Ministero della Giustizia DIPARTIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA ISTITUTUTO SUPERIORE DI STUDI PENITENZIARI RI-CONOSCERE E VALORIZZARE LE ESPERIENZE NEL DAP MODELLO DI CANDIDATURA Istituto Superiore di Studi Penitenziari, via Giuseppe Barellai n°140 00135 ROMA 30261425 e-mail: [email protected] iaz-iati-az-bf- ISSP/II 1. CANDIDATURA Indicare rispetto all’unità organizzativa centrale, regionale, locale del DAP UNITA’ ORGANIZZATIVA UFFICIO/ AREA DIRIGENTE UFFICIO/AREA REFERENTE PROGETTO Casa Circondariale . Teramo Area Educativa Capo area educativa Michele Sidoti D.ssa Anna Rita Silvestri – Educatore C2 Indicare rispetto al referente operativo dell’iniziativa/progetto 06 302611 FAX 06 COGNOME E NOME QUALIFICA TELEFONO FAX INDIRIZZO E-MAIL Anna Rita Silvestri Educatore C2 0861 414777 0861 411888 [email protected] 2 DENOMINAZIONE DELL’INIZIATIVA/TITOLO DEL PROGETTO LABORATORIO DI MEDIAZIONE INTERCULTURALE L’esperienza è □ conclusa x non conclusa, ma ha prodotto risultati concreti e verificabili Indicare i tempi di attuazione 01/03/2005 Data di inizio Data di conclusione 31/12/2007 Con prosecuzione nel 2008 e anni successivi 3 AREA DI SELEZIONE DEL CONCORSO A CUI SI INTENDE PARTECIPARE: (barrare una sola casella; è possibile partecipare a più aree del concorso presentando schede di candidatura diverse) AREA GESTIONALE/ ORGANIZZATIVA: migliori esperienze organizzative, gestionali e/o formative che abbiano apportato nelle strutture di riferimento un cambiamento significativo e proficuo in termini qualitativi e strategici. X AREA TRATTAMENTALE E DELL’INCLUSIONE SOCIALE: migliori progettualità che abbiano innescato processi trattamentali e/o di inclusione sociale particolarmente significativi e innovativi sotto il profilo della metodologia, degli strumenti utilizzati e delle collaborazioni con la comunità locale. 4. SPIEGARE IL MOTIVO PER CUI SI È SCELTO DI CONCORRERE max 15 righe L’esperienza presentata è già in corso da tre anni, ha conseguito dei buoni risultati e si ritiene che possa essere ripetuta in altri istituti e servizi. Far conoscere il laboratorio e la sua utilità ha anche lo scopo di garantire per gli anni a venire una stabilizzazione delle risorse economiche e umane necessarie al suo funzionamento considerato che l’iniziativa viene sostenuta ogni anno con risorse sempre minori e non garantite. 2 5. BREVE DESCRIZIONE DEL CONTESTO DI PARTENZA. max 15 righe La presenza cospicua della popolazione straniera ( intorno al 30% nel periodo 2005-2007) nella Casa circondariale di Teramo non rappresenta un’eccezione nel panorama penitenziario italiano. L’alta percentuale di persone detenute straniere ha modificato la composizione umana delle carceri italiane, paradossalmente trasformando istituzioni totali monoculturali basate sul contatto sorvegliato a numerosi ipotizzabili laboratori e fucine di corredi culturali diversi.. La composizione etnico-culturale dell’immigrazione in Italia e in Abruzzo trova una sua conferma nel carcere di Teramo dove i gruppi più presenti sono gli appartenenti all’area balcanica, seguiti dai maghrebini, dagli europei dell’Est e da coloro che si riferiscono all’area sub-Sahariana, e con un lento ma progressivo affacciarsi della comunità cinese all’interno della struttura. L’esperienza professionale della mediazione interculturale inizia nell’estate del 2003 accogliendo in stage un allievo del corso di qualificazione per la mediazione culturale realizzato nella provincia di Teramo. Qualche mese dopo si aggiungono altri tre tirocinanti durante il I° corso di formazione professionale, gestito dalla Provincia, sulla mediazione culturale e insieme si progetta un modello di servizio e le prime azioni di un laboratorio per la mediazione interculturale in carcere. Contestualmente al laboratorio(avviato a marzo 2005)viene attivato il progetto TANTETINTE finanziato dalla provincia di Teramo, che contempla uno sportello informativo per stranieri curato da tre mediatori (arabo, albanese e romeno) e un contributo finanziario. La Provincia di Teramo ha ottenuto con il progetto Tantetinte il premio Sodalitas SocialAward svolto a Milano il maggio 2007 6. DESTINATARI DELL’INIZIATIVA N° dei destinatari dell’iniziativa N° complessivo universo di riferimento(personale/utenza) 300 detenuti nel corso del 2007 n. 340 Breve descrizione delle caratteristiche del gruppo dei destinatari 1) detenuti di lingua araba, romena, albanese, cinese, rom; 2) polizia penitenziaria: responsabili U.O. , ispettori di sorveglianza; personale ufficio matricola; 3) area sanitaria : medici di guardia e personale infermieristico; 4) area educativa: educatori, assistenti sociali, psicologi, volontari, insegnanti. 