CORSO DI FORMAZIONE MANAGERIALE PER DIRIGENTI RESPONSABILI DI STRUTTURA COMPLESSA (AREA TERRITORIALE) ANNO 2005 Governo clinico della domanda: valutazione dell’utilizzo di strumenti di educazione sanitaria con specifico riferimento al rischio cardiovascolare Autori: 4887 Caccioppoli Rita, 4929 Moser Pamela, 4779 Pepe Alessandra Docente: Prof. Ramponi Carlo Elaborato nell’ambito del corso UCBDSCT0501 realizzato in collaborazione con l’Università L. Bocconi INDICE Abstract Introduzione Contesto Selezione di letteratura scientifica Finalità dello studio e metodo d’indagine Materiali Risultati Conclusioni Bibliografia pag pag pag pag pag pag pag pag pag 2 3 6 7 18 20 32 36 38 ABSTRACT L’ASL Città di Milano è impegnata in un progetto di governo clinico della domanda con i Medici di Medicina Generale (MMG). Un’analisi della spesa aziendale, confermata anche dai dati epidemiologici generali, ha evidenziato che molte risorse sanitarie sono impegnate a favore di assistiti affetti da patologie cardiovascolari e metaboliche, che potrebbero essere ridotte o migliorate con l’adozione di corretti stili di vita. Si è perciò convenuto con gli MMG di lavorare su linee guida concordate con gli specialisti e, al tempo stesso, di sviluppare strategie di informazione e counselling alla popolazione per la riduzione del rischio cardiovascolare, attraverso la diffusione di materiale informativo/educativo. Revisioni sistematiche della letteratura scientifica hanno dimostrato l’efficacia di questi strumenti educativi, sostenuti dal consiglio del proprio medico, nel modificare alcuni comportamenti e i bassi costi dell’intervento. Si vuole pertanto valutare il comportamento degli MMG nell’utilizzo di tali strumenti e la fruibilità da parte dei loro assistiti, attraverso un’intervista effettuata a un campione di MMG, reclutati su base volontaria, per indagare l’accettabilità di tali strumenti, il loro grado di utilizzo, l’efficacia percepita e il gradimento dell’assistito. 2 INTRODUZIONE “Quanto più progredisce la medicina, tanto più è difficile curare il malato (perché sempre più costosa)” (Franchini 1984) “La medicina impossibile” (Daniel Callahan) • Era ippocratica, pre – scientifica Dedizione al paziente con la cura e la compassione • Era scientifica (F. Bacone, XVII sec.) Progresso delle conoscenze, nascita del metodo sperimentale • Terza era segnata da alti costi e, dunque, potenzialmente “impossibile” Certamente uno dei problemi più importanti e pressanti che ci si trova ad affrontare nell’organizzazione dei servizi sanitari pubblici è la complessità che caratterizza la medicina di oggi. Un buon sistema sanitario dovrebbe assicurare un’assistenza efficace e appropriata, che utilizzi anche tecnologie sofisticate e innovative, nei casi in cui i bisogni assistenziali lo richiedano, nei tempi adeguati e all’interno dei vincoli imposti dalla limitatezza delle risorse. Per fare ciò è necessario possedere la capacità di coordinare e integrare i servizi, nonché influenzare i professionisti al fine di indirizzarne i comportamenti professionali, in modo che costantemente vengano fatte scelte basate su efficacia e appropriatezza. Quali sarebbero le caratteristiche della medicina sostenibile oggi? Fornire ai membri della società un livello di assistenza medica e di sanità pubblica sufficiente: a garantire buone probabilità di completare il ciclo vitale, a vivere con un livello dignitoso di competenza fisica e mentale, equamente distribuita senza sforzi eccessivi e pertanto economicamente alla portata della società; perseguire con il finanziamento pubblico scopi sanitari finiti e stabili con aspirazioni limitate di progresso e innovazione. Come perseguire l’obiettivo della medicina sostenibile: prevenzione e pertanto educazione sanitaria basata sul concetto di responsabilità personale , accettazione dell’idea del limite (malattia e morte) come equilibrio mentale, spirituale e sociale, correzione delle utopie immortalistiche. 3 Il concetto di buona medicina si è modificato nei secoli passando dalla ricerca etica di quale trattamento porta il maggior beneficio al paziente a quale trattamento ottimizza l’uso delle risorse, quindi passando dall’etica medica all’etica dell’organizzazione. Proprio queste problematiche hanno spinto i livelli decisionali più alti in ambito sanitario ad introdurre elementi nel sistema che, a fronte del divario tra risorse disponibili, aspettative del cittadino e offerte sanitaria, promuovano da una parte il sorgere di iniziative volte a sviluppare nei professionisti della sanità una cultura dell’appropriatezza e dell’efficacia nella scelta diagnostica e terapeutica, dall’altra limitano, con norme e tetti, la spesa sanitaria. In questo contesto, si è cominciato, tra l’altro a parlare di Governo clinico, termine importato dall’anglosassone, con il quale si intende un programma di gestione e miglioramento della qualità e dell’efficienza dell’attività sanitaria, in cui oltre all’importanza di avere strumenti che consentano di conoscere bene il contesto assistenziale e che permettano di misurare l’attività e i suoi risultati, si sottolinea l’indispensabilità di creare un contesto favorevole a ciò, coinvolgendo tutte le competenze coinvolte nel processo assistenziale. L’obiettivo è di trattare, con le risorse a disposizione, il maggior numero di casi possibili, garantendo l’outcome del trattamento. I vantaggi di un buon sistema di governo clinico sono numerosi, sia in termini di indicatori di salute, sia in termini economici. In particolare, secondo alcuni esperti, la riduzione dei costi, legata al contenimento della variabilità dei processi e degli errori in medicina può aggirarsi intorno al30- 40%. In questi ultimi anni di necessaria responsabilizzazione sull’uso corretto delle risorse, si è spesso evidenziato il ruolo del Medico di famiglia quale protagonista nel processo di ottimizzazione delle risorse. Questo ruolo è però difficilmente attuato in un sistema le cui regole prevedono che il cittadino esercita per principio la libera scelta ed è spesso influenzato in questa scelta dai mezzi di comunicazione e dalla strutture erogatrici; il medico rivendica giustamente l’autonomia professionale e di fronte al proprio paziente afferma come prevalente la scala dei valori del singolo di fronte a quella della comunità. Né è facile promuovere nel medico di famiglia una cultura, che lo faccia sentire davvero parte di un’organizzazione che ha obiettivi comuni, perché spesso invece, soprattutto in una realtà come quella milanese, si sente solo a combattere non solo per la salute dei propri assistiti, ma anche con le norme relative alle modalità prescrittive, con gli specialisti, con gli stessi loro assistiti che chiedono prestazioni, a volte solo perché ne hanno sentito parlare in qualche trasmissione televisiva. L’attuazione pertanto di un processo di Governo clinico, che deve comunque vedere al centro e come obiettivo la salute del cittadino, nella realtà attuale milanese non può che essere, frutto di una contrattazione complessa con la medicina generale, con gli specialisti, con gli stessi cittadini, che devono, essere responsabilizzati loro stessi nel corretto utilizzo delle risorse messe loro a disposizione per la cura. 4 Il ruolo del Medico di famiglia, in questo contesto e su patologie croniche, diventa quello del facilitatore dell’accesso a percorsi assistenziali concordati tenendo conto di principi di medicina basata sull’efficacia. La ASL Città di Milano ha sviluppato, su