FORUM AGENDA 21 LOCALE
PROVINCIA DI VITERBO
27 luglio 2006
Tavolo Tematico:
Raccolta e gestione
dei rifiuti
Redatto da:
Enrico Martini e Rossella Gabriele
Titolo
Viterbo Provincia sostenibile
Data:
Luogo di Svolgimento:
27 luglio 2006
Sala delle Conferenze
Via Saffi - Viterbo
Argomento:
Raccolta e gestione dei rifiuti
Ora inizio lavori
Facilitatori:
1530
Ora fine lavori
2000
Enrico Martini e Rossella Gabriele
P a r t e c i p a n t i
Nome
1. Alisciani Federica
2. Barbaglia Alberto
3. Barlattani Marcello
4. Battù Anna
5. Bevilacqua Alfredo
6. Brachetti Giuseppe
7. Coletta Simonetta
8. D’Amico Roberto
9. Felice Paolo
10. Fortuna Roberto
11. Fortuna Riccardo
12. Egitto Monica
13. Fiorentini Fulvio
14. Fravolini M. Antonietta
15. Geronzi Giordana
16. Miccini Massimo
17. Novelli Lina
18. Occhini Giuseppe
19. Piazzai Tolmino
20. Porta Andrea
21. Pozzi Alessandro
22. Rosa Stefano Silvio
23. Rossi Bartolomeo
24. Rossi Francesca
25. Signori Stefano
26. Soccini Christiana
27. Speroni Claudio
28. Urbani Tony
29. Velo Osvaldo
Ente di appartenenza, professione
1. Privato
2. Privato
3. Privato
4. Casa Editrice, Titolare
5. Comune Oriolo Romano, Vicesindaco
6. Comm. Ambiente
7. Accademia Kronos
8. Privato, Architetto
9. Ass. Sinistra Ecologista
10. Comune Valentano
11. Comm. Ambiente
12. Ordine Dott. Agronomi e For., Segretario
13. Ass.ne Naz.le “Italia Nostra”, C. sez. Viterbo
14. Comune Blera, Ass. Ambiente
15. Ordine Ingegneri di Viterbo
16. Comm. Ambiente
17. Comune di Canino, Cons. Prov.
18. Ass. "Cultura Nazionale"
19. Provincia Viterbo, Ass. Ambiente
20. Legacoop
21. Provincia di Viterbo, Ass. Ambiente
22. Org. Sinistra Giovanile
23. Cop. “Nocciole”
24. Comm. Ambiente
25. Confartigianato Viterbo
26. Centro Studi Arcadia
27. Comune Acquapendente, Ass. Ambiente
28. Provincia di Viterbo, Ass. Form. Prof.
29. Tuscia Fly Club /Unpcm, Pres. e Vicep.
Andamento generale lavori
Il terzo incontro tematico del Forum di Agenda 21 Locale della Provincia di Viterbo
è iniziato con il benvenuto da parte del Dr. Enrico Martini il quale, oltre a porgere
un saluto ai convenuti, ha presentato e introdotto il tema oggetto del Tavolo
Tematico ovvero: “Raccolta e gestione dei rifiuti”.
Prima di iniziare la fase di lavoro vera e propria, l’Assessore all’Ambiente Tolmino
Piazzai ha esposto e illustrato le attività che la Provincia di Viterbo ha sviluppato in
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Viterbo Provincia sostenibile
Data:
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Via Saffi - Viterbo
merito alla raccolta e alla gestione dei rifiuti.
Tale intervento è servito anche per inquadrare la problematica dei rifiuti
considerata nel suo insieme rapportandola a quella regionale e nazionale.
E’ seguito un intervento integrativo della Dr.ssa Rossella Gabriele del Gruppo di
Facilitazione, la quale ha esposto ai convenuti i risultati emersi nella versione
preliminare della Relazione sullo Stato dell’Ambiente (RSA) della Provincia di
Viterbo.
L’intervento ha avuto come scopo principale quello di informare e aggiornare i
presenti sulla attuale situazione fornendo dati quantitativi e qualitativi sulla
raccolta dei rifiuti (compresi quelli della raccolta differenziata) e dati relativi alla
loro gestione (impianti di recupero, di smaltimento, ecc…).
A seguito di questa prima parte introduttiva, servita - ove necessario - a garantire
a tutti i portatori di interesse presenti una conoscenza di base aggiornata, il
Gruppo di Facilitazione ha rammentato la metodologia di lavoro da seguire.
Quindi si è passati alla fase di lavoro vera e propria durante la quale i portatori di
interesse presenti sono stati invitati a dividersi in Gruppi di Lavoro.
A ciascuno dei tre Gruppi costituitisi (A, B e C) è stata consegnata una copia
cartacea della parte della versione preliminare del Rapporto sullo Stato
dell’Ambiente della Provincia di Viterbo relativa all’argomento del giorno e una
griglia di conduzione in cui riportare le proposte elaborate.
Ciascun Gruppo di Lavoro, dopo una presentazione dei partecipanti, ha lavorato
individuando i fattori critici della Provincia di Viterbo in riferimento alla raccolta e
alla gestione dei rifiuti.
A seguito della fase di individuazione delle criticità, i Gruppi di Lavoro hanno
proceduto alla condivisione partecipata delle stesse.
Successivamente, ogni Gruppo si è soffermato su cosa potrebbe essere necessario
fare, in termini di idee progettuali e di proposte operative (di seguito riportate per
ciascuno dei tre Gruppi), affinché le criticità individuate e condivise possano, nel
tempo, essere mitigate e/o superate al fine di contribuire al perseguimento dello
sviluppo sostenibile della Provincia di Viterbo.
Nell’affrontare questa fase, il Gruppo di Facilitazione ha invitato i portatori di
interesse a considerare nell’elaborazione delle proposte di idee l’intera “filiera dei
rifiuti”.
Infine, è stata consegnata a chi ne ha fatto richiesta una copia informatizzata
della versione preliminare del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente (RSA) della
Provincia di Viterbo.
I lavori si sono conclusi alle 20.00.
