il prodi fondo resta: il vizio o dei l05 membri e daila ne del metodo la Conven- a p r i l e 2 0 0 2 Il Presidium della Convenzione e composto da 12 membri ed e l'organo direttivo dell'istituzione. Il Presidente e i francese Valery Gscard D'Estaing, i vice presidenti - designati dal Consiglio europeo -sono Giuliano Amato e Jean Luc Dchane. Inoltre ci sono due rappresentanti della Commissione, Michel Barnier e Antonio Vitorino, i rappresentanti dei tre governi spagnolo, danese, greco che presiedono l'Unione durante i lavori della Convenzione, i rappresentanti del Parlamento europeo, Klaus Hansch e Ingo Mendez DeVigo, e altri due delle delegazioni dci Parlamenti nazionali. La Convenzione e composta, nell'assemblea plenaria, da 105 membri. 15 rappresentanti dei governi degli Stati membri [uno per ciascuno Stato); 30 membri dei Parlamenti nazionali 12 per ciascun Stato membro); 16 membri del Parlamento europeo. A ciascun membro titolare corrisponde un supplente. 1 13 paesi candidati all'ingresso nell'Unione Europea saranno rappresentati come gli altri Stati gia membri [quindi 39 rappresentanti in tutto). 13 persone avranno lo status di "osservatore": 3 rappresentanti del Comitato Economico e Sociale, 3 del partenariato sociale, 6 delle Regioni europee e il Mediatore eurooeo. I membri italiani GIULIANO AMATO,v~cepresidente GANFRANCO FINI. rappresentante del Governo italiano FRANCESCO SPERONI, supplente per il Governo itoliono MARCO FOLLINI,Camera dei Deputati VALDOSPINI,supplente per la Camera L%MBFRT~ DNI,Senato FILADELFIO BASILE, supplente per il Senato TAJANI,delegorione europarlomento ANTONIO CRI~IANA MUSCARDINI, delegazione europorlomento ELENA Pnciom, supplente europorlamento CLAUDIOMARTNI, Comitato delle Regioni EMILIOGABAGLO, Confederazione sindacale europea Comuni 8 114 P - -- a p r i l e 2 0 0 2 - Noi parlamentari la vediamo così Enrica Barbaresi intervista i parlamentari europei italiani rappresentanti del parlamento di strasburgo alla Convenzione, Per l'Europa del domani, la Convenzione dovrà ris~ettarei tempi previsti. Una flessibile e u n elemento importante dei lavori della Convenzione e come previsto nella dichiarazione di Laeken - il coinvolgimento della società civile. Per Antonio Tajani: "L'Europa deve essere l'Europa dei cittadini. quindi ci auguriamo che possano essere ascoltate il maggiore numero di voci. perche l'Europa deve essere l'Europa di domani". "Ho chiesto - conclude l'onorevole -l'ascolto forte di due attori della società civile: i rappresentanti delle religioni, .. anche per il ruolo che svolgono attraverso I'attivita divolontariato. e quelli delle piccole e medie imprese': aperta verso est per l'avvenire dell'unione. Democraticità, trasparenza e maggiore convin~ioneeUrODea per la nuova Europa. Cristiana Muscardini: a fianco della società civile "La traduzione dei testi awerrà in tutte le lingue . dell'U nione e sarà integrale': La capogruppo europea di Alleanza Nazionale Cristiana Muscardini. delegata titolare italiana dell'Europarlamento nella Convenzione, evidenzia .gresso , degli altri paesi nell'unione a una struttura staAntonio Tajani: rispettare i tempi previsti "Entro un anno dovrerno concludere i nostri lavori: Per Antonio Tajani, delegato europarlamentare alla Convenzionr. il rispetto dei tempi !t una questione politica iondamentale. Un punto di forza dell'organismo che presentcra la proposta di Trattato costiluzionale alla prossima Conferenza intergovemativa, che sottolinea Tajani "dovrà assolutamente svolgersi il secondo semestre drl 2003. per realizzare l'assetto istituzionale che permetterà all'Europa di oggi di allargarsi ai 10 o più paesi candidati': "Noi siamo assolutamente convinti - prosegue I'europarlamentare capogruppo di Forza Italia - che questa Convenzione possa fare molto, lavorando seriamente per dodici mesi alla definizione della legge fondamentale europea: "Le aspettative sono molte - prosegue - noi crediamo in un'Europa che non si occupi di tutto e del contrario di tutlo, ma in un'éuropa politicamente iorte, che abbia una politica estera, una politica di difesa. di sicurerza. di immigrazione comuni, un'Europa che sia basata sui principi di solidarietà e di sussidiarietà e sul rispetto della persona umana': bile e quindi a un futuro migliore per tutti i cittadini. Per un'Europa piii democratica - conclude Cristiana Muscardini - sarebbe opportuno parlare di 'convinzione europea' oltre che di Convenzione': Elena Paciatti: con il contributu di iutti La Convcnrione europea - riunita a Bruxelles per la seconda sessione plenaria - ha dato il consenso al regolamento. un metodo di lavoro che potrà essere cambiato e che comunque verrà interpretato in moda sufficientemente elastico per definire le riforme della nuova Europa. "Oggi abbiamo un