UFFICIO COMUNICAZIONE/URP
Direttore Dr Sandro Cortese
Rassegna Stampa
13,14 e 15
Ottobre 2012
A cura dell’Ufficio Comunicazione/URP
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COSENZA «Qualcuno aveva
previsto, proprio per questo tempo, una improvvisa accelerazione
per tentare la soluzione per i 1500
precari della sanità. Purtroppo sono passati invano quasi tre anni e
questo tema è stato agitato solamente per polemizzare, non per
rendersi conto della sua dimensione e della sua importanza». È la
dura analisi dell'ex dg dell'Asp di
Cosenza, Franco Petramala, sulla
vicenda dei precari della sanità
che oggi invocano certezze per il
proprio futuro occupazionale.
«Devo dire che il Governo Loiero,
malgrado le difficoltà del settore,
già dal 2008 ha dato impulso alla
soluzione del problema - spiega poiché la condizione di tanti lavoratori (solamente a Cosenza di circa 1176 assunti quasi tutti in epoca precedenti dai 2000 al 2007),
determinava una situazione insostenibile per la erogazione del servizio e per il rispetto alla dignità
dei lavoratori. L'Asp di Cosenza,
di cui ero direttore generale, auto-
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rizzata dalla Regione, ha proceduto alla stabilizzazione avendo come obiettivo la definitività del rapporto di lavoro e utilizzando per
tempo le leggi nazionali che lo
consentivano; avendo ben presente che successivamente sarebbe stato difficile procedere a politiche per il personale di apertura
apprezzabile. Così furono stabilizzati i 439. E sul punto si è scatenata la polemica infinita che ha creato difficoltà di ogni genere, lì dove la revoca o la sospensione dei
provvedimenti relativi, ancorché
ingiusti ed ingiustificati, ha creato solo amarezza soprattutto in testa ai lavoratori che intanto continuano a lavorare ma senza quella
sic urezza e serenità che loro era
stata data dalla stabilizzazione».
Cosa intende porre in risalto,
Petramala? Questo dato, non secondario: «L'Asp di Cosenza ha
utilizzatola Legge Nazionale. Non
la Legge Regionale n. 1 né la Legge Regionale n. 8, che sono successive alle procedure consentite
SANITÀ CALABRIA
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dalla legge nazionale. Sta di fatto
che le leggi regionali del gennaio
2009 e del febbraio 2010, sostanzialmente di sanatoria per le posizioni di chi non poteva avvalersi
delle provvidenze della legge nazionale, venivano impugnate dal
Governo dell'epoca. Stessa sorte
hanno subito leggi analoghe del
Molise e del Veneto. Nulla volendo osservare sulla decisione della
Corte, dobbiamo sottolineare tuttavia il tentativo di stabilizzare chi
lavora per gli Enti sanitari calabresi da molti anni. Il tentativo, ritengo, sia stato fatto anche in ragione delle tante iniziative di sanatoria di lavoro precario effettuato
negli anni precedenti, compresi
quei casi, moltissimi, di concorsi
esterni conriservaagli interni o ai
concorsi riservati agli interni, ben
noti a tutti. A chi, oltre i 439 stabilizzati, non era compreso nel beneficio della legge, fu prorogato il
contratto nel 2009 e 2010, così come a scadenza ne vennero prorogati altri, compresi gli interinali,
mentre quelli delle cooperative
godevano della proroga dei contratti commerciali malgrado il loro inserimento operativo e di fatto nella struttura. Comunque oggi si deve assumere una decisione, appressandosi il 31 dicembre
2012, e non per agitare il problema a parole o per soluzioni parziali ma approfondendo il tema e
sollecitando i sindacati ad essere
meno intimiditi, come purtroppo
sono apparsi in questi 2 anni e
mezzo. Quali soluzioni? Per coloro che non sono stabilizzati la soluzione non può che essere l'attivazione delle procedure concorsuali con punteggio privilegiato
e/o con riserva di posti per come
le stesse leggi finanziarie 2006 e
2007 consentono. Meglio approfondire questi argomenti per il
bene dei calabresi che non polemizzare ancora su ciò che ha fatto il Governo Loiero.
[email protected]
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L'evento richiamerà, come in passato, il gotha scientifico italiano nel campo dell'ictus
Premio Hipponion, IV edizione
Ideato dalprimario Domenico Consoli, intendepremiare i giovani ricercatori
di FRANCESCO PRESTIA
«È L'UNICO evento del genere in
Italia che premia i giovani. E si tiene a Vibo Valentia».
Si è colto anche un pizzico di orgoglio nelle parole con cui ieri
Mimmo Consoli, primario di neuroscienze dell'ospedale Jazzolino,
ha presentato alla stampa la IV edizione del concorso biennale "Hipponion stroke nationale prize". Riservato ai giovani di qualsiasi età e
nazionalità per lavori di ricercaoriginali, clinici e sperimentali, sull'ictus cerebrale, è divenuto oramai
un appuntamento di primo piano
nel panorama medico-scientifico
nazionale.
Presidente del premio Hipponion è lo stesso Consoli, presidente
onorario Domenico Inzitari, primario neurologo a Firenze (ma di
origini vibonesi), tra i massimi
esperti italiani del settore. Il riconoscimento, che andrà ai migliori
tre lavori prodotti da giovani ricercatori italiani e stranieri selezionati da un'apposita giuria di
esperti, è inserito nell'ambito di un
importante meeting che si occuperà delle "Aree grigie nella gestione
delle malattie cerebrovascolari".
La tre giorni di lavori, dal 26 al 28
ottobre, si
terrà nella
sala conferenze
del
501 Hotel.
L'iniziativa, ideata e
promossa
da Consoli,
farà giungere in città,
come in passato, il fior
fiore degli
esperti nel
Domenico Consol
^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ campo dell'ictus. Tra i
Il riconoscimento reMori infatti figuraandrà ai migliori Si°Pr!modpS
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no provetré laVOH
nienti da Fi-
renze, Milano, Roma,
Bologna, Genova, Perugia ed altre
città, anche calabresi. L'evento, a
conferma della sua valenza, ha il
patrocinio del Ministero della Salute e, probabilmente, nei prossimi giorni arriverà anche quello
del Presidente della repubblica. «Il
seminario di quest'anno sulle malattie cerebrovascolari - ha spiegato Consoli - è particolarmente importante perché nella gestione di
tali malattie ognuno va un po' per
la sua strada, non esiste un linguaggio comune e una prassi consolidata cui attenersi ».
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SANITÀ CALABRIA
Sulla base di tale intuizione
(«condivisa con due dei massimi
espertieuropeidell'ictus»),Consoli
e i suoi hanno inviato un questionarioatuttelel66strokeunitd'Italia,
ben 140 delle quali hanno risposto.
«I dati, da noi elaborati - ha aggiunto lo studioso - verranno or a discussi, unitamente alle criticità della
gestione di tali patologie, in una
"consensusconference",ilchevuol
direcheciòcheusciràdaViboservirà da suggerimento alla comunità
scientificanazionaleperorientarsi
e comportarsi in un certo modo».
Il premio, come detto, è dedicato
ai giovani ricercatori «che - ha sottolineato Consoli - sono la speranza, il futuro di questa nostra attivitàprofessionale. Io credo nei giovani ed èper questo che oggi ho voluto
che fossero qui presenti i colleghi
FrancoePostorino».
Numerosi i lavori scientifici
giunti al vaglio della commissione
di esperti. Ne sono stati selezionati
12 tra i quali ora verranno scelti i
tre migliori ai quali andrà un contributo economico complessivo di
10 mila euro. La premiazione avverrà la sera di sabato 28 ottobre.
Particolare che ci piace sottolineare: unadelletreborsedistudioèstata finanziata dalla Spi, azienda leader in Italia nel settore dei serramenti con sede centrale in Calabria.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Soriano. Chiedono che l'ospedale non venga depotenziato per come previsto dal Piano di rientro
Lettera al presidente Napolitano
Un gruppo di cittadini dell'Alto Mesima si rivolge al capo dello Stato
L'ospedale civile di Soriano Calabro
di NANDOSCARMOZZINO
SORIANO-Unacosaècerta: nongli
sipotrà dire che non ci hanno provato. Una "Lettera aperta" al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stata indirizzata dai "cittadini dell'Alto Mesima". Anche essi,
esprimendo "disprezzo" per la piega
che sta prendendo la situazione a
fronte della "dilagante corruzione
presente in tutte le regioniitaliane",
non rinunciano ad esprimere il loro
pensiero in merito, che si riassume
in una semplice, ma pesante come
un macigno, battuta: «Eliminare
tutte le Regioni». E, poiché siè in un
sistema democratico, hanno pensato di dire pane al pane. Scrivono:
«Non possiamo accettare scuse di
nessuna provenienza politica».
