Ministero della Giustizia
DIPARTIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA
ISTITUTUTO SUPERIORE DI STUDI PENITENZIARI
RI-CONOSCERE E
VALORIZZARE
LE ESPERIENZE NEL DAP
MODELLO DI CANDIDATURA
Istituto Superiore di Studi Penitenziari, via Giuseppe Barellai n°140 00135 ROMA
30261425 e-mail: [email protected]
iaz-iati-az-bf- ISSP/II
1. CANDIDATURA
Indicare rispetto all’unità organizzativa centrale, regionale, locale del DAP
UNITA’ ORGANIZZATIVA
UFFICIO/ AREA
DIRIGENTE UFFICIO/AREA
REFERENTE PROGETTO
Casa Circondariale . Teramo
Area Educativa
Capo area educativa Michele Sidoti
D.ssa Anna Rita Silvestri – Educatore C2
Indicare rispetto al referente operativo dell’iniziativa/progetto
06 302611 FAX 06
COGNOME E NOME
QUALIFICA
TELEFONO
FAX
INDIRIZZO E-MAIL
Anna Rita Silvestri
Educatore C2
0861 414777
0861 411888
[email protected]
2 DENOMINAZIONE DELL’INIZIATIVA/TITOLO DEL PROGETTO
LABORATORIO DI MEDIAZIONE INTERCULTURALE
L’esperienza è
□ conclusa
x non conclusa, ma ha prodotto risultati concreti e verificabili
Indicare i tempi di attuazione
01/03/2005
Data di inizio
Data di conclusione
31/12/2007
Con prosecuzione nel 2008 e anni successivi
3 AREA DI SELEZIONE DEL CONCORSO A CUI SI INTENDE PARTECIPARE:
(barrare una sola casella; è possibile partecipare a più aree del concorso presentando schede di candidatura diverse)

AREA GESTIONALE/ ORGANIZZATIVA: migliori esperienze organizzative, gestionali
e/o formative che abbiano apportato nelle strutture di riferimento un cambiamento
significativo e proficuo in termini qualitativi e strategici.
X
AREA TRATTAMENTALE E DELL’INCLUSIONE SOCIALE: migliori
progettualità che abbiano innescato processi trattamentali e/o di inclusione sociale
particolarmente significativi e innovativi sotto il profilo della metodologia, degli strumenti
utilizzati e delle collaborazioni con la comunità locale.
4. SPIEGARE IL MOTIVO PER CUI SI È SCELTO DI CONCORRERE
max 15 righe
L’esperienza presentata è già in corso da tre anni, ha conseguito dei buoni risultati e si ritiene che
possa essere ripetuta in altri istituti e servizi. Far conoscere il laboratorio e la sua utilità ha anche lo
scopo di garantire per gli anni a venire una stabilizzazione delle risorse economiche e umane
necessarie al suo funzionamento considerato che l’iniziativa viene sostenuta ogni anno con risorse
sempre minori e non garantite.
2
5. BREVE DESCRIZIONE DEL CONTESTO DI PARTENZA.
max 15 righe
La presenza cospicua della popolazione straniera ( intorno al 30% nel periodo 2005-2007) nella Casa
circondariale di Teramo non rappresenta un’eccezione nel panorama penitenziario italiano. L’alta percentuale
di persone detenute straniere ha modificato la composizione umana delle carceri italiane, paradossalmente
trasformando istituzioni totali monoculturali basate sul contatto sorvegliato a numerosi ipotizzabili laboratori e
fucine di corredi culturali diversi.. La composizione etnico-culturale dell’immigrazione in Italia e in Abruzzo
trova una sua conferma nel carcere di Teramo dove i gruppi più presenti sono gli appartenenti all’area
balcanica, seguiti dai maghrebini, dagli europei dell’Est e da coloro che si riferiscono all’area sub-Sahariana, e
con un lento ma progressivo affacciarsi della comunità cinese all’interno della struttura. L’esperienza
professionale della mediazione interculturale inizia nell’estate del 2003 accogliendo in stage un allievo del
corso di qualificazione per la mediazione culturale realizzato nella provincia di Teramo. Qualche mese dopo si
aggiungono altri tre tirocinanti durante il I° corso di formazione professionale, gestito dalla Provincia, sulla
mediazione culturale e insieme si progetta un modello di servizio e le prime azioni di un laboratorio per la
mediazione interculturale in carcere. Contestualmente al laboratorio(avviato a marzo 2005)viene attivato il
progetto TANTETINTE finanziato dalla provincia di Teramo, che contempla uno sportello informativo per
stranieri curato da tre mediatori (arabo, albanese e romeno) e un contributo finanziario. La Provincia di
Teramo ha ottenuto con il progetto Tantetinte il premio Sodalitas SocialAward svolto a Milano il maggio 2007
6. DESTINATARI DELL’INIZIATIVA
N° dei destinatari
dell’iniziativa
N° complessivo universo di
riferimento(personale/utenza)
300 detenuti nel corso
del 2007
n. 340
Breve descrizione delle caratteristiche
del gruppo dei destinatari
1) detenuti di lingua araba, romena,
albanese, cinese, rom;
2) polizia penitenziaria: responsabili
U.O. , ispettori di sorveglianza;
personale ufficio matricola;
3) area sanitaria : medici di guardia e
personale infermieristico;
4) area educativa: educatori, assistenti
sociali, psicologi, volontari, insegnanti.
