SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: AMESCI 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ 00368 NAZIONALE I CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: CAMPANIA AIB 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): B – 01 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Descrizione dell’area di Intervento Il fuoco è uno dei più insidiosi pericoli per i nostri boschi. La distrazione, o peggio, il vandalismo e l'atto criminale, ogni anno riducono in un pugno di cenere migliaia e migliaia di ettari ricoperti da verdi e rigogliosi alberi. Sotto l'aspetto tecnico, gli incendi di cui si discuterà includono sia gli incendi boschivi propriamente detti sia gli incendi territoriali, cioè l'incendio di pascolo, di incolto, di ex coltivo, di sterpaglia, di formazione sub forestale. Questa differenziazione, ben lungi dall’essere un mero esercizio lessicale, serve per comprendere le diversità dei fenomeni calamitosi, che necessitano di tecniche di approccio e di lotta diverse, che si sviluppano in ambiente completamente diverso, con rischi e pericoli diversi, con mezzi tecnici da impiegare completamente differenti. Entrambi i tipi di incendio invece, poiché possono rappresentare un vero pericolo sia per la popolazione che per l'ambiente, devono essere spenti al loro primo insorgere e nel più breve tempo possibile. La prevenzione è la strategia principale per poter, quanto meno, tenere sotto controllo il fenomeno degli incendi dato per scontato che l'incidente o il caso fortuito sono sempre possibili. Gli incendi conseguono ad un insieme di fattori tra cui alcuni predispongono la possibilità che il fuoco avvenga mentre altri determinano l'innesco della combustione. I fattori predisponenti sono Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org riconducibili alle caratteristiche della vegetazione e ai fenomeni che le fanno assumere condizioni di secchezza tali da potere bruciare; i fattori di innesco sono, invece,soprattutto legati al comportamento umano e riconducili ad azioni umane dolose o colpose; oltre il 60% degli incendi si sviluppa per causa umana: Figura 1 - Cause e luoghi di innesco (Fonte: Corpo Forestale dello Stato – Anno 2012) Quale che sia la causa, è innegabile che il fenomeno incendi rimane una piaga ambientale e sociale che ogni anno si ripresenta con una forza nuova. Il numero annuo di incendi in Italia è andato crescendo negli anni ’70, mantenendosi inferiore ai 10.000 incendi per anno, aumentando nei decenni successivi rimanendo poi costantemente elevato (~15.000 incendi) negli anni ’80 e ’90 fino ad arrivare ad una media di incendi per anno ridotta di circa un terzo rispetto a quella dei due decenni precedenti (periodo di riferimento: 2000 – 2007. Fonte: Corpo Forestale dello Stato). Nel 2012, ultimo dato ufficiale disponibile nelle more dell’ufficializzazione dei dati del 2013, sull’intero territorio nazionale si sono verificati 8.274 incendi boschivi che hanno percorso una superficie complessiva di 130.799 ettari, di cui 74.532 boscati. Cioè, detto in altri termini, ogni giorno si sono sviluppati circa 23 incendi, quasi uno all’ora. Se è vero che il dato è confortante rispetto al ventennio 80-90, rimane al di sopra della media rispetto al periodo preso come riferimento. L’altalenanza di questo totale è, però, una caratteristica strutturale del fenomeno: il numero di incendi totale aumenta e diminuisce anno per anno mantenendosi pressoché costante il valore medio. Figura 2 - Numero di incendi in Italia (1970 - 2012) Secondo i dati, ancora provvisori, forniti dal Corpo forestale dello Stato, dal primo gennaio al 14 agosto 2013 il numero degli incendi boschivi è diminuito di circa il 58% rispetto al 2012; il totale annuale degli incendi si è assestato sui 3342 eventi che hanno percorso una superficie complessiva di 29.478 ettari, di cui 14.151 boscati, evidenziando una sostanziale diminuzione delle superfici percorse dal fuoco (-60%) rispetto alle medie del periodo 2008 – 2012. Figura 3 - Andamento della stagione AIB 2012/13. Confronti. (Fonte: CFS) Il Corpo Forestale dello Stato individua anche la principale ragione di questo calo: le abbondanti piogge invernali e primaverili che sono arrivate a ridosso della stagione estiva, ma ha sottolineato che rispetto all’andamento iniziale dei mesi di giugno e luglio, le elevate temperature di inizio Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org agosto hanno portato ad un repentino incremento di roghi. Quindi, pur ravvisandosi un netto miglioramento, lo stesso CFS ne imputa le ragioni a fattori climatici e non ad una risoluzione del problema che sta comunque percependosi in conseguenza delle azioni di mitigazione messe in campo per fronteggiare la situazione. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ogni anno fornisce indicazioni operative e suggerimenti su come affrontare la stagione estiva,ha pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 28 giugno 2013 n. 150,le raccomandazioni per un più efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai rischi conseguenti. Nel comunicato, a rafforzamento di quanto scritto in precedenza in merito alle riflessioni del CFS, viene evidenziato che il regime di precipitazioni superiori alla media che ha caratterizzato la stagione invernale 2012-2013, se da un lato ha mantenuto generalmente molto bassa la probabilità di innesco e di propagazione degli incendi boschivi, dall'altra ha favorito un abbondante sviluppo della vegetazione. Tale situazione, si rileva nella nota, si sarebbe potuta ripercuotere sull'andamento del fenomeno incendi boschivi e di interfaccia (cioè quegli incendi che interessano aree di interfaccia urbano-rurale) della successiva stagione estiva che, seppur favorito dalle condizioni meteo-climatiche e vegetazionali, è sicuramente prodotto, nella sua quasi totalità, dalla mano dell'uomo. E così infatti è stato. Descrizione del contesto territoriale La Regione Campania, fino al 14 agosto 2013 (primo report ufficioso del CFS), registrava la quarta situazione più critica con 183 incendi boschivi, un numero che è poi raddoppiato nella stagione (21 giugno – 30 settembre), consentendo alla Campania di mantenere il suo quarto posto al termine delle valutazioni statistiche (pur se provvisorie), facendo però registrare un incremento del 50% di incendi in un mese e mezzo, dato replicato solo dalla Regione Sardegna, che ha vissuto nel 2013 il suo annus horribilis. La SMA Campania, società in house della Regione, le cui attività sono finalizzate alla prevenzione e contrasto degli incendi nelle aree boschive, al risanamento ambientale, al monitoraggio del territorio e al riassetto idrogeologico ed operante nell’AIB (Anti Incendio Boschivo), ha fornito, secondo una prima elaborazione delle informazioni disponibili, sul periodo che va dal 29/07/2013 al 22/09/2013, un dato di incendi complessivo (boschivi e non) pari a 1033, inferiore di circa il 50% rispetto all’anno precedente. Anche la SMA Campania ribadisce, nel suo comunicato ufficiale successivo alla chiusura della Campagna AIB 2013, che il massiccio calo degli incendi (a fronte dei 2229 eventi dell’anno 2012, ci sono stati 1033 incendi nello stesso periodo del 2013) è imputabile all’alta piovosità che si è determinata, sottolineando però che l’efficacia degli interventi di spegnimento ha contribuito a circoscrivere le aree interessate e a ridurre notevolmente i danni. Circa le cause d’incendio, la statistica del Corpo Forestale dello Stato (ultima statistica ufficiale: anno 2012)riferisce una percentuale di incendi dolosi e colposi che arriva a rappresentare l’ 82,75% del totale, un numero in lentissima diminuzione, che si presume sia stato replicato anche nel 2013. Le superfici forestali in Campania interessano un totale di 289.068 ettari, pari al 21,26% della superficie territoriale regionale e al 4,2% di quella italiana; mediamente (riferimento aa. 1995 2005) il fuoco brucia 4.000 ettari di bosco, pari all’1,3% del patrimonio boschivo regionale; nel 2012 sono bruciati 8024,53 ha, nel 2013 (dato ancora provvisorio), “solo” 1000 ha, circa il 0,3% della superficie, concentrati, però, in una limitata parte della stagione AIB per le ragioni prima viste. I dati provvisori del Corpo Forestale dello Stato per il 2013 descrivono la situazione rappresentata nella seguente tabella; la SMA Campania non ha ancora fornito informazioni ufficiali. Dati Provvisori Anno 2013 – Periodo 01/01/2013 – 31/12/2013 Regione Campania Sul totale nazionale N. eventi Incendio 366 11% Superficie Boscata (ha) 706 5% Superficie non boscata (ha) 284 2% Tabella 1 - Dati di contesto: incendi in Campania. Fonte CFS Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Superficie totale percorsa dal fuoco (ha) 990 3,4% Per l’anno 2012, sono invece disponibili anche delle differenziazioni per territorio provinciale, utili a determinare, in fase di pianificazione, le linee di intervento e la quantificazione della macchina organizzativa: Tabella 2 - Specifica degli incendi per singola Provincia (Fonte: Regione Campania - Piano AIB 2013) Se si osservano i dati disponibili nella serie storica, si nota che il contributo provinciale al totale degli incendi annuale è differente ed è strettamente legato alle caratteristiche vegetazionali dei singoli contesti; il peso di ciascuna tipologia di incendio è rappresentata per provincia nella tabella sottostante, che evidenzia, con più forza, l’incidenza di ogni incendio sul totale provinciale: Tabella 3 - Incidenza della tipologia di incendio per ogni provincia Confrontando i dati del 2011 e del 2012 si osserva la seguente situazione: Superficie Boscata (ha) - % sup. percorsa dal fuoco Avellino Benevento Caserta Napoli 63.002 24.963 47.990 13.841 2,6% 2,5% 5,9% 2012 2,8% 1,09% 1,00% 2,2% 2011 1,3% 289.068 ha TOTALE CAMPANIA 2,78% (anno 2012) 1,29%(anno 2011) Salerno 138.272 2,6% 1,5% Tabella 4 - Incendi Boschivi: superficie boscata e percentuale di superficie percorsa dal fuoco che evidenzia come tutte le province, indifferentemente, sono obbligate a rispondere all’emergenza incendi, ogni anno. La carta del rischio, elaborata sulla serie storica (2000 - 2012) e riportata a lato, conferma la correttezza del dato riportato rispetto agli incendi verificatisi nell’anno 2012; tale carta,aggiornata annualmente, è di primaria importanza per la pianificazione logistica delle risorse umane e strumentali da allocare sul territorio durante il periodo di massima pericolosità ma anche per la prevenzione strutturale (e non strutturale), ad es. per la realizzazione delle tradizionali fasce tagliafuoco o cesse verdi e fino al più innovativo fuoco prescritto già attuato con discreto successo nel parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano (basso salernitano). Per il calcolo del rischio sono stati interpolati vari livelli Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Figura 4 - Carta del Rischio. (Fonte: Regione Campania, Settore Foreste, Caccia e Pesca) informativi, per tenere in considerazione tutti i fattori che possono influenzare l’accadimento, la propagazione e lo spegnimento di un incendio (ad es. serie storica degli incendi, pendenze, altimetria, distanza delle strade, centri abitati, esposizione dei versanti, uso del suolo e vegetazione, rete stradale e ferroviaria), tenendo in conto le percentuali di incidenza dell’azione azione antropica sull’innesco degli incendi (vd. Fig. 1). Contesto naturalistico La Regione Campania presenta un sistema di aree protette regionali e nazionali a tutela delle specie e degli habitat; in particolare, sono presenti due parchi nazionali (Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Parco Nazionale del Vesuvio), otto parchi regionali (Monti Picentini, Partenio, Matese, Taburno-Camposauro, Monti Lattari, Campi Flegrei, Fiume Sarno, Roccamonfina - Foce Garigliano), cinque riserve naturali statali (Castelvolturno, Cratere degli Astroni, Tirone Alto Vesuvio, Isola di Vivara, Valle delle Ferriere), sei riserve naturali regionali (Foce Sele eTanagro, Foce Volturno e Costa di Licola, Lago Falciano, Fiume Sarno, Campi Flegrei,Monti Eremita Marzano), ed altre aree protette di altro tipo (Oasi Bosco di San Silvestro e Bosco Camerine, Area naturale Baia di Ieranto, Oasi naturale di Monte Polveracchio, Parco naturaleDiecimare, Oasi di Persano). Il sistema di aree protette sopra riportato viene integrato da uno degli strumenti fondamentali per la conservazione della biodiversità che è Rete Natura 2000. In particolare, in Campania sono presenti 28 Zone di Protezione Speciale (ZPS) e 106 Siti di Importanza Comunitaria (SIC),estesi complessivamente su circa 395.000 ettari. Due delle otto riserve italiane della biosfera (individuate nel Programma dell’UNESCO MAB, Man and Biosphere), sono in Campania, e sono il complesso Somma-Vesuvio e l’area del Cilento e del Vallo di Diano. In estrema sintesi, il 26% della superficie regionale è protetta ed incide sul totale nazionale per una percentuale del 12%, seconda solo all’Abruzzo (fonte: Osservatorio del Turismo della Campania. 2008), il che rafforza il valore del patrimonio ambientale regionale che è esposto al pericolo di incendi, aumentandone contestualmente il rischio. Contesti di dettaglio La cartografia della Regione Campania riportata in fig.4 evidenzia con immediatezza le criticità del territorio, che, ad eccezione di alcuni focolai dell’alto casertano, si concentrano nel napoletano (soprattutto in area cittadina, nel Vesuviano e nella penisola sorrentina), nell’avellinese (zona Partenio e Picentini, ed alta Irpina) e nel salernitano (zone dei Picentini, del Cilento e del Vallo di Diano, zona degli Alburni), contesti per i quali si intende operare. Comprensorio napoletano La Provincia di Napoli è la Provincia della Campania più popolosa e con i suoi 3.080.254 abitanti è anche la terza provincia più popolosa d’Italia, nonché la più densamente popolata; si estende su una superficie di 1.171 km², meno della metà dell’estensione della Provincia Avellinese, ed è interessata dalla presenza di un Parco Nazionale (Parco Nazionale del Vesuvio, 8.400 ettari, 54 km di sentieri), 4 Parchi Regionali (Monti Lattari, 16.000 ettari e 120 km di sentieri; Partenio, nella sola zona di Roccarainola 15 ettari e 20 km di sentieri; Campi Flegrei, 2775 ettari a terra e 30 km di sentieri; Bacino Idrografico del Fiume Sarno, 3476 ettari e 45 km di sentieri), 3 Riserve Naturali Statali (Isola di Vivara, 32 ettari; Cratere degli Astroni, 250 ettari e 15 km di sentieri; Tirone Alto Vesuvio, 1.005 ettari) ed 1 Regionale (Foce Volturno – Costa di Licola) e 2 aree naturali protette regionali (Baia di Ieranto ed il Parco Metropolitano delle Colline di Napoli, 2.215 ettari e 30 km di sentieri). L’accessibilità delle aree è verificata in maniera periodica dal personale addetto (personale dell’Ente, CFS) per una copertura di circa il 65% delle aree, mentre è ridotta l’attività di sorveglianza per rimanenti 70 km di sentiero. In area Napoletana, insiste il Parco Metropolitano delle Colline di Napoli che include il Parco Urbano dei Camaldoli (istituito nel 1980), parte integrante della Collina dei Camaldoli (485 m slm, il rilievo più alto della città di Napoli): 135 ettaridi fitto bosco ceduo ed una rete sentieristica percorsa giornalmente da runners, e cittadini in cerca di frescura o di svago (la zona è ricca di locali per ristorazione e cerimonie). Al limite occidentale della città, sorge l’Oasi degli Astroni, uno dei pochi crateri preservati dell’intera area dei Campi Flegrei; la Riserva si estende per una superficie di circa 247 ettari e comprende l’intero edificio vulcanico, e rappresenta, con la sua fitta e diversificata Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org copertura vegetazionale che si contraddistingue per l’elevata naturalità e l’ottimo stato di conservazione, una rarissime area naturaledel territorio napoletano. Nel 2012, l’area protetta degli Astroni è stata interessata da un incendio (di causa dolosa e colposa) che è perdurato per oltre 3 giorni ed ha interessato una superficie di 40.000 mq di