regolamento accettabile" - sottolinea I'europarlamentare Elena Paciotti, delegato supplente alla Convenzione - "gli emendamenti sono stati ampiamente accettati e. rispetto alla proposta che era stata fatta in occasione delle prima plenaria. che dava ampi poteri al Presidente, le decisioni vengono prese dal Presidium, scntiti i membri della Convenzione che devono dare il loro consenso': "Questo significa - prosegue l'onorevole Paciotti - che bisogna sciogliere i nodi at- Comuni a p r i l e 8 2 0 0 2 - - - - 115 traverso una persuasione progressiva di accettazioni e modificazioni da parte dei diversi gruppi che compongono la Convenzione. Cosi le decisioni finali saranno, dawero, il contributo di tutti7 E importantissima la partecipazione dei paesi candidati. La loro posizione è infatti singolare: non essendo sottoscritto" dei trattati non hanno un titolo formale per sottoscriverne una modifica. tuttavia sono molto interessati a quella che sarà la loro futura legislazione. E la loro richiesta di far parte del Presidium è stata soddisfatta, precisa l'onorevole Paciotti. "con una soluzione di compromesso: anche un loro rappresentante partecipa alle riunioni della Presidenza': "Per la traduzione dei testi - prosegue I'europarlamentare - e stato trovato un collegamento con le ambasciate di ciascun paese candidato, che offriranno la possibilita di traduzione in una delle undici lingue dellUnione per farli partecipare piu intensamente e interamente". Anche per l'onorevole Elena Paciotti e fondamentale il coinvolgimento della società civile. e a tal fine segnala che diverse iniziative venanno realizzate per promuovere il piU possibile la partecipazione dei rappresentanti dei cittadini al dibattito sull'awenire dell'Unione. Non siamo gli unici a produrre energia. Ma pochi lo fanno con la nostra passione. ERG è 81 primo gruppo petrolifero indipendente italiano. Impegnara n e l l a raifinalinne. distribiizione e vendita d i prodorri petroliferi e nella produziunedienergia elctrrica, ERG irequrnra, da oltre 60 anni. con passione r proiirro, il mondo ddl'energia: ne conosce i segreti. i rischi. le opporrunir&. I risulrati di questi anni, che hanno premiato una innovariva strategia d i invesrinienri, sono la premessa per una nuova fase d i sviluppo. Ogni nostro rraguardo, i,,iarr,, e per noi un ,,"a"" e pii, srirnolanre punto d i parrrnia. UN MONDO DI ENERGN "-6l/ P ~~ - a p r i l e 2 0 0 2 ~ ~ Presto la parità di accesso di Fabrizio Federici '.LO spirito dclla nostra proposta di legge, per la quale speriamo di raccogliere in pochi mesi le fi,,e ne. cessane, è facilitare la partecipazione delle donne alla politica: colmando u n divario intollerabile in u n Paese dell'Unione Europea, che og~,incredibiimente,vedepresenti in Parlamento meno donne che ai dell.Assemblea Costituente, con u n tasso. più in generale, agli ultimi posti nel mondo': N e l l a sala c o n v e g n i d e l l ' H o t e l "Bologna", a pochi passi dal Pantheon, A n i t a Garibaldi Hibbert. pronipote, da parte d i Ricciotti, dcll"'Eroe dei due mondi", spiega gli obbiettivi della proposta di legge d'iniziativa popolare sul diritto all'elettorato passivo delle donne, che l'Associazione "Mille donne per l'Italia", insieme all'Associazione Nazionale Garibaldina e ad altre forze sociali, intende al p i u Intervista ad Anita Garibaldi Hibbert, pronipote del1"'Eroe dei due mondi". Il progetto di legge di iniziativa popolare delle associazioni "Mille donne per l'ItaliaN e Nazionale garibaldina. La normativa comunitaria e la Carta dei diritti fondamentali. La storia antifascista e laica della Garibaldi. La ripartizione paritaria delle candidature a livello nazionale. presenza p a r i t a r i a d i u o m i n i e donne negli organi elettivi di Stat o ed enti locali)': Con Anita Garibaldi, presidente di "Mille donne per I'ltalia" e delI'ANG, entriamo nei dettagli della proposta di legge. La sua 6 un'eredità al tempo stesso splendida e difficile da onorare, che impegna realmente per la vita. Suo nonno, Ricciotti, era figlio d i Giuseppe Garibaldi: suo padre, Ezio, mutilato d i guerra, durante il fascismo, rimasto i n Italia (come Umberto Zanotti Bianco o Nello Rosselli) per cercar d i mantenere comunque vivo l o spinto risorgimentale. quale membro del Parlamento f u l'unico a schierarsi nettamente contro l'alleanza con Hitler e le leggi razziali. affrontando anche l o scontro fisico con Farinacci. Questa proposta d i legge. dirci, si ricollega a tali valori d i democrazia laica e umanitaria. e alle storiche lotte per i diritti elettorali del movimento femminista ... Esattamente: il nostro "humus" culturale è ouello di u n femminismo del Duemila, consapevole dei grandi progressi c o m p i u t i dalla donna i n u n secolo e mezzo d i battaglie. soprattutto