mandato della Regione Lombardia, una Banca dati Assistiti, che, partendo dalle prestazioni sanitarie usufruite dai singoli cittadini, ha permesso di ricostruire dei profili di consumi sanitari, aggregandoli in macro aree definite per patologia cronica. L’analisi di tali dati, evidenzia, come altrove, che molti dei problemi sanitari derivano da patologie acute e croniche, per le quali i cambiamenti dello stile di vita, potrebbero influire positivamente sulla prognosi (malattie cardiovascolari, metaboliche, respiratorie). Per queste condizioni, la partecipazione attiva del paziente sotto la guida e con il supporto del medico, diventa elemento fondamentale. Ottenere il coinvolgimento del paziente non è cosa né facile, né scontata, ma richiede un supporto valido, in termini di informazione, motivazione e consulenza. Per vari comportamenti che influiscono sullo stato di salute studi di elevata qualità hanno dimostrato che gli operatori sanitari possono modificare il comportamento dei pazienti attraverso semplici informazioni ed educazione sanitaria forniti nell’ambito delle strutture della medicina di base. Inoltre, considerando l’innocuità e generalmente il basso costo dell’intervento di informazione rivolto ai pazienti su comportamenti rilevanti per la salute si raccomanda di affrontare abitualmente questi argomenti nei colloqui con i pazienti, anche se l’efficacia a lungo termine non è stata ancora provata in modo definitivo. Spesso i medici, però, sono così oberati di impegni, da non riuscire ad effettuare tale supporto in modo stabile e costante ed è per questo che da diverso tempo la ASL Città di Milano ha provato a coadiuvarli in questa azione, fornendo degli strumenti di educazione sanitaria sulle tematiche di maggiore interesse (alimentazione, attività fisica), da utilizzare verso i loro assistiti. 5 CONTESTO L’ASL Città di Milano ha circa 1.300.000 abitanti assistiti da 1300 MMG. Dalla banca dati assistiti aziendale, elaborata nell’anno 2003 secondo le indicazioni regionali, risulta che 329.081 soggetti risultavano affetti da patologie croniche: di questi 45.592 presentavano diabete e 209.970 erano affetti da cardiovasculopatia (tali dati potrebbero essere sottostimati per un non completo allineamento tra l‘anagrafica assistiti e i flussi relativi alle prestazioni). Considerato che queste patologie sono tra quelle che assorbono una parte cospicua di risorse (circa il 25% della spesa per patologie croniche), ma anche quelle in cui il cambiamento degli stili di vita può modificare l’incidenza e l’evoluzione della malattia, da anni l’ASL si è impegnata per sviluppare nei MMG la consapevolezza dell’importanza dell’educazione del paziente, nella convinzione che anche il materiale educativo contribuisce a migliorare la relazione medico-paziente, incrementando in tal modo la adesione alle raccomandazioni del medico e di conseguenza favorendo il raggiungimento dell’outcome finale. In particolare durante i corsi di formazione destinati ai MMG e con le comunicazioni mensili che vengono trasmesse per posta o e-mail, sono state affrontate tematiche di educazione e counselling e fornito supporto anche con materiale specifico prodotto per il paziente. I MMG hanno quindi ricevuto tale materiale educativo con le modalità descritte, ma finora non è stato indagato se e come i MMG lo utilizzano. Per alcuni strumenti da parte di alcuni MMG c’è stata una richiesta di ulteriori copie facendoci dedurre un loro utilizzo nella pratica ambulatoriale, mentre nella gran parte dei casi non c’è stato alcun riscontro. 6 SELEZIONE DI LETTERATURA SCIENTIFICA Introduzione Nella letteratura scientifica c’è una sempre maggiore evidenza che modificare i comportamenti legati ad alcune abitudini di vita come l’alimentazione e la sedentarietà, può ridurre significativamente l’incidenza e la prevalenza di molte malattie croniche, in particolare le malattie cardiovascolari. Molti studi inoltre concordano sull’evidenza che il medico di famiglia può giocare un ruolo fondamentale in questa direzione con i propri assistiti. Rendere l’educazione al paziente efficace e praticabile nell’ambito della medicina generale è però ancora una sfida. E’ necessario ricordare che la parola dottore deriva dal latino “docere” che vuol dire insegnare, spiegare, educare, mentre spesso l’educazione al paziente viene intesa come fornire alcune informazioni, a volte accompagnate da qualche lettura. Ma educazione non è solo informazione e l’ampliamento delle conoscenze non sempre conduce a un cambiamento del comportamento che è l’obiettivo finale dell’educazione al paziente. Aumentare le conoscenze è solo una parte di un processo più complesso. Ad esempio non c’è sufficiente familiarità con il “modello degli stadi del cambiamento” che può guidare e migliorare l’intervento educativo attraverso la comprensione di quanto il paziente sia pronto ad affrontare un cambiamento comportamentale. Inoltre le limitazioni di tempo e di costi sono così pressanti che il medico preferisce investire in attività, risorse e strategie sostenute da una ragionevole evidenza. Si è visto che fornire materiale educativo ai pazienti li aiuta a prendere una decisione più consapevole sulla propria salute e contribuisce inoltre ad aumentare la loro soddisfazione, che è un prerequisito per una migliore aderenza alle raccomandazioni del medico. L’evidenza suggerisce che un efficace processo di educazione al paziente è centrato su una soddisfacente interazione medico-paziente. La relazione medico paziente è uno strumento molto pratico ed economico nel kit degli strumenti del medico: insieme il medico e il paziente possono esplorare gli ostacoli al cambiamento e concordare gli obiettivi raggiungibili, e il medico può facilitare le azioni che sostengono gli stadi del cambiamento del paziente. Nel fornire materiale educativo, non è ancora chiaro quanto il valore sia nel dare materiale interessante per la salute, o piuttosto nel gesto di dare qualcosa che aumenta la soddisfazione del paziente. Alcuni studi indicano che c’è ancora molto da capire circa il miglior uso del materiale educativo e il beneficio ultimo per la salute del paziente. In una società dove le maggiori evidenti cause di mortalità sono legate a stili di vita modificabili, sembra assolutamente ragionevole che l’educazione del paziente sia responsabilità di tutti i professionisti della salute e una priorità per la ricerca. 