UNIONE
EUROPEA
Assessorato Famiglia Scuola e
Politiche Sociali
Progetto
“Mediante. Nella scuola e nella città di Milano”
30 giugno 2011
1
Indice
1. Il progetto
pag. 5
2. I dati
pag. 7
3. I mediatori e le mediatrici
pag.1
3.1 Chi sono
3.2 Le attività svolte
3.3. La formazione, il coordinamento, la supervisione
3.4 La documentazione prodotta
4. I mediatori a scuola. Le domande, gli interventi, i protagonisti
pag. 23
4.1 In quale scuola: il contesto della mediazione
4.2 Le domande di mediazione
-
Tra scuola e famiglia
-
Verso i bambini e ragazzi
-
Le valutazioni della mediazione e le proposte degli insegnanti
5. Allegati
pag. 29
 All. n.1 - Modulistica per gli interventi di mediazione
 All. n.2 - Verbali degli incontri del gruppo mediatori
2
Progetto
“MEDIANTE.
Nella scuola e nella città di Milano”
Questo dossier rappresenta il momento finale del Progetto e intende costituire uno strumento di
riflessione e documentazione delle azioni svolte.
Gli operatori e le operatrici che, in maniera diversa e in tempi differenti, hanno contribuito alla
realizzazione del Progetto sono:
Comune di Milano - Assessorato Famiglia Scuola e Politiche Sociali
 Patrizio Mercadante
 Cristina Iovinella
 Patrizia Tosi
 Lucrezia Amoruso
 Laura Nicolò
Cooperativa Sociale Farsi Prossimo
 Simona Boffi
 Bernadette Demaerschalk
 Graziella Favaro
 Manuela Fumagalli
 Monica Napoli
 Simona Panseri
Il gruppo dei mediatori e mediatrici linguistico – culturali
 Almira Myziri
 Irena Hysenaj
 Arup Kanti Das
 Antonia Do Carmo
 Han Donglin
 Aziz Hellal
 Fatima Bouiga
 Bai Huaiyu
 Touraya Hafid
 Bendaoud Mouchen
 Hao Huijuan
 Lucia Untila
 Zhang Guifang
 Stella Okungbowa
 Xujun Zu
 Elda Neira Vargas
 Ye Liang
 Jimmy Rivera Vasquez
 Anwar Maha
 Ghram Mohamed
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






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
Tatiana Karagodina
Maria Teresa Beltram
Rohini Kumarapeli
Conie Castro
Tekle Haile
Tiziana Carpi
Deniz Ozlem Ors
Md Moniruzzama
Valeria Paskar
Xu Lu
Nupur Mukjerji
Alla redazione del dossier hanno collaborato: Simona Boffi, Graziella Favaro, Manuela Fumagalli,
Simona Panseri.
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1. Il Progetto
Il Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano” si è proposto di sviluppare un sistema
razionale ed efficace di servizi di mediazione linguistico - culturali per favorire l’accesso della
popolazione straniera ai servizi del Comune di Milano, integrando le attività già in essere e
promosse dell’Ente.
Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno con il Fondo Europeo
per l'Integrazione dei Cittadini di Paesi Terzi, azione 4 annualità 2009; il fondo è destinato ad
applicare i principi fondamentali comuni della politica di integrazione degli immigrati nell’UE.
Target privilegiato del progetto sono i servizi a sostegno dell’accesso dei minori stranieri neoarrivati e a favore di quelle famiglie giunte nella città negli ultimi anni che non possiedono ancora
gli strumenti linguistici per l’ esercizio delle proprie responsabilità genitoriali nei confronti della
scuola.
Si rivolge alle scuole primarie e secondarie di primo grado della rete milanese dei Poli Start.
Gli obiettivi del progetto sono:
 favorire l’accoglienza e l’integrazione scolastica dei minori stranieri neo-arrivati;
 facilitare la comunicazione e lo scambio tra famiglie immigrate e operatori della scuola;
 individuare un modello organizzativo efficace per la risposta alle esigenze di mediazione
linguistico-culturale delle scuole della città.
Le azioni:
- attivazione di uno sportello per la raccolta delle richieste di mediazione linguistico culturale e di
traduzioni;
- attivazione e gestione di interventi di mediazione linguistico - culturale e interpretariato
attraverso la collaborazione con mediatori esperti, madrelingua e italiani;
- incontri di formazione, coordinamento e supervisione con il gruppo dei mediatori per l’analisi
degli interventi svolti, l’approfondimento dei nodi critici e l’individuazione di un modello
condiviso a livello teorico e metodologico;
- incontri calendarizzati di monitoraggio per la valutazione e riprogrammazione in itinere degli
interventi, l’analisi di casi individuali, la rilettura delle esperienze, la documentazione dei
percorsi realizzati;
- raccolta, predisposizione e pubblicazione di materiali tradotti riguardanti il rapporto fra famiglie
straniere e scuole;
- realizzazione di una dispensa finale, comprendente dati ed analisi delle attività svolte.
Lo sportello ha avuto un ruolo fondamentale per l’implementazione, lo sviluppo e la realizzazione
del Progetto. Le sue funzioni sono state:
o raccolta delle richieste di mediazione e traduzione provenienti dalle scuole;
o contatto con i mediatori per l’attivazione degli interventi;
o organizzazione (date, orari, conferme ) degli interventi;
o organizzazione e redazione finale dei documenti tradotti;
o raccolta di tutta la modulistica (schede di richiesta e verifica)
o raccolta dei dati e compilazione del report complessivo;
o verifica della documentazione amministrativa dei mediatori;
o contatti con i Poli Start;
o preparazione degli incontri con il gruppo mediatori (avvisi, documentazione…)
o cura dei materiali per la pagina web.
5
Attivo presso la sede del Comune di Milano, in Via Pastrengo 6, dal lunedì al venerdì a partire dal
25 ottobre 2010, ha funzionato con la presenza di tre operatrici, nei seguenti orari:
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
dalle ore 9.30
dalle ore 9.30
dalle ore 9.30
dalle ore 9.30
dalle ore 9.30
alle ore 15.00
alle ore 15.00
alle ore 13.00
alle ore 13.00
alle ore 13.00
Le scuole hanno potuto rivolgersi allo sportello per richiedere:
 interventi di mediazione in momenti diversi:
- nella fase di prima accoglienza degli studenti stranieri (es: iscrizione, presentazione
iniziale della scuola alla famiglia, primo inserimento e accoglienza dei neo-arrivati;
rilevazione della storia scolastica e linguistica dell’alunno);
- in occasione di colloqui con i genitori;
- nei momenti della consegna dei documenti di valutazione;
- nella fase di orientamento per la prosecuzione degli studi dopo la terza media;
- durante tutto l’anno scolastico in occasione di colloqui con i genitori e con operatori
di altri servizi socio-assistenziali.
 traduzioni di documenti scolastici o di messaggi informativi per le famiglie
Ad ogni scuola primaria e secondaria di primo grado è stata inviata la modulistica necessaria per
l’attivazione e la verifica degli interventi da realizzare e le informazioni utili per la richiesta di
mediazione.
Tutte le richieste di interventi di mediazione sono pervenute allo Sportello “Mediante”, attraverso
l’indirizzo mail o il fax e sono stati realizzati entro 15 giorni dalla richiesta pervenuta dalle scuole.
(vedi allegato n. 1: modulistica)
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2. I dati
La raccolta sistematica dei dati relativi agli interventi di mediazione è stata una della attività che ha
permesso sia un monitoraggio in itinere che l’ideazione di nuove proposte ma soprattutto ha
facilitato la lettura dell’andamento del progetto.
Prima di procedere ad un’analisi del contenuto delle varie tabelle, è necessario esplicitare la
modalità utilizzata per la raccolta dei dati e i relativi strumenti, ovvero:
1. Report complessivo degli interventi di mediazione, comprensivo delle seguenti voci:
 data della scheda di richiesta
 scuola richiedente
 polo Start
 contenuto della richiesta
 numero di ore assegnate
 mediatore coinvolto
 numero di ore svolte
 scheda di verifica delle insegnanti
 scheda di verifica del mediatore
Il report è stato aggiornato in tempo reale e ha permesso di avere sempre un utile quadro delle
richieste, del numero delle ore utilizzate, dei mediatori impegnati, della documentazione
consegnata.
2. Documentazione cartacea di ogni intervento di mediazione, suddivisa per richiesta.
Ogni cartellina comprende: la scheda di richiesta, la scheda di verifica delle insegnanti e del
mediatore, la corrispondenza con le insegnanti e con il mediatore.
3. Time sheet dei mediatori
Compilato mensilmente, riporta data, orario, luogo e contenuto dell’attività.
4. Agenda cartacea degli interventi.
Sono stati riportati tutti gli interventi assegnati e ciò ha permesso di avere un quadro giornaliero
degli impegni assegnati ai mediatori, nonché di risolvere velocemente eventuali disguidi
organizzativi.
L’intreccio tra tutti gli strumenti utilizzati, l’aggiornamento costante e la lettura trasversale dei dati
che man mano emergevano si è rivelato un modo efficace di procedere e di ottenere informazioni.
Valga quale esempio il monitoraggio sulle ore utilizzate che, ad un certo punto dell’anno, fatte le
dovute proiezioni sul numero di ore da utilizzare/ipotesi su nuove richieste, ha permesso di
ripensare a settori non ancora coinvolti (es: le attività dei Centri estivi) proponendo azioni concrete
(traduzione di opusoli informativi).
Passiamo ora ad una sintetica analisi delle varie tabelle, sottolineando che i dati si riferiscono al
periodo 25 ottobre 2010 - 30 giugno 2011.
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Tab. 1 Richieste e tipologie di scuola
Richieste
Ore
Interventi
Tipologia scuole
534
2826,
720
Primaria
50*
Secondaria I grado
N°
363
171
Grafico 1. Richieste e tipologie di scuola
La prima considerazione è relativa alla grande differenza tra richieste provenienti dalla scuola
primaria e quelle provenienti dalla scuola secondaria di primo grado. Ad una prima lettura il dato
parrebbe in contrasto con la presenza dei ragazzi neoarrivati che si collocano, per la maggior parte ,
nella fascia d’età della scuola secondaria. L’ipotesi è che la scuola primaria conosca da più tempo
il dispositivo delle mediazione linguistico - culturale e, di conseguenza, l’abbia usato maggiormente
quale strumento di supporto al dialogo con le famiglie e all’integrazione dei ragazzi. La necessità
rilevata e l’auspicio per un prossimo anno è l’allargamento della possibilità di interventi di
mediazione anche alla scuola dell’infanzia, con un’attenzione particolare al passaggio tra scuola
dell’infanzia e scuola primaria, in quanto ottimo contesto per facilitare una precoce accoglienza e
per delimitare e risolvere sul nascere eventuali difficoltà.
Tab.2 Provenienza richieste per poli
Poli Start
Totale
1
2
3
4
(z.1.2.3) (z.4.5) (z.6.7) (z.8.9)
128
56
142
208
534
8
Grafico 2. Provenienza richieste per poli
La differenza di quantità di richieste provenienti dai diversi Poli Start fa chiaramente riferimento
alla presenza, in quelle zone, di scuole con alta percentuale di alunni stranieri ma anche, come è
capitato, alla contestuale attivazione di progetti con interventi simili a questo.
Tab. 3 Tipologia della richiesta
Tipologia della richiesta
N°
Colloqui con genitori
272
(partecipazione assemblea di classe,
presentazione uscita didattica scuola-natura,..)
Colloqui con alunno
12
Traduzioni
11
Consegna schede valutazione
168
Accoglienza alunni neo-arrivati
77*
Orientamento
4
Accompagnamento UONPIA
1
Presenza mensile
7**
Intervento interculturale in classe
1
Totale
553
* i pacchetti di accoglienza per alunni neoarrivati di 8 ore complessive
** i pacchetti mensili di 12 ore complessive
9
Grafico 3. Tipologia delle richieste
Molto interessante è la lettura della Tab.3. relativa alla tipologia delle richieste; tale parte verrà
ampiamente ripresa e sviluppata nel Cap. 4. ma intanto si possono proporre alcune riflessioni. Come
si nota, la maggior parte dei bisogni delle scuole sono relativi al rapporto con le famiglie straniere
(colloqui con genitori) e alla prima accoglienza di alunni neo-arrivati e/o con difficoltà linguistiche
o di inserimento. Come già accennato, tale dato è congruente con gli obiettivi e le aspettative del
progetto, ovvero favorire l’accoglienza e l’integrazione scolastica dei minori stranieri neo-arrivati e
facilitare la comunicazione e lo scambio tra famiglie immigrate e operatori della scuola.
Un accenno particolare merita invece la voce consegna schede di valutazione, seconda in assoluto.
Questa voce comprende le azioni di interpretariato orale durante due momenti dell’anno scolastico:
febbraio (schede intermedie) e giugno (schede finali).
