UNIONE EUROPEA Assessorato Famiglia Scuola e Politiche Sociali Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano” 30 giugno 2011 1 Indice 1. Il progetto pag. 5 2. I dati pag. 7 3. I mediatori e le mediatrici pag.1 3.1 Chi sono 3.2 Le attività svolte 3.3. La formazione, il coordinamento, la supervisione 3.4 La documentazione prodotta 4. I mediatori a scuola. Le domande, gli interventi, i protagonisti pag. 23 4.1 In quale scuola: il contesto della mediazione 4.2 Le domande di mediazione - Tra scuola e famiglia - Verso i bambini e ragazzi - Le valutazioni della mediazione e le proposte degli insegnanti 5. Allegati pag. 29 All. n.1 - Modulistica per gli interventi di mediazione All. n.2 - Verbali degli incontri del gruppo mediatori 2 Progetto “MEDIANTE. Nella scuola e nella città di Milano” Questo dossier rappresenta il momento finale del Progetto e intende costituire uno strumento di riflessione e documentazione delle azioni svolte. Gli operatori e le operatrici che, in maniera diversa e in tempi differenti, hanno contribuito alla realizzazione del Progetto sono: Comune di Milano - Assessorato Famiglia Scuola e Politiche Sociali Patrizio Mercadante Cristina Iovinella Patrizia Tosi Lucrezia Amoruso Laura Nicolò Cooperativa Sociale Farsi Prossimo Simona Boffi Bernadette Demaerschalk Graziella Favaro Manuela Fumagalli Monica Napoli Simona Panseri Il gruppo dei mediatori e mediatrici linguistico – culturali Almira Myziri Irena Hysenaj Arup Kanti Das Antonia Do Carmo Han Donglin Aziz Hellal Fatima Bouiga Bai Huaiyu Touraya Hafid Bendaoud Mouchen Hao Huijuan Lucia Untila Zhang Guifang Stella Okungbowa Xujun Zu Elda Neira Vargas Ye Liang Jimmy Rivera Vasquez Anwar Maha Ghram Mohamed 3 Tatiana Karagodina Maria Teresa Beltram Rohini Kumarapeli Conie Castro Tekle Haile Tiziana Carpi Deniz Ozlem Ors Md Moniruzzama Valeria Paskar Xu Lu Nupur Mukjerji Alla redazione del dossier hanno collaborato: Simona Boffi, Graziella Favaro, Manuela Fumagalli, Simona Panseri. 4 1. Il Progetto Il Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano” si è proposto di sviluppare un sistema razionale ed efficace di servizi di mediazione linguistico - culturali per favorire l’accesso della popolazione straniera ai servizi del Comune di Milano, integrando le attività già in essere e promosse dell’Ente. Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea e dal Ministero dell’Interno con il Fondo Europeo per l'Integrazione dei Cittadini di Paesi Terzi, azione 4 annualità 2009; il fondo è destinato ad applicare i principi fondamentali comuni della politica di integrazione degli immigrati nell’UE. Target privilegiato del progetto sono i servizi a sostegno dell’accesso dei minori stranieri neoarrivati e a favore di quelle famiglie giunte nella città negli ultimi anni che non possiedono ancora gli strumenti linguistici per l’ esercizio delle proprie responsabilità genitoriali nei confronti della scuola. Si rivolge alle scuole primarie e secondarie di primo grado della rete milanese dei Poli Start. Gli obiettivi del progetto sono: favorire l’accoglienza e l’integrazione scolastica dei minori stranieri neo-arrivati; facilitare la comunicazione e lo scambio tra famiglie immigrate e operatori della scuola; individuare un modello organizzativo efficace per la risposta alle esigenze di mediazione linguistico-culturale delle scuole della città. Le azioni: - attivazione di uno sportello per la raccolta delle richieste di mediazione linguistico culturale e di traduzioni; - attivazione e gestione di interventi di mediazione linguistico - culturale e interpretariato attraverso la collaborazione con mediatori esperti, madrelingua e italiani; - incontri di formazione, coordinamento e supervisione con il gruppo dei mediatori per l’analisi degli interventi svolti, l’approfondimento dei nodi critici e l’individuazione di un modello condiviso a livello teorico e metodologico; - incontri calendarizzati di monitoraggio per la valutazione e riprogrammazione in itinere degli interventi, l’analisi di casi individuali, la rilettura delle esperienze, la documentazione dei percorsi realizzati; - raccolta, predisposizione e pubblicazione di materiali tradotti riguardanti il rapporto fra famiglie straniere e scuole; - realizzazione di una dispensa finale, comprendente dati ed analisi delle attività svolte. Lo sportello ha avuto un ruolo fondamentale per l’implementazione, lo sviluppo e la realizzazione del Progetto. Le sue funzioni sono state: o raccolta delle richieste di mediazione e traduzione provenienti dalle scuole; o contatto con i mediatori per l’attivazione degli interventi; o organizzazione (date, orari, conferme ) degli interventi; o organizzazione e redazione finale dei documenti tradotti; o raccolta di tutta la modulistica (schede di richiesta e verifica) o raccolta dei dati e compilazione del report complessivo; o verifica della documentazione amministrativa dei mediatori; o contatti con i Poli Start; o preparazione degli incontri con il gruppo mediatori (avvisi, documentazione…) o cura dei materiali per la pagina web. 5 Attivo presso la sede del Comune di Milano, in Via Pastrengo 6, dal lunedì al venerdì a partire dal 25 ottobre 2010, ha funzionato con la presenza di tre operatrici, nei seguenti orari: Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì dalle ore 9.30 dalle ore 9.30 dalle ore 9.30 dalle ore 9.30 dalle ore 9.30 alle ore 15.00 alle ore 15.00 alle ore 13.00 alle ore 13.00 alle ore 13.00 Le scuole hanno potuto rivolgersi allo sportello per richiedere: interventi di mediazione in momenti diversi: - nella fase di prima accoglienza degli studenti stranieri (es: iscrizione, presentazione iniziale della scuola alla famiglia, primo inserimento e accoglienza dei neo-arrivati; rilevazione della storia scolastica e linguistica dell’alunno); - in occasione di colloqui con i genitori; - nei momenti della consegna dei documenti di valutazione; - nella fase di orientamento per la prosecuzione degli studi dopo la terza media; - durante tutto l’anno scolastico in occasione di colloqui con i genitori e con operatori di altri servizi socio-assistenziali. traduzioni di documenti scolastici o di messaggi informativi per le famiglie Ad ogni scuola primaria e secondaria di primo grado è stata inviata la modulistica necessaria per l’attivazione e la verifica degli interventi da realizzare e le informazioni utili per la richiesta di mediazione. Tutte le richieste di interventi di mediazione sono pervenute allo Sportello “Mediante”, attraverso l’indirizzo mail o il fax e sono stati realizzati entro 15 giorni dalla richiesta pervenuta dalle scuole. (vedi allegato n. 1: modulistica) 6 2. I dati La raccolta sistematica dei dati relativi agli interventi di mediazione è stata una della attività che ha permesso sia un monitoraggio in itinere che l’ideazione di nuove proposte ma soprattutto ha facilitato la lettura dell’andamento del progetto. Prima di procedere ad un’analisi del contenuto delle varie tabelle, è necessario esplicitare la modalità utilizzata per la raccolta dei dati e i relativi strumenti, ovvero: 1. Report complessivo degli interventi di mediazione, comprensivo delle seguenti voci: data della scheda di richiesta scuola richiedente polo Start contenuto della richiesta numero di ore assegnate mediatore coinvolto numero di ore svolte scheda di verifica delle insegnanti scheda di verifica del mediatore Il report è stato aggiornato in tempo reale e ha permesso di avere sempre un utile quadro delle richieste, del numero delle ore utilizzate, dei mediatori impegnati, della documentazione consegnata. 2. Documentazione cartacea di ogni intervento di mediazione, suddivisa per richiesta. Ogni cartellina comprende: la scheda di richiesta, la scheda di verifica delle insegnanti e del mediatore, la corrispondenza con le insegnanti e con il mediatore. 3. Time sheet dei mediatori Compilato mensilmente, riporta data, orario, luogo e contenuto dell’attività. 4. Agenda cartacea degli interventi. Sono stati riportati tutti gli interventi assegnati e ciò ha permesso di avere un quadro giornaliero degli impegni assegnati ai mediatori, nonché di risolvere velocemente eventuali disguidi organizzativi. L’intreccio tra tutti gli strumenti utilizzati, l’aggiornamento costante e la lettura trasversale dei dati che man mano emergevano si è rivelato un modo efficace di procedere e di ottenere informazioni. Valga quale esempio il monitoraggio sulle ore utilizzate che, ad un certo punto dell’anno, fatte le dovute proiezioni sul numero di ore da utilizzare/ipotesi su nuove richieste, ha permesso di ripensare a settori non ancora coinvolti (es: le attività dei Centri estivi) proponendo azioni concrete (traduzione di opusoli informativi). Passiamo ora ad una sintetica analisi delle varie tabelle, sottolineando che i dati si riferiscono al periodo 25 ottobre 2010 - 30 giugno 2011. 7 Tab. 1 Richieste e tipologie di scuola Richieste Ore Interventi Tipologia scuole 534 2826, 720 Primaria 50* Secondaria I grado N° 363 171 Grafico 1. Richieste e tipologie di scuola La prima considerazione è relativa alla grande differenza tra richieste provenienti dalla scuola primaria e quelle provenienti dalla scuola secondaria di primo grado. Ad una prima lettura il dato parrebbe in contrasto con la presenza dei ragazzi neoarrivati che si collocano, per la maggior parte , nella fascia d’età della scuola secondaria. L’ipotesi è che la scuola primaria conosca da più tempo il dispositivo delle mediazione linguistico - culturale e, di conseguenza, l’abbia usato maggiormente quale strumento di supporto al dialogo con le famiglie e all’integrazione dei ragazzi. La necessità rilevata e l’auspicio per un prossimo anno è l’allargamento della possibilità di interventi di mediazione anche alla scuola dell’infanzia, con un’attenzione particolare al passaggio tra scuola dell’infanzia e scuola primaria, in quanto ottimo contesto per facilitare una precoce accoglienza e per delimitare e risolvere sul nascere eventuali difficoltà. Tab.2 Provenienza richieste per poli Poli Start Totale 1 2 3 4 (z.1.2.3) (z.4.5) (z.6.7) (z.8.9) 128 56 142 208 534 8 Grafico 2. Provenienza richieste per poli La differenza di quantità di richieste provenienti dai diversi Poli Start fa chiaramente riferimento alla presenza, in quelle zone, di scuole con alta percentuale di alunni stranieri ma anche, come è capitato, alla contestuale attivazione di progetti con interventi simili a questo. Tab. 3 Tipologia della richiesta Tipologia della richiesta N° Colloqui con genitori 272 (partecipazione assemblea di classe, presentazione uscita didattica scuola-natura,..) Colloqui con alunno 12 Traduzioni 11 Consegna schede valutazione 168 Accoglienza alunni neo-arrivati 77* Orientamento 4 Accompagnamento UONPIA 1 Presenza mensile 7** Intervento interculturale in classe 1 Totale 553 * i pacchetti di accoglienza per alunni neoarrivati di 8 ore complessive ** i pacchetti mensili di 12 ore complessive 9 Grafico 3. Tipologia delle richieste Molto interessante è la lettura della Tab.3. relativa alla tipologia delle richieste; tale parte verrà ampiamente ripresa e sviluppata nel Cap. 4. ma intanto si possono proporre alcune riflessioni. Come si nota, la maggior parte dei bisogni delle scuole sono relativi al rapporto con le famiglie straniere (colloqui con genitori) e alla prima accoglienza di alunni neo-arrivati e/o con difficoltà linguistiche o di inserimento. Come già accennato, tale dato è congruente con gli obiettivi e le aspettative del progetto, ovvero favorire l’accoglienza e l’integrazione scolastica dei minori stranieri neo-arrivati e facilitare la comunicazione e lo scambio tra famiglie immigrate e operatori della scuola. Un accenno particolare merita invece la voce consegna schede di valutazione, seconda in assoluto. Questa voce comprende le azioni di interpretariato orale durante due momenti dell’anno scolastico: febbraio (schede intermedie) e giugno (schede finali). Sono momenti che le scuole programmano con largo anticipo e che hanno un’organizzazione abbastanza rigida o, perlomeno, difficile da modificare, in cui è prevista la presenza di molte famiglie nell’arco di pochissime ore, con un tempo minimo dedicato ad ognuna e con la necessità di “passare concetti”, a volte anche delicati o spinosi, attraverso la traduzione. Il mediatore si trova così a dover tradurre velocissimamente parole, significati ed indicazioni, con il risultato di non riuscire, spesso, a svolgere un efficace lavoro. Più volte, sia durante gli incontri di gruppo che individualmente, i mediatori hanno segnalato tale disagio, chiedendo la possibilità di riservare un “momento dedicato” o, almeno, un tempo diverso alla comunicazione con le famiglie straniere (per la maggior parte cinesi ed arabe). Di ciò e di possibili cambiamenti si è discusso anche nel focus group svolto con le insegnanti ma pare che non siano possibili sostanziali modifiche organizzative. Altra voce da approfondire è quella relativa agli interventi interculturali in classe (ovvero ad attività di animazione e di informazione sulle culture altre rivolte a tutto il gruppo classe). Pur essendo un utile momento è stato assolutamente sottoutilizzato, forse perché non esplicitamente elencato nella prima comunicazione fatta alle scuole sulle possibilità offerte dal Progetto. L’unico intervento richiesto è stato effettuato “a due voci”, con la presenza contemporanea del mediatore peruviano e della mediatrice filippina, offrendo ad alunni ed insegnanti un’azione originale ed apprezzata. 