Proposte del Gruppo A
I partecipanti al Gruppo A erano: Alberto Barbaglia, Anna Battù, Roberto
D’amico, Fulvio Fiorentini, Roberto Fortuna, Giuseppe Occhini, Alessandro Pozzi,
Tony Urbani e Osvaldo Velo.
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Titolo
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Data:
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PROPOSTA A 1
CRITICITA’
COSA
COME
Bassa presenza di isole ecologiche nel territorio provinciale.
Conduzione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di altre
isole ecologiche nella Provincia di Viterbo.
Un problema particolarmente sentito dai portatori di interesse è
quello dell’abbandono abusivo ed indiscriminato dei rifiuti
ingombranti e degli inerti sul territorio provinciale.
Questa criticità, secondo i portatori di interesse, potrebbe essere
facilmente superata realizzando delle isole ecologiche in quei
Comuni nei quali ancora non sono presenti, e potenziando, in
termini di giorni e orari di apertura, quelle che, invece, già sono
state realizzate.
La proposta dei portatori di interesse consiste nella conduzione
di uno studio di fattibilità per la realizzazione e la localizzazione
sul territorio provinciale di altre isole ecologiche, cioè di aree
recintate, presidiate e gestite in cui cittadini e le imprese
possano conferire gratuitamente quei rifiuti che per loro natura o
dimensioni non possono essere conferiti al sistema di raccolta
differenziata con cassonetti (ad esempio: rifiuti assimilabili agli
urbani).
Lo studio di fattibilità dovrà prevedere:
- uno specifico progetto tecnico,
- uno specifico progetto economico – finanziario, che dovrà
prevedere
l’individuazione
di
finanziamenti
misti
pubblici/privati,
- uno studio per l’ubicazione e il relativo posizionamento delle
strutture e infrastrutture, che dovrà indicare le soluzioni migliori
da un punto di vista ambientale, economico e sociale per
poter realizzare una isola ecologica in ognuno dei 60 Comuni
della Provincia di Viterbo.
L’attività successiva della presente proposta consisterà nel
favorire il passaggio dalla tassa alla tariffa sui rifiuti attraverso
l’utilizzo di uno strumento di identificazione del singolo utente,
quale una tessera magnetica o un codice a barre.
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CHI
Provincia di Viterbo,
Comuni,
Regione Lazio,
ARPA,
ASL,
Istituti di credito,
Enti di ricerca,
Università,
Enti locali,
Imprenditori del settore,
Popolazione,
Associazioni ambientaliste,
Associazioni di categoria,
Consorzi nazionali per i rifiuti (CONAI, COBAT, RILEGNO,
CONOE, ecc...),
- Società di raccolta dei rifiuti che operano sul territorio
provinciale.
EURO (€)
I costi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
TEMPI
Il tempo stimato per la conduzione dello studio di fattibilità è pari
a 6-12 mesi.
INDICATORI DI
1) Realizzazione dello studio di fattibilità;
MONITORAGGIO 2) N° di finanziamenti misti pubblico/privato individuati;
3) N° di isole ecologiche progettate;
4) N° di isole ecologiche realizzate/N° di isole ecologiche
progettate;
5) Valutazione dell’andamento (%) della Raccolta Differenziata;
6) Effettivo passaggio dalla tassa alla tariffa sui rifiuti;
7) Scelta dello strumento di identificazione del singolo utente;
8) N° di cittadini che conferiscono i rifiuti presso le isole
ecologiche;
9) N° di aziende che conferiscono i rifiuti presso le isole
ecologiche.
-
PROPOSTA A 2
CRITICITA’
COSA
COME
Scarsa sensibilizzazione della popolazione sul problema della
raccolta e della gestione dei rifiuti.
Organizzazione di convegni e giornate ecologiche per
incrementare la differenziazione dei rifiuti ed educare
gradualmente tutta la cittadinanza alla cultura del riciclaggio e
del recupero dei rifiuti prodotti.
La raccolta differenziata nella Provincia di Viterbo si trova
ancora ad un livello molto basso se confrontata con gli obiettivi
imposti dal nuovo D.Lgs. 152/2006 “Norme in materia
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ambientale” che prevede un 35% di Raccolta Differenziata entro
la fine del 2006, un 45% entro la fine del 2008 e un 65% per la fine
del 2012.
La presente proposta consisterà, quindi, nell’organizzazione di
convegni rivolti a tutte le classi sociali interessate (scuole,
famiglie, aziende, ecc…) durante i quali distribuire del materiale
informativo.
Il successo di tale proposta dovrà passare attraverso iniziative
che si ripeteranno periodicamente nel tempo e che
coinvolgeranno il più ampio numero possibile di destinatari di
ogni età residenti nel territorio provinciale.
Ciascuna iniziativa dovrà essere “tarata” specificatamente in
funzione del destinatario.
Un’altra soluzione per risolvere il problema dell’abbandono
indiscriminato dei rifiuti potrebbe essere quella di andare
incontro alla popolazione ed organizzare, una/due volte al
mese, delle giornate ecologiche durante le quali i cittadini
possano gratuitamente portare presso un’area di raccolta
debitamente attrezzata frigoriferi, televisori, materassi e altre
tipologie di rifiuti ingombranti.
CHI
- Provincia di Viterbo,
- Comuni,
- Regione Lazio,
- ARPA,
- ASL,
- Enti locali,
- Consorzi nazionali per i rifiuti (CONAI, COBAT, RILEGNO,
CONOE, ecc...),
- Società di raccolta dei rifiuti che operano sul territorio
provinciale,
- Scuole di ogni ordine e grado,
- Studenti e corpo docente,
- Aziende,
- Associazioni ambientaliste,
- Associazioni di categoria,
- Popolazione.
EURO (€)
Per l’esecuzione della proposta si stima un impegno economicofinanziario di circa 30.000-40.000 euro.
TEMPI
Il tempo stimato per la realizzazione dell’idea progettuale è pari
a 6-12 mesi.
