Piano di sviluppo qualitativo del marchio di qualità per le strutture d’accoglienza per l’infanzia 2014 Sommario Introduzione 3 Come procedere3 Parte A: iscrizione con il piano di sviluppo qualitativo 5 Informazioni sulla struttura di accoglienza per l’infanzia (SAI) 5 Orari6 Ulteriori dati relativi alla SAI 6 Linee guida della SAI/peculiarità pedagogiche 7 Parte B: promemoria dei requisiti e delle caratteristiche dello standard Ambito di sviluppo qualitativo 1: a ttività che favoriscono lo sviluppo, il sostegno e l’ apprendimento Ambito di sviluppo qualitativo 2: relazioni e interazioni Ambito di sviluppo qualitativo 3: inclusione e partecipazione Ambito di sviluppo qualitativo 4: p artecipazione dei genitori e collaborazione con la famiglia Ambito di sviluppo qualitativo 5: sicurezza, salute, materiali e allestimento Ambito di sviluppo qualitativo 6: personale e qualifiche Ambito di sviluppo qualitativo 7: direzione e amministrazione Ambito di sviluppo qualitativo 8: concetto generale e regole Parte C: punti forti, obiettivi di sviluppo e pianificazione 8 8 15 19 22 25 29 32 37 Punti forti per ogni ambito di sviluppo qualitativo Piano di sviluppo qualitativo, provvedimenti e obiettivi 42 42 44 Parte D: valutazione sulla gestione della qualità 48 Parte E: promemoria documenti – in base allo standard QualiNido 50 2 Introduzione Come procedere Il punto di partenza dello sviluppo della qualità e delle misure di garanzia della qualità (in breve: gestione della qualità o GQ) è in ogni caso un‘analisi della situazione attuale e concreta. Per analizzare la situazione occorre effettuare un‘autovalutazione compilando il Piano di sviluppo qualitativo. Il lavoro quotidiano è valutato e ponderato sulla base degli standard QualiNido, in questo modo sono messi in risalto punti forti e punti deboli della struttura. In base ai risultati scaturiti dall‘autovalutazione sono elaborati gli obiettivi di sviluppo e la loro attuazione. Parte A: iscrizione con il piano di sviluppo qualitativo Per iscriversi in vista dell’ottenimento della certificazione, occorre compilare i moduli della parte A ed effettuare un’autovalutazione, come descritto nelle parti B e C. I requisiti minimi richiesti sono esplicitati qui di seguito. • Con il team si valuta se i requisiti e le caratteristiche elencatesono o no soddisfatte (parte B). • Per ogni ambito di sviluppo va descritto un punto forte in riferimento ad almeno un requisito (parte C). • Per ogni ambito di sviluppo va indicato per almeno una delle caratteristiche ciò che può essere migliorato per soddisfare, entro un periodo massimo di 12 mesi, un requisito al momento non ancora soddisfatto (parte C). • I regolamenti richiesti devono essere disponibili e documentabili (parte E). Il piano di sviluppo qualitativo (PSQ) funge al raggiungimento di vari obiettivi: • In quanto base fondamentale per lo sviluppo qualitativo, l’autovalutazione con il PSQ rappresenta il primo passo per l’ottenimento della certificazione. • Ai sensi di uno sviluppo continuo della qualità, il nido effettua un’autovalutazione del proprio lavoro pedagogico. Ciò avviene sulla base dello standard, con il supporto delle osservazioni effettuate e dei colloqui condotti internamente. • Come misura di garanzia della qualità l’autovalutazione è costantemente aggiornata e, nella procedura per l‘ottenimento del marchio QualiNido, funge da importante base informativa per gli audit. • Ai sensi di un reporting regolare, un piano di sviluppo qualitativo costantemente aggiornato aumenta la trasparenza in seno alla struttura e nei confronti dell’organo responsabile. Il PSQ concorre inoltre a fornire uno sguardo autocritico e costituisce parte integrante nella soddisfazione dei requisiti fissati dallo standard QualiNido. Per iscriversi basta inoltrare il piano di sviluppo qualitativo, compilato in tutte le sue parti, e caricarlo sul sito web www.quali-nido.ch. Parte B: p romemoria dei requisiti e delle caratteristiche dello standard (da sottoporre a diversi collaboratori) Iscrizione in vista della certificazione 1) Discutete ogni ambito di sviluppo qualitativo con il maggior numero possibile di persone coinvolte e stimate se sono soddisfatti i requisiti posti. Per aiutarvi, potete fare riferimento alle descrizioni delle caratteristiche e agli esempi interpretativi. Non devono in alcun modo risultare aspetti inaccettabili. Per ogni ambito qualitativo indicate, nel campo corrispondente, chi ha partecipato all’allestimento dell’autovalutazione del rispettivo ambito (p. es. rappresentante dell’organo respon sabile, direzione, esperti in pedagogia, apprendisti). 2) Identificate per ogni ambito di sviluppo qualitativo almeno un punto di forza della struttura, ovvero menzionate il requisito a cui vi riferite e l‘una o l‘altra caratteristica corrispondente. Spiegate poi, con parole vostre o facendo riferimento ai docu menti allegati, come potreste chiarire o illustrare tali punti di forza nei confronti di terzi. 3) Per ogni ambito qualitativo identificate, da ultimo, almeno un obiettivo di sviluppo e indicate in che modo, entro una scadenza utile, intendete lavorare al riguardo. Indicate il requisito e le caratteristiche a cui fate riferimento. Il piano di sviluppo qualitativo si suddivide in diverse parti. A. Iscrizione con il piano di sviluppo qualitativo B. Promemoria dei requisiti e delle caratteristiche dello standard C. P unti forti e obiettivi di sviluppo con il piano di sviluppo qualitativo D.Valutazione della gestione della qualità (da aggiornare annualmente): rapporto diretto con il requisito 7.5 dello standard QualiNido E. Promemoria documenti Le indicazioni fornite servono all’organo di certificazione e agli auditor responsabili come primo importante documento informativo sulla vostra struttura e sul grado di sviluppo qualitativo. Ricordate che questa prima valutazione si basa esclusivamente sulle vostre indicazioni scritte e su eventuali documenti da voi allegati. È su tali basi che l’auditor deciderà se il nido è pronto per ricevere lo status di candidato (cfr. Manuale QualiNido parte 4). indietro 3 Dopo la certificazione Nel caso ideale va stilata una tabella di marcia che contempla un periodo di due anni, in cui si stabilisce quando ci si occuperà di un dato ambito. Per quanto concerne gli ambiti 1-5 è necessaria un’intervisione reciproca durante la quale va osservato il lavoro del personale pedagogico, per poi discutere, analizzare e scambiarsi esperienze durante un colloquio conclusivo. Ogni ambito qualitativo va fondamentalmente valutato per ciascun gruppo. La discussione delle osservazioni che ne risultano può avvenire sia con un dialogo aperto, intrattenuto con i partecipanti, sia durante le riunioni di gruppo. I risultati scaturiti dalle osservazioni e dai colloqui vanno documentati separatamente e messi a frutto per elaborare le parti B e C del piano di sviluppo qualitativo. Anche gli ambiti 6-8 vanno verificati e valutati internamente attraverso un dialogo con le persone interessate. Anche in questo caso mettete per iscritto chi era presente e ha partecipato ai colloqui di valutazione. Parte D: valutazione sulla gestione della qualità (l’elaborazione è effettuata dalla direzione) Controllate annualmente i punti dei promemoria e verificate se siano necessarie spiegazioni più dettagliate. Se in riferimento ai singoli punti esistono già informazioni scritte, contenute in altri documenti (p. es. un rapporto annuale o un rapporto di esercizio), vogliate menzionare i rispettivi documenti e metterli a disposizione, qualora l‘organo di certificazione ve lo richiedesse. Parte E: promemoria documentazione In questo promemoria è elencata tutta la documentazione scritta richiesta dallo standard QualiNido. In linea di principio, è l’insieme della struttura a essere valutata e considerata idonea all’ottenimento della certificazione e dunque in linea con lo standard definito. Nel caso in cui la qualità pedagogica della struttura si differenziasse in modo sostanziale, p. es. a dipendenza dei vari gruppi interessati, considerate tali aspetti come «non soddisfatti» e dunque quali obiettivi di sviluppo. I nuovi gruppi possono essere coinvolti nella valutazione solo dopo un anno dalla loro costituzione. Parte C: identificare punti forti e obiettivi di sviluppo in riferimento ai requisiti dello standard con il piano di sviluppo qualitativo (l‘elaborazione è effettuata dalla direzione e dal personale pedagogico) Utilizzate i risultati scaturiti dalla parte B per identificare, per ogni ambito di sviluppo, almeno un punto forte in riferimento a un requisito. Riportate poi alcuni esempi (possibilmente) direttamente osservabili oppure elencate i rimandi ai documenti allegati, indicando come potreste spiegare e illustrare tali punti forti a terzi. Da ultimo identificate, per ogni ambito di sviluppo qualitativo, almeno un obiettivo di sviluppo, in relazione a un requisito. Gli obiettivi di sviluppo possono riferirsi a problemi individuati oppure al desiderio di mantenere a un livello elevato un certo ambito, malgrado il mutare delle condizioni quadro. Vogliate descrivere i provvedimenti che pensate di impiegare per raggiungere in tempo utile (di regola 12 mesi) gli obiettivi fissati e in base a quali parametri stabilirete se siete riusciti o no a portare a compimento i vostri intenti. In aggiunta ai requisiti posti dallo standard QualiNido, vi è un nono ambito che siete pregati di prendere in considerazione, ovvero fissare gli obiettivi di sviluppo delle vostre linee guida (cfr. requisito 7.2). In questo contesto, vi si chiede di valutare in che misura riuscite a realizzare gli obiettivi fissati in modo vincolante nelle linee guida della vostra struttura e quali sono i provvedimenti necessari a tal fine. indietro 4 Parte A Parte A: iscrizione con il piano di sviluppo qualitativo Informazioni sulla struttura di accoglienza per l’infanzia (SAI) Nome della struttura di accoglienza per l’infanzia Dati sull’autorizzazione di esercizio (emissione/ultimo rinnovo) Persona di contatto/direzione Persona di contatto presso le autorità preposte all’autorizzazione Nome e cognome: Telefono: E-mail: Raggiungibilità e coordinate di contatto Indirizzo della SAI Telefono (rete fissa): Via: Cellulare: NPA e località: Fax: Cantone: E-mail: Organo responsabile Indirizzo postale (se diverge dall’indirizzo in cui è ubicata la SAI) Interlocutore: Via: Telefono (rete fissa): NPA e località: Cellulare: Casella postale: Fax: E-mail: indietro 5 Parte A Orari Registrare, per ogni giorno in cui la SAI è aperta, i rispettivi orari di apertura e chiusura, ovvero le fasce orarie in cui i bambini possono essere presenti. Esprimere l’orario sulle 24 ore (p. es. 6.30–18.00) e indicare gli orari di apertura e chiusura previsti, non gli orari in cui i bambini sono effettivamente presenti (p. es. 6.45 –17.50). Ev. arrotondare gli orari al quarto d’ora. Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Orario apertura Orario chiusura Ulteriori dati relativi alla SAI I seguenti dati sono utili per la pianificazione dell’audit. Aggiungere informazioni complementari sulla SAI: giorni di vacanza o giorni di chiusura, giornate di perfezionamento professionale senza bambini; particolarità dell‘ubicazione (p. es. raggiungibilità con i mezzi di trasporto pubblici; possibilità di parcheggio). Descrivere il sistema utilizzato presso la SAI per costituire i gruppi (indicazioni sui singoli gruppi, numero di bambini e fasce di età). Rappresentare una panoramica di tutti i collaboratori, incl. la loro funzione all’interno della struttura e il grado di occupazione di ognuno, oppure allegare un organigramma (nominale) aggiornato. indietro 6 Parte A Linee guida della SAI/peculiarità pedagogiche Indicare le linee guida della SAI o le indicazioni sulle peculiarità e i concetti importanti in ambito pedagogico. indietro 7 Parte B Parte B: promemoria dei requisiti e delle caratteristiche dello standard Ambito di sviluppo qualitativo 1: attività che favoriscono lo sviluppo, il sostegno e l’apprendimento Dati sull’autovalutazione Al momento dell’iscrizione: Data del colloquio: Partecipanti (nome/funzione (i)): Dopo la certificazione Data e durata del periodo di osservazione, gruppo/personale pedagogico sotto osservazione (nome/funzione(i)): Osservazione attuata da parte di (nome/ funzione): Colloqui di valutazione effettuati in data: Partecipanti al colloquio di valutazione (nome/funzione): Principali considerazioni scaturite dai colloqui, punti forti e piano di sviluppo che se ne evincono (cfr. documentazione Parte C, p. es. punti forti ASC1_4.4.2014 oppure piano di sviluppo ASC1_4.4.2014): indietro 8 Parte B Requisito 1.1 Il personale pedagogico propone ai bambini attività variate che stimolano l’apprendimento e lo sviluppo. Queste attività sono adeguate all’età e al livello di sviluppo dei bambini. Caratteristiche Esempi interpretativi 1.1.1 Svolgimento della giornata La giornata è suddivisa in modo da permettere che, oltre al gioco libero, vengano attuate anche attività guidate proposte dal personale pedagogico. È determinante pianificare a grandi linee lo svolgimento della giornata. Per ogni mezza giornata deve esserci almeno una sequenza di gioco libero della durata di 30 minuti (considerare eventuali eccezioni come passeggiate o emergenze). Un’attività guidata contempla per esempio la messa a disposizione di svariati materiali (colori, plastilina ecc.) e l’accompagnamento dei bambini nello svolgimento delle rispettive attività. 1.1.2 Varietà nell’apprendimento Il personale pedagogico organizza attività di apprendimento e sviluppo in tutti gli ambiti elencati di seguito. Le attività possono essere guidate, accompagnate o preparate dal personale pedagogico. I bambini hanno modo di raccogliere esperienze diversificate. • Motricità: p. es. elementi per arrampicare o costruire mosaici creativi • Capacità cognitive: p. es. memory • Capacità sociali ed emozionali: p. es. bambole, negozio • Linguaggio: libri illustrati, literacy: p. es. nome scritto sul bicchiere • Capacità musicali e artistiche: p. es. cantare o dipingere • Identità: p. es. specchio, foto dei bambini • Capacità matematiche: p. es. contare gli oggetti, confrontare le quantità Caratteristiche Esempi interpretativi • Sviluppo motorio (agilità fisica e manualità) • Sviluppo cognitivo • Sviluppo sociale ed emozionale (incl. autostima) • Linguaggio e literacy (letteratismo, alfabetizzazione) • Sviluppo della musicalità e dell’artisticità • Identità (autoconsapevolezza) • Prime abilità matematiche 1.1.3 Varietà nelle forme ludiche Il personale pedagogico offre attività con diverse forme ludiche. A differenza del punto 1.1.2 sulla varietà dell’apprendimento, questo capitolo contempla la varietà nelle forme di apprendimento e nelle forme ludiche, p. es. non vi sono sempre solo sequenze strutturate in modo identico. • Giochi di motricità: p. es. arrampicata, macchinine • Giochi che stimolano le capacità ricettive: p. es. libri illustrati, esperimenti • Giochi creativi: p. es. plastilina, acquarelli, giochi creativi strutturati: p. es. mosaici di cubetti, collane di perline • Piccoli giochi di ruolo: p. es. casa delle bambole, fattorie • Grandi giochi di ruolo: p. es. bancarella del mercato, ufficio postale • Giochi di costruzione: p. es. cubetti di legno, Lego • Giochi di società e di apprendimento: p. es. memory, puzzle indietro 9 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Caratteristiche 1.1.4 A ttività guidate dal personale pedagogico e adattate in base all’età e alle esigenze specifiche Esempi interpretativi Le attività guidate tengono conto delle esigenze e del livello di sviluppo di ciascun bambino (cfr. 1.5). Le attività guidate dal personale pedagogico sono adattate all’età, al livello di sviluppo e alle esigenze individuali del bambino. Soddisfatto Non soddisfatto Per i neonati e i bambini in tenera età, cfr. 1.5 Situazioni inammissibili • Non è ammesso che i bambini non abbiano la possibilità di muoversi liberamente. • Non è ammesso che la struttura di accoglienza offra troppo poche attività stimolanti e non permetta ai bambini di svilupparsi sul piano cognitivo e motorio (uno spazio separato tranquillo e privo di stimoli, dove il bambino possa ritirarsi e riposare, ad es. una sala per la siesta, è invece ammesso, anzi auspicato). Non è ammesso che il personale pedagogico lasci i bambini da soli e abbandonati a loro stessi, senza offrire indicazioni sull’attività da svolgere. • Non è auspicato che le attività siano tutte strutturate in modo rigido e abbiano un carattere scolastico. Requisito 1.2 Il personale pedagogico sostiene e accompagna il bambino in tutti gli ambiti sensoriali e di sviluppo. Caratteristiche Esempi interpretativi 1.2.1 Sostegno globale Il personale pedagogico organizza le attività per stimolare il bambino in modo globale (cfr. anche 1.1.2). Nello svolgimento di un’attività ci si focalizza su tutti gli ambiti di sviluppo, in altre parole si stimola la personalità del bambino nella sua interezza (pensare, sapere, sentire, sperimentare, agire sono ambiti a cui assegnare pari valore). 1.2.2 S timoli proposti al bambino o al gruppo Il personale pedagogico stimola i bambini, focalizzandosi su ogni singolo bambino, oppure, se i bambini hanno esigenze e interessi comuni, su un gruppo di più bambini alla volta. Con il termine «stimolare» si intende aiutare, se necessario, motivare, cogliere le idee, svilupparle ecc. 1.2.3 Creazione di ambienti stimolanti Il personale pedagogico struttura l’ambiente e le interazioni in modo da coinvolgere i bambini (in termini di tempo, spazio, materiali, interazioni tra adulto e bambino). I bambini giocano parallelamente in diversi spazi che possono scegliere autonomamente e hanno la possibilità di accedere da soli ai materiali a disposizione. Il personale pedagogico offre assistenza ai bambini che lo richiedono. 1.2.4 P artecipazione ad attività con i bambini Il personale pedagogico è impegnato nello svolgimento delle attività con i bambini. Si cura lo scambio tra bambini e personale pedagogico. indietro Il personale pedagogico è impegnato e concentrato, parla con i bambini delle diverse attività, coglie le idee dei bambini, ma non gioca ininterrottamente con loro, intrattenendoli sempre, bensì sa quando è il momento di mettersi da parte, pur restando vigile e pronto a intervenire. 10 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Caratteristiche Esempi interpretativi Soddisfatto 1.2.5 Avvicinamento a nuovi temi Il personale pedagogico avvicina i bambini a temi nuovi (a loro ancora sconosciuti). Non soddisfatto Prendere in considerazione temi e oggetti attuali (strutturazione degli spazi, materiali); diversità tematica; adattamento all’età e al grado di sviluppo. 1.2.6 Funzione di esemplarità Il personale pedagogico è consapevole del ruolo esemplare che esercita per quanto concerne valori e comportamenti. Il personale pedagogico coglie il ruolo esemplare che esercita nei confronti dei bambini e agisce e comunica di conseguenza. Situazioni inammissibili: • Non si tollera che le possibilità di sviluppo dei bambini siano limitate, p. es. se, con le attività e i giochi proposti, il personale pedagogico non offre alcuno stimolo nel senso di un sostegno globale. • Non è ammissibile che il personale pedagogico non metta a disposizione materiali, giochi oppure oggetti che favoriscano lo sviluppo del bambino (p. es. tavolette con immagini, libri illustrati, oggetti della vita quotidiana, palle, sacchi per corse al sacco, bastoncini in legno, giochi di abilità, marionette, cerchi di legno, panche, sgabellini, Lego, materiale da costruzione in plastica ecc.). • Non si ammettono casi in cui singoli bambini non vengono considerati o non vengono coinvolti in attività di gruppo. Requisito 1.3 Il personale pedagogico sostiene lo sviluppo linguistico del bambino nel quotidiano. Caratteristiche Esempi interpretativi 1.3.1 Q ualità linguistica nel quotidiano del nido Il personale pedagogico utilizza con i bambini un linguaggio curato e differenziato e fa lo stesso nella comunicazione con gli altri collaboratori. Il personale pedagogico denomina correttamente i vari oggetti e non si limita a utilizzare espressioni del tipo: «questa cosa qui» ecc.; i diversi comportamenti devono essere seguiti da una considerazione o un commento, p. es. non bisogna limitarsi a dire solo «no» o «sì», bisogna fornire una spiegazione: «Guarda che se picchi Luca così gli fai male!». Quando il personale pedagogico corregge un errore linguistico del bambino, lo fa in modo del tutto naturale, completando e ampliando il dialogo, p. es. il bambino dice: «Voio auto», l’educatrice lo correggerà suggerendogli: «Vorresti l’automobilina? Eccola qui!». Quando i collaboratori parlano tra loro devono curare il linguaggio, p. es. invece di dire «Wow, oggi si schiatta dal caldo» formulare la frase più elegantemente, del tipo: «Oggi c’è il sole e fa caldissimo, potremmo andare a giocare con l’acqua». 1.3.2 Possibilità di dialogo I bambini hanno la possibilità di intrattenere un dialogo in diverse situazioni. Sono disponibili angolini comodi e nascondigli in cui i bambini possono giocare insieme. Il personale pedagogico stimola il dialogo tra i bambini. indietro 11 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Caratteristiche Esempi interpretativi 1.3.3 A tteggiamento nei confronti dei bambini poliglotti Il personale pedagogico adotta un atteggiamento positivo nei confronti dei bambini che parlano più lingue. I bambini possono parlare nella lingua in cui più si identificano. Il personale pedagogico comunica tuttavia nella lingua ufficiale o nelle lingue d’uso in seno alla struttura di accoglienza. Soddisfatto Non soddisfatto I bambini possono parlare nella lingua in cui più si identificano. (Nella Svizzera tedesca vale come lingua ufficiale il dialetto). 