La rivista upi per i partner della prevenzione
1 / 2016
GESTIONE DELLA
SICUREZZA NELLE
SCUOLE
Il buon esempio di
Düdingen
SICUREZZA PER GLI
INSEGNANTI
La pionieristica Alta scuola
pedagogica di Lucerna
FORMAZIONE CONTINUA SUGLI INFORTUNI
DEI BAMBINI
Le mamme diurne lavorano
in sicurezza
Introduzione
Editoriale
Chi da piccolo non ha…
È sempre così, nell’apprendimento. Più
si è giovani, più è facile: chi da bambino
non ha, da adulto non si aspetti! Da
questo punto di vista, l’impegno
dell’upi a tematizzare la sicurezza a
scuola non sorprende per nulla. I comportamenti sicuri vanno appresi da piccini, e devono perciò confluire nella
quotidianità della scuola. Come nelle
lezioni di educazione fisica, di attività
creative o, ancor meglio, come filosofia
di vita! L’upi, però, va oltre: quando
parla di «scuola sicura», intende anche
l’infrastruttura scolastica. La scuola
deve diventare più sicura anche
mediante misure architettoniche (come
la costruzione di parapetti per evitare
cadute nel vuoto). Sulla sua nuova piattaforma www.scuola-sicura.upi.ch l’upi
propone pertanto un approccio integrato: attraverso informazioni, liste di
controllo e suggerimenti si tematizzano
sia la prevenzione comportamentale,
sia la prevenzione situazionale. Affinché le scuole diventino ogni giorno un
po’ più sicure!
Tom Glanzmann
VAMIS – semplice ed
efficace
Attraverso misure architettoniche,
demarcazioni e dispositivi di sicurezza
sulle strade è possibile influire in modo
determinante sulla sicurezza del traffico. Ma quanto è efficace, una misura,
nel concreto? Per rispondere a questa
domanda e, grazie alle informazioni
acquisite, poter pianificare ancora
meglio le future misure di sicurezza,
l’upi offre alle autorità competenti uno
strumento di valutazione molto particolare.
Il tool si chiama VAMIS (valutazione
di misure relative all’infrastruttura) ed
è accessibile tramite il sito web dell’upi.
Comuni e Cantoni possono inserire in
una cartina online le loro misure, come
le zone 30, le rotatorie, i passaggi pedonali o le isole pedonali. Dopo di che,
l’upi analizza le cifre relative agli infortuni nel rispettivo tratto prima e dopo
l’adozione dei provvedimenti indicati e
ne deriva le misure più efficaci per i
futuri progetti stradali. Inoltre, mette i
risultati a disposizione degli addetti dei
Comuni e dei Cantoni.
Patrick Eberling, responsabile della
sezione upi Tecnica del traffico, consiglia vivamente il tool: «È facilissimo
da usare e fornisce agli addetti importanti informazioni su come ottimizzare
la sicurezza stradale, risparmiando
pure denaro». L’obiettivo dell’upi è
di riuscire a registrare e analizzare
5000 misure entro il 2020. um
 Per accedere al tool: www.upi.ch >
Per gli specialisti > Comuni e Autorità
> Sicurezza nei Comuni > VAMIS.
Nel primo semestre del 2016 verrà
attivata una versione arricchita con
ulteriori misure, e il tool diverrà ancora
più fruibile.
ivo
Obiett
il
entro
2020
5000
Misure
COLOPHON
Editore: upi – Ufficio prevenzione infortuni, Hodlerstrasse 5a, CH-3011 Berna, [email protected], www.upi.ch, telefono + 41 31 390 22 22 Cambiamenti d’indirizzo: [email protected] Redazione:­
Ursula Marti (wortreich gmbh), Tom Glanzmann (upi), Rolf Moning (upi), Nathalie Wirtner Julmi Indirizzo di redazione: Ursula Marti, wortreich gmbh, Maulbeerstrasse 14, 3011 Berna,
[email protected], telefono + 41 31 305 55 66 Traduzione: Francesca Grandi, Riva San Vitale Correzione: Antonio Cifelli (upi) Foto: pagina 1: thinkstock; pagine 2, 5, 9, 13 (sotto),
15, 16: bfu; pagine 3, 4: Andrea Campiche; pagina 6: scuola primaria di Düdingen; pagine 7, 8, 10, 14: Iris Andermatt; pagine 11, 12, 13 (sopra): Giovanni Antonelli. Layout: SRT Kurth & Partner AG, Ittigen Stampa: AST & FISCHER AG, Wabern Tiratura: italiano: 1100, francese: 3000, tedesco 8900 esemplari. Rivista trimestrale. ISSN 2235-8889 (Print) / ISSN 2235-8897 (PDF)
© Riproduzione degli articoli solamente con l’autorizzazione della redazione e con indicazione completa della fonte
2 area sicurezza 1 / 2016
DOSSIER GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE SCUOLE
Nelle attività creative a scuola, la sicurezza ha la massima priorità.
Un nuovo programma di
prevenzione upi per la scuola
SCUOLA SICURA Poiché la sicurezza si impara fin da piccini, il ruolo della scuola è
fondamentale. Essa non è soltanto un luogo di apprendimento, ma pure uno spazio
vitale che deve essere sicuro anche dal profilo architettonico e organizzativo.
Oggi come oggi, in molte scuole la promozione della salute è una componente
consueta dell’offerta pedagogica. I temi
spaziano dalla salute psicosociale all’alimentazione, dal movimento alla prevenzione delle dipendenze e degli atti
di violenza. Anche la prevenzione degli
infortuni rientra nella promozione
della salute, ma non sempre è trattata
come tema a sé stante. Con il suo nuovo
programma di prevenzione «Scuola
sicura» l’upi intende dare un impulso
affinché la prevenzione degli infortuni
sia integrata sistematicamente nella
quotidianità della scuola – in maniera
semplice e pragmatica e sulla base di
attività già esistenti. L’upi mette a
disposizione delle basi di lavoro, come
modelli per un concetto quadro o un
piano di provvedimenti, e una panoramica di tutti i temi rilevanti inerenti
alla sicurezza, e le scuole sono libere di
comporre il programma personalizzato
che meglio gli si addice. Se necessario,
possono anche richiedere una consulenza.
