QUINDICINALE DI ATTUALITA’, CULTURA, SPORT E TRADIZIONI
l’Altopiano
La voce degli 8 Comuni
www.giornalealtopiano.it
ASIAGO CONCO ENEGO FOZA GALLIO LUSIANA ROANA ROTZO
N. 340 - ANNO XIII - EURO 1,50
“IL PRIMO ED UNICO GIORNALE DELL’ALTOPIANO”
A quasi due anni dal terremoto sulle cave,
parla l’imprenditore Pietro Colpo
I SAPORI
DELLA
TRADIZIONE
SABATO 19 FEBBRAIO 2011
COMMERCIO
“L’Altopiano in mano
alla mafia legalizzata”
Il Corso si sta
svuotando
Tante spese,
poco lavoro e
affitti troppo alti
Pagina 4
RACCOLTA FUNGHI
Pag. 5
SANITA’
Pag. 6
Pag.9
Nelle edicole il nuovo
libro di Giancarlo Bortoli
“Margareta e Fra’ Dolcino”
Costo 12
euro
edizioni
l’Altopiano
CANOVE
L’impianto
fotovoltaico
in funzione già da
marzo - Il sindaco
risponde alle critiche: “Un’importante
operazione ecologica e finanziaria”
Grafica Altopiano
Pag. 11
Per i nostri
boschi
troppi
cercatori
senza
tesserino
Ad Asiago si
ASIAGO
pratica la terapia
Il Piano “salva
occupazionale
paesaggio”
a beneficio è stato adottato.
dei pazienti
Voto compatto
neurologici della maggioranza
e ortopedici La minoranza si
CONCO
GALLIO
Il primo
“Premio allo
studio”
per giovani
in gamba
a scuola e
nello sport
La lettera:
“Mio padre
era un malato
terminale,
all’ospedale di
Asiago non se
ne sono
accorti”
Pag. 15
ROANA
pagina 12
Il dono del Rotary alla Casa di
Riposo: 20 materassi ad aria
astiene
Pag. 2
8
Sabato 19 febbraio 2011
ATTUALITA’
l’Altopiano
2
Il paesaggio: elemento fondamentale
intorno al quale ruota la pianificazione
I luoghi hanno una valenza che va tutelata e un’identità che va evidenziata
Prima il paesaggio. E’ questo
l’elemento fondante intorno al
quale è stato sviluppato il PAT
di Asiago. Una creatura che gli
architetti Stefano Bernardi e
Donatella Michelazzo, che hanno stilato il documento insieme
a tutto l’ufficio urbanistica del
Comune di Asiago, illustrano
con soddisfazione.
“Abbiamo cercato di fare una
cosa all’avanguardia, cercando
pure di non lasciare nulla al
caso – spiega Bernardi - Si è
partiti dall’articolo 2 della legge
regionale 11, una legge che ha
ribaltato quella precedente del
68 con la quale si sono potuti
fare tanti disastri un po’ in tutto il Veneto. Al PAT è stata anche applicata, anche se non
obbligatoria, la verifica
paesaggistica in funzione del
decreto Urbani. Il presupposto
da cui si parte è in sostanza il
paesaggio inteso come forma
valore. Il paesaggio per
l’Altopiano ha valore economico. I luoghi qui hanno una valenza che va
tutelata e un’identità che
va evidenziata. Tanto è
vero che abbiamo anche
introdotto la valutazione
paesaggistica per i progetti di costruzione. Perché il gusto estetico è sicuramente importante
per la qualità della vita.
Chi progetta e costruisce
deve tenere conto che
l’edilizia è anche cultura e quindi
deve valutare l’architettura dei
manufatti in base alla tipicità,
costruttiva e di uso dei materiali, propria dell’Altopiano”.
Tutte le valutazioni, i vincoli,
gli interventi possibili sono riassunti nelle tavole che rimangono esposte in Municipio per
consentire a tutti di prenderne
visione che indicano dove non
si può fare nulla, dove si può
fare, dove si può fare a condizione.
“Grande tutela – spiega Donatella Michelazzo – per il territorio agricolo, aperto, coltivato che
è inedificabile, confermando qui
le norme e gli ambiti del Prg. Si
possono solo eventualmente rafforzare gli attuali edificati con
costruzioni ovviamente legate
all’attività agricola”.
Ci sono poi le così dette “icone di paesaggio”, zone o ambiti di elevato valore
paesaggistico o storico che il
PAT tutela e salvaguarda nella
loro integrità: la Fassa di
Asiago, l’Osservatorio, la collina del Leiten, gli Scogli delle
Ave, Il Parco Regina, le zone
del Mosele e del Laghetto, il
Monte Rasta, il percorso didattico Kaberlaba-Kloise, la Calà
del Sasso, il sentiero della
Rogazione, il parco letterario
di Toenle, ovvero i luoghi di
cui si parla nel libro di Mario
Rigoni Stern. Vengono tutelate quali icone di paesaggio anche le laste.
Particolare interesse è stato
posto sulle entrate
alla cittadina. Sul
confine con Gallio,
per esempio, si prospetta un centro di
servizi e dove ospitare manifestazioni.
Dall’altra parte, all’arrivo da Canove,
ci sarà il parco
Millepini che si
estenderà fino al
Consorzio fra i
caseifici. Una grande area dove concentrare attività educative e ricreative (è previsto anche un
centro benessere pubblico) e
che farà da “porta d’ingresso”
ad Asiago. Saranno anche abbattute, con la compensazione
del credito edilizio, alcune opere incongrue; le più indicative
sono i tre manufatti grezzi di
località Mosele visibili da chi
arriva ad Asiago da Canove.
Sono previsti anche tre nuovi
campi da golf due attigui dal
Ferragh al Leiten e uno ai piedi
di contrada Ave.
Per il resto, come è stato più
volte ribadito, il PAT dice basta
grandi lottizzazioni stralciando
oltre 110 mila metri cubi di seconde case mentre cerca di disegnare l’Asiago del futuro
come paese a misura di turista
e di residente. Elimina inoltre
5.766 mc di aree destinate a
residenza permanente e 11.956
mq di aree produttive perché
ritenute in zone non idonee. In
compenso il nuovo strumento
di pianificazione prevede
103.173 mc di prime case e
77.380 mc di nuovi alberghi.
“Ma non è vero che non si costruiranno più seconde case –
precisa Michelazzo - il PAT riserva 63.575 mc legati però ad
investimenti sul territorio. In
pratica per “rientrare” negli investimenti fatti su campi da
golf, su alberghi o altre strutture turistiche il Comune destina un piccolo volume di seconde case”.
Sul piano dei servizi si è dovuto tener conto della potenzialità
abitativa di Asiago pari a 24 mila
residenti e quindi della necessità di sviluppare uno standard
prestazionale e non quantitativo
per riuscire a dare una risposta
flessibile. Per quanto riguarda
le infrastrutture si conferma il
tracciato della circonvallazione,
i cui particolari verranno individuati con il Piano degli interventi.
Stefania Longhini
Sapor d’acqua natìa
Lettera ad una mucca imbarazzata
I bambini di città salgono per
vederti al pascolo lassù sui
monti, all’ombra di quelle
malghe che raccontano di vecchi aneddoti, custodiscono
segreti elisir e tramandano vecchie tradizioni. Salgono lassù
perchè nel vociare confuso ed
elegante della città il muggito
di una mucca non è bene accetto dagli uomini in smoking
e cravatta. A patto che il tuo
passeggiare goffo e rumoroso
non faccia alimentare le casse
dell’amministrazione, come
una starlette delle migliori scuderie: allora per una
transumanza fatta bene ti si
perdona anche un bisogno odoroso lasciato in calce all’asfalto. Capita pure d’imbattersi –
ed è giusto che tu lo sappia –
in uomini che, pur leccandosi
la punta del naso dopo aver
bevuto un cappuccino fatto col
tuo latte, profanano il tuo nome
per offendersi tra di loro: “grassa come una vacca, brutta
come una vacca, sporca come
una vacca”. Come dicono lassù i tuoi pastori-condottieri: “il
sole devi prenderlo quando viene e la gente così com’è”.
Rimane attestato il fatto che
quando vogliono parlare di
cose semplici, genuine e di
casa nostra pure le pubblicità
vengono a bussare alla porta
della tua stalla: perchè una
mucca è sempre un’immagine sana e familiare. Che dietro
al latte riaccende la poesia e la
sicurezza di un mondo che gli
uomini troppo presto hanno
cancellato. Senz’essere capaci
di produrne uno dallo stile altrettanto convincente.
Le malghe attorno alle quali
abiti – e che anche grazie a te
hanno fatto fortuna, avuto visibilità e scritto pagine di letteratura mondiale – sono come
pozzi nel deserto, che d’estate
è impossibile trovare senza nessuno seduto attorno. Perchè
l’uomo di città - pur usando il
tuo nome per prendersi beffa
delle amanti che non corrispondono ai suoi impulsi – ha capito che le mucche sanno scegliersi sempre i posti migliori
per passare la stagione. Posti
dove campeggia il silenzio dei
pascoli, dove si respira l’aria
pulita, dove i fuoristrada
metallizzati arrancano come
bambini alle prese con un triciclo. I loro bambini – e forse
pure loro in persona – ti guardano, ti fotografano, ti toccano perchè quasi non credono
che possa ancora esistere una
vita all’aria aperta. Quaggiù dicono che se nella stalla mettono la musica classica, quella
rock o quella metallara tu fai
più latte. Ci credono davvero:
ma io non ho mai visto mucca
più bella e non ho mai gustato
latte più sano di quello sgorgato da un petto rigoglioso di una
mucca d’alta quota. Persino i
monaci hanno attinto al tuo
vocabolario. Parlando della
meditazione, prendono a prestito il verbo “ruminare” (lett.
“rimasticare il cibo già inghiottito”) per dire come la Parola
di Dio vada mangiata e poi continuamente rimasticata per poter essere compresa: anche l’altissima spiritualità chiede aiuto
alla tua grammatica. Si mangia
di giorno e si rumina di notte:
per far tesoro di tutto ciò che i
pascoli – reali e immaginari –
fanno trovare lungo il sentiero.
Le politiche agricole ti suonano sfavorevoli ultimamente: sul
tuo latte s’accendono fervidi dibattiti. E partono scariche di letame dai trattori dei tuoi padroni. Eppure c’è una politica che
ti vorrebbe valorizzare, fino a
fare della tua dimora il palcoscenico di un mondo fittizio a
te incomprensibile. Ma non ti
arrabbiare, perchè non l’abbiamo inventato noi il gossip. E’
che “tutti vanno dietro al gossip
e quindi il gossip va bene anche a noi”. Come vedi, sorella
mucca, ci sarebbe bisogno di
un po’ di ruminazione in più per
correggere questa visione
distorta del fare politiche che
alimentino il turismo. Perchè
qualcuno t’avrà pure detto –
usando parole non sue - che giù
in paese “i moralisti hanno chiuso i bar”. Dimenticandosi di aggiungere, però, che nella “bottega dello stile” non hanno ancora appeso la scritta svendita
totale.
Don Marco Pozza
8
Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
3
Asiago ha adottato il PAT
La delibera di adozione del Piano di Assetto del territorio è stata
approvata nel consiglio comunale di venerdì 11 febbraio con i voti
favorevoli di tutta la maggioranza e l’astensione del gruppo di minoranza
Il consiglio comunale di
Asiago adotta il PAT.
Nella seduta consiliare
tenutasi venerdì 11 febbraio, protrattasi fino a
tarda ora, dopo lunghi
interventi e dichiarazioni di voto, la delibera di
adozione del Piano di
Assetto del territorio è
stata approvata con i
voti favorevoli di tutta la
maggioranza e l’astensione del gruppo di minoranza.
Prima della sua pubblicazione ufficiale sul
BUR sono necessarie
ora la pubblicazione, la
raccolta delle osservazioni, l’esame delle stesse, i
pareri di legge, l’approvazione della conferenza decisoria
e la ratifica. Ma in pratica il
documento è diventato l’atto
formale di gestione territoriale in sostituzione del PRG
adottato nel 1995. E lo diventa di fronte ad una platea gremita che ha accolto la votazione con un fragoroso applauso nonostante le 4 ore di
discussioni e dichiarazioni di
voto.
E’ stato il sindaco di Asiago
Andrea Gios ad aprire il dibattimento con un lungo discorso
dove ha dapprima ripercorso i
tre anni di lavori, di impedimenti e di difficoltà che hanno contrassegnato l’elaborazione del
PAT.
“Già nella consultazione elettorale del 2004 – ha iniziato
Gios - abbiamo preso l’impegno di migliorare la nostra terra e ci siamo prodigati per
giungere ad un radicale mutamento di alcuni importantissimi meccanismi di sviluppo socio economico della nostra
comunità che a nostro avviso
erano assolutamente obsoleti
ed incapaci di garantire uno
sviluppo sostenibile alle future generazioni. Abbiamo lavorato con obiettivi di lungo termine, consci che modifiche
così radicali del sistema non
possono essere attuate da un
giorno per l’altro o con politiche a breve termine. Abbiamo scelto di investire per il futuro dei nostri figli piuttosto che
per gli interessi quotidiani, immediati”.
“Il PAT costituisce solo uno
strumento strategico che non
può e non deve entrare nel
dettaglio dello sviluppo delle
singole aree e delle singole
zone; è poi il piano degli interventi lo strumento attraverso
il quale l’amministrazione comunale
darà
aspetto
conformativo alle strategie del
PAT – ha poi spiegato Gios –
E comunque una vera e propria riforma del nostro territorio che richiede il
coinvolgimento di tutte le forze economiche a cui chiedo lo
sforzo di valutare attentamente le prospettive future della
nostra terra cercando di guardare al di là dei prossimi tre o
quattro anni. Chiedo loro di investire le risorse intellettuali ed
economiche che posseggono
in progetti di grande respiro.
Chiedo di voltarsi indietro e
guardare alla nostra storia migliore dove, grazie anche a imprenditori saggi e lungimiranti,
la nostra terra ha saputo investire in infrastrutture importanti
che hanno fatto crescere tutto
l’Altopiano”.
Una dichiarazione d’intenti
condivisa da tutto il consiglio:
dai banchi della maggioranza,
dal duo Rossetto – Baù che
aveva preso le distanze in alcune scelte della loro stessa
maggioranza, e dall’opposizione. Un’opposizione che ha
però espresso anche alcune
perplessità e rimostranze.
Corrado Paganin si è
soffermato sull’occasione
mancata di una concertazione
fatta con gli altri Comuni
dell’altopiano per ipotizzare uno
sviluppo altopianese prima ancora che di uno solamente
asiaghese.
“Con la partecipazione di
Asiago al PATI forse tutto
l’altopiano poteva orientarsi
verso le nuove strategie di sviluppo e per risolvere i problemi comuni in chiave
comprensoriale: scelte comuni riguardanti le strutture sanitarie, la viabilità, le infrastrutture sportive, le strutture scolastiche, il sistema insediativo
e ricettivo” ha affermato
Paganin. Che ha poi criticato
anche le numerose aree
d’espansione che anche se legate ad incentivazioni per investimenti: “Costituiscono un
rischio per il territorio se in futuro ci saranno amministrazioni meno avveduti e crediamo
che c’erano altri metodi di ga-
rantire una giusta
perequazione o
incentivazione all’investimento piuttosto di prevedere
nuove edificazioni
in aree di pregio.
Inoltre nel PAT, in
contraddizione con
le sue premesse, ci
sono due nuove
aree d’espansione
a residenza turistica portando il carico edilizio, sommato al residuo del
PRG, a 270.000
mc, equivalente a
450 case; con questi numeri, comunque, non possiamo certo parlare di un turismo di servizi”.
Critiche anche dal capogruppo
di minoranza Paolo Finco che
ha rimproverato la maggioranza “per il poco coinvolgimento
della popolazione e delle minoranze”. In particolare per
quest’ultimi il poco tempo
messo loro a disposizione ha
ridotto la loro partecipazione
“ad una comparsa di soli spettatori rispetto ad un argomento di cui abbiamo preso cognizione di causa da pochi giorni”.
“”Criticabile infine – ha concluso Finco – Il rapporto teso
tra sindaco e opposizione che
non ha certo arricchito la storia politica del nostro paese”.
Altro momento di tensione
della serata è stato durante la
discussione dei 5 emendamenti presentati dalla minoranza.
Emendamenti che chiedevano l’inserimento di parchi giochi nelle contrade, l’incremento della percentuale di terreno
da cedere al Comune per
eventuali nuove edificazioni e
stralcio di alcune aree previste dal PAT per le perequazioni
poste in contrade Zocchi e Ave
così come di un’area ai Penna riservata alle prime case.
E’ proprio quest’ultima area
che ha provocato una reazione dell’assessore Diego
“Le folli previsioni del PRG del 1995”
Il PRG, già nel 1995, aveva posto, tra i suoi obiettivi prioritari,
quello di porre un freno alla crescita delle seconde case,
considerando già a quella data come
Asiago fosse ad una condizione limite.
Tant’è che la nota illustrativa sottolinea che “un ulteriore massiccio incremento dell’edificazione nell’area della
conca che circonda l’abitato comprometterebbe le straordinarie condizioni
ambientali e paesaggistiche dell’altipiano, in alcuni casi già in parte compromesse, ponendo una seria ipoteca sulle future potenzialità turistiche del comune”. Nonostante questa consapevolezza, ed in netto contrasto con quanto
enunciato, il PRG prevedeva un ulte-
riore incremento di seconde case pari a circa 246.000 mc.,
che corrisponde a circa 1.300 nuovi alloggi.
La situazione è fotografata dal
Dossier 2009 di Legambiente dove il
numero delle seconde case al 2009 è
quantificato in 4.294 su un totale di
6.810 abitazioni, rappresentando quindi il 63,05% del patrimonio immobiliare. Commenta Gios: “Tra il 2001
ed il 2009, per effetto delle folli previsioni del PRG adottato nel 1995 e
nonostante la nostra politica restrittiva,
si è avuto un incremento di oltre 440
nuove abitazioni per seconda casa,
pari ad un più 11,4 per cento rispetto
alla situazione rilevata al 2001”.
Rigoni che lo riteneva un attacco personale chiedendo ai
suoi colleghi di maggioranza di
accettare l’emendamento.
Maggioranza, con la sola eccezione del sindaco, che ha accettato quindi l’emendamento
stralciando di fatto l’area anche se Finco ha voluto sottolineare “Un emendamento motivato dalla tutela del paesaggio e non contro alcuno”.
“Coraggioso il PAT - secondo
il consigliere Andrea Benetti Perché in controtendenza rispetto al modello di sviluppo
che si era immaginato per
Asiago tanti anni fa e che si è
dimostrato non aderente alla
realtà territoriale”.
Anche per il consigliere
Giancarlo Bortoli il PAT in adozione è “di rottura con soluzioni innovative per il futuro di
Asiago” così come il vice sindaco Roberto Rigoni ha voluto ringraziare l’ufficio tecnico
comunale che ha lavorato incessantemente e con dedizione per
oltre tre anni per stilare un documento “importante per il futuro
sposando uno sviluppo socio economico diffuso con la tutela ambientale”. Gerardo Rigoni
I punti salienti del documento
Il PAT conferma le volumetrie
riservate alle seconde case
esclusivamente nelle aree di
riqualificazione, aree fortemente degradate con attività
dismesse, per le quali necessita un radicale intervento di
ristrutturazione urbanistica al
fine di migliorare l’ambiente
urbano.
Il PAT stralcia tutte le aree di espansione ancora
inedificate del
PRG, classificate come aree di
trasformazione
esterna all’edificato e delle
aree di trasformazione per servizi. Queste aree riprendono la loro classificazione di territorio agricolo.
Nel PAT la realizzazione di nuove seconde case è
legata esclusivamente quale incentivo per la costruzione di strutture
determinanti per
l’offerta turistica o
per interventi che
determinino un rilevante miglioramento della qualità e dell’impatto sul paesaggio. Solo al Sasso è ammessa la residenza turistica senza oneri collegati.
Il PAT individua
una serie di aree
a destinazione residenziale che
verranno di volta
in volta sviluppate dalle amministrazioni che si susseguiranno in relazione
alle esigenze abitative dei residenti nel corso degli anni.
Il PAT limita a tre il numero delle unità abitative che potranno
essere realizzate negli edifici di nuova realizzazione
8
Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
4
La crisi svuota il Corso
Piazza commerciale ambitissima, ma troppo cara.
E’ balletto di negozi che chiudono o si spostano.
Per l’ufficio licenze tutto nella norma, ma per molti
commercianti la situazione è preoccupante
Svendite per chiusura, serrande già abbassate da settimane, negozi che spostano la loro attività in vie limitrofe dove gli affitti
costano un po’ meno: il rinomato Corso IV novembre di Asiago,
piazza commerciale ambitissima, ma carissima, sembra si stia
svuotando. Questo “balletto” di attività commerciali all’ufficio
licenze del Comune di Asiago viene definito fisiologico, seppur
forse ultimamente accentuato dalla famigerata crisi: “Per uno
che si sposta o che chiude – ci dicono - ce n’è uno subito
pronto ad aprire. E’ sempre stato così, non è una novità. Siamo sicuri che tra poche settimane, soprattutto in vista della
stagione estiva, nei posti lasciati liberi apriranno nuovi negozi”. Eppure tra i commercianti e fra chi svolge un lavoro che
permette di avere costantemente sotto gli occhi la situazione
reale dell’economia locale, si giura che la situazione questa
volta cominci ad essere preoccupante. Facciamo la conta: le
attività che hanno già chiuso, o che hanno avviato la pratica
per la chiusura sempre secondo quanto ci conferma l’ufficio
licenze, sono: Belmar Boutique, Axo, Paul & Shark, Mocellin,
Corso 108. Vetrine vuote e cartello “affittasi” anche nel negozio Roverato e Martini Design, mentre al posto del negozio di
tappeti mesi fa si è spostata un’immobiliare e nei suoi ex locali
ha aperto un nuovo punto vendita l’ottica De Vidal. Chiuderà il
negozio “ ex Timberland”, mentre “Idea regalo” si è spostata
di un numero civico. Dal Corso se ne sono andati nei mesi
scorsi “Tato&Tata”, ora in Piazza Carli, e Cartoon House, in
via Jacopo Scajaro. Quella del Corso è la situazione più evidente, ma sempre in centro nelle vie laterali, la musica non
cambia: in Via Lobbia, ad esempio, chiude Othis baby & junior,
ma si potrebbe fare un
lungo elenco delle attività
che sono sparite o si sono
spostate. Di riapertura si
parla per alcuni negozi
sfitti: in Piazza Carli dovrebbe aprire un nuovo bar, in Piazza Secondo Risorgimento
una gelateria, in Via Matteotti, dove chiude l’agenzia immobiliare, ci sarà un nuovo negozio di abbigliamento, che voci non
confermate indicano sarà gestito da cinesi. “Sulle nuove aperture – dicono ancora all’ufficio licenze – non abbiamo per ora
conferme, ma qui la pratica è immediata e possono informarci
dell’apertura anche il giorno stesso”.
Stefania Longhini
Troppe spese, poco lavoro e gli affitti sono esagerati
“Ad Asiago gli affitti sono esagerati: non siamo a Cortina, e
nemmeno in Via Della Spiga a
Milano, e vista la crisi che sta
facendo enormemente soffrire
il commercio, questi diventano impossibili per molti”. Sono
amareggiati i commercianti di
Asiago, sia quelli che si vedono costretti a chiudere o a spostare l’attività, che i titolari di
realtà solide che riescono a resistere, ma vedono il centro
impoverirsi e perdere il proprio
prestigio commerciale. Si parla di un minimo di 2.500 euro
mensile di affitto per un negozio in Corso, costo che diminuisce nelle vie appena fuori,
dove però anche il lavoro cala
di parecchio. La giostra dei negozi che aprono, chiudono o
cambiano locazione, è in continuo movimento a causa di più
fattori: oltre agli affitti troppo
alti, lo scarso lavoro e le pesanti spese di gestione e per il
personale. In più, le ditte storiche con alle spalle anni di lavoro possono ancora contare sull’aiuto che gli istituti di credito
sono disposti a dare loro, mentre i nuovi che magari si improvvisano commercianti dopo
che, vedendo il giro di gente che
c’è in centro ad Asiago la domenica o in alta stagione, si
convincono che qui si fanno
grossi affari, non vengono aiutati e riescono a tirare avanti
qualche stagione per poi doversi arrendere. Va a finire che il
commerciante lavora per le ditte che forniscono la merce, per
il proprietario dei locali che percepisce l’affitto, per il personale al quale non è possibile rinunciare, ritrovandosi a fine
stagione senza nulla in tasca per
sé. O peggio, ad accumulare
debiti fino a quando è costretto
ad arrendersi.
“E’ meglio tenere il negozio
sfitto, o accontentarsi di meno
e garantirsi comunque un introito? – si chiedono in molti Vale la pena di pretendere cifre
che alla fine il commerciante
non riuscirà più a corrispondere, andando così incontro a
cause che durano anni per cercare di recuperare quanto dovuto dai locatari? Se fino a qualche tempo fa c’era la fila di
gente che cercava di affittare
un negozio in centro, oggi ci
sono proprietari che aspettano
l’affitto e dipendenti che aspettano lo stipendio. La crisi c’è
dappertutto, ma in pianura molti
proprietari di locali hanno accettato di rinegoziare gli affitti.
Da noi no, se non
irrisoriamente. Piuttosto che
abbassare il prezzo alcuni dicono apertamente di preferire che
il negozio resti sfitto. Non sarebbe invece il caso di trovare
una mediazione che sia coerente
con quella che è la realtà attuale, accettando temporaneamente di abbassare i costi di affitto
in modo che l’esercente possa
continuare la sua attività e il
proprietario incassare quanto
concordato?”. C’è poi chi
mette l’accento su altre componenti,
come
l’improvvisazione di qualcuno
che dall’oggi al domani decide
di aprire un negozio. O la mancata originalità: quando uno inizia con un articolo che poi funziona, ecco che in altri lo seguono, mentre bisogna cercare di distinguersi nell’offerta.
Ma c’è un altro aspetto che
coinvolge tutti e su cui tutti
sono chiamati a riflettere. “Far
girare i soldi in loco, facendo
le spese sull’altopiano, invece
che in pianura. L’importanza di
questo dovrebbe essere chiara
agli altopianesi, si tratta di una
catena alla quale tutti siamo legati, indipendentemente dall’attività. Se il denaro non circola,
si impoverisce tutto il territorio. Questo vale anche per il
mercato, gli ambulanti del sabato
qui non lasciano niente - a esprimere un pensiero che è comune
a molti dei suoi colleghi è Maria
Cristina Carli, componente del
Consiglio dei commercianti, che
sarà rinnovato prossimamente
dopo la scadenza del mandato Ci auguriamo poi che pure da
parte del Comune ci possa essere un’attenzione verso le
problematiche del commercio e
un sostegno allo stesso, anche nel
favorire delle migliorie. Per questo abbiamo chiesto al sindaco di
presenziare alla prossima riunione per il rinnovo delle cariche, per
illustrarci i progetti futuri dell’amministrazione, in particolare per
ciò che concerne il commercio e
la viabilità. L’impoverimento dell’offerta commerciale, soprattutto del centro di Asiago, rischia di
penalizzare tutti, visto che si tratta di un importante sostegno all’attività turistica, che nei weekend fa confluire in paese sempre
tante persone”. Si sottolinea poi
come sia importante valutare a chi
dare in affitto un locale: preferibilmente gente del posto, che fa
un commercio serio. “Chi fa
bene il proprio lavoro –commentano alcuni commercianti che
ammettono di non risentire troppo della crisi - operando con passione e onestà e facendo attenzione alla qualità, nei vari settori,
riesce a lavorare in modo soddisfacente nonostante il periodo
difficile”. Infine c’è chi desidera
mettere in evidenza la pericolosità di un elemento che ha preso
piede in molti centri della pianura, l’apertura di attività da parte
di cinesi. “Ci preoccupano molto
– dicono – le voci di una presunta apertura del primo negozio cinese ad Asiago. Nessun razzismo, ma è risaputo che è un fenomeno che si espande velocemente e va a discapito di tutto il
settore. E che altrove ha fatto
chiudere anche colossi commerciali”.
