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2° Meeting
di Protezione
civile Città
di Lonigo
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Città di Lonigo
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Meeting della Protezione civile
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2° Meeting di Protezione
civile Città di Lonigo
Confrontarsi, imparare ed educare: sono i punti focali emersi
dalle due giornate Venete di Lonigo. Maggior diffusione della
cultura della Protezione civile e miglior preparazione tecnica
sono l’impegno futuro
G
Grazie alla buona volontà di molti volontari e dell'instancabile caparbietà di alcuni
amministratori pubblici si è nuovamente concretizzata la Fiera della Protezione civile di Lonigo: l'atteso appuntamento veneto - ma non solo - del mondo del volontariato.
Al fine settimana vicentino hanno partecipato oltre a numerosi gruppi di volontariato
presenti nel territorio regionale, diverse aziende del settore, varie forze dell'ordine ed
amministrazioni pubbliche.
Il 2° Meeting della Protezione civile - Città di Lonigo, svoltosi all'interno del Parco
Ippodromo comunale, realizzato con capofila il Gruppo Comunale di Protezione civile,
l'Amministrazione comunale e l'apporto di molti dei gruppi di volontari intervenuti, ha
avuto il Patrocinio della Regione del Veneto. L'appuntamento non è stato una sola esposizione di materiali, mezzi e attrezzature ma anche un momento di confronto e scambio
di esperienze tra volontari, Enti ed organismi che intervengono, secondo le proprie competenze, in caso di calamità.
Veduta aerea del
Parco Ippodromo,
luogo del 2°
Meeting di
Protezione Civile
Città di Lonigo
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L’inaugurazione del 2° Meeting di Protezione civile Città di Lonigo.
Il Sindaco Giuseppe Boschetto,
l‘Assessore Regionale Massimo Giorgetti
e il consigliere Regionale Elena Donazzan
Massimo Giorgetti, assessore alla Protezione civile della Regione del Veneto, ha sottolineato l'importanza della creazione di una coscienza, una mentalità, una cultura di protezione civile aggiungendo che "il volontariato ha funzione straordinaria, è evidente, non
manodopera gratis".
La nostra società si è molto modificata e "nell'Ente pubblico - prosegue l'assessore - si
sono scaricate funzioni che una volta venivano svolte normalmente sul territorio", ad
esempio la tutela di molte zone montane che in molti casi ora non sono gestite dalle singole persone. L'Ente pubblico deve quindi intervenire direttamente in quelle situazioni
Lo stand dei Volontari Comunali di Lonigo con il Sindaco Giuseppe Boschetto,
Massimo Giorgetti, Elena Donazzan e Francesco Bianchini
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Veduta aerea della sfilata
dei Volontari veneti presenti al
2° Meeting di Protezione civile
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per la sua gestione e non giungere a momenti in cui si possa
mettere a rischio l'integrità del
territorio stesso e quindi le vita
umane.
"L'ente pubblico deve essere
sentinella nel territorio" prosegue l'assessore veneto, ma non
può avere occhi ovunque quindi "vi è la necessità di una cultura diffusa di protezione civile che metta nelle condizioni
cittadini tutti e volontari - cittadini che mettono qualcosa di
più - di conoscere dove si vive
e segnalare situazioni anomale,
di pericolo".
Molti volontari hanno prestato
la loro opera nell'organizzazione complessiva della Fiera, dall'allestimento del Campo di
Protezione civile alla predisposizione dei pasti per le due
giornate e nell'esercitazione
della domenica. Altri hanno
partecipato al convegno legato
al mondo della protezione civile e della scuola ed altri ancora
hanno partecipato alle 'pillole
di....':
- segnaletica di sicurezza e
norme di comportamento
- sulla normativa regionale
- sulle competenze amministrative in materia di protezione civile
- sui piani comunali di protezione civile.
La mattinata di domenica ha avuto come fulcro l'incontro con l'On. Zamberletti, da
alcuni definito il padre della protezione civile italiana. All'appuntamento hanno preso
parte anche il Prefetto di Vicenza, Angelo Tranfaglia, che ricopre l'incarico vicentino da
dicembre e che, nella giornata precedente, aveva definito la protezione civile 'il mio
amore'. Invitato a portare i saluti ha aggiunto "sappia tutto il mondo della protezione
civile, in particolare il volontariato, che il Prefetto vi sarà vicino in tutte le iniziative di
protezione civile". Il Prefetto Tranfaglia, che nel 1995-96 aveva già ricoperto in Veneto
l'incarico prefettizio, nel sisma friulano del '76 aveva diretto il Centro Operativo di
Gemona.
