Trimestrale Anno XV N. 4/2012 ottobre/dicembre - Poste Italiane SpA Spedizione in A.P. 70% Roma Aut. N. C/RM/56/2012 Il 6 dicembre 2012 l’Enel ha compiuto 50 anni Buone feste... NOTIZIARIO Anse N. 4/2012 Direttore Responsabile Franco Pardini Editore Associazione Nazionale Seniores Enel Associazione di solidarietà tra dipendenti e pensionati delle aziende del Gruppo Enel Viale Regina Margherita, 125 - 00198 Roma Iscr. ROC n.14740 Comitato di redazione Francesca Bracchetti Pasquale Cutino Carlo Daccò Prospero Figundio Federico Memo Giovanni Salvini Domenico Tresca Editing Monica Guido Redazione e Amministrazione Viale Regina Margherita, 125 - 00198 Roma Tel. 06.83057422 06.83057390 Fax 06.83057440 Inquestonumero: Prima Linea 4 Info Previdenza 7 I requisiti per la pensione Voci dall’Anse 9 Eventi e raduni regionali Cartoline dai Nuclei Pensieri e parole 28 TV e terza età Il presepe napoletano Enel News 35 A Milano festeggiamenti per i 50 anni di Enel Edizione speciale di Enel Contemporanea Attualità Fiapa Vita associativa sotto la lente Impaginazione e Fotolito Online Group S.r.l. - Roma Stampa Tipografia Facciotti S.r.l. - Roma Questo numero è stato edito in 22.200 copie Pubblicazione fuori commercio Reg. Tribunale di Roma n. 197/98 del 20 marzo 1998 Edizione telematica: Reg. Tribunale di Roma n. 405/07 del 18 settembre 2007 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana ISCRIZIONI 2013 Diventa Socio dell’Anse... Rinnova la tua iscrizione! Possono iscriversi all’Anse: i lavoratori in attività e in pensione del Gruppo Enel, i loro familiari e i superstiti i lavoratori che abbiano comunque maturato un periodo di servizio in aziende del Gruppo Enel. Le quote di iscrizione: Anche per l’anno 2013 la quota associativa è rimasta invariata, con l’introduzione di una interessante novità per favorire il coinvolgimento dei familiari nell’Associazione: € 16 per i lavoratori in servizio ed in pensione del Gruppo Enel o che vi abbiano prestato servizio € 10 per i superstiti di lavoratori o di pensionati del Gruppo Enel € 5 per i familiari in possesso dei requisiti che si iscrivono congiuntamente ad un dipendente in servizio, in pensione o superstite. Per informazioni, scrivi all’Anse anche attraverso la casella di posta elettronica del sito internet www.anse-enel.it selezionando l’indirizzo: http://www.anse-enel.it/contattaci/contattaci.asp oppure rivolgiti alla Sezione o al Nucleo Anse del tuo territorio, ad uno dei recapiti visualizzabili mediante un clic sulla regione che ti interessa sulla cartina d’Italia riportata nella prima pagina del sito. l’Editoriale di Franco Pardini C Il bilancio di un anno guardando al futuro ari Amici, siamo di nuovo a fine anno, alla conclusione di dodici mesi difficili, con molte ombre (le difficoltà del Sistema Paese e l’avvenire incerto delle nuove generazioni, lo spauracchio dello spread e quant’altro), ma anche con la consapevolezza che se siamo uniti e solidali possiamo farcela. Il Natale è momento di riflessione, di aspettativa di cose nuove e positive. È un momento di bilanci, di rinsaldamento, alle volte anche di riscoperta dell’importanza dei legami familiari. Vorremmo che fosse anche per tutti noi un momento per rafforzare la vicinanza alla nostra Associazione, che cerca di “esserci” nel momento del bisogno. I nostri colleghi emiliani ai quali siamo stati vicini ce ne hanno dato atto. Personalmente arrivo a fine anno con il ricordo delle numerose manifestazioni territoriali (i raduni) alle quali sono stato generosamente invitato (di molti di essi diamo un resoconto nel seguito del giornale) e che continuano a confermare la vitalità e direi anche la vivacità del nostro stare insieme. Quest’anno poi la celebrazione del “cinquantenario aziendale” ha stimolato i nostri ricordi ed ha suscitato interessanti testimonianze, molte delle quali preparate per partecipare allo specifico concorso organizzato dall’Azienda, e pubblicate sull’Intranet aziendale. In prosieguo, pensiamo di darne conto anche sul nostro giornale. Per chi può, ne consiglio la lettura: ne viene fuori uno “spaccato” molto interessante di come eravamo e di come abbiamo vissuto la nostra vita lavorativa. Naturalmente, la vita istituzionale dell’Associazione continua a svolgersi secondo le regole consuete: questo è il periodo di preparazione e approvazione del Bilancio preventivo del prossimo anno, che è importante non solo per le implicazioni economico-finanziarie ma direi anche, e soprattutto, per le iniziative che, a livello centrale e territoriale, intendiamo sviluppare a favore dei Soci. Vorrei riconfermare il nostro impegno, intendo della “tecnostruttura elettiva” a tutti i livelli, ad operare avendo sempre presente i bisogni e le aspettative dei Soci ai quali rinnovo un caloroso invito a partecipare comunque, anche criticamente quando necessario, alla vita associativa. L’anno che si chiude è stato anche l’anno europeo della solidarietà intergenerazionale: noi lo abbiamo celebrato dedicandogli il “ momento culturale” , tra l’altro assai apprezzato e partecipato, della nostra manifestazione nazionale. La solidarietà tra le generazioni è un tema complesso e che alimenta prese di posizione spesso discutibili ed in qualche caso addirittura ingenerose nei confronti di chi “c’era prima”. Noi siamo una Associazione che ha nella solidarietà uno dei suoi valori fondanti; ricordiamocelo sempre manifestandola quando è necessario nei confronti di tutti quelli che ce la chiedono: le Festività ci aiutino ad essere sempre più disponibili nei confronti del prossimo. Cordialissimi auguri a tutti voi. Franco Pardini 3 Prima Linea Attualità Fiapa T Anse nazionale Si è celebrata alla fine di ottobre a Malta l’annuale assemblea della Fiapa (Fédération internationale des Associations de Personnes agées), alla quale ha partecipato il Presidente nazionale Anse Franco Pardini, in qualità di consigliere di amministrazione e di componente del comitato esecutivo di tale Istituzione. Come l’anno scorso a Roma, lo svolgimento dell’Assemblea è stato preceduto da un convegno dedicato quest’anno alla malattia di Alzheimer, animato da eminenti geriatri di varia nazionalità. Al di là degli approfondimenti clinici di tale malattia, ne è stata lungamente dibattuta la dimensione sociale, con le collegate strategie di contrasto del- l’isolamento e di predisposizione dell’ambiente più opportuno per assicurare agli ammalati un decoroso contesto di vita. Critica a questi effetti è la preparazione del personale paramedico e la collaborazione, in generale, del nucleo familiare del paziente. Naturalmente non sono mancate considerazioni più generali sulle nuove prospettive di vita degli anziani e sulla centralità delle Istituzioni di volontariato, la cui rilevanza sociale, anche tenuto conto della sfavorevole congiuntura economica e dell’alleggerimento della protezione sociale, è destinata sicuramente a crescere. Vita associativa sotto la lente T Prospero Figundio 18.250 giorni di emozioni e ricordi Il concorso indetto dall’Enel, per celebrare la ricorrenza dei primi cinquant’anni dalla sua costi- 4 tuzione, offre lo spunto per alcune considerazioni. Dalla partecipazione entusiastica dei Soci Anse e dei dipendenti in servizio, emerge la voglia di tutti di ricordare e raccontare il proprio “vissuto” aziendale, passato e presente, attraverso le immagini, i racconti, gli aneddoti, dimostrando così di amare sé stessi e la “loro” Azienda. L’orgoglio di aver lavorato o di lavorare all’Enel traspare dai sentimenti espressi nei racconti, nelle didascalie delle foto, nell’impegno nella realizzazione dei filmati amatoriali, contrapponendosi alla tentazione di dimenticare, presente nell’odierna società globalizzata. La lettura e la visione di tutti i contributi inviati al sito intranet offrono una rappresentazione dell’Enel, grande realtà industriale, ma anche comunità di persone che credono nei valori del lavoro, del rigore etico, dell’orientamento ai risultati, della responsabilità sociale. Emerge, inoltre, un altro aspetto, rappresentato dall’incontro di diverse generazioni di lavoratori, che si è idealmente realizzato nell’ambito del concorso: le generazioni cui appartengono i Soci dell’Anse, larga parte dei lavoratori che hanno contribuito a fare la storia di questi primi cinquant’anni dell’Enel, in cui l’Azienda è stata protagonista dello sviluppo del Paese, e la generazione attuale che vive la realtà odierna dell’Azienda, divenuta uno dei principali operatori del settore elettrico, presente in 40 nazioni di 4 continenti. Salutiamo, dunque, questo incontro ideale che avviene in coincidenza con la chiusura dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni, perché rappresenta un fatto non irrilevante in un contesto sociale sempre più incline alle contrapposizioni. La partecipazione Anse al concorso Al 6 dicembre 2012, data di chiusura del concorso, i contributi pervenuti al sito intranet da dipendenti in servizio e da ex dipendenti iscritti all’Anse sono stati in tutto 611. A questo singolare “racconto collettivo”, al quale hanno preso parte i “protagonisti” di questi primi 50 anni di vita dell’Enel, le cifre dell’apporto dei nostri Soci si compendiano in 108 contributi complessivi, tra cui prevalgono le immagini, che sono state 80, seguite da 23 racconti o aneddoti e da 5 video. Dal punto di vista geografico, la partecipazione è distribuita in quasi tutto il territorio nazionale, con punte nelle Sezioni Liguria, Basilicata e Umbria. Uno dei contributi inviati dai Soci Anse Pisa, 1974, lavori in Piazza dei Miracoli (Mauro Vaselli - Sezione Toscana). Preventivo per l’anno 2013 È stato approvato il Preventivo dell’Associazione per l’anno 2013. Il documento economico e programmatico per il prossimo anno è stato approvato nella riunione dell’Assemblea nazionale, tenutasi a Roma il 13 dicembre 2012. Ecco una sintesi dei dati economici salienti. Per l’anno 2013 si prevedono entrate complessive per € 569.181, cui fanno da contropartita spese di uguale importo per erogazione di servizi ai Soci e oneri di funzionamento. Le entrate previste provengono per il 64,86% da fonti di finanziamento interne (quote associative, contributi volontari dei Soci, utilizzo accantonamenti, interessi attivi) e per il 35,14% da fonti esterne (contributo Enel). Per quanto attiene all’impiego delle risorse, nel 2012 si prevede di destinare il 47,32% dell’ammontare complessivo alle spese alle attività istituzionali a favore dei Soci, il 33,93% agli oneri generali di funzionamento (personale, spese di amministrazione, imposte ecc.), e il rimanente 18,75 al funzionamento degli organismi elettivi centrali e periferici dell’Associazione. 