Silvana Bortoli
Arriverà l’invasione dei cinesi?
Se in provincia di Vicenza l’apertura di negozi gestiti da immigrati cinesi ha assunto numeri tali da fare inquadrare la situazione come
fenomeno evidente, sull’Altopiano dei Sette
Comuni la realtà commerciale può dirsi non
partecipe alla statistica nazionale che in certe
zone d’Italia conta numeri davvero importanti. A Prato secondo una indagine attuata
alla fine del 2010 il 20% della popolazione è
cinese e molti punti vendita son gestiti da
“negozianti del sol levante”, nella nostrana
Thiene gli esercenti stranieri sono titolari di 1
megamarket, 4 alimentari, 5 ristoranti-bar, una
rosticceria, 5 Kebab, 4 phone center, una
macelleria e 3 negozi di abbigliamento e borse. Ad Asiago dei contatti ci sono stati, confermati dagli attuali locatari di alcuni negozi
che, scaduto il contratto, stanno per lasciare
liberi. “Dopo aver visto il cartello “affittasi”
– riferiscono – alcuni cinesi hanno chiesto
di prendere visione dei locali, ritenendoli però
troppo piccoli per l’avvio della loro attività”. Anche pochi giorni orsono alcuni cinesi
sono stati visti osservare da fuori con molta
attenzione locali con serrande abbassate e
vetrine vuote. “Molti commercianti d’oltre
Costo vedono l’accaparramento di licenze da
parte di stranieri come una “invasione minacciosa” - commenta Corrado Finco, presidente
mandamentale della Confcommercio di AsiagoQui da noi non riscontriamo questa
problematica, se problematica la vogliamo
chiamare. Le motivazioni sono più d’una, tra
queste la più importante è che i Comuni del
nostro comprensorio non rilasciano licenze per
punti vendita con spazi superiori a 150 metri
quadrati. È un dato di fatto poi che il cambio
gestionale dell’esercizio qui da noi viene spesso tramandato di padre in figlio, in via subordinata rimane comunque un passaggio tra
famigliari e parenti, o al massimo bar, ristoranti e negozi vengono affittati a locatari di
origine locale. Sono a conoscenza che nell’estate scorsa ci sono stati dei contatti tra stranieri
(alcuni tra questi erano cinesi) e commercianti, ma nessun accordo è stato poi suggellato da
contratti d’affitto o compravendita. Per ora
la gestione di esercizi in mano ad
extracomunitari – analizza infine Finco - è dell’ordine di poche unità. Sulle cause di questa
realtà non saprei trovare validi motivi, probabilmente il bacino o la tipologia della clientela non stimolano questo mutamento in materia
di commercio”.
Giovanni Dalle Fusine
8
Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
5
La raccolta funghi? Sempre con il tesserino!
Una proposta: legalizzare la figura del raccoglitore professionista, che paga correttamente contributi e tasse, che sia
preparato attraverso specifici corsi di formazione sul rispetto della legislazione ambientale e delle normative dell’ASL
Ci siamo quasi. Questo è il
periodo per cominciare a pensare alle prime uscite alla ricerca dei primi funghi commestibili.
Tra qualche settimana cominceranno a nascere le prime
Spugnole soprattutto nei boschi di conifere, per poi benedire l’arrivo dei primi porcini
di castagno, in quote un po’
più basse delle nostre. Durante
l’estate la sistematica razzia
del bosco raggiungerà il suo
apice. A proposito di cercatori
di funghi mettiamo in chiaro
un po’ di numeri, forniti gentilmente dall’Assessore al bilancio della Comunità Montana
dei sette Comuni, Andrea
Benetti. Nel 2010 sono stati
emessi per la raccolta funghi
esattamente 1107 permessi
annuali, 310 mensili e 15144
giornalieri, a fronte di 1112
annuali, 211 mensili e 15150
giornalieri nel 2009: sostanzialmente le stesse cifre nonostante un aumento, ancora
risibile, di 1 euro, da 7 a 8, per
il costo del giornaliero. Prendendo a fini statistici un totale
di 50 giorni attivi nella stagione estiva buoni per raccogliere funghi (ho considerato tutti
i sabati e le domeniche tra giugno e settembre e alcuni giorni vicini al cambio di luna) ed
analizzando solo i permessi
giornalieri, risulta che mediamente ci dovrebbero essere
circa 300 fungaioli con permesso giornaliero, che raccolgono funghi in ognuno di questi 50 giorni attivi, in tutto
l’altopiano. Questo dato mi
lascia perplesso; trecento
fungaioli mi sembrano pochi,
considerando la vastità dell’area interessata (basti pensare
a
Marcesina,
Boscosecco, Granezza,
Galmarara, Larici, Val di Nos,
Interrotto, Zebio, etc, etc).
Chi compra il giornaliero? Chi
non è residente. Quindi mi
sembra che ci siano tanti non
residenti che vadano a funghi
senza permesso.
Comunque tornerò
più avanti su questo
tema. Adesso rimaniamo concentrati
sui dati della comunità Montana. L’indotto economico
creato da tutti i permessi rilasciati nel
2010 ammonta a
219.809,50 euro. Il
30 %, per legge, di
questo guadagno
può essere speso
per costi di gestione amministrativa
della Comunità Montana; il restante70 % invece, sempre per
legge, deve essere reinvestito
in “ interventi e progetti atti a
tutelare l’ambiente”. In sostanza l’indotto creato dalla raccolta funghi può essere fondamentale per avere fondi da utilizzare nella salvaguardia dell’ambiente. Ottimo direi. Peccato che ci sia un’ulteriore lacuna. Il residente altopianese
giustamente, non paga il permesso; deve teoricamente rispettare i giorni di raccolta, armarsi della regolamentare cesta e limitarsi alle aree dove è
permesso raccogliere. Ufficialmente, sempre dai dati della
Comunità Montana ci sono 119
nuovi permessi rilasciati e 148
rinnovati ai residenti nel 2010.
Quindi,
ufficialmente,
sull’altopiano di Asiago ci sono
267 raccoglitori di funghi residenti (devo commentare ?). I
contorni dell’argomento sono
ancora più chiari, ma procediamo ancora ad analizzare l’operato della Comunità Montana.
Vediamo adesso i risvolti politici e turistici. Per politico intendo soprattutto la relazione
con l’organo preposto ai controlli, il Corpo Forestale e le
relazioni con gli organi comunali e regionali. Su un territorio
tanto vasto sarebbe necessario, al fine di avere un controllo capillare, un numero molto
maggiore di forestali. La Co-
munità Montana sta discutendo proprio in questi mesi l’incremento delle ore di lavoro
delle guardie forestali, dando
eventualmente anche la disponibilità a contribuire a questo
costo. La stessa Comunità
Montana sta discutendo anche
con le autorità politiche la possibilità di aumentare le sanzioni, dai livelli quasi ridicoli di ora,
a vere e proprie multe salate
per chi evade la legge. Una
terza iniziativa è quella di istituire un corpo di guardie volontarie per aiutare ed essere
di supporto al Corpo Forestale.
Per quanto riguarda l’aspetto
turistico, oltre ad una iniziativa
interessante di alcuni hotel di
favorire i loro ospiti raccoglitori (in pratica la possibilità di
andare a funghi anche nei giorni riservati ai residenti, previo
acquisto del permesso - non
credo ci siano problemi, visto
che i residenti che vanno a funghi sono solo 267 !!!), si sta
pensando a creare un marchio
di denominazione protetta, poiché il nostro porcino è considerato uno dei migliori della
Alpi per qualità e bontà. Un
marchio DOC per la nostra
“brisa” è il riconoscimento di
un prodotto di alta qualità e
potrebbe garantire anche legalmente quella tutela, che, per
esempio, un altro nostro prodotto possiede: il formaggio
Asiago. Ricapitolando: la Co-
munità Montana tutela e gestisce il rilascio dei permessi,
promuove il controllo di questi ultimi politicamente e attraverso accordi con il
Corpo Forestale e si
adopera per creare
intorno al nostro porcino quella considerazione e rispetto da
parte dei residenti e
dei turisti. Ottimo direi e ancora una volta tutto questo dà
merito e lustro all’operato della Comunità Montana, spesso bistrattata prima
di tutto da coloro che eludono
le sue leggi, per poi essere pure
aditata come inutile. Fino a qui
ho elencato attività e meriti
dell’Ente preposto alla gestione del patrimonio epigeo
altopianese. Adesso voglio togliermi i guanti bianchi.E’ ora
di mettere un freno ai quei
“bisonti”, che armati di sacchetti di plastica, con un unico
permesso a gruppi di quattro/
cinque battono il bosco a ventaglio, distruggendo, schiacciando tutto quello che capita
sotto i loro zoccoli. Mi riferisco al Toni di Bassano o al
Bepi di Thiene. Centinaia di
persone che allegramente e
incivilmente il sabato e la domenica non trovano di meglio
da fare che distruggere il bosco, che risalgono Costo e
Tortima come se stessero an-
dando al pascolo, che
furbescamente acquistano un
permesso per automobile, sentendosi così la coscienza sollevata. E’ ora di smetterla di
andare in “bandita”: se a Pian
del Morto non si può andare,
non si DEVE andare. Mai.
Vale anche per la Val di Nos,
come per il Monte Corno. Si
distrugge habitat e si disturbano gli animali. E anche
l’altopianese deve smetterla di
nascondersi dietro “l’uso Civico”, concetto che può essere
condiviso e legittimo, ma assolutamente filosofico e non
normato, visto che le Regolae
sono ancora “costituendae” e
non “costituite” ( …ormai sono
dieci anni che litigano). Quindi, altopianesi, perché non andate in Comunità Montana e,
con l’orgoglio che vi lega a
questa terra, non dimostrate il
vostro amore verso i boschi, i
funghi e gli animali, facendo il
vostro tesserino gratuito, permettendo così alla Comunità
Montana di sapere quanti siete ad andare in bosco ? E’ evidente che saperlo non appaga
una semplice curiosità, ma permette una analisi statistica e un
bilancio, per poter richiedere
fondi e finanziamenti alla Regione Veneto visto che gli
amanti del bosco e della raccolta dei funghi sull’altopiano
sono tanti, sicuramente molti di
più di 267!Il mio è un appello
duro: sono stanco di andare in
bosco e di sentire gente urlare
che ha trovato una “brisa” e
vedere che la raccolgono senza “curarla” e la buttano in un
sacchetto di plastica; sono
stanco di riempire la mia cesta di succhi di frutta, lattine di
birra, pacchetti di sigarette;
sono stanco di vedere muschio
e ciclamini schiacciati a terra,
di vedere montagne di macchine buttate ai bordi delle strade
bianche dello Zebbio o in
Marcesina. Sono stanco di
sentire la gente del posto che
si lamenta per regole non rispettate dai villeggianti, quando loro stessi non fanno quel
piccolo passo che potrebbe
portare benefici per tutti. Amate tanto il bosco, la montagna,
la vostra terra, l’uso civico che
ne deriva dalla storia e della
tradizione? Bene. Dimostratelo. Andate a fare il tesserino e
mostratelo con orgoglio.
Un’ultima cosa: un “raccoglitore abusivo” che rivende il
proprio raccolto lancia una proposta: legalizzare la figura del
raccoglitore professionista,
che paga correttamente contributi e tasse, che sia preparato attraverso specifici corsi
di formazione sul rispetto della legislazione ambientale e
delle normative dell’ASL. Una
possibilità di lavoro per i giovani Altopianesi, con un rigidissimo controllo su questa attività, evitando di ignorare il
problema del mercato nero e
della distruzione del
sottobosco. Claudio Savelli
Il Premio “Armellini”
a Leonardo Busellato
Il Gruppo Speleologico Settecomuni di Asiago assegna, per la settima edizione, il premio “Biblioteca speleologica Osvaldo Armellini”.
La cerimonia è programmata per sabato 19 febbraio alle 18 presso
il Museo dell’Acqua di Asiago. Il riconoscimento, che l’anno scorso andò alla nostra redattrice Silvana Bortoli per gli ampi e documentati servizi proposti sul nostro giornale sulla raccolta differenziata, è stato quest’anno assegnato a Leonardo Busellato con la
seguente motivazione: “Per una vita dedicata con passione ed
impegno alla didattica del nostro patrimonio speleologico”. Si
ricorda che con l’occasione si potrà visitare il Museo dell’Acqua.
8
Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
6
RIABILITAZIONE FISICA E PSICHICA
Nel reparto di Medicina Fisica
Riabilitativa dell’ospedale di Asiago
i pazienti giocano a tombola
Anche attraverso il gioco, si applica la terapia occupazionale,
fondamentale per il recupero delle attività della vita quotidiana
Ci sono delle attività che vengono svolte in sordina, note
solo a chi ne è direttamente
coinvolto. Iniziative la cui importanza può sfuggire, soprattutto se non si conoscono le
tante sfaccettature di certe
problematiche, ma che invece,
per i risultati che riescono ad
ottenere, grazie anche al
coinvolgimento di persone e
realtà diverse, meritano di venire rese pubbliche. Come quella che da qualche tempo si svolge nel reparto di medicina fisica riabilitativa dell’ospedale di
Asiago: la terapia occupazionale, che mira al recupero della
disabilità fisica e psichica attraverso l’esercizio di attività finalizzate. Diversa dalla terapia
classica, quella occupazionale
prevede interventi individuali
con i quali, attraverso lavoro
manuale e momenti di gioco,
oltre che avvalendosi di particolari strumenti, attrezzi e
apparecchiature appositamente
progettate, si portano i pazienti
sia neurologici che ortopedici,
al recupero specifico di alcune
capacità e a compiere delle azioni di vita quotidiana che altrimenti sarebbero loro negate.
Sfruttando le risorse del paziente, trovando delle strategie e intervenendo con gli ausili, si va
verso l’obiettivo finale, che è
quello di ridurre le distanze fra
ospedale e casa, in modo che
una volta dimesso, il paziente
Tre corsi sulla sicurezza organizzati
ad Asiago da Confcommercio
Confcommercio Imprese per l’Italia, Mandamento di Asiago, organizza una serie di corsi relativi alla
sicurezza negli ambienti di lavoro, rivolti alle ditte con dipendenti e società sia di persone che di
capitale. Va ricordato infatti che, in questi casi, esiste l’obbligo della presenza in azienda di personale
adeguatamente aggiornato in materia, che deve aver frequentato i corsi obbligatori previsti dalle
norme vigenti. (D.Lgs 81/08). Sono tre i percorsi formativi attivati e nello specifico, il primo è il
corso di addetto alla prevenzione incendi, che si sviluppa in più livelli a seconda del grado di
pericolosità dell’attività esercitata (rischio basso, medio ed elevato). Confcommercio organizza ad
Asiago l’attività formativa per le aziende a basso rischio, che interessa un elevato numero di imprese
(per gli altri due livelli superiori il corso è attivato a Vicenza). Per ottenere l’abilitazione si dovrà
seguire un’unica lezione di sole 4 ore, che si terrà lunedì 28 marzo, al mattino. Altro percorso
formativo è quello di “Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi” (RSPP),
riservato esclusivamente al titolare o al legale rappresentante dell’azienda. In questo caso la formazione prevede 4 lezioni per un totale di 16 ore, sempre il lunedì mattina, ad iniziare dal prossimo 28
Febbraio. L’ultimo dei percorsi formativi relativi alla sicurezza attivati da Confcommercio Asiago è
quello relativo alla qualifica di “addetto al primo soccorso”, che si sviluppa in 3 lezioni mattutine a
partire da mercoledì 9 Marzo e per tre settimane consecutive. Sempre in tema di formazione la
locale delegazione Confcommercio sta programmando un corso abilitante riservato a chi intende intraprendere l’attività di somministrazione di alimenti e bevande (ristoranti, bar. Pizzerie, ecc.) o aprire la vendita
nel settore alimentare. In questo caso la durata e le modalità di frequenza dipendono dal possesso di alcuni
requisiti che verranno valutati dagli uffici in sede di ammissione. Per informazioni relative a tutti i corsi ci
si può rivolgere alla Confcommercio di Asiago, Piazza Carli 49, tel. 0424 460150.
possa essere in grado di tornare a compiere le attività che
faceva prima. Nel
progetto (che prevede anche una sorta di
addestramento per i
familiari e per i quali
è stato realizzato un
opuscolo – guida ),
oltre a medici, fisioterapisti e personale
del reparto, sono
coinvolti gli ospiti del
CEOD di Bassano
del Grappa e il Sert
di Asiago con i volontari dell’Associazione
Occhi Aperti. “Siamo
partiti – spiegano al
reparto di medicina
fisica riabilitativa – concentrandoci sull’alimentazione, seguendo i pazienti durante i pasti. A seconda dei deficit di
ognuno, vengono individuate le
strategie da adottare, come
quella di utilizzare posate con
impugnature e forme diverse,
o supporti che possano facilitare le varie azioni che si
compiono a tavola. Questo in
uno spazio che, anche grazie
a una cucina che ci è stata regalata dalla ditta Cortese e arriverà a breve, cerca di simulare quanto più possibile un
ambiente domestico. Il che
contribuisce a far compiere
altre azioni legate al momento del pasto, come versare il
caffè o riassettare”. Le attività della terapia occupazionale, che non sono mai proposte a caso ma vengono attentamente valutate per rispondere ai bisogni dell’individuo,
offrono la possibilità di fare
nuove esperienze, di sviluppare il concetto di sé, aumen-
tare l’autostima e migliorare
le abilità cognitive, percettive,
motorie, sociali, favorendo lo
sviluppo dell’autostima e dell’indipendenza. La terapia occupazionale opera in tre ambiti: le attività della vita quotidiana, quelle legate al lavoro
e quelle del tempo libero. Ed
è proprio quest’ultimo ambito che, dopo aver avviato
quello relativo alle attività che
si svolgono giornalmente, il
reparto ospedaliero ha deciso
di sviluppare, grazie anche all’aiuto di persone esterne.
“Gli ospiti del CEOD di
Bassano, che dispone di un laboratorio di falegnameria, ci
hanno preparato vari ausili per
favorire il recupero dei pazienti. Tra le loro creazioni, anche una “ pissotta” (antico
gioco da tavolo che può essere paragonato alla tombola,
con 64 figure al posto dei 90
numeri) che dopo averci illustrato si sono impegnati a realizzare anche per il nostro re-
parto, e che è arrivata nei
giorni scorsi. Nel frattempo, grazie anche alla
presenza di un gruppo di
volontari dell’Associazione Occhi Aperti, siamo riusciti a organizzare
delle tombole, abbinando
alle varie fasi previste dal
gioco
attività
terapeutiche
di
acquisizione e recupero
sia sensitivo che motorio.
E sempre nello spazio riservato alle attività del
“tempo libero” a Natale
abbiamo lavorato con i
pazienti facendo loro preparare le decorazioni e
l’albero. Prossimamente faremo loro realizzare
le decorazioni per il Carnevale e per Pasqua”. Piccole
cose, che diventano importantissime per chi si trova penalizzato nel compiere i movimenti, nel coordinarli, stare in
equilibrio, o concentrarsi e ricordarsi ciò che deve fare.
Anche solo riuscire a prendere con la mano, privata della
sensibilità tattile, una pedina,
è una grande conquista. E
questa particolare terapia
riabilitativa permette proprio
di mettere in luce problemi e
deficit che non affiorano con
le cure normali, ma che potrebbero emergere una volta
che il paziente è tornato a
casa. “E’ una grande soddisfazione per noi – concludono i dipendenti del reparto –
vedere i pazienti compiere lenti ma importanti progressi,
anche attraverso giochi e attività sociali. Ed è bellissimo
essere partecipi della loro gioia, quando se ne rendono conto”.
Silvana Bortoli
Foto di gruppo con i volontari
Mi ritorni in mente…un concerto in ricordo di Antonio e Sonia
Come due anni fa, il Comune di Asiago e l’associazione Amici di Antonio Pertile e Sonia
Sartori organizzano per il 6 marzo alle ore 21:00 presso il teatro Millepini un concerto per
ricordare Antonio e Sonia. L’edizione di quest’anno ci riporta agli anni sessanta con la
rivisitazione dei pezzi più belli di due colossi della storia della musica come i Beatles e Mina
magicamente interpretati da due gruppi emergenti: i “Sotto Voce” che in versione acustica di
voce e basso elettrico propongono i brani più belli ed esaltanti di Mina. L’altro gruppo “Quin-
tetto D.O.C.” interpretano i mitici Beatles, rivisitati in versione acustica per quartetto d’archi
e voce. Un’occasione per stare insieme e ricordare questi cari amici prematuramente scomparsi e passare una serata veramente divertente e spensierata rituffandoci nei mitici anni 60.
Il costo del biglietto è di 5,00 euro con prevendita presso l’Ufficio del turismo del comune di
Asiago. Il ricavato del concerto andrà a sostenere il progetto “Informatizziamo le scuole”
promosso dall’associazione.
8
Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
Torna il rito di Schella Martz
Tutti per le strade nelle serate del 26, 27 e 28 febbraio per svegliare la primavera.
Il Concorso “Schella 2011” premierà la fila di bidoni più originale e fantasiosa
Negli ultimi giorni di febbraio ad Asiago ritorna il rito di
“Shella martz”, evento tra
folclore, storia e tradizioni.
Nel rito chiassoso con il quale
si vuole risvegliare la natura
dopo il letargo invernale, dal
26 al 28 febbraio uomini, donne e bambini, a partire dalle
20, sono invitati a riversarsi
nelle strade cittadine e nelle
contrade trascinando lunghe
file di recipienti di latta e bidoni metallici, di varie dimensioni e legati tra loro con il fil
di ferro, sui quali si picchia
con dei bastoni. L’obiettivo è
creare più rumore possibile
in modo da “svegliare” la primavera che sull’Altopiano,
per antica tradizione, cominciava il primo marzo: poco
importava se c’era ancora la
neve ai bordi delle strade o
nei campi, la festa doveva
svolgersi comunque. L’ultima
sera, in piazza del Municipio,
l’evento si concluderà con il
«rogo della vecia»: al centro
verrà bruciato un enorme pu-
*Schella Marzo
Schella, schella Marzo,
Snea dehin
Gras dehar,
Alle de Dillen lear.
Az der Kucko kuck
Pluut der balt;
Ber lange lebet
Sterbet alt.
Traduzione
Suona suona marzo
via la neve
qua l’erba
tutti i fienili vuoti.
Quando il cuculo canta
fiorisce il bosco.
Chi vive a lungo muore vecchio
pazzo costruito in legno e
carta pesta che simboleggia
per l’appunto la stagione appena trascorsa, destinata a
morire definitivamente. L’impegno a realizzare la vecia,
in genere costituita da un impalcatura in legno ricoperta
poi di paglia, stoffa e carta
pesta fino ad ottenere l’enorme fantoccio, che si ispira
sempre a qualche fatto o personaggio attuale, è sempre
del Gruppo di Base della
Coldiretti di Asiago. Sicuramente
suggestiva
l’ambientazione storica delle
antiche tradizioni di «Schella
Martz», ricreata dagli organizzatori negli ultimi anni per
cui tra il numerosissimo pubblico girano personaggi in costume: «zeleghen baiblen»
(fatine e streghe), orchi e
folletti. Anche quest’anno all’evento sarà abbinato il Concorso Schella 2011 che porterà, attraverso un’apposita
giuria, alla premiazione della
fila più bella, più originale, più
fantasiosa e più chiassosa tra
Le “schelle”
sono campane
(Antico canto cimbro
tramandatoci nel 1908
dal Baragiola, fotografo
studioso e storico
svizzero che ha
documentato con un
libro di cronache,
tuttora di grande valore
documentale, il
viaggio fatto in
Altopiano).
quelle che hanno partecipato alle tre serate. I vincitori,
oltre a portarsi a casa l’ambita “Shella” (un grande e rumoroso campanaccio),
avranno diritto a dar fuoco
alla vecia. L’anno scorso ha
vinto “Schella Bob 2010”
gruppo composto da Davide, Mattia, Alessia, Nicola
e Mirco per l’attualità del
tema, con chiaro riferimento ai giochi olimpici di
Vancouver, la complessità,
l’originalità e la bellezza
dell’opera. Prima del rogo,
ci sarà l’ormai consueto
momento dedicato a canti
e filastrocche cimbre che
narrano la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera, con la neve che si scioglie e i “radicchi” che spuntano nei prati.
7
L’arrivo di marzo
tra storia e tradizioni
La festa per l’arrivo
del mese di marzo, a
incoraggiare così la
fine dell’inverno, non
è prerogativa solo di
Asiago (dove l’avvenimento è organizzato
dal
gruppo
“Schella marzo” che così
desidera essere citato e non
per i singoli componenti e
che vedrà nella giuria per
le 3 serate in programma,
l’Arch. Vittorio Corà), ma
anche dei dintorni, come
Camporovere - tanto per citare una località in comune
di Roana. Nello stesso comune, a Cesuna, la festa con
gruppi folkloristici e accensione del “vecio” (l’inverno), ha
invece luogo il 31 marzo. Ve
ne è storicamente traccia
anche in Comune di Lusiana,
a Laverda, come riportato nel
‘700 dall’Abate Agostino Dal
Pozzo, ed è tradizione anche
dei 13 comuni della Lessinia,
nel veronese (altro luogo in
cui si sono insediati i Cimbri
e transitate le popolazioni
provenienti dai paesi nordici). Il rituale di risvegliare letteralmente la natura con suoni, rumori, cortei composti
soprattutto di giovani, è antichissimo e si perde nella notte dei tempi. Un’ipotesi accreditata, farebbe coincidere
lo “Schella marzo”, con i
festeggiamenti per la fine
dell’anno: il calendario romano prevedeva infatti che l’anno terminasse a febbraio e
che quello nuovo iniziasse
appunto il primo marzo. E il
primo marzo, guarda caso è
anche il capodanno nel calen-
dario adottato dalla Veneta
Repubblica, che con il suo
avvento ha portato ben 7 secoli fa, una rivoluzionaria ondata di pari dignità e diritto
per tutte le popolazioni dalla
stessa governate, compreso
il nostro territorio. E’ opportuno ricordare che proprio a
fine febbraio 1404 ebbe luogo la dedizione dei “7 Comuni” alla Serenissima, quindi, le circostanze da festeggiare che in tale data si
sovrappongono, sono molteplici. L’usanza del bruciare vecchia o falò che sia, è ancor più
antica, un rito druidico che ha
ripreso quota quassù solo negli anni ’50, ma è tuttora in voga
anche in altre regioni italiane,
come l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria: in queste
zone, l’evento prende il nome
di “sega vecchia” o “sega la
vecchia”, perchè prima alla
vecchia si taglia la testa, poi la
si brucia. L’intento comune
della tradizione in tutti i luoghi
citati, è di sollecitare il solstizio
di primavera a distruggere le
brutture del passato e a sconfiggere le forze del male:
“buio gelo morte”, con le
forze del bene, cioè “luce
e calore” attraverso il fuoco, unica fonte luminosa
nell’antichità in grado di vincere le tenebre.