Il concetto dell’upi riunisce due
ambiti che in passato l’attività di consulenza soleva considerare separatamente, ovvero la prevenzione comportamentale e la prevenzione situazionale.
Infatti la scuola è sia un luogo di
apprendimento nel quale i bambini
imparano comportamenti sicuri, sia un
luogo vitale che deve essere sicuro
anche dal profilo architettonico e organizzativo.
La scuola come luogo di
apprendimento
Bambini e ragazzi devono diventare
competenti in materia di rischi imparando a riconoscere rischi e pericoli e a
riflettere e gestire di conseguenza gli
atteggiamenti e i comportamenti individuali. Affinché questi ultimi siano
persistenti, i temi inerenti alla sicurezza
vanno consapevolmente integrati nella
pedagogia dell’insegnamento e tenuti
in considerazione sia nella quotidianità
della scuola, sia durante escursioni e
area sicurezza 1 / 2016 3
DOSSIER GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE SCUOLE
attività extrascolastiche (come una gita
in bici o una corsa di orientamento).
Gli insegnanti sono di esempio, in particolare per i più piccoli. Devono
esserne consapevoli e agire di conseguenza.
La scuola come spazio vitale
È dimostrato che una struttura e un’organizzazione dello spazio vitale scolastico appropriate dal profilo architettonico e organizzativo contribuiscono
alla sicurezza sia nelle aule che nei corridoi, nelle scale, negli impianti sportivi o
in altri impianti. I percorsi casa-scuola
non rientrano nell’ambito di responsabilità delle scuole, ma sono un tema
sempre d’attualità. Va da sé che le scuole
rivestano, dunque, un’importante fun-
zione di collegamento tra genitori, autorità e polizia.
La sicurezza nel dialogo
La scuola è un punto d’incontro di
realtà molto eterogenee: i custodi hanno
il compito di mantenere in buono stato
e assicurare la sicurezza dell’impianto
scolastico (edifici e superfici esterne)
dal profilo tecnico. Gli insegnanti
hanno il dovere di offrire agli allievi un
ambiente di studio ottimale e di sostenerli nell’apprendimento. È ovvio che di
quando in quando le finalità, esigenze e
necessità tecniche e pedagogiche possano collidere, ad esempio a livello di
promozione del movimento o di organizzazione degli spazi per le lezioni e
per le pause. Dal canto loro, le autorità
hanno anche interessi d’ordine finanziario, mentre i genitori si preoccupano
soprattutto del benessere dei loro figli.
Affinché tutti gli attori possano collaborare in maniera proficua, occorre
dare prova di comprensione per i punti
di vista altrui. Ciò può avvenire soltanto in un dialogo costante fra tutte le
parti. Pertanto, una prevenzione sistematica degli infortuni deve coinvolgere
nel processo tutti i protagonisti. Attraverso i suoi capisaldi, anche l’upi fornisce il suo contributo.
Barbara Schürch
 Trovate il materiale del nuovo
programma di prevenzione alla pagina
www.scuola-sicura.upi.ch.
«Grazie alla scuola raggiungiamo ogni singolo bambino»
Per la direttrice dell’upi Brigitte Buhmann le scuole sono un target fondamentale. I bambini e i ragazzi vanno
particolarmente protetti dagli infortuni, e fin da piccini devono essere immersi in una cultura della sicurezza.
offerte di prevenzione degli infortuni.
In tal modo riusciamo a garantire pari
opportunità per tutti.
La direttrice dell’upi Brigitte Buhmann.
Cosa ha indotto l’upi a elaborare il
nuovo programma di prevenzione
«Scuola sicura»?
La sicurezza dei più piccoli ci sta particolarmente a cuore. Infatti, se i bambini vivono già a scuola una cultura
della sicurezza, quest’ultima li accompagnerà per tutta la vita. A scuola possiamo raggiungere tutti i bambini indipendentemente dalle condizioni sociali
e famigliari, perciò anche quei bambini
che meno di altri beneficiano delle
4 area sicurezza 1 / 2016
Che importanza ascrive, personal­
mente, alla gestione della sicurezza a
scuola?
L’upi ha tre target prioritari: i Comuni,
le aziende e le scuole. Per i Comuni esiste
già da tempo un’offerta upi integrata
veicolata tramite i delegati alla sicurezza.
Per le aziende abbiamo da due anni un
nuovo concetto globale di prevenzione,
che comprende fra le altre cose nuovi
Safety Kit. E ora abbiamo creato un’offerta globale anche per le scuole – tutto
concentrato in un’unica fonte.
L’upi metteva già a disposizione dei
docenti parecchio materiale e le sue
consulenze. Che valore aggiunto ha
questa nuova offerta?
Finora abbiamo semplicemente prodotto dei materiali didattici e sperato
che gli insegnanti li utilizzassero. Ora,
invece, abbiamo un concetto quadro e
un luogo centralizzato – un sito web sul
quale è possibile reperire tutte le nostre
offerte di natura sia pedagogica per gli
insegnanti, sia infra­strutturale soprattutto per le direzioni scolastiche, i
bidelli e i responsabili della sicurezza. Il
nuovo approccio di gestione integrata
della sicurezza è, inoltre, un’ottima
opportunità per rendere ancora più
nota l’offerta di prevenzione già disponibile. Possiamo promuovere e distribuire in modo più efficace queste
risorse.
Quali risultati vi attendete dal nuovo
conetto di gestione della sicurezza?
Ci aspettiamo che le scuole affrontino
il tema della sicurezza in misura maggiore e con più sistematicità, che tutti
gli attori siano sensibilizzati meglio e,
in ultima analisi, che bambini e ragazzi
subiscano meno infortuni!
Intervista: Ursula Marti
Nuova piattaforma per
una scuola sicura
scuola-sicura.upi.ch propone, con pochi clic, un’ampia gamma di informazioni
pratiche sulla sicurezza a scuola. Questi dati sono destinati in primo luogo a
insegnanti, responsabili delle infrastrutture scolastiche e autorità.
ra
Vale anco
dare
la pena an n
co
a nuotare
la classe?