Il timone di questa nave immaginaria sta percorrendo «la stessa rotta fin dal 19 70 ». Anno in cui le regioni sono state istituite "e si sono rivelate terreno fertile per politici corrotti, criminalità, funzionari, dirigenti e imprenditori senza scrupoli.
Pertanto non possiamo accettare,
sig. Presidente, neanche il Vostro
rammarico e disprezzo nei confronti della corruzione, considerate le
numerose segnalazioni e denunce
prodotte da associazioni, comitati,
sindacati e dagli stessi cittadini.
Perfino i giornalisti, che fanno vedere attraverso la televisione le in-
giustizie sociali, gli abusi nelle pubbliche amministrazioni e le continue ruberie. Che vengono ignorate».
Non mancano, poi, di spezzare
una lancia a favore di chi, a loro giudizio, in passato nel Vibonese si è
battuto per un'assistenza sanitaria
e per una politica sanitaria sana ed
efficiente. «Sono passati cinque anni da quando il comitato prò Ospedale di Soriano Calabro e in seguito
anche la Cisl Fp della struttura
ospedaliera di Soriano scrissero sui
quotidiani locali che a chiudere definitivamente dovevano essere tutte
le Regioni che aumentano sempre
più il debito pubblico senza dare in
cambio niente ai cittadini, e non gli
ospedali sostenuti attraverso la tassazione pagata dai cittadini per avere in cambio un minimo di sicurezza
e assistenza sanitaria. Che, invece,
con la chiusura di tanti piccoli ospedali in diverse province ci viene negata, in particolare nel Vibonese,
dove la Cisl Fp aveva chiesto all'ex
presidente della Regione Calabria
Loiero e all'allora ministro Sacconi,
una Commissione per verificare costi e ricaviper ogni ospedale esistente nel territorio regionale indipendentemente dalla posizione geografica in cui essi si trovavano, perché
non è corretto chiudere ospedali virtuosi con 120 posti letto che produ-
SANITÀ CALABRIA
cevano 10 miliardi di vecchie lire in
un anno, con soli 280 dipendenti,
portando un miliardo di vecchie lire
all'anno di utile nelle casse regionali e lasciare aperti solo perché si trovano nei grossi centri urbani ospedali che producono solo debito, facendo così lievitare il debito regionale».
A questo punto i cittadini dell'Alto Mesima chiedono al Governo «il
ripristino della legalità, perché dove finisce la legalità inizia la violenza, oggi c'è il sistema magna tu che
magno pure io, ignorando le leggi e
dimenticandosi dei giovani». Ed ecco quale sarebbe la ricetta da adottare date le circostante: «Quindi a nostro giudizio si dovrebbe iniziare
con l'ehminazione di tutte le regioni, ritornare alle poche province facendole funzionare, dare il compito
ai comuni di amministrare i propri
territori come un tempo, dando la
possibilità ai cittadini, davanti ad
un illecito, di poter sfiduciare l'amministrazione mandandola a casa
immediatamente e non aspettare 5
anni, il tempo per far maturare
eventuali dissesti che poi pagano gli
stessi cittadini, perché non è vero
che gli amministratori che male
amministrano sono l'espressione
dei cittadini. I cittadini votano persone apparentemente capaci e oneste».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pag. 5
Alla Camera passa una modifica allariformama Fornero mette il veto
Decreto sanità, blitz sulle pensioni
di MICHELE DI BRAMCO
ROMA - La riforma delle pensioni, alle prese con la grana esodati,
rischia di perdere altri pezzi. U n
emendamento al decreto sanità
(già bocciato
dal ministro
T >
j
j.
Balduzziano-
L emendamento
apprOVatO
me dei goverStimanaTI
riguarda circa
ff^Z600.000persone missione^r
ri sociali della
Camera. Ed
ha introdotto
nella macchina messa a punto da
Elsa Fornero una deroga capace
di incepparla. La norma, che aveva incassato il no della commissione lavoro, riguarda i dipendenti
del servizio sanitario che potrebbero essere «salvaguardati» rispetto all'inasprimento delle regole
sull'accesso alla pensione. In pratica questi lavoratori potrebbero
andare a pensione, fino al 2014,
con le vecchie regole. Ignorando
le nuove che, dal 2012, prevedono
l'archiviazione del sistema retributivo e l'adozione di un sistema
di calcolo basato sui contributi
versati durante l'intera vita lavorativa. L'emendamento riguarderebbe circa 600mila persone. «I
dipendenti del servizio sanitario
- si legge nel testo - che risultino in
possesso dei requisiti anagrafici e
contributivi che sulla base delle
regole precedenti la riforma Fornero avrebbero comportato la decorrenza del trattamento entro il
31 dicembre 2014, possono richie-
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA
dere l'accesso al trattamento pensionistico entro tale data con il
riconoscimento di un periodo aggiuntivo fino a 30 mesi». Di fatto,
si riaprirebbe la possibilità di utilizzare le quote per l'accesso alla
pensione di anzianità. L'operazione parlamentare (censurata dal
Fondo monetario che, attraverso
il direttore degli Affari fiscali Carlo Cottarelli, ha osservato che toccare la riforma delle pensioni causerebbe «una perdita di credibilità dell'Italia») ha contrariato il
ministro del lavoro. «Questa riforma pensionistica vale per tutti ha detto Elsa Fornero - e non
credo si possa pensare all'esenzione di intere categorie perché non
ci sono fratelli maggiori e minori».
Pag. 6
Un emendamento approvato alla Camera consente alla categoria di andare in pensione con le vecchie regole
La sanità accorcia l'età pensionabile
Il ministro: no a deroghe per singoli settori, non ci sono fratelli maggiori e minori
La commissione Affari sociali della Camera con un blitz nel decretone
sanitario ha approvato un emendamento che introduce una deroga sulle
nuove regole pensionistiche per tutti
i dipendenti della sanità pubblica: medici e infermieri con i requisiti pre-riforma possono andare in pensione di
anzianità fino al 31 dicembre 2014.
Il ministro del Lavoro Fornero ieri
ha subito dato lo stop: «Il Governo ha
già detto che è contrario e io lo ribadisco. Non ci sono fratelli maggiori e fratelli minori. La riforma vale per tutti».
Altolà bipartisan dai partiti. Cazzola
(Pdl): non sono accettabili smagliature di questa portata. Damiano (Pd): così si creano disparità tra dipendenti
pubblici. In Parlamento è bufera.
Servizio e analisi • pagina 7
La sanità fuori dalla riforma Fornero
Passa un emendamento al Di Balduzzi che «salva» medici e infermieri - Il ministro: governo contrario
ALTOLA BIPARTISAN
LA PLATEA
LA DOTE PER GLI ESODATI
Cazzola (Pdl): non accettabili
smagliature di questa portata
Damiano (Pd): così disparità
tra dipendenti pubblici
689.919
Dubbi della Ragioneria:
ilfondo rischia di uscire
dalla legge di stabilità, martedì
round Parlamento-governo
Iltotale dei dipendenti in ambito sanitario
che potrebbero beneficiare dell'emendamento
Roberto Turno
ROMA
H Governo ha già detto che
non si può fare, altrettanto dirà
martedì in aula la commissione
Bilancio. Ma la commissione Affari sociali della Camera ha tirato
dritto e con un blitz in piena regola nel decretone sanitario del ministro Balduzzi ha confezionato
una sorpresa-regalo a tutti i dipendenti della sanità pubblica: medici, infermieri, dirigenti, portantini, cuochi. A loro - almeno a quanti abbiano maturato i requisiti - la
legge Fornero non si dovrebbe applicare per consentirgli di andare
in pensione di anzianitàfinoal 31
dicembre 2014 in deroga allariforma, col surplus di 30 mesi di contributifigurativi.Daremo lavoro
ad altri dipendenti, garantiremo
più qualità al Ssn, sono le giustificazioni all'emendamento approvato a larga maggioranza Ma in
Parlamento è bufera e il regalo
con ogni probabilità saràritirato.
Elsa Fornero ieri ha subito dato lo stop. «H Governo ha già detto che è contrario e io lo ribadisco. Non ci sono fratelli maggiori
e fratelli minori. La riforma vale
per tutti, non si può pensare
all'esenzione di intere categorie», ha dichiarato il ministro del
Lavoro.
Un altolà secco, arrivato in serata dopo che per primo il vice
presidente della commissione Lavoro, Giuliano Cazzola (Pdl), svelasse il blitz fatto in commissione
Affari sociali a dispetto del parere negativo già ricevuto. «Non è
accettabile che mentre la commissione Lavoro si sta impegnando per avviare a soluzione il problema degli esodati, si determinino smagliature di tale portata». A
dargli manforte l'ex ministro Cesare Damiano (Pd): «Si creerebbe un'inaccettabile disparità tra
dipendenti pubblici e con i dipendenti privati. Il Pd chiederàla soppressione». Come, del resto, si attende anche dalla commissione
Bilancio, l'unica a non aver ancora reso il suo parere alla Affari sociali: lo farà martedì, quando il decreto sarà in aula già dal giorno
prima con un carico di 22 articoli,
6 in più rispetto al testo iniziale.