sul piano professionale, economico, del costume. In politica, si tratta, ora, di migliorare l e leggi esistenti per consentire la formazione di organi deliberativi - Parlamento, Consigli regionali, provinciali, comunali p i ù rappresentativi della società e. quindi, a maggior presenza femminile. M a come? N o n riprendendo il vecchio sistema delle quote di candidature femminili nelle varie liste elettorali (ormai, del resto, pienamente recepito sia dal Trattato di Amsterdam che dalla stessa ONU). ~ presto presentare alle Camere. E Assunta Trento, coordinatrice delle donne dello SD1 per Roma e il Lazio: "Si tratta a n z i t u t t o d i u n a battaglia d i democrazia. direttam e n t e collegata alla normativa comunitaria, e soprattutto all'articolo 23 della Carta dei diritti fondamentali dei cittadini. Che prevede il raggiungimento della parità fra i sessi in t u t t i i campi: escludendo chiaramente qualsiasi contrasto fra tale principio e la determinazione di specifici vantaggi a favore del sesso sottorappresentat o [come invece ritenne. nel '95. la Consulta: stabilendo I'incostituzionalità delle prime leggi sulla ~ Ma, p i u semplicemente, modificando le cinque normative elettorali esistenti, con l'obbligo per partiti e movimenti politici a pena di inammissibilità delle liste di garantire. ogni volta, la ripartizione delle candidature a metà tra uomini e donne [a livello almeno nazionale, quando le difficoltà tecniche legate alla natura dei collegi n o n l o consentano localmentel, Senza poter entrare qui nei dettagli, è evidente il nesso col dettato costituzionale degli articoli 3 (pari dignità sociale dei cittadini). 51 (diritto all'elettorato passivo: ora in corso d i modifica da parte delle Camere. nel senso appunto della "pari opportunità", N.d.R.) e 1 1 7, nella nuova f o r m u l a z i o n e definita nel 2001 (che, ridisegnando la potestà normativa d i Stato e Regioni. a l V11 comma raccomanda anche alle leggi regionali I'assirurariune della parità d'accesso alle cariche elettive tra i due sessi). E pcr quanto riguarda le Regioni autonome? La leooe "" costituzionale n. 2 del 2001 ha già i n t r o d o t t o questo principio nei loro statuti, rimandandone l'attuazione pratica alle leggi regionali. Voglio sottolineare, i n ultimo, che la nostra causa, cui hanno aderito associazioni e singoli politici d'ambo i poli, dalle donne di SDI, PRI e Democrazia Europea alla Commissione per le Pari Opportunità e alla Fondazione Craxi, è sentita come giusta anche da m o l t i uomini. proprio come battaglia nell'interesse generale, per una società p i u equa. N o n a caso, questo progetto di legge è stato elaborato dalla senatrice Elena Marinucci e dal giurista Vincenzo Cerucci Irelli. A TEMPO INDETERMINATO. - LE N O S T R E FILIALI I N TUTTA ITALIA. E SOCIE DELLA OBIETTIVO Società di fornitura di lavoro temporaneo Autorizzazione Ministero d e l Lavoro n" 9/97 a p r i l e l 2 0 0 2 1 servizi segreti nel continente di Mario Prignano La prossima riforma dei servizi segreti nazionali. I l sistema di intelligence della Federazione russa. I l controllo dei servizi informativi francesi. La struttura dei tre servizi federali tedeschi. I servizi di intelligence della Gran Bretagna. Il ministro Frattini l'ha promesso: entm aprile il governo varerà la riforma dei servizi segreti. Sari un progetto condiviso. approvato anche con il nostro contributo. ha aggiunto Enzo Bianco, presidente del Comitato parlamentare di controllo sull'attività di Sismi e Sisde. Del resto, dalla rinascita del terrorismo brigatista alla minaccia del fondamentalismo islamico, i moti+ per adeguare i nostri sistemi di intelligence alle sfide che abbiamo davanti sono dawero tanti. Ecco alcuni esempi tratti dal sito intemet www.sisde.it di organizzazione interna ai principali Paesi europei in materia di servizi segreti. KI,S<l" 11 sistema di intelligence della Federazione Russa è coordinato dal Consiglio di Sicurezza (composto, tra gli altri, dal primo ministro, dai ministri dell'lnterno, degli Esteri, della Giustizia, della Difesa) ed e costituito da quattro organismi: Servizio informazioni estere (SVR); Servizio di Sicurezza Federale (FSB); Direzione principale delle informazioni (GRU); Agenzia Federale per le comunicazioni governative e le informazioni (FAPSI). Sluba Vnenej Razvedki (W).11 SeMrio SVR è attivo nei settori delle informazioni economiche. industriali e tecnologiche. in particolare nel campo della difesa. L'organismo ha un organico di circa 15.000 persone ed e strutturato su una serie di Direzioni, ereditate dal I Direttorato del KGB. per la raccolta delle informazioni, l'analisi, gli aspetti tecnico-operativi. la formazione del personale e i servizi logistici. Federal'naja Sluba Bezopasnosti (FSB). La struttura del Uno dci pipniei-i (1935) del federalismu europeo raccoiita La mia guerra contro la guerra" (1940-1946) '6 di Umberto Serafini In qucrto iibra 'una di noi' cerca di ricordare comr dov~slefare i conti con IC $te$si>C con la propria coerenza ncl confronto diretto. quotidiana. con la dittatura. Il libro, al costa di E 6.20. vimc dirtribuito dalla DIESTVia Cavalcanti. 