INDICATORI DI
1) N° di convegni organizzati;
MONITORAGGIO
2) N° di partecipanti ai convegni;
3) N° di giornate ecologiche pianificate;
4) N° di partecipanti alle giornate ecologiche;
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5) N° di opuscoli informativi distribuiti;
6) Valutazione della riduzione del fenomeno dell’abbandono
indiscriminato dei rifiuti rispetto alla situazione attuale.
PROPOSTA A 3
CRITICITA’
Scarsa attività di controllo in materia di gestione dei rifiuti sul
territorio provinciale.
COSA
Coordinamento delle attività di controllo sul territorio della
Provincia di Viterbo per il rispetto delle norme in materia di
gestione dei rifiuti.
Organizzazione di corsi di formazione e/o aggiornamento rivolti
al personale degli enti preposti al controllo del territorio.
COME
L’obiettivo della presente proposta è quello di favorire controlli
più serrati ed efficienti sul territorio provinciale incrementando gli
addetti a tale compito.
I
portatori
di
interesse,
quindi,
individuando
nella
scarsa/insufficiente attività di controllo uno dei principali fattori di
insuccesso delle politiche volte alla tutela del territorio,
propongono che la Provincia di Viterbo si adoperi per
coordinare i mezzi e le attività di controllo sull’ambiente, con
particolare riferimento al rispetto delle norme in materia di rifiuti.
Un’ulteriore attività consisterà nell’organizzazione di corsi di
formazione e/o aggiornamento rivolti al personale degli enti
preposti al controllo del territorio.
CHI
- Provincia di Viterbo,
- Comuni,
- Enti locali,
- ARPA,
- ASL,
- Forze dell’ordine (Corpo Forestale dello Stato, Polizia
Provinciale, Polizia di Stato, Carabinieri, ecc…),
- Associazioni ambientaliste,
- Associazioni di categoria.
EURO (€)
I costi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
TEMPI
I tempi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
INDICATORI DI
1) N° di addetti coinvolti nelle attività di controllo;
MONITORAGGIO 2) N° di controlli effettuati;
3) N° di infrazioni rilevate;
4) N° di corsi di aggiornamento organizzati;
5) N° di addetti formati e/o aggiornati.
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PROPOSTA A 4
CRITICITA’
Scarso utilizzo di mezzi di smaltimento per piccole quantità di
rifiuti prodotti.
COSA
Distribuzione gratuita di compostori domestici alle famiglie della
Provincia di Viterbo che ne facciano richiesta.
COME
La presente proposta consisterà nella dotazione alle famiglie
della Provincia di Viterbo che ne faranno richiesta di compostori
domestici.
Tale strumento servirà per ottenere compost domestico
(concime), ricavandolo dai propri rifiuti vegetali (per es.: l’erba
del giardino, le foglie secche, i rami, i vegetali in genere) e dalla
frazione umida di quelli domestici.
Inoltre, le famiglie, che parteciperanno all’iniziativa, dopo aver
ricevuto il compostore e firmato il contratto d'uso gratuito,
potrebbero ottenere uno sconto sulla tassa dei rifiuti.
CHI
- Provincia di Viterbo,
- Comuni,
- Regione Lazio,
- Società di raccolta dei rifiuti che operano sul territorio
provinciale,
- Popolazione,
- Imprenditori del settore.
EURO (€)
I costi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
TEMPI
Il tempo stimato per la realizzazione dell’idea progettuale è pari
a 3 mesi.
INDICATORI DI
1) N° di famiglie coinvolte nell’iniziativa;
MONITORAGGIO 2) N° di compostori distribuiti;
3) Riduzione (%) di rifiuti prodotti dalle famiglie rispetto alla
situazione attuale.
PROPOSTA A 5
CRITICITA’
COSA
COME
Non utilizzo delle cave abbandonate o che hanno terminato il
loro ciclo di vita presenti sul territorio provinciale.
Adibire le cave dimesse presenti sul territorio provinciale a
discariche per i rifiuti inerti.
Il settore edile produce quantitativi rilevanti di rifiuti, dal materiale
proveniente dalle demolizioni ai residui delle attività di scavo.
Per poter correttamente smaltire questi ingenti quantitativi di
materiali e in considerazione della diffusione sul territorio
dell'attività edilizia e della conseguente produzione di rifiuti si
ritiene opportuno, in base alla presente proposta, adibire le cave
inutilizzate, individuate sul territorio provinciale, quali aree
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attrezzate e controllate dove smaltire i residui delle lavorazioni
edili.
Al fine di realizzare la presente proposta si dovrà, quindi,
condurre una mappatura del territorio per censire le cave che
potranno essere adibite a discarica.
CHI
- Provincia di Viterbo,
- Comuni,
- Regione Lazio,
- ARPA,
- ASL,
- Imprenditori del settore,
- Popolazione.
EURO (€)
I costi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
TEMPI
I tempi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
INDICATORI DI
1) Realizzazione della mappatura del territorio;
MONITORAGGIO 2) Realizzazione del censimento della cave da poter adibire a
discarica;
3) N° di cave utilizzabili;
4) N° di cave recuperate/N° di cave censite;
5) Tonnellate di rifiuti inerti smaltiti in cava.
Proposte del Gruppo B
I partecipanti al Gruppo B erano: Federica Alisciani, Marcello Barlattani, Alfredo
Bevilacqua, Monica Egitto, Paolo Felice, Giordana Geronzi, Stefano Silvio Rosa,
Bartolomeo Rossi, Stefano Signori, Christiana Soccini.
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PROPOSTA B 1
CRITICITA’
COSA
COME
La popolazione che vive nella Provincia di Viterbo non è
sufficientemente incentivata e non è sensibilizzata/informata a
praticare la raccolta differenziata in casa.
La Provincia di Viterbo quale promotrice di forme di incentivo
economico e di campagne di sensibilizzazione/informazione
(orizzontale e verticale) per una corretta raccolta dei rifiuti.
