QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI l’Altopiano La voce degli 8 Comuni www.giornalealtopiano.it ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO N. 340 - ANNO XIII - EURO 1,50 “IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO” A quasi due anni dal terremoto sulle cave, parla l’imprenditore Pietro Colpo I SAPORI DELLA TRADIZIONE SABATO 19 FEBBRAIO 2011 COMMERCIO “L’Altopiano in mano alla mafia legalizzata” Il Corso si sta svuotando Tante spese, poco lavoro e affitti troppo alti Pagina 4 RACCOLTA FUNGHI Pag. 5 SANITA’ Pag. 6 Pag.9 Nelle edicole il nuovo libro di Giancarlo Bortoli “Margareta e Fra’ Dolcino” Costo 12 euro edizioni l’Altopiano CANOVE L’impianto fotovoltaico in funzione già da marzo - Il sindaco risponde alle critiche: “Un’importante operazione ecologica e finanziaria” Grafica Altopiano Pag. 11 Per i nostri boschi troppi cercatori senza tesserino Ad Asiago si ASIAGO pratica la terapia Il Piano “salva occupazionale paesaggio” a beneficio è stato adottato. dei pazienti Voto compatto neurologici della maggioranza e ortopedici La minoranza si CONCO GALLIO Il primo “Premio allo studio” per giovani in gamba a scuola e nello sport La lettera: “Mio padre era un malato terminale, all’ospedale di Asiago non se ne sono accorti” Pag. 15 ROANA pagina 12 Il dono del Rotary alla Casa di Riposo: 20 materassi ad aria astiene Pag. 2 8 Sabato 19 febbraio 2011 ATTUALITA’ l’Altopiano 2 Il paesaggio: elemento fondamentale intorno al quale ruota la pianificazione I luoghi hanno una valenza che va tutelata e un’identità che va evidenziata Prima il paesaggio. E’ questo l’elemento fondante intorno al quale è stato sviluppato il PAT di Asiago. Una creatura che gli architetti Stefano Bernardi e Donatella Michelazzo, che hanno stilato il documento insieme a tutto l’ufficio urbanistica del Comune di Asiago, illustrano con soddisfazione. “Abbiamo cercato di fare una cosa all’avanguardia, cercando pure di non lasciare nulla al caso – spiega Bernardi - Si è partiti dall’articolo 2 della legge regionale 11, una legge che ha ribaltato quella precedente del 68 con la quale si sono potuti fare tanti disastri un po’ in tutto il Veneto. Al PAT è stata anche applicata, anche se non obbligatoria, la verifica paesaggistica in funzione del decreto Urbani. Il presupposto da cui si parte è in sostanza il paesaggio inteso come forma valore. Il paesaggio per l’Altopiano ha valore economico. I luoghi qui hanno una valenza che va tutelata e un’identità che va evidenziata. Tanto è vero che abbiamo anche introdotto la valutazione paesaggistica per i progetti di costruzione. Perché il gusto estetico è sicuramente importante per la qualità della vita. Chi progetta e costruisce deve tenere conto che l’edilizia è anche cultura e quindi deve valutare l’architettura dei manufatti in base alla tipicità, costruttiva e di uso dei materiali, propria dell’Altopiano”. Tutte le valutazioni, i vincoli, gli interventi possibili sono riassunti nelle tavole che rimangono esposte in Municipio per consentire a tutti di prenderne visione che indicano dove non si può fare nulla, dove si può fare, dove si può fare a condizione. “Grande tutela – spiega Donatella Michelazzo – per il territorio agricolo, aperto, coltivato che è inedificabile, confermando qui le norme e gli ambiti del Prg. Si possono solo eventualmente rafforzare gli attuali edificati con costruzioni ovviamente legate all’attività agricola”. Ci sono poi le così dette “icone di paesaggio”, zone o ambiti di elevato valore paesaggistico o storico che il PAT tutela e salvaguarda nella loro integrità: la Fassa di Asiago, l’Osservatorio, la collina del Leiten, gli Scogli delle Ave, Il Parco Regina, le zone del Mosele e del Laghetto, il Monte Rasta, il percorso didattico Kaberlaba-Kloise, la Calà del Sasso, il sentiero della Rogazione, il parco letterario di Toenle, ovvero i luoghi di cui si parla nel libro di Mario Rigoni Stern. Vengono tutelate quali icone di paesaggio anche le laste. Particolare interesse è stato posto sulle entrate alla cittadina. Sul confine con Gallio, per esempio, si prospetta un centro di servizi e dove ospitare manifestazioni. Dall’altra parte, all’arrivo da Canove, ci sarà il parco Millepini che si estenderà fino al Consorzio fra i caseifici. Una grande area dove concentrare attività educative e ricreative (è previsto anche un centro benessere pubblico) e che farà da “porta d’ingresso” ad Asiago. Saranno anche abbattute, con la compensazione del credito edilizio, alcune opere incongrue; le più indicative sono i tre manufatti grezzi di località Mosele visibili da chi arriva ad Asiago da Canove. Sono previsti anche tre nuovi campi da golf due attigui dal Ferragh al Leiten e uno ai piedi di contrada Ave. Per il resto, come è stato più volte ribadito, il PAT dice basta grandi lottizzazioni stralciando oltre 110 mila metri cubi di seconde case mentre cerca di disegnare l’Asiago del futuro come paese a misura di turista e di residente. Elimina inoltre 5.766 mc di aree destinate a residenza permanente e 11.956 mq di aree produttive perché ritenute in zone non idonee. In compenso il nuovo strumento di pianificazione prevede 103.173 mc di prime case e 77.380 mc di nuovi alberghi. “Ma non è vero che non si costruiranno più seconde case – precisa Michelazzo - il PAT riserva 63.575 mc legati però ad investimenti sul territorio. In pratica per “rientrare” negli investimenti fatti su campi da golf, su alberghi o altre strutture turistiche il Comune destina un piccolo volume di seconde case”. Sul piano dei servizi si è dovuto tener conto della potenzialità abitativa di Asiago pari a 24 mila residenti e quindi della necessità di sviluppare uno standard prestazionale e non quantitativo per riuscire a dare una risposta flessibile. Per quanto riguarda le infrastrutture si conferma il tracciato della circonvallazione, i cui particolari verranno individuati con il Piano degli interventi. Stefania Longhini Sapor d’acqua natìa Lettera ad una mucca imbarazzata I bambini di città salgono per vederti al pascolo lassù sui monti, all’ombra di quelle malghe che raccontano di vecchi aneddoti, custodiscono segreti elisir e tramandano vecchie tradizioni. Salgono lassù perchè nel vociare confuso ed elegante della città il muggito di una mucca non è bene accetto dagli uomini in smoking e cravatta. A patto che il tuo passeggiare goffo e rumoroso non faccia alimentare le casse dell’amministrazione, come una starlette delle migliori scuderie: allora per una transumanza fatta bene ti si perdona anche un bisogno odoroso lasciato in calce all’asfalto. Capita pure d’imbattersi – ed è giusto che tu lo sappia – in uomini che, pur leccandosi la punta del naso dopo aver bevuto un cappuccino fatto col tuo latte, profanano il tuo nome per offendersi tra di loro: “grassa come una vacca, brutta come una vacca, sporca come una vacca”. Come dicono lassù i tuoi pastori-condottieri: “il sole devi prenderlo quando viene e la gente così com’è”. Rimane attestato il fatto che quando vogliono parlare di cose semplici, genuine e di casa nostra pure le pubblicità vengono a bussare alla porta della tua stalla: perchè una mucca è sempre un’immagine sana e familiare. Che dietro al latte riaccende la poesia e la sicurezza di un mondo che gli uomini troppo presto hanno cancellato. Senz’essere capaci di produrne uno dallo stile altrettanto convincente. Le malghe attorno alle quali abiti – e che anche grazie a te hanno fatto fortuna, avuto visibilità e scritto pagine di letteratura mondiale – sono come pozzi nel deserto, che d’estate è impossibile trovare senza nessuno seduto attorno. Perchè l’uomo di città - pur usando il tuo nome per prendersi beffa delle amanti che non corrispondono ai suoi impulsi – ha capito che le mucche sanno scegliersi sempre i posti migliori per passare la stagione. Posti dove campeggia il silenzio dei pascoli, dove si respira l’aria pulita, dove i fuoristrada metallizzati arrancano come bambini alle prese con un triciclo. I loro bambini – e forse pure loro in persona – ti guardano, ti fotografano, ti toccano perchè quasi non credono che possa ancora esistere una vita all’aria aperta. Quaggiù dicono che se nella stalla mettono la musica classica, quella rock o quella metallara tu fai più latte. Ci credono davvero: ma io non ho mai visto mucca più bella e non ho mai gustato latte più sano di quello sgorgato da un petto rigoglioso di una mucca d’alta quota. Persino i monaci hanno attinto al tuo vocabolario. Parlando della meditazione, prendono a prestito il verbo “ruminare” (lett. “rimasticare il cibo già inghiottito”) per dire come la Parola di Dio vada mangiata e poi continuamente rimasticata per poter essere compresa: anche l’altissima spiritualità chiede aiuto alla tua grammatica. Si mangia di giorno e si rumina di notte: per far tesoro di tutto ciò che i pascoli – reali e immaginari – fanno trovare lungo il sentiero. Le politiche agricole ti suonano sfavorevoli ultimamente: sul tuo latte s’accendono fervidi dibattiti. E partono scariche di letame dai trattori dei tuoi padroni. Eppure c’è una politica che ti vorrebbe valorizzare, fino a fare della tua dimora il palcoscenico di un mondo fittizio a te incomprensibile. Ma non ti arrabbiare, perchè non l’abbiamo inventato noi il gossip. E’ che “tutti vanno dietro al gossip e quindi il gossip va bene anche a noi”. Come vedi, sorella mucca, ci sarebbe bisogno di un po’ di ruminazione in più per correggere questa visione distorta del fare politiche che alimentino il turismo. Perchè qualcuno t’avrà pure detto – usando parole non sue - che giù in paese “i moralisti hanno chiuso i bar”. Dimenticandosi di aggiungere, però, che nella “bottega dello stile” non hanno ancora appeso la scritta svendita totale. Don Marco Pozza 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 3 Asiago ha adottato il PAT La delibera di adozione del Piano di Assetto del territorio è stata approvata nel consiglio comunale di venerdì 11 febbraio con i voti favorevoli di tutta la maggioranza e l’astensione del gruppo di minoranza Il consiglio comunale di Asiago adotta il PAT. Nella seduta consiliare tenutasi venerdì 11 febbraio, protrattasi fino a tarda ora, dopo lunghi interventi e dichiarazioni di voto, la delibera di adozione del Piano di Assetto del territorio è stata approvata con i voti favorevoli di tutta la maggioranza e l’astensione del gruppo di minoranza. Prima della sua pubblicazione ufficiale sul BUR sono necessarie ora la pubblicazione, la raccolta delle osservazioni, l’esame delle stesse, i pareri di legge, l’approvazione della conferenza decisoria e la ratifica. Ma in pratica il documento è diventato l’atto formale di gestione territoriale in sostituzione del PRG adottato nel 1995. E lo diventa di fronte ad una platea gremita che ha accolto la votazione con un fragoroso applauso nonostante le 4 ore di discussioni e dichiarazioni di voto. E’ stato il sindaco di Asiago Andrea Gios ad aprire il dibattimento con un lungo discorso dove ha dapprima ripercorso i tre anni di lavori, di impedimenti e di difficoltà che hanno contrassegnato l’elaborazione del PAT. “Già nella consultazione elettorale del 2004 – ha iniziato Gios - abbiamo preso l’impegno di migliorare la nostra terra e ci siamo prodigati per giungere ad un radicale mutamento di alcuni importantissimi meccanismi di sviluppo socio economico della nostra comunità che a nostro avviso erano assolutamente obsoleti ed incapaci di garantire uno sviluppo sostenibile alle future generazioni. Abbiamo lavorato con obiettivi di lungo termine, consci che modifiche così radicali del sistema non possono essere attuate da un giorno per l’altro o con politiche a breve termine. Abbiamo scelto di investire per il futuro dei nostri figli piuttosto che per gli interessi quotidiani, immediati”. “Il PAT costituisce solo uno strumento strategico che non può e non deve entrare nel dettaglio dello sviluppo delle singole aree e delle singole zone; è poi il piano degli interventi lo strumento attraverso il quale l’amministrazione comunale darà aspetto conformativo alle strategie del PAT – ha poi spiegato Gios – E comunque una vera e propria riforma del nostro territorio che richiede il coinvolgimento di tutte le forze economiche a cui chiedo lo sforzo di valutare attentamente le prospettive future della nostra terra cercando di guardare al di là dei prossimi tre o quattro anni. Chiedo loro di investire le risorse intellettuali ed economiche che posseggono in progetti di grande respiro. Chiedo di voltarsi indietro e guardare alla nostra storia migliore dove, grazie anche a imprenditori saggi e lungimiranti, la nostra terra ha saputo investire in infrastrutture importanti che hanno fatto crescere tutto l’Altopiano”. Una dichiarazione d’intenti condivisa da tutto il consiglio: dai banchi della maggioranza, dal duo Rossetto – Baù che aveva preso le distanze in alcune scelte della loro stessa maggioranza, e dall’opposizione. Un’opposizione che ha però espresso anche alcune perplessità e rimostranze. Corrado Paganin si è soffermato sull’occasione mancata di una concertazione fatta con gli altri Comuni dell’altopiano per ipotizzare uno sviluppo altopianese prima ancora che di uno solamente asiaghese. “Con la partecipazione di Asiago al PATI forse tutto l’altopiano poteva orientarsi verso le nuove strategie di sviluppo e per risolvere i problemi comuni in chiave comprensoriale: scelte comuni riguardanti le strutture sanitarie, la viabilità, le infrastrutture sportive, le strutture scolastiche, il sistema insediativo e ricettivo” ha affermato Paganin. Che ha poi criticato anche le numerose aree d’espansione che anche se legate ad incentivazioni per investimenti: “Costituiscono un rischio per il territorio se in futuro ci saranno amministrazioni meno avveduti e crediamo che c’erano altri metodi di ga- rantire una giusta perequazione o incentivazione all’investimento piuttosto di prevedere nuove edificazioni in aree di pregio. Inoltre nel PAT, in contraddizione con le sue premesse, ci sono due nuove aree d’espansione a residenza turistica portando il carico edilizio, sommato al residuo del PRG, a 270.000 mc, equivalente a 450 case; con questi numeri, comunque, non possiamo certo parlare di un turismo di servizi”. Critiche anche dal capogruppo di minoranza Paolo Finco che ha rimproverato la maggioranza “per il poco coinvolgimento della popolazione e delle minoranze”. In particolare per quest’ultimi il poco tempo messo loro a disposizione ha ridotto la loro partecipazione “ad una comparsa di soli spettatori rispetto ad un argomento di cui abbiamo preso cognizione di causa da pochi giorni”. “”Criticabile infine – ha concluso Finco – Il rapporto teso tra sindaco e opposizione che non ha certo arricchito la storia politica del nostro paese”. Altro momento di tensione della serata è stato durante la discussione dei 5 emendamenti presentati dalla minoranza. Emendamenti che chiedevano l’inserimento di parchi giochi nelle contrade, l’incremento della percentuale di terreno da cedere al Comune per eventuali nuove edificazioni e stralcio di alcune aree previste dal PAT per le perequazioni poste in contrade Zocchi e Ave così come di un’area ai Penna riservata alle prime case. E’ proprio quest’ultima area che ha provocato una reazione dell’assessore Diego “Le folli previsioni del PRG del 1995” Il PRG, già nel 1995, aveva posto, tra i suoi obiettivi prioritari, quello di porre un freno alla crescita delle seconde case, considerando già a quella data come Asiago fosse ad una condizione limite. Tant’è che la nota illustrativa sottolinea che “un ulteriore massiccio incremento dell’edificazione nell’area della conca che circonda l’abitato comprometterebbe le straordinarie condizioni ambientali e paesaggistiche dell’altipiano, in alcuni casi già in parte compromesse, ponendo una seria ipoteca sulle future potenzialità turistiche del comune”. Nonostante questa consapevolezza, ed in netto contrasto con quanto enunciato, il PRG prevedeva un ulte- riore incremento di seconde case pari a circa 246.000 mc., che corrisponde a circa 1.300 nuovi alloggi. La situazione è fotografata dal Dossier 2009 di Legambiente dove il numero delle seconde case al 2009 è quantificato in 4.294 su un totale di 6.810 abitazioni, rappresentando quindi il 63,05% del patrimonio immobiliare. Commenta Gios: “Tra il 2001 ed il 2009, per effetto delle folli previsioni del PRG adottato nel 1995 e nonostante la nostra politica restrittiva, si è avuto un incremento di oltre 440 nuove abitazioni per seconda casa, pari ad un più 11,4 per cento rispetto alla situazione rilevata al 2001”. Rigoni che lo riteneva un attacco personale chiedendo ai suoi colleghi di maggioranza di accettare l’emendamento. Maggioranza, con la sola eccezione del sindaco, che ha accettato quindi l’emendamento stralciando di fatto l’area anche se Finco ha voluto sottolineare “Un emendamento motivato dalla tutela del paesaggio e non contro alcuno”. “Coraggioso il PAT - secondo il consigliere Andrea Benetti Perché in controtendenza rispetto al modello di sviluppo che si era immaginato per Asiago tanti anni fa e che si è dimostrato non aderente alla realtà territoriale”. Anche per il consigliere Giancarlo Bortoli il PAT in adozione è “di rottura con soluzioni innovative per il futuro di Asiago” così come il vice sindaco Roberto Rigoni ha voluto ringraziare l’ufficio tecnico comunale che ha lavorato incessantemente e con dedizione per oltre tre anni per stilare un documento “importante per il futuro sposando uno sviluppo socio economico diffuso con la tutela ambientale”. Gerardo Rigoni I punti salienti del documento Il PAT conferma le volumetrie riservate alle seconde case esclusivamente nelle aree di riqualificazione, aree fortemente degradate con attività dismesse, per le quali necessita un radicale intervento di ristrutturazione urbanistica al fine di migliorare l’ambiente urbano. Il PAT stralcia tutte le aree di espansione ancora inedificate del PRG, classificate come aree di trasformazione esterna all’edificato e delle aree di trasformazione per servizi. Queste aree riprendono la loro classificazione di territorio agricolo. Nel PAT la realizzazione di nuove seconde case è legata esclusivamente quale incentivo per la costruzione di strutture determinanti per l’offerta turistica o per interventi che determinino un rilevante miglioramento della qualità e dell’impatto sul paesaggio. Solo al Sasso è ammessa la residenza turistica senza oneri collegati. Il PAT individua una serie di aree a destinazione residenziale che verranno di volta in volta sviluppate dalle amministrazioni che si susseguiranno in relazione alle esigenze abitative dei residenti nel corso degli anni. Il PAT limita a tre il numero delle unità abitative che potranno essere realizzate negli edifici di nuova realizzazione 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 4 La crisi svuota il Corso Piazza commerciale ambitissima, ma troppo cara. E’ balletto di negozi che chiudono o si spostano. Per l’ufficio licenze tutto nella norma, ma per molti commercianti la situazione è preoccupante Svendite per chiusura, serrande già abbassate da settimane, negozi che spostano la loro attività in vie limitrofe dove gli affitti costano un po’ meno: il rinomato Corso IV novembre di Asiago, piazza commerciale ambitissima, ma carissima, sembra si stia svuotando. Questo “balletto” di attività commerciali all’ufficio licenze del Comune di Asiago viene definito fisiologico, seppur forse ultimamente accentuato dalla famigerata crisi: “Per uno che si sposta o che chiude – ci dicono - ce n’è uno subito pronto ad aprire. E’ sempre stato così, non è una novità. Siamo sicuri che tra poche settimane, soprattutto in vista della stagione estiva, nei posti lasciati liberi apriranno nuovi negozi”. Eppure tra i commercianti e fra chi svolge un lavoro che permette di avere costantemente sotto gli occhi la situazione reale dell’economia locale, si giura che la situazione questa volta cominci ad essere preoccupante. Facciamo la conta: le attività che hanno già chiuso, o che hanno avviato la pratica per la chiusura sempre secondo quanto ci conferma l’ufficio licenze, sono: Belmar Boutique, Axo, Paul & Shark, Mocellin, Corso 108. Vetrine vuote e cartello “affittasi” anche nel negozio Roverato e Martini Design, mentre al posto del negozio di tappeti mesi fa si è spostata un’immobiliare e nei suoi ex locali ha aperto un nuovo punto vendita l’ottica De Vidal. Chiuderà il negozio “ ex Timberland”, mentre “Idea regalo” si è spostata di un numero civico. Dal Corso se ne sono andati nei mesi scorsi “Tato&Tata”, ora in Piazza Carli, e Cartoon House, in via Jacopo Scajaro. Quella del Corso è la situazione più evidente, ma sempre in centro nelle vie laterali, la musica non cambia: in Via Lobbia, ad esempio, chiude Othis baby & junior, ma si potrebbe fare un lungo elenco delle attività che sono sparite o si sono spostate. Di riapertura si parla per alcuni negozi sfitti: in Piazza Carli dovrebbe aprire un nuovo bar, in Piazza Secondo Risorgimento una gelateria, in Via Matteotti, dove chiude l’agenzia immobiliare, ci sarà un nuovo negozio di abbigliamento, che voci non confermate indicano sarà gestito da cinesi. “Sulle nuove aperture – dicono ancora all’ufficio licenze – non abbiamo per ora conferme, ma qui la pratica è immediata e possono informarci dell’apertura anche il giorno stesso”. Stefania Longhini Troppe spese, poco lavoro e gli affitti sono esagerati “Ad Asiago gli affitti sono esagerati: non siamo a Cortina, e nemmeno in Via Della Spiga a Milano, e vista la crisi che sta facendo enormemente soffrire il commercio, questi diventano impossibili per molti”. Sono amareggiati i commercianti di Asiago, sia quelli che si vedono costretti a chiudere o a spostare l’attività, che i titolari di realtà solide che riescono a resistere, ma vedono il centro impoverirsi e perdere il proprio prestigio commerciale. Si parla di un minimo di 2.500 euro mensile di affitto per un negozio in Corso, costo che diminuisce nelle vie appena fuori, dove però anche il lavoro cala di parecchio. La giostra dei negozi che aprono, chiudono o cambiano locazione, è in continuo movimento a causa di più fattori: oltre agli affitti troppo alti, lo scarso lavoro e le pesanti spese di gestione e per il personale. In più, le ditte storiche con alle spalle anni di lavoro possono ancora contare sull’aiuto che gli istituti di credito sono disposti a dare loro, mentre i nuovi che magari si improvvisano commercianti dopo che, vedendo il giro di gente che c’è in centro ad Asiago la domenica o in alta stagione, si convincono che qui si fanno grossi affari, non vengono aiutati e riescono a tirare avanti qualche stagione per poi doversi arrendere. Va a finire che il commerciante lavora per le ditte che forniscono la merce, per il proprietario dei locali che percepisce l’affitto, per il personale al quale non è possibile rinunciare, ritrovandosi a fine stagione senza nulla in tasca per sé. O peggio, ad accumulare debiti fino a quando è costretto ad arrendersi. “E’ meglio tenere il negozio sfitto, o accontentarsi di meno e garantirsi comunque un introito? – si chiedono in molti Vale la pena di pretendere cifre che alla fine il commerciante non riuscirà più a corrispondere, andando così incontro a cause che durano anni per cercare di recuperare quanto dovuto dai locatari? Se fino a qualche tempo fa c’era la fila di gente che cercava di affittare un negozio in centro, oggi ci sono proprietari che aspettano l’affitto e dipendenti che aspettano lo stipendio. La crisi c’è dappertutto, ma in pianura molti proprietari di locali hanno accettato di rinegoziare gli affitti. Da noi no, se non irrisoriamente. Piuttosto che abbassare il prezzo alcuni dicono apertamente di preferire che il negozio resti sfitto. Non sarebbe invece il caso di trovare una mediazione che sia coerente con quella che è la realtà attuale, accettando temporaneamente di abbassare i costi di affitto in modo che l’esercente possa continuare la sua attività e il proprietario incassare quanto concordato?”