11 10132 TORINO tel. c f a i 0118981164 Europea rrl unipcrronalc editrice, Piazza Trevi, 86 00187 Roma - Servizio FSB si basa su cinque dipartimenti. che si occupano del contro-spionaggio, della lotta al terrorismo, dell'organizzazione e della formazione dei quadri, dell'analisi e della pianificazione strategica. Tra le competenze del Servizio rientra anche la lotta contro il crimine organizzato. il traffico di stupefacenti e la corruzione. VFSB ha un organico di circa 75.000 dipendenti e dispone di un proprio sistema penitenziatio. Glavnoe Razvedivatel'noe Upravlenie (GRU). L'organismo. inquadrato nel Ministero della Difesa coine 11 Direzione Principale dello Stato Maggiore Generale, e responsabile dell'insieme del ciclo delle informazioni necessarie alla condotta militare strategica e operativa. Pur collaborando con gli altri Servizi di informazione, il GRU è specializzato nel campo militare e nella valutazione delle minacce esterne ed e forse l'organismo che ha subito minori cambiamenti dopo il crollo dell'unione Sovietica. Federal'noe Agenstvo Pravitel'stvennoj Svjazi i Informacii (FAPS11.L'Agenzia Federale per le Comunicazioni governative è responsabile delle informazioni e della sicurezza elettronica. nonché di assicurare le trasmissioni tra il Presidente russo e gli organi responsabili delle forze nucleari. Tra le sue competenze, che prevedono anche le intercettazioni telefoniche. rientra inoltre l'assistenza tecnica per la protezione dei dati informatici del governo e delle industrie. Fi#n~i-i,\ In Francia, i Servizi Informativi sono incardinati nell'ambito dell'organizzazione e delle strutture del ministero dell'Interno e del ministero della Difesa e sottoposti al controllo del primo ministro, alle dirette dipendenze del quale opera il segretario generale della Difesa Nazionale (SGDN). Il SGON assicura la preparazione e l'esecuzione delle decisioni prese in seno al Consiglio di difesa; assiste il primo ministro nell'esercizio delle sue responsabilità in materia di direzione generale della difesa; esame delle questioni strategiche. evoluzione delle crisi. coordinamento interministeriale in materia di difesa civile ed economica. funzionamento dei mezzi governativi di comando; esercita, inoltre. missioni molto diverse in materia di difesa: protezione del segreto, esportazione di armamento. indirizzo della politica scientifica e tecnica a favore della difesa. ecc. Il SGDN. comprende tre grandi direzioni operative e una direzione amministrativa: la direzione della Valutazione e della documentazione Strategiche, che assicura una triplice funzione di anali- assicura la vigilanza tecnologica e scientifica in tutti i settori della difesa. la direzione dei mezzi governativi dei Piani e della Sicurezza. che è incaricata. tra l'altro, del coordinamento interministeriale in materia di difesa operativa del territorio; della difesa civile ed economica; della regolamentazione della tutela del segreto e della sicurezza delle installazioni sensibili; del coordinamento interministeriale per il mantenimento della coerenza delle posizioni francesi circa le diverse istanze di alleanza atlantica: del rispetto degli imperativi di difesa nelle decisioni prese a livello di Unione Europea. titl?bln~ih Il sistema informa& tedesco si awale di tre principali S e ~ z i : BND (Bundesnachrichtendienst - Servizio Federale di Informazione); BFV [Bundesamt fuer Verfassungsschutz - Ufficio Federale per la tutela della Costituzione): MAD [Militaerischer Abschirmdienst - Servizio di controspionaggio Militare). La struttura intema del BND e stata organizzata in modo da tener conto della nuove priorità operative individuate a livello politico, quali la non proliferazione di armamenti, traffico di stupefacenti. riciclaggio e falsificazione di denaro, terrorismo, fondamentalismo islamico, eventuale impiego delle forze armate tedesche all'estero. Per cib che riguarda la criminalità organizzata e le misure di contrasto ad essa connesse, il Servizio può svolgere attività informativa solo quando siano minacciate apertamente la sicurezza e le relazioni esterne. Al Servizio compete il controllo strategico che, come awiene in altri Paesi, viene sviluppato anche attraverso il globale controllo del sistema di telecomunicazioni. Il Servizio interno BR/ - Ufficio Federale per la Tutela della Costituzione riveste rilievo costituzionale. In relazione alla connotazione federale dello Stato, esso è decentrato in uffici ubicati nei vari Laender che sono completamente autonomi gli uni dagli altri. Al Servizio interno competono compiti di controspionaggio in territorio federale, nonche indagini sotto copertura. 