Beppa Rigoni Scit
Un weekend al gusto di cioccolato
Asiago ospita in questi giorni, fino a domenica 20 febbraio, «Art & Ciocc - Il tour
dei Cioccolatieri di Fiva
Confcommercio». Un
evento “goloso” organizzato con il patrocinio e il contributo del Comune, ampiamente pubblicizzato ormai
da mesi e quindi atteso.
Per tre giorni in piazza II
Risorgimento e piazza Carli
ci saranno i gazebo dei maestri cioccolatieri che proporranno assaggi e vendita di delizie e specialità al cioccolato. Gli artigiani della cioccolata
arriveranno da tutta Italia e ognuno presenterà
una particolare produzione, legata anche alla
tradizione della regione
d’origine. Da Piemonte, Lombardia, Veneto,
Emilia
Romagna,
Abruzzo, Lazio e Sicilia, sarà così possibile
compiere un viaggio dell’Italia da nord a sud attra-
verso le infinite declinazioni
del cioccolato: dal liquore al
cioccolato servito in cialde
croccanti, ai cuneesi al
rhum, dal cioccolato di Modica al maxi-cremino alla
nocciola e gianduia, passando per torrone con cioccolato, cioccolatini al
peperoncino
e
olio
extravergine, castagnaccio,
strudel e molto altro. Poi ci
sarà il reparto dell’amore,
del bacio, degli innamorati,
anche se la loro festa. S.
Valentino, sarà passata da
qualche giorno. Gli amanti
del cioccolato mettano dunque in calendario una golosa capatina ad Asiago per
il prossimo fine settimana.
«Siamo convinti che questo
evento - spiega Roberto
Rigoni, assessore comunale al turismo - possa diventare un appuntamento fisso
per la nostra località, in un
periodo di bassa stagione
qual è per l’appunto quello
di fine febbraio. Il
connubio tra la montagna,
spesso innevata in questo
periodo e la cioccolata,
magari da apprezzare
con la famiglia e gli amici, può essere un richiamo turistico, anche se
solo per un week-end.
Siamo convinti che l’iniziativa avrà successo e
intendiamo ulteriormente
migliorarla in vista dei prossimi anni».
S.L.
8
Sabato 19 febbraio 2011
ATTUALITA’
Nevica e subito partono le
proteste. Marciapiedi impraticabili e strade pulite poco o
in ritardo. Una consuetudine
che ha orami assunto le caratteristiche della ritualità.
Proteste giustificate, sia chiaro, tanto che lo stesso Comune di Asiago ha messo mano
al piano neve comunale per
cercare una soluzione che
vada incontro alle esigenze
dei residenti e nello stesso
tempo non vada a gravare di
più sui costi. Compito non
certo facile; infatti l’assessorato ai Lavori Pubblici ha
deciso di prorogare gli appalti
per sei mesi per avere più
l’Altopiano
Tornano le nevicate, si ripropone
il solito problema della spalatura
Il Comune ha messo mano al piano neve per cercare una soluzione che vada incontro
alle esigenze dei residenti e nello stesso tempo non vada a gravare di più sui costi
tempo per studiare una soluzione adeguata.
Anche perché il servizio
sgombero neve costa. Il Comune ha già speso 100 mila
euro per le nevicate, poche
rispetto agli anni precedenti,
finora avvenute.
Ovvero per le precipitazioni
nevose avute ai primi di dicembre, che hanno lasciato
a terra 75 cm di neve in pochi giorni, gli uffici dei lavori
pubblici hanno predisposto 8
uscite per la pulizia di 53,2 km
di strade di competenza del
Comune asiaghese. (In real-
tà i km di strade nel territorio
comunale di Asiago sono circa 90, ma alcune sono di
competenza provinciale altre
private).
Lo steso territorio comunale
è suddiviso in 14 aree di competenza, aree suddivise tra 10
diverse ditte.
“L’idea nuova sarebbe di creare dei lotti grandi abbastanza e termini di appalto abbastanza lunghi (si pensa 5 anni)
per permettere alle ditte di
guadagnare cifre che permetterebbero loro poi di investire in attrezzature più
Aperte le iscrizioni al secondo percorso
formativo per giovani amministratori vicentini
L’Assessorato Provinciale
alle Politiche Giovanili e la
Fondazione Cuoa organizzano la seconda edizione del
Percorso Formativo per Giovani Amministratori della provincia di Vicenza, con l’obiettivo di formare una nuova
classe dirigente in grado di
confrontarsi, in qualche caso
anche di sostituire amministratori “datati” che già hanno dato tanto alla vita pubblica locale.
Il corso-percorso è pertanto
riservato a 30 giovani dai
18 ai 35 anni d’età che già
siano consiglieri o assessori
comunali o che lo vogliano
diventare, approfondendo il
funzionamento degli Enti Locali dal punto di vista politico
8
e amministrativo e sviluppando la capacità di orientarsi
fra quelli che sono i diritti, i
doveri e le responsabilità di
un amministratore pubblico
locale.
Sei in totale le lezioni, da sabato 5 marzo a sabato 16
aprile 2011. Particolare attenzione è riservata alla capacità di comunicare, per un
rapporto trasparente e
costruttivo con gli utenti oltre che con i portatori di interesse, quindi si affronteranno i principi della comunicazione, dal public speaking alla
leadership all’arte di creare
consenso.
“La politica italiana –afferma l’Assessore Provinciale
alle Politiche Giovanili An-
drea Pellizzari- ha bisogno di
svecchiarsi, di idee nuove e
di stimoli che possono arrivare solo dai giovani, ma bisogna creare le condizioni perché possano esprimersi, mettendo a frutto potenzialità e
capacità.”
Le iscrizioni sono aperte
fino al 25 febbraio 2011.
La scheda si può scaricare
dai siti internet della Provincia
di
Vicenza
(
www.provincia.vicenza.it) e
del Cuoa (www.cuoa.it), deve
essere compilata, sottoscritta e inviata attraverso il Comune di competenza a Nora
Sperotto – Fondazione Cuoa
via fax al numero 0444/
333994
G.D.F.
In ricordo del capitano Lucchini in contrà Zocchi
Domenica 6 febbraio u.s. la sezione del fante “Altopiano 7 Comuni” ha collocato il tricolore sul
pennone posto dietro al capitello di contrada Zocchi di Asiago e dedicato al Capitano Orfeo
Lucchini del 77°- 78° Reggimento della Brigata “Toscana”. Chiamato “Posto scoglio” vide
durante il primo conflitto mondiale una resistenza ad oltranza con 20 uomini del 77° reg. Fanteria Brigata “Toscana” comandati appunto dall’eroico ufficiale. Fino agli anni ‘90 il Comune di
Asiago assieme alle Associazioni d’Arma organizzava un incontro nel mese di settembre per
ricordare l’evento. Da alcuni anni la Cerimonia non si è più svolta in quanto sul terreno sono
sorti nuovi insediamenti che hanno sconvolto l’intera area. La Sezione del Fante “Altopiano 7
Comuni” nella prossima primavera intende ripristinare il capitello e riportare la Cerimonia
a ricordo nel mese di settembre. La sezione ringrazia gli abitanti della contrada Zocchi che
in questi anni hanno sempre mantenuto in decoroso stato l’area e con cura preservato il
ricordo, rendendosi disponibili per un lavoro futuro.
G.D.F.
moderne – spiega l’assessore Giampaolo Rigoni – Perché il problema principale è
che ci sono attrezzature
sgomberoneve vecchie, il
parco veicoli delle imprese
deve essere rinnovato ma
chiaramente si deve loro
garantire un minimo di entrata anche negli anni in cui
magari nevica poco”.
Nel periodo 2004 – 2010 le
uscite
dei
mezzi
sgombraneve vanno da un
minimo di 3 uscite ad un
massimo di 16. Più precisamente nel periodo 2004
– 2007 ci sono state 8,6
uscite per anno con medie
di esecuzione che vanno
dalle 29 ore per la zona
piazze alle 54,4 ore per la
zona centro nord e le 115
ore del centro sud. Nel periodo invece dell’ultima
gara d’appalto, 2007 –
2010, ci sono state 11 uscite di media con un incremento notevole dei tempi
per il completamento del
servizio; 87 ore centro nord,
158 ore centro sud, 43 ore
piazze.
“C’è da capire il perché dell’allungamento dei tempi, non
solo attribuibile agli orari in
cui sono avvenute le uscite
– prosegue Rigoni – Comunque abbiamo avuto nel periodo 2007 – 2010 una spesa
media di 98.600 euro per lo
sgombero e di 58 mila euro
per lo spargimento di ghiaino.
Cioè non abbiamo mai “tirato indietro” nonostante il
peso importante sulle casse
comunali. Sono convinto comunque che con il nuovo piano riusciremo a soddisfare di
più sia l’utenza sia le ditte,
serve solo un po’ di pazienza, anche da parte dei cittadini”.
Gerardo Rigoni
Assemblea ordinaria dell’Avis Altopiano,
si nominano i delegati provinciali
Si terrà venerdì 25 febbraio
alle 20,30 al Bar Lux – sala
del patronato l’assemblea
ordinaria dell’Associazione
Avis Altopiano di Asiago.
Nell’occasione saranno nominati i delegati all’assemblea provinciale. In più, dopo
la lettura e la discussione
sulle relazioni morale e finanziaria esercizio 2010, è prevista la rettifica del preventivo finanziario anno 2011
con la relazione anche dei
Revisore dei conti. Al termine dell’assemblea ci
sarà un buffet. “L’As-
semblea rappresenta un momento importante della vita
dell’associazione – spiega il
direttivo dell’Avis - perché
consente a ciascun socio di
esporre le proprie opinioni, di
giudicare quanto
è stato fatto e di
proporre
nuove
solu-
zioni ai problemi che riguardano l’Avis e la sua affermazione nel nostro Altopiano”.
Possono partecipare ai lavori assembleari tutti gli iscritti
all’Avis Altopiano di Asiago
che abbiano al loro attivo
almeno due donazioni, di
cui l’ultima compiuta negli ultimi due anni, e coloro che, non potendo più donare per motivi di
età o di salute, che
abbiano continuato a prendere parte all’attività dell’associazione.
Disturbi specifici dell’apprendimento, mercoledì 23 febbraio
alle elementari di Canove si proietta un film sulla dislessia.
Proseguono gli appuntamenti con le psicologhe Gabriella Coi e Martina Valente nel
contesto del progetto “Una scuola senza ostacoli”. Ricordiamo che il progetto vede la
collaborazione fra famiglie, scuole e U.O. Età Evolutiva dell’ULSS n. 3 per affrontare
assieme le problematiche relative ai disturbi specifici dell’apprendimento. Il prossimo
incontro si terrà mercoledì 23 febbraio alle ore 20.30 presso la Scuola Elementare di
Canove. In programma la proiezione di un film sulla dislessia, cui seguiranno riflessioni
condivise e dibattito. Genitori ed insegnanti sono invitati a partecipare.
Gita in Sardegna per i Fanti
La Federazione Provinciale del Fante di Vicenza organizza nelle giornate dal 6 all’8 maggio un
incontro in Sardegna in occasione di un locale Raduno interprovinciale. La partecipazione è
aperta a tutti, soci, simpatizzanti, amici e famigliari. La partenza è fissata per venerdì 6 maggio
con imbarco sul volo per Cagliari dall’aeroporto di Bologna. Il programma prevede la visita al
quartiere medievale di Castello con le torri pisane, la cattedrale e i bastioni spagnoli. La Basilica
e il colle di Monte Urpino, da dove si può ammirare lo splendido panorama del Golfo degli
Angeli. Secondo giorno ad Inglesiente, Capo Spartivento e Chia. Terzo giorno a Mògoro per il
Raduno dei Fanti, quindi rientro serale a Milano-Linate. Il termine per l’adesione scade il 5
marzo. Per informazioni e prenotazioni contattare i consiglieri di Sezione.
G.D.F.
8
Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
9
Attività estrattiva, mazzette e indagini - Parla l’imprenditore Pietro Colpo
“Dalla cava Bisbant
l’origine dei miei mali”
“L’Altopiano è peggio del sud Italia. In mano ad una mafia legalizzata. Qui non usano le pistole,
ti uccidono con l’ostruzionismo e se non accetti di far parte del “sistema” non lavori più”
“Mi auguro che l’indagine non
sia finita qui. Anzi, che l’arresto del geometra sia solo l’inizio. Ci saranno sviluppi, io spero, molto più grossi, perché
sono convinto che anche altri
parleranno, ora che io per primo mi sono deciso. Il mio auspicio è che sull’Altopiano, per
la gestione delle cave, scoppi
una bomba in grado di
scoperchiare un intero sistema che dura da tanti, troppi
anni”. Sono le parole del
cavatore Pietro Colpo all’indomani dell’arresto del Cavaliere della Repubblica Angelo
Canalia dipendente dell’ufficio cave e miniere della Provincia di Vicenza e l’apertura
dell’indagine conosciuta come
“Cave & Mazzette”. Sono
passati quasi due anni da quella fine di aprile 2009 e il botto
tanto auspicato da Colpo non
c’è stato, si è ancora in attesa
di sviluppi sulle indagini e di ulteriori elementi in relazione alle
presunte responsabilità dei funzionari indagati e alla correttezza dell’attività di Comuni,
Provincia e Regione.
Nessuno degli altri cavatori
sembra aver confermato la tesi
dell’imprenditore di Sandrigo,
per cui dopo le sue denunce
“Si sarebbe stati in grado di
scoperchiare un pentolone di
scheletri”. Tutto sembra essere fermo, a confermare l’altra
tesi sostenuta ancora con forza da Colpo: “L’Altopiano è
peggio del sud Italia. In mano
alla mafia, che continua a fare
i suoi comodi. Solo che qui non
usano le pistole, ti uccidono con
l’ostruzionismo e se non accetti
di far parte del “sistema”, se
non accetti certe regole, non
lavori più, sei fuori e basta. La
gestione cave va avanti con
la regola “degli amici degli
amici”, controllata da un ristretto gruppo di famiglie”.
Pietro Colpo oggi sta cercando sbocchi lavorativi lontano
dall’Italia, in Romania.
“Qui – dice – non posso più
lavorare. Mi hanno tutti girato le spalle: due anni fa avevo
un sacco di amici, spariti tutti;
con le banche avevo aperto
leasing per milioni di euro, ora
non mi danno più niente e fanno pure gli strozzini”.
La rovina di Colpo comincia,
secondo lo stesso imprenditore, nel 2005. “Da quando –
racconta - mi sono opposto al
passaggio incondizionato sulla strada d’accesso alla mia
cava Vallà a Foza dei camion
della ditta C & C srl di
Alfonso Colpo, per consentire
di arrivare alla cava attigua
Nicolino Colpo contro il Comune di Foza
l’udienza è fissata per il 22 febbraio
Il 22 febbraio si terrà al tribunale di Bassano la prima udienza della causa
che vede contrapposto il
cavatore Nicolino Colpo al
Comune di Foza. Atto a
contendere è la restituzione del deposito cauzionale
di 51 mila euro consegnato
da Colpo al Comune dopo
aver vinto il bando per la
concessione estrattiva di
una cava di proprietà comunale in località Bisbant.
Cava che in seguito
Nicolino Colpo ha ritenuto
che non contenesse alcun
giacimento di marmo economicamente sfruttabile
chiedendo quindi la
restituzione del deposito cauzionale. Una
causa, di per sé, poco
rilevante se non fosse
che in sede di dibattimento potrebbe riservare qualche colpo di
scena con la deposizione di Pietro Colpo.
Il processo del 22 febbraio in realtà dovrà
appurare solamente il
diritto della Co. Ba. di
Nicolino Colpo a riavere i 51 mila euro depositati o quello del
Comun a trattenere i
soldi quale risarcimento perché la Co.
Ba. non ha presentato alcun
progetto di estrazione nonostante una perizia geologica
comunale evidenziasse la presenza di banchi commercialmente utili di marmo. A tal
proposito il sindaco di Foza
Giovanni Alessio Oro si dichiara tranquillo.
“Il contenzioso con la Ditta
Co.Ba. Marmi non riguarda
la strada bensì la pretesa di
vedersi restituire la cauzione
di 50.000 euro che aveva versato in sede d’asta. Questa,
invitata alla gara per l’apertura di una cava comunale limitrofa a quella del Bisbant,
si era vista aggiudicare un
ettaro di
terreno. La Ditta non ha,
purtroppo, presentato in
Comune il progetto di cava
entro il termine
stabilito dal bando di gara
e, anzi, ci ha comunicato
che non lo avrebbe presentato perché ritiene
che sotto di marmo ce ne
sia ben poco. Ma non poteva pensarci prima di fare
l’offerta a far periziare da
un esperto il sito di cava?”
“Noi non abbiamo potuto
che incassare la cauzione e
i soldi sono ora al sicuro
nelle casse comunali – prosegue Oro - Non era prudente lasciare l’assegno in qualche cassetto del Municipio,
perché poteva prendere il volo come,
purtroppo, è successo più volte in passato. Al titolare della
CO.BA Marmi auguriamo di vincere la
causa perché non siamo rovina famiglie
ma, nella circostanza,
i funzionari del Comune non potevano
che applicare la legge,
cioè incamerare la cauzione”.
Gerardo Rigoni
L’imprenditore Pietro Colpo
denominata Bisbant. Ho subito ben 3 fermi alla cava, con
la scusa di rilevazioni e misurazioni, da settembre 2005 al
31 marzo 2009 per oltre 24
mesi
di
inattività.
Ostruzionismi che si aggravavano con le mie segnalazioni
di irregolarità, in particolare
sull’apertura della cava
Bisbant I e sull’asta inventata
per la coltivazione
della
cava Bisbant II che serviva solamente per creare la via d’accesso della cava Bisbant I alla
strada provinciale per
Valstagna”. “Mi chiedo – continua Colpo – ma su tutto
l’Altopiano, c’era solo la mia
cava da controllare e da bloccare? Non credo proprio. Basta andare a vedere le altre.
Da qui si vede quanto conta
essere amici degli amici”. “Ma
collegato a tutto ciò c’è anche
un mio rifiuto di fronte alla
richiesta di Canalia di una tangente esosa per l’apertura
della cava Orthal ad Asiago”.
“Vorrei raccontare molto di
più, ma in questo momento
non posso. Tutto però è noto
agli inquirenti che continuano
a dirmi di confidare nelle istituzioni che si farà giustizia. A
questo punto posso solo che
sperarlo”.
“Il male del settore estrattivo
in Altopiano – conclude Colpo - è l’individualismo. La legge è mors tua vita mea. E’
anche per questo che non si
è mai riusciti a creare un consorzio a tutela e valorizzazione
del marmo di Asiago, sempre
venduto per marmo Verona.
E’ per questo che si è creato
questo sistema marcio”.
Aspettando che Pietro Colpo
possa parlare liberamente e
che le indagini facciano il loro
corso, gli rivolgiamo una domanda: “Tornasse indietro, alla
luce di quel che è successo,
rifarebbe pubblicamente le sue
denunce?”
“Mi ha fregato sempre la paura di non poter lavorare. Ora
non avrei più paura di avere
paura”.
Stefania Longhini
8
Sabato 19 febbraio 2011
ROANA
Riprendiamo l’argomento introdotto lo scorso numero, sull’impianto solare fotovoltaico
alla Cattedra di Canove. Come
si diceva, la doppia distesa di
pannelli installati sopra i prati
dell’ex stalla modello, metà di
proprietà del Comune di Roana
(23.000 mq) e metà dell’Istituto Europeo per la montagna
del Consorzio dei 6 Comuni
(24.000 mq), viene considerata da molti come un pugno in
un occhio, inadatta soprattutto a una zona turistica. Ma c’è
anche chi, sensibile ai temi di
eco sostenibilità, è convinto
della necessità di imparare a
utilizzare energie pulite e
rinnovabili, pur convenendo
che non sarà facile abituarsi
all’invadenza dei pannelli sul
territorio. L’opposizione
consiliare di Roana nel notiziario informativo distribuito alla
popolazione mette in evidenza
non solo le conseguenze sul paesaggio, ma anche il fatto che,
a suo dire, i benefici presunti
per la collettività saranno nulli. “Il contributo corrisposto al
Comune per 20 anni sulla produzione di energia elettrica –
si legge nel notiziario – coprirà a mala pena le spese dell’investimento (dato che con
la nuova Legge Finanziaria vi
è già un freno come per altri
paesi europei con riduzione
pari al 30% dello stesso). Dai
calcoli del Gestore dei servizi
energetici, i tempi di ritorno
vanno dai 13 ai 15 anni, e dunque l’impianto inizierà a rendere quando sarà ormai il momento di sostituirlo, senza contare i costi altissimi di
smaltimento dei pannelli. Ai cittadini di Roana, dopo il danno
ambientale (perché pannelli sui
nostri prati e non anche negli
altri comuni del Consorzio?)
anche la beffa dei maggiori costi, visto che, anche se pochi
l’Altopiano
10
“L’impianto fotovoltaico alla
Cattedra, un’operazione ecologica
e finanziaria di notevole importanza”
Il sindaco Frigo risponde alle critiche sui pannelli che, terminati di installare a dicembre,
inizieranno a rendere non appena l’Enel li avrà collegati alla rete, probabilmente già da marzo
ne sono a conoscenza, i soldi che
vengono pagati al
Comune per l’energia prodotta si ricavano aumentando le
bollette dei cittadini.
Ricordiamo inoltre
che il Comune di
Roana deve pagare
ogni anno, per 20 anni,
25.000,00 euro di affitto al
Consorzio dei Comuni proprietario dei terreni dove sono installati i pannelli: una spesa totale di 500.000,00 euro sostenuta dal Comune e dunque dai
cittadini di Roana, ai quali vanno aggiunti circa 260.000,00
euro all’anno di rimborso alla
banca che ha anticipato i soldi
per tutto l’impianto”. “Si tratta di un’operazione ecologica
e finanziaria di notevole importanza, destinata a durare - il
sindaco di Roana Valentino
Frigo risponde così alle perplessità e alle critiche sull’impianto fotovoltaico del Comune che è stato completato poco
prima di Natale. Lo stesso sarà
funzionante probabilmente da
marzo, non appena l’Enel avrà
portato a termine i lavori di col-
legamento con la rete, in modo
da rendere possibile la distribuzione dell’energia prodotta
dai pannelli installati sui prati
della Cattedra. “Per quanto riguarda l’impatto ambientale –
continua il sindaco – prima dell’estate l’impianto sarà mascherato su tutto il suo perimetro contornandolo con una
siepe, come già previsto dal
progetto. Bisogna
guardare al significato ecologico
dell’operazione: il
Comune, che ha
ricevuto
la
certificazione
EMAS, nel fare la
sua parte per contribuire a un sviluppo economico sostenibile diventa
auto produttore e
auto consumatore di energia
pulita. Importante sarà il risparmio in termini sia di energia primaria che di
contenimento delle emissioni di
anidride carbonica emesse nell’atmosfera. L’energia prodotta dall’impianto sarà equivalente circa a quella che il Comune consuma per il gli edifici pubblici e l’impianto dell’il-
luminazione pubblica”. A fornire i dati che riguardano costi
e ricavi dell’impianto, è l’ing.
Paolo Costa, direttore dei lavori. “Il Comune – commenta
–incasserà dai 180.000 ai
200.000 euro netti all’anno, per
un attivo totale di circa 4 milioni di euro nei 20 anni. Dal
GSE (Gestore dei servizi
energetici) si incasseranno per
l’energia prodotta 520.000
euro l’anno contro una spesa
per costi di gestione (manutenzione, affitto
dell’area, assicurazione e
leasing per finanziamento
dell’opera) di
320-330.000
euro. Il Comune
di Roana, avendo completato l’impianto entro il 31 dicembre 2010, non
sarà soggetto alla riduzione del
30% degli incentivi prevista
dalla nuova Legge Finanziaria.
L’impianto, per il quale al momento non è stato speso nulla
dato che le rate del leasing partiranno contemporaneamente
alla erogazione degli incentivi
da parte del GSE, costerà in
totale circa 3.400.000 euro,
Iva inclusa. In termini di risparmio di energia primaria, si parla
di 250 TEP/annuo (tonnellate
equivalenti di petrolio), e di un
contenimento di CO2 (gas serra) di circa 550 tonnellate l’anno. Per quanto concerne i costi di smaltimento, sono attualmente
di
difficile
quantificazione, visto che sono
in molti a prevedere che prima che gli impianti siano da
dismettere, fra 20-25 anni, potranno essere individuate modalità di riciclaggio degli stessi”. “I benefici per la comunità – conclude il sindaco Frigo
– saranno proprio i 200.000
euro netti all’anno che renderà l’impianto. Un utile per il
Comune che arriverà a breve, visto che la prima rata del
GSE sarà incassata non appena l’impianto sarà attivo, e
quella del leasing pagata poco
dopo. Anche alla luce della
drastica riduzione di
finanziamenti statali ai comuni, l’utile netto rappresenta una
risorsa economica non indifferente, da utilizzare per iniziative, lavori e opere pubbliche
a vantaggio di tutti. Senza contare che, per quanto riguarda
l’area del fotovoltaico di proprietà dell’Istituto Europeo per la montagna,
sarà la prima volta che i
6 comuni proprietari dell’ex stalla modello riusciranno a trarne dei profitti. Finalmente questo patrimonio che in 60anni
non ha mai dato nessun
vantaggio finanziario,
renderà qualcosa in termini economici”.
Silvana Bortoli
Cassa Rurale ed Artigiana di Roana: 2010 positivo
nonostante il periodo di criticità generale
In un incontro organizzato per i soci si è parlato di economia in generale e si sono presentate iniziative già portate a termine e in fase di realizzo
La Cassa Rurale ed Artigiana di Roana ha recentemente
organizzato presso l’Hotel Croce Bianca di Asiago un incontro informativo per i propri soci, durante il quale, grazie all’intervento del dottor Rainer Atzwanger, referente commerciale di Cassa Centrale Banca di Trento, è stata fatta una panoramica sull’economia in generale. I presenti, circa centoventi
persone, hanno molto apprezzato sia la relazione fatta dall’esperto di economia, che le risposte fornite alle varie domande che sono state poste. La serata era stata introdotta
dal saluto del direttore Gian Luigi Angonese e dal discorso
del presidente della Cassa Rurale, dottor Maurizio Zovi che
nel salutare tutti i presenti ha tracciato un breve bilancio dell’anno da poco conclusosi. “Il 2010 è stato un anno abbastanza buono per la nostra Cassa Rurale – ha esordito Zovi e questo ci dà forza in quanto il risultato positivo viene conseguito in una congiuntura generale che si mantiene ancora
in fase di notevole criticità. Uno scenario con cui penso dovremo convivere ancora, e quindi occorrerà saper competere per continuare ad essere presenti e fattivi. L’esercizio 2010
è stato soddisfacente e ci consente di accantonare anche
quest’anno una cifra rilevante a fronte del rischio sui crediti
e nel contempo di generare un significativo utile, indispensabile allo sviluppo della nostra Banca e a dare continuità agli
interventi sui nostri territori. Non intendiamo comunque abbassare la guardia:il momento è difficile ed il futuro complicato per tutti gli operatori economici”.
