(Allegato 1) SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: SPES- Associazione Promozione e Solidarietà R12NZ02016 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: Regione Lazio 2 CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Fai volare la speranza 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): A 16 – Assistenza Salute 6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili: Nel 1989, sull’esempio di altri paesi, anche in Italia, esordisce il “Programma Donazione di Midollo Osseo” che si pone come scopo la ricerca di donatori per i pazienti ematologici in attesa di trapianto. La necessità di tale programma era dovuta alla difficoltà di individuare soggetti compatibili con i malati: solamente nel 25% dei casi, infatti, il midollo può essere trapiantato da un fratello o una sorella, mentre in tutti gli altri va ricercato altrove, con una probabilità di successo di uno ogni centomila individui. In parallelo, la L. 52 del 6 marzo 2001, oltre a tutelare la figura del donatore, costituisce il “Registro Donatori Midollo Osseo”, noto internazionalmente come “Italian Bone Marrow Donor Registry” (IBMDR), una banca dati dei potenziali donatori, con sede nel Laboratorio di istocompatibilità dell’Ente Ospedaliero “Ospedali Galliera” di Genova. In tale banca dati sono conservati i dati genetici dei potenziali donatori volontari, al fine di consentire il reperimento di un midollo osseo compatibile per il maggior numero di pazienti possibile. L’anno seguente nasce l’Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) inizialmente in Lombardia, Piemonte e Liguria, per poi svilupparsi su tutto il territorio nazionale attraverso la costituzione di sedi territoriali, autonome ma con uguale statuto e operanti sotto lo stesso marchio. Viene cosi costituita Admo Federazione Italiana, Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale con personalità giuridica (D.M.28/1/2000), che assume il compito relativo al coordinamento e allo scambio di informazioni fra le varie sedi regionali, ai rapporti con gli organi centrali (ministeri, ecc.) e con le organizzazioni estere (France Adot, OMIDOT, Organizzazione Mondiale per l'Informazione sulla Donazione di Organi e di Tessuti affiliata alla Organizzazione Mondiale della Sanità). Alle sedi territoriali, parallelamente, sono riservate attività riconducibili a quelle di seguito descritte: • sensibilizzazione alla problematica “Donazione del Midollo Osseo” attraverso manifestazioni socio culturali e sportive con il coinvolgimento di testimonial Admo provenienti dal mondo dello spettacolo e dello sport, compagnie teatrali locali, palestre e associazioni sportive locali; questa attività viene svolta con manifestazioni a carattere locale e regionale, in particolare, nel 2006, sono stati svolti 2 eventi a Viterbo; • organizzazione di convegni medici con la partecipazione dei responsabili dei centri di tipizzazione e dell’IBMDR; • incontri con i giovani nelle scuole; • reclutamento dei nuovi potenziali donatori, loro accompagnamento nelle strutture ove è possibile realizzare il prelievo e durante tutto il percorso che arriva fino alla donazione del midollo osseo e azioni di sostegno successive al trapianto. I requisiti per diventare donatori di midollo osseo sono costituiti da un’età compresa fra i 18 e i 40 anni, un peso superiore ai 50 kg, e l’assenza di malattie del sangue o altre forme infettive (AIDS, epatite, ecc.). La disponibilità del donatore resta valida fino al compimento dei 55 anni. Il prelievo di sangue (come una normale analisi) viene richiesto al donatore successivamente alla firma di un suo consenso “libero ed informato”. I risultati delle analisi vengono inseriti in un archivio elettronico gestito a livello regionale, e successivamente in quello nazionale (IBMDR) con sede a Genova presso il laboratorio di istocompatibilità dell’Ente Ospedaliero “Ospedali Galliera”. Grazie anche alla collaborazione dell’ADMO, i potenziali donatori volontari sono passati da circa 2.500 del 1990 agli oltre 323.257 di oggi; 9.423 nel Lazio, di cui 138 iscritti nel 2006 (fonte: IBMDR), un dato in controtendenza considerando che nel 2005 i potenziali donatori erano 10.692. • gestione della parte burocratica per gli esami atti a stabilire la compatibilità genetica; • tipizzazione dei potenziali donatori (numero tipizzati 2006: 138); • gestione data base dei potenziali donatori tipizzati e iscritti all’Associazione; • raccolta fondi per finanziare borse di studio a giovani medici biologi che approfondiscano lo studio delle leucemie e delle altre neoplasie del sangue e provvedano alla tipizzazione dei potenziali donatori; nel 2006 sono stati raccolti circa € 49.000 che hanno reso possibile la concessione di 5 borse di studio e la tipizzazione di 138 potenziali donatori oltre alla gestione delle attività ordinarie e alla realizzazione di campagne di promozione e sensibilizzazione; • assistenza ai donatori sia durante le fasi che precedono l’espianto (esami preliminari, incontri con i medici) sia nelle fasi successive di sostegno. Alle sedi regionali, poi, sono affidati i compiti di coordinamento, scambio di informazioni fra le varie strutture provinciali, rapporti con i vari organi istituzionali competenti sul territorio e con le organizzazioni delle altre regioni, organizzazione e gestione dei dati relativi ai potenziali donatori da far confluire nell’IBMDR. Ciascuna sede gode di una totale autonomia economica ed organizzativa. L'Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) opera nella regione Lazio dal 1996 attraverso le strutture di Roma, Viterbo, Rieti, Amaseno (Fr) e Latina. La sede provinciale di Viterbo ospita, nei propri locali, la sede regionale, assolvendone le funzioni. Nell’ambito della Regione Lazio, l’unica altra organizzazione che opera nello stesso ambito dell'ADMO è l’associazione Dimos con sede nella città di Roma. La sua attività, peraltro, si concentra quasi esclusivamente nell’ambito della città stessa. Le operazioni necessarie alla tipizzazione, nel territorio laziale, sono effettuate esclusivamente da quattro centri specializzati collocati tutti nella città di Roma. Tali strutture, finanziate in parte da Admo Lazio, riescono ad effettuare un numero medio d’analisi che si aggira intorno ai trecento l’anno. Per la tipizzazione dei potenziali donatori l’ente si avvale di quattro centri trasfusionali tutti dislocati nella città di Roma: • Università degli Studi “La Sapienza” – Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologiche; • Centro Studi e Ricerche della Sanità dell’Esercito; • Azienda Ospedaliera Ospedali San Camillo – Forlanini – SIMIT – Laboratorio HLA; Azienda Sanitaria Locale – Ospedale Umberto 1°; • Ospedale Sant’Eugenio - Laboratorio HLA. In particolare, il Centro Studi e Ricerche della Sanità dell’Esercito, si è assunto il compito di sensibilizzare i militari di tutte le Forze Armate e i civili dipendenti del Ministero della Difesa e di altre Amministrazioni Statali e pubbliche, consentendo l’ingresso nella Banca dati IBMDR dei dati dei potenziali donatori. Il registro Militare, grazie anche all’attività di propaganda e reclutamento condotta insieme all’ADMO della Regione Lazio, ha recentemente raggiunto la quota di 3.200 donatori iscritti, consentendo la realizzazione di 12 trapianti di midollo osseo, sia a favore di pazienti italiani che stranieri, 4 dei quali eseguiti presso il Policlinico Militare di Roma. Le operazioni di prelievo e tipizzazione prevedono l’impiego di un medico e di un infermiere in ciascuno dei centri romani. Nelle altre province del Lazio, ADMO ha stipulato dei protocolli d’intesa con le locali ASL dove, presso i rispettivi centri prelievi, il medico selezionatore provvede anche ad accertare lo stato di salute, il peso e l’idoneità del potenziale donatore. In questo caso è presente un addetto al trasporto del sangue prelevato che viene portato presso i centri di tipizzazione a Roma. Nel 2006 sono stati effettuati nel Lazio 3 espianti (rispetto al 2004: 4 e al 2005: 2) ed è stata attivata la ricerca per 2.544 pazienti, rispetto al dato 2005 pari a 2.041. Questo dato evidenzia come la percentuale di espianti rispetto sia alle tipizzazioni effettuate che al numero di pazienti che necessitano di trapianto è minima; per questo è necessario potenziare la sensibilizzazione al problema e la capacità di tipizzazione per i potenziali donatori. 7) Obiettivi del progetto: Obiettivi generali: a) Informare e sensibilizzare la popolazione del Lazio sulle problematiche della leucemia e di altre neoplasie sanguigne e sulle possibilità di cura attraverso la donazione di midollo osseo. b) Migliorare le possibilità di cura dei malati di neoplasie sanguigne attraverso l’incremento del numero dei potenziali donatori di midollo osseo. Obiettivi specifici: a) Migliorare l’efficienza e l’efficacia delle campagne di sensibilizzazione a livello locale; b) incrementare il numero annuo dei tipizzati da inserire nella banca dati. Indicatori di risultato: a) Portare da 2 a 4 le manifestazioni a carattere locale realizzate in almeno altre 2 Province del Lazio; b) incremento del numero annuo di tipizzati di almeno il 50% rispetto al dato 2006 (138). 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile: 8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi Tra i doveri istituzionali di ADMO, il primo citato nello statuto della Federazione è: "svolgere opera di sensibilizzazione” presso la popolazione per diffondere la conoscenza dei problemi inerenti alla donazione di midollo osseo e di cellule staminali emopoietiche e al loro trapianto. ADMO si dedica instancabilmente a questo compito, lo fa con ogni mezzo e per tutte le persone. Il secondo compito fondamentale dell’Associazione è lo svolgimento della tipizzazione dei potenziali donatori di midollo osseo e l’inserimento dei dati relativi nella Banca Dati Nazionale. I settori di intervento riguardano tre aree: a) promozione, sensibilizzazione e raccolta fondi; b) assistenza ai donatori sia durante le fasi che precedono l’espianto (esami preliminari, incontri con i medici) che nelle fasi successive di sostegno; c) coordinamento attività. Lo staff dell’Associazione porterà avanti le attività relative ai settori sopraindicati in maniera contesutale per tutti i 12 mesi di durata del progetto, secondo quanto indicato al successivo punto 8.2; alla sede di Viterbo sono affidati i compiti di coordinamento, lo scambio di informazioni fra le varie strutture provinciali, i rapporti con i vari organi istituzionali competenti sul territorio e con le organizzazioni delle altre regioni, l’organizzazione e la gestione dei dati relativi ai potenziali donatori da far confluire nell’IBMDR. La pianificazione ed il monitoraggio delle attività viene effettuata trimestralmente. A queste attività devono aggiungersi i percorsi formativi destinati ai volontari del servizio civile. 