B U T R I NDELTMARE O SULL’ALTRA SULL’ALTRA SPONDA SPONDA DEL MARE ©2008 - Edito da WWF Ricerche e Progetti srl www.wwfrp.it Coordinamento Editoriale Matteo Orsino Matteo Caldarella Testi: Matteo Orsino Matteo Caldarella Vincenzo Rizzi Michele Bux Dorina Gaçi Si ringrazia: Ylli Cerova (Direttore Parco Nazionale di Butrinto) Ziso Kristopulli Smirald Kola Fotografie Matteo Caldarella Progetto grafico ed impaginazione: sinkronia studio - www.sinkronia.it Stampa: Grafiche Grilli - Foggia INDICE prefazione inquadramento territoriale ed ecologico flora e fauna ecosistemi area archeologica cosa vedere B UTRINTO SULL’ALTRA SPONDA DEL MARE N el sud dell’Albania il Parco Nazionale di Butrinto, rappresenta una delle aree con maggiore rilevanza naturalistica del Paese delle aquile. La laguna, le colline e la stupenda area archeologica avvolta dalla foresta originaria, colpiscono indelebilmente con i loro paesaggi che sembrano aver fermato il tempo. A pochi chilometri, la moderna cittadina di Saranda, possiede servizi in grado di ospitare i turisti ed essendo raggiungibile anche dall’isola di Corfù (Grecia), è la naturale base di appoggio per chi vuole trascorrere del tempo ben impiegato alla scoperta della bellezza di questo sito. Qui, come in pochi altri posti, si potrà divagare dalla stupenda sorgente di Syri i kalter, alle testimonianze della storia e del- PREFAZIONE la cultura come il monastero di Mesopotam o i resti archeologici della città di Butrinto, dalla palude fiorita di tamerici alla costa prospiciente Corfù. La primavera, probabilmente, è il periodo migliore per apprezzare tutto quello che può offrire questa terra, così l’invito alla visita sorge spontaneo, come l’obbiettivo di aiutare il “turista verde” con le pagine di questo opuscolo. B UTRINTO SULL’ALTRA SPONDA DEL MARE INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED ECOLOGICO L’ area compresa dal perimetro del Parco Nazionale di Butrinto è localizzata nella porzione sudovest dell’Albania nei pressi del confine con la Grecia (l’isola di Corfù è a pochi chilometri di distanza, separata dal suolo albanese dall’omonimo stretto), nella provincia di Saranda (cittadina distante pochi chilometri dall’area protetta). Comprende 8 centri abitati come il paese di Ksamil e 7 villaggi (Blerimasi, Dritasi, Pllaka, Vrina, Mursia, Shen Deli, Xarra). L’estensione complessiva dell’area protetta è di circa 8.500 ha, costituiti da ambienti, che, per la maggior parte, hanno risentito e, in un certo senso, sono stati modellati dall’azione umana. Infatti le opere di bonifica delle zone umide e il taglio delle foreste effettuati in passato, nonché l’azione, ancora attuale, del pascolo (prevalentemente ovicaprino), hanno trasformato gli ecosistemi originari con particolare riferimento ai boschi, la cui testimonianza rimane nella splendida collina che delimita l’area archeologica dell’antica città di Butrinto. L’azione antropica, se da un lato ha modificato l’originaria composizione degli ecosistemi, dall’altro (come del resto in gran parte del Mediter- raneo) ha consentito la presenza di habitat di estremo interesse naturalistico come i pascoli aridi, le formazioni di macchia mediterranea in evoluzione, etc. In questi ambienti, infatti, si conservano, confermando l’importanza del parco per la tutela della biodiversità, 16 specie minacciate di flora e 14 globalmente minacciate di fauna, per cui il sito è inserito nell’elenco delle zone umide della convenzione RAMSAR dal 2003. I confini del parco sono definiti da limiti morfologici come il fiume Bistrica a nord, tale fiume, un tempo apportava enormi quantità d’acqua dolce alla laguna, ma fu deviato (negli anni ’50) per sfociare più a nord ed evitare l’allagamento delle pianure coltivabili. Ad ovest la fascia costiera delimita la laguna e le colline del parco, ad est il confine della pianura di Vrina con le