“Stiamo riorganizzando e modernizzando la nostra Banca –
ha proseguito Zovi - ma la differenza viene fatta dalle persone più che dalle macchine e dalle tecnologie. Per questo
l’invito che il Consiglio di Amministrazione rivolge forte alla
base sociale è quello di lavorare sempre di più con la nostra
Banca, di sostenerla, di rivolgersi a noi con fiducia, avendo la
certezza che le proposte ed i prodotti offerti sono semplici,
trasparenti, onesti e corretti”. Il presidente ha poi illustrato
iniziative diverse organizzate per i soci, come la crociera organizzata per marzo che ha visto l’adesione di centottanta
persone, e anticipato quelle più importanti già intraprese o in
fase di studio. “Siamo tra gli sponsor principali dei Mondiali
Master di sci di fondo che si svolgeranno ad Asiago nel 2013,
che coinvolgeranno tutti i paesi dell’Altopiano; evento a cui
attribuiamo molta importanza per il nostro territorio. E’ in
fase di studio poi un’importante iniziativa in collaborazione
con le forze sociali dell’Altopiano che speriamo di poter far
decollare nell’anno in corso. Infine, dopo aver ottenuto dalla
Banca d’Italia l’autorizzazione all’apertura di uno sportello a
Foza, comunico che questo diventerà operativo non appena
disponibili i locali”.
Silvana Bortoli
8
Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
11
CESUNA
“Per tenere in vita una scuola che boccheggia si
continuerà a obbligare gli studenti a frequentarla?”
“Se una scuola fatica ad attirare gli studenti non si può dire
goda di buona salute. Ma lo
scorso anno qualcuno ha pensato che, se non ci volevano
andare con le buone, li si potevano costringere”. A parlare
sono alcuni genitori protagonisti un anno fa di un “scontro”
con il dirigente scolastico e il
Consiglio d’Istituto della scuola
secondaria di primo grado
“Reggenza 7 Comuni”, a cui
sono seguiti anche strascichi di
carattere legale. Torniamo così
sull’argomento che riguarda le
medie di Cesuna, ampiamente
illustrato lo scorso numero del
giornale. Fra gli studenti che
frequentano la classe quinta elementare a Canove, a dichiarare di voler iscriversi a Cesuna
in un sondaggio fatto dal Comune era stato un numero esiguo, non sufficiente per la formazione della classe. Come accadde lo scorso anno. “Il nostro fu un rifiuto – continuano
i genitori – a vedere trattati i
nostri figli come numeri necessari a tamponare la chiusura
di una scuola in agonia. E a
vivere la scelta dell’offerta
formativa come una imposizione. Interrompendo una consuetudine che da anni di fatto consentiva agli studenti di recarsi
nelle sedi desiderate, il Consiglio di Istituto ha partorito una
discutibile delibera che stabiliva che gli alunni dovevano
frequentare la scuola nei comuni di residenza o viciniorità
e che il dirigente, in casi documentati e su richiesta dei
genitori, potesse autorizzare la
frequenza in sedi diverse da
quella di residenza, secondo
alcuni criteri (alunni originari
da sedi di scuola primaria non
residenti nel comune, ma
domiciliati in esso; alunni che
frequentano la scuola primaria nel comune, ma non residenti in esso; alunni di
Camporovere che chiedono di
frequentare ad Asiago poiché
tradizionalmente da molti anni
vi affluiscono).Fatta comunque salva la formazione di una
classe prima in ciascuna delle
sedi ove vi siano gli alunni
sufficienti per formare una
classe”. “E’ stato più volte da
varie fonti ribadito che la
scuola di montagna “va difesa ad ogni costo”, affermazione che deve però essere pesata
alla luce della particolare situazione che da anni si viene a
creare a Cesuna, ovvero un numero di iscritti sempre più
risicato, a rischio chiusura”.
Secondo i genitori interessati,
il richiamo alla “difesa assoluta” non trova pieno riscontro
in questo caso specifico visto
il desiderio diffuso nella comunità di Canove e di Treschè
Conca di non avvalersi della
comodità della sede di Cesuna
e di sobbarcarsi gli oneri della
trasferta in quel di Asiago. “Alla
ricerca di che cosa? O forse per
fuggire da che cosa? – proseguono – In questa faccenda
una pecca delle istituzioni appare evidente, visto che le alte
voci del nostro territorio, politiche e scolastiche, questi problemi sembra non se li siano
posti. Certo, le piccole scuole
vanno difese. Ma come mai la
popolazione vede con sfavore
l’offerta formativa della sede
di Cesuna? Come mai la fine
di questa scuola dovrebbe essere decretata dalla popolazione, che evidentemente non la
desidera, più che della
famigerata Gelmini?”. Com’era
andata a finire lo scorso anno
la vicenda? Il primo scaglione
di alunni che avevano scelto le
trentasei ore, dopo un iniziale
rifiuto, era stato necessariamente inserito nella classe scelta
sulla base dell’offerta formativa
proposta dall’Istituto. “Dei ri-
manenti 8 che avevano scelto
Asiago invece di Cesuna per
vari motivi (lavoro, organizzazione familiare, inadeguata risposta formativa), tre alla fine
si sono iscritti a Gallio e un
altro è stato, all’ultimo momento, inserito ad Asiago, mentre gli altri … si sono rassegnati. Ma la delibera non
parlava di Comuni limitrofi?
Gallio è limitrofo a Roana, o
forse lo è di più Asiago? In
sostanza la delibera è stata
applicata “all’italiana”, modellandola su un unico obiettivo: mantenere in vita la sede
di Cesuna. Ed ora, ad un
anno di distanza, al comitato
di genitori che si è attivato
per tempo con l’intenzione di
ribadire l’antico privilegio
della libertà di scelta, contro
qualsiasi principio e contro la
circolare n. 101 del 30/12/
2010 del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, il dirigente ha asserito che prima i genitori pre-
ge attorno all’omicidio di un
guardia caccia ad opera di
un bracconiere della frazione roanese. Battista Lot,
soprannominato il “Monco”, era il nome della vittima, trovato ucciso da una
fucilata al petto nella zona
del Kemple. L’epilogo è tragico, ma solo alla fine libera il lettore dalla suspense
d’una pur logica e scontata
risoluzione. Dell’autore De
Guio è da encomiare il
modo di scrivere, scorrevole e stuzzicante al contempo,
la capacità di saper trattare
le “robe de ‘sti ani” facendone apprezzare il ricordo.
Seppur residente da decenni
delle attuali quinte, e a seguire
delle altre classi, si chiedono
quale comportamento dovranno adottare. Subire per sempre?
Oppure chi desidera frequentare le medie ad Asiago dovrà
trasferire lì la propria residenza? O chiedere il trasferimento
alle elementari di Asiago abbandonando il plesso di
Canove in quinta? O trasferirsi a Camporovere? O, a
questo punto, devono abbandonare l’Altopiano e scegliere una scuola in pianura? Non è che questa ostinazione, alla lunga, riverserà problemi di iscrizione sulle scuole primarie del comune di Roana? Le persone vogliono essere libere di scegliere
e decidere. La vita in montagna è già dura per le famiglie sotto tanti aspetti, perché
dobbiamo caricare sulle
stesse anche i problemi che
dovrebbero essere risolti non
con l’imposizione, ma con le
proposte?”
S.B.
E’ nata l’Associazione Club Fotografico 7 Comuni
Da qualche anno un gruppo di
amici con la passione per la
fotografia si incontra, organizza uscite, confronta esperienze e scatti. La loro passione
negli ultimi mesi si è trasformata in una mostra “Naturalmente Altopiano”, che è possibile visitare fino a fine mese
presso la Sala Consiliare del
Comune di Roana a Canove.
Il 28 gennaio 2011 grazie all’impegno e la volontà di questo piccolo gruppo di amici è
nata l’Associazione Club Fotografico 7 Comuni.
Roberto Rossi, Presidente della neonata Associazione, ha
così commentato : “Da tempo esisteva il club fotografico
e molti erano coloro che visitavano il nostro sito prendendo parte al forum, altri invece
avevano aderito alla nostra pagina su Facebook, o
postavano le loro foto su
Flickr, chiedendo consigli e
unendosi a noi nelle nostre
uscite. Di fatto
eravamo già un
gruppo.
Negli ultimi
mesi, dopo il
successo della
mostra “Naturalmente
Altopiano”, gli
apprezzamenti
per i nostri lavori e le domande che i visitatori ci hanno posto, testimoniando un fortissimo interesse e una crescente curiosità per la fotografia , abbiamo realizzato che i tempi erano maturi, che potevamo concretizzare un sogno. Così è
nata la nostra Associazione
che ha come finalità la diffusione, la divulgazione e la ricerca per la promozione della
cultura fotografica attraverso
gli incontri, lo scambio di idee
ed esperienze tra i membri
aderenti. Vorremmo attraver-
“Cacciatori di frodo” Il nuovo libro di De Guio
Torna in libreria Dino De
Guio con una nuova pubblicazione dove ancora una
volta tratta i luoghi e le storie legate al suo Altopiano.
Cacciatori di frodo è il titolo del volumetto con cui
l’autore racconta un fatto
accaduto negli anni a cavallo tra ‘800 e ‘900; amore,
violenza e tradizioni perdute, sono gli interpreti assieme alle persone dai nomi tipici di Mezzaselva. I
Rebeschini, don Guglielmo
(detto Memo), i Lot, Martello “Martalar”, per citare
alcune delle famiglie che si
muovono all’interno della
narrazione. La trama si svol-
senteranno le domande di
iscrizione e poi il Consiglio
di Istituto stabilirà i criteri di
ammissione. Peccato che la
circolare stabilisca il contrario, ovvero testualmente “Nella previsione di domande di
iscrizione in eccedenza, le
scuole procedono alla definizione dei criteri di precedenza nella ammissione, mediante apposita delibera del consiglio di circolo/istituto, da rendere pubblica prima dell’inizio delle iscrizioni, con affissione all’albo e, ove possibile
con la pubblicazione sul sito
web dell’istituzione scolastica”. I criteri, dunque, devono
essere conosciuti e non sconosciuti”. “Perché ostinarsi a costringere – concludono i genitori – a frequentare una struttura che, per arrivare a fatica
ogni anno al numero minimo
stabilito dalla Regione, dovrà
continuare ad obbligare la maggior parte degli alunni ad andarci controvoglia? I genitori
a Dueville, Dino,
classe 1923, si sente altopianese a tutti
gli effetti, ed il richiamo della terra
natia lo spinge a tornar molto spesso in
quei luoghi che lo videro bambino. Ha
già al suo attivo numerose pubblicazioni
e vanta collaborazioni con alcuni periodici locali, tra
questi il Giornale
Altopiano. Il volume
è reperibile presso librerie e edicole dei 7
Comuni.
G. Dalle Fusine
so l’Associazione realizzare una
sede ed allestire una
piccola biblioteca, dar
vita ad un
luogo di
condivisione,
di confronto, di stimolo reciproco
e di crescita nella passione fotografica”.
Le attività dell’Associazione
sono già in corso. Una prima
uscita si è svolta proprio all’inizio di febbraio, a pochi
giorni dalla sua nascita, in
occasione della manifestazione Fiocchi di luce.
“L’idea è quella - continua Roberto - di incontrarci mensilmente, organizzare le attività
programmate, proporre e programmare uscite fotografiche
sul territorio per cogliere, at-
traverso la visione fotografica, gli aspetti più vari della
realtà e della natura
altopianese. Ma non solo.
Prossimamente saremo a Venezia per il Carnevale”.
Nel futuro dell’Associazione
vi sono, inoltre, progetti di diversa natura che spaziano
dall´organizzazione di corsi di
fotografia e postproduzione agli
incontri con fotografi professionisti, dall´organizzazione di
concorsi e mostre ad eventuali
iniziative o collaborazioni editoriali. Le iscrizioni all’Associazione sono aperte scaricando il
modulo
dal
sito
www.clubfotograficoaltopiano.it,
contattandoci sulla pagina
Facebook Associazione Club
Fotografico Altopiano 7 Comuni oppure partecipando alla
riunione fissata per sabato 19
alle ore 20:30 presso il bar La
Buca a Gallio.
Roberta Strazzabosco
Una rassegna di film sulla donna
Si terrà nei giovedì di marzo al
cinema teatro Palladio di Cesuna
L’Assessorato al Turismo e
alla Cultura di Roana, di
concerto con un gruppo di
appassionati ed esperti
cinefili altopianesi, sta preparando una rassegna di 5
pellicole incentrate sulla
donna e le problematiche
sociali ad essa correlate.
L’iniziativa, appoggiata
anche dalla Pro Loco di
Cesuna, prenderà il via giovedì 3 marzo 2011 con il
film London River, e si concluderà il 31 marzo con Poesia che mi guardi. Le
proiezioni, che si terranno
presso il Cinema Teatro
Palladio di Cesuna, inizieranno alle 20.45 e sarà chiesto ad ogni spettatore un
contributo simbolico alle
spese di organizzazione. Il
ciclo di eventi, che si svolgeranno nella nuova struttura gestita da Roana Servizi S.r.l., è anche finalizzato a lanciare una moderna sala cinema attrezzata
con le più avanzate tecnologie, ma ancora poco conosciuta in ambito locale.
Per ulteriori informazioni il
riferimento è lo chalet turistico di Tresché Conca (tel.
0424 694361).
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Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
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ROANA
Si è concluso il service “Dolce dormire” del Rotary Club di Asiago
Materassi ad aria per gli ospiti
della Casa di Riposo di Roana
Soddisfazione ed apprezzamento per l’iniziativa espressi da don Lino Prearo
Il Rotary Club di Asiago
continua nel suo cammino di sensibile ed attenta
presenza sul territorio
altopianese che, in questi anni, ha portato a realizzare diversi progetti,
spesso anche poco
pubblicizzati e sbandierati, ma che hanno sempre
avuto come obiettivo primario un’attenzione particolare alle realtà ed alle
situazioni che riguardano
i più deboli.
L’ultimo in ordine di tempo è quello nato da
un’idea del presidente Dal Collo (fatta propria con entusiasmo da tutti i soci) e romanticamente intitolato “Dolce dormire”, che prevedeva la fornitura di materassi ad aria
antidecubito per lungodegenti per gli ospiti della Casa di Riposo “S. Giuseppe”di Roana; realizzato grazie al contributo
del Distretto Rotary 2060 ed al sostegno dei altri tre clubs
rotariani (Bassano del Gappa, Bassano Castelli e Vicenza
Nord- Sandrigo) si è arrivati alla felice e concreta conclusione dell’iniziativa. Assente giustificato il presidente Dal Collo
(influenzato), è stato il vicepresidente del club altopianese,
Fabio Stefani (accompagnato dal segretario dr. Scuderi e dal
presidente incoming del club di Bassano del Grappa , dr. Francesco Cucchini) a consegnare formalmente a don Lino
Prearo, parroco di Roana e Presidente della Casa di Riposo
“S. Giuseppe” (di
“proprietà” della
Parrocchia di S.
Giustina
di
Roana), il materiale oggetto del
service, 29 materassi ad aria che
miglioreranno il
confort di altrettanti ospiti della
struttura; presenti alla cerimonia
di consegna anche il direttore,
rag. Ivano Rossi,
ed il medico, dr.
Giordano Dalle Nogare. Don Lino, sottolineando come in
questa situazione si siano trovati in sinergia due enti che
operano sul territorio con particolare attenzione al sociale, ha voluto esprimere al Rotary Club Altopianese plauso
per la particolare attenzione con cui è stato individuato
questo obiettivo (che risponde a specifiche necessità
di una struttura per anziani) ed il vivo ringraziamento
per la significativa sensibilità di un intervento che sarà
certamente molto apprezzato dagli ospiti. “Non siano
stati noi a dare - ha risposto Stefani - bensì a ricevere; donando qualcosa, nel più autentico spirito
rotariano, usciamo ancora una volta arricchiti sul
piano personale e morale. E questo è per noi motivo vero di soddisfazione”.
Cesare Pivotto
La Casa di Riposo
“S. Giuseppe” di Roana
Ha iniziato ad operare nel 1907 (per opera di don Giovanni Cavalli), oltre un secolo in cui ha servito la comunità locale; posta nel centralissimo fabbricato a Roana
che, dal 1993, ha visto attuate svariate ristrutturazioni
ed ampliamenti dei locali che li hanno resi via via sempre più accoglienti e rispondenti alle esigenze ed alle
necessità degli ospiti, tanto fa farne una struttura
apprezzatissima ed unanimemente molto ben considerata per la qualità della vita che riesce a dare.
Attualmente accoglie 64 ospiti per metà provenienti dai
comuni di Roana e Rotzo e per l’altro cinquanta per cento
dai Comuni di Asiago, Gallio, Conco e Lusiana; sono in
tutto una quarantina gli operatori che fanno fronte alle
loro necessità. Nei prossimi mesi dovrebbero prendere il
via i lavori per il rimanente e conclusivo ultimo stralcio
di ristrutturazione ed ampliamento, un’impresa impegnativa per la parrocchia roanese che a tal fine ha già avuto il sostegno economico della Fondazione Cariverona e
della Regione Veneto; ma non basta. Rimane considerevole la cifra necessaria a completare l’opera e, visto il
particolare e sempre più importante e necessario intervento che questa struttura svolge a beneficio della comunità, sarà auspicabile intervengano prossimamente in
tal senso anche convergenze economiche di enti, Comune in prima linea, per consentire il completamento dell’opera.
Chi “governa” la struttura non si è certo
adagiato sulle posizioni conquistate; nel prossimo futuro ci sono altri ambiziosi programmi, a partire dai lavori
di ristrutturazione dell’ala di completamento dell’edificio, con la conseguente creazione di ulteriori posti letto
e di uno spazio da adibire a centro diurno per anziani e,
come ulteriore prospettiva, all’ampliamento ed all’evoluzione di quel servizio di “pasti caldi a domicilio” (già
in essere da una decina d’anni), da attuare anche attraverso apposite convenzioni, per arrivare a fornire
attraverso il proprio personale l’assistenza domiciliare
agli anziani del territorio. Idee e buona volontà non
mancano certo!
La 15^ edizione del Carnevale Roanese
Fedele al copione degli ultimi anni, torna il carnevale roanese, 15^ edizione Si festeggia
l’evento più allegro dell’anno nel sabato che precede il martedì grasso, esattamente il 5
marzo. Sarà festa grande al palazzetto dello sport di Mezzaselva: tutti puntuali alle ore 15 per
divertirsi con i giochi gonfiabili giganti, la baby
dance per piccolissimi, Birba il Pupazzo
Supergigantoso e l’animazione per tutti. Non mancheranno lo zucchero filato e un ricco buffet carnevalesco
con crostoli, bibite e caramelle. Lo stesso pomeriggio si
tiene a Cesuna la sfilata dei carri mascherati dal piazzale della chiesa fino al centro del paese. Si celebra così il
4° Carnevale dell’amicizia fra La Spezia e Cesuna, con
la partecipazione della Banda Musicale Monte Lemerle
e il Gruppo Folk di Vezzano Ligure, con i propri canti e
balli tipici. Alla sfilata seguiranno spettacoli, giochi
vari e una ricca “merenda” a base di prodotti liguri
per tutti i presenti.
il primo romanzo di Giancarlo Bortoli
Un libro molto
appassionante in
cui si mescolano
l’amor sacro e
l’amor profano
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Al Ristorante con ill’Altopiano
Caseificio Pennar Asiago
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Sabato 19 febbraio 2011
La ricetta
Hotel Ristorante Pennar della famiglia
Fracaro, da oltre cinquant’anni accoglie
gli ospiti con passione e professionalità
Per parlare di specialità a base di prodotti
del
Caseificio
Pennar, stavolta ci
scostiamo di poche
decine di metri dalla
sua sede storica, facendo tappa all’Hotel Ristorante omonimo, nella contrada da
cui entrambi hanno
preso il nome. Siamo
ospiti della famiglia
Fracaro, e per conoscere un po’meglio il
locale facciamo
quattro chiacchiere
con Ivan e la sua
mamma Angelina, che assieme al marito Domenico ha
dato vita nel 1959 a quello
che inizialmente era un bar
ristorante, al quale sono sta-
te poi aggiunte alcune camere. L’Hotel, ampliato negli
anni, si è fin dagli inizi conquistato una buona clientela
oltre che per la sua ottima
cucina anche per la tranquillità e la bellezza del luogo in
cui si trova e per la vicinanza
con il campo da golf (con il
quale è convenzionato) e le
piste da fondo.
Qui hanno soggiornato personaggi dello spettacolo, politici,
sportivi, che hanno potuto gustare
la genuina ospitalità della famiglia
Fracaro. La signora Angelina
racconta come
inizialmente a collaborare con lei e
suo marito nell’attività di ristorazione
fossero i suoi suoceri, mentre poi,
una volta cresciuti,
a dare una mano
sono arrivati i figli.
Alcuni di loro, quando serve, partecipano ancor oggi all’attività di famiglia affiancando il personale. Titolare dell’attività è Ivan, che,
ereditata la passione dai genitori, si destreggia fra l’altro anche in
cucina, insieme allo chef e alla
mamma Angelina, ognuno
mettendoci del suo per far sì
che l’ampio menù possa
spaziare dalla cucina tipica essenziale fino a proposte
innovative. “Il ristorante – dice
Ivan – rispecchia la vera tradizione, servendosi in particolare
di prodotti del territorio e scegliendo sempre ingredienti freschi e
della migliore qualità. Cerchiamo di avere anche un occhio di
riguardo per il benessere dei
clienti, prediligendo le cotture leggere e sane.”
Fra i fondatori del Caseificio
anche il bisnonno Domenico
La famiglia Fracaro è da
sempre legata al vicino
Caseificio Pennar, visto che
tra i tre fondatori c’era anche Domenico Fracaro, bisnonno di Ivan. “Avere il
caseificio con tutti i suoi
buonissimi prodotti qui a
portata di mano – dice la
signora Angelina – è stato
molto importante per noi.
Ci andiamo giornalmente a
piedi, per procurarci ciò
che ci serve in cucina. Anche i nostri
clienti non mancano di farvi tappa, in
particolare terminata la vacanza,
prima di ripartire
fanno scorta dei
vari formaggi che
hanno avuto modo
di apprezzare a tavola da noi”. Tra le
tante specialità del
ristorante
Pennar
ne citiamo solo
alcune: i ravioli
con patate e porro conditi con
fonduta di formaggi e semi di
papavero, gli
gnocchi all’ortica
con salsiccia e
gorgonzola,
i
canederli, i ricottini
ai funghi, le salse di
propria ideazione, il
maialino farcito con
mele arrostite al
miele, la tagliata di
cervo in salsa di ribes. Rinomata è poi
la carne: filetti, costate, tagliate, ma
non mancano proposte alternative sempre presenti in
menù, compreso il pesce. Oltre alle ricette tradizionali, ci
sono quelle che prendono
spunto da piatti proposti da riviste o da rubriche di cucina,
che vengono personalizzate e
adattate alla linea di cucina seguita dal ristorante.
Risotto alla zucca con
prosecco e Asiago
pressato Gran riserva
Tra i formaggi
prediletti dai cuochi del Pennar
c’è l’Asiago
pressato Gran
Riserva, il cui gusto ben si abbina
ad altri sapori,
come il dolce della zucca dello
squisito risotto
che vi proponiamo. Per prepararlo servono, oltre al riso, alla
zucca tagliata a
dadini e fatta in
precedenza brasare e al formaggio, cipolla, buon
brodo di carne,
grana e burro dei
Pennar, vino
prosecco. Si mette sul fuoco un
fondo di olio e cipolla, quando questa sarà appassita si butta il riso
facendolo tostare
bene, poi si bagna
con del vino bianco facendolo
evaporare. Aggiungendo un po’
alla volta del brodo bollente e continuando
a
rimestare con un
cucchiaio di legno, si cuoce il risotto, aggiungendo il formaggio a
dadini e la zucca
a metà cottura, e
bagnandolo poco
dopo con una
spruzzatina di
prosecco. Prima
di togliere dal fuoco si mette una noce di burro e un po’ di
grana. Dopo averlo lasciato mantecare, il riso si serve
grattugiandovi sopra delle scaglie di Asiago pressato Gran
Riserva.
Oltre a questo primo buonissimo, il Pennar vi offre l’idea per
un antipasto, un originale modo di proporre un abbinamento
classico di sapori come formaggio, porcini, speck e pancetta
a dadini. Si tratta di un fagottino croccante di pasta fillo, una
base sulla quale si mette il ripieno con gli ingredienti citati,
arrotolandolo per ottenere una sorta di salame. Una volta cotto in formo, lo si taglia a pezzi, che vanno poi serviti con sopra una fonduta di formaggio e semi di papavero.
ASIAGO PRESSATO D.O.P.:
E’ di gran lunga il formaggio Asiago più conosciuto
Chiamato anche Asiago Dolce per il delicato sapore
di latte fresco. La stagionatura varia da 30 a 60 giorni. Per questo prodotto il Caseificio Pennar di Asiago
ha conseguito il più prestigioso riconoscimento mai
ricevuto da un caseificio e cioè la medaglia d’oro
all’ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI PARIGI nel
lontano 1930.
SERVIZIO REDAZIONALE
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Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
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LUSIANA
Arriva “Ciamar Marso 2011”
Il ritrovo di tutti i gruppi è previsto in Piazza IV Novembre dove si svolgeranno varie
“prove” per determinare la contrada vincitrice e dove avverrà la consegna del Ciocòn
Si svolgerà anche quest’anno, sempre l’ultimo giorno
di febbraio, la tradizionale chiamata di marzo. Un tempo questa usanza era vista come un rito propiziatorio
per risvegliare la primavera, stagione ricca di promesse ed aspettative per chi lavorava la terra. Ancora oggi
dalle varie contrade del paese, grandi e piccini si radunano con ogni strumento ed oggetto che fa chiasso
per sollecitare l’arrivo di marzo. Il ritrovo di tutti i gruppi
è previsto in Piazza IV Novembre dove si svolgeranno
varie “prove” per determinare la contrada vincitrice di
“Ciamar Marso” e consegnare il “Ciocon” (grosso
campanaccio che passa di anno in anno alla contrada
vincitrice). Alla conclusione sfilata con tutti i partecipanti lungo le vie del centro all’insegna del rumore. Per
due anni di seguito la contrada vincitrice è risultata il
Colonnello Superiore che si presentava con vari
marchingegni costruiti artigianalmente dai ragazzi della
zona. Egidio Zampese
Nella foto “El Ciocon” che passa di anno in anno alla
contrada vincitrice.
A lezione di frutticoltura Nuova pavimentazione per l’entrata del Municipio
L’Associazione “Opfel on pira” in collaborazione con il Comune di Lusiana organizza un corso di orticoltura e
frutticoltura biologica. La prima lezione è in programma giovedì 10 marzo con una lezione sul tema “Impianto del frutteto, forme di allevamento, potatura e innesto” a cura di Giorgio Rigoni che giovedì 17 parlerà, per la seconda lezione,
sulla sostanza organica degli elementi fertilizzanti, le principali pratiche di orticoltura, la semina, la concimazione e la
lotta alle infestanti. Giovedì 24 il naturalista Antonio Cantele
relazionerà sulle varietà antiche locali delle piante da frutto.
Nel pomeriggio di sabato 26 si svolgerà una lezione pratica
sulla potatura e innesto di piante da frutto. Le lezioni svolgeranno alla sala conciliare del Palazzon.
Novità dell’iniziativa è un incontro, in programma domenica
20 marzo dalle 10 alle 18, nella sala dell’ex cinema Comunale per lo scambio di semi di orticole, cereali, erbe aromatiche
e medicinali, fiori e marze di varietà antiche di piante da frutto. Chiunque può partecipare liberamente purchè porti semi,
marze e tuberi di autoriproduzione. Alle 13 verrà servito un
primo piatto e dolce preparati con ingredienti locali. E.Z.
