Atene: Il Museo Archeologico Nazionale I tesori della civiltà ellenica Il museo archeologico nazionale di Atene è il più importante della Grecia, ed è tra i dieci musei più importanti al mondo: le sale, sconfinate, custodiscono e rappresentano tutte le culture che hanno attraversato il Paese. La collezione è divisa in tre sezioni, disposte in ordine cronologico: al pianterreno, la sezione preistorica e la sezione delle sculture, al primo piano la collezione delle ceramiche. Data la mole della collezione, l’ideale è visitarlo almeno due volte. Se proprio non avete tempo, in queste pagine trovate quello che non si può perdere. All’interno trovate anche un Museo di Numismatica, un negozio di souvenir e una caffetteria. Le collezioni Il museo custodisce oggetti preistorici, sculture, vasellame e arti minori, bronzi e arte egiziana. Al pianterreno si tengono anche diverse mostre temporanee, e vi consigliamo di guardare il programma perché qui si tengono molte mostre importanti. La sala 4 è dedicata ai reperti di Micene: 33 vetrine e vari pezzi singoli, ritrovati nelle tombe reali da Schliemann nel 1876. La collezione micenea comprende maschere, vasellame, monili e piccoli amuleti in oro; molti oggetti sono piccoli e delicati, e vederli è quasi impossibile, quando il museo è affollato. Non perdetevi comunque la Maschera Funerea, erroneamente attribuita ad Agamennone da Schliemann: si tratta in realtà di un re sconosciuto, precedente ad Agamennone. Da vedere anche una brocca d’argento a forma di testa di toro, con corna in oro. La collezione Neolitica, esposta nella sala 5, comprende in particolare statuette e ceramiche che risalgono al IV millennio a.C. Il museo raccoglie anche una meravigliosa collezione di statuine delle Cicladi; si tratta di idoli e piccole sculture votive in marmo bianco, che risalgono al 2000 a.C. e sono tra i reperti più antichi della Grecia. Queste figure stilizzate assomigliano incredibilmente alle sculture di Modigliani. La collezione di sculture è la più importante del museo e occupa quasi tutto il pianterreno. È suddivisa in due settori: uno dedicato alla scultura arcaica e l’altro a quella classica. Il percorso vi invita a passeggiare guardandole tutte, fermandosi se qualcosa vi colpisce particolarmente. Noi vi consigliamo di soffermarvi sulle statue dei koùroi (fanciulli). La scultura classica raccoglie le sculture più belle realizzate tra il V e il VI secolo a. C. Tra queste, andate a vedere il Fanciullo di bronzo e il monumentale Poseidone, realizzato verso il 450 a.C. e ritrovato nelle acque al largo dell’isola Eubea. La statua è stata definita anche come Zeus, perché la mano che lancia lo strumento è vuota: non si sa, quindi, se reggesse un tridente oppure una saetta. Nella sala 21, poi, vi consigliamo il Fantino di Artemissio, una scultura in bronzo che risale alla metà del II secolo a.C., e raffigura un piccolo cavaliere lanciato in corsa su un grande e maestoso cavallo Come raggiungere il museo Il Museo Archeologico Nazionale si trova al 44 di Patission Street, in un palazzo neoclassico all’incrocio con Alexandras Avenue. Tel. +30 210 8217717 Potete raggiungere il museo con la metro scendendo alla fermata di Omonia. Se arrivate a piedi, il museo si trova a cinque minuti da Omonia e a mezz’ora dal quartiere della Plaka. Orari, biglietti e informazioni utili Da aprile a ottobre, il museo è aperto tutti i giorni dalle 8 alle 19.30, e il lunedì dalle 13 alle 19.30. Da novembre a marzo, il museo è aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 15 e il lunedì dalle 10.30 alle 17. Il museo è chiuso il 25 e 26 dicembre, a Capodanno, il 25 marzo, a Pasqua e il primo maggio. Il biglietto costa 7€ per gli adulti, 3€ per chi ha più di 65 anni e per gli studenti al di fuori della Comunità Europea. I bambini sotto sei anni e gli studenti europei, i giornalisti e le guide turistiche entrano gratis. Si entra gratis anche tutte le domeniche dall’1 novembre al 31 marzo. Il museo è sempre affollato; soprattutto d’estate, vi consigliamo di arrivare presto, oppure un’ora prima del pranzo. Vi consigliamo comunque di comprare una delle guide a poco prezzo all’entrata e di prendere l’opuscolo alla biglietteria: le spiegazioni sono chiare ed accurate e ci sono le descrizioni di tutte le collezioni Atene: l'Acropoli La montagna sacra La maggior parte dei luoghi di culto si trovano di solito su un’acropoli: si tratta del luogo più sicuro della città. In una commedia di Aristofane, ad esempio, si racconta che le donne si erano barricate sull’Acropoli per protestare contro i loro uomini, in guerra con Sparta, lasciandoli senza cure, senza mangiare e senza sesso. L ’Acropoli, dal greco “città alta”, è uno dei monumenti più conosciuti del mondo e la testimonianza più importante dell’antica civiltà greca, il simbolo stesso di Atene e della bellezza classica. Situata su una collina al centro della città, l’Acropoli è sempre stata abitata: dal Neolitico in poi, qui sono sorti edifici di culto, templi, chiese e moschee, ripetutamente abbattuti dai dominatori di turno. Visitare l’Acropoli è come leggere la storia della stessa Atene: i suoi monumenti testimoniano le conversioni forzate al cristianesimo, l’invasione dei Galli e poi dei Turchi. Ciò che si ammira oggi è quello che resta dell’Epoca d’Oro di Atene, la culla della democrazia moderna, la grandiosa civiltà greca della metà del V secolo a. C. I Propilei e il tempio di Nike, la Vittoria Alata I Propilei, il monumentale ingresso dell’Acropoli, fu costruito tra il 437 e il 432 a.C. e comprende un corpo centrale e due ali laterali. I portici lungo l’ala est e quella ovest sono decorati da colonne doriche, mentre due file di colonne ioniche dividevano il corridoio centrale in tre sezioni. A sinistra si trova la pinacoteca, così chiamata per le pareti affrescate, mentre a destra c’è, o ci dovrebbe essere, un piccolo tempio votivo dedicato ad Atena Nike, dea della vittoria, che commemora la vittoria di Atene sui persiani. Questo tempietto si trova su una piattaforma che sovrasta le isole del Golfo, ed in origine conteneva la statua di Atena, poi smantellata dai turchi nel 1686, in modo da utilizzare la piattaforma come base per i cannoni. Tra il 1836 ed il 1842 fu ricostruito, e di nuovo messo da parte nel 1936, quando ci si accorse che la piattaforma stava crollando. Oggi, la struttura è in restauro. Il Partenone Il Partenone si trova sulla parte più alta dell’Acropoli. Costruito tra il 447 e il 437 A. C., è il monumento più importante della Grecia ed il suo simbolo a livello mondiale. Il suo nome deriva da Atena Parthenos, patrona della città, a cui il monumento è dedicato. In origine, infatti, il Partenone ospitava una grande statua di Atena, alta 11 metri e ricoperta d’avorio e oro, mentre l’accesso al tempio era riservato soltanto ai sacerdoti e ai personaggi di riguardo. Da lontano, il Partenone ha una luce particolare, e le colonne e le scale del tempio sembrano dritte. Questo perché tutte le colonne sono accuratamente curvate verso l’alto, e le colonne esterne sono leggermente più grandi di quelle centrali: si dice che Ictinus, l’architetto che progettò l’edificio, fosse anche un grande illusionista. Lo splendore del passato Immaginate di essere nel V secolo a. C. e di guardare il Partenone, un tempio di marmo ricoperto di colori splendenti. Il frontone è decorato da un fregio in rilievo che percorre tutto il tempio. Sul fregio, scene di battaglia degli ateniesi contro le Amazzoni, scene dalla guerra di Troia e scene di dei dell’Olimpo in lotta contro centauri e giganti, che simboleggiano il trionfo della civilizzazione e della conoscenza contro i barbari e l’oscurità. La base del tempio ospita sculture con scene mitologiche, mentre all’interno del tempio si trovano la statua di Atena e il favoloso tesoro di Delo. Ciò che resta oggi è ben poco: i colori sono svaniti per lasciare il posto al marmo bianco, e del fregio è rimasto soltanto qualche frammento, mentre il tetto e gran parte degli interni crollarono a causa di un’esplosione nel 1687, quando i turchi usavano il tempio come polveriera e i veneziani attaccarono l’Acropoli. Nel 1800, poi, l’inglese Lord Elgin portò gran parte delle sculture restanti a Londra. Nonostante tutto questo, il Partenone mantiene intatto il proprio fascino senza tempo, e chi ci è stato giura che si tratta di un’emozione indescrivibile, soprattutto al tramonto, quando