. C’è poi chi mette l’accento su altre componenti, come l’improvvisazione di qualcuno che dall’oggi al domani decide di aprire un negozio. O la mancata originalità: quando uno inizia con un articolo che poi funziona, ecco che in altri lo seguono, mentre bisogna cercare di distinguersi nell’offerta. Ma c’è un altro aspetto che coinvolge tutti e su cui tutti sono chiamati a riflettere. “Far girare i soldi in loco, facendo le spese sull’altopiano, invece che in pianura. L’importanza di questo dovrebbe essere chiara agli altopianesi, si tratta di una catena alla quale tutti siamo legati, indipendentemente dall’attività. Se il denaro non circola, si impoverisce tutto il territorio. Questo vale anche per il mercato, gli ambulanti del sabato qui non lasciano niente - a esprimere un pensiero che è comune a molti dei suoi colleghi è Maria Cristina Carli, componente del Consiglio dei commercianti, che sarà rinnovato prossimamente dopo la scadenza del mandato Ci auguriamo poi che pure da parte del Comune ci possa essere un’attenzione verso le problematiche del commercio e un sostegno allo stesso, anche nel favorire delle migliorie. Per questo abbiamo chiesto al sindaco di presenziare alla prossima riunione per il rinnovo delle cariche, per illustrarci i progetti futuri dell’amministrazione, in particolare per ciò che concerne il commercio e la viabilità. L’impoverimento dell’offerta commerciale, soprattutto del centro di Asiago, rischia di penalizzare tutti, visto che si tratta di un importante sostegno all’attività turistica, che nei weekend fa confluire in paese sempre tante persone”. Si sottolinea poi come sia importante valutare a chi dare in affitto un locale: preferibilmente gente del posto, che fa un commercio serio. “Chi fa bene il proprio lavoro –commentano alcuni commercianti che ammettono di non risentire troppo della crisi - operando con passione e onestà e facendo attenzione alla qualità, nei vari settori, riesce a lavorare in modo soddisfacente nonostante il periodo difficile”. Infine c’è chi desidera mettere in evidenza la pericolosità di un elemento che ha preso piede in molti centri della pianura, l’apertura di attività da parte di cinesi. “Ci preoccupano molto – dicono – le voci di una presunta apertura del primo negozio cinese ad Asiago. Nessun razzismo, ma è risaputo che è un fenomeno che si espande velocemente e va a discapito di tutto il settore. E che altrove ha fatto chiudere anche colossi commerciali”. Silvana Bortoli Arriverà l’invasione dei cinesi? Se in provincia di Vicenza l’apertura di negozi gestiti da immigrati cinesi ha assunto numeri tali da fare inquadrare la situazione come fenomeno evidente, sull’Altopiano dei Sette Comuni la realtà commerciale può dirsi non partecipe alla statistica nazionale che in certe zone d’Italia conta numeri davvero importanti. A Prato secondo una indagine attuata alla fine del 2010 il 20% della popolazione è cinese e molti punti vendita son gestiti da “negozianti del sol levante”, nella nostrana Thiene gli esercenti stranieri sono titolari di 1 megamarket, 4 alimentari, 5 ristoranti-bar, una rosticceria, 5 Kebab, 4 phone center, una macelleria e 3 negozi di abbigliamento e borse. Ad Asiago dei contatti ci sono stati, confermati dagli attuali locatari di alcuni negozi che, scaduto il contratto, stanno per lasciare liberi. “Dopo aver visto il cartello “affittasi” – riferiscono – alcuni cinesi hanno chiesto di prendere visione dei locali, ritenendoli però troppo piccoli per l’avvio della loro attività”. Anche pochi giorni orsono alcuni cinesi sono stati visti osservare da fuori con molta attenzione locali con serrande abbassate e vetrine vuote. “Molti commercianti d’oltre Costo vedono l’accaparramento di licenze da parte di stranieri come una “invasione minacciosa” - commenta Corrado Finco, presidente mandamentale della Confcommercio di AsiagoQui da noi non riscontriamo questa problematica, se problematica la vogliamo chiamare. Le motivazioni sono più d’una, tra queste la più importante è che i Comuni del nostro comprensorio non rilasciano licenze per punti vendita con spazi superiori a 150 metri quadrati. È un dato di fatto poi che il cambio gestionale dell’esercizio qui da noi viene spesso tramandato di padre in figlio, in via subordinata rimane comunque un passaggio tra famigliari e parenti, o al massimo bar, ristoranti e negozi vengono affittati a locatari di origine locale. Sono a conoscenza che nell’estate scorsa ci sono stati dei contatti tra stranieri (alcuni tra questi erano cinesi) e commercianti, ma nessun accordo è stato poi suggellato da contratti d’affitto o compravendita. Per ora la gestione di esercizi in mano ad extracomunitari – analizza infine Finco - è dell’ordine di poche unità. Sulle cause di questa realtà non saprei trovare validi motivi, probabilmente il bacino o la tipologia della clientela non stimolano questo mutamento in materia di commercio”. Giovanni Dalle Fusine 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 5 La raccolta funghi? Sempre con il tesserino! Una proposta: legalizzare la figura del raccoglitore professionista, che paga correttamente contributi e tasse, che sia preparato attraverso specifici corsi di formazione sul rispetto della legislazione ambientale e delle normative dell’ASL Ci siamo quasi. Questo è il periodo per cominciare a pensare alle prime uscite alla ricerca dei primi funghi commestibili. Tra qualche settimana cominceranno a nascere le prime Spugnole soprattutto nei boschi di conifere, per poi benedire l’arrivo dei primi porcini di castagno, in quote un po’ più basse delle nostre. Durante l’estate la sistematica razzia del bosco raggiungerà il suo apice. A proposito di cercatori di funghi mettiamo in chiaro un po’ di numeri, forniti gentilmente dall’Assessore al bilancio della Comunità Montana dei sette Comuni, Andrea Benetti. Nel 2010 sono stati emessi per la raccolta funghi esattamente 1107 permessi annuali, 310 mensili e 15144 giornalieri, a fronte di 1112 annuali, 211 mensili e 15150 giornalieri nel 2009: sostanzialmente le stesse cifre nonostante un aumento, ancora risibile, di 1 euro, da 7 a 8, per il costo del giornaliero. Prendendo a fini statistici un totale di 50 giorni attivi nella stagione estiva buoni per raccogliere funghi (ho considerato tutti i sabati e le domeniche tra giugno e settembre e alcuni giorni vicini al cambio di luna) ed analizzando solo i permessi giornalieri, risulta che mediamente ci dovrebbero essere circa 300 fungaioli con permesso giornaliero, che raccolgono funghi in ognuno di questi 50 giorni attivi, in tutto l’altopiano. Questo dato mi lascia perplesso; trecento fungaioli mi sembrano pochi, considerando la vastità dell’area interessata (basti pensare a Marcesina, Boscosecco, Granezza, Galmarara, Larici, Val di Nos, Interrotto, Zebio, etc, etc). Chi compra il giornaliero? Chi non è residente. Quindi mi sembra che ci siano tanti non residenti che vadano a funghi senza permesso. Comunque tornerò più avanti su questo tema. Adesso rimaniamo concentrati sui dati della comunità Montana. L’indotto economico creato da tutti i permessi rilasciati nel 2010 ammonta a 219.809,50 euro. Il 30 %, per legge, di questo guadagno può essere speso per costi di gestione amministrativa della Comunità Montana; il restante70 % invece, sempre per legge, deve essere reinvestito in “ interventi e progetti atti a tutelare l’ambiente”. In sostanza l’indotto creato dalla raccolta funghi può essere fondamentale per avere fondi da utilizzare nella salvaguardia dell’ambiente. Ottimo direi. Peccato che ci sia un’ulteriore lacuna. Il residente altopianese giustamente, non paga il permesso; deve teoricamente rispettare i giorni di raccolta, armarsi della regolamentare cesta e limitarsi alle aree dove è permesso raccogliere. Ufficialmente, sempre dai dati della Comunità Montana ci sono 119 nuovi permessi rilasciati e 148 rinnovati ai residenti nel 2010. Quindi, ufficialmente, sull’altopiano di Asiago ci sono 267 raccoglitori di funghi residenti (devo commentare ?). I contorni dell’argomento sono ancora più chiari, ma procediamo ancora ad analizzare l’operato della Comunità Montana. Vediamo adesso i risvolti politici e turistici. Per politico intendo soprattutto la relazione con l’organo preposto ai controlli, il Corpo Forestale e le relazioni con gli organi comunali e regionali. Su un territorio tanto vasto sarebbe necessario, al fine di avere un controllo capillare, un numero molto maggiore di forestali. La Co- munità Montana sta discutendo proprio in questi mesi l’incremento delle ore di lavoro delle guardie forestali, dando eventualmente anche la disponibilità a contribuire a questo costo. La stessa Comunità Montana sta discutendo anche con le autorità politiche la possibilità di aumentare le sanzioni, dai livelli quasi ridicoli di ora, a vere e proprie multe salate per chi evade la legge. Una terza iniziativa è quella di istituire un corpo di guardie volontarie per aiutare ed essere di supporto al Corpo Forestale. Per quanto riguarda l’aspetto turistico, oltre ad una iniziativa interessante di alcuni hotel di favorire i loro ospiti raccoglitori (in pratica la possibilità di andare a funghi anche nei giorni riservati ai residenti, previo acquisto del permesso - non credo ci siano problemi, visto che i residenti che vanno a funghi sono solo 267 !!!), si sta pensando a creare un marchio di denominazione protetta, poiché il nostro porcino è considerato uno dei migliori della Alpi per qualità e bontà. Un marchio DOC per la nostra “brisa” è il riconoscimento di un prodotto di alta qualità e potrebbe garantire anche legalmente quella tutela, che, per esempio, un altro nostro prodotto possiede: il formaggio Asiago. Ricapitolando: la Co- munità Montana tutela e gestisce il rilascio dei permessi, promuove il controllo di questi ultimi politicamente e attraverso accordi con il Corpo Forestale e si adopera per creare intorno al nostro porcino quella considerazione e rispetto da parte dei residenti e dei turisti. Ottimo direi e ancora una volta tutto questo dà merito e lustro all’operato della Comunità Montana, spesso bistrattata prima di tutto da coloro che eludono le sue leggi, per poi essere pure aditata come inutile. Fino a qui ho elencato attività e meriti dell’Ente preposto alla gestione del patrimonio epigeo altopianese. Adesso voglio togliermi i guanti bianchi.E’ ora di mettere un freno ai quei “bisonti”, che armati di sacchetti di plastica, con un unico permesso a gruppi di quattro/ cinque battono il bosco a ventaglio, distruggendo, schiacciando tutto quello che capita sotto i loro zoccoli. Mi riferisco al Toni di Bassano o al Bepi di Thiene. Centinaia di persone che allegramente e incivilmente il sabato e la domenica non trovano di meglio da fare che distruggere il bosco, che risalgono Costo e Tortima come se stessero an- dando al pascolo, che furbescamente acquistano un permesso per automobile, sentendosi così la coscienza sollevata. E’ ora di smetterla di andare in “bandita”: se a Pian del Morto non si può andare, non si DEVE andare. Mai. Vale anche per la Val di Nos, come per il Monte Corno. Si distrugge habitat e si disturbano gli animali. E anche l’altopianese deve smetterla di nascondersi dietro “l’uso Civico”, concetto che può essere condiviso e legittimo, ma assolutamente filosofico e non normato, visto che le Regolae sono ancora “costituendae” e non “costituite” ( …ormai sono dieci anni che litigano). Quindi, altopianesi, perché non andate in Comunità Montana e, con l’orgoglio che vi lega a questa terra, non dimostrate il vostro amore verso i boschi, i funghi e gli animali, facendo il vostro tesserino gratuito, permettendo così alla Comunità Montana di sapere quanti siete ad andare in bosco ? E’ evidente che saperlo non appaga una semplice curiosità, ma permette una analisi statistica e un bilancio, per poter richiedere fondi e finanziamenti alla Regione Veneto visto che gli amanti del bosco e della raccolta dei funghi sull’altopiano sono tanti, sicuramente molti di più di 267!Il mio è un appello duro: sono stanco di andare in bosco e di sentire gente urlare che ha trovato una “brisa” e vedere che la raccolgono senza “curarla” e la buttano in un sacchetto di plastica; sono stanco di riempire la mia cesta di succhi di frutta, lattine di birra, pacchetti di sigarette; sono stanco di vedere muschio e ciclamini schiacciati a terra, di vedere montagne di macchine buttate ai bordi delle strade bianche dello Zebbio o in Marcesina. Sono stanco di sentire la gente del posto che si lamenta per regole non rispettate dai villeggianti, quando loro stessi non fanno quel piccolo passo che potrebbe portare benefici per tutti. Amate tanto il bosco, la montagna, la vostra terra, l’uso civico che ne deriva dalla storia e della tradizione? Bene. Dimostratelo. Andate a fare il tesserino e mostratelo con orgoglio. Un’ultima cosa: un “raccoglitore abusivo” che rivende il proprio raccolto lancia una proposta: legalizzare la figura del raccoglitore professionista, che paga correttamente contributi e tasse, che sia preparato attraverso specifici corsi di formazione sul rispetto della legislazione ambientale e delle normative dell’ASL. Una possibilità di lavoro per i giovani Altopianesi, con un rigidissimo controllo su questa attività, evitando di ignorare il problema del mercato nero e della distruzione del sottobosco. Claudio Savelli Il Premio “Armellini” a Leonardo Busellato Il Gruppo Speleologico Settecomuni di Asiago assegna, per la settima edizione, il premio “Biblioteca speleologica Osvaldo Armellini”. La cerimonia è programmata per sabato 19 febbraio alle 18 presso il Museo dell’Acqua di Asiago. Il riconoscimento, che l’anno scorso andò alla nostra redattrice Silvana Bortoli per gli ampi e documentati servizi proposti sul nostro giornale sulla raccolta differenziata, è stato quest’anno assegnato a Leonardo Busellato con la seguente motivazione: “Per una vita dedicata con passione ed impegno alla didattica del nostro patrimonio speleologico”. Si ricorda che con l’occasione si potrà visitare il Museo dell’Acqua. 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 6 RIABILITAZIONE FISICA E PSICHICA Nel reparto di Medicina Fisica Riabilitativa dell’ospedale di Asiago i pazienti giocano a tombola Anche attraverso il gioco, si applica la terapia occupazionale, fondamentale per il recupero delle attività della vita quotidiana Ci sono delle attività che vengono svolte in sordina, note solo a chi ne è direttamente coinvolto. Iniziative la cui importanza può sfuggire, soprattutto se non si conoscono le tante sfaccettature di certe problematiche, ma che invece, per i risultati che riescono ad ottenere, grazie anche al coinvolgimento di persone e realtà diverse, meritano di venire rese pubbliche. Come quella che da qualche tempo si svolge nel reparto di medicina fisica riabilitativa dell’ospedale di Asiago: la terapia occupazionale, che mira al recupero della disabilità fisica e psichica attraverso l’esercizio di attività finalizzate. Diversa dalla terapia classica, quella occupazionale prevede interventi individuali con i quali, attraverso lavoro manuale e momenti di gioco, oltre che avvalendosi di particolari strumenti, attrezzi e apparecchiature appositamente progettate, si portano i pazienti sia neurologici che ortopedici, al recupero specifico di alcune capacità e a compiere delle azioni di vita quotidiana che altrimenti sarebbero loro negate. Sfruttando le risorse del paziente, trovando delle strategie e intervenendo con gli ausili, si va verso l’obiettivo finale, che è quello di ridurre le distanze fra ospedale e casa, in modo che una volta dimesso, il paziente Tre corsi sulla sicurezza organizzati ad Asiago da Confcommercio Confcommercio Imprese per l’Italia, Mandamento di Asiago, organizza una serie di corsi relativi alla sicurezza negli ambienti di lavoro, rivolti alle ditte con dipendenti e società sia di persone che di capitale. Va ricordato infatti che, in questi casi, esiste l’obbligo della presenza in azienda di personale adeguatamente aggiornato in materia, che deve aver frequentato i corsi obbligatori previsti dalle norme vigenti. (D.Lgs 81/08). Sono tre i percorsi formativi attivati e nello specifico, il primo è il corso di addetto alla prevenzione incendi, che si sviluppa in più livelli a seconda del grado di pericolosità dell’attività esercitata (rischio basso, medio ed elevato). Confcommercio organizza ad Asiago l’attività formativa per le aziende a basso rischio, che interessa un elevato numero di imprese (per gli altri due livelli superiori il corso è attivato a Vicenza). Per ottenere l’abilitazione si dovrà seguire un’unica lezione di sole 4 ore, che si terrà lunedì 28 marzo, al mattino. Altro percorso formativo è quello di “Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi” (RSPP), riservato esclusivamente al titolare o al legale rappresentante dell’azienda. In questo caso la formazione prevede 4 lezioni per un totale di 16 ore, sempre il lunedì mattina, ad iniziare dal prossimo 28 Febbraio. L’ultimo dei percorsi formativi relativi alla sicurezza attivati da Confcommercio Asiago è quello relativo alla qualifica di “addetto al primo soccorso”, che si sviluppa in 3 lezioni mattutine a partire da mercoledì 9 Marzo e per tre settimane consecutive. Sempre in tema di formazione la locale delegazione Confcommercio sta programmando un corso abilitante riservato a chi intende intraprendere l’attività di somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, bar. Pizzerie, ecc.) o aprire la vendita nel settore alimentare. In questo caso la durata e le modalità di frequenza dipendono dal possesso di alcuni requisiti che verranno valutati dagli uffici in sede di ammissione. Per informazioni relative a tutti i corsi ci si può rivolgere alla Confcommercio di Asiago, Piazza Carli 49, tel. 0424 460150. possa essere in grado di tornare a compiere le attività che faceva prima. Nel progetto (che prevede anche una sorta di addestramento per i familiari e per i quali è stato realizzato un opuscolo – guida ), oltre a medici, fisioterapisti e personale del reparto, sono coinvolti gli ospiti del CEOD di Bassano del Grappa e il Sert di Asiago con i volontari dell’Associazione Occhi Aperti. “Siamo partiti – spiegano al reparto di medicina fisica riabilitativa – concentrandoci sull’alimentazione, seguendo i pazienti durante i pasti. A seconda dei deficit di ognuno, vengono individuate le strategie da adottare, come quella di utilizzare posate con impugnature e forme diverse, o supporti che possano facilitare le varie azioni che si compiono a tavola. Questo in uno spazio che, anche grazie a una cucina che ci è stata regalata dalla ditta Cortese e arriverà a breve, cerca di simulare quanto più possibile un ambiente domestico. Il che contribuisce a far compiere altre azioni legate al momento del pasto, come versare il caffè o riassettare”. Le attività della terapia occupazionale, che non sono mai proposte a caso ma vengono attentamente valutate per rispondere ai bisogni dell’individuo, offrono la possibilità di fare nuove esperienze, di sviluppare il concetto di sé, aumen- tare l’autostima e migliorare le abilità cognitive, percettive, motorie, sociali, favorendo lo sviluppo dell’autostima e dell’indipendenza. La terapia occupazionale opera in tre ambiti: le attività della vita quotidiana, quelle legate al lavoro e quelle del tempo libero. Ed è proprio quest’ultimo ambito che, dopo aver avviato quello relativo alle attività che si svolgono giornalmente, il reparto ospedaliero ha deciso di sviluppare, grazie anche all’aiuto di persone esterne. “Gli ospiti del CEOD di Bassano, che dispone di un laboratorio di falegnameria, ci hanno preparato vari ausili per favorire il recupero dei pazienti. Tra le loro creazioni, anche una “ pissotta” (antico gioco da tavolo che può essere paragonato alla tombola, con 64 figure al posto dei 90 numeri) che dopo averci illustrato si sono impegnati a realizzare anche per il nostro re- parto, e che è arrivata nei giorni scorsi. Nel frattempo, grazie anche alla presenza di un gruppo di volontari dell’Associazione Occhi Aperti, siamo riusciti a organizzare delle tombole, abbinando alle varie fasi previste dal gioco attività terapeutiche di acquisizione e recupero sia sensitivo che motorio. E sempre nello spazio riservato alle attività del “tempo libero” a Natale abbiamo lavorato con i pazienti facendo loro preparare le decorazioni e l’albero. Prossimamente faremo loro realizzare le decorazioni per il Carnevale e per Pasqua”. Piccole cose, che diventano importantissime per chi si trova penalizzato nel compiere i movimenti, nel coordinarli, stare in equilibrio, o concentrarsi e ricordarsi ciò che deve fare. Anche solo riuscire a prendere con la mano, privata della sensibilità tattile, una pedina, è una grande conquista. E questa particolare terapia riabilitativa permette proprio di mettere in luce problemi e deficit che non affiorano con le cure normali, ma che potrebbero emergere una volta che il paziente è tornato a casa. “E’ una grande soddisfazione per noi – concludono i dipendenti del reparto – vedere i pazienti compiere lenti ma importanti progressi, anche attraverso giochi e attività sociali. Ed è bellissimo essere partecipi della loro gioia, quando se ne rendono conto”. Silvana Bortoli Foto di gruppo con i volontari Mi ritorni in mente…un concerto in ricordo di Antonio e Sonia Come due anni fa, il Comune di Asiago e l’associazione Amici di Antonio Pertile e Sonia Sartori organizzano per il 6 marzo alle ore 21:00 presso il teatro Millepini un concerto per ricordare Antonio e Sonia. L’edizione di quest’anno ci riporta agli anni sessanta con la rivisitazione dei pezzi più belli di due colossi della storia della musica come i Beatles e Mina magicamente interpretati da due gruppi emergenti: i “Sotto Voce” che in versione acustica di voce e basso elettrico propongono i brani più belli ed esaltanti di Mina. L’altro gruppo “Quin- tetto D.O.C.” interpretano i mitici Beatles, rivisitati in versione acustica per quartetto d’archi e voce. Un’occasione per stare insieme e ricordare questi cari amici prematuramente scomparsi e passare una serata veramente divertente e spensierata rituffandoci nei mitici anni 60. Il costo del biglietto è di 5,00 euro con prevendita presso l’Ufficio del turismo del comune di Asiago. Il ricavato del concerto andrà a sostenere il progetto “Informatizziamo le scuole” promosso dall’associazione. 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano Torna il rito di Schella Martz Tutti per le strade nelle serate del 26, 27 e 28 febbraio per svegliare la primavera. Il Concorso “Schella 2011” premierà la fila di bidoni più originale e fantasiosa Negli ultimi giorni di febbraio ad Asiago ritorna il rito di “Shella martz”, evento tra folclore, storia e tradizioni. Nel rito chiassoso con il quale si vuole risvegliare la natura dopo il letargo invernale, dal 26 al 28 febbraio uomini, donne e bambini, a partire dalle 20, sono invitati a riversarsi nelle strade cittadine e nelle contrade trascinando lunghe file di recipienti di latta e bidoni metallici, di varie dimensioni e legati tra loro con il fil di ferro, sui quali si picchia con dei bastoni. L’obiettivo è creare più rumore possibile in modo da “svegliare” la primavera che sull’Altopiano, per antica tradizione, cominciava il primo marzo: poco importava se c’era ancora la neve ai bordi delle strade o nei campi, la festa doveva svolgersi comunque. L’ultima sera, in piazza del Municipio, l’evento si concluderà con il «rogo della vecia»: al centro verrà bruciato un enorme pu- *Schella Marzo Schella, schella Marzo, Snea dehin Gras dehar, Alle de Dillen lear. Az der Kucko kuck Pluut der balt; Ber lange lebet Sterbet alt. Traduzione Suona suona marzo via la neve qua l’erba tutti i fienili vuoti. Quando il cuculo canta fiorisce il bosco. Chi vive a lungo muore vecchio pazzo costruito in legno e carta pesta che simboleggia per l’appunto la stagione appena trascorsa, destinata a morire definitivamente. L’impegno a realizzare la vecia, in genere costituita da un impalcatura in legno ricoperta poi di paglia, stoffa e carta pesta fino ad ottenere l’enorme fantoccio, che si ispira sempre a qualche fatto o personaggio attuale, è sempre del Gruppo di Base della Coldiretti di Asiago. Sicuramente suggestiva l’ambientazione storica delle antiche tradizioni di «Schella Martz», ricreata dagli organizzatori negli ultimi anni per cui tra il numerosissimo pubblico girano personaggi in costume: «zeleghen baiblen» (fatine e streghe), orchi e folletti. Anche quest’anno all’evento sarà abbinato il Concorso Schella 2011 che porterà, attraverso un’apposita giuria, alla premiazione della fila più bella, più originale, più fantasiosa e più chiassosa tra Le “schelle” sono campane (Antico canto cimbro tramandatoci nel 1908 dal Baragiola, fotografo studioso e storico svizzero che ha documentato con un libro di cronache, tuttora di grande valore documentale, il viaggio fatto in Altopiano). quelle che hanno partecipato alle tre serate. I vincitori, oltre a portarsi a casa l’ambita “Shella” (un grande e rumoroso campanaccio), avranno diritto a dar fuoco alla vecia. L’anno scorso ha vinto “Schella Bob 2010” gruppo composto da Davide, Mattia, Alessia, Nicola e Mirco per l’attualità del tema, con chiaro riferimento ai giochi olimpici di Vancouver, la complessità, l’originalità e la bellezza dell’opera. Prima del rogo, ci sarà l’ormai consueto momento dedicato a canti e filastrocche cimbre che narrano la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera, con la neve che si scioglie e i “radicchi” che spuntano nei prati. 