7 Nelle pagine seguenti si riportano alcuni articoli selezionati dalla letteratura scientifica reperita sull’argomento e la testimonianza di una esperienza pratica, realizzata nell’ASL Città di Milano, in cui si è indagata l’efficacia di un intervento formativo rivolto ai medici integrato da uno strumento educativo per il paziente. McVea KL, Venugopal M, Crabtree BF, Aita V The organization and distribution of patient education materials in family medicine practices The Journal of Family Practice – april 2000 – vol 49 n°4 – 319-26 Background: milioni di dollari sono spesi ogni anno per produrre e distribuire materiale educativo per i pazienti, ma non ci sono studi che descrivono il loro uso da parte dei medici. Usando dati qualitativi di un esteso studio comparativo, questa indagine valuta come il materiale educativo per i pazienti è organizzato e usato nella medicina di famiglia. Metodi: 18 practices (gruppi di medici di famiglia), adeguatamente selezionate, sono state direttamente osservate dalle 4 alle 12 settimane ciascuna. Attraverso una ricerca, sono stati seguiti 57 “medici fornitori” di materiali e sono stati accuratamente registrati i commenti di 1600 pazienti. Risultati: i medici usavano i materiali educativi principalmente attraverso due distinte modalità: Gli “stockpilers ” erano i fornitori che facevano affidamento sullo staff del gruppo per sviluppare e organizzare una biblioteca comune di materiale scritto per l’educazione del paziente I fornitori con “personal stash” raccoglievano un numero minore di materiali che conservavano personalmente. I fornitori di quest’ultimo gruppo avevano un repertorio conosciuto di un limitato quantitativo di materiale educativo e lo usavano più spesso dei fornitori con accesso a una maggiore varietà e numero di materiali. Conclusioni: risulta che il coinvolgimento del fornitore e la familiarità con il materiale educativo sono la chiave per il loro uso nella pratica clinica. I medici usano il materiale educativo in maniera più efficiente tramite una personale selezione e conservazione di un limitato numero di materiali indirizzati agli argomenti più rilevanti per la loro pratica L’articolo si conclude con l’affermazione che “… In futuro la ricerca dovrebbe indirizzarsi non semplicemente allo sviluppo di nuovi materiali quanto piuttosto all’esplorazione di percorsi per poterli inserire nella pratica clinica.” 8 Terry PE, Healey ML The physician’s role in educating patients. A comparison of mailed versus physician delivered patient education The Journal of Family Practice – april 2000 – vol 49 n°4 – 314-8 Background: i pazienti apprezzano ricevere informazioni educative durante la visita ambulatoriale, ma i medici spesso non hanno il tempo o la preparazione per soddisfare questa necessità. E’ stato esaminato se incrementare il ruolo del medico nell’educazione del paziente è un mezzo efficace per aumentare la soddisfazione del paziente stesso. Metodi: utilizzando un disegno di studio non randomizzato controllato, è stata confrontata la soddisfazione del paziente rispetto a informazioni sulla salute somministrate con un approccio tradizionale di invio per posta, e tramite il medico in una visita ambulatoriale di routine. E’ stato inoltre studiato un gruppo di controllo con cure abituali. Risultati: i pazienti che hanno ricevuto dal medico il materiale educativo, erano significativamente più soddisfatti della loro visita rispetto a quelli che avevano ricevuto il materiale per posta o le cure usuali. Il gruppo d’intervento riferiva una maggiore soddisfazione rispetto a 11 su 13 variabili relative alla comunicazione medico paziente e alla qualità della cura. Non c’erano differenze tra il gruppo di controllo e il gruppo che riceveva il materiale per posta. Conclusioni: i pazienti che ricevevano materiale informativo sulla salute dai loro medici, erano significativamente più soddisfatti della cura e della relazione medico paziente rispetto agli altri gruppi. Questo risultato accresce l’evidenza che i pazienti informati dai loro medici sono più soddisfatti della cura. La soddisfazione del paziente è legata all’aderenza al trattamento e di conseguenza a migliori risultati di cura. La semplice e relativamente poco costosa pratica di educazione del paziente, è un efficace ma sottoutilizzato metodo per aumentare la comunicazione medico paziente. Sono necessarie maggiori ricerche per capire gli ostacoli all’educazione del paziente basata sull’intervento del medico e stabilire l’efficacia pratica di altre modalità per fornire informazioni al paziente. 9 Ashenden Ruth, Silagy Chris and Weller David A systematic review of the effectiveness of promoting lifestyle change in general practice The Journal of Family Practice – 1997 – vol 14 n°2 – 160-76 Background: C’è una crescente evidenza che comportamenti legati allo stile di vita aumentano il rischio di malattia ed è ampiamente sostenuto che lo studio del medico di medicina generale sia il luogo ideale per incoraggiare i pazienti a modificare il loro comportamento. E’ tuttavia necessario sviluppare evidenza che gli interventi basati sull’azione del medico di medicina generale siano efficaci nell’indurre modifiche dei comportamenti. Obiettivi: Questo studio vuole esaminare quale efficacia hanno i consigli del medico nel modificare i comportamenti dei pazienti. Sono state prese in considerazione le aree relative a fumo, alcol, dieta ed esercizio fisico. Metodi: La revisione è stata limitata ai risultati in lingua inglese di studi che indagavano l’efficacia pratica del counselling su stili di vita nell’ambito della medicina generale. Erano inclusi gli studi dove i soggetti erano randomizzati al gruppo sperimentale e dove il confronto con i gruppi di controllo veniva fatto tra “non intervento” o “cure usuali” o tra consigli di differente intensità. Risultati: I risultati di questa revisione indicano che molti dei programmi basati sull’intervento del medico nell’ambito degli stili di vita, mostrano un modesto cambiamento dei comportamenti o non producono alcun sostanziale cambiamento. Conclusioni: E’ necessaria una più intensa e rigorosa ricerca in quest’area prima di investire fondi pubblici nella promozione della salute attraverso la medicina generale. Inoltre è chiaro che affinché gli interventi in medicina generale possano essere efficaci per la salute pubblica, è indispensabile che un maggior numero di medici sia impegnato nella promozione del cambiamento comportamentale, come la letteratura mostra essere necessario. 10 Istituto Superiore di Sanità - Programma Nazionale Linee Guida Educazione sanitaria e consiglio al paziente finalizzati alla prevenzione In questo capitolo della “Guida ai servizi clinici di prevenzione” tradotta dalla US Preventive Services Task Force, e rivolto principalmente a medici e operatori sanitari, vengono presi in considerazione alcuni aspetti quali: A) Efficacia dell’informazione e del consiglio clinico “ … per vari comportamenti che influiscono sullo stato di salute, studi di elevata qualità hanno dimostrato che gli operatori sanitari possono modificare il comportamento del pazienti attraverso semplici interventi di informazione ed educazione sanitaria forniti nell’ambito delle strutture di medicina di base. Per molti altri comportamenti, l’efficacia dell’informazione da parte del medico è stata dimostrata solo a breve termine o in ambiti specializzati con interventi di consulenza intensiva. In molti casi l’effetto dell'educazione sanitaria e del consiglio clinico sulle abitudini specifiche non è mai stato preso in considerazione in studi disegnati in maniera adeguata. Piccoli cambiamenti del comportamento, difficili da documentare in studi prospettici, potrebbero comunque ottenere importanti benefici se applicati ad ampie popolazioni a rischio. Considerando l'innocuità e generalmente il basso costo dell'intervento di informazione rivolto ai pazienti su comportamenti rilevanti per la salute, la U.S Preventive Services Task Force (USPSTF) raccomanda di affrontare questi argomenti abitualmente nei colloqui con i pazienti, anche se l’efficacia a lungo termine di interventi di questo tipo non è stata ancora provata in maniera definitiva….” “L'USPSTF ritiene che la valutazione dell’efficacia degli interventi di educazione sanitaria e consiglio (specie quelli che possono essere svolti nell'ambito della medicina di base) sia da considerare una delle priorità della ricerca. Gli studi che hanno dimostrato l'efficacia di interventi di breve durata (per esempio finalizzati allo smettere di fumare) aiutano a