CAMPANIA II nforma 3 GIU. /2 AGO. 2010 Numero 0 § Anno I Periodico del Comitato CRI Campania L’EDITORIALE In Lombardia dal 20 al 27 giugno Da Solferino a Ercolano l’idea di Dunant “Recuperare il passato per costruire il presente” di Francesco Cimmino ue sono gli eventi che in questo mese di giugno caratterizzeranno le attività della Croce Rossa Italiana a livello nazionale e regionale: il raduno di Solferino e Plinio 2010. Una sottile linea rossa collegherà idealmente nord e sud Italia, una linea sulla quale scorreranno i sette principi di Croce Rossa e che concretamente congiungerà due località tanto lontane nello spazio ma così vicine negli intenti. Lì a Solferino, vicino Mantova, 150 anni fa circa nacque un’idea; qui oggi a Ercolano, così come ogni giorno nel mondo attraverso le mani e i pensieri di ogni singolo operatore di Croce Rossa, quell’idea trova ammirevole e puntuale attuazione. A Ercolano ci si eserciterà per 8 giorni, ci si divertirà, si faranno nuove amicizie, si brinderà e ci sarà spazio anche per la tristezza, nel momento della smobilitazione del campo, e tutto questo grazie a un’intuizione avuta proprio a Solferino da un medico svizzero, un filantropo, un benefattore poi passato alla storia per aver “inventato” la Croce Rossa. E questa è la magia del sopravvenire di un progetto nel tempo e nello spazio. Percorrere i pensieri che animarono Hanry Dunant, significa scendere ancora oggi nell’arena del “mettersi in discussione” e ballare e giocare accanto agli ospiti di un centro per di- D Speciale versamente abili come hanno fatto i Volontari di Mugnano a febbraio, o prodigarsi per vaccinare 80 bambini Rom contro il virus dell’epatite come hanno fatto i Volontari di Napoli e Napoli Nord a maggio, od organizzare un grande evento - a giugno prossimo ad opera del gruppo VVdS di Afragola nel rione Salicelle, periferia ferita e sanguinante della Napoli fotografata spietatamente in Gomorra, per ospitare per un’intera giornata ammalati, diversamente abili e anziani insieme agli operatori della CRI, a quelli di tutte le associazioni di volontariato regionali e al Vescovo di Napoli Crescenzio Sepe. Questa è la progenie di quel progetto che vaga nel tempo e nello spazio e combatte non per risolvere le ingiustizie, un compito che forse riuscirebbe soltanto a un dio, ma per mitigarle lenendo le ferite: questa fu l’idea di Dunant, che viene oggi celebrata a Solferino e ogni giorno realizzata nel mondo in ogni angolo di tristezza rischiarato dal sorriso di un volontario CRI. L’evento Il tema delle attività del campo di quest’anno non può discostarsi dalle realtà “emergenziali” che si sono presentate di recente all’attenzione degli operatori in relazione agli eventi nazionali ed internazionali, per cui sarà legato alle catastrofi naturali in ambito sismico ed idrogeologico ed alla funzione che gli operatori della Croce Rossa Italiana devono avere in questi frangenti Il 18 maggio scorso presso l'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Napoli si è tenuto il convegno “Da Dunant e Nightingale a... Il Principio di Umanità nella Medicina oggi” Servizi a pag.6 T utto pronto anche quest’anno per celebrare il 151º anniversario della fondazione del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. I festeggiamenti si terranno dal 20 al 27 giugno a Solferino, a pochi chilometri da Mantova, teatro della storica e sanguinosa battaglia combattuta il 24 giugno 1859 tra l’esercito austriaco e quello francosardo e che si concluse con la vittoria di quest’ultimi, determinando la fine della seconda guerra d’indipendenza. Recuperare il passato per costruire il presente: questo lo slogan che vedrà impegnati e partecipi alla manifestazione numerosi volontari di Croce Rossa provenienti da svariate località, animati dai medesimi sentimenti di solidarietà ed umanità, capisaldi del Movimento, gli stessi che infervorarono il filantropo e fondatore Henry Dunant, tanto da meritarsi il Premio Nobel per la Pace nel 1901. Numerose sono le attività che coinvolgeranno i partecipanti a questo, oramai, immancabile appuntamento, dall’allestimento di un villaggio umanitario, inteso come campo di accoglienza per i volontari, alla Fiaccolata, che giunge alla sua XVII edizione, nonché a Corsi informativi sul Diritto Internazionale Umanitario e Campus estivi per giovani. Rosalba Sarcina w w w. c r i c a m p a n i a . i t eventi e personaggi pagina 2 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I Periodico del Comitato CRI Campania 80 vaccinazioni in tre giorni Numerosi i gruppi della Croce Rossa coinvolti in questa grande operazione a favore dei Rom a Giugliano S i sono concluse, nel mese di maggio, le campagne di vaccinazioni per l’epatite B presso i 14 campi ROM di Giugliano. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal Prefetto di Napoli, S. E. Alessandro Pansa, e dal Presidente del Comitato Provinciale di Napoli dott. Paolo Monorchio di concerto con il responsabile del comitato Napoli Nord Giovanni Ganzerli; operativamente hanno seguito le attività il capitano Ardolino, per la prefettura, e il responsabile delle attività sociali Raffaele Polese per la Croce Rossa. Una tre giorni di full immersion (dal 17 al 19 maggio, ndr) che ha reso possibile eseguire ottanta vaccinazioni, vincendo lo scetticismo dei ROM. Da segnalare la metodologia e la profes- sionalità usata per le vaccinazioni: dopo un censimento della popolazione, si passava all’identificazione del paziente attraverso la compilazione di una scheda anagrafica ed anamnestica con le varie patologie allergie o notizie necessarie a scongiurare problemi ostativi alle vaccinazioni; veniva compilato il Registro delle Vaccinazioni dell'ASL di Giugliano rilasciando a chi non era in possesso il relativo libretto delle vaccinazioni eseguite, con indicazione delle date per i necessari richiami vaccinali. I ragazzi vaccinati poi, venivano tenuti sotto osservazione per circa venti minuti per eventuali effetti collaterali. Numerosi i gruppi della Croce Rossa coinvolti in questa grande operazione: a partire dall’intero Prevenzione, ma non solo: presto un camper per visite mediche specialistiche Uno dei progetti a cui tengo di più è l’attuazione del protocollo d'intesa siglato con la Prefettura a favore dei ROM - ha dichiarato Paolo Monorchio (nella foto), Commissario del Comitato CRI Napoli al termine della più che positiva campagna di vaccinazione realizzata a Giugliano -. E su questa strada dovremo proseguire. E’ allo studio, infatti, un progetto futuro per inviare dei camper attrezzati con a bordo diversi specialisti per effettuare visite mediche periodiche. “ Comitato di Napoli Nord, che ha messo a disposizione non solo i suoi mezzi (ambulanza, auto, furgone) e le attrezzature (tende, gazebo, tavoli, sedie, contenitori per l'acqua ecc. ecc.), ma anche tutto un “esercito” di personale (VDS, Pionieri, Medici, Infermieri, Operatori Socio Sanitari, Operatori di Attività Sociali) appartenenti ai Gruppi di Afragola, Arzano, Casoria, Casavatore e Volla e di Giugliano. A supporto anche la non marginale collaborazione delle infermiere volontarie di Frattamaggiore E gli infermieri e responsabili dell'ASL di Giugliano. “E’ stato un successo senza precedenti – ha commentato Raffaele Polese - sia per la partecipazione dei tanti volontari che per i risultati conseguiti. Dopo aver vinto le prime diffidenze da parte dei Rom abbiamo lasciato ‘a fatica’ i campi per l’affezione dimostrata. Da un punto di vista clinico è stata, parimenti, una importante campagna in quanto abbiamo avuto possibilità di diagnosticare a queste persone diversi problemi: sono state riscontrate molte patologiche e difficoltà motorie, c’erano bambini con “spina bifida”, labbro leporino, deformazioni della lingua,patologi genetiche e bronchiti. Malattie che probabilmente non sarebbero mai venute fuori se non in uno stato avanzato. Ritengo che abbiamo fatto un buon lavoro specialmente grazie alla collaborazione di tutti i volontari e i gruppi CRI coinvolti nell’iniziativa.“ Ant. Boc. “A tutti un ringraziamento incondizionato” opo un rinvio tecnico di un giorno - ricorda il cap. in c. Aldemino Ardolino delegato CRI Napoli per l’emergenza Rom - le operazioni sono regolarmente iniziate martedì 18 maggio; tutto si è svolto con ordine e grande spirito di abnegazione da parte dei volontari presenti. L’indomani poi, rotti gli indugi, gli occupanti i vari campi si sono presentati in gran numero sottoponendo gli operatori ad un impegno stressante; ma la risposta è stata magnifica proseguendo fino alle 15.00 e oltre. L’esperienza è stata senz’altro positiva e tutti i volontari hanno dimostrato di aver capito il vero spirito della Croce Rossa che in qualsiasi intervento è esempio di professionalità, di tolleranza, di pazienza e amore. Da parte mia, raccogliendo e condividendo il suggerimento del Commissario Provinciale dottor Monorchio, pur non elencando singolarmente i partecipanti alle attività, voglio ringraziare il Commissario del Comitato Locale Napoli Nord ed i suoi delegati per la solerzia e l’efficienza dimostrata nonché per i mezzi, le attrezzature e le professionalità che hanno messo in campo, le Sorelle del Corpo delle II.VV., le Signore della Sezione Femminile di Frattamaggiore, i Vds di Giugliano, Afragola, Casavatore, Casoria, Arzano, e Volla, i Pionieri di Frattamaggiore. A tutti un ringraziamento incondizionato. D 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I Periodico del Comitato CRI Campania A giugno: “Solidarietà senza confini” eventi e personaggi pagina 3 MANI TESE AL RIONE SALICELLE U [ L’iniziativa, alla quale prenderà parte l’arcivescovo di Napoli, sua Eminenza Cardinale Crescenzio Sepe, vedrà coinvolte le principali associazioni di volontariato nazionali quali l’Unicef, Telefono Azzurro, Lega Filo d’Oro, Nuovi Orizzonti, Tutti a Scuola i è conclusa lo scorso mese “Afrahaiti”, l’iniziativa di solidarietà organizzata dal gruppo di Afragola. La manifestazione, programmata in collaborazione con l’Assessorato agli Spettacoli del comune di Afragola, diretto dal dottor Roberto Russo, ha visto l’avvicendarsi di vari artisti in diverse serate. Ad iniziare con il concerto dell’evergreen Gloriana, per passare al giovane tenore Vincenzo Tremante e all’esilarante commedia “Francesca da Rimini” inscenata dalla compagnia di Giulio Canfora: è stato un crescendo di divertimento. L’acme si è avuto nella giornata conclusiva del 26 aprile con l’esibizione del S spettacolo di musica e cabaret che si concluderà intorno alle ore 23.00. “Abbiamo organizzato questa manifestazione – spiega Ganzerli - per dare una mano a chi soffre e non è in grado di chiedere aiuto. Ci sentiamo vicini a chi vive questi disagi e cerchiamo, con tutti i nostri mezzi, prima di capire la natura delle difficoltà e poi di intervenire con le giuste terapie. E spesso scopriamo che non c’è miglior medicina che fare semplicemente un po’ di compagnia a chi soffre”. Sulla stessa lunghezza d’onda, Pasquale Maiello, responsabile dei volontari di Afragola. “L’iniziativa che abbiamo messo in cantiere – chiarisce il commissario - già nel suo