Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
Istituto Tecnico Industriale "Guglielmo Marconi " - Cagliari
Classe 5 - sez. Aet
Indirizzo " Elettronica e Telecomunicazioni "
a. s. 2009/2010
DOCUMENTO FINALE DEL CONSIGLIO DI CLASSE
(approvato in data 13 Maggio 2010)
Redatto dai Professori :
Gabriella
Lasio
Italiano, Storia ed Educazione Civica
Maria Luisa
Zaccheddu
Diritto ed Economia Aziendale
Dante
Olianas
Inglese
Maria Pia
Serra
Matematica
Roberto
Salustro
Elettronica
Carlo
Poerio
Sistemi Elettronici Automatici
Carmine
Falconi
Telecomunicazioni
Giuseppe
Lecis
Tecnologia, Disegno e Progettazione
Francesco
Marcello
Educazione Fisica
Giampiero
Farru
Religione
Domenico
Gessa
Laboratorio di Elettronica, Telecomunicazioni, TDP
Laboratorio di Sistemi Automatici
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1. OBIETTIVO DEL CORSO DI STUDI
Finalità generali indicate dal Piano dell’Offerta Formativa
In considerazione delle finalità generali previste dal profilo professionale del perito industriale per
l'Elettronica e le Telecomunicazioni che si pone come obiettivi quello di "definire una figura professionale
capace di inserirsi in realtà produttive molto differenziate e caratterizzate da rapida evoluzione, sia dal
punto di vista tecnologico sia da quello dell'organizzazione del lavoro" ed in particolare di "essere in grado
di: analizzare e dimensionare reti elettriche lin eari e non lineari; analizzare le caratteristiche funzionali
dei sistemi, anche complessi, di generazione, elaborazione e trasmissione di suoni, immagini e dati;
partecipare al collaudo e alla gestione di sistemi di vario tipo (di controllo, di comunicazione, di
elaborazione delle informazioni anche complessi, sovrintendendo alla manutenzione degli stessi);
progettare, realizzare e collaudare sistemi semplici, ma completi, di automazione e di telecomunicazioni,
valutando, anche sotto il profilo economico, la componentistica presente sul mercato; descrivere il lavoro
svolto, redigere documenti per la produzione dei sistemi progettati e scriverne il manuale d'uso;
comprendere manuali d'uso, documenti tecnici vari e redigere brevi relazioni in lingua straniera", nonché
della consapevolezza della complessità delle manifestazioni letterarie come espressione della civiltà di un popolo di
cui è opportuno conoscere e valutare la dimensione storica.
Obiettivi educativi e didattici specificamente perseguiti il Consiglio di Classe
il Consiglio di Classe, dopo un attento esame dei prerequisiti dei singoli studenti, coerentemente con il
Piano dell‟Offerta Formativa, ha elaborato e portato avanti gli obiettivi generali sottoelencati:
a)
saper esprimersi oralmente in forma corretta e produrre testi di diverso tipo;
b)
capacità di analisi e dimensionamento di reti elettriche lineari e non lineari;
c)
capacità di analisi delle caratteristiche funzionali di semplici sistemi sequenziali e delle
problematiche inerenti la trasmissione;
d)
capacità di progettazione e realizzazione di sistemi semplici ma completi di automazione e
telecomunicazioni.
Gli studenti dovranno essere inoltre in grado di:
a) saper descrivere il lavoro svolto, nelle diverse discipline, con semplici ma complete relazioni,
utilizzando un linguaggio corretto;
b) saper interpretare, individuando i concetti chiave, i manuali tecnici, anche con elementari espressioni
in lingua inglese;
c) saper effettuare semplici collegamenti interdisciplinari;
d) saper esprimere giudizi personali adeguati all'argomento con motivazioni lineari.
2. PRESENTAZIONE DELLA CLASSE E OBIETTIVI RAGGIUNTI
La classe 5 Aet era inizialmente composta da 24 alunni, 21 provenienti dalla 4Aet, 3 ripetenti, di cui
uno ritirato dopo il primo quadrimestre.
Gli alunni, la maggior parte dei quali pendolari (n° 15 su 23), ha frequentato in modo abbastanza
regolare, evidenziando un impegno non sempre adeguato, ciò ha parzialmente rallentato lo svolgimento dei
programmi e diverse lezioni sono state dedicate al recupero dei contenuti.
Gli obiettivi relativi alla programmazione del quinto anno sono stati raggiunti da un piccolo gruppo che
si è distinto per impegno e capacità, altri si sono impegnati e hanno maturato una visione globale dei
contenuti; un ultimo gruppo, infine, appare impacciato ed incerto, si muove con difficoltà, delinea
competenze modeste e ha raggiunto solo in parte gli obiettivi prefissati.
La classe, coesa e affiatata, si è comportata abbastanza correttamente ed in modo educato; non è stato
necessario, durante il corso dell‟anno scolastico, impartire provvedimenti disciplinari di rilievo.
Nel corso del triennio la classe ha potuto godere di una discreta continuità didattica, avendo potuto
contare sugli stessi insegnanti nelle seguenti discipline: Italiano, Storia, Matematica, Elettronica,
Telecomunicazioni, Inglese, Educazione Fisica, Religione. Nelle altre (Sistemi, TDP, Diritto) gli insegnanti
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del quinto anno sono stati diversi, rispetto a quelli dell‟anno precedente.
3. METODI, STRUMENTI ED ATTIVITA’ INTEGRATIVE
a) Metodi
Durante le lezioni frontali, intese come strumento centrale di comunicazione, sono state utilizzate
metodologie deduttive ed induttive a seconda delle discipline e delle circostanze.
Soprattutto nelle discipline professionalizzanti, sono state evitate lunghe esposizioni teoriche e si è preferito,
quando possibile, alternare la fase applicativa a quella informativa. L'acquisizione dei concetti dunque è
avvenuta anche attraverso l'analisi di casi concreti. Si è fatto ricorso ad esercizi di tipo applicativo, sia per
consolidare le conoscenze, sia per far acquistare sicura padronanza dei metodi, sia per porre lo studente in
grado di seguire lo sviluppo organico degli argomenti. Nelle attività di laboratorio gli alunni, suddivisi in
gruppi di lavoro, sono stati chiamati a partecipare a lezioni guidate e aperte.
La lezione frontale ha avuto costantemente - al fine di verifica e riordino delle conoscenze apprese - una
fase, talora antecedente, talora susseguente, talora interna, di stimolo di quesiti e risposta agli stessi da parte
dell'insegnante onde chiarire dubbi e onde esplicitare i passaggi più delicati e meno appresi anche degli
argomenti precedenti. Ciò offre la possibilità, quando da parte degli alunni vi sia una buona motivazione di
fondo, di avere un' attività di recupero interna e incorporata nelle ore curricolari e di dare spazio ai bisogni
individuali facendone un momento di arricchimento per tutti.
Si è cercato di far assimilare i contenuti, mettendo sempre in luce gli aspetti multidisciplinari ed
incentivando l‟acquisizione degli argomenti e delle metodologie di approccio alla varie discipline, anche
attraverso lo svolgimento di ricerche e la compilazione di relazioni sui lavori individuali e di gruppo.
Il recupero e l‟approfondimento sono stati effettuati continuativamente, durante tutto l‟anno scolastico,
anche con la metodologia dello stop ang go, e recuperi in orario extra-curricolare .
b) Attività integrative
Durante il percorso formativo, oltre alle normali attività curricolari, sono state inserite le seguenti attività
finalizzate all‟integrazione dell‟offerta formativa:
1. Viaggi di istruzione

Viaggio di Istruzione a Loceri - Gorropu (dal 19/04/10 al
20/04/10)
2. Visite guidate


Partecipazione alle giornate di Orientamento organizzate
dall‟Università di Cagliari
Partecipazione alla manifestazione “iniziative oceaniche” sulla
pulizia del litorale


Conferenza AVIS
Conferenza giorno della memoria
3. Conferenze
c) Strumenti didattici
Strumenti per le lezioni frontali
e lo studio guidato