Per realizzare la presente proposta sarà necessario educare il
singolo cittadino alla differenziazione dei rifiuti attraverso
meeting, forum e riunioni in cui venga evidenziato il fatto che il
cittadino è un soggetto fondamentale in quanto produttore del
rifiuto e soprattutto vengano illustrati i vantaggi della raccolta
differenziata.
Sarebbe sicuramente utile la creazione di opuscoli in cui siano
riportate le tipologie di rifiuti da differenziare (carta, vetro,
ecc…) supportati da elenchi di oggetti di uso comune, in modo
da facilitare anche le utenze “deboli”, quali gli anziani.
Un'altra attività della proposta consisterà nell’accelerare il
passaggio da tassa a tariffa in modo da introdurre nella
gestione dei rifiuti i principi della responsabilità condivisa e del
“chi inquina paga”, applicando riduzioni tariffarie per le utenze
che effettuano il compostaggio domestico o che aderiscono al
conferimento dei rifiuti in apposite isole ecologiche.
Una volta effettuato questo passaggio, e raggiunte le giuste
percentuali di raccolta differenziata, si potrebbe, inoltre,
favorire un ulteriore passaggio alla tariffa puntuale attraverso
uno dei seguenti metodi già utilizzati in realtà evolute sul piano
della gestione dei rifiuti, ad esempio, come la Provincia di
Bolzano:
- identificazione del singolo utente attraverso l’utilizzo di
contenitori dedicati (sacchi o bidoni) di varie dimensioni e di
etichette a barre, lacci, ecc… con codice a barra rimovibile
che permettono l’associazione del numero di scarichi
effettuati dall’utente;
- identificazione del singolo utente attraverso l’utilizzo di
contenitori dedicati dotati di trasponder che permettono la
registrazione dei dati identificativi;
- identificazione del singolo utente attraverso l’utilizzo di
contenitori dedicati dotati di codice a barre serigrafato che
permettono la registrazione dei dati identificativi mediante
lettura con pistola laser;
- utilizzo di sacchi o lacci per contenitori rigidi pre-acquistati
che permettano all’utente di corrispondere la propria quota
di tariffa variabile in modo proporzionato al consumo di
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CHI
€
TEMPI
INDICATORI DI
MONITORAGGIO
sacchi e/o lacci, banderuole e al volume impiegato;
- sistemi di raccolta con cadenza predefinita: questo sistema,
attuato in Italia solo per le utenze non domestiche e per le
utenze domestiche anche all’estero, permette all’utente di
scegliere autonomamente (in un range predefinito) la
cadenza di raccolta e quindi il costo del servizio;
- utilizzo di contenitori stradali dotati di sistema di
identificazione del singolo utente (calotta con tessera
magnetica o press-container chiamate isole di raccolta);
- pesatura della campana o cassonetto stradale e ripartizione
della tariffa variabile su di un determinato numero di utenze
(gruppo di abitazioni, circoscrizioni elettorale, quartieri);
- utilizzo di strutture custodite e attrezzate (isole ecologiche,
ecopiazzole, centri raccolta materiale) dotate di sistemi di
quantificazione. In questo caso si permette di quantificare,
per ciascun tipo di rifiuto, la quantità conferita e di associarla
direttamente all’utente. Il cittadino sarebbe incentivato
dalla riduzione della tariffa ottenuta non da un calcolo
presuntivo, ma da una stima reale porta a porta.
- Provincia di Viterbo,
- Regione Lazio,
- Comuni,
- Enti locali,
- Enti minori,
- Università,
- ENEA,
- CNR,
- ARPA,
- Istituti scolastici di ogni ordine e grado,
- Associazioni scientifiche,
- Ass. ecologiste,
- Società di raccolta dei rifiuti che operano sul territorio
provinciale,
- Consorzi nazionali per i rifiuti, (CONAI, CONSORZIO
NAZIONALE ACCIAIO, CIAL, COMIECO, RILEGNO, COREPLA,
COREVE, ecc..),
- Realtà di base (sindacati, movimenti, ecc…).
I costi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
Il tempo stimato per l’organizzazione dei meeting e dei forum e
per la realizzazione degli opuscoli è pari a 3 mesi.
1) N° di meeting, forum e riunioni organizzati,
2) N° di opuscoli informativi realizzati,
3) N° di opuscoli informativi distribuiti/ N° di opuscoli informativi
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realizzati,
4) Applicazione di riduzioni tariffarie per le utenze che
effettuano il compostaggio domestico o che aderiscono al
conferimento dei rifiuti in apposite isole ecologiche,
5) Valutazione dell’andamento (%) della raccolta differenziata,
6) Realizzazione del passaggio da tassa a tariffa sui rifiuti,
7) Individuazione del metodo da utilizzare per il calcolo della
tariffa.
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PROPOSTA B 2
CRITICITA’
COSA
COME
Il “mercato” oggi determina una produzione troppo elevata di
rifiuti da imballaggio.
La Provincia di Viterbo quale promotrice da un lato di una
politica tendente ad una diminuzione degli imballaggi nei
“beni” che il mercato offre alle famiglie che vivono nella
Provincia e, dall’altro, di favorire gli acquisti verdi.
La normativa comunitaria prevede che vengano raggiunti
specifici obiettivi di recupero e di riciclaggio dei rifiuti di
imballaggio, per cui la priorità della Provincia dovrebbe essere il
riciclaggio ed il recupero al fine di raggiungere le percentuali
dettate da tale normativa.
Per ciò che riguarda la grande distribuzione è stato ipotizzato:
- sistemi di “erogazione alla spina” di prodotti vari;
- sensibilizzazione dei fornitori affinché riducano quantità e
volume di imballaggi attualmente in circolazione, e
soprattutto utilizzino imballaggi secondari riutilizzabili con
possibilità di metterli a disposizione gratuita del consumatore;
- utilizzo di packaging secondari riutilizzabili anche ad uso
gratuito dei consumatori (in sostituzione delle normali
shopping-bags);
- raccolta differenziata capillare dei rifiuti da imballaggio
secondari e terziari;
- disponibilità nel punto vendita di un proprio operatore,
affinché venga al meglio pubblicizzata la campagna
informativa, utilizzando sia gli information-desk ma anche e
soprattutto gli stessi scaffali;
- attuazione di una raccolta incentivata e opzionale dei
contenitori in poliaccoppiato.