Sono momenti che le scuole programmano con largo anticipo e che hanno un’organizzazione
abbastanza rigida o, perlomeno, difficile da modificare, in cui è prevista la presenza di molte
famiglie nell’arco di pochissime ore, con un tempo minimo dedicato ad ognuna e con la necessità di
“passare concetti”, a volte anche delicati o spinosi, attraverso la traduzione.
Il mediatore si trova così a dover tradurre velocissimamente parole, significati ed indicazioni, con il
risultato di non riuscire, spesso, a svolgere un efficace lavoro. Più volte, sia durante gli incontri di
gruppo che individualmente, i mediatori hanno segnalato tale disagio, chiedendo la possibilità di
riservare un “momento dedicato” o, almeno, un tempo diverso alla comunicazione con le famiglie
straniere (per la maggior parte cinesi ed arabe). Di ciò e di possibili cambiamenti si è discusso
anche nel focus group svolto con le insegnanti ma pare che non siano possibili sostanziali modifiche
organizzative.
Altra voce da approfondire è quella relativa agli interventi interculturali in classe (ovvero ad attività
di animazione e di informazione sulle culture altre rivolte a tutto il gruppo classe). Pur essendo un
utile momento è stato assolutamente sottoutilizzato, forse perché non esplicitamente elencato nella
prima comunicazione fatta alle scuole sulle possibilità offerte dal Progetto. L’unico intervento
richiesto è stato effettuato “a due voci”, con la presenza contemporanea del mediatore peruviano e
della mediatrice filippina, offrendo ad alunni ed insegnanti un’azione originale ed apprezzata.
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Il gruppo dei mediatori ha proposto di inserire tale tipologia di azione nei “pacchetti accoglienza” in
quanto, a loro parere, se ben integrato con altre attività di classe e con un apposito intervento di
mediazione, può contribuire a creare un clima favorevole all’integrazione degli alunni neo-arrivati
attraverso la destrutturazione degli stereotipi e la presentazione degli aspetti positivi di culture
sconosciute.
Il dato relativo agli interventi di accompagnamento ad altri servizi (Uonpia) può trarre in inganno
ed è stato oggetto di numerose riflessioni con il gruppo mediatori. Parrebbe infatti che solo una
richiesta sia giunta allo Sportello ma il dato può essere letto sotto un duplice aspetto. Da una parte,
nella voce “colloqui con i genitori” spesso si sono date indicazioni per l’orientamento verso altri
servizi, Uonpia compresa. Dall’altra, la Uonpia ha già in essere una convenzione con una
Cooperativa di mediazione e quindi garantisce tale servizio al suo interno, motivo per il quale non
è necessaria la sovrapposizione di altre figure.
Per ultimo, un approfondimento sulla presenza mensile dei mediatori nelle scuole. Il continuo
monitoraggio, la lettura dell’andamento del progetto citati sopra, intersecati con il confronto con il
gruppo mediatori hanno evidenziato, ad un certo punto dell’anno scolastico, come fosse necessario
non solo continuare la realizzazione di interventi “su chiamata” ma prevedere anche momenti
maggiormente strutturati e continuativi, che dessero l’opportunità da un parte ai mediatori di
seguire più approfonditamente le storie e le evoluzioni degli alunni e dall’altra alle insegnanti di
poter contare su una risorsa certa e stabile. Si sono così strutturati 7 progetti di presenza mensile in
alcune scuole (per un totale di 12 ore per ciascuna scuola), realizzati da n. 6 mediatori, delle
seguenti provenienze: 3 dalla Cina, 1 dal Marocco, 1 dalle Filippine e 1 dalla Romania.
Le verifiche della “presenza mensile” sono state raccolte attraverso la compilazione di diari da parte
dei mediatori (vedere Cap. 3).
Per quanto riguarda le traduzioni, va evidenziato che, sebbene il numero di richieste non sia stato
altissimo, la loro realizzazione ha però comportato molte ore di lavoro perché spesso i documenti da
tradurre erano lunghi e complessi.
Il numero delle richieste di traduzione pervenute allo Sportello Mediante sono state 24.
Di seguito elenchiamo alcuni esempi di documenti tradotti:
 “Libretto genitori”
Opuscolo informativo su come funziona la scuola primaria e secondaria di primo
grado in Italia;
 “Alle famiglie dei bambini stranieri neo-arrivati” - Polo Start 2
Opuscolo informativo sui servizi scolastici e socio-sanitari delle zone 4 e 5 di
Milano;
 Brochure e progetti relativi alle attività proposte dai centri estivi del Comune di
Milano;
 Documenti informativi relativi al funzionamento delle singole scuole: regolamento di
istituto, patto di corresponsabilità educativa, schede di valutazione intermedia e
finale degli alunni neo-arrivati.
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Tab. 4 Le nazionalità
Nazionalità richieste
Albania
Bangladesh
Bolivia
Brasile
Bulgaria
Cina
Ecuador
Egitto
Etiopia
Filippine
Giappone
India
Marocco
Moldavia
Pakistan
Perù
Romania
Sri Lanka
Turchia
Ucraina
Totale
N°
3
39
1
4
1
220
1
65
1
35
3
1
57
4
2
30
18
40
5
4
534
Grafico 4. Le nazionalità richieste
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Tab. 5 Richieste per aree geografiche
Aree geografiche
N°
richieste
Europa
30
Asia
345
Sud America
36
Africa
123
Totale
534
Grafico 5. Le aree geografiche
Come evidenziato nel Cap. 4., oltre alle nazionalità già presenti da tempo (Filippine, Egitto, Perù,
Cina, Ecuador, Sri Lanka, Romania, Marocco), negli ultimi tempi nella città di Milano, si sono
aggiunti “nuovi” contesti di origine quali: Moldavia, Ucraina, Bangladesh.
Da qui la differenziazione delle provenienze degli alunni e famiglie per le quali sono stati richiesti
ed attivati interventi di mediazione. Particolare rimane la situazione della comunità cinese, da
tempo presente in città, che presenta ancora grosse difficoltà di comunicazione linguistica.
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3. I mediatori e le mediatrici
3. 1. Chi sono
Il gruppo dei mediatori e delle mediatrici che ha lavorato nel Progetto è stato selezionato secondo
alcuni criteri prioritari:
 lingue richieste;
 formazione;
 adesione al metodo e modello proposto;
 disponibilità al lavoro “su chiamata”.
Le scuole milanesi, ormai da tempo multiculturali, rivestono un carattere di “pluralità etnica,
linguistica e culturale” come citato ed approfondito nel cap. 4. Da ciò ne consegue la presenza di
molteplici provenienze e lingue e la relativa necessità di un gruppo mediatori capace di far fronte
alle richieste differenziate.
La scelta delle lingue e nazionalità dei mediatori è stata fatta a partire da tali elementi e dall’analisi
dell’esperienza e dei dati dello scorso anno scolastico.
Si è così formato un gruppo di 31 persone (di cui 7 mediatori e 24 mediatrici), provenienti da 18
Paesi differenti, con una competenza per 23 lingue.
Tab. 6 Provenienze /Lingue mediatori
Paese di provenienza
N. mediatori
Albania
Bangladesh
1
Brasile
Cina
1
Egitto
Etiopia
1
Filippine
India
1
Italia
Marocco
2
Moldavia
Nigeria
Perù
1
Russia
Sri Lanka
Turchia
Ucraina
-
N. mediatrici
2
1
6
2
2
1
1
2
1
1
1
1
1
1
1
Lingue parlate / utilizzate
albanese
hindi, urdu, angla
portoghese
cinese
arabo
amarico, digrigno
tagalog
hindi
giapponese
arabo
russo, rumeno
edo
spagnolo
russo, ucraino
cingalese
Turco
ucraino
Tutti i mediatori/ mediatrici coinvolti nel progetto possiedono una formazione di base e molti hanno
svolto aggiornamenti e approfondimenti in itinere; due mediatrici stanno frequentando il Corso di
Laurea in Mediazione Linguistico Culturale. E’ ormai assodato, infatti, che diventare mediatori e
mediatrici per professione non è facile e non dipende solo dalla propria volontà o da scelte
individuali. Il quadro delle possibilità formative è ampio, articolato e contraddittorio e soffre di un
momento di incertezza, legato all'attesa del riconoscimento del profilo professionale e del
conseguente percorso di studi. Ma certa è la consapevolezza della necessità di una formazione
qualificante per i mediatori/trici e di un percorso, successivo all'iter di base, che approfondisca e
potenzi le acquisizioni possedute e aiuti a riflettere sull'esperienza concreta.
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Oltre la formazione di base e/o specializzata, la quasi totalità dei componenti il gruppo ha
esperienze di lavoro di mediazione (a volte da lunghissimi anni) in diversificati ambiti: scolastico,
sociale, sanitario, educativo. L’intreccio delle varie caratteristiche (formazione di base professionale
ed universitaria; aggiornamenti in itinere; ambiti lavorativi diversificati; lunga esperienza) ha
costituito un patrimonio per il gruppo ed ha permesso, soprattutto nei momenti di formazione e di
incontro, di fornire buoni contributi al lavoro di tutti.
Il modello di lavoro proposto, deducile dall’iter metodologico, dalle attività previste a supporto
delle azioni di mediazione e dalle opportunità fomite ai mediatori (in gruppo e singolarmente),
prende origine da un’idea di mediazione come una professione al servizio di scuole, famiglie,
alunni stranieri ed italiani.
In altri termini, non una mediazione “a spot”, come “ultima spiaggia” o sempre necessaria ma, al
contrario e per quanto possibile, una mediazione pensata, valutata e che possa lasciare “traccia” del
proprio passaggio. Perché ciò avvenga è allora indispensabile, per esempio, realizzare interventi in
cui i mediatori tutelino il tempo per la progettazione e la verifica; partecipino agli incontri di
formazione, coordinamento e supervisione; siano disponibili e rivedere il contenuto e il metodo
delle proprie azioni, anche attraverso momenti di verifica individuale.
Il progetto Mediante, come già evidenziato nel Cap. 1, ha previsto azioni “su richiesta” delle scuole
che, seppur programmate con almeno 15 giorni di anticipo, non sono state sempre di agevole
realizzazione per i mediatori, spesso impegnati in altri contesti. Questo è un classico nodo critico
dei progetti che prevedono un tipo di mediazione “a chiamata” e non “in presenza”; la flessibilità
richiesta ai mediatori nel momento dell’adesione al progetto ha costituito un elemento di selezione
importante, il cui rispetto ha permesso la realizzazione delle richieste pervenute.
3.2 Le attività svolte
Nel capitolo 2, relativo ai dati e nel capitolo 4, relativo alle richieste delle scuole, vengono
analizzate ed approfondite le azioni che i mediatori hanno svolto.
Qui preme solo sottolineare alcuni aspetti generali che rafforzano la caratteristica di flessibilità del
lavoro di mediazione, nonché la necessità di possedere competenze differenziate in relazioni alle
variegate azioni previste.
Le attività richieste ai mediatori del Progetto hanno compreso:
a) Interventi di mediazione linguistico culturale
- mediazione linguistico culturale;
- interpretariato orale (momenti di consegna delle schede di valutazione);
- traduzione scritta (avvisi, documentazione ecc);
- orientamento all’uso dei servizi sul territorio;
- interventi interculturali in classe.
b)
-
Attività di formazione, coordinamento, supervisione
partecipazione agli incontri di gruppo;
incontri singoli di verifica e/o supporto al lavoro;
incontri singoli di verifica degli aspetti amministrativi.
c)
-
Redazione di documentazione scritta:
schede di verifica degli interventi;
diari di presenza nelle scuole;
relazione finale.
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Si può dunque affermare che le azioni che i mediatori hanno svolto all'interno del Progetto
possono essere collocate su differenti piani a seconda degli obiettivi che si prefiggono e dei
soggetti che coinvolgono.
Tab. 7 Piani di intervento
Piano orientativo e
informativo
Informazione alle famiglie
Orientamento nel servizio (conoscenza delle funzioni, orari, modalità di
accesso);
Orientamento nel territorio (conoscenza dei servizi)
Informazione agli insegnanti sui contesti di origine degli alunni stranieri:
organizzazioni sociali, scolastiche, sanitarie
Orientamento e accompagnamento delle famiglie straniere verso altri servizi
Piano linguistico e
comunicativo
Traduzione orale e scritta
Esplicitazione e decodifica di messaggi verbali e non verbali
Partecipazione ai colloqui
Piano culturale e
interculturale
Informazione sui contesti d’origine: organizzazione scolastica, sistemi
familiari…
Piano psicosociale e
relazionale
Attenzione alla relazione
Prevenzione del sorgere di malintesi
Collaborazione alla ricerca di risposte e soluzioni
Le azioni di mediazione sono state rivolte a differenti destinatari: le famiglie, gli alunni stranieri, le
classi, gli insegnanti. Vediamo in generale quali sono le funzioni svolte a favore di ogni gruppo.