7. FINALITÀ DELL’INIZIATIVA
max 5 righe
Adeguare l’operatività e il trattamento penitenziario alle diversità culturali esistenti e migliorare la
condizione delle persone straniere detenute attraverso diversi tipi di intervento e servizi, rivolti
all’organizzazione e ai suoi operatori, alle persone straniere arrestate e detenute e alle loro famiglie,
dedicando una particolare cura al riconoscimento e alla valorizzazione delle diversità culturali.
8. OBIETTIVI SPECIFICI E STRUMENTI DI REALIZZAZIONE
Per ciascun obiettivo specifico indicare le azioni previste e gli strumenti predisposti per realizzarlo:
(aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie)
OBIETTIVO SPECIFICO
AZIONI PREVISTE
STRUMENTI
Affiancare gli operatori Mediazione “simultanea” ossia
penitenziari
nei compresenza
del
mediatore
colloqui/attività
con
le culturale,
dell’operatore
e
persone detenute straniere dell’utente detenuto in varie fasi
3
per
agevolare
la operative (di tipo sanitario,
comprensione
e
la immatricolazione
e
custodia,
Supportare nella operatività le comunicazione tra le due accoglienza, osservazione, offerta
diverse
figure
professionali parti.
di opportunità).
penitenziarie
Approfondire le tematiche Ricerca, studio e attivazione di
relative
alla
gestione eventuali contatti sui singoli casi.
amministrativa, giudiziaria e
sociale
delle
persone
straniere.
Interpretariato, traduzione e Interpretariato orale e scritto;
comprensione di documenti mediazione interculturale a scuola;
processuali,
lettere
di acquisizione e prestito di libri e
avvocati, avvisi e opuscoli periodici in lingua originale;
Rispondere al disagio linguistico informativi, brani e testi di incontri di cineforum con rassegne
e culturale degli stranieri.
studio; collaborazione con gli di film a carattere interculturale
insegnanti; offerta di libri e dedicato agli stranieri presenti in
giornali in lingua originale istituto; edizioni annuali del
disponibili in biblioteca; concorso letterario “Diversi… ma
narrazione della migrazione e UNO” curato da un cartello di
delle identità culturali
associazioni locali
Offrire
informazioni
sulla Sportello
informativo Colloqui, contatti con consolati,
normativa
italiana
relativa accessibile su richiesta per questura, avvocati e familiari;
all’immigrazione,
tre giorni alla settimana.
produzione di opuscoli e fogli
sull’ordinamento penitenziario e
informativi in lingua originale;
sul regolamento interni e sui
attivazione di servizi territoriali per
servizi
territoriali
sugli
immigrati
immigrati.
Monitorare e analizzare il Reporting annuale sulla Rilevazione periodica di dati sulla
fenomeno della popolazione popolazione
detenuta presenza degli stranieri e sugli
immigrata e dei suoi bisogni straniera e rom in istituto; arrestati;
uso
di
categorie
anche con ricerche tematiche
reporting semestrale sulle geografico-culturali diverse da
attività del laboratorio e dello quelle
statistiche
ministeriali;
sportello
informativo; indagini con tecniche qualitative e
ricerche su gruppi culturali
ricerche storiche sui popoli
Promuovere la realizzazione di
Iniziative in istituto in ricostruzioni storiche e sociali
progetti per la valorizzazione
occasione
di
ricorrenze attuali con l’apporto degli stranieri
delle diverse culture al fine di
importanti per le rispettive detenuti; uso di musiche, immagini
favorire il riconoscimento delle popolazioni; promozione e e simboli originari, e produzione di
rispettive radici culturali e
tutela del diritto ai diversi disegni e manufatti ad hoc;
diffondere la conoscenza delle
culti religiosi
realizzazione e diffusione del
culture anche tra gli operatori
calendario multiculturale. Presenza
dei ministri di culto, possibilità di
pratiche collettive ordinarie e per
ricorrenze con partecipazione della
comunità esterna, momenti di
preghiera comune tra le diverse
confessioni
9. PERSONALE COINVOLTO NELLA GESTIONE
4
Risorse umane interne: indicare il numero degli operatori coinvolti nell’iniziativa, con riferimento al
numero complessivo del personale con la medesima qualifica e specificando l’attività svolta.
(aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie)
N°
2
N° TOT nell’unità
QUALIFICA
organizzativa
3
Educatori
7
7
Pol.Pen- Matricola
1
1
Ass.te Pol. Pen.
3
7
Medici SIAS
ATTIVITÀ SVOLTA
Progettazione, coordinamento,
monitoraggio.
Partecipazione e collaborazione
nelle attività del laboratorio.
Supporto tecnico.
Supporto logistico e
organizzativo
Collaborazione, partecipazione
momenti di incontro
Risorse umane esterne: indicare gli operatori di altri organi dell’amministrazione penitenziaria, di enti
pubblici o privati operanti nella comunità locale o liberi professionisti che hanno collaborato alla
realizzazione dell’iniziativa.
(aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie)
N°
QUALIFICA
5
Mediatori culturali
10
Volontari (art. 78)
3
Insegnanti corsi
scolastici
4
Ministri di culto
2
Tirocinanti educatore
e psicologo
ATTIVITÀ SVOLTA
MediazioneOrganizzazione
iniziative
Assistenza nei
permessi e presso
la Casa di
accoglienza
Cineforum
congiunto – Corso
lingua italiana
stranieri
Momenti preghiera
intereligiosa
ENTE DI APPARTENENZA
Liberi professionisti
Associazione di volontariato
Verso il Futuro e , volontari non
associati.
Centro Educazione Adulti
Chiesa Cattolica, Testimoni di
Geova, Chiesa Evangelista,
Comunità islamica
Supporto
organizzativo
10. PARTNER (compilare se presenti partner )
Indicare gli enti pubblici o privati che hanno condiviso e hanno assunto responsabilità di rilievo
rispetto all’iniziativa: dalla progettazione alla realizzazione.
(aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie)
5
ENTE
COLLABORAZIONE1
FINALITA’ GENERALE ENTE
GIA’ ATTIVA
Provincia teramo
Ass.volontariato
Verso il Futuro
Settore politiche sociali
Volontariato penitenziario
ATTIVATA AD
HOC
Attivata ad hoc
Già attiva
Indicare per ciascun partner :
(aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie)
ENTE
Provin
cia
Ass.
volont
ariato
RUOLO
ATTIVITA’ SVOLTE
Cooprogettazione e finanziamento
sportello informativo
“TANTETINTE”
Esecuzione amministrativa sportello,
accoglienza presso la Casa.
N° RISORSE IMPIEGATE
UMANE
ECONOMICHE
2
7000,00
euro per il
2007
10
STRUTTURALI
Casa di
accoglienza
11. INTEGRAZIONE
Le collaborazioni hanno inciso sulla attivazione e/o sulla stabilizzazione della RETE all’interno della
comunità locale? Come? (max 15 righe)
La collaborazione ha inciso notevolmente nel rapporto con la Provincia di Teramo, Assessorato per le
politiche sociali, che ha condiviso il progetto TANTETINTE finanziandolo per due anni consecutivi
beneficiando del prestigioso premio nazionale menzionato. L’attività del laboratorio e dello sportello
viene annoverata tra le attività sul territorio dall’Osservatorio Provinciale per l’Immigrazione.; La
presenza dei mediatori in altri servizi territoriali di inclusione sociale ha favorito l’attivazione e lo
sviluppo di collaborazioni con On the road, settore politiche del lavoro della Provincia, Anolf, , con la
Comunità islamica. Ha infine posto in rete con sempre maggiore coinvolgimento la associazione di
Volontariato “Verso il futuro”
Indicare l’eventuale stipulazione di convenzioni, protocolli d’intesa, contratti, altro. (max 15 righe)
La Provincia di Teramo ha finanziato nel 2005 e nel 2007 un progetto denominato “TanteTinte – La
mediazione culturale in carcere”, strutturato in due fasi complementari, e per il quale ha sottoscritto
un protocollo di intesa :
1ª fase –attivazione all’interno della struttura penitenziaria dell’attività di sportello rivolta ai detenuti
immigrati con funzioni prevalentemente informativa, orientativa, di lavoro sociale di rete con i servizi
interni e soprattutto esterni.