Il torneo di calcetto balilla a coppie
Venerdi 11 febbraio, si è svolto il 6 torneo di calcetto
balilla a 18 coppie presso la “LOCANDA CENTRALE” a Lusiana. Grande partecipazione con rappresentanti di vari comuni.
I vincitori sono stati Carlo Poletto e Roberto Maino,
al secondo posto Andrea Alberti e Remigio Segalla
mentre terzi si sono classificati Moreno Zampese e
Ruggero Ronzani.
Sono stati avviati ad inizio settimana i lavori di ripavimentazione
del lastrico solare di fronte all’entrata del municipio. L’opera
viene realizzata da Ivana Ronzani, proprietaria del negozio
sottostante che ha dovuto intervenire in quanto infiltrazioni d’acqua penetravano nel proprio negozio di calzature danneggiando
il fabbricato e la merce presente. Il Comune contribuisce ai
lavori con la quota prevista dalla legge per il solo lastrico solare.
Per l’intera durata dei lavori l’entrata del comune è stata deviata nel retro con possibilità di accesso anche dalla porta superiore che si affaccia sulla strada del Palazzon.
E.Z.
Pierluigi Ronzani presidente del gruppo ciclistico
Dopo 28 anni, alla scadenza triennale, il gruppo ciclistico
“Frezza Arredamenti” ha rinnovato il direttivo. Presidente è stato eletto Pierluigi Ronzani, vice Giuseppe Ronzani,
segretario Giorgio Ronzani; consiglieri: Walter Soster,
Franco Busa, Giordano Ronzani, Alex Morello Bressan.
Gli iscritti sono 35 ed è stata mantenuta la sede alla palestra comunale. Nel programma di attività annuale, oltre
alle escursioni domenicali e festive è stata prevista per il
mese di maggio la Giornata della bicicletta e la gita sociale è in programma per settembre.
E.Z.
A Conco esperienze e racconti di un trekking in Nepal
La serata, organizzata dal Gruppo Biblioteca, è in programma sabato 26 febbraio nella sala Luigi Poli
Il “Gruppo Biblioteca Conco”, sorto recentemente con
l’intento di organizzare momenti di aggregazione per la
collettività con attività culturali e di intrattenimento, propone per sabato 26 febbraio alle ore 20.30 presso la sala
“Luigi Poli” della biblioteca comunale, una serata dal titolo “Viaggio in Nepal”. Sarà Danilo Crestani a raccontare
il percorso di trekking compiuto nello stato dell’Asia meridionale da Lukla a Kala Pattar. Attraverso le immagini
di diapositive e di un video, e il racconto delle esperienze
vissute, sarà dato modo ai presenti di conoscere qualcosa
in più del Nepal. Una serata che gli organizzatori propongono sottoforma di filò, che nasce dal piacere di raccontare e ascoltare, durante la quale sarà possibile fare domande, o confrontarsi attraverso le testimonianze di esperienze analoghe. Questo secondo evento organizzato dal
neonato gruppo, segue quello in cui è stata raccontata
un’altra esperienza di viaggio, precisamente a Santiago
de Compostela, serata che si è rivelata piacevole e
accattivante per il pubblico presente. Ma sono varie le
proposte che il Gruppo Biblioteca Conco intende offrire
ai propri concittadini, alcune delle quali sono in fase di
definizione e che saranno rese note via via che si
concretizzeranno.
S.B.
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l’Altopiano
Sabato 19 febbraio 2011
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CONCO
Il primo “Premio allo studio”
Premiati i giovani del comune che hanno conseguito la laurea negli anni 2009 e 2010, oltre
a tre studenti che si sono particolarmente distinti lo scorso anno agli esami di terza media,
conseguendo il voto 10, e due sportivi che hanno ottenuto prestigiosi risultati
Un premio allo studio, che significa anche premio all’impegno, alla costanza, allo spirito
di sacrificio che sempre
contraddistinguono il lungo
percorso che porta a conseguire una laurea, specialmente per chi vive in montagna.
Un premio agli studenti, ma
anche alle loro famiglie che li
hanno supportati, aiutati, che
hanno dato loro la grande opportunità di frequentare l’università. E’ con questo spirito
e con l’invito a portare sempre alto il nome di Conco che
l’amministrazione comunale
ha premiato i giovani del comune che hanno conseguito la
laurea negli anni 2009 e 2010,
oltre a tre studenti che si sono
particolarmente distinti lo scorso anno agli esami di terza
media, conseguendo il voto 10,
e due sportivi che hanno ottenuto prestigiosi risultati nel
pattinaggio a rotelle e nello sci
di fondo. Nella cerimonia
svoltasi nella sala “Don Italo
Girardi”, il sindaco Graziella
Stefani, il presidente della Comunità Montana Lucio Spa-
gnolo e il dirigente scolastico
Francesco Tognon, a turno
hanno consegnato i vari riconoscimenti a questi giovani in
gamba.
Per la laurea quinquennale
sono stati premiati: Barbara
Bagnara
(Economia
aziendale, con il voto di 110/
110), Alessandra Bertacco
(Medicina e Chirurgia), Elide
Colpo (Diritto Fallimentare);
Anna Dalle Nogare (Economia Internazionale); Elisa Pilati
(Psicologia Clinico Dinamica,
con il voto di 110/110); Vittorio Poli (Scienze Forestali e
Ambientali, con il voto di 110/
110 e lode); Elena Poli (Biolo-
gia Molecolare, con il voto di
110/110 e lode); Sabrina
Strazzabosco (Scienze del governo e Politiche pubbliche);
Serena Bertuzzi (Mediazione
culturale e Servizio Sociale);
Marco Crestani (Storia). Per
le lauree triennali: Barbara
Bertacco (Economia), Daniela Cortese (Lingue e letterature moderne), Nicola Girardi
(Astronomia), Giulia Rigoni
(Architettura). Alunni di terza
media: Davide Brunello, Valeria Girardi, Sonia Tommasi. Per
lo sport Anna Sartori (pattinaggio a rotelle) e Marco Crestani
(sci di fondo) che nelle rispettive discipline hanno attenuto
diversi trofei in campo nazionale e internazionale. Molto
particolare il momento in cui
alcuni dei neolaureati hanno
raccontato alcuni aspetti del
loro percorso di studio: le motivazioni delle loro scelte, le difficoltà incontrate, ma anche le
soddisfazioni e le loro nuove
aspirazioni. Sorprendente constatare che per molti di loro
non si è esaurita la voglia di
studiare e hanno deciso di proseguire ancora negli studi per
aumentare sempre più la loro
preparazione e le loro competenze.
Stefania Longhini
Una solidarietà
più forte dell’acqua
Un mix di arte e spirito di fratellanza
per gli alluvionati di Vicenza
Tutti gli artisti conchesi uniti daranno vita ad uno spettacolo allo
scopo di racoclgiere fondi per gli alluvionati. L’appuntamento è
per sabato 19 febbraio alle 20.30 nella sala “Don Italo Girardi”.
Ad organizzare l’iniziativa è il gruppo Concoraggio, nato nell’ottobre 2009 su proposta dell’assessorato alle politiche giovanili di Conco e si propone, come obiettivo formativo, quello di rendere cittadini attivi i giovani del territorio attraverso
azioni di protagonismo. Il nome stesso che dimostra una
notevole personalità di gruppo ed è un chiaro segno della
volontà di inserirsi e proporsi alla comunità come “ente giovane” significativo e presente. “Ci definiamo – spiegano i giovani
- un inizio, un futuro, un’originale unione con spirito di collaborazione per dar ascolto e vita alle idee e condividere le ispirazioni.
La nostra sensibilità, durante l’alluvione dello scorso novembre,
è stata fortemente scossa perché, per noi, mai prima d’ora il
nostro territorio era stato teatro di una così disastrosa catastrofe. Crediamo che una delle caratteristiche dell’essere cittadino
Veneto, proprio con la V maiuscola, sia quella di aiutare il proprio amico impiegando tutte le proprie forze; per questo
motivo noi, rimasti fortunatamente indenni alla caduta dell’abbondante pioggia, abbiamo deciso organizzare questa
serata di solidarietà”. L’intenzione è quella di fare leva sulla
riflessione, sulla sensibilità e lo spirito di fratellanza per far
capire che vale sempre la pena impiegare il proprio tempo
per aiutare chi ha bisogno di sostegno, soprattutto se lo si fa
utilizzando la propria arte, il proprio corpo, la propria voce.
“Ci sentiamo in dovere – concludono i protagonisti - di ringraziare anticipatamente tutte le persone che ci permetteranno di realizzare questo nostro progetto, ma soprattutto
coloro che lo sosterranno moralmente e materialmente. Speriamo che la solidarietà, che ci unirà nella sera del 19 febbraio,
sia più forte di quell’acqua che ha distrutto luoghi, abitudini e
ricordi e che possa stimolare i nostri conterranei a ricominciare
da capo con la forza e il coraggio che ci caratterizza”.
Festa ed elezioni del nuovo consiglio per il gruppo alpini di Conco
Si è svolta domenica 9 gennaio 2011 la tradizionale festa del
Gruppo Alpini di Conco, che ha
dato il via ufficiale all’inizio
delle attività del Gruppo per il
nuovo anno. Il programma della festa è iniziato con un conviviale ritrovo dei partecipanti
e degli ospiti presso la locale
Sede, con un veloce spuntino
mattutino, a cui ha fatto seguito la sfilata per raggiungere la
Chiesa Parrocchiale dove il
neo parroco don Lorenzo ha
celebrato la Messa. Riccamente decorata la chiesa in cui troneggiava, a fianco dell’altare, il monumento opera dell’artista Gianangelo Longhini di Asiago,
raffigurante un profilo alpino con un busto composto da pagine
di libri; figura alla quale il celebrante si è richiamato nel corso
dell’omelia per sottolineare le pagine scritte della solidarietà
alpina nei nostri paesi. Al termine della celebrazione si è svolta
la cerimonia dell’alzabandiera e la successiva deposizione di
una corona presso il locale monumento in onore e ricordo di
tutti i caduti. Ha fatto da suggello della festa a metà giornata il
pranzo presso la sala “Don Italo Girardi”, che ha visto una
numerosa partecipazione di Alpini, di autorità e di ospiti, allietati
dalla buona cucina e dallo staff organizzativo delle donne e
Acconciatura e trucco
da sposa e da sera
Trattamenti
tricologici mirati
Check-up della cute e
del capello
Extension
Manicure
Accessori moda
Bigiotteria
Via J.SCAJARO
ASIAGO
Telefono:
0424 463694
ragazze che, per l’occasione, si
sono trasformate in efficienti
cameriere prestando un eccellente servizio ai tavoli. La giornata è stata scandita anche da
un appuntamento importante: le
elezioni per il rinnovo triennale
dei componenti del consiglio
direttivo.
Nel corso del suo intervento, il
capogruppo “storico” Antonio
Bertuzzi, visibilmente emozionato, ha ricordato le tappe fondamentali di questi decenni,
sottolineando la volontà già precedentemente espressa di passare il testimone della conduzione
del gruppo a qualche “leva più giovane” ed ha ringraziato tutti
quelli che, indistintamente in diversi momenti e in diverse maniere, hanno collaborato per la vita e la riuscita delle varie attività
del Gruppo. A tal proposito gli è stato fatto dono di una targa
ricordo da parte di tutti gli alpini, a ricordo del suo indefesso ed
instancabile impegno profuso nel corso di questi anni. L’Amministrazione Comunale, presente nella persona del sindaco Graziella
Stefani, ha rivolto al Capogruppo parole di profonda riconoscenza e di ringraziamento a nome di tutta la comunità e a nome di
tutti lo ha voluto omaggiare di una pergamena ricordo. A sorpresa sono stai poi chiamati i Consiglieri Bordignon Valerio, Dalle
SPAZIO CINEGHEL
PARTO COL FOLLE
Sabato 19 febbraio
Domenica 20 febbraio
ore 20 – 22
ore 20,30
FEMMINE CONTRO MASCHI
Sabato 26 febbraio
ore 20 – 22
Domenica 27 febbraio
ore 20,30
ANIMALS UNITED
Domenica 6 marzo
Martedì 8 marzo
ore 17,30
ore 17,30
AMORE &ALTRI RIMEDI
Sabato 5 marzo
ore 20 – 22
Domenica 6 marzo
ore 20,30
Martedì 8 marzo
ore 20,30
Nogare Sergio, Pernechele Benedetto che a nome del Consiglio Alpini sono stati omaggiati di un tagliere in legno a ricordo
del loro servizio svolto per più anni come componenti del gruppo. Ed eccoci infine al nuovo consiglio eletto che è composto da
quindici persone: Giampaolo Colpo capogruppo, Gabriele Pozza vice-capogruppo, Mario Colpo segretario/tesoriere, Sergio Dalle
Nogare alfiere, Gianni Campana alfierie, e dai consiglieri Antonio
Bertuzzi, Benedetto Pernechele, Manuele Pernechele, Carlo Pilati,
Valerio Bordignon, Diego Peterlin, Denis Poli, Gianni Cortese,
Alessando Vanzo, Savino Colpo.Ai nuovi arrivati il più cordiale benvenuto; ai vecchi consiglieri che sono rimasti ancora sulla breccia
l’augurio di un buon proseguimento di mandato. Ma a tutti “boce”
e “veci” un caloroso e sincero augurio perché collaborino insieme per mantenere, accrescere e sviluppare lo spirito alpino.
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Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
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4-5-6 febbraio 2011
Il tripudio tricolore di
“Asiago…fiocchi di luce”
“Asiago... Fiocchi di Luce
2011 - 150 volte Italia”, il
festival piromusicale della
Città di Asiago, giunto alla
sua quinta edizione e dedicato quest’anno al 150° anniversario dell’Unità d’Italia, è stato un grande successo. L’evento ha richiamato circa 40 mila spettatori, ai quali si sono aggiunte le moltissime persone collegate da tutto il mondo al
sito www.piroweb.it, dov’è
stata trasmessa la diretta
degli spettacoli e dove ora
si possono scaricare i filmati delle serate. Un weekend
dedicato ai fuochi d’artificio in musica, con tre magnifiche serate ispirate
ognuna a un colore della
bandiera italiana: “Verde,
natura e speranza”, “Bian-
co, neve e purezza”, “Rosso, fuoco e orgoglio”. Sabato 5, prima dello spettacolo, si è svolta anche la
premiazione, con l’ambita
coppa di legno, della Kopa
Karukkola, esibizione di sci
in maschera, una tradizione asiaghese nata negli anni
’60 come parodia della competizione sciistica internazionale Coppa Kurikkala.
Hanno vinto I Concat, di
Tresché Conca (frazione
del vicino Comune di
Roana), con la rappresentazione “Mangia e bevi”:
sono scesi dalle piste
mangiando salame e bevendo vino, comodamente seduti su un tavolo dotato di sci. Altro momento affascinante è stata,
sempre
sabato,
la
fiaccolata dei maestri di
sci, che ha preceduto l’inizio dei fuochi d’artificio
disegnando una lunga scia
tricolore che si snodava
sulla pista.
A questa versione tutta
italiana di “Asiago... Fiocchi di Luce” non è mancata la portata internazionale. Grazie alla diretta su
www.piroweb.it, centinaia di persone da tutto il
mondo hanno assistito agli
spettacoli, con collegamenti da Usa, Argentina, Messico, Spagna, Austria, Finlandia, Svezia, Regno Unito, Germania, Olanda,
Slovenia, Malta e perfino
da
Kazakistan
e
Bielorussia, oltre che da
tutta Italia. C’è anche chi
ha visto su web lo spettacolo di venerdì e ha deciso di partire da Bologna
per essere ad Asiago il
sabato, e perfino chi ha
colto l’occasione per
avanzare la proposta di
matrimonio alla fidanzata.
Quando si dice...i fuochi
della passione.
“Asiago ha dato un grande contributo all’Italia commenta soddisfatto
l’assessore al turismo
Avv. Roberto Rigoni - sia
durante la Prima guerra
mondiale, sia durante la
Resistenza. Volevamo celebrare questa ricorrenza
con un’iniziativa che ne sot-
tolineasse l’importanza storica, ma che fosse anche
un’occasione di festa e divertimento. Mi sembra che
ci siamo riusciti”.
Ma le celebrazioni non finiscono qui, spiega Rigoni:
“Abbiamo in programma
una serie di incontri culturali sul tema dell’Unità
d’Italia, e visto il successo
che riscuote ogni anno la
nostra Notte Nera, stiamo
pensando di organizzare una
Notte Tricolore”.
Stefania Longhini
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Sabato 19 febbraio 2011
ENEGO
l’Altopiano
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Alla Marciabianca in palio
anche il Trofeo Barricata
Nel prossimo fine settimana torna la regina delle gare di sci da fondo
La Marciabianca, la regina
delle gare di sci da fondo, nel
fine settimana del 26 e 27
febbraio farà gravitare sulla
Piana di Marcesina l’attenzione degli appassionati della disciplina invernale. Una
due giorni ricchissima con
sabato mattina la prova a 25
km. a tecnica classica, la vera
novità di questa 39ª edizione,
il pomeriggio la gara per i piccoli con la competizione FISI
e le prove della Marciabianca
Kids e domenica mattina il
doppio anello di 25 e 50 km.
a tecnica libera con il percorso più lungo valido come ultima prova del Challenge
Master Tour. E per chi vorrà vivere interamente la due
giorni il premio “Combinata
Sportful” che verrà assegnato a quanti si cimenteranno
nella 25 km. del sabato e nella
50 della domenica. Ma ac-
Godeluna in festa
per San Valentino
Presentati i conti di fine anno, un 2010 che ha visto la
felice conclusione dei lavori di costruzione della lunga
scalinata che conduce alla chiesetta
Il fatto che quest’anno la festa del patrono S. Valentino
cadesse di lunedì, giorno notoriamente non proprio
adatto ai festeggiamenti, non ha scoraggiato gli infaticabili di Godeluna: i cugini Gildo e Giacobbe Frison,
che anzi hanno saputo trovare un’ottima soluzione: iniziare a festeggiare sabato sera, per continuare domenica pomeriggio e finire lunedì mattina con la messa
nella ormai famosa chiesetta e naturalmente il pranzo.
Il pretesto per tanto festeggiare, come al solito, era
più che valido: presentare i conti di fine anno, un 2010
che ha visto la felice conclusione dei lavori di costruzione della lunga scalinata che conduce alla chiesetta
di S. Valentino, che fino ad oggi dominava dall’alto
del suo colle, non per tutti, facile da raggiungere.
Ora invece una scalinata di 156 gradini, in verdello
di Asiago, con tanto di corrimano, dà la possibilità a
chiunque di raggiungere la bella chiesa restaurata
negli ultimi anni. Dopo la Santa Messa, officiata da
don Andrea Stevanin, gli eredi dei Frison che vollero
ed eressero ad inizio ‘900 la chiesa, dedicata appunto
a S. Valentino, hanno mostrato la targa in terracotta
dove sono state incise le dediche in memoria delle famiglie e dei tanti vissuti a Godeluna, dediche che hanno voluto gli eredi, eredi che ci tengono a mantenere
vive le memorie di questo luogo e dei loro avi, e proprio per questo hanno accolto di buon grado la proposta di Gildo Frison di acquistare ognuno, almeno uno
dei 156 gradini, contribuendo così alla spesa non indifferente! Per il resto sono stati tre giorni di grande impegno per gli organizzatori, ma anche di grande soddisfazione. Numerosa la presenza, anche di gente proveniente
dalla pedemontana, che ha scoperto la storia di Godeluna
solo recentemente, ma ha voluto partecipare a questi
festeggiamenti che, grazie alla simpatia ed alla ospitalità
degli organizzatori, come al solito sono riusciti al meglio.
Il prossimo appuntamento a Godeluna, è per tutti il primo fine settimana di agosto.
Stefania Simi
canto all’inserimento della
Marciabianca nel calendario
FISI, le novità per questa
edizione non son finite. Il
COL che ha trovato quest’anno l’appoggio istituzionale ed operativo dell’amministrazione comunale di
Grigno, ha raccolto la proposta di istituire il Trofeo Barricata.
Il Rifugio Barricata sede di
ristoro e di valido punto di
appoggio nel percorso di
gara, offrirà un fine settimana per due persone a chi
transiterà al ristoro all’ 11°
posto. Un numero decisamente non scelto a caso in
quanto il gagliardetto del comune trentino in cui sorge il
rifugio, è costituito da una
croce appoggiata su 11 colli
che corrispondono alle 11
malghe di Grigno. Il Trofeo
(che rimarrà esposto in Bar-
ricata con il nome del vincitore) verrà consegnato dai
responsabili del Rifugio domenica nella cerimonia di
premiazione che si terrà nello stand riscaldato allestito
nella piazza centrale di
Enego, sede anche del pasta
party e dell’Expo.
Intanto proseguono le iscrizioni al doppio evento. Per
ulteriori informazioni è disponibile
il
sito
www.marciabianca.com o il
numeri della segreteria fissa
0424.72799 e mobile
338.2746007.
In duecento per la Ciaspolada
Si è svolta domenica 13
febbraio la seconda edizione della Ciaspolada in
Marcesina, evento parte
del calendario FIASP di
Vicenza, organizzata dallo
Studio Rx - Servizi per lo
Sport e dall’associazione
sportiva B-Sport in collaborazione con l’Amministrazione comunale di
Enego, l’assessore allo
sport e turismo Davide
Dalla Costa e alcuni volontari delle associazioni
eneghesi AVIS, Protezione
Civile e Soccorritori Monte Lisser.
La
Ciaspolada
in
Marcesina è stata inserita
nel circuito di gare e passeggiate con le racchette
da neve “Ciaspatour” che
riunisce alcuni eventi di
settore nelle province di
Trento, Belluno, Treviso e
da quest’anno,con Enego,
anche nella provincia di
Vicenza, che in questo
modo si propone e si fa
conoscere anche agli appassionati di ciaspole.
Un richiamo per tanti appassionati di questo sport
davvero alla portata di tutti, che permette di immergersi in ogni panorama .
Anche quest’anno, la par-
tecipazione è stata numerosa, circa 200 gli inscritti,
un gran successo considerato il tempo non proprio
clemente, dopo giorni primaverili di sole meraviglioso, il giorno della
Ciaspolada in Marcesina
regnava la nebbia!
Comunque non ha scoraggiato i tanti che, seguendo
i percorsi ben ideati e
ancor meglio segnati, da
alcuni giovani appassionati di ciaspole di Enego,
si sono tuffati nella magnifica piana, perdendosi, si
fa per dire, tra il bianco
della neve e della nebbia.
I percorsi proposti dagli
organizzatori prevedevano
quello da 6 Km e quello da
10, che alla fine si è rivelato come il più gettonato.
I partecipanti, e anche questo deve essere letto come
un successo, appartenevano a tutte le fasce di età:
giovanissimi, giovani e
meno giovani, e tutti alla
fine si sono detti soddisfatti, per il territorio e per il
percorso; alla fine anche
la nebbia ha aggiunto un
certo fascino a Marcesina,
più di così!
Stefania Simi
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Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
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Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
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LA RUBRICA DELLA PSICOLOGIA
Cambiare abitudini per stare meglio
Parte seconda: la gradualità e il piacere
Nell’articolo precedente
stavamo parlando della
possibilità, auspicabile, di
mantenere o migliorare il
proprio
benessere
psicofisico attraverso alcuni accorgimenti. Avevamo insistito molto sul
fatto che un po’ per pigrizia, un po’ per mancanza
di organizzazione, stentiamo a portare a termine i
buoni propositi di cambiamento verso la salute. È
assodato che le persone
cui sono prescritte diete,
esercizi fisici, attività volte a
sostenere o a coadiuvare un
intervento medico, tendono a
mantenere l’impegno soltanto fino a quando il livello di
sofferenza torna a livelli
sopportabili, ovvero sotto la
soglia di allarme, non completando la cura sino alla fine.
Succede ad esempio quando
smettiamo gli antibiotici prima del tempo perché ci sentiamo meglio, quando facciamo gli esercizi prescritti dal
fisioterapista solo finché non
abbiamo più dolore, quando
rinunciamo al vino o ai formaggi solo fintanto che i valori del colesterolo rientrano
nella normalità. Ci siamo capiti: la determinazione umana non è delle più affidabili.
È anche vero che non si tratta solo di pigrizia. La
compliance (termine tecnico per dire “aderenza alla
cura”) dei pazienti nella fase
di riabilitazione dipende da
molti fattori che sono simili a
ciò che serve per modificare
uno stile comportamentale
nel caso volessimo migliorare la nostra salute partendo
da una situazione di normalità. Si sono spese molte pagine autorevoli per comprendere nel profondo le dinamiche motivazionali e le capacità indispensabili per attuare un piano di cambiamento.
In linea generale, possiamo
affermare che è necessario
possedere due tipologie di
competenze per attuare un
cambiamento: la parte
energetica, cioè la voglia di
fare, e la parte organizzativa,
metodologica, cioè il “piano
di battaglia”. Se siamo
carenti in una delle due componenti, il cambiamento stenta a decollare e tutto crolla
sotto l’inconsistenza dei soli
buoni propositi. Un primo
accorgimento essenziale, non mi stancherò mai di ripeterlo- è proprio la
calendarizzazione degli impegni, di cui abbiamo parlato la
scorsa volta. È necessario
avere davanti agli occhi la
successione delle attività programmate per tenerle sempre vive nella consapevolezza. Non possiamo venir tutte
le volte sorpresi nel ricordarci l’ultimo momento che abbiamo la lezione di nuoto, che
dobbiamo mangiare più verdura, che è l’ora degli esercizi di stretching. Cadere
dalle nuvole fa male! Un
buon programma di attività ci
aiuta psicologicamente a prepararci dal punto di vista
energetico e a mettere in ordine la successione dei compiti per la giornata (così per
la settimana e per il mese).
Un buon metodo ci aiuta ad
essere puntuali e organizzati; non basta quindi dirsi “entro sabato lavo la macchina”. Non funziona!
Un altro suggerimento fondamentale è che il cambiamento, proprio perché dovrebbe inserirsi come una
novità nella routine, richiede
tempo per integrarsi nelle
nostre abitudini. È preferibile
accesso graduale ai nuovi
comportamenti che non ci
stravolga la vita.
Contemporaneamente, il
cambiamento dev’essere
percepito come un miglioramento e non un peggioramento della qualità di vita. Se
facciamo l’esempio della
necessità di seguire una nuova dieta, è assurdo vietarci
di punto in bianco tutto quello che prima consideravamo
prelibato e “indispensabile”.
Lo stato di deprivazione conseguente al cambiamento
drastico di alimentazione provoca forti ripercussioni emozionali di tipo negativo quali
la depressione e la rabbia,
che ci portano a trasgredire.
Se torniamo all’idea che la
motivazione è fondamentale,
non possiamo “fustigarci” a
lungo con l’illusione di riuscire a tener duro; meglio cercare la strategia per farci
considerare il cambiamento
un effettivo modo per essere più felici. Solitamente nei
primi momenti siamo piuttosto motivati dal fatto che la
condizione psicofisica da cui
partiamo ci preoccupa, ci allarma o ci fa soffrire. Pertanto la leva emotiva è inizialmente una riduzione dello stato di dolore, sia esso fisico o psichico; altre volte è
qualcun altro a spingerci a
cambiare (come nel caso del
medico che ci raccomanda di
prevenire alcune patologie o
della partner che vuole lasciarci perché non siamo più
piacenti come un tempo). Da
qualunque parte provenga la
provocazione, dobbiamo tra-
sformare l’energia che ha
rotto l’inerzia iniziale in una
modifica sostenibile e, ripeto, percepita positivamente.