5 L’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni. Il 4 dicembre scorso il Governo italiano ha chiuso ufficialmente le manifestazioni dell’Anno europeo con una conferenza, alla quale sono intervenuti, tra gli altri, il Premier Monti e il Ministro della solidarietà, Riccardi, che ha presentato una proposta di “Carta dei diritti dell’anziano”, di cui non è ancora noto il testo. Celebrazioni e dichiarazioni di principio a parte, sul piano concreto il bilancio dell’Anno europeo dedicato all’invecchiamento attivo ed alla solidarietà tra le generazioni è assai modesto, perché mancano i segni di un reale inizio di cambiamento culturale, politico, economico e sociale per gestire la longevità. Questa straordinaria rivoluzione coglie impreparata la classe politica e la società di oggi, che non affrontano con risolutezza il problema, anzi non ci provano neppure, sottovalutando l’allarme lanciato da autorevoli studiosi del fenomeno. L’agire comune è il contrario di ciò che si va proclamando. In questa società individualista, basata essenzialmente sull’efficienza, l’invecchiamento della popolazione non merita attenzione, o peggio, è considerato quasi un fenomeno irrilevante. La conferma è nei fatti. Basti pensare soltanto ai provvedimenti legislativi che hanno avuto come obiettivo i trattamenti pensionistici o l’imposizione di ticket sanitari, che colpiscono coloro che hanno maggiore bisogno di assistenza, accrescendo, di fatto, la povertà tra gli anziani. E che dire poi della solidarietà tra le generazioni? Anche in questo caso i proclami non rispecchiano i comportamenti reali. Più che ricercare gli elementi che collegano le fasi della vita e che evidenziano la necessità di comportamenti solidali tra le generazioni, si preferisce ricorrere al vecchio ed 6 abusato schema che suddivide la popolazione in giovani da una parte ed anziani, dall’altra, al fine di alimentare un latente conflitto d’interessi, addebitando agli anziani le cause del malessere e dell’evidente disagio delle nuove leve, che soffrono la disoccupazione, la precarietà, i bassi salari e, in molti casi, lo sfruttamento, favorito dalla condizione di estrema debolezza in cui viene a trovarsi chi cerca un lavoro. Individuare nel welfare una delle cause primarie di tale situazione, ponendosi soltanto il problema della lievitazione dei costi, significa ignorare la rivoluzione in atto, rappresentata dall’allungamento della vita e quindi dall’invecchiamento della popolazione, che non va considerato un semplice fenomeno demografico temporaneo, ma il segno di un profondo cambiamento che esige interventi strutturali capaci di porre al centro delle politiche economiche e sociali i problemi dei giovani senza lavoro e senza prospettive. Un approccio semplicistico e manicheo vedrebbe la soluzione del problema nel togliere agli anziani per dare ai giovani. Ma non è così. Si tratta, invece, di ripensare il welfare, patto sociale, una nuova distribuzione delle risorse disponibili; è necesssario affrancare i giovani dallo stato di necessità in cui versano, che spesso li costringe a vivere grazie all’aiuto dei genitori pensionati. Inoltre, occorre ripensare l’odierna organizzazione sociale, affinché la longevità ora vista solo come una fonte di maggiori costi, sia considerata risorsa attiva della quale la società sappia valorizzare la capacità e la voglia di tanti anziani di essere utili alla comunità anche nella fase della vita post lavorativa, evitando di considerarli soltanto come persone da assistere, secondo una vecchia e superata concezione. Info Previdenza I requisiti per la pensione a un anno dalla riforma Fornero Un riepilogo aggiornato dei requisiti necessari per ottenere la pensione T L’ultima riforma delle pensioni compie un anno. È stata approvata, infatti, con decreto legge n. 201 del 6 dicembre 2011 convertito nella legge n. 214 del 22 dicembre 2011, ed è entrata in vigore dal 1° gennaio 2012. L’evolversi della situazione in conseguenza di alcune modifiche e chiarimenti intervenuti (decreto “mille proroghe” n. 14/2012 ed integrazioni seguite all’entrata in vigore del provvedimento di legge) ci Pierfrancesco Canetta suggeriscono di fare un riepilogo aggiornato della complessa materia. Pensione anticipata retributiva Ha cancellato la pensione di anzianità già prevista dalla precedente riforma (legge Maroni) con il requisito delle c.d. “quote” o alla maturazione dei 40 anni di contributi. I nuovi requisiti per ottenere la pensione anticipata sono: Per l’anno 2012 Anni di età 62 2013 62 2014 62 Qualora si acceda alla pensione anticipata prima dei 62 anni di età, è applicata una riduzione percentuale dell’1% per i primi due anni di anticipo rispetto ai 62 anni; questa percentuale è elevata al 2% per ogni anno ulteriore di anticipo. Il decreto mille proroghe (decreto legge 14/2012) ha sospeso fino al 2017 l’applicazione della riduzione percentuale prevista in caso di accesso alla pensione anticipata prima del compimento del 62° anno di età purché il lavoratore abbia compiuto almeno 57 anni di età al momento del diritto alla pensione. Contribuzione donne 41 anni e 1 mese Pari a 2.136 settimane 41 anni e 5 mesi pari a 2.154 settimane 41 anni e 6 mesi pari a 2.158 settimane Contribuzione uomini 42 anni e 1 mese Pari a 2.188 settimane 42 anni e 5 mesi pari a 2.205 settimane 42 anni e 6 mesi pari a 2.210 settimane Per chi matura i requisiti di pensionamento dal 1° gennaio 2012, non si applica più il regime delle finestre. La pensione decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione e accettazione della domanda da parte dell’Istituto previdenziale. Solo per l’anno 2012 i lavoratori del settore privato nati nel 1952 che abbiano un’anzianità contributiva di almeno 35 anni entro il 31 dicembre 2012 e che maturano il requisito per la pensione di anzianità (quota 96) possono conseguire il trattamento di pensione anticipata al compimento dei 64 anni di età. 7 Le lavoratrici del settore privato possono conseguire il trattamento di vecchiaia a 64 anni qualora maturino nel 2012 un’anzianità contributiva di almeno 20 anni con un’età anagrafica di almeno 60 anni. Pensione anticipata contributiva alle lavoratrici Alle donne lavoratrici che in via sperimentale possono optare, ai sensi dell’art. 1, comma 9, della legge 243/2004, per la liquidazione della pensione di anzianità seconde le regole di calcolo del sistema contributivo, è riconosciuto il diritto di accedere alla pensione con almeno 35 anni di anzianità contributiva effettiva e un’età di 57 anni, se lavoratrici dipendenti, e 58 anni, se lavoratrici autonome, a condizione che la decorrenza del trattamento si collochi entro il 31 dicembre 2015. Il requisito dell’età è soggetto alla disciplina in materia di adeguamento alla speranza di vita dal 2013. Poiché tale trattamento è soggetto al regime delle finestre mobili dei 12 e 18 mesi, l’INPS con circolare n.35/2012 ha precisato che per effetto dell’applicazione delle finestre tale facoltà deve essere esercitata: • entro il 30 novembre 2014 dalle dipendenti private che maturano i 35 anni di contributi e i 57 anni e 3 mesi di età; • entro il 30 dicembre 2014 dalle lavoratrici pubbliche che maturano i 35 anni di contributi e i 57 anni e 3 mesi di età; • entro il 31 maggio 2014 dalle lavoratrici autonome che maturano i 35 anni di contributi e i 58 anni e 3 mesi di età entro il 31 maggio 2014. Pensione di vecchiaia Per accedere alla pensione di vecchiaia dal 1° gennaio 2012, i dipendenti del settore privato devono aver maturato i seguenti requisiti: • anzianità contributiva non inferiore a 20 anni (è decaduta la normativa che dava la possibilità di richiedere la pensione con 15 anni di contributi versati entro il 31.12.1995); • età per gli uomini: 66 anni fino al 31.12.2020 67 anni dal 2021; • età per le donne: 62 anni fino al 31.12 2013 63 anni e 6 mesi dall’1.1.2014 65 anni dall’1.1.2016 66 anni dall’1.1.2018. Per le lavoratrici del settore pubblico il requisito di età è di 66 anni dal 2012 fino al 31.12.2020, e di 67 anni dal 2021. Per le lavoratrici autonome il requisito di età è di 63 8 anni e 6 mesi per il periodo dall’1.1.2012 al 31.12.2013, di 64 anni e 6 mesi dall’1.1.2014, di 65 anni e 6 mesi dall’1.1.2016 e di 66 anni dall’1.1.2018. È possibile proseguire l’attività lavorativa sino a 70 anni nello stesso posto di lavoro e con incentivo. Calcolo della pensione La pensione spettante ai lavoratori iscritti al Fondo Pensione Elettrici è costituita da due importi: • il primo importo per l’anzianità maturata fino al 31 dicembre 2011 è calcolato con le regole del sistema retributivo ed è costituito dalla somma di 4 quote distinte: - quota A - per le anzianità contributive maturate sino al 31 dicembre 1992; - quota B - per le anzianità contributive maturate dal 01.01 1993 al 31.12.1994; - quota C - per le anzianità contributive maturate dal 01.01.1995 al 31.12.1996; - quota D - per le anzianità contributive maturate dal 01.01.1997 al 31.12.2011. • il secondo importo relativo all’anzianità successiva al 01.01.2012 è calcolato con le regole del sistema contributivo. Pertanto per i lavoratori che al 31 dicembre 1995 avevano almeno 18 anni di contributi, la pensione sarà determinata dalla somma di due componenti: - quota di pensione calcolata con il metodo retributivo fino al 31.12.2011; - quota di pensione calcolata con il metodo contributivo dall’1.1.2012. Invece, per i lavoratori che al 31 dicembre 1995 avevano meno di 18 anni di contributi la pensione sarà determinata dalla somma di due componenti: - quota di pensione calcolata con il metodo retributivo fino al 31.12.1995; - quota di pensione calcolata con il metodo contributivo dall'1.1.1996. Per i lavoratori che al 31 dicembre 1995 non avevano versato alcun contributo l’intera pensione è pari al montante contributivo moltiplicato per il coefficiente di trasformazione in relazione all’età. Per coefficiente di trasformazione s’intende quel valore percentuale che trasforma i contributi versati in ratei di pensione. Tale coefficiente (che viene aggiornato ogni 3 anni) varia in relazione all’età del lavoratore per l’anno 2012 e parte dal 4,419% a 57 anni per arrivare al 5,620% a 65 anni. Con l’anno 2013 saranno determinati i nuovi coefficienti fino all’età di 70 anni. Voci dall’Anse La Sezione Friuli Venezia Giulia a Lipizza e Lubiana T Bernardetta Rizzardi Si parte per Lipizza e Lubiana, piove a dirotto, i commenti si sprecano: “Ecco, è una brutta giornata”, “Ho dimenticato l’ombrello” e simili; intanto il Presidente Franco Dri, al microfono, illustra brevemente i luoghi che andremo a visitare e poi ci parla di Anse ti ascolta e del 50° anniversario di Enel. Alla fine, arriviamo nella verde Lipizza (Lipica in sloveno), in molto anticipo e senza pioggia. Il buon umore si diffonde e si va con spirito allegro a pren- dere un buon caffé con brioche. Chiacchierando del più e del meno, trascorrono velocemente i minuti. Inizia così la visita guidata all’allevamento dei famosi cavalli bianchi, vanto della Scuola di Equitazione Spagnola della Corte di Vienna. Ci troviamo in un’oasi verde con ricca vegetazione e alberi secolari. Ammiriamo questi splendidi cavalli di razza, davvero eleganti nei movimenti. Visitiamo le scuderie e il museo che racconta la storia di questo allevamento. La scuderia venne fondata nel 1580 dall’arciduca austriaco Carlo I e fino Lubiana Piazza del Congresso Lubiana - Statua del drago simbolo della città 9 Slovenia - Scuderia di Lipizza al 1918 appartenne alla corte viennese. Durante le guerre, il branco doveva essere spostato in altri paesi poi, più o meno ridotto, tornava a Lipizza. Abbiamo visto anche i vari tipi di carrozze che venivano utilizzate. I lipizzani vengono allevati con un metodo tradizionale. Gli stalloni vengono stabiliti in box individuali, hanno un allenamento regolare mentre le cavalle nobili vengono stabilite in stalle comuni con un allevamento all’aperto. Scorgiamo in lontananza i cavalli correre sui prati guidati dagli esperti cavalieri, che vengono anche profumatamente pagati per il loro lavoro. Ripartiamo alla volta della capitale della Slovenia, Lubiana. Il suo simbolo è il drago. Il nome, secondo alcuni, deriva da Laburus. Altri ritengono che la parola derivi dal termine Aluviana, seguente ad un’inondazione della città o da Laubach, nome che significa “palude”. Altri ancora, i più romantici, forse pensano una derivazione da Luba che significa “amore”. Adagiata sul piccolo fiume Ljubljanica, presenta un interessante centro storico in stile barocco e Art Nouveau. L’architettura della città, ricca di case col tetto a punta, risente molto dell’influenza della vicina Austria. Ci spostiamo in ristorante per il pranzo, ritrovandoci in un locale molto caratteristico, dalla cucina tipica; assaporiamo il prosciutto del Carso. L’atmosfera è amichevole e piacevole. Fuori ci aspetta la nostra giovane guida che ci porterà ad ammirare la piccola ed incantevole piazza dedicata al poeta France Preseren e la cattedrale di San Nicola. Camminiamo ascoltando vari aneddoti. Rimaniamo stupiti dal fatto che in Slovenia l’università è gratuita per chi raggiunge un determinato punteggio alle superiori e non va fuori corso. 