AREA URBANA NUOVA SERIE N.15 - 16 APRILE 2011 OMAGGIO ... ATTENTI A FACEBOOK Cresce in maniera esponenziale il popolo di internet, in termini di milioni di nuovi "navigatori" in tutto il mondo. Esistono così i social network, una sorta di piazza telematica dove ognuno può comunicare il proprio pensiero senza passare per quei filtri che, nella comunicazione tradizionale, limitano, censurano, "tagliano". Così ogni cittadino, dotato di un computer e del necessario collegamento ad internet, può crearsi una propria postazione, richiedere "amicizia" ed offrirla ad altri navigatori e con questi dialogare a distanza esprimendo liberamente le proprie opinioni, posizionando notizie, comunicazioni, messaggi.E' convincimento diffuso che le rivolte in Tunisia, in Libia, in Siria siano partite da Facebook, con i giovani in prima linea che hanno assicurato i collegamenti e le informazioni necessarie per dare alla rivolta una organizzazione di massa con profili militari. Dipende, quindi, dall'uso che si fa di questi formidabili strumenti di comunicazione che tanta paura fanno ai regimi autoritari. Là dove è possibile, in presenza di manifestazioni di protesta, si cerca di oscurare i canali internet per impedire che le notizie o le foto scattate col telefonino si propaghino per il mondo. C'è, pertanto, un uso politico di questa opportunità che offre internet. E così come sono finite su internet le foto delle notti di Arcore, vi possono finire fughe di notizie dalle procure o da inchieste giudiziarie che possono riguardare chiunque.Può accadere - anzi accade spesso - che vengano diffuse anche notizie false o costruite a tavolino per non dire di donne castissime e irreprensibili finite, col danno che si può immaginare, in fotomontaggi porno per la malvagità o la stupidità di qualcuno. In occasione di una campagna elettorale, ovviamente, lo strumento facebook si presta a tutte le forme di lotta politica, dalla falsità alla diffamazione ma anche all'uso in maniera surrettizia di notizie, in sé vere, ma utilizzate, per fini che vanno al di là della notizia. Come quella "postata" da qualcuno, in questi giorni, nelle "bacheche" di facebook, che si riferisce ad una vicenda giudiziaria di oltre 15 anni fa, che ha concluso il suo iter giudiziario nelle aule di giustizia e che è stata utilizzata, con evidente malanimo, come arma impropria di aggressione politica. Ecco perché in questa campagna elettorale, già aspra e complessa per conto suo, bisogna fare attenzione al ruolo malefico che può svolgere facebook nella mente di chi è interessato ad avvelenare il clima. Sarà pur vero che con facebook si possono fare le rivoluzioni ed abbattere le dittature, ma si possono anche fare lunghe accattivanti escursioni lungo percorsi limacciose di notizie false, inventate o costruite ad arte che nulla dovrebbero avere a che fare con la lotta politica. è in edicola il SABATO LISTE E CANDIDATURE UNA COALIZIONE PER VINCERE Il simbolo del PD, quello sul quale l'elettore sarà chiamato a votare, verrà svuotato dei consensi che vanno ai candidati del PD che si presentano nelle liste di Paolini. Alla fine verrà fuori la distanza, sulla base dei numeri, fra il centrosinistra che fa riferimento a Paolini e quello che è rimasto con Salvatore Perugini, cioè i socialisti di Incarnato e i repubblicani di Claudio Giuliani, dal momento che i socialisti di Zavettieri stanno con Paolini e quelli del Nuovo PSI stanno con Occhiuto. Ci sarebbe poi la variabile "Azione Democratica" che fa riferimento a Nicola Adamo, oggi fuori dal PD per non avere rinnovato l'iscrizione al partito. Nel caso in cui Azione Democratica dovesse presentare una propria lista sarebbe un ulteriore salasso di voti per il PD, poiché Adamo candideEnzo Paolini rebbe i consiglieri uscenti che