Cittadinanza e Costituzione- Supporti alla sperimentazione; la formazione del personale e le reti Criteri e orientamenti • Siamo tutti in apprendimento – Dislocazioni teoriche e pratiche della cittadinanza – Interrogativi radicali – Siamo in una fase di “apprendimento istituzionale” • L’apprendimento riguarda tutti – Il valore formativo del tema coinvolge curricolo, ambienti, rapporti, comunità scolastica – Recuperare semantica comune • Formazione e sviluppo professionale – Apprendimento ed esperienze – Riconversione di modelli e immaginari professionali • Ridondanza dei codici di formazione – Superamento del paradigma funzionalistico – Approccio antropologico-culturale Il paradigma tradizionale della cittadinanza Il costrutto tradizionale (la nostra formazione culturale per almeno due generazioni) è fondato su “Territorio, Nazione, Stato” • La cittadinanza come relazione sociale di inclusione politica del soggetto nello Stato – Lo Stato come “territorio” delle regole comuni e del diritto – il rapporto tra Stati (il diritto internazionale) come terreno di dialettica irrisolta tra rappresentanze e organismi deboli ed esercizio della forza • La Costituzione come coronamento di un processo: Unità nazionale, Risorgimento, Resistenza – Una “sistemazione retorica” che ha consentito per almeno mezzo secolo la coesistenza riconosciuta di approcci culturali e politici plurali – Come “indicatori” di tale pluralismo: Croce, Gobetti, Calamandrei, De Gasperi, Togliatti Questo paradigma è attraversato da dislocazioni plurime, endogene ed esogene Dislocazioni e fratture del modello tradizionale: interne Provengono dal percorso contraddittorio tra il dettato formale della Costituzione del ’48 ed i processi di costruzione della “costituzione materiale”. • Gli assetti istituzionali – Le Regioni, le Autonomie • I diritti sociali – La costruzione del modello nazionale di welfare • Lo Stato/Ordinamento – L’equilibrio istituzionale – La Pubblica Amministrazione N.B. dislocazioni che sedimentano problematiche crescenti nella concezione e nella pratica della cittadinanza, e dunque nella formazione del cittadino e nei suoi rapporti con la dimensione pubblica. Dislocazioni e fratture del modello tradizionale: tra globale e locale • L’internazionalizzazione dell’economia e delle istituzioni alterano il “territorio” delle regole – Sottraggono esercizio del potere allo Stato – Trasferiscono decisionalità in ambiti non direttamente controllabili dalla deliberazione dei cittadini – Amplificano e attualizzano, restringendo i margini di mediazione, il confronto tra appartenenze e identità diverse – Favoriscono il riprodursi, su scala locale, di concezioni e pratiche tradizionali dell’appartenenza ristretta “ius sanguinis, ius soli”. Dislocazioni e fratture del modello tradizionale: la fase storica delle innovazioni istituzionali • La riforma del Titolo V della Costituzione: non solo ordinamento – L’assetto delle autonomie (istituzionali e funzionali) – Le Regioni, gli Enti Locali, Università, Istituzioni scolastiche….. • La crescita e valorizzazione della società civile e della sua autonomia – L’auto organizzazione e della società civile come campo intermedio tra soggetti e Stato, non più (solo) come campo di esercizio dell’egemonia – La sussidiarietà N.B. dislocazioni che sedimentano problematiche crescenti nella concezione e nella pratica della cittadinanza, e dunque nella formazione del cittadino Le due “cittadinanze” • La cittadinanza come relazione sociale di inclusione politica del soggetto nello Stato • La cittadinanza come relazione sociale di appartenenza ad una sfera politica che valorizza valori comuni (diritti) attraverso le autonomie sociali e le loro relazioni, sia conflittuali che cooperative Porre oggi il problema della formazione alla cittadinanza significa esplorare tale passaggio. E il personale della scuola deve essere capace di delinearne il sentiero, prima di tutto entro la propria cultura professionale Il confronto storico/internazionale: cittadinanza/cittadinanze Il rapporto soggetto/società civile/Stato configura i diversi modelli di cittadinanza Rapporto Stato/Società civile Pedagogia emancipatrice Pedagogia stabilizzatrice Modello statalista Statalismo emancipatore Statalismo stabilizzatore Modello societario Societarismo emancipatore Societarismo stabilizzatore Perché e come la formazione del personale • Ridefinire una semantica comune nella transizione • Individuare ruoli e compiti – La cittadinanza, in questa fase, evoca competenze che investono • sia l’enciclopedia di specifici saperi (Storia, Diritto, Economia) • Sia i compiti “formativi generali” che sono comuni a tutti (similmente per es. alla costruzione delle competenze linguistiche) • Costruire l’ambiente, il contesto della formazione: l’istituzione scolastica diviene territorio di esercizio ed esperienza di cittadinanza (curricolo implicito). Le reti come supporto alla formazione e sperimentazione: categorie interpretative • Architetture Stella Broadcast Anello Comunità • Comunicazione • Uno – a – uno • Uno – a – molti • Molti – a- molti N.B. più spesso “modelli misti” Legami forti Legami deboli Servizi di rete: rapporto flessibilità / interazione N.B. Tipologie miste possono consentire il passaggio da comunità virtuali a “oggetti reali” (vedi bookcrossing o mobilitazione socio-politica) da legami deboli a legami forti. Le reti di scuole: le potenzialità dell’autonomia • • • • • Le scuole possono promuovere accordi di rete o aderire ad eventuali accordi già costituiti l'accordo può avere a oggetto attività didattiche, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e aggiornamento…. se l'accordo prevede attività didattiche o di ricerca, sperimentazione e sviluppo, di formazione e aggiornamento, deve essere approvato dal consiglio di istituto e dal collegio dei docenti l'accordo può prevedere lo scambio temporaneo di docenti fra le istituzioni che partecipino alla rete, purché questi abbiano uno status giuridico omogeneo e acconsentano. nell'accordo vadano individuati: – – – – • nell'ambito delle reti di scuole, possono essere istituiti laboratori finalizzati a: – • • • un organo responsabile della gestione delle risorse e del raggiungimento delle finalità del progetto; la durata del progetto; le competenze e i poteri dell'organo responsabile della gestione; le risorse professionali e finanziarie messe a disposizione della rete dalle singole istituzioni; a) ricerca didattica e sperimentazione; b) documentazione; c) formazione in servizio del personale scolastico; d) orientamento scolastico e professionale. Le reti di scuole possono ridefinire i rispettivi organici in modo da consentire l'affidamento a personale dotato di specifiche competenze ed esperienze di compiti organizzativi e di raccordo inter-istituzionale e di gestione dei laboratori menzionati Le scuole possano stipulare convenzioni con Università, istituzioni, enti, associazioni . Le scuole possono costituire o aderire a consorzi pubblici e privati per assolvere compiti istituzionali coerenti con il Piano dell'offerta formativa e per l'acquisizione di servizi e beni che facilitino lo svolgimento dei compiti di carattere formativo.