Un vero e proprio maxi decreto,
sul quale sempre più pende l'ipotesi del ricorso al voto di fiducia
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA
Sebbene mal scritto, l'emendamento è chiarissimo nella sostanza I dipendenti del Ssn in possesso dei vecchi requisiti (anagrafici
e contributivi) - validi prima
dell'entrata in vigore a dicembre
2on della riforma pensionistica
contenutanel decreto «Salva-Italia» - dovrebbero poter chiedere
di andare in pensione con le vecchie regolefinoa tutto il 2014 «col
riconoscimento di un periodo aggiuntivofinoa30 mesi». Due anni
e mezzo di scivolo contributivo,
insomma Se la asl o l'ospedale daranno il benestare, dovranno lasciare vacante un posto di pari livello in pianta organica per almeno 3 anni e fare nuove assunzioni
solo nel limite del 20% dei dipendenti pensionati l'anno precedente. Quasi a dimostrare di aver calato una ciambella per i conti pubblici, si propone poi che i pensionati col vecchio regime dovrebbero incassare il Tfr secondo le regole della riforma Fornero.
«Potremmo assumere medici
e infermieri, uno ogni cinque pensionati. E trovare una soluzione
per chi lavora in servizi sempre
più esternalizzati, come cuochi,
Pag. 7
addetti alle pulizie. Garantendo
qualità al Ssn», ha detto uno dei
due relatori, Lucio Bar ani (Pdl).
In effetti l'emendamento, presentato in origine da Domenico di
Virgilio (Pdl), è stato poi assorbito dall'emendamento finale dei
relatori, Barani appunto e l'ex ministro Livia Turco (Pd), votato
poi a larghissima maggioranza
con tre soli contrari
Ma ora si farà retromarcia.
Ragioneria.
Mentre il capitolo esodati diventa sempre più caldo dopo lo stop
della Ragioneria alla pdl bipartisan all'esame della Camera. Martedì ci sarà la riunione della Fornero con la commissione Lavoro
della Camera. In discussione anche il fondo ad hoc di 100 milioni
previsto dalla legge di stabilità
2013, che però potrebbe andare
incontro a un nuovo altolà della
IL CONTENUTO
La modifica prevede che
i dipendenti del Ssn con
requisiti pre-riforma possono
andare in pensione fino
al 2014 con le vecchie regole
I numeri del personale
LE CATEGORIE
Totale tempo indeterminato-anno2010
LE RETRIBUZIONI
Medie annue 2010. In euro
Totale voci stipendiali
Totale
Con oltre
31 anni
di servizio
•
Totale indennità fisse e accessori
Retribuzione
complessiva
Medici
24.847
49.033
73.880
Dirigenti non medici
45.797
18.858
64.654
Profili ruolo sanitario
Infermieristico
Con funzioni riabilitative
Tecnico-sanitario
Vigilianza e ispezione
Totale servizio sanitario nazionale
ir
30.133
8.640
38.773
Personale non dirigente
25.383 4.685
30.068
Fonte: Conto annuale 2010
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA
Pag. 8
FILADELFIA Sollecitazioni all'Asp per ottenere l'intitolazione del poliambulatorio
Piace a tutti l'idea di ri
FILADELFIA. Il sindaco Maurizio
De Nisi ha raccolto la proposta di
Francesco Apostoliti di intitolare
il poliambulatorio di piazza Monsignor Serrao al dottore Raffaele
Sestito. Ora si aspetta che l'Asp
prenda in considerazione la proposta che è condivisa, oltre che da
un ampio arco di forze politiche,
anche da quanti hanno avuto modo di conoscere e apprezzare una
persona che vissuto come missione la propria professione di medico e il proprio impegno politico.
La proposta era stata avanzata
qualche mese fa da Francesco
Apostoliti il quale aveva scritto al
sindaco Maurizio De Nisi affinchè
si prodigasse presso gli organi
competenti in modo che il poliambulatorio di piazza Monsignor Serrao portasse il nome di
Raffaele Sestito, scomparso cinque anni fa, ma di cui tutti ancora
ricordano la professionalità con
la quale sapeva svolgere il suo lavoro e soprattutto le sue profonde
doti umane.
Il senatore Francesco Bevilacqua (Pdl) è stato tra i primi ad accogliere l'appello lanciata prima
da Apostoliti e poi dal primo cittadino di Filadelfia. «Nel condividere la richiesta del sindaco di Filadelfia Maurizio De Nisi, di intitolazione del poliambulatorio di
il dottore Sestito
piazza Monsignor Serrao al dottore Raffaele Sestito, medico di
famiglia negli anni Sessanta, nonché consigliere comunale e sindaco della città - scrive l'esponente
del partito di Berlusconi in una
nota - auspico che la commissione straordinaria dell'Azienda sanitaria locale accolga positivamente la proposta. Un atto doveroso - evidenzia Bevilacqua - che
testimonia la stima nei confronti
di un cittadino illustre che del lavoro svolto ne ha fatto una missione sociale».
Il dottore Raffaele Sestito arrivò a Filadelfia alla fine degli anni
Cinquanta facendosi apprezzare
ISTITUZIONALE ASP VIBO
da tutti per senso del dovere e per
le sue profonde doti umane. Tutti
lo ricordano nel suo studio in via
Puj a sempre pronto ad alleviare le
sofferenze di chi faceva ricorso a
lui; ma c'è chi ancora lo ricorda
quando spesso in piena notte si alzava perché c'era qualcuno che
aveva bisogno di assistenza. Era
un comunista convinto, un sognatore, un romantico che credeva in
quel che faceva. Consigliere provinciale, sindaco della città e più
volte consigliere comunale era rispettato anche dagli avversari politici in un periodo in cui la politica si faceva sul serio si nutriva di
passione e ideologie. « (a.s.)
Pag. 3
Un dispositivo salvavita in più
a bordo dei mezzi del 118
«L'Azienda sanitaria provinciale di
Catanzaro è la prima e unica Azienda
in Calabria che ha dotato tutti i mezzi
di soccorso del 118 del dispositivo di
infusione intraossea, seguendo così i
dettami delle più moderne linee guida
internazionali sul trattamento del politrauma, delle emergenze pediatriche,
dell'arresto cardiaco e delle sindromi
di peri-arresto». L'informazione sulle
nuove dotazioni delle ambulanze dell'Asp arriva dalla stessa azienda che
precisa: «Alfinedi istruire e aggiornare tutti gli operatori sanitari sulle nuove linee guida relative all'accesso vascolare intraosseo e alla metodologia
La sede dell'Asp di Catanzaro
SANITÀ CALABRIA
d'intervento di pronto soccorso, l'unità operativa diretta dal dottore Curatola ha promosso un incontro che si è
svolto al centro agroalimentare di Lamezia Terme e al quale hanno partecipato oltre trecento operatori sanitari
provenienti anche da fuori Regione.
L'evento, rivolto a medici e infermieri
di Area critica, è stato dedicato all'approfondimento della particolare metodica di intervento di pronto soccorso, utilizzata per la somministrazione
di liquidi quando non è possibile ottenere in tempi brevi un accesso vascolare tradizionale».
r.l.
Pag. 4
DlaucLc, pi evenne id pinna iciapia
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Dei Moro: «I dati in Calabria non sono confortanti, si arrivafinoaW8%»
Alla prima
sezione
hanno preso
parte atleti
impegnati in
attività
agonistica.La
partecipazio
ne
complessiva
ha registrato
un dato
significativo:
150 iscritti
E' lo sport il miglior farmaco per la
salute. Per combattere patologie come il diabete mellito ecco che nasce il
corso di aggiornamento, articolato in
due giornate di studi a palazzo Campanella nell'iniziativa dal titolo "Importanza dell'attività fisica". Il progetto è stato voluto dall'associazione
medici diabetologi ed arriva in una
fase di grande studio della patologia
ed ha il patrocinio del Comitato regionale Coni, della Scuola dello Sport
Coni e dell'associazione "Diabete
amico". Bilancio della giornata di
spot e salute organizzata dall'associazione Diabete Amico, sezione di Reggio Calabria, dal Coni, dalla Scuola
Coni, dalla Federazione italiana di
atletica leggere, dall'associazione medici dialettologi. La manifestazione
ha completato il progetto di informazione voluto dall'Adm, iniziato venerdì col convegno sul tema "Diabete
mellito, l'importanza dell'attività fisica". Ieri il momento prettamente
sportivo, fortemente voluto dagli organizzatori per promuovere la cultura dello sport o per meglio dire dell'attività fisica, alla quale un soggetto
diabetico non dovrebbe sottrarsi. Alla prima sezione hanno preso parte
atleti impegnati in attività agonisti-
ca.La partecipazione complessiva ha
registrato un dato significativo: 150
iscritti. Nella competitiva sezione maschile il vincitore è risultato Consolato Costantino (dell'associazione Icaro di Reggio Calabria). Secondo classificato: Francesco Monti (Violetta
club di Lamezia Teme). Terzo classificato: Paul De Angelis (associazione
Conoscere lonadi). Nella sezione
femminile la prima classificata Teresa Latella (dello Sporting club Catania 2000). Seconda classificata èLaura Giofre' (associazione Conoscere lonadi). Terza classificata Grazia Toma
(centro sport Avar di Reggio Calabria). Relativamente alla non competitiva si è deciso di non stilare classifiche di vincitori, nel rispetto della finalità della due giorni di studio, aggiornamento e confronto.