le colonne passano dall’avorio, al rosa, all’oro. Il “furto” di Lord Elgin Quando i Turchi occuparono la Grecia, vendettero gran parte del fregio del Partenone, e altre sculture all’inglese Lord Elgin, il quale consegnò tutto al British Museum. Da allora, il Governo inglese rifiuta la restituzione dei reperti, dichiarando di averli comprati. La situazione dei “marmi di Elgin”, poi, è peggiorata nel 1988, quando lo storico inglese William St.Clair ha pubblicato un testo in cui afferma che la restaurazione dei reperti, oltre alla patina del tempo e dell’inquinamento, ha eliminato anche alcuni dettagli delle sculture. Nonostante le proteste, oggi i marmi sono ancora lì, e rappresentano la collezione più importante del museo. L’Eretteo, il luogo più sacro dell’Acropoli L’Eretteo è il secondo tempio dell’Acropoli per grandezza, ma il più famoso, per il portico retto da otto fanciulle di marmo, le cariatidi. Si tratta in realtà di calchi: di quelle originarie, sei sono esposte al Museo Archeologico dell’Acropoli, una è al British Museum e l’ultima sparì durante l’occupazione turca. L’edificio, in stile ionico, fu costruito nel 420 a.C. circa. Al suo interno, la suddivisione originaria prevedeva due zone, dedicate alle due principali divinità dell’Attica: Atene e Poseidone. Il mito, difatti, racconta che proprio qui si svolse la battaglia tra le due divinità per il predominio di Atene. Nel portico settentrionale, un foro nel soffitto testimonia il tridente conficcato da Poseidone, da cui sgorgò una sorgente d’acqua, mentre un olivo di fianco all’Eretteo ricorda il punto in cui Atena toccò il suolo, facendo germogliare la pianta e vincendo quindi la sfida per la città che oggi porta il suo nome. Il nome del tempio deriva da Erechtheus, un leggendario Re di Atene di cui si onorava la tomba. Il panorama dall’Acropoli Da qui si ammira uno dei panorami più belli della città. Ai piedi dell’Acropoli, Atene si allunga sconfinata, mentre la Plaka si stende proprio sotto la rocca. A sinistra c’è il Monte Lycabettus, e sullo sfondo si vedono i resti del gigantesco tempio di Zeus e lo stadio olimpico. Sotto l’Acropoli si erge il teatro di Erode Attico, costruito dai romani nel 161 a.C., ed ancora usato per balletti, concerti e opere teatrali. Più in là sorge il teatro di Dioniso, sede delle opere di Sofocle, Eschilo, Euripide e Aristofane. Sempre sotto l’Acropoli, si trova la rocca di Aeropagos, da cui c’è una magnifica vista sull’Agora, la Plaka, Monastiraki, Omonia e gran parte della città: provate a visitarla al tramonto. La zona del belvedere reca la bandiera greca. In questo punto, durante la Seconda Guerra Mondiale, i tedeschi che occupavano la città ordinarono alla guardia greca che presiedeva alla bandiera nazionale di toglierla. La guardia la rimosse, lentamente. Poi vi si avvolse e si lanciò nel vuoto. Il Museo archeologico dell’Acropoli Il Museo Archeologico dell’Acropoli si trova vicino al belvedere e raccoglie molti reperti preziosi: ad esempio, qui trovate quattro delle sei cariatidi originali dell’Eretteo e tesori come le statue dei Kouroi, i fanciulli greci, e le Korai, le fanciulle. Quasi tutto ciò che è in mostra oggi proviene dall’epoca d’oro di Atene, intorno alla metà del V secolo a. C., quando Pericle ricostruì quello che i persiani avevano distrutto. Come arrivare all’Acropoli L’Acropoli si trova in via Dionysiou Areopayitou. Tel: 210 321 0219 Si arriva all’Acropoli a piedi, salendo dalla Plaka: c’è una stradina che sale verso ovest, alla vostra destra. Proseguite lungo il viale pedonale, che inizia di fianco all’arco di Adriano e sale verso l’Acropoli. Qui incrociate la strada di pietra che porta all’ingresso. Ci si può arrivare anche con la metro, scendendo alla fermata Acropoli. La biglietteria, un piccolo ufficio postale e il bar si trovano poco sotto l’ingresso. Il periodo migliore per visitare l’Acropoli è alla fine dell’inverno o in primavera. Orari e biglietti Di solito, l’Acropoli è aperta tutti i giorni dalle 8 alle 18.30; d’estate e nelle notti di luna piena può restare aperta anche fino a tarda sera. Il museo chiude mezz’ora prima dell’Acropoli. Il biglietto d’ingresso vale una settimana e costa 12 euro