2ª fase – finanziamento della provincia all’Associazione di Volontariato “Verso il futuro” operante
1
Barrare la casella corrispondente
6
nella Casa Circondariale, per retribuire i mediatori nonché per le spese varie relative alla casa di
accoglienza Santo Spirito che l’associazione ha da tempo attivata. - Il Centro è una fondamentale
risorsa nelle ipotesi di permessi premio o misure alternative alla detenzione, per garantire un
domicilio dignitoso e gratuito ai molti condannati stranieri che non hanno alcun riferimento sul
territorio e consente perfino l’accoglienza dei familiari in visita ai congiunti detenuti. La Provincia di
Teramo ha sostenuto tale prezioso servizio, che finora ha potuto contare solo su minimi sostegni
economici frutto di donazioni e carità, migliorandone la funzionalità.
Descrivere la rispondenza del progetto ai bisogni rilevati e la sua correlazione rispetto alle politiche
locali, anche con eventuale riferimento ai piani di zona. (max 15 righe)
Il piano delle politiche sociali, predisposto dalla Provincia e finanziato dalla Regione Abruzzo, prima
con fondi del D.Lgs. 286/98, ora confluiti nella L.R. 46/2004, comprende molteplici azioni che vanno
da interventi finalizzati all’integrazione socio-culturale dei minori, all’assistenza domiciliare alle
famiglie extracomunitarie, all’attivazione di Sportelli informativi, allo svolgimento di percorsi di
informazione e formazione destinati agli immigrati. Dall’analisi dei bisogni relativa alla presenza di
immigrati sul territorio provinciale e grazie all’input dell’Area Educativa di questo istituto, è risultato
evidente che attorno alla presenza straniera in carcere convengono una serie di elementi di
problematicità, che comunque accomunano i problemi dei detenuti stranieri a quelli di tutta la
popolazione detenuta. Motivi per i quali la Provincia ha disposto il finanziamento del segmento
relativo alla sportello in carcere.
Il Piano di zona, successivo alla progettazione e realizzazione de laboratorio, è stato occasione per
evidenziare la necessità dei mediatori culturali negli interventi alle persone straniere; si è quindi
ottenuta la possibilità di progetti in collaborazione nel quadro delle azioni previste per l’inclusione
sociale, ossia reddito minimo di inserimento e sostegno a senza dimora e indigenti
12. CAMBIAMENTO
Indicare il cambiamento concreto e verificabile che l’iniziativa ha generato :
-nell’organizzazione. (max 15 righe)
Miglioramento dei rapporti tra operatori e detenuti stranieri che ha comportato una riduzione dei
procedimenti disciplinari e dei ricoveri in OPG
La gestione sanitaria ha beneficiato della presenza dei mediatori durante le visite mediche, più
frequente per le donne e/o per abitudini alimentari.
Anche nell’attività di osservazione l’approfondimento attraverso i mediatori delle condizioni storico
,sociali e culturali e di provenienza hanno arricchito gli elementi presi in considerazione.
Offerta di informazioni sia di tipo tecnico che di orientamento e informazione generale tanto agli
operatori quanto agli utenti (in lingua originale)
Maggiori e migliori contatti con consolati e questura
L’esistenza del servizio ha generato anche la richiesta di uso dei mediatori come interpreti da parte di
avvocati, magistratura e forze dell’ordine (uso che si ritiene improprio e controproducente ai fini del
lavoro sociale svolto in istituto dai mediatori, ma consentito eccezionalmente per favorire il detenuto)
-nelle attività trattamentali e/o negli interventi finalizzati all’inclusione sociale. (max 15 righe)
7
- maggiore coinvolgimento dei detenuti stranieri nelle attività culturali, ricreative, formative e nelle
iniziative di volontariato all’esterno (progetto recupero ambientale);
- maggiori accessi in biblioteca;
- stabilizzazione dei corsi di lingua italiana per stranieri gestiti dal Centro Territoriale di Educazione
Permanente per Adulti;
- consolidamento dell’esercizio della libertà religiosa (nell’istituto di Teramo sono praticate con la
presenza dei ministri di culto quattro confessioni religiose); esperienze di momenti di preghiera
comune, avvio della pratica collettiva della religione islamica;
- partecipazione dei vari operatori nelle iniziative di valorizzazione delle culture con l’intervento in
alcuni casi di personalità straniere di rilievo locale e operatori sociali del territorio.