Tab. 8. Destinatari
Nei confronti delle
famiglie
Accoglienza e orientamento.
Informazioni relative al sistema scolastico e alle regole della scuola (orari,
modulistica, documentazione).
Orientamento ed accompagnamento verso altri servizi.
Traduzione orale e scritta:, avvisi, comunicazioni.
Nei confronti degli alunni
stranieri
Accoglienza e supporto all’inserimento
Informazioni relative alle regole della scuola
Nei confronti del gruppo
classe
Attività di animazione interculturale
Nei confronti degli
insegnanti
Traduzione scritta ed orale
Informazione relativa ai contesti di origine e provenienza delle famiglie di
alunni stranieri
Collaborazione alla gestione della situazione
Nei confronti della scuola
Modulistica tradotta, materiali plurilingue…
Partecipazione alle iniziative della scuola
Nei confronti del Progetto
Documentazione degli interventi effettuati
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3.3. La formazione, il coordinamento, la supervisione
I mediatori devono avere “robuste” competenze e una forte professionalità e vi è ormai ampio
accordo su una formazione “ideale” articolata su tre piani, ovvero di base, specifica e in itinere.
Accanto all’aggiornamento sui contenuti, dovrebbe essere inoltre necessario prevedere momenti
di supervisione dell’attività lavorativa.
Abbiamo visto che i mediatori del progetto dovevano possedere, quale elemento di selezione, una
formazione di base; molti possedevano anche formazioni specifiche e settoriali. Il Progetto ha
dunque fornito loro incontri di formazione iniziale, supervisione singola e in gruppo e ha garantito
il coordinamento delle attività.
Sono stati svolti 6 incontri di gruppo, con cadenza bimestrale, di tre ore ciascuno.
Inoltre si sono effettuati 3 incontri singoli, con due mediatrici.
La tabella seguente riassume l’attività di formazione svolta.
Tab. 9 Incontri gruppo mediatori
Date incontri
Ordine del giorno
6 ottobre 2010
Presentazione del progetto
Formazione
11 novembre 2010
La “Figura del mediatore”
I dati della scuola italiana
Prima analisi delle richieste di mediazione pervenute allo Sportello
Discussione e confronto
15 dicembre 2010
Presentazione dei “casi” seguiti suddivisi per destinatari: ragazzi, famiglie e
insegnanti
Riflessioni sui risultati conseguiti e su eventuali punti critici evidenziati
Aspetti amministrativi ed organizzativi dello Sportello
3 febbraio 2011
Analisi interventi
Approfondimento sul profilo del mediatore nella scuola
Aspetti amministrativi
30 marzo 2011
Stato del progetto Mediante (dati sugli interventi di mediazione; focus con gli
insegnanti; dispensa finale)
Verifica degli interventi di mediazione in atto (interventi individuali, presenza
mensile nelle scuole)
Comunicazioni sul proseguimento del progetto
Verifica documentazione (time sheet, schede verifica)
9 giugno 2011
Verifica conclusiva progetto
Relazione finale
Materiali
Verifica amministrativa
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In aggiunta, sono stati effettuati tre incontri individuali:
 n. 2 incontri con una mediatrice cinese finalizzati al chiarimento e alla ridefinizione del suo
ruolo nell’intervento previsto;
 n. 1 incontro con una mediatrice cinese per l’analisi di una situazione di un alunno
particolarmente problematica.
Per quanto riguarda l’approfondimento formativo relativo alla tematica del progetto, durante il
primo incontro si sono affrontate le seguenti questioni:
1) La figura del mediatore: confronto e segnalazione di materiali sul tema della mediazione
interculturale;
2) I dati della scuola italiana
I materiali segnalati, distribuiti e/o messi a disposizione nel corso del Progetto sono stati:
-
-
-
-
-
Casadei S., Franceschetti M., (a cura di) ( 2009), Il mediatore culturale in sei Paesi europei
(Italia, Francia, Germania, Grecia, Regno Unito e Spagna). Ambiti di intervento, percorsi
di accesso e competenze, Unione Europea – Fondo Sociale Europeo - Ministero del Lavoro,
della Salute e delle Politiche Sociali - Isfol.
Piano per l'integrazione nella sicurezza. Identità e incontro. - A cura del Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dell'Interno, Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca - Giugno 2010
Bibliografia sulla mediazione interculturale (scaricabile dal sito www.centrocome.it) e
relativa possibilità di consultazione testi
Articolo: Luatti L. (2010), “Mediazione linguistico-culturale: cosa bolle in pentola”, in
“Dossier mediazione interculturale. Le principali novità” in “Agorà. Paesaggi dell’
intercultura. Magazine a cura di Lorenzo Luatti” www.vanninieditrice.it/agora_home.as
Vademecum per gli interventi di mediazione nella scuola,a cura di Graziella Favaro ( tratto
da Favaro G., Fumagalli M., (2004), Capirsi diversi. Idee e pratiche di mediazione
interculturale, Carocci, Roma.
Testo: Lorenzo Luatti, Mediatori atleti dell’incontro. Luoghi, modi e nodi della mediazione
interculturale, Vannini editrice, Gussago, 2011, pp. 198 (coll. “Agorà_Studi. Ricerche e
pratiche sull’intercultura”)
In generale, gli incontri hanno avuto una partecipazione qualitativa di buon livello anche se alcuni
mediatori, non hanno potuto garantire una presenza continuativa. Durante le discussioni sono
emerse alcune tematiche (che si possono ritrovare ed approfondire nei verbali in allegato) sulle
quali si è concentrata l’attenzione. In particolare:
 importanza del lavoro di accoglienza per gli alunni neo-arrivati e la necessità di ampliare
le ore del “pacchetto accoglienza”.
 Necessità di realizzare incontri informativi con le referenti intercultura/ insegnanti sul
ruolo del mediatore e su prassi di lavoro condivise.
 Importanza di momenti di animazione/informazione interculturale nelle classi, da
proporre all’interno del pacchetto accoglienza (in questo progetto ne è stato realizzato
solo uno).
 Apertura di una riflessione con le insegnanti sulle segnalazioni eccessive di bambini
stranieri alla Uonpia.
 Necessità di un maggior coinvolgimento delle famiglie straniere.
 Utilità del lavoro congiunto (insegnanti - mediatori ) sull’orientamento scolastico, anche
attraverso l’utilizzo di materiale tradotto all’interno del Progetto (Libretto Genitori sul
funzionamento della scuola in Italia)
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Gli incontri hanno dunque confermato la necessità di garantire ai mediatori uno spazio di
riflessione, pensiero, confronto e riprogettazione sulle azioni in corso, mettendo in rete informazioni
utili a tutti.
(vedi allegato n. 2: verbali degli incontri dei mediatori)
3.4. La documentazione prodotta (schede di verifica, diari, relazioni)
La documentazione relativa agli interenti effettuati è un efficace supporto per una professione,
quella del mediatore, che si basa soprattutto sul “fare” (come molte professioni del sociale) e stenta
a riconoscere il valore dello “scrivere” quale strumento di comunicazione e riflessione, oltre che
traccia del lavoro svolto.
Anche per tali motivi, ma soprattutto per effettuare una corretta valutazione e monitoraggio del
lavoro in atto, il Progetto ha previsto e richiesto ai mediatori la compilazione e la redazione di
alcuni strumenti scritti:
- le schede di valutazione degli interventi effettuati;
- il diario della presenza mensile nelle scuola;
- una relazione finale
Le schede di valutazione degli interventi effettuati
Per ogni attività svolta ai mediatori è stata richiesta la compilazione della scheda ( citata nel Cap. 1
e inserita in allegato), volta a verificare l’efficacia dell’intervento, i punti di riuscita e gli eventuali
nodi critici.
Le schede riconsegnate dai mediatori sono state 358 (pari al 64% del totale delle richieste).
In relazione alla percentuale non altissima va considerato:
- a volte una stessa scheda ha riguardato più interventi;
- alcune attività (es: presenze mensili) sono state documentate attraverso i diari;
- le traduzioni scritte non necessitavano di scheda di verifica.
Per quanto riguarda il contenuto delle verifica, in generale sono stati segnalati come punti critici
alcune situazioni ricorrenti:
- impossibilità di svolgere l’intervento per ritardi o assenze dei genitori;
- richieste di mediazione un po’ tardive;
- pacchetto di ore a disposizione insufficiente rispetto all’obiettivo.
Molti sono stati comunque i giudizi positivi e la valutazioni di soddisfazione per la riuscita delle
azioni. Da segnalare che, a volte, i mediatori e gli insegnanti hanno redatto congiuntamente la stessa
scheda di valutazione e ciò potrebbe essere un’indicazione per il futuro, in quanto unico strumento
che diventerebbe a pieno titolo una modalità di valutazione complessiva.
Il diario della presenza mensile nelle scuola
L’attività di ” presenza strutturata” in alcune scuole si è svolta nei mesi di marzo, aprile e maggio.
Al termine di ogni momento di presenza mensile e a conclusione dell’intero monte - ore il
mediatore ha redatto una breve relazione, seguendo la traccia in tabella.
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Tab. 10 Traccia per i diari
Diario dell’attività di mediazione – Presenza mensile
Mediatrice /mediatore
Scuola
Insegnante di riferimento
Mese di marzo/aprile/maggio
Data
Orario
Luogo in cui si è svolta l’attività (es: classe, aula dedicata, aula insegnanti…)
È stata fatta una programmazione con l’insegnante per decidere le attività da svolgere?
Al termine è stata fatta una verifica con l’insegnante dell’attività svolta?
Attività svolta:
- verso gli alunni
- verso le insegnanti
- verso i genitori
- verso la scuola
Note e commenti
Per ogni alunno seguito
Breve storia dell'alunno
Perché é stata richiesta la mediazione?
Qual è stato il primo intervento del mediatore?
Evoluzione dell'inserimento del bambino/del ragazzo
Osservazione conclusiva
Note e commenti
La lettura dei diari ha evidenziato alcune linee comuni nella realizzazione dell’azione di
mediazione.
Innanzitutto la programmazione e la verifica sono sempre state effettuate e mediatori ed insegnanti
hanno trovato tempi e modi di scambiarsi opinioni sull’efficacia e la riuscita degli interventi.
L’attività è stata prevalentemente svolta a favore di alunni e genitori e la presenza del mediatore è
stata favorevolmente accolta dagli alunni. Scrive una mediatrice: “Il ragazzo da quando ha saputo
che c’è la mediatrice che l'aiuta viene la scuola abbastanza regolarmente, e segue le lezioni
volentieri”
In tutte le situazioni si sono raggiunti gli obiettivi prefissati e la presenza mensile è stata
apprezzata.
I nodi critici di questa attività, riscontrati però solo in alcune scuole, hanno riguardato:
- la non omogeneità e continuità dell’intervento di mediazione da un mese all’altro;
- la grande quantità di richieste di intervento (colloqui con genitori, affiancamento ad
alunni…) nelle ore di presenza;
- le azioni hanno funzionato sui “casi singoli”, ma non sono servite quale stimolo per
una modifica organizzativa più generale o per apportare cambiamenti alla
metodologia e agli strumenti utilizzati dalla scuola, criticità che comunque è
generale a tutti gli interventi di mediazione.
Una menzione particolare merita il “report” sull’unica attività interculturale svolta (vedi Cap. 2),
che, anche se non rientra a pieno titolo nella categoria dei “diari”, ha ben documentato l’esperienza
vissuta, fornendo preziosi spunti di riflessione.
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Di seguito riportiamo il resoconto del mediatore peruviano:
Abbiamo avuto l’opportunità di essere presenti, dopo un breve colloquio con le insegnanti, in una classe con
una considerevole presenza di bambini di provenienza straniera. Dal Congo alla Bolivia, dall’Ecuador
all’Egitto, da Santo Domingo al Perù. Credo di avere recepito ad un certo punto che i bambini italiani
fossero una incuriosita minoranza. Una classe dove mi sono sentito subito a mio agio.
Dopo una breve presentazione di noi mediatori nelle nostre rispettive lingue, spagnolo e filippino,
cominciamo a strappare i primi sorrisi di questo attento gruppo. Gli sguardi di questi bimbi s’incrociano
chiedendosi che cosa mai avremmo detto. Qualche bambino italiano vanta una certa conoscenza dello
spagnolo, mentre gli ispanofoni rimangono in silenzio osservando la reazione dei compagni. Il sottofondo si
riempie di commenti sul fatto di avere capito; un po’ meno quando si presenta la collega filippina. Cala il
quasi totale silenzio, nessuno, tranne due bambini filippini, ha capito quelle poche frasi dette dalla
mediatrice. E qua approfittiamo per introdurre quel che faremo in quelle due ore. Usando la lingua che ci
accomuna tutti in classe, incominciamo a chiedere che cosa avevano sentito, che cosa avevano provato
ascoltando una persona che parlava una lingua diversa. Le risposte, anche se potevano sembrare scontate,
erano accompagnate da una carica sensibile e solidale, partendo dal proprio sentimento ma riportato a
quello che poteva essere il vissuto del compagno straniero. Abbiamo sottolineato, volutamente, che
l’obiettivo della nostra presenza era di mettere a fuoco l’importanza per questi bambini e ragazzi, di essere
accolti e sostenuti in modo adeguato, di essere una fonte di ricchezza e non numeri in più, di quanto può
essere prezioso dedicare alcuni minuti al compagno che non capisce ancora la lingua italiana, di quanto
uno può imparare da quel bambino di cultura e abitudini diverse, di quanto la nostra memoria, passati gli
anni, ci ricorderà con immenso piacere i momenti di gioco, di studio e perché no, anche di momenti di
difficoltà vissuti con i nostri compagni, stranieri e non.