Strumenti per le lezioni in
laboratorio


Strutturati (Libro di testo, dispense, schede riepilogative e
dossier di documentazione tecnica)
Non strutturati (Giornali, libri e riviste, opuscoli,
audiovisivi, iconografie, materiali frutto di ricerche on-line).
Strumenti, componenti e data sheets della componentistica
commerciale
Attrezzature in dotazione ai laboratori di indirizzo ed alla
palestra.
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4. TIPOLOGIA DELLE VERIFICHE
Gli strumenti utilizzati per l‟accertamento di conoscenze, competenze e capacità, di seguito indicati, sono
stati adoperati da tutti i componenti del Consiglio di Classe:
Interrogazioni orali;
Interventi dal banco e/o dal posto di lavoro;
Prove scritte e grafiche tradizionali;
Test strutturati (a risposta chiusa, a risposta aperta);
Lavori individuali e di gruppo (relazioni, tesine, compiti per casa, prove pratiche);
Prove pluridisciplinari (simulazione della terza prova).
Per affrontare adeguatamente la terza prova d‟esame, il Consiglio di classe ha deciso di realizzare due
“simulazioni”:
il 17/04/2010 (Storia, Matematica Elettronica, Educazione Fisica)
il 07/05/2010 (TDP, Matematica, Elettronica, Sistemi)
Le tipologie utilizzate sono state B e C, quesiti a risposta multipla e a risposta singola, contenuta in un
numero precisato di righe, riguardanti argomenti dell'ultimo anno. Gli alunni hanno dimostrato di
prediligere i quesiti a risposta multipla.
5. SCELTE DIDATTICHE E CRITERI DI VALUTAZIONE
Coerentemente con quanto precisato nel POF l‟azione dei docenti è stata tale da ricercare una positiva
motivazione degli allievi, mirando a:
 approfondire ciò che è importante e rilevante sul piano formativo, educativo, culturale;
 sollecitare l'interesse e la partecipazione degli alunni;
 far fronte alle difficoltà dell'apprendimento mediante responsabilizzazione,
mantenendo alta
l'autostima;
 abituare al lavoro paziente in cui anche l'eventuale insuccesso è comunque un mezzo per imparare.
Le competenze minime essenziali sono quelle individuate nella programmazione educativa e didattica
stabilita all‟inizio dell‟anno scolastico nelle riunioni per disciplina, durante le quali si sono stabilite le
finalità, gli obiettivi intermedi e il programma minimo comune per ogni materia che viene di seguito
riportato.
Ciascun docente ha rispettato il programma minimo comune concordato durante le riunioni per materia, nel
rispetto della propria libertà di insegnamento e della personalità degli allievi.
I metodi didattici utilizzati, pur nel rispetto delle diverse tipologie di materia e della diversa sensibilità dei
docenti sono stati, in ogni caso, mirati a:
- coinvolgere lo studente indicando chiaramente i traguardi da raggiungere e i compiti da realizzare,
rispetto ai quali l‟insegnante si proporrà come guida nell‟apprendimento;
- ricorrere alla lezione frontale, sempre di breve durata, solo in quelle circostanze in cui essa risulti
strettamente funzionale;
- privilegiare le attività di laboratorio;
- favorire il lavoro di ricerca in gruppo, che dovrà essere ben strutturato e guidato;
- insegnare ad affrontare e risolvere individualmente quei problemi che dovessero manifestarsi nel corso
del processo di apprendimento;
- creare condizioni e momenti di apprendimento autonomo;
- assumere la cooperazione come stile relazionale e modalità di lavoro.
L‟azione didattica è stata, in generale, concretizzata in tre differenti momenti:
- la lezione teorica, quasi sempre di tipo frontale;
- l‟attività di laboratorio (dove prevista) che si basa sulla realizzazione di esperienze, solitamente di
gruppo, che saranno precedute da un progetto preliminare e seguite da una relazione conclusiva.
- la verifica che consente di valutare e quantificare i risultati del lavoro svolto.
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In sede di programmazione annuale, i Consigli di classe, tenendo conto dei livelli di partenza di ciascun
allievo, hanno fissato gli obiettivi formativi e culturali, adattandoli alla realtà della classe; individuando
modi e frequenza delle verifiche, fissano i criteri di valutazione in funzione degli obiettivi; stabiliscono le
situazioni che necessitano di azioni di recupero e sostegno e gli interventi da attivare nelle ore curricolari o
in ore extracurricolari.
Le verifiche sono state effettuate, a seconda della disciplina, mediante:
 svolgimento di temi
 saggi brevi
 analisi e commento di testi
 lettura e commento di brani
 ricerche
 relazioni
 quesiti a risposta singola e/o multipla
 esercizi scritti
 esercitazioni di laboratorio
 colloqui orali.
Nella valutazione dell‟alunno e del raggiungimento o meno degli obiettivi prefissati, coerentemente con
quanto indicato nel POF, si è tenuto conto:
 dei progressi nell‟apprendimento in relazione agli obiettivi e ai livelli di partenza,
 delle conoscenze e abilità acquisite,
 dell‟interesse, la frequenza e l‟applicazione.
E‟ stato considerato sufficiente il profitto dell‟alunno che:
 ha dimostrato di conoscere in modo corretto i concetti base
 si è espresso con linguaggio semplice e specifico per ciascuna disciplina, (scritto e/o orale)
 ha saputo individuare gli aspetti significativi della disciplina
 si è orientato nella scelta e uso della strumentazione.
E‟ stato considerato insufficiente il profitto dell‟alunno che:
 ha dimostrato di conoscere i contenuti in modo lacunoso
 non si è espresso con l‟impiego di una terminologia inesatta
 si è confuso nella scelta e uso della strumentazione.
6. CRITERI PER LA FORMULAZIONE DEI GIUDIZI E DEL CREDITO SCOLASTICO
Al termine di ciascun trimestre i Consigli di classe si sono riuniti e, sulla base delle valutazioni relative a
ciascuna disciplina, hanno compilato le pagelle, poi consegnate alle famiglie per presa visione.
Nello stilare i giudizi di merito sono stati presi in considerazione i seguenti elementi:
 comportamento e frequenza
 impegno e costanza nello studio
 partecipazione e interesse alle attività didattiche
 progresso nell‟apprendimento, rispetto ai livelli di partenza
 numero delle prove positive, rispetto al numero complessivo.
Nell‟assegnazione del Credito scolastico, , coerentemente con il dettato dell'art. 11 e seguenti del D.P.R. 323
del 27/07/98, il Consiglio di Classe terrà conto non solo della media dei voti finali ma anche dell‟assiduità
della frequenza, dell‟interesse, dell‟impegno profuso nel colmare eventuali lacune ed in generale della più o
meno attiva partecipazione al dialogo didattico ed alle attività integrative, comprese le eventuali esperienze,
documentate e certificate, maturate sia nell‟ambito extra che para-scolastico, in linea anche con le
deliberazioni del Collegio dei Docenti.
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7. ALLEGATI:
Sono allegati al presente documento, e ne fanno parte integrale e sostanziale i seguenti allegati
1) contenuti disciplinari:
sono quelli indicati nei programmi delle singole discipline, riportate nelle pagine
seguenti, da pag. 6 a pag. 30.
Programma di Italiano
Programma di Storia
Programma di Diritto
Programma di Lingua Inglese
Programma di Matematica
Programma di Elettronica
Programma di Sistemi
Programma di Telecomunicazioni
Programma di TDP
Programma di Educazione Fisica
Programma di Religione
2) Simulazioni III prova:
sono riportati i testi delle simulazioni della III prova effettuate il 17 Aprile 2010 e il 7
Maggio 2010-05-25 (da pag. 31 a pag. 38)
3) Griglia di valutazione:
è la griglia di valutazione utilizzata nel corrente anno scolastico, conforme a quanto
riportato nell‟allegato J al piano dell‟offerta formativa, approvato dal collegio dei
docenti e pubblicato nel sito internet dell‟istituto (pag. 39)
4) Criteri attribuzione crediti: è una tabella in cui sono riportati i criteri utilizzati per l‟attribuzione del credito
scolastico e formativo, conforme a quanto riportato nell‟allegato K al piano
dell‟offerta formativa, approvato dal collegio dei docenti e pubblicato nel sito internet
dell‟istituto (pag. 40)
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Programma di ITALIANO
Docente:
Gabriella Lasio
Le finalità dello studio delle materie letterarie tendono a mettere in risalto,non tanto le conoscenze
acquisite,quanto la comprensione ,da parte dell‟alunno,della logica che sta alla base della disciplina.
Pertanto,tenendo conto della situazione di partenza della classe,del numero degli allievi,delle competenze
pregresse, gli obiettivi raggiunti nell‟insegnamento dell‟Italiano hanno riguardato i seguenti punti :
Consolidamento delle competenze linguistiche
Acquisizione di capacità di lettura
Analisi , interpretazione di un testo letterario
Capacità di cogliere le connessioni tra il mondo degli autori e le coordinate storico –culturali
che li intersecano
Partendo dal presupposto ,che le opere letterarie sono frutto di un processo ricostruibile e valutabile con
strumenti razionali,ho ritenuto opportuno suscitare nella classe,la consapevolezza di considerarle come
frutto di lavoro e di abilità umana.
Contenuti
1°Trimestre
Il Romanzo : cenni sul passaggio dal narratore onnisciente al narratore impersonale
La Scapigliatura : Cletto Arrighi da “La Scapigliatura “e il 6 febbraio
Positivismo : linee essenziali
Naturalismo: linee essenziali
E.Zola : stralci da “ il Romanzo Sperimentale”
Verismo e Verga : le tecniche narrative
Prefazione all‟Amante di Gramigna (lettura e analisi)
Prefazione ai Malavoglia (lettura e analisi)
Da” Vita dei campi “ : Rosso Malpelo , Fantasticheria “ (lettura e analisi)
Da “ Novelle Rusticane “ :La roba “(lettura e analisi )
Da “i Malavoglia “: L‟ addio al mondo pre-moderno “(lettura e analisi)
Da “Mastro don Gesualdo “:”La tensione faustiana del self-made man “, “La morte di Gesualdo”(lettura e
