COPIA dell’ORIGINALE Deliberazione N. 80 / 2007 Estratto dal verbale delle deliberazioni del Consiglio Provinciale OGGETTO: APPROVAZIONE 1 VARIANTE PARZIALE AL PROGRAMMA PROVINCIALE DELLE ATTIVITA' ESTRATTIVE (PPAE) E AL PROGRAMMA ESECUTIVO DELLE ATTIVITA' ESTRATTIVE (PEAE) (ART. 3, COMMA 2 DELLE N.T.A. DEL P.P.A.E.) L’anno duemilasette il giorno ventotto del mese di adunanze del Consiglio Provinciale “Wolframo Pierangeli”. settembre alle ore 09:50 in Pesaro nella sala A seguito di avvisi recapitati a domicilio in tempo utile, si è riunito il Consiglio Provinciale per trattare gli oggetti all’ordine del giorno. Presiede il Sig. TALOZZI LEONARDO Assiste il Segretario Generale RONDINA ROBERTO. Fatto l’appello nominale risulta: AMARANTI ANTONELLA BALDELLI ANTONIO BARTOLUCCI PAOLA BERARDI GABRIELE BERNARDINI FRANCESCO BINOTTI PAOLO BRAVI SETTIMIO BUSCA ROBERTO CARLONI SILVANA CERISOLI CALLISTO DI TOMMASO ENZO FALCIONI MAURO FOSCHI ELISABETTA GIOVANELLI ORIANO GRILLI ITALO A P A A A P P P A A P P P A P LOMARTIRE GIANLUCA LONDEI GIORGIO LUSTRISSIMINI ORLANDO MAGNANELLI GIUSEPPE MARI CLAUDIO MATTIOLI SIMONE RICCI MATTEO ROSSI GIANCARLO RUGGERI CARLO SERRETTI MARZIO TALE' FEDERICO TALOZZI LEONARDO TAPPONI UGO TOPI MARINELLA UCCHIELLI PALMIRO VALENTINI FEDERICO A P P P P A P A P A P P P P P A Riconosciuto legale il numero degli intervenuti il Presidente dichiara aperta la seduta ed invita i presenti a deliberare sugli oggetti segnati all’ordine del giorno. Vengono designati a verificare l’esito delle votazioni, quali scrutatori, i consiglieri: TALE' FEDERICO, TAPPONI UGO, BINOTTI PAOLO. (OMISSIS) Pag. 1 Deliberazione N. 80 / 2007 (In precedenza sono entrati i Consiglieri Sigg. Berardi Gabriele, Sigg.Bartolucci Paola, Serretti Marzio, Cerisoli Callisto, Carloni Silvana, Valentini Federico, Rossi Giancarlo e Mattioli Simone. Entra il Consigliere Sig. Lomartire Gianluca ed escono i Consiglieri Sigg. Ruggeri Carlo e Talè Federico. Sono presenti n. 26 Consiglieri) IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO 4.2 USO E TUTELA DEL SUOLO- ATTIVITA’ ESTRATTIVE - DONIFICA PREMESSO: - che l’Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino con delibere n. 109 del 20/10/2003, e n. 20 del 22/03/2004, approvava rispettivamente il Programma Provinciale delle Attività Estrattive (PPAE), e il PEAE (Programma Esecutivo delle Attività Estrattive), due fondamentali strumenti di pianificazione di settore, con l’obiettivo di soddisfare a livello provinciale il fabbisogno di materiali inerti nel rispetto delle indicazioni del P.R.A.E. (Piano Regionale delle Attività Estrattive), e di attuare una politica di recupero e valorizzazione paesistico-ambientale dei siti di cava e di ex cave. - che Il PPAE ha efficacia decennale a decorrere dalla data di approvazione, con possibilità di adeguamenti o varianti a seguito di apposite verifiche biennali inerenti la sua applicazione e in merito al raggiungimento o scostamento rispetto agli obiettivi prefissati; - che per dar corso alla fase attuativa del PPAE e del PEAE, e per dar modo agli operatori del settore di presentare i relativi progetti, sono stati emanati, a febbraio 2005 e a settembre 2006, 2 avvisi pubblici distinti per tipologie di materiali, che hanno dato luogo alla presentazione complessiva di 48 progetti (15 per il 1° avviso e 23 progetti per il 2°); - che alcune problematiche riscontrate durante i procedimenti istruttori, attraverso l’esame delle domande e dei progetti di cave pervenuti dopo l’emissione dei relativi avvisi pubblici, hanno determinato, per i poli estrattivi di “Conglomerati Messiniani di Pietrarubbia”, in loc. Il Logo di Sassocorvaro e in loc. Lupaiolo di Lunano, e per il polo estrattivo di ghiaia in loc. Tombaccia di Fano, individuati dal PPAE e dal PEAE, l’impossibilità di una loro prevista attivazione, con conseguenti ripercussioni negative sul raggiungimento degli obiettivi definiti in termini di quantitativi estraibili annualmente e nell’arco decennale per tali tipologie di materiali; PREMESSO altresì: - che per quanto riguarda la pietra da taglio, a fronte di un quantitativo massimo di materiale utile estraibile nei 10 anni di efficacia del PPAE, ammontante a 190.000 mc., sono pervenuti due soli Pag. 2 Deliberazione N. 80 / 2007 progetti, per i quali saranno complessivamente assegnati circa 32.000 mc., con uno scostamento in difetto pari all’83% e un residuo volumetrico non assegnato di circa 158.000 mc.. - che con nota del 25/07/2007, acquisita il 10/08/2007, il Ministero dello Sviluppo Economico ha trasmesso copia del D.P.R. del 11/06/2007, con allegato parere del Consiglio di Stato, con il quale viene decretato l’accoglimento del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica proposto dalla ditta Costantini Francesco e Dori Maria, contro la Provincia di Pesaro e Urbino e nei confronti dei controinteressati CBR Società Cooperativa Braccianti Riminese e S.I.C. Società Adriatica Impianti e Cave S.p.A., con conseguente annullamento parziale della D.C.P. di Pesaro e Urbino n. 20 del 22/03/2004 di approvazione del PEAE (Programma Esecutivo delle Attività Estrattive), limitatamente alle schede tecniche del polo estrattivo SMN003 sito in Comune di Novafeltria, loc. “Monte Ceti”, e alle potenzialità estrattive assegnate alle relative UMI 1 e UMI 2, ritenendo fondate le censure di eccesso di potere sotto i profili della disparità di trattamento e del difetto di motivazione, e affermando che le motivazioni che hanno indotto all’assegnazione dei quantitativi previsti per ciascuna UMI, (UMI SMN003-1: mc. 50.000; UMI SMN003-2: mc. 850.000), non sono state esposte né nella delibera di approvazione del PEAE, né nella scheda tecnica del polo estrattivo, determinando così, il difetto di motivazione degli atti; - che tenuto conto di tale decretazione, sulla base del parere del ns. ufficio legale, e delle indicazioni del Comune di Novafeltria, vengono riproposte e confermate le previsioni estrattive per tale polo, integrandole con le dettagliate motivazioni che hanno indotto alla differente assegnazione dei quantitativi. Si riporta di seguito apposita tabella in cui si riassumono e raffrontano, per tipologie di materiali, i quantitativi assegnabili da PPAE e PEAE (assegnazione iniziale – 1° fase), i volumi assegnati e/o in assegnazione derivanti dalle richieste e dalle istruttorie tecniche dei progetti presentati dagli operatori nell’ambito dei 2 avvisi pubblici emessi dall’amministrazione provinciale, i volumi residui non assegnati, ed i rispettivi scostamenti: Tabella 1: Raffronto quantitativi assegnabili da PPAE (assegnazione iniziale – 1° fase), volumi assegnati e/o in assegnazione, volumi residui non assegnati, e rispettivi scostamenti: Pag. 3 Materiale Deliberazione N. 80 / 2007 Quantitativo Quantitativo Volumi (mc.) previsto dal assegnato (m3) e/o residui non PPAE/PEAE in assegnazione assegnati Scostamento % - 3,98 % * il polo GH002 sito in Comune di Fano, località Tombaccia non è stato attivato a1 – Sabbie e Ghiaie * 6.000.000 5.761.061 ** 238.939 a3 – Argille, Aggregati argillosi e sabbiosi 2.840.000 2.769.949 ** 70.051 - 2,47 % a5 – Conglomerati * 848.000 0 848.000 - 100% * I poli estrattivi previsti dal PPAE risultano non attivabili a6 – Calcari massicci, stratificati e materiali detritici 5.710.000 4.356.343 1.353.657 - 23,71 % a7 - Gesso 736.000 447.470 ** 288.530 - 39,20 % b1 – Pietra da 190.000 31.993 158.007 - 83,16 % taglio ** Nota: volumi coincidenti con i quantitativi richiesti in quanto sono ancor in corso le procedure istruttorie dei relativi progetti di coltivazione Per quanto sopra evidenziato, in adempimento a quanto stabilito dall’articolo 3, comma 2 della Norme Tecniche di Attuazione del PPAE, “2. Sono previste delle verifiche biennali sul trend estrattivo dei materiali previsti dal Programma, e al fine del monitoraggio sugli effetti ambientali prodotti. Sulla base di tali verifiche sono possibili adeguamenti o varianti al Programma anche con termini più brevi rispetto alla scadenza.”, nonchè in recepimento del sopravvenuto disposto del D.P.R. del 11/06/2007, è stata predisposta, da parte di un Gruppo di Lavoro interno all’Amministrazione Provinciale che ha coinvolto tecnici di varia professionalità ed esperienza appartenenti al Servizio 4.2 Uso e tutela del Suolo - Attività estrattive – Bonifica, apposita variante parziale del Programma Provinciale delle Attività Estrattive (PPAE), e del PEAE (Programma Esecutivo delle Attività Estrattive), con redazione, sulla base e in recepimento delle indicazioni provenienti dai Comuni interessati, attraverso la necessaria fase di confronto e concertazione, delle nuove previsioni pianificatorie e degli aggiustamenti cartografici necessari al fine di dar corso alla variazione prevista e Pag. 4 Deliberazione N. 80 / 2007 conseguentemente al raggiungimento degli obiettivi pianificatori definiti dagli strumenti di programmazione di settore. DI DARE ATTO: - che la presente I° Variante parziale del Programma Provinciale delle Attività Estrattive (PPAE), e del PEAE (Programma Esecutivo delle Attività Estrattive), in conformità a quanto previsto dall’articolo 3, omma 2 delle N.T.A. del PPAE, è lo strumento attraverso il quale l’Amministrazione Provinciale si pone i seguenti obiettivi: • provvedere alla ridelimitazione e/o alla nuova previsione, interessante i poli estrattivi di “Conglomerato Messiniano di Pietrarubbia” (FCOB014 in loc. Il Logo di Sassocorvaro e FCOB022B in loc. Lupaiolo di Lunano), e di Ghiaia, (GH002 in loc. Tombaccia di Fano), previsti dal PPAE e dal PEAE; • provvedere all’aggiornamento e modifica della scheda tecnica del Polo Estrattivo SMN003 di “Calcari della Formazione di San Marino”, in loc. Monte Ceti di Novafeltria, in recepimento del D.P.R. del 11/06/2007, di accoglimento del ricorso presentato dalla ditta Costantini-Dori, con conferma delle previsioni estrattive per tale polo, ed esplicitando le dettagliate motivazioni che hanno indotto all’assegnazione all’UMI 1 di una potenzialità estrattiva di 50.000 mc., e all’UMI 2 di 850.000 mc.; • determinare il quantitativo massimo e annuale di materiale estraibile relativamente ai poli estrattivi oggetto di variante; • indicare le modalità di coltivazione delle cave, in relazione alle caratteristiche del polo estrattivo; • formulare indirizzi per il recupero delle aree di cava; • recepire e dettare eventuali disposizioni e prescrizioni formulate dalle Amministrazioni Comunali; • sensibilizzare e incentivare l’estrazione e l’utilizzo della pietra locale, nel rispetto e valorizzazione delle tradizioni artigianali, artistiche e storico-culturali del nostro territorio. - che la Variante parziale del Programma Provinciale delle Attività Estrattive (PPAE), e del PEAE (Programma Esecutivo delle Attività Estrattive), è stata redatta previa consultazione con i comuni interessati e in recepimento delle indicazioni che le stesse Amministrazioni Comunali hanno fornito durante la fase di confronto e concertazione, ed è costituita da: • relazione tecnico – illustrativa generale; • cartografie di dettaglio dei poli estrattivi, e schede descrittive con riportati i dati tecnici, areali, le potenzialità volumetriche assegnate, e le modalità di attuazione con le rispettive fasi tempistiche a cui gli interventi estrattivi e di recupero dovranno attenersi; • aggiornamento e modifica delle Norme Tecniche di Attuazione del PPAE; Pag. 5 • Deliberazione N. 80 / 2007 ricerca e studio storico sulla provenienza e utilizzo della pietra da