slogan spiega l’atteggiamento che ci guida verso queste emergenze sociali: ossia quello di abbattere le barriere psicologiche e non avere pregiudizi verso le persone dei quartieri degradati, dove sembra che tutti abbiano smarrito la bussola. Lo scopo è quello di rendere possibile un'aggregazione, un fronte comune tra tutte le associazione di volontariato, affinché le persone del luogo abbiano un supporto". Entusiasmo anche per don Ciro Nazzaro, parroco di S. Michele Arcangelo, chiesa che sorge nel quartiere. “Sono grato alla Croce Rossa – ci dice il sacerdote - ed in particolare al gruppo dei volontari di Afragola per l’impegno profuso per il nostro quartiere, dimostrato non solo in quest’occasione. E’ bello vedere associazioni vive, attive che realizzano effettivamente le cose e non le preannunciano solo. Sono un autentico toccasana in quartieri come il nostro in cui i disagi e le devianze raggiungono livelli impressionanti. Queste realtà, che operano senza scopi di lucro e senza secondi fini, meriterebbero dagli organi competenti maggiori attenzioni”. Antonio Boccellino gruppo Gospel Voice. Un successo che ha visto l’ampia struttura del cinema Gelsomino di Afragola, gremita per tutti gli spettacoli della rassegna. Buono il ricavato della kermesse (sono stati raccolti complessivamente € 1.680,00 ndr), tutto interamente devoluto a favore delle vittime del terremoto. Positivo il bilancio di Pasquale Maiello, Commissario del gruppo VdS di Afragola. “Non riesco a trattenere la contentezza – ha dichiarato Macello - per il successo dell’iniziativa. In un momento in cui tutti i media hanno abbassato la voce su questa immane tragedia, abbiamo continuato a fare del nostro me- glio per aiutare il popolo di Haiti. La gente ha risposto in maniera magnifica all’iniziativa, collaborando fattivamente per la riuscite dell’iniziativa.” Da segnalare la costante presenza dell’amministrazione cittadina che, attraverso la partecipazione di vari rappresentanti (vicesindaco Antonio Pannone, l’assessore Russo e diversi consiglieri comunali) in tutte le serate organizzate, ha attestato la vicinanza non solo alle vittime del terremoto ma anche all’operato dei volontari di Afragola, da sempre esempio di correttezza e professionalità nel panorama delle associazioni cittadine. (A. B.) CRICAMPANIAInforma ltimi preparativi per la manifestazione “Solidarietà senza confini” in programmazione per domenica 27 giugno presso il rione Salicelle, uno dei quartieri più disagiati dell’hinterland napoletano. Ad annunciare l’evento sono i responsabili del comitato Napoli Nord e del gruppo di Afragola della Croce Rossa, guidati rispettivamente da Giovanni Ganzerli e Pasquale Maiello. L’iniziativa, alla quale prenderà parte l’arcivescovo di Napoli, sua Eminenza Cardinale Crescenzio Sepe, vedrà coinvolte le principali associazioni di volontariato nazionali – quali l’Unicef, Telefono Azzurro, Lega Filo d’Oro, Nuovi Orizzonti, Tutti a Scuola ed altre - tutte accomunate da un unico obiettivo: dare un po’ di sollievo ai più deboli, gli ammalati, anziani e i bambini. Patrocinata dal Comune di Afragola, la kermesse prevede un ricco calendario per l’intera giornata: si comincia alle ore 10.00 con una Santa Messa - che sarà officiata presso la chiesa di S. Michele Arcangelo dall’inesausto porporato napoletano - alla quale seguirà una solenne benedizione degli ammalati. Nel pomeriggio, clown terapia e giochi con il comico Giulio Canfora con un piccolo rinfresco offerto dal Gruppo GVC dei fratelli Credendino; e per finire, uno i comitati provinciali pagina 4 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I Periodico del Comitato CRI Campania La soluzione: cambiare stile di vita e abitudini alimentari evitando la sedentarietà Attenzione al “killer” silenzioso Grande successo per la campagna della CRI contro l’ipertensione arteriosa Risposta positiva della Campania all’iniziativa nazionale della CRI ANCHE FRATTAMAGGIORE CONTRO L’IPERTENSIONE GRAZIE ALL’IMPEGNO DEGLI UOMINI DEL LOCALE N.A.A.PRO MISURATA LA PRESSIONE A CENTINAIA DI CITTADINI Il 23 maggio 2010 si è svolta in Frattamaggiore la prevista manifestazione “Giornata della prevenzione dell’ipertensione” organizzata in concomitanza coi festeggiamenti CRI del Comitato locale di Frattamaggiore in collaborazione con il N.A.A.PRO del Corpo Militare competente per territorio. Inizialmente l’evento era stato predisposto domenica 16 maggio ma le condizioni meteo avverse ne hanno prudentemente suggerito il rinvio. La manifestazione si è svolta con ampia partecipazione della popolazione frattese. “ Siamo riusciti a effettuare più di un centinaio di misurazione della pressione - ha commentato Luigi Padricello responsabile del locale N.A.A.PRO - riscuotendo così l’ approvazione e l’elogio dei cittadini”. Nella piazza principale è stata montata una tenda e un gazebo e distribuito brochures e opuscoli Alla manifestazione erano presenti tutte le componenti CRI e numerosi ufficiali del Corpo Militare. l 16 maggio, è stata celebrata la Giornata Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa alla quale la Croce Rossa ha aderito in collaborazione con Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa – Lega Italiana contro l’Ipertensione Arteriosa. La CRI per arginare il problema ha organizzato postazioni su tutto il territorio regionale (in particolare a Napoli due tende per lo screening - una in Via Scarlatti quartiere Vomero e l’altra in Piazza Dante) con centinaia di persone che si sono sottoposte agli esami previsti dall’iniziativa. Come è noto l’ipertensione arteriosa è una delle patologie che colpisce milioni di persone di diverse fasce di età, ovviamente, sono diversi i fattori predisponenti la malattia, ma I notevole è la scarsa conoscenza sui fattori che concorrono alla sua comparsa! Lo stile di vita, la predisposizione genetica-familiare e le abitudini alimentari (eccessiva introduzione di grassi nella dieta), sono i principali fattori che possono far aumentare il rischio che le malattie cardio-vascolari compromettano la nostra salute. La maggior parte dei casi ipertensivi è di origine ignota e ben la metà degli ipertesi non si rende conto di esserlo, addirittura su quattro persone ipertese solo una è a conoscenza di avere il problema. Secondo stime recenti, un italiano su tre è in sovrappeso, mentre uno su venti è obeso. L’obesità coinvolge uguale numero di uomini e donne, mentre il sovrappeso è maggiore negli uomini rispetto alle donne in rapporto di uno a due. Tipico dell’obesità è l’insediamento di acidi grassi e trigliceridi nel nostro corpo, che dovrebbero servire come risorse di energie non disponibili con gli alimenti, o per affrontare sovraccarichi di lavoro, ma che finiscono invece per stabilizzarsi in punti critici centrali o periferici, e soprattutto all’interno della parete dei vasi circolatori, creando ostruzioni alle arterie coronarie, carotidee, cerebrali, etc!. Inoltre essendo una malattia cronica, bersaglia svariati organi che subiscono gravi danni o la loro totale compromissione, come cuore, cervello e rene (il 30% delle persone dializzate soffriva di ipertensione), per non parlare delle patologie oculari retiniche con fenomeni trombo-emorragiche, o atrofie del nervo ottico (ischemie estreme con perdita della vista). Spesso il problema di un comportamento alimentare errato, che inizia in giovane età, si protrae nel tempo (l’obesità di un adulto è spesso la conseguenza dell’obesità infantile) e si manifesta con delle problematiche serie che nel tempo si consolidano! Dunque la necessità di una forte campagna di prevenzione, di cui la Croce Rossa Italiana si è fatta promotrice, con la finalità di sensibilizzare la popolazione ad osservare stili di vita corretti, soprattutto per quello che concerne: una corretta alimentazione, un’attività fisica aerobica giornaliera e a come fare per tenere sotto controllo l’eccesso di circonferenza addome, evitando cibi troppo ricchi di acidi grassi saturi, ridurre il consumo di sodio, e valutare invece il giusto contenuto energetico, di lipidi, glucidi, e protidi e ovviamente tanto esercizio fisico!!! Nunzia Masi Per contatti e informazioni: Comitato Provinciale CRI di N apoli Sede del Comitato Corso San Giovanni a Teduccio, 45 - Napoli Uffici amministrativi Tel. 081/2286811 Fax 081/2286854 E-mail: [email protected] 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I i comitati provinciali Periodico del Comitato CRI Campania pagina 5 L’EVENTO: XII Maratona Internazionale “Città di Napoli” Sotto la pioggia, dalle sette del mattino “La CRI è abituata a lavorare come sempre in emergenza e credo che anche oggi abbiamo svolto al meglio il nostro compito ammette la prof.ssa Azzinnari - mettendo in campo attrezzature, mezzi e uomini che si sono mostrati all’altezza della situazione”. Il racconto: agonismo e solidarietà N ell'ambito dell'evento sportivo, l'Unione Ciechi ha contribuito a regalare emozioni e lacrime ai partecipanti e agli spettatori. Ventitrè atleti , tra ipovedenti e non vedenti assoluti, sono stati impegnati sul percorso della mezza Maratona. La loro gara è partita alle 8.20 da Piazza Plebiscito (10 min prima del via ufficiale) con staffette di 5 km. Lungo le strade napoletane gli atleti disabili sono stati assistiti da alcuni volontari e da personale specializzato che li ha seguito per tutte le fasi della gara. I podisti con disabilità totale hanno corso con un piccolo gruppo di guide che si alternavano al loro fianco con speciali legacci ai polsi, così come previsto dal regolamento. Emozione su emozione quando il traguardo è stato tagliato da Alessandro Barba, ragazzo affetto da paresi spastica che , racconta lui stesso, desiderava da sempre partecipare alla gara. Mario De Maio ha realizzato il suo sogno spingendo la sua carrozzella per 21,097 km. (l.s.) mia e cali di pressione arteriosa. Durante la gara invece è stato spesso necessario intervenire con le postazioni mobili CRI disseminate lungo tutto il percorso (sono stati previsti 20 operatori distribuiti in 10 aree di soccorso fra piazza Ple- biscito e piazzale Tecchio) per casi di lipotimie, strappi e distorsioni. Per garantire il massimo della sicurezza è stato messo su un ingente spiegamento di forze consistente in circa 100 volontari (gran parte del Gruppo VVdS di Napoli) I NUMERI DELLA MANIFESTAZIONE C ome di consueto sono state accoppiate alla Maratona classica di 42,195 km, la mezza maratona (21,097 km) e la Corrinapoli stracittadina a passo libero dei 4 km. Quella di quest'anno però,è stata l'ultima edizione in cui i maratoneti impegnati sulla lunga distanza correvano insieme a quelli impegnati nei 21,097 km della mezza maratona: dal 2011 infatti, Maratona e mezza Maratona si scinderanno. La partenza degli atleti professionisti è stata fissata alle 8.30 di domenica 18 Aprile; a seguire ha preso il via il gruppo degli appassionati iscritti alla Corrinapoli. Il percorso della Maratona si è sviluppato lungo via Partenope, via Caracciolo, piazza Sannazzaro, galleria Laziale, via Lepanto, viale Cesare Augusto, via Diocleziano, e passaggio nella zona di “Bagnoli Futura”. Percorso