Per ciò che riguarda i piccoli esercenti sarebbe necessario
lavorare con le associazioni di categoria per:
- ottenere una maggiore attenzione da parte dei propri
associati, che gestiscono negozi di ortofrutta, verso un uso
più corretto degli imballaggi secondari e terziari,
prevedendo meccanismi di ritorno di questi imballaggi
presso il punto di approvvigionamento;
- promuovere l'utilizzo di “contenitori a rendere” per i prodotti
da vendere al banco, oppure utilizzo di “erogatori alla
spina” attraverso incentivi fiscali da approfondire;
- favorire una migliore gestione dei rifiuti da imballaggio in
polistirolo espanso, che vengono principalmente prodotti
dalla vendita di beni durevoli presso la media distribuzione,
che commercializza questi prodotti;
- verificare con gli esercenti le possibilità di utilizzo di
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CHI
€
TEMPI
INDICATORI DI
MONITORAGGIO
contenitori biodegradabili o compostabili per la vendita e la
commercializzazione di prodotti freschi;
- promuovere presso il punto vendita informazioni, depliant
comunicativi, vetrofanie, adesivi, ecc.. sugli obiettivi della
iniziativa;
- favorire operazioni di ritiro di beni durevoli dismessi, da parte
degli esercenti che vendono questo genere di merce, allo
scopo di facilitare la creazione di un circuito di valorizzazione
di queste merci, qualora riparabili e commercializzabili a
prezzi di "seconda mano";
- utilizzare per quanto possibile prodotti realizzati con materia
prima riciclata (carta igienica, asciugoni da cucina, carta
per fotocopie, tovagliette e tovagliolini, ecc…).
Per quanto riguarda le utenze, i cittadini andrebbero
sensibilizzati all’acquisto di prodotti con imballaggi particolari,
attraverso sconti o messa in evidenza di tali prodotti in cui si
spieghi la “convenienza” a livello ambientale.
- Provincia di Viterbo,
- Comuni,
- Regione Lazio,
- ASL,
- ARPA,
- Ass. di categoria,
- Aziende che si occupano della gestione dei rifiuti sul territorio
provinciale,
- Aziende che utilizzano imballaggi,
- Consorzi nazionali per i rifiuti (CONAI, CONSORZIO
NAZIONALE ACCIAIO, CIAL, COMIECO, RILEGNO, COREPLA,
COREVE),
- Piccola e grande distribuzione (supermercati, bar, ristoranti,
ecc…).
I costi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
I tempi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
1) N° di attività di sensibilizzazione realizzate;
2) N° di strumenti individuati per ridurre la produzione di rifiuti da
imballaggio,
3) Effettiva riduzione dei rifiuti da imballaggio prodotti.
pagina n. 14
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PROPOSTA B 3
CRITICITA’
COSA
COME
CHI
€
TEMPI
INDICATORI DI
MONITORAGGIO
Chi opera nel settore agricolo non è ancora sufficientemente
sensibilizzato/informato su come deve gestire i rifiuti (soprattutto
pericolosi) in base alla normativa cogente senza causare danni
all’ambiente.
La Provincia di Viterbo quale promotrice di iniziative aventi per
obiettivo quello di sensibilizzare il “mondo agricolo” ad una
corretta gestione dei rifiuti prodotti.
La presente proposta consisterà nel fornire agli agricoltori,
attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria (ad
esempio, C.I.A., Confagricoltura, Coldiretti, ecc…), la possibilità
di contratti convenienti con aziende che effettuano la gestione
dei rifiuti del settore agricolo.
Si potrebbero creare “pacchetti” comprendenti la raccolta dei
rifiuti prodotti dall’azienda agricola e la compilazione dei MUD.
Questo ovviamente con la premessa di un’adeguata attività di
sensibilizzazione, ad opera delle associazioni sopra citate, che
consenta di informare i soggetti degli adempimenti diventati
obbligatori per legge.
L’obiettivo della proposta è quello, quindi, di favorire le aziende
agricole del territorio nello smaltimento dei loro rifiuti speciali per
superare le difficoltà riscontrate nel conferirli, e quindi gestirli,
secondo la normativa cogente.
- Provincia di Viterbo,
- Comuni,
- Regione Lazio,
- ASL,
- ARPA,
- Ass. di categoria,
- C.I.A.,
- Confagricoltura,
- Coldiretti,
- Aziende agricole presenti sul territorio.
I costi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
I tempi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
1) Numero di agricoltori coinvolti nell’iniziativa;
2) N° di associazioni di categoria coinvolte nella proposta;
3) N° di aziende che effettuano la gestione dei rifiuti del settore
agricolo coinvolte nell’iniziativa;
4) N° di contratti stipulati;
5) N° di attività di sensibilizzazione effettuate;
6) Numerosi di soggetti sensibilizzati;
pagina n. 15
Titolo
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Data:
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7) % di rifiuti pericolosi smaltiti in base alla normativa cogente.
PROPOSTA B 4
CRITICITA’
COSA
COME
CHI
€
TEMPI
INDICATORI DI
MONITORAGGIO
Mancanza nel territorio provinciale di una vera e propria “filiera
del rifiuto”.
Aggiornare il Piano provinciale di gestione dei rifiuti del 1998 (o
redigerne uno nuovo) che contempli nei suoi obiettivi quello di
dotare la Provincia di Viterbo di una “filiera del rifiuto”.
Ai fini della realizzazione della presente proposta sarà
necessario organizzare una conferenza alla quale partecipino
tutti i soggetti interessati al processo, oltre alle figure ufficiali.
Tale conferenza avrebbe come scopo il raggiungimento di
un’adeguata percentuale di differenziazione del rifiuto
attraverso iniziative che promuovano lo sviluppo della Provincia,
prevedendo, ovviamente, il supporto da parte di realtà
territorialmente vicine, ma molto più evolute nella gestione dei
rifiuti, quali le realtà della Provincia di Siena e di Perugia.
