In corso d’Opera…
B o l l e t t i n o
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C e n t r o
Numero 3 — Ottobre 2012
Sommario:
Strumenti
3
Pubblicazioni di
Apice
4
Studi e ricerche
sui nostri fondi
5
Spigolature
8
Numero 3 — Ottobre 2012
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PROGRAMMA
28 novembre, mercoledì
SalaNapoleonica,viaS.Antonio12
10 artisti per 10 anni di Apice
Ore 17.30 Saluti delle autorità accademiche
A seguire Presentazione del libro d’arte messo in pagina da Giorgio Lucini con interventi di
Stephen Alcorn, Mario De Biasi, Marta Dell’Angelo, Giancarlo Iliprandi, Emilio Esgrò,
Italo Lupi, Alessandro Mendini, Guido Scarabottolo, Elisabeth Scherffig, Tomi Ungerer
CoordinaAndrea Kerbaker Intervengono:Giorgio Lucini, Gian Piero Piretto, Stefano Salis
29 novembre, giovedì
SalaNapoleonica,viaS.Antonio12
I SESSIONE Ore 9.30
presiede Enrico Decleva
Jean-Yves Mollier, Université de Versailles-Saint-Quentin-en-Yvelines
Archives d’éditeurs: au carrefour de l’histoire, de l’économie et de la vie culturelle
Lodovica Braida, Università degli Studi di Milano-Apice
La tessera e il mosaico: dalla storia del libro alla storia della cultura scritta
Antonello Negri, Università degli Studi di Milano-Apice
Arte in redazione
Pausa caffè
Alberto Cadioli, Università degli Studi di Milano-Apice
Storie di testi e storie di libri
Brigitte Ouvry-Vial, Université du Maine (Le Mans)
Entrer dans l’oeuvre: les lettres des auteurs à leurs éditeurs
Albert Dichy, Institut Mémoires de l’Édition Contemporaine (IMEC) Abbaye d’Ardenne
Entre archives d’auteurs et d’éditeurs
II SESSIONE Ore 14.30
Marcel Lepper, Deutsches Literaturarchiv, Marbach
Comment lire les archives d’éditeurs? Quantité, stratégie, numérisation
Lisa Kuitert, University of Amsterdam – SHARP
SHARP: The United Nations in book history. Some thoughts concerning internationalization in
the field of book & manuscript studies
Pausa caffè
III SESSIONE Ore 16.00
Per una rete degli archivi editoriali
David Bidussa, Fondazione Feltrinelli, Milano
Marco Bologna, Università degli Studi di Milano-Apice
André Derval, Institut Mémoires de l’Édi on Contemporaine (IMEC) Abbaye d’Ardenne
Malcolm Einaudi, Fondazione Giulio Einaudi, Torino
Luisa Finocchi, Fondazione Mondadori, Milano
Carla Riccardi, Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei,
Pavia
Roberto Stringa, Fondazione Corriere della Sera, Milano
Thérèse Willer, Musée Tomi Ungerer, Centre International de l’Illustration, Strasburgo
Numero 3 — Ottobre 2012
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STRUMENTI: La Collezione Mugnaini
È stata catalogata ed è ora nell’Opac di Ateneo la raccolta delle edizioni di Luna
e Gufo. Si tratta della collezione completa delle plaquettes pubblicate dal 1992
da Fabrizio Mugnaini, studioso e collezionista, e da lui donata ad Apice nella
doppia versione con la stampa originale e la sua riproduzione.
Dal 1992 al 2004 Mugnaini ha pubblicato 56 opuscoli costituiti
di due fogli piegati in quattro, contenenti un testo scritto e due
carte centrali con un’incisione, racchiusi da una copertina in
cartoncino colorato.
L’origine dell’idea di Mugnaini è da rintracciarsi nella sua lettura
giovanile dei Racconti scabrosi di Luigi Bartolini, dalla quale
nacque un amore per questo autore che porterà l’editore a raccogliere non solo i libri ma anche qualunque materiale dello
scrittore, e alla scoperta di Bartolini incisore. Nel corso di questa attività Mugnaini stabilirà una rete di relazioni con poeti e
grafici e da questi sodalizi nasceranno le sue edizioni. In esse è
riprodotta ed evocata questa vicinanza tutta spirituale tra testo
e immagini: un rapporto inedito tra immagine e parola dove il
testo costituisce lo stimolo per l’immagine, che non è mai illustrazione subordinata. L’altra ispirazione per Mugnaini sono
Mario Avati
stati i Libretti di Mal’aria di Arrigo
maniera nera per Luciano De Giovanni
Bugiani: come questi infatti le ediNiente che vive, niente che muore
(F. Mugnaini, 1996)
zioni di Luna e Gufo sono rigorosamente fuori commercio e distribuite in proprio, poiché la completa
estraneità da qualunque circuito commerciale garantisce la piena libertà delle scelte dell’editore, sia
riguardo gli autori sia riguardo i testi.