«Quali sono i benefici e i rischi di una
gita in bici con la mia classe?» Chi si
pone queste domande dimostra già una
certa sensibilità per la sicurezza. Ma
perché privare i bambini di attività alle
quali potrebbero non avere accesso al
di fuori della scuola? Una preparazione
accurata e alcune precauzioni rafforzano la fiducia dei genitori e scaricano
gli insegnanti. La nuova piattaforma
internet dell’upi «Scuola sicura» riunisce in un unico luogo molteplici informazioni, ordinate in tre gruppi tematici distinti: informazioni generali sulla
sicurezza nelle scuole; infrastrutture;
attività. La piattaforma ha il vantaggio
one
Q uante pers
devono
re
accompagna
una classe in
gita?
di essere pratica, completa e non da
ultimo gratuita!
Su questo sito web docenti, custodi,
direzioni scolastiche e autorità trovano
risposte concrete alle loro domande, le
norme in vigore e soluzioni idonee a
una gestione ottimale dei rischi. Per
esempio, i responsabili delle infrastrutture scolastiche trovano informazioni
su come ridurre il rischio di cadute
nelle scale. Un tema non da poco,
sapendo che un infortunio su venti in
Posso far
usare
autonoma
mente il
trapano a
i miei
allievi?
ambito scolastico è dovuto a una caduta
nelle scale.
Questo progetto sta particolarmente
a cuore a Barbara Schürch, responsabile
Formazione presso l’upi: «Gli scolari di
oggi sono gli adulti di domani. Educare
i bambini significa investire nel futuro.
La scuola è un luogo di apprendimento
di comportamenti preventivi. La scuola
e gli insegnanti sono tenuti a tutelare la
sicurezza dei bambini e a rimandarli a
casa incolumi!»
Le scuole pilota che hanno partecipato allo sviluppo del concetto «Scuola
sicura» apprezzano molto il nuovo sito
web, poiché soddisfa le loro esigenze specifiche in una forma compatta. «La struttura accogliente e logica ne facilita l’utilizzo», afferma il webmaster dell’upi Urs
Steiner. «Con pochi clic è possibile accedere a una moltitudine di informazioni.»
La piattaforma internet fornisce un
accesso diretto alla prevenzione degli
infortuni e alle relative offerte. Tutta la
documentazione e gli opuscoli possono
essere scaricati o ordinati. Il sito comprende vademecum, pratiche liste,
indirizzi e link utili. La piattaforma
www.scuola-sicura.upi.ch è disponibile
da subito in una versione base che verrà
progressivamente arricchita.
Nathalie Wirtner Julmi
 Online a partire da questa primavera:
www.scuola-sicura.upi.ch
Sono
obbligato a
fare un
sopralluogo?
area sicurezza 1 / 2016 5
DOSSIER GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE SCUOLE
«La sicurezza significa anche
rispetto reciproco»
SCUOLA PILOTA La scuola primaria di Düdingen è uno dei quattro istituti scolastici
pilota che già attuano il concetto upi «Scuola sicura». Da questa esperienza è fiorita
una ricca cultura della sicurezza, come confermano i responsabili.
per le misure di sicurezza infrastrutturali. Fortunatamente Düdingen ha,
nella persona di Emmanuel Hofstetter,
un amministratore degli immobili
(nonché delegato upi alla sicurezza)
molto aperto e favorevole al progetto
fin dall’inizio. Anche la collaborazione
con i bidelli era molto importante, poiché spetta a loro attuare gran parte
delle misure di sicurezza tecniche e
organizzative. La direzione scolastica
ha sempre preso molto sul serio la loro
opinione e le loro proposte costruttive,
così che anche i custodi hanno partecipato di buon grado al progetto.
Il gruppo operativo
Creata dai bambini della scuola dell’infanzia, la bandiera della scuola primaria di
Düdingen esorta al rispetto.
Tutto è nato da una richiesta dell’upi,
che cercava delle scuole pilota disposte
ad attuare in via sperimentale il concetto «Scuola sicura». La scuola primaria di Düdingen (FR), che già da tempo
coltivava ottimi rapporti con l’upi, si è
detta disponibile. «Abbiamo chiesto
alla responsabile del progetto Barbara
Schürch di illustrarci accuratamente
l’intento – e l’idea ci ha subito entusiasmati», ricorda la direttrice dell’istituto, Eliane Aebischer. «Il progetto ci è
6 area sicurezza 1 / 2016
piaciuto perché la sicurezza delle scolare e degli scolari ci sta molto a cuore»,
aggiunge Severin Birbaum, responsabile della sicurezza presso la scuola primaria di Düdingen.
Ma una cosa era galvanizzare i membri della direzione scolastica, un’altra
convincere anche tutti gli altri attori a
partecipare compatti. Un aspetto particolarmente importante era riuscire a
persuadere anche le autorità comunali,
competenti (anche finanziariamente!)
Tutte le parti coinvolte nel progetto
sono unanimi nell’affermare che la
decisione di affidare le attività preparatorie a un piccolo gruppo operativo sia
stata la scelta vincente. Il gruppo si è
riunito quindicinalmente e in un anno,
attingendo ai modelli dell’upi, ha elaborato un concetto ad hoc e un catalogo di misure. «Sarebbe stato controproducente responsabilizzare il collegio
docenti già nella fase preliminare dei
lavori. Naturalmente, tutti gli insegnanti erano stati informati del progetto fin dall’inizio», precisa la direttrice.
Al termine della fase pianificatoria il
progetto è entrato nel vivo. La sicurezza
è assurta a motto della scuola per l’anno
scolastico 2013 – 2014. All’inaugurazione ufficiale ha partecipato anche il
noto artista Marco Morelli, che con un
numero di equilibrismo ha proiettato
le scolare e gli scolari nella tematica
dell’anno. I bambini hanno composto
una canzone sulla sicurezza ispirandosi
alla melodia di «We will rock you» ed
elaborato un logo sul tema, puntando
sul concetto di «rispetto».
Sentirsi sicuri
In passato l’istituto aveva già realizzato
parecchie misure di sicurezza di tipo
infrastrutturale, e anche l’educazione
alla sicurezza rivestiva già un ruolo
molto importante nell’insegnamento.