a ritroso prima dell'arrivo a Piazza Plebiscito. Il percorso della mezza Maratona invece si è snodato per altre vie (con consueta partenza da Piazza Plebiscito) e ha toccato via C. Console, Santa Lucia, via Caracciolo e largo Sermoneta. Arrivo sempre in Piazza Plebiscito. Favoriti alla vigilia i soliti atleti keniani che anche stavolta non hanno deluso le aspettative di un pubblico caloroso ed entusiasta. Per la Maratona classica il primo classificato è stato l'atleta Vincent Kipchirchir (classe 1984) che ha effettuato l'intero percorso in 2 h e 24 min; a seguire, Kandi Kipiego e l'italiano Piermatteo Gianluca. La prima donna, classificatasi al 39° posto, porta il nome e la soddisfazione di Caso Annamaria. Anche per la mezza maratona hanno brillato i nomi degli atleti africani: Ben Khadir come primo classificato, Hajjy Mihammed come secondo e Barbato Romualdo terzo. Le medaglie conquistate da vincitori e partecipanti sono state ideate dall'artista Salvatore Squillante che ha riprodotto l'immagine classica di Napoli del Golfo e del Vesuvio. Secondo Squillante il golfo partenopeo è in linea con i quattro elementi con i quali l'uomo convive da sempre:l'aria, l'acqua, le terra ed il fuoco. Leonilde Savarese che hanno preso posizione fin dalle 7:00 del mattino. In appoggio agli operatori CRI è stata anche schierata un’ambulanza di tipo B, da impiegare in caso di trasporto urgente in ospedale dei casi più gravi. “Ancora una volta la Croce Rossa di Napoli ha dato prova di grande organizzazione e senso del dovere ha commentato Paolo Monorchio, Commissario del Comitato CRI Napoli -. Non solo durante la Maratona, ma anche nei giorni precedenti circa 300 volontari hanno messo a disposizione della cittadinanza le loro competenze durante le visite per la prevenzione. Ringrazio davvero tutti”. “La CRI è abituata a lavorare come sempre in emergenza e credo che anche oggi abbiamo svolto al meglio il nostro compito - ammette la prof.ssa Azzinnari - mettendo in campo attrezzature, mezzi e uomini che si sono mostrati all’altezza della situazione”. Al termine della domenica che ha suggellato la fine della XII Maratona Internazionale di Napoli più che lusinghiero è stato anche il bilancio fornito da Emanuela di Napoli Pignatelli, responsabile della società EP Congressi organizzatrice della concomitante II edizione della Settimana della Prevenzione: “E’ stata una settimana di successi: con 400 test ogni 20 ore di manifestazione, Napoli ha superato finanche Roma impegnata in un analogo evento. La CRI ha avuto un grande ruolo per la disponibilità, l’aiuto e il supporto fornito nel risolvere i problemi. Ringrazio per questo la dottoressa Annamaria Docimo del Comitato femminile di Napoli”. Francesco Cimmino CRICAMPANIAInforma C on un tempo davvero poco clemente si è svolta a Napoli la XII edizione della Maratona Internazionale “ Città di Napoli” (aprile 2010) che ha visto coinvolti più di duemila atleti. Durante la stessa la CRI ha svolto un ruolo determinate soccorrendo più di 20 atleti e fornendo un servizio di assistenza sanitaria per tutta la “tre giorni”. In particolare nel PMA (Posto Medico Avanzato) approntato in Piazza Plebiscito, e diretto dal Capitano delle Infermiere Volontarie dottoressa Gabriella Azzinnari, sono stati assistiti una quindicina di maratoneti per disparate patologie, la più grave delle quali (uno stato ipotensivo non risolto in loco) ha richiesto il trasporto urgente in ospedale. Per il resto ordinaria amministrazione con casi di traumi da caduta, ipoter- l’anniversario pagina 6 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I Periodico del Comitato CRI Campania Conferenza all’Ordine dei Medici di Napoli per il centenario della morte di Dunant e Nightingale Tra i presenti a celebrazione Forse per questo insedel centenario gnamento paterno svidella morte di luppò la capacità non Dunant richiede un accomune di realizzare i cenno biografico, utile suoi progetti scaturiti per comprendere meda esperienze vissute glio il valore del suo in prima persona , di messaggio che è il tema cui la più importante è della conferenza. stata la battaglia di SolPierre Boissier dell’Istiferino, donde è scatututo Henry Dunant, nel Il Commissario CRI Napoli rito il suo impegno a Paolo Monorchio libro sulla vita del fonfavore delle le vittime datore della Croce delle guerre. Rossa, così scrive nel I principi di Umanità e 1974 : “sua madre, sodi Neutralità definiti rella del celebre fisico da Dunant nel corso Daniel Colladon, ha dell’attuazione dei suoi una grande influenza su progetti trovano, in vedi lui”. rità, origine nel penContinua Boissier: siero del filosofo “ Dall’età di 18 anni deginevrino Jean- Jacdica il suo tempo libero ques Rousseau (“ Il Il responsabile dell’U.A.A. di Napoli T. a visitare i poveri, i macontratto sociale” Col. Luigi Grosso lati, i moribondi, por1762), secondo il tando loro soccorso e quale i soldati non apconforto. A 20 anni trapena gettano le armi e scorre i pomeriggi delle domeniche a fare si arrendono “cessano letture di viaggi, di storia, di scienza elementare, ai di essere nemici o agenti del nemico e tornano a escondannati della prigione di Ginevra. In una parola, sere semplicemente uomini, per cui non si ha diritto egli aveva cominciato a prendersi cura dei feriti della sulla loro vita” . vita del tempo di pace, molto prima di occuparsi dei Francesco Catapano feriti di guerra. Suo padre, Jean-Jacques Dunant, ne- (estratto dalla relazione che sarà pubblicata per ingoziante e giudice della Camera delle Tutele, gli in- tero, insieme a quella degli altri conferenzieri, nei segna ad osservare tutto, incoraggiandolo al Bene”. prossimi numeri del giornale) L Tra i numerosi intervenuti alla manifestazione gli allievi della Facoltà di Scienze infermieristiche della SUN, membri del Centro Interuniversitario di ricerca bioetica, il segretario regionale Nando Iavarone di “Cittadinanza attiva” con alcuni componenti del Tribunale dei diritti del malato ed i rappresentanti del “Comitato per il diritto all’assistenza Cinzia Fico” e dell’ Associazione Familiari Amici sofferenti psichici ( AFASP). I lavori sono iniziati con il saluto del Col.Luigi Masiello e del Ten.Col.Med. Michele Giordano in rappresentanza dei rispettivi Comandi dell’Esercito e dell’Arma dei Carabinieri. Poi il Cap. Com. CRI Francesco Catapano, promotore della conferenza, e la Infermiera Volontaria Maria Rosaria Musella hanno esposto i loro elaborati su Dunant e Nightingale; mentre il Ten.Col. Med. Luigi Mangone del 2° Comando delle Forze di Difesa ed il Prof. Enrico di Salvo, Presidente della Società napoletana di Chirurgia, hanno riferito sulle evoluzioni della Sanità militare e della Chirurgia nella emergenza sanitaria durante un conflitto (n.m.) armato. UN’ IMMAGINE DEL FUTURO Il dipendente È e il volontario sempre cara l’immagine di un dipendente e di un volontario della Croce Rossa che, insieme e in perfetta sintonia, svolgono attività sanitarie o sociali nel tentativo di raggiungere l’obiettivo loro assegnato, nel rispetto dei sette principi del nostro statuto: umanita’, imparzialita’, neutralita’,indipendenza, volontariato, unita’, universalita’. Pur con motivazioni diverse, il dipendente e il volontario assolvono lo stesso e prezioso incarico, di soccorrere coloro che hanno bisogno di aiuto, con lo stesso spirito e la stessa forza, consapevoli di dover essere gli alfieri di un simbolo conosciuto, stimato e presente in tutto il mondo. Nella consapevolezza che una siffatta cooperazione, già prassi costante in occasioni di eventi eccezionali quali calamità naturali o missioni di assolvono lo stesso e prezioso incarico: soccorrere coloro che hanno bisogno di aiuto pace all’estero, pur se entusiasmante nell’immaginario collettivo, è lasciata alla sensibilità e alla disponibilità degli operatori e dei coordinatori dei servizi e pertanto risulta difficile concretizzarla e gestirla, varrebbe sicuramente la pena valutare la possibilità di sperimentare e, laddove possibile istituzionalizzare, l’im- piego di sinergie diverse nelle attività ordinarie della Croce Rossa Italiana, attraverso: a) Incentivi economici e simbolici (onorificenze, diplomi, benemerenze,ecc.) b) Maggiore qualificazione di tipo socio-sanitario c) Inserimento dei dipendenti nei gruppi volontaristici d) Stage periodici con la partecipazione di volontari e dipendenti Sarebbe oltremodo interessante, sia dal punto di vista operativo che economico, sperimentare con continuità e stabilità, la creazione di gruppi di lavoro composti da diverse professionalità provenienti dall’organico della Croce Rossa e dalle componenti volontaristiche; si raggiungerebbero immediatamente due grandi obiettivi, quali la riduzione dei costi di gestione e lo scambio reciproco di notizie ed espe- rienze acquisite nel corso degli anni. Con la riduzione dei costi di gestione, si potrebbe più facilmente collaborare con istituzioni pubbliche (ASL ed Enti Locali) attraverso la stipula di apposite convenzioni per l’espletamento di servizi sociosanitari, tali da conseguire la prescritta parità economico-finanziaria e creare eventualmente nuovi posti di lavoro. D’altronde, con lo scambio di notizie ed esperienze, si potrebbe migliorare la qualità del servizio e renderlo quanto più possibile equivalente ai migliori standard europei. Con la volontà di operare in tal senso e con la nuova divisa rossa di tutti i volontari, simile a quella dei dipendenti, l’immagine cara, potrebbe diventare il futuro simbolo di una nuova e più coesa CROCE ROSSA. Antonino Cannavale IL CONVEGNO n occasione della celebrazione del centenario della morte di Henry Dunant e Florence Nightingale, si è tenuto martedì 18 maggio presso l'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri la conferenza sul tema : " Da Dunant e Nightingale a... Il Principio di Umanità nella Medicina oggi ". Il tema della conferenza voleva essere un'indagine sul significato del messaggio che i due illustri personaggi hanno consegnato alla storia di CR e soprattutto sui riflessi che si sono avuti in Medicina. E’ stata fornita una originale chiave di lettura di alcuni brani del libro Un Ricordo di Solferino", operando un riscontro odierno, in tempo di pace, di alcune riflessioni che vennero spontanee a Dunant durante l'improvvisata azione di soccorso a Castiglione delle Siviere, con particolare riferimento all'attualità, nelle scienze infermieristiche, del messaggio che si trae dall'opera di Florence Nightingale. Non è mancato un riferimento al contributo della Sanità militare nelle azioni di soccorso in scenari di conflittualità armata. L’ultimo aspetto trattato: la constatazione dell'affievolimento del sentimento di Umanità nella Medicina oggi in presenza di trattamenti terapeutici , talvolta lesivi della dignità umana. I 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I speciale Plinio ‘10 Periodico del Comitato CRI Campania pagina 7 Speciale Plinio 2010 Scatenate la tempesta nella foto: Napoli vista dal Vesuvio S essere raccontati, chiaramente dalla viva voce dei protagonisti. Ma ciò non è possibile, però qualcosa abbiamo percepito