Studio delle fasi di un esperimento Stages invernali 2009 STUDENTI •Bruschini Sara •Concetti Francesco •Coppi Gabriele •De Paolis Alessandro •Di Biase Boghi Gianluca •Pompili Marcello •Princi Giorgio •Pucci Noemi •Quarchioni Marta •Saccucci Francesco TUTOR •Scordo Alessandro •Antonio Romero Vidal •Oton Vazquez Doce •Dorel Pietreanu Indice Caratteristiche rivelatori SiPM (Silicon PhotoMultiplier) Simulazione Dati sperimentali Analisi dati: raccordo tra simulazione e dati sperimentali Conclusioni SiPM (Silicon PhotoMultiplier) Sono costituiti da un array di giunzioni P-N (multipixel) in regime Geiger (binario). Ogni pixel risponde con un segnale indipendente dal numero di fotoni incidente e di ampiezza fissata Tutti i micropixel sono connessi a un substrato comune in modo che il segnale in uscita sia la somma di tutti i micropixel attivati;.in questo modo si ottiene un segnale proporzionale al numero di micropixel attivati I micropixel vengono attivati da radiazione elettromagnetica (fotoni); abbiamo utilizzato una sorgente beta di Sr 90 per attivare delle fibre scintillanti accoppiate ai rivelatori e schermato il sistema con del piombo per lavorare in sicurezza. Descrizione • • L’obiettivo dell’esperimento è lo studio dei SiPM ed in particolare la loro risposta ad una radiazione emessa da una fibra scintillante Bicron BCF-10 attraversata da elettroni emessi dalla sorgente radioattiva Sr90. La sorgente utilizzata emette elettroni con impulso compreso tra 0 e 2 MeV (figura) Decadimento Sr90 Simulazione - La simulazione ha lo scopo di ottimizzare l’esperimento studiando l’energia depositata aspettata dagli elettroni su una fibra. - Abbiamo usato il programma geant3, che consente di costruire le geometrie degli esperimenti, le caratteristiche dei materiali utilizzati e raccogliere i dati in istogrammi. Descrizione della simulazione Descrizione della simulazione La nostra simulazione e stata strutturata nel seguente modo: - Una sorgente puntiforme di elettroni posta sopra la fibra. - Fibra composta di Polimetilmetacrilato (PMMA) e Polistirene - Lo spessore della fibra era di 1mm - Quattro mattoni di piombo di misure 2,4x5,0x10,0 cm usati come protezione. - Un piano di appoggio di ferro. Dati e grafici La simulazione ha come input per il fascio la sorgente di Sr90 utilizzata nell’esperimento Energia media persa dagli elettroni (172 KeV) Gli elettroni lasciano in media sulla fibra un’energia pari a 172 KeV ....lavorare in sicurezza.... Prima di effettuare l’esperimento abbiamo Voluto controllare che con un adeguato schermatura in piombo gli elettroni della sorgente non uscissero dal setup Nella simulazione sono stati inseriti quindi i panetti di piombo per fare la verifica Abbiamo lavorato in sicurezza perche` come si puo` notare l`energia cinetica finale dell`elettrone e` praticamente nulla (me=511KeV) Risultati della simulazione Energia media persa ~ 172 KeV 344 fotoni (~ 2000 ph/MeV) Trapping efficiency nominale ~ 4% 14 fotoni Lunghezza di attenuazione ~ 2.2 m (1/e) 13 fotoni (20 cm) Q.D.E. (Efficienza) ~ 50 % 6 fotoni Lettura di un SiPM 3 fotoni Ci aspettiamo quindi di vedere sui rivelatori un segnale corrispondente a 3 fotoelettroni Dark count È il rumore termico di fondo del rivelatore e si riduce con l’abbassamento della temperatura del sensore e con la riduzione del voltaggio applicato. Il dark count influisce sulle misure e va quindi accuratamente studiato! Lo spettro caratteristico del dark count consiste in picchi da 1, 2 o 3 fotoelettroni (pe). Scaler Per quantificare l’influenza del rumore sui nostri dati abbiamo cercato di studiare la Frequenza dei picchi con e senza sorgente! Abbiamo notato che solo a partire dal quarto picco il contributo del Dark Count e` trascurabile (S/B ~ 100/1). Dark count Con sorgente Sr 90 (senza sorgente Sr 90) Esperimento Fibra scintillante BCF-10; diametro 1mm Sorgente Sr90 SiPM Segnale collegato Trigger SiPM (Segnale migliore di 4 pe) Analisi Dati Il grafico mette a confronto i dati ottenuti dai rivelatori. Ogni picco corrisponde ad un pixel attivato (p.e.), l`ordinata indica il numero di eventi, l`ascissa rappresenta i canali ADC. L`istogramma rosso rappresenta il segnale in uscita dal rivelatore utilizzato come trigger per l’ADC (> 4 p.e.). L’istogramma blu è il segnale visto dal rivelatore posto dal lato opposto della fibra. Cosa abbiamo ottenuto?...(guardate un po`) Percentuale eventi per picco La figura mostra un fit con 4 gaussiane a fondo lineare 1 p.e. 17% 2 p.e. 19% 3 p.e. 18% 4 p.e. 13% La tabella mostra che I picchi con maggior numero di eventi sono il 2 e il 3. Abbiamo rilevato 2~3 p.e. La simulazione ne prevedeva 3, quindi il nostro fattore di accoppiamento e` ~75%. Conclusioni Questa esperienza e` stata nuova ed interessante perche` abbiamo messo in pratica cio` che solitamente a scuola non è trattato: • come funzionano i rivelatori al silicio e quali sono le loro applicazioni • a cosa serve e come si crea la simulazione di un esperimento • a raccogliere dati con i rivelatori SiPM • ad analizzare i dati sperimentali e a visualizzarli in istogrammi Ringraziamo per l`occasione offerta l` INFN-LNF