10 Il gruppo dei mediatori ha proposto di inserire tale tipologia di azione nei “pacchetti accoglienza” in quanto, a loro parere, se ben integrato con altre attività di classe e con un apposito intervento di mediazione, può contribuire a creare un clima favorevole all’integrazione degli alunni neo-arrivati attraverso la destrutturazione degli stereotipi e la presentazione degli aspetti positivi di culture sconosciute. Il dato relativo agli interventi di accompagnamento ad altri servizi (Uonpia) può trarre in inganno ed è stato oggetto di numerose riflessioni con il gruppo mediatori. Parrebbe infatti che solo una richiesta sia giunta allo Sportello ma il dato può essere letto sotto un duplice aspetto. Da una parte, nella voce “colloqui con i genitori” spesso si sono date indicazioni per l’orientamento verso altri servizi, Uonpia compresa. Dall’altra, la Uonpia ha già in essere una convenzione con una Cooperativa di mediazione e quindi garantisce tale servizio al suo interno, motivo per il quale non è necessaria la sovrapposizione di altre figure. Per ultimo, un approfondimento sulla presenza mensile dei mediatori nelle scuole. Il continuo monitoraggio, la lettura dell’andamento del progetto citati sopra, intersecati con il confronto con il gruppo mediatori hanno evidenziato, ad un certo punto dell’anno scolastico, come fosse necessario non solo continuare la realizzazione di interventi “su chiamata” ma prevedere anche momenti maggiormente strutturati e continuativi, che dessero l’opportunità da un parte ai mediatori di seguire più approfonditamente le storie e le evoluzioni degli alunni e dall’altra alle insegnanti di poter contare su una risorsa certa e stabile. Si sono così strutturati 7 progetti di presenza mensile in alcune scuole (per un totale di 12 ore per ciascuna scuola), realizzati da n. 6 mediatori, delle seguenti provenienze: 3 dalla Cina, 1 dal Marocco, 1 dalle Filippine e 1 dalla Romania. Le verifiche della “presenza mensile” sono state raccolte attraverso la compilazione di diari da parte dei mediatori (vedere Cap. 3). Per quanto riguarda le traduzioni, va evidenziato che, sebbene il numero di richieste non sia stato altissimo, la loro realizzazione ha però comportato molte ore di lavoro perché spesso i documenti da tradurre erano lunghi e complessi. Il numero delle richieste di traduzione pervenute allo Sportello Mediante sono state 24. Di seguito elenchiamo alcuni esempi di documenti tradotti: “Libretto genitori” Opuscolo informativo su come funziona la scuola primaria e secondaria di primo grado in Italia; “Alle famiglie dei bambini stranieri neo-arrivati” - Polo Start 2 Opuscolo informativo sui servizi scolastici e socio-sanitari delle zone 4 e 5 di Milano; Brochure e progetti relativi alle attività proposte dai centri estivi del Comune di Milano; Documenti informativi relativi al funzionamento delle singole scuole: regolamento di istituto, patto di corresponsabilità educativa, schede di valutazione intermedia e finale degli alunni neo-arrivati. 11 Tab. 4 Le nazionalità Nazionalità richieste Albania Bangladesh Bolivia Brasile Bulgaria Cina Ecuador Egitto Etiopia Filippine Giappone India Marocco Moldavia Pakistan Perù Romania Sri Lanka Turchia Ucraina Totale N° 3 39 1 4 1 220 1 65 1 35 3 1 57 4 2 30 18 40 5 4 534 Grafico 4. Le nazionalità richieste 12 Tab. 5 Richieste per aree geografiche Aree geografiche N° richieste Europa 30 Asia 345 Sud America 36 Africa 123 Totale 534 Grafico 5. Le aree geografiche Come evidenziato nel Cap. 4., oltre alle nazionalità già presenti da tempo (Filippine, Egitto, Perù, Cina, Ecuador, Sri Lanka, Romania, Marocco), negli ultimi tempi nella città di Milano, si sono aggiunti “nuovi” contesti di origine quali: Moldavia, Ucraina, Bangladesh. Da qui la differenziazione delle provenienze degli alunni e famiglie per le quali sono stati richiesti ed attivati interventi di mediazione. Particolare rimane la situazione della comunità cinese, da tempo presente in città, che presenta ancora grosse difficoltà di comunicazione linguistica. 13 3. I mediatori e le mediatrici 3. 1. Chi sono Il gruppo dei mediatori e delle mediatrici che ha lavorato nel Progetto è stato selezionato secondo alcuni criteri prioritari: lingue richieste; formazione; adesione al metodo e modello proposto; disponibilità al lavoro “su chiamata”. Le scuole milanesi, ormai da tempo multiculturali, rivestono un carattere di “pluralità etnica, linguistica e culturale” come citato ed approfondito nel cap. 4. Da ciò ne consegue la presenza di molteplici provenienze e lingue e la relativa necessità di un gruppo mediatori capace di far fronte alle richieste differenziate. La scelta delle lingue e nazionalità dei mediatori è stata fatta a partire da tali elementi e dall’analisi dell’esperienza e dei dati dello scorso anno scolastico. Si è così formato un gruppo di 31 persone (di cui 7 mediatori e 24 mediatrici), provenienti da 18 Paesi differenti, con una competenza per 23 lingue. Tab. 6 Provenienze /Lingue mediatori Paese di provenienza N. mediatori Albania Bangladesh 1 Brasile Cina 1 Egitto Etiopia 1 Filippine India 1 Italia Marocco 2 Moldavia Nigeria Perù 1 Russia Sri Lanka Turchia Ucraina - N. mediatrici 2 1 6 2 2 1 1 2 1 1 1 1 1 1 1 Lingue parlate / utilizzate albanese hindi, urdu, angla portoghese cinese arabo amarico, digrigno tagalog hindi giapponese arabo russo, rumeno edo spagnolo russo, ucraino cingalese Turco ucraino Tutti i mediatori/ mediatrici coinvolti nel progetto possiedono una formazione di base e molti hanno svolto aggiornamenti e approfondimenti in itinere; due mediatrici stanno frequentando il Corso di Laurea in Mediazione Linguistico Culturale. E’ ormai assodato, infatti, che diventare mediatori e mediatrici per professione non è facile e non dipende solo dalla propria volontà o da scelte individuali. Il quadro delle possibilità formative è ampio, articolato e contraddittorio e soffre di un momento di incertezza, legato all'attesa del riconoscimento del profilo professionale e del conseguente percorso di studi. Ma certa è la consapevolezza della necessità di una formazione qualificante per i mediatori/trici e di un percorso, successivo all'iter di base, che approfondisca e potenzi le acquisizioni possedute e aiuti a riflettere sull'esperienza concreta. 14 Oltre la formazione di base e/o specializzata, la quasi totalità dei componenti il gruppo ha esperienze di lavoro di mediazione (a volte da lunghissimi anni) in diversificati ambiti: scolastico, sociale, sanitario, educativo. L’intreccio delle varie caratteristiche (formazione di base professionale ed universitaria; aggiornamenti in itinere; ambiti lavorativi diversificati; lunga esperienza) ha costituito un patrimonio per il gruppo ed ha permesso, soprattutto nei momenti di formazione e di incontro, di fornire buoni contributi al lavoro di tutti. Il modello di lavoro proposto, deducile dall’iter metodologico, dalle attività previste a supporto delle azioni di mediazione e dalle opportunità fomite ai mediatori (in gruppo e singolarmente), prende origine da un’idea di mediazione come una professione al servizio di scuole, famiglie, alunni stranieri ed italiani. In altri termini, non una mediazione “a spot”, come “ultima spiaggia” o sempre necessaria ma, al contrario e per quanto possibile, una mediazione pensata, valutata e che possa lasciare “traccia” del proprio passaggio. Perché ciò avvenga è allora indispensabile, per esempio, realizzare interventi in cui i mediatori tutelino il tempo per la progettazione e la verifica; partecipino agli incontri di formazione, coordinamento e supervisione; siano disponibili e rivedere il contenuto e il metodo delle proprie azioni, anche attraverso momenti di verifica individuale. Il progetto Mediante, come già evidenziato nel Cap. 1, ha previsto azioni “su richiesta” delle scuole che, seppur programmate con almeno 15 giorni di anticipo, non sono state sempre di agevole realizzazione per i mediatori, spesso impegnati in altri contesti. Questo è un classico nodo critico dei progetti che prevedono un tipo di mediazione “a chiamata” e non “in presenza”; la flessibilità richiesta ai mediatori nel momento dell’adesione al progetto ha costituito un elemento di selezione importante, il cui rispetto ha permesso la realizzazione delle richieste pervenute. 3.2 Le attività svolte Nel capitolo 2, relativo ai dati e nel capitolo 4, relativo alle richieste delle scuole, vengono analizzate ed approfondite le azioni che i mediatori hanno svolto. Qui preme solo sottolineare alcuni aspetti generali che rafforzano la caratteristica di flessibilità del lavoro di mediazione, nonché la necessità di possedere competenze differenziate in relazioni alle variegate azioni previste. Le attività richieste ai mediatori del Progetto hanno compreso: a) Interventi di mediazione linguistico culturale - mediazione linguistico culturale; - interpretariato orale (momenti di consegna delle schede di valutazione); - traduzione scritta (avvisi, documentazione ecc); - orientamento all’uso dei servizi sul territorio; - interventi interculturali in classe. b) - Attività di formazione, coordinamento, supervisione partecipazione agli incontri di gruppo; incontri singoli di verifica e/o supporto al lavoro; incontri singoli di verifica degli aspetti amministrativi. c) - Redazione di documentazione scritta: schede di verifica degli interventi; diari di presenza nelle scuole; relazione finale. 15 Si può dunque affermare che le azioni che i mediatori hanno svolto all'interno del Progetto possono essere collocate su differenti piani a seconda degli obiettivi che si prefiggono e dei soggetti che coinvolgono. Tab. 7 Piani di intervento Piano orientativo e informativo Informazione alle famiglie Orientamento nel servizio (conoscenza delle funzioni, orari, modalità di accesso); Orientamento nel territorio (conoscenza dei servizi) Informazione agli insegnanti sui contesti di origine degli alunni stranieri: organizzazioni sociali, scolastiche, sanitarie Orientamento e accompagnamento delle famiglie straniere verso altri servizi Piano linguistico e comunicativo Traduzione orale e scritta Esplicitazione e decodifica di messaggi verbali e non verbali Partecipazione ai colloqui Piano culturale e interculturale Informazione sui contesti d’origine: organizzazione scolastica, sistemi familiari… Piano psicosociale e relazionale Attenzione alla relazione Prevenzione del sorgere di malintesi Collaborazione alla ricerca di risposte e soluzioni Le azioni di mediazione sono state rivolte a differenti destinatari: le famiglie, gli alunni stranieri, le classi, gli insegnanti. Vediamo in generale quali sono le funzioni svolte a favore di ogni gruppo. Tab. 8. Destinatari Nei confronti delle famiglie Accoglienza e orientamento. Informazioni relative al sistema scolastico e alle regole della scuola (orari, modulistica, documentazione). Orientamento ed accompagnamento verso altri servizi. Traduzione orale e scritta:, avvisi, comunicazioni. Nei confronti degli alunni stranieri Accoglienza e supporto all’inserimento Informazioni relative alle regole della scuola Nei confronti del gruppo classe Attività di animazione interculturale Nei confronti degli insegnanti Traduzione scritta ed orale Informazione relativa ai contesti di origine e provenienza delle famiglie di alunni stranieri Collaborazione alla gestione della situazione Nei confronti della scuola Modulistica tradotta, materiali plurilingue… Partecipazione alle iniziative della scuola Nei confronti del Progetto Documentazione degli interventi effettuati 16 3.3. La formazione, il coordinamento, la supervisione I mediatori devono avere “robuste” competenze e una forte professionalità e vi è ormai ampio accordo su una formazione “ideale” articolata su tre piani, ovvero di base, specifica e in itinere. Accanto all’aggiornamento sui contenuti, dovrebbe essere inoltre necessario prevedere momenti di supervisione dell’attività lavorativa. Abbiamo visto che i mediatori del progetto dovevano possedere, quale elemento di selezione, una