7 L’arrivo di marzo tra storia e tradizioni La festa per l’arrivo del mese di marzo, a incoraggiare così la fine dell’inverno, non è prerogativa solo di Asiago (dove l’avvenimento è organizzato dal gruppo “Schella marzo” che così desidera essere citato e non per i singoli componenti e che vedrà nella giuria per le 3 serate in programma, l’Arch. Vittorio Corà), ma anche dei dintorni, come Camporovere - tanto per citare una località in comune di Roana. Nello stesso comune, a Cesuna, la festa con gruppi folkloristici e accensione del “vecio” (l’inverno), ha invece luogo il 31 marzo. Ve ne è storicamente traccia anche in Comune di Lusiana, a Laverda, come riportato nel ‘700 dall’Abate Agostino Dal Pozzo, ed è tradizione anche dei 13 comuni della Lessinia, nel veronese (altro luogo in cui si sono insediati i Cimbri e transitate le popolazioni provenienti dai paesi nordici). Il rituale di risvegliare letteralmente la natura con suoni, rumori, cortei composti soprattutto di giovani, è antichissimo e si perde nella notte dei tempi. Un’ipotesi accreditata, farebbe coincidere lo “Schella marzo”, con i festeggiamenti per la fine dell’anno: il calendario romano prevedeva infatti che l’anno terminasse a febbraio e che quello nuovo iniziasse appunto il primo marzo. E il primo marzo, guarda caso è anche il capodanno nel calen- dario adottato dalla Veneta Repubblica, che con il suo avvento ha portato ben 7 secoli fa, una rivoluzionaria ondata di pari dignità e diritto per tutte le popolazioni dalla stessa governate, compreso il nostro territorio. E’ opportuno ricordare che proprio a fine febbraio 1404 ebbe luogo la dedizione dei “7 Comuni” alla Serenissima, quindi, le circostanze da festeggiare che in tale data si sovrappongono, sono molteplici. L’usanza del bruciare vecchia o falò che sia, è ancor più antica, un rito druidico che ha ripreso quota quassù solo negli anni ’50, ma è tuttora in voga anche in altre regioni italiane, come l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria: in queste zone, l’evento prende il nome di “sega vecchia” o “sega la vecchia”, perchè prima alla vecchia si taglia la testa, poi la si brucia. L’intento comune della tradizione in tutti i luoghi citati, è di sollecitare il solstizio di primavera a distruggere le brutture del passato e a sconfiggere le forze del male: “buio gelo morte”, con le forze del bene, cioè “luce e calore” attraverso il fuoco, unica fonte luminosa nell’antichità in grado di vincere le tenebre. Beppa Rigoni Scit Un weekend al gusto di cioccolato Asiago ospita in questi giorni, fino a domenica 20 febbraio, «Art & Ciocc - Il tour dei Cioccolatieri di Fiva Confcommercio». Un evento “goloso” organizzato con il patrocinio e il contributo del Comune, ampiamente pubblicizzato ormai da mesi e quindi atteso. Per tre giorni in piazza II Risorgimento e piazza Carli ci saranno i gazebo dei maestri cioccolatieri che proporranno assaggi e vendita di delizie e specialità al cioccolato. Gli artigiani della cioccolata arriveranno da tutta Italia e ognuno presenterà una particolare produzione, legata anche alla tradizione della regione d’origine. Da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo, Lazio e Sicilia, sarà così possibile compiere un viaggio dell’Italia da nord a sud attra- verso le infinite declinazioni del cioccolato: dal liquore al cioccolato servito in cialde croccanti, ai cuneesi al rhum, dal cioccolato di Modica al maxi-cremino alla nocciola e gianduia, passando per torrone con cioccolato, cioccolatini al peperoncino e olio extravergine, castagnaccio, strudel e molto altro. Poi ci sarà il reparto dell’amore, del bacio, degli innamorati, anche se la loro festa. S. Valentino, sarà passata da qualche giorno. Gli amanti del cioccolato mettano dunque in calendario una golosa capatina ad Asiago per il prossimo fine settimana. «Siamo convinti che questo evento - spiega Roberto Rigoni, assessore comunale al turismo - possa diventare un appuntamento fisso per la nostra località, in un periodo di bassa stagione qual è per l’appunto quello di fine febbraio. Il connubio tra la montagna, spesso innevata in questo periodo e la cioccolata, magari da apprezzare con la famiglia e gli amici, può essere un richiamo turistico, anche se solo per un week-end. Siamo convinti che l’iniziativa avrà successo e intendiamo ulteriormente migliorarla in vista dei prossimi anni». S.L. 8 Sabato 19 febbraio 2011 ATTUALITA’ Nevica e subito partono le proteste. Marciapiedi impraticabili e strade pulite poco o in ritardo. Una consuetudine che ha orami assunto le caratteristiche della ritualità. Proteste giustificate, sia chiaro, tanto che lo stesso Comune di Asiago ha messo mano al piano neve comunale per cercare una soluzione che vada incontro alle esigenze dei residenti e nello stesso tempo non vada a gravare di più sui costi. Compito non certo facile; infatti l’assessorato ai Lavori Pubblici ha deciso di prorogare gli appalti per sei mesi per avere più l’Altopiano Tornano le nevicate, si ripropone il solito problema della spalatura Il Comune ha messo mano al piano neve per cercare una soluzione che vada incontro alle esigenze dei residenti e nello stesso tempo non vada a gravare di più sui costi tempo per studiare una soluzione adeguata. Anche perché il servizio sgombero neve costa. Il Comune ha già speso 100 mila euro per le nevicate, poche rispetto agli anni precedenti, finora avvenute. Ovvero per le precipitazioni nevose avute ai primi di dicembre, che hanno lasciato a terra 75 cm di neve in pochi giorni, gli uffici dei lavori pubblici hanno predisposto 8 uscite per la pulizia di 53,2 km di strade di competenza del Comune asiaghese. (In real- tà i km di strade nel territorio comunale di Asiago sono circa 90, ma alcune sono di competenza provinciale altre private). Lo steso territorio comunale è suddiviso in 14 aree di competenza, aree suddivise tra 10 diverse ditte. “L’idea nuova sarebbe di creare dei lotti grandi abbastanza e termini di appalto abbastanza lunghi (si pensa 5 anni) per permettere alle ditte di guadagnare cifre che permetterebbero loro poi di investire in attrezzature più Aperte le iscrizioni al secondo percorso formativo per giovani amministratori vicentini L’Assessorato Provinciale alle Politiche Giovanili e la Fondazione Cuoa organizzano la seconda edizione del Percorso Formativo per Giovani Amministratori della provincia di Vicenza, con l’obiettivo di formare una nuova classe dirigente in grado di confrontarsi, in qualche caso anche di sostituire amministratori “datati” che già hanno dato tanto alla vita pubblica locale. Il corso-percorso è pertanto riservato a 30 giovani dai 18 ai 35 anni d’età che già siano consiglieri o assessori comunali o che lo vogliano diventare, approfondendo il funzionamento degli Enti Locali dal punto di vista politico 8 e amministrativo e sviluppando la capacità di orientarsi fra quelli che sono i diritti, i doveri e le responsabilità di un amministratore pubblico locale. Sei in totale le lezioni, da sabato 5 marzo a sabato 16 aprile 2011. Particolare attenzione è riservata alla capacità di comunicare, per un rapporto trasparente e costruttivo con gli utenti oltre che con i portatori di interesse, quindi si affronteranno i principi della comunicazione, dal public speaking alla leadership all’arte di creare consenso. “La politica italiana –afferma l’Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili An- drea Pellizzari- ha bisogno di svecchiarsi, di idee nuove e di stimoli che possono arrivare solo dai giovani, ma bisogna creare le condizioni perché possano esprimersi, mettendo a frutto potenzialità e capacità.” Le iscrizioni sono aperte fino al 25 febbraio 2011. La scheda si può scaricare dai siti internet della Provincia di Vicenza ( www.provincia.vicenza.it) e del Cuoa (www.cuoa.it), deve essere compilata, sottoscritta e inviata attraverso il Comune di competenza a Nora Sperotto – Fondazione Cuoa via fax al numero 0444/ 333994 G.D.F. In ricordo del capitano Lucchini in contrà Zocchi Domenica 6 febbraio u.s. la sezione del fante “Altopiano 7 Comuni” ha collocato il tricolore sul pennone posto dietro al capitello di contrada Zocchi di Asiago e dedicato al Capitano Orfeo Lucchini del 77°- 78° Reggimento della Brigata “Toscana”. Chiamato “Posto scoglio” vide durante il primo conflitto mondiale una resistenza ad oltranza con 20 uomini del 77° reg. Fanteria Brigata “Toscana” comandati appunto dall’eroico ufficiale. Fino agli anni ‘90 il Comune di Asiago assieme alle Associazioni d’Arma organizzava un incontro nel mese di settembre per ricordare l’evento. Da alcuni anni la Cerimonia non si è più svolta in quanto sul terreno sono sorti nuovi insediamenti che hanno sconvolto l’intera area. La Sezione del Fante “Altopiano 7 Comuni” nella prossima primavera intende ripristinare il capitello e riportare la Cerimonia a ricordo nel mese di settembre. La sezione ringrazia gli abitanti della contrada Zocchi che in questi anni hanno sempre mantenuto in decoroso stato l’area e con cura preservato il ricordo, rendendosi disponibili per un lavoro futuro. G.D.F. moderne – spiega l’assessore Giampaolo Rigoni – Perché il problema principale è che ci sono attrezzature sgomberoneve vecchie, il parco veicoli delle imprese deve essere rinnovato ma chiaramente si deve loro garantire un minimo di entrata anche negli anni in cui magari nevica poco”. Nel periodo 2004 – 2010 le uscite dei mezzi sgombraneve vanno da un minimo di 3 uscite ad un massimo di 16. Più precisamente nel periodo 2004 – 2007 ci sono state 8,6 uscite per anno con medie di esecuzione che vanno dalle 29 ore per la zona piazze alle 54,4 ore per la zona centro nord e le 115 ore del centro sud. Nel periodo invece dell’ultima gara d’appalto, 2007 – 2010, ci sono state 11 uscite di media con un incremento notevole dei tempi per il completamento del servizio; 87 ore centro nord, 158 ore centro sud, 43 ore piazze. “C’è da capire il perché dell’allungamento dei tempi, non solo attribuibile agli orari in cui sono avvenute le uscite – prosegue Rigoni – Comunque abbiamo avuto nel periodo 2007 – 2010 una spesa media di 98.600 euro per lo sgombero e di 58 mila euro per lo spargimento di ghiaino. Cioè non abbiamo mai “tirato indietro” nonostante il peso importante sulle casse comunali. Sono convinto comunque che con il nuovo piano riusciremo a soddisfare di più sia l’utenza sia le ditte, serve solo un po’ di pazienza, anche da parte dei cittadini”. Gerardo Rigoni Assemblea ordinaria dell’Avis Altopiano, si nominano i delegati provinciali Si terrà venerdì 25 febbraio alle 20,30 al Bar Lux – sala del patronato l’assemblea ordinaria dell’Associazione Avis Altopiano di Asiago. Nell’occasione saranno nominati i delegati all’assemblea provinciale. In più, dopo la lettura e la discussione sulle relazioni morale e finanziaria esercizio 2010, è prevista la rettifica del preventivo finanziario anno 2011 con la relazione anche dei Revisore dei conti. Al termine dell’assemblea ci sarà un buffet. “L’As- semblea rappresenta un momento importante della vita dell’associazione – spiega il direttivo dell’Avis - perché consente a ciascun socio di esporre le proprie opinioni, di giudicare quanto è stato fatto e di proporre nuove solu- zioni ai problemi che riguardano l’Avis e la sua affermazione nel nostro Altopiano”. Possono partecipare ai lavori assembleari tutti gli iscritti all’Avis Altopiano di Asiago che abbiano al loro attivo almeno due donazioni, di cui l’ultima compiuta negli ultimi due anni, e coloro che, non potendo più donare per motivi di età o di salute, che abbiano continuato a prendere parte all’attività dell’associazione. Disturbi specifici dell’apprendimento, mercoledì 23 febbraio alle elementari di Canove si proietta un film sulla dislessia. Proseguono gli appuntamenti con le psicologhe Gabriella Coi e Martina Valente nel contesto del progetto “Una scuola senza ostacoli”. Ricordiamo che il progetto vede la collaborazione fra famiglie, scuole e U.O. Età Evolutiva dell’ULSS n. 3 per affrontare assieme le problematiche relative ai disturbi specifici dell’apprendimento. Il prossimo incontro si terrà mercoledì 23 febbraio alle ore 20.30 presso la Scuola Elementare di Canove. In programma la proiezione di un film sulla dislessia, cui seguiranno riflessioni condivise e dibattito. Genitori ed insegnanti sono invitati a partecipare. Gita in Sardegna per i Fanti La Federazione Provinciale del Fante di Vicenza organizza nelle giornate dal 6 all’8 maggio un incontro in Sardegna in occasione di un locale Raduno interprovinciale. La partecipazione è aperta a tutti, soci, simpatizzanti, amici e famigliari. La partenza è fissata per venerdì 6 maggio con imbarco sul volo per Cagliari dall’aeroporto di Bologna. Il programma prevede la visita al quartiere medievale di Castello con le torri pisane, la cattedrale e i bastioni spagnoli. La Basilica e il colle di Monte Urpino, da dove si può ammirare lo splendido panorama del Golfo degli Angeli. Secondo giorno ad Inglesiente, Capo Spartivento e Chia. Terzo giorno a Mògoro per il Raduno dei Fanti, quindi rientro serale a Milano-Linate. Il termine per l’adesione scade il 5 marzo. Per informazioni e prenotazioni contattare i consiglieri di Sezione. G.D.F. 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 9 Attività estrattiva, mazzette e indagini - Parla l’imprenditore Pietro Colpo “Dalla cava Bisbant l’origine dei miei mali” “L’Altopiano è peggio del sud Italia. In mano ad una mafia legalizzata. Qui non usano le pistole, ti uccidono con l’ostruzionismo e se non accetti di far parte del “sistema” non lavori più” “Mi auguro che l’indagine non sia finita qui. Anzi, che l’arresto del geometra sia solo l’inizio. Ci saranno sviluppi, io spero, molto più grossi, perché sono convinto che anche altri parleranno, ora che io per primo mi sono deciso. Il mio auspicio è che sull’Altopiano, per la gestione delle cave, scoppi una bomba in grado di scoperchiare un intero sistema che dura da tanti, troppi anni”. Sono le parole del cavatore Pietro Colpo all’indomani dell’arresto del Cavaliere della Repubblica Angelo Canalia dipendente dell’ufficio cave e miniere della Provincia di Vicenza e l’apertura dell’indagine conosciuta come “Cave & Mazzette”. Sono passati quasi due anni da quella fine di aprile 2009 e il botto tanto auspicato da Colpo non c’è stato, si è ancora in attesa di sviluppi sulle indagini e di ulteriori elementi in relazione alle presunte responsabilità dei funzionari indagati e alla correttezza dell’attività di Comuni, Provincia e Regione. Nessuno degli altri cavatori sembra aver confermato la tesi dell’imprenditore di Sandrigo, per cui dopo le sue denunce “Si sarebbe stati in grado di scoperchiare un pentolone di scheletri”. Tutto sembra essere fermo, a confermare l’altra tesi sostenuta ancora con forza da Colpo: “L’Altopiano è peggio del sud Italia. In mano alla mafia, che continua a fare i suoi comodi. Solo che qui non usano le pistole, ti uccidono con l’ostruzionismo e se non accetti di far parte del “sistema”, se non accetti certe regole, non lavori più, sei fuori e basta. La gestione cave va avanti con la regola “degli amici degli amici”, controllata da un ristretto gruppo di famiglie”. Pietro Colpo oggi sta cercando sbocchi lavorativi lontano dall’Italia, in Romania. “Qui – dice – non posso più lavorare. Mi hanno tutti girato le spalle: due anni fa avevo un sacco di amici, spariti tutti; con le banche avevo aperto leasing per milioni di euro, ora non mi danno più niente e fanno pure gli strozzini”. La rovina di Colpo comincia, secondo lo stesso imprenditore, nel 2005. “Da quando – racconta - mi sono opposto al passaggio incondizionato sulla strada d’accesso alla mia cava Vallà a Foza dei camion della ditta C & C srl di Alfonso Colpo, per consentire di arrivare alla cava attigua Nicolino Colpo contro il Comune di Foza l’udienza è fissata per il 22 febbraio Il 22 febbraio si terrà al tribunale di Bassano la prima udienza della causa che vede contrapposto il cavatore Nicolino Colpo al Comune di Foza. Atto a contendere è la restituzione del deposito cauzionale di 51 mila euro consegnato da Colpo al Comune dopo aver vinto il bando per la concessione estrattiva di una cava di proprietà comunale in località Bisbant. Cava che in seguito Nicolino Colpo ha ritenuto che non contenesse alcun giacimento di marmo economicamente sfruttabile chiedendo quindi la restituzione del deposito cauzionale. Una causa, di per sé, poco rilevante se non fosse che in sede di dibattimento potrebbe riservare qualche colpo di scena con la deposizione di Pietro Colpo. Il processo del 22 febbraio in realtà dovrà appurare solamente il diritto della Co. Ba. di Nicolino Colpo a riavere i 51 mila euro depositati o quello del Comun a trattenere i soldi quale risarcimento perché la Co. Ba. non ha presentato alcun progetto di estrazione nonostante una perizia geologica comunale evidenziasse la presenza di banchi commercialmente utili di marmo. A tal proposito il sindaco di Foza Giovanni Alessio Oro si dichiara tranquillo. “Il contenzioso con la Ditta Co.Ba. Marmi non riguarda la strada bensì la pretesa di vedersi restituire la cauzione di 50.000 euro che aveva versato in sede d’asta. Questa, invitata alla gara per l’apertura di una cava comunale limitrofa a quella del Bisbant, si era vista aggiudicare un ettaro di terreno. La Ditta non ha, purtroppo, presentato in Comune il progetto di cava entro il termine stabilito dal bando di gara e, anzi, ci ha comunicato che non lo avrebbe presentato perché ritiene che sotto di marmo ce ne sia ben poco. Ma non poteva pensarci prima di fare l’offerta a far periziare da un esperto il sito di cava?” “Noi non abbiamo potuto che incassare la cauzione e i soldi sono ora al sicuro nelle casse comunali – prosegue Oro - Non era prudente lasciare l’assegno in qualche cassetto del Municipio, perché poteva prendere il volo come, purtroppo, è successo più volte in passato. Al titolare della CO.BA Marmi auguriamo di vincere la causa perché non siamo rovina famiglie ma, nella circostanza, i funzionari del Comune non potevano che applicare la legge, cioè incamerare la cauzione”. Gerardo Rigoni L’imprenditore Pietro Colpo denominata Bisbant. Ho subito ben 3 fermi alla cava, con la scusa di rilevazioni e misurazioni, da settembre 2005 al 31 marzo 2009 per oltre 24 mesi di inattività. Ostruzionismi che si aggravavano con le mie segnalazioni di irregolarità, in particolare sull’apertura della cava Bisbant I e sull’asta inventata per la coltivazione della cava Bisbant II che serviva solamente per creare la via d’accesso della cava Bisbant I alla strada provinciale per Valstagna”. “Mi chiedo – continua Colpo – ma su tutto l’Altopiano, c’era solo la mia cava da controllare e da bloccare? Non credo proprio. Basta andare a vedere le altre. Da qui si vede quanto conta essere amici degli amici”. “Ma collegato a tutto ciò c’è anche un mio rifiuto di fronte alla richiesta di Canalia di una tangente esosa per l’apertura della cava Orthal ad Asiago”. “Vorrei raccontare molto di più, ma in questo momento non posso. Tutto però è noto agli inquirenti che continuano a dirmi di confidare nelle istituzioni che si farà giustizia. A questo punto posso solo che sperarlo”. “Il male del settore estrattivo in Altopiano – conclude Colpo - è l’individualismo. La legge è mors tua vita mea. E’ anche per questo che non si è mai riusciti a creare un consorzio a tutela e valorizzazione del marmo di Asiago, sempre venduto per marmo Verona. E’ per questo che si è creato questo sistema marcio”. Aspettando che Pietro Colpo possa parlare liberamente e che le indagini facciano il loro corso, gli rivolgiamo una domanda: “Tornasse indietro, alla luce di quel che è successo, rifarebbe pubblicamente le sue denunce?” “Mi ha fregato sempre la paura di non poter lavorare. Ora non avrei più paura di avere paura”. Stefania Longhini 8 Sabato 19 febbraio 2011 ROANA Riprendiamo l’argomento introdotto lo scorso numero, sull’impianto solare fotovoltaico alla Cattedra di Canove. Come si diceva, la doppia distesa di pannelli installati sopra i prati dell’ex stalla modello, metà di proprietà del Comune di Roana (23.000 mq) e metà dell’Istituto Europeo per la montagna del Consorzio dei 6 Comuni (24.000 mq), viene considerata da molti come un pugno in un occhio, inadatta soprattutto a una zona turistica. Ma c’è anche chi, sensibile ai temi di eco sostenibilità, è convinto della necessità di imparare a utilizzare energie pulite e rinnovabili, pur convenendo che non sarà facile abituarsi all’invadenza dei pannelli sul territorio. L’opposizione consiliare di Roana nel notiziario informativo distribuito alla popolazione mette in evidenza non solo le conseguenze sul paesaggio, ma anche il fatto che, a suo dire, i benefici presunti per la collettività saranno nulli. “Il contributo corrisposto al Comune per 20 anni sulla produzione di energia elettrica – si legge nel notiziario – coprirà a mala pena le spese dell’investimento (dato che con la nuova Legge Finanziaria vi è già un freno come per altri paesi europei con riduzione pari al 30% dello stesso). Dai calcoli del Gestore dei servizi energetici, i tempi di ritorno vanno dai 13 ai 15 anni, e dunque l’impianto inizierà a rendere quando sarà ormai il momento di sostituirlo, senza contare i costi altissimi di smaltimento dei pannelli. Ai cittadini di Roana, dopo il danno ambientale (perché pannelli sui nostri prati e non anche negli altri comuni del Consorzio?) anche la beffa dei maggiori costi, visto che, anche se pochi l’Altopiano 10 “L’impianto fotovoltaico alla Cattedra, un’operazione ecologica e finanziaria di notevole importanza” Il sindaco Frigo risponde alle critiche sui pannelli che, terminati di installare a dicembre, inizieranno a rendere non appena l’Enel li avrà collegati alla rete, probabilmente già da marzo ne sono a conoscenza, i soldi che vengono pagati al Comune per l’energia prodotta si ricavano aumentando le bollette dei cittadini. Ricordiamo inoltre che il Comune di Roana deve pagare ogni anno, per 20 anni, 25.000,00 euro di affitto al Consorzio dei Comuni proprietario dei terreni dove sono installati i pannelli: una spesa totale di 500.000,00 euro sostenuta dal Comune e dunque dai cittadini di Roana, ai quali vanno aggiunti circa 260.000,00 euro all’anno di rimborso alla banca che ha anticipato i soldi per tutto l’impianto”. “Si tratta di un’operazione ecologica e finanziaria di notevole importanza, destinata a durare - il sindaco di Roana Valentino Frigo risponde così alle perplessità e alle critiche sull’impianto fotovoltaico del Comune che è stato completato poco prima di Natale. Lo stesso sarà funzionante probabilmente da marzo, non appena l’Enel avrà portato a termine i lavori di col- legamento con la rete, in modo da rendere possibile la distribuzione dell’energia prodotta dai pannelli installati sui prati della Cattedra. “Per quanto riguarda l’impatto ambientale – continua il sindaco – prima dell’estate l’impianto sarà mascherato su tutto il suo perimetro contornandolo con una siepe, come già previsto dal progetto. Bisogna guardare al significato ecologico dell’operazione: il Comune, che ha ricevuto la certificazione EMAS, nel fare la sua parte per contribuire a un sviluppo economico sostenibile diventa auto produttore e auto consumatore di energia pulita. Importante sarà il risparmio in termini sia di energia primaria che di contenimento delle emissioni di anidride carbonica emesse nell’atmosfera. L’energia prodotta dall’impianto sarà equivalente circa a quella che il Comune consuma per il gli edifici pubblici e l’impianto dell’il- luminazione pubblica”. A fornire i dati che riguardano costi e ricavi dell’impianto, è l’ing. Paolo Costa, direttore dei lavori. “Il Comune – commenta –incasserà dai 180.000 ai 200.000 euro netti all’anno, per un attivo totale di circa 4 milioni di euro nei 20 anni. Dal GSE (Gestore dei servizi energetici) si incasseranno per l’energia prodotta 520.000 euro l’anno contro una spesa per costi di gestione (manutenzione, affitto dell’area, assicurazione e leasing per finanziamento dell’opera) di 320-330.000 euro. Il Comune di Roana, avendo completato l’impianto entro il 31 dicembre 2010, non sarà soggetto alla riduzione del 30% degli incentivi prevista dalla nuova Legge Finanziaria. L’impianto, per il quale al momento non è stato speso nulla dato che le rate del leasing partiranno contemporaneamente alla erogazione degli incentivi da parte del GSE, costerà in totale circa 3.400.000 euro, Iva inclusa. In termini di risparmio di energia primaria, si parla di 250 TEP/annuo (tonnellate equivalenti di petrolio), e di un contenimento di CO2 (gas serra) di circa 550 tonnellate l’anno. Per quanto concerne i costi di smaltimento, sono attualmente di difficile quantificazione, visto che sono in molti a prevedere che prima che gli impianti siano da dismettere, fra 20-25 anni, potranno essere individuate modalità di riciclaggio degli stessi”. “I benefici per la comunità – conclude il sindaco Frigo – saranno proprio i 200.000 euro netti all’anno che renderà l’impianto. Un utile per il Comune che arriverà a breve, visto che la prima rata del GSE sarà incassata non appena l’impianto sarà attivo, e quella del leasing pagata poco dopo. Anche alla luce della drastica riduzione di finanziamenti statali ai comuni, l’utile netto rappresenta una risorsa economica non indifferente, da utilizzare per iniziative, lavori e opere pubbliche a vantaggio di tutti. Senza contare che, per quanto riguarda l’area del fotovoltaico di proprietà dell’Istituto Europeo per la montagna, sarà la prima volta che i 6 comuni proprietari dell’ex stalla modello riusciranno a trarne dei profitti. Finalmente questo patrimonio che in 60anni non ha mai dato nessun vantaggio finanziario, renderà qualcosa in termini economici”. Silvana Bortoli Cassa Rurale ed Artigiana di Roana: 2010 positivo nonostante il periodo di criticità generale In un incontro organizzato per i soci si è parlato di economia in generale e si sono presentate iniziative già portate a termine e in fase di realizzo La Cassa Rurale ed Artigiana di Roana ha recentemente organizzato presso l’Hotel Croce Bianca di Asiago un incontro informativo per i propri soci, durante il quale, grazie all’intervento del dottor Rainer Atzwanger, referente commerciale di Cassa Centrale Banca di Trento, è stata fatta una panoramica sull’economia in generale. I presenti, circa centoventi persone, hanno molto apprezzato sia la relazione fatta dall’esperto di economia, che le risposte fornite alle varie domande che sono state poste. La serata era stata introdotta dal saluto del direttore Gian Luigi Angonese e dal discorso del presidente della Cassa Rurale, dottor Maurizio Zovi che nel salutare tutti i presenti ha tracciato un breve bilancio dell’anno da poco conclusosi. “Il 2010 è stato un anno abbastanza buono per la nostra Cassa Rurale – ha esordito Zovi e questo ci dà forza in quanto il risultato positivo viene conseguito in una congiuntura generale che si mantiene ancora in fase di notevole criticità. Uno scenario con cui penso dovremo convivere ancora, e quindi occorrerà saper competere per continuare ad essere presenti e fattivi. L’esercizio 2010 è stato soddisfacente e ci consente di accantonare anche quest’anno una cifra rilevante a fronte del rischio sui crediti e nel contempo di generare un significativo utile, indispensabile allo sviluppo della nostra Banca