Nel corso della presentazione,
qualche giorno fa, a palazzo San Gior-
Nasce U corso di
aggiornamento
Ieri il momento
prettamente
sportivo
SANITÀ CALABRIA
gio c'erano Emira Dal Moro, dall'ex
consigliere comunale Rocco La Scala,
dal presidente del Coni Mimmo Praticò, dal presidente Teresa Romeo
per "Diabete amico", il giornalista
Enzo Romeo. «I dati sul diabete in
Calabria - chiarisce la Del Moro non sono confortanti. Mentre in tutte le altre regioni l'incidenza è del 5%,
nella nostra regione arriva fino
all'8%. Le associazioni si danno da fare per far comprendere le difficoltà
che nascono da questa patologia. Ricordiamo che la prevenzione è la prima terapia». Per la Scala «C'è uno
stretto legame tra sport e salute, molto dipende dallo stile di vita, a cominci are dai bambini.
Per questo l'iniziativa
dovrà coinvolgere le
scuole e gli studenti,
soggetti arischioperché mangiano male e
non si muovono abbastanza». Praticò
sottolinea come lo
sport «Sia l'elemento collante di tutto, dalla legalità alla salute, purtroppo però - chiosa - viene tirato in ballo dalle istituzioni solo se conviene
loro». La Romeo sottolinea come i
malati di diabete si trovino a vivere
Pag. 5
"di stenti" e la necessità per le associazioni che si occupano della patologia «di restare vicini alle famiglie dei
malati».
Gabriella Lax
SANITÀ CALABRIA
Pag. 6
Ci dissociamo da pseudo cjonntati»
«L'azienda ospedaliera "Bianchi Melacrino Morelli" di Reggio, ma ancor più
la cittadinanza, ha bisogno di noi e della nostra professionalità». Lo afferma
il grappo di giovani infermieri che dal
2006 lavora presso l'Azienda Ospedaliera "Bianchi Melacrino Morelli" di
Reggio svolgendo con impegno il loro
molo in strutture di eccellenza e in servizi ad alta specializzazione. Alcuni di
loro sono precari, altri sono invece stati assunti a tempo indeterminato attraver<Dopo tanti anni
so un concorso interdi precariato
no (e che adesso si vedono
non riconoscere
la nostra
dalla Corte costituziosituazione
nale il contratto che li
ha stabilizzati), altri
è allarmante»
ancora hanno superato il concorso ma non hanno fatto in
tempo a firmare il contratto a tempo indeterminato. Per convenzione, chiamiamoli precari. Il fatto è che, comunque siano chiamati, rischiano di non poter lavorare più e stare a casa. In questo
momento delicato e particolare tengono a sottolineare: «Dopo tanti anni di
precariato, la nostra situazione è allarmante. Ma siamo fiduciosi perché in
questi ultimi giorni non siamo stati soli: i sindacati (Cgil, Cisl e Uil) sono stati
sempre solidali e vicini, ci siamo incontrati in assemblee e confronti. Adesso
confidiamo in loro, in questi sindacati
che hanno fatto la storia del nostro Paese e che sempre si sono battuti a fianco
dei lavoratori, ed è con loro che ci batteremo fino al raggiungimento del nostro obiettivo, affinché la parola "precari" non venga più usata». Di ima co-
SANITÀ CALABRIA
sa si dicono certi: «Quelli che oggi vengono definiti "precari" sono coloro che
contribuiscono e contribuiranno a rendere la sanità, nella nostra città e nella
regione, all'avanguardia. Inoltre non
vogliamo essere rappresentati, in questo momento di conquista e di conferma dei nostri diritti, da fantomatici comitati o presidenti di comitato che con
la cartelletta sotto braccio pensano di
risolvere i nostri problemi. Viste le prese di posizione esterne alla nostra lotta
ed al nostro dialogo, ci dissociamo da
pseudo-comitati, dai loro presidenti, da
qualche sindacato e/o segretario sindacalista che vede nellarichiestadi stabilizzazione dei lavoratori solo un'opportunità per mettersi in mostra a discapiterei lavoratori». Massima fiducia
riposta anche nell'operato del Direttore Generale Carmelo Bellinvia e delle
Autorità IstituzionaE. «La nostra causa
- concludono - sarà raggiunta nel nome
della democrazia, del diritto al lavoro e
del diritto alla salute».
Laura Sidari
Pag. 7
L'elenco degli ausili forniti dalle Asl non viene aggiornato da 13 anni
Le principali difficoltà
Gli ausili con più
problemi di qualità
eli a s c i a l o Ita [JIUlC3it,a
Percentuale di associazioni dei malati eh
segnatoiotesìngole criticità
l'empì di attesa
Carrozzine
Difformità regionali
Deambulatori
Acquisto diretto
Pannoloni, cateteri
Costi di adeguamento
Protesi
Scarsa quaiit;
Ausili
per la respirazione
O
10
20
50
io
SO
60
70
Fonte XI teppsrta £«?sfe»«sesifs saltaste fes. S f e M Crsrfid - CSiSssS
ne, deambulatori,
materassi anti-decubito e tanti altri
&. ausili e protesi: sono essenziali per i pazienti e
quindi garantiti dal Servizio sanitario nazionale. Il loro elenco è contenuto nel Nomenclatore tariffario, che però è fermo a 13 anni fa (Decreto n.
332/99 del ministero della Salute). Da allora, infatti, non è
stato più adeguato, sebbene
quella stessa norma preveda
un suo aggiornamento periodico «con cadenza massima
triennale». Ora è arrivato l'ennesimo rinvio da parte della
Commissione Affari sociali della Camera, dove si è discusso
il decreto legge «Disposizioni
urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un
più alto livello di tutela della
salute», da lunedì all'esame
dell'aula.
«Dopo anni di attesa, l'aggiornamento del Nomenclatore tariffario è rimandato a
maggio 2013, cioè alla prossima legislatura, nonostante le
sollecitazioni dei pazienti»
commenta Tonino Aceti, responsabile del Coordinamento nazionale delle Associazioni dei malati cronici di Cittadinanzattiva, che martedì presenterà a Roma il Rapporto sulle politiche della cronicità,
con un capitolo dedicato all'assistenza protesica (vedi tabelle). «Nel frattempo, i malati sono costretti a usare dispositivi
spesso obsoleti e, per avere ausili innovativi e adeguati, devono pagare la differenza di costo rispetto alla tariffa prevista
per quelli presenti nel Nomenclatore» sottolinea Aceti.
Nell'attuale Nomenclatore,
poi, non rientrano alcuni ausili. «Mancano, per esempio, i
comunicatori a comando ocu-
Ho
3:
25
D'ARCO
lare per i malati di Sclerosi laterale amiotrofica, finora erogati solo grazie a fondi stanziati
ad hoc — dice Pietro Barbieri,
presidente della Federazione
italiana superamento handicap — . Altro problema: mancano controlli sulla qualità dei
prodotti da parte di un organismo preposto, come per esempio avviene sui medicinali da
parte dell'Agenzia italiana per
il farmaco». Già, la qualità.
Non si tratta di avere protesi
agonistiche come quelle utilizzate dai campioni paralimpici,
ma ausili che consentirebbero
a chi ha una disabilità di condurre una vita il più possibile
autonoma. Invece, riferisce
Aceti: «Soprattutto nelle Regioni sottoposte a piani di rientro, le Asl non riescono a fornire nemmeno i dispositivi previsti dal vecchio Nomenclato«M risparmia
sulla qualità di pannoloni, cateteri e sacche per la stomia—
fa notare Giuseppe Sciacca,
presidente della Fais (Federazione che riunisce le Associazioni di incontinenti e stomiz-
LEGISLAZ.& POLITICA SANITARIA
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA
Pag. 8
zati) —. E in questi casi non
stiamo certo parlando di "innovazione tecnologica", ma
del diritto di questi pazienti a
condurre una vita dignitosa».