10 Lubiana - Chiesa di San Giacomo Inoltre le donne hanno la possibilità di conciliare vita familiare e lavoro, grazie al fatto che la scuola tiene i ragazzi fino alle ore 17,00 e anche nei mesi estivi. Altra cosa fondamentale è che la donna ha un influente ruolo sociale, economico e si sente sicura di passeggiare per le vie della città sia di giorno sia di notte. Ci fermiamo ad aspettare il trenino che ci conduce al castello. Il tratto non è lungo, ma in salita. Dall’alto vediamo il panorama della città. Entriamo solo nella corte del castello perché l’interno è costituito da caffé e da spazi che vengono utilizzati per le mostre e le sfilate di moda. Di medioevale è rimasta solo una piccola cappella. Lubiana non solo è ricca di storia e di cultura, ma è anche una città a misura d’uomo dove durante la settimana vivono soprattutto studenti. Città molto pulita, grazie anche agli studenti che raccolgono le cartacce, e il comune riduce così loro l’affitto. Il diritto allo studio si unisce al vivere civile, sotto lo sguardo del grande poeta Preseren. Voci dall’Anse DALLE SEZIONI Raduno dei Soci Anse - Calabria T Giuseppe Basile Il “Villaggio Portorhoca”, incastonato nel suggestivo Golfo di Squillace, è stata la location del 17° Raduno Regionale dei Seniores Calabresi: oltre 70 Soci con i loro familiari hanno preso parte alla manifestazione, che si è tenuta il 6 e 7 ottobre. Ad aprire la giornata è stato l’ingegner Jirillo, Vice Presidente di Sezione, che nel suo intervento ha ricordato le attività fatte e quelle programmate per il prossimo anno, invitando i partecipanti a una sempre maggiore collaborazione per la crescita della Sezione Calabria. Ha ricordato in particolare le iniziative nazionali - il concorso “Enel, 18.250 giorni di emozioni e ricordi” e “Porta un amico”, la nuova partnership tra Enel Energia e Anse, chiedendo a tutti gli amici Soci un contributo concreto. A nome del Comitato, ha ringraziato tutti i convenuti per la partecipazione e il signor Tommaso Mirabelli – Responsabile della Zona Enel di Catanzaro – al quale ha consegnato, a nome della Sezione Calabria, una targa commemorativa per l’anniversario della fondazione di Enel con la scrit- ta “Per i 50 anni di lavoro svolto con immutato spirito di servizio”. Sono state consegnate targhe in argento a 8 Soci ultraottantenni. Dopo cena, la serata ha preso una “piega danzante”, arricchita da una maestosa e gustosissima torta. La domenica mattina, con un tempo decisamente estivo, i Soci hanno partecipato alla Messa nel Santuario della Madonna del Ponte di Squillace (eretta nel 1724): don Emidio, rettore del Santuario, ha dedicato l’omelia alla nostra Associazione ringraziandoci per le emozioni vissute da piccolo, quando osservava con ammirazione le maestranze di Enel mentre intervenivano sugli impianti per garantire alla popolazione la continuità del servizio elettrico. Guidati poi da Beatrice e Daniela, giovani e competenti guide turistiche, i partecipanti hanno fatto un’escursione nel Parco Archeologico della Roccelletta che conserva, nel sottosuolo, i resti dell’antica città greca di Skilletion e della romana Minervia Scolacium. Ad oggi è possibile godere 11 della Piazza del foro circondata da portici e dominata dal capitolium di età repubblicana, con il Teatro Romano e la Basilica di Santa Maria della Roccella. Nel Museo, allestito da poco, i reperti ritrovati nel sito sottolineano l’evoluzione artistica e culturale del centro antico nelle fasi cruciali della sua vicenda, dalla preistoria al Medioevo. Il pranzo domenicale ha concluso due giorni indimenticabili. Raduno Sezione Sardegna T Federico Memo Quest’anno il raduno della Sezione Sardegna si è svolto a Olbia, l'antica capitale del Giudicato di Gallura e oggi considerata l’anticamera della Costa Smeralda. I Soci di Sassari e Cagliari con le rappresentanze del Sulcis, dell’Oristanese e del Nuorese hanno organizzato per l’occasione una simpatica 12 cerimonia per la consegna di una pergamena a ciascun Socio e al Socio familiare in ricordo della giornata. Nel suo discorso il vice Presidente Nazionale Federico Memo ha ribadito i concetti di appartenenza, aggregazione e impegno profusi da ogni Socio per l’Associazione, elementi questi che arricchiscono il Socio stesso, ma anche l’Associazione tutta e contestualmente riuniscono cementando le generazioni all’interno della grande famiglia Enel. Vincenzo Farris, Responsabile del Nucleo di Sassari ha illustrato nei dettagli l’impegno assunto dall’Anse con Enel Energia per la divulgazione delle nuove proposte e nuovi percorsi per la fornitura di energia elettrica e gas verso nuovi clienti. La ricorrenza è stata allietata dalla presenza dei Soci Antonietta Dell’Orfano e Piero Dessalvi che hanno festeggiato le nozze di diamante. Giornata della Solidarietà in Umbria T Enzo Severini La sede Enel di Perugia ha ospitato, per il terzo anno consecutivo, la giornata della solidarietà, iniziativa promossa dall’Associazione Umbra per la Lotta Contro il Cancro insieme all’Anse Umbria. Si tratta di una raccolta fondi il cui ricavato, grazie all’offerta derivante dalla vendita dei ciclamini della speranza, sostiene il servizio di assistenza oncologi- ca domiciliare, fiore all’occhiello dell’Associazione umbra che opera a Perugia, nel Folignate, nell'Alta Valle del Tevere e nella Zona del Ternano. Il Servizio di Assistenza Oncologica Domiciliare è completamente gratuito e si avvale di personale altamente specializzato come medici, infermieri, fisioterapisti, psiconcologi e di nuove metodologie terapeutiche. L’evento di solidarietà ha toccato la sede Enel e ha visto dipendenti insieme a ex dipendenti contribuire a questa importante iniziativa con la propria offerta per il ciclamino della speranza. L’Anse Umbria è da sempre impegnata sul fronte della solidarietà e, grazie alla collaborazione con Enel, promuove eventi che coinvolgono dipendenti ed ex dipendenti per battaglie importanti come la lotta contro il cancro. Raduno Sezione Lombardia T Ercole Caselli Il 4 ottobre si è svolto il Raduno della Sezione Lombardia presso un ristorante di Polesine Parmense, con la partecipazione del Presidente nazionale Franco Pardini. Come da tradizione ormai consolidata, i vari Nuclei si sono organizzati autonomamente per un momento culturale vissuto in mattinata. Alcuni hanno scelto di visitare Piacenza, altri hanno optato per Busseto e i 13 luoghi verdiani, altri ancora si sono diretti al Castello di Torrechiara nei pressi di Langhirano. Verso le 13 incominciano a confluire i pullman al ristorante e dopo un ottimo aperitivo goduto in giardino, complice la bella e tiepida giornata autunnale, tutti i circa 450 partecipanti si sono avviati verso la grande sala per l’incontro conviviale, durante il quale, oltre alla degustazione delle prelibatezze man mano proposte, si vive il piacere dell’incontro e del raccontarsi con vecchi colleghi ed amici. Prima del taglio della torta e del brindisi finale, il 14 Presidente nazionale ha consegnato una pergamena e un piccolo dono ad alcuni Soci che hanno dato per lunghi anni e stanno ancora prestando la loro opera e il loro impegno nell’Anse. Alla felice e brillante penna del Socio e amico Ercole Caselli la cronaca (anche in rima) della seconda parte della nostra giornata. “Bouia d’un mond ledar che bel post i’ema catè” traduzione: Caspita che bel posto abbiamo trovato. Questa tipica espressione dialettale parmense sarà scappata anche al “maestro” Giuseppe Verdi, nelle sue passeggiate con tabarro e bombetta sull’argine destro del Po. È qui, con la bruma che si dirada ai primi raggi di sole che, benedetta da S. Francesco (4 ottobre) l’Anse Lombardia ha indetto un gran rinfresco, tra Busseto e Zibello nella patria del culatello. Dall’ovest all’est una moltitudine di colleghi si è data appuntamento questa mattina “ansiosa“ di vedere la Corte Pallavicina. Tra esclamazioni di gioia, abbracci, nostalgiche strette di mano per rimembrare il tempo passato, si è cominciato a degustare: parmigiano, salumi, tortelli e ravioli. Cosi alle gran forme di parmigiano stringiamogli la mano, al sottile e buon strolghino facciamogli l’inchino e al signor culatello leviamo tanto di cappello. Specialità dal gusto delicato che deliziano il palato, tanto che per confermare la bontà degli strolghini è intervenuto anche il Presidente Pardini che, contento di questo grande risultato, alcuni colleghi ha poi premiato, ed al suon della Traviata si è conclusa la giornata. Baci abbracci qua e là e un arrivederci alla prossima opportunità. “Basilicata in … luce”: una mostra per non dimenticare T Luigi Punzi Sabato 27 ottobre, nei locali della Biblioteca Nazionale di Potenza, alla presenza di una folta rappresentanza di Soci Anse e di dipendenti dell’Enel in servizio è stata inaugurata la mostra Basilicata in … luce “viaggio nella memoria” organizzata dalla Sezione Anse di Basilicata. Alla cerimonia di apertura sono intervenuti Vincenzo Viti, Assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport della Regione Basilicata, Luciano De Rosa, Assessore alle Attività Produttive, Commercio e Turismo del comune di Potenza, Franco Sabia, Direttore della Biblioteca Nazionale di Potenza, Donato Leone, Responsabile Macro Area Sud Relazioni esterne territoriali e Associazioni Imprenditoriali Enel, Domenico Ferrigni, Responsabile Zona Potenza Enel Infrastrutture e Reti, Prospero Figundio, Vice Presidente Nazionale Vicario Anse, Luigi Punzi, Presidente Sezione Anse Basilicata. Quest’ultimo, dopo una breve presentazione dell’Anse e della sua “mission” ha illustrato lo scopo dell’iniziativa che ha affiancato le celebrazioni ufficiali dei primi cinquant’anni di vita dell’Enel. L’obiettivo primario è stato quello di far rivivere, attraverso documenti, immagini, attrezzi, vecchie apparecchiature e materiali vari, la storia dei lavoratori elettrici lucani che con impegno, professionalità, abnegazione e spirito di sacrificio hanno contribuito a valorizzare il proprio territorio regionale e ad esaltarne l’identità culturale, nonché a fare dell’Enel quella grande Azienda protagonista dello sviluppo del paese. Si è voluto contrapporre alla tentazione di dimenticare, fortemente presente in questa società globalizzata, la volontà di conoscere e di ricordare, in quanto convinto che la memoria del passato possa contribuire a rinsaldare quel rapporto di comunità che deve essere sempre vivo in ciascuno di noi. Il materiale esposto – che ha rappresentato lo “spaccato” di un vissuto aziendale e parte della storia della Società Lucana per Imprese Idroelettriche e dell’Enel – è stato temporaneamente messo a disposizione da alcuni Soci e colleghi ai quali va il più vivo ringraziamento per aver contribuito al successo della mostra. Tra più di 100 cimeli, 50 foto e documentazione varia che rappresentano un patrimonio storico-culturale da divulgare alle nuove generazioni, il visitatore ha potuto ammirare il fucile lancia sagola che veniva utilizzato durante lo stendimento dei conduttori di linee elettriche per superare ostacoli di varia natura, il contatore a moneta data- 15 to 1937, il limitatore di corrente utilizzato per le forniture di energia elettrica a cottimo (prima dell’avvento dei contatori), un quadro di bassa tensione in marmo, risalente agli anni ’30, l’attrezzo per ricambio lampade dell’impianto di pubblica illuminazione, il telefono da campo utilizzato prima dell’avvento delle radio ricetrasmittenti, azioni ed obbligazioni della Società Lucana per Imprese Idroelettriche (S.L.I.I.) e della Società Meridionale di Elettricità (S.M.E.), un libretto della Cassa Mutua Aziendale, foto della visita di Alcide De Gasperi alla centrale idroelettrica Caolo di Tramutola (anno 1952) e del gruppo di produzione (1927), foto della sperimentazione in agricoltura dell’aratura elettrica risalente al periodo fascista. Dopo la proiezione di un breve filmato realizzato nel 1958 dalla Società Lucana per Imprese Idroelettriche “Un paese rinasce”e un DVD sulla mostra realizzato dalla Sezione Basilicata e gli interventi delle Autorità politiche, dei Responsabili dell’Enel e del Vice Presidente Vicario Nazionale, i partecipanti hanno potuto far visita al materiale esposto. La mostra ha riscosso grande attenzione da parte dei mass-media locali (stampa e RAI), è rimasta aperta fino al 24 Novembre ed è stata visitata da molti alunni degli Istituti Tecnici Industriali. Da questa iniziativa la Sezione Basilicata e l’Anse intera ha ricavato sicuramente lustro e visibilità. Ha fatto seguito, poi, la celebrazione della Giornata del Senior Elettrico con la consegna, 16 dopo un buon pranzo presso un ristorante del luogo, di una targa ricordo ai Soci Anse Giuseppe Mauro Faniello, Roberto Lipani, Michele Manicone, Pasquale Parente e Francesco Raimondi per la loro fedeltà all’Associazione. 