e a dare continuità agli interventi sui nostri territori. Non intendiamo comunque abbassare la guardia:il momento è difficile ed il futuro complicato per tutti gli operatori economici”. “Stiamo riorganizzando e modernizzando la nostra Banca – ha proseguito Zovi - ma la differenza viene fatta dalle persone più che dalle macchine e dalle tecnologie. Per questo l’invito che il Consiglio di Amministrazione rivolge forte alla base sociale è quello di lavorare sempre di più con la nostra Banca, di sostenerla, di rivolgersi a noi con fiducia, avendo la certezza che le proposte ed i prodotti offerti sono semplici, trasparenti, onesti e corretti”. Il presidente ha poi illustrato iniziative diverse organizzate per i soci, come la crociera organizzata per marzo che ha visto l’adesione di centottanta persone, e anticipato quelle più importanti già intraprese o in fase di studio. “Siamo tra gli sponsor principali dei Mondiali Master di sci di fondo che si svolgeranno ad Asiago nel 2013, che coinvolgeranno tutti i paesi dell’Altopiano; evento a cui attribuiamo molta importanza per il nostro territorio. E’ in fase di studio poi un’importante iniziativa in collaborazione con le forze sociali dell’Altopiano che speriamo di poter far decollare nell’anno in corso. Infine, dopo aver ottenuto dalla Banca d’Italia l’autorizzazione all’apertura di uno sportello a Foza, comunico che questo diventerà operativo non appena disponibili i locali”. Silvana Bortoli 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 11 CESUNA “Per tenere in vita una scuola che boccheggia si continuerà a obbligare gli studenti a frequentarla?” “Se una scuola fatica ad attirare gli studenti non si può dire goda di buona salute. Ma lo scorso anno qualcuno ha pensato che, se non ci volevano andare con le buone, li si potevano costringere”. A parlare sono alcuni genitori protagonisti un anno fa di un “scontro” con il dirigente scolastico e il Consiglio d’Istituto della scuola secondaria di primo grado “Reggenza 7 Comuni”, a cui sono seguiti anche strascichi di carattere legale. Torniamo così sull’argomento che riguarda le medie di Cesuna, ampiamente illustrato lo scorso numero del giornale. Fra gli studenti che frequentano la classe quinta elementare a Canove, a dichiarare di voler iscriversi a Cesuna in un sondaggio fatto dal Comune era stato un numero esiguo, non sufficiente per la formazione della classe. Come accadde lo scorso anno. “Il nostro fu un rifiuto – continuano i genitori – a vedere trattati i nostri figli come numeri necessari a tamponare la chiusura di una scuola in agonia. E a vivere la scelta dell’offerta formativa come una imposizione. Interrompendo una consuetudine che da anni di fatto consentiva agli studenti di recarsi nelle sedi desiderate, il Consiglio di Istituto ha partorito una discutibile delibera che stabiliva che gli alunni dovevano frequentare la scuola nei comuni di residenza o viciniorità e che il dirigente, in casi documentati e su richiesta dei genitori, potesse autorizzare la frequenza in sedi diverse da quella di residenza, secondo alcuni criteri (alunni originari da sedi di scuola primaria non residenti nel comune, ma domiciliati in esso; alunni che frequentano la scuola primaria nel comune, ma non residenti in esso; alunni di Camporovere che chiedono di frequentare ad Asiago poiché tradizionalmente da molti anni vi affluiscono).Fatta comunque salva la formazione di una classe prima in ciascuna delle sedi ove vi siano gli alunni sufficienti per formare una classe”. “E’ stato più volte da varie fonti ribadito che la scuola di montagna “va difesa ad ogni costo”, affermazione che deve però essere pesata alla luce della particolare situazione che da anni si viene a creare a Cesuna, ovvero un numero di iscritti sempre più risicato, a rischio chiusura”. Secondo i genitori interessati, il richiamo alla “difesa assoluta” non trova pieno riscontro in questo caso specifico visto il desiderio diffuso nella comunità di Canove e di Treschè Conca di non avvalersi della comodità della sede di Cesuna e di sobbarcarsi gli oneri della trasferta in quel di Asiago. “Alla ricerca di che cosa? O forse per fuggire da che cosa? – proseguono – In questa faccenda una pecca delle istituzioni appare evidente, visto che le alte voci del nostro territorio, politiche e scolastiche, questi problemi sembra non se li siano posti. Certo, le piccole scuole vanno difese. Ma come mai la popolazione vede con sfavore l’offerta formativa della sede di Cesuna? Come mai la fine di questa scuola dovrebbe essere decretata dalla popolazione, che evidentemente non la desidera, più che della famigerata Gelmini?”. Com’era andata a finire lo scorso anno la vicenda? Il primo scaglione di alunni che avevano scelto le trentasei ore, dopo un iniziale rifiuto, era stato necessariamente inserito nella classe scelta sulla base dell’offerta formativa proposta dall’Istituto. “Dei ri- manenti 8 che avevano scelto Asiago invece di Cesuna per vari motivi (lavoro, organizzazione familiare, inadeguata risposta formativa), tre alla fine si sono iscritti a Gallio e un altro è stato, all’ultimo momento, inserito ad Asiago, mentre gli altri … si sono rassegnati. Ma la delibera non parlava di Comuni limitrofi? Gallio è limitrofo a Roana, o forse lo è di più Asiago? In sostanza la delibera è stata applicata “all’italiana”, modellandola su un unico obiettivo: mantenere in vita la sede di Cesuna. Ed ora, ad un anno di distanza, al comitato di genitori che si è attivato per tempo con l’intenzione di ribadire l’antico privilegio della libertà di scelta, contro qualsiasi principio e contro la circolare n. 101 del 30/12/ 2010 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il dirigente ha asserito che prima i genitori pre- ge attorno all’omicidio di un guardia caccia ad opera di un bracconiere della frazione roanese. Battista Lot, soprannominato il “Monco”, era il nome della vittima, trovato ucciso da una fucilata al petto nella zona del Kemple. L’epilogo è tragico, ma solo alla fine libera il lettore dalla suspense d’una pur logica e scontata risoluzione. Dell’autore De Guio è da encomiare il modo di scrivere, scorrevole e stuzzicante al contempo, la capacità di saper trattare le “robe de ‘sti ani” facendone apprezzare il ricordo. Seppur residente da decenni delle attuali quinte, e a seguire delle altre classi, si chiedono quale comportamento dovranno adottare. Subire per sempre? Oppure chi desidera frequentare le medie ad Asiago dovrà trasferire lì la propria residenza? O chiedere il trasferimento alle elementari di Asiago abbandonando il plesso di Canove in quinta? O trasferirsi a Camporovere? O, a questo punto, devono abbandonare l’Altopiano e scegliere una scuola in pianura? Non è che questa ostinazione, alla lunga, riverserà problemi di iscrizione sulle scuole primarie del comune di Roana? Le persone vogliono essere libere di scegliere e decidere. La vita in montagna è già dura per le famiglie sotto tanti aspetti, perché dobbiamo caricare sulle stesse anche i problemi che dovrebbero essere risolti non con l’imposizione, ma con le proposte?” S.B. E’ nata l’Associazione Club Fotografico 7 Comuni Da qualche anno un gruppo di amici con la passione per la fotografia si incontra, organizza uscite, confronta esperienze e scatti. La loro passione negli ultimi mesi si è trasformata in una mostra “Naturalmente Altopiano”, che è possibile visitare fino a fine mese presso la Sala Consiliare del Comune di Roana a Canove. Il 28 gennaio 2011 grazie all’impegno e la volontà di questo piccolo gruppo di amici è nata l’Associazione Club Fotografico 7 Comuni. Roberto Rossi, Presidente della neonata Associazione, ha così commentato : “Da tempo esisteva il club fotografico e molti erano coloro che visitavano il nostro sito prendendo parte al forum, altri invece avevano aderito alla nostra pagina su Facebook, o postavano le loro foto su Flickr, chiedendo consigli e unendosi a noi nelle nostre uscite. Di fatto eravamo già un gruppo. Negli ultimi mesi, dopo il successo della mostra “Naturalmente Altopiano”, gli apprezzamenti per i nostri lavori e le domande che i visitatori ci hanno posto, testimoniando un fortissimo interesse e una crescente curiosità per la fotografia , abbiamo realizzato che i tempi erano maturi, che potevamo concretizzare un sogno. Così è nata la nostra Associazione che ha come finalità la diffusione, la divulgazione e la ricerca per la promozione della cultura fotografica attraverso gli incontri, lo scambio di idee ed esperienze tra i membri aderenti. Vorremmo attraver- “Cacciatori di frodo” Il nuovo libro di De Guio Torna in libreria Dino De Guio con una nuova pubblicazione dove ancora una volta tratta i luoghi e le storie legate al suo Altopiano. Cacciatori di frodo è il titolo del volumetto con cui l’autore racconta un fatto accaduto negli anni a cavallo tra ‘800 e ‘900; amore, violenza e tradizioni perdute, sono gli interpreti assieme alle persone dai nomi tipici di Mezzaselva. I Rebeschini, don Guglielmo (detto Memo), i Lot, Martello “Martalar”, per citare alcune delle famiglie che si muovono all’interno della narrazione. La trama si svol- senteranno le domande di iscrizione e poi il Consiglio di Istituto stabilirà i criteri di ammissione. Peccato che la circolare stabilisca il contrario, ovvero testualmente “Nella previsione di domande di iscrizione in eccedenza, le scuole procedono alla definizione dei criteri di precedenza nella ammissione, mediante apposita delibera del consiglio di circolo/istituto, da rendere pubblica prima dell’inizio delle iscrizioni, con affissione all’albo e, ove possibile con la pubblicazione sul sito web dell’istituzione scolastica”. I criteri, dunque, devono essere conosciuti e non sconosciuti”. “Perché ostinarsi a costringere – concludono i genitori – a frequentare una struttura che, per arrivare a fatica ogni anno al numero minimo stabilito dalla Regione, dovrà continuare ad obbligare la maggior parte degli alunni ad andarci controvoglia? I genitori a Dueville, Dino, classe 1923, si sente altopianese a tutti gli effetti, ed il richiamo della terra natia lo spinge a tornar molto spesso in quei luoghi che lo videro bambino. Ha già al suo attivo numerose pubblicazioni e vanta collaborazioni con alcuni periodici locali, tra questi il Giornale Altopiano. Il volume è reperibile presso librerie e edicole dei 7 Comuni. G. Dalle Fusine so l’Associazione realizzare una sede ed allestire una piccola biblioteca, dar vita ad un luogo di condivisione, di confronto, di stimolo reciproco e di crescita nella passione fotografica”. Le attività dell’Associazione sono già in corso. Una prima uscita si è svolta proprio all’inizio di febbraio, a pochi giorni dalla sua nascita, in occasione della manifestazione Fiocchi di luce. “L’idea è quella - continua Roberto - di incontrarci mensilmente, organizzare le attività programmate, proporre e programmare uscite fotografiche sul territorio per cogliere, at- traverso la visione fotografica, gli aspetti più vari della realtà e della natura altopianese. Ma non solo. Prossimamente saremo a Venezia per il Carnevale”. Nel futuro dell’Associazione vi sono, inoltre, progetti di diversa natura che spaziano dall´organizzazione di corsi di fotografia e postproduzione agli incontri con fotografi professionisti, dall´organizzazione di concorsi e mostre ad eventuali iniziative o collaborazioni editoriali. Le iscrizioni all’Associazione sono aperte scaricando il modulo dal sito www.clubfotograficoaltopiano.it, contattandoci sulla pagina Facebook Associazione Club Fotografico Altopiano 7 Comuni oppure partecipando alla riunione fissata per sabato 19 alle ore 20:30 presso il bar La Buca a Gallio. Roberta Strazzabosco Una rassegna di film sulla donna Si terrà nei giovedì di marzo al cinema teatro Palladio di Cesuna L’Assessorato al Turismo e alla Cultura di Roana, di concerto con un gruppo di appassionati ed esperti cinefili altopianesi, sta preparando una rassegna di 5 pellicole incentrate sulla donna e le problematiche sociali ad essa correlate. L’iniziativa, appoggiata anche dalla Pro Loco di Cesuna, prenderà il via giovedì 3 marzo 2011 con il film London River, e si concluderà il 31 marzo con Poesia che mi guardi. Le proiezioni, che si terranno presso il Cinema Teatro Palladio di Cesuna, inizieranno alle 20.45 e sarà chiesto ad ogni spettatore un contributo simbolico alle spese di organizzazione. Il ciclo di eventi, che si svolgeranno nella nuova struttura gestita da Roana Servizi S.r.l., è anche finalizzato a lanciare una moderna sala cinema attrezzata con le più avanzate tecnologie, ma ancora poco conosciuta in ambito locale. Per ulteriori informazioni il riferimento è lo chalet turistico di Tresché Conca (tel. 0424 694361). 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 12 ROANA Si è concluso il service “Dolce dormire” del Rotary Club di Asiago Materassi ad aria per gli ospiti della Casa di Riposo di Roana Soddisfazione ed apprezzamento per l’iniziativa espressi da don Lino Prearo Il Rotary Club di Asiago continua nel suo cammino di sensibile ed attenta presenza sul territorio altopianese che, in questi anni, ha portato a realizzare diversi progetti, spesso anche poco pubblicizzati e sbandierati, ma che hanno sempre avuto come obiettivo primario un’attenzione particolare alle realtà ed alle situazioni che riguardano i più deboli. L’ultimo in ordine di tempo è quello nato da un’idea del presidente Dal Collo (fatta propria con entusiasmo da tutti i soci) e romanticamente intitolato “Dolce dormire”, che prevedeva la fornitura di materassi ad aria antidecubito per lungodegenti per gli ospiti della Casa di Riposo “S. Giuseppe”di Roana; realizzato grazie al contributo del Distretto Rotary 2060 ed al sostegno dei altri tre clubs rotariani (Bassano del Gappa, Bassano Castelli e Vicenza Nord- Sandrigo) si è arrivati alla felice e concreta conclusione dell’iniziativa. Assente giustificato il presidente Dal Collo (influenzato), è stato il vicepresidente del club altopianese, Fabio Stefani (accompagnato dal segretario dr. Scuderi e dal presidente incoming del club di Bassano del Grappa , dr. Francesco Cucchini) a consegnare formalmente a don Lino Prearo, parroco di Roana e Presidente della Casa di Riposo “S. Giuseppe” (di “proprietà” della Parrocchia di S. Giustina di Roana), il materiale oggetto del service, 29 materassi ad aria che miglioreranno il confort di altrettanti ospiti della struttura; presenti alla cerimonia di consegna anche il direttore, rag. Ivano Rossi, ed il medico, dr. Giordano Dalle Nogare. Don Lino, sottolineando come in questa situazione si siano trovati in sinergia due enti che operano sul territorio con particolare attenzione al sociale, ha voluto esprimere al Rotary Club Altopianese plauso per la particolare attenzione con cui è stato individuato questo obiettivo (che risponde a specifiche necessità di una struttura per anziani) ed il vivo ringraziamento per la significativa sensibilità di un intervento che sarà certamente molto apprezzato dagli ospiti. “Non siano stati noi a dare - ha risposto Stefani - bensì a ricevere; donando qualcosa, nel più autentico spirito rotariano, usciamo ancora una volta arricchiti sul piano personale e morale. E questo è per noi motivo vero di soddisfazione”. Cesare Pivotto La Casa di Riposo “S. Giuseppe” di Roana Ha iniziato ad operare nel 1907 (per opera di don Giovanni Cavalli), oltre un secolo in cui ha servito la comunità locale; posta nel centralissimo fabbricato a Roana che, dal 1993, ha visto attuate svariate ristrutturazioni ed ampliamenti dei locali che li hanno resi via via sempre più accoglienti e rispondenti alle esigenze ed alle necessità degli ospiti, tanto fa farne una struttura apprezzatissima ed unanimemente molto ben considerata per la qualità della vita che riesce a dare. Attualmente accoglie 64 ospiti per metà provenienti dai comuni di Roana e Rotzo e per l’altro cinquanta per cento dai Comuni di Asiago, Gallio, Conco e Lusiana; sono in tutto una quarantina gli operatori che fanno fronte alle loro necessità. Nei prossimi mesi dovrebbero prendere il via i lavori per il rimanente e conclusivo ultimo stralcio di ristrutturazione ed ampliamento, un’impresa impegnativa per la parrocchia roanese che a tal fine ha già avuto il sostegno economico della Fondazione Cariverona e della Regione Veneto; ma non basta. Rimane considerevole la cifra necessaria a completare l’opera e, visto il particolare e sempre più importante e necessario intervento che questa struttura svolge a beneficio della comunità, sarà auspicabile intervengano prossimamente in tal senso anche convergenze economiche di enti, Comune in prima linea, per consentire il completamento dell’opera. Chi “governa” la struttura non si è certo adagiato sulle posizioni conquistate; nel prossimo futuro ci sono altri ambiziosi programmi, a partire dai lavori di ristrutturazione dell’ala di completamento dell’edificio, con la conseguente creazione di ulteriori posti letto e di uno spazio da adibire a centro diurno per anziani e, come ulteriore prospettiva, all’ampliamento ed all’evoluzione di quel servizio di “pasti caldi a domicilio” (già in essere da una decina d’anni), da attuare anche attraverso apposite convenzioni, per arrivare a fornire attraverso il proprio personale l’assistenza domiciliare agli anziani del territorio. Idee e buona volontà non mancano certo! La 15^ edizione del Carnevale Roanese Fedele al copione degli ultimi anni, torna il carnevale roanese, 15^ edizione Si festeggia l’evento più allegro dell’anno nel sabato che precede il martedì grasso, esattamente il 5 marzo. Sarà festa grande al palazzetto dello sport di Mezzaselva: tutti puntuali alle ore 15 per divertirsi con i giochi gonfiabili giganti, la baby dance per piccolissimi, Birba il Pupazzo Supergigantoso e l’animazione per tutti. Non mancheranno lo zucchero filato e un ricco buffet carnevalesco con crostoli, bibite e caramelle. Lo stesso pomeriggio si tiene a Cesuna la sfilata dei carri mascherati dal piazzale della chiesa fino al centro del paese. Si celebra così il 4° Carnevale dell’amicizia fra La Spezia e Cesuna, con la partecipazione della Banda Musicale Monte Lemerle e il Gruppo Folk di Vezzano Ligure, con i propri canti e balli tipici. Alla sfilata seguiranno spettacoli, giochi vari e una ricca “merenda” a base di prodotti liguri per tutti i presenti. il primo romanzo di Giancarlo Bortoli Un libro molto appassionante in cui si mescolano l’amor sacro e l’amor profano 8 Al Ristorante con ill’Altopiano Caseificio Pennar Asiago 13 Sabato 19 febbraio 2011 La ricetta Hotel Ristorante Pennar della famiglia Fracaro, da oltre cinquant’anni accoglie gli ospiti con passione e professionalità Per parlare di specialità a base di prodotti del Caseificio Pennar, stavolta ci scostiamo di poche decine di metri dalla sua sede storica, facendo tappa all’Hotel Ristorante omonimo, nella contrada da cui entrambi hanno preso il nome. Siamo ospiti della famiglia Fracaro, e per conoscere un po’meglio il locale facciamo quattro chiacchiere con Ivan e la sua mamma Angelina, che assieme al marito Domenico ha dato vita nel 1959 a quello che inizialmente era un bar ristorante, al quale sono sta- te poi aggiunte alcune camere. L’Hotel, ampliato negli anni, si è fin dagli inizi conquistato una buona clientela oltre che per la sua ottima cucina anche per la tranquillità e la bellezza del luogo in cui si trova e per la vicinanza con il campo da golf (con il quale è convenzionato) e le piste da fondo. Qui hanno soggiornato personaggi dello spettacolo, politici, sportivi, che hanno potuto gustare la genuina ospitalità della famiglia Fracaro. La signora Angelina racconta come inizialmente a collaborare con lei e suo marito nell’attività di ristorazione fossero i suoi suoceri, mentre poi, una volta cresciuti, a dare una mano sono arrivati i figli. Alcuni di loro, quando serve, partecipano ancor oggi all’attività di famiglia affiancando il personale. Titolare dell’attività è Ivan, che, ereditata la passione dai genitori, si destreggia fra l’altro anche in cucina, insieme allo chef e alla mamma Angelina, ognuno mettendoci del suo per far sì che l’ampio menù possa spaziare dalla cucina tipica essenziale fino a proposte innovative. “Il ristorante – dice Ivan – rispecchia la vera tradizione, servendosi in particolare di prodotti del territorio e scegliendo sempre ingredienti freschi e della migliore qualità. Cerchiamo di avere anche un occhio di riguardo per il benessere dei clienti, prediligendo le cotture leggere e sane.” Fra i fondatori del Caseificio anche il bisnonno Domenico La famiglia Fracaro è da sempre legata al vicino Caseificio Pennar, visto che tra i tre fondatori c’era anche Domenico Fracaro, bisnonno di Ivan. “Avere il caseificio con tutti i suoi buonissimi prodotti qui a portata di mano – dice la signora Angelina – è stato molto importante per noi. Ci andiamo giornalmente a piedi, per procurarci ciò che ci serve in cucina. Anche i nostri clienti non mancano di farvi tappa, in particolare terminata la vacanza, prima di ripartire fanno scorta dei vari formaggi che hanno avuto modo di apprezzare a tavola da noi”. Tra le tante specialità del ristorante Pennar ne citiamo solo alcune: i ravioli con patate e porro conditi con fonduta di formaggi e semi di papavero, gli gnocchi all’ortica con salsiccia e gorgonzola, i canederli, i ricottini ai funghi, le salse di propria ideazione, il maialino farcito con mele arrostite al miele, la tagliata di cervo in salsa di ribes. Rinomata è poi la carne: filetti, costate, tagliate, ma non mancano proposte alternative sempre presenti in menù, compreso il pesce. Oltre alle ricette tradizionali, ci sono quelle che prendono spunto da piatti proposti da riviste o da rubriche di cucina, che vengono personalizzate e adattate alla linea di cucina seguita dal ristorante. Risotto alla zucca con prosecco e Asiago pressato Gran riserva Tra i formaggi prediletti dai cuochi del Pennar c’è l’Asiago pressato Gran Riserva, il cui gusto ben si abbina ad altri sapori, come il dolce della zucca dello squisito risotto che vi proponiamo. Per prepararlo servono, oltre al riso, alla zucca tagliata a dadini e fatta in precedenza brasare e al formaggio, cipolla, buon brodo di carne, grana e burro dei Pennar, vino prosecco. Si mette sul fuoco un fondo di olio e cipolla, quando questa sarà appassita si butta il riso facendolo tostare bene, poi si bagna con del vino bianco facendolo evaporare. Aggiungendo un po’ alla volta del brodo bollente e continuando a rimestare con un cucchiaio di legno, si cuoce il risotto, aggiungendo il formaggio a dadini e la zucca a metà cottura, e bagnandolo poco dopo con una spruzzatina di prosecco. Prima di togliere dal fuoco si mette una noce di burro e un po’ di grana. Dopo averlo lasciato mantecare, il riso si serve grattugiandovi sopra delle scaglie di Asiago pressato Gran Riserva. Oltre a questo primo buonissimo, il Pennar vi offre l’idea per un antipasto, un originale modo di proporre un abbinamento classico di sapori come formaggio, porcini, speck e pancetta a dadini. Si tratta di un fagottino croccante di pasta fillo, una base sulla quale si mette il ripieno con gli ingredienti citati, arrotolandolo per ottenere una sorta di salame. Una volta cotto in formo, lo si taglia a pezzi, che vanno poi serviti con sopra una fonduta di formaggio e semi di papavero. ASIAGO PRESSATO D.O.P.: E’ di gran lunga il formaggio Asiago più conosciuto Chiamato anche Asiago Dolce per il delicato sapore di latte fresco. La stagionatura varia da 30 a 60 giorni. Per questo prodotto il Caseificio Pennar di Asiago ha conseguito il più prestigioso riconoscimento mai ricevuto da un caseificio e cioè la medaglia d’oro all’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI PARIGI nel lontano 1930. SERVIZIO REDAZIONALE 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 14 LUSIANA Arriva “Ciamar Marso 2011” Il ritrovo di tutti i gruppi è previsto in Piazza IV Novembre dove si svolgeranno varie “prove” per determinare la contrada vincitrice e dove avverrà la consegna del Ciocòn Si svolgerà anche quest’anno, sempre l’ultimo giorno di febbraio, la tradizionale chiamata di marzo. Un tempo questa usanza era vista come un rito propiziatorio per risvegliare la primavera, stagione ricca di promesse ed aspettative per chi lavorava la terra. Ancora oggi dalle varie contrade del paese, grandi e piccini si radunano con ogni strumento ed oggetto che fa chiasso per sollecitare l’arrivo di marzo. Il ritrovo di tutti i gruppi è previsto in Piazza IV Novembre dove si svolgeranno varie “prove” per determinare la contrada vincitrice di “Ciamar Marso” e consegnare il “Ciocon” (grosso campanaccio che passa di anno in anno alla contrada vincitrice). Alla conclusione sfilata con tutti i partecipanti lungo le vie del centro all’insegna del rumore. Per due anni di seguito la contrada vincitrice è risultata il Colonnello Superiore che si presentava con vari marchingegni costruiti artigianalmente dai ragazzi della zona. Egidio Zampese Nella foto “El Ciocon” che passa di anno in anno alla contrada vincitrice. A lezione di frutticoltura Nuova pavimentazione per l’entrata del Municipio L’Associazione “Opfel on pira” in collaborazione con il Comune di Lusiana organizza un corso di orticoltura e frutticoltura biologica. La prima lezione è in programma giovedì 10 marzo con una lezione sul tema “Impianto del frutteto, forme di allevamento, potatura e innesto” a cura di Giorgio Rigoni che giovedì 17 parlerà, per la seconda lezione, sulla sostanza organica degli elementi fertilizzanti, le principali pratiche di orticoltura, la semina, la concimazione e la lotta alle infestanti. Giovedì 24 il naturalista Antonio