Capiamo a questo punto che possiamo cominciare. Inizio con la solita domanda che in tanti si fanno: perché
noi peruviani, noi sudamericani, parliamo lo spagnolo? E qua inizia un racconto, quasi un monologo del
prima, durante e dopo la conquista spagnola. A singhiozzo ci diamo il cambio con la mia collega filippina,
che a sua volta racconta e descrive il suo paese anche da un punto di vista storico e culturale.
L’interesse cresce in classe e l’intervento prende la strada dell’interazione. Domande e momenti di racconto
della propria esperienza arrivano a raffica, soprattutto quando parliamo di cibo, musica e cose in comune
che possiamo avere tutti noi i presenti. Ci soffermiamo su un aspetto emerso nello scambio d’informazioni,
rilevante nella relazione fra i pari: il linguaggio metaverbale, i gesti.
Avvertiti dalle insegnanti di un problema di fraintendimento tra gli alunni riguardo a determinati gesti e
frasi interpretati in modo sbagliato, abbiamo cominciato insieme alla collega filippina, a spiegare e
“tradurre” gesti normalmente usati in alcuni paesi e sconosciuti in Italia. Con un briciolo di divertimento
affrontiamo anche questo, strappando risate ma puntando insistentemente sul fare capire al gruppo che
tante volte ci sentiamo “minacciati” da frasi o da gesti che in realtà vogliono dire tutto il contrario.
Cerchiamo nel possibile, malgrado lo scarso tempo a disposizione, di indurre alla riflessione su questo tipo
di problematiche.
All’enorme curiosità dei ragazzi si aggiunge quella dei due insegnanti che ci affiancano, creando così un
contenitore de idee e informazioni, di scambio e ripasso di quello che si studia in classe. Uno spazio dove
prevale la solidarietà, il rispetto e la conoscenza dell’altro. Una conoscenza che arricchisce tutti.
Sono passate più di due ore e dobbiamo andare. Mentre ci salutiamo, ci vengono incontro alcuni ragazzi
che ci chiedono insistentemente quando ci rivedremo di nuovo. Tra loro non ci sono stranieri, questi, sono
rimasti lì a guardarci con una certa complicità. Gli altri intorno a noi continuano a farci domande sui nostri
paesi.
La relazione finale
Al termine del Progetto è stato proposta ad ogni mediatore la stesura di una relazione seguendo una
traccia comune (Tab. 11), discussa in un incontro di gruppo e finalizzata a documentare
l’esperienza e l’attività lavorativa, a fornire ulteriore elementi di verifica e a evidenziare i punti di
forza e i nodi critici dell’attività svolta.
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Tab. 11 Traccia per la relazione finale
Traccia per relazione finale
Mediatore –mediatrice:
Azioni di mediazione
Compilare un riquadro per ogni scuola in cui si è lavorato
Scuola:
Periodo lavorativo:
Luogo in cui si è svolta l’attività (es: classe, aula dedicata, aula insegnanti…):
È stata fatta una programmazione con le/gli insegnanti per decidere le attività da svolgere?
Al termine è stata fatta una verifica con le/gli insegnanti dell’attività svolta?
Attività svolta:
- verso gli alunni
- verso le insegnanti
- verso i genitori
- verso la scuola
Funzioni di mediazione svolte:
Risultati ottenuti
Criticità riscontrate
Note e commenti
Le storie
Individuare due situazioni di alunni/alunne seguite
Storia
Nazionalità dell’alunno/alunna
Età
Motivo della richiesta di mediazione
Racconto dell’intervento di mediazione
Risultati conseguiti
Punti di forza
Punti di debolezza
Note e commenti
Sono state redatte 20 relazioni che, in generale, hanno rispecchiato e sottolineato gli aspetti di
dibattito già affrontati durante tutto il Progetto, mettendo in evidenza criticità ma anche
sottolineando la riuscita degli interventi.
Citiamo alcuni commenti e proposte:
 sarebbe necessario concedere più ore di mediazione per ogni bambino,
soprattutto per i ragazzi della scuola secondaria perché la barriera linguistica
crea numerose difficoltà nello studio e nella comunicazione;
 é molto importante lavorare anche a livello affettivo e di socializzazione con gli
altri, permettere di valorizzare la cultura, le capacità individuali dell’alunno neo
arrivato;
 è necessario lavorare molto sul rispetto delle regole scolastiche, sulle diversità
culturali, l’accettazione degli altri, la convivenza sociale;
 è indispensabile lavorare con la famiglia per creare un rapporto di collaborazione
e fiducia.
Interessanti sono alcune “storie” scelte dai mediatori che riportano l’intreccio tra necessità delle
scuole, degli alunni, delle famiglie e intervento di mediazione.
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Ne riportiamo alcune a titolo esemplificativo:
Nazionalità dell’alunno: turca
Età: 7
Motivo della richiesta di mediazione: colloquio con il genitori e consegna scheda di valutazione
Racconto dell’intervento di mediazione:
In questo caso, le insegnanti hanno ritenuto opportuno non ammettere il bambino alla classe successiva,
poiché non era riuscito a conseguire gli obbiettivi prestabiliti. Dopo una dettagliata spiegazione alla madre
sui motivi di tale scelta (il bambino non aveva frequentato la scuola dell'infanzia perciò si trovava in un
contesto del tutto nuovo e per di più con una lingua a lui sconosciuta), si scopre che il bambino, il quale si
pensava fosse neo arrivato dal paese d'origine, in realtà si trovava in Italia già da anni, ma che non era mai
stato fuori dal contesto “casa”. Inoltre, si scopre anche che la famiglia non vive in un contesto molto agiato
e per di più il padre sembra disinteressato e poco presente all'andamento scolastico del figlio.
Risultati conseguiti: il genitore ha compreso l'importanza di tale scelta e le insegnanti sono convinte che il
bambino potrà ripetere l'anno scolastico senza alcuna difficoltà.
Punti di forza: è stata un'occasione per comprendere meglio la situazione del bambino e il contesto in cui
vive.
Punti di debolezza: nonostante le insegnanti conoscessero il bambino da un anno e avessero avuto altre
occasioni per parlare con il genitore, non avevano mai avuto occasione di chiedere del passato dell'alunno,
poiché pensavano che fosse neo arrivato.
Note e commenti: si poteva richiedere l'intervento della mediatrice (necessaria soprattutto nella prima
accoglienza) per affiancare il bambino, affinché potesse non solo aiutarlo nella mera comprensione della
lingua italiana, ma anche per ambientarlo in un contesto che per lui era del tutto sconosciuto.
Nazionalità- Moldava.
Età: 14 anni
Motivo della richiesta di mediazione: come neo arrivata l’alunna ha incontrato delle difficoltà linguistiche
ma anche alcuni problemi di integrazione.
Racconto dell’intervento di mediazione.
L’alunna è arrivata in Italia per ricongiungersi con la sua famiglia che prima ha lavorato in Portogallo e
poi si è trasferita in Italia. Per lei è stato un inserimento forzato anche perché essendo stata separata dai
genitori da piccola ha fatto tanti sforzi per accettare la vita insieme a loro. All’inizio ha avuto molta
nostalgia per il paese di origine, per i nonni e soprattutto per gli amici rimasti nel suo paese. I genitori non
le rifiutano niente e tante volte esagerano con dei regali costosi (telefonino ultimo modello , Ipod, vestiti..)
Tutto questo ha creato degli atteggiamenti problematici sia nei confronti dei compagni di classe che con gli
insegnanti.
Dal suo paese è arrivata con un buon livello didattico .
La ragazza ha imparato in fretta la lingua italiana. Si esprime bene e prova anche ad affrontare i testi di
studio. È stata aiutata durante i laboratori di L2 , soprattutto in grammatica, spiegandole le interferenze e le
differenze delle strutture grammaticali tra madre lingua/italiano; sono stati utilizzati testi facilitati in
scienze, antologia, storia. La ragazza è stata aiutata a fare la tesina per l’esame di Licenza Media.
Risultati conseguiti.
L’alunna ha fatto progressi nello studio della lingua italiana, si è ben integrata e ha fatto amicizia con
diversi compagni di classe, però preferisce la compagnia dei ragazzi connazionali, romeni e moldavi. Si è
lavorato molto sugli atteggiamenti ed è riuscita a cambiare in modo radicale.
Punti di forza.
I risultati positivi sono dovuti anche al fatto che la ragazza è molto intelligente e ha avuto una buona
risposta alla presenza del mediatore.
Punti di debolezza
Le ore di intervento di mediazione sono state poche per arrivare a risultati maggiormente efficaci
Note e commenti
La ragazza non ha fatto una scelta consapevole della scuola superiore non essendo in grado di capire la
struttura della scuola italiana.
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Come si nota, la scrittura ha dato la possibilità ai mediatori di riflettere sulla storia dell’alunno, ma
anche sull’intervento effettuato, evidenziando questioni di metodo e proponendo correttivi per
migliorare l’efficacia della mediazione.
24
4. I mediatori a scuola. Le domande, gli interventi, i protagonisti
Il progetto Mediante ha messo a disposizione delle scuole primarie e secondarie di primo grado
milanesi la risorsa della mediazione linguistico - culturale con l’obiettivo di migliorare la relazione
educativa tra lo spazio scolastico e quello famigliare e di sostenere un percorso positivo di
integrazione degli alunni stranieri e, in particolare, di coloro che hanno vissuto la migrazione in
tempi recenti.
Nelle note che seguono diamo uno sguardo al contesto scolastico milanese nel quale si è collocato
l’intervento di mediazione, alle trasformazioni in atto e alle caratteristiche della popolazione
straniera e analizziamo le domande e i bisogni di mediazione, dando voce ai protagonisti
dell’incontro educativo.
4.1 In quale scuola: il contesto della mediazione
La scuola milanese è ormai da tempo multiculturale, abitata da bambini e ragazzi che hanno origini
che si collocano altrove e che conducono qui, in parte o totalmente, la loro scolarità. Come si
presenta oggi la situazione di multiculturalità di fatto? L’analisi dei dati riferiti agli anni scolastici
recenti indica alcune caratteristiche e tendenze che presentiamo di seguito.
Si assiste a Milano, come nel resto dell’Italia, ad un assestamento delle presenze
straniere con una crescita annua ancora importante, ma più contenuta, rispetto agli anni precedenti.
L’incremento percentuale da un anno all’altro, che in passato aveva toccato punte fino al 20%, si è
stabilizzato su livelli “fisiologici” più bassi ed è intorno al 7% nel 2009/10.
- Il fattore di crescita della popolazione scolastica non italiana più determinante non deriva
più tanto dagli arrivi di minori dal Paese d’origine per ricongiungimento famigliare, i quali
vengono inseriti a scuola subito dopo l’ingresso in Italia, ma è rappresentato soprattutto
dall’inserimento scolastico di coloro che sono nati qui e che presentano un iter di inserimento
scolastico del tutto simile agli italiani. Soprattutto nella scuola primaria e nella secondaria di
primo grado, l’inserimento degli alunni neo arrivati (NAI, neo arrivati in Italia) si sta nel tempo
riducendo, mentre maggiormente interessata è oggi la scuola secondaria di secondo grado a
causa del ricongiungimento famigliare di figli che si collocano soprattutto nella fascia di età
adolescenziale.
La scuola milanese conferma chiaramente il suo carattere di pluralità etnica,
linguistica e culturale. Sono infatti pochi i casi in cui vi è una consistente presenza nelle classi
di una sola nazionalità, mentre la situazione maggiormente diffusa è quella della varietà e della
convivenza nella stessa scuola di bambini e ragazzi che hanno origini, appartenenze e lingue
molteplici. Negli ultimi tempi, alle nazionalità ormai ben consolidate e ormai radicate nella città
(Filippine, Egitto, Perù, Cina, Ecuador, Sri Lanka, Romania, Marocco) si sono aggiunti “nuovi”
contesti di origine quali: Moldavia, Ucraina, Bangladesh.