11 bilancio dei Servizi è indipendente e segreto e sottoposto al controllo di una sottocommissione del Parlamento. - (ÌI?AN ~>I?I'TAI,N,% Nel Regno Unito operano tre Servizi di Intelligente e di Sicurezza, noti anche come Agenzie: il Servizio di Sicurezza, il S1S e il GCHQ. C'e anche uno staff informativo integrato nel ministero della Difesa. 11 Servizio di Sicurezza. noto anche come M15f ha le sue origini nel 1909, quando fungeva da braccio interno del Secret Service Bureau, incaricato di contrastare le attività spionistiche tedesche. Nell'organizzazione informativa britannica il Servizio ha i seguenti compiti: investigare sulle minacce attraverso la raccolta. l'analisi e la valutazione delle informazioni, contrastare le minacce specifiche formulando le risposte idonee, in alcuni casi anche con altri organi, informare il governo ed altre istituzioni sulla natura della minaccia formulando le misure di protezione. Il Servizio Segreto Informativo, noto come M16, analogamente al M15, e sorto nel 1909 come Sezione Estera del Secret Service Bureau. Il compito principale dell'attuale SIS consiste nell'elaborare intelligente in supporto della sicurezza. della difesa. della politica estera ed economica del governo di Sua Maesti. 11 Capo del SIS riferisce, per tutti gli aspetti delle attività, al ministro degli Esteri. Il GCIiQ fornisce ai Dipartimenti Governativi e ai Comandi Militari le informazioni in supporto delle politiche di sicurezza, difesa, estera ed economica del Governo. 11 GCHQ assicura. inoltre. assistenza e consulenza ai Dipartimenti Governativi e alle Forze Armate sulla sicurezza delle loro comunicazioni e informazioni sui sistemi tecnologici. Questo particolare compito è affidato al Gruppo di Sicurezza Elettronica e Comunicazioni del GCHQ, il quale opera strettamente con i clienti e le industrie del settore, nonche col Servizio di sicurezza. per garantire la giusta protezione dei sistemi di trasmissione delle informazioni ufficiali. I Comuni d'lhwiI20 a p r i l e 2 0 0 2 Lazio, vario per natura di Renata Landotti L'osservatorio sulla biodiversità delle aree protette del Lazio. Il concetto di biodiversità. La ricchezza di specievegetalied animalidella regione~ ~ 11 lavoro dellrAgenzia regionale per i parchi. La C O n n e S ~ i O n eC o n il programma Habitat dell'unione europea. La delle risorse naturali. convenzione diversità biologica. Sapete che la biodiversità è u n c o n c e t t o complesso r i f e r i t o ad oggetti reali, che ha una funzione e u n valore, che è una quantità misurabile, che e u n concetto elab o r a t o per ragioni socio-politiche? Sapete che il Lazio, situato all'incrocio di due influenze geografiche (mediterranea ed europea), ha ricevuto da nord elementi tìoristici e faunistici alpini e centro-europei e da sud elementi tipicamente mediterranei o addirittura africani per cui, per quanto riguarda la ricchezza delle specie, ospita in media circa il 50% delle specie presenti in tutta Italia? Sapete che nelle acque della Risema Regionale del Lago d i Posta Fibren o vive u n pesce unico al mondo? se n o n sapete t u t t o questo, allora procuratevi l'opuscolo dell'osserBiodiversifa delle Aree Lazio, e .sappiate ~Proteite i del ~ che la Regione Lazio sta lavorando per noi. L o sta facendo tramite l'Agenzia Regionale per i Parchi (Assessorato all'Ambiente. Dipartimento Ambiente e Protezione Civile) e il Dipartimento d i Biologia dell'Universita di Roma Tor Vergat a che. insieme alle altre Università del Lazio, al Centro Regionale per la Documentazione dei Beni Culturali e Ambientali, al Ministero dell'Ambiente e ad altri soggetti istituzionali. collaborano al progetto "Ossematorio sulla Biodiversità delle Aree Protette del Lazio". Nella prefazione all'opuscolo. M a u r i l i o Cipparone. Presidente dell'Agenzia Regionale Parchi, e Valerio Sbordoni. Professore d i Zoologia all'università d i Roma Tor Vergata, spiegano come è nat o il progetto sulla biodiversità applicato alle aree protette della Rcgione Lazio. ':..quasi trent'anni fà, assieme con altri amici, avevamo collaborato alla preparazione della prima cartografia delle aree protette di interesse naturalistico del Lazio. U n libro d i speranze. che n o n sono rimaste tutte disattese: oggi il Lazio conta circa 6 0 Aree Protette. p i ù o meno il 12% del territorio regionale. Dopo quella esperienza abbiamo proseguito su percorsi diversi... ci siamo incontrati nuovamente... E nata l'idea d i u n Osservatorio per la Biodiversità nelle aree protette della nostra regione. diretto ad