formazione di base; molti possedevano anche formazioni specifiche e settoriali. Il Progetto ha dunque fornito loro incontri di formazione iniziale, supervisione singola e in gruppo e ha garantito il coordinamento delle attività. Sono stati svolti 6 incontri di gruppo, con cadenza bimestrale, di tre ore ciascuno. Inoltre si sono effettuati 3 incontri singoli, con due mediatrici. La tabella seguente riassume l’attività di formazione svolta. Tab. 9 Incontri gruppo mediatori Date incontri Ordine del giorno 6 ottobre 2010 Presentazione del progetto Formazione 11 novembre 2010 La “Figura del mediatore” I dati della scuola italiana Prima analisi delle richieste di mediazione pervenute allo Sportello Discussione e confronto 15 dicembre 2010 Presentazione dei “casi” seguiti suddivisi per destinatari: ragazzi, famiglie e insegnanti Riflessioni sui risultati conseguiti e su eventuali punti critici evidenziati Aspetti amministrativi ed organizzativi dello Sportello 3 febbraio 2011 Analisi interventi Approfondimento sul profilo del mediatore nella scuola Aspetti amministrativi 30 marzo 2011 Stato del progetto Mediante (dati sugli interventi di mediazione; focus con gli insegnanti; dispensa finale) Verifica degli interventi di mediazione in atto (interventi individuali, presenza mensile nelle scuole) Comunicazioni sul proseguimento del progetto Verifica documentazione (time sheet, schede verifica) 9 giugno 2011 Verifica conclusiva progetto Relazione finale Materiali Verifica amministrativa 17 In aggiunta, sono stati effettuati tre incontri individuali: n. 2 incontri con una mediatrice cinese finalizzati al chiarimento e alla ridefinizione del suo ruolo nell’intervento previsto; n. 1 incontro con una mediatrice cinese per l’analisi di una situazione di un alunno particolarmente problematica. Per quanto riguarda l’approfondimento formativo relativo alla tematica del progetto, durante il primo incontro si sono affrontate le seguenti questioni: 1) La figura del mediatore: confronto e segnalazione di materiali sul tema della mediazione interculturale; 2) I dati della scuola italiana I materiali segnalati, distribuiti e/o messi a disposizione nel corso del Progetto sono stati: - - - - - Casadei S., Franceschetti M., (a cura di) ( 2009), Il mediatore culturale in sei Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Grecia, Regno Unito e Spagna). Ambiti di intervento, percorsi di accesso e competenze, Unione Europea – Fondo Sociale Europeo - Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - Isfol. Piano per l'integrazione nella sicurezza. Identità e incontro. - A cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dell'Interno, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Giugno 2010 Bibliografia sulla mediazione interculturale (scaricabile dal sito www.centrocome.it) e relativa possibilità di consultazione testi Articolo: Luatti L. (2010), “Mediazione linguistico-culturale: cosa bolle in pentola”, in “Dossier mediazione interculturale. Le principali novità” in “Agorà. Paesaggi dell’ intercultura. Magazine a cura di Lorenzo Luatti” www.vanninieditrice.it/agora_home.as Vademecum per gli interventi di mediazione nella scuola,a cura di Graziella Favaro ( tratto da Favaro G., Fumagalli M., (2004), Capirsi diversi. Idee e pratiche di mediazione interculturale, Carocci, Roma. Testo: Lorenzo Luatti, Mediatori atleti dell’incontro. Luoghi, modi e nodi della mediazione interculturale, Vannini editrice, Gussago, 2011, pp. 198 (coll. “Agorà_Studi. Ricerche e pratiche sull’intercultura”) In generale, gli incontri hanno avuto una partecipazione qualitativa di buon livello anche se alcuni mediatori, non hanno potuto garantire una presenza continuativa. Durante le discussioni sono emerse alcune tematiche (che si possono ritrovare ed approfondire nei verbali in allegato) sulle quali si è concentrata l’attenzione. In particolare: importanza del lavoro di accoglienza per gli alunni neo-arrivati e la necessità di ampliare le ore del “pacchetto accoglienza”. Necessità di realizzare incontri informativi con le referenti intercultura/ insegnanti sul ruolo del mediatore e su prassi di lavoro condivise. Importanza di momenti di animazione/informazione interculturale nelle classi, da proporre all’interno del pacchetto accoglienza (in questo progetto ne è stato realizzato solo uno). Apertura di una riflessione con le insegnanti sulle segnalazioni eccessive di bambini stranieri alla Uonpia. Necessità di un maggior coinvolgimento delle famiglie straniere. Utilità del lavoro congiunto (insegnanti - mediatori ) sull’orientamento scolastico, anche attraverso l’utilizzo di materiale tradotto all’interno del Progetto (Libretto Genitori sul funzionamento della scuola in Italia) 18 Gli incontri hanno dunque confermato la necessità di garantire ai mediatori uno spazio di riflessione, pensiero, confronto e riprogettazione sulle azioni in corso, mettendo in rete informazioni utili a tutti. (vedi allegato n. 2: verbali degli incontri dei mediatori) 3.4. La documentazione prodotta (schede di verifica, diari, relazioni) La documentazione relativa agli interenti effettuati è un efficace supporto per una professione, quella del mediatore, che si basa soprattutto sul “fare” (come molte professioni del sociale) e stenta a riconoscere il valore dello “scrivere” quale strumento di comunicazione e riflessione, oltre che traccia del lavoro svolto. Anche per tali motivi, ma soprattutto per effettuare una corretta valutazione e monitoraggio del lavoro in atto, il Progetto ha previsto e richiesto ai mediatori la compilazione e la redazione di alcuni strumenti scritti: - le schede di valutazione degli interventi effettuati; - il diario della presenza mensile nelle scuola; - una relazione finale Le schede di valutazione degli interventi effettuati Per ogni attività svolta ai mediatori è stata richiesta la compilazione della scheda ( citata nel Cap. 1 e inserita in allegato), volta a verificare l’efficacia dell’intervento, i punti di riuscita e gli eventuali nodi critici. Le schede riconsegnate dai mediatori sono state 358 (pari al 64% del totale delle richieste). In relazione alla percentuale non altissima va considerato: - a volte una stessa scheda ha riguardato più interventi; - alcune attività (es: presenze mensili) sono state documentate attraverso i diari; - le traduzioni scritte non necessitavano di scheda di verifica. Per quanto riguarda il contenuto delle verifica, in generale sono stati segnalati come punti critici alcune situazioni ricorrenti: - impossibilità di svolgere l’intervento per ritardi o assenze dei genitori; - richieste di mediazione un po’ tardive; - pacchetto di ore a disposizione insufficiente rispetto all’obiettivo. Molti sono stati comunque i giudizi positivi e la valutazioni di soddisfazione per la riuscita delle azioni. Da segnalare che, a volte, i mediatori e gli insegnanti hanno redatto congiuntamente la stessa scheda di valutazione e ciò potrebbe essere un’indicazione per il futuro, in quanto unico strumento che diventerebbe a pieno titolo una modalità di valutazione complessiva. Il diario della presenza mensile nelle scuola L’attività di ” presenza strutturata” in alcune scuole si è svolta nei mesi di marzo, aprile e maggio. Al termine di ogni momento di presenza mensile e a conclusione dell’intero monte - ore il mediatore ha redatto una breve relazione, seguendo la traccia in tabella. 19 Tab. 10 Traccia per i diari Diario dell’attività di mediazione – Presenza mensile Mediatrice /mediatore Scuola Insegnante di riferimento Mese di marzo/aprile/maggio Data Orario Luogo in cui si è svolta l’attività (es: classe, aula dedicata, aula insegnanti…) È stata fatta una programmazione con l’insegnante per decidere le attività da svolgere? Al termine è stata fatta una verifica con l’insegnante dell’attività svolta? Attività svolta: - verso gli alunni - verso le insegnanti - verso i genitori - verso la scuola Note e commenti Per ogni alunno seguito Breve storia dell'alunno Perché é stata richiesta la mediazione? Qual è stato il primo intervento del mediatore? Evoluzione dell'inserimento del bambino/del ragazzo Osservazione conclusiva Note e commenti La lettura dei diari ha evidenziato alcune linee comuni nella realizzazione dell’azione di mediazione. Innanzitutto la programmazione e la verifica sono sempre state effettuate e mediatori ed insegnanti hanno trovato tempi e modi di scambiarsi opinioni sull’efficacia e la riuscita degli interventi. L’attività è stata prevalentemente svolta a favore di alunni e genitori e la presenza del mediatore è stata favorevolmente accolta dagli alunni. Scrive una mediatrice: “Il ragazzo da quando ha saputo che c’è la mediatrice che l'aiuta viene la scuola abbastanza regolarmente, e segue le lezioni volentieri” In tutte le situazioni si sono raggiunti gli obiettivi prefissati e la presenza mensile è stata apprezzata. I nodi critici di questa attività, riscontrati però solo in alcune scuole, hanno riguardato: - la non omogeneità e continuità dell’intervento di mediazione da un mese all’altro; - la grande quantità di richieste di intervento (colloqui con genitori, affiancamento ad alunni…) nelle ore di presenza; - le azioni hanno funzionato sui “casi singoli”, ma non sono servite quale stimolo per una modifica organizzativa più generale o per apportare cambiamenti alla metodologia e agli strumenti utilizzati dalla scuola, criticità che comunque è generale a tutti gli interventi di mediazione. Una menzione particolare merita il “report” sull’unica attività interculturale svolta (vedi Cap. 2), che, anche se non rientra a pieno titolo nella categoria dei “diari”, ha ben documentato l’esperienza vissuta, fornendo preziosi spunti di riflessione. 20 Di seguito riportiamo il resoconto del mediatore peruviano: Abbiamo avuto l’opportunità di essere presenti, dopo un breve colloquio con le insegnanti, in una classe con una considerevole presenza di bambini di provenienza straniera. Dal Congo alla Bolivia, dall’Ecuador all’Egitto, da Santo Domingo al Perù. Credo di avere recepito ad un certo punto che i bambini italiani fossero una incuriosita minoranza. Una classe dove mi sono sentito subito a mio agio. Dopo una breve presentazione di noi mediatori nelle nostre rispettive lingue, spagnolo e filippino, cominciamo a strappare i primi sorrisi di questo attento gruppo. Gli sguardi di questi bimbi s’incrociano chiedendosi che cosa mai avremmo detto. Qualche bambino italiano vanta una certa conoscenza dello spagnolo, mentre gli ispanofoni rimangono in silenzio osservando la reazione dei compagni. Il sottofondo si riempie di commenti sul fatto di avere capito; un po’ meno quando si presenta la collega filippina. Cala il quasi totale silenzio, nessuno, tranne due bambini filippini, ha capito quelle poche frasi dette dalla mediatrice. E qua approfittiamo per introdurre quel che faremo in quelle due ore. Usando la lingua che ci accomuna tutti in classe, incominciamo a chiedere che cosa avevano sentito, che cosa avevano provato ascoltando una persona che parlava una lingua diversa. Le risposte, anche se potevano sembrare scontate, erano accompagnate da una carica sensibile e solidale, partendo dal proprio sentimento ma riportato a quello che poteva essere il vissuto del compagno straniero. Abbiamo sottolineato, volutamente, che l’obiettivo della nostra presenza era di mettere a fuoco l’importanza per questi bambini e ragazzi, di essere accolti e sostenuti in modo adeguato, di essere una fonte di ricchezza e non numeri in più, di quanto può essere prezioso dedicare alcuni minuti al compagno che non capisce ancora la lingua italiana, di quanto uno può imparare da quel bambino di cultura e abitudini diverse, di quanto la nostra memoria, passati gli anni, ci ricorderà con immenso piacere i momenti di gioco, di studio e perché no, anche di momenti di difficoltà vissuti con i nostri compagni, stranieri e non. Capiamo a questo punto che possiamo cominciare. Inizio con la solita domanda che in tanti si fanno: perché noi peruviani, noi sudamericani, parliamo lo spagnolo? E qua inizia un racconto, quasi un monologo del prima, durante e dopo la conquista spagnola. A singhiozzo ci diamo il cambio con la mia collega filippina, che a sua volta racconta e descrive il suo paese anche da un punto di vista storico e culturale. L’interesse cresce in classe e l’intervento prende la strada dell’interazione. Domande e momenti di racconto della propria esperienza arrivano a raffica, soprattutto quando parliamo di cibo, musica e cose in comune che possiamo avere tutti noi i presenti. Ci soffermiamo su un aspetto emerso nello scambio d’informazioni, rilevante nella relazione fra i pari: il linguaggio metaverbale, i gesti. Avvertiti dalle insegnanti di un problema di fraintendimento tra gli alunni riguardo a determinati gesti e frasi interpretati in modo sbagliato, abbiamo cominciato insieme alla collega filippina, a spiegare e “tradurre” gesti normalmente usati in alcuni paesi e sconosciuti in Italia. Con un briciolo di divertimento affrontiamo anche questo, strappando risate ma puntando insistentemente sul fare capire al gruppo che tante volte ci sentiamo “minacciati” da frasi o da gesti che in realtà vogliono dire tutto il contrario. Cerchiamo nel possibile, malgrado lo scarso tempo a disposizione, di indurre alla riflessione su questo tipo di problematiche. All’enorme curiosità dei ragazzi si aggiunge quella dei due insegnanti che ci affiancano, creando così un contenitore de idee e informazioni, di scambio e ripasso di quello che si studia in classe. Uno spazio dove prevale la solidarietà, il rispetto e la conoscenza dell’altro. Una conoscenza che arricchisce tutti. Sono passate più di due ore e dobbiamo andare. Mentre ci salutiamo, ci vengono incontro alcuni ragazzi che ci chiedono insistentemente quando ci rivedremo di nuovo. Tra loro non ci sono stranieri, questi, sono rimasti lì a guardarci con una certa complicità. Gli altri intorno a noi continuano a farci domande sui nostri paesi. La relazione finale Al termine del Progetto è stato proposta ad ogni mediatore la stesura di una relazione seguendo una traccia comune (Tab. 11), discussa in un incontro di gruppo e finalizzata a documentare l’esperienza e l’attività lavorativa, a fornire ulteriore elementi di verifica e a evidenziare i punti di forza e i nodi critici dell’attività svolta. 