Uno sguardo ai dati sull’inserimento scolastico degli alunni stranieri nell’anno scolastico 20092010 mostra come le presenze più significative si collochino ancora nella scuola primaria, ma
indica anche il processo di distribuzione in atto su tutti gli ordini di scuola. I dati confermano
inoltre l’inserimento massiccio dei bambini e dei ragazzi stranieri nel territorio lombardo e
milanese, dove, in numeri assoluti, si registrano le presenze nazionale maggiori. (Tab. 12) .
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Tab.12 Alunni stranieri in Italia, Lombardia e provincia di Milano. a.s. 2009-2010
Totale
Infanzia
Primaria
Secondaria I
Italia
673.592 7.5
135.632 8.1
244.457 8.7
150.279
8.5
Lombardia 164.036 12.0 35.759
13.1 61.282
13.5 35.866
13.1
Milano
62.226
11.7 13.120
12.0 22.346
12.6 13.456
12.7
(prov)
Secondaria II
143.224
5.3
31.129
8.5
13.304
9.5
Fonte: MIUR 2010
Le scuole primarie e secondarie di primo grado, all’interno delle quali è stato realizzato il progetto
Mediante si sono organizzate tre anni fa in quattro macro-aree denominate Poli Start (1-2-3-4),
ognuna delle quali raggruppa le zone del decentramento cittadino. In ogni “polo” è stata individuata
la scuola sede, la quale funziona come luogo/risorsa e punto di riferimento per le scuole del
territorio e dove si colloca il docente referente distaccato sul progetto.
Un tavolo di lavoro inter-istituzionale, composto dai quattro dirigenti scolastici delle scuole sede
del “polo”, il Comune di Milano e l’Ufficio Scolastico Provinciale, individua ogni anno le linee di
programmazione comune, raccoglie e individua i bisogni formativi, stabilisce procedure di
accoglienza comuni e condivise. Attraverso i quattro Poli Start è passata la comunicazione a tutte le
scuole e ai docenti che si occupano dell’integrazione degli alunni stranieri della possibilità di
richiedere un intervento di mediazione linguistico - culturale e della procedura da seguire.
I dati riferiti alla presenza degli alunni stranieri nelle scuole della città si discostano in parte da
quelli riferiti alle scuole della Provincia di Milano e riportati nella Tab.12.
A livello provinciale l’incidenza percentuale degli stranieri si colloca intorno al 12% nella scuola
primaria e secondaria di primo grado, ma nelle scuole del Comune capoluogo, il dato è ben più
rilevante e colloca Milano al primo posto nella graduatoria nazionale delle grandi città per presenza
di alunni stranieri.
Uno sguardo ai dati raccolti nelle scuole raggruppate nel territorio del Polo Start 1 (zone 1-2-3)
indica in maniera chiara che in queste scuole gli alunni stranieri rappresentano in media circa un
quarto della popolazione scolastica (Tab. 13). Si deve considerare inoltre che la situazione delle tre
zone non è fra loro omogenea: nella zona 1 la percentuale degli alunni stranieri è infatti del 12.3%
nella primaria e del 14.5% nella media, ma nella zona 2, i tassi raggiungono il 30.2% nelle
elementari e ben il 36.3% nelle medie.
Tab.13 Alunni stranieri nelle scuole del POLO START 1 (zone 1-2-3). Anno scolastico 2010-2011
Alunni totali
Alunni stranieri
% alunni stranieri
Scuola primaria
12.244
2.741
22.3
Scuola
7.465
1.721
23.0
secondaria I
Fonte: POLO START 1
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4.2 Le domande di mediazione
Tra scuola e famiglia
Quali sono state le richieste di mediazione che le scuole hanno rivolto allo sportello attivato
nell’ambito del progetto Mediante?
Quasi i quattro quinti delle domande hanno riguardato la facilitazione della relazione e della
comunicazione nei confronti delle famiglie straniere.
La distanza tra scuola e famiglia e le difficoltà di rapporto con i genitori immigrati sono le criticità
che i docenti maggiormente avvertono e alle quali si cerca di trovare risposta attraverso il
dispositivo della mediazione linguistico - culturale.
Quali compiti e funzioni sono stati chiamati a svolgere i mediatori nei confronti dei genitori
stranieri?
Essi sono stati coinvolti soprattutto per: informare e trasmettere notizie e chiarimenti,
accompagnare lungo il cammino dell’inserimento e nel rapporto con altri servizi del territorio,
tradurre informazioni e messaggi, proporre alla scadenza consueta la valutazione espressa dai
docenti, raccogliere il punto di vista dei genitori, orientare e sostenere le scelte educative. La
presenza del mediatore accanto ai docenti ha permesso di rendere la comunicazione con le
famiglie più fluida e meno faticosa, di chiarire zone d’ombra ed esplicitare i numerosi impliciti
che si presentano nel colloquio esolingue, di dare senso alle pratiche e ai comportamenti degli uni e
degli altri.
In altre parole, la mediazione ha avvicinato i due partner educativi, disvelato almeno in parte le
aspettative e le attese reciproche, stabilito dei ponti tra i due spazi di integrazione.
Nella tabella seguente sono riportate in maniera sintetica le richieste più importanti che la scuola
ha rivolto ai mediatori per migliorare la relazione con le famiglie straniere.
Tab. 14 La mediazione verso i genitori stranieri. Tipologia delle richieste
Che cosa
Quando
 accoglienza e informazione sul
funzionamento della scuola
all’inizio dell’anno scolastico e nel caso di alunni
neo arrivati
 traduzione e presentazione delle schede di
valutazione e raccolta del punto di vista dei
genitori
 presenza ai colloqui individuali con le
famiglie
 orientamento e accompagnamento verso i
servizi del territorio (es. UONPIA)
 presentazione di iniziative della scuola e
delle modalità di partecipazione (uscite,
gite, “scuola natura”)
 presentazione di iniziative e risorse extra
scolastiche realizzate nel territorio
(doposcuola, centri estivi)
 sostegno alle scelte di prosecuzione degli
studi nella scuola superiore
 traduzione di messaggi, avvisi e documenti
scritti
al termine del I quadrimestre e alla conclusione
dell’anno scolastico
tutto l’anno scolastico
tutto l’anno scolastico
tutto l’anno scolastico
tutto l’anno scolastico
nei momenti dell’orientamento
tutto l’anno scolastico
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Gli interventi di mediazione verso i genitori hanno riguardato soprattutto le famiglie cinesi e di
lingua araba (egiziani e marocchini) e, in misura minore, coloro che provengono dalle Filippine, il
Bangladesh e Sri Lanka.
La “distanza linguistica”, che permane nel tempo nei confronti di coloro che hanno una competenza
in una lingua che non ha un alfabeto a caratteri neolatini, è il dato che ha giocato un ruolo
predominante nell’indicazione della lingua da “mediare”.
Circa il 40% delle richieste di mediatori ha riguardato infatti le situazioni comunicative con
genitori di lingua cinese. Alla distanza linguistica si sommano in questi casi anche atteggiamenti e
comportamenti, rilevati presso una parte delle famiglie cinesi, di persistente distanza dalla scuola,
la non conoscenza delle sue regole, dei tempi e del funzionamento; le difficoltà a rispondere in
maniera adeguata e puntuale alle richieste degli insegnanti, la delega all’istituzione scolastica del
percorso educativo e scolastico dei figli.
Per quanto riguarda i tempi privilegiati dell’intervento di mediazione nei confronti delle famiglie
straniere, al di là delle richieste puntuali e caso per caso, i momenti topici e che possono essere
previsti e organizzati a priori sono i seguenti:
- l’avvio del nuovo anno scolastico;
- la fase dell’accoglienza e del primo inserimento di alunni neo arrivati;
- le scadenze della consegna delle schede di valutazione: alla fine del primo quadrimestre e al
termine dell’anno scolastico;
- i momenti dedicati all’orientamento dopo la terza media.
Verso i bambini e ragazzi
L’intervento di mediazione nei confronti degli alunni stranieri ha avuto peso e consistenza più
ridotti e si è svolto sempre alla presenza dell’insegnante. Nella maggior parte di casi, si è trattato di
una “mediazione per l’accoglienza”, organizzata nel momento del primo inserimento di bambini e
ragazzi non italofoni e inseriti a scuola subito dopo l’arrivo in Italia. In questi casi, il mediatore ha
lavorato a fianco dei docenti per rilevare la storia scolastica e la biografia linguistica degli alunni
NAI, per cercare di mettere in luce competenze e saperi già acquisiti e individuare eventuali
bisogni di apprendimento a carattere non linguistico. Ha fornito inoltre al bambino che viene da
lontano informazioni di base sulle regole, esplicite e implicite, della nuova scuola: l’uso degli spazi,
l’organizzazione del tempo, i materiali scolastici, la successione delle discipline, il diario.
Accanto a questo intervento del mediatore che accoglie, vi sono state richieste di mediazione
indirizzate a gestire e trovare risposta alle situazioni individuali di disagio che si manifestano, ad
esempio, con assenze protratte, demotivazione, atteggiamenti di ripiego e di silenzio o viceversa di
aggressività.
La possibilità di potersi esprimere anche nella propria lingua d’origine e di trovare uno spazio di
ascolto e di prossimità ha permesso ai bambini e ragazzi stranieri di “portare fuori” racconti e
ragioni che altrimenti sarebbero rimasti nel silenzio.
In alcuni casi, la presenza del mediatore a scuola ha consentito agli insegnanti di coinvolgerlo nelle
iniziative programmate di educazione interculturale per tutta la classe, con un ruolo di narratore
interculturale e di testimone privilegiato.
Nello schema seguente, una sintesi delle situazioni e dei compiti del lavoro di mediazione con i
minori.
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Tab.15 La mediazione con i bambini e i ragazzi: situazioni e compiti
Situazione
Compiti
 accoglienza e inserimento di alunni neo
-rilevazione della storia scolastica e della biografia
arrivati e non italofoni
linguistica
-presentazione delle regole e dell’organizzazione della
scuola
-accompagnamento durante i primi giorni di
inserimento
 situazioni individuali di disagio e di
demotivazione
-colloquio condotto insieme all’insegnante
-esplicitazione dei progetti e dei desideri
- ricerca di soluzioni e di aiuti in tempo extrascolastico
 educazione interculturale in classe
-presentazione di aspetti significativi delle lingue e
delle culture degli alunni inseriti
Le valutazioni della mediazione e le proposte degli insegnanti
I docenti delle scuole milanesi sono stati coinvolti fin dall’inizio nel progetto Mediante sia
attraverso il contatto diretto tra lo sportello e le scuole, sia grazie all’azione di informazione e
raccordo svolta dai Poli Start. Sono state inviate alle scuole delle note informative sul dispositivo di
mediazione linguistico - culturale nella scuola con l’esplicitazione di ciò che il mediatore può fare
nella scuola e di ciò che invece non è di sua competenza. E’stato diffuso anche un protocollo di uso
del mediatore a scuola al fine di prevenire richieste e utilizzi impropri di questa figura
professionale.
Al termine di ogni intervento di mediazione, gli insegnanti sono stati invitati a compilare inoltre una
scheda di verifica del dispositivo per avere sempre un quadro aggiornato e intervenire su eventuali
disfunzioni.
A marzo inoltre si è svolto un incontro con alcuni docenti “utilizzatori” del dispositivo, con la
metodologia del focus group, per cercare di “fare il punto” sul progetto.
Di seguito, ecco alcune osservazioni e proposte emerse dall’incontro con i docenti.
Tutti gli insegnanti hanno espresso un giudizio positivo sul progetto Mediante, sia sull’impianto
organizzativo e lo sportello, sia sulla puntualità della risposta e sulla competenza professionale dei
mediatori. Hanno sottolineato la necessità di mettere a disposizione delle scuole i mediatori già
dall’inizio dell’anno scolastico e non alla fine di ottobre e di dare continuità al dispositivo così che
esso possa diventare risorsa strutturale della scuola multiculturale. In alcuni casi, le ore previste per
l’intervento di mediazione sono risultate troppo scarse: è il caso, ad esempio, dell’ accoglienza
attivata nel caso di alunni neo arrivati.
Per quanto riguarda l’intervento nei confronti delle famiglie straniere, gli insegnanti hanno
verificato la possibilità che il mediatore ha dato ai genitori di prendere la parola, fare domande, dire
di più e hanno apprezzato in modo particolare gli interventi di accompagnamento verso di servizi
del territorio.
La proposta che i docenti fanno è quella di organizzare in determinati momenti “topici” incontri
collettivi con genitori della stessa lingua alla presenza del mediatore per migliorare e sostenere la
loro partecipazione alla vita della scuola.
