Coordinato da Valeria Lai Agenzia Adiconsum - anno XXI - n. 10 - 27 febbraio 2009 Stampato in proprio in febbraio 2009 In questo numero: Ogm: pagare le royalties per una contaminazione accidentale Adiconsum chiede un incontro a Poste Vita Agricoltura - Pagare le royalties anche quando non si vogliono coltivare Ogm Credito e finanza - Adiconsum chiede incontro a Poste Vita Telecomunicazioni - Agcom e Antitrust sanzionano gli operatori telefonici Commercio - Gelo sui consumi Energia - Bonus sociale per l’elettricità Dai territoriali - Dopo la sanzione ai pastai l’Adiconsum di Avellino chiede più concorrenza alla distribuzione - Casa: a Varese una convenzione tra Camera di Commercio, imprenditori e consumatori Supplemento Okkio a… - La tariffa sociale per l’elettricità Test noi consumatori periodico settimanale di informazione e studi su consumi, servizi, ambiente Registrazione Tribunale di Roma n. 350 del 9.06.88 – Iscriz. ROC n. 1887 Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma Agricoltura Pagare le royalties anche quando non si vogliono coltivare Ogm La storia dei coniugi Schmeiser, agricoltori canadesi condannati a pagare diritti di proprietà intellettuale alla Monsanto per aver avuto il proprio campo contaminato da Ogm. P ercy e Louise Schmeiser sono una coppia di anziani agricoltori canadesi che, dopo una causa durata anni, nel 2004 sono stati condannati a versare alla Monsanto – multinazionale leader nel settore del biotech e della chimica – la ragguardevole somma di 120.000 dollari. Il motivo della condanna? Nel 1998 nei loro campi erano finite, per contaminazione accidentale, alcune piante di canola (colza da olio canadese) geneticamente modificate per la resistenza all’erbicida Round Up la cui “proprietà intellettuale” era, appunto, della Monsanto. Cinque anni fa la Corte suprema canadese – ritenendo che la presenza di Ogm nei campi degli Schmeiser costituisse una violazione di brevetto – ha imposto ai coniugi il pagamento delle royalties a favore di Monsanto. Da allora gli Schmeiser hanno assunto la missione di raccontare al mondo la propria esperienza, e in questi giorni sono in Italia per partecipare ad una seri di incontri a Milano, Bologna, Firenze e Roma. «Prima della causa – racconta Percy Schmeiser – non avevo mai conosciuto nemmeno un rappresentante di Monsanto. In 60 anni, non avevo mai acquistato le loro sementi e non avevo mai partecipato a un loro incontro». E poi ci mette in guardia: «non è possibile “trattenere” gli OGM: una volta che si introduca una nuova forma di vita nell’ambiente, non c’è più modo di richiamarla indietro. Non si può trattenere il vento, né il trasporto dei semi da parte di uccelli, api e altri animali. Gli OGM si diffonderanno ovunque con la stessa facilità con la quale è avvenuto nelle nostre prairies». «Le promesse mirabolanti dei produttori di Ogm di mais, cotone, frumento – dice ancora Percy – sono false: non solo con queste sementi la resa cala sensibilmente, ma il valore nutrizionale è dimezzato e la comparsa di erbe infestanti molto più resistenti rende necessario un impiego assai più massiccio di prodotti chimici». “Le mani sulla vita”: un film che la Rai non ha mai trasmesso “Le mani sulla vita” è il titolo di un documentario per la televisione del 2002 che, in 90 minuti, racconta tre storie legate all’ingegneria genetica, tra cui quella dei coniugi Schmeiser, all’epoca ancora in lotta contro la Monsanto. Scritto da Gianfilippo Pedote, Maurizio Sacchi e Paolo Vari, che ne firma anche la regia, il documentario nasce da un progetto Rai, quando Carlo Freccero e Pino Corrias, allora rispettivamente direttore di Rai 2 e responsabile di Rai Fiction, decidono di portare in prima serata il documentario d’attualità. Viene così prodotta una miniserie di tre documentari (gli altri due trattano la prostituzione dellEst europeo e la new economy) che però la nuova dirigenza di Rai 2 decide di non trasmettere. Test noi consumatori «Mia moglie ed io abbiamo 77 e 78 anni. Non sappiamo quanti anni abbiamo ancora a disposizione e come nonni ci chiediamo che tipo di eredità vogliamo lasciare ai nostri nipoti. I nostri nonni e i nostri genitori ci hanno lasciato un’eredità di terra coltivabile. Noi non vogliamo lasciare un’eredità di terra, aria e acqua sature di veleni». L’altra campana Secondo la Monsanto, naturalmente, le cose non sono andate proprio così. Sebbene infatti non sia in discussione la possibilità di una contaminazione