21 Tab. 11 Traccia per la relazione finale Traccia per relazione finale Mediatore –mediatrice: Azioni di mediazione Compilare un riquadro per ogni scuola in cui si è lavorato Scuola: Periodo lavorativo: Luogo in cui si è svolta l’attività (es: classe, aula dedicata, aula insegnanti…): È stata fatta una programmazione con le/gli insegnanti per decidere le attività da svolgere? Al termine è stata fatta una verifica con le/gli insegnanti dell’attività svolta? Attività svolta: - verso gli alunni - verso le insegnanti - verso i genitori - verso la scuola Funzioni di mediazione svolte: Risultati ottenuti Criticità riscontrate Note e commenti Le storie Individuare due situazioni di alunni/alunne seguite Storia Nazionalità dell’alunno/alunna Età Motivo della richiesta di mediazione Racconto dell’intervento di mediazione Risultati conseguiti Punti di forza Punti di debolezza Note e commenti Sono state redatte 20 relazioni che, in generale, hanno rispecchiato e sottolineato gli aspetti di dibattito già affrontati durante tutto il Progetto, mettendo in evidenza criticità ma anche sottolineando la riuscita degli interventi. Citiamo alcuni commenti e proposte: sarebbe necessario concedere più ore di mediazione per ogni bambino, soprattutto per i ragazzi della scuola secondaria perché la barriera linguistica crea numerose difficoltà nello studio e nella comunicazione; é molto importante lavorare anche a livello affettivo e di socializzazione con gli altri, permettere di valorizzare la cultura, le capacità individuali dell’alunno neo arrivato; è necessario lavorare molto sul rispetto delle regole scolastiche, sulle diversità culturali, l’accettazione degli altri, la convivenza sociale; è indispensabile lavorare con la famiglia per creare un rapporto di collaborazione e fiducia. Interessanti sono alcune “storie” scelte dai mediatori che riportano l’intreccio tra necessità delle scuole, degli alunni, delle famiglie e intervento di mediazione. 22 Ne riportiamo alcune a titolo esemplificativo: Nazionalità dell’alunno: turca Età: 7 Motivo della richiesta di mediazione: colloquio con il genitori e consegna scheda di valutazione Racconto dell’intervento di mediazione: In questo caso, le insegnanti hanno ritenuto opportuno non ammettere il bambino alla classe successiva, poiché non era riuscito a conseguire gli obbiettivi prestabiliti. Dopo una dettagliata spiegazione alla madre sui motivi di tale scelta (il bambino non aveva frequentato la scuola dell'infanzia perciò si trovava in un contesto del tutto nuovo e per di più con una lingua a lui sconosciuta), si scopre che il bambino, il quale si pensava fosse neo arrivato dal paese d'origine, in realtà si trovava in Italia già da anni, ma che non era mai stato fuori dal contesto “casa”. Inoltre, si scopre anche che la famiglia non vive in un contesto molto agiato e per di più il padre sembra disinteressato e poco presente all'andamento scolastico del figlio. Risultati conseguiti: il genitore ha compreso l'importanza di tale scelta e le insegnanti sono convinte che il bambino potrà ripetere l'anno scolastico senza alcuna difficoltà. Punti di forza: è stata un'occasione per comprendere meglio la situazione del bambino e il contesto in cui vive. Punti di debolezza: nonostante le insegnanti conoscessero il bambino da un anno e avessero avuto altre occasioni per parlare con il genitore, non avevano mai avuto occasione di chiedere del passato dell'alunno, poiché pensavano che fosse neo arrivato. Note e commenti: si poteva richiedere l'intervento della mediatrice (necessaria soprattutto nella prima accoglienza) per affiancare il bambino, affinché potesse non solo aiutarlo nella mera comprensione della lingua italiana, ma anche per ambientarlo in un contesto che per lui era del tutto sconosciuto. Nazionalità- Moldava. Età: 14 anni Motivo della richiesta di mediazione: come neo arrivata l’alunna ha incontrato delle difficoltà linguistiche ma anche alcuni problemi di integrazione. Racconto dell’intervento di mediazione. L’alunna è arrivata in Italia per ricongiungersi con la sua famiglia che prima ha lavorato in Portogallo e poi si è trasferita in Italia. Per lei è stato un inserimento forzato anche perché essendo stata separata dai genitori da piccola ha fatto tanti sforzi per accettare la vita insieme a loro. All’inizio ha avuto molta nostalgia per il paese di origine, per i nonni e soprattutto per gli amici rimasti nel suo paese. I genitori non le rifiutano niente e tante volte esagerano con dei regali costosi (telefonino ultimo modello , Ipod, vestiti..) Tutto questo ha creato degli atteggiamenti problematici sia nei confronti dei compagni di classe che con gli insegnanti. Dal suo paese è arrivata con un buon livello didattico . La ragazza ha imparato in fretta la lingua italiana. Si esprime bene e prova anche ad affrontare i testi di studio. È stata aiutata durante i laboratori di L2 , soprattutto in grammatica, spiegandole le interferenze e le differenze delle strutture grammaticali tra madre lingua/italiano; sono stati utilizzati testi facilitati in scienze, antologia, storia. La ragazza è stata aiutata a fare la tesina per l’esame di Licenza Media. Risultati conseguiti. L’alunna ha fatto progressi nello studio della lingua italiana, si è ben integrata e ha fatto amicizia con diversi compagni di classe, però preferisce la compagnia dei ragazzi connazionali, romeni e moldavi. Si è lavorato molto sugli atteggiamenti ed è riuscita a cambiare in modo radicale. Punti di forza. I risultati positivi sono dovuti anche al fatto che la ragazza è molto intelligente e ha avuto una buona risposta alla presenza del mediatore. Punti di debolezza Le ore di intervento di mediazione sono state poche per arrivare a risultati maggiormente efficaci Note e commenti La ragazza non ha fatto una scelta consapevole della scuola superiore non essendo in grado di capire la struttura della scuola italiana. 23 Come si nota, la scrittura ha dato la possibilità ai mediatori di riflettere sulla storia dell’alunno, ma anche sull’intervento effettuato, evidenziando questioni di metodo e proponendo correttivi per migliorare l’efficacia della mediazione. 24 4. I mediatori a scuola. Le domande, gli interventi, i protagonisti Il progetto Mediante ha messo a disposizione delle scuole primarie e secondarie di primo grado milanesi la risorsa della mediazione linguistico - culturale con l’obiettivo di migliorare la relazione educativa tra lo spazio scolastico e quello famigliare e di sostenere un percorso positivo di integrazione degli alunni stranieri e, in particolare, di coloro che hanno vissuto la migrazione in tempi recenti. Nelle note che seguono diamo uno sguardo al contesto scolastico milanese nel quale si è collocato l’intervento di mediazione, alle trasformazioni in atto e alle caratteristiche della popolazione straniera e analizziamo le domande e i bisogni di mediazione, dando voce ai protagonisti dell’incontro educativo. 4.1 In quale scuola: il contesto della mediazione La scuola milanese è ormai da tempo multiculturale, abitata da bambini e ragazzi che hanno origini che si collocano altrove e che conducono qui, in parte o totalmente, la loro scolarità. Come si presenta oggi la situazione di multiculturalità di fatto? L’analisi dei dati riferiti agli anni scolastici recenti indica alcune caratteristiche e tendenze che presentiamo di seguito. Si assiste a Milano, come nel resto dell’Italia, ad un assestamento delle presenze straniere con una crescita annua ancora importante, ma più contenuta, rispetto agli anni precedenti. L’incremento percentuale da un anno all’altro, che in passato aveva toccato punte fino al 20%, si è stabilizzato su livelli “fisiologici” più bassi ed è intorno al 7% nel 2009/10. - Il fattore di crescita della popolazione scolastica non italiana più determinante non deriva più tanto dagli arrivi di minori dal Paese d’origine per ricongiungimento famigliare, i quali vengono inseriti a scuola subito dopo l’ingresso in Italia, ma è rappresentato soprattutto dall’inserimento scolastico di coloro che sono nati qui e che presentano un iter di inserimento scolastico del tutto simile agli italiani. Soprattutto nella scuola primaria e nella secondaria di primo grado, l’inserimento degli alunni neo arrivati (NAI, neo arrivati in Italia) si sta nel tempo riducendo, mentre maggiormente interessata è oggi la scuola secondaria di secondo grado a causa del ricongiungimento famigliare di figli che si collocano soprattutto nella fascia di età adolescenziale. La scuola milanese conferma chiaramente il suo carattere di pluralità etnica, linguistica e culturale. Sono infatti pochi i casi in cui vi è una consistente presenza nelle classi di una sola nazionalità, mentre la situazione maggiormente diffusa è quella della varietà e della convivenza nella stessa scuola di bambini e ragazzi che hanno origini, appartenenze e lingue molteplici. Negli ultimi tempi, alle nazionalità ormai ben consolidate e ormai radicate nella città (Filippine, Egitto, Perù, Cina, Ecuador, Sri Lanka, Romania, Marocco) si sono aggiunti “nuovi” contesti di origine quali: Moldavia, Ucraina, Bangladesh. Uno sguardo ai dati sull’inserimento scolastico degli alunni stranieri nell’anno scolastico 20092010 mostra come le presenze più significative si collochino ancora nella scuola primaria, ma indica anche il processo di distribuzione in atto su tutti gli ordini di scuola. I dati confermano inoltre l’inserimento massiccio dei bambini e dei ragazzi stranieri nel territorio lombardo e milanese, dove, in numeri assoluti, si registrano le presenze nazionale maggiori. (Tab. 12) . 