Molti sono stati i casi citati dagli insegnanti di sblocco emotivo e comunicativo di bambini e ragazzi
stranieri in situazione di disagio grazie alla presenza del mediatore e alla possibilità di raccontarsi
nella propria lingua. Per questa ragione, in determinate scuole, si auspica la presenza dei mediatori
29
in maniera più continuativa, stabilendo, ad esempio, un appuntamento mensile che funzioni da
dispositivo di accompagnamento e da “bussola” per i cammini di integrazione
Proposte degli insegnanti per un dispositivo di mediazione efficace

-
Caratteristiche di sistema
puntualità e avvio degli interventi fin dall’avvio dell’anno scolastico
continuità nel tempo del progetto
informazione chiara a tutti i docenti sui ruoli e i compiti del mediatore
importanza dello sportello “mediazione” che chiarisce la domanda e garantisce la qualità
degli interventi
capacità dei mediatori di fare traduzioni anche di contenuto didattico e disciplinare
importanza della presenza di donne mediatrici che rendono più facile il rapporto con le
madri straniere.
 La mediazione verso i genitori stranieri
- dilatare la durata degli interventi per dare ai genitori il tempo di dire di più
- organizzare momenti collettivi di incontro con le famiglie straniere della stessa lingua alla
presenza del mediatore
- potenziare il dispositivo dell’accompagnamento da parte del mediatore all’uso dei servizi
del territorio (UONPIA , servizi per minori disabili, doposcuola).
 La mediazione verso gli alunni
- potenziare il numero di ore da dedicare alla fase di accoglienza e di primo inserimento degli
alunni neoarrivati
- coinvolgimento del mediatore nel momento di accoglienza e di ri-orientamento nei casi
sempre più diffusi di minori “pendolari” tra il Paese d’origine e l’Italia
- possibilità di coinvolgere il mediatore, con un ruolo di tutor accanto all’insegnante, in
attività didattiche per un lavoro a piccoli gruppi o individualizzato
- maggiore utilizzo dei mediatori in attività di educazione interculturale e di educazione alla
cittadinanza rivolte a tutta la classe.
30
Di seguito riportiamo una sintesi del focus group con le insegnanti.
L’obiettivo del focus è stato quello di raccogliere le riflessioni e proposte delle insegnanti
intorno ad alcune tematiche,:
- quali bisogni e richieste di mediazione ci sono oggi nella scuola;
- come e se è cambiata la mediazione nella scuola durante gli ultimi anni ;
- verifica dell’andamento del progetto Mediante
- quali proposte possibili per migliorare, potenziare e rendere più efficace il servizio di
mediazione.
Per quanto riguarda i bisogni e le richieste di mediazione, le priorità attuali sembrano
riguardare gli alunni neoarrivati (o arrivati nuovamente dopo una prima permanenza in Italia
e un successivo rientro al Paese d’origine), gli alunni analfabeti, l’orientamento alle famiglie,
l’accompagnamento ai servizi del territorio. Tutte le insegnanti hanno espresso un giudizio
positivo sul Progetto Mediante, sulla gestione dello sportello e sulla competenza e l’azione dei
mediatori/trici.
Le criticità riscontrate riguardano soprattutto il monte ore destinato ai “pacchetti di
accoglienza”, ritenuto insufficiente. A tal proposito, è stato comunicata alle insegnanti la
possibilità di richiedere ore aggiuntive su progetti individuali, stante la disponibilità di ore
ancora da utilizzare.
Inoltre le insegnanti hanno richiesto la messa in rete e la pubblicazione sul sito della
modulistica e dei documenti tradotti.
Per quanto riguarda possibili proposte per il futuro, oltre a confermare ciò che è stato fatto nel
Progetto attuale, sono state avanzate le seguenti richieste:
- continuare la modalità della mediazione su richiesta e/o su progetti
- mantenere i pacchetti accoglienza
- accoglienza con bambini con fragilità
- pacchetti di accoglienza maggiormente flessibili per durata e uso
- riunione iniziale tra servizio/sportello e referenti intercultura
- maggior chiarezza sulle richieste possibili
- maggior informazione su risorse a disposizione
-materiali tradotti a disposizione
31
ALLEGATO 1
LA MODULISTICA DELLO SPORTELLO
“MEDIANTE”
32
SCHEDA RICHIESTA INTERVENTO DI
INTERPRETARIATO/MEDIAZIONE INTERCULTURALE
Le richieste di interpretariato/mediazione vanno fatte con almeno due settimane di anticipo
rispetto alla data prevista.
SCHEDA N° ____________
Polo StarT
1
2
3
4
DATA _____________________
Zone 1 – 2 – 3
Zone 4 – 5
Zone 6 – 7
Zone 8 – 9
DATI SCUOLA RICHIEDENTE
□ primaria
 □ secondaria di I grado
DENOMINAZIONE SCUOLA
________________________________________________________________________________
Indirizzo_________________________________________________________________________
Tel____________________________________Fax_____________________________________
E-mail_________________________________________________________________________
Referente richiedente intervento
________________________________________________________________________________
DATI ANAGRAFICI ALUNNO
Nominativo ________________________________________ □ F
M□
Nazionalità_______________________________________________________________________
Lingua__________________________________________________________________________
Classe___________________________________________________________________________
33
TIPOLOGIA DELLA RICHIESTA
colloquio con i genitori
colloquio con alunno/a neo-arrivati
prima accoglienza
consegna scheda di valutazione
orientamento
altro ____________________________________________________________________
• Motivo della richiesta
________________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
Proposta data e ora 1____________________________________________________
Proposta data e ora 2____________________________________________________
Durata prevista dell’intervento: ____________________________________________
Luogo _________________________________________________________________
34
SCHEDA RICHIESTA DI TRADUZIONE
Polo StarT
1
2
3
4
Zone 1-2-3
Zone 4-5
Zone 6-7
Zone 8-9
DATI SCUOLA RICHIEDENTE
□ primaria
 □ secondaria di I grado
DENOMINAZIONE SCUOLA
________________________________________________________________________________
Indirizzo_________________________________________________________________________
Tel____________________________________Fax_____________________________________
E-mail_________________________________________________________________________
NOME PLESSO_________________________________________________________________
Indirizzo_________________________________________________________________________
Tel____________________________________Fax_____________________________________
E-mail_________________________________________________________________________
Referente per la richiesta
________________________________________________________________________________
RICHIESTA
□ traduzione documento
Destinatari del documento:
_______________________________________________________________________________
Lingue richieste:
________________________________________________________________________________
Note: Le richieste di interpretariato/mediazione vanno fatte con almeno due settimane di anticipo
rispetto alla data prevista.
Allegare il documento in formato doc.
Data _________________________________
35
SCHEDA DI VERIFICA INTERVENTO DI MEDIAZIONE LINGUISTICOCULTURALE
A. Scheda verifica intervento a cura dell’insegnante
________________________________
N°
SCUOLA
________________________________________________________________________________
REFERENTE___________________________________________________________
TEL _________________________________________________________________
Mail____________________________________________________________________________
Mediatori/trici:
nominativo_______________________________________________________________________
nazionalità
________________________________________________________________________________
tel _________________________________mail: ________________________________________
alunno:
nominativo_______________________________________________________________________
nazionalità
________________________________________________________________________________
inserito nella classe
________________________________________________________________________________
Descrizione intervento:
data inizio
intervento_______________________________________________________________________
data fine intervento
________________________________________________________________________________
persone coinvolte
________________________________________________________________________________
obiettivo dell’intervento
________________________________________________________________________________
tipo di intervento effettuato (azioni, tempi,..)
36
□ colloquio con i genitori

□ colloquio con un alunno/a

□ prima accoglienza

□ consegna scheda di valutazione
□ altro: ___________________________________________________________
risultati conseguiti
________________________________________________________________________________
Compilato da: ____________________________________
Data:_________________________
37
SCHEDA DI VERIFICA
INTERVENTO DI MEDIAZIONE LINGUISTICO-CULTURALE
B. Scheda verifica intervento a cura del mediatore/trice
___________________
N°
Dati intervento
Nominativo mediatore/trice
________________________________________________________________________________
Servizio richiedente
________________________________________________________________________________
Insegnante di riferimento
________________________________________________________________________________
Nominativo del minore
________________________________________________________________________________
Nazionalità
________________________________________________________________________________
Inserito nella classe
________________________________________________________________________________
Data inizio intervento
________________________________________________________________________________
Data fine intervento
________________________________________________________________________________
Descrizione dell’intervento
Persone coinvolte
________________________________________________________________________________
Obiettivo dell’intervento
________________________________________________________________________________
Tipo di intervento effettuato (azioni, tempi,..)
□ colloquio con i genitori

□ colloquio con un alunno/a

□ prima accoglienza

□ consegna scheda di valutazione
□ altro: ___________________________________________________________
38
Risultati conseguiti
________________________________________________________________________________
Osservazioni sull’efficacia dell’intervento
_______________________________________________________________________________
________________________________________________________________________________
_
Criticità riscontrate
________________________________________________________________________________
_________________
Compilato da: ____________________________________
Data:________________
39
ALLEGATO 2
I VERBALI DEGLI INCONTRI DI FORMAZIONE, COORDINAMENTO E
SUPERVISIONE CON I MEDIATORI LINGUISTICO – CULTURALI.
40
Verbale incontro con gruppo mediatori - 6 ottobre 2010 Il 6 ottobre 2010 alle ore 9.30 presso la sede del comune di Milano di via Pastrengo, 6 si è svolto
l’incontro di presentazione del Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano” tra il
gruppo di lavoro e il gruppo dei mediatori.
Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e
consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo
dei mediatori/trici linguistico culturali.
Viene presentato e illustrato il progetto “Mediante nella scuola e nella città di Milano”, dando
indicazioni relative alla sede dello Sportello, sita Via Pastrengo 6 a Milano.
Viene precisato che il progetto è rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado e che le
richieste avranno caratteristiche legate ai neoarrivati, consegna schede di valutazione con
interventi di mediazione linguistico culturale, colloqui e traduzione di modulistica.
Non verranno effettuati interventi a spot senza ritorno ma sono previsti momenti di verifica
(schede) da parte dei mediatori. Il mediatore ha delle competenze specifiche e una professionalità
che metterà in campo.
Le verifiche rappresentano gli indicatori della qualità del lavoro.
Sono previsti sei incontri di formazione retribuiti per i mediatori che si terranno da novembre a
giugno, tenuti dall’equipe di lavoro della Cooperativa Farsi Prossimo e avranno lo scopo di
analizzare e lavorare su nodi, criticità e casi.
E’ prevista inoltre la realizzazione di un dossier finale che raccoglierà gli esiti del progetto. Si
prevede di poter contare su una buona disponibilità dei mediatori e un forte coordinamento con le
operatrici dello sportello.
Vengono fornite indicazioni operative confermando indirizzo della sede e calendario con giorni e
orari di apertura dello sportello.
Si attende il numero telefonico così come indirizzo mail per lo sportello. Si prevede avvio
operatività su tutto nell’arco di due settimane.
Le scuole saranno in possesso di una scheda di richiesta intervento che faranno pervenire via mail
allo sportello. La scheda di verifica sarà invece compilata dai mediatori. La scheda verrà restituita
alla sportello alla fine di ogni mese (per rendicontare al Ministero e avere sotto controllo
l’andamento).
La scheda da compilare a cura della scuola con firma e certificazione da parte dell’insegnante in
cui verranno conteggiate le ore svolte. Anche questa scheda verrà consegnata dal mediatore a fine
mese.
Esempio di iter:
1. lo sportello riceve la richiesta da parte della scuola
2. lo sportello contatta il mediatore
3. lo sportello manda via mail al mediatore e alla scuola conferma dell’incontro (luogo,
data…)
Per ulteriori richieste di mediazione su medesimo caso la scuola deve inviare nuova richiesta e
l’operatrice contatta il mediatore, non sono previsti pertanto contatti diretti tra la scuola e il
mediatore.
Diverse è se invece viene avviata una richiesta per un pacchetto di ore (richiesta unica ed iniziale).
Il progetto prevede 3000 ore di mediazione e traduzione.
Discussione:
I mediatori presenti all’incontro, chiedono al gruppo di lavoro chiarimenti relativi all’organizzazione
dello Sportello Mediante e agli aspetti economici ed amministrativi.
Le operatrici rispondono in modo esaustivo ad ogni singola richiesta.
L’incontro termina alle ore 11.30
41
Verbale incontro con gruppo mediatori - 11 novembre 2010 L’11 novembre 2010 alle ore 9,30 presso la sede del Comune di Milano di Via Pastrengo, 6, si è
svolto l’incontro di formazione del gruppo mediatori, tenuto dall’equipe di lavoro del progetto
Mediante.
Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e
consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo
dei mediatori/trici linguistico culturali.
Dopo una breve presentazione delle persone presenti all’incontro, la referente organizzativa del
Comune di Milano illustra il progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano”.
Riporta inoltre ai presenti la richiesta pervenuta dal Ministero dell’Interno in merito alla raccolta
di materiale fotografico che illustra l’attività dello Sportello, da inserire sul sito del Ministero.
A questo proposito viene distribuita ai presenti e in seguito raccolta, la richiesta di liberatoria per
l’utilizzo delle fotografie che verranno scattate nel corso della mattinata da inviare poi a Roma.
