CAMPANIA
II nforma
3 GIU. /2 AGO. 2010 Numero 0 §
Anno I
Periodico del Comitato CRI Campania
L’EDITORIALE
In Lombardia dal
20 al 27 giugno
Da Solferino
a Ercolano
l’idea di
Dunant
“Recuperare
il passato
per costruire
il presente”
di Francesco Cimmino
ue sono gli eventi
che in questo mese
di giugno caratterizzeranno le attività della
Croce Rossa Italiana a livello nazionale e regionale:
il raduno di Solferino e Plinio 2010.
Una sottile linea rossa collegherà idealmente nord e
sud Italia, una linea sulla
quale scorreranno i sette
principi di Croce Rossa e
che concretamente congiungerà due località tanto
lontane nello spazio ma
così vicine negli intenti.
Lì a Solferino, vicino Mantova, 150 anni fa circa nacque un’idea; qui oggi a
Ercolano, così come ogni
giorno nel mondo attraverso le mani e i pensieri
di ogni singolo operatore di
Croce Rossa, quell’idea
trova ammirevole e puntuale attuazione.
A Ercolano ci si eserciterà
per 8 giorni, ci si divertirà,
si faranno nuove amicizie,
si brinderà e ci sarà spazio
anche per la tristezza, nel
momento della smobilitazione del campo, e tutto
questo grazie a un’intuizione avuta proprio a Solferino da un medico svizzero,
un filantropo, un benefattore poi passato alla storia
per aver “inventato” la
Croce Rossa.
E questa è la magia del sopravvenire di un progetto
nel tempo e nello spazio.
Percorrere i pensieri che
animarono Hanry Dunant,
significa scendere ancora
oggi nell’arena del “mettersi in discussione” e ballare e giocare accanto agli
ospiti di un centro per di-
D
Speciale
versamente abili come
hanno fatto i Volontari di
Mugnano a febbraio, o prodigarsi per vaccinare 80
bambini Rom contro il
virus dell’epatite come
hanno fatto i Volontari di
Napoli e Napoli Nord a
maggio, od organizzare un
grande evento - a giugno
prossimo ad opera del
gruppo VVdS di Afragola nel rione Salicelle, periferia
ferita e sanguinante della
Napoli fotografata spietatamente in Gomorra, per
ospitare per un’intera giornata ammalati, diversamente abili e anziani
insieme agli operatori della
CRI, a quelli di tutte le associazioni di volontariato
regionali e al Vescovo di
Napoli Crescenzio Sepe.
Questa è la progenie di
quel progetto che vaga nel
tempo e nello spazio e
combatte non per risolvere
le ingiustizie, un compito
che forse riuscirebbe soltanto a un dio, ma per mitigarle lenendo le ferite:
questa fu l’idea di Dunant,
che viene oggi celebrata a
Solferino e ogni giorno realizzata nel mondo in ogni
angolo di tristezza rischiarato dal sorriso di un volontario CRI.
L’evento
Il tema delle attività del
campo di quest’anno non
può discostarsi dalle realtà
“emergenziali” che si sono
presentate di recente all’attenzione degli operatori in
relazione agli eventi nazionali ed internazionali, per cui
sarà legato alle catastrofi naturali in ambito sismico ed
idrogeologico ed alla funzione che gli operatori della
Croce Rossa Italiana devono
avere in questi frangenti
Il 18 maggio
scorso presso
l'Ordine dei
Medici Chirurghi ed Odontoiatri di
Napoli si è tenuto il convegno “Da
Dunant e Nightingale a...
Il Principio di
Umanità nella
Medicina
oggi”
Servizi a pag.6
T
utto pronto anche
quest’anno per celebrare il 151º anniversario della fondazione
del Movimento Internazionale di Croce Rossa e
Mezzaluna Rossa. I festeggiamenti si terranno
dal 20 al 27 giugno a Solferino, a pochi chilometri
da Mantova, teatro della
storica e sanguinosa battaglia combattuta il 24
giugno 1859 tra l’esercito
austriaco e quello francosardo e che si concluse
con la vittoria di quest’ultimi, determinando la fine
della seconda guerra d’indipendenza. Recuperare il
passato per costruire il
presente: questo lo slogan
che vedrà impegnati e
partecipi alla manifestazione numerosi volontari
di Croce Rossa provenienti da svariate località,
animati dai medesimi sentimenti di solidarietà ed
umanità, capisaldi del
Movimento, gli stessi che
infervorarono il filantropo
e fondatore Henry Dunant, tanto da meritarsi il
Premio Nobel per la Pace
nel 1901. Numerose sono
le attività che coinvolgeranno i partecipanti a questo, oramai, immancabile
appuntamento, dall’allestimento di un villaggio
umanitario, inteso come
campo di accoglienza per
i volontari, alla Fiaccolata, che giunge alla sua
XVII edizione, nonché a
Corsi informativi sul Diritto Internazionale Umanitario e Campus estivi
per giovani.
Rosalba Sarcina
w w w. c r i c a m p a n i a . i t
eventi e personaggi
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Periodico del Comitato CRI Campania
80 vaccinazioni in tre giorni
Numerosi
i gruppi
della
Croce
Rossa
coinvolti
in questa
grande
operazione a favore dei
Rom a
Giugliano
S
i sono concluse, nel mese di
maggio, le campagne di
vaccinazioni per l’epatite B
presso i 14 campi ROM di Giugliano.
L’iniziativa è stata fortemente
voluta dal Prefetto di Napoli, S.
E. Alessandro Pansa, e dal Presidente del Comitato Provinciale
di Napoli dott. Paolo Monorchio
di concerto con il responsabile
del comitato Napoli Nord Giovanni Ganzerli; operativamente
hanno seguito le attività il capitano Ardolino, per la prefettura,
e il responsabile delle attività
sociali Raffaele Polese per la
Croce Rossa.
Una tre giorni di full immersion
(dal 17 al 19 maggio, ndr) che
ha reso possibile eseguire ottanta vaccinazioni, vincendo lo
scetticismo dei ROM. Da segnalare la metodologia e la profes-
sionalità usata per le vaccinazioni: dopo un censimento della
popolazione, si passava all’identificazione del paziente attraverso la compilazione di una
scheda anagrafica ed anamnestica con le varie patologie allergie o notizie necessarie a
scongiurare problemi ostativi
alle vaccinazioni; veniva compilato il Registro delle Vaccinazioni dell'ASL di Giugliano
rilasciando a chi non era in possesso il relativo libretto delle
vaccinazioni eseguite, con indicazione delle date per i necessari
richiami vaccinali.
I ragazzi vaccinati poi, venivano
tenuti sotto osservazione per
circa venti minuti per eventuali
effetti collaterali.
Numerosi i gruppi della Croce
Rossa coinvolti in questa grande
operazione: a partire dall’intero
Prevenzione, ma non solo: presto un
camper per visite mediche specialistiche
Uno dei progetti
a cui tengo di
più è l’attuazione del protocollo
d'intesa siglato con la
Prefettura a favore dei
ROM - ha dichiarato
Paolo Monorchio
(nella foto), Commissario del Comitato
CRI Napoli al termine
della più che positiva
campagna di vaccinazione realizzata a
Giugliano -. E su questa strada dovremo
proseguire. E’ allo
studio, infatti, un progetto futuro per inviare dei camper
attrezzati con a bordo
diversi specialisti per
effettuare visite mediche periodiche.
“
Comitato di Napoli Nord, che ha
messo a disposizione non solo i
suoi mezzi (ambulanza, auto,
furgone) e le attrezzature (tende,
gazebo, tavoli, sedie, contenitori
per l'acqua ecc. ecc.), ma anche
tutto un “esercito” di personale
(VDS, Pionieri, Medici, Infermieri, Operatori Socio Sanitari,
Operatori di Attività Sociali) appartenenti ai Gruppi di Afragola,
Arzano, Casoria, Casavatore e
Volla e di Giugliano.
A supporto anche la non marginale collaborazione delle infermiere volontarie di
Frattamaggiore
E gli infermieri e responsabili
dell'ASL di Giugliano.
“E’ stato un successo senza precedenti – ha commentato Raffaele Polese - sia per la
partecipazione dei tanti volontari
che per i risultati conseguiti.
Dopo aver vinto le prime diffidenze da parte dei Rom abbiamo
lasciato ‘a fatica’ i campi per
l’affezione dimostrata. Da un
punto di vista clinico è stata, parimenti, una importante campagna in quanto abbiamo avuto
possibilità di diagnosticare a
queste persone diversi problemi:
sono state riscontrate molte patologiche e difficoltà motorie,
c’erano bambini con “spina bifida”, labbro leporino, deformazioni della lingua,patologi
genetiche e bronchiti. Malattie
che probabilmente non sarebbero mai venute fuori se non in
uno stato avanzato. Ritengo che
abbiamo fatto un buon lavoro
specialmente grazie alla collaborazione di tutti i volontari e i
gruppi CRI coinvolti nell’iniziativa.“
Ant. Boc.
“A tutti un ringraziamento
incondizionato”
opo un rinvio tecnico di un giorno - ricorda il cap. in c. Aldemino Ardolino delegato CRI Napoli per l’emergenza Rom - le operazioni sono
regolarmente iniziate martedì 18 maggio; tutto si è svolto con ordine e
grande spirito di abnegazione da parte dei volontari presenti.
L’indomani poi, rotti gli indugi, gli occupanti i vari campi si sono presentati in
gran numero sottoponendo gli operatori ad un impegno stressante; ma la risposta è stata magnifica proseguendo fino alle 15.00 e oltre.
L’esperienza è stata senz’altro positiva e tutti i volontari hanno dimostrato di
aver capito il vero spirito della Croce Rossa che in qualsiasi intervento è esempio di professionalità, di tolleranza, di pazienza e amore.
Da parte mia, raccogliendo e condividendo il suggerimento del Commissario
Provinciale dottor Monorchio, pur non elencando singolarmente i partecipanti
alle attività, voglio ringraziare il Commissario del Comitato Locale Napoli
Nord ed i suoi delegati per la solerzia e l’efficienza dimostrata nonché per i
mezzi, le attrezzature e le professionalità che hanno messo in campo, le Sorelle
del Corpo delle II.VV., le Signore della Sezione Femminile di Frattamaggiore,
i Vds di Giugliano, Afragola, Casavatore, Casoria, Arzano, e Volla, i Pionieri
di Frattamaggiore. A tutti un ringraziamento incondizionato.
D
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Periodico del Comitato CRI Campania
A giugno: “Solidarietà senza confini”
eventi e personaggi
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MANI TESE AL RIONE SALICELLE
U
[
L’iniziativa, alla
quale prenderà
parte l’arcivescovo di Napoli,
sua Eminenza
Cardinale Crescenzio Sepe,
vedrà coinvolte le
principali associazioni di volontariato nazionali
quali l’Unicef, Telefono Azzurro,
Lega Filo d’Oro,
Nuovi Orizzonti,
Tutti a Scuola
i è conclusa lo scorso
mese “Afrahaiti”,
l’iniziativa di solidarietà organizzata dal
gruppo di Afragola.
La manifestazione, programmata in collaborazione con l’Assessorato
agli Spettacoli del comune
di Afragola, diretto dal
dottor Roberto Russo, ha
visto l’avvicendarsi di vari
artisti in diverse serate.
Ad iniziare con il concerto
dell’evergreen Gloriana,
per passare al giovane tenore Vincenzo Tremante e
all’esilarante commedia
“Francesca da Rimini” inscenata dalla compagnia di
Giulio Canfora: è stato un
crescendo di divertimento.
L’acme si è avuto nella
giornata conclusiva del 26
aprile con l’esibizione del
S
spettacolo di musica e cabaret che si concluderà intorno alle ore 23.00.