Cantele relazionerà sulle varietà antiche locali delle piante da frutto. Nel pomeriggio di sabato 26 si svolgerà una lezione pratica sulla potatura e innesto di piante da frutto. Le lezioni svolgeranno alla sala conciliare del Palazzon. Novità dell’iniziativa è un incontro, in programma domenica 20 marzo dalle 10 alle 18, nella sala dell’ex cinema Comunale per lo scambio di semi di orticole, cereali, erbe aromatiche e medicinali, fiori e marze di varietà antiche di piante da frutto. Chiunque può partecipare liberamente purchè porti semi, marze e tuberi di autoriproduzione. Alle 13 verrà servito un primo piatto e dolce preparati con ingredienti locali. E.Z. Il torneo di calcetto balilla a coppie Venerdi 11 febbraio, si è svolto il 6 torneo di calcetto balilla a 18 coppie presso la “LOCANDA CENTRALE” a Lusiana. Grande partecipazione con rappresentanti di vari comuni. I vincitori sono stati Carlo Poletto e Roberto Maino, al secondo posto Andrea Alberti e Remigio Segalla mentre terzi si sono classificati Moreno Zampese e Ruggero Ronzani. Sono stati avviati ad inizio settimana i lavori di ripavimentazione del lastrico solare di fronte all’entrata del municipio. L’opera viene realizzata da Ivana Ronzani, proprietaria del negozio sottostante che ha dovuto intervenire in quanto infiltrazioni d’acqua penetravano nel proprio negozio di calzature danneggiando il fabbricato e la merce presente. Il Comune contribuisce ai lavori con la quota prevista dalla legge per il solo lastrico solare. Per l’intera durata dei lavori l’entrata del comune è stata deviata nel retro con possibilità di accesso anche dalla porta superiore che si affaccia sulla strada del Palazzon. E.Z. Pierluigi Ronzani presidente del gruppo ciclistico Dopo 28 anni, alla scadenza triennale, il gruppo ciclistico “Frezza Arredamenti” ha rinnovato il direttivo. Presidente è stato eletto Pierluigi Ronzani, vice Giuseppe Ronzani, segretario Giorgio Ronzani; consiglieri: Walter Soster, Franco Busa, Giordano Ronzani, Alex Morello Bressan. Gli iscritti sono 35 ed è stata mantenuta la sede alla palestra comunale. Nel programma di attività annuale, oltre alle escursioni domenicali e festive è stata prevista per il mese di maggio la Giornata della bicicletta e la gita sociale è in programma per settembre. E.Z. A Conco esperienze e racconti di un trekking in Nepal La serata, organizzata dal Gruppo Biblioteca, è in programma sabato 26 febbraio nella sala Luigi Poli Il “Gruppo Biblioteca Conco”, sorto recentemente con l’intento di organizzare momenti di aggregazione per la collettività con attività culturali e di intrattenimento, propone per sabato 26 febbraio alle ore 20.30 presso la sala “Luigi Poli” della biblioteca comunale, una serata dal titolo “Viaggio in Nepal”. Sarà Danilo Crestani a raccontare il percorso di trekking compiuto nello stato dell’Asia meridionale da Lukla a Kala Pattar. Attraverso le immagini di diapositive e di un video, e il racconto delle esperienze vissute, sarà dato modo ai presenti di conoscere qualcosa in più del Nepal. Una serata che gli organizzatori propongono sottoforma di filò, che nasce dal piacere di raccontare e ascoltare, durante la quale sarà possibile fare domande, o confrontarsi attraverso le testimonianze di esperienze analoghe. Questo secondo evento organizzato dal neonato gruppo, segue quello in cui è stata raccontata un’altra esperienza di viaggio, precisamente a Santiago de Compostela, serata che si è rivelata piacevole e accattivante per il pubblico presente. Ma sono varie le proposte che il Gruppo Biblioteca Conco intende offrire ai propri concittadini, alcune delle quali sono in fase di definizione e che saranno rese note via via che si concretizzeranno. S.B. 8 l’Altopiano Sabato 19 febbraio 2011 15 CONCO Il primo “Premio allo studio” Premiati i giovani del comune che hanno conseguito la laurea negli anni 2009 e 2010, oltre a tre studenti che si sono particolarmente distinti lo scorso anno agli esami di terza media, conseguendo il voto 10, e due sportivi che hanno ottenuto prestigiosi risultati Un premio allo studio, che significa anche premio all’impegno, alla costanza, allo spirito di sacrificio che sempre contraddistinguono il lungo percorso che porta a conseguire una laurea, specialmente per chi vive in montagna. Un premio agli studenti, ma anche alle loro famiglie che li hanno supportati, aiutati, che hanno dato loro la grande opportunità di frequentare l’università. E’ con questo spirito e con l’invito a portare sempre alto il nome di Conco che l’amministrazione comunale ha premiato i giovani del comune che hanno conseguito la laurea negli anni 2009 e 2010, oltre a tre studenti che si sono particolarmente distinti lo scorso anno agli esami di terza media, conseguendo il voto 10, e due sportivi che hanno ottenuto prestigiosi risultati nel pattinaggio a rotelle e nello sci di fondo. Nella cerimonia svoltasi nella sala “Don Italo Girardi”, il sindaco Graziella Stefani, il presidente della Comunità Montana Lucio Spa- gnolo e il dirigente scolastico Francesco Tognon, a turno hanno consegnato i vari riconoscimenti a questi giovani in gamba. Per la laurea quinquennale sono stati premiati: Barbara Bagnara (Economia aziendale, con il voto di 110/ 110), Alessandra Bertacco (Medicina e Chirurgia), Elide Colpo (Diritto Fallimentare); Anna Dalle Nogare (Economia Internazionale); Elisa Pilati (Psicologia Clinico Dinamica, con il voto di 110/110); Vittorio Poli (Scienze Forestali e Ambientali, con il voto di 110/ 110 e lode); Elena Poli (Biolo- gia Molecolare, con il voto di 110/110 e lode); Sabrina Strazzabosco (Scienze del governo e Politiche pubbliche); Serena Bertuzzi (Mediazione culturale e Servizio Sociale); Marco Crestani (Storia). Per le lauree triennali: Barbara Bertacco (Economia), Daniela Cortese (Lingue e letterature moderne), Nicola Girardi (Astronomia), Giulia Rigoni (Architettura). Alunni di terza media: Davide Brunello, Valeria Girardi, Sonia Tommasi. Per lo sport Anna Sartori (pattinaggio a rotelle) e Marco Crestani (sci di fondo) che nelle rispettive discipline hanno attenuto diversi trofei in campo nazionale e internazionale. Molto particolare il momento in cui alcuni dei neolaureati hanno raccontato alcuni aspetti del loro percorso di studio: le motivazioni delle loro scelte, le difficoltà incontrate, ma anche le soddisfazioni e le loro nuove aspirazioni. Sorprendente constatare che per molti di loro non si è esaurita la voglia di studiare e hanno deciso di proseguire ancora negli studi per aumentare sempre più la loro preparazione e le loro competenze. Stefania Longhini Una solidarietà più forte dell’acqua Un mix di arte e spirito di fratellanza per gli alluvionati di Vicenza Tutti gli artisti conchesi uniti daranno vita ad uno spettacolo allo scopo di racoclgiere fondi per gli alluvionati. L’appuntamento è per sabato 19 febbraio alle 20.30 nella sala “Don Italo Girardi”. Ad organizzare l’iniziativa è il gruppo Concoraggio, nato nell’ottobre 2009 su proposta dell’assessorato alle politiche giovanili di Conco e si propone, come obiettivo formativo, quello di rendere cittadini attivi i giovani del territorio attraverso azioni di protagonismo. Il nome stesso che dimostra una notevole personalità di gruppo ed è un chiaro segno della volontà di inserirsi e proporsi alla comunità come “ente giovane” significativo e presente. “Ci definiamo – spiegano i giovani - un inizio, un futuro, un’originale unione con spirito di collaborazione per dar ascolto e vita alle idee e condividere le ispirazioni. La nostra sensibilità, durante l’alluvione dello scorso novembre, è stata fortemente scossa perché, per noi, mai prima d’ora il nostro territorio era stato teatro di una così disastrosa catastrofe. Crediamo che una delle caratteristiche dell’essere cittadino Veneto, proprio con la V maiuscola, sia quella di aiutare il proprio amico impiegando tutte le proprie forze; per questo motivo noi, rimasti fortunatamente indenni alla caduta dell’abbondante pioggia, abbiamo deciso organizzare questa serata di solidarietà”. L’intenzione è quella di fare leva sulla riflessione, sulla sensibilità e lo spirito di fratellanza per far capire che vale sempre la pena impiegare il proprio tempo per aiutare chi ha bisogno di sostegno, soprattutto se lo si fa utilizzando la propria arte, il proprio corpo, la propria voce. “Ci sentiamo in dovere – concludono i protagonisti - di ringraziare anticipatamente tutte le persone che ci permetteranno di realizzare questo nostro progetto, ma soprattutto coloro che lo sosterranno moralmente e materialmente. Speriamo che la solidarietà, che ci unirà nella sera del 19 febbraio, sia più forte di quell’acqua che ha distrutto luoghi, abitudini e ricordi e che possa stimolare i nostri conterranei a ricominciare da capo con la forza e il coraggio che ci caratterizza”. Festa ed elezioni del nuovo consiglio per il gruppo alpini di Conco Si è svolta domenica 9 gennaio 2011 la tradizionale festa del Gruppo Alpini di Conco, che ha dato il via ufficiale all’inizio delle attività del Gruppo per il nuovo anno. Il programma della festa è iniziato con un conviviale ritrovo dei partecipanti e degli ospiti presso la locale Sede, con un veloce spuntino mattutino, a cui ha fatto seguito la sfilata per raggiungere la Chiesa Parrocchiale dove il neo parroco don Lorenzo ha celebrato la Messa. Riccamente decorata la chiesa in cui troneggiava, a fianco dell’altare, il monumento opera dell’artista Gianangelo Longhini di Asiago, raffigurante un profilo alpino con un busto composto da pagine di libri; figura alla quale il celebrante si è richiamato nel corso dell’omelia per sottolineare le pagine scritte della solidarietà alpina nei nostri paesi. Al termine della celebrazione si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera e la successiva deposizione di una corona presso il locale monumento in onore e ricordo di tutti i caduti. Ha fatto da suggello della festa a metà giornata il pranzo presso la sala “Don Italo Girardi”, che ha visto una numerosa partecipazione di Alpini, di autorità e di ospiti, allietati dalla buona cucina e dallo staff organizzativo delle donne e Acconciatura e trucco da sposa e da sera Trattamenti tricologici mirati Check-up della cute e del capello Extension Manicure Accessori moda Bigiotteria Via J.SCAJARO ASIAGO Telefono: 0424 463694 ragazze che, per l’occasione, si sono trasformate in efficienti cameriere prestando un eccellente servizio ai tavoli. La giornata è stata scandita anche da un appuntamento importante: le elezioni per il rinnovo triennale dei componenti del consiglio direttivo. Nel corso del suo intervento, il capogruppo “storico” Antonio Bertuzzi, visibilmente emozionato, ha ricordato le tappe fondamentali di questi decenni, sottolineando la volontà già precedentemente espressa di passare il testimone della conduzione del gruppo a qualche “leva più giovane” ed ha ringraziato tutti quelli che, indistintamente in diversi momenti e in diverse maniere, hanno collaborato per la vita e la riuscita delle varie attività del Gruppo. A tal proposito gli è stato fatto dono di una targa ricordo da parte di tutti gli alpini, a ricordo del suo indefesso ed instancabile impegno profuso nel corso di questi anni. L’Amministrazione Comunale, presente nella persona del sindaco Graziella Stefani, ha rivolto al Capogruppo parole di profonda riconoscenza e di ringraziamento a nome di tutta la comunità e a nome di tutti lo ha voluto omaggiare di una pergamena ricordo. A sorpresa sono stai poi chiamati i Consiglieri Bordignon Valerio, Dalle SPAZIO CINEGHEL PARTO COL FOLLE Sabato 19 febbraio Domenica 20 febbraio ore 20 – 22 ore 20,30 FEMMINE CONTRO MASCHI Sabato 26 febbraio ore 20 – 22 Domenica 27 febbraio ore 20,30 ANIMALS UNITED Domenica 6 marzo Martedì 8 marzo ore 17,30 ore 17,30 AMORE &ALTRI RIMEDI Sabato 5 marzo ore 20 – 22 Domenica 6 marzo ore 20,30 Martedì 8 marzo ore 20,30 Nogare Sergio, Pernechele Benedetto che a nome del Consiglio Alpini sono stati omaggiati di un tagliere in legno a ricordo del loro servizio svolto per più anni come componenti del gruppo. Ed eccoci infine al nuovo consiglio eletto che è composto da quindici persone: Giampaolo Colpo capogruppo, Gabriele Pozza vice-capogruppo, Mario Colpo segretario/tesoriere, Sergio Dalle Nogare alfiere, Gianni Campana alfierie, e dai consiglieri Antonio Bertuzzi, Benedetto Pernechele, Manuele Pernechele, Carlo Pilati, Valerio Bordignon, Diego Peterlin, Denis Poli, Gianni Cortese, Alessando Vanzo, Savino Colpo.Ai nuovi arrivati il più cordiale benvenuto; ai vecchi consiglieri che sono rimasti ancora sulla breccia l’augurio di un buon proseguimento di mandato. Ma a tutti “boce” e “veci” un caloroso e sincero augurio perché collaborino insieme per mantenere, accrescere e sviluppare lo spirito alpino. 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 16 4-5-6 febbraio 2011 Il tripudio tricolore di “Asiago…fiocchi di luce” “Asiago... Fiocchi di Luce 2011 - 150 volte Italia”, il festival piromusicale della Città di Asiago, giunto alla sua quinta edizione e dedicato quest’anno al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, è stato un grande successo. L’evento ha richiamato circa 40 mila spettatori, ai quali si sono aggiunte le moltissime persone collegate da tutto il mondo al sito www.piroweb.it, dov’è stata trasmessa la diretta degli spettacoli e dove ora si possono scaricare i filmati delle serate. Un weekend dedicato ai fuochi d’artificio in musica, con tre magnifiche serate ispirate ognuna a un colore della bandiera italiana: “Verde, natura e speranza”, “Bian- co, neve e purezza”, “Rosso, fuoco e orgoglio”. Sabato 5, prima dello spettacolo, si è svolta anche la premiazione, con l’ambita coppa di legno, della Kopa Karukkola, esibizione di sci in maschera, una tradizione asiaghese nata negli anni ’60 come parodia della competizione sciistica internazionale Coppa Kurikkala. Hanno vinto I Concat, di Tresché Conca (frazione del vicino Comune di Roana), con la rappresentazione “Mangia e bevi”: sono scesi dalle piste mangiando salame e bevendo vino, comodamente seduti su un tavolo dotato di sci. Altro momento affascinante è stata, sempre sabato, la fiaccolata dei maestri di sci, che ha preceduto l’inizio dei fuochi d’artificio disegnando una lunga scia tricolore che si snodava sulla pista. A questa versione tutta italiana di “Asiago... Fiocchi di Luce” non è mancata la portata internazionale. Grazie alla diretta su www.piroweb.it, centinaia di persone da tutto il mondo hanno assistito agli spettacoli, con collegamenti da Usa, Argentina, Messico, Spagna, Austria, Finlandia, Svezia, Regno Unito, Germania, Olanda, Slovenia, Malta e perfino da Kazakistan e Bielorussia, oltre che da tutta Italia. C’è anche chi ha visto su web lo spettacolo di venerdì e ha deciso di partire da Bologna per essere ad Asiago il sabato, e perfino chi ha colto l’occasione per avanzare la proposta di matrimonio alla fidanzata. Quando si dice...i fuochi della passione. “Asiago ha dato un grande contributo all’Italia commenta soddisfatto l’assessore al turismo Avv. Roberto Rigoni - sia durante la Prima guerra mondiale, sia durante la Resistenza. Volevamo celebrare questa ricorrenza con un’iniziativa che ne sot- tolineasse l’importanza storica, ma che fosse anche un’occasione di festa e divertimento. Mi sembra che ci siamo riusciti”. Ma le celebrazioni non finiscono qui, spiega Rigoni: “Abbiamo in programma una serie di incontri culturali sul tema dell’Unità d’Italia, e visto il successo che riscuote ogni anno la nostra Notte Nera, stiamo pensando di organizzare una Notte Tricolore”. Stefania Longhini 8 Sabato 19 febbraio 2011 ENEGO l’Altopiano 17 Alla Marciabianca in palio anche il Trofeo Barricata Nel prossimo fine settimana torna la regina delle gare di sci da fondo La Marciabianca, la regina delle gare di sci da fondo, nel fine settimana del 26 e 27 febbraio farà gravitare sulla Piana di Marcesina l’attenzione degli appassionati della disciplina invernale. Una due giorni ricchissima con sabato mattina la prova a 25 km. a tecnica classica, la vera novità di questa 39ª edizione, il pomeriggio la gara per i piccoli con la competizione FISI e le prove della Marciabianca Kids e domenica mattina il doppio anello di 25 e 50 km. a tecnica libera con il percorso più lungo valido come ultima prova del Challenge Master Tour. E per chi vorrà vivere interamente la due giorni il premio “Combinata Sportful” che verrà assegnato a quanti si cimenteranno nella 25 km. del sabato e nella 50 della domenica. Ma ac- Godeluna in festa per San Valentino Presentati i conti di fine anno, un 2010 che ha visto la felice conclusione dei lavori di costruzione della lunga scalinata che conduce alla chiesetta Il fatto che quest’anno la festa del patrono S. Valentino cadesse di lunedì, giorno notoriamente non proprio adatto ai festeggiamenti, non ha scoraggiato gli infaticabili di Godeluna: i cugini Gildo e Giacobbe Frison, che anzi hanno saputo trovare un’ottima soluzione: iniziare a festeggiare sabato sera, per continuare domenica pomeriggio e finire lunedì mattina con la messa nella ormai famosa chiesetta e naturalmente il pranzo. Il pretesto per tanto festeggiare, come al solito, era più che valido: presentare i conti di fine anno, un 2010 che ha visto la felice conclusione dei lavori di costruzione della lunga scalinata che conduce alla chiesetta di S. Valentino, che fino ad oggi dominava dall’alto del suo colle, non per tutti, facile da raggiungere. Ora invece una scalinata di 156 gradini, in verdello di Asiago, con tanto di corrimano, dà la possibilità a chiunque di raggiungere la bella chiesa restaurata negli ultimi anni. Dopo la Santa Messa, officiata da don Andrea Stevanin, gli eredi dei Frison che vollero ed eressero ad inizio ‘900 la chiesa, dedicata appunto a S. Valentino, hanno mostrato la targa in terracotta dove sono state incise le dediche in memoria delle famiglie e dei tanti vissuti a Godeluna, dediche che hanno voluto gli eredi, eredi che ci tengono a mantenere vive le memorie di questo luogo e dei loro avi, e proprio per questo hanno accolto di buon grado la proposta di Gildo Frison di acquistare ognuno, almeno uno dei 156 gradini, contribuendo così alla spesa non indifferente! Per il resto sono stati tre giorni di grande impegno per gli organizzatori, ma anche di grande soddisfazione. Numerosa la presenza, anche di gente proveniente dalla pedemontana, che ha scoperto la storia di Godeluna solo recentemente, ma ha voluto partecipare a questi festeggiamenti che, grazie alla simpatia ed alla ospitalità degli organizzatori, come al solito sono riusciti al meglio. Il prossimo appuntamento a Godeluna, è per tutti il primo fine settimana di agosto. Stefania Simi canto all’inserimento della Marciabianca nel calendario FISI, le novità per questa edizione non son finite. Il COL che ha trovato quest’anno l’appoggio istituzionale ed operativo dell’amministrazione comunale di Grigno, ha raccolto la proposta di istituire il Trofeo Barricata. Il Rifugio Barricata sede di ristoro e di valido punto di appoggio nel percorso di gara, offrirà un fine settimana per due persone a chi transiterà al ristoro all’ 11° posto. Un numero decisamente non scelto a caso in quanto il gagliardetto del comune trentino in cui sorge il rifugio, è costituito da una croce appoggiata su 11 colli che corrispondono alle 11 malghe di Grigno. Il Trofeo (che rimarrà esposto in Bar- ricata con il nome del vincitore) verrà consegnato dai responsabili del Rifugio domenica nella cerimonia di premiazione che si terrà nello stand riscaldato allestito nella piazza centrale di Enego, sede anche del pasta party e dell’Expo. Intanto proseguono le iscrizioni al doppio evento. Per ulteriori informazioni è disponibile il sito www.marciabianca.com o il numeri della segreteria fissa 0424.72799 e mobile 338.2746007. In duecento per la Ciaspolada Si è svolta domenica 13 febbraio la seconda edizione della Ciaspolada in Marcesina, evento parte del calendario FIASP di Vicenza, organizzata dallo Studio Rx - Servizi per lo Sport e dall’associazione sportiva B-Sport in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Enego, l’assessore allo sport e turismo Davide Dalla Costa e alcuni volontari delle associazioni eneghesi AVIS, Protezione Civile e Soccorritori Monte Lisser. La Ciaspolada in Marcesina è stata inserita nel circuito di gare e passeggiate con le racchette da neve “Ciaspatour” che riunisce alcuni eventi di settore nelle province di Trento, Belluno, Treviso e da quest’anno,con Enego, anche nella provincia di Vicenza, che in questo modo si propone e si fa conoscere anche agli appassionati di ciaspole. Un richiamo per tanti appassionati di questo sport davvero alla portata di tutti, che permette di immergersi in ogni panorama . Anche quest’anno, la par- tecipazione è stata numerosa, circa 200 gli inscritti, un gran successo considerato il tempo non proprio clemente, dopo giorni primaverili di sole meraviglioso, il giorno della Ciaspolada in Marcesina regnava la nebbia! Comunque non ha scoraggiato i tanti che, seguendo i percorsi ben ideati e ancor meglio segnati, da alcuni giovani appassionati di ciaspole di Enego, si sono tuffati nella magnifica piana, perdendosi, si fa per dire, tra il bianco della neve e della nebbia. I percorsi proposti dagli organizzatori prevedevano quello da 6 Km e quello da 10, che alla fine si è rivelato come il più gettonato. I partecipanti, e anche questo deve essere letto come un successo, appartenevano a tutte le fasce di età: giovanissimi, giovani e meno giovani, e tutti alla fine si sono detti soddisfatti, per il territorio e per il percorso; alla fine anche la nebbia ha aggiunto un certo fascino a Marcesina, più di così! Stefania Simi 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 18 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 19 LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA Cambiare abitudini per stare meglio Parte seconda: la gradualità e il piacere Nell’articolo precedente stavamo parlando della possibilità, auspicabile, di mantenere o migliorare il proprio benessere psicofisico attraverso alcuni accorgimenti. Avevamo insistito molto sul fatto che un po’ per pigrizia, un po’ per mancanza di organizzazione, stentiamo a portare a termine i buoni propositi di cambiamento verso la salute. È assodato che le persone cui sono prescritte diete, esercizi fisici, attività volte a sostenere o a coadiuvare un intervento medico, tendono a mantenere l’impegno soltanto fino a quando il livello di sofferenza torna a livelli sopportabili, ovvero sotto la soglia di allarme, non completando la cura sino alla fine. Succede ad esempio quando smettiamo gli antibiotici prima del tempo perché ci sentiamo meglio, quando facciamo gli esercizi prescritti dal fisioterapista solo finché non abbiamo più dolore, quando rinunciamo al vino o ai formaggi solo fintanto che i valori del colesterolo rientrano nella normalità. Ci siamo capiti: la determinazione umana non è delle più affidabili. È anche vero che non si tratta solo di pigrizia. La compliance (termine tecnico per dire “aderenza alla cura”) dei pazienti nella fase di riabilitazione dipende da molti fattori che sono simili a ciò che serve per modificare uno stile comportamentale nel caso volessimo migliorare la nostra salute partendo da una situazione di normalità. Si sono spese molte pagine autorevoli per comprendere nel profondo le dinamiche motivazionali e le capacità indispensabili per attuare un piano di cambiamento. In linea generale, possiamo affermare che è necessario possedere due tipologie di competenze per attuare un cambiamento: la parte energetica, cioè la voglia di fare, e la parte organizzativa, metodologica, cioè il “piano di battaglia”. Se siamo carenti in una delle due componenti, il cambiamento stenta a decollare e tutto crolla sotto l’inconsistenza dei soli buoni propositi. Un primo accorgimento essenziale, non mi stancherò mai di ripeterlo- è proprio la calendarizzazione degli impegni, di cui abbiamo parlato la scorsa volta. È necessario avere davanti agli occhi la successione delle attività programmate per tenerle sempre vive nella consapevolezza. Non possiamo venir tutte le volte sorpresi nel ricordarci l’ultimo momento che abbiamo la lezione di nuoto, che dobbiamo mangiare più verdura, che è l’ora degli esercizi di stretching. Cadere dalle nuvole fa male! Un buon programma di attività ci aiuta psicologicamente a prepararci dal punto di vista energetico e a mettere in ordine la successione dei compiti per la giornata (così per la settimana e per il mese). Un buon metodo ci aiuta ad essere puntuali e organizzati; non basta quindi dirsi “entro sabato lavo la macchina”. Non funziona! Un altro suggerimento fondamentale è che il cambiamento, proprio perché dovrebbe inserirsi come una novità nella routine, richiede tempo per integrarsi nelle nostre abitudini. È preferibile accesso graduale ai nuovi comportamenti che non ci stravolga la vita. Contemporaneamente, il cambiamento dev’essere percepito come un miglioramento e non un peggioramento della qualità di vita. Se facciamo l’esempio della necessità di seguire una nuova dieta, è assurdo vietarci di punto in bianco tutto quello che prima consideravamo prelibato e “indispensabile”. Lo stato di deprivazione conseguente al cambiamento drastico di alimentazione provoca forti ripercussioni emozionali di tipo negativo quali la depressione e la rabbia, che ci portano a trasgredire. Se torniamo all’idea che la motivazione è fondamentale, non possiamo “fustigarci” a lungo con l’illusione di riuscire a tener duro; meglio cercare la strategia per farci considerare il cambiamento un effettivo modo per essere più felici. Solitamente