AREA URBANA
NUOVA SERIE N.15 - 16 APRILE 2011
OMAGGIO
...
ATTENTI A FACEBOOK
Cresce in maniera esponenziale il popolo di internet, in termini di milioni di nuovi "navigatori" in
tutto il mondo.
Esistono così i social network, una sorta di piazza
telematica dove ognuno può comunicare il proprio
pensiero senza passare per quei filtri che, nella comunicazione tradizionale, limitano, censurano, "tagliano". Così ogni cittadino, dotato di un computer
e del necessario collegamento ad internet, può crearsi una propria postazione, richiedere "amicizia" ed
offrirla ad altri navigatori e con questi dialogare a
distanza esprimendo liberamente le proprie opinioni, posizionando notizie, comunicazioni, messaggi.E' convincimento diffuso che le rivolte in Tunisia,
in Libia, in Siria siano partite da Facebook, con i
giovani in prima linea che hanno assicurato i collegamenti e le informazioni necessarie per dare alla
rivolta una organizzazione di massa con profili militari. Dipende, quindi, dall'uso che si fa di questi
formidabili strumenti di comunicazione che tanta
paura fanno ai regimi autoritari. Là dove è possibile, in presenza di manifestazioni di protesta, si cerca di oscurare i canali internet per impedire che le
notizie o le foto scattate col telefonino si propaghino per il mondo.
C'è, pertanto, un uso politico di questa opportunità
che offre internet. E così come sono finite su internet le foto delle notti di Arcore, vi possono finire fughe di notizie dalle procure o da inchieste giudiziarie che possono riguardare chiunque.Può accadere - anzi accade spesso - che vengano diffuse anche notizie false o costruite a tavolino per
non dire di donne castissime e irreprensibili finite,
col danno che si può immaginare, in fotomontaggi
porno per la malvagità o la stupidità di qualcuno.
In occasione di una campagna elettorale, ovviamente, lo strumento facebook si presta a tutte le forme di lotta politica, dalla falsità alla diffamazione
ma anche all'uso in maniera surrettizia di notizie,
in sé vere, ma utilizzate, per fini che vanno al di là
della notizia. Come quella "postata" da qualcuno,
in questi giorni, nelle "bacheche" di facebook, che
si riferisce ad una vicenda giudiziaria di oltre 15 anni fa, che ha concluso il suo iter giudiziario nelle aule di giustizia e che è stata utilizzata, con evidente
malanimo, come arma impropria di aggressione politica. Ecco perché in questa campagna elettorale,
già aspra e complessa per conto suo, bisogna fare
attenzione al ruolo malefico che può svolgere facebook nella mente di chi è interessato ad avvelenare
il clima.
Sarà pur vero che con facebook si possono fare le
rivoluzioni ed abbattere le dittature, ma si possono
anche fare lunghe accattivanti escursioni lungo percorsi limacciose di notizie false, inventate o costruite ad arte che nulla dovrebbero avere a che fare con
la lotta politica.
è in edicola il SABATO
LISTE E CANDIDATURE
UNA COALIZIONE
PER VINCERE
Il simbolo del PD, quello sul quale l'elettore sarà chiamato a votare,
verrà svuotato dei consensi
che vanno ai candidati del
PD che si presentano nelle
liste di Paolini. Alla fine
verrà fuori la distanza, sulla base dei numeri, fra il
centrosinistra che fa riferimento a Paolini e quello che è
rimasto
con
Salvatore
Perugini, cioè i socialisti di
Incarnato e i repubblicani
di Claudio Giuliani, dal
momento che i socialisti
di Zavettieri stanno con
Paolini e quelli del Nuovo
PSI stanno con Occhiuto. Ci
sarebbe poi la variabile "Azione
Democratica" che fa riferimento a
Nicola Adamo, oggi fuori dal PD per
non avere rinnovato l'iscrizione al
partito.
Nel caso in cui Azione Democratica
dovesse presentare una propria lista
sarebbe un ulteriore salasso di voti
per il PD, poiché Adamo candideEnzo Paolini
rebbe i consiglieri uscenti che fanno
a lui riferimento nella propria lista. In
questo caso al PD resterebbero i voti di Perugini, Maiolo,
Non c'è bisogno di attendere il voto del 15 maggio per
Principe e quelli che hanno sollevato a Roma la "questabilire sin d'ora che il prezzo più alto lo pagherà il PD,
stione cattolica". Probabilmente Adamo, anche per "non
in termini d'immagine e in termini di voti. E' un fatto
farsi contare", candiderà i suoi nella lista del PD anche
tecnico prima che politico ma è fuori discussione che le
perché un'alleanza elettorale PD
responsabilità sono tutte politiche. Il partito arriva spaccato ai Nel caso in cui Azione Democratica - Azione Democratica sarebbe
in contraddizione con l'uscita di
blocchi di partenza, col gruppo
dovesse presentare una propria
Adamo dal PD e con le valutadirigente delegittimato da Roma,
lista sarebbe un ulteriore salasso
zioni che ne ha dato Massimo
il simbolo isolato e disancorato
di voti per il PD, poiché Adamo
D'Alema quando è venuto a
dal resto del centrosinistra ufficandiderebbe i consiglieri uscenti
Catanzaro. In ogni caso anche
ciale e collegato ad un moncone
Adamo, come Incarnato e come Giuliani, viene inglodi socialisti della diaspora con l'ambizione di dare vita
bato con i suoi voti - quelli che sono - nella "questione
ad un centrosinistra "alternativo". Chi non ha condivicattolica" del PD. Che non esiste, non è mai esistita, also la delegittimazione da parte di Roma ha deciso di
meno a Cosenza e in Calabria, perché i cattolici della
candidarsi in liste diverse ma non ostili al PD come se
vecchia DC hanno sempre ricoperto cariche di prestisi trattasse di elezioni "primarie" all'interno di una stesgio alla Regione, nelle Province e nei comuni. A parte
sa area politica. Anche a sposare questa morbida interPrincipe che è un cattolico di complemento come lo è
pretazione del partito diviso fra la candidatura di Enzo
Adamo in questa campagna elettorale, se si guarda agli
Paolini e quella di Salvatore Perugini, il danno rimane.
a
pagina
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n.15 - 16 aprile 2011
L’ERRORE SOCIALISTA
I fatti degli ultimi giorni dimostrano come le divisioni
cercate e coltivate nello schieramento di centrosinistra,
in occasione delle prossime elezioni amministrative
della città di Cosenza, siano chiaramente riconducibili non a diverse visioni programmatiche, bensì ad un
preciso disegno di potere architettato da alcuni esponenti della vecchia politica, sordi e ciechi davanti alla
prepotente richiesta di cambiamento e responsabilità
politica proveniente dai cittadini, unicamente preoccupati della perpetuazione del proprio potere personale e
- con essa - del peggiore ceto politico degli ultimi anni. Anche per interposta persona. Anche al di fuori dalla coalizione del centrosinistra.
Le scelte adottate in funzione di una rottura fermamente
ricercata con la già costituita coalizione di centrosinistra - e nel più pieno dispregio delle deliberazioni democratiche adottate al suo interno -lasciano pochi dubbi su quale sia, per alcuni, il vero alleato da sostenere
e quale l'avversario politico da vincere. Sono dubbi con
i quali non è possibile convivere ed in ragione dei quali siamo chiamati tutti a fare delle chiare scelte di coerenza e responsabilità politica. Noi socialisti, che tanto
abbiamo significato per questa città, non possiamo assumerci, per altri, la responsabilità di consegnarla a questo centrodestra ed a tutti gli interessi che Io sostengono. Non possiamo avallarne la conseguente perdita di
centralità strategica e di autonomia politica a livello regionale che una sua vittoria porterebbe con sé.Su questo orizzonte non sono consentite ingenuità o scommesse, né è pensabile subordinare il risultato della vittoria, la dignità e gli interessi del PSI alle piccole, indiscutibilissime, ambizioni personali di ancor più piccoli esponenti politici in cerca d'autore.