noi organizzatori e questo qualcosa (la gioia, il piacere di partecipare) è proprio quello che ci sprona ogni stagione ad andare avanti per preparare l’evento al meglio, più del precedente. Eppure non tutti sanno che la complessità dell’organizzazione è tale che, una volta chiuso il Campo, già bisogna muoversi per gettare le basi per l’edizione dell’anno successivo. Non è facile ma è possibile, e su questa possibilità noi di Ercolano ogni anno facciamo la nostra scommessa. Una scommessa che anche oggi pensiamo di vincere, a nome di tutta la Croce Rossa. Ciro Scognamiglio Commissario del comitato locale CRI Ercolano (testo raccolto da Francesco Cimmino) I PIONIERI AL CAMPO urante il VII° Campo Scuola Interforze “Plinio 2010” per attività connesse alle Emergenze Nazionali ed Internazionali con riferimento alle Catastrofi Naturali, che si svolgerà ad Ercolano dal 18 al 27 giugno, un ruolo di primo piano lo assumeranno i Pionieri della CRI. Mauro Valentino, da pochi mesi Ispettore regionale per la Campania della componente più giovane della Croce Rossa non nasconde la soddisfazione per un impegno così gravoso eppure così gratificante. Che impressione ha e cosa ne pensa dell’ennesima prova corale a cui verranno chiamati i Pionieri? "I momenti addestrativi sono importanti e diventano un’opportunità di crescita ed un'occasione per il potenziamento della operatività dell’intera CRI - ammette senza mezzi termini l’ispettore regionale, certo della consistenza della preparazione dei suoi ragazzi ". Cosa pensa e che tipo di giudizio ha sull'impegno dei Pionieri, come si preparano e in particolar modo sui gruppi più giovani? "La caratteristica dei giovani Pionieri della Croce Rossa è quella che vengono messi alla prova specie nel campo assistenziale; le attività ludiche (principale strumento utilizzato dalla componente per creare un ambiente di cooperazione soprattutto coi soggetti più esposti nelle emergenze, come i bambini ad esempio) diventano un mezzo attraverso il quale si veicola un messaggio di speranza e di collaborazione a più livelli. Per i più giovani è un momento di crescita, durante il quale i pionieri vengono motivati ed hanno la possibilità di capire meglio le eventuali aspirazioni personali; in ogni caso c’è sempre un grosso spirito di collaborazione sia all’interno del gruppo che nei confronti di altre componenti: puntiamo infatti a inculcare le potenzialità positive del concetto di “gruppo” per comprendere il punto di vista dell'altro e poter così raggiungere determinate finalità umanitarie." Luigi Usai D CRICAMPANIAInforma ono sette le edizioni del Plinio e un primo bilancio si può cominciare stilare. Sette anni passati a organizzare, elaborare e attuare un progetto che ormai, con non poco orgoglio, possiamo definire di portata nazionale. Quando coi miei collaboratori decidemmo di intraprendere un’attività che avesse il pregio di tenere allenata la mente e lo spirito dei volontari in un contesto altamente operativo, non immaginavamo il successo che avremmo poi conseguito. Un successo che si evince, beninteso, non dalla metodica attuata o dai contenuti che puntualmente sono emersi in questi anni, sui quali fummo tutti d’accordo fin dal primo momento che dovessero essere altamente professionali e qualificanti, bensì dallo spirito che il Plinio ha saputo trasmettere ai partecipanti. Se non fossi certo di esagerare nell’espressione direi che il Plinio ha sputo scatenare, tra le miglia di volontari che a vario titolo hanno contribuito agli eventi o all’organizzazione del Campo,una tempesta di emozioni di profonda intensità. Durante questi anni sono sorte amicizie, sentimenti, riflessioni elaborate e dibattiti arrovellati tra i vari operatori che meriterebbero tutti di speciale Plinio ‘10 pagina 8 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I Periodico del Comitato CRI Campania Esperienza al servizio della gente In una Croce Rossa in rinnovamento, il PLINIO saprà essere il giusto e opportuno riferimento per tanti volontari, la giusta palestra di addestramento per i soccorritori, sia nelle tecniche di soccorso che nella gestione della vita comune l sogno è cominciato sette anni fa. Io, nonostante la mia età “matura”, in Croce Rossa ero un pivello inesperto ma sentii parlare di questo campo di Protezione Civile la cui denominazione PLINIO affondava le radici nella storia millenaria di questa terra all’ombra del Vesuvio. Tutto nacque dall’intuizione di un uomo, appoggiato dalla competenza e dalle capacità, indiscusse, di un altro sognatore: Ciro Scognamiglio e Paolo Mandara. La Protezione Civile e la specializzazione dei soccorsi in PC non erano molto conosciute. Oggi esse sono, forse, il futuro della Croce Rossa. Grazie al PLINIO e a ciò che esso rappresenta, tanti volontari hanno avuto la possibilità di avvicinarsi ad un concetto di emergenza che va al di fuori dell’ordinarietà, per cui va affrontata con sistemi organizzativi ed operativi diversi dagli abituali. Personalmente ho cominciato a prendere contatto con PLINIO dalla seconda edizione ma già dalla terza ho partecipato in maniera più attiva e consapevole. Partecipazione attiva sia nella fase didattica, fondamentale, che in quella più strettamente operativa ed esercitativa. Ho potuto, io come tanti altri, acquisire le necessarie ed opportune conoscenze e, nello stesso tempo, sperimentarle sul I campo. E’ stata una palestra di addestramento notevole, me ne sono reso conto quando, poi, in emergenza vera verificavo di avere la necessaria “freddezza” per affrontare la situazione. Questa “freddezza” è il frutto di un addestramento che solo con il PLINIO è stato, ed è possibile, fare. Mentre scrivo mi vengono alla mente alcuni degli episodi vissuti, alcune delle simulazioni fatte e di quanto io, nel tempo, sia diventato più capace di affrontarle e, talvolta, di gestirle. Io come tanti altri. Gli incidenti in mare (Torre del Greco, Rotonda Diaz, largo Sermoneta), l’esplosione agli scavi di Ercolano, l’attentato all’autobus a via Panoramica, la ricerca di dispersi sotto le macerie di un crollo a piazza Trieste, l’evacuazione di un fabbricato danneggiato dal sisma, rilascio di sostanze tossiche in fabbrica,ecc. Tutte circostanze critiche che prevedevano il coordinamento con le forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto) e con i Vigili del Fuoco, e che sono servite a conoscere i rispettivi protocolli di intervento. Alle spalle di tutto l’aspetto formativo, fondamentale, ed un’organizzazione che, anno dopo anno, si è sempre più perfezionata. Tra le tante dif- ficoltà. Anche quest’anno, in una Croce Rossa in rinnovamento, il PLINIO saprà essere il giusto e opportuno riferimento per tanti volontari, la giusta palestra di addestramento per i soccorritori, sia nelle tecniche di soccorso che nella gestione della vita comune. Tanti volontari avranno la possibilità di conoscere aspetti del soccorso non sempre riscontrabili nella quotidianità, arricchendo la loro esperienza per metterla al servizio della gente. Nella certezza che chi ha iniziato tutto questo sta già pensando all’ottava edizione del PLINIO. Umberto Evangelista “La Protezione Civile e la specializzazione dei soccorsi in PC non erano molto conosciute. Oggi esse sono, forse, il futuro della Croce Rossa” “Questa “freddezza” è il frutto di un addestramento che solo con il PLINIO è stato, ed è possibile, fare” “Grazie al PLINIO e a ciò che esso rappresenta, tanti volontari hanno avuto la possibilità di avvicinarsi ad un concetto di emergenza che va al di fuori dell’ordinarietà” “Il PLINIO saprà essere il giusto e opportuno riferimento per tanti volontari, la giusta palestra di addestramento per i soccorritori” È già pronta la “famiglia Pliniana” h si, anche questo Plinio ha messo le sue radici. Un altro Plinio negli album dei Plinio. Nuove emozioni, sorrisi, fatiche che raccontano la vita di persone che per dieci giorni si racchiudono in una grande e speciale famiglia: la famiglia “Pliniana”. In questa famiglia si immagina, si cresce, si prova, si...si prova a mettersi in gioco senza mai tirarsi indietro, senza mai dubitare sulle proprie forze, senza mai mollare nonostante le difficoltà. Difficoltà che a volte giovano e rafforzano castelli di carta, rendendoli castelli di pietra, difficoltà che intensificano sentimenti, producendo emozioni uniche, rare. Ma il Plinio non è solo questo. Il Plinio è anche formazione, preparazione per aiutare chi ne ha la necessità. E l'aiuto vero parte da coloro che sono pronti a dare e a fare senza mai ricevere, senza mai chiedere. Le novità quest'anno non riguarderanno solo i corsi (che sono aumentati); quest'anno infatti scenderà in campo, ma di calcio questa volta, con un torneo dedicato a lui che è stato l'amico, il fratello,il collega di tutti i volontari della CRI, un ragazzo fantastico, un angelo che ha saputo rendere speciale una semplice divisa CRI...Marco!! Eh si un “goal per Marco Coppola” è una delle novità più importanti di questo Plinio 2010. Un simpatico torneo di calcetto che servirà a ricordare un piccolo grande PIONIERE!! E allora che dire più: i presupposti giusti ci sono tutti, lo staff è pronto, il campo ha spalancato i cancelli e quindi non resta che augurare al Plinio n°7 un forte in bocca al lupo!! Nancy Scognamiglio E 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I Periodico del Comitato CRI Campania speciale Plinio ‘10 pagina 9 L’opinione delle Istituzioni locali ERCOLANO: il piano di sicurezza comu- nale passa attraverso il campo Plinio n piano di prevenzione catastrofi costituisce una delle soluzioni per essere pronti, e attrezzati, e per far fronte a eventi naturali: per questo occorre scegliere soluzioni atte a fronteggiare le emergenze. “È per questa ragione che ogni amministrazione comu- Il sindaco di Ercolano nale ha il dovere di provve- Vincenzo Strazzullo dere all’aggiornamento base operativa dove mezzi puntuale dei Piani di Emered uomini saranno impegnati genza e a far sì che siano sempre funzionali perché da in simulazioni di terra e di ciò deriva la garanzia e l’effi- mare. Ritiene l’enorme lavoro che cienza delle prime forme di sarà svolto un valido struprotezione per i cittadini” esordisce il neo sindaco della mento per ottimizzare e preparare ad un’eventuale cittadina vesuviana Vinemergenza e nella percecenzo Strazzullo. zione della sicurezza colletE proprio il Comune di Ertiva quanto contribuisce colano è, da sette anni, soquesto? stenuto in questo enorme “Le simulazione preparano impegno dal vertice del lomentalmente e rendono più cale Comitato di Croce istintiva la risposta - continua Rossa Ciro Scognamiglio. e anche per questo che Erco- il Sindaco- . Fare formazione per l'emergenza è una fase lano si trasformerà, durante molto importante perché peril campo interforze, in una U mette di andare incontro a un evento con una buona preparazione. La mia esperienza in pronto soccorso mi ha insegnato l’ottimizzazione dei tempi; ciò avviene quando ciascuno sa in che modo contribuire al soccorso rendendo efficace l’intervento. Per questo motivo ci vuole una preparazione fisica e soprattutto mentale. Sicuramente