“Abbiamo organizzato questa manifestazione – spiega Ganzerli - per dare una
mano a chi soffre e non è in grado di chiedere aiuto. Ci sentiamo vicini a chi vive
questi disagi e cerchiamo, con tutti i nostri
mezzi, prima di capire la natura delle difficoltà e poi di intervenire con le giuste terapie. E spesso scopriamo che non c’è
miglior medicina che fare semplicemente
un po’ di compagnia a chi soffre”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, Pasquale
Maiello, responsabile dei volontari di
Afragola. “L’iniziativa che abbiamo
messo in cantiere – chiarisce il commissario - già nel suo slogan spiega l’atteggiamento che ci guida verso queste
emergenze sociali: ossia quello di abbattere le barriere psicologiche e non avere
pregiudizi verso le persone dei quartieri
degradati, dove sembra che tutti abbiano
smarrito la bussola. Lo scopo è quello di
rendere possibile un'aggregazione, un
fronte comune tra tutte le associazione di
volontariato, affinché le persone del luogo
abbiano un supporto".
Entusiasmo anche per don Ciro Nazzaro,
parroco di S. Michele Arcangelo, chiesa
che sorge nel quartiere. “Sono grato alla
Croce Rossa – ci dice il sacerdote - ed in
particolare al gruppo dei volontari di
Afragola per l’impegno profuso per il nostro quartiere, dimostrato non solo in quest’occasione. E’ bello vedere associazioni
vive, attive che realizzano effettivamente
le cose e non le preannunciano solo. Sono
un autentico toccasana in quartieri come il
nostro in cui i disagi e le devianze raggiungono livelli impressionanti. Queste
realtà, che operano senza scopi di lucro e
senza secondi fini, meriterebbero dagli organi competenti maggiori attenzioni”.
Antonio Boccellino
gruppo Gospel Voice.
Un successo che ha visto
l’ampia struttura del cinema Gelsomino di Afragola, gremita per tutti gli
spettacoli della rassegna.
Buono il ricavato della
kermesse (sono stati raccolti complessivamente €
1.680,00 ndr), tutto interamente devoluto a favore
delle vittime del terremoto.
Positivo il bilancio di Pasquale Maiello, Commissario del gruppo VdS di
Afragola. “Non riesco a
trattenere la contentezza –
ha dichiarato Macello - per
il successo dell’iniziativa.
In un momento in cui tutti
i media hanno abbassato la
voce su questa immane
tragedia, abbiamo continuato a fare del nostro me-
glio per aiutare il popolo
di Haiti. La gente ha risposto in maniera magnifica
all’iniziativa, collaborando
fattivamente per la riuscite
dell’iniziativa.”
Da segnalare la costante
presenza dell’amministrazione cittadina che, attraverso la partecipazione di
vari rappresentanti (vicesindaco Antonio Pannone,
l’assessore Russo e diversi
consiglieri comunali) in
tutte le serate organizzate,
ha attestato la vicinanza
non solo alle vittime del
terremoto ma anche all’operato dei volontari di
Afragola, da sempre esempio di correttezza e professionalità nel panorama
delle associazioni cittadine.
(A. B.)
CRICAMPANIAInforma
ltimi preparativi per la manifestazione “Solidarietà senza confini” in
programmazione per domenica 27
giugno presso il rione Salicelle, uno dei
quartieri più disagiati dell’hinterland napoletano.
Ad annunciare l’evento sono i responsabili del comitato Napoli Nord e del
gruppo di Afragola della Croce Rossa,
guidati rispettivamente da Giovanni Ganzerli e Pasquale Maiello.
L’iniziativa, alla quale prenderà parte l’arcivescovo di Napoli, sua Eminenza Cardinale Crescenzio Sepe, vedrà coinvolte
le principali associazioni di volontariato
nazionali – quali l’Unicef, Telefono Azzurro, Lega Filo d’Oro, Nuovi Orizzonti,
Tutti a Scuola ed altre - tutte accomunate
da un unico obiettivo: dare un po’ di sollievo ai più deboli, gli ammalati, anziani e
i bambini.
Patrocinata dal Comune
di Afragola, la kermesse prevede un
ricco calendario
per l’intera giornata:
si comincia
alle ore 10.00
con una Santa
Messa - che
sarà officiata
presso
la
chiesa di S. Michele Arcangelo
dall’inesausto
porporato napoletano - alla quale seguirà
una
solenne
benedizione degli ammalati.
Nel pomeriggio, clown terapia e giochi
con il comico Giulio Canfora con un piccolo rinfresco offerto dal Gruppo GVC
dei fratelli Credendino; e per finire, uno
i comitati provinciali
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Periodico del Comitato CRI Campania
La soluzione: cambiare stile di vita e abitudini alimentari evitando la sedentarietà
Attenzione al “killer” silenzioso
Grande successo per la campagna della CRI contro l’ipertensione arteriosa
Risposta positiva della Campania all’iniziativa nazionale
della CRI
ANCHE FRATTAMAGGIORE
CONTRO L’IPERTENSIONE
GRAZIE ALL’IMPEGNO DEGLI UOMINI DEL LOCALE N.A.A.PRO MISURATA LA PRESSIONE A CENTINAIA DI CITTADINI
Il 23 maggio 2010 si è svolta in Frattamaggiore la
prevista manifestazione “Giornata della prevenzione dell’ipertensione” organizzata in concomitanza coi festeggiamenti CRI del Comitato locale
di Frattamaggiore in collaborazione con il
N.A.A.PRO del Corpo Militare competente per
territorio. Inizialmente l’evento era stato predisposto domenica 16 maggio ma le condizioni meteo
avverse ne hanno prudentemente suggerito il rinvio.
La manifestazione si è svolta con ampia partecipazione della popolazione frattese. “ Siamo riusciti
a effettuare più di un centinaio di misurazione
della pressione - ha commentato Luigi Padricello
responsabile del locale N.A.A.PRO - riscuotendo
così l’ approvazione e l’elogio dei cittadini”.
Nella piazza principale è stata montata una tenda
e un gazebo e distribuito brochures e opuscoli
Alla manifestazione erano presenti tutte le componenti CRI e numerosi ufficiali del Corpo Militare.
l 16 maggio, è
stata celebrata la
Giornata Mondiale
contro l’Ipertensione Arteriosa alla quale
la Croce Rossa
ha aderito in
collaborazione
con Società Italiana dell’Ipertensione
Arteriosa –
Lega Italiana
contro l’Ipertensione Arteriosa.
La CRI per arginare il problema ha
organizzato postazioni su tutto
il territorio regionale (in particolare a
Napoli due
tende per lo
screening - una
in Via Scarlatti
quartiere Vomero e l’altra in
Piazza Dante)
con centinaia di
persone che si
sono sottoposte
agli esami previsti dall’iniziativa.
Come è noto
l’ipertensione arteriosa è
una delle patologie che
colpisce milioni di persone di diverse fasce di
età, ovviamente, sono diversi i fattori predisponenti la malattia, ma
I
notevole è la scarsa conoscenza sui fattori che concorrono alla sua
comparsa! Lo stile di vita,
la predisposizione genetica-familiare e le abitudini alimentari (eccessiva
introduzione di grassi
nella dieta), sono i principali fattori che possono
far aumentare il rischio
che le malattie cardio-vascolari compromettano la
nostra salute. La maggior
parte dei casi ipertensivi è
di origine ignota e ben la
metà degli ipertesi non si
rende conto di esserlo,
addirittura su quattro persone ipertese solo una è a
conoscenza di avere il
problema.
Secondo stime recenti, un
italiano su tre è in sovrappeso, mentre uno su venti
è obeso. L’obesità coinvolge uguale numero di
uomini e donne, mentre il
sovrappeso è maggiore
negli uomini rispetto alle
donne in rapporto di uno
a due.
Tipico dell’obesità è l’insediamento di acidi grassi
e trigliceridi nel nostro
corpo, che dovrebbero
servire come risorse di
energie non disponibili
con gli alimenti, o per affrontare sovraccarichi di
lavoro, ma che finiscono
invece per stabilizzarsi in
punti critici centrali o periferici, e soprattutto all’interno della parete dei
vasi circolatori, creando
ostruzioni alle arterie coronarie, carotidee, cerebrali, etc!. Inoltre essendo
una malattia cronica, bersaglia svariati organi che
subiscono gravi danni o la
loro totale compromissione, come cuore, cervello e rene (il 30% delle
persone dializzate soffriva di ipertensione), per
non parlare delle patologie oculari retiniche con
fenomeni trombo-emorragiche, o atrofie del nervo
ottico (ischemie estreme
con perdita della vista).
Spesso il problema di un
comportamento alimentare errato, che inizia in
giovane età, si protrae nel
tempo (l’obesità di un
adulto è spesso la conseguenza dell’obesità infantile) e si manifesta con
delle problematiche serie
che nel tempo si consolidano!
Dunque la necessità di
una forte campagna di
prevenzione, di cui la
Croce Rossa Italiana si è
fatta promotrice, con la
finalità di sensibilizzare
la popolazione ad osservare stili di vita corretti,
soprattutto per quello che
concerne: una corretta alimentazione, un’attività fisica aerobica giornaliera e
a come fare per tenere
sotto controllo l’eccesso
di circonferenza addome,
evitando cibi troppo ricchi di acidi grassi saturi,
ridurre il consumo di
sodio, e valutare invece il
giusto contenuto energetico, di lipidi, glucidi, e
protidi e ovviamente
tanto esercizio fisico!!!
Nunzia Masi
Per contatti e
informazioni:
Comitato Provinciale CRI di N apoli
Sede del Comitato
Corso San Giovanni a
Teduccio, 45 - Napoli
Uffici amministrativi
Tel. 081/2286811
Fax 081/2286854
E-mail: [email protected]
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i comitati provinciali
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L’EVENTO: XII Maratona Internazionale “Città di Napoli”
Sotto la pioggia,
dalle sette del
mattino
“La CRI è abituata a lavorare
come sempre
in emergenza e
credo
che
anche oggi abbiamo svolto al
meglio il nostro compito ammette
la
prof.ssa Azzinnari - mettendo
in campo attrezzature,
mezzi e uomini
che si sono
mostrati all’altezza della situazione”.
Il racconto: agonismo
e solidarietà
N
ell'ambito dell'evento sportivo, l'Unione Ciechi ha
contribuito a regalare emozioni e lacrime ai partecipanti e agli spettatori.
Ventitrè atleti , tra ipovedenti e non vedenti assoluti, sono
stati impegnati sul percorso della mezza Maratona.
La loro gara è partita alle 8.20 da Piazza Plebiscito (10 min
prima del via ufficiale) con staffette di 5 km.
Lungo le strade napoletane gli atleti disabili sono stati assistiti da alcuni volontari e da personale specializzato che li
ha seguito per tutte le fasi della gara.
I podisti con disabilità totale hanno corso con un piccolo
gruppo di guide che si alternavano al loro fianco con speciali legacci ai polsi, così come previsto dal regolamento.
Emozione su emozione quando il traguardo è stato tagliato
da Alessandro Barba, ragazzo affetto da paresi spastica che
, racconta lui stesso, desiderava da sempre partecipare alla
gara.
Mario De Maio ha realizzato il suo sogno spingendo la sua
carrozzella per 21,097 km.
(l.s.)
mia e cali di pressione arteriosa.
Durante la gara invece è
stato spesso necessario intervenire con le postazioni
mobili CRI disseminate
lungo tutto il percorso
(sono stati previsti 20 operatori distribuiti in 10 aree
di soccorso fra piazza Ple-
biscito e piazzale Tecchio)
per casi di lipotimie,
strappi e distorsioni.
Per garantire il massimo
della sicurezza è stato
messo su un ingente spiegamento di forze consistente in circa 100
volontari (gran parte del
Gruppo VVdS di Napoli)
I NUMERI DELLA
MANIFESTAZIONE
C
ome di consueto sono state accoppiate alla Maratona
classica di 42,195 km, la mezza maratona (21,097
km) e la Corrinapoli stracittadina a passo libero dei 4
km.
Quella di quest'anno però,è stata l'ultima edizione in cui i
maratoneti impegnati sulla lunga distanza correvano insieme a quelli impegnati nei 21,097 km della mezza maratona: dal 2011 infatti, Maratona e mezza Maratona si
scinderanno.
La partenza degli atleti professionisti è stata fissata alle 8.30
di domenica 18 Aprile; a seguire ha preso il via il gruppo
degli appassionati iscritti alla Corrinapoli.
Il percorso della Maratona si è sviluppato lungo via Partenope, via Caracciolo, piazza Sannazzaro, galleria Laziale,
via Lepanto, viale Cesare Augusto, via Diocleziano, e passaggio nella zona di “Bagnoli Futura”. Percorso a ritroso
prima dell'arrivo a Piazza Plebiscito.