accidentale, a Percy Schmeiser è stato contestato l’aver coltivato e raccolto la colza geneticamente modificata e l’averne serbato i semi per poi piantarli successivamente. Di questo, in sostanza, la Corte suprema lo ha ritenuto colpevole (anche se con un verdetto molto sofferto: 5 voti per la condanna e 4 per l’assoluzione). Non si è dunque entrati nel merito di come gli Ogm siano finiti nel campo degli Schmeiser: sabotaggio? Contaminazione accidentale? Acquisto delle sementi in nero? Non ha importanza. Ciò che conta è che parte del raccolto è stato destinato alla semina successiva senza pagare le dovute royalties al titolare del brevetto. Qualche considerazione Ma che cosa c’è di così strano nel riseminare il proprio raccolto? Da sempre i contadini usano serbare parte delle sementi per non doverle riacquistare ad ogni nuova stagione. Ora, però, bisogna fare molta attenzione se non si vuole diventare, proprio malgrado, clienti forzati della multinazionale di turno. Le possibili contaminazioni da Ogm, infatti, sono molte: la disseminazione o l’impollinazione veicolate dal vento, dall’acqua, dagli insetti o da altri animali, l’errore umano negli stabilimenti di concia delle sementi, ecc. Una volta dato il via alle coltivazioni di varietà geneticamente modificate, qualsiasi agricoltore potrebbe ritrovarsi nel campo Ogm indesiderati, e incappare nello stesso “incidente” di Percy Schmeiser. Lui stesso, nel 2008, si è accorto di aver subito una nuova contaminazione, e questa volta – a scanso di equivoci – ha prontamente citato in giudizio la Monsanto. Il colosso del biotech ha allora preferito chiudere la vertenza con un accordo stragiudiziale, risarcendo l’agricoltore. Sul suo sito la Monsanto dichiara che questa è la procedura standard, di fatto ammettendo implicitamente che la contaminazione accidentale è tutt’altro che infrequente. I fatti, a nostro avviso, spostano del tutto l’asse del problema. Qui non si tratta di determinare la buona o cattiva fede dell’agricoltore, ma bisogna piuttosto prendere atto delle imperfezioni tecniche e normative con cui ci si dovrebbe misurare se si desse via, anche nel nostro paese, alla coltivazione a scopo commerciale di organismi geneticamente modificati. Test noi consumatori La logica e della proprietà intellettuale applicata alle scienze della vita è, oltre che aberrante, estremamente pericolosa. Già in altre occasioni l’Adiconsum ha preso una posizione nettamente contraria ai brevetti sugli organismi viventi, spiegando che non è etico permettere l’esproprio di veri e propri patrimoni genici – quali sono le varietà vegetali originate da millenni di agricoltura tradizionale fatta di selezioni, incroci e duro lavoro – da parte di multinazionali che, inserendovi piccole sequenze di DNA estraneo, ne acquisiscono totalmente la proprietà intellettuale. In un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo la possibilità che i governi incrementino gli investimenti sulla ricerca biotecnologia pubblica – che potrebbe sì produrre piante transgeniche realmente vantaggiose per le popolazioni meno fortunate – è piuttosto remoto. Rimangono quindi soltanto le mire oligopolistiche di un pugno di imprese che, proponendosi come unico baluardo contro la fame nel mondo, colonizzano l’agricoltura e le economie dei paesi in via di sviluppo attraverso l’imposizione di brevetti, per poi vendere i propri prodotti nei paesi più ricchi. Claudio Lucchetta Credito e finanza Adiconsum chiede incontro a Poste Vita Le proposte dell’Adiconsum per una migliore tutela di circa 100.000 risparmiatori. L’ Adiconsum, alla luce delle segnalazioni pervenute dai consumatori, intende chiedere a Poste Vita soluzioni più avanzate per tali polizze rispetto a quelle già da questa proposte (prolungamento di tre anni della polizza originaria con pagamento di interessi del 5,11%, bonus finale del 5%). L’Adiconsum, accogliendo con favore la disponibilità dell’azienda ad aprire un tavolo di confronto, propone in particolare soluzioni immediate per le persone anziane con difficoltà economiche e sociali, che prevedano tra l’altro il rimborso a scadenza contrattuale senza alcuna proroga nella restituzione del capitale investito. Chiede anche che siamo meglio tutelati gli eredi in caso di premorienza dell’assicurato. L’Adiconsum chiede quindi a Poste Vita un incontro ufficiale nel corso del quale affrontare, oltre agli aspetti sopra menzionati, anche quelli relativi alla costituzione