Un’altra attività consisterà nell’incentivare le realtà già presenti
sul territorio che si occupano di selezione e/o trasporto dei rifiuti
in modo da permettere alla Provincia di Viterbo di diventare
una realtà indipendente nella raccolta e nella gestione dei
rifiuti.
- Provincia di Viterbo,
- Comuni,
- Regione Lazio,
- ARPA,
- Enti pubblici coinvolti per legge nell’iter di redazione e
approvazione del Piano provinciale di gestione dei rifiuti,
- Associazioni professionali (costruttori, progettisti, industriali,
agricoltori).
I costi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
I tempi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
1) Organizzazione della conferenza;
2) N° di iniziative intraprese per incrementare la percentuale di
raccolta differenziata;
3) N° di iniziative intraprese per incentivare le realtà già presenti
sul territorio che si occupano di selezione e/o trasporto dei
rifiuti;
4) Aggiornamento del Piano Provinciale di gestione dei rifiuti.
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PROPOSTA B 5
CRITICITA’
COSA
COME
Presenza nel territorio provinciale di discariche abusive di rifiuti
inerti (da demolizione).
Garantire una corretta gestione dei rifiuti inerti prevedendo che
in fase di DIA (dichiarazione di inizio attività) e/o di rilascio di
agibilità l’interessato dimostri di aver gestito correttamente i
rifiuti prodotti.
Durante i lavori di demolizione i materiali potrebbero essere
accuratamente separati ed in seguito riciclati. Questo modo di
procedere garantirebbe un ciclo di vita più lungo delle
discariche e consentirebbe di reinserire nel ciclo produttivo fino
all’80% dei materiali edili derivanti da un vecchio manufatto.
La demolizione selettiva permette infatti di ottenere dei
materiali da costruzione riciclati di alta qualità: granulato da
conglomerato bituminoso, misto granulare riciclato, granulato
da calcestruzzo e granulato da materiale di demolizione non
separato. Questi ultimi soddisfano le più severe esigenze di
qualità e di funzionalità, grazie ad un rapporto costo/prestazioni
interessante.
Le direttive sulla composizione merceologica, i controlli sulla
qualità e le dichiarazioni sui prodotti, permettono di avere dei
materiali riciclati comparabili ai corrispondenti prodotti
convenzionali. Ad esempio, il misto granulare riciclato può
essere impiegato nelle fondazioni stradali, il granulato da
conglomerato bituminoso per la realizzazione di pavimentazioni
stradali e il granulato da calcestruzzo risulta molto simile a
quello originale.
Per risolvere, invece, il problema dell’abbandono dei rifiuti inerti
(mattoni, mattonelle, gesso, misti di costruzione e demolizioni,
calcinacci, ecc…) si propone di intervenire sulla dichiarazione
di smaltimento di rifiuti edili.
Spesso questa dichiarazione viene allegata come documento
alle richieste di autorizzazione o concessione edilizia nonché
alle dichiarazioni di inizio attività (DIA), proprio per chiarificare il
metodo che verrà utilizzato per smaltire i rifiuti edili prodotti da
interventi di ristrutturazioni e/o di costruzioni ex novo.
I portatori di interesse propongono, quindi l’obbligo da parte
dell’interessato di informare, in sede di comunicazione e/o di
DIA, l’ufficio tecnico del suo territorio sui materiali di risulta che
verranno prodotti a seguito di un determinato intervento ed il
metodo che si utilizzerà per lo smaltimento ai fini
dell’ottenimento dell’agibilità.
A questo obbligo potrebbe corrispondere una riduzione dei
costi da sostenere per l’ottenimento dell’agibilità, in base alla
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CHI
€
TEMPI
INDICATORI DI
MONITORAGGIO
quantità e qualità materiale conferito alle ditte addette al
recupero del materiale.
- Associazioni ambientaliste,
- Associazioni di volontariato,
- Imprenditori del settore edile,
- Ordini di professionisti coinvolti nella progettazione.
I costi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
I tempi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
1) Numero di ritiri effettuati;
2) Numero di dichiarazioni fatte;
3) % di rifiuti inerti smaltiti;
4) Numero di aziende che effettuano la lavorazione di inerti
da demolizione sul territorio coinvolte.
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PROPOSTA B 6
CRITICITA’
COSA
COME
CHI
Carenza (e mancanza in alcuni contesti territoriali) di impianti
necessari a promuovere e incentivare la raccolta differenziata.
La Provincia di Viterbo quale promotrice e supporto ai comuni
per la realizzazione di moderne isole ecologiche e per la
creazione di nuove “piattaforme” da parte dei consorzi
nazionali per i rifiuti (CONAI, COBAT, RILEGNO, CONOE, ecc...).
La presente proposta potrà essere realizzata attraverso la
ricerca di finanziamenti ai Comuni più importanti per
comprensorio e numero di abitanti al fine di permettere la
costruzione di “isole ecologiche a premi” per la raccolta dei
rifiuti ingombranti, dei beni durevoli e degli altri rifiuti che non
possono essere smaltiti con il normale servizio di raccolta
urbana.
Nell’isola possono essere portati anche i rifiuti riciclabili, come
carta, cartone, legno, vetro. La particolarità dell’isola
ecologica voluta è il sistema di raccolta punti che premia, con
regali o riduzione percentuali sulla tassa, i cittadini che
depositano i rifiuti nell’isola dimostrando così la loro sensibilità
ecologica. Il sistema è molto simile a quello usato da tante
aziende per fidelizzare i propri clienti.
La costruzione di questi impianti comporterebbe uno sgravio
fiscale per il cittadino che, conferendo rifiuti selezionati,
avrebbe diritto ad una riduzione in percentuale della tassa.