1.3.4 Situazioni quotidiane e lingua Il personale pedagogico stimola lo sviluppo linguistico di ogni bambino nelle diverse situazioni quotidiane. È di cruciale importanza l’integrazione dello sviluppo linguistico nelle attività di tutti i giorni, p. es. letture ad alta voce, storie, canti, filastrocche in rima, descrizioni di immagini, racconti di ciò che si è vissuto. I programmi speciali tesi a stimolare il linguaggio vanno considerati come un’offerta supplementare. Situazioni inammissibili: • Non si ammette un uso inappropriato del linguaggio da parte del personale pedagogico (con i bambini/tra i collaboratori stessi), p. es. frasi telegrafiche ed ellittiche. Non è ammesso che il personale parli ininterrottamente senza lasciare la parola ai bambini. Non si ammette che ai bambini provenienti da un contesto linguistico diverso sia vietato di comunicare tra loro nella propria lingua madre ecc. • È inammissibile che il personale pedagogico eviti costantemente il dialogo con i bambini o non si rivolga mai a loro. • Non si tollera che il personale pedagogico offenda o ridicolizzi i bambini che non si esprimono correttamente. Requisito 1.4 Il personale pedagogico osserva e mette regolarmente per iscritto il livello di sviluppo del bambino nei diversi ambiti, in base al concetto pedagogico e rispettando le disposizioni legali sulla protezione dei dati. Caratteristiche Esempi interpretativi 1.4.1 Strumenti e valutazioni scritte Si utilizzano strumenti standard per valutare lo sviluppo, gli interessi, le esigenze e le competenze dei bambini. Si mettono per iscritto i risultati raccolti. La guida per il colloquio con i genitori può essere considerata uno strumento standard. 1.4.2 E strapolare misure adeguate dalle valutazioni raccolte Dalle valutazioni raccolte si estrapolano le misure da adottare per il lavoro pedagogico. indietro Appare ovvio che i progetti attuali poggino sugli interessi manifestati dai bambini e rilevati nelle osservazioni, è altresì comprensibile che gli spazi siano all’occorrenza ripensati e trasformati e che si instauri una collaborazione con servizi o personale specializzato p. es. in logopedia, psicomotricità ecc., come pure che si avviino progetti di sostegno individuali. 12 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Caratteristiche Esempi interpretativi 1.4.3 A rmonizzare le osservazioni in seno al team All’interno del team si discutono e valutano regolarmente i risultati e le osservazioni che concernono i singoli bambini (cfr. 6.3.1). Soddisfatto Non soddisfatto Se si presentano casi meritevoli di particolare attenzione, viene informata la direzione, si fornisce consulenza e si cerca il dialogo, discutendo in merito a una possibile collaborazione con servizi e personale specializzato p. es. in logopedia, psicomotricità ecc. In tal caso possono essere avviati progetti di sostegno individuali. 1.4.4 T rasmissione di dati Le osservazioni formulate sono conservate e archiviate in modo da essere accessibili in qualsiasi momento agli aventi diritto ma non essere consultabili da terzi non autorizzati. I genitori (su richiesta e se del caso) potranno prendere visione di tali osservazioni o riceverne una copia. Sono considerati aventi diritto, oltre ai collaboratori del nido, anche i bambini e i genitori direttamente interessati. L’inoltro e la comunicazione delle osservazioni raccolte è accompagnata da un colloquio specifico. 1.4.5 Protezione dei dati Le valutazioni sui bambini sono trattate nel rispetto delle disposizioni sulla protezione dei dati vigenti all’interno della struttura e distrutte in modo irreversibile dopo la partenza del bambino interessato. P. es. i genitori compilano una dichiarazione di consenso e sono informati in merito alle procedure sul trattamento dei dati, anche una volta che il bambino lascerà il nido. Situazioni inammissibili • Non si ammette che le osservazioni e gli appunti sullo sviluppo del bambino siano presi in modo scostante e insufficiente o limitandosi a raccogliere fogli sparsi e non schedati in modo chiaro e sistematico. Requisito 1.5 Il personale pedagogico è attento alle esigenze specifiche dei neonati e dei bambini in tenera età (fino a circa 18 mesi) e promuove il loro sviluppo. Caratteristiche Esempi interpretativi 1.5.1 Cura Il personale pedagogico accoglie e si prende massima cura dei più piccoli, p. es. rispettando esigenze momentanee e garantendo rituali specifici (cfr. 8.6.3). Il personale pedagogico dedica al bambino tutta l’attenzione necessaria e parla con lui nelle situazioni in cui gli dedica particolare cura, p. es. nel momento in cui gli cambia il pannolino. Esistono per esempio specifici rituali legati al cambio del pannolino, alla nanna e alla pappa. Si ammette una certa flessibilità nella strutturazione di tali processi, essi possono p. es. essere diversi se il bambino non ha ancora ritmi chiari o attesta altre esigenze. Oltre al ritmo sonno-veglia si tiene conto anche della resistenza dei bambini. 1.5.2 Input Il personale pedagogico fornisce ai più piccoli input e suggerimenti utili in tutti gli ambiti legati allo sviluppo e ai sensi (cfr. 1.1.2, 1.1.3). indietro I bambini possono per esempio toccare diversi materiali, arrampicarsi su bassi tavolini o altre superfici. 13 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Caratteristiche Esempi interpretativi 1.5.3 Input linguistici Per i bebè e i più piccoli si introducono input linguistici (cfr. 1.3.4). Soddisfatto Non soddisfatto È possibile, per esempio, descrivere alcune immagini, raccontare ciò che si è vissuto, fare cavalluccio o altri giochi con le mani, oppure accompagnare con le parole alcuni particolari situazioni in cui il bambino merita cure e attenzione. 1.5.4 Osservare con attenzione Il personale pedagogico osserva attentamente il comportamento dei bimbi più piccoli nonché i loro interventi verbali e non verbali, assecondandoli (cfr. 3.2). Nella cura, in caso di interessamento al gioco di altri bambini ecc., gli stimoli dei più piccoli sono presi in considerazione. Situazioni inammissibili: • Non si ammettono situazioni in cui i bebè per la maggior parte della giornata sono soltanto portati in giro, lasciati in una sdraietta o nel box, senza essere coinvolti nel gruppo. Non è ammissibile che i collaboratori si limitino a comunicare soltanto tra loro, invece di parlare anche con i bambini più piccoli. indietro 14 Parte B Ambito di sviluppo qualitativo 2: relazioni e interazioni Dati sull’autovalutazione Al momento dell’iscrizione: Data del colloquio: Partecipanti (nome/funzione (i)): Dopo la certificazione Data e durata del periodo di osservazione, gruppo/personale pedagogico sotto osservazione (nome/funzione(i)): Osservazione attuata da parte di (nome/ funzione): Colloqui di valutazione effettuati in data: Partecipanti al colloquio di valutazione (nome/ funzione): Principali considerazioni scaturite dai colloqui, punti forti e piano di sviluppo che se ne evincono (cfr. documentazione Parte C, p. es. punti forti ASC2_4.4.2014 oppure piano di sviluppo ASC2_4.4.2014): indietro 15 Parte B Requisito 2.1 Il personale pedagogico stabilisce con i bambini un rapporto continuo, permeato di attenzioni e cure, all’insegna della sensibilità e del rispetto. Caratteristiche Esempi interpretativi 2.1.1 Persona di riferimento In linea di principio è sempre lo stesso (piccolo) team che si prende cura dei bambini, anche se questi ultimi trascorrono soltanto pochi giorni la settimana nella struttura. Soddisfatto Non soddisfatto Eventuali cambiamenti a livello di personale o assenze per vacanze devono essere presi in considerazione per tempo, occorre pianificare alternative, p. es. accogliere in anticipo i sostituti. Con un sistema aperto le persone di riferimento, se necessario, sono immediatamente raggiungibili. 2.1.2 Premura Il personale pedagogico controlla che le esigenze fondamentali di tutti i bambini siano soddisfatte con continuità e in modo esauriente, anticipandone i bisogni. Accompagnare e sorvegliare il momento della siesta permette di intervenire rapidamente se necessario. P. es. prevenire i rischi, programmare i pasti in anticipo, ricordare ai bimbi di andare in bagno prima di uscire, cambiare il pannolino ai bebè, reagire in modo opportuno se i bambini mostrano disagio confortandoli e dando loro affetto. 2.1.3 Sensibilità Il personale pedagogico ascolta le sensazioni dei bambini con empatia, senza esprimere giudizi. Il personale pedagogico coglie lo stato d’animo del bambino e reagisce in modo opportuno, p. es. verbalizzando le sensazioni positive e negative del bambino e confortandolo quando è triste. Situazioni inammissibili: • Non si ammette che i bambini siano lasciati da soli in una stanza separata (p. es. per punizione). Anche se è comprensibile che soprattutto i più grandicelli, di tanto in tanto, abbiano voglia di giocare da soli, senza la presenza di un adulto, è importante che sia garantita la sorveglianza in ogni caso e in qualsiasi situazione. • Non si ammette che il personale pedagogico non si trovi in prossimità del bambino quando questi si sveglia e potrebbe disturbare o svegliare gli altri. Non si ammette p. es. l’utilizzo di un babyphone da un piano all’altro, nel caso in cui la persona responsabile dovesse espletare una doppia mansione. • Non è tollerato che il personale pedagogico banalizzi o ignori i sentimenti dei bambini, usando espressioni del tipo «Smettila di essere triste», «Ma non fa mica male!» ecc. • Non si tollera nessun tipo di violenza, né fisica né psichica. indietro 16 Parte B Requisito 2.2 Il personale pedagogico cura l’ambientamento in modo da creare una buona base per stabilire un legame con il bambino. In questo modo i bambini sono preparati ad affrontare altre situazioni di transizione. Caratteristiche Esempi interpretativi 2.2.1 Cooperazione con i genitori I genitori sono informati il più presto possibile del fatto che per l’ambientamento del bambino si richieda la loro partecipazione, sono inoltre illustrate le ragioni che spiegano tale procedura (cfr. 8.3.1). Soddisfatto Non soddisfatto Le informazioni possono essere impartire oralmente, idealmente tuttavia per iscritto unitamente ad altra documentazione informativa sul nido e sulle procedure e la relativa iscrizione, p. es. in occasione di un primo colloquio alcune settimane (o mesi) prima che il bambino sia accolto nella struttura. 