- edizione annuale del concorso letterario “Diversi……ma UNO” a cura di Associazioni locali con
una sezione riservata ai detenuti.
L’iniziativa realizzata ha creato all’interno dell’ufficio nuovi canali di condivisione, partecipazione,
collaborazione? Quali? (max 15 righe)
L’uso dei mediatori culturali a supporto dei diversi operatori con il fine del riconoscimento delle
diversità culturali, apre di per sé nuovi canali di condivisione
La mediazione “simultanea” pone l’operatore a diretto contatto con la diversità culturale, i suoi codici
e i suoi significati ed ha aperto a volte a soluzioni nuove per problemi da sempre esistenti, per
esempio la predisposizione in atto di un questionario in autocompilazione di primo screening
sanitario anche con utilizzo di immagini.
L’acquisizione di conoscenze delle diverse culture in occasione delle feste realizzate cui hanno
assistito anche operatori penitenziari delle diverse aree ( festa religiosa di chiusura del Ramadan, festa
internazionale dei Rom e dei Sinti, Festa dell’Indipendenza albanese, Festa della Repubblica popolare
cinese)
La realizzazione di ricerche in profondità su gruppi culturali presenti all’interno dell’istituto per
studiare valori e abitudini specifiche dalle quali sono scaturite e possono scaturire interventi dentro e
fuori l’istituto.
Queste iniziative sono inoltre l’occasione di partecipazione come protagonisti delle persone straniere
detenute con tutto il carico di consapevolizzazione e autostima che ne può derivare.
Indicare i risultati concretamente perseguiti, descrivendone gli effetti nel breve e nel lungo periodo.
(ag giungere alla tabella sottostante le righe necessarie)
RISULTATO
Progettazione del laboratorio
attraverso un percorso di
confronto interprofessionale tra i
diversi operatori penitenziari
compresi i volontari e i
mediatori culturali per circa sei
mesi nel corso del 2004
EFFETTO NEL BREVE
PERIODO
Prima individuazione degli
obiettivi e delle attività del
laboratorio
di
mediazione
interculturale.
8
EFFETTO NEL LUNGO
PERIODO
Avvio delle attività in un clima
di curiosità, disponibilità e
interesse
da
parte
dell’organizzazione
penitenziaria.
Mediazione simultanea
nell’operatività istituzionale
Maggiore
comprensione
dell’operatore e dell’utente e
conoscenza
facilitata
della
persona straniera e delle sue
esigenze
Attività di sportello
Informazioni e soluzioni per i
singoli richiedenti stranieri
Servizio
di
accoglienza Maggiore utilizzo dei mediatori
formalizzato con ordine di culturali nella fase di ingresso
servizio anche a seguito della dell’arrestato straniero
circolare GDAP-0181045-07 del
6.6.07
Iniziative culturali varie già Conoscenza diretta delle culture
descritte
(feste,
biblioteca, presenti in istituto con il
cineforum)
coinvolgimento dei protagonisti
e la fruizione da parte del
personale.
Consapevolezza,
emozioni
e
soddisfazione
espresse
dai
detenuti
partecipanti.
Ricerche esplorative su gruppi
Conoscenza approfondita di
culturali
valori e bisogni di gruppi
specifici e coinvolgimento attivo
dei soggetti della ricerca
Finanziamento dell’Ente
Provincia del progetto
TANTETINTE
Ore retribuite ai mediatori per
l’attività di sportello,
opportunità abitative per
stranieri in permesso premio e
dei familiari in visita.
Cautela
degli
operatori
nell’interpretazione dei bisogni
dell’utente e delle situazioni che
si verificano, prevenzione del
pregiudizio e di azioni/scelte
stereotipate da entrambe le parti.
Creazione
di
casistiche
diversificate per bisogni, utili
anche per gli operatori, e
realizzazione di opuscoli e fogli
informativi per i detenuti
promozione
della
organizzazione/formazione
di
mediatori di primo contatto tra i
detenuti
stranieri
per
fronteggiare situazioni urgenti
che si generano in una casa
circondariale.