per gli adulti, mentre studenti e anziani oltre i 65 anni pagano la metà. I minorenni, gli studenti dell’Unione Europea e i giornalisti entrano gratis. Si entra gratis, oltre alla domenica, tra il primo novembre e il 31 marzo, il 6 marzo, il 18 aprile, il 18 maggio, feste nazionali, e il 5 giugno, giornata dei musei. Oltre all’Acropoli e al museo, con il biglietto si possono visitare cinque monumenti: l'antica Agorà, il Teatro di Dioniso, il Ceramico, l'Agorà romana e il Tempio di Zeus. Non è permesso portare borse e zaini all’interno dell’Acropoli. All’ingresso troverete delle guide autorizzate: il tour guidato costa circa 50 euro Atene: l'Antica Agorà L’antenata della piazza Oggi, l’antica Agorà è un cumulo di pietre e strade sconnesse. Ma, come oggi ad Atene ed in tutte le piazze del mondo, questo era il luogo di ritrovo dei cittadini. Era il centro più vivace della città, vibrante di suoni e profumi. È facile immaginare l’agorà di un tempo: basta sedersi all’ombra delle rovine e chiudere gli occhi, per sentire il brusio dei mercanti, il chiacchiericcio dei filosofi e le voci del popolo. Si trattava soprattutto di voci maschili: le donne non frequentavano regolarmente l’Agorà, mentre questo era il luogo preferito da Socrate e i suoi allievi. Proprio qui, nel 399 a. C., Socrate fu condannato a morte con l’accusa di “aver portato strani dei e di aver corrotto la gioventù”. Un po’ di storia L’agorà era il cuore politico, amministrativo, commerciale di Atene, e centro di tutte le attività sociali; ospitava anche il palazzo di Giustizia e gli edifici di culto. Questa zona è abitata fin dal 3000 a.C., anche se nel corso degli anni è stata usata anche come cimitero ed è stata danneggiata diverse volte: nel 480 a.C. dai persiani, nell’89 a.C. da parte dei romani, e così via, fino ad essere progressivamente abbandonata dal 580 in poi, fino al 1834, quando si è ripopolata. Negli anni ’50, l’istituto Americano di studi classici, finanziato da Rockefeller, ha demolito 400 palazzi moderni, per svelare e recuperare un’area archeologica di circa 12 ettari. Oggi, ci sono diversi monumenti da visitare. Il Tempio di Efesto Questo tempio si trova in un angolo dell’Agora e deve il nome ad Efesto, dio della metallurgia, ed è il tempio dorico meglio conservato. Fu costruito prima del Partenone, tra il 449 ed il 444 a.C., e perciò diede il via al Periodo d’Oro della città ed al suo sviluppo. Nonostante gli anni, il tempio è praticamente intatto, ed è anche conosciuto come Thission, perché sul fregio erano riportate le vicende di Teseo. In realtà, l’edificio era dedicato ad Efesto e Atena, e il suo interno ospitava le statue bronzee degli dei. Nei dintorni del tempio, oggi c’è una zona pedonale vivace e affollata, con bar, caffè e ristoranti. Stoà di Attalo: il museo dell’Agorà La Stoà di Attalo, un palazzo porticato di due piani, si trova verso la fine dell’Agorà ed è l’unico palazzo antico restaurato di Atene. L’edificio risale al 138 d.C. e fu costruito dal re di Pergamo. Oggi ospita il museo dell’Agorà, che raccoglie le storie, i materiali e i reperti della vita cittadina nell’Agorà. L’Altare dei dodici dei Questo altare si trova al centro di un’area recintata con un altare al centro e fu eretto nel 521 a.C.; in origine, era un santuario, e la pietra miliare da cui si prendevano le distanze verso tutti gli altri luoghi. Come arrivare all’Antica Agorà L’Antica Agorà si trova ai piedi dell’acropoli. Tel. ( 30) 210 3210185 Si entra a piedi da Adrianou, vicino Piazza Ayiou Philippou, e si può anche raggiungere con la metro, scendendo alla fermata Monastiraki. Orari e biglietti L’agorà è aperta tutti i giorni, in estate dalle 8 alle 19, ed in inverno fino alla 18 circa. Vi consigliamo comunque di verificare sempre gli orari, perché a volte può chiudere anche alle 14.30: ad esempio, il museo della Stoà è aperto dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 14.45. Si può visitare con il biglietto dell’acropoli, altrimenti il biglietto singolo costa 4 euro Atene: Monastiraki Bancarelle e monumenti Monastiraki è un quartiere di Atene che confina con la Plaka, ed è famoso soprattutto per il variopinto mercatino delle pulci. La zona deve il nome