individuare aspetti critici dell’informazione clinica applicabili anche in altri casi. ” B) Obiettivi dell’intervento di educazione sanitaria e consiglio al paziente “…Nell'ambito della prevenzione primaria, sono due i principali obiettivi dell’intervento di educazione sanitaria e consiglio al paziente: modificare lo stile di vita e migliorare lo stato di salute…. Interventi di informazione e consiglio ben condotti possono influire sullo stato di salute dei pazienti migliorandolo da molti punti di vista….” C) Strategie di educazione sanitaria e consiglio al paziente “…Un principio fondamentale dell'intervento di educazione sanitaria e consiglio al paziente è che la conoscenza è necessaria ma non sufficiente per poter modificare un certo comportamento… L’educazione dei pazienti implica assai più che non dire semplicemente ai pazienti cosa fare o dare loro un opuscolo da leggere. Pochi studi hanno posto a confronto l’efficacia dei diversi tipi di informazione… 11 Le raccomandazioni sono state selezionate perché ciascuna è di provata efficacia nel modificare i comportamenti che influiscono sullo stato di salute. La maggior parte delle strategie suggerite può essere applicata nella pratica medica quotidiana senza alterare le modalità seguite normalmente. Molte indicazioni possono essere messe in pratica con un limitato dispendio di tempo durante la visita di routine… 1) Formulare i suggerimenti forniti al paziente in modo che risultino compatibili con le sue opinioni… 2) Informare esaurientemente i pazienti sugli scopi e gli effetti previsti degli interventi e indicare quando questi effetti sono attesi… 3) Suggerire piccoli cambiamenti invece che grandi cambiamenti… 4) Fornire indicazioni precise… 5) Talvolta è più semplice introdurre nuovi comportamenti che non eliminare comportamenti abituali consolidati… 6) Collegare una nuova abitudine ai comportamenti abituali… 7) Sfruttare il carisma legato alla professione… 8) Indurre il paziente ad assumere impegni espliciti… 9) Utilizzare strategie combinate… Hanno maggiori probabilità di successo i progetti di educazione sanitaria in cui vengono integrati vari strumenti, quali la consulenza individuale e di gruppo, i mezzi audiovisivi, l'uso di documentazione scritta e delle risorse del territorio rispetto a quelli che utilizzano una sola tecnica… Gli opuscoli scritti rinforzano il messaggio e possono essere personalizzati da commenti pertinenti aggiunti ai margini, aiutando il paziente a ricordare successivamente i suggerimenti del medico 10) Coinvolgere il personale sanitario… 11) Indirizzare a un’altra struttura il paziente qualora non sia possibile attuare un intervento completo di informazione e consiglio… 12) Monitorare i progressi durante le visite di follow up... D) Attuare l’intervento di informazione e consiglio al paziente nella pratica medica …Gli operatori sanitari devono affrontare importanti ostacoli nell'attuazione di questo tipo di interventi, quali l'insufficiente remunerazione, l'incertezza sui metodi più efficaci di informazione, il grado variabile di interesse da parte del paziente o del personale sanitario e la mancanza di supporto organizzativo e strutturato che faciliti l'opera di educazione sanitaria… L’opera d'informazione e consiglio ai pazienti va dunque assumendo un'importanza crescente nell'ambito dei servizi di prevenzione, confermata anche da studi sempre più numerosi che dimostrano l’efficacia degli interventi volti a promuovere di uno stile di vita salutare. 12 Guide to Community Preventive Service SYSTEMATIC REVIEWS AND EVIDENCE BASED RECOMMENDATIONS Suggerimenti in punti strategici che incoraggino le persone all’uso delle scale sono raccomandati per promuovere l’attività fisica Un’attività fisica regolare è associata con un aumento della salute e con un allungamento della vita. Le persone fisicamente attive hanno un rischio più basso di avere malattie di cuore, ipertensione, diabete, obesità e alcuni tipi di cancro. Nonostante tutti questi benefici dell’attività fisica, molte persone sono sedentarie. Dato che una regolare attività fisica aiuta le persone a migliorare la salute, un’importante questione è: quali sono le strategie migliori per aiutare le persone a diventare più attive? Una revisione sistematica di studi pubblicati, condotta per conto della Task Force on Community Preventive Services da un team di esperti, ha trovato che suggerimenti in punti strategici che incoraggino le persone a usare le scale invece dell’ascensore o delle scale mobili, spingono le persone a essere più attive. Basandosi su questa revisione , la Task Force ha formulato la raccomandazione sull’uso di suggerimenti in punti strategici. Situazione d’intervento • I suggerimenti in punti strategici sono realizzati mediante cartelli posti accanto agli ascensori o scale mobili che incoraggiano le persone a usare le scale adiacenti per avere benefici di salute e perdere peso. • Questi cartelli spiegano alla gente i benefici in salute nell’utilizzare le scale e ricordano a chi già vuole essere più attivo che è un’opportunità facilmente a portata di mano. • Gli interventi valutati erano singoli programmi nei quali l’esposizione di cartelli era l’unica azione realizzata. Risultati della revisione sistematica • In tutti i 6 studi revisionati più persone usavano le scale quando erano esposti i cartelli. • La mediana stimata degli studi revisionati indica che l’esposizione di suggerimenti in punti strategici può incrementare l’uso delle scale del 54%. • Questo tipo d’intervento si dimostrava efficace in diverse situazioni, come treni, sottopassaggi, stazioni di autobus, grandi magazzini e biblioteche universitarie, e in diversi gruppi di popolazione come uomini e donne sia obesi che non obesi. • Le conclusioni di alcuni studi indicano che lo stile dei suggerimenti nel descrivere i benefici o nell’attirare specifici tipi di popolazione può incrementare l’efficacia dell’intervento. Per esempio, in uno studio, le persone obese usavano di più le scale se i cartelli associavano l’uso delle scale alla perdita di peso piuttosto che ai benefici per la salute. 13 Pritchard DA, Hyndman J, Taba F Nutritional counselling in general practice: a cost effective analysis Journal of Epidemiology and Community Health – 1999 May; 53 (5): 311-6 Obiettivi dello studio: Indagare i risultati clinici e i costi del counselling nutrizionale a pazienti con uno o più delle seguenti condizioni: sovrappeso, ipertensione e diabete di tipo 2. Disegno di studio: Studio randomizzati controllato. I pazienti seguiti per le condizioni sopra riportate, sono stati assegnati in modo random a uno dei due gruppi d’intervento (medico/dietista o dietista) oppure al gruppo di controllo. Entrambi i gruppi di intervento ricevevano sei sedute di counselling in 12 mesi da parte di una dietista. Ma nel gruppo medico/dietista era il medico e non la dietista che invitava i pazienti a partecipare allo studio e lo stesso medico esaminava i progressi a due delle sei sedute Ambito d’intervento: lo studio era condotto in un gruppo universitario di medicina generale in una zona suburbana a basso livello socioeconomico di Perth, Australia. Pazienti: Dei 273 pazienti assegnati random al gruppo di studio, 198 erano donne. L’età era compresa tra 25 e 65 anni. Il 78 % dei pazienti era residente nei due quartieri a basso livello socioeconomico, il 56 % dichiarava di essere casalinga e il 78% avevano un partner. Risultati: Entrambi i gruppi d’intervento riducevano il peso e la pressione rispetto al gruppo di controllo. I pazienti nel gruppo medico/dietista erano più propensi a completare i 12 mesi di programma rispetto a quelli del gruppo con la sola dietista. I pazienti del gruppo medico/dietista hanno perso in media 6,7 kg al costo di 9.76 $A per chilo, mentre il gruppo solo dietista ha perso 5,6 kg al costo di 7.30 $A per chilo. Conclusioni: i GPs, in associazione con una dietista, possono determinare una significativa riduzione del peso e della pressione arteriosa con metodi di promozione della salute. 