,l' CHIÈ UN MISTICO? i .l 1 . B u o noi c a t t i v p i , a g a noi c r i s t i a nDi ,i oè ì n n o i .O m e g l i on, o is i a m oì n l u i ;n o i non possiamo agiresenzacheegliagiscain noi e per noi;egliè ìn noi primadi tutte Ie nostreazioni,fin da quandoesistiamo. Eglic'è non comeuna cosa, come un opuscoloreligioso nel fondo di un armadio,ma come il princrpio vìventedi ognivita...Sia chenoi pensiamo a lui.siachepensiamo ad altro,sia cheil nostrospiritoè in dormiveglia, Dioè lì. 2. Quelloche lo fa entrarein noi,non è questoo quell'atto di devozione; egli è in me senzache io l'ami,primache io l'ami.Doveallora?Nellapartepìù profondacheè il centroditutte le nostreazioni, chee noi stessi; egliviè, prepoisentein tutto ciòchevi è di più intimoìn me.Presenza oscura, insensibile, presenza chéessaprecede tutte Ie nostreazioni,perfinoinconsapevoli; chenon fa di me un essere morale,poichénon è statameritata da alcunapreghrera, da questa Eglimantiene, alcunosforzo.Egliè là cheagisce. forma,crea,sostiene inclinazione ad amarlo,questobisognodi Iui,di cui parlamoltobene Francescodi Sales. costante, sostanziale, è tutto il nostroessere, Questainclinazione, orientatonecessariamente versoDio presenteda Dio presente: inclinazrone che,lo ripeto,non dipendeassolutamente dallavolontàe chepuò non passare maiall'azione. Essaè, percosìdire.il rovescio dellapresenza divina,l'ombra realee vivadi ouestaoresenza. La maggiorpartedi loro non ha estasi,ne 3. I misticinon sonosuperuomini. visioni.ll loroprivilegio è la facilitacon la qualeessisi ripiegano versoquesta partecentrale, l'intensità la disinvoltura, con le qualiesercitano dentrodi loro questeattivitàprofonde. Noisiamotutti misticiin potenza, lo diveniamo di fatto, dal momentoin cuì prendiamouna certacoscienza di Dio in noi; dal in qualche momentoin cuisperimentiamo, modo,la suapresenza', dalmomento in cui questocontatto,d'altrapartepermanente e necessario tra lui e noì, prendela formadi un incontro, ci apparesensibile, di unastretta,di unapresa possesso. quasi persuaso, Puo accadere. del resto, e ne sono di che nellapreghierapiù povera,più ancora,nellaminimaemozione prendaforma estetica, un'esperienza dellostessoordinee già mistica,ma impercettibile ed evanescente. razionale, chesiformadalleideee chesaràtantooìùoer4. ...Allaconoscenza fetta quantoquesteideesarannopiù nitide,essioppongonol'esperienza, peraltromoltomisteriosa, ma reale,che si produceal centrodell'anima, che unìscequestocentro,non ad un'ideadi Dio,ma a Diostesso. Chi ha bencolha la chiavedellamistica. to questadistinzione, (1865-1933), Enrico Bremond Autourdel'Humanisme, lll,lV dovepassala sua giovìnezza, UAUTORENatoad Aix in Provenza E. Brémondentraa 1 7 a n nni e l l aC o m p a g n idaì G e s ùs, e g u i t od a d u e d e ìs u o if r a t e l l iS. p i r i t oi n d i p e n d e n t e , s e n z ar i n u n c i a rael s a c e r d o z ieog, l ie s c ed a l l aC o m p a g n inae l 1 9 0 4p e rd e d i c a ras i s u o i compitidi scrittore, fra Parìgi e il Béarn.Membroeminente dell'Accademia francese, coinvoltoin tutti i dibattitireligiosi e letterari deisuoitempi,scrittore fecondoil cuistile,di rara rivelauna verasensibìlità sovrannaturale. Grandescopritore eleganza, di testi,egli resti-