2.2.2 P resenza del bambino e della persona di riferimento Nei primi 3-5 giorni il bambino sarà presente per circa un’ora e mezza al giorno fino a una durata massima di una mezza giornata. I primi tre giorni devono essere consecutivi, ovvero senza interruzione data dal fine settimana. La durata di un’ora e mezza vale per i bambini con meno di tre anni e per coloro che non hanno alcuna esperienza di custodia complementare alla famiglia. La mezza giornata vale per i più grandicelli o per coloro che giungono da un’altra struttura. In base alle esigenze, nei singoli casi si può procedere in altro modo. L’ambientamento con il coinvolgimento di una persona di riferimento che non sia uno dei genitori può avvenire solo previa motivazione e in casi eccezionali. 2.2.3 Prima separazione Il personale pedagogico osserva il comportamento del bambino e decide se la prima separazione possa già avvenire il 4° giorno (cfr. 8.2.1). Le osservazioni sono documentate. Il comportamento del bambino è osservato all’interno del gruppo e nei confronti del genitore di riferimento. I genitori sono coinvolti nella decisione sulle successive tappe. 2.2.4 Persona di riferimento Ogni bambino ha sempre la propria persona di riferimento. La persona incaricata deve essere, nel limite del possibile, sempre raggiungibile dal bambino. «Nel limite del possibile» significa anticipare e se necessario prevedere alternative in caso di imprevisti. Idealmente l’adulto di riferimento dovrebbe occuparsi dell’ambientamento di un solo bambino alla volta. 2.2.5 «Grandi» fasi di transizione Le «grandi» fasi di transizione (cambiamento di gruppo o passaggio a un altro nido, abbandono del nido ecc.), sono preparate insieme al bambino (cfr. 3.2). La preparazione prevede il coinvolgimento della persona di riferimento che ha seguito finora il bambino oppure l’implicazione, purché effettuata con il dovuto anticipo, di una nuova persona di riferimento. In caso di trasferimento in un’altra istituzione, si svolge un colloquio finale con i genitori e si cerca uno scambio di opinioni con essi. Situazioni inammissibili: • È inaccettabile che l’ambientamento previsto non abbia luogo; che il bambino si separi dal genitore di riferimento già il 1° giorno; che non sia definita nessuna persona di riferimento; che l’ambientamento non sia definito in considerazione del bambino (p. es. durata standard e non legata al caso specifico). • È intollerabile che nelle prime settimane di ambientamento il bambino sia presente per più di 4 ore al giorno. •N on si ammette che il trasferimento imminente di un bambino in un altro gruppo o nido non sia tematizzato. indietro 17 Parte B Requisito 2.3 Il personale pedagogico promuove il contatto sociale tra i bambini. Caratteristiche Esempi interpretativi 2.3.1 Promozione del contatto sociale Il personale pedagogico promuove il contatto sociale tra i bambini. Soddisfatto Non soddisfatto P. es. il personale pedagogico propone giochi collettivi, organizza e promuove il dialogo tra i bambini seduti a uno stesso tavolo, dispone come far sedere i bambini ecc. 2.3.2 Accompagnamento attivo Il personale pedagogico segue e accompagna attivamente i contatti stabiliti dai bambini. P. es. il personale pedagogico aiuta la risoluzione di conflitti, ma conferisce prima ai bambini la possibilità di risolvere autonomamente eventuali discordie, partecipa al dialogo e rafforza lo spirito di collaborazione. Situazioni inammissibili: • È inaccettabile che si cerchi sistematicamente di impedire il contatto tra i bambini. • Non si tollera che alcuni contatti sociali o amicizie nate tra i bambini siano impediti, denigrati o ridicolizzati da parte del personale specializzato. indietro 18 Parte B Ambito di sviluppo qualitativo 3: inclusione e partecipazione Dati sull’autovalutazione Al momento dell’iscrizione: Data del colloquio: Partecipanti (nome/funzione (i)): Dopo la certificazione Data e durata del periodo di osservazione, gruppo/personale pedagogico sotto osservazione (nome/funzione(i)): Osservazione attuata da parte di (nome/ funzione): Colloqui di valutazione effettuati in data: Partecipanti al colloquio di valutazione (nome/ funzione): Principali considerazioni scaturite dai colloqui, punti forti e piano di sviluppo che se ne evincono (cfr. documentazione Parte C, p. es. punti forti ASC3_4.4.2014 oppure piano di sviluppo ASC3_4.4.2014): indietro 19 Parte B Requisito 3.1 Il personale pedagogico incoraggia l’inclusione di tutti i bambini, a prescindere dal loro retroscena familiare e indipendentemente dal loro grado di sviluppo (incl. eventuali disabilità) in modo che possano tutti sentirsi pienamente parte della comunità e parteciparvi. Nell’approccio con i bambini i professionisti del ramo adottano un atteggiamento esente da qualsiasi pregiudizio di sorta. Caratteristiche 3.1.1 A tteggiamento consapevole e senza pregiudizi di fronte a possibili diversità Esempi interpretativi Il personale pedagogico affronta la questione della diversità in modo positivo e consapevole. P. es. confrontandosi con il tema della diversità, dei pregiudizi, degli stereotipi ecc. Il personale pedagogico non concorre a rafforzare preconcetti esistenti. Soddisfatto Non soddisfatto 3.1.2 Rispetto di particolari esigenze Il personale pedagogico rispetta le particolari esigenze dei bambini attribuibili a diversi fattori, ovvero diverso contesto culturale, filosofico, religioso, sanitario oppure familiare. P. es. particolari rituali o abitudini alimentari. Situazioni inammissibili: • Non è accettabile che il comportamento/il linguaggio del personale pedagogico lasci trasparire pregiudizi ed esclusioni o che i collaboratori raccontino di casi simili. P. es. che si punti il dito contro alcuni bambini e che taluni siano trattati senza rispetto. • Non si tollera che il personale pedagogico in situazioni di conflitto accusi i bambini in considerazione della provenienza o della lingua che parlano. • Non è ammesso che il personale specializzato impedisca l’instaurarsi di amicizie tra bambini di diversa estrazione socioculturale. • In caso di dilemma, per esempio se valori diversi si pongono in contraddizione tra loro e fanno insorgere conflitti, non si esprimono valutazioni. P. es. se un bambino non può mangiare carne (perché segue un regime alimentare vegetariano o cascer), il nido non lo obbliga a infrangere le proprie regole; viceversa si cerca il dialogo con la famiglia se questa pretende che tutti i bambini debbano seguire una dieta vegetariana. indietro 20 Parte B Requisito 3.2 In alcuni ambiti i bambini possono essere coinvolti nelle decisioni. Il personale pedagogico ascolta i bambini, lascia loro una certa libertà di decisione e li incoraggia a partecipare attivamente. Caratteristiche Esempi interpretativi 3.2.1 Partecipazione onnicomprensiva Tutti i bambini, a prescindere dall’età e dal livello di sviluppo, hanno la possibilità di partecipare alle prese di decisione. Prendere una decisione implica fare delle scelte, esprimere la propria opinione e votare pro o contro qualcosa. Soddisfatto Non soddisfatto P. es. i bambini possono far confluire le proprie competenze nella strutturazione dei processi di gruppo. 3.2.2 Ascolto e comprensione Il personale pedagogico ascolta i bambini in modo attivo e interessato, inoltre cerca di capire cosa vogliono dire e li incoraggia. «Ascolto attivo»: riprendere ciò che i bambini dicono, denominare i sentimenti, fare delle proposte e accettare le risposte dei bambini. 3.2.3 Codeterminazione durante i pasti La partecipazione attiva dei bambini è oggetto di particolare attenzione soprattutto per quanto concerne i pasti. I bambini hanno in qualsiasi momento la possibilità di bere e durante i pasti principali possono agire in modo del tutto autonomo. P. es. si offrono spuntini diversi, i bambini si servono da soli, decidono autonomamente la porzione delle singole pietanze, sono motivati e incoraggiati ad assaporare nuovi piatti, ma mai obbligati ecc. 3.2.4 S pazio per il dialogo giornaliero in seno al gruppo Il personale pedagogico offre giornalmente ai bambini la possibilità di raccontare in gruppo le proprie esperienze (a casa /al nido). P. es. durante la pausa del mattino o durante la merenda, i bambini possono esprimere le proprie emozioni, parlare dei propri desideri e conoscere così le sensazioni e gli stati d’animo altrui. 3.2.5 S trutturazione delle situazioni di transizione quotidiane Durante la giornata le situazioni di transizione sono ben strutturate, con il coinvolgimento dei bambini. P. es. nel momento in cui bisogna riordinare i giocattoli o prima di mangiare. Situazioni inammissibili: • Non si ammette che i bambini non abbiano mai la possibilità di fare delle scelte (salvo in singoli casi giustificati). •N on è ammissibile che i bambini siano completamente liberi di strutturare la propria giornata e possano decidere tutto quello che vogliono. • Non si tollera che il personale pedagogico limiti le iniziative dei bambini e imponga sempre le proprie idee. • Non è ammesso che durante i pasti il personale pedagogico impartisca ordini e direttive ferree, p. es. forzando i bambini a mangiare ciò che hanno nel piatto (ad es. intimando che se non si prova una certa pietanza non si potrà mangiare il dolce, oppure che non si potrà lasciare il tavolo se prima non si è finito di mangiare tutto ecc.). indietro 21 Parte B Ambito di sviluppo qualitativo 4: partecipazione dei genitori e collaborazione con la famiglia Dati sull’autovalutazione Al momento dell’iscrizione: Data del colloquio: Partecipanti (nome/funzione (i)): Dopo la certificazione Data e durata del periodo di osservazione, gruppo/personale pedagogico sotto osservazione (nome/funzione(i)): Osservazione attuata da parte di (nome/ funzione): Colloqui di valutazione effettuati in data: Partecipanti al colloquio di valutazione (nome/ funzione): Principali considerazioni scaturite dai colloqui, punti forti e piano di sviluppo che se ne evincono (cfr. documentazione Parte C, p. es. punti forti ASC4_4.4.2014 oppure piano di sviluppo ASC4_4.4.2014): indietro 22 Parte B Requisito 4.1 Il personale pedagogico informa i genitori in merito al proprio lavoro e ai principi pedagogici applicati in seno alla struttura di accoglienza per l’infanzia, le informazioni sono conferite prima dell’ammissione del bambino e anche se i genitori non le richiedano esplicitamente. Caratteristiche Esempi interpretativi 4.1.1 Canali informativi e di scambio Esistono informazioni precise, messe nero su bianco, e canali di scambio ben definiti e regolamentati. In questo modo i genitori hanno la possibilità di informarsi dettagliatamente sul nido e di parlare apertamente con il personale responsabile. Soddisfatto Non soddisfatto P. es. giornata di porte aperte, materiali informativi, sito Internet ecc. In tale contesto, tutto deve ruotare attorno a un punto cruciale, ovvero che cosa possono fare insieme i genitori e i professionisti in ambito pedagogico per il bambino e con il bambino. 4.1.2 P artecipazione nell’organizzazione della giornata quotidiana Il personale pedagogico invita attivamente i genitori a partecipare all’organizzazione della vita quotidiana della struttura di accoglienza. P. es. accompagnando le escursioni, organizzando regolarmente attività (cucinare insieme, leggere ad alta voce ecc.). L’invito rivolto ai genitori non vuole essere un obbligo bensì una possibilità per far sì che chi è interessato e motivato possa essere coinvolto nelle attività definite. 4.1.3 C omunicazione giornaliera con i genitori Il personale pedagogico intrattiene giornalmente con i genitori un breve scambio di informazioni al momento dell’arrivo e della partenza dei bambini. Il personale pedagogico risponde in modo competente e professionale alle domande dei genitori sullo svolgimento della giornata. Viceversa, il personale si informa ponendo ai genitori domande dettagliate sul bambino, p. es. sulla qualità del sonno o se sono state fatte vaccinazioni. 4.1.4 Saluto giornaliero e commiato Quando i bambini arrivano e partono sono salutati personalmente. Al momento dell’arrivo o del commiato il personale deve rivolgersi al bambino chiamandolo per nome e, se del caso, con un contatto fisico appropriato (nessun obbligo di stretta di mano, ma breve gesto per mostrare al bambino che ci si è accorti della sua presenza). Situazioni inammissibili: • Non si ammette che non vi siano informazioni scritte destinate ai genitori al di là delle regolamentazioni contrattuali sulle condizioni di accoglienza. • Non si tollera che il personale pedagogico non ammetta alcuna visita da parte dei genitori. • Non si ammette che il personale pedagogico non dia alcuna informazione sullo svolgimento della giornata quotidiana all’interno del nido. indietro 23 Parte B Requisito 4.2 Il personale pedagogico sostiene i genitori nelle questioni che concernono l’educazione e/o in caso di indigenza o gravi problemi sociali. Caratteristiche Esempi interpretativi 4.2.1 Punto della situazione Il personale pedagogico intrattiene con i genitori un dialogo e organizza incontri in occasione dei quali scambia informazioni sul bambino e sul suo processo di sviluppo. Le discussioni sono tenute, tra le altre cose, sulla base delle osservazioni di cui al punto 1.4 Soddisfatto Non soddisfatto Colloqui spontanei (per completare i brevi dialoghi tenuti su due piedi all’arrivo e alla partenza dei bambini) oppure sedute programmate entro o al di fuori delle ore di accoglienza. 4.2.2 Intermediazioni in situazioni problematiche Se occorre, il personale pedagogico comunica alle famiglie le coordinate di centri di consulenza professionali, segnala proposte di formazione rivolte alla famiglia o fornisce contatti con altre famiglie. «Se occorre» ma in ogni caso solo previo accordo dei genitori. L’esigenza può essere espressa sia dal personale pedagogico sia dai genitori. 4.2.3 Informazioni sul supporto ai genitori Per aiutare i genitori la struttura di accoglienza per l’infanzia mette a disposizione materiale informativo. P. es. opuscoli, elenco dei servizi specializzati, link sul sito web del nido, offerte facilmente accessibili, come il servizio di consulenza per le madri o particolari centri di terapia. Il personale pedagogico conosce inoltre quali servizi specializzati si possono interpellare. 4.2.4 Rapporto tra genitori e personale pedagogico Tra i genitori e il personale pedagogico si stabilisce un rapporto di fiducia rilassato e privo di tensioni. Se la situazione si fa tesa viene informata la direzione del nido che interviene in modo neutrale e obiettivo, coinvolgendo se occorre anche la direzione strategica. Per poter stabilire un rapporto di fiducia rilassato e privo di tensioni è indispensabile parlare con i genitori, scoprire quali siano i loro particolari desideri in riferimento al rispetto della sfera intima e personale del bambino (p. es. bagnetto, massaggio, utilizzo di creme, tipo di pannolino auspicato ecc.). Il personale pedagogico si consulta con i genitori su domande concernenti l’educazione o per altre richieste. 4.2.5 Relazioni tra i genitori Il personale pedagogico incoraggia le relazioni e il dialogo tra i genitori. I genitori hanno modo di incontrarsi e di conoscersi reciprocamente in occasione degli eventi organizzati per loro. Situazioni inammissibili: • Non si ammette che per la collaborazione con le famiglie e il supporto relativo alle questioni concernenti l’educazione non sia previsto il tempo necessario. • È inammissibile che il personale specializzato si rifiuti regolarmente di parlare con alcune o tutte le famiglie o con chi ha assunto l’autorità parentale. indietro 24 Parte B Ambito di sviluppo qualitativo 5: sicurezza, salute, materiali e allestimento Dati sull’autovalutazione Al momento dell’iscrizione: Data del colloquio: Partecipanti (nome/funzione (i)): Dopo la certificazione Data e durata del periodo di osservazione, gruppo/personale pedagogico sotto osservazione (nome/funzione(i)): Osservazione attuata da parte di (nome/ funzione): Colloqui di valutazione effettuati in data: Partecipanti al colloquio di valutazione (nome/ funzione): Principali considerazioni scaturite dai colloqui, punti forti e piano di sviluppo che se ne evincono (cfr. documentazione Parte C, p. es. punti forti ASC5_4.4.2014 oppure piano di sviluppo ASC5_4.4.2014): indietro 25 Parte B Requisito 5.1 La sicurezza dei bambini è garantita (cfr. 8.5). Caratteristiche Esempi interpretativi 5.1.1 Informazioni di emergenza Per ogni bambino esiste un dossier con le principali informazioni in caso di emergenza. Il personale pedagogico può accedere subito e in qualsiasi momento al dossier. Soddisfatto Non soddisfatto P. es. situazione assicurativa del bambino, eventuali malattie e medicine necessarie. Se i dossier sono archiviati nell’ufficio della direzione, il personale pedagogico dispone di una chiave. 5.1.2 P rotezione accesso alla struttura a non autorizzati L’accesso alla struttura di accoglienza per l’infanzia è protetto e sicuro, in modo da impedire a terzi non autorizzati di entrare in contatto con i bambini (cfr. 8.5.1). Se l’accesso alla struttura non è controllato dal personale stesso con orari stabiliti di apertura e ricevimento, bisogna fissare delle regole scritte. 5.1.3 Autorizzazione per portare e prendere i bambini Il personale pedagogico è informato su chi può portare e venire a prendere i bambini e tiene conto delle autorizzazioni documentate per iscritto (cfr. 8.5.1). È noto quali persone possano venire a prendere il bambino in casi eccezionali (p. es. padrino, madrina ecc.) e chi assolutamente non è autorizzato a farlo. 5.1.4 Sicurezza all’esterno L’area di gioco ubicata all’esterno deve essere strutturata in modo tale che i bambini non possano uscire dalla struttura, senza la custodia del personale pedagogico. Recinzione sufficientemente alta, cancelli difficili da aprire. 5.1.5 Analisi dei rischi Il personale pedagogico adotta misure di sicurezza esaustive. A tale scopo occorre che sia stata effettuata un’analisi dei rischi specifici che la struttura presenta e che siano elencate le lesioni che i bambini potrebbero arrecarsi, nonché quali siano le misure di prevenzione adottate (cfr. 8.5.3). Esiste una documentazione scritta e un elenco preciso, p. es.: copripresa salvavita, dispositivi di sicurezza alle porte e alle finestre, cordoncini dei giubbotti, radiatori protetti. Situazioni inammissibili: • Non è ammesso che l’area esterna di gioco si affacci direttamente su una strada molto trafficata senza essere protetta o separata da una recinzione, un muro, ecc. • Non si tollera che vi siano situazioni che potrebbero evidentemente nuocere o mettere in pericolo i bambini (p. es. piante velenose, vasi di fiori non ben fissati che potrebbero facilmente cadere, prese e cavi non isolati, medicinali e detergenti a libera portata dei bambini). Non si ammette che il personale pedagogico consumi stupefacenti, come l’alcol e la canapa, durante o subito prima gli orari di lavoro. • Non è ammesso fumare in presenza dei bambini. Non si ammette che mozziconi di sigaretta o portacenere pieni siano lasciati a portata di mano dei bambini. indietro 26 Parte B Requisito 5.2 L’ambiente di apprendimento negli spazi interni ed esterni è strutturato in modo sicuro, sano e in base ai principi pedagogici. Caratteristiche Esempi interpretativi 5.2.1 Materiali ludici adatti all’età Il bambino può accedere a diversi giochi e materiali in base alla sua età (cfr. 3.2.1). Soddisfatto Non soddisfatto P. es. i puzzle con pezzi grandi sono facilmente raggiungibili dai bambini. 5.2.2 A rredamento e attrezzature idonee L’arredamento dei locali e la disposizione dell’attrezzatura negli spazi interni ed esterni soddisfa le esigenze individuali dei bambini e i principi su cui poggia il nido (cfr. 3.2.1, 8.2.1). P. es. spazi sufficienti per muoversi, giocare, rilassarsi, fare il sonnellino; accessibilità ai bambini disabili. 5.2.3 Materiali ludici nuovi I giochi e il materiale sono regolarmente sostituiti per garantire varietà e sicurezza, evitando l’usura (cfr. 1.1.3, 5.1.4, 5.1.5). P. es. non ci sono soltanto macchinine e camion; i giochi difettosi sono riparati o sostituiti. 5.2.4 Igiene Gli spazi e le attrezzature sono puliti accuratamente. Anche il materiale ludico deve essere mantenuto pulito (cfr. 5.2.3). P. es. esiste un piano specifico di pulizia o vi è una persona incaricata di mantenere puliti gli spazi. Situazioni inammissibili: • Non si ammette che nella struttura di accoglienza siano presenti oggetti sparsi con cui i bambini potrebbero facilmente ferirsi o farsi male (p. es. chiodi, coltelli, oggetti contundenti). • Non è tollerabile che l’infrastruttura abbia una pulizia lacunosa e insufficiente che potrebbe mettere a repentaglio la salute dei bambini. indietro 27 Parte B Requisito 5.3 I pasti e gli spuntini sono preparati in modo variato ed equilibrato, osservando le diverse intolleranze alimentari. Caratteristiche Esempi interpretativi Soddisfatto 5.3.1 Lista dei menù La lista dei menù può essere consultata dai genitori e contempla pasti sani ed equilibrati. Non soddisfatto P. es. lista settimanale dei menù; completezza: non è indicato soltanto involtino, ma involtino con ripieno di spinaci. 5.3.2 Pasti adatti I pasti sono preparati e serviti in modo adatto ai bambini. P. es. pasti adatti anche ai più piccoli, le pietanze molto calde sono sufficientemente raffreddate prima di essere servite. 5.3.3 Allergie e intolleranze alimentari Per i bambini che soffrono di allergie o intolleranze alimentari sono messe a disposizione pietanze e bevande alternative. Il personale pedagogico, come pure le persone responsabili della preparazione dei pasti sono informate in modo accurato in merito alle eventuali allergie e intolleranze di cui soffrono i bambini. P. es. appendere un comunicato nella sala gruppi/nel refettorio, oppure indicarlo nel diario del gruppo ecc. Situazioni inammissibili: • Non è accettabile che il menù non contenga porzioni di verdura e frutta. • Non è accettabile che siano disponibili solo bevande zuccherate (p. es. Fanta, Coca-Cola, Sprite o tè dolce). Requisito 5.4 La struttura di accoglienza offre condizioni di lavoro favorevoli e atte a preservare la salute del personale. Caratteristiche Esempi interpretativi 5.4.1 Mobilia La struttura di accoglienza dispone di mobili adatti agli adulti. P. es. si garantisce un numero sufficiente di tavoli e sedie «grandi» almeno nell’ufficio team e nella saletta per la pausa. 