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ASSOCIAZIONI e
GRUPPI COMUNALI
DI VOLONTARIATO
PRESENTI
AL 2° MEETING
DI PROTEZIONE
CIVILE
CITTÀ DI LONIGO
Esercitazione di protezione civile dei Volontari Veneti
con l’ausilio dell’elicottero
Provincia
Provincia
Provincia
Provincia
Provincia
Provincia
Provincia
di Belluno
di Padova
di Rovigo
di Treviso
di Venezia
di Verona
di Vicenza
->
->
->
->
->
->
->
1
21
1
15
9
8
19
L'On. Zamberletti è stato accolto con un caloroso applauso dai tanti volontari che hanno
partecipato all'incontro nella grande area coperta adibita a sala convegno. Nel suo intervento ha ribadito con forza l'importanza di poter contare sia di una Agenzia di protezione civile a livello regionale che nella regionalizzazione dei Vigili del Fuoco. Zamberletti
ha fatto notare ai presenti che con il nuovo modello di Difesa che si sta concretizzando
il nostro Paese entro cinque anni non sarà più in grado di poter rispondere in caso di
calamità con l'apporto efficace delle Forze Armate alle impellenti richieste di soccorso di
ogni tipo.
Nel pomeriggio domenicale ha avuto luogo la parata dei volontari presenti che, preceduti dai cavalli con in sella le guardie forestali e a seguire la banda musicale, si è snodata
lungo il viale centrale dell'Ippodromo e per le vie adiacenti sino a giungere al Campo da
speedway. Da contorno al corteo molti familiari dei volontari che, vista la bella giornata, si sono goduti una domenica suggestiva. La manifestazione è poi proseguita con varie
simulazioni di interventi di soccorso. Con l'ausilio dell'elicottero del 118 i volontari della
delegazione Prealpi Venete del Soccorso Alpino e Speleologico ha attuato la simulazione
di recupero di infortunati con verricello. Un incendio nel mezzo del Campo da speedway simula le fiamme in un bosco ed il successivo intervento delle squadre a terra dei
volontari e del mezzo a due pale ne ha il sopravvento. Un volontario si accascia a terra,
è solo una simulazione, e allora intervengono i volontari del settore sanitario per prestare le cure del caso ed il successivo trasferimento dell'infortunato all'ospedale. Spettacolari
anche gli esercizi e le simulazioni d'intervento attuati dalle unità cinofile intervenute,
alcune anche dall'estero, che hanno dimostrato la grande utilità del cane in operazioni di
protezione civile.
Che dire ancora ... diamo uno sguardo alle immagini qui a fianco perchè i due giorni
della 2° Fiera della Protezione Civile di Lonigo possa essere sempre più condivisa... .
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‘Protezione civile
ed educazione’
Città di Lonigo
La scuola, i ragazzi, gli insegnanti e i volontari: risorse in prima
linea. Si esigono però chiarezza di compiti per un’efficace e capillare diffusione della cultura della Protezione civile
Meeting della Protezione civile
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Il convegno "Protezione civile ed educazione", inserito nel cartellone del 2° Meeting
Regionale di Protezione civile di Lonigo, ha fatto riflettere i molti volontari presenti
appartenenti alle Associazioni e ai Gruppi Comunali di Protezione Civile veneti.
Ha coordinato gli interventi in programma il nostro direttore Luigi Rigo che ha subito
passato la parola a Luca Restello, assessore alla Protezione civile di Lonigo - in prima
linea nell'organizzazione del Meeting - che ha voluto ricordare il triste lutto veronese:
l'alunna che, una decina di chilometri da Lonigo, nei giorni precedenti ha perso la vita
nell'incendio di una scuola.
"Il più grande errore è che sull'onda dell'entusiasmo ci si dimentichi ciascuno delle proprie competenze" ha voluto puntualizzare Massimo Giorgetti, assessore regionale alla
Protezione civile. I volontari non sono "in supplenza rispetto a compiti istituzionali di
ciascun Ente" ha poi ribadito con forza. Ciò, ha precisato l'assessore veneto, "anche per
non scaricare buchi neri sulle spalle del volontari".