Stimolo per l’autostima e il
rinforzo della identità culturale
di migranti con sofferenze
sociali.
Promozione della curiosità verso
e del rispetto delle diversità
culturali
Interventi istituzionali mirati,
come la pratica religiosa
islamica
collettiva,
la
sensibilizzazione degli operatori
territoriali
sulla
situazione
attuale dei Rom abruzzesi
Consolidamento
della
collaborazione istituzionale con
l’ente locale, riconosciuta dal
prestigioso premio Sodalitas
Social Award edizione 2007
13. TRASFERIBILITÀ
Spiegare come le prassi sperimentate possono essere ampliate e ripetute nel medesimo ambito, o
possono dar luogo a nuove iniziative. (max 15 righe)
9
Le esperienze illustrate sono solo i primi passi di istituzioni e operatori nell’esplorare le possibilità e
la ricchezza dell’immigrazione nel nostro paese e nel saper meglio rispondere ai bisogni e alle
difficoltà di chi arriva. L’attività di riconoscimento e valorizzazione delle culture viene ripetuta
soffermandosi di volta in volta su aspetti e culture diverse; in questo senso si è avviato il lavoro sulla
cultura e il popolo cinese. Il lavoro di riflessione e di studio già avviato sulla etnopsichiatria è un
versante operativo e professionale che è urgente sviluppare: serve per affrontare tutte le derive
nell’alcolismo, tossicodipendenza, nella depressione e nella malattia psichiatrica, cui possono andare
incontro persone e gruppi di minoranze culturali, ma serve anche per evitare che incomprensioni e
bizzarrie personali legate alla propria cultura siano interpretate come malattia e come tali affrontate.
Un’altra iniziativa che attende di essere realizzata è quella di preparare periodicamente alcune
persone straniere detenute ad essere dei mediatori per la prima accoglienza in istituto così da garantire
un servizio capillare e immediatamente disponibile, affiancare il nuovo giunto e offrire un primissimo
orientamento ai servizi esistenti in istituto; l’obiettivo è anche di farne occasione formativa e
lavorativa retribuita.
Indicare eventuali correlazioni del progetto con azioni completate o in atto nella medesima unità
organizzativa. (max 15 righe)
Il laboratorio di mediazione interculturale trova una sua correlazione nel progetto comunitario
EQUAL-INTRA in via di conclusione e in altro progetto comunitario EQUAL-Sconfinando da poco
concluso.
I modelli operativi utilizzati potrebbero essere esportati in altri contesti dell’Amministrazione
Penitenziaria?
Si
No
Se si, come? (max 15 righe)
Sì, almeno negli uffici dell’Esecuzione Penale Esterna ancor più operativi sul territorio e con le
famiglie straniere. Il modello della mediazione simultanea può essere facilmente implementato anche
per gli Uepe con l’impiego di mediatori di diversa provenienza culturale e linguistica. Si ritiene
efficace anche il modello seguito per l’introduzione di queste figure professionali attraverso incontri
di condivisione e impostazione dell’attività da svolgere. Sulla base dell’esperienza maturata è
necessario che i mediatori, essi stessi stranieri preferibilmente, siano operatori qualificati per il
delicato e complesso lavoro sociale cui sono chiamati.
I modelli operativi utilizzati potrebbero essere esportati in altre Pubbliche Amministrazioni?
Si
No
Se si, come? (max 15 righe)
Sì, in tutti i contesti di servizio alla persona e negli sportelli informativi, secondo i modelli rispettivi
già delineati nei punti precedenti
10
14. EFFICACIA DELL’INIZIATIVA
Indicare:
(aggiungere alla tabella sottostante le righe necessarie)
RISULTATI ATTESI
RISULTATI OTTENUTI
supportare nella operatività le Attivazione della mediazione e
diverse figure professionali apprezzamento da parte di vari
penitenziarie
operatori nelle diverse aree di
attività.
Diffusioni di informazioni e
pratiche utili alla gestione della
detenzione
delle
persone
straniere.
rispondere al disagio linguistico
e culturale degli stranieri.