27 Ottobre 2012: una mostra per non dimenticare tutti lavoratori elettrici lucani ed in particolar modo quelli che hanno sacrificato la loro vita per il progresso della Basilicata e dell’intero paese. Anse Campania: il premio fedeltà al caffè-concerto T Pasquale Cutino Quindici anni di iscrizione all’Anse sono un bel traguardo per i nostri Soci e quest’anno l’Anse Campania ha voluto festeggiare questi ‘eroi’ dei nostri tempi riportando indietro nel tempo, in una Napoli del passato, i suoi iscritti quindicinali. Cornice della manifestazione è stato lo storico teatro Margherita. Qui Luciano Capurro, nipote del compianto Socio Antonio e discendente dell’autore della celeberrima canzone “O sole mio”, ha messo in scena con la sua compagnia teatrale un poliedrico spettacolo di “Carosello napoletano”, con melodie napoletane delle origini fino a quelle nate dal confronto con altre culture, in particolare quelle nate dall’influenza americana, che ha creato condizioni particolarmente favorevoli per la nascita e l’evoluzione di un rock mediterraneo al quale hanno dato il loro apporto musicisti del calibro di Pino Daniele, Toni Esposito e James Sanese. Personaggi della tradizione napoletana come Pulcinella, un attore trasformista, le scenografie e diversi cantanti hanno arricchito lo spettacolo trasformandolo anche in un vero e proprio varietà partenopeo. Il luogo dell’evento, il Salone Margherita, dalla sua fondazione ha contribuito a favorire gli incontri del mondo artistico e letterario. Il teatro sorge nel cuore di Napoli nella Galleria Umberto I che, inaugurata nel 1890, fu il primo monumento di rilievo edificato a Napoli dopo la cacciata dei Borboni. In quell’epoca divenne di moda a Napoli un genere teatrale importato dalla Francia il caffè-chantant e il Salone Margherita, nato come un lussuoso e ricchissimo caffè-concerto, divenne in breve tempo il fulcro della rivista e della canzone napoletana e oggi rappresenta una delle tappe obbligate per chi voglia fare la storia del varietà in Italia. Una settimana dopo l’inaugurazione della Galleria, il Salone veniva aperto nei suoi locali sotterranei. Fedele cronista della serata all’epoca fu Matilde Serao, fondatrice con il marito Eduardo Scarfoglio del quotidiano “Il Mattino”. Essa descrisse con dovizia di particolari la sala del teatro, sfolgorante di luci e abbellita nella volta da sedici figure muliebri dipinte dal Risi, rimaste intatte nonostante il tempo trascorso e gli inevitabili periodi di decadenza che il teatro attraversò nel dopo guerra. Annotò anche che all’inaugurazione partecipò buona parte della nobiltà e degli intellettuali napoletani tra cui Ruggero Bonghi, filosofo e parlamentare. Negli anni successivi il teatro continuò a essere frequentato da un pubblico composto da esponenti della nobiltà partenopea e della Casa Savoia, mentre la Napoli letteraria e canora fu rappresentata da Scarfoglio e dalla Serao, da Di Giacomo, Bracco e Russo. Sul suo palcoscenico sono passate le più elogiate dive del varietà di tutto il mondo come “La bella Otero” e “Eugenie Fouger” proveniente dal Moulin Rouge di Parigi. Napoli in quel periodo era la più francese o meglio la più parigina delle nostre metropoli. Su quel palcoscenico si fecero applaudire oltre alle star internazionali già citate, tutti i maggiori artisti del tempo da Maldacea a Cantalamessa, dalla Faraone alla Persico, dalla Sempieri alla Ciotti. 17 Raduno Anse Abruzzo T Cesare Di Matteo La locandina, allegata alla lettera inviata a tutti i Soci, per illustrare il programma del convivio di fine anno e Raduno Regionale del Senior Elettrico, sinteticamente metteva in risalto lo spirito di sincera amicizia che ogni anno si rinnova in occasione dell’incontro con i numerosi partecipanti a dimostrazione dell’appartenenza ad un’Associazione che vuole ricordare i momenti migliori trascorsi insieme nella vita lavorativa. Ecco, cari amici, tutto questo dovrebbe animarci per il raggiungimento dei quegli ideali di partecipazione collaborativa che hanno sempre ottenuto positivi consensi. Ed ora parliamo della giornata trascorsa insieme a molti Soci provenienti da tutta la Regione (circa il 50% degli iscritti), che hanno dimostrato grande interesse per i luoghi visitati, con apprezzamenti positivi al complesso dell’organizzazione. Alla manifestazione, svoltasi il 21 ottobre, hanno preso parte circa 260 persone per raggiungere Loreto Aprutino, cittadina immersa nel verde degli ulivi in provincia di Pescara, per visitare vari musei del luogo ed ascoltare la Santa Messa nella Chiesa di Pietro con le cappelle di San Tommaso e San Zopito. Durante la Santa Messa i Soci sono stati salutati dal 18 Sindaco del Comune, figlio di un nostro iscritto, che ha espresso la propria solidale partecipazione, augurando una lieta giornata ed un particolare ringraziamento per avere scelto Loreto Aprutino come luogo per il Raduno. Dopo la Santa Messa i Soci si sono sbizzarriti nella ricerca dei luoghi più caratteristici che una cittadina antica nasconde fra le sue strade e nei suoi dintorni, le cui origini si fanno risalire al IX secolo, come riportato nel “Castrum Laureti”. Il convivio è proseguito presso il ristorante dove, oltre alla musica e i balli, si è trovata anche l’opportunità, attraverso le parole dei responsabili della tecnostruttura, di illustrare le iniziative dell’Anse, con particolare riferimento all’acquisizione di nuovi iscritti, linfa vitale della nostra Associazione. Nel contesto del convivio è stata data lettura della lettera di saluto del Presidente nazionale Franco Pardini, con la quale viene espresso un cordiale augurio per una buona riuscita della manifestazione, ricordando lo spirito collaborativo che abbiamo con Enel Energia ed Enel Mercato. A corollario della manifestazione è stata allestita una mostra intitolata “Ricordi nella memoria” ove venivano esposti materiali elettrici risalenti anche all’inizio del 1900. Raduno annuale della Sezione Piemonte e Valle d’Aosta T Sergio Meloni Sabato 6 ottobre 2012 si è svolto a Borgomanero (Novara) il raduno annuale della Sezione Piemonte e Valle d’Aosta. La manifestazione, cui hanno partecipato più di 600 Soci, si è articolata in due momenti distinti: • Incontro dei Soci presso la Basilica del Santuario del Santissimo Crocifisso di Boca, realizzata su progetto dell’Antonelli, per assistere alla Santa Messa e per la premiazione dei Soci che nel corso del 2012 hanno compiuto 85 anni. Alla premiazione ha partecipato anche il Socio Luciano Modena decano della Sezione che il 12 dicembre 2011 ha festeggiato i 100 anni. Tra i numerosi premiati vogliamo citare in particolare Pier Giovanni Bordiga, tra i fondatori della nostra Associazione e primo Presidente nazionale: la targa gli è stata consegnata dall’attuale Presidente Franco Pardini, anche quest’anno graditissimo ospite alla manifestazione. • Successivo trasferimento a Borgomanero per il pranzo sociale; all’ingresso del ristorante i Soci del Nucleo di Borgomanero hanno organizzato la mostra fotografica “Come eravamo” nella quale con poche immagini sono riusciti a trasmetterci 19 sensazioni importanti sul nostro passato, sulla cultura del servizio che ci ha sempre caratterizzato e, soprattutto, sui nostri rapporti con la gente ed il territorio. Ringraziamo il Comitato del Nucleo di Borgomanero per l’impegno profuso nell’organizzazione della manifestazione e soprattutto i numerosissimi Soci che anche quest’anno hanno sancito il successo della giornata con la loro calorosa presenza. Giornata del Senior elettrico a Piacenza T Paolo Alberto Macchi Il consueto raduno dei Seniores dell’Emilia Romagna si è svolto a Niviano (PC) il 27 ottobre, con la partecipazione di oltre 300 Soci. Otto pullman e molte macchine hanno portato i tanti Soci in mattinata a visitare la bella città di Piacenza e lo splendido Borgo di Grazzano Visconti. Poi, tutti a pranzo, a gustare l’ottima cucina piacentina. All’inizio del pranzo il Presidente della Sezione Paolo Alberto Macchi, dopo il doveroso saluto ai presenti, ha ricordato i Soci ed i familiari del territorio colpiti dal grave terremoto, nei cui confronti 20 l’Associazione è intervenuta con un contribuito di € 20.000. Successivamente, la conduttrice della manifestazione la Maestra del Lavoro Francesca Goni ha presentato i numerosi ospiti intervenuti, ringraziato i tanti Soci presenti, i Nuclei per la solita e indispensabile collaborazione. Un plauso particolare alla Responsabile di Nucleo Sig.ra Bussandri ed al suo marito Ambrogio per l’organizzazione della manifestazione. Tra i graditi ospiti anche la squadra dei Responsabili di Enel Energia della nostra Regione, indispensabili per l’Associazione per informative e per compilare contratti luce e gas, nostro principale obiettivo per il futuro. Per ultimo, un grazie al sempre presente Presidente nazionale Franco Pardini, immancabile alle nostre manifestazione e da sempre punto di riferimento indispensabile per la nostra Sezione. Soddisfatti per la bella giornata trascorsa assieme, tra canti, balli ed ottimo pranzo, i partecipanti hanno ripreso la via di casa con l’auspicio di rivedersi il prossimo anno sempre più numerosi. Raduno Sezione Puglia T Raffaele Casalini Il 1° dicembre si è svolto il raduno annuale della Sezione Puglia. Il programma della manifestazione, che ha visto la partecipazione di oltre 230 Soci ed invitati, ha previsto la visita della Cattedrale di Trani, regina delle Cattedrali di Puglia ed unica Cattedrale costruita sul mare; la visita della Cattedrale di Ruvo di Puglia, uno dei più riusciti esempi dell’architettura romanico-pugliese, nonché la visita della splendida Cattedrale di Bitonto, tra gli esempi più nobili dell’architettura religiosa del medioevo pugliese, costruita (tra il 1175 ed il 1200) ad imitazione del tempio nicolaiano di Bari. Il gruppo si è poi trasferito presso la Tenuta Torre del Monte in Ruvo di Puglia dove in una elegante atmosfera il Presidente della Sezione Puglia Raffaele Casalini ha porto il benvenuto a tutti i partecipanti e si è soffermato sul problema dell’assistenza degli anziani sempre più isolati nell’attuale società. Hanno preso poi la parola il Presidente Nazionale Franco Pardini nonché il Responsabile di Enel Energia per la Puglia e Basilicata Ing. Giuseppe Abbattista che ha sottolineato l’accordo ultimamente concluso tra Anse ed Enel Energia. Quindi sono stati consegnati una targa ricordo nonché un gadget offerto da Enel Energia ai Soci più anziani: Michele De Natale (Bari) – Giovanni Buttigline (Bari) – Felice Renzulli (Foggia) – Mario Patrizio (Foggia) – Domenico Virgilio (Maglie) – Giuseppe Novelli (Maglie) – Giuseppe Chiriacò (Lecce) – Felice Del Fiore (Lecce) – Raffaele Loglisci (Monopoli) – Antonio Addante (Monopoli) – Antonio Del Grosso (San Severo) e Leonardo Del Vescovo (San Severo). Si è proceduto quindi alla degustazione di piatti tipici pugliesi. Con l’augurio infine a tutti i partecipanti di un arrivederci e di buone feste Natalizie si è conclusa una giornata all’insegna del sacro, della cultura ma soprattutto all’insegna dell’amicizia come l’omaggio assegnato dalla Sezione al Presidente nazionale. 21 Voci dall’Anse DAI NUCLEI Presi per la gola T Domenico Tresca Una simpatica iniziativa del Nucleo di Pescara Ad iniziativa del Responsabile del Nucleo di Pescara Osvaldo Di Donato e del dinamico Bruno De Dominicis, si è tenuto in Villanova di Cepagatti, in locali messi a disposizione da un Socio, un mini corso di cucina, in quattro serate. Le lezioni teorico-pratiche sono state affidate alla Sig,ra Gigliola Puca, 4° classificata al "Campionato italiano cucina per casalinghe". Ogni serata si è conclusa con la degustazione delle prelibatezze cucinate abbinate a vini regionali scelti dallo stesso Di Donato, appassionato sommelier. Al termine del corso è stato consegnato un attestato di partecipazione. Cartolina dal Nucleo di Bari T Emilia Sisti Il Nucleo di Bari, a conclusione del periodo estivo ha organizzato per i Soci e loro familiari una visita alle tenute di Al Bano Carrisi ed al centro storico di Brindisi. Il gruppo di 50 partecipanti ha prima visitato con una guida a pochi chilometri da Cellino S. Marco, nel cuore del Salento, la tenuta di Al Bano Carrisi, coltivata a vigneti e uliveti e un progetto ideato dall’artista Al Bano con una vegetazione di lecci, eucalipti, querce vallonee e macchia mediterranea. In quest’angolo di paradiso sono presenti anche daini, piccoli rapaci, ricci, volpi e aironi oltre ad un bellissimo villaggio per vacanze. Nel pomeriggio il gruppo ha raggiunto il centro storico di Brindisi; con una guida ha iniziato il percorso ammirando al centro del porto il Monumento al Marinaio d’Italia costruito nel 1933, i palazzi storici sul lungomare e in particola- 22 re il cinquecentesco palazzo Montenegro. I colori del carparo di alcuni edifici, la pietra chiara e lucida della pavimentazione, i prospetti che incorniciano il Duomo, accolgono i turisti nel centro storico della città. È stata visitata la Cattedrale dedicata a S. Giovanni Battista, ricostruita dopo