5.4.2 S pazi per le riunioni del team Il nido dispone di uno spazio per le riunioni del team o le pause. indietro Anche per i team di grandi dimensioni deve essere disponibile un locale sufficientemente ampio, può anche essere la saletta per la pausa purché di dimensioni adatte. 28 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Ambito di sviluppo qualitativo 6: personale e qualifiche Dati sull’autovalutazione Al momento dell’iscrizione: Data del colloquio: Partecipanti (nome/funzione (i)): Dopo la certificazione Data e durata del periodo di osservazione, gruppo/personale pedagogico sotto osservazione (nome/funzione(i)): Osservazione attuata da parte di (nome/ funzione): Colloqui di valutazione effettuati in data: Partecipanti al colloquio di valutazione (nome/ funzione): Principali considerazioni scaturite dai colloqui, punti forti e piano di sviluppo che se ne evincono (cfr. documentazione Parte C, p. es. punti forti ASC6_4.4.2014 oppure piano di sviluppo ASC6_4.4.2014): indietro 29 Parte B Requisito 6.1 Le competenze operative e la capacità di autoriflessione dei collaboratori sono garantite e ottimizzate. Caratteristiche Esempi interpretativi Soddisfatto Non soddisfatto Soddisfatto Non soddisfatto 6.1.1 Responsabilità formativa Uno o più esperti responsabili della formazione istruiscono gli apprendisti operatori socioassistenziali o gli studenti delle scuole specializzate superiori (SSS) del settore dell’infanzia. Sono organizzati regolarmente colloqui di formazione accompagnati dalla consegna di materiale e annotazioni scritte. Sia gli apprendisti/studenti sia i formatori hanno a disposizione il tempo necessario per la formazione. Documenti consegnati: Documentazione didattica, rapporto di formazione, piano formativo aziendale e individuale (cfr. Savoir Social). Piano di studio per la formazione di educatore/trice dell’infanzia dipl. SSS. 6.1.2 Sostegno agli apprendisti Gli apprendisti sono istruiti e introdotti nella quotidianità della struttura. I temi della formazione sono integrati nella quotidianità della struttura. Il personale pedagogico fornisce agli apprendisti un feedback immediato in merito al lavoro svolto. 6.1.3 P artecipazione ai corsi di perfezionamento In base alle esigenze e al profilo di competenza, il personale pedagogico partecipa annualmente ai corsi di formazione continua e di perfezionamento organizzati da enti esterni. Ciò comprende conferenze, consulti professionali, consulenza specialistica da parte di esperti esterni ospiti della struttura. 6.1.4 T rasferimento del know how nel quotidiano Le esperienze raccolte in occasione dei corsi di formazione continua e perfezionamento sono discusse in team e messe in pratica nel lavoro quotidiano. Le osservazioni che ne scaturiscono sono integrate se necessario nei piani e regolamenti esistenti (cfr. 8). P. es. know how in materia di psicologia dello sviluppo o pedagogia, nuovi metodi di approccio. 6.1.5 Esercitazioni in caso di emergenza A intervalli regolari sono organizzati esercitazioni e corsi di formazione continua rivolti a tutti i collaboratori per la gestione delle situazioni di emergenza e dei provvedimenti di sicurezza. Le esercitazioni pratiche in caso di emergenza p. es. protezione antincendio, evacuazione ecc. si tengono annualmente. I corsi di pronto intervento hanno luogo ogni due anni, p. es. corsi di soccorso ai neonati e ai bambini piccoli. Requisito 6.2 Applicare gli strumenti di selezione, conduzione e sviluppo del personale. Caratteristiche Esempi interpretativi 6.2.1 Competenze richieste Per ogni collaboratore, incl. apprendisti, sono messe per iscritto le competenze richieste. I diversi compiti, le competenze e le responsabilità sono fissate nero su bianco in un regolamento. indietro P. es. lista di competenze, diagramma delle funzioni. 30 Parte B Caratteristiche Esempi interpretativi Soddisfatto 6.2.2 Colloqui con i collaboratori Con i collaboratori si intrattengono colloqui regolari, che in linea di principio hanno luogo una volta l’anno e mirano a fare un bilancio delle competenze richieste (cfr. 6.1). Non soddisfatto P. es. autovalutazione e valutazione esterna, sulla cui base estrapolare gli obiettivi. 6.2.3 O biettivi di sviluppo continuo Gli obiettivi convenuti per lo sviluppo continuo delle competenze richieste sono messi nero su bianco per ciascun collaboratore. La realizzazione degli obiettivi è verificata regolarmente (cfr. 7.4.1, 7.5.1). Le persone in formazione hanno anche il rapporto di formazione. P. es. verifica in occasione delle riunioni di team, colloqui con i collaboratori, stage (interni). 6.2.4 P ause, vacanze e sostituzioni La regolamentazione di pause, vacanze e sostituzioni è definita in modo vincolante e accessibile a tutti i collaboratori. P. es. piano delle vacanze in formato elettronico o/e cartaceo (appeso all’albo), in ufficio. Requisito 6.3 Riflettere sul lavoro pedagogico svolto in squadra e mettere in atto e accompagnare regolarmente i processi del team. Caratteristiche Esempi interpretativi 6.3.1 Riunioni regolari Hanno regolarmente luogo riunioni di gruppo per pianificare il lavoro pedagogico e riflettere al riguardo. I team devono avere la possibilità di scambiare le proprie idee ed esperienze, anche gli apprendisti partecipano a tali riunioni. 6.3.2 Sviluppo del team Le attività che mirano allo sviluppo del team (p. es. supervisione del team, scambio professionale, intervisione) costituiscono parte integrante del lavoro quotidiano. Se necessario lo sviluppo del team contempla anche le misure tese a gestire lo stress e i conflitti. La costituzione del team avviene su basi obiettive e fondate. 6.3.3 Pianificazione del lavoro di gruppo La direzione pianifica il lavoro di gruppo in modo appropriato, comunica in modo efficiente, delega e sorveglia il lavoro adeguatamente e avvia i necessari miglioramenti a livello qualitativo (cfr. 7.3.2, 7.4, 7.5). P. es. osservazioni, constatazioni e obiettivi scaturiti dal piano di sviluppo qualitativo (7.4), mettere per iscritto lacune esistenti. 6.3.4 Cooperazione con altre istituzioni Il nido coopera con altre istituzioni e altri nidi (cfr. 2.2.5; 4.2.2 + 4.2.3). indietro Cooperare significa per lo meno sapere dell’esistenza di possibili partner con cui intessere una collaborazione e cercare attivamente il contatto con essi (p. es. consulenza per le madri, i padri ecc.). 31 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Ambito di sviluppo qualitativo 7: direzione e amministrazione Dati sull’autovalutazione Al momento dell’iscrizione: Data del colloquio: Partecipanti (nome/funzione (i)): Dopo la certificazione Data della valutazione: Effettuata da (nome/funzione): Colloqui di valutazione effettuati in data: Partecipanti al colloquio di valutazione (nome/funzione): Principali considerazioni scaturite dai colloqui, punti forti e piano di sviluppo che se ne evincono (cfr. documentazione Parte C, p. es. punti forti ASC7_11.3.2014 oppure piano di sviluppo ASC7_6.3.2014): indietro 32 Parte B Requisito 7.1 L’organizzazione responsabile definisce le mansioni strategiche e operative. Caratteristiche Esempi interpretativi 7.1.1 Attestato delle competenze L’organizzazione responsabile (direzione strategica) è definita in modo chiaro ed è sufficientemente preparata e all’altezza di soddisfare le mansioni affidatele. La direzione strategica è anche sufficientemente informata in merito alle strutture di accoglienza per l’infanzia al fine di poter prendere le necessarie decisioni al riguardo. 7.1.2 Basi decisionali strategiche La direzione strategica definisce le informazioni che le servono quale base per la gestione strategica della direzione operativa. La direzione strategica richiede regolarmente di poter prendere visione di budget, pianificazione del personale, affluenza e occupazione della struttura, risultati scaturiti dai sondaggi sulla soddisfazione dei genitori o eventuali lamentele. 7.1.3 C ondizioni quadro strategiche e operative La suddivisione dei compiti, delle responsabilità e delle competenze tra la direzione strategica e la direzione della struttura di accoglienza è regolamentata in modo da garantire alla direzione operativa (attraverso la direzione del nido) sufficienti risorse a livello finanziario e di personale. Tali regolamentazioni sono rese note all’interno della struttura. Questo parametro è valutato attraverso l’impressione generale risultante dall’audit, a tale scopo è utile p. es. un diagramma delle funzioni. 7.1.4 Elenco delle mansioni della direzione Le mansioni, le responsabilità e le competenze della direzione operativa sono definite in modo vincolante e messe per iscritto, così da garantire una gestione impeccabile della struttura e l’adempimento dei compiti dirigenziali. P. es. nell’elenco delle mansioni della direzione operativa. È chiaramente definita anche la vicedirezione operativa. 7.1.5 Valutazione della direzione La direzione strategica effettua annualmente una valutazione della direzione operativa (cfr. 7.5). Le convenzioni degli obiettivi per lo sviluppo delle necessarie competenze attribuite alla direzione operativa sono messe per iscritto e la loro attuazione verificata regolarmente. indietro Si auspica che ciò avvenga sia per il mezzo di un’autovalutazione sia di una valutazione esterna. 33 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Requisito 7.2 La struttura di accoglienza per l’infanzia si avvale di linee guida modello. Caratteristiche Esempi interpretativi 7.2.1 Formulazione delle linee guida Le linee guida sono stabilite dalla direzione, con la collaborazione del personale, e approvate in seguito dalla direzione strategica. Le linee guida fissano l’identità propria del nido. Le linee guida devono riflettere l’orientamento pedagogico e possono essere pubblicate sul sito web. 7.2.2 A pplicazione delle linee guida Le linee guida sono appropriate agli obiettivi del nido, contemplano l’impegno teso a soddisfare i requisiti, sono trasmesse e comprese in seno alla struttura. Le linee guida sono consultabili in qualsiasi momento sia dai collaboratori sia dai genitori. Il personale deve identificarsi e ritrovarsi in tali principi. Le linee guida chiariscono l’approccio formativo, educativo e di accoglienza perseguito dal nido, nonché le caratteristiche specifiche della struttura, p. es. immagine del bambino, atteggiamenti e idee, approccio in caso di bambini disabili. 