14 ElleyR, Kerse N, Arroll B, Swinburn B, Ashton T, Robinson E Cost-effectiveness af physical activity counselling in general practice The New Zealand Medical Journal – 2004 Dec17;117(1207):U1216 Obiettivo: Valutare il costo efficacia del programma di counselling per l’attività fisica “Green Prescription” nella medicina generale. Metodo: Studio prospettico costo efficacia condotto all’interno di un cluster di studio randomizzato controllato con un follow up di 12 mesi su 878 pazienti sedentari di età compresa tra 40 e 79 anni in 42 general practices. L’intervento consisteva in un consiglio verbale e in una prescrizione scritta di esercizio fisico da parte del medico di medicina generale con un follow up telefonico da parte di un esperto di esercitazioni, confrontato con le cure usuali. Risultati: Nel trial randomizzati controllato si è osservato un significativo incremento dell’attività fisica. Secondo i ricercatori il costo per paziente del programma era di 170 dollari neozelandesi. Il costo efficacia mensile in rapporto al consumo di energia raggiunto era di 11 dollari per kcal/kg/die. Il costo aggiuntivo per trasformare un adulto sedentario in un soggetto attivo oltre i 12 mesi era di 1,75 dollari. Conclusioni: Il consiglio verbale e scritto fornito nell’ambito della medicina generale con un follow up telefonico, è una strada poco costosa per incrementare l’esercizio fisico nella popolazione sedentaria, e potenzialmente può avere un significativo impatto economico riducendo la mortalità e morbilità per malattie cardiovascolari e altro. 15 Alberto Donzelli – ASL Città di Milano Valutazione di impatto delle Pillole di BPC e di Educazione Sanitaria sugli omega-3 Le capsule di olio di pesce contenenti un grammo di omega-3 estere, ammesse al rimborso nel corso del 2002 a seguito dei risultati favorevoli ottenuti in trial di prevenzione della mortalità coronarica (Burr, 1989, basato sul consumo di pesce; GISSI, 1999, basato sul consumo di capsule di olio di pesce), sono un esempio di prescrizione irrazionale, non perché tali capsule non siano efficaci, ma perché lo sono al costo minimo annuo di € 408,00 (o suoi multipli) per caso trattato, quando lo stesso effetto si può avere con un piacevole consumo settimanale di pochi etti di pesce grasso: pesce azzurro, trota, tonno, salmone (in quest’ultimo caso le ricerche del gruppo Galli-Visioli dell’Istituto di Farmacologia dell’Università degli Studi di Milano hanno dimostrato che sarebbero sufficienti meno di 20 grammi/die di salmone – in pratica un pasto/settimana - per eguagliare il meno efficiente assorbimento di 1 grammo/die di omega-3 proveniente da capsule medicinali). Per chi non gradisse il pesce, poi, effetti analoghi si avrebbero con un adeguato consumo di soia o derivati, o di 3 o 4 noci al giorno (Kris-Etherton P.M. et al , 2001; Singh RB et al., 2002) La scelta di questo esempio per una valutazione è motivata dal fatto che si è trattato dell’unica tra le 10 Pillole di BPC indirizzate ai MMG di Milano che ha usufruito di un effettivo rinforzo: è stata distribuita nel mese di dicembre 2002 ai MMG partecipanti al progetto Budget di Distretto per obiettivi di salute e a gennaio 2003 ai MMG non partecipanti; rinforzata nel mio intervento nell’ambito del corso di formazione per MMG su “Il paziente con diabete mellito di tipo 2” svoltisi nel marzo 2003; rinforzata nuovamente dalla diffusione del volantino a colori su pesce e omega3 stampato in 30.000 copie e dato da gestire ai MMG e ai Distretti nei mesi di giugno 2003 e seguenti. In base ai dati ufficiali messi a disposizione dal software Sfera del Ministero della Sanità, l’andamento dei consumi di omega-3 a carico del SSN (espresso sia in DDD sia in € rapportati ai consumi regionali lombardi standardizzati con il numero indice 100) negli anni 2002 e 2003 è rappresentato nei due grafici allegati. Come si può vedere, il mese di aprile 2002 (in cui è scattata l’autorizzazione al rimborso di tali prodotti da parte del SSN) è caratterizzato da una forte partenza dei consumi italiani, che si collocano 41 punti % al di sopra del dato indice lombardo, mentre Milano parte con un eccesso di 19 punti % sopra la Lombardia, recuperando tuttavia nei mesi seguenti rispetto al dato nazionale, superandolo in più mesi del 2002 e terminando l’anno 2002 con una % in eccesso rispetto all’indice regionale quasi pari al dato italiano (17% vs 19% se non si considera nei calcoli il mese di agosto, che diventa invece 14% vs 20% se si include anche agosto). Nel 2003 invece i consumi milanesi si collocano sempre ben al di sotto di quelli italiani, che mantengono fedelmente il trend e il divario complessivo del 2002 rispetto alla Regione Lombardia (+20% rispetto al dato lombardo se non si considera il mese di agosto, +19% se si include anche agosto). 16 Il dato complessivo annuale di Milano, invece, mostra nel 2003 un eccesso rispetto alla Regione Lombardia solo dell’8% se non si considera nei calcoli il mese di agosto, del 5% se si include anche agosto. La differenza rispetto al trend milanese dell’anno precedente si può pertanto coerentemente individuare in circa 9 punti % assoluti di eccesso in meno [infatti 17 – 8 = 9 e, in alternativa, 14 – 5 è sempre = a 9]. Tale contenimento relativo della prescrizione e consumo di omega-3 va nella direzione attesa a seguito dei tre interventi informativi chiari e incisivi effettuati nei confronti dei MMG ed è molto plausibile che ne rappresenti l’effetto. Ciò significa che, se in Milano si fosse mantenuto nel 2003 il trend verificatosi nel 2002 (come è effettivamente accaduto per la realtà nazionale e per quella lombarda), l’ASL Città di Milano avrebbe speso 237 mila € in più dei 2.017.000 effettivamente spesi per rimborsare le confezioni di omega-3. Si evidenzia l’alto rendimento di tale risultato rispetto ai costi degli interventi. Infatti l’insieme delle 10 Pillole di BPC distribuite nel corso di un anno ai 1.070 MMG milanesi + il costo dei 650 abbonamenti a 10 numeri della rivista Occhio Clinico per i medici partecipanti al progetto Budget di Distretto ha comportato per l’ASL l’esborso “vivo” di 22.412 €, oltre a € 729 + IVA per la stampa dei volantini per gli assistiti sugli omega-3. A ciò si devono aggiungere i costi di produzione interni delle Pillole di BPC, certamente molto meno elevati della cifra indicata, a maggior ragione se correttamente si considerano solo i costi della pillola n° 2, e altri modici costi di inserimento e commento dei volantini nelle comunicazioni periodiche e di spedizione (e ri-spedizione per MMG che abbiano reiterato la richiesta di scorte). Si ritiene che, anche se si dovesse prescindere da ulteriori ricadute positive sui comportamenti prescrittivi legate alla disseminazione delle altre 9 Pillole di BPC (che non hanno però potuto beneficiare di analoghi rinforzi all’interno di una più ampia strategia), l’operazione “Pillole di BPC” sia stata cost-saving per l’ASL, anche limitandosi – come è stato – a un intervento che ha fatto solo appello all’etica prescrittiva di MMG meglio informati. Se fosse stato possibile inserire l’iniziativa all’interno di un progetto di budget di Distretto, capace di saldare l’etica e le conoscenze scientifiche con le convenienze dei MMG (così come era stato originariamente disegnato), è lecito supporre che i risultati sarebbero stati decisamente migliori. 