il terremoto del 1743, sulle rovine di quella Normanna ed inoltre la chiesa di S. Michele Arcangelo detta delle Scuole Pie, edificata nel XVII secolo. Accanto alla chiesa, i padri scolopi realizza- rono una scuola per dare istruzione ai ragazzi poveri. Recentemente questi locali, restaurati dal Comune, ospitano una galleria dell’artigianato locale: “La Corte degli artigiani”. Infine per concludere la visita, avendo tralasciato tanto da ammirare per mancanza di tempo, la guida ha mostrato il nuovo Teatro Verdi e il Palazzo Granafei-Nervagna, costruito nel 1565, dove vi è una bellissima mostra fotografica e il capitello originale della colonna romana. Il portale è sovrastato dallo stemma della famiglia Granafei. Il giro turistico ha trovato piena soddisfazione in tutti i partecipanti, i quali hanno apprezzato la scelta del programma; questi incontri sono l’occasione per rivedere vecchi amici e colleghi nonchè per conoscere storie e monumenti delle nostre città. Il Nucleo di Ferrara a Recoaro Terme T P.A.M. Recoaro Terme, immerso nell’incantevole scenario della Conca di Smeraldo, ai piedi delle Piccole Dolomiti dista 42 km da Vicenza, noto per turismo termale e benessere. Vale la pena ricordare la Regina Margherita di Savoia, prima regina d’Italia, che soggiornò a Recoaro nel 1879 seguendo così l’apice dello splendore della cittadina termale. Circa cinquanta Soci del Nucleo di Ferrara si sono ritrovati nella cittadina, partecipandovi al tradizionale pranzo sociale. La manifestazione è stata molto apprezzata da tutti per l’aspetto culturale/gastronomico ma, soprattutto, perché ha consentito ai Soci di trascorrere una giornata in allegria e insieme. Ciao mare T Luigi Ramazzotti Agli inizi di settembre il Nucleo di Albano ha organizzato un soggiorno al mare nella splendida baia di Maratea, nel golfo di Policastro. Ai numerosi Soci di Albano che hanno aderito all’iniziativa, si sono aggiunti alcuni Soci di Roma e Frosinone e tutti insieme al momento del distacco hanno salutato quel mare blu con la usuale frase Ciao Mare, parola d’ordine per un ritorno in un prossimo futuro. Il tempo è trascorso volando via tra giornate di bagni e di sole e serate in allegria con giochi e intrattenimenti musicali nelle accoglienti strutture dell’albergo affacciato su una insenatura, che sembrava essere un dipinto. Indimenticabile per tutti è stata l’escursione su un veliero, con aperitivo e pranzo annessi, che ha fatto conoscere ai nostri Soci la costa tra Sapri e Maratea. Altra tappa, questa volta via terra, è stata Paestum e la vicina area archeologica. Tutti i Soci hanno dimostrato grande apprezzamento per l’iniziativa, tanto da chiedere di poterla ripetere in futuro, estendendo l’invito anche agli amici di altri Nuclei. 23 Cartolina da Cecina T Franco Righi Come ogni anno il Nucleo Anse di Cecina ha chiamato a raccolta i propri Soci per il consueto pranzo conviviale annuale, occasione che ci ha dato modo di riepilogare le molteplici attività, Nazionali, Regionali e locali portate a termine nel corso del 2012 poste in essere anche in occasione dei festeggiamenti per il Ventennale Anse e del 50° di Enel e quelle programmate per il prossimo anno. L’incontro ha avuto luogo sabato 24 novembre 2012 presso un ristorante di Cecina Mare: hanno partecipato il Presidente nazionale Franco Pardini, il Presidente della Sezione Toscana Laurentino Menchi, un numeroso gruppo di Soci del Nucleo ed alcuni amici del Nucleo di Follonica. Il pranzo è stato vivacizzato con una lotteria e con poesie maremmane declamate con successo da una partecipante alla manifestazione. L’apprezzato pranzo è terminato con un brindisi all’indirizzo dell’Anse e dei suoi associati e con lo scambio degli Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Cartolina da Parma T Antonia Fornari Il primo sabato di dicembre si è svolta, presso i locali dello “Sporting Club” di Parma, la Giornata del Senior del Nucleo di Parma. Grande è stata la partecipazione dei Soci accolti dal Presidente della Sezione Emilia Romagna e dalla Responsabile del Nucleo, Antonia Fornari, la quale ha illustrato brevemente l’attività svolta nell’anno, rimarcando il 24 consolidamento dello spirito associativo e sollecitando a fare buon uso delle professionalità integrando le esperienze con azioni di volontariato. Inoltre, nell’ambito della partnership Anse – Enel Mercato è stata resa nota l’offerta di Enel Energia riservata ad associati, familiari ed amici, per la stipula di contratti per la somministrazione della fornitura del gas. La proposta è stata illustrata nei dettagli dal Responsabile del Punto Enel di Parma assistito da un suo collaboratore, all’uopo invitati, anche attraverso la distribuzione di opuscoli. I presenti hanno seguito con attenzione, apprezzandone i contenuti. Nel corso del convivio sono stati premiati due Soci ed è stato festeggiato il compleanno di uno di loro. La festa si è conclusa in un clima festoso e con il tradizionale scambio degli auguri per le imminenti Festività. Voci dall’Anse E ALTRO ANCORA Lo Zafferano d’Abruzzo T Domenico Tresca Un pizzico insaporisce e dona colore ai primi piatti a base di riso Nel cuore dell'Abruzzo, in provincia di L'Aquila, lungo il Tratturo Magno della transumanza, si estende l'altopiano di Navelli, dove da secoli si coltiva lo zafferano, insignito dal 2005 della qualifica di Zafferano DOP dell'Aquila. Lo zafferano viene utilizzato per esaltare il gusto di molti piatti. Un pizzico insaporisce e dona colore ai primi piatti a base di riso (famoso è il risotto alla milanese), secondi di pesce e crostacei e aromatizza dolci lievitati e biscotti. È impiegato nell'industria dolciaria e liquoriera. In passato veniva usato anche per i colori; ho letto che il suo nome deriva dalla parola araba che individua il giallo. Le origini della coltivazione dello zafferano nell'Aquilano vengono fatte risalire intorno al 1300. Si narra che sia stato un frate domenicano della Santa Inquisizione di nome Santucci a portare dalla Spagna a Navelli, suo paese di origine, alcuni bulbi di Crocus Sativus, pianta dal cui fiore si ricava la pregiata spezia. La pianta del crocus sativus ha trovato terreno fertile per la crescita nell'altopiano di Navelli. Alle favorevoli condizioni pedoclimatiche si è aggiunta una tecnica di coltivazione e di lavorazione tramandata nei secoli, che ha portato lo zafferano dell'Aquila, caratterizzato per la lunghezza degli stimmi e per l'elevato potere aromatico, a divenire una delle più apprezzate varietà della specie nel mondo. Oggi come ieri la coltivazione (salvo la predisposizione dei solchi) e la raccolta dello zafferano sono completamente manuali; il ciclo è annuale. La raccolta si effettua nel periodo autunnale al mattino, quando i fiori sono ancora chiusi: i fiori, di colore lilla violaceo, si schiudono ai raggi del sole e si serrano quando è buio o piove. Alla raccolta segue la fase della sfioratura ossia si separano i fiori dagli stimmi che vengono essiccati. La tostatura porta ad una riduzione ad un sesto del peso iniziale degli stimmi per cui, per produrre un Kg. di zafferano, occorrono circa 60 Kg. di fiori (circa 200.000 fiori). La produzione dello zafferano dell'Aquila ha attraversato un periodo di crisi profonda negli anni sessanta a causa della forte importazione spagnola. La ripresa si è avuta a partire dal 1971 con la costituzione a Civitaretenga di Navelli della prima cooperativa da parte di un pugno di agricoltori guidati da Salvatore Serra, divenuto poi famoso anche fuori dei confini d'Italia. Ma l'altopiano di Navelli non è solo terra di produzione dello zafferano. I borghi medioevali di Navelli e Civitaretenga, il bellissimo e molto noto complesso abbaziale di Bominaco e il sito archeologico di Peltuinum in Prata d'Ansidonia meritano di essere visitati. 25 Enel T Alberto Beretta Quando nacque, 50 anni fa, i Tempi erano diversi ed anche le Parole parevano diverse o forse c’era più tempo per pesarle. Infatti quando nacque ci fossilizzammo un po’ sul suo nome, tanto la Sostanza era già stata decisa altrove (come al solito…). ENEL, Enel, enel, E.N.E.L. tentammo di capire il significato della sigla, dell’abbreviazione, dell’acronimo. Il marchio si chiamava ancora marca, il brand era una storpiatura di brandy che aveva soppiantato l’arzente di autarchica memoria (cambiare sempre le parole, ma non cambiare il prodotto). Su E e su N non ci fu niente da dire ENTE NAZIONALE, il problema era EL. La maggioranza non si poneva dubbi EL= ELETTRICITÀ ma si obiettava : perchè non E e basta da cui ENE, roba da correre il rischio di assomigliare a quelli che dopo 50 anni sono diventati concorrenti (ah,ah che lungimiranza ebbero i Seniores!). Altri disquisirono che se il termine era ELETTRICITÀ ci sarebbe dovuti occupare anche di ambra, di rane, di fulmini, di elettroni ecc. ecc. Tra le interpretazioni un po’ folcloristiche è da annoverare anche: ENTE NAZIONALE ELETTRICO, bello tutti elettrizzati, un po’ su di giri, con una ricarica personalizzata secondo il bisogno. I più fantasiosi arrivarono a ENTE NAZIONALE ENERGIA LETRICA, con buona pace dell’Accademia della Crusca si anticipava il riemergere di una parola, ENERGIA. Il bambino Enel, non si preoccupò del suo nome, crebbe molto velocemente, il clima era giusto e l’ambiente favorevole; il Liquidatore della nostra Società nazionalizzata confidò che si aspettava, in base alle sue esperienze, che l’incarico durasse almeno 4 o 5 anni invece dopo 6 mesi uomini, impianti, mezzi cominciarono ad operare sotto il marchio Enel. Il giovinetto si trovò subito a operare in una foresta di nuove sigle, la loro conoscenza era fondamentale per capire qualcosa di Enel: Compartimenti, Direzioni, Distretti, Settori, Esercizi, 26 Zone, Gruppi, Centri, Servizi, Uffici, Reparti, Nuclei, Squadre, ecc.ecc. La Struttura venne applicata al Territorio con battaglie che si intuivano non proprio incruente, in fin dei conti 1.200 Società indipendenti sono state calate entro un sistema che ha dovuto scegliere gratificando alcuni e scontentando altri. Quando tutta l’organizzazione era a regime secondo i piani prestabiliti emerse un grosso problema di livello nazionale: il soddisfacimento della aumentata domanda di Energia Elettrica da parte degli utenti. I piu’ “avanzati” individuarono il tasso di crescita al 7% annuo, con il raddoppio della potenza da immettere in rete ogni 15 anni, tradotto al popolo tra il 1970 e il 1985 bisognava costruire quanto si era costruito tra il 1900 e 1970. L’Enel fu in Italia l’attore principale di questa tematica il cui sviluppo e la cui conclusione sono nella Storia della Nazione e dell’Europa. Per i giovani e per i corti di memoria ricordiamo che il “Piano per il Distacco Programmato dell’Utenza dalla Rete” è rimasto in vigore una decina di anni tra gli anni ‘80 e ‘90. Il nostro Enel è nel pieno della maturità quando entra nella stagione del cambiamento, una stagione che da quando è iniziata non si è ancora conclusa: Privatizzazione, Società per Azioni, Dividendi ecc. ecc. con tutto un corollario di termini “diciamo Inglesi”che dobbiamo conoscere per seguire la vita del nostro uomo e pensare che con una Parola Chiave si pensava di racchiudere tutto: la RISTRUTTURAZIONE, ingenui! Siamo alla Cronaca cioè alla Storia dei Nostri Giorni che ci mostrano la capacità di adattamento dell’uomo e delle sue organizzazioni alle condizioni dell’ambiente, come è stato fin da quando ha cominciato a calpestare il Pianeta. Ci piace e siamo orgogliosi di ricordare che c’è una parte importante del nostro paese che lavora e ha lavorato, vive ed ha vissuto attorno a un simbolo fino ad ora immutato: Enel. LO CHEF CONSIGLIA T Franco Pardini PER LE FESTE RICORDIAMOCI… DEL BACCALÀ. Il povero baccalà, ossia il merluzzo conservato sotto sale (da non confondere con il ” fratello” stoccafisso, essiccato al sole e al vento), era un cibo proletario con il quale sfamarci nei giorni di “vigilia”. Ora le cose sono di molto cambiate e certe qualità di baccalà hanno dei prezzi da oreficeria. Intendo comunque proporvelo perché può essere un piatto che sicuramente fa la sua figura negli impegnativi pranzi di magro delle Festività. D’altra parte molte regioni hanno diverse ricette che lo utilizzano come ingrediente base. Io ve ne propongo una romana, nella quale sono riconoscibili anche influssi della cucina giudaica: Roma ha infatti uno dei ghetti più antichi. La preparazione è relativamente semplice: in un capiente tegame - in cui possano stare “comodi”- si collocano i pezzi di baccalà ammollati e spinati (diciamo 600-700 grammi per 5 persone), unitamente ad un trito di cipolla ed aglio. Si soffrigge il tutto a fuoco moderato aggiungendo poi pezzetti di pomodoro, avendo cura di amalgamarli con il baccalà versando, se necessario, un po’ d’acqua. Infine si aggiunge del prezzemolo tritato con una manciata di pinoli e uvetta sultanina portando infine a cottura. Se correttamente eseguito, è un “gran piatto”. Strutturalmente simile è la versione in agrodolce anche se più ricca di ingredienti: in questo caso i pezzi di baccalà vengono infarinati e fritti. In un tegame, si prepara un trito di cipolla, prezzemolo e aglio a cui si aggiunge un po’ di zucchero, facendo in modo che il tutto imbiondisca e si amalgami. Si aggiunge poi mezzo bicchiere di vino e due cucchiai di aceto, che lasciamo sfumare. Quindi è la volta degli altri ingredienti: qualche spicchio di mela, uvetta, prugne, pinoli e scorza di limone; poi un po’ di sale e una punta di zucchero. Dopo una ventina di minuti si aggiungono i pezzi di baccalà tenuti da parte e si conclude con un pizzico di peperoncino. Last but not least, lasciatemi fare il “tifo” per il baccalà marinato della mia terra versiliese: semplicissimo. Il baccalà viene infarinato, fritto e condito con una marinata di aceto insaporito con aglio, rosmarino e peperoncino in quantità variabile secondo i gusti (io sono “agliofilo” quindi esagero con l’aglio!). Buon appetito! 