8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione. PROMOZIONE, SENSIBILIZZAZIONE E RACCOLTA FONDI L’attività ha la finalità di informare la popolazione della Regione Lazio sulla possibilità di combattere la leucemia e le altre neoplasie del sangue attraverso la donazione e il trapianto di midollo osseo. A tal fine saranno organizzate le seguenti attività: 1. organizzazione di manifestazioni a carattere locale finalizzate alla sensibilizzazione e alla raccolta di fondi come: • “Danzando per la Vita”, saggio spettacolo arrivato alla sua ottava edizione che, ormai tradizionalmente, si svolge nella città di Viterbo nella seconda metà di dicembre, coinvolgendo i giovani delle scuole e dei centri sportivi locali; • “Trasporto della Calza della Befana più Lunga del Mondo” che si svolge anch’esso a Viterbo il 5 gennaio di ogni anno in partenariato con una serie di soggetti come l’Assessorato ai Servizi Sociali o il centro sociale per anziani locale; 2. partecipazione alla campagna nazionale di raccolta fondi per progetti di ricerca medica attraverso manifestazioni come “Un Panettone per la Vita” e “Una Colomba per la Vita”, operazioni sponsorizzate tramite campagne pubblicitarie sulle maggiori reti televisive italiane, consistenti nella vendita in piazza di panettoni e colombe, che verranno realizzate durante i periodi natalizio e pasquale in tutte e cinque le province della regione oltre che, in altre 15 piazze circa del territorio. Tali manifestazioni coinvolgeranno circa 60 persone, di cui tre dipendenti a tempo parziale. 3. raccolta fondi per finanziare la tipizzazione dei potenziali donatori attraverso iniziative di diverso tipo come pesche di beneficenza, partecipazione a tornei sportivi, ecc. 4. incontri con le scuole: nel corso dell’anno scolastico verranno organizzati n. 15 incontri con i giovani delle classi quarte e quinte di Istituti di Scuola Media Superiore presso le scuole, durante i quali si prevede di incontrare 800 ragazzi circa. Gli incontri avranno carattere di informazione e sensibilizzazione a favore della donazione del midollo osseo. Ad ogni incontro saranno presenti un referente dell’associazione, un medico biologo e ove si ritenga necessario, dei testimonial del mondo dello spettacolo o dello sport oltre a testimonianze dirette. ASSISTENZA AI DONATORI L’assistenza è garantita sia durante le fasi che precedono l’espianto (esami preliminari, incontri con i medici) che nelle fasi successive di sostegno. Nella fase preliminare all’espianto, gli operatori dell’ADMO fissano, di concerto con i medici tempi e luogo per gli esami preliminari, per i relativi colloqui con i medici e, successivamente, ne informano telefonicamente il candidato. Durante le fasi relative all’espianto il donatore viene seguito, accompagnato e supportato anche dal punto di vista psicologico da un operatore dell’ADMO. Nelle fasi successive, il donatore viene supportato e monitorato. COORDINAMENTO ATTIVITA’ Le sedi operative restano aperte tutti i giorni dal lunedì al venerdì per 6 ore giornaliere e prevedono l’impiego alternato di 3 volontari, che sono a disposizione dell’utenza anche attraverso il numero verde. La sede provinciale di Viterbo ospita, nei propri locali, anche la struttura regionale alla quale sono affidati i compiti di coordinamento, lo scambio di informazioni fra le varie strutture provinciali, i rapporti con i vari organi istituzionali competenti sul territorio e con le organizzazioni delle altre regioni, l’organizzazione e la gestione dei dati relativi ai potenziali donatori da far confluire nell’IBMDR. Alle sedi provinciali è affidato il coordinamento e l’organizzazione degli eventi e delle manifestazioni a carattere locale; ciascuna delle 4 sedi provinciali è responsabile per l’aggiornamento della banca dati relativamente al proprio territorio di competenza e ciascuna sede gode di una totale autonomia economica ed organizzativa. La pianificazione ed il monitoraggio delle attività viene effettuata trimestralmente. 8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente. In ognuna delle sedi di realizzazione del progetto le attività vengono coordinate da un gruppo di 10 volontari stabili che ne garantiscono la continuità, ai quali si affiancano 30 volontari occasionali che a rotazione supportano gli operatori suddetti nello svolgimento delle attività. Di questo gruppo: 1 è addetto al trattamento dei dati, autorizzato dalla responsabile regionale alla gestione degli stessi; 4 si occupano delle attività di segreteria; 3 sono addetti ai contatti con gli Enti presenti sul territorio di riferimento; 3 accompagnatori dell’utente nel percorso di tipizzazione. 8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto. Il ruolo dei volontari, in quanto integra in modo sostanziale le risorse riportate al punto 8.3, avrà un’importanza decisiva per il conseguimento degli obiettivi, di cui al punto 7. Dopo il percorso formativo, che si realizzerà nei primi tre mesi del servizio, relativamente alle singole aree di intervento, i volontari, due per ogni sede, affiancheranno gli operatori nelle diverse sedi di realizzazione del progetto . Nello svolgimento delle attività previste i volontari utilizzeranno a pieno la dotazione informatica messa a loro disposizione in ogni momento; saranno, quindi, chiamati all’utilizzo di posta elettronica, word ed altre funzioni specifiche del pacchetto Office. Infine per meglio qualificare la presenza a contatto con l’utenza diversificata, i volontari in servizio civile saranno dotati di nozioni sufficienti a rispondere adeguatamente in caso di emergenze di primo soccorso (vedi formazione). PROMOZIONE, SENSIBILIZZAZIONE E RACCOLTA FONDI – I volontari affiancheranno gli operatori dell’Associazione sia nella fase di preparazione delle campagne, realizzando depliant e materiale informativo da distribuire, sia nella fase di realizzazione, presidiando gli stand e distribuendo il materiale predisposto. Negli incontri con le scuole i volontari affiancheranno gli operatori dell’Associazione, sia nella fase di preparazione che di realizzazione; in una prima fase curando il rapporto con le scuole stesse e in un secondo momento (dopo un periodo di affiancamento) partecipando e animando attivamente gli incontri e promuovendo tra i più giovani la cultura della donazione. ASSISTENZA AI DONATORI – I volontari affiancheranno gli operatori dell’ADMO nelle diverse fasi previste dal percorso di tipizzazione; in particolare, accompagneranno il donatore nella gestione della parte burocratica per gli esami atti a stabilire la compatibilità genetica e cureranno l’archivio dei potenziali donatori tipizzati e iscritti all’associazione. I volontari, inoltre, verranno accompagnati, attraverso una sorta di tutoraggio, in questa attività anche da studenti del Corso di Laurea di I Livello in Scienze Infermieristiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università degli Studi “La Sapienza”, sede di Viterbo. COORDINAMENTO ATTIVITA’ - Le sedi operative restano aperte tutti i giorni dal lunedì al venerdì per 6 ore giornaliere e prevedono l’impiego alternato di 3 volontari a cui verranno affiancati i volontari in servizio civile la cui opera sarà svolta sia all’interno delle sedi con compiti di accoglienza ai donatori e di segreteria, sia all’esterno nelle campagne promozionali per il reperimento dei fondi. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 8 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 12) Numero posti con solo vitto: 8 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400/12 h 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: • • • rispetto della privacy degli utenti flessibilità degli orari disponibilità a missioni, trasferte e trasferimenti per un periodo non superiore ai 30 giorni CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto: N. 1 2 3 4 5 Sede di attuazione del progetto Comune ADMO – Associazione Amaseno Donatori Midollo (FR) Osseo Regione Lazio 4 ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio 3 ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio 1 ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio 5 Indirizzo V.le Umberto I snc Cod. ident. sede N. vol. per sede Cognome e nome 2 Gianni Zomparelli 19929 2 Viterbo Via L. da Vinci 2/d P.zza S. Galgano 27 Latina Via Ambra, 1 57108 C.F. 23/05/1966 ZMPGNN66E23A256L 29/04/1962 MSSPLA62D69M082O 31/12/1955 LVRRLL55T71H501U 17/05/1946 MNRLGU46E17A662X Rosella Olivieri 19928 2 Data di nascita Paola Massarelli 19591 2 Roma Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Minervini Luigi 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 17) Altre figure impiegate nel Progetto: N. Sede di attuazione del progetto Comune 1 ADMO – Associazione Amaseno Donatori Midollo (FR) Osseo Regione Lazio 4 2 ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio 3 Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per Cognome e sede nome 2 V.le Umberto I snc 19929 2 Viterbo Via L. da Vinci 2/d 19591 TUTOR Data di nascita RESP. LOCALI ENTE ACC. C.F. Cognome e nome Data di nascita C.F. 3 ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio 1 2 Roma P.zza San Galgano 27 Mantova 21/11 MNTCHR75S ni Chiara /1975 61D773Z Troia Irene 19928 04/08 TRORNI75M4 /1975 4H501E Vecchi 09/01 VCCGND80A Govinda /1980 49A269T 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio 5 2 Latina Via Ambra, 1 57108 Fonovic Ksenija 01/03 FNVKNJ69C41Z11 /1969 8X 18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: L’Associazione Promozione e Solidarietà – SPES, realizzando i compiti istituzionalmente attribuiti ai Centri di Servizio per il Volontariato, è impegnata nella promozione e diffusione del Servizio civile Nazionale, grazie anche alla sua articolazione territoriale di Sportelli territoriali diffusi in tutta la Regione. In particolare, nel 2006, SPES ha svolto attività di promozione del servizio civile, a titolo non oneroso, nell’ambito della campagna “Cittadini solidali” promossa dall’Assessorato alle Politiche sociali del Lazio e realizzata dalla CRESC Lazio (Conferenza regionale enti di servizio civile). La promozione dei progetti di Servizio civile Nazionale vedrà la pubblicazione della notizia sul sito www.volontariato.lazio.it con numerose pagine di approfondimento dei singoli progetti, nonché sui siti delle singole associazioni partner. Inoltre ci sarà un’assidua operazione di volantinaggio sia per quanto riguarda l’affissione di manifesti promozionali in punti cruciali di passaggio quali università, stazioni ferroviarie, stazioni di pullman e particolari luoghi di aggregazione giovanile come pub, bar, librerie; sia per quanto riguarda la distribuzione di volantini da parte di personale addetto. Infine saranno pubblicate campagne promozionali sui principali quotidiani locali e nazionali, nelle pagine locali, e emittenti radiofoniche con esplicito riferimento ai progetti proposti dall’Ente. A titolo esemplificativo si propone la presa visione di una delle manchette pubblicate in occasione del Bando 2007: Ore dedicate all’attività di sensibilizzazione: Realizzazione apposite pagine su sito web: 6 ore Realizzazione manifesti e volantini: 5 ore Realizzazione manchette: 2 ore Attacchinaggio manifesti promozionali: 6 ore Volantinaggio: 16 ore Totale: 35 ore Un’importante opera di collegamento è comunque attribuita a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto (operatori, volontari e partner) che avranno il compito di diffondere gli obiettivi del proprio progetto all’interno del proprio network sociale. 19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari: Il processo di selezione, a cui i candidati vengono sottoposti, si articola in più fasi, l’una immediatamente successiva all’altra. La prima riguarda la compilazione di una scheda che recupera, approfondendole, le informazioni curriculari ed esperienziali già, in parte, fornite dal candidato nella compilazione degli allegati della domanda. La seconda fase riguarda il colloquio personale, realizzato dal selezionatore esperto di Spes ed un referente responsabile dell’Associazione, sede di realizzazione del progetto. Quest’ultimo avrà in particolare cura di presentare, nel dettaglio e il più fedelmente possibile, le condizioni di realizzazione del progetto con l’intenzione di far emergere soprattutto la Disponibilità all'espletamento del servizio da parte del candidato. Il selezionatore esperto, sulla base di una traccia più avanti proposta, tenderà a sondare in particolare le motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario, l’Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità, l’Idoneità a svolgere le mansioni, Particolari doti e abilità umane, nonchè la piena Condivisione da parte del candidato degli obiettivi specifici previsti dal progetto. Il selezionatore esperto, dopo aver raccolto le impressioni del responsabile dell’Associazione, procede all’assegnazione dei punteggi per ogni singola voce della scheda, secondo le modalità di seguito indicate, arrivando così ad attribuire alla voce Valutazione finale, un punteggio frutto della somma dei punti attribuiti a ciascun elemento. Tale punteggio si andrà quindi a sommare a quello derivato dalla considerazione degli elementi curriculari, così come previsto dall’UNSC, determinando con ciò la collocazione del candidato all’interno della graduatoria. Strumenti utilizzati la traccia utilizzata in sede di colloquio ricalca le voci proposte dall'UNSC nell'allegato 4 - con le modifiche di seguito illustrate. Le domande poste, così come il loro ordine, seguono una modalità prettamente colloquiale che varia di volta in volta. Alcune delle variabili presenti nell'allegato 4, vengono sondate attraverso domande che poco si discostano dalle voci stesse; se ne forniscono a tal proposito alcuni esempi: Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario Aderiresti ad altri progetti di servizio civile o è un'esperienza che faresti solo in questo caso? Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità previste dal progetto -Trovi che ci sia un'attinenza (riscontri continuità) tra il tuo curriculum e le scelte di studio e/o di professione che questa esperienza di servizio civile ti offre? Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento del servizio - Hai già altri impegni di studio, lavoro o familiari? Quanto ed eventualmente quando questi ti rendono non disponibile a svolgere le attività previste? Condivisione da parte del candidato degli obiettivi - Hai svolto prima d'ora attività assimilabili a quelle proposte dal progetto? Avevi intenzione di sperimentarti in attività simili a quelle del progetto, anche seguendo altre strade? Per quanto, invece, riguarda le variabili Idoneità del candidato a svolgere le mansioni; Particolari doti e abilità umane; queste vengono sondate attraverso indicatori in parte dedotti dal lavoro in plenaria, in parte recuperati con il colloquio: capacità nel lavoro autonomo, comunicatività, tratti emotivi, flessibilità, sono alcuni tra i principali indicatori che vanno a costruire la valutazione relativa all'idoneità e alle particolari doti. Variabili che si intendono misurare e relativi indicatori: La variabile principale che si intende misurare è il grado di adeguatezza del candidato rispetto alle attività previste dal progetto; gli indicatori considerati sono quelli dell' Idoneità del candidato e delle Particolari doti e abilità umane. Altra variabile considerata è quella della motivazione, valutata sulla base di indicatori quali quelli della Condivisione da parte del candidato degli obiettivi, dell’Interesse all’acquisizione di particolari abilità e professionalità e delle Motivazioni generali per la prestazione del servizio civile. La Disponibilità nei confronti delle condizioni richieste, può essere riferita solo in parte alle motivazioni; sarà, quindi, cura del selezionatore comprendere le ragioni insite in una ridotta disponibilità, che non dovrà penalizzare il candidato nel caso di impegni di studio, altre esperienze lavorative o altre ragioni valutate imprescindibili, per quanto riguarda l'area delle motivazioni. Eventuali condizioni di rigidità poste dal candidato saranno, comunque, incrociate con quelle previste dal progetto. Indicazioni delle soglie minime di accesso previste dal sistema: Le soglie minime di accesso saranno eventualmente previste dai singoli progetti. Metodologie e tecniche utilizzate: Nell'individuazione e definizione dei criteri cui rifarsi per ottenere una valutazione dei candidati si è messo a punto il presente sistema di selezione che consta delle variabili ricavabili dal curriculum (cfr. anche l'allegato 3), dal lavoro in plenaria e dal colloquio personale, secondo le modalità sopra descritte. Da entrambi questi momenti ne scaturisce la compilazione della seguente "scheda di valutazione" : Fattori di valutazione approfonditi durante il colloquio e loro intensità Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto: giudizio (max l0 punti):............. Condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto: giudizio (max l0 punti):............. Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario: giudizio (max l0 punti):…………… Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità previste dal progetto: giudizio (max l0 punti):……………. Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento del servizio (es: pernottamento, missioni, trasferimenti, flessibilità oraria...): (specificare il tipo di condizione): ................... .......................................................................…………… giudizio (max l0 punti):.. ......…………. Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato e altri elementi di valutazione: giudizio (max l0 punti):............. Valutazione finale: giudizio (max 60 punti):............. Il punteggio massimo è pari a 60 ed è il risultato della somma dei punteggi attribuita a ciascuna delle sei voci che la compongono. Accanto alla scheda di valutazione di cui sopra, saranno considerate le "precedenti esperienze" e "i titoli di studio, i titoli professionali, le esperienze aggiuntive non valutate in precedenza e le eventuali altre conoscenze" secondo il valore a tali variabili riconosciuto ed accordato dall'Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, con la determinazione del Direttore Generale del 30 maggio 2002. Il punteggio massimo che un candidato può ottenere, pertanto, rimane pari a 110 punti. 20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): Si 21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto: L’attività di Monitoraggio del progetto è realizzata in coordinamento con le attività di monitoraggio e valutazione delle attività di formazione dei volontari. L’analisi sull’andamento del progetto, nonché sul monitoraggio e valutazione della formazione dei volontari coinvolge: - l’Ente accreditato SPES, in qualità di responsabile dell’andamento del progetto, - l’Ente IAL – Istituto per la formazione professionale di Roma e Lazio, accreditato presso la Regione Lazio per lo svolgimento di attività di Orientamento, in qualità di organismo preposto al monitoraggio e valutazione del progetto, - l’Olp, in quanto figura più vicina ai volontari ed interna al progetto, - i volontari in servizio civile, partecipanti al progetto e beneficiari delle attività di formazione. Il monitoraggio del progetto è svolto con le seguenti finalità: 1. Monitorare in modo pianificato l’attinenza delle attività realizzate con gli obiettivi previsti nel progetto (efficacia ed efficienza di processo), 2. Realizzare interventi in itinere con azioni correttive in caso di scostamenti significativi nel rapporto obiettivi/risultati, 3. Comunicare nei tempi e nei modi regolamentati l’andamento del progetto all’Ufficio del Servizio Civile Nazionale (UNSC) attraverso documenti cartacei ed il sistema Helios, 4. Rendere visibile e documentare le attività del progetto, le iniziative e gli obiettivi attesi e raggiunti, 5. Recuperare elementi necessari al riconoscimento ed alla certificazione da parte dello IAL delle competenze acquisite dai volontari in servizio civile. L’Ente accreditato SPES, in collaborazione con lo IAL, raccoglie e monitora i dati del progetto raccolti attraverso l’Olp e i volontari. Per quanto riguarda l’Olp, descrive alcuni elementi del progetto grazie a Questionari, formulati ad hoc, relativi alla fase iniziale, intermedia e finale dall’avvio del progetto. I dati richiesti sono: • dati identificativi del progetto, • periodo di riferimento, • Eventuali modifiche e scostamento dagli obiettivi - azioni previste indicatori di risultato previsti nel progetto, problemi e/o motivazioni dello scostamento (Voce 7-8 Scheda Progettuale), • rete