Per le piccole realtà sarà auspicabile la creazione di isole
ecologiche sotterranee, in cui i cassonetti, capaci di soddisfare
l’utenza, risultano ad un piano inferiore al piano campagna. Un
notevole vantaggio è dato dal minore impatto ambientale, ma
anche dalla riduzione dei costi di gestione: data la capacità
dei cassonetti sotterranei e la loro disposizione, si effettua un
numero inferiore di svuotamenti.
Per quanto concerne il secondo punto, la creazione di nuove
piattaforme da parte di consorzi nazionale significherebbe un
aumento dei costi notevolmente superiore al costo di trasporto
del rifiuto alle piattaforme già esistenti.
- Amministrazione provinciale di Viterbo,
- Comuni,
- Regione Lazio,
- Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio,
- Ministero delle Attività Produttive,
- ENEA,
- CNR,
- ARPA,
- Consorzi nazionali per i rifiuti (CONAI, COBAT, RILEGNO,
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€
TEMPI
INDICATORI DI
MONITORAGGIO
CONOE, ecc...),
- Cittadini.
I costi saranno abbastanza elevati in quanto la costruzione di
un’isola ecologica prevede una serie di disposizioni per la
messa in sicurezza del sito che comportano un notevole
innalzamento dei costi.
Sarebbe, quindi, auspicabile una forma di sovvenzione ai
Comuni della Provincia di Viterbo da parte della Regione Lazio.
I tempi per la realizzazione della presente proposta non sono
stimabili in sede di Forum.
1) N° di finanziamenti individuati;
2) N° di “isole ecologiche a premi” realizzate;
3) N° di isole ecologiche sotterranee realizzate per le piccole
realtà territoriali;
4) N° di cittadini che utilizzano le isole ecologiche;
5) N° di nuove “piattaforme” realizzate da parte dei consorzi
nazionali per i rifiuti.
Proposte del Gruppo C
I partecipanti al Gruppo C erano: Giuseppe Brachetti, Simonetta Coletta, Riccardo
Fortuna, M. Antonietta Fravolini, Massimo Miccini, Andrea Porta, Francesca Rossi,
Claudio Speroni.
PROPOSTA C 1
CRITICITA’
COSA
COME
Mancanza di un coordinamento provinciale per la raccolta e la
gestione dei rifiuti.
Bassa quota di raccolta differenziata.
Istituzione di un coordinamento provinciale per la raccolta e la
gestione dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) al fine di permettere una
raccolta uniforme su tutto il territorio provinciale e di incentivare
la raccolta differenziata.
La presente proposta si articolerà in due distinte attività.
La prima attività consisterà nell’attivazione di una piattaforma
provinciale per la raccolta dei materiali provenienti dalla
raccolta differenziata affinché possano essere conferiti in modo
unitario ai vari centri presenti in Italia incaricati della loro
trasformazione. La piattaforma rivestirebbe un’importanza
fondamentale anche per quanto riguarda la raccolta di
materiale elettronico ed informatico, che potrebbe essere lì
accumulato e quindi conferito senza eccessivi costi di trasporto
all’impianto di recupero di tali materiali situato a Montalto di
Castro, a cui fanno riferimento le aziende del resto d’Italia
incaricate della raccolta di materiale elettronico e informatico.
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La seconda attività riguarderà l’istituzione di un tavolo
informativo e di coordinamento per i Comuni della Provincia di
Viterbo che ancora non hanno attivato, o sono particolarmente
indietro, con la raccolta differenziata.
CHI
- Provincia di Viterbo;
- Comuni;
- Regione Lazio;
- Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio;
- Popolazione;
- Consorzi obbligatori istituiti per assicurare la raccolta e il
corretto riciclaggio dei rifiuti (COBAT, CONAI, CONOE,
ecc…);
- Impianto di recupero dei rifiuti situato a Montalto di Castro;
- Associazioni ambientaliste;
- Associazioni di volontariato;
- Associazione di categoria.
€
I costi per la realizzazione della presente proposta sono così
stimabili:
- 50.000 euro circa per l’istituzione della piattaforma;
- costi nulli (o comunque molto bassi, derivati dai costi
organizzativi) per l’istituzione del tavolo informativo e di
coordinamento fra la Provincia e i Comuni.
TEMPI
Il tempo stimato per l’istituzione della piattaforma è pari a 18
mesi circa.
INDICATORI DI
1) Attivazione della piattaforma provinciale;
MONITORAGGIO 2) Istituzione del tavolo informativo e di coordinamento per i
Comuni della Provincia di Viterbo;
3) Aumento della raccolta differenziata;
4) Aumento della raccolta differenziata di materiale elettronico
ed informatico;
5) Aumento del numero di Comuni della Provincia di Viterbo
che effettuano la raccolta differenziata;
6) Numero di Comuni della Provincia di Viterbo che effettuano
la raccolta differenziata/Totale dei Comuni della Provincia di
Viterbo.
PROPOSTA C 2
CRITICITA’
Presenza di discariche abusive su tutto il territorio provinciale.
COSA
Individuazione e monitoraggio delle discariche abusive presenti
sul territorio provinciale, soprattutto grazie al contributo di
volontari.
Tale proposta si articolerà nella realizzazione di tre distinte
attività.
COME
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La prima attività consisterà nell’attivazione di un corpo di
guardie ecologiche volontarie al fine di individuare e monitorare
i siti delle discariche abusive presenti sul territorio provinciale.
Successivamente, sarà necessario coinvolgere gli Istituti
professionali e l’Università per il monitoraggio dei siti delle
discariche abusive con il duplice scopo di controllare il
fenomeno e formare personale specializzato in questa attività di
grande rilevanza ambientale.
L’ultima attività riguarderà la formazione di squadre di intervento
specializzate che avranno il compito di ripulire e bonificare i siti
inquinati delle discariche abusive, una volta che sono stati
individuati.
- Provincia di Viterbo;
CHI
- Comuni;
- Università;
- Istituti professionali;
- Studenti e corpo docente;
- Enti formativi,
- Associazioni ambientaliste;
- Associazioni di volontariato;
- Associazione di categoria;
- Popolazione.