Ma con il progetto «Scuola sicura» la
direzione voleva approcciarsi a una
nuova dimensione: quella di una cultura globale della sicurezza, che va ben
oltre alla semplice eliminazione dei
rischi d’infortunio. «Sentirsi sicuri
dipende anche da una maggiore fiducia
in se stessi», spiega Eliane Aebischer.
«La sicurezza ha anche molto a che
vedere con il rispetto reciproco. A
scuola le scolare e gli scolari devono
sentirsi seguiti e sicuri anche a livello
sociale e venire volentieri a lezione»,
prosegue la direttrice. Nei rispettivi
edifici, ad esempio, sono stati affissi
poster con le foto di tutti i bambini –
un segno che tutti ne fanno parte.
«Questa strategia ha dato i suoi frutti»,
spiegano Aebischer e Birbaum all’uni-
La scuola primaria di Düdingen
«Alle primarie di Düdingen le scolare
e gli scolari non imparano soltanto
per la scuola, ma anche per la vita in
generale. La prevenzione degli
infortuni attraverso la promozione
della sicurezza rientra, in tal senso,
nella scuola di vita.» Queste due frasi
introducono il concetto quadro
«Scuola sicura» della scuola primaria
di Düdingen. Qui la scuola è intesa
come luogo di apprendimento e
spazio vitale. Comprende sette classi
di scuola dell’infanzia e 22 classi di
scuola elementare ripartite su
quattro edifici scolastici e impiega
sessanta insegnanti e quattro
professionisti per i servizi scolastici.
sono. «Nella nostra scuola i conflitti
sono rari».
Sono state apportate novità anche a
livello architettonico. Il piazzale, ad
esempio, utilizzato per la pausa di
300 bambini, è stato suddiviso in differenti settori, come quello riservato al
calcio o al relax, e c’è anche una zona
slow-down. Nella zona riservata al
gioco con le palline, per rendere attenti
i bambini sui pericoli della vicina
strada di quartiere, sul suolo è stata
dipinta una spessa linea rossa. Inoltre, è
stata eretta una nuova barriera di sicurezza, che serve nel contempo da protezione e da supporto per i monopattini.
Le migliorie strutturali e organizzative
sono state realizzate sistematicamente
sulla base del piano dei provvedimenti.
Alcuni interventi devono ancora essere
effettuati, ad esempio nella piscina
dell’istituto: «Rivestiremo il pavimento
con nuove piastrelle antisdrucciolo»,
spiega l’amministratore degli immobili
e delegato upi alla sicurezza Emmanuel
Hofstetter.
insegnanti hanno a disposizione tutta
una serie di strumenti che Severin
Birbaum ha elaborato a misura della
scuola di Düdingen. Fra il materiale si
possono trovare una scheda con i principali numeri di soccorso, una lista di
controllo per le gite scolastiche o un
raccoglitore contenente tutti i Safety
Tool dell’upi (lezioni preconfezionate
su svariati temi inerenti alla sicurezza).
Inoltre, il concetto di sicurezza viene
discusso regolarmente in riunioni con i
docenti, incontri di competenza di
Severin Birbaum. La sua funzione di
«guardiana» del tema è molto importante affinché il progetto duri nel
tempo e rimanga sostenibile. «Si vede
che i docenti sono sensibilizzati», riassume Birbaum. «Oggi è normale che
durante una gita portino con sé il cellulare. In passato non era sempre il
caso…»
Ursula Marti
La «guardiana»
La nuova cultura della sicurezza è percettibile anche durante le lezioni. Gli
Il delegato upi alla sicurezza Emmanuel Hofstetter è impegnato a Düdingen nel
progetto «Scuola sicura». Che sia nella piscina dell’istituto o sul piazzale, la sicurezza
è sempre in primo piano!
area sicurezza 1 / 2016 7
DOSSIER GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE SCUOLE
Dare sicurezza agli insegnanti
FORMAZIONE DEI DOCENTI Anche la formazione di base e continua dei docenti è
parte integrante del programma di prevenzione «Scuola sicura». Titus Bürgisser dell’ASP
di Lucerna spiega l’importanza di una gestione coerente della sicurezza.
Titus Bürgisser, responsabile del Centro per la promozione della salute presso l’Alta scuola pedagogica di Lucerna, lo sa bene:
«Insegnare e fare esperienza comporta dei rischi. Fa parte del gioco».
I docenti hanno compiti molto etero­
genei. In che misura vi rientra anche
la prevenzione degli infortuni?
Titus Bürgisser: Quando escono con le
classi – ad esempio per un’escursione,
una passeggiata nel bosco, la settimana
bianca o una gita scolastica – i docenti
sono confrontati con questioni inerenti
alla sicurezza. Talvolta, pure in classe
sorgono dubbi concernenti la sicurezza.
Sono le direzioni scolastiche a decidere
in merito alla struttura e all’attrezzatura
degli impianti scolastici, anche se la prevenzione degli infortuni è sempre un
criterio.
8 area sicurezza 1 / 2016
Perché l’Alta scuola pedagogica di
Lucerna offre anche una specializza­
zione nella promozione della salute
con un sottosettore «sicurezza»?
La sicurezza è uno degli aspetti della
promozione della salute. Molti docenti
temono che durante una lezione possa
verificarsi un incidente. Per i futuri
in­segnanti è importante imparare come
assumere le proprie responsabilità. Che
cosa posso fare con una classe? Dove
un’attività diventa pericolosa? Si pongono anche questioni di responsabilità
civile. Un incidente grave con un bambino in età scolare è un peso enorme per
l’insegnante, la scuola, la famiglia e l’intero Comune. La prevenzione degli
infortuni è importante, in ultima analisi, per il benessere di tutti.
Che cosa l’ha motivata ad assumere
questo impegno?
Ero già sensibilizzato alla sicurezza a
scuola grazie ai miei contatti con la
rete educazione + salute. In qualità di
importante centro formativo, l’ASP di
Lucerna può proporre opportunità
di formazione di base e continua in
quest’ambito, concretamente una specializzazione in promozione della salute.
Qual è l’offerta dell’ASP di Lucerna?