Le operatrici e le consulenti dell’equipe di lavoro presentano l’articolazione del percorso
formativo proposto dal progetto sottolineando l’importanza di tali incontri come momenti di
supervisione e confronto tra i mediatori.
Vengono illustrati i materiali distribuiti al gruppo:
- bibliografia sulla mediazione interculturale (documento scaricabile dal sito
www.centrocome.it)
- articolo “ Cosa bolle in pentola” Di Lorenzo Luatti
- vademecum per gli interventi di mediazione nella scuola,a cura di Graziella Favaro ( tratto
da Favaro G., Fumagalli M., (2004), Capirsi diversi. Idee e pratiche di mediazione
interculturale, Carocci, Roma).
Inoltre, oltre agli incontri di formazione calendarizzati, vengono proposti anche momenti di
supervisione su casi specifici seguiti dai mediatori che ritengano necessario confronto con l’equipe
di progetto.
Viene illustra ai partecipanti i temi e i punti di discussione previsti per il I incontro formativo:
 La Figura del mediatore: segnalazione di materiali sul tema della mediazione
interculturale;
 I dati della scuola italiana
 Prima analisi delle richieste di mediazione pervenute allo Sportello;
 Discussione e confronto
Si invitano i mediatori a prendere visione tramite Internet, di materiali quali:
a. “Il mediatore culturale in sei paesi diversi”, ricerca realizzata dalla Regione Emilia
Romagna di maggio 2010;
b. PIANO PER L'INTEGRAZIONE NELLA SICUREZZA. IDENTITA' E INCONTRO
A cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dell'Interno,
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Giugno 2010 (il
documento è presente anche sul sito del Centro COME www.centrocome.it);
I dati nazionali della scuola italiana: 700 mila stranieri presenti nell’anno scolastico 2010/2011
inseriti negli ordini di scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di I grado, secondaria di II grado
su 1 milione di stranieri presenti In Italia
Le nazionalità particolarmente rappresentate sono: al primo posto la Romania, seguita da
Albania e Marocco.
Il dato milanese: presenza degli alunni stranieri del 10% le nazionalità maggiormente
rappresentate sono al primo posto le Filippine, seguite da Egitto, Perù, Ecuador e Cina.
42
Vengono definiti alcuni cambiamenti relativi all’immigrazione in Italia e a Milano:
- Il numero degli alunni stranieri si può considerare in assestamento (+ 10% da un
anno all’altro);
- Diminuzione dei neo-arrivati (8% alunni stranieri neo-arrivati presenti a scuola);
I ricongiungimenti familiari sono in particolare con figli in età adolescenziale;
- Aumento dei minori stranieri nati in Italia (60% nella scuola primaria, 30% nella
scuola secondaria di I grado, 15% nella scuola Secondaria di II grado)
I primi dati relativi alle richieste pervenute allo Sportello: nel periodo dal 25 ottobre (apertura
attività) all’11 novembre sono pervenute dalle scuole circa 60 richieste di mediazione.
Gli interventi vengono richiesti per lo più, per colloqui con i genitori sull’andamento scolastico del
minori, pacchetti di accoglienza per i neo-arrivati, partecipazione ad assemblee di classe,
traduzione di documenti scolastici.
Le lingue maggiormente richieste sono:
Cinese, arabo (Marocco-Egitto), bengalese, spagnolo (Paesi dell’America Latina), rumeno,
cingalese.
Si apre la discussione con i mediatori presenti, che riportano le criticità e gli esiti positivi raggiunti
dagli interventi realizzati durante la loro esperienza di mediatore interculturale.
Prima della conclusione dell’incontro una mediatrice propone di sviluppare un progetto di
mediazione interculturale dal tema:” il mediatore per i ragazzi”. Pur concordando sull’importanza
e l’innovazione della proposta, si sottolinea come il progetto “mediante” non prevede tale tipo di
figura e di intervento ma che potrebbe essere uno spunto per progettazioni future.
Per quanto riguarda il progetto in corso, si lavorerà invece sul supporto degli interventi richiesti,
al fine di garantirne la qualità e l’efficacia.
43
Verbale incontro con gruppo mediatori - 15 dicembre 2010
Il 15 dicembre 2010 presso la sede del comune di Milano di via Pastrengo, 6 si è svolto il secondo
incontro di formazione dei mediatori del Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di
Milano”.
Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e
consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo
dei mediatori/trici linguistico culturali.
Le operatrici e la consulente dell’equipe di lavoro illustrano il programma dell’incontro che
prevede un giro tra i presenti sulla presentazione dei casi seguiti suddivisi per destinatari: ragazzi,
famiglie e insegnanti.
Poi si svilupperanno delle riflessioni sui risultati conseguiti e sui punti critici evidenziati.
La seconda parte dell’incontro prevederà invece questioni più generali e di tipo organizzativo dello
sportello.
Prendono la parola i mediatori/trici:
Mediatrice di lingua araba
ha effettuato alcuni interventi. Sottolinea il buon approccio in particolare da parte della scuola De
Nicola dove erano state convocate diverse famiglie per colloqui. Alcune non si sono presentate. La
mediatrice ha allora predisposto con le insegnanti una lettera tradotta per le famiglie in cui si
esprime il rammarico per queste assenze ed un invito a organizzare un nuovo incontro.
Riporta inoltre, da condividere con il gruppo mediatori, due casi particolarmente significativi:
1° caso (Algeria): la madre dell’alunno evidenzia una reticenza iniziale a fare uso della mediazione
ritenendo di non necessitare traduzione. La situazione riguardava la proposta da parte della scuola
alla famiglia di richiedere una valutazione a Uonpia per sospetti deficit riguardanti la bambina
(nata in Italia).
2° caso (Egitto): bambina con difficoltà di apprendimento in Italia da due anni, dove oltre
all’apprendimento dell’italiano, sta frequentando corsi di lingua araba. Inoltre non è chiaro il
progetto migratorio della famiglia ma si pensa che abbiano intenzione di rientrare in Egitto.
Altri interventi con famiglie egiziane sono avvenuti presso la scuola di Via Mantenga sui temi
dell’organizzazione a scuola e della prima accoglienza.
Mediatore di lingua spagnola
evidenzia scarsa partecipazione e coinvolgimento delle famiglie nella vita scolastica dei figli.
Inoltre talvolta il ruolo del mediatore viene ancora confuso e vengono richiesti interventi che non
rientrano nei compiti del mediatore (come traduzioni all’interno della lezione in classe).
Sottolinea inoltre l’importanza del coinvolgimento di tutta la classe dove per esempio alla scuola
Narcisi viene organizzato anche un buon lavoro di animazione interculturale con i ragazzi stranieri
provenienti dai diversi paesi.
Le operatrici precisano che è importante per lo sportello che i mediatori inviino le schede di
verifica degli interventi segnalando eventuali problemi o nodi critici in modo da avere il polso della
situazione delle scuole. Viene inoltre annunciato che il progetto prevede la rielaborazione dei dati
quantitativi e un’analisi più di tipo qualitativo che verrà presentata a fine progetto.
Circa i pacchetti di accoglienza viene ricordata l’importanza di fissare anche un incontro da
un’ora con la famiglia oltre a quelli a scuola con l’alunno
Mediatrice di lingua spagnola
riferisce gli aspetti di criticità nelle dinamiche della migrazione anche in rapporto all’età.
Evidenzia inoltre la delicatezza della posizione del mediatore che non ha, durante gli interventi,
l’autorità per farsi promotore di soluzioni diverse da quelle ipotizzate dalla scuola.
44
Mediatrice di lingua cinese
presenta come nodo critico le assenze delle famiglie ai colloqui a scuola (alla presenza del
mediatore) e chiede se possibile acconsentire alla richiesta di alcune scuole di telefonare alle
famiglie per un’ultima conferma (es. il giorno prima dell’intervento).
Racconta di episodio in cui l’insegnante e lei stessa si sono recate a casa della famiglia nel
momento in cui la famiglia non si è presentata.
Viene precisato che non è previsto che il mediatore telefoni alla famiglia preventivamente né
tantomeno si presenti a casa per l’intervento “a domicilio.
Mediatrice di lingua tagalog
presenta intervento alla scuola primaria Vallarsa dove si temevano episodi di bullismo,
intimidazione.
La situazione è stata chiarita: non vi era in realtà nessuna situazione di rischio.
Soddisfazione anche della famiglia.
La seconda parte dell’incontro si svolge per il disbrigo di questioni pratico organizzative (contrati,
time sheet, incarichi).
45
Verbale incontro con gruppo mediatori - 3 febbraio 2011
Il 3 febbraio 2011 alle ore 9.30 presso la sede del comune di Milano di via Pastrengo, 6 si è svolto
l’incontro di presentazione del Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano” tra il
gruppo di lavoro e il gruppo dei mediatori.
Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e
consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo
dei mediatori/trici linguistico culturali.
L’incontro si apre con la presentazione di due nuove mediatrici di lingua cinese e turca che si sono
aggiunte al gruppo in quanto era necessario integrarlo per far fronte alle molte richieste
proveniente dalle scuole, soprattutto nel periodo di consegna delle schede di valutazione.
Analisi degli interventi realizzati e/o in corso
Viene data la parola ai/lle mediatori/trici perché raccontino le proprie impressioni e riflessioni
sugli interventi realizzati finora.
Mediatrice di lingua tagalog
Riferisce della partecipazione ad un colloquio fra docenti di una scuola secondaria e famiglia per
la consegna della scheda di valutazione. I genitori sono arrivati in ritardo e quindi non c’è stato
tempo per approfondire la situazione. La mediatrice riporta la sensazione di “fretta”, di non avere
avuto sufficiente tempo a disposizione, che non le ha permesso di approfondire la storia
dell’alunna e, di conseguenza, di svolgere il suo ruolo in maniera adeguata.
Mediatrice di lingua ucraina
Gli interventi richiesti sono sempre per incomprensione linguistica (lingua ucraina) ma non hanno
mai dato nessun altro tipo di problema.
Mediatrice di lingua cinese
E’ spesso intervenuta in situazioni di disagio, dove era previsto anche l’intervento di servizi
(sociali, psicologici) esterni alla scuola. Sottolinea il rischio che la mediatrice rimanga l’unico
riferimento per la famiglia (per es: richiesta delle famiglie di avere il numero di telefono delle
mediatrici..) ma anche che, al contempo, la stessa mediatrice non riesca a “tenere il filo” delle
situazioni che segue, a causa della presenza discontinua. Propone una presenza fissa del
mediatore/trice all’interno delle scuola, con la finalità di dare continuità alla propria azione.
Mediatrice di lingua portoghese
A suo parere le esperienze dei ragazzi/e che si incontrano nell’attività di mediazione sono molto
simili: spesso il disagio inizia prima della richiesta dell’intervento, nei primi anni di inserimento
nella scuola primaria e poi si trascina. Sarebbe necessario conoscere la storia del percorso
migratorio e dell’accoglienza dei ragazzi. Inoltre ritiene necessario che ci sia sempre un
affiancamento del mediatore/trice ai ragazzi/e straniere, in modo da valorizzare la cultura e la
lingua d’origine.
Mediatrice di lingua cinese
Concorda con quanto detto da Atonia Do Carmo sulla necessità di valorizzare lingua e cultura
d’origine dei ragazzi stranieri e sottolinea che, spesso, i ragazzi e le famiglie nascondono situazioni
di disagio. A titolo esemplificativo riporta una situazione da lei seguita, riguardante un ragazzo
cinese spesso assente da scuola, o presente senza materiale scolastico e compiti fatti; è stata
convocata la madre che, oltre a presentarsi con un grosso ritardo e solo perché sollecitata da una
telefonata della mediatrice, non conosceva neppure l’ubicazione della scuola frequentata dal figlio.
46
Mediatrice di lingua araba
Riporta come spesso gli interventi di mediazione siano in realtà solo di interpretariato e come ha
verificato la mancanza di rapporto tra scuola e famiglie, oltre a quello tra scuola, servizi
specialistici ed extrascuola. Risottolinea l’importanza dell’intervento di mediazione per valorizzare
e praticare la lingua d’origine.
Mediatrice di lingua spagnola
Ribadisce l’importanza del dialogo tra mediatori e scuola, nonché la necessità si “integrazione”
tra lavoro di mediazione e lavoro della scuola. Ha notato una carenza di conoscenza del ruolo
della mediazione d parte degli operatori scolastici e, di conseguenza, propone di redarre un
volantino informativo da distribuire a tutti i docenti.
Mediatore di lingua spagnola
Evidenzia il ruolo dei genitori e la necessità che esista una “rete” che vada oltre la figura del
mediatore e il lavoro della scuola. Sarebbe necessaria una figura che aiuti la genitorialità, in
quanto spesso i genitori non hanno controllo o conoscenza del proprio figlio. Inoltre molte volte i
genitori stranieri si “sentono in colpa” per le fatiche che il loro percorso migratorio comporta
anche per i figli. Sarebbe necessario un luogo “per loro”, nel quale poter affrontare le
problematiche genitoriali.