In questo scenario desolante, l'attuale dirigenza locale
del Partito Socialista ha giocato un ruolo determinante
ed irrispettoso della Storia e dell'identità di un partito
PD
“
In questo scenario desolante,
l’attuale dirigenza locale
del Partito Socialista ha giocato
un ruolo determinante ed irrispettoso
della Storia e dell'identità di un partito
che è stato, in altri tempi, esempio
di lungimiranza, democrazia e libertà
Anna Falcone
che è stato, in altri tempi, esempio di lungimiranza, democrazia e libertà. Ancor di più della dignità e buona
fede di molti compagni, i cui nomi e passione politica
sono stati spesi al servizio di chi - ormai estraneo al centro-sinistra - sperava dall'esterno di poterne tirare i fili,
per imporre uomini e tattiche di potere già bocciate dalla cittadinanza. In ultimo, la scelta di presentare, per poi
ritirare a comando, la candidatura di Franz Caruso -
compagno di grande valore e prestigio politico e personale, che avrebbe meritato ben altri scenari e altre
chances - con contestuale appoggio alla candidatura
Perugini, era, è e rimane una scelta verticistica e personale di pochi dirigenti. Una 'strategia' -come troppe
ormai da tempo - non compartecipata e non condivisa
da ampissima parte dei socialisti cosentini e degli iscritti al PSI.È un fatto grave che espone il partito a giudizi pesantissimi da parte della cittadinanza e lo isola in
una posizione debole, gregaria e senza sbocchi. Ancor
di più perché si presta a letture di contiguità e sostegno
a poteri che non ci appartengono e ad una coalizione,
quella di centro-destra, che è e rimane l'unico avversario da battere.
Di ciò chiederemo conto nelle opportune sedi politiche
ed istituzionali, prima ed a prescindere dall'esito delle
elezioni. Da tutto ciò prendiamo, io e molti altri socialisti, le distanze sentendoci liberi, fin da ora di adottare individualmente, e nel preminente rispetto della nostra identità e dignità politica, le decisioni più idonee
per sostenere la vittoria del centrosinistra e l'unica candidatura legittima e democraticamente indicata dalla
coalizione: quella dell'avv. Enzo Paolini, socialista e libertario, erede della migliore Storia di questo partito e
della lezione di liberta, autorevolezza e autonomia che
ha significato per il Sud e la per la città di Cosenza. Mai
come ora riteniamo sia indispensabile, per un definitivo riscatto del Mezzogiorno, dalla sua peggiore classe
dirigente e dal predominio politico del Nord, lavorare
per far emergere un ceto politico nuovo, credibile e finalmente libero da gioghi di vassallaggio verso le
Segreterie politiche ad egemonia nordista e da 'voti di
silenzio' verso la difesa degli interessi del Sud.
Anna Falcone
Partito Socialista Italiano
Stando così le cose è evidente che la candidatura Perugini è strumentale solo ad un regolamento di conti tutto interno al PD che ci squalifica agli occhi dei nostri elettori e
che segnerebbe definitivamente la frattura fra di noi e la città di Fausto Gullo, di Pietro
e Giacomo Mancini, uomini che hanno segnato con il loro nome e la loro passione ideale, la storia dell'antifascismo calabrese e che hanno dato, per molti anni, dignità e luSono passati ormai dieci giorni da quando il PD nazionale ha conferito all'Avv Perugini
stro alla Politica della città di Cosenza e della Calabria.
