Definizione delle motivazioni che richiedono l’attuazione del progetto
(contesto e target)
Il motivo è quello di lasciare a tutti un po’ di storia dei tre tipici vitigni
delle nostre zone.
Luca
Andrea
Definizione chiara e coerente degli obiettivi generali del progetto (
identificano il “risultato” che si vuole raggiungere con l’intervento, la ricerca
che si sta progettando)…
L’obbiettivo è quello di spiegare qualche nozione storica sui vitigni dei
vini che solitamente troviamo sulle nostre tavole e che accompagnano
le nostre serate.
Fasi / Procedura del progetto. Individuazione del tema. Definizione dei
nostri obiettivi. Elaborazione del materiale specifico. Progettazione
della veste editoriale. Metodologia ( tempi, contenuti/argomenti,
obiettivo specifico, metodi strumenti, risorse strutturali) Tempi: la durata
del secondo modulo professionalizzante del corso di apprendistato.
Contenuti/argomenti: Testi
Metodi: l’elaborazione scritta delle idee.
Strumenti :sistemi multimediali per l’editazione del lavoro.
Risorse strutturali : la biblioteca d’aula, le nostre ricerche personali e
l’aula trasformata in laboratorio.
Durata e termine : febbraio 2010
Pagina 2
Forum Formazione Alba
Forum Formazione Alba
Langhe : terra di
Nebbiolo , Dolcetto e
Barbera
Elementi del Project Work
Le motivazioni cui il progetto è chiamato a rispondere.
STORIA DEL VITIGNO NEBBIOLO.
Il vino aspetto fondamentale del nostro di vivere.
Vitigno piemontese per antonomasia, il Nebbiolo colloca con
ogni probabilità la sua culla proprio nell’areale dove
attualmente è più coltivato , vale a dire l’Albese e le Langhe ,
in provincia di Cuneo. Il nome rimanda a due diverse ,
possibili etimologie: una si riferisce all’abbondante presenza
di pruina sulla buccia degli acini maturi, al punto da farli
sembrare ricoperti dalla nebbia; l’altra, senz’altro più
suggestiva ( e sintomatica del legame inscindibile con il
territorio d’origine ) fa leva sull’epoca di maturazione delle
uve nebbiolo, molto tardiva e coincidente con la stagione
delle nebbie sulle colline di langa ( Ottobre ). Le prime notizie
certe di un vitigno chiamato nebbiolo si trovano in un
documento del 1268 nel quale si parla di un vigneto posto nei
dintorni di Rivoli, vicino a Torino; solo successivamente
compare a Canale ed Alba. Benchè il Nebbiolo sia
universalmente noto per i due bacini principali di coltivazione
e produzione – Barolo e Barbaresco – in Piemonte, è dato di
trovarlo in altre aree come Novara e Vercelli, ed anche
Tortona.
Forum Formazione Alba
L’obiettivo generale che concretizza l’idea e la soddisfa.
E’ il nostro lavoro descrittivo progettato in forma di opuscolo.
Argomento.
STORIA DEI TRE VITIGNI PIEMONTESE
Definizione dell’argomento del progetto.
E’ una breve approfondimento sulla storia delle nostre radici.
Motivazioni. Ragioni del progetto.
Il motivo che ci ha guidati in questo lavoro è che il vino rappresenta la
nostra più grande passione.
Forum Formazione Alba
Il Progetto
Il Lavoro
Pagina 4
Forum Formazione Alba
Considerato storicamente vitigno di altissimo pregio, e per
questo a lungo soggetto a tentativi di esportazione, il
Nebbiolo ha dimostrato una rara dote di “fedeltà” alla propria
terra d’origine. A oggi sono le Langhe e il Roero a dare i
migliori risultati qualitativi con i vini prodotti da questa
varietà. In realtà la superficie complessiva dedicata al
Nebbiolo , in Piemonte , non supera il 3% del totale:
un’inezia! Ma quando si parla di Nebbiolo , il discorso
quantitativo diventa decisamente di secondaria importanza
rispetto alla qualità ed al prestigio. E’ presente anche con una
certa intensità anche nella bassa Valle d’Aosta e nella
Franciacorta in Lombardia. Rientra , in purezza o combinato,
nelle doc Boca, Bramaterra, Fara, Carema, Sizzano ( tutte in
piemonte) , Valle d’Aosta, Valtellina, Terre di Franciacorta,
nonché nelle docg Barolo, barbaresco, Gattinara e Valtellina
Superiore.