Il percorso della mezza Maratona invece si è snodato per
altre vie (con consueta partenza da Piazza Plebiscito) e ha
toccato via C. Console, Santa Lucia, via Caracciolo e largo
Sermoneta. Arrivo sempre in Piazza Plebiscito.
Favoriti alla vigilia i soliti atleti keniani che anche stavolta
non hanno deluso le aspettative di un pubblico caloroso ed
entusiasta.
Per la Maratona classica il primo classificato è stato l'atleta
Vincent Kipchirchir (classe 1984) che ha effettuato l'intero
percorso in 2 h e 24 min; a seguire, Kandi Kipiego e l'italiano Piermatteo Gianluca.
La prima donna, classificatasi al 39° posto, porta il nome e
la soddisfazione di Caso Annamaria.
Anche per la mezza maratona hanno brillato i nomi degli
atleti africani: Ben Khadir come primo classificato, Hajjy
Mihammed come secondo e Barbato Romualdo terzo.
Le medaglie conquistate da vincitori e partecipanti sono
state ideate dall'artista Salvatore Squillante che ha riprodotto
l'immagine classica di Napoli del Golfo e del Vesuvio.
Secondo Squillante il golfo partenopeo è in linea con i quattro elementi con i quali l'uomo convive da sempre:l'aria,
l'acqua, le terra ed il fuoco.
Leonilde Savarese
che hanno preso posizione
fin dalle 7:00 del mattino.
In appoggio agli operatori
CRI è stata anche schierata
un’ambulanza di tipo B, da
impiegare in caso di trasporto urgente in ospedale
dei casi più gravi.
“Ancora una volta la Croce
Rossa di Napoli ha dato
prova di grande organizzazione e senso del dovere ha commentato Paolo Monorchio, Commissario del
Comitato CRI Napoli -.
Non solo durante la Maratona, ma anche nei giorni
precedenti circa 300 volontari hanno messo a disposizione della cittadinanza le
loro competenze durante le
visite per la prevenzione.
Ringrazio davvero tutti”.
“La CRI è abituata a lavorare come sempre in emergenza e credo che anche
oggi abbiamo svolto al meglio il nostro compito - ammette la prof.ssa Azzinnari
- mettendo in campo attrezzature, mezzi e uomini
che si sono mostrati all’altezza della situazione”.
Al termine della domenica
che ha suggellato la fine
della XII Maratona Internazionale di Napoli più
che lusinghiero è stato
anche il bilancio fornito da
Emanuela di Napoli Pignatelli, responsabile della società
EP
Congressi
organizzatrice della concomitante II edizione della
Settimana della Prevenzione: “E’ stata una settimana di successi: con 400
test ogni 20 ore di manifestazione, Napoli ha superato
finanche
Roma
impegnata in un analogo
evento. La CRI ha avuto
un grande ruolo per la disponibilità, l’aiuto e il supporto fornito nel risolvere i
problemi. Ringrazio per
questo la dottoressa Annamaria Docimo del Comitato femminile di Napoli”.
Francesco Cimmino
CRICAMPANIAInforma
C
on un tempo davvero poco clemente
si è svolta a Napoli
la XII edizione della Maratona Internazionale “ Città
di Napoli” (aprile 2010)
che ha visto coinvolti più
di duemila atleti. Durante
la stessa la CRI ha svolto
un ruolo determinate soccorrendo più di 20 atleti e
fornendo un servizio di assistenza sanitaria per tutta
la “tre giorni”.
In particolare nel PMA
(Posto Medico Avanzato)
approntato in Piazza Plebiscito, e diretto dal Capitano delle Infermiere
Volontarie dottoressa Gabriella Azzinnari, sono
stati assistiti una quindicina di maratoneti per disparate patologie, la più
grave delle quali (uno stato
ipotensivo non risolto in
loco) ha richiesto il trasporto urgente in ospedale.
Per il resto ordinaria amministrazione con casi di
traumi da caduta, ipoter-
l’anniversario
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0 Anno I
Periodico del Comitato CRI Campania
Conferenza all’Ordine dei Medici di Napoli per il
centenario della morte di Dunant e Nightingale
Tra i presenti
a celebrazione
Forse per questo insedel centenario
gnamento paterno svidella morte di
luppò la capacità non
Dunant richiede un accomune di realizzare i
cenno biografico, utile
suoi progetti scaturiti
per comprendere meda esperienze vissute
glio il valore del suo
in prima persona , di
messaggio che è il tema
cui la più importante è
della conferenza.
stata la battaglia di SolPierre Boissier dell’Istiferino, donde è scatututo Henry Dunant, nel Il Commissario CRI Napoli
rito il suo impegno a
Paolo Monorchio
libro sulla vita del fonfavore delle le vittime
datore della Croce
delle guerre.
Rossa, così scrive nel
I principi di Umanità e
1974 : “sua madre, sodi Neutralità definiti
rella del celebre fisico
da Dunant nel corso
Daniel Colladon, ha
dell’attuazione dei suoi
una grande influenza su
progetti trovano, in vedi lui”.
rità, origine nel penContinua Boissier:
siero del filosofo
“ Dall’età di 18 anni deginevrino Jean- Jacdica il suo tempo libero
ques Rousseau (“ Il
Il responsabile
dell’U.A.A. di Napoli T.
a visitare i poveri, i macontratto
sociale”
Col. Luigi Grosso
lati, i moribondi, por1762), secondo il
tando loro soccorso e
quale i soldati non apconforto. A 20 anni trapena gettano le armi e
scorre i pomeriggi delle domeniche a fare
si arrendono “cessano
letture di viaggi, di storia, di scienza elementare, ai di essere nemici o agenti del nemico e tornano a escondannati della prigione di Ginevra. In una parola, sere semplicemente uomini, per cui non si ha diritto
egli aveva cominciato a prendersi cura dei feriti della sulla loro vita” .
vita del tempo di pace, molto prima di occuparsi dei
Francesco Catapano
feriti di guerra. Suo padre, Jean-Jacques Dunant, ne- (estratto dalla relazione che sarà pubblicata per ingoziante e giudice della Camera delle Tutele, gli in- tero, insieme a quella degli altri conferenzieri, nei
segna ad osservare tutto, incoraggiandolo al Bene”. prossimi numeri del giornale)
L
Tra i numerosi intervenuti
alla manifestazione gli allievi
della Facoltà di Scienze infermieristiche della SUN,
membri del Centro Interuniversitario di ricerca bioetica, il segretario regionale
Nando Iavarone di “Cittadinanza attiva” con alcuni
componenti del Tribunale
dei diritti del malato ed i rappresentanti del “Comitato
per il diritto all’assistenza Cinzia Fico” e dell’ Associazione Familiari Amici sofferenti psichici ( AFASP).
I lavori sono iniziati con il saluto del Col.Luigi Masiello
e del Ten.Col.Med. Michele Giordano in rappresentanza dei rispettivi
Comandi dell’Esercito e
dell’Arma dei Carabinieri.
Poi il Cap. Com. CRI Francesco Catapano, promotore
della conferenza, e la Infermiera Volontaria Maria Rosaria
Musella hanno
esposto i loro elaborati su
Dunant e Nightingale; mentre il Ten.Col. Med. Luigi
Mangone del 2° Comando
delle Forze di Difesa ed il
Prof. Enrico di Salvo, Presidente della Società napoletana di Chirurgia, hanno
riferito sulle evoluzioni della
Sanità militare e della Chirurgia nella emergenza sanitaria durante un conflitto
(n.m.)
armato.
UN’ IMMAGINE DEL FUTURO
Il dipendente
È
e il volontario
sempre cara l’immagine di un dipendente e
di un volontario della
Croce Rossa che, insieme e in
perfetta sintonia, svolgono attività sanitarie o sociali nel tentativo di raggiungere
l’obiettivo loro assegnato, nel
rispetto dei sette principi del
nostro statuto: umanita’, imparzialita’, neutralita’,indipendenza, volontariato, unita’,
universalita’.
Pur con motivazioni diverse, il
dipendente e il volontario assolvono lo stesso e prezioso incarico, di soccorrere coloro
che hanno bisogno di aiuto,
con lo stesso spirito e la stessa
forza, consapevoli di dover essere gli alfieri di un simbolo
conosciuto, stimato e presente
in tutto il mondo.
Nella consapevolezza che una
siffatta cooperazione, già
prassi costante in occasioni di
eventi eccezionali quali calamità naturali o missioni di
assolvono lo
stesso e prezioso incarico:
soccorrere coloro che hanno
bisogno di
aiuto
pace all’estero, pur se entusiasmante nell’immaginario collettivo, è lasciata alla sensibilità
e alla disponibilità degli operatori e dei coordinatori dei servizi e pertanto risulta difficile
concretizzarla e gestirla, varrebbe sicuramente la pena valutare la possibilità di
sperimentare e, laddove possibile istituzionalizzare, l’im-
piego di sinergie diverse nelle
attività ordinarie della Croce
Rossa Italiana, attraverso:
a)
Incentivi economici e
simbolici (onorificenze, diplomi, benemerenze,ecc.)
b)
Maggiore qualificazione di tipo socio-sanitario
c)
Inserimento dei dipendenti nei gruppi volontaristici
d)
Stage periodici con la
partecipazione di volontari e
dipendenti
Sarebbe oltremodo interessante, sia dal punto di vista
operativo che economico, sperimentare con continuità e stabilità, la creazione di gruppi di
lavoro composti da diverse
professionalità provenienti dall’organico della Croce Rossa e
dalle componenti volontaristiche; si raggiungerebbero immediatamente due grandi
obiettivi, quali la riduzione dei
costi di gestione e lo scambio
reciproco di notizie ed espe-
rienze acquisite nel corso degli
anni.
Con la riduzione dei costi di
gestione, si potrebbe più facilmente collaborare con istituzioni pubbliche (ASL ed Enti
Locali) attraverso la stipula di
apposite convenzioni per
l’espletamento di servizi sociosanitari, tali da conseguire la
prescritta parità economico-finanziaria e creare eventualmente nuovi posti di lavoro.
D’altronde, con lo scambio di
notizie ed esperienze, si potrebbe migliorare la qualità del
servizio e renderlo quanto più
possibile equivalente ai migliori standard europei.
Con la volontà di operare in tal
senso e con la nuova divisa
rossa di tutti i volontari, simile
a quella dei dipendenti, l’immagine cara, potrebbe diventare il futuro simbolo di una
nuova e più coesa CROCE
ROSSA.
Antonino Cannavale
IL CONVEGNO
n
occasione
della celebrazione del centenario della morte di
Henry Dunant e Florence Nightingale, si
è tenuto martedì 18
maggio presso l'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri
la conferenza sul
tema : " Da Dunant e
Nightingale a... Il
Principio di Umanità
nella Medicina oggi
".
Il tema della conferenza voleva essere
un'indagine sul significato del messaggio
che i due illustri personaggi hanno consegnato alla storia di
CR e soprattutto sui
riflessi che si sono
avuti in Medicina.
E’ stata fornita una
originale chiave di
lettura
di alcuni
brani del libro Un Ricordo di Solferino",
operando un riscontro odierno, in tempo
di pace, di alcune riflessioni che vennero
spontanee a Dunant
durante l'improvvisata azione di soccorso a Castiglione
delle Siviere, con
particolare
riferimento all'attualità,
nelle scienze infermieristiche, del messaggio che si trae
dall'opera di Florence Nightingale.
Non è mancato un
riferimento al contributo della Sanità militare nelle azioni di
soccorso in scenari
di conflittualità armata.
L’ultimo aspetto
trattato: la constatazione dell'affievolimento del
sentimento di Umanità nella Medicina
oggi in presenza di
trattamenti terapeutici , talvolta lesivi
della dignità umana.
I
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Numero
0 Anno I
speciale Plinio ‘10
Periodico del Comitato CRI Campania
pagina 7
Speciale Plinio 2010
Scatenate la tempesta
nella foto: Napoli vista dal Vesuvio
S
essere raccontati, chiaramente dalla
viva voce dei protagonisti. Ma ciò non
è possibile, però qualcosa abbiamo percepito noi organizzatori e questo qualcosa (la gioia, il piacere di partecipare)
è proprio quello che ci sprona ogni stagione ad andare avanti per preparare
l’evento al meglio, più del precedente.