il mandato "di lavorare per ricostruire l'unità piena del partito e di tutte le forze che
Ci appelliamo quindi all'Avv. Salvatore Perugini, alla sua storia posi ispirano al centrosinistra". A poche ore dalla presentazione delle canlitica, alla sua capacità di discernimento e alla sua buona fede, afdidature e delle liste collegate è evidente a tutti, invece, che il candidato
finchè da sindaco uscente e da uomo di partito, preso atto che c'è
sindaco non è in grado di adempiere al mandato ricevuto perché la sua
una sua evidente ed insuperabile difficoltà ad essere unificante, vocandidatura non è unificante per il PD nè di sintesi per il centrosinistra,
glia rimettere responsabilmente il mandato ricevuto nelle mani di
posto che molti dirigenti del PD si sono autosospesi e posto che non vi è
Davide Zoggia e del Partito Nazionale che a questo punto, dopo avetraccia del coinvolgimento di tutta la filiera del partito democratico nella
re bocciato le decisione assunte dal tavolo provinciale del centro sicostruzione delle alleanze, nella elaborazione del programma, nella fornistra, ha l'obbligo morale e politico di indicarci il percorso da semazione delle liste.
guire per affrancarci dalle congiure interne al PD e per mantenere
Non basta, evidentemente, convocare il Gruppo PD Calabria 25 Aprile e
il governo della città. Ma non può costringerci a stare da una parchiederci di esprimere le nostre candidature nella lista del PD, senza pete e contro l'altra. E soprattutto deve assumersi tutta la responsaraltro concederci alcuna garanzia di rinnovamento e discontinuità, per asbilità del risultato.
sicurare quella pluralità che non inizia e non finisce con Perugini o con il
In mancanza di una indicazione chiara e responsabile da parte di
Gruppo 25 Aprile. Se così fosse, la visione che l'Avv. Perugini ha del PD
tutti gli esponenti del PD calabrese a tutti i livelli, nelle loro funziocosentino è miope e parziale, così come miope e irresponsabile è stato da
ni istituzionali, politiche ed amministrative, su come uscire fuori
parte dei vertici Nazionali avere pensato che il PD calabrese iniziasse e fidal "papocchio cosentino", noi non ci candideremo nelle lista del
nisse con le persone, con le correnti, con le aree che si sono sedute al tavo- Fernanda Gigliotti
PD e non daremo nessun sostegno alla candidatura dell'Avv. Perugini
lo romano lo scorso 30 marzo, o con quelle che non si sono sedute benché
che, per le ragioni espresse, più che essere utile all'unità del partito e del centro siniinvitate. Il PD per nostra fortuna è soprattutto altro e sta diventando giorno dopo giorstra, appare sempre più funzionale alla vittoria del centro destra.
no patrimonio di una nuova classe dirigente che non intende sprecare neanche un miNoi ci siamo e ci saremo se si vorrà costruire, senza riserve mentali, l'unità del centro
nuto della propria esistenza in antiche congiure di palazzo.
sinistra e l'unità del PD, ma prendiamo nettamente le distanze da ogni posizione, laiIn città è sempre più avvertita, invece, la preoccupazione che l'Avv. Perugini sia anca o cattolica, strumentale alla sola difesa di personali rendite di posizioni inconciliacora ostaggio di coloro che da mesi lavorano con il solo obiettivo di demolire il PD di
bili con l'unità del partito e con il governo della Città. Lo abbiamo fatto nella battaBersani e di Musi. Ed è di pubblico dominio che gli ispiratori della lista del PD di
glia politica regionale e non c'è alcuna ragione per transigere sulla città di Cosenza:
Salvatore Perugini, sono gli stessi che anche fuori Cosenza hanno animato e contiindietro non si torna.
nuano ad animare convegni, riunioni e comitati elettorali con i candidi sindaci del terGruppo PD Calabria 25 Aprile
zo polo.
IL PAPOCCHIO COSENTINO
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n.15 - 16 aprile 2011
ARENA ELETTORALE
HANNO DETTO
I SOCIALISTI
CON PAOLINI
Nel giorno in cui ricorre l'anniversario della morte
del compagno Giacomo Mancini e in una fase politica in cui si tenta di strumentalizzare i socialisti a
sostegno di disinvolte e poco chiare operazioni elettorali, che poco hanno a che fare con la storia e il
peso che i socialisti hanno avuto a Cosenza e in
Calabria, i SOCIALISTI UNITI, nella più completa autonomia di giudizio e di valutazione politica delle lacerazioni prodottesi nel
centrosinistra, assumono la determinazione di
schierarsi a sostegno della candidatura di Enzo
Paolini, riconoscendo l'importanza della sua storia politica, del suo ruolo accanto a socialisti di Cosenza, delle sue battaglie laiche e libertarie per i diritti civili, delle sue dimostrate capacità
amministrative.