17 FINALITA’ DELLO STUDIO E METODO D’INDAGINE Obiettivo generale L’ASL Città di Milano ha da tempo messo in atto strategie rivolte alla promozione di corretti stili di vita, supportando l’attività di educazione e informazione svolta dal medico di famiglia nei confronti degli assistiti, fornendo degli strumenti sotto forma di opuscoli, pieghevoli o pillole di buona pratica clinica, di contenuto scientifico evidence based, indipendente e aggiornato. Si vuole descrivere l’utilizzo da parte dei medici di famiglia degli strumenti di educazione sanitaria fino ad ora prodotti e in particolare quelli rivolti alla prevenzione del rischio cardiovascolare al fine di individuare le migliori strategie per implementare l’attività di educazione al paziente da parte degli MMG. Obiettivi specifici Si vuole indagare per i seguenti strumenti educativi “ABC…Diabete”, “Controllare il colesterolo”, “Acidi grassi omega 3”, “Scale per la salute” e “Alimentazione e malattia coronarica”: • il grado di accettabilità da parte degli assistiti (consultabilità, comprensibilità e adeguatezza al livello culturale), • la modalità di utilizzo da parte dei Medici di Medicina Generale • l’efficacia e la soddisfazione percepita Metodo di indagine E’ stato selezionato, con la tecnica del campionamento casuale, un campione di 40 medici tratto dall’elenco dei 214 MMG di un distretto dell’ASL Città di Milano. Il Medico di Medicina Generale, laddove risultava inserito in una forma associativa veniva incluso nel campione insieme agli altri medici dell’associazione che accettavano di partecipare. I Medici così selezionati sono stati contattati nell’arco di una settimana con due differenti modalità: di persona nel caso in cui effettuavano un accesso al distretto per altri motivi, o con un incontro presso il loro ambulatorio previo appuntamento telefonico. 18 In entrambi i casi è stata loro illustrata la finalità dello studio ed è stata richiesta l’adesione su base volontaria all’indagine. Ai medici che hanno aderito è stato fornito il materiale oggetto della valutazione nella quantità di un opuscolo per tipologia ogni cento assistiti, con l’opportunità di richiederne altri se necessario. Ai medici partecipanti è stato chiesto di visionare il materiale ricevuto e di utilizzarlo per l’attività di educazione al paziente con la modalità ritenuta più opportuna; inoltre gli è stata fornita una scheda per annotare le caratteristiche degli assistiti destinatari. Il tempo di esposizione previsto per l’intervento è stato fissato in quattro settimane dalla consegna del materiale, trascorse le quali ogni medico partecipante è stato sottoposto ad un’intervista attraverso un questionario predisposto ad hoc. 19 MATERIALI Forma grafica opuscolo di 64 pagine formato A5 in carta patinata con immagini e tabelle a colori Descrizione Il manuale “ABC…Diabete: come prevenirlo, come controllarlo” è rivolto a tutti i soggetto affetti o a rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2 e ai loro familiari. E’ uno strumento innovativo rispetto ad analoghe pubblicazioni correnti, in quanto oltre a spiegare le cause e i sintomi del diabete, prende in esame e chiarisce il significato di due parametri importanti: l’indice glicemico e il carico glicemico. Nei diversi capitoli il manuale affronta tutti i principali fattori di rischio fornendo raccomandazioni tratte dai più significativi lavori scientifici evidence based per uno stile di vita sano. Proprio l’approccio completo a un corretto stile di vita lo rendono particolarmente indicato anche a tutti i soggetti non diabetici, che hanno necessità di indicazioni chiare per controllare il peso corporeo, modificare le abitudini alimentari, incrementare l’attività fisica, abolire il fumo ecc . In appendice sono inserite le tabelle dell’indice glicemico e del carico glicemico di facile consultazione per individuare i cibi più favorevoli e meno favorevoli per la dieta. 20 Forma grafica Opuscolo 56 di pagine formato A4 in carta patinata con immagini a colori Descrizione “Controllare i colesterolo senza rinunciare alla buona tavola” associa la formula dello strumento informativo a carattere scientifico con indicazioni per correggere i rischi di ipercolesterolemia, alla formula del ricettario di cucina che con immagini accattivanti promuove la scelta di un’alimentazione sana e gustosa. I diversi capitoli prendono in esame la suddivisione dei pasti nella giornata e la loro composizione, i consigli per una corretta alimentazione fuori casa, gli alimenti “liberi” e quelli da escludere e infine i metodi di cottura. Segue il ricettario anche con una sezione dedicata ai prodotti derivati della soia. 21 Forma grafica foglio formato A4 fronte/retro in carta spessa con immagini a colori Descrizione Si tratta di un volantino che con la formula della domanda e risposta fornisce alcune informazioni sull’utilità degli acidi grassi omega-3 nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, e sull’importanza di assumerli attraverso una dieta ricca di pesce piuttosto che come preparato farmaceutico. A sostegno del consumo di pesce, sul retro del volantino sono stampate alcune semplici ricette a base di pesce. 22 Forma grafica Scheda formato A4 fronte/retro in cartoncino lucido con immagini a colori Descrizione Si tratta di due schede, che fanno parte della serie “Pillole di Educazione Sanitaria per cittadini consumatori”. Come le altre rappresentano uno strumento originale, che rivolge ai cittadini messaggi importanti per la salute, espressi in modo chiaro e non condizionato dagli interessi che caratterizzano gran parte della divulgazione sanitaria. In particolare “Alimentazione e malattia coronarica” e “ Scale per la salute” basandosi sui risultati di rilevanti studi scientifici, illustrano i benefici ottenuti con l’adozione di strategie alimentari efficaci nel prevenire la malattia coronarica e semplici strategie per incrementare l’attività fisica quotidiana, fornendo utili suggerimenti e raccomandazioni. 