nei primi momenti siamo piuttosto motivati dal fatto che la condizione psicofisica da cui partiamo ci preoccupa, ci allarma o ci fa soffrire. Pertanto la leva emotiva è inizialmente una riduzione dello stato di dolore, sia esso fisico o psichico; altre volte è qualcun altro a spingerci a cambiare (come nel caso del medico che ci raccomanda di prevenire alcune patologie o della partner che vuole lasciarci perché non siamo più piacenti come un tempo). Da qualunque parte provenga la provocazione, dobbiamo tra- sformare l’energia che ha rotto l’inerzia iniziale in una modifica sostenibile e, ripeto, percepita positivamente. Se torniamo all’esempio della dieta, mi verrebbe da dire che di là della preoccupazione di sviluppare una patologia cardiovascolare ad opera delle lipoproteine LDL minaccia troppo remota per essere costantemente una leva motivazionale- (stesso discorso vale per la prevenzione dal fumo: i danni sono percepiti troppo lontani per essere un motivo di freno), val più la prova concreta che un’alimentazione più varia, frequente, oculata ci aiuta a funzionare meglio dal punto di vista comportamentale (ci torna la voglia di muoverci di più di prima), cognitivo (siamo meno affaticati al lavoro e nei compiti che richiedono attenzione) e affettivo (il miglioramento della linea nutre la nostra autostima). Insomma, abbiamo assoluto bisogno che i nostri sforzi siano seguiti da effetti positivi subito percepibili; magari piccoli, ma concreti. Un ultimo capitolo (volendo potremmo aprirne una ventina…) spetta al rinforzo sociale. Fare le cose in due è più facile che farle da soli, soprattutto se sono una novità. Cambiare l’alimentazio- Stefano Rigoni, Psicologo Psicoterapeuta Cognitivo Comportamentale Tel. 338.2919597 – E-mail: [email protected] ne, andare in piscina, smettere di fumare, fare esercizi ginnici, ecc., sono attività che beneficiano dello stare in compagnia. È dimostrato che le persone mantengono i propri impegni più a lungo, con maggiore regolarità e con maggior soddisfazione percepita. Ora non vi resta altro che trovare un compagno o una compagna, programmare l’attività e iniziare a vivere meglio! L’AVVOCATO RISPONDE Telemarketing: evitarlo con l’iscrizione nel registro delle opposizioni Con l’inizio di febbraio di quest’anno è entrato in vigore e si appresta a divenire pienamente funzionante il cosiddetto “Registro delle Opposizioni”, un archivio telematico ove confluiranno tutti i dati di coloro che espressamente manifestano la propria volontà a non essere contattati telefonicamente a scopo commerciale, pubblicitario, di vendita diretta o di ricerca di mercato. Lo strumento è stato importato dagli Stati Uniti dove paritetica normativa viene applicata ormai da molti anni. Va ricordato che le chiamate con operatore, fino ad oggi, erano di fatto in un regime di libertà grazie alle modifiche apportate al Codice della Privacy con il D.L.135/2009. Vigeva infatti il principio secondo il quale chi non vuole essere contattato a scopo pubblicitario o per ricerche di mercato doveva semplicemente non dare il consenso previ- sto dall’art.130 del Codice della Privacy a tale utilizzo, principio che, come si è accennato, nella pratica veniva largamente aggirato con furbeschi stratagemmi. Tale modalità non andrà completamente a morire e permarrà per le chiamate pubblicitarie “automatiche” -fatte con voce registrata- nonché per le comunicazioni pubblicitarie inviate per mms, sms, telefax ed e-mail. D’ora in poi, però, chi non vorrà ricevere chiamate con operatore, potrà comunicare il proprio esplicito dissenso iscrivendosi al registro succitato e chi effettua chiamate a scopo commerciale avrà l’obbligo di avvertire l’utente della possibilità di iscriversi a tale registro. In buona sostanza le aziende di telemarketing che vogliono fare chiamate pubblicitarie, di vendita diretta o di indagine di mercato, dovranno inviare un’iscrizione al gestore del Registro consegnando gli archivi di nominativi che intendono utilizzare. Il gestore, la Fondazione Ugo Bordoni (FUB), provvederà, quindi, a depennare dall’archivio prodotto tutti gli utenti che avranno comunicato il dissenso. La procedura si ripeterà ogni qual vol- ta il telemarketer varierà il proprio archivio. Ad onor di cronaca, però, va detto che l’iscrizione nel registro non riguarderà i consensi all’invio di pubblicità ottenuti dalle aziende per vie diverse rispetto alla “pesca” dagli elenchi telefonici. Per esempio, se nel contratto di acquisto di un bene (o servizio) è stato dato il consenso all’utilizzo dei propri dati a fini pubblicitari, tale (singolo) consenso continua a valere pur se il numero viene iscritto nel registro delle opposizioni. Per revocarlo sarà necessario inviare una richiesta alla controparte contrattuale “titolare del trattamento” a cui e’ stato direttamente prestato. L’iscrizione al Registro delle opposizioni potrà essere effettuata da chiunque sia intestatario di un contratto telefonico od usufruisca di servizi telefonici con schede prepagate, per i numeri inseriti negli elenchi telefonici pubblici. L’iscrizione al registro è gratuita e può avvenire in una di queste modalità: a) compilando un modulo elettronico via web dal sito http:// abbonati.registrodelleopposizioni.it/ abbonati/home-abbonato; b) chiamando dal numero che si vuole inserire nell’elenco il numero verde 800.265.265 e fornendo i dati richiesti dal risponditore automatico; c) compilando il modulo predisposto dal gestore del registro e inviandolo, con copia del documento di identità, per raccomandata a/r all’indirizzo “Gestore del registro pubblico delle opposizioni - Abbonati Ufficio Roma Nomentano Casella Postale 7211 - 00162 Roma”, oppure via fax al numero 06.54224822; d) inviando un modulo apposito per e-mail all’indirizzo [email protected]. Utilizzando le prime tre modalità si potrà chiedere l’iscrizione di più numeri telefonici, a patto che siano intestati alla stessa persona (altrimenti andranno inviate richieste diverse). Le sopradescritte modalità potranno essere utilizzate anche per aggiornare, modificare o revocare l’iscrizione. L’iscrizione sarà a tempo indeterminato ma con diritto di revoca. Va però ricordato che l’iscrizione va a decadere quando cambia l’intestatario dell’utenza o qualora l’utenza cessi. In tutti i casi in cui vengano violate le disposizioni che riguardano il Registro, ovvero quando nonostante l’iscrizione al registro si ricevano chiamate da società che hanno preso i nostri dati dall’elenco telefonico, è sempre possibile tutelarsi segnalando tale violazione al Garante della Privacy, nonché diffidare formalmente la società chiamante. Avvocato Serena Baù I lettori che vogliano sottoporre domande su qualsiasi questione di carattere legale al nostro avvocato possono inviare una mail all’indirizzo [email protected] o scrivere a “L’avvocato risponde – Giornale Altopiano, Via Monte Sisemol, 9 36012 Asiago (Vi)” 8 l’Altopiano Sabato 19 febbraio 2011 20 HOCKEY GHIACCIO - Iniziati i playoff TUTTO COME UN ANNO FA: VERSO IL DESTINO? Sulla strada dell’Asiago ancora il Fassa di Cesare Pivotto Al gran premio della montagna fissato dopo 45 giornate di regular season passa dunque davanti il ValPusteria, in fuga, mentre nella serrata volata alle sue spalle la Migross Asiago ha la meglio di una ruota su Bolzano e Renon; di fatto le stesse protagoniste delle semifinali della passata stagione, anche se quest’anno si presentano al primo scoglio dei quarti con altre posizioni. Lo scorso anno, infatti, l’accesso alla postseason era venuto in forza di una classifica che aveva visto primo il Renon con 79 punti, seguito da ValPusteria 75, Asiago 75, Bolzano 69, Pontebba 62, Fassa 57, Alleghe 49, Valpellice 41, Cortina 36. Ma nonostante questo, per uno strano e singolare gioco del destino, tutto è come un anno fa, con gli stessi abbinamenti per i quarti di finale ed il Cortina, nobile decaduta, che per la seconda stagione di seguito indossa la maglia nera dell’ultimo posto e mestamente esce anzitempo dai giochi. Chissà se tutto racchiude un recondito messaggio subliminale oppure se quest’anno sarà tutta un’altra musica; staremo a vedere. E questo è un motivo in più per guardare con grande interesse questo nuovo capitolo di una stagione interessante ed avvincente. Intanto per l’Asiago c’è il monito del 2010, quando la partenza dei playoff non fu certo delle migliori (con un approccio forse non caratterizzato dalla dovuta concentrazione e determinazione o con un po’ di sufficienza), con due inattese quanto brucianti scinfitte iniziali ad opera dei ladini che fecero tremare i polsi alle ambizioni ed alle attese di tutti (giocatori e tecnici, società tifosi), misero pepe nella ferita, sferzarono l’orgoglio di una squadra consapevole (magari nemmeno lei del tutto) del proprio valore; gara tre viene ancora drammaticamente ri- cordata per il clima di grande tensione ed apprensione in casa giallorossa: perdere avrebbe significato uscire di scena! La rete ladina al 29° di Giudice, il pari giusto un minuto dopo di Ulmer, i sessanta minuti e l’overtime che passano senza altre marcature, il rigore decisivo di Borrelli che vale la vittoria. Un fantasma gettato dietro le spalle grazie ad un successo che avrebbe poi dato il <la> all’incredibile cavalcata vittoriosa vero il tricolore: fuori il Fassa (4 a 2) nei quarti, fuori il ValPustreia (4 a 2) nella semifinale, fuori il Renon (4 a 0) nella finale. Ma questa ormai è storia. Stasera si torna a giocare per iniziare a scrivere un altro capitolo del grande libro dell’hockey italiano. La Migross Asiago lo fa con l’orgoglio di quel meritato tricolore che porta cucito sul petto ma anche con la consapevolezza sia delle proprie indiscutibili qualità e potenzialità ma anche di dover ripercorrere un cammino irto di difficoltà e di imprevisti. Sotto il profilo della condizione e della convinzione tutto appare ben oliato e le alchimie di squadra non paiono necessitare di ulteriori prove; il motore sembra girare con scioltezza e potenza e la prospettiva di difendere con le un- ghie e con i denti, ma anche con giustificate ambizioni, il titolo di cui sono detentori, sembra per i giallorossi prospettiva possibile, anche se non certo facile. Ad iniziare dal Fassa, si è detto, che sarebbe suicida considerare uno sparring-partner e che deve essere invece visto e preso come avversario temibile ed insidioso (storia, lo ribadiamo, docet) a cui non concedere nulla di cui potersi poi pentire. L’Asiago dovrà giocare come sa, esprimere e dettari tempi e ritmi alla gara, imporre la propria legge senza esitazioni per togliere ossigeno ed orizzonti agli avversari. Così il capitano Borrelli fotografa la serie “Sarà un quarto di finale molto duro dal momento che sono state dure tutte le partite che abbiamo giocato contro di loro; sono una buona squadra ma noi faremo di tutto per superare la serie. Soprattutto non dovremo ripetere l’errore della scorsa stagione e dovremo ini- ziare a giocare fin dalla prima partita”. Diversi, ovviamente, i numeri con cui le due squadre si presentano a questo testa a testa: l’Asiago forte di un secondo posto con 77 punti, 27 vittorie (di cui 3 allovertime ed 1 ai rigori) e 13 sconfitte, 143 reti segnate e 116 subite (+ 27); il Fassa come detto arriva dalla settima piazza con 42 punti, frutto di 17 vittorie (di cui 7 all’overtime e 4 ai rigori) e 23 sconfitte (di cui 2 all’overtime), con 106 reti segnate e 136 subite (-30). Fra Asiago e Fassa iprecedenti stagionali parlano di cinque vittorie su cinque per la Migross (4-2, 1-5, 6-2, 34 all’overtime e 2-1) ma questo non deve essere motivo di certezze, bensì, semmai, sprone e motivo in più per dare al confronto la giusta dimensione tecnica, tattica ed emotiva. QUARTI DI FINALE I confronti : VALPUSTERIA - ALLEGHE MIGROSS ASIAGO - FASSA BOLZANO - PONTEBBA RENON – VALPELLICE Le date: Gara 1: Giovedì 17 Febbraio ad Asiago (4-1) Gara 2: Sabato 19 Febbraio ad Alba di Canazei Gara 3: Martedì 22 Febbraio ad Asiago Gara 4: Giovedì 24 Febbraio ad Alba di Canazei ev.Gara 5: Sabato 26 Febbraio ad Asiago ev.Gara 6: Martedì 1 Marzo ad Alba di Canazei ev.Gara 7: Giovedì 3 Marzo ad Asiago HOCKEY INLINE Asiago Vipers, ora è crisi L’ultima debacle addirittura in casa del fanalino di coda. Playoff a rischio? Mai così in crisi. Si pensava che la sconfitta di Cittadella (era l’8 gennaio) fosse stato il punto più basso nella storia del club più titolato dell’inline italiano e, invece, no. Lo si è toccato un mese più tardi, il 12 febbraio, alla “Pikelc” di Opicina, teatro della prima vittoria stagionale del Polet Trieste, protagonista di un campionato avaro di soddisfazioni (e fortuna) e destinato a salutare comunque la massima serie. L’orgoglio di Fajdiga e soci, unitamente al periodaccio che stanno attraversando gli Asiago Vipers, ha complicato i piani-playoff dei campioni in carica, aggrappati ancora (ma per quanto?) all’ottavo posto, l’ultimo utile per non finire anzitempo la stagione. Una crisi che si legge anche attraverso i numeri: cinque sconfitte di fila, nuovo record negativo, per un totale di dieci in questa regular season. E pensare che nei precedenti dieci anni di A1 le sconfitte erano state in tutto 14! E poi i reparti: quarta peggior difesa (ben 94 reti incassate) ed appena 65 reti realizzate che collocano Sartori e compagni all’ottavo posto nella graduatoria guidata dal Padova dei “fantastici quattro”, l’ex prima linea asiaghese fin qui protagonista indiscussa con ben 114 reti (Mantese 35, Mosele 29, Frigo 28 e Comencini 22) su 124 totali all’attivo. Una crisi, dunque, che almeno per ora sembra immune alla “cura” Cristian Rela, tornato tre settimane fa alla guida della sua squadra. « Sono demoralizzato – racconta il tecnico all’indomani della sconfitta con il fanalino di coda della massima serie – perché la squadra in allenamento sembra esserci, ma poi in partita non riesce ad esprimersi come vorrebbe. Non ce ne va dritta una! Facciamo tutto il contrario di quello che dovremmo e vorremmo fare. E’ un momentaccio! Per i nostri portieri, ma anche per gli altri. In zona gol, ad esempio, non finalizziamo, sbagliamo troppo e, come ho già detto all’inizio di quest’avventura, non ce lo possiamo più permettere. Anche nell’ultima gara abbiamo tirato ben più del doppio rispetto agli avversari, ma alla fine siamo tornati a casa a mani vuote. Non siamo da vertice, questo è chiaro, ma nemmeno così scarsi. Credevo di riuscire ad avere un impatto più immediato sulla squadra e, invece, sembra quasi l’effetto contrario, anche se resto convinto che alla lunga qualcosa di buono verrà fuori. Il fondo credo sia stato toccato; ora dobbiamo risalire, tutti insieme, perché questa squadra può giocarsela con chiunque, ma serve dimostrarlo in fretta ». Il tempo stringe, infatti, anche se nelle prossime settimane (scongiuri a parte degli interessati) a dar man forte all’attuale gruppo potrebbero, forse, aggregarsi elementi preziosi come non mai, al momento impegnati nei playoff del campionato di hockey su ghiaccio. « Chiaramente farebbe comodo qualche innesto – chiosa Rela – ma dobbiamo provare ad uscirne da soli, possiamo farcela. Servirebbe una vittoria “pesante” per riprendere fiducia e morale, perché uno dei nostri problemi principali è pro- prio quello di sbloccarci a livello mentale ». In attesa di tempi migliori, gli Asiago Vipers si consolano con le altre formazioni della “famiglia”. In Serie B è dominio altopianese. Dopo la Coppa di Lega (l’unico trofeo che ancora mancava in bacheca) gli “amatori” Asiago Vipers guidano il girone “C”, anche se hanno dovuto cedere il derbyssimo agli Asiago Black Vipers (secondi) che, dopo una falsa partenza, sembrano aver ingranato la marcia giusta. Soddisfazioni anche a livello giovanile: l’Under 15 guida a punteggio pieno il proprio girone; mentre l’Under 17 sta crescendo alla distanza ed è ora in terza posizione Stefano Angonese 8 l’Altopiano Sabato 19 febbraio 2011 21 Canove Calcio: il lungo pellegrinaggio sta logorando gli uomini di Baù Dopo il tonfo in Trofeo Veneto contro l’Eurocalcio, il Canove ha dovuto cedere nuovamente anche in campionato per mano del Lugo Calvene denotando delle difficoltà, sempre le solite negli ultimi campionati, che solo qualche mese fa sembravano cose del passato. Il Canove pare abbia dimenticato come vincere considerato che non solo l’ultima vittoria risale al 31 gennaio (2 a 0 contro il Tre Ci) ma nella partita di gennaio sono stati segnati anche gli ultimi gol della compagine diretta da Sandro Baù. E questo per una squadra che ha il secondo attacco di tutta la seconda categoria con ben 46 gol all’attivo contro i 29 subiti. Ma queste sono solo statistiche numeriche per dilettare i più accaniti tifosi dei gialloblu. Per il resto della tifoseria rimane che il Canove ha perso tre partite di fila senza mai segnare. In campiona- Thomas De Guio to il Canove ha perso 0 a 1 contro il Marola e anche domenica scorsa ha dovuto concedere due gol al Lugo Calvene venendo tra l’altro scavalcata da questa in classifica. Senza poi contare la pesante sconfitta subita in tro- feo Veneto contro l’Eurocalcio che ha inflitto tre sberle al Canove dopo che i gialloblu avevano portato a casa la partita di andata per 1 a 0. Ed è proprio nella partita di Coppa che il Canove inizia a denotare stanchezza e nervosismo. Tanto che già al 17’ del primo tempo la squadra rimane in 10; espulsione che fa saltare tutti gli schemi del mister per contenere la squadra rivelazione quest’anno del campionato di seconda categoria. C’è da dire che la squadra del presidente Rebeschini dimostra di saper giocare ed è spesso dominatore del campo. Anche contro l’Eurocalcio, nono- stante l’inferiorità numerica, il Canove dimostra capacità e mestiere costruendo, ma purtroppo anche sprecando, un paio di buone opportunità che mettono i brividi all’estremo del Eurocalcio. Rimane però che il Canove si trova al 5 posto in classifica a ben 8 lunghezza dalla prima della classe, quel Rino Toniolo che già alla prima di campionato aveva dichiarato l’intenzione di puntare alla promozione.Adesso ai gialloblu spettano altre 10 partite per puntare a ritornare in quella prima categoria dove aveva soggiornato per oltre 20 anni prima di dover “scendere” di uno scalino con il campionato per certi versi assurdo dell’anno scorso. Forza Canove. Gerardo Rigoni Classifica Seconda Categoria girone F: Toniolo Rino ** e S. Anna * punti 43; Marola * 40; Lugo Calvene * 37; Canove * 35; Juventina Laghi * e Fara S. Vitale * 31; Bp ’93 * 29; Tre Ci * 28; Vallonara * 24; Longa ’90 * 22; Spf ** 21; Fides * e Grantorto * 19; Colceresa MPM * 10; Breganze * 6. (* partite in meno) Prossimo turno (20 febbraio – ore 15): Longa ’90 – Canove Calcio - Terza categoria L’Asiago fa sul serio? Sembrerebbe proprio di sì a giudicare dai risultati giunti anche nel periodo storicamente più avverso. Per informazioni chiedere al Cogollo, che, sconfitto dai giallorossi (1-2, reti di Bernardi e Carli), ha perso la Nicolò Gheller ed il capitano testa del girone Emanuele Mosele B. Ma la formazione di Lorenzi non si è fer- mano, si concede un po’ tropmata al blitz in casa dell’ex po rispetto alle antagoniste di capolista (che deve, però, prima fascia, ma alla fine recuperare una gara). Una l’Asiago è lì, e questo consettimana più tardi, infatti, ha ta. E pure con una partita fatto altrettanto espugnando in meno (contro il New con un pirotecnico 3-4 Team Ss. Trinità). Provar(tripletta di Gheller e gol di ci fino alla fine, a questo Pertile) il campo del punto, è d’obbligo. Giavenale, fanalino di coda. Un pieno di punti ed E positivo può considerarsi autostima che fa gonfiare il anche il momento che sta petto e che proietta la com- vivendo il GLC (girone di pagine altopianese sola, Bassano), passato indenne soletta al terzo posto, in pie- attraverso le forche caudine na zona playoff. C’è qualco- degli scontri con due delle sa da registrare nelle protagoniste di questo camretrovie, dove, numeri alla pionato: il S. Pietro Rosà, Ristorante bloccato in casa sullo 0-0, e la Junior Monticello, una delle compagini più in forma, acciuffata (1-1) grazie alla rete del solito Schivo, entrato pochi minuti prima. Due punti “pesanti” per smuovere la classifica, anche se per il GLC l’obiettivo primario per cercare di entrare in zona playoff ri- mane la Coppa Bassano. Vincerla, infatti, garantisce il quinto posto nella griglia di partenza della post season. Il ritorno della semifinale con il Transvector capolista (andata 4-4) è in programma il 9 marzo prossimo. Prove generali domenica 20 febbraio (recupero della giornata del 19 dicembre rinviata per il maltempo) con la sfida valevole per il campionato. Stefano Angonese Classifica Terza Categoria girone B: Galvanauto Motta * 38; Cogollo ** punti 37; Asiago ** 34; Union Pedemontana * 33; Arsiero * e Monte di Malo * 32; Novoledo Villaverla * 29; New Team SS. Trinità ** e S. Quirico * 24; Montecchio Precalcino * 23; Azzurra Agno ** e Zanè * 19; Valli * 16; S. Tomio * e Rozzampia * 15; Giavenale * 8. (* le partite in meno) Prossimo turno (20 febbraio – ore 15): S. Tomio – Asiago Classifica Terza Categoria girone Bassano: Transvector ** punti 37; S. Pietro Rosà ** 32; Junior Monticello ** 31; Aurora S. Giuseppe *** Fellette *** 26; 23; Villaggio S. Lazzaro ***** 24; Facca **** 22; Glc ** 21; Tezze * 18; S. Vito Bassano *** 10; Arsenal Cusinati **** e Real Stroppari **** 7; Ospedaletto *** 5. (* partite in meno) – Glc e Junior Monticello un punto di penalizzazione. Prossimo turno (20 febbraio – ore 15): GLC – Transvector PATTINAGGIO GHIACCIO I fratelli Luca e Andrea Stefani ai Mondiali Per i fratelli asiaghesi Luca ed Andrea Stefani è di “moda” l’iride però in contesti molto diversi fra loro. Con Enrico Fabris infortunato, Matteo Anesi iscritto ma non in pista, a difendere i colori azzurri nel Campionato Mondiale all-round di scena in Canada è rimasto soltanto Luca, il maggiore dei due. Non molto appagante la sua trasferta oltre-oceano anche se di positivo per lui c’è il nuovo “personale” sui 500 portato da 37"11 a 36"72 mentre sui 5mila il suo crono, 6’33"23, è risultato nettamente superiore a quello stabilito dallo stesso atleta due anni fa sulla medesima pista in quota, quella di Calgary, ritenuta la più veloce al mondo. Nella terza gara del programm, i 1500, la “lama” altopianese non trova il passo sui 1500 chiudendo con un tempo alto. Non rientrando nei primi dodici della graduatoria per lui niente 10mila. Il titolo va al russo Ivan Skobrev, attuale campione europeo all-round. Succede a Sven Kramer, il “tulipano scontroso” dominatore delle ultime sragioni quest’anno auto-sospesosi dall’attività agonistica. Luca Stefani conclude la sua fatica canadese al 22° posto. Lo scorso anno, in Olanda, aveva fatto meglio: 17°. Certo all’inizio di stagione nessuno prospettava un esito del genere, neppure il diretto interessato. Bisognerà ora capire il perché gli auspici son rimasti, purtroppo, tali e, naturalmente, cercare i rimedi senza indigiare minimamente. Discorso diverso invece per Andrea Stefani. Secondo ai Campionati Italiani “all-round” di categoria ha ricevuto la convocazione per il mondiale riservato alle promesse della specialità in programma a Sejnaiochi città finlandese capoluogo della provincia dell’Ostrabotnia. E’ giovane, anzi giovanissimo per cui il confronto con chi è anche maggiore di un solo anno è senz’altro difficile tuttavia un mondiale a sedici anni non si deve assolutamente buttare, soprattutto in termini di esperienza ed Andrea Stefani questo lo sa bene. R.A. Fabris, più dubbi che certezze Per Enrico Fabris ormai non più in pista dagli inizi di gennaio, Campionati Europei “allround” di Collalbo conclusi con grande difficoltà, il ritorno sul ghiaccio presenta più di un’incognita. Dopo la caduta rimediata in allenamento, con un infortunio alla schiena rivelatosi più pesante del previsto, il campione di Roana sta attraversando una fase delicata della sua stagione perché lo stop rimediato proprio quando gli appuntamenti più importanti s’infittivano non ci voleva proprio. “Fino a sabato scorso – commenta il pattinatore azzurro - ho effettuato un programma solo di mantenimento con lavori non in posizione di pattinaggio. In sostanza mi sono dedicato alla corsa, ho faticato in palestra ed ho utilizzato gli sci da alpinismo. La settimana scorsa invece ho ripreso con cautela a pedalare in mountain-bike per riacquisire il tono muscolare. Fra qualche giorno mi sottoporrò ad un test per verificare lo stato della schiena dopo questo periodo di semi-riposo. In base al ri- sultato – prosegue ancora - deciderò sul da farsi”. Una volta superato il test medico, l’ipotesi migliore lo indurrebbe a riprendere dapprima gli allenamenti a secco. Conclusa questa parentesi il programma stilato, sempre qualora tutto filasse a dovere, proseguirebbe con la ripresa del contatto col ghiaccio in modo da presentarsi nuovamente in gara ad Inzell. Sulla pista tedesca sono in programma i “mondiali” singole distanze. Tutto ciò dal 10 al 13 marzo. “Potrei - conclude – schierarmi nella gara a squadre. Per il momento sono però costretto a ben altro. Devo vivere giorno per giorno. Le incognite sono troppe per poter fare previsioni attendibili”. Un ragionamento troppo prudenziale? Visti i precedenti specifici non sembra proprio. R.A. CASA ROSSA Pizzeria birreria Non solo pizza ma anche tante gustose specialità: PRIMI PIATTI - GRIGLIATE ecc.. Loc.Kaberlaba Asiago 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 22 SPORT Luca Rigoni festeggia i 18 anni regalandosi una bella vittoria nella “nazionale giovani” Si sono svolte il 5 e 6 febbraio scorso a Frassinoro, sulle piste del centro fondo Boscoreale di Pianegalotti, le gare nazionali “Giovani” di sci nordico. Molto agguerrita