analisi)
Obiettivi specifici-metodologia-verifiche
Gli argomenti sono stati illustrati partendo dalla lettura diretta dei testi ,inquadrando i problemi nel contesto
storico e sociale .La classe è stata guidata :
-a riconoscere le linee di fondo dell‟ideologia degli autori ;
-contestualizzare l‟ideologia nel periodo storico ;
-saper riconoscere l‟evoluzione della tecnica narrativa
Le verifiche sono state condotte sotto forma di colloquio-conversazione e sotto forma di questionario.
- Decadentismo:origine del termine, visione del mondo ,poetica
(Dicembre)
Il simbolismo francese e le nuove tecniche espressive
- P.Verlaine :”Langueur”(lettura e analisi)
- C. Baudelaire : “ Albatros”,”Spleen”
Oscar Wilde :da “Il ritratto di Dorian Gray “ : “ I principi dell‟estetismo” (lettura e analisi)
“ Un maestro di edonismo” (lettura e analisi)
Joris-Karl Huysmans: da “Controcorrente”, “La realtà sostitutiva” (lettura e analisi)
2°Trimestre
G. D‟Annunzio :le linee essenziali della sua poetica.
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- Dall‟estetismo al superomismo.
Caratteri generali de “Il Piacere”
Da “Il trionfo della morte”, analisi de : La Nemica”
Da Alcyone : “ La Sera fiesolana “,” La pioggia nel pineto “(lettura e analisi)
G.Pascoli : la visione del mondo e la poetica
- Caratteri generali del saggio “Il Fanciullino “
- Da “Myricae” :”Novembre “, “X agosto “, “Temporale “(lettura e analisi)
- Da”Canti di Castelvecchio “: “Il Gelsomino notturno “(lettura e analisi )
Obiettivi-metodologie verifiche
Attraverso una lezione aperta , la classe è stata guidata a saper riconoscere : a) le linee di fondo della poetica
decadente b) contestualizzare la visione del mondo dei poeti decadenti nel periodo storico c) a saper
riconoscere le nuove tecniche espressive del linguaggio poetico (metafora , simbolo , sinestesia )
Le verifiche sono state condotte sotto forma di colloquio-conversazione e di questionario.
Il romanzo del „900 – Il nuovo romanzo
I.Svevo :un intellettuale “europeo”. La cultura.La figura dell‟inetto
Da “Una vita “:Le ali del gabbiano “(lettura e analisi)
Da “Senilità”: “Il ritratto dell‟inetto” ; “il male avveniva….” (lettura eanalisi)
Da “La coscienza di Zeno “:”La morte del padre “,”La salute malata di Augusta “,”La morte
dell‟antagonista” (lettura e analisi )
3°Trimestre
L.Pirandello :la visione del mondo e la poetica.
Da “L‟Umorismo “:”Vedo una vecchia signora…”(lettura e analisi )
Avvertimento e sentimento del contrario
Dalle “Novelle per un anno”:”Il treno ha fischiato “(lettura e analisi) ; “Ciaula scopre la luna” (lettura e
analisi)
Lettura e analisi dei brani antologici de”Il fu Mattia Pascal”
Lettura e analisi dei brani antologici de”Uno nessuno e centomila”
Obiettivi-metodologie-verifiche
Attraverso la lettura diretta dei testi e l‟inquadramento storico ,i ragazzi sono stati guidati a saper
riconoscere la novità del romanzo del primo 900 ,nonché i motivi ed i segni della crisi dell‟uomo moderno
(alienazione-solitudine).Le verifiche si sono svolte utilizzando il colloquio ed il questionario.
Le avanguardie
Il crepuscolarismo :linee essenziali
Guido Gozzano : La Signorina Felicita ………. ( Lettura e analisi di alcuni versi )
Aldo Palazzeschi : “E lasciatemi divertire ? ( Lettura e analisi )
Il futurismo : linee essenziali
Lettura del “Manifesto tecnico della letteratura futurista “di F.T.Martinetti
La poesia del 900
E.Montale :il significato della poesia e la negatività della condizione esistenziale.
Da “Ossi di Seppia” :”Non chiederci la parola “,”Meriggiare pallido e assorto”,”Spesso il male di vivere”
Giuseppe Ungaretti : tra sperimentalismo e ritorno all‟ordine
Da “ L‟Allegria “ : “ Veglia “ , “ Mattina “ , “ Soldati “ , “ San Martino del Carso “ ( Lettura e analisi )
Da “ Il dolore “ : “ Non gridate più “ ( Lettura e analisi )
Obiettivi-metodologie-verifica
Attraverso l‟analisi diretta dei testi e la loro contestualizzazione storica-sociale , la classe è stata guidata a
saper riconoscere la reazione degli intellettuali davanti ai miti della società moderna .Le verifiche si sono
svolte attraverso i colloqui ed i questionari.
Si sottolinea ancora che le verifiche si sono basate su tre aspetti :
1)
Conoscenza dell‟argomento
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2)
Dominio critico delle idee
3)
Impiego di un repertorio linguistico specifico
Per quanto riguarda lo scritto d‟italiano , si è tenuto conto del fatto che l‟esame di stato richiede agli studenti
la padronanza di diversi modelli di scrittura . Per questo gli alunni sono stati guidati all‟esercizio scritto non
limitato al tema tradizionale ,ma allargato ad altre tipologie testuali ,come il saggio breve,l‟articolo
d‟opinione e l‟analisi di un testo letterario .
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Programma di STORIA
Docente:
Gabriella Lasio
Lo studio della storia,in un‟epoca ricca di trasformazioni come l‟attuale, deve fornire agli studenti strumenti
e metodi di indagine del passato per acquisire la consapevolezza e la fiducia d‟intervento nel presente ,
connesse alla capacità critica e alla memoria storica .
La conoscenza dei processi di formazione e sviluppo della società moderna e contemporanea,consente di
acquisire gli elementi necessari a comprendere il reale nella sua profondità storica e contemporaneamente
sviluppare negli allievi la capacità di lettura del presente. Pertanto gli alunni sono stati educati ad esercitare
la comprensione del senso della continuità fra passato e presente , a cogliere il passato nelle sue
caratteristiche , a prendere coscienza dei valori universali che aprono alla solidarietà ,alla società e a
problematizzare e interpretare con spirito critico i processi storici .
Attraverso una metodologia di tipo narrativo , unita ad un itinerario interpretativo,sono stati sviluppati i
seguenti contenuti :
Il processo di Unificazione Nazionale (1° trimestre)
Obiettivo :Fornire la consapevolezza che il modo in cui è avvenuta la nascita dell‟ Unità d‟ Italia può essere
la chiave di lettura di molti problemi contemporanei .
Problemi post – unitari :Destra storica , Sinistra e Trasformismo
Obiettivo : comprensione del legame tra la prassi politica di quel periodo e l „ attuale .
L „ età Giolittiana
Obiettivo :Rendere gli alunni critici rispetto alle questioni di questa età :industrializzazione , nuove
ideologie , emigrazione .
La 1^ Guerra mondiale e la rivoluzione sovietica 2°trimestre
Obiettivo :Comprensione delle trasformazioni in Europa.Comprendere che con il primo conflitto mondiale
si chiude bruscamente l‟800 e si apre la strada a nuove e drammatiche trasformazioni al cui centro non era
più la sola Europa
Il dopoguerra :società di massa e crisi economica
Obiettivo :conoscenza dei nessi tra la crisi verificatasi in Europa e la 1^guerra mondiale
I Totalitarismi :Fascismo ,Nazismo ,Stalinismo 3°trimestre
Obiettivo :rendere gli alunni attenti rispetto ai meccanismi che portano ai totalitarismi
La 2^ Guerra mondiale e la Resistenza
Obiettivo:Acquisire la consapevolezza che il secondo conflitto non fu solo il risultato della follia hitleriana
ma affondava le sue radici nella storia mondiale del novecento. Comprensione che la Resistenza è stata uno
dei momenti chiave per la nascita della nostra democrazia .
Le verifiche sono state condotte al termine delle unità didattiche ,sia sotto forma di colloquio –
conversazione ,sia sotto forma di questionari prevalentemente di tipo A
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Programma di Diritto ed Economia aziendale
Docente:
Maria Luisa Zaccheddu
Testo adottato:
Ore di lezione:
Azienda, diritto, organizzazione. Autori: Cattani, Gabbi, Zaccarini.
due alla settimana
1° Trimestre
Presupposti: le fonti del diritto.
Unità didattica n°1
L‟imprenditore, art 2082.
L'imprenditore commerciale, art 2195.
Lo statuto dell'imprenditore commerciale.
I collaboratori subordinati dell'imprenditore commerciale: institore, procuratore, commesso.
Il registro delle imprese.
I libri contabili.
Il piccolo imprenditore, art. 2083.
Art 1 della nuova legge fallimentare.
L'impresa familiare, art. 230 bis.
L'imprenditore agricolo: il nuovo art. 2135.
Tempi: ore 12.
Unità didattica n°2
L'Azienda, art. 2555, l'azienda e l'impresa, i beni dell'azienda.
Il trasferimento dell'azienda: la sorte dei debiti, dei crediti e dei contratti.
I segni distintivi: ditta, marchio, insegna.
Tempi: 6 ore.
2° Trimestre
Unita’ didattica n° 3
Il contratto di lavoro subordinato.
Principi costituzionali.
Il lavoratore subordinato, art 2094.
In breve lo Statuto dei lavoratori e la legge Biagi.
Tempi: 8 ore.
Unità didattica n° 4
Il contratto di società, art 2247.
Concetto di autonomia patrimoniale.
Società di persone e società di capitali.
Efficacia dell'iscrizione nel registro delle imprese.
Società semplice, società in nome collettivo, società in accomandita semplice, con particolare riferimento
alla responsabilità dei soci.
Tempi: 16 ore.
3° Trimestre
Unità didattica n° 5
Le società di capitali.
La SPA: D.Lgs. N. 6 del 2003
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
atto costitutivo
conferimenti
organi
competenze delle assemblee, dei sindaci e degli amministratori
i nuovi poteri degli amministratori ex art. 2380 bis
azioni e obbligazioni
i diritti degli azionisti
capitale minimo e riserva legale
il bilancio, art. 2423
la liquidazione
La SRL in breve e la SRL con un unico socio
Tempi: 24 ore.
Obiettivo principale del corso: far conoscere allo studente le principali problematiche giuridicoeconomiche della realtà sociale, renderlo consapevole dei propri diritti e doveri predisponendolo ad inserirsi
nel mondo del lavoro.
Obiettivi intermedi: individuare e cogliere la dimensione giuridica dei rapporti sociali; conoscere il