macchia mediterranea (già interessata da un incendio nel 2008); un incendio di grosse dimensioni ha interessato la zona dei Camaldoli a Napoli, e proprio all’interno del territorio cittadino un incendio di vaste proporzioni si è sviluppato a ridosso del cimitero di Poggioreale. L’area Vesuviana è, invece, caratterizzata dall’insistenza di un Parco Nazionale che è anche riserva della Biosfera, ed una riserva naturale statale (Tirone Alto Vesuvio). Una singolarità del Parco è rappresentata dalla notevole presenza di specie floristiche e faunistiche se si rapporta alla sua ridotta estensione: sono presenti ben 612 specie appartenenti al mondo vegetale e 227 specie (tra quelle studiate) appartenenti a quello animale. I camminamenti del Parco sono stati ripristinati nel triennio 2000-2003 grazie al contributo operativo di 50 risorse dell’Ente Parco e della Cooperativa Vesuvio Natura e Lavoro; non c’è manutenzione continuativa. La Riserva Forestale Tirone Alto Vesuvio è posta a salvaguardia della cinta craterica del Vesuvio ed ha un'estensione di circa 1.000 ettari; l’elevato pregio naturalistico ne ha giustificato la protezione statale. A fruire del Parco sono sia gli abitanti del comprensorio (stimati in circa 600.000 persone) sia i turisti italiani e stranieri che intercettano il Vesuvio ed il suo parco negli itinerari dell’area archeologica vesuviana. Nel 2012 il comprensorio vesuviano è stato interessato da 36 incendi, per un totale di area percorsa dal fuoco pari a 830.000 mq (83 ettari), di cui circa il 96% boscato. La penisola sorrentina si sviluppa invece all’interno del Parco Regionale dei Monti Lattari occupandone il versante nord-ovest, cioè il versante più boscato e più fruibile stante una pendenza ridotta, ma pur sempre elevata. La vegetazione è varia, spazia dal Faggio su Monte Faito, alla palma nana, e alle specie della macchia mediterranea e il bosco misto. Tra il 18 e 19 agosto 2012 a monte di Castellammare di Stabia si è sviluppato un incendio boschivo che ha devastato la fitta vegetazione su circa 150.000 mq (15 ettari) di ripido versante nordorientale del Monte Faito, aumentando il rischio di colate di detrito e fango che puntualmente si sono verificate dopo i primi eventi piovosi intensi post estivi (13 Settembre 2012). Gli incendi in zona, pur se limitati nelle dimensioni, sono stati frequenti anche nel 2013, innescati principalmente da incendi di sterpaglie in fondi agricoli. Il Parco è frequentato dagli abitanti del comprensorio (stimati in oltre 250.000 persone), da i turisti della penisola sorrentino-amalfitana, nonché dai turisti “della domenica” dell’area napoletana e alto salernitana che approfittano della vicinanza e dell’altura per godere della frescura estiva. Nel comprensorio descritto operano le Associazioni Base Puma, Folgore, I.R.T e R.O.S.S. L’associazione Base Puma nasce nel 1985 dall’esperienza di un gruppo di radioamatori, infermieri ed operai che dopo il terremoto del 1980 unirono le loro esperienze professionali, creando un organizzazione che potesse servire al meglio le persone in difficoltà e specializzandosi in seguito anche nelle attività dell’AIB; ha una sede a Napoli, a Gianturco, ed una a Casalnuovo (NA) ed opera su tutto il territorio regionale e nazionale in forza della convenzione con la colonna Mobile della Regione Campania e dell’iscrizione nelle liste di associazioni del Dipartimento Nazionale, con 5 moduli operativi. L’associazione può fare affidamento, per le proprie attività, su 30 dei 45 volontari iscritti (66%), e 16 risorse giornaliere per le campagne AIB. L’attività, anche per questa associazione, può essere svolta in qualsiasi contesto regionale e nazionale, ma è preponderante la presenza a Napoli e nella sua Provincia in cui, come anche evidenziato dai dati sopra riportati, la perdita di superfici boscate è ridotta rispetto alle altre province ma è maggiore in percentuale rispetto al totale provinciale. L’attività di avvistamento boschivo viene effettuata soprattutto in area Camaldoli ed Astroni. L’associazione Base Puma opera di concerto con l’amministrazione provinciale per l’informazione e l’evacuazione degli istituti scolastici; effettua formazione per il personale ATA e fornisce i rudimenti formativi sulla prevenzione degli incendi per gli studenti degli istituti del contesto (15 Istituti scolastici della zona di Gianturco, 10 scuole su Napoli e 5 su Casalnuovo), almeno una volta all’anno; 5 volte l’anno distribuisce alla popolazione della municipalità a cui afferisce nonché alla popolazione di Casalnuovo (~190.000 persone) volantini informativi sui buoni Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org comportamenti da tenere per limitare l’accadimento di incendi. Si riportano alcuni dati significativi e riassuntivi dell’area di riferimento: Superficie Sentieri 5.240 ha* 75 km Comuni interessati: Napoli (San Giovanni a Teduccio) Casalnuovo Popolazione residente: Operatori agricoli: Scuole tipo Primaria Secondaria di I grado Secondaria di II grado n. Tot. 187.233 ab 1.500 op. Tot. 59 29 18 23.600 8.700 5.400 Tabella 5 - Descrizione di comprensorio napoletano (VI Municipalità - Casalnuovo). Fonte: ISTAT 2013 * 5.240 ha = 5.240 ettari = 52.400.000 mq L’associazione Folgore nasce nel 1992 e dal 2011 è inserita nella colonna mobile Regionale anche con i moduli antincendio; iscritta anche al Dipartimento Nazionale di Protezione Civile. E’ operativa nello spegnimento, e collabora con la Regione nelle aree in cui si ravvisa l’emergenza; inoltre con il CFS provvede alla bonifica dei territori percorsi dal fuoco. Durante la campagna AIB effettua avvistamento incendi in zona vesuviana (usualmente l’attività viene svolta presso i Comuni di Ottaviano – Somma Vesuviana). Ogni anno effettua una campagna di sensibilizzazione sui temi delicati della Protezione Civile presso le scuole di Casoria; la campagna comprende tutte le tematiche dei rischi, dall’idrogeologico, al vesuviano, contemplando anche l’antincendio. Nel territorio di Casoria l’associazione è l’unica ed effettuare campagne antincendio presso le scuole. Ha 75 volontari iscritti di cui 27 operativi. Si riportano alcuni dati significativi e riassuntivi dell’area di riferimento: Superficie Sentieri 9.400 ha 75 km Comuni interessati: Casoria Popolazione residente: Operatori agricoli: Scuole tipo Primaria Secondaria di I grado Secondaria di II grado n. Tot. 74.514 ab 250 op. Tot. 25 9 12 7.500 3.600 4.000 Tabella 6 - Descrizione di comprensorio napoletano (Casoria ed Area Vesuviana). Fonte: ISTAT 2013 Il gruppo di Protezione Civile I.R.T. è nato nel 1979 ed ha acquisito lo status di Unità Ausiliaria della Protezione Civile nel 1984; è delegazione territoriale dell'Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo (ANVVFC). Ha sede a Torre del Greco, comune della cinta meridionale vesuviana, interno al Parco Nazionale del Vesuvio e con territorio ricadente nella riserva statale Tirone – Alto Vesuvio. L’Associazione si è sviluppata fino ad oggi aggregando oltre 80 persone, di cui 20 operativi. L’associazione è operativa in tutto il territorio ragionale, nazionale ed internazionale in virtù del riconoscimento attuato con i Vigili del Fuoco in congedo. Durante la campagna AIB effettua, oltre lo spegnimento nei luoghi in cui è richiesto l’operato dell’associazione, l’avvistamento incendi in zona vesuviana. In tempo di pace, effettua campagne di sensibilizzazione ed educazione presso le scuole del territorio torrese. Il target intercettato sono le scuole secondarie di primo grado (scuole medie) ed i primi anni delle scuole secondarie di secondo grado (ragazzi dai 10 ai 15 anni). Durante queste campagne, l’associazione utilizza materiale prodotto ad hoc nonché il materiale prodotto dal CFS. Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Negli ultimi anni sono state intercettate circa 10 scuole; nel 2013 quest’attività non è stata realizzata per mancanza di risorse. Attualmente l’Associazione è impegnata nella realizzazione del campo Anch’io sono la Protezione Civile, progetto sociale organizzato di concerto con il Dipartimento Nazionale di Protezione Civile, che coinvolge, per 5 giorni, ragazzi della fascia d’età 11-17. Si riportano alcuni dati significativi e riassuntivi dell’area di riferimento: Superficie Sentieri 9.400 ha 70 km Comuni interessati: Torre del Greco Popolazione residente: Operatori agricoli: Scuole tipo Primaria Secondaria di I grado Secondaria di II grado n. Tot. 85 382ab 1.000 op. Tot. 24 10 17 9.600 4.000 5.100 Tabella 7 - Descrizione di comprensorio napoletano (Area Vesuviana - Torre del Greco). Fonte: ISTAT 2013 Il Reparto Operativo Soccorso Stabia (R.O.S.S.) nasce il 18 dicembre 2009; opera principalmente sul territorio di Castellammare di Stabia e dei Monti Lattari, anche al di fuori di convenzioni specifiche, come attività di puro volontariato. A fronte degli 80 iscritti, 30 volontari sono effettivamente operativi. Durante il periodo scolastico l’Associazione organizza incontri con le scuole incentrati sulla Protezione Civile e sulle pratiche di Antincendio. Nel 2013 sono stati organizzati 6 incontri, in altrettante scuole superiori, per 100 ragazzi ad incontro, all’interno di un più vasto programma di reclutamento per le attività dell’Associazione. Si riportano alcuni dati significativi e riassuntivi dell’area di riferimento: Superficie Sentieri 16.000 ha 120 km Comuni interessati: Castellammare di Stabia Popolazione residente: Operatori agricoli: Scuole tipo Primaria Secondaria di I grado Secondaria di II grado n. Tot. 64.553ab 3.000 op. Tot. 19 7 19 7.600 2.800 5.700 Tabella 8 - Descrizione di comprensorio napoletano (Area Sottentina/ Monti Lattari - Castellammare di Stabia). Fonte: ISTAT 2013 Comprensorio avellinese La provincia di Avellino è una provincia della Campania di 439.194 abitanti; si estende su un territorio di 2.791,74 kmq, ed è interessata dalla presenza di 2 Parchi Regionali (Parco Regionale Monti Picentini, 59.038,00 ha totali, 120 km di sentieri in Irpinia; Parco regionale del Partenio, 14.870 ettari, 300 km di sentieri), 1 Parco Naturalistico (Parco naturalistico Pizzo d’Alvano e Vallo di Lauro, 7040 ettari e 50 km di sentieri) e 18 SIC e 3 ZPS, senza dimenticare i parchi urbani di interesse regionale istituiti nel rispetto della legge regionale 17 del 2003 e le oasi naturalistiche del WWF, tra cui il Parco Materdomini di Aiello del Sabato (area boschiva 75 ettari). La zona di Contrada/Aiello del Sabato/Mercogliano/Serino è particolarmente interessante visto che 2 in un’area di circa una decina di km insistono il Parco del Partenio, il Parco Urbano Materdomini, il Parco Del Pizzo d’Alvano e Vallo di Lauro, il Parco dei Picentini. Inoltre, il comprensorio è sovrastato Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org dal Montevergine (1480 m slm), area boscata di elevato pregio e meta di turismo naturalistico e d’occasione(per i week end) e religioso vista l’insistenza sulla cima del Santuario omonimo: 110 km di sentieri di cui molti contrassegnati dal CAI, percorsi da trekkers d’occasione e da pellegrini. Il Parco Materdomini di Aiello del Sabato, interessa una vasta area boschiva, ai confini col comune di Solofra. Il parco urbano è caratterizzato da notevoli emergenze ambientali, come fitti boschi comunali, che hanno un’estensione di circa 25 ettari. Nell’ambito di tale contesto naturale si colloca una rete sentieristica che ben si presta a sport di tipo naturalistico (quali corsa campestre, mountain bike) ed attività turistico ambientali di tipo leggero (escursioni naturalistiche, osservazione della fauna locale e della macchia autoctona). Dai giornali locali e nazionali si può ripercorrere il bilancio delle estati 2012/2013: 700 ettari andati in fiamme in 350 incendi, un morto nel devastante rogo di Lauro ed una piromane arrestata a Sant’Angelo dei Lombardi. La situazione è stata critica sia a Quindici che a Montoro Inferiore, nel comune del Vallo di Lauro è andata a fuoco la zona di Pizzo d'Alvano, nota per la frana del 1998; nella Valle dell'Irno sono andati in fumo decine di ettari alla frazione Piano di Montoro Inferiore mentre a Casalbore l'incendio ha lambito perfino la zona abitata. Tra le Associazioni che operano con continuità nel comprensorio prima descritto, c’è l’Associazione Falchi Antincendio, con sede ad Avellino e Monteforte Irpino (AV). L’Associazione Falchi nasce nel 1992 proprio con lo scopo primario di fornire un contributo all’Antincendio Boschivo; ha una sede ad Avellino ed una sede distaccata a Monteforte Irpino ed opera, in convenzione, da 16 anni, nella colonna Mobile della Regione Campania e, pertanto, presta i sui servizi su tutto il territorio regionale e se nel caso, anche su territorio nazionale, poiché iscritta nelle liste delle associazioni presso il Dipartimento di Protezione Civile. A fronte dei sui 45 iscritti operativi, 15 sono impiegati in attività AIB, cioè il 33% del personale disponibile; come detto, pur non avendo veri e propri confini territoriali, e considerata l’estensione delle emergenze incendi in tutto il territorio campano è oltremodo comprensibile, l’associazione, in tempo di pace e durante la campagna AIB (giugno-settembre) opera principalmente presso il territorio avellinese attraverso convenzioni “stagionali” con i Comuni del comprensorio per l’attività di avvistamento incendi (Aiello del Sabato, Contrada, Serino, Montevergine). L’associazione Falchi ha effettuato campagne AIB nelle scuole a partire dal 1998; le ultime attività di sensibilizzazione sono state effettuate nel biennio 2007/2008, in collaborazione con le strutture regionali (STAP e struttura periferica della Protezione Civile Regionale) e, per la mancanza di risorse non sono state replicate fino al 2013 anno in cui l’associazione ha partecipato, di concerto con il CFS, ad una campagna di sensibilizzazione e di sicurezza integrata nelle aree rurali e montane che ha interessato 2 scuole medie di Avellino ed una scuola media di Monteforte Irpino. Si riportano alcuni dati significativi e riassuntivi dell’area di riferimento: Superficie Sentieri 18.000 ha 135 km Comuni interessati: Avellino Monteforte Irpino Aiello del Sabato Popolazione residente: Operatori agricoli: Scuole tipo Primaria Secondaria di I grado Secondaria di II grado n. Tot. 69.923 ab 5.000 op. Tot. 26 12 22 10.400 4.800 6.600 Tabella 9 - Descrizione di comprensorio avellinese (Area Partenio - Vallo di Lauro). Fonte: ISTAT 2013 Comprensorio salernitano La Provincia di Salerno è la Provincia della Campania più estesa con i suoi 4.954,16km², quadruplicando il territorio provinciale napoletano, rispetto a cui, però, la densità abitativa si riduce di almeno 10 volte, con un numero di abitanti pari a 1.093.453. Il territorio provinciale è interessato Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org dall’insistenza del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (15 sentieri naturalistici suggeriti, per un totale di 50 km di sentieri; 136 sentieri mappati dal CAI per un totale di più di 1000 km di sentiero), da quattro parchi regionali (il Parco regionale Monti Picentini, 62.200 ettaria terra, il Parco naturale Diecimare, il Parco regionale Bacino Idrografico del fiume Sarno e il Parco regionale dei Monti Lattari) con più di 1000 km di sentieri, una Riserva Naturale Statale (la Valle delle ferriere), due Riserve Naturali Regionali (quella della Foce Sele e Tanagro e quella dei Monti Eremita e Marzano), e infine le oasi protette del Monte Polveracchio e di Persano. La sentieristica si sviluppa attraverso più di 5.000 km di rami principali e secondari, di cui l’80% è mappato. Il Parco Regionale dei Monti Picentini presenta delle particolarità ambientali uniche che richiamano in zona trekkers e turisti che percorrono i sentieri e le strade interne al parco. L’insistenza di attrattori turistici quali ristoranti, aree attrezzate, maneggi etc. contribuisce ad aumentare la frequentazione dell’area soprattutto nei periodi di maggiore fruibilità delle attività all’aperto (aprile - ottobre).Ricco di boschi di faggio, cerro, acero, ontano, castagno, conserva anche un'area del pino nero. L’elevato grado di fertilità dei terreni di copertura, unitamente al notevole grado di umidità legato alla presenza di acquiferi, permette la nascita di una folta, verdeggiante e lussureggiante vegetazione costituita da varie e pregiate essenze naturali. I Monti Picentini offrono possibilità pressoché illimitate per l’escursionismo, con oltre 150 km di sentieri mappati. Numerose combinazioni sono possibili, con traversate, circuiti e anche trekking di più giorni facendo tappa nei borghi che sorgono alle pendici dei monti. Naturalmente, non mancano i sentieri più semplici, facilmente percorribili anche per i neofiti. Intercettano facilmente la popolazione salernitana e dell’area limitrofa (circa 500.000 persone). Tra le Associazioni che operano con continuità nel comprensorio prima descritto, c’è l’Associazione Nucleo Protezione Civile di Bellizzi, con sede a Bellizzi (SA). L’associazione Nucleo Protezione Civile – Bellizzi è membro della PRO.CIV nazionale, a cui la Regione Campania e la Provincia di Salerno affidano annualmente la campagna di Avvistamento Incendi Boschivi. 