23 Assistenza Sanitaria Primaria e Servizio di Educazione Sanitaria INTERVISTA PER LA RILEVAZIONE COMPORTAMENTO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELL’UTILIZZO DI STRUMENTI DI EDUCAZIONE SANITARIA Note per l’intervistatore Periodo di osservazione: dal Titolo Materiale fornito al n° copie ABC…Diabete Controllare il colesterolo Acidi grassi omega-3 Scale per la salute Alimentazione e malattia coronarica DR Età N° iscritti Studio medico in condivisione con altri MMG Se si, quanti altri MMG: 1-3 SI 4-6 NO > 6 24 ABC…Diabete Controllare il colesterolo Numero indicativo di assistiti che hanno ricevuto: Acidi grassi omega 3 Scale per la salute Alimentazione e malattia coronarica Ha già avuto modo di conoscere il materiale oggetto di questa ricerca SI NO Se si, lo ha già utilizzato SI NO Età media degli assistiti che hanno ricevuto il materiale educativo (stima) < 50 anni tra 50 e 65 anni > 65 anni 1) In base alla sua esperienza, ritiene che l’opuscolo “ABC…Diabete” sia per l’assistito: di un livello di consultabilità basso medio/basso medio medio/alto alto di un livello di comprensibilità basso medio/basso medio medio/alto alto adeguato a un livello culturale basso medio/basso medio medio/alto alto 2) In base alla sua esperienza, ritiene che l’opuscolo “Controllare il colesterolo…” sia per l’assistito: di un livello di consultabilità basso medio/basso medio medio/alto alto di un livello di comprensibilità basso medio/basso medio medio/alto alto adeguato a un livello culturale basso medio/basso medio medio/alto alto 25 3) In base alla sua esperienza, ritiene che il volantino omega-3” sia per l’assistito: “Acidi grassi di un livello di consultabilità basso medio/basso medio medio/alto alto di un livello di comprensibilità basso medio/basso medio medio/alto alto adeguato a un livello culturale basso medio/basso medio medio/alto alto 4) In base alla sua esperienza, ritiene che la scheda “Scale per la salute” sia per l’assistito: di un livello di consultabilità basso medio/basso medio medio/alto alto di un livello di comprensibilità basso medio/basso medio medio/alto alto adeguato a un livello culturale basso medio/basso medio medio/alto alto 5) In base alla sua esperienza, ritiene che la scheda “Alimentazione e malattia coronarica” sia per l’assistito: di un livello di consultabilità basso medio/basso medio medio/alto alto di un livello di comprensibilità basso medio/basso medio medio/alto alto adeguato a un livello culturale basso medio/basso medio medio/alto alto 26 6) Come ha utilizzato il materiale educativo fornito: disponibile a tutti in sala d’attesa disponibile per la consultazione in sala d’attesa e a richiesta consegnato dal medico consegnato dal medico con specifiche raccomandazioni a pazienti selezionati con modalità differenti a seconda dei casi (specificare): non l’ho utilizzato 7) Se ha selezionato gli assistiti ai quali ha consegnato il materiale educativo, specifichi il criterio: fattori di rischio livello culturale assistiti che chiedevano particolari consigli età altro (specificare) 8) Nella sua pratica quotidiana, ritiene che strumenti educativi come “ABC…Diabete” siano: di utilità per sostenere il consiglio del medico bassa medio/bassa media medio/alta alta di utilità per sostenere la motivazione del paziente bassa medio/bassa media medio/alta alta 27 9) Nella sua pratica quotidiana, ritiene che strumenti educativi come “Controllare il colesterolo” siano: di utilità per sostenere il consiglio del medico bassa medio/bassa media medio/alta alta di utilità per sostenere la motivazione del paziente bassa medio/bassa media medio/alta alta 10) Nella sua pratica quotidiana, ritiene che strumenti educativi come “Acidi grassi omega 3” siano: di utilità per sostenere il consiglio del medico bassa medio/bassa media medio/alta alta di utilità per sostenere la motivazione del paziente bassa medio/bassa media medio/alta alta 11) Nella sua pratica quotidiana, ritiene che strumenti educativi come “Scale per la salute” siano: di utilità per sostenere il consiglio del medico bassa medio/bassa media medio/alta alta di utilità per sostenere la motivazione del paziente bassa medio/bassa media medio/alta alta 12) Nella sua pratica quotidiana, ritiene che strumenti educativi come “Alimentazione e malattia coronarica” siano: di utilità per sostenere il consiglio del medico bassa medio/bassa media medio/alta alta di utilità per sostenere la motivazione del paziente bassa medio/bassa media medio/alta alta 28 13) Nella sua pratica quotidiana, quali strategie adotta per indurre nei suoi assistiti cambiamenti dello stile di vita legati all’alimentazione e all’attività fisica: sollecito la riflessione su alcuni fattori di rischio presenti, e fornisco suggerimenti pratici per modificare l’alimentazione e per aumentare l’attività fisica fornisco schemi di diete già formulate per le diverse necessità, e incoraggio a fare esercizio fisico utilizzo le carte del rischio cardiovascolare e, in base al risultato, fornisco materiale informativo/educativo disponibile con esplicite raccomandazioni faccio continui avvertimenti sul rischio di ammalarsi seriamente se non si cambia comportamento, e lascio che sia il paziente scegliere come prescrivo alcuni farmaci se necessario o li invio dallo specialista nei casi più complessi credo che gli assistiti cambino comportamento solo in seguito a una malattia grave propria o dei familiari 14) Quale riscontro di efficacia ha/ha avuto nell’utilizzo di strategie e/o strumenti informativi/educativi con i suoi assistiti: nessuna efficacia in una parte dei soggetti, colesterolemia, glicemia, IMC modifica di alcuni parametri come PA, scarsa aderenza alle raccomandazioni per periodi lunghi e solo modesti benefici transitori difficilmente riesco a valutare l’efficacia di questo tipo d’interventi perché non ho rilievi oggettivi 15) Può segnalare le principali difficoltà che ha incontrato nel fornire ai suoi assistiti questi strumenti educativi (definire i concetti in tre parole): 29 16) Sarebbe disposto a usare ancora opuscoli/schede su: ABC…Diabete SI NO Controllare il colesterolo SI NO Acidi grassi omega 3 SI NO Scale per la salute SI NO Alimentazione e malattia coronarica SI NO Quali sono i suoi suggerimenti per una politica di educazione sanitaria sul tema che la ASL può intraprendere concretamente nei confronti dei cittadini Grazie 30 Dr. ____________________________ Assistito Età ABC… Diabete Controllare Acidi il grassi colesterolo omega-3 Scale per Alimentazione la salute e malattia coronarica Da compilare e conservare a cura del MMG per raccolta dati utili all’intervista 31 RISULTATI Al termine delle 4 settimane, dei 40 medici selezionati che hanno accettato di partecipare allo studio, 31 sono stati disponibili per la valutazione mediante intervista, 8 hanno rifiutato l’intervista per motivi sindacali, mentre 1 non ha più condotto lo studio. I risultati sono quindi riferiti ai 31 medici rispondenti, che rappresentano il 14,5 % dei MMG del distretto e assistono più di 41.000 cittadini pari al 18% circa della popolazione del distretto. Caratteristiche del campione di medici • • • 22 sono maschi e 9 femmine, in una fascia di età tra 39 e 60 anni con età media di 49 anni 28 sono in associazione e 3 singoli 15 hanno lo studio in condivisione con 1 - 3 colleghi, e 16 non condividono lo studio Diffusione del materiale educativo Il materiale educativo è stato assegnato a ciascun medico con una proporzione di uno per tipologia ogni 100 assistiti. 28 medici hanno dichiarato di conoscere già parte del materiale e 19 di averlo già utilizzato. Complessivamente gli assistiti hanno ricevuto 227 ABC…Diabete 314 Controllare il colesterolo 171 Acidi grassi omega 3 180 Scale per la salute 181 Alimentazione e malattia coronarica I pazienti che hanno ricevuto il materiale si collocavano prevalentemente in una fascia d’età compresa tra 50 e 65 anni. 29 medici hanno preferito consegnare il materiale direttamente ad assistiti selezionati accompagnandolo con specifiche raccomandazioni e 2 di questi lo hanno anche lasciato disponibile in sala d’attesa, altri 2 lo hanno lasciato disponibile per la consultazione in sala d’attesa e a richiesta lo hanno consegnato personalmente. I medici hanno selezionato i pazienti a cui fornire il materiale tenendo conto in prima battuta dei fattori di rischio (27), poi del livello culturale (16), quindi della richiesta diretta di consigli da parte del paziente (10) e infine per età (3). 