Quelli
attesi,
pienamente
conseguiti, pur nel limite delle
richieste che possono essere
soddisfatte con la presenza
attuale in istituto dei mediatori.
offrire
informazioni
sulla
normativa
italiana
relativa
all’immigrazione,
sull’ordinamento penitenziario e
sul regolamento interno e sui
servizi
territoriali
sugli
immigrati.
monitorare e analizzare il
fenomeno della popolazione
immigrata e dei suoi bisogni
anche con ricerche tematiche
Quelli
attesi,
pienamente
conseguiti, anche per la
realizzazione di opuscoli e fogli
informativi in lingua per le
persone arrestate e detenute.
promuovere la realizzazione di
progetti per la valorizzazione
delle diverse culture.
Quelli
attesi,
pienamente
conseguiti, grazie alla cultura e
qualificazione dei mediatori,
nonché alla disponibilità di
Quelli
attesi,
pienamente
conseguiti, anche attraverso la
pubblicazione
del
volume
Parole “altre” dentro edito a
marzo 2007 che narra i percorsi
del laboratorio di mediazione
interculturale nell’istituto
11
RISULTATI INATTESI
si è manifestata tuttavia , dopo
la fase di avvio e di novità, una
leggera
ma
progressiva
riduzione della richiesta di
interventi
di
mediazione
nonostante l’elevato turn over
dei detenuti, indice che questo è
una attività da presidiare
rinnovando la promozione delle
figure e del servizio. Non è
escluso che tale servizio
condivida la provvisorietà dello
spazio riconosciuto al lavoro
sociale
nelle
istituzioni
penitenziarie.
Insufficienza delle ore di
presenza
dei
mediatori
condizionate dall’entità dei
finanziamenti disponibili.
Spiccata partecipazione alle
iniziative culturali e fruizione
dei testi e giornali in lingua
originale
disponibili
in
biblioteca
Discontinuità
nella
collaborazione per la diffusione
del materiale informativo da
parte del personale penitenziario
in servizio.
Essere diventati un punto di
riferimento per la conoscenza in
questo specifico ambito per
l’osservatorio provinciale per
l’immigrazione, il comune e
financo l’università, facoltà di
giurisprudenza, in occasione di
un recente convegno sui diritti
umani
e
il
dialogo
interculturale.
Scoprire la scarsa conoscenza
delle proprie radici culturali e
storiche, in particolare da parte
dei cinesi e dei rom abruzzesi;
Cercare la compartecipazione
finanziaria di enti locali in
forma continuativa
volontari
e
di
studenti questo tuttavia ha dato un valore
universitari tirocinanti.
aggiunto
alle
iniziative
realizzate molto apprezzate dai
destinatari.
Copertura annuale del 23% Premio Sodalitas Social Award,
della spesa complessiva delle categoria 7, anno 2007, per
attività
di
mediazione iniziativa
realizzata
in
interculturale da parte della collaborazione tra ente locale e
pubblica,
tra
Provincia
di
Teramo
e istituzione
contributo alle spese per la Casa concorrenti prestigiosi come
di
Accoglienza Provincia di Milano, ASL di
dell’Associazione
di Bologna,
Ambasciata
volontariato penitenziario Verso Britannica.
il Futuro
Nel periodo di avvio della
collaborazione, inoltre, si è
partecipato a focus per la
predisposizione di indicazioni
alla Regione Abruzzo poi
raccolte nella Delibera di
Giunta
Regionale
n…./
novembre 2006 di definizione
della figura professionale del
mediatore culturale e standard
formativi
Nel corso dell’esperienza si sono verificati eventi imprevisti ?
Si
No Se si, quali? (max 15 righe)
Di elevato impatto sulla qualità e la continuità del servizio: da un lato, la sempre più ridotta
disponibilità dei finanziamenti sia da parte dell’Amministrazione Penitenziaria (nel 2008, - 12%) sia
da parte dell’ente locale con incertezza sul finanziamento interno per i primi tre mesi dell’anno e
mancata corresponsione nei primi sei mesi dell’anno; dall’altro la non dignitosa retribuzione, di
operatori qualificati e dall’inserimento operativo non immediato, pari mediamente a 350 euro mensili
che costringe questi professionisti ad impiegarsi in altri lavori altrettanto precari e discontinui spesso
lontani territorialmente, tanto che nei tre anni di attività due mediatori su cinque hanno dovuto
abbandonare l’impiego. Nello stesso tempo, il servizio sperimentato in tutta la sua utilità comporta
necessariamente l’impiego di tanti o quasi mediatori per quante sono le popolazioni straniere
maggiormente presenti negli istituti penitenziari.
Sono stati individuati indicatori specifici per valutare il progetto?