I SOCIALISTI UNITI concorreranno con il proprio simbolo del garofano e faranno appello a tutto
il popolo socialista per ritrovare l'orgoglio di una
storia e di un'appartenenza che ancora una volta
vengono messe in campo per una battaglia riformista e per una nuova rinascita di Cosenza.
Il Segretario provinciale
Giovambattista Gentile
PER GAETANO MANCINI
LA RINASCITA SOCIALISTA
È POSSIBILE CON PAOLINI
Sono amico di Enzo Paolini. Ne conosco il carattere, i valori, le doti umane e professionali. Ho seguito affettuosamente e da vicino tutta la sua crescita
e spesso ho commentato con suo padre il suo impegno per le battaglie radicali
sui diritti civili, sul divorzio,
sull'aborto, sull'obiezione di
coscienza; l'ho visto ai banchetti per strada raccogliere
le firme per i referendum socialisti sul nucleare e sulla responsabilità civile dei magistrati e poi interprete del rifor- Gaetano
mismo autonomista al consi- Mancini
glio comunale di Cosenza,
sempre al fianco di Giacomo.
E' stato sempre un giovane pieno di passione civile
e buoni ideali politici.
Oggi è un uomo che ha dimostrato di saper stare e
di saper fare nelle istituzioni. Un socialista liberale,
come si è definito nel discorso di presentazione al cinema Modernissimo. Per questo penso che la sua
candidatura a sindaco di Cosenza sia una occasione unica di rinascita socialista da non perdere. Io
sto con lui.
Gaetano Mancini
TRINCEE SOCIALISTE...
UNA NUOVA
CLASSE DIRIGENTE
Cosenza non ha bisogno solo di buoni amministratori. Ha bisogno di una classe dirigente che sappia
farsi rispettare e riesca ad ottenere quello che spetta al capoluogo della provincia più grande della
Calabria. Cosenza ha vissuto e vive anni di profonda marginalizzazione. Iniziata prima dell'avvento
del centrodestra e aggravata nei primi dodici mesi
del governo Scopelliti.
Per Cosenza ci sono stati solo annunci e promesse,
ma di concreto si sono visti
soltanto tagli. La metropolitana leggera? È rimasta chiusa per anni in un cassetto e
quando finalmente è stata tirata fuori dalla passata giunta regionale non c'erano risorse sufficienti. L'ospedale Giuseppe
dell'Annunziata? Tante pro- Mazzuca
messe, ma nessun impegno finanziario concreto per risolverne i problemi, dalla mancanza di personale a quella di strutture e attrezzature. Il nuovo ospedale? È stato previsto in un emendamento al collegato della Finanziaria regionale, è
stato sollecitato il management a predisporre uno
studio progettuale, ma nulla che potesse ora costringere il governo regionale di centrodestra ad assumere impegni. E infatti la giunta Scopelliti ha spazzato via il nuovo ospedale di Cosenza, così come ha
preferito Reggio Calabria per installare un nuovo
reparto di cardiochirurgia. L'edilizia sociale e il contratto di quartiere di San Vito? Anche qui si è preferito trascinare tutto alle calende greche così da
consentire al centrodestra di disfare tutto, di annullare, di sospendere. Per l'edilizia sociale, si dovrà fare i conti con i ricorsi delle ditte che erano risultate vincitrici. Per il Contratto di Quartiere di
San Vito Alto, invece, non è ben chiaro cosa si stia
aspettando se non forse, rispolverarlo in campagna
elettorale.