ad un antico monastero, che in origine si trovava sulla piazza omonima. Oggi è rimasto ben poco del silenzio religioso: c'è una fermata della metro, e strade e vicoli brulicano di persone, locali, negozi e bancarelle. Oltre al mercatino, Monastiraki offre chiese e monumenti, da visitare con calma durante la settimana. A Platea Mitropoleos, la piazza della cattedrale, ci sono due cattedrali: Mikri Metropoli (la piccola) e Megali Metropoli (la grande). La cattedrale piccola risale al XII secolo, mentre quella grande è la cattedrale di Atene. Costruita nella metà del 1800, ospita gli avvenimenti importanti, come matrimoni e funerali di stato. Di fronte alla piazza si trova la moschea Tzistarakis, che risale al 1700 e sulla quale pende una lugubre leggenda. Tzistarakis, il governatore di Atene che la fece costruire, distrusse una delle poche colonne rimaste del Tempio di Zeus, per prelevare le pietre antiche per erigere la moschea. Ma pare che ogni colonna si reggesse con un incantesimo: subito dopo, difatti, ci fu un'epidemia di peste: la colpa fu data al governatore, che fu destituito dalla carica e poi misteriosamente avvelenato. Oggi, la moschea ospita il Museo della Ceramica. Un'altra zona molto caratteristica, accanto a Monastiraki, è il distretto di Psirri. Per anni ha ospitato botteghe di artigiani e ferramenta, ma oggi è stata trasformata in una zona molto alla moda, con caffè, ristoranti e negozi eleganti. Il mercatino delle pulci di Monastiraki Se quello che cercate non si trova a Monastiraki, allora non esiste in tutta Atene. Qui trovate ogni sorta di merce, dalle cose nuove a quelle usate: libri, cd, video, chincaglierie, vecchi grammofoni, abbigliamento, strumenti musicali, elettrodomestici, oggetti per collezionisti, e perfino caviale, cellulari, vestiti usati e scarpe spaiate. Il mercatino è anche l'occasione per svuotare le cantine e la speranza di molti immigrati, che vendono di tutto. Bancarelle e negozi si affacciano in vicoli e stradine intorno alla chiesa di Agios Filippos e nei dintorni delle stazioni del metro di Thissio e Monastiraki. Il mercatino si tiene di domenica, giorno in cui qui sembra che ogni ateniese abbia qualcosa da vendere o da comprare, ma in realtà ci sono bancarelle per tutta la settimana. In realtà, la maggior parte dei negozi vende merce per turisti, la stessa che si trova in qualsiasi atro negozio turistico di Atene; ma questi negozi si possono visitare in qualsiasi momento. Quello che proprio non potete perdere, è la marea di gente che qui si riversa nei fine settimana. Date un'occhiata anche alle persone: i venditori sono gioviali e simpatici, capita di vederli giocare a carte tra le bancarelle, ed è facile incontrare borseggiatori e suonatori di strada tra e i bar e i caffè all'aperto. Ai greci piace contrattare e probabilmente vi intratterranno in un inglese o in un italiano stentato: se trovate dei pezzi antichi troppo convenienti, come le monete, fatevi sorgere il dubbio che siano false. Come arrivare al mercatino È abbastanza semplice. Venendo a piedi da Piazza Syntagma, bisogna percorrere la Via Metropolitana e superare la cattedrale e la piazza. Venendo dalla Plaka, quasi alla fine di Adrianou Street arriverete ad una piccola piazza colma di locali e ristoranti all'aperto. Proseguite fino al muro di Adriano e poi girate a destra. Svoltate poi a sinistra, in una stradina che si chiama Poundroussou. Eccovi arrivati. Atene: il Foro romano Il mercato dei romani Il Foro romano è un grande edificio che si trova a circa 100 metri a est dell’antica Agorà. È stato costruito tra l’11 e il 19 a.C., ed in origine era un prolungamento dell’Agorà greca. Oggi, come allora, il foro è un grande spazio aperto circondato da palazzi, negozi e depositi, e vanta un passato glorioso: dopo l’invasione degli Eruli, nel 267 d.C., la città di Atene si limitava all’area racchiusa dalla fortificazioni romane, ed il centro commerciale e amministrativo della città fu trasferito dall’antica Agorà al Foro romano. Nel periodo bizantino e durante l’occupazione turca, poi, il foro era usato come zona residenziale ed era ricca di botteghe e edifici religiosi. Oggi, l’antica piazza del mercato conserva diversi