territoriale prevista e rete territoriale effettivamente attivata, in termini di partenariati, co-promotori (Voce 25 Scheda Progettuale), stage e altri soggetti legati al mondo del lavoro (Voce 46 Scheda Progettuale), • peculiarità e collegamento col mondo del volontariato (Voce 8-44 Scheda Progettuale), • eventuali variazioni e/o aggiunte delle risorse finanziarie e di quelle tecniche e strumentali occorse dalla presentazione del progetto all’avvio dello stesso (Voci 24 e 26 della Scheda Progettuale), • punti di forza e debolezza azioni realizzate, • eventuali esiti non previsti, • note e suggerimenti • eventuali materiali prodotti (video, foto, volantini, articoli, ecc.) Rispetto ai volontari l’Olp fornisce periodicamente dati inerenti: • numero volontari e ore a settimana per singolo volontario, tramite invio mensile riepilogo foglio presenze (assenze per malattia o per permesso), • esplicita e riferisce l’adesione del volontario alle attività del progetto, • riporta le competenze maturate (anche di concerto con le verifiche periodiche previste dal piano di formazione generale e specifica dei volontari), • difficoltà incontrate da parte dei volontari, • capacità acquisite non previste, • note e suggerimenti, • eventuali materiali prodotti (video, foto, volantini, articoli, ecc.). L’attività di monitoraggio e valutazione per i volontari è orientata principalmente su due aspetti: ¾ valutazione degli esiti progettuali in termini di competenze acquisite, previste e non, ¾ valutazione da parte dei destinatari delle prestazioni offerte dal sistema formativo/organizzativo del quale fruiscono. Lo strumento di rilevazione, indirizzato ai volontari stessi, consiste in un questionario composto principalmente da domande a risposta chiusa, lasciando comunque alcune domande aperte per osservazioni e suggerimenti. Gli indicatori analizzati sono: • attività di affiancamento dell’Olp, • contenuti dell’attività (con riguardo alla rilevanza, pertinenza, difficoltà, tempi, proporzione), • ambiente fisico (comodità, areazione, illuminazione, rumori), • il gruppo di lavoro (livello professionale, omogeneità, motivazioni, rapporti interpersonali, risultati del lavoro di gruppo). Al termine del progetto l’Ente SPES, in collaborazione con lo IAL, formula un giudizio complessivo sul suo andamento, attraverso l’analisi di: - eventuali scostamenti dai risultati previsti e le possibili cause endogene e/o esogene, - suggerimenti e riflessioni emersi dai volontari e dagli Olp, - eventuali effetti non previsti (positivi e negativi), - elementi di riproducibilità (possibili buone prassi da pubblicizzare e diffondere), - congruenza tra gli obiettivi realizzati/raggiunti e i loro tempi di realizzazione. Il confronto dei dati rilevati del progetto con i dati raccolti durante il monitoraggio ha funzione di reindirizzo in ottica migliorativa in vista della nuova progettazione. Si prevede l’analisi di dimensioni ed aspetti non previsti ma ritenuti rilevanti per il monitoraggio e la valutazione, l’integrazione con eventuale materiale e documenti (video, foto, depliant, manifesti, cd-rom, articoli su supporto cartaceo e/o telematico, altro) realizzati nel corso del Servizio civile. 22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): Si 23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Si ritiene che le buone doti comunicative siano funzionali alle attività di informazione, di ricerca di nuovi donatori. 24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Formazione specifica Monitoraggio e Bilancio competenze Pubblicizz. Progetto Eventi pubblici Incontri con le scuole Spese trasferta 4.200 1.600 800 2.000 1.000 2.000 Totale 11.600 25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto rivestito dagli stessi all’interno del progetto: • • Università degli Studi “La Sapienza” – Dipartimento di Biotecnologie Cellulari ed Ematologia - Azienda Sanitaria Locale – Ospedale Umberto 1°: partner con ruolo molto rilevante che effettua tipizzazioni HLA su potenziali donatori di midollo osseo al fine del loro inserimento nell’Italian Bone Marrow Donor Registry (IBMDR). Collabora nel progetto “Fai volare la speranza” provvedendo alla formazione dei volontari in servizio civile, come da accordo stipulato in data 27/10/2007 e qui accluso. Azienda Ospedaliera Ospedali San Camillo – Forlanini – SIMIT – • • Laboratorio HLA: partner con ruolo rilevante che collabora con l’ADMO nelle tipizzazioni HLA su potenziali donatori di midollo osseo al fine del loro inserimento nell’Italian Bone Marrow Donor Registry (IBMDR) e il suo (la dott.ssa Mariani) co-gestirà il II modulo di formazione specifica L’Ente Upter Sport, Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council: partner del progetto con ruolo molto rilevante rispetto ai moduli della formazione specifica relativi alle nozioni di primo soccorso e rianimazione cardiopolmonare e defibrillazione precoce (BLSD). Università degli Studi “La Sapienza” – Facoltà di Medicina e Chirurgia – Corso di Laurea di I Livello in “Scienze Infermieristiche” – Sede di Viterbo: partner con ruolo rilevante rispetto ai moduli della formazione specifica relativa agli aspetti medici e giuridici dell’attività svolta dall’ADMO, come da accordo stipulato il 22 ottobre 2007 e qui allegato. 26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Le sedi territoriali di ADMO sono tutte attrezzate con: • apparecchi telefonici multi-linea; • postazione informatica, con collegamento a internet; • fax; • software per l’archiviazione dei dati degli utenti. Per la realizzazione di campagne informative e le attività di promozione e sensibilizzazione le sedi dispongono di: • striscioni dell’Associazione; • stand; • tavoli; • opuscoli informativi. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 27) Eventuali crediti formativi riconosciuti: Università degli Studi Roma Tre (Università avente sede nella Regione di attuazione del progetto): riconoscimento di crediti formativi universitari ai propri studenti impegnati in progetti di servizio civile presentati da SPES, come da accordo allegato (Prot. 30847del 14 settembre 2005 a firma del Responsabile Area Affari Generali – Ufficio Didattica); Università degli Studi di Cassino (Università avente sede nella Regione di attuazione del progetto): riconoscimento di crediti formativi universitari ai propri studenti impegnati in progetti di servizio civile presentati da SPES, come da accordo allegato (Prot. 22878 dell’8 settembre 2005 a firma del Dirigente Area 3 – Servizi agli studenti – Ufficio Ordinamenti Didattici). 28) Eventuali tirocini riconosciuti : Il Corso di Laurea in Formazione e Sviluppo delle Risorse Umane della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi “Roma Tre” riconosce il Servizio civile Nazionale quale tirocinio esterno, come da accordo stipulato in data 23/10/2007 ed allegato. L’Università degli Studi “Roma Tre” riconosce Crediti Formativi Universitari (CFU) per le attività realizzate nel corso del Servizio civile Nazionale validi ai fini di tirocini formativi a cui il titolo di studio può dare accesso come indicato alla lettera f) dell’art.10, c.1 del DM 509/99, come deliberato dal Senato Accademico in data 22/09/2004 (Prot. 30847del 14 settembre 2005 a firma del Responsabile Area Affari Generali –Ufficio Didattica). La Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di Roma riconosce le attività realizzate nel corso del Servizio civile Nazionale validi ai fini di tirocini formativi come da convenzione allegata. 29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Al termine del periodo di Servizio Civile verrà rilasciato dall’Ente un attestato di partecipazione per l’acquisizione delle competenze sotto-indicate. I volontari acquisiranno una serie di capacità legate alle attività svolte durante il progetto: • ottima conoscenza del Terzo Settore; • capacità di relazione con il pubblico; • capacità di fronteggiare situazioni di impatto emotivo; • capacità di lavorare in gruppo; • conoscenze informatiche di base. Inoltre, acquisiranno un ricco bagaglio di conoscenze pratiche nell’ambito delle tecniche e delle strategie comunicative. Acquisiranno, inoltre, il profilo professionale di comunicatori nel sociale e di organizzatore di eventi. L’Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini, SIMT – Laboratori HLA certifica e riconosce che i volontari impegnati nel progetto di servizio civile “Fai volare la speranza” acquisiscono le competenze e le professionalità menzionate nel medesimo progetto, come dall’accordo sottoscritto in data 22 ottobre 2007 e qui accluso. Università degli Studi La Sapienza – Dipartimento di Biotecnologie cellulari ed ematologia - Azienda Policlinico Umberto I – U.O.C. Immunoematologia e medicina trasfusionale certifica e riconosce che i volontari impegnati nel progetto di servizio civile “Donatori ADMO, donatori di vita” acquisiscono le competenze e le professionalità menzionate nel medesimo progetto, come dall’accordo sottoscritto in data 27 ottobre 2007. IAL – Istituto per la formazione professionale di Roma e Lazio, ente accreditato presso la Regione Lazio, riconosce e certifica le competenze acquisite dai volontari durante l’espletamento dell’anno di servizio civile, così come sopra menzionate, valide ai fini del curriculum vitae, come da accordi allegati, sottoscritti in data 25 e 30 ottobre 2007. L’Ente Upter Sport (Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council) riconoscerà e certificherà le competenze acquisite attraverso il modulo formativo di “Esecutore BLSD”, rilasciando ai volontari in servizio civile l’attestato professionale IRC, come da accordo allegato, sottoscritto il 22/10/2007. Il valore legale del certificato di “Esecutore BLSD” è riconosciuto e disciplinato dall’art. 1 della Legge 3 aprile 2001, n. 120 e successive modifiche. La società Fusilla s.r.l valorizza l’esperienza di servizio civile attraverso il rilascio di attestato di frequenza al modulo informatico, valido ai fini curriculari e per l’accesso all’esame della Patente europea per l’uso del PC (ECDL), come da accordo sottoscritto il 29/10/2007 e qui accluso. Formazione generale dei volontari 30) Sede di realizzazione: Sede centrale dell’Ente accreditato Spes: Via dei Mille, 6 – Roma Via Nazionale, 39 – Roma Case del Volontariato di: Frosinone - Via Pierluigi da Palestrina, 42 Viterbo - Via Piave, 27 Latina – Via Dandolo, 7 31) Modalità di attuazione: La formazione generale sarà effettuata in proprio da Spes, presso la propria sede, con formatori propri e formatori esperti. 