La specializzazione in promozione
della salute si articola in una settimana
di studio nei cinque semestri dedicata
alla promozione della salute. Accanto a
vari temi riguardanti la salute, si tematizza anche la sicurezza. Ad ogni modo,
la sicurezza è integrata in diverse altre
materie sull’arco dell’intero curriculum di studi, ad esempio nelle attività
creative o nell’educazione fisica.
Come ponderano gli insegnanti tra
prudenza e lezioni coinvolgenti?
È proprio la problematica che discutiamo in questi blocchi settimanali. Si
tratta di trovare un equilibrio tra esperienza e sicurezza. Che cosa significa
portare la prudenza all’eccesso? Posso
ancora intraprendere qualcosa con la
classe, pensando alla sicurezza? Quali
aspetti devo considerare affinché le
attività extrascolastiche siano sicure?
Con quali condizioni quadro posso
assumere responsabilità nella mia attività professionale di insegnante?
Come gestisce tutte queste riflessioni?
Nelle situazioni menzionate si tratta di
affinare la consapevolezza. L’obiettivo è
di dare all’insegnante una certa sicurezza e di renderlo più forte. Il rischio
zero, comunque, non esiste, ma se la
prudenza porta a non intraprendere più
nulla con gli allievi, allora c’è qualcosa
che non va. Insegnare e fare esperienza
non possono avvenire in un quadro di
sicurezza completa.
Quali sono i concetti più importanti
che veicola agli insegnati?
Prima di tutto, come già detto, un
punto importante è l’equilibrio tra prudenza ed esperienza. In secondo luogo,
il docente deve essere in chiaro su dove
ha la responsabilità e come gestirla.
Che si tratti di pianificazione, informazione dei genitori, regole per i bambini
Intervista: Ruth Koch
Creare un’immagine da calendario con
almeno cinque Pylonis disegnata,
dipinta o sotto forma di collage, che
fosse il più divertente e colorata possibile e pronta per la stampa: era la
consegna dell’ultimo concorso upi per
le classi di scuola dell’infanzia. Una
giuria di esperti ha scelto dodici dei
lavori pervenuti e composto un calen­dario per le famiglie 2016. Vi proponiamo in anteprima tre pagine del
calendario! .
Il Centro per la promozione
della salute dell’Alta scuola
pedagogica di Lucerna
Il Centro per la promozione della
salute ZGF dell’ASP di Lucerna dà
nuovi impulsi a livello nazionale e
regionale e sostiene le scuole
nell’implementazione di una promozione durevole della salute. La
sicurezza nelle scuole – e, di riflesso,
la promozione degli infortuni – è
un ambito della promozione della
salute. La specializzazione «Promozione della salute» all’ASP di Lucerna
fornisce le basi, l’esperienza e le
abilità per poter attuare nelle scuole
la promozione della salute e la
sicurezza con professionalità,
efficacia e sostenibilità. L’ASP di
Lucerna offre anche formazioni
continue interne sul tema.
 Informazioni sui concorsi upi per
 Maggiori informazioni alla
EUREKA
Con i Pylonis tutto l’anno
le scuole alla pagina www.upi.ch >
Per gli specialisti > Scuole
o decisioni fuori sede. In terzo luogo,
occorre osservare regole di sicurezza
molto concrete. L’upi mette a disposizione delle schede didattiche, i cosiddetti Safety Tool, ad esempio sulla sicurezza in acqua, durante le gite o le
escursioni in bici. Questi Safety Tool
comprendono liste di controllo molto
utili. I futuri docenti ricevono da noi,
fra le altre cose, anche queste pubblicazioni dell’upi, che li supportano nel
loro lavoro.
pagina www.zgf.phlu.ch
area sicurezza 1 / 2016 9
DOSSIER GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE SCUOLE
Superare gli ostacoli nello
sport scolastico
L’OPINIONE di Hansjürg Thüler, responsabile Sport presso l’upi, in merito al
convegno sulla sicurezza nello sport scolastico. La sua conclusione: bisogna riflettere
sui timori e sui fattori di rischio e occorre un concetto di sicurezza ben meditato.
O
ltre un centinaio di interessati sono
confluiti alla conferenza dal titolo
provocativo «Sicurezza: un intralcio per
l’educazione fisica a scuola?» tenutasi a
Macolin lo scorso mese di ottobre. Si trattava soprattutto di persone con una funzione direttamente correlata allo sport
scolastico: direttori di scuole, studenti di
alte scuole pedagogiche, rappresentanti
delle direzioni cantonali dell’istruzione
pubblica.
Al convegno si è parlato dei rischi ai
quali può trovarsi esposto un insegnante.
Al centro della riflessione vi erano i
timori diffusi di essere ritenuto civilmente responsabile in caso di incidente,
«Le scuole non possono
esimersi dall’elaborare un
concetto sulla sicurezza.»
Hansjürg Thüler, insegnante di
educazione fisica e responsabile di
sezione upi: «Elaborare e attuare
un concetto di sicurezza richiede
parecchio lavoro!»
10 area sicurezza 1 / 2016
ma anche le (troppe) direttive, disposizioni e limitazioni vigenti. Nei workshop
si è discusso di possibili soluzioni e procedure.
Mi sono reso conto che i responsabili
sono afflitti non soltanto dal timore di
una possibile condanna a seguito di un
incidente, ma anche dal timore delle procedure correlate, della pressione psicologica e del danno d’immagine, anche nel
caso di un’assoluzione. Non ci si può
limitare a ripetere agli insegnanti quanto
siano infime le probabilità di una condanna.
Nell’insieme rimane una volta ancora
la consapevolezza che per impedire incidenti e godere di maggiore sicurezza
occorre una riflessione di fondo. In altre
parole, le direzioni scolastiche non pos-
sono esimersi dall’elaborare un concetto
sulla sicurezza a misura dell’offerta del
loro istituto. Spetta, poi, agli insegnanti
tradurlo nella pratica. Questo dà sicuramente parecchio da fare.
Mi chiedo come sia possibile che per
taluni insegnanti riflettere sulla sicurezza nell’utilizzo di un impianto sportivo, nella circolazione o in piscina e
adottare le precauzioni del caso significhi
chiedere troppo. In fin dei conti il docente
si sposta con una ventina di allievi che
dovrebbero rientrare incolumi dalla
lezione di educazione fisica! Allungare
un’escursione senza i dovuti chiarimenti,
spostare spontaneamente la lezione di
nuoto dalla piscina al lago o introdurre
una nuova attività sportiva senza le
opportune riflessioni andrebbe assolutamente evitato.