Eppure non tutti sanno che la complessità dell’organizzazione è tale che, una
volta chiuso il Campo, già bisogna
muoversi per gettare le basi per l’edizione dell’anno successivo.
Non è facile ma è possibile, e su questa
possibilità noi di Ercolano ogni anno
facciamo la nostra scommessa. Una
scommessa che anche oggi pensiamo di
vincere, a nome di tutta la Croce Rossa.
Ciro Scognamiglio
Commissario del comitato locale CRI
Ercolano
(testo raccolto da Francesco Cimmino)
I PIONIERI AL CAMPO
urante il VII° Campo Scuola Interforze “Plinio
2010” per attività connesse alle Emergenze Nazionali ed Internazionali con riferimento alle
Catastrofi Naturali, che si svolgerà ad Ercolano dal 18
al 27 giugno, un ruolo di primo piano lo assumeranno
i Pionieri della CRI.
Mauro Valentino, da pochi mesi Ispettore regionale
per la Campania della componente più giovane della
Croce Rossa non nasconde la soddisfazione per un
impegno così gravoso eppure così gratificante.
Che impressione ha e cosa ne pensa dell’ennesima
prova corale a cui verranno chiamati i Pionieri? "I
momenti addestrativi sono importanti e diventano
un’opportunità di crescita ed un'occasione per il potenziamento della operatività dell’intera CRI - ammette senza mezzi termini l’ispettore regionale, certo
della consistenza della preparazione dei suoi ragazzi
".
Cosa pensa e che tipo di giudizio ha sull'impegno dei
Pionieri, come si preparano e in particolar modo sui
gruppi più giovani? "La caratteristica dei giovani Pionieri della Croce Rossa è quella che vengono messi
alla prova specie nel campo assistenziale; le attività
ludiche (principale strumento utilizzato dalla componente per creare un ambiente di cooperazione soprattutto coi soggetti più esposti nelle emergenze, come i
bambini ad esempio) diventano un mezzo attraverso il
quale si veicola un messaggio di speranza e di collaborazione a più livelli. Per i più giovani è un momento di crescita, durante il quale i pionieri vengono
motivati ed hanno la possibilità di capire meglio le
eventuali aspirazioni personali; in ogni caso c’è sempre un grosso spirito di collaborazione sia all’interno
del gruppo che nei confronti di altre componenti:
puntiamo infatti a inculcare le potenzialità positive
del concetto di “gruppo” per comprendere il punto di
vista dell'altro e poter così raggiungere determinate finalità umanitarie."
Luigi Usai
D
CRICAMPANIAInforma
ono sette le edizioni del Plinio e
un primo bilancio si può cominciare stilare. Sette anni passati a
organizzare, elaborare e attuare un progetto che ormai, con non poco orgoglio,
possiamo definire di portata nazionale.
Quando coi miei collaboratori decidemmo di intraprendere un’attività che
avesse il pregio di tenere allenata la
mente e lo spirito dei volontari in un
contesto altamente operativo, non immaginavamo il successo che avremmo
poi conseguito.
Un successo che si evince, beninteso,
non dalla metodica attuata o dai contenuti che puntualmente sono emersi in
questi anni, sui quali fummo tutti d’accordo fin dal primo momento che dovessero essere altamente professionali
e qualificanti, bensì dallo spirito che il
Plinio ha saputo trasmettere ai partecipanti.
Se non fossi certo di
esagerare
nell’espressione direi
che il Plinio ha sputo
scatenare, tra le miglia di volontari che
a vario titolo hanno
contribuito
agli
eventi o all’organizzazione
del
Campo,una tempesta
di emozioni di profonda intensità. Durante questi anni
sono sorte amicizie,
sentimenti, riflessioni elaborate e dibattiti arrovellati tra
i vari operatori che
meriterebbero tutti di
speciale Plinio ‘10
pagina 8
3 giu. / 2 ago. 2010
Numero
0 Anno I
Periodico del Comitato CRI Campania
Esperienza al servizio
della gente
In una Croce Rossa in rinnovamento, il PLINIO
saprà essere il giusto e
opportuno riferimento per
tanti volontari, la giusta
palestra di addestramento
per i soccorritori, sia nelle
tecniche di soccorso che
nella gestione della vita
comune
l sogno è cominciato sette anni fa.
Io, nonostante la
mia età “matura”, in
Croce Rossa ero un pivello inesperto ma sentii
parlare di questo campo
di Protezione Civile la cui
denominazione PLINIO
affondava le radici nella
storia millenaria di questa
terra all’ombra del Vesuvio.
Tutto nacque dall’intuizione di un uomo, appoggiato dalla competenza e
dalle capacità, indiscusse,
di un altro sognatore: Ciro
Scognamiglio e Paolo
Mandara.
La Protezione Civile e la
specializzazione dei soccorsi in PC non erano
molto conosciute. Oggi
esse sono, forse, il futuro
della Croce Rossa.
Grazie al PLINIO e a ciò
che esso rappresenta, tanti
volontari hanno avuto la
possibilità di avvicinarsi
ad un concetto di emergenza che va al di fuori
dell’ordinarietà, per cui
va affrontata con sistemi
organizzativi ed operativi
diversi dagli abituali.
Personalmente ho cominciato a prendere contatto
con PLINIO dalla seconda edizione ma già
dalla terza ho partecipato
in maniera più attiva e
consapevole.
Partecipazione attiva sia
nella fase didattica, fondamentale, che in quella
più strettamente operativa
ed esercitativa.
Ho potuto, io come tanti
altri, acquisire le necessarie ed opportune conoscenze e, nello stesso
tempo, sperimentarle sul
I
campo.
E’ stata una palestra di addestramento notevole, me
ne sono reso conto
quando, poi, in emergenza
vera verificavo di avere la
necessaria “freddezza”
per affrontare la situazione.
Questa “freddezza” è il
frutto di un addestramento
che solo con il PLINIO è
stato, ed è possibile, fare.
Mentre scrivo mi vengono
alla mente alcuni degli
episodi vissuti, alcune
delle simulazioni fatte e
di quanto io, nel tempo,
sia diventato più capace
di affrontarle e, talvolta,
di gestirle. Io come tanti
altri.
Gli incidenti in mare
(Torre del Greco, Rotonda
Diaz, largo Sermoneta),
l’esplosione agli scavi di
Ercolano, l’attentato all’autobus a via Panoramica, la ricerca di dispersi
sotto le macerie di un
crollo a piazza Trieste,
l’evacuazione di un fabbricato danneggiato dal
sisma, rilascio di sostanze
tossiche in fabbrica,ecc.
Tutte circostanze critiche
che prevedevano il coordinamento con le forze
dell’ordine (Carabinieri,
Polizia di Stato, Guardia
di Finanza, Capitaneria di
Porto) e con i Vigili del
Fuoco, e che sono servite
a conoscere i rispettivi
protocolli di intervento.
Alle spalle di tutto
l’aspetto formativo, fondamentale, ed un’organizzazione che, anno dopo
anno, si è sempre più perfezionata. Tra le tante dif-
ficoltà.
Anche quest’anno, in una
Croce Rossa in rinnovamento, il PLINIO saprà
essere il giusto e opportuno riferimento per tanti
volontari, la giusta palestra di addestramento per
i soccorritori, sia nelle
tecniche di soccorso che
nella gestione della vita
comune.
Tanti volontari avranno la
possibilità di conoscere
aspetti del soccorso non
sempre riscontrabili nella
quotidianità, arricchendo
la loro esperienza per
metterla al servizio della
gente.
Nella certezza che chi ha
iniziato tutto questo sta
già pensando all’ottava
edizione del PLINIO.
Umberto Evangelista
“La Protezione Civile e
la specializzazione dei
soccorsi in
PC non
erano molto
conosciute.
Oggi esse
sono, forse, il
futuro della
Croce
Rossa”
“Questa
“freddezza” è
il frutto di un
addestramento che
solo con il
PLINIO è
stato, ed è
possibile,
fare”
“Grazie al PLINIO e a ciò
che esso rappresenta, tanti
volontari
hanno avuto la
possibilità di
avvicinarsi ad
un concetto di
emergenza
che va al di
fuori dell’ordinarietà”
“Il PLINIO
saprà essere
il giusto e opportuno riferimento per
tanti volontari, la giusta
palestra di
addestramento per i
soccorritori”
È già pronta
la “famiglia
Pliniana”
h si, anche questo
Plinio ha messo le
sue radici. Un altro
Plinio negli album dei Plinio.
Nuove emozioni, sorrisi, fatiche che raccontano la vita
di persone che per dieci
giorni
si racchiudono in una grande
e speciale famiglia: la famiglia “Pliniana”.
In questa famiglia si immagina, si cresce, si prova,
si...si prova a mettersi in
gioco senza mai tirarsi indietro, senza mai dubitare sulle
proprie forze, senza mai
mollare nonostante le difficoltà.
Difficoltà che a volte giovano e rafforzano castelli di
carta, rendendoli castelli di
pietra, difficoltà che intensificano sentimenti, producendo emozioni uniche,
rare.
Ma il Plinio non è solo questo. Il Plinio è anche formazione, preparazione per
aiutare chi ne ha la necessità.
E l'aiuto vero parte da coloro
che sono pronti a dare e a
fare senza mai ricevere,
senza mai chiedere.
Le novità quest'anno non riguarderanno solo i corsi (che
sono aumentati); quest'anno
infatti scenderà in campo,
ma di calcio questa volta,
con un torneo dedicato a lui
che è stato l'amico, il fratello,il collega di tutti i volontari della CRI, un ragazzo
fantastico, un angelo che ha
saputo rendere speciale una
semplice
divisa
CRI...Marco!!
Eh si un “goal per Marco
Coppola” è una delle novità
più importanti di questo Plinio 2010.
Un simpatico torneo di calcetto che servirà a ricordare
un piccolo grande PIONIERE!!
E allora che dire più: i presupposti giusti ci sono tutti,
lo staff è pronto, il campo ha
spalancato i cancelli e quindi
non resta che augurare al
Plinio n°7 un forte in bocca
al lupo!!
Nancy Scognamiglio
E
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Numero
0 Anno I
Periodico del Comitato CRI Campania
speciale Plinio ‘10
pagina 9
L’opinione delle Istituzioni locali
ERCOLANO: il piano di sicurezza comu-
nale passa attraverso il campo Plinio
n piano di prevenzione catastrofi
costituisce una delle
soluzioni per essere
pronti, e attrezzati, e
per far fronte a eventi
naturali: per questo occorre scegliere soluzioni
atte a fronteggiare le
emergenze.
“È per questa ragione che
ogni amministrazione comu- Il sindaco di Ercolano
nale ha il dovere di provve- Vincenzo Strazzullo
dere all’aggiornamento
base operativa dove mezzi
puntuale dei Piani di Emered uomini saranno impegnati
genza e a far sì che siano
sempre funzionali perché da in simulazioni di terra e di
ciò deriva la garanzia e l’effi- mare.
Ritiene l’enorme lavoro che
cienza delle prime forme di
sarà svolto un valido struprotezione per i cittadini”
esordisce il neo sindaco della mento per ottimizzare e preparare ad un’eventuale
cittadina vesuviana Vinemergenza e nella percecenzo Strazzullo.
zione della sicurezza colletE proprio il Comune di Ertiva quanto contribuisce
colano è, da sette anni, soquesto?
stenuto in questo enorme
“Le simulazione preparano
impegno dal vertice del lomentalmente e rendono più
cale Comitato di Croce
istintiva la risposta - continua
Rossa Ciro Scognamiglio.
e anche per questo che Erco- il Sindaco- . Fare formazione
per l'emergenza è una fase
lano si trasformerà, durante
molto importante perché peril campo interforze, in una
U
mette di andare incontro
a un evento con una
buona preparazione. La
mia esperienza in
pronto soccorso mi ha
insegnato l’ottimizzazione dei tempi; ciò
avviene quando ciascuno sa in che modo
contribuire al soccorso
rendendo efficace l’intervento. Per questo motivo ci
vuole una preparazione fisica e soprattutto mentale.