L'importante è che nelle scuole si introduca ed approfondisca la cultura di protezione
civile, partendo da concetti legati all'autoprotezione. Non è sufficiente aver predisposto
un'esercitazione di protezione civile, attuata con il supporto del volontariato, all'interno
di una scuola. L'assessore veneto ha quindi 'spezzato una lancia' in favore del personale
docente che spesso, come volontari, si impegnano su tematiche di protezione civile.
"Educare significa avere molta disponibilità ma non si può conseguire garanzia di
continuità - prosegue
l'assessore in riferimento alla tematica
della trasmissione della cultura della protezione civile - basandosi, una volta predisposta la legge, sulla sola
disponibilità di qualcuno: si deve organizzare". Devono quindi
esserci formatori per
gli insegnanti ed è
L’Assessore Regionale Massimo Giorgetti e Patrizia Cologgi Coordinatrice necessario trovare i
del Servizio Volontariato del Dipartimento della Protezione Civile
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Il Prefetto di Vicenza
Angelo Tranfaglia
L’Onorevole
Giuseppe Zamberletti
Enrico Luchi Direttore Ugem
Confederazione
Nazionale Misericordie alle sue
spalle Luca Restello assessore
alla Protezione Civile di lonigo
fondi atti ad essere investiti in questo ambito. "Ai professori e alle persone che volontariamente oggi danno disponibilità su tali tematiche si devono dare anche adeguati compensi". "Intendiamo creare per le scuole una rete di formatori in materia di protezione
civile e a tal fine stiamo pensando all'istituzione di un fondo" nel quale far coinvolgere
risorse pubbliche e private, da utilizzare anche per compensare l'impegno degli insegnanti. "Un segnale concreto - prosegue Giorgetti - che possa essere premiato chi dà la propria disponibilità. Lo stesso segnale - rivolgendosi ai presenti in sala - va dato anche a
tutti voi, perché anche il volontariato ha gli stessi problemi. Va premiato colui che dà
disponibilità. Nei prossimi mesi chiederò a tutti voi, ai Comuni, alle Province e alle
Associazioni di lavorare insieme: la sfida è quella di cominciare a censire quello che
abbiamo e scrivere con chiarezza cosa manca" in termine di mezzi e materiali. "Poi la
Regione, con l'aiuto e la partecipazione delle altre Amministrazioni, stenderà l'argomento in modo organico" in termini finanziari, ottimizzando la spesa pubblica e privata, che
oggi viene talvolta dispersa in piccoli rigoli. "Troviamo in due tre anni le risorse", anche
quelle degli Enti locali, per finanziare la spesa corrente (ad esempio l'assicurazione e il
carburante per in mezzi del volontariato).
Parte da esperienze dirette sul campo l'intervento dei due docenti Franco Pellegrini e
Maurizio De Tommasi del Gruppo operatori tecnologici del mondo scolastico vicentino
impegnati nell'educazione alla sicurezza. I due docenti hanno sottolineato come molti
concetti di autoprotezione e sicurezza sono entrati nel mondo scolastico in modo inorganico, legato al singolo insegnante. Nelle scuole vicentine interessanti sono state le esperienze legate all'ambiente domestico che, per i ragazzi dai tre ai quattordici anni, sono
partite dal 'decifrare' i rischi che li circondano per rendere più consapevoli i ragazzi dei
pericoli quotidiani. Nelle scuole elementari sono stati affrontati i temi legati agli anne-
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Città di Lonigo
Una panoramica dei partecipanti al convegno
“Protezione Civile ed educazione”
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gamenti, al fuoco e agli incendi ed ai veleni mentre alle medie si è affrontato il tema della
sicurezza legata gli impianti elettrici.
Per sviluppare i rischi negli edifici scolastici si è partiti dal verificare i luoghi dove i ragazzi si possono infortunare. Si sono poi introdotti i primi concetti di autoprotezione che
partono dal comportamento da tenere per strada e nelle gite scolastiche al modo di comportarsi in caso di incendio.