accrescere, ad utilizzare e a razionalizzare le conoscenze sulla flora e la fauna del Lazio, a monitorarne i cambiamenti, ma anche a creare nei Parchi occasioni per condividere competenze ed esperienze tra personale delle aree protette. ricercatori, studenti. docenti. cittadini tutti." Tra gli obiettivi principali di questo progetto, c'e una serie di intementi mirati alla raccolta, elaborazione e sistematizzazione dei dati sulla biodivenità della Regione Lazio e all'indirizzo nella pianificazione ecologica del futuro sistema delle aree protette, nonchè I'acquisizione d i Uelementi u t i l i agli adempimenti connessi al programma Habitat dell'unione Europea. Altro obiettivo l'educazione, ,,,, ,, ,,, soprattutto a livello superiore. attraverso l'istituzione d i premi d i studio oer ricerche soecifiche sulla biodiversità a studenti universitari e di borse d i studio per laureandi con tesi specifiche sulla biodiversit i . E ancora la sensibilizzazione, attraverso l'educazione di alunni e insegnanti delle scuole della regione, e la promozione d i forme d i gestione del territorio e delle risorse. incluso I'ecoturismo, orientate alla sostenibilità dell'ecosistema. "L'idea dell'ossewatorio si è nvelata anche puntuale. 11 2001 è stato infatti l'Anno Internazionale per I'Ossemazione della Biodiversità: una iniziativa di ampio respiro ... destinata n o n solo a riorganizzare l e conoscenze sulla biodiversità. ma anche a ridefinirne il significat o di tema centrale e interdisciplinare. punto di riferimento imprescindibile per la sostenibilità delle risorsc biologiche e la qualità stessa della vita sul pianeta. La conoscenza e la conservazione della diversità biologica alle varie scale in cui essa si manifesta è infatti ritenuta ormai prioritaria i n tutte le politiche ambientali...': 11 Lazio possiede oggi u n Sistema di Aree Protette tra i p i ù interessanti del Paese. Unica tra le Regioni italiane, il Lazio ha costituito una apposita Agenzia per sostenere le aree protette regionali. nel loro impegno per la salvaguardia delle risorse naturali e per la promozione di programmi d i sviluppo sostenibile all'interno delle stesse aree. N o n è una struttura sowaordinata. ma uno strumento operativo al servizio di tutti per sviluppare e promuovere intementi che interessano l'intero sistema delle aree protette, concertando e condividendo finalità e obiettivi, mettendo in comune risorse umane e finanziarie, scambiando esperienze e conoscenze. Cinquantaquattro aree protette istituite in vent'anni d i attività legislativa rappresentan o u n risultato soddisfacente, anche se l o stato della pianificazione non l o è altrettanto. L"'0ssewatorio delle Aree Protette del Lazio" e i progetti "Giorniverdi", per l o sviluppo del turismo sostenibile. "Natura in campo". per la valorizzazione e commercializzazione di prodotti agricoli biologici tipici, "Gens". per I'edu- Comuni a p r i l e cazione ambientale n e l m o n d o della scuola, sono stati presentati ufficialmente nel dicembre scorso in occasione dell'inaugurazione a Roma. presso il complesso del Vittoriano. della mostra itinerante "Lazio, vario per natura". La mostra. promossa dalla Regione Lazio e dall'Agenzia Regionale per i Parchi in collaborazione c o n il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio, fino a giugno si spostera in varie città della regione per far conoscere e per valorizzare il patrimonio naturale del Lazio. Nel corso della mostra vengono presentati nuovi materiali i n f o r m a t i v i sul sistema dei parchi: u n sito internet. una carta delle aree p r o t e t t e , u n a g u i d a analitica su tutti i parchi, riserve e m o n u m e n t i n a t u r a l i del Lazio, una guida escursionistica. Il b r l volume "Lazio, vario per natura - L'ambiente e i Parchi in mostra. Per scoprire i valori, condividere i programmi" documenta ampiamente con testi e immagini i contenuti della mostra. L'inatteso. enorme i n c r e m e n t o delle estinzioni dicanimali e piante, insieme alla scomparsa di interi ecosistemi, stanno modificando il contesto in cui si sono svolte finon l'evoluzione biologica e la storia c u l t u r a l e d e l l a specie u m a n a . ':..Una delle espressioni piu vistose e preoccupanti di questa crisi è la drastica diminuzione della diversità biologica o biodiversità. che è l'insieme delle differenze tra gli esseri viventi a livello di geni, delle specie. degli ecosistemi. È il prezioso e insostituibile risultato dell'evoluzione biologica che plasma la vita sulla terra da 3,7 miliardi di anni. Ma, ad una diversa scala d i tempi. e anche il prodotto dei pro- cessi ecologici che regolano le interazioni tra gli organismi e I'ambiente... La Convenzione sulla Diversita Biologica, stipulata a conclusione dei lavori della Conferenza delle