Latte avvelenato dalla melamina mega-risarcimento in Cina
Repubblica — 28 dicembre 2008 pagina 12
sezione: POLITICA ESTERA
PECHINO - Le ditte cinesi produttrici di latte contaminato dalla melamina dovranno pagare un
risarcimento monetario alle famiglie dei circa 300 mila bambini colpiti dagli effetti della
sostanza chimica. Le imprese elencate nel provvedimento sono 22, e fra queste campeggia il
Gruppo Sanly, il mega-marchio commerciale del latte più venduto nel Paese, in parte di
proprietà australiana, e oggi fallito. Non si sa a quale cifra ammonti il risarcimento, che dovrà
limitarsi a un solo pagamento, ma è possibile che le imprese si siano rese disponibili a questa
misura all' indomani dei primi processi giudiziari avviati contro i responsabili di uno fra gli
scandali più costosi in termini sia di conseguenze sanitarie sia di immagine internazionale per la
Cina. Non a caso un' associazione di industriali ha rilasciato un comunicato nel quale tende una
mano alla popolazione: "Le imprese hanno offerto di partecipare al risarcimento di propria
iniziativa, e questo nella speranza di ottenere la comprensione e il perdono delle famiglie dei
bambini malati". Per meglio esprimere la propria partecipazione, e allontanare altri eventuali
guai legali, il gruppo annuncia anche la nascita di un fondo destinato a coprire in futuro le spese
mediche dei piccoli pazienti più sofferenti. Stando alle autorità cinesi, almeno sei bambini sono
morti, e altri 294 mila sono stati afflitti da varie patologie, in particolare al sistema urinario,
dopo
l'
assunzione
del
latte
addizionato
con
la
melamina.
Introduzione.
Recentemente, l’ Unione Europea ha ripreso nel suo sistema di allerta rapido, una segnalazione effettuata
dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti riguardo alla contaminazione con melamina di materie
prime ad alto tenore proteico, quali farine di glutine di mais e di frumento, farine di soia, farine di pesce
ma soprattutto in latte in polvere per neonati e nei derivati contenenti quest’ultimo alimento..La causa è
stata rintracciata nell’utilizzo di materie prime proteiche, soprattutto di origine vegetale, contaminate con
melamina.
La melamina (1,3,5-Triazine-2,4,6-triamina), formula bruta C3H6N6 si presenta come polvere bianca ed è
scarsamente solubile in acqua. In virtù del numero di atomi di azoto, può trovare impiego quale
fertilizzante, , ma il suo uso principale è nell’industria della plastica, per la formazione di resine
melaminiche, in combinazione con la formaldeide, resine che trovano impiego anche nella produzione di
materiali a contatto con gli alimenti. Ha caratteristiche di ritardante di fiamma e costituisce il componente
principale anche di alcune colle e inchiostri.
La melamina viene aggiunta per aumentarne apparentemente il contenuto proteico. Questo è
possibile perchè le analisi che misurano la concentrazione proteica negli alimenti si basano sulla
misurazione dell’azoto totale. Si evince che la melamina è stata aggiunta per mascherare una
frode di annacquamento del latte, che come conseguenza aveva una riduzione della
concentrazione in proteine.
I metaboliti della melamina sono ottenuti per idrolisi dello stesso ed è stato ipotizzato che la
nefrotossicità di questo composto è data dalla formazione di legami intermolecolari attraverso
legami ionici tra la melamina e l’acido cianurico:
La melamina non è approvata come additivo negli alimenti dal FAO/WHO codex alimentarius, né dalla
Commissione Europea o da altre autorità nazionali.
Nel settembre e dicembre 2006, sono state importate dalla Cina negli Stati Uniti e nel Canada partite di farina di
glutine di frumento, utilizzate successivamente nella preparazione di pet-foods.
In seguito a lamentele, insorte nel perodo Dicembre 2006 – Febbraio 2007, una delle ditte conduceva un
approfondimento sulla qualità dei propri prodotti e constata fenomeni di insufficienza renale acuta nei cani esposti. A
fine Marzo 2007, la FDA identificava la presenza di melamina nei mangimi contaminati della ditta in questione.