Tutto questo è avvenuto nonostante, per un certo
periodo, Cosenza sia stata rappresentata nella giunta regionale da otto assessori su dodici (ne ricordo
qualcuno: Nicola Adamo, con incarico anche di vicepresidente, Mario Maiolo, Sandro Principe, Luigi
Incarnato). Una gestione di annunci, i cui riverberi concreti sulla città faccio fatica a individuarli. Il
governo di centrodestra continua a riproporre strategie di penalizzazione nei confronti della città di
Cosenza: toglie due per darne uno, illudendosi così
di camuffare la politica di tagli.
Ecco perché è necessaria una nuova classe dirigente, capace e competente, ma in grado di farsi rispettare. Con Enzo Paolini sarà in campo un nuovo centrosinistra, insieme alle migliori forze, civiche, laiche e cattoliche della città.
Giuseppe Mazzuca
Consigliere comunale Cosenza
Prendiamo atto che Franz Caruso ha fatto il sacrificio di ritirare la sua candidatura "per contribuire in maniera determinante all'unità del centrosinistra a Cosenza". Nella fretta di ritirarsi dall'agone politico Caruso ha tralasciato di contestualizzare e spiegare rispetto a che cosa è determinante il
contributo che ha inteso dare e, soprattutto, non
spiega a quale centrosinistra si riferisce dal momento
che quello riconosciuto sostiene compatto Enzo
Paolini, e quello che deve nascere, se nasce, è l'incollatura di due monconi, che non hanno ancoraggi di rilievo nell'elettorato di centrosinistra. Perugini
non esprime la posizione di tutto il Pd così come i
socialisti del Ps rappresentano il segmento a vocazione governativa della diaspora socialista. Saranno
comunque gli elettori di Cosenza a stabilire il 15
maggio sia le differenze qualitative che quantitative. Nel comunicato del Ps, col quale annunciano di
sostenere la candidatura di Perugini, i socialisti si
concedono una gaglioffata degna dei più consumati mestatori politici, particolarmente attivi in occasione di campagne elettorali. I socialisti del Ps fanno propria l'insinuazione che la candidatura di
Paolini abbia connotazioni politiche assimilabili a
quella del candidato di centrodestra, un'insinuazione gratuita che non offre alcun supporto fattuale e che ignora volutamente che tutta l'esperienza
politica di Paolini è nel solco della sinistra laica, libertaria e socialista. Troveremo il tempo, nel corso
della campagna elettorale, per occuparci della militanza socialista e dei ruoli ricoperti da Papasso e
Incarnato come pure delle trincee dalle quali hanno combattuto per affermare i valori di libertà e
uguaglianza in difesa dei più deboli. Per il momento consideriamo la loro insinuazione un rigurgito di
anti-mancinismo di ritorno, una pratica nella quale ci si è largamente cimentati quando i socialisti governavano il Paese ed erano impegnati a dare alla
Calabria strade, ospedali, porti e aeroporti. E' il passato che ritorna. Una nuova rinascita si annuncia
per Cosenza e socialisti del Ps si coalizzano per non
perdere le loro fragili e inconsistenti rendite di posizione. Vogliamo pensare che Franz Caruso si è ritirato onorevolmente dopo aver subito l'offesa dell'offerta del ticket con Perugini. Era meno del biblico piatto di lenticchie.
Lista Telesio
è disponibile gratuitamente
su internet digitando
(http://)www.cosenzaoggi.it
direttore responsabile
Antonlivio Perfetti
Direzione-Amministrazione
Via De Rada, 68 - Cosenza
Telefono 0984.23253
Fax 0984.062646
Registro Stampa Tribunale
di Cosenza n.547
Fotocomposizione
De Rose, Montalto (Cs)
e-mail: [email protected]
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n.15 - 16 aprile 2011
LE APPROPRIAZIONI INDEBITE DI PERUGINI
Intervengo in merito alle dichiarazioni rese da Salvatore
Perugini, nella sua qualità di sindaco pro tempore della città
di Cosenza, su quanto affermato da Enzo Paolini, candidato a Sindaco della nostra città, per sottolineare la caduta di stile in cui è incorso Perugini. Sarà stato per la fretta
nella realizzazione dell'opuscolo che l'amministrazione comunale sta catapultando nelle case dei cosentini, ma nella
sua prefazione Perugini, tra i tanti ringraziamenti, credo
abbia dimenticato forse quelli più doverosi. Dimenticanza
che del resto non mi stupisce, perché la fretta è stata la cifra narrativa d'un Sindaco che ha iniziato il suo viaggio
con la medesima premura che lo contraddistinse in una tristissima e assai poco dignitosa giornata di gennaio del 2006.