Corrado Costa, Giovanni Turria
Perché il rosa è sempre
stato nemico del nero
F. Mugnaini 2003
edizione di 100 esemplari numerati
quettes nella Collezione
anche la più recente serie
piccole cartelle d’arte, con
torchio in 110 esemplari
sciolti.
Le edizioni di Mugnaini si possono considerare lo
specchio di una parte significativa della poesia italiana contemporanea, dove sono presenti autori
molto o poco noti, mentre per la grafica sono state
frequentemente scelte tecniche inconsuete, come
la maniera nera, procedimento lento e laborioso
che da solo può rappresentare il progetto raffinato
e anacronistico
dell’editore toscano.
Oltre alle plaMugnaini figura
delle Conchiglie,
incisioni tirate al
e alcuni volumi
Gianfranco Schialvino
xilografia acquarellata per Nico Orengo
Mimose
(F. Mugnaini, 2002)
Numero 3 — Ottobre 2012
PUBBLICAZIONI DI APICE
“Mettersi a bottega”. Antonio Porta e i mestieri della letteratura,
a cura di Alessandro Terreni e Gianni Turchetta Roma, Edizioni di
storia e letteratura, 2012
Il volume ripercorre il convegno organizzato nel 2009 dal Centro Apice
all’Università degli Studi di Milano, in onore di Antonio Porta, nel ventennale della morte i cui interventi dopo l’Introduzione di Gianni Turchetta, sono ora pubblicati nei seguenti saggi: Umberto Eco, Il ritmo e
la lista in Porta; Enrico Testa, La forza della poesia. Sulla lingua di
Antonio Porta; Niva Lorenzini, Diarismo come poesia; Paolo Giovannetti, Poesia degli anni Settanta: un’antologia degli anni Ottanta; Maria
Carla Papini, Nel laboratorio della poesia: Il giardiniere contro il becchino; Giancarlo Majorino, Quanto ho da dirvi; Stefano Raimondi, Le
Invasioni di Antonio Porta e la questione delle date; Alessandro Terreni, Dall’emblema alla metafora. Occasioni retoriche portiane; Carlo
Formenti, Antonio Porta e «Alfabeta»; Maurizio Cucchi, Antonio Porta
editore e poeta; Rosemary Liedl Porta, Congedo.
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Numero 3 — Ottobre 2012
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S TUDI E RICERCHE SUI NOSTRI FONDI
Vanni Scheiwiller editore europeo, a cura di
Carlo Pulsoni, Perugia, Volumnia, 2011.
Dalla quarta di copertina: “Questo volume rappresenta il sigillo finale di un progetto avviato
nell'autunno del 2008, quando con Alina Kalczynska Scheiwiller si pensò di realizzare una mostra
su Vanni da tenersi in Perugia. L'esposizione
nasceva con uno spirito diverso rispetto a quelle
dedicategli nell'ultimo decennio: lo "specimen"
esibito doveva fungere da volano per far comprendere l’importanza dell’attività e della personalità di Vanni grazie a un ciclo
di conferenze a corredo della mostra. L’intento è stato quello di gettare luce su
alcuni tasselli del prezioso e scrupoloso fervore dell’Editore, come dimostrano
i vari approcci di questo volume, nel quale si propongono contributi su autori
particolarmente significativi del catalogo Scheiwiller, pubblicazioni di inediti,
testimonianze di alcune delle persone che gli furono vicine”.
Segnaliamo l’uscita della prima edizione italiana di
uno dei libri d’esordio di John Alcorn: Books! edito
nel 1962 da Simon & Schuster a New York e conquistatosi immediatamente il secondo posto tra i
dieci migliori libri illustrati per bambini dell’anno
secondo l’AIGA (The American Institute of Graphic
Arts). Dopo cinquant’anni questo piccolo libro sui
libri rivela tutta la sua attualità descrivendo in modo ironico, con l’ausilio di tipografia e illustrazione,
la natura fisica e “metafisica” dell’oggetto libro.