Sicuramente nella percezione di sicurezza collettiva
la prontezza e la professionalità espresse diventano rassicurazioni”
Nelle emergenze la Croce
Rossa è tra i primi corpi
pronti a intervenire, come
considera il suo ruolo e la
sua presenza?
“La presenza della Croce
Rossa coi suoi operatori è
determinante. La loro azione
è fondamentale; chiedono
ovviamente risorse materiali
per migliorare il servizio, ma
la professionalità nell’emergenza ripaga quanto investito. È dal ’95 che con la
perché degli scolari aquilani,
CRI si è istaurato un rapsuoi ospiti, volevano visitare
porto di collaborazione. Io
gli scavi e io ho deciso di acgarantisco la mia presenza
costante. Come amministra- compagnarli personalmente.
tori abbiamo messo a dispo- Il vero appello che voglio
sizione la struttura dove sarà lanciare è quello di potenziare a ogni livello, come già
allestito il campo e non ci
fa la CRI, la solidarietà. Il visottrarremo dal contribuire,
cesindaco Antonello Cozzoper quanto possibile, alla
riuscita del campo interforze lino coadiuva me nel
diffondere questo spirito, lui
“Plinio”.
che è non a caso anche un
Come amministratore e
volontario della Croce Rossa
primo cittadino quanto si
e anzi ha trasferito nell’attisente un volontario al servività di amministratore pubzio della collettività?
“Non si è volontari per caso: blico il suo enorme bagaglio
umano e professionale di voessere un volontario impelontario.
gnato, e preparato, per le
Arturo Avellino
emergenze non è da tutti. io
reputo che una persona
che - come me - fa il
I responsabili dei Comimedico debba avere
questo tipo di aspiratati e i responsabili di
zione; poi come amGruppo che volessero
ministratore pubblico
segnalare le attività istiancora di più. Ritengo
tuzionali svolte per la
che la solidarietà sia lo
slogan da adottare per
pubblicazione, tramite
migliorare la qualità
foto e articoli, sul predella vita. Stamane
sente giornale possono
sono stato chiamato
inviare richiesta al sedal sindaco di San
guente indirizzo email:
Giorgio a Cremano
Formazione costante nelle emergenze
[email protected]
ZENTI: il mio personale ha l'esperienza giusta per intervenire
I
semplicemente volontari. Questo è il quarto campo a cui partecipo e ogni anno mi faccio sempre più coinvolgere”.
In caso di calamità le sue forze sarebbero le prime a intervenire. Quanto possono essere formative queste esperienze?
”Dirigo un corpo di polizia municipale dove l’età media è di
circa 50 anni. Il personale ha l'esperienza giusta per intervenire. Le simulazioni sono utili per l’organizzazione e l’individuazione dei tempi reali ed effettivi di intervento. non è
da sottovalutare, poi, che grazie alla bravura dei simulatori è
come se ci si trovasse di fronte alle reazioni reali delle persone vittime di catastrofi. Nelle emergenze, pur avendo un
corpo di agenti municipali altamente motivato e qualificato,
gioca un ruolo importante l'interazione con la cittadinanza e
con gli altri corpi di intervento. Ogni prova simulata permette questa interazione e ciascuna, per piccole varianti, è
assolutamente unica. I briefing a fine operazione permettono
un confronto e anche la sola osservazione dell’azione è formativa e di crescita.
Che suggerimento si sente di dare per migliorare la formazione?
“Bisogna migliorare la comunicazione tra le varie unità: ovviamente ciò è basilare. Una corretta trasmissione permette
un intervento rapido e risolutivo. I tempi per il soccorso sono
ottimizzati e materiali e mezzi vengono distribuiti secondo
le reali esigenze nell’emergenza.
E’ indispensabile che ognuno conosca il proprio ruolo nel
soccorso in modo da sapere cosa fare … senza ostacolare le
altre unità. Il soccorso non può improvvisarsi ma deve essere
il risultato di sinergie di comunicazioni”.
A. A.
Anno I numero 0
REDAZIONE
Via S. Tommaso
d’Aquino 15 - 80133
Napoli
tel. 08119285014
fax 0815520833
Direttore Editoriale
Oreste D’Auria
Direttore Responsabile
Francesco Cimmino
In attesa di registrazione
presso il Tribunale di
Napoli
Ideazione, elaborazione
grafica e realizzazione
Francesco Cimmino
Hanno collaborato:
Francesco Castiello
CRICAMPANIAInforma
l Campo Plinio costituisce un’opportunità formativa
che non si estrinseca solo nell’attività simulata e didattica. L’idea di un campo interforze costituisce un
momento di scambio tra corpi militari, laici, e reparti speciali,
di grande confronto. Già i singoli momenti di condivisione
diventano, di per, sé formativi.
”Certo è un'esperienza eccezionale - confida il colonnello
Francesco Zenti responsabile della Polizia Locale -. Mi piacerebbe, ma per impegni istituzionali non posso seguirlo
come vorrei. Il valore umano risulta una delle cose più belle
così come l'interazione tra le varie risorse e lo scambio di
esperienze. Si crea un'atmosfera tale dove tutte le forze lavorano diventando un unico corpo e dove non esistono più differenze di divise, di grado, gruppo, appartenenza; si è
i comitati provinciali
pagina 10
3 giu. / 2 ago. 2010
Numero
0 Anno I
Periodico del Comitato CRI Campania
20.000 euro in dono a S.Pio delle Camere
La generosa inizativa del Comitato CRI di Benevento per i terremotati d’Abruzzo
I
l Comitato Provinciale C.R.I.
di Benevento
torna a L’Aquila. Ad
un anno e poco più dal
terribile terremoto la
provincia sannita, attraverso l’ente di volontariato, si reca
nuovamente in quei
luoghi per donare promanibus la somma
raccolta da destinare
alla frazione “Castelnuovo”, del comune di
San Pio Le Camere,
completamente raso al
suolo dal sisma. Il danaro verrà utilizzato
sia per realizzare
un’area verde da destinare ai bambini sia per
sostenere la rinascita
di un’attività commerciale. “Domani mattina (27 maggio per
chi legge, ndr) alle ore
undici – spiega il
commissario, Anto-
nella Girolamo Tarantino - io e la delegazione del Comitato
Croce Rossa di Benevento saremo accolti
dall’Amministrazione
comunale di San Pio
delle Camere per la
consegna dei fondi
raccolti nel Sannio per
quell’area colpita
dalla catastrofe. E’
una goccia nel mare,
ne siamo ampiamente
consapevoli, ma siamo
certi che nel nostro
piccolo abbiamo compiuto un grande gesto.
Abbiamo scelto di finanziare la creazione
del parco per garantire
uno spazio gradevole
e sicuro ai bambini,
che sono il futuro
della comunità. La
scelta di sovvenzionare anche il rifiorimento di un ristorante
ha radici ben precise:
la frazione di Castelnuovo è piccolissima,
quella era l’unica attività radicata sul territorio, quindi è giusto
che riprenda il suo
percorso di vita”. La
delegazione ha fatto
ritorno nel Sannio in
serata.
Chiara De Michele
Per contatti e
informazioni:
Comitato Provinciale
CRI d i Benevento
Sede del Comitato
Via Martiri d'Ungheria,
21 - 82100 Benevento
Uffici amministrativi
Tel. 0824/314846 Fax
0824/314863
E-mail:
[email protected]
CRI AVELLINO
Il personale della Croce
Rossa in servizio per il Giro
d’Italia e per l’esercitazione
“Irpinia 30”
Nuova sede a Circello
partito, il 10 aprile scorso, contemporaneamente nei comuni di Benevento, Telese, San
Leucio e Circello il corso per Aspiranti volontari C.R.I. Otto saranno gli incontri cui parteciperanno gli iscritti ed a metà percorso potranno già
scegliere a quale componente volontaristica aderire.
I corsi, naturalmente, saranno tenuti da personale altamente qualificato al fine di garantire una preparazione adeguata ai neo-volontari. “La vera novità –
spiega il commissario provinciale, dott.sa Antonella
Girolamo Tarantino - è rappresentata dall’apertura
della sede di Circello, paese dell’alto Tammaro. Abbiamo scelto quella località proprio per avvicinare
anche i siti più lontani della provincia sannita alla
realtà della Croce Rossa, fornendo loro il nostro sostegno socio-sanitario. Devo dire che il gran numero
di adesioni non fa altro che spronarci a fare sempre
di più. Agli aspiranti volontari auguro di effettuare
un percorso gratificante all’ombra dei sette principi
che contraddistinguono l’operato del nostro ente:
umanità, neutralità, imparzialità, indipendenza, volontariato, unità e universalità. Buon lavoro a tutti”
.
CDM
È
A
nche la Croce Rossa della
provincia di Avellino presieduta dal commissario,
dottoressa Anna Amelio, ha dato
il suo importante e qualificato
supporto con uomini e mezzi, in
vista del giro d’Italia che ha attraversato la città di Avellino lo
scorso 18 maggio. Dopo alcune
riunioni relative alla convocazione del comitato provinciale per
l’ordine e la sicurezza pubblica,
presiedute dal Prefetto di Avellino, il delegato per la protezione
civile del comitato provinciale Cri
di Avellino, Clemente Meccariello, insieme ai delegati per la
protezione civile delle associazioni di volontariato e ai vertici
elle forze dell’ordine, ha garantito
la presenza di circa trenta unita’
Il Comitato di Avellino
ha garantito la presenza di circa trenta
unita’ della Croce
Rossa Italiana per i servizi di supporto alle
forze dell’ordine e di
primo soccorso in relazione al Giro d’Italia
della Croce Rossa Italiana per i
servizi di supporto alle forze
dell’ordine e di primo soccorso in
relazione al Giro d’Italia. Sempre
il responsabile provinciale per la
Protezione Civile della Croce
Rossa di Avellino, ha avuto l’incarico da parte del responsabile
dell’amministrazione provinciale
di Avellino, di coordinare, l’esercitazione denominata “Irpinia 30”
che si terrà in Irpinia il prossimo
mese di Novembre, insieme a due
rappresentanti provinciali delle
associazioni di volontariato.
Anche in quella occasione il personale della Croce Rossa Italiana
sarà applicato in un posto medico
avanzato e di supporto territoriale.
Salvatore Pignataro
speciale “Vesuvio”
ERCOLANO: giornata della gioventù sul vulcano
S
Numero 0 Anno
abato 8 maggio il Cardinale Sepe ha incontrato i
giovani, speranza del
futuro, delle comunità parrocchiali della Diocesi di Napoli
sul Vesuvio per la giornata Diocesana della Gioventù.
Il commissario Ciro Scognamiglio ci racconta che questo è il
secondo anno che Ercolano accoglie la manifestazione fortemente voluta dal nostro
Cardinale: il 14 settembre dell’anno scorso un’effige della
Madonna del
Vesuvio, la cui icona originale è
conservata a via Etna a Torre
del Greco, è stata posta vicino al
luogo del raduno a quota 800.
Il Cardinale Sepe ha scelto il Vesuvio perché sovrasta Napoli e
così la Madonna potrà guardare
I
Periodico del Comitato CRI Campania
Quest’anno il tema portante
dell’incontro rivolto ai ragazzi era “Siate seminatori
di speranza”
e proteggere la nostra città stesa
ai suoi piedi.
Il raduno di quest’anno è stato
organizzato dall’equipe pastorale
giovanile e don Pasquale Incoronato ha sottolineato che i giovani
partecipanti per un pomeriggio
hanno abbandonato playstation
e computer per percorrere tutti
insieme circa un chilometro e
mezzo e incontrare e pregare la
Madre di Dio, alla quale è dedicato tutto il mese di maggio.
Quest’anno il tema portante
dell’incontro rivolto ai ragazzi
presenti è “Siate seminatori di
S. GIORGIO A
CREMANO: uno spettacolo al circo Orfei per
l’ospedale di Haiti
l giorno 29 aprile scorso i
gestori del Circo Rinaldo
Orfei, i circensi Aldo e
Dario Martini, in collaborazione
con i Volontari del Soccorso di
San Giorgio a Cremano, hanno
organizzato l'iniziativa "Circo
Orfei per Haiti".