Ma, per tornare alla contemporaneità, a me pare di poter
dire, e senza ombra di dubbio, che l'80% almeno delle realizzazioni propagandate oggi da Perugini e dai suoi collaboratori sono state rese possibili solo grazie agli anni di
buon governo di Giacomo Mancini cui seguì il mio mandato, cosa che del resto è ampiamente testimoniata dai
Bollettini pubblicati dall'Amministrazione comunale di
Cosenza d'allora.
Penso, solo per rinfrescare la memoria a chi oggi è aduso
alla propaganda, al restauro conservativo del Castello, finanziariamente inserito durante il mio mandato nel PIT
(Progetto integrato territoriale), nel PSU, nel PIS (Progetto
integrato strategico) e nell'Accordo di Programma Quadro
regionale sui beni culturali. Penso al Contratto di Quartiere
di S. Lucia, al Parco Acquatico, alle Case comunali in
Affitto: un progetto che nacque dalla collaborazione tra il
Sindaco Mancini e l'Aterp per trasformare gli stabili in residenze universitarie per studenti e docenti. Ma penso anche alla Casa della Musica, fortemente voluta da Mancini,
per non dire poi del recupero delle chiese cittadine o del
Ponte di Calatrava: opera inserita nel PRU, finanziato dalla giunta Chiaravalloti, che ho avuto il privilegio di seguire prima da assessore all'urbanistica e poi da Sindaco nella sua fase di progettazione e che durante la mia amministrazione fu dedicato a Nicola Calipari. E che dire della
Metropolitana, dello Svincolo a sud, del Contratto di quartiere di San Vito, che certo rappresentano eredità delle no-
stre precedenti amministrazioni. Un capitolo a parte merita il complesso monumentale di San Domenico: Marco
Minniti sicuramente ricorderà di quando io, giovane assessore, e lui, sottosegretario alla Difesa, ci incontrammo
a Roma e grazie alla sua sensibile mediazione iniziò la sottrazione d'un presidio per noi da custodire, che figurava
nell'elenco dei beni dello Stato in vendita, e che il
Comune decise di acquistare; successivamente fu
inserito nel PSU, che
significa che finanL'80% almeno
ziariamente il progetdelle realizzazioni
to è stato sostenuto e
propagandate oggi
fortemente voluto
da Perugini e dai suoi
dalla mia di amminicollaboratori sono state
strazione. Per non direse possibili solo grazie
re poi del Teatro
agli anni di buon governo
Morelli: nelle nostre
di Giacomo Mancini
intenzioni doveva escui seguì il mio mandato
sere la seconda sala
del Rendano ma sappiamo tutti cosa ne è stato del Teatro
ai tempi di Perugini. Aggiungo, per onor di cronaca, il
Museo dei Brettii e degli Enotri e il Planetario, che reca
impresse nella sua realizzazione le firme di Giacomo
Mancini e di Franco Piperno, il quale del resto per molto
tempo ha polemizzato con l'amministrazione attuale per
l'inspiegabile stallo dei lavori che si è tradotto, credo, in un
aumento dei costi dell'opera. La chiudo qui, anche se potrei continuare.
“
Eva Catizone
LE BUGIE DEL
SINDACO USCENTE
"In questi giorni l'amministrazione comunale di
Cosenza uscente - esordisce il candidato a sindaco sta mandando nelle nostre case un libretto che si chiama "La città che avanza", molto bello, patinato e
molto costoso che illustra le presunte opere che il sindaco uscente dice ai suoi cittadini di aver realizzato
nel corso del suo mandato. Come tutti quanti noi sappiamo, queste opere sono ascrivibili in parte ai suoi
predecessori, in parte non sono mai state realizzate;
basti pensare alle buche nelle strade della città che
invece sono ancora ben presenti, oppure le scale
mobili del centro storico che realizzate hanno funzionato solo il giorno dell'inaugurazione e oramai sono
ricettacolo di immondizia›.