25 Tab.12 Alunni stranieri in Italia, Lombardia e provincia di Milano. a.s. 2009-2010 Totale Infanzia Primaria Secondaria I Italia 673.592 7.5 135.632 8.1 244.457 8.7 150.279 8.5 Lombardia 164.036 12.0 35.759 13.1 61.282 13.5 35.866 13.1 Milano 62.226 11.7 13.120 12.0 22.346 12.6 13.456 12.7 (prov) Secondaria II 143.224 5.3 31.129 8.5 13.304 9.5 Fonte: MIUR 2010 Le scuole primarie e secondarie di primo grado, all’interno delle quali è stato realizzato il progetto Mediante si sono organizzate tre anni fa in quattro macro-aree denominate Poli Start (1-2-3-4), ognuna delle quali raggruppa le zone del decentramento cittadino. In ogni “polo” è stata individuata la scuola sede, la quale funziona come luogo/risorsa e punto di riferimento per le scuole del territorio e dove si colloca il docente referente distaccato sul progetto. Un tavolo di lavoro inter-istituzionale, composto dai quattro dirigenti scolastici delle scuole sede del “polo”, il Comune di Milano e l’Ufficio Scolastico Provinciale, individua ogni anno le linee di programmazione comune, raccoglie e individua i bisogni formativi, stabilisce procedure di accoglienza comuni e condivise. Attraverso i quattro Poli Start è passata la comunicazione a tutte le scuole e ai docenti che si occupano dell’integrazione degli alunni stranieri della possibilità di richiedere un intervento di mediazione linguistico - culturale e della procedura da seguire. I dati riferiti alla presenza degli alunni stranieri nelle scuole della città si discostano in parte da quelli riferiti alle scuole della Provincia di Milano e riportati nella Tab.12. A livello provinciale l’incidenza percentuale degli stranieri si colloca intorno al 12% nella scuola primaria e secondaria di primo grado, ma nelle scuole del Comune capoluogo, il dato è ben più rilevante e colloca Milano al primo posto nella graduatoria nazionale delle grandi città per presenza di alunni stranieri. Uno sguardo ai dati raccolti nelle scuole raggruppate nel territorio del Polo Start 1 (zone 1-2-3) indica in maniera chiara che in queste scuole gli alunni stranieri rappresentano in media circa un quarto della popolazione scolastica (Tab. 13). Si deve considerare inoltre che la situazione delle tre zone non è fra loro omogenea: nella zona 1 la percentuale degli alunni stranieri è infatti del 12.3% nella primaria e del 14.5% nella media, ma nella zona 2, i tassi raggiungono il 30.2% nelle elementari e ben il 36.3% nelle medie. Tab.13 Alunni stranieri nelle scuole del POLO START 1 (zone 1-2-3). Anno scolastico 2010-2011 Alunni totali Alunni stranieri % alunni stranieri Scuola primaria 12.244 2.741 22.3 Scuola 7.465 1.721 23.0 secondaria I Fonte: POLO START 1 26 4.2 Le domande di mediazione Tra scuola e famiglia Quali sono state le richieste di mediazione che le scuole hanno rivolto allo sportello attivato nell’ambito del progetto Mediante? Quasi i quattro quinti delle domande hanno riguardato la facilitazione della relazione e della comunicazione nei confronti delle famiglie straniere. La distanza tra scuola e famiglia e le difficoltà di rapporto con i genitori immigrati sono le criticità che i docenti maggiormente avvertono e alle quali si cerca di trovare risposta attraverso il dispositivo della mediazione linguistico - culturale. Quali compiti e funzioni sono stati chiamati a svolgere i mediatori nei confronti dei genitori stranieri? Essi sono stati coinvolti soprattutto per: informare e trasmettere notizie e chiarimenti, accompagnare lungo il cammino dell’inserimento e nel rapporto con altri servizi del territorio, tradurre informazioni e messaggi, proporre alla scadenza consueta la valutazione espressa dai docenti, raccogliere il punto di vista dei genitori, orientare e sostenere le scelte educative. La presenza del mediatore accanto ai docenti ha permesso di rendere la comunicazione con le famiglie più fluida e meno faticosa, di chiarire zone d’ombra ed esplicitare i numerosi impliciti che si presentano nel colloquio esolingue, di dare senso alle pratiche e ai comportamenti degli uni e degli altri. In altre parole, la mediazione ha avvicinato i due partner educativi, disvelato almeno in parte le aspettative e le attese reciproche, stabilito dei ponti tra i due spazi di integrazione. Nella tabella seguente sono riportate in maniera sintetica le richieste più importanti che la scuola ha rivolto ai mediatori per migliorare la relazione con le famiglie straniere. Tab. 14 La mediazione verso i genitori stranieri. Tipologia delle richieste Che cosa Quando accoglienza e informazione sul funzionamento della scuola all’inizio dell’anno scolastico e nel caso di alunni neo arrivati traduzione e presentazione delle schede di valutazione e raccolta del punto di vista dei genitori presenza ai colloqui individuali con le famiglie orientamento e accompagnamento verso i servizi del territorio (es. UONPIA) presentazione di iniziative della scuola e delle modalità di partecipazione (uscite, gite, “scuola natura”) presentazione di iniziative e risorse extra scolastiche realizzate nel territorio (doposcuola, centri estivi) sostegno alle scelte di prosecuzione degli studi nella scuola superiore traduzione di messaggi, avvisi e documenti scritti al termine del I quadrimestre e alla conclusione dell’anno scolastico tutto l’anno scolastico tutto l’anno scolastico tutto l’anno scolastico tutto l’anno scolastico nei momenti dell’orientamento tutto l’anno scolastico 27 Gli interventi di mediazione verso i genitori hanno riguardato soprattutto le famiglie cinesi e di lingua araba (egiziani e marocchini) e, in misura minore, coloro che provengono dalle Filippine, il Bangladesh e Sri Lanka. La “distanza linguistica”, che permane nel tempo nei confronti di coloro che hanno una competenza in una lingua che non ha un alfabeto a caratteri neolatini, è il dato che ha giocato un ruolo predominante nell’indicazione della lingua da “mediare”. Circa il 40% delle richieste di mediatori ha riguardato infatti le situazioni comunicative con genitori di lingua cinese. Alla distanza linguistica si sommano in questi casi anche atteggiamenti e comportamenti, rilevati presso una parte delle famiglie cinesi, di persistente distanza dalla scuola, la non conoscenza delle sue regole, dei tempi e del funzionamento; le difficoltà a rispondere in maniera adeguata e puntuale alle richieste degli insegnanti, la delega all’istituzione scolastica del percorso educativo e scolastico dei figli. Per quanto riguarda i tempi privilegiati dell’intervento di mediazione nei confronti delle famiglie straniere, al di là delle richieste puntuali e caso per caso, i momenti topici e che possono essere previsti e organizzati a priori sono i seguenti: - l’avvio del nuovo anno scolastico; - la fase dell’accoglienza e del primo inserimento di alunni neo arrivati; - le scadenze della consegna delle schede di valutazione: alla fine del primo quadrimestre e al termine dell’anno scolastico; - i momenti dedicati all’orientamento dopo la terza media. Verso i bambini e ragazzi L’intervento di mediazione nei confronti degli alunni stranieri ha avuto peso e consistenza più ridotti e si è svolto sempre alla presenza dell’insegnante. Nella maggior parte di casi, si è trattato di una “mediazione per l’accoglienza”, organizzata nel momento del primo inserimento di bambini e ragazzi non italofoni e inseriti a scuola subito dopo l’arrivo in Italia. In questi casi, il mediatore ha lavorato a fianco dei docenti per rilevare la storia scolastica e la biografia linguistica degli alunni NAI, per cercare di mettere in luce competenze e saperi già acquisiti e individuare eventuali bisogni di apprendimento a carattere non linguistico. Ha fornito inoltre al bambino che viene da lontano informazioni di base sulle regole, esplicite e implicite, della nuova scuola: l’uso degli spazi, l’organizzazione del tempo, i materiali scolastici, la successione delle discipline, il diario. Accanto a questo intervento del mediatore che accoglie, vi sono state richieste di mediazione indirizzate a gestire e trovare risposta alle situazioni individuali di disagio che si manifestano, ad esempio, con assenze protratte, demotivazione, atteggiamenti di ripiego e di silenzio o viceversa di aggressività. La possibilità di potersi esprimere anche nella propria lingua d’origine e di trovare uno spazio di ascolto e di prossimità ha permesso ai bambini e ragazzi stranieri di “portare fuori” racconti e ragioni che altrimenti sarebbero rimasti nel silenzio. In alcuni casi, la presenza del mediatore a scuola ha consentito agli insegnanti di coinvolgerlo nelle iniziative programmate di educazione interculturale per tutta la classe, con un ruolo di narratore interculturale e di testimone privilegiato. Nello schema seguente, una sintesi delle situazioni e dei compiti del lavoro di mediazione con i minori. 28 Tab.15 La mediazione con i bambini e i ragazzi: situazioni e compiti Situazione Compiti accoglienza e inserimento di alunni neo -rilevazione della storia scolastica e della biografia arrivati e non italofoni linguistica -presentazione delle regole e dell’organizzazione della scuola -accompagnamento durante i primi giorni di inserimento situazioni individuali di disagio e di demotivazione -colloquio condotto insieme all’insegnante -esplicitazione dei progetti e dei desideri - ricerca di soluzioni e di aiuti in tempo extrascolastico educazione interculturale in classe -presentazione di aspetti significativi delle lingue e delle culture degli alunni inseriti Le valutazioni della mediazione e le proposte degli insegnanti I docenti delle scuole milanesi sono stati coinvolti fin dall’inizio nel progetto Mediante sia attraverso il contatto diretto tra lo sportello e le scuole, sia grazie all’azione di informazione e raccordo svolta dai Poli Start. Sono state inviate alle scuole delle note informative sul dispositivo di mediazione linguistico - culturale nella scuola con l’esplicitazione di ciò che il mediatore può fare nella scuola e di ciò che invece non è di sua competenza. E’stato diffuso anche un protocollo di uso del mediatore a scuola al fine di prevenire richieste e utilizzi impropri di questa figura professionale. Al termine di ogni intervento di mediazione, gli insegnanti sono stati invitati a compilare inoltre una scheda di verifica del dispositivo per avere sempre un quadro aggiornato e intervenire su eventuali disfunzioni. A marzo inoltre si è svolto un incontro con alcuni docenti “utilizzatori” del dispositivo, con la metodologia del focus group, per cercare di “fare il punto” sul progetto. Di seguito, ecco alcune osservazioni e proposte emerse dall’incontro con i docenti. Tutti gli insegnanti hanno espresso un giudizio positivo sul progetto Mediante, sia sull’impianto organizzativo e lo sportello, sia sulla puntualità della risposta e sulla competenza professionale dei mediatori. Hanno sottolineato la necessità di mettere a disposizione delle scuole i mediatori già dall’inizio dell’anno scolastico e non alla fine di ottobre e di dare continuità al dispositivo così che esso possa diventare risorsa strutturale della scuola multiculturale. In alcuni casi, le ore previste per l’intervento di mediazione sono risultate troppo scarse: è il caso, ad esempio, dell’ accoglienza attivata nel caso di alunni neo arrivati. Per quanto riguarda l’intervento nei confronti delle famiglie straniere, gli insegnanti hanno verificato la possibilità che il mediatore ha dato ai genitori di prendere la parola, fare domande, dire di più e hanno apprezzato in modo particolare gli interventi di accompagnamento verso di servizi del territorio. La proposta che i docenti fanno è quella di organizzare in determinati momenti “topici” incontri collettivi con genitori della stessa lingua alla presenza del mediatore per migliorare e sostenere la loro partecipazione alla vita della scuola. Molti sono stati i casi citati dagli insegnanti di sblocco emotivo e comunicativo di bambini e ragazzi stranieri in situazione di disagio grazie alla presenza del mediatore e alla possibilità di raccontarsi nella propria lingua. Per questa ragione, in determinate scuole, si auspica la presenza dei mediatori 29 in maniera più continuativa, stabilendo, ad esempio, un appuntamento mensile che funzioni da dispositivo di accompagnamento e da “bussola” per i cammini di integrazione Proposte degli insegnanti per un dispositivo di mediazione efficace - Caratteristiche di sistema puntualità e avvio degli interventi fin dall’avvio dell’anno scolastico continuità nel tempo del progetto informazione chiara a tutti i docenti sui ruoli e i compiti del mediatore importanza dello sportello “mediazione” che chiarisce la domanda e garantisce la qualità degli interventi capacità dei mediatori di fare traduzioni anche di contenuto didattico e disciplinare importanza della presenza di donne mediatrici che rendono più facile il rapporto con le madri straniere. La mediazione verso i genitori stranieri - dilatare la durata degli interventi per dare ai genitori il tempo di dire di più - organizzare momenti collettivi di incontro con le famiglie straniere della stessa lingua alla presenza del mediatore - potenziare il dispositivo dell’accompagnamento da parte del mediatore all’uso dei servizi del territorio (UONPIA , servizi per minori disabili, doposcuola). La mediazione verso gli alunni - potenziare il numero di ore da dedicare alla fase di accoglienza e di primo inserimento degli alunni neoarrivati - coinvolgimento del mediatore nel momento di accoglienza e di ri-orientamento nei casi sempre più diffusi di minori “pendolari” tra il Paese d’origine e l’Italia - possibilità di coinvolgere il mediatore, con un ruolo di tutor accanto all’insegnante, in attività didattiche per un lavoro a piccoli gruppi o individualizzato - maggiore utilizzo dei mediatori in attività di educazione interculturale e di educazione alla cittadinanza rivolte a tutta la classe. 