"Nel comportamento non si incide solamente parlando, si deve operare per far interiorizzare i concetti di base - afferma il prof. Pellegrini - e nell'incontro con gli insegnanti
si chiariva che importante era l'utilizzo dei linguaggi più adeguati: per mettersi allo stesso piano degli allievi". L'apertura all'insegnamento della sicurezza deve avere nuovi strumenti ed ecco, ad esempio, i due docenti alle prese con la produzione di appositi video.
E' un importante lavoro di preparazione utile anche per poter proporre ai genitori le
medesime problematiche. I genitori dei bambini che frequentano la scuola materna ed
elementare sono più presenti nelle dinamiche scuola-famiglia ed è più semplice raggiungerli riguardo ai concetti legati alla sicurezza che concernono l'educazione dei figli. I due
docenti hanno sottolineato inoltre l'importanza di poter proporre ai ragazzi le tre giornate della sicurezza per le quali, nella loro esperienza, hanno potuto contare sulla massima disponibilità del volontariato e minima dei vari Enti istituzionali presenti nel territorio legati alla tematica della sicurezza stradale, della legge 626 ed agli eventi disastrosi
provocati dal terremoto.
Angelo Tranfaglia, Prefetto di Vicenza, ha voluto però anche puntualizzare che "la scuola è sicuramente la palestra migliore per la diffusione della cultura di protezione civile ma
è importante che i messaggi vadano anche all'esterno". Rivestono a tal fine notevole
importanza le Autonomie locali che devono far crescere maggiore attenzione al mondo
del volontariato.
"Il volontariato in Italia è struttura di punta - sottolinea nel suo intervento la dott.ssa
Patrizia Cologgi - Servizio Volontariato del Dipartimento della Protezione civile della
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"COSA FARE ?"
... PROTEGGIAMOCI
Il Centro Regionale di Studio e Formazione per la Previsione
e la Prevenzione in materia di Protezione civile di
Longarone alla Fiera di
Lonigo ha presentato il
nuovo opuscolo "Cosa
fare ?".
L'opuscolo, tascabile,
contiene alcune regole
utili in caso di calamità.
Per ogni rischio vengono presentate didascalicamente i concetti da
L’Assessore Regionale alla Protezione civile
Massimo Giorgetti
'ricordare' ed elementari comportamenti da sapere 'prima'
dell'evento e 'durante' il manifestarsi dell'emergenza.
L'importante è "creare la consapevolezza
dei rischi che possono nascondersi nell'ambiente in cui
viviamo - si legge nell'introduzione del Presidente
del Centro, Massimo Giorgetti, - e insegnare i comportamenti più adatti per
difendere noi, i nostri cari e
i nostri beni" e questo opuscolo vuole essere "un
primo strumento per aiutare
ciascun Veneto a vivere più
sicuro".
Patrizia Cologgi nello stand della Regione
del Veneto, con Nicola Salvatore Direttore
del Centro Regionale di Protezione civile
di Longarone
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Presidenza del Consiglio dei Ministri di Roma - soprattutto per la protezione civile" ed
esso è "sistema attivo perché si impegna nella scuola nel diffondere i comportamenti da
tenere in funzione del rischio presente e passivo in quanto riceve formazione".
Flavia Moro, docente esperta del Progetto Scuola Sicura nazionale, ha messo in evidenza come ben quindici anni prima dell'inizio della sperimentazione ufficiale del Progetto
(datata al 1991-92) alcune scuole si erano già attivate sui temi dell'autoprotezione e della
protezione dell'ambiente e come oggi, a distanza di alcuni anni dalle importanti circolari scolastiche legate a tali temi, non si sfruttano appieno le potenzialità dei Comitati
Provinciali istituiti a tal proposito. Ha sottolineato l'importanza del volontariato di protezione civile per l'attività a scuola legata alla prevenzione e per apprendere utili informazioni. "Il Progetto Scuola Sicura - sostiene Flavia Moro - è un punto di partenza per
un cammino più lungo. Il cammino non c'è: si fa camminando". I
SECONDO MEETING
DI PROTEZIONE CIVILE
CITTA' DI LONIGO
Riepilogo dell'intervento dell’On. Giuseppe Zamberletti,
il padre della Protezione civile italiana
Dal 1976, quando ha incominciato la sua attività, il volontariato ha fatto dei grandissimi progressi. Il suo contributo è sempre stato prezioso, ma la mancanza di un impianto
organico a volte creava addirittura un ostacolo. E’ un’emozione per lui incontrare il
Prefetto Tranfaglia con il quale nel passato ha vissuto la creazione dei Comicos, la prima
forma di coordinamento del volontariato.