Se torniamo all’esempio
della dieta, mi verrebbe
da dire che di là della preoccupazione di sviluppare
una
patologia
cardiovascolare ad opera
delle lipoproteine LDL minaccia troppo remota
per essere costantemente
una
leva
motivazionale- (stesso discorso vale per la prevenzione dal fumo: i danni sono
percepiti troppo lontani per
essere un motivo di freno),
val più la prova concreta
che un’alimentazione più
varia, frequente, oculata ci
aiuta a funzionare meglio
dal punto di vista
comportamentale (ci torna
la voglia di muoverci di più
di prima), cognitivo (siamo
meno affaticati al lavoro e
nei compiti che richiedono
attenzione) e affettivo (il
miglioramento della linea
nutre la nostra autostima).
Insomma, abbiamo assoluto bisogno che i nostri sforzi siano seguiti da effetti
positivi subito percepibili;
magari piccoli, ma concreti.
Un ultimo capitolo (volendo
potremmo aprirne una ventina…) spetta al rinforzo sociale. Fare le cose in due è
più facile che farle da soli,
soprattutto se sono una novità. Cambiare l’alimentazio-
Stefano Rigoni,
Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo
Comportamentale
Tel. 338.2919597 – E-mail:
[email protected]
ne, andare in piscina, smettere di fumare, fare esercizi
ginnici, ecc., sono attività che
beneficiano dello stare in
compagnia. È dimostrato che
le persone mantengono i propri impegni più a lungo, con
maggiore regolarità e con
maggior soddisfazione percepita. Ora non vi resta altro che trovare un compagno
o una compagna, programmare l’attività e iniziare a vivere meglio!
L’AVVOCATO RISPONDE
Telemarketing: evitarlo con l’iscrizione
nel registro delle opposizioni
Con l’inizio di febbraio di quest’anno è entrato in vigore e si
appresta a divenire pienamente funzionante il cosiddetto
“Registro delle Opposizioni”,
un archivio telematico ove
confluiranno tutti i dati di coloro che espressamente manifestano la propria volontà a non
essere contattati telefonicamente a scopo commerciale,
pubblicitario, di vendita diretta
o di ricerca di mercato. Lo
strumento è stato importato
dagli Stati Uniti dove paritetica
normativa viene applicata ormai da molti anni. Va ricordato che le chiamate con operatore, fino ad oggi, erano di fatto in un regime di libertà grazie alle modifiche apportate al
Codice della Privacy con il
D.L.135/2009. Vigeva infatti il
principio secondo il quale chi
non vuole essere contattato a
scopo pubblicitario o per ricerche di mercato doveva semplicemente non
dare il consenso
previ-
sto dall’art.130 del Codice della Privacy a tale utilizzo, principio che, come si è accennato, nella pratica veniva largamente aggirato con furbeschi
stratagemmi. Tale modalità
non andrà completamente a
morire e permarrà per le chiamate pubblicitarie “automatiche” -fatte con voce registrata- nonché per le comunicazioni pubblicitarie inviate per
mms, sms, telefax ed e-mail.
D’ora in poi, però, chi non vorrà
ricevere chiamate con operatore, potrà comunicare il proprio esplicito dissenso iscrivendosi al registro succitato e chi
effettua chiamate a scopo
commerciale avrà l’obbligo di
avvertire l’utente della possibilità di iscriversi a tale registro. In buona sostanza le
aziende di telemarketing che
vogliono fare chiamate pubblicitarie, di vendita diretta o di
indagine di mercato, dovranno inviare un’iscrizione al gestore del Registro consegnando gli archivi di nominativi
che intendono utilizzare. Il
gestore, la Fondazione
Ugo Bordoni (FUB), provvederà, quindi, a depennare dall’archivio prodotto tutti
gli utenti che avranno comunicato il dissenso. La procedura si ripeterà ogni qual vol-
ta il
telemarketer
varierà il proprio archivio. Ad onor di cronaca, però, va detto che
l’iscrizione nel registro non riguarderà i consensi all’invio di
pubblicità ottenuti dalle aziende per vie diverse rispetto alla
“pesca” dagli elenchi telefonici. Per esempio, se nel contratto di acquisto di un bene (o
servizio) è stato dato il consenso all’utilizzo dei propri dati a
fini pubblicitari, tale (singolo)
consenso continua a valere pur
se il numero viene iscritto nel
registro delle opposizioni. Per
revocarlo sarà necessario inviare una richiesta alla controparte contrattuale “titolare del
trattamento” a cui e’ stato direttamente prestato.
L’iscrizione al Registro delle
opposizioni potrà essere effettuata da chiunque sia
intestatario di un contratto telefonico od usufruisca di servizi telefonici con schede
prepagate, per i numeri inseriti negli elenchi telefonici pubblici. L’iscrizione al registro è
gratuita e può avvenire in una
di queste modalità:
a) compilando un modulo elettronico via web dal sito http://
abbonati.registrodelleopposizioni.it/
abbonati/home-abbonato;
b) chiamando dal numero che
si vuole inserire nell’elenco il
numero verde 800.265.265 e
fornendo i dati richiesti dal
risponditore automatico;
c) compilando il modulo predisposto dal gestore del registro e inviandolo, con copia del
documento di identità, per raccomandata a/r all’indirizzo
“Gestore del registro pubblico
delle opposizioni - Abbonati Ufficio Roma Nomentano Casella Postale 7211 - 00162
Roma”, oppure via fax al numero 06.54224822;
d) inviando un modulo apposito per e-mail all’indirizzo
[email protected].
Utilizzando le prime tre modalità si potrà chiedere l’iscrizione di più numeri telefonici, a
patto che siano intestati alla
stessa persona (altrimenti andranno inviate richieste diverse). Le sopradescritte modalità potranno essere utilizzate
anche per aggiornare, modificare o revocare l’iscrizione.
L’iscrizione sarà a tempo indeterminato ma con diritto di
revoca. Va però ricordato che
l’iscrizione va a decadere
quando cambia l’intestatario
dell’utenza o qualora
l’utenza cessi. In tutti i casi
in cui vengano violate le disposizioni che riguardano il
Registro, ovvero quando
nonostante l’iscrizione al
registro si ricevano chiamate da società che hanno preso i nostri dati dall’elenco
telefonico, è sempre possibile tutelarsi segnalando
tale violazione al Garante
della Privacy, nonché diffidare formalmente la società chiamante.
Avvocato Serena Baù
I lettori che vogliano
sottoporre domande su
qualsiasi questione di
carattere legale al nostro
avvocato possono inviare
una mail all’indirizzo
[email protected]
o scrivere a “L’avvocato
risponde – Giornale
Altopiano, Via Monte
Sisemol, 9 36012
Asiago (Vi)”
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l’Altopiano
Sabato 19 febbraio 2011
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HOCKEY GHIACCIO - Iniziati i playoff
TUTTO COME UN ANNO FA:
VERSO IL DESTINO?
Sulla strada dell’Asiago ancora il Fassa
di Cesare Pivotto
Al gran premio della montagna
fissato dopo 45 giornate di
regular season passa dunque
davanti il ValPusteria, in fuga,
mentre nella serrata volata alle
sue spalle la Migross Asiago ha
la meglio di una ruota su Bolzano
e Renon; di fatto le stesse protagoniste delle semifinali della passata stagione, anche se quest’anno si presentano al primo scoglio dei quarti con altre posizioni. Lo scorso anno,
infatti, l’accesso alla postseason era venuto in forza di
una classifica che aveva visto
primo il Renon con 79 punti, seguito da ValPusteria 75, Asiago
75, Bolzano 69, Pontebba 62,
Fassa 57, Alleghe 49, Valpellice
41, Cortina 36.
Ma nonostante questo, per uno
strano e singolare gioco del
destino, tutto è come un anno
fa, con gli stessi abbinamenti
per i quarti di finale ed il Cortina, nobile decaduta, che per la
seconda stagione di seguito indossa la maglia nera dell’ultimo
posto e mestamente esce
anzitempo dai giochi. Chissà se
tutto racchiude un recondito
messaggio subliminale oppure
se quest’anno sarà tutta un’altra
musica; staremo a vedere. E questo è un motivo in più per guardare con grande interesse questo
nuovo capitolo di una stagione
interessante ed avvincente. Intanto per l’Asiago c’è il monito del
2010, quando la partenza dei
playoff non fu certo delle migliori
(con un approccio forse non caratterizzato dalla dovuta concentrazione e determinazione o con
un po’ di sufficienza), con due
inattese quanto brucianti scinfitte
iniziali ad opera dei ladini che fecero tremare i polsi alle ambizioni
ed alle attese di tutti (giocatori e
tecnici, società tifosi), misero
pepe nella ferita, sferzarono l’orgoglio di una squadra consapevole (magari nemmeno lei del tutto) del proprio valore; gara tre viene ancora drammaticamente ri-
cordata per il clima di grande tensione ed apprensione in casa
giallorossa: perdere avrebbe significato uscire di scena! La rete
ladina al 29° di Giudice, il pari
giusto un minuto dopo di Ulmer,
i sessanta minuti e l’overtime
che passano senza altre
marcature, il rigore decisivo di
Borrelli che vale la vittoria. Un
fantasma gettato dietro le spalle grazie ad un successo che
avrebbe poi dato il <la> all’incredibile cavalcata vittoriosa
vero il tricolore: fuori il Fassa
(4 a 2) nei quarti, fuori il
ValPustreia (4 a 2) nella semifinale, fuori il Renon (4 a 0) nella
finale. Ma questa ormai è storia. Stasera si torna a giocare
per iniziare a scrivere un altro
capitolo del grande libro dell’hockey italiano. La Migross
Asiago lo fa con l’orgoglio di
quel meritato tricolore che porta
cucito sul petto ma anche con
la consapevolezza sia delle proprie indiscutibili qualità e
potenzialità ma anche di dover
ripercorrere un cammino
irto di difficoltà e di imprevisti. Sotto il profilo della
condizione e della convinzione tutto appare ben oliato e le alchimie di squadra
non paiono necessitare di
ulteriori prove; il motore
sembra girare con scioltezza e potenza e la prospettiva di difendere con le un-
ghie e con i denti, ma anche
con giustificate ambizioni, il titolo di cui sono detentori, sembra per i giallorossi prospettiva
possibile, anche se non certo
facile. Ad iniziare dal Fassa, si
è detto, che sarebbe suicida
considerare uno sparring-partner e che deve essere invece
visto e preso come avversario
temibile ed insidioso (storia, lo
ribadiamo, docet) a cui non
concedere nulla di cui potersi
poi pentire. L’Asiago dovrà giocare come sa, esprimere e
dettari tempi e ritmi alla gara,
imporre la propria legge senza
esitazioni per togliere ossigeno
ed orizzonti agli avversari. Così
il capitano Borrelli fotografa la
serie “Sarà un quarto di finale
molto duro dal momento che
sono state dure tutte le partite
che abbiamo giocato contro di
loro; sono una buona squadra
ma noi faremo di tutto per superare la serie. Soprattutto non
dovremo ripetere l’errore della
scorsa stagione e dovremo ini-
ziare a giocare fin dalla prima
partita”. Diversi, ovviamente, i
numeri con cui le due squadre si
presentano a questo testa a testa:
l’Asiago forte di un secondo posto con 77 punti, 27 vittorie (di
cui 3 allovertime ed 1 ai rigori) e
13 sconfitte, 143 reti segnate e
116 subite (+ 27); il Fassa come
detto arriva dalla settima piazza
con 42 punti, frutto di 17 vittorie
(di cui 7 all’overtime e 4 ai rigori)
e 23 sconfitte (di cui 2
all’overtime), con 106 reti segnate e 136 subite (-30). Fra Asiago
e Fassa iprecedenti stagionali parlano di cinque vittorie su cinque
per la Migross (4-2, 1-5, 6-2, 34 all’overtime e 2-1) ma questo
non deve essere motivo di certezze, bensì, semmai, sprone e
motivo in più per dare al confronto la giusta dimensione tecnica,
tattica ed emotiva.
QUARTI DI FINALE
I confronti :
VALPUSTERIA - ALLEGHE
MIGROSS ASIAGO - FASSA
BOLZANO - PONTEBBA
RENON – VALPELLICE
Le date:
Gara 1:
Giovedì 17 Febbraio ad Asiago (4-1)
Gara 2:
Sabato 19 Febbraio ad Alba di Canazei
Gara 3:
Martedì 22 Febbraio ad Asiago
Gara 4:
Giovedì 24 Febbraio ad Alba di Canazei
ev.Gara 5: Sabato 26 Febbraio ad Asiago
ev.Gara 6: Martedì 1 Marzo ad Alba di Canazei
ev.Gara 7: Giovedì 3 Marzo ad Asiago
HOCKEY INLINE
Asiago Vipers, ora è crisi
L’ultima debacle addirittura in casa del fanalino di coda. Playoff a rischio?
Mai così in crisi. Si pensava
che la sconfitta di Cittadella (era
l’8 gennaio) fosse stato il punto più basso nella storia del club
più titolato dell’inline italiano e,
invece, no. Lo si è toccato un
mese più tardi, il 12 febbraio,
alla “Pikelc” di Opicina, teatro
della prima vittoria stagionale
del Polet Trieste, protagonista
di un campionato avaro di soddisfazioni (e fortuna) e destinato a salutare comunque la
massima serie. L’orgoglio di
Fajdiga e soci, unitamente al
periodaccio che stanno attraversando gli Asiago Vipers, ha
complicato i piani-playoff dei
campioni in carica, aggrappati
ancora (ma per quanto?) all’ottavo posto, l’ultimo utile per
non finire anzitempo la stagione.
Una crisi che si legge anche
attraverso i numeri: cinque
sconfitte di fila, nuovo record
negativo, per un totale di dieci
in questa regular season. E
pensare che nei precedenti dieci anni di A1 le sconfitte erano
state in tutto 14! E poi i reparti:
quarta peggior difesa (ben 94
reti incassate) ed appena 65 reti
realizzate che collocano Sartori
e compagni all’ottavo posto
nella graduatoria guidata dal
Padova dei “fantastici quattro”,
l’ex prima linea asiaghese fin
qui protagonista indiscussa con
ben 114 reti (Mantese 35,
Mosele 29, Frigo 28 e
Comencini 22) su 124 totali all’attivo. Una crisi, dunque, che
almeno per ora sembra immune alla “cura” Cristian Rela, tornato tre settimane fa alla guida
della sua squadra. « Sono demoralizzato – racconta il tecnico all’indomani della sconfitta
con il fanalino di coda della massima serie – perché la squadra
in allenamento sembra esserci,
ma poi in partita non riesce ad
esprimersi come vorrebbe. Non
ce ne va dritta una! Facciamo
tutto il contrario di quello che
dovremmo e vorremmo fare. E’
un momentaccio! Per i nostri
portieri, ma anche per gli altri. In zona gol, ad esempio,
non finalizziamo, sbagliamo
troppo e, come ho già detto all’inizio di quest’avventura, non
ce lo possiamo più permettere.
Anche nell’ultima gara abbiamo tirato ben più del doppio
rispetto agli avversari, ma alla
fine siamo tornati a casa a
mani vuote. Non siamo da vertice, questo è chiaro, ma nemmeno così scarsi. Credevo di
riuscire ad avere un impatto più
immediato sulla squadra e, invece, sembra quasi l’effetto
contrario, anche se resto convinto che alla lunga qualcosa
di buono verrà fuori. Il fondo
credo sia stato toccato; ora dobbiamo risalire, tutti insieme,
perché questa squadra può giocarsela con chiunque, ma serve dimostrarlo in fretta ». Il tempo stringe, infatti, anche se nelle
prossime settimane (scongiuri a
parte degli interessati) a dar man
forte all’attuale gruppo potrebbero, forse, aggregarsi elementi
preziosi come non mai, al momento impegnati nei playoff del
campionato di hockey su ghiaccio. « Chiaramente farebbe comodo qualche innesto – chiosa
Rela – ma dobbiamo provare
ad uscirne da soli, possiamo
farcela. Servirebbe una vittoria “pesante” per riprendere fiducia e morale, perché uno dei
nostri problemi principali è pro-
prio quello di sbloccarci a livello mentale ». In attesa di tempi migliori, gli Asiago Vipers si
consolano con le altre formazioni della “famiglia”. In Serie
B è dominio altopianese. Dopo
la Coppa di Lega (l’unico trofeo che ancora mancava in
bacheca) gli “amatori” Asiago
Vipers guidano il girone “C”,
anche se hanno dovuto cedere
il derbyssimo agli Asiago Black
Vipers (secondi) che, dopo una
falsa partenza, sembrano aver
ingranato la marcia giusta. Soddisfazioni anche a livello giovanile: l’Under 15 guida a punteggio pieno il proprio girone;
mentre l’Under 17 sta crescendo alla distanza ed è ora in terza posizione
Stefano Angonese
8
l’Altopiano
Sabato 19 febbraio 2011
21
Canove Calcio: il lungo pellegrinaggio
sta logorando gli uomini di Baù
Dopo il tonfo in Trofeo Veneto
contro l’Eurocalcio, il Canove
ha dovuto cedere nuovamente anche in campionato per
mano del Lugo Calvene denotando delle difficoltà, sempre le solite negli ultimi campionati, che solo qualche mese
fa sembravano cose del passato. Il Canove pare abbia dimenticato come vincere considerato che non solo l’ultima
vittoria risale al 31 gennaio (2
a 0 contro il Tre Ci) ma nella
partita di gennaio sono stati segnati anche gli ultimi gol della
compagine diretta da Sandro
Baù. E questo per una squadra che ha il secondo attacco
di tutta la seconda categoria
con ben 46 gol all’attivo contro i 29 subiti. Ma queste sono
solo statistiche numeriche per
dilettare i più accaniti tifosi dei
gialloblu. Per il resto della
tifoseria rimane che il Canove
ha perso tre partite di fila senza mai segnare. In campiona-
Thomas De Guio
to il Canove ha perso 0 a 1
contro il Marola e anche domenica scorsa ha dovuto concedere due gol al Lugo
Calvene venendo tra l’altro
scavalcata da questa in classifica. Senza poi contare la
pesante sconfitta subita in tro-
feo
Veneto
contro
l’Eurocalcio che ha inflitto
tre sberle al Canove dopo
che i gialloblu avevano portato a casa la partita di andata per 1 a 0. Ed è proprio
nella partita di Coppa che il
Canove inizia a denotare
stanchezza e nervosismo.
Tanto che già al 17’ del primo tempo la squadra rimane in 10; espulsione che fa
saltare tutti gli schemi del
mister per contenere la
squadra rivelazione quest’anno del campionato di
seconda categoria. C’è da
dire che la squadra del presidente Rebeschini dimostra
di saper giocare ed è spesso dominatore del campo. Anche contro l’Eurocalcio, nono-
stante l’inferiorità numerica, il
Canove dimostra capacità e
mestiere costruendo, ma purtroppo anche sprecando, un
paio di buone opportunità che
mettono i brividi all’estremo
del Eurocalcio. Rimane però
che il Canove si trova al 5 posto in classifica a ben 8 lunghezza dalla prima della classe, quel
Rino Toniolo che già alla prima
di campionato aveva dichiarato
l’intenzione di puntare alla promozione.Adesso ai gialloblu spettano altre 10 partite per puntare
a ritornare in quella prima categoria dove aveva soggiornato per
oltre 20 anni prima di dover
“scendere” di uno scalino con il
campionato per certi versi assurdo dell’anno scorso. Forza
Canove. Gerardo Rigoni
Classifica Seconda Categoria girone F: Toniolo Rino ** e S. Anna *
punti 43; Marola * 40; Lugo Calvene * 37; Canove * 35; Juventina Laghi
* e Fara S. Vitale * 31; Bp ’93 * 29; Tre Ci * 28; Vallonara * 24; Longa ’90
* 22; Spf ** 21; Fides * e Grantorto * 19; Colceresa MPM * 10; Breganze
* 6. (* partite in meno)
Prossimo turno (20 febbraio – ore 15): Longa ’90 – Canove
Calcio - Terza categoria
L’Asiago fa sul serio?
Sembrerebbe
proprio di sì a giudicare dai risultati
giunti anche nel
periodo storicamente più avverso. Per informazioni chiedere al
Cogollo, che,
sconfitto dai
giallorossi (1-2,
reti di Bernardi e
Carli), ha perso la
Nicolò Gheller
ed il capitano
testa del girone
Emanuele Mosele
B. Ma la formazione di Lorenzi non si è fer- mano, si concede un po’ tropmata al blitz in casa dell’ex po rispetto alle antagoniste di
capolista (che deve, però, prima fascia, ma alla fine
recuperare una gara). Una l’Asiago è lì, e questo consettimana più tardi, infatti, ha ta. E pure con una partita
fatto altrettanto espugnando in meno (contro il New
con un pirotecnico 3-4 Team Ss. Trinità). Provar(tripletta di Gheller e gol di ci fino alla fine, a questo
Pertile) il campo del punto, è d’obbligo.
Giavenale, fanalino di coda.
Un pieno di punti ed E positivo può considerarsi
autostima che fa gonfiare il anche il momento che sta
petto e che proietta la com- vivendo il GLC (girone di
pagine altopianese sola, Bassano), passato indenne
soletta al terzo posto, in pie- attraverso le forche caudine
na zona playoff. C’è qualco- degli scontri con due delle
sa da registrare nelle protagoniste di questo camretrovie, dove, numeri alla pionato: il S. Pietro Rosà,
Ristorante
bloccato in casa sullo
0-0, e la Junior
Monticello, una delle
compagini più in forma, acciuffata (1-1)
grazie alla rete del
solito Schivo, entrato pochi minuti prima. Due punti “pesanti” per smuovere
la classifica, anche
se per il GLC
l’obiettivo primario
per cercare di entrare in zona playoff ri-
mane la Coppa Bassano.
Vincerla, infatti, garantisce il quinto posto nella griglia di partenza della post
season. Il ritorno della semifinale con il Transvector
capolista (andata 4-4) è in programma il 9 marzo prossimo.
Prove generali domenica 20
febbraio (recupero della giornata del 19 dicembre rinviata
per il maltempo) con la sfida
valevole per il campionato.
Stefano Angonese
Classifica Terza Categoria girone B: Galvanauto Motta * 38;
Cogollo ** punti 37; Asiago ** 34; Union Pedemontana * 33;
Arsiero * e Monte di Malo * 32; Novoledo Villaverla * 29;
New Team SS. Trinità ** e S. Quirico * 24; Montecchio
Precalcino * 23; Azzurra Agno ** e Zanè * 19; Valli * 16; S.
Tomio * e Rozzampia * 15; Giavenale * 8. (* le partite in
meno)
Prossimo turno (20 febbraio – ore 15): S. Tomio – Asiago
Classifica Terza Categoria girone Bassano: Transvector **
punti 37; S. Pietro Rosà ** 32; Junior Monticello ** 31; Aurora S. Giuseppe *** Fellette *** 26; 23; Villaggio S. Lazzaro
***** 24; Facca **** 22; Glc ** 21; Tezze * 18; S. Vito
Bassano *** 10; Arsenal Cusinati **** e Real Stroppari ****
7; Ospedaletto *** 5. (* partite in meno) – Glc e Junior
Monticello un punto di penalizzazione.
Prossimo turno (20 febbraio – ore 15): GLC – Transvector
PATTINAGGIO GHIACCIO
I fratelli Luca e
Andrea Stefani ai Mondiali
Per i fratelli asiaghesi Luca ed Andrea Stefani è di “moda”
l’iride però in contesti molto diversi fra loro. Con Enrico Fabris
infortunato, Matteo Anesi iscritto ma non in pista, a difendere i colori azzurri nel Campionato Mondiale all-round di scena in Canada è rimasto soltanto Luca, il maggiore dei due.
Non molto appagante la sua trasferta oltre-oceano anche se
di positivo per lui c’è il nuovo “personale” sui 500 portato da
37"11 a 36"72 mentre sui 5mila il suo crono, 6’33"23, è risultato nettamente superiore a quello stabilito dallo stesso atleta due anni fa sulla medesima pista in quota, quella di Calgary,
ritenuta la più veloce al mondo. Nella terza gara del
programm, i 1500, la “lama” altopianese non trova il passo
sui 1500 chiudendo con un tempo alto. Non rientrando nei
primi dodici della graduatoria per lui niente 10mila. Il titolo va
al russo Ivan Skobrev, attuale campione europeo all-round.
Succede a Sven Kramer, il “tulipano scontroso” dominatore
delle ultime sragioni quest’anno auto-sospesosi dall’attività
agonistica. Luca Stefani conclude la sua fatica canadese al
22° posto. Lo scorso anno, in Olanda, aveva fatto meglio:
17°. Certo all’inizio di stagione nessuno prospettava un esito
del genere, neppure il diretto interessato. Bisognerà ora capire il perché gli auspici son rimasti, purtroppo, tali e, naturalmente, cercare i rimedi senza indigiare minimamente.
Discorso diverso invece per Andrea Stefani. Secondo ai
Campionati Italiani “all-round” di categoria ha ricevuto la
convocazione per il mondiale riservato alle promesse della
specialità in programma a Sejnaiochi città finlandese capoluogo della provincia dell’Ostrabotnia. E’ giovane, anzi giovanissimo per cui il confronto con chi è anche maggiore di un
solo anno è senz’altro difficile tuttavia un mondiale a sedici
anni non si deve assolutamente buttare, soprattutto in termini di esperienza ed Andrea Stefani questo lo sa bene. R.A.
Fabris, più dubbi che certezze
Per Enrico Fabris ormai non
più in pista dagli inizi di gennaio, Campionati Europei “allround” di Collalbo conclusi con
grande difficoltà, il ritorno sul
ghiaccio presenta più di un’incognita. Dopo la caduta rimediata in allenamento, con un infortunio alla schiena rivelatosi più
pesante del previsto, il campione di Roana sta attraversando
una fase delicata della sua stagione perché lo stop rimediato
proprio quando gli appuntamenti più importanti s’infittivano non
ci voleva proprio. “Fino a sabato scorso – commenta il pattinatore azzurro - ho effettuato un
programma solo di mantenimento con lavori non in posizione di
pattinaggio. In sostanza mi sono
dedicato alla corsa, ho faticato
in palestra ed ho utilizzato gli sci
da alpinismo. La settimana scorsa invece ho ripreso con cautela
a pedalare in mountain-bike per
riacquisire il tono muscolare. Fra
qualche giorno mi sottoporrò ad
un test per verificare lo stato
della schiena dopo questo periodo di semi-riposo. In base al ri-
sultato – prosegue ancora - deciderò sul da farsi”. Una volta
superato il test medico, l’ipotesi
migliore lo indurrebbe a riprendere dapprima gli allenamenti a
secco. Conclusa questa parentesi il programma stilato, sempre
qualora tutto filasse a dovere,
proseguirebbe con la ripresa del
contatto col ghiaccio in modo da
presentarsi nuovamente in gara
ad Inzell. Sulla pista tedesca sono
in programma i “mondiali” singole distanze. Tutto ciò dal 10 al
13 marzo. “Potrei - conclude
– schierarmi nella gara a squadre. Per il momento sono però
costretto a ben altro. Devo vivere giorno per giorno. Le incognite sono troppe per poter fare
previsioni attendibili”. Un ragionamento troppo prudenziale?
Visti i precedenti specifici non
sembra proprio.
R.A.