32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: Si 33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Gli incontri saranno organizzati in moduli (cfr. la scansione di seguito riportata), e verranno progettati e realizzati secondo la logica non tanto di un “corso” volto a trasmettere soltanto nozioni teoriche, ma piuttosto di un vero e proprio “percorso” formativo nel quale i giovani in servizio civile saranno chiamati a mettersi in gioco in prima persona ed a collocare l’esperienza che stanno affrontando nel quadro più complessivo della loro esperienza di vita, in modo tale che essa possa rappresentare una effettiva occasione di crescita personale. La formazione generale si svolgerà entro i primi cinque mesi di servizio, in modo da garantire ai giovani volontari un inizio preparato e consapevole, con aule formate da non più di 25 unità (come previsto dalle Linee Guida). Ciascun incontro e ciascun modulo prevedono il ricorso a tecniche di animazione e metodologie attive, in modo tale che i formandi possano realmente divenire i primi protagonisti del processo di apprendimento. Quando i volontari avranno cominciato a prestare il proprio servizio, sarà possibile fare riferimento alla loro esperienza, che diventerà una delle fonti di apprendimento. Infine, per quanto riguarda le tecniche specifiche che verranno adottate: - è previsto il ricorso a contributi di tipo teorico, ossia lezioni, che –a seconda degli obiettivi di ciascun modulo formativo- potranno assumere la forma di lezioni frontali, lezioni attive, lezioni per l’elaborazione; - il lavoro in piccoli gruppi per favorire lo sviluppo delle principali competenze relazionali e comunicative - il gruppo di formazione sarà inoltre considerato come elemento del setting e strumento di apprendimento in quanto luogo di “sospensione” della pratica per avviare un processo di ricerca sulle conoscenze e le competenze (sia “tecniche” che relazionali) che l’esperienza man mano condotta dai volontari ha consentito loro di accumulare affinché esse possano essere elaborate (ossia rese più consapevoli ed esplicite) proprio grazie al lavoro formativo; - infine si farà naturalmente ricorso alle tecniche formative classiche quali esercitazioni, giochi di ruolo, analisi di casi presentati dai formatori o dai partecipanti. Per concludere, l’attenzione approfondita che verrà prestata ai singoli partecipanti ed al loro percorso di apprendimento sarà garantita dalla possibilità di effettuare colloqui periodici con i formatori. Saranno inoltre promosse occasioni di scambio e condivisione con i volontari dell’associazione, presso le quali i giovani sono impegnati, in relazione ad alcuni contenuti emersi nel corso del percorso formativo e con particolare riferimento a quelli sul rapporto tra volontariato, associazionismo e Servizio civile e il lavoro per progetti. In ogni caso è previsto l’utilizzo della lezione frontale per non meno del 50% del monte ore complessivo, con particolare riguardo ai moduli relativi alla difesa della Patria, alla difesa non armata e non violenta ed ai vincoli normativi del servizio civile nazionale. Per il tempo restante si prevede invece di ricorrere sia a dinamiche non formali (per un monte ore complessivo relativo a ciascun modulo non inferiore al 20%). In particolare, le dinamiche non formali saranno importanti nel primo, nel decimo e nell’ultimo modulo. 34) Contenuti della formazione: Il sistema formativo messo a punto prevede una progettazione ad hoc dei diversi moduli formativi, in modo tale da declinare quanto previsto dalle Linee Guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale approvate il 04 aprile 2006 dal Direttore Generale dell’UNSC in funzione delle caratteristiche specifiche del presente progetto e dei volontari che vi prenderanno parte. La formazione generale si svolgerà entro i primi 5 mesi di servizio e avrà inizio in concomitanza con l’avvio del progetto. Sarà articolata secondo 11 moduli, per la durata totale di 42 ore. Di seguito si propone la progressione dei moduli, che segue criteri di opportunità ed adeguatezza per la migliore realizzazione del progetto e solo alcuni elementi di dettaglio che si aggiungono, non sostituendoli, ai contenuti previsti dalle Linee Guida. 1. L’identità del gruppo in formazione. Questo primo modulo costituisce un fondamentale momento di accoglienza e conoscenza dei volontari avviati (4 ore) 2. La solidarietà e le forme di cittadinanza 3. Presentazione dell’Ente (Spes) Questi due moduli saranno realizzati all’inizio del percorso formativo (fatto salvo il modulo propedeutico sopra proposto) valutando necessaria l’esatta contestualizzazione dello svolgimento del progetto. Risulta, dunque, opportuno presentare in stretta successione sia l’Ente presso il quale, e a cura del quale, si realizza il progetto sia i temi sottesi al mondo della solidarietà organizzata e delle forme di cittadinanza attiva, che questa assume. Una particolare attenzione sarà dunque data alla introduzione delle forme di cittadinanza, propedeutica alla più dettagliata e successiva trattazione delle realtà associative, così come previste dal sistema legislativo italiano: volontariato, associazionismo, cooperazione sociale (6 ore) 4. Il sistema Servizio civile: la normativa vigente e la Carta d’impegno etico 5. Diritti e doveri del volontario in servizio civile Con questi due moduli vengono recuperate e ulteriormente dettagliate le informazioni già fornite all’atto di avvio dei volontari relativamente ai vincoli normativi del servizio civile (8 ore) 6. Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà 7. Il dovere di difesa della Patria 8. La difesa civile non armata e non violenta 9. La protezione civile Questi quattro moduli formativi seguono la medesima progressione proposta dalle linee Guida; sono qui articolati in un unico blocco per la stretta interconnessione dei contenuti, ma saranno, naturalmente, realizzati in diverse giornate formative. Per quanto riguarda il tema della protezione civile, questo vedrà, accanto alla presentazione del Sistema di protezione civile nazionale, anche la trattazione del ruolo ricoperto dal volontariato impegnato in questo ambito (16 ore) 10. Servizio Civile Nazionale, associazionismo e volontariato (4 ore) Il modulo sarà finalizzato ad una disamina attenta ed approfondita che tracci affinità e differenze tra le forme di impegno sociale ed organizzato reso possibile dai “corpi sociali intermedi”, all’interno dei quali si svolge il servizio civile prestato nei progetti di Spes, ed il Servizio Civile stesso. La collocazione di questo modulo al quasi termine dell’iter formativo generale è funzionale a sviluppare una partecipazione attiva sui temi sollevati, da parte dei volontari stessi, a questo punto, già inseriti nelle strutture e nelle attività progettuali. 11. Il lavoro per progetti (4 ore) Con quest’ultimo modulo formativo si forniranno nozioni relative al lavoro per progetti, utile a consegnare ai volontari strumenti volti ad una loro prima positiva autonomizzazione relativamente alla programmazione ed organizzazione delle attività in cui sono inseriti. 35) Durata: E’ previsto un totale di 42 ore. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 36) Sede di realizzazione: ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio – P.zza San Galgano, 27 - Roma ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio – V.le Umberto I, snc – Amaseno (FR) ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio – Via L. da Vinci 2/d – Viterbo ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio - Via Ambra 1Latina Spes – Via del Pigneto, 12 – Roma Spes- Via dei Mille, 6 - Roma Case del Volontariato di: Frosinone - Via Pierluigi da Palestrina, 42 Viterbo - Via Piave, 27 Latina – Via Dandolo, 7 37) Modalità di attuazione: a) In proprio con formatori dell’ente c) Affidata ad altri soggetti terzi 38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Paola Massarelli, nata a Viterbo il 29-04-’62 Irene Troia, nata a Roma il 4-08-‘75 Bouchra Goletti Moltif, nata a Beni Amir (Marocco) il 28/12/1977 Mariani Mirella, nata a Milano il 27/10/1946 Luca Laurenti, nato a Viterbo il 04/07/1968 Domenico Adorno, nato a Solarino il 14/03/1947 Nozioni di Informatica Francesco Carrà, nato a Roma il 25/12/1954 Gabriella Urbani, nata a Roma l’11/08/1964 Nozioni di primo soccorso e corso BLSD Cristian Vender, nato a Roma il 19.12.1973 Giovanni Del Savio, nato a Roma il 21.07.1956 Fabio Selvaggio, nato a Roma il 29.08.1968 Lorella Calafato, nata a Roma il 04.04.1963 39) Competenze specifiche del/i formatore/i: Paola Massarelli • Partecipazione al corso di formazione sulla donazione di midollo osseo del suo trapianto e modalità di tipizzazione, presso la Croce Rossa Italiana tenuto dalla Dott.ssa Mariani • Socio Fondatore di ADMO Regione Lazio e Responsabile ADMO Sez. Prov. Di Viterbo dal 1996 • Presidente ADMO Regione Lazio e Membro Giunta Esecutiva Admo Federazione Italiana dal 2003 • Acquisizione conoscenza sulla materia attraverso esperienze di solidarietà, partecipazione a numerosi convegni medici e scientifici sull’argomento e collaborazioni con i seguenti medici: Prof. Giuseppe Leone del “Policlinico A. Gemelli”,Ignazio Majolino dell’Ospedale “San Camillo” e Franco Mandelli dell’Università “La Sapienza” Irene Troia • Laurea in Sociologia - indirizzo Comunicazione e mass-media • attività di webmaster e content manager (responsabile dei contenuti) di siti web, attività di ufficio stampa per le organizzazioni di volontariato Bouchra Goletti Moltif • Laurea in Psicologia conseguita nel 2004 presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza • Iscritta all’Ordine degli Psicologi del Lazio • Ha svolto il II Semestre di tirocinio post lauream presso la ASL di Viterbo – Ser.T dell’ASL Vt3 per conto della Cooperativa Sociale Peter Pan Mariani Mirella • Laurea in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza • Nel 1981 ha assunto le funzioni di responsabile della sezione HLA • Coordinatrice dei 3 Centri di tipizzazione del Lazio • Nel 1996 ha conseguito presso l’Università Louis Pasteur di Strasburgo del “Certificat d’Université d’Ensegneiment Europeen de Trasfusion Sanguine” Luca Laurenti • Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita nel 1992 presso l’Università di Perugia • Nel 1997 ha conseguito un Diploma di specializzazione in Ematologia generale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma • Ricercatore Universitario presso l’istituto di Ematologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma per il gruppo di discipline F07G – Malattie del sangue (med – 15) • Titolare di insegnamento nell’ambito della Scuola di Specializzazione di Ematologia e al Corso di Laurea triennale in Tecniche di Fisiopatologia cardio circolatoria e perfusione cardio vascolare Domenico Adorno • Laurea in Medicina e Chirurgia, conseguita nel 1971 all’Università degli Studi La Sapienza di Roma • Dal 2006 è coordinatore regionale Centro di Riferimento per i Trapianti della Regione Lazio • • Dal 2002 è Direttore dell’Istituto CNR “Trapianti di organo e Immunocitologia” Dal 1995 è componente della Consulta Tecnica Permanente per i Trapianti Formatori Modulo di Informatica (a cura d Fusilla s.r.l.) Francesco Carrà • 2006: Analista e sviluppo per diversi progetti (Banca Dati Associazioni di Protezione Civile del Lazio, Sviluppo portale web per conto di ConfProfessioni, analisi e sviluppo sistema gestionale per il Fondo Interprofessionale Fondoprofessioni) • 2006: Docente di informatica di base per conto dei Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio CESV-Spes • 2004-2005: Docente di Office, HTML, Javascript, per conto dell’Associazione “Performare” in due corsi di 60 ore finanziati dalla Regione Lazio • 2001-2002: Progetto “Libra” nel quadro del programma Integra della CE, con docenze di HTML, CSS, Vbscript, Javascript ed ASP, per un totale di 120 ore su incarico A.L.FOR • Esperienza come conduttore del modulo formativo informatico per conto della Società Fusilla s.r.l. (ente che certifica le competenze come da voce 29 e 46 della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel 2007 Gabriella Urbani • 1990: Laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” • Maggio-Luglio 2006: Docente di alfabetizzazione informatica nell’ambito del Programma Speciale “Informatizzazione 2005-2006” dei Centri di Servizio per il Volontariato CESV-SPES • Ottobre 2004-Maggio 2005: Docente di Web Marketing nel Corso di Formazione Professionale “Progettista sistemi e processi aziendali”; progetto cofinanziato dall’Unione Europea, approvato dalla Regione Lazio • Gennaio-Giugno 2003: Docente di metodologie didattiche di corsi pilota di autoformazione (“Matera e dintorni”, “Metodi di studio”, “La scuola creativa”), metodologia riconosciuta ambito UE • Luglio 2002: Progettazione, stesura testi ed ideazione interfaccia grafica e di navigazione del corso interattivo di e-learning “Obiettivo: comunicare” • Settembre 2001-Giugno 2002: Corso “Formazione per Formatori” e “Metodi di Gestione dell’aula” per personale MAFRAU Srl • Esperienza come conduttore del modulo formativo informatico per conto della Società Fusilla s.r.l. (ente che certifica le competenze come da voce 29 e 46 della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel 2007 Formatori Nozioni di primo soccorso e corso BLSD (a cura di UPTER - Sport) Cristian Vender • Laurea infiermeristica I livello presso l’Università di Tor Vergata • Attestato di superamento corso di Advanced Life Support presso I.R.C. – E.R.C Università Cattolica del Sacro Cuore • Coordinamento e direzione dei corsi di BLSD – I.R.C. presso l’UPTER SPORT • • • Diploma di istruttore di base IRC Attestato di competenza Advanced esecutore ACLS Esperienza come conduttore del modulo formativo relativo alle nozioni di primo soccorso e corso BLSD per conto dell’Ente Upter Sport Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council (ente partner del progetto come da voce 25 della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel 2007 Giovanni Del Savio • Attestato di infermiere generico conseguito presso l’ospedale Militare di Roma “Celio” nell’anno 1981 • Attestato di Abilitazione all’esercizio della Shiatsu–Terapia conseguito nell’anno scolastico 1993/1994 presso la Scuola Italiana Shiatsu di Roma diretta da R. Palombini • corso di Formazione Professionale “Prevenzione antinfortunistica domiciliare e del tempo libero” organizzato dal Consorzio Telematica per il Sistema Riabilitativo presso il Dipartimento di Elettronica ed Automatica - Università di Ancona approvato dall’Amministrazione Provinciale di Ancona e finanziato dal Fondo Sociale Europeo 2001 Ob. 3 Asse C4 Misura a2, della durata di 100 ore • corso Basic Life Support – Defibrillation Istruttore certificato Italian Resuscitation Council presso il centro di formazione IRC EMT – Roma nei giorni 16 e 17 aprile 2003 e di averlo superato con votazione di 85/100 • Esperienza come conduttore del modulo formativo relativo alle nozioni di primo soccorso e corso BLSD per conto dell’Ente Upter Sport Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council (ente partner del progetto come da voce 25 della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel 2007 Fabio Selvaggio • Laurea Breve in Scienze Infermieristiche con la votazione di 70/70 e lode con una tesi su “La toracoscopia e le Implicazioni Infermieristiche” presso l’Università Tor Vergata - IDI • Master in Management Infermieristico per Funzioni di Coordinamento(con esperienze di Coordinamento affiancato presso il policlinico A.Gemelli) con votazione 108/110 con una tesi su“ La Continuità Assistenziale del Paziente Critico” • corso esecutore BLSD (Basic Life Support and Defibrillation)-Università Cattolica Sacro Cuore - Roma • corso esecutore PHTLS (Pre Hospital Trauma Life Support) della NAEMT tenutosi a Roma presso il Parco Scientifico S.Raffaele • Corso Istruttore BLSD con il centro di formazione EMT(Emergenza Medica nel Territorio) tenutosi a Roma presso il Parco Scientifico S.Raffaele • Corso esecutore ATLS (Advanced trauma Life Support) con l’American College of Surgeons tenutosi presso l’Università Cattolica Sacro Cuore – Roma • Esperienza come conduttore del modulo formativo relativo alle nozioni di primo soccorso e corso BLSD per conto dell’Ente Upter Sport Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council (ente partner del progetto come da voce 25 della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel 2007 Lorella Calafato • Diploma di maturità professionale per Analista Contabile conseguito presso l’Ist. Prof. per il Commercio “Pietro della Valle” • Attestato per il Corso del Primo Soccorso ed Educazione Sanitaria rilasciato dalla Croce Rossa Italiana –Volontario del Soccorso • Diploma di Infermiere Professionale rilasciato dalla Scuola per infermieri Professionali di Frascati • Corso di Basic Life Support Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di Roma e provincia • Corso di Defibrillazione Precoce Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di Roma e provincia • Corso di Pediatric Basic Life Support Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di Roma e provincia • Master di Primo Livello in “Infermieristica clinica nel paziente critico” (biennale) rilasciato dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata con votazione finale 110/110 • Attestato di partecipazione al Corso di Rianimazione cardiopolmonare di Base e defibrillazione precoce secondo le linee guida dell’Italian Resuscitation Council svoltosi presso Upter-Sport • Corso di Basic Life Support - Defibrillation Istruttore certificato Italian Resuscitation Council • Esperienza come conduttore del modulo formativo relativo alle nozioni di primo soccorso e corso BLSD per conto dell’Ente Upter Sport Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council (ente partner del progetto come da voce 25 della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel 2007 40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: I primi incontri saranno dedicati innanzi tutto alla presentazione degli ambiti di impiego in cui i volontari presteranno servizio oltre che alla presentazione dell’associazione stessa e dei relativi responsabili o comunque delle persone che fungeranno da punto di riferimento per i volontari. Già in questi primi incontri i vari argomenti saranno affrontati facendo ricorso a tecniche di animazione e metodologie attive che prevedono il coinvolgimento in prima persona dei formandi, considerati come primi protagonisti del processo di apprendimento. Per quanto riguarda le tecniche specifiche che verranno adottate: • è previsto il ricorso a contributi di tipo teorico, ossia lezioni, che – a seconda degli obiettivi specifici di ciascun modulo formativo - potranno assumere la forma di lezioni frontali, lezioni attive, lezioni per l’elaborazione; • il lavoro in piccoli gruppi, per favorire lo sviluppo delle principali competenze relazionali e comunicative; • il gruppo di formazione sarà inoltre considerato come elemento del setting e strumento di apprendimento in quanto luogo di “sospensione” della pratica per avviare un processo di ricerca sulle conoscenze e le competenze (sia “tecniche” che relazionali) che l’esperienza man mano condotta dai volontari ha consentito loro di accumulare affinché esse possano essere elaborate (ossia rese più consapevoli ed esplicite) proprio grazie al lavoro formativo; • si farà naturalmente ricorso alle tecniche formative classiche quali esercitazioni, giochi di ruolo, analisi di casi, simulazioni presentati dai formatori o dai partecipanti; • verranno somministrati test di apprendimento in modo tale da poter confrontare la situazione iniziale e quella finale dei partecipanti alla formazione, così come previsto dal monitoraggio della formazione specifica e dal piano di Bilancio delle competenze (v. voci 43 e 46 della presente Scheda progettuale). Per quanto riguarda il modulo informatico, la formazione si articolerà in 10 ore di aula e 10 ore nell’uso di un LMS (Learning Management System) con tecnologia open source (Docebo). Docebo è una piattaforma che consente ad ogni singolo utente di fruire il modulo informatico citato in modalità e-learning. Le ore in aula si svolgeranno all’inizio e alla fine della formazione svolta dal singolo volontario, in modalità e-lerning, e saranno così articolate: - all’inizio, presentazione della piattaforma LMS e svolgimento del test d’entrata (5 ore) alla fine, re-test finale, scambio e socializzazione delle principali difficoltà in vista della prova d’esame per il conseguimento della Patente europea (ECDL) (5 ore). Il termine del modulo informatico sarà calcolato entro i primi 5 mesi di servizio dedicati alla formazione, lasciando così a ciascun volontario un periodo adeguato al completamento dei learning object. Sia le ore in aula che quelle svolte in modalità elearning sono da considerarsi all’interno delle ore previste per la formazione specifica, rientrando, quindi, nelle