fanno a lui riferimento nella propria lista. In questo caso al PD resterebbero i voti di Perugini, Maiolo, Non c'è bisogno di attendere il voto del 15 maggio per Principe e quelli che hanno sollevato a Roma la "questabilire sin d'ora che il prezzo più alto lo pagherà il PD, stione cattolica". Probabilmente Adamo, anche per "non in termini d'immagine e in termini di voti. E' un fatto farsi contare", candiderà i suoi nella lista del PD anche tecnico prima che politico ma è fuori discussione che le perché un'alleanza elettorale PD responsabilità sono tutte politiche. Il partito arriva spaccato ai Nel caso in cui Azione Democratica - Azione Democratica sarebbe in contraddizione con l'uscita di blocchi di partenza, col gruppo dovesse presentare una propria Adamo dal PD e con le valutadirigente delegittimato da Roma, lista sarebbe un ulteriore salasso zioni che ne ha dato Massimo il simbolo isolato e disancorato di voti per il PD, poiché Adamo D'Alema quando è venuto a dal resto del centrosinistra ufficandiderebbe i consiglieri uscenti Catanzaro. In ogni caso anche ciale e collegato ad un moncone Adamo, come Incarnato e come Giuliani, viene inglodi socialisti della diaspora con l'ambizione di dare vita bato con i suoi voti - quelli che sono - nella "questione ad un centrosinistra "alternativo". Chi non ha condivicattolica" del PD. Che non esiste, non è mai esistita, also la delegittimazione da parte di Roma ha deciso di meno a Cosenza e in Calabria, perché i cattolici della candidarsi in liste diverse ma non ostili al PD come se vecchia DC hanno sempre ricoperto cariche di prestisi trattasse di elezioni "primarie" all'interno di una stesgio alla Regione, nelle Province e nei comuni. A parte sa area politica. Anche a sposare questa morbida interPrincipe che è un cattolico di complemento come lo è pretazione del partito diviso fra la candidatura di Enzo Adamo in questa campagna elettorale, se si guarda agli Paolini e quella di Salvatore Perugini, il danno rimane. a pagina 4 2 n.15 - 16 aprile 2011 L’ERRORE SOCIALISTA I fatti degli ultimi giorni dimostrano come le divisioni cercate e coltivate nello schieramento di centrosinistra, in occasione delle prossime elezioni amministrative della città di Cosenza, siano chiaramente riconducibili non a diverse visioni programmatiche, bensì ad un preciso disegno di potere architettato da alcuni esponenti della vecchia politica, sordi e ciechi davanti alla prepotente richiesta di cambiamento e responsabilità politica proveniente dai cittadini, unicamente preoccupati della perpetuazione del proprio potere personale e - con essa - del peggiore ceto politico degli ultimi anni. Anche per interposta persona. Anche al di fuori dalla coalizione del centrosinistra. Le scelte adottate in funzione di una rottura fermamente ricercata con la già costituita coalizione di centrosinistra - e nel più pieno dispregio delle deliberazioni democratiche adottate al suo interno -lasciano pochi dubbi su quale sia, per alcuni, il vero alleato da sostenere e quale l'avversario politico da vincere. Sono dubbi con i quali non è possibile convivere ed in ragione dei quali siamo chiamati tutti a fare delle chiare scelte di coerenza e responsabilità politica. Noi socialisti, che tanto abbiamo significato per questa città, non possiamo assumerci, per altri, la responsabilità di consegnarla a questo centrodestra ed a tutti gli interessi che Io sostengono. Non possiamo avallarne la conseguente perdita di centralità strategica e di autonomia politica a livello regionale che una sua vittoria porterebbe con sé.Su questo orizzonte non sono consentite ingenuità o scommesse, né è pensabile subordinare il risultato della vittoria, la dignità e gli interessi del PSI alle piccole, indiscutibilissime, ambizioni personali