colline, coincide con quello del parco, mentre un altro corso d’acqua, il fiume Pavlo, delimita l’area protetta a sud. Il clima prevalente è di tipo mediterraneo con una concentrazione dei periodi piovosi nelle stagioni primaverile ed autunnale, alternati a lunghi periodi siccitosi caratteristici dell’estate. B UTRINTO SULL’ALTRA SPONDA DEL MARE L a flora del parco con oltre 900 specie, fino ad oggi riscontrate, è rappresentata da essenze caratteristiche di questa regione biogeografica con un elevatissimo tasso di biodiversità determinato dalla presenza di ecosistemi diversi, ma contigui. Fra le essenze arboree, si passa dalla presenza del platano orientale lungo il corso del fiume Bistrica, alla spettacolare foresta mediterranea dell’area archeologica di Butrinto, dove enormi esemplari di quercia spinosa ombreggiano le rovine dell’antica città, insieme a fragni, lecci, allori, euforbie arboree e tante altre specie che testimoniano la composizione delle antiche foreste che ricoprivano tutte le colline. Nelle aree collinari ove l’influenza umana ha, di fatto, prodotto habitat seminaturali con la vegetazione prevalentemente tipica del pascolo cespugliato, della gariga e della macchia mediterranea in evoluzione, sono presenti numerose specie, dalle orchidee al paliuro, dai ciclamini all’albero di giuda. Le zone umide si caratterizzano a seconda della maggiore o minore salinità delle acque per la presenza di specie tipiche del mediterraneo, dalla cannuccia di palude alle tamerici, dai giunchi acuti alle tife e alle salicornie. Anche in questo caso addentrarsi nell’elenco delle specie presenti risulta arduo, e per gli opportuni approfondimenti si rimanda ai link e alla bibliografia descritti succesivamente. FLORA e FAUNA A nche per quanto riguarda le specie animali il numero di specie presenti è elevatissimo, sebbene la fauna abbia subito e subisca ancora un bracconaggio che limita le potenzialità dell’area. A titolo esemplificativo si evidenziano in tabella i numeri delle specie di vertebrati presenti. Gruppi biologici Numero di specie Pesci 105 Anfibi 10 Rettili 25 Uccelli 246 Mammiferi 39 Totale 425 (stima di massima basata su dati bibliografici, dati di campo, dati Ramsar, etc.) Testuggine comune Nei vari gruppi biologici si evidenzia la presenza di specie rare e minacciate che utilizzano l’area del parco come sosta o area trofica nonchè riproduttiva. Fra i mammiferi non si può non menzionare la Raganella presenza della foca monaca, specie a rischio di estinzione, lungo la costa negli angoli e grotte più remote, così come la presenza del lupo, della lontra, dello sciacallo e di numerose specie di chirotteri. I cori delle raganelle nelle notti primaverili testimoniano l’abbondanza degli habitat utili per gli anfibi, ma le specie di maggiore rilevanza naturalistica sono indubbiamente gli uccelli anche per la loro intrinseca e relativa facilità di osservazione, così soprattutto gli uccelli acquatici e i rapaci, con presenze di rilevanza internazionale, fanno bella mostra di sè assicurando ai birdwatchers avvistamenti di eccezione come la possibilità di osservare in inverno il rarissimo gobbo rugginoso, il pellicano riccio o l’aquila di mare. I diversi ambienti dalle paludi alle colline con macchia mediterranea ospitano svariate specie e l’appassionato potrà dedicarsi con soddisfazione all’osservazione degli uccelli acquatici come di quelli di macchia. B UTRINTO SULL’ALTRA SPONDA DEL MARE L’ area comprende ecosistemi acquatici come la laguna, le paludi salmastre, le paludi di acqua dolce, i prati allagati e i pascoli pianeggianti, nonchè macchia mediterranea, tratti di bosco mediterraneo, pascoli cespugliati e colture agrarie legnose ad olivo. Le zone umide si estendono per oltre 1600 ha composti dalla laguna (collegata al mare attraverso il canale di Vivari) ed una superficie di oltre 1000 ha di prati