40 volontari iscritti di cui 15 operativi: l’attività specifica di AIB è svolta, in media, da 2-4 squadre di 2 volontari ciascuna, operanti dalle 8:00 alle 20:00, utilizzando i mezzi dell’associazione e quelli messi a disposizione dalla Regione Campania. Tra le attività dell’Associazione quindi spiccano i Campi Scuola, organizzati per i ragazzi delle scuole medie inferiori (seconde e terze classi) in apposite strutture e site sui Monti Picentini, interni al Parco Regionale dei Monti Picentini, situato a Nord del comune di Bellizzi. In questi campi i ragazzi possono conoscere da vicino le attività antincendio ed il valore che esse ricoprono per la comunità. Si discute di prevenzione, si approfondiscono le tecniche di spegnimento e il recupero ambientale, sia dal punto di vista pratico che teorico. Da otto anni questa attività viene realizzata con il supporto del Dipartimento di Protezione Civile ed è, di fatto, la più longeva tra le attività analoghe effettuate sul territorio italiano. I ragazzi partecipanti, una trentina ad ogni campo, provengono da diverse parti della Provincia di Salerno. Il Nucleo Protezione Civile Bellizzi opera inoltre nelle scuole: grazie al lavoro di organizzazione svolto in questi anni l’Associazione riesce a coprire l’intera offerta scolastica del Comune di Bellizzi (due scuole elementari ed una scuola media secondaria). Nel 2013 l’Associazione ha effettuato campagne di sensibilizzazione presso le scuole dei Comuni di Montecorvino Pugliano, Acerno, Sicignano, Giffoni 6 Casali (per un totale di 15 Istituti) Si riportano alcuni dati significativi e riassuntivi dell’area di riferimento: Superficie Sentieri 62.200 ha 150 km Comuni interessati: Bellizzi Battipaglia Popolazione residente: Operatori agricoli: Scuole tipo Primaria Secondaria di I grado Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org n. Tot. 64.177 ab 2.500 op. Tot. 13 6 5.200 2.400 Secondaria di II grado 12 3.600 Tabella 10 - Descrizione di comprensorio salernitano (Area Picentini). Fonte: ISTAT 2013 Analisi della domanda e dell’offerta Come riportato in precedenza, il territorio Campano, stante l’importanza del contesto naturalistico ed ambientale, richiede uno sforzo sempre maggiore per la lotta agli incendi boschivi. Il territorio da sottoporre a sorveglianza è elevato: 289.068 ettari di superficie boscata (il 21,26% della superficie territoriale regionale); 395.000 ettari (26% del territorio regionale), che si sovrappongono in parte alla superficie boscata, di superficie protetta. A questo, và aggiunta la superficie non boscata, che pur non incidendo direttamente sul valore patrimoniale delle superfici ambientali campane, è interessata da incendi che in alcuni contesti provinciali (Napoli ad esempio) rappresentano la dinamica più diffusa, e che possono estendersi a superfici di maggiore valore, compreso l’abitato (incendi di interfaccia). Sia in prevenzione che in emergenza, allo stato attuale l’attività AIB è svolta, con compiti differenziati, da: I Settori Regionali centrali delle Foreste (Foreste Caccia e Pesca - FCP e Piano Forestale Generale – PFG) I Settori Tecnico Amministrativi Provinciali delle Foreste (STAPF e STAF) Il Settore Programmazione Interventi di Protezione Civile sul Territorio (PC) La SMA Campania Gli Enti Delegati (le Province e le Comunità Montane delegate all’attività AIB dall’articolo 2 della l.r. 11/96 e ss.mm.ii.) I Parchi e riserve nazionali e regionali Il Corpo Forestale dello Stato I Vigili del Fuoco I Comuni Il Volontariato Le risorse disponibili, così come riportate nel Piano Antincendio Boschivo 2013, sono: Personale Regionale SMA Campania Enti Delegati Sub-totali Corpo Forestale dello Stato Vigili del Fuoco Volontari AV 48 24 262 334 BN 37 33 136 206 CE 45 52 121 218 NA 104 81 57 287 SA 37 81 624 742 TOTALE 271 271 1200 ~ 600 ~ 150 ~ 462 Il volontariato negli anni precedenti è stato utilmente impegnato in tutte le province,prevalentemente per l’avvistamento e solo alcune associazioni, per il livello delle attrezzature possedute e di preparazione acquisita, sono state impiegate da alcuni Settori periferici anche nelle attività di spegnimento in supporto al Servizio Antincendio Boschivo. I rapporti tra le Associazioni di Volontariato, individuate dal Settore regionale della Protezione Civile, e i Settori TAPF sono disciplinati secondo le indicazioni e direttive della Deliberazione di Giunta Regionale n. 2394 del 22/12/2004. Dal punto di vista associazionistico, attualmente, sul territorio regionale sono attive 71 associazioni che si occupano di Antincendio Boschivo (fonte: Regione Campania – Anno 2014), un numero che è diminuito negli anni a causa delle difficoltà economiche della Regione Campania anche in merito a materie delicate come la protezione civile: Avellino TOT AIB Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Associazioni AIB – Regione Campania Benevento Caserta Napoli TOT AIB TOT AIB TOT AIB Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Salerno TOT AIB 49 7 TOTALE CAMPANIA 20 2 69 2013 14 112 138 2012 25 147 72 2011 23 158 Tabella 11 - Associazioni di Protezione Civile: Situazione Per ciascun comprensorio di riferimento si riportano le seguenti informazioni: Comprensorio Area Napoletana Area Vesuviana Area Sorrentina/Monti Lattari Area Picentini Area Montevergine (Partenio – Vallo di Lauro - Picentini) n. Associazioni 4 12 2 6 8 60 162 33 84 Personale esterno 120 194 135 205 123 213 Risorse Tabella 12 - Distribuzione delle risorse per area comprensoriale (Fonte: Regione Campania, CFS) Sull’intero territorio regionale operano contestualmente le associazioni e tutti gli organi istituzionali che ne hanno competenza (Corpo Forestale, Settori Foreste della Regione, Enti delegati). Le attività messe in campo spaziano dal controllo del territorio tramite monitoraggio dello stesso e delle diverse attività umane, sia produttive che ricreative, che in esso vengono espletate, allo spegnimento degli incendi, fino all’informazione e sensibilizzazione diversificata in funzione del tipo di utente: agli agricoltori, ai cacciatori, ai turisti, ai frequentatori a qualsiasi titolo dell'ambiente naturale viene rivolta una azione informativa capillare con finalità preventive, prima ancora che repressive. Agli utenti in età scolare vengono destinate specifiche iniziative volte al coinvolgimento ed alla sensibilizzazione; mediamente in un anno viene svolta una campagna di sensibilizzazione mirata per ogni livello scolastico (scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado). Sul sito della Protezione Civile Nazionale, primo riferimento in ordine di rischio incendio, sono sempre presenti e consultabili le indicazioni operative e comportamentali da tenere in caso di incendio. Il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile organizza annualmente l'iniziativa Campogiovani, di concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale: nel 2014 sono 522 i posti messi a disposizione per giovani di età compresa tra i 15 ed i 22 anni, impegnati in attività di formazione ed esercitazioni pratiche e di simulazione; il Campo è attivo anche in Campania. Il Corpo Forestale promuove specifiche campagne di informazione e sensibilizzazione del pubblico che mirano alla formazione di una collettività che partecipi con le Istituzioni alla difesa del patrimonio comune, che tuteli il suo territorio ed esprima una elevata coscienza ambientale. I soggetti maggiormente interessati dalle campagne sono i bambini, i docenti e gli agricoltori. Per i bambini e i docenti sono stati realizzati depliant ad hoc che elencano le norme ed i comportamenti da seguire per prevenire o contrastare un incendio. Inoltre per i bambini sul sito è stata creata una sezione "Per i più piccoli" che contiene numerosi giochi educativi sull'antincendio boschivo. Agli adulti sono rivolte comunque le campagne di informazione e sensibilizzazione elaborate dal CFS con il supporto di strutture specializzate in comunicazione che ne curano lo studio e l'impostazione, e diffuse a mezzo stampa e televisione (portate avanti anche a livello nazionale). Nel triennio 2009-2011, l’Ente Parco Monti Lattari ha organizzato nel territorio di competenza 8 Campi di volontariato, 8 Presidi, 2 Campi di Volontariato internazionale. Ciascuna Associazione di volontariato, escluse quelle già descritte in precedenza, organizza almeno una campagna di sensibilizzazione all’anno per le scuole del territorio, approfittando delle prove di evacuazione, nonché attività per le altre componenti sociali (popolazione, agricoltori). La sintesi della situazione per l’anno 2013 riporta le seguenti informazioni: Comprensorio Comune Area Napoletana San Giovanni a Teduccio Casalnuovo Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Attività presso le scuole Attività per la popolazione Attività per gli agricoltori 10 scuole 1 campagna Nessuna attività Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Casoria Area Vesuviana Torre del Greco Area Sorrentina - Monti Lattari Castellammare di Stabia Area Picentini Bellizzi Battipaglia Area Montevergine Avellino Monteforte Aiello del Sabato 8 scuole Nessuna attività Nessuna attività 12 scuole Nessuna attività Nessuna attività 14 scuole 1 campagna Nessuna attività 20 scuole Nessuna attività Nessuna attività Tabella 13 - Analisi dell'offerta (Volontariato - a.2013. Indagine sul territorio) Lo stato dell’arte La legge quadro sugli incendi boschivi affida alle regioni la competenza in materia di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi, mentre allo Stato compete una funzione di indirizzo e di coordinamento di tali attività. In particolare, al Dipartimento della Protezione civile, attraverso il Coau - Centro Operativo Aereo Unificato, è affidato il coordinamento dei mezzi della flotta aerea antincendio dello Stato. Il Piano Antincendio Boschivo della Regione Campania, riferito all’anno 2013 ed approvato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 299 del 05 agosto 2013 ed a cui si è fatto riferimento per la stagione AIB 2013, presenta nell’analisi SWOT, effettuata a margine dello studio dei dati del 2012 e della serie storica (2000-2012), le seguenti debolezze: - scarsa cura del territorio e abbandono di residui di ogni natura anche vegetali; - abbandono dei terreni agricoli con sviluppo di vegetazione arbustiva particolarmente suscettibile a prendere fuoco; - scarsa preparazione degli imprenditori agricoli nella gestione del fuoco per la pulizia dei fondi e mancato rispetto delle norme vigenti nel periodo di massima pericolosità; - età avanzata del personale regionale per la lotta attiva agli incendi. Sempre in riferimento al piano AIB della Regione Campania, che determina le linee operative delle Regione stessa, vengono evidenziati, oltre le modalità operative in fase di emergenza, i principi attuativi per la prevenzione che si distingue, per organizzazione di attività, in diretta ed indiretta. Nella prevenzione diretta, rientrano i viali tagliafuoco, infrastrutture finalizzate a contenere l’avanzamento del fronte di fiamma: si tratta di zone a minor densità di vegetazione, la cui finalità è quella di ridurre il rischio di innesco di incendio e consentire, allo stesso tempo, un intervento di estinzione con attacco diretto in condizioni di sicurezza e in tempi brevi. Per i viali parafuoco o le fasce verdi è prescritta una continua manutenzione affinché possano svolgere la loro funzione. La prevenzione indiretta racchiude tutte le operazioni rivolte alla popolazione, di educazione, formazione e sensibilizzazione, per evitare comportamenti che possono divenire occasioni di incendio, in quanto anche il più insignificante comportamento del singolo, soprattutto in periodi di massima pericolosità, può comportare gravi conseguenze. Non da meno, tale messaggio, come suggeriscono ancora le linee guida regionali, deve arrivare agli operatori agricoli che, lungi dall’essere resi responsabili in prima linea, devono: assicurarsi che le operazioni colturali di bruciatura dei residui vegetali avvenga in giornate non ventose, accatastando i residui laddove essi sono più lontani da pericoli di propagazione; accertarsi che il fuoco sua estinto prima di allontanarsi dall’azienda; rispettare rigorosamente le precauzioni contenute nell’art. 6 dell’allegato C della L.R. 11/96 e sempre riportate nel Decreto Presidenziale di massima pericolosità;accertarsi del completo spegnimento dei fuochi nelle aree a destinazione turistica dei boschi; non buttare a terra sigarette accese. Questi ultimi due comportamenti devono ritenersi estendibili alla popolazione tutta, che fruisce del territorio anche solo per un periodo limitato (week end, vacanze, etc.). In Regione Campania manca una definizione territoriale delle fasce tagliafuoco, che, anche laddove esistenti, non sono mantenute con continuità; di certo, manca una verifica dello stato dell’arte in merito alle condizioni di fruibilità delle fasce e quindi della loro reale funzionalità in caso di evento Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org di incendio. Questo comporta un appesantimento delle attività emergenziali che non possono contare sulle possibilità e caratteristiche territoriali per mitigare il fenomeno ma continuano ad essere limitate alle operazioni di spegnimento canoniche. Una recente polemica che ha riguardato il contributo statale nella lotta agli incendi boschivi, ha evidenziato che è prassi governare la risoluzione dell’incendio, anche con l’ausilio dei mezzi dello Stato, piuttosto che prevenirlo anche attuando politiche di manutenzione del territorio, come il ripristino delle vie di fuoco (Capo della Protezione Civile, F. Gabrielli, 12/06/2014); il che fa comprendere come, non potendosi più sostenere economicamente le spese di emergenza anche a livello statale (che interviene con la flotta aerea se necessario), sia preferibile lavorare in prevenzione, attuando sul territorio azioni ed attività mirate. La guerra agli abbruciamenti selvaggi degli agricoltori, invece, è partita anche sul piano legale da quando, nel 2011, a causa di un incendio cagionato, secondo le accuse, proprio dall’abbruciamento all’interno di un fondo agricolo si registrò il decesso di un operaio della SMA Campania. Purtroppo, come è noto, gli incendi possono perdurare anche ben oltre la stagione estiva, con episodi, anche frequenti, da settembre a dicembre, se persiste una condizione di siccità autunnale/invernale, come pure possono presentarsi già nel mese di giugno o da gennaio: nel primo semestre 2014, si sono verificati più di 80 incendi in Campania, per più di 100 ettari di superficie bruciata (totale boscata e non boscata) (Fonte: CFS). Negli altri mesi dell’anno il territorio resta principalmente sotto il presidio CFS ed in caso di incendio in alcuni comprensori non esiste altra forza di spegnimento che le squadre regionali posizionate nei centri operativi territoriali (COT). Questa situazione determina l’impossibilità di una sorveglianza diffusa e continuativa