Il racconto e l’analisi degli interventi ha permesso di affrontare anche il secondo punto all’ordine
del giorno, ovvero l’approfondimento del profilo del mediatore all’interno della scuola e di
raccogliere e rilanciare alcune proposte emerse, sia all’interno del progetto in corso che per la
nuova progettazione.
Le operatrici dell’equipe di lavoro sottolineano come, per quanto riguarda la conoscenza del
ruolo del mediatore, ad inizio d’anno è stata inviata ad ogni docente, attraverso i referenti Polo
Start, una nota esplicativa del ruolo del mediatore, con allegata la modulistica necessaria per
l’attivazione degli interventi. Comunicano inoltre che è previsto per il mese di marzo 2011 un focus
group con alcuni docenti che hanno utilizzato gli interventi di mediazione, al fine di approfondire
il loro punto di vista, i nodi critici e i risultati raggiunti.
La consulente dell’equipe di lavoro riprende alcuni punti e proposte emerse:
- la presenza “fissa” del mediatore/trice all’interno della scuola è una buona proposta che
può essere attivata da subito, con un duplice obiettivo: rendere maggiormente visibile la
presenza del mediatore/trice ai genitori, ragazzi, docenti e tenere il filo delle “storie”
conosciute ed incontrate durante le azioni di mediazione. Le operatrici dello sportello
individueranno quindi alcune scuole in cui far partire la sperimentazione, prevedendo un
pacchetto di 4 ore mensili per ogni mediatore, da svolgere in una giornata o suddividere in
due giornate, nei mesi di marzo, aprile, maggio 2011. Viene inoltre richiesto ai
mediatori/trici di compilare in modo dettagliato la scheda di verifica, aggiungendo una
parte di riflessioni approfondite.
- Il dato comune dell’essere genitore in un paese straniero è costituito da maggiori fragilità;
la genitorialità delle famiglie che si incontrano a scuola risente dunque di tale
caratteristica, nonché di una presenza meno visibile dei padri rispetto a quella della madri.
In questo senso, il mediatore può attivare un lavoro, anche in affiancamento ad altri
operatori, con gruppi di genitori della stessa nazionalità e/o comunità al fine di supportare
eventuali momenti di criticità.
Questa sarà una proposta che sarà inclusa nella prossima progettazione, in quanto si è
deciso che verrà ripresentata domanda per il finanziamento del progetto , inserito in una
progettazione più ampia , che coinvolge la Provincia, il Comune e il Centro Come.
47
Riassumendo:
1. azioni da attivare subito (oltre alla continuazione di quelle in corso):
- presenza fissa dei mediatori all’interno di alcune scuola individuate, con le seguenti modalità: 4
ore mensili per tre mesi (marzo, aprile, maggio 2011) con compilazione della schede di verifica e di
una piccola relazione conclusiva.
2. azioni da inserire nella prossima progettazione e che eventualmente si attiveranno da settembre
2011:
- presenza del mediatore ad incontri con piccoli gruppi di genitori della stessa
comunità/nazionalità;
- incontro iniziale fra il gruppo mediatori/trici e i referenti intercultura delle scuole coinvolte, per
fornire maggiori informazioni sulla figura e ruolo del mediatore.
Aspetti amministrativi e raccolta di documentazione
Questa parte viene condotta dalle operatrici dell’equipe di lavoro, che hanno verificato la
situazione individuale di ogni mediatore/mediatrice, al fine di completare la raccolta di tutta la
documentazione.
Viene più volte ribadita l’importanza e l’obbligatorietà della compilazione e consegna puntuale dei
materiali, con lo scopo di documentare correttamente lo svolgimento del progetto, di avere il
quadro aggiornato degli interventi in corso e del monte ore utilizzato, di acquisire il parere dei
mediatori/trici sullo svolgimento degli interventi loro assegnati.
48
Verbale incontro con gruppo mediatori - 30 marzo 2011
Il 30 marzo 2011 alle ore 9.30 presso la sede del comune di Milano di via Pastrengo, 6 si è svolto
l’incontro di presentazione del Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano” tra il
gruppo di lavoro e il gruppo dei mediatori.
Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e
consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo
dei mediatori/trici linguistico culturali.
Stato del progetto Mediante
Le operatrici dell’equipe di lavoro aggiornano i mediatori/trici presenti sull’andamento del
progetto e dello stato delle varie azioni. Nello specifico:
a) interventi di mediazione. Sono stati richiesti 350 interventi, con un utilizzo di 1050 ore. Le
richieste sono state consone ed adeguate e hanno compreso soprattutto interventi per prima
accoglienza e per facilitare il contatto scuola-famiglie. Non sono stati richiesti molti
interventi di traduzione scritta.
b) Focus con gli insegnanti. In data 21 marzo u.s. si è svolto un focus group con 8 insegnanti
referenti intercultura di differenti scuole, con l’obiettivo di raccogliere riflessioni ed
opinioni sui bisogni e richieste di mediazione nella scuola, sull’andamento del progetto
Mediante e su proposte possibili per migliorare, potenziare e rendere più efficace il
servizio di mediazione. Tutte le insegnanti hanno espresso un giudizio positivo sul Progetto
Mediante, sulla gestione dello sportello e sulla competenza e l’azione dei mediatori/trici.
Le criticità riscontrate riguardano soprattutto il monte ore destinato ai “pacchetti di
accoglienza”, ritenuto insufficiente. A tal proposito, è stato comunicata alle insegnanti la
possibilità di richiedere ore aggiuntive su progetti individuali, stante la disponibilità di ore
ancora da utilizzare. Inoltre le insegnanti hanno richiesto la messa in rete e la
pubblicazione sul sito della modulistica e dei documenti tradotti. Per quanto riguarda
possibili proposte per il futuro, oltre a confermare ciò che è stato fatto nel Progetto attuale,
sono state avanzate le seguenti richieste: un incontro di conoscenza tra insegnati e gruppo
mediatori/trici da effettuarsi ad inizio anno; maggior disponibilità di ore per i pacchetti di
accoglienza; maggior chiarezza sulle richieste possibili; maggior informazione su risorse a
disposizione; materiali tradotti da mettere in rete. Il gruppo mediatori/trici sottolinea la
condivisione della proposta dell’incontro fra mediatori ed insegnanti, evidenziando l’utilità
della creazione di un gruppo stabile che si incontri durante tutto l’anno scolastico.
c) Dispensa finale. Il Progetto prevede la produzione di una dispensa finale, comprendente i
dati e l’analisi di tutte le azioni del progetto. Ad ogni mediatore/trice sarà richiesta l’
elaborazione di una relazione (da considerarsi come tempo-lavoro con un riconoscimento
di otto ore circa) , per la quale verrà fornita una traccia scritta.
Verifica degli interventi di mediazione
a) Interventi individuali. Proseguono come da richieste, i mediatori/trici non evidenziano
particolari criticità nella loro gestione. In generale si riscontra una maggior disponibilità
delle insegnanti ad utilizzare meglio e in modo completo la mediazione al fine di
comprendere la situazione degli alunni e delle famiglie. Qualche problema permane ancora
nelle scuole non abituate da usare tale risorsa, dove possono verificarsi richieste non
congrue (es: insegnare la lingua italiana ai ragazzi stranieri). Tutti i presenti concordano
che è compito dei mediatori/trici non assecondare richieste errate e chiarire il proprio
ruolo. Inoltre viene evidenziato come molte volte gli insegnanti non siano a conoscenza dei
servizi che la stessa scuola offre e che sono presenti sul territorio e ciò comporta
l’impossibilità di interventi efficaci per i ragazzi e di orientamento per le famiglie; tale
compito è spesso richiesto ai mediatori/trici. In aggiunta si nota un eccessivo ed improprio
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invio alla Uonpia, anche per disagi dei bambini/ragazzi che non sono stati capiti o chiariti
a sufficienza. Relativamente all’organizzazione del Progetto mediante, ciò che tutti i
mediatori/trici evidenziano è il disagio dovuto al mancato riconoscimento del tempo
utilizzato per gli spostamenti e il viaggio, che spesso è superiore al tempo dell’azione di
mediazione. Purtroppo il Progetto non prevede un riconoscimento di tali ore,
l’unica“attenzione” che si può usare, fermo restando l’intreccio con gli impegni dei
mediatori/trici, è di affidare incarichi per scuole vicine al luogo di residenza.
b) Presenza mensile nelle scuole. La mediatrice Conie Castro racconta l’ esperienza della
presenza mensile presso la scuola “Galvani” ; le insegnanti, inizialmente, non avevano ben
compreso la finalità di tale intervento e quindi la stessa mediatrice ha avanzato proposte
per un buon utilizzo del tempo che, alla fine, hanno incontrato le esigenze di diverse classi
ed alunni. Inoltre è stato possibile aggiornarsi su una situazione seguita in passato. La
mediatrice Bai Huaiyu riporta la sua esperienza presso la scuola Colombo, che ha fatto
molte richieste per interventi di ragazzi cinesi, anche non consone al ruolo di mediazione. Si
concorda che le operatrici dello sportello contatteranno l’insegnante referente di tale
scuola, per richiarire scopi e possibilità dell’intervento.
I pacchetti di presenza nelle scuole prevedono la compilazione di un diario mensile, la cui
traccia è già stata fornita, che va inviato allo sportello ogni fine mese (marzo, aprile,
maggio).
Verifica documentazione (timesheet, certificazioni ore, schede verifica)
Le operatrici dell’equipe di lavoro fissano incontri individuali con ogni mediatore/trice per la
verifica della documentazione amministrativa e per l’approfondimento della traccia per la
relazione finale.
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Verbale incontro con gruppo mediatori - 9 giugno 2011Il 9 giugno 2011 alle ore 9.30 presso la sede del comune di Milano di via Pastrengo, 6 si è svolto
l’incontro di presentazione del Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano” tra il
gruppo di lavoro e il gruppo dei mediatori.
Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e
consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo
dei mediatori/trici linguistico culturali.
Verifica conclusiva del Progetto Mediante
Le operatrici dell’equipe di lavoro comunicano i dati definitivi dell’attività dello sportello e
commentano l’andamento generale delle azioni, ribadendo la positività dell’esperienza, nonché la
soddisfazione espressa dalle insegnanti coinvolte, anche in relazione alla professionalità del
gruppo mediatori.
La consulente dell’equipe di lavoro sottolinea il prezioso lavoro svolto dalle operatrici dello
Sportello, fondamentale per la riuscita del progetto e per l’organizzazione di riposte funzionali alle
molteplici richieste di intervento (circa 534) pervenute nell’anno scolastico. Ringrazia inoltre la
funzionaria del Comune, per l’ampia e fattiva collaborazione nell’attuazione del Progetto.
I mediatori e le mediatrici presenti all’incontro intervengono attivamente al dibattito sul punto in
oggetto, esprimendo molteplici riflessioni. In sintesi:
 Importanza del lavoro di accoglienza per gli alunni neo-arrivati e la necessità di
ampliare le ore del “pacchetto accoglienza”.
 Necessità di realizzare incontri informativi con le referenti intercultura/ insegnanti sul
ruolo del mediatore e su prassi di lavoro condivise.
 Importanza di momenti di animazione/informazione interculturale nelle classi, da
proporre all’interno del pacchetto accoglienza (in questo progetto ne è stato realizzato
solo uno).
 Apertura di una riflessione con le insegnanti sulle segnalazioni eccessive di bambini
stranieri alla Uonpia.
 Necessità di un maggior coinvolgimento delle famiglie straniere.
 Utilità del lavoro congiunto (insegnanti - mediatori) sull’orientamento scolastico, anche
attraverso l’utilizzo di materiale tradotto all’interno del Progetto (Libretto Genitori sul
funzionamento della scuola in Italia)
Relazione finale
Viene analizzata ed approfondita la “Traccia per la relazione finale” già inviata da tempo a tutti i
mediatori tramite mail. La stesura della relazione non è obbligatoria ma si evidenzia la sua
importanza in quanto prezioso elemento di analisi e valutazione conclusiva.
Verifica amministrativa
Le operatrici dello Sportello riassumono la situazione individuale dei mediatori riguardo la
consegna dei materiali amministrativi e sottolineano la necessità della consegna nei tempi e modi
stabiliti.
Varie ed eventuali
Viene consegnata la scheda del libro: Luatti L. (a cura di), Mediatori atleti dell’incontro. Luoghi,
modi e nodi della mediazione interculturale, Vannini Editrice, Brescia, 2011, di cui si consiglia la
lettura.
L’incontro si chiude con un piccolo rinfresco con cibi tipici tradizionali dei Paesi di provenienza
dei mediatori e mediatrici presenti.
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Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano”