(Allegato 1)
SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1) Ente proponente il progetto:
SPES- Associazione Promozione e Solidarietà
R12NZ02016
2) Codice di accreditamento:
3) Albo e classe di iscrizione:
Regione Lazio
2
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto:
Fai volare la speranza
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
A 16 – Assistenza Salute
6) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili:
Nel 1989, sull’esempio di altri paesi, anche in Italia, esordisce il “Programma
Donazione di Midollo Osseo” che si pone come scopo la ricerca di donatori per i
pazienti ematologici in attesa di trapianto. La necessità di tale programma era
dovuta alla difficoltà di individuare soggetti compatibili con i malati: solamente nel
25% dei casi, infatti, il midollo può essere trapiantato da un fratello o una sorella,
mentre in tutti gli altri va ricercato altrove, con una probabilità di successo di uno
ogni centomila individui.
In parallelo, la L. 52 del 6 marzo 2001, oltre a tutelare la figura del donatore,
costituisce il “Registro Donatori Midollo Osseo”, noto internazionalmente come
“Italian Bone Marrow Donor Registry” (IBMDR), una banca dati dei potenziali
donatori, con sede nel Laboratorio di istocompatibilità dell’Ente Ospedaliero
“Ospedali Galliera” di Genova. In tale banca dati sono conservati i dati genetici dei
potenziali donatori volontari, al fine di consentire il reperimento di un midollo osseo
compatibile per il maggior numero di pazienti possibile.
L’anno seguente nasce l’Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO)
inizialmente in Lombardia, Piemonte e Liguria, per poi svilupparsi su tutto il
territorio nazionale attraverso la costituzione di sedi territoriali, autonome ma con
uguale statuto e operanti sotto lo stesso marchio. Viene cosi costituita Admo
Federazione Italiana, Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale con
personalità giuridica (D.M.28/1/2000), che assume il compito relativo al
coordinamento e allo scambio di informazioni fra le varie sedi regionali, ai rapporti
con gli organi centrali (ministeri, ecc.) e con le organizzazioni estere (France Adot,
OMIDOT, Organizzazione Mondiale per l'Informazione sulla Donazione di Organi
e di Tessuti affiliata alla Organizzazione Mondiale della Sanità).
Alle sedi territoriali, parallelamente, sono riservate attività riconducibili a quelle di
seguito descritte:
• sensibilizzazione alla problematica “Donazione del Midollo Osseo”
attraverso manifestazioni socio culturali e sportive con il coinvolgimento di
testimonial Admo provenienti dal mondo dello spettacolo e dello sport,
compagnie teatrali locali, palestre e associazioni sportive locali; questa
attività viene svolta con manifestazioni a carattere locale e regionale, in
particolare, nel 2006, sono stati svolti 2 eventi a Viterbo;
• organizzazione di convegni medici con la partecipazione dei responsabili
dei centri di tipizzazione e dell’IBMDR;
• incontri con i giovani nelle scuole;
• reclutamento dei nuovi potenziali donatori, loro accompagnamento nelle
strutture ove è possibile realizzare il prelievo e durante tutto il percorso che
arriva fino alla donazione del midollo osseo e azioni di sostegno successive
al trapianto. I requisiti per diventare donatori di midollo osseo sono costituiti
da un’età compresa fra i 18 e i 40 anni, un peso superiore ai 50 kg, e
l’assenza di malattie del sangue o altre forme infettive (AIDS, epatite, ecc.).
La disponibilità del donatore resta valida fino al compimento dei 55 anni. Il
prelievo di sangue (come una normale analisi) viene richiesto al donatore
successivamente alla firma di un suo consenso “libero ed informato”. I
risultati delle analisi vengono inseriti in un archivio elettronico gestito a
livello regionale, e successivamente in quello nazionale (IBMDR) con sede a
Genova presso il laboratorio di istocompatibilità dell’Ente Ospedaliero
“Ospedali Galliera”. Grazie anche alla collaborazione dell’ADMO, i
potenziali donatori volontari sono passati da circa 2.500 del 1990 agli oltre
323.257 di oggi; 9.423 nel Lazio, di cui 138 iscritti nel 2006 (fonte:
IBMDR), un dato in controtendenza considerando che nel 2005 i potenziali
donatori erano 10.692.
• gestione della parte burocratica per gli esami atti a stabilire la
compatibilità genetica;
• tipizzazione dei potenziali donatori (numero tipizzati 2006: 138);
• gestione data base dei potenziali donatori tipizzati e iscritti
all’Associazione;
• raccolta fondi per finanziare borse di studio a giovani medici biologi che
approfondiscano lo studio delle leucemie e delle altre neoplasie del sangue e
provvedano alla tipizzazione dei potenziali donatori; nel 2006 sono stati
raccolti circa € 49.000 che hanno reso possibile la concessione di 5 borse di
studio e la tipizzazione di 138 potenziali donatori oltre alla gestione delle
attività ordinarie e alla realizzazione di campagne di promozione e
sensibilizzazione;
• assistenza ai donatori sia durante le fasi che precedono l’espianto (esami
preliminari, incontri con i medici) sia nelle fasi successive di sostegno.
Alle sedi regionali, poi, sono affidati i compiti di coordinamento, scambio di
informazioni fra le varie strutture provinciali, rapporti con i vari organi istituzionali
competenti sul territorio e con le organizzazioni delle altre regioni, organizzazione e
gestione dei dati relativi ai potenziali donatori da far confluire nell’IBMDR.
Ciascuna sede gode di una totale autonomia economica ed organizzativa.
L'Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) opera nella regione Lazio dal
1996 attraverso le strutture di Roma, Viterbo, Rieti, Amaseno (Fr) e Latina. La sede
provinciale di Viterbo ospita, nei propri locali, la sede regionale, assolvendone le
funzioni.
Nell’ambito della Regione Lazio, l’unica altra organizzazione che opera nello stesso
ambito dell'ADMO è l’associazione Dimos con sede nella città di Roma. La sua
attività, peraltro, si concentra quasi esclusivamente nell’ambito della città stessa.
Le operazioni necessarie alla tipizzazione, nel territorio laziale, sono effettuate
esclusivamente da quattro centri specializzati collocati tutti nella città di Roma. Tali
strutture, finanziate in parte da Admo Lazio, riescono ad effettuare un numero
medio d’analisi che si aggira intorno ai trecento l’anno.
Per la tipizzazione dei potenziali donatori l’ente si avvale di quattro centri
trasfusionali tutti dislocati nella città di Roma:
• Università degli Studi “La Sapienza” – Dipartimento di Biotecnologie
Cellulari ed Ematologiche;
• Centro Studi e Ricerche della Sanità dell’Esercito;
• Azienda Ospedaliera Ospedali San Camillo – Forlanini – SIMIT –
Laboratorio HLA; Azienda Sanitaria Locale – Ospedale Umberto 1°;
• Ospedale Sant’Eugenio - Laboratorio HLA.
In particolare, il Centro Studi e Ricerche della Sanità dell’Esercito, si è assunto il
compito di sensibilizzare i militari di tutte le Forze Armate e i civili dipendenti del
Ministero della Difesa e di altre Amministrazioni Statali e pubbliche, consentendo
l’ingresso nella Banca dati IBMDR dei dati dei potenziali donatori. Il registro
Militare, grazie anche all’attività di propaganda e reclutamento condotta insieme
all’ADMO della Regione Lazio, ha recentemente raggiunto la quota di 3.200
donatori iscritti, consentendo la realizzazione di 12 trapianti di midollo osseo, sia a
favore di pazienti italiani che stranieri, 4 dei quali eseguiti presso il Policlinico
Militare di Roma.
Le operazioni di prelievo e tipizzazione prevedono l’impiego di un medico e di un
infermiere in ciascuno dei centri romani. Nelle altre province del Lazio, ADMO ha
stipulato dei protocolli d’intesa con le locali ASL dove, presso i rispettivi centri
prelievi, il medico selezionatore provvede anche ad accertare lo stato di salute, il
peso e l’idoneità del potenziale donatore. In questo caso è presente un addetto al
trasporto del sangue prelevato che viene portato presso i centri di tipizzazione a
Roma.
Nel 2006 sono stati effettuati nel Lazio 3 espianti (rispetto al 2004: 4 e al 2005: 2)
ed è stata attivata la ricerca per 2.544 pazienti, rispetto al dato 2005 pari a 2.041.
Questo dato evidenzia come la percentuale di espianti rispetto sia alle tipizzazioni
effettuate che al numero di pazienti che necessitano di trapianto è minima; per
questo è necessario potenziare la sensibilizzazione al problema e la capacità di
tipizzazione per i potenziali donatori.
7) Obiettivi del progetto:
Obiettivi generali:
a) Informare e sensibilizzare la popolazione del Lazio sulle problematiche della
leucemia e di altre neoplasie sanguigne e sulle possibilità di cura attraverso
la donazione di midollo osseo.
b) Migliorare le possibilità di cura dei malati di neoplasie sanguigne attraverso
l’incremento del numero dei potenziali donatori di midollo osseo.
Obiettivi specifici:
a) Migliorare l’efficienza e l’efficacia delle campagne di sensibilizzazione a
livello locale;
b) incrementare il numero annuo dei tipizzati da inserire nella banca dati.
Indicatori di risultato:
a) Portare da 2 a 4 le manifestazioni a carattere locale realizzate in almeno altre
2 Province del Lazio;
b) incremento del numero annuo di tipizzati di almeno il 50% rispetto al dato
2006 (138).
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca dal punto di vista sia
qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con
particolare riferimento al ruolo dei volontari in servizio civile:
8.1 Piani di attuazione previsti per il raggiungimento degli obiettivi
Tra i doveri istituzionali di ADMO, il primo citato nello statuto della Federazione è:
"svolgere opera di sensibilizzazione” presso la popolazione per diffondere la
conoscenza dei problemi inerenti alla donazione di midollo osseo e di cellule
staminali emopoietiche e al loro trapianto. ADMO si dedica instancabilmente a
questo compito, lo fa con ogni mezzo e per tutte le persone.
Il secondo compito fondamentale dell’Associazione è lo svolgimento della
tipizzazione dei potenziali donatori di midollo osseo e l’inserimento dei dati relativi
nella Banca Dati Nazionale.
I settori di intervento riguardano tre aree:
a) promozione, sensibilizzazione e raccolta fondi;
b) assistenza ai donatori sia durante le fasi che precedono l’espianto (esami
preliminari, incontri con i medici) che nelle fasi successive di sostegno;
c) coordinamento attività.
Lo staff dell’Associazione porterà avanti le attività relative ai settori sopraindicati in
maniera contesutale per tutti i 12 mesi di durata del progetto, secondo quanto
indicato al successivo punto 8.2; alla sede di Viterbo sono affidati i compiti di
coordinamento, lo scambio di informazioni fra le varie strutture provinciali, i
rapporti con i vari organi istituzionali competenti sul territorio e con le
organizzazioni delle altre regioni, l’organizzazione e la gestione dei dati relativi ai
potenziali donatori da far confluire nell’IBMDR. La pianificazione ed il
monitoraggio delle attività viene effettuata trimestralmente.
A queste attività devono aggiungersi i percorsi formativi destinati ai volontari del
servizio civile.
8.2 Complesso delle attività previste per la realizzazione dei piani di attuazione.
PROMOZIONE, SENSIBILIZZAZIONE E RACCOLTA FONDI
L’attività ha la finalità di informare la popolazione della Regione Lazio sulla
possibilità di combattere la leucemia e le altre neoplasie del sangue attraverso la
donazione e il trapianto di midollo osseo. A tal fine saranno organizzate le seguenti
attività:
1. organizzazione di manifestazioni a carattere locale finalizzate alla
sensibilizzazione e alla raccolta di fondi come:
• “Danzando per la Vita”, saggio spettacolo arrivato alla sua ottava
edizione che, ormai tradizionalmente, si svolge nella città di Viterbo
nella seconda metà di dicembre, coinvolgendo i giovani delle scuole e
dei centri sportivi locali;
• “Trasporto della Calza della Befana più Lunga del Mondo” che si svolge
anch’esso a Viterbo il 5 gennaio di ogni anno in partenariato con una
serie di soggetti come l’Assessorato ai Servizi Sociali o il centro sociale
per anziani locale;
2. partecipazione alla campagna nazionale di raccolta fondi per progetti di
ricerca medica attraverso manifestazioni come “Un Panettone per la Vita” e
“Una Colomba per la Vita”, operazioni sponsorizzate tramite campagne
pubblicitarie sulle maggiori reti televisive italiane, consistenti nella vendita in
piazza di panettoni e colombe, che verranno realizzate durante i periodi natalizio
e pasquale in tutte e cinque le province della regione oltre che, in altre 15 piazze
circa del territorio. Tali manifestazioni coinvolgeranno circa 60 persone, di cui
tre dipendenti a tempo parziale.
3. raccolta fondi per finanziare la tipizzazione dei potenziali donatori attraverso
iniziative di diverso tipo come pesche di beneficenza, partecipazione a tornei
sportivi, ecc.
4. incontri con le scuole: nel corso dell’anno scolastico verranno organizzati n. 15
incontri con i giovani delle classi quarte e quinte di Istituti di Scuola Media
Superiore presso le scuole, durante i quali si prevede di incontrare 800 ragazzi
circa. Gli incontri avranno carattere di informazione e sensibilizzazione a favore
della donazione del midollo osseo. Ad ogni incontro saranno presenti un
referente dell’associazione, un medico biologo e ove si ritenga necessario, dei
testimonial del mondo dello spettacolo o dello sport oltre a testimonianze dirette.
ASSISTENZA AI DONATORI
L’assistenza è garantita sia durante le fasi che precedono l’espianto (esami
preliminari, incontri con i medici) che nelle fasi successive di sostegno. Nella fase
preliminare all’espianto, gli operatori dell’ADMO fissano, di concerto con i medici
tempi e luogo per gli esami preliminari, per i relativi colloqui con i medici e,
successivamente, ne informano telefonicamente il candidato.
Durante le fasi relative all’espianto il donatore viene seguito, accompagnato e
supportato anche dal punto di vista psicologico da un operatore dell’ADMO.
Nelle fasi successive, il donatore viene supportato e monitorato.
COORDINAMENTO ATTIVITA’
Le sedi operative restano aperte tutti i giorni dal lunedì al venerdì per 6 ore
giornaliere e prevedono l’impiego alternato di 3 volontari, che sono a disposizione
dell’utenza anche attraverso il numero verde.
La sede provinciale di Viterbo ospita, nei propri locali, anche la struttura
regionale alla quale sono affidati i compiti di coordinamento, lo scambio di
informazioni fra le varie strutture provinciali, i rapporti con i vari organi istituzionali
competenti sul territorio e con le organizzazioni delle altre regioni, l’organizzazione
e la gestione dei dati relativi ai potenziali donatori da far confluire nell’IBMDR.
Alle sedi provinciali è affidato il coordinamento e l’organizzazione degli eventi e
delle manifestazioni a carattere locale; ciascuna delle 4 sedi provinciali è
responsabile per l’aggiornamento della banca dati relativamente al proprio territorio
di competenza e ciascuna sede gode di una totale autonomia economica ed
organizzativa. La pianificazione ed il monitoraggio delle attività viene effettuata
trimestralmente.
8.3 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste,
specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell’ente.
In ognuna delle sedi di realizzazione del progetto le attività vengono coordinate da
un gruppo di 10 volontari stabili che ne garantiscono la continuità, ai quali si
affiancano 30 volontari occasionali che a rotazione supportano gli operatori suddetti
nello svolgimento delle attività. Di questo gruppo:
1 è addetto al trattamento dei dati, autorizzato dalla responsabile regionale alla
gestione degli stessi;
4 si occupano delle attività di segreteria;
3 sono addetti ai contatti con gli Enti presenti sul territorio di riferimento;
3 accompagnatori dell’utente nel percorso di tipizzazione.
8.4 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto.
Il ruolo dei volontari, in quanto integra in modo sostanziale le risorse riportate al
punto 8.3, avrà un’importanza decisiva per il conseguimento degli obiettivi, di cui al
punto 7.
Dopo il percorso formativo, che si realizzerà nei primi tre mesi del servizio,
relativamente alle singole aree di intervento, i volontari, due per ogni sede,
affiancheranno gli operatori nelle diverse sedi di realizzazione del progetto .
Nello svolgimento delle attività previste i volontari utilizzeranno a pieno la
dotazione informatica messa a loro disposizione in ogni momento; saranno, quindi,
chiamati all’utilizzo di posta elettronica, word ed altre funzioni specifiche del
pacchetto Office.
Infine per meglio qualificare la presenza a contatto con l’utenza diversificata, i
volontari in servizio civile saranno dotati di nozioni sufficienti a rispondere
adeguatamente in caso di emergenze di primo soccorso (vedi formazione).
PROMOZIONE, SENSIBILIZZAZIONE E RACCOLTA FONDI – I volontari
affiancheranno gli operatori dell’Associazione sia nella fase di preparazione delle
campagne, realizzando depliant e materiale informativo da distribuire, sia nella fase
di realizzazione, presidiando gli stand e distribuendo il materiale predisposto. Negli
incontri con le scuole i volontari affiancheranno gli operatori dell’Associazione, sia
nella fase di preparazione che di realizzazione; in una prima fase curando il rapporto
con le scuole stesse e in un secondo momento (dopo un periodo di affiancamento)
partecipando e animando attivamente gli incontri e promuovendo tra i più giovani la
cultura della donazione.
ASSISTENZA AI DONATORI – I volontari affiancheranno gli operatori
dell’ADMO nelle diverse fasi previste dal percorso di tipizzazione; in particolare,
accompagneranno il donatore nella gestione della parte burocratica per gli esami atti
a stabilire la compatibilità genetica e cureranno l’archivio dei potenziali donatori
tipizzati e iscritti all’associazione.
I volontari, inoltre, verranno accompagnati, attraverso una sorta di tutoraggio, in
questa attività anche da studenti del Corso di Laurea di I Livello in Scienze
Infermieristiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia – Università degli Studi “La
Sapienza”, sede di Viterbo.
COORDINAMENTO ATTIVITA’ - Le sedi operative restano aperte tutti i giorni
dal lunedì al venerdì per 6 ore giornaliere e prevedono l’impiego alternato di 3
volontari a cui verranno affiancati i volontari in servizio civile la cui opera sarà
svolta sia all’interno delle sedi con compiti di accoglienza ai donatori e di segreteria,
sia all’esterno nelle campagne promozionali per il reperimento dei fondi.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
8
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
12) Numero posti con solo vitto:
8
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400/12 h
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
•
•
•
rispetto della privacy degli utenti
flessibilità degli orari
disponibilità a missioni, trasferte e trasferimenti per un periodo non superiore ai
30 giorni
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
16) Sede/i di attuazione del progetto ed Operatori Locali di Progetto:
N.
1
2
3
4
5
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
ADMO –
Associazione
Amaseno
Donatori Midollo
(FR)
Osseo Regione
Lazio 4
ADMO –
Associazione
Donatori
Midollo Osseo
Regione Lazio
3
ADMO –
Associazione
Donatori
Midollo Osseo
Regione Lazio
1
ADMO –
Associazione
Donatori
Midollo Osseo
Regione Lazio
5
Indirizzo
V.le Umberto I snc
Cod.
ident.
sede
N.
vol.
per
sede
Cognome e nome
2
Gianni Zomparelli
19929
2
Viterbo
Via L. da Vinci 2/d
P.zza S. Galgano 27
Latina
Via Ambra, 1
57108
C.F.
23/05/1966
ZMPGNN66E23A256L
29/04/1962
MSSPLA62D69M082O
31/12/1955
LVRRLL55T71H501U
17/05/1946
MNRLGU46E17A662X
Rosella Olivieri
19928
2
Data di nascita
Paola Massarelli
19591
2
Roma
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
Minervini Luigi
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
17) Altre figure impiegate nel Progetto:
N.
Sede di
attuazione del
progetto
Comune
1
ADMO –
Associazione
Amaseno
Donatori Midollo
(FR)
Osseo Regione
Lazio 4
2
ADMO –
Associazione
Donatori
Midollo Osseo
Regione Lazio
3
Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N.
vol.
per
Cognome e
sede
nome
2
V.le Umberto I snc
19929
2
Viterbo
Via L. da Vinci 2/d
19591
TUTOR
Data
di
nascita
RESP. LOCALI ENTE ACC.
C.F.
Cognome e
nome
Data
di
nascita
C.F.
3
ADMO –
Associazione
Donatori
Midollo Osseo
Regione Lazio
1
2
Roma
P.zza San Galgano
27
Mantova 21/11 MNTCHR75S
ni Chiara /1975
61D773Z
Troia
Irene
19928
04/08 TRORNI75M4
/1975
4H501E
Vecchi 09/01 VCCGND80A
Govinda /1980
49A269T
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
ADMO –
Associazione
Donatori
Midollo Osseo
Regione Lazio
5
2
Latina
Via Ambra, 1
57108
Fonovic
Ksenija
01/03 FNVKNJ69C41Z11
/1969
8X
18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale:
L’Associazione Promozione e Solidarietà – SPES, realizzando i compiti
istituzionalmente attribuiti ai Centri di Servizio per il Volontariato, è impegnata
nella promozione e diffusione del Servizio civile Nazionale, grazie anche alla sua
articolazione territoriale di Sportelli territoriali diffusi in tutta la Regione.
In particolare, nel 2006, SPES ha svolto attività di promozione del servizio civile, a
titolo non oneroso, nell’ambito della campagna “Cittadini solidali” promossa
dall’Assessorato alle Politiche sociali del Lazio e realizzata dalla CRESC Lazio
(Conferenza regionale enti di servizio civile).
La promozione dei progetti di Servizio civile Nazionale vedrà la
pubblicazione della notizia sul sito www.volontariato.lazio.it con numerose pagine
di approfondimento dei singoli progetti, nonché sui siti delle singole associazioni
partner.
Inoltre ci sarà un’assidua operazione di volantinaggio sia per quanto riguarda
l’affissione di manifesti promozionali in punti cruciali di passaggio quali università,
stazioni ferroviarie, stazioni di pullman e particolari luoghi di aggregazione
giovanile come pub, bar, librerie; sia per quanto riguarda la distribuzione di
volantini da parte di personale addetto.
Infine saranno pubblicate campagne promozionali sui principali quotidiani
locali e nazionali, nelle pagine locali, e emittenti radiofoniche con esplicito
riferimento ai progetti proposti dall’Ente.
A titolo esemplificativo si propone la presa visione di una delle manchette
pubblicate in occasione del Bando 2007:
Ore dedicate all’attività di sensibilizzazione:
Realizzazione apposite pagine su sito web:
6 ore
Realizzazione manifesti e volantini:
5 ore
Realizzazione manchette:
2 ore
Attacchinaggio manifesti promozionali:
6 ore
Volantinaggio:
16 ore
Totale:
35 ore
Un’importante opera di collegamento è comunque attribuita a tutti i soggetti
coinvolti nella realizzazione del progetto (operatori, volontari e partner) che avranno
il compito di diffondere gli obiettivi del proprio progetto all’interno del proprio
network sociale.
19) Eventuali autonomi criteri e modalità di selezione dei volontari:
Il processo di selezione, a cui i candidati vengono sottoposti, si articola in più fasi,
l’una immediatamente successiva all’altra.
La prima riguarda la compilazione di una scheda che recupera, approfondendole, le
informazioni curriculari ed esperienziali già, in parte, fornite dal candidato nella
compilazione degli allegati della domanda.
La seconda fase riguarda il colloquio personale, realizzato dal selezionatore esperto
di Spes ed un referente responsabile dell’Associazione, sede di realizzazione del
progetto. Quest’ultimo avrà in particolare cura di presentare, nel dettaglio e il più
fedelmente possibile, le condizioni di realizzazione del progetto con l’intenzione di
far emergere soprattutto la Disponibilità all'espletamento del servizio da parte del
candidato. Il selezionatore esperto, sulla base di una traccia più avanti proposta,
tenderà a sondare in particolare le motivazioni generali del candidato per la
prestazione del servizio civile volontario, l’Interesse del candidato per
l'acquisizione di particolari abilità e professionalità, l’Idoneità a svolgere le
mansioni, Particolari doti e abilità umane, nonchè la piena Condivisione da parte
del candidato degli obiettivi specifici previsti dal progetto. Il selezionatore esperto,
dopo aver raccolto le impressioni del responsabile dell’Associazione, procede
all’assegnazione dei punteggi per ogni singola voce della scheda, secondo le
modalità di seguito indicate, arrivando così ad attribuire alla voce Valutazione
finale, un punteggio frutto della somma dei punti attribuiti a ciascun elemento. Tale
punteggio si andrà quindi a sommare a quello derivato dalla considerazione degli
elementi curriculari, così come previsto dall’UNSC, determinando con ciò la
collocazione del candidato all’interno della graduatoria.
Strumenti utilizzati
la traccia utilizzata in sede di colloquio ricalca le voci proposte dall'UNSC
nell'allegato 4 - con le modifiche di seguito illustrate. Le domande poste, così come
il loro ordine, seguono una modalità prettamente colloquiale che varia di volta in
volta. Alcune delle variabili presenti nell'allegato 4, vengono sondate attraverso
domande che poco si discostano dalle voci stesse; se ne forniscono a tal proposito
alcuni esempi:
Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario Aderiresti ad altri progetti di servizio civile o è un'esperienza che faresti solo in
questo caso?
Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità
previste dal progetto -Trovi che ci sia un'attinenza (riscontri continuità) tra il tuo
curriculum e le scelte di studio e/o di professione che questa esperienza di servizio
civile ti offre?
Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento
del servizio - Hai già altri impegni di studio, lavoro o familiari? Quanto ed
eventualmente quando questi ti rendono non disponibile a svolgere le attività
previste?
Condivisione da parte del candidato degli obiettivi - Hai svolto prima d'ora attività
assimilabili a quelle proposte dal progetto? Avevi intenzione di sperimentarti in
attività simili a quelle del progetto, anche seguendo altre strade?
Per quanto, invece, riguarda le variabili Idoneità del candidato a svolgere le
mansioni; Particolari doti e abilità umane;
queste vengono sondate attraverso indicatori in parte dedotti dal lavoro in plenaria,
in parte recuperati con il colloquio: capacità nel lavoro autonomo, comunicatività,
tratti emotivi, flessibilità, sono alcuni tra i principali indicatori che vanno a costruire
la valutazione relativa all'idoneità e alle particolari doti.
Variabili che si intendono misurare e relativi indicatori:
La variabile principale che si intende misurare è il grado di adeguatezza del
candidato rispetto alle attività previste dal progetto; gli indicatori considerati sono
quelli dell' Idoneità del candidato e delle Particolari doti e abilità umane. Altra
variabile considerata è quella della motivazione, valutata sulla base di indicatori
quali quelli della Condivisione da parte del candidato degli obiettivi, dell’Interesse
all’acquisizione di particolari abilità e professionalità e delle Motivazioni generali
per la prestazione del servizio civile. La Disponibilità nei confronti delle condizioni
richieste, può essere riferita solo in parte alle motivazioni; sarà, quindi, cura del
selezionatore comprendere le ragioni insite in una ridotta disponibilità, che non
dovrà penalizzare il candidato nel caso di impegni di studio, altre esperienze
lavorative o altre ragioni valutate imprescindibili, per quanto riguarda l'area delle
motivazioni. Eventuali condizioni di rigidità poste dal candidato saranno,
comunque, incrociate con quelle previste dal progetto.
Indicazioni delle soglie minime di accesso previste dal sistema:
Le soglie minime di accesso saranno eventualmente previste dai singoli progetti.
Metodologie e tecniche utilizzate:
Nell'individuazione e definizione dei criteri cui rifarsi per ottenere una valutazione
dei candidati si è messo a punto il presente sistema di selezione che consta delle
variabili ricavabili dal curriculum (cfr. anche l'allegato 3), dal lavoro in plenaria e
dal colloquio personale, secondo le modalità sopra descritte. Da entrambi questi
momenti ne scaturisce la compilazione della seguente "scheda di valutazione" :
Fattori di valutazione approfonditi durante il colloquio e loro intensità
Idoneità del candidato a svolgere le mansioni previste dalle attività del progetto:
giudizio (max l0 punti):.............
Condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto:
giudizio (max l0 punti):.............
Motivazioni generali del candidato per la prestazione del servizio civile volontario:
giudizio (max l0 punti):……………
Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità
previste dal progetto: giudizio (max l0 punti):…………….
Disponibilità del candidato nei confronti di condizioni richieste per l'espletamento
del servizio
(es: pernottamento, missioni, trasferimenti, flessibilità oraria...):
(specificare il tipo di condizione): ...................
.......................................................................……………
giudizio (max l0 punti):.. ......………….
Particolari doti e abilità umane possedute dal candidato e altri elementi di
valutazione:
giudizio (max l0 punti):.............
Valutazione finale:
giudizio (max 60 punti):.............
Il punteggio massimo è pari a 60 ed è il risultato della somma dei punteggi attribuita
a ciascuna delle sei voci che la compongono. Accanto alla scheda di valutazione di
cui sopra, saranno considerate le "precedenti esperienze" e "i titoli di studio, i titoli
professionali, le esperienze aggiuntive non valutate in precedenza e le eventuali altre
conoscenze" secondo il valore a tali variabili riconosciuto ed accordato dall'Ufficio
Nazionale per il Servizio Civile, con la determinazione del Direttore Generale del 30
maggio 2002.
Il punteggio massimo che un candidato può ottenere, pertanto, rimane pari a 110
punti.
20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
Si
21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati del progetto:
L’attività di Monitoraggio del progetto è realizzata in coordinamento con le attività
di monitoraggio e valutazione delle attività di formazione dei volontari. L’analisi
sull’andamento del progetto, nonché sul monitoraggio e valutazione della
formazione dei volontari coinvolge:
- l’Ente accreditato SPES, in qualità di responsabile dell’andamento del progetto,
- l’Ente IAL – Istituto per la formazione professionale di Roma e Lazio, accreditato
presso la Regione Lazio per lo svolgimento di attività di Orientamento, in qualità di
organismo preposto al monitoraggio e valutazione del progetto,
- l’Olp, in quanto figura più vicina ai volontari ed interna al progetto,
- i volontari in servizio civile, partecipanti al progetto e beneficiari delle attività di
formazione.
Il monitoraggio del progetto è svolto con le seguenti finalità:
1. Monitorare in modo pianificato l’attinenza delle attività realizzate con gli
obiettivi previsti nel progetto (efficacia ed efficienza di processo),
2. Realizzare interventi in itinere con azioni correttive in caso di scostamenti
significativi nel rapporto obiettivi/risultati,
3. Comunicare nei tempi e nei modi regolamentati l’andamento del progetto
all’Ufficio del Servizio Civile Nazionale (UNSC) attraverso documenti
cartacei ed il sistema Helios,
4. Rendere visibile e documentare le attività del progetto, le iniziative e gli
obiettivi attesi e raggiunti,
5. Recuperare elementi necessari al riconoscimento ed alla certificazione da
parte dello IAL delle competenze acquisite dai volontari in servizio civile.
L’Ente accreditato SPES, in collaborazione con lo IAL, raccoglie e monitora i dati
del progetto raccolti attraverso l’Olp e i volontari.
Per quanto riguarda l’Olp, descrive alcuni elementi del progetto grazie a
Questionari, formulati ad hoc, relativi alla fase iniziale, intermedia e finale
dall’avvio del progetto. I dati richiesti sono:
• dati identificativi del progetto,
• periodo di riferimento,
• Eventuali modifiche e scostamento dagli obiettivi - azioni previste indicatori di risultato previsti nel progetto, problemi e/o motivazioni dello
scostamento (Voce 7-8 Scheda Progettuale),
• rete territoriale prevista e rete territoriale effettivamente attivata, in termini di
partenariati, co-promotori (Voce 25 Scheda Progettuale), stage e altri
soggetti legati al mondo del lavoro (Voce 46 Scheda Progettuale),
• peculiarità e collegamento col mondo del volontariato (Voce 8-44 Scheda
Progettuale),
• eventuali variazioni e/o aggiunte delle risorse finanziarie e di quelle tecniche
e strumentali occorse dalla presentazione del progetto all’avvio dello stesso
(Voci 24 e 26 della Scheda Progettuale),
• punti di forza e debolezza azioni realizzate,
• eventuali esiti non previsti,
• note e suggerimenti
• eventuali materiali prodotti (video, foto, volantini, articoli, ecc.)
Rispetto ai volontari l’Olp fornisce periodicamente dati inerenti:
• numero volontari e ore a settimana per singolo volontario, tramite invio
mensile riepilogo foglio presenze (assenze per malattia o per permesso),
• esplicita e riferisce l’adesione del volontario alle attività del progetto,
• riporta le competenze maturate (anche di concerto con le verifiche
periodiche previste dal piano di formazione generale e specifica dei
volontari),
• difficoltà incontrate da parte dei volontari,
• capacità acquisite non previste,
• note e suggerimenti,
• eventuali materiali prodotti (video, foto, volantini, articoli, ecc.).
L’attività di monitoraggio e valutazione per i volontari è orientata principalmente su
due aspetti:
¾ valutazione degli esiti progettuali in termini di competenze acquisite,
previste e non,
¾ valutazione da parte dei destinatari delle prestazioni offerte dal
sistema formativo/organizzativo del quale fruiscono.
Lo strumento di rilevazione, indirizzato ai volontari stessi, consiste in un
questionario composto principalmente da domande a risposta chiusa, lasciando
comunque alcune domande aperte per osservazioni e suggerimenti.
Gli indicatori analizzati sono:
• attività di affiancamento dell’Olp,
• contenuti dell’attività (con riguardo alla rilevanza, pertinenza, difficoltà,
tempi, proporzione),
• ambiente fisico (comodità, areazione, illuminazione, rumori),
• il gruppo di lavoro (livello professionale, omogeneità, motivazioni, rapporti
interpersonali, risultati del lavoro di gruppo).
Al termine del progetto l’Ente SPES, in collaborazione con lo IAL, formula un
giudizio complessivo sul suo andamento, attraverso l’analisi di:
- eventuali scostamenti dai risultati previsti e le possibili cause endogene e/o
esogene,
- suggerimenti e riflessioni emersi dai volontari e dagli Olp,
- eventuali effetti non previsti (positivi e negativi),
- elementi di riproducibilità (possibili buone prassi da pubblicizzare e diffondere),
- congruenza tra gli obiettivi realizzati/raggiunti e i loro tempi di realizzazione.
Il confronto dei dati rilevati del progetto con i dati raccolti durante il monitoraggio
ha funzione di reindirizzo in ottica migliorativa in vista della nuova progettazione.
Si prevede l’analisi di dimensioni ed aspetti non previsti ma ritenuti rilevanti per il
monitoraggio e la valutazione, l’integrazione con eventuale materiale e documenti
(video, foto, depliant, manifesti, cd-rom, articoli su supporto cartaceo e/o telematico,
altro) realizzati nel corso del Servizio civile.
22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio):
Si
23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Si ritiene che le buone doti comunicative siano funzionali alle attività di
informazione, di ricerca di nuovi donatori.
24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione
del progetto:
Formazione specifica
Monitoraggio e Bilancio competenze
Pubblicizz. Progetto
Eventi pubblici
Incontri con le scuole
Spese trasferta
4.200
1.600
800
2.000
1.000
2.000
Totale
11.600
25) Eventuali copromotori e partners del progetto con la specifica del ruolo concreto
rivestito dagli stessi all’interno del progetto:
•
•
Università degli Studi “La Sapienza” – Dipartimento di Biotecnologie
Cellulari ed Ematologia - Azienda Sanitaria Locale – Ospedale Umberto 1°:
partner con ruolo molto rilevante che effettua tipizzazioni HLA su potenziali
donatori di midollo osseo al fine del loro inserimento nell’Italian Bone Marrow
Donor Registry (IBMDR). Collabora nel progetto “Fai volare la speranza”
provvedendo alla formazione dei volontari in servizio civile, come da accordo
stipulato in data 27/10/2007 e qui accluso.
Azienda Ospedaliera Ospedali San Camillo – Forlanini – SIMIT –
•
•
Laboratorio HLA: partner con ruolo rilevante che collabora con l’ADMO nelle
tipizzazioni HLA su potenziali donatori di midollo osseo al fine del loro
inserimento nell’Italian Bone Marrow Donor Registry (IBMDR) e il suo (la
dott.ssa Mariani) co-gestirà il II modulo di formazione specifica
L’Ente Upter Sport, Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation
Council: partner del progetto con ruolo molto rilevante rispetto ai moduli della
formazione specifica relativi alle nozioni di primo soccorso e rianimazione
cardiopolmonare e defibrillazione precoce (BLSD).
Università degli Studi “La Sapienza” – Facoltà di Medicina e Chirurgia –
Corso di Laurea di I Livello in “Scienze Infermieristiche” – Sede di
Viterbo: partner con ruolo rilevante rispetto ai moduli della formazione
specifica relativa agli aspetti medici e giuridici dell’attività svolta dall’ADMO,
come da accordo stipulato il 22 ottobre 2007 e qui allegato.
26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
Le sedi territoriali di ADMO sono tutte attrezzate con:
• apparecchi telefonici multi-linea;
• postazione informatica, con collegamento a internet;
• fax;
• software per l’archiviazione dei dati degli utenti.
Per la realizzazione di campagne informative e le attività di promozione e
sensibilizzazione le sedi dispongono di:
• striscioni dell’Associazione;
• stand;
• tavoli;
• opuscoli informativi.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Università degli Studi Roma Tre (Università avente sede nella Regione di attuazione
del progetto): riconoscimento di crediti formativi universitari ai propri studenti
impegnati in progetti di servizio civile presentati da SPES, come da accordo allegato
(Prot. 30847del 14 settembre 2005 a firma del Responsabile Area Affari Generali –
Ufficio Didattica);
Università degli Studi di Cassino (Università avente sede nella Regione di
attuazione del progetto): riconoscimento di crediti formativi universitari ai propri
studenti impegnati in progetti di servizio civile presentati da SPES, come da accordo
allegato (Prot. 22878 dell’8 settembre 2005 a firma del Dirigente Area 3 – Servizi
agli studenti – Ufficio Ordinamenti Didattici).
28) Eventuali tirocini riconosciuti :
Il Corso di Laurea in Formazione e Sviluppo delle Risorse Umane della Facoltà di
Scienze della Formazione dell’Università degli Studi “Roma Tre” riconosce il
Servizio civile Nazionale quale tirocinio esterno, come da accordo stipulato in data
23/10/2007 ed allegato.
L’Università degli Studi “Roma Tre” riconosce Crediti Formativi Universitari
(CFU) per le attività realizzate nel corso del Servizio civile Nazionale validi ai fini
di tirocini formativi a cui il titolo di studio può dare accesso come indicato alla
lettera f) dell’art.10, c.1 del DM 509/99, come deliberato dal Senato Accademico in
data 22/09/2004 (Prot. 30847del 14 settembre 2005 a firma del Responsabile Area
Affari Generali –Ufficio Didattica).
La Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Pontificia Salesiana di
Roma riconosce le attività realizzate nel corso del Servizio civile Nazionale validi ai
fini di tirocini formativi come da convenzione allegata.
29) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Al termine del periodo di Servizio Civile verrà rilasciato dall’Ente un attestato di
partecipazione per l’acquisizione delle competenze sotto-indicate.
I volontari acquisiranno una serie di capacità legate alle attività svolte durante il
progetto:
• ottima conoscenza del Terzo Settore;
• capacità di relazione con il pubblico;
• capacità di fronteggiare situazioni di impatto emotivo;
• capacità di lavorare in gruppo;
• conoscenze informatiche di base.
Inoltre, acquisiranno un ricco bagaglio di conoscenze pratiche nell’ambito delle
tecniche e delle strategie comunicative.
Acquisiranno, inoltre, il profilo professionale di comunicatori nel sociale e di
organizzatore di eventi.
L’Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini, SIMT – Laboratori HLA
certifica e riconosce che i volontari impegnati nel progetto di servizio civile “Fai
volare la speranza” acquisiscono le competenze e le professionalità menzionate nel
medesimo progetto, come dall’accordo sottoscritto in data 22 ottobre 2007 e qui
accluso.
Università degli Studi La Sapienza – Dipartimento di Biotecnologie cellulari ed
ematologia - Azienda Policlinico Umberto I – U.O.C. Immunoematologia e
medicina trasfusionale certifica e riconosce che i volontari impegnati nel progetto
di servizio civile “Donatori ADMO, donatori di vita” acquisiscono le competenze e
le professionalità menzionate nel medesimo progetto, come dall’accordo sottoscritto
in data 27 ottobre 2007.
IAL – Istituto per la formazione professionale di Roma e Lazio, ente accreditato
presso la Regione Lazio, riconosce e certifica le competenze acquisite dai volontari
durante l’espletamento dell’anno di servizio civile, così come sopra menzionate,
valide ai fini del curriculum vitae, come da accordi allegati, sottoscritti in data 25 e
30 ottobre 2007.
L’Ente Upter Sport (Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation
Council) riconoscerà e certificherà le competenze acquisite attraverso il modulo
formativo di “Esecutore BLSD”, rilasciando ai volontari in servizio civile l’attestato
professionale IRC, come da accordo allegato, sottoscritto il 22/10/2007. Il valore
legale del certificato di “Esecutore BLSD” è riconosciuto e disciplinato dall’art. 1
della Legge 3 aprile 2001, n. 120 e successive modifiche.
La società Fusilla s.r.l valorizza l’esperienza di servizio civile attraverso il rilascio
di attestato di frequenza al modulo informatico, valido ai fini curriculari e per
l’accesso all’esame della Patente europea per l’uso del PC (ECDL), come da
accordo sottoscritto il 29/10/2007 e qui accluso.
Formazione generale dei volontari
30) Sede di realizzazione:
Sede centrale dell’Ente accreditato Spes:
Via dei Mille, 6 – Roma
Via Nazionale, 39 – Roma
Case del Volontariato di:
Frosinone - Via Pierluigi da Palestrina, 42
Viterbo - Via Piave, 27
Latina – Via Dandolo, 7
31) Modalità di attuazione:
La formazione generale sarà effettuata in proprio da Spes, presso la propria sede,
con formatori propri e formatori esperti.
32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale
indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
Si
33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Gli incontri saranno organizzati in moduli (cfr. la scansione di seguito riportata), e
verranno progettati e realizzati secondo la logica non tanto di un “corso” volto a
trasmettere soltanto nozioni teoriche, ma piuttosto di un vero e proprio “percorso”
formativo nel quale i giovani in servizio civile saranno chiamati a mettersi in gioco
in prima persona ed a collocare l’esperienza che stanno affrontando nel quadro più
complessivo della loro esperienza di vita, in modo tale che essa possa rappresentare
una effettiva occasione di crescita personale.
La formazione generale si svolgerà entro i primi cinque mesi di servizio, in modo da
garantire ai giovani volontari un inizio preparato e consapevole, con aule formate da
non più di 25 unità (come previsto dalle Linee Guida).
Ciascun incontro e ciascun modulo prevedono il ricorso a tecniche di animazione e
metodologie attive, in modo tale che i formandi possano realmente divenire i primi
protagonisti del processo di apprendimento.
Quando i volontari avranno cominciato a prestare il proprio servizio, sarà possibile
fare riferimento alla loro esperienza, che diventerà una delle fonti di apprendimento.
Infine, per quanto riguarda le tecniche specifiche che verranno adottate:
- è previsto il ricorso a contributi di tipo teorico, ossia lezioni, che –a seconda
degli obiettivi di ciascun modulo formativo- potranno assumere la forma di lezioni
frontali, lezioni attive, lezioni per l’elaborazione;
- il lavoro in piccoli gruppi per favorire lo sviluppo delle principali competenze
relazionali e comunicative
- il gruppo di formazione sarà inoltre considerato come elemento del setting e
strumento di apprendimento in quanto luogo di “sospensione” della pratica per
avviare un processo di ricerca sulle conoscenze e le competenze (sia “tecniche” che
relazionali) che l’esperienza man mano condotta dai volontari ha consentito loro di
accumulare affinché esse possano essere elaborate (ossia rese più consapevoli ed
esplicite) proprio grazie al lavoro formativo;
- infine si farà naturalmente ricorso alle tecniche formative classiche quali
esercitazioni, giochi di ruolo, analisi di casi presentati dai formatori o dai
partecipanti.
Per concludere, l’attenzione approfondita che verrà prestata ai singoli partecipanti ed
al loro percorso di apprendimento sarà garantita dalla possibilità di effettuare
colloqui periodici con i formatori. Saranno inoltre promosse occasioni di scambio e
condivisione con i volontari dell’associazione, presso le quali i giovani sono
impegnati, in relazione ad alcuni contenuti emersi nel corso del percorso formativo e
con particolare riferimento a quelli sul rapporto tra volontariato, associazionismo e
Servizio civile e il lavoro per progetti.
In ogni caso è previsto l’utilizzo della lezione frontale per non meno del 50% del
monte ore complessivo, con particolare riguardo ai moduli relativi alla difesa della
Patria, alla difesa non armata e non violenta ed ai vincoli normativi del servizio
civile nazionale.
Per il tempo restante si prevede invece di ricorrere sia a dinamiche non formali
(per un monte ore complessivo relativo a ciascun modulo non inferiore al 20%).
In particolare, le dinamiche non formali saranno importanti nel primo, nel decimo e
nell’ultimo modulo.
34) Contenuti della formazione:
Il sistema formativo messo a punto prevede una progettazione ad hoc dei diversi
moduli formativi, in modo tale da declinare quanto previsto dalle Linee Guida per la
formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale approvate il 04 aprile
2006 dal Direttore Generale dell’UNSC in funzione delle caratteristiche specifiche
del presente progetto e dei volontari che vi prenderanno parte.
La formazione generale si svolgerà entro i primi 5 mesi di servizio e avrà inizio in
concomitanza con l’avvio del progetto. Sarà articolata secondo 11 moduli, per la
durata totale di 42 ore. Di seguito si propone la progressione dei moduli, che segue
criteri di opportunità ed adeguatezza per la migliore realizzazione del progetto e solo
alcuni elementi di dettaglio che si aggiungono, non sostituendoli, ai contenuti
previsti dalle Linee Guida.
1. L’identità del gruppo in formazione.
Questo primo modulo costituisce un fondamentale momento di accoglienza e
conoscenza dei volontari avviati (4 ore)
2. La solidarietà e le forme di cittadinanza
3. Presentazione dell’Ente (Spes)
Questi due moduli saranno realizzati all’inizio del percorso formativo (fatto salvo il
modulo propedeutico sopra proposto) valutando necessaria l’esatta
contestualizzazione dello svolgimento del progetto. Risulta, dunque, opportuno
presentare in stretta successione sia l’Ente presso il quale, e a cura del quale, si
realizza il progetto sia i temi sottesi al mondo della solidarietà organizzata e delle
forme di cittadinanza attiva, che questa assume. Una particolare attenzione sarà
dunque data alla introduzione delle forme di cittadinanza, propedeutica alla più
dettagliata e successiva trattazione delle realtà associative, così come previste dal
sistema legislativo italiano: volontariato, associazionismo, cooperazione sociale (6
ore)
4. Il sistema Servizio civile: la normativa vigente e la Carta d’impegno etico
5. Diritti e doveri del volontario in servizio civile
Con questi due moduli vengono recuperate e ulteriormente dettagliate le
informazioni già fornite all’atto di avvio dei volontari relativamente ai vincoli
normativi del servizio civile (8 ore)
6. Dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica,
affinità e differenze tra le due realtà
7. Il dovere di difesa della Patria
8. La difesa civile non armata e non violenta
9. La protezione civile
Questi quattro moduli formativi seguono la medesima progressione proposta dalle
linee Guida; sono qui articolati in un unico blocco per la stretta interconnessione dei
contenuti, ma saranno, naturalmente, realizzati in diverse giornate formative. Per
quanto riguarda il tema della protezione civile, questo vedrà, accanto alla
presentazione del Sistema di protezione civile nazionale, anche la trattazione del
ruolo ricoperto dal volontariato impegnato in questo ambito (16 ore)
10. Servizio Civile Nazionale, associazionismo e volontariato (4 ore)
Il modulo sarà finalizzato ad una disamina attenta ed approfondita che tracci affinità
e differenze tra le forme di impegno sociale ed organizzato reso possibile dai “corpi
sociali intermedi”, all’interno dei quali si svolge il servizio civile prestato nei
progetti di Spes, ed il Servizio Civile stesso. La collocazione di questo modulo al
quasi termine dell’iter formativo generale è funzionale a sviluppare una
partecipazione attiva sui temi sollevati, da parte dei volontari stessi, a questo punto,
già inseriti nelle strutture e nelle attività progettuali.
11. Il lavoro per progetti (4 ore)
Con quest’ultimo modulo formativo si forniranno nozioni relative al lavoro per
progetti, utile a consegnare ai volontari strumenti volti ad una loro prima positiva
autonomizzazione relativamente alla programmazione ed organizzazione delle
attività in cui sono inseriti.
35) Durata:
E’ previsto un totale di 42 ore.
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
36) Sede di realizzazione:
ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio – P.zza San
Galgano, 27 - Roma
ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio – V.le Umberto I,
snc – Amaseno (FR)
ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio – Via L. da Vinci
2/d – Viterbo
ADMO – Associazione Donatori Midollo Osseo Regione Lazio - Via Ambra 1Latina
Spes – Via del Pigneto, 12 – Roma
Spes- Via dei Mille, 6 - Roma
Case del Volontariato di:
Frosinone - Via Pierluigi da Palestrina, 42
Viterbo - Via Piave, 27
Latina – Via Dandolo, 7
37) Modalità di attuazione:
a) In proprio con formatori dell’ente
c) Affidata ad altri soggetti terzi
38) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Paola Massarelli, nata a Viterbo il 29-04-’62
Irene Troia, nata a Roma il 4-08-‘75
Bouchra Goletti Moltif, nata a Beni Amir (Marocco) il 28/12/1977
Mariani Mirella, nata a Milano il 27/10/1946
Luca Laurenti, nato a Viterbo il 04/07/1968
Domenico Adorno, nato a Solarino il 14/03/1947
Nozioni di Informatica
Francesco Carrà, nato a Roma il 25/12/1954
Gabriella Urbani, nata a Roma l’11/08/1964
Nozioni di primo soccorso e corso BLSD
Cristian Vender, nato a Roma il 19.12.1973
Giovanni Del Savio, nato a Roma il 21.07.1956
Fabio Selvaggio, nato a Roma il 29.08.1968
Lorella Calafato, nata a Roma il 04.04.1963
39) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Paola Massarelli
•
Partecipazione al corso di formazione sulla donazione di midollo osseo del suo
trapianto e modalità di tipizzazione, presso la Croce Rossa Italiana tenuto dalla
Dott.ssa Mariani
• Socio Fondatore di ADMO Regione Lazio e Responsabile ADMO Sez. Prov. Di
Viterbo dal 1996
• Presidente ADMO Regione Lazio e Membro Giunta Esecutiva Admo
Federazione Italiana dal 2003
• Acquisizione conoscenza sulla materia attraverso esperienze di solidarietà,
partecipazione a numerosi convegni medici e scientifici sull’argomento e
collaborazioni con i seguenti medici: Prof. Giuseppe Leone del “Policlinico A.
Gemelli”,Ignazio Majolino dell’Ospedale “San Camillo” e Franco Mandelli
dell’Università “La Sapienza”
Irene Troia
• Laurea in Sociologia - indirizzo Comunicazione e mass-media
• attività di webmaster e content manager (responsabile dei contenuti) di siti web,
attività di ufficio stampa per le organizzazioni di volontariato
Bouchra Goletti Moltif
• Laurea in Psicologia conseguita nel 2004 presso l’Università degli Studi di
Roma La Sapienza
• Iscritta all’Ordine degli Psicologi del Lazio
• Ha svolto il II Semestre di tirocinio post lauream presso la ASL di Viterbo –
Ser.T dell’ASL Vt3 per conto della Cooperativa Sociale Peter Pan
Mariani Mirella
• Laurea in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Roma La
Sapienza
• Nel 1981 ha assunto le funzioni di responsabile della sezione HLA
• Coordinatrice dei 3 Centri di tipizzazione del Lazio
• Nel 1996 ha conseguito presso l’Università Louis Pasteur di Strasburgo del
“Certificat d’Université d’Ensegneiment Europeen de Trasfusion Sanguine”
Luca Laurenti
• Laurea in Medicina e Chirurgia conseguita nel 1992 presso l’Università di
Perugia
• Nel 1997 ha conseguito un Diploma di specializzazione in Ematologia generale
presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma
• Ricercatore Universitario presso l’istituto di Ematologia dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore, Roma per il gruppo di discipline F07G – Malattie del
sangue (med – 15)
• Titolare di insegnamento nell’ambito della Scuola di Specializzazione di
Ematologia e al Corso di Laurea triennale in Tecniche di Fisiopatologia cardio
circolatoria e perfusione cardio vascolare
Domenico Adorno
• Laurea in Medicina e Chirurgia, conseguita nel 1971 all’Università degli Studi
La Sapienza di Roma
• Dal 2006 è coordinatore regionale Centro di Riferimento per i Trapianti della
Regione Lazio
•
•
Dal 2002 è Direttore dell’Istituto CNR “Trapianti di organo e Immunocitologia”
Dal 1995 è componente della Consulta Tecnica Permanente per i Trapianti
Formatori Modulo di Informatica (a cura d Fusilla s.r.l.)
Francesco Carrà
• 2006: Analista e sviluppo per diversi progetti (Banca Dati Associazioni di
Protezione Civile del Lazio, Sviluppo portale web per conto di ConfProfessioni,
analisi e sviluppo sistema gestionale per il Fondo Interprofessionale
Fondoprofessioni)
• 2006: Docente di informatica di base per conto dei Centri di Servizio per il
Volontariato del Lazio CESV-Spes
• 2004-2005: Docente di Office, HTML, Javascript, per conto dell’Associazione
“Performare” in due corsi di 60 ore finanziati dalla Regione Lazio
• 2001-2002: Progetto “Libra” nel quadro del programma Integra della CE, con
docenze di HTML, CSS, Vbscript, Javascript ed ASP, per un totale di 120 ore su
incarico A.L.FOR
• Esperienza come conduttore del modulo formativo informatico per conto della
Società Fusilla s.r.l. (ente che certifica le competenze come da voce 29 e 46 della
scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel
2007
Gabriella Urbani
• 1990: Laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Roma “La
Sapienza”
• Maggio-Luglio 2006: Docente di alfabetizzazione informatica nell’ambito del
Programma Speciale “Informatizzazione 2005-2006” dei Centri di Servizio per il
Volontariato CESV-SPES
• Ottobre 2004-Maggio 2005: Docente di Web Marketing nel Corso di
Formazione Professionale “Progettista sistemi e processi aziendali”; progetto cofinanziato dall’Unione Europea, approvato dalla Regione Lazio
• Gennaio-Giugno 2003: Docente di metodologie didattiche di corsi pilota di
autoformazione (“Matera e dintorni”, “Metodi di studio”, “La scuola creativa”),
metodologia riconosciuta ambito UE
• Luglio 2002: Progettazione, stesura testi ed ideazione interfaccia grafica e di
navigazione del corso interattivo di e-learning “Obiettivo: comunicare”
• Settembre 2001-Giugno 2002: Corso “Formazione per Formatori” e “Metodi di
Gestione dell’aula” per personale MAFRAU Srl
• Esperienza come conduttore del modulo formativo informatico per conto della
Società Fusilla s.r.l. (ente che certifica le competenze come da voce 29 e 46 della
scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati nel
2007
Formatori Nozioni di primo soccorso e corso BLSD (a cura di UPTER - Sport)
Cristian Vender
• Laurea infiermeristica I livello presso l’Università di Tor Vergata
• Attestato di superamento corso di Advanced Life Support presso I.R.C. – E.R.C
Università Cattolica del Sacro Cuore
• Coordinamento e direzione dei corsi di BLSD – I.R.C. presso l’UPTER SPORT
•
•
•
Diploma di istruttore di base IRC
Attestato di competenza Advanced esecutore ACLS
Esperienza come conduttore del modulo formativo relativo alle nozioni di primo
soccorso e corso BLSD per conto dell’Ente Upter Sport Centro di Formazione
IRC – Italian Resuscitation Council (ente partner del progetto come da voce 25
della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati
nel 2007
Giovanni Del Savio
• Attestato di infermiere generico conseguito presso l’ospedale Militare di Roma
“Celio” nell’anno 1981
• Attestato di Abilitazione all’esercizio della Shiatsu–Terapia conseguito
nell’anno scolastico 1993/1994 presso la Scuola Italiana Shiatsu di Roma diretta
da R. Palombini
• corso di Formazione Professionale “Prevenzione antinfortunistica domiciliare e
del tempo libero” organizzato dal Consorzio Telematica per il Sistema
Riabilitativo presso il Dipartimento di Elettronica ed Automatica - Università di
Ancona approvato dall’Amministrazione Provinciale di Ancona e finanziato dal
Fondo Sociale Europeo 2001 Ob. 3 Asse C4 Misura a2, della durata di 100 ore
• corso Basic Life Support – Defibrillation Istruttore certificato Italian
Resuscitation Council presso il centro di formazione IRC EMT – Roma nei
giorni 16 e 17 aprile 2003 e di averlo superato con votazione di 85/100
• Esperienza come conduttore del modulo formativo relativo alle nozioni di primo
soccorso e corso BLSD per conto dell’Ente Upter Sport Centro di Formazione
IRC – Italian Resuscitation Council (ente partner del progetto come da voce 25
della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati
nel 2007
Fabio Selvaggio
• Laurea Breve in Scienze Infermieristiche con la votazione di 70/70 e lode con
una tesi su “La toracoscopia e le Implicazioni Infermieristiche” presso
l’Università Tor Vergata - IDI
• Master in Management Infermieristico per Funzioni di Coordinamento(con
esperienze di Coordinamento affiancato presso il policlinico A.Gemelli) con
votazione 108/110 con una tesi su“ La Continuità Assistenziale del Paziente
Critico”
• corso esecutore BLSD (Basic Life Support and Defibrillation)-Università
Cattolica Sacro Cuore - Roma
• corso esecutore PHTLS (Pre Hospital Trauma Life Support) della NAEMT
tenutosi a Roma presso il Parco Scientifico S.Raffaele
• Corso Istruttore BLSD con il centro di formazione EMT(Emergenza Medica nel
Territorio) tenutosi a Roma presso il Parco Scientifico S.Raffaele
• Corso esecutore ATLS (Advanced trauma Life Support) con l’American College
of Surgeons tenutosi presso l’Università Cattolica Sacro Cuore – Roma
• Esperienza come conduttore del modulo formativo relativo alle nozioni di primo
soccorso e corso BLSD per conto dell’Ente Upter Sport Centro di Formazione
IRC – Italian Resuscitation Council (ente partner del progetto come da voce 25
della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati
nel 2007
Lorella Calafato
• Diploma di maturità professionale per Analista Contabile conseguito presso l’Ist.
Prof. per il Commercio “Pietro della Valle”
• Attestato per il Corso del Primo Soccorso ed Educazione Sanitaria rilasciato
dalla Croce Rossa Italiana –Volontario del Soccorso
• Diploma di Infermiere Professionale rilasciato dalla Scuola per infermieri
Professionali di Frascati
• Corso di Basic Life Support Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di Roma e
provincia
• Corso di Defibrillazione Precoce Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di Roma e
provincia
• Corso di Pediatric Basic Life Support Esecutore rilasciato dal S.E.S. 118 di
Roma e provincia
• Master di Primo Livello in “Infermieristica clinica nel paziente critico”
(biennale) rilasciato dall’Università degli Studi di Roma Tor Vergata con
votazione finale 110/110
• Attestato di partecipazione al Corso di Rianimazione cardiopolmonare di Base e
defibrillazione precoce secondo le linee guida dell’Italian Resuscitation Council
svoltosi presso Upter-Sport
• Corso di Basic Life Support - Defibrillation Istruttore certificato Italian
Resuscitation Council
• Esperienza come conduttore del modulo formativo relativo alle nozioni di primo
soccorso e corso BLSD per conto dell’Ente Upter Sport Centro di Formazione
IRC – Italian Resuscitation Council (ente partner del progetto come da voce 25
della scheda) all’interno dei progetti di servizio civile dell’ente Spes approvati
nel 2007
40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
I primi incontri saranno dedicati innanzi tutto alla presentazione degli ambiti di
impiego in cui i volontari presteranno servizio oltre che alla presentazione
dell’associazione stessa e dei relativi responsabili o comunque delle persone che
fungeranno da punto di riferimento per i volontari.
Già in questi primi incontri i vari argomenti saranno affrontati facendo ricorso a
tecniche di animazione e metodologie attive che prevedono il coinvolgimento in
prima persona dei formandi, considerati come primi protagonisti del processo di
apprendimento.
Per quanto riguarda le tecniche specifiche che verranno adottate:
• è previsto il ricorso a contributi di tipo teorico, ossia lezioni, che – a seconda
degli obiettivi specifici di ciascun modulo formativo - potranno assumere la
forma di lezioni frontali, lezioni attive, lezioni per l’elaborazione;
• il lavoro in piccoli gruppi, per favorire lo sviluppo delle principali competenze
relazionali e comunicative;
• il gruppo di formazione sarà inoltre considerato come elemento del setting e
strumento di apprendimento in quanto luogo di “sospensione” della pratica per
avviare un processo di ricerca sulle conoscenze e le competenze (sia “tecniche”
che relazionali) che l’esperienza man mano condotta dai volontari ha consentito
loro di accumulare affinché esse possano essere elaborate (ossia rese più
consapevoli ed esplicite) proprio grazie al lavoro formativo;
• si farà naturalmente ricorso alle tecniche formative classiche quali esercitazioni,
giochi di ruolo, analisi di casi, simulazioni presentati dai formatori o dai
partecipanti;
• verranno somministrati test di apprendimento in modo tale da poter
confrontare la situazione iniziale e quella finale dei partecipanti alla formazione,
così come previsto dal monitoraggio della formazione specifica e dal piano di
Bilancio delle competenze (v. voci 43 e 46 della presente Scheda progettuale).
Per quanto riguarda il modulo informatico, la formazione si articolerà in 10 ore di
aula e 10 ore nell’uso di un LMS (Learning Management System) con tecnologia
open source (Docebo). Docebo è una piattaforma che consente ad ogni singolo
utente di fruire il modulo informatico citato in modalità e-learning. Le ore in aula si
svolgeranno all’inizio e alla fine della formazione svolta dal singolo volontario, in
modalità e-lerning, e saranno così articolate:
-
all’inizio, presentazione della piattaforma LMS e svolgimento del test
d’entrata (5 ore)
alla fine, re-test finale, scambio e socializzazione delle principali difficoltà in
vista della prova d’esame per il conseguimento della Patente europea
(ECDL) (5 ore).
Il termine del modulo informatico sarà calcolato entro i primi 5 mesi di servizio
dedicati alla formazione, lasciando così a ciascun volontario un periodo adeguato al
completamento dei learning object. Sia le ore in aula che quelle svolte in modalità elearning sono da considerarsi all’interno delle ore previste per la formazione
specifica, rientrando, quindi, nelle ore di servizio previste dal progetto. Saranno
messe a disposizione presso le sedi di realizzazione del progetto e/o della
formazione postazioni attrezzate idonee allo svolgimento del modulo sia on-line che
off-line.
La piattaforma adotta lo standard Scorm 1.2 per il tracciamento della fruizione di
ciascun singolo learning object da parte dell’utente.
Ciascun utente autorizzato a seguire il corso avrà accesso alla piattaforma attraverso
user-id e password, che consente alla piattaforma di:
1. riconoscere l’utente ogni volta che accede;
2. registrare i dati di monitoragio - o metadati.
Attraverso l’LMS sarà possibile erogare contenuti “altri” rispetto al corso come file
word, pdf, filmati audio e video, animazioni. La piattaforma è inoltre dotata di
sistemi di comunicazione sincrona (chat) o asincrona (forum, mail) che danno
facoltà all’utente di dialogare sia con il tutor che con gli altri utenti su tematiche
relative:
‰ ai contenuti dei singoli learning object;
‰ alla modalità di utilizzo della piattaforma.
Questi sistemi di comunicazione sono integrabili, attivati, utilizzati in base a:
1. agli obiettivi didattici del corso;
2. le tematiche o problematiche che via via si presentano
3. esigenze di socializzazione tra gli utenti.
L’LMS consente infatti di creare tra gruppi di utenti, tutti gli utenti, gli utenti ed il
tutor (in modalità uno a uno, uno a molti, molti a molti), una comunità virtuale di
apprendimento all’interno della quale si possono porre domande, ricevere
suggerimenti, raccontare esperienze e conoscenze acquisite. In questo il tutor avrà
un ruolo fondamentale:
‰
‰
‰
faciliterà l’utilizzo degli strumenti di comunicazione;
stimolerà gli utenti a partecipare;
proporrà temi di discussione, che potranno essere proposti anche dagli utenti
stessi.
I vantaggi dell’utilizzo di un tale sistema integrato di formazione sono così riassunti:
1. l’LMS offre la possibilità agli utenti di seguire percorsi didattici
personalizzati, ovvero scelti sulla base delle personali modalità di
apprendimento e “tempi di studio”.
2. favorisce una condivisione dell’esperienza formativa al di là dei contenuti.
3. è flessibile in quanto permette, laddove non sia possibile avere una
connessione internet, di fruire del corso off line (anche su Cd-rom) ed
inviare i dati di monitoraggio in un secondo momento.
Infine, il modulo formativo sulle nozioni di primo soccorso e BLSD sarà sviluppato
attraverso contribuiti teorici e la realizzazione di esercitazioni e applicazioni
pratiche su manichini.
41) Contenuti della formazione:
1° Modulo: L’ingresso in servizio (8 ore)
‐ L’ingresso in Servizio civile dal punto di vista dei giovani volontari e dal
punto di vista dell’associazione;
‐ le aspettative dei giovani
‐ le aspettative dell’associazione
‐ la realtà incontrata
‐ analisi del progetto di impiego specifico dei giovani in servizio civile
‐ raggruppamento delle azioni e mansioni per categorie e definizione degli
obiettivi di ciascuna mansione e categoria
A cura di Paola Massarelli, Bouchra Goletti Moltif
2° Modulo: Aspetti teorici, giuridici e medici della donazione (12 ore)
‐ Etica e bioetica nel trapianto:
‐ Il percorso del donatore dal punto di vista psicologico: dall’informazione
alla donazione
‐ L’iter da seguire nella fase operativa della donazione;
‐ Dal consenso informato al trapianto.
A cura di Adorno Domenico e dell’Azienda Ospedaliera Ospedali San Camillo –
Forlanini – SIMIT – Laboratorio HLA nella persona di Mirella Mariani
3° Modulo: Elementi di contesto della donazione (8 ore)
Registro Regionale Midollo Osseo
Gli aspetti del sangue
A cura di Luca Laurenti e dell’Azienda Ospedaliera Ospedali San Camillo –
Forlanini – SIMIT – Laboratorio HLA nella persona di Mirella Mariani
4° Modulo: lavoro per l’organizzazione e tecniche di comunicazione (15 ore)
‐ Come realizzare i materiali di comunicazione: una disamina dei
principali software di elaborazione dell'immagine (Photoshop) e di
impaginazione (InDesign, QuarkXpress)
A cura di Irene Troia
5° Modulo: La relazione d’aiuto nei confronti del donatore (18 ore)
‐ aspetti psicologici della donazione
‐ l’approccio verso il donatore ed i suoi familiari;
‐ la relazione d’aiuto come sostegno ed accompagnamento nelle diverse
fasi della donazione: la preparazione dell’espianto, il colloquio con i
medici, l’intervento, la convalescenza
A cura di Bouchra Goletti Moltif
6° Modulo informatico (20 ore)
Word Processor; Internet e Posta elettronica; alcune funzioni del pacchetto
Office suddiviso nei seguenti learning object (10 ore):
‰ 5 per WORD: Avviare Word, Iniziare a lavorare, Posta elettronica, La
formattazione del testo, Stampa del documento;
‰ 4 per EXCEL: Avviare Excel, Il foglio elettronico, Celle e intervalli, Le formule;
‰ 5 per INTERNET: Avviare Internet, Introduzione al web, Come si naviga,
Funzioni di supporto, Posta elettronica;
‰ 4 per POWER POINT: Avviare Power Point, Azioni e animazioni, Modifica delle
diapositive, Gli oggetti;
‰ 6 per ACCESS: avviare Access, concetti generali, le tabelle, le query, le
maschere, le macro e le altre funzioni di Access
All’inizio e alla fine della formazione svolta dal singolo volontario, in modalità elerning, si svolgeranno lezioni in aula secondo la seguente articolazione:
-
all’inizio, presentazione della piattaforma LMS e svolgimento del test
d’entrata (5 ore)
- alla fine, re-test finale, scambio e socializzazione delle principali difficoltà in
vista della prova d’esame per il conseguimento della Patente europea
(ECDL) (5 ore).
A cura della Società Fusilla – Condotto da Francesco Carrà e Gabriella Urbani
7° Esecutore BLSD (10 ore)
• Nozioni di Primo soccorso
• Rianimazione cardio-polmonare e defibrillazione precoce.
A cura dell’Ente UPTER Sport – Condotto da Cristian Vender, Giovanni Del Savio,
Selvaggio Fabio, Calafato Lorella
42) Durata:
91 ore
Altri elementi della formazione
43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
Il monitoraggio e la valutazione della formazione generale e specifica è realizzata
dall’Ente SPES e dallo IAL, ente accreditato presso la Regione Lazio per lo
svolgimento di attività di Orientamento.
I volontari e gli Olp sono facilitati nel descrivere e condividere, nelle diverse fasi del
percorso di formazione, alcuni aspetti ritenuti significativi utili al monitoraggio della
formazione nonchè del progetto. L’Ente SPES raccoglie e organizza il materiale per
la formazione, gli elaborati e le riflessioni dei soggetti coinvolti con incontri con i
volontari egli Olp.
Il monitoraggio e la valutazione della formazione è realizzata in
coordinamento con le attività di monitoraggio del progetto. Il confronto dei dati
rilevati durante il monitoraggio e la valutazione del percorso formativo (generale e
specifico) ha funzione di reindirizzo in ottica migliorativa in vista della nuova
progettazione.
Il piano di monitoraggio sulla formazione si prefigge i seguenti obiettivi
specifici con funzione di controllo finalizzato al miglioramento 1 della formazione
erogata ai volontari:
a) monitoraggio di quantità
Sia per la formazione generale che per quella specifica è prevista la rilevazione dei
seguenti dati quantitativi raccolti e forniti dagli OLP e/o dal Tutor:
ƒ elenco volontari partecipanti,
ƒ n. ore di presenza per ciascuno dei partecipanti,
ƒ luogo di svolgimento e date e orari degli incontri previsti dai due percorsi
formativi (generale e specifico),
ƒ registro dei volontari partecipanti al corso con firme di inizio e fine lezione,
segnalazione degli assenti e delle rispettive motivazioni, firme dei formatori
presenti in aula,
ƒ nominativi degli esperti intervenuti corredati di curriculum,
ƒ indicazione delle tematiche trattate e delle metodologie utilizzate.
b) monitoraggio di qualità
Il monitoraggio e la valutazione della qualità della formazione generale e specifica
rileva e analizza:
1. le reazioni dei partecipanti,
2. l’apprendimento/cambiamento, che può essere registrato nell’ambito delle
conoscenze, della capacità, e della condotta,
3. l’attività di docenza (chiarezza, efficacia, professionalità),
4. i metodi didattici.
Le prove di verifica della formazione generale sono realizzate, con una tempistica
definita, e l’utilizzo di strumenti di rilevazione rivolti ai volontari destinatari
dell’azione formativa, secondo le seguenti modalità:
• Questionario di ingresso, volto a rilevare la situazione di partenza di ciascun
formando e le aspettative che nutre sia rispetto al servizio sia in rapporto alla
formazione generale e specifica. Discussione in gruppo di quanto emerso con i
giovani volontari partecipanti alla formazione.
• Questionario di metà percorso volto a fare il punto su quanto acquisito da
ciascun partecipante e sul grado di soddisfazione in relazione alle modalità di
realizzazione della formazione.
• Questionario di Fine percorso elaborato ad hoc, focus group con i giovani
volontari finalizzato all’elaborazione di un Bilancio finale dell’esperienza
formativa.
1
Ministero della Solidarietà Sociale – Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio Nazionale per il Servizio
Civile, Circolare 24 maggio 2007 prot. UNSC/21346/II.5 – “Monitoraggio sulla formazione generale dei
volontari in servizio civile nazionale”
I volontari sono chiamati a valutare:
- il contributo della formazione generale in relazione all’esperienza del
Servizio Civile,
- i contenuti dei moduli formativi,
- argomenti/tematiche che richiederebbero approfondimenti,
- l’esperienza globale della formazione.
La valutazione della formazione specifica avviene attraverso prove di verifica
strutturate (test, questionari, prove pratiche) a cura del singolo formatore secondo la
seguente connessione logica:
COMPETENZE ATTESE
→
TEST →
COMPETENZE ACQUISITE
In particolare per la formazione informatica, il monitoraggio sarà realizzato
attraverso l’uso della piattaforma (descritta nella voce 40 della presente scheda
progettuale) che, prevedendo il riconoscimento dell’utente ogni volta che accede,
consente la registrazione dei dati di monitoragio - o metadati – che sono:
ƒ qualitativi (risultati dei test);
ƒ quantitativi (pagine visitate a tempo di fruizione) relativi al
percorso formativo effettuato in più sessioni di fruizione.
I dati di monitoraggio saranno gestiti dal tutor assegnato al corso e successivamente
comunicati agli operatori dello IAL.
c) valutazione funzionale della formazione
La valutazione dell’esperienza formativa, sia generale che specifica, ha finalità di:
ƒ restituzione ai volontari di aspetti significativi emersi nella formazione
collegati al progetto ed al Servizio Civile Nazionale, con la finalità di
ragionare con i volontari sulle differenze che si riscontrano tra le loro
aspettative e l’inizio dell’avvio del progetto,
ƒ accompagnare i volontari nella rielaborazione di quanto avvenuto dall’inizio
al termine del servizio (capacità acquisite previste e non, rispondenza del
progetto alle esigenze del volontario/a), in funzione anche della
certificazione delle competenze (cfr. voci 29 e 46 della scheda progettuale),
ƒ fornire indicazioni utili per rielaborare le difficoltà incontrate in ottica
migliorativa sia per il progetto che per i singoli volontari.
Le competenze specifiche acquisite dai volontari dall’azione formativa sono inserite
nel dossier personale del volontario a cura degli operatori che svolgono l’attività di
bilancio delle competenze.
Si prevede l’analisi di dimensioni ed aspetti non previsti ma ritenuti rilevanti per il
monitoraggio e la valutazione della formazione, l’integrazione con eventuale
materiale e documenti (video, foto, depliant, manifesti, cd-rom, articoli su supporto
cartaceo e/o telematico, altro) realizzati nel corso della formazione.
CARATTERISTICHE PROGETTO IN RELAZIONE ALLA GRIGLIA DI
VALUTAZIONE RELATIVA AI 20 PUNTI AGGIUNTIVI
44) Valorizzazione dell’esperienza di volontariato:
L’Associazione Donatori Midollo Osseo (ADMO) nasce nel 1990 inizialmente in
Lombardia, Piemonte e Liguria e poi si estende su tutto il territorio nazionale
attraverso la costituzione di sedi territoriali.
Nella Regione Lazio opera dal 1996 nelle sedi indicate al punto 6 del presente
formulario con lo scopo di informare la popolazione sulle possibilità di combattere
le leucemie ed altre neoplasie del sangue attraverso la donazione ed il trapianto di
midollo osseo.
Nell’espletamento delle attività, di cui al punto 8.2, l’ADMO, in ognuna delle sedi
di realizzazione del progetto si avvale di un gruppo di 10 volontari stabili, che
garantiscono la continuità nella realizzazione delle varie iniziative, ai quali si
affiancano 30 volontari occasionali che a rotazione supportano gli operatori suddetti
nello svolgimento delle stesse.
45) Valorizzazione del percorso formativo:
Metacompetenze - Empowerment - Formazione
Per la valorizzazione del percorso formativo Spes ha stabilito principalmente
accordi con i seguenti enti terzi volti rispettivamente al:
Riconoscimento del percorso formativo
L’Ente IAL Istituto per la Formazione Professionale di Roma e Lazio,
impegnato nel monitoraggio e valutazione della formazione specifica, oltre che
dell’impiego dei volontari nell’insieme del progetto, rilascerà un attestato di
riconoscimento del percorso formativo, relativo alla formazione specifica.
Rilascio di attestato
L’Ente Upter Sport (Centro di Formazione IRC – Italian Resuscitation Council)
riconoscerà e certificherà le competenze acquisibili, rilasciando ai volontari in
servizio civile l’attestato professionale IRC (ai sensi dell’art. 1, c. 2 bis della Legge
3 aprile 2001, n. 120, e successive modifiche) di “Esecutore BLSD”, il cui valore
legale è riconosciuto e disciplinato dall’art. 1 della Legge 3 aprile 2001, n. 120 e
successive modifiche (cfr. formazione specifica alla Voce 41 del progetto).
Sviluppo di strategie di empowerment
Nell’ottica di strategie di empowerment, l’Ente IAL, Istituto per la Formazione
professionale di Roma e Lazio, fornirà assieme al bilancio delle competenze (v.
voce 46), che consente una comparazione tra competenze attese e competenze
possedute all’inizio del percorso, proprie del bilancio stesso, anche una verifica di
quelle acquisite al termine dell’anno di servizio civile, attraverso un’azione di
monitoraggio e verifica dell’intera esperienza di servizio civile dei volontari (cfr.
Voci 21 e 43 del progetto).
Il bilancio, consegnato individualmente a tutti i giovani che abbiano completato il
periodo di servizio, costituirà un utile strumento a sostegno della pianificazione del
futuro professionale e di vita messo a disposizione del singolo volontario.
Sviluppo di competenze trasversali
La Società Fusilla srl, attivamente impegnata nel campo della progettazione e
realizzazione di nuovi strumenti tecnologici di comunicazione e nella formazione
informatica e professionale, fornirà ai volontari impiegati nel progetto competenze
di tipo informatico abilitanti a sostenere l’esame per il conseguimento della Patente
europea per l’uso del PC (ECDL). La partecipazione al modulo formativo
informatico sarà certificata con attestato, valido ai fini curriculari.
Il modulo sarà inoltre realizzato attraverso l’uso di metodologie formative
innovative quali l’e-learning, così come illustrato alle voci 40 e 41 della presente
Scheda progettuale.
Si evidenzia, inoltre, come l’attestato di “Esecutore BLSD” possa essere compreso
all’interno del percorso di sviluppo di competenze trasversali risultando tale
qualifica spendibile in diversi contesti sociali e di lavoro.
Infine, si rileva come, in riferimento allo sviluppo di metacompetenze, il percorso
formativo previsto per i volontari in servizio civile garantirà loro l’acquisizione di
capacità relazionali per interagire e rapportarsi con gli utenti, adeguate tecniche di
animazione sociale nonché esperienze di lavoro di gruppo. Inoltre, acquisiranno un
ricco bagaglio di conoscenze pratiche nell’ambito delle tecniche e delle strategie
comunicative. Acquisiranno, infine, il profilo professionale di comunicatori nel
sociale e di organizzatore di eventi.
46) Eventuali collegamenti con il mondo del lavoro:
Bilancio delle competenze
Attuatore: IAL – Istituto per la formazione professionale di Roma e Lazio.
L’Istituto in questione svolge l’attività di bilancio di competenze in quanto
accreditato presso la Regione Lazio per lo svolgimento di attività di Orientamento.
L’accreditamento è stato riconosciuto allo IAL con DGR n. 1510 del 21/11/2002
con codice di accreditamento 0071IL-6.
Descrizione
All’interno del presente progetto è stato previsto un percorso di bilancio delle
competenze, finalizzato alla definizione di un profilo individuale che consenta,
coerentemente con il contesto e con le risorse individuate, di inserire, nel limite del
possibile, il singolo volontario in strutture idonee rispetto alle caratteristiche
personali (attitudinali, motivazionali, ecc..).
A questo scopo verranno realizzati interventi strutturati di gruppo che aiutino il
singolo beneficiario a definire con precisione le proprie capacità, competenze e
aspirazioni professionali.
Nell’ottica dell’adozione di strategie di empowerment, al termine del periodo di
servizio civile, si procederà ad una valutazione e certificazione delle competenze
acquisite e derivate dallo svolgimento dell’intero percorso, superando, con ciò, gli
obiettivi classici del solo bilancio delle competenze, il cui intento è la comparazione
delle competenze attese con quelle possedute all’inizio, e non anche alla fine, di
un’attività lavorativa.
Per lo sviluppo di questa azione conclusiva si stabiliranno collegamenti con le
attività di monitoraggio e valutazione tanto del progetto quanto della formazione,
con particolare riferimento a quella specifica. Per la verifica delle competenze
acquisite dai volontari in ambito non formativo sarà cura dell’Operatore Locale di
Progetto elaborare un documento di sintesi (di cui verrà fornita traccia all’inizio di
progetto) che riporti le attività in cui il volontario è stato coinvolto e, per ogni
tipologia di attività, le competenze acquisite.
Obiettivi dell’azione di bilancio delle competenze
L’obiettivo generale di quest’azione è quello di produrre un documento di sintesi
che consenta agli OLP di orientare i volontari in servizio civile in attività che
valorizzino ed accrescano le loro capacità ed attitudini personali.
Per raggiungere l’obiettivo generale saranno perseguiti i seguenti obiettivi
operativi:
¾ Condividere con i destinatari gli obiettivi del percorso di bilancio;
¾ Identificare competenze e potenzialità che il destinatario può investire nella
elaborazione/realizzazione di un progetto professionale e di vita;
¾ Identificare fabbisogni formativi individuali sia manifesti che latenti;
¾ Certificare, in chiusura di progetto, le competenze acquisite sia nell’ambito
della formazione che in quello delle attività realizzate.
Struttura dell’intervento
Ognuna delle azioni di bilancio si svolgerà nell’arco di mezza giornata e verrà
rivolta a piccoli gruppi (6 persone circa) secondo la seguente articolazione:
¾ Fase Preliminare
¾ Fase Investigativa
¾ Fase Conclusiva
Nel dettaglio ogni fase sarà così realizzata.
Fase preliminare con:
¾ Esposizione degli obiettivi e delle attività della valutazione delle
competenze e sua funzione nell’ambito del progetto nel suo insieme;
¾ Attivazione e motivazione dei destinatari
Fase investigativa con Questionario in plenaria al fine di:
¾ Identificare i bisogni individuali;
¾ Ricostruire l’itinerario scolastico, professionale e personale;
¾ Individuare i contenuti delle attività e delle competenze utilizzate nella vita
e valutazione del grado di possesso;
¾ Individuare competenze specifiche da utilizzare nel corso del progetto;
¾ Individuare gli interessi, i valori, le aspirazioni e i principali fattori di
motivazione;
¾ Individuare informazioni sull’ambiente socio-professionale ed economico,
per poter prefigurare percorsi realistici di sviluppo personale e
professionale.
Fase conclusiva con
¾ analisi individuale degli elementi raccolti e l’individuazione delle possibilità
di evoluzione professionale nel settore individuato dal progetto;
¾ Certificazione delle competenze acquisite durante le attività di progetto,
elaborata verificando con il volontario gli esiti delle valutazioni effettuate
durante lo svolgimento del progetto e contenute nel dossier individuale
Prodotti di bilancio:
Per la fase preliminare: Contratto di bilancio
Per la fase investigativa: Portfolio delle competenze
Per la fase conclusiva: Progetto di sviluppo personale e attestato di acquisizione di
competenze
Accordi per il riconoscimento delle competenze
Fusilla srl, società attivamente impegnata nel campo della progettazione e
realizzazione di nuovi strumenti tecnologici di comunicazione e nella formazione
informatica professionale, valorizza l’esperienza realizzata dai volontari impegnati
nel progetto, rilasciando attestato di frequenza al modulo informatico, utile ai fini
curriculari e valido per sostenere l’esame della Patente europea per l'uso del
computer (ECDL).
Roma, 30 ottobre 2007
Il Progettista
Massimiliano Venturi
Il Responsabile del Servizio civile nazionale
Francesca Amadori
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Progetto Integrale 2008