nella percezione di sicurezza collettiva la prontezza e la professionalità espresse diventano rassicurazioni” Nelle emergenze la Croce Rossa è tra i primi corpi pronti a intervenire, come considera il suo ruolo e la sua presenza? “La presenza della Croce Rossa coi suoi operatori è determinante. La loro azione è fondamentale; chiedono ovviamente risorse materiali per migliorare il servizio, ma la professionalità nell’emergenza ripaga quanto investito. È dal ’95 che con la perché degli scolari aquilani, CRI si è istaurato un rapsuoi ospiti, volevano visitare porto di collaborazione. Io gli scavi e io ho deciso di acgarantisco la mia presenza costante. Come amministra- compagnarli personalmente. tori abbiamo messo a dispo- Il vero appello che voglio sizione la struttura dove sarà lanciare è quello di potenziare a ogni livello, come già allestito il campo e non ci fa la CRI, la solidarietà. Il visottrarremo dal contribuire, cesindaco Antonello Cozzoper quanto possibile, alla riuscita del campo interforze lino coadiuva me nel diffondere questo spirito, lui “Plinio”. che è non a caso anche un Come amministratore e volontario della Croce Rossa primo cittadino quanto si e anzi ha trasferito nell’attisente un volontario al servività di amministratore pubzio della collettività? “Non si è volontari per caso: blico il suo enorme bagaglio umano e professionale di voessere un volontario impelontario. gnato, e preparato, per le Arturo Avellino emergenze non è da tutti. io reputo che una persona che - come me - fa il I responsabili dei Comimedico debba avere questo tipo di aspiratati e i responsabili di zione; poi come amGruppo che volessero ministratore pubblico segnalare le attività istiancora di più. Ritengo tuzionali svolte per la che la solidarietà sia lo slogan da adottare per pubblicazione, tramite migliorare la qualità foto e articoli, sul predella vita. Stamane sente giornale possono sono stato chiamato inviare richiesta al sedal sindaco di San guente indirizzo email: Giorgio a Cremano Formazione costante nelle emergenze [email protected] ZENTI: il mio personale ha l'esperienza giusta per intervenire I semplicemente volontari. Questo è il quarto campo a cui partecipo e ogni anno mi faccio sempre più coinvolgere”. In caso di calamità le sue forze sarebbero le prime a intervenire. Quanto possono essere formative queste esperienze? ”Dirigo un corpo di polizia municipale dove l’età media è di circa 50 anni. Il personale ha l'esperienza giusta per intervenire. Le simulazioni sono utili per l’organizzazione e l’individuazione dei tempi reali ed effettivi di intervento. non è da sottovalutare, poi, che grazie alla bravura dei simulatori è come se ci si trovasse di fronte alle reazioni reali delle persone vittime di catastrofi. Nelle emergenze, pur avendo un corpo di agenti municipali altamente motivato e qualificato, gioca un ruolo importante l'interazione con la cittadinanza e con gli altri corpi di intervento. Ogni prova simulata permette questa interazione e ciascuna, per piccole varianti, è assolutamente unica. I briefing a fine operazione permettono un confronto e anche la sola osservazione dell’azione è formativa e di crescita. Che suggerimento si sente di dare per migliorare la formazione? “Bisogna migliorare la comunicazione tra le varie unità: ovviamente ciò è basilare. Una corretta trasmissione permette un intervento rapido e risolutivo. I tempi per il soccorso sono ottimizzati e materiali e mezzi vengono distribuiti secondo le reali esigenze nell’emergenza. E’ indispensabile che ognuno conosca il proprio ruolo nel soccorso in modo da sapere cosa fare … senza ostacolare le altre unità. Il soccorso non può improvvisarsi ma deve essere il risultato di sinergie di comunicazioni”. A. A. Anno I numero 0 REDAZIONE Via S. Tommaso d’Aquino 15 - 80133 Napoli tel. 08119285014 fax 0815520833 Direttore Editoriale Oreste D’Auria Direttore Responsabile Francesco Cimmino In attesa di registrazione presso il Tribunale di Napoli Ideazione, elaborazione grafica e realizzazione Francesco Cimmino Hanno collaborato: Francesco Castiello CRICAMPANIAInforma l Campo Plinio costituisce un’opportunità formativa che non si estrinseca solo nell’attività simulata e didattica. L’idea di un campo interforze costituisce un momento di scambio tra corpi militari, laici, e reparti speciali, di grande confronto. Già i singoli momenti di condivisione diventano, di per, sé formativi. ”Certo è un'esperienza eccezionale - confida il colonnello Francesco Zenti responsabile della Polizia Locale -. Mi piacerebbe, ma per impegni istituzionali non posso seguirlo come vorrei. Il valore umano risulta una delle cose più belle così come l'interazione tra le varie risorse e lo scambio di esperienze. Si crea un'atmosfera tale dove tutte le forze lavorano diventando un unico corpo e dove non esistono più differenze di divise, di grado, gruppo, appartenenza; si è i comitati provinciali pagina 10 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I Periodico del Comitato CRI Campania 20.000 euro in dono a S.Pio delle Camere La generosa inizativa del Comitato CRI di Benevento per i terremotati d’Abruzzo I l Comitato Provinciale C.R.I. di Benevento torna a L’Aquila. Ad un anno e poco più dal terribile terremoto la provincia sannita, attraverso l’ente di volontariato, si reca nuovamente in quei luoghi per donare promanibus la somma raccolta da destinare alla frazione “Castelnuovo”, del comune di San Pio Le Camere, completamente raso al suolo dal sisma. Il danaro verrà utilizzato sia per realizzare un’area verde da destinare ai bambini sia per sostenere la rinascita di un’attività commerciale. “Domani mattina (27 maggio per chi legge, ndr) alle ore undici – spiega il commissario, Anto- nella Girolamo Tarantino - io e la delegazione del Comitato Croce Rossa di Benevento saremo accolti dall’Amministrazione comunale di San Pio delle Camere per la consegna dei fondi raccolti nel Sannio per quell’area colpita dalla catastrofe. E’ una goccia nel mare, ne siamo ampiamente consapevoli, ma siamo certi che nel nostro piccolo abbiamo compiuto un grande gesto. Abbiamo scelto di finanziare la creazione del parco per garantire uno spazio gradevole e sicuro ai bambini, che sono il futuro della comunità. La scelta di sovvenzionare anche il rifiorimento di un ristorante ha radici ben precise: la frazione di Castelnuovo è piccolissima, quella era l’unica attività radicata sul territorio, quindi è giusto che riprenda il suo percorso di vita”. La delegazione ha fatto ritorno nel Sannio in serata. Chiara De Michele Per contatti e informazioni: Comitato Provinciale CRI d i Benevento Sede del Comitato Via Martiri d'Ungheria, 21 - 82100 Benevento Uffici amministrativi Tel. 0824/314846 Fax 0824/314863 E-mail: [email protected] CRI AVELLINO Il personale della Croce Rossa in servizio per il Giro d’Italia e per l’esercitazione “Irpinia 30” Nuova sede a Circello partito, il 10 aprile scorso, contemporaneamente nei comuni di Benevento, Telese, San Leucio e Circello il corso per Aspiranti volontari C.R.I. Otto saranno gli incontri cui parteciperanno gli iscritti ed a metà percorso potranno già scegliere a quale componente volontaristica aderire. I corsi, naturalmente, saranno tenuti da personale altamente qualificato al fine di garantire una preparazione adeguata ai neo-volontari. “La vera novità – spiega il commissario provinciale, dott.sa Antonella Girolamo Tarantino - è rappresentata dall’apertura della sede di Circello, paese dell’alto Tammaro. Abbiamo scelto quella località proprio per avvicinare anche i siti più lontani della provincia sannita alla realtà della Croce Rossa, fornendo loro il nostro sostegno socio-sanitario. Devo dire che il gran numero di adesioni non fa altro che spronarci a fare sempre di più. Agli aspiranti volontari auguro di effettuare un percorso gratificante all’ombra dei sette principi che contraddistinguono l’operato del nostro ente: umanità, neutralità, imparzialità, indipendenza, volontariato, unità e universalità. Buon lavoro a tutti” . CDM È A nche la Croce Rossa della provincia di Avellino presieduta dal commissario, dottoressa Anna Amelio, ha dato il suo importante e qualificato supporto con uomini e mezzi, in vista del giro d’Italia che ha attraversato la città di Avellino lo scorso 18 maggio. Dopo alcune riunioni relative alla convocazione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presiedute dal Prefetto di Avellino, il delegato per la protezione civile del comitato provinciale Cri di Avellino, Clemente Meccariello, insieme ai delegati per la protezione civile delle associazioni di volontariato e ai vertici elle forze dell’ordine, ha garantito la presenza di circa trenta unita’ Il Comitato di Avellino ha garantito la presenza di circa trenta unita’ della Croce Rossa Italiana per i servizi di supporto alle forze dell’ordine e di primo soccorso in relazione al Giro d’Italia della Croce Rossa Italiana per i servizi di supporto alle forze dell’ordine e di primo soccorso in relazione al Giro d’Italia. Sempre il responsabile provinciale per la Protezione Civile della Croce Rossa di Avellino, ha avuto l’incarico da parte del responsabile dell’amministrazione provinciale di Avellino, di coordinare, l’esercitazione denominata “Irpinia 30” che si terrà in Irpinia il prossimo mese di Novembre, insieme a due rappresentanti provinciali delle associazioni di volontariato. Anche in quella occasione il personale della Croce Rossa Italiana sarà applicato in un posto medico avanzato e di supporto territoriale. Salvatore Pignataro speciale “Vesuvio” ERCOLANO: giornata della gioventù sul vulcano S Numero 0 Anno abato 8 maggio il Cardinale Sepe ha incontrato i giovani, speranza del futuro, delle comunità parrocchiali della Diocesi di Napoli sul Vesuvio per la giornata Diocesana della Gioventù. Il commissario Ciro Scognamiglio ci racconta che questo è il secondo anno che Ercolano accoglie la manifestazione fortemente voluta dal nostro Cardinale: il 14 settembre dell’anno scorso un’effige della Madonna del Vesuvio, la cui icona originale è conservata a via Etna a Torre del Greco, è stata posta vicino al luogo del raduno a quota 800. Il Cardinale Sepe ha scelto il Vesuvio perché sovrasta Napoli e così la Madonna potrà guardare I Periodico del Comitato CRI Campania Quest’anno il tema portante dell’incontro rivolto ai ragazzi era “Siate seminatori di speranza” e proteggere la nostra città stesa ai suoi piedi. Il raduno di quest’anno è stato organizzato dall’equipe pastorale giovanile e don Pasquale Incoronato ha sottolineato che i giovani partecipanti per un pomeriggio hanno abbandonato playstation e computer per percorrere tutti insieme circa un chilometro e mezzo e incontrare e pregare la Madre di Dio, alla quale è dedicato tutto il mese di maggio. Quest’anno il tema portante dell’incontro rivolto ai ragazzi presenti è “Siate seminatori di S. GIORGIO A CREMANO: uno spettacolo al circo Orfei per l’ospedale di Haiti l giorno 29 aprile scorso i gestori del Circo Rinaldo Orfei, i circensi Aldo e Dario Martini, in collaborazione con i Volontari del Soccorso di San