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8
Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
22
SPORT
Luca Rigoni festeggia i 18 anni regalandosi
una bella vittoria nella “nazionale giovani”
Si sono svolte il 5
e 6 febbraio scorso a Frassinoro,
sulle piste del centro
fondo
Boscoreale di
Pianegalotti, le
gare nazionali
“Giovani” di sci
nordico. Molto
agguerrita
la
schiera degli atleti
in campo: oltre
duecento i fondisti
partecipanti nelle
categorie Juniores
e Aspiranti,che
comprendono i
nati dal 1991 al
1994, tra questi anche i nostri Luca Rigoni, Davide
Cantele, Simone Bertacco,
Giuseppe Pilati, Marco
Lobbia e Roberta Forte. Due
le gare in programma: sabato 5 febbraio la “Sprint” maschile e femminile in tecnica
libera, domenica 6 Febbraio
la gara a tecnica libera con
partenza in linea (mass start).
Nella prima giornata la prova di qualifica viene superata da tutti gli asiaghesi, ad eccezione di Pilati. Le batterie
premiano invece la determinazione e la costanza di Luca
Rigoni, che riesce ad arrivare
in
finale
che,
ma come la società Unione Sportiva
Asiago Sci stia lavorando nel modo
migliore per la crescita dei propri ragazzi. Nella seconda giornata, tra
i nostri troviamo la
settima posizione
di Davide Cantele
(26’10.3) e nuovamente
Luca
Rigoni in nona posizione (26’.11.5),
mentre tra le
Junior femminile
b u o n o
l’undicesimo posto
di Roberta Forte. Risultati
che confermano la costante
presenza del nome di Asiago
nello sci nordico italiano, per
questo si intende ringraziare ancora una volta tutta l’
Unione Sportica
Asiago Sci, dagli allenatori Alberto Pertile
e Carlo Dal Pozzo
che dedicano molto
tempo agli atleti , fino
al Presidente Sergio
Vellar, nonché tutti i
volontari che collaborano per portare
avanti l’attività della
società.
Morena Turetta
combattutissima già dalla
partenza, lo vede infine imporsi al traguardo, lasciandosi
tutti alle spalle. Luca Rigoni
sale così sul gradino più alto
del podio, portandosi a casa
una vittoria eccezionale proprio nel giorno del suo
diciottesimo compleanno.
Indubbiamente un bellissimo
regalo per lui, ma anche una
grande soddisfazione per
tutti, compresi gli allenatori
Pertile e Dal Pozzo, che
corrono subito a festeggiare il vincitore. Da segnalare anche un buon ottavo
posto di Davide Cantele.
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19 FEBBRAIO:
FEBBRAIO:
SABATO 5 MARZO:
gli EXIT
mazione nel contesto nazionale per gli asiaghesi, dopo
varie medaglie italiane negli
ultimi anni, anche Luca
Rigoni trova spazio e confer-
I Campionati Italiani
“allievi” di fondo
alla Golf Arena di Asiago
Mentre i giovani fondisti della società presieduta da Sergio Vellar raccolgono ampie
soddisfazioni sui vari campi
di gara, lo staff dell’Us
Asiago Sci è al lavoro per
ospitare al meglio i Campionati Italiani “allievi” di sci
nordico previsti nel capoluogo dell’altopiano dal 4 a
6 marzo prossimi. Il programma della tre-giorni
asiaghese si apre con una
novità tecnica importante,
da valutare con attenzione:
la gimkana. Già da qualche
tempo i tecnici dell’Us
Asiago Sci hanno individuato nel contesto della Golf
Arena un’area ad hoc per
questo tipo di competizione.
In questa neo-specialità destrezza e spiccato senso
dell’equilibrio vanno ad aggiungersi alle altre classiche
doti tecniche di cui un
fondista deve disporre come
bagaglio-base. Venerdì 4
marzo i concorrenti saranno chiamati anche a divertirsi oltre che misurarsi col
cronometro utilizzando lo
skating. In base ai risultati
ottenuti sarà stilata la lista
di partenza della gara
“Handicap Start” di sabato
5. Gran conclusione domenica 6 con le staffette miste, una frazione in alternato, due in pattinaggio. Il
depliant di presentazione
contiene
anche
un
“amarcord”. E’ di Mario
Rigoni Stern ed è risalente
al 1977. Racconta della nascita, avvenuta nel 1922,
dell’Unione Sportiva Asiago
Sci. Serve a tutti per ricordare quei duri tempi postbellici ed i quasi novant’anni dell’ Usa come comunemente viene identificato
nell’ambiente degli sport invernali il sodalizio vicentino.
“Il regalo più bello che
potessi farmi”
Quattro
chiacchiere per
conoscere meglio
Luca Rigoni,
reduce dalla bella
vittoria di
Frassinoro
Quali sono state le emozioni del momento?
“Tagliare il traguardo davanti a tutti gli altri è stato un’emozione grandissima, il regalo più bello che potessi farmi per
i 18 anni. Sono riuscito a sfruttare i consigli dati dai miei
allenatori,che mi avevano detto tra l’altro che la gara
l’avrebbe vinta chi sarebbe scollinato per primo sull’ultima
salita,e così fortunatamente è stato. Nel rettilineo finale
avevo qualche metro di vantaggio ma finché non ho passato la linea del traguardo non ho sentito certa la vittoria
perché dietro l’angolo ci possono sempre essere dei contrattempi, sopratutto nelle sprint. Passata la linea,per me è
stata una vera gioia: era da inizio stagione che ambivo a un
risultato importante!”
- Come giudichi fin qui la tua stagione sciistica?
“Finora, tra alti e bassi, non è stata regolare e costante, ma
comunque non sono mancati i buoni risultati. Questa vittoria è un grande aiuto a livello morale per il proseguo della
stagione: spero di continuare su questa strada e di riuscire
a raggiungere altri risultati di questo tipo”.
- Vuoi dire qualcosa ai ragazzi di oggi sull’importanza di praticare uno sport?
“Lo sport è importante fin da quando si è piccoli, praticare
attività sportiva, oltre a fare bene al nostro fisico, ci insegna l’importanza del gruppo, e a vivere con gli altri con
rispetto e lealtà. Lo sci deve essere visto inizialmente come
momento di divertimento nello stare insieme agli altri, e poi
i risultati ben vengano, ma non devono essere il
motivo principale per darsi allo sport. Viviamo in un luogo
fantastico sotto tutti i punti di vista, abbiamo l’opportunità
di fare vari tipi di attività sportiva, credo sia bene sfruttarla”.
- Cosa apprezzi di più dello sci di fondo?
“Il nostro gruppo: l’ U.S.A. per me è una grande e fantastica famiglia che ci fa crescere tutti assieme; siamo tutti
amici,e credo sia importante stare bene all’interno del gruppo, indipendentemente dai risultati. Una seconda cosa bella del nostro sport è l’ambiente naturale in cui lo svolgiamo
e la varietà di sport che pratichiamo per l’allenamento”.
-Ultima, consueta domanda: a chi dedichi la vittoria?
“A nessuno in particolare, per giungere a questo risultato
ci ho messo molto del mio, tra allenamento e costanza, in
collaborazione con i miei allenatori, che mi sono di grandissimo aiuto ogni giorno. Vorrei ringraziare i miei genitori
che, oltre a darmi la possibilità di svolgere questo sport,
nonostante le distanze, cercano sempre di essere presenti
alle gare. Un grazie doveroso va a tutta la società e anche
alla Guzzi Sport che mi aiuta con i materiali”.
Morena Turetta
8
l’Altopiano
Sabato 19 febbraio 2011
SPORT
23
Al successo del “Don Bosco” fanno eco
le vittorie di Stefania Carli e Debora Rosa
timo aggiornamento dei
punteggi Fis domenica 13
febbraio sulla pista trentina
Stefania sfrutta al meglio il
pettorale di partenza, disponeva del n° 1, infliggendo,
già nelle prima manche, 1"
44 di distacco alla seconda
piazzata con la terza a 1"67.
Nonostante la presenza di
nebbia
la
giovane
giallorossa ha saputo meglio delle altre
adattarsi alle
condizioni avverse per attaccare il percorso e non
subire la pista.
Nella seconda
manche, con
condizioni meteorologiche
migliori, ha
sciato in sicurezza per non
buttare al vento il risultato
precedente facendo segnare
comunque il
secondo tem-
Concluso con successo il
Treofeo Don Bosco, manifestazione organizzata
dall’Us Asiago Sci, una delle più longeve non soltanto
in ambito invernale, un paio
di altre buone notizie vanno a confortare l’impegno
profuso da dirigenti tecnici, genitori impegnati nel
condurre a buon fine progetti ed attività della società vicentina.
Come di consueto le
premiazioni della
rassegna giovanile
altopianese troveranno spazio a fine
stagione. In tale circostanza non mancherà l’occasione di
commentare a dovere un evento ormai entrato nella
storia sportiva dell’intero altopiano dei
Sette Comuni.
Tornando alla stretta attualità Stefania
Carli,
atleta
dell’U.S.Asiago
Sci, al primo anno
nella categoria Aspiranti,
comprende i nati nel 199495, sigla un’importante vittoria in un “gigante” Fisjunior nazionale disputato al
Passo San Pellegrino.
In precedenza aveva già ottenuto alcuni podi a livello
regionale ma mai il gradino
più alto. Ora c’è anche
quello. Conquistato in primo
gruppo di merito dopo l’ul-
proiettarla con forza ancor
maggiore fra le atlete da
seguire quando, proprio ad
Asiago, dal 4 al 6 marzo
prossimi sarà tempo di
Campionati Italiani “allievi”
sua categoria di appartenenza.
Domenica 13 febbraio
sulle piste del Monte
Verena si è disputata la
fase zonale del trofeo
Pinocchio riservato alle
province di Padova,
Rovigo, Venezia, Verona e
Vicenza. Magistralmente
organizzato dallo Sci Club
sei Campanili (Polisportiva
Comune di Roana) si sono
dati battaglia 400 atleti
divisi nelle varie categorie.
Grazie alle piste preparate perfettamente dalla società ‘Verena 2000’ i giovani atleti hanno potuto
Monte Verena - Pinocchio sugli sci 2011
lievi maschile: Andrea
Scuccato (S.C. 2000) .
Ai qualificati alle finali nazionali ed internazionali (
28 marzo – 2 aprile 2011)
all’Abetone un grosso in
bocca la lupo.
dare il meglio di loro stessi
dimostrando preparazione
tecnica e grinta eccezionali.
Entrando nel vivo dei risultanti per la categoria Baby
1 femminile (anno 2003) è
risultata vincitrice per lo
Sci club Gallio Giulia
Frison . Categoria baby 2
femminile ( anno 2002):
Anna Rossi S.C. 2000. Categoria baby 1 maschile:
Antonio Valente (Centro sci
Vicenza). Categoria baby 2
maschile Lorenzo Illotti
(S.C.Gallio) . Categoria
cuccioli 1 femminile (anno
2001): Isabella Vedove G.A.B Ski Gr. Categoria
cuccioli 2 femminile (anno
2000): Anita Muraro (U.S.
Asiago). Categoria cuccioli
maschile 1: Gabriele
Sartori (S.C. Recoaro). Categoria cuccioli maschile
2: Crhistian Bonato (U.S.
Asiago). Categoria ragaz-
Il secondo
Memorial
Roberta
Gianesini
Domenica 20 febbraio si
svolgerà sulle piste di
Enego Valmaron il “2°
Memorial
Roberta
Gianesini”. La gara di
slalom gigante è aperta
a tutti per le categorie
masters, senior e giovani. Le iscrizioni sono da
effettuarsi entro le ore
12 di sabato 19 presso
l’Ufficio turismo di
Gallio. L’estrazione dei
pettorali sarà effettuata
nel municipio di Gallio
alle 16 di sabato. L’inizio della gara è previsto
per le 9.30. L’appuntamento è organizzato dallo Sci
Club Gallio e dall’Associazione Amici di Silvia, Lisa
e Roberta – Onlus
po. Finisce con battere
Martina Candiago e Francesca Bonifacio salite con
lei sul podio.
Per Stefania anche la vittoria assoluta oltre a quella
di categoria. Ora per quanto riguarda il “gigante” è
seconda a livello nazionale
in termine di punteggio.
Gli appuntamenti più importanti sono ormai vicini quindi quella sarà l’occasione
giusta per dimostrare ancora le sue capacità andando
così a confermare la fiducia accordatale dal tecnico
del Comitato Veneto Giovanni Feltrin.
Sul fronte sci nordico è ancora un’altra ragazza, anch’essa quindicenne, a portare il alto i colori dell’Usa.
Si tratta di Deborah Rosa.
Dopo aver vinto il titolo regionale di gimkana la
fondista di Lugo di Vicenza
si ripete, sempre sulla pista
veronese
di
Bosco
Chiesanuova, nella gara ad
inseguimento. Per lei una
doppietta importante tale da
zi femminile: Margherita
Rigo (S.C. Vicenza). Categoria ragazzi maschile:
Riccardo Cantele (S.T.
Altopiano di Asiago). Categoria allievi femminile:
Asia
Zenere
(S.C.
Marostica). Categoria al-
8
Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
24
VOLLEY Nel Campionato maschile di Prima Divisione, il Caseificio Pennar incontra l’U.S.D. Altair
Arriva la capolista
Brivido U.S.D. Altair per il
Caseificio Pennar: è infatti attesa per questo venerdì 18 febbraio alle 21,00 al Palazzetto
dello Sport di Roana la
capolista del Campionato maschile di Prima Divisione. Il
Cesuna non si fa grandi illusioni di poter fermare la corazzata
vicentina, ancora a punteggio
pieno dopo ben 13 partite, pur
essendo fra le poche formazioni ad essere riuscita a strapparle
un set; ma, come ormai ha abituato i propri sostenitori, cercherà di metterle i bastoni fra
le ruote per poter quantomeno
suscitare il plauso degli appassionati. Del resto le premesse
ci sono tutte in quanto la formazione guidata da Fabio
Munari ha saputo cogliere importanti punti nelle prime due
partite del girone di ritorno, entrambe terminate al tie-break.
La prima sfida in calendario
corrispondeva alla trasferta contro la Polisportiva Santa Croce
in programma giovedì 3 febbraio a Bassano, partita che segnava il definitivo rientro fra i
ranghi di Ilario De Guio, il capitano della formazione
altopianese. Un confronto preceduto da una febbrile ansia per
l’importanza di acquisire punti
decisivi in chiave salvezza, sma-
nia che ha giocato un brutto
scherzo agli altopianesi che nel
primo set hanno accumulato
eccessiva tensione sfociata in
banali errori, specialmente in
fase di battuta. Con il secondo
set l’approccio alla partita è
decisamente diverso: l’ingresso in campo del capitano contribuisce a garantire la necessaria tranquillità per sfruttare al
meglio le capacità tecniche che
la squadra comunque possiede. Il Cesuna dilaga quasi inconsapevole della propria forza agonistica e i bassanesi sembrano essere un’altra squadra
rispetto a quella affrontata nel
primo parziale. Il buon momento degli altopianesi continua
anche nel terzo set tanto che
sembra non esserci più scampo per i padroni di casa; di fatto però i bassanesi, con una
interminabile serie di devastanti battute al salto, riescono a
tener aperta la partita guadagnandosi il parziale dopo il ricorso ai vantaggi. L’alternanza
di vittorie è assicurata con la
conquista del quarto set da parte del Cesuna che, nonostante
una brutta partenza, riesce a
chiudere agevolmente staccando il break decisivo nella fase
finale. “Resettare tutto!”, è l’ordine perentorio che esce dalle
labbra del coach Fabio Munari
per approcciarsi con sicurezza
al tie-break finale, e la squadra
sembra essere sulla strada giusta quando riesce a portarsi sul
risultato di 5 a 0. Il successivo
cambio palla consegna però al
Santa Croce il biglietto per il
vantaggio all’inversione dei
campi; infatti la coppia De
Guio-Dalle Ave non riesce in
ricezione a contenere l’incisività
della battuta flottante del capitano avversario; risultato: 8 a 5
per i bassanesi. Quando ormai
tutto sembra compromesso,
con il risultato a favore dei padroni di casa per 13 a 9, gli
altopianesi riescono ad
impattare sul tredici pari salvo
poi, anche con la complicità di
dubbie interpretazioni arbitrali,
lasciarsi
superare
definitivamente dal Santa Croce 15-13. 3 a 2 quindi il finale
di partita a favore dei bassanesi,
parziali di 25-20, 15-25, 28-26,
22-25 e 15-13. L’altra sfida rilevante in chiave salvezza si è
disputata lo scorso sabato 12
febbraio al Palazzetto di Roana.
Ospiti attesi erano i bassanesi
del Volley Bassano, già protagonista nel girone di andata di
una vittoria al tie-break ai danni del Cesuna. Stavolta però
toccava agli altopianesi avvaler-
si del fattore campo per avere
maggior sprone e potersi così
svincolare dallo scomodo ultimo posto in classifica. Le tangibili motivazioni si riflettono
concretamente già all’avvio del
primo set che il Cesuna fa suo
senza particolari problemi. Con
il passare del tempo, però, le
non buone condizioni di salute
di alcuni elementi si fanno sentire andando a condizionare la
resa atletica nei set successivi,
nei quali il Volley Bassano ha
potuto esprimere al meglio la
propria prestanza fisica. Sotto
di un set al termine del terzo
parziale, al Cesuna non rimaneva altro che tentare la via del
tie-break per rimontare una situazione che si stava mettendo
male. Trovato l’accesso al set
finale, dopo la conquista del
quarto parziale, la sfida per gli
altopianesi è diventata quella di
ribaltare l’esito delle due precedenti occasioni nelle quali il
ricorso al tie-break aveva
fruttato solo sconfitte. Questa
volta, riuscendo a limitare gli
errori in fase di ricezione, il gioco si rivela più facile per gli
altopianesi che, ottenuti un paio
di break importanti nei momenti
decisivi del set, va ad imporsi
con sufficiente facilità sugli
ospiti. 3 a 2 il finale di partita a
favore del Cesuna, parziali di
25-19, 26-28, 22-25, 25-22 e
15-10, risultato che consente
agli altopianesi di scrollarsi di
dosso le ultime due posizioni di
classifica, avvicinandosi al
quartultimo posto occupato
dalla Polisportiva Santa Croce.
Il girone maschile di Prima Divisione è sempre guidato da un
irrefrenabile U.S.D. Altair con
39 punti seguita a quota 32 dall’accoppiata
Pallavolo
Campiglia-Volley Ardens ; in
zona retrocessione conduce la
Polisportiva Santa Croce con
9 punti poi Volley Cesuna con
7, Volley Bassano a 6 ed infine
il Volley Castellana rimasto a
quota 5 punti.
Volley Asiago Altopiano: un crescendo di soddisfazioni
Il nuovo anno inizia decisamente bene per il Volley
Asiago Altopiano. La società
asiaghese sta vivendo un momento di grandi soddisfazioni su tutti i fronti, in primis
per il numero di atleti, quasi
triplicati rispetto allo scorso
anno. Frutto questo di una
grande passione per la
pallavolo da parte della dirigenza, degli allenatori e di tutti
i genitori volontari, e sono parecchi, che si prestano ad aiutare in tutti i modi la società
nel suo processo di crescita
continua. Società nata tre
anni fa con un gruppetto sparuto di ragazzine ad affrontare un campionato Under 16
AICS, chiuso poi con il titolo
di vice campionesse provinciali, e una manciata di non
più di dieci bambini a creare
un piccolo embrione di Mini
Volley. Ebbene in tre anni il
piccolo embrione ammonta a
26 atleti iscritti e tesserati
AICS, la ex Under 16 sta affrontando da protagonista un
difficile campionato di terza
divisione di Federazione con
12 ragazze tesserate e, oltre a
questo, un’allegra brigata di
ragazzine Under 13 (18 atleti,
compreso
qualche
maschietto) che, dopo un
campionato d’esordio, quello
dello scorso anno, da ottime
“incassatrici”, quest’anno
stanno dando del filo da torcere a tutte le avversarie,
compreso quell’Auxilium che
l’anno scorso si è aggiudica-
Momento d’oro per la squadra asiaghese in grande crescita di numeri e di risultati
to il titolo provinciale e che quest’anno è caduto
pesantemente sotto i colpi di Capitan
Melania Baù e
compagne. Palese
la soddisfazione di
coach Petronio
Gatti che commenta così il recente seccesso
contro le detentrici
del titolo: “Che
dire... per noi è la
prima vittoria in
campionato, molto
netta, più di quanto dicano i parziali (25:16, 25:15 e
25:16). Ho potuto
ruotare tutti e 12
gli effettivi a disposizione, cosa fondamentale a questa età dove è importante che tutti si sentano partecipi di una vittoria o di una
sconfitta. Solida la difesa ma
un attacco ancora da registrare. Ho chiesto loro, nel terzo
parziale, di attaccare comunque dato che la partita sembrava ormai nelle nostre
mani, così ho finalmente potuto vedere le loro
potenzialità: 11 attacchi, 8 dei
quali a punto! Adesso abbiamo due settimane prima di incontrare Perlena e poi Slegar,
incontri che dovremo affrontare in preparazione del big
match di ritorno contro il
Creazzo con il quale,
presumibilmente, ci giocheremo il primo posto nel girone.
Credo che quest’anno il campionato lo vivremo da protagonisti, dopo una grande semina profusa l’anno scorso il
momento della raccolta è ormai maturo. Il preparatore atletico Lucio Plebs, la campionessa italiana in carica
Under 16 Ilenia Basso (che
quest’anno si è messa a disposizione del team) ed io
stiamo lavorando in grande
sintonia e i risultati si iniziano a vedere.” E dall’Under 13
muoviamo alla squadra ammiraglia del Volley Asiago, ov-
vero quella di coach Ulisse
Munari che sta guidando 12
ragazze, dai 15 ai 18 anni, nel
campionato di terza divisione
femminile di Federazione. Lo
scotto del debutto è stato ormai pagato (uno 0 a 3 in quel
di Malo!) e la squadra ora è
in netta crescita dato che, nei
successivi tre incontri, si registrano una sconfitta al tie
break e due vittorie secche
per 3 a 0 (l’ultima delle quali
due settimane fa, dato che
Sabato scorso il Volley Asiago
ha riposato). Con sette punti
in saccoccia ora la squadra si
trova al terzo posto a sole due
lunghezze da un terzetto for-
mato da Malo,
Pasubio e Olimpia
Zanè, e a un solo
punto dalla seconda
(il Novale). Lodevole l’atteggiamento delle ragazze della terza
divisione che, oltre ad
essere impegnate con
successo a scuola,
affrontano allenamenti e trasferte piuttosto impegnativi e
sempre con grande
entusiasmo. Oltre a
questo, alcune di loro
hanno messo la propria esperienza anche
a disposizione del settore giovanile. Dicevamo infatti di Ilenia
Basso che fa da
assistant coach in
Under 13; da segnalare anche
l’altra campionessa italiana in
carica Under 16 AICS,
Veronica Galante, Deborah
Rigoni e Sara Plebs, che stanno facendo un bellissimo lavoro per il settore Mini Volley.
Ed è proprio il Mini Volley
quest’anno che, se non altro
dal punto di vista numerico,
dato che i tornei non sono
ancora iniziati, è elemento trascinante della società. A dirigere il settore Alessandro
Siviero che fa il punto della
situazione: “Stiamo andando
bene: quest’anno in palestra
è un brulicare di bambini, ce
ne sono tantissimi e l’entusia-
smo, sia da parte di noi allenatori che dei bambini, è alle
stelle. Questi piccoli atleti
sono il futuro della società e
i risultati degli sforzi profusi
in questo settore li stiamo raccogliendo ora. E’ sorprendente che il numero di atleti che
praticano il Mini Volley, uno
sport che non ha certo i favori del territorio qui in
Altopiano, sia triplicato rispetto ai due anni precedenti. Il miglior risultato che si
potesse ottenere dopo tanti
sacrifici! Ora però bisogna
lavorare per far crescere questi bambini, non solo come
atleti ma anche come persone, e credo che quest’ultima
sia la responsabilità più grande che un istruttore si deve
prendere quando lavora con
atleti così giovani. Fortunatamente sono ben coadiuvato
in questo compito dalla nostra “fedelissima” Sara
Rigoni che da tre anni a questa parte condivide con me
questa avventura, e da altre
tre validissime atlete della
squadra maggiore, Veronica,
Sara Plebs e Deborah, che portano, malgrado la loro giovane età, un contributo tecnico
fondamentale.” Dunque vele
al vento per il Volley Asiago
Altopiano che si appresta a entrare nel 2011 con uno spirito
vincente, da protagonista, ma
con un filo conduttore ben
chiaro e preciso: crescere non
solo come atleti ma anche, e
soprattutto, come persone!
8
Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
25
“Era un malato terminale, non se ne sono accorti!”
La triste storia di Dino Finco di Gallio, morto di cancro lo scorso 24 gennaio a soli 61 anni.
La figlia racconta i fatti e mette il luce il diverso trattamento avuto ad Asiago e alla casa di cura Eretenia.
La storia di mio padre è una
storia semplice, ma non a lieto
fine. Dopo una vita di lavoro
arriva il tempo della pensione
in cui può dedicarsi alla caccia
e ai suoi amati nipoti che gli
riempiono le giornate. Sembra
rinascere, mal di schiena a parte che gli dà parecchia noia. Nel
gennaio del 2009 fa una risonanza magnetica dalla quale
emergono delle ernie. Dopo vari
tentativi di ovviare al dolore con
antidolorifici, si rivolge al dottor
Minuzzo presso l’ospedale di
Asiago che segue mio papà per
circa un anno e gli prescrive
farmaci di ogni tipo. Le cure
però fanno poco effetto, ma lui
tiene duro, nonostante il dolore
va comunque a caccia e non
rinuncia a fare il nonno accudendo i suoi nipoti senza mai
dire di no. Nei mesi di novembre e dicembre, sempre in cura
dal dottor Minuzzo, entra ed
esce ripetutamente dal Pronto
Soccorso di Asiago al quale si
rivolge a causa di dolori
lombosacrali insopportabili. Le
Apprendo dalla
stampa che Asiago
ha dedicato i fiocchi di luce del 4\5\6
febbraio al 150°
dell’unita d’Italia
con i colori bianco,
verde e rosso. Niente da eccepire sull’iniziativa che ottiene
ogni anno una buona risonanza mediatica e un grande afflusso di spettatori. Festeggiare o meno questa ricorrenza è
un fatto puramente personale.
Io, che non mi sento per niente
italiano, sarò tra quelli che questa festa non la intendono fare
e non senza ragioni. Leggendo
attentamente i libri di storia e
ricordando i discorsi dei nostri
vecchi noi altopianesi non abbiamo proprio niente da festeggiare. Perché la decadenza delle nostre terre è incominciata
esattamente con l’arrivo dei
“Savoiardi” e dei Francesi sul
nostro territorio; con la perdita
della nostra secolare autonomia
e dei privilegi goduti per 700
anni è incominciata per la nostra gente la povertà e la miseria. Con il passaggio al regno
dei Savoia è incominciata la
grande emigrazione verso il
continente americano. Poi è arrivata la guerra, una guerra fatta
verso quelle nazioni nelle quali
i nostri vecchi andavano a lavorare per guadagnare da vivere per loro e le loro famiglie
per il lungo inverno. Questa
guerra ha distrutto le nostre
case, i nostri prati e i nostri bo-
diagnosi spaziano da una
lombosciatalgia bilaterale ad una
polimialgia reumatica, fino ad
una eventuale puntura di zecca. Il suo calvario va avanti per
giorni, i famigliari cercano di
aiutarlo in tutti i modi, impotenti però di fronte a tanto dolore. Il 2 gennaio 2011, logorati dal vederlo così sofferente, ci decidiamo a chiamare
un’ambulanza. Viene visitato al
Pronto Soccorso dal dottor
Busa e dal dottor Minuzzo, ricoverato, ma prontamente
rispedito a casa il giorno successivo, senza che vengano
eseguiti ulteriori accertamenti,
secondo noi indispensabili.