7. FINALITÀ DELL’INIZIATIVA max 5 righe Adeguare l’operatività e il trattamento penitenziario alle diversità culturali esistenti e migliorare la condizione delle persone straniere detenute attraverso diversi tipi di intervento e servizi, rivolti all’organizzazione e ai suoi operatori, alle persone straniere arrestate e detenute e alle loro famiglie, dedicando una particolare cura al riconoscimento e alla valorizzazione delle diversità culturali. 8. OBIETTIVI SPECIFICI E STRUMENTI DI REALIZZAZIONE Per ciascun obiettivo specifico indicare le azioni previste e gli strumenti predisposti per realizzarlo: (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) OBIETTIVO SPECIFICO AZIONI PREVISTE STRUMENTI Affiancare gli operatori Mediazione “simultanea” ossia penitenziari nei compresenza del mediatore colloqui/attività con le culturale, dell’operatore e persone detenute straniere dell’utente detenuto in varie fasi 3 per agevolare la operative (di tipo sanitario, comprensione e la immatricolazione e custodia, Supportare nella operatività le comunicazione tra le due accoglienza, osservazione, offerta diverse figure professionali parti. di opportunità). penitenziarie Approfondire le tematiche Ricerca, studio e attivazione di relative alla gestione eventuali contatti sui singoli casi. amministrativa, giudiziaria e sociale delle persone straniere. Interpretariato, traduzione e Interpretariato orale e scritto; comprensione di documenti mediazione interculturale a scuola; processuali, lettere di acquisizione e prestito di libri e avvocati, avvisi e opuscoli periodici in lingua originale; Rispondere al disagio linguistico informativi, brani e testi di incontri di cineforum con rassegne e culturale degli stranieri. studio; collaborazione con gli di film a carattere interculturale insegnanti; offerta di libri e dedicato agli stranieri presenti in giornali in lingua originale istituto; edizioni annuali del disponibili in biblioteca; concorso letterario “Diversi… ma narrazione della migrazione e UNO” curato da un cartello di delle identità culturali associazioni locali Offrire informazioni sulla Sportello informativo Colloqui, contatti con consolati, normativa italiana relativa accessibile su richiesta per questura, avvocati e familiari; all’immigrazione, tre giorni alla settimana. produzione di opuscoli e fogli sull’ordinamento penitenziario e informativi in lingua originale; sul regolamento interni e sui attivazione di servizi territoriali per servizi territoriali sugli immigrati immigrati. Monitorare e analizzare il Reporting annuale sulla Rilevazione periodica di dati sulla fenomeno della popolazione popolazione detenuta presenza degli stranieri e sugli immigrata e dei suoi bisogni straniera e rom in istituto; arrestati; uso di categorie anche con ricerche tematiche reporting semestrale sulle geografico-culturali diverse da attività del laboratorio e dello quelle statistiche ministeriali; sportello informativo; indagini con tecniche qualitative e ricerche su gruppi culturali ricerche storiche sui popoli Promuovere la realizzazione di Iniziative in istituto in ricostruzioni storiche e sociali progetti per la valorizzazione occasione di ricorrenze attuali con l’apporto degli stranieri delle diverse culture al fine di importanti per le rispettive detenuti; uso di musiche, immagini favorire il riconoscimento delle popolazioni; promozione e e simboli originari, e produzione di rispettive radici culturali e tutela del diritto ai diversi disegni e