Amministrare l’emergenza è come dirigere un’orchestra, se non c’è una buona preparazione il risultato può essere un disastro.
Mettere un sindaco a capo delle forze che gli venivano mandate in soccorso era come
fare di lui un generale di stato maggiore.
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L’onorevole Giuseppe Zamberletti
La nascita dei COS (Centri Operativi di
Settore) e’ stato anche quello un modo
di valorizzare l’operato dei volontari.
L’associazione Nazionale Alpini in
Irpinia fu cruciale, così come validissimo è sempre stato anche l’apporto delle
Misericordie, organizzazioni che abituate già a gestire la micro emergenza riuscivano ad auto-gestirsi anche di fronte
alla macro emergenza.
A quel tempo però anche se già si
cominciava a intravedere il significativo
apporto del volontariato, si poteva contare sul contributo sostanzioso delle
forze armate. I soldati di leva sono stati
ampiamente usati. Nel Friuli c’erano
oltre 35.000 militari a prestare soccorso.
Oggi uno spiegamento del genere non è
più pensabile. Eppure oltre alla qualità l’emergenza richiede la quantità delle risorse, ed
è questo che oggi il volontariato ci sta offrendo, sta prendendo in sostanza il posto delle
forze armate.
Il problema è che il volontariato non può essere un’aggiunta, un complemento della protezione civile, ma deve diventare una sua parte integrante. Le grandi associazioni nazionali devono essere valorizzate al loro massimo. Ci sono due tipi di volontariato, quello
culturale che promuove la solidarietà, raccoglie fondi, crea un modo di pensare, e poi c’è
quello operativo, ed è questo di cui c’è più bisogno e che va organizzato e riconosciuto.
Quindi associazioni come Anpas, A.N.A., Soccorso Alpino Speleologico, Misericordie, e
tutte le altre organizzazioni nazionali esistenti oggi nel nostro paese, devono assolutamente diventare il braccio operativo della Protezione Civile.
Secondo l’Onorevole Zamberletti è assolutamente cruciale creare dei Presidi di
Caposaldo, cioè delle organizzazione a livello locale capaci di intervenire per il primo soccorso prima dell’arrivo della Protezione Civile. Il Caposaldo potrebbe e dovrebbe essere
una guida anche per la Protezione Civile perché conosce meglio la realtà locale.
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Anche se nella cultura generale della Protezione civile l’Italia è più avanti di altri paesi, questi però hanno un’articolazione delle forze a disposizione che noi non abbiamo. Le realtà
locali per esempio giocano un ruolo importante negli altri paesi.
Se a Sarno ci fosse stato un caposaldo locale, un gruppo comunale con precise responsabilità di vigilanza, con il compito di tenere sotto controllo e di riferire alle autorità competenti la situazione e il rischio, si sarebbe potuto prevenire il disastro, visto che a differenza
di un terremoto questo era un disastro assolutamente prevedibile.
La Germania può contare su un corpo di volontariato comunale di quasi 12000 persone.
Anche in Italia abbiamo ora un corpo imponente ma dobbiamo elevarlo a livello di
Comando, con un vero stato maggiore interno. Dobbiamo preparare insomma una forza
di 35.000 persone che prenda il posto dei nostri militari di leva.
I nostri obiettivi quindi sono:
un’organizzazione capillare del
territorio e un’utilizzazione
strutturata del volontariato.
Le ultime alluvioni del Piemonte sono state un esempio
del grande progresso fatto dal
corpo dei volontari, infatti le
aree colpite hanno dimostrato
di sapersi auto-gestire.
Purtroppo conclude Zamberletti
non si può dire che la protezione
civile abbia fatto in questi anni
gli stessi passi avanti del volontariato, è necessario nel prossimo
futuro recuperare il terreno perduto. I
I volontari
cinofili
del Veneto,
e i Volontari
del Comune
di Lonigo
con l’Assessore
Luca Restello,
ideatore
e fondatore
del meeting
Scarica

2° Meeting di Protezione civile Città di Lonigo