Nazioni U n i t e sull'Ambiente e l o Sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992 e firmata da 159 Paesi, ha tra i suoi obiettivi principali la conservazione della biodiversità ... La consapevolezza, sempre p i u generalizzata, che la bi~diversitàè una risorsa vitale per la popolazione mondiale costituisce quindi u n evento di grande nlevanza nell'evoluzione della cultura umana recente". E chi volesse approfondire I'argom e n t o p o t r e b b e cominciare ad esempio con "La diversiti della vita. La natura in pericolo: la sfida dell'uomo alle leggi dell'euoluzione". d i Edward O. Wilson. Rizzoli editore, 1993. -mbiente Raccolta, Trasporto, e Smaltimento di Rifiuto Indifferenziato e Differenziato Spazzamento Meccanizzato e Manuale Pulizia IstitutiIEnti Manutenzione Aree Verde Potatura e Abbattimento Alto Fusto 7023 CESENA - Via Violetti 3361 - 47 57364 fax 0547 53333 Sedi Operative tel. 121 d ' m 2 0 0 2 00158 ROMA Via Pornoiia 63 06 4510901 fax 06 4510'353 te!. 47100 FORL~ Via Monteuer<li31 0543 474811 fax o543 474899 04016 SAUAUDIA Trar Biunrarnuno zona artigianale tel. e fax 0773 51 1012 04019 TERRACINA Via Pontiiia k m I«l,3liO I~I. e rax n773 753070 regur l" non 2 classico, di Francesco Ruffini, " D i r i t t i d i libertà". R u f f i n i ricordava che la d i f f u s i o n e del s u f f r a g i o universale diretto (accompagnato, ma n o n sempre, dall'elezione propordonale) dava alla rappresentanza p o l i t i c a u n carattere a t o m i s t i c o e. d i conseguenza, assolutamente indifferenziato o, piuttosto, caotico (quel granello d i sovranità, che il suffragio universale p o n e v a n e l l e mani del cittadino. r r a paragonabile a u n grancllo di sabbia del deserto, soggetto a spostarsi ed accavallarsi nella maniera p i u rapida, p i u capricciosa e piu pericolosa al soffiare di ogni vento). In questa sit u a z i o n e esercitavano continuo a esporre Ruffini - u n potere di fatto esclusivo i p a r t i t i p o l i t i c i . d i creazione spontanea. per altro accentuando i problemi della gestione politica i n senso stretto (di governo hic e t nuric). ossia tagliando fuori sentimenti ed esigcnze p i u ampie della gente, e sovente trasrurando. con l'alibi dellM'interesse generale" (urgcntr). I'adeouata considerazione " di taluni fondamentali "interessi generali specifici", preoccupandosi anzitutto d i problemi elettorali. cioè d i p o t e r e - l e g i t t i m i se n o n risultano soverchianti Direzione e redazione Piaua di T m i 86 W187 Roma trlcx: Comuncumpi - Raiw td.06.6934.046V fax 00.6191.275 *WWaiCm.il mmunieum~@aic".it ruropeoairoe1t , che invece spesso deyenerano mentre il partita, nella sua struttura burocratica (anima della sua esistenza), è sempre p i u attratto dal potere per il potere. Questa degenerazione dei partiti, nella giovane Repubblica italiana (prima meta degli anni cinquanta). f u denunciata col nome di partitocrazia, l a n c i a t o particolarmente dall'amico Maranini e dal sottoscritto (col Moviment o Comunità, creatura d i Adriano Olivetti). D i frontr al fenomeno, R u f f i n i f u tra coloro che avanzarono l'esigenza d i u n rimedio, cioè d i creare una rappresentanza n o n p i u atomistira del corpo sociale. ma organica. una rappresentanza d i intelligenza, differenziata. n o n p i u solo delle idee e delle forze politiche, m a di tutte Ic altre idee esistenti nella narione, designata col nome di "rappresentanza degli i n teressi': Doveva trattarsi di interessi nel significato pi" largo e p i u alto. awertiva R u f f i n i : ma col pericolo. a w c r t o io, di cadere n e l corporativismo (do per scontata. ormai, la negativ i t a del corporativismo). Proprio ad Olivetti debbo I'idca di tener conto degli "interessi generali specifìci". ma m i contenterò qui d i chiarire la limitazione oire,tare GorTRdo Bellini Direttore responsabile Umbcrto Srrafini in redazione Mano Marrala ireiponiab!lel LuOa Corrial. Giurcppc O'Aiid~a. Benedetto L i o B . Anna Poinerhi p i u che desiderabile del campo d'azione dei parlili, anche se n o n di sottoscrivere la loro scomparsa. com e piaceva a Olivctti (ho chiarito il perche di questa mia posizione in vari scritti, m a qui ricordern solo il m i o breve saggio "La testimonianza di u n fcderalista". contenuto nell'opera "Un'azienda e un'utopia: Adriano Olivetti 1945.1960". curata apprezzabilmente, per u n a edirionr del Mulino - coll a n a d i s t u d i e ricerche Dario Mazzi -, da Stefano Semplici, breve saggio i n parte da m e quasi letteralmente ripreso nel prcsente scritto). Ora torniamo al tema di questo articolo, al pluralismo r alla rappresentanza equa d i u n o "specifico interesse generale", in u n a a l t r e t t a n t o specifica occasionc. L'interesse generale specifico qucsta volta proponiamo che