manufatti ad hoc; diffondere la conoscenza delle culti religiosi realizzazione e diffusione del culture anche tra gli operatori calendario multiculturale. Presenza dei ministri di culto, possibilità di pratiche collettive ordinarie e per ricorrenze con partecipazione della comunità esterna, momenti di preghiera comune tra le diverse confessioni 9. PERSONALE COINVOLTO NELLA GESTIONE 4 Risorse umane interne: indicare il numero degli operatori coinvolti nell’iniziativa, con riferimento al numero complessivo del personale con la medesima qualifica e specificando l’attività svolta. (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) N° 2 N° TOT nell’unità QUALIFICA organizzativa 3 Educatori 7 7 Pol.Pen- Matricola 1 1 Ass.te Pol. Pen. 3 7 Medici SIAS ATTIVITÀ SVOLTA Progettazione, coordinamento, monitoraggio. Partecipazione e collaborazione nelle attività del laboratorio. Supporto tecnico. Supporto logistico e organizzativo Collaborazione, partecipazione momenti di incontro Risorse umane esterne: indicare gli operatori di altri organi dell’amministrazione penitenziaria, di enti pubblici o privati operanti nella comunità locale o liberi professionisti che hanno collaborato alla realizzazione dell’iniziativa. (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) N° QUALIFICA 5 Mediatori culturali 10 Volontari (art. 78) 3 Insegnanti corsi scolastici 4 Ministri di culto 2 Tirocinanti educatore e psicologo ATTIVITÀ SVOLTA MediazioneOrganizzazione iniziative Assistenza nei permessi e presso la Casa di accoglienza Cineforum congiunto – Corso lingua italiana stranieri Momenti preghiera intereligiosa ENTE DI APPARTENENZA Liberi professionisti Associazione di volontariato Verso il Futuro e , volontari non associati. Centro Educazione Adulti Chiesa Cattolica, Testimoni di Geova, Chiesa Evangelista, Comunità islamica Supporto organizzativo 10. PARTNER (compilare se presenti partner ) Indicare gli enti pubblici o privati che hanno condiviso e hanno assunto responsabilità di rilievo rispetto all’iniziativa: dalla progettazione alla realizzazione. (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) 5 ENTE COLLABORAZIONE1 FINALITA’ GENERALE ENTE GIA’ ATTIVA Provincia teramo Ass.volontariato Verso il Futuro Settore politiche sociali Volontariato penitenziario ATTIVATA AD HOC Attivata ad hoc Già attiva Indicare per ciascun partner : (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) ENTE Provin cia Ass. volont ariato RUOLO ATTIVITA’ SVOLTE Cooprogettazione e finanziamento sportello informativo “TANTETINTE” Esecuzione amministrativa sportello, accoglienza presso la Casa. N° RISORSE IMPIEGATE UMANE ECONOMICHE 2 7000,00 euro per il 2007 10 STRUTTURALI Casa di accoglienza 11. INTEGRAZIONE Le collaborazioni hanno inciso sulla attivazione e/o sulla stabilizzazione della RETE all’interno della comunità locale? Come? (max 15 righe) La collaborazione ha inciso notevolmente nel rapporto con la Provincia di Teramo, Assessorato per le politiche sociali, che ha condiviso il progetto TANTETINTE finanziandolo per due anni consecutivi beneficiando del prestigioso premio nazionale menzionato. L’attività del laboratorio e dello sportello viene annoverata tra le attività sul territorio dall’Osservatorio Provinciale per l’Immigrazione.; La presenza dei mediatori in altri servizi territoriali di inclusione sociale ha favorito l’attivazione e lo sviluppo di collaborazioni con On the road, settore politiche del lavoro della Provincia, Anolf, , con la Comunità islamica. Ha infine posto in rete con sempre maggiore coinvolgimento la associazione di Volontariato “Verso il futuro” Indicare l’eventuale stipulazione di convenzioni, protocolli d’intesa, contratti, altro. (max 15 righe) La Provincia di Teramo ha finanziato nel 2005 e nel 2007 un progetto denominato “TanteTinte – La mediazione culturale in carcere”, strutturato in due fasi complementari, e per il quale ha sottoscritto un protocollo di intesa : 1ª fase –attivazione all’interno della struttura penitenziaria dell’attività di sportello rivolta ai detenuti immigrati con funzioni prevalentemente informativa, orientativa, di lavoro sociale di rete con i servizi interni e soprattutto esterni. 