dell’area protetta e difficoltà nell’organizzazione degli interventi di spegnimento. A causa delle problematiche endemiche di carenza di personale e di automezzi (soprattutto per la sorveglianza delle aree contigue) il Corpo Forestale ha chiesto a gran voce un maggior numero di vedette e di pattuglie mobili per migliorare il servizio di avvistamento e di primo intervento, di dotarsi in squadre notturne per il presidio del territorio e di squadre operative permanenti, per assicurare un intervento più tempestivo sul fuoco. Pur avendo chiara l’importanza delle azioni di prevenzione per i motivi sopra elencati, attività capillari e puntuali di informazione verso altre componenti della popolazione (agricoltori, allevatori) sono realizzate solo dal CFS, ma in maniera diffusa e non particolare, per mancanza di risorse. La percorribilità delle aree è verificata con periodicità dal personale degli Enti Parco e dagli operatori del Corpo Forestale dello Stato, anche grazie alla attività collaterali di cui sono competenti (controllo della caccia, rispetto delle norme etc.); ridotte sono le azioni di verifica della percorribilità dei rimanenti 500 km di sentieri non turistici fuori dalle aree dei Parchi. Considerata l’insistenza territoriale delle Associazioni prima citate nei comprensori prima descritti, le azioni che verranno messe in campo in questo progetto si attueranno nei territori cittadini oltre che nelle aree boscate di interesse comprensoriale, ferma restando la disponibilità delle associazioni ad operare in qualsiasi luogo la Regione lo ritenga opportuno. Analisi del bisogno La descrizione del contesto prima effettuata, nonché l’analisi dello stato dell’arte, fa emergere alcune priorità di intervento a cui si vuole dare risposta con questa progettualità. L’azione, per questi territori, deve essere innanzitutto condivisa e incisiva, e l’abbassamento del numero di risorse disponibili anche a livello associativo non aiuta. Per questo è necessario intervenire con risorse aggiuntive, quali quelle provenienti dal Servizio Civile Nazionale. La descrizione prima effettuata fa emergere due riflessioni: la prima, fondamentale, è che le attività di prevenzione devono continuare ad essere efficaci; la seconda è che il numero di risorse disponibili per le attività di AIB stanno aumentando, ma in controtendenza sta diminuendo il volontariato attivo, facendo diventare la lotta agli incendi boschivi un lavoro piuttosto che un impegno civico. Rispetto alla prima riflessione, è noto che la prevenzione, in materia di antincendio, è trasversale, interessa tutte le componenti sociali, dalle amministrazioni ai singoli cittadini; è noto anche che Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org l’approccio verso la prevenzione degli incendi può seguire parallelamente due strade, di cui una mirata alla prevenzione delle cause e l’altra alla prevenzione degli effetti. La prevenzione delle cause deve perseguire sia il fattore umano, che è fondamentale considerato che la maggiore percentuale di incendi è riconducibile a comportamenti scorretti, volontari ed involontari, sia il fattore strutturale, attuando interventi sul territorio quali l'uso sostenibile delle risorse, la manutenzione delle strutture e delle infrastrutture, la regolamentazione del turismo. La prevenzione non strutturale si deve effettuare attraverso un monitoraggio continuo del territorio attraverso l'opera di vedette o avvistatori che presidiano le zone a rischio in punti strategici, che, pertanto, va incrementata, con un attenzione particolare ai punti di innesco degli incendi, come le strade ed i fondi agricoli, le aree di sosta/svago, i sentieri turistici (primo bisogno). Ma è chiaro che qualsiasi strategia di prevenzione non ha possibilità di successo se non sostenuta dalla partecipazione di tutta la cittadinanza. Risulta ormai acquisito che la salvaguardia e la tutela dei boschi e del patrimonio ambientale sono strettamente connesse al grado di civiltà degli uomini e alla loro cultura. Tutte le attività di contrasto al fuoco, benché tecnologicamente avanzate, o altre iniziative adottate hanno scarso successo in presenza di una coscienza sociale poco attenta alle esigenze dell'ambiente in cui si vive. E’, in questo senso, necessario dare impulso a tutte quelle attività formative ed informative che possono far capire l'importanza del bosco,promuovendo la consapevolezza che gli uomini e gli alberi appartengono allo stesso contesto naturale e che la salute degli uni è intimamente correlata con quella degli altri. Ed è fondamentale agire sulle nuove generazioni, che sono già più sensibili delle precedenti; è un lavoro che avrà i sui benefici nel tempo. Ed è anche fondamentale agire verso gli operatori agricoli affinché sviluppino una ferma consapevolezza che le proprie azioni, a partire dalla tenuta dei fondi fino alle pratiche di pulizia, possano essere causa di fenomeni d’incendi anche di gravissime conseguenze (secondo bisogno). La prevenzione degli effetti necessita invece di riflessioni diverse in cui sono richieste anche competenze particolari agli operatori; l’avvistamento è fondamentale, lo spegnimento è complementare. Gli elementi strutturali di lotta al fuoco (viali tagliafuoco) devono essere funzionali, cioè devono esistere e devono essere manutenuti; è necessario che anche il “territorio” partecipi con le proprie potenzialità alla lotta attiva. Ed è questo il terzo punto sul quale si deve intervenire: la conoscenza dello stato dell’arte in merito alle strutture “naturali” del territorio è strategica, perché aiuta nella pianificazione e nell’organizzazione della macchina operativa. Se i viali tagliafuoco sono riconosciuti come uno strumento naturale di lotta attiva al propagarsi del fuoco, è necessario conoscere: - la dislocazione della fasce - il loro stato di manutenzione ed è anche fondamentale verificare se sul territorio è possibile creare fasce di questo tipo (terzo bisogno). In più, la disaffezione verso il territorio, e le stesse difficoltà economiche stanno facendo pericolosamente arretrare il numero di persone che possono occuparsi di prevenzione secondo i bisogni prima descritti. E’ fondamentale che si ristabilisca un equilibrio, innanzitutto istituzionale, che garantisca la continuità operativa agli Enti ed alle Associazioni, e che fiorisca l’interesse per l’ambiente e la sua incolumità al punto da spingere le nuove generazioni ad occupare posizioni attive nella lotta agli incendi boschivi, ed a “ringiovanire” la compagine operativa dell’AIB (quarto bisogno). La condizione di partenza, in cui si opera e che si vuole migliorare con questo progetto si può rappresentare con i seguenti Indicatori di Progetto, rappresentati per ciascun comprensorio in cui si andrà ad operare: Area Montevergine (Partenio – Vallo di Lauro – Picentini) Cosa indica Indicatore Partecipazione AIB Copertura del Territorio Copertura dei Sentieri Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Indica il numero di risorse mediamente impegnate in attività AIB nel territorio di riferimento (Comprensorio Avellinese) E’ indicativo del rapporto tra il territorio da sottoporre a controllo ed il numero di risorse disponibili Indica il rapporto tra i km di sentiero e le risorse attualmente operative e disponibili per il loro monitoraggio e del numero di giorni dedicato all’attività. E’ indicativo dell’effettivo carico di lavoro per questa attività. Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Valore Iniziale 336 unità 54 ha/uomo 1 km/uomo 130 gg Indica il numero di giorni dedicato alla conoscenza dello stato dell’arte in merito alle fasce tagliafuoco Indica il numero di azioni dedicate alla sensibilizzazione della popolazione agricola per l’attuazione in loco di comportamenti Copertura agricola sostenibili Indica il rapporto tra il numero di campagne di sensibilizzazione Copertura scolastica scolastica ed il numero di Istituti di interesse comprensoriale Tabella 14- Indicatori di controllo del progetto (Comprensorio Avellinese) Conoscenza delle Fasce Area Napoletana Cosa indica Indicatore Indica il numero di risorse mediamente impegnate in attività Partecipazione AIB AIB nel territorio di riferimento (Comprensorio Napoletano) E’ indicativo del rapporto tra il territorio da sottoporre a Copertura del Territorio controllo ed il numero di risorse disponibili Indica il rapporto tra i km di sentiero e le risorse attualmente operative e disponibili per il loro monitoraggio e del numero di Copertura dei Sentieri giorni dedicato all’attività. E’ indicativo dell’effettivo carico di lavoro per questa attività. Indica il numero di giorni dedicato alla conoscenza dello stato Conoscenza delle Fasce dell’arte in merito alle fasce tagliafuoco Indica il numero di azioni dedicate alla sensibilizzazione della popolazione agricola per l’attuazione in loco di comportamenti Copertura agricola sostenibili Indica il rapporto tra il numero di campagne di sensibilizzazione Copertura scolastica scolastica ed il numero di Istituti di interesse comprensoriale Tabella 15 - Indicatori di controllo del progetto (Comprensorio napoletano) Area Vesuviana Cosa indica Indicatore Indica il numero di risorse mediamente impegnate in attività Partecipazione AIB AIB nel territorio di riferimento (Comprensorio Napoletano) E’ indicativo del rapporto tra il territorio da sottoporre a Copertura del Territorio controllo ed il numero di risorse disponibili Indica il rapporto tra i km di sentiero e le risorse attualmente operative e disponibili per il loro monitoraggio e del numero di Copertura dei Sentieri giorni dedicato all’attività. E’ indicativo dell’effettivo carico di lavoro per questa attività. Indica il numero di giorni dedicato alla conoscenza dello stato Conoscenza delle Fasce dell’arte in merito alle fasce tagliafuoco Indica il numero di azioni dedicate alla sensibilizzazione della popolazione agricola per l’attuazione in loco di comportamenti Copertura agricola sostenibili Indica il rapporto tra il numero di campagne di sensibilizzazione Copertura scolastica scolastica ed il numero di Istituti di interesse comprensoriale Tabella 16 - Indicatori di controllo del progetto (Comprensorio napoletano) Area Sorrentina – Monti Lattari Cosa indica Indicatore Partecipazione AIB Copertura del Territorio Copertura dei Sentieri Conoscenza delle Fasce Copertura agricola Copertura scolastica Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Indica il numero di risorse mediamente impegnate in attività AIB nel territorio di riferimento (Comprensorio Napoletano) E’ indicativo del rapporto tra il territorio da sottoporre a controllo ed il numero di risorse disponibili Indica il rapporto tra i km di sentiero e le risorse attualmente operative e disponibili per il loro monitoraggio e del numero di giorni dedicato all’attività. E’ indicativo dell’effettivo carico di lavoro per questa attività. Indica il numero di giorni dedicato alla conoscenza dello stato dell’arte in merito alle fasce tagliafuoco Indica il numero di azioni dedicate alla sensibilizzazione della popolazione agricola per l’attuazione in loco di comportamenti sostenibili Indica il rapporto tra il numero di campagne di sensibilizzazione scolastica ed il numero di Istituti di interesse comprensoriale Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 0 0 38% Valore Iniziale 180 unità 29 ha/uomo 1,3 km/uomo 130 gg 0 0 28% Valore Iniziale 356 unità 27 ha/uomo 0,8 km/uomo 100 gg 0 0 21% Valore Iniziale 168 unità 95 ha/uomo 1,4 km/uomo 100 gg 0 0 35% Tabella 17 - Indicatori di controllo del progetto (Comprensorio napoletano) Area Picentini Cosa indica Indicatore Indica il numero di risorse mediamente impegnate in attività Partecipazione AIB AIB nel territorio di riferimento (Comprensorio Napoletano) E’ indicativo del rapporto tra il territorio da sottoporre a Copertura del Territorio controllo ed il numero di risorse disponibili Indica il rapporto tra i km di sentiero e le risorse attualmente operative e disponibili per il loro monitoraggio e del numero di Copertura dei Sentieri giorni dedicato all’attività. E’ indicativo dell’effettivo carico di lavoro per questa attività. Indica il numero di giorni dedicato alla conoscenza dello stato Conoscenza delle Fasce dell’arte in merito alle fasce tagliafuoco Indica il numero di azioni dedicate alla sensibilizzazione della popolazione agricola per l’attuazione in loco di comportamenti Copertura agricola sostenibili Indica il rapporto tra il numero di campagne di sensibilizzazione Copertura scolastica scolastica ed il numero di Istituti di interesse comprensoriale Tabella 18 - Indicatori di controllo del progetto (Comprensorio salernitano) Valore Iniziale 289 unità 200 ha/uomo 1,2 km/uomo 100 gg 0 0 54% Sulla base di quanto scritto in precedenza, è chiaro che il progetto che qui si presenta agirà sui quattro bisogni descritti, rivolgendosi direttamente a: circa 2.000 dei 9250 alunni delle 37 scuole di ogni ordine e grado dei Comuni del comprensorio avellinese (area Partenio – Vallo di Lauro) non ancora coperte dalle attività di sensibilizzazione (a partire dalla scuole primarie), ed, in particolare, i 650 studenti delle quinte classi superiori, per i quali, quindi, si definirà un percorso di sensibilizzazione strutturato a seconda del target; circa 2.000 dei 33.300 alunni delle 112 scuole di ogni ordine e grado della VI municipalità del Comune di Napoli, del Comune di Casalnuovo e di Casoria non ancora coperte dalle attività di sensibilizzazione (a partire dalla scuole primarie), ed,in particolare, per 1.200 dei 2.250 studenti delle quinte classi superiori, per i quali, quindi, si definirà un percorso di sensibilizzazione strutturato a seconda del target; circa 2.000 dei 10.000 alunni delle 40 scuole di ogni ordine e grado del Comune di Torre del Greco, non ancora coperte dalle attività di sensibilizzazione (a partire dalla scuole primarie), ed, in particolare, i 1.250 studenti delle quinte classi superiori, per i quali, quindi, si definirà un percorso di sensibilizzazione strutturato a seconda del target; circa 2.000 dei 8.100 alunni delle 27 scuole di ogni ordine e grado del Comune di Castellamare di Stabia, non ancora coperte dalle attività di sensibilizzazione (a partire dalla scuole primarie), ed, in particolare, i 1.000 studenti delle quinte classi superiori, per i quali, quindi, si definirà un percorso di sensibilizzazione strutturato a seconda del target; circa 2.000 dei 4.000 alunni delle 14 scuole di ogni ordine e grado dei Comuni di Bellizzi e Battipaglia, non ancora coperte dalle attività di sensibilizzazione (a partire dalla scuole primarie), ed, in particolare, i 540 studenti delle quinte classi superiori, per i quali, quindi, si definirà un percorso di sensibilizzazione strutturato a seconda del target; la superficie boscata del comprensorio avellinese, napoletano (incluso l’area Vesuviana), dei Monti Lattari (zona sorrentina), dei Picentini, rispetto alla quale si intensificano le attività di avvistamento (110.840 ettari); gli operatori agricoli, delle aree prima descritte, stimabili in circa 13.250 unità; circa 650 km di sentieri inclusi nelle aree prima descritte per i quali si intende verificare la percorribilità e, di conseguenza, assicurare la praticabilità da parte degli operatori di avvistamento e spegnimento durante la stagione dell’AIB. Le attività del progetto avranno delle ricadute indirette su tutto un insieme di soggetti, che sono: tutti gli altri operatori di AIB, che potranno godere comunque di una situazione sentieristica ottimale facilitando le operazioni da terra (e conseguentemente limitare l’utilizzo dei mezzi aerei, con ovvi benefici per tutta la collettività); la collettività avellinese, salernitana e napoletana, in particolare quelle delle aree prima descritte, che apprenderà, in passivo, le lezioni impartite ai propri figli grazie alla Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli sensibilizzazione scolastica; l’intera collettività della Regione Campania, che beneficerà del ridotto numero di incendi, dovuto ad un incremento ma soprattutto all’ottimizzazione del servizio di avvistamento. Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 7) Obiettivi del progetto: L’obiettivo principale del progetto è, pertanto, quello di limitare l’accadimento di incendi boschivi, attraverso il soddisfacimento dei seguenti obiettivi specifici: 1) ottimizzare le attività di antincendio boschivo, attraverso: potenziamento della partecipazione civica incremento dell’avvistamento miglioramento della conoscenza del territorio 2) migliorare la percezione dell’emergenza, attraverso: sensibilizzazione dei giovani in età scolare sensibilizzazione delle componente agricola Primo Obiettivo Specifico La prima azione (potenziamento della partecipazione civica) mira a incrementare il numero di giovani che prestano il loro tempo alle attività di avvistamento incendi, tramite incontri specifici presso i complessi scolastici; è destinato agli studenti degli ultimi anni degli istituti superiori. Le attività mirano a coinvolgere, in maniera fattiva almeno il 5% della popolazione scolastica individuata in target, ed aumentare così l’intero corpus di volontari che opera sui territori. La seconda azione (incremento dell’avvistamento) mira ad aumentare il servizio di avvistamento degli incendi boschivi, proponendosi di aumentare la copertura del territorio grazie al contributo delle maggiori risorse. La terza azione (miglioramento della conoscenza del territorio) ha lo scopo di monitorare lo stato dei sentieri edelle fasce tagliafuoco presenti, al fine di assicurare la praticabilità nella stagione dell’AIB nonché facilitare la programmazione degli interventi di pianificazione e di manutenzione. La condizione di arrivo, dopo l’attuazione delle azioni esposte, può essere descritta dai seguenti valori di progetto, riportato poi nel dettaglio per singolo comprensorio ed area di lavoro: Valore di partenza NA SA + 245 +39 unità + 50 unità unità Indicatore AV Partecipazione AIB Copertura del Territorio Copertura dei Sentieri Conoscenza delle fasce AV 375 unità; + 10% Valore finale NA 949 unità; + 26% SA 339 unità; + 15% - 6ha/u - 9 ha/u - 17 ha/u 48ha/u 32 ha/u 183 ha/u - 0,2 km/u - 0,5 km/u -0,6 km/u 0,8 km/u 1,0 km/u 0,65 km/u + 30 gg + 30 gg + 30 gg 160 gg 130/160 gg 130 gg + 30 gg + 30 gg + 30 gg 30 gg 30 gg 30 gg Tabella 19 - Primo Obiettivo specifico: valori finali degli Indicatori di Controllo Secondo Obiettivo Specifico L’azione proposta mira a promuovere le buone pratiche per preservare l’ambiente dall’accadimento di incendi colposi attraverso degli incontri mirati con la popolazione scolastica e tarati sull’effettivo target (sensibilizzazione dei giovani in età scolare), nonché per la popolazione agricola (sensibilizzazione delle componente agricola). A supporto di questa attività, verranno realizzati degli opuscoli informativi, a seconda del target di riferimento, di modo da, sia mantenere viva l’attenzione anche al di fuori dell’orario scolastico ed investire di interesse anche i genitori, sia per avere un riferimento operativo stabile per le pratiche di pulizia e di gestione dei fondi agricoli, oltre che le possibili sanzioni a cui i soggetti possono essere sottoposti per una gestione/pratica sbagliata. La condizione di arrivo, dopo l’attuazione delle azioni esposte, si descrive come segue: Indicatore Copertura scolastica Copertura agricola Contesto di riferimento AV + 1 campagna + 1 campagna NA + 1 campagna + 1 campagna Tabella 20 - Indicatori di progetto. Incrementi attesi Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org SA + 1 campagna + 1 campagna Indicatore Copertura scolastica Copertura agricola Area Montevergine (AV) 59% 1 Area Napoletana (NA) 34% 1 Area Vesuviana (NA) 41% 1 Area Sorrentina (NA) 60% 1 Area Picentini (SA) 100% 1 Tabella 21 - Secondo Obiettivo specifico: valori finali degli Indicatori di Controllo 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Il raggiungimento degli obiettivi predetti può risolversi attraverso il seguente complesso di azioni ed attività, descritte e poi elencate, per ogni obiettivo specifico. Primo Obiettivo Specifico: ottimizzare le attività di antincendio boschivo Azione A: Potenziamento della partecipazione civica L’azione si esplica attraverso una fase preliminare organizzativa in cui effettuare incontri di concertazione con tutte la parti interessate (istituti scolastici, enti istituzionali, associazioni etc.) in cui condividere le argomentazioni e le modalità di reclutamento (Attività A.1: Organizzazione preliminare). A questo segue una fase esecutiva in cui vengono organizzati gli incontri con il target di progetto; si ipotizza un incontro per massimo 100/150 studenti per un totale di 10 incontri per ciascuna associazione (Attività A.2: Incontri con gli studenti). Azione B: Incremento dell’avvistamento L’azione si esplica prima e durante l’intero arco della campagna AIB (generalmente giugnosettembre) e viene effettuata da squadre di volontari per l’avvistamento disponibili in numero non minore di 3 unità per ciascuna squadra. Le squadre sono operative, in due turnazioni di 6 ore ciascuna, per tutto l’arco della giornata (8 - 20). L’azione si scompone in una fase organizzativa (Attività B.1: Organizzazione della campagna AIB) ed una esecutiva (Attività B.2: Esecuzione della campagna AIB). Durante le due fasi si preparano e poi si compilano schede di resoconto delle attività. Azione C: Miglioramento della conoscenza del territorio L’azione si esplica in due fasi distinte. Nella prima fase (Attività C.1: Monitoraggio dei sentieri) si organizzano squadre di volontari per verificare e contestualmente conoscere la percorribilità dei sentieri del territorio. Per tutti i contesti, l’attività viene svolta in 130 giorni, da squadre di almeno 2 volontari cadauna a copertura di, al minimo, 2,5/5 km di sentiero per squadra. Al termine delle attività di controllo, si redige un resoconto rispetto al quale gli Enti preposti organizzano le attività per il ripristino eventuale della percorribilità. Nella seconda fase (Attività C.2: Valutazione dei viali tagliafuoco) si procede alla propedeutica verifica dell’esistenza dei viali o di infrastrutture siffatte, attraverso indagini specifiche, anche in loco; successivamente si provvede ad effettuare un sopralluogo mirato a verificarne lo stato di manutenzione. Al termine del sopralluogo e dell’indagine della sottofase precedente, si redige un resoconto operativo da condividere con gli Enti preposti per le proprie attività di pianificazione e/o di manutenzione. Secondo Obiettivo Specifico: migliorare la percezione dell’emergenza Azione D: sensibilizzazione dei giovani in età scolare L’azione si esplica attraverso una fase preliminare organizzativa in cui effettuare incontri di concertazione con tutte la parti interessate (istituti scolastici, enti istituzionali, associazioni etc.) dove condividere le argomentazioni, i contenuti dell’informazione, e la preparazione del materiale informativo (Attività D.1: Organizzazione preliminare). A questo segue una fase esecutiva in cui vengono organizzati gli incontri con il target di progetto; si ipotizza un incontro ogni 100 studenti per un totale di 20 incontri per ciascuna associazione (Attività D.2: Incontri con gli studenti). Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Azione E: sensibilizzazione della componente agricola L’azione si esplica attraverso la realizzazione di una campagna rivolta al target specifico degli agricoltori operanti sul territorio attraverso materiale informativo consegnato direttamente attraverso incontri pianificati porta a porta. La brochure verrà stilata in dei focus group che vedranno la partecipazione dei volontari dell’Associazione e da alcuni rappresentati delle categorie target (Attività E.1: Organizzazione preliminare). Il materiale informativo verrà poi stampato e distribuito capillarmente (Attività E.2: Distribuzione delle informazioni). A distanza di due mesi dalla fine della campagna verranno fatte delle telefonate e delle visite di follow up per verificare l’apprendimento delle pratiche virtuose contenute nel materiale informativo (Attività E.3: Risultanze). Le attività sono di seguito riportate in maniera dettagliata: Primo Obiettivo Specifico: ottimizzare le attività di antincendio boschivo Azione A: Potenziamento della partecipazione civica Attività A.1: Organizzazione preliminare Contatto con le parti (Scuole, Associazioni, Enti competenti) e riunioni Condivisione delle argomentazioni e modalità di reclutamento Preparazione del materiale informativo e di relazione Attività A.2: Incontri con gli studenti Scelta dei luoghi e delle date Disponibilità dei relatori Effettuazione degli incontri Raccolta Adesioni ed Iscrizioni Azione B: incremento dell’avvistamento Attività B.1: Organizzazione della campagna AIB Contatto con le parti (Regione, Associazioni del territorio, Enti competenti) Suddivisione del territorio in aree omogenee su supporto cartografico Definizione squadre operative ed assegnazione aree di competenza Turnazioni Preparazione scheda resoconto Attività B.2: Esecuzione della campagna AIB Copertura del territorio assegnato Segnalazioni situazioni emergenziali Collaborazione al superamento eventuali situazioni di pericolo (rimozione, pulizia, etc.) Compilazione resoconto attività Azione C: Miglioramento della praticabilità del territorio Attività C.1: Monitoraggio dei sentieri Concertazione con gli Enti competenti e le associazioni del territorio Preparazione del materiale cartografico di supporto Organizzazione delle squadre operative e delle turnazioni; assegnazione delle sezioni di competenza Preparazione del template per i resoconti Effettuazione del servizio di controllo Compilazione resoconti Definizione cartografie dei sentieri Attività C.2: Valutazione dei viali tagliafuoco Concertazione con gli Enti competenti e le associazioni; comunicazione dell'attività Verifica dello stato dell’arte Primo resoconto di attività: individuazione delle fasce Organizzazione squadre di osservazione Effettuazione del controllo Resoconto finale di attività: Compilazione resoconti Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Secondo Obiettivo Specifico: migliorare la percezione dell’emergenza Azione D: Sensibilizzazione dei giovani in età scolare Attività D.1: Organizzazione preliminare Contatto con le parti (Scuole, Associazioni, Enti competenti) e riunioni Condivisione delle argomentazioni e modalità di reclutamento Preparazione del materiale informativo e di relazione differenziato per utente Attività D.2: Incontri con gli studenti Scelta dei luoghi e delle date Disponibilità dei relatori Effettuazione degli incontri Azione E: Sensibilizzazione della componente agricola Attività E.1: Organizzazione preliminare Contatto con le parti (agricoltori, rappresentanze) e riunioni Organizzazione del focus group Individuazione concertata dei contenuti Preparazione del materiale informativo Attività E.2: Distribuzione delle informazioni Individuazione geografica dei destinatari e dei punti di distribuzione Creazione database telefonico Definizione calendario Organizzazione squadre Consegna materiale Attività E.3: Risultanze Organizzazione della campagna Definizione delle squadre operative Verifiche di follow up telefonico Visite di follow up Si allega al presenta progetto, il diagramma temporale delle attività (Diagramma di GANNT) 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività Le attività sono quantificate per singolo contesto operativo; le differenze, laddove presenti, vengono evidenziate. Primo Obiettivo Specifico: ottimizzare le attività di antincendio boschivo Azione A: potenziamento della partecipazione civica Attività A.1: Organizzazione preliminare Per questa attività sono necessari: 1 Responsabile logistico per l’organizzazione delle attività preliminari (contatto con le scuole e riunioni), la condivisione delle argomentazioni e per il coordinamento del materiale informativo; Rappresentanti di Scuole, Istituzioni, Enti ed Associazioni per le riunioni, per la condivisione delle argomentazioni e del materiale informativo; 1 esperto tematico per la redazione del materiale informativo; 1 grafico per l’impaginazione e la stampa; 2 risorse operative di supporto alle attività (segreteria, materiale di supporto) Attività A.2: Incontri con gli studenti Per questa attività sono necessari: Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 1 Responsabile organizzativo per la logistica degli eventi, e la preparazione, ed il coordinamento degli eventi stessi; 3 Rappresentanti di Scuole, Istituzioni, Enti ed Associazioni per ciascun incontro; 2 risorse operative per la raccolta delle adesioni e per le iscrizioni successive, e per il corretto svolgimento degli incontri. Azione B: incremento dell’avvistamento Attività B.1: Organizzazione della campagna AIB Per questa attività sono necessari: 1 Responsabile organizzativo per la concertazione con gli Enti del territorio, per la logistica delle attività (definizione squadre, turnazioni) e per la redazione delle schede di resoconto; 1 Responsabile cartografo per la rappresentazione cartografica del territorio e la suddivisione delle aree di competenza; 2 risorse operative di supporto alle attività (segreteria, materiale di supporto). Attività B.2: Esecuzione della campagna AIB Per questa attività sono necessari: 1 Responsabile organizzativo per il coordinamento delle attività; 375 risorse operative (per tutti gli Enti coinvolti nel contesto avellinese) per l’attività di avvistamento degli incendi boschivi, le eventuali segnalazioni ed il superamento delle emergenze territoriali; 949 risorse operative (per tutti gli Enti coinvolti nel contesto napoletano) per l’attività di avvistamento degli incendi boschivi, le eventuali segnalazioni ed il superamento delle emergenze territoriali; 339 risorse operative (per tutti gli Enti coinvolti nel contesto salernitano) per l’attività di avvistamento degli incendi boschivi, le eventuali segnalazioni ed il superamento delle emergenze territoriali; Operatori volontari per il resoconto delle attività Azione C: miglioramento della praticabilità del territorio Attività C.1: Monitoraggio dei sentieri Per questa attività sono necessari: 1 Responsabile organizzativo per la concertazione con gli Enti del territorio, l’organizzazione delle squadre e l’assegnazione delle aree, e la preparazione del template dei resoconti; coordina le attività di controllo, la compilazione dei resoconti e sovrintende alla redazione della carte dei sentieri; 1 Cartografo per il materiale cartografico di supporto e la normalizzazione delle informazioni raccolte al fine di redigere una carta dei sentieri più completa; 169 risorse operative (per tutti gli Enti coinvolti nel contesto avellinese) per il controllo dei sentieri e la raccolta delle informazioni; 270 risorse operative (per tutti gli Enti coinvolti nel contesto napoletano) per il controllo dei sentieri e la raccolta delle informazioni; 231 risorse operative (per tutti gli Enti coinvolti nel contesto salernitano) per il controllo dei sentieri e la raccolta delle informazioni; Operatori volontari per la compilazione dei resoconti Attività C.2: Valutazione dei viali tagliafuoco Per questa attività sono necessari: 1 Responsabile organizzativo per la concertazione con gli enti, nonché per la supervisione dei resoconti e l’organizzazione delle attività; Risorse operative per la verifica dello stato dell’arte, ed il primo resoconto; Risorse operative per il controllo della fasce; si stima una necessità di almeno 2 risorse per singola squadra. Il numero di squadre necessario si può stimare al termine dell’attività di Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org verifica. Le stesse risorse sono chiamate a compilare i resoconti. Secondo Obiettivo Specifico: migliorare la percezione dell’emergenza Azione D: sensibilizzazione dei giovani in età scolare Attività D.1: Organizzazione preliminare Per questa attività sono necessari: 1 Responsabile logistico per l’organizzazione delle attività preliminari (contatto con le scuole e riunioni), la condivisione delle argomentazioni e per il coordinamento del materiale informativo; Rappresentanti di Scuole, Istituzioni, Enti ed Associazioni per le riunioni, per la condivisione delle argomentazioni e del materiale informativo; 3 esperti tematici per la redazione del materiale informativo differenziato per livello di istruzione; 1 grafico per l’impaginazione e la stampa; 2 risorse operative di supporto alle attività (segreteria, materiale di supporto) Attività D.2: Incontri con gli studenti Per questa attività sono necessari: 1 Responsabile organizzativo per la logistica degli eventi, e la preparazione, ed il coordinamento degli eventi stessi; 3 Rappresentanti di Scuole, Istituzioni, Enti ed Associazioni per ciascun incontro; 4 risorse operative per il controllo dell’esecuzione degli incontri. Attività E.1: Organizzazione preliminare Per questa attività sono necessari: 1 Responsabile organizzativo per il contatto con le parti, e la supervisione dei lavori; Rappresentanti della categoria ed esponenti della componente agricoltori per le riunioni, per il focus group, per la definizione dei contenuti; 1 esperto tematico per la redazione del materiale informativo; 1 grafico per l’impaginazione e la stampa; 2 risorse operative di supporto alle attività (segreteria, materiale di supporto) Attività E.2: Organizzazione preliminare Per questa attività sono necessari: 1 Responsabile organizzativo per l’individuazione geografica dei punti di distribuzione, l’organizzazione e la supervisione dei lavori; 2 risorse operative, per ciascun’area, per la creazione del database; Risorse operative per la consegna del materiale, strutturate in squadre di 3 unità cadauna. Attività E.3: Risultanze Per questa attività sono necessari: 1 Responsabile per l’organizzazione e la supervisione dei lavori; Risorse operative per le verifiche telefoniche; Risorse operative per le verifiche in loco, organizzate in squadre di almeno 3 unità. 