«Le Asl fanno gare di appalto al massimo ribasso per risparmiare, ma a volte forniscono prodotti peggiori a costi
più alti — aggiunge Alessandro Giustini, membro della Società italiana di medicina fisica e riabilitazione (Simfer) —.
Un esempio: carrozzine che ar-
rivano in container dall'Estremo Oriente sono vendute allo
stesso prezzo di quelle prodotte nel nostro Paese, pur avendo metalli e tessuti scadenti».
In attesa dell'aggiornamento del Nomenclatore tariffario,
gli esperti stanno mettendo a
punto linee guida su come
condurre gare di appalto per
offrire dispositivi di migliore
qualità a costi contenuti. «Le
presenteremo a fine ottobre al
Congresso della Simfer—arra" -
:>er avere ansili
)!ù moderni
(li assistiti
^pendono In media
144 euro Tanno
cipa Giustini —. Alla loro stesura hanno partecipato, oltre a
noi fisiatri, i rappresentanti
del ministero della Salute, delle Regioni, della Consip
(l'Agenzia che controlla gli acquisti della Pubblica amministrazione, ndr) e del Centro
studi e ricerche sugli ausili tecnici di Confindustria (costituito da medici, pazienti, produttori, tecnici, ortopedici)».
Maria Giovanna Palella
La qualità
dei prodotti
non è controllata
da un organismo
preposto
LEGISLAZ.& POLITICA SANITARIA
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA
Pag. 9
SECONDO LA RIFORMA SANITARIA APPENA APPROVATA SEMBRA
TUTTO VERO, A N C H E SE I SINDACATI DI CATEGORIA S O N O SCETTICI. E
LA DOMANDA È SEMPRE LA STESSA: DOVE SI TROVERANNO I SOLDI?
LO SPECIALISTA
Il dottor Angelo Testa, medico di famiglio dal 1996 a
Castellamonte (To), è presidente nazionale del Sindacato
nazionale autonomo medici
italiani (Snami). Perfezionato
in metodologia clinico, ricerca
e terapia delle cefalee, è tutor
dell'Università degli studi di
| Torino per il
tirocinio prelaurea e medico esaminatore per l'esame
A di Stato in
' medicina generale.
Ila line eccola, la
miniriforma della
anità italiana,
la voluta fortemente il Ministro ilella salute. Renato Balduzzi. ohe a
tempo di record l'ha condotta
sul tavolo del Presidente della Repubblica per essere firmata e diventare legge a tutti
«li effetti. Dei tanti articoli di
citi è composta, non tutti toccano la vita quotidiana del
cittadino, ma di certo parecchi sì. Primo, senza alcun
Ai
dubbio, l'annunciala rivoluzione dell'assistenza ambulatoriale, che dovrebbe garantire, almeno sulla carta.
una presenza medica s e t t e
giorni su s e t t e , giorno e
notte. Scopo? Alle\ iare il
peso insopportabile sotto cui
schianta da decenni il Pronto
soccorso italiano. Certo non
sarà il singolo medico di famiglia a esser costretto a tale
turno disumano, ma un team
c o m p o s t o da professionisti, che collaboreranno di-
videndosi gli orari e scegliendo in autonomia come gestire
la notte e il giorno. Inolile, ci
saranno infermieri che collaboreranno con i medici, un
laboratorio con ecografo.
elettrocardiogramma e ci sarà anche la possibilità di sotloporsi a esami vari (sangue.
urine, lamponi). Secondo il
Sottosegretario alla salute.
Adelfio Elio Cardinale, questi nuovi centri dovrebbero
cominciare a sorgere, più o
meno in lutto lo Stivale, fra
22
SEGRETERIA GEN & PERSONALE
SEGR.GENERALE&PERSONALE
Pag. 10
la primavera e l'autunno
del prossimo anno. Prova ne
sarebbe che Toscana e Veneto già da tempo sperimentano
strutture simili, le cosiddette
C a s e della s a l u t e o Utap
(Unità territoriali assistenza
primaria).
L'ESPERIMENTO
TOSCANO È POSITIVO
Tanto ottimismo da parte del
ministero è do\ ulo. in buona
parte, al fatto che alcuni di
questi centri operano davvero
sid territorio. 24 ore su 24. I
giornali hanno pubblicizzato
in particolare il c a s o di Empoli, in provincia di Firenze,
dove da cinque anni la locale
Casa della salute cura ben
7.200 persone e con le sole
risorse del Servizio sanitario
nazionale. Ventotto ambulatori, una quarantina di medici di famiglia e specialisti,
cinque infermieri laureati
(ciascuno con il suo ambulatorio), un'ostetrica, uno psicologo, un assistente sociale, i
dottori della guardia medica
e i rappresentanti delle associazioni onlns che si occupano di alcune malattie particolari. I n ospedale in miniatura insomma, con tanto di
rete informatica all'avanguardia e scambio on line di informazioni fra i medici e gli
ospedali sul territorio, radiografie comprese, capace tra
le altre cose anche di intercettare i codici bianchi del
Pronto soccorso.
I L BUDGET
FA LA DIFFERENZA
Il caso toscano, in verità, non
è il solo. L'Emilia Romagna
già da parecchi anni ha cominciato a sperimentare le
Case della salute, aprendone
più di una q u a r a n t i n a
sull'intero territorio regionale.
E così ha fatto il Veneto: anche se preferisce chiamarle
L tap. la sostanza non cambia
di molto. Nessuna di queste
opera 24 ore al giorno e sette
giorni su sette, ma la copertura è piulLoslo ampia e sembra
procedere con buona soddisfazione da parte di tutti. Altri esempi d'aggregazione sono sorti in Friuli Venezia
Giulia e, parecchio più radi,
in Lombardia e Piemonte. E
poi? Poi basta. Perché le regioni di serie A finiscono qui.
«L no dei nodi più duri da districare e proprio questo ed è
inutile far finta di nulla» dichiara il dottor Angelo Testa.
•• Le Regioni che a suo tempo
hanno investito nella sperimentazione delle Case della
salute si contano sulle dita di
una mano, ma non sono lo
specchio della reale situazione sanitaria del nostro Paese.
A fronte di poche realtà che
hanno soldi per creare tali
opportunità, abbiamo una
parte enorme di territorio che
questi soldi non li possiede».
I DUBBI PERÒ
SONO COMPRENSIBILI
La voce del Sindacato nazionale autonomo medici italiani
non è l'unica a esprimere
dubbi sulla questione. Le Regioni stesse, che dovranno
accollarsi l'onere completo
dell'operazione, si sono viste
per lo meno perplesse, soprattutto considerando che molte
di esse si trovano in pieno
piano di rientro. Il piano di
rientro altro non è che un insieme di strategie, adottato da
una Regione con un deficit in
bilancio, per arginale il baratro. Strategie che. per la qua-
CHE COSA CAMBIERÀ
ANCORA
rTA 5 ACCHITI
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M^H
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• TABACCHI
Giro di vite sulla vendita dei prodotti da fumo. Pesanti sanzioni ai tabaccai che daranno sigarette ai minorenni (da 250 a 1000 euro, che raddoppiano in caso di recidiva). Si potrà chiedere l'esibizione di un documento. I distributori automatici, inoltre, dovranno essere dotati di un sistema automatico di rilevamento dell'età anagrafica.
• GIOCO DAZZARDO
Si attendevano severe restrizioni, ma alla fine molte intenzioni sono state del tutto vanificate. Nessun limite di distanza da scuole e luoghi di
culto, come invece era stato annunciato nelle prime versioni del decreto,
ma soltanto controlli puntuali sul territorio da parte dell'amministrazione
finanziaria. Divieto d'accesso ai minori nelle sale gioco e pubblicità possibile, ma solo se non incita al gioco con vincite in denaro e non ne
esalta la pratica. «Come per il tabacco» afferma il dottor Angelo Testa
«anche per la ludopatia la contraddizione è palese: se lo Stato continua
a guadagnarci, sarà ben difficile che riesca a risolvere il problema».
23
SEGRETERIA GEN & PERSONALE
SEGR.GENERALE&PERSONALE
Pag. 11
MEDICI 2 4 ORE SU 2 4 : SOGNO O REALTÀ?
ASL
Maggiore trasparenza nella selezione dei candidati alla direzione
generale delle Asl e di altri enti sanitari regionali, con l'obiettivo di
allontanare sempre più la politica dalla sanità e privilegiare il merito.
I bandi e i curriculum dovranno essere pubblicati sul web. Alcune
Regioni hanno precisato che già in maniera autonoma ricercano la
massima trasparenza possibile nella selezione dei candidati e nella
scelta ma, in linea di massima, non ci sono state particolari obiezioni su questo punto.