2ª fase – finanziamento della provincia all’Associazione di Volontariato “Verso il futuro” operante 1 Barrare la casella corrispondente 6 nella Casa Circondariale, per retribuire i mediatori nonché per le spese varie relative alla casa di accoglienza Santo Spirito che l’associazione ha da tempo attivata. - Il Centro è una fondamentale risorsa nelle ipotesi di permessi premio o misure alternative alla detenzione, per garantire un domicilio dignitoso e gratuito ai molti condannati stranieri che non hanno alcun riferimento sul territorio e consente perfino l’accoglienza dei familiari in visita ai congiunti detenuti. La Provincia di Teramo ha sostenuto tale prezioso servizio, che finora ha potuto contare solo su minimi sostegni economici frutto di donazioni e carità, migliorandone la funzionalità. Descrivere la rispondenza del progetto ai bisogni rilevati e la sua correlazione rispetto alle politiche locali, anche con eventuale riferimento ai piani di zona. (max 15 righe) Il piano delle politiche sociali, predisposto dalla Provincia e finanziato dalla Regione Abruzzo, prima con fondi del D.Lgs. 286/98, ora confluiti nella L.R. 46/2004, comprende molteplici azioni che vanno da interventi finalizzati all’integrazione socio-culturale dei minori, all’assistenza domiciliare alle famiglie extracomunitarie, all’attivazione di Sportelli informativi, allo svolgimento di percorsi di informazione e formazione destinati agli immigrati. Dall’analisi dei bisogni relativa alla presenza di immigrati sul territorio provinciale e grazie all’input dell’Area Educativa di questo istituto, è risultato evidente che attorno alla presenza straniera in carcere convengono una serie di elementi di problematicità, che comunque accomunano i problemi dei detenuti stranieri a quelli di tutta la popolazione detenuta. Motivi per i quali la Provincia ha disposto il finanziamento del segmento relativo alla sportello in carcere. Il Piano di zona, successivo alla progettazione e realizzazione de laboratorio, è stato occasione per evidenziare la necessità dei mediatori culturali negli interventi alle persone straniere; si è quindi ottenuta la possibilità di progetti in collaborazione nel quadro delle azioni previste per l’inclusione sociale, ossia reddito minimo di inserimento e sostegno a senza dimora e indigenti 12. CAMBIAMENTO Indicare il cambiamento concreto e verificabile che l’iniziativa ha generato : -nell’organizzazione. (max 15 righe) Miglioramento dei rapporti tra operatori e detenuti stranieri che ha comportato una riduzione dei procedimenti disciplinari e dei ricoveri in OPG La gestione sanitaria ha beneficiato della presenza dei mediatori durante le visite mediche, più frequente per le donne e/o per abitudini alimentari. Anche nell’attività di osservazione l’approfondimento attraverso i mediatori delle condizioni storico ,sociali e culturali e di provenienza hanno arricchito gli elementi presi in considerazione. Offerta di informazioni sia di tipo tecnico che di orientamento e informazione generale tanto agli operatori quanto agli utenti (in lingua originale) Maggiori e migliori contatti con consolati e questura L’esistenza del servizio ha generato anche la richiesta di uso dei mediatori come interpreti da parte di avvocati, magistratura e forze dell’ordine (uso che si ritiene improprio e controproducente ai fini del lavoro sociale svolto in istituto dai mediatori, ma consentito eccezionalmente per favorire il detenuto) -nelle attività trattamentali e/o negli interventi finalizzati all’inclusione sociale. (max 15 righe) 7 - maggiore coinvolgimento dei detenuti stranieri nelle attività culturali, ricreative, formative e nelle iniziative di volontariato all’esterno (progetto recupero ambientale); - maggiori accessi in biblioteca; - stabilizzazione dei corsi di lingua italiana per stranieri gestiti dal Centro Territoriale di Educazione Permanente per Adulti; - consolidamento dell’esercizio della libertà religiosa (nell’istituto di Teramo sono praticate con la