Sono stati, infatti, allestiti due
spettacoli, uno alle 17.00 e l'altro
alle 21.00, a un prezzo speciale
per l'occasione (€ 5,00) che hanno
permesso di raccogliere un totale
di € 500,00 donati poi alla Croce
Rossa Italiana per la ricostruzione
di un ospedale ad Haiti.
Presenti circa 20 VV.D.S. impiegati come Rappresentanza e come
Assistenza Sanitaria, con postazioni sia all'interno del circo tra la
platea che fuori con un'ambu-
I
lanza.
Il commissario della CRI di Napoli, Paolo Monorchio, ha avuto
parole di grande affetto e apprezzamento per la lodevole iniziativa
posta in essere dalla famiglia
Orfei.
Ha coordinato l’intera attività Patrizia Salines Commissario
VV.D.S. di San Giorgio a Cremano, con l’appoggio dei volontari Mariano Punzo, Azzurra
Calatè, Virginia Ambrosanio,
Mario Cirello, Giovanni Torelli,
Arturo Lebano, Iolanda Prota,
Marina Loffredo, Francesca Tumino, Claudia Vasaturo, Vincenzo
Petillo, Mariarosaria Scognamiglio, Andrea Esposito, Federica
Berruto ed Elio Bruno.
Michele Errichiello
pagina 11
La Cri di Ercolano ha assicurato tutta l’assistenza necessaria agli astanti
insieme alle altre associazioni presenti
speranza”. Tantissimi giovani
provenienti da tutti i quartieri di
Napoli, da Ercolano e Pompei
hanno risposto all’appello e nell’attesa che cominciasse la santa
Messa officiata dal cardinale
Sepe, hanno rallegrato il
pomeriggio con il loro entusiasmo.
La Cri di Ercolano ha assicurato
tutta l’assistenza necessaria agli
astanti insieme alle altre associazioni presenti e alle forze dell’ordine, Carabinieri, Finanza e
Vigili Urbani.
Patrizia Piga
CERCOLA: inaugurato
il primo corso per Volontari del Soccorso
In alto il direttore del Corso Giovanni Iacomino, Commissario provinciale VVdS con Lara Argentato. In
basso i futuri VVdS del Gruppo di Cercola
CRICAMPANIAInforma
3 giu. / 2 ago. 2010
i gruppi e le componenti
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3 giu. / 2 ago. 2010
Numero
0 Anno I
Periodico del Comitato CRI Campania
IIVV: l’addestramento dei soldati del
2°FOD nel primo soccorso e nel BLS
L’iniziativa rappresenta un fattivo
esempio di sinergia tra le Istituzioni
che, mettendo a disposizione le rispettive esperienze e competenze,
concorrono ad un avveduto contenimento delle spese per l’addestramento dei singoli operatori
l 26 e 27 maggio scorsi presso la “Caserma
Cavalleri” di San Giorgio a Cremano, sede del
2° Comando delle Forze Operative di Difesa
di San Giorgio a Cremano, comando di vertice del
centro sud Italia e isole, comandato dal generale di
Corpo d’Armata Francesco Tarricone, nell’ambito
del protocollo di intesa con il Comitato Provinciale
di Napoli della Croce Rossa Italiana, si è svolto il
corso di primo soccorso e quello di BLS.
Il Protocollo di Intesa è volto a disciplinare i rapporti
tra le due Istituzioni nell’ambito della formazione del
personale militare per il trattamento delle urgenze sanitarie nei vari scenari operativi “war” e “no war”,
quali manovre di rianimazione cardio polmonari,
trattamento pre ospedaliero delle lesioni traumatiche,
ecc. Il tutto si concretizza con corsi che gli specialisti
della Croce Rossa si impegnano a svolgere a titolo
gratuito, nella “Caserma Cavalleri”, secondo un calendario concordato. Tale iniziativa è sicuramente un
fattivo esempio di sinergia tra le Istituzioni che, mettendo a disposizione le rispettive esperienze e competenze, concorrono ad un avveduto contenimento
delle spese, per il loro funzionamento. In particolar
modo, questo corso è stato tenuto, per la prima volta,
dal corpo delle infermiere ausiliare volontarie della
CRI. Le istruttrici, monitrici, del corso sono state:
Sorella Gabriella Azzinnari (Capitano ed ex Ispettrice Provinciale di Napoli), Sorella Rosaria Musella
(Capitano ed ex Ispettrice Provinciale di Napoli) e
Sorella Aurora De Rosa (Sottotenente ed attuale
Capo gruppo Provinciale di Napoli) che hanno abilitato trenta soldati, tra Ufficiali e Sottufficiali dell’Esercito.
Luigi
I
INTERVISTE: le II VV impegnate nel progetto
“Ho ammirazione per la vita militare”
C
he cosa vi ha spinto a far
parte dell’organizzazione del
Corpo Infermiere Volontarie
della CRI? “Mi piaceva l’ambito militare, fare un qualcosa di diverso rispetto alla mia professione di medico
(Azzinnari)”.
“Sono figlia di un militare, che faceva
servizio in una caserma dell’Esercito
qui a Napoli, ho un’ammirazione per
la vita militare, ho un’attitudine a dare
come temperamento e carattere, una
sorta di missione che è il filone portante della mia vita, dove la CRI si inserisce appieno (Musella)”.
“Anch’io sono figlia di un militare,
sono nata in una caserma qui a Napoli,
le mie motivazioni sono state l’amore
per il prossimo, l’ordine e la disciplina,
principi che nonostante l’epoca attuale
nella CRI sono ancora sentiti (De
Rosa).”
Quali sono i vostri compiti nell’ambito dell’organizzazione della CRI e
che tipo di professionalità avete acquisito?
“La gestione delle risorse umane, poi
ho delle specifiche competenze pro-
Un edificio crollò di mattina riori vittime il gruppo ha
verso le 8, provocando la
fatto ritorno in sede a tarda
morte di una donna polacca sera
(n.m.)
e il ferimento di tre persone.
La palazzina situata in via
Gianturco era inagibile e, in
seguito a un’ordinanza del
Comune del 2003, era stata
sgomberata per il pericolo di
crolli.
I volontari CRI sono intervera gli interventi della nuti per verificare, grazie
all’elevato addestramento
Sezione Cinofili
della CRI di partico- dei cani, se persone ancora
vive si trovavano sotto le
lare impegno si è mostrato
quello effettuato in occasione macerie.
Dopo un’intera giornata a didel crollo di un palazzo avsposizione delle autorità ed
venuto a Napoli, zona Poggioreale, lo scorso 24 aprile. esclusa la presenza di ulte-
T
prio perché sono un medico specializzata in chirurgia vascolare (Azzinnari)”.
“Ho fatto l’Ispettrice Provinciale a Napoli, sono una Monitrice e Capo Monitori, veniamo utilizzate nell’ambito
della CRI in base alle esperienze di
vita di ognuna di noi, ho varie esperienze operative fatte come ad esempio
il terremoto dell’Irpinia (Musella)”.
“Ho varie esperienze all’interno del
percorso della CRI e del territorio,
sono una Monitrice ed attualmente
sono il Capo gruppo Provinciale di Napoli (De Rosa).”
Nell’ambito del Protocollo d’Intesa
con le Forze Armate cosa pensate del
vostro contributo?
“E’ un atto dovuto, credo che in questa
parola si racchiuda tutto (Azzinnari)”.
“Anch’io credo che sia un atto dovuto,
da il senso della corrispondenza del
mutuo intervento (Musella)”.
“Esiste un eccellente lavoro di collaborazione tra il personale della CRI e
quello dell’Esercito Italiano, che contraddistingue proprio le due istituzioni
(De Rosa).”
(L.U.)
Il migliore amico dell’uomo!
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Numero 0 Anno
I
i gruppi e i comitati locali
Periodico del Comitato CRI Campania
pagina 13
La festa gioiosa con l’ANFFAS
BREVI
I
l 10 maggio, alle
ore 17 presso
piazzale de Lauziedes, è atterrato un
elicottero con a bordo
la statua della Madonna di Fatima. La
CRI di Portici (guidata dal Commissario
Mimmo Monte)
espletava il servizio di
assistenza sanitaria
con 15 volontari e 2
mezzi di supporto effettuando vari interventi.
I
l giorno 02 maggio il locale Comitato CRI di
Portici è stato impegnato nella processione del santo
patrono. Sono stati
impiegati 50 volontari, 4 ambulanze e 2
mezzi per trasporto
disabili. Durante la
giornata sono stati effettuati circa 60 interventi di cui 5 hanno
richiesto l'ospedalizzazione. Inoltre l’impiego della
nuovissima ambulanza di tipo A, donata
dall'amministrazione
comunale, ha consentito di effettuare 5 interventi
particolarmente impegnativi. Un ringraziamento particolare
va ai volontari del
Comitato Locale di
Pompei che hanno
collaborato alla riuscita dell’evento.
I
l Comune di Portici ha donato alla
CRI numeroso
materiale a seguito di
vari sequestri. In totale sono stati catalogati 14.000 pezzi di
merce di vario genere
da utilizzare per beneficenza.
L’IMPEGNO SUL
CAMPO DEI VVDS
DI MUGNANO
l primo impegno
di ogni volontario
della CRI è certamente quello di offrire un
aiuto alle persone che, per
circostanze diverse,
hanno bisogno di maggiori attenzioni e sensibilità.
Il gruppo VdS di Mugnano è impegnato in
questa direzione da tempo
e su più fronti. Con risultati soddisfacenti e spesso
encomiabili.
Di particolare interesse è
stata ad esempio la giornata passata in compagnia
degli ospiti del centro
ANFFAS Onlus di Liveri,
vicino Nola.
I Volontari di Mugnano ,
con il loro Commissario
Giuseppe Amoruso in
prima linea, aiutati dai
Gruppi Giovanili di Pollena e Sant’Anastasia
hanno reso indimentica-
I
bile la giornata passata
con i piccoli ospiti del
centro ANFFAS Onlus di
Liveri, vicino Nola.
La sig.ra Di Martino,
operatrice del centro,
aveva chiesto la partecipazione della Croce
Rossa per regalare una
giornata speciale agli
ospiti della struttura affetti da disabilità intellettiva e relazionale ed alle
loro famiglie.
Doveva essere una festa
ed una festa è stata, gioiosa, chiassosa, spensierata, con gli ospiti del
centro assoluti protagonisti…il giorno 15 febbraio
VdS e Pionieri sono riusciti a coinvolgere in una
serata di grande divertimento non solo gli ospiti,
ma anche l’intera equipe
che opera quotidianamente nel centro.
Il commissario Amoruso
La Croce
Rossa ha
regalato una
giornata speciale agli
ospiti della
struttura affetti da disabilità intellettiva
e relazionale
ed alle loro famiglie
ha commentato la lettera
di ringraziamento ricevuta dalla dott.ssa Rosa
Romano, assistente so-
ciale
della
struttura,
che si è dichiarata entusiasta del lavoro svolto e
dell’impegno profuso dai
volontari
della Croce Rossa: "lavorare a stretto contatto con
questa realtà di diversità
sociale è stata per noi
tutti un’occasione di riflessione , di approfondimento
e soprattutto la conferma
di aver intrapreso un percorso difficile, ma ricco
di soddisfazioni ".
Patrizia Piga
Al Suor Orsola discussa una tesi di Laurea
sulla CRI dal titolo: “Tecniche della Comunicazione Pubblicitaria non profit”
Da 150 anni
in prima linea
I
l 24 aprile, nell’Aula Magna
dell’Istituto Universitario Suor
Orsola Benincasa di Napoli, la
VdS del gruppo di Mugnano, Maria
Rosaria Lumiere ha discusso la sua
tesi di Laurea “Tecniche della Comunicazione Pubblicitaria non profit” e
l’oggetto della sua discussione è
stata proprio la Croce Rossa.
Quando il “prodotto” da pubblicizzare non è un “prodotto tradizionale”
ma una
tematica sociale con
l’obbiettivo di
sensibilizzare
l’opinione
p u b LA NEO DOTTORESSA
blica alMaria Rosaria Lulora
si
miere
parla di pub-
blicità non profit, e la VdS Maria Rosaria aveva già pronto l’esempio più
calzante e vicino al suo cuore per la
sua Tesi di laurea: chi da 150 anni è
in prima linea emblema del primo
soccorso? chi ha collezionato medaglie d’oro al valore e meriti civili ?
chi da sempre comunica il suo messaggio di pace attraverso i suoi simboli universali?