significato della terminologia giuridica ed economica; comunicare le proprie conoscenze con linguaggio
tecnicamente adeguato;essere in grado di capire le comunicazioni giuridiche ed economiche proposte dai
mass-media; sapersi orientare nell‟uso degli strumenti normativi;comprendere i fondamenti dell‟attività
economica e cogliere il significato di azienda quale sistema aperto.
Tecniche didattiche: lezione frontale aperta agli interventi degli studenti
Sussidi didattici: codice civile, libro di testo, appunti di altre pubblicazioni giuridiche.
Sistemi di verifica: verifiche orali individuali, simulazione della terza prova con sussidio del codice civile,
verifiche generali sotto forma di discussione in classe.
Criteri di valutazione: nella valutazione si considera: il livello di comprensione dei contenuti e la
completezza della conoscenza degli argomenti trattati, l‟ordine e la consequenzialità espositiva, la
correttezza del linguaggio usato.
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
Programma di LINGUA INGLESE
Docente:
Dante Olianas
Obiettivi realizzati in termini di conoscenze, competenze e capacità.
La composizione della classe 5a AET è praticamente la continuazione dalla IV AET dello scorso anno cui si
aggiungono alcuni alunni ripetenti.
All‟inizio dell‟anno scolastico, nel tentativo di livellare alcune differenze nella competenza della lingua e
della sua grammatica, abbiamo lavorato ad un ripasso delle strutture di base per poi dedicare la maggior
parte del tempo all‟inglese tecnico che doveva essere il programma da portare all‟esame.
A metà del terzo trimestre, completato il programma di inglese tecnico, abbiamo ripreso l‟inglese generale e
portato a conclusione anche il programma di inglese generale.
I brani dell‟inglese tecnico sono stati scelti secondo quanto previsto nel Verbale delle riunioni per materia
del 12/09/09.
Il testo adottato è “Trigger in” di Vincenza Bianco e Anna Gentile, edito da Il Capitello.
Durante lo svolgimento del programma di inglese tecnico, abbiamo seppure in grandi linee ripreso gli
argomenti che concernono le energie rinnovabili allo scopo di prepararei ragazzi alla gita di istruzione che si
è svolta all‟impianto e al sistema fotovoltaico di Loceri.
Le unità, strutturate secondo una chiara distinzione tra le diverse attività linguistiche di: reading, listening,
understanding, speaking and writing, hanno in genere creato un collegamento tra l‟apprendimento degli
argomenti in lingua italiana e in lingua inglese. Partendo dalla lettura del brano gli studenti hanno svolto un
lavoro di comprensione, di traduzione e di rielaborazione dei contenuti. Gli alunni hanno maturato anche
una minima capacità di produzione orale sugli argomenti svolti.
In finale gli studenti sono in grado di leggere, comprendere e tradurre testi di inglese tecnico.
Metodi e mezzi adottati nell’interazione studenti-docente.
 Il metodo adottato é stato quello della lezione frontale, sempre mirata al continuo coinvolgimento degli
studenti.
 I mezzi utilizzati sono stati quelli di tipo tradizionale: lavagna, registratore, quaderni ed altro materiale
quali copie fotostatiche fornite dal docente stesso,
I tempi delle singole attività.
Nell‟ambito delle due ore settimanali a disposizione, il lavoro svolto con l‟inglese tecnico ha richiesto un
periodo di tempo che ha coperto dalle due alle quattro ore per ogni brano scelto.
Programa di complementi tecnici di Lingua Inglese svolto nella
classe 5Aet
Il programma si è concentrato sul completamento del programma di inglese generale e sull‟inglese tecnico
con la revisione delle strutture grammaticali incontrate e presentate dal libro Trigger in, durante il percorso.
I testo usato è “Trigger in” di Vincenza Bianco e Anna Gnetile, edito da Il Capitello.
Allo scopo di ampliare la conoscenza di alcuni degli argomenti, abbiamo utilizzato brani da altri testi o presi
da Internet che sono stati forniti in fotocopia.
In finale, abbiamo affrontato i seguenti argomenti:
1. Why should we point to solar energy
T. I.
p. 82
2. A visit to “Eurosolare” factory
T. I.
p. 84
3. Nuclear power policy in Italy
T. I.
p. 85
4. Chronicle of two big accidents
T. I.
p. 86
5. Isaac Newton
T. I.
p. 93
6. Newton‟s three laws
T. I.
p. 94
7. George Simon Ohm
T. I.
p. 98
8. Resistance and resistivity
T. I.
p. 99
9. Realationship Between conductors
T. I.
p. 102
13
Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
10.
11.
12.
13.
14.
15.
Who is the scientist
Positivism
Volta versus Galvani
Albert Einstein
What is electronics
The third industrial Revolution
T. I.
T. I.
T. I.
T. I.
T. I.
T. I.
p. 104
p. 108
p. 110
p. 118
p. 127
p. 129
14
Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
Programma di MATEMATICA
Docente :
Maria Pia Serra
UNITA’ 1 INTEGRALI INDEFINITI
-Prerequisiti: Concetto di derivata e calcolo delle derivate principali, regole di derivazione,
Concetto di differenziale di una funzione, derivata come rapporto tra due differenziali
1.1 Definizione della primitiva di una funzione, ricerca delle primitive di semplici funzioni.
1.3 Definizione di Integrale indefinito di una funzione.
1.4 Calcolo degli Integrali indefiniti immediati.
1.5 Integrazione per scomposizione.
1.6 Integrazione per Parti.
1.7 Integrazione per sostituzione.
1.8 Integrazione di funzioni razionali fratte proprie e improprie con zeri reali e distinti.
UNITA 2 INTEGRALI DEFINITI
2.1 Problema delle aree(cenni).Area di un trapezoide.
2.2 Definizione di Integrale definito .
2.3 Proprietà dell‟integrale definito.
2.4 Relazione tra integrale indefinito e integrale definito di una funzione.
2.5 Teorema di Torricelli. (senza dimostrazione)
2.6 Applicazioni dell‟integrale definito: calcolo di aree
UNITA’ 3 INTEGRALI IMPROPRI
Prerequisiti:Concetto di limite di una funzione:limite infinito per x che tende
ad una quantità finita.
3.1 Integrali Impropri: Integrale di una funzione che diventa infinita in qualche punto.
3.2 Integrali estesi ad intervalli illimitati.
UNITA’ 4 : EQUAZIONI DIFFERENZIALI
4.1. Equazioni differenziali ordinarie del primo ordine.
4.2. Integrale generale e integrale particolare di una equazione differenziale.
4.3. Equazioni differenziali a variabili separate e separabili.
4.4. Equazioni differenziali lineari del primo ordine omogenee e non omogenee.
4.5. Equazioni differenziali omogenee del primo ordine
UNITA’ 5: EQUAZIONI DIFFERENZIALI
5.1. Equazioni differenziali del secondo ordine
5.2. Equazioni differenziali lineari del secondo ordine omogenee.
5.3. Equazioni differenziali lineari del secondo ordine omogenee ,a coefficienti costanti:equazione
caratteristica, radici reali e distinte, reali coincidenti, complesse coniugate.
UNITA’ 6 : TRASFORMATA DI LA PLACE
6.1 Linearità della trasformazione di Laplace
6.2 Teorema del cambio di scala
6.3 Teorema della traslazione dell‟immagine.
6.4 Teorema di derivazione dell‟immagine.
6.5 Teorema di derivazione dell‟originale.
6.6 Definizione dell‟antitrasformata di Laplace.
6.7 Applicazione della trasformata di Laplace alla risoluzione delle equazioni differenziali
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
Programma di ELETTRONICA
Docenti:
Roberto Salustro
Roberto Dessi
Unità didattica n.1 -L‟amplificatore operazionale
Prerequisiti :
-conoscenza delle problematiche elementari sugli amplificatori lineari e loro parametri caratteristici,
modello circuitale equivalente dell‟amplificatore di tensione.
Contenuti:
-L‟A.O ideale: caratteristiche fondamentali e piedinatura integrato.
- Funzionamento ad anello aperto e il problema della linearità.
-L‟A.O. reale e suoi parametri caratteristici.
-Funzionamento ad anello chiuso configurazioni fondamentali: invertente e non invertente.
-Amplificatore differenziale uso nel condizionamento dei segnali.
-Metodi per l‟analisi semplificata con i principi di Kirchhoff.
-Applicazioni: inseguitore,invertitore,circuiti sommatori invertenti e non invertenti, integratori ideali e reali
configurazione invertente e non invertente, derivatori ideali e reali configurazione invertente e non
invertente,integratore e derivatore a doppia costante di tempo,limitazione della banda passante.
Convertitori
corrente-tensione e tensione-corrente carico fuori massa circuito invertente e non invertente e carico a massa.
Circuiti sfasatori: ritardatori e anticipatori di fase.
Circuiti limitatori con livello di limitazione uguale e diverso da quello della tensione di soglia,limitatori di
precisione ad una semionda configurazione invertente e non invertente,raddrizzatore di precisione a doppia
semionda.
Comparatore rivelatore di zero e di livello,comparatore a finestra,comparatore con isteresi o trigger di Schmitt
destrogiro e sinistrogiro.
Modulo Sample-Hold.
Obiettivi:
-apprendimento delle tecniche di analisi dei circuiti con A.O.
-diventare capaci di progettare le configurazioni analizzate e collaudarle in laboratorio di misure.
Laboratorio: realizzazione e collaudo delle configurazioni invertente e non invertente, di circuiti sommatori.
Sistemi di verifica : colloquio orale e prove scritte , lavoro di gruppo durante le prove pratiche nelle
quali i progetti realizzati sono stati collaudati ed è stata redatta una relazione riassuntiva, prova
strutturata di tipologia A.
Unità didattica n.2 -I generatori di segnali non sinusoidaliPrerequisiti: la reazione positiva negli amplificatori con AO, il comparatore con isteresi, integratore
invertente.
Contenuti:
1. trigger di Schmitt
2. generatore di onda quadra o multivibratore astabile con A.O.
3. multivibratore monostabile con A.O.
4. generatore di onda triangolare con A.O
Obiettivi:
acquisire un metodo di analisi dei generatori non lineari con particolare riferimento alle strutture