Ma una volta fatte le dovute riflessioni, anticipati i possibili fattori di
rischio e adottate le misure appropriate,
gli ostacoli maggiori dovrebbero essere
stati rimossi. Nulla dovrebbe più impedire la realizzazione possibilmente sicura
di molte attività.
Noi dell’upi contribuiamo volentieri a
rimuovere gli ostacoli. Significa riflettere
con professionalità sulle situazioni, trarre
le dovute conclusioni antinfortunistiche e
proporre misure attuabili. La piattaforma «Scuola sicura» fornisce pertanto
risposte concrete a molte domande riguardanti la prevenzione degli infortuni in
ambito scolastico. •
partner COLLABORAZIONI
Le mamme diurne puntano
alla sicurezza
FORMAZIONE CONTINUA L’associazione friburghese delle famiglie diurne del
Distretto della Sarine dà molta importanza alla sicurezza quotidiana dei bambini in
custodia. Per aggiornare le conoscenza ha organizzato cinque workshop a Grangeneuve.
«Il mio lavoro mi piace, e trascorro
volentieri del tempo con i bambini!»
afferma raggiante una mamma diurna
in questo sabato mattina, esprimendo
l’entusiasmo di tutte le partecipanti.
140 mamme diurne venute da vicino e
da lontano partecipano all’odierna
formazione continua. Alcune hanno
molta esperienza, altre si sono appena
lanciate in quest’attività, ma tutte sono
fermamente intenzionate a fare un
buon lavoro, per il bene dei loro pupilli.
Le partecipanti vengono esortate a
valutare con un certo distacco il loro
ambiente di lavoro e a individuare
eventuali rischi e possibilità di miglioramento. Nei workshop hanno la possi-
bilità di aggiornare le loro competenze
e ricevere nuovi suggerimenti. Come
applicare del nastro adesivo sugli scalini scivolosi, rinunciare ad armadi
privi di maniglie, collocare il fasciatoio
«Con alcune semplici
misure è possibile evitare
incidenti. »
in un angolo e tenere tutti i prodotti per
il bebè a portata di mano, conservare i
medicamenti a un’altezza adeguata. Il
rischio zero non esiste, ma con alcuni
semplici accorgimenti è possibile evitare incidenti.
«Accidenti, sembrano degli M&M’s!»,
si stupisce una partecipante al work­
shop sull’utilizzo quotidiano di prodotti chimici. In realtà si tratta di nuove
pastiglie di detersivo per lavastoviglie!
Nel 2014 in Svizzera 14 000 bambini
sotto i cinque anni hanno subito un’intossicazione da prodotti pericolosi.
La coordinatrice e organizzatrice della
giornata di formazione continua,
Marianne Sallin, è indignata: «Questi
prodotti sono sempre più colorati e
simili a caramelle, il che suscita ovviamente la naturale curiosità dei bambini. E hanno pure un buon odore! Per
i più piccoli si tratta di vere e proprie
trappole». Véronique Détappe, collaboratrice scientifica presso l’ufficio della
sicurezza alimentare e di veterinaria
LSVW del Cantone di Friburgo, raccomanda di limitare l’acquisto di prodotti e di scegliere alternative innocue.
Le partecipanti cercano e individuano i vari simboli di pericolo su
alcuni dei prodotti di tutti i giorni collocati sul tavolo davanti a loro. Questo
le aiuterà in futuro ad evitare rischi.
Una mamma diurna afferma con orgoglio di utilizzare come detergente
domestico esclusivamente sapone di
Marsiglia. Perché farsi abbindolare
«Il rischio zero non esiste.»
Hanno condotto i workshop, su invito di Marianne Sallin e Martine Vorlet,
collaboratrici e collaboratori di vari servizi per la sicurezza dei bambini nel quotidiano:
upi, Cheminfo, LSVW Friburgo, polizia cantonale, infermiere pediatriche e una
pedagogista.
dalla pubblicità e riempire la casa di
veleni? Un’altra mamma diurna prende
nota del numero di emergenza 145 in
caso di intossicazione: è il numero di
Tox Info Suisse.
area sicurezza 1 / 2016 11
partner COLLABORAZIONI
Zoom sui workshop.
I video dei crash test con i seggiolini
per bambini presentati da Jean-Marc
Rotzetter, aiutante della polizia cantonale, parlano da sé. Nel suo workshop
sulla circolazione stradale sottolinea
l’importanza di assicurare correttamente i bambini in auto, anche se si ha
fretta. In nessun caso si devono trasportare più bambini di quanti posti
abbia il veicolo!
Magali Dubois e Mark Williams, che
conducono i due workshop upi «Occhi
aperti in casa» e «All’aperto sicuri e
spensierati», sono fermamente convinti
dell’utilità di questo tipo di formazione
continua. «Le mamme diurne assumono un importante ruolo esemplare,
con le parole e con i fatti. Contribuiscono anche ad insegnare ai bimbi
come gestire i pericoli». Poiché nel solo
Distretto della Sarine i bambini in
custodia diurna sono un migliaio e un
bambino può trascorrere presso una
mamma diurna fino a 52 ore settimanali, l’effetto moltiplicatore è decisamente importante.
Il bel tempo invita a una passeggiata.
L’occasione perfetta per la pedagogista
12 area sicurezza 1 / 2016
Anne-Colette Schmutz-Schaller per
esortare le mamme diurne a trascorrere
più tempo all’aperto con i loro pupilli.
Quale bambino non è felice di giocare
all’aria aperta? Dopo aver enumerato
nel gruppo alcune precauzioni, la coordinatrice del workshop sottolinea come
il gioco all’aperto contribuisca a svi­
luppare la creatività e il rispetto del
bambino e a rafforzare il suo sistema
immunitario.
Al termine della formazione, la presidente dell’associazione Martine Vorlet conclude l’incontro con un’osservazione finale sulle attuali sfide: «Il
nostro obiettivo è di continuare a
garantire la qualità dell’accudimento e
la sicurezza, valorizzando nel contempo la professione di mamma
diurna. Questo mestiere difficile, perché gravido di responsabilità, deve
essere valorizzato e riconosciuto a
livello nazionale, affinché in futuro i
mezzi a disposizione siano sufficienti».