• MALATTIE
Saranno presto aggiornati i Livelli essenziali di assistenza (Lea), su cui
si basa il Ssn nell'erogazione di cure e contributi. Si darà priorità
alle malattie croniche e rare, mentre la ludopatia, ossia la dipendenza dal gioco d'azzardo, sarà considerata malattia a tutti gli effetti,
come una dipendenza da alcol, droga o fumo.
• BEVANDE
Ci doveva essere una tassa sulle bevande gassate, ma così non è
stato. Il quantitativo di succo di frutta, nelle bibite che lo contengono,
dovrà passare dal 12 al 20 per cento. Ciò significa che, in una oottiglia da 750 mi di comune aranciata, si avranno 150 mi di vero succo
d'arancia a fronte dei soliti 90 mi. In realtà, non bastano 60 mi di
succo in più a rendere la bevanda più salutare, soprattutto se è ricca
di zuccheri, ma è comunque un passo avanti.
• LATTE CRUDO
Niente latte crudo e crema cruda nella ristorazione collettiva, a cominciare dalle mense scolastiche. Non possono essere prodotti gelati con latte crudo, se non dopo trattamento termico. Vicino ai distributori di latte crudo deve essere esposto un cartello che ne raccomanda la bollitura. Non si fanno invece cenni al latte crudo usato nella
produzione di formaggi artigianali. I rischi del latte non bollito? Infezioni da Escherichia coli che, specialmente nei bambini, possono
avere pericolose conseguenze.
si totalità, richiedono tagli.
anche durissimi. Come sarà
possibile che tali enti, nei
prossimi anni, siano in grado
di trovare fondi sufficienti?
«Tra l'altro, il modo per risolvere la questione c'è già da
tempo» sottolinea il dottor
Testa. «Al limite, bastava potenziare q u e l l ' a s s i s t e n z a
sanitaria notturna e festiva
che invece è stata abbandonata a se stessa in una lenta
agonia. Perché i medici di
famiglia sono già tutti associati: se io copro durante il
giorno un certo numero di
ore, so che nelle altre ci sarà
un mio collega al quale ci si
può rivolgere per chiedere un
certificato urgente o la prescrizione di un farmaco. Di
notte e nei festivi c'è la guardia medica. Sarebbe insomma bastato rafforzare quanto
esisteva, senza per forza inventare nuove aggregazioni».
U N ALTRO
P R O N T O SOCCORSO?
«Oltre tutto saranno sempre
le Regioni, attraverso le Asl.
a dover fornire spazi adeguati per questi grossi ambulatori» afferma ancora il presidente dello Sitami. «Siamo
sicuri che queste strutture
esistano? E dove saranno? Se
si fanno due conti, si vede
subito che dovranno ospitare
dai 20 ai 25 medici, con un
flusso quotidiano di circa
8 0 0 persone. Che sale d'aspetto ci saranno? Quantu
sarà grande il parcheggio?».
Il rischio, insomma, che si
finisca per costruire una sorta di Pronto s o c c o r s o alternativo a quello ospedaliero sembra abbastanza grosso,
almeno secondo la maggior
parte delle associazioni me-
diche. Come se si volesse risolvere la crisi degli ospedali
raddoppiandone la presenza
sul territorio, in un momento
in cui la sanità nazionale sta
subendo, e subirà ancora in
futuro, tagli sostanziali. Inoltre, non bisogna dimenticare
che, se esisterà una Casa della salute, di certo finirà nella
cittadina più grande di un'area geografica, aggregando
SEGRETERIA GEN & PERSONALE
SEGR.GENERALE&PERSONALE
Pag. 12
I contratti
di lavoro
per i medici
di base sono
bloccati fino
al 2015. E ciò
compromette
l'apertura
dei nuovi
ambulatori
J
tutti i medici della zona e
quindi privando i paesi satelliti di una presenza fissa.
A DISCAPITO
DEI PAESI PIÙ PICCOLI
«Si verificherà quindi una situazione assurda» conclude il
dottor Testa. «Avremo grandi
centri medici alla periferia
delle città più grosse, privando le cittadine più piccole del
medico locale. Un anziano,
insomma, dovrà prendere la
macchina e fare qualche chilometro anche solo per rinnovare una ricetta. Che vantaggi
deriverebbero da tutto ciò?
Tanto più che questi superambulatori dovranno essere attrezzati per analisi e visite
radiologiche: altrimenti, perché un cittadino dovrebbe
preferirli al Pronto soccorso
dell'ospedale, se non può capire subito che malattia ha?
Quindi le s p e s e aumenterebbero invece di diminuire». Secondo lo Snami. insomma, la rivoluzione sanitaria è
solo nei titoli dei giornali. «Si
è latto credere ai cittadini che.
dall'oggi al domani, esisteranno ovunque strutture dove potranno essere visitati, fare
esami immediati, avere diagnosi tempestive, e tutto in
tempo reale... Ma il problema
resta: con quali soldi? Certo,
sarebbe ima situazione paradisiaca, ma ben poco realistica, soprattutto in un momento come questo».
Aldi là delle critiche, dei pareri e dei commenti, sul primo
articolo del nuovo decreto pesa
comunque una situazione oggettiva che non può essere
ignorata: il rinnovo della convenzione nazionale regionale,
ossia i contratti di lavoro dei
merlici di base che. per l'appunto, sono bloccati fino al
2015. A meno che non si decida
di riaprire subito le trattative.
trascorreranno almeno altri
tre anni e mezzo prima che si
discuta in che modo creare i
nuovi superambulatori. E se
lintesa non ci dovesse essere,
ben difficilmente il testo della
legge diverrebbe realtà.
p
Giorgio Giorgetti
• PESCE CRUDO
Nei punti vendita (pescherie, mercati e così via), un cartello dovrà
informare l'utente finale del pericolo di mangiare pesce crudo. In
realtà, questa legge esiste in Italia già da almeno 15 anni e riguarda
chi somministra pesce crudo nel proprio ristorante, magari giapponese ma non solo: il pesce può essere mangiato senza cottura soltanto se prima è stato congelato a -20 °C per almeno 24 ore. Il rischio?
Le infezioni da parassiti, come l'anisakis, che possono anche essere
molto pericolose.
• SPORT NON AGONISTICO
Linee guida, ancora da definire, per i controlli sanitari su chi pratica
attività sportiva a qualunque livello. Le Società sportive, intanto, dovranno dotarsi di defibrillatori semiautomatici e di eventuali dispositivi salvavita per essere in grado di affrontare emergenze cardiache.
Gli istruttori tesserati avranno quindi l'obbligo di svolgere un corso
d'abilitazione all'uso.
• INTRAMOENIA
La libera professione dovrà essere svolto nei locali delle strutture sanitarie, soprattutto perché non sarà più possibile esercitare in studi in
cui operino anche professionisti non dipendenti dal Ssn o non convenzionati con esso, a parte alcune situazioni sperimentali. Cosa più
importante, i pagamenti ai medici dovranno essere tracciabili: le
prestazioni non potranno più essere fatte con denaro contante, quindi, ma soltanto con assegno non trasferibile, bancomat, carta di credito, carta prepagata e Bonifico bancario.
• MEDICINA DIFENSIVA
I medici hanno sempre più paura ad agire, spaventati da errori che
potrebbero condurre a cause legali, e quindi aumentano a dismisura
esami e visite specialistiche, oltre che ricoveri in ospedale. Per combattere questo tipo di medicina difensiva, il decreto mira ad assolvere il medico dalla colpa se il suo comportamento si è attenuto alle
linee guida e alla buona pratica nazionale e internazionale. Verrà
istituito un fondo assicurativo per garantire una copertura idonea.
25
SEGRETERIA GEN & PERSONALE
SEGR.GENERALE&PERSONALE
Pag. 13
Filadelfia. Intitolazione
Poliambulatorio
a Raffaele Sestito
L'auspicio
di Bevilacqua
FILADELFIA - Nel condividere la richiesta, del sindaco di Filadelfia Maurizio De
Nisi, di intitolazione del poliambulatorio di piazza
Mons. Serrao a Raffaele Sestito, medico di famiglia
negli anni '60, nonché consigliere comunale e sindaco della città, il senatore del
Pdl Francesco Bevilacqua
auspica che la commissione
straordinaria
dell'Azienda sanitaria locale accolga positivamente
una proposta che non potrebbe che fare soddisfatti i
cittadini del centro collinare del Vibonese.
«Un atto doveroso - evidenzia l'esponente del partito di centrodestra a Palazzo Madama - che testimonia la stima nei confronti di
u n cittadino illustre che del
lavoro svolto ne ha fatto
una missione sociale. Ci sono uomini il cui esempio di
vita va tramandato alle
nuove generazioni - aggiunge - e un gesto simbolico come può essere quello
di perpetuarne il ricordo
attraverso l'intitolazione
di una sede utilizzata da
tutta la collettività è sicuramente il modo migliore per
farlo. Per questo auspico
che i commissari dell'Asp
accolgano la richiesta del
primo cittadino di Filadelfia».
d.c.