La Croce Rossa da sempre svolge
la sua opera nella discrezione e i suoi
spots pubblicitari seguono questo
stile, non durano mai più di 30/ 60
secondi e non sono mai invasivi …
poche parole mirate al cuore della
gente “La Croce Rossa di oggi è la
Croce Rossa di domani”.
Il filmato rigorosamente in
bianco e nero - che ha accompagnato
e, a tratti, preso il posto della sua
esposizione - ripercorreva 140 anni
di Croce Rossa Italiana attraverso i
documenti d’epoca e ha regalato ai
volontari presenti, il Dottore Monorchio, figura carismatica della Croce
Rossa di oggi e, volontario fra i volontari, Giuseppe Amoruso Commissario VVdS di Mugnano e i suoi
colleghi intervenuti numerosi per
condividere con lei questo giorno
speciale, un momento di grande partecipazione e commozione manifestato con un caloroso applauso che
ha sottolineato le parole che concludevano il documentario: ”E' cambiato tutto, gli uomini, i mezzi, ma
non lo spirito e gli ideali condivisi!”.
Alla neo dottoressa vanno gli auguri di tutti i volontari e i ringraziamenti per aver resa nota in maniera
“didattica” l’opera della Croce Rossa
ai presenti. Un piccolo seme che potrebbe germogliare perché la Croce
Rossa è fatta dalla “gente comune
per la gente comune” come ha ricordato Maria Rosaria Lumiere durante
la sua discussione.
Pa. Pi.
CRICAMPANIAInforma
CRI PORTICI
le altre Istituzioni
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Numero
0 Anno I
Periodico del Comitato CRI Campania
Quest’anno l’Arma avrà un ruolo preminente durante “Plinio 2010” partecipando a corsi e simulazioni
Carabinieri: presidio di Protezione
’idea che è spesso associata al lavoro
svolto dai Carabinieri è quella di contrasto
alle attività delinquenziali.
Ebbene, oltre questo
aspetto risaputo ve ne è un
altro non sempre messo in
evidenza dai mezzi di informazione e che comunque
è
altrettanto
importante e indispensabile in caso di emergenza:
l’impegno dell’Arma quale
componente dell’apparato
nazionale di protezione civile.
Dal colloquio col nuovo
comandante provinciale di
Napoli, Col. Mario Cinque, emergono curiosità e
particolari che dimostrano
quanto inciso e determinante sia, in tale direzione,
l’impiego degli uomini
della quarta forza armata
del Paese.
Colonnello in che modo,
anche dal punto di vista
istituzionale, l’Arma interviene nel sistema della
protezione civile?
L
Nell’ambito del sistema
nazionale della protezione
civile, l’Arma dei Carabinieri svolge un ruolo particolarmente significativo
che ha il suo punto di forza
nella capillare presenza di
presidi sul territorio. Infatti, in situazioni conseguenti a calamità di
qualsiasi natura, l’Arma
può contare, sin dalle
prime fasi dell’emergenza,
sulla possibilità di un immediato intervento e soccorso sui luoghi del
disastro, anche i più remoti. A questo si aggiunge
la capacità di fornire tempestive informazioni e valutazioni circa l’entità e la
tipologia di danni a persone e cose, sul funzionamento e l’efficienza delle
strutture locali deputate all’assistenza e soccorso
delle popolazioni colpite. I
mezzi radio dell’Arma,
possono inoltre supplire
eventuali criticità o collassi
dei sistemi di comunicazione della rete pubblica,
integrandoli o - nei casi più
gravi o da luoghi particolari - sostituendoli del
tutto.
In altre parole, la funzione
assolta dai Carabinieri in
questo settore trova un’immediata corrispondenza
con la più generale “mis
Civile sul territorio
sione” dell’Arma per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Quali sono le risorse
dell’Arma in concreto
impiegabili per esigenze
di protezione civile?
Come ho già in parte evidenziato, per l’assolvimento di tali compiti
Nell’ambito del
sistema nazionale della protezione civile,
l’Arma dei Carabinieri svolge un
ruolo particolarmente significativo che ha il
suo punto di
forza nella capillare presenza di
presidi sul territorio
l’Arma conta prima di
tutto sui comandi presenti
sul territorio.
Infatti, proprio le Stazioni,
insieme a Tenenze e Compagnie, provvedono all’immediata diramazione
dei segnali di allarme e
all’approntamento delle
prime misure di sicurezza.
In pratica, le Stazioni Carabinieri, specie dove costituiscono l’unico presidio
operativo dello Stato sul
territorio, concorrono a delimitare le aree colpite e
provvedono al primo rilevamento dei danni, utilizzando - quando necessario
- il concorso degli elicot-
teri per la ricognizione
aerea. Inoltre, sempre le
Stazioni sono deputate a
fornire informazioni e valutazione circa l’entità dei
danni e la situazione della
viabilità, nonché a segnalare aree utilizzabili per i
posti di raccolta feriti e per
il concentramento delle
unità di soccorso. A questo
si aggiunge chiaramente il
mantenimento dell’ordine
e della sicurezza pubblica
con servizi di prevenzione
e repressione della criminalità (antisciacallaggio).
Inoltre, in caso di emergenza si può contare sull’attivazione dei “Reparti
di Soccorso” dei Battaglioni Carabinieri. Tali
unità concorrono a garantire il mantenimento dell’ordine e della sicurezza
pubblica, in supporto all’Arma territoriale, prestano il primo soccorso
alle popolazioni nei limiti
delle risorse disponibili ed
in attesa dell’intervento
degli organi di protezione
INCARICHI - Il Col. Mario Cinque è stato dal 1985 al 1986, Comandante di Plotone presso la Scuola Allievi Sottufficiali Carabinieri
di Firenze; dal 1986 al 1988, Comandante di Plotone Allievi presso
l’Accademia Militare di Modena; dal 1988 al 1991, Comandante
della Compagnia Carabinieri di Bracciano (RM); dal 1991 al 1993,
Comandante della Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania
(CT); dal 1993 al 1998, Comandante di Sezione Anticrimine di Catania del Raggruppamento Operativo Speciale e in altri incarichi presso
il R.O.S.; dal 1998 al 2000, Ufficiale addetto e poi Capo Sezione
dell’Ufficio Operazioni del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri;
dal 2000 al 2003, Aiutante di Campo del Comandante Generale
dell’Arma dei Carabinieri; dal 2003 al 2005, Comandante del Reparto Territoriale di Frascati (RM); dal 2005 al 2006, Capo Sala Operativa del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri; dal
novembre 2006 a settembre 2009, Comandante del Reggimento Corazzieri ed Aiutante di Campo del Presidente della Repubblica; dal 5
ottobre 2009, Comandante del Comando Provinciale Carabinieri di
Napoli.
civile.
I n fine,
nell’amb i t o
CARABINIERI: IL COMANDANTE
d e l
R a g Il Col. Mario Cinque dal 5 ottobre
gruppa2009 al vertice del Comando
m e n t o
Provinciale Carabinieri di
Carabinieri
Napoli
Investigazioni
CoScientifiche, viene
manapprontato, all’emerd a n t i
genza, il “Nucleo di Inter- provinciali partecipano al
vento Carabinieri per Centro Coordinamento
l’Identificazione di Vittime Soccorso (C.C.S.), masdi Disastri” (NIVD).
simo organo di coordinamento delle attività di
Quanto incide, in caso di Protezione Civile a livello
emergenza, una buon co- provinciale e i Comandanti
ordinamento delle varie di Compagnia e di Stacomponenti della prote- zione prendono parte ai
zione civile?
Centri Operativi Misti
(C.O.M.), che operano sul
In casi di emergenza, un territorio di più comuni in
buon coordinamento delle supporto all’attività dei
attività e dei soccorsi è as- sindaci.
solutamente necessario. A
questo fine, gli organi del
sistema della Protezione Cosa possiamo dire sulCivile possono contare su l’impegno e l’attività
procedure e modalità orga- della CRI nella protenizzative collaudatissime. zione civile?
Anche l’Arma dei Carabinieri fornisce un suo con- La CRI svolge un ruolo di
tributo per il miglior primissimo piano per l’ef“coordinamento” di tutte le ficienza del sistema nazioattività. A tal fine la Sala nale di protezione civile.
Operativa del Comando Le professionalità espresse
Generale riceve informa- dalla CRI e la connotazioni dai Comandi territo- zione su base volontaria
riali e a sua volta informa del contributo di migliaia
tempestivamente la “Sala di persone costituiscono
Situazione Italia” del Di- una risorsa ineguagliabile.
partimento di protezione Le esperienze maturate, sia
civile.
in campo nazionale, sia
L’Arma, inoltre, garantisce all’estero lo hanno ampiala propria presenza a tutti i mente dimostrato!
livelli tecnici decisionali
Francesco Cimmino
del servizio di protezione
civile.
Inoltre, a livello locale i
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I
Periodico del Comitato CRI Campania
il 2°Com. FOD
pagina 15
Le missioni di peace-keeping dell’Esercito Italiano
Sarajevo,dicembre 1995: l’arrivo della Garibaldi
l 21 novembre 1995, l'Accordo di Dayton, o più precisamente
il
General
Framework Agreement for Peace
(GFAP), che fu stipulato nella base
aerea di Dayton, Ohio (USA), mise
la parola fine alla guerra civile jugoslava. L'accordo prevedeva il
passaggio, o meglio il ritorno, della
Slavonia Orientale alla Croazia, appartenente fino alla fine della
guerra alla Serbia. Venne riconosciuta ufficialmente la presenza in
Bosnia Erzegovina di due entità
ben definite: la Federazione croatomusulmana che detiene il 51% del
territorio bosniaco e la Repubblica
Srpska (49%). Altra voce importante di questo accordo è la possibilità dei profughi di fare ritorno
presso i propri paesi di origine.
Vengono facilitate e privilegiate
anche le possibilità di cooperazione
tra gli stati che sottoscrissero l'accordo. Per dare pratica attuazione a
I
detto accordo, la NATO, su mandato ONU, dispiegò oltre 60.000
uomini su tutto il territorio della
Bosnia a tutela e salvaguardia della
corretta applicazione delle clausole
del trattato.
In tale contesto, il 19 dicembre
1995 iniziava in Bosnia – Herzegovina e, contestualmente, in tale
data, veniva immesso a Sarajevo il
primo gruppo di militari della brigata “Garibaldi” che nei giorni a
seguire costituiranno un contingente di oltre 2100 uomini a cui
verranno affidate, nell’ambito del
settore di competenza Nord della
Divisione a guida francese, due dei
quartieri della capitale bosniaca più
pericolosi: Vogosca e Grbavica.
Non da ultimo è da evidenziare che
nel settore italiano insisteva anche
la “capitale” della repubblica
SRPSKA di Bosnia - Herzegovina
: Pale.
In un mese avviene il completo di-
spiegamento delle unità italiane e
l’assunzione del settore di responsabilità assegnato.
Ma l’ingresso nel teatro Operativo
come avvenne?
La marcia della Garibaldi verso Sarajevo inizio il 19 dicembre 1994,
nonostante fosse stata ostacolata
dal mare mosso, dal maltempo, da
ordini e contrordini dei comandi
Nato con lo sbarco nel porto di
Ploce, in Croazia, con sole due ore
di ritardo sulla tabella di marcia.
Alle 15, dopo circa 43 ore di navigazione, la nave anfibia San Giorgio con a bordo il primo scaglione
di uomini della Brigata Garibaldi
attraccò al porto di Ploce e pochi
minuti dopo iniziarono le operazioni di sbarco sotto il controllo di
due ufficiali francesi. Le operazioni
di sbarco dei materiali e dei mezzi
durarono ben 12 ore. Complessivamente furono scaricati circa 150
mezzi tra veicoli multiruolo pro-
tetti, autocarri con rimorchi, camion, container, autobotti e cucine
da campo. I primi 212 soldati italiani si mossero da Ploce all' alba
del 20 dicembre per affrontare un
lungo tragitto, circa 250 chilometri,
fino a Sarajevo lungo la strada E 73
che costeggia il fiume Neretva. Il
percorso si snodava lungo una serie
di centri abitati tutti toccati dalla
guerra, lungo un itinerario di morte
e distruzione: Zapljina, Mostar, Jablaniza. Il convoglio dopo circa 12
ore dall' inizio del viaggio arriverà
a Sarajevo. I militari della Garibaldi si acquartiereranno al Park
Hotel a Vogosca, sobborgo controllato dai serbo bosniaci, a circa sette
chilometri a nord est di Sarajevo.