7.2.3 Contenuto delle linee guida Le linee guida esprimono l’orientamento filosofico ed eventualmente religioso del nido. Le linee guida definiscono con chiarezza l’organo responsabile, p. es. comunità religiosa cristiana ecc., nonché come un dato credo religioso sia vissuto e trasmesso all’interno della struttura. 7.2.4 O biettivi di sviluppo derivanti dalle linee guida Il nido stabilisce regolarmente gli obiettivi di sviluppo, anche come base delle linee guida. Il piano di sviluppo qualitativo (PSQ) funge da strumento per definire gli obiettivi. Si auspica che ogni due anni siano fissati obiettivi vincolanti. 7.2.5 R ealizzazione degli obiettivi delle linee guida La realizzazione degli obiettivi è pianificata in modo vincolante e valutata regolarmente. indietro 34 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Requisito 7.3 Per garantire uno sviluppo continuo della qualità il nido attua regolarmente alcuni sondaggi e utilizza i risultati che ne scaturiscono per migliorarsi ulteriormente. Caratteristiche Esempi interpretativi Soddisfatto Non soddisfatto Soddisfatto Non soddisfatto 7.3.1 Soddisfazione dei genitori La soddisfazione dei genitori è valutata regolarmente con un sondaggio strutturato e messo per iscritto. In tale contesto sono valutati anche i diversi aspetti delle attività pedagogiche e la quotidianità della struttura. Si auspica che i sondaggi siano effettuati ogni due o tre anni. I sondaggi possono essere più frequenti, in particolare nel caso in cui il nido introduca delle novità e ciò per valutare il grado di soddisfazione dei genitori al riguardo. 7.3.2 T rattamento dei risultati e provvedimenti successivi I risultati sono valutati dalla direzione e discussi con i collaboratori. I provvedimenti presi in ragione dei risultati scaturiti da tali sondaggi sono debitamente documentati. In occasione delle riunioni di gruppo, con relativo verbale. Requisito 7.4 Il nido garantisce il rispetto della qualità e concorre a migliorarla. Caratteristiche Esempi interpretativi 7.4.1 A utovalutazione e sviluppo Il nido effettua annualmente in seno al team alcune autovalutazioni sulla base del piano di sviluppo qualitativo (PSQ) e attraverso una serie di osservazioni, per valutare: • se i requisiti e le caratteristiche dello standard sono soddisfatti, • se il livello di realizzazione degli obiettivi fissati nel PSQ è raggiunto, • se occorre fissare nuovi obiettivi per lo sviluppo successivo della qualità pedagogica (cfr. 6.3). Le regolamentazioni interne sono analizzate con sufficiente attenzione. Il nido garantisce di essersi confrontato coscienziosamente con lo standard QualiNido. Le autovalutazioni (interne) devono servire da un lato a segnalare problemi interni alla struttura e dall’altro offrire la possibilità di ottimizzare in modo sostenibile il sistema di gestione della qualità del nido. • Osservazioni e discussioni intrattenuti internamente mirano a verificare i requisiti e le caratteristiche. • Per le osservazioni e le discussioni occorre pianificare tempo a sufficienza. • L’osservazione è attuata da parte di collaboratori di altri gruppi, nei nidi di piccole. dimensioni (1 solo gruppo) o ev. da persone esterne. • Le osservazioni formulate vanno messe per iscritto in modo attestabile. • Le discussioni possono essere intrattenute durante le riunioni di gruppo. • Tutti i requisiti e le caratteristiche vanno valutati su un periodo di due anni. 7.4.2 Trattamento dei risultati scaturiti dall’autovalutazione Le osservazioni formulate vanno documentate. I risultati e i provvedimenti scaturiti dall’autovalutazione (interna) vanno documentati. indietro Ciò può avvenire nel PSQ oppure nel quadro della valutazione del sistema di gestione della qualità (cfr. 7.5.1). 35 Parte B Requisito 7.5 La direzione del nido effettua le valutazioni del sistema di gestione della qualità per garantirne l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia. Caratteristiche 7.5.1 A llestimento della valutazione sulla gestione della qualità Esempi interpretativi La direzione del nido stila una volta l’anno una valutazione scritta sulla gestione della qualità contenente i seguenti punti (se applicabili). • Risultati straordinari, positivi e negativi, nonché provvedimenti già avviati (reclami da parte dei genitori ecc.) • Risultati di ispezioni esterne e provvedimenti adottati (Cantone, Comune) • Fluttuazioni di personale, possibili cause e contromisure • Cambiamenti importanti a livello organizzativo (organo responsabile, cambiamento di direzione, nuovi concetti ecc.) • Valutazione dei principali risultati scaturiti dall’autovalutazione e temi cruciali per la prossima autovalutazione • Risultati e portata dei sondaggi condotti tra i genitori e dei colloqui intrattenuti con i collaboratori (se rilevanti), nonché provvedimenti adottati se necessario • Obiettivi di sviluppo derivanti dalle linee guida • Commenti sulla situazione relativa alle risorse ed esigenza di altre risorse La valutazione del sistema di gestione della qualità può costituire parte integrante del rapporto di esercizio dell’organo responsabile oppure essere effettuata mediante il PSQ. Volume del rapporto: 2-3 pagine. 7.5.2 Comunicazione e approvazione della valutazione sulla gestione della qualità La valutazione sulla gestione della qualità è discussa con la direzione strategica e, se del caso, anche con i collaboratori, per poi essere approvata dalla direzione strategica. indietro P. es. colloqui bilaterali o riunioni di gruppo. 36 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Ambito di sviluppo qualitativo 8: concetto generale e regole Dati sull’autovalutazione Al momento dell’iscrizione: Data del colloquio: Partecipanti (nome/funzione (i)): Dopo la certificazione Data della valutazione: Effettuata da (nome/funzione): Colloqui di valutazione effettuati in data: Partecipanti al colloquio di valutazione (nome/funzione): Principali considerazioni scaturite dai colloqui, punti forti e piano di sviluppo che se ne evincono (cfr. documentazione Parte C, p. es. punti forti ASC8_11.3.2014 oppure piano di sviluppo ASC8_6.3.2014): indietro 37 Parte B Requisito 8.1 La struttura d’accoglienza per l’infanzia garantisce che tutti i concetti validi e le regole vigenti siano applicati. Caratteristiche Esempi interpretativi Soddisfatto 8.1.1 Gestione dei documenti Bisogna tenere aggiornata la documentazione e trasmetterla ai collaboratori interessati e alla direzione operativa. Non soddisfatto I nuovi collaboratori ricevono la documentazione aggiornata, in caso di cambiamenti tutti i collaboratori ricevono un nuovo esemplare. 8.1.2 Elaborazione della documentazione All’occorrenza la documentazione deve essere adattata. P. es. integrare i feedback raccolti con i sondaggi condotti tra i genitori. 8.1.3 D ocumenti validi Occorre fare attenzione che all’interno del nido sia utilizzata solo la versione in vigore. P. es. verificare in occasione di colloqui con i collaboratori o riunioni di gruppo; data sul documento. Requisito 8.2 Il concetto pedagogico garantisce i principi e gli approcci del lavoro pedagogico e può essere ampliato all’occorrenza. Caratteristiche Esempi interpretativi 8.2.1 Concetto e obiettivi Il concetto pedagogico poggia sulle linee guida e definisce gli obiettivi pedagogici (cfr. 1.1), l’ambientamento (cfr. 2.2), comprese l’integrazione e la partecipazione. In tutti i casi sono definiti gli obiettivi pedagogici nell’ambito delle attività di sviluppo, sostegno e apprendimento per i bambini e i bebè, nonché in riferimento all’osservazione e alla documentazione, inoltre sono elencati i temi cruciali del nido (p. es. lavoro in base a un particolare concetto pedagogico). 8.2.2 Svolgimento della giornata Descrive e chiarisce in che modo il lavoro pedagogico debba essere pianificato e strutturato (cfr. 1.1 e 1.2). P. es. situazioni di transizione, come ambientamento, stima del bambino ecc. 8.2.3 Collaborazione con i genitori Illustra i principi della collaborazione con i genitori (cfr. 4.1). P. es. rituali in cui i genitori sono coinvolti, compleanni o altre feste. 8.2.4 Lavoro di gruppo Illustra l’organizzazione del lavoro di gruppo (cfr. 6.3). P. es. indicazioni sulle relazioni interpersonali. 8.2.5 Sviluppo del concetto pedagogico L’organo e la direzione responsabili, in collaborazione con il personale pedagogico e gli apprendisti, sviluppano il concetto pedagogico, in linea con le conoscenze scientifiche. indietro P. es. dai corsi di formazione continua estrapolare input e se del caso integrarli nel concetto o apportare ev. modificazioni. 38 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Requisito 8.3 Il nido garantisce una collaborazione proficua con i genitori. Caratteristiche Esempi interpretativi 8.3.1 Comunicazione con i genitori Le regole riguardano le modalità di comunicazione con i genitori e l’approccio da adottare di fronte ai desideri e alle lamentele formulati dai genitori (cfr. 8.2.3). Le regole possono costituire parte integrante del concetto pedagogico per quanto concerne determinati argomenti (canali della collaborazione con i genitori, conversazioni e brevi scambi al momento dell’arrivo o della partenza dei bambini, colloqui con i genitori, serate dei genitori, giornata di porte aperte). I genitori possono formulare i propri desideri in ambiti come le cure, il rispetto dell’intimità, l’alimentazione, la collaborazione ecc. Le lamentele gravi giunte da parte dei genitori sono messe per iscritto ed elaborate dalla direzione responsabile (cfr. 7.3.1). 8.3.2 Ammissione di nuovi bambini Esiste un regolamento che sancisce l’ammissione di nuovi bambini. P. es. disposizioni relative alla lista d’attesa, criteri preferenziali per i genitori che hanno già un figlio presso il nido, bambini disabili, linguaggio, durata minima dell’accoglienza. 8.3.3 Orari e vacanze Esistono regole e informazioni sugli orari di apertura della struttura, nonché di arrivo e partenza dei bambini, e sulle vacanze. indietro Le regole riguardanti gli orari e le vacanze sono comunicati sul sito web, mediante newsletter, per e-mail o direttamente all’albo. 39 Soddisfatto Non soddisfatto Parte B Requisito 8.4 Il nido dispone di un insieme di norme comportamentali documentate. Caratteristiche Esempi interpretativi Soddisfatto Non soddisfatto Soddisfatto Non soddisfatto 8.4.1 Violenza sessuale Il nido si avvale di regole comportamentali documentate per quanto concerne la violenza sessuale. Cfr. codice comportamentale ASSAI in riferimento alla violenza sessuale. Regole comportamentali nel lavoro quotidiano, in riferimento, tra le altre cose, alla vicinanza e alla distanza, nonché ad alcuni momenti specifici, come cambiare il pannolino, fare il bagnetto, il passaggio all’uso del gabinetto, l’accoglienza individuale ecc. 8.4.2 Violenza psichica e fisica Il nido dispone di regole comportamentali in riferimento alla violenza psichica e fisica nell’approccio con i bambini. Regole comportamentali nel lavoro quotidiano, p. es. non umiliare oppure obbligare a finire per forza quello che si ha nel piatto. 