presenza dei ministri di culto quattro confessioni religiose); esperienze di momenti di preghiera comune, avvio della pratica collettiva della religione islamica; - partecipazione dei vari operatori nelle iniziative di valorizzazione delle culture con l’intervento in alcuni casi di personalità straniere di rilievo locale e operatori sociali del territorio. - edizione annuale del concorso letterario “Diversi……ma UNO” a cura di Associazioni locali con una sezione riservata ai detenuti. L’iniziativa realizzata ha creato all’interno dell’ufficio nuovi canali di condivisione, partecipazione, collaborazione? Quali? (max 15 righe) L’uso dei mediatori culturali a supporto dei diversi operatori con il fine del riconoscimento delle diversità culturali, apre di per sé nuovi canali di condivisione La mediazione “simultanea” pone l’operatore a diretto contatto con la diversità culturale, i suoi codici e i suoi significati ed ha aperto a volte a soluzioni nuove per problemi da sempre esistenti, per esempio la predisposizione in atto di un questionario in autocompilazione di primo screening sanitario anche con utilizzo di immagini. L’acquisizione di conoscenze delle diverse culture in occasione delle feste realizzate cui hanno assistito anche operatori penitenziari delle diverse aree ( festa religiosa di chiusura del Ramadan, festa internazionale dei Rom e dei Sinti, Festa dell’Indipendenza albanese, Festa della Repubblica popolare cinese) La realizzazione di ricerche in profondità su gruppi culturali presenti all’interno dell’istituto per studiare valori e abitudini specifiche dalle quali sono scaturite e possono scaturire interventi dentro e fuori l’istituto. Queste iniziative sono inoltre l’occasione di partecipazione come protagonisti delle persone straniere detenute con tutto il carico di consapevolizzazione e autostima che ne può derivare. Indicare i risultati concretamente perseguiti, descrivendone gli effetti nel breve e nel lungo periodo. (ag giungere alla tabella sottostante le righe necessarie) RISULTATO Progettazione del laboratorio attraverso un percorso di confronto interprofessionale tra i diversi operatori penitenziari compresi i volontari e i mediatori culturali per circa sei mesi nel corso del 2004 EFFETTO NEL BREVE PERIODO Prima individuazione degli obiettivi e delle attività del laboratorio di mediazione interculturale. 8 EFFETTO NEL LUNGO PERIODO Avvio delle attività in un clima di curiosità, disponibilità e interesse da parte dell’organizzazione penitenziaria. Mediazione simultanea nell’operatività istituzionale Maggiore comprensione dell’operatore e dell’utente e conoscenza facilitata della persona straniera e delle sue esigenze Attività di sportello Informazioni e soluzioni per i singoli richiedenti stranieri Servizio di accoglienza Maggiore utilizzo dei mediatori formalizzato con ordine di culturali nella fase di ingresso servizio anche a seguito della dell’arrestato straniero circolare GDAP-0181045-07 del 6.6.07 Iniziative culturali varie già Conoscenza diretta delle culture descritte (feste, biblioteca, presenti in istituto con il cineforum) coinvolgimento dei protagonisti e la fruizione da parte del personale. Consapevolezza, emozioni e soddisfazione espresse dai detenuti partecipanti. Ricerche esplorative su gruppi Conoscenza approfondita di culturali valori e bisogni di gruppi specifici e coinvolgimento attivo dei soggetti della ricerca Finanziamento dell’Ente Provincia del progetto TANTETINTE Ore retribuite ai mediatori per l’attività di sportello, opportunità abitative per stranieri in permesso premio e dei familiari in visita. Cautela degli operatori nell’interpretazione dei bisogni dell’utente e delle situazioni che si verificano, prevenzione del pregiudizio e di azioni/scelte stereotipate da entrambe le parti. Creazione di casistiche diversificate per bisogni, utili anche per gli operatori, e realizzazione di opuscoli e fogli informativi per i detenuti promozione della organizzazione/formazione di mediatori di primo contatto tra i detenuti stranieri per fronteggiare situazioni urgenti che si generano