Giorgio a Cremano, hanno organizzato l'iniziativa "Circo Orfei per Haiti". Sono stati, infatti, allestiti due spettacoli, uno alle 17.00 e l'altro alle 21.00, a un prezzo speciale per l'occasione (€ 5,00) che hanno permesso di raccogliere un totale di € 500,00 donati poi alla Croce Rossa Italiana per la ricostruzione di un ospedale ad Haiti. Presenti circa 20 VV.D.S. impiegati come Rappresentanza e come Assistenza Sanitaria, con postazioni sia all'interno del circo tra la platea che fuori con un'ambu- I lanza. Il commissario della CRI di Napoli, Paolo Monorchio, ha avuto parole di grande affetto e apprezzamento per la lodevole iniziativa posta in essere dalla famiglia Orfei. Ha coordinato l’intera attività Patrizia Salines Commissario VV.D.S. di San Giorgio a Cremano, con l’appoggio dei volontari Mariano Punzo, Azzurra Calatè, Virginia Ambrosanio, Mario Cirello, Giovanni Torelli, Arturo Lebano, Iolanda Prota, Marina Loffredo, Francesca Tumino, Claudia Vasaturo, Vincenzo Petillo, Mariarosaria Scognamiglio, Andrea Esposito, Federica Berruto ed Elio Bruno. Michele Errichiello pagina 11 La Cri di Ercolano ha assicurato tutta l’assistenza necessaria agli astanti insieme alle altre associazioni presenti speranza”. Tantissimi giovani provenienti da tutti i quartieri di Napoli, da Ercolano e Pompei hanno risposto all’appello e nell’attesa che cominciasse la santa Messa officiata dal cardinale Sepe, hanno rallegrato il pomeriggio con il loro entusiasmo. La Cri di Ercolano ha assicurato tutta l’assistenza necessaria agli astanti insieme alle altre associazioni presenti e alle forze dell’ordine, Carabinieri, Finanza e Vigili Urbani. Patrizia Piga CERCOLA: inaugurato il primo corso per Volontari del Soccorso In alto il direttore del Corso Giovanni Iacomino, Commissario provinciale VVdS con Lara Argentato. In basso i futuri VVdS del Gruppo di Cercola CRICAMPANIAInforma 3 giu. / 2 ago. 2010 i gruppi e le componenti pagina 12 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I Periodico del Comitato CRI Campania IIVV: l’addestramento dei soldati del 2°FOD nel primo soccorso e nel BLS L’iniziativa rappresenta un fattivo esempio di sinergia tra le Istituzioni che, mettendo a disposizione le rispettive esperienze e competenze, concorrono ad un avveduto contenimento delle spese per l’addestramento dei singoli operatori l 26 e 27 maggio scorsi presso la “Caserma Cavalleri” di San Giorgio a Cremano, sede del 2° Comando delle Forze Operative di Difesa di San Giorgio a Cremano, comando di vertice del centro sud Italia e isole, comandato dal generale di Corpo d’Armata Francesco Tarricone, nell’ambito del protocollo di intesa con il Comitato Provinciale di Napoli della Croce Rossa Italiana, si è svolto il corso di primo soccorso e quello di BLS. Il Protocollo di Intesa è volto a disciplinare i rapporti tra le due Istituzioni nell’ambito della formazione del personale militare per il trattamento delle urgenze sanitarie nei vari scenari operativi “war” e “no war”, quali manovre di rianimazione cardio polmonari, trattamento pre ospedaliero delle lesioni traumatiche, ecc. Il tutto si concretizza con corsi che gli specialisti della Croce Rossa si impegnano a svolgere a titolo gratuito, nella “Caserma Cavalleri”, secondo un calendario concordato. Tale iniziativa è sicuramente un fattivo esempio di sinergia tra le Istituzioni che, mettendo a disposizione le rispettive esperienze e competenze, concorrono ad un avveduto contenimento delle spese, per il loro funzionamento. In particolar modo, questo corso è stato tenuto, per la prima volta, dal corpo delle infermiere ausiliare volontarie della CRI. Le istruttrici, monitrici, del corso sono state: Sorella Gabriella Azzinnari (Capitano ed ex Ispettrice Provinciale di Napoli), Sorella Rosaria Musella (Capitano ed ex Ispettrice Provinciale di Napoli) e Sorella Aurora De Rosa (Sottotenente ed attuale Capo gruppo Provinciale di Napoli) che hanno abilitato trenta soldati, tra Ufficiali e Sottufficiali dell’Esercito. Luigi I INTERVISTE: le II VV impegnate nel progetto “Ho ammirazione per la vita militare” C he cosa vi ha spinto a far parte dell’organizzazione del Corpo Infermiere Volontarie della CRI? “Mi piaceva l’ambito militare, fare un qualcosa di diverso rispetto alla mia professione di medico (Azzinnari)”. “Sono figlia di un militare, che faceva servizio in una caserma dell’Esercito qui a Napoli, ho un’ammirazione per la vita militare, ho un’attitudine a dare come temperamento e carattere, una sorta di missione che è il filone portante della mia vita, dove la CRI si inserisce appieno (Musella)”. “Anch’io sono figlia di un militare, sono nata in una caserma qui a Napoli, le mie motivazioni sono state l’amore per il prossimo, l’ordine e la disciplina, principi che nonostante l’epoca attuale nella CRI sono ancora sentiti (De Rosa).” Quali sono i vostri compiti nell’ambito dell’organizzazione della CRI e che tipo di professionalità avete acquisito? “La gestione delle risorse umane, poi ho delle specifiche competenze pro- Un edificio crollò di mattina riori vittime il gruppo ha verso le 8, provocando la fatto ritorno in sede a tarda morte di una donna polacca sera (n.m.) e il ferimento di tre persone. La palazzina situata in via Gianturco era inagibile e, in seguito a un’ordinanza del Comune del 2003, era stata sgomberata per il pericolo di crolli. I volontari CRI sono intervera gli interventi della nuti per verificare, grazie all’elevato addestramento Sezione Cinofili della CRI di partico- dei cani, se persone ancora vive si trovavano sotto le lare impegno si è mostrato quello effettuato in occasione macerie. Dopo un’intera giornata a didel crollo di un palazzo avsposizione delle autorità ed venuto a Napoli, zona Poggioreale, lo scorso 24 aprile. esclusa la presenza di ulte- T prio perché sono un medico specializzata in chirurgia vascolare (Azzinnari)”. “Ho fatto l’Ispettrice Provinciale a Napoli, sono una Monitrice e Capo Monitori, veniamo utilizzate nell’ambito della CRI in base alle esperienze di vita di ognuna di noi, ho varie esperienze operative fatte come ad esempio il terremoto dell’Irpinia (Musella)”. “Ho varie esperienze all’interno del percorso della CRI e del territorio, sono una Monitrice ed attualmente sono il Capo gruppo Provinciale di Napoli (De Rosa).” Nell’ambito del Protocollo d’Intesa con le Forze Armate cosa pensate del vostro contributo? “E’ un atto dovuto, credo che in questa parola si racchiuda tutto (Azzinnari)”. “Anch’io credo che sia un atto dovuto, da il senso della corrispondenza del mutuo intervento (Musella)”. “Esiste un eccellente lavoro di collaborazione tra il personale della CRI e quello dell’Esercito Italiano, che contraddistingue proprio le due istituzioni (De Rosa).” (L.U.) Il migliore amico dell’uomo! 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I i gruppi e i comitati locali Periodico del Comitato CRI Campania pagina 13 La festa gioiosa con l’ANFFAS BREVI I l 10 maggio, alle ore 17 presso piazzale de Lauziedes, è atterrato un elicottero con a bordo la statua della Madonna di Fatima. La CRI di Portici (guidata dal Commissario Mimmo Monte) espletava il servizio di assistenza sanitaria con 15 volontari e 2 mezzi di supporto effettuando vari interventi. I l giorno 02 maggio il locale Comitato CRI di Portici è stato impegnato nella processione del santo patrono. Sono stati impiegati 50 volontari, 4 ambulanze e 2 mezzi per trasporto disabili. Durante la giornata sono stati effettuati circa 60 interventi di cui 5 hanno richiesto l'ospedalizzazione. Inoltre l’impiego della nuovissima ambulanza di tipo A, donata dall'amministrazione comunale, ha consentito di effettuare 5 interventi particolarmente impegnativi. Un ringraziamento particolare va ai volontari del Comitato Locale di Pompei che hanno collaborato alla riuscita dell’evento. I l Comune di Portici ha donato alla CRI numeroso materiale a seguito di vari sequestri. In totale sono stati catalogati 14.000 pezzi di merce di vario genere da utilizzare per beneficenza. L’IMPEGNO SUL CAMPO DEI VVDS DI MUGNANO l primo impegno di ogni volontario della CRI è certamente quello di offrire un aiuto alle persone che, per circostanze diverse, hanno bisogno di maggiori attenzioni e sensibilità. Il gruppo VdS di Mugnano è impegnato in questa direzione da tempo e su più fronti. Con risultati soddisfacenti e spesso encomiabili. Di particolare interesse è stata ad esempio la giornata passata in compagnia degli ospiti del centro ANFFAS Onlus di Liveri, vicino Nola. I Volontari di Mugnano , con il loro Commissario Giuseppe Amoruso in prima linea, aiutati dai Gruppi Giovanili di Pollena e Sant’Anastasia hanno reso indimentica- I bile la giornata passata con i piccoli ospiti del centro ANFFAS Onlus di Liveri, vicino Nola. La sig.ra Di Martino, operatrice del centro, aveva chiesto la partecipazione della Croce Rossa per regalare una giornata speciale agli ospiti della struttura affetti da disabilità intellettiva e relazionale ed alle loro famiglie. Doveva essere una festa ed una festa è stata, gioiosa, chiassosa, spensierata, con gli ospiti del centro assoluti protagonisti…il giorno 15 febbraio VdS e Pionieri sono riusciti a coinvolgere in una serata di grande divertimento non solo gli ospiti, ma anche l’intera equipe che opera quotidianamente nel centro. Il commissario Amoruso La Croce Rossa ha regalato una giornata speciale agli ospiti della struttura affetti da disabilità intellettiva e relazionale ed alle loro famiglie ha commentato la lettera di ringraziamento ricevuta dalla dott.ssa Rosa Romano, assistente so- ciale della struttura, che si è dichiarata entusiasta del lavoro svolto e dell’impegno profuso dai volontari della Croce Rossa: "lavorare a stretto contatto con questa realtà di diversità sociale è stata per noi tutti un’occasione di riflessione , di approfondimento e soprattutto la conferma di aver intrapreso un percorso difficile, ma ricco di soddisfazioni ". Patrizia Piga Al Suor Orsola discussa una tesi di Laurea sulla CRI dal titolo: “Tecniche della Comunicazione Pubblicitaria non profit” Da 150 anni in prima linea I l 24 aprile, nell’Aula Magna dell’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, la VdS del gruppo di Mugnano, Maria Rosaria Lumiere ha discusso la sua tesi di Laurea “Tecniche della Comunicazione Pubblicitaria non profit” e l’oggetto della sua discussione è stata proprio la Croce Rossa. Quando il “prodotto” da pubblicizzare non è un “prodotto tradizionale” ma una tematica sociale con l’obbiettivo di sensibilizzare l’opinione p u b LA NEO DOTTORESSA blica alMaria Rosaria Lulora si miere parla di pub- blicità non profit, e la VdS Maria Rosaria aveva già pronto l’esempio più calzante e vicino al suo cuore per la sua Tesi di laurea: chi da 150 anni è in prima linea emblema del primo soccorso? chi ha collezionato medaglie d’oro al valore e meriti civili ? chi da sempre comunica il suo messaggio di pace attraverso i suoi simboli universali? La Croce Rossa da sempre svolge la sua opera nella discrezione e i suoi spots pubblicitari seguono questo stile, non durano mai più di 30/ 60 secondi e non sono mai invasivi … poche parole mirate al cuore della gente “La Croce Rossa di oggi è la Croce Rossa di domani”. Il filmato rigorosamente in bianco e nero - che ha accompagnato e, a tratti, preso il posto della sua esposizione - ripercorreva 140 anni di Croce Rossa Italiana attraverso i documenti d’epoca e ha regalato ai volontari presenti, il Dottore Monorchio, figura carismatica della Croce Rossa di oggi e, volontario fra i volontari, Giuseppe Amoruso Commissario VVdS di Mugnano e i suoi colleghi intervenuti numerosi per condividere con lei questo giorno speciale, un momento di grande partecipazione e commozione manifestato con un caloroso applauso che ha sottolineato le parole che concludevano il documentario: ”E' cambiato tutto, gli uomini, i mezzi, ma non lo spirito e gli ideali condivisi!”