la schiera degli atleti in campo: oltre duecento i fondisti partecipanti nelle categorie Juniores e Aspiranti,che comprendono i nati dal 1991 al 1994, tra questi anche i nostri Luca Rigoni, Davide Cantele, Simone Bertacco, Giuseppe Pilati, Marco Lobbia e Roberta Forte. Due le gare in programma: sabato 5 febbraio la “Sprint” maschile e femminile in tecnica libera, domenica 6 Febbraio la gara a tecnica libera con partenza in linea (mass start). Nella prima giornata la prova di qualifica viene superata da tutti gli asiaghesi, ad eccezione di Pilati. Le batterie premiano invece la determinazione e la costanza di Luca Rigoni, che riesce ad arrivare in finale che, ma come la società Unione Sportiva Asiago Sci stia lavorando nel modo migliore per la crescita dei propri ragazzi. Nella seconda giornata, tra i nostri troviamo la settima posizione di Davide Cantele (26’10.3) e nuovamente Luca Rigoni in nona posizione (26’.11.5), mentre tra le Junior femminile b u o n o l’undicesimo posto di Roberta Forte. Risultati che confermano la costante presenza del nome di Asiago nello sci nordico italiano, per questo si intende ringraziare ancora una volta tutta l’ Unione Sportica Asiago Sci, dagli allenatori Alberto Pertile e Carlo Dal Pozzo che dedicano molto tempo agli atleti , fino al Presidente Sergio Vellar, nonché tutti i volontari che collaborano per portare avanti l’attività della società. Morena Turetta combattutissima già dalla partenza, lo vede infine imporsi al traguardo, lasciandosi tutti alle spalle. Luca Rigoni sale così sul gradino più alto del podio, portandosi a casa una vittoria eccezionale proprio nel giorno del suo diciottesimo compleanno. Indubbiamente un bellissimo regalo per lui, ma anche una grande soddisfazione per tutti, compresi gli allenatori Pertile e Dal Pozzo, che corrono subito a festeggiare il vincitore. Da segnalare anche un buon ottavo posto di Davide Cantele. Con questa ennesima affer- Ristorante CASA ROSSA località Kaberlaba - Asiago info 0424-462017 BIRRERIA PIZZERIA Musica dal Vivo SABATO SABATO19 19 FEBBRAIO: FEBBRAIO: SABATO 5 MARZO: gli EXIT mazione nel contesto nazionale per gli asiaghesi, dopo varie medaglie italiane negli ultimi anni, anche Luca Rigoni trova spazio e confer- I Campionati Italiani “allievi” di fondo alla Golf Arena di Asiago Mentre i giovani fondisti della società presieduta da Sergio Vellar raccolgono ampie soddisfazioni sui vari campi di gara, lo staff dell’Us Asiago Sci è al lavoro per ospitare al meglio i Campionati Italiani “allievi” di sci nordico previsti nel capoluogo dell’altopiano dal 4 a 6 marzo prossimi. Il programma della tre-giorni asiaghese si apre con una novità tecnica importante, da valutare con attenzione: la gimkana. Già da qualche tempo i tecnici dell’Us Asiago Sci hanno individuato nel contesto della Golf Arena un’area ad hoc per questo tipo di competizione. In questa neo-specialità destrezza e spiccato senso dell’equilibrio vanno ad aggiungersi alle altre classiche doti tecniche di cui un fondista deve disporre come bagaglio-base. Venerdì 4 marzo i concorrenti saranno chiamati anche a divertirsi oltre che misurarsi col cronometro utilizzando lo skating. In base ai risultati ottenuti sarà stilata la lista di partenza della gara “Handicap Start” di sabato 5. Gran conclusione domenica 6 con le staffette miste, una frazione in alternato, due in pattinaggio. Il depliant di presentazione contiene anche un “amarcord”. E’ di Mario Rigoni Stern ed è risalente al 1977. Racconta della nascita, avvenuta nel 1922, dell’Unione Sportiva Asiago Sci. Serve a tutti per ricordare quei duri tempi postbellici ed i quasi novant’anni dell’ Usa come comunemente viene identificato nell’ambiente degli sport invernali il sodalizio vicentino. “Il regalo più bello che potessi farmi” Quattro chiacchiere per conoscere meglio Luca Rigoni, reduce dalla bella vittoria di Frassinoro Quali sono state le emozioni del momento? “Tagliare il traguardo davanti a tutti gli altri è stato un’emozione grandissima, il regalo più bello che potessi farmi per i 18 anni. Sono riuscito a sfruttare i consigli dati dai miei allenatori,che mi avevano detto tra l’altro che la gara l’avrebbe vinta chi sarebbe scollinato per primo sull’ultima salita,e così fortunatamente è stato. Nel rettilineo finale avevo qualche metro di vantaggio ma finché non ho passato la linea del traguardo non ho sentito certa la vittoria perché dietro l’angolo ci possono sempre essere dei contrattempi, sopratutto nelle sprint. Passata la linea,per me è stata una vera gioia: era da inizio stagione che ambivo a un risultato importante!” - Come giudichi fin qui la tua stagione sciistica? “Finora, tra alti e bassi, non è stata regolare e costante, ma comunque non sono mancati i buoni risultati. Questa vittoria è un grande aiuto a livello morale per il proseguo della stagione: spero di continuare su questa strada e di riuscire a raggiungere altri risultati di questo tipo”. - Vuoi dire qualcosa ai ragazzi di oggi sull’importanza di praticare uno sport? “Lo sport è importante fin da quando si è piccoli, praticare attività sportiva, oltre a fare bene al nostro fisico, ci insegna l’importanza del gruppo, e a vivere con gli altri con rispetto e lealtà. Lo sci deve essere visto inizialmente come momento di divertimento nello stare insieme agli altri, e poi i risultati ben vengano, ma non devono essere il motivo principale per darsi allo sport. Viviamo in un luogo fantastico sotto tutti i punti di vista, abbiamo l’opportunità di fare vari tipi di attività sportiva, credo sia bene sfruttarla”. - Cosa apprezzi di più dello sci di fondo? “Il nostro gruppo: l’ U.S.A. per me è una grande e fantastica famiglia che ci fa crescere tutti assieme; siamo tutti amici,e credo sia importante stare bene all’interno del gruppo, indipendentemente dai risultati. Una seconda cosa bella del nostro sport è l’ambiente naturale in cui lo svolgiamo e la varietà di sport che pratichiamo per l’allenamento”. -Ultima, consueta domanda: a chi dedichi la vittoria? “A nessuno in particolare, per giungere a questo risultato ci ho messo molto del mio, tra allenamento e costanza, in collaborazione con i miei allenatori, che mi sono di grandissimo aiuto ogni giorno. Vorrei ringraziare i miei genitori che, oltre a darmi la possibilità di svolgere questo sport, nonostante le distanze, cercano sempre di essere presenti alle gare. Un grazie doveroso va a tutta la società e anche alla Guzzi Sport che mi aiuta con i materiali”. Morena Turetta 8 l’Altopiano Sabato 19 febbraio 2011 SPORT 23 Al successo del “Don Bosco” fanno eco le vittorie di Stefania Carli e Debora Rosa timo aggiornamento dei punteggi Fis domenica 13 febbraio sulla pista trentina Stefania sfrutta al meglio il pettorale di partenza, disponeva del n° 1, infliggendo, già nelle prima manche, 1" 44 di distacco alla seconda piazzata con la terza a 1"67. Nonostante la presenza di nebbia la giovane giallorossa ha saputo meglio delle altre adattarsi alle condizioni avverse per attaccare il percorso e non subire la pista. Nella seconda manche, con condizioni meteorologiche migliori, ha sciato in sicurezza per non buttare al vento il risultato precedente facendo segnare comunque il secondo tem- Concluso con successo il Treofeo Don Bosco, manifestazione organizzata dall’Us Asiago Sci, una delle più longeve non soltanto in ambito invernale, un paio di altre buone notizie vanno a confortare l’impegno profuso da dirigenti tecnici, genitori impegnati nel condurre a buon fine progetti ed attività della società vicentina. Come di consueto le premiazioni della rassegna giovanile altopianese troveranno spazio a fine stagione. In tale circostanza non mancherà l’occasione di commentare a dovere un evento ormai entrato nella storia sportiva dell’intero altopiano dei Sette Comuni. Tornando alla stretta attualità Stefania Carli, atleta dell’U.S.Asiago Sci, al primo anno nella categoria Aspiranti, comprende i nati nel 199495, sigla un’importante vittoria in un “gigante” Fisjunior nazionale disputato al Passo San Pellegrino. In precedenza aveva già ottenuto alcuni podi a livello regionale ma mai il gradino più alto. Ora c’è anche quello. Conquistato in primo gruppo di merito dopo l’ul- proiettarla con forza ancor maggiore fra le atlete da seguire quando, proprio ad Asiago, dal 4 al 6 marzo prossimi sarà tempo di Campionati Italiani “allievi” sua categoria di appartenenza. Domenica 13 febbraio sulle piste del Monte Verena si è disputata la fase zonale del trofeo Pinocchio riservato alle province di Padova, Rovigo, Venezia, Verona e Vicenza. Magistralmente organizzato dallo Sci Club sei Campanili (Polisportiva Comune di Roana) si sono dati battaglia 400 atleti divisi nelle varie categorie. Grazie alle piste preparate perfettamente dalla società ‘Verena 2000’ i giovani atleti hanno potuto Monte Verena - Pinocchio sugli sci 2011 lievi maschile: Andrea Scuccato (S.C. 2000) . Ai qualificati alle finali nazionali ed internazionali ( 28 marzo – 2 aprile 2011) all’Abetone un grosso in bocca la lupo. dare il meglio di loro stessi dimostrando preparazione tecnica e grinta eccezionali. Entrando nel vivo dei risultanti per la categoria Baby 1 femminile (anno 2003) è risultata vincitrice per lo Sci club Gallio Giulia Frison . Categoria baby 2 femminile ( anno 2002): Anna Rossi S.C. 2000. Categoria baby 1 maschile: Antonio Valente (Centro sci Vicenza). Categoria baby 2 maschile Lorenzo Illotti (S.C.Gallio) . Categoria cuccioli 1 femminile (anno 2001): Isabella Vedove G.A.B Ski Gr. Categoria cuccioli 2 femminile (anno 2000): Anita Muraro (U.S. Asiago). Categoria cuccioli maschile 1: Gabriele Sartori (S.C. Recoaro). Categoria cuccioli maschile 2: Crhistian Bonato (U.S. Asiago). Categoria ragaz- Il secondo Memorial Roberta Gianesini Domenica 20 febbraio si svolgerà sulle piste di Enego Valmaron il “2° Memorial Roberta Gianesini”. La gara di slalom gigante è aperta a tutti per le categorie masters, senior e giovani. Le iscrizioni sono da effettuarsi entro le ore 12 di sabato 19 presso l’Ufficio turismo di Gallio. L’estrazione dei pettorali sarà effettuata nel municipio di Gallio alle 16 di sabato. L’inizio della gara è previsto per le 9.30. L’appuntamento è organizzato dallo Sci Club Gallio e dall’Associazione Amici di Silvia, Lisa e Roberta – Onlus po. Finisce con battere Martina Candiago e Francesca Bonifacio salite con lei sul podio. Per Stefania anche la vittoria assoluta oltre a quella di categoria. Ora per quanto riguarda il “gigante” è seconda a livello nazionale in termine di punteggio. Gli appuntamenti più importanti sono ormai vicini quindi quella sarà l’occasione giusta per dimostrare ancora le sue capacità andando così a confermare la fiducia accordatale dal tecnico del Comitato Veneto Giovanni Feltrin. Sul fronte sci nordico è ancora un’altra ragazza, anch’essa quindicenne, a portare il alto i colori dell’Usa. Si tratta di Deborah Rosa. Dopo aver vinto il titolo regionale di gimkana la fondista di Lugo di Vicenza si ripete, sempre sulla pista veronese di Bosco Chiesanuova, nella gara ad inseguimento. Per lei una doppietta importante tale da zi femminile: Margherita Rigo (S.C. Vicenza). Categoria ragazzi maschile: Riccardo Cantele (S.T. Altopiano di Asiago). Categoria allievi femminile: Asia Zenere (S.C. Marostica). Categoria al- 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 24 VOLLEY Nel Campionato maschile di Prima Divisione, il Caseificio Pennar incontra l’U.S.D. Altair Arriva la capolista Brivido U.S.D. Altair per il Caseificio Pennar: è infatti attesa per questo venerdì 18 febbraio alle 21,00 al Palazzetto dello Sport di Roana la capolista del Campionato maschile di Prima Divisione. Il Cesuna non si fa grandi illusioni di poter fermare la corazzata vicentina, ancora a punteggio pieno dopo ben 13 partite, pur essendo fra le poche formazioni ad essere riuscita a strapparle un set; ma, come ormai ha abituato i propri sostenitori, cercherà di metterle i bastoni fra le ruote per poter quantomeno suscitare il plauso degli appassionati. Del resto le premesse ci sono tutte in quanto la formazione guidata da Fabio Munari ha saputo cogliere importanti punti nelle prime due partite del girone di ritorno, entrambe terminate al tie-break. La prima sfida in calendario corrispondeva alla trasferta contro la Polisportiva Santa Croce in programma giovedì 3 febbraio a Bassano, partita che segnava il definitivo rientro fra i ranghi di Ilario De Guio, il capitano della formazione altopianese. Un confronto preceduto da una febbrile ansia per l’importanza di acquisire punti decisivi in chiave salvezza, sma- nia che ha giocato un brutto scherzo agli altopianesi che nel primo set hanno accumulato eccessiva tensione sfociata in banali errori, specialmente in fase di battuta. Con il secondo set l’approccio alla partita è decisamente diverso: l’ingresso in campo del capitano contribuisce a garantire la necessaria tranquillità per sfruttare al meglio le capacità tecniche che la squadra comunque possiede. Il Cesuna dilaga quasi inconsapevole della propria forza agonistica e i bassanesi sembrano essere un’altra squadra rispetto a quella affrontata nel primo parziale. Il buon momento degli altopianesi continua anche nel terzo set tanto che sembra non esserci più scampo per i padroni di casa; di fatto però i bassanesi, con una interminabile serie di devastanti battute al salto, riescono a tener aperta la partita guadagnandosi il parziale dopo il ricorso ai vantaggi. L’alternanza di vittorie è assicurata con la conquista del quarto set da parte del Cesuna che, nonostante una brutta partenza, riesce a chiudere agevolmente staccando il break decisivo nella fase finale. “Resettare tutto!”, è l’ordine perentorio che esce dalle labbra del coach Fabio Munari per approcciarsi con sicurezza al tie-break finale, e la squadra sembra essere sulla strada giusta quando riesce a portarsi sul risultato di 5 a 0. Il successivo cambio palla consegna però al Santa Croce il biglietto per il vantaggio all’inversione dei campi; infatti la coppia De Guio-Dalle Ave non riesce in ricezione a contenere l’incisività della battuta flottante del capitano avversario; risultato: 8 a 5 per i bassanesi. Quando ormai tutto sembra compromesso, con il risultato a favore dei padroni di casa per 13 a 9, gli altopianesi riescono ad impattare sul tredici pari salvo poi, anche con la complicità di dubbie interpretazioni arbitrali, lasciarsi superare definitivamente dal Santa Croce 15-13. 3 a 2 quindi il finale di partita a favore dei bassanesi, parziali di 25-20, 15-25, 28-26, 22-25 e 15-13. L’altra sfida rilevante in chiave salvezza si è disputata lo scorso sabato 12 febbraio al Palazzetto di Roana. Ospiti attesi erano i bassanesi del Volley Bassano, già protagonista nel girone di andata di una vittoria al tie-break ai danni del Cesuna. Stavolta però toccava agli altopianesi avvaler- si del fattore campo per avere maggior sprone e potersi così svincolare dallo scomodo ultimo posto in classifica. Le tangibili motivazioni si riflettono concretamente già all’avvio del primo set che il Cesuna fa suo senza particolari problemi. Con il passare del tempo, però, le non buone condizioni di salute di alcuni elementi si fanno sentire andando a condizionare la resa atletica nei set successivi, nei quali il Volley Bassano ha potuto esprimere al meglio la propria prestanza fisica. Sotto di un set al termine del terzo parziale, al Cesuna non rimaneva altro che tentare la via del tie-break per rimontare una situazione che si stava mettendo male. Trovato l’accesso al set finale, dopo la conquista del quarto parziale, la sfida per gli altopianesi è diventata quella di ribaltare l’esito delle due precedenti occasioni nelle quali il ricorso al tie-break aveva fruttato solo sconfitte. Questa volta, riuscendo a limitare gli errori in fase di ricezione, il gioco si rivela più facile per gli altopianesi che, ottenuti un paio di break importanti nei momenti decisivi del set, va ad imporsi con sufficiente facilità sugli ospiti. 3 a 2 il finale di partita a favore del Cesuna, parziali di 25-19, 26-28, 22-25, 25-22 e 15-10, risultato che consente agli altopianesi di scrollarsi di dosso le ultime due posizioni di classifica, avvicinandosi al quartultimo posto occupato dalla Polisportiva Santa Croce. Il girone maschile di Prima Divisione è sempre guidato da un irrefrenabile U.S.D. Altair con 39 punti seguita a quota 32 dall’accoppiata Pallavolo Campiglia-Volley Ardens ; in zona retrocessione conduce la Polisportiva Santa Croce con 9 punti poi Volley Cesuna con 7, Volley Bassano a 6 ed infine il Volley Castellana rimasto a quota 5 punti. Volley Asiago Altopiano: un crescendo di soddisfazioni Il nuovo anno inizia decisamente bene per il Volley Asiago Altopiano. La società asiaghese sta vivendo un momento di grandi soddisfazioni su tutti i fronti, in primis per il numero di atleti, quasi triplicati rispetto allo scorso anno. Frutto questo di una grande passione per la pallavolo da parte della dirigenza, degli allenatori e di tutti i genitori volontari, e sono parecchi, che si prestano ad aiutare in tutti i modi la società nel suo processo di crescita continua. Società nata tre anni fa con un gruppetto sparuto di ragazzine ad affrontare un campionato Under 16 AICS, chiuso poi con il titolo di vice campionesse provinciali, e una manciata di non più di dieci bambini a creare un piccolo embrione di Mini Volley. Ebbene in tre anni il piccolo embrione ammonta a 26 atleti iscritti e tesserati AICS, la ex Under 16 sta affrontando da protagonista un difficile campionato di terza divisione di Federazione con 12 ragazze tesserate e, oltre a questo, un’allegra brigata di ragazzine Under 13 (18 atleti, compreso qualche maschietto) che, dopo un campionato d’esordio, quello dello scorso anno, da ottime “incassatrici”, quest’anno stanno dando del filo da torcere a tutte le avversarie, compreso quell’Auxilium che l’anno scorso si è aggiudica- Momento d’oro per la squadra asiaghese in grande crescita di numeri e di risultati to il titolo provinciale e che quest’anno è caduto pesantemente sotto i colpi di Capitan Melania Baù e compagne. Palese la soddisfazione di coach Petronio Gatti che commenta così il recente seccesso contro le detentrici del titolo: “Che dire... per noi è la prima vittoria in campionato, molto netta, più di quanto dicano i parziali (25:16, 25:15 e 25:16). Ho potuto ruotare tutti e 12 gli effettivi a disposizione, cosa fondamentale a questa età dove è importante che tutti si sentano partecipi di una vittoria o di una sconfitta. Solida la difesa ma un attacco ancora da registrare. Ho chiesto loro, nel terzo parziale, di attaccare comunque dato che la partita sembrava ormai nelle nostre mani, così ho finalmente potuto vedere le loro potenzialità: 11 attacchi, 8 dei quali a punto! Adesso abbiamo due settimane prima di incontrare Perlena e poi Slegar, incontri che dovremo affrontare in preparazione del big match di ritorno contro il Creazzo con il quale, presumibilmente, ci giocheremo il primo posto nel girone. Credo che quest’anno il campionato lo vivremo da protagonisti, dopo una grande semina profusa l’anno scorso il momento della raccolta è ormai maturo. Il preparatore atletico Lucio Plebs, la campionessa italiana in carica Under 16 Ilenia Basso (che quest’anno si è messa a disposizione del team) ed io stiamo lavorando in grande sintonia e i risultati si iniziano a vedere.” E dall’Under 13 muoviamo alla squadra ammiraglia del Volley Asiago, ov- vero quella di coach Ulisse Munari che sta guidando 12 ragazze, dai 15 ai 18 anni, nel campionato di terza divisione femminile di Federazione. Lo scotto del debutto è stato ormai pagato (uno 0 a 3 in quel di Malo!) e la squadra ora è in netta crescita dato che, nei successivi tre incontri, si registrano una sconfitta al tie break e due vittorie secche per 3 a 0 (l’ultima delle quali due settimane fa, dato che Sabato scorso il Volley Asiago ha riposato). Con sette punti in saccoccia ora la squadra si trova al terzo posto a sole due lunghezze da un terzetto for- mato da Malo, Pasubio e Olimpia Zanè, e a un solo punto dalla seconda (il Novale). Lodevole l’atteggiamento delle ragazze della terza divisione che, oltre ad essere impegnate con successo a scuola, affrontano allenamenti e trasferte piuttosto impegnativi e sempre con grande entusiasmo. Oltre a questo, alcune di loro hanno messo la propria esperienza anche a disposizione del settore giovanile. Dicevamo infatti di Ilenia Basso che fa da assistant coach in Under 13; da segnalare anche l’altra campionessa italiana in carica Under 16 AICS, Veronica Galante, Deborah Rigoni e Sara Plebs, che stanno facendo un bellissimo lavoro per il settore Mini Volley. Ed è proprio il Mini Volley quest’anno che, se non altro dal punto di vista numerico, dato che i tornei non sono ancora iniziati, è elemento trascinante della società. A dirigere il settore Alessandro Siviero che fa il punto della situazione: “Stiamo andando bene: quest’anno in palestra è un brulicare di bambini, ce ne sono tantissimi e l’entusia- smo, sia da parte di noi allenatori che dei bambini, è alle stelle. Questi piccoli atleti sono il futuro della società e i risultati degli sforzi profusi in questo settore li stiamo raccogliendo ora. E’ sorprendente che il numero di atleti che praticano il Mini Volley, uno sport che non ha certo i favori del territorio qui in Altopiano, sia triplicato rispetto ai due anni precedenti. Il miglior risultato che si potesse ottenere dopo tanti sacrifici! Ora però bisogna lavorare per far crescere questi bambini, non solo come atleti ma anche come persone, e credo che quest’ultima sia la responsabilità più grande che un istruttore si deve prendere quando lavora con atleti così giovani. Fortunatamente sono ben coadiuvato in questo compito dalla nostra “fedelissima” Sara Rigoni che da tre anni a questa parte condivide con me questa avventura, e da altre tre validissime atlete della squadra maggiore, Veronica, Sara Plebs e Deborah, che portano, malgrado la loro giovane età, un contributo tecnico fondamentale.” Dunque vele al vento per il Volley Asiago Altopiano che si appresta a entrare nel 2011 con uno spirito vincente, da protagonista, ma con un filo conduttore ben chiaro e preciso: crescere non solo come atleti ma anche, e soprattutto, come persone! 