di ancor più piccoli esponenti politici in cerca d'autore. In questo scenario desolante, l'attuale dirigenza locale del Partito Socialista ha giocato un ruolo determinante ed irrispettoso della Storia e dell'identità di un partito PD “ In questo scenario desolante, l’attuale dirigenza locale del Partito Socialista ha giocato un ruolo determinante ed irrispettoso della Storia e dell'identità di un partito che è stato, in altri tempi, esempio di lungimiranza, democrazia e libertà Anna Falcone che è stato, in altri tempi, esempio di lungimiranza, democrazia e libertà. Ancor di più della dignità e buona fede di molti compagni, i cui nomi e passione politica sono stati spesi al servizio di chi - ormai estraneo al centro-sinistra - sperava dall'esterno di poterne tirare i fili, per imporre uomini e tattiche di potere già bocciate dalla cittadinanza. In ultimo, la scelta di presentare, per poi ritirare a comando, la candidatura di Franz Caruso - compagno di grande valore e prestigio politico e personale, che avrebbe meritato ben altri scenari e altre chances - con contestuale appoggio alla candidatura Perugini, era, è e rimane una scelta verticistica e personale di pochi dirigenti. Una 'strategia' -come troppe ormai da tempo - non compartecipata e non condivisa da ampissima parte dei socialisti cosentini e degli iscritti al PSI.È un fatto grave che espone il partito a giudizi pesantissimi da parte della cittadinanza e lo isola in una posizione debole, gregaria e senza sbocchi. Ancor di più perché si presta a letture di contiguità e sostegno a poteri che non ci appartengono e ad una coalizione, quella di centro-destra, che è e rimane l'unico avversario da battere. Di ciò chiederemo conto nelle opportune sedi politiche ed istituzionali, prima ed a prescindere dall'esito delle elezioni. Da tutto ciò prendiamo, io e molti altri socialisti, le distanze sentendoci liberi, fin da ora di adottare individualmente, e nel preminente rispetto della nostra identità e dignità politica, le decisioni più idonee per sostenere la vittoria del centrosinistra e l'unica candidatura legittima e democraticamente indicata dalla coalizione: quella dell'avv. Enzo Paolini, socialista e libertario, erede della migliore Storia di questo partito e della lezione di liberta, autorevolezza e autonomia che ha significato per il Sud e la per la città di Cosenza. Mai come ora riteniamo sia indispensabile, per un definitivo riscatto del Mezzogiorno, dalla sua peggiore classe dirigente e dal predominio politico del Nord, lavorare per far emergere un ceto politico nuovo, credibile e finalmente libero da gioghi di vassallaggio verso le Segreterie politiche ad egemonia nordista e da 'voti di silenzio' verso la difesa degli interessi del Sud. Anna Falcone Partito Socialista Italiano Stando così le cose è evidente che la candidatura Perugini è strumentale solo ad un regolamento di conti tutto interno al PD che ci squalifica agli occhi dei nostri elettori e che segnerebbe definitivamente la frattura fra di noi e la città di Fausto Gullo, di Pietro e Giacomo Mancini, uomini che hanno segnato con il loro nome e la loro passione ideale, la storia dell'antifascismo calabrese e che hanno dato, per molti anni, dignità e luSono passati ormai dieci giorni da quando il PD nazionale ha conferito all'Avv Perugini stro alla Politica della città di Cosenza e della Calabria. il mandato "di lavorare per ricostruire l'unità piena del partito e di tutte le forze che Ci appelliamo quindi all'Avv. Salvatore Perugini, alla sua storia posi ispirano al centrosinistra". A poche ore dalla presentazione delle canlitica, alla sua capacità di discernimento e alla sua buona fede, afdidature e delle liste collegate è evidente a tutti, invece, che il candidato finchè da sindaco uscente