di forme di conciliazione per il ramo vita, utile sia per evitare il ripetersi di emergenze che per un esame preventivo delle nuove formule contrattuali offerte alla clientela. Test noi consumatori Telecomunicazioni Agcom e Antitrust sanzionano gli operatori telefonici Bene le sanzioni, ora è il momento di sbloccare le migliaia di contestazioni individuali ferme ai Corecom e le procedure conciliative. L’ Antitrust con 500 mila euro di multa a Tim e Vodafone, e l’Agcom con 2,8 milioni di multa a cinque operatori (Vodafone, Telecom, Opitel, BT Italia e Eutelia), dopo migliaia e migliaia di denunce da parte dei consumatori e delle loro associazioni, si sono mosse per riportare trasparenza nei servizi telefonici. Per anni abbiamo denunciato gli addebiti per servizi non richiesti, le difficoltà e i ritardi sulla portabilità, le frodi sui numeri a valore aggiunto, l’invadenza nella privacy delle chiamate commerciali. Autorità Antitrust e Agcom si sono mosse nella giusta direzione sanzionando questi ripetuti comportamenti vessatori. Ben diversa è stata la scelta del Governo che ha ripristinato il marketing telefonico, in netta violazione del rispetto della privacy. All’Agcom, Adiconsum ricorda che bisogna risolvere con la stessa determinazione le migliaia di contestazioni individuali ferme ai Corecom (Comitati Regionali per le Comunicazioni) così come occorre risolvere le conciliazioni in lista di attesa con Telecom e gli altri operatori. “Rispetto al passato – commenta il segretario generale di Adiconsum Paolo Landi – si tratta sicuramente di un intervento più incisivo. Del resto è da tempo che i consumatori insistono su questi temi, insieme alla questione dei contenziosi individuali e del numero abnorme delle procedure di conciliazione. Spero solo che le sanzioni di Antitrust e Agcom spingano le aziende a comportamenti più corretti”. Commercio Gelo sui consumi Adiconsum alla distribuzione: riduzione dei prezzi, non solo promozioni! D alle ultime rilevazioni Istat emerge con grande evidenza il calo dei consumi delle famiglie. Il totale delle vendite del commercio fisso al dettaglio, infatti, ha registrato nel dicembre 2008, rispetto a dicembre 2007, una flessione dell’1,9%. La peggior performance dal 1997. La variazione negativa deriva da diminuzioni dello 0,8% delle vendite di prodotti alimentari, e del 2,7% di quelle di prodotti non alimentari. Test noi consumatori Gli indici non cambiano se presi per settore, per aree geografiche o per superfici: il segno meno oramai prevale su tutto. Se consideriamo, inoltre, che si tratta indici monetari, e che quindi non sono depurati dall’inflazione, sul piano delle quantità siamo di fronte ad una riduzione dei consumi. Nonostante l’ottimismo del Garante dei prezzi, che parla di segnali di riduzione riscontrati nei settori nei quali nei mesi passati si erano verificate speculazioni, quali carburanti, pasta, pane, ecc., Adiconsum rileva che si tratta di segnali modesti. Inoltre, anche laddove si verifichino riduzioni dei prezzi, queste non riguardano i listini, bensì le promozioni. Tutto questo significa che a fronte di un’auspicata ripresa dei consumi il rischio è che si riparta dai prezzi comprensivi già delle speculazioni fatte in passato e non dai prezzi reali. Energia Bonus sociale per l’elettricità Una scelta positiva, che va incontro alle famiglie disagiate, ma a carico di tutti gli utenti. L o scorso 26 febbraio il Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha annunciato il bonus sociale per l’elettricità per le famiglie più disagiate. Saranno interessate 5 milioni di famiglie, con sconti sulle bollette tra i 60 e i 150 €/anno, retroattivi dal gennaio 2008. La misura è il risultato del proficuo rapporto di lavoro e collaborazione tra Autorità per l’energia e Associazioni consumatori. Un bonus – precisa però l’Adiconsum – di cui però non si fa carico lo Stato, ma tutti gli utenti (famiglie e imprese). Ora rimaniamo in attesa fiduciosi della definizione delle modalità applicative del bonus gas da parte dell’Autorità per l’energia per permetterne il varo al più presto. In allegato al presente numero di Adinews il supplemento Okkio a… La tariffa sociale per l’energia. Test noi consumatori Dai territoriali Dopo la sanzione ai pastai l’Adiconsum di Avellino chiede più concorrenza alla distribuzione La recentessima decisione dell’Autorità Garante della Concorrenza di punire il cartello formato dai produttori di pasta, che si erano