Si
No Se si, quali? (max 15 righe)
12
n. interventi di mediazione simultanea e per singola area d’istituto
n.colloqui individuali su domandina (sportello) e su segnalazione di operatori
n.persone detenute raggiunte per tipo di intervento e per appartenenza geografica
tipo e frequenza delle richieste da parte delle persone detenute
attività varie svolte nell’ambito del laboratorio
L’iniziativa è stata monitorata grazie a riunioni periodiche svolte all’interno della Casa Circondariale
con gli operatori penitenziari, i mediatori culturali, i volontari e gli educatori.
Sono state prodotte delle schede di rilevazioni mensili, una scheda di monitoraggio semestrale ed un
report di valutazione finale.
È stata realizzata un’azione di monitoraggio in itinere?
Si
No
Il monitoraggio ha reso necessario introdurre cambiamenti in itinere?
Si
No Se si, quali? (max 15 righe)
Sì, predisporre documenti condivisi del tipo “protocolli operativi” per strutturare una collaborazione
simmetrica con le diverse aree d’istituto al fine di favorire il ricorso costante alla mediazione
interculturale nell’operatività istituzionale. E’ stato attivato inoltre l’impiego ulteriore di mediatrici
albanese e cinese.
Si stanno promuovendo modalità e forme di difesa legale congrue alle esigenze delle persone
straniere
16. SOSTENIBILITÀ
Per sostenere la realizzazione delle attività sono state utilizzate, oltre a quelle già indicate al punto 9,
risorse materiali ed economiche. Rispetto ad esse indicare:
INFRASTRUTTURE LOGISTICHE ED INFORMATICHE
Ufficio arredato, n. 3 personal
UTILIZZATE
computer, uso del telefono,
sala teatro, altri spazi comuni.
Tutte le risorse logistiche e
DISPONIBILI
informatiche
dell’area
educativa.
Ufficio arredato, n. 3 personal
NECESSARIE
computer, uso del telefono,
sala teatro, altri spazi comuni.
REPERITE
nessuna
ESTERNAMENTE
Indicare
13
FONDI relativi al 2007 per retribuzione mediatori
UTILIZZATI
22.000,00 euro
DISPONIBILI
17.000,00 euro
NECESSARI
31.000,00 euro
REPERITI
ESTERNAMENTE
5.000,00 euro
AUTOVALUTAZIONE
Per ciascun item dare un punteggio da 0 a 5 e motiva la tua scelta
ITEM
VALUTAZIONE
INNOVATIVITA’
Presenza di elementi nuovi ed originali.
Modalità di progettazione e avvio dell’iniziativa; servizio in primis a supporto
degli operatori oltre che in risposta alle esigenze delle persone detenute; impiego
di mediatori qualificati essi stessi stranieri; ricerca, studio e diffusione di
conoscenze specifiche; pluralità dei destinatari
CAMBIAMENTO
Produzione di cambiamento concreto, verificabile, stabile.
Ridotta conflittualità interna, prevenzione di pregiudizi e azioni/scelte stereotipate
dai vari attori istituzionali, maggiore partecipazione delle persone straniere
detenute alle attività trattamentali intra ed extramurarie, meno stabile la
collaborazione simmetrica con le aree d’istituto
TRASFERIBILITA’
Sperimentazione di prassi innovative riproducibili e trasferibili.
Facilmente riproducibili e trasferibili in altre organizzazioni e servizi analoghi se
è perseguibile l’impiego di mediatori qualificati, essi stessi stranieri
preferibilmente.
EFFICACIA
Sistematicità del processo e congruenza tra obiettivi e risultati.
Ottima, a parte la non piena disponibilità di mediatori per il servizio istituzionale
di accoglienza in una realtà come una casa circondariale e con l’elevata incidenza
di arresti e brevi permanenze anche per effetto del T.U. sull’Immigrazione e la
non costante collaborazione del personale interno nella diffusione di opuscoli e
fogli informativi predisposti
SOSTENIBILITA’
Congruenza tra risorse, costi e benefici.
I benefici sopravanzano i costi e le condizioni economiche per la realizzazione
dell’iniziativa grazie alla qualità e passione delle risorse umane disponibili
INTEGRAZIONE
Strutturazione di collaborazioni con la comunità locale.
Piena per le istituzioni, le associazioni e i servizi presenti nel territorio.
Teramo 14 aprile 2007
14
5
4
5
4
3
5
Il referente del progetto
Educatore C2
D.ssa Anna Rita Silvestri
Il capo area educativa
Educatore C3
Michele Sidoti
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