30 Di seguito riportiamo una sintesi del focus group con le insegnanti. L’obiettivo del focus è stato quello di raccogliere le riflessioni e proposte delle insegnanti intorno ad alcune tematiche,: - quali bisogni e richieste di mediazione ci sono oggi nella scuola; - come e se è cambiata la mediazione nella scuola durante gli ultimi anni ; - verifica dell’andamento del progetto Mediante - quali proposte possibili per migliorare, potenziare e rendere più efficace il servizio di mediazione. Per quanto riguarda i bisogni e le richieste di mediazione, le priorità attuali sembrano riguardare gli alunni neoarrivati (o arrivati nuovamente dopo una prima permanenza in Italia e un successivo rientro al Paese d’origine), gli alunni analfabeti, l’orientamento alle famiglie, l’accompagnamento ai servizi del territorio. Tutte le insegnanti hanno espresso un giudizio positivo sul Progetto Mediante, sulla gestione dello sportello e sulla competenza e l’azione dei mediatori/trici. Le criticità riscontrate riguardano soprattutto il monte ore destinato ai “pacchetti di accoglienza”, ritenuto insufficiente. A tal proposito, è stato comunicata alle insegnanti la possibilità di richiedere ore aggiuntive su progetti individuali, stante la disponibilità di ore ancora da utilizzare. Inoltre le insegnanti hanno richiesto la messa in rete e la pubblicazione sul sito della modulistica e dei documenti tradotti. Per quanto riguarda possibili proposte per il futuro, oltre a confermare ciò che è stato fatto nel Progetto attuale, sono state avanzate le seguenti richieste: - continuare la modalità della mediazione su richiesta e/o su progetti - mantenere i pacchetti accoglienza - accoglienza con bambini con fragilità - pacchetti di accoglienza maggiormente flessibili per durata e uso - riunione iniziale tra servizio/sportello e referenti intercultura - maggior chiarezza sulle richieste possibili - maggior informazione su risorse a disposizione -materiali tradotti a disposizione 31 ALLEGATO 1 LA MODULISTICA DELLO SPORTELLO “MEDIANTE” 32 SCHEDA RICHIESTA INTERVENTO DI INTERPRETARIATO/MEDIAZIONE INTERCULTURALE Le richieste di interpretariato/mediazione vanno fatte con almeno due settimane di anticipo rispetto alla data prevista. SCHEDA N° ____________ Polo StarT 1 2 3 4 DATA _____________________ Zone 1 – 2 – 3 Zone 4 – 5 Zone 6 – 7 Zone 8 – 9 DATI SCUOLA RICHIEDENTE □ primaria □ secondaria di I grado DENOMINAZIONE SCUOLA ________________________________________________________________________________ Indirizzo_________________________________________________________________________ Tel____________________________________Fax_____________________________________ E-mail_________________________________________________________________________ Referente richiedente intervento ________________________________________________________________________________ DATI ANAGRAFICI ALUNNO Nominativo ________________________________________ □ F M□ Nazionalità_______________________________________________________________________ Lingua__________________________________________________________________________ Classe___________________________________________________________________________ 33 TIPOLOGIA DELLA RICHIESTA colloquio con i genitori colloquio con alunno/a neo-arrivati prima accoglienza consegna scheda di valutazione orientamento altro ____________________________________________________________________ • Motivo della richiesta ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ Proposta data e ora 1____________________________________________________ Proposta data e ora 2____________________________________________________ Durata prevista dell’intervento: ____________________________________________ Luogo _________________________________________________________________ 34 SCHEDA RICHIESTA DI TRADUZIONE Polo StarT 1 2 3 4 Zone 1-2-3 Zone 4-5 Zone 6-7 Zone 8-9 DATI SCUOLA RICHIEDENTE □ primaria □ secondaria di I grado DENOMINAZIONE SCUOLA ________________________________________________________________________________ Indirizzo_________________________________________________________________________ Tel____________________________________Fax_____________________________________ E-mail_________________________________________________________________________ NOME PLESSO_________________________________________________________________ Indirizzo_________________________________________________________________________ Tel____________________________________Fax_____________________________________ E-mail_________________________________________________________________________ Referente per la richiesta ________________________________________________________________________________ RICHIESTA □ traduzione documento Destinatari del documento: _______________________________________________________________________________ Lingue richieste: ________________________________________________________________________________ Note: Le richieste di interpretariato/mediazione vanno fatte con almeno due settimane di anticipo rispetto alla data prevista. Allegare il documento in formato doc. Data _________________________________ 35 SCHEDA DI VERIFICA INTERVENTO DI MEDIAZIONE LINGUISTICOCULTURALE A. Scheda verifica intervento a cura dell’insegnante ________________________________ N° SCUOLA ________________________________________________________________________________ REFERENTE___________________________________________________________ TEL _________________________________________________________________ Mail____________________________________________________________________________ Mediatori/trici: nominativo_______________________________________________________________________ nazionalità ________________________________________________________________________________ tel _________________________________mail: ________________________________________ alunno: nominativo_______________________________________________________________________ nazionalità ________________________________________________________________________________ inserito nella classe ________________________________________________________________________________ Descrizione intervento: data inizio intervento_______________________________________________________________________ data fine intervento ________________________________________________________________________________ persone coinvolte ________________________________________________________________________________ obiettivo dell’intervento ________________________________________________________________________________ tipo di intervento effettuato (azioni, tempi,..) 36 □ colloquio con i genitori □ colloquio con un alunno/a □ prima accoglienza □ consegna scheda di valutazione □ altro: ___________________________________________________________ risultati conseguiti ________________________________________________________________________________ Compilato da: ____________________________________ Data:_________________________ 37 SCHEDA DI VERIFICA INTERVENTO DI MEDIAZIONE LINGUISTICO-CULTURALE B. Scheda verifica intervento a cura del mediatore/trice ___________________ N° Dati intervento Nominativo mediatore/trice ________________________________________________________________________________ Servizio richiedente ________________________________________________________________________________ Insegnante di riferimento ________________________________________________________________________________ Nominativo del minore ________________________________________________________________________________ Nazionalità ________________________________________________________________________________ Inserito nella classe ________________________________________________________________________________ Data inizio intervento ________________________________________________________________________________ Data fine intervento ________________________________________________________________________________ Descrizione dell’intervento Persone coinvolte ________________________________________________________________________________ Obiettivo dell’intervento ________________________________________________________________________________ Tipo di intervento effettuato (azioni, tempi,..) □ colloquio con i genitori □ colloquio con un alunno/a □ prima accoglienza □ consegna scheda di valutazione □ altro: ___________________________________________________________ 38 Risultati conseguiti ________________________________________________________________________________ Osservazioni sull’efficacia dell’intervento _______________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ _ Criticità riscontrate ________________________________________________________________________________ _________________ Compilato da: ____________________________________ Data:________________ 39 ALLEGATO 2 I VERBALI DEGLI INCONTRI DI FORMAZIONE, COORDINAMENTO E SUPERVISIONE CON I MEDIATORI LINGUISTICO – CULTURALI. 40 Verbale incontro con gruppo mediatori - 6 ottobre 2010 Il 6 ottobre 2010 alle ore 9.30 presso la sede del comune di Milano di via Pastrengo, 6 si è svolto l’incontro di presentazione del Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano” tra il gruppo di lavoro e il gruppo dei mediatori. Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo dei mediatori/trici linguistico culturali. Viene presentato e illustrato il progetto “Mediante nella scuola e nella città di Milano”, dando indicazioni relative alla sede dello Sportello, sita Via Pastrengo 6 a Milano. Viene precisato che il progetto è rivolto alle scuole primarie e secondarie di primo grado e che le richieste avranno caratteristiche legate ai neoarrivati, consegna schede di valutazione con interventi di mediazione linguistico culturale, colloqui e traduzione di modulistica. Non verranno effettuati interventi a spot senza ritorno ma sono previsti momenti di verifica (schede) da parte dei mediatori. Il mediatore ha delle competenze specifiche e una professionalità che metterà in campo. Le verifiche rappresentano gli indicatori della qualità del lavoro. Sono previsti sei incontri di formazione retribuiti per i mediatori che si terranno da novembre a giugno, tenuti dall’equipe di lavoro della Cooperativa Farsi Prossimo e avranno lo scopo di analizzare e lavorare su nodi, criticità e casi. E’ prevista inoltre la realizzazione di un dossier finale che raccoglierà gli esiti del progetto. Si prevede di poter contare su una buona disponibilità dei mediatori e un forte coordinamento con le operatrici dello sportello. Vengono fornite indicazioni operative confermando indirizzo della sede e calendario con giorni e orari di apertura dello sportello. Si attende il numero telefonico così come indirizzo mail per lo sportello. Si prevede avvio operatività su tutto nell’arco di due settimane. Le scuole saranno in possesso di una scheda di richiesta intervento che faranno pervenire via mail allo sportello. La scheda di verifica sarà invece compilata dai mediatori. La scheda verrà restituita alla sportello alla fine di ogni mese (per rendicontare al Ministero e avere sotto controllo l’andamento). La scheda da compilare a cura della scuola con firma e certificazione da parte dell’insegnante in cui verranno conteggiate le ore svolte. Anche questa scheda verrà consegnata dal mediatore a fine mese. Esempio di iter: 1. lo sportello riceve la richiesta da parte della scuola 2. lo sportello contatta il mediatore 3. lo sportello manda via mail al mediatore e alla scuola conferma dell’incontro (luogo, data…) Per ulteriori richieste di mediazione su medesimo caso la scuola deve inviare nuova richiesta e l’operatrice contatta il mediatore, non sono previsti pertanto contatti diretti tra la scuola e il mediatore. Diverse è se invece viene avviata una richiesta per un pacchetto di ore (richiesta unica ed iniziale). Il progetto prevede 3000 ore di mediazione e traduzione. Discussione: I mediatori presenti all’incontro, chiedono al gruppo di lavoro chiarimenti relativi all’organizzazione dello Sportello Mediante e agli aspetti economici ed amministrativi. Le operatrici rispondono in modo esaustivo ad ogni singola richiesta. L’incontro termina alle ore 11.30 41 Verbale incontro con gruppo mediatori - 11 novembre 2010 L’11 novembre 2010 alle ore 9,30 presso la sede del Comune di Milano di Via Pastrengo, 6, si è svolto l’incontro di formazione del gruppo mediatori, tenuto dall’equipe di lavoro del progetto Mediante. Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo dei mediatori/trici linguistico culturali. Dopo una breve presentazione delle persone presenti all’incontro, la referente organizzativa del Comune di Milano illustra il progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano”. Riporta inoltre ai presenti la richiesta pervenuta dal Ministero dell’Interno in merito alla raccolta di materiale fotografico che illustra l’attività dello Sportello, da inserire sul sito del Ministero. A questo proposito viene distribuita ai presenti e in seguito raccolta, la richiesta di liberatoria per l’utilizzo delle fotografie che verranno scattate nel corso della mattinata da inviare poi a Roma. Le operatrici e le consulenti dell’equipe di lavoro presentano l’articolazione del percorso formativo proposto dal progetto sottolineando l’importanza di tali incontri come momenti di supervisione e confronto tra i mediatori. Vengono illustrati i materiali distribuiti al gruppo: - bibliografia sulla mediazione interculturale (documento scaricabile dal sito www.centrocome.it) - articolo “ Cosa bolle in pentola” Di Lorenzo Luatti - vademecum per gli interventi di mediazione nella scuola,a cura di Graziella Favaro ( tratto da Favaro G., Fumagalli M., (2004), Capirsi diversi. Idee e pratiche di mediazione interculturale, Carocci, Roma). Inoltre, oltre agli incontri di formazione calendarizzati, vengono proposti anche momenti di supervisione su casi specifici seguiti dai mediatori che ritengano necessario confronto con l’equipe di progetto. Viene illustra ai partecipanti i temi e i punti di discussione previsti per il I incontro formativo: La Figura del mediatore: segnalazione di materiali sul tema della mediazione interculturale; I dati della scuola italiana Prima analisi delle richieste di mediazione pervenute allo Sportello; Discussione e confronto Si invitano i mediatori a prendere visione tramite Internet, di materiali quali: a. “Il mediatore culturale in sei paesi diversi”, ricerca realizzata dalla Regione Emilia Romagna di maggio 2010; b. PIANO PER L'INTEGRAZIONE NELLA SICUREZZA. IDENTITA' E INCONTRO A cura del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dell'Interno, Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca - Giugno 2010 (il documento è presente anche sul sito del Centro COME www.centrocome.it); I dati nazionali della scuola italiana: 700 mila stranieri presenti nell’anno scolastico 2010/2011 inseriti negli ordini di scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di I grado, secondaria di II grado su 1 milione di stranieri presenti In Italia Le nazionalità particolarmente rappresentate sono: al primo posto la Romania, seguita da Albania e Marocco. Il dato milanese: presenza degli alunni stranieri del 10% le nazionalità maggiormente rappresentate sono al primo posto le Filippine, seguite da Egitto, Perù, Ecuador e Cina. 42 Vengono definiti alcuni cambiamenti relativi all’immigrazione in Italia e a Milano: - Il numero degli alunni stranieri si può considerare in assestamento (+ 10% da un anno all’altro); - Diminuzione dei neo-arrivati (8% alunni stranieri neo-arrivati presenti a scuola); I ricongiungimenti familiari sono in particolare con figli in età adolescenziale; - Aumento dei minori stranieri nati in Italia (60% nella scuola primaria, 30% nella scuola secondaria di I grado, 15% nella scuola Secondaria di II grado) I primi dati relativi alle richieste pervenute allo Sportello: nel periodo dal 25 ottobre (apertura attività) all’11 novembre sono pervenute dalle scuole circa 60 richieste di mediazione. Gli interventi vengono richiesti per lo più, per colloqui con i genitori sull’andamento scolastico del minori, pacchetti di accoglienza per i neo-arrivati, partecipazione ad assemblee di classe, traduzione di documenti scolastici. Le lingue maggiormente richieste sono: Cinese, arabo (Marocco-Egitto), bengalese, spagnolo (Paesi dell’America Latina), rumeno, cingalese. Si apre la discussione con i mediatori presenti, che riportano le criticità e gli esiti positivi raggiunti dagli interventi realizzati durante la loro esperienza di mediatore interculturale. Prima della conclusione dell’incontro una mediatrice propone di sviluppare un progetto di mediazione interculturale dal tema:” il mediatore per i ragazzi”. Pur concordando sull’importanza e l’innovazione della proposta, si sottolinea come il progetto “mediante” non prevede tale tipo di figura e di intervento ma che potrebbe essere uno spunto per progettazioni future. Per quanto riguarda il progetto in corso, si lavorerà invece sul supporto degli interventi richiesti, al fine di garantirne la qualità e l’efficacia. 43 Verbale incontro con gruppo mediatori - 15 dicembre 2010 Il 15 dicembre 2010 presso la sede del comune di Milano di via Pastrengo, 6 si è svolto il secondo incontro di formazione dei mediatori del Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano”. Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo dei mediatori/trici linguistico culturali. Le operatrici e la consulente dell’equipe di lavoro illustrano il programma dell’incontro che prevede un giro tra i presenti sulla presentazione dei casi seguiti suddivisi per destinatari: ragazzi, famiglie e insegnanti. Poi si svilupperanno delle riflessioni sui risultati conseguiti e sui punti critici evidenziati. La seconda parte dell’incontro prevederà invece questioni più generali e di tipo organizzativo dello sportello. Prendono la parola i mediatori/trici: Mediatrice di lingua araba ha effettuato alcuni interventi. Sottolinea il buon approccio in particolare da parte della scuola De Nicola dove erano state convocate diverse famiglie per colloqui. Alcune non si sono presentate. La mediatrice ha allora predisposto con le insegnanti una lettera tradotta per le famiglie in cui si esprime il rammarico per queste assenze ed un invito a organizzare un nuovo incontro. Riporta inoltre, da condividere con il gruppo mediatori, due casi particolarmente significativi: 1° caso (Algeria): la madre dell’alunno evidenzia una reticenza iniziale a fare uso della mediazione ritenendo di non necessitare traduzione. La situazione riguardava la proposta da parte della scuola alla famiglia di richiedere una valutazione a Uonpia per sospetti deficit riguardanti la bambina (nata in Italia). 2° caso (Egitto): bambina con difficoltà di apprendimento in Italia da due anni, dove oltre all’apprendimento dell’italiano, sta frequentando corsi di lingua araba. Inoltre non è chiaro il progetto migratorio della famiglia ma si pensa che abbiano intenzione di rientrare in Egitto. Altri interventi con famiglie egiziane sono avvenuti presso la scuola di Via Mantenga sui temi dell’organizzazione a scuola e della prima accoglienza. Mediatore di lingua spagnola evidenzia scarsa partecipazione e coinvolgimento delle famiglie nella vita scolastica dei figli. Inoltre talvolta il ruolo del mediatore viene ancora confuso e vengono richiesti interventi che non rientrano nei compiti del mediatore (come traduzioni all’interno della lezione in classe). Sottolinea inoltre l’importanza del coinvolgimento di tutta la classe dove per esempio alla scuola Narcisi viene organizzato anche un buon lavoro di animazione interculturale con i ragazzi stranieri provenienti dai diversi paesi. Le operatrici precisano che è importante per lo sportello che i mediatori inviino le schede di verifica degli interventi segnalando eventuali problemi o nodi critici in modo da avere il polso della situazione delle scuole. Viene inoltre annunciato che il progetto prevede la rielaborazione dei dati quantitativi e un’analisi più di tipo qualitativo che verrà presentata a fine progetto. Circa i pacchetti di accoglienza viene ricordata l’importanza di fissare anche un incontro da un’ora con la famiglia oltre a quelli a scuola con l’alunno Mediatrice di lingua spagnola riferisce gli aspetti di criticità nelle dinamiche della migrazione anche in rapporto all’età. Evidenzia inoltre la delicatezza della posizione del mediatore che non ha, durante gli interventi, l’autorità per farsi promotore di soluzioni diverse da quelle ipotizzate dalla scuola. 44 Mediatrice di lingua cinese presenta come nodo critico le assenze delle famiglie ai colloqui a scuola (alla presenza del mediatore) e chiede se possibile acconsentire alla richiesta di alcune scuole di telefonare alle famiglie per un’ultima conferma (es. il giorno prima dell’intervento). Racconta di episodio in cui l’insegnante e lei stessa si sono recate a casa della famiglia nel momento in cui la famiglia non si è presentata. Viene precisato che non è previsto che il mediatore telefoni alla famiglia preventivamente né tantomeno si presenti a casa per l’intervento “a domicilio. Mediatrice di lingua tagalog presenta intervento alla scuola primaria Vallarsa dove si temevano episodi di bullismo, intimidazione. La situazione è stata chiarita: non vi era in realtà nessuna situazione di rischio. Soddisfazione anche della famiglia. La seconda parte dell’incontro si svolge per il disbrigo di questioni pratico organizzative (contrati, time sheet, incarichi). 45 Verbale incontro con gruppo mediatori - 3 febbraio 2011 Il 3 febbraio 2011 alle ore 9.30 presso la sede del comune di Milano di via Pastrengo, 6 si è svolto l’incontro di presentazione del Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano” tra il gruppo di lavoro e il gruppo dei mediatori. Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo dei mediatori/trici linguistico culturali. L’incontro si apre con la presentazione di due nuove mediatrici di lingua cinese e turca che si sono aggiunte al gruppo in quanto era necessario integrarlo per far fronte alle molte richieste proveniente dalle scuole, soprattutto nel periodo di consegna delle schede di valutazione. Analisi degli interventi realizzati e/o in corso Viene data la parola ai/lle mediatori/trici perché raccontino le proprie impressioni e riflessioni sugli interventi realizzati finora. Mediatrice di lingua tagalog Riferisce della partecipazione ad un colloquio fra docenti di una scuola secondaria e famiglia per la consegna della scheda di valutazione. I genitori sono arrivati in ritardo e quindi non c’è stato tempo per approfondire la situazione. La mediatrice riporta la sensazione di “fretta”, di non avere avuto sufficiente tempo a disposizione, che non le ha permesso di approfondire la storia dell’alunna e, di conseguenza, di svolgere il suo ruolo in maniera adeguata. Mediatrice di lingua ucraina Gli interventi richiesti sono sempre per incomprensione linguistica (lingua ucraina) ma non hanno mai dato nessun altro tipo di problema. Mediatrice di lingua cinese E’ spesso intervenuta in situazioni di disagio, dove era previsto anche l’intervento di servizi (sociali, psicologici) esterni alla scuola. Sottolinea il rischio che la mediatrice rimanga l’unico riferimento per la famiglia (per es: richiesta delle famiglie di avere il numero di telefono delle mediatrici..) ma anche che, al contempo, la stessa mediatrice non riesca a “tenere il filo” delle situazioni che segue, a causa della presenza discontinua. Propone una presenza fissa del mediatore/trice all’interno delle scuola, con la finalità di dare continuità alla propria azione. Mediatrice di lingua portoghese A suo parere le esperienze dei ragazzi/e che si incontrano nell’attività di mediazione sono molto simili: spesso il disagio inizia prima della richiesta dell’intervento, nei primi anni di inserimento nella scuola primaria e poi si trascina. Sarebbe necessario conoscere la storia del percorso migratorio e dell’accoglienza dei ragazzi. Inoltre ritiene necessario che ci sia sempre un affiancamento del mediatore/trice ai ragazzi/e straniere, in modo da valorizzare la cultura e la lingua d’origine. Mediatrice di lingua cinese Concorda con quanto detto da Atonia Do Carmo sulla necessità di valorizzare lingua e cultura d’origine dei ragazzi stranieri e sottolinea che, spesso, i ragazzi e le famiglie nascondono situazioni di disagio. A titolo esemplificativo riporta una situazione da lei seguita, riguardante un ragazzo cinese spesso assente da scuola, o presente senza materiale scolastico e compiti fatti; è stata convocata la madre che, oltre a presentarsi con un grosso ritardo e solo perché sollecitata da una telefonata della mediatrice, non conosceva neppure l’ubicazione della scuola frequentata dal figlio. 