Dal giorno seguente inizieranno la
loro attività di pattugliamento e interdizione tra le forze serbe e bosniache, in attesa dell' arrivo degli
altri scaglioni del contingente.
Giulio Carletti
CARINOLA: intitolazione dello stadio al S.Ten. Pezzulo
ivrò nelle ali della pace, nello
Sguardo di bambini affamati
nel vento ribelle del Tricolore” è questo l’intestazione della
targa scoperta dalla Signora. Maria
D’Agostino Pezzulo nella cerimonia
di inaugurazione ed intitolazione
dello Stadio di Carinola, un bel paesino dall’alto casertano, al marito Sottotenente Giovanni Pezzulo, caduto
nel febbraio del 2008 in Afghanistan
in seguito ad un attentato dei Talebani
mentre era impegnato in attività di distribuzione viveri e vestiario della popolazione nella valle di Uzeebin. Il
Sottotenente pur essendo effettivo al
CIMIC GROUP SOUTH di Motta
Livenza in provincia di Treviso, in
quel periodo faceva parte del nostro
Contingente che operava appunto in
Afghanistan.
Una cerimonia, composta e sobria,
pur nella solennità che la particolare
situazione richiedeva, in quanto per
tutti si trattava del loro Giovanni un
parente un amico, che era partito alcuni lustri fa per diventare un Sottufficiale dell’Esercito Italiano e che ora
veniva giustamente ricordato da Eroe,
come tutti coloro che rischiano la vita
e che a volte purtroppo cadono, nell’adempimento del loro dovere. Una
sinergica collaborazione tra gli uomini dell’Esercito e l’Amministrazione locale rappresentata da Carlo
Ceraldi in veste di Coordinatore, assistito da un valente staff, ha fatto si
che l’Evento riuscisse nel migliore dei
modi
Molte le autorità civili presenti: tra i
V
primi il Prefetto di Caserta Ezio Monaco, politici e sindaci dei comuni viciniori, mentre l’Istituzione Militare è
stata rappresentata al top dall Capo di
S.M. dell'Esercito Giuseppe Valotto
accompagnato dal Comandante del
2°FOD Generale di Corpo d'Armata
Francesco TARRICONE e tutti gli
Ufficiali Generali che a vario titolo
comandano Reparti o Enti militari in
L’ufficiale morì nel febbraio
del 2008 in Afghanistan in
seguito ad un attentato dei
Talebani mentre era impegnato in attività di distribuzione viveri e vestiario della
popolazione nella valle di
Uzeebin
Campania.
La presenza del Generale Valotto è ulteriore dimostrazione della vicinanza
della famiglia Esercito ai congiunti
dei caduti, non solo quando tutti i riflettori sono accesi nei tristissimi momenti dei funerali, ma specialmente
poi, nei mesi e negli anni a seguire
dove ancora di più per i congiunti, si
sente la mancanza di chi non c’è più.
La cerimonia è iniziata in mattinata
con la S.Messa presso il Duomo di
Carinola officiata dal Cappellano militare Gabriele Teti; è proseguita poi
con la deposizione della corona di alloro presso il monumento ai caduti del
comune antistante il Duomo . “Non
potevo mancare a questa cerimonia,
ero assente a quella di Oderzo per motivi Istituzionali - ha dichiarato il Gen
Giuseppe Valotto mettendo nel suo
discorso in evidenza il sacrificio dei
tanti soldati che in missione di pace
“adempiono al loro dovere in maniera
encomiabile”.
La Signora. Pezzulo ha ringraziato
poi commossa tutti gli intervenuti, ricordando il forte legame che Lei e
Giovanni avevano con la Cittadina
Casertana. Infine il Primo Cittadino
Gennaro Mannillo ha reso noto a tutti
come l’intitolazione dello Stadio al
Sottotenente Giovanni Pezzulo sia
stata una espressa richiesta della figlia
Giusy: “papà sarebbe stato sicuramente molto contento perché era uno
sportivo e poi perchè lo sport è simbolo di gioia e di vita, praticato principalmente dai giovani che sono
certamente i più assidui frequentatori
dello Stadio e quindi si ricorderanno
sempre del loro concittadino Eroe”.
Inoltre il sindaco con evidente commozione ha ricordato i funerali in
Oderzo il 19 febbraio del 2008 ove
egli partecipò in qualità di vice sindaco dell’allora amministrazione di
Biasio.
Il tutto si è concluso nel pomeriggio
alla villa di Casanova, con concerto
della banda di Fondi in onore del Sottenente Pezzulo e la consegna di una
targa ricordo celebrativa del giorno
della memoria a tutti i militari residenti in Carinola, che hanno prestato
servizio nei Contingenti all’Estero.
Luigi Masiello
Lo stemma della
“Acqui”
CRICAMPANIAInforma
Vivrò nelle ali della Pace
pagine a cura di
Luigi Masiello
il 2°Com. FOD
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Numero
0 Anno I
Periodico del Comitato CRI Campania
LE FORZE DI PACE: nuovo processo di adeguamento dello strumento militare
“DIVISIONE ACQUI”: UN COMANDO PER L’UNIONE EUROPEA
LE ORIGINI e la storia
L
a “Divisione Acqui" trae le sue origini dal
“Reggimento Des Portes” (1703), nome
del suo fondatore Colonnello Giovanni
Ludovico Des Portes, il reparto fu alimentato da
soldati stranieri per poter dare linfa all’Esercito
Piemontese, successivamente divenne “Reggimento piemontese cattolico”, proclamato da Carlo
Emanuele III. Nel corso degli anni passerà ad
avere diverse denominazioni, nel 1796 sarà chiamato “Reggimento Alessandria” dove accrebbe il
numero dei suoi effettivi ed estese il reclutamento
alle province piemontesi. Sciolto nel 1821 e ricostituito nel 1832 con la nuova denominazione di
“Brigata Acqui”. Nuovamente sciolta nel 1871 si è
ricostituita nel 1881 per essere disciolta nel 1926.
Nel 1938, fu ricostituita con la denominazione di
“Divisione fanteria da montagna Acqui”, inquadrando alle sue dipendenze il 17° e 18° reggimento di fanteria, il 33° reggimento di artiglieria,
dal 1940 la 18^ Legione CC. NN. d’assalto e dal
1941 il 317° reggimento fanteria. Durante la II
Guerra Mondiale l'eroica decisione di rifiutare la
resa contro le truppe tedesche, nell'isola greca di
Cefalonia, costò la vita a molti soldati e valse alla
Divisione la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Ricostituita come “Brigata motorizzata Acqui” nel
1975 fu designata quale Forza di Pronto Intervento
per le esigenze di pubbliche calamità fino allo
scioglimento del 1991, nello stesso anno divenne
la “3^ Divisione Celere” con sede in Milano ed affiliata al Corpo di Reazione Rapida della Nato.
Nel 2001, a seguito della costituzione del NATO
RAPID DEPLOYABLE CORPS Italiano (NRDCIT) in Solbiate Olona, venne trasferita in San Giorgio a Cremano e nel 2002 assunse la definitiva
denominazione di “Divisione Acqui”. Nella nuova
sede partenopea ha partecipato a impegnative e
numerose attività addestrative, in Italia e all'estero,
in oltre gli effettivi del Comando Divisione hanno
una consolidata esperienza in operazioni all’estero, in particolare nei teatri operativi di Iraq,
Afghanistan, Libano e dell'area balcanica.
Luigi Usai
seguito del mutato
scenario operativo,
lo Stato Maggiore
della Difesa ha iniziato un
processo di adeguamento
dello strumento militare. In
particolare, l'esigenza di far
fronte con efficacia e tempestività alle moderne minacce globali - terrorismo,
armi di distruzione di
massa, instabilità regionali
- dove peraltro viene previsto un maggiore coinvolgimento della Comunità
Europea, ha suggerito la
realizzazione in seno allo
strumento militare italiano
di Comandi di contingenza
interforze a livello divisionale in grado di assumere
in Teatro Operativo il ruolo
interforze di “Joint Task
Force Headquarters” (IT
JTF HQ), o nel caso di impiego europeo European
Force Headquarters (EUFHQ IT).Lo Stato Maggiore della Difesa ha
definito che il Comando
della Divisione “Acqui”
potrà costituire l’ossatura
sia del Joint Task Force
Headquarters italiano che
dell’Europeo Force Headquarters. L’”Acqui”, comandata dal generale di
Divisione Vincenzo Santo,
attualmente è chiamata ad
operare su tre Linee Operative: NATO/ nazionale /
europea. A livello nazionale dipende gerarchicamente dal 2° Comando
delle Forze Operative di
Difesa di San Giorgio a
Cremano, guidato dal generale di Corpo d’Armata
Francesco Tarricone, mentre a livello Nato da anni
opera e si esercita con il
Comando di Reazione Rapida della Nato - Allied
Rapid Reaction Corps ARRC, di stanza in Germania. A livello europeo la
“Divisione Acqui” ha
svolto negli ultimi anni
delle esercitazioni (nel
2008 la EVROPI, nel 2009
la MILEX e nel 2010 la
MOLE PIT) dove gli obiettivi sono stati quelli di indottrinare
il
proprio
personale sugli aspetti peculiari dell’Unione Europea, quali
la Politica
Europea di Sicurezza
(PESC), la Politica Europea di Difesa (PESD), ed,
in particolar modo sui concetti, e le procedure per la
gestione di una crisi che,
nel quadro delle missioni
di “Petersberg”, può prevedere anche il ricorso alla
A
forza militare per conseguire la separazione delle
parti in conflitto. Il Comando Divisione “Acqui”
potrà costituire, per l’ Italia,
il nucleo centrale del primo
Comando Multinazionale
ed Interforze (EU-FHQ)
che, oltre al personale
dell’Esercito, si avvarrà
temi quali la ricostruzione
di infrastrutture vitali, il
miglioramento delle condizioni di vita nei campi profughi, la separazione delle
parti belligeranti. Lo sviluppo delle esercitazioni ha
portato a pianificare gli
aspetti strategici dell’Operazione, attraverso la ste-
anche del contributo della
Marina, dell’Aeronautica,
dei Carabinieri e di personale straniero per la costituzione di un Comando
Divisionale Nazionale, il
tutto con la supervisione
dello Stato Maggiore della
Difesa e del Comando
Operativo di Vertice Interforze di Roma. Le esercitazioni già svolte sono state
così un banco di prova per
lo sviluppo dei concetti
operativi del costituendo
Esercito Europeo e mirano
a produrre un importante
accrescimento professionale per gli assetti militari,
destinati ad operazioni di
questo tipo. Infatti le varie
esercitazioni hanno simulato l’intervento della
Unione Europea in un
eventuale paese, a seguito
di una risoluzione delle
Nazioni Unite, per contribuire a stabilizzare la situazione, evitare una ripresa
delle ostilità e ripristinare
le condizioni di sicurezza
tramite una combinazione
di compiti umanitari e di
“peace support”, trattando
sura del Conops (Concept
of operations). Tale attività
è stata la dimostrazione
pratica della Full operational capability (Foc), ovvero della capacità da parte
della Difesa italiana di condurre operazioni militari a
guida europea a livello
strategico. In conclusione,
il Comando Divisione
“Acqui” è pienamente
coinvolto nel processo di
modernizzazione e trasformazione delle Forze Armate avviato sulla spinta
dei mutati scenari internazionali per rivestire il
nuovo ruolo oggi richiesto
per una piena interazione
anche nel contesto dell’Unione Europea. Tale
processo trova il Comando
pronto al cambiamento
anche grazie alla preparazione acquisita: interoperabilità, multinazionalità,
professionalità e adeguatezza dello strumento sono
le sfide che la Divisione
“Acqui” intende affrontare
con la determinazione che
la contraddistingue.
L.U.
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