e da uomo di partito, preso atto che c'è sindaco non è in grado di adempiere al mandato ricevuto perché la sua una sua evidente ed insuperabile difficoltà ad essere unificante, vocandidatura non è unificante per il PD nè di sintesi per il centrosinistra, glia rimettere responsabilmente il mandato ricevuto nelle mani di posto che molti dirigenti del PD si sono autosospesi e posto che non vi è Davide Zoggia e del Partito Nazionale che a questo punto, dopo avetraccia del coinvolgimento di tutta la filiera del partito democratico nella re bocciato le decisione assunte dal tavolo provinciale del centro sicostruzione delle alleanze, nella elaborazione del programma, nella fornistra, ha l'obbligo morale e politico di indicarci il percorso da semazione delle liste. guire per affrancarci dalle congiure interne al PD e per mantenere Non basta, evidentemente, convocare il Gruppo PD Calabria 25 Aprile e il governo della città. Ma non può costringerci a stare da una parchiederci di esprimere le nostre candidature nella lista del PD, senza pete e contro l'altra. E soprattutto deve assumersi tutta la responsaraltro concederci alcuna garanzia di rinnovamento e discontinuità, per asbilità del risultato. sicurare quella pluralità che non inizia e non finisce con Perugini o con il In mancanza di una indicazione chiara e responsabile da parte di Gruppo 25 Aprile. Se così fosse, la visione che l'Avv. Perugini ha del PD tutti gli esponenti del PD calabrese a tutti i livelli, nelle loro funziocosentino è miope e parziale, così come miope e irresponsabile è stato da ni istituzionali, politiche ed amministrative, su come uscire fuori parte dei vertici Nazionali avere pensato che il PD calabrese iniziasse e fidal "papocchio cosentino", noi non ci candideremo nelle lista del nisse con le persone, con le correnti, con le aree che si sono sedute al tavo- Fernanda Gigliotti PD e non daremo nessun sostegno alla candidatura dell'Avv. Perugini lo romano lo scorso 30 marzo, o con quelle che non si sono sedute benché che, per le ragioni espresse, più che essere utile all'unità del partito e del centro siniinvitate. Il PD per nostra fortuna è soprattutto altro e sta diventando giorno dopo giorstra, appare sempre più funzionale alla vittoria del centro destra. no patrimonio di una nuova classe dirigente che non intende sprecare neanche un miNoi ci siamo e ci saremo se si vorrà costruire, senza riserve mentali, l'unità del centro nuto della propria esistenza in antiche congiure di palazzo. sinistra e l'unità del PD, ma prendiamo nettamente le distanze da ogni posizione, laiIn città è sempre più avvertita, invece, la preoccupazione che l'Avv. Perugini sia anca o cattolica, strumentale alla sola difesa di personali rendite di posizioni inconciliacora ostaggio di coloro che da mesi lavorano con il solo obiettivo di demolire il PD di bili con l'unità del partito e con il governo della Città. Lo abbiamo fatto nella battaBersani e di Musi. Ed è di pubblico dominio che gli ispiratori della lista del PD di glia politica regionale e non c'è alcuna ragione per transigere sulla città di Cosenza: Salvatore Perugini, sono gli stessi che anche fuori Cosenza hanno animato e contiindietro non si torna. nuano ad animare convegni, riunioni e comitati elettorali con i candidi sindaci del terGruppo PD Calabria 25 Aprile zo polo. IL PAPOCCHIO COSENTINO 3 n.15 - 16 aprile 2011 ARENA ELETTORALE HANNO DETTO I SOCIALISTI CON PAOLINI Nel giorno in cui ricorre l'anniversario della morte del compagno Giacomo Mancini e in una fase politica in cui si tenta di strumentalizzare i socialisti a sostegno di disinvolte e poco chiare operazioni elettorali, che poco hanno a che fare con la storia e il peso che i socialisti hanno avuto a Cosenza e in Calabria, i SOCIALISTI