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 25 “Era un malato terminale, non se ne sono accorti!” La triste storia di Dino Finco di Gallio, morto di cancro lo scorso 24 gennaio a soli 61 anni. La figlia racconta i fatti e mette il luce il diverso trattamento avuto ad Asiago e alla casa di cura Eretenia. La storia di mio padre è una storia semplice, ma non a lieto fine. Dopo una vita di lavoro arriva il tempo della pensione in cui può dedicarsi alla caccia e ai suoi amati nipoti che gli riempiono le giornate. Sembra rinascere, mal di schiena a parte che gli dà parecchia noia. Nel gennaio del 2009 fa una risonanza magnetica dalla quale emergono delle ernie. Dopo vari tentativi di ovviare al dolore con antidolorifici, si rivolge al dottor Minuzzo presso l’ospedale di Asiago che segue mio papà per circa un anno e gli prescrive farmaci di ogni tipo. Le cure però fanno poco effetto, ma lui tiene duro, nonostante il dolore va comunque a caccia e non rinuncia a fare il nonno accudendo i suoi nipoti senza mai dire di no. Nei mesi di novembre e dicembre, sempre in cura dal dottor Minuzzo, entra ed esce ripetutamente dal Pronto Soccorso di Asiago al quale si rivolge a causa di dolori lombosacrali insopportabili. Le Apprendo dalla stampa che Asiago ha dedicato i fiocchi di luce del 4\5\6 febbraio al 150° dell’unita d’Italia con i colori bianco, verde e rosso. Niente da eccepire sull’iniziativa che ottiene ogni anno una buona risonanza mediatica e un grande afflusso di spettatori. Festeggiare o meno questa ricorrenza è un fatto puramente personale. Io, che non mi sento per niente italiano, sarò tra quelli che questa festa non la intendono fare e non senza ragioni. Leggendo attentamente i libri di storia e ricordando i discorsi dei nostri vecchi noi altopianesi non abbiamo proprio niente da festeggiare. Perché la decadenza delle nostre terre è incominciata esattamente con l’arrivo dei “Savoiardi” e dei Francesi sul nostro territorio; con la perdita della nostra secolare autonomia e dei privilegi goduti per 700 anni è incominciata per la nostra gente la povertà e la miseria. Con il passaggio al regno dei Savoia è incominciata la grande emigrazione verso il continente americano. Poi è arrivata la guerra, una guerra fatta verso quelle nazioni nelle quali i nostri vecchi andavano a lavorare per guadagnare da vivere per loro e le loro famiglie per il lungo inverno. Questa guerra ha distrutto le nostre case, i nostri prati e i nostri bo- diagnosi spaziano da una lombosciatalgia bilaterale ad una polimialgia reumatica, fino ad una eventuale puntura di zecca. Il suo calvario va avanti per giorni, i famigliari cercano di aiutarlo in tutti i modi, impotenti però di fronte a tanto dolore. Il 2 gennaio 2011, logorati dal vederlo così sofferente, ci decidiamo a chiamare un’ambulanza. Viene visitato al Pronto Soccorso dal dottor Busa e dal dottor Minuzzo, ricoverato, ma prontamente rispedito a casa il giorno successivo, senza che vengano eseguiti ulteriori accertamenti, secondo noi indispensabili. Non gli viene dato aiuto, niente Tac, né un’ecografia, né una radiografia; tutto troppo costoso per il nostro sistema sanitario? Viene dimesso togliendo ogni farmaco antidolorifico e con la sola prescrizione di EN in gocce. Mi si stringe il cuore ripensando ai suoi occhi sfiduciati mentre ascoltava i discorsi dei medici che per l’ennesima volta non hanno ascoltato la nostra disperata richiesta di aiuto. Per loro mio padre era un malato al quale solamente una clinica psichiatrica poteva risolvere i suoi problemi e i suoi dolori immaginari, per i quali, secondo loro non c’era alcuna corrispondenza patologica. Nonostante i suoi dolori laceranti, questi medici non hanno trovato un posto letto per mio papà: in quanto “malato psichiatrico” purtroppo non si poteva curare qui perché l’ospedale di Asiago è per malati acuti. Non si sarebbe allora potuto mandarlo a Bassano? Io Lara, figlia disperata, il 7 gennaio decido di portarlo a Vicenza in Casa di cura Eretenia, impresa assai difficile perché i dolori non gli davano tregua, perché non si reggeva più in piedi e le forze lo stavano abbandonando. E’ stato il suo ultimo viaggio, compiuto guardando dal finestrino le sue montagne tanto amate. A Vicenza il dottor Burul lo visita con tanta umanità e professionalità e si accorge subito che per mio papà le cose sono molto serie. Lo ricovera immediatamente: il 10 gennaio, dopo tutti gli accertamenti del caso, arriva la terribile sentenza, che non lascia scampo: cancro ai polmoni, metastasi al fegato, al cervello e ai reni; una bomba! Con un fil di voce chiedo: “Quanto tempo gli resta?” La risposta: “30/40 giorni”. Ha vissuto per altri soli 13 giorni. Se n’è andato a soli 61 anni, assistito da tutti i suoi familiari, disperati per non aver potuto fare di più, per aver capito che non c’era più tempo per niente. Quanta sofferenza papà, quanta disperazione quando mi chiedevi se ti avevo portato in una clinica psichiatrica. No papà caro, non eri né pazzo, né malato immaginario, magari lo fossi stato! Non sarei qui a piangere perché l’idea di non vederti più sta distruggendo tutti, anche i tuoi adorati nipoti che non possono capire come il La risposta dell’Azienda Sanitaria “Per l’ospedale un’occasione per riflettere” A seguito della segnalazione, abbiamo raccolto tutta la documentazione in nostro possesso, per capire se ci siano stati errori nella gestione del paziente. Sono stati sentiti i medici dell’ospedale di Asiago che hanno descritto la modalità di presa in carico durante l’ultimo anno. Ci riserviamo però di acquisire copia della documentazione relativa al ricovero presso la casa di cura Eretenia, per una ricostruzione complessiva degli eventi. E’ difficile rispondere alle domande fatte dalla figlia attraverso una semplice lettera. Crediamo che possa essere più utile un colloquio tra la famiglia e i medici, che possa anche chiarire i problemi di comunicazione che siComuni”. Settecento anni vissuti, se pur con tribolazioni, godendo del rispetto e della protezione di tutte le famiglie dominanti del nord , dagli Ezzelini da Romano passando per i Visconti di Milano poi dagli Scaligeri di Verona ed infine la Repubblica “Serenissima” sempre per salvarci dalle angherie e pretese di Vicenza. Ci hanno sempre concesso quanto necessario per poter vivere tra questi monti. Solo a loro dobbiamo riconoscenza per quello che hanno fatto per noi. Tutto questo grazie alla solidarietà ed unità della Reggenza, seconda democrazia al modo dopo la Svizzera! Per questo anniversario però non si vuole muovere un dito, neanche dovessimo vergognarci del nostro glorioso passato. Chiudo dicendo a tutti i sindaci degli otto comuni: festeggiate pure l’unità d’Italia se ci credete ma ricordatevi anche della vostra storia e quella dei vostri antenati. E soprattutto ricordate i duemila martiri del luglio\settembre 1809, morti sotto le sciabole francesi e savoiarde o impiccati solo perché chiedevano il ripristino della libertà e dell’autonomia di cui avevano sempre goduto e che, a causa della sua perdita, provocava morte e fame nelle nostre contrade. I poco celebrati 700 anni della “Spettabile Reggenza” schi. Ha distrutto l’identità di un popolo interno deportandolo nei posti più disparati di una Nazione che non conoscevano e che era loro ostile per il solo fatto che parlavano tedesco, la lingua del fantomatico nemico che l’Italia ha tradito ed attaccato. Molti di loro sono anche stati incarcerati ed internati come i loro sacerdoti perché considerati Austriacanti quindi colpevoli della disfatta dell’esercito italiano nel 1916. E questo solo per nascondere l’incapacità degli alti comandi militari e dei suoi ufficiali e scaricarli su una popolazione inerme, per di più fatta sgomberare sotto le cannonate austriache e non prima perché secondo qualcuno di quelli appena menzionati la prima linea italiana era imbattibile. Per vedere pagati solo in parte gli enormi danni fatti quassù dalla guerra i nostri avi hanno dovuto penare non poco. Poi arrivò il fascismo a dare la botta finale alle nostri origini vietando tassativamente l’uso della lingua Cimbra e imponendo la cultura italiotta. Finita la ricostruzione la misera regnava sovrana tra questi monti dando inizio ad un nuovo esodo verso la Francia e i Paesi Bassi ma ancora anche per le Americhe. Arriviamo al 1940 dove la popolazione dell’altopiano è quasi dimezzata rispetto al 1921. Scoppia la seconda guerra mondiale e ancora una volta questa Nazione si comporta da traditrice, incomincia la guerra a fianco dei tedeschi e la finisce a fianco degli alleati. Anche a noi riserva il suo interesse: i nostri giovani mandati a morire nei fronti più disparati. Rastrellamenti, fucilazioni, malghe saccheggiate, paesi incendiati e donne violentate sono invece riservati al nostro territorio. Finita anche questa guerra ne segue l’abbandono totale dei nostri monti da parte del governo centrale, quindi miseria ancora più grande e nuova emigrazione questa volta con nuove mete, Svizzera e Germania in testa, seguita da un pendolarismo verso la pianura la quale sta avendo un notevole sviluppo economico ed industriale con una conseguente nuova emorragia di abitanti. Ora se qualcuno mi dice cosa devo festeggiare? Ma non è questo il motivo di questa lettera: quest’anno ricorrono i 700 anni dalla fondazione della “Spettabile Reggenza dei Sette sentare la regola, diventano invece l’eccezione? Caro papà, il posto siamo stati costretti a trovartelo noi nel camposanto vicino a casa, dove il sole arriva al mattino ad illuminare la tua tomba. Ciao papà, vai libero per altre montagne e veglia su tutti noi. Spero che questo racconto serva a far capire che il malato non è solo un involucro debilitato, ma anche e soprattutto una persona, che ha una dignità, che merita rispetto e di essere curata e ascoltata con amore. Lara Finco loro adorato nonno sia sparito in così poco tempo. Molte sono le domande che straziano i nostri cuori: come si può onorare una professione come quella del medico senza dare soccorso a chi ha veramente bisogno di aiuto, cure, pietà? E’ possibile non aver visto quanto grande fosse il male di mio papà, troppo forse per chi è abituato al dolore degli altri? Come si può non riconoscere un malato terminale, negargli un posto in ospedale e un po’ di serenità? Ma soprattutto, perchè medici come il dottor Burul, che dovrebbero rappre- Cav. Francesco Rodeghiero curamente ci sono stati. A conclusione dell’istruttoria, dopo aver incontrato la famiglia, forniremo comunque una relazione scritta alla famiglia, anche se il dolore per la perdita di una persona cara non potrà certo essere alleviato da quest’ultima. Siamo molto dispiaciuti perché dalle domande che ci sono state poste, al di là del lato puramente medico, abbiamo colto delle carenze nella comunicazione tra medico e paziente, ma anche nei confronti della famiglia stessa. Ci scusiamo per questo e assicuriamo che la segnalazione rappresenta per l’ospedale un’occasione costruttiva per riflettere e migliorare. Bicchieri mezzi vuoti ai mercatini “Nessuna mancanza di professionalità” Chiedo spazio sul suo giornale per rispondere alla lettera pubblicata sul numero 338 nella rubrica “I lettori ci scrivono” inerente alla presunta somministrazione ad un ospite di mezzo bicchiere di cioccolata calda dalla mia “casetta” allestita nei Giardini di Natale. Ma non voglio smentire quanto sostenuto dall’avventore, anzi lo confermo. Solo che il gentile cliente non ha, o non ha voluto, notare che il bicchiere era di dimensioni ben più grandi di quello servito il giorno precedente. Cosa era successo; avendo finito i bicchieri da 0,10 siamo stati costretti ad acquistare bicchieri da 0,2. Questo per qualche giorno fino a quando siamo riusciti a procurarci altri bicchieri da 0,10 adatti a contenere bevande calde. Si sa le forniture sono spesso difficoltose nei periodi festivi. Comunque consapevoli che non è bello vedere bicchieri mezzi pieni, oppure mezzi vuoti come scrive il cliente, abbiamo somministrato quantità superiori di bevande sempre allo stesso prezzo. Ma somministrare 0,2 di cioccolata calda o di brulé ci pareva esagerato ed impegnativo, quindi abbiamo tenuto il livello più basso. Tutto qui. Nessun inganno, nessuna fregatura, nessuna mancanza di professionalità. Anzi rifacendomi allo scritto mi permetto di ribattere, usando le stesse parole dello scrivente, che non si può giudicare la professionalità da un bicchiere. Oltre un quarto di secolo di servizio ai nostri clienti e agli ospiti di Asiago non può essere ridotto ad un semplice bicchiere. Comunque invitiamo lo scrivente in una delle nostre due sedi ad Asiago dove potremmo spiegarci meglio, magari davanti ad una cioccolata calda … questa volta servita in tazza apposita. Vittorio Lievore 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 26 Hockey Inline a cura di Giovanni Dalle Fusine Da sabato 19 febbraio a venerdì 4 marzo 2011 Il 19 febbraio è il 50° giorno del calendario Gregoriano, mancano 315 giorni alla fine del 2011 Sabato 19 febbraio. S. Mansueto Domenica 20. S. Eleuterio Lunedì 21. S. Eleonora Martedì 22. Catt. S. Pietro Mercoledì 23. S. Policarpo Giovedì 24. S. Edilberto Venerdì 25. S. Cesario (foto) Sabato 26. S. Claudiano Domenica 27. S. Leandro Lunedì 28. S. Romano Martedì 1 marzo. S. Albino Mercoledì 2. S. Basileo Giovedì 3. S. Cunegonda Venerdì 4. S. Casimiro Un santo per volta: san Cesario. Famiglia numerosa e di eccezionali virtù cristiane fu quella in cui nacque Cesario, giacché anche il padre Gregorio, la madre Monna, il fratello Gregorio, il celebre teologo, sono venerati come santi. Nato nel 330, dalla città natale passò ad Alessandria per dedicarsi allo studio della geometria, dell’astronomia e soprattutto della medicina. Ritornato in patria, esercitò la professione di medico ottenendo tanti validi successi da meritare la fiducia dell’imperatore Costanzo che lo chiamò a Costantinopoli. Anche il successore Giuliano l’Apostata lo confermò nell’incarico di medico di corte, nonostante rifiutasse di aderire al ripristino del culto pagano. Dall’imperatore Gioviano fu nominato questore della Bitinia, ove nel 368 si salvò quasi prodigiosamente da un funesto terremoto. L’episodio, però, determinò in Cesario una crisi spirituale per cui decise di abbandonare ogni pubblico incarico per dedicarsi più assiduamente alla salvezza della sua anima. Si fece amministrare il Battesimo, condusse poi vita penitente, finché fu colto da morte precoce (369). Nel testamento dispose che ogni sua ricchezza fosse donata ai poveri. Tali particolari sono accennati nell’orazione funebre tenuta dal fratello Gregorio, documento che per sé, però, non costituisce una prova della venerazione e del culto, probabilmente sviluppatosi assai tardi. Infatti, presso i latini la prima menzione si trova nel Martirologio Romano al 25 febbraio; tuttavia, presso i greci il culto è senz’altro più antico e la memoria del santo viene celebrata il 9 marzo. Febbraio e tradizioni. “Febbraietto mese corto e maledetto” è un antico proverbio popolare legato non solamente al calendario, ma anche al clima stagionale e all’economia familiare. Anticamente, ai tempi in cui l’economia delle famiglie, appartenenti ad un ceto medio-basso, e della società era basata soprattutto sulla produzione agricola, ed era fortemente vincolata dall’esito dei raccolti, la stagione invernale, ed il mese di febbraio, soprattutto, rappresentavano un periodo di ansia e di preoccupazione, in prospettiva futura, e di povertà immediata, dato che le provviste ormai iniziavano a scarseggiare, gli animali erano poco numerosi e malandati a causa della carenza di erba, di fieno e di mangime. In questo mese si diffuse quindi l’esigenza di sbarcare il lunario per raggiungere i mesi primaverili, durante i quali almeno i contadini potevano ricavare qualche frutto dalla terra. Tra i numerosi proverbi relativi al mese ricordiamo anche: “Febbraio, corto e amaro”, “Febbraio corto e malandrino”, “Febbraiuzzo, peggio di tutto”. Mentre per l’entrante marzo: L’acqua di marzo è peggio delle macchie ne’ vestiti. - Al primo tuon di marzo escon fuori tutte le serpi. - La nebbia di marzo non fa male, ma quella d’aprile toglie il pane e il vino. - Se febbraio non febbreggia, marzo campeggia. - Chi nel marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia. - Marzo alido, aprile umido. Successe oggi: Il 24 febbraio 1977 iniziarono ufficialmente le trasmissioni televisive a colori, con lo standard PAL (Phase Alternating Line), a carattere nazionale. La tecnologia della codifica del colore PAL fu sviluppato, a partire dal 1950 in Germania, dalla Telefunken, nella persona di Walter Bruch. Tale tecnologia fu presentata al pubblico nel 1963 ed utilizzata per la prima volta nel 1967. Quindi, prima dell’Italia, già da diversi anni molti paesi trasmettevano a colori, ma in Italia si tendeva a rimandare l’evento per ragioni politiche. 28 febbraio 2002, ultimo giorno per le vecchie Lire. La Lira cessò di avere corso legale 9 anni fa, quando venne sostituita dall’Euro, moneta oggi in circolo in molti dell’area Europea. La storia della Lira risalirebbe all’impero romano d’Occidente. Durante l’espansione e le conquiste politiche e militari, l’impero subì una brusca frenata nel commercio, con conseguente riduzione della diffusione delle monete. Durante gli scambi più ambiti e delicati fu preferito usare monete auree provenienti dall’area bizantina e araba, mentre per quanto riguardava i commerci minori venivano ripiegate monete argentee. La primavera è alle porte: è il momento migliore per depurare l’organismo. Frutta ed ortaggi di stagione ci vengono in aiuto. Possiamo sfruttare le belle giornate per andare a raccogliere le erbe selvatiche come la cicoria ed il tarassaco (ovviamente per trovarne bisogna recarsi a latitudini minori rispetto a quelle altopianesi). Frutta del mese di marzo: arance, banane, limoni, mele, pere. Le pere aiutano la funzione intestinale, il ricambio dei liquidi nell’organismo e il controllo del colesterolo ematico: le mangeremo mature al punto giusto, con la buccia (se biologiche), scegliendo varietà prodotte in Italia. Le pere abate hanno un più elevato contenuto di sostanze antiossidanti. Verdura del mese di marzo: broccoli, carciofi, carote, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicoria e cicorino, cipolle e cipollotti, crescione, finocchi, indivia, lattuga e lattughino, spinaci, valerianella (o soncino), ecc. Tra queste sono il crescione (meglio se mangiato crudo o in succo), la scorzonera e la cicoria (specie se selvatica) ad avere le più spiccate proprietà depurative. Le cipolle, ricche di composti solforati, contrastano le sostanze inquinanti, fluidificano il sangue, regolano il metabolismo, contrastano batteri e virus. Le rape contengono acidi grassi essenziali ù-7 (acido nervotico), indispensabili per il buon funzionamento delle cellule nervose. La lattuga è un’ottima fonte di clorofilla e vitamina K. l’Altopiano Sabato 19 febbraio 2011 Dalle ore 8.45 di sabato 19 alle ore 8.45 di sabato 26 febbraio ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia Passuello – Piazza S. Giustina 23 FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Scaffidi Militone – Via Roma, 7 Dalle ore 8.45 di sabato 26 febbraio alle ore 8.45 di sabato 5 marzo GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dott. Stefano Dalla Valle – Via Prestinari 34 ROTZO: Farmacia della dr.ssa Anna Bottura – Via Roma 9/a Domenica 20 febbraio GALLIO: OMV – Via Kemplen Domenica 27 febbraio SASSO DI ASIAGO: TOTAL – Via Chiesa TRESCHE’CONCA: AGIP – Via Campiello L’Altopiano srl - Società unipersonale Sede legale: Via Iacopo Scajaro, 97 - 36012 Asiago (Vi) Redazione: Via Iacopo Scajaro, 23 - 36012 Asiago (Vi) Registrazione n. 10/02 del 04/12/2002 presso il tribunale di Bassano del Grappa Telefono servizio lettori: 348 - 3138606 Telefono servizio abbonati 338 -1460517 Telefono per inserzioni pubblicitarie 338-1460517 E-mail: [email protected] [email protected] Direttore responsabile: Stefania Longhini Segretaria di redazione: Silvana Bortoli In redazione: Stefano Angonese, Giovanni Dalle Fusine Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Beppa Rigoni Scit, Gerardo Rigoni, Martina Rossi, Stefania Simi, Egidio Zampese Hanno collaborato: don Marco Pozza, Virginia Gianello, Aurora Carli, Renato Angonese, Ilario De Guio, Morena Turetta, Claudio Savelli, Serena Baù, Stefano Rigoni, Roberta Strazzabosco, Ilario De Guio, Alessandro Siviero, Morena Turetta, Gruppo Alpini Conco Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro Impaginazione: Davide Degiampietro Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano Stampa: Centro Stampa delle Venezie Via Austria, 19/b - 35217 Padova ARIETE Se non sapete come comportarvi in una situazione ambigua e imprevista, non sbaglierete prendendo esempio da qualcuno che stimate. Sarete in grado di prendere una decisione a lungo rinviata, basandovi anche sui recenti sviluppi della situazione che vi interessa. Se si tratta d’amore, siate disponibili a gratificare il partner al di là delle abitudini. TORO Con Nettuno nel segno, sogni e fantasia prendono sempre maggiore spazio nella vostra organizzazione sentimentale, con il pericolo di cadere preda di pericolose illusioni. Per fortuna, sapendolo, siete in grado di tenerle sotto controllo. Aumentate i margini di libertà nella vita di relazione e vi sentirete più a vostro agio anche nel lavoro. GEMELLI Plutone nel vostro segno è ravvivato da Mercurio che vi concede una simpatica trasgressione alle vostre regole di vita. Potete offrirvi qualche divertimento imprevisto, come quello di passare qualche ora lontano da impegni abituali, con una compagnia eccitante. Cercate poi di non dare troppa pubblicità al fatto, se non volete essere criticati da chi vi stima. CANCRO Venere nel segno valorizza le vostre migliori qualità, rendendovi graditi quasi a tutti: approfittatene per ottenere il massimo nel settore che più vi sta a cuore. Potrebbe essere l’amore, ma anche il lavoro, dove ora siete in grado di ottenere anche un miglioramento finanziario. E poi non sono esclusi piccoli affari, da cercare nelle liquidazioni in corso. LEONE Avete tutto il favore di Urano, ma non vi aspettate miracoli. Potete certamente migliorare quello che avete, senza pretendere cambiamenti vistosi, che forse sono già realizzati. In caso contrario, disponetevi ad accettare qualche imprevisto e cercate di affrontarlo con la massima disponibilità ai cambiamenti, specie negli affetti, che potrebbero cambiare rotta. VERGINE Le vostre giuste ragioni vanno sostenute con coraggio. Potete così evitare la frustrazione di un’ingiustizia che potrebbe colpirvi, se non sapeste che Saturno, il pianeta della ragione, veglia su di voi, donandovi una maggiore capacità di giudicare quello che vi conviene. Nell’amore non sono esclusi momenti di incomprensione, da vivere in modo pacato. BILANCIA I vostri progetti più ambiziosi si avvicinano alla realizzazione. Potete rendere tutto più facile , eliminando ogni possibile ostacolo, come per esempio un rapporto ormai stanco o un lavoro che non vi soddisfa. Urano veglia sulla vostra capacità di accogliere le novità, anche se costano qualche piccola rinuncia, che alla lunga si rivela positiva. SCORPIONE Prima di prendere un impegno finanziario gravoso, conviene farsi consigliare da chi ne sa di più, soprattutto se è necessario un sostegno bancario per l’acquisto di una casa o per altri impegni a lungo termine. L’opposizione di Sole, Marte e Nettuno potrebbe farvi sbagliare. Se però ne siete consapevoli, siete perfettamente in grado di sventare ogni rischio. SAGITTARIO Potete rivedere un progetto ormai datato, adattandolo alle esigenze odierne, e rispettando quelle di chi vi sta vicino. Se non volete dare l’impressione di pensare solo ai problemi vostri, siate disponibili a cambiare qualche cosa negli affetti o nel lavoro, dove potreste dare ragione a chi non la pensa come voi. Così non rischiate di essere considerati egocentrici. CAPRICORNO Le belle notizie arriveranno. Intanto sarà meglio riflettere su quello che è accaduto di recente nella vita di coppia o nell’ambito del lavoro, dove non è escluso che qualcuno di voi sia stato un po’ distratto. Per fortuna Venere in aspetto eccitante vi offre la possibilità di rimediare ad una dimenticanza nella vita di relazione, che potrete riprendere in mano con successo. ACQUARIO Guardate avanti e fate progetti impegnativi per i prossimi mesi. Non sbaglierete: ogni ostacolo svanirà come neve al sole se saprete affrontarlo con coraggio e soprattutto con la volontà di non mollare. I vostri peggiori nemici sono, al momento, la pigrizia e la gola: basterà sapersi controllare per ottenere risultati più che soddisfacenti, anche se faticosi. PESCI Giove sta entrando gloriosamente nel vostro segno: se non lo sapete il giallo pianeta ha la funzione di facilitare ogni desiderio, quindi prendete il coraggio a due mani e affrontate il problema che vi sta a cuore e che ancora non si è risolto. Certo è l’amore il grande privilegiato, ma non è detto che anche il lavoro, e soprattutto le finanze, non possano avvantaggiarsene. Citazioni Francescane a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana “ Alcuni non cercano la verità perchè hanno paura di trovarla” San Massimiliano Kolbe 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 27 Pavanello premiato su mtb-forum.it I neolaureati dell’Altopiano È con profonda soddisfazione che Alberto Pavanello ha accolto la notizia relativa al riconoscimento attribuitogli dal sito Mtb-forum.it, la più grande community italiana riservata alla mountain bike. La motivazione è data dall’aver egli girato uno stupendo reportage sull’escursione in mountain bike sulle zone alte dell’Altopiano. Il breve video, di cui l’autore ha curato anche il montaggio, è stato caricato nel sito di chi pratica l’off road su due ruote, visitato periodicamente da migliaia di appassionati. Pavanello, istruttore di MTB non nuovo a queste esperienze video amatoriali, è webmaster dei siti web www.altopianobike.com e www.cesuna.it, dove agli internauti sportivi che si collegano propone vari tracciati ed escursioni lungo le storiche cime dei 7 Comuni altopianesi, spiegando al contempo i fatti d’arme ivi accaduti, prendendo a riferimento per le tappe i cippi e le costruzioni belliche lasciate dalla Grande Guerra. Il video s’intitola “Altopiano di Asiago - verso cima Portule” parte dal laghetto Spillek di Roana per salire fino a cima Portule passando dalla Val Galmarara. Il percorso è stato compiuto in una stupenda giornata di novembre con panorami ricchi di colori autunnali. La cima del monte non è stata conquistata ma l’itinerario ha avuto comunque il suo valore. Singolare e probabilmente mai percorso fino ad ora il single track per la Val Renzola G. D. F. Lo scorso 21 Dicembre, all’Università di Bologna (polo di Rimini), Alessandra Baù è diventata Dottoressa Magistrale in Economia e Management con voto 110/110. Congratulazioni!!! Alessandra ringrazia, per il raggiungimento di tale traguardo, papà, mamma, fratelli, parenti e amici tutti, la nonna Gina e il fidanzato Angelo. Un saluto e un augurio alla nostra maestra “Grazie a tutti per averci aiutato a realizzare un nostro sogno” A due mesi dall’apertura del bar ristorante pizzeria Conca Verde a Lusiana, la famiglia Forte, i suoi collaboratori e tutto lo staff, ringrazia il comune, gli abitanti di Lusiana, la gentile clientela per l’incoraggiamento, l’affetto e l’aiuto dimostrato per averci permesso di realizzare un nostro sogno! Sperando di far sentire a casa propria chi ci viene a trovare, rinnoviamo i nostri più sentiti ringraziamenti. Nicola e tutta la famiglia Forte Vendesi telaio “Domino Twin” dell’Inglesina, telaio per passeggino doppio dalle molteplici combinazioni, al quale si possono applicare culle, seggiolini ed ovetto delle varie linee di prodotti della Inglesina. Caratteristiche: Telaio in acciaio verniciato, Manico ripiegabile, per ridurne l’ingombro e facilitarne il trasporto, Capiente cesto in metallo, chiusura “a libro” per ridurre l’ingombro una volta riposto. Euro 140. Info: 347.7997213 Con questa bella foto risalente all’anno scolastico 1972-73, la signora Tullia Panozzo di Treschè Conca vuole ricordare e mandare un grande e affettuoso saluto e un augurio per le sue difficili condizioni di salute alla maestra Clara Stefani, che oggi trova ospitalità nella Casa di riposo di Roana. Clara Stefani qui è ritratta con una seconda elementare di Treschè Conca. Il Giornale pubblica le Vostre lettere! Inviatele a: Giornale dell’Altopiano e-mail: [email protected] Per favorire il lavoro della redazione sarebbe preferibile riceverle via posta elettronica. E’ comunque possibile inviarle all’indirizzo: Piazzetta delle Poste n.3 36012 Asiago Si ricorda che, per poter essere pubblicate, le lettere devono riportare sempre firma e indirizzo e numero di telefono del mittente. La redazione si riserva anche eventualmente di ridurre, modificare o non accettare eventuali testi di cattivo gusto. 8 Sabato 19 febbraio 2011 l’Altopiano 28