27 Pensieri e Parole TV e terza età: un colossale paradosso Gli anziani, spettatori televisivi molto assidui, ma poco premiati T Giuseppe Antonelli è un collega pensionato di Bari impegnato in attività di volontariato nell’Associazione Italiana Spettatori Onlus/AIART, di cui è Presidente per la Puglia e fa parte del Comitato di Presidenza nazionale di tale Associazione. L’AIART – costituita nel 1954 – è impegnata per il consumo critico ed intelligente dei mass media e per la tutela dei telespettatori; in tale contesto, Antonelli rileva come gli utenti televisivi anziani non siano “favoriti” dai palinsesti, che si rivolgono quasi sempre ad un pubblico anagraficamente giovanile, i cui gusti ed interessi sono “premianti” sul piano dell’audience e del fatturato pubblicitario. Ciò anche se gli anziani sono i più assidui consumatori televisivi. È ormai evidente e chiaro che le emittenti televisive private, commerciali e anche quella di Stato, sono “ipotecate” dall’assillo dell’audience e dei fatturati. Questa psicosi da performance economica fa perdere di vista il fatto che un’emittente televisiva, ancorché un’attività economica, debba perseguire anche obiettivi sociali. In questo scenario mediatico-economico vive e si amplifica sempre più un colossale paradosso. Le 28 Giuseppe Antonelli televisioni nella loro programmazione e nell’elaborazione dei loro palinsesti dimenticano totalmente quella grande fascia di consumatori televisivi che sono gli anziani. Non occorre certamente una verifica demoscopica per accertarsi che i più grandi divoratori di televisione sono i cittadini anziani e la percentuale di ore medie giornaliere di consumo televisivo si eleva sempre più man mano che ci s’inoltra in realtà socialmente meno vivaci e culturalmente più aride. Se ci soffermiamo su un’attenta analisi dei palinsesti o una fruizione meno passiva dei programmi televisivi trasmessi, noteremo, senza essere sofisticati massmediologi, che la programmazione, la scrittura dei programmi, le trame, l’impaginazione, la pubblicità, la conduzione, i personaggi invitati negli approfondimenti, tutto è finalizzato ad intercettare un target anagraficamente giovanile. Assenti quasi del tutto sono i programmi informativi o d’intrattenimento che si preoccupano della grande moltitudine di telespettatori anziani. Le preoccupazioni dei produttori e delle “cabine di regia” non tengono presenti i temi, gli interessi, i tempi di comunicazione, i registri linguistici, le modalità adatte ad un pubblico in età matura. È un’umanità questa totalmente trascurata, tratta- ta in modo residuale, poco interessante dal punto di vista del marketing, non degna di essere monitorata e ascoltata nelle sue necessità. È una fascia sociale sempre più presente dal punto di vista elettorale, considerata la longevità, ma che non ha rappresentanza prepolitica e men che meno politica. Le centrali aziendali dedite alle strategie di marketing sono preoccupate di intercettare i giovani dalle capacità di spesa medio-alte per cui programmi, fiction, sport, pubblicità, film, intrattenimento, canzoni, muovono tutti all’arrembaggio del pianeta giovani. Rende molto di più un passaggio pubblicitario di un profumo, di un’auto veloce, di una crema snellente o abbronzante, di un tonico aperitivo, di una crociera ai Caraibi, che un collante per dentiera, un montascale, un viaggio organizzato a Santiago di Compostela. Di fronte ad un pubblico anziano che si distingue come il più fedele pagatore di canone il trattamento ricevuto è quello di una semplice e poco appetibile unità di marketing e non di persona portatrice del diritto ad essere correttamente informata e dignitosamente intrattenuta. Questa deriva effimeramente giovanilistica delle emittenti televisive italiane, pubbliche e private, ha subìto un’accelerazione con il passaggio, nel nostro paese, al sistema di trasmissione digitale. Nel variegato panorama delle emittenti generaliste e tematiche che utilizzano questa nuova tecnologia, non c’è spazio, ancora una volta, tranne pochi isolati coraggiosi tentativi di matrice cattolica, per questa larga fetta di società italiana che ha tanto da donare in saggezza, esperienza, creatività, e, sembrerà un ossimoro, tanta giovanilità d’animo. In questo contesto assillato da psicosi da fatturato, ove le società emittenti hanno rinunciato alla missione sociale della loro attività, urge una forte consapevolezza del ruolo e dello spazio da coprire da parte dell’Associazionismo e del prepolitico. Mi rendo conto che lo sforzo economico di un’attività emittente non è indifferente, ma la passione volontaristica, la voglia di contare ancora nelle comunità in cui si vive, la fedeltà ai principi solidaristici, che costituiscono il DNA della variegata galassia degli anziani in Italia, sono gli elementi fondanti per non rendere utopica una televisione che risponda a questa generazione così irriguardosamente trascurata. Le Associazioni di volontariato, i Sindacati dei pensionati, le Associazioni dei media-educatori, la diffusa rete di Associazioni Aziendali Seniores come l’Anse degli elettrici, i sodalizi Confraternali e le Misericordie, dovrebbero a pieno titolo essere gli “azionisti” di questa urgente e necessaria attività. C’è un’enorme domanda di aspettative che sale dalla società adulta, col tempo sempre più numerosa, che non viene soddisfatta. Conoscere e condividere le pratiche migliori di vita degli anziani presenti in Italia, sapere le varie esperienze di convivialità e di tempo libero, essere informati circa i provvedimenti di legge e di tutela sociale inerenti gli anziani, acquisire cognizioni basilari di salute e benessere, venire a conoscenza di luoghi, paesaggi, tesori storici, usanze, tradizioni, mediante un turismo dolce e dedicato a questo tipo di utenza; penso siano solo alcuni argomenti che potrebbero interessare e coinvolgere i tanti cittadini anziani sparsi per città e contrade del nostro Paese. Sono questi, tra l’altro, gli argomenti evidenziati dall’Unione Europea per l’anno dedicato all’invecchiamento attivo della popolazione anziana. È un’umanità che chiede, con voce flebile ma con dignità, di essere ancora parte attiva di un’Italia che ha contribuito con passione, orgoglio, stenti e sacrifici, a fare in modo che sieda al tavolo dei grandi del pianeta. Facciamo in modo che similmente sieda tra i commensali al tavolo della qualità della vita assicurata ai nostri anziani. 29 Il declino T Wanda De Giorgis Per lungo tempo a lei proprio non ci pensavo mai. È stata lei a non dimenticarsi di me, anche se me ne stavo, opportunamente, defilata come se la cosa non mi riguardasse. Mi è piombata addosso all’improvviso, velocemente e mi ha costretto a una convivenza che mi pesa, anche se non posso far altro che accettarla. È una convivenza non sempre facile fatta soprattutto di “smemoratezze”, “smarrimenti” e “distrazioni”, reali o di comodo, che ti costringono a prendere coscienza dei tuoi limiti, quando perdi i colpi, dei tuoi riflessi lenti, ad adeguarti a essi, a guardarli da vicino e a riconoscerli anche se certamente preferiresti che non fossero entrati nella tua vita, nei tuoi tempi, che non sono più quelli di una volta. Parafrasando un noto personaggio, dico: “Ma di che cosa sto parlando?”. Della vecchiaia, tappa importante. Certo l’argomento non è molto piacevole e questa parola non ha proprio niente di poetico o di avvincente. Provo a definirla con un altro termine? Declino? Cioè fase di decadenza, discesa, tramonto? Il significato non cambia molto: “tramonto” va già meglio. Un tramonto ha un suo fascino, una sua particolare bellezza. In questo caso, però, bisogna aguzzare la vista per vederla. Ho accennato alla “smemoratezza”, parola persino dolce, è più accettabile di “appariscente perdita della memoria” sulla quale incombe l’Alzheimer, o, nella migliore delle ipotesi la “demenza senile”. Ho usato anche i termini persino patetici, “smarrimenti” e “distrazioni”, che preferisco a breve stato confusionale, verificabili in queste occasioni: “Che cosa sono venuta a fare di corsa in questa stanza? Che sto cercando?” “Come si chiama quella signora che per strada mi ha salutato? Il suo nome l’ho sulla punta della lingua, ma… Certo la conosco, chi sarà?” “E qual è la trama del film che ho visto solo ieri sera 30 alla TV e che mi ha persino commossa, fatto che ormai mi capita raramente mentre prima (quanti secoli fa?) partecipavo con maggior interesse e avevo le lacrime in tasca?” “E dove mai avrò ficcato il foglietto giallo (post it) con la nota delle commissioni che oggi dovrei assolutamente sbrigare? Ricordo di aver pensato, lo metto qui perché così lo trovo subito, ma qui dove?” “E perché , nel momento meno opportuno, e non capirò mai con quale utilità, mi ritorna in mente una poesia di Pascoli imparata a memoria quando frequentavo le scuole elementari negli anni trenta, e non ricordo che giorno è oggi anche se quando mi sono alzata dal letto ho diligentemente controllato il calendario?” Quello che va fatto, fallo subito, altrimenti te lo dimentichi, consigliava saggiamente qualcuno. Giusto, ma se le cose da fare che ti vengono in mente tutte in una volta sono cento, come te la cavi? Anche se hai a portata di mano carta e penna non ce la fai ad afferrarle perché, fuggevolmente, come sono arrivate se ne vanno…forse ti faranno la cortesia di ritornare, forse no. Comunque, prima di dichiararmi in vendita per fine stagione, cercherò con spirito di resistenza, di non arrendermi alla passività senile, di non ripiegarmi su me stessa, mi organizzerò meglio facendo mie le parole di Pascal : “…c’è abbastanza luce per chi vuol vedere…”, perché vorrei continuare a vedere, esserci, pensare, ascoltare, sia pur in un silenzio intimo e profondo, la mia voce e tutte le altre voci, alcune melodie che vanno diritte al cuore, prima che il tutto si spenga poco a poco come si spegne il lumino di un cero e non considerare il tempo che mi resta come se fosse solo sabbia che inesorabilmente scorre in una clessidra. Mi piacerebbe potermi consapevolmente congedare, prima di essere congedata per demotivazio- ne, disinteresse, straniamento nei confronti della vita. Vorrei continuare a coltivare interessi, sollecitare informazioni e rievocazioni. Peccato che quando avrò imparato a dare importanza solo alle cose che veramente contano, lasciando scivolar via lo zapping di sciocchezze, sarò ormai arrivata alla cerimonia degli addii, cioè avrò raggiunto la cima della scala che più o meno faticosamente ho salito in tanti anni. Gradino dopo gradino. Probabilmente su ognuno di essi sono rimasti appesi tanti ricordi di giorni belli dimenticati - che peccato! - e di giorni brutti fortunatamente caduti nell’oblio, ma che hanno lasciato il segno. Comunque scrivere di sé può essere “vivere oltre la fine”, farsi sentire almeno dopo quando non si è stati ascoltati prima. Io ci provo. Ultima chiamata T Giovanni Salvini Il