UNITI, nella più completa autonomia di giudizio e di valutazione politica delle lacerazioni prodottesi nel centrosinistra, assumono la determinazione di schierarsi a sostegno della candidatura di Enzo Paolini, riconoscendo l'importanza della sua storia politica, del suo ruolo accanto a socialisti di Cosenza, delle sue battaglie laiche e libertarie per i diritti civili, delle sue dimostrate capacità amministrative. I SOCIALISTI UNITI concorreranno con il proprio simbolo del garofano e faranno appello a tutto il popolo socialista per ritrovare l'orgoglio di una storia e di un'appartenenza che ancora una volta vengono messe in campo per una battaglia riformista e per una nuova rinascita di Cosenza. Il Segretario provinciale Giovambattista Gentile PER GAETANO MANCINI LA RINASCITA SOCIALISTA È POSSIBILE CON PAOLINI Sono amico di Enzo Paolini. Ne conosco il carattere, i valori, le doti umane e professionali. Ho seguito affettuosamente e da vicino tutta la sua crescita e spesso ho commentato con suo padre il suo impegno per le battaglie radicali sui diritti civili, sul divorzio, sull'aborto, sull'obiezione di coscienza; l'ho visto ai banchetti per strada raccogliere le firme per i referendum socialisti sul nucleare e sulla responsabilità civile dei magistrati e poi interprete del rifor- Gaetano mismo autonomista al consi- Mancini glio comunale di Cosenza, sempre al fianco di Giacomo. E' stato sempre un giovane pieno di passione civile e buoni ideali politici. Oggi è un uomo che ha dimostrato di saper stare e di saper fare nelle istituzioni. Un socialista liberale, come si è definito nel discorso di presentazione al cinema Modernissimo. Per questo penso che la sua candidatura a sindaco di Cosenza sia una occasione unica di rinascita socialista da non perdere. Io sto con lui. Gaetano Mancini TRINCEE SOCIALISTE... UNA NUOVA CLASSE DIRIGENTE Cosenza non ha bisogno solo di buoni amministratori. Ha bisogno di una classe dirigente che sappia farsi rispettare e riesca ad ottenere quello che spetta al capoluogo della provincia più grande della Calabria. Cosenza ha vissuto e vive anni di profonda marginalizzazione. Iniziata prima dell'avvento del centrodestra e aggravata nei primi dodici mesi del governo Scopelliti. Per Cosenza ci sono stati solo annunci e promesse, ma di concreto si sono visti soltanto tagli. La metropolitana leggera? È rimasta chiusa per anni in un cassetto e quando finalmente è stata tirata fuori dalla passata giunta regionale non c'erano risorse sufficienti. L'ospedale Giuseppe dell'Annunziata? Tante pro- Mazzuca messe, ma nessun impegno finanziario concreto per risolverne i problemi, dalla mancanza di personale a quella di strutture e attrezzature. Il nuovo ospedale? È stato previsto in un emendamento al collegato della Finanziaria regionale, è stato sollecitato il management a predisporre uno studio progettuale, ma nulla che potesse ora costringere il governo regionale di centrodestra ad assumere impegni. E infatti la giunta Scopelliti ha spazzato via il nuovo ospedale di Cosenza, così come ha preferito Reggio Calabria per installare un nuovo reparto di cardiochirurgia. L'edilizia sociale e il contratto di quartiere di San Vito? Anche qui si è preferito trascinare tutto alle calende greche così da consentire al centrodestra di disfare tutto, di annullare, di sospendere. Per l'edilizia sociale, si dovrà fare i conti con i ricorsi delle ditte che erano risultate vincitrici. Per il Contratto di Quartiere di San Vito Alto, invece, non è ben chiaro cosa si stia aspettando se non forse, rispolverarlo in campagna elettorale. Tutto questo è avvenuto nonostante, per un certo periodo, Cosenza sia stata rappresentata nella giunta regionale da otto assessori su dodici (ne ricordo qualcuno: Nicola Adamo, con incarico