Non gli viene dato aiuto, niente
Tac, né un’ecografia, né una
radiografia; tutto troppo costoso per il nostro sistema sanitario? Viene dimesso togliendo
ogni farmaco antidolorifico e
con la sola prescrizione di EN
in gocce. Mi si stringe il cuore
ripensando ai suoi occhi
sfiduciati mentre ascoltava i
discorsi dei medici che per l’ennesima volta non hanno ascoltato la nostra disperata richiesta di aiuto. Per loro mio padre
era un malato al quale solamente
una clinica psichiatrica poteva
risolvere i suoi problemi e i suoi
dolori immaginari, per i quali,
secondo loro non c’era alcuna
corrispondenza patologica.
Nonostante i suoi dolori laceranti, questi medici non hanno
trovato un posto letto per mio
papà: in quanto “malato psichiatrico” purtroppo non si poteva
curare qui perché l’ospedale di
Asiago è per malati acuti. Non
si sarebbe allora potuto mandarlo a Bassano?
Io Lara, figlia disperata, il 7
gennaio decido di portarlo a
Vicenza in Casa di cura
Eretenia, impresa assai difficile perché i dolori non gli davano tregua, perché non si reggeva più in piedi e le forze lo
stavano abbandonando. E’ stato il suo ultimo viaggio, compiuto guardando dal finestrino
le sue montagne tanto amate.
A Vicenza il dottor Burul lo visita con tanta umanità e professionalità e si accorge subito
che per mio papà le cose sono
molto serie. Lo ricovera immediatamente: il 10 gennaio, dopo
tutti gli accertamenti del caso,
arriva la terribile sentenza, che
non lascia scampo: cancro ai
polmoni, metastasi al fegato, al
cervello e ai reni; una bomba!
Con un fil di voce chiedo:
“Quanto tempo gli resta?” La
risposta: “30/40 giorni”. Ha vissuto per altri soli 13 giorni. Se
n’è andato a soli 61 anni, assistito da tutti i suoi familiari, disperati per non aver potuto fare
di più, per aver capito che non
c’era più tempo per niente. Quanta sofferenza papà, quanta disperazione quando mi chiedevi se ti
avevo portato in una clinica psichiatrica. No papà caro, non eri
né pazzo, né malato immaginario, magari lo fossi stato! Non
sarei qui a piangere perché l’idea
di non vederti più sta distruggendo tutti, anche i tuoi adorati nipoti
che non possono capire come il
La risposta dell’Azienda Sanitaria
“Per l’ospedale un’occasione per riflettere”
A seguito della segnalazione, abbiamo raccolto tutta la documentazione in nostro possesso, per capire se ci siano stati errori nella
gestione del paziente. Sono stati sentiti i medici dell’ospedale di Asiago che hanno descritto la modalità di presa in carico durante
l’ultimo anno. Ci riserviamo però di acquisire copia della documentazione relativa al ricovero presso la casa di cura Eretenia, per
una ricostruzione complessiva degli eventi.
E’ difficile rispondere alle domande fatte dalla
figlia attraverso una semplice lettera. Crediamo che possa essere più utile un colloquio
tra la famiglia e i medici, che possa anche
chiarire i problemi di comunicazione che siComuni”. Settecento anni
vissuti, se pur
con tribolazioni, godendo
del rispetto e
della protezione
di tutte le famiglie dominanti del
nord , dagli Ezzelini da Romano passando per i Visconti di
Milano poi dagli Scaligeri di Verona ed infine la Repubblica
“Serenissima” sempre per salvarci dalle angherie e pretese
di Vicenza. Ci hanno sempre
concesso quanto necessario
per poter vivere tra questi monti. Solo a loro dobbiamo riconoscenza per quello che hanno
fatto per noi. Tutto questo grazie alla solidarietà ed unità della
Reggenza, seconda democrazia al modo dopo la Svizzera!
Per questo anniversario però
non si vuole muovere un dito, neanche dovessimo vergognarci del
nostro glorioso passato. Chiudo
dicendo a tutti i sindaci degli otto
comuni: festeggiate pure l’unità
d’Italia se ci credete ma ricordatevi anche della vostra storia e
quella dei vostri antenati. E soprattutto ricordate i duemila martiri del luglio\settembre 1809, morti sotto le sciabole francesi e savoiarde o impiccati solo perché
chiedevano il ripristino della libertà
e dell’autonomia di cui avevano
sempre goduto e che, a causa
della sua perdita, provocava morte
e fame nelle nostre contrade.
I poco celebrati 700 anni
della “Spettabile Reggenza”
schi. Ha distrutto l’identità di
un popolo interno deportandolo nei posti più disparati di una
Nazione che non conoscevano
e che era loro ostile per il solo
fatto che parlavano tedesco, la
lingua del fantomatico nemico
che l’Italia ha tradito ed attaccato. Molti di loro sono anche
stati incarcerati ed internati
come i loro sacerdoti perché
considerati Austriacanti quindi
colpevoli della disfatta dell’esercito italiano nel 1916. E questo
solo per nascondere l’incapacità degli alti comandi militari e
dei suoi ufficiali e scaricarli su
una popolazione inerme, per di
più fatta sgomberare sotto le
cannonate austriache e non prima perché secondo qualcuno
di quelli appena menzionati la
prima linea italiana era imbattibile. Per vedere pagati solo in
parte gli enormi danni fatti
quassù dalla guerra i nostri avi
hanno dovuto penare non poco.
Poi arrivò il fascismo a dare la
botta finale alle nostri origini
vietando tassativamente l’uso
della lingua Cimbra e imponendo la cultura italiotta. Finita la
ricostruzione la misera regnava sovrana tra questi monti
dando inizio ad un nuovo esodo verso la Francia e i Paesi
Bassi ma ancora anche per le
Americhe. Arriviamo al 1940
dove
la
popolazione
dell’altopiano è quasi dimezzata rispetto al 1921. Scoppia la
seconda guerra mondiale e ancora una volta questa Nazione
si comporta da traditrice, incomincia la guerra a fianco dei tedeschi e la finisce a fianco degli alleati. Anche a noi riserva il
suo interesse: i nostri giovani
mandati a morire nei fronti più
disparati. Rastrellamenti,
fucilazioni, malghe saccheggiate, paesi incendiati e donne violentate sono invece riservati al
nostro territorio. Finita anche
questa guerra ne segue l’abbandono totale dei nostri monti da
parte del governo centrale,
quindi miseria ancora più grande e nuova emigrazione questa
volta con nuove mete, Svizzera e Germania in testa, seguita
da un pendolarismo verso la
pianura la quale sta avendo un
notevole sviluppo economico
ed industriale con una conseguente nuova emorragia di abitanti. Ora se qualcuno mi dice
cosa devo festeggiare? Ma non
è questo il motivo di questa lettera: quest’anno ricorrono i 700
anni dalla fondazione della
“Spettabile Reggenza dei Sette
sentare la regola, diventano invece l’eccezione? Caro papà, il
posto siamo stati costretti a trovartelo noi nel camposanto vicino a casa, dove il sole arriva
al mattino ad illuminare la tua
tomba. Ciao papà, vai libero per
altre montagne e veglia su tutti
noi. Spero che questo racconto serva a far capire che il malato non è solo un involucro
debilitato, ma anche e soprattutto una persona, che ha una
dignità, che merita rispetto e di
essere curata e ascoltata con
amore.
Lara Finco
loro adorato nonno sia sparito in
così poco tempo. Molte sono le
domande che straziano i nostri
cuori: come si può onorare una
professione come quella del medico senza dare soccorso a chi
ha veramente bisogno di aiuto,
cure, pietà? E’ possibile non aver
visto quanto grande fosse il male
di mio papà, troppo forse per chi
è abituato al dolore degli altri?
Come si può non riconoscere un
malato terminale, negargli un
posto in ospedale e un po’ di
serenità? Ma soprattutto,
perchè medici come il dottor
Burul, che dovrebbero rappre-
Cav. Francesco Rodeghiero
curamente ci sono stati.
A conclusione dell’istruttoria, dopo aver incontrato la famiglia, forniremo comunque
una relazione scritta alla famiglia, anche se il
dolore per la perdita di una persona cara non
potrà certo essere alleviato da quest’ultima.
Siamo molto dispiaciuti perché dalle domande che ci sono state poste, al di là del lato
puramente medico, abbiamo colto delle carenze nella comunicazione tra medico e paziente, ma anche nei confronti della famiglia
stessa. Ci scusiamo per questo e assicuriamo che la segnalazione rappresenta per
l’ospedale un’occasione costruttiva per riflettere e migliorare.
Bicchieri mezzi vuoti ai mercatini
“Nessuna mancanza di
professionalità”
Chiedo spazio sul suo giornale
per rispondere alla lettera pubblicata sul numero 338 nella
rubrica “I lettori ci scrivono”
inerente alla presunta
somministrazione ad un ospite
di mezzo bicchiere di cioccolata calda dalla mia “casetta”
allestita nei Giardini di Natale.
Ma non voglio smentire quanto sostenuto dall’avventore,
anzi lo confermo. Solo che il
gentile cliente non ha, o non ha
voluto, notare che il bicchiere
era di dimensioni ben più grandi di quello servito il giorno precedente.
Cosa era successo; avendo finito i bicchieri da 0,10 siamo
stati costretti ad acquistare bicchieri da 0,2. Questo per qualche giorno fino a quando siamo riusciti a procurarci altri bicchieri da 0,10 adatti a contenere bevande calde. Si sa le
forniture sono spesso difficoltose nei periodi festivi. Comunque consapevoli che non è bello vedere bicchieri mezzi pieni,
oppure mezzi vuoti come scrive il cliente, abbiamo somministrato quantità superiori di bevande sempre allo stesso prezzo. Ma somministrare 0,2 di
cioccolata calda o di brulé ci
pareva esagerato ed impegnativo, quindi abbiamo tenuto il
livello più basso. Tutto qui.
Nessun inganno, nessuna fregatura, nessuna mancanza di
professionalità.
Anzi rifacendomi allo scritto mi
permetto di ribattere, usando le
stesse parole dello scrivente,
che non si può giudicare la professionalità da un bicchiere.
Oltre un quarto di secolo di servizio ai nostri clienti e agli ospiti di Asiago non può essere ridotto ad un semplice bicchiere. Comunque invitiamo lo scrivente in una delle nostre due
sedi ad Asiago dove potremmo
spiegarci meglio, magari davanti ad una cioccolata calda
… questa volta servita in tazza
apposita.
Vittorio Lievore
8
Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
26
Hockey Inline
a cura di Giovanni Dalle Fusine
Da sabato 19 febbraio a venerdì 4 marzo 2011
Il 19 febbraio è il 50° giorno del calendario Gregoriano, mancano 315 giorni alla fine del 2011
Sabato 19 febbraio. S. Mansueto
Domenica 20. S. Eleuterio
Lunedì 21. S. Eleonora
Martedì 22. Catt. S. Pietro
Mercoledì 23. S. Policarpo
Giovedì 24. S. Edilberto
Venerdì 25. S. Cesario (foto)
Sabato 26. S. Claudiano
Domenica 27. S. Leandro
Lunedì 28. S. Romano
Martedì 1 marzo. S. Albino
Mercoledì 2. S. Basileo
Giovedì 3. S. Cunegonda
Venerdì 4. S. Casimiro
Un santo per volta: san Cesario. Famiglia numerosa e di eccezionali virtù cristiane fu quella in cui nacque Cesario, giacché anche
il padre Gregorio, la madre Monna, il fratello Gregorio, il celebre
teologo, sono venerati come santi. Nato nel 330, dalla città natale
passò ad Alessandria per dedicarsi allo studio della geometria,
dell’astronomia e soprattutto della medicina. Ritornato in patria,
esercitò la professione di medico ottenendo tanti validi successi
da meritare la fiducia dell’imperatore Costanzo che lo chiamò a
Costantinopoli. Anche il successore Giuliano l’Apostata lo confermò nell’incarico di medico di corte, nonostante rifiutasse di
aderire al ripristino del culto pagano. Dall’imperatore Gioviano fu
nominato questore della Bitinia, ove nel 368 si salvò quasi prodigiosamente da un funesto terremoto. L’episodio, però, determinò
in Cesario una crisi spirituale per cui decise di abbandonare ogni
pubblico incarico per dedicarsi più assiduamente alla salvezza della
sua anima. Si fece amministrare il Battesimo, condusse poi vita
penitente, finché fu colto da morte precoce (369). Nel testamento
dispose che ogni sua ricchezza fosse donata ai poveri. Tali particolari sono accennati nell’orazione funebre tenuta dal fratello
Gregorio, documento che per sé, però, non costituisce una prova
della venerazione e del culto, probabilmente sviluppatosi assai
tardi. Infatti, presso i latini la prima menzione si trova nel
Martirologio Romano al 25 febbraio; tuttavia, presso i greci il culto
è senz’altro più antico e la memoria del santo viene celebrata il 9
marzo.
Febbraio e tradizioni. “Febbraietto mese corto e maledetto” è un
antico proverbio popolare legato non solamente al calendario, ma
anche al clima stagionale e all’economia familiare. Anticamente, ai
tempi in cui l’economia delle famiglie, appartenenti ad un ceto
medio-basso, e della società era basata soprattutto sulla produzione agricola, ed era fortemente vincolata dall’esito dei raccolti,
la stagione invernale, ed il mese di febbraio, soprattutto, rappresentavano un periodo di ansia e di preoccupazione, in prospettiva
futura, e di povertà immediata, dato che le provviste ormai iniziavano a scarseggiare, gli animali erano poco numerosi e malandati
a causa della carenza di erba, di fieno e di mangime. In questo mese
si diffuse quindi l’esigenza di sbarcare il lunario per raggiungere i
mesi primaverili, durante i quali almeno i contadini potevano ricavare qualche frutto dalla terra. Tra i numerosi proverbi relativi al
mese ricordiamo anche: “Febbraio, corto e amaro”, “Febbraio
corto e malandrino”, “Febbraiuzzo, peggio di tutto”. Mentre
per l’entrante marzo: L’acqua di marzo è peggio delle macchie
ne’ vestiti. - Al primo tuon di marzo escon fuori tutte le serpi. - La
nebbia di marzo non fa male, ma quella d’aprile toglie il pane e
il vino. - Se febbraio non febbreggia, marzo campeggia. - Chi nel
marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia. - Marzo alido,
aprile umido.
Successe oggi: Il 24 febbraio 1977 iniziarono ufficialmente le trasmissioni televisive a colori, con lo standard PAL (Phase Alternating
Line), a carattere nazionale. La tecnologia della codifica del colore
PAL fu sviluppato, a partire dal 1950 in Germania, dalla Telefunken,
nella persona di Walter Bruch. Tale tecnologia fu presentata al
pubblico nel 1963 ed utilizzata per la prima volta nel 1967. Quindi,
prima dell’Italia, già da diversi anni molti paesi trasmettevano a
colori, ma in Italia si tendeva a rimandare l’evento per ragioni politiche. 28 febbraio 2002, ultimo giorno per le vecchie Lire. La
Lira cessò di avere corso legale 9 anni fa, quando venne sostituita
dall’Euro, moneta oggi in circolo in molti dell’area Europea. La
storia della Lira risalirebbe all’impero romano d’Occidente. Durante l’espansione e le conquiste politiche e militari, l’impero subì una
brusca frenata nel commercio, con conseguente riduzione della
diffusione delle monete. Durante gli scambi più ambiti e delicati fu
preferito usare monete auree provenienti dall’area bizantina e araba, mentre per quanto riguardava i commerci minori venivano ripiegate monete argentee.
La primavera è alle porte: è il momento migliore per depurare
l’organismo. Frutta ed ortaggi di stagione ci vengono in aiuto.
Possiamo sfruttare le belle giornate per andare a raccogliere le
erbe selvatiche come la cicoria ed il tarassaco (ovviamente per
trovarne bisogna recarsi a latitudini minori rispetto a quelle
altopianesi). Frutta del mese di marzo: arance, banane, limoni, mele,
pere. Le pere aiutano la funzione intestinale, il ricambio dei liquidi nell’organismo e il controllo del colesterolo ematico: le mangeremo mature al punto giusto, con la buccia (se biologiche),
scegliendo varietà prodotte in Italia. Le pere abate hanno un
più elevato contenuto di sostanze antiossidanti. Verdura del
mese di marzo: broccoli, carciofi, carote, cavolfiori, cavolini di
Bruxelles, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicoria e cicorino,
cipolle e cipollotti, crescione, finocchi, indivia, lattuga e
lattughino, spinaci, valerianella (o soncino), ecc. Tra queste
sono il crescione (meglio se mangiato crudo o in succo), la
scorzonera e la cicoria (specie se selvatica) ad avere le più
spiccate proprietà depurative. Le cipolle, ricche di composti
solforati, contrastano le sostanze inquinanti, fluidificano il sangue, regolano il metabolismo, contrastano batteri e virus. Le
rape contengono acidi grassi essenziali ù-7 (acido nervotico),
indispensabili per il buon funzionamento delle cellule nervose.
La lattuga è un’ottima fonte di clorofilla e vitamina K.
l’Altopiano
Sabato 19 febbraio 2011
Dalle ore 8.45 di sabato 19
alle ore 8.45 di sabato 26 febbraio
ROANA: Farmacia di Roana sas della dr.ssa Silvia
Passuello – Piazza S. Giustina 23
FOZA: Farmacia della dr.ssa Gilda Scaffidi Militone –
Via Roma, 7
Dalle ore 8.45 di sabato 26 febbraio
alle ore 8.45 di sabato 5 marzo
GALLIO: Farmacia di Gallio snc del dott. Stefano Dalla
Valle – Via Prestinari 34
ROTZO: Farmacia della dr.ssa Anna Bottura – Via
Roma 9/a
Domenica 20 febbraio
GALLIO: OMV – Via Kemplen
Domenica 27 febbraio
SASSO DI ASIAGO: TOTAL – Via Chiesa
TRESCHE’CONCA: AGIP – Via Campiello
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Direttore responsabile: Stefania Longhini
Segretaria di redazione: Silvana Bortoli
In redazione: Stefano Angonese, Giovanni Dalle Fusine
Cesare Pivotto, Giulia Panozzo, Beppa Rigoni Scit,
Gerardo Rigoni, Martina Rossi,
Stefania Simi, Egidio Zampese
Hanno collaborato: don Marco Pozza,
Virginia Gianello, Aurora Carli, Renato Angonese,
Ilario De Guio, Morena Turetta, Claudio Savelli, Serena
Baù, Stefano Rigoni, Roberta Strazzabosco, Ilario De
Guio, Alessandro Siviero, Morena Turetta,
Gruppo Alpini Conco
Responsabile grafico ed impaginazione: Fabrizio Favaro
Impaginazione: Davide Degiampietro
Foto: Archivio Giornale - Grafica Altopiano
Stampa: Centro Stampa delle Venezie
Via Austria, 19/b - 35217 Padova
ARIETE
Se non sapete come comportarvi in una situazione ambigua e imprevista, non sbaglierete prendendo esempio da qualcuno che stimate. Sarete in grado di prendere una decisione a lungo rinviata, basandovi anche sui recenti sviluppi della situazione che vi interessa. Se si tratta d’amore, siate disponibili a gratificare il partner al di là delle abitudini.
TORO
Con Nettuno nel segno, sogni e fantasia prendono sempre maggiore spazio nella vostra organizzazione sentimentale, con il pericolo di cadere preda di pericolose illusioni. Per fortuna, sapendolo, siete in grado di tenerle sotto controllo. Aumentate i margini di libertà nella vita di relazione e vi sentirete più a vostro agio
anche nel lavoro.
GEMELLI
Plutone nel vostro segno è ravvivato da Mercurio che vi concede una simpatica trasgressione alle vostre regole di vita. Potete
offrirvi qualche divertimento imprevisto, come quello di passare
qualche ora lontano da impegni abituali, con una compagnia
eccitante. Cercate poi di non dare troppa pubblicità al fatto, se
non volete essere criticati da chi vi stima.
CANCRO
Venere nel segno valorizza le vostre migliori qualità, rendendovi
graditi quasi a tutti: approfittatene per ottenere il massimo nel
settore che più vi sta a cuore. Potrebbe essere l’amore, ma anche
il lavoro, dove ora siete in grado di ottenere anche un miglioramento finanziario. E poi non sono esclusi piccoli affari, da cercare nelle liquidazioni in corso.
LEONE
Avete tutto il favore di Urano, ma non vi aspettate miracoli. Potete certamente migliorare quello che avete, senza pretendere
cambiamenti vistosi, che forse sono già realizzati. In caso contrario, disponetevi ad accettare qualche imprevisto e cercate di affrontarlo con la massima disponibilità ai cambiamenti, specie negli
affetti, che potrebbero cambiare rotta.
VERGINE
Le vostre giuste ragioni vanno sostenute con coraggio. Potete
così evitare la frustrazione di un’ingiustizia che potrebbe colpirvi, se non sapeste che Saturno, il pianeta della ragione, veglia su
di voi, donandovi una maggiore capacità di giudicare quello che
vi conviene. Nell’amore non sono esclusi momenti di incomprensione, da vivere in modo pacato.
BILANCIA
I vostri progetti più ambiziosi si avvicinano alla realizzazione.
Potete rendere tutto più facile , eliminando ogni possibile ostacolo, come per esempio un rapporto ormai stanco o un lavoro
che non vi soddisfa. Urano veglia sulla vostra capacità di accogliere le novità, anche se costano qualche piccola rinuncia, che
alla lunga si rivela positiva.
SCORPIONE
Prima di prendere un impegno finanziario gravoso, conviene farsi consigliare da chi ne sa di più, soprattutto se è necessario un
sostegno bancario per l’acquisto di una casa o per altri impegni
a lungo termine. L’opposizione di Sole, Marte e Nettuno potrebbe farvi sbagliare. Se però ne siete consapevoli, siete perfettamente in grado di sventare ogni rischio.
SAGITTARIO
Potete rivedere un progetto ormai datato, adattandolo alle esigenze odierne, e rispettando quelle di chi vi sta vicino. Se non
volete dare l’impressione di pensare solo ai problemi vostri, siate
disponibili a cambiare qualche cosa negli affetti o nel lavoro,
dove potreste dare ragione a chi non la pensa come voi. Così
non rischiate di essere considerati egocentrici.
CAPRICORNO
Le belle notizie arriveranno. Intanto sarà meglio riflettere su quello
che è accaduto di recente nella vita di coppia o nell’ambito del
lavoro, dove non è escluso che qualcuno di voi sia stato un po’
distratto. Per fortuna Venere in aspetto eccitante vi offre la possibilità di rimediare ad una dimenticanza nella vita di relazione,
che potrete riprendere in mano con successo.
ACQUARIO
Guardate avanti e fate progetti impegnativi per i prossimi mesi.
Non sbaglierete: ogni ostacolo svanirà come neve al sole se
saprete affrontarlo con coraggio e soprattutto con la volontà di
non mollare. I vostri peggiori nemici sono, al momento, la pigrizia
e la gola: basterà sapersi controllare per ottenere risultati più che
soddisfacenti, anche se faticosi.
PESCI
Giove sta entrando gloriosamente nel vostro segno: se non lo
sapete il giallo pianeta ha la funzione di facilitare ogni desiderio,
quindi prendete il coraggio a due mani e affrontate il problema
che vi sta a cuore e che ancora non si è risolto. Certo è l’amore il
grande privilegiato, ma non è detto che anche il lavoro, e soprattutto le finanze, non possano avvantaggiarsene.
Citazioni Francescane
a cura della fraternità dell’Ordine Francescano Secolare di Roana
“ Alcuni non
cercano la verità
perchè hanno
paura di trovarla”
San Massimiliano
Kolbe
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Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
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Pavanello premiato su mtb-forum.it
I neolaureati dell’Altopiano
È con profonda soddisfazione che Alberto Pavanello ha accolto la notizia relativa al riconoscimento attribuitogli dal sito Mtb-forum.it, la più grande community italiana riservata alla
mountain bike. La motivazione è data dall’aver egli girato uno stupendo reportage sull’escursione in mountain bike sulle zone alte
dell’Altopiano. Il breve video, di cui l’autore ha
curato anche il montaggio, è stato caricato nel
sito di chi pratica l’off road su due ruote, visitato periodicamente da migliaia di appassionati.
Pavanello, istruttore di MTB non nuovo a queste esperienze video amatoriali, è webmaster
dei siti web www.altopianobike.com e
www.cesuna.it, dove agli internauti sportivi che
si collegano propone vari tracciati ed escursioni
lungo le storiche cime dei 7 Comuni altopianesi,
spiegando al contempo i fatti d’arme ivi accaduti, prendendo a riferimento per le tappe i cippi
e le costruzioni belliche lasciate dalla Grande
Guerra. Il video s’intitola “Altopiano di Asiago
- verso cima Portule” parte dal laghetto Spillek
di Roana per salire fino a cima Portule passando dalla Val Galmarara. Il percorso è stato compiuto in una
stupenda giornata di novembre
con panorami ricchi di colori
autunnali. La cima del monte
non è stata conquistata ma l’itinerario ha avuto comunque il
suo valore. Singolare e probabilmente mai percorso fino ad
ora il single track per la Val
Renzola
G. D. F.
Lo scorso 21 Dicembre, all’Università di Bologna (polo di Rimini), Alessandra Baù è
diventata Dottoressa Magistrale in Economia e Management con voto 110/110. Congratulazioni!!! Alessandra ringrazia, per il raggiungimento di tale traguardo, papà, mamma,
fratelli, parenti e amici tutti, la nonna Gina e il fidanzato Angelo.
Un saluto e un augurio alla nostra maestra
“Grazie a tutti per averci aiutato
a realizzare un nostro sogno”
A due mesi dall’apertura del
bar ristorante pizzeria Conca Verde a Lusiana, la famiglia Forte, i suoi collaboratori e tutto lo staff, ringrazia il
comune, gli abitanti di
Lusiana, la gentile clientela
per l’incoraggiamento, l’affetto e l’aiuto dimostrato per
averci permesso di realizzare un nostro sogno! Sperando di far sentire a casa propria chi ci viene a trovare,
rinnoviamo i nostri più sentiti
ringraziamenti. Nicola e tutta la famiglia Forte
Vendesi telaio “Domino Twin” dell’Inglesina, telaio per passeggino doppio dalle
molteplici combinazioni, al quale si possono applicare culle, seggiolini ed ovetto
delle varie linee di prodotti della Inglesina. Caratteristiche: Telaio in acciaio
verniciato, Manico ripiegabile, per ridurne l’ingombro e facilitarne il trasporto, Capiente cesto in metallo, chiusura “a libro” per ridurre l’ingombro una
volta riposto. Euro 140. Info: 347.7997213
Con questa bella foto risalente all’anno scolastico 1972-73, la signora
Tullia Panozzo di Treschè Conca vuole ricordare e mandare un grande
e affettuoso saluto e un augurio per le sue difficili condizioni di salute
alla maestra Clara Stefani, che oggi trova ospitalità nella Casa di riposo di Roana. Clara Stefani qui è ritratta con una seconda elementare
di Treschè Conca.
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Sabato 19 febbraio 2011
l’Altopiano
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L`Altopiano in mano alla mafia legalizzata