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Primo Obiettivo Specifico: ottimizzare le attività di antincendio boschivo Azione A: potenziamento della partecipazione civica Attività A.1: Organizzazione preliminare I volontari supporteranno il responsabile logistico sia in fase organizzativa, nelle riunioni e nella redazione del materiale informativo e nel coordinamento della attività. Attività A.2: Incontri con gli studenti I volontari supporteranno il Responsabile nella fase organizzativa, e saranno inoltre presenti Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org durante gli incontri assicurandone il corretto svolgimento. Inoltre si preoccuperanno di verificare le iscrizioni effettive presso le associazioni del territorio (come verifica dell’azione di progetto). Azione B: incremento dell’avvistamento Attività B.1: Organizzazione della campagna AIB I volontari supporteranno i responsabili nelle preparazioni propedeutiche all’attività di avvistamento successiva. Attività B.2: Esecuzione della campagna AIB I volontari parteciperanno attivamente alla campagna AIB in affiancamento al personale esperto, con cui condividono le esperienze e le attività. Si preoccuperanno di redigere i resoconti in relazione alle attività di propria competenza. Azione C: miglioramento della praticabilità del territorio Attività C.1: Monitoraggio dei sentieri I volontari collaboreranno all’organizzazione delle attività, parteciperanno al controllo dei sentieri e si preoccuperanno, per quanto di competenza, a redigere i resoconti. Collaboreranno alla preparazione delle nuove cartografie dei sentieri. Attività C.2: Valutazione dei viali tagliafuoco I volontari supporteranno il responsabile nelle attività organizzative e di segreteria. Inoltre accompagneranno fattivamente le risorse per la verifica dello state dell’arte, e collaboreranno all’elaborazione dei report. Secondo Obiettivo Specifico: migliorare la percezione dell’emergenza Azione D: sensibilizzazione dei giovani in età scolare Attività D.1: Organizzazione preliminare I volontari supporteranno il responsabile logistico sia in fase organizzativa, nelle riunioni e nella redazione del materiale informativo e nel coordinamento della attività. Attività D.2: Incontri con gli studenti I volontari supporteranno il Responsabile nella fase organizzativa, e saranno inoltre presenti durante gli incontri assicurandone il corretto svolgimento. Azione E: sensibilizzazione della componente agricola Attività E.1: Organizzazione preliminare I volontari supporteranno il responsabile logistico sia in fase organizzativa, nelle riunioni e nella redazione del materiale informativo e nel coordinamento della attività. Attività E.2: Distribuzione delle informazioni I volontari supporteranno il Responsabile nella fase organizzativa, e saranno impegnati in supporto sia nella fase preliminare di definizione del target, sia nella consegna del materiale. Attività E.3: Risultanze I volontari supporteranno il Responsabile nella fase organizzativa, e saranno impegnati in supporto nella fase di follow up. Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 39 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 39 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 1400 0 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Realizzazione (eventuale) delle attività previste dal progetto anche in giorni festivi e prefestivi, coerentemente con le necessità progettuali Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della chiusura della sede di servizio (chiusure estive e festive) Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni festivi, organizzati anche dagli enti partner del progetto Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il massimo di 30 gg previsti Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella realizzazione del progetto Disponibilità ad utilizzare i veicoli messi a disposizione dell’Associazione. Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Cod. ident. sede N. vol. per sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e Data di nome nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognome e Data di nome nascita C.F. 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Accanto ad una costante attività di front-office e call-centerper i giovani in cerca di informazioni e materiale, sia presso la Sede Centrale che nelle Agenzie territoriali, AMESCI mette in campo una forte azione di diffusione e promozione del Servizio Civile Nazionale. Grazie alla predisposizione di uno specifico Piano di comunicazione, viene realizzata una campagna di divulgazione del valore del Servizio Civile Nazionale e delle opportunità che esso offre che si intensifica in occasione dei bandi di selezione e reclutamento dei volontari. Il Piano ha l’obiettivo di far conoscere ai giovani il Servizio Civile Nazionale quale strumento principe di partecipazione alla vita comunale, provinciale, regionale e nazionale e possibilità per l’acquisizione di competenze spendibili nel mondo del lavoro. All’interno del Piano sono previste attività di: Promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale; Diffusione degli obiettivi dell’iniziativa progettuale; Disseminazione dei risultati. La semplicità e l’immediatezza di accesso alle informazioni attraverso il sito internet e tutti gli strumenti social attivati da AMESCI sono garanzia di un facile raggiungimento del mondo giovanile come dimostrano gli oltre 400.000 accessi annuali che riceve il sito. Oltre a preparare video interviste, foto, commenti, articoli specifici, veicolati dai social network e dagli strumenti appositamente realizzati, AMESCI organizza incontri presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri centri nevralgici di aggregazione presenti sul territorio dove verrà realizzato i progetto. Sintesi del Piano di promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale Obiettivi Favorire la diffusione del Servizio Civile Nazionale; Sensibilizzare alle tematiche della cittadinanza attiva, legalità, ambiente, assistenza, protezione civile, tutela del patrimonio artistico e culturale, educazione; Innalzare e migliorare il livello di partecipazione locale, provinciale, regionale e nazionale; Informare correttamente i giovani sulle opportunità offerte dal servizio civile nazionale; Diffondere gli obiettivi dell’iniziativa progettuale; Disseminare i risultati del progetto. Contenuti Finalità generali del Servizio Civile Nazionale; Finalità specifiche del Servizio Civile quale esperienza di apprendimento non formale; Obiettivi generali e specifici del progetto; Tematichedella cittadinanza attiva, dell’assistenza, ambiente, protezione civile, promozione culturale, educazione, legalità. Soggetti destinatari Ragazze e ragazzi di età compresa tra i 17 ed i 28 anni (con riferimento specifico alle opportunità meta – formative del SCN); Associazioni, enti ed organizzazioni presenti sul territorio; Stakeholders (orizzontali e verticali). Soggetti attuatori Volontari presenti nell’ente; Personale impiegato a diverso titolo nell’organizzazione e nella gestione del progetto. Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Altri soggetti coinvolti Università; Istituti scolastici presenti sul territorio di riferimento; Enti no-profit presenti sul territorio di riferimento. Luogo Istituti scolastici di II° grado, università, centri parrocchiali, circoli ricreativi e culturali, realtà aggregative giovanili in genere, organizzazioni del terzo settore e così via, ove portare, con le opportune modalità, la presenza dei volontari stessi. Durata e tempi di realizzazione Le attività di comunicazione, promozione e sensibilizzazione del Servizio Civile Nazionale sono parte integrante delle attività quotidiane di AMESCI e saranno realizzate durante l’intero arco di vita del progetto. In particolare: le attività di promozione e sensibilizzazione vengono intensificate nel periodo che va dalla pubblicazione del bando fino all’avvio del progetto; l’informazione sul progetto e sugli obiettivi che intende raggiungere viene messa in campo fino all’avvio del progetto stesso per consentire una scelta consapevole dei giovani e una partecipazione convinta; la disseminazione dei risultati viene realizzata sia nel corso del progetto, per migliorare la percezione del servizio civile sul territorio in cui si interviene, sia al termine dello stesso, per restituire gli esiti di un impegno tanto dell’associazione quanto dei giovani del servizio civile nazionale. Nella fase di avvio del progetto, ovvero dopo l’emanazione del bando da parte del Dipartimento, Amesci realizzerà incontri specifici di informazione e orientamento rivolti ai giovani allo scopo di stimolarne la partecipazione e sensibilizzarli alle tematiche affrontate dal progetto. Tali specifiche attività avranno una durata di 30 oree saranno articolate in: 5 incontri (presso Università, Istituti scolastici, enti no profit ed altri luoghi d’aggregazione presenti sul territorio specifico) di durata di 5 ore ognuno; un convegno finale della durata di 5 ore. Canali di pubblicizzazione dei progetti: Canali dipendenti (o interni): Sito internet Amesci (www.amesci.org); Sito internet ServizioCivileMagazine (www.serviziocivilemagazine.it); Sito internet dei Partner; Canale YouTube(Amesciweb) Profili social: o Flickrhttp://www.youtube.com/user/amesciweb o Twitter https://twitter.com/infoamesci; o Facebookhttps://www.facebook.com/amesci.org; o Google+ https://plus.google.com/107739239607515079041 ; Newsletter; Organizzazione giornate formative/informative sul Servizio Civile Nazionale; Organizzazione di Convegni sul Servizio Civile Nazionale; Partecipazione con stand a fiere e manifestazioni di interesse per i giovani; Pubblica affissione; Divulgazione di materiale informativo, bando, allegati presso Uffici per le Relazioni con il pubblico, Informagiovani Università, Centri per l’impiego ed in tutti i luoghi di aggregazione giovanile presenti sul territorio in cui verrà realizzato il progetto. Front-office presso la sede centrale e le Agenzie territoriali; Attività di call-center presso la sede centrale e le Agenzie territoriali; Ufficio stampa presso la Sede Centrale Amesci; Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Canali indipendenti (o esterni): Agenzia stampa: o Comunicati stampa per i media nazionali; o Comunicati stampa per i media locali (operazione mirata nell’ambito territoriale del progetto, es: comunale, provinciale, regionale, nazionale); Quotidiani; Periodici; Radio; Televisioni; Sito internet Forum Nazionale Servizio Civile (www.forumserviziocivile.it); Sito internet Forum Nazionale Giovani (www.forumnazionalegiovani.it) Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Di seguito si riporta uno estratto del ‘Sistema di Reclutamento e Selezione’ adeguato al 31 luglio 2009 e approvato dall’UNSC con det. n° 91 in data I Febbraio 2010 cui per ogni eventuale approfondimento si rimanda alla consultazione sul sito www.amesci.org CONVOCAZIONE La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando integrale; progetto; procedure selettive, etc.); Presso le sedi territoriali di AMESCI è attivato un front office finalizzato alle informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio telefonico e telematico. SELEZIONE Controllo e verifica formale dei documenti; Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e con i seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale: le esperienze di volontariato; le esperienze di crescita formative le capacità relazionali; l’interesse del candidato. Valutazione dei titoli massimo 50 punti Precedenti esperienze Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre conoscenze MAX 30 PUNTI MAX 20 PUNTI Precedenti esperienze massimo 30 punti Periodo massimo valutabile per singola esperienza: 12 mesi. Precedenti esperienze c/o enti che realizzano il progetto Coefficiente 1,00 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.) Precedenti esperienze nello stesso settore del progetto c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,75 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg) Precedenti esperienze in un settore diverso c/o ente che realizza il progetto Coefficiente 0,50 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.) Precedenti esperienze in settori analoghi c/o enti diversi da quello che realizza il progetto Coefficiente 0,25 (mese o frazione di mese superiore o uguale a 15 gg.) MAX 12 PUNTI MAX 9 PUNTI MAX 6 PUNTI MAX 3 PUNTI Titolo di studio massimo 8 punti (si valuta solo il titolo più elevato) Laurea (vecchio ordinamento oppure 3+2) Laurea triennale Diploma scuola superiore Frequenza scuola media Superiore 8 PUNTI 7 PUNTI 6 PUNTI FINO A 4 PUNTI (1 PUNTO PER OGNI ANNO CONCLUSO) Titoli professionali massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti di formazione professionale accreditati presso le Regioni Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Titolo completo Non terminato 4 PUNTI 2 PUNTI Esperienze aggiuntive a quelle valutate massimo 4 punti (si valuta solo il titolo più elevato) (per esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza ai bambini durante il periodo estivo, etc.) Di durata superiore a 12 mesi Di durata inferiore a 12 mesi 4 PUNTI 2 PUNTI Altre conoscenze massimo 4 punti (si valuta 1 punto per ogni titolo, sino ad un massimo di 4) - per esempio: specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una lingua straniera, informatica, musica, teatro, pittura, ecc…). Attestati o autocertificati 1 PUNTO I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web dell’ente, un colloquio approfondito su: servizio civile, progetto e curriculum personale (con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e lavorative nel settore specifico del progetto e non), al fine di avere un quadro completo e complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue qualità e delle sua attitudini, oltre ad una breve autopresentazione da parte del candidato. COLLOQUIO MAX 60 PUNTI Il colloquio consiste in una serie di 10 domande, ognuna con punteggio da 0 a 60, riportate sul sito www.amesci.org La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle domande dà come esito il punteggio finale del colloquio. L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene raggiunta con un minimo di 36 PUNTI al colloquio La fase di selezione è costantemente verificata da un Garante nominato dal responsabile del Servizio Civile Nazionale; REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI AMESCI 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 Il Sistema di Monitoraggio Generale, coordinato dal Responsabile del Monitoraggio e dallo staff centrale, valido per tutti i progetti prevede sulla base della scomposizione del lavoro pianificato, effettuata in sede di progettazione, la costruzione di Questionari per il Monitoraggio dell’andamento del progetto, nonché redazioni periodiche di relazioni sugli stati di avanzamento Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org del progetto. Si utilizzeranno schede di rilevazione per conoscere lo stato di avanzamento delle attività previste dal progetto che vedono come beneficiari i volontari, ed in particolare: Riscontro dell’effettiva erogazione dei benefici previsti dal progetto per i volontari in merito a crediti universitari, tirocini, riconoscimento curriculare; Formazione generale (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente trattati); Formazione specifica (ore effettivamente erogate, argomenti effettivamente trattati). Le timelines dei singoli progetti prevedranno i relativi momenti nei quali effettuare il controllo, in relazione al perseguimento degli obiettivi operativi; è verosimile che, in generale, i progetti prevedano momenti di controllo trimestrali, in affiancamento ad un’ordinaria attività di monitoraggio in itinere. In relazione al monitoraggio della crescita dei volontari, appositi Piani di Valutazione stabiliranno tempi e modalità diverse a seconda che si operi la valutazione quantitativa o quella qualitativa. Gli strumenti quantitativi saranno somministrati ai volontari, in generale e fatti salvi specifici adattamenti, in tre tempi: all’inizio del servizio, rilevandone le aspettative rispetto al progetto ed il livello di conoscenze; in itinere, allo scopo di approntare eventuali interventi correttivi; alla fine, in sede di verifica dei risultati ottenuti e riprogettazione eventuale. 