monumenti. Una passeggiata nel Foro La piazza è racchiusa da due ingressi; ad est, una propilea ionica, ad ovest da una propilea dorica, nota come la Porta di Atena Archegetis. La porta di Atena Archegetis è un ingresso monumentale, con un arco retto da quattro colonne doriche; fu costruita grazie alle donazioni di Augusto e di Giulio Cesare ed era dedicata ad Atena dal suo popolo. Il monumento più particolare è l’Horologion of Andronicos, la Torre dei Venti: si tratta di una torre ottagonale in marmo, costruita nel I° secolo a.C. e alta 12 metri. L’edificio è stato riportato alla luce nel 1837, ed ogni lato è decorato con un fregio che rappresenta uno degli otto venti della mitologia. Ad esempio, Borea, il vento del nord, veste abiti caldi e gonfi, mentre Zefiro, il vento dell’ovest, sparge la terra di fiori. Su tutti i lati c’è una meridiana e dei piccoli fori che lasciano passare la luce del sole, ed in origine, la torre custodiva un orologio ad acqua, azionato da un ruscello che scendeva dall’Acropoli. Il Foro ospita anche la Moschea di Fethiie Tzami, la moschea più antica della città. Costruita nel 1458, si trova sul lato nord del Foro e sorge sui resti di una basilica cristiana. Ad est del Foro si trova invece l’Agoranomion, un edificio rettangolare che risale al 1° secolo a.C. Oggi conserva una facciata con tre ingressi, e, sull’architrave, un’inscrizione riporta la dedica del palazzo ad Augusto e Atena. L’edificio più grande di Atene: la Biblioteca di Adriano La Biblioteca di Adriano si trova sul confine del Foro romano, a nord. Costruita dall’Imperatore Adriano nel 132 a. C, è l’edificio più grande di Atene. La biblioteca custodiva la vasta collezione di libri dell’Imperatore ed in origine aveva uno stagno e un giardino circondato da mura alte 122 metri. Come molti edifici della città, anche questo ha una storia tumultuosa: distrutto dagli Eruli nel 267 d.C., fu ricostruito nel 412, e nel V° secolo, il cortile ospitava una basilica cristiana, distrutta e ricostruita nel VII secolo. Infine, durante l’occupazione turca, l’edificio era la sede del Voevode, il governatore della città. Oggi, si può visitare la biblioteca ed ammirare le nicchie nella pietra, in cui si riponevano i rotoli di pergamena che costituivano i libri. La visita è compresa nel biglietto dell’Acropoli (12 €) e la biblioteca è aperta dalle 8 alle 15. Come raggiungere il Foro romano Il Foro romano si trova in Via Pelopidha. Tel (30) 210 324 5220. Si raggiunge con la metro, fermata Monastiraki, e si può visitare con il biglietto dell’Acropoli. È chiuso il lunedì. Atene: il quartiere della Plaka Il volto più antico di Atene La Plaka è la zona più vecchia della città: è abitata da quasi 7000 anni e per questo non è stata stravolta dagli scavi come in altre zone. Anche per questo, la Plaka è la zona più turistica di Atene: tra le sue stradine si celano monumenti, palazzi e chiese bizantine, che si affiancano a negozi e ristoranti, creando un ambiente in cui convivono armoniosamente presente e passato, bellezza e funzionalità, cultura e divertimenti. La maggior parte delle strade è chiusa al traffico, e quindi si passeggia tra i tavolini dei ristoranti all'aperto, le piazzette e le botteghe. Le stradine sono affollate da greci e turisti, i camerieri vi invitano a sedervi, nei negozi trovate tutti i souvenir tipici, e sui marciapiedi, i classici personaggi che affollano le vie turistiche europee: musicisti, madonnari, fiorai, fotografi, burattinai e artigiani che scrivono il vostro nome su un chicco di riso. Il fascino del passato: le chiese La Plaka offre anche un'atmosfera senza tempo: da qui si raggiungono i posti più belli di Atene a piedi, evitando la folla e l'inquinamento, come l'Acropoli, e qui si trovano alcuni dei monumenti più belli di Atene e numerose chiese bizantine. La Rangabas, ad esempio, è una delle più belle della città. È stata costruita nell'11° secolo dalla famiglia nobile di Michele I Rangabe, vissuto nel VII secolo, ed era il centro della Plaka, che si sviluppò proprio a partire da questa chiesa. La Metochi Panaghiou Tafou, invece, è una chiesa tipica del periodo ottomano. In origine era un monastero, mentre oggi custodisce un cortile interno