Nathalie Wirtner Julmi
«La collaborazione con l’upi è stata molto piacevole»
Tre domande a Marianne Sallin, coordinatrice presso l’associazione friburghese delle famiglie diurne del
Distretto della Sarine, fondata nel 1987, e organizzatrice del corso di formazione continua.
menti corretti, nella teoria e nella pratica. Inoltre, questo tipo di corso offre
l’occasione di sviluppare il senso di
appartenenza e lo spirito di gruppo,
giacché nella vita di tutti i giorni ogni
mamma diurna è, in un certo senso,
abbandonata a se stessa. Grazie allo
scambio di esperienze e all’aggiornamento che avvengono in questa sede è
possibile colmare le lacune che constatiamo durante le nostre visite non
annunciate.
Marianne Sallin
Che cosa si aspetta da una giornata di
formazione come questa, e quali
esigenze dovrebbe soddisfare?
Le partecipanti dovrebbero avere la
possibilità di assimilare comporta-
Che impressione le ha lasciato questa
formazione?
Ottima! Siamo riusciti a radunare
molte persone motivatissime. Sono
felice di questo aggiornamento; in
fondo ne va della salute e della sicurezza dei bambini! Con il tempo può
instaurarsi una sorta di eccesso di fiducia o un certo lassismo. Come coordinatrice ho responsabilità nei confronti
dei genitori, delle mamme diurne e
soprattutto dei bambini.
Come valuta la collaborazione con
l’upi?
Quando ho abbozzato il progetto ho
preso contatto con l’upi. Ho subito
ricevuto una risposta positiva ed entusiastica! Il progetto ha preso forma in
uno scambio molto intenso, dal quale è
nata una collaborazione estremamente
flessibile e professionale. Lavorare con
Magali Dubois e Mark Williams è stato
molto piacevole. Grazie alle loro informazioni utili, alla loro partecipazione
nei workshop e alla documentazione
per il corso, tutte le partecipanti sono
rientrate a casa con un ricco bagaglio
di consigli di sicurezza. Colgo l’occasione per ringraziali della fruttuosa
collaborazione! nw
AGENDA
Nuovo per le imprese: l’infopercorso dell’upi «bici»
Portate una ventata di freschezza
nella vostra azienda e stupite i vostri
collaboratori con il nuovo infopercorso dell’upi «bici»! Contribuirete a
promuovere in modo ludico pedalate
in tutta sicurezza. Il percorso comprende tre postazioni con quattro
domande riguardanti l’equipaggiamento per ciclisti, il casco bici e la
condotta nelle rotatorie. Per scoprire
le risposte alle domande basta girare
il disco. L’infopercorso diventa
davvero interessante se abbinato a un
concorso. Il kit completo comprende,
oltre alle tre postazioni, modelli per
una cartolina concorso, un opuscolo
per rispondere alle domande e
suggerimenti per attività con
l’infopercorso.
 Queste ed altre offerte per le
aziende su www.imprese.upi.ch
Sicuri in bici: con l’infopercorso dell’upi!
area sicurezza 1 / 2016 13
partner COLLABORAZIONI
Impiego pragmatico degli strumenti
per la sicurezza nel traffico
FORUM upi Più utenti, vetture innovative, auto senza conducente: il futuro della
circolazione stradale è ricco di opportunità e di sfide. Ma sulle nostre strade lo spazio
inizia a scarseggiare. Come gestire lo stress da densità del traffico?
Aveva tinte fosche il quadro che la
direttrice dell’upi, Brigitte Buhmann,
ha dipinto nel suo discorso di apertura
del Forum upi tenutosi a Berna il
25 novembre 2015. Se è vero che negli
anni il numero di incidenti della circolazione stanno diminuendo, differenziandoli questi dati non sono solo incoraggianti, come dimostrano le più
recenti statistiche: il numero di feriti
gravi e morti sulle autostrade e sulle
strade fuori località è sensibilmente
calato, ma il numero di incidenti all’interno delle località non varia – anzi:
attualmente sono addirittura più
numerosi che gli incidenti in autostrada e fuori località messi insieme.
Soprattutto i pedoni e i ciclisti vittime
sono tendenzialmente al rialzo. La
Svizzera non è la sola a doversi con­
frontare con questo problema, giacché
sfide analoghe preoccupano anche a
livello internazionale. Come se non
bastasse, molti indizi denotano una
tendenza all’aumento dei ciclisti e dei
pedoni e, in maniera generale, della
densità del traffico nelle città e negli
agglomerati. Il che concorre ad acuire il
problema. Queste le notizie meno
buone.
Le sfide del traffico del futuro
La buona notizia, invece, è che tra
20–35 anni il problema potrebbe essere
risolto. Infatti, allora saremo approdati
nell’era della guida automatizzata.
Durante la tavola rotonda del Forum
il dottor Jörg Beckmann, direttore
dell’Accademia della mobilità, ha tracciato i contorni di un futuro un po’ più
lontano nel quale la sicurezza avrà
una priorità maggiore. A contribuirvi
saranno soprattutto la tecnologia dei
veicoli e l’evoluzione delle vetture elettriche. Un’altra tendenza è la share economy: i veicoli verranno condivisi, e
passando da un veicolo all’altro la
guida sarà più consapevole.
La grande sfida è rappresentata dalla
fase di passaggio a questo futuro più
remoto: nello stesso spazio circoleranno e si incontreranno veicolo automatizzati e non automatizzati. Già oggi
esistono misure atte a mantenere a
buoni livelli la sicurezza in questa fase
transitoria. È stato il tema discusso da
Ellen Townsend, Policy Director presso
l’European Transport Safety Council
ETSC di Bruxelles. L’UE ha dichiarato
suo obiettivo politico prioritario il
La tavola rotonda al Forum upi del 25 novembre 2015 moderata da Stefan Siegrist (al centro): Christian Lohr, consigliere
nazionale; Dieter Wepf, presidente dell’Associazione svizzera dei professionisti della strada e dei trasporti VSS;
Sabine Degener, consulente upi Tecnica del traffico; Ellen Townsend, Policy Director presso l’European Transport Safety
Council ETSC; Jörg Beckmann, direttore dell’Accademia della mobilità (da sin. a d.).