sia la struttura istituzionale d i u n o Stato o addirittura d i u n E n t i politico sopranazionale. Il pluralismo è stato invocato a p r o p o s i t o nella nuova Direzione dell'Ente nazionale di informaziorie televisiva (la Rai-TV): il compit o e s t a t o a f f i d a t o alla presidenza delle due Camere (Senato e Camera dei deputati) e I'inlerpretazione di una equa rappresen- tanza è caduta nel confronto delle strutture politiche "verticali" - come si cioè i partiti politidice ci. M a analizziamo quel che è successo. A parte u n presidente obiettivo, rispetto a maggioranza govemativa e opposizione - parliamo delle intenzioni e qui non ci riguarda la valutazione della scelta awenuta il criterio adottato per i quattro membri da designare è stat o d i scegliere due nella maggioranza governativa e due nell'opposizione (anche qui parliamo del criterio). D r i due governativi uno. appena designato. ha dichiarato: "lo appartengo alla Lcga Nord, dunque, con me. il CD della Rai-TV avrà u n rappresentante del federalismo. d i tutto il federalismo. del federalismo autentico". N o n m i permelto qui di valutare I'asserzione del prof. Albertoni, ma constato che. eletto in sede partitica (verticale), pretende d i rappresentare legittimamente e a livello nazionale u n o "specifico interesse generale". ossia una struttura istituzionale prevista per l o Stato le oltre). il federalismo. Ebbene. nella nazione, accanto alle associazioni democratiche verlicali (i partiti), esistono strutture democratiche orizzontali, cioè formate di soci dei vari p a r t i t i o d i nessun partito: nella fattispecie esistono 5 (o se volete 6) associazioni federaliste, diffuse i n centinaia di sezioni nelle Regioni e in Comuni grandi. medi, piccoli, SU t u t t o il territorio nazionale, precisamente il Movimento Federalista Europeo, il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa - Sezione i t a l i a n a : Aiccre l'Associazione europea degli insegnanti Aede -, il Consiglio italiano d i f o r m a z i o n e europea, l'Associazione delle Case d'Europa, e quella che i n qualche m o d o t u t t e le comprende. il Movimento Europeo (Consiglio italiano) che. dal 1964, ha uno Statuto federalista. Queste associazioni hanno t u t t e struttura democratica, nconoscimenti nazionali e internazionali, organi d i stampa, c o m p r e n d o n o . complessivamente. centinaia di migliaia di cittadini, ma, quel che formalmente p i ù interessa, la loro convinzione federalista è stata riconosciuta da u n grande referendum nazionale, ove i voti positivi (i si) ottenner o la stragrande maggioranza. Si da il caso che tutte - dico tutte - queste associazioni non riconoscono come "autentico" il federalismo della "piccola" Lega Nord. Come la mettiamo? Abbonamento annuo Indiuidualc E 2 5 . M pa Enti 6 104.00 S o i l e n i i o ~€250.00 Benemerito é 5UO.W I vemam~ntideuono eraere enenuati: I l rul rir bancano n. 4 O i l l intestalo pmgeno grahco e impagimione: Maria Tevera Zaccagnini - Roma Sp~dirionein abbonamoto posrals 15%. Ari 2 commli 20h Legge 662/96 - F!l,ale 07 Roma Aui irih di Roma n 4696 C .m2 , '1 5.1 Europea rrl uniprnonalc Piana di Tcui 86 00i87Roma &1/.11~61955 -. -. a Eumpra rrl uniornonate rio Banca di Roma. dipendenza 88 ICAB 03179:A81 3m2l. PiiizPa 55. Apostoli. 71 M I 8 7 Roma. ipcufirando la rauralc dd ulrurnrnto; 21 sul rrp n. 38276002 lnfertalo a '"Coinulild'Europa': Piazza di TRA. 86 M i 8 7 RUnidi: 31 a mcrro issrgno circolari - n o n trarfe"bi1r - intertato n: iumpca 571 unipenonaic. rpecincando la rau5a1e dei ulmmcnto. -. Stampa Salemi Pm.Edil. rrl -Roma Ouer,onumem m,rod, slampam nel mese diapr~Ie2002 ISSN 0 0 l 0 ~ 4 9 7 3 LA NOSTRA ENERGIA ILLUMINA LA STORIA O Da più di 90 anni Acea SpA fornisce servizi indispensabili per la vivibilità urbana. L'impegno di Acea è rivolto anche alla valorizzazione di chiese, templi, fontane, aree archeologiche, parchi, ville, giardini. Carezzate dalla luce artificiale, le testimonianze artistiche e monumentali della storia di ieri e di oggi arricchiscono lo scenario notturno di nuove suggestioni. !yoiozz!l!in q60 ! ~ ! u ~!z!nlas oj !ap ~111onb ollap .. . o!p~onfionlos . . 0110.. ollnllo~dosDU 'au !=p auo!zozz!loai oilo 04 -o!isafi !p -ozz!lou!j ,,aial u! auo!isafi,, !p 03!601 oun -a!io#!uor ainiinqr audapoui al ouozz!JauoJo3aq2 au!q33oU ! q ~ o !ssald d -UO> !ap auo!~safi01 iad aloap! daui~od I! o ! m l oiuos oxpawo!g o!~aufiafiul .aJnio!q33aloddo allo OA!lOlal on!lo3!j!ufi -!s OIOP !u60 a DJ!A!~IO$0 olfiaiu! aq, o= -!IDUJO~U! auo!lsa6 oun op a o~!ls!lo!3adr o>!u3ai ozualnsuo3 op oioi~oddnsounl 11 !u!neui a !Iepenjs !auennqnea ea!puan gund auo!asa6 !noloa oauauieuo!zuanuoa ilepenas oizinnas .. ip iuoizeas nad iauennqnea o a ~ a u i e. u. ~ ~ s i ~'iuo!bao o ~ d d i ella; en!aenado