Gruppo della Banca Mondiale comprende cinque istituzioni internazionali, le più note delle quali sono la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo e l’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo. La Banca venne costituita il 27 dicembre 1945, con lo scopo di aiutare la ricostruzione dell’Europa e del Giappone dopo la seconda guerra mondiale; negli anni ’60, con il progredire della decolonizzazione, i paesi da finanziare crebbero di numero. Nel corso degli anni i suoi obiettivi non si sono più concentrati sul solo sviluppo economico, puntando anche sulla riduzione della povertà, sulla tutela dell’acqua potabile, sull’educazione e sullo sviluppo sostenibile intesi come fattori chiave della crescita economica e, soprattutto, adottando politiche di tutela ambientale e sociale. Si tratta, quindi, di un’organizzazione di ampio respiro che, in qualche misura, ben può definirsi “il cuore del gotha economico planetario” ed i cui “moniti” – per l’autorevolezza di chi li pronuncia – non sono certo tali da essere trascurati. Di recente ha reso noto il rapporto Turn Down the Heat che presenta un quadro drammatico dei danni climatici derivanti dall’aumento di temperatura causato dall’evoluzione delle emissioni di gas serra, abbastanza pubblicizzato anche dalla stampa quotidiana. Per la verità, sono diversi anni che inascoltate cassandre dipingono un futuro mondiale a tinte fosche, ma sinora interessi economici (e politici) nazionali hanno allegramente continuato a dilapi- 31 dare le risorse della Terra, in un presente che non tiene affatto conto del comune futuro. Basti pensare che dal 1995 ad oggi si sono tenute ben 19 conferenze sull’ambiente. Ora questo rapporto mette popoli e governi di fronte ad una sorta di ultima chiamata. Ma quali sono le prospettive climatiche contenute nel rapporto? A fronte di un quasi inevitabile aumento della temperatura globale di 4° C entro la fine del secolo, questi sono in sintesi gli scenari: • ondate di calore estremo: non più una volta ogni secolo, bensì quasi ogni anno. La caldissima estate del 2012 non rappresenterà un fatto eccezionale, ma la norma, con aumenti di 6° C o più delle temperature medie estive: l’area mediterranea sarà particolarmente interessata; • innalzamento del livello dei mari: si stima che entro il 2100 (quindi ci siamo!) il livello medio dei mari aumenterà di ca. 1 metro (con possibilità di livelli più elevati), a seguito dello scioglimento dei ghiacci. Sono fin troppo evidenti le conseguenze che ciò produrrà su un mondo sovrappopolato, in gran parte sottosviluppato e carente di solidarietà internazionale. Nuotare o affogare; • acidificazione dei mari: l’innalzamento della temperatura favorirà più elevate concentrazioni di CO2 con il risultato di oceani più acidi; le barriere coralline smetteranno di crescere ed anzi inizieranno a dissolversi. Un caro ricordo ai paradisi tropicali, spiagge di sogno, Polinesia incantata; • riscaldamento globale: secondo la Banca Mondiale “il verdetto scientifico è senza appello”; del riscaldamento sono responsabili le attività dell’uomo. Un aumento della temperatura media di 4° C è paragonabile alle grandi variazioni storiche conosciute e si pensi che oggi superiamo di 0,8° C i livelli preindustriali (solo ieri); • impatto sull’agricoltura; 4° C e siccità determineranno un significativo calo della produzione agricola mondiale; particolarmente toccata, tra le altre, l’Europa meridionale. La certa prospettiva è una popolazione di magri, quella probabile di denutriti. 32 Non sono possibili altri rinvii, occorre una sostanziale modifica dei nostri sistemi di vita, il tempo della cicala è ormai alle spalle; realisticamente, si può pensare che qualcosa venga ora finalmente fatto, non solo per solidarietà, ma – in chiave meramente egoistica epreso finalmente atto della realtà delle cose - per conservare una parte del presente benessere che verrebbe totalmente azzerato dai prevedibili sconvolgimenti economici e sociali che deriverebbero da un mondo assetato, affamato e spinto alla disperazione. D’altra parte, cosa vogliamo lasciare ai nostri nipoti? Commentando questo rapporto, un giornalista ha osservato realisticamente che le azioni “correttive” potranno avere possibilità di qualche successo solo se “sponsorizzate” dalle grandi potenze; i piccoli da soli non possono farcela. Infine, una luce: il rapporto evidenzia che un aumento della temperatura globale contenuto entri i 2° C consentirebbe scenari meno apocalittici. Che Sandy sia stato un segnale? L’argomento ha formato oggetto dell’ultimo vertice ONU sul clima, tenutosi a Doha (Qatar) e conclusosi l’8 dicembre dopo due settimane di lunghi e difficili negoziati tra i 194 Paesi partecipanti. Purtroppo, come ha commentato il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini, “invece di fare un passo avanti, la comunità internazionale ha fatto un passo indietro perchè non si è riusciti a trovare un accordo in grado di dare concretezza e continuità agli impegni presi con il Protocollo di Kyoto”. In sostanza, la validità del Protocollo – che sarebbe terminata alla fine del 2012 – è stata estesa fino al 2020 con un compromesso chiamato “Doha climate gateway”, con un impegno che appare più di stile che di sostanza: in pratica, la riduzione dei gas serra è stata accolta dai Paesi dell’Unione Europea, nonchè da Australia, Svizzera e Norvegia che, peraltro, incidono solo per il 15% delle emissioni totali, mentre non si sono assunti precisi impegni Stati Uniti, Canada, Giappone e Russia. Non resta che sperare nel prossimo appuntamento del 2013 a Varsavia, anche se le speranze sono indubbiamente alquanto basse. Il presepe napoletano: storie, leggende, tradizioni T Pasquale Cutino Le prime notizie sul Natale cristiano risalgono all’inizio del IV secolo. Il 25 dicembre si celebrava la nascita di Cristo, l’adorazione dei pastori e quella dei Magi. Il sentimento che accompagna da sempre questa festività è la gioia, perché la nascita di Cristo segna l’inizio della redenzione dell’umanità. Il Natale ha avuto un naturale prolungamento con la concentrazione di altre festività che lo seguono: Santo Stefano, San Giovanni apostolo e i Santi Innocenti sono ricordati nei giorni 26, 27 e 28 dicembre mentre nelle domeniche successive viene festeggiata la Sacra Famiglia. I Re Magi poi, giungendo con tredici giorni di ritardo alla capanna di Betlemme ove era nato il Re dei Re, hanno consentito a tutti noi di prolungare le feste di Natale fino all’Epifania che “tutte le feste porta via”. C’è una radicata analogia tra il Natale cristiano e i Saturnali romani che si festeggiavano proprio nella seconda quindicina di dicembre e che si estrinsecavano con lo scambio dei doni e regali ai bambini. In questi ultimi anni si è poi inserita nella tradizione natalizia una figura estranea alla nostra cultura: “Babbo Natale”, un mix tra Santa Claus, il julebok scandinavo e il Re dei Saturnali romani. Le fonti storiche inerenti il presepe sono i Vangeli di Luca e Matteo, che narrano della nascita di Gesù. Tutto ciò portò lo scrittore napoletano Cuciniello ad affermare che “Il presepe è la traduzione in dialetto napoletano della più bella pagina del Vangelo”. Esso rappresenta quell’attimo che cambiò la storia. E ’il Vangelo tradotto in ogni lingua, è un viaggio senza fine, è un piccolo universo in cui si mescolano devozione e folclore, tradizione familiare e ritualità. Il presepe come era la tradizione napoletana e prima che il consumismo esasperato imponesse le sue regole, non era mai uguale all’anno precedente. Anno dopo anno si modificava e si arricchiva. Addirittura le famiglie napoletane se lo tramandavano di generazione in generazione. Nel riaprire gli scatoloni, messi da parte dopo l’ultima Epifania, si provava sempre un filo di emozione e un illusorio recupero di fanciullezza. Fatalmente qualche pastore perdeva una mano o il colore del viso si era alterato: era una buona occasione per andare a San Gregorio Armeno, luogo del Natale napoletano, per comprarne uno dello stesso tipo, ma alla fine quello danneggiato non si gettava via: aggiustato alla meglio veniva sistemato in un angolo un po’ appartato. E per essere fedeli alla tradizione si collocavano i tre Re Magi molto lontano dalla grotta di Betlemme e ogni giorno si facevano avanzare a poco a poco fino a che il giorno dell’Epifania si trovavano davanti al Bambino per la consegna dei regali quali l’oro, l’incenso e la mirra. 33 Come era diversa per i bambini di ieri l’attesa della Santa notte ove tutta la famiglia, in processione per la casa deponeva il Bambino nella mangiatoia. È un rito ancora oggi in uso per quelle famiglie che non hanno mai rinunciato al presepio e alla passeggiata a San Gregorio Armeno per la ricerca sulle bancarelle del pezzo nuovo da collocare sul presepe familiare. Vi è grande varietà di scelta, alle dimensioni classiche dei pastori di terracotta (7-1012-14 cm) oggi si sono aggiunte vere chicche in miniatura di misura di tre centimetri (moschelle) ed addirittura di un centimetro (mini moschelle). Il presepe artistico del settecento napoletano fiorì durante il periodo barocco, cioè quando l’arte iniziò a staccarsi sempre più dai legami con contenuti religiosi, per cui si esaltava il “profano” a discapito del “sacro”. La testimonianza più evidente è rappresentata dal “Presepe Cuciniello” che si può ammirare nel museo S. Martino di Napoli, in cui ci sono pastori grandissimi con abiti di seta ed in velluto ricamati in oro. In esso il quadro della natività pur collocato in alto al centro, sovrastato da una cascata di Angeli, diventa secondo all’attenzione dello spettatore perché questo viene rapito dal quadro della taverna piena di cibarie, salsicce, prosciutti, carni macellate, fiaschi di vino, piatti colmi di maccheroni, giocatori di carte, concertino tutto questo è la conferma che nel presepe artistico del Settecento il “profano” sovrasta il “sacro”. Le classi sociali più elevate, appena il presepe non fu più di moda, lo abbandonarono e il popolo se ne impossessò, ma si vide costretto a eliminare tutti quei materiali costosi e rendere il tutto più economico. Ciò fece emergere altri valori contrapposti all’abbondanza barocca dei materiali e alla fredda 34 rappresentazione teatrale del presepe napoletano del settecento. La gente comune mirabilmente riesce a fondere sacro e profano, le varie scene del presepe dell’ottocento diventano scene popolari e per questo esaltano e accentuano la religiosità della scena centrale: la “Natività”. Alla bellezza e all’arte del settecento napoletano l’ottocento replica con una bellezza piena di vita e arte. Anche a tavola il Natale napoletano ha le sue tradizioni. Il menù della vigilia di norma è cosi composto: spaghetti ai frutti di mare, pizza di scarola, pesce in bianco, filetto di mussillo al forno appena gratinato oppure baccalà fritto, capitone fritto. Insalata di rinforzo con cavolfiore bianco insaporita con papaccelle, olive bianche e nere, acciughe. Infine gli struffoli, paste reali, raffioli con cassata, mostaccioli. Non devono mancare le ciociole: noci, mandorle, nocelle, castagne del prete, fichi secchi bianchi e neri. E per concludere una bella fetta di melone di Natale, quello bianco con la scorza verde bottiglia. Se poi si deve andare alla messa di mezzanotte, nell’attesa una bella tombolata. Il pranzo del 25 dicembre è composto da tagliolini in brodo di cappone o minestra maritata, capretto al forno o cappone lesso senza contorni e per concludere struffoli e cassata. Il ritorno alle tradizioni e una sentita partecipazione al Santo Natale con tutto quello che di magico lo circonda dovrebbe essere per tutti noi una riconquista oltremodo gratificante. Negli ultimi tempi la crisi ha ridotto di molto gli sprechi e il presepio è un esempio di come basta poco per essere felici. Infatti come dice Eduardo nella sua commedia “Natale in casa Cupiello” per fare un presepe occorrono quattro pezzi di legno, un po’ di sughero, un po’ di muschio e tanto tanto amore. Enel News A Milano festeggiamenti ufficiali per i 50 anni di Enel È passato esattamente mezzo secolo da quel lontano 6 dicembre 1962, quando, dopo un acceso dibattito politico, furono nazionalizzate sotto l’Ente Nazionale per l’Energia Elettrica ben 1.300 aziende e fu creata un’infrastruttura energetica capace di unire il Paese e sostenerne lo sviluppo negli anni del boom economico. Lo scorso 6 dicembre, a conclusione di un intero anno dedicato alla celebrazione del cinquante- nario di Enel, oggi la più grande azienda elettrica d’Italia e una delle maggiori a livello globale, si è svolto a Milano presso l’Università Bocconi, un evento che ha chiuso i festeggiamenti. Paolo Andrea Colombo e Fulvio Conti, rispettivamente Presidente di Enel e Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, erano presenti all’evento, insieme al Ministro dell’Economia e delle Finanze Vittorio Grilli e al Rettore dell’Università Bocconi di Milano, Andrea Sironi. Ripercorrendo le tappe del suo ultimo libro “I 50 anni di Enel”, lo storico Valerio Castronovo nell’occasione ha tracciato gli ultimi 50 anni di vita dell’Enel evidenziandone i momenti salienti anche in relazione all’evoluzione del nostro Paese. I professori Massimo Bergami e Giuseppe Soda, autori, insieme a Pierluigi Celli, del libro “Enel. Da monopolista nazionale a leader globale”, sono intervenuti alla tavola rotonda dal titolo omonimo. 