Libri! è pubblicato da Topipittori.
Numero 3 — Ottobre 2012
Tesi di laurea e di dottorato
Riccardo Paterlini, La foto strizza l’occhio alla pagina. Censura e testo fotografico in Elio Vittorini. Da Americana a Conversazione in Sicilia, Università
Ca’ Foscari, Venezia, Facoltà di Lettere e filosofia, corso di laurea in Filologia
moderna, a.a. 20102010-2011, relatore prof.ssa Alide Cagidemetrio.
Nel 1940 Elio Vittorini compilò per l’editore Valentino Bompiani Americana.
Raccolta di narratori americani dalle origini ai giorni nostri. Il volume raccoglieva traduzioni di autori americani e un commento critico dello stesso Vittorini.
La tesi esamina la travagliata storia di questa pubblicazione e il modo in cui
Vittorini reagì alla censura impostagli dal Ministero della Cultura Popolare, ed
alla conseguente soppressione dei suoi commenti critici. L’apparato fotografico inserito da Vittorini nel 1941 nell’antologia servì a restituire la sua interpretazione della letteratura americana. La ricerca condotta in questa tesi ha permesso di identificare la maggior parte delle fotografie e le fonti disponibili ai
tempi di Vittorini. L’analisi dei rapporti tra i testi e le illustrazioni mostra che
Vittorini non solo stava aggirando i suoi censori, ma stava dando forma a uno
degli esperimenti più importanti della letteratura e dell’editoria italiane. Vittorini
infatti, importava un nuovo genere che si stava sviluppando negli Stati Uniti
negli anni Trenta: il romanzo fotografico. L’interazione tra testo letterario e
fotografia infine fu portata a compimento dallo scrittore italiano nel 1953 nella
nuova edizione illustrata di Conversazione in Sicilia.
Francesca Sammartino, L'Arte Moderna Straniera di Giovanni Scheiwiller. Le
(1931--1936), Università degli Studi di Milano, Facoledizioni degli anni Trenta (1931
tà di Lettere e Filosofia, tesi di laurea magistrale in Storia e critica dell'arte,
a.a. 20102010-2011, relatore prof. Paolo Rusconi.
Il lavoro ha preso in considerazione l'attività editoriale di Giovanni Scheiwiller,
con particolare riferimento alla collana Arte Moderna Straniera pubblicata dal
1931 al 1954. Dopo un primo capitolo introduttivo sull'editore e sulla collana,
l'analisi si è concentrata sulle monografie degli anni Trenta e segnatamente
quelle pubblicate dal 1931 al 1936. Le monografie sono dedicate ai seguenti
artisti: Hermann Haller, Pablo Picasso, Henri Matisse, Paul Cézanne, Honoré
Daumier e Vincent Van Gogh. Ogni volumetto è stato preso in considerazione
da un triplice punto di vista: storico-critico, attraverso un confronto con le fonti
documentarie presenti nell’Archivio Scheiwiller e strettamente filologico. L'indagine storico-critica è stata svolta a partire dal saggio introduttivo di ogni monografia scritto da critici d'arte di calibro internazionale; rispetto ad esso è stato ricostruito il panorama della critica d'arte degli anni Trenta e delle monografie d'arte di piccolo formato, sia italiane che europee, coeve all'esperienza
scheiwilleriana. La seconda fase del lavoro è stata condotta presso il Centro
Apice dove si sono consultati i carteggi tra Giovanni Scheiwiller e le figure (sia
critici d'arte che galleristi e direttori di musei) di volta in volta coinvolte nella
ideazione e realizzazione delle singole monografie. Infine si è effettuato un
confronto sinottico tra le riedizioni di ogni monografia al fine di evidenziare i
mutamenti nel progetto editoriale. Una particolare attenzione è stata rivolta
alle tavole iconografiche finali di ogni volumetto rispetto alle quali si sono cercate le corrispondenze con il materiale fotografico conservato nella fototeca
Scheiwiller del Centro Apice. La tesi ha voluto evidenziare la novità dell'esperienza editoriale scheiwilleriana rispetto all'orizzonte artistico italiano ed internazionale, sottolineando il carattere di modernità e d'avanguardia della collana L’arte moderna straniera.