I costi per la realizzazione della presente proposta sono così
€
stimabili:
- nulli o comunque molto bassi, per l’istituzione del corpo di
guardie ecologiche volontarie e per il coinvolgimento delle
Scuole superiori e dell’Università;
- più alti, per la creazione delle squadre di intervento
specializzate nella bonifica dei siti individuati.
Il monitoraggio dovrà essere continuo nel tempo.
TEMPI
1) Attivazione del corpo di guardie ecologiche volontarie;
INDICATORI DI
MONITORAGGIO 2) N° di discariche abusive individuate sul territorio provinciale;
3) N° di discariche abusive monitorate;
4) N° di discariche abusive monitorate/Totale delle discariche
abusive individuate sul territorio provinciale;
5) N° di siti bonificati/N° di siti individuati;
6) N° di incontri per la formazione di personale specializzato;
7) N° di volontari coinvolti;
8) Numero di analisi di laboratorio effettuate sui terreni in cui
erano presenti delle discariche abusive condotte dalle stesse
Università e Istituti professionali;
9) Risultati delle analisi di laboratorio effettuate.
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PROPOSTA C 3
CRITICITA’
COSA
COME
CHI
Bassa sensibilità ed informazione sul problema dell’aumento
della produzione dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) e del loro possibile
riciclaggio.
Svolgimento di attività finalizzate ad accrescere la sensibilità al
problema dell’aumento della produzione dei Rifiuti Solidi Urbani
(RSU) e del loro possibile riciclaggio.
La presente proposta potrà essere resa possibile attraverso lo
svolgimento di diverse attività tra loro correlate.
Innanzitutto, occorrerà organizzare dei corsi di formazione e di
sensibilizzazione diretti soprattutto agli adulti, i quali hanno più
difficoltà ad adottare comportamenti nuovi e diversi rispetto ad
abitudini radicate in materia di raccolta e gestione dei rifiuti.
Poi, bisognerà procedere all’attivazione di corsi di educazione
ambientale nelle scuole in modo da promuovere già tra i
bambini, che saranno i cittadini del futuro, comportamenti
virtuosi nei confronti dell’ambiente.
Per riuscire a coinvolgere tutta la cittadinanza si dovrà
organizzare la distribuzione di materiale informativo riguardante i
prodotti che sono costruiti con minore spreco di energia e che
garantiscono una minore immissione di rifiuti nell’ambiente, e sui
metodi per effettuare una buona raccolta differenziata.
Il miglioramento della raccolta e della gestione dei rifiuti dovrà
avvenire anche attraverso il coinvolgimento delle pubbliche
amministrazioni presenti sul territorio provinciale.
In particolare, si dovrà procedere ad una maggiore stimolazione
delle pubbliche amministrazioni nell’utilizzo di materiale riciclato
negli uffici e nelle altre attività da loro condotte e alla
formazione del personale amministrativo (in particolare dei
dipendenti comunali) relativamente alle modalità con cui deve
essere effettuata la raccolta differenziata e agli eventuali
benefici economici garantiti a chi differenzia i RSU, in modo che
siano in grado di rispondere alle richieste di informazioni e
chiarimenti al riguardo provenienti dalla cittadinanza.
Infine sarà necessario favorire l’appoggio delle istituzioni, in
particolare degli Enti Locali, ad iniziative finalizzate all’adozione
da parte dei cittadini di comportamenti specifici che
permettano di ridurre la produzione di RSU e di riciclare una
quota maggiore degli stessi. Un esempio di queste iniziative
mirate potrebbe essere la promozione e la diffusione di filtri per la
depurazione domestica dell’acqua potabile, in modo da ridurre
il consumo di acque minerali e la conseguente produzione di
rifiuti in plastica.
- Provincia di Viterbo;
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- Comuni;
- Associazioni ambientaliste;
- Associazioni di volontariato;
- Associazioni di categoria;
- Scuole di ogni ordine e grado;
- Studenti e corpo docente;
- Popolazione.
I costi per la realizzazione della presente proposta non sono
€
stimabili in sede di Forum.
La formazione dovrà essere continua nel tempo.
TEMPI
1) Numero di corsi di formazione e sensibilizzazione diretti
INDICATORI DI
soprattutto agli adulti;
MONITORAGGIO
2) Numero di corsi di educazione ambientale nelle scuole;
3) Quantità di materiale informativo distribuito;
4) Numero di test somministrati nelle scuole per monitorare
l’eventuale cambiamento di sensibilità e comportamento
relativamente alla produzione dei RSU;
5) Numero di pubbliche amministrazioni coinvolte nell’utilizzo di
materiale riciclato negli uffici;
6) Quantità di materiale riciclato utilizzato negli uffici delle
pubbliche amministrazioni;
7) Numero di corsi di formazione del personale amministrativo;
8) Numero di dipendenti comunali formati;
9) Numero di iniziative promosse dagli Enti Locali presso i
cittadini;
10) Diminuzione della quantità di RSU prodotti;
11) Aumento della quota di raccolta differenziata.
pagina n. 24
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Commenti generali del Gruppo di Facilitazione
Fattori di successo:
- Buona la partecipazione e l’interesse nel discutere l’argomento;
- Proposte di idee interessanti e calzanti con la realtà territoriale;
- Ormai consolidato l’ottimo clima di lavoro costruttivo e teso al risultato.
Fattori critici:
- Chiusura dei lavori oltre il tempo previsto.
Commenti all’andamento generale dei lavori
Il buono numero dei convenuti è stato garantito sia dalla presenza di nuovi
portatori di interesse che dalla partecipazione di coloro che costantemente
prendono parte ai diversi Tavoli Tematici del Forum Locale.
I lavori si sono svolti, visto anche l’interesse rispetto al tema di discussione, in un
clima disteso e costruttivo tanto da potersi ravvisare un vero e proprio
“affiatamento” tra i partecipanti al Forum.
Le idee proposte sono state discusse con grande passione e partecipazione.
Il dibattito, costruttivo ed interessante, ha offerto spunti originali soprattutto nello
sviluppo di talune idee progettuali.
Ore 20.00 - chiusura lavori.
pagina n. 25
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