comprendenti comparatori e integratori, diventare capaci di utilizzare nelle applicazioni pratiche l‟integrato
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
µA 741.
Laboratorio: realizzazione e collaudo di un generatore di onda quadra
Sistemi di verifica : prova scritta di tipologia A, colloquio orale.
Unità didattica n.3 –Gli oscillatori sinusoidaliPrerequisiti : parametri caratteristici degli amplificatori.
Contenuti:
 Principio di funzionamento e criterio di Barkhausen.
 Oscillatore BF : osc. a ponte di Wien
 Oscillatore a rete di sfasamento
 Oscillatore in quadratura seno-coseno.
Laboratorio: realizzazione e collaudo di un oscillatore a ponte di Wien .
Obiettivi :
1. conoscenza di una procedura per l‟analisi degli oscillatori e delle problematiche relative alla loro
realizzazione
2. essere in grado di fare un‟ analisi dettagliata di almeno uno di essi.
Sistemi di verifica: colloquio orale e prova scritta di tipologia A
Unità didattica n.4 – I filtri attivi
Prerequisiti: rappresentazioni analitiche e grafiche di una f.d.t.
Contenuti:
 generalità sui vari tipi di filtri
 ordine di un filtro
 f.d.t. di un filtro del 1° ordine con AO passa-basso e passa-alto
 f.d.t. di un filtro del 2° ordine con AO passa-basso, passa-alto,passa-banda ed escludi-banda
 approssimazione di Butterworth
 filtri a reazione positiva semplice
 tecniche di progetto
Obiettivi:
-essere in grado di rappresentare graficamente la risposta in frequenza dei filtri dopo averne determinato la
f.d.t.
-diventare capaci di progettare le configurazioni analizzate e collaudarle in laboratorio di misure.
Laboratorio: realizzazione e collaudo di un filtro passa-altoe passa-basso.del primo e del secondo ordine, di
un filtro passa-banda
Sistemi di verifica : prova orale, relazione della prova di laboratorio
prova strutturata di tipologia A e C
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
Programma di Sistemi Elettronici ed Automatici
Docenti:
Carlo Poerio
Domenico Gessa
ANALISI DEI SISTEMI NEL TEMPO E NELLA FREQUENZA
La trasformata di Laplace
- Definizione di trasformata e sua utilità;
- La variabile complessa di Laplace;
- Studio delle funzioni trasformate secondo Laplace di uso più comune: impulso,
gradino, rampa lineare, rampa parabolica, rampa cubica, esponenziale, doppio
esponenziale, sinusoide, sinusoide smorzata;
- Operatori di derivazione ed integrazione secondo Laplace;
- Trasformazione e antitrasformazione secondo tabella.
La funzione di trasferimento
- Trasformazione dei sistemi lineari secondo Laplace;
- Definizione di funzione di trasferimento (f.d.t.);
- Definizione e calcolo dei poli e zeri di una f.d.t.;
- Calcolo di f.d.t. di circuiti elettrici passivi con una o due maglie;
- Stima dei poli e calcolo degli zeri tramite considerazioni di tipo fisico (metodo
pratico);
- Ottenimento della risposta in frequenza dalla f.d.t. ;
- Modulo e fase della risposta in frequenza.
Diagrammi di Bode
- Definizione di deciBel e sua inversa;
- Tabella dei valori dei dB di uso più frequente;
- Piano per il tracciamento dei diagrammi di Bode in decadi di frequenze e dB:
- Ulteriori suddivisioni delle decadi in 10 parti;
- Calcolo del modulo della risposta in frequenza da diagrammare;
- Regole di tracciamento del diagramma del modulo in modo “asintotico”;
- Regole per il tracciamento del diagramma “reale” del modulo della risposta in
frequenza;
- Diagramma per poli e zeri separati (distanza almeno di una decade), vicini (distanza
una ottava), poli o zeri nell‟origine;
- Calcolo della fase della risposta in frequenza;
- Regole per il tracciamento del diagramma della fase in modo “asintotico”;
- Regole per il tracciamento del diagramma “reale” della fase della risposta in
frequenza;
- Diagramma per poli e zeri separati (distanza almeno di due decadi), vicini (distanza
meno di due decadi con sovrapposizione di massimo 3 rampe asintotiche), poli o zeri
nell‟origine.
ALGEBRA DEGLI SCHEMI A BLOCCHI
- Cenni all'algebra degli schemi a blocchi: applicazioni e limiti di validità;
- Rappresentazione dei sistemi, dei segnali, dei punti di diramazione e dei nodi di
confronto;
- Funzioni di trasferimento di blocchi in serie, in parallelo e in controreazione;
- Principio di funzionamento dei sistemi di controllo in catena aperta ed in catena
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
chiusa.
ANALISI DEI SISTEMI DI CONTROLLO ANALOGICI
- Tipologia ed ordine di un sistema;
- Spostamento dei poli della f.d.t. e risposta del sistema;
- Caratteristiche dei segnali canonici;
- Errore a regime per gli ingressi canonici; definizione e calcoli relativi;
- Risposta del sistema al gradino unitario: sovraelongazione, tempo di assestamento, di
ritardo, di salita e loro relazione con il numero dei poli e con i poli dominanti.
LA STABILITA’ DEI SISTEMI DI CONTROLLO ANALOGICI
- Definizione generale di stabilità per qualsiasi sistema;
- Stabilità per i sistemi lineari in controreazione;
- Condizione di Barkhausen: relazione tra la stabilità di un sistema ad anello ed il
guadagno d‟anello in modulo e fase;
- Uso dei diagrammi di Bode per la verifica della condizione di Barkhausen;
- Definizione e calcolo del margine di ampiezza;
- Definizione e calcolo del margine di fase;
- Relazione tra la stabilità di un sistema e la posizione dei poli della sua f.d.t.;
- Diagramma polare e diagramma di Nyquist di un guadagno d'anello (non preciso);
- Il criterio di stabilità di Nyquist (ridotto al caso a catena aperta stabile);
- Relazione tra stabilità e sovraelongazione della risposta al gradino.
LE SPECIFICHE DI PROGETTO DI UN SISTEMA DI CONTROLLO ANALOGICO
SINTESI DEI SISTEMI DI CONTROLLO DIGITALI
La Traformata Z
-
-
Schema a blocchi di un sistema campionato (a microprocessore) e teorema del
campionamento;
Campionamento e ricostruzione del segnale analogico; sample and hold (S. & H.);
Calcolo della L-trasformata di un segnale campionato e definizione di Z-trasformata;
Calcolo della Z-trasformata dei segnali: impulso, impulso ritardato, esponenziale,
gradino;
Definizione di f.d.t. con la variabile z; poli e zeri in z; relazione tra poli in s e poli in
z;
Scrittura delle equazioni alle differenze dalla f.d.t. in z e viceversa;
La stabilità con le Z-trasformate : relazione per la posizione dei poli in z, cerchio di
convergenza (cenni).
Il progetto del regolatore digitale
F.d.t. del regolatore generalizzato e sua fisica realizzabilità nei sistemi continui e
discreti;
Il problema della conoscenza della G: algoritmi di identificazione della f.d.t.;
Le specifiche in un sistema discreto: stabilità per un sistema senza poli, errore nullo
dopo l‟assestamento, prontezza imposta tramite i campioni della risposta al gradino,
clock;
I problemi nei sistemi discreti: le oscillazioni nascoste, la linearità e gli attuatori;
Algoritmo “dead-beat” per la regolazione discreta: problemi di dinamica e di stabilità;
Algoritmo di Kalman per la regolazione discreta (assestamento in due clock);
Algoritmo di Kalman modificato per la regolazione discreta (assestamento in n clock).
19
Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
-
-
Le specifiche di progetto: regime, stabilità, prontezza;
La prima specifica di un progetto: l‟andamento a regime dell‟uscita rispetto
all‟ingresso;
Calcolo del numero di poli nell‟origine del regolatore secondo la prima specifica
voluta (in termini di errore a regime);
La seconda specifica: la stabilità ed imposizione dei margini di stabilità;
Progetto di reti correttrici per la compensazione della stabilità: reti anticipatrici,
ritardatrici, reti a sella; reti per la cancellazione polo-zero del sistema G e progetto
della rete correttrice ottimale secondo i margini dati;
La terza specifica: la prontezza in termini di tempo di salita;
Calcolo del tempo di salita del sistema dalla sua banda passante;
Ulteriori specifiche di progetto per un sistema discreto: il clock di sistema.
LE INTERFACCE NEI SISTEMI DI CONTROLLO DIGITALI
-
-
Completamento dello schema a blocchi di un sistema di controllo qualsiasi con:
trasduttori, (sonde e attuatori -P.W.M.), blocchi di condizionamento dei segnali;
Il condizionamento del segnale: conversione corrente-tensione, conversione di livello,
filtraggio e ricostruzione del segnale digitale;
La valutazione del clock di sistema;
Problemi di linearità e limiti funzionali dei blocchi aggiunti nello schema reale;
Passaggio da uno schema di controllo analogico ad uno basato su microprocessore;
Schema a blocchi di un sistema di controllo basato su microprocessore: uso di
interfacce;
Definizione di interfaccia e sua tipica composizione: decodificatore di indirizzi, buffer
di scambio dati, convertitori ADC o DAC, A-MUX o MUX, blocchi di input
(condizionamento del segnale) o di output (display), generatori di clock, blocco di
sample & hold, unitamente ai bus degli indirizzi, dei dati ed al bus di controllo;
Architettura generale dei sistemi di acquisizione e distribuzione dati;
Architettura di una catena di acquisizione ad un solo canale;
Architettura di un sistema di acquisizione multicanale
-
20
Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
Programma di TELECOMUNICAZIONI
Docenti:
Carmine Falconi
Domenico Gessa
La teoria delle telecomunicazioni può essere esposta con estremo rigore e precisione con l‟uso appropriato
degli strumenti matematici, questo metodo risulta però troppo spesso oscuro per gli studenti che, non
avendo ancora dimestichezza con gli adeguati strumenti matematici rischiano di essere scoraggiati nello
studio. Una trattazione di tipo pratico tende però a presentare le telecomunicazioni come una pura
collezione di fatti.
Si è svolto il programma cercando di combinare gli aspetti migliori di entrambi i metodi.
Sono state fatte le seguenti verifiche:

prove scritte.

colloquio orale
Unità didattica n. 1
Analisi dei segnali
Prerequisiti : calcolo integrale
Contenuti:


Segnali periodici nel dominio della frequenza: rappresentazione con teorema di Fourier
Potenza dei segnali, concetto di densità spettrale di potenza
Obiettivi : diventare capaci di sviluppare in serie di Fourier semplici funzioni periodiche valutando modulo
e fase delle armoniche per disegnarne lo spettro.
Unità didattica n. 2 –La modulazione analogicaPrerequisiti: funzioni trigonometriche e loro proprietà , serie di Fourier.
Contenuti:










Modulazione di ampiezza AM
Modulazione a doppia banda laterale con portante trasmessa
Modulazione a doppia banda laterale con portante soppressa
Spettro dei segnali AM
La potenza nella modulazione AM
Modulazioni angolari
Modulazione di frequenza FM.
La potenza nella modulazione FM
Spettro del segnale modulato
La tecnica F.D.M.: principio della tecnica FDM
Obiettivi: diventare capaci di

scrivere le equazioni che descrivono un segnale modulato in ampiezza e frequenza

Valutare, per ogni tipo di modulazione, l‟occupazione di banda richiesta.

Esprimere la potenza associata ai diversi segnali modulati, nel caso di modulante
sinusoidale.
Unità didattica n. 3 – Modulatori e demodulatori-
21
Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
Prerequisiti:
Contenuti:





amplificatori di segnali e di potenza , reti filtranti , circuiti risonanti, oscillatori, tecniche di
modulazione analogica.
Generalità sui trasmettitori AM e relativo schema a blocchi.
Il modulatore AM con amplificatore quadratico
Il modulatore DSB con modulatore bilanciato.
Domodulatore a inviluppo
Generalità sui ricevitori AM e schema a blocchi del ricevitore supereterodina
Obiettivi, diventare capaci di:

Descrivere la funzione dei blocchi che compongono un trasmettitore e un ricevitore.

Riconoscere e descrivere il funzionamento dei circuiti elettrici dei blocchi funzionali.
Unità didattica n. 4
-Tecniche digitali su portante analogica-
Prerequisiti: teoria dei segnali , tecniche di modulazione analogica, sistemi analogici.
Contenuti:







Modulazione di ampiezza ASK (e OOK) e relative forme d'onda,
Modulazione FSK e relative forme d'onda
Modulazione PSK: e relative forme d'onda
Modulazione DPSK e forme d‟onda relative.
Modulazione mista PSK-QAM (QPSK): forme d‟onda relative
Costellazioni e calcolo della probabilità di errore
Relazione tra frequenza di cifra (bps) e rapidità di modulazione (baud)
Obiettivi:
saper descrivere le principali caratteristiche dei diversi tipi di modulazione e dei circuiti (modulatori e
demodulatori) che la realizzano.
Unità didattica n. 5 - Sistemi di trasmissione numerica in banda base su portante impulsivaPrerequisiti:elementi di teoria dei segnali,tecniche di modulazione analogica , sistemi analogici,
conversione A/D e D/A.
Contenuti:





Campionamento. Teorema di Shannon.
Campionamento naturale e spettro di un segnale campionato.
Ricostruzione di un segnale campionato. Problemi di distorsione.
Sistemi PCM
Gerarchia dei segnali PCM-TDM, struttura della trama.
Obiettivi:
essere in grado di illustrare le diverse fasi (campionamento, quantizzazione, codifica ) che concorrono alla
generazione del segnale PCM.
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
Programma di T.D.P. Tecnologia Disegno e Progettazione
Docenti:
Giuseppe Lecis
Domenico Gessa
OBIETTIVI DELLA DISCIPLINA
Gli obiettivi disciplinari, coerentemente con quelli generali del corso, tendono a consolidare una base
culturale che offra all'allievo da una parte la possibilità di acquisire elementi fondamentali di una cultura
scientifica interdisciplinare utile nell‟affrontare lo sviluppo di progetti di sistemi elettronici, dall'altra la
capacità di sapersi orientare in modo flessibile nello scenario dello sviluppo tecnologico che prosegue con
una dinamica in continua espansione. Pertanto da una parte si è cercato di istruire gli allievi sulle
fondamentali piattaforme tecnologiche utilizzate per la progettazione elettronica, dall‟altra di fornire loro un
approccio scientificamente corretto alla pratica laboratoriale e alla redazione della sua documentazione.
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Gli approfondimenti culturali sono stati effettuati con risultati parzialmente apprezzabili solo da un esiguo
numero di allievi. Le conoscenze più propriamente tecniche e le capacità di orientamento nell‟ambito degli
sviluppi tecnologici sono state acquisite in modo insoddisfacente dalla gran parte della classe e con
particolari competenze solo da pochi allievi.
METODOLOGIA DIDATTICA
Le forme tradizionali della didattica sono state utilizzate con qualche difficoltà. Ciò è stato causato sia da un
superficiale interesse evidenziato dalla maggioranza degli allievi, sia dalle numerose lezioni perse per una
concentrazione di ore in coincidenza con giorni di interruzione dell‟attività didattica, di manifestazioni,
attività extra etc. A tali considerazioni negative va aggiunta la lacunosa preparazione evidenziata da quasi
tutti gli alunni sugli argomenti del curricolo precedente. Pertanto il discorso didattico è stato carente per
continuità e, solo eccezionalmente, la didattica è stata efficace grazie alla partecipazione attiva di tutta la
classe al dialogo educativo. Comunque è stato assegnato un peso rilevante al lavoro di gruppo consentito
dall'attività di laboratorio. In tale ambito si è cercato di stimolare le capacità di iniziativa autonoma
soprattutto in relazione alle attività interdisciplinari. Ritenendo che le capacità di collaborare e di confrontarsi
con gli altri, di organizzazione del proprio lavoro anche nell'interazione con gli altri, di ideazione delle
soluzioni e di verifica dei risultati siano particolarmente formative sia dal punto di vista culturale che umano,
gran parte dell'attività di laboratorio è stata dedicata all‟analisi di tecniche d‟interfacciamento mediante
scheda HSA a single chip basata sul microprocessore NEC 7811.
MEZZI, ATTREZZATURE E SPAZI
Per quanto riguarda le lezioni teoriche sono stati utilizzati le attrezzature tradizionali. Per quanto attiene alle
attività pratiche ci si è avvalsi della dotazione standard del laboratorio (aula informatica e strumentazione e
componentistica elettronica). L'attrezzatura specifica maggiormente studiata in ambito interdisciplinare è la
scheda HSA a single chip basata sul microprocessore NEC 7811. Questa unitamente ai PC dell'aula è stata
utilizzata come sistema di sviluppo particolarmente versatile e di facile uso.
CRITERI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE
Per quanto riguarda tale aspetto si rimanda a quanto esposto nella sezione iniziale del documento. In
particolare per tutti gli elementi ivi esposti si è tenuto in gran conto ciò che è emerso dalla attività di
laboratorio e della sua descrizione nelle relazioni richieste sul lavoro svolto. Per quanto riguarda le prove
scritte si sono privilegiati quesiti che implicano risposte aperte su argomenti da sviluppare in modo
descrittivo e/o sulla soluzione di semplici problemi di progettazione.
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
CONTENUTI DEL PROGRAMMA
UNITA’ DIDATTICA n° 1
ARGOMENTO: progetto, disegno e realizzazione di circuiti stampati
OBIETTIVI SPECIFICI:
 acquisire una visione globale di tutte le fasi per la realizzazione di un progetto
 acquisire competenze nell‟uso di strumenti software di ausilio alla progettazione elettronica
 acquisire capacità pratiche e ad operare in modo collaborativo
CONTENUTI:
Ideazione e progetto di un preamplificatore di tensione per un amplificatore di potenza. Disegno e analisi
degli schemi elettrici degli stadi dell‟amplificatore. Ottimizzazione del disegno dello schema di cablaggio.
Montaggio componenti su bread board. Collaudo circuito e ricerca guasti. Produzione di documentazione sul
lavoro svolto.
UNITA’ DIDATTICA n° 2
ARGOMENTO: gestione di un sistema di sviluppo
OBIETTIVI SPECIFICI:
 acquisire le competenze necessarie per lo sviluppo di un software finalizzato al controllo di processi
 acquisire capacità di controllo dei componenti elementari dei circuiti integrati
CONTENUTI:
Studio e analisi delle caratteristiche hardware della scheda HSA – CCP3. Studio e analisi del
microprocessore NEC 7811. Utilizzo dell‟ambiente di lavoro “Context” per lo sviluppo del software. Studio
e analisi delle caratteristiche del linguaggio “C78” e delle differenze rispetto al “C” standard.
Progetto e collaudo di semplici programmi per il controllo dei port di ingresso e di uscita. Implementazione
di algoritmi modulari per il microcontrollore. Produzione di documentazione sul lavoro svolto.
UNITA’ DIDATTICA n° 3
ARGOMENTO: convertitore analogico digitale del microcontrollore NEC 7811
OBIETTIVI SPECIFICI:
 acquisire capacità di analisi di componenti interni ad un circuito integrato
 acquisire le competenze necessarie per lo sviluppo di software finalizzato a gestire tali componenti
CONTENUTI:
Analisi dello schema elettrico di un ADC ad approssimazioni successive. Gestione dell‟interfacciamento per
mezzo dei segnali di interrupt. Approccio sequenziale e pseudo parallelo. Utilizzo delle istruzioni wait e test.
Analisi e configurazione del registro di modo dell‟ADC per rispettare determinate specifiche progettuali.
Programmazione dell‟ADC per implementare un controllo di temperatura. Produzione di documentazione sul
lavoro svolto.
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
UNITA’ DIDATTICA n° 4
ARGOMENTO: acquisizione dati e interfacciamento
OBIETTIVI SPECIFICI:
 acquisire capacità di orientamento e interpretazione sulla documentazione tecnica
 acquisire competenze sui componenti fondamentali dei sistemi di controllo di processo
CONTENUTI:
Classificazione delle memorie e loro parametri principali. Struttura interna delle memorie e delle loro
interfacce. Schema a blocchi di un sistema di controllo di un processo fisico. Sistemi di acquisizione
analogici e digitali. La conversione analogico-digitale. Il sample/hold. Caratteristiche di un ADC. Tecniche
di interfacciamento. La conversione digitale-analogica.
ARTICOLAZIONE TEMPORALE:
UNITA’ DIDATTICA n° 1 : primo trimestre (laboratoriale)
UNITA’ DIDATTICA n° 2 : secondo trimestre (laboratoriale)
UNITA’ DIDATTICA n° 3 : terzo trimestre (laboratoriale)
UNITA’ DIDATTICA n° 4 : da ottobre a maggio (lezioni teoriche)
TESTI ADOTTATI:
"Tecnologie e disegno per la progettazione elettronica" (vol. 3), edizioni Tramontana, autori Portaluri e
Bove.
Manuale scheda HSA CCP3
Manuale C78
Manuali tecnici
Tutorial pubblicati su internet
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
Programma di EDUCAZIONE FISICA
Docente:
Francesco Marcello
Testo adottato: Materiale fornito dal docente su supporti informatico
La 5 Aet è composta da 24 alunni. Sulla base della programmazione presentata all‟inizio dell‟anno
scolastico, al cui contenuto si rimanda, si riportano di seguito gli obiettivi mediamente raggiunti in termini
di:
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- CONOSCENZE:
i principi generali che regolano l'allenamento
gli effetti delle attività motorie su organi, apparati e sistemi del corpo umano
il gioco della Pallavolo, del Calcio e della Pallamano con le relative regole
il gioco del rugby adattato
le caratteristiche specifiche di ogni disciplina sportiva trattata
La coordinazione motoria, i mezzi e i metodi per valutarla
la valutazione della prestazione motoria
sistemi automatici di valutazione motoria
Linee guida per una corretta alimentazione
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- CAPACITÀ
di compiere azioni motorie nel più breve tempo possibile,
di utilizzare in situazione le azioni motorie automatizzate,
di adattarsi a situazioni mutevoli (aumento graduale della durata e dell'intensità del lavoro);
di eseguire un'azione motoria per tempi prolungati, allontanando i fenomeni della fatica;
di adattarsi a situazioni nelle quali si realizzano rapporti non abituali nello spazio e nel tempo;
di organizzarsi autonomamente;
di gestire le varie fasi di gioco (nella Pallavolo, nella pallamano e nel calcio);
di interagire nel gruppo;
di rispettare gli altri e le regole;
di valutare se stessi e gli altri;
di gestire le emozioni;
di reagire all'insuccesso.
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- COMPETENZE:
nelle esercitazioni di forza resistente: corretta distribuzione e modulazione;
nelle esercitazioni di rapidità di reazione a stimoli sensoriali: decodificazione degli input;
nelle esercitazioni di mobilità articolare: ampiezza del movimento;
nel controllo e nella direzione del movimento: gestione del corpo e dello spazio
nell'adattare e trasformare il movimento: azioni corrette in rapporto alle diverse situazioni;
nelle esercitazioni che richiedono motricità espressiva: esprimersi attraverso il movimento;
nell'eseguire correttamente i fondamentali delle discipline sportive utilizzate: contesto di gara;
nelle esercitazioni tattiche dei giochi sportivi praticati: confronti agonistici;
nell'esecuzione dei test di valutazione motoria: esprimere livelli massimali
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5. CONTENUTI DISCIPLINARI SVILUPPATI E TEMPI DI ATTUAZIONE
Le finalità che definiscono l‟ambito operativo specifico dell'Educazione fisica nella scuola si fondano sul
ruolo prioritario attribuito alla corporeità, che costituisce un valore fondamentale nella crescita degli alunni
in età adolescenziale e nel superamento dei disagi tipici dell'età giovanile.
Attraverso questa chiave di lettura è più facile comprendere la valenza delle altre finalità.
Infatti, esse, sono state utilizzate per rendere ogni alunno capace in modo consapevole di:
a) affrontare, analizzare e controllare situazioni
b) gestire problematiche personali e sociali
c) utilizzare pienamente le proprie qualità fisiche e neuromuscolari
d) raggiungere quella plasticità neuronale indispensabile per trasferire in situazioni diverse le capacità
acquisite, e migliorare la qualità della vita.
- Contenuti dell‟attività:
A) Attività in situazioni significative in relazione all'età degli alunni, ai loro interessi, agli obiettivi tecnici e
ai mezzi disponibili:
- a carico naturale e aggiuntivo;
- di opposizione e resistenza;
- con piccoli e ai grandi attrezzi, codificati e non codificati;
- di controllo tonico e della respirazione;
- contro resistenza dell'acqua (attività natatoria)
- con varietà di ampiezza e di ritmo, in condizioni spazio-temporali diversificate;
- di equilibrio, in condizioni dinamiche complesse e in seguito a situazioni di volo.
B) Esercitazioni relative a:
- attività sportive individuali e di squadra: pallavolo, calcio a 5, pallacanestro, pallamano, rugby, giochi
presportivi;
- organizzazione di attività e di arbitraggio degli sport di squadra praticati;
- attività espressive;
C Informazione e conoscenze relative a:
L‟osservazione del comportamento motorio
Movimento riflesso e movimento volontario
I movimenti finalizzati dell‟uomo
Il programma motorio
La classificazione delle attività e le diverse tipologie di movimenti
Regolazione motoria a struttura aperta
Regolazione motoria a struttura chiusa
Il reale significato delle capacità coordinative speciali, le funzioni coordinative
Interazione tra più funzioni, interazione tra capacità e abilità motorie
Le proprietà invarianti delle azioni motorie
Problematica: un sistema unico di capacità o molteplici capacità specifiche?
Spazio e tempo parametri essenziali per valutare il movimento
Il conflitto Velocità-precisione
Velocità, precisione e timing
Percorsi e Circuiti a tempo
L‟automazione nella valutazione coordinativa
Test con sistemi automatici di rilevazione
Allenamento propriocettivo o allenamento dell‟equilibrio?
Tempi di attuazione
L‟attività pratica si è sviluppata con sistematicità e progressività negli apprendimenti, pertanto
quanto programmato ad inizio d‟anno è stato raggiunto nei tempi e nelle modalità previste.
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
6. METODI, STRUMENTI E TEMPI DI REALIZZAZIONE:
Dal punto di vista metodologico sono stati utilizzati gli stili di conduzione più idonei a produrre
apprendimento, tenendo conto della gradualità, attraverso tre percorsi fondamentali:
- dal semplice al complesso (semplice = costituito da pochi elementi, complesso = costituito da più elementi
diversi tra loro)
- dal facile al difficile
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dal noto all'ignoto
Nella scelta degli stili da adottare si è ritenuto opportuno tenere conto:
 della natura dei compiti richiesti
 delle modalità di assegnazione ed esecuzione dei compiti
 della valutazione delle risposte degli alunni
I criteri di scelta dei compiti sono stati determinati in stretto rapporto con gli obiettivi didattici e tenendo
conto della sua praticabilità operativa.
Sono stati utilizzati stili conduttivi prevalentemente non direttivi, ma anche chiaramente direttivi, con
procedure sia deduttive che induttive.
Gli ambiti di intervento che hanno caratterizzato il lavoro sono stati:
COORDINATIVE
1 MORFO-FUNZIONALE
CAPACITÀ
CONDIZIONALI
INDIVIDUALE
2 AFFETTIVO PSICO-SOCIOLOGICO
COLLETTIVO
RAZIONALE DEDUTTIVO
3 COGNITIVO
AUTOMATICO REATTIVO
3. Sussidi didattici
Il libro di testo è stato utilizzato da una minoranza di alunni, pertanto è stato fornito a ciascuno di loro del
materiale trasferito su pendrive o cd
È stato utilizzato il sistema “Autobalance” per la valutazione dell‟equilibrio e il “muscle lab” in grado di
valutare la performance motoria con l‟utilizzo di trasduttori di diversa natura quali:
Pedana a contatto
Encoder a filo
Il muscle lab è stato messo a disposizione dal docente della disciplina.
1. CRITERI DI VALUTAZIONE
La valutazione dello studente ha consentito di apprezzare sia la capacità esecutiva delle varie attività
sia la conoscenza teorica e scientifica della disciplina e dei processi metodologici utilizzati, mediante
verifiche costituite da prove pratiche, questionari scritti e prove orali. Per quanto riguarda i criteri di
valutazione, tenuto conto dei progressi degli studenti in rapporto alla valutazione in ingresso, del loro
impegno personale e della partecipazione al dialogo educativo, si ritiene che siano determinanti i seguenti
elementi:
 conoscenza
I contenuti della disciplina sia teorici che pratici
I presupposti teorici delle attività motorie e sportive
Le linee guida per una corretta alimentazione
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 abilità
Utilizzare i contenuti in contesti diversi
Soluzione di problemi (pensiero strategico e tattico)
 competenze
Acquisizione del valore della corporeità, di esperienze motorie e sportive, di espressione e di relazione
Acquisizione di capacità trasferibili all'esterno della scuola (lavoro, tempo libero, salute) Consolidamento di
una cultura motoria e sportiva quale costume di vita Arricchimento della coscienza sociale attraverso la
consapevolezza di sé e l'acquisizione della capacità critica nei riguardi del linguaggio del corpo e dello
sport.
 capacità
Realizzare attività finalizzate, valutarne i risultati e individuarne i nessi pluridisciplinari
Utilizzare le qualità fisiche e le funzioni neuromuscolari, finalizzandole ad obiettivi motori
Coerenza logica
Analisi e individuazione dei concetti chiave
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Documento del Consiglio di Classe – Classe 5a Aet – a. s. 2009 – 2010
Programma di RELIGIONE
Insegnante: Giampiero Farru
LA MORALE