14 area sicurezza 1 / 2016
miglioramento della sicurezza del traffico all’interno delle località, elaborando un «Piano urbano di mobilità
sostenibile» che prevede cinque misure
per pratiche migliori. Molto promettenti sono, ad esempio, le misure di
lotta alla velocità eccessiva all’interno
delle località, il cosiddetto «sistema
intelligente di adeguamento della velocità». Si tratta di informare i conducenti riguardo alla velocità massima
consentita, avvisarli in caso di superamento della stessa e assisterli affinché
Stefan Siegrist, direttore supplente
dell’upi, riassume le conclusioni della
tavola rotonda in due importanti
orientamenti:
1) diffusione dei sistemi di guida
assistita più efficaci; le conoscenze
necessarie al loro utilizzo vanno
trasmesse, ad esempio, dalle scuole
guida;
mantengano la velocità di marcia corretta. Ciò consentirebbe di evitare fino
al 37 % degli incidenti dovuti a velocità
eccessiva.
Il contributo degli ingegneri urbani
Nella tavola rotonda moderata dal
direttore supplente dell’upi Stefan
Siegrist, le rappresentanti e i rappresentanti di politica, pianificazione della
mobilità, tecnica del traffico e sicurezza
nella circolazione sono stati unanimi:
per questa fase transitoria non occor-
2) nei progetti stradali e nello sviluppo
urbano la sicurezza del traffico deve
essere uno strumento integrale di
pianificazione; ad essere centrale è
soprattutto l’impiego pragmatico
delle misure esistenti (come il
modello 50 / 30 o gli strumenti per
la sicurezza dell’infrastruttura ISSI).
rono nuovi paradigmi. Principi come la
separazione degli utenti della circolazione o il modello di velocità 50 per le
strade a funzione di traffico e di velocità 30 per le strade a funzione di servizio non vanno profondamente ripensati, ma attuati in maniera flessibile.
Ciò è possibile se all’applicazione delle
norme tecniche del traffico la riflessione non è tropo dogmatica e isolata.
I nuovi strumenti per la sicurezza
dell’infrastruttura (ISSI) forniscono
un importante contributo in tal senso,
poiché permettono di rendere più sicuri
sia i progetti stradali, sia le strade già
esistenti. Sarà inoltre necessario attuare
le misure di cui sopra relative alla
gestione della velocità.
Tom Glanzmann
AGENDA
Primi passi nella circolazione stradale in immagini
Numerosi genitori di bambini piccoli lo
conoscono e lo apprezzano: parliamo
dell’ormai leggendario opuscolo
dell’upi «Primi passi nella circolazione
stradale» che, in base all’età dei bimbi,
suggerisce ai genitori come insegnare
progressivamente ai figli a muoversi
Il video «Primi passi nella circolazione
stradale» mostra come i bambini
possono imparare ad essere pedoni che
si muovono in tutta sicurezza nella
circolazione stradale.
nella circolazione stradale. Da subito,
anche un video con lo stesso titolo
veicola queste informazioni. In maniera
semplice e chiara e con molto tatto viene
mostrato come i bambini imparano a
camminare sul lato interno del marciapiede, a utilizzare le strisce pedonali o ad
attraversare la strada in tutta sicurezza
anche, per esempio, se le vetture
parcheggiate ostacolano ai piccini la
visuale. Attraverso il video i genitori
riconoscono quando loro figlio è maturo
per il passo successivo e quanto autonomo può essere il bambino alla sua età.
Un simpatico trio ci accompagna lungo
l’intero video: il papà, che guida a parole
e gesti i bambini in tutta sicurezza nella
circolazione stradale; la figlia, che per la
prima volta percorre da sola il tragitto di
scuola; il suo fratellino, che sotto lo
sguardo attento del papà fa le prime
esperienze sulla e accanto alla strada.
Il video può essere visionato sulla pagina
web dell’upi e sul canale YouTube
dell’upi e può essere utilizzato da
genitori, insegnanti, istruttori del traffico,
mass media e altri partner nella prevenzione degli infortuni.
 Video su www.youtube.com/thebfu
(aspetta – guarda – ascolta – va: primi
passi nella circolazione stradale)
area sicurezza 1 / 2016 15
1.036.03 – 04.2016
CAMPAGNE
Esercizi di forza ed
equilibrio
Le cadute in casa, in giardino e nel tempo
libero sono la causa più frequente di infortunio – almeno per 280 000 persone ogni anno
in Svizzera, soprattutto anziane. Le conseguenze sono spesso ferite gravi, lunghi ricoveri ospedalieri e limitazione della mobilità.
Le cadute non dipendono però sempre
dall’età: chi ha una postura e una deambulazione sicure può condurre una vita più mobile
e autonoma. Le premesse sono forza ed equilibrio – ed entrambi possono essere allenati
fino in tarda età.
La campagna d’informazione sulla prevenzione delle cadute lanciata il 1° marzo
2016 spiega come integrare facilmente nella
vita di tutti i giorni qualche esercizio di forza
ed equilibrio. I tre protagonisti che accompagnano il pubblico lungo tutta la campagna
si allenano per motivi molto diversi: per non
inciampare durante le passeggiate, per mantenere forma fisica e mobilità, o semplicemente perché è divertente!
Sostenuta da Pro Senectute, Lega svizzera
contro il reumatismo, physioswis e Promozione Salute Svizzera, la campagna intende
motivare soprattutto le persone anziane ad
allenare regolarmente la forza e l’equilibrio. ck
 w ww.camminaresicuri.ch
Gambe forti per camminare sicuri.
Partecipa anche tu! Allena forza ed equilibrio per più sicurezza nella vita quotidiana.
«Affronto ogni
giorno con forza
ed equilibrio.»
«Mi alleno per
restare mobile.»
Riccardo, 48
Marco, 75
«Vivo in
equilibrio.»
Frances, 69
Per saperne di più:
www.camminaresicuri.ch
16 area sicurezza 1 / 2016
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