in una casa circondariale. Stimolo per l’autostima e il rinforzo della identità culturale di migranti con sofferenze sociali. Promozione della curiosità verso e del rispetto delle diversità culturali Interventi istituzionali mirati, come la pratica religiosa islamica collettiva, la sensibilizzazione degli operatori territoriali sulla situazione attuale dei Rom abruzzesi Consolidamento della collaborazione istituzionale con l’ente locale, riconosciuta dal prestigioso premio Sodalitas Social Award edizione 2007 13. TRASFERIBILITÀ Spiegare come le prassi sperimentate possono essere ampliate e ripetute nel medesimo ambito, o possono dar luogo a nuove iniziative. (max 15 righe) 9 Le esperienze illustrate sono solo i primi passi di istituzioni e operatori nell’esplorare le possibilità e la ricchezza dell’immigrazione nel nostro paese e nel saper meglio rispondere ai bisogni e alle difficoltà di chi arriva. L’attività di riconoscimento e valorizzazione delle culture viene ripetuta soffermandosi di volta in volta su aspetti e culture diverse; in questo senso si è avviato il lavoro sulla cultura e il popolo cinese. Il lavoro di riflessione e di studio già avviato sulla etnopsichiatria è un versante operativo e professionale che è urgente sviluppare: serve per affrontare tutte le derive nell’alcolismo, tossicodipendenza, nella depressione e nella malattia psichiatrica, cui possono andare incontro persone e gruppi di minoranze culturali, ma serve anche per evitare che incomprensioni e bizzarrie personali legate alla propria cultura siano interpretate come malattia e come tali affrontate. Un’altra iniziativa che attende di essere realizzata è quella di preparare periodicamente alcune persone straniere detenute ad essere dei mediatori per la prima accoglienza in istituto così da garantire un servizio capillare e immediatamente disponibile, affiancare il nuovo giunto e offrire un primissimo orientamento ai servizi esistenti in istituto; l’obiettivo è anche di farne occasione formativa e lavorativa retribuita. Indicare eventuali correlazioni del progetto con azioni completate o in atto nella medesima unità organizzativa. (max 15 righe) Il laboratorio di mediazione interculturale trova una sua correlazione nel progetto comunitario EQUAL-INTRA in via di conclusione e in altro progetto comunitario EQUAL-Sconfinando da poco concluso. I modelli operativi utilizzati potrebbero essere esportati in altri contesti dell’Amministrazione Penitenziaria? Si No Se si, come? (max 15 righe) Sì, almeno negli uffici dell’Esecuzione Penale Esterna ancor più operativi sul territorio e con le famiglie straniere. Il modello della mediazione simultanea può essere facilmente implementato anche per gli Uepe con l’impiego di mediatori di diversa provenienza culturale e linguistica. Si ritiene efficace anche il modello seguito per l’introduzione di queste figure professionali attraverso incontri di condivisione e impostazione dell’attività da svolgere. Sulla base dell’esperienza maturata è necessario che i mediatori, essi stessi stranieri preferibilmente, siano operatori qualificati per il delicato e complesso lavoro sociale cui sono chiamati. I modelli operativi utilizzati potrebbero essere esportati in altre Pubbliche Amministrazioni? Si No Se si, come? (max 15 righe) Sì, in tutti i contesti di servizio alla persona e negli sportelli informativi, secondo i modelli rispettivi già delineati nei punti precedenti 10 14. EFFICACIA DELL’INIZIATIVA Indicare: (aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie) RISULTATI ATTESI RISULTATI OTTENUTI supportare nella operatività le Attivazione della mediazione e diverse figure professionali apprezzamento da parte di vari penitenziarie operatori nelle diverse aree di attività. Diffusioni di informazioni e pratiche utili alla gestione della detenzione delle persone straniere. rispondere al disagio linguistico e culturale degli stranieri. Quelli attesi, pienamente conseguiti, pur nel limite delle richieste che possono essere soddisfatte con la presenza attuale in istituto dei mediatori. offrire informazioni sulla normativa