su cui si affacciano gli uffici che dipendono dal Patriarca di Gerusalemme. La chiesa è una delle più famose della città, soprattutto per la processione del Venerdì Santo. La principale chiesa russo- ortodossa si chiama invece Chiesa di San Nicodemo (Agios Nikodimos) e fu fondata nel 1850, sui resti di un'altra chiesa risalente al 1031. Il Monumento di Lisicrate è un tempietto circolare: si tratta dell'esempio meglio conservato di opera coregica, cioè di commemorazioni erette in onore dei coreghi, ricchi ateniesi che patrocinavano gli spettacoli teatrali. Questo è stato eretto nel 334 a.C. da Lisicrate, uno dei coreghi. Il tempietto è sormontato da un tetto ionico decorato con foglie d'acanto. In alto, sull'architrave, un fregio ripropone l'Inno omerico a Dioniso, con i pirati che si trasformano in delfini, a ricordare la competizione teatrale vinta da Lisicrate. Anafiotika, un'isola nella città Poco sopra la Plaka, a ridosso dell'Acropoli, c'è un piccolo gruppo di case, Anafiotika: la zona prende il nome dai suoi primi abitanti, i muratori dell'isola di Anafi, celebri per la loro bravura, e spediti qui nel 1830, dopo la Rivoluzione greca, per ricostruire la città. E qui sembra davvero di essere su di un'isola greca: le case sono basse e bianche, ci sono scalette, viuzze e piccole chiese. Noi vi consigliamo di andarci di sera, per ammirare il panorama illuminato di Atene. Raggiungere la Plaka Arrivare alla Plaka è molto semplice: questa zona si trova sotto l'Acropoli ed è attraversata da due arterie principali, Kydatheneon e Adrianou. Si raggiunge a piedi da Piazza Sintagma, girando a sinistra dalla zona pedonale di Ermou, e da Piazza Omonia, proseguendo su Athina Street fino a Monastiraki e poi girando a sinistra alla Biblioteca di Adriano. La Plaka si raggiunge anche con la metro, scendendo alla fermata di Monastiraki. Anche orientarsi è facile: le discese portano a Monastiraki, le salite portano all'Acropoli Atene: informazioni pratiche Documenti necessari Per recarsi ad Atene serve solo una carta d’identità valida per l’espatrio. Se si vuole arrivare con la propria auto o noleggiarla sul posto, bastano la carta di circolazione e la patente italiana. Sanità e sicurezza Per ricevere cure e assistenza medica in Grecia, dovete essere in possesso della Tessera Europea di Assicurazione Malattia, che sostituisce il modello E111. Se non l’avete, potete chiedere un “certificato sostitutivo provvisorio” alla vostra ASL. Ambulanza: 166 Guardia medica: 1016 Ospedali e farmacie di turno: 1434 La Grecia è uno dei paesi più sicuri al mondo, e Atene è una capitale relativamente tranquilla. Di recente, però, sono aumentati i borseggiatori. Vi consigliamo di chiudere le borse quando siete in giro e di lasciare documenti e oggetti di valore nella cassaforte dell’albergo. Nei luoghi poco affollati, in particolare di sera, qualche kamaki (marpione) può dar fastidio alle donne sole, ma si scoraggia facilmente davanti a un netto rifiuto. Le leggi sulla droga Il possesso, e soprattutto lo spaccio di stupefacenti, sono puniti severamente. Non c’è distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere: ad esempio, per il possesso da 3 a 5 grammi di hashish, si rischiano fino a due anni di prigione. Consolato Italiano Per ogni esigenza in Grecia, potete fare riferimento al nostro Consolato, che si trova in Leoforos El. Venizèlou (Thiseos), 135 Kallithea – Atene. Tel. (30) 210 9538180 Fax (30) 210 9531523 e-mail: [email protected] Il consolato è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30, tranne il mercoledì, in cui apre dalle 14 alle 17.30. Lingua Il greco esiste da almeno tre millenni e influenza la maggior parte delle lingue indoeuropee. L’alfabeto è rimasto immutato, ma la pronuncia del greco moderno è diversa da quello studiato a scuola. Se non avete “fatto il classico”, nei negozi e nei locali turistici, potrete cavarvela con un po’ di inglese e probabilmente incontrare qualcuno che capisca la nostra lingua. Di solito, gli ateniesi sono disponibili verso gli italiani e quasi tutte le indicazioni e i cartelli hanno anche la denominazione occidentale. Se volete esercitarvi un po’ prima di partire, c’è il nostro vocabolario di