Allora mi chiedo, chiedo ai cittadini e chiedo al sindaco: Non sarebbe stato meglio utilizzare i soldi spesi
per questo costoso libricino per realizzare veramente
una parte di queste opere?
Enzo Paolini
E' un breve, incompleto elenco che faccio solo per ricordare che Perugini ha fatto cadere un'amministrazione e
ha portato avanti la passata campagna elettorale nel segno
della discontinuità da normalità. A me pare che in questi
5 anni la discontinuità sia stata utilizzata soltanto per criminalizzare il passato. Ma per questo ci saranno le urne e
i cittadini sapranno giudicare. Frattanto faccio mio il suggerimento dei compagni di Radio Ciroma per invitare i cosentini e le cosentine a restituire quel libro dei sogni o delle appropriazioni indebite al mittente. Lo raccogliamo a
Cosenza, presso la sede di SEL, almeno sarà utile al riuso
come carta da riciclare.
Eva Catizone
dalla
IL RIFORMISMO NON HA COLORE POLITICO
"So bene che l'idea di una città più vivibile, solidale, che offra maggiori opportunità e che sia più rispondente ai diritti dei cittadini, non
è esclusiva né della destra e né della sinistra.
Le vecchie categorie ideologiche, come ha recentemente affermato il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non esistono più. E,
quindi, intendo misurarmi con i bisogni concreti della gente, mettendo in campo le idee di sviluppo, impegnandomi ad intercettare percorsi di crescita, al fine di creare le condizioni migliori per guardare al
futuro con l'ottimismo della volontà. Questo è il terreno su cui vogliamo misurarci ed è forse, anche per questo che la stragrande maggioranza dei cosentini è al nostro fianco e condivide con noi la necessità,
non più rinviabile, di un cambiamento vero, concreto e tangibile. I segnali che ci giungono sono fortissimi. Così come forti sono il nostro impegno e la nostra determinazione. E' un messaggio che sta passando,
che appassiona e coinvolge gli elettori gli elettori di centrodestra, ai
quali nelle ultime ore si sono aggiunti anche molti cittadini che hanno
solide radici e vantano significative tradizioni nella sinistra cosentina.
Si tratta di persone che hanno compreso e condiviso l'idea di città che
abbiamo in mente e che hanno inteso spendersi per questo progetto.
Alcuni di loro - ha concluso Occhiuto - saranno presenti nelle nostre
liste dimostrando che il riformismo non ha colore politico, ma poggia
invece sulle volontà e sulle idee degli uomini".-
Mario Occhiuto
pri
ma
UNA COALIZIONE
PER VINCERE
incarichi ricoperti, a cominciare da Loiero ex-governatore, a Pirillo europarlamentare, a Maiolo ex assessore
ai fondi europei e già vice-presidente alla Provincia, a
Laratta deputato, a Franco Bruno senatore, a Perugini
sindaco, non si può dire che i cattolici del PD siano stati discriminati. Si può dire, semmai, che c'è una cordata cattolica nel PD che difende rendite di posizione, che
non vuole dare conto dei risultati prodotti e dei danni
arrecati al partito, a cominciare dalla disfatta elettorale,
e che difende con i denti le posizioni che occupa per avvantaggiarsene in vista dei congressi che seguiranno al
commissariamento. Non c'è niente di "cattolico" da difendere nelle posizioni di Perugini, di Maiolo e degli altri. C'è soltanto il disperato tentativo di non arrendersi
alle spinte di rinnovamento e di cambiamento che necessitano di una nuova rappresentanza politica e di un
ritorno in mezzo alla gente, azzerando i feudi elettorali
e di potere costruiti sulle sorti del partito. Il centrosinistra riparte per vincere con Paolini e con la coalizione
che lo sostiene.
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