accordati per praticare prezzi al rialzo, pone ulteriori dubbi sulle modalità e soprattutto sui prezzi dei generi alimentari di prima necessità. In particolare, l’Adiconsum di Avellino sollecita l’avvio di una efficace politica di concorrenza, non soltanto fra i produttori, ma anche tra i centri di media e grande distribuzione esistenti in provincia, che hanno l’obbligo di ribassare i prezzi dei generi alimentari per i quali è già stata accertata una diminuzione dei costi di acquisto. L’Adiconsum sollecita inoltre gli Enti Locali competenti (Provincia, Comune, Camera di Commercio) ad attivare tutti gli strumenti idonei per pubblicizzare i prezzi praticati sui generi alimentari e per garantire la massima trasparenza e sicurezza delle modalità di vendita. Gaetano Amato Dai territoriali Casa: a Varese una convenzione tra Camera di Commercio, imprenditori e consumatori Tutti riuniti per la pubblica firma di una convenzione promossa dalla Camera di Commercio e che coinvolge le associazioni imprenditoriali e quelle dei consumatori, relativa proprio al settore casa. Un “accordo casa”, quasi un “pacchetto trasparenza” potremmo definirlo con termine politico, che ha coinvolto Associazione Artigiani Varese, CNA, API, Uniascom Varese, Confesercenti, e per i consumatori Adiconsum, Adoc, Lega Consumatori, Federconsumatori, Movimento Consumatori. La Camera di Commercio si fa garante, in un certo senso: il cliente è invitato a scegliere aziende ad essa regolarmente iscritte e in possesso dei requisiti. Il prestatore d’opera si impegna invece a consigliare il cliente oltre che a garantire il massimo rispetto delle normative e la regolarità della ricevuta. L’imprenditore dovrà rilasciare gratuitamente un preventivo di spesa usando un modulo definito dalla convenzione, solo in casi d’urgenza sostituibile da un documento semplice purché descrittivo dell’intervento e dei costi. Quanto a questi ultimi si farà riferimento ai listini informativi della Camera di Commercio. Si mira insomma a cercare la massima correttezza nel rapporto professionale in un settore delicato e talora fonte di controversie come quello della casa. L’iniziativa riguarda la gran parte dei servizi per l’abitare: dagli installatori elettrici, elettronici, termoidraulici, di caldaie ed elettrodemestici, a fabbri, falegnami, muratori e serramentisti, e ancora imbianchini, giardinieri, vetrai, spazzacamini e imprese di pulizia, operatori della vendita, del montaggi mobili, dei complementi d’arredo. Marisa Mentasti L’agenzia delle Entrate ha attivato un numero unico 848 800 444 per tutti i servizi (informazioni, rimborsi, prenotazioni), in sostituzione dei vari numeri esistenti in precedenza. Per i contatti attraverso cellulare il numero è 06 96668907, mentre è invariato il numero per gli SMS 320 4308444, utilizzabile per le informazioni di carattere generale. Test noi consumatori www.adiconsum.it Un click e sei in Adiconsum! Online per te tutte le notizie ed i servizi dell’associazione: • • • • • news e attualità dei consumi comunicati stampa eventi (forum, seminari, convegni, corsi) dossier e studi specifici facsimile di reclami, ricorsi, richieste di risarcimento • tutte le pubblicazioni (Test noi consumatori, Guide del consumatore, Adibank, CD Rom ecc.) • iscrizione e consulenza online Partecipa anche tu alla nostra attività di difesa del consumatore: sei il benvenuto tra noi! Adiconsum, dalla parte del consumatore. Direttore: Paolo Landi • Direttore responsabile: Francesco Guzzardi • Comitato di redazione: Riccardo Comini, Grazia Simone, Fabio Picciolini, Fabrizio Premuti, Valter Rigobon • Amministrazione: Adiconsum, via Lancisi 25, 00161 - Roma • Reg. Trib. Roma n. 350 del 9.06.88 • Iscriz. ROC n. 1887 • Sped. abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) art. 1, comma 2, DCB Roma ADESIONI E ABBONAMENTI • Adesione (12 mesi): € 31,00 (€ 15,00 per gli iscritti Cisl e Siulp) • Abbonamento a Test noi consumatori (12 mesi): € 35,00 (€ 25,00 per gli iscritti Cisl e Siulp) • Adesione + abbonamento a Test noi consumatori (12 mesi): € 46,00 (€ 30,00 per gli iscritti Cisl e Siulp) L’abbonamento a Test noi consumatori dà diritto a ricevere in formato elettronico (pdf) o cartaceo: la newsletter settimanale Adiconsum News + gli speciali Adifinanza, Consumi & diritti, Attorno al piatto e gli opuscoli monografici della serie La guida del consumatore. I versamenti possono essere effettuati su c.c.p. 64675002 intestato ad Adiconsum