46 Mediatrice di lingua araba Riporta come spesso gli interventi di mediazione siano in realtà solo di interpretariato e come ha verificato la mancanza di rapporto tra scuola e famiglie, oltre a quello tra scuola, servizi specialistici ed extrascuola. Risottolinea l’importanza dell’intervento di mediazione per valorizzare e praticare la lingua d’origine. Mediatrice di lingua spagnola Ribadisce l’importanza del dialogo tra mediatori e scuola, nonché la necessità si “integrazione” tra lavoro di mediazione e lavoro della scuola. Ha notato una carenza di conoscenza del ruolo della mediazione d parte degli operatori scolastici e, di conseguenza, propone di redarre un volantino informativo da distribuire a tutti i docenti. Mediatore di lingua spagnola Evidenzia il ruolo dei genitori e la necessità che esista una “rete” che vada oltre la figura del mediatore e il lavoro della scuola. Sarebbe necessaria una figura che aiuti la genitorialità, in quanto spesso i genitori non hanno controllo o conoscenza del proprio figlio. Inoltre molte volte i genitori stranieri si “sentono in colpa” per le fatiche che il loro percorso migratorio comporta anche per i figli. Sarebbe necessario un luogo “per loro”, nel quale poter affrontare le problematiche genitoriali. Il racconto e l’analisi degli interventi ha permesso di affrontare anche il secondo punto all’ordine del giorno, ovvero l’approfondimento del profilo del mediatore all’interno della scuola e di raccogliere e rilanciare alcune proposte emerse, sia all’interno del progetto in corso che per la nuova progettazione. Le operatrici dell’equipe di lavoro sottolineano come, per quanto riguarda la conoscenza del ruolo del mediatore, ad inizio d’anno è stata inviata ad ogni docente, attraverso i referenti Polo Start, una nota esplicativa del ruolo del mediatore, con allegata la modulistica necessaria per l’attivazione degli interventi. Comunicano inoltre che è previsto per il mese di marzo 2011 un focus group con alcuni docenti che hanno utilizzato gli interventi di mediazione, al fine di approfondire il loro punto di vista, i nodi critici e i risultati raggiunti. La consulente dell’equipe di lavoro riprende alcuni punti e proposte emerse: - la presenza “fissa” del mediatore/trice all’interno della scuola è una buona proposta che può essere attivata da subito, con un duplice obiettivo: rendere maggiormente visibile la presenza del mediatore/trice ai genitori, ragazzi, docenti e tenere il filo delle “storie” conosciute ed incontrate durante le azioni di mediazione. Le operatrici dello sportello individueranno quindi alcune scuole in cui far partire la sperimentazione, prevedendo un pacchetto di 4 ore mensili per ogni mediatore, da svolgere in una giornata o suddividere in due giornate, nei mesi di marzo, aprile, maggio 2011. Viene inoltre richiesto ai mediatori/trici di compilare in modo dettagliato la scheda di verifica, aggiungendo una parte di riflessioni approfondite. - Il dato comune dell’essere genitore in un paese straniero è costituito da maggiori fragilità; la genitorialità delle famiglie che si incontrano a scuola risente dunque di tale caratteristica, nonché di una presenza meno visibile dei padri rispetto a quella della madri. In questo senso, il mediatore può attivare un lavoro, anche in affiancamento ad altri operatori, con gruppi di genitori della stessa nazionalità e/o comunità al fine di supportare eventuali momenti di criticità. Questa sarà una proposta che sarà inclusa nella prossima progettazione, in quanto si è deciso che verrà ripresentata domanda per il finanziamento del progetto , inserito in una progettazione più ampia , che coinvolge la Provincia, il Comune e il Centro Come. 47 Riassumendo: 1. azioni da attivare subito (oltre alla continuazione di quelle in corso): - presenza fissa dei mediatori all’interno di alcune scuola individuate, con le seguenti modalità: 4 ore mensili per tre mesi (marzo, aprile, maggio 2011) con compilazione della schede di verifica e di una piccola relazione conclusiva. 2. azioni da inserire nella prossima progettazione e che eventualmente si attiveranno da settembre 2011: - presenza del mediatore ad incontri con piccoli gruppi di genitori della stessa comunità/nazionalità; - incontro iniziale fra il gruppo mediatori/trici e i referenti intercultura delle scuole coinvolte, per fornire maggiori informazioni sulla figura e ruolo del mediatore. Aspetti amministrativi e raccolta di documentazione Questa parte viene condotta dalle operatrici dell’equipe di lavoro, che hanno verificato la situazione individuale di ogni mediatore/mediatrice, al fine di completare la raccolta di tutta la documentazione. Viene più volte ribadita l’importanza e l’obbligatorietà della compilazione e consegna puntuale dei materiali, con lo scopo di documentare correttamente lo svolgimento del progetto, di avere il quadro aggiornato degli interventi in corso e del monte ore utilizzato, di acquisire il parere dei mediatori/trici sullo svolgimento degli interventi loro assegnati. 48 Verbale incontro con gruppo mediatori - 30 marzo 2011 Il 30 marzo 2011 alle ore 9.30 presso la sede del comune di Milano di via Pastrengo, 6 si è svolto l’incontro di presentazione del Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano” tra il gruppo di lavoro e il gruppo dei mediatori. Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo dei mediatori/trici linguistico culturali. Stato del progetto Mediante Le operatrici dell’equipe di lavoro aggiornano i mediatori/trici presenti sull’andamento del progetto e dello stato delle varie azioni. Nello specifico: a) interventi di mediazione. Sono stati richiesti 350 interventi, con un utilizzo di 1050 ore. Le richieste sono state consone ed adeguate e hanno compreso soprattutto interventi per prima accoglienza e per facilitare il contatto scuola-famiglie. Non sono stati richiesti molti interventi di traduzione scritta. b) Focus con gli insegnanti. In data 21 marzo u.s. si è svolto un focus group con 8 insegnanti referenti intercultura di differenti scuole, con l’obiettivo di raccogliere riflessioni ed opinioni sui bisogni e richieste di mediazione nella scuola, sull’andamento del progetto Mediante e su proposte possibili per migliorare, potenziare e rendere più efficace il servizio di mediazione. Tutte le insegnanti hanno espresso un giudizio positivo sul Progetto Mediante, sulla gestione dello sportello e sulla competenza e l’azione dei mediatori/trici. Le criticità riscontrate riguardano soprattutto il monte ore destinato ai “pacchetti di accoglienza”, ritenuto insufficiente. A tal proposito, è stato comunicata alle insegnanti la possibilità di richiedere ore aggiuntive su progetti individuali, stante la disponibilità di ore ancora da utilizzare. Inoltre le insegnanti hanno richiesto la messa in rete e la pubblicazione sul sito della modulistica e dei documenti tradotti. Per quanto riguarda possibili proposte per il futuro, oltre a confermare ciò che è stato fatto nel Progetto attuale, sono state avanzate le seguenti richieste: un incontro di conoscenza tra insegnati e gruppo mediatori/trici da effettuarsi ad inizio anno; maggior disponibilità di ore per i pacchetti di accoglienza; maggior chiarezza sulle richieste possibili; maggior informazione su risorse a disposizione; materiali tradotti da mettere in rete. Il gruppo mediatori/trici sottolinea la condivisione della proposta dell’incontro fra mediatori ed insegnanti, evidenziando l’utilità della creazione di un gruppo stabile che si incontri durante tutto l’anno scolastico. c) Dispensa finale. Il Progetto prevede la produzione di una dispensa finale, comprendente i dati e l’analisi di tutte le azioni del progetto. Ad ogni mediatore/trice sarà richiesta l’ elaborazione di una relazione (da considerarsi come tempo-lavoro con un riconoscimento di otto ore circa) , per la quale verrà fornita una traccia scritta. Verifica degli interventi di mediazione a) Interventi individuali. Proseguono come da richieste, i mediatori/trici non evidenziano particolari criticità nella loro gestione. In generale si riscontra una maggior disponibilità delle insegnanti ad utilizzare meglio e in modo completo la mediazione al fine di comprendere la situazione degli alunni e delle famiglie. Qualche problema permane ancora nelle scuole non abituate da usare tale risorsa, dove possono verificarsi richieste non congrue (es: insegnare la lingua italiana ai ragazzi stranieri). Tutti i presenti concordano che è compito dei mediatori/trici non assecondare richieste errate e chiarire il proprio ruolo. Inoltre viene evidenziato come molte volte gli insegnanti non siano a conoscenza dei servizi che la stessa scuola offre e che sono presenti sul territorio e ciò comporta l’impossibilità di interventi efficaci per i ragazzi e di orientamento per le famiglie; tale compito è spesso richiesto ai mediatori/trici. In aggiunta si nota un eccessivo ed improprio 49 invio alla Uonpia, anche per disagi dei bambini/ragazzi che non sono stati capiti o chiariti a sufficienza. Relativamente all’organizzazione del Progetto mediante, ciò che tutti i mediatori/trici evidenziano è il disagio dovuto al mancato riconoscimento del tempo utilizzato per gli spostamenti e il viaggio, che spesso è superiore al tempo dell’azione di mediazione. Purtroppo il Progetto non prevede un riconoscimento di tali ore, l’unica“attenzione” che si può usare, fermo restando l’intreccio con gli impegni dei mediatori/trici, è di affidare incarichi per scuole vicine al luogo di residenza. b) Presenza mensile nelle scuole. La mediatrice Conie Castro racconta l’ esperienza della presenza mensile presso la scuola “Galvani” ; le insegnanti, inizialmente, non avevano ben compreso la finalità di tale intervento e quindi la stessa mediatrice ha avanzato proposte per un buon utilizzo del tempo che, alla fine, hanno incontrato le esigenze di diverse classi ed alunni. Inoltre è stato possibile aggiornarsi su una situazione seguita in passato. La mediatrice Bai Huaiyu riporta la sua esperienza presso la scuola Colombo, che ha fatto molte richieste per interventi di ragazzi cinesi, anche non consone al ruolo di mediazione. Si concorda che le operatrici dello sportello contatteranno l’insegnante referente di tale scuola, per richiarire scopi e possibilità dell’intervento. I pacchetti di presenza nelle scuole prevedono la compilazione di un diario mensile, la cui traccia è già stata fornita, che va inviato allo sportello ogni fine mese (marzo, aprile, maggio). Verifica documentazione (timesheet, certificazioni ore, schede verifica) Le operatrici dell’equipe di lavoro fissano incontri individuali con ogni mediatore/trice per la verifica della documentazione amministrativa e per l’approfondimento della traccia per la relazione finale. 50 Verbale incontro con gruppo mediatori - 9 giugno 2011Il 9 giugno 2011 alle ore 9.30 presso la sede del comune di Milano di via Pastrengo, 6 si è svolto l’incontro di presentazione del Progetto “Mediante. Nella scuola e nella città di Milano” tra il gruppo di lavoro e il gruppo dei mediatori. Sono presenti all’incontro la referente organizzativa del Comune di Milano, le operatrici e consulenti dell’equipe di lavoro del Centro COME della Cooperativa Farsi Prossimo e il gruppo dei mediatori/trici linguistico culturali. Verifica conclusiva del Progetto Mediante Le operatrici dell’equipe di lavoro comunicano i dati definitivi dell’attività dello sportello e commentano l’andamento generale delle azioni, ribadendo la positività dell’esperienza, nonché la soddisfazione espressa dalle insegnanti coinvolte, anche in relazione alla professionalità del gruppo mediatori. La consulente dell’equipe di lavoro sottolinea il prezioso lavoro svolto dalle operatrici dello Sportello, fondamentale per la riuscita del progetto e per l’organizzazione di riposte funzionali alle molteplici richieste di intervento (circa 534) pervenute nell’anno scolastico. Ringrazia inoltre la funzionaria del Comune, per l’ampia e fattiva collaborazione nell’attuazione del Progetto. I mediatori e le mediatrici presenti all’incontro intervengono attivamente al dibattito sul punto in oggetto, esprimendo molteplici riflessioni. In sintesi: Importanza del lavoro di accoglienza per gli alunni neo-arrivati e la necessità di ampliare le ore del “pacchetto accoglienza”. Necessità di realizzare incontri informativi con le referenti intercultura/ insegnanti sul ruolo del mediatore e su prassi di lavoro condivise. Importanza di momenti di animazione/informazione interculturale nelle classi, da proporre all’interno del pacchetto accoglienza (in questo progetto ne è stato realizzato solo uno). Apertura di una riflessione con le insegnanti sulle segnalazioni eccessive di bambini stranieri alla Uonpia. Necessità di un maggior coinvolgimento delle famiglie straniere. Utilità del lavoro congiunto (insegnanti - mediatori) sull’orientamento scolastico, anche attraverso l’utilizzo di materiale tradotto all’interno del Progetto (Libretto Genitori sul funzionamento della scuola in Italia) Relazione finale Viene analizzata ed approfondita la “Traccia per la relazione finale” già inviata da tempo a tutti i mediatori tramite mail. La stesura della relazione non è obbligatoria ma si evidenzia la sua importanza in quanto prezioso elemento di analisi e valutazione conclusiva. Verifica amministrativa Le operatrici dello Sportello riassumono la situazione individuale dei mediatori riguardo la consegna dei materiali amministrativi e sottolineano la necessità della consegna nei tempi e modi stabiliti. Varie ed eventuali Viene consegnata la scheda del libro: Luatti L. (a cura di), Mediatori atleti dell’incontro. Luoghi, modi e nodi della mediazione interculturale, Vannini Editrice, Brescia, 2011, di cui si consiglia la lettura. L’incontro si chiude con un piccolo rinfresco con cibi tipici tradizionali dei Paesi di provenienza dei mediatori e mediatrici presenti. 51