©RIPRODUZIONERISERVATA
ISTITUZIONALE ASP VIBO
Pag. 3
PUGLIESE-CIACCIO Scarmozzino (Aned) lancia l'allarme
Un macchinario per la dialisi
Nessuna nuova sala dialisi
all'ospedale Pugliese. Lo ha annunciato Pasquale Scarmozzino,
delegato provinciale Aned (Associazione nazionale Emodializzati
Diali e Trapianto). Il motivo:
«l'indecifrabile
commissariamento della sanità calabrese che
non consente l'avvio dei lavori di
ammodernamento. Ciò rende.
per ora, vano l'impegno profuso
dal direttore Elga Rizzo e del suo
staff che per tali lavori hanno fatto il massimo per riesumare il
progetto, finanziarlo ed appaltarlo in tempi rapidi pur in presenza di una conclamata crisi finanziaria della sanità».
Intanto, i problemi per idializzati continuano «per il ridottissimo organico di personale al quale fanno fronte eroicamente i valenti medici ed infermieri del reparto già al limite delle loro risorse psicofisiche. Nelle attuali condizioni fin quando è umanamente possibile prendersi cure dei
malati? È legittimo per dette carenze chiedere anche noi ai solerti rappresentanti del popolo, sindaco Abramo ed senatore Speziali, una "visita di cortesia" alla sale
dialisi e far vedere che non siamo,
né vogliamo essere "commissari
tecnici", "soloni" o "tuttologi",
ma solo esperti di sanità malata?
Attendiamo da tempo risposta a
questa richiesta già fatta. Mentre
la politica brucia sempre più il de-
SANITÀ CALABRIA
naro dei contribuenti, la crisi della sanità si acuisce e porta a continue riduzioni di prestazioni,
spessissimo a danno dei più bisognosi. Né, siamo certi, è più conveniente e sicuro pensare di fare
dialisi in partnership con i privati
come ventilato da ambienti regionali. Quindi se risparmi si devono giustamente fare si incominci - ha concluso Scarmozzino
- dall'eliminazione dei tanti sprechi regionali come certificato dagli scandali attuali e su vasta scala, poi dalla razionalizzazione
delle aziende sanitarie prima ancora che dall'accorpamento di reparti così da non assistere più a
conferenze stampa fumose e
menzognere, come è stato fatto
per le annunciate dialisi estive in
provincia, e poi ancora con la razionalizzazione delle spese farmaceutiche - farmaci equivalenti
di immutata efficacia anziché di
"marca"-, il trasporto centralizzato e razionale dei pazienti da
dializzare e il rimborso spese immediato peri dializzanti». t
Pag. 4
SANITÀ Nicola Capozzo, urologo dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, sta operando in città grazie all'accordo col Pugliese-Ciaccio
m
•
ji
•
•
Sono iniziati gli interventi per curare i piccoli pazienti che soffrono dì riflusso vescico-uretrale
Daniela Amatrucla
Una delle malattie urologiche
più frequenti tra i bambini è il
reflusso vescico-ureterale che
col tempo può lasciare danni a
livello renale. A soffrirne, infatti, sono due bambini su cento in
Italia. Da anni, la tecnica più
utilizzata è il trattamento endoscopi™ che consiste nell'allungare artificialmente il tunnel
sottomucoso presente in vescica in modo da ricreare il sistema a valvola che impedisce il
reflusso di urina verso i reni.
L'intervento è mininvasivo ed è
stato realizzato, per la prima
volta a Catanzaro, con un bambino di tre anni dal dott. Nicola
Capozza, di origini calabresi,
urologo dell'ospedale pediatrico "Bambino Gesù" di Roma e
tra gli specialisti del Centro pediatrico nato dalla convenzione
con la Regione Calabria e
l'Ospedale "Pugliese-Ciaccio"
di Catanzaro.
Prosegue la nostra indagine
sull'attività del Centro a pochi
mesi dalla sua inaugurazione.
Qualche settimana fa ci siamo
occupati dell'ambulatorio di ortopedia pediatrica con il chirurgo Gaetano Pagnotta che aveva
da poco operato con "metodo
Ponseti" un neonato con piede
torto, una procedura nuova per
l'ospedale catanzarese.
Il trattamento utilizzato da
Capozza per il reflusso vescico-uretrale oltre ad essere di facile utilizzo per il chirurgo, permette ai piccoli degenti di tornare a casa anche nella stessa
giornata. Nel 2001, la Food and
Drug Administration (Fda) ha
autorizzato il materiale da utilizzare per la terapia iniettabile
nel trattamento di questo tipo
di reflusso. Da allora, il trattamento endoscopico è diventato
sempre più popolare in tutto il
mondo anche per il fatto di es-
sere biodegradabile rispetto altri materiali. L'autorizzazione è
stata possibile proprio grazie ad
uno studio condotto dal "Bambino Gesù" di Roma. A raccontarlo, per Gazzetta del Sud, il
dott. Capozza: «Questo trattamento endoscopico non è innovativo in senso stretto perché io
ho iniziato nel 1986, siamo già
arrivati a 5 mila procedure del
genere. Nel corso degli anni sono cambiati i materiali e le tecniche, ma a Catanzaro non è
stato mai eseguito. In Calabria,
solo a Cosenza è stato già effettuato. Tengo particolarmente a
questa terapia perché è stata il
fiore all'occhiello della mia attività personale ed anche del
"Bambino Gesù". Con Atlanta e
Dublino, il "Bambino Gesù" è
uno dei tre centri leader al
mondo per numero di procedure eseguite. Negli anni '90, infatti, il nostro studio fu esaminato dalla Fda che, dopo circa
15 giorni di ispezione, ha ritenuto valide le nostre ricerche
ed ha proceduto con l'autorizzazione del materiale da utilizzare».
Dott. Capozza, l'ecografica
prenatale può aiutare a limitare i danni della patologia?
«È importante la diagnosi
precoce, specie nei casi gravi
perchè l'ecografia prenatale ci
aiuta a sospettare la possibile
anomalia. Ma a mio avviso bisognerebbe effettuare anche
l'ecografia nei primi mesi di vita del bambino, il problema è
che con l'attuale sistema sanitario i costi sono a carico
dell'utente. Su questo punto il
dibattito è molto acceso, alcune
regioni hanno esteso a tutti
questo tipo di esami, così come
avviene per le anche, ma è un
concetto che prenderà presto
strada».
In tema di dibattito, sono
diverse le correnti di pensiero
SANITÀ CALABRIA
sulla convezione nata tra il
"Pugliese-Ciaccio" di Catanzaro, la Regione ed il "Bambino Gesù". Lei cosa ne pensa?
«Innanzitutto penso che la
convenzione rappresenti per la
regione un risparmio, una razionalizzazione delle risorse e
non una spesa. I costi dei trasferimenti tra regioni per le prestazioni sanitarie ne è l'esempio
lampante: credo che l'investimento sia di gran lunga inferiore rispetto a quella che è la spesa. Il primo obiettivo è quello di
recuperare questa utenza ed invogliarla a restare fornendo le
stesse eccellenze. Il nostro apporto servirà a gettare le basi
per integrare nuovi sistemi e
tecniche e, nel contempo, formare medici e paramedici presenti. Questo ospedale, è un
terreno fertile per trapiantare
le esperienze maturate perché
da parte dei colleghi vi è una
grande apertura ed ho trovato
uno staff eccellente, a tutti i livelli. E poi sarà una formazione
bidirezionale, perché medici ed
infermieri verranno a lavorare
anche a Roma. Per quanto riguarda le polemiche relative al
livello degli interventi eseguiti,
credo sia giusto iniziare in modo graduale. Sarebbe avventuroso iniziare subito con operazioni di alta complessità, ma li
faremo». ^
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Il dott. Nicola Capozza
Pag. 5
LA MAMMA Di UN BAMBINO GIÀ OPERATO
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t\i coloro
i lA,chelìllTìlì
«Invito\ tutti
hanno
criticato questo Centro, a vedere con i propri occhi di cosa
parlano». E l'appello di una
mamma che lo scorso venerdì
ha portato il suo bambino di
tre anni a sottoporsi al trattamento endoscopico per il reflusso vescico- ureterale di cui
soffre dalla nascita, eseguito
dal dott. Nicola Capozza, urologo dell'ospedale pediatrico
"Bambino Gesù" di Roma e tra
gli specialisti dei Centro pediatrico.
«Dopo due anni di cure antibiotiche ed un intervento a
Cosenza andato male - ha raccontato la donna - nel Centro
pediatrico ho ricevuto l'assistenza e le cure giuste per il
mio bambino: il dott.Capozza
mi ha spiegato ogni dettaglio
dell'intervento lasciandomi il
tempo di capire e di fidarmi
dopo l'esperienza negativa.