ore di servizio previste dal progetto. Saranno messe a disposizione presso le sedi di realizzazione del progetto e/o della formazione postazioni attrezzate idonee allo svolgimento del modulo sia on-line che off-line. La piattaforma adotta lo standard Scorm 1.2 per il tracciamento della fruizione di ciascun singolo learning object da parte dell’utente. Ciascun utente autorizzato a seguire il corso avrà accesso alla piattaforma attraverso user-id e password, che consente alla piattaforma di: 1. riconoscere l’utente ogni volta che accede; 2. registrare i dati di monitoragio - o metadati. Attraverso l’LMS sarà possibile erogare contenuti “altri” rispetto al corso come file word, pdf, filmati audio e video, animazioni. La piattaforma è inoltre dotata di sistemi di comunicazione sincrona (chat) o asincrona (forum, mail) che danno facoltà all’utente di dialogare sia con il tutor che con gli altri utenti su tematiche relative: ai contenuti dei singoli learning object; alla modalità di utilizzo della piattaforma. Questi sistemi di comunicazione sono integrabili, attivati, utilizzati in base a: 1. agli obiettivi didattici del corso; 2. le tematiche o problematiche che via via si presentano 3. esigenze di socializzazione tra gli utenti. L’LMS consente infatti di creare tra gruppi di utenti, tutti gli utenti, gli utenti ed il tutor (in modalità uno a uno, uno a molti, molti a molti), una comunità virtuale di apprendimento all’interno della quale si possono porre domande, ricevere suggerimenti, raccontare esperienze e conoscenze acquisite. In questo il tutor avrà un ruolo fondamentale: faciliterà l’utilizzo degli strumenti di comunicazione; stimolerà gli utenti a partecipare; proporrà temi di discussione, che potranno essere proposti anche dagli utenti stessi. I vantaggi dell’utilizzo di un tale sistema integrato di formazione sono così riassunti: 1. l’LMS offre la possibilità agli utenti di seguire percorsi didattici personalizzati, ovvero scelti sulla base delle personali modalità di apprendimento e “tempi di studio”. 2. favorisce una condivisione dell’esperienza formativa al di là dei contenuti. 3. è flessibile in quanto permette, laddove non sia possibile avere una connessione internet, di fruire del corso off line (anche su Cd-rom) ed inviare i dati di monitoraggio in un secondo momento. Infine, il modulo formativo sulle nozioni di primo soccorso e BLSD sarà sviluppato attraverso contribuiti teorici e la realizzazione di esercitazioni e applicazioni pratiche su manichini. 41) Contenuti della formazione: 1° Modulo: L’ingresso in servizio (8 ore) ‐ L’ingresso in Servizio civile dal punto di vista dei giovani volontari e dal punto di vista dell’associazione; ‐ le aspettative dei giovani ‐ le aspettative dell’associazione ‐ la realtà incontrata ‐ analisi del progetto di impiego specifico dei giovani in servizio civile ‐ raggruppamento delle azioni e mansioni per categorie e definizione degli obiettivi di ciascuna mansione e categoria A cura di Paola Massarelli, Bouchra Goletti Moltif 2° Modulo: Aspetti teorici, giuridici e medici della donazione (12 ore) ‐ Etica e bioetica nel trapianto: ‐ Il percorso del donatore dal punto di vista psicologico: dall’informazione alla donazione ‐ L’iter da seguire nella fase operativa della donazione; ‐ Dal consenso informato al trapianto. A cura di Adorno Domenico e dell’Azienda Ospedaliera Ospedali San Camillo – Forlanini – SIMIT – Laboratorio HLA nella persona di Mirella Mariani 3° Modulo: Elementi di contesto della donazione (8 ore) Registro Regionale Midollo Osseo Gli aspetti del sangue A cura di Luca Laurenti e dell’Azienda Ospedaliera Ospedali San Camillo – Forlanini – SIMIT – Laboratorio HLA nella persona di Mirella Mariani 4° Modulo: lavoro per l’organizzazione e tecniche di comunicazione (15 ore) ‐ Come realizzare i materiali di comunicazione: una disamina dei principali software di elaborazione dell'immagine (Photoshop) e di impaginazione (InDesign, QuarkXpress) A cura di Irene Troia 5° Modulo: La relazione d’aiuto nei confronti del donatore (18 ore) ‐ aspetti psicologici della donazione ‐ l’approccio verso il donatore ed i suoi familiari; ‐ la relazione d’aiuto come sostegno ed accompagnamento nelle diverse fasi della donazione: la preparazione dell’espianto, il colloquio con i medici, l’intervento, la convalescenza A cura di Bouchra Goletti Moltif 6° Modulo informatico (20 ore) Word Processor; Internet e Posta elettronica; alcune funzioni del pacchetto Office suddiviso nei seguenti learning object (10 ore): 5 per WORD: Avviare Word, Iniziare a lavorare, Posta elettronica, La formattazione del testo, Stampa del documento; 4 per EXCEL: Avviare Excel, Il foglio elettronico, Celle e intervalli, Le formule; 5 per INTERNET: Avviare Internet, Introduzione al web, Come si naviga, Funzioni di supporto, Posta elettronica; 4 per POWER POINT: Avviare Power Point, Azioni e animazioni, Modifica delle diapositive, Gli oggetti; 6 per ACCESS: avviare Access, concetti generali, le tabelle, le query, le maschere, le macro e le altre funzioni di Access All’inizio e alla fine della formazione svolta dal singolo volontario, in modalità elerning, si svolgeranno lezioni in aula secondo la seguente articolazione: - all’inizio, presentazione della piattaforma LMS e svolgimento del test d’entrata (5 ore) - alla fine, re-test finale, scambio e socializzazione delle principali difficoltà in vista della prova d’esame per il conseguimento della Patente europea (ECDL) (5 ore). A cura della Società Fusilla – Condotto da Francesco Carrà e Gabriella Urbani 7° Esecutore BLSD (10 ore) • Nozioni di Primo soccorso • Rianimazione cardio-polmonare e defibrillazione precoce. A cura dell’Ente UPTER Sport – Condotto da Cristian Vender, Giovanni Del Savio, Selvaggio Fabio, Calafato Lorella 42) Durata: 91 ore Altri elementi della formazione 43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Il monitoraggio e la valutazione della formazione generale e specifica è realizzata dall’Ente SPES e dallo IAL, ente accreditato presso la Regione Lazio per lo svolgimento di attività di Orientamento. I volontari e gli Olp sono facilitati nel descrivere e condividere, nelle diverse fasi del percorso di formazione, alcuni aspetti ritenuti significativi utili al monitoraggio della formazione nonchè del progetto. L’Ente SPES raccoglie e organizza il materiale per la formazione, gli elaborati e le riflessioni dei soggetti coinvolti con incontri con i volontari egli Olp. Il monitoraggio e la valutazione della formazione è realizzata in coordinamento con le attività di monitoraggio del progetto. Il confronto dei dati rilevati durante il monitoraggio e la valutazione del percorso formativo (generale e specifico) ha funzione di reindirizzo in ottica migliorativa in vista della nuova progettazione. Il piano di monitoraggio sulla formazione si prefigge i seguenti obiettivi specifici con funzione di controllo finalizzato al miglioramento 1 della formazione erogata ai volontari: a) monitoraggio di quantità Sia per la formazione generale che per quella specifica è prevista la rilevazione dei seguenti dati quantitativi raccolti e forniti dagli OLP e/o dal Tutor: elenco volontari partecipanti, n. ore di presenza per ciascuno dei partecipanti, luogo di svolgimento e date e orari degli incontri previsti dai due percorsi formativi (generale e specifico), registro dei volontari partecipanti al corso con firme di inizio e fine lezione, segnalazione degli assenti e delle rispettive motivazioni, firme dei formatori presenti in aula, nominativi degli esperti intervenuti corredati di curriculum, indicazione delle tematiche trattate e delle metodologie utilizzate. b) monitoraggio di qualità Il monitoraggio e la valutazione della qualità della formazione generale e specifica rileva e analizza: 1. le reazioni dei partecipanti, 2. l’apprendimento/cambiamento, che può essere registrato nell’ambito delle conoscenze, della capacità, e della condotta, 3. l’attività di docenza (chiarezza, efficacia, professionalità), 4. i metodi didattici. Le prove di verifica della formazione generale sono realizzate, con una tempistica definita, e l’utilizzo di strumenti di rilevazione rivolti ai volontari destinatari dell’azione formativa, secondo le seguenti modalità: • Questionario di ingresso, volto a rilevare la situazione di partenza di ciascun formando e le aspettative che nutre sia rispetto al servizio sia in rapporto alla formazione generale e specifica. Discussione in gruppo di quanto emerso con i giovani volontari partecipanti alla formazione. • Questionario di metà percorso volto a fare il punto su quanto acquisito da ciascun partecipante e sul grado di soddisfazione in relazione alle modalità di realizzazione della formazione. • Questionario di Fine percorso elaborato ad hoc, focus group con i giovani volontari finalizzato all’elaborazione di un Bilancio finale dell’esperienza formativa. 1 Ministero della Solidarietà Sociale – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, Circolare 24 maggio 2007 prot. UNSC/21346/II.5 – “Monitoraggio sulla formazione generale dei volontari in servizio civile nazionale” I volontari sono chiamati a valutare: - il contributo della formazione generale in relazione all’esperienza del Servizio Civile, - i contenuti dei moduli formativi, - argomenti/tematiche che richiederebbero approfondimenti, - l’esperienza globale della formazione. La valutazione della formazione specifica avviene attraverso prove di verifica strutturate (test, questionari, prove pratiche) a cura del singolo formatore secondo la seguente connessione logica: COMPETENZE ATTESE → TEST → COMPETENZE ACQUISITE In particolare per la formazione informatica, il monitoraggio sarà realizzato attraverso l’uso della piattaforma (descritta nella voce 40 della presente scheda progettuale) che, prevedendo il riconoscimento dell’utente ogni volta che accede, consente la registrazione dei dati di monitoragio - o metadati – che sono: qualitativi (risultati dei test); quantitativi (pagine visitate a tempo di fruizione) relativi al percorso formativo effettuato in più sessioni di fruizione. I dati di monitoraggio saranno gestiti dal tutor assegnato al corso e successivamente comunicati agli operatori dello IAL. c) valutazione funzionale della formazione La valutazione dell’esperienza formativa, sia generale che specifica, ha finalità di: restituzione ai volontari di aspetti significativi emersi nella formazione collegati al progetto ed al Servizio Civile Nazionale, con la finalità di