. Alla neo dottoressa vanno gli auguri di tutti i volontari e i ringraziamenti per aver resa nota in maniera “didattica” l’opera della Croce Rossa ai presenti. Un piccolo seme che potrebbe germogliare perché la Croce Rossa è fatta dalla “gente comune per la gente comune” come ha ricordato Maria Rosaria Lumiere durante la sua discussione. Pa. Pi. CRICAMPANIAInforma CRI PORTICI le altre Istituzioni pagina 14 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I Periodico del Comitato CRI Campania Quest’anno l’Arma avrà un ruolo preminente durante “Plinio 2010” partecipando a corsi e simulazioni Carabinieri: presidio di Protezione ’idea che è spesso associata al lavoro svolto dai Carabinieri è quella di contrasto alle attività delinquenziali. Ebbene, oltre questo aspetto risaputo ve ne è un altro non sempre messo in evidenza dai mezzi di informazione e che comunque è altrettanto importante e indispensabile in caso di emergenza: l’impegno dell’Arma quale componente dell’apparato nazionale di protezione civile. Dal colloquio col nuovo comandante provinciale di Napoli, Col. Mario Cinque, emergono curiosità e particolari che dimostrano quanto inciso e determinante sia, in tale direzione, l’impiego degli uomini della quarta forza armata del Paese. Colonnello in che modo, anche dal punto di vista istituzionale, l’Arma interviene nel sistema della protezione civile? L Nell’ambito del sistema nazionale della protezione civile, l’Arma dei Carabinieri svolge un ruolo particolarmente significativo che ha il suo punto di forza nella capillare presenza di presidi sul territorio. Infatti, in situazioni conseguenti a calamità di qualsiasi natura, l’Arma può contare, sin dalle prime fasi dell’emergenza, sulla possibilità di un immediato intervento e soccorso sui luoghi del disastro, anche i più remoti. A questo si aggiunge la capacità di fornire tempestive informazioni e valutazioni circa l’entità e la tipologia di danni a persone e cose, sul funzionamento e l’efficienza delle strutture locali deputate all’assistenza e soccorso delle popolazioni colpite. I mezzi radio dell’Arma, possono inoltre supplire eventuali criticità o collassi dei sistemi di comunicazione della rete pubblica, integrandoli o - nei casi più gravi o da luoghi particolari - sostituendoli del tutto. In altre parole, la funzione assolta dai Carabinieri in questo settore trova un’immediata corrispondenza con la più generale “mis Civile sul territorio sione” dell’Arma per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Quali sono le risorse dell’Arma in concreto impiegabili per esigenze di protezione civile? Come ho già in parte evidenziato, per l’assolvimento di tali compiti Nell’ambito del sistema nazionale della protezione civile, l’Arma dei Carabinieri svolge un ruolo particolarmente significativo che ha il suo punto di forza nella capillare presenza di presidi sul territorio l’Arma conta prima di tutto sui comandi presenti sul territorio. Infatti, proprio le Stazioni, insieme a Tenenze e Compagnie, provvedono all’immediata diramazione dei segnali di allarme e all’approntamento delle prime misure di sicurezza. In pratica, le Stazioni Carabinieri, specie dove costituiscono l’unico presidio operativo dello Stato sul territorio, concorrono a delimitare le aree colpite e provvedono al primo rilevamento dei danni, utilizzando - quando necessario - il concorso degli elicot- teri per la ricognizione aerea. Inoltre, sempre le Stazioni sono deputate a fornire informazioni e valutazione circa l’entità dei danni e la situazione della viabilità, nonché a segnalare aree utilizzabili per i posti di raccolta feriti e per il concentramento delle unità di soccorso. A questo si aggiunge chiaramente il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica con servizi di prevenzione e repressione della criminalità (antisciacallaggio). Inoltre, in caso di emergenza si può contare sull’attivazione dei “Reparti di Soccorso” dei Battaglioni Carabinieri. Tali unità concorrono a garantire il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica, in supporto all’Arma territoriale, prestano il primo soccorso alle popolazioni nei limiti delle risorse disponibili ed in attesa dell’intervento degli organi di protezione INCARICHI - Il Col. Mario Cinque è stato dal 1985 al 1986, Comandante di Plotone presso la Scuola Allievi Sottufficiali Carabinieri di Firenze; dal 1986 al 1988, Comandante di Plotone Allievi presso l’Accademia Militare di Modena; dal 1988 al 1991, Comandante della Compagnia Carabinieri di Bracciano (RM); dal 1991 al 1993, Comandante della Compagnia Carabinieri di Gravina di Catania (CT); dal 1993 al 1998, Comandante di Sezione Anticrimine di Catania del Raggruppamento Operativo Speciale e in altri incarichi presso il R.O.S.; dal 1998 al 2000, Ufficiale addetto e poi Capo Sezione dell’Ufficio Operazioni del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri; dal 2000 al 2003, Aiutante di Campo del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri; dal 2003 al 2005, Comandante del Reparto Territoriale di Frascati (RM); dal 2005 al 2006, Capo Sala Operativa del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri; dal novembre 2006 a settembre 2009, Comandante del Reggimento Corazzieri ed Aiutante di Campo del Presidente della Repubblica; dal 5 ottobre 2009, Comandante del Comando Provinciale Carabinieri di Napoli. civile. I n fine, nell’amb i t o CARABINIERI: IL COMANDANTE d e l R a g Il Col. Mario Cinque dal 5 ottobre gruppa2009 al vertice del Comando m e n t o Provinciale Carabinieri di Carabinieri Napoli Investigazioni CoScientifiche, viene manapprontato, all’emerd a n t i genza, il “Nucleo di Inter- provinciali partecipano al vento Carabinieri per Centro Coordinamento l’Identificazione di Vittime Soccorso (C.C.S.), masdi Disastri” (NIVD). simo organo di coordinamento delle attività di Quanto incide, in caso di Protezione Civile a livello emergenza, una buon co- provinciale e i Comandanti ordinamento delle varie di Compagnia e di Stacomponenti della prote- zione prendono parte ai zione civile? Centri Operativi Misti (C.O.M.), che operano sul In casi di emergenza, un territorio di più comuni in buon coordinamento delle supporto all’attività dei attività e dei soccorsi è as- sindaci. solutamente necessario. A questo fine, gli organi del sistema della Protezione Cosa possiamo dire sulCivile possono contare su l’impegno e l’attività procedure e modalità orga- della CRI nella protenizzative collaudatissime. zione civile? Anche l’Arma dei Carabinieri fornisce un suo con- La CRI svolge un ruolo di tributo per il miglior primissimo piano per l’ef“coordinamento” di tutte le ficienza del sistema nazioattività. A tal fine la Sala nale di protezione civile. Operativa del Comando Le professionalità espresse Generale riceve informa- dalla CRI e la connotazioni dai Comandi territo- zione su base volontaria riali e a sua volta informa del contributo di migliaia tempestivamente la “Sala di persone costituiscono Situazione Italia” del Di- una risorsa ineguagliabile. partimento di protezione Le esperienze maturate, sia civile. in campo nazionale, sia L’Arma, inoltre, garantisce all’estero lo hanno ampiala propria presenza a tutti i mente dimostrato! livelli tecnici decisionali Francesco Cimmino del servizio di protezione civile. Inoltre, a livello locale i 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I Periodico del Comitato CRI Campania il 2°Com. FOD pagina 15 Le missioni di peace-keeping dell’Esercito Italiano Sarajevo,dicembre 1995: l’arrivo della Garibaldi l 21 novembre 1995, l'Accordo di Dayton, o più precisamente il General Framework Agreement for Peace (GFAP), che fu stipulato nella base aerea di Dayton, Ohio (USA), mise la parola fine alla guerra civile jugoslava. L'accordo prevedeva il passaggio, o meglio il ritorno, della Slavonia Orientale alla Croazia, appartenente fino alla fine della guerra alla Serbia. Venne riconosciuta ufficialmente la presenza in Bosnia Erzegovina di due entità ben definite: la Federazione croatomusulmana che detiene il 51% del territorio bosniaco e la Repubblica Srpska (49%). Altra voce importante di questo accordo è la possibilità dei profughi di fare ritorno presso i propri paesi di origine. Vengono facilitate e privilegiate anche le possibilità di cooperazione tra gli stati che sottoscrissero l'accordo. Per dare pratica attuazione a I detto accordo, la NATO, su mandato ONU, dispiegò oltre 60.000 uomini su tutto il territorio della Bosnia a tutela e salvaguardia della corretta applicazione delle clausole del trattato. In tale contesto, il 19 dicembre 1995 iniziava in Bosnia – Herzegovina e, contestualmente, in tale data, veniva immesso a Sarajevo il primo gruppo di militari della brigata “Garibaldi” che nei giorni a seguire costituiranno un contingente di oltre 2100 uomini a cui verranno affidate, nell’ambito del settore di competenza Nord della Divisione a guida francese, due dei quartieri della capitale bosniaca più pericolosi: Vogosca e Grbavica. Non da ultimo è da evidenziare che nel settore italiano insisteva anche la “capitale” della repubblica SRPSKA di Bosnia - Herzegovina : Pale. In un mese avviene il completo di- spiegamento delle unità italiane e l’assunzione del settore di responsabilità assegnato. Ma l’ingresso nel teatro Operativo come avvenne? La marcia della Garibaldi verso Sarajevo inizio il 19 dicembre 1994, nonostante fosse stata ostacolata dal mare mosso, dal maltempo, da ordini e contrordini dei comandi Nato con lo sbarco nel porto di Ploce, in Croazia, con sole due ore di ritardo sulla tabella di marcia. Alle 15, dopo circa 43 ore di navigazione, la nave anfibia San Giorgio con a bordo il primo scaglione di uomini della Brigata Garibaldi attraccò al porto di Ploce e pochi minuti dopo iniziarono le operazioni di sbarco sotto il controllo di due ufficiali francesi. Le operazioni di sbarco dei materiali e dei mezzi durarono ben 12 ore. Complessivamente furono scaricati circa 150 mezzi tra veicoli multiruolo pro- tetti, autocarri con rimorchi, camion, container, autobotti e cucine da campo. I primi 212 soldati italiani si mossero da Ploce all' alba del 20 dicembre per affrontare un lungo tragitto, circa 250 chilometri, fino a Sarajevo lungo la strada E 73 che costeggia il fiume Neretva. Il percorso