Mi ha dato anche un opuscolo
\lì\T(ì
miorWlt^lìlì
figlio nelle loro mani.
Subito dopo l'intervento — ha
spiegato la donna - Capozza è
venuto da me per comunicarmi l'esito e per tranquillizzarmi. A Cosenza non è stato così: non mi hanno dato alcuna
spiegazione per l'esito negativo, mi hanno detto solo di andare a giugno per ripetere l'intervento, ma non sono più tornata».
La signora ha anche spiegato come è avvenuto il passaggio al Centro pediatrico. «Dopo l'esperienza negativa volevo andare a Roma o Genova,
perché sono centri specializzati, ma temporeggiavo perché non avevo la disponibilità
economica per affrontare il
viaggio, anche perché significa partire almeno quattro o
cinque volte: per la visita, l'intervento e i controlli. Per questo motivo, l'anno scorso avevo scelto Cosenza, perché era
più vicina da raggiungere. Poi
Q 3 ICffff-GTC COI1 C3.1TI13.J 3. C 3 . S 3 ;
insieme a mio marito. Sia il mia suocera - ha concluso la
dott. Capozza che i medici e signora - ha saputo del Centro
gli infermieri della chirurgia e della presenza degli stessi
pediatrica mi hanno dimo- specialisti del "Bambino Gestrato una pazienza ed una sù". Dopo la prima visita, ho
comprensione mai vista. Mi capito subito che potevo fidarsono sentita sicura di lasciare mi». * (d.a.)
SANITÀ CALABRIA
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Tropea. Iniziativa dei Blue Knights® del Sud Italia
Parte la raccolta fondi
per i bimbi negli ospedali
TROPEA - Come attività inaugurale,
per lasciare l'anno vecchio con la sensazione di aver fatto comunque qualcosa
di bello e per iniziare il nuovo con u n ottimo proposito, i Blue Knights® del
Sud Italia (si tratta di un'associazione
internazionale di motociclisti delle forze dell'ordine), hanno deciso di fare
qualcosa di speciale. Veramente speciale. Attenzione, però, niente di eclatante
opomposo, solo speciale.
Durante le feste Natalizi tutti stanno
con la propria famiglia a festeggiare,
scambiarsi regali, vivere un momento
di condivisione rappresentato dalla nascita di Gesù o dall'avvento del nuovo
anno.
Specialmente i più
piccoli non aspettano
A Natale
altro per fine anno: le
festività natalizie.
i piccoli
Eppure c'è qualche
bambino che non pasriceveranno serà il Natale a casa
quest'anno.
Alcuni, infatti, sadei regali
ranno costretti a passarlo in ospedale, in
u n ambiente che, diciamolo sinceramente, non dovrebbe
mai essere consono ad u n bambino.
Per questo motivo i Blue Knights®,
in collaborazione con Francesco Barritta, hanno deciso di raccogliere fondi e
destinarli a portare unpizzico di felicità
a questi piccoli amici, ospiti in un luogo
di sofferenza, qual è l'ospedale.
L'obbiettivo prioritario è comprare
dei regali ai bimbi che, purtroppo, saranno in ospedale in quei giorni di festa, invece di condividerli con la famiglia come dovrebbero.
« Ci raccomandiamo - si legge in u n comunicato dei Blue Knights® - parteci-
L'ospedale di Tropea
paté numerosi e generosi. E ricordate,
più sarete buoni voi più saranno belli i
regali, più saranno felici i nostri piccoli
Cavalieri. Potete donare tramite PostePay 4023 6006 2352 1657 oppure tramite
PayPal
all'[email protected], o ancora
cliccando sul pulsante "Donazione"
nella barra a destra. Forza gente ».
Insomma, si sta organizzando una
concreta iniziativa di solidarietà tesa ad
alleviare le angosce di quei bambini costretti a trascorrere delle giornate di festa, la festa per eccellenza che è il Natale, nelle corsie di u n presidio ospedaliero. Una meritoria iniziativa che si spera
sia accolta e fatta propria da più persone possibili.
d.r.
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Legge di stabilità
COME CAMBIA IL TUO FISCO
Detrazioni sanitarie:
10 milioni di cittadini
rischiano la sforbiciata
Lafranchigiadi 250 euro può annullare
gli sconti per i redditi oltre 15mila euro
PAGINAACURADI
Cristiano Dell'Oste
Giovanni Parente
Sono più di dieci milioni gli
italiani che rischiano di vedersi tagliare le detrazioni sulle
spese sanitarie. Quelle, per intenderci, documentate con lo
scontrino fiscale della farmacia o con la fattura del medico
o del dentista. L'introduzione
della franchigia di 250 euro prevista dalla prima versione
del disegno dellalegge di stabilità varato dal Governo - di fatto riduce lo sconto fiscale a tutti coloro che hanno un reddito
complessivo superiore a limila euro all'anno.
Facciamo un esempio concreto. Un contribuente che dichiara ìcjmila euro all'anno, su
400 euro di spese sanitarie documentate, ne potrà sottrarre
solo 28,50 dall'imposta dovuta
al fisco. In Unico 2012, invece, la
detrazione è di 51,47 euro. La differenza dipende dal fatto che
nel progetto dell'Esecutivo si
potrà applicare la detrazione
del 19% solo alle spese oltre 250
euro. Con le regole attuali, invece, il limite è di i29,n euro (in
pratica, le vecchie 25omila lire).
E l'effetto è ancora più evidente
per i bonus ai quali oggi non si
applica alcuna franchigia, co-
me ad esempio quello sui premi
versati alle assicurazioni vita.
La portata effettiva dei tagli
varia in base al tipo di detrazione. Nel caso delle spese sanitarie - forse proprio perché sono più diffuse tra i pensionati
a basso reddito - quasi un
quarto dei contribuenti è al riparo dalla stretta.
Per altre agevolazioni, invece, l'impatto dei rincari d'imposta è più diffuso. Basta vedere
quello che succede nel caso della detrazione sugli interessi dei
mutui o in quella sulle spese
d'istruzione secondaria o universitaria. Qui non si salva più
del 16-17% dei contribuenti, almeno stando ai dati elaborati
sulle dichiarazioni 2010 dal
gruppo di lavoro guidato proprio dall'attuale sottosegretario Vieri Ceriani.
In un certo senso, buona parte del lavoro di analisi svolto
l'anno scorso su incarico dell'allora ministro dell'Economia,
Giulio Tremonti, è tornato utile
adesso, per mettere apunto una
sforbiciata sulle tax expenditures disciplinate dagli articoli 10
e 15 del testo unico delle imposte sui redditi.
L'intervento del Governo risparmiale agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie e l'effi-
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA
cienza energetica, che sono state potenziate dal decreto sviluppo della scorsa estate per i bonifici effettuati fino al 30 giugno
2013: ridurle adesso sarebbe un
controsenso. Anche così, comunque, la platea degli interessati coinvolge un numero altissimo di contribuenti: se è pur vero che non si può fare banalmente la somma (molti contribuenti beneficiano di più di uno sconto), è altrettanto vero che quasi
tutti ne hanno almeno uno. E
agli effetti del tetto di 250 euro
vanno aggiunti quelli della soglia complessiva di 3mila euro.
Oltre alle detrazioni, la stretta riguarda anche molte deduzioni d'imposta, come quella
sull'assegno di mantenimento
versato al coniuge - da non confondere con quello ai figli - pagato da circa ornila contribuenti.Nel caso delle deduzioni, la
franchigia significa che ogni
1.000 euro spesi se ne possono
eliminare dall'imponibile solo
750. Il rincaro concreto, quindi
dipende dall'aliquota marginale pagata dal contribuente: per
chi si trova nello scaglione del
38%, ad esempio, vuol dire versare 95 euro in più.
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L'impatto concreto
I contribuenti interessati al tagliodi alcuni dei bonus principali previsto da Ila legge di stabilità e l'effetto in euro all'anno
Detrazione sulle
spese sanitarie
V
Beneficiari attuali
-14.177.257
Detrazione su
assicurazioni vita
Detrazione sugli
interessi dei mutui
Detrazione per
spese di istruzione
Detrazione per
piscine e palestre
6.673.414
4.048.198
2.051.802
1.409.233
Contribuenti
al riparo dai tagli
Valore medio
della detrazione
(in euro)
Detrazione media
prima della
franchigia (in euro)
Detrazione media
dopo la franchigia
(in euro)
125,6
142,9
117,0
301,8
39,2
331,8
179 2
145,6
125,7
284,3
1 1
Q
39,2
0
Maggiori imposte
(in euro)
Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati Gruppo di lavoro sull'erosione fiscale
LEGISLAZ.&POLITICA SANITARIA
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