- Responsabili di fronte a se stessi

Cos'è la morale

I giovani e la morale

I bisogni dell'uomo

La responsabilità personale

Ragione e valore morale
-Responsabili di fronte a Dio

Lo spirito della morale cristiana

Una morale che anima la vita
(rapporto fede-opere)
- Persona e relazione

La società e le relazioni tra
persone
le
la scelta religiosa
La sequela di Cristo
- Il credente e l'impegno socio-politico

Il concetto di politica

La fede nella storia

La solidarietà fattiva e consapevole
con gli ultimi
- Il credente, l'economia e il lavoro

Significato e fine del lavoro umano

La preferenza per i poveri

L'impegno sociale concreto

La disoccupazione giovanile

La globalizzazione

Emigrazione e immigrazione
A) Amore e corrispondenza:




la scelta del matrimonio
Amicizia e amore
Morale e vita sessuale
Il rapporto uomo-donna
B) Amore e gratuità:



la scelta della verginità
la scelta del celibato
la scelta del volontariato
- Religione e cultura: oltre il pregiudizio

Il concetto di religione,

Scienza e fede: quale rapporto?
- Problematiche specifiche:

L‟impegno per la legalità e la
giustizia sociale

La sfida ecologica

I giovani e la pace
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SIMULAZIONE TERZA PROVA – 17 APRILE 2010
ALUNNO
____________________________________________________
VOTAZIONI RIPORTATE
STORIA
________ / 15
EDUCAZIONE FISICA
________ / 15
ELETTRONICA
________ / 15
MATEMATICA
________ / 15
„‟
________ / 15
STORIA
Vedere copia allegata all‟elaborato cartaceo affisso all'albo
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EDUCAZIONE FISICA
Vedere copia allegata all‟elaborato cartaceo affisso all'albo
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ELETTRONICA
Vedere copia allegata all‟elaborato cartaceo affisso all'albo
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MATEMATICA
Vedere copia allegata all‟elaborato cartaceo affisso all'albo
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SIMULAZIONE TERZA PROVA – 7 MAGGIO 2010
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
ALUNNO
_____________________________________________________
VOTAZIONI RIPORTATE
SISTEMI
TDP
ELETTRONICA
MATEMATICA
________ / 15
________ / 15
________ / 15
________ / 15
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TDP
Vedere copia allegata all‟elaborato cartaceo affisso all'albo
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SISTEMI
Vedere copia allegata all‟elaborato cartaceo affisso all'albo
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ELETTRONICA
Vedere copia allegata all‟elaborato cartaceo affisso all'albo
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MATEMATICA
Vedere copia allegata all‟elaborato cartaceo affisso all'albo
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Allegato I - Griglia di valutazione
VOTO
VALUTAZIONE
CONOSCENZA
CAPACITA'
COMPETENZA
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ECCELLENTE
Ampia, completa,
approfondita
Compie relazioni dei concetti chiave
in modo trasversale ed
interdisciplinare
Comprende e rielabora i contenuti
in modo critico ed originale
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OTTIMO
Ampia, completa
ed approfondita
Organizza in modo autonomo e
corretto le conoscenze
Comprende e rielabora i contenuti
in modo articolato
8
BUONO
Completa ed
approfondita
Sa classificare e ordinare in modo
corretto le conoscenze
Comprende e rielabora i contenuti
in modo autonomo
7
DISCRETO
Completa ma non
approfondita
Comprende e rielabora i contenuti
Ordina, sintetizza i contenuti anche se
in modo personale ma non sempre
talvolta necessita di una guida
autonomo
6
SUFFICIENTE
Essenziale, ma
nozionistica e non
approfondita
Organizza le conoscenze in modo
semplice e non del tutto autonomo
5
MEDIOCRE
Superficiale
Comprende i contenuti ma non
Compie valutazioni molto elementari
sempre è in grado di rielaborarli
e non sempre adeguate
in modo corretto
4
INSUFFICIENTE
Superficiale e
frammentaria
Non riesce a fare valutazioni di quanto Comprende e rielabora i contenuti
appreso
in modo non corretto
3
GRAVEMENTE
INSUFFICIENTE
Lacunosa e
incompleta
Non è in grado di correlare i concetti
chiave
Non rielabora i contenuti
2
SCARSO
Nessuna
conoscenza
Non è in grado di individuare i
concetti base
Non rielabora i concetti base
1
NULLO
Nessuna nozione
Nessuna
Nessuna
Comprende e rielabora i contenuti
in modo elementare ma corretto
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Allegato K - CRITERI PER L'ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO E FORMATIVO
Credito scolastico
1. La presenza di insufficienze comporta l'attribuzione del punteggio minimo della fascia.
2. II punteggio più alto della fascia di appartenenza viene attribuito di norma ad ogni studente che abbia conseguito per proprio
merito una media  0.50 della fascia stessa (es. 6,50; 7,50; etc.).
3. II consiglio di classe, inoltre, per l'attribuzione del punteggio in caso di M  8, può tenere conto di:
a. particolare interesse ed impegno dimostrato nel corso del triennio
b. partecipazione a progetti (orientamento, teatro, ed. ambientale), concorsi, mostre
c. accertati e seri problemi di salute.
Crediti formativi
Gli alunni, a partire dalla classe terza, devono consegnare la documentazione utile all'attribuzione del credito in Segreteria entro la
data del 15 maggio.
II Consiglio di Classe, nello scrutinio finale, valuta l'idoneità della documentazione presentata dai singoli allievi ai fini
dell'attribuzione del credito formativo e scolastico.
Il credito formativo sarà attribuito con estremo rigore, solo alla presenza di attività certificate da enti riconosciuti, non sporadiche,
che abbiano prodotto risultati positivi documentati.
Potranno essere riconosciuti i crediti formativi (massimo 2), attribuendo il punteggio di 0,50 per ognuno, acquisiti con la
partecipazione a: attività non curriculari promosse dalla scuola quali la partecipazione a stage lavorativi.
Crediti scolastici e formativi
Alla fine di ogni anno scolastico viene attribuito agli studenti delle classi terze, quarte e quinte un credito scolastico, cioè un
patrimonio di punti, che contribuisce (per un massimo di 25 punti complessivi) a determinare il punteggio finale dell'esame di
Stato. Tale punteggio esprime:

il grado di preparazione complessiva raggiunto da ciascun alunno, con riguardo al profitto (media dei voti compresa la
condotta) e all'assiduità della frequenza scolastica;

la frequenza dell'area di progetto (se prevista);

l'interesse e l'impegno nella partecipazione attiva al dialogo educativo;
II Ministro della pubblica istruzione individua le tipologie di esperienze che danno luogo al credito formativo con proprio decreto.
Esse sono:

partecipazione ad attività sportive e ricreative nel contesto di società ed associazioni regolarmente costituite;

frequenza positiva di corsi di lingue presso scuole di lingua legittimate ad emettere certificazioni ufficiali e riconosciute
nel paese di riferimento, secondo le normative vigenti;

frequenza positiva di corsi di formazione professionale;

partecipazione - in qualità di attore o con altri ruoli significativi - a rappresentazioni teatrali;

pubblicazioni di testi, disegni, tavole o fotografie su periodici regolarmente registrati presso il Tribunale di competenza,
purché vi sia attinenza con i contenuti del curricolo della scuola;

esperienze lavorative che abbiano attinenza con il corso di studi (nel caso di esperienze presso la Pubblica
Amministrazione è ammissibile l'autocertificazione);

attività continuativa di volontariato, di solidarietà e di cooperazione presso enti ed associazioni.
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Firme dei docenti
Italiano
Gabriella Lasio
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Storia
Gabriella Lasio
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Diritto ed Economia
MariaLuisa Zaccheddu
…………………………….
Lingua Inglese
Dante Olianas
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Matematica
Maria Pia Serra
…………………………….
Elettronica
Roberto Salustro
…………………………….
Sistemi Automatici
Carlo Poerio
…………………………….
Telecomunicazioni
Carmine Falconi
…………………………….
T.D.P.
Giuseppe Lecis
…………………………….
Educazione Fisica
Francesco Marcello
…………………………….
Religione
Giampiero Farru
…………………………….
Domenico Gessa
…………………………….
Lab. Elettronica - Telecom. e T.D.P
Lab. Sistemi
Cagliari, 13 maggio 2009.
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DOCUMENTO DEL 15 MAGGIO