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI AMESCI 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali. E’ titolo di maggior gradimento: - diploma di scuola media superiore; - pregressa esperienza nel settore specifico del progetto; - pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato; - buona conoscenza di una lingua straniera; - spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo - capacità relazionali e dialogiche - studi universitari attinenti - buone capacità all’utilizzo di dispositivi tecnologici (GPS, etc.) 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Di seguito si riportano le risorse finanziare che ciascuna Associazione può investire per la realizzazione del progetto. A margine è riportato il costo totale di progetto. Attività Attività A.1: Organizzazione preliminare Attività A.2: Incontri con gli studenti Attività B.1: Organizzazione della campagna AIB Attività B.2: Esecuzione della campagna AIB Attività C.1: Monitoraggio dei sentieri Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Costo Risorse Umane Costo Risorse materiali 300 € 200 € - 500 € 200 € 500 € - 700 € 1.500 € 1.500 € Attività C.2: Valutazione dei viali tagliafuoco 500 € 500 € Attività D.1: Organizzazione preliminare 700 € 1.000 € - 1.500 € 500 € 500 € Attività E.2: Distribuzione delle informazioni - 500 € Attività E.3: Risultanze - - TOTALE RISORSE UMANE 3.700 € TOTALE RISORSE MATERIALI 7.400 € Attività D.2: Incontri con gli studenti Attività E.1: Organizzazione preliminare TOTALE PROGETTO FALCHI ANTINCENDIO 11.100 € Riepilogo Progetto Attività Costo Risorse Umane Costo Risorse materiali 1.800 € 1.200 € - 3.000 € 1.200 € 3.000 € - 4.200 € Attività C.1: Monitoraggio dei sentieri 9.000 € 9.000€ Attività C.2: Passaggio di conoscenza 3.000 € 3.000 € Attività D.1: Organizzazione preliminare 4.200 € 6.000 € - 9.000 € 3.000 € 3.000 € Attività E.2: Distribuzione delle informazioni - 3.000 € Attività E.3: Risultanze - - TOTALE RISORSE UMANE 22.200 € TOTALE RISORSE MATERIALI 44.400 € Attività A.1: Organizzazione preliminare Attività A.2: Incontri con gli studenti Attività B.1: Organizzazione della campagna AIB Attività B.2: Esecuzione della campagna AIB Attività D.2: Incontri con gli studenti Attività E.1: Organizzazione preliminare TOTALE PROGETTO 66.600 € 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): In ordine alla realizzazione delle attività previste dal presente progetto, AMESCI ha stipulato con la società di global services e comunicazione GAR.CO s.r.l., partita iva 05663071214, esperta in materia di consulenza per lo sviluppo locale e che opera per imprese ed enti pubblici in attività di pianificazione, progettazione, alta formazione, comunicazione sociale ed istituzionale, apposita convenzione (vedi allegato) che definisce il concreto e rilevante apporto della GAR.CO alla realizzazione del presente progetto con specifico riferimento alle seguenti attività previste al punto 8.1: Azione A: Potenziamento della partecipazione civica Attività A.1: Organizzazione preliminare Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Contatto con le parti (Scuole, Associazioni, Enti competenti) e riunioni Attività A.2: Incontri con gli studenti Scelta dei luoghi e delle date Disponibilità dei relatori Raccolta Adesioni ed Iscrizioni Altro accordo è stato stipulato da Amesci con Consorzio Italia, partita iva n. 06936861217,società cooperativa sociale senza scopo di lucro volta alla realizzazione di servizi/interventi in ambito socio-sanitario nonché all'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; attività e servizi di carattere animativi, finalizzati al miglioramento della qualità della vita e all’inserimento sociale dei soggetti svantaggiati; interventi conviviali per il tempo libero, la cultura ed il turismo sociale; organizzazione e gestione di servizi di informazione e promozione culturale; organizzazione e gestione di servizi di consulenza, orientamento, formazione e avviamento al lavoro. In relazione al citato accordo, di cui si allega copia, Consorzio Italia si impegna a realizzare le seguenti attività previste dal punto 8.1 del presente progetto: Azione A: Potenziamento della partecipazione civica Attività A.2: Incontri con gli studenti Effettuazione degli incontri Azione B: incremento dell’avvistamento Attività B.1: Organizzazione della campagna AIB Contatto con le parti (Regione, Associazioni del territorio, Enti competenti) Suddivisione del territorio in aree omogenee su supporto cartografico Definizione squadre operative ed assegnazione aree di competenza 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: Per il raggiungimento delle finalità del progetto, è necessario che ciascuna associazione si avvalga delle seguenti risorse, suddivise per singolo contesto operativo e per singola attività progettuale: Attività Risorse Attività A.1: Organizzazione preliminare (per il materiale informativo e di relazione) Servizio di grafica e di stampa Attività A.2: Incontri con gli studenti (per l’effettuazione degli incontri) (per facilitare la comunicazione negli incontri) (per il riconoscimento durante gli incontri) 1 sala attrezzata Strumentazione audio-visiva Tesserini di riconoscimento Pettorine Attività B.1: Organizzazione della campagna AIB (per facilitare l’individuazione delle aree di intervento) Attività B.2: Esecuzione della campagna AIB (per il raggiungimento delle aree di intervento) (per la sicurezza) (per le segnalazioni) (per il riconoscimento durante la campagna) Attività C.1: Monitoraggio dei sentieri (per individuazione delle aree) (per la definizione della cartografie dei sentieri) (per il raggiungimento delle aree di intervento) (per il riconoscimento durante il controllo) (per la raccolta delle informazioni) Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Cartografia del territorio (< 1:10000) Software di editing grafico Autovetture DPI Radiotrasmettitori Tesserini di riconoscimento Pettorine Cartografia dei sentieri Software di editing grafico Autovetture Tesserini di riconoscimento Pettorine GPS Attività C.2: Valutazione dei viali tagliafuoco (per l’effettuazione del controllo) (per il riconoscimento durante il controllo) (per la sicurezza) Autovetture Tesserini di riconoscimento Pettorine DPI Attività D.1: Organizzazione preliminare (per il materiale informativo e di relazione) Servizio di grafica e di stampa Attività D.2: Incontri con gli studenti (per l’effettuazione degli incontri) (per facilitare la comunicazione negli incontri) (per il riconoscimento durante gli incontri) Attività E.1: Organizzazione preliminare (per il materiale informativo e di relazione) Attività E.2: Distribuzione delle informazioni (per individuazione delle aree) (per il raggiungimento delle aree di intervento) (per il riconoscimento durante il controllo) Attività E.3: Risultanze (per il recall telefonico) (per il raggiungimento delle aree di visita) (per il riconoscimento durante il controllo) Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 1 sala attrezzata 1 Strumentazione audio-visiva Tesserini di riconoscimento Pettorine Servizio di grafica e di stampa Cartografia dei sentieri Autovetture Tesserini di riconoscimento Pettorine Postazione con Telefono Autovetture Tesserini di riconoscimento Pettorine CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: NO 27) Eventuali tirocini riconosciuti : NO 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale: competenze tecniche (specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al personale professionale): supporto alle relazioni sociali, organizzazione logistica, segreteria tecnica, ideazione e realizzazione grafica e testuale di testi informativi, uso di strumentazioni tecniche, riconoscimento e superamento delle emergenze; competenze cognitive (funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa): capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving), team working; competenze sociali e di sviluppo (utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche di se stessi): capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di creatività; competenze dinamiche (importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della propria professionalità): competitività come forza di stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse. Tali competenze, elaborate secondo gli standard europei delle UCF (Unità Formativa Capitalizzabile), sono riconosciute e certificate da Medimpresa, associazione nazionale delle piccole e medie imprese, nell’ambito di uno specifico accordo, relativo al presente progetto (in allegato) Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Sede di realizzazione del progetto 30) Modalità di attuazione: In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori AMESCI. AMESCI si riserva di avvalersi di esperti, secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”. Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI AMESCI 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 AMESCI sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci didattici volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario. La nostra idea è quella di una formazione blended, che alterni i differenti setting formativi messi a disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile nazionale”. Nello specifico si utilizzerà: formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie materie trattate per 13 ore complessive; formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su: team building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le attività collaborative per 18 ore complessive; e-learning per 14 ore complessive. 33) Contenuti della formazione: La formazione generale prevista per il progetto si articola nei seguenti moduli: Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli A come Amesci: La presentazione dell’associazione Valori e identità del SCN Dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: La storia dell'obiezione di coscienza e l'itinerario storico che ha portato alla istituzione del Servizio Civile. Approfondimento su Don Lorenzo Milani. Adempimento del dovere di difesa della patria: L'adempimento del dovere di difesa della patria è un dettato costituzionale e riguarda tutti i cittadini senza distinzioni di sesso, età, reddito, idee e religione. Si spiega come è stato interpretato e come si è evoluto nel corso della storia della nostra Repubblica. La difesa civile non armata e non violenta: Il concetto di difesa civile non armata e non violenta ha una lunga storia e una grande diffusione, come si è sviluppato e quale è la situazione attuale in Italia. Normativa vigente e carta di impegno etico del SCN: Le norme che governano il Servizio Civile. Si mira alla comprensione del contesto in cui si è sviluppato e funziona il Servizio Civile, oltre a fornire ai volontari una base per il rapporto con l’ente. Formazione civica e forme di cittadinanza: Diventare cittadini consapevoli, attivi e solidali con i meno fortunati è uno degli obiettivi che si pone il Servizio Civile, è opportuno quindi per ogni volontario conoscere i fondamenti giuridici della cittadinanza e della convivenza, non solo per quanto riguarda il nostro paese, ma anche per quanto riguarda l'Unione Europea. Per Amesci, il Servizio Civile è anche educazione alla legalità. Importante per conoscere le origini e la storia della criminalità organizzata e delle mafie in generale, per riconoscere i protagonisti della lotta contro questi fenomeni e sapere come la partecipazione e la cittadinanza attiva siano un modo concreto di combattere la criminalità. Servizio civile, associazionismo e volontariato:Tre parole chiave dell’impegno dei ragazzi e delle ragazze in SCN. Si chiariscono rapporti e dimensioni delle realtà illustrate. Elementi di protezione civile: Conoscere come funziona ed è strutturato il Servizio Nazionale di Protezione Civile non è semplicemente una formalità per il volontario SCN, c'è un forte collegamento tra l'impegno, la responsabilità, il senso di cittadinanza e di difesa della patria richieste volontario (ma anche ad ogni cittadino) e il fatto di sapere quali Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org comportamenti tenere in caso di emergenza. Le leggi istitutive della protezione Civile e i regolamenti che governano il rapporto tra la protezione civile ed il volontariato. L’organizzazione del servizio civile e le sue figure Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale (DPCM 4 febbraio 2009 e successive modifiche) La rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale Lavoro per progetti: Si chiarisce cosa si intende con la definizione "lavoro per progetti", attraverso un percorso che parte dal setting formativo del progetto di Servizio civile per giungere all’identificazione e al trasferimento del concetto di meta competenze Comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti 34) Durata: 45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del progetto) Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: Sede di realizzazione del progetto 36) Modalità di attuazione: In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da AMESCI 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di elearning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso e-learning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il coordinamento didattico di un tecnico. Docenti in aula: (Falchi) - Giuseppe Ventre, nato ad Avellino (AV) il 08/10/1968 (ROSS) - Veronica Somma, nata a Castellammare di Stabia (NA) il 29/04/1982 (Folgore) - Pompilio Alessandro Lido, nato a Napoli (NA) il 21/01/1973 (NPC Bellizzi) - Francesco De Felice, nato a Salerno (SA) il 05/07/1959 (IRT) - Giovanni Accardo, nato a Torre del Greco (NA) il 25/09/1956 (Base Puma) – Antonella Caputo, nata a Napoli il 18/07/1969 Valentina Cammarota, nata a Napoli il 13/04/1978 Mario De Rosa, nato a Salerno il 02/10/1975 Attilio Formisano, nato