32 Livello di consultabilità 60 52 49 50 ABC…Diabete 42 45 39 40 31 Controllare il colesterolo Omega 3 30 Alimentazione 23 22 Scale per la salute 34 32 21 29 20 16 20 13 7 7 10 3 0 0 6 3 0 3 3 0 Livello di comprensibilità 60 52 50 50 ABC…Diabete 42 36 35 40 Controllare il colesterolo Omega 3 30 Scale per la salute Alimentazione 26 22 35 32 31 27 23 23 21 20 20 10 10 0 0 0 0 6 3 3 3 0 ba me sso d/b as s o me dio me d/a lto alto ba me sso d/b as s o me dio me d/a lto alto ba me sso d/b as s o me dio me d/a lto alto ba me sso d/b as s o me dio me d/a lto alto ba me sso d/b as s o me dio me d/a lto alto 0 Adeguato a un livello culturale 70 57 60 ABC…Diabete Controllare il colesterolo Omega 3 Scale per la salute 46 50 39 40 42 42 45 32 30 36 30 Alimentazione 20 10 16 13 22 19 7 0 0 0 3 18 16 0 0 3 7 7 b me asso d/b ass o me d me io d/a lto alt o b me asso d/b ass o me d me io d/a lto alt o b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alt o b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alt o b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alt o 0 33 Utilità per sostenere il consiglio del medico 60 52 50 ABC…Diabete 42 39 36 40 Controllare il colesterolo Omega 3 36 36 32 35 29 30 21 Scale per la salute Alimentazione 39 20 10 13 19 10 6 3 10 7 3 3 13 3 0 7 6 b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alto b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alt o b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alto b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alt o b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alto 0 Utilità per sostenere la motivazione del paziente 48 50 42 45 39 38 40 35 ABC…Diabete Controllare il colesterolo Omega 3 29 30 26 25 Scale per la salute 20 Alimentazione 15 10 32 32 31 29 29 17 16 13 10 6 10 7 3 10 10 10 4 6 3 5 b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alto b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alt o b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alto b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alt o b me asso d/b ass o me dio me d/a lto alto 0 34 Quali strategie adotta per indurre nei suoi assistiti cambiamenti nello stile di vita legati all'alimentazione e attività fisica 16 29 Prescrivo farmaci e invio dallo specialista nei casi complessi 16 81 Credo che gli assistiti cambino solo in seguito a malattia grave Faccio continui avvertimenti e lascio che sia il paziente a scegliere Utilizzo le carte del rischio cardiovascolare e fornisco materiale educativo con raccomandazioni Sollecito la riflessione e fornisco suggerimenti pratici Fornisco schemi di diete e incoraggio esercizio fisico 42 42 Quale riscontro di efficacia ha avuto nell'utilizzo di strategie e/o strumenti informativi/educativi con i suoi assistiti 19 Difficile valutare l'efficacia per mancanza di rilievi oggettivi Scarsa aderenza alle raccomandazioni e modesti benefici 6 Nessuna efficacia In una parte dei soggetti modifica di alcuni parametri 23 74 35 CONCLUSIONI Dall’analisi dei dati si rileva che i materiali forniti sono considerati in generale di un livello di consultabilità e comprensibilità per l’assistito più che soddisfacente e questo soprattutto per i due opuscoli ABC…Diabete e Controllare il colesterolo. Quest’ultimo inoltre, con la sua grafica accattivante, simile a un ricettario, risulta anche idoneo per una popolazione di livello culturale medio, mentre ABC…Diabete, secondo i MMG, richiede un livello culturale medio alto per essere compreso. I formati più semplici, come le due schede e il volantino analizzati, vengono giudicati in alcuni casi di facilissima consultabilità e comprensibilità mentre richiedono, in ogni caso, un livello culturale più elevato per il loro utilizzo. A parere dei MMG il formato migliore di uno strumento informativo/educativo dovrebbe essere analogo a quello di un pieghevole, di tre, quattro facciate, graficamente accattivante, con indicazioni chiare e schematiche. Tutti gli strumenti analizzati vengono giudicati prevalentemente utili per sostenere il consiglio del medico e la motivazione del paziente. Solo una parte dei medici dichiara di utilizzare già strategie di counselling nella propria attività, supportate da materiale educativo informativo, mentre la maggior parte fornisce suggerimenti pratici, sollecitando la riflessione del paziente. Una gran parte di loro però dichiara di aver verificato che strategie e/o strumenti informativi possono modificare alcuni parametri oggettivi, come colesterolemia, glicemia e pressione arteriosa, in una parte dei soggetti. L’esperienza condotta ha rivelato che l’attuale modalità, utilizzata in ASL, di diffusione del materiale educativo ai MMG non è di stimolo per un loro efficace e continuo utilizzo; infatti al di là delle dichiarazioni dei medici, di conoscere già e di utilizzare il materiale oggetto di questa indagine, il dato di fatto è che raramente pervengono richieste supplementari di materiale rispetto alle copie fornite inizialmente. La fornitura di strumenti educativi, avvenuta con un contatto diretto con gli interlocutori dell’ASL, come in questa esperienza controllata di studio, ne ha favorito un uso più appropriato e consapevole e ha indotto una maggiore riflessione sull’individuazione della popolazione bersaglio, che, in alcuni casi, è stata raggiunta con una modalità di chiamata attiva. Quasi tutti i medici si dichiarano convinti della necessità di modificare gli stili di vita, attraverso il counselling personale, supportato da strumenti educativi predisposti appositamente. Tra le difficoltà da loro segnalate per poter attuare un counselling efficace, prevale la mancanza di tempo e il messaggio spesso contraddittorio veicolato dai mass media. Complessivamente i MMG hanno mostrato di apprezzare il materiale fornito e, nella maggior parte dei casi, di essere disponibile ad utilizzarlo ancora. 36 Da parte nostra questa esperienza ci ha portato a dedurre che è necessario veicolare questa e probabilmente altre informazioni ai MMG utilizzando le tecniche ben note alle case farmaceutiche, cioè di persona, con continui rinforzi, attraverso l’apertura di un canale preferenziale di contatto. Per ottenere risultanti consistenti sulla popolazione e duraturi nel tempo, è inoltre sicuramente necessario investire maggiormente in formazione per i medici, soprattutto in tema di counselling e di motivazione del paziente, e sviluppare anche iniziative dirette alla popolazione, in collaborazione e con il supporto dei MMG. 37 BIBLIOGRAFIA 1. Etica e giustizia in sanità prof. A. Spagnolo dott. Dario Sacchini Scuola di Direzione in sanità (I.Re.F.) anno 2005 2. Istituto Superiore di Sanità - Programma Nazionale Linee Guida - Guida ai servizi clinici di prevenzione – www.pnlg.it 3. Patient education in our offices; Streiffer R.H. MD and Nagle J.P. MPA Journal of Family Practice – 49 (4) 2000 4. The organization and distribution of patient education materials in family medicine practices; McVea KL, Venugopal M, Crabtree BF, Aita V The Journal of Family Practice – april 2000 – vol 49 n°4 – 319-26 5. The physician’s role in educating patients. A comparison of mailed versus physician delivered patient education; Terry PE, Healey ML The Journal of Family Practice – april 2000 – vol 49 n°4 – 314-8 6. A systematic review of the effectiveness of promoting lifestyle change in general practice; Ashenden Ruth, Silagy Chris and Weller David The Journal of Family Practice – 1997 – vol 14 n°2 – 160-76 7. Task Force on Community Preventive Service-Independent Expert Panel. 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