anche di vicepresidente, Mario Maiolo, Sandro Principe, Luigi Incarnato). Una gestione di annunci, i cui riverberi concreti sulla città faccio fatica a individuarli. Il governo di centrodestra continua a riproporre strategie di penalizzazione nei confronti della città di Cosenza: toglie due per darne uno, illudendosi così di camuffare la politica di tagli. Ecco perché è necessaria una nuova classe dirigente, capace e competente, ma in grado di farsi rispettare. Con Enzo Paolini sarà in campo un nuovo centrosinistra, insieme alle migliori forze, civiche, laiche e cattoliche della città. Giuseppe Mazzuca Consigliere comunale Cosenza Prendiamo atto che Franz Caruso ha fatto il sacrificio di ritirare la sua candidatura "per contribuire in maniera determinante all'unità del centrosinistra a Cosenza". Nella fretta di ritirarsi dall'agone politico Caruso ha tralasciato di contestualizzare e spiegare rispetto a che cosa è determinante il contributo che ha inteso dare e, soprattutto, non spiega a quale centrosinistra si riferisce dal momento che quello riconosciuto sostiene compatto Enzo Paolini, e quello che deve nascere, se nasce, è l'incollatura di due monconi, che non hanno ancoraggi di rilievo nell'elettorato di centrosinistra. Perugini non esprime la posizione di tutto il Pd così come i socialisti del Ps rappresentano il segmento a vocazione governativa della diaspora socialista. Saranno comunque gli elettori di Cosenza a stabilire il 15 maggio sia le differenze qualitative che quantitative. Nel comunicato del Ps, col quale annunciano di sostenere la candidatura di Perugini, i socialisti si concedono una gaglioffata degna dei più consumati mestatori politici, particolarmente attivi in occasione di campagne elettorali. I socialisti del Ps fanno propria l'insinuazione che la candidatura di Paolini abbia connotazioni politiche assimilabili a quella del candidato di centrodestra, un'insinuazione gratuita che non offre alcun supporto fattuale e che ignora volutamente che tutta l'esperienza politica di Paolini è nel solco della sinistra laica, libertaria e socialista. Troveremo il tempo, nel corso della campagna elettorale, per occuparci della militanza socialista e dei ruoli ricoperti da Papasso e Incarnato come pure delle trincee dalle quali hanno combattuto per affermare i valori di libertà e uguaglianza in difesa dei più deboli. Per il momento consideriamo la loro insinuazione un rigurgito di anti-mancinismo di ritorno, una pratica nella quale ci si è largamente cimentati quando i socialisti governavano il Paese ed erano impegnati a dare alla Calabria strade, ospedali, porti e aeroporti. E' il passato che ritorna. Una nuova rinascita si annuncia per Cosenza e socialisti del Ps si coalizzano per non perdere le loro fragili e inconsistenti rendite di posizione. Vogliamo pensare che Franz Caruso si è ritirato onorevolmente dopo aver subito l'offesa dell'offerta del ticket con Perugini. Era meno del biblico piatto di lenticchie. Lista Telesio è disponibile gratuitamente su internet digitando (http://)www.cosenzaoggi.it direttore responsabile Antonlivio Perfetti Direzione-Amministrazione Via De Rada, 68 - Cosenza Telefono 0984.23253 Fax 0984.062646 Registro Stampa Tribunale di Cosenza n.547 Fotocomposizione De Rose, Montalto (Cs) e-mail: [email protected] 4 n.15 - 16 aprile 2011 LE APPROPRIAZIONI INDEBITE DI PERUGINI Intervengo in merito alle dichiarazioni rese da Salvatore Perugini, nella sua qualità di sindaco pro tempore della città di Cosenza, su quanto affermato da Enzo Paolini, candidato a Sindaco della nostra città, per sottolineare la caduta di stile in cui è incorso Perugini. Sarà stato per la fretta nella realizzazione dell'opuscolo che l'amministrazione comunale sta catapultando nelle case dei cosentini, ma