taglio nel territorio provinciale; • carta delle cave storiche (scala 1:100.000); • cartografia di dettaglio e schede descrittive delle principali cave storiche. DI DARE ATTO altresì: - che al fine di definire le necessarie variazioni e le nuove previsioni della presente variante, sono stati formalmente interpellati e sollecitati i rispettivi comuni interessati, Lunano, Sassocorvaro, Fano e Novafeltria, con invito a far pervenire all’Amministrazione Provinciale ogni utile contributo e/o proposta in merito alla eventuale nuova individuazione di altri poli di interesse estrattivo o alla conferma di quelli già definiti nel proprio territorio comunale; - che con nota prot. n. 2709 del 19/05/2007, (acquisita con ns. prot. n. 36780 del 23/05/2007), i sindaci dei Comuni di Lunano e Sassocorvaro, comunicavano la localizzazione, di comune accordo, di un nuovo polo estrattivo individuato in località “Lupaiolo Basso”, e ricomprendente l’area già oggetto sin dagli anni 80 di attività estrattiva, e quindi gia’ parzialmente compromessa, con necessità e possibilità pertanto, con la nuova previsione, di un recupero definitivo di tutta l’area; - che Secondo la volontà di entrambe le amministrazioni comunali, il nuovo polo estrattivo “…dovrà ricomprendere la somma dei quantitativi già autorizzati (ndr. previsti dal PPAE e PEAE), nei precedenti due siti, comprensivi ove possibile anche della cava di prestito.”, per un ammontare complessivo di 1.098.000 mc. (848.000 mc. per cava, e 250.000 mc. per cava di prestito); - che successivamente, con nota prot. 1724 del 30/06/2007, il Comune di Lunano, forniva ulteriori informazioni e dati richiesti dagli Uffici dell’Amministrazione Provinciale, con valutazioni sui caratteri morfologici, stratigrafici e geologici nel nuovo sito proposto, e concludendo che da tali analisi risulta che i terreni del nuovo polo presentano una potenzialità estrattiva globale di almeno 1.500.000 mc.. - che Il Comune di Fano, con note prot. n. 48020 del 17/072007 e prot. n. 48519 del 20/072007, proponeva la nuova perimetrazione del polo estrattivo GH002, come indicato in apposita cartografia (Tav. n. A1 – Schede tecniche e cartografia di dettaglio dei poli estrattivi, allegata alla presente variante), già individuato dal PEAE vigente in località “Tombaccia”, con riduzione da 800.000 mc. a 350.000 mc., dei volumi utili di ghiaia estraibili nel polo estrattivo coincidente con la nuova UMI; - che per i restanti 450.000 mc., derivanti dalla riduzione volumetrica del polo GH002, è stata proposta l’assegnazione per una ulteriore quota di 300.000 mc. al polo estrattivo GH001 in loc. Falcineto-Torno, e per una ulteriore quantità di 150.000 mc. a polo estrattivo GH003 in loc. Metaurilia, entrambi in Comune di Fano, con aumento delle volumetrie utili e massime estraibili, e assegnazione complessiva al polo GH001 di 1.100.000 mc, e al polo GH003 di 950.000 mc., Pag. 6 Deliberazione N. 80 / 2007 rispetto agli attuali 800.000 mc. complessivi previsti nell’arco decennale di efficacia del PPAE e del PEAE, nel rispetto dei limiti dimensionali stabiliti, in termini di quantitativi totali escavabili per le ghiaie, dall’articolo 15 delle NTA del PPAE, e mantenendo inalterati l’ubicazione e i limiti planimetrici vigenti dei due poli/UMI. - che considerata la previsione in ciascuna delle UMI sopra indicate, anche di ulteriori quantitativi estraibili (333.000 mc.), da destinarsi esclusivamente a cave di prestito per OO.PP. ai sensi della specifica direttiva allegata al PRAE, dovranno essere proporzionalmente rimodulati e redistribuiti sui tre poli/UMI anche tali volumetrie. - che con nota prot. n. 7039 del 07/09/2007, il Comune di Novafeltria, in relazione al disposto dal D.P.R. del 11/06/2007, di accoglimento del ricorso presentato dalla ditta Costantini-Dori, comunicava che: “…si ritiene opportuna l’adozione di nuovo atto deliberativo consiliare, nel quale siano dettagliatamente evidenziate e specificate le ragioni sostanziali della differenza quantitativa di attribuzione di mc. escavabili. L’UMI di proprietà Costantini – Dori si caratterizza per la sua forte percettività visiva e per l’interessante situazione morfologica, inoltre vede al suo interno la presenza di una guglia di notevole rilevanza paesaggistica inserita in un contesto ambientale da sottoporre a necessaria salvaguardia. L’Amministrazione comunale evidenzia pertanto, la necessità di conservazione, nell’area di proprietà Costantini e Dori, della guglia esistente, poiché con la sua eliminazione o riduzione sarebbe definitivamente ed irrimediabilmente compromesso l’aspetto ambientale. Iinfine, ma non per importanza, si rappresenta la ferma volontà di questa Amministrazione, di inderogabile necessità, come pressantemente e unanimemente richiesto dalla cittadinanza, di conservazione della guglia di particolare interesse paesaggistico. Pertant si richiede la conferma delle previsioni già individuate dal PEAE, relativamente alla UMI SMN003-1, per 50.000 mc. intesi come limite massimo estraibile, al fine delle salvaguardie di cui sopra, e per un corretto recupero delle aree da tempo oggetto di precedenti autorizzazioni estrattive.” DATO ATTO: - che in accoglimento della proposta e della volonta’ espressa e formulata dai Comuni di Lunano e Sassocorvaro, e valutate le indicazioni tecniche e le potenzialità volumetriche del nuovo polo estrattivo, SI RITIENE di poter procedere alla localizzazione del nuovo polo estrattivo di “Conglomerati Messiniani di Pietrarubbia”, in località “Lupaiolo Basso”, così come proposto e perimetrato dai comuni di Lunano e Sassocorvaro, e indicato in cartografia nella Tav. n. A.1 – Schede tecniche e cartografia di dettaglio dei poli estrattivi, allegata alla presente variante. Pag. 7 Deliberazione N. 80 / 2007 Si riporta di seguito la tabella inerente il nuovo polo estrattivo, con indicati il codice identificativo del polo, l’ubicazione (comune di appartenenza e località), le quantità massime assegnabili nell’arco decennale di efficacia del PPAE, e i volumi destinati a cava di prestito per OO.PP.; Tabella n. 2 Nuovo Polo estrattivo per i Conglomerati Messiniani di Pietrarubbia in Variante e in sostituzione ai poli FCob014 e FCob222b definiti dal PPAE Codice id. Polo Comune Estrattivo Località FCob014Lunano 22b Lupaiolo Basso Quantità massima assegnabile nei 10 anni di efficacia del PPAE Quantitativi assegnabili (mc.) (mc.) Quantitativi per Cave di Prestito Assegnazione assegnabili (mc.) per OO.PP. iniziale nelle fasi successive 1° fase PPAE del PPAE 848.000 72.000 250.000 - che in considerazione di quanto proposto, e della volonta’ espressa e formulata dal Comune di Fano, valutate le indicazioni tecniche e le potenzialità volumetriche dei vari poli estrattivi, SI RITIENE di poter procedere alla nuova perimetrazione del polo GH002 in loc. Tombaccia, così come indicato dal Comune di Fano e secondo la delimitazione riportata in cartografia nella Tav. n. A.1 – Schede tecniche e cartografia di dettaglio dei poli estrattivi, allegata alla presente variante; viene altresì conseguentemente disposta, in accoglimento delle indicazione comunali, la rimodulazione dei quantitativi dei tre poli estrattivi di Ghiaia in Comune di Fano, previsti dal PEAE. Si riporta di seguito la tabella riassuntiva inerente i 3 poli estrattivi/UMI, con indicati il codice identificativo del polo, l’ubicazione (comune di appartenenza e località), le quantità massime assegnabili nell’arco decennale di efficacia del PPAE, e i volumi destinati a cave di prestito per OO.PP.; Tabella n. 3 Proposta di variante e rimodulazione dei quantitativi dei poli estrattivi di Ghiaia in Comune di Fano Poli immediatamente attivabili nella prima fase di applicazione del PPAE Quantità massima (mc.) Quantitativi Quantità massima assegnabile nei assegnabili Codice id. (mc.) assegnabile 10 anni di (mc.) Polo Comune Località nei 10 anni di efficacia del per Cave di Estrattivo efficacia del PPAE PPAE Prestito per vigente OO.PP. Proposta di Variante Falcineto Fano 800.000 334.000 GH001 1.100.000 Torno Quantitativi assegnabili (mc.) per Cave di Prestito per OO.PP Variante 455.000 Pag. 8 GH002 GH003 Deliberazione N. 80 / 2007 Fano Tombaccia Fano Metaurilia Sommano 800.000 800.000 2.400.000 350.000 950.000 2.400.000 333.000 333.000 1.000.000 145.000 400.000 1.000.000 - che come emerge dalla tabella suesposta, la presente Variante al PPAE e PEAE, prevede una rimodulazione dei volumi precedentemente assegnati alle singole UMI dal PEAE, lasciando comunque inalterato il quantitativo complessivamente previsto, (2.400.000 mc. + 1.000.000 di mc. per cave di prestito), attribuendo rispettivamente al polo/UMI GH001, in località Falcineto – Torno, un quantitativo massimo di materiale utile estraibile su base decennale, di 1.100.000 mc. rispetto agli 800.000 previsti dal vigente PEAE, al polo/UMI GH003, in località Metaurilia, un quantitativo massimo di materiale utile estraibile su base decennale, di 950.000 mc. rispetto agli 800.000 previsti dal vigente PEAE, e al polo/UMI GH002, in località Tombaccia un quantitativo massimo di materiale utile estraibile su base decennale, di 350.000 mc. rispetto agli 800.000 previsti dal vigente PEAE, per complessivi 2.400.000 mc. assegnati ai tre poli estrattivi, a fronte di una potenzialità estrattiva teorica stimata dal Comune di Fano in oltre nove milioni di metri cubi; - che sono state inoltre ridefinite in proporzione per ciascun polo/UMI le volumetrie estraibili da destinarsi esclusivamente a cave di prestito per OO.PP. ai sensi della specifica direttiva allegata al PRAE, mantenendo tuttavia inalterato il quantitativo complessivamente previsto di 1.000.000 di mc.; - che per ognuno dei poli suddetti vengono confermate le Unità Minime di Intervento, (UMI), coincidenti con le delimitazioni dei poli estrattivi; restano inoltre valide le specifiche indicazioni del PEAE, riguardanti le modalità di attuazione degli interventi, la tipologia di recupero prevista e le disposizioni particolari e prescrizioni dell’Amministrazione Comunale. Particolari motivazioni inerenti l’assegnazione dei quantitativi alle UMI 1 e 2 del Polo Estrattivo SMN003 di “Calcari della Formazione di San Marino”, in loc. Monte Ceti di Novafeltria, in recepimento del D.P.R. del 11/06/2007 di annullamento parziale della D.C.P. n. 20 del 22/03/2004. In adempimento al disposto del D.P.R. del 11/06/2007, di annullamento parziale della D.C.P. n. 20 del 22/03/2004, in accoglimento del ricorso delle ditte Costantini Francesco e Dori Maria; • visto il parere prot. 57028/2007 del 07/09/2007, a mezzo del quale la responsabile della P.O. Affari Legali – Procedimenti Disciplinari, della Provincia di Pesaro e Urbino, in merito comunicava che “…Alla luce di quanto espresso dal Consiglio di Stato, si ritiene opportuna l’emanazione di una nuova deliberazione di C.P. la quale, limitatamente alla parte della deliberazione di C.P. n. 20/2004 annullata con il D.P.R. in oggetto, ovvero la scheda tecnica Pag. 9 Deliberazione N. 80 / 2007 già citata, la adotti nuovamente, esplicitando in maniera completa ed esauriente le motivazioni a supporto della decisione d assegnare all’UMI dei ricorrenti la potenzialità estrattiva di 50.000 mc. e all’UMI dei controinteressati la potenzialità estrattiva di 850.000 mc. In tal modo si ritiene che la motivazione adeguatamente espressa possa consentire di superare la censura della disparità di trattamento…”; • tenuto conto di quanto espresso e comunicato con nota prot. n. 7039 del 