umidi che la circondano insieme al bacino della laguna di Bufi. Le colline circostanti occupano la restante superficie con la vegetazione tipica dell’area mediterranea, dal pascolo alberato alla foresta mediterranea. ECOSISTEMI B UTRINTO SULL’ALTRA SPONDA DEL MARE AREA ARCHEOLOGICA B utrinto è un sito archeologico abitato in diverse epoche storiche che comprende pregevoli edifici monumentali del periodo ellenistico, romano, bizantino, veneziano e rovine turche del XIX secolo. La città è in realtà una somma di diverse città, ognuna delle quali costruita sulla precedente. L’area di Butrinto è stata abitata sin da 22’000 anni fa e gli scavi hanno rivelato la presenza di siti del Paleolitico e del Neolitico all’interno dell’area del Parco. Nell’Età del Bronzo, furono creati una serie di siti fortificati, caratterizzati da mura poligonali che circondavano la vicina collina di Kalivo. Secondo la leggenda, Enea giunse a Butrinto durante la sua fuga da Troia verso l’Italia. A partire dal VII sec. a.C. Butrinto fu colonizzato da diverse popolazioni dell’antico Epiro (Caoniani e Presebi) e dal VI secolo entrò in stretta connessione con la colonia greca di Corfù, quando si sviluppò in una città di commerci marittimi, con fortificazioni, una sua acropoli ed un santuario dedicato ad Esculapio. Tra gli esempi di architettura greca del VI e V sec. a.C. vi sono il complesso teatrale e la massiccia cinta muraria attorno all’acropoli, con diverse pregevoli porte di accesso. Giulio Cesare usò la città come base militare durante la guerra civile contro Pompeo. In questo periodo Butrinto fu strettamente legata a Roma, in parte come residenza di campagna per taluni romani delle classi agiate e successivamente come colonia romana designata dall’imperatore Augusto. Butrinto rimase una piccola città portuale durante tutta l’età imperiale ed anche dopo, con i successori bizantini, restò sotto il loro controllo. I resti romani, come le terme, alcune abitazioni e le tracce di un acquedotto, sono ancora ben conservati. Durante questo periodo la città ebbe uno sviluppo come centro cristiano con importanti monumenti come il battistero (uno degli edifici più raffinati dell’area del Mediterraneo risalenti al primo periodo cristiano, famoso per il suo eccezionale pavimento a mosaico), la grande basilica e parte delle mura ricostruite. Nel Medioevo Butrinto passò di mano tra Bizantini, Normanni e Angioini finchè nel 1386 passò sotto il controllo della Repubblica veneziana. La città prosperò per oltre un secolo con l’esportazione di pesce, legname e bestiame. Al periodo medievale e veneziano appartengono una serie di ben conservati monumenti che vanno dalla nuova cinta muraria, al castello dell’acropoli e alla fortezza triangolare. Successivamente, parallelamente al declino del sito come città, Butrinto divenne terreno di scontro tra i Veneziani e l’Impero ottomano fino al XVIII secolo quando passò brevemente sotto il controllo delle truppe napoleoniche prima che se ne impossessassero gli Ottomani con il loro comandante albanese Ali Pasha nel 1798. Butrinto rimase parte dell’Impero ottomano fino al 1912 quando l’Albania divenne indipendente. Le rovine della città restarono sepolte fino agli anni ‘20 quando Mussolini, seguendo le tracce di Enea, ordinò i primi scavi. Le ricerche effettuate hanno evidenziato che la città una volta era molto più ampia. Fuori dalle mura ci sono importanti cimiteri, con tombe in muratura, mentre oltre il canale di Vivari vi è un intero sobborgo romano e bizantino che è stato recentemente portato alla luce. Più oltre, nella piana di Vrina, ci sono i resti di villaggi fortificati e ville di epoca ellenistica e romana. B UTRINTO SULL’ALTRA SPONDA DEL MARE I n questo paragrafo vengono illustrati alcune località ove è possibile effettuare delle buone osservazioni della fauna locale. Naturalmente sono solo