ragionare con i volontari sulle differenze che si riscontrano tra le loro aspettative e l’inizio dell’avvio del progetto, accompagnare i volontari nella rielaborazione di quanto avvenuto dall’inizio al termine del servizio (capacità acquisite previste e non, rispondenza del progetto alle esigenze del volontario/a), in funzione anche della certificazione delle competenze (cfr. voci 29 e 46 della scheda progettuale), fornire indicazioni utili per rielaborare le difficoltà incontrate in ottica migliorativa sia per il progetto che per i singoli volontari. Le competenze specifiche acquisite dai volontari dall’azione formativa sono inserite nel dossier personale del volontario a cura degli operatori che svolgono l’attività di bilancio delle competenze. Si prevede l’analisi di dimensioni ed aspetti non previsti ma ritenuti rilevanti per il monitoraggio e la valutazione della formazione, l’integrazione con eventuale materiale e documenti (video, foto, depliant, manifesti, cd-rom, articoli su supporto cartaceo e/o telematico, altro) realizzati nel corso della formazione. CARATTERISTICHE PROGETTO IN RELAZIONE ALLA GRIGLIA DI VALUTAZIONE RELATIVA AI 20 PUNTI AGGIUNTIVI 44) Valorizzazione dell’esperienza di volontariato: L’Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) nasce nel 1990 inizialmente in Lombardia, Piemonte e Liguria e poi si estende su tutto il territorio nazionale attraverso la costituzione di sedi territoriali. Nella Regione Lazio opera dal 1996 nelle sedi indicate al punto 6 del presente formulario con lo scopo di informare la popolazione sulle possibilità di combattere le leucemie ed altre neoplasie del sangue attraverso la donazione ed il trapianto di midollo osseo. Nell’espletamento delle attività, di cui al punto 8.2, l’ADMO, in ognuna delle sedi di realizzazione del progetto si avvale di un gruppo di 10 volontari stabili, che garantiscono la continuità nella realizzazione delle varie iniziative, ai quali si affiancano 30 volontari occasionali che a rotazione supportano gli operatori suddetti nello svolgimento delle stesse. 45) Valorizzazione del percorso formativo: Metacompetenze - Empowerment - Formazione Per la valorizzazione del percorso formativo Spes ha stabilito principalmente accordi con i seguenti enti terzi volti rispettivamente al: Riconoscimento del percorso formativo L’Ente IAL Istituto per la Formazione Professionale di Roma e Lazio, impegnato nel monitoraggio e valutazione della formazione specifica, oltre che dell’impiego dei volontari nell’insieme del progetto, rilascerà un attestato di riconoscimento del percorso formativo, relativo alla formazione specifica. Rilascio di attestato L’Ente Upter Sport (Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council) riconoscerà e certificherà le competenze acquisibili, rilasciando ai volontari in servizio civile l’attestato professionale IRC (ai sensi dell’art. 1, c. 2 bis della Legge 3 aprile 2001, n. 120, e successive modifiche) di “Esecutore BLSD”, il cui valore legale è riconosciuto e disciplinato dall’art. 1 della Legge 3 aprile 2001, n. 120 e successive modifiche (cfr. formazione specifica alla Voce 41 del progetto). Sviluppo di strategie di empowerment Nell’ottica di strategie di empowerment, l’Ente IAL, Istituto per la Formazione professionale di Roma e Lazio, fornirà assieme al bilancio delle competenze (v. voce 46), che consente una comparazione tra competenze attese e competenze possedute all’inizio del percorso, proprie del bilancio stesso, anche una verifica di quelle acquisite al termine dell’anno di servizio civile, attraverso un’azione di monitoraggio e verifica dell’intera esperienza di servizio civile dei volontari (cfr. Voci 21 e 43 del progetto). Il bilancio, consegnato individualmente a tutti i giovani che abbiano completato il periodo di servizio, costituirà un utile strumento a sostegno della pianificazione del futuro professionale e di vita messo a disposizione del singolo volontario. Sviluppo di competenze trasversali La Società Fusilla srl, attivamente impegnata nel campo della progettazione e realizzazione di nuovi strumenti tecnologici di comunicazione e nella formazione informatica e professionale, fornirà ai volontari impiegati nel progetto competenze di tipo informatico abilitanti a sostenere l’esame per il conseguimento della Patente europea per l’uso del PC (ECDL). La partecipazione al modulo formativo informatico sarà certificata con attestato, valido ai fini curriculari. Il modulo sarà inoltre realizzato attraverso l’uso di metodologie formative innovative quali l’e-learning, così come illustrato alle voci 40 e 41 della presente Scheda progettuale. Si evidenzia, inoltre, come l’attestato di “Esecutore BLSD” possa essere compreso all’interno del percorso di sviluppo di competenze trasversali risultando tale qualifica spendibile in diversi contesti sociali e di lavoro. Infine, si rileva come, in riferimento allo sviluppo di metacompetenze, il percorso formativo previsto per i volontari in servizio civile garantirà loro l’acquisizione di capacità relazionali per interagire e rapportarsi con gli utenti, adeguate tecniche di animazione sociale nonché esperienze di lavoro di gruppo. Inoltre, acquisiranno un ricco bagaglio di conoscenze pratiche nell’ambito delle tecniche e delle strategie comunicative. Acquisiranno, infine, il profilo professionale di comunicatori nel sociale e di organizzatore di eventi. 46) Eventuali collegamenti con il mondo del lavoro: Bilancio delle competenze Attuatore: IAL – Istituto per la formazione professionale di Roma e Lazio. L’Istituto in questione svolge l’attività di bilancio di competenze in quanto accreditato presso la Regione Lazio per lo svolgimento di attività di Orientamento. L’accreditamento è stato riconosciuto allo IAL con DGR n. 1510 del 21/11/2002 con codice di accreditamento 0071IL-6. Descrizione All’interno del presente progetto è stato previsto un percorso di bilancio delle competenze, finalizzato alla definizione di un profilo individuale che consenta, coerentemente con il contesto e con le risorse individuate, di inserire, nel limite del possibile, il singolo volontario in strutture idonee rispetto alle caratteristiche personali (attitudinali, motivazionali, ecc..). A questo scopo verranno realizzati interventi strutturati di gruppo che aiutino il singolo beneficiario a definire con precisione le proprie capacità, competenze e aspirazioni professionali. Nell’ottica dell’adozione di strategie di empowerment, al termine del periodo di servizio civile, si procederà ad una valutazione e certificazione delle competenze acquisite e derivate dallo svolgimento dell’intero percorso, superando, con ciò, gli obiettivi classici del solo bilancio delle competenze, il cui intento è la comparazione delle competenze attese con quelle possedute all’inizio, e non anche alla fine, di un’attività lavorativa. Per lo sviluppo di questa azione conclusiva si stabiliranno collegamenti con le attività di monitoraggio e valutazione tanto del progetto quanto della formazione, con particolare riferimento a quella specifica. Per la verifica delle competenze acquisite dai volontari in ambito non formativo sarà cura dell’Operatore Locale di Progetto elaborare un documento di sintesi (di cui verrà fornita traccia all’inizio di progetto) che riporti le attività in cui il volontario è stato coinvolto e, per ogni tipologia di attività, le competenze acquisite. Obiettivi dell’azione di bilancio delle competenze L’obiettivo generale di quest’azione è quello di produrre un documento di sintesi che consenta agli OLP di orientare i volontari in servizio civile in attività che valorizzino ed accrescano le loro capacità ed attitudini personali. Per raggiungere l’obiettivo generale saranno perseguiti i seguenti obiettivi operativi: ¾ Condividere con i destinatari gli obiettivi del percorso di bilancio; ¾ Identificare competenze e potenzialità che il destinatario può investire nella elaborazione/realizzazione di un progetto professionale e di vita; ¾ Identificare fabbisogni formativi individuali sia manifesti che latenti; ¾ Certificare, in chiusura di progetto, le competenze acquisite sia nell’ambito della formazione che in quello delle attività realizzate. Struttura dell’intervento Ognuna delle azioni di bilancio si svolgerà nell’arco di mezza giornata e verrà rivolta a piccoli gruppi (6 persone circa) secondo la seguente articolazione: ¾ Fase Preliminare ¾ Fase Investigativa ¾ Fase Conclusiva Nel dettaglio ogni fase sarà così realizzata. Fase preliminare con: ¾ Esposizione degli obiettivi e delle attività della valutazione delle competenze e sua funzione nell’ambito del progetto nel suo insieme; ¾ Attivazione e motivazione dei destinatari Fase investigativa con Questionario in plenaria al fine di: ¾ Identificare i bisogni individuali; ¾ Ricostruire l’itinerario scolastico, professionale e personale; ¾ Individuare i contenuti delle attività e delle competenze utilizzate nella vita e valutazione del grado di possesso; ¾ Individuare competenze specifiche da utilizzare nel corso del progetto; ¾ Individuare gli interessi, i valori, le aspirazioni e i principali fattori di motivazione; ¾ Individuare informazioni sull’ambiente socio-professionale ed economico, per poter prefigurare percorsi realistici di sviluppo personale e professionale. Fase conclusiva con ¾ analisi individuale degli elementi raccolti e l’individuazione delle possibilità di evoluzione professionale nel settore individuato dal progetto; ¾ Certificazione delle competenze acquisite durante le attività di progetto, elaborata verificando con il volontario gli esiti delle valutazioni effettuate durante lo svolgimento del progetto e contenute nel dossier individuale Prodotti di bilancio: Per la fase preliminare: Contratto di bilancio Per la fase investigativa: Portfolio delle competenze Per la fase conclusiva: Progetto di sviluppo personale e attestato di acquisizione di competenze Accordi per il riconoscimento delle competenze Fusilla srl, società attivamente impegnata nel campo della progettazione e realizzazione di nuovi strumenti tecnologici di comunicazione e nella formazione informatica professionale, valorizza l’esperienza realizzata dai volontari impegnati nel progetto, rilasciando attestato di frequenza al modulo informatico, utile ai fini curriculari e valido per sostenere l’esame della Patente europea per l'uso del computer (ECDL). Roma, 30 ottobre 2007 Il Progettista Massimiliano Venturi Il Responsabile del Servizio civile nazionale Francesca Amadori