nella sua prefazione Perugini, tra i tanti ringraziamenti, credo abbia dimenticato forse quelli più doverosi. Dimenticanza che del resto non mi stupisce, perché la fretta è stata la cifra narrativa d'un Sindaco che ha iniziato il suo viaggio con la medesima premura che lo contraddistinse in una tristissima e assai poco dignitosa giornata di gennaio del 2006. Ma, per tornare alla contemporaneità, a me pare di poter dire, e senza ombra di dubbio, che l'80% almeno delle realizzazioni propagandate oggi da Perugini e dai suoi collaboratori sono state rese possibili solo grazie agli anni di buon governo di Giacomo Mancini cui seguì il mio mandato, cosa che del resto è ampiamente testimoniata dai Bollettini pubblicati dall'Amministrazione comunale di Cosenza d'allora. Penso, solo per rinfrescare la memoria a chi oggi è aduso alla propaganda, al restauro conservativo del Castello, finanziariamente inserito durante il mio mandato nel PIT (Progetto integrato territoriale), nel PSU, nel PIS (Progetto integrato strategico) e nell'Accordo di Programma Quadro regionale sui beni culturali. Penso al Contratto di Quartiere di S. Lucia, al Parco Acquatico, alle Case comunali in Affitto: un progetto che nacque dalla collaborazione tra il Sindaco Mancini e l'Aterp per trasformare gli stabili in residenze universitarie per studenti e docenti. Ma penso anche alla Casa della Musica, fortemente voluta da Mancini, per non dire poi del recupero delle chiese cittadine o del Ponte di Calatrava: opera inserita nel PRU, finanziato dalla giunta Chiaravalloti, che ho avuto il privilegio di seguire prima da assessore all'urbanistica e poi da Sindaco nella sua fase di progettazione e che durante la mia amministrazione fu dedicato a Nicola Calipari. E che dire della Metropolitana, dello Svincolo a sud, del Contratto di quartiere di San Vito, che certo rappresentano eredità delle no- stre precedenti amministrazioni. Un capitolo a parte merita il complesso monumentale di San Domenico: Marco Minniti sicuramente ricorderà di quando io, giovane assessore, e lui, sottosegretario alla Difesa, ci incontrammo a Roma e grazie alla sua sensibile mediazione iniziò la sottrazione d'un presidio per noi da custodire, che figurava nell'elenco dei beni dello Stato in vendita, e che il Comune decise di acquistare; successivamente fu inserito nel PSU, che significa che finanL'80% almeno ziariamente il progetdelle realizzazioni to è stato sostenuto e propagandate oggi fortemente voluto da Perugini e dai suoi dalla mia di amminicollaboratori sono state strazione. Per non direse possibili solo grazie re poi del Teatro agli anni di buon governo Morelli: nelle nostre di Giacomo Mancini intenzioni doveva escui seguì il mio mandato sere la seconda sala del Rendano ma sappiamo tutti cosa ne è stato del Teatro ai tempi di Perugini. Aggiungo, per onor di cronaca, il Museo dei Brettii e degli Enotri e il Planetario, che reca impresse nella sua realizzazione le firme di Giacomo Mancini e di Franco Piperno, il quale del resto per molto tempo ha polemizzato con l'amministrazione attuale per l'inspiegabile stallo dei lavori che si è tradotto, credo, in un aumento dei costi dell'opera. La chiudo qui, anche se potrei continuare. “ Eva Catizone LE BUGIE DEL SINDACO USCENTE "In questi giorni l'amministrazione comunale di Cosenza uscente - esordisce il candidato a sindaco sta mandando nelle nostre case un libretto che si chiama "La città che avanza", molto bello, patinato e molto costoso che illustra le presunte opere che il sindaco uscente dice ai suoi cittadini di aver realizzato nel corso del suo mandato. Come tutti quanti noi sappiamo, queste opere sono ascrivibili in parte ai suoi predecessori, in parte non sono mai state realizzate; basti pensare alle buche nelle