italiana relativa all’immigrazione, sull’ordinamento penitenziario e sul regolamento interno e sui servizi territoriali sugli immigrati. monitorare e analizzare il fenomeno della popolazione immigrata e dei suoi bisogni anche con ricerche tematiche Quelli attesi, pienamente conseguiti, anche per la realizzazione di opuscoli e fogli informativi in lingua per le persone arrestate e detenute. promuovere la realizzazione di progetti per la valorizzazione delle diverse culture. Quelli attesi, pienamente conseguiti, grazie alla cultura e qualificazione dei mediatori, nonché alla disponibilità di Quelli attesi, pienamente conseguiti, anche attraverso la pubblicazione del volume Parole “altre” dentro edito a marzo 2007 che narra i percorsi del laboratorio di mediazione interculturale nell’istituto 11 RISULTATI INATTESI si è manifestata tuttavia , dopo la fase di avvio e di novità, una leggera ma progressiva riduzione della richiesta di interventi di mediazione nonostante l’elevato turn over dei detenuti, indice che questo è una attività da presidiare rinnovando la promozione delle figure e del servizio. Non è escluso che tale servizio condivida la provvisorietà dello spazio riconosciuto al lavoro sociale nelle istituzioni penitenziarie. Insufficienza delle ore di presenza dei mediatori condizionate dall’entità dei finanziamenti disponibili. Spiccata partecipazione alle iniziative culturali e fruizione dei testi e giornali in lingua originale disponibili in biblioteca Discontinuità nella collaborazione per la diffusione del materiale informativo da parte del personale penitenziario in servizio. Essere diventati un punto di riferimento per la conoscenza in questo specifico ambito per l’osservatorio provinciale per l’immigrazione, il comune e financo l’università, facoltà di giurisprudenza, in occasione di un recente convegno sui diritti umani e il dialogo interculturale. Scoprire la scarsa conoscenza delle proprie radici culturali e storiche, in particolare da parte dei cinesi e dei rom abruzzesi; Cercare la compartecipazione finanziaria di enti locali in forma continuativa volontari e di studenti questo tuttavia ha dato un valore universitari tirocinanti. aggiunto alle iniziative realizzate molto apprezzate dai destinatari. Copertura annuale del 23% Premio Sodalitas Social Award, della spesa complessiva delle categoria 7, anno 2007, per attività di mediazione iniziativa realizzata in interculturale da parte della collaborazione tra ente locale e pubblica, tra Provincia di Teramo e istituzione contributo alle spese per la Casa concorrenti prestigiosi come di Accoglienza Provincia di Milano, ASL di dell’Associazione di Bologna, Ambasciata volontariato penitenziario Verso Britannica. il Futuro Nel periodo di avvio della collaborazione, inoltre, si è partecipato a focus per la predisposizione di indicazioni alla Regione Abruzzo poi raccolte nella Delibera di Giunta Regionale n…./ novembre 2006 di definizione della figura professionale del mediatore culturale e standard formativi Nel corso dell’esperienza si sono verificati eventi imprevisti ? Si No Se si, quali? (max 15 righe) Di elevato impatto sulla qualità e la continuità del servizio: da un lato, la sempre più ridotta disponibilità dei finanziamenti sia da parte dell’Amministrazione Penitenziaria (nel 2008, - 12%) sia da parte dell’ente locale con incertezza sul finanziamento interno per i primi tre mesi dell’anno e mancata corresponsione nei primi sei mesi dell’anno; dall’altro la non dignitosa retribuzione, di operatori qualificati e dall’inserimento operativo non immediato, pari mediamente a 350 euro mensili che costringe questi professionisti ad impiegarsi in altri lavori altrettanto precari e discontinui spesso lontani territorialmente, tanto che nei tre anni di attività due mediatori su cinque hanno dovuto abbandonare l’impiego. Nello stesso tempo, il servizio sperimentato in tutta la sua utilità comporta necessariamente l’impiego di tanti o quasi mediatori per quante sono le popolazioni straniere maggiormente presenti negli istituti penitenziari. Sono stati individuati