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Numero 3 — Ottobre 2012
Angela Anna Iuliucci, Abbecedari, sillabari e grammatiche: i libri didattici per
bambini nel Fondo P.A. Wick, Università degli Studi di Milano, Facoltà di
Lettere e Filosofia, tesi di laurea magistrale in Lingue e Letterature Europee
ed Extraeuropee, a.a. 20082008-2009, relatrice prof.ssa Francesca Orestano.
La tesi ha come oggetto l’analisi di cinque libri didattici per bambini contenuti nel Fondo P.A. Wick: tre abbecedari, un sillabario e una grammatica. La
prima parte della tesi introduce l’argomento dei libri didattici per bambini e
prende in esame l’evoluzione subita da abbecedari, testi elementari, sillabari e grammatiche tra il XV secolo e i giorni nostri. La seconda parte è incentrata sull’analisi dei libri didattici per bambini del Fondo P.A. Wick, conservato presso il Centro Apice. Per ognuno dei cinque testi si traccia un breve
profilo dell’autore e dell’illustratore, si analizzano struttura e contenuti, si
danno informazioni relative alla ricezione critica e s’individuano le possibili
fonti. Lo studio di questi testi ha lo scopo di confutare il parere di molti critici
di children’s literature, dimostrando che i libri didattici per bambini appartengono di diritto a tale genere letterario.
Valentina Pisciotta, La “Biblioteca Bemporad per i ragazzi”: un viaggio nella
letteratura per l’infanzia (1915 – 1938), Università degli Studi di Milano, Facoltà di Lettere e Filosofia, tesi di laurea magistrale in Culture e linguaggi
per la comunicazione, a.a. 20102010-2011, relatore prof.ssa Lodovica Braida.
Il lavoro di tesi analizza nel dettaglio la collana “La Biblioteca Bemporad
per i ragazzi” della omonima casa editrice. A partire dal catalogo editoriale, sono stati estrapolati i titoli presenti nella Collezione Novecento Sergio
Reggi del Centro Apice. Si è potuta così ricostruire l’evoluzione editoriale
dei volumi della collana (attraverso copertine, illustrazioni, paratesto),
analizzando sia gli aspetti letterari sia quelli più strettamente editoriali, e
in particolar modo i rapporti tra testo e immagine. Sono quindi stati studiati gli autori principali della casa — tra cui si trovavano nomi come Carlo
Collodi, Vamba, Capuana, Ida Baccini — e la narrazione della storia d’Italia dell’epoca ai bambini.
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SPIGOLATURE D’ARCHIVIO. . .
«Come scelgo i nomi dei personaggi dei miei libri?
Ripenso a nomi che preferisco: di località grandi e piccole, e anche di
montagne, anche di fiumi; poi penso a tre o quattro nomi propri di persona (dico nomi e cognomi) che mi sembrino nello stesso gusto dei
primi, e tra essi scelgo quello che ritengo più adatto alla condizione
storico-sociale del personaggio da battezzare. Insomma: parto dalla
geografia per fermarmi su nomi da calendario cercando di caratterizzare l’esterno (e non l’interno, mai l’interno) del personaggio in questione. I nomi geografici da cui parto sono per il 60% circa siciliani, e per il
40% pugliesi, veneti, provenzali, spagnoli e dell’antica geografia greco-romana.
Debbo precisare che anche i molti personaggi anonimi di Conversazione in Sicilia e del Sempione hanno avuto nella mia testa, e a volte in
margine ai fogli su cui scrivevo, un nome e un cognome. Potrebbe provarlo un certo capitolo delle Donne di Messina dove d’un tratto vengono
fuori (proprio a metà del romanzo) i nomi e i cognomi d’una folla di personaggi che nei capitoli precedenti sono dati come anonimi o indicati
con un soprannome. Solo nel Garofano rosso non mi sono sempre
preoccupato di immaginarmi con nome e cognome i personaggi di alcuni studenti e delle sgualdrine che vi risultano anonimi. Elio Vittorini».
Archivio Vittorini, Dattiloscritto senza titolo del testo di un’intervista
[post 1949]
Bollettino
d’informazione delle
attività del Centro
Apice
via Noto, 6
20141 Milano
tel. 02.50332051-53-54
fax 02.50332052
[email protected]
www.apice.unimi.it
Archivio Valentino Bompiani, Fotografia di Elio Vittorini con dedica
“A Valentino con perplessità ma non d’affetto”.
Redazione a cura di:
Claudia Piergigli (direttore)
Raffaella Gobbo
Gaia Riitano
Valentina Zanchin
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