strade della città che invece sono ancora ben presenti, oppure le scale mobili del centro storico che realizzate hanno funzionato solo il giorno dell'inaugurazione e oramai sono ricettacolo di immondizia›. Allora mi chiedo, chiedo ai cittadini e chiedo al sindaco: Non sarebbe stato meglio utilizzare i soldi spesi per questo costoso libricino per realizzare veramente una parte di queste opere? Enzo Paolini E' un breve, incompleto elenco che faccio solo per ricordare che Perugini ha fatto cadere un'amministrazione e ha portato avanti la passata campagna elettorale nel segno della discontinuità da normalità. A me pare che in questi 5 anni la discontinuità sia stata utilizzata soltanto per criminalizzare il passato. Ma per questo ci saranno le urne e i cittadini sapranno giudicare. Frattanto faccio mio il suggerimento dei compagni di Radio Ciroma per invitare i cosentini e le cosentine a restituire quel libro dei sogni o delle appropriazioni indebite al mittente. Lo raccogliamo a Cosenza, presso la sede di SEL, almeno sarà utile al riuso come carta da riciclare. Eva Catizone dalla IL RIFORMISMO NON HA COLORE POLITICO "So bene che l'idea di una città più vivibile, solidale, che offra maggiori opportunità e che sia più rispondente ai diritti dei cittadini, non è esclusiva né della destra e né della sinistra. Le vecchie categorie ideologiche, come ha recentemente affermato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non esistono più. E, quindi, intendo misurarmi con i bisogni concreti della gente, mettendo in campo le idee di sviluppo, impegnandomi ad intercettare percorsi di crescita, al fine di creare le condizioni migliori per guardare al futuro con l'ottimismo della volontà. Questo è il terreno su cui vogliamo misurarci ed è forse, anche per questo che la stragrande maggioranza dei cosentini è al nostro fianco e condivide con noi la necessità, non più rinviabile, di un cambiamento vero, concreto e tangibile. I segnali che ci giungono sono fortissimi. Così come forti sono il nostro impegno e la nostra determinazione. E' un messaggio che sta passando, che appassiona e coinvolge gli elettori gli elettori di centrodestra, ai quali nelle ultime ore si sono aggiunti anche molti cittadini che hanno solide radici e vantano significative tradizioni nella sinistra cosentina. Si tratta di persone che hanno compreso e condiviso l'idea di città che abbiamo in mente e che hanno inteso spendersi per questo progetto. Alcuni di loro - ha concluso Occhiuto - saranno presenti nelle nostre liste dimostrando che il riformismo non ha colore politico, ma poggia invece sulle volontà e sulle idee degli uomini".- Mario Occhiuto pri ma UNA COALIZIONE PER VINCERE incarichi ricoperti, a cominciare da Loiero ex-governatore, a Pirillo europarlamentare, a Maiolo ex assessore ai fondi europei e già vice-presidente alla Provincia, a Laratta deputato, a Franco Bruno senatore, a Perugini sindaco, non si può dire che i cattolici del PD siano stati discriminati. Si può dire, semmai, che c'è una cordata cattolica nel PD che difende rendite di posizione, che non vuole dare conto dei risultati prodotti e dei danni arrecati al partito, a cominciare dalla disfatta elettorale, e che difende con i denti le posizioni che occupa per avvantaggiarsene in vista dei congressi che seguiranno al commissariamento. Non c'è niente di "cattolico" da difendere nelle posizioni di Perugini, di Maiolo e degli altri. C'è soltanto il disperato tentativo di non arrendersi alle spinte di rinnovamento e di cambiamento che necessitano di una nuova rappresentanza politica e di un ritorno in mezzo alla gente, azzerando i feudi elettorali e di potere costruiti sulle sorti del partito. Il centrosinistra riparte per vincere con Paolini e con la coalizione che lo sostiene.