a Torre del Greco il 15/11/1954 Emiliano Pellegrino, nato a Napoli il 03/09/1973 Autori del Corso: Pasquale Landinetti, nato a Napoli il 10/03/1958 Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Paolo Mandara, nato a Napoli il 11/03/1970 Coordinatrice Didattica e Tecnica: Morena Terraschi, nata a Roma il 29/11/1969 Tutor on line: Valentina Cammarota, nata a Napoli il 13/04/1978 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: Data la specificità della metodologia adottata (blended con una parte in presenza ed una di elearning), le figure necessarie alla formazione sono distinguibili in base alla funzione ricoperta. In particolare: della formazione in aula è incaricato un docente, mentre il corso e-learning è scritto, sotto il coordinamento di un pedagogista, da esperti della materia; al tutor on line è affidato il compito di favorire e animare la frequenza del corso, sempre sotto il coordinamento didattico di un tecnico. Docente in aula: Giuseppe Ventre Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Geometra, è volontario dell’associazione Falchi dal 1992, anno della sua Fondazione ed attualmente ricopre il ruolo di Presidente. Profondo conoscitore del territorio avellinese, ha alle spalle un’esperienza ventennale nelle attività di AIB e di Protezione Civile. Ha inoltre maturato un’esperienza di 5 anni nel settore sicurezza sul lavoro in qualità di responsabile sicurezza per l’ente EDIL Ventre. Veronica Somma Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Volontaria dell’associazione ROSS dal 2009, ha maturato esperienze in progetti di comunicaizone ambientale, igiene urbana e raccolta differenziata. Ha collaborato a numerosi progetti di protezione civile e per la programmazione di un piano di evacuazione, prevenzione del rischio e antincendio boschivo per l’associazione ROSS. Pompilio Alessandro Lido Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Perito industriale, ha maturato esperienze realizzando progetti di comunicazione ambientale, igiene urbana e raccolta differenziata dei rifiuti con la società “Casoria ambiente” e realizzando progetti di protezione civile collaborando alla programmazione del piano di evacuazione, prevenzione del rischio e prevenzione incendi boschivi presso il Comune di Casoria. Esperto nel settore sicurezza sul lavoro in qualità di RSPP ai sensi del Dlgs 81/08. Francesco De Felice Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Operatore del Nucleo di Protezione Civile di Bellizzi dal 1991, dal 2002 al 2009 ha maturato esperienze collaborando e supportando il sistema di protezione civile della Regione Campania e in qualità di formatore dal 2009 al 2014 nelle scuole primarie e secondarie del Comune di Bellizzi nell’ambito del progetto “Scuola sicura e protezione civile”. Giovanni Accardo Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Membro dell’Associazione IRT dal 1986, ha maturato esperienza in pianificazione e gestione dell’emergenza e in qualità di responsabile avvistamento antincendio boschivo nel progetto “Salvaguardiamo il Parco” e in qualità di formatore sul rischio sismico e vulcanico presso le scuole medie inferiori e superiori del Comune di Torre del Greco. Antonella Caputo Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Laurea in lingue e letterature straniere, volontaria di Base puma dal 1995, ha maturato esperienze come operatore specializzato settore AIB_Idrogeologico-Logistico, operatore antincendio avvistamento e spegnimento. Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Valentina Cammarota Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Laurea in ingegneria civile, ha maturato due anni di esperienza nel settore sicurezza sul lavoro frequentando corsi di formazione come RSPP modulo C e ricoprendo il ruolo di RSPP per Studi professionali, Cooperative sociali ed associazioni. Inoltre dal 2012 collabora con la società SICURTER S.r.l. come consulente in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Attilio Formisano Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Volontario dell’associazione IRT, ha maturato 35 anni di esperienza nel settore sicurezza sul lavoro acquisendo competenze nel primo soccorso, BLSD e antincendio. Mario De Rosa Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Laurea in scienze forestali e ambientali, volontario dell’associazione Nucleo di protezione civile di Bellizzi, ha maturato un anno di esperienza nel settore della Sicurezza sul Lavoro attraverso la Direzione dei lavori, collaborazione alla progettazione degli interventi, progettazione della sicurezza, contabilizzazione, collaudo dell’attività e Nomina di R.S.P.P. nell’ambito delle funzioni delegate di cui alla L.R. 11/96. Emiliano Pellegrino Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Volontario dell’associazione Base puma, ha maturato 12 anni di esperienza nel settore sicurezza sul lavoro in qualità di RSPP ai sensi del DLgs 81/2008. Autori del Corso: Pasquale Landinetti Competenze specifiche (vedi curriculum allegato): Laureato in Sociologia, formatore di operatori volontari e professionali di protezione civile; formatore nazionale Istruttori Unità Cinofile di Soccorso; istruttore gruppo SAI; DI.MA. (disaster manager); esperto di monitoraggio ambientale e di tecniche di comunicazione in emergenza; progettista piani di sicurezza e di protezione civile per Amministrazioni pubbliche; esperto prevenzione e protezione, pianificazione dell’emergenza; esperto per la sicurezza scolastica; docente in corsi di formazione per operatori di protezione civile, esperto di primo soccorso. Paolo Mandara Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Esperto di Tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, DI.MA. (disaster manager), Membro della commissione speciale per la “Pianificazione di Emergenza per il Soccorso ad Aeromobili Sinistrati in prossimità di Aeroporti Costieri” – Prefettura di Napoli; Delegato per le attività di Protezione Civile del Comitato regionale CRI Campania da febbraio 2006 ad aprile 2009; Qualifica di “Formatore Nazionale di Protezione Civile” dal febbraio 2003; Certificazione di “Istruttore di Protezione Civile” rilasciata da SIEM-IES nel 2005; Qualifica di “Tecnico Formatore” rilasciato dalla Piemme Antincendio (MitHo group) per attrezzature speciali (U.S.A.R.) destinate alle colonne mobili regionali del Corpo Nazionali Vigili del Fuoco; Certificazione di “Firefighter I” NFPA” rilasciato dall’international Fire Service – Agosto 2006; Certificazione di “Firefighter II” NFPA” rilasciato dall’international Fire Service – Agosto 2006; Partecipazione con regolare cadenza a campi ed esercitazioni di “Protezione Civile” Coordinatrice Didattica e Tecnica: Morena Terraschi Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laureata in Pedagogia, esperta di progettazione nel settore della multimedialità applicata alla didattica, di formazione tecnologica e didattica on line, di ambienti digitali per l'apprendimento, scenari e strumenti di valutazione nella formazione a distanza, gestione del sapere nei processi di elearning, analisi per la valutazione di un gruppo di apprendimento online, modelli e strumenti di analisi e valutazione del forum e degli strumenti di interazione formativa Tutor on line: Valentina Cammarota Competenze specifiche(vedi curriculum allegato): Laureata in Ingegneria Civile, ottime capacità relazionali in contesti di comunicazione mediata, buone competenze informatiche (posta elettronica, internet, chat, forum), competenze di base in Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org ambito formativo e didattico, competenze contenutistiche nell’area di intervento Protezione Civile e in generale nel Servizio Civile. 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. LRC 0261550 L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”. Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended AMESCI intende una modalità “mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale impostazione costruttivista. Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari, rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo. Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del processo di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti che lo alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio comunicativo nella fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo, ma anche su quello relazionale. A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di esplicitazione delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla complicità affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed emotivamente intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a distanza viene sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa intima, basati sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se l’assenza del linguaggio corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto interno delle emozioni e una loro relativa attività di cosciente esplicitazione verbale. Siamo in tal senso convinti che la possibilità del “fare significato” assuma dignità e senso alla luce della forza relazionale del gruppo in apprendimento. L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo. La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui 20 in presenza e 55 in e-learning. Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento del corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro. Per i nostri corsi ci avvaliamo della collaborazione di Lynx. Lynx si occupa da oltre dieci anni di didattica e tecnologie digitali, ha esperienza diretta di e-learning non solo in quanto progettista, sviluppatore e installatore di piattaforme ma anche in quanto erogatore a sua volta di corsi (Corsi Altrascuola) e consulente didattico (UNSC, AIP, CIES, COCIS, LTA Università Roma TRE, Uptersport). Inoltre, pur essendo un soggetto imprenditoriale, da anni lavora in stretto contatto con enti del terzo settore di cui condivide le finalità e di cui conosce modalità e limiti di azione. La piattaforma scelta per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta sia a ragioni Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera flessibile e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo stesso tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta dei valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di volontariato). Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per poter fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione degli apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di interazione presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera). Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che potrà così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso di formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per una valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online. Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi in maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia cognitiva e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità. Per AMESCI, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con l’idea di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e riadattarsi alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di riferimento”. Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma. Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati nei Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui sono inseriti i Volontari. 40) Contenuti della formazione: Argomenti della formazione specifica: In aula: I APPROFONDIMENTO: Modulo I: Il rischio incendi boschivi: aspetti caratteristici, fenomenologie, pianificazione; Durata 6 ore – Docenti: Pompilio Alessandro Lido, Giuseppe Ventre, Francesco De Felice, Veronica Somma, Giovanni Accardo, Antonella Caputo Modulo II: Il contesto di riferimento provinciale: geologia, flora e fauna; Durata 6 ore – Docenti: Pompilio Alessandro Lido, Giuseppe Ventre, Francesco De Felice, Veronica Somma, Giovanni Accardo, Antonella Caputo II APPROFONDIMENTO: Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata: 4 ore – Docenti: Pompilio Alessandro Lido, Giuseppe Ventre, Mario De Rosa, Valentina Cammarota, Attilio Formisano, Emiliano Pellegrino Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza Organigramma della sicurezza Misure di prevenzione adottate Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1, lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 4 ore – Docenti: Pompilio Alessandro Lido, Giuseppe Ventre, Mario De Rosa, Valentina Cammarota, Attilio Formisano, Emiliano Pellegrino Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro Rischi meccanici ed elettrici generali Rischio biologico, chimico e fisico Rischio videoterminale Movimentazione manuale dei carichi Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org Altri Rischi Dispositivi di Protezione Individuale Stress lavoro correlato Segnaletica di emergenza Incidenti ed infortuni mancati Corso e-learning: Gli incendi boschivi: Modalità di innesco Modalità di propagazione Normativa di riferimento La risoluzione di un incendio: Spegnere un incendio La bonifica delle aree percorse dal fuoco Le competenze I Materiali e mezzi La prevenzione: Le norme comportamentali Gli obblighi normativi Contenuti della metaformazione: Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di meta-competenze quali: capacità di analisi e sintesi abilità comunicative legate alla comunicazione on line abitudine al confronto e alla discussione L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base legate all'uso delle TIC e di Internet. 41) Durata: 75 ore Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Nel rinviare al sistema di monitoraggio accreditato e al piano di monitoraggio generale previsto dal presente progetto (v infra, punto 20) per la tempistica e la strutturazione della rilevazione del percorso formativo, si acclude una breve riflessione metodologica e strumentale. La contemporanea presenza, nel sistema di formazione “blended” adottato da AMESCI, di una doppia tipologia di rilevazione (questionari e self-test) e di un complesso set di restituzioni attese (grado di apprendimento raggiunto, gradimento dell’esperienza formativa, feedback delle competenze e delle metacompetenze) necessitano di un’ottica valutativa efficiente, efficace ed innovativa. Si è pertanto deciso di adottare un monitoraggio della qualità della formazione informato alla logica QFD (quality function deployement), all’interno del più generale approccio di quality project management perseguito da AMESCI. Si tratta, operativamente, di trasformare i dati del monitoraggio (sia quantitativi che qualitativi) in “scelte prioritarie”, atte ad orientare le successive fasi di valutazione e la riprogettazione del percorso formativo. In questa fase il monitoraggio avviene attraverso strumenti misti (ossia test a risposta multipla on line, questionari di customer satisfaction, rilevamento attraverso interviste sul campo a cura degli Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org OLP e dello Staff di formazione AMESCI). Le analisi dei dati (intermedie e finale) e la riprogettazione avvengono, sempre a cura dello Staff di formazione AMESCI, con metodologie e tools propri del tutoraggio on line (protocolli di statistica, strumenti di networking come forum e chat) e della valutazione comparata (swot analysis). Breve cenno ulteriore merita il bilancio di “competenze e metacompetenze”, intese come empowerment e incremento quali-quantitativo dei saperi e delle capacità di adattamento alle dinamiche evolutive del proprio sistema ambientale e relazionale di riferimento. Tale fondamentale elemento del monitoraggio della formazione sarà rilevato attraverso un percorso di analisi periodica delle competenze acquisite dal volontario, in termini di conoscenze e di abilità, sulla base del modello francese della Validation d’aquis professionnels. Napoli, 31/07/2014 Il Responsabile Legale dell’Ente Centro Direzionale Via G.Porzio, Isola E3 80143 Napoli Tel: 081.19811450 Fax: 081.19811451 email: [email protected] www.amesci.org