07/09/2007, dal Comune di Novafeltria, e alla ferma volontà dell’Amministrazione Comunale “…di conservazione, nell’area di proprietà Costantini e Dori, della guglia esistente, poiché con la sua eliminazione o riduzione sarebbe definitivamente ed irrimediabilmente compromesso l’aspetto ambientale”, con “…conferma delle previsioni già individuate dal PEAE, relativamente alla UMI SMN003-1, per 50.000 mc. intesi come limite massimo estraibile, al fine delle salvaguardie di cui sopra, e per un corretto recupero delle aree da tempo oggetto di successive autorizzazioni estrattive.” EVIDENZIATO: • che per quanto attiene agli aspetti naturalistici: - indubbiamente l’attività estrattiva esercitata negli anni passati ha impedito l’instaurarsi della vegetazione spontanea tipica del luogo che, col passare del tempo, sarebbe evoluta a bosco. Vegetazione che dal punto di vista del valore naturalistico avrebbe ricoperto un ruolo significativo nella conservazione della biodiversità locale. Infatti, in adiacenza all’area estrattiva è stata individuata un’area floristica istituita con decreto regionale. L’attività di recupero del sito estrattivo, senza ulteriore escavazione riguardante la guglia e svolta con opportuni criteri e modalità, consentirà di recuperare, l’area alle sue funzioni originarie e di ricreare le condizioni di habitat utili anche sotto l’aspetto faunistico. • che per quanto attiene agli aspetti paesaggistici: - La presenza di “scogli” rocciosi che si elevano al di sopra di morbidi declivi, emergendo sul panorama circostante, costituisce uno degli elementi maggiormente caratterizzanti che connota in maniera del tutto particolare il paesaggio della Val Marecchia. - Tali emergenze rocciose, cui spesso si associano rocche e torri sommatali, rappresenta quindi una peculiarità paesaggistica che andrebbe quanto più possibile salvaguardata e protetta. - Il rilievo di Monte Ceti, posto sulla sinistra idrografica del Marecchia, sul versante opposto a quello della Rocca di S.Leo, rappresenta uno di tali elementi che, seppure investito da attività di escavazione, tuttora conserva una sua integrità paesaggistica. - Tali attività pregresse non ne hanno infatti intaccato la cima e quindi il rilievo è tuttora leggibile nel suo sviluppo verticale che “svetta” con i suoi circa 400 mt. al di sopra della valle. I passati interventi risultano peraltro oggi mitigati dagli effetti di un processo di Pag. 10 Deliberazione N. 80 / 2007 rinaturalizzazione che ha già investito i versanti meno acclivi, con la presenza diffusa di alberi e arbusti. - Se può quindi ritenersi ancora plausibile e compatibile un limitato intervento di escavazione circoscritto ai piedi del Monte, non altrettanto può dirsi per una escavazione più estesa che comporterebbe una riconfigurazione morfologica del rilievo, del tutto diversa da quella attuale, e in sostanza la sua eliminazione con la conseguente scomparsa di un elemento singolare che caratterizza il paesaggio nel tratto vallivo di Ponte Santa Maria Maddalena. • che per quanto attiene agli aspetti geologici e geomorfologici: - La morfologia dell’area di Monte Ceti presenta una forma caratteristica della Val Marecchia prodotta dal contrasto di erodibilità fra le "zolle" rocciose e le sottostanti "argille scagliose" che forniscono un paesaggio di ammassi rocciosi con elevate pendenze che spiccano sul paesaggio circostante a blande pendenze per la presenza dei litotipi argillosi. - La decennale azione di asportazione del materiale calcareo per scopi commerciali sulle pendici Nord ed Est di Monte Ceti ha comportato, ovviamente, una forte riduzione del volume del rilievo, sebbene lo sbanco eseguito sul lato Nord non sia visibile dalla maggior parte dei paesi localizzati sul lato opposto, quello attuato e perpretato sul lato Est è ben visibile dal Fiume e testimonia una situazione che ha raggiunto il suo limite intaccando una morfologia probabilmente unica in Italia nel suo genere, infatti, i terreni che costituiscono la Coltre della Val Marecchia a causa fenomeni tettonici hanno subito, a più riprese, una traslazione avvenuta da Ovest verso Est (da aree che, per capirci, oggi potremo identificare con la Liguria e la Toscana) iniziata nell’Eocene (più di 50 milioni di anni fa) e proseguita dal Tortoniano al Pliocene (circa 5 milioni di anni fa). Già all’inizio del Pliocene inferiore (circa 2 milioni di anni fa), si rileva la messa in posto della Colata nella parte più settentrionale della Provincia e tuttora il suo cammino prosegue verso il mare. EVIDENZIATO inoltre: • che anche dal punto di vista idrogeologico lo sperone di roccia che costituisce il Monte Ceti ha una certa valenza, infatti, questi terreni hanno una elevata permeabilità acquisita prevalentemente per fratturazione e subordinatamente per il manifestarsi di fenomeni carsici. • che con Deliberazione della Giunta Regionale n. 3499 del 29/12/1999, veniva espresso il diniego della dichiarazione di compatibilità paesistico ambientale, ex artt. 63 bis e ter delle N.T.A. del P.P.A.R. ed esclusione del “Progetto di ampliamento della cava di calcare Fontetorto sita in località Monte Ceti, Comune di Novafeltria (PS)”, presentato dalle ditte Costantini Francesco e Dori Maria, nella graduatoria dei progetti relativi alle attività estrattive concernenti calcare Pag. 11 Deliberazione N. 80 / 2007 localizzate nella provincia di Pesaro, adducendo, trà l’altro, le seguenti motivazioni, volte alla tutela e conservazione della guglia di Monte Ceti: - L’intervento proposto conduce ad una morfologia finale non aderente alle forme strutturali del paesaggio e dissonante con le caratteristiche morfologiche dei luoghi, ciò anche in relazione ala forte percettività visiva del sito. - L’intervento porterebbe ad un mutamento sostanziale delle caratteristiche geomorfologiche, bioecologiche, ambientali, paesaggistiche e visuali attuali, residuali dell’intervento antropico passato. - Il progetto prevede l’eliminazione di un sito di particolare valore naturalistico e ambientale per la presenza di specie vegetali ed ecosistemi rari nelle Marche - Nonostante nel progetto, a seguito del rilievo geomorfologico, sia stata evidenziata una instabilità della parte sommitale del Monte Ceti, le verifiche di stabilità conducono a conclusioni opposte; questa situazione non giustifica il raggiungimento di condizioni di maggiore sicurezza attraverso l’attuazione di un intervento estrattivo radicale, che prevede l’asportazione di un elemento di sicuro interesse e valore sotto l’aspetto geomorfologico e quindi paesaggistico – ambientale, la cui salvaguardia è stata prescritta nelle deliberazioni della Giunta Regionale n. 3927/91 e 1624/92. VISTE le motivazioni e considerazioni sopra espresse, e in accoglimento della volonta’ espressa e formulata dal Comune di Novafeltria, vengono riproposte e confermate le previsioni estrattive per il polo estrattivo SMN003 in loc. Monte Ceti di Novafeltria con previsione ed assegnazione alla UMI SMN003-1 di 50.000 mc., e alla UMI SMN003-2 di 850.000 mc., da intendere come quantitativi massimi estraibili nell’ambito di ciascuna UMI, (Unità Minima di Intervento) nell’arco decennale di efficacia del PPAE. Si riporta di seguito la tabella inerente il polo estrattivo SMN003, con indicati il codice identificativo del polo e delle UMI, l’ubicazione (comune di appartenenza e località), e le quantità massime assegnabili nell’arco decennale di efficacia del PPAE: Pag. 12 Deliberazione N. 80 / 2007 Tabella n. 4 Polo estrattivo SMN003, dei Calcari della formazione di San Marino, in loc. Monte Ceti di Novafeltria Poli immediatamente attivabili nella prima fase di applicazione del PPAE vigente Quantità massima assegnabile Codice id. Comune Località nei 10 anni di efficacia del PPAE Polo Estrattivo (mc.) Monte Ceti UMI Novafeltria 50.000 Fontetorto 1 SMN003 UMI Novafeltria Monte Ceti 850.000 2 DI DARE ATTO: - che la previsione del nuovo polo estrattivo di Conglomerato in loc. Lupaiolo Basso di Lunano, e la ridelimitazione del polo GH002 a Tombaccia di Fano, con rimodulazione dei volumi assegnati ai 3 poli di ghiaia in Comune di Fano, così come sopra dettagliato, con le quantità massime estraibili rispettivamente assegnate, e secondo le modalità e il programma di attuazione decennale specificato nelle relative schede tecniche (all. A.1), potranno consentire di raggiungere gli obiettivi i termini di quantitativi estraibili previsti dal PPAE e PEAE, garantendo il reperimento dei materiali inerti necessari al soddisfacimento dei fabbisogni della nostra provincia; - che per quanto attiene specificatamente alla pietra da taglio, tenuto conto della scarsa richiesta riscontrata con l’emissione del relativo avviso, sono stati infatti presentati due soli progetti, per i quali saranno complessivamente assegnati circa 32.000 mc., a fronte di un quantitativo massimo di materiale utile estraibile nei 10 anni di efficacia del PPAE, ammontante a 190.000 mc., con uno scostamento pertanto in difetto pari all’83% e un residuo volumetrico non assegnato di circa 158.000 mc., e verificato che comunque nell’ambito provinciale c’è necessità e richiesta di pietre ornamentali con un fabbisogno che viene soddisfatto mediante il ricorso all’utilizzo di materiale lapideo non locale, ma proveniente da fuori regione (es. Puglia, Basilicata), o addirittura dall’estero (es. Spagna, India), è stata predisposta, in allegato alla Variante, una interessante ricerca e studio storico sulla provenienza e utilizzo della pietra da taglio nel territorio provinciale, che ha permesso, attraverso la consultazione di testi, documentazione storica, testimonianze dirette degli operatori e di esperti e del settore, sopralluoghi in sito, analisi dei materiali, di acquisire importanti indicazioni sia sulla provenienza dei materiali ornamentali, con individuazione di siti di cave storiche, che sull’utilizzo per la costruzione e ornamento dei molteplici e importanti monumenti e opere costituenti il patrimonio monumentale e artistico del nostro territorio; il tutto al fine di sensibilizzare e incentivare l’estrazione e l’utilizzo della pietra Pag. 13 Deliberazione N. 80 / 2007 locale, nel rispetto e valorizzazione delle tradizioni artigianali, artistiche e storico-culturali del nostro territorio; - che a seguito dell’approvazione della presente 1° Variante parziale, sarà cura di competenti uffici dell’Amministrazione Provinciale predisporre quanto prima, un apposito avviso pubblico per la presentazione dei progetti di cave relativi ai materiali e ai poli interessati dalla Variante e alle pietre da taglio; - che con la presente Variante parziale del PPAE e PEAE, si è provveduto anche ad un aggiornamento e modifica delle Norme Tecniche di Attuazione del PPAE, peraltro limitato a soli due articoli, (artt. 4 e 14), che si è reso necessario al fine di correggere ed adeguare una incongruenza procedurale presente all’articolo 14, “Presentazione delle domande e modalità di autorizzazione”; uniformando il disposto di tale articolo con quanto già definito all’art. 2, comma 1, dallo stesso “Regolamento di Attuazione del PPAE e della Conferenza dei Servizi”, approvato dal Consiglio Provinciale, e disponendo che le domande per la coltivazione dei materiali di cava, devono essere presentate dai soggetti interessati entro 90 giorni decorrenti dal giorno di pubblicazione di apposito avviso pubblico nell’albo pretorio provinciale, prassi del resto già seguita con l’emissione dei due avvisi pubblici; - che la modifica dell’art. 4 “Definizioni”, delle NTA del PPAE, prevede l’introduzione di una specificazione riguardante la definizione di polo o bacino estrattivo, disponendo che nel caso in cui per comprovata necessità, verificata l’impossibilità di soluzioni alternative, e per i soli interventi marginali, propedeutici alla creazione delle necessarie condizioni operative e di sicurezza dei lavori, all’accessibilità, o finalizzati alla realizzazione delle opere di recupero e valorizzazione ambientale del sito, con divieto di asportazione di materiale utile della tipologia definita dall’art. 3, comma 1, della L.R. n. 71/1997, la delimitazione del bacino o del polo estrattivo viene intesa ricomprendendo le relative e indispensabili aree che dovranno essere chiaramente localizzate in sede progettuale; gli interventi di coltivazione di cave prevedono infatti oltre che lo sfruttamento e quindi l’escavazione della risorsa mineraria e del suo giacimento, anche interventi propedeutici e complementari che generalmente sono indispensabili sia per l’ottenimento delle richieste condizioni di sicurezza in fase operativa, e per accedere all’area di cava, che per una migliore qualità generale dell’intervento di coltivazione e recupero ambientale del sito; risulta quindi necessario chiarire che il limite del polo o bacino estrattivo debba essere inteso includendo anche tali ambiti che il progetto dovrà espressamente individuare; Pag. 14 Deliberazione N. 80 / 2007 DI DARE ATTO inoltre che la presente 1° Variante parziale al Programma Provinciale delle Attività Estrattive (PPAE) e al Programma Esecutivo delle Attività Estrattive (PEAE), è costituita dai presenti elaborati: A) Relazione tecnico-illustrativa generale corredata da: A1) Schede tecniche e cartografie di dettaglio dei poli estrattivi; B) C) Aggiornamento e modifica delle Norme Tecniche di Attuazione del PPAE; Ricerca e studio storico sulla provenienza e utilizzo della pietra da taglio nel territorio provinciale; C1) Carta delle cave storiche (scala 1:100.000). C2) Cartografia di dettaglio e schede descrittive delle principali cave storiche. PROPONE 1) di approvare, per le motivazioni esposte in narrativa, la 1° Variante parziale al Programma Provinciale delle Attività Estrattive (PPAE) e al Programma Esecutivo delle Attività Estrattive (PEAE), costituito dagli elaborati allegati che fanno parte integrante e sostanziale del presente atto. IL DIRIGENTE F.to Arch. Stefano GATTONI UP/up 1455Suuol\0715Zz003 (delib. Consiglio-1° variante Parz. PPAE-PEAE) PRESIDENTE: L’ordine del giorno reca, al punto 5: Approvazione prima variante parziale al programma provinciale delle attività estrattive (Ppae) e al programma esecutivo delle attività estrattive (Peae) (art. 3, comma 2 delle Nta e del Ppae). Ha la parola il Presidente Ucchielli. PALMIRO UCCHIELLI, Presidente della Giunta: Devo innanzitutto ringraziare i colleghi consiglieri per avere accolto questa proposta di anticipazione del punto, intanto perché vi sono cittadini venuti appositamente ad ascoltare, poi proseguiremo, ma anche perché alcuni colleghi consiglieri hanno altri impegni. Pag. 15 Deliberazione N. 80 / 2007 Sintetizzo al massimo la questione. Ricorderete che sulla base della legge regionale approvammo il programma per le attività estrattive della provincia di Pesaro e Urbino. Il percorso fu come sempre largamente partecipato e condiviso, fino alla Conferenza delle autonomie in cui i sindaci hanno costruito tale programma con l’arch. Stefano Gattoni che era a disposizione, concordando quindi con i Comuni i quali autorizzano, sulla base della legge regionale e del programma provinciale. La nostra è una funzione programmatoria e di controllo degli obiettivi e anche di aggiornamento del programma provinciale per le attività estrattive. Qui facciamo tre modifiche. La prima, quella più importante, sollecitata da due Comuni e da cittadini, diversi dei quali sono anche presenti questa mattina, con una necessità di avere un’attenzione ed una modifica ad una programmazione già avvenuta su un luogo che è particolarmente pregiato di quell’area e che noi ci sentiamo di accogliere, almeno questa è la proposta che io avanzo al Consiglio provinciale, come avevamo concordato prima e nuovamente concordato oggi con i Comuni che rilasciano l’autorizzazione. E’ quindi opportuno concertare sul territorio. Quando vi sono persone che ci fanno presenti delle cose e quindi noi possiamo raccogliere le istanze da parte dei cittadini, dobbiamo prestare questa attenzione. La seconda questione è quella relativa ad attività nell’area fanese di una parte dei materiali ghiaiosi di un’area che non era partita. Il Comune ci fa presente di mantenere gli stessi quantitativi cambiando un’area con un’altra che non era partita, quindi una cosa abbastanza ovvia e normale come, per quel che mi riguarda, rimane abbastanza ovvia e normale, perché raccoglieremmo l’attenzione che c’è stata da parte di due Comuni e da parte di tanti cittadini che ritengono che sia un errore estrarlo lì. Non dicono che non bisogna estrarre materiale ma dicono che bisogna estrarlo in altri luoghi, quindi i due Comuni e i cittadini ci propongono un’altra cosa e io credo che sia giusto accogliere la richiesta. La terza questione riguarda l’area di Novafeltria, un altro luogo abbastanza delicato, concordato con il Comune. C’è stata una sentenza, perché c’è stato un ricorso al capo dello Stato e noi dobbiamo applicarla. D’intesa con il Comune ci sentiamo di sottoporla all’approvazione del Consiglio provinciale. Mi pare che non ci siano grandi questioni, perché la proposta è passata in Commissione, ha seguito l’iter prestabilito, quindi penso che potremmo approvarla unanimemente. C’è un’osservazione dei legali dei privati nell’area di Novafeltria, che dicono “secondo noi c’è un vizio di forma e quindi vi chiediamo di rinviare il provvedimento”. Io ho consultato i nostri uffici — l’ufficio giuridico, responsabile Pacchiarotti, l’ufficio legale, responsabile Beatrice Riminucci, e l’ufficio che ha curato con grande attenzione, anche dal punto di vista della programmazione, responsabile Stefano Gattoni, qui presente, che è a disposizione se qualcuno avesse bisogno di qualche chiarimento di natura tecnica — e sulla base dei loro pareri facciamo fatica a dire il contrario di quello Pag. 16 Deliberazione N. 80 / 2007 che dicono i nostri uffici. Se poi dovesse capitare un nuovo ricorso e che tale ricorso venisse accolto, ci adegueremo alle sentenze. Del resto, non possiamo che fare così. Vi pregherei, quindi di votare a favore del punto 5 dell’ordine del giorno che mi pare abbia una larghissima condivisione e possa quindi essere uno di quegli atti votati in una logica bipartisan. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Baldelli. ANTONIO BALDELLI: Si ripropone in questa sede un problema molto sentito da questa opposizione, cioè il piano delle attività estrattive. Un piano che ha suscitato molte polemiche ma soprattutto molte proteste da parte dei cittadini. In realtà il piano è stato votato nella precedente legislatura e sono state apportate variazioni in corso di questa legislatura. C’è però un dato di fatto: questa Provincia fa autopropaganda con questa ultima pubblicazione, e dato che si parla di costi della politica forse sarebbe meglio fare meno propaganda e più fatti, magari coprire più buche nelle nostre strade provinciali, meno fotografie del Presidente Ucchielli e un asfalto più liscio e sicuro per gli automobilisti della nostra provincia. D’altronde è una provincia dove si vive bene, ma una provincia che ha assistito a scandali come quello di Agroter o come quello recentemente avvenuto in Fano per quanto riguarda il sito della cava di Carrara. (Interruzione). Signor presidente, è stato contestato anche in televisione. Se non si tratta di scandali... Lei e la sua maggioranza di centro-sinistra avete fatto della nostra provincia una provincia di cave e di discariche e credo che non sia sintomo di una provincia in cui si vive bene. Nuove cave andranno ad essere autorizzate. Noi non siamo contrari all’esercizio dell’attività estrattiva, perché è un elemento necessario per l’economia del nostro territorio, ma vogliamo, pretendiamo che le scelte di questa Amministrazione siano condivise con le popolazioni e con le Amministrazioni che le rappresentano. Si parla sempre di democrazia partecipata, invece i cittadini sono gli ultimi ad avere conoscenza delle scelte di questa Amministrazione provinciale, e si tratta spesso di scelte non condivise dagli stessi cittadini. Oggi andiamo ad approvare un punto per il quale illustrerà meglio, poi, il consigliere Di Tommaso. Vi è anche la richiesta di rinvio da parte di una Amministrazione comunale e come dicevo ora, se questa Provincia, come ama definirsi, svolge una politica partecipata — e io ritengo che questo non sia vero — il nostro gruppo consiliare le chiede di dare ascolto alla richiesta del sindaco del Comune di Sassocorvaro e dei cittadini che sono qui presenti e che sicuramente oggi avrebbero avuto da lavorare, avrebbero avuto impegni familiari o personali, ma hanno rinunciato a questi impegni per essere qui presenti. D’altronde ai cittadini che sono qui presenti dico che sono fortunati, perché in altra occasione, quando si discuteva della realizzazione dell’inceneritore a Schieppe e quando vi era la presenza di oltre 30 cittadini, lei signor Presidente, questa sua maggioranza di centro-sinistra che oggi ha anticipato questo punto, non ha voluto anticipare il punto relativo all’inceneritore di Schieppe e quei Pag. 17 Deliberazione N. 80 / 2007 cittadini sono dovuti rimanere fino alle 2 del pomeriggio. Per la verità, poi sono rimasti in pochi, da 30 si sono ridotti ad una decina. Come dicevo, non è questa, quindi, una politica e un’amministrazione partecipata: vi è la richiesta di un sindaco e un sindaco, nel momento in cui fa una richiesta credo lo faccia in maniera consapevole, in maniera ragionata e nella tutela esclusiva del proprio territorio e dei propri amministrati. Quindi lei, quale Presidente della Provincia, ne dovrebbe tener conto e non dovrebbe essere richiamato da questa opposizione per rispettare il primo cittadino, quindi il rappresentante di una intera comunità comunale. Mi avvio alla conclusione e le chiedo di tener conto delle esigenze dei cittadini e le chiedo di compiere meno esibizioni di propaganda e di fare più fatti. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Di Tommaso. ENZO DI TOMMASO: Questa mattina, visto che non è emerso nella Commissione che c’è stata mercoledì, dove l’arch. Gattoni e l’altro tecnico ci hanno illustrato nel dettaglio la questione delle cave, trovo una lettera del sindaco di Sassocorvaro — e abbiamo letto anche sulla stampa che c’è un intervento del consorzio di bonifica — che dice: “Con la presente le comunico di avere indirizzato al Presidente della Provincia, con oggetto Proposta di variante al Ppae relativa ai siti di luogo, il Lupaiolo, la seguente lettera: Le comunico di avere avuto un incontro con i rappresentanti del consorzio di bonifica integrale dei fiumi Foglia, Metauro e Cesano, nel quale hanno consegnato all’Amministrazione comunale di Sassocorvaro documentazione in opposizione alla proposta di variante al Ppae in oggetto. Alla luce di tale incontro voglia valutare l’opportunità di approfondire ulteriormente la questione di cui trattasi, al fine di una maggiore partecipazione e trasparenza e tutela degli interessi collettivi che il consorzio ha dichiarato di essere in grado di fornire. A tal fine le chiedo di valutare l’opportunità di rinviare l’adozione dei provvedimenti di cui al Ppae relativamente ai dati di cui all’oggetto, in attesa di espletare ulteriori verifiche e approfondimenti”. Credo che, come diceva il consigliere Baldelli, innanzitutto questa è una novità che la Commissione doveva comunque rivedere, prima che questo documento arrivasse questa mattina. E’ stata scritta il giorno 26, oggi siamo il 28, quindi è un elemento nuovo di valutazione, perché se un’Amministrazione comunale scrive questo vuol dire che comunque ha valutato che ci sono elementi tali da poter chiedere il rinvio. Quindi chiedo formalmente che questa cosa venga rinviata, perché fra l’altro non è stata esposta nella maniera più chiara possibile la questione del ricorso al presidente della Repubblica da parte dell’altra cava di Ceti, dove una delle ditte ha fatto ricorso al Consiglio di Stato perché una ditta è stata autorizzata e l’altra ditta non è stata autorizzata. Credo che su questi due punti si debba fare chiarezza e che quanto meno si debba ridiscutere nella maniera consueta, nell’apposita Commissione, illustrando perfettamente le novità, anche perché è vero che gli uffici, come ha detto prima il Pag. 18 Deliberazione N. 80 / 2007 Presidente, possono avere dato un parere positivo, però qui c’è un ricorso vero e proprio da parte dell’altra ditta, perché uno può scavare quello che vuole e l’altro non può scavare, quindi alla luce soprattutto di questa cosa, credo sia opportuno rivedere la questione soprattutto riguardo a questi due punti e quindi rinviare questa variante ad un prossimo Consiglio. (Esce il Presidente Talozzi Leonardo. Sono presenti n. 25 Consiglieri.) PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PAOLA BARTOLUCCI PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Lustrissimini. ORLANDO LUSTRISSIMINI: Buon giorno a tutti, Consiglieri e Assessori. Questo punto all’ordine del giorno è una cosa che accogliamo come gruppo di Rifondazione, positivamente, perché chi era presente nella precedente legislatura ricorda bene che solo il gruppo di Rifondazione votò contro il piano provinciale delle cave e non a caso, fra le osservazioni che facemmo allora, c’era proprio questo punto che oggi stiamo discutendo, relativo all’escavazione di Logo e Lupaiolo. Le osservazioni che facemmo allora oggi vengono ridiscusse, proprio perché quelli erano luoghi dove, secondo noi, successivamente secondo i cittadini del posto, non era opportuno procedere in tal senso. Ricordo che allora la discussione fu ampia. Le osservazioni che facemmo non riguardavano solo quello, ma anche altre cose, per esempio i recuperi di cave dismesse. Tornando a quell’argomento, evidentemente in quel territorio, in quelle zone è nato un comitato cittadino a difesa di quelle estrazioni. La Comunità montana prese posizione allora, il gruppo di Rifondazione, assieme ad altri consiglieri votò contro. Successivamente il Comune di Lunano prese posizione, si espresse contro. Di conseguenza gli uffici hanno dovuto rivedere questi due luoghi. Ci fu una grossa polemica allora. Oggi viene portata in Consiglio questa modifica, assieme alle altre due, ma per noi importante è soprattutto quella, perché ci ha permesso di avere una piccola soddisfazione: quella che questi luoghi vengono tolti dalle escavazioni, c’è un altro spazio che viene occupato, un’altra escavazione e mi sembra che ci sia anche un recupero in quella escavazione che viene concessa adesso. Pertanto è una parte importante anche di questo recupero. L’altra osservazione che voglio fare riguarda Torno. Qui, d’accordo con il Comune di Fano, si è modificata l’escavazione. Noi, come gruppo di Rifondazione comunista chiediamo che ci sia un controllo vero, perché negli anni ‘80-’90 ci fu uno scempio nel territorio della provincia di Pesaro e non solo. Non ci fu un controllo ben preciso e le conseguenze si sono viste successivamente. Pag. 19 Deliberazione N. 80 / 2007 Tornando al punto, dico che, come Rifondazione comunista, siamo favorevoli al voto e vorrei rispondere in modo non polemico al consigliere Baldelli, il quale diceva che bisogna stare attenti, però se non erro, il gruppo di Alleanza nazionale, quando si approvò il piano cave provinciale, votò a favore. PRESIDENTE: Ha la parola il Presidente Ucchielli. PALMIRO UCCHIELLI, Presidente della Giunta: Innanzitutto vorrei ringraziare i colleghi Baldelli, Di Tommaso e Lustrissimini. Vorrei però ricordare due-tre piccoli particolari. Al collega Baldelli dico che non si può essere un giorno a favore delle cave e il giorno dopo contrari, perché i materiali per costruire le case, per fare le cose non possiamo andare a prenderli in Croazia e in altri luoghi, dove magari hanno avuto la guerra. Io sono solidale con quelli che sono più deboli di noi, essendo notoriamente un uomo di sinistra da sempre. In secondo luogo, così come per l’energia, così come per i rifiuti, ormai l’indirizzo del Parlamento è quello che ogni regione si renda autosufficiente per le attività estrattive, per l’energia, per i rifiuti. Vorrei ricordare ai colleghi consiglieri, siccome sempre Stefano Gattoni ha curato sia la necessità di recuperare tutti i siti di vecchie discariche, di vecchie cave dismessi, alla fine un conto è fare i fatti, un conto è fare le chiacchiere, come dice Baldelli. A proposito di fatti e di chiacchiere vorrei anche ricordare al collega Baldelli, che quella ricognizione delle cose fatte, è totalmente sponsorizzata — parlo dell’opuscolo — e non costa un euro alla collettività. E’ una ricognizione delle cose fatte e degli obiettivi strategici futuri, che discuteremo con i cittadini nel periodo autunnale e invernale, per ascoltare anche le idee, le proposte, i suggerimenti che i cittadini avranno da darci nella nostra azione di governo. Per quel che riguarda le battute del collega Baldelli, le prendo in maniera scherzosa, come lui sa sono abbastanza conosciuto, quindi non ho bisogno di farmi pubblicità tutti i giorni, quindi vi pregherei di soprassedere. Per quel che riguarda le due affermazioni abbastanza gravi fatte, vorrei ricordare che la Provincia di Pesaro e Urbino, dice Il Sole 24 Ore e non Palmiro Ucchielli, è la terza Provincia d’Italia per come sono gestiti bene i rifiuti. Ho incontrato questa mattina il commissario di Mondavio, vice prefetto De Biagi, il quale ha detto “ho guardato tutte le carte e ho apprezzato il lavoro enorme, che non eravate tenuti a fare”, quindi inviterei i colleghi, prima di usare le parole, che sono come pietre, a conoscere cosa si dice, perché sulla vicenda Agroter c’è stato l’interessamento di due procure che hanno indagato, hanno riscontrato che non c’era stato traffico di rifiuti illeciti e nocivi, tant’è che ci hanno autorizzato a portare nelle discariche tradizionali, ordinarie, quei rifiuti. Chi ha fatto, anche se non avrebbe dovuto fare, è la Provincia di Pesaro e Urbino, la quale ha compiuto atti che altri avrebbero Pag. 20 Deliberazione N. 80 / 2007 dovuto compiere. Quindi parlare di chissà quale scandalo non è assolutamente opportuno. Lo scandalo è che chi avrebbe dovuto fare non ha fatto. Così come nella vicenda di Carrara. Tra l’altro quando quel consigliere di Fano ritirerà le cose che ha detto io ritirerò la querela, altrimenti i soldi, che presumo avremo, andranno ai poveri, perché noi abbiamo fatto tutto quello che avremmo dovuto fare. I giudici guarderanno, vaglieranno. Se uno dice “ho detto delle cose esagerate”, sono sempre pronto a ritirare la querela, perché nella vita bisogna essere buoni, tranquilli e sereni, però se io dico a un collega o a un cittadino che è un imbroglione e quello pensa di essere una persona seria, si offende e si difende. Nel merito delle cave, Rifondazione era all’opposizione, quindi aveva avuto un atteggiamento diverso, ma noi — ci sono gli atti, i documenti — votammo quel programma sulla base di una legge regionale che andava a definire fin dove si andava al bagno, troppo di dettaglio, non lasciando margine, anche sui siti Zps e Sic. Noi non abbiamo potuto partecipare, perché purtroppo la Regione non ha chiamato i Comuni e le Province a costruire quelle aree protette. Abbiamo dovuto fare sulla base della legge regionale e abbiamo costruito con i Comuni. Vorrei invitare i colleghi a verificare gli atti, perché i sindaci votarono nella Conferenza delle autonomie quella proposta di programma sulla base della legge regionale dettagliata, che diceva dove si poteva e dove non si poteva, quindi era una cosa abbastanza obbligata, e c’erano i pareri dei Comuni, dei sindaci pro-tempore. Ieri uno mi ha scritto, iniziando con “scrivo al presidente pro-tempore”. Sulla terra siamo tutti pro-tempore. Il nostro mandato scade nel 2009, quindi siamo tutto pro-tempore in generale. I sindaci pro-tempore avevano proposto quelle cose che noi abbiamo accolto. Inoltre i sindaci, per rispondere al collega Di Tommaso, Alessandrini e Grandicelli propongono, accogliendo le istanze anche dei cittadini — quindi noi ci sentiamo di condividere — questa modifica. In data 19.5.2007 il sindaco di Sassocorvaro, fuori da ogni procedura burocratica, tre giorni fa manda una lettera, dopo avere detto che bisognava andare avanti — quindi già la pratica era andata in Commissione, gli aspetti burocratici erano già stati tutti espletati — dice, fuori termine, di rinviare. Bisogna che uno sappia cosa vuole, altrimenti diventa un problema, con il rispetto di tutti. Quindi mi sento di dire che questi tre atti larghissimamente condivisi, non debbano essere rinviati ma debbano essere votati e vorrei che ci fosse un minimo di coerenza, perché ho apprezzato lo sforzo del Consiglio provinciale, che per noi era abbastanza vincolante, nel senso che io non avrei fatto una legge così dettagliata, perché prima hanno fatto i Sic e le Zps, era previsto che non si poteva fare, poi nell’altra legge hanno previsto che si potevano fare delle cose, mettendoci in grande difficoltà. I Comuni dicevano che andava bene, quindi noi avremmo dovuto fare cose contro due norme, una contraddittoria dell’altra. Quindi pregherei i colleghi consiglieri di accogliere con un voto positivo questo punto 5 dell’ordine del giorno, che raccoglie positivamente tre momenti. Fra l’altro questa è l’unica variante che noi facciamo, la prima dall’adozione, non abbiamo fatto altre grandi cose. Se verranno dai Comuni o dai cittadini — ci sono delle cose che possiamo vedere insieme — dei Pag. 21 Deliberazione N. 80 / 2007 suggerimenti, io sono sempre per costruire le cose insieme. Più condivisione c’è e meglio è. Poi capisco che uno ci possa ripensare, ma non ci si può ripensare 3-4 volte: una volta sì, una volta no, una volta nì. Capisco anche che chi aveva vantato qualche diritto può fare ricorso ma è un’altra sfera, non è la politica del Consiglio provinciale. Se uno ricorre alla magistratura, stabiliranno i giudici se quello aveva qualche diritto o meno da vantare. Io credo che la politica debba accogliere e approvare questo provvedimento. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Falcioni. MAURO FALCIONI: Presidente, le vorrei dire che coerenza vuole che ci si attenga alle sentenze del Consiglio di Stato. Concordo innanzitutto con quanto richiesto dal consigliere Di Tommaso circa il rinvio, o quanto meno lo stralcio dalla delibera della parte riguardante il polo estrattivo di Novafeltria SMN 003, in quanto è stato accolto in data 11 giugno 2007, il ricorso straordinario al presidente della Repubblica. Il presidente della Repubblica decreta che il ricorso è stato accolto nei limiti indicati dal parere del Consiglio di Stato. Il Consiglio di Stato fa riferimento al fatto che vengono assegnati a due diversi gruppi di ditte, una che è proprietaria di 4,5 ettari circa, 50.000 metri cubi e un’altra proprietaria di 6,5 ettari, 850.000 metri cubi, rispetto ad un totale di 900.000 metri cubi. Il Consiglio di Stato dice: “Nelle proprie deduzioni difensive la Provincia ha fatto presente che nella unità minima di proprietà dei ricorrenti vi è una interessante situazione morfologica caratterizzata dalla presenza di una guglia di particolare interesse paesaggistico, inserita in un contesto ambientale da sottoporre a necessaria salvaguardia. Ma tale assunto non può essere preso in considerazione, perché di esso non vi è taccia nella delibera impugnata e neppure nella scheda tecnica allegata alla deliberazione stessa, la quale si limita ad osservare che il quantitativo di 50.000 metri cubi costituisce il residuo precedentemente autorizzato. In conclusione si esprime l’avviso che il ricorso, nei sensi e limiti sopra indicati, sia fondato e debba essere accolto e per effetto debba essere annullata la deliberazione impugnata, restando peraltro salve le ulteriori determinazioni dell’Amministrazione”. Quindi tutto il resto va bene, eccetto questo. “Perciò esprime il parere che il ricorso debba essere accolto nei sensi e limiti sopra indicati, con conseguente annullamento della deliberazione impugnata, restando salvi gli ulteriori provvedimenti all’Amministrazione”. Inoltre c’è il fatto che le due ditte interessate non sono state avvisate, come prevede la legge, dell’avvio del procedimento, quindi lo stesso dovrebbe essere inficiato per illegittimità. Essendo il procedimento illegittimo, si chiede almeno lo stralcio dalla deliberazione, della parte riguardante il polo estrattivo di che trattasi, SMN 003. PRESIDENTE: Ha la parola il Presidente Ucchielli per una precisazione. Pag. 22 Deliberazione N. 80 / 2007 PALMIRO UCCHIELLI, Presidente della Giunta: Non so se il collega Falcioni era in aula quando ho illustrato questo argomento, però mi pare di avere già risposto, nel senso che ho detto che per quel che mi riguarda, sul piano squisitamente politico non avrei avuto problema a proporre lo stralcio di quella parte di Novafeltria, però noi stiamo semplicemente applicando i provvedimenti che lui dice. Il vizio procedurale di cui parla il collega, secondo i nostri uffici — faccio fatica a dire il contrario — cioè l’ufficio legale Beatrice Riminucci, l’ufficio giuridico Andrea Pacchiarotti e l’ufficio diretto dall’arch. Stefano Gattoni, dicono che questo vizio procedurale non c’è, quindi noi applicheremmo semplicemente la sentenza, salvo che, se ricorrono — e avrebbero ragione — quelli che sostengono che il vizio procedurale c’è, lo riportiamo in Consiglio, diversamente andiamo avanti. Potrei anche accogliere la proposta del collega Falcioni, però dobbiamo sapere che tutti i nostri uffici dicono l’esatto contrario, quindi giuridicamente fare un atto che va contro tutti i nostri uffici non è il caso. Quindi propongo di approvare l’atto così com’è. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Di Tommaso. ENZO DI TOMMASO: Vorrei soltanto ribadire, riguardo a questa lettera del Comune di Sassocorvaro, di rinviare quel punto magari a una prossima seduta, in attesa di chiarire la situazione con il Comune, con i cittadini. L’intervento può anche essere migliorativo, ma per dare anche peso a quello, perché qui andiamo anche contro le nostre stesse istituzioni che ci chiedono delle cose e in una linea generale di orientamento disattendiamo. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Baldelli. ANTONIO BALDELLI: Sicuramente non devo essere io a svolgere l’ufficio di difensore del sindaco di Sassocorvaro, ma faccio rilevare al sig. Presidente della Provincia, che il sindaco di Sassocorvaro non ha fatto altro, secondo la diligenza del buon padre di famiglia, che rappresentare le esigenze della propria amministrazione. Quindi non comprendo il richiamo del Presidente Ucchielli ai tempi burocratici. Rappresentare all’Amministrazione provinciale le esigenze di un’Amministrazione comunale non ha tempi burocratici, non sono previsti dalla legge 241 o da altra legge termini per presentare delle istanze o, ancor più, per rappresentare delle esigenze della comunità cittadina, esigenze alle quali il Presidente della Provincia dovrebbe dimostrare maggiore sensibilità. Né comprendo il richiamo alla coerenza che lei ha rivolto al sindaco di Sassocorvaro. Voglio fare un’altra precisazione. Non si può continuare a svolgere l’attività politica facendo sempre ricorso alla menzogna. D’altronde — questa è una battuta dal carattere politico e satirico — ... Pag. 23 Deliberazione N. 80 / 2007 (Interruzione). Signor Presidente, mi faccia parlare, come a lei è stata concessa la possibilità di parlare. Chiedo al Presidente del Consiglio di richiamare il Presidente della Provincia. PRESIDENTE: Lei ha fatto un’accusa e... ANTONIO BALDELLI: Replicherà in successiva sede, secondo regolamento. D’altronde per una sinistra che per 40 anni ha fatto credere che l’Unione Sovietica era il paradiso degli operai, non è difficile far credere che il gruppo consiliare di Alleanza nazionale ha votato a favore del piano estrattivo. Questa è una menzogna. In realtà il gruppo consiliare di Alleanza Nazionale si è astenuto sul piano delle attività estrattive nella scorsa legislatura. Io non c’ero perché non ero allora consigliere provinciale, ma testimone è il consigliere Rossi, oltre che il verbale, che faceva parte della precedente legislatura. Quindi la menzogna è che Alleanza nazionale non ha votato a favore del piano delle cave. Lei ha chiesto qual era la menzogna, signor Presidente, e questa è la menzogna. Inoltre questo consigliere non è mai stato una volta a favore e una volta contrario alle cave, dato che dal momento in cui è stato eletto, si è sempre contraddistinto, sia nel voto in quest’aula sia nell’attività da consigliere provinciale all’esterno di quest’aula, contro l’apertura di determinate cave, una fra tutte le Cava del Bifolco a Pergola. Voglio inoltre ribadire che le statistiche de Il Sole 24 Ore non mi sembrano molto verosimili, considerato il fatto che un terzo di questa provincia vorrebbe passare alla provincia di Rimini. Se si sta così bene in questa provincia, lei mi dica perché un terzo del suo territorio vorrebbe passare alla provincia di Rimini, mi dica perché 7+2 Comuni hanno chiesto referendum, e l’hanno vinto, per passare alla provincia di Rimini. Per quanto riguarda questa pubblicazione, sarei sicuramente stato più contento se la sponsorizzazione fosse avvenuta per bonificare, per riasfaltare un tratto di strada pericoloso piuttosto che fare una pubblicazione in cui — lei dice di non avere bisogno di fare pubblicità — la sua figura, la sua effigie compare almeno 40 volte. Siccome lei ha replicato nei miei confronti in maniera anche severa, le ricordo che le parole sono come pietre, è vero, e le ricordo che lei, in una trasmissione televisiva ha parlato di un “bimbo nato storto”. Grazie. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Bravi. SETTIMIO BRAVI: Sono andato a riprendere le delibere 109 del 2003 che approvava il piano provinciale e la 20 del 2004 che approvava il piano particolareggiato, comunque il programma. In coerenza con quanto fatto l’altra volta, almeno io ma anche altri, preannuncio il nostro voto di Pag. 24 Deliberazione N. 80 / 2007 astensione, anche per essere in linea con quanto avevamo detto l’altra volta, che per noi il piano era per qualche aspetto un po’ restrittivo, perché noi avevamo sempre sostenuto che si poteva dare la possibilità di scavare nei luoghi giusti e adatti. E’ ora di finirla di far sì che le case, specialmente dell’entroterra, costino il 20-30% in più di altre regioni limitrofe alle nostre, dove hanno il materiale. Uno che non ha i soldi, come fa a pagare? Va alla banca, come ha fatto Bravi, e chiede il mutuo. Ma il mutuo costa. Le nostre abitazioni costano il 20% in più rispetto a un raggio di 30 chilometri. Questo non vuol dire che dobbiamo far scavare dappertutto come Attila, come i barbari, però con una certa programmazione, con un certo pragmatismo e oserei dire anche riformismo, visto che non ne parla mai nessuno. Quindi noi annunciamo il nostro voto di astensione. Approfitto per aprire una piccola parentesi, per dire che su questa rivista fatta dalla Provincia, avrei avuto, come consigliere provinciale, piacere che una pagina fosse stata dedicata anche al Consiglio provinciale, perché se è vero che la maggioranza dice che tutte queste cose le avete fatte, le avete fatte perché il Consiglio provinciale, maggioranza e opposizione, in un sistema democratico hanno fatto sì che con l’approvazione del bilancio, annualmente, si possano realizzare i programmi. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Valentini. FEDERICO VALENTINI: Non devo fare nessuna dichiarazione di voto, in quanto il capogruppo Berardi e poi il capogruppo Londei per l’Ulivo faranno le dichiarazioni di voto. Voglio solo dare un contributo al dibattito e portare una testimonianza perché quando fra 30, 40, 50 anni andranno a leggere gli atti del Consiglio provinciale, potrebbe sembrare che questa provincia sia amministrata da barbari che non hanno a cuore l’ambiente, che non hanno a cuore le esigenze delle popolazioni, che non hanno rispetto degli enti locali e delle autonomie locali. Fatta questa premessa invito tutti i consiglieri a studiarsi la delibera e gli atti che l’ufficio competente, con la rigorosità che lo contraddistingue, ha predisposto. C’è, oltre alla variante, uno studio sulle cave di pietra della provincia, ormai esaurite e chiuse, che è estremamente interessante sotto il profilo storico e ambientale, culturale ed economico. Pochi di voi sanno — e fino all’altro giorno, se non era per l’arch. Gattoni, per il suo ufficio e per il funzionario Landini non lo sapevo neppure io — che il Palazzo Ducale di Urbino è stato restaurato con la pietra che viene dal Pakistan. Forse, allora, barbari cominciamo davvero e diventarlo, ma per altri motivi, perché in questa specie di cupio dissolvi, siamo contenti che il Palazzo Ducale di Urbino venga restaurato con la pietra del Pakistan. Non dico di cominciare a scavare tonnellate di metri cubi di pietra, ma probabilmente qualche intervento mirato, artigianale, per dei palazzi storici, andrà fatto. Pag. 25 Deliberazione N. 80 / 2007 Venendo al merito della questione, sempre come contributo al dibattito, vorrei dire che il piano regionale delle cave autorizzava per la provincia di Pesaro quantitativi di gran lunga superiori e norme molto più a maglia larga rispetto a quello che poi questo Consiglio provinciale ha adottato. I quantitativi che il nostro piano provinciale del 2003-2004 ha autorizzato, sono di gran lunga inferiori rispetto a quelli che aveva autorizzato la Regione. Le norme che questa Provincia ha adottato sono di gran lunga restrittive rispetto a quelle che aveva adottato la Regione. Ricordo, ad esempio, i 250 metri dai pozzi, i 3 metri dalla falda acquifera, che sono molto più restrittivi rispetto a quelli che la Regione aveva adottato. Questo ci porta a concludere come già avevo detto nella discussione tenuta in Consiglio nel 2004, che questo è un piano serio, rigoroso, all’avanguardia rispetto ai piani estrattivi adottati dalle altre