8.4.3 Impegno del personale Il personale si impegna per iscritto a rispettare tali regolamentazioni. P. es. come allegato o parte integrante del contratto di lavoro (cfr. codice comportamentale ASSAI in rif. alla violenza sessuale). Requisito 8.5 Il nido dispone di un insieme di norme documentate che regolamentano la sicurezza. Caratteristiche Esempi interpretativi 8.5.1 Portare e andare a prendere Il nido dispone di insieme di regole che definiscono disposizioni su chi può portare e andare a prendere i bambini in seno alla struttura (cfr. 5.1.3). P. es. al momento del colloquio iniziale, prima che il bambino venga accolto all’interno del nido, si chiede alle persone di riferimento se ci sono altre persone autorizzate a portare o andare a prendere il bambino. 8.5.2 Protezione dei dati Il nido dispone di un insieme di regole che definiscono il trattamento dei dati privati concernenti i bambini e la partecipazione alle attività specifiche. P. es. foto dei bambini sul sito web, inoltro di indirizzi a terzi, nuoto, trucco ecc. 8.5.3 Emergenze Il nido dispone di un insieme di regole documentate sulla prevenzione di infortuni o incendi che contemplano le norme comportamentali da seguire in tali casi, incl. i numeri d’emergenza da contattare (cfr. 5.1.5). indietro Cfr. analisi dei rischi (cfr. 5.1.5). 40 Parte B Caratteristiche Esempi interpretativi Soddisfatto Non soddisfatto Soddisfatto Non soddisfatto 8.5.4 Infortuni Il nido dispone di un insieme di regole documentate in materia di infortunio (cfr. 5.1.1). P. es. se i collaboratori del nido possono portare il bambino dal dottore o all’ospedale, oppure se solo i genitori sono autorizzati a farlo. Sono fissati chiaramente anche i criteri in base a cui informare i genitori, p. es. se il bambino ha più di 37,5 °C di febbre ecc. Requisito 8.6 Il nido garantisce che la salute dei bambini sia tutelata in qualsiasi momento. Caratteristiche Esempi interpretativi 8.6.1 Malattie Il nido dispone di un insieme di regole che definiscono quando i bambini sono autorizzati a frequentare il nido, nel caso in cui presentino sintomi di una malattia. P. es. in caso di febbre o certificato medico. 8.6.2 Medicinali Il nido dispone di un insieme di regole documentate sul comportamento da adottare in caso di somministrazione di medicinali. Stilare un elenco, somministrazione solo da parte di personale specializzato, sempre previa consultazione dei genitori. 8.6.3 Cure e prevenzione sanitaria Il nido dispone di un insieme di regole sulle cure e la prevenzione sanitaria. P. es. igiene orale, cambiare il pannolino, curare il corpo, lavare le mani. 8.6.4 Programma alimentare Il programma alimentare poggia su un’alimentazione equilibrata e descrive i principi che il nido rispetta nella preparazione dei pasti (cfr. 5.3). Il programma alimentare può costituire parte integrante di un programma di prevenzione sanitaria. Es. di indicazioni contemplate: orari, preparazione, ingredienti, approccio in riferimento a particolari disposizioni alimentari, allergie e intolleranze. Nel limite del possibile, e se realizzabile in pratica, si cerca di tenere conto di eventuali disposizioni alimentari specifiche, p. es. di natura religiosa o culturale. indietro 41 Parte C Parte C: punti forti, obiettivi di sviluppo e pianificazione Punti forti per ogni ambito di sviluppo qualitativo Per ogni ambito indicate almeno un punto forte. Prendete come riferimento le considerazioni tratte dalla Parte B e, per avere una visione d‘insieme più chiara, indicate nella tabella il corrispondente numero del requisito. Vogliate indicare 2-3 esempi (possibilmente osservabili) in cui p. es. una persona esterna potrebbe riconoscere i punti forti da voi identificati e menzionate eventuali documenti utili al riguardo (da allegare). Ambito di sviluppo qualitativo Requisito(i) (numero) Punti forti identificati Data 1. 2. 3. 4. indietro 42 Rimando ai documenti Parte C Ambito di sviluppo qualitativo Requisito(i) (numero) Punti forti identificati Data 5. 6. 7. 8. 9. Obiettivi estrapolati dalle linee guida cfr 7.2.4 e 7.2.5 indietro (Specificare l’aspetto a cui ci si riferisce) 43 Rimando ai documenti Parte C Piano di sviluppo qualitativo, provvedimenti e obiettivi Per ogni ambito di sviluppo qualitativo descrivete almeno un obiettivo di sviluppo e i relativi provvedimenti, prendendo come riferimento un requisito (p. es. in virtù delle caratteristiche definite). Gli obiettivi di sviluppo possono basarsi su necessità di sviluppo individuate con l’autovalutazione/Parte B oppure possono essere stati messi in risalto dall‘audit, oppure possono nascere dal desiderio di mantenere a un livello elevato un dato ambito, malgrado il mutare delle condizioni quadro. Stilate poi un piano di sviluppo qualitativo, in cui indicate le vostre riflessioni su come riuscire a ottimizzare la situazione e quali provvedimenti intendete adottare a tal fine. Nella tabella a) potete descrivere i provvedimenti di sviluppo che desiderate adottare, sulla base dell‘autovalutazione scaturita dalla Parte B. Nella tabella b) potete indicare quanto rilevato nell‘ultimo rapporto sull’audit e i provvedimenti di sviluppo da esso estrapolati (Questa tabella non è utilizzata in occasione della prima iscrizione per l’ottenimento del marchio di qualità). a) Vogliate descrivere il risultato e i provvedimenti auspicati, sulla base dell’autovalutazione di cui alla Parte B. Ambito di sviluppo qualitativo (da 1 a 8, e linee guida), p. es. 3.2.4 indietro Constatazioni scaturite dall’autovalutazione Parte B Data Qual è il risultato auspicato? Priorità (bassa/ media/ alta) Come possiamo raggiungere tale risultato? (indicare le tappe) 44 Da che cosa riconosciamo il successo? (misurabilità) Fino a quando? Rimando ai documenti (dove opportuno) Considerazioni sui progressi compiuti Parte C Ambito di sviluppo qualitativo (da 1 a 8, e linee guida), p. es. 3.2.4 indietro Constatazioni scaturite dall’autovalutazione Parte B Data Qual è il risultato auspicato? Priorità (bassa/ media/ alta) Come possiamo raggiungere tale risultato? (indicare le tappe) 45 Da che cosa riconosciamo il successo? (misurabilità) Fino a quando? Rimando ai documenti (dove opportuno) Considerazioni sui progressi compiuti Parte C b) La panoramica dei provvedimenti necessari per elaborare le necessità di sviluppo (significative), scaturite dal rapporto sull’audit è destinata alla pianificazione interna. Le necessità di sviluppo (significative) sono fissate anche nel portale audit «ViaSyst», in cui potrete indicare i provvedimenti conclusi, in modo che possano essere elaborati dagli auditor. Ambito di sviluppo qualitativo (da 1 a 8, e linee guida), p. es. 3.2.4 indietro Necessità di sviluppo (significative) scaturite dall’audit Data dell’audit Qual è il risultato auspicato? Priorità (bassa/ media/ alta) Come possiamo raggiungere tale risultato? (indicare le tappe) 46 Da che cosa riconosciamo il successo? (misurabilità) Scadenza Rimando ai documenti (dove opportuno) Considerazioni sui progressi compiuti Parte C Ambito di sviluppo qualitativo (da 1 a 8, e linee guida), p. es. 3.2.4 indietro Necessità di sviluppo (significative) scaturite dall’audit Data dell’audit Qual è il risultato auspicato? Priorità (bassa/ media/ alta) Come possiamo raggiungere tale risultato? (indicare le tappe) 47 Da che cosa riconosciamo il successo? (misurabilità) Scadenza Rimando ai documenti (dove opportuno) Considerazioni sui progressi compiuti Parte D Parte D: v alutazione sulla gestione della qualità Vogliate valutare annualmente i seguenti punti e, dove necessario, stilate un breve rapporto. Vogliate indicare altri documenti esistenti, in cui sono elencati dati e informazioni di rilievo e metteteli a disposizione, qualora l‘organo di certificazione ve lo richiedesse (Al momento dell’iscrizione, la Parte D non va compilata). Ultima valutazione sulla gestione della qualità (data): Responsabile valutazione gestione della qualità (nome/funzione): Data: Dall’ultimo rapporto stilato, vi sono stati eventi o situazioni straordinarie (sia in senso positivo sia negativo: p. es. complimenti dei genitori, infortuni, reclami da parte dei genitori ecc.). In caso affermativo, specificare di che cosa si tratta. Sono stati effettuati ispezioni o controlli esterni? In caso affermativo, quali risultati sono scaturiti, quali sono i provvedimenti adottati? Si è registrata una fluttuazione di personale (fuori dalla norma). In caso affermativo, indicare le (possibili) ragioni e le contromisure prese o che si prenderanno in tal senso. indietro 48 Parte D Vi sono stati cambiamenti di rilievo a livello organizzativo? Se sì, spiegare in che senso (p. es. cambiamenti a livello di organi responsabili o direzione, nuovo concetto ecc.). Sono stati condotti sondaggi che hanno coinvolto i genitori o i collaboratori? Se sì, quali sono stati i risultati? Si sono adottati provvedimenti? Se sì, quali? È cambiato qualcosa per quanto concerne le risorse disponibili a favore del nido? Si denota un bisogno di cambiamento? Se sì, di che tipo? Qual è il livello di attuazione del piano di sviluppo portato avanti finora (se disponibile, non compilare in caso di certificazione preliminare). Che cosa è stato possibile raggiungere? Dove sussistono ancora ostacoli? indietro 49 Parte E Parte E: p romemoria documenti – in base allo standard QualiNido Personale 6.1.1Convenzioni degli obiettivi scaturiti dai colloqui di formazione 6.2.1Capitolati d’onere per il personale 6.2.2Convenzioni degli obiettivi scaturiti dai colloqui con i collaboratori 6.2.4Regolamentazione delle pause, delle vacanze e delle sostituzioni 7.1.4Capitolato d’oneri, incl. direzione operativa 7.1.5Convenzioni degli obiettivi per lo sviluppo della direzione operativa Sicurezza 5.1.1Emergenze 5.1.3Persone autorizzate a portare e prendere i bambini 5.1.5Analisi dei rischi 8.5.3Disposizioni in caso di infortuni o incendi Concetti 7.2 Linee guida 8.2 Concetto pedagogico 7.4 Sviluppo della qualità, risultati scaturiti dalle osservazioni 7.5 Valutazione sulla gestione della qualità 8.4.1Codice comportamentale in riferimento alla violenza sessuale 8.4.2Codice comportamentale in riferimento alla violenza fisica e psichica 8.6.4Programma alimentare Dati personali dei bambini 1.4 Osservazioni e documentazione sugli sviluppi in atto 8.5.2 Disposizioni in merito al trattamento di dati privati Collaborazione con i genitori 4.1.1 Informazioni ai genitori 5.3.1 Lista dei menù 7.3.1 Sondaggi rivolti ai genitori 8.6.1 Disposizioni in merito all’approccio in caso di bambini malati 8.3.2 Disposizioni in merito all’ ammissione di nuovi bambini 8.3.3 Orari di apertura/regole concernenti l’arrivo e la partenza dei bambini indietro 50