si snodava lungo una serie di centri abitati tutti toccati dalla guerra, lungo un itinerario di morte e distruzione: Zapljina, Mostar, Jablaniza. Il convoglio dopo circa 12 ore dall' inizio del viaggio arriverà a Sarajevo. I militari della Garibaldi si acquartiereranno al Park Hotel a Vogosca, sobborgo controllato dai serbo bosniaci, a circa sette chilometri a nord est di Sarajevo. Dal giorno seguente inizieranno la loro attività di pattugliamento e interdizione tra le forze serbe e bosniache, in attesa dell' arrivo degli altri scaglioni del contingente. Giulio Carletti CARINOLA: intitolazione dello stadio al S.Ten. Pezzulo ivrò nelle ali della pace, nello Sguardo di bambini affamati nel vento ribelle del Tricolore” è questo l’intestazione della targa scoperta dalla Signora. Maria D’Agostino Pezzulo nella cerimonia di inaugurazione ed intitolazione dello Stadio di Carinola, un bel paesino dall’alto casertano, al marito Sottotenente Giovanni Pezzulo, caduto nel febbraio del 2008 in Afghanistan in seguito ad un attentato dei Talebani mentre era impegnato in attività di distribuzione viveri e vestiario della popolazione nella valle di Uzeebin. Il Sottotenente pur essendo effettivo al CIMIC GROUP SOUTH di Motta Livenza in provincia di Treviso, in quel periodo faceva parte del nostro Contingente che operava appunto in Afghanistan. Una cerimonia, composta e sobria, pur nella solennità che la particolare situazione richiedeva, in quanto per tutti si trattava del loro Giovanni un parente un amico, che era partito alcuni lustri fa per diventare un Sottufficiale dell’Esercito Italiano e che ora veniva giustamente ricordato da Eroe, come tutti coloro che rischiano la vita e che a volte purtroppo cadono, nell’adempimento del loro dovere. Una sinergica collaborazione tra gli uomini dell’Esercito e l’Amministrazione locale rappresentata da Carlo Ceraldi in veste di Coordinatore, assistito da un valente staff, ha fatto si che l’Evento riuscisse nel migliore dei modi Molte le autorità civili presenti: tra i V primi il Prefetto di Caserta Ezio Monaco, politici e sindaci dei comuni viciniori, mentre l’Istituzione Militare è stata rappresentata al top dall Capo di S.M. dell'Esercito Giuseppe Valotto accompagnato dal Comandante del 2°FOD Generale di Corpo d'Armata Francesco TARRICONE e tutti gli Ufficiali Generali che a vario titolo comandano Reparti o Enti militari in L’ufficiale morì nel febbraio del 2008 in Afghanistan in seguito ad un attentato dei Talebani mentre era impegnato in attività di distribuzione viveri e vestiario della popolazione nella valle di Uzeebin Campania. La presenza del Generale Valotto è ulteriore dimostrazione della vicinanza della famiglia Esercito ai congiunti dei caduti, non solo quando tutti i riflettori sono accesi nei tristissimi momenti dei funerali, ma specialmente poi, nei mesi e negli anni a seguire dove ancora di più per i congiunti, si sente la mancanza di chi non c’è più. La cerimonia è iniziata in mattinata con la S.Messa presso il Duomo di Carinola officiata dal Cappellano militare Gabriele Teti; è proseguita poi con la deposizione della corona di alloro presso il monumento ai caduti del comune antistante il Duomo . “Non potevo mancare a questa cerimonia, ero assente a quella di Oderzo per motivi Istituzionali - ha dichiarato il Gen Giuseppe Valotto mettendo nel suo discorso in evidenza il sacrificio dei tanti soldati che in missione di pace “adempiono al loro dovere in maniera encomiabile”. La Signora. Pezzulo ha ringraziato poi commossa tutti gli intervenuti, ricordando il forte legame che Lei e Giovanni avevano con la Cittadina Casertana. Infine il Primo Cittadino Gennaro Mannillo ha reso noto a tutti come l’intitolazione dello Stadio al Sottotenente Giovanni Pezzulo sia stata una espressa richiesta della figlia Giusy: “papà sarebbe stato sicuramente molto contento perché era uno sportivo e poi perchè lo sport è simbolo di gioia e di vita, praticato principalmente dai giovani che sono certamente i più assidui frequentatori dello Stadio e quindi si ricorderanno sempre del loro concittadino Eroe”. Inoltre il sindaco con evidente commozione ha ricordato i funerali in Oderzo il 19 febbraio del 2008 ove egli partecipò in qualità di vice sindaco dell’allora amministrazione di Biasio. Il tutto si è concluso nel pomeriggio alla villa di Casanova, con concerto della banda di Fondi in onore del Sottenente Pezzulo e la consegna di una targa ricordo celebrativa del giorno della memoria a tutti i militari residenti in Carinola, che hanno prestato servizio nei Contingenti all’Estero. Luigi Masiello Lo stemma della “Acqui” CRICAMPANIAInforma Vivrò nelle ali della Pace pagine a cura di Luigi Masiello il 2°Com. FOD pagina 16 3 giu. / 2 ago. 2010 Numero 0 Anno I Periodico del Comitato CRI Campania LE FORZE DI PACE: nuovo processo di adeguamento dello strumento militare “DIVISIONE ACQUI”: UN COMANDO PER L’UNIONE EUROPEA LE ORIGINI e la storia L a “Divisione Acqui" trae le sue origini dal “Reggimento Des Portes” (1703), nome del suo fondatore Colonnello Giovanni Ludovico Des Portes, il reparto fu alimentato da soldati stranieri per poter dare linfa all’Esercito Piemontese, successivamente divenne “Reggimento piemontese cattolico”, proclamato da Carlo Emanuele III. Nel corso degli anni passerà ad avere diverse denominazioni, nel 1796 sarà chiamato “Reggimento Alessandria” dove accrebbe il numero dei suoi effettivi ed estese il reclutamento alle province piemontesi. Sciolto nel 1821 e ricostituito nel 1832 con la nuova denominazione di “Brigata Acqui”. Nuovamente sciolta nel 1871 si è ricostituita nel 1881 per essere disciolta nel 1926. Nel 1938, fu ricostituita con la denominazione di “Divisione fanteria da montagna Acqui”, inquadrando alle sue dipendenze il 17° e 18° reggimento di fanteria, il 33° reggimento di artiglieria, dal 1940 la 18^ Legione CC. NN. d’assalto e dal 1941 il 317° reggimento fanteria. Durante la II Guerra Mondiale l'eroica decisione di rifiutare la resa contro le truppe tedesche, nell'isola greca di Cefalonia, costò la vita a molti soldati e valse alla Divisione la Medaglia d'Oro al Valor Militare. Ricostituita come “Brigata motorizzata Acqui” nel 1975 fu designata quale Forza di Pronto Intervento per le esigenze di pubbliche calamità fino allo scioglimento del 1991, nello stesso anno divenne la “3^ Divisione Celere” con sede in Milano ed affiliata al Corpo di Reazione Rapida della Nato. Nel 2001, a seguito della costituzione del NATO RAPID DEPLOYABLE CORPS Italiano (NRDCIT) in Solbiate Olona, venne trasferita in San Giorgio a Cremano e nel 2002 assunse la definitiva denominazione di “Divisione Acqui”. Nella nuova sede partenopea ha partecipato a impegnative e numerose attività addestrative, in Italia e all'estero, in oltre gli effettivi del Comando Divisione hanno una consolidata esperienza in operazioni all’estero, in particolare nei teatri operativi di Iraq, Afghanistan, Libano e dell'area balcanica. Luigi Usai seguito del mutato scenario operativo, lo Stato Maggiore della Difesa ha iniziato un processo di adeguamento dello strumento militare. In particolare, l'esigenza di far fronte con efficacia e tempestività alle moderne minacce globali - terrorismo, armi di distruzione di massa, instabilità regionali - dove peraltro viene previsto un maggiore coinvolgimento della Comunità Europea, ha suggerito la realizzazione in seno allo strumento militare italiano di Comandi di contingenza interforze a livello divisionale in grado di assumere in Teatro Operativo il ruolo interforze di “Joint Task Force Headquarters” (IT JTF HQ), o nel caso di impiego europeo European Force Headquarters (EUFHQ IT).Lo Stato Maggiore della Difesa ha definito che il Comando della Divisione “Acqui” potrà costituire l’ossatura sia del Joint Task Force Headquarters italiano che dell’Europeo Force Headquarters. L’”Acqui”, comandata dal generale di Divisione Vincenzo Santo, attualmente è chiamata ad operare su tre Linee Operative: NATO/ nazionale / europea. A livello nazionale dipende gerarchicamente dal 2° Comando delle Forze Operative di Difesa di San Giorgio a Cremano, guidato dal generale di Corpo d’Armata Francesco Tarricone, mentre a livello Nato da anni opera e si esercita con il Comando di Reazione Rapida della Nato - Allied Rapid Reaction Corps ARRC, di stanza in Germania. A livello europeo la “Divisione Acqui” ha svolto negli ultimi anni delle esercitazioni (nel 2008 la EVROPI, nel 2009 la MILEX e nel 2010 la MOLE PIT) dove gli obiettivi sono stati quelli di indottrinare il proprio personale sugli aspetti peculiari dell’Unione Europea, quali la Politica Europea di Sicurezza (PESC), la Politica Europea di Difesa (PESD), ed, in particolar modo sui concetti, e le procedure per la gestione di una crisi che, nel quadro delle missioni di “Petersberg”, può prevedere anche il ricorso alla A forza militare per conseguire la separazione delle parti in conflitto. Il Comando Divisione “Acqui” potrà costituire, per l’ Italia, il nucleo centrale del primo Comando Multinazionale ed Interforze (EU-FHQ) che, oltre al personale dell’Esercito, si avvarrà temi quali la ricostruzione di infrastrutture vitali, il miglioramento delle condizioni di vita nei campi profughi, la separazione delle parti belligeranti. Lo sviluppo delle esercitazioni ha portato a pianificare gli aspetti strategici dell’Operazione, attraverso la ste- anche del contributo della Marina, dell’Aeronautica, dei Carabinieri e di personale straniero per la costituzione di un Comando Divisionale Nazionale, il tutto con la supervisione dello Stato Maggiore della Difesa e del Comando Operativo di Vertice Interforze di Roma. Le esercitazioni già svolte sono state così un banco di prova per lo sviluppo dei concetti operativi del costituendo Esercito Europeo e mirano a produrre un importante accrescimento professionale per gli assetti militari, destinati ad operazioni di questo tipo. Infatti le varie esercitazioni hanno simulato l’intervento della Unione Europea in un eventuale paese, a seguito di una risoluzione delle Nazioni Unite, per contribuire a stabilizzare la situazione, evitare una ripresa delle ostilità e ripristinare le condizioni di sicurezza tramite una combinazione di compiti umanitari e di “peace support”, trattando sura del Conops (Concept of operations). Tale attività è stata la dimostrazione pratica della Full operational capability (Foc), ovvero della capacità da parte della Difesa italiana di condurre operazioni militari a guida europea a livello strategico. In conclusione, il Comando Divisione “Acqui” è pienamente coinvolto nel processo di modernizzazione e trasformazione delle Forze Armate avviato sulla spinta dei mutati scenari internazionali per rivestire il nuovo ruolo oggi richiesto per una piena interazione anche nel contesto dell’Unione Europea. Tale processo trova il Comando pronto al cambiamento anche grazie alla preparazione acquisita: interoperabilità, multinazionalità, professionalità e adeguatezza dello strumento sono le sfide che la Divisione “Acqui” intende affrontare con la determinazione che la contraddistingue. L.U.