indicatori specifici per valutare il progetto? Si No Se si, quali? (max 15 righe) 12 n. interventi di mediazione simultanea e per singola area d’istituto n.colloqui individuali su domandina (sportello) e su segnalazione di operatori n.persone detenute raggiunte per tipo di intervento e per appartenenza geografica tipo e frequenza delle richieste da parte delle persone detenute attività varie svolte nell’ambito del laboratorio L’iniziativa è stata monitorata grazie a riunioni periodiche svolte all’interno della Casa Circondariale con gli operatori penitenziari, i mediatori culturali, i volontari e gli educatori. Sono state prodotte delle schede di rilevazioni mensili, una scheda di monitoraggio semestrale ed un report di valutazione finale. È stata realizzata un’azione di monitoraggio in itinere? Si No Il monitoraggio ha reso necessario introdurre cambiamenti in itinere? Si No Se si, quali? (max 15 righe) Sì, predisporre documenti condivisi del tipo “protocolli operativi” per strutturare una collaborazione simmetrica con le diverse aree d’istituto al fine di favorire il ricorso costante alla mediazione interculturale nell’operatività istituzionale. E’ stato attivato inoltre l’impiego ulteriore di mediatrici albanese e cinese. Si stanno promuovendo modalità e forme di difesa legale congrue alle esigenze delle persone straniere 16. SOSTENIBILITÀ Per sostenere la realizzazione delle attività sono state utilizzate, oltre a quelle già indicate al punto 9, risorse materiali ed economiche. Rispetto ad esse indicare: INFRASTRUTTURE LOGISTICHE ED INFORMATICHE Ufficio arredato, n. 3 personal UTILIZZATE computer, uso del telefono, sala teatro, altri spazi comuni. Tutte le risorse logistiche e DISPONIBILI informatiche dell’area educativa. Ufficio arredato, n. 3 personal NECESSARIE computer, uso del telefono, sala teatro, altri spazi comuni. REPERITE nessuna ESTERNAMENTE Indicare 13 FONDI relativi al 2007 per retribuzione mediatori UTILIZZATI 22.000,00 euro DISPONIBILI 17.000,00 euro NECESSARI 31.000,00 euro REPERITI ESTERNAMENTE 5.000,00 euro AUTOVALUTAZIONE Per ciascun item dare un punteggio da 0 a 5 e motiva la tua scelta ITEM VALUTAZIONE INNOVATIVITA’ Presenza di elementi nuovi ed originali. Modalità di progettazione e avvio dell’iniziativa; servizio in primis a supporto degli operatori oltre che in risposta alle esigenze delle persone detenute; impiego di mediatori qualificati essi stessi stranieri; ricerca, studio e diffusione di conoscenze specifiche; pluralità dei destinatari CAMBIAMENTO Produzione di cambiamento concreto, verificabile, stabile. Ridotta conflittualità interna, prevenzione di pregiudizi e azioni/scelte stereotipate dai vari attori istituzionali, maggiore partecipazione delle persone straniere detenute alle attività trattamentali intra ed extramurarie, meno stabile la collaborazione simmetrica con le aree d’istituto TRASFERIBILITA’ Sperimentazione di prassi innovative riproducibili e trasferibili. Facilmente riproducibili e trasferibili in altre organizzazioni e servizi analoghi se è perseguibile l’impiego di mediatori qualificati, essi stessi stranieri preferibilmente. EFFICACIA Sistematicità del processo e congruenza tra obiettivi e risultati. Ottima, a parte la non piena disponibilità di mediatori per il servizio istituzionale di accoglienza in una realtà come una casa circondariale e con l’elevata incidenza di arresti e brevi permanenze anche per effetto del T.U. sull’Immigrazione e la non costante collaborazione del personale interno nella diffusione di opuscoli e fogli informativi predisposti SOSTENIBILITA’ Congruenza tra risorse, costi e benefici. I benefici sopravanzano i costi e le condizioni economiche per la realizzazione dell’iniziativa grazie alla qualità e passione delle risorse umane disponibili INTEGRAZIONE Strutturazione di collaborazioni con la comunità locale. Piena per le istituzioni, le associazioni e i servizi presenti nel territorio. Teramo 14 aprile 2007 14 5 4 5 4 3 5 Il referente del progetto Educatore C2 D.ssa Anna Rita Silvestri Il capo area educativa Educatore C3 Michele Sidoti 15