35 Edizione speciale di Enel Contemporanea per i 50 anni di Enel: Big Bambu’ di Mike e Doug Starn al Macro Testaccio di Roma Dall’11 dicembre è aperta al pubblico la grande installazione “Big Bambú” realizzata degli artisti americani Mike e Doug Starn, selezionati per Enel Contemporanea 2012 Protagonisti della sesta edizione di Enel Contemporanea, il progetto promosso da Enel che prevede ogni anno la realizzazione di opere d’arte sul tema dell’energia da parte di artisti di diverse nazionalità, sono gli artisti americani Mike e Doug Starn. Quella del 2012 è un’edizione speciale ideata da Enel per festeggiare il suo cinquantenario: “Big Bambú”, questo il nome dell’opera, è una gigantesca installazione, realizzata appositamente per la città di Roma, aperta al pubblico dall’11 dicembre scorso e allestita negli ampi spazi di MACRO Testaccio. L’opera della serie “Big Bambú” è stata concepita dai fratelli Starn come un organismo vivente in continuo mutamento nella sua complessità ed energia, grazie all’utilizzo di un materiale solido e 36 flessibile, oltre che altamente simbolico, come il bambù. All’interno dell’architettura-scultura l’imprevedibile incrociarsi dei bambù diviene al tempo stesso elemento giocoso ed espressione della molteplicità della vita, dell’immaginazione e della creatività umana. Rendendo la flessibilità e gli intrecci del bambù elementi fisici di costruzione, ma anche elementi mentali di riflessione, il visitatore può abbandonarsi nello spazio di quest’opera d’arte in continua trasformazione. Si tratta quindi di un grande organismo vivo che si trasforma, si muove, si adatta al tempo e cresce non in dimensioni ma in sensazioni. Realizzata da Enel nell’ambito della consolidata partnership con il MACRO, Enel Contemporanea 2012 offre al pubblico la possibilità di vivere in modo nuovo l’area museale di MACRO Testaccio. L’installazione, tutta da scoprire, si snoda con percorsi e camminamenti aperti ai visitatori, tra emozioni, natura e colori. Ma è anche un sorprendente luogo d’incontro e di aggregazione, dove ci si può fermare per una chiacchiera, ad ascoltare una presentazione, a leggere un libro o anche, semplicemente, a guardare il panorama di Roma da un punto di vista inedito. Per l’occasione, nell’ottica di una migliore fruibilità dell’area interna di MACRO Testaccio, sono state realizzate due isole verdi lungo i corridoi laterali, con una selezione botanica di sempreverdi ed essenze ornamentali legate alla tradizione e alla spontaneità del territorio. Negli spazi del museo invece, gli artisti, insieme a un gruppo di arrampicatori esperti americani e italiani, hanno legato e incastonato tra loro circa 8.000 aste di bambù, creando una originale scultura-architettura, che si sviluppa fino a circa 25 metri di altezza. Nel 2010 l’installazione ”Big Bambú: You Can’t, You Don’t and You Won’t Stop” (non puoi, non vuoi e non ti fermerai) dei gemelli Starn, in mostra al Metropolitan Museum di New York, è stata la nona esposizione più visitata nella storia del museo e la quarta più visitata al mondo in quell’anno. Si conclude la collaborazione tra Enel e Edf per il progetto EPR in Francia Enel sarà rimborsata con circa 613 milioni di euro. La Francia rimane comunque un Paese chiave per il Gruppo Enel. Enel, lo scorso 4 dicembre ha comunicato a Edf l’esercizio del diritto di recesso dal progetto in costruzione del reattore nucleare EPR (European Pressurized Reactor) di Flamanville (“Flamanville 3”), in Normandia, e negli altri cinque impianti da realizzare in Francia utilizzando la stessa tecnologia EPR. Si è così concluso l’accordo di collaborazione strategica che le due società avevano siglato nel novembre del 2007. Con l’uscita dal progetto Flamanville 3, Enel sarà rimborsata delle spese che aveva anticipato, in relazione alla sua quota del 12,5% nel progetto, per un ammontare complessivo di circa 613 milioni di euro, oltre naturalmente agli interessi maturati. La decisione di rescindere è nata dai notevoli ritardi e incrementi nei costi, oltre che dalla significativa flessione nella domanda di energia elettrica e dall’incerta tempistica per ulteriori investimenti nel nucleare in Francia. A peggiorare la situazione ha contribuito l’esito del referendum del giugno 2011 in Italia, che ha impedito lo sviluppo dell’energia nucleare nel nostro Paese, riducendo la rilevanza strategica dell’intero accordo di collaborazione con Edf. La risoluzione dell’accordo ha inoltre determinato la cessazione dei contratti di anticipo di capacità da parte di Edf, correlati alla partecipazione di Enel negli EPR da costruire, per un totale di 1.200 MW nel 2012. L’ammontare complessivo dell’energia fornita da Edf a Enel come anticipo di capacità sarà gradualmente ridotto a 800 MW nel primo anno, 400 MW nel secondo anno, per azzerarsi nel terzo anno dalla data di conclusione dell’accordo di collaborazione. Rimane solida comunque la piattaforma commerciale che Enel ha costruito in Francia riguardo la fornitura di energia che sarà ulteriormente potenziata con il ricorso a fonti alternative. Il mercato francese infatti rimane un punto di riferimento strategico per il Gruppo Enel che continuerà a operare attraverso la sua presenza diversificata nell’intero Paese con le rinnovabili e le attività di trading di gas e energia elettrica. Il rapporto con Edf rimane dunque invariato e proseguirà sulla base dello spirito di reciproca e positiva collaborazione, che da sempre ha caratterizzato le relazioni tra i due Gruppi, con potenziali future opportunità da esplorare. 37 Enel 5.0: a Roma il tour per l’energia festeggia i 50 anni di Enel Anche Roma ha festeggiato i 50 anni di Enel con una tappa di Enel 5.0, il museo itinerante e interattivo che racconta la storia di Enel e l’evoluzione del Paese attraverso il progresso dell’energia e le sfide dei prossimi decenni. Dopo sei tappe che hanno attraversato l’Italia con grande successo, è giunta anche a Roma, in occasione della ricorrenza ufficiale per il cinquantesimo anniversario di Enel, il prossimo 6 dicembre, la tappa di Enel 5.0. A inaugurare l’evento allestito a Piazza del Popolo lo scorso 5 dicembre, c’erano il sindaco Gianni Alemanno e l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Fulvio Conti. Enel 5.0 è un villaggio tecnologico itinerante che ha fatto rivivere in prima persona ai visitatori la storia di Enel. Si tratta in pratica di un “museo itinerante” che racconta la storia e il successo dell’azienda, che si intreccia con la storia d’Italia e di tanti fra i più significativi cambiamenti e progressi. Ma Enel 5.0 è anche una sorta di “museo interattivo”, in cui i visitatori sono invitati a esplorare contenuti informativi attraverso un percorso tecnologico, attivato personalmente, che permette di attraversare la storia dell’azienda, delle persone e della società, usufruendo delle più avanzate tecnologie interattive come realtà aumentata e attività sociali. Il percorso cronologico si suddivide in 5 tappe: • L’Italia a reti unificate: nasce Enel, con la missione di completare l’elettrificazione nazionale. La disponibilità di energia elettrica introduce nuovi stili di vita e costumi come, per esempio, la progressiva emancipazione femminile sostenuta anche dall’introduzione degli elettrodomestici. • Il miracolo energetico: a metà anni ’60 l’Italia è in pieno il boom economico e nel Paese avviene il sorpasso storico delle fonti fossili sull’idroelettri- 38 co, indispensabili per accompagnare lo sviluppo dell’industria. • È il momento di riflettere: gli anni ’70 vedono, a livello mondiale, la rivoluzione delle coscienze e la ricerca di un benessere non solo economico. La crisi energetica rende evidente la necessità di trovare alternative. È in questi anni che Enel inizia lo studio dell’uso energetico delle fonti rinnovabili: le prime applicazioni su scala industriale vedranno la luce negli anni ’80. • L’energia non ha più confini: negli anni ’90 si assiste al superamento dei confini e all’apertura dei mercati con la fine dei monopoli e l’avvio della globalizzazione, che innescano nuovi scenari di liberalizzazione e internazionalizzazione. Diventa sempre più rilevante il tema del risparmio energetico. • Una nuova era elettrica: l’ultima parte del percorso è dedicata al futuro e alle nuove tecnologie che trovano nell’elettricità il più efficiente vettore energetico per un mondo sostenibile. Per chi volesse avere maggiori dettagli su Enel 5.0 è possibile visitare il sito internet www.enelcinquepuntozero.it. INDIRIZZI DELLE SEZIONI ANSE Anse - Sezione Piemonte - Valle d’Aosta c/o Enel Corso Regina Margherita, 267 - 10143 Torino Tel. 011/2787329 - 011/2787301 Fax 011/2787465 c/c postale n. 372102 [email protected] - [email protected] Anse - Sezione Liguria c/o Enel Via Brignole De Ferrari, 4 - 16125 Genova Tel. 010/4347468 Fax 010/4347568 c/c postale n. 12313169 [email protected] Anse - Sezione Umbria c/o Enel Via del Tabacchificio, 26 - 06127 Perugia Tel. 075/6522006 Fax 075/6522166 c/c postale n. 10884062 [email protected] Anse - Sezione Lombardia Via Rovani, 111 - 20099 Sesto San Giovanni Tel. 02/23203554/3552 - Fax 02/23203553 c/c postale n. 21074208 [email protected] Anse - Sezione Marche c/o Enel Via G. Bruno, 22 - 60127 Ancona Tel. 071/2812603 - 2498451 Fax 071/2812603 c/c postale n. 11546637 [email protected] Anse - Sezione Veneto c/o Enel Via G. Bella, 3 - 30174 Mestre - Venezia Tel./Fax 041/8214592 - c/c postale n. 10006302 [email protected] Anse - Sezione Molise c/o Enel Via S. Giovanni in Golfo snc - 86100 Campobasso Tel. 0874/299662 Fax 0874/299628 c/c postale n. 11100864 - [email protected] Anse - Sezione Trentino Alto Adige c/o Enel Viale Trieste, 43 - 38100 Trento Tel. 0461/457119 Fax 0461/457180 c/c postale n. 17475385 [email protected] Anse - Sezione Campania c/o Enel Centro Direzionale Isola G3 - p. 9 Via G. Porzio - 80143 Napoli Tel. 081/3672468 - 9893 Fax 081/3672379 c/c postale n. 26879809 - [email protected] Anse - Sezione Friuli Venezia Giulia Via Flavia, 100 Loc. Zaule - 34147 Trieste Tel. 040/2627917 c/c postale n. 17063348 [email protected] Anse - Sezione Puglia Via Tenente Casale, 27 - sc. D - 1° piano - 70123 Bari Tel. 080/2352110 Fax 080/2352328 c/c postale n. 14565709 [email protected] Anse - Sezione Emilia Romagna Via G. Di Vittorio, 2 - 40133 Bologna Tel. 051/4233343 Tel./Fax 051/4233341 c/c postale n. 23293400 - [email protected] Anse - Sezione Basilicata c/o Enel Via della Tecnica, 4 - 85100 Potenza Tel. 0971/1987013 Fax 0971/1987012 c/c postale n. 10842854 [email protected] Anse - Sezione Toscana Via Q. Sella, 81 - 50136 Firenze Tel. 055/5233124 - 5233123 c/c postale n. 19442508 [email protected] - [email protected] Anse - Sezione Calabria c/o Enel Via della Lacina - Siano - 88100 Catanzaro Tel. 0961/403440 c/c postale n. 12002879 [email protected] Anse - Sezione Lazio c/o Enel V.le Regina Margherita, 125 - 00198 Roma Tel. 06/83052909 - 2452 Fax 06/83052435 c/c postale n. 68774140 [email protected] Anse - Sezione Sicilia c/o Enel Via Marchese di Villabianca, 121 - 90143 Palermo Tel./Fax 091/5057538 - 344120 c/c postale n. 35341940 [email protected] Anse - Sezione Abruzzo c/o Enel Via A. Volta, 1 - 67100 L’Aquila Tel. 0862/592127 Fax 0862/592266 c/c postale n. 16676652 [email protected] Anse - Sezione Sardegna c/o Enel Piazza Deffenu, 1 - 09125 Cagliari Tel./Fax 070/3542239 c/c postale n. 14814099 [email protected] Il presepe napoletano ...e tanti auguri