base. Fuso orario La Grecia è un’ora avanti rispetto all'Italia. Moneta La moneta ufficiale è l'euro, come nel resto del territorio greco. Se la quantità di moneta che vi portate in Grecia o a casa al ritorno supera i 12.500 euro, la dovete dichiarare alla frontiera. Si può prelevare denaro agli sportelli bancomat se si ha una carta di credito del circuito MasterCard o Visa o un bancomat del circuito Cirrus o Maestro. Le principali carte di credito sono accettate in alberghi, ristoranti e negozi. Le banche sono aperte dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 14. Orari di negozi e posta I negozi sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 14.30; martedì, giovedì e venerdì anche dalle 17.30 alle 20.30. Di sabato sono aperti dalle 9 alle 15 e di solito la domenica sono chiusi. In genere, chioschi e supermercati restano aperti fino alle 22. Nelle zone turistiche di Atene, i negozi sono aperti dalla mattina presto alla sera tardi, dal lunedì alla domenica, e accettano le principali carte di credito e i traveller’s cheques. Le insegne degli uffici postali e le cassette della posta sono gialle; la posta si chiama tahydromia ed è aperta dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 20, il sabato chiude alle 14.30. I francobolli si trovano anche ai distributori automatici e nei negozi turistici, ma costano il 10% in più. Il clima e le temperature di Atene Il clima di Atene assomiglia a quello italiano: le estati sono secche e gli inverni miti. In estate le temperature sono tra i 23 e i 33 gradi e spesso soffia il Meltemi, un vento secco e forte che proviene dal Nord. Anche d’inverno c’è spesso il sole e le temperature restano intorno ai 15 gradi. In autunno e in inverno piove un po’ più spesso, e la primavera è tiepida e secca. D’estate, l’abbigliamento consigliato è maglietta e pantaloni, con un maglioncino per la sera e un impermeabile in caso di pioggia. D’inverno portate giacche e maglioni, e ricordate un paio di scarponcini per escursioni e passeggiate nelle zone archeologiche, e occhiali da sole, crema solare e cappellino per le zone di mare. Abitudini alimentari I greci pranzano verso le 14 e cenano verso le 21; negli alberghi e nei ristoranti, comunque, i locali vengono incontro ai turisti aprendo anche un paio d’ore prima. La mancia non è obbligatoria, ma qualche spicciolo è sinonimo di cortesia. Telefonare da Atene e dall'Italia Il prefisso per chiamare l’Italia dalla Grecia è 0039, seguito dal prefisso, comprensivo dello 0, e dal numero dell’abbonato. Per addebitare la chiamata al destinatario in Italia, c’è Italy direct: il numero è 008003911, ma è costoso. Per chiamare dall’Italia alla Grecia, dovete comporre lo 0030, poi il prefisso di Atene, 210, e poi il numero dell’abbonato. I cellulari GSM si collegano automaticamente alla rete greca e quindi potete ricevere ed effettuare chiamate. Noi vi consigliamo comunque di telefonare con le schede internazionali. Le schede e le carte telefoniche della compagnia greca, la OTE, si chiamano Telekarta e si trovano in negozi e chioschi. Per trovare il numero di un abbonato greco, potete chiamare da un telefono fisso il numero a pagamento 11888. Dal cellulare, gli abbonati a TIM o Vodafone possono chiamare il 11818. Costo della vita ad Atene In Grecia, il costo della vita è inferiore rispetto all’Italia: cibi, bevande e sigarette costano di meno, trasporti e visite ai siti archeologici sono abbastanza convenienti. Ecco a titolo indicativo il costo di alcuni prodotti e servizi ad Atene: Il biglietto unico per metro, tram, treno e autobus costa 1 € La tessera dei trasporti pubblici per 7 giorni costa 10 € Cena di pesce per due a base di pesce in un ottimo ristorante: da 40 € 1 panino per strada: 1,70 €. 1 bottiglia di acqua 1,5 litro: 0,80 € 1 birra importata al tavolo: 3 € 1 ingresso all’acropoli 12 € ATENE – IL TEATRO DI DIONISO (SOTTO L’ACROPOLI) MICENE – LA PORTA DEI LEONI DELFI – IL SANTUARIO DI APOLLO DELFI – IL TEATRO EPIDAURO – IL TEATRO DELFI – SANTUARIO DI ATENA DELFI – LO STADIO (metri 188) DELFI – IL TESORO DEGLI ATENIESI I MONASTERI DELLE METEORE ! … MA QUESTI NON RIUSCIAMO AD ANDARE A VEDERLI ! SARA’ PER LA PROSSIMA VOLTA… BUON VIAGGIO ! ! !