Durante lo stesso mese, altre ditte iniziavano a ritirare spontaneamente dal commercio propri prodotti.
A metà aprile 2007, in Sud Africa, in seguito al decesso di 30 cani, sono stati ritirati dal commercio alimenti
zootecnici prodotti con farina di glutine importata dalla Cina. Nel frattempo, la FDA rilevava la presenza di melamina
anche in partite di mangime per pets non ritirate dal commercio e riceveva circa 17.000 lettere di protesta da parte
dei consumatori. A fine Aprile, si stimava che gli alimenti zootecnici contaminati avessero causato il decesso di 1950
gatti e 2200 cani.
Dal 2002 non è consentita l’importazione in Italia e nella UE di latte e derivati del latte cinesi. Attualmente
nessun stabilimento cinese di prodotti lattiero caseari è autorizzato per l’esportazione verso i paesi comunitari.
Il 12 settembre 2008, alla luce delle relazioni provenienti dalla Cina relativamente ad alimenti per neonati
contaminati da melamina, la FDA ha emesso un allerta sanitario per rassicurare l'opinione pubblica americana che
non vi è nota minaccia di contaminazione degli alimenti per lattanti, fabbricati da aziende che hanno i requisiti per
vendere tali prodotti negli Stati Uniti. La FDA ha messo in guardia i membri della comunità asiatiche negli Stati Uniti
che alimenti per lattanti fabbricati in Cina, eventualmente disponibili per l'acquisto dai mercati asiatici, potrebbero
rappresentare un rischio per i neonati.
Recentemente la Cina ha dovuto ammettere la pericolosità del latte contaminato alla melamina e le poche
notizie trapelate dalla stampa Cinese indicano che centinaia di neonati che hanno bevuto latte in polvere alla
melamina che è trisultato anche mortale.
Recentemente anche in Italia sono stati segnalati e sequestrati diversi alimenti di importazione
cinese con presenza di melamina.
Il sito ufficiale dell’ANSA del 16 ottobre 2008 riportava il sequesto di 10 quintali di latte di
importazione cinese con sospetto di contaminazione da melamina ed inoltre veniva confermata la
presenza di melamina in 2 campioni di latte ed 1 di yogurt.
Il nell’ottobre 2008 il Giornale di Sicilia riportava la notizia del sequestro di un sequestro di diversi
alimenti tra latte, burro, cagliata, grassi vegetali e caseina provenienti dalla Cina, ed inoltre veniva
appurata la presenza di melamina.
I principali segni di intossicazione descritti sono riconducibili a insufficienza renale: perdita di
appetito, depressione, letargia, vomito e diarrea, disuria e cambi improvvisi nell’assunzione di acqua.
L’esame strumentale ecografico rileva una ecogenicità a livello di corticale, con liquidi perirenali e
dilatazione del bacinetto.
I riscontri fatti sulla presenza di cristalli bianchi a livello di tubuli renali, hanno rivelato che
composizione è al 30% melamina e al 70% composti analoghi (ammelina, ammelide, acido cianurico),
con l’ipotesi che l’acido cianurico potesse essere il frutto del metabolismo batterico. Il tipo di lesione,
non solo meccanica, ma anche accompagnato da necrosi, ha portato ad ipotizzare un meccanismo di
tossicità potenziato, dato dalla contemporanea presenza di tali composti.
Per quanto riguarda la tossicità nell’uomo la relazione della WHO indica che la melamina non è
metabolizzato e viene rapidamente eliminato con le urine con una emivita nel plasma di circa 3 ore
(OCSE 1998). Il composto ha una bassa tossicità acuta, con una DL50 per via orale nel ratto di 3161 mg/
kg di peso corporeo (OCSE 1998).
Recentemente sono state messe a punto delle metodiche per la ricerca della melamina e dell’acido
cianurico mediante tecnica LC-MS/MS sviluppata dalla FDA nel relativo laboratory information bulletin
No. 4422 dell’ottobre 2008, l’estrazione vine eseguita mediante tecnica SPE.
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