degli esempi di aree di in- teresse naturalistico che, però, sono stati sperimentati con soddisfazione e potranno rappresentare degli ottimi punti di partenza alla scoperta della natura di Butrinto. Sono segnalati anche siti esterni BUTRINTO-TEATRO N 39.74560° E 20.02060° Nel sito archeologico, il teatro è un ottimo luogo per osservare (soprattutto in primavera) le testuggini acquatiche (Emys orbicularis e Mauremys si domina l’intera collina di Butrinto ammantata dal bosco mediterraneo. Lo sguardo può spaziare dalla parte terminale della laguna, alle pianure che circondano i villaggi. Da qui si possono fare buone osservazioni sia di uccelli acquatici che di macchia e bosco. Tipo di osservazioni: rapaci, acquatici, uccelli di bosco. caspica) che si soffermano sui gradoni in pietra a prendere il sole. È anche un ottimo sito per l’osservazione (o meglio per l’ascolto) degli uccelli di bosco, dall’usignolo, alla cinciallegra, dal rigogolo, all’assiolo che fa sentire il suo monotono verso nelle notti d’estate. Tipo di osservazioni: osservazioni erpetologiche, uccelli di macchia e di bosco. ButrintO-castello N 39.74620° E 20.01990° Dal castello dell’area archeologica, dopo aver magari visitato il museo ricco di affascinanti reperti, Costa N 39.74100° E 19.99885° Superato il canale verso il castello veneziano triangolare, si prosegue verso il mare ad ovest per raggiungere il sito indicato, dal quale si possono effettuare delle ottime osservazioni dell’avifauna acquatica del parco. In aprile è una passeggiata stupenda fra le fioriture rosa delle tamerici (occorre informarsi prima della partenza a piedi se non ci sono ostacoli come canali che interrompono il percorso, chiedendo informazioni alle persone che, in genere, sostano nei pressi della chiatta). Tipo di osservazioni: uccelli acquatici. COSA VEDERE all’area protetta, ma che, comunque, sono ad essa collegati o rivestono un interesse naturalistico tale da consigliarne la visita. I siti sono identificati da coordinate geografiche decimali, utilizzabili dai più comuni sistemi di navigazione gps portatili. Si consiglia di portare come attrezzatura utile oltre all’immancabile binocolo, il cannocchiale (20-60x80) per l’osservazione a distanza degli uccelli acquatici. Interno della laguna N 39.81390° E 20.01422° Fra Saranda e Ksamil, la zona più interna della laguna, può essere facilmente indagata con il cannocchiale alla ricerca di uccelli rari che fre- siccia e tanti altri uccelli, ma è un’area frequentata anche dalla lontra che può essere avvistata al crepuscolo; le colline circostanti ospitano uccelli di macchia e gariga come zigolo muciatto, ortolano. Tipo di osservazioni: uccelli acquatici, silvidi di canneto, uccelli di campo, rapaci. quentano qui il canneto, i prati umidi retrostanti e la laguna. Qui si possono osservare, tarabusi, aironi rossi, anatre selvatiche, ma anche rapaci e silvidi di canneto. Tipo di osservazioni: uccelli acquatici. Lago di Bufi N 39.74360° E 20.06464° Nella porzione orientale del parco, nei pressi del villaggio di Xarre, il lago di Bufi rappresenta un ecosistema complementare alla laguna vera e propria. Anche qui si possono osservare specie acquatiche rare e minacciate come la rondine ros- Sorgente di Syri i Kalter N 39.92450° E 20.19250° Esterna all’area protetta, ma connessa al parco di Butrinto, per essere la sorgente del bacino idrico che una volta alimentava la laguna, la gemma di Syri i Kalter (occhio blu) deve essere una meta obbligatoria. Si tratta di una polla di acqua sorgiva profonda oltre 70 m che dà origine, insieme ad altre sorgenti situate nelle vicinanze, al corso d’acqua del fiume Bistrica. Oltre alla presenza di ittiofauna autoctona come la trota fario e il gambero di fiume, qui si può incontrare il velocissimo merlo acquaiolo e la lontra. Tipo di osservazioni: osservazioni erpetologiche, uccelli di bosco.