Per quanto riguarda la pianta, possiamo dire che l’acino è
medio-piccolo, rotondo o ellissoidale, con una buccia sottile
ma consistente , molto pruinosa e di colore violaceo scuro.
Pianta a maturazione lenta, predilige zone con elevate somme
termiche e buona luminosità (non ottima); è la prima vite a
germogliare e l’ultima a lasciar cadere le foglie, con la duplice
conseguenza di essere molto esposta alle condizioni
Forum Formazione Alba
ambientali ma anche di poter esprimere una personalità più
complessa e unica. Matura generalmente in epoca
decisamente tardiva, ovvero nella seconda metà di Ottobre, e
talvolta la vendemmia si protrae anche alle prime giornate di
Novembre.
STORIA DEL VITIGNO DOLCETTO
Le prime notizie certe relative alla coltivazione di questo
popolare vitigno risalgono alla fine del Settecento, anche se
molti elementi (il profondo radicamento in certe zone in cui è
attualmente impiantato, le testimonianze orali dei vecchi
contadini e fonti scritte meno certe) portano a pensare
ragionevolmente che la sua origine sia più antica. Le
testimonianze sicure cui facevamo riferimento ne collocano la
culla nella zona del Monferrato, vale a dire nel basso
Piemonte.Di qui il Dolcetto si sarebbe diffuso in Liguria, nel
Oltrepo Pavese, in misura minore nel Piacentino e nel
Milanese, ma soprattutto nel Cuneese e nel Alessandrino.
Una delle incomprensioni più frequenti riguarda il nome :
Dolcetto non deriva da una caratteristica del vino( che è
decisamente secco non dolce), bensì dell’uva le cui bacche
sono basse di acidità, succose e quindi dolci, almeno per
.
Pagina 6
Forum Formazione Alba
Forum Formazione Alba
palato piemontese.
Nel cuneese sono le colline Albesi a fare la parte del leone dal
punto di vista quantitativo, con ben 1660 ettari: la DOC di
riferimento e il dolcetto d’alba. La zona di Dogliani gode oggi
del maggior prestigio: qui il dolcetto è considerato “primo
vitigno” e gli sono dedicati i migliori terreni e da pochi anni la
DOCG Dogliani. Sempre nel Cuneese sono importanti le zone
di Diano D’alba (DOCG Dolcetto di Diano D’alba, e DOC Diano)
e delle Langhe Monregalesi DOC..
Il ciclo vegetativo della pianta e precoce in tutte le sue fasi,
dal germogliamento alla maturazione dell’uva: quest’ultimo
passaggio, in particolare, fa si che storicamente il dolcetto
conviva nelle stesse zone del nebbiolo, occupando quelle
fasce di terreno non idonee alla coltivazione di quest’ultimo e
non andando a sovrapporsi con la sua vendemmia,
notoriamente molto tardiva.
.
.
.Pagina 8
Forum Formazione Alba
Forum Formazione Alba
sopratutto Alba sono quelle più vocate.
STORIA DEL VITIGNO BARBERA
Le origini del vitigno Barbera sono senz’altro antichissime,
eppure, nonostante la sua fama e diffusione, le prime sue
testimonianze storiche certe a riguardo non vanno più in là
del XVII secolo. È probabile che già in precedenza si parlasse e
si scrivesse del nostro vitigno ma indicandolo come “grisola”,
termine che accumulava la Barbera all’uva spina per la sua
acidità. La prima menzione ufficiale risale al 1798, quando
compare nella stesura dell’ ampelografia dei vitigni coltivati in
Piemonte. Comincia da quel momento un rapporto molto
stretto e ben documentato con il territorio di questa zona
dove si pensa che il vitigno sia nato: tale origine Piemontese è
suffragata anche dal Gallesio e dall’Abate Milano, che parlano
di vitis vinifera montisferratensis.
La maturazione della pianta è medio-tardiva e, in Piemonte và
storicamente a collocarsi subito prima di quella del Nebbiolo
prediligie terreni argillosi, profondi e di media fertilità.
Il Barbera contende al Sangiovese la palma di vitigno a bacca
scura più coltivato in Italia con oltre 50000 ettari impiantati.
Tra le regioni in cui è più diffuso, segnaliamo la Lombardia e
L’Emilia Romagna. A è in Piemonte che il Barbera trova il suo
Terroir d’elezione, dando origine addirittura a quasi la metà
del vino prodotto ogni anno in regione. Nelle zone sud del
Piemonte, le Langhe, il Monferrato, il Tortonese, Asti ma
Forum Formazione Alba
Forum Formazione Alba
Scarica

Franco Luca e Vivalda Andrea