Province. Adesso starà agli uffici competenti vigilare affinché questo piano rigoroso venga applicato in maniera altrettanto rigorosa, per cui noi chiediamo agli uffici che nel momento in cui inizierà l’attività estrattiva ci sia, come c’è stato nel passato — ma chiediamo che sia ancora maggiore — un controllo diuturno sulle modalità di escavazione. (Interruzione). Ti ringrazio per il contributo costruttivo, come sempre. Detto questo, ricordo che quando avevamo adottato il piano provinciale, avevamo detto che era un piano dinamico. Pertanto, alla luce delle osservazioni che sono venute dalle Amministrazioni comunali, ivi compreso il sindaco di Sassocorvaro, da una serie di indicazioni che sono arrivate dal territorio, la Giunta ha ritenuto opportuno introdurre una prima variante che di fatto recepisce tre indicazioni forte che sono provenute dagli enti locali e dal territorio: Lupaiolo, Torno e Novafeltria. Fermo restando che queste tre modifiche non aumentano la capacità estrattiva ma la quantità di materiale estratto viene ridistribuito all’interno di questi territori comunali. Vado a braccio, perché non ho la delibera sotto gli occhi. Per quanto riguarda Lupaiolo, venendo incontro alle esigenze dei comitati, della popolazione, degli enti locali, si è ritenuto di spostare il sito e riportarlo dove c’era la vecchia cava. Non c’è dubbio che ogni cava è una ferita nel territorio. Noi cercheremo di far sì che sia una ferita che non diventi purulenta come è avvenuto in altri ambienti, noi accerteremo che la ferita non venga ampliata ma che venga saturato in breve attraverso un piano di ritombamento serio fatto dagli uffici provinciali ma piuttosto che aprire una nuova ferita è meglio ripristinare una ferita che già c’è sul territorio, raccogliendo l’indicazione che ci veniva dal Comune. Per quanto riguarda la seconda modifica, Fano, non aumentano le attività estrattive ma per il polo di Torno non c’era stato nessun progetto. Peraltro Torno insisteva in gran parte sul territorio comunale ed è il Comune stesso che dice “i 450 metri cubi di ghiaia che non riesco ad estrarre, spalmateli sugli altri due poli”. Quindi non aumenta la capacità estrattiva, va ad allargare l’altra. Complessivamente nel territorio fanese vengono estratti 2.400.000 tonnellate rispetto alla capacità di 5 milioni di tonnellate che il Comune stesso dice che questi tre poli hanno. Vedo grandi cenni di consenso da parte del Pag. 26 Deliberazione N. 80 / 2007 consigliere Di Tommaso che come me condivide una comune cittadinanza fanese. Non c’è quindi un aumento di pesi, vengono distribuiti sul territorio. Per quanto riguarda la guglia di Novafeltria, vi inviterei a vedere le fotografie, perché è una piramide, un pezzo della quale è stata mangiata. Giustamente la Provincia dice “questa guglia va mantenuta”, e mi riferisco all’intervento che ha fatto il collega Falcioni. L’azienda che aveva presentato il progetto fa un ricorso straordinario al capo dello Stato, questo ricorso viene accolto, perché rispetto a queste motivazioni importanti, per cui la Provincia dice di non mangiare la guglia, il Consiglio di Stato dice che di queste motivazioni nella delibera non c’è traccia, per cui essendo una delibera non motivata, con un difetto di motivazione, come diciamo noi legulei, o la riscrivi o ha ragione il ricorrente. Ecco che la Provincia corre ai ripari e dice “io predispongo una delibera con tutti i crismi di legalità, compresa la motivazione”, andando quindi verso l’indicazione di mantenere la guglia di Novafeltria, che è estremamente importante. Guardate la documentazione fotografica, percorrete la Val Marecchia e capirete l’importanza di questa piramide posta nella Val Marecchia. La lettera, dico io tardiva, del sindaco di Sassocorvaro, peraltro arrivata dopo che si è riunita la Commissione, quindi non potevamo esaminarla, non va a inficiare l’iter logico-giuridico che io ho esposto, perché c’è questo pentimento tardivo. Dice “sì, in effetti, poiché io prima ho chiesto di spostare il sito dal piano delle cave adottato alla vecchia cava, adesso poiché il proprietario del territorio del vecchio sito individuato — che è il consorzio di bonifica — potrebbe vantare dei diritti, ricorrere, chiedermi i danni, chiedo che venga rinviato”. Però, se posso dare un contributo professionale a questa discussione, sul precedente bando non aveva presentato nessun progetto, nessuna richiesta, quindi si svuota la materia stessa del contendere. Io non posso lamentarmi di un concorso se non ho partecipato. E’ uscito il bando, non c’erano i presupposti per concorrere, non ha presentato alcuna domanda. Il sito viene modificato, modificando quindi l’area territoriale del bando e il proprietario del primo sito dice “adesso non mi sta bene”, ecc. E’ venuta meno la materia stessa del contendere nel momento stesso in cui non partecipa. Ho fatto questa lunga digressione e chiedo scusa al Consiglio, perché ci tenevo a far sì che negli atti del Consiglio ci fosse ancora una volta che il piano provinciale delle cave della provincia di Pesaro è un piano serio, rigoroso, che tutela gli interessi di tutti e prima di tutti gli altri delle popolazioni che conviveranno con queste cave. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Foschi. ELISABETTA FOSCHI: Una puntualizzazione, una precisazione, anche a seguito dell’intervento svolto adesso dal presidente della Commissione che forse conosce più elementi di me, perché io prendo atto che c’è una lettera di un sindaco che è lo stesso sindaco che aveva concordato determinate cose. Prima Pag. 27 Deliberazione N. 80 / 2007 di dargli del voltagabbana o dell’incoerente vorrei capire... (Interruzione). Riprendo le parole di qualcun altro dicendo “incoerente”, non le sue. Vorrei capire per quali motivazioni le fa. Sta di fatto che da rappresentante istituzionale, nei confronti di un altro rappresentante istituzionale anche più autorevole di me, perché comunque è un sindaco, quindi rappresenta una cittadinanza — non vado a pensare che abbia fatto questo per chissà quali interessi — vorrei capire per quali motivazioni arriva a chiedere lui il rinvio di una proposta da lui suggerita non fuori termine. E’ vero che è arrivato dopo la Commissione, però è vero che è arrivato prima che si riunisse il Consiglio provinciale competente a deliberare, quindi non vedo questa scadenza, non capisco neanche quale sia la difficoltà a rivederci e a capire quali sono le motivazioni, perché io glielo dico chiaramente: sono d’accordo e sono contenta che, in merito alla cava del Lupaiolo si sia abbandonata l’idea prevista dal precedente piano di andare a intervenire su un sito che tra l’altro era sede del vecchio Borgo misteriosamente crollato anni fa, quindi si sia rinunciato ad andare a scavare lì. Preferisco la seconda soluzione, se scavare si deve, come sembra si debba, piuttosto che la prima. Però non so, oggi, per quale motivo il sindaco chiede un rinvio, non capisco che bisogno c’è di rispondere “non si può neanche valutare questa richiesta”. Come pure su Novafeltria, ci mancherebbe altro, sono d’accordo con lei, non vorrei mai che il cucuzzolo, la sommità di quel monte venisse disperso... PALMIRO UCCHIELLI, Presidente della Giunta: Se siamo tutti d’accordo, votiamo. ELISABETTA FOSCHI: Lei non faccia queste considerazioni, perché è offensivo nei confronti di chi parla. Le sto dicendo che vorrei capire perché a un sindaco proponente — lei parla di concertazione e nel suo intervento ha fatto sempre un richiamo alla condivisione con i sindaci di questo piano — un’altra cosa, gliela si smonti totalmente. Vorrei capire che necessità c’è di arrivare assolutamente al voto oggi, perché non si può dare al Consiglio provinciale la possibilità di valutare tutti gli elementi, anche di quelli che non sono arrivati in ritardo, sono perfettamente in tempo. Poi avrà torto? Personalmente, con cognizione di causa — perché senza cognizione di causa non voto nulla — riconoscerò che ha torto, che le motivazioni per cui oggi ha un ripensamento non sono da me condivise e mi comporterò di conseguenza. Però privare di questo mi sembra irrispettoso del ruolo del consigliere. PRESIDENTE: Vorrei ricordare che siamo alle dichiarazioni di voto. Ha la parola il consigliere Falconi. Pag. 28 Deliberazione N. 80 / 2007 MAURO FALCIONI: Non voglio assolutamente mettere in dubbio quanto affermato dagli uffici legali della Provincia, però se permettete, qualche dubbio persiste. Né voglio entrare nel merito del famoso cucuzzolo, se vada bene o meno, se debba restare o meno, questa è una questione che riguarda gli uffici tecnici e riguarda anche, in concreto, quanto affermato dal presidente della Repubblica con il ricorso al Consiglio di Stato. Faccio quindi appello al buon senso politico del Presidente Ucchielli affinché rinvii la parte in oggetto, quella famosa riferita al Comune di Novafeltria, l’SMN 003, e la stralci da questa deliberazione. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Berardi. GABRIELE BERARDI: Alla luce di quanto detto dal collega di gruppo Valentini, credo che ci sia poco da aggiungere se non la dichiarazione di voto del gruppo, risottolineando due aspetti importanti che il consigliere Valentini ribadiva: il fatto che i quantitativi non vengono aumentati rispetto al piano e che comunque questa variante è stata perfettamente concordata con le amministrazioni locali ed è rispettosa di un’istanza proveniente dalle collettività di quei luoghi, per cui credo che il voto debba essere dato e per quanto riguarda il nostro gruppo è un voto favorevole. Relativamente al sito di Novafeltria che conosco bene per ovvi motivi — fra l’altro il piano cave, le autorizzazioni partirono nel momento in cui ero sindaco a Novafeltria — credo che se oggi andiamo a votare questa variante, di fatto non va assolutamente ad inficiare un percorso che il cavatore può fare attraverso le vie legali che ritenga opportuno adottare. Come gruppo ribadiamo il nostro voto favorevole a questa delibera. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Serretti. MARZIO SERRETTI: Ringrazio il collega Valentini che, anche come presidente della Commissione che si è riunita due giorni fa, ha valutato con molta attenzione le problematiche del territorio a 360 gradi, quindi è stato, secondo me, molto esauriente nello spiegare le cose. Di conseguenza non penso di dover aggiungere altro se non confermare il voto favorevole che era già stato preannunciato anche in Commissione. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Binotti. PAOLO BINOTTI: Non faccio altro che ribadire il voto favorevole del gruppo di Rifondazione comunista, evidenziando come l’esigenza di salvaguardare l’ambiente abbia una priorità rispetto agli interessi in termini di ricavi e soprattutto colgo l’occasione per richiamare il Presidente Ucchielli ad Pag. 29 Deliberazione N. 80 / 2007 altre realtà dove, da parte di amministrazioni locali — faccio riferimento, per esempio, alla Cava del Bifolco — si è chiesto una rivisitazione del piano delle attività estrattive e sarebbe bene, in futuro, prendere in esame tale richiesta, perché è una situazione che stride e che va ripresa veramente di petto, per evitare scempi al nostro territorio, che rappresenta un patrimonio che non può essere deturpato da cave che non tengono conto del patrimonio, del valore dell’ambiente. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Londei. GIORGIO LONDEI: Se ricordo bene, la Casa delle libertà, quando approvammo il piano, si astenne ma si astenne con due motivazioni positive, una portata dall’allora capogruppo di Forza Italia, l’altra portata, oltre che dall’avv. Rossi dall’allora capogruppo Colucci, il quale diede atto della tempestività del Consiglio provinciale che interveniva con una delibera a perfezionare o a correggere in meglio un piano che la Regione voleva fare fin troppo nei minimi dettagli. Ecco perché in quel Consiglio provinciale ci fu un’ottima collaborazione, per quella scelta, tra le forze di maggioranza ed anche di minoranza, con questa astensione positiva: perché tutti diedero atto che finalmente si andava ad una tutela nella provincia di Pesaro e Urbino, permettendo alcune escavazioni controllate e soprattutto andando a rivedere oltre 100 cave dismesse, per un ripristino ambientale. Questo ieri. Oggi. Durante la Conferenza dei capigruppo mi sono informato su cosa era accaduto nella Commissione consiliare competente. Mi è stato riferito che c’era stato un voto della maggioranza e un’astensione da parte della minoranza, quindi il clima di allora viene riportato, tutto sommato, oggi. E’ vero che questo è un terreno scivoloso, ma quel Consiglio provinciale di ieri ha messo ordine nella materia, il Consiglio provinciale di oggi è chiamato a votare una modifica di quel piano che lo migliora in tre punti importanti. L’unica cosa che non torna in tutto questo discorso, è questa lettera di un sindaco — io ho un grande rispetto dei sindaci, anche perché l’ho fatto anch’io, e so che quando scrive un sindaco non lo fa mai a cuor leggero — che mi pare sia un ritorno indietro su consensi che prima erano stati dati. Gli uffici sollecitano la delibera, la Giunta mi pare che dica “approviamola, perché andiamo in una direzione migliore”, per cui, molto responsabilmente, pur tenendo conto dell’istituzione — perché ho rispetto — mi pare che ci siano tutte le condizioni per andare ad adottare questo atto e comunque questo è il pensiero del gruppo Ds-Ulivo. PRESIDENTE: Ha la parola il Presidente Ucchielli per una precisazione. Pag. 30 Deliberazione N. 80 / 2007 PALMIRO UCCHIELLI, Presidente della Giunta: Credo che ci siano tutte le condizioni, come è stato ricordato e come avevo già detto, per una votazione largamente condivisa. Peraltro io non ho detto che il sindaco deve mettersi d’accordo con se stesso; il sindaco aveva detto che era d’accordo con l’altro Comune, ci ha mandato la proposta, chiede il rinvio “in attesa di...”. La questione l’abbiamo ormai approfondita in mille modi, per cui penso che si debba votare con tutte le considerazioni che ha fatto Valentini. Fatte da lui sono anche più efficaci, anche se fa parte della maggioranza, sia perché presiede la Commissione e ha elementi anche dell’opposizione, sia anche per la professionalità che ha. Capisco però la preoccupazione di Alessandrini, con il quale ho parlato anche per telefono. La sua preoccupazione è legittima, perché ha paura di essere chiamato a pagare i danni. Valentini ha argomentato molto bene ma le opinioni sono molto diverse, perché Federico ha illustrato la bontà, sintetizzando al massimo, del programma per le attività estrattive e io chiedo scusa sia alla collega Foschi che al collega Baldelli, ma ho semplicemente detto che se uno non vota contro, vuol dire che in qualche modo, per ragioni diverse, come ha ricordato Londei, apprezza il lavoro. Si è fatto un lavoro tecnico e colgo l’occasione per ringraziare Stefano Gattoni e tutto il gruppo, ma anche storicoculturale. Credo che se facessimo una piccola pubblicazione sul lavoro svolto, avrebbe un valore culturale forte rispetto ad un modo di concepire il governo del territorio. Non è semplice: da un lato abbiamo tutte le associazioni di categoria che dicono di contenere i costi, dall’altro abbiamo i comitati al porto quando arriva il materiale dalla Croazia, perché non vogliono che arrivi materiale che crei problemi; dall’altra parte ancora abbiamo chi costruisce case e capannoni e si dice che i materiali che vengono da fuori incidono fortemente sui costi, come ha detto molto opportunamente Bravi prima (2030%). Nell’autogoverno dei territori bisogna cercare di fare i conti in maniera adeguata. Anche a me piacerebbe non avere le pale eoliche, non avere le centrali nucleari, mi piace il paesaggio così com’è. Però non dovrebbe esistere l’essere umano sulla terra. Il Consiglio ha deciso — lo dico, perché se troviamo un altro sponsor facciamo una pubblicazione anche sui lavori del Consiglio, quindi cercherò un altro sponsor — sulla base di ciò che la Giunta ha raccontato in quella pubblicazione, trovando uno sponsor senza spendere un soldo. Il Consiglio ha deciso il piano dei trasporti, il piano per le attività estrattive, il programma energetico provinciale. Oggi chi lo volesse, cliccando potrà trovare tutto quello che si può fare. Questo è un merito della maggioranza ma anche dell’opposizione. Io ho sempre apprezzato l’atteggiamento costruttivo, propositivo dell’opposizione, perché quando c’è una persona che ti sta a sentire apriti cielo, quando usciamo da questa sala, se io ho votato a favore bisogna che “difendo la pacca”, se ho votato contro spiego le mie ragioni, se mi sono astenuto vuol dire che non ero proprio contro. Per tutte queste ragioni mi pare di avere colto nell’intervento di Gabriele Berardi la necessità di approvare, perché se fosse unanime l’idea di rinviare quella parte relativa a Novafeltria per ulteriori approfondimenti lo faremmo, ma lì non c’è niente da approfondire. Se il consorzio di bonifica ha Pag. 31 Deliberazione N. 80 / 2007 ragione e il tribunale gli darà ragione, avrà l’autorizzazione ad escavare, come successo nella provincia di Macerata, che ha scavato il doppio di quanto previsto. Noi abbiamo fatto la metà di quello consentito, loro hanno fatto il doppio di quello che era previsto, perché il tribunale ha dato ragione e hanno scavato. Se nel caso di Novafeltria i ricorrenti ci obbligheranno, attraverso la sentenza, l’applicheremo, come abbiamo fatto con questa. Quindi, a meno che il Consiglio sia unanime, non mi sento di accogliere la tesi di Falcioni che non è che sia una cosa fuori dalla grazia di Dio, perché quello lo potrei rinviare e riportarlo ad un altro Consiglio, però ci sono tutti i pareri dei nostri uffici che sono attendibili. Non sono uffici che sbagliano. Lo dico perché non è merito mio, ma dell’insieme dell’istituzione — ne guadagnano i cittadini — che io difendo e quando l’hanno diffamata, noi abbiamo assunto una delibera per il buon nome dei cittadini della provincia di Pesaro e Urbino, non di Palmiro Ucchielli. Se uno dice che qui si muore dal freddo mentre fa un caldo che si crepa, non può dire le bugie. Se dice che qui siamo in Campania, non è assolutamente vero, perché non siamo in Campania. Ho citato Il Sole 24 Ore perché qui ci sono tre discariche ben gestite. Se mai ci vogliono soldi per risanare tutti i vecchi siti di cui nessuno si ricorda più, ma noi sì, ci ricordiamo, ma bisogna trovare i soldi. Non è possibile fare impianti tecnologici innovativi come hanno fatto in Campania, in Lombardia, in Emilia Romagna, quindi dire sul TG1 che noi siamo una provincia di un certo tipo, provoca un danno per il territorio e per i comuni della provincia di Pesaro e Urbino. Non ce l’ho con i giornalisti, non ce l’ho con nessuno, sto facendo una constatazione che mi preoccupa e mi dà fastidio, essendo Presidente pro-tempore. Quindi, ringraziando tutti i colleghi, vi prego di votare a favore. ELISABETTA FOSCHI: Prima della votazione del provvedimento sono state avanzate due richieste. PRESIDENTE: C’è una proposta di rinvio della delibera, c’è una proposta di stralcio della parte relativa a Novafeltria, c’è la proposta di rinvio della parte relativa a Lupaiolo, quindi le proposte in realtà sono due. Poi c’è da votare la delibera e l’immediata eseguibilità. Pongo in votazione la proposta di rinvio della delibera. Il Consiglio non approva con 16 voti contrari e 9 favorevoli (Falcioni, Baldelli, Di Tommaso, Rossi, Foschi, Lomartire, Bravi, Tapponi e Busca) Pongo in votazione la proposta di stralcio di Novafeltria. Il Consiglio non approva con 16 voti contrari e 9 favorevoli (Falcioni, Baldelli, Di Tommaso, Rossi, Foschi, Lomartire, Bravi, Tapponi e Busca) Pag. 32 Deliberazione N. 80 / 2007 PRESIDENTE: Ha la parola, per dichiarazione di voto, il consigliere Foschi. ELISABETTA FOSCHI: Ripeto, voto se ho cognizione di causa. Non ritengo di avere gli elementi complessivi per esprimermi. Ho già detto come la penso su Lupaiolo in sé, sono contenta che ci sia questo ripensamento, però vorrei capire di più sulla richiesta di rinvio. Per questo motivo esco dall’aula. PRESIDENTE: Ha la parola il consigliere Baldelli. ANTONIO BALDELLI: Condivido la decisione del mio capogruppo e per rispetto del sindaco di Sassocorvaro e della comunità cittadina che rappresenta esco anch’io dall’aula. (Escono i Consiglieri Foschi Elisabetta, Baldelli Antonio, Di Tommaso Enzo e Rossi Giancarlo. Sono presenti n. 21 Consiglieri.) PRESIDENTE: Pongo in votazione il punto 5 dell’ordine del giorno così come presentato. IL CONSIGLIO PROVINCIALE Esaminata la soprariportata proposta di deliberazione; Visto il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica di cui all’art. 49, comma 1, del T.U.E.L. ex D.Lgs. n. 267/2000, espresso dal Dirigente del Servizio 4.2 Uso e Tutela del Suolo – Attività Estrattive – Bonifica Arch. Stefano Gattoni; Visto il parere espresso dalla VIII Commissione Consiliare nella seduta del 26.09.2007; Visto l’art. 42 del D.lgs. 18.8.2000. n. 267; Mediante votazione espressa in forma palese i cui risultati, accertati con l’assistenza degli scrutatori, sono i seguenti: Consiglieri presenti n. 21 Consiglieri votanti n. 18 Consiglieri astenuti n. 3 (F.I.:Bravi-Tapponi-Busca) Consiglieri favorevoli n. 16 Consiglieri contrari n. 2 (F.I.: Falcioni – Lomartire) Pag. 33 Deliberazione N. 80 / 2007 DELIBERA di approvare la suestesa proposta di deliberazione. Quindi il Presidente, stante l’urgenza, chiede al Consiglio di voler dichiarare il provvedimento immediatamente eseguibile. IL CONSIGLIO PROVINCIALE Consiglieri presenti n. 21 Consiglieri votanti n. 18 Consiglieri astenuti n. 3 (F.I.:Bravi-Tapponi-Busca) Consiglieri favorevoli n. 16 Consiglieri contrari n. 2 (F.I.: Falcioni – Lomartire) Mediante votazione espressa in forma palese i cui risultati, accertati con l’assistenza degli scrutatori, sono i seguenti: DELIBERA di dichiarare il provvedimento immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4 del D.Lgs. 267/2000. ****** RM COPIA dell’ORIGINALE Delibera C.P. n. 80 / 2007 (OMISSIS) Del che si è redatto il presente verbale. IL PRESIDENTE SEGRETARIO GENERALE F.to TALOZZI LEONARDO F.to RONDINA ROBERTO __________________________________________________________________________________________________ La presente copia, composta di n. 35 fogli, è conforme all'originale conservato in atti e consta altresì di n…5…… allegati per un totale di n…171.. fogli e di 1 cartografia. IL SEGRETARIO GENERALE Pesaro, __________________________________________________________________________________________________ Si certifica che la presente deliberazione è stata affissa oggi all’Albo Pretorio della Provincia per 15 giorni. Pesaro, IL SEGRETARIO GENERALE F.to RONDINA ROBERTO La presente deliberazione è divenuta esecutiva il 28/09/2007 perché dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi dell'art. 134, comma 4, del T.U.E.L. 267/2000. IL SEGRETARIO GENERALE F.to RONDINA ROBERTO